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Giornale dei Navigli n. 1 - 7 gennaio 2022

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6<br />

CRONACA Venerdì 7 Gennaio <strong>2022</strong><br />

Fabbrica Casse Funerarie e<br />

ONORANZE FUNEBRI<br />

www.gaiafuneral.org<br />

A CURA DEL DOTT. PAOLO SPADA PER “PILLOLE DI OTTIMISMO”<br />

Sulla situazione attuale: “Resisto –come da settimane ormai –alla tentazione di<br />

smettere definitivamente di pubblicare questi numeri”<br />

BUCCINASCO (c es ) “An co ra<br />

per oggi resisto – come da<br />

settimane ormai – alla tentazione<br />

di smettere definitivamente<br />

di pubblicare questi<br />

numeri. Le ragioni sarebbero<br />

tante, ma non vorrei che<br />

fossero travisate, per cui eccovi<br />

il consueto report, che<br />

da quasi due anni potete trovare<br />

su questa pagina, denso<br />

di informazioni, finora preziose,<br />

anche senza il comm<br />

e nto.<br />

Il problema è che molte di<br />

queste informazioni hanno<br />

ormai perso significato, almeno<br />

in parte. Che il numero<br />

<strong>dei</strong> nuovi positivi non voglia<br />

più dire granché, ce lo diciamo<br />

da molti mesi: certo, la<br />

crescita fa impressione, da<br />

quando è arrivata Omicron,<br />

ma potremmo benissimo fare<br />

a meno di guardarla (se<br />

non per avere un’idea del<br />

flusso di pazienti verso gli<br />

ospedali, con qualche giorno<br />

di anticipo). Oltretutto, la diffusività<br />

di questa variante,<br />

associata alla elevata quota<br />

di vaccinati, fa pensare che<br />

quello stesso numero sia di<br />

molto sottostimato, e che basti<br />

fare tamponi a caso per<br />

trovare il virus, in una porzione<br />

non trascurabile di<br />

persone del tutto asintomatiche.<br />

E questo spiega perché anche<br />

gli altri numeri stiano<br />

perdendo significato: in una<br />

simile situazione, la positività<br />

è inevitabilmente presente<br />

in una certa quota<br />

anche negli ospedali –no -<br />

nostante si faccia di tutto per<br />

limitarla – nei pazienti ch e<br />

giungono in pronto soccorso<br />

per qualsiasi ragione, e in<br />

chi per varia ragione decede.<br />

Quanto siano “vere”, insomma,<br />

anche le curve di ricovero<br />

e decesso, comincia a<br />

essere una buona domanda.<br />

Intendiamoci: si è sempre<br />

detto, fin dall’inizio della<br />

pandemia, che vi erano i<br />

morti “per ” Covid e quelli<br />

“c on ” Covid. E abbiamo<br />

sempre respinto l’obiezione,<br />

che non di rado alludeva vagamente<br />

a presunti complotti<br />

per gonfiare il numero delle<br />

vittime. La positività ha<br />

giocato quasi sempre un ruolo<br />

rilevante nel decesso, più o<br />

meno direttamente, destabilizzando<br />

equilibri, scompensando<br />

le malattie croniche,<br />

alterando anche di poco le<br />

condizioni già precarie. Non<br />

era un caso, una coincidenza,<br />

trovare positive queste<br />

persone all’arrivo in PS, benché<br />

spesso ivi condotte per<br />

tutt ’altro problema.<br />

Ma ora, nella stragrande<br />

maggioranza <strong>dei</strong> casi, quelle<br />

persone sono vaccinate,<br />

protette dalle conseguenze<br />

più subdole<br />

del vir<br />

us, e d’al -<br />

tra parte la<br />

sua circolaz<br />

i o n e<br />

non è mai<br />

stata tanto<br />

rap i da.<br />

Du nq ue<br />

continueremo a trovarne, di<br />

positività, anche tra questi<br />

pazienti, ma pesare il ruolo<br />

del virus sarà sempre più difficile,<br />

se non del tutto impossibile.<br />

Sappiamo che<br />

ogni giorno decedono in<br />

Italia circa 1800 persone,<br />

per le cause più diverse:<br />

solo le curve di eccesso di<br />

mortalità ci diranno quanto<br />

questa malaugurata malattia<br />

starà ancora facendo pagare<br />

il suo conto, osi sarà<br />

solamente intestata sventure<br />

non più sue.<br />

L’augurio è che a forza di<br />

diluirsi, scompaia tra di noi<br />

come un raffreddore, o alla<br />

peggio un’influenza (che peraltro<br />

