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Una raccolta di alcuni tra i 3500 contributi on line su Allenatore.net che celebra un traguardo storico: l'uscita numero 200 del Focus mensile.

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GRAZIE<br />

DAVVERO!<br />

Se siamo riusciti a raggiungere le 200 uscite mensili della<br />

nostra rivista digitale il merito è indubbiamente di<br />

tutti i professionisti che a vario livello hanno<br />

contribuito, a partire da settembre 2003, a redigere il<br />

numero ma anche e sopratutto di tutti voi lettori –<br />

e siete stati decine di migliaia – che, attraverso il<br />

vostro interessamento e la vostra passione, ci avete<br />

permesso di raggiungere questo storico traguardo.<br />

Questo piccolo collage e dedicato a tutti voi.<br />

Grazie davvero!<br />

Massimo Lucchesi


ARTICOLI<br />

CONTRIBUTO N° 1 – ESERCITAZIONI<br />

In primo piano<br />

a cura della redazione<br />

PDF – Metodo Bielsa: la didattica del tecnico argentino.<br />

Approfondiamo i metodi di Marcelo Bielsa attraverso l'analisi e la<br />

visione delle sue tipiche esercitazioni.<br />

CONTRIBUTO N° 2 – TATTICA<br />

In primo piano<br />

Patrick Fava<br />

PDF – Il sistema di gioco fluido: le rotazioni dalla fase di<br />

non possesso alla fase di possesso (e viceversa).<br />

Variare la disposizione in campo modificando le strutture tattiche.<br />

CONTRIBUTO N° 3 – TATTICA<br />

In primo piano<br />

a cura della redazione<br />

PDF – Organizzare il pressing ultra-offensivo.<br />

Principi, comportamenti e requisiti per rendere efficace il pressing<br />

ultra-offensivo.<br />

CONTRIBUTO N° 4 – TATTICA<br />

In primo piano<br />

a cura della redazione<br />

PDF – Costruire con il doppio sistema<br />

Principi soluzioni e accorgimenti della costruzione 3 + 2 e della 2<br />

+ 1 variabile.<br />

CONTRIBUTO N° 5 – TATTICA<br />

A lezione dai grandi allenatori<br />

Raffaele Barra<br />

PDF – Ripresa dal portiere: le soluzioni tattiche adottate<br />

dal Milan di Pioli nella gara contro la Sampdoria.<br />

L'analisi degli sviluppi adottati dai rossoneri e le esercitazioni per<br />

allenare la squadra.<br />

CONTRIBUTO N° 6 – GIOVANI<br />

L’importanza della didattica nei giovani<br />

Mattia Balestracci<br />

PDF – Giocare in avanti: come allenare imbucate e<br />

verticalizzazioni.<br />

La ricerca della verticalizzazione deve essere considerato lo<br />

sviluppo principale in fase di possesso. Coraggio, abilità tecniche<br />

e letture tattiche sono prerequisiti fondamentali; allenarli con<br />

efficacia è determinante.<br />

CONTRIBUTO N° 7 – ANALISI TATTICA<br />

I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Massimo Lucchesi<br />

PDF – Muovere per sgomberare.<br />

L'analisi dei codici di gioco e delle specifiche modalità operative<br />

utilizzate dall'Atalanta di Gasperini.<br />

CONTRIBUTO N° 8 – ANALISI TATTICA<br />

I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Massimo Lucchesi<br />

PDF – La costruzione dinamica.<br />

L'analisi dei codici di gioco e delle specifiche modalità operative<br />

utilizzate dal Sassuolo di De Zerbi.<br />

CONTRIBUTO N° 9 – SCUOLA CALCIO<br />

L’importanza della didattica nei giovani A cura della redazione<br />

a cura della redazione<br />

PDF – Allenare prerequisiti e competenze individuali:<br />

l’intercetto della palla.<br />

Esercizi propedeutici ed esercitazioni per le categorie Piccoli<br />

Amici, Pulcini ed Esordienti.<br />

CONTRIBUTO N° 10 – PREPARAZIONE<br />

Metodologia e allenamento<br />

Valerio Zuddas<br />

PDF – Accelerazioni e alte velocità nel calcio.<br />

L'Analisi delle qualità fisiche che fanno la differenza nel calcio<br />

moderno.<br />

CONTRIBUTO N° 11 – PSICOLOGIA<br />

Performance e Leaderschip<br />

a cura delle redazione<br />

PDF – Le tre leve della performance individuale.<br />

Migliorare le prestazioni del singolo è fondamentale anche in un<br />

gioco collettivo come il calcio. Per riuscire a raggiungere<br />

l'obiettivo occorre agire su tre elementi fondamentali.<br />

CONTRIBUTO N° 12 – TATTICA<br />

In primo piano<br />

Ivan Moschella<br />

PDF – Come gestire la risalita della linea difensiva.<br />

La lettura e l'interpretazione del reparto arretrato circa le diverse<br />

situazioni tattiche che si trova ad affrontare in gara.<br />

CONTRIBUTO N° 13 – TATTICA<br />

In primo piano<br />

Vitor Gouveia<br />

PDF – La seduta di ripresa: organizzazione del lavoro e<br />

accorgimenti pratici.<br />

L'importanza di iniziare la settimana di lavoro in modo efficace in<br />

funzione della partita successiva.<br />

CONTRIBUTO N° 14 – ESERCITAZIONI<br />

In primo piano<br />

a cura della redazione<br />

PDF – Metodo Sampaoli: la didattica del tecnico argentino.<br />

Approfondiamo i metodi di Sampaoli attraverso l'analisi e la<br />

visione di 9 esercitazioni tipiche.<br />

CONTRIBUTO N° 15 – TATTICA<br />

In primo piano<br />

Vitor Gouveia<br />

PDF - Il bilanciamento: come mantenerlo durante le fasi<br />

del ciclo del gioco.<br />

Ottimizzare il rendimento della squadra migliorando<br />

l'organizzazione tattica.<br />

CONTRIBUTO N° 16 – PSICOLOGIA<br />

In primo piano<br />

Massimo Lucchesi<br />

PDF – Ripartire dopo una sconfitta.<br />

Per qualsiasi allenatore è fondamentale gestire con grande<br />

attenzione le sconfitte per evitare che la squadra non subisca<br />

contraccolpi psicologici e entri in un vortice da cui è difficile<br />

risalire.<br />

CONTRIBUTO N° 17 – PREPARAZIONE<br />

In primo piano<br />

Francesco Carchedi<br />

PDF – La settimana tipo (prima parte).<br />

Come modulare il carico fisico/mentale settimanale nell'ottica di<br />

migliorare la performance della squadra.<br />

ALLENATORE.NET SPECIAL EDITION<br />

OTTOBRE 2021 N°0<br />

Supplemento gratuito al periodico mensile n° 200<br />

REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03<br />

Editore: Edizioni Allenatore.net, via Francalanci 418 – 55054 - Massarosa (LU). Tel: +39 0584 1841812.<br />

E.mail: info@allenatore.net<br />

Direttore Responsabile: Ferrari Fabrizio<br />

Direttore Editoriale: Lucchesi Massimo<br />

Fotografie: Shutterstock.com, Fotolia.com, 123rf.com, Pixabay.com, Dreamstime.com pxhere.com - Unsplash e VisualHunt<br />

La foto di copertina è di amitofo/Shutterstock.com<br />

Provider-stampatore: Genesys Informatica Srl. (www.hostingsolutions.it) Via dei Cattani 224 / 18 - 50145, Firenze (FI)<br />

3


14 SESSIONI<br />

2 ESERCITAZIONI<br />

15 APPROFONDIMENTI<br />

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vantaggi e svantaggi di ogni sistema<br />

di gioco<br />

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riconoscere i diversi tipi di carico che<br />

incidono sulle diverse esercitazioni<br />

approfondire i mezzi di allenamento<br />

dei grandi allenatori<br />

associare i mezzi alla preparazione<br />

strategica della partita<br />

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DEGLI ISCRITTI AL PACCHETTO PRO<br />

IL TEAM PROFILE<br />

delineare l'identità di gioco<br />

attraverso la valutazione dei<br />

parametri strutturali e<br />

l'analisi dei dati oggettivi (e<br />

lo studio dei dati statistici)<br />

identificare i principi e le<br />

codifiche della squadra<br />

attraverso l'analisi<br />

dettagliata del modello di<br />

gioco<br />

I METODI<br />

Il corso si completa con la<br />

testimonianza di coloro che<br />

già operano come match<br />

analyst in società<br />

professionistiche. Un modo<br />

per capire fino in fondo<br />

quelle che sono le funzioni e<br />

le mansioni di coloro che<br />

lavorano a stretto contatto<br />

con l'allenatore.<br />

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DISPOSIZIONE DEGLI<br />

ISCRITTI AL PACCHETTO<br />

PRO


N° 190<br />

Novembre 2020<br />

ESERCITAZIONI 2<br />

Metodo Bielsa:<br />

la didattica del tecnico argentino<br />

a cura della redazione<br />

Approfondiamo i metodi di Marcelo Bielsa attraverso l'analisi e la visione delle sue tipiche<br />

esercitazioni.<br />

Foto: Shutterstock.com - katatonia82<br />

RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO ( LU ) TEL. 0584 976585 - FAX 0236215556<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO<br />

DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO


a cura della redazione<br />

www.Allenatore.net<br />

Esercitazioni<br />

BIELSA, UN TECNICO FUORI DAL COMUNE<br />

Nato a Rosario, in Argentina, il 21 luglio 1955,<br />

Bielsa è uno degli allenatori più apprezzati<br />

dagli addetti ai lavori.<br />

La meticolosità con cui studia le partite, le<br />

idee tattiche e una innata capacità di oratore<br />

fanno di Marcelo Bielsa uno dei migliori<br />

allenatori sudamericani, riconosciuta fonte<br />

d'ispirazione di tecnici come Guardiola,<br />

Sampaoli e Pochettino.<br />

Bielsa in realtà non ha vinto tantissimo nel<br />

corso della sua pluriennale carriera: due<br />

campionati argentini (90 e 92) alla guida del<br />

Newell's Old Boys, club che gli ha intitolato il<br />

proprio impianto, conosciuto appunto come<br />

Estadio Marcelo Bielsa, un altro campionato<br />

alla guida del Velez (98) e l'oro olimpico con<br />

la nazionale argentina nel 2004 ad Atene.<br />

Dopo la vittoria delle Olimpiadi Bielsa però<br />

non riesce a conquistare più nessun titolo<br />

sino all'approdo al Leeds, club retrocesso in<br />

seconda divisione inglese proprio nel 2004 e<br />

che il tecnico argentino riporta in Premier<br />

vincendo la Championship al termine della<br />

scorsa stagione.<br />

Tra il 2004 e il 2018 Bielsa ha guidato la<br />

nazionale Cilena, conquistando una storica<br />

qualificazione agli ottavi nel corso del<br />

Mondiali del 2010, l'Atletico Bilbao con cui<br />

raggiunge nel 2012 la finale di Copa del Rey<br />

in Spagna e di Europa League in Europa,<br />

persa contro l'Atlético Madrid per 0-3,<br />

l'Olympique Marsiglia e il Lille in Francia.<br />

Con la squadra di Marsiglia l'esperienza è<br />

positiva.<br />

Dopo essere stato a lungo in testa al<br />

campionato il Marsiglia cala nella seconda<br />

parte della stagione e conclude al quarto<br />

posto, ottenendo la qualificazione all'Europa<br />

League. Con il Lille invece l'annata è<br />

complicata sin dagli inizi e Bielsa viene<br />

esonerato dopo pochi mesi di lavoro.<br />

Al Leeds, in Inghilterra, Bielsa approda<br />

nell'estate del 2018.<br />

Al termine della prima stagione il Leeds<br />

giunge terzo e perde la semifinale dei play-off<br />

per mano del Derby County. Nella seconda<br />

stagione invece Bielsa guida il Leeds United<br />

alla promozione in Premier League.<br />

I PILASTRI DEL CALCIO DI BIELSA<br />

Per Bielsa il compito fondamentale di un<br />

allenatore è quello di trasmettere una idea.<br />

Per poterla condividere concretamente ed<br />

efficacemente con i giocatori, occorre che il<br />

tecnico creda fermamente nell'idea di calcio<br />

che vuole trasferire alla squadra.<br />

Premesso ciò è chiaro che l'allenatore deve<br />

considerare le caratteristiche dei giocatori ma<br />

Foto: Shutterstock.com - Ververidis Vasilis<br />

2


Esercitazioni<br />

Il fotogramma è tratto dalla partita trasmessa da SKY<br />

non potranno mai essere queste ultime a<br />

determinare l'idea di gioco perché se così<br />

fosse l'idea originale potrebbe essere<br />

sconvolta e con essa anche la convinzione e la<br />

forza necessaria per poterla trasmettere con<br />

efficacia. In altre parole: sono i giocatori a<br />

doversi adattare alle idee del mister e non<br />

viceversa perché se così non fosse il tecnico<br />

perderebbe la propria capacità di<br />

“contagiare” la squadra con le idee in cui<br />

crede. Per il tecnico argentino il calcio è<br />

semplice: occorre essere efficaci nel pressing<br />

quando la palla è in possesso dell'avversario e<br />

per poter raggiungere questo scopo un<br />

presupposto fondamentale è quello di<br />

restringere gli spazi e essere in parità<br />

numerica nel settore dove si trova la palla.<br />

Nella grafica sopra vediamo un fotogramma<br />

piuttosto esplicativo, tratto dal match che il<br />

Leeds di Bielsa ha disputato contro il<br />

Liverpool.


Esercitazioni<br />

Quando invece la squadra è in possesso della<br />

palla, per sviluppare il gioco, è fondamentale<br />

saper sfruttare gli spazi, in ampiezza e in<br />

profondità.<br />

Il calcio di Bielsa non può essere identificato<br />

attraverso un modulo anche se molti<br />

associano il tecnico argentino al 3-3-1-3.<br />

In realtà il 3-3-1-3 è uno dei moduli utilizzati<br />

tradizionalmente dalle squadre di Bielsa, ma<br />

non l'unico. L'idea e il presupposto<br />

fondamentale è quello di sgomberare lo<br />

spazio dove si concentra la maggiore densità<br />

avversaria, ovvero, come afferma il tecnico<br />

argentino, la parte centrale, quella<br />

normalmente più calpestata (e per far capire<br />

il concetto Bielsa è solito evidenziare il fatto<br />

che basta guardare un campo di provincia per<br />

capire in quali zone del campo l'erba fatica a<br />

ricrescere in inverno).<br />

Nella grafica sotto, sempre tratta dal match<br />

disputato contro il Liverpool, è evidente come<br />

la squadra di Bielsa si “apre” e si “allunga”<br />

sgomberando lo spazio centrale presidiato dai<br />

(5) giocatori rivali.<br />

Il fotogramma è tratto dalla partita trasmessa da SKY<br />

Un altro aspetto fondamentale della filosofia<br />

calcistica di Bielsa è legato al concetto di<br />

polifunzionalità del giocatore.<br />

Nei vari momenti della gara è fondamentale<br />

la mobilità per adattarsi alle situazioni e allo<br />

schieramento rivale, sia in fase di non<br />

possesso ma anche in fase offensiva.<br />

La polifunzionalità è un aspetto<br />

imprescindibile per consentire alle squadre di<br />

Bielsa di potersi “trasformare” e adattare alle<br />

“richieste tattiche” del match.<br />

Per Bielsa sono tre gli aspetti che possiamo<br />

etichettare come fondamentali.<br />

Due di questi li abbiamo già analizzati:<br />

a. la capacità della squadra di andare<br />

uomo su uomo quando la sfera è in<br />

possesso dell'avversario,<br />

b. la flessibilità in fase offensiva che<br />

permette alle squadre di Bielsa di<br />

allargarsi e allungarsi, liberando il<br />

settore centrale, indubbiamente<br />

presidiato dagli avversari.<br />

10


Esercitazioni<br />

Il terzo aspetto, che si collega ai due<br />

precedenti ed è in stretta relazione con il<br />

concetto di polifunzionalità è relativo alla<br />

ricerca della superiorità numerica della<br />

linea difensiva.<br />

Bielsa, nel corso di una conferenza di alcuni<br />

anni fa, ha spiegato chiaramente che, in base<br />

a uno dei 10 possibili schieramenti avversari,<br />

si utilizza uno specifico modulo di gioco,<br />

come evidenziato dalla slide, che lo stesso<br />

tecnico argentino ha mostrato alla platea si<br />

evince che la superiorità numerica del<br />

reparto difensivo rispetto agli attaccanti rivali<br />

è sempre una costante nel pensiero di Bielsa<br />

(nb. nella riga 4 quello che è descritto come<br />

4-2-4 è in realtà un 4-4-2 a cui si contrappose<br />

il 3-4-3).<br />

Slide mostrata da Marcelo Bielsa durante la conferenza “Somos Futebol”.<br />

Foto: Shutterstock.com - Vlad1988


Esercitazioni<br />

DAI CAPISALDI AI PARTICOLARI<br />

Una volta chiariti e definiti e i principi di base<br />

occorre scendere nei dettagli per organizzare<br />

e allenare le strutture che consentono<br />

all'architettura generale di prendere<br />

consistenza.<br />

Per ciò che concerne il concetto di<br />

polifunzionalità, le quattro grafiche a<br />

seguire mostrano come un ipotetico 4-3-3 del<br />

Leeds possa assumere connotati doversi in<br />

relazione agli scivolamenti e alla mobilità dei<br />

giocatori in campo: il tutto con lo scopo di<br />

adattarsi alle esigenze tattiche della partita.<br />

4-3-3<br />

12


Esercitazioni<br />

2-3-4-1<br />

3-3-1-3<br />

13


Esercitazioni<br />

3-3-1-3<br />

3-4-3<br />

14


Esercitazioni<br />

Per ciò che concerne lo sviluppo della<br />

manovra e il superamento delle linee di<br />

pressione avversarie molto importante è<br />

conoscere le modalità per poter far<br />

procedere il gioco.<br />

Per Bielsa sono tre le opportunità a<br />

disposizione della squadra: il dribbling, i<br />

passaggi e il gioco associato (le<br />

combinazioni a due o tre giocatori).<br />

Questi aspetti, che vengono particolarmente<br />

curati anche nella didattica, sono le chiavi per<br />

arricchire e rendere efficace la filosofia tattica<br />

generale.<br />

Il tecnico di Rosario ha codificato 5<br />

modalità fondamentali di<br />

smarcamento:<br />

• control y giro / perfilado (si scende in<br />

verticale o in diagonale per ricevere tra le<br />

linee e proseguire in avanti “aprendo il<br />

controllo”)<br />

• a la espalda del rival (ci si smarca<br />

dietro le spalle dell'avversario - in<br />

profondità)<br />

• al costado del rival (ci si smarca di<br />

fianco al rivale quando l'avversario<br />

stringe e non è possibile attaccarlo alle<br />

spalle - fuori linea)<br />

• contra-anticipando (è una soluzione<br />

atipica quando non vi è spazio per<br />

attaccare le spalle o il fiando del rivale; la<br />

palla viene indirizzata sulla figura<br />

dell'avversario per consentire<br />

all'attaccante di anticipare il ricevente e<br />

bruciarlo sul tempo)<br />

• por detras del rival: pase aereo<br />

(quando il difendente accorcia forte e<br />

impedisce la ricezione sui piedi<br />

l'attaccante fa un contromovimento –<br />

corto-lungo – per ricevere il lancio in<br />

profondità)<br />

Andando semplicemente a visionare i tre goal<br />

del Leeds segnati contro il Liverpool, nella<br />

gara di questo inizio di stagione, possiamo<br />

non solo apprezzare l'aggressività degli<br />

uomini di Bielsa ma anche l'utilizzo delle<br />

diverse modalità di smarcamento, l'estrema<br />

mobilità dei singoli e la costante aggressione<br />

dello spazio sia da parte dei giocatori senza<br />

palla ma anche di coloro che hanno appena<br />

trasmesso la sfera a un compagno (passo e mi<br />

muovo).<br />

GOAL DI HARRISON CONTRO IL LIVERPOOL<br />

L'attaccante di sinistra del Leeds a seguito del<br />

passaggio del portiere Meslier per Phillips, nota<br />

che il compagno è in situazione di palla scoperta<br />

e scatta immediatamente alle spalle del terzino<br />

del Liverpool. Harrison riceve in profondità e<br />

conclude a rete dopo una pregevole azione<br />

personale.<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

GOAL DI BAMFORD CONTRO IL LIVERPOOL<br />

Anche la seconda rete del Leeds contro il<br />

Liverpool è avvenuta a seguito di un'azione<br />

ficcante.<br />

Il portiere Meslier indirizza sull'out di sinistra per<br />

Dallas che riceve e dopo aver indirizzato su Klich<br />

si proietta in avanti per superare le pressione<br />

rivale e ricevere il passaggio di ritorno del<br />

compagno.<br />

In situazione di palla scoperta Bamford è pronto<br />

ad attaccare la profondità ed approfittare<br />

dell'errore di Van Dijk<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

GOAL DI KLICH CONTRO IL LIVERPOOL<br />

Anche nelle terza rete è possibile apprezzare<br />

alcuni principi che contraddistinguono il calcio di<br />

Bielsa. In particolare si può vedere la grande<br />

aggressività dei giocatori del Leeds, la solerzia<br />

nell'andare ad esplorare il lato debole una volta<br />

recuperata la palla, i diversi inserimenti in area<br />

sia sul lato palla che nella zona centrale. Tutte<br />

condizioni che destabilizzano la retroguardia del<br />

Liverpool, consentendo a Klich di segnare.<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

15


A la espalda del rival<br />

Al costado del rival<br />

16


Contra-anticipando<br />

Por detras del rival pase aereo<br />

17


Esercitazioni<br />

LA DIDATTICA DI MARCELO BIELSA<br />

Dopo aver approfondito alcune principi<br />

fondamentali della filosofia calcistica del<br />

tecnico argentino andiamo ad analizzarne<br />

alcune proposte didattiche.<br />

Le esercitazioni di Bielsa<br />

Le esercitazioni e gli esercizi proposti dal<br />

tecnico argentino sono, dal punto di vista<br />

strutturale, abbastanza semplici. Il tecnico<br />

utilizza esercizi basici con l'obiettivo di<br />

lavorare su pochi principi ma in maniera<br />

molto dettagliata e specifica.<br />

Spesso l'esercizio ricrea una singola<br />

situazione di gioco, o addirittura “lavora” su<br />

un gesto tecnico in particolare.<br />

Il tecnico, per far metabolizzare i principi ai<br />

propri giocatori, scompone le situazioni di<br />

gioco ricreandole o in modo analitico o in<br />

modo situazionale. La ripetitività dei gesti e<br />

delle situazioni, e la cura maniacale dei<br />

dettagli sono i punti di forza del metodo di<br />

Bielsa.<br />

Nelle esercitazioni a seguire è possibile<br />

carpire l'obiettivo di esse, proprio grazie alla<br />

capacità di scomporre le situazioni di gioco e<br />

di creare contesti tattici semplificati che il<br />

giocatore metabolizza con facilità.<br />

Ad esempio un principio che ricorre nelle<br />

varie proposte è l'attacco dello spazio, che,<br />

come noto, è uno dei principi cardine del<br />

modello di gioco del tecnico argentino.<br />

Un'altra peculiarità che viene richiesta nelle<br />

esercitazioni è l'intensità fisica, essendo<br />

anch'essa una caratteristica tipica del calcio<br />

di Bielsa.<br />

La grande intensità viene richiesta<br />

soprattutto in fase di non possesso, durante<br />

la quale i giocatori vengono sollecitati ad<br />

attaccare e pressare gli avversari in avanti<br />

attraverso movimenti coordinati, come, ad<br />

esempio, possiamo vedere nella prima<br />

esercitazione proposta a fianco.<br />

La progressione didattica<br />

La progressione didattica della seduta<br />

prevede inizialmente una serie di<br />

esercitazioni analitiche o situazionali con<br />

pochi giocatori che ricreano situazioni<br />

specifiche. Vengono quindi creati gruppi di<br />

lavoro ristretti, in modo che i giocatori<br />

ripetano i gesti numerose volte.<br />

Successivamente i gruppi vengono uniti per<br />

effettuare esercitazioni collettive o la partita.<br />

Foto: Shutterstock.com - Bogdan Kovenkin


Esercitazioni<br />

ESERCIZIO PER LE PRESSIONI COORDINATE UNITE A GESTO TECNICO<br />

1<br />

Questo esercizio vuole lavorare in modo analitico sulle uscite coordinate in pressione dei giocatori<br />

blu. Di fronte ai giocatori sono posizionate 4 porticine che rappresentano i riferimenti sui quali<br />

“uscire”. Dietro di essi sono invece presenti altre due porticine che raffigurano due riferimenti<br />

posizionati “alle spalle”. Come si vede dall' immagine, di fronte alle porticine vi sono dei giocatori con<br />

il pallone che devono<br />

imbucare la palla<br />

all'interno di esse. I<br />

giocatori blu<br />

“attaccano” le porticine<br />

in modo coordinato e<br />

contemporaneamente<br />

ricevono la palla dal<br />

giocatore bianco,<br />

restituendogli la sfera<br />

con un passaggio di<br />

ritorno.<br />

L'esercizio può essere<br />

un mezzo utile per<br />

allenare le modalità e i<br />

tempi di uscita,<br />

Clicca qui e guarda il video abbinando ciò al gesto<br />

tecnico.<br />

ESERCITAZIONE PER SMARCAMENTO E RICEZIONE DELLA PALLA NELLO SPAZIO<br />

2<br />

Questo esercizio è utilizzato per allenare in particolare le modalità e tempi di smarcamento del<br />

giocatore blu posizionato nel settore centrale.<br />

I due giocatori predisposti nel primo settore si scambiano la sfera, mentre il giocatore blu nel secondo<br />

settore deve cercare di eludere la marcatura dell'avversario, effettuando vari tipi di smarcamenti, con<br />

l'obiettivo di ricevere la<br />

palla nel terzo settore.<br />

Nell'esercizio è evidente<br />

l'attenzione e<br />

l'importanza che Bielsa<br />

riserva ad allenare i<br />

propri giocatori a<br />

ricevere palla nello<br />

spazio, curando<br />

modalità e tempi di<br />

smarcamento.<br />

Ovviamente anche<br />

l'intensità dei gesti è<br />

massimale.<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

19


Esercitazioni<br />

ESERCITAZIONE TATTICA SPECIFICA: 2 VS 1 SU PRESSIONE AVVERSARIA<br />

In questa esercitazione specifica i due giocatori blu si scambiano la palla, fin quando il giocatore rosso<br />

decide di uscire in pressione. A questo punto i possessori devono eludere la pressione attraverso una<br />

combinazione, con<br />

3 Clicca qui e guarda il video<br />

l'obiettivo di segnare<br />

nella porticina.<br />

Nell'esercizio si lavora<br />

quindi in modo<br />

specifico sull'uno/due<br />

per i possessori e sul<br />

comportamento del<br />

difensore, che deve<br />

essere bravo a reagire<br />

alla triangolazione<br />

curando corse e<br />

postura.<br />

SEQUENZA DI PASSAGGI: ATTACCA LO SPAZIO DI FRONTE<br />

4<br />

Anche questo esercizio vuole lavorare, oltre che su controllo e passaggio, sul movimento di<br />

smarcamento in avanti.<br />

I giocatori A e B si passano la palla, il giocatore C “attacca” lo spazio di fronte a se e riceve la sfera dal<br />

compagno A. A questo<br />

punto il giocatore A si<br />

dirige verso il paletto<br />

opposto (in diagonale), C<br />

va sull'altro riferimento,<br />

mentre B si posiziona sui<br />

conetti, facendo<br />

continuare la sequenza<br />

con le stesse modalità.<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

20


Esercitazioni<br />

SMARCAMENTI E PASSAGGIO ALLE SPALLE DELLA SAGOME SUL QUADRATO<br />

In questo esercizio molto basico sul quadrato si lavora nuovamente sui principi fondamentali per<br />

Bielsa, ovvero smarcamento alle spalle e mobilità dopo ogni passaggio.<br />

L'esercizio inizia con il<br />

giocatore in possesso<br />

5 Clicca qui e guarda il video che conduce palla fino<br />

al cinesino centrale,<br />

contemporaneamente il<br />

compagno, effettua uno<br />

scatto in direzione di<br />

una sagoma e si smarca<br />

alle spalle per ricevere<br />

la sfera.<br />

Ricevuta palla<br />

restituisce la sfera al<br />

compagno (che si<br />

muove a sostegno) e si<br />

dirige in direzione di un<br />

altro “angolo” per<br />

ricevere nuovamente il<br />

passaggio alle spalle<br />

della sagoma.<br />

SEQUENZA DI PASSAGGI CON FINALIZZAZIONE CON ATTACCO DELLA PROFONDITÀ DOPO SCARICO DI UN<br />

VERTICE<br />

6<br />

Questo esercizio prevede una sequenza di passaggi con finalizzazione. La sequenza inizia con il<br />

giocatore A che indirizza per il vertice C, il quale scarica per B. Il giocatore A dopo aver effettuato il<br />

passaggio attacca lo<br />

spazio per ricevere la<br />

palla alle spalle della<br />

sagoma e finalizza in<br />

porta. L'esercizio è<br />

molto semplice ma è<br />

evidente la cura che<br />

viene riposta in<br />

particolare sulla corsa e<br />

sulle modalità di<br />

attacco dello spazio del<br />

giocatore A.<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

21


Esercitazioni<br />

ESERCIZIO ANALITICO PER SMARCAMENTO E ATTACCO DELLO SPAZIO<br />

7<br />

I principi visti negli esercizi precedenti vengono riportati anche in questo esercizio, nel quale<br />

aumentano le distanze e vengono messi i giocatori nelle zone di campo reali. Il giocatore in possesso<br />

palla nei pressi del<br />

dischetto di<br />

centrocampo cede la<br />

sfera a uno dei<br />

compagni vicini.<br />

In base a chi riceve la<br />

palla uno dei giocatori<br />

blu effettua uno<br />

smarcamento per<br />

ricevere alle spalle della<br />

sagoma. Anche in<br />

questo caso grande<br />

attenzione viene<br />

riposta nel contromovimento<br />

il<br />

movimento fuori linea e<br />

Clicca qui e guarda il video il taglio alle spalle.<br />

ESERCITAZIONE SPECIFICA: CROSS E CONCLUSIONE CON INTERCETTO DELL' AVVERSARIO<br />

8<br />

In questa esercitazione specifica si lavora sulla finalizzazione e sul cross, ponendo attenzione ai<br />

giocatori offensivi, ma anche al comportamento dei difensori. Il giocatore in possesso, sia nel caso di<br />

tiro che di cross, conduce palla lungo la linea rossa e deve cercare di concludere, nonostante<br />

l'opposizione del<br />

difensore. Il difensore<br />

deve impedire la<br />

conclusione<br />

all'attaccante cercando<br />

d'intercettare il tiro (o il<br />

cross). Ovviamente<br />

l'attaccante dovrà<br />

condurre la palla in<br />

maniera veloce ed<br />

effettuare arresti e finte<br />

per disorientare<br />

all'avversario<br />

d'intercettare la sfera.<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

22


Esercitazioni<br />

ESERCIZIO ANALITICO PER LA COSTRUZIONE DEL GIOCO: SCORRIMENTO E SMARCAMENTI NEGLI SPAZI<br />

Per lavorare sulla circolazione della palla in costruzione e curare in particolare l'occupazione degli<br />

spazi e i vari smarcamenti, il tecnico utilizza esercizi analitici, nei quali i giocatori codificano alcuni<br />

smarcamenti. Nell'esercizio analizzato vediamo tre giocatori nella prima linea di costruzione e tre<br />

nella seconda.<br />

I giocatori si smarcano occupando lo spazio tra le sagome in modo differente, in base alla situazione e<br />

probabilmente alle codifiche del tecnico.<br />

Anche in questo esercizio risulta evidente come uno dei principi ricercato sia quello di favorire gli<br />

smarcamenti alle spalle delle sagome.<br />

9<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

23


N° 191<br />

Dicembre 2020<br />

TATTICA 2<br />

Il sistema di gioco fluido: le rotazioni<br />

dalla fase di non possesso alla fase di<br />

possesso (e viceversa)<br />

di Patrick Fava<br />

Variare la disposizione in campo modificando le strutture tattiche.<br />

Foto: Shutterstock.com - Vitalii Vitleo<br />

RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO ( LU ) TEL. 0584 976585 - FAX 0236215556<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO<br />

DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO


Patrick Fava<br />

Allenatore UEFA B. Attualmente allenatore presso<br />

A. C Fiorano squadra di Promozione<br />

Tattica<br />

Il calcio è uno sport in continua evoluzione,<br />

sin dalle sue origini. In un passato non<br />

troppo lontano, uno degli allenatori più<br />

influenti è stato sicuramente Arrigo Sacchi,<br />

con il suo 4-4-2, e a seguire presero piede<br />

sistemi di gioco come il 3-5-2 di Nevio Scala<br />

e il 4-3-3 di Zdenek Zeman.<br />

Negli anni novanta gli allenatori venivano<br />

etichettati in base alle loro correnti di<br />

pensiero ma anche e soprattutto in<br />

relazione al modulo di gioco con il quale le<br />

loro squadre scendevano in campo.<br />

Dall'avvento di Pep Guardiola sulla<br />

panchina del Barcellona si è passati invece<br />

ad un calcio basato più sui principi che sugli<br />

schemi e si è cominciato a riflettere in<br />

termini di gioco posizionale.<br />

Oggi è interessante approfondire una<br />

tendenza ormai consolidata di quest'ultimo<br />

periodo, ovvero il “sistema di gioco fluido”.<br />

Prima di fare un breve accenno alla genesi<br />

di questo nuovo modo di interpretare il<br />

sistema di gioco è doveroso chiarire cosa<br />

s'intende per sistema di gioco fluido.<br />

Il sistema di gioco diventa fluido quando<br />

varia la propria struttura in base alla<br />

fase del gioco. Quindi i giocatori si<br />

posizionano e occupano posizioni differenti<br />

all'interno della struttura a seconda che si<br />

trovino in fase di possesso o di non<br />

possesso.<br />

Questo cambiamento può avvenire<br />

attraverso rotazioni e cambi di posizione<br />

che permettono di “raggiungere” la<br />

struttura richiesta.<br />

Nell'articolo andremo a vedere quindi quali<br />

sono le motivazioni che hanno indotto<br />

alcuni allenatori a intraprendere questa<br />

strada.<br />

Analizzeremo inoltre quali possono essere i<br />

vantaggi e vedremo quali sono le modalità<br />

più ricorrenti per rendere fluido il sistema<br />

di gioco.<br />

In serie A il primo allenatore ad aver<br />

introdotto con successo il concetto di<br />

fluidità posizionale e di sistema di gioco<br />

variabile è stato Paulo Sousa, alla guida<br />

della Fiorentina nell'anno 2015/16.<br />

Il tecnico portoghese adottava il 4-2-3-1 in<br />

fase di non possesso che poi si trasformava,<br />

in fase offensiva, nel 3-2-4-1, con<br />

l'avanzamento dell'esterno basso di sinistra<br />

Marcos Alonso e il contemporaneo<br />

accentramento (tra le linee avversarie)<br />

dell'esterno alto, posizione occupata spesso<br />

da Federico Bernardeschi, attuale giocatore<br />

della Juventus.<br />

Foto: Shutterstock.com - Adam Gregor<br />

26


Tattica<br />

CARATTERISTICHE GENERALI DEL SISTEMA FLUIDO<br />

Possiamo affermare che una delle<br />

caratteristiche più rilevanti che<br />

contraddistingue il sistema fluido è quella<br />

che prevede il passaggio, in fase di possesso,<br />

della prima linea di costruzione da quattro a<br />

tre elementi.<br />

Cerchiamo di fare chiarezza.<br />

Se in fase di non possesso molte squadre<br />

prediligono “coprire” il campo utilizzando<br />

quattro difensori ecco che nella fase di<br />

costruzione della manovra le esigenze<br />

cambiano e si preferisce “palleggiare” con<br />

tre elementi.<br />

Se in fase di non possesso – in genere – i<br />

sistemi più utilizzati sono quindi il 4-4-2,<br />

il 4-1-4-1 o il 4-4-1-1 ecco che invece in fase<br />

di possesso si punta e occupare il campo e<br />

costruire la manovra con una linea di tre<br />

difensori, completata o da due “mediani”<br />

(3 + 2) o da uno solo (3+1).<br />

In base alla struttura fluida nella parte<br />

bassa del sistema cambia ovviamente il<br />

numero di giocatori che prendono posizione<br />

sulla terza e quarta linea, elementi che,<br />

come noto, devono occupare l'ampiezza, gli<br />

spazi tra i reparti di centrocampo e difesa<br />

avversari, e garantire la profondità.<br />

Si evince quindi che in fase di possesso si<br />

formano strutture che possiamo identificare<br />

come 3-4-2-1 / 3-4-1-2 / 3-2-4-1 e 3-2-3-2<br />

(in base all'altezza degli esterni) oppure<br />

3-1-3-3 se predisponiamo un solo<br />

mediano/play.<br />

Ovviamente i numeri sono solo<br />

rappresentativi e l'obiettivo concreto<br />

è quello di occupare gli spazi in modo<br />

efficace, sfruttare le caratteristiche<br />

dei giocatori, mettendoli nelle<br />

porzioni di campo dove si possono<br />

esprimere al meglio e creare<br />

problemi al dispositivo difensivo<br />

avversario.<br />

Gli obiettivi raggiungibili con queste<br />

strutture sono molteplici: in costruzione si<br />

amplificano le soluzioni al portatore di<br />

palla, inoltre l'occupazione in ampiezza<br />

massima è uno sfogo percorribile in caso di<br />

densità interna e obbliga le squadre<br />

avversarie a fare delle scelte e a porsi quesiti<br />

da risolvere in poco tempo.<br />

Tutto ciò può favorire l'aumento dell'indice<br />

di pericolosità in fase offensiva.<br />

La costante è quindi quella di rispettare<br />

certi principi, occupare i “famosi” corridoi<br />

verticali, cioè le due ampiezze, gli spazi tra<br />

le linee e la profondità.<br />

I giocatori non vengono “qualificati” tanto<br />

per i ruoli, bensì per la loro funzioni.<br />

Vi sono quindi i giocatori deputati a<br />

costruire (costruttori) che possono essere,<br />

come detto, 5 o 4 e vi sono i giocatori<br />

deputati a raccordare e/o invadere, che<br />

possono essere 5 o 6 e devono occupare e<br />

muoversi negli spazi corretti.<br />

Nello sviluppo dell'articolo abbiamo<br />

suddiviso due tipologie di squadre:<br />

a) quelle che cambiano il sistema<br />

sempre, a prescindere della disposizione<br />

avversaria,<br />

b) quelle che ruotano la struttura solo<br />

in relazione a come sono schierati i<br />

rivali.<br />

Si tratta come detto di una divisione per<br />

certi aspetti forzata in quanto tutte le<br />

compagini vanno comunque a calibrare la<br />

strategia in relazione alla disposizione e alle<br />

caratteristiche dell'avversario di turno.<br />

27


Tattica<br />

CAMBIARE INDIPENDENTEMENTE DALL'AVVERSARIO<br />

Due squadre che rendono fluido il sistema, cambiando schieramento tra fase di possesso e<br />

non, sono per esempio Juventus e Bologna, con la squadra di Pirlo che in genere opta per un<br />

