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Una raccolta di alcuni tra i 3500 contributi on line su Allenatore.net che celebra un traguardo storico: l'uscita numero 200 del Focus mensile.
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SPECIALEDITION
GRAZIE<br />
DAVVERO!<br />
Se siamo riusciti a raggiungere le 200 uscite mensili della<br />
nostra rivista digitale il merito è indubbiamente di<br />
tutti i professionisti che a vario livello hanno<br />
contribuito, a partire da settembre 2003, a redigere il<br />
numero ma anche e sopratutto di tutti voi lettori –<br />
e siete stati decine di migliaia – che, attraverso il<br />
vostro interessamento e la vostra passione, ci avete<br />
permesso di raggiungere questo storico traguardo.<br />
Questo piccolo collage e dedicato a tutti voi.<br />
Grazie davvero!<br />
Massimo Lucchesi
ARTICOLI<br />
CONTRIBUTO N° 1 – ESERCITAZIONI<br />
In primo piano<br />
a cura della redazione<br />
PDF – Metodo Bielsa: la didattica del tecnico argentino.<br />
Approfondiamo i metodi di Marcelo Bielsa attraverso l'analisi e la<br />
visione delle sue tipiche esercitazioni.<br />
CONTRIBUTO N° 2 – TATTICA<br />
In primo piano<br />
Patrick Fava<br />
PDF – Il sistema di gioco fluido: le rotazioni dalla fase di<br />
non possesso alla fase di possesso (e viceversa).<br />
Variare la disposizione in campo modificando le strutture tattiche.<br />
CONTRIBUTO N° 3 – TATTICA<br />
In primo piano<br />
a cura della redazione<br />
PDF – Organizzare il pressing ultra-offensivo.<br />
Principi, comportamenti e requisiti per rendere efficace il pressing<br />
ultra-offensivo.<br />
CONTRIBUTO N° 4 – TATTICA<br />
In primo piano<br />
a cura della redazione<br />
PDF – Costruire con il doppio sistema<br />
Principi soluzioni e accorgimenti della costruzione 3 + 2 e della 2<br />
+ 1 variabile.<br />
CONTRIBUTO N° 5 – TATTICA<br />
A lezione dai grandi allenatori<br />
Raffaele Barra<br />
PDF – Ripresa dal portiere: le soluzioni tattiche adottate<br />
dal Milan di Pioli nella gara contro la Sampdoria.<br />
L'analisi degli sviluppi adottati dai rossoneri e le esercitazioni per<br />
allenare la squadra.<br />
CONTRIBUTO N° 6 – GIOVANI<br />
L’importanza della didattica nei giovani<br />
Mattia Balestracci<br />
PDF – Giocare in avanti: come allenare imbucate e<br />
verticalizzazioni.<br />
La ricerca della verticalizzazione deve essere considerato lo<br />
sviluppo principale in fase di possesso. Coraggio, abilità tecniche<br />
e letture tattiche sono prerequisiti fondamentali; allenarli con<br />
efficacia è determinante.<br />
CONTRIBUTO N° 7 – ANALISI TATTICA<br />
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Massimo Lucchesi<br />
PDF – Muovere per sgomberare.<br />
L'analisi dei codici di gioco e delle specifiche modalità operative<br />
utilizzate dall'Atalanta di Gasperini.<br />
CONTRIBUTO N° 8 – ANALISI TATTICA<br />
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Massimo Lucchesi<br />
PDF – La costruzione dinamica.<br />
L'analisi dei codici di gioco e delle specifiche modalità operative<br />
utilizzate dal Sassuolo di De Zerbi.<br />
CONTRIBUTO N° 9 – SCUOLA CALCIO<br />
L’importanza della didattica nei giovani A cura della redazione<br />
a cura della redazione<br />
PDF – Allenare prerequisiti e competenze individuali:<br />
l’intercetto della palla.<br />
Esercizi propedeutici ed esercitazioni per le categorie Piccoli<br />
Amici, Pulcini ed Esordienti.<br />
CONTRIBUTO N° 10 – PREPARAZIONE<br />
Metodologia e allenamento<br />
Valerio Zuddas<br />
PDF – Accelerazioni e alte velocità nel calcio.<br />
L'Analisi delle qualità fisiche che fanno la differenza nel calcio<br />
moderno.<br />
CONTRIBUTO N° 11 – PSICOLOGIA<br />
Performance e Leaderschip<br />
a cura delle redazione<br />
PDF – Le tre leve della performance individuale.<br />
Migliorare le prestazioni del singolo è fondamentale anche in un<br />
gioco collettivo come il calcio. Per riuscire a raggiungere<br />
l'obiettivo occorre agire su tre elementi fondamentali.<br />
CONTRIBUTO N° 12 – TATTICA<br />
In primo piano<br />
Ivan Moschella<br />
PDF – Come gestire la risalita della linea difensiva.<br />
La lettura e l'interpretazione del reparto arretrato circa le diverse<br />
situazioni tattiche che si trova ad affrontare in gara.<br />
CONTRIBUTO N° 13 – TATTICA<br />
In primo piano<br />
Vitor Gouveia<br />
PDF – La seduta di ripresa: organizzazione del lavoro e<br />
accorgimenti pratici.<br />
L'importanza di iniziare la settimana di lavoro in modo efficace in<br />
funzione della partita successiva.<br />
CONTRIBUTO N° 14 – ESERCITAZIONI<br />
In primo piano<br />
a cura della redazione<br />
PDF – Metodo Sampaoli: la didattica del tecnico argentino.<br />
Approfondiamo i metodi di Sampaoli attraverso l'analisi e la<br />
visione di 9 esercitazioni tipiche.<br />
CONTRIBUTO N° 15 – TATTICA<br />
In primo piano<br />
Vitor Gouveia<br />
PDF - Il bilanciamento: come mantenerlo durante le fasi<br />
del ciclo del gioco.<br />
Ottimizzare il rendimento della squadra migliorando<br />
l'organizzazione tattica.<br />
CONTRIBUTO N° 16 – PSICOLOGIA<br />
In primo piano<br />
Massimo Lucchesi<br />
PDF – Ripartire dopo una sconfitta.<br />
Per qualsiasi allenatore è fondamentale gestire con grande<br />
attenzione le sconfitte per evitare che la squadra non subisca<br />
contraccolpi psicologici e entri in un vortice da cui è difficile<br />
risalire.<br />
CONTRIBUTO N° 17 – PREPARAZIONE<br />
In primo piano<br />
Francesco Carchedi<br />
PDF – La settimana tipo (prima parte).<br />
Come modulare il carico fisico/mentale settimanale nell'ottica di<br />
migliorare la performance della squadra.<br />
ALLENATORE.NET SPECIAL EDITION<br />
OTTOBRE 2021 N°0<br />
Supplemento gratuito al periodico mensile n° 200<br />
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03<br />
Editore: Edizioni Allenatore.net, via Francalanci 418 – 55054 - Massarosa (LU). Tel: +39 0584 1841812.<br />
E.mail: info@allenatore.net<br />
Direttore Responsabile: Ferrari Fabrizio<br />
Direttore Editoriale: Lucchesi Massimo<br />
Fotografie: Shutterstock.com, Fotolia.com, 123rf.com, Pixabay.com, Dreamstime.com pxhere.com - Unsplash e VisualHunt<br />
La foto di copertina è di amitofo/Shutterstock.com<br />
Provider-stampatore: Genesys Informatica Srl. (www.hostingsolutions.it) Via dei Cattani 224 / 18 - 50145, Firenze (FI)<br />
3
14 SESSIONI<br />
2 ESERCITAZIONI<br />
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approfondire i mezzi di allenamento<br />
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IL TEAM PROFILE<br />
delineare l'identità di gioco<br />
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lo studio dei dati statistici)<br />
identificare i principi e le<br />
codifiche della squadra<br />
attraverso l'analisi<br />
dettagliata del modello di<br />
gioco<br />
I METODI<br />
Il corso si completa con la<br />
testimonianza di coloro che<br />
già operano come match<br />
analyst in società<br />
professionistiche. Un modo<br />
per capire fino in fondo<br />
quelle che sono le funzioni e<br />
le mansioni di coloro che<br />
lavorano a stretto contatto<br />
con l'allenatore.<br />
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ISCRITTI AL PACCHETTO<br />
PRO
N° 190<br />
Novembre 2020<br />
ESERCITAZIONI 2<br />
Metodo Bielsa:<br />
la didattica del tecnico argentino<br />
a cura della redazione<br />
Approfondiamo i metodi di Marcelo Bielsa attraverso l'analisi e la visione delle sue tipiche<br />
esercitazioni.<br />
Foto: Shutterstock.com - katatonia82<br />
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO ( LU ) TEL. 0584 976585 - FAX 0236215556<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO<br />
DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO
a cura della redazione<br />
www.Allenatore.net<br />
Esercitazioni<br />
BIELSA, UN TECNICO FUORI DAL COMUNE<br />
Nato a Rosario, in Argentina, il 21 luglio 1955,<br />
Bielsa è uno degli allenatori più apprezzati<br />
dagli addetti ai lavori.<br />
La meticolosità con cui studia le partite, le<br />
idee tattiche e una innata capacità di oratore<br />
fanno di Marcelo Bielsa uno dei migliori<br />
allenatori sudamericani, riconosciuta fonte<br />
d'ispirazione di tecnici come Guardiola,<br />
Sampaoli e Pochettino.<br />
Bielsa in realtà non ha vinto tantissimo nel<br />
corso della sua pluriennale carriera: due<br />
campionati argentini (90 e 92) alla guida del<br />
Newell's Old Boys, club che gli ha intitolato il<br />
proprio impianto, conosciuto appunto come<br />
Estadio Marcelo Bielsa, un altro campionato<br />
alla guida del Velez (98) e l'oro olimpico con<br />
la nazionale argentina nel 2004 ad Atene.<br />
Dopo la vittoria delle Olimpiadi Bielsa però<br />
non riesce a conquistare più nessun titolo<br />
sino all'approdo al Leeds, club retrocesso in<br />
seconda divisione inglese proprio nel 2004 e<br />
che il tecnico argentino riporta in Premier<br />
vincendo la Championship al termine della<br />
scorsa stagione.<br />
Tra il 2004 e il 2018 Bielsa ha guidato la<br />
nazionale Cilena, conquistando una storica<br />
qualificazione agli ottavi nel corso del<br />
Mondiali del 2010, l'Atletico Bilbao con cui<br />
raggiunge nel 2012 la finale di Copa del Rey<br />
in Spagna e di Europa League in Europa,<br />
persa contro l'Atlético Madrid per 0-3,<br />
l'Olympique Marsiglia e il Lille in Francia.<br />
Con la squadra di Marsiglia l'esperienza è<br />
positiva.<br />
Dopo essere stato a lungo in testa al<br />
campionato il Marsiglia cala nella seconda<br />
parte della stagione e conclude al quarto<br />
posto, ottenendo la qualificazione all'Europa<br />
League. Con il Lille invece l'annata è<br />
complicata sin dagli inizi e Bielsa viene<br />
esonerato dopo pochi mesi di lavoro.<br />
Al Leeds, in Inghilterra, Bielsa approda<br />
nell'estate del 2018.<br />
Al termine della prima stagione il Leeds<br />
giunge terzo e perde la semifinale dei play-off<br />
per mano del Derby County. Nella seconda<br />
stagione invece Bielsa guida il Leeds United<br />
alla promozione in Premier League.<br />
I PILASTRI DEL CALCIO DI BIELSA<br />
Per Bielsa il compito fondamentale di un<br />
allenatore è quello di trasmettere una idea.<br />
Per poterla condividere concretamente ed<br />
efficacemente con i giocatori, occorre che il<br />
tecnico creda fermamente nell'idea di calcio<br />
che vuole trasferire alla squadra.<br />
Premesso ciò è chiaro che l'allenatore deve<br />
considerare le caratteristiche dei giocatori ma<br />
Foto: Shutterstock.com - Ververidis Vasilis<br />
2
Esercitazioni<br />
Il fotogramma è tratto dalla partita trasmessa da SKY<br />
non potranno mai essere queste ultime a<br />
determinare l'idea di gioco perché se così<br />
fosse l'idea originale potrebbe essere<br />
sconvolta e con essa anche la convinzione e la<br />
forza necessaria per poterla trasmettere con<br />
efficacia. In altre parole: sono i giocatori a<br />
doversi adattare alle idee del mister e non<br />
viceversa perché se così non fosse il tecnico<br />
perderebbe la propria capacità di<br />
“contagiare” la squadra con le idee in cui<br />
crede. Per il tecnico argentino il calcio è<br />
semplice: occorre essere efficaci nel pressing<br />
quando la palla è in possesso dell'avversario e<br />
per poter raggiungere questo scopo un<br />
presupposto fondamentale è quello di<br />
restringere gli spazi e essere in parità<br />
numerica nel settore dove si trova la palla.<br />
Nella grafica sopra vediamo un fotogramma<br />
piuttosto esplicativo, tratto dal match che il<br />
Leeds di Bielsa ha disputato contro il<br />
Liverpool.
Esercitazioni<br />
Quando invece la squadra è in possesso della<br />
palla, per sviluppare il gioco, è fondamentale<br />
saper sfruttare gli spazi, in ampiezza e in<br />
profondità.<br />
Il calcio di Bielsa non può essere identificato<br />
attraverso un modulo anche se molti<br />
associano il tecnico argentino al 3-3-1-3.<br />
In realtà il 3-3-1-3 è uno dei moduli utilizzati<br />
tradizionalmente dalle squadre di Bielsa, ma<br />
non l'unico. L'idea e il presupposto<br />
fondamentale è quello di sgomberare lo<br />
spazio dove si concentra la maggiore densità<br />
avversaria, ovvero, come afferma il tecnico<br />
argentino, la parte centrale, quella<br />
normalmente più calpestata (e per far capire<br />
il concetto Bielsa è solito evidenziare il fatto<br />
che basta guardare un campo di provincia per<br />
capire in quali zone del campo l'erba fatica a<br />
ricrescere in inverno).<br />
Nella grafica sotto, sempre tratta dal match<br />
disputato contro il Liverpool, è evidente come<br />
la squadra di Bielsa si “apre” e si “allunga”<br />
sgomberando lo spazio centrale presidiato dai<br />
(5) giocatori rivali.<br />
Il fotogramma è tratto dalla partita trasmessa da SKY<br />
Un altro aspetto fondamentale della filosofia<br />
calcistica di Bielsa è legato al concetto di<br />
polifunzionalità del giocatore.<br />
Nei vari momenti della gara è fondamentale<br />
la mobilità per adattarsi alle situazioni e allo<br />
schieramento rivale, sia in fase di non<br />
possesso ma anche in fase offensiva.<br />
La polifunzionalità è un aspetto<br />
imprescindibile per consentire alle squadre di<br />
Bielsa di potersi “trasformare” e adattare alle<br />
“richieste tattiche” del match.<br />
Per Bielsa sono tre gli aspetti che possiamo<br />
etichettare come fondamentali.<br />
Due di questi li abbiamo già analizzati:<br />
a. la capacità della squadra di andare<br />
uomo su uomo quando la sfera è in<br />
possesso dell'avversario,<br />
b. la flessibilità in fase offensiva che<br />
permette alle squadre di Bielsa di<br />
allargarsi e allungarsi, liberando il<br />
settore centrale, indubbiamente<br />
presidiato dagli avversari.<br />
10
Esercitazioni<br />
Il terzo aspetto, che si collega ai due<br />
precedenti ed è in stretta relazione con il<br />
concetto di polifunzionalità è relativo alla<br />
ricerca della superiorità numerica della<br />
linea difensiva.<br />
Bielsa, nel corso di una conferenza di alcuni<br />
anni fa, ha spiegato chiaramente che, in base<br />
a uno dei 10 possibili schieramenti avversari,<br />
si utilizza uno specifico modulo di gioco,<br />
come evidenziato dalla slide, che lo stesso<br />
tecnico argentino ha mostrato alla platea si<br />
evince che la superiorità numerica del<br />
reparto difensivo rispetto agli attaccanti rivali<br />
è sempre una costante nel pensiero di Bielsa<br />
(nb. nella riga 4 quello che è descritto come<br />
4-2-4 è in realtà un 4-4-2 a cui si contrappose<br />
il 3-4-3).<br />
Slide mostrata da Marcelo Bielsa durante la conferenza “Somos Futebol”.<br />
Foto: Shutterstock.com - Vlad1988
Esercitazioni<br />
DAI CAPISALDI AI PARTICOLARI<br />
Una volta chiariti e definiti e i principi di base<br />
occorre scendere nei dettagli per organizzare<br />
e allenare le strutture che consentono<br />
all'architettura generale di prendere<br />
consistenza.<br />
Per ciò che concerne il concetto di<br />
polifunzionalità, le quattro grafiche a<br />
seguire mostrano come un ipotetico 4-3-3 del<br />
Leeds possa assumere connotati doversi in<br />
relazione agli scivolamenti e alla mobilità dei<br />
giocatori in campo: il tutto con lo scopo di<br />
adattarsi alle esigenze tattiche della partita.<br />
4-3-3<br />
12
Esercitazioni<br />
2-3-4-1<br />
3-3-1-3<br />
13
Esercitazioni<br />
3-3-1-3<br />
3-4-3<br />
14
Esercitazioni<br />
Per ciò che concerne lo sviluppo della<br />
manovra e il superamento delle linee di<br />
pressione avversarie molto importante è<br />
conoscere le modalità per poter far<br />
procedere il gioco.<br />
Per Bielsa sono tre le opportunità a<br />
disposizione della squadra: il dribbling, i<br />
passaggi e il gioco associato (le<br />
combinazioni a due o tre giocatori).<br />
Questi aspetti, che vengono particolarmente<br />
curati anche nella didattica, sono le chiavi per<br />
arricchire e rendere efficace la filosofia tattica<br />
generale.<br />
Il tecnico di Rosario ha codificato 5<br />
modalità fondamentali di<br />
smarcamento:<br />
• control y giro / perfilado (si scende in<br />
verticale o in diagonale per ricevere tra le<br />
linee e proseguire in avanti “aprendo il<br />
controllo”)<br />
• a la espalda del rival (ci si smarca<br />
dietro le spalle dell'avversario - in<br />
profondità)<br />
• al costado del rival (ci si smarca di<br />
fianco al rivale quando l'avversario<br />
stringe e non è possibile attaccarlo alle<br />
spalle - fuori linea)<br />
• contra-anticipando (è una soluzione<br />
atipica quando non vi è spazio per<br />
attaccare le spalle o il fiando del rivale; la<br />
palla viene indirizzata sulla figura<br />
dell'avversario per consentire<br />
all'attaccante di anticipare il ricevente e<br />
bruciarlo sul tempo)<br />
• por detras del rival: pase aereo<br />
(quando il difendente accorcia forte e<br />
impedisce la ricezione sui piedi<br />
l'attaccante fa un contromovimento –<br />
corto-lungo – per ricevere il lancio in<br />
profondità)<br />
Andando semplicemente a visionare i tre goal<br />
del Leeds segnati contro il Liverpool, nella<br />
gara di questo inizio di stagione, possiamo<br />
non solo apprezzare l'aggressività degli<br />
uomini di Bielsa ma anche l'utilizzo delle<br />
diverse modalità di smarcamento, l'estrema<br />
mobilità dei singoli e la costante aggressione<br />
dello spazio sia da parte dei giocatori senza<br />
palla ma anche di coloro che hanno appena<br />
trasmesso la sfera a un compagno (passo e mi<br />
muovo).<br />
GOAL DI HARRISON CONTRO IL LIVERPOOL<br />
L'attaccante di sinistra del Leeds a seguito del<br />
passaggio del portiere Meslier per Phillips, nota<br />
che il compagno è in situazione di palla scoperta<br />
e scatta immediatamente alle spalle del terzino<br />
del Liverpool. Harrison riceve in profondità e<br />
conclude a rete dopo una pregevole azione<br />
personale.<br />
Clicca qui e guarda il video<br />
GOAL DI BAMFORD CONTRO IL LIVERPOOL<br />
Anche la seconda rete del Leeds contro il<br />
Liverpool è avvenuta a seguito di un'azione<br />
ficcante.<br />
Il portiere Meslier indirizza sull'out di sinistra per<br />
Dallas che riceve e dopo aver indirizzato su Klich<br />
si proietta in avanti per superare le pressione<br />
rivale e ricevere il passaggio di ritorno del<br />
compagno.<br />
In situazione di palla scoperta Bamford è pronto<br />
ad attaccare la profondità ed approfittare<br />
dell'errore di Van Dijk<br />
Clicca qui e guarda il video<br />
GOAL DI KLICH CONTRO IL LIVERPOOL<br />
Anche nelle terza rete è possibile apprezzare<br />
alcuni principi che contraddistinguono il calcio di<br />
Bielsa. In particolare si può vedere la grande<br />
aggressività dei giocatori del Leeds, la solerzia<br />
nell'andare ad esplorare il lato debole una volta<br />
recuperata la palla, i diversi inserimenti in area<br />
sia sul lato palla che nella zona centrale. Tutte<br />
condizioni che destabilizzano la retroguardia del<br />
Liverpool, consentendo a Klich di segnare.<br />
Clicca qui e guarda il video<br />
15
A la espalda del rival<br />
Al costado del rival<br />
16
Contra-anticipando<br />
Por detras del rival pase aereo<br />
17
Esercitazioni<br />
LA DIDATTICA DI MARCELO BIELSA<br />
Dopo aver approfondito alcune principi<br />
fondamentali della filosofia calcistica del<br />
tecnico argentino andiamo ad analizzarne<br />
alcune proposte didattiche.<br />
Le esercitazioni di Bielsa<br />
Le esercitazioni e gli esercizi proposti dal<br />
tecnico argentino sono, dal punto di vista<br />
strutturale, abbastanza semplici. Il tecnico<br />
utilizza esercizi basici con l'obiettivo di<br />
lavorare su pochi principi ma in maniera<br />
molto dettagliata e specifica.<br />
Spesso l'esercizio ricrea una singola<br />
situazione di gioco, o addirittura “lavora” su<br />
un gesto tecnico in particolare.<br />
Il tecnico, per far metabolizzare i principi ai<br />
propri giocatori, scompone le situazioni di<br />
gioco ricreandole o in modo analitico o in<br />
modo situazionale. La ripetitività dei gesti e<br />
delle situazioni, e la cura maniacale dei<br />
dettagli sono i punti di forza del metodo di<br />
Bielsa.<br />
Nelle esercitazioni a seguire è possibile<br />
carpire l'obiettivo di esse, proprio grazie alla<br />
capacità di scomporre le situazioni di gioco e<br />
di creare contesti tattici semplificati che il<br />
giocatore metabolizza con facilità.<br />
Ad esempio un principio che ricorre nelle<br />
varie proposte è l'attacco dello spazio, che,<br />
come noto, è uno dei principi cardine del<br />
modello di gioco del tecnico argentino.<br />
Un'altra peculiarità che viene richiesta nelle<br />
esercitazioni è l'intensità fisica, essendo<br />
anch'essa una caratteristica tipica del calcio<br />
di Bielsa.<br />
La grande intensità viene richiesta<br />
soprattutto in fase di non possesso, durante<br />
la quale i giocatori vengono sollecitati ad<br />
attaccare e pressare gli avversari in avanti<br />
attraverso movimenti coordinati, come, ad<br />
esempio, possiamo vedere nella prima<br />
esercitazione proposta a fianco.<br />
La progressione didattica<br />
La progressione didattica della seduta<br />
prevede inizialmente una serie di<br />
esercitazioni analitiche o situazionali con<br />
pochi giocatori che ricreano situazioni<br />
specifiche. Vengono quindi creati gruppi di<br />
lavoro ristretti, in modo che i giocatori<br />
ripetano i gesti numerose volte.<br />
Successivamente i gruppi vengono uniti per<br />
effettuare esercitazioni collettive o la partita.<br />
Foto: Shutterstock.com - Bogdan Kovenkin
Esercitazioni<br />
ESERCIZIO PER LE PRESSIONI COORDINATE UNITE A GESTO TECNICO<br />
1<br />
Questo esercizio vuole lavorare in modo analitico sulle uscite coordinate in pressione dei giocatori<br />
blu. Di fronte ai giocatori sono posizionate 4 porticine che rappresentano i riferimenti sui quali<br />
“uscire”. Dietro di essi sono invece presenti altre due porticine che raffigurano due riferimenti<br />
posizionati “alle spalle”. Come si vede dall' immagine, di fronte alle porticine vi sono dei giocatori con<br />
il pallone che devono<br />
imbucare la palla<br />
all'interno di esse. I<br />
giocatori blu<br />
“attaccano” le porticine<br />
in modo coordinato e<br />
contemporaneamente<br />
ricevono la palla dal<br />
giocatore bianco,<br />
restituendogli la sfera<br />
con un passaggio di<br />
ritorno.<br />
L'esercizio può essere<br />
un mezzo utile per<br />
allenare le modalità e i<br />
tempi di uscita,<br />
Clicca qui e guarda il video abbinando ciò al gesto<br />
tecnico.<br />
ESERCITAZIONE PER SMARCAMENTO E RICEZIONE DELLA PALLA NELLO SPAZIO<br />
2<br />
Questo esercizio è utilizzato per allenare in particolare le modalità e tempi di smarcamento del<br />
giocatore blu posizionato nel settore centrale.<br />
I due giocatori predisposti nel primo settore si scambiano la sfera, mentre il giocatore blu nel secondo<br />
settore deve cercare di eludere la marcatura dell'avversario, effettuando vari tipi di smarcamenti, con<br />
l'obiettivo di ricevere la<br />
palla nel terzo settore.<br />
Nell'esercizio è evidente<br />
l'attenzione e<br />
l'importanza che Bielsa<br />
riserva ad allenare i<br />
propri giocatori a<br />
ricevere palla nello<br />
spazio, curando<br />
modalità e tempi di<br />
smarcamento.<br />
Ovviamente anche<br />
l'intensità dei gesti è<br />
massimale.<br />
Clicca qui e guarda il video<br />
19
Esercitazioni<br />
ESERCITAZIONE TATTICA SPECIFICA: 2 VS 1 SU PRESSIONE AVVERSARIA<br />
In questa esercitazione specifica i due giocatori blu si scambiano la palla, fin quando il giocatore rosso<br />
decide di uscire in pressione. A questo punto i possessori devono eludere la pressione attraverso una<br />
combinazione, con<br />
3 Clicca qui e guarda il video<br />
l'obiettivo di segnare<br />
nella porticina.<br />
Nell'esercizio si lavora<br />
quindi in modo<br />
specifico sull'uno/due<br />
per i possessori e sul<br />
comportamento del<br />
difensore, che deve<br />
essere bravo a reagire<br />
alla triangolazione<br />
curando corse e<br />
postura.<br />
SEQUENZA DI PASSAGGI: ATTACCA LO SPAZIO DI FRONTE<br />
4<br />
Anche questo esercizio vuole lavorare, oltre che su controllo e passaggio, sul movimento di<br />
smarcamento in avanti.<br />
I giocatori A e B si passano la palla, il giocatore C “attacca” lo spazio di fronte a se e riceve la sfera dal<br />
compagno A. A questo<br />
punto il giocatore A si<br />
dirige verso il paletto<br />
opposto (in diagonale), C<br />
va sull'altro riferimento,<br />
mentre B si posiziona sui<br />
conetti, facendo<br />
continuare la sequenza<br />
con le stesse modalità.<br />
Clicca qui e guarda il video<br />
20
Esercitazioni<br />
SMARCAMENTI E PASSAGGIO ALLE SPALLE DELLA SAGOME SUL QUADRATO<br />
In questo esercizio molto basico sul quadrato si lavora nuovamente sui principi fondamentali per<br />
Bielsa, ovvero smarcamento alle spalle e mobilità dopo ogni passaggio.<br />
L'esercizio inizia con il<br />
giocatore in possesso<br />
5 Clicca qui e guarda il video che conduce palla fino<br />
al cinesino centrale,<br />
contemporaneamente il<br />
compagno, effettua uno<br />
scatto in direzione di<br />
una sagoma e si smarca<br />
alle spalle per ricevere<br />
la sfera.<br />
Ricevuta palla<br />
restituisce la sfera al<br />
compagno (che si<br />
muove a sostegno) e si<br />
dirige in direzione di un<br />
altro “angolo” per<br />
ricevere nuovamente il<br />
passaggio alle spalle<br />
della sagoma.<br />
SEQUENZA DI PASSAGGI CON FINALIZZAZIONE CON ATTACCO DELLA PROFONDITÀ DOPO SCARICO DI UN<br />
VERTICE<br />
6<br />
Questo esercizio prevede una sequenza di passaggi con finalizzazione. La sequenza inizia con il<br />
giocatore A che indirizza per il vertice C, il quale scarica per B. Il giocatore A dopo aver effettuato il<br />
passaggio attacca lo<br />
spazio per ricevere la<br />
palla alle spalle della<br />
sagoma e finalizza in<br />
porta. L'esercizio è<br />
molto semplice ma è<br />
evidente la cura che<br />
viene riposta in<br />
particolare sulla corsa e<br />
sulle modalità di<br />
attacco dello spazio del<br />
giocatore A.<br />
Clicca qui e guarda il video<br />
21
Esercitazioni<br />
ESERCIZIO ANALITICO PER SMARCAMENTO E ATTACCO DELLO SPAZIO<br />
7<br />
I principi visti negli esercizi precedenti vengono riportati anche in questo esercizio, nel quale<br />
aumentano le distanze e vengono messi i giocatori nelle zone di campo reali. Il giocatore in possesso<br />
palla nei pressi del<br />
dischetto di<br />
centrocampo cede la<br />
sfera a uno dei<br />
compagni vicini.<br />
In base a chi riceve la<br />
palla uno dei giocatori<br />
blu effettua uno<br />
smarcamento per<br />
ricevere alle spalle della<br />
sagoma. Anche in<br />
questo caso grande<br />
attenzione viene<br />
riposta nel contromovimento<br />
il<br />
movimento fuori linea e<br />
Clicca qui e guarda il video il taglio alle spalle.<br />
ESERCITAZIONE SPECIFICA: CROSS E CONCLUSIONE CON INTERCETTO DELL' AVVERSARIO<br />
8<br />
In questa esercitazione specifica si lavora sulla finalizzazione e sul cross, ponendo attenzione ai<br />
giocatori offensivi, ma anche al comportamento dei difensori. Il giocatore in possesso, sia nel caso di<br />
tiro che di cross, conduce palla lungo la linea rossa e deve cercare di concludere, nonostante<br />
l'opposizione del<br />
difensore. Il difensore<br />
deve impedire la<br />
conclusione<br />
all'attaccante cercando<br />
d'intercettare il tiro (o il<br />
cross). Ovviamente<br />
l'attaccante dovrà<br />
condurre la palla in<br />
maniera veloce ed<br />
effettuare arresti e finte<br />
per disorientare<br />
all'avversario<br />
d'intercettare la sfera.<br />
Clicca qui e guarda il video<br />
22
Esercitazioni<br />
ESERCIZIO ANALITICO PER LA COSTRUZIONE DEL GIOCO: SCORRIMENTO E SMARCAMENTI NEGLI SPAZI<br />
Per lavorare sulla circolazione della palla in costruzione e curare in particolare l'occupazione degli<br />
spazi e i vari smarcamenti, il tecnico utilizza esercizi analitici, nei quali i giocatori codificano alcuni<br />
smarcamenti. Nell'esercizio analizzato vediamo tre giocatori nella prima linea di costruzione e tre<br />
nella seconda.<br />
I giocatori si smarcano occupando lo spazio tra le sagome in modo differente, in base alla situazione e<br />
probabilmente alle codifiche del tecnico.<br />
Anche in questo esercizio risulta evidente come uno dei principi ricercato sia quello di favorire gli<br />
smarcamenti alle spalle delle sagome.<br />
9<br />
Clicca qui e guarda il video<br />
23
N° 191<br />
Dicembre 2020<br />
TATTICA 2<br />
Il sistema di gioco fluido: le rotazioni<br />
dalla fase di non possesso alla fase di<br />
possesso (e viceversa)<br />
di Patrick Fava<br />
Variare la disposizione in campo modificando le strutture tattiche.<br />
Foto: Shutterstock.com - Vitalii Vitleo<br />
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO ( LU ) TEL. 0584 976585 - FAX 0236215556<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO<br />
DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO
Patrick Fava<br />
Allenatore UEFA B. Attualmente allenatore presso<br />
A. C Fiorano squadra di Promozione<br />
Tattica<br />
Il calcio è uno sport in continua evoluzione,<br />
sin dalle sue origini. In un passato non<br />
troppo lontano, uno degli allenatori più<br />
influenti è stato sicuramente Arrigo Sacchi,<br />
con il suo 4-4-2, e a seguire presero piede<br />
sistemi di gioco come il 3-5-2 di Nevio Scala<br />
e il 4-3-3 di Zdenek Zeman.<br />
Negli anni novanta gli allenatori venivano<br />
etichettati in base alle loro correnti di<br />
pensiero ma anche e soprattutto in<br />
relazione al modulo di gioco con il quale le<br />
loro squadre scendevano in campo.<br />
Dall'avvento di Pep Guardiola sulla<br />
panchina del Barcellona si è passati invece<br />
ad un calcio basato più sui principi che sugli<br />
schemi e si è cominciato a riflettere in<br />
termini di gioco posizionale.<br />
Oggi è interessante approfondire una<br />
tendenza ormai consolidata di quest'ultimo<br />
periodo, ovvero il “sistema di gioco fluido”.<br />
Prima di fare un breve accenno alla genesi<br />
di questo nuovo modo di interpretare il<br />
sistema di gioco è doveroso chiarire cosa<br />
s'intende per sistema di gioco fluido.<br />
Il sistema di gioco diventa fluido quando<br />
varia la propria struttura in base alla<br />
fase del gioco. Quindi i giocatori si<br />
posizionano e occupano posizioni differenti<br />
all'interno della struttura a seconda che si<br />
trovino in fase di possesso o di non<br />
possesso.<br />
Questo cambiamento può avvenire<br />
attraverso rotazioni e cambi di posizione<br />
che permettono di “raggiungere” la<br />
struttura richiesta.<br />
Nell'articolo andremo a vedere quindi quali<br />
sono le motivazioni che hanno indotto<br />
alcuni allenatori a intraprendere questa<br />
strada.<br />
Analizzeremo inoltre quali possono essere i<br />
vantaggi e vedremo quali sono le modalità<br />
più ricorrenti per rendere fluido il sistema<br />
di gioco.<br />
In serie A il primo allenatore ad aver<br />
introdotto con successo il concetto di<br />
fluidità posizionale e di sistema di gioco<br />
variabile è stato Paulo Sousa, alla guida<br />
della Fiorentina nell'anno 2015/16.<br />
Il tecnico portoghese adottava il 4-2-3-1 in<br />
fase di non possesso che poi si trasformava,<br />
in fase offensiva, nel 3-2-4-1, con<br />
l'avanzamento dell'esterno basso di sinistra<br />
Marcos Alonso e il contemporaneo<br />
accentramento (tra le linee avversarie)<br />
dell'esterno alto, posizione occupata spesso<br />
da Federico Bernardeschi, attuale giocatore<br />
della Juventus.<br />
Foto: Shutterstock.com - Adam Gregor<br />
26
Tattica<br />
CARATTERISTICHE GENERALI DEL SISTEMA FLUIDO<br />
Possiamo affermare che una delle<br />
caratteristiche più rilevanti che<br />
contraddistingue il sistema fluido è quella<br />
che prevede il passaggio, in fase di possesso,<br />
della prima linea di costruzione da quattro a<br />
tre elementi.<br />
Cerchiamo di fare chiarezza.<br />
Se in fase di non possesso molte squadre<br />
prediligono “coprire” il campo utilizzando<br />
quattro difensori ecco che nella fase di<br />
costruzione della manovra le esigenze<br />
cambiano e si preferisce “palleggiare” con<br />
tre elementi.<br />
Se in fase di non possesso – in genere – i<br />
sistemi più utilizzati sono quindi il 4-4-2,<br />
il 4-1-4-1 o il 4-4-1-1 ecco che invece in fase<br />
di possesso si punta e occupare il campo e<br />
costruire la manovra con una linea di tre<br />
difensori, completata o da due “mediani”<br />
(3 + 2) o da uno solo (3+1).<br />
In base alla struttura fluida nella parte<br />
bassa del sistema cambia ovviamente il<br />
numero di giocatori che prendono posizione<br />
sulla terza e quarta linea, elementi che,<br />
come noto, devono occupare l'ampiezza, gli<br />
spazi tra i reparti di centrocampo e difesa<br />
