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Charles Gore - Quaderno 19 - dicembre 2021

Sul finire del XVIII secolo, un ricco inglese, in compagnia di due benestanti artisti, il famoso Jakob Philipp Hackert e il suo allievo Charles Gore, si imbarcarono a Napoli il 12 aprile 1777 con l’intenzione di circumnavigare la Sicilia alla ricerca dei tesori artistici della Magna Grecia e durante il tragitto visitare l’antica colonia di Paestum. Il viaggio, descritto secondo la migliore tradizione del tempo nel diario mai pubblicato “Expedition into Sicily”, fu illustrato con decine di vedute all’acquerello dall’artista inglese Charles Gore, rappresentando non solo luoghi e monumenti archeologici, ma soprattutto i meravigliosi paesaggi dei territori visitati lungo il percorso. L’album, conservato a Weimar, è una sorprendente testimonianza di queste località a sud di Napoli alla fine del Settecento, come l’antica città di Paestum, la cui visione avrà di sicuro entusiasmato altri curiosi viaggiatori che si saranno mossi dal desiderio di visitare le magnifiche vestigia dell’antica colonia greca.

Sul finire del XVIII secolo, un ricco inglese, in compagnia di due benestanti artisti, il famoso Jakob Philipp Hackert e il suo allievo Charles Gore, si imbarcarono a Napoli il 12 aprile 1777 con l’intenzione di circumnavigare la Sicilia alla ricerca dei tesori artistici della Magna Grecia e durante il tragitto visitare l’antica colonia di Paestum.
Il viaggio, descritto secondo la migliore tradizione del tempo nel diario mai pubblicato “Expedition into Sicily”, fu illustrato con decine di vedute all’acquerello dall’artista inglese Charles Gore, rappresentando non solo luoghi e monumenti archeologici, ma soprattutto i meravigliosi paesaggi dei territori visitati lungo il percorso.
L’album, conservato a Weimar, è una sorprendente testimonianza di queste località a sud di Napoli alla fine del Settecento, come l’antica città di Paestum, la cui visione avrà di sicuro entusiasmato altri curiosi viaggiatori che si saranno mossi dal desiderio di visitare le magnifiche vestigia dell’antica colonia greca.

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<strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong><br />

Paestum, Agropoli e Palinuro<br />

Vedute di un viaggio con<br />

Richard Payne Knight<br />

I Quaderni


<strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong>. Paestum, Agropoli e Palinuro. Vedute di un viaggio<br />

Costabile Cerone<br />

Richard Payne Knight (2), un ricco collezionista e<br />

scrittore, appassionato di archeologia, conoscitore di<br />

bronzi e monete e della letteratura classica, durante il<br />

suo viaggio in Italia, attratto per l'arte delle antiche<br />

colonie della Magna Grecia, nel 1777 partì da Napoli<br />

per una spedizione in Sicilia con l'obiettivo di visitare<br />

Paestum e le isole Lipari durante il percorso.<br />

Ad accompagnarlo in questo viaggio furono due artisti<br />

conosciuti a Roma in un precedente viaggio, il celebre<br />

paesaggista tedesco Jakob Philipp Hackert (3),<br />

che diverrà pittore di corte di Ferdinando IV di Borbone<br />

e amico di Johann Wolfgang von Goethe, e il benestante<br />

inglese <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> (1), grande viaggiatore<br />

amante del mare, un talentuoso disegnatore dilettante<br />

di paesaggi marini e scene navali. (4)<br />

Il loro incarico consisteva nella realizzazione delle<br />

vedute dei luoghi visitati per illustrare un diario di<br />

viaggio che Knight aveva intenzione di pubblicare,<br />

nel quale oltre a manifestare conoscenze di architettura,<br />

storia e archeologia, ha commentato anche aspetti<br />

di tradizioni popolari e avvenimenti politici contemporanei.<br />

Secondo il suo progetto editoriale l'opera doveva essere<br />

costituita da testi e immagini in rapporto dialogico<br />

tra loro, in cui le parole creano immagini e le immagini<br />

amplificano le parole.<br />

Tuttavia, per motivi ancora ignoti, non pubblicherà<br />

mai il diario di “ Expedition into Sicily” che nel 1811<br />

verrà parzialmente divulgato in tedesco all'interno<br />

della “ Biographische skizze”, la biografia sulla vita di<br />

Hackert scritta da Goethe, una libera rielaborazione<br />

degli appunti autobiografici del pittore in cui dedica<br />

una sezione anche all'amico <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong>.<br />

