GreenPlanner2022, almanacco dei progetti italiani Green
GreenPlanner 2022: unica testata giornalistica ambientale che si legge, si usa e si conserva (la pubblicazione è anche un'agenda settimanale utile a organizzare le note e gli appuntamenti). La GreenPlanner 2022 è ancora più centrata sull'evoluzione scientifica e sulla tecnologica italiana, trasversale a tutte le tematiche Green. 194 pagine all'insegna dei progetti Sostenibili italiani, della Tecnologia e della Scienza Made in Italy per risolvere i problemi ambientali: quella 2022 è la decima edizione di una pubblicazione (194 pag. - 15€ - Isbn 978-88-946130-1-8) che vuole riconfermarsi come l'Almanacco dei progetti Sostenibili italiani più letto e usato da chi ha a cuore la consapevolezza ambientale e sociale. Seguiteci su https://www.greenplanner.it
GreenPlanner 2022: unica testata giornalistica ambientale che si legge, si usa e si conserva (la pubblicazione è anche un'agenda settimanale utile a organizzare le note e gli appuntamenti).
La GreenPlanner 2022 è ancora più centrata sull'evoluzione scientifica e sulla tecnologica italiana, trasversale a tutte le tematiche Green. 194 pagine all'insegna dei progetti Sostenibili italiani, della Tecnologia e della Scienza Made in Italy per risolvere i problemi ambientali: quella 2022 è la decima edizione di una pubblicazione (194 pag. - 15€ - Isbn 978-88-946130-1-8) che vuole riconfermarsi come l'Almanacco dei progetti Sostenibili italiani più letto e usato da chi ha a cuore la consapevolezza ambientale e sociale.
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ALMANACCO SETTIMANALE DEI PROGETTI SOSTENIBILI
2022
10 a EDIZIONE
NUOVE PROSPETTIVE
PER IL PIANETA TERRA
La tecnologia al servizio dell’ecologia
Anno X - edizione 2021 Registrazione presso il Tribunale di Milano n.267/9.9.2013 - Compendio a magazine.greenplanner.it
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interviste alle donne italiane che si occupano di economia
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2022
appartiene a
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professione
hobby
cell / tel
indirizzo email
indirizzo skype
come mi muovo per andare al lavoro •a piedi •bici •treno •auto
ho installato
£ tetto fotovoltaico £ pannelli solari termici
£ impianto geotermico £ pale minieoliche
il mio footprint
giornaliero è
(per calcolarlo:)
la mia produzione annua di energia rinnovabile è pari a
kW
Il mio tempo libero lo dedico a:
Libri
Film/Documentari
Mostre/Spettacoli
Viaggi
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In questa parliamo di:
Gennaio pag.9
Fermiamo la crisi climatica
Febbraio pag.25
Il fattore R
dell’economia circolare
Marzo pag.41
La finanza sostenibile avanza
Aprile pag.53
Stop all’inquinamento
Maggio pag.69
Abitare Green
Giugno pag.85
Novel food in tavola
Luglio pag.101
Cambiamo stile
Agosto pag.117
Lavorare nel Green
Settembre pag.131
Muoviamoci senza inquinare
Ottobre pag.147
Quanto è verde la geologia
Novembre pag.161
Tecnologie smart
Dicembre pag.175
Verso l’Agenda 2030
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editoriale
Ripariamoci e Aggiustiamoci.
Due verbi guidano la nostra
transizione ecologica
a cura di M.Cristina Ceresa
D
unque, ripariamoci. Ripariamoci dalla forza della
natura che si sta ribellando alla nostra mancanza
di rispetto. Facciamolo iniziando a capire
come agire di fronte a tempeste di grandine, alluvioni,
trombe d’aria, incendi che sempre più affliggono il
nostro Paese. E qui credo sia giusto che la Protezione
civile - o chi per essa - ci spieghi cosa dobbiamo “fare
in caso di…”. Dobbiamo capire come difenderci – ripararci
- e scampare agli eventi catastrofici. Potremmo
chiamarli corsi di sopravvivenza, il sentore è proprio
un po’ quello.
Ma, il termine ripariamoci dovrebbe essere usato
anche in un’altra accezione: ovvero “aggiustiamoci”.
E qui mi soffermo un po’, di più partendo dal fatto che
sono convinta che noi siamo la causa prima di questa
crisi climatica, così come noi abbiamo l’intelligenza sufficiente
per trovare la possibile soluzione. Aggiustiamo,
dunque, il tiro di come viviamo oggi. Perché non è possibile
insistere con i danni che causiamo ogni giorno.
Aggiustare è un bel verbo che prevede anche la riparazione
di tutto ciò che stiamo rompendo. Questa
dovrebbe essere la nostra nuova missione, il contributo
quotidiano al contrasto della crisi climatica. Per
prima cosa dovremmo aggiustare la nostra industria,
portandola in linea con la cosiddetta transizione
ecologica.
L’Italia, per raggiungere il target al 2030 prefissato
dall’Unione europea, deve attuare una riduzione delle
emissioni di gas serra del 55% (dato rispetto al 1990).
Significa arrivare, ormai in meno di un decennio, a 232
milioni di tonnellate di CO 2
eq (nel 2020 sono state
stimate circa 380). Per raggiungere questo risultato
bisognerà tagliare i consumi finali di energia ogni anno
dell’1,5%, cosa tutt’altro che facile - come avvisa I4C
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editoriale
(Italy for Climate, iniziativa della Fondazione per lo sviluppo
sostenibile sul clima) - perché dobbiamo iniziare
a fare a meno, in primis, del petrolio.
Il nostro obiettivo è ridurre di almeno il 40% il consumo
di petrolio e gas e quasi azzerare quello di carbone,
raddoppiare le fonti rinnovabili elettriche
e termiche.
Si tratta di un percorso incredibilmente
sfidante e senza precedenti, per intraprendere
il quale è necessario mettere
in campo, secondo Italy for Climate,
una serie di interventi “trasversali”
strategici: dalla introduzione di sistemi
di carbon pricing più efficaci, alla
transizione da un modello economico
estrattivo e lineare a uno rigenerativo
e circolare, da una radicale semplificazione
e razionalizzazione delle procedure
burocratiche e amministrative alla
accelerazione nella ricerca e sviluppo e
nella creazione di una nuova cultura della transizione.
Parole di business direte voi. Sì, ma noi siamo ingranaggi
di questo business. Perché siamo noi a dare un
senso all’industria. A noi il compito - se ci lavoriamo
dentro - di aggiustare il tiro gestionale (stiamo portando
nei nostri luoghi di lavoro nuove
pratiche in linea con la necessaria transizione
ecologica?). Ma anche come
“acquirenti” possiamo fare molto: a
cominciare dalla scelta di prodotti che
rispettino i parametri ambientali. E
soprattutto acquistare beni riparabili,
anziché usa e getta. Ripariamoci,
aggiustiamoci, dunque. Scopriremo
che non solo è utile, ma è anche bello.
Degno di nuove professioni. Nel corso
dell’anno organizzeremo un convegno
in tema. Gli spunti saranno utili per la
nostra personale transizione ecologica.
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2022 è l’anno del vetro
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha
dedicato l’anno 2022 al vetro. Questo materiale
fatto di sabbia, carbonato di sodio, vetro riciclato
e pietra calcarea è simbolo supremo di resilienza.
Nei prossimi mesi il vetro si guadagnerà un’attenzione
particolare con congressi e seminari. Le
Università si stanno concentrando da tempo sulla
Ricerca e lo sviluppo per ottimizzare la produzione
e il recupero della materia che – va detto – ha
una riciclabilità al 100% e all’infinito.
Intanto, l’industria europea del vetro ha lanciato
un marchio da apporre sul packaging in vetro:
“Made in vetro”. Il logo punta a certificare a colpo
d’occhio le qualità e i benefici per la salute e l’ambiente
legati alla scelta di prodotti confezionati
in vetro.
ll decennio 2022-2032 è invece dedicato alle
lingue indigene. In questo caso, l’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite vuole sottolineare il dovere di rispettare i diritti linguistici ed educativi.
Secondo l’Associazione per i diritti umani l’unico modo per garantire la sopravvivenza di una lingua
e di mantenerla per le generazioni future è, infatti, quella di creare le basi affinché un numero
sufficiente e crescente di persone la usi abitualmente nella vita quotidiana.
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SCENARI CLIMATICI
CHE CLIMA CI ASPETTIAMO PER IL FUTURO DELL’ITALIA
Le analisi del clima atteso si basano su scenari, ossia su ipotesi che prendono
in considerazione l’esistenza o meno di iniziative e politiche per la riduzione
delle emissioni di gas serra e della loro concentrazione in atmosfera
Testi tratti dal report: Analisi del rischio. I cambiamenti climatici in Italia
2100
(rispetto al periodo 1981- 2010)
+1°C
+5°C
TEMPERATURA
MEDIA IN ITALIA
scenario con basse/zero emissioni
e robuste iniziative di mitigazione
scenario elevate emissioni e
nessuna iniziativa di mitigazione
Situazione diversa in diverse aree dell’Italia
FINE XXI SECOLO
(rispetto alla fine del XX secolo)
Meno pioggia
in estate
per Italia
Settentrionale
Più pioggia
in inverno soprattutto
al Nord e al Centro
PRECIPITAZIONI
in primavera
per Centro e Sud
Molta meno pioggia
in estate, soprattutto
in aree montane
scenario con contenute emissioni
e significative iniziative di mitigazione
scenario elevate emissioni
e nessuna iniziativa di mitigazione
!
ESTREMI CLIMATICI
Ci danno indicazioni su processi potenzialmente pericolosi, come alluvioni, frane, siccità, ondate di calore e incendi,
legati al verificarsi di eventi meteorologici intensi. Hanno influenza su diversi settori della società e dell’economia
Indicatore climatico
Nel 2050
(rispetto al periodo 1981-2010)
Interessano ambiti
quali ad esempio
Intensità massima di
pioggia in un giorno
in cui piove molto
+
Tendenza all’aumento
su tutti gli scenari
Aggravamento
rischio
geo-idrologico
Notti tropicali
(giorni in cui la T non
scende mai sotto i 20°C)
Fino a
+ 18 giorni
Salute
Energia elettrica
Giorni consecutivi
senza pioggia
+
Aumento soprattutto
in estate
Agricoltura
Incendi
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gennaio /
Fermiamo
la crisi climatica
La Groenlandia è vittima di un continuo scioglimento dei suoi ghiacci, in particolare
lo Jakobshavn Glacier. Questo cambiamento è stato catturato dal satellite Copernicus
Sentinel 2. Oggi il ghiaccio avanza sempre di più verso l’oceano sciogliendosi
nell’acqua il cui livello continua ad alzarsi e la temperatura ad aumentare. E noi cosa
facciamo a proposito? Le azioni da adottare, in effetti, non mancano…
© Contains modified Copernicus Sentinel data (2019), processed by ESA
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La crisi climatica e la nostra quotidianità
Il Mediterraneo è uno degli
hot spot del cambiamento climatico,
con un riscaldamento
più deciso di quello medio
globale e una riduzione delle
precipitazioni che contrasta
con l’aumento generale dei
cicli idrologici. Questo dovrebbe
preoccuparci da una parte,
ma farci agire dall’altra: tutti
abbiamo la possibilità con il
nostro comportamento di influire
sulla crisi climatica che
stiamo subendo e di cui siamo
la causa. Allora, cosa fare? Sicuramente
è importante ridurre
le emissioni di CO 2
nella
quotidianità. Ecco di seguito
un veloce vademecum ragionato
e suggerito dagli esperti
di Italian Climate Network.
Riduci gli sprechi
energetici
Mantieni una temperatura
della tua abitazione al di sotto
dei 20°C, non sprecare l’illuminazione,
acquista e utilizza
TI ACCORGI DI COSA STA SUCCEDENDO? Il riscaldamento globale
è causa di fenomeni meteorologici estremi frequenti: incendi
boschivi, scomparsa di ghiacciai e innalzamento del livello del mare,
estinzione di fauna e flora, malattie di piante e parassiti, scarsità di
alimenti e acqua potabile. Il rischio di cambiamento irreversibile e
catastrofico aumenterebbe se la temperatura superasse di 2°C –
o addirittura 1,5°C – i valori preindustriali.
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Giornata mondiale
della pace
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lampadine e elettrodomestici
ad alta efficienza energetica.
Riduci il
trasporto
in auto e il carburante
Cammina, usa la bicicletta,
prendi il treno o i mezzi pubblici
urbani, condividi la macchina
con amici e colleghi;
inoltre mantenendo le gomme
della tua auto alla giusta pressione
interna e con un corretto
stile di guida puoi ridurre il
consumo di carburante.
Ricicla e riutilizza
Allunga la vita degli
oggetti quotidiani riutilizzandoli
più volte o destinandoli
a un uso alternativo prima di
decidere di buttarli.
Usa meno acqua
(soprattutto calda)
È necessaria molta
energia per riscaldare l’acqua.
Preferisci la doccia al bagno e
scegli, se riesci, temperature
più basse per i tuoi lavaggi in
lavatrice.
Consuma meno carne
L’allevamento di animali
comporta la produzione di
gas a effetto serra. Riduci il
consumo di carne. E se puoi
eliminala del tutto.
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Fermiamo la crisi climatica
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Giornata internazionale
del Braille
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Città roventi: chi è più esposto alle isole di calore?
© Copernicus
Di caldo si muore. Anche nelle
nostre città. Ci stanno avvisando
gli scienziati rilevando anche
che nel corso dell’ultimo mezzo
secolo, la probabilità che si
verifichino ondate di calore è
cambiata in ogni parte del mondo,
crescendo fino a cento volte
rispetto a un secolo fa. Le ondate
di calore rappresentano
oggi la principale causa di mortalità
legata agli eventi estremi
e continueranno a esserlo nei
prossimi anni, nel contesto di
un clima in riscaldamento.
Nelle aree urbane, il fenomeno
dell’isola di calore porta a temperature
più elevate di quelle
delle aree non edificate. Ma
poiché le città sono eterogenee
al loro interno, sia in termini di
contesto fisico urbano sia in relazione
alle caratteristiche degli
abitanti, non tutte le parti delle
aree urbane sono ugualmente
esposte al fenomeno. Diventa
fondamentale, quindi, identificare
le zone più vulnerabili allo
stress da calore per poter attuare
interventi mirati a livello
locale, destinati a migliorare la
capacità di affrontarne l’impatto
sulla salute dei cittadini.
Secondo Marta Ellena, ricercatrice
della Fondazione Cmcc:
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settimana 2
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«L’esposizione della popolazione
al calore è sicuramente
legata a quella fisica del
quartiere. Lo spazio costruito
all’interno dell’area urbana incamera
energia solare durante
la giornata e la rilascia nel corso
della notte, facendo sì che le
aree cittadine si riscaldino e restino
calde molto più delle aree
verdi circostanti. Ciò avviene
in misura più o meno grave in
base alla loro forma e progettazione».
IL PARCO SALVA LA VITA Le situazioni di svantaggio sociale aggravano
l’esposizione al rischio di calore e la mortalità a essa associata
risultata più elevata dove ci sono alti livelli di criminalità e
bassa coesione sociale. Risulta, invece, minore per le comunità
con legami familiari estesi che permettono una cura reciproca. La
qualità della vita in città è determinata oltre che dalla forma dello
spazio urbano, anche dall’accessibilità, per esempio, a spazi verdi.
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Fermiamo la crisi climatica
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Se il mare scotta…
«Il discorso sul riscaldamento
globale è semplice - afferma
Simona Simoncelli dell’Istituto
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
di Bologna - oltre il
90% del calore di cui si parla finisce
nelle acque marine quindi
il riscaldamento globale non è
altro che quello dell’oceano, che,
perciò, rappresenta il miglior indicatore
del riscaldamento del
Pianeta». Anche il servizio europeo
Copernicus Climate Change
ha evidenziato che il 2021 è
stato uno degli anni più caldi
mai registrato in ambito atmosferico.
Inoltre, il mare più caldo
significa, maggiore contenuto
termico che può essere scambiato
con l’atmosfera e gli effetti
sempre più pesanti sono ben
visibili anche sulla terraferma.
Va anche ricordato l’aumento
NEL 2020, RISPETTO AL 2019, GLI OCEANI, hanno assorbito
una quantità di calore pari a 20 zettajoule, l’equivalente di quella
prodotta da 630 miliardi di asciugacapelli costantemente in funzione
giorno e notte per un anno intero. Il valore è il più alto mai
registrato sin da quando la copertura delle misure permette di
avere una stima a livello globale.
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settimana 3
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Giornata mondiale
della neve
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dell’acidificazione delle acque,
dovuta all’assorbimento della
CO 2
atmosferica, con effetti negativi
sulle forme viventi marine,
come la grande fragilità di coralli
e gusci dei molluschi e variazioni
nei cicli vitali delle varie specie
viventi. Quello che preoccupa
non è solo il cambiamento,
quanto la rapidità con cui si verifica.
Le specie viventi incontrano
grandi difficoltà ad adattarsi e
evolvere. Ma non solo: oceani
più caldi promuovono anche
piogge più intense, in particolare
durante gli uragani, aumentando
il rischio di inondazioni.
Intendiamoci
Fusione dei ghiacciai, variabilità
climatica, sensitività, ma anche
antropocene, giustizia climatica,
tipping points, transizione
energetica (e molti altri) sono
termini di dominio comune.
Ma siamo sicuri di sapere cosa
significhino davvero? Ci viene
incontro un libro: “Lessico
e nuvole”, curato da Gianni
Latini dell’Università di Torino
assieme ai colleghi Marco
Bagliani e Tommaso Orusa.
Disponibile anche in pdf online.
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Fermiamo la crisi climatica
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fermiamo la crisi climatica
Agire per il clima
Lotta al cambiamento
climatico. A che punto siamo?
a cura di Chiara Guzzetti
Secondo i dati rilasciati
da Asvis (vedi qrCode),
l’Italia emette ogni anno
gas serra pari a 420 milioni di
tonnellate di CO 2
; con la strategia
dei piccoli - ma
costanti - miglioramenti
ha raggiunto,
nel 2020, l’obiettivo
dell’Unione Europea
di ridurre le emissioni del 20%
rispetto al 1990 e nel quinquennio
2013-2018 ha registrato
una riduzione del tasso di
emissioni di CO 2
pari allo 0,74%
annuo. Con un occhio verso l’obiettivo
13 dell’Agenda 2030,
l’Italia si posiziona leggermente
meglio rispetto alla media
europea, ma c’è molto lavoro
da fare: infatti, per raggiungere
l’obiettivo emissioni zero entro il
2050 bisogna almeno triplicare
il tasso di riduzione di emissioni
di CO 2
.
Gli obiettivi saranno realizzati
anche a mezzo di regolamenti
comunitari e prevedono iniziative
di monitoraggio e di
comunicazione, così da favorire
la trasparenza nella gestione
dell’intero processo.
Nell’ambito del Quadro europeo
2030 per il clima e l’energia, gli
obiettivi chiave riguardano:
• UNA RIDUZIONE ALMENO
DEL 40% delle emissioni di gas
a effetto serra (rispetto ai livelli
del 1990)
• una quota almeno del 32% DI
ENERGIA RINNOVABILE
• un miglioramento almeno
del 32,5% DI EFFICIENZA
ENERGETICA
La strategia della lumaca
Quali sono le azioni che dovremmo mettere in pratica nella
vita quotidiana? Sicuramente, possiamo lavorare sulle nostre
abitudini e sull’educazione al rispetto nei confronti dell’ambiente:
usare meno l’auto (o optare per soluzioni di car sharing),
camminare, spostarci in bicicletta; organizzarci in modo diverso
quando andiamo a fare la spesa,
portando borse riutilizzabili per evitare
quelle di plastica e acquistando
ciò che serve veramente, per evitare
gli sprechi di cibo; creando consapevolezza
nei più piccoli, magari
organizzando con la scuola progetti
di educazione ambientale.
Ci vorrebbe
la carbon tax
Un’ipotesi largamente
dibattuta, a causa dei
suoi impatti sulla fiscalità
europea, è la carbon
tax. In passato, sono stati
effettuati un paio di tentativi
di introdurre un carbon
pricing attraverso modifiche
alla struttura di tassazione
dell’energia; i risultati conseguiti
non sono stati particolarmente
significativi.
Con l’introduzione di una
misura di tipo fiscale, per
esempio tramite l’imposizione
di accise o di un extra
prezzo, si vuole favorire lo
spostamento dei consumi
energetici da fonti altamente
inquinanti a fonti rinnovabili
o pulite; tale misura,
però, tenderebbe a non
essere neutrale rispetto al
consumatore, dato che le
imposte sui consumi hanno
un impatto più elevato nei
confronti di chi percepisce
un reddito più basso.
Il gettito derivante da entrate
fiscali green potrebbe,
tuttavia, essere di aiuto per
iniziative legate alla transizione
ecologica. Un dilemma
di non semplice risoluzione.
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Per saperne di più collegati a
Al via la seconda edizione della della Call for ideas
“Strategia Clima” di Fondazione Cariplo
Strategia di Transizione Climatica
atto secondo
Nei primi mesi del 2022 saranno selezionati
i territori candidati alla seconda edizione
della della Call for ideas “Strategia Clima” di
Fondazione Cariplo. Intanto, sono 4 i territori
che hanno approvato e avviato l’implementazione
di una Strategia di Transizione Climatica
(STC) di durata pluriennale (vedi mappa).
Complessivamente saranno mobilitati circa 22
milioni di euro per la realizzazione di interventi
di adattamento - come per esempio forestazione
urbana, depavimentazione, Nature Based
Solutions - e mitigazione, ovvero efficientamento
energetico di edifici, realizzazione di comunità
energetiche, promozione della mobilità
sostenibile, ma anche revisione degli strumenti
urbanistici, capacity building dei tecnici comunali,
coinvolgimento della cittadinanza e monitoraggio
climatico.
Il supporto di Fondazione Cariplo consiste sia
in un servizio di Assistenza Tecnica, che ha già
permesso a ciascuno dei 4 territori di definire la
propria STC, che in un contributo di 4,8 milioni di
euro per la realizzazione di alcuni degli interventi
previsti dalle stesse STC.
Le risorse provenienti direttamente dai 4 territori
sono pari a 13 milioni di euro.
Regione Lombardia, in virtù dell’Accordo Quadro
con Fondazione Cariplo per la realizzazione
congiunta di attività in campo ambientale, contribuisce
mettendo a disposizione ulteriori 4
milioni di euro per cofinanziare gli interventi di
forestazione e depavimentazione.
Strategia clima in azione Nell’ambito della Call for ideas “Strategia Clima” di Fondazione
Cariplo, lanciata nel corso del 2020, sono stati selezionati 4 territori. Vediamoli:
“La Brianza Cambia Clima”
con capofila il comune di Cesano
Maderno (MB) in partenariato
con i Comuni di Meda, Bovisio
Masciago, Varedo, Parco delle
Groane e della Brughiera
Briantea, Agenzia Innova21
per lo sviluppo sostenibile,
Fondazione Lombardia per
l'Ambiente e l’Associazione di
volontari della Protezione Civile
di Cesano Maderno.
“Cli.C. Bergamo!”
con capofila
il Comune di
Bergamo in
partenariato
con il Parco dei
Colli di Bergamo,
Legambiente
Lombardia ed
Ersaf.
“Un Filo-Naturale”
con capofila il
comune di Brescia
in partenariato con
Fondazione Centro
Euro-Mediterraneo
sui Cambiamenti
Climatici (Cmcc),
AmbienteParco Aps,
Parco delle Colline di
Brescia.
“ACE3T - CLIMA”
con capofila il
Comune di Mantova
in partenariato con i
Comuni di Curtatone,
Marmirolo, Porto
Mantovano, San Giorgio
Bigarello, Parco del
Mincio, Unione Colli
Mantovani e Alkemica
Cooperativa Sociale.
BRIANZA (MB)
BRESCIA
MANTOVA
BERGAMO
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Alberi: così ci difendono
Riducono l’anidride carbonica,
filtrano gli inquinanti, producono
ossigeno, migliorano il
microclima e sono alleati indispensabili
per combattere i
cambiamenti climatici. Parliamo
degli alberi e del ruolo fondamentale
delle infrastrutture
verdi, ma anche delle coltivazioni
agricole.
Secondo i ricercatori del Cnr,
Lorenzo Genesio, Franco Miglietta
(Istituto per la bioeconomia
del Cnr) e Roberto Bassi
(Università di Verona), è però
ora urgente selezionare e creare
nuove piante che possano
contribuire alla mitigazione
del cambiamento climatico,
cercando di aumentare allo
stesso tempo le potenzialità
produttive delle varietà attualmente
coltivate.
L’avvento di una nuova generazione
di piante a basso contenuto
di clorofilla potrebbe
essere un’arma in più nella
PIANTARE ALBERI FA BENE
In città puoi scegliere tra queste
specie: le più adatte anche
a combattere l’inquinamento
• Acero Riccio • Bagolaro •
Cerro • Frassino Comune •
Olmo Comune • Tiglio Selvatico
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Giornata mondiale
dell'abbraccio
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lotta al cambiamento climatico.
«Una strategia utile a
controbilanciare una parte del
crescente effetto serra è aumentare
la frazione della luce
solare che viene riflessa dalla
superficie terrestre la quale,
tornando indietro verso lo
spazio, non contribuisce al suo
riscaldamento - spiega Lorenzo
Genesio - e questo potrà
essere fatto anche coltivando
nuove piante con bassi contenuti
di clorofilla che riflettono
una radiazione solare molto
maggiore».
Alcune ricerche, e non solo
quelle fatte dagli autori del
lavoro pubblicato su Global
Change Biology, dimostrano
che riducendo il contenuto di
clorofilla non solo si riflette più
luce solare, ma si può arrivare
ad avere tassi di fotosintesi più
alti e maggiore produttività.
«In pratica - afferma Franco
Miglietta - coltivare varietà più
pallide di grano, orzo, mais,
soia equivale a ridurre le emissioni
di gas climalteranti, con
un effetto di riduzione delle
temperature a scala locale
nelle zone più densamente
popolate».
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Fermiamo la crisi climatica
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Giornata internazionale
dell'educazione
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La cura in mano all’agricoltura
Le emissioni di gas serra del
settore agricolo, forestale e
altri usi del suolo rappresentano
il 24% del totale; i principali
driver sotto accusa sono
legati alla deforestazione, alle
emissioni di metano degli allevamenti
o prodotte dalla
fermentazione anaerobica di
materia organica, principalmente
dalle coltivazioni di riso,
o di protossido di azoto (N 2
O)
legate all’uso di fertilizzanti
in agricoltura.Tale settore è
pertanto uno dei principali responsabili
del cambiamento
IL PESO DEGLI ALLEVA-
MENTI Anche se a partire dagli
anni ’90 le emissioni degli
allevamenti sono diminuite,
(-20% in Europa registrata nel
2018), ancora oggi a livello
europeo rappresentano più
del 60% del totale delle emissioni
del comparto agricolo.
(Fonte: Fondazione Cmcc)
climatico, secondo solo a quello
energetico.
«Il settore agricolo – ne è convinta
Maria Vincenza Chiriacò
ricercatrice della Fondazione
Cmcc - ha la caratteristica unica
di essere sia parte del problema
che della soluzione perché
da un lato genera emissioni
di gas serra, dall’altro invece
è in grado di riassorbirle, soprattutto
con un’appropriata
gestione sostenibile, grazie
all’attività di fotosintesi e alla
biodiversità dei suoli, rappresentando
un importante sink di
carbonio. Tutti gli altri setto-
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settimana 5
GIOVEDÌ
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VENERDÌ
Giornata della
protezione dei dati
personali
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SABATO
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DOMENICA
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Il diario continua a pag. 26
ri (energia, edilizia, trasporti)
possono impegnarsi per ridurre
le proprie emissioni e farle tendere
progressivamente verso
lo zero, ma non hanno possibilità
di sottrarre dall’atmosfera
quell’eccesso di CO 2
ormai già
presente».
il punto di vista dei Chinson
a cura di Mario Airaghi
Fermiamo la crisi climatica
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fermiamo la crisi climatica
Medicina e ambiente
Società Italiana di Medicina Ambientale
(Sima): chi siamo e cosa facciamo
Medici in prima linea
per la salvaguardia
dell’ambiente
e della salute
è lo spazio che
ci circonda: esso è fatto
L’ambiente
di aria, acqua, terra ma
anche di spazi antropizzati e di
artefatti creati dall’uomo, come
case, industrie, infrastrutture,
edifici di culto, monumenti, opere
d’arte e oggetti di ogni tipo.
Ambiente è anche ciò che occupa
gli spazi vuoti all’interno del
nostro organismo: pensiamo
alla cavità buccale, all’esofago,
allo stomaco e all’intestino, così
come alla trachea, ai bronchi e
ai polmoni. In quest’ottica, ambiente
è quindi da considerarsi
anche il cibo che mangiamo,
l’acqua che beviamo o l’aria che
respiriamo. Spesso, quando si
parla di ambiente, si crea un immediato
collegamento emotivo
con il concetto di natura, di biodiversità,
di fauna selvatica, ma
anche di inquinamento atmosferico,
di avvelenamento del
terreno o di dissesto idrogeologico.
Tutti questi aspetti fanno
parte dell’ambiente e compito
della Medicina Ambientale consiste
nel preservare la salute
umana, evitando che ciò che ci
circonda possa divenire “fattore
ambientale” determinante
di malattia, infortunio e morte
prematura.
La Medicina Ambientale abbraccia
e coinvolge diverse discipline,
tra cui: le scienze biomediche,
le scienze ambientali,
le scienze giuridiche, le scienze
economiche, le scienze politiche
e sociali, le scienze dei materiali
e le scienze delle costru-
Formazione universitaria
zioni. La Medicina Ambientale,
regolamentata a livello Oms,
è parte della salute pubblica. Il
campo di applicazione di questa
disciplina comporta lo studio
delle interazioni tra l’ambiente
e la salute, e il ruolo dell’ambiente
nel causare o mediare
malattia.
Sima, nata a Milano nel 2015,
nota a livello internazionale per
l’impegno profuso nella ricerca
scientifica sulla qualità dell’aria,
dell’acqua, l’epidemiologia e i
costi delle patologie da esposizioni
ambientali, il rischio Radon
e amianto e la prevenzione
primaria del cancro, specie in
ambito pediatrico, ha stabili
collaborazioni con Oms, Ue,
Osce, Unesco, Parlamento e
Istituzioni italiane, Cnel, Cini, i
principali Atenei italiani e internazionali,
Arpa, Enea, Confindustria
e Terzo Settore.
L’impegno di Sima si esprime anche nella formazione attraverso la promozione
e il coordinamento del progetto Sima U4All (University rectors for health
and environment), presentato alla Camera dei Deputati nel 2019, sotto
l’egida dell’Oms e della Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane).
Recentemente ha dato vita insieme all’Università Niccolò Cusano al primo
Master universitario italiano di II Livello in Medicina Ambientale.
Sede Legale: Viale di Porta Vercellina 9 - 20123 Milano
Sedi italiane: Roma, Milano, Treviso, Bari, Taranto, Otranto,
Napoli, Caserta.
Sedi internazionali (Delegazioni internazionali Sima): Bruxelles,
Madrid, New York.
www.simaitalia.org
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fermiamo la crisi climatica
Opinioni
a cura di Camilla Galli Macricè
Il clima che verrà dipende da noi
Uno studente di oggi quando
sarà anziano si troverà
un delta del Po e una Venezia
totalmente inabitabili: e
tutto nello spazio di una vita.
Sono queste le previsioni del
meteorologo e climatologo Luca
Mercalli.
«Le montagne – ha osservato
durante un incontro organizzato
all’Università di Parma - sono
un po’ le sentinelle del cambiamento
climatico. E dovrebbero
incitarci ad agire, mentre certe
cose vengono considerate come
la classica curiosità: si guarda la
foto del ghiacciaio cento anni fa
e oggi… Ma anche chi si trova
davanti a quel panorama non
collega che magari la causa è
il Suv con cui è arrivato sul posto.
Manca la connessione tra
il gesto individuale e il risultato
globale».
La diagnosi del sistema climatico
mondiale purtroppo è assai
grave: «Si tratta di una intossicazione
da eccesso di gas a effetto
serra. Attualmente in atmosfera
ne abbiamo una quantità, e
in particolare CO 2
, di circa 417
parti per milione; il valore massimo,
che per oltre 3 milioni di
anni non si è mai superato sulla
Terra, è di 300 parti per milione.
Essendo noi oggi a 417 stiamo
inaugurando un’epoca nuova
che l’umanità non ha mai conosciuto,
cioè abbiamo un pianeta
che rischia in questo secolo di
trasformarsi in maniera inedita
per l’uomo - spiega Mercalli-. Il
livello del mare sta aumentando
in tutto il mondo di 3 millimetri
e mezzo l’anno: a fine secolo, se
non facciamo nulla, sarà un metro
e venti. Ci sono tempi brevi, e
l'adattabilità tanto invocata dovrà
avvenire in uno spazio molto
ridotto». La terapia, quindi, deve
essere una rapida diminuzione
delle emissioni di gas a effetto
serra. «Dobbiamo ridurre la
nostra pressione sull’ambiente
in tempi brevi, perché abbiamo
perso tempo prezioso prima: in
chiacchiere, in negazione, in indifferenza».
Gli strumenti ci sono (è la buona
notizia): occorre utilizzarli già ora
con decisione, convinzione e costanza:
«Dobbiamo passare alle
energie rinnovabili, dobbiamo risparmiare
energia ed essere più
efficienti nell'uso. Dobbiamo ovviamente
pensare ai nostri trasporti.
La pandemia ha già fatto
vedere che possiamo tagliare
drasticamente le emissioni del
comparto dei trasporti: meno
aerei e meno macchine in giro».
«Facciamo tutto attraverso il digitale
- è la ricetta di Mercalli - .
Un po’ con la tecnologia, un po'
con il cambiamento degli stili di
vita possiamo arrivare a ridurre
le emissioni climalteranti».
Vuoi sapere
dove è stata
scattata
questa foto?
Collegati qua
Ciao ciao neve
Meno neve in futuro: il dato è ormai certo. Lo ribadisce
una ricerca coordinata da Eurac Research
sulla base di dati raccolti su 2000 stazioni di rilevazione
presenti in Italia, Austria, Slovenia, Germania,
Svizzera e Francia. Michael Matiu e Alice
Crespi, ricercatori dell’Istituto per l’osservazione
della Terra di Eurac Research, rilevano: «Mentre
in inverno si nota un ampio ventaglio di variazioni
a seconda del luogo e dell’altitudine, anche con
isolati aumenti della neve, soprattutto a quote più
elevate, in primavera quasi tutte le stazioni hanno
registrato diminuzioni». Sotto i 2000 metri, la
stagione della neve si è ridotta in media di 22-34
giorni negli ultimi 50 anni ed essa tende a presentarsi
più tardi in inverno e a scomparire prima
con l’avvicinarsi della primavera». Se c’è la neve
si scioglie prima e più velocemente a causa delle
temperature maggiormente elevate.
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febbraio /
Il fattore R
dell’economia circolare
I cicloni sono ormai una consuetudine (qui il ciclone Idai, catturato dal satellite Copernicus
Sentinel 3 che ha investito le coste del Madagascar in direzione del Mozambico).
