03.12.2021 Views

Ottopagine Storie 10 Irpiniambiente

  • No tags were found...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Grafica di Annalisa Di Vito


Erano come una<br />

zattera<br />

alla deriva<br />

di <strong>Ottopagine</strong><br />

Le negatività trovate al mio arrivo avrebbero<br />

avuto esiti letali per l’azienda:<br />

ma adesso la rotta è stata invertita<br />

Grazie alle certificazioni e a procedure garantite<br />

<strong>Irpiniambiente</strong> ora naviga serena<br />

Per capire l’ordine di grandezza, 600 dipendenti,<br />

bisogna pensare alla Fiat di Flumeri prima della<br />

chiusura o agli anni ruggenti della potente Banca<br />

popolare dell’Irpinia: poco meno di due milioni di<br />

euro ogni mese solo per pagare gli stipendi base.<br />

Poi ci sono le manutenzioni dei mezzi, le spese<br />

correnti, gli onorari dei consulenti, gli investimenti<br />

da programmare, i contenziosi con i sindaci<br />

abituati all’andazzo di sempre: paghiamo domani!<br />

Lui, il professore Armando Masucci, è come un<br />

chimico dei fantasmi: lo chiamano al capezzale di<br />

aziende che sono a un passo dall’esalare l’ultimo<br />

respiro e lui le riporta in vita. Lavora a testa bassa<br />

e ha un segreto: non molla finché un guaio non<br />

è risolto, anche se deve lavorarci giorni su giorni,<br />

esaurendo fino a sfiancarle, tutte le persone che gli<br />

ruotano attorno. <strong>Irpiniambiente</strong> per il direttore<br />

generale è stata una sfida combattuta su due fronti:<br />

quello dei conti da mettere a posto e quello del<br />

fuoco amico ad orologeria, prerogativa dei cattivi<br />

politici, pronti a spararti addosso per dare spinta<br />

alla propaganda.<br />

L’ultima bordata vigliacca, partorita da uno sniper<br />

interessato: “Farà la fine dell’Alto Calore”, poi<br />

si scopre che è figlia di qualche debituccio non<br />

saldato e di una contingenza, triste attualità, molto<br />

negativa: il passivo mostruoso accumulato dall’Alto<br />

L’AZIENDA FORNIVA<br />

IL SERVIZIO A 800<br />

MENTRE LO PAGAVA<br />

<strong>10</strong>00


SITUAZIONE EREDITATA<br />

593 DIPENDENTI<br />

160 PERSONE<br />

INABILI AL SERVIZIO<br />

O IN PERMESSO


Calore, sul quale la Procura di Avellino ha aperto<br />

un procedimento.<br />

Masucci ha gli occhi vispi ed è un superattivo.<br />

Capisce l’antifona e glissa l’argomento spinoso:<br />

“Guardi, io polemiche non ne faccio perché le ritengo<br />

una inutile perdita di tempo. Posso rispondere con<br />

i numeri. Soprattutto, posso dirle, carte alla mano,<br />

quale era la situazione che ho trovato insediandomi<br />

alla guida di questa azienda”.<br />

Bene, mano ai conti allora.<br />

“Quando sono arrivato questa azienda aveva 50<br />

milioni di euro di crediti poche decine di contratti con<br />

i comuni serviti non riscossi e i dipendenti in sciopero<br />

sotto la sede perché senza liquidità non si riuscivano<br />

a pagare gli stipendi. E non è tutto. Convinti che<br />

un’azienda pubblica debba per forza chiudere uno o<br />

entrambi gli occhi all’occorrenza, i miei predecessori<br />

continuavano ad effettuare un servizio senza una<br />

verifica di un piano industriale atto a quantizzare<br />

l’equilibrio dei costi nella gestione del lavoro. Questo<br />

sì che a lungo andare avrebbe ricreato, ma certamente<br />

in minor tempo, un tracollo simile a quello dell’Alto<br />

Calore o, peggio, a quello che si è verificato alla<br />

Samte, l’azienda gemella di <strong>Irpiniambiente</strong><br />

partecipata dalla Provincia di Benevento, fallita e con<br />

centinaia di persone finite in strada”.<br />

