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Polizze a Capitale Garantito

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Le Polizze a Capitale Garantito

By Bowman

Sebbene molti venditori e sedicenti consulenti quando propongono investimenti utilizzano in maniera

inappropriata termini come “Capitale Garantito”, “Garanzia” e “Sicurezza”, esiste una principale tipologia di

Prodotti Assicurativi di Risparmio che hanno davvero CAPITALE GARANTITO, quelle legate ad una Gestione

Separata, generalmente, per i risparmiatori, Polizze di Ramo I.

I Rami Assicurativi sono diverse nature giuridiche che caratterizzano il contratto assicurativo:

Ramo I : Prodotti a GESTIONE SEPARATA

Ramo II: Assicurazioni di Nuzialità e Natalità (ormai obsolete)

Ramo III: Assicurazioni-Investimento legate a Indici o Panieri di Investimenti (Unit e Index Linked)

Ramo IV: Assicurazioni di Malattia a Lungo Termine

Ramo V: Operazioni di Capitalizzazione (rivolte principalmente alle imprese)

Ramo VI: Gestioni di Fondi Pensione


La “Gestione Separata”

Chi investe in una Polizza a “Gestione Separata” grossomodo ‘assicura’ il capitale per cui ha pagato un premio alla

Compagnia dall’andamento dell’investimento stesso, quindi da rischi come il rischio tassi, il rischio di mercato, il rischio di

valuta e riduce notevolmente il rischio di credito o di controparte rispetto alla maggior parte degli strumenti che presentano

una “Garanzia sul Capitale”.

Cosa è una “Garanzia”? L’assicurazione/impegno da parte di una controparte che un certo capitale o prestazione verrà

erogata a certe condizioni. Ad esempio in un BTP (Buono Poliennale del Tesoro) che dura dal 1.1.2015 al 1.1.2020 lo Stato

Italiano GARANTISCE che a fronte di un importo prestatogli il 1 gennaio 2015 l’intera somma verrà restituita al

sottoscrittore il 1 gennaio 2020, oltre all’interesse corrisposto secondo le norme del contratto.

Ovviamente per prestare “Garanzia” una controparte o contrae un ‘debito’ quindi un impegno che espone fortemente il

creditore al rischio di credito/controparte (pensiamo a chi aveva in mano Bond Argentini che erano garantiti, si, ma da

controparte inaffidabile) oppure, in maniera rafforzativa, OLTRE all’impegno (e per evitare che questo sia iscritto a bilancio

come suo “debito”) gestisce in maniera “SEPARATA” dal suo bilancio un paniere di beni che non sono direttamente

“backed” ovvero ‘collaterali a garanzia’ del debito, ma sono una sorta di riserve patrimoniali cui attinge il patrimonio coperto

da Garanzia.


In altre parole...

OBBLIGAZIONE/TITOLO DI STATO → ho un rischio controparte forte, perché finché è solvibile il debitore bene, poi

sono problemi. Alcuni Titoli di Stato (ricordiamo bond argentini) potrebbero essere praticamente carta straccia.

TITOLO ASSET BACKED → una qualche attività di un certo valore è posta a garanzia del debito, oltre generalmente alla

garanzia dell’emittente. Ecco che se ho un obbligazione collateralizzata ad ipoteche di Leman Brothers per 100 euro, finché

quelle ipoteche valgono 100 in caso di default di Leman Brothers sono ‘coperto’. Se il collaterale non copre e non interviene

il debitore (che magari fallisce…) ho perdite patrimoniali.

GESTIONE SEPARATA → il premio non viene preso ‘in prestito’ da qualcuno, ma messo in un contenitore ed investito,

SEPARATAMENTE DAL BILANCIO, quindi non è propriamente un debito. Se gli investimenti del contenitore non

fossero capienti per restituirmi la somma deve intervenire l’Assicurazione. Ecco che la ‘Riserva’ o impegno in carico alla

Compagnia è solo per quel DELTA di rischio che io non possa essere rimborsato dalla GESTIONE in cui è finito l’intero

premio (meno commissioni, ma nessuno garantisce anche quelle). Dall’altra parte per me l’emittente della Polizza può fallire,

chiudere, etc… il patrimonio della gestione è SEPARATO dal bilancio, nessun debitore può eventualmente toccarlo, tranne

i sottoscrittori della Gestione Separata e solo per il capitale rivalutato che gli è dovuto.

