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GreenPlanner2022, almanacco dei progetti italiani Green

GreenPlanner 2022: unica testata giornalistica ambientale che si legge, si usa e si conserva (la pubblicazione è anche un'agenda settimanale utile a organizzare le note e gli appuntamenti). La GreenPlanner 2022 è ancora più centrata sull'evoluzione scientifica e sulla tecnologica italiana, trasversale a tutte le tematiche Green. 194 pagine all'insegna dei progetti Sostenibili italiani, della Tecnologia e della Scienza Made in Italy per risolvere i problemi ambientali: quella 2022 è la decima edizione di una pubblicazione (194 pag. - 15€ - Isbn 978-88-946130-1-8) che vuole riconfermarsi come l'Almanacco dei progetti Sostenibili italiani più letto e usato da chi ha a cuore la consapevolezza ambientale e sociale. Seguiteci su https://www.greenplanner.it

GreenPlanner 2022: unica testata giornalistica ambientale che si legge, si usa e si conserva (la pubblicazione è anche un'agenda settimanale utile a organizzare le note e gli appuntamenti).

La GreenPlanner 2022 è ancora più centrata sull'evoluzione scientifica e sulla tecnologica italiana, trasversale a tutte le tematiche Green. 194 pagine all'insegna dei progetti Sostenibili italiani, della Tecnologia e della Scienza Made in Italy per risolvere i problemi ambientali: quella 2022 è la decima edizione di una pubblicazione (194 pag. - 15€ - Isbn 978-88-946130-1-8) che vuole riconfermarsi come l'Almanacco dei progetti Sostenibili italiani più letto e usato da chi ha a cuore la consapevolezza ambientale e sociale.

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ALMANACCO SETTIMANALE DEI PROGETTI SOSTENIBILI

2022

10 a EDIZIONE

NUOVE PROSPETTIVE

PER IL PIANETA TERRA

La tecnologia al servizio dell’ecologia

Anno X - edizione 2021 Registrazione presso il Tribunale di Milano n.267/9.9.2013 - Compendio a magazine.greenplanner.it


notes

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interviste alle donne italiane che si occupano di economia

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2022

appartiene a

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hobby

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come mi muovo per andare al lavoro •a piedi •bici •treno •auto

ho installato

£ tetto fotovoltaico £ pannelli solari termici

£ impianto geotermico £ pale minieoliche

il mio footprint

giornaliero è

(per calcolarlo:)

la mia produzione annua di energia rinnovabile è pari a

kW

Il mio tempo libero lo dedico a:

Libri

Film/Documentari

Mostre/Spettacoli

Viaggi

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In questa parliamo di:

Gennaio pag.9

Fermiamo la crisi climatica

Febbraio pag.25

Il fattore R

dell’economia circolare

Marzo pag.41

La finanza sostenibile avanza

Aprile pag.53

Stop all’inquinamento

Maggio pag.69

Abitare Green

Giugno pag.85

Novel food in tavola

Luglio pag.101

Cambiamo stile

Agosto pag.117

Lavorare nel Green

Settembre pag.131

Muoviamoci senza inquinare

Ottobre pag.147

Quanto è verde la geologia

Novembre pag.161

Tecnologie smart

Dicembre pag.175

Verso l’Agenda 2030

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editoriale

Ripariamoci e Aggiustiamoci.

Due verbi guidano la nostra

transizione ecologica

a cura di M.Cristina Ceresa

D

unque, ripariamoci. Ripariamoci dalla forza della

natura che si sta ribellando alla nostra mancanza

di rispetto. Facciamolo iniziando a capire

come agire di fronte a tempeste di grandine, alluvioni,

trombe d’aria, incendi che sempre più affliggono il

nostro Paese. E qui credo sia giusto che la Protezione

civile - o chi per essa - ci spieghi cosa dobbiamo “fare

in caso di…”. Dobbiamo capire come difenderci – ripararci

- e scampare agli eventi catastrofici. Potremmo

chiamarli corsi di sopravvivenza, il sentore è proprio

un po’ quello.

Ma, il termine ripariamoci dovrebbe essere usato

anche in un’altra accezione: ovvero “aggiustiamoci”.

E qui mi soffermo un po’, di più partendo dal fatto che

sono convinta che noi siamo la causa prima di questa

crisi climatica, così come noi abbiamo l’intelligenza sufficiente

per trovare la possibile soluzione. Aggiustiamo,

dunque, il tiro di come viviamo oggi. Perché non è possibile

insistere con i danni che causiamo ogni giorno.

Aggiustare è un bel verbo che prevede anche la riparazione

di tutto ciò che stiamo rompendo. Questa

dovrebbe essere la nostra nuova missione, il contributo

quotidiano al contrasto della crisi climatica. Per

prima cosa dovremmo aggiustare la nostra industria,

portandola in linea con la cosiddetta transizione

ecologica.

L’Italia, per raggiungere il target al 2030 prefissato

dall’Unione europea, deve attuare una riduzione delle

emissioni di gas serra del 55% (dato rispetto al 1990).

Significa arrivare, ormai in meno di un decennio, a 232

milioni di tonnellate di CO 2

eq (nel 2020 sono state

stimate circa 380). Per raggiungere questo risultato

bisognerà tagliare i consumi finali di energia ogni anno

dell’1,5%, cosa tutt’altro che facile - come avvisa I4C

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editoriale

(Italy for Climate, iniziativa della Fondazione per lo sviluppo

sostenibile sul clima) - perché dobbiamo iniziare

a fare a meno, in primis, del petrolio.

Il nostro obiettivo è ridurre di almeno il 40% il consumo

di petrolio e gas e quasi azzerare quello di carbone,

raddoppiare le fonti rinnovabili elettriche

e termiche.

Si tratta di un percorso incredibilmente

sfidante e senza precedenti, per intraprendere

il quale è necessario mettere

in campo, secondo Italy for Climate,

una serie di interventi “trasversali”

strategici: dalla introduzione di sistemi

di carbon pricing più efficaci, alla

transizione da un modello economico

estrattivo e lineare a uno rigenerativo

e circolare, da una radicale semplificazione

e razionalizzazione delle procedure

burocratiche e amministrative alla

accelerazione nella ricerca e sviluppo e

nella creazione di una nuova cultura della transizione.

Parole di business direte voi. Sì, ma noi siamo ingranaggi

di questo business. Perché siamo noi a dare un

senso all’industria. A noi il compito - se ci lavoriamo

dentro - di aggiustare il tiro gestionale (stiamo portando

nei nostri luoghi di lavoro nuove

pratiche in linea con la necessaria transizione

ecologica?). Ma anche come

“acquirenti” possiamo fare molto: a

cominciare dalla scelta di prodotti che

rispettino i parametri ambientali. E

soprattutto acquistare beni riparabili,

anziché usa e getta. Ripariamoci,

aggiustiamoci, dunque. Scopriremo

che non solo è utile, ma è anche bello.

Degno di nuove professioni. Nel corso

dell’anno organizzeremo un convegno

in tema. Gli spunti saranno utili per la

nostra personale transizione ecologica.

Seguiteci su greenplanner.it

2022 è l’anno del vetro

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha

dedicato l’anno 2022 al vetro. Questo materiale

fatto di sabbia, carbonato di sodio, vetro riciclato

e pietra calcarea è simbolo supremo di resilienza.

Nei prossimi mesi il vetro si guadagnerà un’attenzione

particolare con congressi e seminari. Le

Università si stanno concentrando da tempo sulla

Ricerca e lo sviluppo per ottimizzare la produzione

e il recupero della materia che – va detto – ha

una riciclabilità al 100% e all’infinito.

Intanto, l’industria europea del vetro ha lanciato

un marchio da apporre sul packaging in vetro:

“Made in vetro”. Il logo punta a certificare a colpo

d’occhio le qualità e i benefici per la salute e l’ambiente

legati alla scelta di prodotti confezionati

in vetro.

ll decennio 2022-2032 è invece dedicato alle

lingue indigene. In questo caso, l’Assemblea

Generale delle Nazioni Unite vuole sottolineare il dovere di rispettare i diritti linguistici ed educativi.

Secondo l’Associazione per i diritti umani l’unico modo per garantire la sopravvivenza di una lingua

e di mantenerla per le generazioni future è, infatti, quella di creare le basi affinché un numero

sufficiente e crescente di persone la usi abitualmente nella vita quotidiana.

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SCENARI CLIMATICI

CHE CLIMA CI ASPETTIAMO PER IL FUTURO DELL’ITALIA

Le analisi del clima atteso si basano su scenari, ossia su ipotesi che prendono

in considerazione l’esistenza o meno di iniziative e politiche per la riduzione

delle emissioni di gas serra e della loro concentrazione in atmosfera

Testi tratti dal report: Analisi del rischio. I cambiamenti climatici in Italia

2100

(rispetto al periodo 1981- 2010)

+1°C

+5°C

TEMPERATURA

MEDIA IN ITALIA

scenario con basse/zero emissioni

e robuste iniziative di mitigazione

scenario elevate emissioni e

nessuna iniziativa di mitigazione

Situazione diversa in diverse aree dell’Italia

FINE XXI SECOLO

(rispetto alla fine del XX secolo)

Meno pioggia

in estate

per Italia

Settentrionale

Più pioggia

in inverno soprattutto

al Nord e al Centro

PRECIPITAZIONI

in primavera

per Centro e Sud

Molta meno pioggia

in estate, soprattutto

in aree montane

scenario con contenute emissioni

e significative iniziative di mitigazione

scenario elevate emissioni

e nessuna iniziativa di mitigazione

!

ESTREMI CLIMATICI

Ci danno indicazioni su processi potenzialmente pericolosi, come alluvioni, frane, siccità, ondate di calore e incendi,

legati al verificarsi di eventi meteorologici intensi. Hanno influenza su diversi settori della società e dell’economia

Indicatore climatico

Nel 2050

(rispetto al periodo 1981-2010)

Interessano ambiti

quali ad esempio

Intensità massima di

pioggia in un giorno

in cui piove molto

+

Tendenza all’aumento

su tutti gli scenari

Aggravamento

rischio

geo-idrologico

Notti tropicali

(giorni in cui la T non

scende mai sotto i 20°C)

Fino a

+ 18 giorni

Salute

Energia elettrica

Giorni consecutivi

senza pioggia

+

Aumento soprattutto

in estate

Agricoltura

Incendi

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gennaio /

Fermiamo

la crisi climatica

La Groenlandia è vittima di un continuo scioglimento dei suoi ghiacci, in particolare

lo Jakobshavn Glacier. Questo cambiamento è stato catturato dal satellite Copernicus

Sentinel 2. Oggi il ghiaccio avanza sempre di più verso l’oceano sciogliendosi

nell’acqua il cui livello continua ad alzarsi e la temperatura ad aumentare. E noi cosa

facciamo a proposito? Le azioni da adottare, in effetti, non mancano…

© Contains modified Copernicus Sentinel data (2019), processed by ESA

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LUNEDÌ

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MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

AM AM AM

PM PM PM

La crisi climatica e la nostra quotidianità

Il Mediterraneo è uno degli

hot spot del cambiamento climatico,

con un riscaldamento

più deciso di quello medio

globale e una riduzione delle

precipitazioni che contrasta

con l’aumento generale dei

cicli idrologici. Questo dovrebbe

preoccuparci da una parte,

ma farci agire dall’altra: tutti

abbiamo la possibilità con il

nostro comportamento di influire

sulla crisi climatica che

stiamo subendo e di cui siamo

la causa. Allora, cosa fare? Sicuramente

è importante ridurre

le emissioni di CO 2

nella

quotidianità. Ecco di seguito

un veloce vademecum ragionato

e suggerito dagli esperti

di Italian Climate Network.

Riduci gli sprechi

energetici

Mantieni una temperatura

della tua abitazione al di sotto

dei 20°C, non sprecare l’illuminazione,

acquista e utilizza

TI ACCORGI DI COSA STA SUCCEDENDO? Il riscaldamento globale

è causa di fenomeni meteorologici estremi frequenti: incendi

boschivi, scomparsa di ghiacciai e innalzamento del livello del mare,

estinzione di fauna e flora, malattie di piante e parassiti, scarsità di

alimenti e acqua potabile. Il rischio di cambiamento irreversibile e

catastrofico aumenterebbe se la temperatura superasse di 2°C –

o addirittura 1,5°C – i valori preindustriali.

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settimana 1

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SABATO

Giornata mondiale

della pace

1

dicembre 2021/gennaio 2022

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lampadine e elettrodomestici

ad alta efficienza energetica.

Riduci il

trasporto

in auto e il carburante

Cammina, usa la bicicletta,

prendi il treno o i mezzi pubblici

urbani, condividi la macchina

con amici e colleghi;

inoltre mantenendo le gomme

della tua auto alla giusta pressione

interna e con un corretto

stile di guida puoi ridurre il

consumo di carburante.

Ricicla e riutilizza

Allunga la vita degli

oggetti quotidiani riutilizzandoli

più volte o destinandoli

a un uso alternativo prima di

decidere di buttarli.

Usa meno acqua

(soprattutto calda)

È necessaria molta

energia per riscaldare l’acqua.

Preferisci la doccia al bagno e

scegli, se riesci, temperature

più basse per i tuoi lavaggi in

lavatrice.

Consuma meno carne

L’allevamento di animali

comporta la produzione di

gas a effetto serra. Riduci il

consumo di carne. E se puoi

eliminala del tutto.

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Fermiamo la crisi climatica

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LUNEDÌ

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MARTEDÌ

Giornata internazionale

del Braille

MERCOLEDÌ

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Città roventi: chi è più esposto alle isole di calore?

© Copernicus

Di caldo si muore. Anche nelle

nostre città. Ci stanno avvisando

gli scienziati rilevando anche

che nel corso dell’ultimo mezzo

secolo, la probabilità che si

verifichino ondate di calore è

cambiata in ogni parte del mondo,

crescendo fino a cento volte

rispetto a un secolo fa. Le ondate

di calore rappresentano

oggi la principale causa di mortalità

legata agli eventi estremi

e continueranno a esserlo nei

prossimi anni, nel contesto di

un clima in riscaldamento.

Nelle aree urbane, il fenomeno

dell’isola di calore porta a temperature

più elevate di quelle

delle aree non edificate. Ma

poiché le città sono eterogenee

al loro interno, sia in termini di

contesto fisico urbano sia in relazione

alle caratteristiche degli

abitanti, non tutte le parti delle

aree urbane sono ugualmente

esposte al fenomeno. Diventa

fondamentale, quindi, identificare

le zone più vulnerabili allo

stress da calore per poter attuare

interventi mirati a livello

locale, destinati a migliorare la

capacità di affrontarne l’impatto

sulla salute dei cittadini.

Secondo Marta Ellena, ricercatrice

della Fondazione Cmcc:

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settimana 2

GIOVEDÌ

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SABATO

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gennaio 2022

PM

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DOMENICA

9

«L’esposizione della popolazione

al calore è sicuramente

legata a quella fisica del

quartiere. Lo spazio costruito

all’interno dell’area urbana incamera

energia solare durante

la giornata e la rilascia nel corso

della notte, facendo sì che le

aree cittadine si riscaldino e restino

calde molto più delle aree

verdi circostanti. Ciò avviene

in misura più o meno grave in

base alla loro forma e progettazione».

IL PARCO SALVA LA VITA Le situazioni di svantaggio sociale aggravano

l’esposizione al rischio di calore e la mortalità a essa associata

risultata più elevata dove ci sono alti livelli di criminalità e

bassa coesione sociale. Risulta, invece, minore per le comunità

con legami familiari estesi che permettono una cura reciproca. La

qualità della vita in città è determinata oltre che dalla forma dello

spazio urbano, anche dall’accessibilità, per esempio, a spazi verdi.

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Fermiamo la crisi climatica

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Se il mare scotta…

«Il discorso sul riscaldamento

globale è semplice - afferma

Simona Simoncelli dell’Istituto

Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

di Bologna - oltre il

90% del calore di cui si parla finisce

nelle acque marine quindi

il riscaldamento globale non è

altro che quello dell’oceano, che,

perciò, rappresenta il miglior indicatore

del riscaldamento del

Pianeta». Anche il servizio europeo

Copernicus Climate Change

ha evidenziato che il 2021 è

stato uno degli anni più caldi

mai registrato in ambito atmosferico.

Inoltre, il mare più caldo

significa, maggiore contenuto

termico che può essere scambiato

con l’atmosfera e gli effetti

sempre più pesanti sono ben

visibili anche sulla terraferma.

Va anche ricordato l’aumento

NEL 2020, RISPETTO AL 2019, GLI OCEANI, hanno assorbito

una quantità di calore pari a 20 zettajoule, l’equivalente di quella

prodotta da 630 miliardi di asciugacapelli costantemente in funzione

giorno e notte per un anno intero. Il valore è il più alto mai

registrato sin da quando la copertura delle misure permette di

avere una stima a livello globale.

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settimana 3

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gennaio 2022

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DOMENICA

Giornata mondiale

della neve

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dell’acidificazione delle acque,

dovuta all’assorbimento della

CO 2

atmosferica, con effetti negativi

sulle forme viventi marine,

come la grande fragilità di coralli

e gusci dei molluschi e variazioni

nei cicli vitali delle varie specie

viventi. Quello che preoccupa

non è solo il cambiamento,

quanto la rapidità con cui si verifica.

Le specie viventi incontrano

grandi difficoltà ad adattarsi e

evolvere. Ma non solo: oceani

più caldi promuovono anche

piogge più intense, in particolare

durante gli uragani, aumentando

il rischio di inondazioni.

Intendiamoci

Fusione dei ghiacciai, variabilità

climatica, sensitività, ma anche

antropocene, giustizia climatica,

tipping points, transizione

energetica (e molti altri) sono

termini di dominio comune.

Ma siamo sicuri di sapere cosa

significhino davvero? Ci viene

incontro un libro: “Lessico

e nuvole”, curato da Gianni

Latini dell’Università di Torino

assieme ai colleghi Marco

Bagliani e Tommaso Orusa.

Disponibile anche in pdf online.

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Fermiamo la crisi climatica

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fermiamo la crisi climatica

Agire per il clima

Lotta al cambiamento

climatico. A che punto siamo?

a cura di Chiara Guzzetti

Secondo i dati rilasciati

da Asvis (vedi qrCode),

l’Italia emette ogni anno

gas serra pari a 420 milioni di

tonnellate di CO 2

; con la strategia

dei piccoli - ma

costanti - miglioramenti

ha raggiunto,

nel 2020, l’obiettivo

dell’Unione Europea

di ridurre le emissioni del 20%

rispetto al 1990 e nel quinquennio

2013-2018 ha registrato

una riduzione del tasso di

emissioni di CO 2

pari allo 0,74%

annuo. Con un occhio verso l’obiettivo

13 dell’Agenda 2030,

l’Italia si posiziona leggermente

meglio rispetto alla media

europea, ma c’è molto lavoro

da fare: infatti, per raggiungere

l’obiettivo emissioni zero entro il

2050 bisogna almeno triplicare

il tasso di riduzione di emissioni

di CO 2

.

Gli obiettivi saranno realizzati

anche a mezzo di regolamenti

comunitari e prevedono iniziative

di monitoraggio e di

comunicazione, così da favorire

la trasparenza nella gestione

dell’intero processo.

Nell’ambito del Quadro europeo

2030 per il clima e l’energia, gli

obiettivi chiave riguardano:

• UNA RIDUZIONE ALMENO

DEL 40% delle emissioni di gas

a effetto serra (rispetto ai livelli

del 1990)

• una quota almeno del 32% DI

ENERGIA RINNOVABILE

• un miglioramento almeno

del 32,5% DI EFFICIENZA

ENERGETICA

La strategia della lumaca

Quali sono le azioni che dovremmo mettere in pratica nella

vita quotidiana? Sicuramente, possiamo lavorare sulle nostre

abitudini e sull’educazione al rispetto nei confronti dell’ambiente:

usare meno l’auto (o optare per soluzioni di car sharing),

camminare, spostarci in bicicletta; organizzarci in modo diverso

quando andiamo a fare la spesa,

portando borse riutilizzabili per evitare

quelle di plastica e acquistando

ciò che serve veramente, per evitare

gli sprechi di cibo; creando consapevolezza

nei più piccoli, magari

organizzando con la scuola progetti

di educazione ambientale.

Ci vorrebbe

la carbon tax

Un’ipotesi largamente

dibattuta, a causa dei

suoi impatti sulla fiscalità

europea, è la carbon

tax. In passato, sono stati

effettuati un paio di tentativi

di introdurre un carbon

pricing attraverso modifiche

alla struttura di tassazione

dell’energia; i risultati conseguiti

non sono stati particolarmente

significativi.

Con l’introduzione di una

misura di tipo fiscale, per

esempio tramite l’imposizione

di accise o di un extra

prezzo, si vuole favorire lo

spostamento dei consumi

energetici da fonti altamente

inquinanti a fonti rinnovabili

o pulite; tale misura,

però, tenderebbe a non

essere neutrale rispetto al

consumatore, dato che le

imposte sui consumi hanno

un impatto più elevato nei

confronti di chi percepisce

un reddito più basso.

Il gettito derivante da entrate

fiscali green potrebbe,

tuttavia, essere di aiuto per

iniziative legate alla transizione

ecologica. Un dilemma

di non semplice risoluzione.

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Per saperne di più collegati a

Al via la seconda edizione della della Call for ideas

“Strategia Clima” di Fondazione Cariplo

Strategia di Transizione Climatica

atto secondo

Nei primi mesi del 2022 saranno selezionati

i territori candidati alla seconda edizione

della della Call for ideas “Strategia Clima” di

Fondazione Cariplo. Intanto, sono 4 i territori

che hanno approvato e avviato l’implementazione

di una Strategia di Transizione Climatica

(STC) di durata pluriennale (vedi mappa).

Complessivamente saranno mobilitati circa 22

milioni di euro per la realizzazione di interventi

di adattamento - come per esempio forestazione

urbana, depavimentazione, Nature Based

Solutions - e mitigazione, ovvero efficientamento

energetico di edifici, realizzazione di comunità

energetiche, promozione della mobilità

sostenibile, ma anche revisione degli strumenti

urbanistici, capacity building dei tecnici comunali,

coinvolgimento della cittadinanza e monitoraggio

climatico.

Il supporto di Fondazione Cariplo consiste sia

in un servizio di Assistenza Tecnica, che ha già

permesso a ciascuno dei 4 territori di definire la

propria STC, che in un contributo di 4,8 milioni di

euro per la realizzazione di alcuni degli interventi

previsti dalle stesse STC.

Le risorse provenienti direttamente dai 4 territori

sono pari a 13 milioni di euro.

Regione Lombardia, in virtù dell’Accordo Quadro

con Fondazione Cariplo per la realizzazione

congiunta di attività in campo ambientale, contribuisce

mettendo a disposizione ulteriori 4

milioni di euro per cofinanziare gli interventi di

forestazione e depavimentazione.

Strategia clima in azione Nell’ambito della Call for ideas “Strategia Clima” di Fondazione

Cariplo, lanciata nel corso del 2020, sono stati selezionati 4 territori. Vediamoli:

“La Brianza Cambia Clima”

con capofila il comune di Cesano

Maderno (MB) in partenariato

con i Comuni di Meda, Bovisio

Masciago, Varedo, Parco delle

Groane e della Brughiera

Briantea, Agenzia Innova21

per lo sviluppo sostenibile,

Fondazione Lombardia per

l'Ambiente e l’Associazione di

volontari della Protezione Civile

di Cesano Maderno.

“Cli.C. Bergamo!”

con capofila

il Comune di

Bergamo in

partenariato

con il Parco dei

Colli di Bergamo,

Legambiente

Lombardia ed

Ersaf.

“Un Filo-Naturale”

con capofila il

comune di Brescia

in partenariato con

Fondazione Centro

Euro-Mediterraneo

sui Cambiamenti

Climatici (Cmcc),

AmbienteParco Aps,

Parco delle Colline di

Brescia.

“ACE3T - CLIMA”

con capofila il

Comune di Mantova

in partenariato con i

Comuni di Curtatone,

Marmirolo, Porto

Mantovano, San Giorgio

Bigarello, Parco del

Mincio, Unione Colli

Mantovani e Alkemica

Cooperativa Sociale.

BRIANZA (MB)

BRESCIA

MANTOVA

BERGAMO

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Alberi: così ci difendono

Riducono l’anidride carbonica,

filtrano gli inquinanti, producono

ossigeno, migliorano il

microclima e sono alleati indispensabili

per combattere i

cambiamenti climatici. Parliamo

degli alberi e del ruolo fondamentale

delle infrastrutture

verdi, ma anche delle coltivazioni

agricole.

Secondo i ricercatori del Cnr,

Lorenzo Genesio, Franco Miglietta

(Istituto per la bioeconomia

del Cnr) e Roberto Bassi

(Università di Verona), è però

ora urgente selezionare e creare

nuove piante che possano

contribuire alla mitigazione

del cambiamento climatico,

cercando di aumentare allo

stesso tempo le potenzialità

produttive delle varietà attualmente

coltivate.

L’avvento di una nuova generazione

di piante a basso contenuto

di clorofilla potrebbe

essere un’arma in più nella

PIANTARE ALBERI FA BENE

In città puoi scegliere tra queste

specie: le più adatte anche

a combattere l’inquinamento

• Acero Riccio • Bagolaro •

Cerro • Frassino Comune •

Olmo Comune • Tiglio Selvatico

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settimana 4

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VENERDÌ

Giornata mondiale

dell'abbraccio

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SABATO

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gennaio 2022

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lotta al cambiamento climatico.

«Una strategia utile a

controbilanciare una parte del

crescente effetto serra è aumentare

la frazione della luce

solare che viene riflessa dalla

superficie terrestre la quale,

tornando indietro verso lo

spazio, non contribuisce al suo

riscaldamento - spiega Lorenzo

Genesio - e questo potrà

essere fatto anche coltivando

nuove piante con bassi contenuti

di clorofilla che riflettono

una radiazione solare molto

maggiore».

Alcune ricerche, e non solo

quelle fatte dagli autori del

lavoro pubblicato su Global

Change Biology, dimostrano

che riducendo il contenuto di

clorofilla non solo si riflette più

luce solare, ma si può arrivare

ad avere tassi di fotosintesi più

alti e maggiore produttività.

«In pratica - afferma Franco

Miglietta - coltivare varietà più

pallide di grano, orzo, mais,

soia equivale a ridurre le emissioni

di gas climalteranti, con

un effetto di riduzione delle

temperature a scala locale

nelle zone più densamente

popolate».

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Fermiamo la crisi climatica

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LUNEDÌ

Giornata internazionale

dell'educazione

24 25 26

MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

AM AM AM

PM PM PM

La cura in mano all’agricoltura

Le emissioni di gas serra del

settore agricolo, forestale e

altri usi del suolo rappresentano

il 24% del totale; i principali

driver sotto accusa sono

legati alla deforestazione, alle

emissioni di metano degli allevamenti

o prodotte dalla

fermentazione anaerobica di

materia organica, principalmente

dalle coltivazioni di riso,

o di protossido di azoto (N 2

O)

legate all’uso di fertilizzanti

in agricoltura.Tale settore è

pertanto uno dei principali responsabili

del cambiamento

IL PESO DEGLI ALLEVA-

MENTI Anche se a partire dagli

anni ’90 le emissioni degli

allevamenti sono diminuite,

(-20% in Europa registrata nel

2018), ancora oggi a livello

europeo rappresentano più

del 60% del totale delle emissioni

del comparto agricolo.

(Fonte: Fondazione Cmcc)

climatico, secondo solo a quello

energetico.

«Il settore agricolo – ne è convinta

Maria Vincenza Chiriacò

ricercatrice della Fondazione

Cmcc - ha la caratteristica unica

di essere sia parte del problema

che della soluzione perché

da un lato genera emissioni

di gas serra, dall’altro invece

è in grado di riassorbirle, soprattutto

con un’appropriata

gestione sostenibile, grazie

all’attività di fotosintesi e alla

biodiversità dei suoli, rappresentando

un importante sink di

carbonio. Tutti gli altri setto-

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settimana 5

GIOVEDÌ

AM

27

VENERDÌ

Giornata della

protezione dei dati

personali

AM

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SABATO

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gennaio 2022

PM

PM

DOMENICA

30

Il diario continua a pag. 26

ri (energia, edilizia, trasporti)

possono impegnarsi per ridurre

le proprie emissioni e farle tendere

progressivamente verso

lo zero, ma non hanno possibilità

di sottrarre dall’atmosfera

quell’eccesso di CO 2

ormai già

presente».

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

Fermiamo la crisi climatica

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fermiamo la crisi climatica

Medicina e ambiente

Società Italiana di Medicina Ambientale

(Sima): chi siamo e cosa facciamo

Medici in prima linea

per la salvaguardia

dell’ambiente

e della salute

è lo spazio che

ci circonda: esso è fatto

L’ambiente

di aria, acqua, terra ma

anche di spazi antropizzati e di

artefatti creati dall’uomo, come

case, industrie, infrastrutture,

edifici di culto, monumenti, opere

d’arte e oggetti di ogni tipo.

Ambiente è anche ciò che occupa

gli spazi vuoti all’interno del

nostro organismo: pensiamo

alla cavità buccale, all’esofago,

allo stomaco e all’intestino, così

come alla trachea, ai bronchi e

ai polmoni. In quest’ottica, ambiente

è quindi da considerarsi

anche il cibo che mangiamo,

l’acqua che beviamo o l’aria che

respiriamo. Spesso, quando si

parla di ambiente, si crea un immediato

collegamento emotivo

con il concetto di natura, di biodiversità,

di fauna selvatica, ma

anche di inquinamento atmosferico,

di avvelenamento del

terreno o di dissesto idrogeologico.

Tutti questi aspetti fanno

parte dell’ambiente e compito

della Medicina Ambientale consiste

nel preservare la salute

umana, evitando che ciò che ci

circonda possa divenire “fattore

ambientale” determinante

di malattia, infortunio e morte

prematura.

La Medicina Ambientale abbraccia

e coinvolge diverse discipline,

tra cui: le scienze biomediche,

le scienze ambientali,

le scienze giuridiche, le scienze

economiche, le scienze politiche

e sociali, le scienze dei materiali

e le scienze delle costru-

Formazione universitaria

zioni. La Medicina Ambientale,

regolamentata a livello Oms,

è parte della salute pubblica. Il

campo di applicazione di questa

disciplina comporta lo studio

delle interazioni tra l’ambiente

e la salute, e il ruolo dell’ambiente

nel causare o mediare

malattia.

Sima, nata a Milano nel 2015,

nota a livello internazionale per

l’impegno profuso nella ricerca

scientifica sulla qualità dell’aria,

dell’acqua, l’epidemiologia e i

costi delle patologie da esposizioni

ambientali, il rischio Radon

e amianto e la prevenzione

primaria del cancro, specie in

ambito pediatrico, ha stabili

collaborazioni con Oms, Ue,

Osce, Unesco, Parlamento e

Istituzioni italiane, Cnel, Cini, i

principali Atenei italiani e internazionali,

Arpa, Enea, Confindustria

e Terzo Settore.

L’impegno di Sima si esprime anche nella formazione attraverso la promozione

e il coordinamento del progetto Sima U4All (University rectors for health

and environment), presentato alla Camera dei Deputati nel 2019, sotto

l’egida dell’Oms e della Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane).

Recentemente ha dato vita insieme all’Università Niccolò Cusano al primo

Master universitario italiano di II Livello in Medicina Ambientale.

Sede Legale: Viale di Porta Vercellina 9 - 20123 Milano

Sedi italiane: Roma, Milano, Treviso, Bari, Taranto, Otranto,

Napoli, Caserta.

Sedi internazionali (Delegazioni internazionali Sima): Bruxelles,

Madrid, New York.

www.simaitalia.org

greenplanner 22


fermiamo la crisi climatica

Opinioni

a cura di Camilla Galli Macricè

Il clima che verrà dipende da noi

Uno studente di oggi quando

sarà anziano si troverà

un delta del Po e una Venezia

totalmente inabitabili: e

tutto nello spazio di una vita.

Sono queste le previsioni del

meteorologo e climatologo Luca

Mercalli.

«Le montagne – ha osservato

durante un incontro organizzato

all’Università di Parma - sono

un po’ le sentinelle del cambiamento

climatico. E dovrebbero

incitarci ad agire, mentre certe

cose vengono considerate come

la classica curiosità: si guarda la

foto del ghiacciaio cento anni fa

e oggi… Ma anche chi si trova

davanti a quel panorama non

collega che magari la causa è

il Suv con cui è arrivato sul posto.

Manca la connessione tra

il gesto individuale e il risultato

globale».

La diagnosi del sistema climatico

mondiale purtroppo è assai

grave: «Si tratta di una intossicazione

da eccesso di gas a effetto

serra. Attualmente in atmosfera

ne abbiamo una quantità, e

in particolare CO 2

, di circa 417

parti per milione; il valore massimo,

che per oltre 3 milioni di

anni non si è mai superato sulla

Terra, è di 300 parti per milione.

Essendo noi oggi a 417 stiamo

inaugurando un’epoca nuova

che l’umanità non ha mai conosciuto,

cioè abbiamo un pianeta

che rischia in questo secolo di

trasformarsi in maniera inedita

per l’uomo - spiega Mercalli-. Il

livello del mare sta aumentando

in tutto il mondo di 3 millimetri

e mezzo l’anno: a fine secolo, se

non facciamo nulla, sarà un metro

e venti. Ci sono tempi brevi, e

l'adattabilità tanto invocata dovrà

avvenire in uno spazio molto

ridotto». La terapia, quindi, deve

essere una rapida diminuzione

delle emissioni di gas a effetto

serra. «Dobbiamo ridurre la

nostra pressione sull’ambiente

in tempi brevi, perché abbiamo

perso tempo prezioso prima: in

chiacchiere, in negazione, in indifferenza».

Gli strumenti ci sono (è la buona

notizia): occorre utilizzarli già ora

con decisione, convinzione e costanza:

«Dobbiamo passare alle

energie rinnovabili, dobbiamo risparmiare

energia ed essere più

efficienti nell'uso. Dobbiamo ovviamente

pensare ai nostri trasporti.

La pandemia ha già fatto

vedere che possiamo tagliare

drasticamente le emissioni del

comparto dei trasporti: meno

aerei e meno macchine in giro».

«Facciamo tutto attraverso il digitale

- è la ricetta di Mercalli - .

Un po’ con la tecnologia, un po'

con il cambiamento degli stili di

vita possiamo arrivare a ridurre

le emissioni climalteranti».

Vuoi sapere

dove è stata

scattata

questa foto?

Collegati qua

Ciao ciao neve

Meno neve in futuro: il dato è ormai certo. Lo ribadisce

una ricerca coordinata da Eurac Research

sulla base di dati raccolti su 2000 stazioni di rilevazione

presenti in Italia, Austria, Slovenia, Germania,

Svizzera e Francia. Michael Matiu e Alice

Crespi, ricercatori dell’Istituto per l’osservazione

della Terra di Eurac Research, rilevano: «Mentre

in inverno si nota un ampio ventaglio di variazioni

a seconda del luogo e dell’altitudine, anche con

isolati aumenti della neve, soprattutto a quote più

elevate, in primavera quasi tutte le stazioni hanno

registrato diminuzioni». Sotto i 2000 metri, la

stagione della neve si è ridotta in media di 22-34

giorni negli ultimi 50 anni ed essa tende a presentarsi

più tardi in inverno e a scomparire prima

con l’avvicinarsi della primavera». Se c’è la neve

si scioglie prima e più velocemente a causa delle

temperature maggiormente elevate.

