ITALIAN FOOD - Eccellenze d'Italia in tavola by Di Magazine
TENDENZE DEL CONSUMO DI PASTA DA QUI AL 2050 SECONDO L'UNIONE ITALIANA FOOD. #PASTA2050 Un buon piatto di pasta non tramonterà mai, neanche guardando a scenari futuri e futuribili. Si continuerà a mangiare anche se in modo più consapevole, sostenibile e, in un'ottica di globalizzazione, con tante contaminazioni derivanti da cibi di altre culture gastronomiche. A delineare le principali tendenze che caratterizzeranno il futuro della pasta, da qui al 2050, è Unione Italiana Food che, interrogati sul futuro della pasta, invitando un panel di esperti (professori universitari, esperti in sostenibilità, giornalisti, medici nutrizionisti, pastai, designer, chef, food blogger, esperti di scenari futuri dell'alimentazione) hanno tracciato sei tendenze: La prima tendenza è Pasta, amore e fantasia: la pasta, come alimento antistress. In pochi sanno che la Pasta fa davvero bene alla mente, all'umore, allo spirito e perché no, alla fantasia: sono infinite le idee che nascono per preparare un gustoso piatto di pasta, sperimentare nuovi abbinamenti, assecondare i nostri sapori preferiti. I carboidrati della pasta hanno effetti benefici sul sistema nervoso ed inoltre contengono il triptofano, un amminoacido che non solo migliora il sonno ma è anche precursore della serotonina, il neurotrasmettitore del piacere anche conosciuto come “ormone della felicità”. La Pasta è dunque una vera e propria alleata del nostro umore e benessere (continua)
TENDENZE DEL CONSUMO DI PASTA DA QUI AL 2050 SECONDO L'UNIONE ITALIANA FOOD. #PASTA2050
Un buon piatto di pasta non tramonterà mai, neanche guardando a scenari futuri e futuribili. Si continuerà a mangiare anche se in modo più consapevole, sostenibile e, in un'ottica di globalizzazione, con tante contaminazioni derivanti da cibi di altre culture gastronomiche. A delineare le principali tendenze che caratterizzeranno il futuro della pasta, da qui al 2050, è Unione Italiana Food che, interrogati sul futuro della pasta, invitando un panel di esperti (professori universitari, esperti in sostenibilità, giornalisti, medici nutrizionisti, pastai, designer, chef, food blogger, esperti di scenari futuri dell'alimentazione) hanno tracciato sei tendenze:
La prima tendenza è Pasta, amore e fantasia: la pasta, come alimento antistress. In pochi sanno che la Pasta fa davvero bene alla mente, all'umore, allo spirito e perché no, alla fantasia: sono infinite le idee che nascono per preparare un gustoso piatto di pasta, sperimentare nuovi abbinamenti, assecondare i nostri sapori preferiti. I carboidrati della pasta hanno effetti benefici sul sistema nervoso ed inoltre contengono il triptofano, un amminoacido che non solo migliora il sonno ma è anche precursore della serotonina, il neurotrasmettitore del piacere anche conosciuto come “ormone della felicità”.
La Pasta è dunque una vera e propria alleata del nostro umore e benessere (continua)
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Ecellenze d'Italia in tavola
From farm to fork
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Valeriana Mariani Presidente Donna Impresa
Valeriana Mariani Presidente Donna Impresa
TENDENZE DEL CONSUMO
DI PASTA DA QUI AL 2050
SECONDO L'UNIONE ITALIANA
FOOD. #PASTA2050
Un buon piatto di pasta non tramonterà mai,
neanche guardando a scenari futuri e
futuribili. Si continuerà a mangiare anche se
in modo più consapevole, sostenibile e, in
un'ottica di globalizzazione, con tante
contaminazioni derivanti da cibi di altre
culture gastronomiche. A delineare le
principali tendenze che caratterizzeranno il
futuro della pasta, da qui al 2050, è Unione
Italiana Food che, interrogati sul futuro della
pasta, invitando un panel di esperti
(professori universitari, esperti in
sostenibilità, giornalisti, medici nutrizionisti,
pastai, designer, chef, food blogger, esperti
di scenari futuri dell'alimentazione) hanno
tracciato sei tendenze:
La prima tendenza è Pasta, amore e
fantasia:
la pasta, come alimento antistress.