Vada avanti, si liberi di ogni punto croce che le<br />

hanno cucito addosso…<br />

“Ci sono gli atti: al mio insediamento ho trovato su<br />

593 dipendenti ben 160 persone inabili, che non<br />

svolgevano alcuna mansione in modo completo.<br />

In pratica, pagavamo 593 dipendenti ma in 350<br />

dovevano fare il lavoro per tutti. L’azienda era<br />

costretta a quote di straordinario agghiaccianti.<br />

Non c’era una organizzazione, non erano stabilite<br />

le procedure, nessuna attività era stata avviata<br />

per effettuare nuove assunzioni e poter immettere<br />

forze fresche. E tutto questo avveniva con un piano<br />

industriale risalente al 20<strong>10</strong>, senza individuazione<br />

dettagliata dei centri di costo. Su 1<strong>10</strong> comuni della<br />

provincia di Avellino serviti e 40 della provincia di<br />

Benevento c’erano pochissimi contratti attivi con uno<br />

squilibrio di prestazioni e servizi erogati rispetto ai<br />

INFORTUNI<br />

ASSENTEISMO<br />

OGGI


SITUAZIONE EREDITATA<br />

GRAZIE A<br />

UN INVESTIMENTO DI<br />

900.000 EURO


costi di gestione.”<br />

Assenteismo, infortuni, come andava?<br />

“Le malattie professionali e gli asseriti impedimenti<br />

al lavoro erano su cifre insopportabili. Anche gli<br />

infortuni erano frequentissimi. Questo rendeva<br />

quasi impossibile la programmazione e una accurata<br />

gestione”.<br />

Sembra la declinazione, in carta copiativa, di<br />

quanto è accaduto alla Samte, a Benevento.<br />

Neanche i ripetuti appelli dell’allora presidente<br />

della Provincia ai sindaci sanniti, affinché<br />

collaborassero e pagassero almeno parte delle<br />

loro esposizioni, ha salvato quell’azienda. Se è<br />

vero quello che lei descrive, così come accaduto<br />

per decenni all’Alto Calore, dove anche i<br />

sindacati sono stati conniventi e corresponsabili<br />

con il disastro finanziario che copriva privilegi<br />

e imboscati, la chiave di volta, l’inversione di<br />

tendenza come l’ha realizzata?<br />

“Grazie al nuovo piano industriale, affidato ad<br />

una delle società più quotate in Europa, fortemente<br />

voluto dall’amministratore unico Antonio Russo,<br />

che ha condiviso ogni mia scelta, abbiamo ottenuto<br />

un controllo sistematico di costi e gestione. Inoltre<br />

il management ha portato ad ottenere le seguenti<br />

certificazioni: etica e trasparenza SA800, ISO<br />

9001:2015 per i sistemi di gestione di qualità e ISO<br />

14001:2015 per i sistemi di gestione ambientale che<br />

adesso identificano questa come una azienda modello,<br />

affidabile al <strong>10</strong>0 per cento nei confronti di Anac,<br />

degli enti con cui collaboriamo e, circostanza non<br />

meno importante, abbiamo linee di credito certe e<br />

garantite rispetto alle banche, che con <strong>Irpiniambiente</strong><br />

adesso lavorano in totale serenità”.<br />

Lei è saltato ai titoli di coda, ma c’è ancora<br />

da spiegare come è stata rimessa in ordine<br />

l’azienda.<br />

“Le malattie professionali si sono praticamente<br />

azzerate, abbiamo annullato 300 giorni di infortuni<br />

sul lavoro, le procedure sono fissate: adesso io so chi<br />

deve fare cosa e se quella cosa non viene fatta so chi è<br />

il responsabile. Gli straordinari contuinano ad essere<br />

sotto la lente di ingrandimento e con l’inserimento<br />

MARZO 2020<br />

CREDITI<br />

NON RISCOSSI<br />

PER 50 MILIONI<br />

DI EURO<br />

APRILE 2020<br />

SCIOPERO<br />

DEI DIPENDENTI<br />

PER IL RITARDO<br />

DEI PAGAMENTI<br />

OGGI(LUGLIO 2021)<br />

GIÀ INCASSATO<br />

L’80% DEI CREDITI


SITUAZIONE EREDITATA