avversari, e garantire la profondità.<br />
Si evince quindi che in fase di possesso si<br />
formano strutture che possiamo identificare<br />
come 3-4-2-1 / 3-4-1-2 / 3-2-4-1 e 3-2-3-2<br />
(in base all'altezza degli esterni) oppure<br />
3-1-3-3 se predisponiamo un solo<br />
mediano/play.<br />
Ovviamente i numeri sono solo<br />
rappresentativi e l'obiettivo concreto<br />
è quello di occupare gli spazi in modo<br />
efficace, sfruttare le caratteristiche<br />
dei giocatori, mettendoli nelle<br />
porzioni di campo dove si possono<br />
esprimere al meglio e creare<br />
problemi al dispositivo difensivo<br />
avversario.<br />
Gli obiettivi raggiungibili con queste<br />
strutture sono molteplici: in costruzione si<br />
amplificano le soluzioni al portatore di<br />
palla, inoltre l'occupazione in ampiezza<br />
massima è uno sfogo percorribile in caso di<br />
densità interna e obbliga le squadre<br />
avversarie a fare delle scelte e a porsi quesiti<br />
da risolvere in poco tempo.<br />
Tutto ciò può favorire l'aumento dell'indice<br />
di pericolosità in fase offensiva.<br />
La costante è quindi quella di rispettare<br />
certi principi, occupare i “famosi” corridoi<br />
verticali, cioè le due ampiezze, gli spazi tra<br />
le linee e la profondità.<br />
I giocatori non vengono “qualificati” tanto<br />
per i ruoli, bensì per la loro funzioni.<br />
Vi sono quindi i giocatori deputati a<br />
costruire (costruttori) che possono essere,<br />
come detto, 5 o 4 e vi sono i giocatori<br />
deputati a raccordare e/o invadere, che<br />
possono essere 5 o 6 e devono occupare e<br />
muoversi negli spazi corretti.<br />
Nello sviluppo dell'articolo abbiamo<br />
suddiviso due tipologie di squadre:<br />
a) quelle che cambiano il sistema<br />
sempre, a prescindere della disposizione<br />
avversaria,<br />
b) quelle che ruotano la struttura solo<br />
in relazione a come sono schierati i<br />
rivali.<br />
Si tratta come detto di una divisione per<br />
certi aspetti forzata in quanto tutte le<br />
compagini vanno comunque a calibrare la<br />
strategia in relazione alla disposizione e alle<br />
caratteristiche dell'avversario di turno.<br />
27
Tattica<br />
CAMBIARE INDIPENDENTEMENTE DALL'AVVERSARIO<br />
Due squadre che rendono fluido il sistema, cambiando schieramento tra fase di possesso e<br />
non, sono per esempio Juventus e Bologna, con la squadra di Pirlo che in genere opta per un<br />
4-4-2 in fase di non possesso e un 3-4-1-2 in fase di possesso.<br />
JUVENTUS<br />
Come detto i bianconeri cambiano la<br />
struttura a prescindere dagli avversari e in<br />
fase di possesso forma una linea a tre con<br />
Danilo che partendo dalla posizione di<br />
terzino di sinistra si unisce alla coppia di<br />
difensori centrali, con l'avanzamento di<br />
Cuadrado sulla linea dei centrocampisti e il<br />
conseguente movimento dentro il campo<br />
dell'esterno alto di destra, funzione affidata<br />
spesso a Kulesevsky o Ramsey.<br />
Si forma quindi un 3-4-1-2 di base, nel quale<br />
poi ovviamente gli interpreti cercano gli<br />
spazi più congeniali in funzione della<br />
situazione. A esempio i due centrocampisti<br />
centrali lavorano o in orizzontale o alle volte<br />
affilati, con uno che si alza e l'altro che<br />
lavora da playmaker, in base alle necessità e<br />
allo schieramento avversario.<br />
Un'altra caratteristica della fase di possesso<br />
della Juve è la libertà di cui godono i<br />
giocatori offensivi, che si scambiano spesso<br />
le posizioni. L'importante è che durante la<br />
manovra vengano occupate le zone<br />
correttamente.<br />
Foto: Shutterstock.com - Marco Iacobucci Epp<br />
28
Tattica<br />
1<br />
Come si vede nel fermo immagine 1, la Juventus in fase di non possesso si “posiziona” con un compatto 4-4-2,<br />
con due linee coese e strette.<br />
2<br />
In fase di possesso, in questo caso nella metà campo avversaria (img 2), vediamo come la Juventus cerca di<br />
occupare i corridoi verticali. In questa partita giocava Dybala che per caratteristiche tende ad abbassarsi<br />
maggiormente. La Juve occupa quindi lo spazio tra le linee con due giocatori, ovvero Kulusewsky che stringe e<br />
lascia l'ampiezza a Quadrado e lo stesso Dybala.<br />
29
Tattica<br />
BOLOGNA<br />
La squadra di Mihajlovic è solita effettuare<br />
la rotazione tra le due fasi già dal<br />
campionato scorso.<br />
In fase di non possesso, anche in base alla<br />
disposizione avversaria può optare per un<br />
4-1-4-1 / 4-4-1-1, mentre in fase di possesso<br />
la squadra rossoblù si predispone con un<br />
3-2-4-1 con l'avanzamento dell'esterno<br />
basso di sinistra Hichey sulla linea dei<br />
centrocampisti con conseguente<br />
accentramento sul centro-sinistra tra le<br />
linee di Barrow.<br />
La compagine felsinea tra l'altro si identifica<br />
in queste prime giornate di campionato per<br />
la capacità da parte dei giocatori nel riuscire<br />
ad occupare sempre spazi differenti, con<br />
Palacio, Barrow e Soriano abili a non dare<br />
punti di riferimento nella trequarti<br />
avversaria.<br />
In fase di non possesso, come detto, lo<br />
stesso Soriano può agire da mezzala oppure<br />
da trequartista, in base alla presenza o<br />
meno del playmaker avversario.<br />
Foto: Shutterstock.com - sbonsi<br />
30
Tattica<br />
3<br />
Dall'immagine 3 è evidente la struttura in costruzione bassa 3 + 2<br />
4<br />
Nell'immagine 4 possiamo notare la struttura a tre in costruzione, con i due centrocampisti centrali che in<br />
questo caso sono sfalsati. Gli invasori del Bologna occupano i corridoi. E' interessante notare la grande<br />
interscambiabilità dei giocatori nell'occupazione degli spazi. Nell'immagine vediamo Barrow che si trova<br />
nell’ half-space di destra, Palacio in quello di sinistra e Soriano agisce da riferimento offensivo. Le due ampiezze<br />
sono tenute a destra da Orsolini e a sinistra da Hickey (che nell'immagine è fuori inquadratura).<br />
31
Tattica<br />
In Bundesliga una squadra che varia il sistema in base alla fase del gioco è invece il Borussia<br />
Monchengladbach, che però cambia struttura utilizzando rotazioni differenti rispetto alle due<br />
italiane.<br />
BORUSSIA MÖNCHENGLADBACH<br />
Il Borussia Monchengladbach di Marco Rose si differenzia da Juve e Bologna, in quanto nella<br />
costruzione a tre non vi è quasi mai la presenza degli esterni bassi.<br />
Il tecnico ex Salisburgo, infatti predilige inserire tra i due centrali difensivi uno dei due<br />
mediani, in particolare Kramer o Neahus, con i due esterni bassi Lainer a destra e Wendt a<br />
sinistra che danno massima ampiezza e profondità, per un sistema di gioco che, in alcuni casi<br />
e in base alla disposizione avversaria, può trasformarsi dal 4-2-3-1 di partenza al 3-1-5-1 o<br />
3-2-4-1 a seconda se il trequartista centrale Stindl scende sulla linea dei centrocampisti ad<br />
occupare lo spazio liberato dal mediano entrato nella linea dei difensori centrali.<br />
5<br />
Nell'immagine 5 vediamo la costruzione del Borussia, con il centrocampista centrale che entra tra i due<br />
difensori, formando la linea a tre.<br />
32
Tattica<br />
6<br />
Sullo sviluppo dell'azione, vediamo dall'immagine 6, come, con palla giocata lateralmente, i giocatori del<br />
Borussia M. occupano gli spazi.<br />
Il trequartista si abbassa mentre l'esterno opposto entra dentro al campo lasciando l'ampiezza sul lato debole<br />
al laterale basso. Il centrocampista è a sostegno mentre l'esterno di parte è entrato dentro tra le linee.<br />
33
Tattica<br />
CAMBIARE IN RELAZIONE ALLO SCHIERAMENTO AVVERSARIO.<br />
Facendo un passo indietro, è doveroso<br />
puntualizzare come l'idea del sistema fluido<br />
sia frutto di una “rivoluzione” ben più<br />
ampia, portata alla ribalta internazionale<br />
dal calcio posizionale espresso in modo<br />
straordinario dal Barcellona di Pep<br />
Guardiola.<br />
Con l'avvento del tecnico catalano sulla<br />
panchina blaugrana siamo passati a un<br />
calcio nel quale i principi di gioco sono i veri<br />
pilastri del modello di gioco di una squadra<br />
e il modulo di gioco statico e<br />
codificato di un tempo ha lasciato<br />
spazio a un sistema che deve essere<br />
necessariamente interpretato in base<br />
alle situazioni di gioco o e agli spazi e,<br />
come nel caso del sistema fluido, deve<br />
quindi arrivare addirittura a cambiare<br />
struttura.<br />
Nel Barcellona Busquets era il giocatore<br />
deputato a prendere posizione a fianco dei<br />
difensori centrali, con i terzini che si<br />
alzavano (Dani Alves e Jordi Alba in<br />
particolare), mentre Messi agiva da falso<br />
nueve.<br />
Alla guida del Bayern Monaco, nonostante<br />
la squadra non sia riuscita a vincere la<br />
UEFA Champions League con il tecnico<br />
spagnolo alla guida, Guardiola ha mostrato<br />
ulteriori esempi e concetti di fluidità<br />
posizionale.<br />
In Germania si è cominciato a osservare il<br />
"falso terzino", con Lahm che partendo dalla<br />
posizione di esterno basso di destra si<br />
accentrava “dentro al campo” andando a<br />
svolgere le mansioni del doppio play in fase<br />
di costruzione.<br />
Alla guida del Bayern Guardiola era capace<br />
di trasformare lo schieramento 4-3-3 di<br />
partenza con il 3-2-4-1. Tutto ciò aveva il<br />
vantaggio di isolare in zona laterale Robben<br />
e Ribéry, abilissimi nell'uno contro uno e far<br />
avanzare Muller, molto abile di testa, a<br />
fianco di Lewandowski.<br />
In Inghilterra, quando Guardiola ha assunto<br />
l'incarico di allenatore del City, abbiamo<br />
infine visto come trasformare la<br />
disposizione 4-3-3 nel 3-2-4-1 accentrando<br />
entrambi i terzini nella posizione di play e<br />
avanzando due interni di centrocampo dalle<br />
caratteristiche molto offensive come David<br />
Silva e Kevin De Bruyne a fianco di Sergio<br />
Aguero.<br />
Foto: Shutterstock.com - Oleksandr Osipov<br />
34
Tattica<br />
BAYERN MONACO<br />
MANCHESTER CITY<br />
35
Tattica<br />
Sassuolo<br />
In Italia una squadra che non fa della costruzione a 3 un "dogma" ma bensì un'opportunità è il<br />
Sassuolo di Roberto de Zerbi, autentica rivelazione di questo campionato.<br />
Il tecnico bresciano è da sempre alla ricerca di soluzioni innovative e oggi il Sassuolo si può<br />
definire il vero laboratorio del calcio italiano.<br />
I neroverdi infatti sono una squadra poliedrica che in relazione alla disposizione avversaria<br />
può variare il blocco nella fase di costruzione.<br />
Dopo vari esperimenti tattici, ricordiamo che spesso nella stagione scorsa De Zerbi optava per<br />
il 4-2-3-1, la squadra ha maturato le necessarie convinzioni e oggi l'ottima interpretazione del<br />
sistema ha portato i neroverdi ad essere una delle migliori squadre del campionato.<br />
7<br />
Nell'immagine 7 vediamo la costruzione 2 + 2 del Sassuolo nella partita contro lo Spezia<br />
Foto: Shutterstock.com - Nicolo Campo
Tattica<br />
Contro Napoli ed Udinese il Sassuolo ha modificato il suo assetto nelle due fasi di gioco:<br />
4-4-1-1 (o 4-1-4-1) in fase di non possesso e 3-2-4-1 in possesso.<br />
Contro i partenopei l'esterno basso Ayane si legava insieme ai due centrali difensivi (l'ex<br />
napoletano Chiriches e Ferrari) a comporre una linea a 3, con l'avanzamento di Rogerio sulla<br />
linea dei centrocampisti e il successivo accentramento tra le linee di Boga che insieme a<br />
Traorè e a Muldur andavano a comporre la batteria dei trequartisti sotto la unica punta, il<br />
giovane Raspadori.<br />
Addirittura Chiriches dalla posizione di centrale in certi casi si alzava, per formare un<br />
triangolo con gli altri due difensori, con l'obiettivo di mettere in mezzo i due attaccanti<br />
partenopei.<br />
8<br />
Nell'immagine 8 vediamo la costruzione 3 +2 del Sassuolo, con due giocatori in ampiezza pronti a dare una<br />
soluzione esterna.
Tattica<br />
9<br />
Nell'immagine 9 vediamo la struttura in costruzione mediana.<br />
Sulla conduzione di uno dei tre centrali, sono riconoscibili i due centrocampisti e soprattutto la linea di 4<br />
giocatori (due in ampiezza e due tra le linee) che si posiziona alle spalle dei centrocampisti napoletani. Boga e<br />
Traore (due trequartisti) insieme ai due centrocampisti centrali formano inoltre il cosiddetto quadrilatero<br />
centrale. Questa struttura è di difficile lettura sia per i due centrocampisti napoletani che hanno alle proprie<br />
spalle due giocatori, sia per i due difensori centrali che devono scegliere se e quando rompere la linea per<br />
accorciare sui due giocatori avversari.<br />
In fase di non possesso la squadra de De Zerbi si trasforma in un 4-4-1-1 in in 4-1-4-1 con<br />
Rogerio che scala sulla linea dei difensori, Locatelli che si insedia davanti alla difesa con Boga,<br />
Lopez. Traorè e Muldur a formare la linea dei centrocampisti.<br />
10<br />
Nell'immagine 10 vediamo come il Sassuolo ricompone la linea a quattro difesa e una linea a quattro di<br />
centrocampo più un trequartista.<br />
Il Sassuolo si conferma quindi una delle squadre più interessanti ed imprevedibili del<br />
campionato grazie alla grande capacità dei giocatori di saper leggere le situazioni di gioco,<br />
all'efficacia nella costruzione dal basso anche sotto pressione avversaria e all'ottimale<br />
occupazione degli spazi negli ultimi trenta metri.<br />
38
Tattica<br />
Lipsia<br />
Anche all'estero sono diverse le squadre che propendono per un sistema fluido.<br />
Una delle più interessanti è il Lipsia di Nagelsmann.<br />
La squadra tedesca, a differenza del Borussia Monchengladbach di Marco Rose, non sempre<br />
ricorre alla costruzione a 3+2, ma cambia in base alle esigenze (ovvero alle pressioni<br />
avversarie).<br />
Quando decide però di costruire a tre lo fa stringendo un esterno basso (solitamente a destra)<br />
e facendo alzare l'esterno di sinistra sulla linea dei centrocampisti, con il conseguente<br />
eccentramento dell'esterno alto di sinistra che entra dentro il campo nell'half-space.<br />
Il Lipsia di Nagelsmann è una squadra molto fluida e assomiglia molto al Sassuolo di Roberto<br />
De Zerbi, anche se I tedeschi giocano un calcio più verticale rispetto ai neroverdi, che<br />
prediligono attaccare con pazienza le difese posizionali degli avversari.<br />
La squadra di Naglesmann infatti oltre a saper manipolare gli spazi e saper attaccare squadre<br />
chiuse ama sviluppare fulminee transizioni positive ogni qual volta è possibile.<br />
In fase di non possesso la squadra di Nagelsmann spesso si dispone invece con il 4-4-1-1.<br />
11<br />
Nell'immagine 11 è evidente la linea a tre di costruzione, formata dai due centrali più il laterale destro che<br />
stringe. A sinistra Angelino si alza in ampiezza sulla linea dei centrocampisti.<br />
Da notare come i due centrocampisti lavorano in modo affilato. Uno dei due play va infatti ad affiancarsi agli<br />
altri due giocatori che occupano gli spazi tra le linee.<br />
39
Tattica<br />
Manchester City<br />
In Premier League la squadra che fa della fluidità posizionale e del cambio di sistema la sua<br />
forza è naturalmente il Manchester City di Guardiola che nonostante un inizio di campionato<br />
non entusiasmante dal punto di vista dei risultati, propone una fase di possesso sempre<br />
interessante<br />
La squadra di Guardiola cambia spesso la disposizione in campo e per le squadre avversarie è<br />
davvero difficile prendere le misure. Il principio cardine è ovviamente quello di creare una<br />
superiorità numerica in fase di costruzione, per poi cercare i giocatori liberi dietro le linee di<br />
pressione, con una buona occupazione degli spazi sulla trequarti avversaria, mettendo in<br />
condizione i giocatori più talentuosi ed in particolare Mahrez e Sterling o Torres di poter<br />
incidere nel 1 vs 1 esterno (superiorità qualitativa).<br />
In fase di non possesso la squadra si ricompone poi in 4-1-4-1<br />
12<br />
Nell'immagine 12 vediamo la costruzione 3 + 2 del City contro il Tottenham.<br />
Foto: Shutterstock.com - MDI
Tattica<br />
In particolare contro gli Spurs era Walker esterno basso di destra a comporre la linea a 3 con<br />
Ruben Dias e Laporte, centrali difensivi.<br />
Il Manchester City alternava una costruzione 3+2 e 3+3.<br />
Interessante è la posizione di Cancelo. Alle volte si apre in ampiezza permettendo<br />
l'accentramento di Torres, mentre spesso entra dentro al campo e funge da mediano (insieme<br />
a Rodrigo), lasciando l'ampiezza qualitativa a Torres e lo spazio tra le linee a Silva.<br />
13<br />
Nell'immagine 13 vediamo Cancelo che entra dentro al campo e funge da interno.
N° 196<br />
Maggio 2021<br />
TATTICA 2<br />
Organizzare il pressing<br />
ultra-offensivo<br />
a cura della redazione<br />
Principi, comportamenti e requisiti per rendere efficace il pressing ultra-offensivo.<br />
Foto: Shutterstock.com - MID<br />
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO ( LU ) TEL. 0584 976585 - FAX 0236215556<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO<br />
DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO
a cura della redazione<br />
www.Allenatore.net<br />
Tattica<br />
In fase di non possesso vi sono diversi modi<br />
di difendere, che possono variare in base agli<br />
avversari, al momento della gara, alla<br />
strategia o alla condizione psico-fisica.<br />
Una squadra può decidere di aspettare<br />
prevalentemente gli avversari nella propria<br />
metà campo, oppure concedere una<br />
costruzione agevole a essi per poi effettuare<br />
delle pressioni organizzate a una determinata<br />
altezza, o, per finire, decidere di provare a<br />
conquistare palla prima possibile,<br />
effettuando un pressing ultra-offensivo.<br />
Chiaramente, oltre alle variabili elencate, le<br />
idee della allenatore e le caratteristiche dei<br />
giocatori sono gli aspetti che incidono<br />
maggiormente sulla scelta della “strada” che<br />
la squadra decide di seguire.<br />
L'"idea” di voler riconquistare la palla in una<br />
zona molto alta di campo, cercando di essere<br />
protagonisti e propositivi anche in fase di non<br />
possesso, è una scelta “affascinante” che può<br />
portare grandi benefici o notevoli rischi, e che<br />
sicuramente rende la partita aperta e<br />
spettacolare.<br />
Se prendiamo come esempio il quarto di<br />
finale di Champions League giocato tra<br />
Bayern Monaco e Paris Saint Germain<br />
troviamo molti spunti in merito.<br />
La partita ha visto le due squadre affrontarsi<br />
a viso aperto, mettendo in mostra le<br />
grandissime abilità tecniche dei giocatori e<br />
soprattutto una qualità di gioco e un'intensità<br />
veramente elevata.<br />
Senza togliere meriti al Paris Saint-Germain,<br />
che ha avuto la meglio passando il turno e<br />
“vendicando” la sconfitta subita qualche mese<br />
prima, grande merito di questo spettacolo va<br />
sicuramente al Bayern Monaco.<br />
La compagine tedesca è sicuramente la<br />
squadra più propositiva dell'intero panorama<br />
europeo in entrambi le fasi. Il Bayern cerca<br />
sempre di dominare il gioco e vuole<br />
“decidere” il comportamento da tenere a<br />
prescindere dall'avversario.<br />
In fase di non possesso questa idea di calcio<br />
si traduce in un modo, ovvero, proprio con<br />
l'attuazione ripetuta del pressing<br />
ultra-offensivo.<br />
Le caratteristiche del pressing dei bavaresi le<br />
possiamo definire differente rispetto a quello<br />
che solitamente siamo abituati a vedere,<br />
proprio perchè il livello di rischio che la<br />
squadra tedesca si prende è spesso molto<br />
alto.<br />
Vediamo quindi brevemente quali sono<br />
aspetti caratterizzanti, vantaggi e svantaggi<br />
del pressing ultra-offensivo e quanto il<br />
Bayern Monaco esasperi (in modo spesso<br />
efficace) alcuni comportamenti.<br />
Il pressing ultra-offensivo requisiti e<br />
comportamenti<br />
Come noto il pressing è un azione difensiva<br />
coordinata con la quale si cerca d'impedire la<br />
manovra avversaria e conquistare la palla<br />
attraverso contrasto o intercetto, riducendo<br />
tempo e spazio agli avversari.<br />
Nel pressing ultra-offensivo questo tipo di<br />
azione collettiva viene effettuata il più vicino<br />
possibile alla porta avversaria, con l'obiettivo<br />
di soffocare da subito il possesso rivale e<br />
conquistare la palla molto vicina al<br />
“bersaglio”.<br />
Ovviamente per rendere efficace il pressing<br />
ultra-offensivo è necessario mantenere<br />
determinati requisiti e comportamenti.<br />
Detto ciò ricordiamo sempre che qualsiasi<br />
scelta difensiva porta con se vantaggi e<br />
svantaggi.<br />
Vediamo nella pagina a seguire i principali<br />
requisiti necessari nell'azione di pressing<br />
ultra-offensivo, facendo un accenno a come il<br />
Bayern interpreta questi aspetti.<br />
44
Tattica<br />
1<br />
MANTENERE LA SQUADRA<br />
CORTA E ALTA<br />
3<br />
ACCETTARE LA PARITA NUMERICA<br />
E TANTO SPAZIO ALLE SPALLE<br />
Questo primo punto è sicuramente determinante. Il<br />
pressing presuppone che i giocatori vadano a effettuare<br />
pressioni in avanti su tutti i giocatori in zona palla e<br />
proprio per questo la vicinanza dei reparti e vitale. Per<br />
fare ciò la linea difensiva ha un ruolo fondamentale. Il<br />
reparto dovrà scappare e coprire lo spazio alle spalle<br />
solamente quando lo ritiene necessario. Altrimenti<br />
dovrà cercare di accorciare il più possibile in avanti. Il<br />
livello di rischio che una linea difensiva si prende è<br />
soggettivo.<br />
Il Bayern Monaco scappa solo quando è estremamente<br />
necessario e alle volte accetta di farlo proprio nel<br />
momento in cui la palla è indirizzata in profondità (e non<br />
leggermente prima).<br />
I bavaresi hanno una lettura atipica della palla scoperta,<br />
ritenendola pericolosa solo in casi estremi.<br />
Ecco perchè il Bayern Monaco riesce a tenere il<br />
baricentro molto alto e ridotta la distanza tra i reparti.<br />
2<br />
DIFENDERE TUTTI IN AVANTI<br />
(COORDINATI )<br />
Il primo requisito permette quindi di difendere in avanti<br />
alzandosi in pressing sui possessori avversari e<br />
accorciando di conseguenza su tutti possibili riceventi. In<br />
questo caso l'unione d'intenti e la capacità di essere<br />
“coordinati” è fondamentale. L'azione di pressing<br />
coinvolge tutti, ognuno ha un compito ben preciso,<br />
partendo da colui che esce sul possessore per passare ai<br />
compagni vicini alla palla e a quelli più distanti da essa.<br />
Eventuali interpretazioni e letture difformi portano a<br />
falle incredibili ed espongono a notevoli rischi. Se ad<br />
esempio i giocatori offensivi decidono di andare forte in<br />
pressing accorciando in avanti ma i giocatori arretrati<br />
non ragionano nello stesso modo e ritardano a<br />
“scalare”, la squadra corre il rischio di spezzarsi in due<br />
tronconi.<br />
In questo senso il Bayern Monaco difficilmente incorre<br />
in tale errore, perchè comunque tra giocatori della<br />
prima linea e quelli più arretrati vi è quasi sempre<br />
uniformità d'idea, ovvero quello di attaccare in avanti.<br />
Un aspetto fondamentale che rende efficace il pressing<br />
ultra-offensivo e che allo stesso tempo può risultare un<br />
rischio, è sicuramente il fatto che in molti casi la linea<br />
difensiva deve accettare di rimanere in parità numerica<br />
con gli attaccanti avversari, visto che un difensore deve<br />
necessariamente accorciare in avanti, slegandosi dal<br />
reparto per andare a marcare un possibile ricevente.<br />
Questo aspetto è spesso legato alla necessita di dover<br />
ad esempio rompere la linea preventivamente, come<br />
vedremo nel prossimo punto.<br />
Un'altra caratteristica è la necessità di dover lasciare<br />
tanta profondità agli avversari da aggredire.<br />
Il Bayern Monaco interpreta queste situazioni in modo<br />
molto spregiudicato. I difensori bavaresi non temono<br />
assolutamente la parità numerica e spesso sono<br />
chiamati a risolvere individualmente la situazione.<br />
Per di più accettano di coprire molti metri alle spalle.<br />
Ovviamente tutto questo è permesso dalle<br />
caratteristiche sia mentali che fisiche degli interpreti, i<br />
quali uniscono velocità nei recuperi e strapotere fisico<br />
nei duelli.<br />
Oltre alle capacità individuali dei difensori vi è inoltre un<br />
grande aiuto fornito dai centrocampisti che spesso<br />
effettuano corse di recupero importanti, frutto di grandi<br />
qualità condizionali oltre che mentali.<br />
4<br />
ROMPERE PREVENTIVAMENTE<br />
LA LINEA ARRETRATA<br />
Questo aspetto è strettamente legato al precedente.<br />
Ovviamente quando si va in pressing l'obiettivo è quello<br />
di chiudere i riferimenti (possibili riceventi).<br />
Dal punto di vista strategico è doveroso compiere una<br />
distinzione tra i due principali comportamenti. Il primo<br />
prevede un pressing immediato estremamente<br />
offensivo dove si va a creare da subito parità numerica<br />
in avanti, rimanendo conseguentemente in parità anche<br />
dietro.<br />
Nel secondo caso il blocco difensivo è inizialmente in<br />
inferiorità numerica e si pressa cercando di isolare il<br />
possessore e gli appoggi più vicini.<br />
Si mantengono I difensori in superiorità numerica e si<br />
scala in avanti, rompendo la linea, al momento giusto.<br />
45
Tattica<br />
Nel primo caso ogni giocatore identifica subito il<br />
giocatore sul quale accorciare e si predispone in modo<br />
tale da essere subito a duello.<br />
Nel secondo caso invece si sceglie il tempo giusto per<br />
pressare e sono fondamentali il comportamento dei<br />
giocatori vicini e lontani dalla palla che devono isolare la<br />
squadra avversaria in una zona del campo. In questo<br />
frangente assumono un ruolo importante alcuni<br />
giocatori che devono "prendere" le cosiddette posizioni<br />
ibride ed esser pronti a uscire su un giocatore o su una<br />
altro, in base a dove viene indirizzata la palla.<br />
Il Bayern è abile a interpretare entrambe le situazioni.<br />
Una soluzione che ricerca con molta frequenza e quella<br />
di indirizzare la squadra avversaria su un lato<br />
obbligandola a giocare lungo linea dove il difensore<br />
esterno accorcia molto alto sull'avversario rompendo la<br />
linea con tempi perfetti. Ovviamente questo è reso<br />
possibile dal fatto che la linea rimane costantemente<br />
alta, accettando di “prendere” qualche palla lunga alle<br />
spalle.<br />
6<br />
AVERE GRANDE E AGGRESSIVITA'<br />
E FEROCIA AGONISTICA<br />
Questi fattori sono sicuramente determinanti e devono<br />
andare di pari passo con gli aspetti tattici. Una squadra<br />
“potenzialmente” organizzata che però non mette<br />
ferocia e sacrificio rimarrà sempre incompiuta in fase di<br />
pressing, così come accade a una compagine aggressiva<br />
ma poco organizzata.<br />
Ovviamente più il livello dei due aspetti è alto e maggiori<br />
sono i benefici per la squadra.<br />
Come anticipato, per quanto riguarda il Bayern Monaco,<br />
aggressività e ferocia agonistica sono due elementi<br />
molto importanti, presenti per natura in molti calciatori<br />
(anche tra quelli offensivi).<br />
Tutti i giocatori partecipano attivamente alla fase di non<br />
possesso (di pressing in particolare) e anche il livello di<br />
cooperazione è molto alto, frutto di uno spirito di<br />
squadra e un senso del “dovere” molto forte.<br />
5<br />
EFFETTUARE CORSE DI PRESSING<br />
CORRETTE A LIVELLO INDIVIDUALE<br />
Dal punto di vista individuale un aspetto importante da<br />
tenere in considerazione è la modalità e la qualità<br />
difensiva con la quale i vari giocatori si approcciano al<br />
duello. Questo aspetto riguarda sia i giocatori che<br />
corrono in avanti per effettuare il pressing sia i giocatori<br />
che, da dietro, sono pronti ad accorciare sui riceventi.<br />
L’obiettivo dei “pressatori“ è quello di ridurre il più<br />
possibile lo spazio e il tempo agli avversari.<br />
Sotto questo aspetto è fondamentale la velocità, la<br />
direzione di corsa e il fatto che i giocatori siano in grado<br />
di mantenere corte le distanze che intercorrono tra loro<br />
e gli avversari.<br />
I giocatori deputati a chiudere eventuali ricevitori<br />
devono essere abili nella lettura delle traiettorie ed<br />
efficaci nei duelli che vedono gli avversari ricevere di<br />
“spalle o semi-frontali”.<br />
Per ciò che concerne questo quinto punto alcuni<br />
giocatori del Bayern sono molto abili, anche se le<br />
prerogative principali dei bavaresi sono sicuramente<br />
sacrificio, voglia e capacità condizionali, come vedremo<br />
nel punto successivo.<br />
7<br />
AVERE CAPACITA' NEL RIPIEGARE<br />
L'ultimo aspetto importante è sicuramente la capacità di<br />
reagire alle difficoltà che possono presentarsi in caso di<br />
pressing fallito, ovvero dover ripiegare velocemente,<br />
ricompattarsi o effettuare delle rincorse lunghe.<br />
In questo senso, il Bayern Monaco, oltre alla capacità<br />
dei difensori di “cavarsela” nei duelli a campo aperto,<br />
può contare anche sull’attitudine di tutti i giocatori a<br />
ripiegare e rincorrere. Spesso vediamo recuperi di<br />
centrocampisti che riescono a rientrare efficacemente,<br />
inserendosi nella linea difensiva tramite corse di "qualità<br />
e quantità". Questo è dovuto principalmente a due<br />
aspetti: le grandi capacità condizionali e mentali di molti<br />
interpreti e il fatto che la squadra bavarese difficilmente<br />
è spaccata in due (proprio perchè è di solito molto corta<br />
e compatta) e quindi i centrocampisti sono in grado di<br />
essere efficaci sia quando accorciano in avanti sia<br />
quando devono ripiegare.<br />
46
Tattica<br />
Prima di vedere alcuni esempi attraverso l'utilizzo dei fermo immagine,<br />
ricapitoliamo quali sono i comportamenti basilari che devono tenere i vari<br />
reparti e quali sono i principali vantaggi e svantaggi che porta il<br />
pressing ultra-offensivo.<br />
Foto: Shutterstock.com - Vitalii Vitleo<br />
COMPORTAMENTI PRINCIPALI PER REPARTO<br />
La separazione è esemplificativa, l'organizzazione è collettiva e i punti sottostanti sono legati uno all'altro<br />
Attaccanti:<br />
• “uscire forte”<br />
• non farsi saltare e chiudere<br />
l'imbucata<br />
• indirizzare la giocata<br />
Centrocampisti:<br />
• accorciare in avanti<br />
• chiudere gli appoggi<br />
Difensori:<br />
• rompere la linea dove<br />
necessario<br />
• marcare preventivamente<br />
• accettare uno vs uno<br />
Portiere:<br />
• stare alto per coprire la<br />
profondità
Tattica<br />
Come noto il Bayern in fase di non possesso utilizza il sistema 4-2-3-1.<br />
Le costanti che caratterizzano il pressing ultra-offensivo dei bavaresi sono i seguenti:<br />
• Inizialmente il blocco di sei giocatori si predispone alto pronto a far partire il pressing<br />
• I giocatori attaccano i possessori in avanti, cercando d'indirizzare la manovra su un lato.<br />
• Come la palla va esternamente, il laterale basso rompe la linea ed è pronto a uscire<br />
sullo sfogo esterno avversario (il blocco di pressing diventa di sette giocatori).<br />
• Se il laterale basso esce sul terzino avversario, il centrale scivola in fascia.<br />
• La linea è molto alta e accorcia sui vertici avversari.<br />
• Sul lato palla si crea molta densità.<br />
• Alcuni giocatori effettuano movimenti di bilanciamento (ad esempio il centrocampista<br />
se il centrale si apre molto è pronto a entrare dentro la linea).<br />
Vediamo adesso attraverso l'utilizzo dei fermo immagine (estrapolati dai match con il PSG) alcune<br />
situazioni.<br />
SITUAZIONE 1<br />
Costruzione dal portiere del Paris Saint Germain. I parigini “spezzano” in due la squadra posizionando<br />
4 giocatori alti per tenere impegnati più difensori del Bayern.<br />
La squadra tedesca si dispone subito con quattro giocatori molto alti (i due esterni, la punta e il<br />
trequartista), con i due mediani pronti ad alzarsi centralmente e uno dei due terzini che accorcia in<br />
base a dove viene indirizzata la palla. L'aspetto particolare in questo caso è che la pressione sui due<br />
centrali del Paris viene portata dai due esterni (Koman e Sanè), con la punta (Choupo-Moting) e il<br />
trequartista (Muller) che lavorano dentro, più indietro (fotogramma 1).<br />
1<br />
48
Tattica<br />
La palla viene indirizzata sul terzino sinistro del PSG sul quale esce molto alto l'esterno basso bavarese Pavard<br />
(fotogramma 2).<br />
2<br />
Il possessore attaccato dal terzino bavarese è costretto a indietreggiare. In zona palla vi sono 6 giocatori a fare<br />
densità e a chiudere gli appoggi (fotogramma 3)<br />
3<br />
La palla dopo uno scarico viene indirizzata sull'esterno sinistro del Paris, sul quale scivola lateralmente il<br />
centrale difensivo Sule. Vediamo la linea (diventata a tre) del Bayern molto alta che lascia in fuori gioco il<br />
giocatore francese (fotogramma 4).<br />
4<br />
49
Tattica<br />
SITUAZIONE 2<br />