L’immagine è forte e ci porta alla mente un altro ciclone, questa volta positivo, in
cui possiamo essere coinvolti: è quello dell’economia circolare che richiede la nostra
attenzione perché ne siamo a volte protagonisti “inconsapevoli”…
© Contains modified Copernicus Sentinel data (2019), processed by ESA
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LUNEDÌ
Giornata
internazionale
della zebra
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MARTEDÌ
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MERCOLEDÌ
Giornata mondiale
delle zone umide
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Comportamenti: il valore del fattore R
Riuso, Recupero, Riciclo, Riparo
o Ripristino: insomma faccio di
tutto perché oggetti, vestiti, materiale
vario non vengano gettati,
bensì riprendano vita. Anche
sotto altre forme. È
quello che possiamo
definire il Fattore
R, azioni tipiche
dell’economia circolare
che guarda
caso iniziano tutte
con la lettera R
(anche in inglese:
vedi restart). È uno stile di vita,
certo. Non tutti hanno la voglia
o la creatività adatta a dare
una nuova esistenza a un oggetto,
ma sarebbe buona cosa
che anche a scuola si
insegnasse questa
strada. La nostra
civiltà ha, infatti,
bisogno di ridurre
drasticamente
i prodotti
che finiscono
nella spazzatura e
quindi in discarica. In Europa si
producono ogni anno più di 2,5
miliardi di tonnellate di rifiuti.
Troppa roba che va in fumo.
Costruire e scegliere prodotti
sostenibili significa anche questo:
ridurre i rifiuti. Soprattutto
di ciò che è ad alta intensità di
risorse, come elettronica, plastica
e anche il settore tessile
deve rimodulare la propensione
all’uso e getta.
Ma c’è un'altra R che ci sta a
cuore: è quella del Riduco. Sicuri
che ci servano tanti oggetti?
Che non si possa vivere
meglio con meno? Pensiamoci.
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settimana 6
GIOVEDÌ
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Giornata mondiale per
la lotta contro il cancro
Giornata mondiale
della fratellanza umana
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SABATO
Giornata mondiale
contro lo spreco
alimentare
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gennaio/febbraio 2022
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DOMENICA
Giornata mondiale
contro l’infibulazione e
le mutilazioni genitali
femminili
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Economia circolare in due parole
L’economia circolare è un modello
di produzione e consumo
che implica condivisione,
prestito, riutilizzo, riparazione,
ricondizionamento e riciclo dei
materiali e prodotti che così
vivono il più a lungo possibile.
In questo modo se ne estende
il ciclo di vita, contribuendo
a ridurre i rifiuti al minimo. Una
volta che l'oggetto ha terminato
la sua funzione, i materiali
di cui è composto vengono
reintrodotti, dove possibile, nel
ciclo economico. Così si possono
riutilizzare all’interno del
sistema produttivo generando
valore. Tipica di questo processo
è la raccolta differenziata.
Questi principi contrastano con
il modello economico lineare,
fondato sullo schema “estrarre,
produrre, utilizzare e gettare”.
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Il fattore R dell’economia circolare
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LUNEDÌ
Giornata contro
il bullismo e il
cyberbullismo
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Giornata mondiale per
la sicurezza in Rete
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MERCOLEDÌ
9
AM AM AM
PM PM PM
Stop all’obsolescenza pianificata
Non ce ne rendiamo conto fino
a che non capiamo cosa significhi
obsolescenza pianificata
o programmata. Come ci racconta
Giuseppe Giulio Calabrese
dell’Istituto di ricerca sulla
crescita economica sostenibile
(Ircres) del Cnr, tutto nasce
con l’industria dell’automobile.
Più o meno durante la Seconda
Guerra Mondiale, dove i problemi
di sopravvivenza non
mancavano certo, Alfred Sloan
introdusse in General Motors il
concetto di obsolescenza pianificata,
intuendo che lo stile
sarebbe diventato uno degli
elementi più importanti e aggressivi
nella promozione delle
vendite. «Nacquero così - spiega
Calabrese - i primi centri-stile
dell’industria automobilistica,
con il compito di pianificare il
rinnovamento estetico dei prodotti.
Ogni uno o due anni il
modello subiva un face lifting e
restyling e ogni lustro, indipendentemente
dalla situazione
delle vendite, il modello veniva
sostituito. Tale sistema, se da
un lato consentì alla General
Motors di diventare una delle
più grandi e profittevoli imprese
industriali, dall’altro, per i continui
cambiamenti, portò al lancio
commerciale di non poche degenerazioni».
Il concetto è arrivato in questo
secolo a livelli ormai insostenibili.
Tu che fai quando un
oggetto va fuori uso? Lo butti
o tenti di aggiustarlo? Il tutto
ovviamente ha a che fare con la
moda: se non hai l’ultima versione
sei fuori moda? Per for-
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Giornata del ricordo
GIOVEDÌ
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le donne e le ragazze
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Giornata
internazionale per
nella scienza
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12
internazionale contro
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Giornata
l'uso dei bambini
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DOMENICA
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tuna non sono in pochi a voler
staccarsi da questi condizionamenti
e in fase di acquisto di
qualsiasi oggetto fanno caso a
che non sia sottoposto a obsolescenza
programmata.
IL VALORE DEL VINTAGE I Millennials
vedono il vintage non più come azione
di risparmio, ma come risultato di una
scelta più consapevole, che comprende
valori come circolarità, trasparenza
e solidarietà, oltre che impatto ridotto
sull’ambiente. Per loro sembra essere
una vera e propria tendenza che li
spinge verso nuovi comportamenti
d’acquisto. Il vintage dunque piace, si
apprezza lo stile, la qualità e l’allure di
capi old style.
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Il fattore R dell’economia circolare
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il fattore R dell’economia circolare
Nuove tendenze
Se lo ripari è meglio
per te e per l’ambiente
«Se “ricondizionato” fosse una marca di smartphone - ci
ha fatto notare Francesco Cara, Climate Reality Project
- sarebbe la quarta marca al mondo con 137 milioni di
pezzi venduti ogni anno. Almeno questo è il dato che si può trarre
analizzando le vendite del 2019 riportate dal Global refurbished
smartphone market declines: la terza, Apple, ha venduto 198
milioni di iPhones, la quarta Xiaomi 125 milioni di unità». Evviva:
anche il cellularare sta smettendo di essere uno status symbol
per diventare un oggetto con la consapevolezza che se è sprecato
inquina.
Ma non si tratta di aggiustare solo i telefoni. Anche pc, tablet e tutti
i device di elettronica possono essere upgradati e riutilizzati. È questa
la missione di Massimiliano De Cinque, conosciuto in rete come
Digital Sherpa che rigenera elettronica esausta per consegnarla a
chi non ha mai avuto la possibilità di avere un nuovo device.
«Mi sono reso conto – spiega De Cinque – che molte scuole avevano
bisogno di materiale informatico e potevo dar loro una mano
fornendo il materiale necessario, opportunamente ricondizionato e
dotato di software open-source completi. Non solo consegna, ma
anche installazione e incontro di fine progetto con amministrazioni
locali, insegnanti, studenti e genitori in cui raccontare il motivo per
il quale noi volontari dedicavamo
il nostro tempo per offrire loro dei
computer».
Se vuoi saperne di
più collegati qui
a cura di M.Cristina Ceresa
Aggiustare:
il focus del Progetto
ReuseMed
La riparazione degli oggetti è
al centro del progetto ReuseMed
finanziato dall'Unione
Europea per diffondere l’abitudine
dell’aggiustare anziché
buttare nei paesi mediterranei.
L’obiettivo è provare a cambiare
l’atteggiamento dei cittadini nei
confronti del riuso. Se, infatti, è
vero che le pubbliche amministrazioni
su entrambe le sponde
del Mediterraneo tendono a
concentrare i loro sforzi sul riciclo,
è anche vero che fino a oggi
c’è stata meno attenzione alla
promozione del riutilizzo o della
riparazione di beni che possono
avere una seconda vita.
Per cambiare questa tendenza,
il Comune di Capannori (in
provincia di Lucca, primo in Italia
ad aderire alla Strategia Rifiuti
Zero, nel 2007) Fondazione Reggio
Children e Remida di Reggio
Emilia hanno aderito al progetto
accanto ad amministrazioni pubbliche
e associazioni di Spagna,
Tunisia e Giordania.
Con ago e filo
La giacca non buttarla, riparala. I pantaloni sono
bucati? Aggiustali. È questo il messaggio che
un’azienda come Patagonia sta lanciando da
tempo anche agli italiani: mantieni in vita i tuoi vestiti.
Aggiustare gli abiti torna a essere necessario
per vari motivi: si evita di mandare in discarica
indumenti ancora buoni; si conservano capi che
sono parte della nostra vita e delle nostre esperienze;
si impara anche un mestiere. In ultimo, ma
non ultimo si entra a far parte di una tendenza:
quella dei restarter che aggiustano, mettono a
posto, ridanno vita e per quello che fanno sono
considerati dei veri e propri paladini del mondo.
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il fattore R dell’economia circolare
Progettazione in economia circolare
a cura di Ilaria Amato
L’ecodesign
in 7 tappe
La progettazione sostenibile
applicata a ogni fase di vita
del prodotto
Il design fa la svolta
e diventa eco
L'80 per cento dell’impatto
ambientale di un qualsiasi
oggetto si determina
in fase di progettazione. Ecco
perché è sempre più necessario
adottare una progettazione
ecocompatibile. In quest’ottica
di economia circolare la prossima
sfida dell’Unione Europea, e
dell’Italia, è normare l’ecodesign,
parola inglese che vuol dire concepire
prodotti, beni e materiali
con un approccio responsabile,
che preveda, già in fase di creazione,
la possibilità che essi vengano
riutilizzati, riciclati o recuperati.
In una chiave di Life cycle
assessment, la Commissione
Europea nel 2020 ha presentato
un nuovo piano per l’economia
circolare con una serie di misure
legislative in ambito di gestione
dei rifiuti a monte, in modo da
coprire e allungare il più possibile
l’intero ciclo di vita di ogni
categoria di bene immessa sul
mercato comunitario. In alternativa
il prodotto dovrà risultare
biodegradabile al 100%, in modo
da rientrare completamente
nel ciclo naturale. Inoltre, per
contrastare l’obsolescenza programmata,
nel marzo del 2021,
sono entrate in vigore nuove
norme che prevedono l’obbligo
per produttori e importatori di
mettere a disposizione dei riparatori
professionali alcune componenti
base per almeno 7 anni
dall’immissione del prodotto sul
mercato e, in generale, di garantire
la disponibilità dei pezzi di
facile sostituibilità. L’ecodesign
in questa maniera contribuisce
a ridurre la quantità di rifiuti
generati, intervenendo su durabilità,
riparabilità, possibilità
di aggiornamento e riciclabilità
degli oggetti. In sintesi, invece
che gettare in discarica lavatrici,
computer, televisori si provvederà
a ripararli e farli vivere più
a lungo.
Va detto, però, che c’è ancora
molto da fare e serve fissare
standard specifici, che possano
essere applicati a tutte le fasi del
ciclo di vita del prodotto e che
favoriscano il riciclo e anche il riutilizzo
delle sue componenti.
1 Scelta di materiali a basso
impatto, che siano il più possibile
puliti e riciclabili
2 Ridotto uso di materiali:
portare all’essenziale peso e
volume delle materie prime
3 Processi di produzione più
efficienti, mirati a diminuire il
consumo energetico e gli scarti
di lavorazione
4 Ottimizzazione della distribuzione:
ridurre l’uso di imballaggi,
che devono comunque
essere a basso impatto ambientale
e riutilizzabili. Inoltre,
scegliere mezzi di trasporto
per la consegna delle merci
più efficienti dal punto di vista
energetico e ambientale.
5 Utilizzo consapevole del
prodotto: basso consumo di
energia e di materiali di scarto
6 Ciclo di vita allungato: mantenere
una buona manutenzione
per far durare il prodotto nel
tempo e offrire la possibilità di
ripararlo
7 Gestione del fine vita: riutilizzo,
rigenerazione e riciclo dei
materiali e delle componenti.
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Ecco come fare di più e meglio
A oggi, solo l’8,6% dell’economia
globale può essere definito circolare,
con un peggioramento
significativo rispetto a due anni
fa, quando questa percentuale
era del 9,1%. Lo attestano i dati
del Circularity Gap Report (aggiornati
al 2020).
I firmatari del rapporto, però, si
dicono ottimisti: sarebbe sufficiente
arrivare a un tasso di
circolarità del 17% e combinare
questo sforzo con le riduzioni
previste dagli Ndc (Nationally
determined contribution) già
approvati da 170 Paesi per abbattere
le emissioni globali del
39% per il 2032. Si tratta di fare
di più (e meglio) con meno, e gli
autori del Circularity Gap Report
individuano quattro strategie
circolari da applicare all’edilizia,
all’agroalimentare, ai trasporti,
alle comunicazioni, ai beni di
consumo, alla salute pubblica e
ai servizi. In sostanza bisogna:
ridurre i flussi di materiali e associarli
a efficienza energetica ed
energia rinnovabile, digitalizzazione
e sharing economy. Oltre
alla bioeconomia.
ABITUIAMOCI A FARE QUESTE COSE
• Costruire beni ed edifici
multifunzionali
• Contrastare l’obsolescenza
programmata
• Sviluppare beni modulari e
disassemblabili
• Incentivare strategie di riparazione,
rigenerazione, ristrutturazione e
riprogettazione
• Sviluppare materiali biobased
• Perseguire l’agricoltura rigenerativa
• Potenziare i sistemi di raccolta e
riciclo
• Creare valore attraverso cascate di
utilizzi successivi che coinvolgano
anche i materiali di origine biologica
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settimana 8
GIOVEDÌ
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Giornata mondiale
della sindrome di
Asperger
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DOMENICA
Giornata mondiale
delle balene
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Che cos’è il biometano
Anche la nostra auto sta iniziando
a muoversi con carburanti
ottenuti dalle logiche
dell’economia circolare.
Stiamo parlando di quelle
che al posto del metano
possono caricare il biometano.
Questo non nasce certo
per magia, ma anche dagli
scarti della nostra cucina o
del nostro giardino. In Emilia
Romagna tutto ciò è una
realtà da tempo: ovvero da
quando il Gruppo Hera ha
inaugurato a Sant’Agata Bolognese
il primo impianto per
la produzione di biometano
dai rifiuti organici. Era l’ottobre
del 2018. 37 i milioni
di euro di investimento per
un impianto che raccoglie
20mila tonnellate di compost
e produce circa 8 milioni
di metri cubi di biometano
da mettere nel serbatoio di
trattori e automezzi.
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Il fattore R dell’economia circolare
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MARTEDÌ
MERCOLEDÌ
Giornata
Durante la fiera
internazionale della
MyPlant & Garden
lingua madre
si terrà il convegno
Urban Jungle 2.0, ovvero il verde nei
posti più impensabili
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Dal problema alla soluzione: è la magia dell’Ec
Tanto è lo scarto, tanta è la “materia
prima seconda” su cui posso
contare. I ricercatori di nuove
soluzioni di economia circolare, i
biotecnologi, ragionano proprio
così. Come nel caso delle vinacce
che sono gli scarti dell’uva lavorata
per farne vino. L’Italia è uno
dei Paesi che ne produce di più.
E con esse ormai si fa di tutto:
carta, bioplastiche come quelle di
AgroMateriae; gas e fertilizzanti;
ma anche ecopelle e sostanze
nutritive estratte dagli scarti del-
la vendemmia. Poi c’è la poseidonia:
un’alga che si accumula sulle
spiagge. Ispra e Enea stanno
studiando un modello per evitare
il conferimento in discarica, ma
nello stesso tempo liberare la
costa dai cumuli selvaggi, i ricercatori
stanno utilizzando l'alga
per farne arredi balneari, camminamenti
e giochi per bambini.
La poseidonia promette bene
anche per realizzare pannelli
isolanti per l’edilizia, cartucce per
stampanti 3D, creme per il viso.
Con il latte, poi
faccio un bel
mattone
Anche gli scarti del latte
sono fenomenali come base
per ideare altri prodotti. Una
startup sarda, addirittura ne
fa un prodotto per la bioedilizia.
Milk Brick ha, infatti,
brevettato una tecnologia in
grado di sviluppare centinaia
di prodotti: dal calcestruzzo,
alle malte, ai mattoni, fino ai
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settimana 9
GIOVEDÌ
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febbraio 2022
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DOMENICA
Giornata
internazionale
dell'orso polare
Giornata mondiale
delle Ong
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materiali prefabbricati e ai
filati per la stampa 3D: caratteristica
che li unisce è la
piena riciclabilità a fine vita.
Dagli scarti del latte si fanno
ancora diversi materiali studiati
come packaging.
il punto di vista dei Chinson
a cura di Mario Airaghi
Il diario continua a pag. 42
Il fattore R dell’economia circolare
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il fattore R dell’economia circolare
Parliamoci chiaro
E tu sei già in modalità
Life cycle thinking?
Non c’è logica aziendale
che tenga se alla base
non si parte dal pensare
circolare. Pensiero più azione
che collima con i processi di Life
cycle assessment (Lca), dove si
analizza l’impatto ambientale
del prodotto, durante tutto il suo
ciclo vita, attraverso la raccolta e
l’analisi di una serie di informazioni
relative all’uso di risorse
e di materie prime, alle fasi di
cui si compone il processo produttivo,
agli aspetti logistici e
di distribuzione, all’utilizzo del
prodotto/servizio da parte del
consumatore e alla gestione del
fine vita, valutando le possibilità
di recupero e di riutilizzo. L’analisi
può avere orizzonti di riferimento
differenti:
• Gate to gate, ovvero dal cancello
al cancello: la valutazione
considera una sola fase del processo.
Questo tipo di analisi può
essere utile nel caso di sistemi
molto complessi o non completamente
sotto la responsabilità
dell’azienda che produce il bene/
servizio;
a cura di Chiara Guzzetti
• Cradle to gate, ovvero dalla
culla al cancello: in questo caso,
l’analisi si spinge un po’ più in
là, ma è pur sempre parziale;
gli impatti ambientali vengono
valutati dal momento in
cui i materiali vengono estratti
fino al completamento del ciclo
produttivo (il cancello della
fabbrica); restano escluse le fasi
di distribuzione, utilizzo del prodotto
da parte del consumatore
e gestione del fine vita;
• Cradle to grave, ovvero dalla
culla alla tomba: l’analisi affronta
i passaggi del ciclo vita del prodotto
dal momento in cui vengono
estratte le materie prime fino
allo smaltimento dei prodotti alla
fine della loro vita utile;
• Cradle to cradle, ovvero, dalla
culla alla culla: in questo caso,
l’analisi si spinge oltre, arrivando
a considerare le possibilità di
recupero, riciclo e riutilizzo dei
materiali alla fine della vita utile
del prodotto. Risulta evidente
quanto sia stretto il legame con
i principi espressi dall’economia
circolare.
Mobiletti mai vecchi
«Tirar fuori l’anima dalle cose consegnando il
passato al futuro». È così che
Chiara Vianello intende la sua
arte. In mano sua vecchi mobili
prendono colore e nuova vita e
diventano MobilettiBelli.
Fanghi,
che farne?
Che lo si voglia o no la gestione dei fanghi
(quelli reflui della depurazione, ovvero
lo “scarto” delle nostre abitazioni e delle
nostre reti fognarie) è un tema con cui
dovremo convivere. Al meglio. I lavori sono
in corso per estrarre fosforo, ma anche
biopolimeri e cellulosa.
Se vuoi saperne di più
collegati qui:
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Se vuoi saperne di più collegati qui
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il fattore R dell’economia circolare
a cura di
Luigi Gabriele presidente Consumerismo no profit; responsabile Sima Tutela dei
Consumatori - Miriam Spalatro del Comitato scientifico Consumerismo no profit
Il consumo sostenibile è urgente
Igrandi temi che chiamano
ognuno di noi all’azione sono
il cambiamento climatico e
l’inquinamento dovuto, in primis,
alle materie plastiche. Ma
come può un singolo individuo
contribuire a questa riduzione?
Attraverso un consumo consapevole
e sostenibile.
Un buon acquisto è spesso
basato sulla consapevolezza.
Consapevolezza di aver comprato
al giusto prezzo. Consapevolezza
di aver trovato un
buon prodotto che soddisfa le
nostre esigenze. Consapevolezza
di non aver creato problemi
all’ambiente e alla società
con il prodotto o il servizio
scelto. Ci sono articoli poi che
permettono all’ambiente e alla
società di compiere - perché
no - anche un passo avanti.
Tutto ciò avviene, per esempio,
con i tanti articoli ottenuti
dalla plastica riciclata. Oggetti
che permettono di realizzare
in maniera pratica i dettami –
a volte solo apparentemente
distanti da noi e dalle nostre
vite - dell’economia circolare.
L’economia che dà nuovo valore
ai prodotti giunti a fine vita.
Pensiamo, per esempio, alle
maglie in pile, un articolo che
utilizziamo spesso per il tempo
libero e per lo sport. Fatte di
materiale economico, facile da
lavare, resistente, che proviene
da una materia plastica, il Pet,
possono essere prodotte con
sole 18 bottiglie di plastica, se
riciclate. Le bottiglie provenienti
dalla raccolta differenziata trattate
in apposite aziende sono
triturate, lavate e di nuovo
macinate. Infine, asciugate e
trasformate in granuli ancora
più sottili. Il materiale ottenuto
diventa fibra tessile sintetica,
appositamente tessuta per
diventare un capo di abbigliamento
al nostro servizio. Ed
ecco che la magica funzione
del riciclo si avvera. Evoluzione,
tecnologia e progresso al servizio
del consumatore (quindi
dell’economia) e anche del cittadino
(dell’ambiente).
Le maglie di pile sono solo uno
dei tanti esempi del virtuoso
riciclo delle materie plastiche.
La lista degli articoli ottenibili
è davvero lunga e spesso poco
nota ai consumatori. Articoli di
arredo urbano come panchine
e fioriere, ma anche vasi, sedie,
componenti degli scooter
e delle aspirapolveri, montature
degli occhiali, imbottiture di
giacche, gilet e coperte sono
possibili applicazioni. E questo il
motivo perché ha davvero molto
senso realizzare un’adeguata
e attenta raccolta differenziata.
Sì, perché differenziare è
il primo passo per realizzare di
un buon riciclo. Ecco perché la
raccolta differenziata è un compito
da svolgere con consapevolezza
e attenzione. Lavando
gli articoli in plastica che dobbiamo
gettare via, se sporchi
(pensiamo per esempio a un
vasetto di yogurt). Rimuovere
l’etichetta se è di carta o altro
materiale. Conferire l’oggetto
giunto a fine vita nell’apposito
contenitore.
La spazzatura diventa in questo
modo una risorsa da far confluire
solo nel posto giusto. La
tecnologia, poi, farà la sua parte.
Riusciremo così a fare nostre le
parole di uno dei più noti motivazionisti
americani, Mark Victor
Hansen. Con la sua profonda
convinzione che «tutto sia veramente
possibile» ha definito la
spazzatura «una grande risorsa
messa nel posto sbagliato a
cui manca l’immaginazione di
qualcuno perché venga riciclata
a beneficio di tutti».
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il fattore R dell’economia circolare
Progetti italiani
A tutta
birra
contro
lo spreco
Trasformare le tonnellate di pane non venduto
in un nuovo prodotto di valore come la birra:
è questa l’idea alla base della startup italiana
Biova Project, impegnata a contrastare lo
spreco alimentare. Giusto per fare due calcoli:
per produrre 2.500 litri di birra si parte da 150
chili di pane recuperato, determinando
un risparmio del 30% di malto
d’orzo.
Se sei interessato a tenerti aggiornato
in tema di birra collegati qui:
a cura della redazione
Riuso per
eccellenza:
gli scarti del caffè
In Italia, ogni giorno, vengono consumati oltre 9
milioni di caffè (fonte: Fipe). 149mila sono i bar
sparsi sul territorio nazionale che ogni giorno
servono ben 175 caffè in media (fonte: Nielsen,
2019). Da ognuno di questi bar si producono - e
tendenzialmente si scartano - all’incirca 2 tonnellate
di fondi di caffè l’anno, per un totale di
circa 280mila tonnellate. Sarà per
questo che i progetti di riuso dei
fondi del caffè non mancano. Se
vuoi saperne di più collegati qui:
Per conoscere le imprese
White&Green Biotech
Waste recovery:
la soluzione di Themis
Fanghi, rifiuti organici e acque
reflue: è questa l’area
di azione di Themis, startup
innovativa del settore White
&Green Biotechnologies.
Questa Spa progetta soluzioni
personalizzate partendo dalla
tecnologia proprietaria coperta
da brevetto europeo - Themis
WRT (acronimo di Waste Recovery
Technology) – in grado di
ridurre fino al 90% il volume originario
dei rifiuti, trasformando
la matrice in ingresso in un prodotto
solido granulato e acqua
distillata. In sostanza, Themis
WRT riduce il volume del rifiuto
e gli attribuisce, dove possibile,
un nuovo valore trasformandolo
in un materiale riutilizzabile
con un beneficio per l’ambiente.
«La nostra tecnologia
– sottolinea Michele Romanò,
Ceo di Themis - è il risultato di
una continua attività di R&D
eseguita all’interno del Themis
LAB, il nostro Innovation Center
dotato di un impianto pilota
utilizzato sia per l’esecuzione
di sessioni di prove, sia per la
validazione delle prestazioni
dello stesso».
La tecnologia WRT ha ricevuto
molti riconoscimenti. Themis
collabora con Università e
centri di ricerca internazionali
per la promozione della cultura
della sostenibilità e dell’Economia
circolare.
Themis, Spa - via Brescia, 13 - 20025 Legnano (Milano)
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marzo /
La finanza sostenibile
avanza
Il satellite Copernicus Sentinel 3A mostra le nuvole in rosa, neve e ghiaccio in azzurro e
la Terra in blu scuro. Si vede il grosso iceberg A68, al centro, che si è staccato dalle coste
della penisola Antartica. L’A68 ha le dimensioni dello Stato del Lussemburgo e il suo
percorso non è prevedibile. Ecco, gli iceberg sono la perfetta allegoria di come la finanza
potrebbe “sciogliersi”. La soluzione? Renderla etica e sostenbile…
© Contains modified Copernicus Sentinel data (2017), processed by ESA, CC BY-SA 3.0 IGO
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LUNEDÌ
Giornata mondiale
delle malattie rare
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MARTEDÌ
Giornata contro
la discriminazione
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AM AM AM
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Finanza Sostenibile per
il rilancio dell’economia
Anche la finanza è chiamata
a scendere in campo per dare
un contributo sempre più attivo
al raggiungimento degli
obiettivi dell’Agenda 2030 e,
più in generale, per aiutare le
economie dei vari paesi nella
transizione verso un modello
più inclusivo, a ridotto impatto
sull’ambiente e, ovviamente,
sostenibile. Un’indagine condotta
dal Forum della Finanza
Sostenibile mostra che le
strategie di medio periodo degli
operatori finanziari interesseranno
sempre di più settori
legati alla mobilità sostenibile
e all’economia circolare, oltre
all’efficientamento energetico
e alle energie rinnovabili. Da
dove e quando nasce questa
attenzione verso i temi Esg?
In realtà, già nel secolo scorso
Il 18 giugno 2020 è stato approvato
il Regolamento UE 2020/852 del
Parlamento e del Consiglio relativo
all'istituzione di un quadro che favorisca
gli investimenti sostenibili.
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settimana 10
GIOVEDÌ
Giornata mondiale
della Natura
Giornata mondiale
della fauna selvatica
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Giornata mondiale
dell'ingegneria per
lo sviluppo sostenibile
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SABATO
Giornata nazionale
del ricondizionato
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febbraio/marzo 2022
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alcuni investitori prediligevano
investimenti etici e dall’inizio
degli anni 2000 la Sostenibilità
è divenuta un tema di interesse,
anche per le aziende. Ma
è in questi ultimi mesi che si
è verificata una forte accelerazione:
l’Accordo di Parigi, i
Fridays for future, le crisi economiche
e sanitarie hanno destato
l’attenzione di numerosi
attori. E anche dei risparmiatori,
che oggi iniziano a essere
più consapevoli, anche dell’impatto
dei propri comportamenti
e modelli di consumo,
soprattutto sull’ambiente.
Work in progress
Il regolamento europeo
2020/852 definisce la classificazione
delle attività
economiche eco-compatibili
per aiutare nelle scelte di
investimento; la spiegazione
dei criteri tecnici in base
ai quali effettuare le valutazioni
di merito spettano a
una serie di atti
delegati della
Commissione
Europea.
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La finanza sostenibile avanza
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MARTEDÌ
Giornata
internazionale
della donna
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Andare oltre il Pil per misurare il benessere di una società
E venne finalmente il tempo di
andare oltre il Pil per misurare
la “salute” di una Nazione. È
vero se ne parla da tempo, ma
forse ora i presupposti sono
maturi.
Prova ne è il System of environmental
economic accounting
(Seea), uno standard internazionale
che, a partire dai
Sistemi di contabilità nazionale
già adottati da oltre 180
Paesi membri delle Nazioni
Unite, fornisce un framework
per integrare il capitale naturale
nelle politiche economiche,
quindi nelle
misure del Pil,
armonizzando
le statistiche
sull’ambiente
con le dinamiche
fiscali.
Il Seea fornisce
informazioni
specifiche sulle
modalità con cui misurare
le condizioni fisiche e
il valore monetario dei flussi
che legano tra loro gli ecosistemi
e l’economia.
In particolare, contiene
indicazioni
per preparare
rendicontazioni
accurate
e uniformi nei
settori dell’agricoltura,
delle
foreste e delle
riserve ittiche, delle
emissioni inquinanti, dell’e-
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del World Wide Web
SABATO
Anniversario
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nergia, delle riserve idriche e
dei flussi di materiali.
Secondo gli esperti delle
Nazioni Unite, il Seea potrà
contribuire anche alla definizione
degli interventi a tutela
della biodiversità e potrà essere
usato a supporto delle
negoziazioni internazionali
sui cambiamenti climatici,
con informazioni sulle spese
per l’adattamento e su come
queste influiscono sulle condizioni
degli ecosistemi, oltre
che sull’impatto che il riscaldamento
globale esercita sui
di essi.
Sai cos’è
un’azienda Benefit?
Si chiamano imprese Benefit
quelle che, oltre a perseguire
un profitto, puntano anche a
valorizzare il capitale sociale
e quello naturale. Nel 2015
l’Italia è stato il primo Paese al
mondo ad approvare una legislazione
specifica per le società
Benefit, e da allora sono
sempre di più le imprese che
lavorano restituendo vantaggi
ai territori su cui operano.
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Giornata
internazionale
di azione per i fiumi
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© www.uschioswald.at
Questione di equilibrio economico e sociale
Christian Felber, economista e
fondatore del Movimento del
Bene Comune (in Italia è attiva
la Fondazione del Bene Comune)
parte da un unico assunto
di base: «Il nostro dovere etico
è quello di tornare a un equilibrio
economico e sociale».
Ma, come misurare, in modo
facilmente comprensibile, il
valore generato dal raggiungimento
del bene comune?
«Indicatori come il Pil e reddito
pro-capite – fa notare l’economista
austriaco – non sono più
in grado di dare informazioni in
relazione alla qualità della vita,
alla felicità personale e al bene
comune intorno a noi». Secondo
Felber gli indicatori attualmente
in uso non permettono
di dar conto di questi obiettivi;
essi non consentono di misurare,
per esempio, il consumo
di risorse pro-capite, in una logica
di impronta ecologica, rapportandolo
ai diritti ecologici di
base a cui ogni essere umano
ha accesso.
«Non si tratta di opporsi al capitalismo
o di abbracciare teorie
socialiste; l’Economia del
Bene Comune – è il presupposto
di Felber– è un’alternativa
a queste due visioni. Serve
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GIOVEDÌ
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Giornata mondiale
del Sonno
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marzo 2022
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DOMENICA
Giornata mondiale
del passero
Giornata
internazionale
della felicità
20
piuttosto trovare un equilibrio
differente tra diverse polarità,
identificare le modalità in cui
lo scambio di mercato possa,
al tempo stesso, mantenere il
rispetto dei diritti umani, della
stabilità climatica, della coesione
sociale e della democrazia;
in questa logica, una crescita
degli scambi di mercato (e della
ricchezza da essi generata)
sarebbe auspicabile solo nella
misura in cui questi valori fondamentali
vengano preservati
e non, al contrario, compromessi».
PRESUPPOSTI COSTITUZIONALI Il concetto di Bene Comune,
oltre ad avere radici antiche, è colonna portante delle costituzioni
dei paesi civili: la dignità umana, la solidarietà tra persone
e organizzazioni, il senso di giustizia, la sostenibilità ecologica,
la trasparenza e la condivisione delle decisioni sono valori innati
e trasversali, e toccano gli individui e le loro famiglie, le organizzazioni
economiche e non, gli enti pubblici.
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LUNEDÌ
Giornata mondiale delle
foreste e dei boschi
Giornata mondiale
della sindrome di Down
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MARTEDÌ
Giornata mondiale
dell’acqua
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Giornata mondiale
della meteorologia
Giornata nazionale
dell'agricoltura negli Usa
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Banche e diritti umani: così non va
Un quarto delle banche mondiali
sarebbe coinvolto nella violazione
dei diritti umani. Lo decreta
una ricerca finanziata da Etica
Sgr e condotta dalla professoressa
Elisa Giuliani, direttrice del
centro Remarc dell’Università di
Pisa, insieme a Federica Nieri,
Nicola Salvati e Davide Fiaschi.
Lo studio pubblicato nel Quarto
rapporto della Fondazione di
Finanza Etica ha riguardato un
campione di 178 istituzioni finanziarie
e assicurative, 10 delle
quali italiane, in 27 Paesi del
mondo e ben 47 banche, pari al
26% del campione, si aggiudicano
la maglia nera in fatto di diritti
umani. In testa c’è la britannica
Standard Chartered Bank, seguita
dalla francese Bnp Paribas,
ma nella lista compaiono anche
le statunitensi Wells-Fargo,
BlackRock, Morgan Stanley o la
NON SOLO AMBIENTE Sul fronte dei diritti umani c’è un notevole ritardo
del settore bancario: la maggior parte delle istituzioni finanziarie con un
punteggio peggiore rispetto all’Indice sta facendo dichiarazioni esplicite per
affrontare le sfide di sostenibilità, ma finora molti sforzi hanno riguardato
la lotta al cambiamento climatico, mentre è probabile che i diritti saranno la
prossima sfida che queste organizzazioni dovranno imparare ad affrontare.
Per saperne di più:
Quarto rapporto della
Fondazione Finanza Etica
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Ora della Terra
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Il diario continua a pag. 54
Ubs svizzera. Il team di ricerca
ha analizzato il coinvolgimento
diretto e indiretto delle istituzioni
finanziarie e assicurative in abusi
di diritti umani definiti sulla base
della Dichiarazione Universale
delle Nazioni Unite del 1948 e
dei successivi trattati: per esempio
il diritto alla salute e alla vita,
oltre a quelli delle comunità indigene,
delle donne, dei bambini e
dei lavoratori. Il risultato è stato
la creazione di un indice (Banks
Human rights Index) per misurare
come le banche e altre istituzioni
finanziarie sono collegate
a violazioni dei diritti umani.
il punto di vista dei Chinson
a cura di Mario Airaghi
La finanza sostenibile avanza
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la finanza sostenibile avanza
Finanza sostenibile
a cura di Antonio Felice Uricchio,
presidente del Comitato Scientifico Sima, presidente Anvur,
giurista, già rettore dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Fiscalità circolare
La transizione ecologica
presuppone un insieme di
misure che accompagnino
il graduale passaggio dall’economia
lineare, caratterizzata
dalla massimizzazione di produzione
e di consumo insensibile
all’impatto sull’ambiente, all’economia
circolare intesa come
sistema economico in grado di
rigenerarsi da solo.
