Costruzioni n. 758 marzo 2022
UNA NUOVA BRAND IDENTITY PER YANMAR I NUOVI CINGOLATI CASE SERIE E Al lancio 7 nuovi escavatori in fascia di peso 13-30 t. L’idraulica intelligente CIHS fa coppia con i motori FPT ARMOFER DEMOLISCE PER ITALCEMENTI Rasa al suolo una ciminiera alta 80 metri nello stabilimento in funzione di Isola delle Femmine (PA) WALKAROUND IL GOMMATO HITACHI ZX135-7W
UNA NUOVA BRAND IDENTITY PER YANMAR
I NUOVI CINGOLATI CASE SERIE E
Al lancio 7 nuovi escavatori in fascia di peso 13-30 t. L’idraulica intelligente CIHS fa coppia con i motori FPT
ARMOFER DEMOLISCE PER ITALCEMENTI
Rasa al suolo una ciminiera alta 80 metri nello stabilimento in funzione di Isola delle Femmine (PA)
WALKAROUND IL GOMMATO HITACHI ZX135-7W
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ostruzioni
Marzo 2022
Casa editrice la fiaccola srl
1952/2022 settant’anni
UNA NUOVA
BRAND IDENTITY
PER YANMAR
I NUOVI CINGOLATI
CASE SERIE E
Al lancio 7 nuovi escavatori
in fascia di peso 13-30 t.
L’idraulica intelligente CIHS
fa coppia con i motori FPT
ARMOFER DEMOLISCE
PER ITALCEMENTI
Rasa al suolo una ciminiera
alta 80 metri nello
stabilimento in funzione
di Isola delle Femmine (PA)
WALKAROUND IL GOMMATO HITACHI ZX135-7W
9
ISSN 0010-9665
770010 966504
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ISSN: 0010 - 9665
costruzioni
rivistacostruzioni
COSTRUZIONI
COMPIE SETTANT’ANNI
Dal 1952 la nostra rivista non
si è mai arrestata nel diffondere
la cultura delle costruzioni, delle
macchine e attrezzature
da cantiere. Non siamo nati ieri...
ATTUALITÀ&PRODOTTI
6 Anni Sessanta
Ripercorriamo l’attività della nostra
rivista durante il boom economico
14 Piccolo spazio pubblicità
Inserzioni pubblicitarie d’epoca
16 In copertina
Il nuovo Yanmar ViO17-1
18 Opere strategiche per
un’Europa più verde
La sostenibilità al centro dei progetti
infrastrutturali del Vecchio Continente
24 L’atteso ritorno in pista
Il prossimo Samoter è in programma
dal 3 al 7 maggio 2023
27 Grandi prestazioni in tutta
sicurezza
Le compatte prestazioni della Jekko
JF545 V-Max a controllo remoto
28 Oltre i confini
Presentato il primo mini elettrico CASE
29 Green dealer
Marangoni al centro della sostenibilità
30 Stoccarda elettrica
Elettriche Wacker Neuson in città
31 Abbattere i CO2
Kohler Engines compatibili
con biocarburanti HVO
32 Il Re della gamma
Nuova ammiraglia da 100 t per
gli escavatori cingolati Doosan
33 Più chip
Bosch punta a produrre più microchip
MACCHINE&COMPONENTI
52 Italiani nel cuore
Lancio dei nuovi escavatori CASE
Serie E. Nel 2022 si parte con sette
nuovi modelli da 13 a 30 t
52
6
58 L’anello mancante
Volvo CE colma un vuoto in gamma
presentando gli EC530E ed EC550E
dedicato alla produzione in cava
63 Hitachi monta Leica
Sistemi di aiuto allo scavo 2D e 3D
montati in linea dalla HCME
di Amsterdam. Garanzia unica
RICICLAGGIO&DEMOLIZIONE
64 Dall’olimpo fino alla terra
Armofer e la demolizione di una
ciminiera alta 80 m dentro al sito
produttivo Italcementi di
Isola delle Femmine (PA)
64
70 Distruzioni costruttive
La tecnologia Panizzolo per
il riciclaggio di metallo da demolizioni
74 Da rifiuti a vere risorse
La gamma Simex dedicata al recupero
di materiali in cantiere
78 Bonifiche dei suoli
stato dell’arte
Diamo la parola alla Pasa Labs
CAVE&CALCESTRUZZO
82 Il buono dell’elettrico
Ultima evoluzione della CAT 988K XE
e le sorelle 966 e 972 Stage V
88 Sia primario, sia secondario
Sandvik lancia il primo frantoio mobile
ad urto Serie 3, il QI353 Stage V
92 Monitoraggio radar
La tecnologia Continental per
il monitoraggio affidabilità: della
produttività in cava
SOLLEVAMENTO&NOLEGGIO
95 20 per cento più capaci
JLG aggiorna la gamma di pantografi
introducendo gli ES2646 ed R2646
96 Pick and carry da 100 t
Sennebogen presenta una nuova
gru cingolata telescopica
100 Super leggere e american way
Manitou lancia due nuovi modelli
e punta a produrre negli Stati Uniti
102
102 Il più grande della Spagna
Le Liebherr LG 1750 protagoniste
per l’eolico in terra spagnola
104 Tra grotta azzurra
e Sentiero degli Dei
Potain e Grove in Costiera Amalfitana
TRUCK&ALLESTIMENTI
106 Lo specialONE
Le novità dell’offerta Mecedes Unimog
e uno sguardo alla stirpe porta attrezzi
106
WALKAROUND
[2] marzo 2022 Costruzioni
34
Il nuovo escavatore
gommato
Hitachi ZX135W-7
ostruzioni
Fondato nel 1952
da Giuseppe Saronni
758 3 MARZO 2022
DIRETTORE RESPONSABILE
Lucia Edvige Saronni
lsaronni@fiaccola.it
DIRETTORE EDITORIALE
Matthieu Colombo
mcolombo@fiaccola.it
COORDINAMENTO EDITORIALE
Fabrizio Parati
fparati@fiaccola.it
REDAZIONE
Mauro Armelloni, Edvige Fornara,
Emilia Longoni
costruzioni@fiaccola.it
COLLABORATORI
Damiano Diotti, Antonio Fargas,
Gianenrico Griffini (responsabile
sezione veicoli e allestimenti),
Eliana Puccio, Isabella Visentin
SEGRETERIA
Jole Campolucci
jcampolucci@fiaccola.it
segreteria@fiaccola.it
IMPAGINAZIONE
Studio Grafico Page
AMMINISTRAZIONE
Francesca Lotti flotti@fiaccola.it
Margherita Russo
amministrazione@fiaccola.it
ABBONAMENTI
Mariana Serci
abbonamenti@fiaccola.it
TRAFFICO E PUBBLICITÀ
Giovanna Thorausch
gthorausch@fiaccola.it
AGENTI
Giorgio Casotto
T 0425 34045 - cell. 348 5121572 -
info@ottoadv.it
per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto
Adige, Veneto, Emilia Romagna
(escluse Parma e Piacenza)
Mensile
LOMBARDIA/00516/02.2021CONV
Reg. Trib. Milano N. 2562 del
22/1/1952
STAMPA
Colorshade - via Colombo 7
Peschiera Borromeo (MI)
ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE
STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio
313 21/11/1985 Roc 32150
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abb. annuo Italia Euro 90,00
abb. annuo Estero Euro 200,00
una copia Euro 8,00
una copia Estero Euro 16,00
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rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici,
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Unione Costruttori Italiani
di Macchine per Cantieri Edili,
Stradali, Minerari e Affini
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Casa Editrice
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COSTRUZIONIWEB.COM
slevada@fiaccola.it
Cinzia Rosselli
crosselli@fiaccola.it
Casa editrice la fiaccola srl
Al lancio 7 nuovi escavatori
in fascia di peso 13-30t.