In pochi sanno che la Pasta fa davvero
bene alla mente, all'umore, allo spirito e
perché no, alla fantasia: sono infinite le idee
che nascono per preparare un gustoso
piatto di pasta, sperimentare nuovi
abbinamenti, assecondare i nostri sapori
preferiti. I carboidrati della pasta hanno
effetti benefici sul sistema nervoso ed
inoltre contengono il triptofano, un
amminoacido che non solo migliora il sonno
ma è anche precursore della serotonina, il
neurotrasmettitore del piacere anche
conosciuto come “ormone della felicità” . La
Pasta è dunque una vera e propria alleata
del nostro umore e benessere fisico e
psicologico. Ci aiuta a pensare, a
concentrarci, a gestire lo stress, ad essere
felici ed appagati. La dimostrazione di
quanto essa sia importante per il nostro
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From farm to fork
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Ecellenze d'Italia in tavola
umore è l'effetto negativo che provocano le diete low-carb (sono
quelle a basso contenuto in carboidrati) e dalle diete chetogeniche
( privazione completa di carboidrati) nelle quali si rinuncia alla
Pasta: questo vuol dire privarsi sia di nutrienti importanti, andando
ad alterare senso di fame e sazietà, sia ridurre le prestazioni
mentali e fisiche poiché i carboidrati sono i principali dispensatori
di energia dell'organismo. Dobbiamo sapere che il cervello è un
organo glucosio-dipendente, cioè necessita di glucosio per
svolgere le sue attività, trasformandolo in energia.
La seconda tendenza che emerge è “Io mangio classico” : la
pasta così come la conosciamo oggi, con le sue ricette
apprezzate in tutto il mondo, continuerà a essere un 'classico'. La
pasta di semola di grano duro avrà un ruolo importante
nell'alimentazione del pianeta, portando avanti la bandiera della
tradizione e della dieta mediterranea.
La terza tendenza, “Io mangio etico” ha come slogan 'pasta,
verdure e sostenibilità'. Il futuro sarà sempre più dominato da un
interesse per le diete a base vegetale. E la pasta verrà certamente
“contaminata” da questa tendenza. Le ragioni di questa
evoluzione sono legate certamente al crescente desiderio di stare
bene e pensare di più alla nostra salute, ma fanno riferimento
anche all'approccio più responsabile delle giovani generazioni che
mettono la sostenibilità in testa alle loro scelte di vita.
La quarta tendenza viene identificata con la frase “Io mangio
globale”, e quindi “pasta fusion: un mondo di contaminazioni”. La
pasta, rimanendo sé stessa, dovrà però essere aperta alle
contaminazioni. Non solo quando esplorerà nuovi paesi e si
presenterà a nuove culture gastronomiche, ma dovrà iniziare,
presto, a farlo anche 'in casa'. Qui in Italia. Sono sempre di più –
circa il 56% – gli italiani che si aprono ai cibi etnici, perché curiosi
di sperimentare sapori e culture differenti. Mentre il 49% dei nostri
connazionali pensa che alcune cucine etniche rappresentino una
valida alternativa a quella italiana.
La quinta tendenza esemplificata dalla frase “Io mangio
semplice: all'insegna del 'less is more". Semplicità farà anche
rima, sempre di più con qualità. L'imperativo sarà lavorare il meno
possibile una materia prima di altissima qualità e accompagnare
la pasta che se ne ricava con il miglior pomodoro, il miglior olio
extravergine d'oliva, le migliori verdure, i migliori formaggi.