In questo contesto, fondamentale
appare il modello della cosidetta
fiscalità circolare, intesa
come l’insieme dei tributi volti
a disincentivare comportamenti
non sostenibili e degli incentivi
diretti a promuovere comportamenti
che lo sono. L’utilizzo di
tributi ambientali sulle produzioni
impattanti sull’ecosistema
e sulla distruzione di risorse
potrebbe dare una forte spinta
propulsiva allo sviluppo sostenibile
attraverso la concessione
di agevolazioni fiscali per incentivare
l’innovazione tecnologica
ecocompatibile e i comportamenti
virtuosi, nella produzione,
nel consumo e negli stili di vita.
Un modello equilibrato che
promuove la responsabilità
L’apprezzamento della dimensione
ecocentrica del prelievo
ribalta l’idea antropocentrica secondo
cui il mondo è un oggetto
da dominare, sfruttare e finanche
distruggere, proponendo un
modello equilibrato tra uomo
e ambiente, tra economia e
natura, tra Stato e individui. Il
prelievo, sganciato dalla logica
del dominio delle risorse della
Terra e di coloro che la popolano,
sfruttando al massimo le
prime e spremendo le seconde,
viene restituito a quella solidaristica
e redistributiva, rispettosa
dell’armonia naturale e sociale,
delle ricchezze del Pianeta e dei
singoli.
Nonostante la maggiore sensibilità
e consapevolezza ambientale
di oggi, gli strumenti
della fiscalità circolare non sono
ancora percepiti come essenziali
e indifferibili all’interno della
transizione ecologica avviata
nell’Unione europea.
Una svolta epocale anche in Italia
La legislazione italiana negli ultimi mesi ha manifestato
maggiore attenzione alla leva fiscale attraverso incentivi
di varia natura (Ecobonus) e anche l’introduzione, poi
differita, di un tributo ambientale proprio come la plastic
tax in grado di orientare consumi e produzioni e stimolare
l’industria a limitarne l’uso delle plastica o a renderla degradabile
e promuoverne il riciclo.
La crisi pandemica, stante la correlazione tra inquinamento
e capacità del virus di resistere e divenire più
aggressivo (chiarita proprio dagli studi Sima), evidenzia
la necessità di una svolta epocale di natura ecologica in
cui il fisco sappia dosare incentivi e logiche del prelievo.
Andare verso l’economia e la fiscalità circolare, cambiare
radicalmente il nostro modello di sviluppo, ripensare il
ruolo del capitale umano e del lavoro nella società per
diventare, come diceva Heidegger, non padroni del mondo
ma pastori dell’essere.
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Cambiamenti Climatici in Italia.
RISCHIO E COSTI ECONOMICI
Testi tratti dal report: Analisi del rischio. I cambiamenti climatici in Italia
I costi degli impatti dei cambiamenti climatici in Italia aumentano rapidamente e in
modo esponenziale al crescere dell’innalzamento della temperatura nei diversi scenari:
T aumenta
meno di 2°C
T aumenta
+2-5°C
costi contenuti
fino a -8% PIL pro capite
Analisi dei costi economici da rischio climatico per settori
(a fine secolo, in miliardi di Euro)
Rischio
alluvionale
fino a
15,3
l’anno
Innalzamento
livello del mare
Agricoltura
Turismo
tra
fino a
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e
decremento valore terreni agricoli
fino a
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contrazione della domanda
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appunti del mese
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Stop all’inquinamento
Questa è Egg Island nelle Bahamas, fotografata dal satellite Copernicus Sentinel
2B. Si tratta di un’isola disabitata: oltre ai pesci e qualche specie volatile, le uniche a
viverci per qualche periodo sono le tartarughe che indisturbate vanno a deporre le
uova. Il nome dell’isola deriva proprio dalla sua funzione di protettrice delle nascite.
Un simbolo che ci induce a “proteggere” l’umanità dall’inquinamento…
© Contains modified Copernicus Sentinel data (2018), processed by ESA, CC BY-SA 3.0 IGO
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L’inquinamento ci costa caro
L’aria inquinata ha un alto prezzo
sociale. Lo ha messo in luce uno
studio, “Costi sanitari dell’inquinamento
atmosferico nelle città
europee, connesso con sistema
dei trasporti”, elaborato dalla società
di consulenza Ce Delft che
parla di una media 1.400 euro
per ogni cittadino europeo. Sono
soldi spesi in ricoveri ospedalieri,
perdita di benessere e salute.
Roma, Milano e Torino sono tra
le prime 25 metropoli europee
per costi connessi all’inquinamento
atmosferico. Messe
male anche diverse città lombarde
come per esempio Brescia.
Lo denuncia con enfasi
EFFETTI SULLA NOSTRA SALUTE Respirare aria inquinata aumenta il rischio
cardiovascolare (infarto, ictus), l’incidenza di tumori ai polmoni, asma, bronchiti
croniche e allergie. Un recentissimo studio mostra la correlazione - nei soggetti
con più di 65 anni - fra l’esposizione al Pm2.5 e l’insorgenza di patologie neurologiche,
quali Alzheimer e Parkinson, pari al 13% di rischio aggiuntivo ogni 5 μg/
m³ di Pm2.5, un inquinante il cui limite è cronicamente violato in Lombardia. I
bambini, che passano più tempo all’esterno, sono i più a rischio dato che il loro
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settimana 14
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Giornata mondiale
della consapevolezza
dell’autismo
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Legambiente che ha collaborato
allo studio.
Maggiore è il numero di automobili
in strada e il tempo trascorso
nel traffico, più si alzano
i costi sociali dell’inquinamento.
Il documento fa due calcoli: «Un
aumento dell’1% del tempo di
percorrenza per recarsi al lavoro
aumenta i costi sociali delle
emissioni di Pm10 dello 0,29% e
quelli delle emissioni di NO 2
dello
0,54%. Un incremento dell’1%
del numero di autovetture in
una città aumenta i costi sociali
di quasi lo 0,5%».
sistema immunitario e i loro organi sono in via di formazione. Per
loro si parla di maggiore ricorrenza di leucemie, parti prematuri e
basso peso alla nascita, diminuzione dello sviluppo polmonare, così
come di quello cognitivo. Sta infine crescendo l’attenzione sul collegamento
fra l’esposizione all’inquinamento atmosferico e i tumori
al cervello, come dimostra una recente ricerca condotta in Canada
e riportata sul sito di Cittadini per l’Aria.
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Stop all’inquinamento
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MERCOLEDÌ
Giornata mondiale
dello sport
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Il Living planet index non mente
Il Living planet index, ideato
dalla Zoological Society of London,
è un indicatore dello stato
della diversità biologica globale
che misura i trend sulle popolazioni
rappresentative di 4392
specie di vertebrati. I risultati
dell’ultimo report parlano chiaro:
con un calo medio mondiale
del 68% (che in America Latina
arriva al 94%) nelle popolazioni
monitorate tra il 1970 e il 2016
il nostro rapporto con l’ambiente
è compromesso in maniera
significativa. La causa principale?
La distruzione degli habitat
naturali, con tutto quello che
ne consegue, pandemie incluse.
Sentinelle
di biodiversità
Le api sono un esempio concreto
di sostenibilità e il loro
contributo va ben oltre la produzione
del miele. Come insetti
impollinatori, infatti, hanno un
impatto diretto sul mantenimento
della nostra flora e della
biodiversità, ma svolgono anche
un ruolo fondamentale,
seppur indiretto, nella produzione
del cibo che portiamo sulle
nostre tavole. Inoltre, sono
anche sentinelle formidabili,
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settimana 15
GIOVEDÌ
Giornata mondiale
della salute
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DOMENICA
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in grado di catturare segnali di
variazione climatica e ambientale
ben prima che l’uomo sia
in grado di raccogliere evidenze
tangibili.
Se pensiamo alle modalità con
cui sono organizzate, le api potrebbero
tranquillamente dare
lezione di management: ogni
ape ha il suo ruolo, conosce
perfettamente i compiti che
deve svolgere all’interno della
comunità di appartenenza e sa
quali sono le informazioni rilevanti
e come comunicarle alle
“colleghe” in modo efficace. Insomma,
un esempio da seguire.
Goal 15
È la vita sulla Terra l’obiettivo
Sdg 15 di sviluppo sostenibile
dell’Agenda 2030. Fondamentale,
tanto che avrebbe
potuto forse essere messo al
primo posto, nel rispetto non
solo della vita umana, ma anche
quella di animali e vegetali.
Non sarà uno dei più facili
da raggiungere, ma è imprescindibile.
(Puoi approfondire
gli altri Goal dell’Agenda 2030
nel mese di dicembre).
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Stop all’inquinamento
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LUNEDÌ
Giornata nazionale
del mare
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MARTEDÌ
MERCOLEDÌ
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Il mondo è sempre più artificiale
Stiamo producendo oggetti e
manufatti al ritmo di 30 miliardi
di tonnellate all‘anno, quadruplicandone
la massa complessiva
ogni vent‘anni. Così, non dovrebbe
stupire se i ricercatori dell‘Istituto
Weizmann per le scienze
con sede in Israele hanno confrontato
le quantità di materia
antropogenica e di materia
organica, di origine biologica,
presenti sulla Terra, arrivando a
confermare che durante l'anno
appena trascorso siamo arrivati
a ospitare una massa di materiali
artificiali superiore all‘intera
biomassa disponibile sulla Terra.
«Questo sorpasso è un dato
simbolico, che esprime il grande
impatto che il genere umano sta
esercitando con le sue attività» è
il parere di Beniamino Gioli dell‘Istituto
per la bioeconomia (Ibe)
del Consiglio nazionale delle ricerche.
Rivoluzione industriale,
boom economico, consumismo,
bolla edilizia, ma anche cambiamenti
nelle tecniche agricole e di
allevamento hanno portato allo
sfruttamento intensivo del nostro
Pianeta. Cui va aggiunta anche
la deforestazione, «La sfida
sarà quella di diminuire questo
impatto attraverso azioni multidisciplinari
di sviluppo economico
e sostenibilità ambientale - suggerisce
il ricercatore -. Una delle
chiavi sarà proprio quella di sostituire
quote di massa antropogenica
con parti di quella biogenica,
per svolgere talune funzioni delle
nostre società, come la bio edilizia
con l‘introduzione di materiali
legnosi invece che cementizi o al
settore delle bioplastiche».
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settimana 16
GIOVEDÌ
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Giornata mondiale
dell'arte
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L’Italia è affamata di suolo
Nel nostro Paese cresce più il
cemento che la popolazione:
nel 2019 sono nati 420 mila
bambini e il suolo ormai sigillato
è avanzato di altri 57 km 2
(57 milioni di metri quadrati) al
ritmo, confermato, di 2 metri
quadrati al secondo. È come
se ogni nuovo nato italiano
portasse nella culla ben 135
mq di cemento. Il dato è certificato
da Ispra che fa anche
una classifica delle Regioni di
fronte al consumo di suolo. Alla
Valle d’Aosta, con solo 3 ettari
di territorio impermeabilizzato
nel 2019, la medaglia d’oro: è
questa infatti la prima regione
italiana vicina all’obiettivo
“Consumo di suolo 0”.
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Stop all’inquinamento
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Verso la generazione oceano
Le Nazioni Unite per combattere
l’inquinamento hanno dichiarato
il 2021-2030 “Decen-
nio delle scienze del mare per lo
sviluppo sostenibile”. Naturale
è il collegamento con l’Obiettivo
14 dell’Agenda 2030
(ma non solo). Sette
sono le azioni dichiarate,
tra le quali tornare ad
avere un oceano pulito,
sano, in cui gli ecosistemi marini
siano tutelati.
Per far questo sono necessarie
due attenzioni particolari:
da una parte, la collaborazione
della comunità scientifica, delle
istituzioni, del mondo business
e dei privati, dall’altra, una migliore
conoscenza dell’ambiente
marino e dei pericoli che lo
minacciano, arrivando a mappare
le fonti di inquinamento,
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settimana 17
GIOVEDÌ
Giornata mondiale
della migrazione
dei pesci
Giornata mondiale della creatività
dell’innovazione
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Giornata
internazionale
della Terra
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Giornata mondiale
del libro e del diritto
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d'autore
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Giornata mondiale
per gli animali
da laboratorio
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gli agenti contaminanti e il loro
impatto sulla salute della fauna
marina nonché le ripercussioni
sull’uomo. La conoscenza di ciò
che migliora la salute del nostro
mare e, al tempo stesso, di ciò
che lo rende più inquinato, ci
aiuta a mettere in atto azioni
concrete e consapevoli a salvaguardia
della biodiversità e
a tutela degli equilibri presenti
all’interno degli ecosistemi.
IL MARE CHE VORREI "Onoro", "contribuisco", "educo", "accessibile",
"noi siamo oceano", "onda": queste le parole chiave del
Manifesto del mare, che guida e ispira il decennio del mare. In
modo concreto: evitare di usare materiali di plastica e altre sostanze
tossiche che vengono riversate nei nostri oceani e operare
per un mare trasparente e davvero blu. Il manifesto, cui
numerose istituzioni hanno già aderito, può essere sottoscritto
anche da privati, in una logica di inclusione e cooperazione crescente
(www.decenniodelmare.it).
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Giornata mondiale
del pinguino
Giornata mondiale
della malaria
Festa nazionale della Liberazione
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Spiaggia pulita? Solo se contiene meno di 20 rifiuti ogni 100 metri
Il Mediterraneo trasuda ancora
plastica. Proprio nel Tirreno,
nell’area compresa tra l’Isola
d’Elba, la Corsica e Capraia, si
registrano accumuli tali da far
parlare di una vera e propria
“zuppa di plastica”. Reti e sacchetti
che soffocano gli animali
marini, ma anche le microplastiche
che possono risalire la catena
alimentare e arrivare fino
all’uomo sono gli elementi che
preoccupano di più. Per fortuna
in tanti si stanno dando da fare.
Una delle esperienze più interessanti
svolte nell’ambito del
progetto Clean Sea Life è stata
quella del “fishing for litter”: 128
pescherecci dei porti di Manfredonia,
Rimini, San Benedetto
del Tronto e Porto Torres hanno
raccolto 80 tonnellate di scarti
di plastica dal mare. Tutto ciò
ricade anche sulle spiagge. Ci
vogliono meno di 20 rifiuti marini
ogni 100 metri lineari di costa
per considerare una spiaggia
in buono stato ambientale. È
questo il valore soglia o il target
di riferimento stabilito a livello
europeo, e recentemente pubblicato
dalla Commissione Eu,
per definire una spiaggia pulita.
Un traguardo ambizioso in par-
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GIOVEDÌ
Giornata per la
salvaguardia delle rane
Giornata mondiale
delle vittime dell’amianto
Giornata internazionale per la
AM sicurezza sul lavoro
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Festa del lavoro
Giornata mondiale
della risata
1
Il diario continua a pag. 70
Fonte: Ispra
ticolare per i Paesi mediterranei
dove le concentrazioni di rifiuti
spiaggiati risultano marcatamente
più elevate rispetto a
quelle di altri mari europei.
NUMERO DI OGGETTI PER 100M
274
559
40
421
104
271
Mediterraneo
Mar Baltico
Mar Nero
Mar Adriatico
Mediterraneo
occidentale
Mar Ionio e
Mediterraneo
centrale
il punto di vista dei Chinson
a cura di Mario Airaghi
Stop all’inquinamento
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stop all’inquinamento
Salute e sicurezza nei luoghi di aggregazione
Cambiamo aria...
anche in classe
a cura di Gianluigi De Gennaro,
professore di Chimica dell’Ambiente UniBa,
responsabile Sima Qualità dell’Aria Indoor
La trasmissione airborne (in volo) del virus si
è rivelata la principale modalità di diffusione
del Covid19 nella popolazione, specialmente
negli ambienti chiusi. Per contrastare questo fenomeno
è necessario garantire l’opportuno ricambio
dell’aria al fine di diluire la concentrazione di virus
in atmosfera prodotta dall’emissione di uno o più
soggetti contagiati. Il controllo della corretta ventilazione
di un ambiente al chiuso
in relazione al numero di persone
che lo occupano può essere realizzato
attraverso il monitoraggio
in continuo della concentrazione
dell’anidride carbonica e in
particolare della sua variazione
rispetto alla concentrazione della
stessa nell’aria esterna. Tale
monitoraggio risulta particolarmente
utile nelle aule scolastiche
per consentirne la frequenza in
sicurezza. Il continuo controllo in
riferimento a una soglia di sicurezza
può regolare l’apertura di
porte e finestre per consentire la
mitigazione del fenomeno attraverso
la tempestiva attivazione
di procedure che incrementano
la ventilazione naturale degli ambienti.
Ridurre i rischi
Il controllo in continuo della CO 2
che può essere realizzato
attraverso strumentazione smart, calibrata e
validata scientificamente e a basso costo consente
di verificare in tempo reale l’efficacia dell’azione
intrapresa.
La sicurezza degli ambienti si calcola monitorando
il livello di ventilazione e di ricambio d’aria rispetto
alle dimensioni dell’aula e al numero degli occupanti.
In questo modo è possibile una classificazione del
rischio associato a ciascuna aula secondo la tabella
al centro della pagina e la corrispondente azione da
intraprendere in caso di rischio non accettabile.
Quando la ventilazione naturale non è sufficiente a
garantire un livello di rischio basso, occorre adeguare
gli ambienti con tecnologie automatizzate come
la ventilazione meccanica controllata (Vmc) per
attivare forzatamente il ricambio d’aria necessario.
Sulla base delle verifiche dei fabbisogni vengono
calcolate le portate dell’impianto
aeraulico che potrà essere centralizzato
o distribuito. La differenza
tra queste due tipologie è
essenziale: il primo consente di
aggregare i fabbisogni in un unico
impianto di generazione ma, per
contro, ha bisogno di un sistema
di trasporto dell’aria immessa e
dell’aria estratta. Il secondo tipo
non ha bisogno di impianti di distribuzione,
ma richiede l’installazione
di un numero di macchine
più piccole rispetto all’impianto
centralizzato pari agli ambienti in
cui si deve trattare l’aria.
Il sistema centralizzato necessita
di importanti opere murarie
per realizzare le canalizzazioni,
mentre il sistema decentralizzato o distribuito è di
rapida installazione e non necessita di interventi
strutturali. Inoltre, dal punto di vista dell’efficacia
dei ricambi e dell’efficienza energetica complessiva
è sicuramente più idoneo il sistema distribuito
che permette di agire solo quando è realmente
necessario senza dispersione di energia. La diluizione
degli inquinanti consente di avere in un
luogo indoor una qualità dell’aria sicura per gli
occupanti e, nel caso delle scuole, con la Vmc si
assicura anche adeguata ossigenazione dell’ambiente
e quindi migliori performance lavorative e
di apprendimento.
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stop all’inquinamento
Dati Ispra
Pesticidi, quando li cerchi...
purtroppo li trovi
Quello dei pesticidi è ancora
uno dei problemi ambientali
più gravi e aperti
che abbiamo in Italia. Perché se
è vero che le formulazioni sono
state raffinate e il loro impiego si
è fatto (spesso) più mirato, resta
altrettanto vero che nel mondo
(soprattutto nei Paesi dell’Est
asiatico) se ne producono e se
ne usano quantità massicce.
Questo vale anche per l’Italia,
nonostante dal 2009 al 2018
si sia verificata una diminuzione
delle quantità commercializzate,
indice di un impiego più attento
delle sostanze chimiche, oltre
che dell’adozione di tecniche
di difesa fitosanitaria a minore
impatto e della crescente diffusione
dell’agricoltura biolo-
gica. Secondo i dati presentati
nell’edizione 2020 del Rapporto
nazionale pesticidi nelle acque
dell’Ispra, e riferiti al 2018,
in Italia sono state utilizzate
114.396 tonnellate di prodotti
fitosanitari.
Zero Pollution
a cura della redazione
PESTICIDI
ANCHE NEI PARCHI GIOCO
Il tema della diffusione dei pesticidi
merita quindi un’attenzione
costante anche perché
spesso queste sostanze, anche
quelle di cui sono noti la cancerogenicità
e gli effetti sullo
sviluppo dei bambini, vengono
trovate anche in luoghi in
cui non dovrebbero esserci. È
quanto emerge per esempio da
uno studio pubblicato su Environmental
Sciences Europe
che ha rilevato la presenza di
pesticidi (soprattutto fungicidi)
in campioni di erba in 19 parchi
giochi e 4 aree scolastiche
nella regione del Sud Tirolo.
I siti analizzati sono risultati
contaminati lungo tutto l’anno
(anche in autunno e inverno,
quando le sostanze non vengono
applicate). Anche in questo
caso, in quattro campioni
su cinque sono state rinvenute
più sostanze.
ha una meta: diventare un continente a inquinamento
zero entro il 2050. Questo prevede obiettivi ambiziosi
per migliorare la qualità dell’aria, in modo da ridurre
L’Europa
del 55% il numero di morti premature causate dall’inquinamento
atmosferico; migliorare la qualità dell’acqua riducendo i rifiuti di
plastica in mare (del 50%) e le microplastiche rilasciate nell’ambiente
(del 30%); migliorare la qualità del suolo riducendo del 50%
le perdite di nutrienti e l’uso di pesticidi chimici e ridurre, fino al
50% i rifiuti urbani residui; ridurre del 30% la percentuale di persone
che soffrono di disturbi cronici dovuti al rumore dei trasporti.
Mal’aria
L’Italia è indietro sulle
azioni per ridurre
l’inquinamento atmosferico
nelle sue città. Lo afferma il Report
Mal’aria di città 2021 di Legambiente. Tra le
città peggiori ci sono Torino, Venezia, Padova,
Rovigo, Treviso ma anche Milano, Avellino,
Cremona, Frosinone, Modena e Vicenza. Si
tratta, comunque, di un’emergenza che colpisce
tutto il Paese.
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stop all’inquinamento
Seconda edizione del contest
Con il premio Sea Art,
l’arte dà voce alla salvaguardia
dell’oceano e del mare
a cura di M.Cristina Ceresa
Hanno lavorato un anno intero
sul tema delle acque
inquinate e invase dalla
plastica: sono i 100 studenti che
hanno partecipato alla prima edizione
di Sea Art. Dalla loro creatività
sono emerse opere d’arte
che Marco Nones, artista affer-
Collegati qui
per tenerti
aggiornato sul
progetto Sea Art
mato di Land art ha commentato
come: «profonda riflessione da
parte di una generazione poco
ascoltata e che sta urlando».
A vincere la prima edizione di
Sea Art è stato l’Istituto Bazzi
di Milano con “Un menù dalla
natura di oggi”. L’opera, assieme
al secondo e terzo premio,
è ora esposta presso il giardino
dell’Acquario di Milano.
Intanto, è partita la seconda edizione
di Sea Art. Le modalità di
partecipazione sono le stesse: i
professori delle scuole superiori
possono iscrivere i loro studenti
a un percorso che prevede lezioni
frontali di analisi dello stato
di inquinamento delle acque italiane;
lezione di arte e introduzione
alla Land Art e avvio alla
creazione di un’opera. Roberta
Oggioni, responsabile dell’area
formazione di Edizioni Green
Planner, seguirà i progetti accanto
ai professori: gli studenti
alla fine dell’anno scolastico presenteranno,
infatti, la loro opera
d’arte: simbolo della propria
denuncia. Il prossimo 8 giugno,
Giornata degli oceani, saranno
nominati i nuovi vincitori le cui
opere verranno di nuovo esposte
pubblicamente per una denuncia
che rimanga sotto gli occhi
di tutti.
UN MENU DALLA NATURA DI OGGI
L’opera vuole mettere in evidenza come molte
materie plastiche che finiscono nei nostri
mari ritornano sulla nostra tavola in quello
che mangiamo. Il progetto ha come elemento
centrale un tavolo apparecchiato e un mondo
che lo sovrasta e dal quale si rompe una rete di
spazzatura che finisce nel piatto. L’allestimento
è stato realizzato dall’Istituto Carlo Bazzi,
che compie quest'anno 150anni di attività,
esclusivamente con materiali di scarto e deperibili.
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Climate influencer
aroTHERM plus
La scelta che piace al pianeta
aroTHERM plus è la soluzione all-in-one Vaillant che impiega il gas naturale R290,
il refrigerante con il più basso impatto ambientale oggi disponibile sul mercato.
aroTHERM plus rappresenta la scelta ideale per essere pronti alla transizione energetica
senza rinunciare a strepitose prestazioni di comfort.
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Abitare Green
In questa foto il contrasto grigio-verde è molto evidente, come del resto lo è quello
tra Natura e urbanizzazione. Qui siamo a Tokyo che con 14 milioni di abitanti circa
sorprende perché supera le capacità dell’area. Il satellite Copernicus Sentinel 2 aiuta i
progettisti a capire come modificare i piani urbani per ridurre l’impatto sull’ambiente.
© Contains modified Copernicus Sentinel data (2017), processed by ESA, CC BY-SA 3.0 IGO
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Giornata mondiale
del tonno
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Giornata mondiale
della libertà
di stampa
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Rendere le città e gli insediamenti umani
inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili
Abito dunque
sono… Green
Circa 3,5 miliardi
di persone vivono
in città, numero
destinato a lievitare
a 5 miliardi nel
2030. Anche se la
situazione italiana
risulta peggiore rispetto
a quella del
2010, dal 2015 si segnala comunque
una ripresa dovuta al
miglioramento della quota di
rifiuti urbani conferiti
in discarica (dal
56,80% del 2006 al
23,40% del 2017).
In calo la concentrazione
di Pm2.5
e Pm10 nelle aree
urbane, che si riduce
rispettivamente
del 37% e del 25% rispetto al
2006. Cresce, invece, l’indice
di abusivismo edilizio.
Nasce dal Green Deal europeo e
da una cresciuta sensibilità ecologica
dei cittadini dell’Unione la
spinta, sempre più forte, verso
un “abitare sostenibile”, partendo
dalle città – da ripensare in
molti loro aspetti - per arrivare
a un’edilizia green, energeticamente
efficiente che cerchi di
recuperare gli spazi già costruiti
senza consumare altro suolo.
Insomma, città belle e sane a
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Giornata
mondiale della
Croce Rossa e
Mezzaluna Rossa
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partire dalle abitazioni. Gli obiettivi
sono sfidanti – lo ricordiamo,
l’Europa vuole raggiungere
la neutralità climatica entro il
2050 – e richiedono azioni decise,
soprattutto di transizione
energetica, dalle fonti fossili a
quelle rinnovabili. Gli edifici, in
questo scenario, hanno un ruolo
da protagonisti, perché sono responsabili
di circa il 50% di tutto il
materiale estratto e del 35% dei
rifiuti totali dell'Ue.
Edifici high tech
Edifici più sostenibili, resilienti
ed efficienti attraverso
infrastrutture tecnologiche
a minor impatto ambientale.
È così che si deve iniziare
a costruire. Gli edifici consumano
circa il 30% dell’energia
mondiale (dati Iea)
e contribuiscono per il 40%
alle emissioni di gas serra.
Le nuove tecnologie aiuteranno
nella lotta al cambiamento
climatico.
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Architettura upcycling
Genius loci delle abitazioni
Spazi e materiali nuovi o usati,
rinnovabili, naturali, biodegradabili,
riciclabili e riutilizzabili in
settori anche diversi da quello
di origine, attraverso un processo
circolare e di upcycling.
È questa la nuova frontiera
dell’architettura. Nel settore,
infatti, c’è un’attenzione nuova
verso i materiali utilizzati
dall’edilizia e dall'impatto che
deriva dal loro impiego – produzione,
messa in opera e dismissione.
L’ecosostenibilità del nostro
abitare passa, innanzitutto,
attraverso il rispetto delle
caratteristiche del territorio.
È questo il principio
ispiratore di Habit.A, il
progetto avviato da
tempo dall’Ordine
degli architetti di
Cuneo e orientato
a stabilire nuovi
criteri con cui
esprimere il concetto
di sostenibilità degli
interventi edilizi.
Frutto di un lavoro di studio
e di sperimentazione delle
migliori pratiche abitative
condotto nelle valli
intermontane tra
l’Italia e la Francia,
il progetto Habit.A,
che si è avvalso di
finanziamenti pubblici
complessivi di
660.000 euro, tra
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Giornata
mondiale degli
uccelli migratori
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DOMENICA
Giornata
internazionale
della famiglia
15
fondi comunitari e risorse
nazionali, è giunto, infine, a
stabilire nuovi indicatori utili
a valutare l’ecocompatibilità
di una struttura architettonica.
Riferiti non soltanto agli
usuali parametri energetici,
ma anche a criteri più generali
attinenti il rapporto con
l’ambiente e con la cultura
circostanti, gli indicatori
scaturiti da Habit.A hanno
aggiornato, con due nuove
schede tecniche, il Protocollo
Itaca.
Costruire
dalla terra
Utilizzare il terreno e il materiale
di scarto come materia
prima per il confezionamento
di malte e calcestruzzi per realizzare
fabbricati green, a basso
impatto ambientale e a elevate
prestazioni di risparmio energetico.
È quanto si propone di
fare il progetto Eco Earth, del
Consorzio di Ricerca di un team
di Università italiane: Modena
e Reggio Emilia, Parma e
Perugia.
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Abitare Green
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abitare green
a cura di Marco Mari,
presidente di Green Building Council Italia,
membro del comitato scientifico Sima
Come riqualificare una casa
degli anni Sessanta
Un edificio residenziale costruito
a fine anni ’60 a
Brescia è stato oggetto
di una riqualificazione applicando
il protocollo Gbc Home con
l’obiettivo di raggiungere un livello
di certificazione Platino e
prestazioni energetiche Nzeb.
L’elevata qualità ambientale interna
è garantita da un sistema
di Vmc (Ventilazione meccanica
controllata) con recupero di calore
e dalla distribuzione delle
aperture vetrate che ottimizzano
la luce naturale e favoriscono
la ventilazione naturale
estiva.
La qualità dell'aria interna ed
esterna è monitorata in continuo
da una stazione di misura e
i dati sono resi pubblici nell'ambito
della campagna Plant A
Intervenire
sugli immobili.
Come e perché
Sensor del progetto Better Place
For People del WorldGbc. Le
performance idriche ed energetiche
sono ottenute grazie al
mix di interventi sull’involucro
opaco (cappotto termico da 22
cm) e trasparente (serramenti
con triplo vetro) e sugli impianti
(generazione di calore ibrido con
il 75 % risparmio idrico di acqua potabile per
uso di acqua piovana per servizi non potabili e il
100 % risparmio idrico per irrigazione;
il 40 % di risparmio energetico al netto della
autoproduzione di energia da fonte rinnovabile
e il 70 % di copertura del fabbisogno mediante
autoproduzione da fonte rinnovabile;
il 100% del fabbisogno di energia di ricarica
dell’automobile elettrica famigliare garantito
dal surplus di autoproduzione dell'impianto
fotovoltaico.
pannelli solari, i termici, pompa
di calore e caldaia a condensazione).
L’intero fabbisogno di
energia elettrica su base annua
è autoprodotto da un impianto
fotovoltaico il cui surplus di
energia prodotta è sufficiente
per alimentare un’automobile
elettrica di famiglia.
Gbc Italia, associazione no profit, partner di Sima, fa parte del
network internazionale World Gbc, e promuove da sempre un processo
di trasformazione del mercato delle costruzioni e dell’immobiliare
attraverso la diffusione dei sistemi di certificazione di terza
parte, i cui parametri stabiliscono precisi criteri di progettazione,
realizzazione, riqualificazione e gestione per edifici sostenibili. L'impatto
ambientale della progettazione, costruzione ed esercizio degli
edifici è enorme: In Europa essi sono responsabili, direttamente
o indirettamente, di circa il 40% del consumo di energia primaria
complessiva: l'adozione di pratiche sostenibili nella progettazione
edilizia consente di conseguire benefici ambientali economici e sociali
locali e globali con ovvie ricadute su tutti gli utenti dell'edificio.
Gbc Home è stato sviluppato specificatamente considerando le caratteristiche
abitative e le diversità nel modello costruttivo proprie
della realtà italiana, prendendo spunto da protocollo Leed. Questo
sistema di rating promuove la salubrità, la durabilità, l'economicità e
le migliori pratiche ambientali nella progettazione nella costruzione
e nella conduzione degli edifici.
greenplanner 74
abitare green
Tendenze dell’abitare
a cura della redazione
Perché conviene vivere
in una casa Green…
CASE PREFABBRICATE DOTATE DI CERTIFICAZIONI GREEN
Utilizzo della tecnologia 5G
Ampio ricorso al fotovoltaico
Utilizzo della realtà
aumentata in ambito
edilizio (favorisce la
riduzione dei costi e
agevola gli spostamenti)
Utilizzo di additivi
per ridurre le
emissioni di CO 2
Attenzione alla
qualità della vita
Spazio
all’intelligenza
artificiale
Harmen Jelle Van Mourik, Unsplash
Importanza delle
“Net-Zero Emissions”
(la riduzione delle
emissioni incorporate
di carbonio entro il 2050
rappresenta uno degli
aspetti principali dello
scenario post emergenza)
Ripensamento degli spazi: meno postazioni e
meno consumi per concepire degli ambienti
di lavoro “diffusi” e non più centralizzati,
soprattutto per quanto concerne gli uffici.
Ispirazione sul modello
della circular economy
(la circolarità favorisce
nuove opportunità
commerciali e garantisce
un sistema di raccolta
differenziata totale)
E dalle case non finite nascono le serre
Un gran numero di edifici iniziati e non finiti.
Questa situazione, quando non dipende da
difficoltà economiche che bloccano le società
costruttrici, è una delle manifestazioni più clamorose
della piaga dell’abusivismo edilizio, un fenomeno
che negli anni ha imposto
impatti economici, sociali
e ambientali devastanti. Anche
per cercare di dare risposte a
questa situazione, Aps, una
società spin off dell’Università
Mediterranea di Reggio
Calabria, ha brevettato un “involucro
per edifici non finiti da
Sezioni tipologiche
trasformare in serre verticali”. Gli scheletri di cemento
già costruiti verrebbero ricoperti da superfici
vetrate e riempiti di serre idroponiche e delle apparecchiature
necessarie a farle funzionare, evitando
così che la loro “energia grigia” (l’energia utilizzata
per realizzarli) vada sprecata,
creando occupazione e occasioni
per l’imprenditorialità
locale. Al momento gli ideatori
del brevetto, tra cui l’architetto
Valerio Morabito non sono
ancora riusciti a intercettare i
fondi necessari per dargli attuazione
concreta.
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greenplanner 75
LUNEDÌ
Giornata
internazionale
della luce
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MARTEDÌ
Giornata
internazionale
contro l’omofobia
17
MERCOLEDÌ
18
AM AM AM
PM PM PM
Se la luce è troppa…
Anche l’illuminazione ha la
sua incidenza sulla salute e
sul benessere dei cittadini. È
quanto sta indagando il progetto
di ricerca Horizon 2020
Enlightenment coordinato da
22 partner internazionali tra cui
l’Università di Bologna. L’aumento
dell’esposizione umana
alla luce artificiale è un effetto
secondario spesso sottovalutato
della crescita della popolazione
mondiale e dell’aumento
dei livelli di urbanizzazione. Un
fenomeno
che include
la pubblica
illuminazione
all’aperto, il
bagliore artificiale
prodotto
dalle aree
altamente
urbanizzate,
ma anche
l’esposizione
alla luce a livello individuale,
come l’illuminazione domestica
e gli schermi luminosi (cellulari,
pc, tablet e tv).