L’idraulica intelligente CIHS
fa coppia con i motori FPT
Rasa al suolo una ciminiera
alta 80 metri nello
stabilimento in funzione
di Isola delle Femmine (PA)
9
ISSN 0010-9665
770010 966504
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51 yanmar.com
ostruzioni
Marzo 2022
I NUOVI CINGOLATI
CASE SERIE E
1952/2022 settant’anni
WALKAROUND IL GOMMATO HITACHI ZX135-7W
UNA NUOVA
BRAND IDENTITY
PER YANMAR
ARMOFER DEMOLISCE
PER ITALCEMENTI
n In copertina il nuovo mini escavatore
Yanmar ViO17-1 girosagoma, porta
bandiera dei nuovi colori sociali. I primi
esemplari del nuovo modello Stage V,
animato dall’efficiente tre cilindri di casa
3TNV70-XBV da 10 kW di potenza netta
massima, sono già in consegna in
Italia. Grande sorpresa, per i clienti che
lo hanno ordinato nel 2021, la nuova livrea
rossa che sarà progressivamente
estesa a tutte le macchine movimento
terra della Yanmar. Il nuovo ViO17-1 si
presenta ora in allestimento standard
con un braccio di scavo più lungo che
estende il suo raggio operativo, linea
idraulica ausiliaria a controllo proporzionale
e conferma un peso di trasporto
dichiarato di soli 1.695 kg.
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Kohler . . . . . . . . . . . . . . .31
Komatsu . . . . . . . . . . . . .14
L
Leica . . . . . . . . . . . . . . . .63
Leonhard Weiss . . . . . . .30
Liebherr . . . . . . . . . . . .102
Loro e Parisini . . . . . . . . .8
M
Manitou . . . . . . . . . . . .100
Marangoni . . . . . . . . . . .29
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Palazzani . . . . . . . . . . . .15
Panizzolo . . . . . . . . . . . .70
Pasa Labs s.r.l. . . . . . . .80
Poclain . . . . . . . . . . . . . .15
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S
Sandvik . . . . . . . . . . . . . .88
Sennebogen . . . . . . . . . .97
Simex . . . . . . . . . . . . . . .74
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D'Acqua . . . . . . . . . . . . . .7
T
Telt . . . . . . . . . . . . . . . . .21
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Volvo . . . . . . . . . . . . . . .58
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[4] marzo 2022 Costruzioni
MacchinadelTempo
MacchinadelTempo
1960-1970
anni Sessanta
Crescita economica e crisi. Sono i due volti che
hanno caratterizzato gli anni Sessanta, in Italia
1960-1970
“Si verificarono mutamenti
catastrofici nel paesaggio
urbano e rurale della penisola.
(…) L'Italia urbana si ampliava disordinatamente,
senza controlli e senza
piani regolatori”. L'Italia degli anni
Sessanta ha moltissime luci e molte
ombre, perché di certo segna il triste
primato del proliferare di una edilizia
di pura speculazione. Per intenderci:
sole nel corso del 1964, nel nostro
paese si costruiscono 450mila case.
Sono anni in cui si costruisce ovunque,
in fretta e senza cura verso il territorio.
A scapito di una identità territoriale
molto spesso alterata, si consente,
se non altro, a molta gente di
accedere a veri miglioramenti del proprio
tenore di vita: già a inizio decennio,
cioè nel 1961, il problema della
casa economica per tutti è stato affrontato
e quasi risolto.
In questo scenario di radicali mutamenti,
a Verona, dal 16 al 20 gennaio
SBARCO SULLA LUNA Apollo 11
fu la missione spaziale che portò
i primi uomini sulla Luna, nel 1969.
IL 68 Movimenti di massa (lavoratori, studenti, intellettuali),
portatori di una forte carica di contestazione contro gli apparati
di potere e le loro ideologie, sorsero in tutto il mondo.
1964, si svolge la prima edizione del
Samoter, Salone Internazionale macchine
per movimento Terra, da cantiere
e per l'edilizia. Una prima edizione,
su un'area espositiva di 50.000 m 2 ,
che ha già le carte in regola per diventare
memorabile: “(...) è la prima
manifestazione che presenta il
completo panorama delle macchine
e dei materiali realizzati dall'industria
mondiale”. Già addestrata-
LA PIÙ VENDUTA
al mondo. La Barbie
è nata nel Wisconsin
nel 1960.
si a partecipare, perché presente ormai
da anni alla Fiera di Milano,
COSTRUZIONI, nel 1964,
presenzia anche alla prima
edizione del Samoter.
A quell'epoca, la rivista è ampiamente
riconoscibile e
riconosciuta, perché ormai
da dodici anni
(COSTRUZIONI nasce
nel 1952) le sue
pagine illustrano il
panorama edile
italia no e internazionale
e i differenti
settori
merceologici
delle macchine
ALLUVIONE DI FIRENZE È uno dei più gravi
eventi alluvionali accaduti in Italia. Interessò
Firenze e l’intero bacino idrografico dell’Arno.
BRIGITTE BARDOT icona
del cinema degli anni Sessanta
e dei decenni succesivi.
[6] marzo 2022 Costruzioni
Luglio - Agosto 1960
In copertina, la diga di Kariba
terminata a cui COSTRUZIONI
dedica un ampio articolo.
Settembre 1960
Costruzione della diga di Val
di Lei in Svizzera. Derrich Loro
e Parisini da 80 m di sbraccio
e 12.000 kg di portata per posa
in opera del calcestruzzo.
Ottobre 1960 Tecnici Atlas
Copco nel cantiere della
Società Condotte d’Acqua
per il Traforo del Monte Bianco.
Costruzioni marzo 2022 [7]
MacchinadelTempo
1960-1970
Gli anni Sessanta nel mondo
Un decennio di grandissimi cambiamenti planetari.