Anche in questa situazione il pressing sui due centrali viene portato dai due esterni offensivi, con<br />
Muller che lavora sul vertice basso del Paris e Choupo Moting (fuori dall'immagine) su l'altro<br />
centrocampista francese (fotogramma 1).<br />
1<br />
La palla viene giocata dentro per Neymar che si abbassa per fungere da raccordo, il quale viene<br />
“accorciato” da un centrocampista.<br />
Lateralmente Hernandez (terzino sinistro) è pronto a uscire sul terzino avversario (fotogramma 2).<br />
2<br />
50
Tattica<br />
Neymar non raccorda per il laterale destro, bensì prova a servire in verticale un compagno sul quale<br />
ha però accorciato Alaba (difensore centrale di sinistra) che, complice la “caduta” dell'avversario, lo<br />
anticipa nettamente.<br />
Come si nota dal fermo immagine sono sette i giocatori che hanno contribuito al recupero della palla.<br />
In questo frangente Kimmich (fuori dall'inquadratura) ha bilanciato l'uscita molto alta del centrale<br />
Alaba, mantenendo una posizione più bassa (fotogramma 3).<br />
3<br />
SITUAZIONE 3<br />
In questa situazione sul centrale in possesso esce il latrale alto di destra (Sanè), con il terzino di parte<br />
pronto ad alzarsi forte sul terzino avversario e Goretzka (evidenziato) a uomo sul centrocampista<br />
vicino al possessore.<br />
Questa volta però Choupo Moting è pronto a uscire sull'altro centrale difensivo e Koman è deputato<br />
ad accorciare sul terzino destro (fotogramma 1).<br />
1<br />
51
Tattica<br />
Choupo Moting esce sul centrale e Koman accorcia sul terzino (fotogramma 2).<br />
2<br />
Il laterale del Paris sulla pressione di Koman riesce comunque a servire un centrocampista parigino<br />
che si apre in ampiezza alle spalle dell'esterno alto bavarese. Il centrocampista francese viene però<br />
seguito da Muller e raddoppiato dal terzino sinistro del Bayern (evidenziati entrambi) (fotogramma<br />
3).<br />
3<br />
52
Tattica<br />
SITUAZIONE 4<br />
In questo fermo immagine è ben evidente come il Bayern “stringa” il campo in base a dove si trova la<br />
sfera creando molta densità in zona palla (fotogramma 1).<br />
1<br />
SITUAZIONE 5<br />
Questa azione di pressing (tratta dalla gara di ritorno) nasce da un retropassaggio lungo per il<br />
portiere francese. La squadra tedesca sale e porta pressione con Koman sull'estremo difensore, il<br />
quale indirizza per il laterale basso del Paris (fotogramma 1).<br />
1<br />
53
Tattica<br />
Sul laterale destro francese esce forte Alphonso Davies (terzino sinistro). Il centrocampista lato palla<br />
(in quella partita Alaba) accorcia sul centrocampista francese vicino al possessore, mentre Kimmich è<br />
pronto a bilanciare arretrando (fotogramma 2).<br />
2<br />
Sul possessore è uscito Davies, che può contare anche sul raddoppio del compagno. Sull'esterno alto<br />
sinistro francese è quindi “scivolato” il difensore centrale (Hernandez). Il centrocampista lato palla<br />
(Alaba) è sul riferimento vicino, mentre Kimmich si è abbassato andando a bilanciare la squadra,<br />
prendendo il posto del centrale difensivo Hernandez. Anche in questa situazione sono evidenti gli<br />
aspetti che caratterizzano il pressing bavarese, ovvero molti giocatori in zona palla, terzino che si alza<br />
in modo considerevole sull’esterno rivale, centrale difensivo che scivola esternamente, un<br />
centrocampista pronto a bilanciare l'uscita del centrale (fotogramma 3).<br />
3<br />
PRESSING: VANTAGGI E CONTROINDICAZIONI**<br />
VANTAGGI<br />
• Supremazia territoriale.<br />
• Recupero palla in posizione favorevole.<br />
• Dominio psicologico.<br />
• Aumento di coraggio e personalità.<br />
CONTROINDICAZIONI<br />
• Possono venire tagliati fuori molti giocatori.<br />
• Può venir concesso spazio in profondità.<br />
• Possono essere necessarie lunghe rincorse<br />
all'indietro.<br />
• Può Diminuire l’autostima.<br />
**potenziali vantaggi e controindicazioni dipendenti dall'efficacia o meno del pressing<br />
54
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2002<br />
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fianco degli<br />
allenatori di calcio<br />
Articoli<br />
Esercizi<br />
1<br />
3<br />
2<br />
Training Ground<br />
Collections<br />
&<br />
Webinar<br />
Tactical Lab<br />
5<br />
7<br />
4<br />
6<br />
Video<br />
Newsoccerdrills
Sappiamo che fare l'allenatore è uno dei mestieri più complicati al mondo.<br />
Servono grandi competenze su molteplici aree e quando i risultati non<br />
arrivano a pagare è quasi sempre il tecnico.<br />
E' per questa semplice ragione che occorre chiedere il massimo agli altri ma<br />
anche a se stessi.<br />
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su ogni specifico aspetto del gioco.<br />
Ti saranno utili per sviluppare le competenze del singolo, sotto ogni punto di<br />
vista, ma anche e sopratutto per identificare il modello di gioco ed i contesti<br />
tattici che la squadra dovrà risolvere sul campo.<br />
Le numerose proposte didattiche presenti nei contributi e/o nella specifica<br />
sezione del sito forniscono ottimi spunti per delineare i mezzi con cui<br />
costruire gli allenamenti e implementare una efficiente organizzazione di<br />
squadra.<br />
Poi la palla passa a te! Dovrai determinare il tempo a disposizione, stendere il<br />
piano di lavoro, identificare tutti gli obiettivi che si vuoi raggiungere nel corso<br />
del ciclo settimanale e/o dei vari cicli preparatori.<br />
Potrai infine costruire la seduta, identificando gli scopi principali e<br />
tenendo conto degli obiettivi correlati, che spesso sono basilari.<br />
Variando tempi, spazi, recuperi e numero di giocatori potrai determinare il<br />
volume e l'intensità degli esercizi.<br />
Associando la qualità delle proposte didattiche all'intensità del lavoro<br />
puoi incidere sui due aspetti chiave della prestazione: organizzazione<br />
di gioco e performance agonistica.<br />
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In primo piano<br />
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Tattica<br />
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Giovani<br />
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Moduli e contrapposizioni<br />
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2<br />
TRAINING GROUND…sempre un passo avanti<br />
L'allenatore sa che la domenica sono i giocatori gli assoluti protagonisti della<br />
partita...<br />
Questa sezione specifica è stata studiata per semplificare il lavoro del tecnico<br />
e consentirgli di gestite al meglio tutte quelle aree che l’allenatore deve<br />
coordinare.<br />
Ecco nel dettaglio<br />
la massima qualità ed efficacia.<br />
per pianificare e svolgere il proprio lavoro con<br />
1<br />
DEFINISCI IL MODELLO DI GIOCO<br />
SEZIONI<br />
1.1 Ottimizza la metodologia<br />
1.2 Studia i modelli di gioco dei grandi allenatori<br />
1.3 Scopri le lezioni dai professionisti<br />
L'IMPORTANZA DEL MODELLO DI GIOCO.<br />
Il modello di gioco rappresenta la bussola e la base di partenza<br />
per qualsiasi progettualità relativa all'organizzazione dei mezzi<br />
per lo sviluppo sia delle componenti individuali che per<br />
l'organizzazione del collettivo.<br />
In sostanza, il piano di lavoro può essere approntato solo dopo<br />
aver determinato le caratteristiche dei giocatori e delineato il<br />
modello di gioco.<br />
2<br />
PIANIFICA E ORGANIZZARE IL COLLETTIVO<br />
3<br />
SEZIONI<br />
2.1 Fase offensiva: sviluppi e situazioni<br />
2.2 Fase difensiva: accorgimenti e regole<br />
2.3 La gestione delle transizioni<br />
2.4 Le fasi fisse: schemi e organizzazione<br />
PREPARA IL PIANO DI ALLENAMENTO<br />
SEZIONI<br />
3.1 Guarda le esercitazioni dei grandi allenatori<br />
3.2 Scopri le esercitazioni per la fase difensiva<br />
3.3 Scopri le esercitazioni per la fase offensiva<br />
3.4 Scopri le esercitazioni per le fasi di transizione<br />
3.5 Analizza principi, schemi ed esercitazioni per le fasi<br />
fisse<br />
3.6 Pianifica esercitazioni in spazi ristretti, possessi e<br />
partite tattiche generali<br />
3.7 Prepara i warm up<br />
L'INFLUENZA DELL'ORGANIZZAZIONE DI GIOCO SULLA<br />
PERFORMANCE DEL GIOCATORE.<br />
L'organizzazione di gioco è il mezzo attraverso il quale<br />
semplificare le letture del giocatore e fare in modo che<br />
quest'ultimo possa leggere velocemente il contesto di gioco e<br />
scegliere rapidamente la cosa più idonea da fare.<br />
Tutto questo da dei vantaggi al giocatore che una volta<br />
effettuata la scelta avrà tempo e potrà concentrarsi<br />
(inconsciamente) sull'esecuzione dell'idea tattica.<br />
Si tratta di un argomento estremamente importante perchè,<br />
come detto, l'organizzazione di gioco incide sulla performance<br />
del giocatore, oltre a mettere in risalto le capacità<br />
dell'allenatore.<br />
L'IMPORTANZA DEL PIANO DIDATTICO... E IL RUOLO<br />
FONDAMENTALE DEL TECNICO<br />
Le esercitazioni sono fondamentali. Hanno le potenzialità di<br />
dare forma alle idee dell'allenatore. Trasformano il progetto<br />
tecnico-tattico in azioni concrete... in prestazioni.<br />
Chiaramente quando si parla di esercitazioni dobbiamo sapere<br />
che non sono solo le regole di svolgimento della proposta<br />
didattica a essere importanti: è fondamentale la scelta dello<br />
spazio adeguato; è importantissima la capacità dell'allenatore<br />
nel dare ritmo al lavoro; è determinante saper gestire le pause.<br />
58<br />
TRAINING GROUND
4<br />
5<br />
SVILUPPA LE COMPONENTI ATLETICHE<br />
SEZIONI<br />
4.1 Ottimizza la metodologia<br />
4.2 Prepara il programma<br />
4.3 Allena la forza<br />
4.4 Lavora sulla velocita ́<br />
4.5 Sviluppa la resistenza<br />
4.6 Allena le capacita ́ coordinative<br />
4.7 Previeni gli infortuni<br />
PREPARA LA PARTITA<br />
CURARE OGNI DETTAGLIO DELLA PERFORMANCE<br />
Le componenti atletiche sono le fondamenta sulle quali si basa<br />
la prestazione del calciatore.<br />
Avere “benzina” e un “motore” che gira sono presupposti<br />
fondamentali per fare gare di qualità.<br />
E' una chiara e evidente responsabilità dell'allenatore quella di<br />
curare gli aspetti prestativi, anche quando ci si avvale di<br />
professionisti specifici che fanno parte dello staff.<br />
SEZIONI<br />
5.1 Studia il 4-3-3<br />
5.2 Studia il 4-4-2<br />
5.3 Studia il 3-5-2<br />
5.4 Studia il 4-2-3-1<br />
5.5 studia il 4-3-1-2<br />
5.6 Studia il 4-3-2-1<br />
5.7 Studia il 3-4-1-2<br />
5.8 Studia il 3-4-3 (3-4-2-1)<br />
I DETTAGLI E GLI ACCORGIMENTI FANNO LA DIFFERENZA<br />
In relazione allo schieramento avversario avremo degli spazi da<br />
sfruttare... per sviluppare i vari step dell'attacco posizionale.… e<br />
delle posizioni da andare a occupare in relazione al tipo di<br />
pressione che vogliamo attuare in fase di non possesso.<br />
Preparare la partita ... e quindi identificare e determinare gli<br />
opportuni accorgimenti .... significa mettere i giocatori nelle<br />
condizioni migliori per rispondere alle situazioni di gioco più<br />
ricorrenti e di conseguenza incidere sulla prestazione sia<br />
individuale e sia collettiva.<br />
Un fattore, lo studio della contrapposizione, che nessun<br />
allenatore che voglia ritenersi tale può trascurare.<br />
6<br />
VALORIZZA LE RISORSE UMANE<br />
SEZIONI<br />
6.1 Migliora la leadership<br />
6.2 Gestisci e lavora con i singoli giocatori<br />
6.3 Lavora sulla psicologia<br />
DARE IL MASSIMO E... PRETENDERE ALTRETTANTO<br />
Un allenatore può conoscere tutto di tattica, tecnica,<br />
metodologia dell'allenamento ma se non ha un piano per<br />
coinvolgere I giocatori e farli sentire parte integrante del<br />
progetto è “morto”.<br />
La capacità di gestire le risorse umane ha un valore<br />
inestimabile.<br />
Spesso gli allenatori iniziano le attività focalizzando la propria<br />
attenzione e quella dei giocatori sugli aspetti tecnico-tattici... In<br />
realtà il primo step è legato a far comprendere loro il significato<br />
del proprio ruolo e l'importanza che ha il collettivo nell'esaltare<br />
e valorizzare le competenze del singolo.<br />
All'intero di<br />
è possibile<br />
esplorare una vastissima<br />
collezione di video e<br />
contributi, equivalenti a una<br />
biblioteca di
3 ESERCITAZIONI: un mezzo fondamentale<br />
Le esercitazioni sono fondamentali e permettono di sviluppare le competenze<br />
dei giocatori e traferire alla squadra I principi di gioco e le idee del tecnico.<br />
Oltre alle 4.500 proposte didattiche che si trovano all’interno dei contributi,<br />
l’abbonato ha a disposizione le numerose esercitazioni contenute nella<br />
sezione ESERCITAZIONI e nella nuova sezione DRILLS.<br />
Vediamo a seguire tre tipologie di esercitazioni tratei da Allenatore.net.<br />
:Circuito tecnico analitico/situazionale<br />
Circuito di esercizi analitici abbinati a situazioni di gioco in spazi ristretti<br />
In uno spazio come in figura predisponiamo un circuito tecnico composto da esercizi analitici e situazioni di<br />
gioco. Il circuito è composto da tre stazioni, ognuna delle quali comprende un esercizio analitico e una<br />
esercitazione. I giocatori vengono divisi in gruppi e lavorano contemporaneamente, cambiando stazione al<br />
fischio dell'allenatore.<br />
Vediamo nello specifico. Tutte le stazioni prevedono una prima parte analitica seguita da un gioco situazionale.<br />
Nella prima stazione (campo rosso) quattro giocatori (due rossi e due blu) conducono la palla e effettuano una<br />
serie di finte in prossimità dei cinesini. Al fischio del mister i giocatori si sfidano in un 1 vs 1 a tempo.<br />
Nella seconda stazione i due gruppi effettuano una serie di passaggi e controlli sui cinesini. Come si nota<br />
dall'immagine il giocatore passa la palla al compagno e poi si propone in avanti. Al fischio del mister i quattro<br />
giocatori si sfidano in un 2 vs 2, con l'obiettivo di portare la palla in meta.<br />
Infine nella terza stazione (campo giallo) otto giocatori (quattro per squadra) inizialmente effettuano una serie di<br />
passaggi in posizione, seguendo una sequenza prestabilita, successivamente, al fischio, giocano un 4 vs 4. Dopo<br />
un tempo prestabilito i gruppi cambiano stazione. Il gruppo della stazione uno passa nella due, mentre i giocatori<br />
della stazione due prendono il posto di quattro giocatori della stazione tre, i quali a loro volta passano alla<br />
stazione uno.<br />
60<br />
ESERCITAZIONI
new<br />
DRILLS… una nuova sezione subito disponibile<br />
Nella nuova sezione DRILLS abbiamo raccolto una serie di imperdibili<br />
esercitazioni tratte dagli allenamenti delle squadre professionistiche.<br />
Lo scopo è quello di guardare e prendere spunto dagli allenamenti di<br />
Guardiola, Simeone, Nagelsmann, Tuchel, Sampaoli e molti altri….<br />
TECNICA ANALITICA<br />
TECNICA SITUAZIONALE (1 VS 1)<br />
ESERCITAZIONI TATTICHE IN<br />
SPAZI RISTRETTI<br />
PASSING DRILL<br />
RONDOS E POSSESSI PALLA<br />
PARTITE IN SPAZI<br />
RISTRETTI<br />
PARTITE A TEMA<br />
ESERCITAZIONI PER LA<br />
LINEA DIFENSIVA<br />
ESERCITAZIONI<br />
ATLETICHE COMBINATE<br />
ESERCITAZIONI TATTICHE<br />
COLLETTIVE<br />
SVILUPPI STRUTTURATI<br />
(OMBRA)<br />
PALLE INATTIVE<br />
Foto: Shutterstock.com - Sodel Vladyslav<br />
ESERCITAZIONI
4<br />
VIDEO…per darti il massimo<br />
All'interno della ricca sezione VIDEO gli utenti potranno trovare una serie di<br />
servizi straordinari tratti da conferenze e seminari di alcuni tra gli esperti di<br />
calcio più apprezzati e conosciuti dal pubblico e dagli addetti ai lavori (<br />
In aggiunta l'analisi del precampionato e le<br />
di altissimo profilo (da Zeman a Guardiola, passando per Luis<br />
Enrique, Koeman e molti altri).<br />
).<br />
Una sessione quasi interamente<br />
pratica sviluppata dal bravissimo<br />
Foto: Allenatore.net - tratta dal workshop svolto a Bologna<br />
TRAINING GROUND…sempre un passo avanti
Una illuminante lezione di<br />
al museo del<br />
calcio di Coveciano.<br />
evidenzia iI<br />
principi tattici e le regole da<br />
attuare quando ci si allena con<br />
l’esercitazione “rubo a<br />
centrocampo”.<br />
Foto seminario<br />
Doppia pagina<br />
TRAINING GROUND…sempre un passo avanti
35<br />
COLLECTIONS<br />
v<br />
Nella sezione<br />
sono presenti ben 70 video tutorial<br />
suddivisi per argomento, come<br />
mostrano le grafiche.<br />
64<br />
COLLECTIONS & WEBINAR
WEBINAR<br />
Ogni mese nuovi Webinar, su svariati argomenti, implementano la sezione<br />
specifica.<br />
A seguire alcuni degli argomenti trattati<br />
DURATA WEBINAR: 90 MINUTI<br />
DALLE REAZIONI ALLE TRANSIZIONI<br />
Marco Giunta<br />
Principi, regole ed esercitazioni per la gestione del cambio fase.<br />
DURATA WEBINAR: 80 MINUTI<br />
AGGREDIRE LA PARTITA<br />
Massimo Lucchesi<br />
Scopriamo insieme a Massimo Lucchesi le 10 regole da seguire per<br />
responsabilizzare i giocatori e stimolare l'approccio ideale alla gara.<br />
DURATA WEBINAR: 110 MINUTI<br />
ALLENARE: METODO E COMUNICAZIONE<br />
Giovanni Mussa<br />
La sessione pone al centro l'allenatore, le competenze che deve<br />
possedere, le attività che deve gestire durante la settimana, il metodo<br />
che deve continuamente implementare per restare aggiornato e al<br />
passo con i tempi...<br />
DURATA WEBINAR: 80 MINUTI<br />
LE REGOLE PER ALLENAMENTI EFFICACI<br />
Giovanni Mussa<br />
Saper preparare, presentare, guidare e intervenire durante<br />
l'allenamento è fondamentale. Scopriamo insieme a Giovanni Mussa<br />
i dettagli da curare con attenzione.<br />
65<br />
COLLECTIONS & WEBINAR
6<br />
NEWSOCCERDRILLS…per gestire la stagione<br />
L'allenatore non è un contabile e non ha tempo da perdere in attività che alla<br />
fine servono a poco.<br />
Con gli strumenti di Newsoccerdrills.com puoi gestire in<br />
, creare istantaneamente una seduta scegliendo<br />
l'obiettivo e utilizzando<br />
e accedere al<br />
che includono (anche in formato video) le proposte<br />
tecnico-tattiche di alcuni tra i più acclamati allenatori del mondo.... perchè<br />
sappiamo bene che è sul campo dove fai la differenza...<br />
Creazione della squadra<br />
Creazione profilo giocatori<br />
Gestione presenze allenamenti<br />
Gestione delle convocazioni<br />
Gestione delle partite<br />
Creazione piani di allenamento<br />
Stampa dei piani di allenamento<br />
Creazione degli esercizi<br />
Archiviazione degli esercizi<br />
Easy - pad (lavagna tattica)<br />
66<br />
NEWSOCCERDRILLS
7 TACTICAL-LAB una esclusiva rivista cartacea<br />
Il magazine è dedicato all'approfondimento degli aspetti tattici del gioco del<br />
calcio e va ad integrarsi e completare gli innumerevoli contributi on line<br />
disponibili sul portale.<br />
Unica al<br />
mondo<br />
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domicilio<br />
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aggiuntivi<br />
Cartacea<br />
Rivista tattica<br />
Per allenatori,<br />
collaboratori,<br />
osservatori.<br />
Match analyst<br />
67<br />
TACTICAL-LAB
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A te la scelta.... puoi optare per l'abbonamento e accedere ai video e agli<br />
articoli on line.<br />
Puoi la rivista cartacea e anche gli strumenti di<br />
Scegli il tuo abbonamento, prepara il tuo piano di allenamento (anche grazie<br />
contributi e alle esercitazioni che ti mettiamo a disposizione) e concentrati sul<br />
tuo lavoro...<br />
È possibile optare per la formula annuale o rateale,<br />
E' possibile effettuare il pagamento con bonifico bancario, bollettino postale,<br />
carta di credito e paypal. L'attivazione del servizio avviene immediatamente<br />
nel caso di pagamento con carta o paypal. Alla ricezione della contabile, nel<br />
caso di pagamento a mezzo banca o posta.<br />
La formula rateale può essere sottoscritta esclusivamente con carta di credito e prevede in base all’abbonamento scelto<br />
una quota di attivazione.<br />
La formula annuale può essere sottoscritta anche con versamento postale o bonifico.<br />
* La spedizione della rivista Tactical-Lab avviene esclusivamente sul territorio italiano. I residenti all'estero<br />
hanno comunque accesso alla versione DIGITALE.<br />
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I pacchetti sono gli stessi e le condizioni sono quelle evidenziate a seguire:<br />
• l'abbonamento ha un costo 90.00 € (dopo un anno il servizio è<br />
rinnovabile a 60€)<br />
• l'abbonamento ha un costo 120.00 € (dopo un anno il servizio<br />
è rinnovabile a 79€)<br />
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anno il servizio è rinnovabile a 89€)<br />
69<br />
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Email: info@allenatore.net - WhatsApp: 371 422 66 64<br />
Nel calcio non sempre è possibile vincere e il risultato può<br />
dipendere da mille fattori.<br />
Non c'è invece nessuna variabile che può incidere sulla<br />
scelta di come perdere.<br />
L’ allenatore deve fare il massimo per mettere i giocatori<br />
nelle condizioni di vincere e soprattutto di scegliere come<br />
perdere.<br />
Foto: Shutterstock.com - Sergey Nivens
N° 189<br />
Ottobre 2020<br />
TATTICA 2<br />
Costruire con il doppio sistema<br />
a cura della redazione<br />
Principi soluzioni e accorgimenti della costruzione 3 + 2 e della 2 + 1 variabile.<br />
Foto: Shutterstock.com - sbonsi<br />
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO ( LU ) TEL. 0584 976585 - FAX 0236215556<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO<br />
DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO
a cura della redazione<br />
www.Allenatore.net<br />
Tattica<br />
LA RINASCITA AZZURRA<br />
Il 13 novembre 2017 la Nazionale italiana<br />
tocca uno dei momenti più bui della sua<br />
storia.<br />
A San Siro si gioca la partita di ritorno contro<br />
la Svezia, valevole per accedere ai Mondiali<br />
2018. Gli azzurri di Ventura, dopo lo 0 a 1<br />
dell'andata, sono obbligati a vincere, ma<br />
come ben sappiamo sbattono nel muro<br />
svedese per 90 minuti e non vanno oltre lo<br />
zero a zero. L'Italia non si qualifica per la<br />
rassegna mondiale e le polemiche<br />
divampano. A farne le spese sono<br />
chiaramente il Ct Ventura e, a seguire, il<br />
presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio.<br />
Il movimento calcistico ha bisogno di nuova<br />
linfa e a risollevare le sorti della nazionale, il<br />
14 Maggio 2018, viene nominato Roberto<br />
Mancini.<br />
Già nelle prime amichevoli le intenzioni di<br />
Mancini sono ben chiare, ovvero cercare di<br />
proporre un calcio propositivo e di dominio<br />
con lo scopo di valorizzare i giocatori di<br />
maggiore qualità.<br />
Il percorso non è però subito in discesa e in<br />
alcune situazioni l'Italia non convince.<br />
Il tecnico si affida da subito al 4-3-3<br />
cercando di proporre alcuni principi, che<br />
dovranno essere i cardini del modello di gioco<br />
italiano. In fase di possesso è richiesta una<br />
costruzione manovrata che poggia le basi sui<br />
tipici flussi del sistema di gioco, ovvero<br />
costruzione centrale 2 +1, terzini in ampiezza<br />
e tipici sviluppi di catena esterni<br />
(terzino/mezzala/ala).<br />
L'atteggiamento degli azzurri è spesso<br />
propositivo ma la squadra non è sempre in<br />
grado di assolvere con continuità i principi<br />
richiesti dal mister. Mancini prova<br />
addirittura a cambiare sistema di gioco e in<br />
occasione della partita di Nations League del<br />
Settembre 2018 contro il Portogallo, utilizza<br />
un 4-4-2, che pero non convince.<br />
Gli obiettivi e le esigenze di Mancini sono<br />
chiare, ovvero: cercare di creare un modello<br />
di gioco con principi ben chiari, che valorizzi<br />
le caratteristiche dei giocatori più importanti.<br />
Di conseguenza, mettere gli elementi di<br />
maggior qualità e talento nelle condizioni di<br />
esprimersi al meglio probabilmente esalterà<br />
lo stesso modello di gioco. Mancini deve<br />
quindi cercare il vestito perfetto per la<br />
Nazionale e probabilmente l'intuizione giusta<br />
arriva nel novembre dello stesso 2018.<br />
Proprio in occasione della gara di ritorno di<br />
Nation League contro il Portogallo si vede per<br />
la prima volta il cosiddetto sistema ibrido o<br />
fluido, ovvero costruire con uno schieramento<br />
e difendere con un altro.<br />
In particolare, semplificando con i numeri,<br />
l'Italia difende con un 4-3-3 (che in fase di<br />
difesa bassa diventa un 4-5-1) e attacca con<br />
un 3-2-4-1. Ovviamente questa è una<br />
semplificazione numerica, quello che<br />
andremo a vedere sono invece i modi con cui<br />
gli azzurri formano “le strutture “ di gioco e<br />
come vengono occupati gli spazi.<br />
Prima di addentrarci nell'analisi delle<br />
caratteristiche del modello è doveroso<br />
ricordare che dalla partita con il Portogallo,<br />
finita 0 a 0, l'Italia ha inanellato 12 vittorie e<br />
due pareggi, vincendo tutte le partite del<br />
girone di qualificazione all'europeo,<br />
sciorinando un calcio piacevole e di grande<br />
qualità.<br />
Nell'ultimo incontro disputato, gli azzurri<br />
sono andati a imporsi ad Amsterdam,<br />
sconfiggendo l'Olanda al termine di una<br />
partita che ha visto l'Italia prevalere non solo<br />
sul piano del risultato ma anche su quello del<br />
palleggio (57% contro 43%) e delle occasioni<br />
da rete (11 tiri in porta per gli azzurri contro 3<br />
dei rivali).<br />
72
Tattica<br />
ITALIA: I PRINCIPI CARDINE<br />
Alla guida della nazionale Mancini ha, nel<br />
corso del tempo, sviluppato ed arricchito un<br />
modello di gioco che prevede i principi<br />
descritti a seguire.<br />
Ricerca della manovra corta:<br />
in fase di possesso l'Italia ha sempre<br />
«sfruttato» il palleggio, cercando di<br />
costruire dal basso. La presenza di due<br />
centrocampisti molto abili tecnicamente,<br />
come Jorginho e Verratti, permette di<br />
sviluppare quest'idea di calcio.<br />
Disponendo una linea di tre difensori (che<br />
già di per se garantisce un ottimo<br />
presupposto per lo scorrimento palla),<br />
unita a due centrocampisti di qualità che<br />
raccordano, si crea quindi una struttura<br />
che garantisce grande palleggio in prima<br />
costruzione e che riesce a superare spesso<br />
la prima pressione avversaria, obbligando<br />
gli stessi ad arretrare ed aspettare più<br />
bassi per non subire imbucate alle spalle.<br />
Le intenzioni dei costruttori sono chiare:<br />
giocare corto, per attirare gli avversari e<br />
poi imbucare.<br />
Questo tipo di struttura ha un altro<br />
notevole vantaggio, ovvero quello di poter<br />
contare su molti uomini ed essere,<br />
all’occorrenza, efficace anche in<br />
transizione negativa qualora venga persa<br />
la sfera.<br />
Per creare la struttura l'accorgimento<br />
utilizzato dagli azzurri è il seguente: un<br />
laterale si alza molto posizionandosi in<br />
ampiezza assoluta mentre l'altro stringe<br />
dentro al campo.<br />
Nell'immagine a seguire vediamo i<br />
difensori a tre (nell'occasione Florenzi,<br />
Bonucci e Chiellini) e i due<br />
centrocampisti, Jorginho e Verratti,<br />
davanti a loro (fotogramma 1).<br />
1<br />
Le immagini a corredo dell’articolo sono tratte dalle partite trasmesse dalla Rai.<br />
Le grafiche sono state fatte utilizzando il programma Tactics Manager<br />
73
Tattica<br />
• Sfruttamento dei corridoi centrali e<br />
laterali alle spalle dei centrocampisti<br />
avversari: nel secondo settore<br />
l'obiettivo è quello di posizionare i<br />
giocatori nei corridoi verticali, ovvero le<br />
due ampiezze (a destra e sinistra) e gli<br />
spazi di mezzo.<br />
A sinistra come detto l'ampiezza viene<br />
presa dal laterale (in quel ruolo si sono<br />
alternati giocatori di “grande gamba”,<br />
come Biraghi, Spinazzola o Emerson<br />
Palmieri) mentre a destra viene<br />
mantenuta dall'esterno offensivo.<br />
I due half-spaces vengono invece<br />
occupati, a sinistra dall'esterno offensivo<br />
che converge (situazione che Insigne<br />
conosce e interpreta alla perfezione) e a<br />
destra dalla mezzala che si alza (Barella e<br />
Pellegrini sono due giocatori che<br />
assolvono questo compito con grande<br />
efficacia).<br />
In questo modo si va quindi a formare un<br />
quadrilatero centrale di difficile lettura<br />
per gli avversari.<br />
Chiaramente la profondità centrale viene<br />
garantita dall'attaccante (Immobile o<br />
Belotti) che è sempre pronto ad aggredire<br />
lo spazio alle spalle della linea avversaria<br />
(fotogramma 2).<br />
2<br />
• Mobilità, imprevedibilità e<br />
occupazione coordinata degli spazi:<br />
grazie al gioco corto e alla disposizione<br />
3+2+4 si vengono a creare delle<br />
interazioni di gioco “naturali” molto<br />
efficaci che esaltano le caratteristiche dei<br />
giocatori. Sul centro sinistra ad esempio la<br />
palla filtrante nell’half-spaces avviene a<br />
seguito di passaggi corti tra i due<br />
centrocampisti centrali che poi imbucano.<br />
In questa situazione è interessante<br />
denotare, oltre alla grande qualità dei due<br />
palleggiatori, anche il fatto che spesso si<br />
posizionano in modo affilato (su due<br />
linee) per poter formare un triangolo<br />
proprio con il “trequartista” di parte<br />
(fotogramma 3).<br />
L'half-space di destra viene invece<br />
occupato, come detto, dall'intermedio,<br />
che si va a sistemare alle spalle dei<br />
centrocampisti avversari, cercando di<br />
occupare una posizione tale da poter<br />
essere raggiunto dalle filtranti dei<br />
centrocampisti centrali, o addirittura<br />
dei difensori centrali, come nel caso<br />
dell'immagine a seguire<br />
(fotogramma 4).<br />
74
Tattica<br />
3<br />
4<br />
La struttura in fase di possesso è oggi ben<br />
chiara e molto efficace. Un aspetto da<br />
evidenziare è il fatto che con il passare del<br />
tempo (e quindi delle partite) il sistema abbia<br />
acquisito molta fluidità e di conseguenze<br />
alcuni spazi vengono occupati, a turno,<br />
da giocatori differenti.<br />
Un accorgimento interessante notato nella<br />
partita contro l'Olanda, riguarda il continuo<br />
cambio di posizione effettuato da Insigne e<br />
Spinazzola sulla catena di sinistra, con il<br />
laterale basso che spesso si proiettava molto<br />
alto in ampiezza (permettendo ad Insigne di<br />
ricevere palla sui piedi largo sulla riga),<br />
oppure convergeva tra le linee, o addirittura<br />
attaccava lo spazio profondo, sfruttando il<br />
fatto che il reparto difensivo olandese era<br />
molto alto (fotogramma 5).<br />
La soluzione che vediamo nell'immagine 5<br />
viene effettuata perchè in quel momento la<br />
squadra avversaria era molto compatta e<br />
stretta e quindi lo spazio tra le linee era<br />
intasato. I giocatori decidono quindi di<br />
“creare “una doppia ampiezza” per andare a<br />
giocare un due contro uno esterno. Risulta<br />
evidente quindi che ormai i giocatori riescono<br />
a manipolare la struttura tattica con grande<br />
75
Tattica<br />
efficacia e qualità, occupando gli spazi in<br />
modo dinamico e funzionale, sapendo<br />
scegliere i corretti flussi di gioco in base al<br />
comportamento degli avversari.<br />
5<br />
I VANTAGGI DELLO SCHIERAMENTO 3 + 2<br />
• Il pentagono 3 + 2 da la possibilità di far scivolare la sfera da destra a sinistra con facilità,<br />
utilizzando l'appoggio di due raccordi. La fitta rete di passaggi corti e in sicurezza, può<br />
indurre gli avversari ad alzarsi ed effettuare pressioni poco organizzate, liberando spazio<br />
alle loro spalle.<br />
• I due centrali di centrocampo possono lavorare in orizzontale o in verticale per<br />
destabilizzare le pressioni avversarie.<br />
• I tre difensori centrali spesso si trovano in superiorità contro gli attaccanti avversari e<br />
possono guadagnare campo e alzare il baricentro della squadra attraverso la conduzione<br />
della palla in avanti. Se gli avversari provano a stabilire la parità numerica, diventa<br />
agevole l'uscita laterale - sui giocatori in ampiezza - e la successiva ricerca dello spazio<br />
tra le linee, con una giocata diretta o il raccordo dei centrocampisti centrali.<br />
• La continua occupazione degli half-spaces e l'iniziale superiorità dei costruttori induce<br />
spesso gli avversari ad abbassarsi per non rischiare di prendere imbucate pericolose.<br />
Quando l'avversario cerca di rimanere alto per mantenere le giuste distanze tra i reparti e<br />
non concedere le imbucate tra le linee, l'attaccante centrale, o i due esterni in ampiezza<br />
possono esplorare gli spazi profondi.<br />
• Se gli avversari sono invece molto bassi per non concedere la profondità, vi è la possibilità<br />
di attaccare con molti uomini, avvicinando notevolmente i due costruttori centrali ai cinque<br />
giocatori offensivi. Ciò permette ai possessori di mantenere il “dominio del gioco” nella<br />
metà campo avversaria con qualità ed efficacia, per poi ricercare sviluppi laterali, 1 vs 1 o<br />
combinazioni centrali.