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appunti del mese

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febbraio /

Il fattore R

dell’economia circolare

I cicloni sono ormai una consuetudine (qui il ciclone Idai, catturato dal satellite Copernicus

Sentinel 3 che ha investito le coste del Madagascar in direzione del Mozambico).

L’immagine è forte e ci porta alla mente un altro ciclone, questa volta positivo, in

cui possiamo essere coinvolti: è quello dell’economia circolare che richiede la nostra

attenzione perché ne siamo a volte protagonisti “inconsapevoli”…

© Contains modified Copernicus Sentinel data (2019), processed by ESA

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LUNEDÌ

Giornata

internazionale

della zebra

31

MARTEDÌ

1

MERCOLEDÌ

Giornata mondiale

delle zone umide

2

AM AM AM

PM PM PM

Comportamenti: il valore del fattore R

Riuso, Recupero, Riciclo, Riparo

o Ripristino: insomma faccio di

tutto perché oggetti, vestiti, materiale

vario non vengano gettati,

bensì riprendano vita. Anche

sotto altre forme. È

quello che possiamo

definire il Fattore

R, azioni tipiche

dell’economia circolare

che guarda

caso iniziano tutte

con la lettera R

(anche in inglese:

vedi restart). È uno stile di vita,

certo. Non tutti hanno la voglia

o la creatività adatta a dare

una nuova esistenza a un oggetto,

ma sarebbe buona cosa

che anche a scuola si

insegnasse questa

strada. La nostra

civiltà ha, infatti,

bisogno di ridurre

drasticamente

i prodotti

che finiscono

nella spazzatura e

quindi in discarica. In Europa si

producono ogni anno più di 2,5

miliardi di tonnellate di rifiuti.

Troppa roba che va in fumo.

Costruire e scegliere prodotti

sostenibili significa anche questo:

ridurre i rifiuti. Soprattutto

di ciò che è ad alta intensità di

risorse, come elettronica, plastica

e anche il settore tessile

deve rimodulare la propensione

all’uso e getta.

Ma c’è un'altra R che ci sta a

cuore: è quella del Riduco. Sicuri

che ci servano tanti oggetti?

Che non si possa vivere

meglio con meno? Pensiamoci.

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settimana 6

GIOVEDÌ

AM

3

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Giornata mondiale per

la lotta contro il cancro

Giornata mondiale

della fratellanza umana

VENERDÌ

AM

SABATO

Giornata mondiale

contro lo spreco

alimentare

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gennaio/febbraio 2022

PM

PM

DOMENICA

Giornata mondiale

contro l’infibulazione e

le mutilazioni genitali

femminili

6

Economia circolare in due parole

L’economia circolare è un modello

di produzione e consumo

che implica condivisione,

prestito, riutilizzo, riparazione,

ricondizionamento e riciclo dei

materiali e prodotti che così

vivono il più a lungo possibile.

In questo modo se ne estende

il ciclo di vita, contribuendo

a ridurre i rifiuti al minimo. Una

volta che l'oggetto ha terminato

la sua funzione, i materiali

di cui è composto vengono

reintrodotti, dove possibile, nel

ciclo economico. Così si possono

riutilizzare all’interno del

sistema produttivo generando

valore. Tipica di questo processo

è la raccolta differenziata.

Questi principi contrastano con

il modello economico lineare,

fondato sullo schema “estrarre,

produrre, utilizzare e gettare”.

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Il fattore R dell’economia circolare

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LUNEDÌ

Giornata contro

il bullismo e il

cyberbullismo

7

MARTEDÌ

Giornata mondiale per

la sicurezza in Rete

8

MERCOLEDÌ

9

AM AM AM

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Stop all’obsolescenza pianificata

Non ce ne rendiamo conto fino

a che non capiamo cosa significhi

obsolescenza pianificata

o programmata. Come ci racconta

Giuseppe Giulio Calabrese

dell’Istituto di ricerca sulla

crescita economica sostenibile

(Ircres) del Cnr, tutto nasce

con l’industria dell’automobile.

Più o meno durante la Seconda

Guerra Mondiale, dove i problemi

di sopravvivenza non

mancavano certo, Alfred Sloan

introdusse in General Motors il

concetto di obsolescenza pianificata,

intuendo che lo stile

sarebbe diventato uno degli

elementi più importanti e aggressivi

nella promozione delle

vendite. «Nacquero così - spiega

Calabrese - i primi centri-stile

dell’industria automobilistica,

con il compito di pianificare il

rinnovamento estetico dei prodotti.

Ogni uno o due anni il

modello subiva un face lifting e

restyling e ogni lustro, indipendentemente

dalla situazione

delle vendite, il modello veniva

sostituito. Tale sistema, se da

un lato consentì alla General

Motors di diventare una delle

più grandi e profittevoli imprese

industriali, dall’altro, per i continui

cambiamenti, portò al lancio

commerciale di non poche degenerazioni».

Il concetto è arrivato in questo

secolo a livelli ormai insostenibili.

Tu che fai quando un

oggetto va fuori uso? Lo butti

o tenti di aggiustarlo? Il tutto

ovviamente ha a che fare con la

moda: se non hai l’ultima versione

sei fuori moda? Per for-

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10

Giornata del ricordo

GIOVEDÌ

AM

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le donne e le ragazze

VENERDÌ

Giornata

internazionale per

nella scienza

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settimana 7

12

internazionale contro

SABATO

Giornata

l'uso dei bambini

soldato

febbraio 2022

PM

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DOMENICA

13

tuna non sono in pochi a voler

staccarsi da questi condizionamenti

e in fase di acquisto di

qualsiasi oggetto fanno caso a

che non sia sottoposto a obsolescenza

programmata.

IL VALORE DEL VINTAGE I Millennials

vedono il vintage non più come azione

di risparmio, ma come risultato di una

scelta più consapevole, che comprende

valori come circolarità, trasparenza

e solidarietà, oltre che impatto ridotto

sull’ambiente. Per loro sembra essere

una vera e propria tendenza che li

spinge verso nuovi comportamenti

d’acquisto. Il vintage dunque piace, si

apprezza lo stile, la qualità e l’allure di

capi old style.

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Il fattore R dell’economia circolare

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il fattore R dell’economia circolare

Nuove tendenze

Se lo ripari è meglio

per te e per l’ambiente

«Se “ricondizionato” fosse una marca di smartphone - ci

ha fatto notare Francesco Cara, Climate Reality Project

- sarebbe la quarta marca al mondo con 137 milioni di

pezzi venduti ogni anno. Almeno questo è il dato che si può trarre

analizzando le vendite del 2019 riportate dal Global refurbished

smartphone market declines: la terza, Apple, ha venduto 198

milioni di iPhones, la quarta Xiaomi 125 milioni di unità». Evviva:

anche il cellularare sta smettendo di essere uno status symbol

per diventare un oggetto con la consapevolezza che se è sprecato

inquina.

Ma non si tratta di aggiustare solo i telefoni. Anche pc, tablet e tutti

i device di elettronica possono essere upgradati e riutilizzati. È questa

la missione di Massimiliano De Cinque, conosciuto in rete come

Digital Sherpa che rigenera elettronica esausta per consegnarla a

chi non ha mai avuto la possibilità di avere un nuovo device.

«Mi sono reso conto – spiega De Cinque – che molte scuole avevano

bisogno di materiale informatico e potevo dar loro una mano

fornendo il materiale necessario, opportunamente ricondizionato e

dotato di software open-source completi. Non solo consegna, ma

anche installazione e incontro di fine progetto con amministrazioni

locali, insegnanti, studenti e genitori in cui raccontare il motivo per

il quale noi volontari dedicavamo

il nostro tempo per offrire loro dei

computer».

Se vuoi saperne di

più collegati qui

a cura di M.Cristina Ceresa

Aggiustare:

il focus del Progetto

ReuseMed

La riparazione degli oggetti è

al centro del progetto ReuseMed

finanziato dall'Unione

Europea per diffondere l’abitudine

dell’aggiustare anziché

buttare nei paesi mediterranei.

L’obiettivo è provare a cambiare

l’atteggiamento dei cittadini nei

confronti del riuso. Se, infatti, è

vero che le pubbliche amministrazioni

su entrambe le sponde

del Mediterraneo tendono a

concentrare i loro sforzi sul riciclo,

è anche vero che fino a oggi

c’è stata meno attenzione alla

promozione del riutilizzo o della

riparazione di beni che possono

avere una seconda vita.

Per cambiare questa tendenza,

il Comune di Capannori (in

provincia di Lucca, primo in Italia

ad aderire alla Strategia Rifiuti

Zero, nel 2007) Fondazione Reggio

Children e Remida di Reggio

Emilia hanno aderito al progetto

accanto ad amministrazioni pubbliche

e associazioni di Spagna,

Tunisia e Giordania.

Con ago e filo

La giacca non buttarla, riparala. I pantaloni sono

bucati? Aggiustali. È questo il messaggio che

un’azienda come Patagonia sta lanciando da

tempo anche agli italiani: mantieni in vita i tuoi vestiti.

Aggiustare gli abiti torna a essere necessario

per vari motivi: si evita di mandare in discarica

indumenti ancora buoni; si conservano capi che

sono parte della nostra vita e delle nostre esperienze;

si impara anche un mestiere. In ultimo, ma

non ultimo si entra a far parte di una tendenza:

quella dei restarter che aggiustano, mettono a

posto, ridanno vita e per quello che fanno sono

considerati dei veri e propri paladini del mondo.

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il fattore R dell’economia circolare

Progettazione in economia circolare

a cura di Ilaria Amato

L’ecodesign

in 7 tappe

La progettazione sostenibile

applicata a ogni fase di vita

del prodotto

Il design fa la svolta

e diventa eco

L'80 per cento dell’impatto

ambientale di un qualsiasi

oggetto si determina

in fase di progettazione. Ecco

perché è sempre più necessario

adottare una progettazione

ecocompatibile. In quest’ottica

di economia circolare la prossima

sfida dell’Unione Europea, e

dell’Italia, è normare l’ecodesign,

parola inglese che vuol dire concepire

prodotti, beni e materiali

con un approccio responsabile,

che preveda, già in fase di creazione,

la possibilità che essi vengano

riutilizzati, riciclati o recuperati.

In una chiave di Life cycle

assessment, la Commissione

Europea nel 2020 ha presentato

un nuovo piano per l’economia

circolare con una serie di misure

legislative in ambito di gestione

dei rifiuti a monte, in modo da

coprire e allungare il più possibile

l’intero ciclo di vita di ogni

categoria di bene immessa sul

mercato comunitario. In alternativa

il prodotto dovrà risultare

biodegradabile al 100%, in modo

da rientrare completamente

nel ciclo naturale. Inoltre, per

contrastare l’obsolescenza programmata,

nel marzo del 2021,

sono entrate in vigore nuove

norme che prevedono l’obbligo

per produttori e importatori di

mettere a disposizione dei riparatori

professionali alcune componenti

base per almeno 7 anni

dall’immissione del prodotto sul

mercato e, in generale, di garantire

la disponibilità dei pezzi di

facile sostituibilità. L’ecodesign

in questa maniera contribuisce

a ridurre la quantità di rifiuti

generati, intervenendo su durabilità,

riparabilità, possibilità

di aggiornamento e riciclabilità

degli oggetti. In sintesi, invece

che gettare in discarica lavatrici,

computer, televisori si provvederà

a ripararli e farli vivere più

a lungo.

Va detto, però, che c’è ancora

molto da fare e serve fissare

standard specifici, che possano

essere applicati a tutte le fasi del

ciclo di vita del prodotto e che

favoriscano il riciclo e anche il riutilizzo

delle sue componenti.

1 Scelta di materiali a basso

impatto, che siano il più possibile

puliti e riciclabili

2 Ridotto uso di materiali:

portare all’essenziale peso e

volume delle materie prime

3 Processi di produzione più

efficienti, mirati a diminuire il

consumo energetico e gli scarti

di lavorazione

4 Ottimizzazione della distribuzione:

ridurre l’uso di imballaggi,

che devono comunque

essere a basso impatto ambientale

e riutilizzabili. Inoltre,

scegliere mezzi di trasporto

per la consegna delle merci

più efficienti dal punto di vista

energetico e ambientale.

5 Utilizzo consapevole del

prodotto: basso consumo di

energia e di materiali di scarto

6 Ciclo di vita allungato: mantenere

una buona manutenzione

per far durare il prodotto nel

tempo e offrire la possibilità di

ripararlo

7 Gestione del fine vita: riutilizzo,

rigenerazione e riciclo dei

materiali e delle componenti.

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LUNEDÌ

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MERCOLEDÌ

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Ecco come fare di più e meglio

A oggi, solo l’8,6% dell’economia

globale può essere definito circolare,

con un peggioramento

significativo rispetto a due anni

fa, quando questa percentuale

era del 9,1%. Lo attestano i dati

del Circularity Gap Report (aggiornati

al 2020).

I firmatari del rapporto, però, si

dicono ottimisti: sarebbe sufficiente

arrivare a un tasso di

circolarità del 17% e combinare

questo sforzo con le riduzioni

previste dagli Ndc (Nationally

determined contribution) già

approvati da 170 Paesi per abbattere

le emissioni globali del

39% per il 2032. Si tratta di fare

di più (e meglio) con meno, e gli

autori del Circularity Gap Report

individuano quattro strategie

circolari da applicare all’edilizia,

all’agroalimentare, ai trasporti,

alle comunicazioni, ai beni di

consumo, alla salute pubblica e

ai servizi. In sostanza bisogna:

ridurre i flussi di materiali e associarli

a efficienza energetica ed

energia rinnovabile, digitalizzazione

e sharing economy. Oltre

alla bioeconomia.

ABITUIAMOCI A FARE QUESTE COSE

• Costruire beni ed edifici

multifunzionali

• Contrastare l’obsolescenza

programmata

• Sviluppare beni modulari e

disassemblabili

• Incentivare strategie di riparazione,

rigenerazione, ristrutturazione e

riprogettazione

• Sviluppare materiali biobased

• Perseguire l’agricoltura rigenerativa

• Potenziare i sistemi di raccolta e

riciclo

• Creare valore attraverso cascate di

utilizzi successivi che coinvolgano

anche i materiali di origine biologica

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settimana 8

GIOVEDÌ

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VENERDÌ

Giornata mondiale

della sindrome di

Asperger

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SABATO

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febbraio 2022

PM

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DOMENICA

Giornata mondiale

delle balene

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Che cos’è il biometano

Anche la nostra auto sta iniziando

a muoversi con carburanti

ottenuti dalle logiche

dell’economia circolare.

Stiamo parlando di quelle

che al posto del metano

possono caricare il biometano.

Questo non nasce certo

per magia, ma anche dagli

scarti della nostra cucina o

del nostro giardino. In Emilia

Romagna tutto ciò è una

realtà da tempo: ovvero da

quando il Gruppo Hera ha

inaugurato a Sant’Agata Bolognese

il primo impianto per

la produzione di biometano

dai rifiuti organici. Era l’ottobre

del 2018. 37 i milioni

di euro di investimento per

un impianto che raccoglie

20mila tonnellate di compost

e produce circa 8 milioni

di metri cubi di biometano

da mettere nel serbatoio di

trattori e automezzi.

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Il fattore R dell’economia circolare

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LUNEDÌ

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MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

Giornata

Durante la fiera

internazionale della

MyPlant & Garden

lingua madre

si terrà il convegno

Urban Jungle 2.0, ovvero il verde nei

posti più impensabili

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Dal problema alla soluzione: è la magia dell’Ec

Tanto è lo scarto, tanta è la “materia

prima seconda” su cui posso

contare. I ricercatori di nuove

soluzioni di economia circolare, i

biotecnologi, ragionano proprio

così. Come nel caso delle vinacce

che sono gli scarti dell’uva lavorata

per farne vino. L’Italia è uno

dei Paesi che ne produce di più.

E con esse ormai si fa di tutto:

carta, bioplastiche come quelle di

AgroMateriae; gas e fertilizzanti;

ma anche ecopelle e sostanze

nutritive estratte dagli scarti del-

la vendemmia. Poi c’è la poseidonia:

un’alga che si accumula sulle

spiagge. Ispra e Enea stanno

studiando un modello per evitare

il conferimento in discarica, ma

nello stesso tempo liberare la

costa dai cumuli selvaggi, i ricercatori

stanno utilizzando l'alga

per farne arredi balneari, camminamenti

e giochi per bambini.

La poseidonia promette bene

anche per realizzare pannelli

isolanti per l’edilizia, cartucce per

stampanti 3D, creme per il viso.

Con il latte, poi

faccio un bel

mattone

Anche gli scarti del latte

sono fenomenali come base

per ideare altri prodotti. Una

startup sarda, addirittura ne

fa un prodotto per la bioedilizia.

Milk Brick ha, infatti,

brevettato una tecnologia in

grado di sviluppare centinaia

di prodotti: dal calcestruzzo,

alle malte, ai mattoni, fino ai

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settimana 9

GIOVEDÌ

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SABATO

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febbraio 2022

PM

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DOMENICA

Giornata

internazionale

dell'orso polare

Giornata mondiale

delle Ong

27

materiali prefabbricati e ai

filati per la stampa 3D: caratteristica

che li unisce è la

piena riciclabilità a fine vita.

Dagli scarti del latte si fanno

ancora diversi materiali studiati

come packaging.

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

Il diario continua a pag. 42

Il fattore R dell’economia circolare

greenplanner 35


il fattore R dell’economia circolare

Parliamoci chiaro

E tu sei già in modalità

Life cycle thinking?

Non c’è logica aziendale

che tenga se alla base

non si parte dal pensare

circolare. Pensiero più azione

che collima con i processi di Life

cycle assessment (Lca), dove si

analizza l’impatto ambientale

del prodotto, durante tutto il suo

ciclo vita, attraverso la raccolta e

l’analisi di una serie di informazioni

relative all’uso di risorse

e di materie prime, alle fasi di

cui si compone il processo produttivo,

agli aspetti logistici e

di distribuzione, all’utilizzo del

prodotto/servizio da parte del

consumatore e alla gestione del

fine vita, valutando le possibilità

di recupero e di riutilizzo. L’analisi

può avere orizzonti di riferimento

differenti:

• Gate to gate, ovvero dal cancello

al cancello: la valutazione

considera una sola fase del processo.

Questo tipo di analisi può

essere utile nel caso di sistemi

molto complessi o non completamente

sotto la responsabilità

dell’azienda che produce il bene/

servizio;

a cura di Chiara Guzzetti

• Cradle to gate, ovvero dalla

culla al cancello: in questo caso,

l’analisi si spinge un po’ più in

là, ma è pur sempre parziale;

gli impatti ambientali vengono

valutati dal momento in

cui i materiali vengono estratti

fino al completamento del ciclo

produttivo (il cancello della

fabbrica); restano escluse le fasi

di distribuzione, utilizzo del prodotto

da parte del consumatore

e gestione del fine vita;

• Cradle to grave, ovvero dalla

culla alla tomba: l’analisi affronta

i passaggi del ciclo vita del prodotto

dal momento in cui vengono

estratte le materie prime fino

allo smaltimento dei prodotti alla

fine della loro vita utile;

• Cradle to cradle, ovvero, dalla

culla alla culla: in questo caso,

l’analisi si spinge oltre, arrivando

a considerare le possibilità di

recupero, riciclo e riutilizzo dei

materiali alla fine della vita utile

del prodotto. Risulta evidente

quanto sia stretto il legame con

i principi espressi dall’economia

circolare.

Mobiletti mai vecchi

«Tirar fuori l’anima dalle cose consegnando il

passato al futuro». È così che

Chiara Vianello intende la sua

arte. In mano sua vecchi mobili

prendono colore e nuova vita e

diventano MobilettiBelli.

Fanghi,

che farne?

Che lo si voglia o no la gestione dei fanghi

(quelli reflui della depurazione, ovvero

lo “scarto” delle nostre abitazioni e delle

nostre reti fognarie) è un tema con cui

dovremo convivere. Al meglio. I lavori sono

in corso per estrarre fosforo, ma anche

biopolimeri e cellulosa.

Se vuoi saperne di più

collegati qui:

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Se vuoi saperne di più collegati qui

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il fattore R dell’economia circolare

a cura di

Luigi Gabriele presidente Consumerismo no profit; responsabile Sima Tutela dei

Consumatori - Miriam Spalatro del Comitato scientifico Consumerismo no profit

Il consumo sostenibile è urgente

Igrandi temi che chiamano

ognuno di noi all’azione sono

il cambiamento climatico e

l’inquinamento dovuto, in primis,

alle materie plastiche. Ma

come può un singolo individuo

contribuire a questa riduzione?

Attraverso un consumo consapevole

e sostenibile.

Un buon acquisto è spesso

basato sulla consapevolezza.

Consapevolezza di aver comprato

al giusto prezzo. Consapevolezza

di aver trovato un

buon prodotto che soddisfa le

nostre esigenze. Consapevolezza

di non aver creato problemi

all’ambiente e alla società

con il prodotto o il servizio

scelto. Ci sono articoli poi che

permettono all’ambiente e alla

società di compiere - perché

no - anche un passo avanti.

Tutto ciò avviene, per esempio,

con i tanti articoli ottenuti

dalla plastica riciclata. Oggetti

che permettono di realizzare

in maniera pratica i dettami –

a volte solo apparentemente

distanti da noi e dalle nostre

vite - dell’economia circolare.

L’economia che dà nuovo valore

ai prodotti giunti a fine vita.

Pensiamo, per esempio, alle

maglie in pile, un articolo che

utilizziamo spesso per il tempo

libero e per lo sport. Fatte di

materiale economico, facile da

lavare, resistente, che proviene

da una materia plastica, il Pet,

possono essere prodotte con

sole 18 bottiglie di plastica, se

riciclate. Le bottiglie provenienti

dalla raccolta differenziata trattate

in apposite aziende sono

triturate, lavate e di nuovo

macinate. Infine, asciugate e

trasformate in granuli ancora

più sottili. Il materiale ottenuto

diventa fibra tessile sintetica,

appositamente tessuta per

diventare un capo di abbigliamento

al nostro servizio. Ed

ecco che la magica funzione

del riciclo si avvera. Evoluzione,

tecnologia e progresso al servizio

del consumatore (quindi

dell’economia) e anche del cittadino

(dell’ambiente).

Le maglie di pile sono solo uno

dei tanti esempi del virtuoso

riciclo delle materie plastiche.

La lista degli articoli ottenibili

è davvero lunga e spesso poco

nota ai consumatori. Articoli di

arredo urbano come panchine

e fioriere, ma anche vasi, sedie,

componenti degli scooter

e delle aspirapolveri, montature

degli occhiali, imbottiture di

giacche, gilet e coperte sono

possibili applicazioni. E questo il

motivo perché ha davvero molto

senso realizzare un’adeguata

e attenta raccolta differenziata.

Sì, perché differenziare è

il primo passo per realizzare di

un buon riciclo. Ecco perché la

raccolta differenziata è un compito

da svolgere con consapevolezza

e attenzione. Lavando

gli articoli in plastica che dobbiamo

gettare via, se sporchi

(pensiamo per esempio a un

vasetto di yogurt). Rimuovere

l’etichetta se è di carta o altro

materiale. Conferire l’oggetto

giunto a fine vita nell’apposito

contenitore.

La spazzatura diventa in questo

modo una risorsa da far confluire

solo nel posto giusto. La

tecnologia, poi, farà la sua parte.

Riusciremo così a fare nostre le

parole di uno dei più noti motivazionisti

americani, Mark Victor

Hansen. Con la sua profonda

convinzione che «tutto sia veramente

possibile» ha definito la

spazzatura «una grande risorsa

messa nel posto sbagliato a

cui manca l’immaginazione di

qualcuno perché venga riciclata

a beneficio di tutti».

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il fattore R dell’economia circolare

Progetti italiani

A tutta

birra

contro

lo spreco

Trasformare le tonnellate di pane non venduto

in un nuovo prodotto di valore come la birra:

è questa l’idea alla base della startup italiana

Biova Project, impegnata a contrastare lo

spreco alimentare. Giusto per fare due calcoli:

per produrre 2.500 litri di birra si parte da 150

chili di pane recuperato, determinando

un risparmio del 30% di malto

d’orzo.

Se sei interessato a tenerti aggiornato

in tema di birra collegati qui:

a cura della redazione

Riuso per

eccellenza:

gli scarti del caffè

In Italia, ogni giorno, vengono consumati oltre 9

milioni di caffè (fonte: Fipe). 149mila sono i bar

sparsi sul territorio nazionale che ogni giorno

servono ben 175 caffè in media (fonte: Nielsen,

2019). Da ognuno di questi bar si producono - e

tendenzialmente si scartano - all’incirca 2 tonnellate

di fondi di caffè l’anno, per un totale di

circa 280mila tonnellate. Sarà per

questo che i progetti di riuso dei

fondi del caffè non mancano. Se

vuoi saperne di più collegati qui:

Per conoscere le imprese

White&Green Biotech

Waste recovery:

la soluzione di Themis

Fanghi, rifiuti organici e acque

reflue: è questa l’area

di azione di Themis, startup

innovativa del settore White

&Green Biotechnologies.

Questa Spa progetta soluzioni

personalizzate partendo dalla

tecnologia proprietaria coperta

da brevetto europeo - Themis

WRT (acronimo di Waste Recovery

Technology) – in grado di

ridurre fino al 90% il volume originario

dei rifiuti, trasformando

la matrice in ingresso in un prodotto

solido granulato e acqua

distillata. In sostanza, Themis

WRT riduce il volume del rifiuto

e gli attribuisce, dove possibile,

un nuovo valore trasformandolo

in un materiale riutilizzabile

con un beneficio per l’ambiente.

«La nostra tecnologia

– sottolinea Michele Romanò,

Ceo di Themis - è il risultato di

una continua attività di R&D

eseguita all’interno del Themis

LAB, il nostro Innovation Center

dotato di un impianto pilota

utilizzato sia per l’esecuzione

di sessioni di prove, sia per la

validazione delle prestazioni

dello stesso».

La tecnologia WRT ha ricevuto

molti riconoscimenti. Themis

collabora con Università e

centri di ricerca internazionali

per la promozione della cultura

della sostenibilità e dell’Economia

circolare.

Themis, Spa - via Brescia, 13 - 20025 Legnano (Milano)

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marzo /

La finanza sostenibile

avanza

Il satellite Copernicus Sentinel 3A mostra le nuvole in rosa, neve e ghiaccio in azzurro e

la Terra in blu scuro. Si vede il grosso iceberg A68, al centro, che si è staccato dalle coste

della penisola Antartica. L’A68 ha le dimensioni dello Stato del Lussemburgo e il suo

percorso non è prevedibile. Ecco, gli iceberg sono la perfetta allegoria di come la finanza

potrebbe “sciogliersi”. La soluzione? Renderla etica e sostenbile…

© Contains modified Copernicus Sentinel data (2017), processed by ESA, CC BY-SA 3.0 IGO

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LUNEDÌ

Giornata mondiale

delle malattie rare

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MARTEDÌ

Giornata contro

la discriminazione

1

MERCOLEDÌ

2

AM AM AM

PM PM PM

Finanza Sostenibile per

il rilancio dell’economia

Anche la finanza è chiamata

a scendere in campo per dare

un contributo sempre più attivo

al raggiungimento degli

obiettivi dell’Agenda 2030 e,

più in generale, per aiutare le

economie dei vari paesi nella

transizione verso un modello

più inclusivo, a ridotto impatto

sull’ambiente e, ovviamente,

sostenibile. Un’indagine condotta

dal Forum della Finanza

Sostenibile mostra che le

strategie di medio periodo degli

operatori finanziari interesseranno

sempre di più settori

legati alla mobilità sostenibile

e all’economia circolare, oltre

all’efficientamento energetico

e alle energie rinnovabili. Da

dove e quando nasce questa

attenzione verso i temi Esg?

In realtà, già nel secolo scorso

Il 18 giugno 2020 è stato approvato

il Regolamento UE 2020/852 del

Parlamento e del Consiglio relativo

all'istituzione di un quadro che favorisca

gli investimenti sostenibili.

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settimana 10

GIOVEDÌ

Giornata mondiale

della Natura

Giornata mondiale

della fauna selvatica

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3

VENERDÌ

Giornata mondiale

dell'ingegneria per

lo sviluppo sostenibile

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SABATO

Giornata nazionale

del ricondizionato

5

febbraio/marzo 2022

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PM

DOMENICA

6

alcuni investitori prediligevano

investimenti etici e dall’inizio

degli anni 2000 la Sostenibilità

è divenuta un tema di interesse,

anche per le aziende. Ma

è in questi ultimi mesi che si

è verificata una forte accelerazione:

l’Accordo di Parigi, i

Fridays for future, le crisi economiche

e sanitarie hanno destato

l’attenzione di numerosi

attori. E anche dei risparmiatori,

che oggi iniziano a essere

più consapevoli, anche dell’impatto

dei propri comportamenti

e modelli di consumo,

soprattutto sull’ambiente.

Work in progress

Il regolamento europeo

2020/852 definisce la classificazione

delle attività

economiche eco-compatibili

per aiutare nelle scelte di

investimento; la spiegazione

dei criteri tecnici in base

ai quali effettuare le valutazioni

di merito spettano a

una serie di atti

delegati della

Commissione

Europea.

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La finanza sostenibile avanza

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LUNEDÌ

7

MARTEDÌ

Giornata

internazionale

della donna

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9

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Andare oltre il Pil per misurare il benessere di una società

E venne finalmente il tempo di

andare oltre il Pil per misurare

la “salute” di una Nazione. È

vero se ne parla da tempo, ma

forse ora i presupposti sono

maturi.

Prova ne è il System of environmental

economic accounting

(Seea), uno standard internazionale

che, a partire dai

Sistemi di contabilità nazionale

già adottati da oltre 180

Paesi membri delle Nazioni

Unite, fornisce un framework

per integrare il capitale naturale

nelle politiche economiche,

quindi nelle

misure del Pil,

armonizzando

le statistiche

sull’ambiente

con le dinamiche

fiscali.

Il Seea fornisce

informazioni

specifiche sulle

modalità con cui misurare

le condizioni fisiche e

il valore monetario dei flussi

che legano tra loro gli ecosistemi

e l’economia.

In particolare, contiene

indicazioni

per preparare

rendicontazioni

accurate

e uniformi nei

settori dell’agricoltura,

delle

foreste e delle

riserve ittiche, delle

emissioni inquinanti, dell’e-

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settimana 11

GIOVEDÌ

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del World Wide Web

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Anniversario

marzo 2022

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nergia, delle riserve idriche e

dei flussi di materiali.

Secondo gli esperti delle

Nazioni Unite, il Seea potrà

contribuire anche alla definizione

degli interventi a tutela

della biodiversità e potrà essere

usato a supporto delle

negoziazioni internazionali

sui cambiamenti climatici,

con informazioni sulle spese

per l’adattamento e su come

queste influiscono sulle condizioni

degli ecosistemi, oltre

che sull’impatto che il riscaldamento

globale esercita sui

di essi.

Sai cos’è

un’azienda Benefit?

Si chiamano imprese Benefit

quelle che, oltre a perseguire

un profitto, puntano anche a

valorizzare il capitale sociale

e quello naturale. Nel 2015

l’Italia è stato il primo Paese al

mondo ad approvare una legislazione

specifica per le società

Benefit, e da allora sono

sempre di più le imprese che

lavorano restituendo vantaggi

ai territori su cui operano.

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La finanza sostenibile avanza

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LUNEDÌ

Giornata

internazionale

di azione per i fiumi

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© www.uschioswald.at

Questione di equilibrio economico e sociale

Christian Felber, economista e

fondatore del Movimento del

Bene Comune (in Italia è attiva

la Fondazione del Bene Comune)

parte da un unico assunto

di base: «Il nostro dovere etico

è quello di tornare a un equilibrio

economico e sociale».

Ma, come misurare, in modo

facilmente comprensibile, il

valore generato dal raggiungimento

del bene comune?

«Indicatori come il Pil e reddito

pro-capite – fa notare l’economista

austriaco – non sono più

in grado di dare informazioni in

relazione alla qualità della vita,

alla felicità personale e al bene

comune intorno a noi». Secondo

Felber gli indicatori attualmente

in uso non permettono

di dar conto di questi obiettivi;

essi non consentono di misurare,

per esempio, il consumo

di risorse pro-capite, in una logica

di impronta ecologica, rapportandolo

ai diritti ecologici di

base a cui ogni essere umano

ha accesso.

«Non si tratta di opporsi al capitalismo

o di abbracciare teorie

socialiste; l’Economia del

Bene Comune – è il presupposto

di Felber– è un’alternativa

a queste due visioni. Serve

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settimana 12

GIOVEDÌ

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Giornata mondiale

del Sonno

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marzo 2022

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DOMENICA

Giornata mondiale

del passero

Giornata

internazionale

della felicità

20

piuttosto trovare un equilibrio

differente tra diverse polarità,

identificare le modalità in cui

lo scambio di mercato possa,

al tempo stesso, mantenere il

rispetto dei diritti umani, della

stabilità climatica, della coesione

sociale e della democrazia;

in questa logica, una crescita

degli scambi di mercato (e della

ricchezza da essi generata)

sarebbe auspicabile solo nella

misura in cui questi valori fondamentali

vengano preservati

e non, al contrario, compromessi».

PRESUPPOSTI COSTITUZIONALI Il concetto di Bene Comune,

oltre ad avere radici antiche, è colonna portante delle costituzioni

dei paesi civili: la dignità umana, la solidarietà tra persone

e organizzazioni, il senso di giustizia, la sostenibilità ecologica,

la trasparenza e la condivisione delle decisioni sono valori innati

e trasversali, e toccano gli individui e le loro famiglie, le organizzazioni

economiche e non, gli enti pubblici.

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La finanza sostenibile avanza

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LUNEDÌ

Giornata mondiale delle

foreste e dei boschi

Giornata mondiale

della sindrome di Down

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MARTEDÌ

Giornata mondiale

dell’acqua

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MERCOLEDÌ

Giornata mondiale

della meteorologia

Giornata nazionale

dell'agricoltura negli Usa

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Banche e diritti umani: così non va

Un quarto delle banche mondiali

sarebbe coinvolto nella violazione

dei diritti umani. Lo decreta

una ricerca finanziata da Etica

Sgr e condotta dalla professoressa

Elisa Giuliani, direttrice del

centro Remarc dell’Università di

Pisa, insieme a Federica Nieri,

Nicola Salvati e Davide Fiaschi.

Lo studio pubblicato nel Quarto

rapporto della Fondazione di

Finanza Etica ha riguardato un

campione di 178 istituzioni finanziarie

e assicurative, 10 delle

quali italiane, in 27 Paesi del

mondo e ben 47 banche, pari al

26% del campione, si aggiudicano

la maglia nera in fatto di diritti

umani. In testa c’è la britannica

Standard Chartered Bank, seguita

dalla francese Bnp Paribas,

ma nella lista compaiono anche

le statunitensi Wells-Fargo,

BlackRock, Morgan Stanley o la

NON SOLO AMBIENTE Sul fronte dei diritti umani c’è un notevole ritardo

del settore bancario: la maggior parte delle istituzioni finanziarie con un

punteggio peggiore rispetto all’Indice sta facendo dichiarazioni esplicite per

affrontare le sfide di sostenibilità, ma finora molti sforzi hanno riguardato

la lotta al cambiamento climatico, mentre è probabile che i diritti saranno la

prossima sfida che queste organizzazioni dovranno imparare ad affrontare.