Questa è la premessa. Vediamo i fatti.
Il 4 gennaio 1960 si ha l'accordo per la nascita dell'ALES,
Associazione Europea di Libero Scambio, con l'obiettivo
di liberalizzare lo scambio dei prodotti industriali
attraverso l'abbassamento delle tariffe doganali. Sempre
il 4 gennaio (e anche in questo caso si tratta di un Premio
Nobel), muore tragicamente, a 47 anni, lo scrittore Albert
Camus, per un incidente automobilistico.
Camus era di origine algerina. E sarà proprio un'oasi del
Sahara algerino, per pura coincidenza, ad essere teatro
dell'esplosione controllata della prima bomba atomica
per appagare l'ambizione di grandeur della Francia di
Charles De Gaulle.
Da una politica muscolare a una ragionevole: per la prima
volta al mondo una donna (Sirimavo Bandaranaike)
è nominata Primo ministro. Accade il 19 marzo del 1960
nello Sri Lanka. A maggio del 1960 compare il primo laser
artigianale della storia realizzato dall'ingegnere
Theodore Harold Maiman. Nell'estate del 1960, negli
Stati Uniti, viene lanciata sul mercato la pillola anticoncezionale.
Per il cinema è l'anno di "psycho" di Alfred
Hitchcock.
A Liverpool, nel 1962, si apre la straordinaria avventura
dei Beatles. Seguirà, nel 1963, quella dei Rolling Stones.
E sempre nel 1963, il 4 aprile, l'America e il mondo sono
scossi dall'assassinio di Martin Luther King, leader dell'integrazione
nera. Due mesi più tardi, si ha l'uccisione
di John F. Kennedy.
Eventi tragici camminano paralleli a cambiamenti radicali
dei costumi. Nel 1965, per opera di Mary Quant,
nasce la minigonna. Un capo di abbigliamento che segna
indelebilmente una rivoluzione incipiente.
Compaiono, in seguito, anche gli Hippie e pure Jimi
Hendrix con la musica rock. Di lì a poco sul mercato
sbarcano i blue jeans. Rivoluzione sociale, dunque, che
si salda con novità nel campo della tecnologia e della
medicina: sul mercato approda la macchina fotografica
Polaroid, che produce immagini disponibili in modo
istantaneo, ma, soprattutto, si ha il primo trapianto di
cuore al mondo.
Nel 1966 si avvertono i primi segnali di rivolte sociali
che preparano la strada per le contestazioni del 1968,
mentre negli Stati Uniti si manifesta contro l'intervento
militare americano in Vietnam.
Il decennio si chiude, a livello internazionale, con un
evento di sconfinata portata: il 20 luglio del 1969, la navicella
spaziale statunitense Apollo 11 tocca per la prima
volta il suolo lunare. È la conquista della luna. Neil
Armstrong è il primo uomo al mondo a mettere piede
sulla superficie lunare.
da cantiere. I tempi, tuttavia, cambiano
rapidamente (ora come allora): già
nella seconda edizione del Sa moter,
dal 3 all'8 febbraio 1965, del boom edilizio
non resta che cenere e già si parla
di “crisi edilizia”. Le difficoltà interessano
sia i lavori pubblici sia l'edilizia
privata.
Di “crisi edilizia” parla il Ministero dei
LL.PP, ma l'avvertono sulla propria pelle
anche le aziende del settore. Nel
1965, COSTRUZIONI affida alcune pagine
alla voce dell'ing. Attilio Viziano
LA FIAT 128 sul merato dall’aprile
1969, con le versioni a 2 o 4 porte.
per tracciare un quadro informato della
crisi: “Improvvisa rottura dell'equilibrio
salariale, una improvvisa rottura
dei prezzi, una improvvisa rincorsa
al rincaro dei materiali e della mano
d'opera”. COSTRUZIONI, nel mentre,
prosegue la propria attività di documentare
il progresso tecnologico e
meccanico delle macchine da cantiere
e per l'edilizia. Progresso che, stra-
MANIFESTAZIONI di protesta
nel corso del Sessantotto.
ordinariamente, non pare risentire
più di tanto l'insidia della crisi dell'edilizia.
Tanto è vero che, un editoriale
del marzo 1965, si intitola “L'edizione
della speranza”, in riferimento al settore
delle macchine edili e stradali della
43esima Fiera di Mi lano, che in quegli
anni è la manifestazione fieristica
più importante. Esposti a Milano si vedono
scavatori, dozer, motorgraders
IL RADIOFONOGRAFO di Achille
e Pier Giacomo Castiglioni.
Novembre 1960
Stabilimento Oscar
Sinigaglia della
azienda Cornigliano:
costruzione del nuovo
magazzino generale.
Marzo 1962 Una parziale visione
del settore macchine edili alla Fiera
di Milano con la mostra delle della
società Loro e Parisini.
Aprile 1962 Costruzione della
Centrale elettronucleare della SENN
sul Garigliano. Impresa costruttrice
Società Italstrade di Milano.
Giugno 1962 La copertina riporta
un impianto di vaglio lavatura
e frantumazione sul fiume Taro.
[8] marzo 2022 Costruzioni
Febbraio 1962 Motocompressori
Jenbach Diesel al lavoro presso
la Metropolitana Milanese.
Luglio - agosto 1962 Copertina
con un “avanguardistico” impianto
di betonaggio.
MacchinadelTempo
1960-1970
Gli anni Sessanta in Italia
In Italia, gli anni Sessanta si aprono sulla scorta di un
Premio Nobel: il 10 dicembre del 1959, infatti, la commissione
del Nobel motiva il premio al poeta Salvatore
Quasimodo definendolo “L’alfiere di una letteratura desiderosa
non tanto di descrivere la realtà quando invece
di trasformarla in direzione morale”.
Il 1960 è l'anno della Dolce vita: il film di Federico Fellini
che fa gridare allo scandalo e apre un'epoca. In televisione
si danno le prime trasmissioni di "tribuna politica"
e le memorabili lezioni scolastiche del professor Alberto
Manzi. Il mondo dello sport registra la nascita di quella
che diverrà una storica trasmissione radiofonica: "tutto
il calcio minuto per minuto". Tra i conduttori c'è Sandro
Ciotti. Una voce, la sua, del tutto singolare e che diventerà
familiare a tutti gli sportivi italiani. E intanto, nel 1961,
mentre l'Italia compie cento anni e nascono le prime cassette
audio, le case discografiche aumentano la produzione
dei dischi in vinile e spopolano Adriano Celentano,
con "24.000 baci", e Mina, con "le mille bolle blu".
Gli inizi del decennio si aprono con i fasti di una cinematografia
che annovera, oltre a Fellini, Dino Risi con “Il
sorpasso” e Luchino Visconti, con “Il gattopardo”. La
musica, da noi, promuove Claudio Villa, Domenico
Modugno, Tony Renis e, nel 1963, Peppino di Capri con
"Let's twist again" (il twist scandalizzerà molti).