Tattica<br />
Come utilizzare la struttura 3 + 2 in funzione delle pressioni avversarie<br />
Vediamo adesso, grazie all'utilizzo della<br />
grafica, alcuni sviluppi efficaci con questa<br />
struttura di gioco in base al comportamento<br />
avversario, soffermandoci in particolare sulla<br />
costruzione bassa.<br />
A prescindere dai sistemi di gioco, gli<br />
avversari possono decidere di contrapporsi<br />
con differenti “blocchi di pressione”.<br />
Una squadra schierata ad esempio con un<br />
4-2-3-1 può cercare di oscurare sin da subito<br />
la giocate dei tre difensori centrali, facendo<br />
alzare i due trequarti laterali.<br />
Alle spalle della prima linea di pressione si<br />
viene quindi a creare una situazione di 4 vs 3<br />
centrale, come evidenziato in grafica.<br />
Uno dei due centrocampisti centrali avversari<br />
è obbligato di conseguenza ad alzarsi sulla<br />
linea del trequartista centrale per non<br />
permettere a uno dei due “mediani” di<br />
ricevere facilmente.<br />
Si è formato quindi un blocco di pressione sul<br />
pentagono di costruzione che di fatto libera<br />
necessariamente spazio negli half-spaces.<br />
In particolare alle spalle del centrocampista<br />
centrale avversario si crea una situazione di<br />
vantaggio numerico, con la squadra in<br />
possesso che può innescare l'esterno o il<br />
giocatore tra le linee, come mostra la grafica.<br />
In alternativa il laterale si può abbassare,<br />
allontanandosi del terzino avversario (che<br />
deve comunque prestare attenzione al<br />
giocatore tra le linee) e potrà ricevere con<br />
tranquillità in una zona “libera”.<br />
Anche il portiere può essere coinvolto nella<br />
costruzione, svolgendo le funzioni di regista<br />
arretrato e potendo quindi scegliere – a<br />
fronte della pressione avversaria – di giocare<br />
al compagno, nello spazio alle spalle degli<br />
avversari (settore blu in grafica) (grafica 1).<br />
1<br />
77
Tattica<br />
Nel caso invece gli avversari concedano la<br />
superiorità a uno dei tre centrali è necessario<br />
che il posssessore sia bravo nel condurre,<br />
provocare e imbucare.<br />
Nell'esempio sotto, il terzo centrale libero<br />
viene stato servito da una giocata a muro di<br />
uno dei centrocampisti. Il difensore di<br />
sinistra può così condurre e cercare di<br />
imbucare eventualmente negli half-spaces<br />
(grafica 2).<br />
Una squadra che invece gioca 4-3-3 e decide<br />
di tenere gli esterni stretti per creare parità<br />
numerica con i tre centrali e alzare le mezze<br />
ali sui due centrocampisti, può essere colpita<br />
negli spazi esterni, dove il terzino si potrebbe<br />
trovare in situazione di 2 vs 1 (grafica 3).<br />
2<br />
3<br />
78
Tattica<br />
Nel caso invece i due esterni si abbassino<br />
sulla linea delle mezzali, la superiorità<br />
iniziale sarà evidente. In questo caso il<br />
centrale deve entrare forte, guidando palla<br />
dentro al campo, per provocare gli avversari<br />
(grafica 4).<br />
Nel caso invece gli avversari adottino un<br />
sistema con due attaccanti che “giocano” sui<br />
tre centrali e abbiano due esterni tutto fascia<br />
che “lavorano” 1 vs 1 con i nostri esterni, è<br />
necessario liberare uno dei tre centrali<br />
laterali in conduzione (grazie a una giocata a<br />
muro). A questo punto il centrale deve<br />
condurre e poi giocare dentro. Il trequartista<br />
di parte può facilitare ciò aprendosi e facendo<br />
muovere uno dei tre centrali difensivi,<br />
lasciando il vertice basso e la mezzala di parte<br />
a dover fronteggiare il difensore in<br />
conduzione, il centrocampista centrale a<br />
sostegno e il trequartista opposto tra le linee<br />
(grafica 5).<br />
4<br />
5<br />
Questi sono alcuni esempi che dimostrano<br />
come la struttura “3 + 2 in costruzione + 4<br />
alle spalle” può risultare molto efficace se ben<br />
manipolata.<br />
79
Tattica<br />
Vediamo adesso, attraverso alcuni fermoimmagine,<br />
come l'Italia ha eluso una<br />
pressione offensiva dell'Olanda in situazione<br />
di rimessa dal fondo.<br />
Con palla al portiere cinque giocatori<br />
olandesi provano a contrapporsi ai cinque<br />
costruttori. Locatelli entra in area per<br />
ricevere dal portiere. Il giocatore del Sassulo<br />
non viene attaccato forte dall'esterno<br />
avversario, per paura che la palla venga<br />
giocata lateralmente a Chiellini. Su Locatelli<br />
accorcia in modo blando il centrocampista<br />
centrale. Il centrocampista azzurro gioca a<br />
muro per Bonucci, il quale riceve palla<br />
(fotogramma 1).<br />
Il centrale azzurro riceve e viene attaccato<br />
dall'attaccante orange, il quale con la postura<br />
del corpo prova a chiudere la giocata esterna<br />
su Chiellini, posizionato a sinistra molto<br />
basso. Bonucci invece si direziona dalla parte<br />
opposta e conduce qualche metro<br />
(fotogramma 2).<br />
1<br />
2<br />
80
Tattica<br />
A questo punto Bonucci imbuca un filtrante<br />
che supera tutto il blocco di pressione<br />
indirizzando per Immobile, il quale si libera<br />
incontro, potendo contare sul tantissimo<br />
spazio libero che si è venuto a creare alle<br />
spalle dei giocatori avversari in pressione<br />
alta. L'attaccante (sul quale accorcia Van<br />
Dijk), ha tempo di controllare e di aprire<br />
successivamente sull'esterno di destra<br />
(fotogramma 3).<br />
Queste immagini dimostrano ancora una<br />
volta quindi che i cinque giocatori di<br />
costruzione più il portiere, anche se attaccati<br />
in parità numerica, possono comunque<br />
eludere il blocco avversario attraverso alcuni<br />
sviluppi, come ad esempio la ricerca di<br />
giocate corte seguite da palle filtranti lunghe<br />
ndirizzate in avanti, nello spazio<br />
necessariamente concesso dagli avversari.<br />
3<br />
PASSARE DAL 4-3-3 AL 3-4-3: LE PRINCIPALI SOLUZIONI<br />
1<br />
2<br />
3
Tattica<br />
Gestire spazi e pressioni: dalla struttura 2 + 1 al 3 + 2 in forma dinamica<br />
Vediamo adesso quali sono i principi<br />
fondamentali e alcuni accorgimenti necessari<br />
per costruire con efficacia, qualora si decida<br />
di non utilizzare da subito una struttura<br />
3 + 2, bensì si parta da una struttura 2 + 1<br />
centrale (con i laterali bassi entrambi in<br />
ampiezza), che può essere modificata in base<br />
alle esigenze e alle situazioni.<br />
Partiamo dal presupposto che sono due idee<br />
di costruzione differenti, perché nel caso<br />
precedente (3+2) si crea da subito un blocco<br />
di costruzione composto da molti uomini,<br />
che, come visto, porta i vantaggi<br />
precedentemente elencati, mentre la<br />
costruzione 2 +1 + 2 laterali + 2 intermedi, è<br />
più dinamica, variabile e dipende<br />
maggiormente dal sistema e dalle “pressioni”<br />
avversarie.<br />
Il primo aspetto da sottolineare è che<br />
solitamente i due laterali bassi assumono una<br />
posizione intermedia perché partecipano,<br />
spesso entrambi, alla fase di scorrimento.<br />
Solitamente è durante lo sviluppo dell'azione<br />
che si alzano maggiormente, coordinando il<br />
proprio movimento con quello della mezzala<br />
o ad esempio dell'esterno offensivo.<br />
Un altro ruolo determinante lo hanno le<br />
mezzali che diventano il vero e proprio ago<br />
della bilancia, in quanto devono essere abili<br />
nel capire durante lo sviluppo dell'azione il<br />
loro compito.<br />
I due “intermedi” devono infatti abbassarsi<br />
sulla linea del play in caso ci sia bisogno di un<br />
costruttore in più, oppure, semplicemente,<br />
per raccordare il gioco con una giocata a<br />
muro.<br />
Nel caso invece non sia necessario arretrare<br />
perché l'atteggiamento dei rivali non lo<br />
richiede, cercheranno di smarcarsi alle spalle<br />
dei centrocampisti avversari.<br />
Un altro tipico accorgimento tattico che può<br />
essere eseguito in fase di sviluppo è quello<br />
che prevede l'abbassamento del playmaker<br />
sulla linea dei difensori, creando quindi una<br />
linea tre.<br />
Come noto questo tipo di “movimento” viene<br />
eseguito per ripristinare superiorità numerica<br />
centrale nel caso i due attaccanti lavorino<br />
“uomo contro uomo” con i due difensori.<br />
Ovviamente, in contemporanea<br />
all'abbassamento del vertice basso, diventa<br />
fondamentale l'arretramento di una mezzala<br />
che prende il suo posto, creando una<br />
struttura centrale 3 + 1 più due laterali.<br />
Si evince quindi che questo tipo di<br />
costruzione necessita sicuramente di più<br />
mobilità e letture delle situazioni di gioco,<br />
dipendendo maggiormente dalle pressioni<br />
avversarie.<br />
La struttura di partenza “2 + 1” può quindi<br />
assumere molte altre forme che variano a<br />
seconda delle situazioni. Vediamone alcune<br />
in grafica.<br />
A) In questo primo esempio la struttura di<br />
costruzione centrale è 2 + 1 (più il portiere<br />
ovviamente), con le mezze-ali che tendono a<br />
occupare gli spazi alle spalle dei<br />
centrocampisti avversari.<br />
In questo caso vi è già una evidente<br />
superiorità iniziale, visto che gli avversari<br />
giocano con una attaccante centrale (1 vs 2) e<br />
dovranno far avanzare un giocatore per<br />
andare a disturbare il playmaker.<br />
Il principio in questa situazione è quello di<br />
dilatare inizialmente gli spazi, facendo alzare<br />
terzini e mezze-ali, per permettere ai centrali<br />
e al play di sfruttare la superiorità.<br />
Successivamente se ce ne sarà bisogno le<br />
mezze-ali dovranno fungere da raccordo<br />
(grafica 1 a pagina successiva).<br />
82
Tattica<br />
1<br />
B) In questo secondo caso gli avversari<br />
oscurano da subito il vertice basso e quindi<br />
potrebbe essere utile far abbassare la mezzala<br />
come secondo play per facilitare la<br />
costruzione.<br />
Il movimento della mezzala ad abbassarsi<br />
libera lo spazio alle sue spalle che potrebbe<br />
essere occupato da un esterno offensivo<br />
(come in figura) o da un trequartista,<br />
se si utilizza ad esempio un centrocampo a<br />
rombo. Questo movimento obbliga il<br />
centrocampista avversario a scegliere se<br />
alzarsi in pressione o rimanere in posizione<br />
per coprire lo spazio.<br />
Si forma quindi, in forma dinamica, una<br />
struttura 2 + 2 + 2 alle spalle (grafica 2).<br />
2<br />
83
Tattica<br />
C) Nel caso invece ci sia bisogno di creare<br />
superiorità numerica iniziale sulle due punte<br />
avversarie, il play-maker può arretrare sulla<br />
linea dei due difensori.<br />
Anche in questo caso una mezzala si abbassa<br />
al posto del play e di conseguenza un<br />
giocatore offensivo occupa lo spazio tra le<br />
linee. Si forma quindi un 3 + 1 + 2 alle spalle.<br />
Il playmaker può abbassarsi anche lateralmente<br />
ai due difensori, o addirittura può<br />
essere la mezzala ad arretrare a fianco dei<br />
due centrali (grafica 3).<br />
Finiamo questa parte dedicata alla struttura<br />
2 + 1 (che può prendere altre forme in base<br />
alle situazioni) mostrando, in grafica, come<br />
ripristinare una struttura 3 + 2, qualora ce ne<br />
sia bisogno, in modo diverso rispetto a<br />
quanto visto precedentemente.<br />
In questo caso un terzino stringe con i<br />
centrali mentre l'altro entra dentro al campo<br />
(in coppia con il play).<br />
A seguito di ciò le ampiezze assolute vengono<br />
occupate dagli esterni offensivi e gli halfspaces<br />
dalle mezze-ali (grafica 4).<br />
3<br />
4<br />
84
1<br />
A lezione dai grandi allenatori<br />
Ripresa dal portiere: le soluzioni tattiche<br />
adottate dal Milan di Pioli nella gara<br />
contro la Sampdoria<br />
L'analisi degli sviluppi adottati dai rossoneri e le esercitazioni per<br />
allenare la squadra<br />
In questo primo articolo andremo ad<br />
approfondire una situazione tattica<br />
tratta dalla gara tra Sampdoria e<br />
Milan, prima giornata del nuovo<br />
campionato, giocata lunedì 23 agosto<br />
2021.<br />
Ci concentriamo in particolare sulle<br />
modalità con le quali il Milan di Pioli<br />
ha ripreso il gioco dal portiere e<br />
quali accorgimenti ha adottato in<br />
base alla pressione portata dalla<br />
Sampdoria. Il contributo, come<br />
accennato, sarà poi arricchito e<br />
completato da una sessione<br />
incentrata sull'allenamento di questa<br />
specifica situazione tattica.<br />
Sampdoria - Milan: il tabellino della gara<br />
Sampdoria (4-2-3-1):<br />
Audero, Augello (26' st Murru), Colley, Yoshida, Bereszynski; Ekdal (41' st Silva), Thorsby;<br />
Damsagaard, Gabbiadini (26' st Verre), Candreva; Quagliarella Allenatore: D'Aversa. A disp:<br />
Falcone, Depaoli, Ferrari, Rocha, Chabot, Murillo, Askildsen, Torregrossa, De Luca, Caprari<br />
All.: D'Aversa<br />
Milan (4-2-3-1):<br />
Maignan, Calabria (43' st Romagnoli), Kjaer, Tomori, Hernandez; Tonali, Krunic; Saelemaekers (36'<br />
st Florenzi), Diaz (24' st Bennacer), Leao (24' st Rebic); Giroud. Allenatore: Pioli. A disp:<br />
Tatarusanu, Ballo-Tourè, Gabbia, Kalulu, Castillejo, Pobega, Maldini<br />
All.: Pioli<br />
Arbitro: Guida<br />
Marcatori: 9' pt Diaz (M)<br />
Ammoniti: Gabbiadini, Murru, Bereszynski (S); Kjaer (M). Recupero: 2' pt, 4' st.
Raffaele Barra<br />
Allenatore UEFA B, laureato in Comunicazione, ha<br />
frequentato un corso di <strong>special</strong>izzazione in psicologia<br />
dello sport. Attualmente è Tecnico dell'Albignasego calcio<br />
società che milita nel campionato di Eccellenza del veneto<br />
ANALISI TATTICA<br />
A lezione dai grandi allenatori<br />
Stefano Pioli dalla scorsa stagione ha iniziato un percorso con il “suo” Milan incentrato nel<br />
mantenimento del possesso della sfera e nella ricerca di sviluppi e soluzioni costruendo fin<br />
dal portiere.<br />
In questa prima uscita stagionale i rossoneri hanno affrontato in trasferta la Sampdoria di<br />
D’Aversa, che conoscendo le prerogative del Milan ha costantemente cercato un pressing<br />
ultra offensivo, tentando di non lasciar costruire la squadra di Pioli.<br />
Il Milan, come ci mostrano le prime immagini, ha accettato la pressione, mantenendo il<br />
possesso con pazienza e cercando di eludere il pressing avversario.<br />
Foto: Shutterstock.com - Sbonsi<br />
86
A lezione dai grandi allenatori<br />
Kjaer<br />
1<br />
2<br />
3<br />
Maignan<br />
Tonali<br />
Calabria<br />
Tonali<br />
Tomori<br />
Tonali<br />
Krunic<br />
Krunic<br />
Saelemaekers<br />
Krunic<br />
Diaz<br />
La sequenza di<br />
fotogrammi a<br />
fianco ci mostra<br />
come il Milan<br />
ricerchi con calma<br />
una costruzione<br />
dal basso, alzando<br />
i terzini,<br />
allargando i<br />
centrali difensivi e<br />
facendo abbassare<br />
a turno, con un<br />
movimento a<br />
compasso uno dei<br />
due mediani<br />
(Tonali e Krunic)<br />
(fotogramma<br />
1-2).<br />
Il centrocampista<br />
alto, inoltre, si è<br />
sempre ben<br />
coordinato con<br />
Brahim Diaz,<br />
posizionandosi in<br />
modo tale da<br />
fornire una linea<br />
di passaggio<br />
aperta alle spalle<br />
della prima linea<br />
di pressione<br />
avversaria<br />
(fotogramma<br />
3-4).<br />
Tonali<br />
Krunic<br />
4<br />
87
A lezione dai grandi allenatori<br />
1<br />
2<br />
3<br />
3<br />
Maignan<br />
Maignan<br />
Kjaer<br />
Kjaer<br />
Tomori<br />
Tomori<br />
Krunic<br />
Krunic<br />
Tonali<br />
Tonali<br />
Diaz<br />
Krunic<br />
Con la seconda<br />
sequenza<br />
mostriamo<br />
un’altra uscita dal<br />
basso rossonera,<br />
che permette a<br />
Kjaer di condurre<br />
indisturbato fino a<br />
metà campo e<br />
poter addirittura<br />
rifinire.<br />
(fotogramma 5<br />
a pagina<br />
successiva).<br />
Vediamo lo<br />
sviluppo nei<br />
dettagli.<br />
Tomori gioca palla<br />
al proprio portiere<br />
e si apre<br />
(fotogramma 1).<br />
A questo punto gli<br />
avversari devono<br />
fare una scelta su<br />
come scalare.<br />
Tonali marcato si<br />
alza e, nel<br />
movimento a<br />
compasso è Krunic<br />
a proporsi. Il<br />
centrocampista<br />
fungendo da terzo<br />
uomo gioca di<br />
prima verso Kjaer<br />
(fotogramma<br />
2-3) che può così<br />
condurre,<br />
guadagnare<br />
campo ed eludere<br />
la prima pressione<br />
avversaria<br />
(fotogramma<br />
4).<br />
4<br />
88
A lezione dai grandi allenatori<br />
Krunic<br />
Diaz<br />
Tonali<br />
Leao<br />
Giroud<br />
Saelemaekers<br />
Abbiamo visto due<br />
situazioni di<br />
costruzione corta,<br />
interpretate molto<br />
bene dalla<br />
squadra di Pioli.<br />
Con l’arrivo di<br />
Maignan, ed è<br />
questa la vera<br />
Calabria<br />
novità, la squadra<br />
milanese ha<br />
Kjaer<br />
provato però<br />
5<br />
anche alcune<br />
uscite verticali, cercando di sorprendere gli avversari, cosa che nella passata stagione il<br />
Milan aveva ricercato con meno frequenza.<br />
Con l’addio di Donnarumma e l’arrivo del portiere francese, Stefano Pioli ha a disposizione<br />
un estremo difensore molto bravo con i piedi e in grado di effettuare un calcio molto lungo<br />
e preciso.<br />
Nei casi un cui gli avversari vengano a pressare altissimi, portando molti uomini nella metà<br />
campo ecco una giocata che consente di ricercare l’immediata parità numerica nel fronte<br />
offensivo.<br />
Una soluzione analoga, a dire il vero, si era già vista nella scorsa stagione in Premier<br />
League, allorquando Guardiola aveva ben sfruttato le caratteristiche balistiche del proprio<br />
estremo difensore, attirando gli avversari nella propria metà campo per poi attaccare lo<br />
spazio in verticale.<br />
Foto: Shutterstock.com - Sbonsi<br />
89
A lezione dai grandi allenatori<br />
La terza sequenza, presa dall’alto, ci mostra questa situazione.<br />
La Sampdoria effettua un pressing ultra offensivo, portando una forte pressione nella metà<br />
campo avversaria<br />
sia sugli esterni sia<br />
nella parte<br />
centrale del campo<br />
Leao<br />
dove, Tonali e<br />
Krunic sono<br />
seguiti a uomo<br />
(fotogramma 1).<br />
La squadra è corta<br />
Maignan<br />
e perciò la difesa<br />
lascia molto spazio<br />
alle spalle.<br />
Leao effettua un<br />
1<br />
movimento ad “L”<br />
dall’esterno verso<br />
il centro e<br />
Maignan lo serve<br />
Leao<br />
con un preciso<br />
lancio in verticale<br />
mettendolo<br />
praticamente in<br />
porta.<br />
(fotogramma<br />
2-3).<br />
Il tiro è alto di<br />
poco, ma la<br />
situazione ha<br />
2<br />
consentito di<br />
creare una limpida<br />
palla gol<br />
(fotogramma<br />
4).<br />
Questa variante,<br />
sicuramente<br />
studiata e provata,<br />
ci fa capire la<br />
continua<br />
evoluzione e la<br />
costante<br />
ricerca di nuove<br />
soluzioni da parte<br />
di Mister Stefano<br />
Pioli.<br />
3<br />
90
A lezione dai grandi allenatori<br />
CONCLUSIONI<br />
4<br />
Arrivando alla<br />
conclusione di<br />
questa breve<br />
disamina non<br />
possiamo non<br />
notare la notevole<br />
efficacia con la<br />
quale il Milan<br />
assolve i propri<br />
principi di gioco.<br />
La squadra denota una costante crescita anche sul piano della maturità e riesce,<br />
mantenendo l’impianto di gioco e la struttura voluta dall’allenatore, a saper scegliere, in<br />
base alla pressione avversaria e agli spazi lasciati liberi, il tipo di giocata più congeniale.<br />
Mantenendo il controllo del gioco il Milan di Pioli riesce così ad avere molteplici possibilità<br />
di uscita, che precludono anche le eventuali contro mosse degli avversari.<br />
Le immagini a corredo dell’articolo sono tratte dalla partita trasmessa da Sky.<br />
Le grafiche sono state fatte utilizzando il programma Tactics Manager<br />
Foto: Shutterstock.com - Fabrizio Andrea Bertani<br />
91
A lezione dai grandi allenatori<br />
SESSIONE DI ALLENAMENTO<br />
A seguire una sessione di allenamento nella quale andiamo a evidenziare alcune esercitazioni tecnico-tattiche, utili ad<br />
implementare la nostra organizzazione di gioco con i principi presentati nell'articolo.<br />
Abbiamo strutturato la seduta con una attivazione tecnico – tattica, 2 esercitazioni situazionali e una partita a tema.<br />
Nella prima parte ipotizziamo che i portieri lavorino con il loro preparatore, dedicandosi anche a rilanci verticali.<br />
ATTIVAZIONE – PASSAGGI IN COSTRUZIONE<br />
Set up<br />
Il focus dell’attivazione è quello di migliorare: trasmissione, ricezione e smarcamento. Giocatori utilizzati: tutti quelli a<br />
disposizione + 2 portieri.<br />
Descrizione<br />
In "passo e seguo" i giocatori eseguono un riscaldamento effettuando una sequenza di passaggi come in figura, simulando<br />
uno scorrimento tra terzini, centrali, mediano e mezzali. Il play effettua uno scarico in diagonale verso l’altro centrale per poi<br />
smarcarsi sopra, ricevere dall’esterno e giocare sulla mezzala. L’ultimo giocatore della sequenza, riceve nello spazio<br />
(simulando una palla aperta) e conduce fino a portarsi nell’altro spazio di gioco.<br />
Punti chiave<br />
• monitorare la postura del corpo del ricevente, e la corretta trasmissione aperta.<br />
92
A lezione dai grandi allenatori<br />
ESERCITAZIONE SITUAZIONALE – POSSESSO PER LA COSTRUZIONE<br />
Set up<br />
Il focus dell'esercizio situazionale è quello di riuscire a costruire da dietro cercando l’uscita sulla prima linea di pressione.<br />
Giocatori utilizzati: 22.<br />
Descrizione<br />
Nelle due metà campo in 6 vs 4 + portieri, i difensori e i due mediani devono costruire da rimessa dal fondo, eludendo la<br />
pressione dei 4 avversari e arrivando a condurre nelle porticine. I giocatori rossi devono cercare di recuperare palla e andare<br />
immediatamente a rete. L’azione parte sempre dal portiere.<br />
Punti chiave<br />
• monitorare la postura del corpo del ricevente;<br />
• monitorare i tempi di giocata.<br />
93
A lezione dai grandi allenatori<br />
ESERCITAZIONE SITUAZIONALE – POSSESSO PER LA COSTRUZIONE<br />
Set up<br />
Il focus dell'esercizio situazionale è quello di riuscire a costruire da dietro cercando l’uscita sulla prima linea di pressione.<br />
Giocatori utilizzati: 22.<br />
Descrizione<br />
L’esercizio è la progressione didattica della precedente proposta. In una trequarti campo i giocatori a disposizione,<br />
alternandosi, lavorano in 8 vs 6 + portiere, disposti nei ruoli con difensori, tre centrocampisti (play più mezze ali oppure due<br />
mediani e trequartista a seconda del modulo adottato) e un riferimento avanzato. L’obiettivo è quello di andare a rete nelle<br />
porticine laterali portando la sfera oppure verticalizzare per l’attaccante e segnare nella porticina centrale. I giocatori si<br />
abituano così a leggere le situazioni valutando la pressione avversaria, alternando giocate corte a sviluppi diretti a seconda<br />
dello spazio lasciato dagli avversari. Come nell’esercizio precedente i rossi devono cercare di recuperare palla e andare<br />
immediatamente a rete. L’esercizio inizia sempre dal portiere.<br />
Punti chiave<br />
• monitorare spazi e tempi di giocata.<br />
• monitorare la postura del corpo del ricevente<br />
94
A lezione dai grandi allenatori<br />
PARTITA A TEMA – COSTRUZIONE CONTRO RIPARTENZA<br />
Set up<br />
Il focus dell'esercizio situazionale è quello di riuscire a costruire da dietro cercando l’uscita sulla prima linea di pressione.<br />
Giocatori utilizzati: 22.<br />
Descrizione<br />
L’ultimo esercizio proposto è una partita a tema a squadre complete, 11 vs 11, con l’azione che inizia sempre dall’estremo<br />
difensore blu.<br />
La squadra rossa ha l’obbligo di rimanere con la linea all’altezza delle porticine da difendere, in modo da tenere la squadra<br />
nella metà campo avversaria ed effettuare pressing offensivo.<br />
I giocatori blu, in base all’atteggiamento degli avversari, possono segnare nelle porticine o ricercare lo spazio alle spalle della<br />
difesa.<br />
Ancora una volta i rossi devono cercare di recuperare palla e cercare l’immediata conclusione a rete.<br />
Punti chiave<br />
• monitorare spazi e tempi di giocata.<br />
95
N° 195<br />
Aprile 2021<br />
SETTORE GIOVANILE 6<br />
Giocare in avanti: come allenare<br />
imbucate e verticalizzazioni<br />
di Mattia Balestracci<br />
La ricerca della verticalizzazione deve essere considerato lo sviluppo principale in fase di<br />
possesso. Coraggio, abilità tecniche e letture tattiche sono prerequisiti fondamentali; allenarli<br />
con efficacia è determinante.<br />
Foto: Shutterstock.com - Chekyravaa<br />
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DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO<br />
DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO
Matia Balestracci<br />
Allenatore UEFA B. Attualmente è Tecnico dei<br />
giovanissimi elite Asd Venturina calcio<br />
Settore giovanile<br />
Uno degli aspetti che ho voluto ribadire con<br />
insistenza nei contributi precedenti è la<br />
necessità di formare giocatori propositivi. Per<br />
me è fondamentale creare nei ragazzi fiducia,<br />
autostima, personalità, in modo da indurli a<br />
giocare con coraggio, perché, citando il<br />
filosofo Emerson, “la paura sconfigge più<br />
persone che ogni altra cosa al mondo”.<br />
In fase di possesso uno dei passaggi più<br />
importanti è sicuramente quello in verticale e<br />
richiede quindi di giocatori “propositivi”.<br />
Con la verticalizzazione è possibile superare<br />
una linea di pressione e servire un compagno<br />
alle spalle di essa (imbucata) oppure,<br />
addirittura, oltrepassare più linee (tra le quali<br />
quella difensiva) e permettere al ricevente di<br />
esplorare lo spazio profondo.<br />
Il nostro obiettivo deve essere quello di<br />
formare giocatori che sappiano riconoscere le<br />
situazioni, consapevoli che appena vi è la<br />
possibilità è necessario effettuare passaggi<br />
chiave.<br />
Per fare ciò è necessario lavorare sotto tre<br />
aspetti, che si intersecano uno con l'altro,<br />
ovvero, aspetto mentale, tecnico e tattico.<br />
In primis, per fare giocate decisive è<br />
necessario avere coraggio, e quindi cercare di<br />
“determinare”, senza aver paura di prendersi<br />
un rischio.<br />
Allo stesso tempo, le qualità tecniche sono<br />
basilari e, per finire, la capacità tattica del<br />
giocatore influisce notevolmente sull'efficacia<br />
dello sviluppo.<br />
Per “capacità tattica" intendo l'abilità nello<br />
scegliere il momento idoneo per verticalizzare<br />
da parte del possessore e, allo stesso tempo,<br />
la capacità di occupare gli spazi, e smarcarsi,<br />
nei modi e tempi corretti da parte dei<br />
possibili riceventi. Detto ciò è necessario far<br />
capire anche un altro aspetto importante.<br />
Qual'è la zona di campo nella quale gli<br />
sviluppi possono risultare più pericolosi per<br />
gli avversari e che di conseguenza rende<br />
maggiormente protagonista il calciatore?<br />
La mia risposta è: sicuramente l’asse centrale,<br />
ovvero lo spazio rappresentato dall’ampiezza<br />
dell’area di rigore prolungato in verticale fino<br />
all’altra area.<br />
Ecco perché è nostro dovere far capire ai<br />
ragazzi che per essere efficaci in fase di<br />
possesso, quindi riuscire a imbucare e<br />
verticalizzare, è fondamentale saper "giocare<br />
dentro".<br />
Infatti dalla zona centrale è chiaramente<br />
possibile sviluppare un numero maggiore di<br />
giocate, mentre lateralmente, si riducono gli<br />
sviluppi a disposizione.<br />
Con questo non voglio assolutamente dire<br />
che l’ampiezza non debba essere sfruttata,<br />
anzi, la ricerca di essa deve essere<br />
considerato uno sviluppo necessario per<br />
poter raggiungere l'obiettivo prioritario,<br />
ovvero: giocare negli spazi centrali,<br />
preferibilmente tra le linee, ricercando<br />
imbucate e verticalizzazioni.<br />
Ricapitolando, per essere efficienti negli<br />
sviluppi verticali è necessario che i giocatori<br />
sappiano occupare gli spazi, siano efficaci<br />
nelle interazioni possessore–ricevente,<br />
abbiano un atteggiamento coraggioso e<br />
propositivo e, per finire, riescano a<br />
manipolare i flussi di gioco, consapevoli che<br />
giocare dentro al campo è un prerequisito<br />
fondamentale.<br />
Propongo quindi alcune esercitazioni che<br />
sviluppano come sempre vari aspetti, ma che<br />
hanno un focus comune, ovvero proporre<br />
giocate verticali che riescano a fra progredire<br />
l'azione superando le linee avversarie.<br />
La prima proposta si tratta di un rondò con<br />
regole particolari.<br />
98
Settore giovanile<br />
RONDO 6 VS 3 GIOCA NEL PERIMETRO/GIOCA DENTRO<br />
La prima proposta si tratta di un rondò con regole particolari.<br />
Creiamo un doppio quadrato, il più grande 12x12 mt. mentre il più piccolo 3x3 mt. con all’interno 3<br />
coni.<br />
Si gioca un 6vs3 a tempo sotto forma di torello dove i giocatori in possesso ottengono 1 punto<br />
facendo il numero di passaggi prestabilito oppure abbattendo un cono del quadrato piccolo.<br />
Al contrario, i giocatori in non possesso, se recuperano palla, ottengono il punto se riescono a<br />
condurla fuori dal quadrato (sempre per allenare tutte le fasi di gioco).Alla fine del tempo stabilito la<br />
squadra che ha totalizzato meno punti svolge la “penitenza” e, successivamente, i giocatori invertono<br />
i compiti. ll doppio obiettivo (gioco sul perimetro o ricerca del filtrante) induce i ragazzi a scegliere<br />
quale “strada percorrere” e inoltre, in questo modo, il possesso è finalizzato non solo al<br />
mantenimento ma anche al superamento della pressione.<br />
Foto: Shutterstock.com - Dziurek<br />
4
Settore giovanile<br />
Variante<br />
Possiamo, una volta creata familiarità con la proposta, inserire una variante che prevede lo<br />
smarcamento di un giocatore all'interno dello spazio centrale.<br />
Togliamo quindi i coni e diamo come obiettivo quello di trovare un compagno all’interno del<br />
quadratino.<br />
Il giocatore che si smarca dentro non può sostare per più di due secondi nella zona e, quindi, se non<br />
viene servito, si riposiziona sul perimetro.<br />
La squadra in possesso ottiene il punto se re riesce a effettuare i passaggi prestabiliti o se imbuca per<br />
un giocatore dentro.
Settore giovanile<br />
POSSESSO TRE SETTORI: IMBUCA NELLA ZONA CENTRALE<br />
Vediamo adesso un'esercitazione che vuole lavorare sulla ricerca dell'imbucata, privilegiando<br />
particolarmente i passaggi indirizzati verso la zona centrale.<br />
Si forma un rettangolo di 12x8 metri, con il lato lungo diviso in tre spazi verticali di 4 metri ciascuno,<br />
mentre il lato corto in tre settori orizzontali (2 metri quelli esterni e 6 il centrale). Formiamo tre<br />
squadre da tre giocatori ciascuna. Due squadre giocano (in possesso) nei settori esterni mentre una in<br />
quello centrale.<br />
L’obiettivo per le squadre esterne è trasmettersi la palla obbligatoriamente rasoterra, considerando<br />
che far giungere la sfera a un giocatore posizionato nel settore centrale vale tre punti, mentre<br />
raggiungere un compagno esterno un punto.<br />
La discriminante per l’assegnazione dei punti, 1 o 3, è dove un giocatore riceve la palla e non da dove<br />
la sfera è partita.<br />
La squadra posizionata nel settore centrale deve cercare d'intercettare il pallone e, fatto ciò, passarlo<br />
alla squadra situata dietro, per poi cambiare rettangolo con i giocatori che hanno sbagliato.<br />
Possiamo eventualmente mantenere la regola secondo la quale la squadra in non possesso resta<br />
difendente per un tempo stabilito, alla fine del quale si cambiano i compiti.<br />
101
Settore giovanile<br />
POSSESSO DI POSIZIONE 8 VS 8 + 2 JOLLY<br />
Per continuare la nostra progressione didattica sugli sviluppi centrali, possiamo proporre un possesso<br />
di posizione, con i giocatori che occupano le loro posizioni solite in campo.<br />
La superiorità numerica viene garantita da uno o due giocatori posizionati nelle zone“chiave”, così da<br />
stimolare la ricerca degli spazi interni (i jolly potrebbero essere il vertice basso e alto di un rombo di<br />
centrocampo, le due mezze-ali oppure il doppio trequartista). Ai jolly, diamo la regola di non poter<br />
giocare tra di loro (se ce ne sono più di uno). L’obiettivo è quello di sfruttare gli sviluppi interni per<br />
ricercare poi l'attacco della profondità.<br />
A riguardo è necessario evidenziare alcuni accorgimenti per facilitare gli sviluppi interni.<br />
Per invadere con efficacia questa zona di campo, che è chiaramente la più presidiata dagli avversari,<br />
diventano fondamentali alcuni giocatori, che magari non agiscono direttamente sull’azione stessa, ma<br />
che assumono una funzionalità doppia.<br />
I giocatori in questione sono coloro che occupano gli spazi in ampiezza e quelli posizionati sull'ultima<br />
linea avversaria (difensiva).<br />
I calciatori esterni hanno il compito di “attirare” gli avversari ed essere pronti a instaurare 1 vs 1 con i<br />
difensori, mentre i giocatori “profondi” hanno la funzione di dilatare lo spazio tra le linee, “allungando<br />
“ la linea avversaria e attaccando lo spazio appena è possibile.<br />
102
Settore giovanile<br />
PARTITA A TEMA<br />
Per terminare la progressione didattica possiamo proporre una partita a tema, all'interno della quale<br />
mettiamo alcune regole per stimolare la ricerca degli sviluppi interni.<br />
La prima regola prevede l'impossibilità di alzare la palla, se non per cercare un giocatore in profondità<br />
o per crossare, (già questa costringe i ragazzi a non “buttare” via la palla, esortandoli a giocare con<br />
coraggio).<br />
La seconda regola riguarda invece i flussi di gioco.<br />
Posizioniamo nella metà campo offensiva centrale 3 porticine di 3 metri ciascuna.<br />
Le porticine è consigliabile farle con delimitatori bassi.<br />
Se la squadra in possesso riesce a segnare dopo aver fatto transitare la palla in una di queste<br />
porticine, il gol varrà doppio.<br />
Stesso punteggio se il gol viene realizzato in seguito a un attacco della profondità; in ogni altro caso il<br />
gol vale 1 punto.<br />
Chiaramente non sarà sempre possibile giungere al gol dopo aver imbucato nelle porticine, ma<br />
dobbiamo stimolare i ragazzi a ricercare questo tipo di passaggi e di posizionamenti.<br />
103
N° 181<br />
Gennaio 2020<br />
Muovere per sgomberare<br />
di Massimo Lucchesi<br />
L'analisi dei codici di gioco e delle specifiche modalità operative utilizzate dall'Atalanta di<br />
Gasperini.<br />
Foto: Shutterstock.com - ph.FAB<br />
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Massimo Lucchesi<br />
CEO Allenatore.net<br />
Allenatore UEFA B<br />
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
L'Atalanta di Gian Piero Gasperini, con<br />
50 reti, è la squadra che ha al<br />
momento segnato il maggior numero di<br />
goal in serie A, davanti alla Lazio.<br />
Se però la squadra di Inzaghi ha un<br />
finalizzatore principe in Immobile (già<br />
23 goal, ovvero il 50% di quelli della<br />
Lazio), al risultato dell'Atalanta hanno<br />
contributo diversi elementi: Ilicic (10),<br />
Muriel (10), Zapata (6), Gomez (6),<br />
Gosens (6), Pasalic (4), Freuler (2),<br />
Malinovskiy (2), de Roon (1), Traore<br />
(1), Castagne (1), Djimsiti (1).<br />
La facilità con la quale l'Atalanta manda<br />
in rete tutti gli attaccanti ma anche i<br />
centrocampisti centrali e quelli laterali<br />
è dovuta sia a buone attitudini alla<br />
finalizzazione (anche dalla distanza) da<br />
parte degli uomini di Gasperini, sia a<br />
un gioco di matrice chiaramente<br />
offensiva che stimola la tendenza dei<br />
giocatori a riversarsi in avanti e attaccare<br />
gli spazi.<br />
La squadra nerazzurra è inoltre una<br />
compagine molto abile a colpire sia a<br />
seguito di attacco manovrato ma anche<br />
a sviluppare fulminanti ripartenze.<br />
L'Atalanta in queste prime 20 giornate<br />
di serie A ha sempre segnato, eccetto a<br />
Genova contro la Samp.<br />
A questo pregio straordinario si<br />
contrappone però un equilibrio troppo<br />
spesso precario.<br />
La squadra bergamasca è riuscita a<br />
mantenere la porta inviolata in soli 5<br />
match (contro Roma, Samp, Brescia,<br />
Parma e Milan) subendo almeno una<br />
rete negli altri 15 incontri.<br />
I nerazzurri si sono resi protagonisti di<br />
vittorie a sensazione (il 7-1 contro<br />
l'Udinese, il 5-0 contro Parma e Milan)<br />
ma hanno subito anche sconfitte brucianti<br />
(in casa, contro Torino, Cagliari e<br />
Spal ad esempio).<br />
La squadra ha avuto la forza ed è stata<br />
capace di rimontare lo 0-2 di Ferrara,<br />
quello interno contro la Fiorentina ma<br />
anche di essere ripresa dalla Lazio,<br />
dopo essere stata in vantaggio di 3<br />
reti.<br />
Nel proseguo del contributo andiamo a<br />
esplorare le principali dinamiche di gioco<br />
della squadra, focalizzando l'attenzione<br />
sulla capacità dei giocatori di<br />
manovrare e allo stesso tempo gestire<br />
gli spazi, sgomberandoli per poi riattaccarli.<br />
Foto: Shutterstock.com - cristiano barni<br />
106
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
IL 3-4-2-1 COME BASE DI PARTENZA<br />
Il 3-4-2-1 è da sempre il caposaldo<br />
della filosofia di gioco di Gian Piero<br />
Gasperini. Il modulo, a seconda dei<br />
giocatori a disposizione e anche dello<br />
schieramento avversario, può<br />
trasformarsi nel 3-4-1-2.<br />
L'interpretazione del sistema di gioco è<br />
particolarmente spregiudicata e una<br />
delle caratteristiche salienti<br />
dell'Atalanta è la grande mobilità dei<br />
propri giocatori.<br />
Negli sviluppi offensivi:<br />
A. i braccetti di difesa sono sempre<br />
pronti a invadere la metà campo<br />
avversaria per dar manforte ai<br />
tuttafascia e agli attaccanti esterni.<br />
B. I centrocampisti centrali sono<br />
chiamati a inserirsi in avanti, negli<br />
spazi liberati dal vertice o ad<br />
abbassarsi a fianco del centrale di<br />
difesa per organizzare la costruzione<br />
della manovra.<br />
C. I tuttafascia hanno la prerogativa di<br />
alzarsi molto, quella di tagliare in<br />
profondità e sono prontissimi a<br />
chiudere sui cross provenienti dalla<br />
banda opposta.<br />
D. I trequartisti alle spalle della prima<br />
punta hanno grande libertà di<br />
movimento e si alternano<br />
basculando tra gli half spaces, la<br />
zona di regia centrale e quella di<br />
rifinitura e finalizzazione, a ridosso<br />
del vertice.<br />
E. La prima punta non solo è abile a<br />
attaccare la profondità ma anche a<br />
venire incontro, rientrare e fare<br />
spazio, favorendo gli inserimenti dei<br />
compagni.<br />
Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />
107
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Pur avendo indicato nella grafica a<br />
pagina precedente uno degli undici più<br />
rappresentativi è opportuno<br />
evidenziare che l'Atalanta ha diverse<br />
alternative per ogni ruolo.<br />
Sportiello è l'alternativa di Gollini,<br />
Masiello e Caldara possono giocare nel<br />
terzetto difensivo. Sulla fasce Castagne<br />
gioca sia a destra che a sinistra.<br />
In mezzo al campo Malinovskiy è un<br />
giocatore tenuto in grande<br />
considerazione da Gasperini e in<br />
avanti, oltre al possibile avanzamento<br />
di Pasalic, l'Atalanta può contare su<br />
Ilicic, Gomez, Zapata e Muriel.<br />
I dati statistici della squadra bergamasca dopo 27 partite<br />
disputate tra Serie A e Champions League.
