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La Pesca Mosca e Spinning Febbraio-Marzo 2022

La Pesca Mosca e Spinning Febbraio-Marzo 2022. Preview with Summary, News, four articles' beginning, next issue Contest adv. «La Pesca Mosca e Spinning» is the leading Italian magazine about fly fishing and lure fishing. Published two-monthly since 1997, it concerns techniques, tackles and itineraries in texts and photos of some of the most important fishing specialists.

La Pesca Mosca e Spinning Febbraio-Marzo 2022. Preview with Summary, News, four articles' beginning, next issue Contest adv. «La Pesca Mosca e Spinning» is the leading Italian magazine about fly fishing and lure fishing. Published two-monthly since 1997, it concerns techniques, tackles and itineraries in texts and photos of some of the most important fishing specialists.

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FEBBRAIO-MARZO 2022 € 6,90

Poste Italiane SpA – Spedizione in abbonamento postale – AUT/CENTRO/1291/04.2021 Periodico ROC - anno XXII, n. 29 - Febbraio-Marzo 2022

Con tre aghi

Flash Flies Project

Il controllo del loop

Tube fly ‘Senza paura’

Torrente, marzo [10 pp.]

Fly Tying Experience 2021

Obiettivo leccia

Fantasmi in foce

Trout Area: spoon

Apertura sull’Adige

Shad 4” per il lucioperca

Il Taro a Piane di Carniglia


I l m o n d o d e l l o S p i n n i n g

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s e g u i c i s u



Direttore responsabile

Eugenio Ortali

FOTO DI SIMONE FERRI

12

FLY TYING EXPERIENCE 2021

a cura della redazione

Uno dei principali poli di attrazione per il settore

mosca dell’edizione 2021 del Pescare

Show di Vicenza è stato il Fly Tying Experience,

ai cui tavoli i numerosi costruttori hanno

intrattenuto il pubblico con le loro creazioni e i

loro consigli.

26

APERTURA SULL’ADIGE

del Team Esosi

Quest’anno i tre componenti del Team Esosi

faranno l’apertura sull’Adige, nella zona C del -

l’A.P.D.V., nel tratto dal confine col Veneto alla

diga di Ala. Qualcuno andrà all’alba, qualcuno

più tardi, con esche solo in parti coincidenti. Ecco

un’anteprima delle loro strategie di pesca.

redazione@lapescamoscaespinning.it

www.lapescamoscaespinning.it

www.facebook.com/MoscaeSpinning

http://twitter.com/lapescaMeS

www.flickr.com/photos/moscaespinning

www.youtube.com/user/MoscaeSpinning

Hanno collaborato a questo numero

Moreno Bartoli, Mauro Borselli,

Giacomo Capresi, Guglielmo Ciregia,

Renzo Della Valle, Fabio Federighi,

Loris Ferrari, Fabio Franchini,

Massimo Ginanneschi, Pierangelo Grillo,

Davide Lugato, Massimo Magliocco,

Ivano Mongatti, Giorgio Montagna,

Paolo Pinzauti, Armando Quazzo,

Federico Renzi, Marco Sammicheli,

Team Esosi

ZONA FRANCA EDITRICE SRL

sede legale:

Via P. Colagrande 1, 67100 L’Aquila

abbonamenti@lapescamoscaespinning.it

tel. 06/42.90.38.54

16

SPOON

di Fabio Franchini

Nascita ed evoluzione del Trout Area sono legate

alla famiglia degli spoon. In questo articolo,

dopo averne esaminato le caratteristiche,

se ne spiega l’utilizzo nelle tre fasi classiche

di una competizione. Con il punto di vista

di tre noti garisti.

32

CON TRE AGHI

di Pierangelo Grillo

Colpito dal montaggio parachute di alcune mosche

di Angelo Rosorani e dopo avergliele viste

costruire a un Trofeo Bisenzio, l’autore ha cercato

di trovare un suo modo per realizzarle, facendo

ricorso a uno strumento particolare e usando

hackle miscelate di gallo pardo e capriolo.

Pubbliche relazioni e pubblicità

Renzo Della Valle, Giorgio Montagna

renzo.dellavalle@gmail.com, jomontagna@tiscalinet.it

Pubblicazione periodica

Disponibile anche in versione digitale

su www.ezpress.it

Tutti i diritti riservati

LA PESCA MOSCA E SPINNING

ZONA FRANCA EDITRICE srl

Iscrizione ROC n. 26695 del 22.9.2016

Registrazione presso il Tribunale di Roma

n. 225 del 29.9.2014

Direttore editoriale

Giulio Fascetti

Stampa: Tuccillo Arti Grafiche, Afragola

Distribuzione: Pieroni Distribuzione srl

Via Carlo Cazzaniga 19, 20132 Milano

22

IL CONTROLLO DEL LOOP

di Massimo Magliocco

«Si può definire un buon loop quello che unisce

due porzioni di coda – quella superiore e

quella inferiore – in modo parallelo, cercando di

realizzare il disegno più stretto possibile. Tutto

ciò ha come risultato la velocità e la precisione».

Gli errori, le loro cause, le soluzioni.

36

OBIETTIVO LECCIA.

FRA DESERTO E OCEANO

di Giacomo Capresi e Guglielmo Ciregia

Alla perenne ricerca di qualche luogo ove insidiare

grosse lecce, Giacomo e Guglielmo sono

approdati sulle sponde del Marocco, sulla costa

atlantica del Sahara occidentale, nella zona di

Dakhla, dove si trovano esemplari fantastici.

2 • MOSCA e SPINNING • 1/2022


40

TUBE FLY SENZA PAURA

di Armando Quazzo

L’autore propone uno streamer di dimensioni

ridotte che ha dimostrato di essere efficace

con le trote più diffidenti dei fiumi glaciali delle

Alpi. Molto facile e rapido da costruire, elimina

la paura di agganciarlo sul fondo, consentendo

di usarlo nella maniera più audace...

54

IL TARO A PIANE DI CARNIGLIA

di Giorgio Montagna

Noto soprattutto per le cheppie, il Taro riserva

molti altri motivi di interesse. Nel suo tratto

alto, si trova una zona torrentizia nella quale

è possibile insidiare belle trote fario e vaironi.

Giorgio dà indicazioni sia per il periodo

dell’apertura che per quello successivo.

RUBRICHE

4 NOTIZIE

74 SHOW ROOM

80 MERCATINO

44

FANTASMI IN FOCE

di Davide Lugato

La ricerca della spigola nel magico ambiente

della foce costituisce uno dei tipi di pesca più

gratificanti. L’autore spiega le caratteristiche

proprie di questo ambiente e chiarisce il ruolo

delle ‘interruzioni’. Si parla anche approfonditamente

di attrezzature e di artificiali specifici.

50

FLASH FLIES PROJECT

di Mauro Borselli

Mauro racconta la genesi e l’evoluzione del

progetto che lo ha portato, insieme all’azienda

produttrice del materiale, a creare le sue Flash

Flies, ideali per il luccio, il lucioperca, l’hucho, il

siluro e altri pesci d’acqua dolce, ma anche per

barracuda, tarpon e blue shark.

58

TORRENTE, MARZO

di Ivano Mongatti

La nuova serie dedicata alle ‘situazioni di pesca’

è inaugurata dal torrente appenninico nel periodo

di marzo. Al racconto delle esperienze di

Ivano e delle mosche che impiega, fanno riscontro

le visioni degli altri costruttori della rivista e

le versioni dei concorrenti del contest.

68

SHAD DA 4” PER IL LUCIOPERCA

di Paolo Pinzauti

Lo shad presentato nell’articolo, essendo destinato

al perca, utilizza una miscela siliconica più

dura rispetto a quella tradizionale. Ha poi la coda

suddivisa in dieci segmenti e finisce con il

paddle inclinato all’esterno. Magra come previsto

la risposta dei lettori...