A rischio il naturale ritmo circadiano:
in particolare gli adulti
sopra i 65 anni di età sono specialmente
inclini a essere colpiti
da questa alterazione dell’orologio
biologico, con conseguenze
pericolose per il metabolismo,
dalla predisposizione alle
malattie, inclusi i tumori, alla
neurodegenerazione, fino alle
malattie psichiatriche.
Il progetto prevede anche di
mettere a punto un Atlante
dell’Illuminazione Urbana e
della Salute – che sarà liberamente
accessibile online.
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settimana 21
GIOVEDÌ
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VENERDÌ
Giornata mondiale
delle api
Giornata europea
del mare
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SABATO
Giornata
internazionale
della diversità
culturale
per il dialogo
e lo sviluppo
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maggio 2022
PM
PM
DOMENICA
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Giornata
internazionale della
diversità biologica
Amianto in Italia
Fanno paura i 40 milioni di
tonnellate di materiali contenenti
amianto sparsi sul
territorio italiano,
concentrati in circa
370mila strutture
residenziali,
che Legambiente
nel dossier Liberi
dall’amianto individua
in 214.469
private, 50.744
pubbliche, 20.269
siti industriali e 65mila coperture
in cemento amianto.
Il problema principale da affrontare
è lo smaltimento di
questo materiale, aggravato
dalla mancanza
di impianti sul
territorio nazionale,
che obbliga
le aziende
specializzate a
esportare all’estero
buona parte
del materiale
rimosso.
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Abitare Green
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LUNEDÌ
Giornata
mondiale delle
tartarughe
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MARTEDÌ
MERCOLEDÌ
AM AM AM
PM PM PM
La tua città è gentile?
Comuni Gentili, per un’Italia
gentile è un’iniziativa di Daniel
Lumera, sociobiologo che
predica ovunque la gentilezza
(«perché – sostiene – fa bene
al corpo e alla mente»). In linea
con l’Agenda 2030 (Goal 11) i
Comuni Gentili hanno l’obiettivo
di valorizzare la relazione tra
istituzione, cittadino, territorio
e natura attraverso la promozione
di una nuova educazione
alla consapevolezza e al benessere
individuale o collettivo
A oggi ci si può rifugiare per cercare un po’ di gentilezza a Bari, Arco,
Chieti, Sirolo, Soave, Palermo, Mazara del Vallo, Albignasego, Verucchio
e Corleone, e anche la Repubblica di San Marino, primo Stato Gentile al
mondo dal luglio 2020.
ad alto impatto sociale. «Un
Comune, così come qualsiasi
altra realtà istituzionale, profit
o no profit, può manifestare il
desiderio di entrare a far parte
di Italia Gentile innanzitutto
contattandoci» invita Lumera.
Sindaci, fatevi avanti.
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settimana 22
GIOVEDÌ
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SABATO
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maggio 2022
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DOMENICA
Giornata
internazionale
degli operatori
di pace delle
Nazioni Unite
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Il diario continua a pag. 86
Borghi
da riqualificare
Con il Pnrr la riqualificazione
green dei borghi può contare
su 300 milioni di euro per
le strade, 2 miliardi contro
il dissesto idrogeologico, 8
miliardi per il 5G e la banda
ultralarga,1 miliardo di
euro per i borghi, 140 milioni
per le green community.
Utilizziamoli al meglio per
portare vita ai piccoli Comuni
italiani.
il punto di vista dei Chinson
a cura di Mario Airaghi
Abitare Green
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Cambiamenti Climatici in Italia.
IL RISCHIO IN CITTÀ
Testi tratti dal report: Analisi del rischio. I cambiamenti climatici in Italia
CITTÀ
56% Servizi
(per la salute, per la società, per
l’amministrazione, per le attività produttive)
della popolazione
italiana
Molto cemento, asfalto
Poco suolo naturale, vegetazione
Ondate
di calore
Temperatura: +5/10°C
rispetto ad aree circostanti
Atteso aumento di ondate
di calore si acuisce in città
Piogge
intense
Tendenza aumento in tutta Italia
Città molto esposte a rischio alluvioni per:
Caratteristiche geografiche
e geo-idrologiche
Forte legame tra ondate
di calore e qualità
dell’aria/inquinamento
Co2
Urbanizzazione
scarsamente controllata
Proliferazione suoli impermeabili
CAMBIAMENTI CLIMATICI AMPLIFICANO IL RISCHIO CLIMATICO IN CITTÀ:
Salute:
aumento della mortalità
casi di malattie cardiovascolari
casi di malattie respiratorie
Sicurezza:
incolumità di persone
infrastrutture
beni e servizi
Rischio più elevato per fasce di popolazione più fragili
Anziani Bambini Basso reddito Malati
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Per conoscere le imprese
“Future Energy Home” è l’offerta E.ON composta
da fotovoltaico, mobilità elettrica e climatizzazione
La casa del futuro è qui
Dotare gli ambienti domestici di soluzioni
tecnologiche che offrano i benefici di un
consumo efficiente, consapevole e sostenibile,
dando così vita alla casa del futuro, è possibile.
L’efficientamento energetico comporta un minor
impatto ambientale e una riduzione dei costi
della vita domestica. In questo contesto, E.ON,
uno dei principali operatori energetici in Italia,
affianca i propri clienti nel percorso verso la
transizione energetica e propone un ricco portafoglio
di soluzioni per la “Future Energy Home”
- in ambito fotovoltaico, mobilità elettrica, e
climatizzazione - che combinano tecnologia e
bassi consumi.
Fotovoltaico
Un primo passo importante
verso l’energia verde può essere
compiuto con l’installazione
di impianti fotovoltaici che
producono energia elettrica
grazie alla luce del sole, una
fonte rinnovabile, pulita e
gratuita, contribuendo a
rendere i consumi domestici
più sostenibili, sia da un
punto di vista ambientale che
economico. Tale soluzione
consente anche di beneficiare
delle agevolazioni fiscali previste
dal Decreto Rilancio per coloro
che intendono realizzare
interventi per il recupero e la
riqualificazione del proprio
immobile.
E-mobility
Anche i veicoli elettrici, la
cui diffusione è in crescita,
contribuiscono alla salvaguardia
del pianeta. Nella casa
del futuro di E.ON, che sia
un’abitazione singola o un
condominio, l’attenzione
ai consumi e all’impatto
ambientale rappresenta un
aspetto importante, per questo
è pensata per ospitare una
soluzione di ricarica per veicoli
elettrici, come E.ON Drive
Smart, che da scegliere in
base alle esigenze (colonnine
o wallbox), con la possibilità
di aggiornare il software da
remoto per avere una stazione
sempre all’avanguardia.
Heating and Cooling
Le temperature estive e le
agevolazioni fiscali previste
rendono il periodo propizio
anche per l’installazione di
un climatizzatore smart.
Un apparecchio che, grazie
all’avanzata tecnologia, possa
produrre vantaggi in termini
economici, energetici e di
comfort. A tal proposito E.ON
propone condizionatori a pompa
di calore di classe energetica
A+++ e A++, utilizzabili sia
in estate che in inverno, che
permettono di avere sempre la
temperatura ottimale, grazie
all’opportunità di raffrescare
o di riscaldare gli ambienti in
funzione delle proprie necessità.
E.ON Energia S.p.A. Via Amerigo Vespucci, 2 - 20124 Milano greenplanner 81
Proponi ai tuoi clienti la soluzione sonnen per l’indipendenza
energetica e permetti loro di abbattere il costo delle bollette.
Con le soluzioni sonnen puoi permettere ai tuoi clienti di rendersi
indipendenti dai fornitori di energia tradizionale e diventare i
protagonisti del proprio futuro energetico.
Grazie all’integrazione di un impianto fotovoltaico e un sistema
di accumulo sonnenBatterie è possibile autoprodurre e gestire
tutta l’energia necessaria per la casa.
E grazie agli incentivi statali l’indipendenza energetica è ancora
più conveniente!
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indipendenza
energetica
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Per maggiori informazioni chiama il numero 800 10 10 08 o visita il sito sonnen.it
abitare green
Edilizia Green
Canapa e calce in casa
Soluzioni naturali per attutire
l’impronta ambientale
del settore residenziale
non mancano. E alcune sembrerebbero
stravaganti (ma non lo
sono): come l’idea di utilizzare la
canapa. Cosa che in fondo si è
sempre fatta.
Lo spiega bene Gilberto Barcella
in un libro di recente pubblicazione
(vedi box) precisando che: «canapa
e calce è una soluzione naturale
già utilizzata come legante
in edilizia da oltre 10 mila anni. La
canapa, infatti, è un elemento da
costruzione sorprendente, negli
anni scoraggiato per motivi prettamente
economici e sostituito
da derivati del petrolio».
La calce aerea utilizzata come
legante è un elemento costruttivo
fondamentale di edifici storici
considerati eterni, monumenti
sopravvissuti per millenni proprio
grazie alla capacità di questo
componente naturale di stare
nell’atmosfera terrestre senza
subire i fenomeni di ossidazione
creati dall’acqua e dall’ossigeno.
Una differenza rilevante rispetto
agli altri leganti sintetici utilizzati
oggi, materiali creati in modo
artificiale, poco performanti nel
tempo e altamente dispendiosi
dal punto di vista dell’impatto
“Case di Luce”, realizzato
nel Comune di Bisceglie
dalla Pedone Working con
i biocomposti di calce e
canapa. L’edificio ha già
ottenuto diversi premi per
le sue prestazioni.
LEGGI SULLA CANAPA
Per saperne di più consigliamo la lettura del libro Canapa e calce
firmato da Gilberto Barcella. In questo saggio l’autore scioglie tutti
i nodi su un tema poco conosciuto, dimostrando i molti benefici del
combinare canapa e calce – e della bioedilizia in generale – non
solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico, tecnico e
sociale. Il libro è edito da Dario Flaccovio Editore.
a cura di M.Cristina Ceresa
Per saperne
di più
sulla canapa
ambientale. Senza dimenticare,
poi, che la calce è anche un ottimo
antibatterico e antimuffa.
La canapa, dall’altra parte, è
una pianta con doti eccezionali:
tessuti, alimenti, olio, saponi, cosmetici,
medicinali, vernici, carta,
detersivi, materie plastiche, materassi,
trucchi da donna, tendaggi,
tavole da surf, candele e
combustibili, sono solo alcuni dei
prodotti ricavabili dal suo utilizzo.
In edilizia, è il canapulo, ricavato
dal fusto della pianta e in molti
altri settori considerato materiale
di scarto, a essere utilizzato:
frantumato in scaglie e mescolato
con acqua e leganti, proprio
come la calce, si ottiene un composto
dalla consistenza variabile
a seconda del prodotto finale che
si vuole ottenere. I vantaggi della
canapa si riscontrano in primis
a livello ambientale: da essa si
possono ottenere dei biocompositi
a “impronta di carbonio
negativa”. La pianta annuale,
infatti, ha una crescita velocissima,
e nel corso del suo breve
ciclo di vita assorbe un’enorme
quantità di anidride carbonica,
più di quella che è necessario immettere
nell’ambiente per l’approvvigionamento
della calce e
per la successiva produzione del
biocomposto di canapa e calce.
Ma non è tutto: grandi benefici si
ottengono anche a livello tecnico,
poiché costruire con biocomposti
in canapa consente di avere delle
ottime prestazioni termotecniche,
con un conseguente consumo
di energia prossimo allo zero
ed enormi benefici economici
sulle bollette.
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appunti del mese
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giugno /
Novel food in tavola
Per seguire la costante crescita della popolazione, l’industria alimentare produce
sempre più cibo. Per farlo serve più spazio e quindi in molte aree, come testimonia la
foto, si disboscano foreste per aumentare il terreno agricolo. Qui siamo in Indonesia
dove ogni giorno si perdono foreste per far spazio a nuove piantagioni. Le immagini
scattate da Copernicus Sentinel 2 dimostrano i continui cambiamenti nell’utilizzo
delle superfici terrestri.
Testi a cura di Filippo Casè
© Contains modified Copernicus Sentinel data (2019), processed by ESA, CC BY-SA 3.0 IGO
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LUNEDÌ
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MARTEDÌ
Giornata mondiale
per la lotta al fumo
MERCOLEDÌ
Giornata mondiale
dei genitori
AM AM AM
PM PM PM
Novel food, un mondo da portare in tavola
Da sempre l’uomo è alla ricerca
di nuovi modi per nutrirsi. E per
farlo, importa alimenti da altre
aree geografiche o studia ciò che
lo circonda.
Per identificare nuove forme di
sostentamento, l’Unione Europea
ha voluto classificare sotto il
termine “novel food”, gli alimenti
di cui non si è registrato un significativo
consumo in Europa
prima del 15 maggio 1997. Possono
essere cibi tipici di una cultura
gastronomica non europea,
oppure possono essere sostanze
commestibili presenti in prodotti
naturali, estratti e rielaborati mediante
supporti tecnico-scientifici.
Alcuni di essi sono ormai entrati
da diversi anni nelle nostre
tavole, mentre per altri c'è ancora
un certo scetticismo.
Tra i novel food di cui ormai sappiamo
qualcosa, ci sono i semi di
chia, ovvero semi di una pianta
della famiglia della menta molto
utilizzati in Messico, ma mai nel
nostro Continente prima della
data del regolamento europeo.
Un caso simile è quello del succo
di Noni, un frutto tipico del Sud
est asiatico, ma molto recente
per il nostro mercato.
Totalmente diversa è la storia
dell’olio del krill antartico (invertebrato
marino) Euphausia
superba, in questo caso un’azienda
ha estratto il contenuto
lipidico dal krill e tramite attente
valutazioni scientifiche,
ha chiesto l’inserimento del
prodotto a scopo alimentare
nell’Unione Europea che,
una volta ascoltato il parere
dell’Efsa (European food sa-
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settimana 23
GIOVEDÌ
Festa della
Repubblica itliana
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VENERDÌ
Giornata mondiale
della bicicletta
AM
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SABATO
Giornata internazionale
dei bambini innocenti
vittime d’aggressioni
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maggio/giugno 2022
PM
PM
DOMENICA
Giornata mondiale
dell’Ambiente
Giornata internazionale
per la lotta alla pesca
illegale
5
fety authority), ha convalidato
l’introduzione dell’olio di krill
Euphausia superba nel mercato
europeo. Dove si utilizza
questa sostanza? Specialmente
in prodotti lattiero-caseari o
sostitutivi, in integratori oppure
in grassi spalmabili.
CON NOVEL FOOD SI INTENDO ALCUNI CIBI “NUOVI”
RISPETTO A QUELLI TRADIZIONALI
L’articolo 1 del Regolamento CE 258 del 1997 distingue 4 categorie di nuovi
prodotti e di nuovi ingredienti alimentari così composte:
Prodotti e ingredienti alimentari con una struttura molecolare primaria nuova
o volutamente modificata;
Prodotti e ingredienti alimentari costituiti o isolati a partire da microrganismi,
funghi o alghe;
Prodotti e ingredienti alimentari costituiti da vegetali o isolati a partire da
vegetali e ingredienti alimentari isolati a partire da animali;
Prodotti e ingredienti alimentari sottoposti a un processo di produzione non
generalmente utilizzato che comporta cambiamenti significativi del valore
nutritivo, del loro metabolismo o del tenore di sostanze indesiderabili.
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Novel food in tavola
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LUNEDÌ
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MARTEDÌ
Giornata mondiale
della sicurezza
alimentare
MERCOLEDÌ
Giornata mondiale
degli Oceani
AM AM AM
PM PM PM
Nutraceutica fa rima con mangiare sano
Cosa si intende per nutraceutica?
È una disciplina che indaga
sugli effetti positivi di alcuni alimenti
o di loro componenti sulla
salute dell’uomo. Il termine
infatti, è stato coniato unendo
due parole: “nutrizione” a “farmaceutica”.
Andando a scavare
nel passato si scopre che la
nutraceutica in fondo è sempre
esistita, perché sin dall'antichità
l’essere umano ha cercato risorse
vegetali che potessero avere
effetti positivi sulla sua salute.
Certamente, con la maggior
consapevolezza dell’importanza
di una nutrizione sana, anche la
nutraceutica ha preso sempre
più piede nel mondo accademico.
E la stessa Unione europea
ha riconosciuto nuovi tipi di alimenti,
i cosiddetti novel food,
proprio per le loro proprietà
benefiche per la salute umana.
IL LICOPENE CHE FA BENE A proposito di novel food, il licopene, carotenoide dalle proprietà
antiossidanti, ne è un esempio. Questo elemento è molto presente in natura:
lo troviamo, per esempio, nei pomodori, ma siccome non è mai stato utilizzato come
un ingrediente a se stante, è considerato un novel food. Anche la zeaxantina ha una
storia simile: è un carotenoide prodotto dalle alghe e studi scientifici dimostrano le
sue ottime proprietà per gli occhi, in particolare per la retina.
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settimana 24
GIOVEDÌ
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giugno 2022
PM
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DOMENICA
Giornata mondiale
contro il lavoro
minorile
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E poi ci sono i superfood
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Scopriamo due alimenti dalle super proprietà:
La curcuma è alla base della medicina
ayurvedica per le attività decongestionanti,
antinfiammatorie e rinforzanti del sistema
immunitario. Ricca di manganese e di ferro.
Ma attenzione: va associata al pepe per
“scatenare” le proprietà benefiche.
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La moringa (detta anche albero miracoloso)
è un concentrato di aminoacidi essenziali,
omega 3, calcio, vitamine A, C e
del gruppo B, potassio, sodio e contiene
isotiocianati (soprattutto nei suoi semi).
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Novel food in tavola
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novel food in tavola
Nutrizione, salute e ambiente
a cura di Marcello Iriti,
professore di Patologia Vegetale del Dipartimento di Scienze
Agrarie UniMi, responsabile Sima Sicurezza Alimentare
La salute
vien
mangiando
Il cibo è la fonte di energia e di nutrienti essenziali
per il benessere psicofisico dell’organismo a ogni
età, dall’infanzia fino alla vecchiaia. Questo è
tanto più vero quanto più varia ed equilibrata è la
dieta, che deve includere tutti i gruppi alimentari
nelle opportune quantità, avendo cura di prediligere,
ove possibile, i prodotti locali del territorio e di
stagione. Nessun alimento è nocivo se consumato
nelle opportune dosi, a meno che non ci siano
particolari disturbi di salute.
L’immagine della piramide alimentare dà indicazioni
sulla gerarchia degli alimenti più salutari. L’ampia
base è rappresentata dai cereali di tutti i tipi, meglio
se integrali, ricchi di fibra alimentare utile per il
tratto gastrointestinale, seguiti, andando progressivamente
verso l’alto, dai prodotti ortofrutticoli,
inclusi i legumi, a seguire gli alimenti lattiero-caseari
e quelli ittici, le carni bianche e quelle rosse,
per arrivare in cima alla piramide dove troviamo i
dolci e i prodotti di pasticceria. Spostandosi dalla
base verso l’apice della piramide diminuiscono
la quantità e la frequenza di consumo dei singoli
gruppi alimentari su base giornaliera, settimanale
e mensile. Una componente importante della
piramide alimentare è il consumo giornaliero di
acqua, al di fuori di quella assunta attraverso gli
alimenti, che deve essere adeguato, essendo il nostro
organismo composto per ¾ da acqua, mentre
le bevande zuccherate dovrebbero essere limitate
al massimo.
I benefici
della dieta
mediterranea
Un ottimo modello di piramide alimentare è
quello della dieta mediterranea che caratterizza
da sempre le popolazioni che geograficamente
gravitano attorno al Mar Mediterraneo.
Questo regime prevede il consumo elevato di
cereali (la principale fonte di carboidrati complessi
e di energia) e di prodotti ortofrutticoli
(ricchi di vitamine, sali minerali e sostanze
nutraceutiche); il consumo moderato di prodotti
lattiero-caseari a basso tenore di grassi
(fonte di calcio essenziale per la salute delle
ossa e dei denti) e di prodotti ittici (ricchi di acidi
grassi polinsaturi della serie Omega 3, antiinfiammatori
naturali e responsabili del buon
funzionamento delle membrane cellulari). Il
consumo della carne è ridotto prediligendo
le carni bianche (perlopiù pollame) rispetto
a quelle rosse, salate e trasformate. Il tutto
condito con olio extravergine d’oliva, ricco di
polifenoli, un gruppo di sostanze nutraceutiche
dall’elevata attività antiossidante. In cima
a questa piramide, i dessert a ridotto apporto
calorico a base di miele, frutta e yogurt.
Recenti studi scientifici hanno evidenziato
come la dieta mediterranea possa contribuire
a ridurre il rischio di malattie cronico-degenerative
come quelle cardiovascolari e neurodegenerative,
il diabete e alcune forme di
tumore, essendo tale dieta associata a una
minore prevalenza di sovrappeso e obesità. È
bene sottolineare che qualsiasi dieta, alimento
o sostanza nutraceutica non possiede alcuna
efficacia terapeutica, ma solo un potenziale
preventivo.
greenplanner 90
novel food in tavola
Industria e abitudine in evoluzione
a cura di Filippo Casè
Insetti: ancora tabù, ma presto
salteranno nei nostri piatti
Saltano, volano, strisciano,
camminano e presto
balzeranno sulle nostre
tavole.
Dobbiamo sempre più abituarci
all’idea che ci sarà un transizione
gastronomica dove gli insetti
commestibili avranno sempre
più spazio nella nostra alimentazione.
Su questo tema sono intervenuti
anche Stefano Sforza e
Giovanni Sogari, docenti dell’Università
di Parma ed entrambi
hanno voluto enfatizzare un
punto fondamentale: gli insetti
non sostituiranno il cibo tradizionale
a cui siamo abituati, lo
affiancheranno.
Certamente, le criticità sono
molteplici. Ci sono problematiche
politiche che influenzano
i mercati e difficoltà dovute
allo sviluppo del disgusto ver-
so questi alimenti da parte dei
consumatori. Per arginarlo e
diminuirlo si sta pensando di
proporre gli insetti sotto forma
di polvere, così da evitare
l’impatto visivo con un cibo a
noi solitamente ignoto, e quindi
visivamente non apprezzabile.
Simone Mancini, ricercatore
dell’Università di Pisa aggiunge:
«La comunicazione e l'informazione
sono il primo passo
per raggiungere il consumatore
e fargli capire cosa vuol dire
consumare un insetto. Far capire
l’importanza ambientale e
nutrizionale. Far capire che non
c’è niente legato a una repulsione
fisica».
Con Mancini, ci siamo soffermati
anche sull’importanza
dell’educazione verso scelte
alimentari più sostenibili:
«Sono più i giovani, con un li-
vello di educazione medio-alto,
ad andare solitamente verso
un nuovo alimento. Ciò è dovuto
a un’apertura mentale e
una predisposizione a capire i
meccanismi legati a questi tipi
di prodotto».
Grillo o
gamberetto?
Abbiamo parlato con Stefano
Magnaghi, responsabile
R&d di Italian Cricket
Farm, una realtà italiana
specializzata nell’allevamento
e produzione di
insetti, tra i quali anche
una specie per il consumo
umano: il grillo del focolare,
o Acheta domesticus.
Hanno scelto questa
specie perché «secondo
le previsioni è quello che
rientrerà di più nel food. Ha
una percentuale di proteine
alta, (66/72% di proteina su
prodotto secco) e presenta
tutti gli amminoacidi. Inoltre,
il grillo somiglia vagamente
a un crostaceo e
dopo un consumer test è
risultato essere più accettato
rispetto ad altri insetti»
commenta Magnaghi.
In tema di insetti collegati qui
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LUNEDÌ
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MARTEDÌ
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MERCOLEDÌ
Giornata mondiale
del Vento
15
AM AM AM
PM PM PM
Novel food e ambiente: buona la prima
Molti esperti hanno puntualizzato
quanto i novel food siano
una delle risorse essenziali per
diminuire l’impatto ambientale
della nutrizione umana verso il
benessere ambientale.
Tutto questo è possibile grazie
al progresso scientifico
che l’industria alimentare sta
compiendo verso una rivoluzione
più green della filiera
alimentare.
Dati della Fao dimostrano
che il 26% della terra del nostro
Pianeta è usato per allevare il
bestiame, e 33% per produrre il
foraggio per nutrirlo. Circa il 60%
è impiegato per queste pratiche.
Il bestiame da solo, produce circa
il 7% del totale di emissioni di
CO 2
. Inoltre, ogni anno circa 13
miliardi di foreste sono abbattute
per permettere la coltivazione di
colture destinate all’alimentazione
degli animali da allevamento.
Purtroppo, è previsto un aumento
del consumo di carne da parte
di tutta la popolazione globale,
specialmente quella dei Paesi in
via di sviluppo.
CARNE IN VITRO La scienza
offre un’alternativa allo
sfruttamento del Pianeta: la
carne in vitro. Si tratta di un
prodotto puramente studiato
e prodotto in laboratorio.
Consiste nella coltivazione
di cellule staminali prelevate
da animali. Matteo Brognoli,
Ceo di Solaris Biotech, è uno
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settimana 25
GIOVEDÌ
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VENERDÌ
Giornata mondiale
per la lotta alla
desertificazione
e la siccità
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SABATO
Giornata della
gastronomia
sostenibile
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giugno 2022
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DOMENICA
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Ha detto:
dei più grandi esperti in materia.
Come sostiene lui, da
un campione di un bovino si
possono produrre 800 milioni
di fili di tessuto muscolare.
Migliaia di singole fibre
muscolari si combinano per
formare un hamburger.
E il sapore? Secondo uno
studio eseguito dell’Università
di Pisa, il gusto
è uguale a quello
della carne convenzionale
a cui siamo
abituati.
Il settore della carne plant based
sta vivendo un vero e proprio
boom, con stime che secondo
Rize Etf dovrebbe toccare quota
30 miliardi di dollari nel 2026. Un
mercato che sta guadagnando
terreno anche in Italia. Secondo
Eurispes quasi il 10% della popolazione
italiana si alimenta in maniera
sostenibile e “cruelty free”.
Una percentuale che, secondo gli
esperti, è destinata a crescere.
Marc Coloma
co-founder e Ceo Heura Foods
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Novel food in tavola
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LUNEDÌ
Giornata mondiale
dei rifugiati
20 21 22
MARTEDÌ
MERCOLEDÌ
Giornata mondiale
della Foresta
Pluviale
AM AM AM
PM PM PM
Nocciolo di prugna
E dalla cresta del gallo
L’olio del nocciolo di prugna
è ottenuto da spremitura a
freddo. Certamente è ancora
un prodotto di nicchia, ma si
sta facendo notare sia per il
suo gusto mandorlato quando
utilizzato in preparazioni alimentari,
che per le sue proprietà
antiossidanti se usato
sulla pelle.
Viste le sue particolari note olfattive
e gustative, è consigliabile
usare quest’olio a crudo su
una buona insalata.
Da un processo di idrolisi enzimatica
delle creste di gallo
e per successiva filtrazione,
concentrazione e precipitazione
si ottiene un estratto
dalle proprietà particolari. Una
deIle sue principali componenti,
infatti, è l’acido ialuronico,
ottimo aiuto in caso di
problemi articolari.
Il prodotto estratto dalle
creste si presenta come polvere,
di colore quasi bianco
e nell’industria alimentare
viene utilizzato all’interno di
prodotti caseari per un uso
quotidiano.
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settimana 26
GIOVEDÌ
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SABATO
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giugno 2022
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DOMENICA
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Giornata
internazionale contro
l’abuso e il traffico
illecito di stupefacenti
Giornata
internazionale per le
vittime della tortura
Il diario continua a pag. 102
La spirulina
La spirulina è un’alga azzurra che
proviene dai laghi africani e messicani,
ma ora si produce anche in
Italia. Oggi è venduta in forma di
compresse o polveri e si aggiunge
a frullati, prodotti panificati o
spolverata sopra a un’insalata. È
utilizzata come fonte di vitamina
A e B12 e proteine vegetali. Altre
doti naturali della spirulina sono la
ricca presenza di aminoacidi e sali
minerali come ferro, calcio, potassio,
fosforo, selenio, zinco, rame.
In più è ricca di Omega 3 e 6.
il punto di vista dei Chinson
a cura di Mario Airaghi
Novel food in tavola
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novel food in tavola
Dati e tendenze in atto
a cura di Filippo Casè
Nutraceutica: una scienza antica
sempre più attuale
La ricerca di alimenti che
oltre al gusto abbiano un
valore nutrizionale significativo
per il benessere dell’uomo
è pratica millenaria. Di questo
tema abbiamo parlato con
Gabriella Morini, ricercatrice
in Scienze del gusto e del cibo
presso l’Università di Scienze
Gastronomiche di Pollenzo: «In
passato non c’era separazione
tra cibo e medicina. I farmaci
erano alimenti. Poi, purtroppo
quando siamo arrivati alla specializzazione
delle varie discipline,
c’è stato questo divorzio.
Ora ci siamo resi conto che il
cibo può essere un ottimo strumento
di salute - e aggiunge - ci
si cura quando si è malati, però
si mangia tutti i giorni e quindi
bisogna mangiare sano proprio
per prevenire le malattie».
Da sempre abbiamo sviluppato
un interesse per alimenti che ci
facessero stare bene. Oggi, grazie
alla scienza siamo in grado
di sapere quali sostanze hanno
un effetto realmente benefico.
È qui che entra in gioco la nutraceutica,
la scienza che stabilisce
quali sono le componenti
alimentari migliori per noi. «Io
penso ai nutraceutici come a
qualche alimento a cui si debba
ridare valore e che faccia parte
della nostra cultura. Non a qualcosa
da inventare. Per esempio,
è ormai scientificamente provato
che i broccoli hanno degli
effetti chemiopreventivi, ovvero
che in alcuni casi riescono a
riparare dei problemi cellulari»
sostiene Morini.
Calcolo medio di alimenti
mangiati da una persona
occidentale
1,5 kg
al giorno
365
giorni
550 kg
x 75 - 80 anni
Studiare la Nutraceutica
In Italia esistono diversi corsi universitari in Scienze nutraceutiche.
Riteniamo che quelli più completi siano, per una laurea triennale
l’Università degli studi di Napoli Federico II e l’Università di Messina.
Per un corso magistrale, l’Università San Raffaele di Roma o il Master in
Nutraceutica presso l’Università di Bologna.
Quando si parla di nutraceutica si
fa riferimento anche a una scienza
con un impatto positivo verso
l’ambiente. Mangiare bene ha un
effetto cascata su tanti aspetti
a noi connessi. «È ormai ovvio
che le nostre scelte alimentari
hanno un impatto sul Pianeta.
Se pensiamo che un occidentale
mangia in media 1,5 kg di cibo
al giorno, si arriva a circa 550 kg
di cibo ingerito all’anno. Occorre
mangiare meno e mangiare meglio»
prosegue la studiosa.
Se è evidente quanto sia importante
mangiare sano, ma come
si fa a promuoverlo?
«L’educazione è il punto chiave.
C’è grande bisogno di futuri
esperti in alimentazione. Formare
delle persone a vari livelli,
iniziando già dalle scuole superiori
è fondamentale. E anche
gli sbocchi lavorativi sono
promettenti visto che ormai la
maggior parte delle aziende si
sta focalizzando nella ricerca e
nell’utilizzo di prodotti alimentari
benefici per la salute».
greenplanner 96
novel food in tavola
Acqua fonte di salute per il Pianeta
confronto annuale per parlare
del tema. Il Water Day Sima,
prima edizione nel 2019, riunisce
i principali stakeholder istituzionali,
le aziende e il mondo
della scienza.
La scienza ha, infatti, un ruolo
fondamentale per orientare
le scelte della società verso il
rispetto della natura, per migliorare
e preservare il mondo
in cui viviamo. La ricerca è alla
base dell’evoluzione delle coa
cura di Luigi Falciola,
professore associato di Chimica Analitica UniMI,
Responsabile Sima Qualità dell’Acqua
Acqua, l’alimento indispensabile
La disponibilità di acqua pulita
e sicura è diventata un
privilegio per molte persone
nel mondo nonostante sia
un bene essenziale per la vita,
riconosciuto dall’Onu come diritto
fondamentale.
Sima, il cui scopo principale è
quello di proteggere la salute
per migliorare la qualità della
vita e lo sviluppo sociale ed
economico, ha istituzionalizzato
una giornata di incontro e
noscenze e dell’orientamento
verso soluzioni sempre più sostenibili
a beneficio della collettività.
L’Agenda 2030 per lo
Sviluppo sostenibile (risoluzione
Onu del 21 ottobre 2015)
affronta il tema dell’acqua e
prevede la riduzione delle disuguaglianze
affinché l’accesso
a questo bene, di qualità e
salubre, sia sempre più diffuso:
nessuno deve essere lasciato
indietro.
Il progetto Water Day
È un momento d'incontro, ma anche un centro
di networking che coinvolge ricercatori, scienziati,
aziende, istituzioni per creare collaborazioni
e promuovere l’innovazione e le idee. Lo scopo
principale è quello di ideare strategie condivise
per risolvere le molte problematiche connesse
all’”Oro blu”.
Fra le attività c’è la promozione della consapevolezza
dei cittadini e dei comportamenti virtuosi
che tutti possono adottare per preservare le risor-
se idriche. Una parte dell’attività di comunicazione
e promozione si rivolge anche alle scuole
per educare le nuove generazioni all’attenzione
verso questa preziosa risorsa che purtroppo
non è illimitata. Per proteggerla bisogna conoscere
e in questa occasione i relatori fanno
il punto sulle strategie e le tecnologie più all’avanguardia
per l’utilizzo, l’ottimizzazione e la
riduzione degli sprechi.
Durante il Water Day si parla anche di inquinanti
emergenti (rilevazione, abbattimento a
basso impatto ambientale, problematiche
per la salute); il problema delle micro e
nano-plastiche nelle acque, la disinfezione
e sanificazione delle acque potabili; il
recupero e la valorizzazione delle acque
reflue anche nell’ottica del miglioramento
dell’economia circolare; la distribuzione
e il miglioramento dell’efficienza nell’uso
delle risorse idriche; il calcolo del water
footprint.
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D.O.P.
Mela Val di Non
Mi piace perché nasce e cresce
IN UN posto ideale
per coltivare le mele
Dalle valli di Melinda, la mela che la pensa come te.
Mi piace perché è prodotta in modo sostenibile, in armonia con la natura.
Mi piace perché utilizza solo energie rinnovabili.
Mi piace perché è l’unica al mondo ad essere conservata nel cuore della montagna.
Mi piace perché i suoi fiori sono impollinati naturalmente dalle api,
grazie alla collaborazione con gli apicoltori della valle.
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appunti del mese
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luglio /
Cambiamo stile
Questo a forma di cuore, non sembra, ma è un lago: lo Strobel, uno dei più remoti
e più salubri del Pianeta. Si trova in Patagonia (Argentina,) e pur essendo immerso
nelle steppe desolate è un lago pieno di vita come Sentinel 2 monitora da tempo.
La stessa vita che ci auguriamo continui sul nostro Pianeta che ogni giorno richiede
rispetto di nuove regole. Sostenibili, ovviamente.
© Contains modified Copernicus Sentinel data (2018), processed by ESA
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LUNEDÌ
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MARTEDÌ
Giornata mondiale
dell'orgoglio LGBT
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MERCOLEDÌ
Giornata
internazionale
dei Tropici
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Siamo verdi dentro
Abbiamo proprio bisogno di
stare accanto alla Natura, di circondarci
di verde e non è solo
un modo di dire. Il perché ce lo
spiega Giuseppe Barbiero, docente
di ecologia all’Università
della Valle d’Aosta: «La biofilia
è un’attitudine innata negli esseri
umani, una pulsione fondamentale
che ci spinge verso
la Natura e il verde, come già
indicato da Erich Fromm. Pensiamo
alle missioni spaziali: gli
uomini sono sempre andati alla
ricerca di altre forme di esistenza.