La sesta tendenza “Io mangio consapevole” . Il futuro della
pasta passa anche attraverso la corretta informazione. Oggi infatti
viviamo schiacciati tra due tendenze, incoerenti fra loro ma
altrettanto forti e radicate. Che si estremizzeranno (ancora di più)
in futuro. Da una parte c'è il legittimo desiderio, da parte dei
consumatori, di cercare e ricevere informazioni da chi produce gli
alimenti e di scegliere sulla base di una migliore conoscenza del
prodotto. Dall'altra però esiste un flusso continuo e incontrollato di
fake news che confondono il consumatore, dicendo che un
alimento fa bene o fa male sulla base di informazioni grossolane,
spesso ideologiche, non di valore scientifico.
Pasta italiana
Dott.ssa Cristina Mariani
*Laurea Triennale in Scienze dell'Alimentazione;
*Laurea Magistrale Specialistica in Nutrizione Umana;
*Corsi di specializzazione in Nutrizione Clinica applicata alle
Patologie in modo specifico malattie Nefrologiche (patologie
renali), Neurologiche (sistema nervoso e patologie
neurodegenerative), Gastroenterologiche, di cui sta sviluppando
competenze specifiche.
100%
Ieri
il marchio Barilla è un simbolo di ‘ Made in Italy’ in tutto il mondo. una sola controindicazione: l'eccesso di
bontà. Barilla rinnova la sua Pasta classica fatta con 100% Grano Italiano. Unendo due ingredienti
semplicissimi, quali farina di semola di grano duro e acqua è possibile ottenere uno dei prodotti più conosciuti e
amati del nostro paese: la Pasta. Una prelibatezza diventata ormai un segno distintivo della nostra nazione,
imitata e fantasiosamente condita anche all’estero, nel tentativo di simulare i nostri primi piatti principali.
Qualità della pasta, di cosa tenere conto?
Utilizzare materie prime di qualità per la produzione della pasta non è, per Barilla, solo una necessità produttiva in
chiave competitiva. È, piuttosto, una responsabilità sociale ed etica che da oltre 140 anni la famiglia emiliana
sente come propria: affonda le radici nella terra e nei campi di grano e nella cultura fondata sul rispetto del
territorio, delle persone e dell’ambiente. Una responsabilità che nel tempo è diventata missione. Per la produzione
del suo prodotto simbolo, la pasta, l’azienda utilizza esclusivamente grani duri di alta qualità, valorizzando laddove
possibile filiere di approvvigionamento locali. Per i formati classici della pasta destinata al mercato italiano, Barilla
utilizza grano 100% italiano selezionato, caratterizzato da alto contenuto proteico, elevata qualità del glutine,
colore giallo dorato e basso contenuto di ceneri (sali minerali). La scelta di oggi è una nuova tappa in un percorso
lungo più di 20 anni, volto a incrementare la qualità del grano duro italiano e valorizzare la filiera nazionale. Per
Barilla l’origine non fa la qualità, ma è giusto che chi produce sia il più vicino possibile a chi coltiva. La nuova
Pasta Barilla 100% Grano Duro Italiano è il risultato di un percorso fatto di investimenti, ricerca sulle sementi,
collaborazioni con istituzioni e cooperative agricole nazionali. Alla base della nuova pasta la stretta collaborazione
con mugnai, cooperative e consorzi, agricoltori e istituzioni che hanno scelto di far convergere i propri patrimoni di
conoscenze, strumenti ed esperienze per valorizzare la filiera agricola italiana e dare vita a una produzione di
altissima qualità. Barilla ha realizzato una pasta che integra quattro esclusive varietà di grani duri coltivate in 13
regioni italiane; forte di un continuo rinnovamento e ammodernamento di tutte le fasi della produzione, ha
ridisegnato le geometrie dei principali formati, aumentandone spessori e diametri. Una catena del valore a
supporto del Paese avviata negli anni Novanta e improntata, da un lato, al miglioramento del sistema agronomico
nazionale, dall’altro volta a ottenere e produrre un grano italiano di ottima qualità. Grazie a ricerca, investimenti,
contratti di filiera e in seguito alla sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa siglato a fine 2019 con il Ministero
dell’Agricoltura per un ulteriore aumento degli acquisti di grano italiano, Barilla arriva oggi a uno straordinario
risultato di prodotto, derivato di un processo ad alto valore aggiunto: sostegno delle aree d’ Italia a minor sviluppo
economico, attenzione al territorio e redistribuzione delle risorse alle comunità locali, riduzione dell’impatto
ambientale attraverso pratiche agricole sempre più sostenibili.