Dopo due secoli di silenzio il manoscritto completo è<br />

stato ritrovato nel <strong>19</strong>80 tra le carte del poeta e pubblicato<br />

in inglese dal British Museum sei anni più tardi, e<br />

in italiano sulla rivista siciliana “ Nuove Effemeridi ”<br />

nel duemila.<br />

Partiti da Roma il 3 aprile 1777 giunsero a Napoli (5)<br />

per imbarcarsi il dodici di quel mese su di una feluca e<br />

raggiungere la Sicilia. Il diario si apre con<br />

un'eccezionale descrizione del Golfo di Napoli visto<br />

dal mare, in un magnifico scenario che si apre in ogni<br />

direzione: “ La città si innalza gradualmente dalla<br />

costa col Monte Vesuvio fumante da un lato e con Sorrento,<br />

Capri, Ischia e Procida che si allungano intor-<br />

2 3<br />

2


no a Capo Miseno come un anfiteatro ornato con<br />

palazzi, giardini, boschi e rovine: un insieme di cose<br />

impossibile da vedere altrove. Noi potemmo godere di<br />

questo spettacolo al suo massimo splendore, essendo<br />

il tempo estremamente bello e la primavera al suo<br />

sbocciare”.<br />

Passata la notte nell'imbarcazione, all'alba arrivarono<br />

nel piccolo villaggio di Agropoli (7-8) raggiungendo<br />

Paestum a cavallo, dove dedicarono l'interno giorno<br />

per visitare le venerabili e “nobili vestigia dal gusto e<br />

della magnificenza greca”. Di notte proseguirono la<br />

navigazione lungo la costa fino a Capo Palinuro, dove<br />

sostarono otto giorni per il cattivo tempo prima di<br />

ripartire per il litorale siciliano, raggiunto il 25 aprile.<br />

(16-21)<br />

A Paestum “la prima vista delle rovine è estremamente<br />

impressionante; i tre templi, abbastanza ben conservati,<br />

si ergono uno dietro l'altro nel mezzo di una<br />

ricca e bella vallata, circondata da romantiche colline<br />

ricoperte da arbusti in fiore ed erbe profumate”.<br />

Knight, nella descrizione delle rovine, definisce “dorico<br />

arcaico” lo stile architettonico dell'antica colonia<br />

greca con i suoi monumenti dalle “colonne basse, scanalate<br />

e vicine tra loro, senza basamenti e con capitelli<br />

ampi e piatti … Le pietre sono finemente lavorate e<br />

unite con la massima precisione e, come in tutte le<br />

belle costruzioni degli antichi, senza cemento … Se si<br />

Fig. 1. Immagine di copertina<br />

Ludwig Guttenbrunn (ca. 1750 - 18<strong>19</strong>)<br />

Ritratto di <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> (1729-1807), 1777<br />

Olio su pannello<br />

Klassik Stiftung Weimar (Biblioteca della duchessa<br />

Anna Amalia - Duchess Anna Amalia Library )<br />

Fig. 2. Margaret Sarah Carpenter (1793 - 1872)<br />

Ritratto di Richard Payne Knight (1750-1824)<br />

Olio su tela (64,2 x 76,5 cm)<br />

The British Museum, Londra<br />

Copia del ritratto originale di Sir Thomas Lawrence<br />

prodotto per la Society of Dilettanti nel 1805<br />

Fig. 3. Anna Dorothea Therbusch (1721 - 1782)<br />

Ritratto del pittore Philipp Hackert, 1768<br />

Olio su tavola (63 x 80 cm)<br />

Pinacoteca dell'Accademia di Belle Arti di Vienna<br />

Fig. 4. <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> (1729 - 1807)<br />