Nel 1965, ancora l'Italia cinematografica alla ribalta internazionale:
Vittorio De Sica dirige "Ieri, oggi, domani",
che vince l’oscar come miglior film in lingua straniera.
Indimenticabile.
Il 3 giugno dello stesso anno muore Papa Giovanni XXIII,
il Papa buono. Il mondo piange la scomparsa di un pontefice
che ha rappresentato un'epoca storica per la
Chiesa cattolica, un messaggero di speranza e di pace
per tutto il mondo.
Siamo a metà degli anni Sessanta: i Beatles arrivano in
Italia, con un indimenticabile concerto a Milano, al velodromo
Vigorelli, ma, soprattutto, sono gli anni in cui
si consolida la pratica, iniziata negli anni Cinquanta, dell'azione
dei nuovi miti borghesi: elettronica nel mercato
degli accessori casalinghi, la TV è ormai nelle case
di moltissimi italiani, l'automobile è ormai il mezzo di
trasporto privilegiato (la Fiat 1100 diventa il nuovo status
symbol degli Italiani), le ferie si fanno al mare, mentre
l'immagine femminile abbandona gradualmente l'etichetta
classica a favore di una maggiore libertà di
espressione. Cambiano i costumi e, con essi, cambiano
gli italiani. Tra le curiosità da segnalare il boom della
bambola Barbie. Apparsa a New York nel 1959, arriva
in Italia solo a metà degli anni Sessanta e registra un
immediato successo di vendite.
A metà anni Sessanta una tragedia colpisce Firenze:
nelle prime ore del 4 novembre del 1966, in seguito a
un'eccezionale ondata di maltempo, la città subisce uno
dei più grandi eventi alluvionali accaduti in Italia. Le acque
dell'Arno coprono la città, ma non solo. L'alluvione
interessa anche Pisa e gran parte della Toscana. E ci
sono danni anche in altre parti d'Italia, perché straripano
il Piave, il Brenta, il Livenza, il Tagliamento.
Da una tragedia nazionale a un trionfo europeo per l'Italia
calcistica: tra il 1966 e il 1967 il calcio diventa sempre
di più fenomeno di massa: sono gli anni della grande
Inter di Helenio Herrera che conquista l'Europa.
Altro anno che segnerà il secolo (non solo il decennio):
il 1968. È l'anno in cui appare, con tuta evidenza, il fenomeno
universalmente noto come “Sessantotto” (iniziato,
in realtà, con l'occupazione, nel 1964, dell'università
californiana di Berkeley). Dagli Stati Uniti
la protesta arriva in Italia, e a Milano in particolare,
nel 1966. Partita dal liceo Parini di
Milano, la contestazione si estende alle università
(prima a Trento, poi a Milano e, in seguito,
in tutta Italia). Giovani, sempre più determinati
ed agguerriti scendono in piazza,
occupano le università, scatenano una vera
e propria rivolta; è l'inizio di quella che verrà ricordata
dai posteri come "la rivoluzione culturale"
(fatta anche di Eskimo, jeans, scarpe
da ginnastica). Il Sessantotto non è stato un
fenomeno solo italiano, come noto, ma di dimensioni
mondiali. È stato, soprattutto, un momento
storico capace di creare nuovi modelli
di pensiero. Il vento dei cambiamenti investe
anche la Chiesa: il 30 novembre, dopo 1969 anni di latino,
viene celebrata la prima messa in Italiano
Nel 1969, la Fiat 125 diventa auto dell'anno, ma l'utilitaria
più venduta è la 128. Intanto, il paese è dominato
dalle lotte sindacali. Lo straordinario decennio si chiude,
in Italia, con la prima vittima degli Anni di piombo e
con una strage. Antonio Annaruma, ventiduenne originario
di Monteforte Irpino, in servizio al III reparto celere,
il 19 novembre del 1969 è colpito mortalmente da
un tubolare d'acciaio proprio durante una manifestazione
sindacale. Rimane un delitto impunito, perché non
si trova l'autore del gesto trai manifestanti. È il primo di
9 delitti che insanguineranno l'Italia dalla fine degli anni
Sessanta agli Ottanta. Il 12 dicembre 1969, cioè solo
un mese dopo l'uccisione di Annaruma, si ha, a Milano,
quella che fu considerata “la madre di tutte le stragi”: la
strage di piazza Fontana.
congiuntura economica, prosegue l'industrializzazione
del cantiere.
È in quegli anni che COSTRUZIONI documenta
i lavori condotti nei maggioe
motorscarpers, ma la macchina
maggiormente rappresentata è la pala
meccanica, cingolata o gommata, che
proprio in quegli anni sta prendendo
largamente piede nei lavori stradali,
nelle cave e negli impianti di lavorazione
degli inerti. Nella seconda metà
degli anni Sessanta, pur nella cattiva
di lavori di movimento terra. Sulle pagine
di COSTRUZIONI della seconda
metà degli anni Sessanta si parla anche,
con lungimirante approccio, delri
cantieri italiani. Sono gli anni, tra l'altro,
in cui si sta affermando il sistema
della prefabbricazione integrale. La rivista
molto ragionerà su questo tema,
anche dando conto dei contenuti di
autorevoli convegni, e anche sul mutamento
in “équipe di operatori specializzati”
della mano d'opera nei gran-
Gennaio 1963 La cementeria
di Merone con la vista dei sili
di omogeneizzazione e del camino.
Febbraio 1963 La nuova autogru Fiorentini
F 700 A, con portata di 20 ton. È presentata
nella foto con braccio da 21,35 m.
Maggio 1963 In copertina
la pala escavatrice Allis-Chalmers
con benna a scarico laterale.
Giugno 1963 La diga di Khashm El
Girba in costruzione. Impresa
costruttrice Dott. Ing. G. Torno e C.
Primo piano: centrale di betonaggio.
[10] marzo 2022 Costruzioni
Aprile 1963 Il grande arco
di ponteggi tubolari Dalmine
alla porta dell’Edilizia.
Marzo 1963 Costruzione dlla diga del Dez,
in Iran. Impresa costruttrice Impregilo.
Gli impianti di lavorazione degli inerti.
MacchinadelTempo
1960-1970
IN ANTICIPO SUI TEMPI
Sulle pagine di Costruzioni già
si parla di ricambi. Siamo nel mese
di marzo del 1965.
ESCAVATORE idraulico cingolato
OK tipo RH5 con attrezzatura
rovescio da 0,6 m 3 .
le forme di finanziamento per l'acquisto
di macchinari da parte delle imprese
e, nell'editoriale del fascicolo
di agosto 1967, dell'opportunità del
UNO SKOOPER con benna
da 2 m 3 . in lavoro nella cava
di una cementeria del nord Italia.