del personale previsto hanno avuto un abbattimento<br />

notevole. Gli infortuni si sono abbassati del 47%<br />

in un solo anno, anche grazie all’investimento di<br />

900mila euro in sistemi di protezione e sicurezza<br />

per il personale prevalentemente per l’emergenza<br />

covid. Abbiamo immesso forze fisiche, eliminando<br />

i privilegi nel lavoro, ma, me lo lasci dire con una<br />

personale soddisfazione: abbiamo avviato e tra poco<br />

porteremo a termine la contrattualizzazione di tutti i<br />

Comuni che serviamo su notevole pressione dell’A.U.<br />

Dottor Antonio Russo. Devo evidenziare la presenza<br />

costante e la collaborazione su tutte le iniziative<br />

da parte del Presidente della Provincia Domenico<br />

Biancardi. Tutti adesso pagano assecondando il price<br />

cap, che regola i prezzi dell’operatore garantendo<br />

i clienti, stabilendo gli standard del servizio, e<br />

tutelando l’azienda che sa con sicurezza cosa deve fare<br />

e quanto deve farsi pagare”.<br />

Già, farsi pagare. La quota di Comuni morosi è<br />

ancora alta, vero?<br />

“Ci sono, inutile negarlo. Ma mettersi in pari<br />

conviene anche a loro. Noi i decreti ingiuntivi li<br />

facciamo partire senza se e senza ma. Poi i sindaci<br />

pagheranno con gli interessi a spese dei propri<br />

contribuenti e dovranno spiegare perché le tariffe sono<br />

più alte di altri posti. Guardi, a luglio di quest’anno<br />

avevamo già incassato quello che in tutto il 2020 non<br />

eravamo riusciti a fare. E le quote salgono sempre di<br />

più. Lo sa il segnale positivo che registriamo? Anche<br />

i Comuni più ostinati e quelli che fino a poco tempo<br />

fa preferivano organizzarsi con servizi alternativi<br />

adesso ci stanno chiedendo di rientrare. Ne abbiamo<br />

già una buona decina che chiedono di utilizzare<br />

<strong>Irpiniambiente</strong>”.


SITUAZIONE EREDITATA<br />

140 COMUNI TRA<br />

L’IRPINIA E IL SANNIO<br />

NEL 2020 UNA DECINA<br />

DI CONTRATTI ESISTENTI<br />

ENTRO FEBBRAIO 2022<br />

TUTTI CON CONTRATTO,<br />

CON TARIFFE<br />

CERTIFICATE<br />

E PROCEDURE ETICHE<br />

SA8000,<br />

ISO 14001 :2015,<br />

ISO 9001:2015


Gli alti e i bassi<br />

dei rapporti<br />

con i Comuni<br />

di <strong>Ottopagine</strong><br />

I contratti sottoscritti ex novo, i rinnovi ottenuti<br />

con i decreti: ecco per chi (e facendo cosa )<br />

<strong>Irpiniambiente</strong> si confronta tutti i giorni<br />

Il rapporto con le amministrazioni è il core<br />

business dell’azienda. Ovviamente, essendo un<br />

capitolo mediato da sensibilità politiche e qualità<br />

organizzative differenti, variabili da Comune<br />

a Comune, è come procedere su un terreno<br />

sconnesso. In poco più di un anno l’inversione di<br />

tendenza è netta, anche se il risultato finale, offrire<br />

un servizio preciso e ottenerne il giusto ristoro,<br />

presenta ancora delle criticità.<br />

Per una azienda la chiarezza nei rapporti è tutto.<br />

Soltanto i contratti, ovvero i rinnovi dopo<br />

l’approvazione delle nuove tariffe e procedure<br />

stabilite con il piano industriale, riescono a<br />

rappresentare punti di riferimento indifferibili. Al<br />

momento <strong>Irpiniambiente</strong> lavora in esclusiva per<br />

73 Comuni complessivamente. Con 26 Comuni<br />

gestisce il servizio di raccolta in condominio<br />

con aziende private, per sedici amministrazioni<br />

comunali <strong>Irpiniambiente</strong> effettuata esclusivamente<br />

lo smaltimento, in discarica o presso Stir.<br />

Tre Comuni della provincia di Avellino<br />

attualmente non effettuano neanche lo<br />

smaltimento degli indifferenziati.