FLY TYING CONTEST

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1/2022 • MOSCA e SPINNING • 3


fish factsa cura di Marco Sammicheli

ancora su pesca ricreativa e pesca commerciale

DESERTIFICAZIONE

DELLA FASCIA COSTIERA

È cosa nota che i pescatori ricreativi e quelli commerciali si lanciano accuse

reciproche per il degrado della pesca. In genere le accuse sono tutte

fondate, anche se non lo sono sempre e dovunque. I commerciali fanno distinzione

tra diversi approcci alla pesca ricreativa, ma quello che interessa

loro è il prelievo, ovvero la concorrenza per le risorse. Dove si stima un

rapporto di 1 a 10 nell’estrazione di risorse ittiche tra ricreativo e commerciale,

sembra che quel dieci per cento di pescato non destinato alla filiera

sia un’enormità. Ovviamente alla base di tutto questo c’è la concezione

alla rovescia di una prelazione dello sfruttamento commerciale sul diritto

naturale individuale, tanto che con il novanta per cento di sbarchi gli

sembra anche di starci stretti. Certo il diritto naturale individuale decade

se il pescato non commerciale viene venduto o se si infrangono i regolamenti

e proprio qui sta il punto, visto che la cosa accade spesso, dal che è

evidente che i commerciali di ragioni un po’ ne hanno. E un po’ ne hanno

anche riguardo alla filastrocca secondo la quale la pesca ricreativa non incide

sulle risorse; bisogna infatti vedere quali risorse, pescate come e dove,

e considerare lo sforzo realmente applicato da un certo numero di fruitori

in una determinata zona di pesca. Tutto vero, se non che i commerciali

che ce lo fanno notare evitano di aggiungere all’equazione la loro parte,

quella ad esempio delle reti onnipresenti davanti alle foci o della circuizione,

sulle ricciole imbrancate, delle ricciolette e delle leccette da un palmo

nella cassette di polistirolo, delle orate in frega e così via. In un recente

articolo pubblicato su pesceinrete.com a firma S. Ragonese – Stiamo facendo

il deserto nella fascia costiera italiana e l’abbiamo chiamato ‘Pesca

ricreativa’ – una lunga disamina prende particolarmente in considerazione

la pesca subacquea e la zona grigia del commercio illegale di pesci ‘non

commerciali’. Per noi è abbastanza facile capire come la prospettiva di un

pescatore commerciale possa essere parziale e condizionata, come del resto

sicuramente un po’ lo sarà anche la nostra, ma alla fine, se non fosse

per lo scaricabarile, ci sarebbe molto da condividere, a partire proprio dalla

concezione stessa della pesca ricreativa.

Ad esempio, si potrebbero fare delle distinzioni per applicare gestioni

specifiche e separate che tengano conto del tipo di pesca, e su questa

base realizzare una pianificazione spaziale della gestione, che in pratica

significa fare distinzioni a seconda degli ambienti, delle tecniche e dello

stato delle risorse nei diversi contesti. Subacquea e attrezzi passivi sono

i migliori esempi. La parola importante che identifica la pesca non

commerciale è comunque ‘ricreativa’, con la quale sembra che ci venga

dato un diritto culturale a divertirci con i pesci, quando invece il senso

vero dell’accesso non commerciale alle risorse della pesca, non restituito

dalla definizione, è che ci viene riconosciuto il diritto naturale di accesso

(regolamentato) alle risorse ittiche per il proprio consumo alimentare.

La differenza è netta perché, se anche il motore delle uscite di pesca

può essere il solo divertimento, la prelazione delle risorse pubbliche

della pesca è e deve restare pubblica per tutti i cittadini, certamente

entro determinati limiti di regolamento e con tutte le belle e solite finalità

che tutti vogliono perseguire.

L’allarme sulla desertificazione della fascia costiera è certamente condivisibile,

anche se in netto ritardo rispetto a quanto viene denunciato ormai

da decenni da almeno una parte dei pescatori ricreativi. D’altra parte,

non ci si può nascondere che negli stessi decenni un’altra parte degli

stessi pescatori ricreativi ha contribuito in modo significativo all’impoverimento

di vari stock ittici costieri. Sembra evidente che non possa

essere accaduto per il prelievo legale da parte dei pescatori con la lenza.

Potrà forse esserlo stato per la pesca subacquea in certi contesti

ambientali, ma il grosso è più che verosimilmente attribuibile alla pesca

illegale, al commercio illegale, alla cultura del portare a casa tutto quello

che può essere catturato, indipendentemente dalla tecnica di pesca; e

in mare sappiamo che quando gira bene è un attimo infrangere i regolamenti

e pochissimo di più per danneggiare le risorse. Anzi le risorse le si

può facilmente danneggiare anche stando nelle norme, ad esempio prelevando

legalmente fino a 5 kg di spigole di 25 cm, come permesso da

regolamento. Una cosa che ci dovrebbero spiegare i commerciali, quindi,

è perché non sostengono la necessità di modificare i regolamenti, le misure

minime e i limiti di carniere.

Per fare sintesi, ci dovrebbe essere chiaro che i commerciali, oltre ad

avere torto marcio, hanno anche un bel po’ di ragione dalla loro parte. La

cosa giusta sarebbe sfruttare questa ragione per fare qualche distinzione

e per sostenere un impegno comune per la gestione delle risorse

della fascia costiera. È probabile che chi ci legge qui sia un caso particolare,

perché va in foce a mosca o a spinning, rilascia (speriamo) i pesci,

rilascia quelli piccoli, rilascia i grandi riproduttori, rilascia quello che non

sta nel carniere giornaliero. Èd è da sperare che per i commerciali questo

faccia la differenza rispetto a chi sbarca e vende illegalmente. Viceversa,

però, lì sulla foce, i commerciali devono tenere le reti lontano, ma

proprio molto lontano, al largo, altrimenti ci stanno prendendo in giro.

Nel concreto, sembra sempre che la pesca commerciale chieda senza

contraddittorio, da fuori e autoritariamente, una regolamentazione più

restrittiva per la pesca ricreativa e giustamente la pesca ricreativa reagisce

in modo negativo. Allo stesso tempo, anche la pesca ricreativa

chiede una revisione dei regolamenti e anche lei in senso restrittivo, caso

nel quale la pesca commerciale neanche considera la possibilità di

cercare una posizione comune sostenibile di fronte al gestore pubblico.

È da dubitare che a breve ci siano progressi in questo senso, se non

eventualmente qualche inutile tavolo tecnico alternativamente con addetti

che si guardano in cagnesco o che si adulano ipocritamente col

coltello dietro alla schiena.

ripartenza della campagna contro gli sbarramenti idrici

WORLD FISH MIGRATION DAY 2022

Stiamo assistendo a una forte accelerazione sui temi della tutela ambientale

e di questo risentono le diverse campagne di sensibilizzazione

e di coinvolgimento nei più diversi contesti. Tra quelli di maggiore importanza

per la pesca c’è la restituzione della continuità ai corpi idrici

con la rimozione di dighe e sbarramenti che hanno effetti devastanti

non solo sula fauna ittica migratoria, ma su tutto l’ecosistema dei bacini

idrici. In Italia, nonostante qualche esempio virtuoso, molto inchiostro

versato e numerose dichiarazioni di intenti, in un gran numero di bacini

esiste ancora un numero incalcolabile di briglie e sbarramenti, quasi

sempre obsoleti e pericolosi oltre che dannosi, di cui nessuno si occupa.

In molti casi vige la regola del muro di gomma su qualsiasi proposta di

intervento per non innescare una serie di problemi e incombenze, che

gli uffici competenti evitano accuratamente, diventando in questo modo

corresponsabili del degrado ambientale che dovrebbero contribuire

ad eliminare. I pescatori ricreativi finiscono nel nostro contesto per essere

i primi e spesso gli unici a sostenere iniziative per restituire continuità

ai corpi idrici, forse perché sono loro a vedere davvero il problema

e a capirne l’importanza, che va ben oltre i benefici per la pesca.

Dopo i problemi organizzativi del periodo pandemico 2020-21, si programma

un ritorno in gran forma dell’iniziativa internazionale della Giornata

Mondiale della Migrazione dei Pesci (World Fish Migration Day -

WFMD) in coordinamento con Dam Removal Europe (Rimozione delle dighe

in Europa - damremoval.eu) che sta espandendo a livello continentale

la consapevolezza sul problema e la promozione di un numero sempre

maggiore di interventi di rimozione di sbarramenti. Il 21 maggio 2022 si

celebra una Giornata Mondiale della Migrazione dei Pesci davvero speciale,

con la nuova campagna «Break Free» per la riapertura dei fiumi e il

recupero della popolazioni di pesci migratori. In supporto alla Giornata è

stata anche organizzata una petizione globale in cui tutte le organizzazioni

sono incoraggiate a sostenere l’iniziativa con la loro firma. Associazioni,

club, gruppi di pescatori e singoli cittadini: tutti sono invitati a registrare

un evento nel nuovo sito WFMD worldfishmigrationday.com, facendo

rete con le numerose altre iniziative in tutti i continenti. La speranza

è che, seppure a rilento rispetto a quello che sta accadendo in molti

paesi europei, anche in Italia cresca la sensibilità e possano iniziare e

moltiplicarsi le iniziative per la rimozione delle barriere che impediscono

alla nostra rete idrica di svolgere la sua funzione ecologica, vitale per il

territorio e per tutti i servizi ecosistemici.