Un Cutter in una tempesta; un'altra barca in lontananza<br />

Acquerello (26,3 x 18,8 cm)<br />

The British Museum, Londra<br />

Lasciato in eredità da Richard Payne Knight<br />

4<br />

3


esaminano da vicino le parti, esse appaiono grezze,<br />

enormi e pesanti; ma viste da una giusta distanza,<br />

l'effetto generale è grandioso, semplice e persino elegante<br />

”.<br />

Rispetto all'accurata agilità e alla decorazione sobria e<br />

raffinata dello stile ionico e corinzio, il dorico viene<br />

visto come stile antichissimo, dunque primitivo, oppure<br />

come il risultato di un progetto non finito, e solo<br />

rozzamente abbozzato, estraneo alla compiuta perfezione<br />

del classico.<br />

Il sito di Paestum era notoriamente tormentato da<br />

un'aria malsana “Quest'aria velenosa è prodotta da un<br />

ruscello salato, che scorre dalle montagne e ristagna<br />

sotto le mura, dove si pietrifica e forma quel tipo di<br />

pietra con la quale fu costruita la città”, ma Knight<br />

nel suo racconto non si lamenta per l'evidente disagio,<br />

al contrario attribuisce a quell'ambiente estremo il<br />

merito di aver protetto i resti dell'antica città dal prelievo<br />

indiscriminato di materiale da costruzione da<br />

parte degli abitanti del posto. “I suoi resti devono la<br />

loro conservazione alla qualità pestifera dell'aria;<br />

dato che, se il luogo fosse stato abitabile, essi avrebbero<br />

condiviso il destino di molte delle opere dei<br />

Greci e dei Romani e sarebbero stati fatti a pezzi per<br />

usare i materiali in edifici moderni”.<br />

La visita alle rovine di Paestum, la sosta a Capo Palinuro<br />

e i luoghi percorsi in Sicilia, sono fissati dai luminosi<br />

acquerelli di <strong>Gore</strong>, per la maggior parte conservati<br />

a Weimar nella collezione grafica (Graphische<br />

Sammlungen) del Goethe-Nationalmuseum della<br />

Klassik Stiftung Weimar.<br />

Le ampie vedute, rappresentate in un particolare formato<br />

allungato su più fogli uniti tra loro, che ricordano<br />

la linea di orizzonte nautico, sono state spesso realizzate<br />

con una camera oscura come lo stesso <strong>Gore</strong><br />

annota sui disegni.<br />

Rappresentate da un punto di vista prospettico basso,<br />

con una tenue tavolozza di colori, una luce uniformemente<br />

diffusa e piccole figure, come gli stessi viaggiatori<br />

a cavallo, che aiutano a stabilire la scala dimensionale,<br />

ricreano proprio la descrizione di Knight nel<br />

suo diario, dove i tre templi si innalzano nel mezzo di<br />

un vallata circondata da colline non distanti dal mare,<br />

che un tempo sembra raggiungesse le mura della città.<br />

(9-10-11)<br />

Sulla veduta della Basilica e del Tempio di Nettuno,<br />

con il punto di vista verso ovest (12), appare in basso a<br />

destra la scritta “ by Mr. Hackert”, una precisazione<br />

che la composizione è stata realizzata sulla base di un<br />

disegno del compagno di viaggio Jakob Philipp Hackert,<br />

un acquerello oggi presente in una collezione privata<br />

in Germania. (6)<br />

Le immagini realizzate da <strong>Gore</strong> durante il viaggio<br />

sono moltissime, tanto che per poter completare la<br />

sequenza cronologica delle tavole illustrate, a volte<br />

decideva di rielaborare disegni e vedute di altri artisti,<br />

Napoli, 12 aprile 1777<br />

Fig. 5. <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> (1729 - 1807)<br />