4-4-2 in fase di non possesso e un 3-4-1-2 in fase di possesso.<br />

JUVENTUS<br />

Come detto i bianconeri cambiano la<br />

struttura a prescindere dagli avversari e in<br />

fase di possesso forma una linea a tre con<br />

Danilo che partendo dalla posizione di<br />

terzino di sinistra si unisce alla coppia di<br />

difensori centrali, con l'avanzamento di<br />

Cuadrado sulla linea dei centrocampisti e il<br />

conseguente movimento dentro il campo<br />

dell'esterno alto di destra, funzione affidata<br />

spesso a Kulesevsky o Ramsey.<br />

Si forma quindi un 3-4-1-2 di base, nel quale<br />

poi ovviamente gli interpreti cercano gli<br />

spazi più congeniali in funzione della<br />

situazione. A esempio i due centrocampisti<br />

centrali lavorano o in orizzontale o alle volte<br />

affilati, con uno che si alza e l'altro che<br />

lavora da playmaker, in base alle necessità e<br />

allo schieramento avversario.<br />

Un'altra caratteristica della fase di possesso<br />

della Juve è la libertà di cui godono i<br />

giocatori offensivi, che si scambiano spesso<br />

le posizioni. L'importante è che durante la<br />

manovra vengano occupate le zone<br />

correttamente.<br />

Foto: Shutterstock.com - Marco Iacobucci Epp<br />

28


Tattica<br />

1<br />

Come si vede nel fermo immagine 1, la Juventus in fase di non possesso si “posiziona” con un compatto 4-4-2,<br />

con due linee coese e strette.<br />

2<br />

In fase di possesso, in questo caso nella metà campo avversaria (img 2), vediamo come la Juventus cerca di<br />

occupare i corridoi verticali. In questa partita giocava Dybala che per caratteristiche tende ad abbassarsi<br />

maggiormente. La Juve occupa quindi lo spazio tra le linee con due giocatori, ovvero Kulusewsky che stringe e<br />

lascia l'ampiezza a Quadrado e lo stesso Dybala.<br />

29


Tattica<br />

BOLOGNA<br />

La squadra di Mihajlovic è solita effettuare<br />

la rotazione tra le due fasi già dal<br />

campionato scorso.<br />

In fase di non possesso, anche in base alla<br />

disposizione avversaria può optare per un<br />

4-1-4-1 / 4-4-1-1, mentre in fase di possesso<br />

la squadra rossoblù si predispone con un<br />

3-2-4-1 con l'avanzamento dell'esterno<br />

basso di sinistra Hichey sulla linea dei<br />

centrocampisti con conseguente<br />

accentramento sul centro-sinistra tra le<br />

linee di Barrow.<br />

La compagine felsinea tra l'altro si identifica<br />

in queste prime giornate di campionato per<br />

la capacità da parte dei giocatori nel riuscire<br />

ad occupare sempre spazi differenti, con<br />

Palacio, Barrow e Soriano abili a non dare<br />

punti di riferimento nella trequarti<br />

avversaria.<br />

In fase di non possesso, come detto, lo<br />

stesso Soriano può agire da mezzala oppure<br />

da trequartista, in base alla presenza o<br />

meno del playmaker avversario.<br />

Foto: Shutterstock.com - sbonsi<br />

30


Tattica<br />

3<br />

Dall'immagine 3 è evidente la struttura in costruzione bassa 3 + 2<br />

4<br />

Nell'immagine 4 possiamo notare la struttura a tre in costruzione, con i due centrocampisti centrali che in<br />

questo caso sono sfalsati. Gli invasori del Bologna occupano i corridoi. E' interessante notare la grande<br />

interscambiabilità dei giocatori nell'occupazione degli spazi. Nell'immagine vediamo Barrow che si trova<br />

nell’ half-space di destra, Palacio in quello di sinistra e Soriano agisce da riferimento offensivo. Le due ampiezze<br />

sono tenute a destra da Orsolini e a sinistra da Hickey (che nell'immagine è fuori inquadratura).<br />

31


Tattica<br />

In Bundesliga una squadra che varia il sistema in base alla fase del gioco è invece il Borussia<br />

Monchengladbach, che però cambia struttura utilizzando rotazioni differenti rispetto alle due<br />

italiane.<br />

BORUSSIA MÖNCHENGLADBACH<br />

Il Borussia Monchengladbach di Marco Rose si differenzia da Juve e Bologna, in quanto nella<br />

costruzione a tre non vi è quasi mai la presenza degli esterni bassi.<br />

Il tecnico ex Salisburgo, infatti predilige inserire tra i due centrali difensivi uno dei due<br />

mediani, in particolare Kramer o Neahus, con i due esterni bassi Lainer a destra e Wendt a<br />

sinistra che danno massima ampiezza e profondità, per un sistema di gioco che, in alcuni casi<br />

e in base alla disposizione avversaria, può trasformarsi dal 4-2-3-1 di partenza al 3-1-5-1 o<br />

3-2-4-1 a seconda se il trequartista centrale Stindl scende sulla linea dei centrocampisti ad<br />

occupare lo spazio liberato dal mediano entrato nella linea dei difensori centrali.<br />

5<br />

Nell'immagine 5 vediamo la costruzione del Borussia, con il centrocampista centrale che entra tra i due<br />

difensori, formando la linea a tre.<br />

32


Tattica<br />

6<br />

Sullo sviluppo dell'azione, vediamo dall'immagine 6, come, con palla giocata lateralmente, i giocatori del<br />

Borussia M. occupano gli spazi.<br />

Il trequartista si abbassa mentre l'esterno opposto entra dentro al campo lasciando l'ampiezza sul lato debole<br />

al laterale basso. Il centrocampista è a sostegno mentre l'esterno di parte è entrato dentro tra le linee.<br />

33


Tattica<br />

CAMBIARE IN RELAZIONE ALLO SCHIERAMENTO AVVERSARIO.<br />

Facendo un passo indietro, è doveroso<br />

puntualizzare come l'idea del sistema fluido<br />

sia frutto di una “rivoluzione” ben più<br />

ampia, portata alla ribalta internazionale<br />

dal calcio posizionale espresso in modo<br />

straordinario dal Barcellona di Pep<br />

Guardiola.<br />

Con l'avvento del tecnico catalano sulla<br />

panchina blaugrana siamo passati a un<br />

calcio nel quale i principi di gioco sono i veri<br />

pilastri del modello di gioco di una squadra<br />

e il modulo di gioco statico e<br />

codificato di un tempo ha lasciato<br />

spazio a un sistema che deve essere<br />

necessariamente interpretato in base<br />

alle situazioni di gioco o e agli spazi e,<br />

come nel caso del sistema fluido, deve<br />

quindi arrivare addirittura a cambiare<br />

struttura.<br />

Nel Barcellona Busquets era il giocatore<br />

deputato a prendere posizione a fianco dei<br />

difensori centrali, con i terzini che si<br />

alzavano (Dani Alves e Jordi Alba in<br />

particolare), mentre Messi agiva da falso<br />

nueve.<br />

Alla guida del Bayern Monaco, nonostante<br />

la squadra non sia riuscita a vincere la<br />

UEFA Champions League con il tecnico<br />

spagnolo alla guida, Guardiola ha mostrato<br />

ulteriori esempi e concetti di fluidità<br />

posizionale.<br />

In Germania si è cominciato a osservare il<br />

"falso terzino", con Lahm che partendo dalla<br />

posizione di esterno basso di destra si<br />

accentrava “dentro al campo” andando a<br />

svolgere le mansioni del doppio play in fase<br />

di costruzione.<br />

Alla guida del Bayern Guardiola era capace<br />

di trasformare lo schieramento 4-3-3 di<br />

partenza con il 3-2-4-1. Tutto ciò aveva il<br />

vantaggio di isolare in zona laterale Robben<br />

e Ribéry, abilissimi nell'uno contro uno e far<br />

avanzare Muller, molto abile di testa, a<br />

fianco di Lewandowski.<br />

In Inghilterra, quando Guardiola ha assunto<br />

l'incarico di allenatore del City, abbiamo<br />

infine visto come trasformare la<br />

disposizione 4-3-3 nel 3-2-4-1 accentrando<br />

entrambi i terzini nella posizione di play e<br />

avanzando due interni di centrocampo dalle<br />

caratteristiche molto offensive come David<br />

Silva e Kevin De Bruyne a fianco di Sergio<br />

Aguero.<br />

Foto: Shutterstock.com - Oleksandr Osipov<br />

34


Tattica<br />

BAYERN MONACO<br />

MANCHESTER CITY<br />

35


Tattica<br />

Sassuolo<br />

In Italia una squadra che non fa della costruzione a 3 un "dogma" ma bensì un'opportunità è il<br />

Sassuolo di Roberto de Zerbi, autentica rivelazione di questo campionato.<br />

Il tecnico bresciano è da sempre alla ricerca di soluzioni innovative e oggi il Sassuolo si può<br />

definire il vero laboratorio del calcio italiano.<br />

I neroverdi infatti sono una squadra poliedrica che in relazione alla disposizione avversaria<br />

può variare il blocco nella fase di costruzione.<br />

Dopo vari esperimenti tattici, ricordiamo che spesso nella stagione scorsa De Zerbi optava per<br />

il 4-2-3-1, la squadra ha maturato le necessarie convinzioni e oggi l'ottima interpretazione del<br />

sistema ha portato i neroverdi ad essere una delle migliori squadre del campionato.<br />

7<br />

Nell'immagine 7 vediamo la costruzione 2 + 2 del Sassuolo nella partita contro lo Spezia<br />

Foto: Shutterstock.com - Nicolo Campo


Tattica<br />

Contro Napoli ed Udinese il Sassuolo ha modificato il suo assetto nelle due fasi di gioco:<br />

4-4-1-1 (o 4-1-4-1) in fase di non possesso e 3-2-4-1 in possesso.<br />

Contro i partenopei l'esterno basso Ayane si legava insieme ai due centrali difensivi (l'ex<br />

napoletano Chiriches e Ferrari) a comporre una linea a 3, con l'avanzamento di Rogerio sulla<br />

linea dei centrocampisti e il successivo accentramento tra le linee di Boga che insieme a<br />

Traorè e a Muldur andavano a comporre la batteria dei trequartisti sotto la unica punta, il<br />

giovane Raspadori.<br />

Addirittura Chiriches dalla posizione di centrale in certi casi si alzava, per formare un<br />

triangolo con gli altri due difensori, con l'obiettivo di mettere in mezzo i due attaccanti<br />

partenopei.<br />

8<br />

Nell'immagine 8 vediamo la costruzione 3 +2 del Sassuolo, con due giocatori in ampiezza pronti a dare una<br />

soluzione esterna.


Tattica<br />

9<br />

Nell'immagine 9 vediamo la struttura in costruzione mediana.<br />

Sulla conduzione di uno dei tre centrali, sono riconoscibili i due centrocampisti e soprattutto la linea di 4<br />

giocatori (due in ampiezza e due tra le linee) che si posiziona alle spalle dei centrocampisti napoletani. Boga e<br />

Traore (due trequartisti) insieme ai due centrocampisti centrali formano inoltre il cosiddetto quadrilatero<br />

centrale. Questa struttura è di difficile lettura sia per i due centrocampisti napoletani che hanno alle proprie<br />

spalle due giocatori, sia per i due difensori centrali che devono scegliere se e quando rompere la linea per<br />

accorciare sui due giocatori avversari.<br />

In fase di non possesso la squadra de De Zerbi si trasforma in un 4-4-1-1 in in 4-1-4-1 con<br />

Rogerio che scala sulla linea dei difensori, Locatelli che si insedia davanti alla difesa con Boga,<br />

Lopez. Traorè e Muldur a formare la linea dei centrocampisti.<br />

10<br />

Nell'immagine 10 vediamo come il Sassuolo ricompone la linea a quattro difesa e una linea a quattro di<br />

centrocampo più un trequartista.<br />

Il Sassuolo si conferma quindi una delle squadre più interessanti ed imprevedibili del<br />

campionato grazie alla grande capacità dei giocatori di saper leggere le situazioni di gioco,<br />

all'efficacia nella costruzione dal basso anche sotto pressione avversaria e all'ottimale<br />

occupazione degli spazi negli ultimi trenta metri.<br />

38


Tattica<br />

Lipsia<br />

Anche all'estero sono diverse le squadre che propendono per un sistema fluido.<br />

Una delle più interessanti è il Lipsia di Nagelsmann.<br />

La squadra tedesca, a differenza del Borussia Monchengladbach di Marco Rose, non sempre<br />

ricorre alla costruzione a 3+2, ma cambia in base alle esigenze (ovvero alle pressioni<br />

avversarie).<br />

Quando decide però di costruire a tre lo fa stringendo un esterno basso (solitamente a destra)<br />

e facendo alzare l'esterno di sinistra sulla linea dei centrocampisti, con il conseguente<br />

eccentramento dell'esterno alto di sinistra che entra dentro il campo nell'half-space.<br />

Il Lipsia di Nagelsmann è una squadra molto fluida e assomiglia molto al Sassuolo di Roberto<br />

De Zerbi, anche se I tedeschi giocano un calcio più verticale rispetto ai neroverdi, che<br />

prediligono attaccare con pazienza le difese posizionali degli avversari.<br />

La squadra di Naglesmann infatti oltre a saper manipolare gli spazi e saper attaccare squadre<br />

chiuse ama sviluppare fulminee transizioni positive ogni qual volta è possibile.<br />

In fase di non possesso la squadra di Nagelsmann spesso si dispone invece con il 4-4-1-1.<br />

11<br />

Nell'immagine 11 è evidente la linea a tre di costruzione, formata dai due centrali più il laterale destro che<br />

stringe. A sinistra Angelino si alza in ampiezza sulla linea dei centrocampisti.<br />

Da notare come i due centrocampisti lavorano in modo affilato. Uno dei due play va infatti ad affiancarsi agli<br />

altri due giocatori che occupano gli spazi tra le linee.<br />

39


Tattica<br />

Manchester City<br />

In Premier League la squadra che fa della fluidità posizionale e del cambio di sistema la sua<br />

forza è naturalmente il Manchester City di Guardiola che nonostante un inizio di campionato<br />

non entusiasmante dal punto di vista dei risultati, propone una fase di possesso sempre<br />

interessante<br />

La squadra di Guardiola cambia spesso la disposizione in campo e per le squadre avversarie è<br />

davvero difficile prendere le misure. Il principio cardine è ovviamente quello di creare una<br />

superiorità numerica in fase di costruzione, per poi cercare i giocatori liberi dietro le linee di<br />

pressione, con una buona occupazione degli spazi sulla trequarti avversaria, mettendo in<br />

condizione i giocatori più talentuosi ed in particolare Mahrez e Sterling o Torres di poter<br />

incidere nel 1 vs 1 esterno (superiorità qualitativa).<br />

In fase di non possesso la squadra si ricompone poi in 4-1-4-1<br />

12<br />

Nell'immagine 12 vediamo la costruzione 3 + 2 del City contro il Tottenham.<br />

Foto: Shutterstock.com - MDI


Tattica<br />

In particolare contro gli Spurs era Walker esterno basso di destra a comporre la linea a 3 con<br />

Ruben Dias e Laporte, centrali difensivi.<br />

Il Manchester City alternava una costruzione 3+2 e 3+3.<br />

Interessante è la posizione di Cancelo. Alle volte si apre in ampiezza permettendo<br />

l'accentramento di Torres, mentre spesso entra dentro al campo e funge da mediano (insieme<br />

a Rodrigo), lasciando l'ampiezza qualitativa a Torres e lo spazio tra le linee a Silva.<br />

13<br />

Nell'immagine 13 vediamo Cancelo che entra dentro al campo e funge da interno.


N° 196<br />

Maggio 2021<br />

TATTICA 2<br />

Organizzare il pressing<br />

ultra-offensivo<br />

a cura della redazione<br />

Principi, comportamenti e requisiti per rendere efficace il pressing ultra-offensivo.<br />

Foto: Shutterstock.com - MID<br />

RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO ( LU ) TEL. 0584 976585 - FAX 0236215556<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO<br />

DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO


a cura della redazione<br />

www.Allenatore.net<br />

Tattica<br />

In fase di non possesso vi sono diversi modi<br />

di difendere, che possono variare in base agli<br />

avversari, al momento della gara, alla<br />

strategia o alla condizione psico-fisica.<br />

Una squadra può decidere di aspettare<br />

prevalentemente gli avversari nella propria<br />

metà campo, oppure concedere una<br />

costruzione agevole a essi per poi effettuare<br />

delle pressioni organizzate a una determinata<br />

altezza, o, per finire, decidere di provare a<br />

conquistare palla prima possibile,<br />

effettuando un pressing ultra-offensivo.<br />

Chiaramente, oltre alle variabili elencate, le<br />

idee della allenatore e le caratteristiche dei<br />

giocatori sono gli aspetti che incidono<br />

maggiormente sulla scelta della “strada” che<br />

la squadra decide di seguire.<br />

L'"idea” di voler riconquistare la palla in una<br />

zona molto alta di campo, cercando di essere<br />

protagonisti e propositivi anche in fase di non<br />

possesso, è una scelta “affascinante” che può<br />

portare grandi benefici o notevoli rischi, e che<br />

sicuramente rende la partita aperta e<br />

spettacolare.<br />

Se prendiamo come esempio il quarto di<br />

finale di Champions League giocato tra<br />

Bayern Monaco e Paris Saint Germain<br />

troviamo molti spunti in merito.<br />

La partita ha visto le due squadre affrontarsi<br />

a viso aperto, mettendo in mostra le<br />

grandissime abilità tecniche dei giocatori e<br />

soprattutto una qualità di gioco e un'intensità<br />

veramente elevata.<br />

Senza togliere meriti al Paris Saint-Germain,<br />

che ha avuto la meglio passando il turno e<br />

“vendicando” la sconfitta subita qualche mese<br />

prima, grande merito di questo spettacolo va<br />

sicuramente al Bayern Monaco.<br />

La compagine tedesca è sicuramente la<br />

squadra più propositiva dell'intero panorama<br />

europeo in entrambi le fasi. Il Bayern cerca<br />

sempre di dominare il gioco e vuole<br />

“decidere” il comportamento da tenere a<br />

prescindere dall'avversario.<br />

In fase di non possesso questa idea di calcio<br />

si traduce in un modo, ovvero, proprio con<br />

l'attuazione ripetuta del pressing<br />

ultra-offensivo.<br />

Le caratteristiche del pressing dei bavaresi le<br />

possiamo definire differente rispetto a quello<br />

che solitamente siamo abituati a vedere,<br />

proprio perchè il livello di rischio che la<br />

squadra tedesca si prende è spesso molto<br />

alto.<br />

Vediamo quindi brevemente quali sono<br />

aspetti caratterizzanti, vantaggi e svantaggi<br />

del pressing ultra-offensivo e quanto il<br />

Bayern Monaco esasperi (in modo spesso<br />

efficace) alcuni comportamenti.<br />

Il pressing ultra-offensivo requisiti e<br />

comportamenti<br />

Come noto il pressing è un azione difensiva<br />

coordinata con la quale si cerca d'impedire la<br />

manovra avversaria e conquistare la palla<br />

attraverso contrasto o intercetto, riducendo<br />

tempo e spazio agli avversari.<br />

Nel pressing ultra-offensivo questo tipo di<br />

azione collettiva viene effettuata il più vicino<br />

possibile alla porta avversaria, con l'obiettivo<br />

di soffocare da subito il possesso rivale e<br />

conquistare la palla molto vicina al<br />

“bersaglio”.<br />

Ovviamente per rendere efficace il pressing<br />

ultra-offensivo è necessario mantenere<br />

determinati requisiti e comportamenti.<br />

Detto ciò ricordiamo sempre che qualsiasi<br />

scelta difensiva porta con se vantaggi e<br />

svantaggi.<br />

Vediamo nella pagina a seguire i principali<br />

requisiti necessari nell'azione di pressing<br />

ultra-offensivo, facendo un accenno a come il<br />

Bayern interpreta questi aspetti.<br />

44


Tattica<br />

1<br />

MANTENERE LA SQUADRA<br />

CORTA E ALTA<br />

3<br />

ACCETTARE LA PARITA NUMERICA<br />

E TANTO SPAZIO ALLE SPALLE<br />

Questo primo punto è sicuramente determinante. Il<br />

pressing presuppone che i giocatori vadano a effettuare<br />

pressioni in avanti su tutti i giocatori in zona palla e<br />

proprio per questo la vicinanza dei reparti e vitale. Per<br />

fare ciò la linea difensiva ha un ruolo fondamentale. Il<br />

reparto dovrà scappare e coprire lo spazio alle spalle<br />

solamente quando lo ritiene necessario. Altrimenti<br />

dovrà cercare di accorciare il più possibile in avanti. Il<br />

livello di rischio che una linea difensiva si prende è<br />

soggettivo.<br />

Il Bayern Monaco scappa solo quando è estremamente<br />

necessario e alle volte accetta di farlo proprio nel<br />

momento in cui la palla è indirizzata in profondità (e non<br />

leggermente prima).<br />

I bavaresi hanno una lettura atipica della palla scoperta,<br />

ritenendola pericolosa solo in casi estremi.<br />

Ecco perchè il Bayern Monaco riesce a tenere il<br />

baricentro molto alto e ridotta la distanza tra i reparti.<br />

2<br />

DIFENDERE TUTTI IN AVANTI<br />

(COORDINATI )<br />

Il primo requisito permette quindi di difendere in avanti<br />

alzandosi in pressing sui possessori avversari e<br />

accorciando di conseguenza su tutti possibili riceventi. In<br />

questo caso l'unione d'intenti e la capacità di essere<br />

“coordinati” è fondamentale. L'azione di pressing<br />

coinvolge tutti, ognuno ha un compito ben preciso,<br />

partendo da colui che esce sul possessore per passare ai<br />

compagni vicini alla palla e a quelli più distanti da essa.<br />

Eventuali interpretazioni e letture difformi portano a<br />

falle incredibili ed espongono a notevoli rischi. Se ad<br />

esempio i giocatori offensivi decidono di andare forte in<br />

pressing accorciando in avanti ma i giocatori arretrati<br />

non ragionano nello stesso modo e ritardano a<br />

“scalare”, la squadra corre il rischio di spezzarsi in due<br />

tronconi.<br />

In questo senso il Bayern Monaco difficilmente incorre<br />

in tale errore, perchè comunque tra giocatori della<br />

prima linea e quelli più arretrati vi è quasi sempre<br />

uniformità d'idea, ovvero quello di attaccare in avanti.<br />

Un aspetto fondamentale che rende efficace il pressing<br />

ultra-offensivo e che allo stesso tempo può risultare un<br />

rischio, è sicuramente il fatto che in molti casi la linea<br />

difensiva deve accettare di rimanere in parità numerica<br />

con gli attaccanti avversari, visto che un difensore deve<br />

necessariamente accorciare in avanti, slegandosi dal<br />

reparto per andare a marcare un possibile ricevente.<br />

Questo aspetto è spesso legato alla necessita di dover<br />

ad esempio rompere la linea preventivamente, come<br />

vedremo nel prossimo punto.<br />

Un'altra caratteristica è la necessità di dover lasciare<br />

tanta profondità agli avversari da aggredire.<br />

Il Bayern Monaco interpreta queste situazioni in modo<br />

molto spregiudicato. I difensori bavaresi non temono<br />

assolutamente la parità numerica e spesso sono<br />

chiamati a risolvere individualmente la situazione.<br />

Per di più accettano di coprire molti metri alle spalle.<br />

Ovviamente tutto questo è permesso dalle<br />

caratteristiche sia mentali che fisiche degli interpreti, i<br />

quali uniscono velocità nei recuperi e strapotere fisico<br />

nei duelli.<br />

Oltre alle capacità individuali dei difensori vi è inoltre un<br />

grande aiuto fornito dai centrocampisti che spesso<br />

effettuano corse di recupero importanti, frutto di grandi<br />

qualità condizionali oltre che mentali.<br />

4<br />

ROMPERE PREVENTIVAMENTE<br />

LA LINEA ARRETRATA<br />

Questo aspetto è strettamente legato al precedente.<br />

Ovviamente quando si va in pressing l'obiettivo è quello<br />

di chiudere i riferimenti (possibili riceventi).<br />

Dal punto di vista strategico è doveroso compiere una<br />

distinzione tra i due principali comportamenti. Il primo<br />

prevede un pressing immediato estremamente<br />

offensivo dove si va a creare da subito parità numerica<br />

in avanti, rimanendo conseguentemente in parità anche<br />

dietro.<br />

Nel secondo caso il blocco difensivo è inizialmente in<br />

inferiorità numerica e si pressa cercando di isolare il<br />

possessore e gli appoggi più vicini.<br />

Si mantengono I difensori in superiorità numerica e si<br />

scala in avanti, rompendo la linea, al momento giusto.<br />

45


Tattica<br />

Nel primo caso ogni giocatore identifica subito il<br />

giocatore sul quale accorciare e si predispone in modo<br />

tale da essere subito a duello.<br />

Nel secondo caso invece si sceglie il tempo giusto per<br />

pressare e sono fondamentali il comportamento dei<br />

giocatori vicini e lontani dalla palla che devono isolare la<br />

squadra avversaria in una zona del campo. In questo<br />

frangente assumono un ruolo importante alcuni<br />

giocatori che devono "prendere" le cosiddette posizioni<br />

ibride ed esser pronti a uscire su un giocatore o su una<br />

altro, in base a dove viene indirizzata la palla.<br />

Il Bayern è abile a interpretare entrambe le situazioni.<br />

Una soluzione che ricerca con molta frequenza e quella<br />

di indirizzare la squadra avversaria su un lato<br />

obbligandola a giocare lungo linea dove il difensore<br />

esterno accorcia molto alto sull'avversario rompendo la<br />

linea con tempi perfetti. Ovviamente questo è reso<br />

possibile dal fatto che la linea rimane costantemente<br />

alta, accettando di “prendere” qualche palla lunga alle<br />

spalle.<br />

6<br />

AVERE GRANDE E AGGRESSIVITA'<br />

E FEROCIA AGONISTICA<br />

Questi fattori sono sicuramente determinanti e devono<br />

andare di pari passo con gli aspetti tattici. Una squadra<br />

“potenzialmente” organizzata che però non mette<br />

ferocia e sacrificio rimarrà sempre incompiuta in fase di<br />

pressing, così come accade a una compagine aggressiva<br />

ma poco organizzata.<br />

Ovviamente più il livello dei due aspetti è alto e maggiori<br />

sono i benefici per la squadra.<br />

Come anticipato, per quanto riguarda il Bayern Monaco,<br />

aggressività e ferocia agonistica sono due elementi<br />

molto importanti, presenti per natura in molti calciatori<br />

(anche tra quelli offensivi).<br />

Tutti i giocatori partecipano attivamente alla fase di non<br />

possesso (di pressing in particolare) e anche il livello di<br />

cooperazione è molto alto, frutto di uno spirito di<br />

squadra e un senso del “dovere” molto forte.<br />

5<br />

EFFETTUARE CORSE DI PRESSING<br />

CORRETTE A LIVELLO INDIVIDUALE<br />

Dal punto di vista individuale un aspetto importante da<br />

tenere in considerazione è la modalità e la qualità<br />

difensiva con la quale i vari giocatori si approcciano al<br />

duello. Questo aspetto riguarda sia i giocatori che<br />

corrono in avanti per effettuare il pressing sia i giocatori<br />

che, da dietro, sono pronti ad accorciare sui riceventi.<br />

L’obiettivo dei “pressatori“ è quello di ridurre il più<br />

possibile lo spazio e il tempo agli avversari.<br />

Sotto questo aspetto è fondamentale la velocità, la<br />

direzione di corsa e il fatto che i giocatori siano in grado<br />

di mantenere corte le distanze che intercorrono tra loro<br />

e gli avversari.<br />

I giocatori deputati a chiudere eventuali ricevitori<br />

devono essere abili nella lettura delle traiettorie ed<br />

efficaci nei duelli che vedono gli avversari ricevere di<br />

“spalle o semi-frontali”.<br />

Per ciò che concerne questo quinto punto alcuni<br />

giocatori del Bayern sono molto abili, anche se le<br />

prerogative principali dei bavaresi sono sicuramente<br />

sacrificio, voglia e capacità condizionali, come vedremo<br />

nel punto successivo.<br />

7<br />

AVERE CAPACITA' NEL RIPIEGARE<br />

L'ultimo aspetto importante è sicuramente la capacità di<br />

reagire alle difficoltà che possono presentarsi in caso di<br />

pressing fallito, ovvero dover ripiegare velocemente,<br />

ricompattarsi o effettuare delle rincorse lunghe.<br />

In questo senso, il Bayern Monaco, oltre alla capacità<br />

dei difensori di “cavarsela” nei duelli a campo aperto,<br />

può contare anche sull’attitudine di tutti i giocatori a<br />

ripiegare e rincorrere. Spesso vediamo recuperi di<br />

centrocampisti che riescono a rientrare efficacemente,<br />

inserendosi nella linea difensiva tramite corse di "qualità<br />

e quantità". Questo è dovuto principalmente a due<br />

aspetti: le grandi capacità condizionali e mentali di molti<br />

interpreti e il fatto che la squadra bavarese difficilmente<br />

è spaccata in due (proprio perchè è di solito molto corta<br />

e compatta) e quindi i centrocampisti sono in grado di<br />

essere efficaci sia quando accorciano in avanti sia<br />

quando devono ripiegare.<br />

46


Tattica<br />

Prima di vedere alcuni esempi attraverso l'utilizzo dei fermo immagine,<br />

ricapitoliamo quali sono i comportamenti basilari che devono tenere i vari<br />

reparti e quali sono i principali vantaggi e svantaggi che porta il<br />

pressing ultra-offensivo.<br />

Foto: Shutterstock.com - Vitalii Vitleo<br />

COMPORTAMENTI PRINCIPALI PER REPARTO<br />

La separazione è esemplificativa, l'organizzazione è collettiva e i punti sottostanti sono legati uno all'altro<br />

Attaccanti:<br />

• “uscire forte”<br />

• non farsi saltare e chiudere<br />

l'imbucata<br />

• indirizzare la giocata<br />

Centrocampisti:<br />

• accorciare in avanti<br />

• chiudere gli appoggi<br />

Difensori:<br />

• rompere la linea dove<br />

necessario<br />

• marcare preventivamente<br />

• accettare uno vs uno<br />

Portiere:<br />

• stare alto per coprire la<br />

profondità


Tattica<br />

Come noto il Bayern in fase di non possesso utilizza il sistema 4-2-3-1.<br />

Le costanti che caratterizzano il pressing ultra-offensivo dei bavaresi sono i seguenti:<br />

• Inizialmente il blocco di sei giocatori si predispone alto pronto a far partire il pressing<br />

• I giocatori attaccano i possessori in avanti, cercando d'indirizzare la manovra su un lato.<br />

• Come la palla va esternamente, il laterale basso rompe la linea ed è pronto a uscire<br />

sullo sfogo esterno avversario (il blocco di pressing diventa di sette giocatori).<br />

• Se il laterale basso esce sul terzino avversario, il centrale scivola in fascia.<br />

• La linea è molto alta e accorcia sui vertici avversari.<br />

• Sul lato palla si crea molta densità.<br />

• Alcuni giocatori effettuano movimenti di bilanciamento (ad esempio il centrocampista<br />

se il centrale si apre molto è pronto a entrare dentro la linea).<br />

Vediamo adesso attraverso l'utilizzo dei fermo immagine (estrapolati dai match con il PSG) alcune<br />

situazioni.<br />

SITUAZIONE 1<br />

Costruzione dal portiere del Paris Saint Germain. I parigini “spezzano” in due la squadra posizionando<br />

4 giocatori alti per tenere impegnati più difensori del Bayern.<br />

La squadra tedesca si dispone subito con quattro giocatori molto alti (i due esterni, la punta e il<br />

trequartista), con i due mediani pronti ad alzarsi centralmente e uno dei due terzini che accorcia in<br />

base a dove viene indirizzata la palla. L'aspetto particolare in questo caso è che la pressione sui due<br />

centrali del Paris viene portata dai due esterni (Koman e Sanè), con la punta (Choupo-Moting) e il<br />

trequartista (Muller) che lavorano dentro, più indietro (fotogramma 1).<br />

1<br />

48


Tattica<br />

La palla viene indirizzata sul terzino sinistro del PSG sul quale esce molto alto l'esterno basso bavarese Pavard<br />

(fotogramma 2).<br />

2<br />

Il possessore attaccato dal terzino bavarese è costretto a indietreggiare. In zona palla vi sono 6 giocatori a fare<br />

densità e a chiudere gli appoggi (fotogramma 3)<br />

3<br />

La palla dopo uno scarico viene indirizzata sull'esterno sinistro del Paris, sul quale scivola lateralmente il<br />

centrale difensivo Sule. Vediamo la linea (diventata a tre) del Bayern molto alta che lascia in fuori gioco il<br />

giocatore francese (fotogramma 4).<br />

4<br />

49


Tattica<br />

SITUAZIONE 2<br />

Anche in questa situazione il pressing sui due centrali viene portato dai due esterni offensivi, con<br />

Muller che lavora sul vertice basso del Paris e Choupo Moting (fuori dall'immagine) su l'altro<br />

centrocampista francese (fotogramma 1).<br />

1<br />

La palla viene giocata dentro per Neymar che si abbassa per fungere da raccordo, il quale viene<br />

“accorciato” da un centrocampista.<br />

Lateralmente Hernandez (terzino sinistro) è pronto a uscire sul terzino avversario (fotogramma 2).<br />

2<br />

50


Tattica<br />

Neymar non raccorda per il laterale destro, bensì prova a servire in verticale un compagno sul quale<br />

ha però accorciato Alaba (difensore centrale di sinistra) che, complice la “caduta” dell'avversario, lo<br />

anticipa nettamente.<br />

Come si nota dal fermo immagine sono sette i giocatori che hanno contribuito al recupero della palla.<br />

In questo frangente Kimmich (fuori dall'inquadratura) ha bilanciato l'uscita molto alta del centrale<br />

Alaba, mantenendo una posizione più bassa (fotogramma 3).<br />

3<br />

SITUAZIONE 3<br />

In questa situazione sul centrale in possesso esce il latrale alto di destra (Sanè), con il terzino di parte<br />

pronto ad alzarsi forte sul terzino avversario e Goretzka (evidenziato) a uomo sul centrocampista<br />

vicino al possessore.<br />

Questa volta però Choupo Moting è pronto a uscire sull'altro centrale difensivo e Koman è deputato<br />

ad accorciare sul terzino destro (fotogramma 1).<br />

1<br />

51


Tattica<br />

Choupo Moting esce sul centrale e Koman accorcia sul terzino (fotogramma 2).<br />