4 • MOSCA e SPINNING • 1/2022


notizie

differito al week-end del 1° maggio il salone veronese

EOS SHOW 2022

Considerata l’ondata dei contagi delle ultime settimane e la situazione

generale, l’organizzazione dell’European Outdoor Show – la manifestazione

di riferimento in Italia per la caccia, il tiro sportivo, l’outdoor, la pesca

e la nautica – ha disposto il differimento della manifestazione al

weekend del 1° maggio. È stata una decisione necessaria per la sicurezza

sanitaria di visitatori ed espositori. Appena 75 giorni di attesa per la

nuova data, da sabato 30 aprile a lunedì 2 maggio, concordata con il Consorzio

degli armaioli italiani (patrocinatore della manifestazione) e con le

principali aziende espositrici del comparto Caccia e Pesca. L’obiettivo del

rinvio è quello di garantire un’adeguata presenza di tutto il pubblico e di

tutti gli operatori specializzati, senza le limitazioni oggi previste. Il tutto

grazie ai protocolli di prevenzione validati dal CTS e continuamente aggiornati

e in ottemperanza con quanto previsto dal ‘Protocollo Covid 19’

della associazione di categoria AEFI (Associazione esposizioni e fiere italiane),

per garantire a tutti i partecipanti la massima sicurezza.

Veronafiere, che ha ripreso la propria attività in presenza e nella massima

sicurezza già da giugno 2021, con la special edition di Motor Bike

Expo, ha già modificato il proprio calendario in accordo con le filiere produttive

e in linea con le scelte adottate anche dagli altri principali organizzatori

fieristici europei di fronte all’aumento dei contagi a livello globale.

Veronafiere attua varie misure per prevenire il coronavirus secondo

il protocollo Safetybusiness: un sistema che ha dimostrato la propria

validità anche in occasione di rassegne consumer di grande pubblico,

come l’ultima edizione di Fieracavalli. L’organizzazione di EOS sta lavorando

alacremente affinché il salone risponda alle aspettative di tutti

nel miglior modo possibile e che finalmente il settore e gli appassionati

si possano incontrare in tutta tranquillità, senza patemi né limitazioni di

alcun tipo, anche se un po’ più tardi del previsto 12-14 febbraio. Nel

frattempo, per tenere ‘in caldo’ l’interesse comprensibilmente montante

dei visitatori e degli appassionati di caccia e pesca, il sito www.eosshow.com

continuerà a fornire anteprime e aggiornamenti.

EOS ospiterà anche il Fly Tying Show, grande manifestazione di costruzione

mosca organizzata da Fabio Federighi e Federico Renzi, che

ha già avuto conferma della partecipazione di Luca Barosselli, Emiliano

Bartolini, Giampiero Bartolini, Gianluca Capizzi, Alessandro Casiglia,

Marco Clari, Emmanuel Crosa, Stelio Di Manno, Branko Gasparin, Andrea

Gasparini, Fabio Gasperoni, Matteo Ghizzo, Manuela Lello, Andrea Nuti,

Andrea Pegorin, Enrico Puglisi, Dimitri Repele, Stefano Ticchiati, Bane

Todorovic, Eros Tommasi, Hans van Klinken, Loris Zecchinello. Altri prestigiosi

nomi sono in arrivo.

Organizzazione: E.O.S. S.r.l., Via Misurina 4, 35035 Mestrino (PD), tel.

049/9004444.

tre interviste realizzate da Alvaro Masseini

LA REINTRODUZIONE DELLA TROTA

MEDITERRANEA NELLA VALNERINA

Le nuove direttive europee in merito alla preservazione e alla reintroduzione

delle specie autoctone in ogni ambito del vivente, recepite con

decreti legislativi anche dal nostro paese, hanno prodotto una vera rivoluzione

nel modo di fare cui siamo stati abituati fino ad oggi. Nel caso

specifico delle acque e nella nicchia delle acque da salmonidi, da molti

anni si è proceduto all’immissione massiccia di due specie di trote: quel-


la scomparsa di Aldo Morellato

CIAO ALDO

la che chiamavamo la fario europea di ceppo atlantico e la trota iridea,

un pesce originario delle Montagne Rocciose (USA) che cresce velocemente,

ha una voracità maggiore delle trote europee e normalmente

non si riproduce nelle nostre acque. A seguito dell’aumento crescente

della domanda di trote, dovuto sia alla pesca sportiva in tutti i suoi ambiti

(dai no kill al garismo) e a quella per il mercato ittico, lungo l’asta di

moltissimi fiumi sono nati centinaia di allevamenti intensivi per rispondere

a queste richieste, contribuendo in tal modo a un ulteriore peggioramento

della qualità delle acque. Oggi, alla luce delle nuove direttive,

tutto questo mondo dovrebbe, nella migliore delle ipotesi, quantomeno

ridursi di molto, perché nel fiume dovrebbero andarci solo trote di specie

mediterranea, dopo, beninteso, essere state di nuovo individuate,

mappate geneticamente, riprodotte ecc. Ciò ha come conseguenza immediata

la fine dei classici ripopolamenti rituali e la seppur momentanea

diminuzione drastica di pesci nei fiumi, perché i tempi per rintracciare

i superstiti di trota nativa e creare un numero di riproduttori significativo

per poter iniziare di nuovo le immissioni con la nuova specie non

sono certo brevi. A questo proposito anche le abitudini dei pescatori,

compresi quelli a mosca, dovranno cambiare: non più abbuffate di catture,

ma lunghe passeggiate in fiumi e torrenti non avendo più la predazione

come fine, bensì il volteggio elegante della lenza, l’osservazione

naturalistica, una buona ossigenazione e la perdita di un po’ di sovrappeso...

Se poi, alla fine, qualche trota (piccola per ora) salirà sulla nostra

mosca sarà tutto di guadagnato.

Saremo capaci di tutto questo? Il condizionale è d’obbligo, visto che il

nostro è il paese delle deroghe, delle proroghe e via di seguito, ma intanto

alcune Regioni hanno iniziato il progetto e non da ora. Una di

queste è la Regione Umbria che, una fra le prime nel 2016, ha recepito

il DPR e messo mano ai lavori. Il fiume da salmonidi più importante della

Regione è il Nera, che ha anche un’altra particolarità: da molto tempo,

seppur in modo intermittente, è gestito da un’associazione ambientalista:

Lega Ambiente. Per cercare di avere un quadro di come

stanno procedendo i lavori, per avere le idee più chiare sullo stato

dell’arte in Valnerina e capire quale potrebbe essere il futuro prossimo

del mondo della pesca, in particolare a mosca, abbiamo intervistato (in

presenza, nel novembre 2021) tre persone che da un punto di vista diverso

conoscono bene e da molto tempo il fiume avendolo frequentato

nella veste di pescatore a mosca e guida di pesca (Luca Castellani),

di ittiologo responsabile per molti anni del Centro Ittiogenico regionale

di Borgo Cerreto (Mauro Natali) e di ecologista e pescatore a mosca

che rappresenta Lega Ambiente dentro il progetto di gestione del fiume

che si pone all’interno del programma più vasto di reintroduzione

della trota mediterranea (Marco Pippi). I tre testi (visionati, corretti e

autorizzati dagli intervistati) sono visibili on line sul nostro sito e su

quello di Pipam, affinché i pescatori possano farsi un’opinione propria

ed essere informati e partecipi di ciò che potranno aspettarsi nelle

prossime stagioni. (Alvaro Masseini)

È mancato ai suoi cari e agli amici

tutti Aldo Morellato, genuina

scorza di milanese, da sempre ligure

acquisito. Ne ricordiamo in

particolare la grande simpatia,

che gli ha portato molti amici e la

sua cordialità, che ha alimentato

la collaborazione e la coesione

all’interno della redazione di PI-

PAM. Sempre disponibile, misurato,

dai modi gentili, un gran galantuomo.