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
MUOVERE PER SGOMBERARE: IL PRINCIPIO PER ECCELLENZA<br />
DELL'ATALANTA DI GASPERINI<br />
Se dovessimo definire con due sole parole il gioco dell'Atalanta non potremmo che scegliere aggressività e dinamicità.<br />
Gasperini ha a disposizione una batteria di centrocampisti centrali estremamente mobili e abili negli inserimenti e può<br />
schierare due attaccanti come Gomez e Ilicic che dispongono di tecnica sopraffina, amano spaziare su tutto il fronte di<br />
attacco e ricevere sui piedi.<br />
Questo mix di fattori ha consentito al tecnico di Grugliasco di allestire una squadra estremamente interessante della<br />
quale andiamo a scoprire le tipiche strutture di gioco.<br />
In particolare concentreremo l'attenzione sull'organizzazione:<br />
1. dei movimenti della catene laterali che coinvolgono costantemente quattro elementi;<br />
2. delle alternative tattiche a seguito degli sviluppi con scorrimento palla da sinistra a destra e viceversa;<br />
3. delle dinamiche di gioco che consentono all'Atalanta di sfruttare gli spazi centrali, liberati attraverso appositi<br />
movimenti degli attaccanti;<br />
4. degli sviluppi contropressione, situazione nella quale l'Atalanta è estremamente pronta ed efficace.<br />
L'ORGANIZZAZIONE DELLE CATENE<br />
Quando l'Atalanta si trova di fronte la squadra avversaria che fa blocco e presidia la fascia centrale, la priorità è quella<br />
di esplorare inizialmente lo spazio sugli esterni.<br />
Il difensore centrale è solito avere due opzioni principali: 1) la prima è quella di servire il braccetto di difesa che si è<br />
aperto; 2) la seconda è quella di indirizzare il pallone sul centrocampista centrale di parte che si abbassa e si apre,<br />
prendendo il posto del braccetto di difesa (che si alza).<br />
Questa soluzione, evidenziata in grafica, ha lo scopo di consentire all'Atalanta di guadagnare campo togliendo i<br />
consueti riferimenti all'avversario che si trova costretto a dover contrastare il tuttafascia che si trasforma in ala, il<br />
braccetto di difesa che a tutti gli effetti fa le veci del terzino e l'attaccante laterale che si defila e prende la posizione di<br />
interno di centrocampo.<br />
Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />
10
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Qualora l'avversario sia pronto a scalare e il possessore non è nelle condizioni di esplorare la banda laterale, l'obiettivo<br />
è quello di far scorrere la palla nella direzione opposta.<br />
Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />
Con palla di rientro da sinistra e in possesso del difensore centrale, accade spesso che sia il centrocampista di destra a<br />
staccarsi per ricevere la sfera in posizione di braccetto.<br />
A seguire vediamo due diversi sviluppi che variano a seconda del fatto che l'Atalanta giochi con un trequartista e due<br />
attaccanti (1-2) o un vertice e due attaccanti a supporto (2-1).<br />
Nella grafica a seguire, con l'Atalanta schierata con un trequarti e due punte, la palla viene indirizzata sull’attaccante di<br />
destra che si è leggermente defilato per legarsi al tuttafascia e al braccetto di destra, andando a creare la catena<br />
laterale.<br />
Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />
110
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
La punta, una volta ricevuta palla può appoggiarsi sul braccetto, con il tuttafascia che in un primo momento taglia<br />
dentro per dare supporto all'attaccante stesso e poi, nel caso quest'ultimo preferisca appoggiare la palla sul lato, come<br />
da grafica a seguire, va a esplorare la profondità per ricevere palla dal compagno.<br />
Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />
A seguire è invece rappresentato uno sviluppo alternativo, con la palla che perviene sui piedi del tuttafascia.<br />
In questo caso, a seconda dell'orientamento del corpo del ricevitore, quest'ultimo può combinare sia con l'attaccante<br />
ma anche con il braccetto di difesa come mostra la grafica.<br />
Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />
111
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Quando invece Gasperini schiera un vertice centrale (Zapata o Muriel) e due attaccanti a supporto (generalmente Ilicic<br />
e Gomez) alcune dinamiche variano, mentre rimane stabile il prerequisito che vede la catena laterale composta dal<br />
braccetto, dal tuttafascia e dall'attaccante di parte.<br />
A seguire è rappresentato uno sviluppo che l'Atalanta ha praticato nella partita disputata contro il Parma.<br />
Una volta guadagnata la ¾ campo, una dinamica interessante è quella che vede il difensore in possesso:<br />
A. appoggiare sul tuttafascia aperto,<br />
B. inserirsi in sovrapposizione interna, con l'attaccante laterale che si muove venendo incontro e può ricevere sui<br />
piedi (sull'inserimento del difensore, il laterale avversario tende a temporeggiare)<br />
Nelle due grafica a seguire è evidenziato questo movimento, sviluppatosi sulla catena di destra, con la palla che<br />
perviene sui piedi di Ilicic.<br />
Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />
Foto: Shutterstock.com - LiveMediaSrl<br />
112
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Con il Parma che è scivolato a destra l'Atalanta sviluppa uno scorrimento orizzontale, nello spazio che gli avversari<br />
concedono, con la palla che da Ilicic arriva a Freuler.<br />
A seguire il centrocampista dell'Atalanta scambia con Gomez e finalizza l'azione con la bella rete di sinistro.<br />
Nelle due grafiche a seguire è riprodotto il goal del centrocampista nerazzurro (cliccando sulla grafica è inoltre possibile<br />
accedere al video dell'azione).<br />
Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />
Clicca qui e guarda il video<br />
Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />
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113
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Un altro sviluppo estremamente interessante è quello messo in mostra dall'Atalanta al 40' del match contro il Napoli al<br />
San Paolo.<br />
È il braccetto di destra Toloi a ricevere e portare palla lungo la banda con Hateboer aperto in fascia e Freuler<br />
sull'interno (Gomez infatti si era accentrato in posizione di mediano).<br />
Il difensore atalantino indirizza la palla su Ilicic, che da posizione di centravanti arretra per ricevere sui piedi.<br />
Il fatto che Ilicic sia venuto incontro e abbia “tirato fuori” Koulibaly, è “il segnale” per Freuler; il centrocampista<br />
nerazzurro inizia a correre in avanti per andare a esplorare la posizione liberata dal compagno.<br />
La dinamica prende forma con Ilicic che restituisce palla a Toloi, proiettatosi in fascia (con Hateboer che rimane al suo<br />
posto), e il braccetto che di prima serve nello spazio Freuler, rapido nel concludere l'azione e sorprendere Meret.<br />
Clicca qui e guarda il video<br />
Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />
La preparazione dell'azione è semplicemente fantastica ed evidenzia la capacità della squadra di Gasperini di utilizzare<br />
la palla per “muovere e sgomberare”, con i giocatori che sanno alternarsi nelle funzioni e nelle posizioni.<br />
114
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Prima di andare ad approfondire gli sviluppi da scorrimento è importante analizzare come, in fase di costruzione dalla<br />
manovra, l'Atalanta sfrutti la fascia centrale del campo.<br />
Con il braccetto di difesa che si alza e il centrocampista centrale che si abbassa, è solitamente l'attaccante opposto ad<br />
arretrare e a venire a prendere palla in posizione di regista.<br />
Molto spesso questo movimento viene fatto da Gomez, come è evidente nel goal segnato da Pasalic contro il Milan.<br />
È de Roon ad aprirsi e ricevere palla da Toloi. Il centrocampista olandese, anziché indirizzare in fascia per Castagne,<br />
“gioca dentro” per Gomez che riceve in posizione di regista e, con un lancio di 40 metri, va a pescare Pasalic in<br />
posizione di ala sinistra.<br />
Il centrocampista croato riceve, punta l'area e fa secco Donnarumma portando le Dea sul 2-0.<br />
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Foto: Shutterstock.com - cristiano barni<br />
115
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
GLI SVILUPPI DA SCORRIMENTO<br />
Quando, sulla fascia dove si trova il possessore di palla, gli spazi sono intasati ecco che l'Atalanta da seguito allo<br />
sviluppo andando a far scorrere la palla da un lato all'altro del campo, per attivare la catena opposta in un settore<br />
meno presidiato dagli avversari.<br />
Una tipica sequenza è quella realizzata al Rigamonti contro il Brescia e dalla quale è scaturito il goal di Pasalic al 26' del<br />
primo tempo.<br />
È proprio Pasalic ad iniziare l'azione andando a servire Masiello, braccetto di difesa, che si è proiettato in avanti sull'out<br />
sinistro.<br />
Il difensore nerazzurro ha di fronte a se Gosesns, che si muove in profondità, mentre Gomez lascia la fascia per<br />
prendere posizione sull'interno.<br />
Con il Brescia, schierato 3-5-2, che scivola lateralmente e abbassa la squadra, Masiello, dopo un doppio scambio con<br />
Gomez, opta per restituire la palla a Pasalic che è a sostegno, in posizione interna.<br />
Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />
Foto: Shutterstock.com - Fabrizio Andrea Bertani<br />
116
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Con Tonali attirato fuori posizione dal “palleggio” tra Masiello e Gomez, Pasalic punta immediatamente il braccetto di<br />
sinistra del centrocampo avversario e serve Ilicic che si stacca dalla marcatura per ricevere.<br />
Con Ilicic in guida e i difensori del Brescia che stringono per impedire il passaggio filtrante a Muriel, all'Atalanta si apre<br />
una autostrada sulla corsia di destra, che la squadra bergamasca sfrutta per portare al cross Castagne.<br />
Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />
L'azione è conclusa proprio da Pasalic che trafigge di testa Joronen e porta in vantaggio i bergamaschi.<br />
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Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />
117
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Come già evidenziato nella sequenza appena descritta, negli sviluppi a seguito di scorrimento, diventano fondamentali<br />
Ilicic e Gomez che, con la loro qualità, riescono sia a concludere pericolosamente verso la porta, sia e rifinire per i<br />
compagni.<br />
Vediamo un paio di esempi che evidenziano, almeno in parte le qualità dei due giocatori.<br />
Contro il Parma, a Bergamo, Toloi dall'out di destra serve centralmente de Roon.<br />
Mentre Ilicic e Muriel sono in posizione più avanzata, a tenere bloccati i difensori rivali, Gomez si muove in posizione di<br />
trequartista e riceve l'imbucata diagonale dello stesso de Roon.<br />
Il talento argentino controlla perfettamente il pallone, se lo sposta sul sinistro e fa partire una potente conclusione dai<br />
22 metri che si insacca all'incrocio dei pali, come mostra la grafica a seguire.<br />
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Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />
In questa ulteriore sequenza possiamo invece ammirare una bellissima combinazione tra Ilicic e Gomez che porta<br />
Muriel al goal contro l'Udinese.<br />
La palla scivola da sinistra a destra, fino ad arrivare sui piedi di de Roon che si è aperto in fascia.<br />
Il centrocampista nerazzurro ha Hateboer, con i piedi sulla linea, in posizione di ala destra e Gomez che effettua un<br />
movimento lungo-corto per ricevere sui piedi. Con l'argentino che riceve l'imbucata (spalle alla porta) è Ilicic che si<br />
“stacca all'indietro”, in posizione di trequartista, e si muove a sostegno. I due talenti nerazzurri, come si vede in grafica<br />
e ancor meglio nel video linkato, effettuano una combinazione che permette allo stesso Gomez di ricevere all'interno<br />
dell'area di rigore friulana e di servire Muriel che di prima intenzione trafigge Musso.<br />
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118
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
LO SFRUTTAMENTO DEGLI SPAZI CENTRALI<br />
La caratteristica principale dei centrocampisti dell'Atalanta è la totalità. Gasperini ama i centrocampisti universali, che<br />
devono saper giocare in posizione di regista ma anche inserirsi in attacco e all'occorrenza rifinire e concludere a rete.<br />
In questo paragrafo andiamo a scoprire come, attraverso lo spazio creato dalla prima punta, la squadra bergamasca<br />
riesce a portare alla conclusione i propri centrocampisti.<br />
Un esempio piuttosto significativo è il goal segnato da Malinovskiy contro il Bologna.<br />
Con palla in possesso di Barrow sull'out di sinistra (CLICCA QUI per vedere l'azione del goal) è proprio il centrocampista<br />
ucraino che si inserisce in profondità, nel buco lasciato dai difensori centrali del Bologna, riceve la rifinitura del<br />
compagno e batte Skorupski.<br />
Un altro esempio piuttosto significativo è il goal di Pasalic segnato all'Udinese.<br />
Con la squadra friulana proiettata in avanti nel tentativo di pressare la costruzione bassa della squadra di Gasperini,<br />
Castagne, in posizione di tuttafascia di sinistra, imbuca per Muriel che riceve nella zona centrale del campo e serve a<br />
sua volta Ilicic, una decina di metri più avanti.<br />
Il talento croato, dopo aver controllato il pallone, serve Gomez che si è proposto in profondità sulla corsia di sinistra.<br />
119
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Il giocatore argentino, di prima intenzione, serve quindi un assist al bacio per Pasalic che, da posizione di centrocampista<br />
centrale, si è inserito sfruttando lo spazio “aperto” dal precedente movimento di Muriel.<br />
Sempre di prima, dall'altezza del dischetto del rigore, Pasalic batte a rete trafiggendo l'incolpevole Musso.<br />
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120
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
SVILUPPI CONTROPRESSIONE<br />
Già in occasione del goal segnato da Pasalic contro l'Udinese abbiamo avuto un primo assaggio delle capacità della<br />
squadra lombarda di superare le pressioni avversarie.<br />
Tali abilità in fase offensiva sono molto probabilmente correlate con l'atteggiamento, estremamente combattivo, che<br />
la squadra ha in fase difensiva.<br />
Durante gli allenamenti infatti, l'aggressività che viene richiesta ai giocatori in fase di non possesso influenza<br />
chiaramente gli sviluppi della squadra in possesso palla e abitua i calciatori stessi a venir fuori da situazioni in cui<br />
l'avversario si riversa nella metà campo rivale per riconquistare la palla.<br />
In quest'ultimo sviluppo vediamo come l'Atalanta ha superato il pressing del Torino e infilzato i granata con la rete di<br />
Zapata, gara per altro vinta per 3-2 dalla squadra di Mazzarri allo stadio Atleti Azzurri di Bergamo lo scorso settembre.<br />
L'Atalanta fa scorrere la palla sulla linea difensiva, facendola pervenire a Gosens, sull'out di sinistra, e attirando in<br />
questo modo la pressione avversaria.<br />
Gosens riceve e prosegue lo scorrimento andando a servire Gomez, con i piedi sulla linea, che si è abbassato sulla ¾<br />
della metà campo difensiva.<br />
L'avanzata del braccetto di difesa granata induce il giocatore argentino a indirizzare la palla di prima intenzione per<br />
Ilicic, posto in diagonale, poco oltre la metà campo.<br />
121
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Il giocatore croato controlla la sfera di petto e la appoggia sul centrocampista a sostegno (Pasalic) che è rapido ad<br />
accorrere.<br />
L'Atalanta in questo modo riesce a sorprendere il Torino che si trova costretto a scappare indietro, in situazione di<br />
inferiorità numerica.<br />
Gli ampi spazi di cui godono i giocatori di Gasperini consentono agli stessi di perfezionare la ripartenza in modo<br />
piuttosto agevole.<br />
Pasalic ha infatti tempo e spazio per servire Zapata che si proietta in profondità e con il destro, di prima intenzione,<br />
fredda Sirigu senza troppi problemi.<br />
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Foto: Shutterstock.com - LiveMediaSrl<br />
122
N° 180<br />
Dicembre 2019<br />
La costruzione dinamica<br />
di Massimo Lucchesi<br />
L'analisi dei codici di gioco e delle specifiche modalità operative utilizzate dal Sassuolo di<br />
De Zerbi.<br />
Il Sassuolo di Roberto De Zerbi è attualmente al terzo posto, dietro Juventus e Napoli, per ciò che concerne<br />
le percentuali di possesso palla. Un dato sicuramente importante che testimonia lo stile di gioco e<br />
rappresenta, da sempre, il marchio di fabbrica del tecnico bresciano.<br />
La compagine emiliana è per altro riuscita anche a trasformare la mole di gioco in<br />
gol, andando a segno già 28 volte in questa stagione (3 reti in più rispetto al<br />
Napoli e 4 in meno rispetto alla Juventus che però ha disputato una gara in<br />
più).<br />
A penalizzare la classifica dei neroverdi sono invece i tanti gol subiti.<br />
In 16 partite infatti il Sassulo ha subito ben 27 gol, uno in meno rispetto ai<br />
molti realizzati, anche se nell’ultimo mese il trend è nettamente<br />
migliorato<br />
Foto: Shutterstock.com - cristiano barni<br />
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I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
L'IMPORTANZA DELL'EQUILIBRIO E DELLA COERENZA<br />
Scopo di questo contributo è quello di<br />
analizzare i principali codici e le dinamiche<br />
che caratterizzano la manovra<br />
della squadra emiliana, nel momento in<br />
cui deve iniziare lo sviluppo dell'attacco<br />
posizionale e l'obiettivo diventa quello<br />
di superare le prime due linee di pressione<br />
rivali per poter poi esplorare e<br />
sviluppare spazi e situazioni di fronte al<br />
reparto difensivo avversario.<br />
Un primo elemento che balza agli occhi<br />
è relativo al fatto che quasi mai la<br />
squadra di De Zerbi alza la palla per<br />
scavalcare la compagine avversaria e<br />
tentare l'attacco diretto.<br />
Costante è invece la ricerca della<br />
manovra, con lo scopo di muovere,<br />
attirare e disgregare gli antagonisti per<br />
poi trovare gli spazi alle spalle o ai lati<br />
delle varie linee di pressione.<br />
Un altro aspetto interessante è legato<br />
al fatto che, nel corso di questa prima<br />
parte di stagione, De Zerbi abbia spesso<br />
cambiato la disposizione generale, il<br />
modulo di gioco, del Sassuolo, come si<br />
evince dalle grafiche a seguire.<br />
La squadra emiliana ha iniziato il<br />
campionato utilizzando il 4-3-1-2,<br />
sistema adottato nelle prime due<br />
giornate contro Torino e Sampdoria e<br />
poi riproposto anche contro l'Inter<br />
(vedi la grafica della formazione scesa<br />
in campo contro i nerazzurri).<br />
124
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Contro la Roma, nella gara valida per la<br />
terza giornata di serie A e disputata<br />
all'Olimpico il 15 settembre, il Sassuolo<br />
ha invece sviluppato la fase offensiva<br />
con il 3-4-2-1, decentrando Duncan e<br />
avanzando Peluso.<br />
Contro la Spal, la settimana successiva,<br />
De Zerbi ha schierato la squadra con il<br />
4-3-3 con Defrel centravanti, mentre a<br />
Parma, nella gara contro i ducali, il<br />
tecnico del Sassuolo è tornato al rombo<br />
piazzando Boga in posizione di falso<br />
nueve, con Caputo sul centro-sinistra e<br />
Berardi sul centro-destra.<br />
Contro l'Atalanta, alla quinta, i neroverdi<br />
hanno di nuovo utilizzato il 4-3-3<br />
per poi, come detto, ricorrere al rombo<br />
contro l'Inter, schierando Traore nella<br />
posizione di finto centravanti.<br />
Dopo le sconfitte e i 4 goal incassati sia<br />
contro l'Atalanta che contro l'Inter, a<br />
Verona, il Sassuolo ha utilizzato il 4-2-<br />
3-1, conquistando i tre punti.<br />
Contro l'Hellas Djuricic è stato<br />
impiegato alla spalle di Defrel con<br />
Magnanelli e Duncan davanti alla difesa<br />
e Berardi – Boga sulle fasce.<br />
Tale schieramento, seppur non sempre<br />
con gli stessi interpreti e a volte con<br />
opportuni accorgimenti, è stato<br />
riproposto anche nelle gare successive<br />
contro Fiorentina, Lecce, Bologna,<br />
Lazio, Juventus, Cagliari, Milan e<br />
Brescia.<br />
Nella grafica a seguire la formazione<br />
del Sassuolo contro il Milan nel match<br />
disputato a San Siro domenica 15<br />
Dicembre.<br />
125
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Da quanto sino ad ora evidenziato è<br />
evidente che nell'ultimo scorcio di<br />
campionato la squadra di De Zerbi ha<br />
puntato quasi esclusivamente sul 4-2-<br />
3-1, schierando due centrocampisti<br />
centrali, supportati da un giocatore più<br />
offensivo che è chiamato a raccordare<br />
la manovra di fronte e alle spalle del<br />
centrocampo avversario.<br />
È molto probabile che tale scelta sia<br />
diretta conseguenza della volontà di<br />
perseguire un equilibro ottimale tra<br />
l'esigenza di fare gioco e la necessità di<br />
difendere con efficacia.<br />
La partenza di Sensi, in estate, ha<br />
privato il Sassuolo di un giocatore<br />
fondamentale in mezzo al campo,<br />
perno e elemento cruciale nei<br />
meccanismi di gioco della stagione<br />
scorsa.<br />
Fino ad ora ne Obiang ne Traore sono<br />
riusciti a sopperire alla partenza<br />
dell'attuale centrocampista dell'Inter e<br />
questo dato di fatto sembra aver<br />
condizionato scelte e soluzioni del<br />
tecnico bresciano che però, con grande<br />
coerenza, non ha mai smesso di perseguire<br />
la sua idea di calcio.<br />
Nel proseguo del contributo andremo<br />
ad analizzare i punti di forza dei diversi<br />
schieramenti e alcuni sviluppi della fase<br />
di costruzione del Sassuolo prendendo<br />
in considerazione le gare disputate in<br />
questo primo scorcio di stagione contro<br />
il Lecce, il Milan, la Roma e l’Inter.<br />
126
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
CAMBIANO LE STRUTTURE MA NON I PRINCIPI: LA COSTRUZIONE<br />
DELLA MANOVRA CON I DIVERSI SCHIERAMENTI<br />
Per riuscire a costruire la manovra con<br />
qualità ed efficacia è fondamentale la<br />
capacità della squadra di sfruttare sia<br />
la superiorità numerica, sia la<br />
superiorità posizionale.<br />
In relazione a quest'ultimo aspetto la<br />
precisione dei passaggi e la capacità di<br />
legare il gioco diventano presupposti<br />
fondamentali.<br />
Per capacità di legare il gioco si intende<br />
l'abilità di utilizzare un terzo giocatore<br />
per superare la pressione avversaria e<br />
collegare il possessore al ricevitore,<br />
proprio attraverso la collaborazione del<br />
terzo elemento che funge da perno.<br />
Nella grafica è evidenziato un esempio<br />
classico, con il difensore centrale di<br />
sinistra che viene aggredito da una<br />
delle due punte avversarie che,<br />
arrivando in diagonale e lasciando alle<br />
sue spalle il mediano rivale, impedisce<br />
in questo modo al possessore di servire<br />
direttamente quest'ultimo.<br />
È la mezzala di parte che viene<br />
incontro per ricevere e legare il gioco,<br />
servendo il compagno libero.<br />
127
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Per adempiere al suo compito, il perno<br />
deve sottrarsi, a sua volta, dalla<br />
pressione dell'avversario diretto<br />
arrivando a ricevere il pallone ben<br />
posizionato e con i giusti tempi.<br />
Qualora il difendente fosse invece in<br />
grado di “saltare addosso” al perno,<br />
inficiandone le funzioni, per<br />
quest'ultimo l'unica soluzione è quella<br />
di prendere tempo. Ciò può avvenire o<br />
scaricando la palla su un giocatore a<br />
sostegno (solitamente il portiere) o<br />
dialogando a muro con il compagno,<br />
che deve essere pronto a ricevere il<br />
passaggio di ritorno scappando<br />
all'indietro (soluzione utilizzata di solito<br />
sulla fascia laterale).<br />
Il problema di attivare a tempo i<br />
raccordi è un fattore molto importante<br />
ed è per questo che le squadre di<br />
altissimo livello utilizzano gli<br />
interscambi di posizione, anche tra i<br />
centrocampisti, per conferire dinamicità<br />
ed imprevedibilità alla struttura tattica<br />
e, di conseguenza, rendere più<br />
complicate le pressioni avversarie.<br />
Prima di addentrarci nell'analisi di<br />
alcune situazioni tattiche, tratte dalle<br />
partite disputate dal Sassuolo, andiamo<br />
ad identificare i punti di forza dei<br />
diversi schieramenti utilizzati dalla<br />
squadra emiliana nel corso di questa<br />
prima parte di stagione.<br />
Hamed Junior Traore<br />
Foto: Shutterstock.com - Marco Canoniero<br />
128
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
I punti di forza del 4-3-3.<br />
Il 4-3-3 è uno schieramento che<br />
consente di sfruttare:<br />
• un centrocampista centrale con la<br />
funzione di gestire e raccordare il<br />
gioco nella costruzione della<br />
manovra, allo scopo di superare<br />
l'opposizione della prima linea di<br />
pressione avversaria;<br />
• due interni di centrocampo utili sia<br />
nella fase di costruzione, per legare<br />
il gioco con il mediano, sia nella fase<br />
di indirizzamento della manovra,<br />
potendo ricevere alle spalle del<br />
reparto di centrocampo avversario<br />
(tra le linee).<br />
Nell'esempio è rappresentato uno<br />
sviluppo che, nella fase di costruzione,<br />
coinvolge difensore centrale, interno di<br />
parte e mediano.<br />
129
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
I punti di forza del 4-2-3-1.<br />
Il 4-2-3-1 è uno schieramento che<br />
consente di sfruttare:<br />
• due centrocampisti centrali che<br />
hanno la funzione di collaborare con<br />
i due centrali di difesa nella parte<br />
interna del campo, allo scopo di<br />
superare l'opposizione della prima<br />
linea di pressione avversaria;<br />
• un centrocampista offensivo<br />
utilizzabile sia nella fase di<br />
costruzione, per “legare” con i<br />
mediani, sia nella fase di<br />
indirizzamento della manovra,<br />
potendo ricevere alle spalle del<br />
reparto di centrocampo avversario<br />
(tra le linee).<br />
Nell'esempio è rappresentato un<br />
esempio di sviluppo che, nella fase di<br />
costruzione, coinvolge difensore<br />
centrale, mediano di parte, centrale<br />
opposto e trequartista.<br />
130
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
I punti di forza del 3-4-2-1.<br />
Il 3-4-2-1 è uno schieramento che<br />
consente di sfruttare:<br />
• il palleggio e gli scorrimenti di palla,<br />
grazie alla presenza di tre difensori<br />
centrali e due centrocampisti nella<br />
parte interna del campo;<br />
• due giocatori di fascia che si alzano<br />
o si abbassano per agevolare il<br />
giropalla e muovere lateralmente il<br />
blocco difensivo avversario;<br />
• due giocatori che si muovono alle<br />
spalle dei centrocampisti rivali e<br />
possono agevolare sia la fase di<br />
costruzione, abbassandosi e<br />
andando a legare il gioco con i<br />
mediani, sia la fase di<br />
indirizzamento della manovra,<br />
potendo ricevere l'imbucata tra le<br />
linee.<br />
Nell'esempio è rappresentato un<br />
esempio che, nella fase di costruzione,<br />
coinvolge il difensore centrale, il<br />
mediano di parte (che si apre), il<br />
centravanti e il giocatore tra le linee.<br />
131
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
I punti di forza del 4-3-1-2.<br />
Il 4-3-1-2 è uno schieramento che<br />
consente di sfruttare la presenza di<br />
quattro centrocampisti schierati a<br />
rombo e tutto ciò agevola molto il<br />
palleggio, specie nella parte centrale<br />
del campo.<br />
Ciò vale se si hanno a disposizione dei<br />
giocatori estremamente abili da un<br />
punto di vista tecnico e capaci di<br />
agevolare i tempi di gioco e di smarcamento<br />
attraverso opportuni interscambi<br />
e una certa dinamica all'interno della<br />
struttura del rombo.<br />
Nella grafica è rappresentato un<br />
esempio che, nella fase di costruzione,<br />
coinvolge i diversi centrocampisti del<br />
rombo.<br />
132
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
COSTRUIRE LA MANOVRA IN CONTRAPPOSIZIONE<br />
ALLE SCELTE DIFENSIVE AVVERSARIE:<br />
L'ANALISI DEGLI SVILUPPI<br />
Sviluppi e raccordi con il 4-2-3-1<br />
Iniziamo la disamina prendendo come riferimento lo schieramento adottato dal Sassuolo nella seconda parte di<br />
stagione: il 4-2-3-1.<br />
Contro il 4-3-1-2 del Lecce, nella gara disputata lo scorso 3 novembre in Puglia, il Sassuolo ha, con buona disinvoltura,<br />
controllato il gioco sfruttando la superiorità numerica e posizionale dei due difensori centrali e dei due mediani in<br />
rapporto alle due punte e al trequartista avversario.<br />
Nella fase di costruzione della manovra l'obiettivo era quello di “mettere in mezzo” gli interni di centrocampo del Lecce<br />
che dovevano sdoppiarsi nel controllo del mediano e del terzino neroverde (vedi le indicazioni in rosso nella grafica<br />
sottostante, tratta da una azione della squadra emiliana al 3' minuto del primo tempo).<br />
Su una uscita a pressione fuori tempo dell'attaccante del Lecce, il difensore centrale di sinistra neroverde è bravo a<br />
trasmettere su Locatelli (mediano di sinistra del Sassuolo) che riceve indisturbato e può girarsi perchè Mancosu,<br />
trequartista della squadra pugliese, era più vicino al mediano di destra rivale, Obiang, che non all'effettivo ricevitore.<br />
1<br />
133
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
In questa ulteriore situazione, verificatasi al 1' minuto di gara, è Traore, in posizione di trequartista, che riceve<br />
l'imbucata del difensore centrale e lega il gioco su Locatelli che a sua volta, riceve, attira l'interno avversario e libera il<br />
difensore laterale di sinistra che può quindi avanzare indisturbato, come evidenziato in grafica.<br />
2<br />
Nella grafica a seguire è invece evidenziato uno sviluppo che prende origine dal lato.<br />
In questo caso l'obiettivo è consentire al mediano di parte di ricevere alla spalle dell'interno avversario, uscito a<br />
pressione sul terzino in possesso di palla.<br />
È l'attaccante laterale che viene incontro per raccordare e giocare a muro sul centrocampista che si muove a sostegno,<br />
nello spazio non adeguatamente presidiato dal mediano avversario che si è lasciato attrarre della posizione defilata del<br />
trequartista neroverde.<br />
3<br />
134
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Nell'ultima grafica relativa alla gara che il Sassuolo ha disputato contro il Lecce andiamo invece a riportare lo sviluppo<br />
che ha consentito al terzino emiliano Toljian di segnare al 35' del primo tempo.<br />
Con Berardi largo, Toljan riceve in posizione di interno di destra e da il via all'azione.<br />
Il terzino del Sassuolo appoggia sui piedi di Traoré, che viene incontro, e si proietta in avanti e attacca alle spalle<br />
l'avversario diretto, con la volontà di inserirsi nel buco liberato dalla posizione aperta di Berardi.<br />
Traoré anziché restituire immediatamente palla a Toljan "va a cercare" Locatelli dalla parte opposta del campo. Questa<br />
scelta destabilizza la difesa del Lecce che non è reattiva con Calderoni e Tabanelli nello stringere il campo.<br />
Quest'ultimo, in particolare, è messo in difficoltà dal fatto che deve seguire la palla alla sua destra e l'inserimento di<br />
Toljian che invece avviene sulla sua sinistra. Proprio il guardare per un attimo di troppo la palla fa perdere al<br />
centrocampista del Lecce la marcatura dell'avversario.<br />
Locatelli premia l'inserimento del terzino tedesco che di destro supera Gabriel e segna il suo primo goal in serie A.<br />
Uno sviluppo molto ben preparato e che evidenzia non solo le buoni doti tecniche dei giocatori del Sassuolo ma anche<br />
la capacità di leggere gli spazi e sfruttare le situazioni di gioco.<br />
Clicca qui e guarda il video<br />
4<br />
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135
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Un'altra situazione interessante è quella che si è manifestata al 15' minuto della gara disputata al Meazza contro il<br />
Milan. Il Sassuolo gestisce il pallone all'interno della propria metà campo, con il difensore centrale di sinistra.<br />
I tre centrocampisti neroverdi si posizionano in maniera da avere un vertice basso centrale invece che due mediani e<br />
un trequartista.<br />
Il difensore del Sassuolo appoggia la palla su Magnanelli che invita la pressione di Bonaventura, come evidenziato dalla<br />
grafica a seguire, e va poi a scaricare su Marlon, difensore centrale di destra.<br />
5<br />
L'azione prosegue con Bonaventura che esce a pressione su Marlon e il Sassuolo che sviluppa la combinazione<br />
evidenziata in grafica per servire e liberare Magnanelli.<br />
Djuricic si abbassa per ricevere l'imbucata di Marlon, non ha angolo sufficiente per servire di prima intenzione<br />
Magnanelli (sul quale ha anche accorciato Piatek) e si appoggia su Ferrari.<br />
È quindi il difensore centrale di sinistra emiliano a imbucare per Magnanelli nel settore centrale, sgombro di avversari.<br />
6<br />
136
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Sviluppi e raccordi con il 3-4-2-1<br />
Contro la Roma all'Olimpico, De Zerbi ha schierato il Sassuolo con il 3-4-2-1. Questa scelta, rapportata al 4-2-3-1<br />
giallorosso, consentiva alla squadra emiliana di poter gestire il gioco, nella parte bassa del campo, con i tre difensori.<br />