2<br />

Il laterale del Paris sulla pressione di Koman riesce comunque a servire un centrocampista parigino<br />

che si apre in ampiezza alle spalle dell'esterno alto bavarese. Il centrocampista francese viene però<br />

seguito da Muller e raddoppiato dal terzino sinistro del Bayern (evidenziati entrambi) (fotogramma<br />

3).<br />

3<br />

52


Tattica<br />

SITUAZIONE 4<br />

In questo fermo immagine è ben evidente come il Bayern “stringa” il campo in base a dove si trova la<br />

sfera creando molta densità in zona palla (fotogramma 1).<br />

1<br />

SITUAZIONE 5<br />

Questa azione di pressing (tratta dalla gara di ritorno) nasce da un retropassaggio lungo per il<br />

portiere francese. La squadra tedesca sale e porta pressione con Koman sull'estremo difensore, il<br />

quale indirizza per il laterale basso del Paris (fotogramma 1).<br />

1<br />

53


Tattica<br />

Sul laterale destro francese esce forte Alphonso Davies (terzino sinistro). Il centrocampista lato palla<br />

(in quella partita Alaba) accorcia sul centrocampista francese vicino al possessore, mentre Kimmich è<br />

pronto a bilanciare arretrando (fotogramma 2).<br />

2<br />

Sul possessore è uscito Davies, che può contare anche sul raddoppio del compagno. Sull'esterno alto<br />

sinistro francese è quindi “scivolato” il difensore centrale (Hernandez). Il centrocampista lato palla<br />

(Alaba) è sul riferimento vicino, mentre Kimmich si è abbassato andando a bilanciare la squadra,<br />

prendendo il posto del centrale difensivo Hernandez. Anche in questa situazione sono evidenti gli<br />

aspetti che caratterizzano il pressing bavarese, ovvero molti giocatori in zona palla, terzino che si alza<br />

in modo considerevole sull’esterno rivale, centrale difensivo che scivola esternamente, un<br />

centrocampista pronto a bilanciare l'uscita del centrale (fotogramma 3).<br />

3<br />

PRESSING: VANTAGGI E CONTROINDICAZIONI**<br />

VANTAGGI<br />

• Supremazia territoriale.<br />

• Recupero palla in posizione favorevole.<br />

• Dominio psicologico.<br />

• Aumento di coraggio e personalità.<br />

CONTROINDICAZIONI<br />

• Possono venire tagliati fuori molti giocatori.<br />

• Può venir concesso spazio in profondità.<br />

• Possono essere necessarie lunghe rincorse<br />

all'indietro.<br />

• Può Diminuire l’autostima.<br />

**potenziali vantaggi e controindicazioni dipendenti dall'efficacia o meno del pressing<br />

54


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Articoli<br />

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Training Ground<br />

Collections<br />

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Webinar<br />

Tactical Lab<br />

5<br />

7<br />

4<br />

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Sappiamo che fare l'allenatore è uno dei mestieri più complicati al mondo.<br />

Servono grandi competenze su molteplici aree e quando i risultati non<br />

arrivano a pagare è quasi sempre il tecnico.<br />

E' per questa semplice ragione che occorre chiedere il massimo agli altri ma<br />

anche a se stessi.<br />

Attraverso Allenatore.net hai disposizione una vastissima serie di contributi<br />

su ogni specifico aspetto del gioco.<br />

Ti saranno utili per sviluppare le competenze del singolo, sotto ogni punto di<br />

vista, ma anche e sopratutto per identificare il modello di gioco ed i contesti<br />

tattici che la squadra dovrà risolvere sul campo.<br />

Le numerose proposte didattiche presenti nei contributi e/o nella specifica<br />

sezione del sito forniscono ottimi spunti per delineare i mezzi con cui<br />

costruire gli allenamenti e implementare una efficiente organizzazione di<br />

squadra.<br />

Poi la palla passa a te! Dovrai determinare il tempo a disposizione, stendere il<br />

piano di lavoro, identificare tutti gli obiettivi che si vuoi raggiungere nel corso<br />

del ciclo settimanale e/o dei vari cicli preparatori.<br />

Potrai infine costruire la seduta, identificando gli scopi principali e<br />

tenendo conto degli obiettivi correlati, che spesso sono basilari.<br />

Variando tempi, spazi, recuperi e numero di giocatori potrai determinare il<br />

volume e l'intensità degli esercizi.<br />

Associando la qualità delle proposte didattiche all'intensità del lavoro<br />

puoi incidere sui due aspetti chiave della prestazione: organizzazione<br />

di gioco e performance agonistica.<br />

Il tutto per con lo scopo di raggiungere la vetta della<br />

potenzialità, tue e della squadra che alleni....<br />

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56


1<br />

UN ARCHIVIO INFINITO………<br />

Sono oltre<br />

24 ore su 24 da ogni device (PC, smartphone, tablet).<br />

che possono essere consultati<br />

Metodologia<br />

In primo piano<br />

Statistiche<br />

Intervista<br />

Marketing e management<br />

Psicologia<br />

Top player<br />

Tattica<br />

Tecnica<br />

Giovani<br />

Game model<br />

Esercitazioni<br />

Preparazione<br />

Moduli e contrapposizioni<br />

Palle inattive<br />

Professional solutions<br />

Alimentazione<br />

Attrezzature Calcio<br />

Medicina<br />

Calcio femminile<br />

Gestione e regolamenti<br />

Il numero 1<br />

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2<br />

TRAINING GROUND…sempre un passo avanti<br />

L'allenatore sa che la domenica sono i giocatori gli assoluti protagonisti della<br />

partita...<br />

Questa sezione specifica è stata studiata per semplificare il lavoro del tecnico<br />

e consentirgli di gestite al meglio tutte quelle aree che l’allenatore deve<br />

coordinare.<br />

Ecco nel dettaglio<br />

la massima qualità ed efficacia.<br />

per pianificare e svolgere il proprio lavoro con<br />

1<br />

DEFINISCI IL MODELLO DI GIOCO<br />

SEZIONI<br />

1.1 Ottimizza la metodologia<br />

1.2 Studia i modelli di gioco dei grandi allenatori<br />

1.3 Scopri le lezioni dai professionisti<br />

L'IMPORTANZA DEL MODELLO DI GIOCO.<br />

Il modello di gioco rappresenta la bussola e la base di partenza<br />

per qualsiasi progettualità relativa all'organizzazione dei mezzi<br />

per lo sviluppo sia delle componenti individuali che per<br />

l'organizzazione del collettivo.<br />

In sostanza, il piano di lavoro può essere approntato solo dopo<br />

aver determinato le caratteristiche dei giocatori e delineato il<br />

modello di gioco.<br />

2<br />

PIANIFICA E ORGANIZZARE IL COLLETTIVO<br />

3<br />

SEZIONI<br />

2.1 Fase offensiva: sviluppi e situazioni<br />

2.2 Fase difensiva: accorgimenti e regole<br />

2.3 La gestione delle transizioni<br />

2.4 Le fasi fisse: schemi e organizzazione<br />

PREPARA IL PIANO DI ALLENAMENTO<br />

SEZIONI<br />

3.1 Guarda le esercitazioni dei grandi allenatori<br />

3.2 Scopri le esercitazioni per la fase difensiva<br />

3.3 Scopri le esercitazioni per la fase offensiva<br />

3.4 Scopri le esercitazioni per le fasi di transizione<br />

3.5 Analizza principi, schemi ed esercitazioni per le fasi<br />

fisse<br />

3.6 Pianifica esercitazioni in spazi ristretti, possessi e<br />

partite tattiche generali<br />

3.7 Prepara i warm up<br />

L'INFLUENZA DELL'ORGANIZZAZIONE DI GIOCO SULLA<br />

PERFORMANCE DEL GIOCATORE.<br />

L'organizzazione di gioco è il mezzo attraverso il quale<br />

semplificare le letture del giocatore e fare in modo che<br />

quest'ultimo possa leggere velocemente il contesto di gioco e<br />

scegliere rapidamente la cosa più idonea da fare.<br />

Tutto questo da dei vantaggi al giocatore che una volta<br />

effettuata la scelta avrà tempo e potrà concentrarsi<br />

(inconsciamente) sull'esecuzione dell'idea tattica.<br />

Si tratta di un argomento estremamente importante perchè,<br />

come detto, l'organizzazione di gioco incide sulla performance<br />

del giocatore, oltre a mettere in risalto le capacità<br />

dell'allenatore.<br />

L'IMPORTANZA DEL PIANO DIDATTICO... E IL RUOLO<br />

FONDAMENTALE DEL TECNICO<br />

Le esercitazioni sono fondamentali. Hanno le potenzialità di<br />

dare forma alle idee dell'allenatore. Trasformano il progetto<br />

tecnico-tattico in azioni concrete... in prestazioni.<br />

Chiaramente quando si parla di esercitazioni dobbiamo sapere<br />

che non sono solo le regole di svolgimento della proposta<br />

didattica a essere importanti: è fondamentale la scelta dello<br />

spazio adeguato; è importantissima la capacità dell'allenatore<br />

nel dare ritmo al lavoro; è determinante saper gestire le pause.<br />

58<br />

TRAINING GROUND


4<br />

5<br />

SVILUPPA LE COMPONENTI ATLETICHE<br />

SEZIONI<br />

4.1 Ottimizza la metodologia<br />

4.2 Prepara il programma<br />

4.3 Allena la forza<br />

4.4 Lavora sulla velocita ́<br />

4.5 Sviluppa la resistenza<br />

4.6 Allena le capacita ́ coordinative<br />

4.7 Previeni gli infortuni<br />

PREPARA LA PARTITA<br />

CURARE OGNI DETTAGLIO DELLA PERFORMANCE<br />

Le componenti atletiche sono le fondamenta sulle quali si basa<br />

la prestazione del calciatore.<br />

Avere “benzina” e un “motore” che gira sono presupposti<br />

fondamentali per fare gare di qualità.<br />

E' una chiara e evidente responsabilità dell'allenatore quella di<br />

curare gli aspetti prestativi, anche quando ci si avvale di<br />

professionisti specifici che fanno parte dello staff.<br />

SEZIONI<br />

5.1 Studia il 4-3-3<br />

5.2 Studia il 4-4-2<br />

5.3 Studia il 3-5-2<br />

5.4 Studia il 4-2-3-1<br />

5.5 studia il 4-3-1-2<br />

5.6 Studia il 4-3-2-1<br />

5.7 Studia il 3-4-1-2<br />

5.8 Studia il 3-4-3 (3-4-2-1)<br />

I DETTAGLI E GLI ACCORGIMENTI FANNO LA DIFFERENZA<br />

In relazione allo schieramento avversario avremo degli spazi da<br />

sfruttare... per sviluppare i vari step dell'attacco posizionale.… e<br />

delle posizioni da andare a occupare in relazione al tipo di<br />

pressione che vogliamo attuare in fase di non possesso.<br />

Preparare la partita ... e quindi identificare e determinare gli<br />

opportuni accorgimenti .... significa mettere i giocatori nelle<br />

condizioni migliori per rispondere alle situazioni di gioco più<br />

ricorrenti e di conseguenza incidere sulla prestazione sia<br />

individuale e sia collettiva.<br />

Un fattore, lo studio della contrapposizione, che nessun<br />

allenatore che voglia ritenersi tale può trascurare.<br />

6<br />

VALORIZZA LE RISORSE UMANE<br />

SEZIONI<br />

6.1 Migliora la leadership<br />

6.2 Gestisci e lavora con i singoli giocatori<br />

6.3 Lavora sulla psicologia<br />

DARE IL MASSIMO E... PRETENDERE ALTRETTANTO<br />

Un allenatore può conoscere tutto di tattica, tecnica,<br />

metodologia dell'allenamento ma se non ha un piano per<br />

coinvolgere I giocatori e farli sentire parte integrante del<br />

progetto è “morto”.<br />

La capacità di gestire le risorse umane ha un valore<br />

inestimabile.<br />

Spesso gli allenatori iniziano le attività focalizzando la propria<br />

attenzione e quella dei giocatori sugli aspetti tecnico-tattici... In<br />

realtà il primo step è legato a far comprendere loro il significato<br />

del proprio ruolo e l'importanza che ha il collettivo nell'esaltare<br />

e valorizzare le competenze del singolo.<br />

All'intero di<br />

è possibile<br />

esplorare una vastissima<br />

collezione di video e<br />

contributi, equivalenti a una<br />

biblioteca di


3 ESERCITAZIONI: un mezzo fondamentale<br />

Le esercitazioni sono fondamentali e permettono di sviluppare le competenze<br />

dei giocatori e traferire alla squadra I principi di gioco e le idee del tecnico.<br />

Oltre alle 4.500 proposte didattiche che si trovano all’interno dei contributi,<br />

l’abbonato ha a disposizione le numerose esercitazioni contenute nella<br />

sezione ESERCITAZIONI e nella nuova sezione DRILLS.<br />

Vediamo a seguire tre tipologie di esercitazioni tratei da Allenatore.net.<br />

:Circuito tecnico analitico/situazionale<br />

Circuito di esercizi analitici abbinati a situazioni di gioco in spazi ristretti<br />

In uno spazio come in figura predisponiamo un circuito tecnico composto da esercizi analitici e situazioni di<br />

gioco. Il circuito è composto da tre stazioni, ognuna delle quali comprende un esercizio analitico e una<br />

esercitazione. I giocatori vengono divisi in gruppi e lavorano contemporaneamente, cambiando stazione al<br />

fischio dell'allenatore.<br />

Vediamo nello specifico. Tutte le stazioni prevedono una prima parte analitica seguita da un gioco situazionale.<br />

Nella prima stazione (campo rosso) quattro giocatori (due rossi e due blu) conducono la palla e effettuano una<br />

serie di finte in prossimità dei cinesini. Al fischio del mister i giocatori si sfidano in un 1 vs 1 a tempo.<br />

Nella seconda stazione i due gruppi effettuano una serie di passaggi e controlli sui cinesini. Come si nota<br />

dall'immagine il giocatore passa la palla al compagno e poi si propone in avanti. Al fischio del mister i quattro<br />

giocatori si sfidano in un 2 vs 2, con l'obiettivo di portare la palla in meta.<br />

Infine nella terza stazione (campo giallo) otto giocatori (quattro per squadra) inizialmente effettuano una serie di<br />

passaggi in posizione, seguendo una sequenza prestabilita, successivamente, al fischio, giocano un 4 vs 4. Dopo<br />

un tempo prestabilito i gruppi cambiano stazione. Il gruppo della stazione uno passa nella due, mentre i giocatori<br />

della stazione due prendono il posto di quattro giocatori della stazione tre, i quali a loro volta passano alla<br />

stazione uno.<br />

60<br />

ESERCITAZIONI


new<br />

DRILLS… una nuova sezione subito disponibile<br />

Nella nuova sezione DRILLS abbiamo raccolto una serie di imperdibili<br />

esercitazioni tratte dagli allenamenti delle squadre professionistiche.<br />

Lo scopo è quello di guardare e prendere spunto dagli allenamenti di<br />

Guardiola, Simeone, Nagelsmann, Tuchel, Sampaoli e molti altri….<br />

TECNICA ANALITICA<br />

TECNICA SITUAZIONALE (1 VS 1)<br />

ESERCITAZIONI TATTICHE IN<br />

SPAZI RISTRETTI<br />

PASSING DRILL<br />

RONDOS E POSSESSI PALLA<br />

PARTITE IN SPAZI<br />

RISTRETTI<br />

PARTITE A TEMA<br />

ESERCITAZIONI PER LA<br />

LINEA DIFENSIVA<br />

ESERCITAZIONI<br />

ATLETICHE COMBINATE<br />

ESERCITAZIONI TATTICHE<br />

COLLETTIVE<br />

SVILUPPI STRUTTURATI<br />

(OMBRA)<br />

PALLE INATTIVE<br />

Foto: Shutterstock.com - Sodel Vladyslav<br />

ESERCITAZIONI


4<br />

VIDEO…per darti il massimo<br />

All'interno della ricca sezione VIDEO gli utenti potranno trovare una serie di<br />

servizi straordinari tratti da conferenze e seminari di alcuni tra gli esperti di<br />

calcio più apprezzati e conosciuti dal pubblico e dagli addetti ai lavori (<br />

In aggiunta l'analisi del precampionato e le<br />

di altissimo profilo (da Zeman a Guardiola, passando per Luis<br />

Enrique, Koeman e molti altri).<br />

).<br />

Una sessione quasi interamente<br />

pratica sviluppata dal bravissimo<br />

Foto: Allenatore.net - tratta dal workshop svolto a Bologna<br />

TRAINING GROUND…sempre un passo avanti


Una illuminante lezione di<br />

al museo del<br />

calcio di Coveciano.<br />

evidenzia iI<br />

principi tattici e le regole da<br />

attuare quando ci si allena con<br />

l’esercitazione “rubo a<br />

centrocampo”.<br />

Foto seminario<br />

Doppia pagina<br />

TRAINING GROUND…sempre un passo avanti


35<br />

COLLECTIONS<br />

v<br />

Nella sezione<br />

sono presenti ben 70 video tutorial<br />

suddivisi per argomento, come<br />

mostrano le grafiche.<br />

64<br />

COLLECTIONS & WEBINAR


WEBINAR<br />

Ogni mese nuovi Webinar, su svariati argomenti, implementano la sezione<br />

specifica.<br />

A seguire alcuni degli argomenti trattati<br />

DURATA WEBINAR: 90 MINUTI<br />

DALLE REAZIONI ALLE TRANSIZIONI<br />

Marco Giunta<br />

Principi, regole ed esercitazioni per la gestione del cambio fase.<br />

DURATA WEBINAR: 80 MINUTI<br />

AGGREDIRE LA PARTITA<br />

Massimo Lucchesi<br />

Scopriamo insieme a Massimo Lucchesi le 10 regole da seguire per<br />

responsabilizzare i giocatori e stimolare l'approccio ideale alla gara.<br />

DURATA WEBINAR: 110 MINUTI<br />

ALLENARE: METODO E COMUNICAZIONE<br />

Giovanni Mussa<br />

La sessione pone al centro l'allenatore, le competenze che deve<br />

possedere, le attività che deve gestire durante la settimana, il metodo<br />

che deve continuamente implementare per restare aggiornato e al<br />

passo con i tempi...<br />

DURATA WEBINAR: 80 MINUTI<br />

LE REGOLE PER ALLENAMENTI EFFICACI<br />

Giovanni Mussa<br />

Saper preparare, presentare, guidare e intervenire durante<br />

l'allenamento è fondamentale. Scopriamo insieme a Giovanni Mussa<br />

i dettagli da curare con attenzione.<br />

65<br />

COLLECTIONS & WEBINAR


6<br />

NEWSOCCERDRILLS…per gestire la stagione<br />

L'allenatore non è un contabile e non ha tempo da perdere in attività che alla<br />

fine servono a poco.<br />

Con gli strumenti di Newsoccerdrills.com puoi gestire in<br />

, creare istantaneamente una seduta scegliendo<br />

l'obiettivo e utilizzando<br />

e accedere al<br />

che includono (anche in formato video) le proposte<br />

tecnico-tattiche di alcuni tra i più acclamati allenatori del mondo.... perchè<br />

sappiamo bene che è sul campo dove fai la differenza...<br />

Creazione della squadra<br />

Creazione profilo giocatori<br />

Gestione presenze allenamenti<br />

Gestione delle convocazioni<br />

Gestione delle partite<br />

Creazione piani di allenamento<br />

Stampa dei piani di allenamento<br />

Creazione degli esercizi<br />

Archiviazione degli esercizi<br />

Easy - pad (lavagna tattica)<br />

66<br />

NEWSOCCERDRILLS


7 TACTICAL-LAB una esclusiva rivista cartacea<br />

Il magazine è dedicato all'approfondimento degli aspetti tattici del gioco del<br />

calcio e va ad integrarsi e completare gli innumerevoli contributi on line<br />

disponibili sul portale.<br />

Unica al<br />

mondo<br />

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domicilio<br />

senza costi<br />

aggiuntivi<br />

Cartacea<br />

Rivista tattica<br />

Per allenatori,<br />

collaboratori,<br />

osservatori.<br />

Match analyst<br />

67<br />

TACTICAL-LAB


ABBONAMENTI<br />

A te la scelta.... puoi optare per l'abbonamento e accedere ai video e agli<br />

articoli on line.<br />

Puoi la rivista cartacea e anche gli strumenti di<br />

Scegli il tuo abbonamento, prepara il tuo piano di allenamento (anche grazie<br />

contributi e alle esercitazioni che ti mettiamo a disposizione) e concentrati sul<br />

tuo lavoro...<br />

È possibile optare per la formula annuale o rateale,<br />

E' possibile effettuare il pagamento con bonifico bancario, bollettino postale,<br />

carta di credito e paypal. L'attivazione del servizio avviene immediatamente<br />

nel caso di pagamento con carta o paypal. Alla ricezione della contabile, nel<br />

caso di pagamento a mezzo banca o posta.<br />

La formula rateale può essere sottoscritta esclusivamente con carta di credito e prevede in base all’abbonamento scelto<br />

una quota di attivazione.<br />

La formula annuale può essere sottoscritta anche con versamento postale o bonifico.<br />

* La spedizione della rivista Tactical-Lab avviene esclusivamente sul territorio italiano. I residenti all'estero<br />

hanno comunque accesso alla versione DIGITALE.<br />

Foto: Shutterstock.com - Africa Studio<br />

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Con l'abbonamento FULL<br />

l'utente ha la possibilità di:<br />

1. accedere ai nuovi contributi<br />

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MENSILE e scaricare i<br />

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2. accedere a tutti I contributi<br />

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nelle sezioni dell'ARCHIVIO<br />

TECNICO;<br />

3. utilizzare gli strumenti della<br />

sezione TRAINING<br />

GROUND;<br />

4. accedere alle raccolte della<br />

sezione COLLECTIONS.<br />

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5. ricevere a casa* la rivista<br />

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6. gestire la stagione con<br />

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I pacchetti sono gli stessi e le condizioni sono quelle evidenziate a seguire:<br />

• l'abbonamento ha un costo 90.00 € (dopo un anno il servizio è<br />

rinnovabile a 60€)<br />

• l'abbonamento ha un costo 120.00 € (dopo un anno il servizio<br />

è rinnovabile a 79€)<br />

• l'abbonamento ha un costo 179.00€ (dopo un<br />

anno il servizio è rinnovabile a 89€)<br />

69<br />

ABBONAMENTI


Tel: +39 0584 976585 - 0584 1841812 - N verde: 800 546717<br />

Email: info@allenatore.net - WhatsApp: 371 422 66 64<br />

Nel calcio non sempre è possibile vincere e il risultato può<br />

dipendere da mille fattori.<br />

Non c'è invece nessuna variabile che può incidere sulla<br />

scelta di come perdere.<br />

L’ allenatore deve fare il massimo per mettere i giocatori<br />

nelle condizioni di vincere e soprattutto di scegliere come<br />

perdere.<br />

Foto: Shutterstock.com - Sergey Nivens


N° 189<br />

Ottobre 2020<br />

TATTICA 2<br />

Costruire con il doppio sistema<br />

a cura della redazione<br />

Principi soluzioni e accorgimenti della costruzione 3 + 2 e della 2 + 1 variabile.<br />

Foto: Shutterstock.com - sbonsi<br />

RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO ( LU ) TEL. 0584 976585 - FAX 0236215556<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO<br />

DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO


a cura della redazione<br />

www.Allenatore.net<br />

Tattica<br />

LA RINASCITA AZZURRA<br />

Il 13 novembre 2017 la Nazionale italiana<br />

tocca uno dei momenti più bui della sua<br />

storia.<br />

A San Siro si gioca la partita di ritorno contro<br />

la Svezia, valevole per accedere ai Mondiali<br />

2018. Gli azzurri di Ventura, dopo lo 0 a 1<br />

dell'andata, sono obbligati a vincere, ma<br />

come ben sappiamo sbattono nel muro<br />

svedese per 90 minuti e non vanno oltre lo<br />

zero a zero. L'Italia non si qualifica per la<br />

rassegna mondiale e le polemiche<br />

divampano. A farne le spese sono<br />

chiaramente il Ct Ventura e, a seguire, il<br />

presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio.<br />

Il movimento calcistico ha bisogno di nuova<br />

linfa e a risollevare le sorti della nazionale, il<br />

14 Maggio 2018, viene nominato Roberto<br />

Mancini.<br />

Già nelle prime amichevoli le intenzioni di<br />

Mancini sono ben chiare, ovvero cercare di<br />

proporre un calcio propositivo e di dominio<br />

con lo scopo di valorizzare i giocatori di<br />

maggiore qualità.<br />

Il percorso non è però subito in discesa e in<br />

alcune situazioni l'Italia non convince.<br />

Il tecnico si affida da subito al 4-3-3<br />

cercando di proporre alcuni principi, che<br />

dovranno essere i cardini del modello di gioco<br />

italiano. In fase di possesso è richiesta una<br />

costruzione manovrata che poggia le basi sui<br />

tipici flussi del sistema di gioco, ovvero<br />

costruzione centrale 2 +1, terzini in ampiezza<br />

e tipici sviluppi di catena esterni<br />

(terzino/mezzala/ala).<br />

L'atteggiamento degli azzurri è spesso<br />

propositivo ma la squadra non è sempre in<br />

grado di assolvere con continuità i principi<br />

richiesti dal mister. Mancini prova<br />

addirittura a cambiare sistema di gioco e in<br />

occasione della partita di Nations League del<br />

Settembre 2018 contro il Portogallo, utilizza<br />

un 4-4-2, che pero non convince.<br />

Gli obiettivi e le esigenze di Mancini sono<br />

chiare, ovvero: cercare di creare un modello<br />

di gioco con principi ben chiari, che valorizzi<br />

le caratteristiche dei giocatori più importanti.<br />

Di conseguenza, mettere gli elementi di<br />

maggior qualità e talento nelle condizioni di<br />

esprimersi al meglio probabilmente esalterà<br />

lo stesso modello di gioco. Mancini deve<br />

quindi cercare il vestito perfetto per la<br />

Nazionale e probabilmente l'intuizione giusta<br />

arriva nel novembre dello stesso 2018.<br />

Proprio in occasione della gara di ritorno di<br />

Nation League contro il Portogallo si vede per<br />

la prima volta il cosiddetto sistema ibrido o<br />

fluido, ovvero costruire con uno schieramento<br />

e difendere con un altro.<br />

In particolare, semplificando con i numeri,<br />

l'Italia difende con un 4-3-3 (che in fase di<br />

difesa bassa diventa un 4-5-1) e attacca con<br />

un 3-2-4-1. Ovviamente questa è una<br />

semplificazione numerica, quello che<br />

andremo a vedere sono invece i modi con cui<br />

gli azzurri formano “le strutture “ di gioco e<br />

come vengono occupati gli spazi.<br />

Prima di addentrarci nell'analisi delle<br />

caratteristiche del modello è doveroso<br />

ricordare che dalla partita con il Portogallo,<br />

finita 0 a 0, l'Italia ha inanellato 12 vittorie e<br />

due pareggi, vincendo tutte le partite del<br />

girone di qualificazione all'europeo,<br />

sciorinando un calcio piacevole e di grande<br />

qualità.<br />

Nell'ultimo incontro disputato, gli azzurri<br />

sono andati a imporsi ad Amsterdam,<br />

sconfiggendo l'Olanda al termine di una<br />

partita che ha visto l'Italia prevalere non solo<br />

sul piano del risultato ma anche su quello del<br />

palleggio (57% contro 43%) e delle occasioni<br />

da rete (11 tiri in porta per gli azzurri contro 3<br />

dei rivali).<br />

72


Tattica<br />

ITALIA: I PRINCIPI CARDINE<br />

Alla guida della nazionale Mancini ha, nel<br />

corso del tempo, sviluppato ed arricchito un<br />

modello di gioco che prevede i principi<br />

descritti a seguire.<br />

Ricerca della manovra corta:<br />

in fase di possesso l'Italia ha sempre<br />

«sfruttato» il palleggio, cercando di<br />

costruire dal basso. La presenza di due<br />

centrocampisti molto abili tecnicamente,<br />

come Jorginho e Verratti, permette di<br />

sviluppare quest'idea di calcio.<br />

Disponendo una linea di tre difensori (che<br />

già di per se garantisce un ottimo<br />

presupposto per lo scorrimento palla),<br />

unita a due centrocampisti di qualità che<br />

raccordano, si crea quindi una struttura<br />

che garantisce grande palleggio in prima<br />

costruzione e che riesce a superare spesso<br />

la prima pressione avversaria, obbligando<br />

gli stessi ad arretrare ed aspettare più<br />

bassi per non subire imbucate alle spalle.<br />

Le intenzioni dei costruttori sono chiare:<br />

giocare corto, per attirare gli avversari e<br />

poi imbucare.<br />

Questo tipo di struttura ha un altro<br />

notevole vantaggio, ovvero quello di poter<br />

contare su molti uomini ed essere,<br />

all’occorrenza, efficace anche in<br />

transizione negativa qualora venga persa<br />

la sfera.<br />

Per creare la struttura l'accorgimento<br />

utilizzato dagli azzurri è il seguente: un<br />

laterale si alza molto posizionandosi in<br />

ampiezza assoluta mentre l'altro stringe<br />

dentro al campo.<br />

Nell'immagine a seguire vediamo i<br />

difensori a tre (nell'occasione Florenzi,<br />

Bonucci e Chiellini) e i due<br />

centrocampisti, Jorginho e Verratti,<br />

davanti a loro (fotogramma 1).<br />

1<br />

Le immagini a corredo dell’articolo sono tratte dalle partite trasmesse dalla Rai.<br />

Le grafiche sono state fatte utilizzando il programma Tactics Manager<br />

73


Tattica<br />

• Sfruttamento dei corridoi centrali e<br />

laterali alle spalle dei centrocampisti<br />

avversari: nel secondo settore<br />

l'obiettivo è quello di posizionare i<br />

giocatori nei corridoi verticali, ovvero le<br />

due ampiezze (a destra e sinistra) e gli<br />

spazi di mezzo.<br />

A sinistra come detto l'ampiezza viene<br />

presa dal laterale (in quel ruolo si sono<br />

alternati giocatori di “grande gamba”,<br />

come Biraghi, Spinazzola o Emerson<br />

Palmieri) mentre a destra viene<br />

mantenuta dall'esterno offensivo.<br />

I due half-spaces vengono invece<br />

occupati, a sinistra dall'esterno offensivo<br />

che converge (situazione che Insigne<br />

conosce e interpreta alla perfezione) e a<br />

destra dalla mezzala che si alza (Barella e<br />

Pellegrini sono due giocatori che<br />

assolvono questo compito con grande<br />

efficacia).<br />

In questo modo si va quindi a formare un<br />

quadrilatero centrale di difficile lettura<br />

per gli avversari.<br />

Chiaramente la profondità centrale viene<br />

garantita dall'attaccante (Immobile o<br />

Belotti) che è sempre pronto ad aggredire<br />

lo spazio alle spalle della linea avversaria<br />

(fotogramma 2).<br />

2<br />

• Mobilità, imprevedibilità e<br />

occupazione coordinata degli spazi:<br />

grazie al gioco corto e alla disposizione<br />

3+2+4 si vengono a creare delle<br />

interazioni di gioco “naturali” molto<br />

efficaci che esaltano le caratteristiche dei<br />

giocatori. Sul centro sinistra ad esempio la<br />

palla filtrante nell’half-spaces avviene a<br />

seguito di passaggi corti tra i due<br />

centrocampisti centrali che poi imbucano.<br />

In questa situazione è interessante<br />

denotare, oltre alla grande qualità dei due<br />

palleggiatori, anche il fatto che spesso si<br />

posizionano in modo affilato (su due<br />

linee) per poter formare un triangolo<br />

proprio con il “trequartista” di parte<br />

(fotogramma 3).<br />

L'half-space di destra viene invece<br />

occupato, come detto, dall'intermedio,<br />

che si va a sistemare alle spalle dei<br />

centrocampisti avversari, cercando di<br />

occupare una posizione tale da poter<br />

essere raggiunto dalle filtranti dei<br />

centrocampisti centrali, o addirittura<br />

dei difensori centrali, come nel caso<br />

dell'immagine a seguire<br />

(fotogramma 4).<br />

74


Tattica<br />

3<br />

4<br />

La struttura in fase di possesso è oggi ben<br />

chiara e molto efficace. Un aspetto da<br />

evidenziare è il fatto che con il passare del<br />

tempo (e quindi delle partite) il sistema abbia<br />

acquisito molta fluidità e di conseguenze<br />

alcuni spazi vengono occupati, a turno,<br />

da giocatori differenti.<br />

Un accorgimento interessante notato nella<br />

partita contro l'Olanda, riguarda il continuo<br />

cambio di posizione effettuato da Insigne e<br />

Spinazzola sulla catena di sinistra, con il<br />

laterale basso che spesso si proiettava molto<br />

alto in ampiezza (permettendo ad Insigne di<br />

ricevere palla sui piedi largo sulla riga),<br />

oppure convergeva tra le linee, o addirittura<br />

attaccava lo spazio profondo, sfruttando il<br />

fatto che il reparto difensivo olandese era<br />

molto alto (fotogramma 5).<br />

La soluzione che vediamo nell'immagine 5<br />

viene effettuata perchè in quel momento la<br />

squadra avversaria era molto compatta e<br />

stretta e quindi lo spazio tra le linee era<br />

intasato. I giocatori decidono quindi di<br />

“creare “una doppia ampiezza” per andare a<br />

giocare un due contro uno esterno. Risulta<br />

evidente quindi che ormai i giocatori riescono<br />

a manipolare la struttura tattica con grande<br />

75


Tattica<br />

efficacia e qualità, occupando gli spazi in<br />

modo dinamico e funzionale, sapendo<br />

scegliere i corretti flussi di gioco in base al<br />

comportamento degli avversari.<br />

5<br />

I VANTAGGI DELLO SCHIERAMENTO 3 + 2<br />

• Il pentagono 3 + 2 da la possibilità di far scivolare la sfera da destra a sinistra con facilità,<br />

utilizzando l'appoggio di due raccordi. La fitta rete di passaggi corti e in sicurezza, può<br />

indurre gli avversari ad alzarsi ed effettuare pressioni poco organizzate, liberando spazio<br />

alle loro spalle.<br />

• I due centrali di centrocampo possono lavorare in orizzontale o in verticale per<br />

destabilizzare le pressioni avversarie.<br />

• I tre difensori centrali spesso si trovano in superiorità contro gli attaccanti avversari e<br />

possono guadagnare campo e alzare il baricentro della squadra attraverso la conduzione<br />

della palla in avanti. Se gli avversari provano a stabilire la parità numerica, diventa<br />

agevole l'uscita laterale - sui giocatori in ampiezza - e la successiva ricerca dello spazio<br />

tra le linee, con una giocata diretta o il raccordo dei centrocampisti centrali.<br />

• La continua occupazione degli half-spaces e l'iniziale superiorità dei costruttori induce<br />

spesso gli avversari ad abbassarsi per non rischiare di prendere imbucate pericolose.<br />

Quando l'avversario cerca di rimanere alto per mantenere le giuste distanze tra i reparti e<br />

non concedere le imbucate tra le linee, l'attaccante centrale, o i due esterni in ampiezza<br />

possono esplorare gli spazi profondi.<br />

• Se gli avversari sono invece molto bassi per non concedere la profondità, vi è la possibilità<br />

di attaccare con molti uomini, avvicinando notevolmente i due costruttori centrali ai cinque<br />

giocatori offensivi. Ciò permette ai possessori di mantenere il “dominio del gioco” nella<br />

metà campo avversaria con qualità ed efficacia, per poi ricercare sviluppi laterali, 1 vs 1 o<br />

combinazioni centrali.