LA CULTURA HIPPY Movimento
di controcultura giovanile che
ha avuto inizio negli Stati Uniti
d’Ameria nel corso degli anni 60.
noleggio delle macchine da cantiere.
Come già scrivemmo: “Benedetta e decisiva
controprova, l'editoriale del 1967,
della capacità di COSTRUZIONI di percorrere
ampiamente i tempi.” Il noleggio,
infatti, nei decenni a seguire, diventerà
tema di stretta attualità e
oggetto di meticolose analisi.
Nel 1968, dopo la pausa invernale, il
mondo dei cantieri si riavvia con una
nuova edizione del SA.MO.TER.
Naturalmente, COSTRUZIONI è presente
e riflette sul fatto che «le macchine
movimento terra stanno condizionando,
anche se molti non se ne
sono ancora resi conto, la vita di ogni
giorno e l’attività non solo di chi lavora
in questo settorre, ma di tutti».
Si sostiene, in un numero della rivista
in larga parte dedicato al racconto della
fiera, che le costruzioni civili, le grandi
opere idrauliche, edili, di bonifica
«non si potrebbero oggi effettuare senza
le macchine movimento terra».
Certificando la centralità delle macchine
movimento terra si mette in evidenza
anche la loro crescente complessità:
«dai primi, rudimentali mezzi
derivati dall’allora trattore agricolo, siamo
passati in questi ultimi tempi, con
una rapidità veramente impensabile,
a mezzi perfezionatissimi, che adottano
soluzioni tecniche sempre più
IMPIANTO TRASPORTABILE
di betonaggio Loro & Parisini tipo
ITB 1400, installato presso
la darsena del Naviglio, a Milano.
SALVATORE QUASIMODO Apre
il decennio dei Sessanta regalando
un Premio Nobel all’Italia.
FOTOGRAFIE ISTANTANEE
Sul mercato approda la prima
macchina fotografica Polaroid.
In grado di produrre la stampa
immediata delle fotografie.
nuove nei motori, nelle trasmissioni
ormai automatizzate, nella generalità
dei casi, con convertitori di coppia e
comandi idraulici, nei comandi di tutte
le manovre; servoassistiti idraulicamente
o pneumaticamente, nei dispositivi
di sicurezza che ne sono il
completamento.» La riflessione si
chiude con un incisivo passaggio: «Le
macchine movimento terra sono all’avanguardia
com eprogettazione e
se ne sta finalmente comprendendo
l’importanza anche nella scuola italiana:
lo abbiamo constatato con piacere
vedendo alcuni studenti del
Politecnico di Milano approntare lavori
e tesi sulle macchine movimento
IN FIERA Lo stand di COSTRUZIONI alla 43esima Fiera di Milano. La Casa
editrice La Fiaccola presenzia da sempre alle maggiori fiere italiane e estere.
SGUARDO AL MONDO Una pagina
di un articolo di COSTRUZIONI
dedicato al recupero dei templi
di Abu Simbel, in Egitto.
terra, cosa che non si era mai fino ad
ora verificata. COSTRUZIONI, che pur
da sempre è presente e segue da vicino
le manifestazioni fieristiche in
Italia e all’estero, ha uno straordinario
sgardo critico sul proliferare del numero
di manifestazioni
(anche in
questo caso si tratta
di una visione critica lungimirante):
in un articolo dal titolo «Il paese delle
fiere» si dice: «L’Italia è il paese delle
fiere: non ce n’è altro, anche più industrializzato,
anche più ricco del nostro,
che si permetta il lusso di averne tante
come noi. Basta scorrere l’elenco
pubblicato in questi giorni da nostro
Ministero dell’Industria e commercio,
per vedere come siano oltre 150 le fiere
e mostre industriali autorizzate per
l’anno 1968».
Lo sguardo di COSTRUZIONI è sull’Ita -
lia, principalmente, ma è attento anche
alla dimensione internazionale.
Lo testimonia un editoriale del 1967,
dal titolo eloquente «L’attività all’estero
delle imprese italiane». In esso, si
riscontra un dettagliato elenco dei lavori
in giro per il mondo (che poi, in
parte, saranno raccontati dalle pagine
della rivista).
Per citare i più importanti: nel Sudan,
la diga di Roseires sul Nilo Azzurro;
in Etiopia, ad Addis Abeba, gli edifici
per il ministero delle poste e telecomunicazioni,
ma anche il primo lotto
dell’albergo Hilton; in Libia, tre importanti
lotti per il rifacimento della
litoranea libica con relative, numerose
opere d’arte; in Madagascar, lavori
stradali; in Svizzera, im portanti
impianti idroelettrici; e poi Spagna,
Austria, Argentina, India, Vene zuela
e, per finire, il Perù, con il grandioso
impianto idroelettrico sul fiume
Mantaro.
[12] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [13]
MacchinadelTempo
1950-1960 Anni Sessanta
Piccolo spazio pubblicità
Guardando al passato della
comunicazione di settore
consultando il nostro archivio
storico, abbiamo scelto di
condividere con voi alcune delle
inserzioni pubblicitarie apparse
più frequentemene su COSTRUZIONI
durante gli anni Sessanta. Sono gli
anni del boom economico italiano
e la forte spinta porta anche alla
meccanizzazione diffusa dei nostri
cantieri. Diversi i costruttori europei
LUBRIFICANTI, FRENI E FRIZIONI A sinistra due pagine
affiancate. La prima, firmata Shell, è di ispirazione
americana e richiama l’attenzione sulla qualità del grasso
per lubrificare le macchine. La seconda, che ironizza sul
“muovere la terra” con una benna, è dedicata a parti d’usura.
MOVIMENTO TERRA PALAZZANI Nei primi anni
di quella che oggi è Palazzani Industrie la produzione
dell’azienda bresciana è soprattutto movimento terra,
ma anche le gru pick and carry sono in gamma.
Poi l’innovazione, la concorrenza e il mercato hanno
fatto dei ragni cingolati Palazzani un’icona.
PERFORATRICI E CALCESTRUZZO Sono gli anni
delle grandi infrastrutture. La pubblicità Cifa mette
in prima linea i cantieri per il tunnel del Monte Bianco
dove firma la produzione e messa in opera del
calcestruzzo. A complemento elenca inoltre i grandi
cantieri in cui la tecnologia della Compagnia Italiana
Forme Acciaio ha fatto la differenza.
IL GENIO
TRICOLORE
L’Italia è stato
terreno fertile
di innovazione
e prestazioni
anche nel settore
del sollevamento.
Ma molti marchi
sono scomparsi.
INTERPELLATECI ! Con questo strillo i fratelli
Pasqualin della GUA’ di Verona presentano le loro gru
ed escavatori gommati. A destra una pagina a due
colori per promuovere la terba JCB 4.
