Numero Severino Maggio 2021 Instagram
Il giornale studentesco della sede di via don Minzoni del Liceo Galilei
Il giornale studentesco della sede di via don Minzoni del Liceo Galilei
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Ladri di quadri, i primi nemici dell’arte
Da secoli, probabilmente da millenni, le
opere d’arte vengono sottratte a musei e
privati, per poi essere ritrovate anni dopo
nelle ville di qualche ricco signore o, nel
peggiore dei casi, rimangono smarrite per
sempre. Ci sono alcuni casi di furti di dipinti
che restano un mistero anche per i più
grandi detective e si presentano come
imprese davvero folli.
Alcune storie sono quasi divertenti è il caso
del famoso furto della
Gioconda da parte di
Vincenzo Peruggia. Siamo a
Parigi il 20 agosto del 1911.
All’epoca Peruggia lavorava
per un’impresa che si
occupava delle cornici delle
opere esposte al Louvre, e
quella sera decise di
intrufolarsi in un armadio del
museo. La mattina dopo uscì
dalla porta principale con la
Gioconda nascosta sotto il
cappotto e senza destare
alcun sospetto. Solo due
giorni dopo dei turisti si
accorsero della sparizione del dipinto e
cominciarono le indagini. Tra i sospettati
c’erano anche Picasso e Apollinaire, diversi
mesi dopo, però, Peruggia fu riconosciuto
colpevole e arrestato; il quadro, che era nel
suo appartamento fu quindi riportato al
Louvre. La domanda che sorge ora
spontanea è: “Perché rubare la Gioconda, se
la si tiene nel proprio appartamento?”. La
risposta del ladro fu semplice: per
patriottismo. Peruggia non sopportava l’idea
di vedere il dipinto di Leonardo nella
capitale francese e voleva riportarlo in
Toscana, nella patria di Leonardo.
Non tutti i furti d’arte però hanno un lieto
fine: uno tra i più famosi e tristi della storia
è quello che ha visto scomparire da Boston,
nel 1990, 13 opere della collezione Isabella
Steward Gardner. Tra queste c’era anche il
“Concerto a Tre” di Vermeer. Per risolvere
il caso intervennero FBI e CIA e il museo
privato della collezionista, da parte sua,
offrì un’altissima ricompensa
per la restituzione del
quadro, ma purtroppo
nessuno dei 13 dipinti è stato
finora ritrovato.
Sono centinaia i quadri che
ogni giorno vengono rubati;
questo accade perché i
dipinti sono più semplici da
nascondere rispetto ad una
scultura o altri tipi di opere
d’arte. I ladri non hanno
difficoltà a celarli, a meno
che non siano sottrazioni
particolari, come, per
esempio, il tentato furto della
“Rain Girl” di Banksy a Londra...Rubare un
pezzo di muratura non è qualcosa che possa
passare inosservato, e infatti gli artefici del
misfatto furono subito identificati e il furto
sventato. La sicurezza nei musei si è alzata
negli ultimi anni, proprio per prevenire la
scomparsa di capolavori artistici ma restano,
comunque, da trovare migliaia di quadri,
nascosti in tutto il mondo da anni e che
circolano ancora oggi nel mercato nero.
Olivia Carbone, III A Cla
44