Per saperne di più e scoprire i dieci punti che compongono il Protocollo d’Intesa : https://www.barilla.com/itit/manifesto-del-grano-duro
CHI LO DICE
CHE LE
BELLE DONNE
NON MANGIANO
LA PASTA?
Oggi
80
grammi
di pasta
corrispondono
solo a circa
400 kcal
Parità di genere: Barilla
premiata con il Catalyst
Award.
Il 17-18 marzo 2021 Barilla ha ricevuto il
Catalyst Award per le iniziative che hanno
permesso la valorizzazione della leadership
femminile sul posto di lavoro e aumentato
l’inclusione di tutti i suoi dipendenti nel mondo.
È la prima azienda italiana ad aggiudicarsi il
riconoscimento dedicato alla parità di genere.
Dal 2013 al 2020 nell’azienda di Parma è
aumentata dall’8% al 28% la rappresentanza
di donne che riportano direttamente
all’ Amministratore delegato. Dal 2014 al 2020,
inoltre, la presenza delle donne è cresciuta
dal 23% al 36% anche nelle posizioni che
rispondono direttamente al Global
Leadership Team. Nelle posizioni che
rispondono direttamente ai leader senior è
passata dal 40% al 47%, e nelle posizioni di
leadership a livello globale è passata dal 33%
al 38%. Nel 2020 Barilla ha raggiunto la
Gender Pay Equality per tutti i suoi
dipendenti nel Mondo. A parità di qualifiche e
mansioni, uomini e donne hanno lo stesso
stipendio. E’ stata anche una delle prime
aziende in Italia a porsi diversi obiettivi di
inclusione, come la formalizzazione del lavoro
flessibile in tutte le sue sedi, e la prima
azienda italiana ad aderire agli standard di
condotta ONU contro la discriminazione
LGBTI sul lavoro. Catalyst è
un’organizzazione no-profit, fondata nel 1962,
che lavora con alcuni dei più potenti
amministratori delegati del mondo e con le
aziende leader per aiutare a costruire
ambienti di lavoro in cui il talento femminile
possa essere sempre più riconosciuto. Da
oltre 30 anni conferisce i Catalyst Awards
per premiare le iniziative delle aziende che
promuovono la carriera femminile, in base al
principio per cui il progresso delle donne è il
progresso di tutti. Quest’anno il tema
dell’evento è stato “Progress Won’t Pause-
Equity Can’t Wait”, per sottolineare gli sforzi
continui e costanti delle organizzazioni
impegnate nella diversità, nell’equità e nella
inclusione. I dirigenti delle migliori aziende
globali, stakeholder, governi, Ong e istituzioni
educative si sono riuniti al Catalyst Award del
2021, presieduto da Julie Sweet, Ceo di
Accenture. Più di 5mila sono stati i
partecipanti all’evento virtuale, tra cui il
Consiglio di Amministrazione di Catalyst e i
Catalyst Ceo Champions For Change.