Tattica<br />

Come utilizzare la struttura 3 + 2 in funzione delle pressioni avversarie<br />

Vediamo adesso, grazie all'utilizzo della<br />

grafica, alcuni sviluppi efficaci con questa<br />

struttura di gioco in base al comportamento<br />

avversario, soffermandoci in particolare sulla<br />

costruzione bassa.<br />

A prescindere dai sistemi di gioco, gli<br />

avversari possono decidere di contrapporsi<br />

con differenti “blocchi di pressione”.<br />

Una squadra schierata ad esempio con un<br />

4-2-3-1 può cercare di oscurare sin da subito<br />

la giocate dei tre difensori centrali, facendo<br />

alzare i due trequarti laterali.<br />

Alle spalle della prima linea di pressione si<br />

viene quindi a creare una situazione di 4 vs 3<br />

centrale, come evidenziato in grafica.<br />

Uno dei due centrocampisti centrali avversari<br />

è obbligato di conseguenza ad alzarsi sulla<br />

linea del trequartista centrale per non<br />

permettere a uno dei due “mediani” di<br />

ricevere facilmente.<br />

Si è formato quindi un blocco di pressione sul<br />

pentagono di costruzione che di fatto libera<br />

necessariamente spazio negli half-spaces.<br />

In particolare alle spalle del centrocampista<br />

centrale avversario si crea una situazione di<br />

vantaggio numerico, con la squadra in<br />

possesso che può innescare l'esterno o il<br />

giocatore tra le linee, come mostra la grafica.<br />

In alternativa il laterale si può abbassare,<br />

allontanandosi del terzino avversario (che<br />

deve comunque prestare attenzione al<br />

giocatore tra le linee) e potrà ricevere con<br />

tranquillità in una zona “libera”.<br />

Anche il portiere può essere coinvolto nella<br />

costruzione, svolgendo le funzioni di regista<br />

arretrato e potendo quindi scegliere – a<br />

fronte della pressione avversaria – di giocare<br />

al compagno, nello spazio alle spalle degli<br />

avversari (settore blu in grafica) (grafica 1).<br />

1<br />

77


Tattica<br />

Nel caso invece gli avversari concedano la<br />

superiorità a uno dei tre centrali è necessario<br />

che il posssessore sia bravo nel condurre,<br />

provocare e imbucare.<br />

Nell'esempio sotto, il terzo centrale libero<br />

viene stato servito da una giocata a muro di<br />

uno dei centrocampisti. Il difensore di<br />

sinistra può così condurre e cercare di<br />

imbucare eventualmente negli half-spaces<br />

(grafica 2).<br />

Una squadra che invece gioca 4-3-3 e decide<br />

di tenere gli esterni stretti per creare parità<br />

numerica con i tre centrali e alzare le mezze<br />

ali sui due centrocampisti, può essere colpita<br />

negli spazi esterni, dove il terzino si potrebbe<br />

trovare in situazione di 2 vs 1 (grafica 3).<br />

2<br />

3<br />

78


Tattica<br />

Nel caso invece i due esterni si abbassino<br />

sulla linea delle mezzali, la superiorità<br />

iniziale sarà evidente. In questo caso il<br />

centrale deve entrare forte, guidando palla<br />

dentro al campo, per provocare gli avversari<br />

(grafica 4).<br />

Nel caso invece gli avversari adottino un<br />

sistema con due attaccanti che “giocano” sui<br />

tre centrali e abbiano due esterni tutto fascia<br />

che “lavorano” 1 vs 1 con i nostri esterni, è<br />

necessario liberare uno dei tre centrali<br />

laterali in conduzione (grazie a una giocata a<br />

muro). A questo punto il centrale deve<br />

condurre e poi giocare dentro. Il trequartista<br />

di parte può facilitare ciò aprendosi e facendo<br />

muovere uno dei tre centrali difensivi,<br />

lasciando il vertice basso e la mezzala di parte<br />

a dover fronteggiare il difensore in<br />

conduzione, il centrocampista centrale a<br />

sostegno e il trequartista opposto tra le linee<br />

(grafica 5).<br />

4<br />

5<br />

Questi sono alcuni esempi che dimostrano<br />

come la struttura “3 + 2 in costruzione + 4<br />

alle spalle” può risultare molto efficace se ben<br />

manipolata.<br />

79


Tattica<br />

Vediamo adesso, attraverso alcuni fermoimmagine,<br />

come l'Italia ha eluso una<br />

pressione offensiva dell'Olanda in situazione<br />

di rimessa dal fondo.<br />

Con palla al portiere cinque giocatori<br />

olandesi provano a contrapporsi ai cinque<br />

costruttori. Locatelli entra in area per<br />

ricevere dal portiere. Il giocatore del Sassulo<br />

non viene attaccato forte dall'esterno<br />

avversario, per paura che la palla venga<br />

giocata lateralmente a Chiellini. Su Locatelli<br />

accorcia in modo blando il centrocampista<br />

centrale. Il centrocampista azzurro gioca a<br />

muro per Bonucci, il quale riceve palla<br />

(fotogramma 1).<br />

Il centrale azzurro riceve e viene attaccato<br />

dall'attaccante orange, il quale con la postura<br />

del corpo prova a chiudere la giocata esterna<br />

su Chiellini, posizionato a sinistra molto<br />

basso. Bonucci invece si direziona dalla parte<br />

opposta e conduce qualche metro<br />

(fotogramma 2).<br />

1<br />

2<br />

80


Tattica<br />

A questo punto Bonucci imbuca un filtrante<br />

che supera tutto il blocco di pressione<br />

indirizzando per Immobile, il quale si libera<br />

incontro, potendo contare sul tantissimo<br />

spazio libero che si è venuto a creare alle<br />

spalle dei giocatori avversari in pressione<br />

alta. L'attaccante (sul quale accorcia Van<br />

Dijk), ha tempo di controllare e di aprire<br />

successivamente sull'esterno di destra<br />

(fotogramma 3).<br />

Queste immagini dimostrano ancora una<br />

volta quindi che i cinque giocatori di<br />

costruzione più il portiere, anche se attaccati<br />

in parità numerica, possono comunque<br />

eludere il blocco avversario attraverso alcuni<br />

sviluppi, come ad esempio la ricerca di<br />

giocate corte seguite da palle filtranti lunghe<br />

ndirizzate in avanti, nello spazio<br />

necessariamente concesso dagli avversari.<br />

3<br />

PASSARE DAL 4-3-3 AL 3-4-3: LE PRINCIPALI SOLUZIONI<br />

1<br />

2<br />

3


Tattica<br />

Gestire spazi e pressioni: dalla struttura 2 + 1 al 3 + 2 in forma dinamica<br />

Vediamo adesso quali sono i principi<br />

fondamentali e alcuni accorgimenti necessari<br />

per costruire con efficacia, qualora si decida<br />

di non utilizzare da subito una struttura<br />

3 + 2, bensì si parta da una struttura 2 + 1<br />

centrale (con i laterali bassi entrambi in<br />

ampiezza), che può essere modificata in base<br />

alle esigenze e alle situazioni.<br />

Partiamo dal presupposto che sono due idee<br />

di costruzione differenti, perché nel caso<br />

precedente (3+2) si crea da subito un blocco<br />

di costruzione composto da molti uomini,<br />

che, come visto, porta i vantaggi<br />

precedentemente elencati, mentre la<br />

costruzione 2 +1 + 2 laterali + 2 intermedi, è<br />

più dinamica, variabile e dipende<br />

maggiormente dal sistema e dalle “pressioni”<br />

avversarie.<br />

Il primo aspetto da sottolineare è che<br />

solitamente i due laterali bassi assumono una<br />

posizione intermedia perché partecipano,<br />

spesso entrambi, alla fase di scorrimento.<br />

Solitamente è durante lo sviluppo dell'azione<br />

che si alzano maggiormente, coordinando il<br />

proprio movimento con quello della mezzala<br />

o ad esempio dell'esterno offensivo.<br />

Un altro ruolo determinante lo hanno le<br />

mezzali che diventano il vero e proprio ago<br />

della bilancia, in quanto devono essere abili<br />

nel capire durante lo sviluppo dell'azione il<br />

loro compito.<br />

I due “intermedi” devono infatti abbassarsi<br />

sulla linea del play in caso ci sia bisogno di un<br />

costruttore in più, oppure, semplicemente,<br />

per raccordare il gioco con una giocata a<br />

muro.<br />

Nel caso invece non sia necessario arretrare<br />

perché l'atteggiamento dei rivali non lo<br />

richiede, cercheranno di smarcarsi alle spalle<br />

dei centrocampisti avversari.<br />

Un altro tipico accorgimento tattico che può<br />

essere eseguito in fase di sviluppo è quello<br />

che prevede l'abbassamento del playmaker<br />

sulla linea dei difensori, creando quindi una<br />

linea tre.<br />

Come noto questo tipo di “movimento” viene<br />

eseguito per ripristinare superiorità numerica<br />

centrale nel caso i due attaccanti lavorino<br />

“uomo contro uomo” con i due difensori.<br />

Ovviamente, in contemporanea<br />

all'abbassamento del vertice basso, diventa<br />

fondamentale l'arretramento di una mezzala<br />

che prende il suo posto, creando una<br />

struttura centrale 3 + 1 più due laterali.<br />

Si evince quindi che questo tipo di<br />

costruzione necessita sicuramente di più<br />

mobilità e letture delle situazioni di gioco,<br />

dipendendo maggiormente dalle pressioni<br />

avversarie.<br />

La struttura di partenza “2 + 1” può quindi<br />

assumere molte altre forme che variano a<br />

seconda delle situazioni. Vediamone alcune<br />

in grafica.<br />

A) In questo primo esempio la struttura di<br />

costruzione centrale è 2 + 1 (più il portiere<br />

ovviamente), con le mezze-ali che tendono a<br />

occupare gli spazi alle spalle dei<br />

centrocampisti avversari.<br />

In questo caso vi è già una evidente<br />

superiorità iniziale, visto che gli avversari<br />

giocano con una attaccante centrale (1 vs 2) e<br />

dovranno far avanzare un giocatore per<br />

andare a disturbare il playmaker.<br />

Il principio in questa situazione è quello di<br />

dilatare inizialmente gli spazi, facendo alzare<br />

terzini e mezze-ali, per permettere ai centrali<br />

e al play di sfruttare la superiorità.<br />

Successivamente se ce ne sarà bisogno le<br />

mezze-ali dovranno fungere da raccordo<br />

(grafica 1 a pagina successiva).<br />

82


Tattica<br />

1<br />

B) In questo secondo caso gli avversari<br />

oscurano da subito il vertice basso e quindi<br />

potrebbe essere utile far abbassare la mezzala<br />

come secondo play per facilitare la<br />

costruzione.<br />

Il movimento della mezzala ad abbassarsi<br />

libera lo spazio alle sue spalle che potrebbe<br />

essere occupato da un esterno offensivo<br />

(come in figura) o da un trequartista,<br />

se si utilizza ad esempio un centrocampo a<br />

rombo. Questo movimento obbliga il<br />

centrocampista avversario a scegliere se<br />

alzarsi in pressione o rimanere in posizione<br />

per coprire lo spazio.<br />

Si forma quindi, in forma dinamica, una<br />

struttura 2 + 2 + 2 alle spalle (grafica 2).<br />

2<br />

83


Tattica<br />

C) Nel caso invece ci sia bisogno di creare<br />

superiorità numerica iniziale sulle due punte<br />

avversarie, il play-maker può arretrare sulla<br />

linea dei due difensori.<br />

Anche in questo caso una mezzala si abbassa<br />

al posto del play e di conseguenza un<br />

giocatore offensivo occupa lo spazio tra le<br />

linee. Si forma quindi un 3 + 1 + 2 alle spalle.<br />

Il playmaker può abbassarsi anche lateralmente<br />

ai due difensori, o addirittura può<br />

essere la mezzala ad arretrare a fianco dei<br />

due centrali (grafica 3).<br />

Finiamo questa parte dedicata alla struttura<br />

2 + 1 (che può prendere altre forme in base<br />

alle situazioni) mostrando, in grafica, come<br />

ripristinare una struttura 3 + 2, qualora ce ne<br />

sia bisogno, in modo diverso rispetto a<br />

quanto visto precedentemente.<br />

In questo caso un terzino stringe con i<br />

centrali mentre l'altro entra dentro al campo<br />

(in coppia con il play).<br />

A seguito di ciò le ampiezze assolute vengono<br />

occupate dagli esterni offensivi e gli halfspaces<br />

dalle mezze-ali (grafica 4).<br />

3<br />

4<br />

84


1<br />

A lezione dai grandi allenatori<br />

Ripresa dal portiere: le soluzioni tattiche<br />

adottate dal Milan di Pioli nella gara<br />

contro la Sampdoria<br />

L'analisi degli sviluppi adottati dai rossoneri e le esercitazioni per<br />

allenare la squadra<br />

In questo primo articolo andremo ad<br />

approfondire una situazione tattica<br />

tratta dalla gara tra Sampdoria e<br />

Milan, prima giornata del nuovo<br />

campionato, giocata lunedì 23 agosto<br />

2021.<br />

Ci concentriamo in particolare sulle<br />

modalità con le quali il Milan di Pioli<br />

ha ripreso il gioco dal portiere e<br />

quali accorgimenti ha adottato in<br />

base alla pressione portata dalla<br />

Sampdoria. Il contributo, come<br />

accennato, sarà poi arricchito e<br />

completato da una sessione<br />

incentrata sull'allenamento di questa<br />

specifica situazione tattica.<br />

Sampdoria - Milan: il tabellino della gara<br />

Sampdoria (4-2-3-1):<br />

Audero, Augello (26' st Murru), Colley, Yoshida, Bereszynski; Ekdal (41' st Silva), Thorsby;<br />

Damsagaard, Gabbiadini (26' st Verre), Candreva; Quagliarella Allenatore: D'Aversa. A disp:<br />

Falcone, Depaoli, Ferrari, Rocha, Chabot, Murillo, Askildsen, Torregrossa, De Luca, Caprari<br />

All.: D'Aversa<br />

Milan (4-2-3-1):<br />

Maignan, Calabria (43' st Romagnoli), Kjaer, Tomori, Hernandez; Tonali, Krunic; Saelemaekers (36'<br />

st Florenzi), Diaz (24' st Bennacer), Leao (24' st Rebic); Giroud. Allenatore: Pioli. A disp:<br />

Tatarusanu, Ballo-Tourè, Gabbia, Kalulu, Castillejo, Pobega, Maldini<br />

All.: Pioli<br />

Arbitro: Guida<br />

Marcatori: 9' pt Diaz (M)<br />

Ammoniti: Gabbiadini, Murru, Bereszynski (S); Kjaer (M). Recupero: 2' pt, 4' st.


Raffaele Barra<br />

Allenatore UEFA B, laureato in Comunicazione, ha<br />

frequentato un corso di <strong>special</strong>izzazione in psicologia<br />

dello sport. Attualmente è Tecnico dell'Albignasego calcio<br />

società che milita nel campionato di Eccellenza del veneto<br />

ANALISI TATTICA<br />

A lezione dai grandi allenatori<br />

Stefano Pioli dalla scorsa stagione ha iniziato un percorso con il “suo” Milan incentrato nel<br />

mantenimento del possesso della sfera e nella ricerca di sviluppi e soluzioni costruendo fin<br />

dal portiere.<br />

In questa prima uscita stagionale i rossoneri hanno affrontato in trasferta la Sampdoria di<br />

D’Aversa, che conoscendo le prerogative del Milan ha costantemente cercato un pressing<br />

ultra offensivo, tentando di non lasciar costruire la squadra di Pioli.<br />

Il Milan, come ci mostrano le prime immagini, ha accettato la pressione, mantenendo il<br />

possesso con pazienza e cercando di eludere il pressing avversario.<br />

Foto: Shutterstock.com - Sbonsi<br />

86


A lezione dai grandi allenatori<br />

Kjaer<br />

1<br />

2<br />

3<br />

Maignan<br />

Tonali<br />

Calabria<br />

Tonali<br />

Tomori<br />

Tonali<br />

Krunic<br />

Krunic<br />

Saelemaekers<br />

Krunic<br />

Diaz<br />

La sequenza di<br />

fotogrammi a<br />

fianco ci mostra<br />

come il Milan<br />

ricerchi con calma<br />

una costruzione<br />

dal basso, alzando<br />

i terzini,<br />

allargando i<br />

centrali difensivi e<br />

facendo abbassare<br />

a turno, con un<br />

movimento a<br />

compasso uno dei<br />

due mediani<br />

(Tonali e Krunic)<br />

(fotogramma<br />

1-2).<br />

Il centrocampista<br />

alto, inoltre, si è<br />

sempre ben<br />

coordinato con<br />

Brahim Diaz,<br />

posizionandosi in<br />

modo tale da<br />

fornire una linea<br />

di passaggio<br />

aperta alle spalle<br />

della prima linea<br />

di pressione<br />

avversaria<br />

(fotogramma<br />

3-4).<br />

Tonali<br />

Krunic<br />

4<br />

87


A lezione dai grandi allenatori<br />

1<br />

2<br />

3<br />

3<br />

Maignan<br />

Maignan<br />

Kjaer<br />

Kjaer<br />

Tomori<br />

Tomori<br />

Krunic<br />

Krunic<br />

Tonali<br />

Tonali<br />

Diaz<br />

Krunic<br />

Con la seconda<br />

sequenza<br />

mostriamo<br />

un’altra uscita dal<br />

basso rossonera,<br />

che permette a<br />

Kjaer di condurre<br />

indisturbato fino a<br />

metà campo e<br />

poter addirittura<br />

rifinire.<br />

(fotogramma 5<br />

a pagina<br />

successiva).<br />

Vediamo lo<br />

sviluppo nei<br />

dettagli.<br />

Tomori gioca palla<br />

al proprio portiere<br />

e si apre<br />

(fotogramma 1).<br />

A questo punto gli<br />

avversari devono<br />

fare una scelta su<br />

come scalare.<br />

Tonali marcato si<br />

alza e, nel<br />

movimento a<br />

compasso è Krunic<br />

a proporsi. Il<br />

centrocampista<br />

fungendo da terzo<br />

uomo gioca di<br />

prima verso Kjaer<br />

(fotogramma<br />

2-3) che può così<br />

condurre,<br />

guadagnare<br />

campo ed eludere<br />

la prima pressione<br />

avversaria<br />

(fotogramma<br />

4).<br />

4<br />

88


A lezione dai grandi allenatori<br />

Krunic<br />

Diaz<br />

Tonali<br />

Leao<br />

Giroud<br />

Saelemaekers<br />

Abbiamo visto due<br />

situazioni di<br />

costruzione corta,<br />

interpretate molto<br />

bene dalla<br />

squadra di Pioli.<br />

Con l’arrivo di<br />

Maignan, ed è<br />

questa la vera<br />

Calabria<br />

novità, la squadra<br />

milanese ha<br />

Kjaer<br />

provato però<br />

5<br />

anche alcune<br />

uscite verticali, cercando di sorprendere gli avversari, cosa che nella passata stagione il<br />

Milan aveva ricercato con meno frequenza.<br />

Con l’addio di Donnarumma e l’arrivo del portiere francese, Stefano Pioli ha a disposizione<br />

un estremo difensore molto bravo con i piedi e in grado di effettuare un calcio molto lungo<br />

e preciso.<br />

Nei casi un cui gli avversari vengano a pressare altissimi, portando molti uomini nella metà<br />

campo ecco una giocata che consente di ricercare l’immediata parità numerica nel fronte<br />

offensivo.<br />

Una soluzione analoga, a dire il vero, si era già vista nella scorsa stagione in Premier<br />

League, allorquando Guardiola aveva ben sfruttato le caratteristiche balistiche del proprio<br />

estremo difensore, attirando gli avversari nella propria metà campo per poi attaccare lo<br />

spazio in verticale.<br />

Foto: Shutterstock.com - Sbonsi<br />

89


A lezione dai grandi allenatori<br />

La terza sequenza, presa dall’alto, ci mostra questa situazione.<br />

La Sampdoria effettua un pressing ultra offensivo, portando una forte pressione nella metà<br />

campo avversaria<br />

sia sugli esterni sia<br />

nella parte<br />

centrale del campo<br />

Leao<br />

dove, Tonali e<br />

Krunic sono<br />

seguiti a uomo<br />

(fotogramma 1).<br />

La squadra è corta<br />

Maignan<br />

e perciò la difesa<br />

lascia molto spazio<br />

alle spalle.<br />

Leao effettua un<br />

1<br />

movimento ad “L”<br />

dall’esterno verso<br />

il centro e<br />

Maignan lo serve<br />

Leao<br />

con un preciso<br />

lancio in verticale<br />

mettendolo<br />

praticamente in<br />

porta.<br />

(fotogramma<br />

2-3).<br />

Il tiro è alto di<br />

poco, ma la<br />

situazione ha<br />

2<br />

consentito di<br />

creare una limpida<br />

palla gol<br />

(fotogramma<br />

4).<br />

Questa variante,<br />

sicuramente<br />

studiata e provata,<br />

ci fa capire la<br />

continua<br />

evoluzione e la<br />

costante<br />

ricerca di nuove<br />

soluzioni da parte<br />

di Mister Stefano<br />

Pioli.<br />

3<br />

90


A lezione dai grandi allenatori<br />

CONCLUSIONI<br />

4<br />

Arrivando alla<br />

conclusione di<br />

questa breve<br />

disamina non<br />

possiamo non<br />

notare la notevole<br />

efficacia con la<br />

quale il Milan<br />

assolve i propri<br />

principi di gioco.<br />

La squadra denota una costante crescita anche sul piano della maturità e riesce,<br />

mantenendo l’impianto di gioco e la struttura voluta dall’allenatore, a saper scegliere, in<br />

base alla pressione avversaria e agli spazi lasciati liberi, il tipo di giocata più congeniale.<br />

Mantenendo il controllo del gioco il Milan di Pioli riesce così ad avere molteplici possibilità<br />

di uscita, che precludono anche le eventuali contro mosse degli avversari.<br />

Le immagini a corredo dell’articolo sono tratte dalla partita trasmessa da Sky.<br />

Le grafiche sono state fatte utilizzando il programma Tactics Manager<br />

Foto: Shutterstock.com - Fabrizio Andrea Bertani<br />

91


A lezione dai grandi allenatori<br />

SESSIONE DI ALLENAMENTO<br />

A seguire una sessione di allenamento nella quale andiamo a evidenziare alcune esercitazioni tecnico-tattiche, utili ad<br />

implementare la nostra organizzazione di gioco con i principi presentati nell'articolo.<br />

Abbiamo strutturato la seduta con una attivazione tecnico – tattica, 2 esercitazioni situazionali e una partita a tema.<br />

Nella prima parte ipotizziamo che i portieri lavorino con il loro preparatore, dedicandosi anche a rilanci verticali.<br />

ATTIVAZIONE – PASSAGGI IN COSTRUZIONE<br />

Set up<br />

Il focus dell’attivazione è quello di migliorare: trasmissione, ricezione e smarcamento. Giocatori utilizzati: tutti quelli a<br />

disposizione + 2 portieri.<br />

Descrizione<br />

In "passo e seguo" i giocatori eseguono un riscaldamento effettuando una sequenza di passaggi come in figura, simulando<br />

uno scorrimento tra terzini, centrali, mediano e mezzali. Il play effettua uno scarico in diagonale verso l’altro centrale per poi<br />

smarcarsi sopra, ricevere dall’esterno e giocare sulla mezzala. L’ultimo giocatore della sequenza, riceve nello spazio<br />

(simulando una palla aperta) e conduce fino a portarsi nell’altro spazio di gioco.<br />

Punti chiave<br />

• monitorare la postura del corpo del ricevente, e la corretta trasmissione aperta.<br />

92


A lezione dai grandi allenatori<br />

ESERCITAZIONE SITUAZIONALE – POSSESSO PER LA COSTRUZIONE<br />

Set up<br />

Il focus dell'esercizio situazionale è quello di riuscire a costruire da dietro cercando l’uscita sulla prima linea di pressione.<br />

Giocatori utilizzati: 22.<br />

Descrizione<br />

Nelle due metà campo in 6 vs 4 + portieri, i difensori e i due mediani devono costruire da rimessa dal fondo, eludendo la<br />

pressione dei 4 avversari e arrivando a condurre nelle porticine. I giocatori rossi devono cercare di recuperare palla e andare<br />

immediatamente a rete. L’azione parte sempre dal portiere.<br />

Punti chiave<br />

• monitorare la postura del corpo del ricevente;<br />

• monitorare i tempi di giocata.<br />

93


A lezione dai grandi allenatori<br />

ESERCITAZIONE SITUAZIONALE – POSSESSO PER LA COSTRUZIONE<br />

Set up<br />

Il focus dell'esercizio situazionale è quello di riuscire a costruire da dietro cercando l’uscita sulla prima linea di pressione.<br />

Giocatori utilizzati: 22.<br />

Descrizione<br />

L’esercizio è la progressione didattica della precedente proposta. In una trequarti campo i giocatori a disposizione,<br />

alternandosi, lavorano in 8 vs 6 + portiere, disposti nei ruoli con difensori, tre centrocampisti (play più mezze ali oppure due<br />

mediani e trequartista a seconda del modulo adottato) e un riferimento avanzato. L’obiettivo è quello di andare a rete nelle<br />

porticine laterali portando la sfera oppure verticalizzare per l’attaccante e segnare nella porticina centrale. I giocatori si<br />

abituano così a leggere le situazioni valutando la pressione avversaria, alternando giocate corte a sviluppi diretti a seconda<br />

dello spazio lasciato dagli avversari. Come nell’esercizio precedente i rossi devono cercare di recuperare palla e andare<br />

immediatamente a rete. L’esercizio inizia sempre dal portiere.<br />

Punti chiave<br />

• monitorare spazi e tempi di giocata.<br />

• monitorare la postura del corpo del ricevente<br />

94


A lezione dai grandi allenatori<br />

PARTITA A TEMA – COSTRUZIONE CONTRO RIPARTENZA<br />

Set up<br />

Il focus dell'esercizio situazionale è quello di riuscire a costruire da dietro cercando l’uscita sulla prima linea di pressione.<br />

Giocatori utilizzati: 22.<br />

Descrizione<br />

L’ultimo esercizio proposto è una partita a tema a squadre complete, 11 vs 11, con l’azione che inizia sempre dall’estremo<br />

difensore blu.<br />

La squadra rossa ha l’obbligo di rimanere con la linea all’altezza delle porticine da difendere, in modo da tenere la squadra<br />

nella metà campo avversaria ed effettuare pressing offensivo.<br />

I giocatori blu, in base all’atteggiamento degli avversari, possono segnare nelle porticine o ricercare lo spazio alle spalle della<br />

difesa.<br />

Ancora una volta i rossi devono cercare di recuperare palla e cercare l’immediata conclusione a rete.<br />

Punti chiave<br />

• monitorare spazi e tempi di giocata.<br />

95


N° 195<br />

Aprile 2021<br />

SETTORE GIOVANILE 6<br />

Giocare in avanti: come allenare<br />

imbucate e verticalizzazioni<br />

di Mattia Balestracci<br />

La ricerca della verticalizzazione deve essere considerato lo sviluppo principale in fase di<br />

possesso. Coraggio, abilità tecniche e letture tattiche sono prerequisiti fondamentali; allenarli<br />

con efficacia è determinante.<br />

Foto: Shutterstock.com - Chekyravaa<br />

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DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO<br />

DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO


Matia Balestracci<br />

Allenatore UEFA B. Attualmente è Tecnico dei<br />

giovanissimi elite Asd Venturina calcio<br />

Settore giovanile<br />

Uno degli aspetti che ho voluto ribadire con<br />

insistenza nei contributi precedenti è la<br />

necessità di formare giocatori propositivi. Per<br />

me è fondamentale creare nei ragazzi fiducia,<br />

autostima, personalità, in modo da indurli a<br />

giocare con coraggio, perché, citando il<br />

filosofo Emerson, “la paura sconfigge più<br />

persone che ogni altra cosa al mondo”.<br />

In fase di possesso uno dei passaggi più<br />

importanti è sicuramente quello in verticale e<br />

richiede quindi di giocatori “propositivi”.<br />

Con la verticalizzazione è possibile superare<br />

una linea di pressione e servire un compagno<br />

alle spalle di essa (imbucata) oppure,<br />

addirittura, oltrepassare più linee (tra le quali<br />

quella difensiva) e permettere al ricevente di<br />

esplorare lo spazio profondo.<br />

Il nostro obiettivo deve essere quello di<br />

formare giocatori che sappiano riconoscere le<br />

situazioni, consapevoli che appena vi è la<br />

possibilità è necessario effettuare passaggi<br />

chiave.<br />

Per fare ciò è necessario lavorare sotto tre<br />

aspetti, che si intersecano uno con l'altro,<br />

ovvero, aspetto mentale, tecnico e tattico.<br />

In primis, per fare giocate decisive è<br />

necessario avere coraggio, e quindi cercare di<br />

“determinare”, senza aver paura di prendersi<br />

un rischio.<br />

Allo stesso tempo, le qualità tecniche sono<br />

basilari e, per finire, la capacità tattica del<br />

giocatore influisce notevolmente sull'efficacia<br />

dello sviluppo.<br />

Per “capacità tattica" intendo l'abilità nello<br />

scegliere il momento idoneo per verticalizzare<br />

da parte del possessore e, allo stesso tempo,<br />

la capacità di occupare gli spazi, e smarcarsi,<br />

nei modi e tempi corretti da parte dei<br />

possibili riceventi. Detto ciò è necessario far<br />

capire anche un altro aspetto importante.<br />

Qual'è la zona di campo nella quale gli<br />

sviluppi possono risultare più pericolosi per<br />

gli avversari e che di conseguenza rende<br />

maggiormente protagonista il calciatore?<br />

La mia risposta è: sicuramente l’asse centrale,<br />

ovvero lo spazio rappresentato dall’ampiezza<br />

dell’area di rigore prolungato in verticale fino<br />

all’altra area.<br />

Ecco perché è nostro dovere far capire ai<br />

ragazzi che per essere efficaci in fase di<br />

possesso, quindi riuscire a imbucare e<br />

verticalizzare, è fondamentale saper "giocare<br />

dentro".<br />

Infatti dalla zona centrale è chiaramente<br />

possibile sviluppare un numero maggiore di<br />

giocate, mentre lateralmente, si riducono gli<br />

sviluppi a disposizione.<br />

Con questo non voglio assolutamente dire<br />

che l’ampiezza non debba essere sfruttata,<br />

anzi, la ricerca di essa deve essere<br />

considerato uno sviluppo necessario per<br />

poter raggiungere l'obiettivo prioritario,<br />

ovvero: giocare negli spazi centrali,<br />

preferibilmente tra le linee, ricercando<br />

imbucate e verticalizzazioni.<br />

Ricapitolando, per essere efficienti negli<br />

sviluppi verticali è necessario che i giocatori<br />

sappiano occupare gli spazi, siano efficaci<br />

nelle interazioni possessore–ricevente,<br />

abbiano un atteggiamento coraggioso e<br />

propositivo e, per finire, riescano a<br />

manipolare i flussi di gioco, consapevoli che<br />

giocare dentro al campo è un prerequisito<br />

fondamentale.<br />

Propongo quindi alcune esercitazioni che<br />

sviluppano come sempre vari aspetti, ma che<br />

hanno un focus comune, ovvero proporre<br />

giocate verticali che riescano a fra progredire<br />

l'azione superando le linee avversarie.<br />

La prima proposta si tratta di un rondò con<br />

regole particolari.<br />

98


Settore giovanile<br />

RONDO 6 VS 3 GIOCA NEL PERIMETRO/GIOCA DENTRO<br />

La prima proposta si tratta di un rondò con regole particolari.<br />

Creiamo un doppio quadrato, il più grande 12x12 mt. mentre il più piccolo 3x3 mt. con all’interno 3<br />

coni.<br />

Si gioca un 6vs3 a tempo sotto forma di torello dove i giocatori in possesso ottengono 1 punto<br />

facendo il numero di passaggi prestabilito oppure abbattendo un cono del quadrato piccolo.<br />

Al contrario, i giocatori in non possesso, se recuperano palla, ottengono il punto se riescono a<br />

condurla fuori dal quadrato (sempre per allenare tutte le fasi di gioco).Alla fine del tempo stabilito la<br />

squadra che ha totalizzato meno punti svolge la “penitenza” e, successivamente, i giocatori invertono<br />

i compiti. ll doppio obiettivo (gioco sul perimetro o ricerca del filtrante) induce i ragazzi a scegliere<br />

quale “strada percorrere” e inoltre, in questo modo, il possesso è finalizzato non solo al<br />

mantenimento ma anche al superamento della pressione.<br />

Foto: Shutterstock.com - Dziurek<br />

4


Settore giovanile<br />

Variante<br />

Possiamo, una volta creata familiarità con la proposta, inserire una variante che prevede lo<br />

smarcamento di un giocatore all'interno dello spazio centrale.<br />

Togliamo quindi i coni e diamo come obiettivo quello di trovare un compagno all’interno del<br />

quadratino.<br />

Il giocatore che si smarca dentro non può sostare per più di due secondi nella zona e, quindi, se non<br />

viene servito, si riposiziona sul perimetro.<br />

La squadra in possesso ottiene il punto se re riesce a effettuare i passaggi prestabiliti o se imbuca per<br />

un giocatore dentro.