Fin dai suoi inizi ha ‘lavorato’

senza protagonismi nella redazione di PIPAM, trasformando il sito

nella memoria storica della pesca a mosca in Italia. Indimenticabili,

gustose e molto ironiche le sue vignette e le animazioni nel forum, che

strappavano sempre un sorriso al lettore. Adesso siamo un po’ più soli,

ma il ricordo dell’amico rimane vivissimo. Caro Aldo, sarai sempre presente

nei nostri cuori! (Andrea Cuccaro)

numerosi gli eventi e le attività promosse dalla FIPSAS

PESCARE SHOW 2021

Si è chiusa domenica 28 novembre la 22ª edizione di Pescare Show, il Salone

di Italian Exhibition Group che ha ospitato nel quartiere fieristico di

Vicenza la community di appassionati nella prima occasione di incontro

del settore dopo quasi due anni di stop forzato. L’edizione 2021 di Pescare

Show ha visto l’alternarsi di dimostrazioni e prove pratiche di lancio

e di costruzione di esche artificiali, mini-corsi gratuiti per i principianti

e per i pescatori più giovani, tutorial tecnici con i campioni e gli ambassador

dei marchi espositori, ma anche dibattiti e convegni con focus su temi

importanti per il settore alieutico: dalla carta ittica regionale alla legge

sulla pesca sportiva in mare, dalle strategie per contrastare il bracconaggio

ittico alla problematica delle immissioni di specie alloctone.

L’impegno verso la sostenibilità e la pulizia dei mari è stato riassunto

nei progetti presentati nell’area speciale #PescarePlasticFree, mentre

le ultime innovazioni tecnologiche del settore sono state protagoniste

dell’area Innovation Ideas, tra elettronica, cleantech, green mobility,

economia del mare, nanotecnologie, nuovi materiali e processi industriali.

Gli eventi sono stati organizzati in collaborazione con aziende,

associazioni, scuole di pesca, con il partner della manifestazione, FI-

PSAS, e con la Regione Veneto. «A Pescare Show FIPSAS è riuscita a

raggiungere con soddisfazione gli obiettivi di coinvolgimento prefissati»

commenta il presidente Ugo Claudio Matteoli. «Da un lato con un’importante

attività convegnistica sui temi più decisivi per il settore, dall’altro

con le attività sportive, come le presentazioni dei calendari e le

premiazioni dei campionati, e con i progetti esperienziali e didattici che

hanno saputo coinvolgere anche il pubblico più giovane.»

«La manifestazione Pescare Show è stata un’occasione importante per

l’intero settore della pesca sportiva, nonché per la Regione Veneto, che

ha dimostrato la sua vicinanza a un settore rilevante per l’indotto che

genera: in Veneto, infatti, sono circa 70mila i pescatori sportivi. Il mondo

della pesca e la Regione anche quest’anno hanno fatto lavoro di

squadra, portando in fiera importanti tematiche, come la Carta Ittica regionale

e pratiche che hanno come obiettivo la salvaguardia ambientale»

ha sottolineato l’Assessore Regionale alla Pesca Cristiano Corazzari,

relatore al convegno sulla Carta Ittica Regionale.

«Particolarmente lieta di aver visitato per la prima volta Pescare Show,

dove ho incontrato il mondo della pesca sportiva per il quale ci sarà sicuramente

il mio impegno in ambito europeo, laddove necessario» è la

sintesi del commento dell’Europarlamentare On. Rosanna Conte, presente

in fiera assieme al Consigliere Regionale Giuseppe Pan e all’On.

Senatore Simone Bossi, quest’ultimo intervenuto al convegno FIPSAS


Il marchio Okuma è

distribuito in Italia da:

Normark Italia srl

info@normarkitalia.it


notizie

a cura dello Spinning Club Italia • www.spinningclubitalia.it

sul bracconaggio ittico. Il Salone dedicato alla pesca sportiva e alla nautica

da diporto di IEG fissa in calendario l’appuntamento della prossima

edizione a novembre 2022, sempre nel quartiere fieristico di Vicenza.

il programma della primavera 2022

PESCA CLUB ALTO MUTINO CARPEGNA

Pubblichiamo di seguito il programma per la prossima primavera predisposto

dal Pesca Club Alto Mutino Carpegna.

1. Incontri di pesca nel lago e nel torrente

Domenica 16 gennaio: La tecnica dello spinning in lago, con Rodolfo

Mancinelli e Valerio Medici [Laghi dell’Airone, Lunano-PU]

Domenica 20 febbraio: La pesca a mosca in lago: tecniche e strategie,

con Goffredo Taddei [Laghi dell’Airone, Lunano-PU]

Domenica 13 marzo: Loch style: la pesca a mosca in lago, con Marco

Gentili [Laghi dell’Airone, Lunano-PU]

Sabato 9 aprile: La magia della pesca a mosca, con Enrico Tiberi [Torrente

Mutino]

2. Serate di costruzione [in streaming]: gli artificiali per la pesca a

mosca nel lago e nel torrente

Venerdì 28 gennaio: Le mosche per il torrente, con Alfeo Busilacchio e

Angelo Rosorani

Venerdì 25 febbraio: Le mosche di Walter, con Walter Luzi

Sabato 12 marzo: Le mie mosche per il lago, con Marco Gentili

Mercoledì 20 aprile: Mosche da nord a sud, con Andrea Malzanini

3. Passeggiate ed escursioni: i luoghi del Parco del Sasso Simone

e Simoncello

Domenica 1° maggio: tradizionale ‘Passeggiata sul Mutino’ [Carpegna, PU]

4. Corsi a distanza per il rilascio della licenza di pesca in acque interne

a cura del PCAM-Carpegna

Per iscrizioni e informazioni: 339/2995655 (Presidente), 338/3124496

(Segretario) o sulla pagina Facebook. Il calendario delle serate di costruzione

Autunno 2022 verrà pubblicato a settembre. I link per lo streaming

e i programmi dettagliati degli eventi saranno resi noti attraverso

Facebook e Whatsapp. Il calendario è suscettibile di variazioni.

le novità per il bimestre

PESCA (SKY CANALE 236)

A partire da giovedì 10 febbraio alle ore 22.00 Pesca (Sky canale 236)

presenta A pesca con Walter 8. Walter Ferraro torna con l’ottava edizione

della sua conosciutissima serie: uscite di pesca in mare alla ricerca

dei più begli spot del bacino del Mediterraneo. Spaziando fra tecniche e

prede diverse, ci svelerà i trucchi di traina, drifting e bolentino andando

alla ricerca di alcuni fra i più bei predatori che si possano incontrare nelle

nostre acque. In ogni episodio, come nella tradizione della serie, tante

immagini mozzafiato corredate da spiegazioni e illustrazioni sempre utili

anche per i pescatori più esperti.

Domenica 6 febbraio alle ore 21.00 inizia Close Up 5 - Nuovi Episodi. Si

tratta della seconda parte della stagione 5 per il programma condotto

da Antonio Varcasia con la collaborazione del professor Marco Casu. Come

sempre il programma approfondisce la conoscenza della biologia e

dell’ecologia dei pesci: in questi nuovi episodi il protagonista supremo

sarà il tonno rosso. Varcasia e Casu, coadiuvati da esperti, scrittori e antropologi,

indagheranno l’anatomia, la migrazione, la riproduzione e anche

il rapporto che l’uomo ha con questo straordinario pesce, che da secoli

accompagna la nostra cultura alimentare.

Martedì 15 febbraio alle ore 22.00, infine, è la volta di Passione artificiale

2022. È arrivata alla diciassettesima stagione la serie in cui Matteo De

Falco accompagna lo spettatore in giro per l’Italia alla ricerca degli spot

migliori per praticare la pesca con gli artificiali. Pesca a mosca, spinning,

pesca alla traina: scopriamo anche quest’anno quali sono gli approcci più

efficaci per insidiare i predatori negli spot italiani più belli. A condividere

l’esperienza con De Falco ci saranno durante gli episodi alcuni tra i pescatori

più esperti della nostra penisola, una vera miniera di informazioni e

segreti per affrontare le diverse tecniche di pesca con gli artificiali.

le varie attività del 2021

UNA LENTA RIPRESA

NELLA CONTINUITÀ

Così potremmo definire le attività sociali di Spinning Club Italia nel corso

del 2021. Da un lato infatti le manifestazioni e i raduni di pesca sono

potuti riprendere solo negli ultimi mesi dell’anno, complice l’attenuarsi

dell’epidemia Covid, ma dall’altro sono proseguite per l’intero periodo e

senza interruzioni tutte le attività indirizzate alla maggiore tutela degli

ecosistemi acquatici. Nel dettaglio: nei giorni 25 e 26 settembre si è tenuta

la prevista manifestazione celebrativa del quarantennale di fondazione

del Club, rimandata lo scorso anno. È stato così possibile godere

della perfetta organizzazione della sede di Arezzo coordinata da Lorenzo

Lombardi e Francesco Pratesi, usufruendo di una prima giornata di

pesca dal piede sul lago di Montedoglio (obiettivo il luccio) e sul tratto

no kill di Città di Castello nell’alto Tevere umbro (cavedani e trote), seguita

da una cena sociale nel magnifico contesto della cittadina di Monte

San Savino e una seconda giornata di pesca al lago del Calcione (bass

e luccio) affrontata da belly boat e da barca. Il 24 ottobre si è svolta una

manifestazione di streetfishing sul Naviglio Pavese estesa al tratto cittadino

del Ticino, organizzata dalla sede di Pavia e il 7 novembre un raduno

al luccio tenuto dalla sede di Lodi. La sede di Firenze ha organizzato,

in collaborazione con la locale sezione Fipsas, due corsi di avviamento

allo spinning per bambini nei giorni 5 giugno e 12 dicembre. Stanno

infine pian piano riprendendo le varie attività di molte sedi locali come i

ritrovi serali e le uscite di pesca conviviali.