Entriamo continuamente in
relazione con gli ambienti vitali,
così come hanno sempre fatto
i nostri antenati fin dalla preistoria.
Siamo affascinati dalla
Natura e cerchiamo un’affiliazione
con essa che rappresenta
per noi un mezzo per recuperare
dalla fatica mentale e per ridurre
lo stress». Di recente Barbero
ha lavorato a un progetto di ricerca
dell’Università di Milano
che ha riqualificato il Giardino di
San Faustino all’Ortica, dedicato
agli anziani delle Rsa che hanno
mostrato benefici sulle facoltà
mentali e a livello emotivo. Conoscere
la Natura, capirla al meglio
per proteggerla è lo stile che
consigliamo di adottare in ogni
settore e che approfondiremo
nelle prossime pagine.
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settimana 27
GIOVEDÌ
Asteroid Day
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SABATO
Giornata internazionale
delle cooperative
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giugno/luglio 2022
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DOMENICA
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La terapia forestale
C’è una medicina complementare
con forti influssi benefici
sulla salute umana che nasce
dalla frequentazione di boschi
e foreste. Si chiama Terapia forestale
ed è giunta in Occidente
circa trent’anni fa dall’Estremo
Oriente. Per saperne di più consigliamo
la lettura dell’omonimo
testo pubblicato da Cnr Edizioni
in collaborazione con il Cai e con
l’Istituto per la Bioeconomia del
Consiglio Nazionale delle Ricerche
(Cnr-Ibe).
Diventa anche tu
un seed saver
Aumentano, per fortuna
anche in Italia i seed saver,
ovvero chi raccoglie e
custodisce i semi antichi
(quelli liberi da brevetti
depositati dalle agrobusiness).
C’è una legge che
regola la materia: è la
D.lgs. 10 febbraio
2005,
n.30.
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Cambiamo stile
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MERCOLEDÌ
Giornata internazionale
del bacio
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AM AM AM
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La green fashion va di moda
BUONE TENDENZE
DA SEGUIRE
Anche quello che indossiamo
ha il suo impatto sull’ambiente
e ci riguarda da vicino: con le
nostre scelte di acquisto siamo
noi a dettare buone o cattive
abitudini della moda. La fast
fashion, ovviamente, è da
tenere sotto controllo:
domandiamoci come
mai costa così poco? E
poi siamo sicuri che il
nostro guardaroba debba
essere rimpolpato ogni stagione?
«L’indumento più so-
stenibile è proprio quello che si
trova nel tuo armadio» è il principio
base dell'upcycling e non
stupisce se si pensa che il consumo
globale di prodotti tessili è
salito a circa 62 milioni di
tonnellate all’anno, con
un aumento previsto
fino a 102 milioni entro
il 2030. Ogni metro di
stoffa ha il suo peso in
termini di consumo di
acqua, energia. Teniamolo
presente.
1 FASHION RENTING
Una tendenza sempre più popolare
quella del noleggio di abiti
e accessori che ha l’obiettivo di
diminuire l’acquisto di capi d’abbigliamento
dedicati soprattutto
a particolari occasioni.
2 MERCATO DELL’USATO
Una ricerca di Boston Consulting
Group e Vestiaire Collective
ha dimostrato che entro cinque
anni il mercato crescerà del 15-
20% soprattutto grazie alla Generazione
Z.
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GIOVEDÌ
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Giornata internazionale
del Mar Mediterraneo
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3 UTILIZZO DI FIBRE
BIODEGRADABILI O RICAVATE
DA PRODOTTI DI SCARTO
Tra i materiali sostenibili ci sono
cotone organico, lana e plastica
riciclate, fibre artificiali rinnovabili
e canapa. A questi si aggiungono
materiali come, per
esempio, la pelle che vengono
ricavati da prodotti di scarto.
4 ATTENZIONE AI RESI FACILI
Secondo Appriss Retail, negli
Usa il costo dei resi è di 369
miliardi di dollari. L’obiettivo è
ricreare l’esperienza del camerino
a casa, limitando gli acquisti
ad alto tasso di reso.
I dati non mentono
Una ricerca di Boston Consulting
Group e Vestiaire Collective
rivela che il 60% degli
intervistati è attratto da un
marchio con obiettivi green,
mentre il 31% vende i suoi
capi per acquistarne di nuovi.
In base al Resale Report
2020 di Thread Up, la Generazione
Z guida la tendenza:
per l’80% dei nati tra il 1995 e
il 2010 comprare vestiti usati
è un’azione sdoganata.
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Cambiamo stile
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Giornata mondiale
della popolazione
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MARTEDÌ
MERCOLEDÌ
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Come mai in città si spreca più cibo?
Le città si stanno affermando
come attori chiave nella lotta
allo spreco alimentare: qui si
concentra ormai oltre la metà
della popolazione mondiale (occupano
oggi circa il 3% della superficie
terrestre con il risultato
che per la prima volta nella storia
dell’umanità, la popolazione
urbana ha superato quella rurale)
e viene consumato tra il 70%
e l’80% delle risorse alimentari
prodotte. È sempre in città che
si sta sperimentando una serie
di azioni per rendere più sostenibile
il sistema.
La gestione dello spreco alimentare
è una sfida complessa e le
città possono andare a incidere
direttamente su tanti settori o
elementi del sistema urbano,
che poi determinano le dimensioni
della sicurezza per i cittadini.
Come? Attraverso l’azione sui
mercati rionali, le mense scolastiche,
quelle caritatevoli, gli incentivi
per ridurre gli sprechi. Lo
sostiene Marta Antonelli, senior
scientist presso la Fondazione
Cmcc.
Lo studio del settore ha evidenziato
la grande molteplicità
di politiche e di attori coinvolti
nella lotta allo spreco alimentare
e, più in generale, ha fornito
uno specchio interessante
delle azioni in corso all’interno
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GIOVEDÌ
Giornata dello squalo
Giornata mondiale
dello scimpanzè
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luglio 2022
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DOMENICA
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del sistema. Molte di queste iniziative
sono finalizzate a fornire
informazioni corrette ai cittadini
e ad accrescere la loro consapevolezza
(campagne e azioni di
sensibilizzazione), altre invece
sono basate su strumenti del
mercato, come, per esempio,
incentivi fiscali, oppure politiche
regolatorie, che stabiliscono
degli obiettivi da raggiungere. Ci
sono poi le cosiddette iniziative
di ”nudging“, interventi che vanno
a influenzare, in maniera non
coercitiva, l’adozione di determinati
comportamenti ritenuti
di valore positivo per la società.
IL DATO
L’Organizzazione delle Nazioni
Unite per l’Alimentazione e
l’Agricoltura (Fao) stima che
più di un terzo del cibo sia
perso o sprecato lungo la
catena di produzione. Esso
rappresenta fino al 10% delle
emissioni globali di gas serra,
mentre l’impronta idrica
annuale della fase agricola
dello spreco alimentare è di
250 Km3, pari a cinque volte
il volume del lago di Garda.
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Nelson Mandela
international day
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MARTEDÌ
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La bellezza della cosmesi sostenibile
Altro che frivola, la cosmetica ha
un pesante impatto ambientale:
il 2% dell’impronta di carbonio
mondiale deriva dal settore. Le
aziende produttrici, multinazionali
comprese, hanno
iniziato ad allinearsi al
concetto che non c’è bel-
COMUNQUE, CHIUDI IL RUBINETTO Fondamentale è ridurre
l’uso di acqua calda destinata all’igiene personale che è il fattore
che contribuisce di più all’impatto ambientale della cosmesi. L’analisi
sul ciclo della vita di questi prodotti ha mostrato che la fase di
utilizzo da parte del consumatore contribuisce a più dell’80% della
loro impronta di carbonio: chiudere il rubinetto è il nostro miglior
contributo alla cosmetica Green. E occhio alla pattumiera in bagno:
anche lì è importante fare la differenziata. Ce lo ricordiamo?
lezza se non è Green. Sempre
più oggi la formula chimica dei
prodotti viene rivista in chiave di
sostenibilità e trasparenza,
puntando a eliminare
gli elementi dannosi
per salute e ambiente
come parabeni, solfati,
siliconi, polvere di talco
e si punta a investire
sulle biotecnologie e l’estrazione
vegetale. Ci si affida, poi,
all’upcycling, usando prodotti
vegetali di scarto per estrarre
principi attivi e da una specie di
rosa pregiata, la Delbard, si ricavano
creme antirughe.
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settimana 30
GIOVEDÌ
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luglio 2022
PM
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DOMENICA
24
In generale, la regola utile è leggere
l’etichetta: più è breve e
meno conservanti contiene, in
caso di dubbi sulle singole sostanze
si possono consultare
App come BioDizionario o Eco-
Bio Control. Anche il packaging
conta: cercare sempre confezioni
da materiali riciclati (se
ne trovano in plastica prodotta
dall’etanolo della canna da zucchero).
E oggi è possibile persino
eliminare l’imballaggio: sul sito
faced.com scegliendo l’opzione
“pack free”, si acquista il prodotto
senza confezione e foglietto
illustrativo. (il.am)
L’importante è
rispettare la Natura
Uno studio condotto da Natrue,
associazione internazionale
per la cosmesi naturale
e biologica, ha rilevato che i
consumatori valutano positivamente
i prodotti che non
contengono microplastiche od
Ogm, e che, inoltre, vengono
associati a valori come la naturalità
e il rispetto degli animali.
La maggioranza preferisce
prodotti non testati su di loro.
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Cambiamo stile
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LUNEDÌ
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MARTEDÌ
Giornata internazionale
per la conservazione
dell’ecosistema
di Mangrovie
MERCOLEDÌ
AM AM AM
PM PM PM
Ha detto:
«Inquinamento e sedentarietà sono alla base dei problemi
di salute dei bambini. È fondamentale che i pediatri si interessino
alle problematiche ambientali quali inquinamento
e mobilità sostenibile: la pediatria non può che essere ecologica,
perché è impossibile far crescere un bambino sano
in un ambiente malato. La salute è correlata allo stile di
vita che, a sua volta, è condizionato da come è organizzata
la comunità in cui
vive il bambino».
Pietro Stella
pediatra
Muoviti che
ti fa bene
Siamo nati per camminare: si
chiama così il progetto-gioco
ideato da Genitori Antismog
sul tema della mobilità sostenibile
rivolto agli alunni delle
scuole primarie e dell’infanzia,
pubbliche e paritarie, della città
di Milano. Da qualche anno, per
una settimana, i bambini sono
invitati ad andare a scuola a
piedi, in bicicletta, skateboard,
monopattino, con i mezzi pubblici.
Un bel modo per abituarli
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settimana 31
GIOVEDÌ
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28 29
VENERDÌ
Giornata mondiale
della tigre
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SABATO
Giornata mondiale
dell’amicizia
30
luglio 2022
PM
PM
DOMENICA
31
Il diario continua a pag. 118
a muoversi, divertendosi.
Interessante anche un altro
“contest” che invita invece ad
andare al lavoro in bici: si chiama
Bike to work e alcuni Comuni,
come Forlì, prevedono incentivi
chilometrici per chi cambia abitudini
e decide di utilizzare la bicicletta
nel percorso casa-lavoro.
il punto di vista dei Chinson
a cura di Mario Airaghi
Cambiamo stile
greenplanner 111
cambiamo stile
Al mare senza inquinare
a cura di M.Cristina Ceresa
In spiaggia al naturale
Arredi balneari, ricostruzione delle dune, camminamenti
e giochi per bambini: sono solo
alcune delle cose che si possono realizzare
utilizzando la posidonia oceanica spiaggiata detta
anche Poseidonia. Soluzioni “ecosostenibili” che
permettono di spostarla solo temporaneamente
per poi riposizionarla, tutelando così l’ecosistema
spiaggia ed evitando il conferimento in discarica.
Ma i ricercatori avvertono: «È sempre meglio non
rimuoverla: la posidonia svolge funzioni fondamentali
sia dal punto di vista ecologico che di protezione
delle spiagge nei confronti dell’erosione costiere».
Ma che cos’è la posidonia? Si tratta di una pianta
acquatica tipica del Mar Mediterraneo, che possiamo
definire specie endemica, in
quanto è presente solo lungo le coste
di questo bacino. Essa dà origine a
delle distese praterie sommerse che
costituiscono uno degli ecosistemi
più ricchi e produttivi del nostro mare.
Comunemente scambiata per un’alga,
la posidonia oceanica è, in realtà,
una pianta acquatica che presenta
caratteristiche molto simili a quelle
terrestri. Possiede radici, un tronco
e foglie nastriformi lunghe fino a
un metro.
Per saperne di più sulla posidonia:
Sono invece fatti di plastica recuperata gli arredamenti
da spiaggia dello studio di design di Rotterdam
The New Raw che ha realizzato la collezione
limited edition The Element composta da attrezzature
da spiaggia create con plastica recuperata dal
mare e stampata in 3D. La collezione nasce dalla
volontà di dare nuova vita agli scarti: è composta da
lettino, cabina mobile e piastrelle per costruire un
sentiero sulla sabbia per evitare di scottarsi i piedi e
camminare sul morbido.
Costumi riciclati
In spiaggia ora si sta meglio
bandendo la plastica
e circondandosi di oggetti,
ma anche costumi
e attrezzatura che
nascono dall’elaborazione
di scarti
naturali. Come quelli
di Ogyre, una start
up italiana fondata
da Antonio Augeri
e Andrea Faldella
che produce costumi da
bagno realizzati con filati
riciclati dalla plastica. Ogni
costume può a sua volta essere
riciclato a fine vita. Vasta
scelta di costumi da
bagno e prendisole
anche nelle collezioni
realizzate con i tessuti
tecnici e sostenibili
prodotti dalle aziende
Carvico e Jersey
Lomellina. Dalle reti
abbandonate in mare
si recuperano poi materiali di
scarto da cui viene realizzato
Econyl, un filo di poliammide
100% rigenerato per la realizzazione
dei costumi da bagno
di molti brand internazionali.
Le due aziende bergamasche
sono molto impegnate sul
fronte sostenibilità, a partire
dai loro siti produttivi dove
si risparmia energia e acqua,
si riducono le emissioni e si
recuperano i rifiuti (Silvia Massimino)
greenplanner 112
greenplanner 113
cambiamo stile
Alberi campioni in città
Verde contro lo smog
«Tiglio selvatico, frassino e
biancospino – spiega Coldiretti
Lombardia – sono alcune delle
piante che offrono la massima
assimilazione di anidride
carbonica per metro quadrato
di foglie. Mentre per le polveri
sottili sono particolarmente
indicati, oltre ai tigli, anche gli
olmi, gli ippocastani e gli aceri.
Basti pensare che cinquemila
piante in un anno assorbono
228 chili di pm10:
pari alle emissioni di
oltre mille macchine
che percorrono
20 mila chilometri
in 12 mesi. Sempre
per combattere
l’inquinamento atmosferico
il Crea, Consiglio
per la Ricerca in agricoltura e
l’analisi dell’economia agraria,
ha selezionato otto arbusti mea
cura di Marco Giachetti
presidente Fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico,
responsabile Sima Salvaguardia Ambientale
L’Ibimet, l’Istituto di biometeorologia
del Cnr di
Bologna, ha compiuto
approfonditi studi sulla mitigazione
del clima urbano attraverso
l’utilizzo delle alberature in
città. Secondo questa classifica
è il bagolaro (Celtis australis)
ad avere le migliori prestazioni
contro le polveri sottili. I migliori
nell’assorbire CO 2
sono il tiglio
selvatico (Tilia cordata), il biancospino
(Crataegus monogyna)
e il frassino (Fraxinus ornus).
Queste specie hanno dalla loro
anche altre preziose virtù: una
grande chioma ombrosa per il
tiglio, le belle bacche rosse per
il biancospino, la resistenza a
condizioni avverse per il frassino
o orniello. In generale, le specie
migliori che possono resistere
al forte inquinamento urbano
sono quelle autoctone della flora
locale come frassino maggiore,
orniello, biancospino, acero
campestre, acero platanoide,
acero di monte (Acer pseudoplatanus),
bagolaro, albero di giuda
(Cercis siliquastrum), gelso, ontano
nero, carpino bianco, tiglio
e olmo.
diterranei che mangiano metalli
pesanti e particolato. Il progetto
è finanziato dal Ministero delle
Politiche Agricole, Alimentari e
Forestali e valuta le performance
antismog di otto gruppi di
piante di habitat mediterraneo,
le migliori per creare siepi o più
alte barriere arbustive contro
lo smog. Queste piante sono:
l’agrifoglio (Ilex aquifolium), il viburno
(Viburnum L.), il corbezzolo
(Arbutus unedo), la fotinia (Photinia
serrulata), l’alloro (Laurus
nobilis), l’eleagno (Elaeagnus), il
ligustro (Ligustrum lucidum). La
progettazione delle barriere
dovrà tenere
conto delle zone
cittadine in cui
si concentrano
maggiormente
traffico,
impianti termici
e combustioni di
tipo industriale, al fine
di attenuare le esalazioni di
sostanze nocive come polveri
sottili e metalli pesanti.
Una barriera ai metalli pesanti: il top è l’eleagno
Il piombo, uno degli elementi più pericolosi per
la salute umana, viene intercettato in maniera
diversa dalle varie specie di piante. L’eleagno,
il ligustro e il viburno lucido sono le piante che
hanno dimostrato i maggiori valori di deposito
fogliare. I test hanno mostrato che il deposito
di inquinanti sulle foglie aumenta progressivamente
tra giugno e agosto, in un periodo generalmente
scarso di piogge, mentre è diminuito
con il verificarsi dei primi eventi piovosi autunnali
che evidentemente hanno dilavato parte
di esso. Dall’analisi microscopica sulle foglie
è emerso che l’eleagno è il miglior accumulatore,
con lo 0,60 % dell’area fogliare “coperta”
mentre il ligustro, con lo 0,27%, ha registrato il
valore più basso.
greenplanner 114
cambiamo stile
Spesa a basso impatto ambientale
Comperare alla spina
è sostenibile
ed economico
La Corte dei Conti europea è stata chiara: l’obiettivo che l’Unione
aveva fissato per gli imballaggi di plastica, vale a dire arrivare
a riciclarne il 50% per il 2025 e il 55% per il 2030 non verrà
raggiunto. In Italia, secondo Corepla, delle 2.198.000 tonnellate di
confezioni immesse sul territorio nazionale circa 904 mila circa sono
state riciclate: una percentuale che si attesta quindi intorno 41%,
dato in linea con gli altri Paesi europei, ma ancora troppo basso.
Dall’Osservatorio Packaging del Largo Consumo, dedicato alle tendenze
in tema di acquisto e consumo sostenibile, arriva, però, una
ricerca incoraggiante: l’impatto ambientale del packaging influenza
oggi il 43% dei consumatori nella scelta dei prodotti alimentari; il
48% dichiara di aver smesso di acquistare quelli che presentavano
eccesso di imballaggi, il 22% di aver ridotto l’acquisto di beni confezionati
nella plastica e infine il 23% degli intervistati afferma di aver
aumentato l’acquisto di prodotti sfusi, senza nessun contenitore
usa e getta. E se la soluzione, o almeno parte di essa, fosse proprio
qui? Nell’eliminare gli imballaggi alla fonte e fare la spesa, un
po' come una volta, alla spina: riutilizzando il contenitore, invece
di infilarlo nei rifiuti? Il vantaggio è molteplice: innanzitutto porta
una riduzione di plastiche e microplastiche nei mari, ma non solo.
Al di là della sostenibilità, c’è anche da considerare la convenienza:
acquistare prodotti sfusi permette di risparmiare comprando solo
la quantità necessarie, evitare gli sprechi e non pagare il prezzo del
confezionamento. Alla spina oggi ormai si trova di tutto: pasta, cereali,
legumi, frutta, verdura, caffè, vino, oltre a prodotti per la casa e
l'igiene personale, dai detersivi agli ammorbidenti, dallo shampoo al
balsamo, e ancora tè, infusi, fino ai prodotti destinati alla cura degli
animali domestici. Non ci sono scuse per non provare.
La spesa
leggera
a cura di Ilaria Amato
Lo trovi a Asti, Bergamo,
Bormio, Milano, Morbegno,
Palermo, Roma,
Settimo Torinese, Torino, ma
anche a Parigi e a Lugano, è il
Negozio Leggero, il franchising
per la vendita di prodotti
sfusi o con il vuoto a rendere
e fucina di progetti “leggeri”
che promuovono uno stile di
vita agile e sostenibile. Per
chi non vive in queste città è
inoltre possibile trovare botteghe
e attività commerciali
per fare la spesa alla spina su
Sfusitalia, il motore di ricerca
italiano che consente di
localizzare i negozi più vicini
che vendono prodotti senza
imballaggi per ridurre sprechi
e inquinamento. C'è da
dire che la spesa alla spina
va sempre pianificata in anticipo,
portando con sé i contenitori
necessari: sacchetti,
possibilmente in stoffa, per
prodotti secchi come legumi,
cereali, pasta; barattoli e
contenitori in latta o plastica
riutilizzabile per alimenti oleosi,
umidi o polveri; bottiglie
e contenitori richiudibili per
merci cremose o liquide.
E poi ci sono anche altre realtà
come le Piccole Botteghe
Sfuse indipendenti:
collegati
qui per conoscerle
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appunti del mese
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agosto /
Lavorare nel Green
Con Sentinel 2 gli esperti possono analizzare con esattezza una determinata area
geografica grazie ad una combinazione di onde che permettono di individuare in colori
differenti i corpi sulla Terra. Qui siamo nello stato di Parà a nord del Brasile. Sulla
costa, in rosso, ci sono le mangrovie e altri tipi di vegetazione. Sulla sinistra, in blu intenso,
il lago Arari e si vede, sempre in blu, parte del Rio delle Amazzoni. Tecnologia e
esperienza sono in estrema sintesi ciò di cui abbiamo bisogno per salvare il Pianeta.
© Contains modified Copernicus Sentinel data (2017), processed by ESA, CC BY-SA 3.0 IGO
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LUNEDÌ
1
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3
AM AM AM
PM PM PM
Che cos’è un Green Job?
Vi sembrerà strano, ma la risposta
è semplice: ogni professione
del futuro deve fare i conti con il
suo essere Sostenibile dal punto
di vista ambientale e – aggiungiamo
noi – sociale e per questo
deve essere Green. Vero è che ce
ne sono alcune più verdi di altre.
Un caso classico è quello degli
architetti ai quali ormai si richiedono
sempre più competenze
relative al risparmio energetico
e all’uso di materiali sostenibili
nelle costruzioni. Ci sono poi
mestieri che, per forza di cose,
lavorare in verde Le caratteristiche green di una determinata
occupazione si basano su diversi criteri (impatto
tecnologico, politiche ambientali, competenze richieste)
indipendentemente dal settore di attività delle imprese
coinvolte. Sempre più, allora, il termine si riferisce all’occupazione
svolta e non all’output della produzione. Vi
possono, quindi, essere occupazioni verdi anche in settori
che producono beni non ancora completamente Green.
greenplanner 118
settimana 32
GIOVEDÌ
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agosto 2022
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DOMENICA
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stanno diventando Green, come
per esempio i meccanici: sotto le
loro mani ci saranno sempre più
macchine elettriche o a idrogeno.
È fondamentale che le sappiano
manutenere a puntino.
Infine, vanno considerate le
professioni nate con la rivoluzione
green: sono i tecnici installatori
d’impianti solari/fotovoltaici
e di tutte le tecnologie
rinnovabili. Anche questo settore
merita attenzione: i trend
corrono velocemente ed è bene
non fossilizzarsi su nessuna
tecnologia. Open mind, allora,
ma Green.
Skill “circolari”
La circular economy sta rivoluzionando
le professioni,
imponendo l’uso di materiali
e processi che soverchiano la
vecchia logica di produzione
lineare. Ora tutto deve essere
riusabile e riciclabile. I prodotti
non vanno usati e gettati, ma
recuperati e le professioni devono
essere inserite nei protocolli
dell’upcycling. Per approfondimenti
vi rimandiamo al
mese di Febbraio.
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Lavorare nel Green
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LUNEDÌ
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MARTEDÌ
Giornata internazionale
dei popoli indigeni
9
MERCOLEDÌ
Giornata mondiale
del leone
10
AM AM AM
PM PM PM
Dove studiano i meteo climatologi
Cresce il fabbisogno di nuovo
personale qualificato legato
al sistema della meteorologia.
Da vari anni l’Università
di Bologna offre corsi sulle
scienze dell’atmosfera. All’indomani
della riforma universitaria,
che introdusse il cosiddetto
“sistema 3+2”, l’ateneo
fu tra i primi ad attivare un
corso di laurea triennale in
Fisica dell’Atmosfera e Meteorologia
(Fam), successivamente
confluito nell’attuale
corso magistrale in Fisica del
sistema Terra, che offre diversi
insegnamenti connessi
alla fisica dell’atmosfera e alla
meteorologia.
All’Università di Trento è
attivo, dall’anno accademico
2018-2019, un corso di
doppia laurea magistrale in
Environmental Meteorology,
offerto in collaborazione
con l’Università di Innsbruck
(Austria). La facoltà punta a
formare meteorologi con una
particolare attenzione verso
tutte le componenti ambientali
come qualità dell’aria, risorse
idriche, risorse energetiche
rinnovabili, agricoltura,
foreste.
Un altro percorso di laurea
magistrale in Scienze e Tecnologie
dell’Atmosfera è offerto
congiuntamente dalle Università
di Roma “La Sapienza” e
dell’Aquila.
Le Università del Salento e di
Napoli “Parthenope” propongono
invece un Master universitario
di secondo livello in
Meteorologia e oceanografia.
greenplanner 120
settimana 33
GIOVEDÌ
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12
Giornata internazionale
VENERDÌ
Giornata mondiale
dell'elefante
della gioventù
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agosto 2022
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PM
DOMENICA
14
Professione agricoltore… Green
Anche il mestiere dell’agricoltore
sta diventando un Green job.
Si punta, infatti, a una significativa
riduzione delle emissioni
di ammoniaca e protossido di
azoto, conservando la sostanza
organica e incrementando
la fertilità e la biodiversità del
suolo. Inoltre, sempre più si cerca
di evitare le pratiche agronomiche
come aratura profonda
(sino a 40-50 cm) e distribuzione
di effluenti con tecniche
convenzionali che comportano
perdita di sostanza organica
per ossidazione, emissione di
CO 2
, perdite di nutrienti e necessità
di ricorrere all’uso di
fertilizzanti chimici.
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Lavorare nel Green
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LUNEDÌ
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MARTEDÌ
MERCOLEDÌ
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Alla Ca’ Foscari la prima laurea in Environmental Humanities
Ha solide basi umanistiche,
ma anche
scientifiche la nuova
laurea in Environmental
Humanities dell’Università
Ca’ Foscari
di Venezia che prende
spunto da diverse
riflessioni tra cui
quella di Amitav
Ghosh,
scrittore,
giornalista
e
antropologo indiano: «Visto
ciò che lascia presagire per il
futuro della Terra, credo che
il cambiamento climatico dovrebbe
essere la principale
preoccupazione degli scrittori
di tutto il mondo - e così non
è, mi pare». Shaul Bassi, coordinatore
della nuova laurea
in Environmental Humanities
- parla di una nuova sfida globale
posta dalla crisi climatica
e ambientale, anche con
le sue ricadute sanitarie, che
richiede approcci multidisciplinari
e una cooperazione
tra saperi senza precedenti.
«Abbiamo progettato un
percorso - spiega - tra le
scienze, le discipline umanistiche
e le arti, per formare
la prossima generazione di
operatori culturali, intellettuali,
formatori e leader capaci
di immaginare, raccontare
ed educare a un futuro
sostenibile per l’ecosistema
terrestre».
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settimana 34
GIOVEDÌ
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VENERDÌ
Giornata mondiale
dell’aiuto umanitario
Giornata mondiale
della fotografia
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agosto 2022
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DOMENICA
Giornata
internazionale
del ricordo e tributo
alle vittime
del terrorismo
21
Tecnologi della carta
L’Università di Pisa ha recentemente
aperto la laurea magistrale
in Tecnologia e produzione
della carta e del cartone. Il corso,
promosso dal Dipartimento di
Ingegneria civile e industriale con
la collaborazione della Fondazione
Lucchese per l’Alta Formazione
e la Ricerca, è tenuto in
lingua inglese e ha l’obiettivo di
formare una figura professionale
specifica per l’industria cartaria,
con solide conoscenze multidisciplinari
sui processi, impianti e
prodotti caratteristici del settore.
SERVIZIO CIVILE AMBIENTALE Il Progetto intende coinvolgere
direttamente i giovani (fino ai 35 anni) chiamandoli in prima
linea nella lotta al dissesto idrogeologico e al contrasto dei
cambiamenti climatici o, più in generale, in lavori di importanza
per il sistema ecologico del nostro Paese. La formula è quella
del servizio civile.
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Lavorare nel Green
greenplanner 123
LUNEDÌ
22 23 24
MARTEDÌ
Giornata internazionale
della commemorazione
e del commercio degli
schiavi e della sua abolizione
MERCOLEDÌ
AM AM AM
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Anche la tua scuola può diventare Green
La sensibilità al Green nasce sui
banchi di scuola, con modelli
e insegnamenti adottati dai
docenti, che per fortuna sono
sempre più attenti a questi
temi. Un modello che si sta diffondendo
è quello della Green
School.
Si tratta di metodo di educazione
allo sviluppo sostenibile
che ha come scopo l’adozione
di buone pratiche ambientali
nelle scuole di ogni ordine e
grado, i cui effetti vengono misurati
in kg di CO 2
non immessa
nell’atmosfera. Il progetto, nato
in provincia di Varese ma attivo
in tutta la Lombardia, promuove
una presa di coscienza non
soltanto da parte della popolazione
scolastica, ma anche delle
famiglie e della cittadinanza, in
generale, e punta sul contributo
che ognuno può dare al
raggiungimento degli obiettivi
di riduzione delle emissioni climalteranti.
Le scuole possono ottenere il
riconoscimento di Green School
seguendo un percorso validato
dal Comitato Tecnico Scientifico
Green School che è formato
da Agenda 21 Laghi, Cast Ong
Onlus, il Jrc-ccr Ispra, la Provincia
di Varese e l’Università
dell’Insubria
Ulteriori informazioni sulle tematiche
delle Green School
greenplanner 124
settimana 35
GIOVEDÌ
AM
25 26
VENERDÌ
Giornata mondiale
del cane
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agosto 2022
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DOMENICA
28
Il diario continua a pag. 132
Green School
opera su sei PILASTRI
fondamentali:
Risparmio
energetico
Riduzione
dei rifiuti
Mobilità
sostenibile
Risparmio
idrico
Riduzione degli
sprechi alimentari
Promozione della
biodiversità
il punto di vista dei Chinson
a cura di Mario Airaghi
Lavorare nel Green
greenplanner 125
lavorare nel Green
Educazione ambientale e salute
La natura
entra in classe
a cura di Alessandro Miani
professore di Prevenzione Ambientale UniMi, presidente Sima
Le piante sono preziose
alleate per la purificazione
dell’aria anche
Verde e salute
negli ambienti indoor. Questo
importante messaggio è alla
base del progetto di Sima La
I primi studi sulla fitodepurazione indoor risalgono agli anni
’80 e sono stati condotti dalla Nasa. Pubblicazioni più recenti
confermano la capacità di alcune piante da interno di mitigare
l’inquinamento dell’aria degli ambienti confinati, migliorando così
salute e benessere di chi li occupa. È scientificamente dimostrato
che passare parte del proprio tempo a contatto con la natura apporti
benefici alla salute. Migliora di conseguenza anche la qualità
della vita mentre il livello di cortisolo, la pressione sanguigna, la
frequenza cardiaca e il livello di glucosio si abbassano.
Portare quindi la natura negli uffici, nelle scuole, nei luoghi di
lavoro e di aggregazione ha molti vantaggi. Le piante catturano
l’anidride carbonica e restituiscono ossigeno e alcune piante sono
in grado di filtrare l’aria da composti organici volatili (Cov) come
la formaldeide, il benzene o lo xilene, e purificarla. Trattengono
sulle foglie le polveri sottili e assorbono i metalli pesanti tramite
il substrato di crescita.
Il consiglio? Posizionare una pianta anche di piccole dimensioni
ogni 10 metri quadri del proprio spazio.
Natura entra in Classe realizzato
in collaborazione con
Vivai Piante di Giovannetti
Emanuele. L’idea è partita nel
2020 e la prima edizione si è
svolta con i bambini di una città
tristemente nota per le sue
condizioni ambientali: Taranto.
In occasione delle festività
natalizie, infatti, sono state
donate le prime piantine da
interno ai bambini delle scuole
materne e primarie dei quartieri
Tamburi e Paolo VI. Ogni
anno si replicherà in una città
diversa e i piccoli riceveranno
piante che purificano l’aria
come Spatifillo, Sanseveria e
Dracena Marginata, da coltivare
in classe, dotate di vasi biologici
in lolla di riso. Un modo
concreto per sensibilizzare i
più giovani alla cura e alla conoscenza
delle piante e dei
loro benefici.
Come dichiara Emanuele Giovanetti,
protagonista del progetto
per le scuole: «La cultura
del verde e l’amore per le piante
quando si è florovivaisti si
coltiva ogni giorno, come anche
la sensibilizzazione delle
persone sui benefici che esse
possono portare. È nata così
Regala Salute, la prima linea
specializzata in piante anti-inquinamento
indoor, perché il
mondo vegetale è pronto a
risolvere molti dei nostri problemi,
basta solo dargli un’opportunità».
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lavorare nel Green
Corsi di studio
a cura di Camilla Galli Macricè
Dai un occhio alle nuove professioni
Design sostenibile per il
sistema alimentare è il
nuovo corso di laurea
triennale interateneo tra l’Università
di Parma e il Politecnico
di Torino. Organizzato presso
il Dipartimento di ingegneria e
architettura ha durata triennale.
Il corso ha lo scopo di formare
un progettista in grado di
gestire, consapevolmente, gli
aspetti legati al progetto e allo
sviluppo di prodotti, strumenti
e processi utili alla produzione
di valore economico, sociale e
ambientale, lungo l’intera filiera
dell’industria alimentare.
Ne uscirà un vero e proprio
“designer” che sarà in grado di
partecipare al progetto multidisciplinare
delle diverse fasi
dei processi di trasformazione,
distribuzione del cibo.
COLLABORAZIONE UNIVERSITÀ/AZIENDE
Come “accendere” una collaborazione tra aziende
e università; quale strada scegliere e quale ateneo?
Lo spieghiamo bene nel reportage che trovi qui:
All’Università di Pisa è stata
recentemente avviata la laurea
magistrale in Tecnologia
e produzione della carta e del
cartone. Il corso, promosso dal
Dipartimento di Ingegneria civile
e industriale con la collaborazione
della Fondazione Lucchese
per l’Alta Formazione e la
Ricerca, è interamente tenuto
in lingua inglese e ha l’obiettivo
di formare una figura professionale
specifica per l’industria
cartaria, con solide conoscenze
multidisciplinari sui processi,
sugli impianti e sui prodotti caratteristici
del settore.