La Baia di Napoli con Castel Nuovo, 1777<br />

Klassik Stiftung Weimar, Collezione grafica del<br />

Goethe-Nationalmuseum, Weimar<br />

4


con la chiara manifestazione di questo processo di<br />

integrazione annotando sul disegno il nome<br />

dell'autore.<br />

Un esempio, attinente alle rappresentazioni di Paestum,<br />

è una veduta ravvicinata della Basilica, dove in<br />

alto è riportato a matita il nome “ Piranesi”, ispirandosi<br />

evidentemente ad un disegno del noto architetto<br />

Giovanni Battista Piranesi che poco prima di morire,<br />

aveva compiuto insieme al figlio Francesco il suo ultimo<br />

viaggio di studio a Paestum proprio nel 1777. (13)<br />

Per la veduta del paesaggio costiero vicino Paestum,<br />

con la rappresentazione dell'approdo di Agropoli,<br />

forse aggiunta successivamente all'album, ha utilizzato<br />

come modello il dipinto del pittore di origine francese<br />

Dominic Serres, “Agropoli 5 miglia da Paestum”,<br />

un acquerello ora conservato a New Haven,<br />

allo Yale Center for British Art. (24)<br />

Alla fine della spedizione in Sicilia, di ritorno a Roma,<br />

molti dei loro disegni furono rielaborati per poterli<br />

pubblicare nel diario di viaggio, ma il progetto, come<br />

sappiamo, sfortunatamente non ebbe seguito. Knight<br />

rientrato in Inghilterra fu eletto nel 1781 membro<br />

della Society of Dilettanti, fondata da un gruppo di aristocratici<br />

inglesi che avevano viaggiato in Italia, il cui<br />

scopo principale era di promuovere la ricerca di reperti<br />

delle civiltà del passato, di acquistarli e portarli a<br />

Londra.<br />

<strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> invece qualche anno dopo si trasferirà in<br />

Germania, a Weimar, dove morì nel 1807. Entrato nel<br />

circolo degli amici di Anna Amalia, duchessa di Sassonia,<br />

fu ritratto con le figlie Emily e Elisa insieme al<br />

poeta Johann Wolfgang von Goethe in un dipinto di<br />

Georg Melchior Kraus conosciuto come “La tavola<br />

rotonda”.<br />

Fig. 6. Jakob Philipp Hackert (1737 - 1807)<br />

La Basilica e il Tempio di Nettuno, Paestum, 1777<br />

“A Paestum dans le Royaume de Naples 1777 Ph.<br />

Hackert. f.”<br />

Disegno a penna e acquerello (51,5 x 40,5 cm)<br />

Collezione privata, Braunschweig, Germania<br />

6<br />

5<br />

5


Agropoli, 13 aprile 1777<br />

Fig. 7. <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> (1729 - 1807)<br />

Paesaggio costiero vicino Paestum, 1777<br />

Grafite, penna in grigio e nero, pennello acquerellato<br />

(45,8 x 8,6 cm)<br />

Klassik Stiftung Weimar, Collezione grafica del<br />

Goethe-Nationalmuseum, Weimar<br />

Fig. 8. <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> (1729 - 1807)<br />

Paesaggio costiero vicino Paestum (Agropoli), 1777<br />

Grafite, penna in grigio e nero, pennello acquerellato<br />

(44,2 x 17,9 cm)<br />

Klassik Stiftung Weimar, Collezione grafica del<br />

Goethe-Nationalmuseum, Weimar<br />

6


7<br />

8<br />

7


Paestum, 13 aprile 1777<br />

Fig. 9. <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> (1729 - 1807)<br />

I Templi di Paestum, 1777<br />

Grafite, penna in grigio e nero, pennello acquerellato<br />

(92,3 x 30,7 cm)<br />

Klassik Stiftung Weimar, Collezione grafica del<br />

Goethe-Nationalmuseum, Weimar<br />

Fig. 10. <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> (1729 - 1807)<br />

I Templi di Paestum, 1777<br />

Grafite, penna in grigio e nero, pennello acquerellato<br />

(37,5 x 12,5 cm)<br />

Klassik Stiftung Weimar, Collezione grafica del<br />

Goethe-Nationalmuseum, Weimar<br />

8


9<br />

10<br />

9


Paestum, 13 aprile 1777<br />

Fig. 11. <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> (1729 - 1807)<br />