di morti ne ha sempre<br />

fatti, proprio tra chi era molto<br />

fragile o anziano). Fino ad<br />

allora continueremo, qui o<br />

altrove, a contare i casi Covid<br />

a parte, e a separare i pazienti<br />

negli ospedali. Ma possiamo<br />

cominciare a guardare questi<br />

grafici – tutti quanti – con<br />

occhi diversi.<br />

Un caro saluto e i migliori<br />

auguri di Buon Anno a tutt<br />

i”.<br />

Paolo Spada<br />

DI GUIDO SILVESTRI PER “PILLOLE DI OTTIMISMO”<br />

Omicron: cosa sappiamo; cosa puo' succedere; cosa possiamo fare<br />

(ces) Mentre i "virologi" zero-tituli<br />

su Twitter fanno a<br />

gara a chi la spara più grossa<br />

(devo ammettere che ce ne<br />

sono alcuni veramente meravigliosi),<br />

qui su Facebook<br />

provo a mettere un po' di<br />

ordine sulle tumultuose scoperte<br />

di questi ultimo giorni<br />

su Omicron, cercando di essere<br />

accurato, chiaro e comp<br />

re n si b i l e.<br />

COSA SAPPIAMO:<br />

1. Omicron è molto diverso<br />

da Delta e dalle altre<br />

varianti di SARS-CoV-2, con<br />

45 mutazioni amino-acidiche<br />

rispetto allo strain<br />

Wuhan, di cui 30 nella proteina<br />

Spike e ben 15 nel Receptor<br />

Binding Domain<br />

(RBD), che è la parte di Spike<br />

che si lega al recettore<br />

AC E 2 .<br />

2. Omicron è chiaramente<br />

più trasmissibile di Delta<br />

& co, ed infatti le sta rimpiazzando<br />

un po' ovunque<br />

nel mondo. Questa aumentata<br />

trasmissione sembra legata<br />

ad un'alta affinità per il<br />

recettore ACE2 ed alla capacità<br />

di aggirare le risposte<br />

immunitarie anticorpali (e<br />

forse una migliore abilità di<br />

sopravvivere in aerosol).<br />

3. Omicron è chiaramente<br />

meno patogenica di Delta<br />

nell'animale da esperimento<br />

(diversi studi indipendenti<br />

hanno confermato<br />

questo dato) e sembra causare<br />

una malattia meno grave<br />

nell'uomo, con riduzione<br />

del rischio di ricovero ospedaliero<br />

per ora stimata tra<br />

67-80%.<br />

4. La minore patogenicità<br />

di Omicron sembra legata<br />

alla minore capacità di<br />

infettare le cellule e di formare<br />

sincizi nel tessuto polmonare<br />

profondo, a cui corrisponde<br />

un rischio minore<br />

di sviluppare una polmonite<br />

severa (il tutto a fronte di<br />

una aumentata abilità di infettare<br />

le cellule delle vie<br />

aeree superiori).<br />

5. La minore capacità di<br />

Omicron di infettare il polm<br />

on e sembra legata alla incapacità<br />

di clivare la Spike<br />

tra le subunità S1 e S2 da<br />

parte dell'enzima TMPRSS2,<br />

cosa che rende difficile l'ingresso<br />

del virus nelle cellule<br />

usando la "cell surface fusion"<br />

(mentre è ottimizzato<br />

l'ingresso usando la "endosomal<br />

fusion", che avviene<br />

nelle cellule delle vie aeree<br />

super ior i).<br />

6. La minore capacità di<br />

clivare la Spike di Omicron<br />

da parte di TMPRSS2 sembra<br />

dovuta a tre mutazioni<br />

nella zona del famoso sito<br />

polibasico di clivaggio della<br />

furina (PRRAR), note come<br />

H655Y, N679K, e P681H (da<br />

notare che quest'ultima e'<br />

diversa dalla mutazione<br />

P681R tipica di Delta).<br />

7. Al momento non è<br />

c h ia ro se ed in quale misura<br />

le mutazioni che facilitano<br />

l'ingresso per via di fusione<br />

endosomale di SARS-CoV-2<br />

nelle cellule delle vie aeree<br />

superiori siano collegate<br />

"strutturalmente" a quelle<br />

che limitano la capacità di<br />

TMPRSS-2 di clivare S1/S2<br />

(e quindi di infettare il polmone<br />

profondo). Questo<br />

punto è da approfondire al<br />

più presto, a mio avviso.<br />

8. Omicron contiene una<br />

interessante e poco caratterizzata<br />

mutazione (ch ia -<br />

mata I142V) nella nsp-14,<br />

non structural protein 14, il<br />

cui dominio N-terminale<br />

codifica per una exonucleasi<br />

coinvolta nel proof-reading<br />

della RNA polimerasi<br />

RNA-dipendente -- in altre<br />