Settore giovanile<br />

POSSESSO TRE SETTORI: IMBUCA NELLA ZONA CENTRALE<br />

Vediamo adesso un'esercitazione che vuole lavorare sulla ricerca dell'imbucata, privilegiando<br />

particolarmente i passaggi indirizzati verso la zona centrale.<br />

Si forma un rettangolo di 12x8 metri, con il lato lungo diviso in tre spazi verticali di 4 metri ciascuno,<br />

mentre il lato corto in tre settori orizzontali (2 metri quelli esterni e 6 il centrale). Formiamo tre<br />

squadre da tre giocatori ciascuna. Due squadre giocano (in possesso) nei settori esterni mentre una in<br />

quello centrale.<br />

L’obiettivo per le squadre esterne è trasmettersi la palla obbligatoriamente rasoterra, considerando<br />

che far giungere la sfera a un giocatore posizionato nel settore centrale vale tre punti, mentre<br />

raggiungere un compagno esterno un punto.<br />

La discriminante per l’assegnazione dei punti, 1 o 3, è dove un giocatore riceve la palla e non da dove<br />

la sfera è partita.<br />

La squadra posizionata nel settore centrale deve cercare d'intercettare il pallone e, fatto ciò, passarlo<br />

alla squadra situata dietro, per poi cambiare rettangolo con i giocatori che hanno sbagliato.<br />

Possiamo eventualmente mantenere la regola secondo la quale la squadra in non possesso resta<br />

difendente per un tempo stabilito, alla fine del quale si cambiano i compiti.<br />

101


Settore giovanile<br />

POSSESSO DI POSIZIONE 8 VS 8 + 2 JOLLY<br />

Per continuare la nostra progressione didattica sugli sviluppi centrali, possiamo proporre un possesso<br />

di posizione, con i giocatori che occupano le loro posizioni solite in campo.<br />

La superiorità numerica viene garantita da uno o due giocatori posizionati nelle zone“chiave”, così da<br />

stimolare la ricerca degli spazi interni (i jolly potrebbero essere il vertice basso e alto di un rombo di<br />

centrocampo, le due mezze-ali oppure il doppio trequartista). Ai jolly, diamo la regola di non poter<br />

giocare tra di loro (se ce ne sono più di uno). L’obiettivo è quello di sfruttare gli sviluppi interni per<br />

ricercare poi l'attacco della profondità.<br />

A riguardo è necessario evidenziare alcuni accorgimenti per facilitare gli sviluppi interni.<br />

Per invadere con efficacia questa zona di campo, che è chiaramente la più presidiata dagli avversari,<br />

diventano fondamentali alcuni giocatori, che magari non agiscono direttamente sull’azione stessa, ma<br />

che assumono una funzionalità doppia.<br />

I giocatori in questione sono coloro che occupano gli spazi in ampiezza e quelli posizionati sull'ultima<br />

linea avversaria (difensiva).<br />

I calciatori esterni hanno il compito di “attirare” gli avversari ed essere pronti a instaurare 1 vs 1 con i<br />

difensori, mentre i giocatori “profondi” hanno la funzione di dilatare lo spazio tra le linee, “allungando<br />

“ la linea avversaria e attaccando lo spazio appena è possibile.<br />

102


Settore giovanile<br />

PARTITA A TEMA<br />

Per terminare la progressione didattica possiamo proporre una partita a tema, all'interno della quale<br />

mettiamo alcune regole per stimolare la ricerca degli sviluppi interni.<br />

La prima regola prevede l'impossibilità di alzare la palla, se non per cercare un giocatore in profondità<br />

o per crossare, (già questa costringe i ragazzi a non “buttare” via la palla, esortandoli a giocare con<br />

coraggio).<br />

La seconda regola riguarda invece i flussi di gioco.<br />

Posizioniamo nella metà campo offensiva centrale 3 porticine di 3 metri ciascuna.<br />

Le porticine è consigliabile farle con delimitatori bassi.<br />

Se la squadra in possesso riesce a segnare dopo aver fatto transitare la palla in una di queste<br />

porticine, il gol varrà doppio.<br />

Stesso punteggio se il gol viene realizzato in seguito a un attacco della profondità; in ogni altro caso il<br />

gol vale 1 punto.<br />

Chiaramente non sarà sempre possibile giungere al gol dopo aver imbucato nelle porticine, ma<br />

dobbiamo stimolare i ragazzi a ricercare questo tipo di passaggi e di posizionamenti.<br />

103


N° 181<br />

Gennaio 2020<br />

Muovere per sgomberare<br />

di Massimo Lucchesi<br />

L'analisi dei codici di gioco e delle specifiche modalità operative utilizzate dall'Atalanta di<br />

Gasperini.<br />

Foto: Shutterstock.com - ph.FAB<br />

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DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO


Massimo Lucchesi<br />

CEO Allenatore.net<br />

Allenatore UEFA B<br />

I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

L'Atalanta di Gian Piero Gasperini, con<br />

50 reti, è la squadra che ha al<br />

momento segnato il maggior numero di<br />

goal in serie A, davanti alla Lazio.<br />

Se però la squadra di Inzaghi ha un<br />

finalizzatore principe in Immobile (già<br />

23 goal, ovvero il 50% di quelli della<br />

Lazio), al risultato dell'Atalanta hanno<br />

contributo diversi elementi: Ilicic (10),<br />

Muriel (10), Zapata (6), Gomez (6),<br />

Gosens (6), Pasalic (4), Freuler (2),<br />

Malinovskiy (2), de Roon (1), Traore<br />

(1), Castagne (1), Djimsiti (1).<br />

La facilità con la quale l'Atalanta manda<br />

in rete tutti gli attaccanti ma anche i<br />

centrocampisti centrali e quelli laterali<br />

è dovuta sia a buone attitudini alla<br />

finalizzazione (anche dalla distanza) da<br />

parte degli uomini di Gasperini, sia a<br />

un gioco di matrice chiaramente<br />

offensiva che stimola la tendenza dei<br />

giocatori a riversarsi in avanti e attaccare<br />

gli spazi.<br />

La squadra nerazzurra è inoltre una<br />

compagine molto abile a colpire sia a<br />

seguito di attacco manovrato ma anche<br />

a sviluppare fulminanti ripartenze.<br />

L'Atalanta in queste prime 20 giornate<br />

di serie A ha sempre segnato, eccetto a<br />

Genova contro la Samp.<br />

A questo pregio straordinario si<br />

contrappone però un equilibrio troppo<br />

spesso precario.<br />

La squadra bergamasca è riuscita a<br />

mantenere la porta inviolata in soli 5<br />

match (contro Roma, Samp, Brescia,<br />

Parma e Milan) subendo almeno una<br />

rete negli altri 15 incontri.<br />

I nerazzurri si sono resi protagonisti di<br />

vittorie a sensazione (il 7-1 contro<br />

l'Udinese, il 5-0 contro Parma e Milan)<br />

ma hanno subito anche sconfitte brucianti<br />

(in casa, contro Torino, Cagliari e<br />

Spal ad esempio).<br />

La squadra ha avuto la forza ed è stata<br />

capace di rimontare lo 0-2 di Ferrara,<br />

quello interno contro la Fiorentina ma<br />

anche di essere ripresa dalla Lazio,<br />

dopo essere stata in vantaggio di 3<br />

reti.<br />

Nel proseguo del contributo andiamo a<br />

esplorare le principali dinamiche di gioco<br />

della squadra, focalizzando l'attenzione<br />

sulla capacità dei giocatori di<br />

manovrare e allo stesso tempo gestire<br />

gli spazi, sgomberandoli per poi riattaccarli.<br />

Foto: Shutterstock.com - cristiano barni<br />

106


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

IL 3-4-2-1 COME BASE DI PARTENZA<br />

Il 3-4-2-1 è da sempre il caposaldo<br />

della filosofia di gioco di Gian Piero<br />

Gasperini. Il modulo, a seconda dei<br />

giocatori a disposizione e anche dello<br />

schieramento avversario, può<br />

trasformarsi nel 3-4-1-2.<br />

L'interpretazione del sistema di gioco è<br />

particolarmente spregiudicata e una<br />

delle caratteristiche salienti<br />

dell'Atalanta è la grande mobilità dei<br />

propri giocatori.<br />

Negli sviluppi offensivi:<br />

A. i braccetti di difesa sono sempre<br />

pronti a invadere la metà campo<br />

avversaria per dar manforte ai<br />

tuttafascia e agli attaccanti esterni.<br />

B. I centrocampisti centrali sono<br />

chiamati a inserirsi in avanti, negli<br />

spazi liberati dal vertice o ad<br />

abbassarsi a fianco del centrale di<br />

difesa per organizzare la costruzione<br />

della manovra.<br />

C. I tuttafascia hanno la prerogativa di<br />

alzarsi molto, quella di tagliare in<br />

profondità e sono prontissimi a<br />

chiudere sui cross provenienti dalla<br />

banda opposta.<br />

D. I trequartisti alle spalle della prima<br />

punta hanno grande libertà di<br />

movimento e si alternano<br />

basculando tra gli half spaces, la<br />

zona di regia centrale e quella di<br />

rifinitura e finalizzazione, a ridosso<br />

del vertice.<br />

E. La prima punta non solo è abile a<br />

attaccare la profondità ma anche a<br />

venire incontro, rientrare e fare<br />

spazio, favorendo gli inserimenti dei<br />

compagni.<br />

Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

107


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Pur avendo indicato nella grafica a<br />

pagina precedente uno degli undici più<br />

rappresentativi è opportuno<br />

evidenziare che l'Atalanta ha diverse<br />

alternative per ogni ruolo.<br />

Sportiello è l'alternativa di Gollini,<br />

Masiello e Caldara possono giocare nel<br />

terzetto difensivo. Sulla fasce Castagne<br />

gioca sia a destra che a sinistra.<br />

In mezzo al campo Malinovskiy è un<br />

giocatore tenuto in grande<br />

considerazione da Gasperini e in<br />

avanti, oltre al possibile avanzamento<br />

di Pasalic, l'Atalanta può contare su<br />

Ilicic, Gomez, Zapata e Muriel.<br />

I dati statistici della squadra bergamasca dopo 27 partite<br />

disputate tra Serie A e Champions League.


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

MUOVERE PER SGOMBERARE: IL PRINCIPIO PER ECCELLENZA<br />

DELL'ATALANTA DI GASPERINI<br />

Se dovessimo definire con due sole parole il gioco dell'Atalanta non potremmo che scegliere aggressività e dinamicità.<br />

Gasperini ha a disposizione una batteria di centrocampisti centrali estremamente mobili e abili negli inserimenti e può<br />

schierare due attaccanti come Gomez e Ilicic che dispongono di tecnica sopraffina, amano spaziare su tutto il fronte di<br />

attacco e ricevere sui piedi.<br />

Questo mix di fattori ha consentito al tecnico di Grugliasco di allestire una squadra estremamente interessante della<br />

quale andiamo a scoprire le tipiche strutture di gioco.<br />

In particolare concentreremo l'attenzione sull'organizzazione:<br />

1. dei movimenti della catene laterali che coinvolgono costantemente quattro elementi;<br />

2. delle alternative tattiche a seguito degli sviluppi con scorrimento palla da sinistra a destra e viceversa;<br />

3. delle dinamiche di gioco che consentono all'Atalanta di sfruttare gli spazi centrali, liberati attraverso appositi<br />

movimenti degli attaccanti;<br />

4. degli sviluppi contropressione, situazione nella quale l'Atalanta è estremamente pronta ed efficace.<br />

L'ORGANIZZAZIONE DELLE CATENE<br />

Quando l'Atalanta si trova di fronte la squadra avversaria che fa blocco e presidia la fascia centrale, la priorità è quella<br />

di esplorare inizialmente lo spazio sugli esterni.<br />

Il difensore centrale è solito avere due opzioni principali: 1) la prima è quella di servire il braccetto di difesa che si è<br />

aperto; 2) la seconda è quella di indirizzare il pallone sul centrocampista centrale di parte che si abbassa e si apre,<br />

prendendo il posto del braccetto di difesa (che si alza).<br />

Questa soluzione, evidenziata in grafica, ha lo scopo di consentire all'Atalanta di guadagnare campo togliendo i<br />

consueti riferimenti all'avversario che si trova costretto a dover contrastare il tuttafascia che si trasforma in ala, il<br />

braccetto di difesa che a tutti gli effetti fa le veci del terzino e l'attaccante laterale che si defila e prende la posizione di<br />

interno di centrocampo.<br />

Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

10


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Qualora l'avversario sia pronto a scalare e il possessore non è nelle condizioni di esplorare la banda laterale, l'obiettivo<br />

è quello di far scorrere la palla nella direzione opposta.<br />

Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

Con palla di rientro da sinistra e in possesso del difensore centrale, accade spesso che sia il centrocampista di destra a<br />

staccarsi per ricevere la sfera in posizione di braccetto.<br />

A seguire vediamo due diversi sviluppi che variano a seconda del fatto che l'Atalanta giochi con un trequartista e due<br />

attaccanti (1-2) o un vertice e due attaccanti a supporto (2-1).<br />

Nella grafica a seguire, con l'Atalanta schierata con un trequarti e due punte, la palla viene indirizzata sull’attaccante di<br />

destra che si è leggermente defilato per legarsi al tuttafascia e al braccetto di destra, andando a creare la catena<br />

laterale.<br />

Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

110


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

La punta, una volta ricevuta palla può appoggiarsi sul braccetto, con il tuttafascia che in un primo momento taglia<br />

dentro per dare supporto all'attaccante stesso e poi, nel caso quest'ultimo preferisca appoggiare la palla sul lato, come<br />

da grafica a seguire, va a esplorare la profondità per ricevere palla dal compagno.<br />

Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

A seguire è invece rappresentato uno sviluppo alternativo, con la palla che perviene sui piedi del tuttafascia.<br />

In questo caso, a seconda dell'orientamento del corpo del ricevitore, quest'ultimo può combinare sia con l'attaccante<br />

ma anche con il braccetto di difesa come mostra la grafica.<br />

Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

111


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Quando invece Gasperini schiera un vertice centrale (Zapata o Muriel) e due attaccanti a supporto (generalmente Ilicic<br />

e Gomez) alcune dinamiche variano, mentre rimane stabile il prerequisito che vede la catena laterale composta dal<br />

braccetto, dal tuttafascia e dall'attaccante di parte.<br />

A seguire è rappresentato uno sviluppo che l'Atalanta ha praticato nella partita disputata contro il Parma.<br />

Una volta guadagnata la ¾ campo, una dinamica interessante è quella che vede il difensore in possesso:<br />

A. appoggiare sul tuttafascia aperto,<br />

B. inserirsi in sovrapposizione interna, con l'attaccante laterale che si muove venendo incontro e può ricevere sui<br />

piedi (sull'inserimento del difensore, il laterale avversario tende a temporeggiare)<br />

Nelle due grafica a seguire è evidenziato questo movimento, sviluppatosi sulla catena di destra, con la palla che<br />

perviene sui piedi di Ilicic.<br />

Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

Foto: Shutterstock.com - LiveMediaSrl<br />

112


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Con il Parma che è scivolato a destra l'Atalanta sviluppa uno scorrimento orizzontale, nello spazio che gli avversari<br />

concedono, con la palla che da Ilicic arriva a Freuler.<br />

A seguire il centrocampista dell'Atalanta scambia con Gomez e finalizza l'azione con la bella rete di sinistro.<br />

Nelle due grafiche a seguire è riprodotto il goal del centrocampista nerazzurro (cliccando sulla grafica è inoltre possibile<br />

accedere al video dell'azione).<br />

Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

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113


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Un altro sviluppo estremamente interessante è quello messo in mostra dall'Atalanta al 40' del match contro il Napoli al<br />

San Paolo.<br />

È il braccetto di destra Toloi a ricevere e portare palla lungo la banda con Hateboer aperto in fascia e Freuler<br />

sull'interno (Gomez infatti si era accentrato in posizione di mediano).<br />

Il difensore atalantino indirizza la palla su Ilicic, che da posizione di centravanti arretra per ricevere sui piedi.<br />

Il fatto che Ilicic sia venuto incontro e abbia “tirato fuori” Koulibaly, è “il segnale” per Freuler; il centrocampista<br />

nerazzurro inizia a correre in avanti per andare a esplorare la posizione liberata dal compagno.<br />

La dinamica prende forma con Ilicic che restituisce palla a Toloi, proiettatosi in fascia (con Hateboer che rimane al suo<br />

posto), e il braccetto che di prima serve nello spazio Freuler, rapido nel concludere l'azione e sorprendere Meret.<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

La preparazione dell'azione è semplicemente fantastica ed evidenzia la capacità della squadra di Gasperini di utilizzare<br />

la palla per “muovere e sgomberare”, con i giocatori che sanno alternarsi nelle funzioni e nelle posizioni.<br />

114


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Prima di andare ad approfondire gli sviluppi da scorrimento è importante analizzare come, in fase di costruzione dalla<br />

manovra, l'Atalanta sfrutti la fascia centrale del campo.<br />

Con il braccetto di difesa che si alza e il centrocampista centrale che si abbassa, è solitamente l'attaccante opposto ad<br />

arretrare e a venire a prendere palla in posizione di regista.<br />

Molto spesso questo movimento viene fatto da Gomez, come è evidente nel goal segnato da Pasalic contro il Milan.<br />

È de Roon ad aprirsi e ricevere palla da Toloi. Il centrocampista olandese, anziché indirizzare in fascia per Castagne,<br />

“gioca dentro” per Gomez che riceve in posizione di regista e, con un lancio di 40 metri, va a pescare Pasalic in<br />

posizione di ala sinistra.<br />

Il centrocampista croato riceve, punta l'area e fa secco Donnarumma portando le Dea sul 2-0.<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

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Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

Foto: Shutterstock.com - cristiano barni<br />

115


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

GLI SVILUPPI DA SCORRIMENTO<br />

Quando, sulla fascia dove si trova il possessore di palla, gli spazi sono intasati ecco che l'Atalanta da seguito allo<br />

sviluppo andando a far scorrere la palla da un lato all'altro del campo, per attivare la catena opposta in un settore<br />

meno presidiato dagli avversari.<br />

Una tipica sequenza è quella realizzata al Rigamonti contro il Brescia e dalla quale è scaturito il goal di Pasalic al 26' del<br />

primo tempo.<br />

È proprio Pasalic ad iniziare l'azione andando a servire Masiello, braccetto di difesa, che si è proiettato in avanti sull'out<br />

sinistro.<br />

Il difensore nerazzurro ha di fronte a se Gosesns, che si muove in profondità, mentre Gomez lascia la fascia per<br />

prendere posizione sull'interno.<br />

Con il Brescia, schierato 3-5-2, che scivola lateralmente e abbassa la squadra, Masiello, dopo un doppio scambio con<br />

Gomez, opta per restituire la palla a Pasalic che è a sostegno, in posizione interna.<br />

Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

Foto: Shutterstock.com - Fabrizio Andrea Bertani<br />

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I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Con Tonali attirato fuori posizione dal “palleggio” tra Masiello e Gomez, Pasalic punta immediatamente il braccetto di<br />

sinistra del centrocampo avversario e serve Ilicic che si stacca dalla marcatura per ricevere.<br />

Con Ilicic in guida e i difensori del Brescia che stringono per impedire il passaggio filtrante a Muriel, all'Atalanta si apre<br />

una autostrada sulla corsia di destra, che la squadra bergamasca sfrutta per portare al cross Castagne.<br />

Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

L'azione è conclusa proprio da Pasalic che trafigge di testa Joronen e porta in vantaggio i bergamaschi.<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

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Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

117


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Come già evidenziato nella sequenza appena descritta, negli sviluppi a seguito di scorrimento, diventano fondamentali<br />

Ilicic e Gomez che, con la loro qualità, riescono sia a concludere pericolosamente verso la porta, sia e rifinire per i<br />

compagni.<br />

Vediamo un paio di esempi che evidenziano, almeno in parte le qualità dei due giocatori.<br />

Contro il Parma, a Bergamo, Toloi dall'out di destra serve centralmente de Roon.<br />

Mentre Ilicic e Muriel sono in posizione più avanzata, a tenere bloccati i difensori rivali, Gomez si muove in posizione di<br />

trequartista e riceve l'imbucata diagonale dello stesso de Roon.<br />

Il talento argentino controlla perfettamente il pallone, se lo sposta sul sinistro e fa partire una potente conclusione dai<br />

22 metri che si insacca all'incrocio dei pali, come mostra la grafica a seguire.<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

In questa ulteriore sequenza possiamo invece ammirare una bellissima combinazione tra Ilicic e Gomez che porta<br />

Muriel al goal contro l'Udinese.<br />

La palla scivola da sinistra a destra, fino ad arrivare sui piedi di de Roon che si è aperto in fascia.<br />

Il centrocampista nerazzurro ha Hateboer, con i piedi sulla linea, in posizione di ala destra e Gomez che effettua un<br />

movimento lungo-corto per ricevere sui piedi. Con l'argentino che riceve l'imbucata (spalle alla porta) è Ilicic che si<br />

“stacca all'indietro”, in posizione di trequartista, e si muove a sostegno. I due talenti nerazzurri, come si vede in grafica<br />

e ancor meglio nel video linkato, effettuano una combinazione che permette allo stesso Gomez di ricevere all'interno<br />

dell'area di rigore friulana e di servire Muriel che di prima intenzione trafigge Musso.<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

118


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

LO SFRUTTAMENTO DEGLI SPAZI CENTRALI<br />

La caratteristica principale dei centrocampisti dell'Atalanta è la totalità. Gasperini ama i centrocampisti universali, che<br />

devono saper giocare in posizione di regista ma anche inserirsi in attacco e all'occorrenza rifinire e concludere a rete.<br />

In questo paragrafo andiamo a scoprire come, attraverso lo spazio creato dalla prima punta, la squadra bergamasca<br />

riesce a portare alla conclusione i propri centrocampisti.<br />

Un esempio piuttosto significativo è il goal segnato da Malinovskiy contro il Bologna.<br />

Con palla in possesso di Barrow sull'out di sinistra (CLICCA QUI per vedere l'azione del goal) è proprio il centrocampista<br />

ucraino che si inserisce in profondità, nel buco lasciato dai difensori centrali del Bologna, riceve la rifinitura del<br />

compagno e batte Skorupski.<br />

Un altro esempio piuttosto significativo è il goal di Pasalic segnato all'Udinese.<br />

Con la squadra friulana proiettata in avanti nel tentativo di pressare la costruzione bassa della squadra di Gasperini,<br />

Castagne, in posizione di tuttafascia di sinistra, imbuca per Muriel che riceve nella zona centrale del campo e serve a<br />

sua volta Ilicic, una decina di metri più avanti.<br />

Il talento croato, dopo aver controllato il pallone, serve Gomez che si è proposto in profondità sulla corsia di sinistra.<br />

119


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Il giocatore argentino, di prima intenzione, serve quindi un assist al bacio per Pasalic che, da posizione di centrocampista<br />

centrale, si è inserito sfruttando lo spazio “aperto” dal precedente movimento di Muriel.<br />

Sempre di prima, dall'altezza del dischetto del rigore, Pasalic batte a rete trafiggendo l'incolpevole Musso.<br />

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Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

Foto: Shutterstock.com - Fabrizio Andrea Bertani<br />

120


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

SVILUPPI CONTROPRESSIONE<br />

Già in occasione del goal segnato da Pasalic contro l'Udinese abbiamo avuto un primo assaggio delle capacità della<br />

squadra lombarda di superare le pressioni avversarie.<br />

Tali abilità in fase offensiva sono molto probabilmente correlate con l'atteggiamento, estremamente combattivo, che<br />

la squadra ha in fase difensiva.<br />

Durante gli allenamenti infatti, l'aggressività che viene richiesta ai giocatori in fase di non possesso influenza<br />

chiaramente gli sviluppi della squadra in possesso palla e abitua i calciatori stessi a venir fuori da situazioni in cui<br />

l'avversario si riversa nella metà campo rivale per riconquistare la palla.<br />

In quest'ultimo sviluppo vediamo come l'Atalanta ha superato il pressing del Torino e infilzato i granata con la rete di<br />

Zapata, gara per altro vinta per 3-2 dalla squadra di Mazzarri allo stadio Atleti Azzurri di Bergamo lo scorso settembre.<br />

L'Atalanta fa scorrere la palla sulla linea difensiva, facendola pervenire a Gosens, sull'out di sinistra, e attirando in<br />

questo modo la pressione avversaria.<br />

Gosens riceve e prosegue lo scorrimento andando a servire Gomez, con i piedi sulla linea, che si è abbassato sulla ¾<br />

della metà campo difensiva.<br />

L'avanzata del braccetto di difesa granata induce il giocatore argentino a indirizzare la palla di prima intenzione per<br />

Ilicic, posto in diagonale, poco oltre la metà campo.<br />

121


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Il giocatore croato controlla la sfera di petto e la appoggia sul centrocampista a sostegno (Pasalic) che è rapido ad<br />

accorrere.<br />

L'Atalanta in questo modo riesce a sorprendere il Torino che si trova costretto a scappare indietro, in situazione di<br />

inferiorità numerica.<br />

Gli ampi spazi di cui godono i giocatori di Gasperini consentono agli stessi di perfezionare la ripartenza in modo<br />

piuttosto agevole.<br />

Pasalic ha infatti tempo e spazio per servire Zapata che si proietta in profondità e con il destro, di prima intenzione,<br />

fredda Sirigu senza troppi problemi.<br />

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Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

Foto: Shutterstock.com - LiveMediaSrl<br />

122


N° 180<br />

Dicembre 2019<br />

La costruzione dinamica<br />

di Massimo Lucchesi<br />

L'analisi dei codici di gioco e delle specifiche modalità operative utilizzate dal Sassuolo di<br />

De Zerbi.<br />

Il Sassuolo di Roberto De Zerbi è attualmente al terzo posto, dietro Juventus e Napoli, per ciò che concerne<br />

le percentuali di possesso palla. Un dato sicuramente importante che testimonia lo stile di gioco e<br />

rappresenta, da sempre, il marchio di fabbrica del tecnico bresciano.<br />

La compagine emiliana è per altro riuscita anche a trasformare la mole di gioco in<br />

gol, andando a segno già 28 volte in questa stagione (3 reti in più rispetto al<br />

Napoli e 4 in meno rispetto alla Juventus che però ha disputato una gara in<br />

più).<br />

A penalizzare la classifica dei neroverdi sono invece i tanti gol subiti.<br />

In 16 partite infatti il Sassulo ha subito ben 27 gol, uno in meno rispetto ai<br />

molti realizzati, anche se nell’ultimo mese il trend è nettamente<br />

migliorato<br />

Foto: Shutterstock.com - cristiano barni<br />

RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL<br />

15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO ( LU ) TEL. 0584 976585 - FAX 0236215556<br />

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DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO


Massimo Lucchesi<br />

CEO Allenatore.net<br />

Allenatore UEFA B<br />

I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

L'IMPORTANZA DELL'EQUILIBRIO E DELLA COERENZA<br />

Scopo di questo contributo è quello di<br />

analizzare i principali codici e le dinamiche<br />

che caratterizzano la manovra<br />

della squadra emiliana, nel momento in<br />

cui deve iniziare lo sviluppo dell'attacco<br />

posizionale e l'obiettivo diventa quello<br />

di superare le prime due linee di pressione<br />

rivali per poter poi esplorare e<br />

sviluppare spazi e situazioni di fronte al<br />

reparto difensivo avversario.<br />

Un primo elemento che balza agli occhi<br />

è relativo al fatto che quasi mai la<br />

squadra di De Zerbi alza la palla per<br />

scavalcare la compagine avversaria e<br />

tentare l'attacco diretto.<br />

Costante è invece la ricerca della<br />

manovra, con lo scopo di muovere,<br />

attirare e disgregare gli antagonisti per<br />

poi trovare gli spazi alle spalle o ai lati<br />

delle varie linee di pressione.<br />

Un altro aspetto interessante è legato<br />

al fatto che, nel corso di questa prima<br />

parte di stagione, De Zerbi abbia spesso<br />

cambiato la disposizione generale, il<br />

modulo di gioco, del Sassuolo, come si<br />

evince dalle grafiche a seguire.<br />

La squadra emiliana ha iniziato il<br />

campionato utilizzando il 4-3-1-2,<br />

sistema adottato nelle prime due<br />

giornate contro Torino e Sampdoria e<br />

poi riproposto anche contro l'Inter<br />

(vedi la grafica della formazione scesa<br />

in campo contro i nerazzurri).<br />

124


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Contro la Roma, nella gara valida per la<br />

terza giornata di serie A e disputata<br />

all'Olimpico il 15 settembre, il Sassuolo<br />

ha invece sviluppato la fase offensiva<br />

con il 3-4-2-1, decentrando Duncan e<br />

avanzando Peluso.<br />

Contro la Spal, la settimana successiva,<br />

De Zerbi ha schierato la squadra con il<br />

4-3-3 con Defrel centravanti, mentre a<br />

Parma, nella gara contro i ducali, il<br />

tecnico del Sassuolo è tornato al rombo<br />

piazzando Boga in posizione di falso<br />

nueve, con Caputo sul centro-sinistra e<br />

Berardi sul centro-destra.<br />

Contro l'Atalanta, alla quinta, i neroverdi<br />

hanno di nuovo utilizzato il 4-3-3<br />

per poi, come detto, ricorrere al rombo<br />

contro l'Inter, schierando Traore nella<br />

posizione di finto centravanti.<br />

Dopo le sconfitte e i 4 goal incassati sia<br />

contro l'Atalanta che contro l'Inter, a<br />

Verona, il Sassuolo ha utilizzato il 4-2-<br />

3-1, conquistando i tre punti.<br />

Contro l'Hellas Djuricic è stato<br />

impiegato alla spalle di Defrel con<br />

Magnanelli e Duncan davanti alla difesa<br />

e Berardi – Boga sulle fasce.<br />

Tale schieramento, seppur non sempre<br />

con gli stessi interpreti e a volte con<br />

opportuni accorgimenti, è stato<br />

riproposto anche nelle gare successive<br />

contro Fiorentina, Lecce, Bologna,<br />

Lazio, Juventus, Cagliari, Milan e<br />

Brescia.<br />

Nella grafica a seguire la formazione<br />

del Sassuolo contro il Milan nel match<br />

disputato a San Siro domenica 15<br />

Dicembre.<br />

125


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Da quanto sino ad ora evidenziato è<br />

evidente che nell'ultimo scorcio di<br />

campionato la squadra di De Zerbi ha<br />

puntato quasi esclusivamente sul 4-2-<br />

3-1, schierando due centrocampisti<br />

centrali, supportati da un giocatore più<br />

offensivo che è chiamato a raccordare<br />

la manovra di fronte e alle spalle del<br />

centrocampo avversario.<br />

È molto probabile che tale scelta sia<br />

diretta conseguenza della volontà di<br />

perseguire un equilibro ottimale tra<br />

l'esigenza di fare gioco e la necessità di<br />

difendere con efficacia.<br />

La partenza di Sensi, in estate, ha<br />

privato il Sassuolo di un giocatore<br />

fondamentale in mezzo al campo,<br />

perno e elemento cruciale nei<br />

meccanismi di gioco della stagione<br />

scorsa.<br />

Fino ad ora ne Obiang ne Traore sono<br />

riusciti a sopperire alla partenza<br />

dell'attuale centrocampista dell'Inter e<br />

questo dato di fatto sembra aver<br />

condizionato scelte e soluzioni del<br />

tecnico bresciano che però, con grande<br />

coerenza, non ha mai smesso di perseguire<br />

la sua idea di calcio.<br />

Nel proseguo del contributo andremo<br />

ad analizzare i punti di forza dei diversi<br />

schieramenti e alcuni sviluppi della fase<br />

di costruzione del Sassuolo prendendo<br />

in considerazione le gare disputate in<br />

questo primo scorcio di stagione contro<br />

il Lecce, il Milan, la Roma e l’Inter.<br />

126


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

CAMBIANO LE STRUTTURE MA NON I PRINCIPI: LA COSTRUZIONE<br />

DELLA MANOVRA CON I DIVERSI SCHIERAMENTI<br />

Per riuscire a costruire la manovra con<br />

qualità ed efficacia è fondamentale la<br />

capacità della squadra di sfruttare sia<br />

la superiorità numerica, sia la<br />

superiorità posizionale.<br />

In relazione a quest'ultimo aspetto la<br />

precisione dei passaggi e la capacità di<br />

legare il gioco diventano presupposti<br />

fondamentali.<br />

Per capacità di legare il gioco si intende<br />

l'abilità di utilizzare un terzo giocatore<br />

per superare la pressione avversaria e<br />

collegare il possessore al ricevitore,<br />

proprio attraverso la collaborazione del<br />

terzo elemento che funge da perno.<br />

Nella grafica è evidenziato un esempio<br />

classico, con il difensore centrale di<br />

sinistra che viene aggredito da una<br />

delle due punte avversarie che,<br />

arrivando in diagonale e lasciando alle<br />

sue spalle il mediano rivale, impedisce<br />

in questo modo al possessore di servire<br />

direttamente quest'ultimo.<br />

È la mezzala di parte che viene<br />

incontro per ricevere e legare il gioco,<br />

servendo il compagno libero.<br />

127


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Per adempiere al suo compito, il perno<br />

deve sottrarsi, a sua volta, dalla<br />

pressione dell'avversario diretto<br />

arrivando a ricevere il pallone ben<br />

posizionato e con i giusti tempi.<br />

Qualora il difendente fosse invece in<br />

grado di “saltare addosso” al perno,<br />

inficiandone le funzioni, per<br />

quest'ultimo l'unica soluzione è quella<br />

di prendere tempo. Ciò può avvenire o<br />

scaricando la palla su un giocatore a<br />

sostegno (solitamente il portiere) o<br />

dialogando a muro con il compagno,<br />

che deve essere pronto a ricevere il<br />

passaggio di ritorno scappando<br />

all'indietro (soluzione utilizzata di solito<br />

sulla fascia laterale).<br />

Il problema di attivare a tempo i<br />

raccordi è un fattore molto importante<br />

ed è per questo che le squadre di<br />

altissimo livello utilizzano gli<br />

interscambi di posizione, anche tra i<br />

centrocampisti, per conferire dinamicità<br />

ed imprevedibilità alla struttura tattica<br />

e, di conseguenza, rendere più<br />

complicate le pressioni avversarie.<br />

Prima di addentrarci nell'analisi di<br />

alcune situazioni tattiche, tratte dalle<br />

partite disputate dal Sassuolo, andiamo<br />

ad identificare i punti di forza dei<br />

diversi schieramenti utilizzati dalla<br />

squadra emiliana nel corso di questa<br />

prima parte di stagione.<br />

Hamed Junior Traore<br />

Foto: Shutterstock.com - Marco Canoniero<br />

128


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

I punti di forza del 4-3-3.<br />

Il 4-3-3 è uno schieramento che<br />

consente di sfruttare:<br />

• un centrocampista centrale con la<br />

funzione di gestire e raccordare il<br />

gioco nella costruzione della<br />

manovra, allo scopo di superare<br />

l'opposizione della prima linea di<br />

pressione avversaria;<br />

• due interni di centrocampo utili sia<br />

nella fase di costruzione, per legare<br />

il gioco con il mediano, sia nella fase<br />

di indirizzamento della manovra,<br />

potendo ricevere alle spalle del<br />

reparto di centrocampo avversario<br />

(tra le linee).<br />

Nell'esempio è rappresentato uno<br />

sviluppo che, nella fase di costruzione,<br />

coinvolge difensore centrale, interno di<br />

parte e mediano.<br />

129


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

I punti di forza del 4-2-3-1.<br />

Il 4-2-3-1 è uno schieramento che<br />

consente di sfruttare:<br />

• due centrocampisti centrali che<br />

hanno la funzione di collaborare con<br />

i due centrali di difesa nella parte<br />

interna del campo, allo scopo di<br />

superare l'opposizione della prima<br />

linea di pressione avversaria;<br />

• un centrocampista offensivo<br />

utilizzabile sia nella fase di<br />

costruzione, per “legare” con i<br />

mediani, sia nella fase di<br />

indirizzamento della manovra,<br />

potendo ricevere alle spalle del<br />

reparto di centrocampo avversario<br />

(tra le linee).<br />

Nell'esempio è rappresentato un<br />

esempio di sviluppo che, nella fase di<br />

costruzione, coinvolge difensore<br />

centrale, mediano di parte, centrale<br />

opposto e trequartista.<br />

130


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

I punti di forza del 3-4-2-1.<br />

Il 3-4-2-1 è uno schieramento che<br />

consente di sfruttare:<br />

• il palleggio e gli scorrimenti di palla,<br />

grazie alla presenza di tre difensori<br />

centrali e due centrocampisti nella<br />

parte interna del campo;<br />

• due giocatori di fascia che si alzano<br />

o si abbassano per agevolare il<br />

giropalla e muovere lateralmente il<br />

blocco difensivo avversario;<br />

• due giocatori che si muovono alle<br />

spalle dei centrocampisti rivali e<br />

possono agevolare sia la fase di<br />

costruzione, abbassandosi e<br />

andando a legare il gioco con i<br />

mediani, sia la fase di<br />

indirizzamento della manovra,<br />

potendo ricevere l'imbucata tra le<br />

linee.<br />

Nell'esempio è rappresentato un<br />

esempio che, nella fase di costruzione,<br />

coinvolge il difensore centrale, il<br />

mediano di parte (che si apre), il<br />

centravanti e il giocatore tra le linee.<br />

131


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

I punti di forza del 4-3-1-2.<br />

Il 4-3-1-2 è uno schieramento che<br />

consente di sfruttare la presenza di<br />

quattro centrocampisti schierati a<br />

rombo e tutto ciò agevola molto il<br />

palleggio, specie nella parte centrale<br />

del campo.<br />

Ciò vale se si hanno a disposizione dei<br />

giocatori estremamente abili da un<br />

punto di vista tecnico e capaci di<br />

agevolare i tempi di gioco e di smarcamento<br />

attraverso opportuni interscambi<br />

e una certa dinamica all'interno della<br />

struttura del rombo.<br />

Nella grafica è rappresentato un<br />

esempio che, nella fase di costruzione,<br />

coinvolge i diversi centrocampisti del<br />

rombo.<br />

132


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

COSTRUIRE LA MANOVRA IN CONTRAPPOSIZIONE<br />

ALLE SCELTE DIFENSIVE AVVERSARIE:<br />

L'ANALISI DEGLI SVILUPPI<br />

Sviluppi e raccordi con il 4-2-3-1<br />

Iniziamo la disamina prendendo come riferimento lo schieramento adottato dal Sassuolo nella seconda parte di<br />

stagione: il 4-2-3-1.<br />

Contro il 4-3-1-2 del Lecce, nella gara disputata lo scorso 3 novembre in Puglia, il Sassuolo ha, con buona disinvoltura,<br />

controllato il gioco sfruttando la superiorità numerica e posizionale dei due difensori centrali e dei due mediani in<br />

rapporto alle due punte e al trequartista avversario.<br />

Nella fase di costruzione della manovra l'obiettivo era quello di “mettere in mezzo” gli interni di centrocampo del Lecce<br />

che dovevano sdoppiarsi nel controllo del mediano e del terzino neroverde (vedi le indicazioni in rosso nella grafica<br />

sottostante, tratta da una azione della squadra emiliana al 3' minuto del primo tempo).<br />

Su una uscita a pressione fuori tempo dell'attaccante del Lecce, il difensore centrale di sinistra neroverde è bravo a<br />

trasmettere su Locatelli (mediano di sinistra del Sassuolo) che riceve indisturbato e può girarsi perchè Mancosu,<br />

trequartista della squadra pugliese, era più vicino al mediano di destra rivale, Obiang, che non all'effettivo ricevitore.<br />

1<br />

133


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

In questa ulteriore situazione, verificatasi al 1' minuto di gara, è Traore, in posizione di trequartista, che riceve<br />

l'imbucata del difensore centrale e lega il gioco su Locatelli che a sua volta, riceve, attira l'interno avversario e libera il<br />

difensore laterale di sinistra che può quindi avanzare indisturbato, come evidenziato in grafica.<br />

2<br />

Nella grafica a seguire è invece evidenziato uno sviluppo che prende origine dal lato.<br />

In questo caso l'obiettivo è consentire al mediano di parte di ricevere alla spalle dell'interno avversario, uscito a<br />

pressione sul terzino in possesso di palla.<br />

È l'attaccante laterale che viene incontro per raccordare e giocare a muro sul centrocampista che si muove a sostegno,<br />

nello spazio non adeguatamente presidiato dal mediano avversario che si è lasciato attrarre della posizione defilata del<br />

trequartista neroverde.<br />

3<br />

134


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Nell'ultima grafica relativa alla gara che il Sassuolo ha disputato contro il Lecce andiamo invece a riportare lo sviluppo<br />

che ha consentito al terzino emiliano Toljian di segnare al 35' del primo tempo.<br />

Con Berardi largo, Toljan riceve in posizione di interno di destra e da il via all'azione.<br />

Il terzino del Sassuolo appoggia sui piedi di Traoré, che viene incontro, e si proietta in avanti e attacca alle spalle<br />

l'avversario diretto, con la volontà di inserirsi nel buco liberato dalla posizione aperta di Berardi.<br />

Traoré anziché restituire immediatamente palla a Toljan "va a cercare" Locatelli dalla parte opposta del campo. Questa<br />

scelta destabilizza la difesa del Lecce che non è reattiva con Calderoni e Tabanelli nello stringere il campo.<br />