Per quel che riguarda le attività di salvaguardia, grazie al coordinamento

dell’amico Passarella, responsabile SCI della regione Veneto, e al volontariato

dei soci delle diverse sedi locali, sono stati realizzati tre progetti

di ripopolamento dei corsi di pianura regionali con luccio, persico reale e

tinca, approvati nel corso dei lavori della Consulta Regionale della Pesca

«Tavolo Blu». Un analogo lavoro è stato posto in essere dalla società

‘sorella’ Lanciatori del Polesine in provincia di Rovigo. In Lombardia, grazie

alle sedi di Lodi, Cremona e Bergamo, sul fiume Adda è proseguito il

lavoro dello storico Progetto Marmorata che si è esteso alle acque del

tratto terminale del fiume Brembo, lavoro che fa perno sull’incubatoio di

Merlino gestito da SCI in collaborazione col Consorzio Irrigazioni Cremonesi

e il coordinamento dell’amico Maurizio Lozzi. È inoltre proseguito

l’affiancato progetto di recupero del popolamento di luccio di ceppo italiano,

con la produzione di oltre 100.000 avannotti da riproduttori certificati

geneticamente dalla Fondazione Stach di San Michele all’Adige.

Sta infine muovendo i primi passi un analogo progetto sostenuto dalla

sede di Pavia coordinata da Matteo Malinverni. In Piemonte si è ottenuta

la presenza di una rappresentanza nella Consulta Regionale per la Pesca

e in quella della Città Metropolitana di Torino. Prosegue poi la collaborazione

con le altre associazioni di pesca nel contrasto ai danni ambientali

su fiumi e torrenti (svasi di dighe, captazioni idriche, inquinamenti

ecc.) e l’introduzione di tutele (tratto no kill sul torrente Gesso da

parte della sede di Cuneo, recuperi ittici della sede di Vercelli ecc.). È stato

mantenuto il sostegno degli sponsor Normark Italia (marchi Rapala,

Blue Fox ecc.) ed Extra Fishing Gear (Flumen, Hoil ecc.) e le convenzioni

rinvenibili sul sito www.spinningclubitalia.it, anch’esso sottoposto a restyling.

Sono state rilanciate le attività delle pagine sociali Facebook e

Instagram a cui si invita a inviare contributi e immagini. È stata poi sviluppata

una collaborazione con l’associazione Street Fishing Italia (SFI)

che trova riscontro anche in alcune dirette web che saranno programmando

a breve. È proseguita la collaborazione con WWF Italia, portando

a termine, insieme alla Federazione

Italiana Canoa e

Kayak, la Campagna «LiberiAmo

i Fiumi» contro gli

sbarramenti che ne interrompono

la continuità, ostacolandone

la vita biologica,

anche grazie all’opera di

censimento delle interruzioni

tramite la app Barrier


Tracker, opera che invitiamo a proseguire nel tempo (basta una foto per

inserire nuove informazioni nel data base).

Ancora un anno, dunque, che vede come sempre impegnato il Club nella

condivisione della comune passione per la pesca, senza però saltare

l’impegno – nella misura del voluto e del possibile – indirizzato alla conservazione

e al miglioramento delle acque nazionali. Ci si augura quindi

che tutti i soci vogliano rinnovare ancora una volta l’iscrizione a Spinning

Club Italia e magari convincere un amico a fare altrettanto.

il 7 novembre nella sede di Lodi

RADUNO AL LUCCIO

Domenica 7 novembre si è tenuto il tradizionale raduno al luccio della sede

SCI di Lodi. Il luccio è da sempre un pesce simbolo del territorio lodigiano,

ricco non solo di fiumi ma di molte acque di risorgiva, ambienti di

acqua pura molto vocati a ospitare la specie. Anche qui, però, al pari di

tanti altri ecosistemi, negli ultimi lustri si è assistito a una forte rarefazione

degli esocidi, fatto documentato anche dal progressivo ridursi delle

catture e delle taglie nel corso di questo evento ricorrente negli anni. La

gradita attuale novità è consistita in un’inversione di tendenza, col ritorno

a catture nettamente più numerose rispetto al recente passato, sia

pure di dimensioni contenute, segno degli effetti positivi dell’opera di recupero

della specie posta in essere tramite l’attività dell’incubatoio SCI di

Merlino. Si è trattato di esemplari dai 40 ai 65 cm, segnale comunque di

una iniziale ripresa che fa ben sperare per il futuro. Complimenti quindi ai

soci Dario Giovanetti, Stefano Deligios e Francesco Barba che con le loro

catture hanno occupato il podio della manifestazione.

sul torrente Gesso in provincia di Cuneo

NO KILL A MARMORATA E IBRIDI

Grazie all’intervento e al contributo delle associazioni Spinning Club Italia,

Langhe e Roero Fly Club, Legambiente, ATAAI e ANLC, è stato proposto

e istituito un tratto no kill a trota marmorata e ibridi in provincia

di Cuneo con lo scopo di tutelare la residua presenza di questa importante

specie endemica in un tratto del torrente Gesso storicamente

soggetto a fortissimo prelievo piscatorio e danneggiato da passati

eventi alluvionali che hanno contribuito ad incrementare la minaccia alla

sopravvivenza della popolazione ittica presente. Nel fine settimana

alcuni volontari della sede SCI di Cuneo, e delle altre associazioni, hanno

provveduto alla palinatura del tratto, una importantissima attività di

collaborazione e sinergia tra associazioni con lo scopo comune di contribuire

alla salvaguardia delle meravigliose popolazioni ittiche endemiche

del nostro territorio.

1/2022 • MOSCA e SPINNING • 9


notizie

Ricapitoliamo le principali novità comparse

su PIPAM negli ultimi periodi, invitandovi a

leggere gli approfondimenti e novità direttamente

online sul sito www.pipam.it. Se

volete partecipare alla nostra comunità nativa

non dovete far altro che iscrivervi al

FORUM e partecipare attivamente alle discussioni.

Ma PIPAM è anche altro... troverete

articoli di tecnica, di flytying, recensioni,

test, filmati, ... fatti da pescatori a mosca

per i pescatori a mosca e con il quarto di secolo

online ormai nel mirino crediamo che di

materiale ce ne sia per molto e per tutti i

gusti. Siamo presenti anche su vari social

come Facebook (https://www.facebook.com

/groups/41688482011), Vimeo (https://

www.youtube.com/user/wwwpipam/videos)

e Instagram (https://www.instagram.com/

pipam.it) per cui, anche in questo caso, l’invito

è quello di iscrivervi e partecipare numerosi!

FLY FISHING MAGAZINE

I lucci di Rugen

a cura di Valerio Santagostino (Balboa)

Una piccola isola (che poi tanto piccola non lo

è neppure), che emerge dal nulla, tra vento e

silenzio, un mare senza onde, delle camminate

in wading verso una striscia di alberi o

sabbia, fitti canneti lungo le rive, stormi di

uccelli in continuo passaggio… Questa è Rugen,

nel Nord della Germania, un tempo appartenente

alla famigerata DDR, gettata nel

Baltico, tra Danimarca, Polonia e Svezia. Si

pesca in una natura aspra, dura, ma di grande

fascino e di una bellezza irreale.

Della Patagonia e altri sogni

a cura della redazione

Siamo felici di poter comunicare che abbiamo

intrapreso una collaborazione con Alvaro

Masseini che porterà alla pubblicazione,

su PIPAM, di alcuni dei suoi libri. I libri sono

in formato .pdf, gratuiti, leggibili e scaricabili

con un click.