Per saperne di più:

Quarto rapporto della

Fondazione Finanza Etica

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settimana 13

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Ora della Terra

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Il diario continua a pag. 54

Ubs svizzera. Il team di ricerca

ha analizzato il coinvolgimento

diretto e indiretto delle istituzioni

finanziarie e assicurative in abusi

di diritti umani definiti sulla base

della Dichiarazione Universale

delle Nazioni Unite del 1948 e

dei successivi trattati: per esempio

il diritto alla salute e alla vita,

oltre a quelli delle comunità indigene,

delle donne, dei bambini e

dei lavoratori. Il risultato è stato

la creazione di un indice (Banks

Human rights Index) per misurare

come le banche e altre istituzioni

finanziarie sono collegate

a violazioni dei diritti umani.

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

La finanza sostenibile avanza

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la finanza sostenibile avanza

Finanza sostenibile

a cura di Antonio Felice Uricchio,

presidente del Comitato Scientifico Sima, presidente Anvur,

giurista, già rettore dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro

Fiscalità circolare

La transizione ecologica

presuppone un insieme di

misure che accompagnino

il graduale passaggio dall’economia

lineare, caratterizzata

dalla massimizzazione di produzione

e di consumo insensibile

all’impatto sull’ambiente, all’economia

circolare intesa come

sistema economico in grado di

rigenerarsi da solo.

In questo contesto, fondamentale

appare il modello della cosidetta

fiscalità circolare, intesa

come l’insieme dei tributi volti

a disincentivare comportamenti

non sostenibili e degli incentivi

diretti a promuovere comportamenti

che lo sono. L’utilizzo di

tributi ambientali sulle produzioni

impattanti sull’ecosistema

e sulla distruzione di risorse

potrebbe dare una forte spinta

propulsiva allo sviluppo sostenibile

attraverso la concessione

di agevolazioni fiscali per incentivare

l’innovazione tecnologica

ecocompatibile e i comportamenti

virtuosi, nella produzione,

nel consumo e negli stili di vita.

Un modello equilibrato che

promuove la responsabilità

L’apprezzamento della dimensione

ecocentrica del prelievo

ribalta l’idea antropocentrica secondo

cui il mondo è un oggetto

da dominare, sfruttare e finanche

distruggere, proponendo un

modello equilibrato tra uomo

e ambiente, tra economia e

natura, tra Stato e individui. Il

prelievo, sganciato dalla logica

del dominio delle risorse della

Terra e di coloro che la popolano,

sfruttando al massimo le

prime e spremendo le seconde,

viene restituito a quella solidaristica

e redistributiva, rispettosa

dell’armonia naturale e sociale,

delle ricchezze del Pianeta e dei

singoli.

Nonostante la maggiore sensibilità

e consapevolezza ambientale

di oggi, gli strumenti

della fiscalità circolare non sono

ancora percepiti come essenziali

e indifferibili all’interno della

transizione ecologica avviata

nell’Unione europea.

Una svolta epocale anche in Italia

La legislazione italiana negli ultimi mesi ha manifestato

maggiore attenzione alla leva fiscale attraverso incentivi

di varia natura (Ecobonus) e anche l’introduzione, poi

differita, di un tributo ambientale proprio come la plastic

tax in grado di orientare consumi e produzioni e stimolare

l’industria a limitarne l’uso delle plastica o a renderla degradabile

e promuoverne il riciclo.

La crisi pandemica, stante la correlazione tra inquinamento

e capacità del virus di resistere e divenire più

aggressivo (chiarita proprio dagli studi Sima), evidenzia

la necessità di una svolta epocale di natura ecologica in

cui il fisco sappia dosare incentivi e logiche del prelievo.

Andare verso l’economia e la fiscalità circolare, cambiare

radicalmente il nostro modello di sviluppo, ripensare il

ruolo del capitale umano e del lavoro nella società per

diventare, come diceva Heidegger, non padroni del mondo

ma pastori dell’essere.

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Cambiamenti Climatici in Italia.

RISCHIO E COSTI ECONOMICI

Testi tratti dal report: Analisi del rischio. I cambiamenti climatici in Italia

I costi degli impatti dei cambiamenti climatici in Italia aumentano rapidamente e in

modo esponenziale al crescere dell’innalzamento della temperatura nei diversi scenari:

T aumenta

meno di 2°C

T aumenta

+2-5°C

costi contenuti

fino a -8% PIL pro capite

Analisi dei costi economici da rischio climatico per settori

(a fine secolo, in miliardi di Euro)

Rischio

alluvionale

fino a

15,3

l’anno

Innalzamento

livello del mare

Agricoltura

Turismo

tra

fino a

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e

decremento valore terreni agricoli

fino a

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contrazione della domanda

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aprile /

Stop all’inquinamento

Questa è Egg Island nelle Bahamas, fotografata dal satellite Copernicus Sentinel

2B. Si tratta di un’isola disabitata: oltre ai pesci e qualche specie volatile, le uniche a

viverci per qualche periodo sono le tartarughe che indisturbate vanno a deporre le

uova. Il nome dell’isola deriva proprio dalla sua funzione di protettrice delle nascite.

Un simbolo che ci induce a “proteggere” l’umanità dall’inquinamento…

© Contains modified Copernicus Sentinel data (2018), processed by ESA, CC BY-SA 3.0 IGO

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LUNEDÌ

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L’inquinamento ci costa caro

L’aria inquinata ha un alto prezzo

sociale. Lo ha messo in luce uno

studio, “Costi sanitari dell’inquinamento

atmosferico nelle città

europee, connesso con sistema

dei trasporti”, elaborato dalla società

di consulenza Ce Delft che

parla di una media 1.400 euro

per ogni cittadino europeo. Sono

soldi spesi in ricoveri ospedalieri,

perdita di benessere e salute.

Roma, Milano e Torino sono tra

le prime 25 metropoli europee

per costi connessi all’inquinamento

atmosferico. Messe

male anche diverse città lombarde

come per esempio Brescia.

Lo denuncia con enfasi

EFFETTI SULLA NOSTRA SALUTE Respirare aria inquinata aumenta il rischio

cardiovascolare (infarto, ictus), l’incidenza di tumori ai polmoni, asma, bronchiti

croniche e allergie. Un recentissimo studio mostra la correlazione - nei soggetti

con più di 65 anni - fra l’esposizione al Pm2.5 e l’insorgenza di patologie neurologiche,

quali Alzheimer e Parkinson, pari al 13% di rischio aggiuntivo ogni 5 μg/

m³ di Pm2.5, un inquinante il cui limite è cronicamente violato in Lombardia. I

bambini, che passano più tempo all’esterno, sono i più a rischio dato che il loro

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settimana 14

GIOVEDÌ

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VENERDÌ

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SABATO

Giornata mondiale

della consapevolezza

dell’autismo

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marzo/aprile 2022

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DOMENICA

3

Legambiente che ha collaborato

allo studio.

Maggiore è il numero di automobili

in strada e il tempo trascorso

nel traffico, più si alzano

i costi sociali dell’inquinamento.

Il documento fa due calcoli: «Un

aumento dell’1% del tempo di

percorrenza per recarsi al lavoro

aumenta i costi sociali delle

emissioni di Pm10 dello 0,29% e

quelli delle emissioni di NO 2

dello

0,54%. Un incremento dell’1%

del numero di autovetture in

una città aumenta i costi sociali

di quasi lo 0,5%».

sistema immunitario e i loro organi sono in via di formazione. Per

loro si parla di maggiore ricorrenza di leucemie, parti prematuri e

basso peso alla nascita, diminuzione dello sviluppo polmonare, così

come di quello cognitivo. Sta infine crescendo l’attenzione sul collegamento

fra l’esposizione all’inquinamento atmosferico e i tumori

al cervello, come dimostra una recente ricerca condotta in Canada

e riportata sul sito di Cittadini per l’Aria.

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Stop all’inquinamento

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LUNEDÌ

4

MARTEDÌ

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MERCOLEDÌ

Giornata mondiale

dello sport

6

AM AM AM

PM PM PM

Il Living planet index non mente

Il Living planet index, ideato

dalla Zoological Society of London,

è un indicatore dello stato

della diversità biologica globale

che misura i trend sulle popolazioni

rappresentative di 4392

specie di vertebrati. I risultati

dell’ultimo report parlano chiaro:

con un calo medio mondiale

del 68% (che in America Latina

arriva al 94%) nelle popolazioni

monitorate tra il 1970 e il 2016

il nostro rapporto con l’ambiente

è compromesso in maniera

significativa. La causa principale?

La distruzione degli habitat

naturali, con tutto quello che

ne consegue, pandemie incluse.

Sentinelle

di biodiversità

Le api sono un esempio concreto

di sostenibilità e il loro

contributo va ben oltre la produzione

del miele. Come insetti

impollinatori, infatti, hanno un

impatto diretto sul mantenimento

della nostra flora e della

biodiversità, ma svolgono anche

un ruolo fondamentale,

seppur indiretto, nella produzione

del cibo che portiamo sulle

nostre tavole. Inoltre, sono

anche sentinelle formidabili,

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settimana 15

GIOVEDÌ

Giornata mondiale

della salute

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SABATO

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aprile 2022

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DOMENICA

10

in grado di catturare segnali di

variazione climatica e ambientale

ben prima che l’uomo sia

in grado di raccogliere evidenze

tangibili.

Se pensiamo alle modalità con

cui sono organizzate, le api potrebbero

tranquillamente dare

lezione di management: ogni

ape ha il suo ruolo, conosce

perfettamente i compiti che

deve svolgere all’interno della

comunità di appartenenza e sa

quali sono le informazioni rilevanti

e come comunicarle alle

“colleghe” in modo efficace. Insomma,

un esempio da seguire.

Goal 15

È la vita sulla Terra l’obiettivo

Sdg 15 di sviluppo sostenibile

dell’Agenda 2030. Fondamentale,

tanto che avrebbe

potuto forse essere messo al

primo posto, nel rispetto non

solo della vita umana, ma anche

quella di animali e vegetali.

Non sarà uno dei più facili

da raggiungere, ma è imprescindibile.

(Puoi approfondire

gli altri Goal dell’Agenda 2030

nel mese di dicembre).

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Stop all’inquinamento

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LUNEDÌ

Giornata nazionale

del mare

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MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

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Il mondo è sempre più artificiale

Stiamo producendo oggetti e

manufatti al ritmo di 30 miliardi

di tonnellate all‘anno, quadruplicandone

la massa complessiva

ogni vent‘anni. Così, non dovrebbe

stupire se i ricercatori dell‘Istituto

Weizmann per le scienze

con sede in Israele hanno confrontato

le quantità di materia

antropogenica e di materia

organica, di origine biologica,

presenti sulla Terra, arrivando a

confermare che durante l'anno

appena trascorso siamo arrivati

a ospitare una massa di materiali

artificiali superiore all‘intera

biomassa disponibile sulla Terra.

«Questo sorpasso è un dato

simbolico, che esprime il grande

impatto che il genere umano sta

esercitando con le sue attività» è

il parere di Beniamino Gioli dell‘Istituto

per la bioeconomia (Ibe)

del Consiglio nazionale delle ricerche.

Rivoluzione industriale,

boom economico, consumismo,

bolla edilizia, ma anche cambiamenti

nelle tecniche agricole e di

allevamento hanno portato allo

sfruttamento intensivo del nostro

Pianeta. Cui va aggiunta anche

la deforestazione, «La sfida

sarà quella di diminuire questo

impatto attraverso azioni multidisciplinari

di sviluppo economico

e sostenibilità ambientale - suggerisce

il ricercatore -. Una delle

chiavi sarà proprio quella di sostituire

quote di massa antropogenica

con parti di quella biogenica,

per svolgere talune funzioni delle

nostre società, come la bio edilizia

con l‘introduzione di materiali

legnosi invece che cementizi o al

settore delle bioplastiche».

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settimana 16

GIOVEDÌ

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VENERDÌ

Giornata mondiale

dell'arte

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aprile 2022

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L’Italia è affamata di suolo

Nel nostro Paese cresce più il

cemento che la popolazione:

nel 2019 sono nati 420 mila

bambini e il suolo ormai sigillato

è avanzato di altri 57 km 2

(57 milioni di metri quadrati) al

ritmo, confermato, di 2 metri

quadrati al secondo. È come

se ogni nuovo nato italiano

portasse nella culla ben 135

mq di cemento. Il dato è certificato

da Ispra che fa anche

una classifica delle Regioni di

fronte al consumo di suolo. Alla

Valle d’Aosta, con solo 3 ettari

di territorio impermeabilizzato

nel 2019, la medaglia d’oro: è

questa infatti la prima regione

italiana vicina all’obiettivo

“Consumo di suolo 0”.

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Stop all’inquinamento

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LUNEDÌ

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MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

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Verso la generazione oceano

Le Nazioni Unite per combattere

l’inquinamento hanno dichiarato

il 2021-2030 “Decen-

nio delle scienze del mare per lo

sviluppo sostenibile”. Naturale

è il collegamento con l’Obiettivo

14 dell’Agenda 2030

(ma non solo). Sette

sono le azioni dichiarate,

tra le quali tornare ad

avere un oceano pulito,

sano, in cui gli ecosistemi marini

siano tutelati.

Per far questo sono necessarie

due attenzioni particolari:

da una parte, la collaborazione

della comunità scientifica, delle

istituzioni, del mondo business

e dei privati, dall’altra, una migliore

conoscenza dell’ambiente

marino e dei pericoli che lo

minacciano, arrivando a mappare

le fonti di inquinamento,

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settimana 17

GIOVEDÌ

Giornata mondiale

della migrazione

dei pesci

Giornata mondiale della creatività

dell’innovazione

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VENERDÌ

Giornata

internazionale

della Terra

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Giornata mondiale

del libro e del diritto

SABATO

d'autore

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DOMENICA

Giornata mondiale

per gli animali

da laboratorio

24

gli agenti contaminanti e il loro

impatto sulla salute della fauna

marina nonché le ripercussioni

sull’uomo. La conoscenza di ciò

che migliora la salute del nostro

mare e, al tempo stesso, di ciò

che lo rende più inquinato, ci

aiuta a mettere in atto azioni

concrete e consapevoli a salvaguardia

della biodiversità e

a tutela degli equilibri presenti

all’interno degli ecosistemi.

IL MARE CHE VORREI "Onoro", "contribuisco", "educo", "accessibile",

"noi siamo oceano", "onda": queste le parole chiave del

Manifesto del mare, che guida e ispira il decennio del mare. In

modo concreto: evitare di usare materiali di plastica e altre sostanze

tossiche che vengono riversate nei nostri oceani e operare

per un mare trasparente e davvero blu. Il manifesto, cui

numerose istituzioni hanno già aderito, può essere sottoscritto

anche da privati, in una logica di inclusione e cooperazione crescente

(www.decenniodelmare.it).

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Stop all’inquinamento

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LUNEDÌ

MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

Giornata mondiale

del pinguino

Giornata mondiale

della malaria

Festa nazionale della Liberazione

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Spiaggia pulita? Solo se contiene meno di 20 rifiuti ogni 100 metri

Il Mediterraneo trasuda ancora

plastica. Proprio nel Tirreno,

nell’area compresa tra l’Isola

d’Elba, la Corsica e Capraia, si

registrano accumuli tali da far

parlare di una vera e propria

“zuppa di plastica”. Reti e sacchetti

che soffocano gli animali

marini, ma anche le microplastiche

che possono risalire la catena

alimentare e arrivare fino

all’uomo sono gli elementi che

preoccupano di più. Per fortuna

in tanti si stanno dando da fare.

Una delle esperienze più interessanti

svolte nell’ambito del

progetto Clean Sea Life è stata

quella del “fishing for litter”: 128

pescherecci dei porti di Manfredonia,

Rimini, San Benedetto

del Tronto e Porto Torres hanno

raccolto 80 tonnellate di scarti

di plastica dal mare. Tutto ciò

ricade anche sulle spiagge. Ci

vogliono meno di 20 rifiuti marini

ogni 100 metri lineari di costa

per considerare una spiaggia

in buono stato ambientale. È

questo il valore soglia o il target

di riferimento stabilito a livello

europeo, e recentemente pubblicato

dalla Commissione Eu,

per definire una spiaggia pulita.

Un traguardo ambizioso in par-

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GIOVEDÌ

Giornata per la

salvaguardia delle rane

Giornata mondiale

delle vittime dell’amianto

Giornata internazionale per la

AM sicurezza sul lavoro

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settimana 18

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aprile/maggio 2022

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Festa del lavoro

Giornata mondiale

della risata

1

Il diario continua a pag. 70

Fonte: Ispra

ticolare per i Paesi mediterranei

dove le concentrazioni di rifiuti

spiaggiati risultano marcatamente

più elevate rispetto a

quelle di altri mari europei.

NUMERO DI OGGETTI PER 100M

274

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40

421

104

271

Mediterraneo

Mar Baltico

Mar Nero

Mar Adriatico

Mediterraneo

occidentale

Mar Ionio e

Mediterraneo

centrale

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

Stop all’inquinamento

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stop all’inquinamento

Salute e sicurezza nei luoghi di aggregazione

Cambiamo aria...

anche in classe

a cura di Gianluigi De Gennaro,

professore di Chimica dell’Ambiente UniBa,

responsabile Sima Qualità dell’Aria Indoor

La trasmissione airborne (in volo) del virus si

è rivelata la principale modalità di diffusione

del Covid19 nella popolazione, specialmente

negli ambienti chiusi. Per contrastare questo fenomeno

è necessario garantire l’opportuno ricambio

dell’aria al fine di diluire la concentrazione di virus

in atmosfera prodotta dall’emissione di uno o più

soggetti contagiati. Il controllo della corretta ventilazione

di un ambiente al chiuso

in relazione al numero di persone

che lo occupano può essere realizzato

attraverso il monitoraggio

in continuo della concentrazione

dell’anidride carbonica e in

particolare della sua variazione

rispetto alla concentrazione della

stessa nell’aria esterna. Tale

monitoraggio risulta particolarmente

utile nelle aule scolastiche

per consentirne la frequenza in

sicurezza. Il continuo controllo in

riferimento a una soglia di sicurezza

può regolare l’apertura di

porte e finestre per consentire la

mitigazione del fenomeno attraverso

la tempestiva attivazione

di procedure che incrementano

la ventilazione naturale degli ambienti.

Ridurre i rischi

Il controllo in continuo della CO 2

che può essere realizzato

attraverso strumentazione smart, calibrata e

validata scientificamente e a basso costo consente

di verificare in tempo reale l’efficacia dell’azione

intrapresa.

La sicurezza degli ambienti si calcola monitorando

il livello di ventilazione e di ricambio d’aria rispetto

alle dimensioni dell’aula e al numero degli occupanti.

In questo modo è possibile una classificazione del

rischio associato a ciascuna aula secondo la tabella

al centro della pagina e la corrispondente azione da

intraprendere in caso di rischio non accettabile.

Quando la ventilazione naturale non è sufficiente a

garantire un livello di rischio basso, occorre adeguare

gli ambienti con tecnologie automatizzate come

la ventilazione meccanica controllata (Vmc) per

attivare forzatamente il ricambio d’aria necessario.

Sulla base delle verifiche dei fabbisogni vengono

calcolate le portate dell’impianto

aeraulico che potrà essere centralizzato

o distribuito. La differenza

tra queste due tipologie è

essenziale: il primo consente di

aggregare i fabbisogni in un unico

impianto di generazione ma, per

contro, ha bisogno di un sistema

di trasporto dell’aria immessa e

dell’aria estratta. Il secondo tipo

non ha bisogno di impianti di distribuzione,

ma richiede l’installazione

di un numero di macchine

più piccole rispetto all’impianto

centralizzato pari agli ambienti in

cui si deve trattare l’aria.

Il sistema centralizzato necessita

di importanti opere murarie

per realizzare le canalizzazioni,

mentre il sistema decentralizzato o distribuito è di

rapida installazione e non necessita di interventi

strutturali. Inoltre, dal punto di vista dell’efficacia

dei ricambi e dell’efficienza energetica complessiva

è sicuramente più idoneo il sistema distribuito

che permette di agire solo quando è realmente

necessario senza dispersione di energia. La diluizione

degli inquinanti consente di avere in un

luogo indoor una qualità dell’aria sicura per gli

occupanti e, nel caso delle scuole, con la Vmc si

assicura anche adeguata ossigenazione dell’ambiente

e quindi migliori performance lavorative e

di apprendimento.

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stop all’inquinamento

Dati Ispra

Pesticidi, quando li cerchi...

purtroppo li trovi

Quello dei pesticidi è ancora

uno dei problemi ambientali

più gravi e aperti

che abbiamo in Italia. Perché se

è vero che le formulazioni sono

state raffinate e il loro impiego si

è fatto (spesso) più mirato, resta

altrettanto vero che nel mondo

(soprattutto nei Paesi dell’Est

asiatico) se ne producono e se

ne usano quantità massicce.

Questo vale anche per l’Italia,

nonostante dal 2009 al 2018

si sia verificata una diminuzione

delle quantità commercializzate,

indice di un impiego più attento

delle sostanze chimiche, oltre

che dell’adozione di tecniche

di difesa fitosanitaria a minore

impatto e della crescente diffusione

dell’agricoltura biolo-

gica. Secondo i dati presentati

nell’edizione 2020 del Rapporto

nazionale pesticidi nelle acque

dell’Ispra, e riferiti al 2018,

in Italia sono state utilizzate

114.396 tonnellate di prodotti

fitosanitari.

Zero Pollution

a cura della redazione

PESTICIDI

ANCHE NEI PARCHI GIOCO

Il tema della diffusione dei pesticidi

merita quindi un’attenzione

costante anche perché

spesso queste sostanze, anche

quelle di cui sono noti la cancerogenicità

e gli effetti sullo

sviluppo dei bambini, vengono

trovate anche in luoghi in

cui non dovrebbero esserci. È

quanto emerge per esempio da

uno studio pubblicato su Environmental

Sciences Europe

che ha rilevato la presenza di

pesticidi (soprattutto fungicidi)

in campioni di erba in 19 parchi

giochi e 4 aree scolastiche

nella regione del Sud Tirolo.

I siti analizzati sono risultati

contaminati lungo tutto l’anno

(anche in autunno e inverno,

quando le sostanze non vengono

applicate). Anche in questo

caso, in quattro campioni

su cinque sono state rinvenute

più sostanze.

ha una meta: diventare un continente a inquinamento

zero entro il 2050. Questo prevede obiettivi ambiziosi

per migliorare la qualità dell’aria, in modo da ridurre

L’Europa

del 55% il numero di morti premature causate dall’inquinamento

atmosferico; migliorare la qualità dell’acqua riducendo i rifiuti di

plastica in mare (del 50%) e le microplastiche rilasciate nell’ambiente

(del 30%); migliorare la qualità del suolo riducendo del 50%

le perdite di nutrienti e l’uso di pesticidi chimici e ridurre, fino al

50% i rifiuti urbani residui; ridurre del 30% la percentuale di persone

che soffrono di disturbi cronici dovuti al rumore dei trasporti.

Mal’aria

L’Italia è indietro sulle

azioni per ridurre

l’inquinamento atmosferico

nelle sue città. Lo afferma il Report

Mal’aria di città 2021 di Legambiente. Tra le

città peggiori ci sono Torino, Venezia, Padova,

Rovigo, Treviso ma anche Milano, Avellino,

Cremona, Frosinone, Modena e Vicenza. Si

tratta, comunque, di un’emergenza che colpisce

tutto il Paese.

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stop all’inquinamento

Seconda edizione del contest

Con il premio Sea Art,

l’arte dà voce alla salvaguardia

dell’oceano e del mare

a cura di M.Cristina Ceresa

Hanno lavorato un anno intero

sul tema delle acque

inquinate e invase dalla

plastica: sono i 100 studenti che

hanno partecipato alla prima edizione

di Sea Art. Dalla loro creatività

sono emerse opere d’arte

che Marco Nones, artista affer-

Collegati qui

per tenerti

aggiornato sul

progetto Sea Art

mato di Land art ha commentato

come: «profonda riflessione da

parte di una generazione poco

ascoltata e che sta urlando».

A vincere la prima edizione di

Sea Art è stato l’Istituto Bazzi

di Milano con “Un menù dalla

natura di oggi”. L’opera, assieme

al secondo e terzo premio,

è ora esposta presso il giardino

dell’Acquario di Milano.

Intanto, è partita la seconda edizione

di Sea Art. Le modalità di

partecipazione sono le stesse: i

professori delle scuole superiori

possono iscrivere i loro studenti

a un percorso che prevede lezioni

frontali di analisi dello stato

di inquinamento delle acque italiane;

lezione di arte e introduzione

alla Land Art e avvio alla

creazione di un’opera. Roberta

Oggioni, responsabile dell’area

formazione di Edizioni Green

Planner, seguirà i progetti accanto

ai professori: gli studenti

alla fine dell’anno scolastico presenteranno,

infatti, la loro opera

d’arte: simbolo della propria

denuncia. Il prossimo 8 giugno,

Giornata degli oceani, saranno

nominati i nuovi vincitori le cui

opere verranno di nuovo esposte

pubblicamente per una denuncia

che rimanga sotto gli occhi

di tutti.

UN MENU DALLA NATURA DI OGGI

L’opera vuole mettere in evidenza come molte

materie plastiche che finiscono nei nostri

mari ritornano sulla nostra tavola in quello

che mangiamo. Il progetto ha come elemento

centrale un tavolo apparecchiato e un mondo

che lo sovrasta e dal quale si rompe una rete di

spazzatura che finisce nel piatto. L’allestimento

è stato realizzato dall’Istituto Carlo Bazzi,

che compie quest'anno 150anni di attività,

esclusivamente con materiali di scarto e deperibili.

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Climate influencer

aroTHERM plus

La scelta che piace al pianeta

aroTHERM plus è la soluzione all-in-one Vaillant che impiega il gas naturale R290,

il refrigerante con il più basso impatto ambientale oggi disponibile sul mercato.

aroTHERM plus rappresenta la scelta ideale per essere pronti alla transizione energetica

senza rinunciare a strepitose prestazioni di comfort.


maggio /

Abitare Green

In questa foto il contrasto grigio-verde è molto evidente, come del resto lo è quello

tra Natura e urbanizzazione. Qui siamo a Tokyo che con 14 milioni di abitanti circa

sorprende perché supera le capacità dell’area. Il satellite Copernicus Sentinel 2 aiuta i

progettisti a capire come modificare i piani urbani per ridurre l’impatto sull’ambiente.

© Contains modified Copernicus Sentinel data (2017), processed by ESA, CC BY-SA 3.0 IGO

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LUNEDÌ

Giornata mondiale

del tonno

2 3 4

MARTEDÌ

Giornata mondiale

della libertà

di stampa

MERCOLEDÌ

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Rendere le città e gli insediamenti umani

inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili

Abito dunque

sono… Green

Circa 3,5 miliardi

di persone vivono

in città, numero

destinato a lievitare

a 5 miliardi nel

2030. Anche se la

situazione italiana

risulta peggiore rispetto

a quella del

2010, dal 2015 si segnala comunque

una ripresa dovuta al

miglioramento della quota di

rifiuti urbani conferiti

in discarica (dal

56,80% del 2006 al

23,40% del 2017).

In calo la concentrazione

di Pm2.5

e Pm10 nelle aree

urbane, che si riduce

rispettivamente

del 37% e del 25% rispetto al

2006. Cresce, invece, l’indice

di abusivismo edilizio.

Nasce dal Green Deal europeo e

da una cresciuta sensibilità ecologica

dei cittadini dell’Unione la

spinta, sempre più forte, verso

un “abitare sostenibile”, partendo

dalle città – da ripensare in

molti loro aspetti - per arrivare

a un’edilizia green, energeticamente

efficiente che cerchi di

recuperare gli spazi già costruiti

senza consumare altro suolo.

Insomma, città belle e sane a

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settimana 19

GIOVEDÌ

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maggio 2022

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DOMENICA

Giornata

mondiale della

Croce Rossa e

Mezzaluna Rossa

8

partire dalle abitazioni. Gli obiettivi

sono sfidanti – lo ricordiamo,

l’Europa vuole raggiungere

la neutralità climatica entro il

2050 – e richiedono azioni decise,

soprattutto di transizione

energetica, dalle fonti fossili a

quelle rinnovabili. Gli edifici, in

questo scenario, hanno un ruolo

da protagonisti, perché sono responsabili

di circa il 50% di tutto il

materiale estratto e del 35% dei

rifiuti totali dell'Ue.

Edifici high tech

Edifici più sostenibili, resilienti

ed efficienti attraverso

infrastrutture tecnologiche

a minor impatto ambientale.

È così che si deve iniziare

a costruire. Gli edifici consumano

circa il 30% dell’energia

mondiale (dati Iea)

e contribuiscono per il 40%

alle emissioni di gas serra.

Le nuove tecnologie aiuteranno

nella lotta al cambiamento

climatico.

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Abitare Green

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LUNEDÌ

9 10 11

MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

AM AM AM

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Architettura upcycling

Genius loci delle abitazioni

Spazi e materiali nuovi o usati,

rinnovabili, naturali, biodegradabili,

riciclabili e riutilizzabili in

settori anche diversi da quello

di origine, attraverso un processo

circolare e di upcycling.

È questa la nuova frontiera

dell’architettura. Nel settore,

infatti, c’è un’attenzione nuova

verso i materiali utilizzati

dall’edilizia e dall'impatto che

deriva dal loro impiego – produzione,

messa in opera e dismissione.

L’ecosostenibilità del nostro

abitare passa, innanzitutto,

attraverso il rispetto delle

caratteristiche del territorio.

È questo il principio

ispiratore di Habit.A, il

progetto avviato da

tempo dall’Ordine

degli architetti di

Cuneo e orientato

a stabilire nuovi

criteri con cui

esprimere il concetto

di sostenibilità degli

interventi edilizi.

Frutto di un lavoro di studio

e di sperimentazione delle

migliori pratiche abitative

condotto nelle valli

intermontane tra

l’Italia e la Francia,

il progetto Habit.A,

che si è avvalso di

finanziamenti pubblici

complessivi di

660.000 euro, tra

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settimana 20

GIOVEDÌ

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Giornata

mondiale degli

uccelli migratori

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maggio 2022

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DOMENICA

Giornata

internazionale

della famiglia

15

fondi comunitari e risorse

nazionali, è giunto, infine, a

stabilire nuovi indicatori utili

a valutare l’ecocompatibilità

di una struttura architettonica.

Riferiti non soltanto agli

usuali parametri energetici,

ma anche a criteri più generali

attinenti il rapporto con

l’ambiente e con la cultura

circostanti, gli indicatori

scaturiti da Habit.A hanno

aggiornato, con due nuove

schede tecniche, il Protocollo

Itaca.

Costruire

dalla terra

Utilizzare il terreno e il materiale

di scarto come materia

prima per il confezionamento

di malte e calcestruzzi per realizzare

fabbricati green, a basso

impatto ambientale e a elevate

prestazioni di risparmio energetico.

È quanto si propone di

fare il progetto Eco Earth, del

Consorzio di Ricerca di un team

di Università italiane: Modena

e Reggio Emilia, Parma e

Perugia.

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Abitare Green

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abitare green

a cura di Marco Mari,

presidente di Green Building Council Italia,

membro del comitato scientifico Sima

Come riqualificare una casa

degli anni Sessanta

Un edificio residenziale costruito

a fine anni ’60 a

Brescia è stato oggetto

di una riqualificazione applicando

il protocollo Gbc Home con

l’obiettivo di raggiungere un livello

di certificazione Platino e

prestazioni energetiche Nzeb.

L’elevata qualità ambientale interna

è garantita da un sistema

di Vmc (Ventilazione meccanica

controllata) con recupero di calore

e dalla distribuzione delle

aperture vetrate che ottimizzano

la luce naturale e favoriscono

la ventilazione naturale

estiva.

La qualità dell'aria interna ed

esterna è monitorata in continuo

da una stazione di misura e

i dati sono resi pubblici nell'ambito

della campagna Plant A

Intervenire

sugli immobili.

Come e perché

Sensor del progetto Better Place

For People del WorldGbc. Le

performance idriche ed energetiche

sono ottenute grazie al

mix di interventi sull’involucro

opaco (cappotto termico da 22

cm) e trasparente (serramenti

con triplo vetro) e sugli impianti

(generazione di calore ibrido con

il 75 % risparmio idrico di acqua potabile per

uso di acqua piovana per servizi non potabili e il

100 % risparmio idrico per irrigazione;

il 40 % di risparmio energetico al netto della

autoproduzione di energia da fonte rinnovabile

e il 70 % di copertura del fabbisogno mediante

autoproduzione da fonte rinnovabile;

il 100% del fabbisogno di energia di ricarica

dell’automobile elettrica famigliare garantito

dal surplus di autoproduzione dell'impianto

fotovoltaico.

pannelli solari, i termici, pompa

di calore e caldaia a condensazione).

L’intero fabbisogno di

energia elettrica su base annua

è autoprodotto da un impianto

fotovoltaico il cui surplus di

energia prodotta è sufficiente

per alimentare un’automobile

elettrica di famiglia.

Gbc Italia, associazione no profit, partner di Sima, fa parte del

network internazionale World Gbc, e promuove da sempre un processo

di trasformazione del mercato delle costruzioni e dell’immobiliare

attraverso la diffusione dei sistemi di certificazione di terza

parte, i cui parametri stabiliscono precisi criteri di progettazione,

realizzazione, riqualificazione e gestione per edifici sostenibili. L'impatto

ambientale della progettazione, costruzione ed esercizio degli

edifici è enorme: In Europa essi sono responsabili, direttamente

o indirettamente, di circa il 40% del consumo di energia primaria

complessiva: l'adozione di pratiche sostenibili nella progettazione

edilizia consente di conseguire benefici ambientali economici e sociali

locali e globali con ovvie ricadute su tutti gli utenti dell'edificio.

Gbc Home è stato sviluppato specificatamente considerando le caratteristiche

abitative e le diversità nel modello costruttivo proprie

della realtà italiana, prendendo spunto da protocollo Leed. Questo

sistema di rating promuove la salubrità, la durabilità, l'economicità e

le migliori pratiche ambientali nella progettazione nella costruzione

e nella conduzione degli edifici.

greenplanner 74


abitare green

Tendenze dell’abitare

a cura della redazione

Perché conviene vivere

in una casa Green…

CASE PREFABBRICATE DOTATE DI CERTIFICAZIONI GREEN

Utilizzo della tecnologia 5G

Ampio ricorso al fotovoltaico

Utilizzo della realtà

aumentata in ambito

edilizio (favorisce la

riduzione dei costi e

agevola gli spostamenti)

Utilizzo di additivi

per ridurre le

emissioni di CO 2

Attenzione alla

qualità della vita

Spazio

all’intelligenza

artificiale

Harmen Jelle Van Mourik, Unsplash

Importanza delle

“Net-Zero Emissions”

(la riduzione delle

emissioni incorporate

di carbonio entro il 2050

rappresenta uno degli

aspetti principali dello

scenario post emergenza)

Ripensamento degli spazi: meno postazioni e

meno consumi per concepire degli ambienti

di lavoro “diffusi” e non più centralizzati,

soprattutto per quanto concerne gli uffici.

Ispirazione sul modello

della circular economy

(la circolarità favorisce

nuove opportunità

commerciali e garantisce

un sistema di raccolta

differenziata totale)

E dalle case non finite nascono le serre

Un gran numero di edifici iniziati e non finiti.

Questa situazione, quando non dipende da

difficoltà economiche che bloccano le società

costruttrici, è una delle manifestazioni più clamorose

della piaga dell’abusivismo edilizio, un fenomeno

che negli anni ha imposto

impatti economici, sociali

e ambientali devastanti. Anche

per cercare di dare risposte a

questa situazione, Aps, una

società spin off dell’Università

Mediterranea di Reggio

Calabria, ha brevettato un “involucro

per edifici non finiti da

Sezioni tipologiche

trasformare in serre verticali”. Gli scheletri di cemento

già costruiti verrebbero ricoperti da superfici

vetrate e riempiti di serre idroponiche e delle apparecchiature

necessarie a farle funzionare, evitando

così che la loro “energia grigia” (l’energia utilizzata

per realizzarli) vada sprecata,

creando occupazione e occasioni

per l’imprenditorialità

locale. Al momento gli ideatori

del brevetto, tra cui l’architetto

Valerio Morabito non sono

ancora riusciti a intercettare i

fondi necessari per dargli attuazione

concreta.