Ad oggi, i Comuni con i quali sono stati sottoscritti atti<br />

di rinnovo e di rimodulazione attraverso la stipulazione<br />

di nuovi contratti, e che sono serviti esclusivamente da<br />

<strong>Irpiniambiente</strong> sono i seguenti:<br />

1 Ariano Irpino, in data 07/02/2019<br />

2 Atripalda, in data <strong>10</strong>/01/2019<br />

(anche spazzamento e servizi accessori)<br />

3 Avellino, in data 20/07/2017<br />

(anche spazzamento e servizi accessori)<br />

4 Cairano, in data 19/11/2018<br />

(anche spazzamento)<br />

5 Cervinara, in data 11/<strong>10</strong>/2017<br />

6 Guardia dei Lombardi, in data 06/09/2018<br />

7 Montemarano, in data 22/12/2016<br />

8 Pietrastornina, in data 31/<strong>10</strong>/2016<br />

9 Rotondi, in data 20/03/2017<br />

<strong>10</strong> Sant’Angelo dei Lombardi,<br />

in data 21/11/2019<br />

11 San Martino Valle Caudina,<br />

In data 26/<strong>10</strong>/2017<br />

12 Summonte, in data 05/06/2018.<br />

13 Taurasi, in data 17/05/2021<br />

In altri 50 Comuni il servizio di raccolta è effettuato esclusivamente<br />

da <strong>Irpiniambiente</strong> (attuazione del piano industriale<br />

con presa d’atto/delibera G.C. o C.C.):<br />

Aiello del Sabato, Bagnoli Irpino, Bisaccia, Candida, Capriglia Irpina,<br />

Cassano Irpino, Castel Baronia, Castelfranci,<br />

Castelvetere sul Calore, Contrada, Flumeri, Fontanarosa, Frigento,<br />

Gesualdo, Grottaminarda, Lauro, Luogosano,<br />

Manocalzati, Melito Irpino, Mercogliano<br />

(anche spazzamento), Mirabella Eclano, Montecalvo Irpino, Montefredane,Montaguto,<br />

Montella, Montemiletto, Monteverde,<br />

Moschiano, Mugnano del Cardinale, Nusco, Ospedaletto D’Alpinolo,<br />

Parolise, Paternopoli, Quadrelle, Quindici (anche spazzamento), San Nicola<br />

Baronia, San Potito Ultra, San Sossio Baronia, Santa Lucia di Serino,<br />

Sant’Angelo all’Esca, Savignano Irpino, Solofra, Sorbo Serpico, Sturno,<br />

Teora (anche spazzamento), Torella dei Lombardi, Tufo, Vallata,<br />

Vallesaccarda, Villamaina e Villanova del Battista.<br />

Nei seguenti 36 Comuni il servizio di raccolta è effettuato in parte<br />

dal Comune o da ditte private, ed è in essere proroga<br />

contratti/convenzioni con i Consorzi AV1 o AV2:<br />

Andretta, Aquilonia, Bonito, Calitri,<br />

Caposele, Carife, Cesinali, Chiusano San Domenico, Conza della<br />

Campania, Forino (anche spazzamento), Greci, Grottolella, Lacedonia,<br />

Lapio, Lioni,<br />

Montefalcione, Monteforte Irpino (anche spazzamento), Morra De<br />

Sanctis (anche spazzamento), Petruro Irpino,<br />

Pietradefusi, Prata Principato Ultra, Rocca San Felice, Salza Irpina,<br />

San Mango sul Calore, San Michele di Serino, Santa Paolina,<br />

Sant’Andrea di Conza,<br />

Sant’Angelo a Scala, Santo Stefano del Sole, Scampitella, Serino,<br />

Trevico,<br />

Venticano, Volturara Irpina, Torrioni, Zungoli.<br />

Nei sottoriportati 17 Comuni il servizio di raccolta è gestito<br />

in proprio dal Comune stesso od attraverso ditte private,<br />

con il conferimento, per alcuni, presso gli impianti di<br />

<strong>Irpiniambiente</strong>:<br />

Altavilla Irpina (indifferenziato impianto STIR)<br />

Avella ( indifferenziato e umido impianto STIR)<br />

Baiano (indifferenziato e umido impianto STIR)<br />

Calabritto, Casalbore, Chianche<br />

(indifferenziato impianto STIR)<br />

Domicella, Marzano di Nola<br />

(indifferenziato impianto STIR)<br />

Montefusco<br />

(indifferenziato ed umido impianto STIR)<br />

Montoro (indifferenziato ed umido impianto STIR)<br />

Pago del Vallo di Lauro<br />

(indifferenziato ed umido impianto STIR)<br />

Roccabascerana<br />

(indifferenziato ed umido impianto STIR)<br />

Senerchia, Sirignano<br />

(indifferenziato impianto STIR)<br />

Sperone (indifferenziato ed umido impianto STIR)<br />

Taurano (indifferenziato impianto STIR)<br />

Torre Le Nocelle (indifferenziato impianto STIR)