Klaus Rockenbauer - Vallata
Per conoscere le imprese
Bilancio molto positivo per LEITWIND Service a Lacedonia
Vento del Sud per un’azienda del Nord
LEITWIND, unico produttore
italiano di impianti eolici
classe Megawatt, prosegue
la sua attività nel Sud Italia e
più precisamente a Lacedonia,
città sita in provincia di Avellino,
dove da gennaio 2020 è
operativa la nuova sede di LEI-
TWIND SERVICE.
LEITWIND SERVICE si occupa
della manutenzione di più di
120 aerogeneratori situati in
Puglia, Basilicata, Campania
e Molise.
Nel nuovo stabilimento, completamente
ristrutturato, sono
confluiti, oltre ai settori già
operativi nella vecchia sede di
Bisaccia, anche attività come
l’officina, la rigenerazione dei
generatori, l’assemblaggio di
alcuni componenti, nonché tutti
i processi di logistica collegati.
LEITWIND SERVICE continua a
investire e credere nei giovani:
sono infatti previste nuove assunzioni,
con garanzia di crescita
professionale e personale.
L’organico attuale è di circa
35 persone, la cui età media è
di 25 anni.
Il sito di Lacedonia si trova in
una posizione strategica per
LEITWIND, in quanto garantisce
una prossimità ottimale ai
clienti: questa vicinanza assicura
tempi rapidi di intervento
da parte dei team di assistenza,
aumentando così in modo
notevole sia la tempestività
che l’efficienza degli interventi
di servizio svolti. LEITWIND
SERVICE, oltre al supporto tecnico
ai clienti nazionali, fornisce
anche assistenza ai clienti
internazionali di LEITWIND in
Paesi come Bulgaria, USA e
Grecia.
Leitner Ag/Spa - Via Brennero, 34 39049 Vipiteno (BZ) Italia
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lavorare nel Green
GreenJobs al Sud
Ateneo di Bari:
qui si preparano
le professioni del futuro
Supportare una strategia di
sviluppo territoriale ispirata
ai principi della bioeconomia
è fondamentale per il
raggiungimento degli obiettivi
posti dall’Agenda 2030 delle Nazioni
Unite.
Questa necessità è molto chiara
all’Università di Bari Aldo Moro
che non solo si sta impegnando
nell’ampliare il percorso di studi
in tema economia circolare, ma
si fa garante insieme alla Regione
Puglia della proposta di
legge “Disposizioni in materia di
bioeconomia”.
Le Regioni possono assumere
un ruolo strategico determinante
nella transizione verso
un'economia circolare in quanto
dispongono delle competenze e
responsabilità in termini di regolamentazione
necessarie, oltre
alle conoscenze e all’esperienza
sui territori, La Regione Puglia
è molto attiva in questo contesto
e vuole promuovere una
rivoluzione industriale in grado
di innovare settori come quelli
delle materie prime, dei rifiuti e
della produzione di energia. Per
questo motivo l’adozione di una
LINK CON LE INDUSTRIE
Per rispondere alle incertezze sociali che affliggono il territorio
meridionale, l’Ateneo barese ritiene strategico puntare sull’Economia
circolare e sulla Sostenibilità ambientale e sociale.
Missione dell’Ateneo è infatti quella di promuovere dottorati in
collaborazione con l’industria così da promuovere il trasferimento
tecnologico alle aziende locali. I risultati non mancano
Tra gli altri obiettivi: potenziare lo scouting di enti e aziende che
collaborano con l’Ateneo e aumentare il numero di iniziative di
presentazione delle aziende presso i Dipartimenti. Aumentare
le interazioni con le aziende italiane ed estere finalizzate alla
maggiore conoscenza delle attività dell’Ateneo con il conseguente
aumento di dottorati di tipo industriale che possano eventualmente
portare ad assunzioni.
a cura di Filippo Casè
legge sulla economia circolare
è tra gli obiettivi inseriti nel
programma per la Puglia 2020-
2025 “Futuro in corso”.
Come si studia la bieconomia
Per bioeconomia si indica un’economia
ecologicamente e socialmente
sostenibile.
Ad assicurare la missione sostenibile
ci sono le bioscienze
e le biotecnologie che stanno
sempre più profondamente incidendo
sullo sviluppo sociale ed
economico mondiale.
Per questo motivo, l’Agenzia
per la coesione territoriale ha
dichiarato la necessità di aumentare
l’attuale produzione
della bioeconomia italiana (circa
250 miliardi di euro/anno) e il
livello di occupazione (circa 1,7
milioni) del 20% entro il 2030.
Vista l’importanza di questo argomento,
l’Università Aldo Moro
di Bari ha istituito un corso di
studi di biotecnologie industriali
per lo sviluppo sostenibile al fine
di fornire competenze trasversali
in vari ambiti applicativi delle
biotecnologie industriali nell’ottica
generale dello sviluppo sostenibile.
L’impegno dell’Ateneo barese
per la promozione della Sostenibilità
non resta circoscritto alle
mura universitarie, ma si espande
per una diffusione sul territorio
della cultura della sostenibilità
mediante processi formativi,
di ricerca e di terza missione.
La missione del Centro per la
Sostenibilità si evidenzia nello
statuto. Leggilo qui
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appunti del mese
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settembre /
Muoviamoci
senza inquinare
Eccolo il vero protagonista delle immagini scattate e presentate fin qui: è il Sentinel
5P, il primo satellite di Copernicus dedicato interamente a monitorare l’atmosfera.
Grazie alle strumentazioni Tropomi, il Sentinel 5P è in grado di tracciare una vasta
moltitudine di gas e aerosol che respiriamo nell’aria. Ed è evidentemente il simbolo
della mobilità del futuro che deve essere al più presto Sostenibile.
© ESA/ATG medialab
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contro i test nucleari
LUNEDÌ
Giornata mondiale
MARTEDÌ
30
MERCOLEDÌ
31
Giornata
internazionale della
solidarietà
AM AM AM
PM PM PM
Decarbonizzare i trasporti
Il settore dei trasporti costituisce
il 5% del Pil dell’Unione
Europea e impiega circa 10 milioni
di lavoratori. Il passaggio a
una mobilità non inquinante è
doverosa, perché il comparto è
responsabile per un quarto delle
emissioni di gas serra dell’Ue,
una quota che mostra trend di
crescita (previsioni Icom). Il 72%
dei quali è addebitabile ai trasporti
su strada, il 14% all’aviazione
civile, il 13% a quelli per
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vie navigabili, meno dell’1% alle
ferrovie. In questo ambito il Green
Deal si propone di tagliare il
90% delle emissioni rispetto ai
livelli del 1990 entro il 2050.
Emissioni CO 2
per modalità
di trasporto nell'UE-28 (2018)
1%
72%
13%
14%
Trasporti
su strada
Aviazione civile
Trasporti
su acqua
Ferrovie
Fonte: Eurostat
La road map della
decarbonizzazione
dei trasporti
È la Sustainable and Smart
Mobility Strategy della Commissione
Europea a dettare gli
obbiettivi da raggiungere nei
prossimi decenni.
Entro il 2030 si prevede:
• almeno 30 milioni di veicoli
a emissioni zero saranno
in circolazione sulle strade
europee;
settimana 36
GIOVEDÌ
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VENERDÌ
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SABATO
3
agosto/settembre 2022
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DOMENICA
4
• 100 città europee saranno a
impatto climatico zero;
• il traffico ferroviario ad alta velocità
raddoppierà;
• i viaggi collettivi programmati
inferiori a 500 km dovrebbero
essere neutri in termini di
emissioni di carbonio all’interno
dell’Ue;
• la mobilità automatizzata sarà
diffusa su larga scala;
• saranno pronte per il mercato
navi a emissioni zero.
Entro il 2035:
• saranno pronti per il mercato
aeromobili di grandi
dimensioni a emissioni zero.
Entro il 2050:
• quasi tutte le automobili, i
furgoni, gli autobus e i veicoli
pesanti nuovi saranno a
emissioni zero;
• il traffico merci su rotaia
raddoppierà;
• il traffico ferroviario ad alta
velocità triplicherà;
• la rete transeuropea dei trasporti
(Ten-T) multimodale,
attrezzata per trasporti
sostenibili e intelligenti con
connettività ad alta velocità,
sarà operativa per la rete
globale.
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Muoviamoci senza inquinare
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LUNEDÌ
5
MARTEDÌ
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MERCOLEDÌ
Giornata
internazionale
dell’aria pulita
per i cieli blu
7
AM AM AM
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Prendiamo il treno
Più itinerari, ma anche alternative
in caso di ritardi o cancellazioni
di corse, una migliore
assistenza rivolta alle persone
con mobilità ridotta, maggiore
spazio riservato alle biciclette:
sono queste alcune proposte
che il Parlamento Europeo
vuole rendere attive per rafforzare
i diritti dei passeggeri
del trasporto ferroviario.
Inoltre, nell’intento di favorire
una mobilità più sostenibile e
alternative confortevoli, tutti
i treni dovranno essere dotati
di appositi spazi e rastrelliere,
con almeno quattro posti per
biciclette su ogni treno.
ATTENZIONE PERÒ, la regolamentazione, quando sarà emanata
dal Parlamento europeo, si applicherà in linea di principio a
tutti i viaggi e servizi ferroviari internazionali e nazionali dell’Unione
europea. Le norme entreranno in vigore 20 giorni dopo
la loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, ma inizieranno ad
applicarsi due anni dopo, a eccezione degli obblighi relativi agli
spazi per le biciclette, che saranno invece applicabili quattro anni
dopo l’entrata in vigore della norma.
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settimana 37
GIOVEDÌ
Giornata
internazionale
dell’alfabetizzazione
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VENERDÌ
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SABATO
Giornata mondiale
per la prevenzione
del suicidio
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settembre 2022
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DOMENICA
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Diritti del pendolare
Nel caso di un ritardo di oltre 60
minuti, i passeggeri avranno il
diritto di scegliere tra il rimborso
totale del costo del biglietto e
la continuazione verso la destinazione
finale senza oneri
aggiuntivi e a condizioni simili.
Si dovrà poter viaggiare nella
stessa classe del loro biglietto
originale. Se l’operatore ferroviario
non comunica le opzioni
disponibili al passeggero entro
100 minuti dall’orario di partenza,
quest’ultimo potrà ricorrere
di propria iniziativa a una forma
alternativa di trasporto pubblico
e l’impresa ferroviaria sarà
tenuta a rimborsare le spese.
Gli obblighi in materia di itinerari
alternativi si applicheranno
anche in casi di forza maggiore.
Se necessario, dovranno essere
forniti pasti e bevande e
rimborsate le spese di alloggio.
Ai viaggiatori che utilizzano un
cane da assistenza dovrà essere
garantito che l’animale possa
viaggiare con loro. (Fonte: Pe)
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Muoviamoci senza inquinare
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LUNEDÌ
Giornata
internazionale senza
sacchetti di plastica
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MARTEDÌ
MERCOLEDÌ
AM AM AM
PM PM PM
Rotte nautiche sotto osservazione
L’Organizzazione marittima
internazionale (Imo) è sul pezzo
con l’intenzione di ridurre
l’impatto di navi e traghetti sul
clima e sull’inquinamento. Una
delle strade che sta studiando
è abbassare le emissioni di CO 2
grazie all’ottimizzazione delle
rotte nautiche.
In questo senso il Mar Adriatico
si sta rivelando un interessante
candidato per testarne il valore
dell’ottimizzazione in particolare
delle rotte dei traghetti che
nel conteggio delle emissioni del
settore marittimo giocano un
ruolo importante, dal momento
che sono responsabili del 10%
di CO 2
di tutte le navi, pur rappresentando
solo il 3% di tutte le
imbarcazioni.
Carburante verde
per gli aerei
Per far volare per migliaia di chilometri,
a velocità che sfiorano i
1.000 km/h, velivoli che possono
pesare fino a 600 tonnellate,
servono carburanti potenti. La
ricerca si sta così orientando sullo
sviluppo dei cosiddetti Sustainable
aviation fuel (Saf), i carburanti
sostenibili per l’aviazione
prodotti da materie vegetali che
non entrano in competizione con
la produzione di cibo, oltre che da
alghe, oli alimentari usati, bio-
greenplanner 136
settimana 38
GIOVEDÌ
Giornata mondiale
della democrazia
AM
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VENERDÌ
Giornata mondiale per
la protezione della
fascia di ozono
16/22 settembre: settimana europea
della mobilità sostenbile
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SABATO
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settembre 2022
PM
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Giornata mondiale
DOMENICA
per il monitoraggio
delle acque
Giornata
internazionale
della parità di
retribuzione
masse agricole e rifiuti. Il beneficio
principale di questi carburanti,
che per poter essere usati non
devono comunque imporre modifiche
ai sistemi di propulsione e
alle reti di immagazzinamento e
distribuzione, è la riduzione delle
emissioni di gas serra, che riesce
a arrivare all’80% in meno rispetto
ai combustibili tradizionali. Il limite
alla loro diffusione è, però, il
costo, che rimane molto elevato:
a oggi, anche se sono stati effettuati
oltre 200 mila voli usando
miscele tra Saf e carburanti tradizionali,
la loro quota è ancora
molto bassa (poco più dello 0,1%).
Dove si studia
Il Politecnico di Milano ha
avviato un PhD sulla sostenibilità
del trasporto aereo.
La supervisione del corso è
affidata ai docenti Federico
Caniato e Paolo Trucco.
Si tratta di un percorso di
dottorato Executive in Management
Engineering tra i
primi in Europa.
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Muoviamoci senza inquinare
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LUNEDÌ
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MARTEDÌ
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MERCOLEDÌ
Giornata mondiale
dell’Alzheimer
Giornata
internazionale della pace
PM PM PM
4 ruote elettriche: dove sta la differenza?
Belle e silenziose le auto elettriche.
Ma siamo sicuri di conoscere
la differenza tra una ibrida,
una plug in o una 100% emove?
Le auto ibride funzionano con
due motori: uno a combustione
principale (benzina o diesel) e
uno elettrico.
In questo
caso la batteria
si ricarica
quando l’auto
rallenta.
Questi veicoli
non hanno bisogno di stazioni
di ricarica. Anche gli Ibridi plug
in hanno un motore a combustione
e uno elettrico, che a
differenza delle ibride normali,
ha la priorità. La batteria si ricarica
quando l’auto rallenta,
ma può anche essere collegata
a una fonte esterna di energia
elettrica. Mentre 100% elettrici
sono quei veicoli che funzionano
solo con l’elettricità. Hanno uno
o più motori, si ricaricano alla
colonnina.
PERCHÉ MI PIACE L’AUTO
ELETTRICA…
Non fa quasi rumore (su
1. questo aspetto, però, si
deve fare molta attenzione:
spesso i pedoni non sentono
l’arrivo dell’auto).
È senza marce: i veicoli
2. elettrici non hanno il cambio
manuale e la frizione. Questo
è particolarmente interessante
e comodo per la guida in città,
dove si deve usare la frizione e
cambiare marcia molto spesso
nel traffico con un certo sforzo
fisico e stress mentale.
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settimana 39
GIOVEDÌ
Giornata mondiale
senza auto
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VENERDÌ
Giornata
internazionale delle
lingue dei segni
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settembre 2022
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DOMENICA
Giornata mondiale
del sordo
25
(Spunti redatti con Parclick, l’App che
ti prenota il parcheggio on line)
Richiede meno manutenzione:
in generale i mo-
3.
tori elettrici sono più semplici
di quelli a combustione. Non ci
sono cambio, filtri dell’olio, cinghia
di distribuzione... E questo
significa che necessitano di minor
manutenzione.
Può entrare nelle zone
4. a traffico limitato senza
pagare oneri come a Milano e
Bologna. Anche a Roma si entra
gratis se lo si richiede, e si può
anche chiedere il permesso per
parcheggiare gratuitamente nella
fascia blu.
IL DATO
Tra i fattori che hanno finora
limitato la diffusione dei
veicoli full electric ci sono
la limitatezza della gamma,
un’infrastruttura di ricarica
ancora dispersa, l’autonomia
e i costi. Quest’ultimo fattore
è associato al prezzo delle
batterie, che può arrivare a
incidere fino al 40% sul prezzo
totale del veicolo. Per fortuna,
tutti questi aspetti stanno per
essere superati.
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Muoviamoci senza inquinare
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LUNEDÌ
Giornata europea
delle lingue
Giornata mondiale
per l’eliminazione delle armi nucleari
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MARTEDÌ
Giornata mondiale
del turismo
AM AM AM
MERCOLEDÌ
Giornata internazionale
dell’accesso universale
all’informazione
PM PM PM
Verso l’autobus “autonomo”
Sensori installati a bordo di autobus
si interfacceranno, grazie
allo sviluppo dell’Internet
of Things (Iot) e scambieranno
informazioni con quelli installati
sui lampioni e i semafori disseminati
sul percorso: così si andrà
a creare un ecosistema di mobilità
cooperativo che allerterà su
possibili ostacoli, sui veicoli in
avvicinamento agli incroci e sulla
presenza di pedoni e biciclette.
Insomma, la mobilità pubblica in
città sarà più sicura ed efficien-
Bello l’autobus vintage, ma il
futuro è quello con i sensori Iot
te. Lo dimostra Tech Bus, una
sperimentazione avviata dal Comune
di Milano. Il sistema fornisce
ai conducenti informazioni
precise sulla velocità necessaria
per intercettare i semafori verdi
e, nel caso di ingorghi stradali
o di ritardi, segnala ai semafori
di dare priorità al filobus. Infine,
la rete di sensoristica installata
sulle pensiline Tech Bus consente
ai conducenti di sapere
quante persone sono in attesa,
e a queste ultime di avere informazioni
sullo stato di carico
del mezzo. La sperimentazione
in atto potrebbe essere un
primo passaggio del percorso
verso la guida completamente
autonoma.
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settimana 40
GIOVEDÌ
Giornata marittima
mondiale
Giornata mondiale
del cuore
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VENERDÌ
AM
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Giornata internazionale
delle persone anziane
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settembre/ottobre 2022
PM
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DOMENICA
Giornata internazionale
della nonviolenza
2
Il diario continua a pag. 148
In spiaggia con il
quadriciclo elettrico
ElettraCity è un quadriciclo
100% elettrico. Progettato e
realizzato in Italia da Limcar
si collega al Gps tramite App
e con un touchpad da 10 pollici
integrato al cruscotto, per
monitorare i diversi parametri
e gestire più funzioni.
Privo di sportelli laterali, può
raggiungere i 60 chilometri
orari. L’autonomia sembra
essere tra i 50/60 km.
il punto di vista dei Chinson
a cura di Mario Airaghi
Muoviamoci senza inquinare
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muoviamoci senza inquinare
Per saperne di più
Sguardo sul futuro
a cura di Paolo Galli
Strategia europea per una mobilità
sostenibile e intelligente
Il Green Deal punta a diminuire
le emissioni generate dai trasporti
del 90% entro il 2050.
Ma in che modo? Cosa ci dobbiamo
aspettare? La Commissione
europea ha per questo
messo a punto una Sustainable
and Smart Mobility Strategy
che, oltre a istituire un unico
spazio aereo europeo per ridurne
la frammentazione (iniziativa
Cielo unico), punta inoltre,
entro il 2030 ad avere almeno
30 milioni di veicoli a emissioni
zero; un raddoppio del traffico
ferroviario ad alta velocità e navi
a emissioni zero.
Entro il 2035 la roadmap prevede,
invece, la produzione di
aeromobili a emissioni zero
e, infine, al 2050 si prospetta
che quasi tutte le automobili,
i furgoni, gli autobus e i veicoli
pesanti nuovi siano a emissioni
zero; di raddoppiare il traffico
merci su rotaia; di triplicare il
traffico ferroviario ad alta velocità
attraverso una rete tran-
Il settore dei trasporti
genera un quarto di tutte
le emissioni inquinanti del
nostro Continente
1%
ferrovie
72%
trasporti
su strada
14%
aviazione
civile
13%
vie
navigabili
seuropea dei trasporti (Ten-T)
multimodale con connettività ad
alta velocità.
Una strategia complessa e articolata
- 10 aree chiave di intervento
che a loro volta si declinano
in 82 azioni – che punta
alla sostituzione dei combustibili
fossili verso veicoli a basse
emissioni o che utilizzino, come
nel caso delle grandi navi o degli
aeromobili, combustili innovativi
e rinnovabili a basse emissioni,
ma anche a un’ottimizzazione
dei trasporti collettivi, per incentivare
la condivisione dei mezzi
di trasporto. Anche sfruttando
la leva fiscale per dare incentivi
significativi agli utenti e determinare
prezzi equi ed efficienti
su tutti i mezzi di trasporto.
L’idrogeno nei trasporti? Sì, per quelli pesanti
Èplausibile che anche l’idrogeno possa rappresentare
il mezzo per abbattere le emissioni
inquinanti; in una prima fase, anche attraverso
l’utilizzo dell’idrogeno blu – ovvero prodotto
attraverso l’energia derivante dai combustibili
fossili le cui emissioni verrebbero in seguito catturate
attraverso tecnologie Css (carbon capture
and storage) – per poi passare
interamente all’idrogeno verde
– quello prodotto attraverso
processi elettrolitici alimentati
con le energie originate da fonti
rinnovabili.
L’idrogeno, inoltre, potrà anche
essere usato per immagazzinare
l’energia non utilizzata prodotta attraverso le
fonti rinnovabili, attivando un circolo virtuoso che
reimmette in rete l’energia necessaria, nel momento
in cui solare ed eolico non la stanno producendo.
Va detto che il nostro Paese sta puntando
sull’idrogeno per decarbonizzare il settore dei trasporti
pesanti.
QUANTO CI CREDONO ALL’ESTERO È indubbio che, a livello europeo,
grazie al programma di investimenti previsti per la realizzazione
dell’infrastruttura, l’idrogeno darà alle aziende un importante
vantaggio sulla concorrenza – soprattutto del Giappone che, dal
2017, ha adottato la Basic Hydrogen Strategy – con una produzione
prevista di 1 milione di tonnellate di idrogeno rinnovabile entro
il 2024, che arriverà a 10 milioni entro il 2030.
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Acquista il
GreenNotes
online:
notes
Le 100 risposte (e oltre)
alle tue domande sulle auto elettriche
Il quaderno che ti apre nuovi orizzonti
e ti permette di prendere parte alla più grande
rivoluzione dei trasporti Sostenibili
dopo l’invenzione della bicicletta
TI SEI
MAI CHIESTO...
Se sarà sufficiente l’energia elettrica
a disposizione per far circolare le auto
elettriche nel nostro Paese?
Perché è sbagliato dire che un’auto
elettrica inquina zero?
E se è vero che molte stazioni di
ricarica sono già gratuite?
in
collaborazione
con
ACQUISTALO,
COSTA SOLO
9,90 euro
Il GreenNotes è una pubblicazione di Edizioni GreenPlanner srl Benefit
muoviamoci senza inquinare
In viaggio verso la…
Comunità Solare
a cura di Leonardo Setti,
professore di Biochimica Industriale UniBo, membro del Comitato Scientifico Sima
La transizione ecologica
prevede l’abbandono dei
combustibili. È necessario
passare quanto prima all’utilizzo
di energia da fonti rinnovabili:
questo l’imperativo dell’agenda
della Next Generation Eu, il
programma da 750 miliardi di
euro per il rilancio dell’economia
europea.
Il 70% dei consumi finali lordi di
energia è strettamente associato
al settore domestico e alla
mobilità.
Il passaggio alla mobilità elettrica
potrebbe essere attuato
con relativa facilità in quanto la
tecnologia è ormai a uno stato
avanzato. Lo stesso si può
dire per il riscaldamento delle
abitazioni che oggi può essere
effettuato con le più moderne
pompe di calore alimentate da
energia elettrica proveniente da
fonti rinnovabili abbandonando,
così, il gas metano.
Il cambiamento
parte dall’energia
Questa rivoluzione per essere
attuata necessita prima di tutto
del coinvolgimento dei cittadini.
Per questo motivo nel 2015 è
nato il Centro per le Comunità
Solari Locali, un ente no profit,
spin off dell’Università di Bologna,
che studia e sviluppa strumenti
per accompagnare i privati
e le famiglie verso la transizione
energetica. Nel 2019 il Centro ha
aperto il primo Solar Info Store,
un negozio che eroga servizi e
informazioni sulla transizione
energetica dedicato ai “cittadini
solari” che attualmente hanno
superato le 1300 famiglie da
Trieste a Palermo.
A partire dal 2010 il Centro ha
supportato le prime comunità
energetiche collaborando con le
famiglie che hanno adottato impianti
fotovoltaici condivisi, oltre
ad avere inaugurato un gruppo
d’acquisto per auto elettriche e
si è dotato di una propria rete
di stazioni di ricarica chiamate
Community Charger a costi
contenuti.
Oggi, l’obiettivo è quello di aprire
nuovi Solar Info Store in tutta
Italia per sviluppare la rete della
mobilità elettrica e promuovere
un’economia di prossimità che
metta in rete artigiani, negozianti
e imprese.
Nuovi stili di vita
I cittadini solari sono veri e
propri prosumer che gestiscono
consapevolmente l’energia
domestica così come la rete
di ricarica dei propri autoveicoli
e possono scegliere dove
posizionare la stazione di ricarica
pubblica. Persone che
stanno adottando stili di vita
più sostenibili a beneficio della
comunità intera.
Il progetto Comunità Solare
si avvale della collaborazione
di Sima in veste di scientific
advisor. Oggi è un brand riconosciuto
che si inserisce a
pieno titolo nell’ambito della
transizione energetica grazie
alla sua attività di promozione
verso i cittadini che con
le loro scelte costruiscono
nuove città, “solari” appunto,
nel rispetto dell’ambiente e
dell’uomo.
greenplanner 144
muoviamoci senza inquinare
Lo stato della navigazione in Italia
a cura di Paolo Galli
Porti sicuri
Secondo uno studio italiano,
presentato dall’associazione
Cittadini per l’Aria,
vivere in prossimità di un porto
incrementa del 31% la probabilità
di tumore al polmone e del 51% il
rischio di morte prematura ricollegabile
a malattie neurologiche:
questo a causa dei gas di scarico
delle navi, che producono una
contaminazione che va dal 18%
al 30% di ossido di azoto e del 9%
di ossido di zolfo.
Al problema lavora la politica: l’Unione
europea negli anni scorsi
ha finanziato, per esempio, il progetto
Hercules-2 per la realizzazione
di motori per le grandi navi
in grado di ottimizzare i consumi,
ma anche di usare diversi tipi di
carburante, per rispettare i limiti
ambientali laddove richiesto.
La Norvegia, invece ha già annunciato
che dal 2026 vieterà
alle navi che utilizzano carburanti
inquinanti di entrare nelle sue
acque. Entro il 2030, consentirà
la navigazione alle sole navi a
emissioni zero.
La ricerca scientifica punta, invece,
sulla conversione dei grandi
motori per l’utilizzo di carburanti
più green e con minori emissioni
inquinanti – come il Gnl - e nello
stesso tempo le compagnie di
navigazione cercano di rendere
il più sostenibile possibile l’intero
ciclo del viaggio. A questo proposito
le aziende appartenenti alla
Clia – l’Associazione internazionale
dell’industria crocieristica
– si sono impegnate per ridurre,
entro il 2030, le emissioni di CO 2
del 40% rispetto ai livelli del 2008.
Ma anche dall’ottimizzazione
dei percorsi potrebbe arrivare un
grande beneficio per l’ambiente.
Come conferma uno studio della
Fondazione Cmcc, realizzato
nell’ambito delle attività del
progetto Interreg Italia-Croazia
Gutta (pubblicato sulla rivista
Journal of Marine Science and
Engineering), secondo il quale
attraverso modelli di navigazione
avanzati – come il Visir
(discoVerIng Safe and effIcient
Routes) recentemente aggiornato
alla versione Visir-2 – si
potrebbero calcolare le rotte di
minima CO 2
per i traghetti, tenendo
conto sia delle onde che
delle correnti marine.
In aria senza inquinare
Secondo l’Enac - Ente nazionale per l'aviazione
civile - il trasporto aereo contribuisce
per meno del 3% alle emissioni totali di CO 2
(che però nel 2019 ammontavano a 33 miliardi di
tonnellate). Nel 2020 e 2021 a causa della pandemia,
sono diminuite, ma certo il problema della
riduzione dell’inquinamento dovuto al trasporto
aereo è all’ordine del giorno.
La ricerca sta studiando soluzioni innovative, che
vanno dall’aeroplano ibrido ed elettrico all’alimentazione
a idrogeno; le aziende del settore,
inoltre, hanno preso impegni per portare in tempi
programmati le emissioni – attraverso un sistema
di compensazioni – al livello di quelle minime
registrate nel 2020.
greenplanner 145
quanto è verde la geologia
Geologia e prevenzione ambientale
a cura di Vincenzo Giovine
geologo, già presidente dell’Ordine dei Geologi della
Lombardia e vice presidente nazionale Cng, attualmente
componente del Centro Studi del Consiglio Nazionale dei
Geologi e membro del comitato scientifico Sima
Dallo studio dei territori
nascono le soluzioni
Nell’ambito della prevenzione
ambientale la geologia
riveste un ruolo di
fondamentale importanza in
quanto fornisce ad altri studiosi
informazioni di base preziose
come lo studio del territorio e
della sua composizione chimico
mineralogica. Queste conoscenze
sono utili per studiare soluzioni
di problematiche legate,
per esempio, ai rischi generati
dal gas radon, oppure dalla presenza
in alcune aree geografiche
di rocce contenenti minerali
amiantiferi.
La radioattività naturale a cui è
ascrivibile il gas radon appartiene
al campo dei rischi di natura
geologica essendo legato alla litologia
e alla mineralogia locale,
all’interazione tra edificio e sito
di ubicazione, nonché all’uso dei
materiali da costruzione naturali
che influiscono sui livelli di radon
presenti all’interno delle abitazioni
e conseguentemente sulla
qualità dell’aria.
La tutela dell’ambiente e l’impatto
delle aree malsane sulla salute
si avvale di studi interdisciplinari
in cui entrano in gioco diverse
scienze. La geologia si colloca alla
base di molti interventi fornendo
studi approfonditi sul territorio e
sulle sue peculiarità.
Le mappe
del rischio
Il problema sanitario causato
dall’amianto non si può
trattare solo con la rimozione
degli innumerevoli prodotti
contenenti tali fibre ma
è necessario approfondire la
conoscenza del territorio. Ci
sono aree che in base alla
propria natura geologica
hanno una concentrazione
elevata di minerali fibrosi altamente
nocivi per la salute
che costituiscono un pericolo
per chi ci vive.
Lo studio geologico permette
la realizzazione di mappe
del rischio che sono uno
strumento necessario per
una pianificazione urbanistica
consapevole e attenta
alle criticità naturali di un
territorio.
Recuperare e ridurre
La geologia è fondamentale in ambito di studio e
conoscenza dei suoli e delle acque sotterranee in
corrispondenza di aree contaminate dall’azione
antropica. Le produzioni industriali possono alterare
nel corso del tempo la salubrità dei luoghi.
Il geologo interviene con attività di risanamento,
bonifica e recupero delle zone interessate per una
riqualificazione o per nuove destinazioni meno
impattanti dal punto di vista ambientale. L’azione
di recupero di aree industriali contaminate
dismesse, ubicate in contesti urbani, permette,
per esempio, di restituire un nuovo sviluppo a
zone potenzialmente dannose per la salute. Allo
stesso tempo è possibile ridurre il consumo di
suolo evitando la sottrazione e la distruzione di
aree incontaminate di maggior pregio.
greenplanner 146
ottobre /
Quanto è verde la geologia
Un flusso di paesaggi compaiono in questa immagine che dà della Mongolia una
nuova atmosfera: oltre al deserto del Gobi si vedono la montagna Baga Bogd e in
rosso la sua vegetazione. Grazie all’alta definizione della foto scattata dal Sentinel
di Copernicus si vede l’erosione che dalle montagne arriva nelle zone pianeggianti. In
alto a destra, in azzurro, il lago Taatsiin Tsagaan uno dei quattro salati della Mongolia.
Fantastica è la geologia tutta da scoprire…
I testi di questo mese sono stati redatti da: Rodolfo Coccioni (r.c.), Silvio Seno (s.s.), ideatori della Settimana del Pianeta Terra.
Ha collaborato anche Silvia Alparone
© Copernicus Sentinel data (2015)/ESA, CC BY-SA 3.0 IGO
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LUNEDÌ
Giornata mondiale
dell’habitat
3
MARTEDÌ
Giornata mondiale
degli animali
4
MERCOLEDÌ
Giornata mondiale
degli insegnanti
5
AM
AM
AM
PM
PM
PM
Sai cosa sono le Geoscienze?
Sono nella nostra quotidianità
e rivestono un ruolo strategico
per lo sviluppo sostenibile
a livello economico, sociale e
ambientale del nostro Paese.
Stiamo parlando delle Geoscienze
che studiano le risorse
idriche e minerarie, le energie,
TIENI D’OCCHIO I GEOEVENTI Animano il Festival scientifico
nazionale delle Geoscienze i Geoeventi. Si tratta di una serie di
escursioni, passeggiate nei centri urbani e storici, visite in musei,
centri di ricerca e osservatori, laboratori didattici e sperimentali,
esposizioni, conferenze, convegni, spettacoli, degustazioni che si
svolgono in tutta Italia.
Ognuno può così avvicinarsi alle Geoscienze nel modo più consono
alle proprie passioni.
La Settimana del Pianeta Terra
è il Festival scientifico nazionale
delle Geoscienze, che si celebra
dal 2012 tra
la prima e
la seconda
domenica di
ottobre.
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settimana 41
GIOVEDÌ
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VENERDÌ
Giornata mondiale
del sorriso
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SABATO
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ottobre 2022
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DOMENICA
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la dinamica fluviale e costiera,
e che, per la loro natura Green,
contemplano anche la protezione
dai rischi geologici e
idrogeologici, la sicurezza ambientale
e la salute dell’uomo.
Dal 2012, tra la prima e la seconda
domenica di ottobre si
organizza ogni anno il Festival
scientifico nazionale delle Geoscienze,
con lo scopo di far
conoscere al grande pubblico
l’Italia attraverso il suo straordinario
patrimonio geologico,
ambientale e naturalistico.
Perché una società ben informata
è di conseguenza più
coinvolta nelle tematiche che
riguardano il Pianeta.
All’interno dell’evento viene
data voce non solo al mondo
accademico e della ricerca, ma
anche ad animatori di diversi
settori, capaci di diffondere
- in modo rigoroso, ma semplice
e gioioso – la cultura geologica.
L’idea è creare attenzione
e curiosità nel pubblico,
portando la scienza in scena,
facendola dialogare con l’arte,
la storia, l’archeologia, il
teatro, il cinema, la musica, la
letteratura e persino l'enogastronomia.
(r.c.)
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Quanto è verde la geologia
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quanto è verde la geologia
L‘impronta umana
a cura di Silvio Seno, co-ideatore della Settimana del Pianeta Terra
Antropocene:
l’epoca plasmata dall’uomo
periodo geologico,
il nostro, che più di ogni
C’è un
altro che l’ha preceduto
vede veloci cambiamenti, condizionati
dall’enorme impatto
delle attività umane sul Sistema
Terra, tanto che è stato coniato
un nuovo termine, “Antropocene”,
per indicare, nella scala
geologica dei tempi, il tempo
presente. Anthropos, ossia dal
greco Uomo.
Agricoltura, allevamento intensivo,
industrializzazione,
urbanizzazione, estrazione di
risorse minerarie - i metalli indispensabili
per gli apparecchi hi
tech, oppure la comune sabbia,
la materia prima più consumata
dopo l’acqua - hanno modificato,
in modo permanente, molti
processi naturali.