Se infatti sul difensore laterale del Sassuolo fosse uscito fuori tempo l'attaccante esterno dalla Roma, il team di<br />
De Zerbi era pronto ad imbastire uno sviluppo come quello mostrato in grafica, che fa riferimento alla situazione<br />
verificatasi al 25' del primo tempo.<br />
Il centromediano di destra del Sassuolo riceve palla dal difensore centrale e “invita” il mediano di sinistra della Roma a<br />
uscire a pressione.<br />
A seguito della scelta del mediano avversario, i neroverdi imbastiscono la propria manovra, appoggiando palla<br />
lateralmente, risucchiando Kolarov e Kluivert (terzino sinistro e attaccante sinistro della Roma) e liberando tra le linee<br />
Berardi che, abbassandosi molto, si “toglie” dalla zona di intervento del difensore centrale di sinistra giallorosso.<br />
La manovra si sviluppa poi in direzione del versante opposto, settore nel quale il laterale e l’attaccante opposto<br />
neroverde imbastiscono il 2 contro 1 ai danni di Florenzi (terzino destro della Roma).<br />
7<br />
137
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Un'altra manovra interessante prende forma nella fase di recupero del primo tempo.<br />
Il Sassuolo crea un rombo sul versante destro con la palla in possesso del difensore centrale di parte.<br />
Duncan si apre a destra in posizione di laterale, sull'interno si propone il centrocampista centrale di parte (Obiang)<br />
mentre a fungere da vertice è Berardi.<br />
La palla viene fatta arrivare da Chiriches sui piedi di Obiang, con l'obiettivo di “muovere” il centrocampista centrale di<br />
sinistra giallorosso e invitarlo a venire fuori.<br />
8<br />
Obiang gioca a muro sul difensore centrale di destra che in relazione alle scelte difensive giallorosse può imbucare tra<br />
le linee per Berardi, aprire sulla destra per Duncan o eventualmente anche servire in profondità Caputo nel caso in cui i<br />
difensori giallorossi fossero saliti per accorciare sui rivali appena nominati.<br />
La scelta della linea difensiva della Roma è quella di restare in posizione ed è invece Veretout, centrocampista centrale<br />
di sinistra giallorosso, che lascia Obiang per impedire l'imbucata in direzione di Berardi.<br />
A questo punto è ancora Obiang a ricevere palla e indirizzare per Caputo che viene incontro.<br />
Il centravanti raccorda di prima su Berardi che controlla e cambia gioco sulla sinistra dove si sviluppa l'affondo<br />
emiliano.<br />
9<br />
138
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Sviluppi e raccordi con il 4-3-1-2<br />
Nella partita disputata al Mapei contro l'Inter, De Zerbi ha schierato Traore in posizione di falso nueve con Caputo e<br />
Berardi che agivano da attaccanti, partendo però dai lati.<br />
La dislocazione dei tre giocatori, e in particolare quella di Traore, aveva l'obiettivo di “mettere in mezzo” Brozovic, di<br />
fatto impossibilitato ad accorciare sul vertice basso del Sassuolo (Magnanelli) dovendo anche controllare il trequartista.<br />
Iniziamo l'analisi valutando le situazioni tattiche che possono nascere con palla in possesso del terzino, riprendendo<br />
una azione che prende forma al 4' minuto del primo tempo.<br />
Nel momento in cui il difensore esterno del Sassuolo riceve da quello centrale è Duncan che si apre sulla linea e obbliga<br />
il laterale dell'Inter a “venire fuori”.<br />
Con Traore che si abbassa e si accentra, Brozovic è preso in mezzo tra l'ex centrocampista dell'Empoli e Magnanelli che<br />
si propone sull'interno.<br />
Obiettivo del terzino in possesso è quello di trasmettere la palla su uno dei due centrocampisti per poi arrivare a<br />
innescare Obiang sul centro sinistra, che si è leggermente aperto e in caso di cambio gioco potrà sfruttare la<br />
sovrapposizione dell'esterno di sinistra emiliano per mettere in difficoltà l'unico laterale di fascia avversario.<br />
Nella fase di preparazione dello sviluppo, il fatto di riuscire a coinvolgere il centrocampista che si è “aperto” in fascia,<br />
come mostra la grafica, è l'opzione ottimale perchè consente ai neroverdi di spostare tutto il blocco difensivo<br />
avversario sulla banda opposta a quella dove poi prende forma l'azione.<br />
10<br />
139
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Con palla invece in zona centrale, un primo aspetto importante è quello di capire le intenzioni di Brozovic.<br />
Se il centrocampista dell’Inter si alza immediatamente in opposizione sul mediano del Sassuolo, la prima opzione è<br />
quella di trovare Traore tra le linee che può ricevere, girarsi e puntare o, quando gli interni avversari sono stretti, legare<br />
il gioco a favore dei laterali, liberi poi di avanzare indisturbati e guadagnare la metà campo avversaria, così come<br />
accaduto nello sviluppo al 7' minuto del primo tempo.<br />
11<br />
Foto: Shutterstock.com - cristiano barni<br />
140
I codici di gioco dei grandi tecnici<br />
Se il centrocampista centrale nerazzurro rimane inizialmente nella sua zona di competenza per controllare Traore, ecco<br />
che i due difensori centrali emiliani, con la collaborazione di Magnanelli, dovranno creare le opportunità per superare<br />
l'opposizione delle due punte nerazzurre, potendo eventualmente usufruire dell'apporto del portiere nella parte bassa<br />
del campo o, viceversa, degli interni che si abbassano a fungere da perno e legare il gioco.<br />
Nel momento in cui Brozovic si alza ecco che la priorità diventa invece quella di imbucare il pallone alle spalle dei<br />
centrocampisti interisti, per trovare Traore tra le linee, come accaduto al 29' del primo tempo.<br />
Consigli, portiere del Sassuolo, cede la palla a Magnanelli che a seguire appoggia su Marlon.<br />
Il difensore centrale di destra invita alla pressione Lautaro, prima di indirizzare per Duncan che di prima lega il gioco su<br />
Magnanelli. A seguire, il centrocampista centrale neroverde indirizza alle spalle di Brozovic (uscita a pressione) dove si<br />
muove Traore.<br />
12<br />
CONCLUSIONI<br />
Le dinamiche, utilizzate nella fase di costruzione della manovra da parte della squadra emiliana, sono in realtà ben più<br />
varie rispetto allo spazio a disposizione su queste pagine.<br />
Ciò che è realmente interessante notare riguarda l'approccio al gioco della squadra di De Zerbi e la cura dei particolari<br />
per "invitare" le pressioni avversarie e poi giocare sulle scelte difensive.<br />
È allo stesso tempo chiaro che per praticare e perseguire una certa idea di gioco, maggiore è la qualità degli interpreti e<br />
più elevati sono i risultati che si riescono ad ottenere.<br />
Riuscire infatti a dare continuità e qualità a un certo tipo di calcio, guadagnando metri sul campo, non solo consente<br />
alla squadra di poter aumentare il livello di pericolosità degli sviluppi offensivi ma permette anche di difendere meglio<br />
qualora la palla dovesse essere recuperata dagli avversari.<br />
141
I dati statistici della squadra emiliana dopo le prime 16 giornate<br />
del campionato di serie A.<br />
142
N° 185<br />
Maggio 2020<br />
SCUOLA CALCIO<br />
8<br />
A cura della redazione<br />
Allenare prerequisiti e<br />
competenze individuali:<br />
l’intercetto della palla.<br />
Esercizi propedeutici ed esercitazioni per le categorie Piccoli Amici, Pulcini ed Esordienti.<br />
Foto: shutterstock - Vladimir Vasiltvich<br />
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO ( LU ) TEL. 0584 976585 - FAX 0236215556<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO<br />
DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO
A cura della redazione<br />
www.Allenatore.net<br />
Scuola Calcio<br />
Nei contributi precedenti abbiamo<br />
affrontato e analizzato competenze e<br />
abilità riguardanti la fase di possesso.<br />
Volutamente è stato nostro interesse<br />
approfondire aspetti legati a situazioni<br />
nei quali i bambini sono in possesso<br />
della sfera, piuttosto che analizzare la<br />
fase di non possesso.<br />
Era comunque doveroso riservare un<br />
contributo alla fase nella quale i<br />
giocatori si trovano nella situazione di<br />
dover riconquistare la palla.<br />
Proprio per dare all'argomento<br />
un'accezione più generica abbiamo<br />
voluto classificare questa fase in<br />
“intercetto”.<br />
L'obiettivo del contributo è quello di<br />
“vedere” rapidamente quali sono le<br />
modalità e i comportamenti tecnico<br />
tattici individuali per poter<br />
riconquistare la palla.<br />
Non entreremo chiaramente nei<br />
dettagli delle varie competenze bensì<br />
ne faremo un breve accenno,<br />
proponendo come al solito alcuni<br />
esercitazioni per le varie categorie<br />
Piccoli Amici, Esordienti e Pulcini<br />
Foto: 123rf.com - Kostic Dusan<br />
2
Scuola Calcio<br />
La presa di posizione<br />
Il primo comportamento da tenere in<br />
considerazione in fase di non possesso<br />
è come noto la presa di posizione.<br />
Per presa di posizione s'intende<br />
l'abilità tattica che consente di<br />
rallentare o ostacolare l'azione<br />
avversaria e presuppone che vi siano<br />
dei requisiti fondamentali, ovvero, che<br />
il giocatore in non possesso veda la<br />
palla e che sia posizionato tra<br />
l'avversario e la porta. Nel caso della<br />
presa di posizione è doveroso compiere<br />
una prima distinzione in presa di<br />
posizione su un avversario con la<br />
palla e senza la palla. Nel primo<br />
caso l'obiettivo del difendente deve<br />
essere quello di posizionarsi tra la palla<br />
e la porta, portando una pressione tale<br />
che permetta di ridurre tempo e spazio<br />
di gioco all'avversario, inducendo esso<br />
a non giocare in avanti e avendo<br />
eventualmente la possibilità di poter<br />
intercettare il passaggio.<br />
Da questa situazione può quindi<br />
nascere l'opportunità di compiere<br />
l'intercettamento della palla che è di<br />
fatto una delle modalità di riconquista<br />
del pallone. La riuscita di questo<br />
comportamento dipende molto, oltre<br />
che da un adeguata presa di posizione,<br />
dalle capacità d'intuizione, grazie alle<br />
quali il giocatore riesce a prevedere e<br />
intercettare il passaggio. Capacità<br />
coordinative come l'orientamento,<br />
l'anticipazione motoria e la valutazione<br />
spazio temporale sono determinanti per<br />
la buona riuscita dell'intercettamento.<br />
In questa situazione tattica si trovano<br />
spesso i centrocampisti che devono<br />
solitamente posizionarsi in modo tale<br />
da accorciare su un avversario in<br />
possesso e intercettare i passaggi<br />
avversari diretti alle proprie spalle.<br />
Vediamo adesso la presa di posizione<br />
su un avversario senza palla.<br />
In questo caso il difendente deve poter<br />
vedere sia la palla che l'avversario e<br />
riuscire a frapporsi tra l'avversario e la<br />
porta. La sequenza successiva a questo<br />
comportamento è quindi il<br />
marcamento sul ricevente, che<br />
diventa poi possessore.<br />
Foto: 123rf.com - Volker Schlichting<br />
3
Scuola Calcio<br />
Il marcamento<br />
Il marcamento può essere a sua volta<br />
suddiviso in marcamento<br />
sull'avversario che non ha ancora<br />
ricevuto la sfera e che può quindi<br />
portare all'anticipo di esso, oppure<br />
marcamento sull'avversario che è<br />
entrato in possesso, che scaturisce<br />
quindi in un duello o contrasto.<br />
Si intuisce quindi che le altre modalità<br />
con le quali è possibile riconquistare la<br />
palla sono effettuare l'anticipo o avere<br />
la meglio nel duello con l'avversario.<br />
Come detto l'azione di anticipo “nasce”<br />
da una fase di marcamento sul<br />
possibile ricevente.<br />
In questo caso il difensore deve essere<br />
abile a percepire la possibilità di poter<br />
anticipare, valutando i rischi connessi.<br />
Chiaramente la marcatura per poter<br />
effettuare l'anticipo dovrà essere più<br />
stretta, posizionandosi appunto su<br />
“linee di anticipo” (ovvero quasi<br />
lateralmente all'attaccante dalla parte<br />
dalla quale proviene la sfera).<br />
Per essere abili nell'anticipo sono<br />
fondamentali chiaramente anche<br />
alcune capacità condizionali specifiche,<br />
come ad esempio la rapidità e la<br />
velocità nel breve.<br />
Questo tipo di comportamento era<br />
molto utilizzato anni fa quando le<br />
difese giocavano a uomo ed era<br />
prevista la presenza del libero.<br />
Proprio la presenza del libero che<br />
proteggeva la profondità permetteva ai<br />
marcatori di tenere spesso marcature<br />
molto strette che facilitavano quindi<br />
l'anticipo.<br />
L'avvento della zona ha amplificato il<br />
lavoro di reparto e la protezione della<br />
profondità a discapito dei duelli, ma è<br />
doveroso puntualizzare che in questi<br />
ultimi anni alcuni allenatori stanno<br />
rivalutando l'idea di rischiare di più gli<br />
uno contro uno cercando di valorizzare<br />
la qualità individuale del difensore.<br />
Come anticipato, quando invece<br />
l'avversario ha ricevuto palla si parla<br />
invece di duello.<br />
In questo caso c'è stato quindi un<br />
marcamento tale da permettere<br />
all'attaccante di poter ricevere la sfera.<br />
Vi sono vari tipi di duello e ognuno di<br />
essi presuppone specifiche conoscenze<br />
e abilità del difensore.<br />
Possiamo catalogare il duello in:<br />
dorsale, nel quale l'avversario riceve<br />
palla di spalle al difensore, frontale,<br />
dove l'avversario punta frontalmente e<br />
ha la possibilità di scegliere qualsiasi<br />
direzione, e laterale nel quale<br />
l'avversario si trova in posizione<br />
laterale al difendente.<br />
Gli accorgimenti che il difensore deve<br />
tenere in caso di duello dorsale<br />
possono essere elencati in tre punti<br />
chiave:<br />
• non fare falli inutili sul ricevente<br />
di spalle;<br />
• mantenere postura (divaricata<br />
antero-laterale) e distanza<br />
corretta (in genere un braccio di<br />
distanza) che non permetta<br />
all'avversario di girarsi e allo<br />
stesso tempo avere la possibilità<br />
di andare a contrasto;<br />
• non dare punti di riferimento, in<br />
particolare l'appoggio del corpo,<br />
per evitare all'attaccante di<br />
utilizzare il corpo del difensore<br />
come perno.<br />
146
Scuola Calcio<br />
In caso di duello frontale il difensore<br />
deve invece:<br />
• cercare di indirizzare l'avversario;<br />
• utilizzare la postura del corpo<br />
corretta (divaricata anterolarterale)<br />
e curare la corsa<br />
utilizzando appoggi dei piedi<br />
corretti;<br />
• non distogliere la visuale dal<br />
pallone, per evitare di essere<br />
ingannato dalle finte dell'<br />
avversario;<br />
• saper scegliere il tempo del<br />
contrasto, che coincide in genere<br />
col tentativo di giocata<br />
dell'avversario.<br />
Infine in caso di duello laterale, oltre<br />
agli accorgimenti appena elencati, il<br />
difensore deve avere la consapevolezza<br />
di poter sfruttare la “riga di fondo”<br />
forzando quindi alcune posture e<br />
cercando di indirizzare maggiormente<br />
l'avversario.<br />
Dopo avere effettuato un rapido<br />
excursus delle varie modalità,<br />
competenze e abilità che portano al<br />
recupero della sfera è doveroso<br />
sottolineare come sia fondamentale far<br />
conoscere in modo graduale tali abilità<br />
nel percorso di Scuola Calcio.<br />
Dopo i primi anni propedeutici, nei<br />
quali è fondamentale implementare le<br />
capacità coordinative, negli ultimi anni<br />
del percorso e poi in modo “massiccio<br />
“nel settore giovanile è compito<br />
dell'allenatore lavorare molto sui duelli<br />
e sulla presa di posizione dalla quale,<br />
come abbiamo visto, scaturiscono i<br />
successivi comportamenti difensivi.<br />
Vediamo adesso alcune esercizi<br />
utilizzabili nel percorso di scuola calcio,<br />
partendo da esercitazioni ludiche<br />
generali da proporre ai Piccoli amici,<br />
per migliorare schemi motori e capacità<br />
coordinative utili al l'intercetto della<br />
palla, per poi passare a esercizi analitici<br />
e situazionali più specifici per<br />
implementare le componenti<br />
tecniche/tattiche.<br />
Foto: 123rf.com - Paco Ayala<br />
5
Scuola Calcio<br />
Categoria Piccoli Amici - Difendi la fortezza<br />
In questa esercitazione ludica da proporre ai più piccoli l'obiettivo è quello di far scoprire ai “giocatorini” come<br />
poter recuperare la palla. Ovviamente in questa fase l'istruttore dovrà far giocare i bambini lasciandoli liberi di<br />
trovare le soluzioni per risolvere il problema.<br />
L'esercizio è diviso in due fasi. In un campo come in figura una squadra è composta da tre giocatori e una da due.<br />
Il campo è diviso in due spazi, alle spalle dei quali vi sono una fila di coni che rappresentano la fortezza.<br />
Quando i blu hanno la palla devono provare a passarsela per poi tirare in direzione della fortezza rossa, cercando<br />
di abbattere i coni. I giocatori rossi devono muoversi in direzione della palla senza entrare nel campo avversario e<br />
cercare di intercettare il<br />
tiro, proteggendo quindi la<br />
fortezza.<br />
Quando la palla è in<br />
possesso dei rossi, uno di<br />
questi può invece invadere<br />
il campo avversario e<br />
affrontarlo in duello, con<br />
l'obiettivo di superarlo e<br />
abbattere un cono della<br />
fortezza.<br />
Il difensore dovrà<br />
ovviamente impedire che<br />
ciò avvenga.<br />
Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />
Categoria Pulcini - Esercitazione intercetto e difendo<br />
Questo esercizio unisce una prima fase analitica a una seconda situazionale.<br />
Nella prima parte i giocatori devono effettuare svariati tipi di finte su richiesta dell'istruttore.<br />
Effettuato il percorso analitico il giocatore rosso entra nella zona evidenziata e riceve un'altra palla dal giocatore<br />
blu, il quale dopo aver<br />
effettuato il passaggio<br />
affronta l'avversario in<br />
duello.<br />
L'obiettivo del giocatore<br />
rosso è quello di superare il<br />
difendente in dribbling e<br />
condurre palla al di la della<br />
zona di meta.<br />
Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />
148
Scuola Calcio<br />
Categoria esordienti - Esercitazione analitico/situazionale<br />
In un campo diviso in due settori si svolge un'esercitazione destrutturata che ha l'obiettivo di lavorare nello<br />
specifico su alcune situazioni di gioco scomponendo l'azione in microsituazioni.<br />
Successivamente l'esercitazione, come vedremo nella variante successiva, diventa interamente situazionale,<br />
diventando un 3 vs 1 più 1 vs 1.<br />
Vediamo nei dettaglio. In uno spazio sono posizionati tre giocatori che si passano la sfera rimanendo sui coni. A<br />
loro discrezione i giocatori possono poi decidere di servire il compagno posizionato nell'altro campo.<br />
Il comportamento del difensore varierà in base alla situazione che si crea. In caso il passaggio giunga da uno dei<br />
due giocatori più lontani (1), l'attaccante si muoverà in contro e il difensore dovrà accorciare su di esso, e se<br />
possibile provare ad anticiparlo. Se invece il giocatore più avanzato decide di condurre la sfera nel campo del<br />
difensore (2), quest'ultimo<br />
dovrà marcare l'avversario<br />
cercando di non subire il<br />
passaggio filtrante alle<br />
proprie spalle, scappando e<br />
proteggendo quindi anche<br />
lo spazio. In questa<br />
struttura l'allenatore potrà<br />
ricreare numerose<br />
microsituazioni,<br />
cominciando ad intervenire<br />
su postura e appoggi e<br />
letture di gioco.<br />
Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />
Categoria esordienti - Variante<br />
Come anticipato lo step successivo dell'esercizio precedente consiste nell'aggiungere un giocatore rosso, creando<br />
di fatto un tre contro uno.<br />
I giocatori blu devono passarsi il pallone mantenendo le posizioni, mentre il giocatore rosso deve cercare di<br />
intercettare la sfera. Nell'altro settore è sempre posizionato l'attaccante in attesa della sfera, con il difensore<br />
pronto a intervenire.<br />
Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />
149
N° 177<br />
Settembre 2019<br />
Accelerazioni e alte velocità nel calcio<br />
di Valerio Zuddas<br />
Analisi delle qualità fisiche che fanno la differenza nel calcio moderno.<br />
In questo contributo con il preparatore atletico Valerio Zuddas cercheremo di capire a fondo il concetto di<br />
alta intensità nel calcio, come viene oggi inteso dai tecnici e quale fattore ha rivoluzionato il concetto di High<br />
Intensity nella performance del calciatore.<br />
Foto: Shutterstock.com - daykung<br />
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DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO
Valerio Zuddas<br />
Strenght and Conditioning Coach presso Shevardeni 1906, Performance analysis, Uefa B football<br />
Coach, Uefa A futsal Coach. Ha allenato: Lazio calcio a 5 (Serie A), Lupa Roma (Serie C), Reggina<br />
(Serie C),, Kolkheti Poti (Erovnuli Liga - Georgia serie A), Spartaki Tskhinvali (Erovnuli Liga2- Georgia<br />
serie B), Uta Arad (Liga2- Romania serie B) Honved Budapest (Otp Bank League - Ungheria serie A)<br />
Preparazione atletica<br />
Il radicale cambiamento del calcio negli<br />
ultimi decenni ha compreso tanti<br />
aspetti ed è stato determinato da<br />
tantissimi fattori. Questo non è stato<br />
limitato solamente alle rivoluzioni<br />
metodologiche o tecnico-tattiche<br />
apportate da alcune squadre e da<br />
alcuni tecnici nel panorama mondiale.<br />
Guardando oggi, una qualsiasi partita<br />
di calcio, di un qualsiasi paese, ci si<br />
rende conto come il livello tattico,<br />
tecnico, psicologico e fisico si sia alzato<br />
considerevolmente.<br />
Soffermandoci sull’aspetto fisico,<br />
vediamo come a livello strutturale e<br />
morfologico anche i fisici degli atleti<br />
moderni e dei calciatori di oggi siano<br />
molto diversi da quelli del giocatore<br />
medio degli anni ’90 o dei primi anni<br />
del 2000.<br />
Lo sforzo, l’intensità e gli standard<br />
condizionali richiesti sono requisiti<br />
fondamentali nell’alto livello adesso,<br />
mentre precedentemente le composizioni<br />
corporee dei giocatori erano molto<br />
più varie anche nei calciatori che<br />
militavano nei massimi campionati<br />
europei.<br />
Con lo sviluppo di pari passo anche<br />
delle innovazioni e delle tecnologie che<br />
hanno permesso di monitorare in<br />
maniera sempre più precisa la<br />
performance degli atleti, per poterla<br />
sempre più ottimizzare e individualizzare,<br />
è stato necessario rivisitare per<br />
prima cosa il modello di prestazione del<br />
calciatore, al quale i tecnici e gli addetti<br />
ai lavori fanno riferimento nelle<br />
programmazioni degli allenamenti.<br />
Prima di tutto è necessario, nel calcio,<br />
definire cosa si intende per livello<br />
condizionale per intensità (figura 1):<br />
in letteratura fino a pochi anni fa c’era<br />
un’associazione equivoca di questo<br />
termine che ha portato qualche dubbio<br />
proprio relativo al modello di prestazione.<br />
Figura 1<br />
Secondo la letteratura scientifica, l'intensità viene valutata in<br />
base alla velocità di corsa<br />
La velocità di corsa è suddivisa in:<br />
Velocità tra 16 e 20 Km/h = Azioni ad alta intensità<br />
Velocità maggiori di 20 Km/h = Azioni ad altissima intensità<br />
Si valuta quindi il tempo (s) passato in queste zone oppure la<br />
distanza percorsa in (m)<br />
Foto: Shutterstock.com - Fabrizio Andrea Bertani<br />
152
Preparazione atletica<br />
Come vediamo nel primo grafico<br />
(Figura 2 e 3) l’alta intensità è<br />
caratterizzata dalle azioni ad alta<br />
velocità effettuate sopra la soglia<br />
anaerobica (posta convenzionalmente<br />
ai 16 km/h) ed è stato analizzato il<br />
tempo trascorso dal calciatore nelle<br />
altre zone di velocità (indicate sotto)<br />
per stimare la richiesta condizionale<br />
durante una partita e valutare la sua<br />
corsa.<br />
Il risultato è abbastanza equivoco<br />
poiché secondo questi parametri il<br />
calciatore trascorre quasi la totalità del<br />
tempo di una partita camminando o<br />
facendo jogging a basse velocità,<br />
effettuando azioni intense solamente<br />
per il 6% del tempo totale. Tutto ciò è<br />
assolutamente incongruente con ciò<br />
che vediamo nel calcio di oggi.<br />
Match-to-variability of Higt-Speed Activites in<br />
Premier òegaue Soccer<br />
Autori: w Gregson - B. Drust - G. Atkinson - V.D Salvo<br />
HIGH-SPEED RUNNING> 19,8 KM/H<br />
SPRINT > 25,2 KM/H<br />
Figura 2<br />
Int J Sport Med 2010:31:237-42<br />
80<br />
Match analisi tradizionale<br />
Walk = 61’<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
68,3<br />
40,9<br />
93,7%<br />
6,3%<br />
Jog = 17’<br />
30<br />
28,3<br />
Figura 3<br />
20<br />
10<br />
0<br />
19,1<br />
12,8<br />
6,3<br />
3,3<br />
8,3<br />
4,9<br />
1,7 1,3<br />
4,8<br />
Walk Jog LS Run Run HS Run MS Run<br />
0 / 8 0 / 13 13 / 16 16 / 19 19 / 22 > 22<br />
Speed Categories (km / h)<br />
% Total Time % Total Distance<br />
153
Preparazione atletica<br />
Con l’avvento dei nuovi sistemi di<br />
tracking e monitoraggio del carico, gli<br />
studi fatti sulla potenza metabolica<br />
hanno posto l’enfasi sulla reale<br />
componente che fa la differenza nel<br />
calcio, ovvero l’accelerazione.<br />
Figura 4 (anche a livello statistico<br />
nello studio di Faude, Koch e Meyer del<br />
2012 hanno scoperto che lo sprint è<br />
l’azione più frequente nelle situazioni<br />
da goal nel calcio professionistico;<br />
nel caso della Lega tedesca, il 60% dei<br />
gol segnati sono preceduti da uno<br />
sprint del calciatore che ha segnato o<br />
che ha fatto l’assist).<br />
Noi siamo interessati allo SPRINTING<br />
Nel nostro approccio lo SPRINT è caratterizzato da una potenza istantanea elevata.<br />
Ciò non dipende solo dall'alta VELOCITA' ma soprattutto dalla grande ACCELERAZIONE<br />
Da PE di Prampero<br />
Figura 4<br />
POTENZA METABOLICA VS VELOCTA’<br />
Il giocatore di calcio: è fannullone o lavora duro?<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
68,3<br />
40,9<br />
93,7 60<br />
50<br />
6,3%<br />
19,1<br />
28,3<br />
6,3<br />
12,8<br />
Walk Jog LS Run Run HS Run MS Run<br />
0 / 8 0 / 13 13 / 16 16 / 19 19 / 22 > 22<br />
3,3<br />
Speed Categories (km / h)<br />
8,3<br />
1,7<br />
4,9<br />
1,3<br />
4,8<br />
70 68,3<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
40,9<br />
P min<br />
=10<br />
31,1<br />
20,6<br />
31,2<br />
P low<br />
10/20<br />
26,9<br />
8,1<br />
15,5<br />
19,4<br />
P mid<br />
20/35<br />
Power Categories (W / Kg)<br />
43,1%<br />
2,9<br />
8,3<br />
P higt<br />
35/55<br />
11,5<br />
1,6<br />
4,1<br />
P max<br />
=55<br />
11,3<br />
% Total Time % Total Distance<br />
% Total Time % Total Distance<br />
% Total Extimated Energy<br />
Da PE di Prampero<br />
Figura 5<br />
Come vediamo nella figura 5, il<br />
modello prestativo del calciatore che<br />
abbiamo visto precedentemente nella<br />
Figura 2 sottostimava notevolmente il<br />
suo reale impegno in gara: questo<br />
perché accelerazione e velocià non<br />
sono la stessa cosa (come possiamo<br />
vedere nelle considerazioni e negli<br />
esempi delle figure 6 e 7 a pagina<br />
successiva, ed è importante tenerlo a<br />
mente nel concetto di intensità. Molte<br />
squadre giocano in 30/35 metri e in<br />
154
Preparazione atletica<br />
prossimità dell’area avversaria o nelle<br />
zone di campo dove c’è maggiore<br />
densità, per una questione di spazi,<br />
molto spesso le azioni intense sono<br />
fatte nel breve, dove materialmente è<br />
impossibile raggiungere la velocità dei<br />
16 km/h che indicano la soglia delle<br />
azioni intense poiché ho bisogno di<br />
spazio per raggiungerla, ma<br />
effettuando uno sprint produco<br />
un’enorme potenza e intensità spesso<br />
in una distanza più piccola.<br />
Con questi studi si concepisce quindi che la potenza metabolica espressa in un azione di sprint, anche non<br />
massimale, dipende molto più della accelerazione sviluppata che non dalla velocità raggiunta.<br />
TUTTA LA LETTERATURA DELLA MATCH ANALISI DEL CALCIO SI BASA QUINDI SU UN<br />
CONCETTO ERRATO DI EQUIVALENZA SBAGLIATA TRA<br />
ALTA VELOCITA' = ALTA INTENSITA'<br />
che invece va sostituito con<br />
ALTA ACCEòERAZIONE = ALTA POTENZA (INTENSITA')<br />
Figura 6<br />
www.laltrametodoligia.com<br />
COSA E’ UNO SPRINT? ALTA VELOCITA’?<br />
Da PE di Prampero<br />
Foto: Pixabay.com<br />
Foto: Pixabay.com<br />
Un maratoneta che corre 20 Km/h per 2<br />
ore sta facendo uno sprint?<br />
Figura 7<br />
Nei primi 5-10 metri di uno sprint la<br />
velocità è bassa quindi il 100 metrista non<br />
sta sprintando?<br />
155
Preparazione atletica<br />
Un’altra importante considerazione da<br />
tenere a mente, anche nelle proposte<br />
di lavoro relative allo sprinting è la<br />
velocità iniziale con il quale il giocatore<br />
inizia ad effettuare l’azione intensa. I<br />
dati nella Figura 8 ci fanno<br />
chiaramente rendere conto che non<br />
sempre si parte da fermi per fare uno<br />
sprint, anzi questo accade molto<br />
raramente in partita; piuttosto i<br />
calciatori vengono sempre da una<br />
velocità cosiddetta di “entrata” più alta<br />
che ne condiziona l’efficienza e la<br />
potenza finale dello sprint.<br />
40%<br />
Velocità iniziale delle azioni ad alta intensità<br />
35%<br />
30%<br />
25%<br />
20%<br />
15%<br />
10%<br />
23%<br />
37%<br />
28%<br />
5%<br />
0%<br />
4%<br />
8%<br />
0/4 4/8 8/12 12/16 >16<br />
Figura 8<br />
Km/h<br />
Nelle proposte di lavoro relative al<br />
proprio modello di gioco ogni allenatore<br />
dovrà tenere conto della componente<br />
accelerativa come base fondamentale<br />
del condizionamento dei propri<br />
calciatori: nelle squadre che basano i<br />
loro punti di forza nel palleggio in spazi<br />
stretti e nel gioco posizionale le<br />
accelerazioni e gli sprint<br />
caratterizzeranno gli smarcamenti dei<br />
calciatori o l’aggressione di uno spazio<br />
nella fase di finalizzazione, mentre<br />
nell’organizzazione dei team la cui<br />
principale caratteristica è il<br />
contrattacco, sarà in questo caso la<br />
componente della velocità (preceduta<br />
comunque da una fase accelerativa<br />
iniziale) ad avere un ruolo<br />
maggiormente rilevante nelle azioni di<br />
transizione, sviluppate su uno spazio di<br />
campo più ampio.<br />
156
N° 188<br />
Settembre 2020<br />
PSICOLOGIA 7<br />
Le tre leve<br />
della performance individuale<br />
a cura della redazione<br />
Approfondiamo i metodi di Sampaoli attraverso l'analisi e la visione di 9 esercitazioni tipiche.<br />
Foto: Shutterstock.com -cristiano barni<br />
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO ( LU ) TEL. 0584 976585 - FAX 0236215556<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO<br />
DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO
a cura della redazione<br />
www.Allenatore.net<br />
Psicologia<br />
Sono tre le componenti che concorrono alla<br />
prestazione: il livello tecnico-tattico, la<br />
preparazione fisica e l'attitudine mentale.<br />
Queste tre componenti “lavorano” in<br />
maniera integrata e si influenzano a<br />
vicenda. Se ad esempio il calciatore non è<br />
sufficientemente preparato da un punto di<br />
vista fisico è probabile che a lungo andare la<br />
lucidità venga intaccata e di conseguenza<br />
anche scelte di gioco ed esecuzione tecnica<br />
risentono dell'affaticamento. Viceversa un<br />
atleta fisicamente preparato e tecnicamente<br />
bravissimo avrà difficoltà a esprimere il suo<br />
potenziale se l'approccio alla competizione e<br />
la mentalità con la quale è necessario<br />
aggredire la gara non sono a livelli consoni.<br />
Andiamo quindi a vedere come agire sulle<br />
varie leve per migliorare la prestazione.<br />
158
Psicologia<br />
1 – La leva tecnica<br />
Da un punto di vista tecnico è fondamentale<br />
che l'allievo percepisca e comprenda la<br />
funzionalità del gesto rispetto all'obiettivo. Il<br />
fatto che il pallone venga trasmesso<br />
correttamente sui piedi di un compagno,<br />
piuttosto che la palla venga difesa e gestita<br />
sotto pressione sono abilità delle quali il<br />
giocatore prende coscienza attraverso la<br />
pratica. I sensi svolgono un ruolo<br />
fondamentale in questo processo: la vista ci<br />
fa capire se il passaggio è andato a buon fine<br />
mentre la componente tattile ci informa su<br />
come l'esecuzione venga percepita.<br />
Gli errori, durante il processo di<br />
apprendimento, aiutano il giocatore ad<br />
aggiustare la mira e di conseguenza più<br />
palloni vengono giocati e più rapida sarà<br />
l'acquisizione della competenza.<br />
Lasciare all'allievo la libertà di giocare e<br />
sperimentare è fondamentale nei primi anni<br />
della pratica.<br />
E' chiaro che in una prima fase, quando il<br />
bambino non è ancora in grado di dominare<br />
l'attrezzo ed eseguire le azioni tecniche in<br />
maniera corretta ed efficace, può essere<br />
opportuno scindere la complessità dell'azione<br />
in gesti più semplici, anche senza la presenza<br />
di un avversario o specifiche esigenze<br />
temporali.<br />
Questo processo consente al bambino di<br />
acquisire quelle competenze di base che<br />
servono per poi misurarsi in attività più<br />
stimolanti e piacevoli come quelle<br />
situazionali.<br />
E' chiaro infine che queste esercitazioni<br />
devono essere realistiche per far si che le<br />