"Siamo onorati di essere stati riconosciuti da
Catalyst per il nostro impegno globale nel
promuovere l'uguaglianza di genere sul posto
di lavoro, arricchito dal significativo
raggiungimento della Gender Pay Equality in
tutto il mondo Barilla" dichiara in una nota
Claudio Colzani, Ceo della multinazionale
della pasta. "Questo premio è un riflesso
dell'impegno del Gruppo Barilla per
promuovere la cultura della diversità e
dell'inclusione nei nostri dipendenti, nei nostri
partner e nelle comunità dove operiamo. C'è
ancora molto da fare, ma continueremo con
determinazione su questa strada per rendere
l'azienda ancora più inclusiva"
Donna Impresa, nella persona del suo
Presidente Valeriana Mariani, esprime i
più sinceri e vivi complimenti a Barilla per
questo riconoscimento meritato per il
grande lavoro messo in opera per
realizzare una cultura aziendale davvero
inclusiva.
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Ciriaci:
una storia di passione
e tradizione
Nata
da un’antica tradizionedi famiglia di salumieri, all’inizio in forma artigianale, il
Salumificio Ciriaci rappresenta oggi una delle realtà più importanti delle Marche nel
campo della norcineria. L’azienda nasce nel 1930, sotto la guida sapiente e attenta di
Lorenzo Ciriaci, gran conoscitore dell’arte della "salata" termine marchigiano con il
quale si indica la professionalità nel confezionare, preparare e ottimizzare qualsiasi
pezzo di carne di maiale, spezzato disossato a salato. Col passare del tempo l’azienda è
passata sotto la guida di Benito Ciriaci che ha aumentato la produzione ed ha
cominciato a costruire la vera realtà, che oggi alla guida di Graziella Ciriaci è leader nel
settore. Molti gli investimenti effettuati, non ultimo il grande stabilimento situato ad
Ortezzano nella Valle dell’Aso. Il nuovissimo stabilimento, altamente tecnologico è in
grado di soddisfare oltre a qualità e continuità della tradizione artigianale, qualsiasi
esigenza di mercato anche la più particolare. Questo ha consentito a Ciriaci un
grandissimo sviluppo. Caratteristica importantissima è l’allevamento di suini di proprietà
della azienda che garantisce la genuinità del prodotto contribuendo alla qualità dei
salumi prodotti. L' Amministratrice Unica, l'imprenditrice Graziella Ciriaci, ha puntato
sulla diffusione della rete di distribuzione nelle Marche con una serie di caratteristici
punti vendita: a Moresco, uno dei Borghi più belli d' Italia, a Porto San Giorgio e a
Sant’Elpidio a Mare, dove si possono acquistate degustare e acquistare tutti i prodotti
del Salumificio Ciriaci, dal fresco al confezionato, al sottovuoto allo stagionato. Le
specialità di "Casa" Ciriaci vanno dal Ciauscolo IGP al Lonzino, alla Lonza stagionata
vera specialità. Quest’ultima è ottenuta da capocollo di suino nazionale selezionato,
insaccata nel budello naturale e legata con spago juta sintetico. E’ aromatizzata con sale
marino grosso, pepe nero, pepe bianco e con l’aggiunta di potassio nitrato. Non meno
noti, prosciutti, salsicce e salami che, nonostante il volume di vendite, hanno conservato
la cura ed il sapore artigianali. L'eccellente sapore dei prodotti ha permesso al
Salumificio Ciriaci di posizionarsi nei grandi mercati, ma anche in quelli di nicchia,
come uno dei prodotti più ricercati sul mercato regionale e nazionale. I salumi Ciriaci
non hanno confronto; sono moltissime le attestazioni di apprezzamento per genuinità e
specialità. Negli ultimi tempi è stata ottimizzata la possibilità di essere presenti anche
all’estero.