Quest'ultimo, in particolare, è messo in difficoltà dal fatto che deve seguire la palla alla sua destra e l'inserimento di<br />

Toljian che invece avviene sulla sua sinistra. Proprio il guardare per un attimo di troppo la palla fa perdere al<br />

centrocampista del Lecce la marcatura dell'avversario.<br />

Locatelli premia l'inserimento del terzino tedesco che di destro supera Gabriel e segna il suo primo goal in serie A.<br />

Uno sviluppo molto ben preparato e che evidenzia non solo le buoni doti tecniche dei giocatori del Sassuolo ma anche<br />

la capacità di leggere gli spazi e sfruttare le situazioni di gioco.<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

4<br />

Dopo aver visionato il video, per tornare all’articolo, clicca sul tasto indietro del browser<br />

135


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Un'altra situazione interessante è quella che si è manifestata al 15' minuto della gara disputata al Meazza contro il<br />

Milan. Il Sassuolo gestisce il pallone all'interno della propria metà campo, con il difensore centrale di sinistra.<br />

I tre centrocampisti neroverdi si posizionano in maniera da avere un vertice basso centrale invece che due mediani e<br />

un trequartista.<br />

Il difensore del Sassuolo appoggia la palla su Magnanelli che invita la pressione di Bonaventura, come evidenziato dalla<br />

grafica a seguire, e va poi a scaricare su Marlon, difensore centrale di destra.<br />

5<br />

L'azione prosegue con Bonaventura che esce a pressione su Marlon e il Sassuolo che sviluppa la combinazione<br />

evidenziata in grafica per servire e liberare Magnanelli.<br />

Djuricic si abbassa per ricevere l'imbucata di Marlon, non ha angolo sufficiente per servire di prima intenzione<br />

Magnanelli (sul quale ha anche accorciato Piatek) e si appoggia su Ferrari.<br />

È quindi il difensore centrale di sinistra emiliano a imbucare per Magnanelli nel settore centrale, sgombro di avversari.<br />

6<br />

136


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Sviluppi e raccordi con il 3-4-2-1<br />

Contro la Roma all'Olimpico, De Zerbi ha schierato il Sassuolo con il 3-4-2-1. Questa scelta, rapportata al 4-2-3-1<br />

giallorosso, consentiva alla squadra emiliana di poter gestire il gioco, nella parte bassa del campo, con i tre difensori.<br />

Se infatti sul difensore laterale del Sassuolo fosse uscito fuori tempo l'attaccante esterno dalla Roma, il team di<br />

De Zerbi era pronto ad imbastire uno sviluppo come quello mostrato in grafica, che fa riferimento alla situazione<br />

verificatasi al 25' del primo tempo.<br />

Il centromediano di destra del Sassuolo riceve palla dal difensore centrale e “invita” il mediano di sinistra della Roma a<br />

uscire a pressione.<br />

A seguito della scelta del mediano avversario, i neroverdi imbastiscono la propria manovra, appoggiando palla<br />

lateralmente, risucchiando Kolarov e Kluivert (terzino sinistro e attaccante sinistro della Roma) e liberando tra le linee<br />

Berardi che, abbassandosi molto, si “toglie” dalla zona di intervento del difensore centrale di sinistra giallorosso.<br />

La manovra si sviluppa poi in direzione del versante opposto, settore nel quale il laterale e l’attaccante opposto<br />

neroverde imbastiscono il 2 contro 1 ai danni di Florenzi (terzino destro della Roma).<br />

7<br />

137


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Un'altra manovra interessante prende forma nella fase di recupero del primo tempo.<br />

Il Sassuolo crea un rombo sul versante destro con la palla in possesso del difensore centrale di parte.<br />

Duncan si apre a destra in posizione di laterale, sull'interno si propone il centrocampista centrale di parte (Obiang)<br />

mentre a fungere da vertice è Berardi.<br />

La palla viene fatta arrivare da Chiriches sui piedi di Obiang, con l'obiettivo di “muovere” il centrocampista centrale di<br />

sinistra giallorosso e invitarlo a venire fuori.<br />

8<br />

Obiang gioca a muro sul difensore centrale di destra che in relazione alle scelte difensive giallorosse può imbucare tra<br />

le linee per Berardi, aprire sulla destra per Duncan o eventualmente anche servire in profondità Caputo nel caso in cui i<br />

difensori giallorossi fossero saliti per accorciare sui rivali appena nominati.<br />

La scelta della linea difensiva della Roma è quella di restare in posizione ed è invece Veretout, centrocampista centrale<br />

di sinistra giallorosso, che lascia Obiang per impedire l'imbucata in direzione di Berardi.<br />

A questo punto è ancora Obiang a ricevere palla e indirizzare per Caputo che viene incontro.<br />

Il centravanti raccorda di prima su Berardi che controlla e cambia gioco sulla sinistra dove si sviluppa l'affondo<br />

emiliano.<br />

9<br />

138


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Sviluppi e raccordi con il 4-3-1-2<br />

Nella partita disputata al Mapei contro l'Inter, De Zerbi ha schierato Traore in posizione di falso nueve con Caputo e<br />

Berardi che agivano da attaccanti, partendo però dai lati.<br />

La dislocazione dei tre giocatori, e in particolare quella di Traore, aveva l'obiettivo di “mettere in mezzo” Brozovic, di<br />

fatto impossibilitato ad accorciare sul vertice basso del Sassuolo (Magnanelli) dovendo anche controllare il trequartista.<br />

Iniziamo l'analisi valutando le situazioni tattiche che possono nascere con palla in possesso del terzino, riprendendo<br />

una azione che prende forma al 4' minuto del primo tempo.<br />

Nel momento in cui il difensore esterno del Sassuolo riceve da quello centrale è Duncan che si apre sulla linea e obbliga<br />

il laterale dell'Inter a “venire fuori”.<br />

Con Traore che si abbassa e si accentra, Brozovic è preso in mezzo tra l'ex centrocampista dell'Empoli e Magnanelli che<br />

si propone sull'interno.<br />

Obiettivo del terzino in possesso è quello di trasmettere la palla su uno dei due centrocampisti per poi arrivare a<br />

innescare Obiang sul centro sinistra, che si è leggermente aperto e in caso di cambio gioco potrà sfruttare la<br />

sovrapposizione dell'esterno di sinistra emiliano per mettere in difficoltà l'unico laterale di fascia avversario.<br />

Nella fase di preparazione dello sviluppo, il fatto di riuscire a coinvolgere il centrocampista che si è “aperto” in fascia,<br />

come mostra la grafica, è l'opzione ottimale perchè consente ai neroverdi di spostare tutto il blocco difensivo<br />

avversario sulla banda opposta a quella dove poi prende forma l'azione.<br />

10<br />

139


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Con palla invece in zona centrale, un primo aspetto importante è quello di capire le intenzioni di Brozovic.<br />

Se il centrocampista dell’Inter si alza immediatamente in opposizione sul mediano del Sassuolo, la prima opzione è<br />

quella di trovare Traore tra le linee che può ricevere, girarsi e puntare o, quando gli interni avversari sono stretti, legare<br />

il gioco a favore dei laterali, liberi poi di avanzare indisturbati e guadagnare la metà campo avversaria, così come<br />

accaduto nello sviluppo al 7' minuto del primo tempo.<br />

11<br />

Foto: Shutterstock.com - cristiano barni<br />

140


I codici di gioco dei grandi tecnici<br />

Se il centrocampista centrale nerazzurro rimane inizialmente nella sua zona di competenza per controllare Traore, ecco<br />

che i due difensori centrali emiliani, con la collaborazione di Magnanelli, dovranno creare le opportunità per superare<br />

l'opposizione delle due punte nerazzurre, potendo eventualmente usufruire dell'apporto del portiere nella parte bassa<br />

del campo o, viceversa, degli interni che si abbassano a fungere da perno e legare il gioco.<br />

Nel momento in cui Brozovic si alza ecco che la priorità diventa invece quella di imbucare il pallone alle spalle dei<br />

centrocampisti interisti, per trovare Traore tra le linee, come accaduto al 29' del primo tempo.<br />

Consigli, portiere del Sassuolo, cede la palla a Magnanelli che a seguire appoggia su Marlon.<br />

Il difensore centrale di destra invita alla pressione Lautaro, prima di indirizzare per Duncan che di prima lega il gioco su<br />

Magnanelli. A seguire, il centrocampista centrale neroverde indirizza alle spalle di Brozovic (uscita a pressione) dove si<br />

muove Traore.<br />

12<br />

CONCLUSIONI<br />

Le dinamiche, utilizzate nella fase di costruzione della manovra da parte della squadra emiliana, sono in realtà ben più<br />

varie rispetto allo spazio a disposizione su queste pagine.<br />

Ciò che è realmente interessante notare riguarda l'approccio al gioco della squadra di De Zerbi e la cura dei particolari<br />

per "invitare" le pressioni avversarie e poi giocare sulle scelte difensive.<br />

È allo stesso tempo chiaro che per praticare e perseguire una certa idea di gioco, maggiore è la qualità degli interpreti e<br />

più elevati sono i risultati che si riescono ad ottenere.<br />

Riuscire infatti a dare continuità e qualità a un certo tipo di calcio, guadagnando metri sul campo, non solo consente<br />

alla squadra di poter aumentare il livello di pericolosità degli sviluppi offensivi ma permette anche di difendere meglio<br />

qualora la palla dovesse essere recuperata dagli avversari.<br />

141


I dati statistici della squadra emiliana dopo le prime 16 giornate<br />

del campionato di serie A.<br />

142


N° 185<br />

Maggio 2020<br />

SCUOLA CALCIO<br />

8<br />

A cura della redazione<br />

Allenare prerequisiti e<br />

competenze individuali:<br />

l’intercetto della palla.<br />

Esercizi propedeutici ed esercitazioni per le categorie Piccoli Amici, Pulcini ed Esordienti.<br />

Foto: shutterstock - Vladimir Vasiltvich<br />

RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO ( LU ) TEL. 0584 976585 - FAX 0236215556<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO<br />

DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO


A cura della redazione<br />

www.Allenatore.net<br />

Scuola Calcio<br />

Nei contributi precedenti abbiamo<br />

affrontato e analizzato competenze e<br />

abilità riguardanti la fase di possesso.<br />

Volutamente è stato nostro interesse<br />

approfondire aspetti legati a situazioni<br />

nei quali i bambini sono in possesso<br />

della sfera, piuttosto che analizzare la<br />

fase di non possesso.<br />

Era comunque doveroso riservare un<br />

contributo alla fase nella quale i<br />

giocatori si trovano nella situazione di<br />

dover riconquistare la palla.<br />

Proprio per dare all'argomento<br />

un'accezione più generica abbiamo<br />

voluto classificare questa fase in<br />

“intercetto”.<br />

L'obiettivo del contributo è quello di<br />

“vedere” rapidamente quali sono le<br />

modalità e i comportamenti tecnico<br />

tattici individuali per poter<br />

riconquistare la palla.<br />

Non entreremo chiaramente nei<br />

dettagli delle varie competenze bensì<br />

ne faremo un breve accenno,<br />

proponendo come al solito alcuni<br />

esercitazioni per le varie categorie<br />

Piccoli Amici, Esordienti e Pulcini<br />

Foto: 123rf.com - Kostic Dusan<br />

2


Scuola Calcio<br />

La presa di posizione<br />

Il primo comportamento da tenere in<br />

considerazione in fase di non possesso<br />

è come noto la presa di posizione.<br />

Per presa di posizione s'intende<br />

l'abilità tattica che consente di<br />

rallentare o ostacolare l'azione<br />

avversaria e presuppone che vi siano<br />

dei requisiti fondamentali, ovvero, che<br />

il giocatore in non possesso veda la<br />

palla e che sia posizionato tra<br />

l'avversario e la porta. Nel caso della<br />

presa di posizione è doveroso compiere<br />

una prima distinzione in presa di<br />

posizione su un avversario con la<br />

palla e senza la palla. Nel primo<br />

caso l'obiettivo del difendente deve<br />

essere quello di posizionarsi tra la palla<br />

e la porta, portando una pressione tale<br />

che permetta di ridurre tempo e spazio<br />

di gioco all'avversario, inducendo esso<br />

a non giocare in avanti e avendo<br />

eventualmente la possibilità di poter<br />

intercettare il passaggio.<br />

Da questa situazione può quindi<br />

nascere l'opportunità di compiere<br />

l'intercettamento della palla che è di<br />

fatto una delle modalità di riconquista<br />

del pallone. La riuscita di questo<br />

comportamento dipende molto, oltre<br />

che da un adeguata presa di posizione,<br />

dalle capacità d'intuizione, grazie alle<br />

quali il giocatore riesce a prevedere e<br />

intercettare il passaggio. Capacità<br />

coordinative come l'orientamento,<br />

l'anticipazione motoria e la valutazione<br />

spazio temporale sono determinanti per<br />

la buona riuscita dell'intercettamento.<br />

In questa situazione tattica si trovano<br />

spesso i centrocampisti che devono<br />

solitamente posizionarsi in modo tale<br />

da accorciare su un avversario in<br />

possesso e intercettare i passaggi<br />

avversari diretti alle proprie spalle.<br />

Vediamo adesso la presa di posizione<br />

su un avversario senza palla.<br />

In questo caso il difendente deve poter<br />

vedere sia la palla che l'avversario e<br />

riuscire a frapporsi tra l'avversario e la<br />

porta. La sequenza successiva a questo<br />

comportamento è quindi il<br />

marcamento sul ricevente, che<br />

diventa poi possessore.<br />

Foto: 123rf.com - Volker Schlichting<br />

3


Scuola Calcio<br />

Il marcamento<br />

Il marcamento può essere a sua volta<br />

suddiviso in marcamento<br />

sull'avversario che non ha ancora<br />

ricevuto la sfera e che può quindi<br />

portare all'anticipo di esso, oppure<br />

marcamento sull'avversario che è<br />

entrato in possesso, che scaturisce<br />

quindi in un duello o contrasto.<br />

Si intuisce quindi che le altre modalità<br />

con le quali è possibile riconquistare la<br />

palla sono effettuare l'anticipo o avere<br />

la meglio nel duello con l'avversario.<br />

Come detto l'azione di anticipo “nasce”<br />

da una fase di marcamento sul<br />

possibile ricevente.<br />

In questo caso il difensore deve essere<br />

abile a percepire la possibilità di poter<br />

anticipare, valutando i rischi connessi.<br />

Chiaramente la marcatura per poter<br />

effettuare l'anticipo dovrà essere più<br />

stretta, posizionandosi appunto su<br />

“linee di anticipo” (ovvero quasi<br />

lateralmente all'attaccante dalla parte<br />

dalla quale proviene la sfera).<br />

Per essere abili nell'anticipo sono<br />

fondamentali chiaramente anche<br />

alcune capacità condizionali specifiche,<br />

come ad esempio la rapidità e la<br />

velocità nel breve.<br />

Questo tipo di comportamento era<br />

molto utilizzato anni fa quando le<br />

difese giocavano a uomo ed era<br />

prevista la presenza del libero.<br />

Proprio la presenza del libero che<br />

proteggeva la profondità permetteva ai<br />

marcatori di tenere spesso marcature<br />

molto strette che facilitavano quindi<br />

l'anticipo.<br />

L'avvento della zona ha amplificato il<br />

lavoro di reparto e la protezione della<br />

profondità a discapito dei duelli, ma è<br />

doveroso puntualizzare che in questi<br />

ultimi anni alcuni allenatori stanno<br />

rivalutando l'idea di rischiare di più gli<br />

uno contro uno cercando di valorizzare<br />

la qualità individuale del difensore.<br />

Come anticipato, quando invece<br />

l'avversario ha ricevuto palla si parla<br />

invece di duello.<br />

In questo caso c'è stato quindi un<br />

marcamento tale da permettere<br />

all'attaccante di poter ricevere la sfera.<br />

Vi sono vari tipi di duello e ognuno di<br />

essi presuppone specifiche conoscenze<br />

e abilità del difensore.<br />

Possiamo catalogare il duello in:<br />

dorsale, nel quale l'avversario riceve<br />

palla di spalle al difensore, frontale,<br />

dove l'avversario punta frontalmente e<br />

ha la possibilità di scegliere qualsiasi<br />

direzione, e laterale nel quale<br />

l'avversario si trova in posizione<br />

laterale al difendente.<br />

Gli accorgimenti che il difensore deve<br />

tenere in caso di duello dorsale<br />

possono essere elencati in tre punti<br />

chiave:<br />

• non fare falli inutili sul ricevente<br />

di spalle;<br />

• mantenere postura (divaricata<br />

antero-laterale) e distanza<br />

corretta (in genere un braccio di<br />

distanza) che non permetta<br />

all'avversario di girarsi e allo<br />

stesso tempo avere la possibilità<br />

di andare a contrasto;<br />

• non dare punti di riferimento, in<br />

particolare l'appoggio del corpo,<br />

per evitare all'attaccante di<br />

utilizzare il corpo del difensore<br />

come perno.<br />

146


Scuola Calcio<br />

In caso di duello frontale il difensore<br />

deve invece:<br />

• cercare di indirizzare l'avversario;<br />

• utilizzare la postura del corpo<br />

corretta (divaricata anterolarterale)<br />

e curare la corsa<br />

utilizzando appoggi dei piedi<br />

corretti;<br />

• non distogliere la visuale dal<br />

pallone, per evitare di essere<br />

ingannato dalle finte dell'<br />

avversario;<br />

• saper scegliere il tempo del<br />

contrasto, che coincide in genere<br />

col tentativo di giocata<br />

dell'avversario.<br />

Infine in caso di duello laterale, oltre<br />

agli accorgimenti appena elencati, il<br />

difensore deve avere la consapevolezza<br />

di poter sfruttare la “riga di fondo”<br />

forzando quindi alcune posture e<br />

cercando di indirizzare maggiormente<br />

l'avversario.<br />

Dopo avere effettuato un rapido<br />

excursus delle varie modalità,<br />

competenze e abilità che portano al<br />

recupero della sfera è doveroso<br />

sottolineare come sia fondamentale far<br />

conoscere in modo graduale tali abilità<br />

nel percorso di Scuola Calcio.<br />

Dopo i primi anni propedeutici, nei<br />

quali è fondamentale implementare le<br />

capacità coordinative, negli ultimi anni<br />

del percorso e poi in modo “massiccio<br />

“nel settore giovanile è compito<br />

dell'allenatore lavorare molto sui duelli<br />

e sulla presa di posizione dalla quale,<br />

come abbiamo visto, scaturiscono i<br />

successivi comportamenti difensivi.<br />

Vediamo adesso alcune esercizi<br />

utilizzabili nel percorso di scuola calcio,<br />

partendo da esercitazioni ludiche<br />

generali da proporre ai Piccoli amici,<br />

per migliorare schemi motori e capacità<br />

coordinative utili al l'intercetto della<br />

palla, per poi passare a esercizi analitici<br />

e situazionali più specifici per<br />

implementare le componenti<br />

tecniche/tattiche.<br />

Foto: 123rf.com - Paco Ayala<br />

5


Scuola Calcio<br />

Categoria Piccoli Amici - Difendi la fortezza<br />

In questa esercitazione ludica da proporre ai più piccoli l'obiettivo è quello di far scoprire ai “giocatorini” come<br />

poter recuperare la palla. Ovviamente in questa fase l'istruttore dovrà far giocare i bambini lasciandoli liberi di<br />

trovare le soluzioni per risolvere il problema.<br />

L'esercizio è diviso in due fasi. In un campo come in figura una squadra è composta da tre giocatori e una da due.<br />

Il campo è diviso in due spazi, alle spalle dei quali vi sono una fila di coni che rappresentano la fortezza.<br />

Quando i blu hanno la palla devono provare a passarsela per poi tirare in direzione della fortezza rossa, cercando<br />

di abbattere i coni. I giocatori rossi devono muoversi in direzione della palla senza entrare nel campo avversario e<br />

cercare di intercettare il<br />

tiro, proteggendo quindi la<br />

fortezza.<br />

Quando la palla è in<br />

possesso dei rossi, uno di<br />

questi può invece invadere<br />

il campo avversario e<br />

affrontarlo in duello, con<br />

l'obiettivo di superarlo e<br />

abbattere un cono della<br />

fortezza.<br />

Il difensore dovrà<br />

ovviamente impedire che<br />

ciò avvenga.<br />

Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

Categoria Pulcini - Esercitazione intercetto e difendo<br />

Questo esercizio unisce una prima fase analitica a una seconda situazionale.<br />

Nella prima parte i giocatori devono effettuare svariati tipi di finte su richiesta dell'istruttore.<br />

Effettuato il percorso analitico il giocatore rosso entra nella zona evidenziata e riceve un'altra palla dal giocatore<br />

blu, il quale dopo aver<br />

effettuato il passaggio<br />

affronta l'avversario in<br />

duello.<br />

L'obiettivo del giocatore<br />

rosso è quello di superare il<br />

difendente in dribbling e<br />

condurre palla al di la della<br />

zona di meta.<br />

Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

148


Scuola Calcio<br />

Categoria esordienti - Esercitazione analitico/situazionale<br />

In un campo diviso in due settori si svolge un'esercitazione destrutturata che ha l'obiettivo di lavorare nello<br />

specifico su alcune situazioni di gioco scomponendo l'azione in microsituazioni.<br />

Successivamente l'esercitazione, come vedremo nella variante successiva, diventa interamente situazionale,<br />

diventando un 3 vs 1 più 1 vs 1.<br />

Vediamo nei dettaglio. In uno spazio sono posizionati tre giocatori che si passano la sfera rimanendo sui coni. A<br />

loro discrezione i giocatori possono poi decidere di servire il compagno posizionato nell'altro campo.<br />

Il comportamento del difensore varierà in base alla situazione che si crea. In caso il passaggio giunga da uno dei<br />

due giocatori più lontani (1), l'attaccante si muoverà in contro e il difensore dovrà accorciare su di esso, e se<br />

possibile provare ad anticiparlo. Se invece il giocatore più avanzato decide di condurre la sfera nel campo del<br />

difensore (2), quest'ultimo<br />

dovrà marcare l'avversario<br />

cercando di non subire il<br />

passaggio filtrante alle<br />

proprie spalle, scappando e<br />

proteggendo quindi anche<br />

lo spazio. In questa<br />

struttura l'allenatore potrà<br />

ricreare numerose<br />

microsituazioni,<br />

cominciando ad intervenire<br />

su postura e appoggi e<br />

letture di gioco.<br />

Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

Categoria esordienti - Variante<br />

Come anticipato lo step successivo dell'esercizio precedente consiste nell'aggiungere un giocatore rosso, creando<br />

di fatto un tre contro uno.<br />

I giocatori blu devono passarsi il pallone mantenendo le posizioni, mentre il giocatore rosso deve cercare di<br />

intercettare la sfera. Nell'altro settore è sempre posizionato l'attaccante in attesa della sfera, con il difensore<br />

pronto a intervenire.<br />

Disegno creato con SoccerTutor.com Tactics Manager<br />

149


N° 177<br />

Settembre 2019<br />

Accelerazioni e alte velocità nel calcio<br />

di Valerio Zuddas<br />

Analisi delle qualità fisiche che fanno la differenza nel calcio moderno.<br />

In questo contributo con il preparatore atletico Valerio Zuddas cercheremo di capire a fondo il concetto di<br />

alta intensità nel calcio, come viene oggi inteso dai tecnici e quale fattore ha rivoluzionato il concetto di High<br />

Intensity nella performance del calciatore.<br />

Foto: Shutterstock.com - daykung<br />

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DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO<br />

DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO


Valerio Zuddas<br />

Strenght and Conditioning Coach presso Shevardeni 1906, Performance analysis, Uefa B football<br />

Coach, Uefa A futsal Coach. Ha allenato: Lazio calcio a 5 (Serie A), Lupa Roma (Serie C), Reggina<br />

(Serie C),, Kolkheti Poti (Erovnuli Liga - Georgia serie A), Spartaki Tskhinvali (Erovnuli Liga2- Georgia<br />

serie B), Uta Arad (Liga2- Romania serie B) Honved Budapest (Otp Bank League - Ungheria serie A)<br />

Preparazione atletica<br />

Il radicale cambiamento del calcio negli<br />

ultimi decenni ha compreso tanti<br />

aspetti ed è stato determinato da<br />

tantissimi fattori. Questo non è stato<br />

limitato solamente alle rivoluzioni<br />

metodologiche o tecnico-tattiche<br />

apportate da alcune squadre e da<br />

alcuni tecnici nel panorama mondiale.<br />

Guardando oggi, una qualsiasi partita<br />

di calcio, di un qualsiasi paese, ci si<br />

rende conto come il livello tattico,<br />

tecnico, psicologico e fisico si sia alzato<br />

considerevolmente.<br />

Soffermandoci sull’aspetto fisico,<br />

vediamo come a livello strutturale e<br />

morfologico anche i fisici degli atleti<br />

moderni e dei calciatori di oggi siano<br />

molto diversi da quelli del giocatore<br />

medio degli anni ’90 o dei primi anni<br />

del 2000.<br />

Lo sforzo, l’intensità e gli standard<br />

condizionali richiesti sono requisiti<br />

fondamentali nell’alto livello adesso,<br />

mentre precedentemente le composizioni<br />

corporee dei giocatori erano molto<br />

più varie anche nei calciatori che<br />

militavano nei massimi campionati<br />

europei.<br />

Con lo sviluppo di pari passo anche<br />

delle innovazioni e delle tecnologie che<br />

hanno permesso di monitorare in<br />

maniera sempre più precisa la<br />

performance degli atleti, per poterla<br />

sempre più ottimizzare e individualizzare,<br />

è stato necessario rivisitare per<br />

prima cosa il modello di prestazione del<br />

calciatore, al quale i tecnici e gli addetti<br />

ai lavori fanno riferimento nelle<br />

programmazioni degli allenamenti.<br />

Prima di tutto è necessario, nel calcio,<br />

definire cosa si intende per livello<br />

condizionale per intensità (figura 1):<br />

in letteratura fino a pochi anni fa c’era<br />

un’associazione equivoca di questo<br />

termine che ha portato qualche dubbio<br />

proprio relativo al modello di prestazione.<br />

Figura 1<br />

Secondo la letteratura scientifica, l'intensità viene valutata in<br />

base alla velocità di corsa<br />

La velocità di corsa è suddivisa in:<br />

Velocità tra 16 e 20 Km/h = Azioni ad alta intensità<br />

Velocità maggiori di 20 Km/h = Azioni ad altissima intensità<br />

Si valuta quindi il tempo (s) passato in queste zone oppure la<br />

distanza percorsa in (m)<br />

Foto: Shutterstock.com - Fabrizio Andrea Bertani<br />

152


Preparazione atletica<br />

Come vediamo nel primo grafico<br />

(Figura 2 e 3) l’alta intensità è<br />

caratterizzata dalle azioni ad alta<br />

velocità effettuate sopra la soglia<br />

anaerobica (posta convenzionalmente<br />

ai 16 km/h) ed è stato analizzato il<br />

tempo trascorso dal calciatore nelle<br />

altre zone di velocità (indicate sotto)<br />

per stimare la richiesta condizionale<br />

durante una partita e valutare la sua<br />

corsa.<br />

Il risultato è abbastanza equivoco<br />

poiché secondo questi parametri il<br />

calciatore trascorre quasi la totalità del<br />

tempo di una partita camminando o<br />

facendo jogging a basse velocità,<br />

effettuando azioni intense solamente<br />

per il 6% del tempo totale. Tutto ciò è<br />

assolutamente incongruente con ciò<br />

che vediamo nel calcio di oggi.<br />

Match-to-variability of Higt-Speed Activites in<br />

Premier òegaue Soccer<br />

Autori: w Gregson - B. Drust - G. Atkinson - V.D Salvo<br />

HIGH-SPEED RUNNING> 19,8 KM/H<br />

SPRINT > 25,2 KM/H<br />

Figura 2<br />

Int J Sport Med 2010:31:237-42<br />

80<br />

Match analisi tradizionale<br />

Walk = 61’<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

68,3<br />

40,9<br />

93,7%<br />

6,3%<br />

Jog = 17’<br />

30<br />

28,3<br />

Figura 3<br />

20<br />

10<br />

0<br />

19,1<br />

12,8<br />

6,3<br />

3,3<br />

8,3<br />

4,9<br />

1,7 1,3<br />

4,8<br />

Walk Jog LS Run Run HS Run MS Run<br />

0 / 8 0 / 13 13 / 16 16 / 19 19 / 22 > 22<br />

Speed Categories (km / h)<br />

% Total Time % Total Distance<br />

153


Preparazione atletica<br />

Con l’avvento dei nuovi sistemi di<br />

tracking e monitoraggio del carico, gli<br />

studi fatti sulla potenza metabolica<br />

hanno posto l’enfasi sulla reale<br />

componente che fa la differenza nel<br />

calcio, ovvero l’accelerazione.<br />

Figura 4 (anche a livello statistico<br />

nello studio di Faude, Koch e Meyer del<br />

2012 hanno scoperto che lo sprint è<br />

l’azione più frequente nelle situazioni<br />

da goal nel calcio professionistico;<br />

nel caso della Lega tedesca, il 60% dei<br />

gol segnati sono preceduti da uno<br />

sprint del calciatore che ha segnato o<br />

che ha fatto l’assist).<br />

Noi siamo interessati allo SPRINTING<br />

Nel nostro approccio lo SPRINT è caratterizzato da una potenza istantanea elevata.<br />

Ciò non dipende solo dall'alta VELOCITA' ma soprattutto dalla grande ACCELERAZIONE<br />

Da PE di Prampero<br />

Figura 4<br />

POTENZA METABOLICA VS VELOCTA’<br />

Il giocatore di calcio: è fannullone o lavora duro?<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

68,3<br />

40,9<br />

93,7 60<br />

50<br />

6,3%<br />

19,1<br />

28,3<br />

6,3<br />

12,8<br />

Walk Jog LS Run Run HS Run MS Run<br />

0 / 8 0 / 13 13 / 16 16 / 19 19 / 22 > 22<br />

3,3<br />

Speed Categories (km / h)<br />

8,3<br />

1,7<br />

4,9<br />

1,3<br />

4,8<br />

70 68,3<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

40,9<br />

P min<br />

=10<br />

31,1<br />

20,6<br />

31,2<br />

P low<br />

10/20<br />

26,9<br />

8,1<br />

15,5<br />

19,4<br />

P mid<br />

20/35<br />

Power Categories (W / Kg)<br />

43,1%<br />

2,9<br />

8,3<br />

P higt<br />

35/55<br />

11,5<br />

1,6<br />

4,1<br />

P max<br />

=55<br />

11,3<br />

% Total Time % Total Distance<br />

% Total Time % Total Distance<br />

% Total Extimated Energy<br />

Da PE di Prampero<br />

Figura 5<br />

Come vediamo nella figura 5, il<br />

modello prestativo del calciatore che<br />

abbiamo visto precedentemente nella<br />

Figura 2 sottostimava notevolmente il<br />

suo reale impegno in gara: questo<br />

perché accelerazione e velocià non<br />

sono la stessa cosa (come possiamo<br />

vedere nelle considerazioni e negli<br />

esempi delle figure 6 e 7 a pagina<br />

successiva, ed è importante tenerlo a<br />

mente nel concetto di intensità. Molte<br />

squadre giocano in 30/35 metri e in<br />

154


Preparazione atletica<br />

prossimità dell’area avversaria o nelle<br />

zone di campo dove c’è maggiore<br />

densità, per una questione di spazi,<br />

molto spesso le azioni intense sono<br />

fatte nel breve, dove materialmente è<br />

impossibile raggiungere la velocità dei<br />

16 km/h che indicano la soglia delle<br />

azioni intense poiché ho bisogno di<br />

spazio per raggiungerla, ma<br />

effettuando uno sprint produco<br />

un’enorme potenza e intensità spesso<br />

in una distanza più piccola.<br />

Con questi studi si concepisce quindi che la potenza metabolica espressa in un azione di sprint, anche non<br />

massimale, dipende molto più della accelerazione sviluppata che non dalla velocità raggiunta.<br />

TUTTA LA LETTERATURA DELLA MATCH ANALISI DEL CALCIO SI BASA QUINDI SU UN<br />

CONCETTO ERRATO DI EQUIVALENZA SBAGLIATA TRA<br />

ALTA VELOCITA' = ALTA INTENSITA'<br />

che invece va sostituito con<br />

ALTA ACCEòERAZIONE = ALTA POTENZA (INTENSITA')<br />

Figura 6<br />

www.laltrametodoligia.com<br />

COSA E’ UNO SPRINT? ALTA VELOCITA’?<br />

Da PE di Prampero<br />

Foto: Pixabay.com<br />

Foto: Pixabay.com<br />

Un maratoneta che corre 20 Km/h per 2<br />

ore sta facendo uno sprint?<br />

Figura 7<br />

Nei primi 5-10 metri di uno sprint la<br />

velocità è bassa quindi il 100 metrista non<br />

sta sprintando?<br />

155


Preparazione atletica<br />

Un’altra importante considerazione da<br />

tenere a mente, anche nelle proposte<br />

di lavoro relative allo sprinting è la<br />

velocità iniziale con il quale il giocatore<br />

inizia ad effettuare l’azione intensa. I<br />

dati nella Figura 8 ci fanno<br />

chiaramente rendere conto che non<br />

sempre si parte da fermi per fare uno<br />

sprint, anzi questo accade molto<br />

raramente in partita; piuttosto i<br />

calciatori vengono sempre da una<br />

velocità cosiddetta di “entrata” più alta<br />

che ne condiziona l’efficienza e la<br />

potenza finale dello sprint.<br />

40%<br />

Velocità iniziale delle azioni ad alta intensità<br />

35%<br />

30%<br />

25%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

23%<br />

37%<br />

28%<br />

5%<br />

0%<br />

4%<br />

8%<br />

0/4 4/8 8/12 12/16 >16<br />

Figura 8<br />

Km/h<br />

Nelle proposte di lavoro relative al<br />

proprio modello di gioco ogni allenatore<br />

dovrà tenere conto della componente<br />

accelerativa come base fondamentale<br />

del condizionamento dei propri<br />

calciatori: nelle squadre che basano i<br />

loro punti di forza nel palleggio in spazi<br />

stretti e nel gioco posizionale le<br />

accelerazioni e gli sprint<br />

caratterizzeranno gli smarcamenti dei<br />

calciatori o l’aggressione di uno spazio<br />

nella fase di finalizzazione, mentre<br />

nell’organizzazione dei team la cui<br />

principale caratteristica è il<br />

contrattacco, sarà in questo caso la<br />

componente della velocità (preceduta<br />

comunque da una fase accelerativa<br />

iniziale) ad avere un ruolo<br />

maggiormente rilevante nelle azioni di<br />

transizione, sviluppate su uno spazio di<br />

campo più ampio.<br />

156


N° 188<br />

Settembre 2020<br />

PSICOLOGIA 7<br />

Le tre leve<br />

della performance individuale<br />

a cura della redazione<br />

Approfondiamo i metodi di Sampaoli attraverso l'analisi e la visione di 9 esercitazioni tipiche.<br />

Foto: Shutterstock.com -cristiano barni<br />

RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO ( LU ) TEL. 0584 976585 - FAX 0236215556<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO<br />

DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO


a cura della redazione<br />

www.Allenatore.net<br />

Psicologia<br />

Sono tre le componenti che concorrono alla<br />

prestazione: il livello tecnico-tattico, la<br />

preparazione fisica e l'attitudine mentale.<br />

Queste tre componenti “lavorano” in<br />

maniera integrata e si influenzano a<br />

vicenda. Se ad esempio il calciatore non è<br />

sufficientemente preparato da un punto di<br />

vista fisico è probabile che a lungo andare la<br />

lucidità venga intaccata e di conseguenza<br />

anche scelte di gioco ed esecuzione tecnica<br />

risentono dell'affaticamento. Viceversa un<br />

atleta fisicamente preparato e tecnicamente<br />

bravissimo avrà difficoltà a esprimere il suo<br />

potenziale se l'approccio alla competizione e<br />

la mentalità con la quale è necessario<br />

aggredire la gara non sono a livelli consoni.<br />

Andiamo quindi a vedere come agire sulle<br />

varie leve per migliorare la prestazione.<br />

158


Psicologia<br />

1 – La leva tecnica<br />

Da un punto di vista tecnico è fondamentale<br />

che l'allievo percepisca e comprenda la<br />

funzionalità del gesto rispetto all'obiettivo. Il<br />

fatto che il pallone venga trasmesso<br />

correttamente sui piedi di un compagno,<br />

piuttosto che la palla venga difesa e gestita<br />

sotto pressione sono abilità delle quali il<br />

giocatore prende coscienza attraverso la<br />

pratica. I sensi svolgono un ruolo<br />

fondamentale in questo processo: la vista ci<br />

fa capire se il passaggio è andato a buon fine<br />

mentre la componente tattile ci informa su<br />

come l'esecuzione venga percepita.<br />

Gli errori, durante il processo di<br />

apprendimento, aiutano il giocatore ad<br />

aggiustare la mira e di conseguenza più<br />

palloni vengono giocati e più rapida sarà<br />

l'acquisizione della competenza.<br />

Lasciare all'allievo la libertà di giocare e<br />

sperimentare è fondamentale nei primi anni<br />

della pratica.<br />

E' chiaro che in una prima fase, quando il<br />

bambino non è ancora in grado di dominare<br />

l'attrezzo ed eseguire le azioni tecniche in<br />

maniera corretta ed efficace, può essere<br />

opportuno scindere la complessità dell'azione<br />

in gesti più semplici, anche senza la presenza<br />

di un avversario o specifiche esigenze<br />

temporali.<br />

Questo processo consente al bambino di<br />

acquisire quelle competenze di base che<br />

servono per poi misurarsi in attività più<br />

stimolanti e piacevoli come quelle<br />

situazionali.<br />

E' chiaro infine che queste esercitazioni<br />

devono essere realistiche per far si che le<br />

abilità tecniche si sviluppino in modo<br />

adeguato alle reali necessità del gioco.<br />

Foto: Shutterstock.com - Fotokostic


Psicologia<br />

2 – La leva atletica<br />

Un secondo aspetto che incide sulla<br />

prestazione è legato alle capacità fisiche del<br />

giocatore.<br />

La forma fisica di un giocatore di calcio può<br />

essere considerata come l'integrazione di<br />

quattro componenti specifiche che si<br />

relazionano costantemente tra di loro: la<br />

velocità, la forza, la resistenza e la<br />

coordinazione (agilità).<br />

Ognuna di esse, agisce in maniera più o meno<br />

importante in qualsiasi gesto tecnico.<br />

Alcune, come la velocità, sono strettamente<br />

correlate con il bagaglio genetico dell'atleta,<br />

altre, come la resistenza, possono essere<br />

migliorate (anche notevolmente) grazie al<br />

giusto allenamento.<br />

Occorre per altro evidenziare come queste<br />

capacità, che possono essere acquisite<br />

attraverso una pratica continua, vengono<br />

meno se l'atleta interrompe il suo<br />

allenamento.<br />

E' fondamentale che il giocatore abbia ben<br />

presente questo aspetto e si alleni in maniera<br />

coscienziosa per avere la possibilità di<br />

contare su un motore costantemente al<br />

massimo della potenza.<br />

Foto: Shutterstock.com - Dusan Petkovic


Psicologia<br />

3 – La leva psicologica<br />

Il terzo aspetto che incide sulla performance<br />

è l'attitudine mentale.<br />

La fiducia in se stessi, così come la capacità di<br />

gestire le complicazioni e l'ansia nei momenti<br />

difficili sono fattori che incidono sulla<br />

prestazione<br />

La motivazione, che si manifesta anche<br />

attraverso la voglia di emergere, è un altro<br />

aspetto psicologico che incide sulla resa<br />

dell'atleta, così come l'esperienza e<br />

l'abitudine del campione a competere per<br />

vincere.<br />

Sulla motivazione influisce la personalità che<br />

è a sua volta condizionata dalle esperienze,<br />

sia pregresse che attuali.<br />

Vi sono due aspetti della personalità che<br />

incidono sulla mentalità e sull'atteggiamento<br />

dell'atleta adulto e anche del ragazzo: il<br />

desiderio di successo e il timore della<br />

sconfitta<br />

I giocatori sensibili all'insuccesso tendono<br />

spesso a lasciare i lavori a metà e a perdere<br />

interesse per lo sport. Coloro che invece<br />

amano la vittoria, senza temere di perdere,<br />

sono molto più propensi ad affrontare le<br />

difficoltà e a competere. Si tratta di atleti che<br />

dedicano molte energie alle attività sportive e<br />

per loro una eventuale sconfitta rappresenta<br />

solo uno stop momentaneo in vista del<br />

successo.<br />

Il successo, per questi atleti, alimenta la fame<br />

ed è spesso preludio di nuovi successi.<br />

Il desiderio di vittoria si “nutre” infatti di fatti<br />

concreti che possono alimentare la<br />

consapevolezza dell'atleta ma anche minarne<br />

le certezze.<br />

Foto: Shutterstock.com - cristiano barni


N° 162<br />

Aprile 2018<br />

Come gestire la risalita della<br />

linea difensiva<br />

di Ivan Moschella<br />

La lettura e l'interpretazione del reparto arretrato circa le diverse situazioni tattiche che si trova<br />

ad affrontare in gara.<br />

Ottavo di dieci numeri della rubrica, curata dal tecnico del Fc. Crotone Ivan Moschella, che si occupa della<br />

difesa di reparto. La rubrica analizza i diversi comportamenti che la linea difensiva attua in funzione dei<br />

diversi contesti tattici che si verificano in partita. Ogni numero verterà su una situazione specifica e di essa<br />

verrà fatta un analisi dettagliata.<br />

In questa uscita tratteremo la gestione della risalita.<br />

Foto: 123rf.com - Vibeke Morfield<br />

RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO ( LU ) TEL. 0584 976585 - FAX 0236215556<br />

1<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO<br />

DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO


Ivan Moschella<br />

Allenatore professionista UEFA, ex calciatore professionista,<br />

nell’anno 2012/13 è stato allenatore dei giovanissimi nazionali<br />

dal 2013 è collaboratore tecnico della prima squadra FC<br />

Crotone.<br />

L'approfondimento mensile<br />

Nel primo numero della rubrica, uscito<br />

nel Focus 155 di Settembre 2017, prima<br />

di analizzare la situazione specifica ho<br />

descritto i principi generali sui quali si<br />

poggia la difesa di reparto in relazione<br />

all'avversario. Quindi prima di leggere<br />

l'articolo, consiglio al lettore di<br />

riguardare la prima parte del precedente,<br />

in modo da per poter comprendere a<br />

fondo tutti gli aspetti evidenziati nelle<br />

situazioni specifiche.<br />

Prima di analizzare la prima situazione è<br />

doverosa una breve introduzione.<br />

Per risalita intendiamo la reazione della<br />

linea ad un retropassaggio della squadra<br />

avversaria abbastanza lungo che<br />

permetta ai difensori di poter<br />

guadagnare metri in avanti.<br />

Si distingue dal riassestamento, (che<br />

tratteremo nel prossimo articolo), nel<br />

quale invece il retropassaggio è corto e<br />

non permette ai difensori di correre in<br />

avanti ma solamente di riassestare la<br />

linea e posizionarsi con la giusta postura.<br />

La risalita è una fase molto delicata,<br />

poiché è determinata da una lettura che<br />

può essere ingannevole e non sempre<br />

interpretabile univocamente.<br />

Le variabili principali della risalita sono:<br />

• direzione del passaggio o del rinvio,<br />

• tipo di palla (coperta o scoperta),<br />

• velocità e lunghezza dello scarico o del<br />

rinvio.<br />

Partendo dal presupposto che la risalita<br />

è molto importante per allontanarsi<br />

dall'area di rigore, ricompattarsi,<br />

stringere gli spazi intermedi tra i reparti<br />

e per spingere in avanti i compagni in<br />

pressione, un punto importante da<br />

sottolineare è che non si risale a<br />

qualunque costo, ma qualora si decida<br />

di farlo, è importante avere ben chiare<br />

le modalità.<br />

Tenuto conto delle variabili sopra<br />

descritte il primo punto importante che<br />

i giocatori devono avere ben chiaro è che<br />

si risale fin quando la palla è in transito<br />

e abbiamo la possibilità di controllare<br />

un’eventuale attacco della profondità da<br />

parte di un avversario che arriva da<br />

dietro o si muove eludendo il fuorigioco.<br />

La risalita serve ad eliminare pericoli,<br />

quindi mettere in “fuorigioco”<br />

l’avversario, sia letteralmente (per chi lo<br />

prevede nella tattica di squadra o come<br />

conseguenza della situazione), sia nel<br />

senso di rendere inoffensivi gli avversari.<br />

I principi di tattica generale devono<br />

essere ben chiari, ma<br />

contemporaneamente il singolo deve<br />

interpretare quelli di tattica individuale.<br />

Quindi i difensori devono saper<br />

riconoscere e valutare i modo univoco<br />

lunghezza, velocità e direzione del<br />

passaggio e contestualmente la<br />

posizione, le traiettorie o i corridoi di<br />

corsa degli avversari.<br />

164


L'approfondimento mensile<br />

Palla scoperta, dopo retropassaggio<br />

diagonale lungo, che sta per essere ricevuta<br />

da un avversario posto in zona centrale, di<br />

fronte alla linea dei centrocampisti (a una<br />

certa distanza dalla linea difensiva) e lontano<br />

dalla porta (nei pressi della metà campo).<br />

Situazioni:<br />

a) un centrocampista avversario si inserisce<br />

in profondità al momento del retropassaggio,<br />

b) un attaccante avversario rientra e<br />

ruotando attacca la profondità al momento<br />

del retropassaggio (immagine A).<br />

Immagine A<br />

4<br />

10<br />

8<br />

10<br />

Dapprima, la linea sale compatta verso<br />

la palla, poiché la direzione della stessa<br />

come abbiamo detto, determina<br />

l’orientamento. L’attenzione particolare<br />

deve essere posta verso coloro che<br />

possono essere pericolosi se serviti in<br />

profondità, poiché a seguito di una<br />

risalita aumenta lo spazio alle “spalle”.<br />

Quindi risalendo velocemente, la linea<br />

cura due aspetti, il tempo e lo spazio.<br />

Il tempo a cui si fa riferimento è sia il<br />

tempo di giocata di colui che riceve lo<br />

scarico sia quello d'inserimento. La linea<br />

si ferma quando la palla sta giungendo<br />

in prossimità del ricevente, assumendo<br />

la posizione pronta per per “scappare”<br />

togliendo profondità, chiudendo i corridoi<br />

e frapponendosi per quanto possibile tra<br />

l’avversario e la porta. Il terzino che era<br />

4<br />

8<br />

11 2<br />

7<br />

6<br />

5<br />

9<br />

3<br />

uscito in pressione aspetta che gli altri<br />

componenti della linea risalgano e si<br />

riallinea ad essi.<br />

Come detto il movimento degli avversari<br />

sono importanti, quindi qualora si<br />

dovessero muovere in anticipo (prima<br />

che arrivi palla al ricevente) la linea<br />

continua la risalita e li lascia in<br />

fuorigioco. Se invece gli avversari di<br />

muovono col tempo giusto nelle modalità<br />

descritte, la linea si muove seguendo i<br />

principi sopra elencati, (stringere,<br />

risalire, fermarsi, scappare, controllare<br />

gli avversari, chiudere le traiettorie e i<br />

corridoi), ponendosi come primo<br />

obiettivo quello di non subire palloni<br />

pericolosi alle proprie spalle in profondità.<br />

Palla scoperta, dopo retropassaggio<br />

diagonale lungo, che sta per essere ricevuta<br />

da un avversario posto in zona centrale, di<br />

fronte alla linea dei centrocampisti (a una<br />

certa distanza dalla linea difensiva) e non<br />

troppo lontano dalla porta (sulla trequarti<br />

campo).<br />

Situazioni:<br />

a) un centrocampista avversario si inserisce<br />

in profondità al momento del retropassaggio,<br />

b) un attaccante avversario rientra e<br />

ruotando attacca la profondità al momento<br />

del retropassaggio (immgaine B).<br />

Immagine B<br />

10<br />

4<br />

8<br />

11 2<br />

8<br />

10<br />

4<br />

7<br />

6<br />

5<br />

9<br />

3<br />

165


L'approfondimento mensile<br />

In questo caso il giocatore che riceve il<br />

retropassaggio o la respinta è più vicino<br />

alla linea difensiva, quindi la risalita deve<br />

tener conto di questo e non avvicinarsi<br />

troppo al possessore, ma mantenere<br />

sempre una certa distanza di sicurezza<br />

per non prendere passaggi alle spalle. Il<br />

terzino in questo caso deve cercare di<br />

riallinearsi, non aspettando la linea ma<br />

eventualmente andando a ritroso. I<br />

principi sono gli stessi ma cambiano<br />

quindi i tempi e la velocità dei movimenti<br />

La distanza dalla porta dà la possibilità<br />

di avvalersi dell’aiuto del portiere il quale<br />

si muove insieme alla linea, se la<br />

distanza è tanta, probabilmente il<br />

portiere sarà impegnato con qualche<br />

uscita con i piedi, nel caso contrario,<br />

interverrà in area.<br />

Palla scoperta, dopo retropassaggio verticale<br />

lungo, che sta per essere ricevuta da un<br />

avversario posto in zona laterale, di fronte<br />

alla linea dei centrocampisti (a una certa<br />

distanza dalla linea difensiva) e lontano dalla<br />

porta (nei pressi della metà campo).<br />

Situazioni:<br />

a) un centrocampista avversario si inserisce<br />

in profondità al momento del retropassaggio,<br />

b) un attaccante avversario rientra e<br />

ruotando attacca la profondità al momento<br />

del retropassaggio (immagine C).<br />

Rispetto ai due casi analizzati prima,<br />

siccome il retropassaggio viene ricevuto<br />

lateralmente, la linea non ha bisogno di<br />

stringere, poiché la situazione di gioco<br />

ha già costretto i difensori a stare stretti.<br />

La linea segue tutti i principi sopra<br />

descritti, salendo verso la palla,<br />

consapevole che alcune traiettorie di<br />

passaggio sono chiuse, quindi<br />

l’interpretazione sarà più più semplice.<br />

Inoltre vista che il ricevente è laterale,<br />

la linea può cercare di ritardare<br />

leggermente il tempo di arresto e di<br />

eventuale scappata, cercando di<br />

guadagnare più metri possibile. Anche<br />

in questo caso il terzino che era uscito<br />

in pressione sul giocatore che ha<br />

effettuato lo scarico aspetta che la linea<br />

si riallinei e poi si muove in sincronia con<br />

essa.<br />

Immagine C<br />

3<br />

10<br />

11<br />

2<br />

8<br />

6<br />

4<br />

4<br />

8<br />

10<br />

7<br />

5<br />

9<br />

3<br />

DANIELE TACCHINI<br />

LE 18 REGOLE PER FARE LA<br />

DIFFERENZA IN ALLENAMENTO<br />

LIBRO A COLORI ( 24 x 17 cm. - 230 pagine)<br />

166


L'approfondimento mensile<br />

Palla scoperta, dopo retropassaggio verticale<br />

lungo, che sta per essere ricevuta da un<br />

avversario posto in zona laterale, di fronte<br />

alla linea dei centrocampisti (a una certa<br />

distanza dalla linea difensiva) e non troppo<br />

lontano dalla porta (sulla trequarti campo).<br />

Situazioni:<br />

a) un centrocampista avversario si inserisce<br />

in profondità al momento del retropassaggio,<br />

b) un attaccante avversario rientra e<br />

ruotando attacca la profondità al momento<br />

del retropassaggio. (immagine D)<br />

Immagine D<br />

4<br />

3<br />

In questo caso l'avversario riceve palla<br />

sempre in zona laterale ma più vicino<br />

all'area di rigore.<br />

10<br />

4<br />

8<br />

8<br />

10<br />

11 2<br />

7<br />

9<br />

6<br />

5<br />

3<br />

Quindi valgono tutti i principi descritti nei<br />

casi precedenti, secondo i quali la linea<br />

risalirà il più possibile, essendo una palla<br />

laterale ma prestando attenzione a non<br />

avvicinarsi troppo al ricevente per non<br />

subire palle improvvise alle spalle. Il<br />

terzino cerca di riallinearsi<br />

immediatamente alla linea.<br />

Concludiamo dicendo che la risalita è<br />

parte fondamentale della fase di non<br />

possesso di ogni squadra. Con qualsiasi<br />

sistema si intenda disporre la propria<br />

squadra, allenare la risalita<br />

costantemente, aiuta i calciatori a<br />

riconoscere la situazione, ma non<br />

dimentichiamo mai che la tattica<br />

individuale garantisce interpretazione e<br />

soluzione e anche quando per effetto di<br />

una giocata improvvisa o una cattiva<br />

interpretazione, la linea non si muove<br />

all’unisono, allora è il singolo che<br />

interviene per risolvere.<br />

RENATO MONTAGNOLO<br />

LINEA DIFENSIVA<br />

PRINCIPI ORGANIZZATIVI<br />

E DIDATTICA<br />

9<br />

Libro a colori /17 x 24) + DVD (realizzato con l'ausilio<br />

di un DRONE)


1<br />

Appunti di viaggio


Vítor Marreco de Gouveia<br />

Allenatore UEFA PRO,<br />

relatore per la federazione portoghese di calcio nei convegni<br />

UEFA EXCHANGE PROGRAMME.<br />

Appunti di viaggio<br />

In questa seduta l'allenatore deve tenere<br />

conto di diversi aspetti tra i quali:<br />

• l'aspetto psicologico (conseguenza del<br />

risultato della partita);<br />

• l’aspetto fisico dove l'allenatore deve:<br />

1. impostare l'allenamento che<br />

permetta un recupero attivo ai<br />

giocatori che hanno giocato più di<br />

45 minuti.<br />

2. bilanciare il carico di lavoro per<br />

quelli che hanno giocato di meno<br />

o che non hanno giocato nella gara<br />

precedente.<br />

Per i giocatori del primo gruppo è<br />

fondamentale accelerare il processo di<br />

recupero, sottoponendoli a un lavoro<br />

aerobico di bassa intensità. In genere si<br />

raccomanda corsa, rondos o semplici<br />

esercitazioni tattiche. L’altro gruppo, che<br />

include i giocatori con partecipazione<br />

limitata o nulla nell’ultima gara, si<br />

devono proporre esercitazioni con<br />

intensità simile a quella di una gara<br />

ufficiale. Un modo semplice per<br />

raggiungere tali obiettivi può essere<br />

quello di differenziare le tipologie di<br />

esercitazioni, dividendo quindi la<br />

squadra in due gruppi. È bene però<br />

sottolineare come sia altrettanto<br />

importante non creare una vera divisione<br />

in seno alla squadra perchè anche nella<br />

seduta di ripresa è fondamentale che i<br />

giocatori stiano il più possibile insieme.<br />

Proprio per questo è consigliabile<br />

utilizzare esercizi ed esercitazioni che<br />

possano adattarsi alle esigenze di tutti i<br />

giocatori.<br />

Obiettivi dell’esercizio<br />

• Accelerare il recupero attivo dei<br />

giocatori che hanno giocato gran parte<br />

o tutta la gara precedente;<br />

• bilanciare il carico di lavoro dei<br />

giocatori con minima o limitata<br />

partecipazione nell’ultima gara;<br />

• migliorare l’interazione tra i reparti<br />

( d i f e s a / c e n t r o c a m p o ,<br />

c e n t r o c a m p o / a t t a c c o )<br />

nell’organizzazione difensiva e<br />

offensiva;<br />

• migliorare i movimenti nella fase<br />

difensiva, curando la distanza tra i<br />

reparti.<br />

In fig. le due fasi dell’esercizio. Fase 1 in rosso, fase due in giallo.<br />

I giocatori blu hanno giocato la partita. I difensori gialli e<br />

centrocampisti rossi hanno giocato di meno<br />

Prima fase dell'esercitazione<br />

Regole e movimenti<br />

La prima parte è una esercitazione<br />

tattica senza avversari con l'obiettivo di<br />

migliorare i vari movimenti in<br />

costruzione bassa. L’esercitazione inizia<br />

dal portiere, che indirizza la palla ad uno<br />

dei difensori centrali. Quest’ultimo, dopo<br />

l’appropriata ricezione orientata da il via<br />

alla prima fase di costruzione della<br />

manovra. L'allenatore può indicare che<br />

tipo di scaglionamento devono adottare<br />

i quattro difensori e il vertice basso, ad<br />

esempio:<br />

• i difensori centrali si allargano per dare<br />

ampiezza alla manovra, il mediano<br />

centrale si abbassa e si posiziona tra i<br />

due difensori centrali, in modo da<br />

170


Appunti di viaggio<br />

creare supporto ai due difensori,<br />

(creando una linea a tre). Questo<br />

permette ai due laterali di alzarsi molto<br />

in ampiezza (fig 2).<br />

• il difensore centrale si allarga (meno<br />

che nel caso precedente) per ricevere<br />

palla, i due laterali si aprono e si alzano<br />

(meno rispetto alla situazione<br />

precedente), mentre il mediano<br />

centrale rimane più alto rispetto ai due<br />

centrali, ponendosi in diagonale<br />

rispetto al possessore (fig 3).<br />

Questi 5 giocatori e il portiere fanno<br />

circolare palla senza opposizione e dopo<br />

lo sviluppo richiesto devono imbucare la<br />

sfera in una delle tre porticine per<br />

poter passare alla seconda fase<br />

dell'esercitazione.<br />

I difensori centrali danno ampiezza, i difensori laterali si alzano,<br />

mentre il mediano centrale funziona da sostegno per i difensori<br />

centrali<br />

In questo caso i difensori centrali sono meno larghi, i difensori<br />

laterali offrono una linea di passaggio sulle fasce laterali e il<br />

centrocampista centrale rimane più alto rispetto ai difensori<br />

Seconda fase dell'esercitazione<br />

La seconda fase dell’esercizio è una<br />

partita 6 vs 6: la squadra rossa è<br />

schierata con un 2-3-1 (centrocampisti<br />

e attaccanti e deve far goal nella porta<br />

regolamentare), la squadra gialla è<br />

schierata con un 4-2 (difensori e<br />

centrocampisti centrali e deve segnare<br />

in una delle tre porticine).<br />

Entrambe le squadre possono usufruire<br />

del supporto di 5 giocatori, (due sponde<br />

laterali, una dietro la porta e due che<br />

giocano dentro il campo).<br />

Questi giocatori garantiscono superiorità<br />

numerica alla squadra in possesso.<br />

REGOLA: l’attaccante blu posto dietro la<br />

porta non gioca quando i gialli sono in<br />

possesso.<br />

L’obiettivo della squadra rossa è quello<br />

di sviluppare trame di gioco finalizzate<br />

alla conclusione, potendo contare sui<br />

jolly:<br />

• un vertice alto posizionato vicino alla<br />

porta<br />

• un centrocampista centrale che funge<br />

da sostegno ed assume un ruolo<br />

determinante,<br />

171


Appunti di viaggio<br />

• Due appoggi laterali che garantiscono<br />

l'ampiezza.<br />

In fase difensiva, la squadra rossa deve<br />

cercare di reagire immediatamente alla<br />

perdita del possesso e cercare di portare<br />

una pressione offensiva, chiudendo tutti<br />

gli appoggi vicino al possessore.<br />

Per fare ciò i nostri giocatori devono<br />

essere abili nel saper leggere tutte quelle<br />

situazioni in cui è possibile andare in<br />

pressione. Ad esempio la palla in zona<br />

laterale, l'avversario posizionato con una<br />

scorretta postura del corpo o un controllo<br />

errato del difensore sono alcuni inneschi<br />

al pressing.<br />

Il difensore centrale funge da sostegno, gli altri giocatori<br />

modificano le loro posizioni e si scaglionano per creare varie<br />

linee di passaggio.<br />

Un corretto scaglionamento e la creazioni<br />

di rombi sono gli obiettivi che la squadra<br />

deve cercare di perseguire per riuscire<br />

ad eludere la pressione avversaria.<br />

In fase difensiva, la linea dei quattro<br />

difensori si muove in funzione della palla,<br />

con i due mediani centrali posizionati in<br />

modo da rinforzare la “barriera”<br />

difensiva nella parte centrale del campo.<br />

I mediani devono essere pronti anche a<br />

seguire eventuali inserimenti dei<br />

centrocampisti avversari qualora ce ne<br />

sia bisogno.<br />

Un esempio di una pressione della squadra rossa. Con palla<br />

laterale il possessore giallo viene aggredito e i compagni rossi<br />

chiudono gli appoggi in zona palla per cercare la riconquista<br />

In fase di possesso la squadra gialla,<br />

come detto, ha l'obiettivo di imbucare la<br />

palla in una delle tre porticine.<br />

Godendo della superiorità numerica,<br />

deve essere brava a far muovere i<br />

giocatori rossi sfruttando i jolly in<br />

ampiezza, il sostegno del portiere e gli<br />

appoggi dei due giocatori all'interno del<br />

campo.<br />

Nella figura a pagina successiva, ad<br />

esempio, il centrocampista più vicino alla<br />

palla s’incarica di seguire l'inserimento<br />

dell'avversario nello spazio, mentre<br />

l’altro centrocampista si sposta verso<br />

sinistra per coprire lo spazio del<br />

compagno di reparto.<br />

I difensori centrali restano in controllo<br />

del attaccante avversario.<br />

172


Appunti di viaggio<br />

Movimenti della linea difensiva secondo la posizione della palla,<br />

e il ruolo dei mediani centrali quando la linea difensiva perde<br />

la sua compattezza.<br />

Conclusione<br />

Questo esercizio vuole essere un<br />

suggerimento per la prima sessione<br />

d’allenamento dopo una gara ufficiale.<br />

Prevede la partecipazione di tutti gli<br />

effettivi e permette di modulare lo sforzo<br />

fisico.<br />

Può essere modificato in base al numero<br />

di giocatori disponibili, al modello tattico<br />

preferito dall’allenatore e ad altre<br />

variabili.<br />

E' un ottimo strumento che permette di<br />

svolgere un lavoro tattico che tenga in<br />

considerazione le diverse esigenze<br />

fisiologiche di giocatori, e coinvolgendo<br />

tutto il gruppo contribuisce a rafforzare<br />

l'unità e lo spirito di squadra.<br />

Foto:Shutterstock.com<br />

5


N° 188<br />

Settembre 2020<br />

ESERCITAZIONI 2<br />

Metodo Sampaoli:<br />

la didattica del tecnico argentino<br />

a cura della redazione<br />

Approfondiamo i metodi di Sampaoli attraverso l'analisi e la visione di 9 esercitazioni tipiche.he.<br />

Foto: Shutterstock.com - Celso Pupo<br />

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a cura della redazione<br />

www.Allenatore.net<br />

Esercitazioni<br />

LA DIDATTICA DI JORGE SAMPAOLI<br />

Jorge Sampaoli è un allenatore esperto e da<br />

sempre portatore di idee interessanti.<br />

Nato in Argentina nel 1960, si definisce<br />

seguace delle idee del Loco Bielsa, anche se<br />

meno integralista e più aperto a variazioni<br />

tattiche.<br />

Calciatore promettente, deve interrompere<br />

l'attività a soli 19 anni, a causa di un brutto<br />

infortunio.<br />

Nel 1990 inizia la sua carriera da allenatore<br />

alla guida di formazioni giovanili.<br />

Dopo alcuni anni in Argentina il tecnico si<br />

trasferisce prima in Perù, poi in Cile e<br />

successivamente in Equador.<br />

Nel 2010 torna in Cile, questa volta alla<br />

guida di una squadra top del campionato,<br />

l'Universidad de Chile, con la quale vince<br />

tre campionati.<br />

Gli ottimi risultati gli aprono le porte della<br />

Nazionale Cilena. Con la “Roja” ottiene un<br />

risultato storico, ovvero la vittoria della<br />

Copa America 2015.<br />

Il grande successo in Copa America<br />

consacra definitivamente il tecnico<br />

argentino e il Siviglia pluricampione<br />

dell’Europa League lo sceglie per il dopo<br />

Emery.<br />

Sampaoli modella una squadra forte in<br />

grado di competere con le migliori d’Europa<br />

e raggiunge il quarto posto nella Liga dietro<br />

i top team spagnoli.<br />

Il 2017 è l'anno della “grande chiamata”.<br />

Il tecnico viene scelto dalla federazione<br />

argentina per guidare l'Albiceleste ai<br />

Mondiali 2018.<br />

Il cammino dell'Argentina si interrompe<br />

agli ottavi contro la Francia e i pessimi<br />

rapporti tra il tecnico e i giocatori e le<br />

critiche della stampa, portano l'allenatore a<br />

dimettersi.<br />

Dopo la delusione con la nazionale il tecnico<br />

si trasferisce in Brasile dove allena<br />

dapprima il Santos e adesso<br />

l'Atletico Mineiro.<br />

Ispirato da sempre alle idee di Bielsa ha<br />

saputo però negli anni addolcire i dogmi del<br />

“maestro” argentino.<br />

Il 3-3-1-3 ha lasciato spazio in certi casi ad<br />

altri sistemi di gioco, l'estrema verticalità si è<br />

legata a un buon gioco posizionale e<br />

l'ossessivo pressing ultra-offensivo si è fatto<br />

in certi casi meno intenso.<br />

Foto: Shutterstock.com - Pressmaster:<br />

176


Esercitazioni<br />

Per quanto riguarda il metodo di lavoro sono<br />

molte le similitudini con il “Maestro”<br />

argentino.<br />

Uno degli aspetti che colpisce maggiormente<br />

nelle esercitazioni proposte è la grande cura<br />

del dettaglio.<br />

Le esercitazioni sono relativamente semplici<br />

per quanto riguarda la struttura, ma hanno<br />

l'obiettivo di scomporre le situazioni di gioco<br />

per poter lavorare con molta specificità.<br />

Grandissima attenzione viene riposta sui<br />

principi tecnico-tattici individuali, tra i quali<br />

smarcamenti e passaggio vengono sviscerati<br />

in modo profondo. Un aspetto che abbiamo<br />

notato è la continua ricerca di intensità<br />

durante l'esercizio tecnico.<br />

Molte esercitazioni prevedono<br />

microsituazioni di gioco specifiche (1vs1,<br />

2vs1 etc) legate poi a situazioni più collettive.<br />

Per quanto riguarda la fase di non possesso vi<br />

è molta attenzione sul lavoro della linea, sia<br />

dal punto di vista analitico che situazionale.<br />

A supporto di ciò abbiamo scelto 9<br />

esercitazioni del tecnico argentino nelle quali<br />

possiamo ritrovare questi aspetti.<br />

I primi tre esercizi sono esercizi di tecnica e<br />

tattica individuale. Rispetto alle sequenze di<br />

passaggi in figure geometriche, questo tipo di<br />

esercizi sono meno strutturati, ma<br />

presuppongono molta più mobilità e<br />

intensità da parte dei giocatori.<br />

Le esercitazioni a seguire le possiamo<br />

definire invece come microsituazioni di gioco<br />

legate.<br />

Ad una prima parte che prevede una<br />

situazione di 2vs1 esterno con cross, si lega la<br />

difesa della porta da parte della linea<br />

difensiva.<br />

Anche le esercitazioni successive riguardano i<br />

comportamenti della linea.<br />

Molto interessante è l'esercitazione numero<br />

otto nella quale si lavora in modo specifico su<br />

una precisa interpretazione, ovvero come<br />

comportarsi nel caso la linea subisca un<br />

passaggio filtrante esterno e si debba quindi<br />

correre verso la porta e difendere il cross.<br />

Nell'ultima esercitazione si lavora invece<br />

sulla fase di costruzione.<br />

Attraverso l'utilizzo delle strisce che dividono<br />

i settori, la proposta è molto efficace per<br />

allenare i giocatori ad occupare gli spazi<br />

correttamente, ricercando, durante lo<br />

sviluppo, i giusti sincronismi.<br />

Foto: Shutterstock.com - Pressmaster:


Esercitazioni<br />

ESERCITAZIONE DI TATTICA INDIVIDUALE: 1VS 1 DOPO SMARCAMENTO ALLE SPALLE<br />

1<br />

In uno spazio come in figura due giocatori si affrontano in 1 vs 1 a seguito di un passaggio alle spalle<br />

del difendente.<br />

Il giocatore offensivo deve smarcarsi per liberare la linea di passaggio. Il difendente deve intercettare<br />

la sfera, se non vi riesce<br />

rincorre immediatamente<br />

l'avversario e lo<br />

affronta in 1 vs 1.<br />

A questo punto<br />

l'attaccante ha<br />

l'obiettivo di superare il<br />

difendente e segnare<br />

nella porticina.<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

ESERCIZIO TECNICO: DOPPIO SCAMBIO E SMARCAMENTO IN AVANTI<br />

2<br />

Questo esercizio molto semplice contiene aspetti interessanti.<br />

Con l'esercizio si lavora in particolare, oltre che sul aspetto tecnico, sugli smarcamenti e sul principio<br />

tattico “gioco e mi<br />

muovo” in un altro<br />

spazio.<br />

I giocatori sui paletti si<br />

scambiano la palla per<br />

poi smarcarsi sull'altro<br />

paletto posizionato<br />

nella fila parallela.<br />

Di conseguenza il<br />

compagno deve<br />

“alzarsi” e andarsi a<br />

posizionare di fronte al<br />

ricevente per scambiarsi<br />

nuovamente il pallone.<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

178


Esercitazioni<br />

SEQUENZA DI PASSAGGI SUL TRIANGOLO: PASSO E MI MUOVO VARIANDO GLI SMARCAMENTI<br />

3<br />

In questo esercizio si vuole cure in particolare il passaggio e lo smarcamento sul triangolo.<br />

L'esercizio richiede grande mobilità, visto che dopo il passaggio il giocatore deve occupare subito un<br />

altro spazio.<br />

L'esercizio parte con un<br />

passaggio per uno dei<br />

tre giocatori dentro il<br />

triangolo, i quali al<br />

segnale si smarcano.<br />

Inizia una sequenza di<br />

passaggi che varia a<br />

seconda degli input<br />

dell'allenatore o delle<br />

scelte dei giocatori.<br />

E' importante variare e<br />

coordinare gli<br />

smarcamenti e gli<br />

sviluppi.<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

ESERCITAZIONE SPECIFICA: 2 VS 1 CON SOVRAPPOSIZIONE ESTERNA PIÙ CROSS E ATTACCO DELLA PORTA<br />

4<br />

Nell'esercitazione si lavora nella prima parte su una situazione di 2vs1 esterna.<br />

Il focus è riposto, in fase difensiva, inizialmente, sul comportamento del difensore, il quale deve<br />

cercare di riassorbire la<br />

sovrapposizione dopo<br />

essere uscito sul primo<br />

ricevente e sul<br />

comportamento della<br />

linea dentro l'area.<br />

Per quanto riguarda la<br />

fase offensiva<br />

l'attenzione è invece<br />

riposta, nella prima<br />

fase, sulla “qualità” di<br />

controllo, passaggio e<br />

cross dei due giocatori<br />

esterni e successivamente<br />

sull'attacco<br />

dell'area di rigore.<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

179


Esercitazioni<br />

ESERCITAZIONE SPECIFICA: COMBINAZIONE IN 2VS1 ESTERNO PIÙ CROSS E ATTACCO DELLA PORTA<br />

5<br />

In questa esercitazione specifica si lavora, nella prima fase su uno sviluppo esterno a due giocatori e<br />

poi sull'attacco della area da cross.<br />

Il giocatore esterno, dopo aver ricevuto palla, gioca in avanti per il compagno posto di fonte a se e si<br />

propone a sostegno.<br />

Il giocatore offensivo,<br />

marcato da un<br />

difensore scarica e si<br />

butta alle spalle<br />

dell'avversario, per<br />

ricevere la palla di<br />

ritorno nello spazio,<br />

dopo di che effettua un<br />

cross per i compagni<br />

posizionati all'interno<br />

dell'area di rigore.<br />

In questa situazione i<br />

difensori devono<br />

difendere la porta.<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

ESERCITAZIONE TATTICA SPECIFICA PER LA DIFESA DELLA AREA SU TRAVERSONE<br />

6<br />

In questa esercitazione si lavora principalmente sulla difesa della porta in situazione di traversone.<br />

Interessante notare come l'area sia stata divisa in quattro settori per dare punti di riferimento ai<br />

difensori sulle zone da<br />

difendere.<br />

L'esercitazione è<br />

semplice, ma vi sono<br />

molti focus sui quali<br />

prestare attenzione sia<br />

in fase difensiva, che in<br />

fase offensiva.<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

180


Esercitazioni<br />

ESERCITAZIONE TATTICA SPECIFICA PER I DIFENSORI: MARCO/COPRO<br />

7<br />

In questa esercitazione l'obiettivo è quello di lavorare sul comportamento dei due difensori, che<br />

devono attuare i principi del marco/copro su una palla area.<br />

Un difensore quindi va a<br />

contrasto<br />

sull'attaccante, mentre<br />

l'altro da copertura e<br />

contrasta<br />

successivamente<br />

l'eventuale ricevente<br />

della spizzata.<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

ESERCITAZIONE SPECIFICA PER LA LINEA DIFENSIVA: RIPIEGAMENTO E SEGUITO DI FILTRANTE<br />

ESTERNO E DIFESA DEL CROSS<br />

8<br />

In questa esercitazione si vuole lavorare in particolare sulla linea difensiva che subisce un passaggio<br />

filtrante nello spazio<br />

laterale e quindi deve<br />

ripiegare e difendere il<br />

cross avversario.<br />

L'attenzione è riposta<br />

sulle corse all'indietro<br />

dei difensori, sugli<br />

eventuali scambi di<br />

posizione, e sui due<br />

centrocampisti, che<br />

devono eventualmente<br />

entrare nella linea per<br />

ricomporla.<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

181


Esercitazioni<br />

Foto: Shutterstock.com - Pressmaster:<br />

SVILUPPI IN COSTRUZIONE SENZA AVVERSARI<br />

9<br />

In questa esercitazione tattica si lavora sulla costruzione della manovra 4 piu 2.<br />