May Fly di Guido Scala

a cura della redazione

Materiali utilizzati

addome + code: piuma di gallina faraona +

resina UV gialla

torace + hackles: pelo di lepre + peli di marmotta

+ cdc

ali: 2 piume di germano

testa: filo di montaggio

Dressing by Guido Scala

Profilo costruttori: Marco Naldi

a cura di Andrea Cuccaro (WM)

Mi chiamo Marco Naldi, sono nato e abito

nella provincia di Bologna. La pesca ha sempre

fatto parte della mia vita fin dall’infanzia

ma da ormai dodici anni pratico esclusivamente

la pesca a mosca. Mi piace costruire

un po’ di tutto, dalle mosche secche alle

sommerse, dalle ninfe agli streamer e il mio

montaggio preferito è quello in asola, ispirandomi

ai grandi costruttori che prima di

me hanno inventato e collaudato questo

metodo di costruzione. Amo pescare a mosca

secca e in particolar modo prediligo la

pesca a vista nei chalk stream. Pratico il no

kill e non ricerco più la quantità ma la qualità

nelle mie catture. Riuscire a ingannare una

trota con un mio artificiale mi dà una sensazione

incredibile. Nel 2020 ho partecipato a

vari contest della rivista «La Pesca Mosca e

Spinning», aggiudicandomi due primi posti e

altri piazzamenti a podio. Quest’anno inoltre

ho raggiunto la settima posizione allo Slovenian

Open Fly Tyng Championship e mi sono

classificato al primo posto alla gara di costruzione

del Grayling Trophy disputato in

Austria. Nel periodo invernale, approfittando

della chiusura della pesca in fiume, mi dedico

al rod making, ovvero la costruzione di

canne in bamboo, con le quali amo trascorrere

piacevoli momenti di pesca.

Le interviste

Reintroduzione della trota mediterranea

nelle acque del fiume Nera

a cura di Alvaro Masseini

Pubblichiamo una serie di interviste dedicate

alla «Reintroduzione della trota mediterranea

nelle acque del fiume Nera», curate

da Alvaro Masseini, per fare un po’ di chiarezza

su cosa è successo e sta succedendo

sul Nera. Le pubblichiamo anche per far capire

quale sarà il futuro delle acque italiane,

vista l’attuale legislatura (direttiva Habitat

92/43 CEE - DPR n. 357/1997 stabilente il

divieto d’immissione, in ambienti naturali, di

specie altoctone). Introduzione. Le nuove

direttive europee recepite con decreti legislativi

anche dal nostro paese, in merito alla

preservazione e reintroduzione delle specie

autoctone in ogni ambito del vivente ...

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I THREAD PIÙ SEGUITI

I CERCHI PIÙ INTERESSANTI

Materiali che fanno la differenza

della Consulta Provinciale Pesca, ha emanato

il decreto di divieto di trattenere le marmorate

sul Po e sul Basso Pellice. Ora speriamo

di riuscire a fare altrettanto nelle altre

provincie limitrofe!

Pulizia Vivarelli

thread aperto da Valerio Santagostino (Balboa)

Un po’ fiaccato da Moderna, mi sono dedicato

alla pulizia dei Vivarelli. Di sicuro non metterò

mai più dentro agli ingranaggi del grasso...

Scelta streamer luccio

thread aperto da vibesman

Ciao ragazzi, ho fatto vari cappotti quest’anno

ma non mollo! Volevo chiedervi qual

è il vostro approccio nella scelta dello streamer.

Gli anni scorsi avevo un solo modello

colore chartreuse con cui ho fatto varie catture:

lo streamer era piombato e usato con

coda dalla punta intermedia e running line

galleggiante, tanto che ero arrivato al punto

di costruirmi sempre lo stesso. Quest’anno

però nemmeno un attacco!

Volevo dunque virare su colori più scuri. Voi

come vi regolate nella scelta colore dimensione

e profondità?

a cura di Antonio Napolitano (Flyaenne)

Sto iniziando a costruire streamer per la

prossima stagione di pesca al luccio; ovviamente

la scelta dei modelli si basa sugli artificiali

che hanno reso maggiormente e i

materiali con i quali sono stati realizzati.

Era ora!

a cura di Beppe Saglia (Beppe S.)

La città metropolitana di Torino, su spinta

Ragionamenti

a cura di Angelo Piller (Angelo)

Se in Nuova Zelanda ragionassero come in

Italia... non avrebbero più una sola trota! Ma

i neozelandesi non sono stupidi. Trovo quest’illusoria

ricerca italiana di una fantomatica

razza ‘pura’ un’assurdità, spiegabile solo

con tanta ignoranza e con probabili interessi

nascosti. Rimango dell’idea che sia mille

volte meglio un’iridea nata e cresciuta nei

nostri fiumi, piuttosto che cento marmorate

immesse.

...il graphene ai massimi livelli

Ghibli 7’6” #3 by Massimo Magliocco

info 335 6482202 • www.casadellapesca.com


SPOON

FABIO FRANCHINI [fabio.franchini.176@gmail.com]

La nascita e l’evoluzione del Trout area sono legate

a una famiglia di artificiali che rappresenta

un vero e proprio marchio di fabbrica di

questa pesca e che insieme al catch and release

integrale e al concetto di ultralight fonda

uno dei dogmi del Trout area: gli spoon. Si

tratta di piccolissimi ondulanti, molto semplici

nella costruzione e nel nuoto quanto tecnici e complessi

nello studio, nella comprensione e nell’applicazione sul campo.

Esistono spoon di peso e forma molto diversi, da quelli da

più di 3 g fino ai piccolissimi microspoon dal peso esiguo di

0,5 g, modelli con foglie differenti, da quelle ampie a quelle

strette, allungate o arrotondate, e con colori che possono andare

dai più sgargianti a quelli più naturali possibili. Per capire

quale spoon è meglio scegliere in un determinato momento,

occorre mettere sulla carta i punti a favore di questo artificiale

in relazione a forma, movimento in acqua, peso e impatto

sia visivo che di vibrazione, che scateneranno nelle trote

l’istinto predatorio o territoriale.

caratteristiche degli spoon

Il movimento dello spoon è un movimento ondulante-oscillatorio

che prende il termine tecnico di wobblig; a seconda della

conformazione strutturale dell’ondulante, tale oscillazione

è più o meno pronunciata; in relazione a fattori quali il rapporto

peso/superfice della foglia, gli angoli e le concavità più

o meno pronunciate e la posizione dell’occhiello rispetto al

punto di massima ondulazione, si hanno esche caratterizzate

da un’oscillazione rapida e frenetica oppure da un nuoto lento

e armonioso molto semplice. Basta sapere che in linea di

massima, estremamente teorica, le trote più attive e propense

ad attaccare gli artificiali ricercano movimenti con wobblig

accentuati e veloci, mentre invece prediligono movimenti

lenti e sinuosi quelle in fasi di apatia, quando un movimento

frenetico e repentino le disturberebbe.

Il peso gioca un ruolo e una variabile molto importante sul

nuoto dell’artificiale: più lo spoon è pesante, maggiore sarà il

16 • MOSCA e SPINNING • 1/2022


nostro recupero per mantenere un determinato assetto in acqua,

mentre in caso di spoon leggeri necessiteremo di recuperi

più lenti per ottenere un determinato assetto di pesca.

Sempre in linea estremamente teorica, si può affermare che

più il pesce è attivo e propenso ad attaccare gli artificiali, più

il recupero potrà essere rapido, mentre in caso di apatia un

recupero più lento permetterà di mantenere maggiormente la

strike zone e renderà la ‘preda’ più semplice da inseguire per

le nostre amiche trote.

Il connubio tra forma e peso rende ogni ondulante diverso e

propenso a un utilizzo rispetto a un altro. Gli ondulanti allungati

sono spesso caratterizzati da affondamenti abbastanza

lenti, che li porta a essere indicati per pesche lente e di superficie,

mentre gli spoon molto compatti hanno caratteristiche

di nuoto e di affondamento opposte, rendendoli indicati per

la pesca a contatto con il fondale. Le foglie più ampie a parità

di peso tenderanno ad affondare in maniera più lenta, mentre

si potrà utilizzare un ondulante più leggero ma più compatto

per avere lo stesso risultato, ottenendo effetti in pesca sempre

nuovi e diversi. Purtroppo non esistono regole semplici (non

vorrei addentrarmi in leggi fisiche da ingegneri…) che possano

dare un valore tecnico di quanto e come un artificiale

oscilla in acqua: occorre provare e testare sul campo come

nuota un determinato spoon per poterlo scegliere a seconda

del contesto utilizzato.