11

greenplanner 75


LUNEDÌ

Giornata

internazionale

della luce

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MARTEDÌ

Giornata

internazionale

contro l’omofobia

17

MERCOLEDÌ

18

AM AM AM

PM PM PM

Se la luce è troppa…

Anche l’illuminazione ha la

sua incidenza sulla salute e

sul benessere dei cittadini. È

quanto sta indagando il progetto

di ricerca Horizon 2020

Enlightenment coordinato da

22 partner internazionali tra cui

l’Università di Bologna. L’aumento

dell’esposizione umana

alla luce artificiale è un effetto

secondario spesso sottovalutato

della crescita della popolazione

mondiale e dell’aumento

dei livelli di urbanizzazione. Un

fenomeno

che include

la pubblica

illuminazione

all’aperto, il

bagliore artificiale

prodotto

dalle aree

altamente

urbanizzate,

ma anche

l’esposizione

alla luce a livello individuale,

come l’illuminazione domestica

e gli schermi luminosi (cellulari,

pc, tablet e tv).

A rischio il naturale ritmo circadiano:

in particolare gli adulti

sopra i 65 anni di età sono specialmente

inclini a essere colpiti

da questa alterazione dell’orologio

biologico, con conseguenze

pericolose per il metabolismo,

dalla predisposizione alle

malattie, inclusi i tumori, alla

neurodegenerazione, fino alle

malattie psichiatriche.

Il progetto prevede anche di

mettere a punto un Atlante

dell’Illuminazione Urbana e

della Salute – che sarà liberamente

accessibile online.

greenplanner 76


settimana 21

GIOVEDÌ

AM

19

VENERDÌ

Giornata mondiale

delle api

Giornata europea

del mare

AM

20

SABATO

Giornata

internazionale

della diversità

culturale

per il dialogo

e lo sviluppo

21

maggio 2022

PM

PM

DOMENICA

22

Giornata

internazionale della

diversità biologica

Amianto in Italia

Fanno paura i 40 milioni di

tonnellate di materiali contenenti

amianto sparsi sul

territorio italiano,

concentrati in circa

370mila strutture

residenziali,

che Legambiente

nel dossier Liberi

dall’amianto individua

in 214.469

private, 50.744

pubbliche, 20.269

siti industriali e 65mila coperture

in cemento amianto.

Il problema principale da affrontare

è lo smaltimento di

questo materiale, aggravato

dalla mancanza

di impianti sul

territorio nazionale,

che obbliga

le aziende

specializzate a

esportare all’estero

buona parte

del materiale

rimosso.

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Abitare Green

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LUNEDÌ

Giornata

mondiale delle

tartarughe

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MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

AM AM AM

PM PM PM

La tua città è gentile?

Comuni Gentili, per un’Italia

gentile è un’iniziativa di Daniel

Lumera, sociobiologo che

predica ovunque la gentilezza

(«perché – sostiene – fa bene

al corpo e alla mente»). In linea

con l’Agenda 2030 (Goal 11) i

Comuni Gentili hanno l’obiettivo

di valorizzare la relazione tra

istituzione, cittadino, territorio

e natura attraverso la promozione

di una nuova educazione

alla consapevolezza e al benessere

individuale o collettivo

A oggi ci si può rifugiare per cercare un po’ di gentilezza a Bari, Arco,

Chieti, Sirolo, Soave, Palermo, Mazara del Vallo, Albignasego, Verucchio

e Corleone, e anche la Repubblica di San Marino, primo Stato Gentile al

mondo dal luglio 2020.

ad alto impatto sociale. «Un

Comune, così come qualsiasi

altra realtà istituzionale, profit

o no profit, può manifestare il

desiderio di entrare a far parte

di Italia Gentile innanzitutto

contattandoci» invita Lumera.

Sindaci, fatevi avanti.

greenplanner 78


settimana 22

GIOVEDÌ

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maggio 2022

PM

PM

DOMENICA

Giornata

internazionale

degli operatori

di pace delle

Nazioni Unite

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Il diario continua a pag. 86

Borghi

da riqualificare

Con il Pnrr la riqualificazione

green dei borghi può contare

su 300 milioni di euro per

le strade, 2 miliardi contro

il dissesto idrogeologico, 8

miliardi per il 5G e la banda

ultralarga,1 miliardo di

euro per i borghi, 140 milioni

per le green community.

Utilizziamoli al meglio per

portare vita ai piccoli Comuni

italiani.

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

Abitare Green

greenplanner 79


Cambiamenti Climatici in Italia.

IL RISCHIO IN CITTÀ

Testi tratti dal report: Analisi del rischio. I cambiamenti climatici in Italia

CITTÀ

56% Servizi

(per la salute, per la società, per

l’amministrazione, per le attività produttive)

della popolazione

italiana

Molto cemento, asfalto

Poco suolo naturale, vegetazione

Ondate

di calore

Temperatura: +5/10°C

rispetto ad aree circostanti

Atteso aumento di ondate

di calore si acuisce in città

Piogge

intense

Tendenza aumento in tutta Italia

Città molto esposte a rischio alluvioni per:

Caratteristiche geografiche

e geo-idrologiche

Forte legame tra ondate

di calore e qualità

dell’aria/inquinamento

Co2

Urbanizzazione

scarsamente controllata

Proliferazione suoli impermeabili

CAMBIAMENTI CLIMATICI AMPLIFICANO IL RISCHIO CLIMATICO IN CITTÀ:

Salute:

aumento della mortalità

casi di malattie cardiovascolari

casi di malattie respiratorie

Sicurezza:

incolumità di persone

infrastrutture

beni e servizi

Rischio più elevato per fasce di popolazione più fragili

Anziani Bambini Basso reddito Malati

greenplanner 80


Per conoscere le imprese

“Future Energy Home” è l’offerta E.ON composta

da fotovoltaico, mobilità elettrica e climatizzazione

La casa del futuro è qui

Dotare gli ambienti domestici di soluzioni

tecnologiche che offrano i benefici di un

consumo efficiente, consapevole e sostenibile,

dando così vita alla casa del futuro, è possibile.

L’efficientamento energetico comporta un minor

impatto ambientale e una riduzione dei costi

della vita domestica. In questo contesto, E.ON,

uno dei principali operatori energetici in Italia,

affianca i propri clienti nel percorso verso la

transizione energetica e propone un ricco portafoglio

di soluzioni per la “Future Energy Home”

- in ambito fotovoltaico, mobilità elettrica, e

climatizzazione - che combinano tecnologia e

bassi consumi.

Fotovoltaico

Un primo passo importante

verso l’energia verde può essere

compiuto con l’installazione

di impianti fotovoltaici che

producono energia elettrica

grazie alla luce del sole, una

fonte rinnovabile, pulita e

gratuita, contribuendo a

rendere i consumi domestici

più sostenibili, sia da un

punto di vista ambientale che

economico. Tale soluzione

consente anche di beneficiare

delle agevolazioni fiscali previste

dal Decreto Rilancio per coloro

che intendono realizzare

interventi per il recupero e la

riqualificazione del proprio

immobile.

E-mobility

Anche i veicoli elettrici, la

cui diffusione è in crescita,

contribuiscono alla salvaguardia

del pianeta. Nella casa

del futuro di E.ON, che sia

un’abitazione singola o un

condominio, l’attenzione

ai consumi e all’impatto

ambientale rappresenta un

aspetto importante, per questo

è pensata per ospitare una

soluzione di ricarica per veicoli

elettrici, come E.ON Drive

Smart, che da scegliere in

base alle esigenze (colonnine

o wallbox), con la possibilità

di aggiornare il software da

remoto per avere una stazione

sempre all’avanguardia.

Heating and Cooling

Le temperature estive e le

agevolazioni fiscali previste

rendono il periodo propizio

anche per l’installazione di

un climatizzatore smart.

Un apparecchio che, grazie

all’avanzata tecnologia, possa

produrre vantaggi in termini

economici, energetici e di

comfort. A tal proposito E.ON

propone condizionatori a pompa

di calore di classe energetica

A+++ e A++, utilizzabili sia

in estate che in inverno, che

permettono di avere sempre la

temperatura ottimale, grazie

all’opportunità di raffrescare

o di riscaldare gli ambienti in

funzione delle proprie necessità.

E.ON Energia S.p.A. Via Amerigo Vespucci, 2 - 20124 Milano greenplanner 81


Proponi ai tuoi clienti la soluzione sonnen per l’indipendenza

energetica e permetti loro di abbattere il costo delle bollette.

Con le soluzioni sonnen puoi permettere ai tuoi clienti di rendersi

indipendenti dai fornitori di energia tradizionale e diventare i

protagonisti del proprio futuro energetico.

Grazie all’integrazione di un impianto fotovoltaico e un sistema

di accumulo sonnenBatterie è possibile autoprodurre e gestire

tutta l’energia necessaria per la casa.

E grazie agli incentivi statali l’indipendenza energetica è ancora

più conveniente!

Dai più valore alla tua casa graziea sonnen:

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energetica

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Per maggiori informazioni chiama il numero 800 10 10 08 o visita il sito sonnen.it


abitare green

Edilizia Green

Canapa e calce in casa

Soluzioni naturali per attutire

l’impronta ambientale

del settore residenziale

non mancano. E alcune sembrerebbero

stravaganti (ma non lo

sono): come l’idea di utilizzare la

canapa. Cosa che in fondo si è

sempre fatta.

Lo spiega bene Gilberto Barcella

in un libro di recente pubblicazione

(vedi box) precisando che: «canapa

e calce è una soluzione naturale

già utilizzata come legante

in edilizia da oltre 10 mila anni. La

canapa, infatti, è un elemento da

costruzione sorprendente, negli

anni scoraggiato per motivi prettamente

economici e sostituito

da derivati del petrolio».

La calce aerea utilizzata come

legante è un elemento costruttivo

fondamentale di edifici storici

considerati eterni, monumenti

sopravvissuti per millenni proprio

grazie alla capacità di questo

componente naturale di stare

nell’atmosfera terrestre senza

subire i fenomeni di ossidazione

creati dall’acqua e dall’ossigeno.

Una differenza rilevante rispetto

agli altri leganti sintetici utilizzati

oggi, materiali creati in modo

artificiale, poco performanti nel

tempo e altamente dispendiosi

dal punto di vista dell’impatto

“Case di Luce”, realizzato

nel Comune di Bisceglie

dalla Pedone Working con

i biocomposti di calce e

canapa. L’edificio ha già

ottenuto diversi premi per

le sue prestazioni.

LEGGI SULLA CANAPA

Per saperne di più consigliamo la lettura del libro Canapa e calce

firmato da Gilberto Barcella. In questo saggio l’autore scioglie tutti

i nodi su un tema poco conosciuto, dimostrando i molti benefici del

combinare canapa e calce – e della bioedilizia in generale – non

solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico, tecnico e

sociale. Il libro è edito da Dario Flaccovio Editore.

a cura di M.Cristina Ceresa

Per saperne

di più

sulla canapa

ambientale. Senza dimenticare,

poi, che la calce è anche un ottimo

antibatterico e antimuffa.

La canapa, dall’altra parte, è

una pianta con doti eccezionali:

tessuti, alimenti, olio, saponi, cosmetici,

medicinali, vernici, carta,

detersivi, materie plastiche, materassi,

trucchi da donna, tendaggi,

tavole da surf, candele e

combustibili, sono solo alcuni dei

prodotti ricavabili dal suo utilizzo.

In edilizia, è il canapulo, ricavato

dal fusto della pianta e in molti

altri settori considerato materiale

di scarto, a essere utilizzato:

frantumato in scaglie e mescolato

con acqua e leganti, proprio

come la calce, si ottiene un composto

dalla consistenza variabile

a seconda del prodotto finale che

si vuole ottenere. I vantaggi della

canapa si riscontrano in primis

a livello ambientale: da essa si

possono ottenere dei biocompositi

a “impronta di carbonio

negativa”. La pianta annuale,

infatti, ha una crescita velocissima,

e nel corso del suo breve

ciclo di vita assorbe un’enorme

quantità di anidride carbonica,

più di quella che è necessario immettere

nell’ambiente per l’approvvigionamento

della calce e

per la successiva produzione del

biocomposto di canapa e calce.

Ma non è tutto: grandi benefici si

ottengono anche a livello tecnico,

poiché costruire con biocomposti

in canapa consente di avere delle

ottime prestazioni termotecniche,

con un conseguente consumo

di energia prossimo allo zero

ed enormi benefici economici

sulle bollette.

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appunti del mese

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giugno /

Novel food in tavola

Per seguire la costante crescita della popolazione, l’industria alimentare produce

sempre più cibo. Per farlo serve più spazio e quindi in molte aree, come testimonia la

foto, si disboscano foreste per aumentare il terreno agricolo. Qui siamo in Indonesia

dove ogni giorno si perdono foreste per far spazio a nuove piantagioni. Le immagini

scattate da Copernicus Sentinel 2 dimostrano i continui cambiamenti nell’utilizzo

delle superfici terrestri.

Testi a cura di Filippo Casè

© Contains modified Copernicus Sentinel data (2019), processed by ESA, CC BY-SA 3.0 IGO

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LUNEDÌ

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MARTEDÌ

Giornata mondiale

per la lotta al fumo

MERCOLEDÌ

Giornata mondiale

dei genitori

AM AM AM

PM PM PM

Novel food, un mondo da portare in tavola

Da sempre l’uomo è alla ricerca

di nuovi modi per nutrirsi. E per

farlo, importa alimenti da altre

aree geografiche o studia ciò che

lo circonda.

Per identificare nuove forme di

sostentamento, l’Unione Europea

ha voluto classificare sotto il

termine “novel food”, gli alimenti

di cui non si è registrato un significativo

consumo in Europa

prima del 15 maggio 1997. Possono

essere cibi tipici di una cultura

gastronomica non europea,

oppure possono essere sostanze

commestibili presenti in prodotti

naturali, estratti e rielaborati mediante

supporti tecnico-scientifici.

Alcuni di essi sono ormai entrati

da diversi anni nelle nostre

tavole, mentre per altri c'è ancora

un certo scetticismo.

Tra i novel food di cui ormai sappiamo

qualcosa, ci sono i semi di

chia, ovvero semi di una pianta

della famiglia della menta molto

utilizzati in Messico, ma mai nel

nostro Continente prima della

data del regolamento europeo.

Un caso simile è quello del succo

di Noni, un frutto tipico del Sud

est asiatico, ma molto recente

per il nostro mercato.

Totalmente diversa è la storia

dell’olio del krill antartico (invertebrato

marino) Euphausia

superba, in questo caso un’azienda

ha estratto il contenuto

lipidico dal krill e tramite attente

valutazioni scientifiche,

ha chiesto l’inserimento del

prodotto a scopo alimentare

nell’Unione Europea che,

una volta ascoltato il parere

dell’Efsa (European food sa-

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settimana 23

GIOVEDÌ

Festa della

Repubblica itliana

AM

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VENERDÌ

Giornata mondiale

della bicicletta

AM

3

SABATO

Giornata internazionale

dei bambini innocenti

vittime d’aggressioni

4

maggio/giugno 2022

PM

PM

DOMENICA

Giornata mondiale

dell’Ambiente

Giornata internazionale

per la lotta alla pesca

illegale

5

fety authority), ha convalidato

l’introduzione dell’olio di krill

Euphausia superba nel mercato

europeo. Dove si utilizza

questa sostanza? Specialmente

in prodotti lattiero-caseari o

sostitutivi, in integratori oppure

in grassi spalmabili.

CON NOVEL FOOD SI INTENDO ALCUNI CIBI “NUOVI”

RISPETTO A QUELLI TRADIZIONALI

L’articolo 1 del Regolamento CE 258 del 1997 distingue 4 categorie di nuovi

prodotti e di nuovi ingredienti alimentari così composte:

Prodotti e ingredienti alimentari con una struttura molecolare primaria nuova

o volutamente modificata;

Prodotti e ingredienti alimentari costituiti o isolati a partire da microrganismi,

funghi o alghe;

Prodotti e ingredienti alimentari costituiti da vegetali o isolati a partire da

vegetali e ingredienti alimentari isolati a partire da animali;

Prodotti e ingredienti alimentari sottoposti a un processo di produzione non

generalmente utilizzato che comporta cambiamenti significativi del valore

nutritivo, del loro metabolismo o del tenore di sostanze indesiderabili.

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Novel food in tavola

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LUNEDÌ

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MARTEDÌ

Giornata mondiale

della sicurezza

alimentare

MERCOLEDÌ

Giornata mondiale

degli Oceani

AM AM AM

PM PM PM

Nutraceutica fa rima con mangiare sano

Cosa si intende per nutraceutica?

È una disciplina che indaga

sugli effetti positivi di alcuni alimenti

o di loro componenti sulla

salute dell’uomo. Il termine

infatti, è stato coniato unendo

due parole: “nutrizione” a “farmaceutica”.

Andando a scavare

nel passato si scopre che la

nutraceutica in fondo è sempre

esistita, perché sin dall'antichità

l’essere umano ha cercato risorse

vegetali che potessero avere

effetti positivi sulla sua salute.

Certamente, con la maggior

consapevolezza dell’importanza

di una nutrizione sana, anche la

nutraceutica ha preso sempre

più piede nel mondo accademico.

E la stessa Unione europea

ha riconosciuto nuovi tipi di alimenti,

i cosiddetti novel food,

proprio per le loro proprietà

benefiche per la salute umana.

IL LICOPENE CHE FA BENE A proposito di novel food, il licopene, carotenoide dalle proprietà

antiossidanti, ne è un esempio. Questo elemento è molto presente in natura:

lo troviamo, per esempio, nei pomodori, ma siccome non è mai stato utilizzato come

un ingrediente a se stante, è considerato un novel food. Anche la zeaxantina ha una

storia simile: è un carotenoide prodotto dalle alghe e studi scientifici dimostrano le

sue ottime proprietà per gli occhi, in particolare per la retina.

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settimana 24

GIOVEDÌ

AM

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SABATO

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giugno 2022

PM

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DOMENICA

Giornata mondiale

contro il lavoro

minorile

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E poi ci sono i superfood

Pixabay

Scopriamo due alimenti dalle super proprietà:

La curcuma è alla base della medicina

ayurvedica per le attività decongestionanti,

antinfiammatorie e rinforzanti del sistema

immunitario. Ricca di manganese e di ferro.

Ma attenzione: va associata al pepe per

“scatenare” le proprietà benefiche.

Pixabay

La moringa (detta anche albero miracoloso)

è un concentrato di aminoacidi essenziali,

omega 3, calcio, vitamine A, C e

del gruppo B, potassio, sodio e contiene

isotiocianati (soprattutto nei suoi semi).

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Novel food in tavola

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novel food in tavola

Nutrizione, salute e ambiente

a cura di Marcello Iriti,

professore di Patologia Vegetale del Dipartimento di Scienze

Agrarie UniMi, responsabile Sima Sicurezza Alimentare

La salute

vien

mangiando

Il cibo è la fonte di energia e di nutrienti essenziali

per il benessere psicofisico dell’organismo a ogni

età, dall’infanzia fino alla vecchiaia. Questo è

tanto più vero quanto più varia ed equilibrata è la

dieta, che deve includere tutti i gruppi alimentari

nelle opportune quantità, avendo cura di prediligere,

ove possibile, i prodotti locali del territorio e di

stagione. Nessun alimento è nocivo se consumato

nelle opportune dosi, a meno che non ci siano

particolari disturbi di salute.

L’immagine della piramide alimentare dà indicazioni

sulla gerarchia degli alimenti più salutari. L’ampia

base è rappresentata dai cereali di tutti i tipi, meglio

se integrali, ricchi di fibra alimentare utile per il

tratto gastrointestinale, seguiti, andando progressivamente

verso l’alto, dai prodotti ortofrutticoli,

inclusi i legumi, a seguire gli alimenti lattiero-caseari

e quelli ittici, le carni bianche e quelle rosse,

per arrivare in cima alla piramide dove troviamo i

dolci e i prodotti di pasticceria. Spostandosi dalla

base verso l’apice della piramide diminuiscono

la quantità e la frequenza di consumo dei singoli

gruppi alimentari su base giornaliera, settimanale

e mensile. Una componente importante della

piramide alimentare è il consumo giornaliero di

acqua, al di fuori di quella assunta attraverso gli

alimenti, che deve essere adeguato, essendo il nostro

organismo composto per ¾ da acqua, mentre

le bevande zuccherate dovrebbero essere limitate

al massimo.

I benefici

della dieta

mediterranea

Un ottimo modello di piramide alimentare è

quello della dieta mediterranea che caratterizza

da sempre le popolazioni che geograficamente

gravitano attorno al Mar Mediterraneo.

Questo regime prevede il consumo elevato di

cereali (la principale fonte di carboidrati complessi

e di energia) e di prodotti ortofrutticoli

(ricchi di vitamine, sali minerali e sostanze

nutraceutiche); il consumo moderato di prodotti

lattiero-caseari a basso tenore di grassi

(fonte di calcio essenziale per la salute delle

ossa e dei denti) e di prodotti ittici (ricchi di acidi

grassi polinsaturi della serie Omega 3, antiinfiammatori

naturali e responsabili del buon

funzionamento delle membrane cellulari). Il

consumo della carne è ridotto prediligendo

le carni bianche (perlopiù pollame) rispetto

a quelle rosse, salate e trasformate. Il tutto

condito con olio extravergine d’oliva, ricco di

polifenoli, un gruppo di sostanze nutraceutiche

dall’elevata attività antiossidante. In cima

a questa piramide, i dessert a ridotto apporto

calorico a base di miele, frutta e yogurt.

Recenti studi scientifici hanno evidenziato

come la dieta mediterranea possa contribuire

a ridurre il rischio di malattie cronico-degenerative

come quelle cardiovascolari e neurodegenerative,

il diabete e alcune forme di

tumore, essendo tale dieta associata a una

minore prevalenza di sovrappeso e obesità. È

bene sottolineare che qualsiasi dieta, alimento

o sostanza nutraceutica non possiede alcuna

efficacia terapeutica, ma solo un potenziale

preventivo.

greenplanner 90


novel food in tavola

Industria e abitudine in evoluzione

a cura di Filippo Casè

Insetti: ancora tabù, ma presto

salteranno nei nostri piatti

Saltano, volano, strisciano,

camminano e presto

balzeranno sulle nostre

tavole.

Dobbiamo sempre più abituarci

all’idea che ci sarà un transizione

gastronomica dove gli insetti

commestibili avranno sempre

più spazio nella nostra alimentazione.

Su questo tema sono intervenuti

anche Stefano Sforza e

Giovanni Sogari, docenti dell’Università

di Parma ed entrambi

hanno voluto enfatizzare un

punto fondamentale: gli insetti

non sostituiranno il cibo tradizionale

a cui siamo abituati, lo

affiancheranno.

Certamente, le criticità sono

molteplici. Ci sono problematiche

politiche che influenzano

i mercati e difficoltà dovute

allo sviluppo del disgusto ver-

so questi alimenti da parte dei

consumatori. Per arginarlo e

diminuirlo si sta pensando di

proporre gli insetti sotto forma

di polvere, così da evitare

l’impatto visivo con un cibo a

noi solitamente ignoto, e quindi

visivamente non apprezzabile.

Simone Mancini, ricercatore

dell’Università di Pisa aggiunge:

«La comunicazione e l'informazione

sono il primo passo

per raggiungere il consumatore

e fargli capire cosa vuol dire

consumare un insetto. Far capire

l’importanza ambientale e

nutrizionale. Far capire che non

c’è niente legato a una repulsione

fisica».

Con Mancini, ci siamo soffermati

anche sull’importanza

dell’educazione verso scelte

alimentari più sostenibili:

«Sono più i giovani, con un li-

vello di educazione medio-alto,

ad andare solitamente verso

un nuovo alimento. Ciò è dovuto

a un’apertura mentale e

una predisposizione a capire i

meccanismi legati a questi tipi

di prodotto».

Grillo o

gamberetto?

Abbiamo parlato con Stefano

Magnaghi, responsabile

R&d di Italian Cricket

Farm, una realtà italiana

specializzata nell’allevamento

e produzione di

insetti, tra i quali anche

una specie per il consumo

umano: il grillo del focolare,

o Acheta domesticus.

Hanno scelto questa

specie perché «secondo

le previsioni è quello che

rientrerà di più nel food. Ha

una percentuale di proteine

alta, (66/72% di proteina su

prodotto secco) e presenta

tutti gli amminoacidi. Inoltre,

il grillo somiglia vagamente

a un crostaceo e

dopo un consumer test è

risultato essere più accettato

rispetto ad altri insetti»

commenta Magnaghi.

In tema di insetti collegati qui

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LUNEDÌ

13

MARTEDÌ

14

MERCOLEDÌ

Giornata mondiale

del Vento

15

AM AM AM

PM PM PM

Novel food e ambiente: buona la prima

Molti esperti hanno puntualizzato

quanto i novel food siano

una delle risorse essenziali per

diminuire l’impatto ambientale

della nutrizione umana verso il

benessere ambientale.

Tutto questo è possibile grazie

al progresso scientifico

che l’industria alimentare sta

compiendo verso una rivoluzione

più green della filiera

alimentare.

Dati della Fao dimostrano

che il 26% della terra del nostro

Pianeta è usato per allevare il

bestiame, e 33% per produrre il

foraggio per nutrirlo. Circa il 60%

è impiegato per queste pratiche.

Il bestiame da solo, produce circa

il 7% del totale di emissioni di

CO 2

. Inoltre, ogni anno circa 13

miliardi di foreste sono abbattute

per permettere la coltivazione di

colture destinate all’alimentazione

degli animali da allevamento.

Purtroppo, è previsto un aumento

del consumo di carne da parte

di tutta la popolazione globale,

specialmente quella dei Paesi in

via di sviluppo.

CARNE IN VITRO La scienza

offre un’alternativa allo

sfruttamento del Pianeta: la

carne in vitro. Si tratta di un

prodotto puramente studiato

e prodotto in laboratorio.

Consiste nella coltivazione

di cellule staminali prelevate

da animali. Matteo Brognoli,

Ceo di Solaris Biotech, è uno

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settimana 25

GIOVEDÌ

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16

VENERDÌ

Giornata mondiale

per la lotta alla

desertificazione

e la siccità

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17

SABATO

Giornata della

gastronomia

sostenibile

18

giugno 2022

PM

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DOMENICA

19

Ha detto:

dei più grandi esperti in materia.

Come sostiene lui, da

un campione di un bovino si

possono produrre 800 milioni

di fili di tessuto muscolare.

Migliaia di singole fibre

muscolari si combinano per

formare un hamburger.

E il sapore? Secondo uno

studio eseguito dell’Università

di Pisa, il gusto

è uguale a quello

della carne convenzionale

a cui siamo

abituati.

Il settore della carne plant based

sta vivendo un vero e proprio

boom, con stime che secondo

Rize Etf dovrebbe toccare quota

30 miliardi di dollari nel 2026. Un

mercato che sta guadagnando

terreno anche in Italia. Secondo

Eurispes quasi il 10% della popolazione

italiana si alimenta in maniera

sostenibile e “cruelty free”.

Una percentuale che, secondo gli

esperti, è destinata a crescere.

Marc Coloma

co-founder e Ceo Heura Foods

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Novel food in tavola

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LUNEDÌ

Giornata mondiale

dei rifugiati

20 21 22

MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

Giornata mondiale

della Foresta

Pluviale

AM AM AM

PM PM PM

Nocciolo di prugna

E dalla cresta del gallo

L’olio del nocciolo di prugna

è ottenuto da spremitura a

freddo. Certamente è ancora

un prodotto di nicchia, ma si

sta facendo notare sia per il

suo gusto mandorlato quando

utilizzato in preparazioni alimentari,

che per le sue proprietà

antiossidanti se usato

sulla pelle.

Viste le sue particolari note olfattive

e gustative, è consigliabile

usare quest’olio a crudo su

una buona insalata.

Da un processo di idrolisi enzimatica

delle creste di gallo

e per successiva filtrazione,

concentrazione e precipitazione

si ottiene un estratto

dalle proprietà particolari. Una

deIle sue principali componenti,

infatti, è l’acido ialuronico,

ottimo aiuto in caso di

problemi articolari.

Il prodotto estratto dalle

creste si presenta come polvere,

di colore quasi bianco

e nell’industria alimentare

viene utilizzato all’interno di

prodotti caseari per un uso

quotidiano.

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settimana 26

GIOVEDÌ

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VENERDÌ

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SABATO

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giugno 2022

PM

PM

DOMENICA

26

Giornata

internazionale contro

l’abuso e il traffico

illecito di stupefacenti

Giornata

internazionale per le

vittime della tortura

Il diario continua a pag. 102

La spirulina

La spirulina è un’alga azzurra che

proviene dai laghi africani e messicani,

ma ora si produce anche in

Italia. Oggi è venduta in forma di

compresse o polveri e si aggiunge

a frullati, prodotti panificati o

spolverata sopra a un’insalata. È

utilizzata come fonte di vitamina

A e B12 e proteine vegetali. Altre

doti naturali della spirulina sono la

ricca presenza di aminoacidi e sali

minerali come ferro, calcio, potassio,

fosforo, selenio, zinco, rame.

In più è ricca di Omega 3 e 6.

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

Novel food in tavola

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novel food in tavola

Dati e tendenze in atto

a cura di Filippo Casè

Nutraceutica: una scienza antica

sempre più attuale

La ricerca di alimenti che

oltre al gusto abbiano un

valore nutrizionale significativo

per il benessere dell’uomo

è pratica millenaria. Di questo

tema abbiamo parlato con

Gabriella Morini, ricercatrice

in Scienze del gusto e del cibo

presso l’Università di Scienze

Gastronomiche di Pollenzo: «In

passato non c’era separazione

tra cibo e medicina. I farmaci

erano alimenti. Poi, purtroppo

quando siamo arrivati alla specializzazione

delle varie discipline,

c’è stato questo divorzio.

Ora ci siamo resi conto che il

cibo può essere un ottimo strumento

di salute - e aggiunge - ci

si cura quando si è malati, però

si mangia tutti i giorni e quindi

bisogna mangiare sano proprio

per prevenire le malattie».

Da sempre abbiamo sviluppato

un interesse per alimenti che ci

facessero stare bene. Oggi, grazie

alla scienza siamo in grado

di sapere quali sostanze hanno

un effetto realmente benefico.

È qui che entra in gioco la nutraceutica,

la scienza che stabilisce

quali sono le componenti

alimentari migliori per noi. «Io

penso ai nutraceutici come a

qualche alimento a cui si debba

ridare valore e che faccia parte

della nostra cultura. Non a qualcosa

da inventare. Per esempio,

è ormai scientificamente provato

che i broccoli hanno degli

effetti chemiopreventivi, ovvero

che in alcuni casi riescono a

riparare dei problemi cellulari»

sostiene Morini.

Calcolo medio di alimenti

mangiati da una persona

occidentale

1,5 kg

al giorno

365

giorni

550 kg

x 75 - 80 anni

Studiare la Nutraceutica

In Italia esistono diversi corsi universitari in Scienze nutraceutiche.

Riteniamo che quelli più completi siano, per una laurea triennale

l’Università degli studi di Napoli Federico II e l’Università di Messina.

Per un corso magistrale, l’Università San Raffaele di Roma o il Master in

Nutraceutica presso l’Università di Bologna.

Quando si parla di nutraceutica si

fa riferimento anche a una scienza

con un impatto positivo verso

l’ambiente. Mangiare bene ha un

effetto cascata su tanti aspetti

a noi connessi. «È ormai ovvio

che le nostre scelte alimentari

hanno un impatto sul Pianeta.

Se pensiamo che un occidentale

mangia in media 1,5 kg di cibo

al giorno, si arriva a circa 550 kg

di cibo ingerito all’anno. Occorre

mangiare meno e mangiare meglio»

prosegue la studiosa.

Se è evidente quanto sia importante

mangiare sano, ma come

si fa a promuoverlo?

«L’educazione è il punto chiave.

C’è grande bisogno di futuri

esperti in alimentazione. Formare

delle persone a vari livelli,

iniziando già dalle scuole superiori

è fondamentale. E anche

gli sbocchi lavorativi sono

promettenti visto che ormai la

maggior parte delle aziende si

sta focalizzando nella ricerca e

nell’utilizzo di prodotti alimentari

benefici per la salute».

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novel food in tavola

Acqua fonte di salute per il Pianeta

confronto annuale per parlare

del tema. Il Water Day Sima,

prima edizione nel 2019, riunisce

i principali stakeholder istituzionali,

le aziende e il mondo

della scienza.

La scienza ha, infatti, un ruolo

fondamentale per orientare

le scelte della società verso il

rispetto della natura, per migliorare

e preservare il mondo

in cui viviamo. La ricerca è alla

base dell’evoluzione delle coa

cura di Luigi Falciola,

professore associato di Chimica Analitica UniMI,

Responsabile Sima Qualità dell’Acqua

Acqua, l’alimento indispensabile

La disponibilità di acqua pulita

e sicura è diventata un

privilegio per molte persone

nel mondo nonostante sia

un bene essenziale per la vita,

riconosciuto dall’Onu come diritto

fondamentale.

Sima, il cui scopo principale è

quello di proteggere la salute

per migliorare la qualità della

vita e lo sviluppo sociale ed

economico, ha istituzionalizzato

una giornata di incontro e

noscenze e dell’orientamento

verso soluzioni sempre più sostenibili

a beneficio della collettività.

L’Agenda 2030 per lo

Sviluppo sostenibile (risoluzione

Onu del 21 ottobre 2015)

affronta il tema dell’acqua e

prevede la riduzione delle disuguaglianze

affinché l’accesso

a questo bene, di qualità e

salubre, sia sempre più diffuso:

nessuno deve essere lasciato

indietro.

Il progetto Water Day

È un momento d'incontro, ma anche un centro

di networking che coinvolge ricercatori, scienziati,

aziende, istituzioni per creare collaborazioni

e promuovere l’innovazione e le idee. Lo scopo

principale è quello di ideare strategie condivise

per risolvere le molte problematiche connesse

all’”Oro blu”.

Fra le attività c’è la promozione della consapevolezza

dei cittadini e dei comportamenti virtuosi

che tutti possono adottare per preservare le risor-

se idriche. Una parte dell’attività di comunicazione

e promozione si rivolge anche alle scuole

per educare le nuove generazioni all’attenzione

verso questa preziosa risorsa che purtroppo

non è illimitata. Per proteggerla bisogna conoscere

e in questa occasione i relatori fanno

il punto sulle strategie e le tecnologie più all’avanguardia

per l’utilizzo, l’ottimizzazione e la

riduzione degli sprechi.

Durante il Water Day si parla anche di inquinanti

emergenti (rilevazione, abbattimento a

basso impatto ambientale, problematiche

per la salute); il problema delle micro e

nano-plastiche nelle acque, la disinfezione

e sanificazione delle acque potabili; il

recupero e la valorizzazione delle acque

reflue anche nell’ottica del miglioramento

dell’economia circolare; la distribuzione

e il miglioramento dell’efficienza nell’uso

delle risorse idriche; il calcolo del water

footprint.

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D.O.P.

Mela Val di Non

Mi piace perché nasce e cresce

IN UN posto ideale

per coltivare le mele

Dalle valli di Melinda, la mela che la pensa come te.

Mi piace perché è prodotta in modo sostenibile, in armonia con la natura.