Salumificio Ciriaci - Contrada S. Massimo - 63851 Ortezzano (Fm) - www.salumificiociriaci.it
IN MEDIO STAT VIRTUS
Nato come piccolo laboratorio negli anni ’80, il Salumificio
Ciriaci si è subito distinto per il rispetto dei principi di
lavorazione della tradizione marchigiana. Una passione che
negli anni ha coinvolto la nostra realtà familiare guidandoci in
un percorso di ricerca dell’eccellenza. In medio stat virtus, la
virtù sta nel mezzo: è proprio in mezzo ai Sibillini che nasce
uno dei prodotti più rappresentativi di queste terre: il
Ciauscolo. Una volta assaggiato, non v’è dubbio che il suo
sapore travolga e incanti.
Passione di una vita,
Marchigiani
per tradizione.
Punti vendita diretti con carni, salumi, formaggi:
Ortezzano - Contrada San Massimo snc
Porto San Giorgio - via Tommaso Salvadori, 143
Sant'Elpidio a Mare - via Porta Romana
www.salumificiociriaci.it
Caseificio Arioli Achille
LO SAPEVATE CHE PER UNA FORMA DA
10 KG DI GORGONZOLA DOLCE
CI VOGLIONO 100 LITRI DI LATTE E
ALMENO 80 GIORNI DI STAGIONATURA?
É ad Ozzero il
gorgonzola
più buono d'Italia
È la storia di questo caseificio condotto dalla stessa famiglia, dedita al
Gorgonzola da cinque generazioni. La cascina storica sede
dell’azienda, risalente al XVI secolo, è diventata un magnifico
agriturismo con tanto di Spa e camere arredate. La produzione è
sempre nel segno del Gorgonzola DP, realizzato secondo le regole del
disciplinare del Consorzio di Tutela del Gorgonzola Dop e proposto sia
in versione piccante sia in versione dolce, più morbido e cremoso,
insieme ad altri formaggi come Taleggio, Primo Sale, Crescenza.
Il segreto del formaggio Arioli risiede nelle terre bagnate dai Navigli e
così ricche di acqua. “La pianura padana è un territorio ricco dal punto di
vista dell’irrigazione e questo è fondamentale per l’approvvigionamento
delle mucche e la loro alimentazione” ci dice Gianluca “ecco perché il
latte qui è uno dei migliori d’Italia”. All’eccellenza della materia prima,
Arioli aggiunge poi fermenti lattici ed il segreto della manualità nella
lavorazione. “Ci sono passaggi che non si possono fare industrialmente.
Il nostro è un prodotto di altissima qualità perché siamo piccoli”. La
produzione artigianale è quella che fa la differenza "Che le migliori
gastronomie di tutto il mondo si riforniscano da noi ci rende fieri del
nostro lavoro”. L'azienda presenta un piccolo spaccio, molto ben tenuto
dove potrete acquistare sia lo zola classico, che la crema oiprodotti del
pastificio ripieni, lasciandovi liberi di spaziare con i mille accostamenti
possibili.
Caseificio Arioli Achille - Strada Cascina Sega 11 - Ozzero (Mi) Tel. 029407302 - www.arioliachille.com
Perini
conserverie nazionali
The luxury of nature
Confetture ad alto contenuto di frutta.
E' anche nell'ottica delle produzioni sostenibili che le coltivazioni fuori
suolo - oltre alla produzione di frutti di elevata qualità - consentono la
razionalizzazione dell'apporto irriguo e minerale del terreno. Perini
Conserverie Nazionali coltiva discreti quantitativi di fragole rifiorenti
su substrato, destinati principalmente alla realizzazione di confetture
extra. Una produzione che affianca alla lavorazione di lamponi e
ciliegie, avvalendosi dell'esperienza che da quattro generazioni vede
impegnata la famiglia nel commercio di prodotto ortofrutticoli.