VERSATILITÀ POCLAIN Stabilità e versatilità di
configurzione sono le armi che affila il costruttore
francese per sentenziare: tempo è denaro. Con le Poclain
farete gli stessi lavori in meno tempo.
ARTIGLIERIA
PESANTE
Le maxi autogrù
sono per definizione
tedesche e basati
su indistruttibili carri
progettati per scopi
bellici. Anche Fiat fa
i dozer, ma senza cabina!
DOZER A CONFRONTO A sinistra il tedeschissimo
Hanomag (stabilimento poi acquistato da Komatsu)
distribuito da Stegagno di Verona con in parallelo la pala
cingolata disponibile anche in versioni Combi a scarico
laterale. A destra una pubblicità 100% Caterpillar, molto
più visuale e poco scritta, in cui il protagonista assoluto
è il ripper tridente azionato da doppio cilindro.
[14] marzo 2022 Costruzioni
LUSSO E BENESSERE Nel corso degli anni Sessanta
le due ruote non sono più solo sinonimo di mobilità
a basso costo... e nelle case degli italiani arrivano
elettrodomestici che vantano qualità made in Italy.
MODA E RIVOLUZIONE SOCIALE Meno cravatta,
più libertà. Meno tailleur, gonne più corte. L’eleganza cambia
volto e i contrasti generazionali e sociali sono più forti.
A sinistra, il tennista Adriano Panatta testimonial Superga.
Costruzioni febbraio 2022 [15]
12:02 Pagina 1
9
I SN 0010-9665
7 7 0 0 1 0 9 6 6 5 0 4
0 7 5 8 >
Cover Story
www.yanmar.com
Costruzioni
n. 758 | anno LXX 3 marzo 2022
ostruzioni
Casa editrice la fiaccola srl
I NUOVI CINGOLATI
CASE SERIE E
A lancio 7 nuovi escavatori
in fascia di peso 13-30t.
L’idraulica intelligente CIHS
fa coppia con i motori FPT
WALKAROUND IL GOMMATO HITACHI ZX135-7W
Marzo 2022
1952/2022 settant’anni
UNA NUOVA
BRAND IDENTITY
PER YANMAR
ARMOFER DEMOLISCE
PER ITALCEMENTI
Rasa al suolo una ciminiera
alta 80 metri nello
stabilimento in funzione
di Isola delle Femmine (PA)
IL PRIMO
della nuova stirpe
Quale miglior testimonial dei nuovi colori sociali della
gamma Yanmar Construction se non il girosagoma
ViO17-1, uno dei miniescavatori più richiesti in Europa?
Yanmar ViO17-1
Peso operativo (trasp.) 1.830 (1.695)
Motore Yanmar Stage V 10 kW
Forza di strappo
1.612 daN
Sono già nelle mani degli italiani i primi Yanmar
ViO17-1 con motorizzazione Stage V, ossia animati
dall’efficiente tre cilindri di casa 3TNV70-XBV da 10
kW di potenza netta massima. Grande sorpresa, per i
clienti che lo hanno ordinato nel 2021, la nuova livrea rossa
che sarà progressivamente estesa a tutte le macchine
movimento terra della Yanmar.
Il nuovo ViO17-1 girosagoma si presenta ora in allestimento
standard con un braccio di scavo più lungo che
estende il suo raggio operativo, linea idraulica ausiliaria a
controllo proporzionale e conferma un peso di trasporto
dichiarato di soli 1.695 kg.
Ricetta ottimizzata
Progettato per essere una macchina veramente compatta,
il ViO17-1 ha una torretta realmente girosagoma, che
ruota all’interno della larghezza dei propri cingoli. Anche la
parte frontale del telaio superiore ruota all’interno dell’in-
gombro dei cingoli, caratteristica che accresce ulteriormente
efficienza e produttività. L’allestimento di serie prevede
il carro a larghezza variabile da 955 mm a 1.280 mm,
mentre a richiesta è ora disponibile un contrappeso aggiuntivo
di 83 kg per assicurare una stabilità eccezionale
anche in condizioni operative estreme e lavorando con attrezzature
pesanti. Con una forza di penetrazione massima
di 9,6 kN (con avambraccio corto, sempre disponibile
a richiesta), una forza di scavo benna di 16,1 kN, una forza
di trazione di 16,9 kN in prima marcia e due velocità di
traslazione (2,1 o 4,3 km/h), il nuovo ViO17-1 offre prestazioni
ai vertici della categoria. La risposta pronta, progressiva
e fluida nei movimenti contemporanei è figlia dell’esclusivo
sistema idraulico ViPPS caratterizzato da una
doppia pompa a pistoni a cilindrata variabile, una pompa
ad ingranaggi ed una per i pilotaggi. Il flusso idraulico massimo
erogato dal girosagoma giapponese è di 48,4 l/min
con una pressione massima d’esercizio di 21 MPa. Le linee
idrauliche supplementari (terza
standard e quarta opzionale)
sono dotate di comandi proporzionali
e possono utilizzare potenziometri
che ne definiscono la portata
massima.
Oltre al contrappeso supplementare
già menzionato è possibile
scegliere tra attacchi rapidi meccanici
ed idraulici, benne da scavo,
benne pulizia canali, cesoie
idrauliche e martelli demolitori, lo
rendono un mezzo di lavoro perfetto
per ogni applicazione.
83 KG DI ZAVORRA
OPZIONALE Nella foto più
grande il nuovo ViO17-1 monta
un nuovo contrappeso posteriore
a sbalzo.
[16] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [17]
Infrastrutture
OPERE STRATEGICHE
per un’Europa più verde
La sostenibilità ambientale è al centro dei progetti
delle nuove infrastrutture ferroviarie continentali.
Dal reimpiego dei materiali da scavo, al riequilibrio
del sistema modale per decongestionare le strade
a cura della redazione di
leStrade
Aeroporti Autostrade Ferrovie
LS
Infrastrutture
e ambiente:
il cantiere della
Torino-Lione
in Val di Susa.
In alto il tracciato di corridoi ferroviari TEN-T Network.
Sopra, il convoglio Connecting Europe Express
in fermata alla stazione di Torino Porta Nuova.
Una strategia politica “forte e chiara”, quella incentrata
sul Green Deal, ispirata e delineata dall’Unione
Europea e tradotta in iniziative legislative ed esecutive
dai singoli Stati membri. Un’intensa, lunga e articolata
serie di atti concreti e coerenti portati avanti dagli operatori
delle nostre infrastrutture, pensiamo per esempio alla
costituzione, restando a casa TELT, della nuova Direzione
Sviluppo Sostenibile e Sicurezza guidata dall’ingegner
Manuela Rocca.