Mi piace perché utilizza solo energie rinnovabili.

Mi piace perché è l’unica al mondo ad essere conservata nel cuore della montagna.

Mi piace perché i suoi fiori sono impollinati naturalmente dalle api,

grazie alla collaborazione con gli apicoltori della valle.

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appunti del mese

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luglio /

Cambiamo stile

Questo a forma di cuore, non sembra, ma è un lago: lo Strobel, uno dei più remoti

e più salubri del Pianeta. Si trova in Patagonia (Argentina,) e pur essendo immerso

nelle steppe desolate è un lago pieno di vita come Sentinel 2 monitora da tempo.

La stessa vita che ci auguriamo continui sul nostro Pianeta che ogni giorno richiede

rispetto di nuove regole. Sostenibili, ovviamente.

© Contains modified Copernicus Sentinel data (2018), processed by ESA

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LUNEDÌ

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MARTEDÌ

Giornata mondiale

dell'orgoglio LGBT

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MERCOLEDÌ

Giornata

internazionale

dei Tropici

29

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Siamo verdi dentro

Abbiamo proprio bisogno di

stare accanto alla Natura, di circondarci

di verde e non è solo

un modo di dire. Il perché ce lo

spiega Giuseppe Barbiero, docente

di ecologia all’Università

della Valle d’Aosta: «La biofilia

è un’attitudine innata negli esseri

umani, una pulsione fondamentale

che ci spinge verso

la Natura e il verde, come già

indicato da Erich Fromm. Pensiamo

alle missioni spaziali: gli

uomini sono sempre andati alla

ricerca di altre forme di esistenza.

Entriamo continuamente in

relazione con gli ambienti vitali,

così come hanno sempre fatto

i nostri antenati fin dalla preistoria.

Siamo affascinati dalla

Natura e cerchiamo un’affiliazione

con essa che rappresenta

per noi un mezzo per recuperare

dalla fatica mentale e per ridurre

lo stress». Di recente Barbero

ha lavorato a un progetto di ricerca

dell’Università di Milano

che ha riqualificato il Giardino di

San Faustino all’Ortica, dedicato

agli anziani delle Rsa che hanno

mostrato benefici sulle facoltà

mentali e a livello emotivo. Conoscere

la Natura, capirla al meglio

per proteggerla è lo stile che

consigliamo di adottare in ogni

settore e che approfondiremo

nelle prossime pagine.

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settimana 27

GIOVEDÌ

Asteroid Day

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VENERDÌ

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SABATO

Giornata internazionale

delle cooperative

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giugno/luglio 2022

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3

La terapia forestale

C’è una medicina complementare

con forti influssi benefici

sulla salute umana che nasce

dalla frequentazione di boschi

e foreste. Si chiama Terapia forestale

ed è giunta in Occidente

circa trent’anni fa dall’Estremo

Oriente. Per saperne di più consigliamo

la lettura dell’omonimo

testo pubblicato da Cnr Edizioni

in collaborazione con il Cai e con

l’Istituto per la Bioeconomia del

Consiglio Nazionale delle Ricerche

(Cnr-Ibe).

Diventa anche tu

un seed saver

Aumentano, per fortuna

anche in Italia i seed saver,

ovvero chi raccoglie e

custodisce i semi antichi

(quelli liberi da brevetti

depositati dalle agrobusiness).

C’è una legge che

regola la materia: è la

D.lgs. 10 febbraio

2005,

n.30.

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Cambiamo stile

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LUNEDÌ

4

MARTEDÌ

5

MERCOLEDÌ

Giornata internazionale

del bacio

6

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La green fashion va di moda

BUONE TENDENZE

DA SEGUIRE

Anche quello che indossiamo

ha il suo impatto sull’ambiente

e ci riguarda da vicino: con le

nostre scelte di acquisto siamo

noi a dettare buone o cattive

abitudini della moda. La fast

fashion, ovviamente, è da

tenere sotto controllo:

domandiamoci come

mai costa così poco? E

poi siamo sicuri che il

nostro guardaroba debba

essere rimpolpato ogni stagione?

«L’indumento più so-

stenibile è proprio quello che si

trova nel tuo armadio» è il principio

base dell'upcycling e non

stupisce se si pensa che il consumo

globale di prodotti tessili è

salito a circa 62 milioni di

tonnellate all’anno, con

un aumento previsto

fino a 102 milioni entro

il 2030. Ogni metro di

stoffa ha il suo peso in

termini di consumo di

acqua, energia. Teniamolo

presente.

1 FASHION RENTING

Una tendenza sempre più popolare

quella del noleggio di abiti

e accessori che ha l’obiettivo di

diminuire l’acquisto di capi d’abbigliamento

dedicati soprattutto

a particolari occasioni.

2 MERCATO DELL’USATO

Una ricerca di Boston Consulting

Group e Vestiaire Collective

ha dimostrato che entro cinque

anni il mercato crescerà del 15-

20% soprattutto grazie alla Generazione

Z.

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settimana 28

GIOVEDÌ

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Giornata internazionale

del Mar Mediterraneo

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luglio 2022

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3 UTILIZZO DI FIBRE

BIODEGRADABILI O RICAVATE

DA PRODOTTI DI SCARTO

Tra i materiali sostenibili ci sono

cotone organico, lana e plastica

riciclate, fibre artificiali rinnovabili

e canapa. A questi si aggiungono

materiali come, per

esempio, la pelle che vengono

ricavati da prodotti di scarto.

4 ATTENZIONE AI RESI FACILI

Secondo Appriss Retail, negli

Usa il costo dei resi è di 369

miliardi di dollari. L’obiettivo è

ricreare l’esperienza del camerino

a casa, limitando gli acquisti

ad alto tasso di reso.

I dati non mentono

Una ricerca di Boston Consulting

Group e Vestiaire Collective

rivela che il 60% degli

intervistati è attratto da un

marchio con obiettivi green,

mentre il 31% vende i suoi

capi per acquistarne di nuovi.

In base al Resale Report

2020 di Thread Up, la Generazione

Z guida la tendenza:

per l’80% dei nati tra il 1995 e

il 2010 comprare vestiti usati

è un’azione sdoganata.

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LUNEDÌ

Giornata mondiale

della popolazione

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MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

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Come mai in città si spreca più cibo?

Le città si stanno affermando

come attori chiave nella lotta

allo spreco alimentare: qui si

concentra ormai oltre la metà

della popolazione mondiale (occupano

oggi circa il 3% della superficie

terrestre con il risultato

che per la prima volta nella storia

dell’umanità, la popolazione

urbana ha superato quella rurale)

e viene consumato tra il 70%

e l’80% delle risorse alimentari

prodotte. È sempre in città che

si sta sperimentando una serie

di azioni per rendere più sostenibile

il sistema.

La gestione dello spreco alimentare

è una sfida complessa e le

città possono andare a incidere

direttamente su tanti settori o

elementi del sistema urbano,

che poi determinano le dimensioni

della sicurezza per i cittadini.

Come? Attraverso l’azione sui

mercati rionali, le mense scolastiche,

quelle caritatevoli, gli incentivi

per ridurre gli sprechi. Lo

sostiene Marta Antonelli, senior

scientist presso la Fondazione

Cmcc.

Lo studio del settore ha evidenziato

la grande molteplicità

di politiche e di attori coinvolti

nella lotta allo spreco alimentare

e, più in generale, ha fornito

uno specchio interessante

delle azioni in corso all’interno

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GIOVEDÌ

Giornata dello squalo

Giornata mondiale

dello scimpanzè

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del sistema. Molte di queste iniziative

sono finalizzate a fornire

informazioni corrette ai cittadini

e ad accrescere la loro consapevolezza

(campagne e azioni di

sensibilizzazione), altre invece

sono basate su strumenti del

mercato, come, per esempio,

incentivi fiscali, oppure politiche

regolatorie, che stabiliscono

degli obiettivi da raggiungere. Ci

sono poi le cosiddette iniziative

di ”nudging“, interventi che vanno

a influenzare, in maniera non

coercitiva, l’adozione di determinati

comportamenti ritenuti

di valore positivo per la società.

IL DATO

L’Organizzazione delle Nazioni

Unite per l’Alimentazione e

l’Agricoltura (Fao) stima che

più di un terzo del cibo sia

perso o sprecato lungo la

catena di produzione. Esso

rappresenta fino al 10% delle

emissioni globali di gas serra,

mentre l’impronta idrica

annuale della fase agricola

dello spreco alimentare è di

250 Km3, pari a cinque volte

il volume del lago di Garda.

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LUNEDÌ

Nelson Mandela

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La bellezza della cosmesi sostenibile

Altro che frivola, la cosmetica ha

un pesante impatto ambientale:

il 2% dell’impronta di carbonio

mondiale deriva dal settore. Le

aziende produttrici, multinazionali

comprese, hanno

iniziato ad allinearsi al

concetto che non c’è bel-

COMUNQUE, CHIUDI IL RUBINETTO Fondamentale è ridurre

l’uso di acqua calda destinata all’igiene personale che è il fattore

che contribuisce di più all’impatto ambientale della cosmesi. L’analisi

sul ciclo della vita di questi prodotti ha mostrato che la fase di

utilizzo da parte del consumatore contribuisce a più dell’80% della

loro impronta di carbonio: chiudere il rubinetto è il nostro miglior

contributo alla cosmetica Green. E occhio alla pattumiera in bagno:

anche lì è importante fare la differenziata. Ce lo ricordiamo?

lezza se non è Green. Sempre

più oggi la formula chimica dei

prodotti viene rivista in chiave di

sostenibilità e trasparenza,

puntando a eliminare

gli elementi dannosi

per salute e ambiente

come parabeni, solfati,

siliconi, polvere di talco

e si punta a investire

sulle biotecnologie e l’estrazione

vegetale. Ci si affida, poi,

all’upcycling, usando prodotti

vegetali di scarto per estrarre

principi attivi e da una specie di

rosa pregiata, la Delbard, si ricavano

creme antirughe.

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settimana 30

GIOVEDÌ

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VENERDÌ

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23

luglio 2022

PM

PM

DOMENICA

24

In generale, la regola utile è leggere

l’etichetta: più è breve e

meno conservanti contiene, in

caso di dubbi sulle singole sostanze

si possono consultare

App come BioDizionario o Eco-

Bio Control. Anche il packaging

conta: cercare sempre confezioni

da materiali riciclati (se

ne trovano in plastica prodotta

dall’etanolo della canna da zucchero).

E oggi è possibile persino

eliminare l’imballaggio: sul sito

faced.com scegliendo l’opzione

“pack free”, si acquista il prodotto

senza confezione e foglietto

illustrativo. (il.am)

L’importante è

rispettare la Natura

Uno studio condotto da Natrue,

associazione internazionale

per la cosmesi naturale

e biologica, ha rilevato che i

consumatori valutano positivamente

i prodotti che non

contengono microplastiche od

Ogm, e che, inoltre, vengono

associati a valori come la naturalità

e il rispetto degli animali.

La maggioranza preferisce

prodotti non testati su di loro.

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Cambiamo stile

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LUNEDÌ

25 26 27

MARTEDÌ

Giornata internazionale

per la conservazione

dell’ecosistema

di Mangrovie

MERCOLEDÌ

AM AM AM

PM PM PM

Ha detto:

«Inquinamento e sedentarietà sono alla base dei problemi

di salute dei bambini. È fondamentale che i pediatri si interessino

alle problematiche ambientali quali inquinamento

e mobilità sostenibile: la pediatria non può che essere ecologica,

perché è impossibile far crescere un bambino sano

in un ambiente malato. La salute è correlata allo stile di

vita che, a sua volta, è condizionato da come è organizzata

la comunità in cui

vive il bambino».

Pietro Stella

pediatra

Muoviti che

ti fa bene

Siamo nati per camminare: si

chiama così il progetto-gioco

ideato da Genitori Antismog

sul tema della mobilità sostenibile

rivolto agli alunni delle

scuole primarie e dell’infanzia,

pubbliche e paritarie, della città

di Milano. Da qualche anno, per

una settimana, i bambini sono

invitati ad andare a scuola a

piedi, in bicicletta, skateboard,

monopattino, con i mezzi pubblici.

Un bel modo per abituarli

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settimana 31

GIOVEDÌ

AM

28 29

VENERDÌ

Giornata mondiale

della tigre

AM

SABATO

Giornata mondiale

dell’amicizia

30

luglio 2022

PM

PM

DOMENICA

31

Il diario continua a pag. 118

a muoversi, divertendosi.

Interessante anche un altro

“contest” che invita invece ad

andare al lavoro in bici: si chiama

Bike to work e alcuni Comuni,

come Forlì, prevedono incentivi

chilometrici per chi cambia abitudini

e decide di utilizzare la bicicletta

nel percorso casa-lavoro.

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

Cambiamo stile

greenplanner 111


cambiamo stile

Al mare senza inquinare

a cura di M.Cristina Ceresa

In spiaggia al naturale

Arredi balneari, ricostruzione delle dune, camminamenti

e giochi per bambini: sono solo

alcune delle cose che si possono realizzare

utilizzando la posidonia oceanica spiaggiata detta

anche Poseidonia. Soluzioni “ecosostenibili” che

permettono di spostarla solo temporaneamente

per poi riposizionarla, tutelando così l’ecosistema

spiaggia ed evitando il conferimento in discarica.

Ma i ricercatori avvertono: «È sempre meglio non

rimuoverla: la posidonia svolge funzioni fondamentali

sia dal punto di vista ecologico che di protezione

delle spiagge nei confronti dell’erosione costiere».

Ma che cos’è la posidonia? Si tratta di una pianta

acquatica tipica del Mar Mediterraneo, che possiamo

definire specie endemica, in

quanto è presente solo lungo le coste

di questo bacino. Essa dà origine a

delle distese praterie sommerse che

costituiscono uno degli ecosistemi

più ricchi e produttivi del nostro mare.

Comunemente scambiata per un’alga,

la posidonia oceanica è, in realtà,

una pianta acquatica che presenta

caratteristiche molto simili a quelle

terrestri. Possiede radici, un tronco

e foglie nastriformi lunghe fino a

un metro.

Per saperne di più sulla posidonia:

Sono invece fatti di plastica recuperata gli arredamenti

da spiaggia dello studio di design di Rotterdam

The New Raw che ha realizzato la collezione

limited edition The Element composta da attrezzature

da spiaggia create con plastica recuperata dal

mare e stampata in 3D. La collezione nasce dalla

volontà di dare nuova vita agli scarti: è composta da

lettino, cabina mobile e piastrelle per costruire un

sentiero sulla sabbia per evitare di scottarsi i piedi e

camminare sul morbido.

Costumi riciclati

In spiaggia ora si sta meglio

bandendo la plastica

e circondandosi di oggetti,

ma anche costumi

e attrezzatura che

nascono dall’elaborazione

di scarti

naturali. Come quelli

di Ogyre, una start

up italiana fondata

da Antonio Augeri

e Andrea Faldella

che produce costumi da

bagno realizzati con filati

riciclati dalla plastica. Ogni

costume può a sua volta essere

riciclato a fine vita. Vasta

scelta di costumi da

bagno e prendisole

anche nelle collezioni

realizzate con i tessuti

tecnici e sostenibili

prodotti dalle aziende

Carvico e Jersey

Lomellina. Dalle reti

abbandonate in mare

si recuperano poi materiali di

scarto da cui viene realizzato

Econyl, un filo di poliammide

100% rigenerato per la realizzazione

dei costumi da bagno

di molti brand internazionali.

Le due aziende bergamasche

sono molto impegnate sul

fronte sostenibilità, a partire

dai loro siti produttivi dove

si risparmia energia e acqua,

si riducono le emissioni e si

recuperano i rifiuti (Silvia Massimino)

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greenplanner 113


cambiamo stile

Alberi campioni in città

Verde contro lo smog

«Tiglio selvatico, frassino e

biancospino – spiega Coldiretti

Lombardia – sono alcune delle

piante che offrono la massima

assimilazione di anidride

carbonica per metro quadrato

di foglie. Mentre per le polveri

sottili sono particolarmente

indicati, oltre ai tigli, anche gli

olmi, gli ippocastani e gli aceri.

Basti pensare che cinquemila

piante in un anno assorbono

228 chili di pm10:

pari alle emissioni di

oltre mille macchine

che percorrono

20 mila chilometri

in 12 mesi. Sempre

per combattere

l’inquinamento atmosferico

il Crea, Consiglio

per la Ricerca in agricoltura e

l’analisi dell’economia agraria,

ha selezionato otto arbusti mea

cura di Marco Giachetti

presidente Fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico,

responsabile Sima Salvaguardia Ambientale

L’Ibimet, l’Istituto di biometeorologia

del Cnr di

Bologna, ha compiuto

approfonditi studi sulla mitigazione

del clima urbano attraverso

l’utilizzo delle alberature in

città. Secondo questa classifica

è il bagolaro (Celtis australis)

ad avere le migliori prestazioni

contro le polveri sottili. I migliori

nell’assorbire CO 2

sono il tiglio

selvatico (Tilia cordata), il biancospino

(Crataegus monogyna)

e il frassino (Fraxinus ornus).

Queste specie hanno dalla loro

anche altre preziose virtù: una

grande chioma ombrosa per il

tiglio, le belle bacche rosse per

il biancospino, la resistenza a

condizioni avverse per il frassino

o orniello. In generale, le specie

migliori che possono resistere

al forte inquinamento urbano

sono quelle autoctone della flora

locale come frassino maggiore,

orniello, biancospino, acero

campestre, acero platanoide,

acero di monte (Acer pseudoplatanus),

bagolaro, albero di giuda

(Cercis siliquastrum), gelso, ontano

nero, carpino bianco, tiglio

e olmo.

diterranei che mangiano metalli

pesanti e particolato. Il progetto

è finanziato dal Ministero delle

Politiche Agricole, Alimentari e

Forestali e valuta le performance

antismog di otto gruppi di

piante di habitat mediterraneo,

le migliori per creare siepi o più

alte barriere arbustive contro

lo smog. Queste piante sono:

l’agrifoglio (Ilex aquifolium), il viburno

(Viburnum L.), il corbezzolo

(Arbutus unedo), la fotinia (Photinia

serrulata), l’alloro (Laurus

nobilis), l’eleagno (Elaeagnus), il

ligustro (Ligustrum lucidum). La

progettazione delle barriere

dovrà tenere

conto delle zone

cittadine in cui

si concentrano

maggiormente

traffico,

impianti termici

e combustioni di

tipo industriale, al fine

di attenuare le esalazioni di

sostanze nocive come polveri

sottili e metalli pesanti.

Una barriera ai metalli pesanti: il top è l’eleagno

Il piombo, uno degli elementi più pericolosi per

la salute umana, viene intercettato in maniera

diversa dalle varie specie di piante. L’eleagno,

il ligustro e il viburno lucido sono le piante che

hanno dimostrato i maggiori valori di deposito

fogliare. I test hanno mostrato che il deposito

di inquinanti sulle foglie aumenta progressivamente

tra giugno e agosto, in un periodo generalmente

scarso di piogge, mentre è diminuito

con il verificarsi dei primi eventi piovosi autunnali

che evidentemente hanno dilavato parte

di esso. Dall’analisi microscopica sulle foglie

è emerso che l’eleagno è il miglior accumulatore,

con lo 0,60 % dell’area fogliare “coperta”

mentre il ligustro, con lo 0,27%, ha registrato il

valore più basso.

greenplanner 114


cambiamo stile

Spesa a basso impatto ambientale

Comperare alla spina

è sostenibile

ed economico

La Corte dei Conti europea è stata chiara: l’obiettivo che l’Unione

aveva fissato per gli imballaggi di plastica, vale a dire arrivare

a riciclarne il 50% per il 2025 e il 55% per il 2030 non verrà

raggiunto. In Italia, secondo Corepla, delle 2.198.000 tonnellate di

confezioni immesse sul territorio nazionale circa 904 mila circa sono

state riciclate: una percentuale che si attesta quindi intorno 41%,

dato in linea con gli altri Paesi europei, ma ancora troppo basso.

Dall’Osservatorio Packaging del Largo Consumo, dedicato alle tendenze

in tema di acquisto e consumo sostenibile, arriva, però, una

ricerca incoraggiante: l’impatto ambientale del packaging influenza

oggi il 43% dei consumatori nella scelta dei prodotti alimentari; il

48% dichiara di aver smesso di acquistare quelli che presentavano

eccesso di imballaggi, il 22% di aver ridotto l’acquisto di beni confezionati

nella plastica e infine il 23% degli intervistati afferma di aver

aumentato l’acquisto di prodotti sfusi, senza nessun contenitore

usa e getta. E se la soluzione, o almeno parte di essa, fosse proprio

qui? Nell’eliminare gli imballaggi alla fonte e fare la spesa, un

po' come una volta, alla spina: riutilizzando il contenitore, invece

di infilarlo nei rifiuti? Il vantaggio è molteplice: innanzitutto porta

una riduzione di plastiche e microplastiche nei mari, ma non solo.

Al di là della sostenibilità, c’è anche da considerare la convenienza:

acquistare prodotti sfusi permette di risparmiare comprando solo

la quantità necessarie, evitare gli sprechi e non pagare il prezzo del

confezionamento. Alla spina oggi ormai si trova di tutto: pasta, cereali,

legumi, frutta, verdura, caffè, vino, oltre a prodotti per la casa e

l'igiene personale, dai detersivi agli ammorbidenti, dallo shampoo al

balsamo, e ancora tè, infusi, fino ai prodotti destinati alla cura degli

animali domestici. Non ci sono scuse per non provare.

La spesa

leggera

a cura di Ilaria Amato

Lo trovi a Asti, Bergamo,

Bormio, Milano, Morbegno,

Palermo, Roma,

Settimo Torinese, Torino, ma

anche a Parigi e a Lugano, è il

Negozio Leggero, il franchising

per la vendita di prodotti

sfusi o con il vuoto a rendere

e fucina di progetti “leggeri”

che promuovono uno stile di

vita agile e sostenibile. Per

chi non vive in queste città è

inoltre possibile trovare botteghe

e attività commerciali

per fare la spesa alla spina su

Sfusitalia, il motore di ricerca

italiano che consente di

localizzare i negozi più vicini

che vendono prodotti senza

imballaggi per ridurre sprechi

e inquinamento. C'è da

dire che la spesa alla spina

va sempre pianificata in anticipo,

portando con sé i contenitori

necessari: sacchetti,

possibilmente in stoffa, per

prodotti secchi come legumi,

cereali, pasta; barattoli e

contenitori in latta o plastica

riutilizzabile per alimenti oleosi,

umidi o polveri; bottiglie

e contenitori richiudibili per

merci cremose o liquide.

E poi ci sono anche altre realtà

come le Piccole Botteghe

Sfuse indipendenti:

collegati

qui per conoscerle

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appunti del mese

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4

greenplanner 116


agosto /

Lavorare nel Green

Con Sentinel 2 gli esperti possono analizzare con esattezza una determinata area

geografica grazie ad una combinazione di onde che permettono di individuare in colori

differenti i corpi sulla Terra. Qui siamo nello stato di Parà a nord del Brasile. Sulla

costa, in rosso, ci sono le mangrovie e altri tipi di vegetazione. Sulla sinistra, in blu intenso,

il lago Arari e si vede, sempre in blu, parte del Rio delle Amazzoni. Tecnologia e

esperienza sono in estrema sintesi ciò di cui abbiamo bisogno per salvare il Pianeta.

© Contains modified Copernicus Sentinel data (2017), processed by ESA, CC BY-SA 3.0 IGO

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LUNEDÌ

1

MARTEDÌ

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MERCOLEDÌ

3

AM AM AM

PM PM PM

Che cos’è un Green Job?

Vi sembrerà strano, ma la risposta

è semplice: ogni professione

del futuro deve fare i conti con il

suo essere Sostenibile dal punto

di vista ambientale e – aggiungiamo

noi – sociale e per questo

deve essere Green. Vero è che ce

ne sono alcune più verdi di altre.

Un caso classico è quello degli

architetti ai quali ormai si richiedono

sempre più competenze

relative al risparmio energetico

e all’uso di materiali sostenibili

nelle costruzioni. Ci sono poi

mestieri che, per forza di cose,

lavorare in verde Le caratteristiche green di una determinata

occupazione si basano su diversi criteri (impatto

tecnologico, politiche ambientali, competenze richieste)

indipendentemente dal settore di attività delle imprese

coinvolte. Sempre più, allora, il termine si riferisce all’occupazione

svolta e non all’output della produzione. Vi

possono, quindi, essere occupazioni verdi anche in settori

che producono beni non ancora completamente Green.

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settimana 32

GIOVEDÌ

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4

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5

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agosto 2022

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PM

DOMENICA

7

stanno diventando Green, come

per esempio i meccanici: sotto le

loro mani ci saranno sempre più

macchine elettriche o a idrogeno.

È fondamentale che le sappiano

manutenere a puntino.

Infine, vanno considerate le

professioni nate con la rivoluzione

green: sono i tecnici installatori

d’impianti solari/fotovoltaici

e di tutte le tecnologie

rinnovabili. Anche questo settore

merita attenzione: i trend

corrono velocemente ed è bene

non fossilizzarsi su nessuna

tecnologia. Open mind, allora,

ma Green.

Skill “circolari”

La circular economy sta rivoluzionando

le professioni,

imponendo l’uso di materiali

e processi che soverchiano la

vecchia logica di produzione

lineare. Ora tutto deve essere

riusabile e riciclabile. I prodotti

non vanno usati e gettati, ma

recuperati e le professioni devono

essere inserite nei protocolli

dell’upcycling. Per approfondimenti

vi rimandiamo al

mese di Febbraio.

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Lavorare nel Green

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LUNEDÌ

8

MARTEDÌ

Giornata internazionale

dei popoli indigeni

9

MERCOLEDÌ

Giornata mondiale

del leone

10

AM AM AM

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Dove studiano i meteo climatologi

Cresce il fabbisogno di nuovo

personale qualificato legato

al sistema della meteorologia.

Da vari anni l’Università

di Bologna offre corsi sulle

scienze dell’atmosfera. All’indomani

della riforma universitaria,

che introdusse il cosiddetto

“sistema 3+2”, l’ateneo

fu tra i primi ad attivare un

corso di laurea triennale in

Fisica dell’Atmosfera e Meteorologia

(Fam), successivamente

confluito nell’attuale

corso magistrale in Fisica del

sistema Terra, che offre diversi

insegnamenti connessi

alla fisica dell’atmosfera e alla

meteorologia.

All’Università di Trento è

attivo, dall’anno accademico

2018-2019, un corso di

doppia laurea magistrale in

Environmental Meteorology,

offerto in collaborazione

con l’Università di Innsbruck

(Austria). La facoltà punta a

formare meteorologi con una

particolare attenzione verso

tutte le componenti ambientali

come qualità dell’aria, risorse

idriche, risorse energetiche

rinnovabili, agricoltura,

foreste.

Un altro percorso di laurea

magistrale in Scienze e Tecnologie

dell’Atmosfera è offerto

congiuntamente dalle Università

di Roma “La Sapienza” e

dell’Aquila.

Le Università del Salento e di

Napoli “Parthenope” propongono

invece un Master universitario

di secondo livello in

Meteorologia e oceanografia.

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settimana 33

GIOVEDÌ

AM

11

12

Giornata internazionale

VENERDÌ

Giornata mondiale

dell'elefante

della gioventù

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13

agosto 2022

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DOMENICA

14

Professione agricoltore… Green

Anche il mestiere dell’agricoltore

sta diventando un Green job.

Si punta, infatti, a una significativa

riduzione delle emissioni

di ammoniaca e protossido di

azoto, conservando la sostanza

organica e incrementando

la fertilità e la biodiversità del

suolo. Inoltre, sempre più si cerca

di evitare le pratiche agronomiche

come aratura profonda

(sino a 40-50 cm) e distribuzione

di effluenti con tecniche

convenzionali che comportano

perdita di sostanza organica

per ossidazione, emissione di

CO 2

, perdite di nutrienti e necessità

di ricorrere all’uso di

fertilizzanti chimici.

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Lavorare nel Green

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LUNEDÌ

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MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

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PM PM PM

Alla Ca’ Foscari la prima laurea in Environmental Humanities

Ha solide basi umanistiche,

ma anche

scientifiche la nuova

laurea in Environmental

Humanities dell’Università

Ca’ Foscari

di Venezia che prende

spunto da diverse

riflessioni tra cui

quella di Amitav

Ghosh,

scrittore,

giornalista

e

antropologo indiano: «Visto

ciò che lascia presagire per il

futuro della Terra, credo che

il cambiamento climatico dovrebbe

essere la principale

preoccupazione degli scrittori

di tutto il mondo - e così non

è, mi pare». Shaul Bassi, coordinatore

della nuova laurea

in Environmental Humanities

- parla di una nuova sfida globale

posta dalla crisi climatica

e ambientale, anche con

le sue ricadute sanitarie, che

richiede approcci multidisciplinari

e una cooperazione

tra saperi senza precedenti.

«Abbiamo progettato un

percorso - spiega - tra le

scienze, le discipline umanistiche

e le arti, per formare

la prossima generazione di

operatori culturali, intellettuali,

formatori e leader capaci

di immaginare, raccontare

ed educare a un futuro

sostenibile per l’ecosistema

terrestre».

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settimana 34

GIOVEDÌ

AM

18 19

VENERDÌ

Giornata mondiale

dell’aiuto umanitario

Giornata mondiale

della fotografia

AM

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20

agosto 2022

PM

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DOMENICA

Giornata

internazionale

del ricordo e tributo

alle vittime

del terrorismo

21

Tecnologi della carta

L’Università di Pisa ha recentemente

aperto la laurea magistrale

in Tecnologia e produzione

della carta e del cartone. Il corso,

promosso dal Dipartimento di

Ingegneria civile e industriale con

la collaborazione della Fondazione

Lucchese per l’Alta Formazione

e la Ricerca, è tenuto in

lingua inglese e ha l’obiettivo di

formare una figura professionale

specifica per l’industria cartaria,

con solide conoscenze multidisciplinari

sui processi, impianti e

prodotti caratteristici del settore.

SERVIZIO CIVILE AMBIENTALE Il Progetto intende coinvolgere

direttamente i giovani (fino ai 35 anni) chiamandoli in prima

linea nella lotta al dissesto idrogeologico e al contrasto dei

cambiamenti climatici o, più in generale, in lavori di importanza

per il sistema ecologico del nostro Paese. La formula è quella

del servizio civile.

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Lavorare nel Green

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LUNEDÌ

22 23 24

MARTEDÌ

Giornata internazionale

della commemorazione

e del commercio degli

schiavi e della sua abolizione

MERCOLEDÌ

AM AM AM

PM PM PM

Anche la tua scuola può diventare Green

La sensibilità al Green nasce sui

banchi di scuola, con modelli

e insegnamenti adottati dai

docenti, che per fortuna sono

sempre più attenti a questi

temi. Un modello che si sta diffondendo

è quello della Green

School.

Si tratta di metodo di educazione

allo sviluppo sostenibile

che ha come scopo l’adozione

di buone pratiche ambientali

nelle scuole di ogni ordine e

grado, i cui effetti vengono misurati

in kg di CO 2

non immessa

nell’atmosfera. Il progetto, nato

in provincia di Varese ma attivo

in tutta la Lombardia, promuove

una presa di coscienza non

soltanto da parte della popolazione

scolastica, ma anche delle

famiglie e della cittadinanza, in

generale, e punta sul contributo

che ognuno può dare al

raggiungimento degli obiettivi

di riduzione delle emissioni climalteranti.

Le scuole possono ottenere il

riconoscimento di Green School

seguendo un percorso validato

dal Comitato Tecnico Scientifico

Green School che è formato

da Agenda 21 Laghi, Cast Ong

Onlus, il Jrc-ccr Ispra, la Provincia

di Varese e l’Università

dell’Insubria

Ulteriori informazioni sulle tematiche

delle Green School

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settimana 35

GIOVEDÌ

AM

25 26

VENERDÌ

Giornata mondiale

del cane

AM

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27

agosto 2022

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28

Il diario continua a pag. 132

Green School

opera su sei PILASTRI

fondamentali:

Risparmio

energetico

Riduzione

dei rifiuti

Mobilità

sostenibile

Risparmio

idrico

Riduzione degli

sprechi alimentari

Promozione della

biodiversità

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

Lavorare nel Green

greenplanner 125


lavorare nel Green

Educazione ambientale e salute

La natura

entra in classe

a cura di Alessandro Miani

professore di Prevenzione Ambientale UniMi, presidente Sima

Le piante sono preziose

alleate per la purificazione

dell’aria anche

Verde e salute

negli ambienti indoor. Questo

importante messaggio è alla

base del progetto di Sima La

I primi studi sulla fitodepurazione indoor risalgono agli anni

’80 e sono stati condotti dalla Nasa. Pubblicazioni più recenti

confermano la capacità di alcune piante da interno di mitigare

l’inquinamento dell’aria degli ambienti confinati, migliorando così

salute e benessere di chi li occupa. È scientificamente dimostrato

che passare parte del proprio tempo a contatto con la natura apporti

benefici alla salute. Migliora di conseguenza anche la qualità

della vita mentre il livello di cortisolo, la pressione sanguigna, la

frequenza cardiaca e il livello di glucosio si abbassano.

Portare quindi la natura negli uffici, nelle scuole, nei luoghi di

lavoro e di aggregazione ha molti vantaggi. Le piante catturano

l’anidride carbonica e restituiscono ossigeno e alcune piante sono

in grado di filtrare l’aria da composti organici volatili (Cov) come

la formaldeide, il benzene o lo xilene, e purificarla. Trattengono

sulle foglie le polveri sottili e assorbono i metalli pesanti tramite

il substrato di crescita.

Il consiglio? Posizionare una pianta anche di piccole dimensioni

ogni 10 metri quadri del proprio spazio.

Natura entra in Classe realizzato

in collaborazione con

Vivai Piante di Giovannetti

Emanuele. L’idea è partita nel

2020 e la prima edizione si è

svolta con i bambini di una città

tristemente nota per le sue

condizioni ambientali: Taranto.

In occasione delle festività

natalizie, infatti, sono state

donate le prime piantine da

interno ai bambini delle scuole

materne e primarie dei quartieri

Tamburi e Paolo VI. Ogni

anno si replicherà in una città

diversa e i piccoli riceveranno

piante che purificano l’aria

come Spatifillo, Sanseveria e

Dracena Marginata, da coltivare

in classe, dotate di vasi biologici

in lolla di riso. Un modo

concreto per sensibilizzare i

più giovani alla cura e alla conoscenza

delle piante e dei

loro benefici.

Come dichiara Emanuele Giovanetti,

protagonista del progetto

per le scuole: «La cultura

del verde e l’amore per le piante

quando si è florovivaisti si

coltiva ogni giorno, come anche

la sensibilizzazione delle

persone sui benefici che esse

possono portare. È nata così

Regala Salute, la prima linea

specializzata in piante anti-inquinamento

indoor, perché il

mondo vegetale è pronto a

risolvere molti dei nostri problemi,

basta solo dargli un’opportunità».

greenplanner 126


lavorare nel Green

Corsi di studio

a cura di Camilla Galli Macricè

Dai un occhio alle nuove professioni

Design sostenibile per il

sistema alimentare è il

nuovo corso di laurea

triennale interateneo tra l’Università

di Parma e il Politecnico

di Torino. Organizzato presso

il Dipartimento di ingegneria e

architettura ha durata triennale.

Il corso ha lo scopo di formare

un progettista in grado di

gestire, consapevolmente, gli

aspetti legati al progetto e allo

sviluppo di prodotti, strumenti

e processi utili alla produzione

di valore economico, sociale e

ambientale, lungo l’intera filiera

dell’industria alimentare.