Un'esperienza artigianale, un territorio straordinariamente fertile,
frutta raccolta a mano, innovazione: così nascono così gli eccellenti
prodotti di quest'azienda, che dal 2014 affianca la produzione del
fresco ai trasformati. Ci troviamo a ridosso dei Monti Lessini - area
montana a nord di Verona, di origini antichissime - dove il clima e
l'escursione termica favoriscono le condizioni ottimali per produrre
frutta d'impareggiabile qualità. La punta di diamante della produzione
è rappresentata dalla lavorazione artigianale di confetture disponibili
in cinque gusti: Pera & Cannella, Fragola & Vaniglia,
Fragola &
Clementina, Lampone e, ultima arrivata, la marmellata di Arancia
Bionda.
Fileni
BIO
Carni biologiche rigorosamente
controllate, di alta qualità e
con un sapore insuperabile.
Non le avete ancora provate?
Fileni BIO è la proposta di Carne Biologica nata da una filiera costantemente
controllata: Solo così otteniamo carni di alta qualità e dal sapore insuperabile.
20 anni di esperienza nel campo del biologico e una straordinaria attenzione
alla tradizione gastronomica italiana: nasce così un mondo di prodotti buoni e
semplici, realizzati all’insegna di buon senso, consapevolezza e scelte
naturali e sane. Carni Biologiche che rispettano l’ambiente e gli animali e che
si distinguono per il loro gusto unico. Fileni BIO è la prima linea di carni
biologiche in Italia. Una proposta che nasce da una filiera costantemente
controllata che rispetta il benessere degli animali e l’ambiente. Una linea di
carne altissima qualità che dedichiamo a tutti quelli che vogliono comprare
prodotti buoni e salutari e prendersi realmente cura della propria salute.
Proprio come te.
Fileni Alimentare SpA - Località Cerrete Collicelli N° 8 – 62011 Cingoli (MC) - tel 0733.606.211 – fax 0733.606.239 - www.fileni.it
Le Caniette
Vignaioli da quattro generazioni
custodi di vitigni autoctoni
L’azienda, situata a
Ripatransone, piccolo comune
medievale di Ascoli Piceno che insieme ad Offida è
conosciuta in tutta la regione (e non solo) come
“terra del vino”, nacque nel 1897 con Raffaele
Vagnoni che a partire dagli anni ’60 inizia a
convertire a vigneti tutti i terreni ereditati dal padre
Giovanni. Le prime etichette appaiono con
Giovanni Vagnoni che, nei primi anni ’90, entra in
Azienda e inizia a introdurre tutte quelle novità
tecnologiche ed imprenditoriali che hanno reso LE
CANIETTE conosciute ed apprezzate sul territorio e
nel mondo. Ad oggi Le Caniette contano un totale di
20 (ha) di terreni di cui 16 vitati, 1,5 per uliveti e il
restante di boschi. Ma il loro vero punto di forza è il
territorio e il rispetto della natura. Le vigne, poste in
zona collinare, si ritrovano di fronte il mare ed alle
spalle le montagne creando un microclima davvero
unico che permette una perfetta maturazione delle
uve. I vigneti sembrano corde di violino che solcano i
terreni bagnati dalla brezza marina dove la
maturazione delle uve viene in modo naturale. La
sapienza delle mani dei cantinieri fanno tutto il resto:
la differenza è l'amore dei titolari verso il territorio.
Crediamo di poter dire con certezza che i vini di
questa cantina siano tra i migliori del parco enologico
Italiano.
Az. Agr. Le Caniette - C.da Canali, 23 - 63065 Ripatransone (AP) - Tel.: +39 0735 9200 - Fax: +39 0735 91028 - mail:info@lecaniette.it - www.lecaniette.it
Donne e Agricoltura
L’altra metà del campo è al femminile.
La nuova campagna di Comunicazione 2021
mette al centro le donne. Sale al 50% la presenza
femminile nelle aziende agricole della cooperativa
Agribologna. In agricoltura solo il 27% della forza
lavoro è occupata dalle donne; la presenza
femminile pesa per il 3% del totale delle donne
occupate contro il 14% dell’industria e l’83 % nei
servizi: lo dicono i più recenti dati ISTAT -
Censimento 2016 – in attesa che si concluda
nelle prossime settimane il Censimento 2021
(fonte fondazione Campagna Amica – Coldiretti).