Parlando di sostenibilità ambientale, ci troviamo, ci si perdonerà
la metafora, su un terreno più che fertile. Come è
emerso anche nel corso non solo della specifica sessione
di Vision Rail dedicata all’Ambiente (16 giugno 2021), ma anche,
trasversalmente, nelle due successive.
La cornice UE
Iniziamo dalla “cornice” politico-istituzionale in cui ci muoviamo,
ricalcando il quadro già in parte delineato dal
Coordinatore Radičová a introduzione di questo dossier.
Tra gli obiettivi comunitari al 2050, contestualmente all’abbattimento
pressoché totale delle emissioni inquinanti
(90%), rientra anche quello del raggiungimento di una
quota di trasporto ferroviario vicina al 50% dell’intera offerta
di mobilità, includendo sia i passeggeri sia le merci,
di fatto quasi il triplo rispetto a quella attuale. L’impulso decisivo
a intraprendere questo riequilibrio modale ha ragioni
sia storiche, sia contingenti. Pensiamo per esempio
all’inadeguatezza, rispetto agli attuali volumi di traffico, delle
reti stradali e autostradali contemporanee, nonché alle
esigenze di manutenzione straordinaria di tutte le tipologie
di reti, all’interno di contesti sempre più urbanizzati e
a forte domanda di buona e sana mobilità. Oppure pensiamo,
rispetto al secondo fattore, all’impatto della pandemia,
che ha portato con sé nuove crisi, ma anche nuove
opportunità. “È in questo contesto - ha detto Eddy
Liégeois, Capo Unità TEN-T Network DG MOVE - che sono
emerse tutta la fragilità dei sistemi di trasporto, nonché
la consapevolezza che una risposta concreta per sostenere
i grandi obiettivi della decarbonizzazione, della digi-
[18] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [19]
Attualità&Prodotti
Infrastrutture
Il centro visitatori della Torino-Lione a Chiomonte (TO)
dove si sperimenterà un progetto pilota
per l’uso dell’energia geotermica della galleria.
come ha ricordato Liégeois, “di migliorare sensibilmente
l’interoperabilità di tutte le ferrovie europee, ottimizzandone
l’esercizio”. Su come, proprio grazie al digitale, viaggeranno
i treni del futuro e, soprattutto, su come dall’innovazione
trarranno benefici non solo il comfort di viaggio
e gli scambi commerciali, ma anche le attività di manutenzione
e il risparmio energetico delle reti infrastrutturali,
avremo modo di parlare ancora nei passaggi successivi di
questo dossier. Non prima di aver risposto a una domanda:
perché un progetto come quello di TELT (ma potremmo
dire lo stesso del Brennero e di molti altri) è emblematico
rispetto all’approccio europeo?
La riposta va ricercata nel fatto che la Torino-Lione, con il
tunnel di base, sarà un nodo cruciale di una rete che ha
straordinari “margini di miglioramento” nel passaggio di
quote passeggeri e soprattutto merci, da gomma a ferro.
Ma anche nel fatto che si tratta di un’opera a forte vocazione
ecosostenibile, non solo nelle finalità trasportistiche,
ma anche negli aspetti progettuali e costruttivi. Sul tema
è intervenuto, tra gli altri, Wojciech Sopinski, Advisor DG
MOVE: “La Torino-Lione è dal 1994 al centro dell’agenda
europea proprio in quanto opera ecosostenibile. È un’infrastruttura
che sorge al servizio del territorio e dell’Europa,
capace di invertire l’attuale disequilibrio modale sull’asse
Italia-Francia: nel 2019, sulle circa 223 milioni di tonnella-
Monitoraggio a tutto campo, con l’ambiente come
priorità e l’innovazione come chiave d’accesso.
talizzazione e della resilienza, potesse essere data non solo
da finanziamenti di cui beneficiassero le reti nazionali, ma
anche e soprattutto da una ‘cura’ particolare per i nessi transfrontalieri,
come la Torino-Lione”.
Decarbonizzazione, digitalizzazione, resilienza. All’interno
di un corpus di politiche che da un lato punta su un nuovo
equilibrio modale e dall’altro sostiene l’intermodalità.
Ovvero: non modi di trasporto “l’uno contro l’altro”, bensì
modi di trasporto che lavorano insieme.
Un collante molto forte, in questo progetto, è proprio quello
del digitale, oggi sinonimo di innovazione. Si pensi, rimanendo
in ambito ferroviario, all’implementazione del sistema
ERTMS/ETCS (European Rail Traffic Management
System/European Train Control System), che consentirà,
Smart Land, l’Europa fatta
di reti ferroviarie e piste ciclabili
TELT, insieme al think tank Demos
Helsinki, ha realizzato a partire dalla
strategia del Green Deal europeo
un sistema di mappe che incoraggia
e abilita progetti di trasporto multimodale,
nel rispetto dell’ambiente
e a favore delle economie locali.
Il progetto Smart Land infatti riunisce
la TEN-T, le principali ferrovie nazionali
e regionali, Eurovelo - la rete
europea di piste ciclabili - ed Epaths
- la rete europea di sentieri escursionistici
di lunga percorrenza.
Queste infrastrutture di mobilità per
i passeggeri e la logistica danno forma
allo sviluppo e allo stile di vita
Rete TEN-T
Eurovelo
Smart Land:
rete TEN-T
e itinerario
ciclabile
europeo
Eurovelo.
dei territori che attraversano e tra
questi ci sono quelli alpini che costituiscono
una risorsa inestimabile,
non soltanto per i sette paesi che
li ospitano ma anche per l’intero
continente. Le “terre alte” necessitano
di particolare attenzione al fine
di prevenire tanto gli effetti dei cambiamenti
climatici quanto fenomeni
economici e sociali negativi.
Proteggere e allo stesso tempo sviluppare
le zone alpine significa attuare
soluzioni a lungo termine in
grado di sfruttare al massimo innovazioni
tecnologiche, energetiche
ed economiche, in modo da trovare
un equilibrio dinamico tra
uomo e natura. Per migliaia di anni,
le valli alpine sono state un ostacolo
e allo stesso tempo un punto di
contatto tra contesti culturali, economici
e politici diversi. Ferrovie miste
ed evolute, percorsi ciclabili e
percorsi di trekking a lunga distanza
sono i tre lati di un triangolo che,
ispirato alla migliore pratica alpina,
disegna la montagna del futuro.
Una montagna collegata, ma libera
dalla presa della logistica stradale
e del turismo stagionale che affolla
i siti per qualche settimana in inverno
o in estate per poi abbandonarli
durante il resto dell’anno.
[20] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [21]
Attualità&Prodotti
Infrastrutture
te di merci veicolate tra i due Paesi, soltanto il 7% è stato
trasportato per via ferroviaria…”. Il “tassello” della Torino-
Lione, opera verde ab origine e poi costantemente in evoluzione
green, diventa dunque fondamentale nel “puzzle”
della nuova rete europea, che è sì lineare ma anche “territoriale”,
che favorisce l’economia ma anche la tutela dell’ambiente,
sottraendo alla strada e alle città inquinamento
e rumore.