Ne uscirà un vero e proprio

“designer” che sarà in grado di

partecipare al progetto multidisciplinare

delle diverse fasi

dei processi di trasformazione,

distribuzione del cibo.

COLLABORAZIONE UNIVERSITÀ/AZIENDE

Come “accendere” una collaborazione tra aziende

e università; quale strada scegliere e quale ateneo?

Lo spieghiamo bene nel reportage che trovi qui:

All’Università di Pisa è stata

recentemente avviata la laurea

magistrale in Tecnologia

e produzione della carta e del

cartone. Il corso, promosso dal

Dipartimento di Ingegneria civile

e industriale con la collaborazione

della Fondazione Lucchese

per l’Alta Formazione e la

Ricerca, è interamente tenuto

in lingua inglese e ha l’obiettivo

di formare una figura professionale

specifica per l’industria

cartaria, con solide conoscenze

multidisciplinari sui processi,

sugli impianti e sui prodotti caratteristici

del settore.

Klaus Rockenbauer - Vallata

Per conoscere le imprese

Bilancio molto positivo per LEITWIND Service a Lacedonia

Vento del Sud per un’azienda del Nord

LEITWIND, unico produttore

italiano di impianti eolici

classe Megawatt, prosegue

la sua attività nel Sud Italia e

più precisamente a Lacedonia,

città sita in provincia di Avellino,

dove da gennaio 2020 è

operativa la nuova sede di LEI-

TWIND SERVICE.

LEITWIND SERVICE si occupa

della manutenzione di più di

120 aerogeneratori situati in

Puglia, Basilicata, Campania

e Molise.

Nel nuovo stabilimento, completamente

ristrutturato, sono

confluiti, oltre ai settori già

operativi nella vecchia sede di

Bisaccia, anche attività come

l’officina, la rigenerazione dei

generatori, l’assemblaggio di

alcuni componenti, nonché tutti

i processi di logistica collegati.

LEITWIND SERVICE continua a

investire e credere nei giovani:

sono infatti previste nuove assunzioni,

con garanzia di crescita

professionale e personale.

L’organico attuale è di circa

35 persone, la cui età media è

di 25 anni.

Il sito di Lacedonia si trova in

una posizione strategica per

LEITWIND, in quanto garantisce

una prossimità ottimale ai

clienti: questa vicinanza assicura

tempi rapidi di intervento

da parte dei team di assistenza,

aumentando così in modo

notevole sia la tempestività

che l’efficienza degli interventi

di servizio svolti. LEITWIND

SERVICE, oltre al supporto tecnico

ai clienti nazionali, fornisce

anche assistenza ai clienti

internazionali di LEITWIND in

Paesi come Bulgaria, USA e

Grecia.

Leitner Ag/Spa - Via Brennero, 34 39049 Vipiteno (BZ) Italia

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greenplanner 128


lavorare nel Green

GreenJobs al Sud

Ateneo di Bari:

qui si preparano

le professioni del futuro

Supportare una strategia di

sviluppo territoriale ispirata

ai principi della bioeconomia

è fondamentale per il

raggiungimento degli obiettivi

posti dall’Agenda 2030 delle Nazioni

Unite.

Questa necessità è molto chiara

all’Università di Bari Aldo Moro

che non solo si sta impegnando

nell’ampliare il percorso di studi

in tema economia circolare, ma

si fa garante insieme alla Regione

Puglia della proposta di

legge “Disposizioni in materia di

bioeconomia”.

Le Regioni possono assumere

un ruolo strategico determinante

nella transizione verso

un'economia circolare in quanto

dispongono delle competenze e

responsabilità in termini di regolamentazione

necessarie, oltre

alle conoscenze e all’esperienza

sui territori, La Regione Puglia

è molto attiva in questo contesto

e vuole promuovere una

rivoluzione industriale in grado

di innovare settori come quelli

delle materie prime, dei rifiuti e

della produzione di energia. Per

questo motivo l’adozione di una

LINK CON LE INDUSTRIE

Per rispondere alle incertezze sociali che affliggono il territorio

meridionale, l’Ateneo barese ritiene strategico puntare sull’Economia

circolare e sulla Sostenibilità ambientale e sociale.

Missione dell’Ateneo è infatti quella di promuovere dottorati in

collaborazione con l’industria così da promuovere il trasferimento

tecnologico alle aziende locali. I risultati non mancano

Tra gli altri obiettivi: potenziare lo scouting di enti e aziende che

collaborano con l’Ateneo e aumentare il numero di iniziative di

presentazione delle aziende presso i Dipartimenti. Aumentare

le interazioni con le aziende italiane ed estere finalizzate alla

maggiore conoscenza delle attività dell’Ateneo con il conseguente

aumento di dottorati di tipo industriale che possano eventualmente

portare ad assunzioni.

a cura di Filippo Casè

legge sulla economia circolare

è tra gli obiettivi inseriti nel

programma per la Puglia 2020-

2025 “Futuro in corso”.

Come si studia la bieconomia

Per bioeconomia si indica un’economia

ecologicamente e socialmente

sostenibile.

Ad assicurare la missione sostenibile

ci sono le bioscienze

e le biotecnologie che stanno

sempre più profondamente incidendo

sullo sviluppo sociale ed

economico mondiale.

Per questo motivo, l’Agenzia

per la coesione territoriale ha

dichiarato la necessità di aumentare

l’attuale produzione

della bioeconomia italiana (circa

250 miliardi di euro/anno) e il

livello di occupazione (circa 1,7

milioni) del 20% entro il 2030.

Vista l’importanza di questo argomento,

l’Università Aldo Moro

di Bari ha istituito un corso di

studi di biotecnologie industriali

per lo sviluppo sostenibile al fine

di fornire competenze trasversali

in vari ambiti applicativi delle

biotecnologie industriali nell’ottica

generale dello sviluppo sostenibile.

L’impegno dell’Ateneo barese

per la promozione della Sostenibilità

non resta circoscritto alle

mura universitarie, ma si espande

per una diffusione sul territorio

della cultura della sostenibilità

mediante processi formativi,

di ricerca e di terza missione.

La missione del Centro per la

Sostenibilità si evidenzia nello

statuto. Leggilo qui

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appunti del mese

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settembre /

Muoviamoci

senza inquinare

Eccolo il vero protagonista delle immagini scattate e presentate fin qui: è il Sentinel

5P, il primo satellite di Copernicus dedicato interamente a monitorare l’atmosfera.

Grazie alle strumentazioni Tropomi, il Sentinel 5P è in grado di tracciare una vasta

moltitudine di gas e aerosol che respiriamo nell’aria. Ed è evidentemente il simbolo

della mobilità del futuro che deve essere al più presto Sostenibile.

© ESA/ATG medialab

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contro i test nucleari

LUNEDÌ

Giornata mondiale

MARTEDÌ

30

MERCOLEDÌ

31

Giornata

internazionale della

solidarietà

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PM PM PM

Decarbonizzare i trasporti

Il settore dei trasporti costituisce

il 5% del Pil dell’Unione

Europea e impiega circa 10 milioni

di lavoratori. Il passaggio a

una mobilità non inquinante è

doverosa, perché il comparto è

responsabile per un quarto delle

emissioni di gas serra dell’Ue,

una quota che mostra trend di

crescita (previsioni Icom). Il 72%

dei quali è addebitabile ai trasporti

su strada, il 14% all’aviazione

civile, il 13% a quelli per

greenplanner 132

vie navigabili, meno dell’1% alle

ferrovie. In questo ambito il Green

Deal si propone di tagliare il

90% delle emissioni rispetto ai

livelli del 1990 entro il 2050.

Emissioni CO 2

per modalità

di trasporto nell'UE-28 (2018)

1%

72%

13%

14%

Trasporti

su strada

Aviazione civile

Trasporti

su acqua

Ferrovie

Fonte: Eurostat

La road map della

decarbonizzazione

dei trasporti

È la Sustainable and Smart

Mobility Strategy della Commissione

Europea a dettare gli

obbiettivi da raggiungere nei

prossimi decenni.

Entro il 2030 si prevede:

• almeno 30 milioni di veicoli

a emissioni zero saranno

in circolazione sulle strade

europee;


settimana 36

GIOVEDÌ

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VENERDÌ

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SABATO

3

agosto/settembre 2022

PM

PM

DOMENICA

4

• 100 città europee saranno a

impatto climatico zero;

• il traffico ferroviario ad alta velocità

raddoppierà;

• i viaggi collettivi programmati

inferiori a 500 km dovrebbero

essere neutri in termini di

emissioni di carbonio all’interno

dell’Ue;

• la mobilità automatizzata sarà

diffusa su larga scala;

• saranno pronte per il mercato

navi a emissioni zero.

Entro il 2035:

• saranno pronti per il mercato

aeromobili di grandi

dimensioni a emissioni zero.

Entro il 2050:

• quasi tutte le automobili, i

furgoni, gli autobus e i veicoli

pesanti nuovi saranno a

emissioni zero;

• il traffico merci su rotaia

raddoppierà;

• il traffico ferroviario ad alta

velocità triplicherà;

• la rete transeuropea dei trasporti

(Ten-T) multimodale,

attrezzata per trasporti

sostenibili e intelligenti con

connettività ad alta velocità,

sarà operativa per la rete

globale.

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Muoviamoci senza inquinare

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LUNEDÌ

5

MARTEDÌ

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MERCOLEDÌ

Giornata

internazionale

dell’aria pulita

per i cieli blu

7

AM AM AM

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Prendiamo il treno

Più itinerari, ma anche alternative

in caso di ritardi o cancellazioni

di corse, una migliore

assistenza rivolta alle persone

con mobilità ridotta, maggiore

spazio riservato alle biciclette:

sono queste alcune proposte

che il Parlamento Europeo

vuole rendere attive per rafforzare

i diritti dei passeggeri

del trasporto ferroviario.

Inoltre, nell’intento di favorire

una mobilità più sostenibile e

alternative confortevoli, tutti

i treni dovranno essere dotati

di appositi spazi e rastrelliere,

con almeno quattro posti per

biciclette su ogni treno.

ATTENZIONE PERÒ, la regolamentazione, quando sarà emanata

dal Parlamento europeo, si applicherà in linea di principio a

tutti i viaggi e servizi ferroviari internazionali e nazionali dell’Unione

europea. Le norme entreranno in vigore 20 giorni dopo

la loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, ma inizieranno ad

applicarsi due anni dopo, a eccezione degli obblighi relativi agli

spazi per le biciclette, che saranno invece applicabili quattro anni

dopo l’entrata in vigore della norma.

greenplanner 134


settimana 37

GIOVEDÌ

Giornata

internazionale

dell’alfabetizzazione

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VENERDÌ

AM

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SABATO

Giornata mondiale

per la prevenzione

del suicidio

10

settembre 2022

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DOMENICA

11

Diritti del pendolare

Nel caso di un ritardo di oltre 60

minuti, i passeggeri avranno il

diritto di scegliere tra il rimborso

totale del costo del biglietto e

la continuazione verso la destinazione

finale senza oneri

aggiuntivi e a condizioni simili.

Si dovrà poter viaggiare nella

stessa classe del loro biglietto

originale. Se l’operatore ferroviario

non comunica le opzioni

disponibili al passeggero entro

100 minuti dall’orario di partenza,

quest’ultimo potrà ricorrere

di propria iniziativa a una forma

alternativa di trasporto pubblico

e l’impresa ferroviaria sarà

tenuta a rimborsare le spese.

Gli obblighi in materia di itinerari

alternativi si applicheranno

anche in casi di forza maggiore.

Se necessario, dovranno essere

forniti pasti e bevande e

rimborsate le spese di alloggio.

Ai viaggiatori che utilizzano un

cane da assistenza dovrà essere

garantito che l’animale possa

viaggiare con loro. (Fonte: Pe)

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Muoviamoci senza inquinare

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LUNEDÌ

Giornata

internazionale senza

sacchetti di plastica

12 13 14

MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

AM AM AM

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Rotte nautiche sotto osservazione

L’Organizzazione marittima

internazionale (Imo) è sul pezzo

con l’intenzione di ridurre

l’impatto di navi e traghetti sul

clima e sull’inquinamento. Una

delle strade che sta studiando

è abbassare le emissioni di CO 2

grazie all’ottimizzazione delle

rotte nautiche.

In questo senso il Mar Adriatico

si sta rivelando un interessante

candidato per testarne il valore

dell’ottimizzazione in particolare

delle rotte dei traghetti che

nel conteggio delle emissioni del

settore marittimo giocano un

ruolo importante, dal momento

che sono responsabili del 10%

di CO 2

di tutte le navi, pur rappresentando

solo il 3% di tutte le

imbarcazioni.

Carburante verde

per gli aerei

Per far volare per migliaia di chilometri,

a velocità che sfiorano i

1.000 km/h, velivoli che possono

pesare fino a 600 tonnellate,

servono carburanti potenti. La

ricerca si sta così orientando sullo

sviluppo dei cosiddetti Sustainable

aviation fuel (Saf), i carburanti

sostenibili per l’aviazione

prodotti da materie vegetali che

non entrano in competizione con

la produzione di cibo, oltre che da

alghe, oli alimentari usati, bio-

greenplanner 136


settimana 38

GIOVEDÌ

Giornata mondiale

della democrazia

AM

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VENERDÌ

Giornata mondiale per

la protezione della

fascia di ozono

16/22 settembre: settimana europea

della mobilità sostenbile

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settembre 2022

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Giornata mondiale

DOMENICA

per il monitoraggio

delle acque

Giornata

internazionale

della parità di

retribuzione

masse agricole e rifiuti. Il beneficio

principale di questi carburanti,

che per poter essere usati non

devono comunque imporre modifiche

ai sistemi di propulsione e

alle reti di immagazzinamento e

distribuzione, è la riduzione delle

emissioni di gas serra, che riesce

a arrivare all’80% in meno rispetto

ai combustibili tradizionali. Il limite

alla loro diffusione è, però, il

costo, che rimane molto elevato:

a oggi, anche se sono stati effettuati

oltre 200 mila voli usando

miscele tra Saf e carburanti tradizionali,

la loro quota è ancora

molto bassa (poco più dello 0,1%).

Dove si studia

Il Politecnico di Milano ha

avviato un PhD sulla sostenibilità

del trasporto aereo.

La supervisione del corso è

affidata ai docenti Federico

Caniato e Paolo Trucco.

Si tratta di un percorso di

dottorato Executive in Management

Engineering tra i

primi in Europa.

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Muoviamoci senza inquinare

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LUNEDÌ

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MARTEDÌ

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MERCOLEDÌ

Giornata mondiale

dell’Alzheimer

Giornata

internazionale della pace

PM PM PM

4 ruote elettriche: dove sta la differenza?

Belle e silenziose le auto elettriche.

Ma siamo sicuri di conoscere

la differenza tra una ibrida,

una plug in o una 100% emove?

Le auto ibride funzionano con

due motori: uno a combustione

principale (benzina o diesel) e

uno elettrico.

In questo

caso la batteria

si ricarica

quando l’auto

rallenta.

Questi veicoli

non hanno bisogno di stazioni

di ricarica. Anche gli Ibridi plug

in hanno un motore a combustione

e uno elettrico, che a

differenza delle ibride normali,

ha la priorità. La batteria si ricarica

quando l’auto rallenta,

ma può anche essere collegata

a una fonte esterna di energia

elettrica. Mentre 100% elettrici

sono quei veicoli che funzionano

solo con l’elettricità. Hanno uno

o più motori, si ricaricano alla

colonnina.

PERCHÉ MI PIACE L’AUTO

ELETTRICA…

Non fa quasi rumore (su

1. questo aspetto, però, si

deve fare molta attenzione:

spesso i pedoni non sentono

l’arrivo dell’auto).

È senza marce: i veicoli

2. elettrici non hanno il cambio

manuale e la frizione. Questo

è particolarmente interessante

e comodo per la guida in città,

dove si deve usare la frizione e

cambiare marcia molto spesso

nel traffico con un certo sforzo

fisico e stress mentale.

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settimana 39

GIOVEDÌ

Giornata mondiale

senza auto

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Giornata

internazionale delle

lingue dei segni

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settembre 2022

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DOMENICA

Giornata mondiale

del sordo

25

(Spunti redatti con Parclick, l’App che

ti prenota il parcheggio on line)

Richiede meno manutenzione:

in generale i mo-

3.

tori elettrici sono più semplici

di quelli a combustione. Non ci

sono cambio, filtri dell’olio, cinghia

di distribuzione... E questo

significa che necessitano di minor

manutenzione.

Può entrare nelle zone

4. a traffico limitato senza

pagare oneri come a Milano e

Bologna. Anche a Roma si entra

gratis se lo si richiede, e si può

anche chiedere il permesso per

parcheggiare gratuitamente nella

fascia blu.

IL DATO

Tra i fattori che hanno finora

limitato la diffusione dei

veicoli full electric ci sono

la limitatezza della gamma,

un’infrastruttura di ricarica

ancora dispersa, l’autonomia

e i costi. Quest’ultimo fattore

è associato al prezzo delle

batterie, che può arrivare a

incidere fino al 40% sul prezzo

totale del veicolo. Per fortuna,

tutti questi aspetti stanno per

essere superati.

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Muoviamoci senza inquinare

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LUNEDÌ

Giornata europea

delle lingue

Giornata mondiale

per l’eliminazione delle armi nucleari

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MARTEDÌ

Giornata mondiale

del turismo

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MERCOLEDÌ

Giornata internazionale

dell’accesso universale

all’informazione

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Verso l’autobus “autonomo”

Sensori installati a bordo di autobus

si interfacceranno, grazie

allo sviluppo dell’Internet

of Things (Iot) e scambieranno

informazioni con quelli installati

sui lampioni e i semafori disseminati

sul percorso: così si andrà

a creare un ecosistema di mobilità

cooperativo che allerterà su

possibili ostacoli, sui veicoli in

avvicinamento agli incroci e sulla

presenza di pedoni e biciclette.

Insomma, la mobilità pubblica in

città sarà più sicura ed efficien-

Bello l’autobus vintage, ma il

futuro è quello con i sensori Iot

te. Lo dimostra Tech Bus, una

sperimentazione avviata dal Comune

di Milano. Il sistema fornisce

ai conducenti informazioni

precise sulla velocità necessaria

per intercettare i semafori verdi

e, nel caso di ingorghi stradali

o di ritardi, segnala ai semafori

di dare priorità al filobus. Infine,

la rete di sensoristica installata

sulle pensiline Tech Bus consente

ai conducenti di sapere

quante persone sono in attesa,

e a queste ultime di avere informazioni

sullo stato di carico

del mezzo. La sperimentazione

in atto potrebbe essere un

primo passaggio del percorso

verso la guida completamente

autonoma.

greenplanner 140


settimana 40

GIOVEDÌ

Giornata marittima

mondiale

Giornata mondiale

del cuore

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VENERDÌ

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Giornata internazionale

delle persone anziane

1

settembre/ottobre 2022

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DOMENICA

Giornata internazionale

della nonviolenza

2

Il diario continua a pag. 148

In spiaggia con il

quadriciclo elettrico

ElettraCity è un quadriciclo

100% elettrico. Progettato e

realizzato in Italia da Limcar

si collega al Gps tramite App

e con un touchpad da 10 pollici

integrato al cruscotto, per

monitorare i diversi parametri

e gestire più funzioni.

Privo di sportelli laterali, può

raggiungere i 60 chilometri

orari. L’autonomia sembra

essere tra i 50/60 km.

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

Muoviamoci senza inquinare

greenplanner 141


muoviamoci senza inquinare

Per saperne di più

Sguardo sul futuro

a cura di Paolo Galli

Strategia europea per una mobilità

sostenibile e intelligente

Il Green Deal punta a diminuire

le emissioni generate dai trasporti

del 90% entro il 2050.

Ma in che modo? Cosa ci dobbiamo

aspettare? La Commissione

europea ha per questo

messo a punto una Sustainable

and Smart Mobility Strategy

che, oltre a istituire un unico

spazio aereo europeo per ridurne

la frammentazione (iniziativa

Cielo unico), punta inoltre,

entro il 2030 ad avere almeno

30 milioni di veicoli a emissioni

zero; un raddoppio del traffico

ferroviario ad alta velocità e navi

a emissioni zero.

Entro il 2035 la roadmap prevede,

invece, la produzione di

aeromobili a emissioni zero

e, infine, al 2050 si prospetta

che quasi tutte le automobili,

i furgoni, gli autobus e i veicoli

pesanti nuovi siano a emissioni

zero; di raddoppiare il traffico

merci su rotaia; di triplicare il

traffico ferroviario ad alta velocità

attraverso una rete tran-

Il settore dei trasporti

genera un quarto di tutte

le emissioni inquinanti del

nostro Continente

1%

ferrovie

72%

trasporti

su strada

14%

aviazione

civile

13%

vie

navigabili

seuropea dei trasporti (Ten-T)

multimodale con connettività ad

alta velocità.

Una strategia complessa e articolata

- 10 aree chiave di intervento

che a loro volta si declinano

in 82 azioni – che punta

alla sostituzione dei combustibili

fossili verso veicoli a basse

emissioni o che utilizzino, come

nel caso delle grandi navi o degli

aeromobili, combustili innovativi

e rinnovabili a basse emissioni,

ma anche a un’ottimizzazione

dei trasporti collettivi, per incentivare

la condivisione dei mezzi

di trasporto. Anche sfruttando

la leva fiscale per dare incentivi

significativi agli utenti e determinare

prezzi equi ed efficienti

su tutti i mezzi di trasporto.

L’idrogeno nei trasporti? Sì, per quelli pesanti

Èplausibile che anche l’idrogeno possa rappresentare

il mezzo per abbattere le emissioni

inquinanti; in una prima fase, anche attraverso

l’utilizzo dell’idrogeno blu – ovvero prodotto

attraverso l’energia derivante dai combustibili

fossili le cui emissioni verrebbero in seguito catturate

attraverso tecnologie Css (carbon capture

and storage) – per poi passare

interamente all’idrogeno verde

– quello prodotto attraverso

processi elettrolitici alimentati

con le energie originate da fonti

rinnovabili.

L’idrogeno, inoltre, potrà anche

essere usato per immagazzinare

l’energia non utilizzata prodotta attraverso le

fonti rinnovabili, attivando un circolo virtuoso che

reimmette in rete l’energia necessaria, nel momento

in cui solare ed eolico non la stanno producendo.

Va detto che il nostro Paese sta puntando

sull’idrogeno per decarbonizzare il settore dei trasporti

pesanti.

QUANTO CI CREDONO ALL’ESTERO È indubbio che, a livello europeo,

grazie al programma di investimenti previsti per la realizzazione

dell’infrastruttura, l’idrogeno darà alle aziende un importante

vantaggio sulla concorrenza – soprattutto del Giappone che, dal

2017, ha adottato la Basic Hydrogen Strategy – con una produzione

prevista di 1 milione di tonnellate di idrogeno rinnovabile entro

il 2024, che arriverà a 10 milioni entro il 2030.

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rivoluzione dei trasporti Sostenibili

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Se sarà sufficiente l’energia elettrica

a disposizione per far circolare le auto

elettriche nel nostro Paese?

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elettrica inquina zero?

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muoviamoci senza inquinare

In viaggio verso la…

Comunità Solare

a cura di Leonardo Setti,

professore di Biochimica Industriale UniBo, membro del Comitato Scientifico Sima

La transizione ecologica

prevede l’abbandono dei

combustibili. È necessario

passare quanto prima all’utilizzo

di energia da fonti rinnovabili:

questo l’imperativo dell’agenda

della Next Generation Eu, il

programma da 750 miliardi di

euro per il rilancio dell’economia

europea.

Il 70% dei consumi finali lordi di

energia è strettamente associato

al settore domestico e alla

mobilità.

Il passaggio alla mobilità elettrica

potrebbe essere attuato

con relativa facilità in quanto la

tecnologia è ormai a uno stato

avanzato. Lo stesso si può

dire per il riscaldamento delle

abitazioni che oggi può essere

effettuato con le più moderne

pompe di calore alimentate da

energia elettrica proveniente da

fonti rinnovabili abbandonando,

così, il gas metano.

Il cambiamento

parte dall’energia

Questa rivoluzione per essere

attuata necessita prima di tutto

del coinvolgimento dei cittadini.

Per questo motivo nel 2015 è

nato il Centro per le Comunità

Solari Locali, un ente no profit,

spin off dell’Università di Bologna,

che studia e sviluppa strumenti

per accompagnare i privati

e le famiglie verso la transizione

energetica. Nel 2019 il Centro ha

aperto il primo Solar Info Store,

un negozio che eroga servizi e

informazioni sulla transizione

energetica dedicato ai “cittadini

solari” che attualmente hanno

superato le 1300 famiglie da

Trieste a Palermo.

A partire dal 2010 il Centro ha

supportato le prime comunità

energetiche collaborando con le

famiglie che hanno adottato impianti

fotovoltaici condivisi, oltre

ad avere inaugurato un gruppo

d’acquisto per auto elettriche e

si è dotato di una propria rete

di stazioni di ricarica chiamate

Community Charger a costi

contenuti.

Oggi, l’obiettivo è quello di aprire

nuovi Solar Info Store in tutta

Italia per sviluppare la rete della

mobilità elettrica e promuovere

un’economia di prossimità che

metta in rete artigiani, negozianti

e imprese.

Nuovi stili di vita

I cittadini solari sono veri e

propri prosumer che gestiscono

consapevolmente l’energia

domestica così come la rete

di ricarica dei propri autoveicoli

e possono scegliere dove

posizionare la stazione di ricarica

pubblica. Persone che

stanno adottando stili di vita

più sostenibili a beneficio della

comunità intera.

Il progetto Comunità Solare

si avvale della collaborazione

di Sima in veste di scientific

advisor. Oggi è un brand riconosciuto

che si inserisce a

pieno titolo nell’ambito della

transizione energetica grazie

alla sua attività di promozione

verso i cittadini che con

le loro scelte costruiscono

nuove città, “solari” appunto,

nel rispetto dell’ambiente e

dell’uomo.

greenplanner 144


muoviamoci senza inquinare

Lo stato della navigazione in Italia

a cura di Paolo Galli

Porti sicuri

Secondo uno studio italiano,

presentato dall’associazione

Cittadini per l’Aria,

vivere in prossimità di un porto

incrementa del 31% la probabilità

di tumore al polmone e del 51% il

rischio di morte prematura ricollegabile

a malattie neurologiche:

questo a causa dei gas di scarico

delle navi, che producono una

contaminazione che va dal 18%

al 30% di ossido di azoto e del 9%

di ossido di zolfo.

Al problema lavora la politica: l’Unione

europea negli anni scorsi

ha finanziato, per esempio, il progetto

Hercules-2 per la realizzazione

di motori per le grandi navi

in grado di ottimizzare i consumi,

ma anche di usare diversi tipi di

carburante, per rispettare i limiti

ambientali laddove richiesto.

La Norvegia, invece ha già annunciato

che dal 2026 vieterà

alle navi che utilizzano carburanti

inquinanti di entrare nelle sue

acque. Entro il 2030, consentirà

la navigazione alle sole navi a

emissioni zero.

La ricerca scientifica punta, invece,

sulla conversione dei grandi

motori per l’utilizzo di carburanti

più green e con minori emissioni

inquinanti – come il Gnl - e nello

stesso tempo le compagnie di

navigazione cercano di rendere

il più sostenibile possibile l’intero

ciclo del viaggio. A questo proposito

le aziende appartenenti alla

Clia – l’Associazione internazionale

dell’industria crocieristica

– si sono impegnate per ridurre,

entro il 2030, le emissioni di CO 2

del 40% rispetto ai livelli del 2008.

Ma anche dall’ottimizzazione

dei percorsi potrebbe arrivare un

grande beneficio per l’ambiente.

Come conferma uno studio della

Fondazione Cmcc, realizzato

nell’ambito delle attività del

progetto Interreg Italia-Croazia

Gutta (pubblicato sulla rivista

Journal of Marine Science and

Engineering), secondo il quale

attraverso modelli di navigazione

avanzati – come il Visir

(discoVerIng Safe and effIcient

Routes) recentemente aggiornato

alla versione Visir-2 – si

potrebbero calcolare le rotte di

minima CO 2

per i traghetti, tenendo

conto sia delle onde che

delle correnti marine.

In aria senza inquinare

Secondo l’Enac - Ente nazionale per l'aviazione

civile - il trasporto aereo contribuisce

per meno del 3% alle emissioni totali di CO 2

(che però nel 2019 ammontavano a 33 miliardi di

tonnellate). Nel 2020 e 2021 a causa della pandemia,

sono diminuite, ma certo il problema della

riduzione dell’inquinamento dovuto al trasporto

aereo è all’ordine del giorno.

La ricerca sta studiando soluzioni innovative, che

vanno dall’aeroplano ibrido ed elettrico all’alimentazione

a idrogeno; le aziende del settore,

inoltre, hanno preso impegni per portare in tempi

programmati le emissioni – attraverso un sistema

di compensazioni – al livello di quelle minime

registrate nel 2020.

greenplanner 145


quanto è verde la geologia

Geologia e prevenzione ambientale

a cura di Vincenzo Giovine

geologo, già presidente dell’Ordine dei Geologi della

Lombardia e vice presidente nazionale Cng, attualmente

componente del Centro Studi del Consiglio Nazionale dei

Geologi e membro del comitato scientifico Sima

Dallo studio dei territori

nascono le soluzioni

Nell’ambito della prevenzione

ambientale la geologia

riveste un ruolo di

fondamentale importanza in

quanto fornisce ad altri studiosi

informazioni di base preziose

come lo studio del territorio e

della sua composizione chimico

mineralogica. Queste conoscenze

sono utili per studiare soluzioni

di problematiche legate,

per esempio, ai rischi generati

dal gas radon, oppure dalla presenza

in alcune aree geografiche

di rocce contenenti minerali

amiantiferi.

La radioattività naturale a cui è

ascrivibile il gas radon appartiene

al campo dei rischi di natura

geologica essendo legato alla litologia

e alla mineralogia locale,

all’interazione tra edificio e sito

di ubicazione, nonché all’uso dei

materiali da costruzione naturali

che influiscono sui livelli di radon

presenti all’interno delle abitazioni

e conseguentemente sulla

qualità dell’aria.

La tutela dell’ambiente e l’impatto

delle aree malsane sulla salute

si avvale di studi interdisciplinari

in cui entrano in gioco diverse

scienze. La geologia si colloca alla

base di molti interventi fornendo

studi approfonditi sul territorio e

sulle sue peculiarità.

Le mappe

del rischio

Il problema sanitario causato

dall’amianto non si può

trattare solo con la rimozione

degli innumerevoli prodotti

contenenti tali fibre ma

è necessario approfondire la

conoscenza del territorio. Ci

sono aree che in base alla

propria natura geologica

hanno una concentrazione

elevata di minerali fibrosi altamente

nocivi per la salute

che costituiscono un pericolo

per chi ci vive.

Lo studio geologico permette

la realizzazione di mappe

del rischio che sono uno

strumento necessario per

una pianificazione urbanistica

consapevole e attenta

alle criticità naturali di un

territorio.

Recuperare e ridurre

La geologia è fondamentale in ambito di studio e

conoscenza dei suoli e delle acque sotterranee in

corrispondenza di aree contaminate dall’azione

antropica. Le produzioni industriali possono alterare

nel corso del tempo la salubrità dei luoghi.

Il geologo interviene con attività di risanamento,

bonifica e recupero delle zone interessate per una

riqualificazione o per nuove destinazioni meno

impattanti dal punto di vista ambientale. L’azione

di recupero di aree industriali contaminate

dismesse, ubicate in contesti urbani, permette,

per esempio, di restituire un nuovo sviluppo a

zone potenzialmente dannose per la salute. Allo

stesso tempo è possibile ridurre il consumo di

suolo evitando la sottrazione e la distruzione di

aree incontaminate di maggior pregio.

greenplanner 146


ottobre /

Quanto è verde la geologia

Un flusso di paesaggi compaiono in questa immagine che dà della Mongolia una

nuova atmosfera: oltre al deserto del Gobi si vedono la montagna Baga Bogd e in

rosso la sua vegetazione. Grazie all’alta definizione della foto scattata dal Sentinel

di Copernicus si vede l’erosione che dalle montagne arriva nelle zone pianeggianti. In

alto a destra, in azzurro, il lago Taatsiin Tsagaan uno dei quattro salati della Mongolia.

Fantastica è la geologia tutta da scoprire…

I testi di questo mese sono stati redatti da: Rodolfo Coccioni (r.c.), Silvio Seno (s.s.), ideatori della Settimana del Pianeta Terra.

Ha collaborato anche Silvia Alparone

© Copernicus Sentinel data (2015)/ESA, CC BY-SA 3.0 IGO

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LUNEDÌ

Giornata mondiale

dell’habitat

3

MARTEDÌ

Giornata mondiale

degli animali

4

MERCOLEDÌ

Giornata mondiale

degli insegnanti

5

AM

AM

AM

PM

PM

PM

Sai cosa sono le Geoscienze?

Sono nella nostra quotidianità

e rivestono un ruolo strategico

per lo sviluppo sostenibile

a livello economico, sociale e

ambientale del nostro Paese.

Stiamo parlando delle Geoscienze

che studiano le risorse

idriche e minerarie, le energie,

TIENI D’OCCHIO I GEOEVENTI Animano il Festival scientifico

nazionale delle Geoscienze i Geoeventi. Si tratta di una serie di

escursioni, passeggiate nei centri urbani e storici, visite in musei,

centri di ricerca e osservatori, laboratori didattici e sperimentali,

esposizioni, conferenze, convegni, spettacoli, degustazioni che si

svolgono in tutta Italia.

Ognuno può così avvicinarsi alle Geoscienze nel modo più consono

alle proprie passioni.

La Settimana del Pianeta Terra

è il Festival scientifico nazionale

delle Geoscienze, che si celebra

dal 2012 tra

la prima e

la seconda

domenica di

ottobre.

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settimana 41

GIOVEDÌ

AM

6

VENERDÌ

Giornata mondiale

del sorriso

AM

7

SABATO

8

ottobre 2022

PM

PM

DOMENICA

9

la dinamica fluviale e costiera,

e che, per la loro natura Green,

contemplano anche la protezione

dai rischi geologici e

idrogeologici, la sicurezza ambientale

e la salute dell’uomo.

Dal 2012, tra la prima e la seconda

domenica di ottobre si

organizza ogni anno il Festival

scientifico nazionale delle Geoscienze,

con lo scopo di far

conoscere al grande pubblico

l’Italia attraverso il suo straordinario

patrimonio geologico,

ambientale e naturalistico.

Perché una società ben informata

è di conseguenza più

coinvolta nelle tematiche che

riguardano il Pianeta.

All’interno dell’evento viene

data voce non solo al mondo

accademico e della ricerca, ma

anche ad animatori di diversi

settori, capaci di diffondere

- in modo rigoroso, ma semplice

e gioioso – la cultura geologica.

L’idea è creare attenzione

e curiosità nel pubblico,

portando la scienza in scena,

facendola dialogare con l’arte,

la storia, l’archeologia, il

teatro, il cinema, la musica, la

letteratura e persino l'enogastronomia.

(r.c.)

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6

Quanto è verde la geologia

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quanto è verde la geologia

L‘impronta umana

a cura di Silvio Seno, co-ideatore della Settimana del Pianeta Terra

Antropocene:

l’epoca plasmata dall’uomo

periodo geologico,

il nostro, che più di ogni

C’è un

altro che l’ha preceduto

vede veloci cambiamenti, condizionati

dall’enorme impatto

delle attività umane sul Sistema

Terra, tanto che è stato coniato

un nuovo termine, “Antropocene”,

per indicare, nella scala

geologica dei tempi, il tempo

presente. Anthropos, ossia dal

greco Uomo.