Rifiuti, firmato il<br />

contratto: a Teora<br />

l’impianto per<br />

20mila tonnellate<br />

di umido<br />

di <strong>Ottopagine</strong><br />

<strong>Irpiniambiente</strong> affida l’appalto a un consorzio di<br />

cooperative di Forlì, per un importo di 7 milioni<br />

L’Irpinia prova a recuperare i ritardi sulla<br />

realizzazione dell’impiantistica necessaria<br />

a chiudere il ciclo integrato dei rifiuti.<br />

Sottoscritto a Teora il contratto di appalto<br />

per i lavori di ammodernamento funzionale<br />

dell’impianto di compostaggio in località<br />

Fiumicello.<br />

Irpinimbiente, in qualità di stazione<br />

appaltante, ha affidato l’opera a un consorzio<br />

di cooperative di Forlì per un importo<br />

complessivo di 7 milioni di euro. Alla firma<br />

dell’atto sono intervenuti l’amministratore<br />

unico Antonio Russo e il direttore generale<br />

della società provinciale di gestione dei<br />

rifiuti, Armando Masucci con il delegato del<br />

consorzio di cooperative che si è aggiudicato<br />

l’appalto, Maurizio Errico.<br />

Il progetto esecutivo di tutti gli interventi<br />

dovrà essere consegnato entro 45 giorni<br />

dalla stipula del contratto. Il tempo utile<br />

per ultimare tutti i lavori è fissato in 432<br />

giorni, ovvero un anno tre mesi circa. Nel caso<br />

di mancato rispetto del termine sarà applicata<br />

una penale giornaliera dell’1 per mille<br />

dell’intero importo contrattuale.<br />

Il finanziamento dell’opera di ampliamento<br />

dell’impianto di Teora è regionale, e rientra in<br />

una programmazione nota da tempo, giunta<br />

ora alla soglia del cantiere. Il potenziamento<br />

dell’attuale impianto (con una capacità


Il momento della firma<br />

del contratto da parte<br />

del direttore Masucci<br />

IL FUTURO


suppletiva di 12mila tonnellate in più porterà<br />

il sito a trattare fino a 20 mila tonnellate di<br />

rifiuto umido (organico) all’anno. Attualmente<br />

è autorizzato per una potenzialità di 6mila<br />

tonnellate. L’impianto di Teora riceve la frazione<br />

organica derivante dagli sfalci e dalle potature da<br />

raccolta differenziata di 15 comuni confinanti.<br />

Stando a quanto dichiarato dal Governatore<br />

Vincenzo De Luca nel febbraio scorso, Teora (come<br />

Pomigliano d’Arco, dove si tratteranno 330mila<br />

tonnellate l’anno) è giunta alla fase esecutiva in<br />

breve tempo poiché non richiede una Via (la<br />

Valutazione di Impatto Ambientale) essendo già un<br />

impianto esistente.<br />

Con l’ampliamento di Teora la provincia di<br />

Avellino non raggiunge un livello di autonomia<br />

completo: a regime le 20mila tonnellate di Teora<br />

non copriranno per intero il fabbisogno interno,<br />

destinato a crescere con il raggiungimento della<br />

soglia minima del 65 per cento di raccolta<br />

differenziata.<br />

Sarà dunque necessario procedere con la<br />

realizzazione del secondo impianto previsto<br />

dal Piano Regionale, probabilmente quello di<br />

Chianche, a dispetto delle forti proteste dei<br />

territori che si oppongono da tempo a un nuovo<br />

sito di stoccaggio e trattamento dei rifiuti nel cuore<br />

dell’areale del Greco di Tufo, uno dei tre vini Docg<br />

del nostro territorio.<br />

La partita tuttavia non può dirsi chiusa. E’ stato<br />

convocato per il prossimo 4 dicembre alle <strong>10</strong> e 30<br />

il Consiglio d’ambito dell’Ato rifiuti di Avellino nel<br />

corso del quale si procederà all’elezione del nuovo<br />

presidente dell’ente. L’articolo 34 della Legge<br />

regionale 26 maggio 2016, n. 14 prevede infatti<br />

che la scelta per la localizzazione degli impianti<br />

spetti agli Ato Rifiuti.<br />

IL FUTURO