I Templi di Paestum, 1777<br />

Grafite, penna in grigio e nero, pennello acquerellato<br />

(79,4 x 22,8 cm)<br />

Klassik Stiftung Weimar, Collezione grafica del<br />

Goethe-Nationalmuseum, Weimar<br />

Fig. 12. <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> (1729 - 1807)<br />

I Templi di Paestum, 1777<br />

Grafite, penna in grigio e nero, pennello acquerellato<br />

(37,3 x 12,7 cm)<br />

Klassik Stiftung Weimar, Collezione grafica del<br />

Goethe-Nationalmuseum, Weimar<br />

(Disegno originale di Jakob Philipp Hackert)<br />

10


9 11<br />

12<br />

11


Paestum, 13 aprile 1777<br />

13 14<br />

Fig. 13. <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> (1729 - 1807)<br />

La Basilica, Paestum, 1777<br />

Grafite e pennello acquerellato (20,4 x 24,1 cm)<br />

Klassik Stiftung Weimar, Collezione grafica del<br />

Goethe-Nationalmuseum, Weimar<br />

(Tratto da un disegno di Piranesi)<br />

Fig. 14. <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> (1729 - 1807)<br />

Tempio di Nettuno, Paestum, 1777<br />

Grafite, penna in grigio e nero, pennello acquerellato<br />

(16,8 x 12,3 cm)<br />

Klassik Stiftung Weimar, Collezione grafica del<br />

Goethe-Nationalmuseum, Weimar<br />

Fig. 15. <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> (1729 - 1807)<br />

Torre di Paestum (Isola di Capri sullo sfondo), 1777<br />

Grafite, penna in grigio e nero, pennello acquerellato<br />

(43,5 x 25 cm)<br />

Klassik Stiftung Weimar, Collezione grafica del<br />

Goethe-Nationalmuseum, Weimar<br />

12


13<br />

15


Capo Palinuro, 15 aprile 1777<br />

Dopo un giorno trascorso a Paestum, ritornarono<br />

nell'imbarcazione per riprendere di notte la navigazione<br />

lungo la costa verso Capo Palinuro, “che conserva<br />

ancora il nome del nocchiero di Enea, il quale,<br />

secondo Virgilio, fu ucciso qui”. Oltrepassata<br />

Pisciotta e la sua marina (16), per il forte vento contrario<br />

furono costretti ad attraccare nel piccolo porto<br />

naturale, riparato a sud dal promontorio roccioso di<br />

Palinuro, la cui rada veniva utilizzata dai pescatori<br />

per il tradizionale sistema di pesca del tonno, la “tonnara”.<br />

(17)<br />

“Il territorio circostante è molto bello, essendo le sue<br />

valli ricche e fertili e le colline ricoperte da agrifogli,<br />

ulivi e siepi in fiore che si alternano a pascoli.<br />

All'orizzonte, i vasti Appennini appaiono imbiancati<br />

di neve e disegnano un nobile confine alla prospettiva”.<br />

Qui furono costretti a una lunga sosta di otto giorni<br />

non solo a causa del maltempo, ma anche per la<br />

codardia dei marinai napoletani, rammaricandosi di<br />

aver lasciato Paestum dove avrebbero potuto trascorrere<br />

piacevolmente il tempo tra le rovine.<br />

Nel corso delle esplorazioni lungo la costa di Capo<br />

Palinuro (20-21), fatte allo scopo di rendere la sosta<br />

meno noiosa, i tre scoprirono una strana caverna le<br />

cui pareti sono formate da strati di ghiaia con frammenti<br />

fossili di ossa umane, che fornì a Knight<br />

l'occasione di dimostrare anche le sue conoscenze<br />

scientifiche. (<strong>19</strong>)<br />

Lasciarono porto Palinuro il giorno 22 alle due del<br />

mattino, ma con il vento debole raggiunsero Stromboli<br />

la sera del giorno successivo.<br />

Marina di Pisciotta, 15 aprile 1777<br />

Fig. 16. <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> (1729 - 1807)<br />

