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A cura di
Nicola Crisci e Maria Grazia Dainelli
Spunti di critica
fotografica
Eugène Atget
Il precursore del surrealismo
in fotografia
di Nicola Crisci / foto Eugène Atget
Nato a Libourne il 12 febbraio 1857 e morto a Parigi
il 4 agosto 1927, Eugène Atget è stato un autentico
cronista della strada. Ha immortalato soprattutto
architetture destinate alla demolizione e luoghi lontani
dal caos dei boulevard parigini. Ogni mattina all’alba portava
con sé un pesante banco ottico in legno munito di soffietto
con lastre di vetro: da questa macchina fotografica non
si separò mai. La sua fortuna fu sostanzialmente postuma,
anche se il grande artista e fotografo surrealista Man
Ray, suo vicino di studio, già da tempo aveva apprezzato il
suo lavoro e pubblicato una sua fotografia sulla copertina
Eugène Atget fotografato da Berenice Abbott
della rivista La Révolution Surréaliste. La fotografa americana
Berenice Abbott, allieva ed assistente di Man Ray, rimase
letteralmente affascinata dalle opere di Atget, tanto
che gli comprò più di 2000 negativi facendolo conoscere a
tutto il mondo come precursore del surrealismo. Rientrata
nel 1928 negli Stati Uniti, la Abbott portò con sé i negativi
e ne vendette le stampe facendo così conoscere il lavoro di
Atget anche in America. Gran parte dell’archivio fu acquisito
dal Museum of Modern Art di New York, dove oggi sono
esposte alcune sue fotografie. L’introspezione psicologica e
la capacità di “far parlare” luoghi e oggetti nonostante le limitazioni
della sua attrezzatura
rendono Eugène Atget uno dei
più grandi fotografi della storia.
Le sculture di Luigi Mariani
La bellezza sublime che nasce
dall’amore
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EUGÈNE ATGET
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