Agricoltura, allevamento intensivo,

industrializzazione,

urbanizzazione, estrazione di

risorse minerarie - i metalli indispensabili

per gli apparecchi hi

tech, oppure la comune sabbia,

la materia prima più consumata

dopo l’acqua - hanno modificato,

in modo permanente, molti

processi naturali.

Il genere umano è il principale

fattore di trasformazione del

paesaggio, produce erosione e

trasporto di sedimenti in misura

ben superiore rispetto a tutti i

fiumi messi insieme; ha avuto

la capacità di cambiare le proprietà

chimico-fisiche dell’atmosfera,

degli oceani e dei suoli,

inducendo processi come l’acidificazione

e il riscaldamento

globale.

Gli scienziati del futuro ci conosceranno

per l’impronta che lasciamo,

come noi oggi estrapoliamo

informazioni sul passato

della Terra.

La domanda è: cosa troveranno i

geologi del futuro nelle rocce che

si formano oggi? Di sicuro, nuovi

materiali creati artificialmente,

le ceramiche e soprattutto il calcestruzzo,

poi composti come la

plastica: le microplastiche sono

presenti nei sedimenti sui fondali

oceanici o lacustri già dagli

Homo sapiens

e impatto ambientale

anni Cinquanta. Tracce sconosciute

nelle rocce formatesi prima

dell’Antropocene. Una pesante

eredità.

Lo sapevi che…?

È il 2000 quando il termine

Antropocene viene proposto dal

chimico olandese premio Nobel

Paul Crutzen e dal limnologo

statunitense Eugene Stoermer che

non immaginavano sarebbe entrato

nell’uso comune. Per formalizzarlo

come età geologica è, però,

necessario individuare un segnale

di riferimento su scala planetaria:

ci lavora l’Anthropocene Working

Group, formato da scienziati di

tutto il mondo, che individua l’inizio

della nuova epoca con la metà degli

anni Sessanta, quando si rileva una

ricaduta a terra dei radionuclidi

dovuti ai test nucleari.

sapiens ha modificato l’ambiente, a cominciare dalla

quantità di CO 2

presente nell’atmosfera che ha superato la

L’Homo

soglia di 400 parti per milione, valore che non si registrava da

800 mila anni.

Gli effetti sul clima sono una realtà: riscaldamento globale, incremento

di eventi estremi come alluvioni o ondate di calore, innalzamento del

livello marino al ritmo di 3 mm/anno, riduzione dei ghiacci, siccità e

avanzata dei deserti sono tra i più noti. Di altri, pur di grande impatto,

si sa meno: tra tutti il rilascio di metano, gas che produce un effetto

serra 25 volte maggiore rispetto alla CO 2

, e che finora era trattenuto

in Siberia e in aree simili che erano sempre ghiacciate. L’impatto sul

Pianeta riguarda anche la biosfera: per esempio il tasso di estinzione

di specie viventi è cresciuto tra dieci e cento volte di quello di base.

Sylwia Bartyzel, Unsplash

greenplanner 150


quanto è verde la geologia

Alla scoperta dei più bei geositi italiani

Il Bel Paese è ricco

anche di bellezze geologiche

a cura di Silvia Aparone

il Bel Paese dallo

straordinario patrimonio

L’Italia,

artistico e paesaggistico

famoso nel mondo, offre tesori

inestimabili, non altrettanto

universalmente noti, anche

dal punto di vista geologico. Si

tratta di una ricchezza data da

grotte, ghiacciai, vulcani, ma

anche miniere, siti preistorici,

musei, osservatori astronomici

a disposizione di tutti per

imparare a conoscere meglio

il pianeta che abitiamo, la sua

storia ma anche le sue dinamiche,

perché non sempre ricordiamo

che la Terra è viva,

si muove e si trasforma anche

in relazione alle nostre azioni

Stalattiti e stalagmiti in Liguria

Le Grotte di Toirano, in Liguria, sono un eccezionale complesso

carsico, formato da quattro cavità di cui due, la grotta della

Bàsura e la grotta di Santa Lucia Inferiore, sono aperte e attrezzate

per il pubblico. In particolare, nella grotta della Bàsura,

evidenti tracce testimoniano il passaggio dell’Ursus

spelaeus, l’orso delle caverne, che la utilizzò come

rifugio per il letargo (tra circa 50.000 e 24.000 anni BP).

Cristian Buda, Luca Bellarosa

Luca Bellarosa

di esseri umani. Una maggiore

conoscenza geologica è fondamentale

per tutelare l’habitat

naturale, anche a protezione

della salute delle persone. Un

patrimonio che si snoda lungo

una fitta rete di geositi su

tutto il territorio nazionale,

dalle impronte di dinosauro di

Altamura, in Puglia, che ci raccontano

com’era la Terra circa

70 milioni di anni fa, al super

vulcano della Valsesia nell’Alto

Piemonte, oggi scomparso, ma

la cui attività spiega le rocce

ancora visibili alle pendici del

Monte Rosa.

Il mare “umbro”

Siamo abituati a pensare all’Umbria come all’unica Regione del centro-sud

Italia senza accesso al mare. Non sempre è stato così. Il Museo

dei Cicli Geologici di Allerona, in provincia di Terni, rivela numerosi tesori

che raccontano una storia diversa: fossili provenienti da un mare poco

profondo che nel Pleistocene (1,8 milioni di anni fa) si insinuava nel

territorio alleronese-orvietano creando uno stretto golfo dove vivevano

mammiferi marini (balene e capodogli), crostacei, bivalvi e gasteropodi.

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LUNEDÌ

Giornata mondiale

contro la pena di morte

Giornata mondiale della

salute mentale

10 11 12

MARTEDÌ

Giornata internazionale

delle bambine e delle

ragazze

AM AM AM

MERCOLEDÌ

PM PM PM

Fascino e pericolosità dei vulcani attivi

«In Italia ci sono alcuni dei

vulcani più interessanti al

mondo». La pensa così Boris

Behncke, vulcanologo dell’Istituto

Nazionale di Geofisica

e Vulcanologia di Catania.

Quelli siciliani, come l’Etna e

lo Stromboli, sono attivi ed

estremamente affascinanti,

ma nello stesso tempo anche

potenzialmente pericolosi.

«Noi lavoriamo affinché

la popolazione in prossimità

di un vulcano impari a riconoscere

eventuali segnali di

pericolo» dichiara. Il vulcanologo

è uno scienziato che

studia, sui testi e sul campo,

i vulcani attivi, per comprenderne

il funzionamento e

prevederne le eruzioni.

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GIOVEDÌ

Giornata internazionale

per la riduzione

dei disastri naturali

AM

13 14

VENERDÌ

Giornata

mondiale contro

l’incenerimento

dei rifiuti

AM

SABATO

settimana 42

15

ottobre 2022

PM

PM

DOMENICA

Giornata mondiale

dell’alimentazione

16

Il geologo, chi è costui?

Il geologo sa osservare e studiare

il Pianeta Terra per ricostruirne

la storia. La sua scienza è

necessaria per capire terremoti,

frane, alluvioni, eruzioni vulcaniche

e, quindi, per prevenire

pericoli e migliorare la nostra sicurezza.

La geologia dialoga con

l’ingegneria civile nella progettazione

di edifici e infrastrutture:

strade, gallerie, dighe. Si occupa

delle georisorse e del loro utilizzo

sostenibile: acqua, ma anche

metalli, minerali e rocce.

Per diventare geologo si segue

un corso di studi offerto da

molte università italiane: nella

laurea triennale si acquisiscono

le competenze base che si completano

con un biennio specialistico.

Il geologo svolge attività

varie, usando la tecnologia nella

raccolta dati o nella previsione:

microscopi, droni, satelliti, realtà

virtuale. Indispensabile per fare

questo lavoro, però, è la curiosità

di capire i fenomeni, sul campo

o in laboratorio. (s.s.)

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Quanto è verde la geologia

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LUNEDÌ

Giornata mondiale

della eradicazione

della povertà

17 18 19

MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

AM AM AM

PM PM PM

Studiare geofisica è quasi un “gioco”

L’Italia è uno degli stati a maggior

rischio sismico del Mediterraneo,

per la sua particolare

posizione geografica, cioè nella

zona di convergenza tra la zolla

africana e quella eurasiatica:

almeno 24 milioni di persone

da noi vivono in aree a elevato

rischio sismico e, in un Paese

“museo“ come il nostro, i beni

culturali sono in pericolo: circa

190.000 sono i siti esposti a

rischio sismico di vario livello.

Sensibilizzare sull’importanza

della prevenzione, partendo

dalle scuole, è fondamentale

per la tutela del futuro.

Ci crede moltissimo Giovanna

Lucia Piangiamore, ricercatrice

della sede di Portovenere della

Sezione Roma 2 dell’Istituto

Nazionale di Geofisica e Vulcanologia:

«La mia professione

spazia da progetti di ricerca

sui temi della geofisica, come

il geomagnetismo, la gravimetria

e la sismologia, all’organizzazione

di attività museali,

fino alla progettazione di giochi

scientifici ed eventi speciali per

ogni genere di pubblico».

La ricercatrice si dedica anche

allo sviluppo di nuove modalità

di apprendimento, come il

Game based learning, che utilizza

giochi e videogiochi come

strumento per permettere

ai giovani di imparare, divertendosi,

materie scientifiche

anche molto complesse partendo

dalla saggezza latina del

“ludendo docere”, ovvero insegnare

giocando.

(Vedi news a pagina 159).

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settimana 43

GIOVEDÌ

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22

ottobre 2022

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DOMENICA

23

I misteri delle terre sommerse

«Sappiamo molto bene com’è

fatta la Terra nelle sue parti

emerse, mentre sotto la superficie

del mare si celano ancora

grandi misteri - osserva

Angelo Camerlenghi, geologo

di Trieste che studia i fondali -.

Prsino il pianeta Marte sta diventando

più familiare rispetto

ai fondali degli oceani. Storicamente

usato come discarica di

rifiuti, il fondo del mare, invece,

è fonte preziosissima di risorse,

che vanno indagate, conosciute

e preservate». L’azione

geodinamica della litosfera

oceanica deve essere ancora

compresa nei suoi dettagli ed è

fondamentale chiarirne il ruolo

anche per capire i cambiamenti

climatici. Studiare la pericolosità

geologica dei fondali marini

è, invece, utile per prevenire

situazioni di elevato rischio per

l’industria e gli insediamenti

umani lungo le coste.

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Quanto è verde la geologia

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LUNEDÌ

Giornata delle

Nazioni Unite

24 25 26

MARTEDÌ

Giornata mondiale

della posta

MERCOLEDÌ

AM AM AM

PM PM PM

La parola ambiente: una paternità illustre

Il termine ”ambiente“ nasce

come participio presente del

verbo latino ”ambire“ che significa

”andare intorno“. È il fondatore

della scienza moderna,

Galileo Galilei (1564-1642),

nel suo trattato Il Saggiatore

a usare per la prima volta la

parola ambiente anche come

sostantivo per denotare

uno spazio. Nel

1800, sotto l’influenza

della cultura francese,

l’accezione del termine

diventa generica. Il significato,

da allora, si è esteso all’ambito

scientifico storico sociale con

usi estensivi e figurati. (Tratto

dalla mostra L’ambiente di

Galileo, realizzata nel 2020

dalla Settimana del Pianeta

Terra in collaborazione con il

Ministero dell’Ambiente

e della Tutela

del Territorio e del

Mare). (r.c.)

Non tutti sanno che Charles

Darwin era anche un geologo,

oltre che biologo naturalista,

antropologo ed esploratore. «Il

padre della Teoria dell’Evoluzione

– spiega Giulia Realdon,

insegnante di Scienze della

Terra – rivoluzionando la storia

dell’uomo, ricostruì anche quella

dello sviluppo della vita sulla

Terra, teorizzando l’antenato

comune da cui le specie animali

e vegetali discendono e proll

contributo di

Darwin alla geologia

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settimana 44

GIOVEDÌ

Giornata mondiale

per il patrimonio

audiovisivo

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29

ottobre 2022

PM

PM

DOMENICA

30

Il diario continua a pag. 162

cedono per selezione naturale

dei caratteri ereditari». Con le

sue opere, lo studioso inglese

ha fornito un contributo fondamentale

per la centralità della

geologia nella comprensione

dei meccanismi di evoluzione

della vita.

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

Quanto è verde la geologia

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quanto è verde la geologia

La storia di questo Pianeta

a cura di Claudia Lupi, docente del Dipartimento di Scienze della

Terra e dell'Ambiente, Università degli Studi di Pavia

Pete Linfort, Pixabay

Dal clima del passato

al clima del futuro

Viviamo in uno straordinario

Pianeta, abitabile da

almeno 4 miliardi di anni.

La sua storia, racchiusa all'interno

delle rocce, ci permette

di conoscerne l’evoluzione nel

tempo a diverse scale temporali.

Le Geoscienze, con i loro archivi,

forniscono gli strumenti per

descrivere il sistema climatico

naturale, privo, cioè, dell’impatto

antropico. Possiamo, così,

scoprire come il Pianeta abbia

reagito al variare della quantità

di radiazione emessa dal Sole

e quali risposte ciascuna delle

componenti del sistema abbia

messo in atto per mitigare o

adattarsi a tali perturbazioni.

Una corretta conoscenza delle

dinamiche del sistema climatico

naturale e lo studio degli effetti

delle variazioni della temperatura

terrestre, oppure della

concentrazione dei gas serra

registrati nel record geologico,

possono essere la chiave di

lettura dei futuri cambiamenti.

I dati provenienti da misure chimiche,

fisiche e biologiche effettuate

sugli archivi paleoclimatici

documentano le condizioni durante

particolari intervalli della

storia della Terra che possono

essere considerati analoghi

dell’attuale riscaldamento globale.

Lo studio del clima del

passato permette, quindi, di

raccogliere le sfide della Climatologia

e aiutare gli scienziati

a costruire robuste proiezioni

del clima futuro. Queste informazioni

sono indispensabili sia

per identificare e quantificare

il ruolo antropico sul Pianeta

sia per verificare il corretto funzionamento

dei modelli matematici

usati per prevedere il

clima futuro. Il cambiamento in

atto coinvolge la società a tutti

i livelli, ponendo problemi legati

alle risorse alimentari, idriche

e alle grandi migrazioni. Solo

un approccio multidisciplinare

e trasversale sarà in grado di

fornire risposte alle grandi sfide

che la società dovrà affrontare.

Marine litter: nuova frontiera di studio

«

Le

scienze del mare sono discipline complesse e connesse

fra loro: ecologia marina, oceanografia, biologia vegetale

delle piante marine, per citarne alcune, dalle acque dei porti

fino al mare aperto. Competenze multidisciplinari per gestire e tutelare

l'ambiente marino». Silvia Merlino è una fisica, ricercatrice dell’Istituto

di scienze marine del Cnr di Lerici, La Spezia. Studia la dinamica delle

masse d’acqua, ma si occupa anche, ultimamente sempre di più, dei

“Marine litter”, rifiuti dispersi dall’uomo in mare e sulle spiagge. «Sono

purtroppo molti i materiali che di recente hanno invaso l’ambiente

marino, minacciando in alcuni casi anche la salute delle persone»

Brian Yurasits on Unsplash

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quanto è verde la geologia

Il 13 ottobre si celebra…

a cura di Silvia Alparone e Silvio Seno

cocoparisienne, Pixabay

La giornata della

riduzione dei disastri

Il 13 ottobre si celebra la Giornata

internazionale per la riduzione

del rischio dei disastri

naturali: istituita dall’Onu nel

1989, ha lo scopo di sensibilizzare

i governi di tutti i paesi del

mondo sulla sempre maggiore

frequenza e consistenza delle

catastrofi. In Italia l’88% dei comuni

è a rischio di frane o alluvioni

e sono pochi i cittadini al

riparo da eventi naturali avversi.

Fra le cause ci sono certamente

la cementificazione, che impedisce

alle acque piovane di

infiltrarsi nel sottosuolo, facendole

scorrere rovinosamente

in superficie, e il cambiamento

climatico: sempre più spesso,

infatti, si verificano fenomeni

meteorologici tali da concentrare

in poche ore quantità di pioggia

che dovrebbero precipitare

in tempi molto più lunghi.

Geo quest: il gioco virtuale

con la geologia

Giovanna Lucia Piangiamore, ricercatrice dell’Istituto Nazionale

di Geofisica e Vulcanologia, consiglia a chi fosse

interessato a questi temi di provare a giocare a GeoQuest.

«Si vive un’avventura interattiva e multidisciplinare – racconta

la ricercatrice – in cui ogni giocatore risponde con il proprio

device (smartphone, tablet o computer) ai quesiti posti durante

lo storytelling e il sistema decide a maggioranza la risposta».

Una voce narrante consente l’inclusione degli ipovedenti e i

sottotitoli a quella degli ipoudenti; il sistema multilingua

consente l’approccio Clil; le attività hand on

correlate veicolano le scienze sperimentali. Ideale

per le scuole.

La

tecnologia

misura

la Terra.

Anche

da lontano

Centinaia di satelliti ci

sorvolano e restituiscono

una radiografia

della Terra, globale e di

grande dettaglio (vedi la copertina

della GreenPlanner

che hai in mano). Dallo spazio

si misurano gli spostamenti

delle frane; arrivano

dati sui pericoli naturali; dalle

alluvioni ai movimenti del

suolo dovuti ai terremoti si

osserva, persino, la qualità

delle acque. Le immagini da

satellite si abbinano spesso

con i laser scanner da aereo

o da terra, strumenti che

producono rappresentazioni

3D

digitali ad alta

risoluzione:

si può monitorare

così il

flusso di lava e

gas di un vulcano

in eruzione senza affrontare

situazioni pericolose.

Sempre più sensori, che

osservano dall’alto la Terra,

dialogano poi attraverso la

tecnologia dell’Internet delle

Cose.

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novembre /

Tecnologie smart

Le Maldive sono uno dei paradisi terrestri e anche tra le mete turistiche più desiderate.

Qui vediamo le isole: in rosso la vegetazione, mentre in blu e azzurro le

acque cristalline. Ma il mare può essere anche una grossa minaccia. Maldive è la

nazione più piatta al Mondo con il punto più alto di 3 metri slm e 1 metro sotto.

Per tale ragione le isole sono estremamente fragili a causa dell’innalzamento dei

mari che con questo ritmo le vedrebbe scomparire. La soluzione può essere solo

tecnologica?

© Contains modified Copernicus Sentinel data (2015), processed by ESA, CC BY-SA 3.0 IGO

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LUNEDÌ

Giornata mondiale

del risparmio

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MARTEDÌ

Giornata mondiale

vegan

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MERCOLEDÌ

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AM AM AM

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Tecnologie su cui puntare

Tante le tecnologie che ci daranno

una mano a effettuare la

necessaria transizione ecologica.

Molte hanno a che fare con

la produzione e uso dell’energia

pulita. Un settore in grande

e continua evoluzione che sta

raggiungendo anche livelli di

costo alla portata di tutti. Una

transizione ecologica che può

generare interessanti sviluppi

professionali

Vediamo i filoni più importanti:

• Smart grid (reti elettriche in-

telligenti) associate anche alla

digital energy (uso di tecnologie

digitali avanzate lungo la filiera

dell’energia);

• Mobilità elettrica (utilizzo

dell’energia elettrica per la movimentazione

di cose e persone);

• Energy storage (accumulo

e stoccaggio dell’energia): qui

si gioca un’importante tappa

dell’efficienza energetica;

• Smart building (edifici gestiti

in maniera intelligente e automatizzata);

• Fonti rinnovabili, ovvero tutte

quelle forme di energia che rispettano

le risorse provenienti

dal mondo naturale, non inquinano

e non si esauriscono, dal

momento che hanno la capacità

di rigenerarsi. Elenchiamo le principali:

fotovoltaico, geotermico,

eolico, idroelettrico. Sul nucleare

andrebbe aperto un capitolo a

parte: finché non si troverà soluzione

alla produzione delle scorie

(che con le ultimissime ricerche

sembrano essere minimizzate)

non andrebbe – secondo molti –

essere valutata come un’energia

pulita e sicura;

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settimana 45

GIOVEDÌ

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SABATO

Giornata mondiale

della consapevolezza

sugli tsunami

5

ottobre/novembre 2022

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Giornata internazionale

della prevenzione sullo

sfruttamento dell’ambiente

nella guerra e nei conflitti

armati

DOMENICA

• Idrogeno: se ne parla sempre

più tra grandi fan e detrattori.

Sicuramente è una possibile

alternativa pulita. Ma quanta

energia spreca al momento?

• Intelligenza artificiale (vedi a

proposito l’articolo pubblicato

a pag. 170).

Cosa abbandonare subito

Le fonti con le esternalità più negative (costi sociali legati ai

cambiamenti climatici, all’inquinamento atmosferico, al degrado

dei suoli e dei corpi idrici, alla deforestazione e alla perdita

di biodiversità oltre a fattori legati alle malattie professionali,

al traffico e alla perdita di valori ricreazionali ed estetici) sono:

carbone (4.780 miliardi di dollari)

petrolio (2.000 miliardi di dollari)

gas naturale (552 miliardi di dollari).

Lo affermano Benjamin K. Sovacool, Jinsoo Kim e Minyoung Yang.

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Tecnologie smart

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LUNEDÌ

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Ricaricati che ti passa con il Fv addosso

Fra non molto, l’ansia per la batteria

scarica potrebbe diventare

un ricordo grazie alla possibilità

di ricaricare i cellulari dagli abiti

che indossiamo o dallo zaino che

portiamo sulle spalle. Sono solo

alcune delle applicazioni delle

celle fotovoltaiche (Fv) realizzate

con semiconduttori organici che,

grazie alla loro struttura flessibile,

possono essere installati su

oggetti di forme e materiali inaccessibili

a quelle tradizionali, rigide

e non flessibili. Tuttavia, fino

a oggi le celle organiche hanno

dovuto fare i conti con le perdite

di efficienza dovute a una fisica

complessa. Dopo 4 anni di ricerche,

un gruppo del Politecnico di

Milano e dell’Università di Erlangen-Norimberga

ha fabbricato

celle utilizzando due materiali organici

fotoattivi, il Wf3, un copolimero,

e l’O-Idtbr, una molecola

più piccola, riuscendo a ottenere

un’efficienza di conversione del

12%, abbastanza vicina al massimo

finora raggiunto del 17%.

Come le foglie...

ci illuminiamo

Le sperimentazioni in corso

all’Istituto di scienza e

tecnologia dei materiali

ceramici sulle celle fotovoltaiche

a coloranti organici

prendono spunto dalle

foglie che da centinaia di

milioni di anni catturano e

trasformano in elettricità

(e nutrienti e ossigeno) la

radiazione solare.

I prototipi sviluppati dall’Isti-

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settimana 46

GIOVEDÌ

Giornata mondiale

per la scienza,

la pace e lo sviluppo

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novembre 2022

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DOMENICA

Giornata mondiale

della gentilezza

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tuto utilizzano un substrato

conduttore, spesso di vetro,

su cui viene depositato

uno strato poroso, che può

essere un semiconduttore

inorganico come l’ossido di

titanio. Viene, poi, applicato

un colorante organico –

tipo il succo di mirtillo – che

cattura l’energia luminosa,

come fa la clorofilla delle

piante. Il risultato è una

cella fotoelettrochimica che

genera elettricità come una

foglia.

IL DATO

L’Italia ha guadagnato due posizioni

nella classifica sulla capacità

di attrarre investimenti

nelle energie pulite, passando

al 17esimo posto su scala

globale. Un segnale incoraggiante,

che arriva dopo anni di

scarsa dinamicità del mercato

delle rinnovabili. L’interesse,

le tecnologie e le capacità

non mancano, ma restano da

risolvere intralci normativi e

burocratici. (Fonte: Ernst & Young)

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Tecnologie smart

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LUNEDÌ

Giornata mondiale

del diabete

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MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

Giornata internazionale

della tolleranza

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Biotecnologie al centro

della transizione ecologica

Trasversali a tutto il mercato,

ma con una missione ben chiara:

contribuire a risolvere i problemi

I COLORI DELLE BIOTECNOLOGIE

Applicazioni a processi

e prodotti in ambito

agricolo

GREEN

BIOTECHNOLOGY

Applicazioni a processi

e prodotti in

ambito industriale

BLUE

BIOTECHNOLOGY

BIOTECHNOLOGY

WHITE

BIOTECHNOLOGY

del nostro Pianeta. Non è utopia.

E la pandemia lo ha dimostrato.

La soluzione è arrivata proprio

Applicazioni

in ambito marino

RED

BIOTECHNOLOGY

Applicazioni per

la salute (farmaci,

enzimi e diagnostica

molecolare)

dalle aziende biotecnologiche

che hanno messo a punto i vaccini,

così come tutti gli altri strumenti

di diagnostica.

Ma anche la Terra trae soluzioni

alla propria situazione traumatica

dalle biotecnologie. Inquinamento

e crisi climatica entrano

nei laboratori che si prendono

cura dell’ambiente, degli alimenti,

dell’inquinamento. «Che siano

White, Red, Blu o Green – spiega

Susanna Cotecchia, docente del

Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie

e Biofarmaceutica

dell’Università di Bari – i settori

biotech sono trasversali e tutti

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settimana 47

GIOVEDÌ

Giornata internazionale

degli studenti

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Giornata internazionale

SABATO

dell’uomo

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Giornata universale

del bambino

Giornata internazionale

della memoria

transgender

Giornata mondiale del

ricordo delle vittime del

traffico stradale

collaborano per la sopravvivenza

di questo Pianeta».

RISORSE BIOLOGICHE

Naturali e rinnovabili sono alla

base di nuovi prodotti che vanno

a definire il mercato della

bioeconomia. Questo comprende

ormai non solo i settori

tradizionali - agricoltura, pesca,

acquacoltura e selvicoltura

- ma anche ambiti economici

più moderni, come quelli delle

bioenergie.

BIOTECNOLOGIA: COSA SIGNIFICA? Secondo l’Enciclopedia

Treccani, la biotecnologia può essere descritta come la scienza

che attraverso l’utilizzo di processi, organismi o sistemi biologici

crea prodotti destinati a migliorare la qualità della vita

dell’uomo.

Anche se il termine “biotecnologia” è stato coniato solo nel

1992, da sempre ne facciamo uso: il latte che si trasforma

in formaggio, l’uva in vino, il pane che lievita sono solo alcuni

esempi di questo primo utilizzo.

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Tecnologie smart

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LUNEDÌ

Arbor day (Italia)

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MERCOLEDÌ

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Forti le aspettative sull’idrogeno verde

L’idrogeno verde potrebbe

diventare sostenibile a breve

aprendo la strada al raggiungimento

europeo dell’obiettivo

zero emissioni entro il 2050.

Purtroppo, la sua produzione

è ancora costosa, inquinante

e l'utilizzo non è vantaggioso.

Tuttavia, il fascino dell’idrogeno

come vettore energetico del

futuro è molto grande. L’Alleanza

europea per l’idrogeno

pulito ha obiettivi ambiziosi in

termini di diffusione di questa

Idrogeno per cosa?

Traffico aereo

Industria chimica

Trasporto navale Settore automotive

Industria siderurgica

Residenziale

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settimana 48

GIOVEDÌ

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Giornata internazionale

per l’eliminazione

della violenza

contro le donne

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novembre 2022

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DOMENICA

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Il diario continua a pag. 176

tecnologia in Europa entro il

2030 e mira a riunire produzione

e domanda di idrogeno

rinnovabile a basse emissioni

di carbonio nell’industria, nella

mobilità e in altri settori, con

il trasporto e la sua distribuzione.

Questi obiettivi saranno perseguiti,

tra l’altro, tramite un

programma di investimenti

e progetti concreti in risorse

e attori per installare nell’Unione

Europea almeno 6GW

di elettrolizzatori per l’idrogeno

rinnovabile entro il 2024 e

40GW entro il 2030.

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

Tecnologie smart

greenplanner 169


tecnologie smart

Prospettive tecnologiche

a cura di Paolo Galli

L’Intelligenza artificiale, ecco come

può migliorare le nostre vite

Il futuro sarà digitale e i computer ci aiuteranno

a vivere meglio: un simile slogan

da tempo ci accompagna – per la verità

anche con scenari inquietanti, raccontati

da romanzi e film – ma ora, grazie alle

possibilità di calcolo e di memorizzazione

di sistemi informativi, può diventare davvero

realtà.

In parole semplici, l’Intelligenza artificiale

è la capacità di una macchina – non pensiamo

soltanto ai computer, oggi grazie ai

microchip l’intelligenza può essere inserita

ovunque – di ragionare, di imparare, di

pianificare ma anche di creare. Soprattutto,

in abbinamento al Machine learning,

di accumulare esperienza e conoscenza

rispetto ai compiti svolti.

Per i benefici che questa evoluzione può

portare alla vita umana – tra i principali

oggi potremmo indicare i risultati coerenti

con quanto ci aspettiamo che ci forniscono

i motori di ricerca, le capacità dei

veicoli a guida autonoma, ma anche gli

assistenti personali e gli elettrodomestici

intelligenti – l’Ia è diventata centrale

nelle strategie e nelle politiche di trasformazione

digitale dei Governi. Soprattutto

dell’Unione europea, per le ricadute

positive che un sistema computazionale

intelligente e auto-apprendente potrebbe

portare nei campi della tutela dell’ambiente,

del contrasto ai cambiamenti climatici,

della medicina. Facendo crescere anche la

soddisfazione dei lavoratori. Per esempio,

l’Unione Europea ha cofondato il progetto

di ricerca SatisFactory il quale, attraverso

sistemi collaborativi e di realtà aumentata

stimola positivamente la soddisfazione

dei lavoratori nelle fabbriche che possiamo

definire "intelligenti".

L’intelligenza artificiale

nella vita quotidiana

Case, città e infrastrutture smart: pensiamo ai termostati

intelligenti che imparano dai nostri comportamenti

per ottimizzare energia; nelle città l’Ia potrà

migliorare la viabilità, ridurre gli ingorghi, mostrare i

punti di parcheggio disponibile. O anche lanciare allert

per avvertire i cittadini di fronte a eventi catastrofici.

Veicoli a guida autonoma: prodotti di questo

tipo disponibili sono ancora rari, ma i mezzi di

trasporto odierni hanno già funzioni di sicurezza che

usano l’Ia – sensori e assistenti di guida che accompagnano

il conducente rendendola più sicura, navigatori,

centraline per la segnalazione dei guasti.

Salute, diagnosi e prevenzione delle malattie:

il settore forse in cui l’intelligenza artificiale

può dare il meglio di sé perché i dati da analizzare

sono tantissimi e la potenza di calcolo, i pattern

logici da sfruttare e i modelli statistici permetteranno

di migliorare diagnosi mediche e mettere in campo

attività di prevenzione.

Filiera agricola e alimentare: grazie all’intelligenza

artificiale si può costruire un sistema

alimentare sostenibile, minimizzando l’uso

di fertilizzanti, pesticidi e irrigazione, aiutando la produttività

e riducendo l’impatto ambientale. Oggi, già

molte fattorie in Europa utilizzano l’Ia per tenere sotto

controllo i movimenti, la temperatura e l’alimentazione

del bestiame.

Produzione industriale intelligente: con i robot

si può migliorare l’efficienza nelle fabbriche

ma anche effettuare la manutenzione

predittiva degli impianti o pianificare i canali di vendita.

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SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA AMBIENTALE

tecnologie smart

Sima Verified, il marchio

per le aziende sostenibili

SIMA VERIFIED

La Società Italiana di Medicina

Ambientale (Sima)

fino dalla sua nascita si

è posta l’obiettivo di garantire

la coerenza fra quanto le

aziende dichiarano e l’impegno

alla tutela della salute

nella sua più ampia accezione.

Il marchio Sima Verified garantisce

proprio che ciò che le

aziende comunicano con ogni

supporto, packaging compreso,

sia in linea con la reale capacità

di monitorare, mitigare o eliminare

l’esposizione umana, degli

animali e dei vegetali ai determinanti

ambientali e sociali della

salute, come l’inquinamento

dell’aria, dell’acqua, del suolo,

elettromagnetico e di migliorare

la sostenibilità ambientale

nel suo complesso.

Questo marchio, lanciato da

Sima nel 2016, coinvolge oggi

aziende di tutto il mondo, dalle

multinazionali alle Pmi ed è

riconosciuto come elemento di

qualità e garanzia da pubbliche

amministrazioni, stakeholder,

mercati internazionali, soprattutto

nei settori agroalimentare

e delle tecnologie per il monitoraggio

e la mitigazione degli inquinanti.

Un valore aggiunto che

spesso facilita le aziende verso

l’apertura di nuovi mercati.

© Klaus Rockenbauer - Vallata

Energie rinnovabili

Per conoscere le imprese

LEITWIND: unici nell’eolico italiano

turbine eoliche in funzione e 440.585.000

132 kWh di energia pulita prodotta nel 2020:

questi i numeri che mettono in luce le prestazioni

delle turbine LEITWIND in Italia. Da sottolineare che

LEITWIND è l’unico produttore italiano di impianti

eolici classe Megawatt e leader nel segmento 1 MW.

Con sede a Vipiteno, all’estremo nord dell’Alto Adige,

LEITWIND ha mosso i suoi primi passi con lo sviluppo

del DirectDrive, sistema di azionamento diretto e

cuore pulsante degli impianti eolici. Specializzata in

singole installazioni, LEITWIND,

offre la soluzione perfetta per

qualsiasi zona, indipendentemente

dalle condizioni morfologiche

e di ventosità, garantendo

sempre la produzione ottimale di

energia. La strategia LEITWIND

mira a progetti customizzati, repowering

e autoconsumo.

AEROGENERATORI COME E PERCHÉ

• per il segmento dei Registri l’aerogeneratore

LTW90 con una potenza nominale di

1,0MW. Grazie all’elevato diametro rotore,

questa turbina eolica garantisce un’eccezionale

produzione di energia elettrica anche

in zone con ventosità medio basse;

• per le Comunità Energetiche e l’autoconsumo

l’aerogeneratore LTW42. Con una

potenza nominale da 200kW a 500kW, unico

nel suo genere, fornisce le performance

degli aerogeneratori tecnologicamente più

avanzati ad una taglia medio piccola che

soddisfa le esigenze di gruppi di piccoli investitori,

amministrazioni pubbliche e Pmi.

La soluzione perfetta per la produzione

decentralizzata dell’energia.

Leitner Ag/Spa - Via Brennero, 34 39049 Vipiteno (BZ) Italia

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tecnologie smart

Tendenze

Spazio, ultima frontiera

per il controllo di clima

e inquinamento

I

dati che provengono dalle osservazioni spaziali stanno diventando

un elemento fondamentale di controllo delle emissioni di gas a

effetto serra, che poi sono diretta conseguenza dei cambiamenti

climatici e dei loro effetti nefasti sull’ambiente e sulla salute umana.

La prima regola per risolvere un problema, tuttavia, è misurarlo; senza

definirne le dimesioni precise, quindi, non è possibile intervenire per

fare leggi e norme puntuali.

«Per fortuna - dice Giovanni Sylos Labini, Ceo di Planetek Italia,

società benefit che fornisce soluzioni per valorizzare i dati geospaziali

- grazie a un fiume in piena di dati dallo spazio, in costante aumento

per qualità e quantità siamo testimoni di una evoluzione da Earth

Observation a Earth Intelligence». Cosa significa? Che grazie ai dati

provenienti da differenti sensori spaziali insieme alle osservazioni in

sito, industrie anche con un elevato impatto ambientale - per esempio

l’Oil & Gas – potranno monitorare il loro impatto climatico e le azioni

di mitigazione.