Paesaggio costiero a Capo Palinuro - Pisciotta, 1777<br />

Klassik Stiftung Weimar, Collezione grafica del<br />

Goethe-Nationalmuseum, Weimar<br />

16<br />

14


17<br />

Fig. 17. <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> (1729 - 1807)<br />

Tonnara al largo di Capo Palinuro, 1777<br />

Klassik Stiftung Weimar, Collezione grafica del<br />

Goethe-Nationalmuseum, Weimar<br />

18<br />

Fig. 18. <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> (1729 - 1807)<br />

Feluche sulla spiaggia davanti a Capo Palinuro, 1777<br />

Klassik Stiftung Weimar, Collezione grafica del<br />

Goethe-Nationalmuseum, Weimar<br />

15


Capo Palinuro, 15 aprile 1777<br />

Fig. <strong>19</strong>. <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> (1729 - 1807)<br />

Grotta delle ossa sulle scogliere di Capo Palinuro, 1777<br />

Klassik Stiftung Weimar, Collezione grafica del<br />

Goethe-Nationalmuseum, Weimar<br />

Fig. 20. <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> (1729 - 1807)<br />

Capo Palinuro, 1777<br />

Klassik Stiftung Weimar, Collezione grafica del<br />

Goethe-Nationalmuseum, Weimar<br />

Fig. 21 <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> (1729 - 1807)<br />

Capo Palinuro da sud, 1777<br />

Klassik Stiftung Weimar, Collezione grafica del<br />

Goethe-Nationalmuseum, Weimar<br />

20<br />

21<br />

16


17<br />

<strong>19</strong>


22<br />

23<br />

Fig. 22. Johan Joseph Zoffany (1733 - 1810)<br />

La famiglia <strong>Gore</strong> con George, III conte Cowper, ca.<br />

1775<br />

(<strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong>, seduto al centro, suona un violoncello, la<br />

figlia Hannah Anne è in piedi sulla sinistra)<br />

Olio su tela (97,8 x 78,7 cm)<br />

Yale Center for British Art, Collezione Paul Mellon,<br />

New Haven, Stati Uniti<br />

Nel 1775 <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> si trovava a Roma, dove era giunto<br />

in occasione del matrimonio della figlia minore Hannah<br />

Anne con George, terzo conte Cowper, il cui fidanzamento<br />

fu commemorato con un dipinto del pittore Johan<br />

Joseph Zoffany. In città era ospite affezionato<br />

dell'abitazione romana di Hackert, dove si raccoglieva<br />

quotidianamente una nutrita cerchia di intellettuali e<br />

Grand Tourist intenti a copiare i disegni dell'artista tedesco<br />

mentre ascoltavano i testi di grandi poeti italiani recitati<br />

da esponenti del clero romano.<br />

14<br />

18<br />

Fig. 23. <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> (1729 - 1807)<br />

Felucche napoletane (studi dai disegni di Hackert)<br />

Klassik Stiftung Weimar, Collezione grafica del<br />

Goethe-Nationalmuseum, Weimar


24<br />

Fig. 24. Dominic Serres RA (1722 - 1793)<br />

Agropoli, i Templi di Paestum e il Golfo di Salerno,<br />

1758 - 1793<br />

Matita, inchiostro, acquerello (27,8 x <strong>19</strong>,1 cm)<br />

Yale Center for British Art, Collezione Paul Mellon,<br />

New Haven<br />

Riferimenti bibliografici:<br />

Michael Clarke, Nicholas Penny, The Arrogant Connoisseur:<br />

Richard Payne Knight, 1751-1824, Manchester University Press,<br />

<strong>19</strong>82<br />

Claudia Stumpf (a cura di), Richard Payne Knight, Expedition<br />

into Sicily, British Museum Press, <strong>19</strong>86<br />

Johann Wolfgang von Goethe, Jakob Philipp Hackert,<br />

Biografische Skizze, Tübingen, 1811. Ed. italiana: Johann<br />

Wolfgang von Goethe, Philipp Hackert: la vita, a cura di Magda<br />

Novelli Radice, Napoli, <strong>19</strong>88<br />

Federica Mazzara, “Viaggio in Sicilia” di Richard Payne Knight,<br />

in Nuove Effemeridi n. 52, Edizioni Guida, Palermo, 2000<br />

Alexander Rosenbaum, <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong>s Reisealbum "Voyage de<br />