Presto una nuova sede,<br />

la Fondazione con i corsi<br />

universitari<br />

e il ritorno degli operatori<br />

di quartiere<br />

di <strong>Ottopagine</strong><br />

A Pianodardine il trasferimento di tutti gli uffici<br />

Accordi con Unisa, Arpac e Istituto zooprofilattico<br />

A gennaio la stazione di trasferenza per Avellino


Non c’è soltanto l’impianto di<br />

compostaggio a Teora a rappresentare il futuro<br />

già tracciato per <strong>Irpiniambiente</strong>.<br />

La società è a un passo dal realizzare il<br />

proprio posizionamento all’interno della<br />

zona di Pianodardine. La nuova sede di<br />

<strong>Irpiniambiente</strong> prenderà posto in un ex<br />

agglomerato industriale capace di accorpare<br />

la palazzina per gli uffici amministrativi e i<br />

600 dipendenti, unitamente a 20mila metri<br />

quadri del parcheggio per i propri mezzi. Tutto<br />

sarà più facile e funzionale, dimensionato<br />

all’importanza dei numeri con i quali la società<br />

fa business su due province.<br />

Un risultato, questo della nuova sede,<br />

ottenuto non senza le difficoltà ad insinuarsi<br />

nel fallimento del gruppo precedentemente<br />

titolare degli impianti.<br />

Attraverso un protocollo d’intesa con<br />

l’Università degli Studi di Fisciano, l’Istituto<br />

zooprofilattico di Portici, l’Arpac e grossi<br />

imprenditori privati, <strong>Irpiniambiente</strong> ha anche<br />

dato vita ad un progetto per una Fondazione,<br />

che presto avvierà corsi universitari di<br />

Istruzione tecnica superiore, equiparabili<br />

a lauree triennali per la formazione di<br />

figure specifiche a sostegno delle aziende e<br />

dell’ambiente e marketing delle produzioni e<br />

trasformazioni agroalimentari.<br />

In tema di premialità per le migliori<br />

performance di raccolta differenziata,<br />

il direttore Masucci e l’amministratore<br />

Russo stanno per concretizzare l’attività<br />

dell’operatore ecologico di quartiere. Un<br />

ritorno a quello che negli anni ‘70 era<br />

rappresentato dal netturbino di strada, una<br />

figura di riferimento fissa, molto popolare, che<br />

si occupava dello spazzamento di specifiche<br />

parti della città, fino a diventare un punto di<br />

riferimento per interi quartieri.<br />

L’evoluzione di questo strumento gestionale<br />

porterà all’istituzione di premi legati alle<br />

strade più pulite. Premi che avranno come<br />

riferimento le squadre di <strong>Irpiniambiente</strong><br />

che si occupano dei quartieri (nel caso di<br />

strade trascurate l’azienda saprà con chi<br />

prendersela), alle quali saranno destinate<br />

parte delle risorse che a pioggia venivano<br />

riconosciute come premi di produzione. Uno<br />

storno che incentiverà la serietà nel lavoro e<br />

che, d’intesa con le amministrazioni locali,<br />

potrà sfociare anche in agevolazioni e sconti<br />

sulle tariffe per gli abitanti che, collaborando<br />

per rendere altissima la quota di differenziata,<br />

contribuiranno al funzionamento di tutto il<br />

sistema.<br />

Passi che ci avvicinerebbero ai sistemi<br />

avanzatissimi delle città del nord, d’Italia e<br />

d’Europa. Partendo dal recupero anche di<br />

infrastrutture venute meno negli ultimi tempi:<br />

come la stazione di trasferenza prima attiva<br />

presso campo Genova e di punto in bianco<br />

dismessa per far spazio al mercato settimanale.<br />

I lavori presso gli ex impianti della Cecchini<br />

termineranno entro dicembre per rendere<br />

agibile l’area per il deposito di ingombranti a<br />

partire dai primi giorni di febbraio.<br />

L’Amministratore<br />

Unico<br />

Antonio Russo

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!