In questo contesto la Fondazione Cmcc ha sviluppato e reso disponibile

un servizio di Data delivery per facilitare la diffusione dei dati

prodotti e utilizzati nelle proprie attività. Un unico punto d’accesso

- aperto e gratuito - per la disseminazione e l’utilizzo dei dataset

prodotti nell’ambito dei propri progetti di ricerca, inclusi quelli relativi a

servizi internazionali come Copernicus.

«I servizi di Copernicus - racconta Mauro Facchini, head of Earth

Observation Unit - Dg Defence Industry and Space European Commission

- forniscono lunghe serie di dati che coprono diversi decenni,

che ci permettono di rilevare i cambiamenti e le tendenze nel nostro

ambiente e di modellare il possibile futuro sotto diversi scenari».

Dai dati elaborati attraverso il programma Copernicus nascerà anche

una forte accelerazione verso la transizione digitale ed ecologica

teorizzata dal Green Deal europeo.

© Andrew Brookes AB Still LTD

a cura di Paolo Galli

Sentinelle

nello spazio

Le tecnologie aerospaziali

posso aiutarci a ridurre

l’inquinamento responsabile

dei cambiamenti climatici?

La risposta è affermativa

e l’impegno in questo settore

di ricerca dovrà intensificarsi

nei prossimi anni, soprattutto

per lavorare a tecnologie satellitari

in grado di identificare

le emissioni di metano - un

potente gas serra con oltre 80

volte il potere di riscaldamento

della CO 2

, responsabile di più

del 25% di quello che stiamo

vivendo. Da qui la necessità

di individuare e quantificare in

modo efficace le emissioni di

metano sulla superficie terrestre.

In che modo? Attraverso

le tecnologie satellitari, come

MethaneSat, il più recente di

un gruppo sempre più numeroso

di satelliti per l'individuazione

di questo gas. «Intanto a

oggi, i 16 satelliti Esa operativi

e quelli in via di sviluppo - spiega

Simonetta Cheli, head of

Strategy Programme & Coordination

Office - contribuiscono

all’implementazione delle

politiche per la salvaguardia

del Pianeta. Satelliti come Copernicus

Sentinel-5P o Envisat

forniscono informazioni

rilevanti su una moltitudine di

gas che hanno un forte impatto

sulla salute dell’uomo e registrano

altri fenomeni causa

e conseguenza del cambiamento

climatico».

greenplanner 172


Per conoscere le imprese

I grandi impianti di

ventilazione secondo Sintra

a qualità di un ambiente

«L di lavoro è fondamentale

per il benessere di ogni individuo».

Questo, il mantra che

Marco Zambolin, fondatore di

Sintra e profondo conoscitore

dei sistemi di trattamento dell’aria

nei grandi ambienti di lavoro,

sottolinea ripetutamente.

La sua impresa - Sintra, Sistemi

innovativi di trattamento aria

- in effetti non è solo una realtà

italiana che produce canali perforati,

ma è un’azienda che crea

soluzioni per il benessere negli

ambienti industriali. Ma non solo

«il nostro core business è risolvere

i problemi aeraulici, negli

impianti di grande volume» spiega

Zambolin, classe 1952. Nel

1981, dopo un decennio di esperienze

nel settore del risparmio

energetico industriale, Zambolin

concepisce una particolare tecnologia

che invece di “lanciare”

l’aria condizionata con bocchette

o diffusori, utilizza dei canali

opportunamente perforati per

“spingere” tutta l’aria dell’ambiente

con risultati straordinari.

Dopo 15 anni di ricerca, di cui due

col CNR-ENEA, nel 1995 costituisce

Sintra con la precisa

missione di sviluppare

questa tecnologia denominata

MIX-IND®.

CONOSCERE MIX-IND®

In questi ultimi 25 anni

il know-how acquisito

Il nuovo centro ricerche e produzione MIX-IND® Pilota

Negli ultimi anni, c’è stata una svolta importante

verso l’ecosostenibilità da parte dei clienti di Sintra:

l’aria buona e gestita bene è tra i primi elementi presi

in considerazione. Qui si inseriscono le soluzioni di

Sintra che sono figlie di una visione ecologica del suo

fondatore e non da oggi. Per spiegarle bene Marco

Zambolin ha voluto investire oltre 6 milioni di euro

nella costruzione di un

centro di ricerca pilota per

far capire che la costruzione

di uno stabilimento

industriale può essere in

armonia con la vita dei dipendenti

e con la natura

circostante. Nasce così un

nuovo concept di demo

center: qui si testeranno

le situazioni più estreme,

TRA I CARDINI BASE DEL CENTRO RICERCHE

MIX-IND® PILOTA c’è l’indipendenza energetica

dello stabile, grazie anche ai sistemi di

fotovoltaico e alla gestione ottimale delle

riserve d’acqua. Attorno al fabbricato si sta

risvegliando un’armoniosa biodiversità, tra

piante, pesci e animali selvatici. «Oggi – secondo

Zambolin ideatore del sito – anche l’industria

metalmeccanica può produrre rispettando e

mettendo in risalto la natura per sensibilizzare le

persone, cominciando dai propri dipendenti».

da Sintra nel concepire sistemi

sempre più innovativi ha permesso

di sviluppare numerosi

brevetti, applicabili in particolare

in ambienti di grande volume.

MIX-IND® permette, rivoluzionando

il concetto di comfort,

notevoli risparmi energetici e

di investimento partendo dalla

riduzione delle materie prime

utilizzate.

È questa l’anima di MIX-IND®

che raccoglie in sé un portafoglio

di soluzioni innovative per il trattamento

degli ambienti di grande

volume.

La strategia Green è dettata dalla

missione di Sintra da poco trasformatasi

in Srl Benefit: essere

un’azienda impegnata nella ricerca

e nello sviluppo di nuove

tecnologie di climatizzazione.

Ecco perché l’azienda rinveste

annualmente tutti gli utili.

quelle che sono già state installate presso molti

clienti in tutta Europa tra cui FIAT, PSA, AIRBUS,

AMAZON, CARREFOUR DECATHLON, PRADA, CINE-

CITTA, FIERAMILANO...

Il Centro Ricerche MIX-IND® Pilota è a disposizione

di Università e di ricercatori interessati a sviluppare

nuove tecnologie per ambienti di grande volume.

Sintra Srl Benefit, Corso Europa, 24 - 28010 Fontaneto D’Agogna (NO).

Il nuovo centro ricerche e produzione MIX-IND® Pilota: Via Novara, 35 – 28019 Suno (NO)


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dicembre /

Verso l’Agenda 2030

Il rosso che spicca in questa immagine scattata dal Sentinel ed elaborata dalla Esa non è lava,

e non simboleggia un cuore, ma rappresenta la fitta vegetazione di quest’isola vulcanica nella

Polinesia francese. L’isola prende il nome di Moore e con le sue montagne e le sue acque

cristalline è uno dei paradisi terrestri. Negli anni è diventata una meta turistica, ma con la

presenza dell’uomo ha iniziato a subire dei drammatici cambiamenti che potrebbero avere

degli effetti irreversibili. Sono diversi i Goal dell’Agenda 2030 che insistono sulla salvaguardia

dei territori e della biodiversità: ne parliamo nelle prossime pagine.

I testi di questo mese sono stati redatti da Chiara Guizzetti

© Contains modified Copernicus Sentinel data (2017), processed by ESA greenplanner 175


LUNEDÌ

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MARTEDÌ

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MERCOLEDÌ

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AM AM AM

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I Goal che contano

Salute e benessere: a che punto siamo?

Nel 2015 alle Nazioni Unite i

leader di 150 Stati hanno deciso

di promuovere azioni per lo

sviluppo globale, il benessere

umano e l’ambiente: sono stati

così definiti 17 Sustainable

development goal e 169 sotto

obiettivi. Contenuti nell’Agenda

2030 puntano a porre fine alla

povertà, a lottare contro l’ineguaglianza,

combattere i cambiamenti

climatici e costruire

società pacifiche.

Lo dicono gli

indicatori: in

Italia la speranza

di vita

in uno stato

di buona

salute è passata da 57,7 anni

nel 2010 a 58,6 anni nel 2019

(fonte Asvis). La prevenzione

sanitaria non viene fatta solo

negli ospedali ma, soprattutto,

sul territorio. Promuovere uno

stile di vita sano, più consapevole

dell’importanza dell’alimentazione,

del movimento e

dell’attività sportiva, del giusto

riposo, del rispetto della natura,

aiuta anche a colmare il divario

sociale tra le persone e a raggiungere

altri obiettivi dell’Agenda

2030 (in particolare, il 2,

il 15 e il 16).

La nostra salute è direttamente

correlata a quella dell’ambiente

in cui viviamo. Per cui prenderci

cura del Pianeta significa anche

preservare noi stessi. Quindi,

pensiamoci.

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settimana 49

GIOVEDÌ

Giornata mondiale

contro l’Aids

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1

VENERDÌ

Giornata

internazionale per

l’abolizione della

schiavitù

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SABATO

Giornata

internazionale

delle persone

con disabilità

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novembre/dicembre 2022

PM

PM

DOMENICA

4

I libri ci salveranno

Cosa c’è di meglio di un libro,

per nutrire la nostra mente

e tenerla sempre allenata?

Soprattutto se questa esperienza

viene condivisa all’interno

di un gruppo di lettura.

L’iniziativa funziona con poche

e semplici regole: si sceglie un

libro di comune accordo, lo si

legge individualmente, ma se

ne discute insieme, condividendo

l’esperienza, le suggestioni

e le emozioni provate

tra le righe, magari accompagnando

l’incontro con una

tazza di buon tè.

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Verso l’Agenda 2030

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LUNEDÌ

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MERCOLEDÌ

Giornata mondiale

del suolo

Giornata internazionale

del volontariato per lo sviluppo

economico e sociale

AM AM AM

7

PM PM PM

La scuola al centro dell’Agenda 2030

Un’istruzione di qualità può

fare la differenza, dando ai

nostri bambini la possibilità di

avere un futuro e una qualità

di vita migliori. Secondo i dati

forniti dall’Onu, l’iscrizione

nelle scuole primarie

nei Paesi in via

di sviluppo ha raggiunto

quota 91%, anche

se sono ancora molti

(circa 57 milioni) quelli

che ne rimangono esclusi. Il

valore dell’istruzione prima-

ria non riguarda unicamente

l’apprendimento dei principi

di lettura e di scrittura: è

un’esperienza sociale per i più

piccoli, perché li vede coinvolti

in una comunità

di pari in cui possono

confrontarsi, imparare

a conoscersi e a rispettarsi,

soprattutto in un

contesto multietnico

come quello odierno.

Le scuole primarie sono

spesso realtà di quartiere,

fatto questo che favorisce

una continuità di incontro e di

gioco anche dopo la fine delle

lezioni, contribuendo così a

creare maggiore inclusività e

rispetto. Lo sanno bene i professionisti

della pianificazione

territoriale: all’interno del

quartiere, altri spazi possono

essere messi a disposizione

dei più piccoli: la biblioteca, il

parco, l’oratorio, in cui si ha

anche l’opportunità di riscoprire

i giochi antichi, fare attività

motoria all’aria aperta e in

generale prendere confidenza

con lo spazio di prossimità.

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settimana 50

GIOVEDÌ

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dei diritti dell’uomo

SABATO

Giornata

internazionale dei

diritti degli animali

Giornata mondiale

dicembre 2022

PM

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DOMENICA

Giornata

internazionale della

montagna

11

All’Università si fa cultura sostenibile

Prende il nome di Rus, la Rete

delle Università per lo Sviluppo

Sostenibile. Rifacendosi

agli Esg (acronimo che

sta per Environmental, Social

e Governance) la Rus parte

dalla considerazione che l’università

può davvero fare la

differenza in tutte e tre le sue

principali aree di azione (sistema

educativo, ricerca e terza

missione). Gli obiettivi programmatici

definiti dalla Rus

puntano, in primis, alla diffusione

della cultura della Sostenibilità

sia all’interno che

all’esterno dei singoli atenei,

attraverso la condivisione e la

valorizzazione di esperienze

e di competenze, nonché la

promozione di azioni concrete

finalizzate al raggiungimento

degli Obiettivi Sostenibili.

Sono ormai già molti gli atenei

italiani che fanno parte

della Rus.

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Verso l’Agenda 2030

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verso l’agenda 2030

Riflessioni

a cura di M.Cristina Ceresa

Fare e non disfare: i rischi celati

dietro la corsa degli Esg

L’umanità deve ora correre

per limitare il riscaldamento

globale. E, nel

frattempo, non creare altri

danni collaterali. Uno di questi

è rappresentato dalla finanza

che si sta accorgendo di

quanto i temi legati alla Sostenibilità

siano cool. Il rischio

di una bolla speculativa, però,

è dietro l’angolo. L'onda verde

potrebbe essere simile all'euforia

che ha fatto schizzare i

titoli tecnologici nel 2000.

Ma c’è un altro problema. Il

nostro Paese più parla di Sostenibilità

più va indietro: secondo

l’Alleanza italiana per

lo Sviluppo Sostenibile che

analizza lo stato di avanzamento

rispetto all’attuazione

dei 17 Obiettivi dell’Agenda

2030 e illustra un quadro

organico di proposte, l’Italia

ha registrato un peggioramento

in 9 dei 17 obiettivi di

sviluppo sostenibile. Siamo

L’OSSERVATORIO SULLA

FINANZA D’IMPATTO

Dati, informazioni e approfondimenti

sulla finanza sostenibile

sono oggetto di studio

dell’Osservatorio "O-Fire"

("Finanza d’impatto e sue ricadute

economiche"), nato da

una partnership tra l’Università

di Milano-Bicocca Banca

Generali Spa e Aifi-Associazione

italiana del private equity,

venture capital e private debt.

Oltre a delineare le caratteristiche

e i principali trend, anche

in correlazione al mercato

europeo l’Osservatorio analizzerà

la capacità di finanziare

attività Environmental, social,

governance, creando valore nel

lungo periodo per gli investitori.

Inoltre "O-Fire" intende approfondire

il contributo, attuale

e potenziale, degli investimenti

"verdi" al raggiungimento degli

obiettivi clima-energia fissati a

livello nazionale e sovranazionale,

tenuto conto delle strategie

del Primo Piano d’Azione

per la finanza sostenibile presentato

nel 2018 dalla Commissione

Europea.

sostanzialmente lontani da

alcuni fondamentali valori di

riferimento: dalla riduzione

delle vittime di incidenti stradali,

al numero di giovani che

non studiano e non lavorano

(i cosiddetti Neet), dalla definizione

da parte delle città di

piani per la gestione dei disastri

naturali alla difesa della

biodiversità.

E dunque come procedere?

L’elemento fondamentale è

la cultura, la formazione, la

crescita di tutti noi su questi

temi. E se le aziende ci credono

veramente che facciano

analisi interna ed esterna il

più possibile.

Le attività di rendicontazione

sono fondamentali.

«La sostenibilità è passata

dall’essere un “nice to have”

a essere un “must have” per

attrarre investimenti e dimostrare

ai propri stakeholder

l’impegno nell’ambito della

Corporate social responsibility

(Csr)» - sostiene Sabrina

Bruschi, business unit manager

per i servizi customizzati

di Tüv Italia. L’opportunità

c’è, il dovere anche. Le parole

chiave – le ricorda il saggio

Carlo Petrini, il presidente di

Slow Food – sono: Rigenerazione;

Transizione ecologica;

Comunità; Educazione. Cerchiamo

allora di renderle attive

al più presto.

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LUNEDÌ

Giornata universale

della copertura

sanitaria

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MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

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La forza delle donne che fanno rete

Creare un network tutto al

femminile, meglio se attraverso

confronti e scambi di idee,

aiuta a far nascere opportunità

di crescita, anche a supporto

della carriera. Basta scegliere la

giusta associazione. C’è Valore

D, per esempio, che sostiene

la leadership al femminile in

azienda. Oppure La carica delle

101, la cui mission è creare occasioni

di incontro tra giovani

startupper e figure altamente

qualificate (manager, imprenditrici

e professioniste). GreenPlanner

anche ha lanciato

un format editoriale nuovo e di

grande successo: PinK&Green

dedicato alle donne attive

nell’economia circolare.

Parità di genere:

a che punto siamo

in Europa?

La strategia sulla condizione

femminile promossa dalla

Commissione europea ha un

obiettivo temporale ben definito

(2020-2025) e due parole

chiave da perseguire: parità di

genere e maggiore integrazione.

A dispetto delle conquiste

degli ultimi anni, restano ancora

radicati gli stereotipi: il

44% degli europei ritiene che

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settimana 51

GIOVEDÌ

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dicembre 2022

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DOMENICA

Giornata

internazionale

dei migranti

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il compito principale per una

donna sia occuparsi della casa

e della famiglia, mentre il 43%

ritiene che quello di un uomo

sia guadagnare denaro. Ma

l’Europa può crescere

in maniera equilibrata

con il contributo di tutti

i suoi cittadini, senza

distinzione di sesso.

Sebbene il numero delle

laureate sia più alto

di quello dei laureati, secondo

le statistiche le donne continuano

a essere sottorappresentate

nelle professioni più

remunerate; la situazione è

peggiorata nel periodo della

pandemia, al punto che, per

sottolineare la gravità di questo

fenomeno, nel mondo anglosassone

è stato coniato il

termine “she-cession”,

cioè recessione al femminile.

Eppure, secondo

la rivista americana

Harvard Business Review,

le aziende con

il numero di donne in

posizioni apicali più elevato

hanno rendimenti finanziari

migliori del 34%, dimostrando

anche una maggiore produttività.

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Verso l’Agenda 2030

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LUNEDÌ

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MARTEDÌ

Giornata

internazionale della

solidarietà umana

MERCOLEDÌ

Giornata mondiale

dello snowboard

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Sostenibiltà

sul lavoro

Puntare ai Green Job anche in

fase di formazione. E poi cercare

di diffondere lo spirito

innovativo delle società Benefit

e delle BCorp. Sono questi

trend che prevediamo per il fu-

COSA SONO LE

SOCIETÀ BENEFIT

Dal 2016 le aziende italiane

possono trasformarsi in “Benefit”

aggiungendo nel loro stato una o

più finalità di beneficio comune.

turo nel mondo del lavoro.

Professionisti e aziende

che abbiano in mente un

profitto economico agganciato

al benessere sia dei

dipendenti che del tessuto sociale

in cui si inseriscono. Tutto

questo permetterà anche al

nostro Paese di recepire la Sostenibilità

a tutto tondo.

COSA SONO LE

BCORP

Si tratta di una certificazione che

si ottiene dimostrando il proprio

impatto positivo in termini sociali

e ambientali.

Le Pmi al riscatto

Il tessuto

imprenditoriale

italiano è

caratterizzato

da

imprese

di piccola

e media

dimensione, ovvero da un numero

di aziende con meno di

250 dipendenti e fatturato annuo

non superiore a 50 milioni

di euro. Secondo il rapporto

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settimana 52

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dicembre 2022

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Natale

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annuale elaborato da Cerved,

le Pmi, già in epoca pre-Covid

avevano mostrato i primi segnali

di rallentamento di crescita

e redditività, cui si è aggiunta

la riduzione del numero

di nuove imprese, nonostante

l’introduzione di forme societarie

semplificate, nate per dare

slancio all’imprenditorialità. Le

misure necessarie per invertire

questa tendenza riguardano

l’innovazione tecnologica,

gli sgravi fiscali per favorire gli

investimenti, anche occupazionali,

e le strutture di governo

d’impresa proposte dal nuovo

Codice della Crisi.

NO ONE LEFT BEHIND Ambiente, sì. Ma anche sociale. Il “No one

left behind” (non lasciare indietro nessuno) è uno dei principi

chiave dell’Agenda 2030. I suoi 17 goal bilanciano le tre dimensioni

dello sviluppo sostenibile: sociale, economico e ambientale,

cui si aggiunge la dimensione istituzionale. Anche il nostro Paese

è chiamato fortemente ad allinearsi agli obiettivi. Al più presto.

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Verso l’Agenda 2030

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LUNEDÌ

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MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

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Chi sono i business angel?

Tra i punti previsti all’interno

dell’obiettivo 17 troviamo la

realizzazione di partnership

per favorire la condivisione di

conoscenze, competenze, risorse

finanziarie e tecnologie.

Per le Pmi può essere difficile

accedere a queste fonti ma,

per fortuna, esistono i business

angel, investitori

che, oltre al capitale di

finanziamento, possono

fornire la propria

esperienza, le com-

petenze maturate nel corso

della carriera professionale e

l’accesso alla rete di contatti. Di

fatto, i business angel stanno

diventando una risorsa molto

importante per le imprese:

secondo Iban, l’Associazione

italiana degli investitori informali

in rete, nel 2019 le società

target sono state

88, per un totale di 52,7

milioni di euro investiti,

in aumento rispetto allo

scorso 2018.

Un modello

innovativo

di cooperazione

in agricoltura

Si chiamano Csa, ovvero Community

supported agricolture,

le comunità agricole solidali che

prevedono uno rapporto mutualistico

stretto tra una cooperativa

di agricoltori e una comunità

di persone, le quali partecipano

al rischio di impresa, investendo

una quota di risorse finanziarie

per la produzione agricola;

in cambio, ricevono una certa

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settimana 53

GIOVEDÌ

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dicembre 2022/gennagio 2023

quantità di cibo per la famiglia.

Non si tratta solo di finanziamento:

chi partecipa al Csa è

parte attiva nelle scelte strategiche:

quali colture produrre, che

tipo di investimenti sostenere,

quale modello organizzativo

scegliere. Prevale un senso di

partecipazione e di collaborazione

che spesso va oltre le attività

che si svolgono nei campi e che

lo distingue dal più conosciuto

concetto di gruppo di acquisto

solidale; a esso si accompagnata

un’idea di progettualità e di

innovazione in un settore tipicamente

tradizionale.

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

Verso l’Agenda 2030

greenplanner 187


verso l’agenda 2030

Economia

generativa

a cura di Prisco Piscitelli,

vice presidente Sima, epidemiologo ambientale

del Dipartimento di Prevenzione Asl Lecce

I

l Covid19 ha dimostrato che

tutto è interconnesso. Sono

quindi necessarie azioni coordinate,

volte al raggiungimento

simultaneo di una serie di obiettivi:

dall’economia verde fino alla

protezione della salute di tutto

il Pianeta.

Il Green Deal, lanciato dall’Unione

europea nel 2020 per

fissare l’obiettivo di neutralità

climatica entro il 2050 per tutti

i paesi membri, ha aperto nuovi

orizzonti di speranza: per il 2030

è prevista una riduzione delle

emissioni pari almeno al 55% rispetto

ai livelli del 1990.

L'Unione Europea riconosce il

cambiamento climatico e l’inquinamento

ambientale come

una minaccia esistenziale per il

mondo intero e si è impegnata

ad affrontare queste sfide attraverso

una nuova strategia di

crescita che trasformerà l'Ue in

un'economia moderna, sostenibile

e competitiva.

Generare benessere

Le politiche ambientali sono fonte

di generatività verso la nostra

e le prossime generazioni. È la

generatività il vaccino sociale in

grado di rafforzare gli anticorpi

delle nostre comunità contro

le minacce presenti e future nei

confronti della salute umana e

planetaria.

La generatività incorpora tutte le

dimensioni del benessere - fisiche,

mentali e sociali, a cominciare

dalla possibilità di svolgere un

lavoro soddisfacente (in grado di

valorizzare appieno tutte le potenzialità

individuali), avere un

sistema di protezione sociale e

Nuove sfide, nuove opportunità

Il Green Deal europeo ha lo scopo di trasformare le sfide climatiche

e ambientali in opportunità e rendere la transizione giusta

e inclusiva per tutti, senza lasciare indietro nessuna regione e

nessuna persona. Questo impegno politico diventerà un obbligo

legale per gli Stati membri dell’Ue ed è supportato da un piano

d'azione per passare a un’economia circolare in grado di ripristinare

la biodiversità e ridurre l'inquinamento. Il piano è sostenuto

da un enorme impegno finanziario grazie alla mobilizzazione di

investimenti di fondi pubblici e privati.

La crisi del Covid19 ha rappresentato un fattore di accelerazione

di questo processo di contrasto alle disuguaglianze. Sono state

promosse nuove forme di economia sostenibile e generativa,

capace cioè di generare non solo valore economico ma anche di

dare un senso diverso alla vita dei singoli. Alla base c’è la consapevolezza

che le azioni di ciascuno sono in grado di impattare

positivamente sulla vita degli altri e sul pianeta.

copertura sanitaria, un’istruzione

universale e gratuita, vivere in

un ambiente salubre ed essere

consapevoli delle responsabilità

politiche come cittadini.

Gli investimenti pubblici dovrebbero

tener conto anche del potenziale

generativo dei progetti

da finanziare oltre che della loro

capacità di creare valore economico

e posti di lavoro.

Saranno grandi piani come il Green

Deal, già messo in cantiere e

finanziato dall’Unione europea,

a restituirci un futuro migliore. La

svolta verde europea coinvolgerà

ogni settore dell’economia e l’Ue

sosterrà gli investimenti in tecnologie

rispettose dell’ambiente,

digitalizzazione, mezzi più puliti

per i trasporti pubblici e privati,

decarbonizzazione della produzione

di energia e dell’industria,

riduzione dei prodotti chimici

in agricoltura, efficientamento

energetico degli edifici e miglioramento

degli standard ambientali

globali per contrastare l’inquinamento

del suolo, dell’acqua

e dell’aria.

Per realizzare il Green Deal europeo

è essenziale promuovere

il coinvolgimento, la partecipazione

e la creatività dei giovani,

in modo che si sentano parte

della comunità per partecipare

con l’impegno sociale necessario

per far fronte alle sfide presenti e

future.

Leggi anche

greenplanner 188


Per conoscere le imprese

La carta tissue di Essity

è sempre più Green. Vediamo come

Ci passa tra le mani tutti

i giorni, ma la conosciamo

poco. E soprattutto non

sappiamo da dove proviene e

dove finisce. Stiamo parlando

della carta tissue: ovvero dei

fazzoletti, dei tovaglioli e delle

salviette che usiamo per

asciugarci dopo aver lavato le

mani, buona pratica che abbiamo

scoperto utile alla nostra

salute.

Ebbene, questo è il momento

giusto per colmare la superficiale

conoscenza della carta

tissue. Ci viene in aiuto Essity,

azienda svedese che però

produce proprio in Italia gran

parte dei prodotti che mette

sul mercato con i marchi TENA,

Nuvenia, Tempo, Tork, Demak’Up,

Libero, Leukoplast, Jobst

e Actimove.

Le fabbriche sono in Toscana,

nella zona di Lucca. Qui, da diversi

anni gli stabilimenti produ-

cono seguendo le più alte procedure

di efficienza energetica.

L’ultima tecnologia adottata è

ReEnergy+ che - grazie alla turbina

a gas integrata nelle cappe

- permette il recupero dei fumi

Risparmio energetico: 1.700

tonnellate di CO 2

evitate ogni anno

grazie al progetto ReEnergy

di scarico immettendoli nel ciclo

produttivo e utilizzandoli nella

fase di essiccazione della carta.

Chiaro, no? L’energia dello stabilimento

di Altopascio viene

prodotta dall’aria e dall’acqua

recuperata.

Dunque, la carta tissue è

sempre più Green. Anche per

l’origine delle materie utilizzate:

al posto della cellulosa

vergine, vengono sempre più

riutilizzati sottoprodotti delle

lavorazioni agroindustriali –

come residui di arance, mais

o caffè in grado di sostituire

fino al 15% della cellulosa proveniente

da albero. Oppure

gli scarti del grano. Il primo

progetto – Crush – nasce da

un accordo tra Essity e Favini.

Quest’ultimo allarga il marchio

Crush a tovaglioli, carta cucina,

fazzoletti e carta igienica.

Biodegradabili e biocompostabili.

Il secondo prende vita in

Accanto alla Croce Rossa

La Sostenibilità in Essity Italia non è solo una produzione

a basso impatto ambientale, ma anche

sociale. Lo dimostra il supporto di lungo periodo

alla Croce Rossa Italiana. Tra i primi progetti nati da

questa nuova alleanza c’è ‘Vulnerable Women Care’ che vede Essity

al fianco della CRI per supportare la popolazione femminile in condizione

di vulnerabilità attraverso la donazione di prodotti per l’igiene

destinati alle donne che vivono per strada o in condizioni di fragilità

estrema. L’iniziativa prevede la donazione annuale di oltre 60.000

prodotti per l’igiene personale (tra assorbenti e salva slip per l’igiene

intima femminile, carta igienica, mascherine chirurgiche, salviette

umidificate, fazzoletti di carta, etc.) per un totale di 10.000 kit igienici.

Fibra alternativa che sostituirà

quella di provenienza da albero:

15% per il progetto Crush e fino

al 30% grazie alla paglia di grano

convertita in polpa di cellulosa

Germania dove la tecnologia

Phoenix Process di Sft punta

a convertire la paglia di grano

in polpa per la produzione di

prodotti di carta.

Essity Italy S.p.A. Via XXV Aprile, 2 55011 Badia Pozzeveri (Altopascio – Lucca)

greenplanner 189


verso l’agenda 2030

Modelli di business etico sostenibili

a cura di M.Cristina Ceresa

Creating shared value,

la nuova era della Csr

Puntare sulla stakeholder

theory, per non far morire

la Corporate social

responsibility. È questo il suggerimento

di Carlo Bagnoli, ordinario

presso il Dipartimento

di Management dell’Università

Ca’ Foscari Venezia e fondatore

di Strategy Innovation.

Che avvisa: un’impresa che non

considera il “valore condiviso”

(Csv - Creating shared value) è

destinata a subire, prima o poi,

un declino anche della propria

I 5 MODELLI

DELL’APPROCCIO CVS

1

2

3

4

5

Well-being

business model

Green & Circular

business model

Fair-trade

business model

Social need

business model

Society intimacy

business model

Fonte: Dipartimento di

Management di Università

Ca’ Foscari Venezia e

finanziato con la Dgr 948

Responsabilmente

performance economico-finanziaria.

In altre parole: la Csr

ha i giorni contati se non si riposiziona.

I programmi di Csr, infatti, si focalizzano

principalmente sulla

reputazione e hanno un collegamento

limitato con il business,

il che rende difficile giustificarli

e mantenerli nel lungo

termine. Il Csv, secondo Michael

Porter e Mark Kramer - i due

economisti che elaborarono

questa teoria nel 2011 - implica,

invece, un ripensamento

profondo del ruolo dell’impresa

nell’ambito del contesto in cui

opera.

Aziende generatrici non solo di

profitto, ma anche e soprattutto

realtà capaci di migliorare le

condizioni economiche e sociali

della comunità che le circondano

e, di rimando, in grado di

creare condizioni migliori per

le imprese stesse; conseguentemente

l’innesco di un circolo

virtuoso, quindi, costituisce la

base anche del concetto diffuso

di sviluppo sostenibile.

Investimenti finalizzati alla riduzione

degli impatti ambientali,

per il welfare aziendale,

per le attività di comunicazione

e per favorire il dialogo con gli

stakeholder sono esempi di attività,

che imprese di qualunque

dimensione e natura dovrebbero

considerare come assi

portanti della propria attività,

dal momento che soddisfare

tutti i portatori di interessi è

non solo giusto da un punto

di vista etico, ma anche utile a

generare valore nel lungo termine.

Le aziende che abbracciano

il “valore condiviso” – ritiene

Bagnoli - hanno più possibilità

di successo, perché crescono

contemporaneamente lungo le

tre direttrici: economica, sociale

e ambientale, tra loro strettamente

connesse.

greenplanner 190


Uniamo

le nostre energie

per un mare

più blu

appunti

Energy4Blue è il nostro grande progetto dedicato alla salvaguardia

dell’ecosistema marino, un enorme polmone blu che consente la vita

sulla Terra. Per questo, da quest’anno, ci impegniamo insieme a UNESCO

in un progetto di ripristino della Posidonia Oceanica, una pianta marina

con un ruolo fondamentale nell’assorbimento di CO 2

e nella conservazione

dell’ecosistema, sempre più minacciata dall’inquinamento del mare e dalle

attività dell’uomo. Un’iniziativa che vede coinvolti azienda, clienti e istituzioni

per generare un cambiamento diffuso e trasversale.

eon-energia.com/energy4blue

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Entra nell'Economia del Bene Comune

Sempre più aziende redigono

il Bilancio del Bene Comune

Economia del Bene Comune è un movimento

internazionale che promuove un

L’

modello socio-economico etico in cui al centro

c'è il benessere delle persone e delle comunità

in armonia con il Pianeta, generando bene

comune e quindi buona qualità della vita e

prosperità per le generazioni presenti e future.

Il modello propone un’economia basata su valori

universalmente riconosciuti

quali la dignità umana, la solidarietà

e la giustizia sociale, la

sostenibilità ambientale, la trasparenza

e la codeterminazione

democratica.

La Matrice e il Bilancio del Bene

Comune sono gli strumenti che

danno concretezza al modello. La

Matrice permette a imprese e organizzazioni,

Comuni e famiglie

di valutare la qualità del contributo

al Bene Comune applicando

i valori fondamentali nella relazione

tra l’organizzazione e i suoi

principali gruppi di stakeholder e

di definire strategie di miglioramento.

In questo modo il rispetto

dell’essere umano e dell’ecosistema

vengono messi al centro

dell’attività economica in un sistema

di creazione di valore condiviso

basato su comportamenti cooperativi,

solidali, ecologici, democratici e inclusivi.

Il movimento, che vede tra i suoi fondatori l’economista

austriaco Christian Felber, è attivo

in tutto il mondo e molte imprese e organizzazioni

hanno pubblicato il loro Bilancio del Bene

Comune, divenendo imprese e organizzazioni

del circuito.

Bilancio del Bene Comune: che cos'è

e come si redige

Il Bilancio del Bene Comune è uno strumento concreto a disposizione

di organizzazioni, imprese e Comuni per valutare il

loro contributo al bene comune. Il Bilancio è sia uno strumento

utile per adempiere alle disposizioni di legge in merito alla

rendicontazione non finanziaria, sia uno strumento strategico e

trasformativo in grado di indirizzare l’organizzazione a mettere

sostenibilità integrale e bene comune al centro del proprio fare

impresa. Il Bilancio è composto da un documento narrativo

a cui si affianca un’autovalutazione, di tipo quantitativo, che

tiene conto delle diverse dimensioni rappresentate dal modello.

L’autovalutazione viene validata attraverso un processo di

valutazione peer o tramite audit esterno. La valutazione peer è

un sistema di garanzia partecipata facilitata da un Consulente

Ebc garante della corretta applicazione del metodo. L’audit è

invece una validazione fatta da un Auditor Ebc, che valida l’auto-valutazione

dell’organizzazione attraverso un controllo delle

informazioni e dei dati forniti nel report. Al termine di questo

processo, il Bilancio può essere pubblicato.

BENEFICI NEL DIVENTARE UN'IMPRESA EBC

Guardare alle proprie attività e processi nella prospettiva

del ”bene comune” permette di monitorare periodicamente

il continuo allineamento dell’impresa alla

propria missione e di coinvolgere i propri stakeholder

in processi di feedback e miglioramento continuo con

un approccio sistemico e strategico al tempo stesso.

Le imprese Ebc sono portate a riconoscersi nella comunità

di appartenenza e a creare alleanze lungo tutta

la catena del valore; possono contare su una rete

di organizzazioni accomunate da una visione con cui

crescere, confrontarsi e collaborare.

In Italia, sono già diverse le esperienze di leggi locali

finalizzate a creare sistemi di incentivi e premi a livello

fiscale e di appalti pubblici per le imprese del bene

comune. Inoltre, il punteggio ottenuto nel Bilancio del

Bene Comune può diventare criterio di preferenza per