Stesse considerazioni vanno fatte in relazione alla colorazione

dell’ondulante, raggruppando i colori degli spoon in tre

grandi categorie.

Colori brillanti e fluorescenti. Sono i colori più forti e facili

da vedere, estremamente di fantasia, quelli più indicati in situazione

di pesce molto frenetico e di scarsa visibilità dovuta

all’acqua e alla luce; sono di solito i primi che vengono scelti e

che si utilizzano in maniera abbastanza continuativa. Il capostipite

di questa famiglia è il connubio tra arancione fluorescente

e oro, un vero e proprio must scelto dalla maggior parte

degli agonisti come esca di partenza nelle competizioni.

Colori pastello. Chiamati anche ‘intermedi’ degli agonisti,

sono colori dall’impatto visivo meno forte ma che mantengono

comunque una marcata fantasia e un senso di artificioso.

II connubio di diverse tinte di colori pastello associate spesso

a bianco o nero, i toni di rosa, azzurro, senape e tanti varianti

meno accese di quelle citate in precedenza possono essere

un’arma da utilizzare a 360° in situazioni di pesce parzialmente

attivo ma disturbato dai colori forti, in situazioni di

scarsa luminosità in contesti di acqua molto pulita o comunque

in tutti quei casi nei quali occorre uno stimolo di colore

che non sia né troppo forte né troppo leggero.

Colori naturali. Sono sfumature semplici di toni naturali come

il verde o il marrone, associati a venature grigie o antracite:

vanno spesso a richiamare le condizioni del fondale o della

natura che circonda il lago. Sono estremamente utili per stimolare

tutti i pesci che conoscono benissimo gli spoon e non

si fanno fregare da tutto quello che ha anche una minima parvenza

di artificiale. Nelle competizioni sono utilizzati molto

spesso nelle fasi di ricerca e quando i pesci sono stati martellati

ormai da diverso tempo da esche di ogni forma e colore.

Prendiamo ora l’esempio di una normalissima sessione di pesca

primaverile o autunnale in un contesto standard, con un

buon quantitativo di pesce stanziale e pesce fresco di nuova

immissione, e vediamo passo dopo passo quale dovrebbe essere

il comportamento delle trote e quale stimolo di vibrazione

e movimento è più indicato nell’arco della giornata.

fase 1: pesce fresco

Il mattino e i giorni di riapertura di un Pond dopo un evento

o un periodo di chiusura sono quelli più divertenti e quelli nei

quali questa fase risulta più corposa e ricca di catture; il tutto

viene maggiormente accentuato dalla presenza o meno di pesce

di nuova immissione che non ha mai visto nuotare uno

spoon. Le prime domande da fare saranno quindi le seguenti:

Da quanto tempo nessuno sta pescando in questo lago? C’è

immissione di pesce nuovo? Quanto ne viene immesso? Una

volta raccolte le informazioni, potremo avere un’indicazione

teorica del quantitativo di pesce che tecnicamente viene chiamato

‘fresco’ e impostare il setup di pesca proprio su questo

dato, scegliendo un ondulante di peso abbastanza sostenuto.

In genere si utilizzano esche che vanno da 2 fino a 3 g, associati

a colorazioni molto sgargianti come il citato arancio/

oro, per ottenere il massimo della reazione di tutto quel pesce

1/2022 • MOSCA e SPINNING • 17


CON TRE AGHI

PIERANGELO GRILLO [pgrillop56@gmail.com]

Spesso mi metto al morsetto con l’intenzione di

trovare soluzioni nuove, aggiungendo o togliendo,

oppure cambiando i vari materiali delle

mie imitazioni. Certo è che nessuno inventa

nulla, ma al massimo modifica quello che ha visto

o sperimentato, come certo è che la verifica

in pesca rimane il test finale, quello senza appello:

la mosca funziona, galleggia, si posa in maniera adeguata

in acqua… La prova culminante, poi, è sempre quella

della cattura.

Pescando prevalentemente a mosca secca, e frequentando per

lo più i torrenti alpini, la realizzazione dei miei artificiali è basata

soprattutto sulla visibilità e sulla galleggiabilità, caratteristiche

che le mosche ‘da caccia’ devono possedere al fine di

una buona performance in pesca. Il metodo di montaggio più

indicato per ottenere mosche adatte a questi ambienti è a

mio avviso il parachute, nel quale la superficie di appoggio

della mosca sulla tensione superficiale è più esteso e nel quale

si ha la possibilità di mettere al di sopra dell’amo alcuni i materiali

che permettono di seguire visivamente meglio la mosca.

Negli anni Ottanta ebbi l’opportunità di avere tra le mani

alcune mosche costruite da Angelo Rosorani, che personalmente

ritengo uno dei migliori costruttori italiani, e ne rimasi

stupefatto. Quelle mosche, oltre ad avere le caratteristiche

ideali per la pesca in torrente, avevano un pregio ancora maggiore:

erano molto resistenti. Erano realizzate con le hackle di

gallo montate in asola, mentre il supporto di avvolgimento

era rappresentato da un mazzetto di peli prelevati dalla coda

di vitello, il che rendeva la mosca alquanto visibile e allo stesso

tempo molto galleggiante.

32 • MOSCA e SPINNING • 1/2022


May Fly

• amo: Tiemco 200R n. 12/10

• filo di montaggio: 8/0

• filo per asola: Power Tread 50 den

• code: alcune fibre di gallo pardo e fibre di coda di fagiano

• corpo: microflos 140 den Textreme colore light Brown

• anellatura: Body Fly Textreme Brown

• torace: polipropilene marrone

• ali: due punte di hackle di gallina grizly e due piume di c.d.c.

• hackle: capriolo, mallard yellow, gallo pardo tinto giallo montate in

asola

EPEoRus

• amo: Tiemco 100sP n. 12/10

• filo di montaggio: 8/0

• filo per asola: Power Tread 50 den

• code: alcune fibre di gallo pardo

• corpo: microflos 140 Den Textreme colore Brown

• anellatura: Body Fly Textreme colore Brown

• torace: polipropilene marrone

• ali: due punte di piume di cdc colore naturale

• hackle: capriolo e fibre di gallo rossiccio montate in asola

Nota. In entrambe le imitazioni, appena costruito il corpo inserire

una strisciolina di polipropilene per dividere le ali.

1/2022 • MOSCA e SPINNING • 33


TECNICA SPINNING MARE

OBIETTIVO

LECCIA

fra deserto e oceano

GIACOMO CAPRESI [giacomocapresi2@gmail.com] e GUGLIELMO CIREGIA [guglielmociregia@gmail.com]

La leccia amia incarna il sogno di ogni spinner

costiero: predatore del sottocosta per eccellenza,

è un pesce ‘preistorico’ dotato di una forza

e di una resistenza incredibili, il carangide più

imponente del Mediterraneo insieme alla ricciola.

Sulle nostre coste è possibile insidiare

lecce di grossa taglia solo con le giuste condizioni:

si tratta di catture difficili, spesso rare, tanto che ci si

può ritenere fortunati se si riescono ad avvistare due o tre lecce

in caccia durante tutte le proprie pescate nel corso di un

anno, anche perché gli esemplari di taglia maggiore prediligo-

no uno stile di caccia solitario. La ricerca della leccia ci ha così

portato a scoprire un posto nel quale le cose sono diverse. Sulle

sponde del Marocco, nella costa atlantica del Sahara occidentale,

poco più a sud delle isole Canarie, si trova una zona

desertica che costituisce una regione autonoma, popolata per

lo più da beduini e nomadi, che ha per capoluogo la città di

Dakhla. Qui, dove l’arido deserto del Sahara incontra l’oceano

Atlantico, una lingua di sabbia spazzata dagli alisei ospita uno

degli spot di pesca alla leccia più incredibili del pianeta, non

molto noto ai pescatori ma ben conosciuto dai kitesurfer di

tutto il mondo, dato che la striscia di terra crea una grande

36 • MOSCA e SPINNING • 1/2022


baia lunga circa 30 km completamente riparata dalle onde dell’oceano

ma non dal forte e costante vento proveniente da

nord. Nelle giornate meno proficue non è difficile incappare in

questa zona in due o tre attacchi di grosse lecce, spesso con

conseguente allamata, mentre nei giorni migliori è facile avvistare

questi pesci in caccia e avere opportunità di allamarne

più di tre o quattro in poche ore. La pesca si svolge prevalentemente

in top water, ma funzionano molto bene anche grosse

stickbait; l’importante è che gli artificiali permettano di raggiungere

lunghe distanze, in quanto le grosse lecce stazionano

fuori dallo scalino, che si trova a circa 150 metri da riva.