abilità tecniche si sviluppino in modo<br />
adeguato alle reali necessità del gioco.<br />
Foto: Shutterstock.com - Fotokostic
Psicologia<br />
2 – La leva atletica<br />
Un secondo aspetto che incide sulla<br />
prestazione è legato alle capacità fisiche del<br />
giocatore.<br />
La forma fisica di un giocatore di calcio può<br />
essere considerata come l'integrazione di<br />
quattro componenti specifiche che si<br />
relazionano costantemente tra di loro: la<br />
velocità, la forza, la resistenza e la<br />
coordinazione (agilità).<br />
Ognuna di esse, agisce in maniera più o meno<br />
importante in qualsiasi gesto tecnico.<br />
Alcune, come la velocità, sono strettamente<br />
correlate con il bagaglio genetico dell'atleta,<br />
altre, come la resistenza, possono essere<br />
migliorate (anche notevolmente) grazie al<br />
giusto allenamento.<br />
Occorre per altro evidenziare come queste<br />
capacità, che possono essere acquisite<br />
attraverso una pratica continua, vengono<br />
meno se l'atleta interrompe il suo<br />
allenamento.<br />
E' fondamentale che il giocatore abbia ben<br />
presente questo aspetto e si alleni in maniera<br />
coscienziosa per avere la possibilità di<br />
contare su un motore costantemente al<br />
massimo della potenza.<br />
Foto: Shutterstock.com - Dusan Petkovic
Psicologia<br />
3 – La leva psicologica<br />
Il terzo aspetto che incide sulla performance<br />
è l'attitudine mentale.<br />
La fiducia in se stessi, così come la capacità di<br />
gestire le complicazioni e l'ansia nei momenti<br />
difficili sono fattori che incidono sulla<br />
prestazione<br />
La motivazione, che si manifesta anche<br />
attraverso la voglia di emergere, è un altro<br />
aspetto psicologico che incide sulla resa<br />
dell'atleta, così come l'esperienza e<br />
l'abitudine del campione a competere per<br />
vincere.<br />
Sulla motivazione influisce la personalità che<br />
è a sua volta condizionata dalle esperienze,<br />
sia pregresse che attuali.<br />
Vi sono due aspetti della personalità che<br />
incidono sulla mentalità e sull'atteggiamento<br />
dell'atleta adulto e anche del ragazzo: il<br />
desiderio di successo e il timore della<br />
sconfitta<br />
I giocatori sensibili all'insuccesso tendono<br />
spesso a lasciare i lavori a metà e a perdere<br />
interesse per lo sport. Coloro che invece<br />
amano la vittoria, senza temere di perdere,<br />
sono molto più propensi ad affrontare le<br />
difficoltà e a competere. Si tratta di atleti che<br />
dedicano molte energie alle attività sportive e<br />
per loro una eventuale sconfitta rappresenta<br />
solo uno stop momentaneo in vista del<br />
successo.<br />
Il successo, per questi atleti, alimenta la fame<br />
ed è spesso preludio di nuovi successi.<br />
Il desiderio di vittoria si “nutre” infatti di fatti<br />
concreti che possono alimentare la<br />
consapevolezza dell'atleta ma anche minarne<br />
le certezze.<br />
Foto: Shutterstock.com - cristiano barni
N° 162<br />
Aprile 2018<br />
Come gestire la risalita della<br />
linea difensiva<br />
di Ivan Moschella<br />
La lettura e l'interpretazione del reparto arretrato circa le diverse situazioni tattiche che si trova<br />
ad affrontare in gara.<br />
Ottavo di dieci numeri della rubrica, curata dal tecnico del Fc. Crotone Ivan Moschella, che si occupa della<br />
difesa di reparto. La rubrica analizza i diversi comportamenti che la linea difensiva attua in funzione dei<br />
diversi contesti tattici che si verificano in partita. Ogni numero verterà su una situazione specifica e di essa<br />
verrà fatta un analisi dettagliata.<br />
In questa uscita tratteremo la gestione della risalita.<br />
Foto: 123rf.com - Vibeke Morfield<br />
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1<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO<br />
DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO
Ivan Moschella<br />
Allenatore professionista UEFA, ex calciatore professionista,<br />
nell’anno 2012/13 è stato allenatore dei giovanissimi nazionali<br />
dal 2013 è collaboratore tecnico della prima squadra FC<br />
Crotone.<br />
L'approfondimento mensile<br />
Nel primo numero della rubrica, uscito<br />
nel Focus 155 di Settembre 2017, prima<br />
di analizzare la situazione specifica ho<br />
descritto i principi generali sui quali si<br />
poggia la difesa di reparto in relazione<br />
all'avversario. Quindi prima di leggere<br />
l'articolo, consiglio al lettore di<br />
riguardare la prima parte del precedente,<br />
in modo da per poter comprendere a<br />
fondo tutti gli aspetti evidenziati nelle<br />
situazioni specifiche.<br />
Prima di analizzare la prima situazione è<br />
doverosa una breve introduzione.<br />
Per risalita intendiamo la reazione della<br />
linea ad un retropassaggio della squadra<br />
avversaria abbastanza lungo che<br />
permetta ai difensori di poter<br />
guadagnare metri in avanti.<br />
Si distingue dal riassestamento, (che<br />
tratteremo nel prossimo articolo), nel<br />
quale invece il retropassaggio è corto e<br />
non permette ai difensori di correre in<br />
avanti ma solamente di riassestare la<br />
linea e posizionarsi con la giusta postura.<br />
La risalita è una fase molto delicata,<br />
poiché è determinata da una lettura che<br />
può essere ingannevole e non sempre<br />
interpretabile univocamente.<br />
Le variabili principali della risalita sono:<br />
• direzione del passaggio o del rinvio,<br />
• tipo di palla (coperta o scoperta),<br />
• velocità e lunghezza dello scarico o del<br />
rinvio.<br />
Partendo dal presupposto che la risalita<br />
è molto importante per allontanarsi<br />
dall'area di rigore, ricompattarsi,<br />
stringere gli spazi intermedi tra i reparti<br />
e per spingere in avanti i compagni in<br />
pressione, un punto importante da<br />
sottolineare è che non si risale a<br />
qualunque costo, ma qualora si decida<br />
di farlo, è importante avere ben chiare<br />
le modalità.<br />
Tenuto conto delle variabili sopra<br />
descritte il primo punto importante che<br />
i giocatori devono avere ben chiaro è che<br />
si risale fin quando la palla è in transito<br />
e abbiamo la possibilità di controllare<br />
un’eventuale attacco della profondità da<br />
parte di un avversario che arriva da<br />
dietro o si muove eludendo il fuorigioco.<br />
La risalita serve ad eliminare pericoli,<br />
quindi mettere in “fuorigioco”<br />
l’avversario, sia letteralmente (per chi lo<br />
prevede nella tattica di squadra o come<br />
conseguenza della situazione), sia nel<br />
senso di rendere inoffensivi gli avversari.<br />
I principi di tattica generale devono<br />
essere ben chiari, ma<br />
contemporaneamente il singolo deve<br />
interpretare quelli di tattica individuale.<br />
Quindi i difensori devono saper<br />
riconoscere e valutare i modo univoco<br />
lunghezza, velocità e direzione del<br />
passaggio e contestualmente la<br />
posizione, le traiettorie o i corridoi di<br />
corsa degli avversari.<br />
164
L'approfondimento mensile<br />
Palla scoperta, dopo retropassaggio<br />
diagonale lungo, che sta per essere ricevuta<br />
da un avversario posto in zona centrale, di<br />
fronte alla linea dei centrocampisti (a una<br />
certa distanza dalla linea difensiva) e lontano<br />
dalla porta (nei pressi della metà campo).<br />
Situazioni:<br />
a) un centrocampista avversario si inserisce<br />
in profondità al momento del retropassaggio,<br />
b) un attaccante avversario rientra e<br />
ruotando attacca la profondità al momento<br />
del retropassaggio (immagine A).<br />
Immagine A<br />
4<br />
10<br />
8<br />
10<br />
Dapprima, la linea sale compatta verso<br />
la palla, poiché la direzione della stessa<br />
come abbiamo detto, determina<br />
l’orientamento. L’attenzione particolare<br />
deve essere posta verso coloro che<br />
possono essere pericolosi se serviti in<br />
profondità, poiché a seguito di una<br />
risalita aumenta lo spazio alle “spalle”.<br />
Quindi risalendo velocemente, la linea<br />
cura due aspetti, il tempo e lo spazio.<br />
Il tempo a cui si fa riferimento è sia il<br />
tempo di giocata di colui che riceve lo<br />
scarico sia quello d'inserimento. La linea<br />
si ferma quando la palla sta giungendo<br />
in prossimità del ricevente, assumendo<br />
la posizione pronta per per “scappare”<br />
togliendo profondità, chiudendo i corridoi<br />
e frapponendosi per quanto possibile tra<br />
l’avversario e la porta. Il terzino che era<br />
4<br />
8<br />
11 2<br />
7<br />
6<br />
5<br />
9<br />
3<br />
uscito in pressione aspetta che gli altri<br />
componenti della linea risalgano e si<br />
riallinea ad essi.<br />
Come detto il movimento degli avversari<br />
sono importanti, quindi qualora si<br />
dovessero muovere in anticipo (prima<br />
che arrivi palla al ricevente) la linea<br />
continua la risalita e li lascia in<br />
fuorigioco. Se invece gli avversari di<br />
muovono col tempo giusto nelle modalità<br />
descritte, la linea si muove seguendo i<br />
principi sopra elencati, (stringere,<br />
risalire, fermarsi, scappare, controllare<br />
gli avversari, chiudere le traiettorie e i<br />
corridoi), ponendosi come primo<br />
obiettivo quello di non subire palloni<br />
pericolosi alle proprie spalle in profondità.<br />
Palla scoperta, dopo retropassaggio<br />
diagonale lungo, che sta per essere ricevuta<br />
da un avversario posto in zona centrale, di<br />
fronte alla linea dei centrocampisti (a una<br />
certa distanza dalla linea difensiva) e non<br />
troppo lontano dalla porta (sulla trequarti<br />
campo).<br />
Situazioni:<br />
a) un centrocampista avversario si inserisce<br />
in profondità al momento del retropassaggio,<br />
b) un attaccante avversario rientra e<br />
ruotando attacca la profondità al momento<br />
del retropassaggio (immgaine B).<br />
Immagine B<br />
10<br />
4<br />
8<br />
11 2<br />
8<br />
10<br />
4<br />
7<br />
6<br />
5<br />
9<br />
3<br />
165
L'approfondimento mensile<br />
In questo caso il giocatore che riceve il<br />
retropassaggio o la respinta è più vicino<br />
alla linea difensiva, quindi la risalita deve<br />
tener conto di questo e non avvicinarsi<br />
troppo al possessore, ma mantenere<br />
sempre una certa distanza di sicurezza<br />
per non prendere passaggi alle spalle. Il<br />
terzino in questo caso deve cercare di<br />
riallinearsi, non aspettando la linea ma<br />
eventualmente andando a ritroso. I<br />
principi sono gli stessi ma cambiano<br />
quindi i tempi e la velocità dei movimenti<br />
La distanza dalla porta dà la possibilità<br />
di avvalersi dell’aiuto del portiere il quale<br />
si muove insieme alla linea, se la<br />
distanza è tanta, probabilmente il<br />
portiere sarà impegnato con qualche<br />
uscita con i piedi, nel caso contrario,<br />
interverrà in area.<br />
Palla scoperta, dopo retropassaggio verticale<br />
lungo, che sta per essere ricevuta da un<br />
avversario posto in zona laterale, di fronte<br />
alla linea dei centrocampisti (a una certa<br />
distanza dalla linea difensiva) e lontano dalla<br />
porta (nei pressi della metà campo).<br />
Situazioni:<br />
a) un centrocampista avversario si inserisce<br />
in profondità al momento del retropassaggio,<br />
b) un attaccante avversario rientra e<br />
ruotando attacca la profondità al momento<br />
del retropassaggio (immagine C).<br />
Rispetto ai due casi analizzati prima,<br />
siccome il retropassaggio viene ricevuto<br />
lateralmente, la linea non ha bisogno di<br />
stringere, poiché la situazione di gioco<br />
ha già costretto i difensori a stare stretti.<br />
La linea segue tutti i principi sopra<br />
descritti, salendo verso la palla,<br />
consapevole che alcune traiettorie di<br />
passaggio sono chiuse, quindi<br />
l’interpretazione sarà più più semplice.<br />
Inoltre vista che il ricevente è laterale,<br />
la linea può cercare di ritardare<br />
leggermente il tempo di arresto e di<br />
eventuale scappata, cercando di<br />
guadagnare più metri possibile. Anche<br />
in questo caso il terzino che era uscito<br />
in pressione sul giocatore che ha<br />
effettuato lo scarico aspetta che la linea<br />
si riallinei e poi si muove in sincronia con<br />
essa.<br />
Immagine C<br />
3<br />
10<br />
11<br />
2<br />
8<br />
6<br />
4<br />
4<br />
8<br />
10<br />
7<br />
5<br />
9<br />
3<br />
DANIELE TACCHINI<br />
LE 18 REGOLE PER FARE LA<br />
DIFFERENZA IN ALLENAMENTO<br />
LIBRO A COLORI ( 24 x 17 cm. - 230 pagine)<br />
166
L'approfondimento mensile<br />
Palla scoperta, dopo retropassaggio verticale<br />
lungo, che sta per essere ricevuta da un<br />
avversario posto in zona laterale, di fronte<br />
alla linea dei centrocampisti (a una certa<br />
distanza dalla linea difensiva) e non troppo<br />
lontano dalla porta (sulla trequarti campo).<br />
Situazioni:<br />
a) un centrocampista avversario si inserisce<br />
in profondità al momento del retropassaggio,<br />
b) un attaccante avversario rientra e<br />
ruotando attacca la profondità al momento<br />
del retropassaggio. (immagine D)<br />
Immagine D<br />
4<br />
3<br />
In questo caso l'avversario riceve palla<br />
sempre in zona laterale ma più vicino<br />
all'area di rigore.<br />
10<br />
4<br />
8<br />
8<br />
10<br />
11 2<br />
7<br />
9<br />
6<br />
5<br />
3<br />
Quindi valgono tutti i principi descritti nei<br />
casi precedenti, secondo i quali la linea<br />
risalirà il più possibile, essendo una palla<br />
laterale ma prestando attenzione a non<br />
avvicinarsi troppo al ricevente per non<br />
subire palle improvvise alle spalle. Il<br />
terzino cerca di riallinearsi<br />
immediatamente alla linea.<br />
Concludiamo dicendo che la risalita è<br />
parte fondamentale della fase di non<br />
possesso di ogni squadra. Con qualsiasi<br />
sistema si intenda disporre la propria<br />
squadra, allenare la risalita<br />
costantemente, aiuta i calciatori a<br />
riconoscere la situazione, ma non<br />
dimentichiamo mai che la tattica<br />
individuale garantisce interpretazione e<br />
soluzione e anche quando per effetto di<br />
una giocata improvvisa o una cattiva<br />
interpretazione, la linea non si muove<br />
all’unisono, allora è il singolo che<br />
interviene per risolvere.<br />
RENATO MONTAGNOLO<br />
LINEA DIFENSIVA<br />
PRINCIPI ORGANIZZATIVI<br />
E DIDATTICA<br />
9<br />
Libro a colori /17 x 24) + DVD (realizzato con l'ausilio<br />
di un DRONE)
1<br />
Appunti di viaggio
Vítor Marreco de Gouveia<br />
Allenatore UEFA PRO,<br />
relatore per la federazione portoghese di calcio nei convegni<br />
UEFA EXCHANGE PROGRAMME.<br />
Appunti di viaggio<br />
In questa seduta l'allenatore deve tenere<br />
conto di diversi aspetti tra i quali:<br />
• l'aspetto psicologico (conseguenza del<br />
risultato della partita);<br />
• l’aspetto fisico dove l'allenatore deve:<br />
1. impostare l'allenamento che<br />
permetta un recupero attivo ai<br />
giocatori che hanno giocato più di<br />
45 minuti.<br />
2. bilanciare il carico di lavoro per<br />
quelli che hanno giocato di meno<br />
o che non hanno giocato nella gara<br />
precedente.<br />
Per i giocatori del primo gruppo è<br />
fondamentale accelerare il processo di<br />
recupero, sottoponendoli a un lavoro<br />
aerobico di bassa intensità. In genere si<br />
raccomanda corsa, rondos o semplici<br />
esercitazioni tattiche. L’altro gruppo, che<br />
include i giocatori con partecipazione<br />
limitata o nulla nell’ultima gara, si<br />
devono proporre esercitazioni con<br />
intensità simile a quella di una gara<br />
ufficiale. Un modo semplice per<br />
raggiungere tali obiettivi può essere<br />
quello di differenziare le tipologie di<br />
esercitazioni, dividendo quindi la<br />
squadra in due gruppi. È bene però<br />
sottolineare come sia altrettanto<br />
importante non creare una vera divisione<br />
in seno alla squadra perchè anche nella<br />
seduta di ripresa è fondamentale che i<br />
giocatori stiano il più possibile insieme.<br />
Proprio per questo è consigliabile<br />
utilizzare esercizi ed esercitazioni che<br />
possano adattarsi alle esigenze di tutti i<br />
giocatori.<br />
Obiettivi dell’esercizio<br />
• Accelerare il recupero attivo dei<br />
giocatori che hanno giocato gran parte<br />
o tutta la gara precedente;<br />
• bilanciare il carico di lavoro dei<br />
giocatori con minima o limitata<br />
partecipazione nell’ultima gara;<br />
• migliorare l’interazione tra i reparti<br />
( d i f e s a / c e n t r o c a m p o ,<br />
c e n t r o c a m p o / a t t a c c o )<br />
nell’organizzazione difensiva e<br />
offensiva;<br />
• migliorare i movimenti nella fase<br />
difensiva, curando la distanza tra i<br />
reparti.<br />
In fig. le due fasi dell’esercizio. Fase 1 in rosso, fase due in giallo.<br />
I giocatori blu hanno giocato la partita. I difensori gialli e<br />
centrocampisti rossi hanno giocato di meno<br />
Prima fase dell'esercitazione<br />
Regole e movimenti<br />
La prima parte è una esercitazione<br />
tattica senza avversari con l'obiettivo di<br />
migliorare i vari movimenti in<br />
costruzione bassa. L’esercitazione inizia<br />
dal portiere, che indirizza la palla ad uno<br />
dei difensori centrali. Quest’ultimo, dopo<br />
l’appropriata ricezione orientata da il via<br />
alla prima fase di costruzione della<br />
manovra. L'allenatore può indicare che<br />
tipo di scaglionamento devono adottare<br />
i quattro difensori e il vertice basso, ad<br />
esempio:<br />
• i difensori centrali si allargano per dare<br />
ampiezza alla manovra, il mediano<br />
centrale si abbassa e si posiziona tra i<br />
due difensori centrali, in modo da<br />
170
Appunti di viaggio<br />
creare supporto ai due difensori,<br />
(creando una linea a tre). Questo<br />
permette ai due laterali di alzarsi molto<br />
in ampiezza (fig 2).<br />
• il difensore centrale si allarga (meno<br />
che nel caso precedente) per ricevere<br />
palla, i due laterali si aprono e si alzano<br />
(meno rispetto alla situazione<br />
precedente), mentre il mediano<br />
centrale rimane più alto rispetto ai due<br />
centrali, ponendosi in diagonale<br />
rispetto al possessore (fig 3).<br />
Questi 5 giocatori e il portiere fanno<br />
circolare palla senza opposizione e dopo<br />
lo sviluppo richiesto devono imbucare la<br />
sfera in una delle tre porticine per<br />
poter passare alla seconda fase<br />
dell'esercitazione.<br />
I difensori centrali danno ampiezza, i difensori laterali si alzano,<br />
mentre il mediano centrale funziona da sostegno per i difensori<br />
centrali<br />
In questo caso i difensori centrali sono meno larghi, i difensori<br />
laterali offrono una linea di passaggio sulle fasce laterali e il<br />
centrocampista centrale rimane più alto rispetto ai difensori<br />
Seconda fase dell'esercitazione<br />
La seconda fase dell’esercizio è una<br />
partita 6 vs 6: la squadra rossa è<br />
schierata con un 2-3-1 (centrocampisti<br />
e attaccanti e deve far goal nella porta<br />
regolamentare), la squadra gialla è<br />
schierata con un 4-2 (difensori e<br />
centrocampisti centrali e deve segnare<br />
in una delle tre porticine).<br />
Entrambe le squadre possono usufruire<br />
del supporto di 5 giocatori, (due sponde<br />
laterali, una dietro la porta e due che<br />
giocano dentro il campo).<br />
Questi giocatori garantiscono superiorità<br />
numerica alla squadra in possesso.<br />
REGOLA: l’attaccante blu posto dietro la<br />
porta non gioca quando i gialli sono in<br />
possesso.<br />
L’obiettivo della squadra rossa è quello<br />
di sviluppare trame di gioco finalizzate<br />
alla conclusione, potendo contare sui<br />
jolly:<br />
• un vertice alto posizionato vicino alla<br />
porta<br />
• un centrocampista centrale che funge<br />
da sostegno ed assume un ruolo<br />
determinante,<br />
171
Appunti di viaggio<br />
• Due appoggi laterali che garantiscono<br />
l'ampiezza.<br />
In fase difensiva, la squadra rossa deve<br />
cercare di reagire immediatamente alla<br />
perdita del possesso e cercare di portare<br />
una pressione offensiva, chiudendo tutti<br />
gli appoggi vicino al possessore.<br />
Per fare ciò i nostri giocatori devono<br />
essere abili nel saper leggere tutte quelle<br />
situazioni in cui è possibile andare in<br />
pressione. Ad esempio la palla in zona<br />
laterale, l'avversario posizionato con una<br />
scorretta postura del corpo o un controllo<br />
errato del difensore sono alcuni inneschi<br />
al pressing.<br />
Il difensore centrale funge da sostegno, gli altri giocatori<br />
modificano le loro posizioni e si scaglionano per creare varie<br />
linee di passaggio.<br />
Un corretto scaglionamento e la creazioni<br />
di rombi sono gli obiettivi che la squadra<br />
deve cercare di perseguire per riuscire<br />
ad eludere la pressione avversaria.<br />
In fase difensiva, la linea dei quattro<br />
difensori si muove in funzione della palla,<br />
con i due mediani centrali posizionati in<br />
modo da rinforzare la “barriera”<br />
difensiva nella parte centrale del campo.<br />
I mediani devono essere pronti anche a<br />
seguire eventuali inserimenti dei<br />
centrocampisti avversari qualora ce ne<br />
sia bisogno.<br />
Un esempio di una pressione della squadra rossa. Con palla<br />
laterale il possessore giallo viene aggredito e i compagni rossi<br />
chiudono gli appoggi in zona palla per cercare la riconquista<br />
In fase di possesso la squadra gialla,<br />
come detto, ha l'obiettivo di imbucare la<br />
palla in una delle tre porticine.<br />
Godendo della superiorità numerica,<br />
deve essere brava a far muovere i<br />
giocatori rossi sfruttando i jolly in<br />
ampiezza, il sostegno del portiere e gli<br />
appoggi dei due giocatori all'interno del<br />
campo.<br />
Nella figura a pagina successiva, ad<br />
esempio, il centrocampista più vicino alla<br />
palla s’incarica di seguire l'inserimento<br />
dell'avversario nello spazio, mentre<br />
l’altro centrocampista si sposta verso<br />
sinistra per coprire lo spazio del<br />
compagno di reparto.<br />
I difensori centrali restano in controllo<br />
del attaccante avversario.<br />
172
Appunti di viaggio<br />
Movimenti della linea difensiva secondo la posizione della palla,<br />
e il ruolo dei mediani centrali quando la linea difensiva perde<br />
la sua compattezza.<br />
Conclusione<br />
Questo esercizio vuole essere un<br />
suggerimento per la prima sessione<br />
d’allenamento dopo una gara ufficiale.<br />
Prevede la partecipazione di tutti gli<br />
effettivi e permette di modulare lo sforzo<br />
fisico.<br />
Può essere modificato in base al numero<br />
di giocatori disponibili, al modello tattico<br />
preferito dall’allenatore e ad altre<br />
variabili.<br />
E' un ottimo strumento che permette di<br />
svolgere un lavoro tattico che tenga in<br />
considerazione le diverse esigenze<br />
fisiologiche di giocatori, e coinvolgendo<br />
tutto il gruppo contribuisce a rafforzare<br />
l'unità e lo spirito di squadra.<br />
Foto:Shutterstock.com<br />
5
N° 188<br />
Settembre 2020<br />
ESERCITAZIONI 2<br />
Metodo Sampaoli:<br />
la didattica del tecnico argentino<br />
a cura della redazione<br />
Approfondiamo i metodi di Sampaoli attraverso l'analisi e la visione di 9 esercitazioni tipiche.he.<br />
Foto: Shutterstock.com - Celso Pupo<br />
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO ( LU ) TEL. 0584 976585 - FAX 0236215556<br />
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DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO
a cura della redazione<br />
www.Allenatore.net<br />
Esercitazioni<br />
LA DIDATTICA DI JORGE SAMPAOLI<br />
Jorge Sampaoli è un allenatore esperto e da<br />
sempre portatore di idee interessanti.<br />
Nato in Argentina nel 1960, si definisce<br />
seguace delle idee del Loco Bielsa, anche se<br />
meno integralista e più aperto a variazioni<br />
tattiche.<br />
Calciatore promettente, deve interrompere<br />
l'attività a soli 19 anni, a causa di un brutto<br />
infortunio.<br />
Nel 1990 inizia la sua carriera da allenatore<br />
alla guida di formazioni giovanili.<br />
Dopo alcuni anni in Argentina il tecnico si<br />
trasferisce prima in Perù, poi in Cile e<br />
successivamente in Equador.<br />
Nel 2010 torna in Cile, questa volta alla<br />
guida di una squadra top del campionato,<br />
l'Universidad de Chile, con la quale vince<br />
tre campionati.<br />
Gli ottimi risultati gli aprono le porte della<br />
Nazionale Cilena. Con la “Roja” ottiene un<br />
risultato storico, ovvero la vittoria della<br />
Copa America 2015.<br />
Il grande successo in Copa America<br />
consacra definitivamente il tecnico<br />
argentino e il Siviglia pluricampione<br />
dell’Europa League lo sceglie per il dopo<br />
Emery.<br />
Sampaoli modella una squadra forte in<br />
grado di competere con le migliori d’Europa<br />
e raggiunge il quarto posto nella Liga dietro<br />
i top team spagnoli.<br />
Il 2017 è l'anno della “grande chiamata”.<br />
Il tecnico viene scelto dalla federazione<br />
argentina per guidare l'Albiceleste ai<br />
Mondiali 2018.<br />
Il cammino dell'Argentina si interrompe<br />
agli ottavi contro la Francia e i pessimi<br />
rapporti tra il tecnico e i giocatori e le<br />
critiche della stampa, portano l'allenatore a<br />
dimettersi.<br />
Dopo la delusione con la nazionale il tecnico<br />
si trasferisce in Brasile dove allena<br />
dapprima il Santos e adesso<br />
l'Atletico Mineiro.<br />
Ispirato da sempre alle idee di Bielsa ha<br />
saputo però negli anni addolcire i dogmi del<br />
“maestro” argentino.<br />
Il 3-3-1-3 ha lasciato spazio in certi casi ad<br />
altri sistemi di gioco, l'estrema verticalità si è<br />
legata a un buon gioco posizionale e<br />
l'ossessivo pressing ultra-offensivo si è fatto<br />
in certi casi meno intenso.<br />
Foto: Shutterstock.com - Pressmaster:<br />
176
Esercitazioni<br />
Per quanto riguarda il metodo di lavoro sono<br />
molte le similitudini con il “Maestro”<br />
argentino.<br />
Uno degli aspetti che colpisce maggiormente<br />
nelle esercitazioni proposte è la grande cura<br />
del dettaglio.<br />
Le esercitazioni sono relativamente semplici<br />
per quanto riguarda la struttura, ma hanno<br />
l'obiettivo di scomporre le situazioni di gioco<br />
per poter lavorare con molta specificità.<br />
Grandissima attenzione viene riposta sui<br />
principi tecnico-tattici individuali, tra i quali<br />
smarcamenti e passaggio vengono sviscerati<br />
in modo profondo. Un aspetto che abbiamo<br />
notato è la continua ricerca di intensità<br />
durante l'esercizio tecnico.<br />
Molte esercitazioni prevedono<br />
microsituazioni di gioco specifiche (1vs1,<br />
2vs1 etc) legate poi a situazioni più collettive.<br />
Per quanto riguarda la fase di non possesso vi<br />
è molta attenzione sul lavoro della linea, sia<br />
dal punto di vista analitico che situazionale.<br />
A supporto di ciò abbiamo scelto 9<br />
esercitazioni del tecnico argentino nelle quali<br />
possiamo ritrovare questi aspetti.<br />
I primi tre esercizi sono esercizi di tecnica e<br />
tattica individuale. Rispetto alle sequenze di<br />
passaggi in figure geometriche, questo tipo di<br />
esercizi sono meno strutturati, ma<br />
presuppongono molta più mobilità e<br />
intensità da parte dei giocatori.<br />
Le esercitazioni a seguire le possiamo<br />
definire invece come microsituazioni di gioco<br />
legate.<br />
Ad una prima parte che prevede una<br />
situazione di 2vs1 esterno con cross, si lega la<br />
difesa della porta da parte della linea<br />
difensiva.<br />
Anche le esercitazioni successive riguardano i<br />
comportamenti della linea.<br />
Molto interessante è l'esercitazione numero<br />
otto nella quale si lavora in modo specifico su<br />
una precisa interpretazione, ovvero come<br />
comportarsi nel caso la linea subisca un<br />
passaggio filtrante esterno e si debba quindi<br />
correre verso la porta e difendere il cross.<br />
Nell'ultima esercitazione si lavora invece<br />
sulla fase di costruzione.<br />
Attraverso l'utilizzo delle strisce che dividono<br />
i settori, la proposta è molto efficace per<br />
allenare i giocatori ad occupare gli spazi<br />
correttamente, ricercando, durante lo<br />
sviluppo, i giusti sincronismi.<br />
Foto: Shutterstock.com - Pressmaster:
Esercitazioni<br />
ESERCITAZIONE DI TATTICA INDIVIDUALE: 1VS 1 DOPO SMARCAMENTO ALLE SPALLE<br />
1<br />
In uno spazio come in figura due giocatori si affrontano in 1 vs 1 a seguito di un passaggio alle spalle<br />
del difendente.<br />
Il giocatore offensivo deve smarcarsi per liberare la linea di passaggio. Il difendente deve intercettare<br />
la sfera, se non vi riesce<br />
rincorre immediatamente<br />
l'avversario e lo<br />
affronta in 1 vs 1.<br />
A questo punto<br />
l'attaccante ha<br />
l'obiettivo di superare il<br />
difendente e segnare<br />
nella porticina.<br />
Clicca qui e guarda il video<br />
ESERCIZIO TECNICO: DOPPIO SCAMBIO E SMARCAMENTO IN AVANTI<br />
2<br />
Questo esercizio molto semplice contiene aspetti interessanti.<br />
Con l'esercizio si lavora in particolare, oltre che sul aspetto tecnico, sugli smarcamenti e sul principio<br />
tattico “gioco e mi<br />
muovo” in un altro<br />
spazio.<br />
I giocatori sui paletti si<br />
scambiano la palla per<br />
poi smarcarsi sull'altro<br />
paletto posizionato<br />
nella fila parallela.<br />
Di conseguenza il<br />
compagno deve<br />
“alzarsi” e andarsi a<br />
posizionare di fronte al<br />
ricevente per scambiarsi<br />
nuovamente il pallone.<br />
Clicca qui e guarda il video<br />
178
Esercitazioni<br />
SEQUENZA DI PASSAGGI SUL TRIANGOLO: PASSO E MI MUOVO VARIANDO GLI SMARCAMENTI<br />
3<br />
In questo esercizio si vuole cure in particolare il passaggio e lo smarcamento sul triangolo.<br />
L'esercizio richiede grande mobilità, visto che dopo il passaggio il giocatore deve occupare subito un<br />
altro spazio.<br />
L'esercizio parte con un<br />
passaggio per uno dei<br />
tre giocatori dentro il<br />
triangolo, i quali al<br />
segnale si smarcano.<br />
Inizia una sequenza di<br />
passaggi che varia a<br />
seconda degli input<br />
dell'allenatore o delle<br />
scelte dei giocatori.<br />
E' importante variare e<br />
coordinare gli<br />
smarcamenti e gli<br />
sviluppi.<br />
Clicca qui e guarda il video<br />
ESERCITAZIONE SPECIFICA: 2 VS 1 CON SOVRAPPOSIZIONE ESTERNA PIÙ CROSS E ATTACCO DELLA PORTA<br />
4<br />
Nell'esercitazione si lavora nella prima parte su una situazione di 2vs1 esterna.<br />
Il focus è riposto, in fase difensiva, inizialmente, sul comportamento del difensore, il quale deve<br />
cercare di riassorbire la<br />
sovrapposizione dopo<br />
essere uscito sul primo<br />
ricevente e sul<br />
comportamento della<br />
linea dentro l'area.<br />
Per quanto riguarda la<br />
fase offensiva<br />
l'attenzione è invece<br />
riposta, nella prima<br />
fase, sulla “qualità” di<br />
controllo, passaggio e<br />
cross dei due giocatori<br />
esterni e successivamente<br />
sull'attacco<br />
dell'area di rigore.<br />
Clicca qui e guarda il video<br />
179
Esercitazioni<br />
ESERCITAZIONE SPECIFICA: COMBINAZIONE IN 2VS1 ESTERNO PIÙ CROSS E ATTACCO DELLA PORTA<br />
5<br />
In questa esercitazione specifica si lavora, nella prima fase su uno sviluppo esterno a due giocatori e<br />
poi sull'attacco della area da cross.<br />
Il giocatore esterno, dopo aver ricevuto palla, gioca in avanti per il compagno posto di fonte a se e si<br />
propone a sostegno.<br />
Il giocatore offensivo,<br />
marcato da un<br />
difensore scarica e si<br />
butta alle spalle<br />
dell'avversario, per<br />
ricevere la palla di<br />
ritorno nello spazio,<br />
dopo di che effettua un<br />
cross per i compagni<br />
posizionati all'interno<br />
dell'area di rigore.<br />
In questa situazione i<br />
difensori devono<br />
difendere la porta.<br />
Clicca qui e guarda il video<br />
ESERCITAZIONE TATTICA SPECIFICA PER LA DIFESA DELLA AREA SU TRAVERSONE<br />
6<br />
In questa esercitazione si lavora principalmente sulla difesa della porta in situazione di traversone.<br />
Interessante notare come l'area sia stata divisa in quattro settori per dare punti di riferimento ai<br />
difensori sulle zone da<br />
difendere.<br />
L'esercitazione è<br />
semplice, ma vi sono<br />
molti focus sui quali<br />
prestare attenzione sia<br />
in fase difensiva, che in<br />
fase offensiva.<br />
Clicca qui e guarda il video<br />
180
Esercitazioni<br />
ESERCITAZIONE TATTICA SPECIFICA PER I DIFENSORI: MARCO/COPRO<br />
7<br />
In questa esercitazione l'obiettivo è quello di lavorare sul comportamento dei due difensori, che<br />
devono attuare i principi del marco/copro su una palla area.<br />
Un difensore quindi va a<br />
contrasto<br />
sull'attaccante, mentre<br />
l'altro da copertura e<br />
contrasta<br />
successivamente<br />
l'eventuale ricevente<br />
della spizzata.<br />
Clicca qui e guarda il video<br />
ESERCITAZIONE SPECIFICA PER LA LINEA DIFENSIVA: RIPIEGAMENTO E SEGUITO DI FILTRANTE<br />
ESTERNO E DIFESA DEL CROSS<br />
8<br />
In questa esercitazione si vuole lavorare in particolare sulla linea difensiva che subisce un passaggio<br />
filtrante nello spazio<br />
laterale e quindi deve<br />
ripiegare e difendere il<br />
cross avversario.<br />
L'attenzione è riposta<br />
sulle corse all'indietro<br />
dei difensori, sugli<br />
eventuali scambi di<br />
posizione, e sui due<br />
centrocampisti, che<br />
devono eventualmente<br />
entrare nella linea per<br />
ricomporla.<br />
Clicca qui e guarda il video<br />
181