Sicile 1777" (L'album di viaggio di <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> "Voyage de<br />

Sicile 1777), in Journal of Art History, Vol. 69, Editore<br />

Deutscher Kunstverlag GmbH, Monaco di Baviera - Berlino,<br />

2006<br />

Alexander Rosenbaum, “Ansichten von Europa” : <strong>Charles</strong><br />

<strong>Gore</strong>s Reisebilder im klassischen Weimar, in Europa in Weimar :<br />

Visionen eines Kontinents, Pubblicazione Göttingen: wallsteinverl.,<br />

Germania, 2008<br />

Hermann Mildenberger, Natur und Camera obscura. Jakob<br />

Philipp Hackert - <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> - Richard Payne Knight - Georg<br />

Melchior Kraus, in Hellmut Th. Seemann (a cura di) Europa in<br />

Weimar. Visionen eines Kontinents, Annuario della Klassik<br />

Stiftung Weimar, 2008<br />

Bruce Redford, Richard Payne Knight's “Expedit Ion Into<br />

Sicily” Continuity And Change, in Dilettanti: The Antic and the<br />

Antique in 18th-Century England, Edizione The J. Paul Getty<br />

Museum, Los Angeles, 2008<br />

Francesca Orestano, Giano bifronte: Richard Payne Knight<br />

(1750-1824), in Il romantico nel Classicismo / il classico nel<br />

Romanticismo, di Alessandro Costazza (a cura di), LED Edizioni<br />

Universitarie, 2017<br />

<strong>19</strong>


Sul finire del XVIII secolo, un ricco inglese, in compagnia<br />

di due benestanti artisti, il famoso Jakob Philipp<br />

Hackert e il suo allievo <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong>, si imbarcarono<br />

a Napoli il 12 aprile 1777 con l'intenzione di<br />

circumnavigare la Sicilia alla ricerca dei tesori artistici<br />

della Magna Grecia e durante il tragitto visitare<br />

l'antica colonia di Paestum.<br />

Il viaggio, descritto secondo la migliore tradizione<br />

del tempo nel diario mai pubblicato “Expedition into<br />

Sicily”, fu illustrato con decine di vedute<br />

all'acquerello dall'artista inglese <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong>, rappresentando<br />

non solo luoghi e monumenti archeologici,<br />

ma soprattutto i meravigliosi paesaggi dei territori<br />

visitati lungo il percorso.<br />

L'album, conservato a Weimar, è una sorprendente<br />

testimonianza di queste località a sud di Napoli alla<br />

fine del Settecento, come l'antica città di Paestum, la<br />

cui visione avrà di sicuro entusiasmato altri curiosi<br />

viaggiatori che si saranno mossi dal desiderio di visitare<br />

le magnifiche vestigia dell'antica colonia greca.<br />

Immagine di copertina<br />

Ludwig Guttenbrunn (ca. 1750 - 18<strong>19</strong>)<br />

Ritratto di <strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong> (1729-1807), 1777<br />

Olio su pannello<br />

Klassik Stiftung Weimar<br />

Biblioteca della duchessa Anna Amalia - Duchess Anna Amalia Library<br />

collana<br />

I Quaderni dell’Arte<br />

a cura di Costabile Cerone<br />

<strong>Quaderno</strong> <strong>19</strong> - <strong>dicembre</strong> <strong>2021</strong><br />

<strong>Charles</strong> <strong>Gore</strong><br />

Paestum, Agropoli e Palinuro<br />

Vedute di un viaggio con Richard Payne Knight<br />

Copyright: © <strong>2021</strong> PAESTUMinARTE<br />

Questo è un articolo ad accesso aperto distribuito secondo i termini della Creative Commons<br />

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