Arrivati sullo spot ci si trova davanti uno spettacolo mozzafiato:

il Sahara incontra l’oceano in un quadro di rara bellezza,

nel quale la danza del vento alza la fine sabbia e la trasporta

in mare insieme ai suoi nutrienti. Abituati alla pesca

della leccia sulle coste italiane si è spaesati dinanzi a spiagge

chilometriche apparentemente tutte uguali. Nonostante l’incredibile

numero di lecce presenti, tuttavia, non è scontato

allamarne una. Trovandosi in un contesto molto diverso dal

Mediterraneo, è fondamentale tenere in considerazione fattori

meteomarini decisivi per la riuscita della pescata. Nel nostro

viaggio abbiamo riscontrato l’attività più accentuata delle

grosse lecce nelle prime tre ore circa di risalita della marea,

quando la grande massa d’acqua proveniente dall’oceano en-

Una bella leccia catturata con il ProQ 145 colore

JCK, a destra: un’altra bella cattura, questa

volta con il Mommotti 190 colore GLWR.

1/2022 • MOSCA e SPINNING • 37


TECNICA MOSCA

FLASH FLIES

PROJECT

Piero Ometto con un bel luccio catturato in un fiume veneto con una Flash Fly color oro.

MAURO BORSELLI [borselli.mauro@gmail.com]

In questo articolo vorrei proporvi la storia del progetto

Flash Flies per la creazione di streamer flashanti,

che all’interno delle creazioni degli ultimi anni mi ha

coinvolto in modo particolare per più aspetti. Si tratta

di un progetto nato nel 2016-17 in collaborazione

con l’italiana Textreme, in base alla consapevolezza

che rapportarsi con un’azienda di fama consolidata

per un costruttore significa essere in grado di progredire nello

studio e nella progettazione di materiali finalizzati alla pesca

dotati di caratteristiche strutturali inedite, sia per volume e

movimento, sia per resistenza, elemento questo troppo spesso

sottovalutato nel fly fishing. Nell’arco degli ultimi trent’anni ho

collaborato con diverse società del settore, notando che se da

un lato erano tecnicamente capaci di realizzare o commercializzare

materiali interessanti, dall’altro erano carenti nel campo

d’impiego cui gli stessi dovevano essere indirizzati, lasciando

ai vari pro staff e pro team il compito di trovare un’idonea

collocazione di costruzione e, soprattutto, di pesca. Con Textreme,

invece, abbiamo agito in modo opposto, in quanto vi è

stata un’intensa attività preliminare di progettazione e sviluppo

alla quale è seguita una fase produttiva in senso stretto, per

apportare le modifiche tecniche che, di volta in volta, risultavano

indispensabili per raggiungere il target richiesto e che erano

possibili da realizzare solo con macchinari industriali che permettessero

di assemblare un’enorme quantità di filamenti in

pochissimo spazio e con la massima precisione.

50 • MOSCA e SPINNING • 1/2022


Ho cominciato a lavorare su un materiale

che all’epoca veniva già prodotto

da questa azienda, una frangia-gonnellino

dotato di filamenti perlacei lunghi

5-7 cm, realizzando diversi streamer

che avevo denominato TX Predator

Flies, che si erano dimostrati incredibilmente

performanti in fase di lancio e

molto vitali in acqua, tanto da permettermi

di registrare parecchie catture di

lucci. Si trattava di imitazioni di bait fish

piuttosto compatte, di taglia media

e della lunghezza di 20 cm circa, che

rendevano bene nei canali di media

portata, ma risultavano troppo piccole

e poco appariscenti nei fiumi e nei laghi

del piano, ove occorrevano artificiali

di 28-30 cm che permettessero di battere

più acqua possibile in blind cast,

risultando ben visibili e percepibili dagli

esocidi di mole, anche nel tentativo

di fare una congrua selezione. Nel momento

in cui ho aumentato le dimensioni

delle TX Predator Flies, tuttavia, sono incorso in una serie

di limitazioni determinate dalle caratteristiche tecniche di

quel primo materiale, che cominciò a risultare più pesante,

non semplice da gestire in fase di recupero e rilancio, finendo

poi per impastarsi facilmente, aggrovigliandosi attorno alla

curvatura dell’amo, col risultato di formare nodi difficili da districare.

Esistevano comunque palesi positività che mi indussero

a proseguire nel progetto, in quanto l’artificiale, nonostante

tali criticità, era comunque in grado di registrare numerose

catture di lucci sia in Italia che all’estero, risultando

estremamente mobile e resistente.

Creare un materiale con caratteriste inedite non è facile, soprattutto

in un mondo, come quello del fly tying nel quale, a

torto, si pensa che sia stato già inventato tutto. In questo caso,

con Textreme, dovevamo progettare ex novo la struttura di

quel gonnellino eliminandone difetti e limiti tecnici e cercando

di produrne uno capace di rispecchiare i parametri che mi ero

prefisso in termini di riflettenza flashante, densità, aerodinamica,

idrodinamica, pulsazione e resistenza.

Trattandosi di materiali per la pesca

a mosca, infatti, elementi come l’attrito

in aria e l’idrodinamicità sott’acqua sono

fondamentali per rendere un grosso

streamer lanciabile alle massime distanze

con buona precisione in shooting e

anche gestibile in modo vitale a varie

velocità di recupero: più l’artificiale è

grande e voluminoso, maggiori sono gli

eventuali difetti di progettazione dei

materiali che lo compongono, i quali,

pur gestibili nelle misure ridotte, si amplificano

in quelli di mole. Vale aggiungere

che stiamo parlando di esche destinate

all’insidia di predatori muniti di

denti acuminati e taglienti come quelli

dei lucci (e non solo), per cui il requisito

della robustezza è primario nella

creazione di un materiale specifico per

big streamer, elemento spesso sottovalutato nel campo del fly

tying, nel quale in genere si focalizza l’attenzione sull’aspetto

estetico e manieristico delle imitazioni, perdendo di vista l’obiettivo

principale della successiva cattura dei pesci, capace di

danneggiare irrimediabilmente i materiali naturali e sintetici

che li compongono. Obiettivo dichiarato era anche quello di

produrre un materiale realmente flashante e riflettente e non

solo perlaceo tingibile in varie colorazioni, come di fatto avveniva

con quello che era già commercializzato dalla Textreme,

che serviva per un impiego integrativo ad altre fibre o peli di

supporto, ma non per l’uso esclusivo che ci interessava, perché

volevamo raggiungere una uniformità cromatica d’insieme che

investisse l’intera silhouette delle future Flash Flies e non solo

di una parte delle esse, come la testa o la coda ad esempio.

A tal fine il titolare della Textreme Gilberto Alberti aveva trovato

una serie di filamenti sia lineari, sia ritorti, che apparivano

idonei allo scopo, che sarebbero stati poi assemblati insieme ad

altri fili di supporto, compresi quelli olografici. Il nostro obietti-

Un altro luccio, ingannato con una Flash Fly bianca da Matteo Macchione.


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verso la punta una presa piuttosto tenace. Impugnatura ergonomica, peso 9,20 g.

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Lure: 1/16–1/4 oz (1,7–7 g)

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Action: Fast

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adatta alla tecnica del drop shot. È in grado di fronteggiare anche combattimenti impegnativi.


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Squeaky) è un buzzbait in-line innovativo studiato per l’insidia di qualsiasi tipo di predatore e in ogni

condizione. La paletta di taglia XXL conferisce massimo rendimento sin dal primo impatto con l’acqua,

la possibilità di rimanere in superficie anche con un recupero più lento e ovviamente una

grande diffusione di rumore, spruzzi e vibrazioni. L’amo snodato, tenuto in assetto da un anello

di silicone, ha due funzioni principali: facilita la ferrata e soprattutto riduce al massimo le slamature

quando il pesce scuote la testa per liberarsi dell’artificiale. La paletta scorre su un rivetto speciale in

ottone zigrinato che emette un rumore cigolante con tonalità molto attrattiva e udibile dal pesce anche a grande

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80

• MOSCA e SPINNING • 1/2022



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