Capiamo quindi che la struttura di una Gestione Separata è tecnicamente più “SICURA”.


Se la polizza ha Gestione Separata, ho sempre garantito il capitale?

NO. Questo dipende dalle condizioni del contratto. Un contratto di polizza, sintetizzato al massimo, può essere una vera

schifezza vessativa piena di costi occulti e che eroderà il capitale (ad esempio con vincoli di 20 anni, costi d’entrata o

uscita sul capitale anche del 6-7% e più, costi di servizi accessori come polizze danni che si pagano sul capitale, costi fissi

elevati per pagamenti rateali) ANCHE se è gestito del tutto o parzialmente con una GESTIONE SEPARATA.

BISOGNA FARE MOLTA ATTENZIONE PRIMA DI FIRMARE QUALSIASI CONTRATTO

ASSICURATIVO, leggendo nel dettaglio con l’aiuto di persone competenti il documento noto come ‘’Condizioni di

Assicurazione” e possibilmente almeno anche il KIID. Potrebbero, con poche firme messe con leggerezza, magari

porta-a-porta o allo sportello, scomparirvi cifre a 6 cifre e più rese indisponibili per decenni o con costi per rientrarne

in possesso spaventosi! (nel caso scrivetemi PRIMA di firmare, anche se solitamente nei primi 30 giorni si riesce ad

esercitare diritto di recesso con minimo danno)

Purtroppo se il contratto è fatto a norma di legge (e lo è solitamente) non ci saranno tribunali o avvocati che potranno

fare nulla, salvo farsi pagare profumatamente a loro volta.


Se la polizza ha Gestione Separata, ho sempre garantito il capitale?

Ad esempio, una polizza Assicurativa di Ramo I che prevede investimento collegato ad una Gestione Separata, può avere

(frequente in questo momento) una condizione di questo tipo, sulla rivalutazione del capitale:

Una volta, ad esempio, si poteva avere questo:


Vantaggi di una Gestione Separata (vera)

Commissionale: il commissionale viene tolto dal rendimento e generalmente (anche se oggi non è più sempre così)

non poteva renderlo negativo, ma solo meno redditizio.

Imposta di Bollo: più che un investimento sono considerate assicurazioni caso vita (rispetto alle Unit) ed esenti ad

oggi da imposta di bollo.

Efficienza: assicurando dall’esposizione ai mercati finanziari e dai tassi d’interesse l’unica oscillazione del valore è la

capitalizzazione del guadagno. Quindi se integrata in un portafoglio di altri investimenti (es. obbligazioni, azioni, ETF) una

gestione separata, così come un conto deposito che però non capitalizza ed ha durata predefinita, ha sharpe ratio

sempre pari o maggiore ad 1. Ovviamente questo non vale nelle MultiRamo che da un lato hanno questo effetto

virtuoso sullo Sharpe, dall’altro lo compensano con le commissioni nella parte Unit Linked.


Rischi di una Gestione Separata (vera)

Liquidità: è un contratto sulla vita, certo non uno strumento scambiato su un mercato secondario, spesso esistono

vincoli contrattuali su quando e a che condizioni può essere riscattato e con che tempistiche.

Rischio Credito: pur godendo della garanzia ‘aggiuntiva’ della compagnia ed essendo separata patrimonialmente (se

fallisce esistono coperture slegate dal patrimonio), la prestazione non gode di garanzie di terzi (es. fondo interbancario

di tutela dei depositi), anche se il monitoraggio delle riserve è strettamente controllato anche da enti esterni (es. IVASS)

e si può considerare come uno degli strumenti più sicuri in assoluto. Tecnicamente le banche lavorano a leva mettendo

attività in bilancio di crediti da esigere da terzi, mentre le assicurazioni sono forzieri con ampi patrimoni e riserve. Un

teorico rischio può derivarne ad esempio da default di Stati (l’esempio dei Fondi Pensione Argentini), quindi

generalmente si può considerare un ordinamento del rischio di merito più alto del governativo.