Se pure il numero di donne in agricoltura è in
crescita, molto resta da fare. Risulta quindi in
controtendenza Agribologna, che vede salire la
quota delle donne impiegate nelle aziende
agricole della cooperativa, fino al 50%. A
riconoscimento di questa realtà, così
determinante per l’impegno eisuccessidel
gruppo, la nuova campagna di comunicazione
2021 è dedicata proprio "all’altra metà del
campo". “Tutti i principali organismi internazionali
ed europei in particolare, mirano a sensibilizzare il
ruolo cruciale che le donne possono e devono
rivestire nello sviluppo, nell’innovazione e nella
sostenibilità. Anche il Censimento ISTAT 2021, in
fase conclusiva proprio nelle prossime settimane,
attribuisce un ruolo centrale alle donne.
Nonostante questo, ed un numero crescente di
donne impegnate in Agricoltura, i dati più recenti
attestano che tuttora meno del 30% di imprese
agricole in Italia e in Europa è gestito da donne.”
Commenta Franco Linguerri, presidente
Gruppo Agribologna. “Siamo quindi
particolarmente orgogliosi di poter affermare che
all’interno del consorzio la figura femminile è
fondamentale, anzi direi strategica per il buon
funzionamento dell’impresa agricola; sempre alla
pari e al fianco della figura maschile, oggi le
donne all’interno delle aziende del consorzio
Agribologna rappresentano il 50% della forza
impiegata. Si tratta pertanto di una realtà in
controtendenza, in un settore che tende a
rimanere ancora oggi prevalentemente gestito da
uomini. La nostra ‘scelta di campo’ è fatta di
principi, convinzioni, innovazione, sostenibilità e
tanto impegno, sulla base di una cultura
cooperativa responsabile, che ci è propria. La
nostra campagna 2021 riconosce giustamente il
ruolo che le donne rivestono da sempre nel creare
valore, partecipando ai progetti e ai successi del
Consorzio e del Gruppo.” La Campagna di
Comunicazione AGRIBOLOGNA "Questo l’ho
fatto io" 2021. Prodotti e Soggetti: Insalata
Salanova di Samantha Laffi (Azienda Agricola
Naturalmente Laffi, Budrio, BO) ; Basilico di
Francesca Benelli (Cooperativa Sociale Il
Bettolino, Reggiolo, RE) ; Cachi di Cristina Zavoli
(Società agricola Zavoli, Poggio Torriana, RN).
Tre donne, tre prodotti. Tre personalità, tre
progetti, tre visioni differenti, che attestano la
realtà di Agribologna, in cui le donne esistono da
sempre. Il media mix della campagna prevede, fra
luglio e ottobre: Televisione; Radio; Stampa di
settore, food, cucina; Affissioni e Digital. La
Campagna 2021 diAgribologna èacuradiLo
Studio Hibo. GRUPPO AGRIBOLOGNA 2.500
clienti nei canali GDO, ristorazione commerciale,
collettiva e retail tradizionale, un fatturato, stimato
per il 2020 a 190 mln (totale gruppo) . Sono i
numeri del Gruppo Agribologna. 110 soci
agricoltori, con 3.500 ettari di superfici coltivate,
21 piattaforme attive in Italia e2inEuropa,
35.000 mq di magazzini refrigerati e 220
dipendenti confermano il Gruppo Agribologna
come una delle più significative realtà italiane di
settore. Il Consorzio Agribologna oggi
cooperativa di primo grado, attiva da oltre
vent’anni, è nata a Bologna nel 1997, dall’unione
di sei cooperative, trasformatasi poi nel 1998 in
Organizzazione di Produttori ( O.P.)
Mec&Partners paola.abruzzese@mec-partners.it |+ 39 349/2325481* pamela.valerio@mec-partners.net|+ 39 327/201 7334