parole, si tratta di una mutazione<br />

in una proteina che<br />

potrebbe influenzare la capacità<br />

mutagenetica del vir<br />

us.<br />

COSA PUO' SUCCEDERE<br />

1. Lo scenario migliore è<br />

che Omicron si diffonda rimanendo<br />

come tale o magari<br />

affinando ulteriormente<br />

la sua capacità di dare una<br />

infezione delle vie aeree superiori<br />

(la c.d. "raffreddorizzazione",<br />

che alcuni hanno<br />

già ipotizzato); in questo<br />

caso l'ondata potrebbe essere<br />

molto alta come numeri<br />

di contagi, ma anche piuttosto<br />

rapida nel tempo (vedi<br />

Gauteng), e con letalità più<br />

bassa delle precedenti ond<br />

at e.<br />

2. Lo scenario intermed<br />

io è che Omicron, nonostante<br />

la ridotta letalità, alla<br />

fine causi comunque una<br />

mortalità assoluta importante<br />

nei soggetti non vaccinati<br />

o non altrimenti immuni,<br />

soprattutto se anziani<br />

o affetti da comorbidità,<br />

02 23664388<br />

MILANO | CORNAREDO<br />

semplicemente come conseguenza<br />

del gran numero<br />

di infezioni (il c.d. fattore del<br />

"denominatore", che sappiamo<br />

però non essere inf<br />

i n i to ) .<br />

3. Lo scenario peggiore è<br />

che Omicron faccia "marcia<br />

indietro" sulle tre mutazioni<br />

che la rendono poco utilizzabile<br />

da TMPRSS-2 e quindi<br />

torni ad essere efficace ad<br />

infettare il polmone senza<br />

perdere la sua aumentata<br />

trasmissibilità. La probabilità<br />

di questo scenario è<br />

piuttosto bassa -- anche perché<br />

non riesco ad immaginare<br />

un motivo per cui tale<br />

variante dovrebbe acquisire<br />

un chiaro vantaggio evolutivo<br />

sulla precedente. Tuttavia<br />

questa eventualità non<br />

è affatto impossibile, e merita<br />

una preparazione adeguata<br />

a livello di vaccini.<br />

COSA POSSIAMO FARE (sembro<br />

un disco rotto, lo so...)<br />

1. Evitare la tentazione di<br />

pensare di controllare questo<br />

virus con metodi basati<br />

sull'imporre la separazione<br />

forzata ad oltranza tra le<br />

persone -- metodi dimostratisi<br />

già scarsamente inutili e<br />

certamente insostenibili<br />

contro le precedenti varianti<br />

ma anche contro Omicron<br />

stessa (vedi Australia e<br />

Olanda per due esempi rec<br />

e nt i ) .<br />

2. Spingere al massimo<br />

per la vaccinazione univ ers<br />

ale, comprese terze dosi<br />

(che danno protezione neutralizzante<br />

contro Omicron<br />

molto superiore alle due dosi),<br />

e compresa soprattutto<br />

la VACCINAZIONE DEI<br />

BAMBINI, inclusi quelli sotto<br />

i 5 anni non appena possibile.<br />

E' importante capire<br />

che in questo modo i minori<br />

verrebbero protetti in modo<br />

forte e probabilmente definitivo<br />

dalla eventualità #3<br />

descritta qui sopra.<br />

3. Cercare di implementare<br />

al più presto gli antiv<br />

irali (in particolare paxlovid<br />

e l'anticorpo monoclonale<br />

Sotrovimab) che sono<br />

efficaci contro Omicron,<br />

usandoli in modo diffuso in<br />

tutti i soggetti infettati "a rischio",<br />

come per esempio i<br />

soggetti di età sopra i 65 anni<br />

e con malattie predisponenti<br />

al COVID severo.<br />

4. Non dimenticarsi di<br />

potenziare al massimo la<br />

ricettività del servizio san<br />

i ta r i o , ricordando che CO-<br />

VID in un modo o nell'altro<br />

si endemizzerà mantenendo<br />

probabili picchi stagionali<br />

di incidenza (sì, è stagionale,<br />

facciamocene una<br />

ragione), ai quali bisognerà<br />

essere preparati al meglio.<br />

5. Cercare di fare tutti<br />

una comunicazione fattuale,<br />

science-based, priva di<br />

conflitti di interesse di ogni<br />

tipo, e soprattutto né catastrofista<br />

né minimizzatrice,<br />

ma focalizzata a spiegare<br />

quello che sta succedendo<br />

con chiarezza e semplicità,<br />

guidati come sempre dall'ottimismo<br />

che viene dalla<br />

conos cenza.<br />

Guido Silvestri<br />

v

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