Il genere umano è il principale
fattore di trasformazione del
paesaggio, produce erosione e
trasporto di sedimenti in misura
ben superiore rispetto a tutti i
fiumi messi insieme; ha avuto
la capacità di cambiare le proprietà
chimico-fisiche dell’atmosfera,
degli oceani e dei suoli,
inducendo processi come l’acidificazione
e il riscaldamento
globale.
Gli scienziati del futuro ci conosceranno
per l’impronta che lasciamo,
come noi oggi estrapoliamo
informazioni sul passato
della Terra.
La domanda è: cosa troveranno i
geologi del futuro nelle rocce che
si formano oggi? Di sicuro, nuovi
materiali creati artificialmente,
le ceramiche e soprattutto il calcestruzzo,
poi composti come la
plastica: le microplastiche sono
presenti nei sedimenti sui fondali
oceanici o lacustri già dagli
Homo sapiens
e impatto ambientale
anni Cinquanta. Tracce sconosciute
nelle rocce formatesi prima
dell’Antropocene. Una pesante
eredità.
Lo sapevi che…?
È il 2000 quando il termine
Antropocene viene proposto dal
chimico olandese premio Nobel
Paul Crutzen e dal limnologo
statunitense Eugene Stoermer che
non immaginavano sarebbe entrato
nell’uso comune. Per formalizzarlo
come età geologica è, però,
necessario individuare un segnale
di riferimento su scala planetaria:
ci lavora l’Anthropocene Working
Group, formato da scienziati di
tutto il mondo, che individua l’inizio
della nuova epoca con la metà degli
anni Sessanta, quando si rileva una
ricaduta a terra dei radionuclidi
dovuti ai test nucleari.
sapiens ha modificato l’ambiente, a cominciare dalla
quantità di CO 2
presente nell’atmosfera che ha superato la
L’Homo
soglia di 400 parti per milione, valore che non si registrava da
800 mila anni.
Gli effetti sul clima sono una realtà: riscaldamento globale, incremento
di eventi estremi come alluvioni o ondate di calore, innalzamento del
livello marino al ritmo di 3 mm/anno, riduzione dei ghiacci, siccità e
avanzata dei deserti sono tra i più noti. Di altri, pur di grande impatto,
si sa meno: tra tutti il rilascio di metano, gas che produce un effetto
serra 25 volte maggiore rispetto alla CO 2
, e che finora era trattenuto
in Siberia e in aree simili che erano sempre ghiacciate. L’impatto sul
Pianeta riguarda anche la biosfera: per esempio il tasso di estinzione
di specie viventi è cresciuto tra dieci e cento volte di quello di base.
Sylwia Bartyzel, Unsplash
greenplanner 150
quanto è verde la geologia
Alla scoperta dei più bei geositi italiani
Il Bel Paese è ricco
anche di bellezze geologiche
a cura di Silvia Aparone
il Bel Paese dallo
straordinario patrimonio
L’Italia,
artistico e paesaggistico
famoso nel mondo, offre tesori
inestimabili, non altrettanto
universalmente noti, anche
dal punto di vista geologico. Si
tratta di una ricchezza data da
grotte, ghiacciai, vulcani, ma
anche miniere, siti preistorici,
musei, osservatori astronomici
a disposizione di tutti per
imparare a conoscere meglio
il pianeta che abitiamo, la sua
storia ma anche le sue dinamiche,
perché non sempre ricordiamo
che la Terra è viva,
si muove e si trasforma anche
in relazione alle nostre azioni
Stalattiti e stalagmiti in Liguria
Le Grotte di Toirano, in Liguria, sono un eccezionale complesso
carsico, formato da quattro cavità di cui due, la grotta della
Bàsura e la grotta di Santa Lucia Inferiore, sono aperte e attrezzate
per il pubblico. In particolare, nella grotta della Bàsura,
evidenti tracce testimoniano il passaggio dell’Ursus
spelaeus, l’orso delle caverne, che la utilizzò come
rifugio per il letargo (tra circa 50.000 e 24.000 anni BP).
Cristian Buda, Luca Bellarosa
Luca Bellarosa
di esseri umani. Una maggiore
conoscenza geologica è fondamentale
per tutelare l’habitat
naturale, anche a protezione
della salute delle persone. Un
patrimonio che si snoda lungo
una fitta rete di geositi su
tutto il territorio nazionale,
dalle impronte di dinosauro di
Altamura, in Puglia, che ci raccontano
com’era la Terra circa
70 milioni di anni fa, al super
vulcano della Valsesia nell’Alto
Piemonte, oggi scomparso, ma
la cui attività spiega le rocce
ancora visibili alle pendici del
Monte Rosa.
Il mare “umbro”
Siamo abituati a pensare all’Umbria come all’unica Regione del centro-sud
Italia senza accesso al mare. Non sempre è stato così. Il Museo
dei Cicli Geologici di Allerona, in provincia di Terni, rivela numerosi tesori
che raccontano una storia diversa: fossili provenienti da un mare poco
profondo che nel Pleistocene (1,8 milioni di anni fa) si insinuava nel
territorio alleronese-orvietano creando uno stretto golfo dove vivevano
mammiferi marini (balene e capodogli), crostacei, bivalvi e gasteropodi.
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LUNEDÌ
Giornata mondiale
contro la pena di morte
Giornata mondiale della
salute mentale
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MARTEDÌ
Giornata internazionale
delle bambine e delle
ragazze
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MERCOLEDÌ
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Fascino e pericolosità dei vulcani attivi
«In Italia ci sono alcuni dei
vulcani più interessanti al
mondo». La pensa così Boris
Behncke, vulcanologo dell’Istituto
Nazionale di Geofisica
e Vulcanologia di Catania.
Quelli siciliani, come l’Etna e
lo Stromboli, sono attivi ed
estremamente affascinanti,
ma nello stesso tempo anche
potenzialmente pericolosi.
«Noi lavoriamo affinché
la popolazione in prossimità
di un vulcano impari a riconoscere
eventuali segnali di
pericolo» dichiara. Il vulcanologo
è uno scienziato che
studia, sui testi e sul campo,
i vulcani attivi, per comprenderne
il funzionamento e
prevederne le eruzioni.
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GIOVEDÌ
Giornata internazionale
per la riduzione
dei disastri naturali
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VENERDÌ
Giornata
mondiale contro
l’incenerimento
dei rifiuti
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settimana 42
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ottobre 2022
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DOMENICA
Giornata mondiale
dell’alimentazione
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Il geologo, chi è costui?
Il geologo sa osservare e studiare
il Pianeta Terra per ricostruirne
la storia. La sua scienza è
necessaria per capire terremoti,
frane, alluvioni, eruzioni vulcaniche
e, quindi, per prevenire
pericoli e migliorare la nostra sicurezza.
La geologia dialoga con
l’ingegneria civile nella progettazione
di edifici e infrastrutture:
strade, gallerie, dighe. Si occupa
delle georisorse e del loro utilizzo
sostenibile: acqua, ma anche
metalli, minerali e rocce.
Per diventare geologo si segue
un corso di studi offerto da
molte università italiane: nella
laurea triennale si acquisiscono
le competenze base che si completano
con un biennio specialistico.
Il geologo svolge attività
varie, usando la tecnologia nella
raccolta dati o nella previsione:
microscopi, droni, satelliti, realtà
virtuale. Indispensabile per fare
questo lavoro, però, è la curiosità
di capire i fenomeni, sul campo
o in laboratorio. (s.s.)
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Quanto è verde la geologia
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LUNEDÌ
Giornata mondiale
della eradicazione
della povertà
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MARTEDÌ
MERCOLEDÌ
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Studiare geofisica è quasi un “gioco”
L’Italia è uno degli stati a maggior
rischio sismico del Mediterraneo,
per la sua particolare
posizione geografica, cioè nella
zona di convergenza tra la zolla
africana e quella eurasiatica:
almeno 24 milioni di persone
da noi vivono in aree a elevato
rischio sismico e, in un Paese
“museo“ come il nostro, i beni
culturali sono in pericolo: circa
190.000 sono i siti esposti a
rischio sismico di vario livello.
Sensibilizzare sull’importanza
della prevenzione, partendo
dalle scuole, è fondamentale
per la tutela del futuro.
Ci crede moltissimo Giovanna
Lucia Piangiamore, ricercatrice
della sede di Portovenere della
Sezione Roma 2 dell’Istituto
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia:
«La mia professione
spazia da progetti di ricerca
sui temi della geofisica, come
il geomagnetismo, la gravimetria
e la sismologia, all’organizzazione
di attività museali,
fino alla progettazione di giochi
scientifici ed eventi speciali per
ogni genere di pubblico».
La ricercatrice si dedica anche
allo sviluppo di nuove modalità
di apprendimento, come il
Game based learning, che utilizza
giochi e videogiochi come
strumento per permettere
ai giovani di imparare, divertendosi,
materie scientifiche
anche molto complesse partendo
dalla saggezza latina del
“ludendo docere”, ovvero insegnare
giocando.
(Vedi news a pagina 159).
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settimana 43
GIOVEDÌ
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ottobre 2022
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DOMENICA
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I misteri delle terre sommerse
«Sappiamo molto bene com’è
fatta la Terra nelle sue parti
emerse, mentre sotto la superficie
del mare si celano ancora
grandi misteri - osserva
Angelo Camerlenghi, geologo
di Trieste che studia i fondali -.
Prsino il pianeta Marte sta diventando
più familiare rispetto
ai fondali degli oceani. Storicamente
usato come discarica di
rifiuti, il fondo del mare, invece,
è fonte preziosissima di risorse,
che vanno indagate, conosciute
e preservate». L’azione
geodinamica della litosfera
oceanica deve essere ancora
compresa nei suoi dettagli ed è
fondamentale chiarirne il ruolo
anche per capire i cambiamenti
climatici. Studiare la pericolosità
geologica dei fondali marini
è, invece, utile per prevenire
situazioni di elevato rischio per
l’industria e gli insediamenti
umani lungo le coste.
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Quanto è verde la geologia
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LUNEDÌ
Giornata delle
Nazioni Unite
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MARTEDÌ
Giornata mondiale
della posta
MERCOLEDÌ
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La parola ambiente: una paternità illustre
Il termine ”ambiente“ nasce
come participio presente del
verbo latino ”ambire“ che significa
”andare intorno“. È il fondatore
della scienza moderna,
Galileo Galilei (1564-1642),
nel suo trattato Il Saggiatore
a usare per la prima volta la
parola ambiente anche come
sostantivo per denotare
uno spazio. Nel
1800, sotto l’influenza
della cultura francese,
l’accezione del termine
diventa generica. Il significato,
da allora, si è esteso all’ambito
scientifico storico sociale con
usi estensivi e figurati. (Tratto
dalla mostra L’ambiente di
Galileo, realizzata nel 2020
dalla Settimana del Pianeta
Terra in collaborazione con il
Ministero dell’Ambiente
e della Tutela
del Territorio e del
Mare). (r.c.)
Non tutti sanno che Charles
Darwin era anche un geologo,
oltre che biologo naturalista,
antropologo ed esploratore. «Il
padre della Teoria dell’Evoluzione
– spiega Giulia Realdon,
insegnante di Scienze della
Terra – rivoluzionando la storia
dell’uomo, ricostruì anche quella
dello sviluppo della vita sulla
Terra, teorizzando l’antenato
comune da cui le specie animali
e vegetali discendono e proll
contributo di
Darwin alla geologia
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settimana 44
GIOVEDÌ
Giornata mondiale
per il patrimonio
audiovisivo
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ottobre 2022
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DOMENICA
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Il diario continua a pag. 162
cedono per selezione naturale
dei caratteri ereditari». Con le
sue opere, lo studioso inglese
ha fornito un contributo fondamentale
per la centralità della
geologia nella comprensione
dei meccanismi di evoluzione
della vita.
il punto di vista dei Chinson
a cura di Mario Airaghi
Quanto è verde la geologia
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quanto è verde la geologia
La storia di questo Pianeta
a cura di Claudia Lupi, docente del Dipartimento di Scienze della
Terra e dell'Ambiente, Università degli Studi di Pavia
Pete Linfort, Pixabay
Dal clima del passato
al clima del futuro
Viviamo in uno straordinario
Pianeta, abitabile da
almeno 4 miliardi di anni.
La sua storia, racchiusa all'interno
delle rocce, ci permette
di conoscerne l’evoluzione nel
tempo a diverse scale temporali.
Le Geoscienze, con i loro archivi,
forniscono gli strumenti per
descrivere il sistema climatico
naturale, privo, cioè, dell’impatto
antropico. Possiamo, così,
scoprire come il Pianeta abbia
reagito al variare della quantità
di radiazione emessa dal Sole
e quali risposte ciascuna delle
componenti del sistema abbia
messo in atto per mitigare o
adattarsi a tali perturbazioni.
Una corretta conoscenza delle
dinamiche del sistema climatico
naturale e lo studio degli effetti
delle variazioni della temperatura
terrestre, oppure della
concentrazione dei gas serra
registrati nel record geologico,
possono essere la chiave di
lettura dei futuri cambiamenti.
I dati provenienti da misure chimiche,
fisiche e biologiche effettuate
sugli archivi paleoclimatici
documentano le condizioni durante
particolari intervalli della
storia della Terra che possono
essere considerati analoghi
dell’attuale riscaldamento globale.
Lo studio del clima del
passato permette, quindi, di
raccogliere le sfide della Climatologia
e aiutare gli scienziati
a costruire robuste proiezioni
del clima futuro. Queste informazioni
sono indispensabili sia
per identificare e quantificare
il ruolo antropico sul Pianeta
sia per verificare il corretto funzionamento
dei modelli matematici
usati per prevedere il
clima futuro. Il cambiamento in
atto coinvolge la società a tutti
i livelli, ponendo problemi legati
alle risorse alimentari, idriche
e alle grandi migrazioni. Solo
un approccio multidisciplinare
e trasversale sarà in grado di
fornire risposte alle grandi sfide
che la società dovrà affrontare.
Marine litter: nuova frontiera di studio
«
Le
scienze del mare sono discipline complesse e connesse
fra loro: ecologia marina, oceanografia, biologia vegetale
delle piante marine, per citarne alcune, dalle acque dei porti
fino al mare aperto. Competenze multidisciplinari per gestire e tutelare
l'ambiente marino». Silvia Merlino è una fisica, ricercatrice dell’Istituto
di scienze marine del Cnr di Lerici, La Spezia. Studia la dinamica delle
masse d’acqua, ma si occupa anche, ultimamente sempre di più, dei
“Marine litter”, rifiuti dispersi dall’uomo in mare e sulle spiagge. «Sono
purtroppo molti i materiali che di recente hanno invaso l’ambiente
marino, minacciando in alcuni casi anche la salute delle persone»
Brian Yurasits on Unsplash
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quanto è verde la geologia
Il 13 ottobre si celebra…
a cura di Silvia Alparone e Silvio Seno
cocoparisienne, Pixabay
La giornata della
riduzione dei disastri
Il 13 ottobre si celebra la Giornata
internazionale per la riduzione
del rischio dei disastri
naturali: istituita dall’Onu nel
1989, ha lo scopo di sensibilizzare
i governi di tutti i paesi del
mondo sulla sempre maggiore
frequenza e consistenza delle
catastrofi. In Italia l’88% dei comuni
è a rischio di frane o alluvioni
e sono pochi i cittadini al
riparo da eventi naturali avversi.
Fra le cause ci sono certamente
la cementificazione, che impedisce
alle acque piovane di
infiltrarsi nel sottosuolo, facendole
scorrere rovinosamente
in superficie, e il cambiamento
climatico: sempre più spesso,
infatti, si verificano fenomeni
meteorologici tali da concentrare
in poche ore quantità di pioggia
che dovrebbero precipitare
in tempi molto più lunghi.
Geo quest: il gioco virtuale
con la geologia
Giovanna Lucia Piangiamore, ricercatrice dell’Istituto Nazionale
di Geofisica e Vulcanologia, consiglia a chi fosse
interessato a questi temi di provare a giocare a GeoQuest.
«Si vive un’avventura interattiva e multidisciplinare – racconta
la ricercatrice – in cui ogni giocatore risponde con il proprio
device (smartphone, tablet o computer) ai quesiti posti durante
lo storytelling e il sistema decide a maggioranza la risposta».
Una voce narrante consente l’inclusione degli ipovedenti e i
sottotitoli a quella degli ipoudenti; il sistema multilingua
consente l’approccio Clil; le attività hand on
correlate veicolano le scienze sperimentali. Ideale
per le scuole.
La
tecnologia
misura
la Terra.
Anche
da lontano
Centinaia di satelliti ci
sorvolano e restituiscono
una radiografia
della Terra, globale e di
grande dettaglio (vedi la copertina
della GreenPlanner
che hai in mano). Dallo spazio
si misurano gli spostamenti
delle frane; arrivano
dati sui pericoli naturali; dalle
alluvioni ai movimenti del
suolo dovuti ai terremoti si
osserva, persino, la qualità
delle acque. Le immagini da
satellite si abbinano spesso
con i laser scanner da aereo
o da terra, strumenti che
producono rappresentazioni
3D
digitali ad alta
risoluzione:
si può monitorare
così il
flusso di lava e
gas di un vulcano
in eruzione senza affrontare
situazioni pericolose.
Sempre più sensori, che
osservano dall’alto la Terra,
dialogano poi attraverso la
tecnologia dell’Internet delle
Cose.
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appunti del mese
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novembre /
Tecnologie smart
Le Maldive sono uno dei paradisi terrestri e anche tra le mete turistiche più desiderate.
Qui vediamo le isole: in rosso la vegetazione, mentre in blu e azzurro le
acque cristalline. Ma il mare può essere anche una grossa minaccia. Maldive è la
nazione più piatta al Mondo con il punto più alto di 3 metri slm e 1 metro sotto.
Per tale ragione le isole sono estremamente fragili a causa dell’innalzamento dei
mari che con questo ritmo le vedrebbe scomparire. La soluzione può essere solo
tecnologica?
© Contains modified Copernicus Sentinel data (2015), processed by ESA, CC BY-SA 3.0 IGO
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LUNEDÌ
Giornata mondiale
del risparmio
31
MARTEDÌ
Giornata mondiale
vegan
1
MERCOLEDÌ
2
AM AM AM
PM PM PM
Tecnologie su cui puntare
Tante le tecnologie che ci daranno
una mano a effettuare la
necessaria transizione ecologica.
Molte hanno a che fare con
la produzione e uso dell’energia
pulita. Un settore in grande
e continua evoluzione che sta
raggiungendo anche livelli di
costo alla portata di tutti. Una
transizione ecologica che può
generare interessanti sviluppi
professionali
Vediamo i filoni più importanti:
• Smart grid (reti elettriche in-
telligenti) associate anche alla
digital energy (uso di tecnologie
digitali avanzate lungo la filiera
dell’energia);
• Mobilità elettrica (utilizzo
dell’energia elettrica per la movimentazione
di cose e persone);
• Energy storage (accumulo
e stoccaggio dell’energia): qui
si gioca un’importante tappa
dell’efficienza energetica;
• Smart building (edifici gestiti
in maniera intelligente e automatizzata);
• Fonti rinnovabili, ovvero tutte
quelle forme di energia che rispettano
le risorse provenienti
dal mondo naturale, non inquinano
e non si esauriscono, dal
momento che hanno la capacità
di rigenerarsi. Elenchiamo le principali:
fotovoltaico, geotermico,
eolico, idroelettrico. Sul nucleare
andrebbe aperto un capitolo a
parte: finché non si troverà soluzione
alla produzione delle scorie
(che con le ultimissime ricerche
sembrano essere minimizzate)
non andrebbe – secondo molti –
essere valutata come un’energia
pulita e sicura;
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settimana 45
GIOVEDÌ
AM
3
VENERDÌ
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SABATO
Giornata mondiale
della consapevolezza
sugli tsunami
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ottobre/novembre 2022
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Giornata internazionale
della prevenzione sullo
sfruttamento dell’ambiente
nella guerra e nei conflitti
armati
DOMENICA
• Idrogeno: se ne parla sempre
più tra grandi fan e detrattori.
Sicuramente è una possibile
alternativa pulita. Ma quanta
energia spreca al momento?
• Intelligenza artificiale (vedi a
proposito l’articolo pubblicato
a pag. 170).
Cosa abbandonare subito
Le fonti con le esternalità più negative (costi sociali legati ai
cambiamenti climatici, all’inquinamento atmosferico, al degrado
dei suoli e dei corpi idrici, alla deforestazione e alla perdita
di biodiversità oltre a fattori legati alle malattie professionali,
al traffico e alla perdita di valori ricreazionali ed estetici) sono:
carbone (4.780 miliardi di dollari)
petrolio (2.000 miliardi di dollari)
gas naturale (552 miliardi di dollari).
Lo affermano Benjamin K. Sovacool, Jinsoo Kim e Minyoung Yang.
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Tecnologie smart
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LUNEDÌ
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AM AM AM
PM PM PM
Ricaricati che ti passa con il Fv addosso
Fra non molto, l’ansia per la batteria
scarica potrebbe diventare
un ricordo grazie alla possibilità
di ricaricare i cellulari dagli abiti
che indossiamo o dallo zaino che
portiamo sulle spalle. Sono solo
alcune delle applicazioni delle
celle fotovoltaiche (Fv) realizzate
con semiconduttori organici che,
grazie alla loro struttura flessibile,
possono essere installati su
oggetti di forme e materiali inaccessibili
a quelle tradizionali, rigide
e non flessibili. Tuttavia, fino
a oggi le celle organiche hanno
dovuto fare i conti con le perdite
di efficienza dovute a una fisica
complessa. Dopo 4 anni di ricerche,
un gruppo del Politecnico di
Milano e dell’Università di Erlangen-Norimberga
ha fabbricato
celle utilizzando due materiali organici
fotoattivi, il Wf3, un copolimero,
e l’O-Idtbr, una molecola
più piccola, riuscendo a ottenere
un’efficienza di conversione del
12%, abbastanza vicina al massimo
finora raggiunto del 17%.
Come le foglie...
ci illuminiamo
Le sperimentazioni in corso
all’Istituto di scienza e
tecnologia dei materiali
ceramici sulle celle fotovoltaiche
a coloranti organici
prendono spunto dalle
foglie che da centinaia di
milioni di anni catturano e
trasformano in elettricità
(e nutrienti e ossigeno) la
radiazione solare.
I prototipi sviluppati dall’Isti-
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settimana 46
GIOVEDÌ
Giornata mondiale
per la scienza,
la pace e lo sviluppo
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SABATO
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novembre 2022
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DOMENICA
Giornata mondiale
della gentilezza
13
tuto utilizzano un substrato
conduttore, spesso di vetro,
su cui viene depositato
uno strato poroso, che può
essere un semiconduttore
inorganico come l’ossido di
titanio. Viene, poi, applicato
un colorante organico –
tipo il succo di mirtillo – che
cattura l’energia luminosa,
come fa la clorofilla delle
piante. Il risultato è una
cella fotoelettrochimica che
genera elettricità come una
foglia.
IL DATO
L’Italia ha guadagnato due posizioni
nella classifica sulla capacità
di attrarre investimenti
nelle energie pulite, passando
al 17esimo posto su scala
globale. Un segnale incoraggiante,
che arriva dopo anni di
scarsa dinamicità del mercato
delle rinnovabili. L’interesse,
le tecnologie e le capacità
non mancano, ma restano da
risolvere intralci normativi e
burocratici. (Fonte: Ernst & Young)
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Tecnologie smart
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LUNEDÌ
Giornata mondiale
del diabete
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MARTEDÌ
MERCOLEDÌ
Giornata internazionale
della tolleranza
AM AM AM
PM PM PM
Biotecnologie al centro
della transizione ecologica
Trasversali a tutto il mercato,
ma con una missione ben chiara:
contribuire a risolvere i problemi
I COLORI DELLE BIOTECNOLOGIE
Applicazioni a processi
e prodotti in ambito
agricolo
GREEN
BIOTECHNOLOGY
Applicazioni a processi
e prodotti in
ambito industriale
BLUE
BIOTECHNOLOGY
BIOTECHNOLOGY
WHITE
BIOTECHNOLOGY
del nostro Pianeta. Non è utopia.
E la pandemia lo ha dimostrato.
La soluzione è arrivata proprio
Applicazioni
in ambito marino
RED
BIOTECHNOLOGY
Applicazioni per
la salute (farmaci,
enzimi e diagnostica
molecolare)
dalle aziende biotecnologiche
che hanno messo a punto i vaccini,
così come tutti gli altri strumenti
di diagnostica.
Ma anche la Terra trae soluzioni
alla propria situazione traumatica
dalle biotecnologie. Inquinamento
e crisi climatica entrano
nei laboratori che si prendono
cura dell’ambiente, degli alimenti,
dell’inquinamento. «Che siano
White, Red, Blu o Green – spiega
Susanna Cotecchia, docente del
Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie
e Biofarmaceutica
dell’Università di Bari – i settori
biotech sono trasversali e tutti
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settimana 47
GIOVEDÌ
Giornata internazionale
degli studenti
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Giornata internazionale
SABATO
dell’uomo
novembre 2022
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DOMENICA
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Giornata universale
del bambino
Giornata internazionale
della memoria
transgender
Giornata mondiale del
ricordo delle vittime del
traffico stradale
collaborano per la sopravvivenza
di questo Pianeta».
RISORSE BIOLOGICHE
Naturali e rinnovabili sono alla
base di nuovi prodotti che vanno
a definire il mercato della
bioeconomia. Questo comprende
ormai non solo i settori
tradizionali - agricoltura, pesca,
acquacoltura e selvicoltura
- ma anche ambiti economici
più moderni, come quelli delle
bioenergie.
BIOTECNOLOGIA: COSA SIGNIFICA? Secondo l’Enciclopedia
Treccani, la biotecnologia può essere descritta come la scienza
che attraverso l’utilizzo di processi, organismi o sistemi biologici
crea prodotti destinati a migliorare la qualità della vita
dell’uomo.
Anche se il termine “biotecnologia” è stato coniato solo nel
1992, da sempre ne facciamo uso: il latte che si trasforma
in formaggio, l’uva in vino, il pane che lievita sono solo alcuni
esempi di questo primo utilizzo.
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Tecnologie smart
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LUNEDÌ
Arbor day (Italia)
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MARTEDÌ
MERCOLEDÌ
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Forti le aspettative sull’idrogeno verde
L’idrogeno verde potrebbe
diventare sostenibile a breve
aprendo la strada al raggiungimento
europeo dell’obiettivo
zero emissioni entro il 2050.
Purtroppo, la sua produzione
è ancora costosa, inquinante
e l'utilizzo non è vantaggioso.
Tuttavia, il fascino dell’idrogeno
come vettore energetico del
futuro è molto grande. L’Alleanza
europea per l’idrogeno
pulito ha obiettivi ambiziosi in
termini di diffusione di questa
Idrogeno per cosa?
Traffico aereo
Industria chimica
Trasporto navale Settore automotive
Industria siderurgica
Residenziale
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settimana 48
GIOVEDÌ
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VENERDÌ
Giornata internazionale
per l’eliminazione
della violenza
contro le donne
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novembre 2022
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DOMENICA
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Il diario continua a pag. 176
tecnologia in Europa entro il
2030 e mira a riunire produzione
e domanda di idrogeno
rinnovabile a basse emissioni
di carbonio nell’industria, nella
mobilità e in altri settori, con
il trasporto e la sua distribuzione.
Questi obiettivi saranno perseguiti,
tra l’altro, tramite un
programma di investimenti
e progetti concreti in risorse
e attori per installare nell’Unione
Europea almeno 6GW
di elettrolizzatori per l’idrogeno
rinnovabile entro il 2024 e
40GW entro il 2030.
il punto di vista dei Chinson
a cura di Mario Airaghi
Tecnologie smart
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tecnologie smart
Prospettive tecnologiche
a cura di Paolo Galli
L’Intelligenza artificiale, ecco come
può migliorare le nostre vite
Il futuro sarà digitale e i computer ci aiuteranno
a vivere meglio: un simile slogan
da tempo ci accompagna – per la verità
anche con scenari inquietanti, raccontati
da romanzi e film – ma ora, grazie alle
possibilità di calcolo e di memorizzazione
di sistemi informativi, può diventare davvero
realtà.
In parole semplici, l’Intelligenza artificiale
è la capacità di una macchina – non pensiamo
soltanto ai computer, oggi grazie ai
microchip l’intelligenza può essere inserita
ovunque – di ragionare, di imparare, di
pianificare ma anche di creare. Soprattutto,
in abbinamento al Machine learning,
di accumulare esperienza e conoscenza
rispetto ai compiti svolti.
Per i benefici che questa evoluzione può
portare alla vita umana – tra i principali
oggi potremmo indicare i risultati coerenti
con quanto ci aspettiamo che ci forniscono
i motori di ricerca, le capacità dei
veicoli a guida autonoma, ma anche gli
assistenti personali e gli elettrodomestici
intelligenti – l’Ia è diventata centrale
nelle strategie e nelle politiche di trasformazione
digitale dei Governi. Soprattutto
dell’Unione europea, per le ricadute
positive che un sistema computazionale
intelligente e auto-apprendente potrebbe
portare nei campi della tutela dell’ambiente,
del contrasto ai cambiamenti climatici,
della medicina. Facendo crescere anche la
soddisfazione dei lavoratori. Per esempio,
l’Unione Europea ha cofondato il progetto
di ricerca SatisFactory il quale, attraverso
sistemi collaborativi e di realtà aumentata
stimola positivamente la soddisfazione
dei lavoratori nelle fabbriche che possiamo
definire "intelligenti".
L’intelligenza artificiale
nella vita quotidiana
Case, città e infrastrutture smart: pensiamo ai termostati
intelligenti che imparano dai nostri comportamenti
per ottimizzare energia; nelle città l’Ia potrà
migliorare la viabilità, ridurre gli ingorghi, mostrare i
punti di parcheggio disponibile. O anche lanciare allert
per avvertire i cittadini di fronte a eventi catastrofici.
Veicoli a guida autonoma: prodotti di questo
tipo disponibili sono ancora rari, ma i mezzi di
trasporto odierni hanno già funzioni di sicurezza che
usano l’Ia – sensori e assistenti di guida che accompagnano
il conducente rendendola più sicura, navigatori,
centraline per la segnalazione dei guasti.
Salute, diagnosi e prevenzione delle malattie:
il settore forse in cui l’intelligenza artificiale
può dare il meglio di sé perché i dati da analizzare
sono tantissimi e la potenza di calcolo, i pattern
logici da sfruttare e i modelli statistici permetteranno
di migliorare diagnosi mediche e mettere in campo
attività di prevenzione.
Filiera agricola e alimentare: grazie all’intelligenza
artificiale si può costruire un sistema
alimentare sostenibile, minimizzando l’uso
di fertilizzanti, pesticidi e irrigazione, aiutando la produttività
e riducendo l’impatto ambientale. Oggi, già
molte fattorie in Europa utilizzano l’Ia per tenere sotto
controllo i movimenti, la temperatura e l’alimentazione
del bestiame.
Produzione industriale intelligente: con i robot
si può migliorare l’efficienza nelle fabbriche
ma anche effettuare la manutenzione
predittiva degli impianti o pianificare i canali di vendita.
greenplanner 170
SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA AMBIENTALE
tecnologie smart
Sima Verified, il marchio
per le aziende sostenibili
SIMA VERIFIED
La Società Italiana di Medicina
Ambientale (Sima)
fino dalla sua nascita si
è posta l’obiettivo di garantire
la coerenza fra quanto le
aziende dichiarano e l’impegno
alla tutela della salute
nella sua più ampia accezione.
Il marchio Sima Verified garantisce
proprio che ciò che le
aziende comunicano con ogni
supporto, packaging compreso,
sia in linea con la reale capacità
di monitorare, mitigare o eliminare
l’esposizione umana, degli
animali e dei vegetali ai determinanti
ambientali e sociali della
salute, come l’inquinamento
dell’aria, dell’acqua, del suolo,
elettromagnetico e di migliorare
la sostenibilità ambientale
nel suo complesso.
Questo marchio, lanciato da
Sima nel 2016, coinvolge oggi
aziende di tutto il mondo, dalle
multinazionali alle Pmi ed è
riconosciuto come elemento di
qualità e garanzia da pubbliche
amministrazioni, stakeholder,
mercati internazionali, soprattutto
nei settori agroalimentare
e delle tecnologie per il monitoraggio
e la mitigazione degli inquinanti.
Un valore aggiunto che
spesso facilita le aziende verso
l’apertura di nuovi mercati.
© Klaus Rockenbauer - Vallata
Energie rinnovabili
Per conoscere le imprese
LEITWIND: unici nell’eolico italiano
turbine eoliche in funzione e 440.585.000
132 kWh di energia pulita prodotta nel 2020:
questi i numeri che mettono in luce le prestazioni
delle turbine LEITWIND in Italia. Da sottolineare che
LEITWIND è l’unico produttore italiano di impianti
eolici classe Megawatt e leader nel segmento 1 MW.
Con sede a Vipiteno, all’estremo nord dell’Alto Adige,
LEITWIND ha mosso i suoi primi passi con lo sviluppo
del DirectDrive, sistema di azionamento diretto e
cuore pulsante degli impianti eolici. Specializzata in
singole installazioni, LEITWIND,
offre la soluzione perfetta per
qualsiasi zona, indipendentemente
dalle condizioni morfologiche
e di ventosità, garantendo
sempre la produzione ottimale di
energia. La strategia LEITWIND
mira a progetti customizzati, repowering
e autoconsumo.
AEROGENERATORI COME E PERCHÉ
• per il segmento dei Registri l’aerogeneratore
LTW90 con una potenza nominale di
1,0MW. Grazie all’elevato diametro rotore,
questa turbina eolica garantisce un’eccezionale
produzione di energia elettrica anche
in zone con ventosità medio basse;
• per le Comunità Energetiche e l’autoconsumo
l’aerogeneratore LTW42. Con una
potenza nominale da 200kW a 500kW, unico
nel suo genere, fornisce le performance
degli aerogeneratori tecnologicamente più
avanzati ad una taglia medio piccola che
soddisfa le esigenze di gruppi di piccoli investitori,
amministrazioni pubbliche e Pmi.
La soluzione perfetta per la produzione
decentralizzata dell’energia.
Leitner Ag/Spa - Via Brennero, 34 39049 Vipiteno (BZ) Italia
greenplanner 171
tecnologie smart
Tendenze
Spazio, ultima frontiera
per il controllo di clima
e inquinamento
I
dati che provengono dalle osservazioni spaziali stanno diventando
un elemento fondamentale di controllo delle emissioni di gas a
effetto serra, che poi sono diretta conseguenza dei cambiamenti
climatici e dei loro effetti nefasti sull’ambiente e sulla salute umana.
La prima regola per risolvere un problema, tuttavia, è misurarlo; senza
definirne le dimesioni precise, quindi, non è possibile intervenire per
fare leggi e norme puntuali.
«Per fortuna - dice Giovanni Sylos Labini, Ceo di Planetek Italia,
società benefit che fornisce soluzioni per valorizzare i dati geospaziali
- grazie a un fiume in piena di dati dallo spazio, in costante aumento
per qualità e quantità siamo testimoni di una evoluzione da Earth
Observation a Earth Intelligence». Cosa significa? Che grazie ai dati
provenienti da differenti sensori spaziali insieme alle osservazioni in
sito, industrie anche con un elevato impatto ambientale - per esempio
l’Oil & Gas – potranno monitorare il loro impatto climatico e le azioni
di mitigazione.