L'attenzione è riposta sull'occupazione degli spazi e i movimenti coordinati dei giocatori.<br />

Lo spazio di gioco è suddiviso in settori, che fungono per i giocatori da riferimento.<br />

Dal video si possono<br />

notare alcuni<br />

automatismi che<br />

riguardano ad esempio i<br />

due centrocampisti,<br />

oppure scambi di<br />

posizione tra centrali,<br />

laterali e<br />

centrocampisti.<br />

Grande attenzione<br />

viene poi riposta sui<br />

tempi di smarcamento e<br />

sulla distanza corretta<br />

tra i giocatori.<br />

Clicca qui e guarda il video<br />

182


Vítor Marreco de Gouveia<br />

Allenatore UEFA PRO,<br />

relatore per la federazione portoghese di calcio nei convegni<br />

UEFA EXCHANGE PROGRAMME.<br />

Appunti di viaggio<br />

L’analisi della partita è uno strumento<br />

basilare per l’allenatore, in quanto gli<br />

permette di valutare l’andamento della<br />

gara stessa e, indirettamente, la validità<br />

dei metodi di allenamento.<br />

L’allenatore ha così modo di osservare<br />

difetti, punti di forza, e aspetti legati alle<br />

varie fasi della sua squadra.<br />

Questo approccio permette al tecnico di<br />

pianificare e creare esercitazioni<br />

correlate a quello che è stato lo sviluppo<br />

della gara, propedeutiche al<br />

riconoscimento delle diverse situazioni<br />

nelle quali la squadra è sembrata in<br />

difficoltà, con l'obiettivo di ridurre al<br />

minimo gli errori e migliorarne le<br />

prestazioni future.<br />

L'analisi della partita da parte di un<br />

allenatore non deve soffermarsi soltanto<br />

sui concetti di gioco, ma deve porre il<br />

focus sulle implicazioni pratiche che<br />

comportano l'applicazione di tali concetti.<br />

Uno di questi aspetti è relativo al<br />

bilanciamento della squadra: l’allenatore<br />

è responsabile delle scelte strategiche<br />

ma è fondamentale che i giocatori siano<br />

convinti della linea adottata dal tecnico.<br />

A seguire andremo ad approfondire<br />

l'importanza del “bilanciamento”,<br />

spiegando come cercare di mantenerlo<br />

nelle differenti fasi del gioco (attacco,<br />

difesa e transizione).<br />

È importante considerare il<br />

Bilanciamento come un aspetto molto<br />

importante.<br />

Secondo Castelo (2009), questo concetto<br />

deve essere ricercato durante le tre fasi<br />

di gioco:<br />

1. bilanciamento nello sviluppo della<br />

fase offensiva.<br />

Un buon bilanciamento durante la<br />

fase di costruzione si ottiene<br />

posizionando i giocatori su una o più<br />

linee. L'obiettivo dei giocatori è<br />

quello di essere di appoggio alla fase<br />

di attacco, ma pronti, allo stesso<br />

tempo, a chiudere le line di passaggio<br />

in caso di perdita della palla.<br />

2. Bilanciamento durante la fase<br />

difensiva.<br />

In tale fase, i giocatori devono<br />

stabilizzare la squadra, garantendo<br />

superiorità numerica nelle zone vitali<br />

del campo.<br />

3. Bilanciamento durante le fase di<br />

transizione.<br />

Durante la transizione difensiva i<br />

giocatori devono reagire<br />

immediatamente in base alla<br />

posizione della palla e ai giocatori<br />

intorno ad essa. L'obiettivo è<br />

chiudere o guadagnare le linee di<br />

“accesso alla profondità”.<br />

In fase di transizione offensiva gli<br />

obiettivi sono invece capovolti e la<br />

squadra dovrà essere capace di<br />

consolidare il recupero della palla e<br />

se possibile ribaltare rapidamente il<br />

fronte del gioco.<br />

184


Appunti di viaggio<br />

Immagine 1<br />

Immagine 2<br />

Nel fotogramma 1 vediamo i tre<br />

giocatori (cerchiati in blu) che stanno<br />

impostando con l'obiettivo di sviluppare<br />

la manovra di attacco.<br />

I difensori creano un triangolo, utile per<br />

creare superiorità nei confronti<br />

dell'attaccante avversario. Questa<br />

disposizione, in caso di difesa a quattro,<br />

può essere formata tenendo più stretto<br />

uno dei due terzini e facendo alzare<br />

l'altro. Tale accorgimento permette un<br />

buon mantenimento del possesso e allo<br />

stesso tempo una copertura idonea<br />

degli spazi qualora venisse persa la<br />

sfera.<br />

Il centro mediano (cerchiato in rosso) si<br />

posiziona in una zona tale da fungere da<br />

appoggio per i tre difensori.<br />

Gli altri giocatori si scaglionano per<br />

occupare in modo corretto le zone del<br />

campo. Per di più la vicinananza tra<br />

essi, nella parte centrale permette loro<br />

di essere eventualmente pronti a<br />

intercettare le “seconde palle”.<br />

In questa situazione gli obiettivi<br />

principali sono quindi:<br />

• avere giocatori che diano equilibrio alla<br />

squadra;<br />

posizionare i giocatori offensivi nelle<br />

posizioni funzionali sia al buon sviluppo<br />

dell'azione offensiva che all'eventuale<br />

transizione negativa.<br />

Nell'immagine 2 è rappresentata<br />

l’organizzazione della squadra in fase<br />

difensiva.<br />

Tre giocatori della linea difensiva<br />

(cerchiati in blu) scivolano verso la palla<br />

e si compattano centralmente, pronti a<br />

scappare e a difendere la profondità.<br />

Il difensore di sinistra (cerchiato in<br />

giallo) esce in pressione sull'ala<br />

avversaria, che può ricevere palla dal<br />

terzino di parte (cerchiato nero).<br />

Il centro mediano difensivo (cerchiato in<br />

rosso) si pone in una posizione<br />

intermedia (10 metri davanti la linea<br />

difensiva), pronto ad accorciare in avanti<br />

e a chiudere le eventuali linee di<br />

passaggio verso gli attaccanti.<br />

Per avere un buon bilanciamento in fase<br />

difensiva è importante che i giocatori si<br />

dispongano in modo tale da rallentare<br />

l'azione avversaria, per permettere alla<br />

linea difensiva di coprire gli spazi vitali<br />

e essere equilibrata dal punto di vista<br />

numerico.<br />

E' importante che la squadra si muova<br />

come un blocco unico e compatto e<br />

soprattutto che il giocatore che effettua<br />

la pressione lo faccia con determinazione<br />

e giusto tempismo (senza farsi saltare).<br />

185


Appunti di viaggio<br />

Immagine 3<br />

Immagine 34<br />

Immagine 5<br />

Immagine 6<br />

In questa sequenza di immagini possiamo<br />

notare il comportamento dei giocatori in<br />

caso di perdita della palla (transizione<br />

negativa).<br />

La squadra perde la palla (cerchio<br />

bianco). In un primo momento il<br />

giocatore più vicino alla sfera reagisce<br />

portando pressione all'avversario,<br />

mentre la linea di tre difensori<br />

(cerchiati in blu) avanza per accorciare<br />

gli spazi e cercare di ridurre le distanze<br />

(immagine 3).<br />

Gli avversari riescono però ad uscire<br />

dalla pressione con una buona azione di<br />

consolidamento e scaricano verso i<br />

propri difensori, che si trovano a giocare<br />

in condizione di palla scoperta (cerchio<br />

giallo).<br />

I tre difensori (cerchiati in blu) devono<br />

quindi reagire al cambiamento del<br />

contesto e essere pronti a scappare<br />

all'indietro per proteggere la profondità<br />

(immagine 4).<br />

La palla viene quindi appoggiata sull'ala<br />

e di conseguenza il difensore esterno<br />

destro accorcia sul possessore,<br />

effettuando un azione di<br />

temporeggiamento per permettere alla<br />

squadra di ricompattarsi. Il mediano<br />

centrale (cerchiato in rosso) si avvicina<br />

alla zona lato palla, mantenendo una<br />

posizione centrale utile per intercettare<br />

eventuali passaggi verso gli attaccanti.<br />

Ovviamente l'altro difensore laterale<br />

(cerchiato in verde), stringe dentro il<br />

campo per riformare la linea a tre<br />

(immagine 5). Importante notare la<br />

funzione del mediano centrale (cerchiato<br />

in rosso): segue i movimenti della linea<br />

difensiva (immagine 3 e 4), chiudendo<br />

lo spazio tra il difensore laterale di destra<br />

e i difensori centrali, permettendo a<br />

questi ultimi di rimanere nella zona<br />

interna (immagine 5).<br />

186


Appunti di viaggio<br />

Il fotogramma 6 mostra come la<br />

squadra stia riequlibrandosi e<br />

riorganizzandosi, grazie a una corretta<br />

azione di bilanciamento e<br />

temporeggiamento nel fronteggiare<br />

l’attacco degli avversari.<br />

Conclusione<br />

Per concludere è importante ribadire il<br />

ruolo, fondamentale, che ricopre il<br />

bilanciamento durante una partita di<br />

calcio. Una squadra bilanciata è in<br />

grado di attaccare essendo però pronta<br />

a difendersi nel momento in cui gli<br />

avversari dovessero intercettare la<br />

sfera e, viceversa, a seguito di<br />

riconquista, ad essere reattiva e<br />

tempestiva nell'interpretare in modo<br />

idoneo il cambio fase.<br />

Nel calcio moderno la capacità di coprire<br />

o esplorare gli spazi dipendono sempre<br />

più dall'efficacia dei giocatori<br />

nell'interpretare le transizioni ed è<br />

importante far notare che tali aspetti<br />

sono strettamente correlati con il<br />

concetto di bilanciamento.<br />

Per queste ragioni, durante il processo<br />

didattico, in ogni esercitazione – dalle<br />

classiche situazioni a numero ridotto (2<br />

contro 2, 3 contro 2) per poi passare a<br />

quelle più complesse – è importante che<br />

l'occhio dell'allenatore (e l'attenzione dei<br />

giocatori) sia costantemente rivolto a<br />

monitorare anche questo aspetto.<br />

Foto: Shutterstock.com - ninopavisic<br />

5


N° 192<br />

Gennaio 2021<br />

PSICOLOGIA 7<br />

RIPARTIRE DOPO UNA SCONFITTA<br />

a cura della redazione<br />

Per qualsiasi allenatore è fondamentale gestire con grande attenzione le sconfitte per evitare che la<br />

squadra non subisca contraccolpi psicologici e entri in un vortice da cui è difficile risalire.<br />

Foto: Shutterstock.com - Marco Iacobucci Epp<br />

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Psicologia<br />

Quando una squadra è in fiducia le possibilità<br />

di poter esprimere pienamente il proprio<br />

potenziale sono elevate. La fiducia va<br />

naturalmente a braccetto con le vittorie e con<br />

la capacità di esprimere un gioco<br />

soddisfacente.<br />

La fiducia nelle proprie possibilità genera<br />

atteggiamenti positivi, senso di padronanza e<br />

tutto ciò contribuisce a buone prestazioni, al<br />

conseguimento degli obiettivi e,<br />

parallelamente, tutto questo non fa altro che<br />

aumentare il livello di autostima,<br />

contribuendo al raggiungimento di<br />

performance ancora più importanti.<br />

Si tratta di una spirale che, se non viene<br />

“contaminata” da un livello di aspettative<br />

troppo alto e di conseguenza non<br />

appropriato, può portare la squadra ad<br />

accrescere costantemente le proprie<br />

potenzialità.<br />

Viceversa, cosa accade invece quando una<br />

squadra perde fiducia nelle proprie<br />

possibilità? I giocatori sentono venir meno le<br />

loro certezze, si ha la sensazione di perdere il<br />

controllo della situazione, la fluidità di gioco<br />

scompare, gli obiettivi appaiono sempre più<br />

lontani, le prestazioni inevitabilmente ne<br />

risentono e si rischia di entrare in un vortice<br />

da cui è difficile risalire.<br />

Per questo motivo è fondamentale gestire con<br />

immediatezza qualsiasi fattore che possa<br />

incidere sull'autostima di una squadra ed è<br />

naturalmente importante avere una strategia<br />

che ci consenta di far fronte a una e,<br />

eventualmente, più sconfitte.<br />

Un allenatore bravissimo sul campo e con<br />

approfondite conoscenze tecnico-tattiche è<br />

destinato comunque “a rimanere al palo” se<br />

non sa affrontare il “mare grosso” e conosce<br />

le modalità per guidare la nave fuori dalla<br />

tempesta.<br />

Shutterstock.com - katatonia82<br />

Foto: Spixabay.com<br />

2


Psicologia<br />

Reagire alla sconfitta.<br />

Il calcio è uno dei pochissimi sport dove è<br />

possibile conquistare molto di più di ciò che<br />

ci saremmo meritati così come al termine di<br />

prestazioni scintillanti la vittoria può<br />

sfuggirci di mano perché, al demerito di non<br />

aver concretizzato la mole di gioco, si associa<br />

la capacità dell'avversario di far fruttare<br />

l'unica vera occasione creata in tutta la gara.<br />

Premesso ciò, quando si scende in campo,<br />

contro qualsiasi avversario, occorre avere la<br />

forza e la consapevolezza di puntare sempre<br />

al massimo rifiutando categoricamente l'idea<br />

di perdere anche al cospetto di squadre più<br />

forti.<br />

Naturalmente questo atteggiamento, che può<br />

portarci a raggiungere risultati insperati, va<br />

poi saputo gestire quando invece la sconfitta<br />

si manifesta concretamente.<br />

Dopo aver subito una sconfitta, anche difficile<br />

da assorbire, le regole sono:<br />

1) rivolgere immediatamente l'attenzione<br />

della squadra alla prossima gara. E'<br />

inutile piangere sul latte versato ed è<br />

fondamentale prepararci al meglio per<br />

ottenere il massimo dalla prossima<br />

partita.<br />

2) Aspettarci dai giocatori una pronta<br />

reazione sul piano caratteriale... da<br />

veri uomini. La delusione e il<br />

dispiacere per la sconfitta deve<br />

trasformarsi in rabbia e<br />

determinazione, fattori fondamentali<br />

per affrontare il prossimo impegno.<br />

3) Risorgere dopo una sconfitta vincendo<br />

è ancora più bello. E' durante le<br />

difficoltà che si vede e si apprezza la<br />

tenacia e il vero valore dell’uomo,<br />

prima ancora che del calciatore.<br />

commesso nel preparare il piano gara.<br />

E' normale che durante la stagione capiti a<br />

tutti gli allenatori di sbagliare formazione,<br />

sostituzioni, modulo o strategia ma allo<br />

stesso tempo è sempre possibile ricordare al<br />

gruppo e ricordare a noi stessi che “non era il<br />

modulo a essere sbagliato ma<br />

l'interpretazione che ne è stata data in campo<br />

a non essere congrua e efficace”; “che non era<br />

la sostituzione sbagliata ma è stata la<br />

prestazione di colui che è entrato a non esser<br />

stata di livello”; “che non era la strategia ad<br />

essere lacunosa ma sono stati alcuni errori<br />

nella nostra area e/o nell'area rivale ad aver<br />

avuto un peso determinante sul risultato”.<br />

E' chiaro che l'allenatore mai deve sollevarsi<br />

dalle proprie responsabilità per affossare e<br />

incolpare i giocatori. Delegittimare gli stessi<br />

giocatori che poi scenderanno in campo nel<br />

proseguo del campionato sarebbe infatti<br />

l'autogol più clamoroso.<br />

Allo stesso tempo è però importante<br />

evidenziare il fatto che anziché ammettere,<br />

con logica ed equità, le nostre responsabilità,<br />

è fondamentale far percepire alla squadra la<br />

leadership del tecnico, attraverso la fermezza<br />

delle sue idee, la volontà di migliorare i<br />

particolari e la necessità di preparare al<br />

meglio, con la giusta rabbia e il giusto<br />

atteggiamento, il prossimo match.<br />

Allo stesso tempo l'allenatore, al di là di ciò<br />

che comunica ai giocatori, dovrà valutare con<br />

serenità ciò che non ha funzionato e pensare<br />

a come porvi rimedio durante le sessioni<br />

settimanali.<br />

L'allenatore non deve invece quasi mai<br />

assumersi la responsabilità della sconfitta.<br />

I giocatori hanno bisogno di un leader<br />

convincente che spieghi loro come ci si<br />

prepara al prossimo match piuttosto che di<br />

un allenatore equo che esponga loro l'errore<br />

191


Psicologia<br />

Ricostruire la fiducia.<br />

Diversa è invece la situazione di una squadra<br />

reduce da una serie di risultati negativi che<br />

ne hanno minato, se non azzerato,<br />

l'autostima.<br />

In questi casi occorre parlare chiaramente al<br />

gruppo circa il momento che stiamo vivendo<br />

e spiegare gli step da perseguire per uscire<br />

dal tunnel.<br />

In questi casi si parte da due fattori<br />

fondamentali: a) l'esempio delle squadre che<br />

prima di noi sono riuscite a venirne fuori (…<br />

se ci sono riusciti in passato è possibile<br />

ripetersi), b) il lavoro fisico: aver fiducia nella<br />

propria condizione è di grande sostegno alla<br />

prestazione.<br />

In contemporanea, gli step da seguire sono:<br />

1) chiedere ai giocatori una chiara presa di<br />

coscienza del significato di fiducia e un<br />

altrettanto chiara assunzione di<br />

responsabilità: quando le cose vanno male<br />

non ci si nasconde nel gruppo ma ognuno<br />

deve farsi carico delle proprie azioni,<br />

ripartendo dal ricordo dei momenti sportivi<br />

di massimo splendore.<br />

2) Capire esattamente gli errori e le cose che<br />

non hanno funzionato. Occorre porvi<br />

rimedio, identificando il percorso e gli<br />

ostacoli che dovranno essere superati.<br />

3) Definire in maniera precisa il tempo e il<br />

piano da mettere in campo per iniziare a<br />

risalire la china.<br />

In particolare, quando la squadra viene da<br />

risultati deludenti e sente troppa pressione<br />

attorno a se, diventa fondamentale allentare<br />

la tensione, focalizzando l'attenzione dei<br />

giocatori sull'atteggiamento e sulle modalità<br />

che occorrono per fornire una grande<br />

prestazione, indipendentemente da quello<br />

che sarà il punteggio della gara.<br />

Foto: Shutterstock.com - Vitalii Vitleo


N° 167<br />

Ottobre 2018<br />

La settimana tipo<br />

(prima parte)<br />

di Francesco Carchedi<br />

Come modulare il carico fisico/mentale settimanale nell'ottica di migliorare la performance della<br />

squadra.<br />

Programmare un allenamento, collegarlo a quello successivo, incrementare per poi decrementare lo sforzo<br />

fisico e mentale è l'obiettivo di oggi in vista della partita di domani.<br />

Controllare e monitorare sia la parte fisica che quella tecnico tattica può aiutarci nel perseguire una più<br />

precisa programmazione che può sicuramente migliorare la performance della squadra.<br />

Foto: Shutterstock.com - Oleh Dubyna<br />

RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO ( LU ) TEL. 0584 976585 - FAX 0236215556<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO<br />

DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO


Francesco Carchedi<br />

Laureato in scienze motorie, preparatore atletico professionista<br />

<strong>special</strong>izzato in tecnica dello sport, docente (FIGC) di metodologia di<br />

allenamento. È stato preparatore atletico della primavera dell’ Empoli Fc,<br />

attualmente è preparatore atletico dell'Arezzo ss.<br />

Preparazione atletica<br />

Il calcio moderno cosi innovativo come<br />

cosi antico si avvale di tanti strumenti<br />

e di tante figure professionali al fine di<br />

non lasciare nulla al caso.<br />

Ecco l’avvento dei cardiofrequenzimetri<br />

prima e dei Gps poi, del taccuino prima<br />

e dei sistemi di telecamere per la<br />

match-analysis poi, del test di<br />

Abalakov prima (salto in verticale<br />

cercando di toccare semplicemente il<br />

più in alto possibile), all’avvento delle<br />

pedane di forza poi.<br />

Di fatto penso che il movimento<br />

dell’uomo non si possa riassumere in<br />

una fotografia, anche se ben fatta!<br />

Il movimento si evolve, cambia in<br />

continuazione al punto che due<br />

movimenti uguali non esistono. Molte<br />

sono le agenzie che si interessano di<br />

analisi statistiche sul calcio ma di fatto:<br />

“non tutto ciò che può essere contato<br />

conta e non tutto ciò che conta può<br />

essere contato”.<br />

In un calcio che passa da un approccio<br />

tradizionale ad uno moderno e<br />

viceversa la bussola che può aiutarci a<br />

districarci in un mare di idee e numeri,<br />

è avere un “metodo”.<br />

Il lavoro e le idee della “settimana tipo”<br />

qui proposte sono frutto di idee<br />

personali che naturalmente trovano<br />

fondamenta nelle scienze che di base<br />

possono aiutare il calcio: fisiologia,<br />

anatomia, biologia e neuroscienze.<br />

Nella mia concezione di allenamento e<br />

nello specifico nella modulazione dei<br />

carichi di lavoro non vi è (come<br />

spiegherò a seguito) un adeguamento<br />

della parte fisica a quella tecnico tattica<br />

integrando con un lavoro fisico ove ci<br />

fossero delle carenze ma, l’approccio<br />

sarà di tipo globale ovvero unendo in<br />

unico esercizio parte fisica a parte<br />

tecnico tattica.<br />

Un errore che a mio avviso si può<br />

commettere nell’impostare i carichi di<br />

lavoro è quello di considerare la<br />

settimana dal lunedì alla domenica<br />

quando in realtà sarebbe meglio e più<br />

corretto programmare da domenica a<br />

domenica. Se è vero che la partita è il<br />

nostro obiettivo settimanale e<br />

rappresenta il carico più importante, è<br />

pur vero che non si può prescindere da<br />

una sua valutazione.<br />

Cardiofrequenzimetri, Gps, minutaggio,<br />

RPE (scala di valutazione dello sforzo<br />

fisico percepito) possono darci una idea<br />

dello sforzo psicofisico a cui sono<br />

sottoposti i calciatori. Oltre ad una<br />

valutazione strumentale della partita<br />

bisogna tenere in considerazione anche<br />

l’età dei singoli: un trentacinquenne<br />

avrà dei tempi di recupero più lenti<br />

rispetto ad un ventenne.<br />

194


Preparazione atletica<br />

La settimana tipo<br />

In termini generali giocando la<br />

domenica il lunedì viene<br />

lasciato libero ed i singoli atleti<br />

possono usufruire delle cure<br />

fisioterapiche o di trattamenti termali.<br />

Il martedì è la giornata dove si<br />

svolge il maggior volume di<br />

allenamento. Prima dell’inizio<br />

della seduta i singoli atleti svolgono un<br />

programma individualizzato e<br />

personalizzato in base alle loro<br />

esigenze in termini di prevenzione<br />

infortuni o miglioramento dei parametri<br />

coordinativi. La seduta inizia dividendo<br />

il gruppo in due parti: uno esegue un<br />

lavoro di tecnica di base mentre l’altro<br />

svolge un lavoro di mobilità articolare<br />

sia degli arti inferiori che della colonna<br />

vertebrale (foto 1) per poi introdurre<br />

degli oggetti destabilizzanti quali<br />

meduse o bosu al fine di migliorare il<br />

controllo motorio (foto 2).<br />

1<br />

A termine il gruppo si unisce per<br />

svolgere un lavoro fisico di carattere<br />

aerobico con palla: possessi di 4 minuti<br />

di 5 contro 5 in un campo di 40 metri x<br />

40 metri con 10 sponde laterali. Il<br />

numero di serie è di circa 4-6 serie e<br />

gli obiettivi del possesso varieranno in<br />

base allo status di forma della squadra<br />

e degli obiettivi fisici e tecnici che si<br />

vorranno perseguire.<br />

La seduta termina con un lavoro<br />

intermittente dividendo il gruppo tra<br />

chi ha giocato e chi non ha giocato, in<br />

questo ultimo gruppo vengono inclusi i<br />

giocatori il cui minutaggio è inferiore ai<br />

30 minuti.<br />

Chi ha giocato esegue 1-2 serie di<br />

intermittente 20-20 sui 100 metri per 6<br />

minuti.<br />

Chi non ha giocato svolge un lavoro<br />

intermittente cosi strutturato:<br />

• 20-20 sui 100 metri per 3,00 minuti<br />

Recupero 1 minuto<br />

• 20-10 sui 100 metri per 2,20 minuti<br />

Recupero 2 minuti<br />

• 20-20 sui 100 metri per 3,00 minuti<br />

Recupero 1 minuto<br />

• 20-10 sui 100 metri per 2,20 minuti<br />

Recupero 2 minuti<br />

• 20-20 sui 100 metri per 3,00 minuti<br />

Recupero 1 minuto<br />

• 20-10 sui 100 metri per 2,20 minuti<br />

La seduta termina con un lavoro di<br />

scarico generale ed individuale per chi<br />

ne avesse bisogno.<br />

2<br />

195


Preparazione atletica<br />

Mercoledì è il giorno della<br />

doppia seduta: i lavori di forza<br />

avranno la priorità al mattino<br />

mentre il lavoro tattico sarà dominante<br />

nel pomeriggio.<br />

Il gruppo al mattino sarà diviso in due<br />

parti: lavoro tattico per reparti e lavoro<br />

di forza. Quest’ultimo avrà una durata<br />

di circa 45 minuti e si utilizzerà un<br />

metodo a stazioni. Prediligo il lavoro a<br />

stazioni in modo da eliminare tempi<br />

morti; associo sempre un esercizio a<br />

carattere dominante per gli arti inferiori<br />

ad uno per la parte superiore del corpo<br />

in modo da non creare un eccessivo<br />

sovraccarico pertanto verrà eliminata<br />

qualsiasi pausa.<br />

Gli esercizi di forza proposti non<br />

saranno movimenti come squat, affondi<br />

o esercizi sui macchinari.<br />

L’esercizio perché possa essere<br />

funzionale o meglio efficace, deve<br />

allenare sia il corpo che la mente del<br />

giocatore e per allenare la sua mente vi<br />

deve essere almeno una delle due<br />

componenti: pallone o costruzione di<br />

abilità motorie.<br />

L’ abilità motoria non può essere uno<br />

squat perché di fatto lo squat non ha<br />

un fine se non quello di sollevare un<br />

peso.<br />

Gli esercizi di forza saranno pertanto<br />

specifici per il calcio e andranno a<br />

riprodurre azioni che il calciatore<br />

esegue in gara. Usando un approccio<br />

del genere sarà il calciatore stesso a<br />

capire la funzionalità del metodo e<br />

dell’esercizio proposto.<br />

Il pomeriggio del mercoledì avrà uno<br />

scopo prettamente tattico.<br />

Il giovedì rappresenta la<br />

seconda seduta più importante<br />

sotto il profilo dell’alta intensità.<br />

Dopo una prima fase di messa in<br />

azione tutto il gruppo svolgerà un<br />

lavoro di velocità o meglio di resistenza<br />

alla velocità. Anche qui non si<br />

eseguiranno navette o cambi di<br />

direzione classici ma si abbineranno<br />

concetti di tattica eseguiti ad alta<br />

velocità. Alcuni dei metodi utilizzati<br />

saranno:<br />

• Progressioni da 1 contro 1 a<br />

2 contro 1 a 2 contro 2 a 3 contro 2<br />

• Movimenti di attacco e copertura<br />

che termineranno nella loro<br />

progressione in situazioni di 2 contro<br />

2<br />

• Transizioni continue di 2 contro 0 su<br />

attacchi multipli con finalizzazioni a<br />

rete.<br />

Queste sono alcune delle proposte che<br />

verranno utilizzate avvalendosi di un<br />

approccio globale il cui fine è quello di<br />

allenare al contempo parte atletica e<br />

parte tecnico-tattica: fisico e mente.<br />

Coinvolgendo i calciatori sotto un<br />

profilo emotivo nelle esercitazioni, la<br />

loro percezione della fatica sarà<br />

completamente diversa rispetto<br />

all’utilizzo di un approccio classico<br />

(scatti senza palla) o di un approccio<br />

integrato (parte fisica prima e parte<br />

tecnica poi).<br />

Alcuni testi che si occupano di<br />

psicologia dello sport affermano che la<br />

fatica non esiste come del resto<br />

citazioni di allenatori famosi affermano<br />

che “non si è mai vista una squadra<br />

vincere 3-0 ed avere i crampi”.<br />

Di fatto eseguire una seduta di velocità<br />

col pallone comporta una minor<br />

percezione dello sforzo fisico o una<br />

maggior tolleranza della fatica dato che<br />

196


Preparazione atletica<br />

il giocatore è costretto a pensare a<br />

cosa deve fare in un contesto di gioco<br />

piuttosto che pensare al numero, alla<br />

serie di sprint fatti a secco.<br />

Dal venerdì al giorno della partita vi<br />

sarà un calo netto sia del volume che<br />

dell’intensità dell’allenamento o meglio<br />

l’intensità potrà anche essere alta ma<br />

di breve durata.<br />

La seduta del venerdì avrà<br />

aspetti prettamente tattici e la<br />

durata complessiva sarà tra i 50<br />

ed i 75 minuti.<br />

L’allenamento del sabato avrà<br />

una durata complessiva di circa<br />

45-50 minuti.<br />

Ad una prima fase di riscaldamento segue la rapidità. Penso fortemente che la rapidità dei movimenti<br />

segue la capacità decisionale ovvero la rapidità di pensiero ed è per questo che cerco di abbinare<br />

sempre il lavoro col pallone.<br />

ESERCIZIO<br />

DOMINANTE<br />

FISICA<br />

DOMINANTE<br />

TECNICA<br />

CONTROLLO<br />

MOTORIO<br />

RIMBALZI A PIEDI PARI<br />

TRA OSTACOLI BASSI<br />

STIFFNESS<br />

STOP E GUIDA<br />

ADATTAMENTO E<br />

TRASFORMAZIONE<br />

SPEED LADDER<br />

CAPACITA’ DI<br />

ACCELERAZIONE<br />

PASSAGGIO<br />

VISTA PERIFERICA<br />

CADUTA DA PLINTO<br />

REATTIVITA’<br />

COLPO DI TESTA<br />

REAZIONE<br />

SALI E SCAPPA<br />

FREQ APPOGGI<br />

VISIONE<br />

DIFFERENZIAZIONE<br />

Il primo esercizio prevede tre rimbalzi a gambe distese, una volta superato l’ultimo ostacolo viene<br />

calciata una palla ed il calciatore deve essere in grado di controllare il pallone nel contempo in cui coi<br />

piedi tocca il suolo. Una volta controllato il pallone si esegue una rapida conduzione palla.<br />

Il secondo esercizio prevede di associare i movimenti sulla scaletta ad un controllo visivo sul pallone<br />

combinando movimenti coordinativi a varie tipologie di gesto tecnico.<br />

Il terzo esercizio vuole associare un lavoro pliometrico ad un gesto tecnico quale il colpo di testa.<br />

Nell’effettuare una caduta classica da un plinto il calciatore dopo aver toccato il suolo effettuerà un<br />

salto verso l’alto al fine di colpire un pallone di testa.<br />

Per dare continuità e capire meglio come una analisi strumentale può dare indicazioni sul programmare<br />

il singolo allenamento e l’intera settimana, il prossimo articolo porrà in evidenzia i numeri che possiamo<br />

tirare fuori coi Gps in base al lavoro esposto in questo articolo.<br />

197


Pressing ultra: ecco gli argomenti che potrai approfondire…<br />

Il primo capitolo è incentrato sull'analisi delle soluzioni da adottare a seguito di rimessa del gioco avversario dal fondo<br />

(eseguita dal portiere o da un difensore).<br />

Attraverso le studio di numerose gare sono stati identificati gli schieramenti standard (dislocazioni a palla ferma) ed esposte le<br />

regole e i principi utilizzati dai migliori allenatori del mondo per attuare sia l'aggressione "uomo su uomo" che per praticare il<br />

pressing a invito (zona pressing con scalata laterale e da dietro).<br />

Le gare analizzate per le soluzioni di pressing ultra a seguito di ripresa dal fondo sono le seguenti:<br />

• Barcellona vs Bayern Monaco (Setien - Flick)<br />

• Arsenal vs Leeds (Arteta - Bielsa)<br />

• Real Sociedad vs Barcellona (Alguacil - Koeman)<br />

• Atalanta vs Bologna (Gasperini - Mihajlovic)<br />

• Atalanta vs Sassuolo (Gasperini - De Zerbi)<br />

• Inter vs Juventus (Conte - Pirlo)<br />

• Juventus vs Sassuolo (Pirlo - De Zerbi)<br />

• Manchester City vs Chelsea (Guardiola - Tuchel)<br />

• Inter vs Milan (Conte - Pioli)<br />

• Milan vs Lazio (Pioli - S.Inzaghi)<br />

• Real Sociedad vs Napoli (Alguacil - Gattuso)<br />

Sempre per quanto concerne la ripresa del gioco sono state definite le modalità per recuperare la palla a seguito della<br />

rimessa laterale avversaria.<br />

Si tratta di una situazione non sempre considerata a dovere e della quale l'autore ha messo in risalto le potenzialità andando a<br />

prendere spunto dai seguenti match:<br />

• Bologna - Atalanta (Mihajlovic - Gasperini)<br />

• Psg vs Bayern Monaco (Tuchel - Flick)<br />

• Sassuolo vs Milan (De Zerbi - Pioli)<br />

• Roma vs Sassuolo (Fonseca - Pioli)<br />

• Milan vs Sassuolo (Pioli - De Zerbi)<br />

• Bologna vs Sassuolo (Mihajlovic - De Zerbi)<br />

• Leeds vs Liverpool (Bielsa - Klopp)<br />

• Inghilterra vs Croazia (Southgate - Dalic)<br />

• Atalanta – Liverpool (Gasperini - Klopp)<br />

Nel secondo capitolo, l'attenzione si sposta sulla contrapposizione dinamica: il pressing ultra con la palla in movimento.<br />

Anche per questo capitolo sono stati definiti tutti quei fattori (altezza e tipologia del pressing, strategia globale, caratteristiche<br />

dell'avversario) che l'allenatore deve considerare nella preparazione del piano gara.<br />

Anche all'interno del capitolo dedicato al pressing ultra in contrapposizione sono molteplici gli spunti vengono forniti attraverso<br />

l'analisi delle situazioni tattiche tratte dalle seguenti gare:<br />

• Verona vs Juventus (Juric - Sarri)<br />

• Liverpool vs Lipsia (Klopp - Nagelsmann)<br />

• Bologna vs Sassuolo (Mihajlovic - De Zerbi)<br />

• Real Sociedad vs Barcellona (Alguacil - Koeman)<br />

• Manchester City vs Chelsea (Guardiola - Tuchel)<br />

• Psg vs Bayern Monaco (Tuchel - Flick)<br />

• Leeds vs Liverpool (Bielsa - Klopp)<br />

• Chelsea - Arsenal (Tuchel - Arteta)<br />

• Ajax vs Atalanta (ten Hag - Gasperini)<br />

• Atalanta vs Manchester City (Gasperini - Guardiola)<br />

• Manchester United vs Milan (Solskjaer - Pioli)<br />

• Roma vs Inter (Fonseca - Conte)<br />

• Napoli vs Inter (Gattuso - Conte)<br />

• Liverpool vs Leeds (Klopp - Bielsa)<br />

• Borussia Dortmund vs Manchester City (Terzic -<br />

Guardiola)<br />

• Arsenal vs Liverpool (Arteta - Klopp)<br />

• Milan vs Sassuolo (Pioli - De Zerbi)<br />

• Lazio vs Spezia (Sarri - Motta)<br />

Il terzo capitolo è invece dedicato alla riaggressione e al contropressing.<br />

Si tratta di un contesto tattico diverso da quelli trattati in precedenza in quanto il pressing non viene effettuato contro una<br />

contrapposizione difensiva organizzata, ma in transizione negativa.<br />

Il quarto e ultimo capitolo del libro è dedicato alla didattica e comprende 19 esercitazioni utilizzate in ambito<br />

professionistico.<br />

Dopo una rapida carrellata alle proposte per allenare i principi base del pressing il volume si completa con le esercitazioni per<br />

allenare il pressing a seguito di ripresa, quelle per allenare il pressing ultra in contrapposizione e le esercitazioni per<br />

contropressing e riaggressione.<br />

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