Esercitazioni<br />
Foto: Shutterstock.com - Pressmaster:<br />
SVILUPPI IN COSTRUZIONE SENZA AVVERSARI<br />
9<br />
In questa esercitazione tattica si lavora sulla costruzione della manovra 4 piu 2.<br />
L'attenzione è riposta sull'occupazione degli spazi e i movimenti coordinati dei giocatori.<br />
Lo spazio di gioco è suddiviso in settori, che fungono per i giocatori da riferimento.<br />
Dal video si possono<br />
notare alcuni<br />
automatismi che<br />
riguardano ad esempio i<br />
due centrocampisti,<br />
oppure scambi di<br />
posizione tra centrali,<br />
laterali e<br />
centrocampisti.<br />
Grande attenzione<br />
viene poi riposta sui<br />
tempi di smarcamento e<br />
sulla distanza corretta<br />
tra i giocatori.<br />
Clicca qui e guarda il video<br />
182
Vítor Marreco de Gouveia<br />
Allenatore UEFA PRO,<br />
relatore per la federazione portoghese di calcio nei convegni<br />
UEFA EXCHANGE PROGRAMME.<br />
Appunti di viaggio<br />
L’analisi della partita è uno strumento<br />
basilare per l’allenatore, in quanto gli<br />
permette di valutare l’andamento della<br />
gara stessa e, indirettamente, la validità<br />
dei metodi di allenamento.<br />
L’allenatore ha così modo di osservare<br />
difetti, punti di forza, e aspetti legati alle<br />
varie fasi della sua squadra.<br />
Questo approccio permette al tecnico di<br />
pianificare e creare esercitazioni<br />
correlate a quello che è stato lo sviluppo<br />
della gara, propedeutiche al<br />
riconoscimento delle diverse situazioni<br />
nelle quali la squadra è sembrata in<br />
difficoltà, con l'obiettivo di ridurre al<br />
minimo gli errori e migliorarne le<br />
prestazioni future.<br />
L'analisi della partita da parte di un<br />
allenatore non deve soffermarsi soltanto<br />
sui concetti di gioco, ma deve porre il<br />
focus sulle implicazioni pratiche che<br />
comportano l'applicazione di tali concetti.<br />
Uno di questi aspetti è relativo al<br />
bilanciamento della squadra: l’allenatore<br />
è responsabile delle scelte strategiche<br />
ma è fondamentale che i giocatori siano<br />
convinti della linea adottata dal tecnico.<br />
A seguire andremo ad approfondire<br />
l'importanza del “bilanciamento”,<br />
spiegando come cercare di mantenerlo<br />
nelle differenti fasi del gioco (attacco,<br />
difesa e transizione).<br />
È importante considerare il<br />
Bilanciamento come un aspetto molto<br />
importante.<br />
Secondo Castelo (2009), questo concetto<br />
deve essere ricercato durante le tre fasi<br />
di gioco:<br />
1. bilanciamento nello sviluppo della<br />
fase offensiva.<br />
Un buon bilanciamento durante la<br />
fase di costruzione si ottiene<br />
posizionando i giocatori su una o più<br />
linee. L'obiettivo dei giocatori è<br />
quello di essere di appoggio alla fase<br />
di attacco, ma pronti, allo stesso<br />
tempo, a chiudere le line di passaggio<br />
in caso di perdita della palla.<br />
2. Bilanciamento durante la fase<br />
difensiva.<br />
In tale fase, i giocatori devono<br />
stabilizzare la squadra, garantendo<br />
superiorità numerica nelle zone vitali<br />
del campo.<br />
3. Bilanciamento durante le fase di<br />
transizione.<br />
Durante la transizione difensiva i<br />
giocatori devono reagire<br />
immediatamente in base alla<br />
posizione della palla e ai giocatori<br />
intorno ad essa. L'obiettivo è<br />
chiudere o guadagnare le linee di<br />
“accesso alla profondità”.<br />
In fase di transizione offensiva gli<br />
obiettivi sono invece capovolti e la<br />
squadra dovrà essere capace di<br />
consolidare il recupero della palla e<br />
se possibile ribaltare rapidamente il<br />
fronte del gioco.<br />
184
Appunti di viaggio<br />
Immagine 1<br />
Immagine 2<br />
Nel fotogramma 1 vediamo i tre<br />
giocatori (cerchiati in blu) che stanno<br />
impostando con l'obiettivo di sviluppare<br />
la manovra di attacco.<br />
I difensori creano un triangolo, utile per<br />
creare superiorità nei confronti<br />
dell'attaccante avversario. Questa<br />
disposizione, in caso di difesa a quattro,<br />
può essere formata tenendo più stretto<br />
uno dei due terzini e facendo alzare<br />
l'altro. Tale accorgimento permette un<br />
buon mantenimento del possesso e allo<br />
stesso tempo una copertura idonea<br />
degli spazi qualora venisse persa la<br />
sfera.<br />
Il centro mediano (cerchiato in rosso) si<br />
posiziona in una zona tale da fungere da<br />
appoggio per i tre difensori.<br />
Gli altri giocatori si scaglionano per<br />
occupare in modo corretto le zone del<br />
campo. Per di più la vicinananza tra<br />
essi, nella parte centrale permette loro<br />
di essere eventualmente pronti a<br />
intercettare le “seconde palle”.<br />
In questa situazione gli obiettivi<br />
principali sono quindi:<br />
• avere giocatori che diano equilibrio alla<br />
squadra;<br />
posizionare i giocatori offensivi nelle<br />
posizioni funzionali sia al buon sviluppo<br />
dell'azione offensiva che all'eventuale<br />
transizione negativa.<br />
Nell'immagine 2 è rappresentata<br />
l’organizzazione della squadra in fase<br />
difensiva.<br />
Tre giocatori della linea difensiva<br />
(cerchiati in blu) scivolano verso la palla<br />
e si compattano centralmente, pronti a<br />
scappare e a difendere la profondità.<br />
Il difensore di sinistra (cerchiato in<br />
giallo) esce in pressione sull'ala<br />
avversaria, che può ricevere palla dal<br />
terzino di parte (cerchiato nero).<br />
Il centro mediano difensivo (cerchiato in<br />
rosso) si pone in una posizione<br />
intermedia (10 metri davanti la linea<br />
difensiva), pronto ad accorciare in avanti<br />
e a chiudere le eventuali linee di<br />
passaggio verso gli attaccanti.<br />
Per avere un buon bilanciamento in fase<br />
difensiva è importante che i giocatori si<br />
dispongano in modo tale da rallentare<br />
l'azione avversaria, per permettere alla<br />
linea difensiva di coprire gli spazi vitali<br />
e essere equilibrata dal punto di vista<br />
numerico.<br />
E' importante che la squadra si muova<br />
come un blocco unico e compatto e<br />
soprattutto che il giocatore che effettua<br />
la pressione lo faccia con determinazione<br />
e giusto tempismo (senza farsi saltare).<br />
185
Appunti di viaggio<br />
Immagine 3<br />
Immagine 34<br />
Immagine 5<br />
Immagine 6<br />
In questa sequenza di immagini possiamo<br />
notare il comportamento dei giocatori in<br />
caso di perdita della palla (transizione<br />
negativa).<br />
La squadra perde la palla (cerchio<br />
bianco). In un primo momento il<br />
giocatore più vicino alla sfera reagisce<br />
portando pressione all'avversario,<br />
mentre la linea di tre difensori<br />
(cerchiati in blu) avanza per accorciare<br />
gli spazi e cercare di ridurre le distanze<br />
(immagine 3).<br />
Gli avversari riescono però ad uscire<br />
dalla pressione con una buona azione di<br />
consolidamento e scaricano verso i<br />
propri difensori, che si trovano a giocare<br />
in condizione di palla scoperta (cerchio<br />
giallo).<br />
I tre difensori (cerchiati in blu) devono<br />
quindi reagire al cambiamento del<br />
contesto e essere pronti a scappare<br />
all'indietro per proteggere la profondità<br />
(immagine 4).<br />
La palla viene quindi appoggiata sull'ala<br />
e di conseguenza il difensore esterno<br />
destro accorcia sul possessore,<br />
effettuando un azione di<br />
temporeggiamento per permettere alla<br />
squadra di ricompattarsi. Il mediano<br />
centrale (cerchiato in rosso) si avvicina<br />
alla zona lato palla, mantenendo una<br />
posizione centrale utile per intercettare<br />
eventuali passaggi verso gli attaccanti.<br />
Ovviamente l'altro difensore laterale<br />
(cerchiato in verde), stringe dentro il<br />
campo per riformare la linea a tre<br />
(immagine 5). Importante notare la<br />
funzione del mediano centrale (cerchiato<br />
in rosso): segue i movimenti della linea<br />
difensiva (immagine 3 e 4), chiudendo<br />
lo spazio tra il difensore laterale di destra<br />
e i difensori centrali, permettendo a<br />
questi ultimi di rimanere nella zona<br />
interna (immagine 5).<br />
186
Appunti di viaggio<br />
Il fotogramma 6 mostra come la<br />
squadra stia riequlibrandosi e<br />
riorganizzandosi, grazie a una corretta<br />
azione di bilanciamento e<br />
temporeggiamento nel fronteggiare<br />
l’attacco degli avversari.<br />
Conclusione<br />
Per concludere è importante ribadire il<br />
ruolo, fondamentale, che ricopre il<br />
bilanciamento durante una partita di<br />
calcio. Una squadra bilanciata è in<br />
grado di attaccare essendo però pronta<br />
a difendersi nel momento in cui gli<br />
avversari dovessero intercettare la<br />
sfera e, viceversa, a seguito di<br />
riconquista, ad essere reattiva e<br />
tempestiva nell'interpretare in modo<br />
idoneo il cambio fase.<br />
Nel calcio moderno la capacità di coprire<br />
o esplorare gli spazi dipendono sempre<br />
più dall'efficacia dei giocatori<br />
nell'interpretare le transizioni ed è<br />
importante far notare che tali aspetti<br />
sono strettamente correlati con il<br />
concetto di bilanciamento.<br />
Per queste ragioni, durante il processo<br />
didattico, in ogni esercitazione – dalle<br />
classiche situazioni a numero ridotto (2<br />
contro 2, 3 contro 2) per poi passare a<br />
quelle più complesse – è importante che<br />
l'occhio dell'allenatore (e l'attenzione dei<br />
giocatori) sia costantemente rivolto a<br />
monitorare anche questo aspetto.<br />
Foto: Shutterstock.com - ninopavisic<br />
5
N° 192<br />
Gennaio 2021<br />
PSICOLOGIA 7<br />
RIPARTIRE DOPO UNA SCONFITTA<br />
a cura della redazione<br />
Per qualsiasi allenatore è fondamentale gestire con grande attenzione le sconfitte per evitare che la<br />
squadra non subisca contraccolpi psicologici e entri in un vortice da cui è difficile risalire.<br />
Foto: Shutterstock.com - Marco Iacobucci Epp<br />
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a cura della redazione<br />
www.Allenatore.net<br />
Psicologia<br />
Quando una squadra è in fiducia le possibilità<br />
di poter esprimere pienamente il proprio<br />
potenziale sono elevate. La fiducia va<br />
naturalmente a braccetto con le vittorie e con<br />
la capacità di esprimere un gioco<br />
soddisfacente.<br />
La fiducia nelle proprie possibilità genera<br />
atteggiamenti positivi, senso di padronanza e<br />
tutto ciò contribuisce a buone prestazioni, al<br />
conseguimento degli obiettivi e,<br />
parallelamente, tutto questo non fa altro che<br />
aumentare il livello di autostima,<br />
contribuendo al raggiungimento di<br />
performance ancora più importanti.<br />
Si tratta di una spirale che, se non viene<br />
“contaminata” da un livello di aspettative<br />
troppo alto e di conseguenza non<br />
appropriato, può portare la squadra ad<br />
accrescere costantemente le proprie<br />
potenzialità.<br />
Viceversa, cosa accade invece quando una<br />
squadra perde fiducia nelle proprie<br />
possibilità? I giocatori sentono venir meno le<br />
loro certezze, si ha la sensazione di perdere il<br />
controllo della situazione, la fluidità di gioco<br />
scompare, gli obiettivi appaiono sempre più<br />
lontani, le prestazioni inevitabilmente ne<br />
risentono e si rischia di entrare in un vortice<br />
da cui è difficile risalire.<br />
Per questo motivo è fondamentale gestire con<br />
immediatezza qualsiasi fattore che possa<br />
incidere sull'autostima di una squadra ed è<br />
naturalmente importante avere una strategia<br />
che ci consenta di far fronte a una e,<br />
eventualmente, più sconfitte.<br />
Un allenatore bravissimo sul campo e con<br />
approfondite conoscenze tecnico-tattiche è<br />
destinato comunque “a rimanere al palo” se<br />
non sa affrontare il “mare grosso” e conosce<br />
le modalità per guidare la nave fuori dalla<br />
tempesta.<br />
Shutterstock.com - katatonia82<br />
Foto: Spixabay.com<br />
2
Psicologia<br />
Reagire alla sconfitta.<br />
Il calcio è uno dei pochissimi sport dove è<br />
possibile conquistare molto di più di ciò che<br />
ci saremmo meritati così come al termine di<br />
prestazioni scintillanti la vittoria può<br />
sfuggirci di mano perché, al demerito di non<br />
aver concretizzato la mole di gioco, si associa<br />
la capacità dell'avversario di far fruttare<br />
l'unica vera occasione creata in tutta la gara.<br />
Premesso ciò, quando si scende in campo,<br />
contro qualsiasi avversario, occorre avere la<br />
forza e la consapevolezza di puntare sempre<br />
al massimo rifiutando categoricamente l'idea<br />
di perdere anche al cospetto di squadre più<br />
forti.<br />
Naturalmente questo atteggiamento, che può<br />
portarci a raggiungere risultati insperati, va<br />
poi saputo gestire quando invece la sconfitta<br />
si manifesta concretamente.<br />
Dopo aver subito una sconfitta, anche difficile<br />
da assorbire, le regole sono:<br />
1) rivolgere immediatamente l'attenzione<br />
della squadra alla prossima gara. E'<br />
inutile piangere sul latte versato ed è<br />
fondamentale prepararci al meglio per<br />
ottenere il massimo dalla prossima<br />
partita.<br />
2) Aspettarci dai giocatori una pronta<br />
reazione sul piano caratteriale... da<br />
veri uomini. La delusione e il<br />
dispiacere per la sconfitta deve<br />
trasformarsi in rabbia e<br />
determinazione, fattori fondamentali<br />
per affrontare il prossimo impegno.<br />
3) Risorgere dopo una sconfitta vincendo<br />
è ancora più bello. E' durante le<br />
difficoltà che si vede e si apprezza la<br />
tenacia e il vero valore dell’uomo,<br />
prima ancora che del calciatore.<br />
commesso nel preparare il piano gara.<br />
E' normale che durante la stagione capiti a<br />
tutti gli allenatori di sbagliare formazione,<br />
sostituzioni, modulo o strategia ma allo<br />
stesso tempo è sempre possibile ricordare al<br />
gruppo e ricordare a noi stessi che “non era il<br />
modulo a essere sbagliato ma<br />
l'interpretazione che ne è stata data in campo<br />
a non essere congrua e efficace”; “che non era<br />
la sostituzione sbagliata ma è stata la<br />
prestazione di colui che è entrato a non esser<br />
stata di livello”; “che non era la strategia ad<br />
essere lacunosa ma sono stati alcuni errori<br />
nella nostra area e/o nell'area rivale ad aver<br />
avuto un peso determinante sul risultato”.<br />
E' chiaro che l'allenatore mai deve sollevarsi<br />
dalle proprie responsabilità per affossare e<br />
incolpare i giocatori. Delegittimare gli stessi<br />
giocatori che poi scenderanno in campo nel<br />
proseguo del campionato sarebbe infatti<br />
l'autogol più clamoroso.<br />
Allo stesso tempo è però importante<br />
evidenziare il fatto che anziché ammettere,<br />
con logica ed equità, le nostre responsabilità,<br />
è fondamentale far percepire alla squadra la<br />
leadership del tecnico, attraverso la fermezza<br />
delle sue idee, la volontà di migliorare i<br />
particolari e la necessità di preparare al<br />
meglio, con la giusta rabbia e il giusto<br />
atteggiamento, il prossimo match.<br />
Allo stesso tempo l'allenatore, al di là di ciò<br />
che comunica ai giocatori, dovrà valutare con<br />
serenità ciò che non ha funzionato e pensare<br />
a come porvi rimedio durante le sessioni<br />
settimanali.<br />
L'allenatore non deve invece quasi mai<br />
assumersi la responsabilità della sconfitta.<br />
I giocatori hanno bisogno di un leader<br />
convincente che spieghi loro come ci si<br />
prepara al prossimo match piuttosto che di<br />
un allenatore equo che esponga loro l'errore<br />
191
Psicologia<br />
Ricostruire la fiducia.<br />
Diversa è invece la situazione di una squadra<br />
reduce da una serie di risultati negativi che<br />
ne hanno minato, se non azzerato,<br />
l'autostima.<br />
In questi casi occorre parlare chiaramente al<br />
gruppo circa il momento che stiamo vivendo<br />
e spiegare gli step da perseguire per uscire<br />
dal tunnel.<br />
In questi casi si parte da due fattori<br />
fondamentali: a) l'esempio delle squadre che<br />
prima di noi sono riuscite a venirne fuori (…<br />
se ci sono riusciti in passato è possibile<br />
ripetersi), b) il lavoro fisico: aver fiducia nella<br />
propria condizione è di grande sostegno alla<br />
prestazione.<br />
In contemporanea, gli step da seguire sono:<br />
1) chiedere ai giocatori una chiara presa di<br />
coscienza del significato di fiducia e un<br />
altrettanto chiara assunzione di<br />
responsabilità: quando le cose vanno male<br />
non ci si nasconde nel gruppo ma ognuno<br />
deve farsi carico delle proprie azioni,<br />
ripartendo dal ricordo dei momenti sportivi<br />
di massimo splendore.<br />
2) Capire esattamente gli errori e le cose che<br />
non hanno funzionato. Occorre porvi<br />
rimedio, identificando il percorso e gli<br />
ostacoli che dovranno essere superati.<br />
3) Definire in maniera precisa il tempo e il<br />
piano da mettere in campo per iniziare a<br />
risalire la china.<br />
In particolare, quando la squadra viene da<br />
risultati deludenti e sente troppa pressione<br />
attorno a se, diventa fondamentale allentare<br />
la tensione, focalizzando l'attenzione dei<br />
giocatori sull'atteggiamento e sulle modalità<br />
che occorrono per fornire una grande<br />
prestazione, indipendentemente da quello<br />
che sarà il punteggio della gara.<br />
Foto: Shutterstock.com - Vitalii Vitleo
N° 167<br />
Ottobre 2018<br />
La settimana tipo<br />
(prima parte)<br />
di Francesco Carchedi<br />
Come modulare il carico fisico/mentale settimanale nell'ottica di migliorare la performance della<br />
squadra.<br />
Programmare un allenamento, collegarlo a quello successivo, incrementare per poi decrementare lo sforzo<br />
fisico e mentale è l'obiettivo di oggi in vista della partita di domani.<br />
Controllare e monitorare sia la parte fisica che quella tecnico tattica può aiutarci nel perseguire una più<br />
precisa programmazione che può sicuramente migliorare la performance della squadra.<br />
Foto: Shutterstock.com - Oleh Dubyna<br />
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO ( LU ) TEL. 0584 976585 - FAX 0236215556<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO<br />
DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO
Francesco Carchedi<br />
Laureato in scienze motorie, preparatore atletico professionista<br />
<strong>special</strong>izzato in tecnica dello sport, docente (FIGC) di metodologia di<br />
allenamento. È stato preparatore atletico della primavera dell’ Empoli Fc,<br />
attualmente è preparatore atletico dell'Arezzo ss.<br />
Preparazione atletica<br />
Il calcio moderno cosi innovativo come<br />
cosi antico si avvale di tanti strumenti<br />
e di tante figure professionali al fine di<br />
non lasciare nulla al caso.<br />
Ecco l’avvento dei cardiofrequenzimetri<br />
prima e dei Gps poi, del taccuino prima<br />
e dei sistemi di telecamere per la<br />
match-analysis poi, del test di<br />
Abalakov prima (salto in verticale<br />
cercando di toccare semplicemente il<br />
più in alto possibile), all’avvento delle<br />
pedane di forza poi.<br />
Di fatto penso che il movimento<br />
dell’uomo non si possa riassumere in<br />
una fotografia, anche se ben fatta!<br />
Il movimento si evolve, cambia in<br />
continuazione al punto che due<br />
movimenti uguali non esistono. Molte<br />
sono le agenzie che si interessano di<br />
analisi statistiche sul calcio ma di fatto:<br />
“non tutto ciò che può essere contato<br />
conta e non tutto ciò che conta può<br />
essere contato”.<br />
In un calcio che passa da un approccio<br />
tradizionale ad uno moderno e<br />
viceversa la bussola che può aiutarci a<br />
districarci in un mare di idee e numeri,<br />
è avere un “metodo”.<br />
Il lavoro e le idee della “settimana tipo”<br />
qui proposte sono frutto di idee<br />
personali che naturalmente trovano<br />
fondamenta nelle scienze che di base<br />
possono aiutare il calcio: fisiologia,<br />
anatomia, biologia e neuroscienze.<br />
Nella mia concezione di allenamento e<br />
nello specifico nella modulazione dei<br />
carichi di lavoro non vi è (come<br />
spiegherò a seguito) un adeguamento<br />
della parte fisica a quella tecnico tattica<br />
integrando con un lavoro fisico ove ci<br />
fossero delle carenze ma, l’approccio<br />
sarà di tipo globale ovvero unendo in<br />
unico esercizio parte fisica a parte<br />
tecnico tattica.<br />
Un errore che a mio avviso si può<br />
commettere nell’impostare i carichi di<br />
lavoro è quello di considerare la<br />
settimana dal lunedì alla domenica<br />
quando in realtà sarebbe meglio e più<br />
corretto programmare da domenica a<br />
domenica. Se è vero che la partita è il<br />
nostro obiettivo settimanale e<br />
rappresenta il carico più importante, è<br />
pur vero che non si può prescindere da<br />
una sua valutazione.<br />
Cardiofrequenzimetri, Gps, minutaggio,<br />
RPE (scala di valutazione dello sforzo<br />
fisico percepito) possono darci una idea<br />
dello sforzo psicofisico a cui sono<br />
sottoposti i calciatori. Oltre ad una<br />
valutazione strumentale della partita<br />
bisogna tenere in considerazione anche<br />
l’età dei singoli: un trentacinquenne<br />
avrà dei tempi di recupero più lenti<br />
rispetto ad un ventenne.<br />
194
Preparazione atletica<br />
La settimana tipo<br />
In termini generali giocando la<br />
domenica il lunedì viene<br />
lasciato libero ed i singoli atleti<br />
possono usufruire delle cure<br />
fisioterapiche o di trattamenti termali.<br />
Il martedì è la giornata dove si<br />
svolge il maggior volume di<br />
allenamento. Prima dell’inizio<br />
della seduta i singoli atleti svolgono un<br />
programma individualizzato e<br />
personalizzato in base alle loro<br />
esigenze in termini di prevenzione<br />
infortuni o miglioramento dei parametri<br />
coordinativi. La seduta inizia dividendo<br />
il gruppo in due parti: uno esegue un<br />
lavoro di tecnica di base mentre l’altro<br />
svolge un lavoro di mobilità articolare<br />
sia degli arti inferiori che della colonna<br />
vertebrale (foto 1) per poi introdurre<br />
degli oggetti destabilizzanti quali<br />
meduse o bosu al fine di migliorare il<br />
controllo motorio (foto 2).<br />
1<br />
A termine il gruppo si unisce per<br />
svolgere un lavoro fisico di carattere<br />
aerobico con palla: possessi di 4 minuti<br />
di 5 contro 5 in un campo di 40 metri x<br />
40 metri con 10 sponde laterali. Il<br />
numero di serie è di circa 4-6 serie e<br />
gli obiettivi del possesso varieranno in<br />
base allo status di forma della squadra<br />
e degli obiettivi fisici e tecnici che si<br />
vorranno perseguire.<br />
La seduta termina con un lavoro<br />
intermittente dividendo il gruppo tra<br />
chi ha giocato e chi non ha giocato, in<br />
questo ultimo gruppo vengono inclusi i<br />
giocatori il cui minutaggio è inferiore ai<br />
30 minuti.<br />
Chi ha giocato esegue 1-2 serie di<br />
intermittente 20-20 sui 100 metri per 6<br />
minuti.<br />
Chi non ha giocato svolge un lavoro<br />
intermittente cosi strutturato:<br />
• 20-20 sui 100 metri per 3,00 minuti<br />
Recupero 1 minuto<br />
• 20-10 sui 100 metri per 2,20 minuti<br />
Recupero 2 minuti<br />
• 20-20 sui 100 metri per 3,00 minuti<br />
Recupero 1 minuto<br />
• 20-10 sui 100 metri per 2,20 minuti<br />
Recupero 2 minuti<br />
• 20-20 sui 100 metri per 3,00 minuti<br />
Recupero 1 minuto<br />
• 20-10 sui 100 metri per 2,20 minuti<br />
La seduta termina con un lavoro di<br />
scarico generale ed individuale per chi<br />
ne avesse bisogno.<br />
2<br />
195
Preparazione atletica<br />
Mercoledì è il giorno della<br />
doppia seduta: i lavori di forza<br />
avranno la priorità al mattino<br />
mentre il lavoro tattico sarà dominante<br />
nel pomeriggio.<br />
Il gruppo al mattino sarà diviso in due<br />
parti: lavoro tattico per reparti e lavoro<br />
di forza. Quest’ultimo avrà una durata<br />
di circa 45 minuti e si utilizzerà un<br />
metodo a stazioni. Prediligo il lavoro a<br />
stazioni in modo da eliminare tempi<br />
morti; associo sempre un esercizio a<br />
carattere dominante per gli arti inferiori<br />
ad uno per la parte superiore del corpo<br />
in modo da non creare un eccessivo<br />
sovraccarico pertanto verrà eliminata<br />
qualsiasi pausa.<br />
Gli esercizi di forza proposti non<br />
saranno movimenti come squat, affondi<br />
o esercizi sui macchinari.<br />
L’esercizio perché possa essere<br />
funzionale o meglio efficace, deve<br />
allenare sia il corpo che la mente del<br />
giocatore e per allenare la sua mente vi<br />
deve essere almeno una delle due<br />
componenti: pallone o costruzione di<br />
abilità motorie.<br />
L’ abilità motoria non può essere uno<br />
squat perché di fatto lo squat non ha<br />
un fine se non quello di sollevare un<br />
peso.<br />
Gli esercizi di forza saranno pertanto<br />
specifici per il calcio e andranno a<br />
riprodurre azioni che il calciatore<br />
esegue in gara. Usando un approccio<br />
del genere sarà il calciatore stesso a<br />
capire la funzionalità del metodo e<br />
dell’esercizio proposto.<br />
Il pomeriggio del mercoledì avrà uno<br />
scopo prettamente tattico.<br />
Il giovedì rappresenta la<br />
seconda seduta più importante<br />
sotto il profilo dell’alta intensità.<br />
Dopo una prima fase di messa in<br />
azione tutto il gruppo svolgerà un<br />
lavoro di velocità o meglio di resistenza<br />
alla velocità. Anche qui non si<br />
eseguiranno navette o cambi di<br />
direzione classici ma si abbineranno<br />
concetti di tattica eseguiti ad alta<br />
velocità. Alcuni dei metodi utilizzati<br />
saranno:<br />
• Progressioni da 1 contro 1 a<br />
2 contro 1 a 2 contro 2 a 3 contro 2<br />
• Movimenti di attacco e copertura<br />
che termineranno nella loro<br />
progressione in situazioni di 2 contro<br />
2<br />
• Transizioni continue di 2 contro 0 su<br />
attacchi multipli con finalizzazioni a<br />
rete.<br />
Queste sono alcune delle proposte che<br />
verranno utilizzate avvalendosi di un<br />
approccio globale il cui fine è quello di<br />
allenare al contempo parte atletica e<br />
parte tecnico-tattica: fisico e mente.<br />
Coinvolgendo i calciatori sotto un<br />
profilo emotivo nelle esercitazioni, la<br />
loro percezione della fatica sarà<br />
completamente diversa rispetto<br />
all’utilizzo di un approccio classico<br />
(scatti senza palla) o di un approccio<br />
integrato (parte fisica prima e parte<br />
tecnica poi).<br />
Alcuni testi che si occupano di<br />
psicologia dello sport affermano che la<br />
fatica non esiste come del resto<br />
citazioni di allenatori famosi affermano<br />
che “non si è mai vista una squadra<br />
vincere 3-0 ed avere i crampi”.<br />
Di fatto eseguire una seduta di velocità<br />
col pallone comporta una minor<br />
percezione dello sforzo fisico o una<br />
maggior tolleranza della fatica dato che<br />
196
Preparazione atletica<br />
il giocatore è costretto a pensare a<br />
cosa deve fare in un contesto di gioco<br />
piuttosto che pensare al numero, alla<br />
serie di sprint fatti a secco.<br />
Dal venerdì al giorno della partita vi<br />
sarà un calo netto sia del volume che<br />
dell’intensità dell’allenamento o meglio<br />
l’intensità potrà anche essere alta ma<br />
di breve durata.<br />
La seduta del venerdì avrà<br />
aspetti prettamente tattici e la<br />
durata complessiva sarà tra i 50<br />
ed i 75 minuti.<br />
L’allenamento del sabato avrà<br />
una durata complessiva di circa<br />
45-50 minuti.<br />
Ad una prima fase di riscaldamento segue la rapidità. Penso fortemente che la rapidità dei movimenti<br />
segue la capacità decisionale ovvero la rapidità di pensiero ed è per questo che cerco di abbinare<br />
sempre il lavoro col pallone.<br />
ESERCIZIO<br />
DOMINANTE<br />
FISICA<br />
DOMINANTE<br />
TECNICA<br />
CONTROLLO<br />
MOTORIO<br />
RIMBALZI A PIEDI PARI<br />
TRA OSTACOLI BASSI<br />
STIFFNESS<br />
STOP E GUIDA<br />
ADATTAMENTO E<br />
TRASFORMAZIONE<br />
SPEED LADDER<br />
CAPACITA’ DI<br />
ACCELERAZIONE<br />
PASSAGGIO<br />
VISTA PERIFERICA<br />
CADUTA DA PLINTO<br />
REATTIVITA’<br />
COLPO DI TESTA<br />
REAZIONE<br />
SALI E SCAPPA<br />
FREQ APPOGGI<br />
VISIONE<br />
DIFFERENZIAZIONE<br />
Il primo esercizio prevede tre rimbalzi a gambe distese, una volta superato l’ultimo ostacolo viene<br />
calciata una palla ed il calciatore deve essere in grado di controllare il pallone nel contempo in cui coi<br />
piedi tocca il suolo. Una volta controllato il pallone si esegue una rapida conduzione palla.<br />
Il secondo esercizio prevede di associare i movimenti sulla scaletta ad un controllo visivo sul pallone<br />
combinando movimenti coordinativi a varie tipologie di gesto tecnico.<br />
Il terzo esercizio vuole associare un lavoro pliometrico ad un gesto tecnico quale il colpo di testa.<br />
Nell’effettuare una caduta classica da un plinto il calciatore dopo aver toccato il suolo effettuerà un<br />
salto verso l’alto al fine di colpire un pallone di testa.<br />
Per dare continuità e capire meglio come una analisi strumentale può dare indicazioni sul programmare<br />
il singolo allenamento e l’intera settimana, il prossimo articolo porrà in evidenzia i numeri che possiamo<br />
tirare fuori coi Gps in base al lavoro esposto in questo articolo.<br />
197
Pressing ultra: ecco gli argomenti che potrai approfondire…<br />
Il primo capitolo è incentrato sull'analisi delle soluzioni da adottare a seguito di rimessa del gioco avversario dal fondo<br />
(eseguita dal portiere o da un difensore).<br />
Attraverso le studio di numerose gare sono stati identificati gli schieramenti standard (dislocazioni a palla ferma) ed esposte le<br />
regole e i principi utilizzati dai migliori allenatori del mondo per attuare sia l'aggressione "uomo su uomo" che per praticare il<br />
pressing a invito (zona pressing con scalata laterale e da dietro).<br />
Le gare analizzate per le soluzioni di pressing ultra a seguito di ripresa dal fondo sono le seguenti:<br />
• Barcellona vs Bayern Monaco (Setien - Flick)<br />
• Arsenal vs Leeds (Arteta - Bielsa)<br />
• Real Sociedad vs Barcellona (Alguacil - Koeman)<br />
• Atalanta vs Bologna (Gasperini - Mihajlovic)<br />
• Atalanta vs Sassuolo (Gasperini - De Zerbi)<br />
• Inter vs Juventus (Conte - Pirlo)<br />
• Juventus vs Sassuolo (Pirlo - De Zerbi)<br />
• Manchester City vs Chelsea (Guardiola - Tuchel)<br />
• Inter vs Milan (Conte - Pioli)<br />
• Milan vs Lazio (Pioli - S.Inzaghi)<br />
• Real Sociedad vs Napoli (Alguacil - Gattuso)<br />
Sempre per quanto concerne la ripresa del gioco sono state definite le modalità per recuperare la palla a seguito della<br />
rimessa laterale avversaria.<br />
Si tratta di una situazione non sempre considerata a dovere e della quale l'autore ha messo in risalto le potenzialità andando a<br />
prendere spunto dai seguenti match:<br />
• Bologna - Atalanta (Mihajlovic - Gasperini)<br />
• Psg vs Bayern Monaco (Tuchel - Flick)<br />
• Sassuolo vs Milan (De Zerbi - Pioli)<br />
• Roma vs Sassuolo (Fonseca - Pioli)<br />
• Milan vs Sassuolo (Pioli - De Zerbi)<br />
• Bologna vs Sassuolo (Mihajlovic - De Zerbi)<br />
• Leeds vs Liverpool (Bielsa - Klopp)<br />
• Inghilterra vs Croazia (Southgate - Dalic)<br />
• Atalanta – Liverpool (Gasperini - Klopp)<br />
Nel secondo capitolo, l'attenzione si sposta sulla contrapposizione dinamica: il pressing ultra con la palla in movimento.<br />
Anche per questo capitolo sono stati definiti tutti quei fattori (altezza e tipologia del pressing, strategia globale, caratteristiche<br />
dell'avversario) che l'allenatore deve considerare nella preparazione del piano gara.<br />
Anche all'interno del capitolo dedicato al pressing ultra in contrapposizione sono molteplici gli spunti vengono forniti attraverso<br />
l'analisi delle situazioni tattiche tratte dalle seguenti gare:<br />
• Verona vs Juventus (Juric - Sarri)<br />
• Liverpool vs Lipsia (Klopp - Nagelsmann)<br />
• Bologna vs Sassuolo (Mihajlovic - De Zerbi)<br />
• Real Sociedad vs Barcellona (Alguacil - Koeman)<br />
• Manchester City vs Chelsea (Guardiola - Tuchel)<br />
• Psg vs Bayern Monaco (Tuchel - Flick)<br />
• Leeds vs Liverpool (Bielsa - Klopp)<br />
• Chelsea - Arsenal (Tuchel - Arteta)<br />
• Ajax vs Atalanta (ten Hag - Gasperini)<br />
• Atalanta vs Manchester City (Gasperini - Guardiola)<br />
• Manchester United vs Milan (Solskjaer - Pioli)<br />
• Roma vs Inter (Fonseca - Conte)<br />
• Napoli vs Inter (Gattuso - Conte)<br />
• Liverpool vs Leeds (Klopp - Bielsa)<br />
• Borussia Dortmund vs Manchester City (Terzic -<br />
Guardiola)<br />
• Arsenal vs Liverpool (Arteta - Klopp)<br />
• Milan vs Sassuolo (Pioli - De Zerbi)<br />
• Lazio vs Spezia (Sarri - Motta)<br />
Il terzo capitolo è invece dedicato alla riaggressione e al contropressing.<br />
Si tratta di un contesto tattico diverso da quelli trattati in precedenza in quanto il pressing non viene effettuato contro una<br />
contrapposizione difensiva organizzata, ma in transizione negativa.<br />
Il quarto e ultimo capitolo del libro è dedicato alla didattica e comprende 19 esercitazioni utilizzate in ambito<br />
professionistico.<br />
Dopo una rapida carrellata alle proposte per allenare i principi base del pressing il volume si completa con le esercitazioni per<br />
allenare il pressing a seguito di ripresa, quelle per allenare il pressing ultra in contrapposizione e le esercitazioni per<br />
contropressing e riaggressione.<br />
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