In questo contesto la Fondazione Cmcc ha sviluppato e reso disponibile
un servizio di Data delivery per facilitare la diffusione dei dati
prodotti e utilizzati nelle proprie attività. Un unico punto d’accesso
- aperto e gratuito - per la disseminazione e l’utilizzo dei dataset
prodotti nell’ambito dei propri progetti di ricerca, inclusi quelli relativi a
servizi internazionali come Copernicus.
«I servizi di Copernicus - racconta Mauro Facchini, head of Earth
Observation Unit - Dg Defence Industry and Space European Commission
- forniscono lunghe serie di dati che coprono diversi decenni,
che ci permettono di rilevare i cambiamenti e le tendenze nel nostro
ambiente e di modellare il possibile futuro sotto diversi scenari».
Dai dati elaborati attraverso il programma Copernicus nascerà anche
una forte accelerazione verso la transizione digitale ed ecologica
teorizzata dal Green Deal europeo.
© Andrew Brookes AB Still LTD
a cura di Paolo Galli
Sentinelle
nello spazio
Le tecnologie aerospaziali
posso aiutarci a ridurre
l’inquinamento responsabile
dei cambiamenti climatici?
La risposta è affermativa
e l’impegno in questo settore
di ricerca dovrà intensificarsi
nei prossimi anni, soprattutto
per lavorare a tecnologie satellitari
in grado di identificare
le emissioni di metano - un
potente gas serra con oltre 80
volte il potere di riscaldamento
della CO 2
, responsabile di più
del 25% di quello che stiamo
vivendo. Da qui la necessità
di individuare e quantificare in
modo efficace le emissioni di
metano sulla superficie terrestre.
In che modo? Attraverso
le tecnologie satellitari, come
MethaneSat, il più recente di
un gruppo sempre più numeroso
di satelliti per l'individuazione
di questo gas. «Intanto a
oggi, i 16 satelliti Esa operativi
e quelli in via di sviluppo - spiega
Simonetta Cheli, head of
Strategy Programme & Coordination
Office - contribuiscono
all’implementazione delle
politiche per la salvaguardia
del Pianeta. Satelliti come Copernicus
Sentinel-5P o Envisat
forniscono informazioni
rilevanti su una moltitudine di
gas che hanno un forte impatto
sulla salute dell’uomo e registrano
altri fenomeni causa
e conseguenza del cambiamento
climatico».
greenplanner 172
Per conoscere le imprese
I grandi impianti di
ventilazione secondo Sintra
a qualità di un ambiente
«L di lavoro è fondamentale
per il benessere di ogni individuo».
Questo, il mantra che
Marco Zambolin, fondatore di
Sintra e profondo conoscitore
dei sistemi di trattamento dell’aria
nei grandi ambienti di lavoro,
sottolinea ripetutamente.
La sua impresa - Sintra, Sistemi
innovativi di trattamento aria
- in effetti non è solo una realtà
italiana che produce canali perforati,
ma è un’azienda che crea
soluzioni per il benessere negli
ambienti industriali. Ma non solo
«il nostro core business è risolvere
i problemi aeraulici, negli
impianti di grande volume» spiega
Zambolin, classe 1952. Nel
1981, dopo un decennio di esperienze
nel settore del risparmio
energetico industriale, Zambolin
concepisce una particolare tecnologia
che invece di “lanciare”
l’aria condizionata con bocchette
o diffusori, utilizza dei canali
opportunamente perforati per
“spingere” tutta l’aria dell’ambiente
con risultati straordinari.
Dopo 15 anni di ricerca, di cui due
col CNR-ENEA, nel 1995 costituisce
Sintra con la precisa
missione di sviluppare
questa tecnologia denominata
MIX-IND®.
CONOSCERE MIX-IND®
In questi ultimi 25 anni
il know-how acquisito
Il nuovo centro ricerche e produzione MIX-IND® Pilota
Negli ultimi anni, c’è stata una svolta importante
verso l’ecosostenibilità da parte dei clienti di Sintra:
l’aria buona e gestita bene è tra i primi elementi presi
in considerazione. Qui si inseriscono le soluzioni di
Sintra che sono figlie di una visione ecologica del suo
fondatore e non da oggi. Per spiegarle bene Marco
Zambolin ha voluto investire oltre 6 milioni di euro
nella costruzione di un
centro di ricerca pilota per
far capire che la costruzione
di uno stabilimento
industriale può essere in
armonia con la vita dei dipendenti
e con la natura
circostante. Nasce così un
nuovo concept di demo
center: qui si testeranno
le situazioni più estreme,
TRA I CARDINI BASE DEL CENTRO RICERCHE
MIX-IND® PILOTA c’è l’indipendenza energetica
dello stabile, grazie anche ai sistemi di
fotovoltaico e alla gestione ottimale delle
riserve d’acqua. Attorno al fabbricato si sta
risvegliando un’armoniosa biodiversità, tra
piante, pesci e animali selvatici. «Oggi – secondo
Zambolin ideatore del sito – anche l’industria
metalmeccanica può produrre rispettando e
mettendo in risalto la natura per sensibilizzare le
persone, cominciando dai propri dipendenti».
da Sintra nel concepire sistemi
sempre più innovativi ha permesso
di sviluppare numerosi
brevetti, applicabili in particolare
in ambienti di grande volume.
MIX-IND® permette, rivoluzionando
il concetto di comfort,
notevoli risparmi energetici e
di investimento partendo dalla
riduzione delle materie prime
utilizzate.
È questa l’anima di MIX-IND®
che raccoglie in sé un portafoglio
di soluzioni innovative per il trattamento
degli ambienti di grande
volume.
La strategia Green è dettata dalla
missione di Sintra da poco trasformatasi
in Srl Benefit: essere
un’azienda impegnata nella ricerca
e nello sviluppo di nuove
tecnologie di climatizzazione.
Ecco perché l’azienda rinveste
annualmente tutti gli utili.
quelle che sono già state installate presso molti
clienti in tutta Europa tra cui FIAT, PSA, AIRBUS,
AMAZON, CARREFOUR DECATHLON, PRADA, CINE-
CITTA, FIERAMILANO...
Il Centro Ricerche MIX-IND® Pilota è a disposizione
di Università e di ricercatori interessati a sviluppare
nuove tecnologie per ambienti di grande volume.
Sintra Srl Benefit, Corso Europa, 24 - 28010 Fontaneto D’Agogna (NO).
Il nuovo centro ricerche e produzione MIX-IND® Pilota: Via Novara, 35 – 28019 Suno (NO)
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dicembre /
Verso l’Agenda 2030
Il rosso che spicca in questa immagine scattata dal Sentinel ed elaborata dalla Esa non è lava,
e non simboleggia un cuore, ma rappresenta la fitta vegetazione di quest’isola vulcanica nella
Polinesia francese. L’isola prende il nome di Moore e con le sue montagne e le sue acque
cristalline è uno dei paradisi terrestri. Negli anni è diventata una meta turistica, ma con la
presenza dell’uomo ha iniziato a subire dei drammatici cambiamenti che potrebbero avere
degli effetti irreversibili. Sono diversi i Goal dell’Agenda 2030 che insistono sulla salvaguardia
dei territori e della biodiversità: ne parliamo nelle prossime pagine.
I testi di questo mese sono stati redatti da Chiara Guizzetti
© Contains modified Copernicus Sentinel data (2017), processed by ESA greenplanner 175
LUNEDÌ
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I Goal che contano
Salute e benessere: a che punto siamo?
Nel 2015 alle Nazioni Unite i
leader di 150 Stati hanno deciso
di promuovere azioni per lo
sviluppo globale, il benessere
umano e l’ambiente: sono stati
così definiti 17 Sustainable
development goal e 169 sotto
obiettivi. Contenuti nell’Agenda
2030 puntano a porre fine alla
povertà, a lottare contro l’ineguaglianza,
combattere i cambiamenti
climatici e costruire
società pacifiche.
Lo dicono gli
indicatori: in
Italia la speranza
di vita
in uno stato
di buona
salute è passata da 57,7 anni
nel 2010 a 58,6 anni nel 2019
(fonte Asvis). La prevenzione
sanitaria non viene fatta solo
negli ospedali ma, soprattutto,
sul territorio. Promuovere uno
stile di vita sano, più consapevole
dell’importanza dell’alimentazione,
del movimento e
dell’attività sportiva, del giusto
riposo, del rispetto della natura,
aiuta anche a colmare il divario
sociale tra le persone e a raggiungere
altri obiettivi dell’Agenda
2030 (in particolare, il 2,
il 15 e il 16).
La nostra salute è direttamente
correlata a quella dell’ambiente
in cui viviamo. Per cui prenderci
cura del Pianeta significa anche
preservare noi stessi. Quindi,
pensiamoci.
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settimana 49
GIOVEDÌ
Giornata mondiale
contro l’Aids
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Giornata
internazionale per
l’abolizione della
schiavitù
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SABATO
Giornata
internazionale
delle persone
con disabilità
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novembre/dicembre 2022
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DOMENICA
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I libri ci salveranno
Cosa c’è di meglio di un libro,
per nutrire la nostra mente
e tenerla sempre allenata?
Soprattutto se questa esperienza
viene condivisa all’interno
di un gruppo di lettura.
L’iniziativa funziona con poche
e semplici regole: si sceglie un
libro di comune accordo, lo si
legge individualmente, ma se
ne discute insieme, condividendo
l’esperienza, le suggestioni
e le emozioni provate
tra le righe, magari accompagnando
l’incontro con una
tazza di buon tè.
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Verso l’Agenda 2030
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LUNEDÌ
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MERCOLEDÌ
Giornata mondiale
del suolo
Giornata internazionale
del volontariato per lo sviluppo
economico e sociale
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La scuola al centro dell’Agenda 2030
Un’istruzione di qualità può
fare la differenza, dando ai
nostri bambini la possibilità di
avere un futuro e una qualità
di vita migliori. Secondo i dati
forniti dall’Onu, l’iscrizione
nelle scuole primarie
nei Paesi in via
di sviluppo ha raggiunto
quota 91%, anche
se sono ancora molti
(circa 57 milioni) quelli
che ne rimangono esclusi. Il
valore dell’istruzione prima-
ria non riguarda unicamente
l’apprendimento dei principi
di lettura e di scrittura: è
un’esperienza sociale per i più
piccoli, perché li vede coinvolti
in una comunità
di pari in cui possono
confrontarsi, imparare
a conoscersi e a rispettarsi,
soprattutto in un
contesto multietnico
come quello odierno.
Le scuole primarie sono
spesso realtà di quartiere,
fatto questo che favorisce
una continuità di incontro e di
gioco anche dopo la fine delle
lezioni, contribuendo così a
creare maggiore inclusività e
rispetto. Lo sanno bene i professionisti
della pianificazione
territoriale: all’interno del
quartiere, altri spazi possono
essere messi a disposizione
dei più piccoli: la biblioteca, il
parco, l’oratorio, in cui si ha
anche l’opportunità di riscoprire
i giochi antichi, fare attività
motoria all’aria aperta e in
generale prendere confidenza
con lo spazio di prossimità.
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settimana 50
GIOVEDÌ
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dei diritti dell’uomo
SABATO
Giornata
internazionale dei
diritti degli animali
Giornata mondiale
dicembre 2022
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DOMENICA
Giornata
internazionale della
montagna
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All’Università si fa cultura sostenibile
Prende il nome di Rus, la Rete
delle Università per lo Sviluppo
Sostenibile. Rifacendosi
agli Esg (acronimo che
sta per Environmental, Social
e Governance) la Rus parte
dalla considerazione che l’università
può davvero fare la
differenza in tutte e tre le sue
principali aree di azione (sistema
educativo, ricerca e terza
missione). Gli obiettivi programmatici
definiti dalla Rus
puntano, in primis, alla diffusione
della cultura della Sostenibilità
sia all’interno che
all’esterno dei singoli atenei,
attraverso la condivisione e la
valorizzazione di esperienze
e di competenze, nonché la
promozione di azioni concrete
finalizzate al raggiungimento
degli Obiettivi Sostenibili.
Sono ormai già molti gli atenei
italiani che fanno parte
della Rus.
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Verso l’Agenda 2030
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verso l’agenda 2030
Riflessioni
a cura di M.Cristina Ceresa
Fare e non disfare: i rischi celati
dietro la corsa degli Esg
L’umanità deve ora correre
per limitare il riscaldamento
globale. E, nel
frattempo, non creare altri
danni collaterali. Uno di questi
è rappresentato dalla finanza
che si sta accorgendo di
quanto i temi legati alla Sostenibilità
siano cool. Il rischio
di una bolla speculativa, però,
è dietro l’angolo. L'onda verde
potrebbe essere simile all'euforia
che ha fatto schizzare i
titoli tecnologici nel 2000.
Ma c’è un altro problema. Il
nostro Paese più parla di Sostenibilità
più va indietro: secondo
l’Alleanza italiana per
lo Sviluppo Sostenibile che
analizza lo stato di avanzamento
rispetto all’attuazione
dei 17 Obiettivi dell’Agenda
2030 e illustra un quadro
organico di proposte, l’Italia
ha registrato un peggioramento
in 9 dei 17 obiettivi di
sviluppo sostenibile. Siamo
L’OSSERVATORIO SULLA
FINANZA D’IMPATTO
Dati, informazioni e approfondimenti
sulla finanza sostenibile
sono oggetto di studio
dell’Osservatorio "O-Fire"
("Finanza d’impatto e sue ricadute
economiche"), nato da
una partnership tra l’Università
di Milano-Bicocca Banca
Generali Spa e Aifi-Associazione
italiana del private equity,
venture capital e private debt.
Oltre a delineare le caratteristiche
e i principali trend, anche
in correlazione al mercato
europeo l’Osservatorio analizzerà
la capacità di finanziare
attività Environmental, social,
governance, creando valore nel
lungo periodo per gli investitori.
Inoltre "O-Fire" intende approfondire
il contributo, attuale
e potenziale, degli investimenti
"verdi" al raggiungimento degli
obiettivi clima-energia fissati a
livello nazionale e sovranazionale,
tenuto conto delle strategie
del Primo Piano d’Azione
per la finanza sostenibile presentato
nel 2018 dalla Commissione
Europea.
sostanzialmente lontani da
alcuni fondamentali valori di
riferimento: dalla riduzione
delle vittime di incidenti stradali,
al numero di giovani che
non studiano e non lavorano
(i cosiddetti Neet), dalla definizione
da parte delle città di
piani per la gestione dei disastri
naturali alla difesa della
biodiversità.
E dunque come procedere?
L’elemento fondamentale è
la cultura, la formazione, la
crescita di tutti noi su questi
temi. E se le aziende ci credono
veramente che facciano
analisi interna ed esterna il
più possibile.
Le attività di rendicontazione
sono fondamentali.
«La sostenibilità è passata
dall’essere un “nice to have”
a essere un “must have” per
attrarre investimenti e dimostrare
ai propri stakeholder
l’impegno nell’ambito della
Corporate social responsibility
(Csr)» - sostiene Sabrina
Bruschi, business unit manager
per i servizi customizzati
di Tüv Italia. L’opportunità
c’è, il dovere anche. Le parole
chiave – le ricorda il saggio
Carlo Petrini, il presidente di
Slow Food – sono: Rigenerazione;
Transizione ecologica;
Comunità; Educazione. Cerchiamo
allora di renderle attive
al più presto.
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LUNEDÌ
Giornata universale
della copertura
sanitaria
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MARTEDÌ
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La forza delle donne che fanno rete
Creare un network tutto al
femminile, meglio se attraverso
confronti e scambi di idee,
aiuta a far nascere opportunità
di crescita, anche a supporto
della carriera. Basta scegliere la
giusta associazione. C’è Valore
D, per esempio, che sostiene
la leadership al femminile in
azienda. Oppure La carica delle
101, la cui mission è creare occasioni
di incontro tra giovani
startupper e figure altamente
qualificate (manager, imprenditrici
e professioniste). GreenPlanner
anche ha lanciato
un format editoriale nuovo e di
grande successo: PinK&Green
dedicato alle donne attive
nell’economia circolare.
Parità di genere:
a che punto siamo
in Europa?
La strategia sulla condizione
femminile promossa dalla
Commissione europea ha un
obiettivo temporale ben definito
(2020-2025) e due parole
chiave da perseguire: parità di
genere e maggiore integrazione.
A dispetto delle conquiste
degli ultimi anni, restano ancora
radicati gli stereotipi: il
44% degli europei ritiene che
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Giornata
internazionale
dei migranti
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il compito principale per una
donna sia occuparsi della casa
e della famiglia, mentre il 43%
ritiene che quello di un uomo
sia guadagnare denaro. Ma
l’Europa può crescere
in maniera equilibrata
con il contributo di tutti
i suoi cittadini, senza
distinzione di sesso.
Sebbene il numero delle
laureate sia più alto
di quello dei laureati, secondo
le statistiche le donne continuano
a essere sottorappresentate
nelle professioni più
remunerate; la situazione è
peggiorata nel periodo della
pandemia, al punto che, per
sottolineare la gravità di questo
fenomeno, nel mondo anglosassone
è stato coniato il
termine “she-cession”,
cioè recessione al femminile.
Eppure, secondo
la rivista americana
Harvard Business Review,
le aziende con
il numero di donne in
posizioni apicali più elevato
hanno rendimenti finanziari
migliori del 34%, dimostrando
anche una maggiore produttività.
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Verso l’Agenda 2030
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Giornata
internazionale della
solidarietà umana
MERCOLEDÌ
Giornata mondiale
dello snowboard
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Sostenibiltà
sul lavoro
Puntare ai Green Job anche in
fase di formazione. E poi cercare
di diffondere lo spirito
innovativo delle società Benefit
e delle BCorp. Sono questi
trend che prevediamo per il fu-
COSA SONO LE
SOCIETÀ BENEFIT
Dal 2016 le aziende italiane
possono trasformarsi in “Benefit”
aggiungendo nel loro stato una o
più finalità di beneficio comune.
turo nel mondo del lavoro.
Professionisti e aziende
che abbiano in mente un
profitto economico agganciato
al benessere sia dei
dipendenti che del tessuto sociale
in cui si inseriscono. Tutto
questo permetterà anche al
nostro Paese di recepire la Sostenibilità
a tutto tondo.
COSA SONO LE
BCORP
Si tratta di una certificazione che
si ottiene dimostrando il proprio
impatto positivo in termini sociali
e ambientali.
Le Pmi al riscatto
Il tessuto
imprenditoriale
italiano è
caratterizzato
da
imprese
di piccola
e media
dimensione, ovvero da un numero
di aziende con meno di
250 dipendenti e fatturato annuo
non superiore a 50 milioni
di euro. Secondo il rapporto
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Natale
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annuale elaborato da Cerved,
le Pmi, già in epoca pre-Covid
avevano mostrato i primi segnali
di rallentamento di crescita
e redditività, cui si è aggiunta
la riduzione del numero
di nuove imprese, nonostante
l’introduzione di forme societarie
semplificate, nate per dare
slancio all’imprenditorialità. Le
misure necessarie per invertire
questa tendenza riguardano
l’innovazione tecnologica,
gli sgravi fiscali per favorire gli
investimenti, anche occupazionali,
e le strutture di governo
d’impresa proposte dal nuovo
Codice della Crisi.
NO ONE LEFT BEHIND Ambiente, sì. Ma anche sociale. Il “No one
left behind” (non lasciare indietro nessuno) è uno dei principi
chiave dell’Agenda 2030. I suoi 17 goal bilanciano le tre dimensioni
dello sviluppo sostenibile: sociale, economico e ambientale,
cui si aggiunge la dimensione istituzionale. Anche il nostro Paese
è chiamato fortemente ad allinearsi agli obiettivi. Al più presto.
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Verso l’Agenda 2030
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Chi sono i business angel?
Tra i punti previsti all’interno
dell’obiettivo 17 troviamo la
realizzazione di partnership
per favorire la condivisione di
conoscenze, competenze, risorse
finanziarie e tecnologie.
Per le Pmi può essere difficile
accedere a queste fonti ma,
per fortuna, esistono i business
angel, investitori
che, oltre al capitale di
finanziamento, possono
fornire la propria
esperienza, le com-
petenze maturate nel corso
della carriera professionale e
l’accesso alla rete di contatti. Di
fatto, i business angel stanno
diventando una risorsa molto
importante per le imprese:
secondo Iban, l’Associazione
italiana degli investitori informali
in rete, nel 2019 le società
target sono state
88, per un totale di 52,7
milioni di euro investiti,
in aumento rispetto allo
scorso 2018.
Un modello
innovativo
di cooperazione
in agricoltura
Si chiamano Csa, ovvero Community
supported agricolture,
le comunità agricole solidali che
prevedono uno rapporto mutualistico
stretto tra una cooperativa
di agricoltori e una comunità
di persone, le quali partecipano
al rischio di impresa, investendo
una quota di risorse finanziarie
per la produzione agricola;
in cambio, ricevono una certa
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settimana 53
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dicembre 2022/gennagio 2023
quantità di cibo per la famiglia.
Non si tratta solo di finanziamento:
chi partecipa al Csa è
parte attiva nelle scelte strategiche:
quali colture produrre, che
tipo di investimenti sostenere,
quale modello organizzativo
scegliere. Prevale un senso di
partecipazione e di collaborazione
che spesso va oltre le attività
che si svolgono nei campi e che
lo distingue dal più conosciuto
concetto di gruppo di acquisto
solidale; a esso si accompagnata
un’idea di progettualità e di
innovazione in un settore tipicamente
tradizionale.
il punto di vista dei Chinson
a cura di Mario Airaghi
Verso l’Agenda 2030
greenplanner 187
verso l’agenda 2030
Economia
generativa
a cura di Prisco Piscitelli,
vice presidente Sima, epidemiologo ambientale
del Dipartimento di Prevenzione Asl Lecce
I
l Covid19 ha dimostrato che
tutto è interconnesso. Sono
quindi necessarie azioni coordinate,
volte al raggiungimento
simultaneo di una serie di obiettivi:
dall’economia verde fino alla
protezione della salute di tutto
il Pianeta.
Il Green Deal, lanciato dall’Unione
europea nel 2020 per
fissare l’obiettivo di neutralità
climatica entro il 2050 per tutti
i paesi membri, ha aperto nuovi
orizzonti di speranza: per il 2030
è prevista una riduzione delle
emissioni pari almeno al 55% rispetto
ai livelli del 1990.
L'Unione Europea riconosce il
cambiamento climatico e l’inquinamento
ambientale come
una minaccia esistenziale per il
mondo intero e si è impegnata
ad affrontare queste sfide attraverso
una nuova strategia di
crescita che trasformerà l'Ue in
un'economia moderna, sostenibile
e competitiva.
Generare benessere
Le politiche ambientali sono fonte
di generatività verso la nostra
e le prossime generazioni. È la
generatività il vaccino sociale in
grado di rafforzare gli anticorpi
delle nostre comunità contro
le minacce presenti e future nei
confronti della salute umana e
planetaria.
La generatività incorpora tutte le
dimensioni del benessere - fisiche,
mentali e sociali, a cominciare
dalla possibilità di svolgere un
lavoro soddisfacente (in grado di
valorizzare appieno tutte le potenzialità
individuali), avere un
sistema di protezione sociale e
Nuove sfide, nuove opportunità
Il Green Deal europeo ha lo scopo di trasformare le sfide climatiche
e ambientali in opportunità e rendere la transizione giusta
e inclusiva per tutti, senza lasciare indietro nessuna regione e
nessuna persona. Questo impegno politico diventerà un obbligo
legale per gli Stati membri dell’Ue ed è supportato da un piano
d'azione per passare a un’economia circolare in grado di ripristinare
la biodiversità e ridurre l'inquinamento. Il piano è sostenuto
da un enorme impegno finanziario grazie alla mobilizzazione di
investimenti di fondi pubblici e privati.
La crisi del Covid19 ha rappresentato un fattore di accelerazione
di questo processo di contrasto alle disuguaglianze. Sono state
promosse nuove forme di economia sostenibile e generativa,
capace cioè di generare non solo valore economico ma anche di
dare un senso diverso alla vita dei singoli. Alla base c’è la consapevolezza
che le azioni di ciascuno sono in grado di impattare
positivamente sulla vita degli altri e sul pianeta.
copertura sanitaria, un’istruzione
universale e gratuita, vivere in
un ambiente salubre ed essere
consapevoli delle responsabilità
politiche come cittadini.
Gli investimenti pubblici dovrebbero
tener conto anche del potenziale
generativo dei progetti
da finanziare oltre che della loro
capacità di creare valore economico
e posti di lavoro.
Saranno grandi piani come il Green
Deal, già messo in cantiere e
finanziato dall’Unione europea,
a restituirci un futuro migliore. La
svolta verde europea coinvolgerà
ogni settore dell’economia e l’Ue
sosterrà gli investimenti in tecnologie
rispettose dell’ambiente,
digitalizzazione, mezzi più puliti
per i trasporti pubblici e privati,
decarbonizzazione della produzione
di energia e dell’industria,
riduzione dei prodotti chimici
in agricoltura, efficientamento
energetico degli edifici e miglioramento
degli standard ambientali
globali per contrastare l’inquinamento
del suolo, dell’acqua
e dell’aria.
Per realizzare il Green Deal europeo
è essenziale promuovere
il coinvolgimento, la partecipazione
e la creatività dei giovani,
in modo che si sentano parte
della comunità per partecipare
con l’impegno sociale necessario
per far fronte alle sfide presenti e
future.
Leggi anche
greenplanner 188
Per conoscere le imprese
La carta tissue di Essity
è sempre più Green. Vediamo come
Ci passa tra le mani tutti
i giorni, ma la conosciamo
poco. E soprattutto non
sappiamo da dove proviene e
dove finisce. Stiamo parlando
della carta tissue: ovvero dei
fazzoletti, dei tovaglioli e delle
salviette che usiamo per
asciugarci dopo aver lavato le
mani, buona pratica che abbiamo
scoperto utile alla nostra
salute.
Ebbene, questo è il momento
giusto per colmare la superficiale
conoscenza della carta
tissue. Ci viene in aiuto Essity,
azienda svedese che però
produce proprio in Italia gran
parte dei prodotti che mette
sul mercato con i marchi TENA,
Nuvenia, Tempo, Tork, Demak’Up,
Libero, Leukoplast, Jobst
e Actimove.
Le fabbriche sono in Toscana,
nella zona di Lucca. Qui, da diversi
anni gli stabilimenti produ-
cono seguendo le più alte procedure
di efficienza energetica.
L’ultima tecnologia adottata è
ReEnergy+ che - grazie alla turbina
a gas integrata nelle cappe
- permette il recupero dei fumi
Risparmio energetico: 1.700
tonnellate di CO 2
evitate ogni anno
grazie al progetto ReEnergy
di scarico immettendoli nel ciclo
produttivo e utilizzandoli nella
fase di essiccazione della carta.
Chiaro, no? L’energia dello stabilimento
di Altopascio viene
prodotta dall’aria e dall’acqua
recuperata.
Dunque, la carta tissue è
sempre più Green. Anche per
l’origine delle materie utilizzate:
al posto della cellulosa
vergine, vengono sempre più
riutilizzati sottoprodotti delle
lavorazioni agroindustriali –
come residui di arance, mais
o caffè in grado di sostituire
fino al 15% della cellulosa proveniente
da albero. Oppure
gli scarti del grano. Il primo
progetto – Crush – nasce da
un accordo tra Essity e Favini.
Quest’ultimo allarga il marchio
Crush a tovaglioli, carta cucina,
fazzoletti e carta igienica.
Biodegradabili e biocompostabili.
Il secondo prende vita in
Accanto alla Croce Rossa
La Sostenibilità in Essity Italia non è solo una produzione
a basso impatto ambientale, ma anche
sociale. Lo dimostra il supporto di lungo periodo
alla Croce Rossa Italiana. Tra i primi progetti nati da
questa nuova alleanza c’è ‘Vulnerable Women Care’ che vede Essity
al fianco della CRI per supportare la popolazione femminile in condizione
di vulnerabilità attraverso la donazione di prodotti per l’igiene
destinati alle donne che vivono per strada o in condizioni di fragilità
estrema. L’iniziativa prevede la donazione annuale di oltre 60.000
prodotti per l’igiene personale (tra assorbenti e salva slip per l’igiene
intima femminile, carta igienica, mascherine chirurgiche, salviette
umidificate, fazzoletti di carta, etc.) per un totale di 10.000 kit igienici.
Fibra alternativa che sostituirà
quella di provenienza da albero:
15% per il progetto Crush e fino
al 30% grazie alla paglia di grano
convertita in polpa di cellulosa
Germania dove la tecnologia
Phoenix Process di Sft punta
a convertire la paglia di grano
in polpa per la produzione di
prodotti di carta.
Essity Italy S.p.A. Via XXV Aprile, 2 55011 Badia Pozzeveri (Altopascio – Lucca)
greenplanner 189
verso l’agenda 2030
Modelli di business etico sostenibili
a cura di M.Cristina Ceresa
Creating shared value,
la nuova era della Csr
Puntare sulla stakeholder
theory, per non far morire
la Corporate social
responsibility. È questo il suggerimento
di Carlo Bagnoli, ordinario
presso il Dipartimento
di Management dell’Università
Ca’ Foscari Venezia e fondatore
di Strategy Innovation.
Che avvisa: un’impresa che non
considera il “valore condiviso”
(Csv - Creating shared value) è
destinata a subire, prima o poi,
un declino anche della propria
I 5 MODELLI
DELL’APPROCCIO CVS
1
2
3
4
5
Well-being
business model
Green & Circular
business model
Fair-trade
business model
Social need
business model
Society intimacy
business model
Fonte: Dipartimento di
Management di Università
Ca’ Foscari Venezia e
finanziato con la Dgr 948
Responsabilmente
performance economico-finanziaria.
In altre parole: la Csr
ha i giorni contati se non si riposiziona.
I programmi di Csr, infatti, si focalizzano
principalmente sulla
reputazione e hanno un collegamento
limitato con il business,
il che rende difficile giustificarli
e mantenerli nel lungo
termine. Il Csv, secondo Michael
Porter e Mark Kramer - i due
economisti che elaborarono
questa teoria nel 2011 - implica,
invece, un ripensamento
profondo del ruolo dell’impresa
nell’ambito del contesto in cui
opera.
Aziende generatrici non solo di
profitto, ma anche e soprattutto
realtà capaci di migliorare le
condizioni economiche e sociali
della comunità che le circondano
e, di rimando, in grado di
creare condizioni migliori per
le imprese stesse; conseguentemente
l’innesco di un circolo
virtuoso, quindi, costituisce la
base anche del concetto diffuso
di sviluppo sostenibile.
Investimenti finalizzati alla riduzione
degli impatti ambientali,
per il welfare aziendale,
per le attività di comunicazione
e per favorire il dialogo con gli
stakeholder sono esempi di attività,
che imprese di qualunque
dimensione e natura dovrebbero
considerare come assi
portanti della propria attività,
dal momento che soddisfare
tutti i portatori di interessi è
non solo giusto da un punto
di vista etico, ma anche utile a
generare valore nel lungo termine.
Le aziende che abbracciano
il “valore condiviso” – ritiene
Bagnoli - hanno più possibilità
di successo, perché crescono
contemporaneamente lungo le
tre direttrici: economica, sociale
e ambientale, tra loro strettamente
connesse.
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Uniamo
le nostre energie
per un mare
più blu
appunti
Energy4Blue è il nostro grande progetto dedicato alla salvaguardia
dell’ecosistema marino, un enorme polmone blu che consente la vita
sulla Terra. Per questo, da quest’anno, ci impegniamo insieme a UNESCO
in un progetto di ripristino della Posidonia Oceanica, una pianta marina
con un ruolo fondamentale nell’assorbimento di CO 2
e nella conservazione
dell’ecosistema, sempre più minacciata dall’inquinamento del mare e dalle
attività dell’uomo. Un’iniziativa che vede coinvolti azienda, clienti e istituzioni
per generare un cambiamento diffuso e trasversale.
eon-energia.com/energy4blue
greenplanner 191
greenplanner 192
Entra nell'Economia del Bene Comune
Sempre più aziende redigono
il Bilancio del Bene Comune
Economia del Bene Comune è un movimento
internazionale che promuove un
L’
modello socio-economico etico in cui al centro
c'è il benessere delle persone e delle comunità
in armonia con il Pianeta, generando bene
comune e quindi buona qualità della vita e
prosperità per le generazioni presenti e future.
Il modello propone un’economia basata su valori
universalmente riconosciuti
quali la dignità umana, la solidarietà
e la giustizia sociale, la
sostenibilità ambientale, la trasparenza
e la codeterminazione
democratica.
La Matrice e il Bilancio del Bene
Comune sono gli strumenti che
danno concretezza al modello. La
Matrice permette a imprese e organizzazioni,
Comuni e famiglie
di valutare la qualità del contributo
al Bene Comune applicando
i valori fondamentali nella relazione
tra l’organizzazione e i suoi
principali gruppi di stakeholder e
di definire strategie di miglioramento.
In questo modo il rispetto
dell’essere umano e dell’ecosistema
vengono messi al centro
dell’attività economica in un sistema
di creazione di valore condiviso
basato su comportamenti cooperativi,
solidali, ecologici, democratici e inclusivi.
Il movimento, che vede tra i suoi fondatori l’economista
austriaco Christian Felber, è attivo
in tutto il mondo e molte imprese e organizzazioni
hanno pubblicato il loro Bilancio del Bene
Comune, divenendo imprese e organizzazioni
del circuito.
Bilancio del Bene Comune: che cos'è
e come si redige
Il Bilancio del Bene Comune è uno strumento concreto a disposizione
di organizzazioni, imprese e Comuni per valutare il
loro contributo al bene comune. Il Bilancio è sia uno strumento
utile per adempiere alle disposizioni di legge in merito alla
rendicontazione non finanziaria, sia uno strumento strategico e
trasformativo in grado di indirizzare l’organizzazione a mettere
sostenibilità integrale e bene comune al centro del proprio fare
impresa. Il Bilancio è composto da un documento narrativo
a cui si affianca un’autovalutazione, di tipo quantitativo, che
tiene conto delle diverse dimensioni rappresentate dal modello.
L’autovalutazione viene validata attraverso un processo di
valutazione peer o tramite audit esterno. La valutazione peer è
un sistema di garanzia partecipata facilitata da un Consulente
Ebc garante della corretta applicazione del metodo. L’audit è
invece una validazione fatta da un Auditor Ebc, che valida l’auto-valutazione
dell’organizzazione attraverso un controllo delle
informazioni e dei dati forniti nel report. Al termine di questo
processo, il Bilancio può essere pubblicato.
BENEFICI NEL DIVENTARE UN'IMPRESA EBC
Guardare alle proprie attività e processi nella prospettiva
del ”bene comune” permette di monitorare periodicamente
il continuo allineamento dell’impresa alla
propria missione e di coinvolgere i propri stakeholder
in processi di feedback e miglioramento continuo con
un approccio sistemico e strategico al tempo stesso.
Le imprese Ebc sono portate a riconoscersi nella comunità
di appartenenza e a creare alleanze lungo tutta
la catena del valore; possono contare su una rete
di organizzazioni accomunate da una visione con cui
crescere, confrontarsi e collaborare.
In Italia, sono già diverse le esperienze di leggi locali
finalizzate a creare sistemi di incentivi e premi a livello
fiscale e di appalti pubblici per le imprese del bene
comune. Inoltre, il punteggio ottenuto nel Bilancio del
Bene Comune può diventare criterio di preferenza per