Altre Caratteristiche Assicurative:

Esclusione dall’Asse Ereditario e dalle Imposte di Successione

Impignorabilità/Insequestrabilità del Contratto

Designazione libera di beneficiari (salvo Beneficio Accettato)

Cessione di Contraenza a Terzi

Legame dell’esistenza del contratto alla Vita dell’Assicurato (salvo polizze di Capitalizzazione)


Esempi di rendimento di una Gestione Separata:

Vediamo come in passato il rendimento della

Gestione Separata era in linea con quello medio dei

Titoli di Stato (l’esempio è di una Gestione Separata

“Vera” da me posseduta) e valido come difesa

dall’inflazione.

Oggi la stessa Gestione Separata pubblica che nel suo

“Libro Mastro” a bilancio possiede i seguenti strumenti.

Il ‘rendimento’ verrà calcolato tenendo presente

nominalmente gli strumenti a costo storico e calcolando

solo le rendite da essi distribuite (interessi, dividendi

etc…). Nel bilancio si terrà conto delle prestazioni

complessivamente dovute agli assicurati ed all’ammontare

delle coperture disponibili, che in una fase di rialzo dei

controvalori di mercato rispetto al costo storico sono

presumibilmente molto capienti…


Esempi di rendimento di una Gestione Separata:

Vediamo come la discesa della redditività dei titoli di debito, che rappresentano gran parte dell’investimento della Gestione Separata, abbia ridotto il

tasso realizzato della Gestione stessa. Questo però rimanendo fino a poco più di un anno fa intorno al 2% restituito senza esposizione a rischio tassi né

mercato sul capitale, rappresentava uno dei migliori compromessi possibili rischio/rendimento. Sicuramente visto che le attività sono valorizzate a

prezzo storico, ulteriori sottoscrizioni nelle Gestioni Separate contribuiscono a ‘diluire il rendimento’ in questa fase storica. E’ uno dei motivi per cui

questi strumenti, divenuti via via più onerosi quanto a coperture, meno redditizi quanto a margine commissionale e meno redditizi se sottoscritti sono

andati scomparendo dal mercato (ma non del tutto e per tutti).


ESERCIZIO: impariamo a leggere le caratteristiche di una Gestione Separata

Andiamo a capire le caratteristiche contrattuali di

una Gestione Separata (vera) leggendo insieme un

suo prospetto d’assicurazione.

Ad esempio su internet ho trovato ancora

commercializzata ad oggi (fine 2021) una Gestione

Separata di Genertel-life chiamata “Deposito

Protetto”, si tratta di una compagnia del gruppo

Generali (affianco la schermata del sito internet).

Per prima cosa dalla schermata del sito Internet

dobbiamo trovare, per passare dal marketing alle

effettive condizioni d’assicurazione, al documento

chiamato “DIP” ovvero ‘Documento

Informativo Precontrattuale’. Questo

andrebbe letto prima di ascoltare chi ‘propone’ la

polizza per ‘identificare’ di cosa stiamo parlando e

con chi abbiamo a che fare.


ESERCIZIO: impariamo a leggere le caratteristiche di una Gestione Separata


ESERCIZIO: impariamo a leggere le caratteristiche di una Gestione Separata

Come leggiamo sul retro del DIP, però, questa polizza, che

costa un minimo di 1,2% sottratti al rendimento della

Gestione Separata, può presentare una rivalutazione annua

negativa. Quindi qualora la Gestione Separata avesse avuto un

rendimento inferiore a 1,2% il capitale si ridurrebbe.

Altre gestioni separate adottano invece la formula di

RENDIMENTO MINIMO GARANTITO ZERO (o, un tempo,

anche più di zero), che garantiva la non diminuzione della

soglia di capitale rivalutata:


ESERCIZIO: impariamo a leggere le caratteristiche di una Gestione Separata

Leggendo i DIP e i KID prima delle Condizioni di Assicurazione (che vanno comunque lette per capire ‘come funziona’ la

polizza, i servizi aggiuntivi, etc…). Distinguiamo subito prodotti RAMO I di cui abbiamo parlato da prodotti di tutt’altro

tipo… (SEGUONO ESEMPI DI DIP)


ESERCIZIO: impariamo a leggere le caratteristiche di una Gestione Separata


Attenzione alle polizze “ASSICURATIVE !!”

Ritagli di Articoli (non miei!)


Attenzione alle polizze “ASSICURATIVE !!”

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