Infrastrutture senza frontiere
Il Direttore Generale di TELT Mario Virano, nella nota introduttiva
a questo dossier, ha già ricordato alcune peculiarità
dell’opera Torino-Lione. Vale la pena ritornarci in questa
sede con la lente delle parole chiave comunitarie, tra
esse profondamente interrelate, della decarbonizzazionedigitalizzazione-resilienza.
Faro di un futuro in cui il treno
veloce e silenzioso sarà in esercizio, ma anche “riflettore”
su un presente in cui si stanno già raccogliendo, dall’opera,
ottimi frutti. Passiamone in rassegna, con Virano, le
ragioni.
• Ambiente. Sono in atto circa 20 progetti binazionali in
collaborazione con università e centri di ricerca per la tutela
delle biodiversità, mentre un progetto pilota innovativo
riguarda la valorizzazione della risorsa geotermica in
funzione di un utilizzo, praticamente perenne, dell’acqua
calda presente nel sottosuolo. TELT effettua un monitoraggio
costante di ben 135 parametri ambientali.
• Territorio. I cantieri TELT non prevedono l’allestimento dei
tradizionali campi base con container. Il personale trova
invece ospitalità nel sistema ricettivo territoriale.
• Sicurezza. Zero mortalità e livello minimale di incidentalità
sono gli obiettivi dichiarati di una Missione Sicurezza (S)
che punta molto sulla formazione e sulla tecnologia, nonché
sulla più stretta collaborazione tra tutti gli attori coinvolti
nel progetto e nei cantieri, dall’engineering alle imprese.
• Cooperazione. A proposito di collaborazione e cooperazione,
TELT è un grande laboratorio a valore aggiunto anche
in quanto iniziativa bi-nazionale, capace dunque di
integrare il meglio della cultura tecnica, giuridica e amministrativa
di Italia e Francia.
Tra le buone pratiche: il primo caso europeo di una normativa
antimafia “senza frontiere” e il progetto pilota - anche
in questo caso a fortissima valenza ambientale - finalizzato
a una gestione dei materiali da scavo che sia
completamente “circolare”, considerando lo spazio operativo
TELT un unico grande cantiere, anche in questo caso
senza confini nazionali.
Se alcune tra le principali peculiarità del progetto sono
dunque state evidenziate, un ulteriore fattore, comune a
molte altre nuove infrastrutture europee, che rende quest’opera
emblematica è senz’altro quello di essere segmento
di connessione tra due città, Lione e Torino, che
incarnano perfettamente lo spirito democratico europeo,
nato dalla Storia e bisognoso di essere valorizzato non
tanto da operazioni urbanistiche - che anelino al modello-megalopoli
- quanto dalla realizzazione di infrastrut-
Futuro, un insieme di reti motore,
di mobilità dolce, pulita e interconnessa
Futuro. Ecco la parola chiave
con cui abbiamo scelto di guardare
all’intermodale declinato
in scala europea.
Un termine che, seguendo un
suggerimento di Manuela Roc -
ca, nel nostro caso può essere
declinato al plurale: “È così, abbiamo
più ‘futuri’ a cui tendere:
il 2030, innanzitutto, quando la
Torino-Lione si aprirà al mondo
commerciale integrandosi alla
nuova rete TEN-T; quindi una prospettiva
ancora più a lungo termine
in cui un’infrastruttura come
Manuela Rocca, direttrice Sviluppo
sostenibile di TELT.
la nostra dovrà esprimere tutta la sua capacità di autosostenersi
fornendo al mercato tutti i servizi che esso
le richiederà. In altri termini, si tratta di fare in modo che
il tunnel di base della Torino-Lione viva e cresca esercitando
quel ruolo di ‘perno strategico’ svolto dal Fréjus
per un secolo e molto oltre, sostenendo nel mondo migliore
gli scambi commerciali tra Italia e Francia”.
Un futuro, comunque la si guardi, da opera centrale in
sé, ma anche nella sua capacità
di interrelarsi in un sistema
omogeneo più ampio, in cui il
trasporto ferroviario non è la
“prima donna”, ma il regista,
saggio e attento, di un ventaglio
di soluzioni intelligentemente
pluri-modali.
Opera, corridoio, territori, reti di
trasporto. Con una grande storia
alle spalle e più di un futuro
già delineato.
Nasce da tutto questo la straordinarietà
di un’infrastruttura
come la Torino-Lione, non è un
unicum, ma un esempio che, insieme ad altri, concorre
alla definizione di un modello di nuova opera europea.
A esemplificare ulteriormente questo modello vi sono,
infine, le stazioni: pensate per diventare autentici poli
di mobilità dolce ed ecosostenibile (dalla ciclabilità al
trasporto urbano, agli itinerari pedonali, si pensi al già
citato studio Smart Land), nonché di gate per la piena
valorizzazione delle risorse territoriali.
TORINO-LIONE
La TBM Federica
sfonda l’ultimo
diaframma
dei primi 9 Km
della Torino-Lione.
Era il 2019.
ture intelligenti di collegamento tra di esse. Capaci dunque
di rendere le città stesse più vicine, senza dimenticare
che avvicinare Lione e Torino, significa avvicinare
Parigi e Milano e molto altro ancora. Il senso del discorso
ci porta dritti a quella mappa di “Metropolitana
d’Europa” che sono le reti TEN-T, con le città nel ruolo di
stazioni e i corridoi a impersonare le linee. Uno schema,
ha ricordato Virano, che può rendere l’Europa competitiva
a livello globale ma senza snaturare i propri valori, anzi
esaltandoli.
Innovazione e ambiente
La sostenibilità ambientale, per dirla con una definizione
dei primi teorici della materia, è la sommatoria di ecologia
e tecnologia. Ovvero l’innovazione tecnologica è un concetto
intrinseco a qualsiasi approccio virtuoso di eco-sostenibilità.
È una linea di pensiero che si è evoluta nel tempo,
oggi sintetizzabile anche attraverso un ulteriore trittico
di parole chiave emerse proprio nel corso di Vision Rail: “tutela”,
“valorizzazione” e “innovazione”.
Quest’ultima si traduce così in un fattore chiave in tutto il
processo che dalla progettazione porterà alla realizzazione
dell’opera, si pensi per esempio all’attività di monitoraggio
dei parametri ambientali, finalizzati da un lato alla
tutela della salute di residenti e operatori dell’opera, ma anche
al miglioramento costante degli standard di qualità (su
pensi per esempio ai controlli sui materiali costruttivi). In
aggiunta, gli investimenti tecnologici messi in campo sono
orientati al conseguimento di un obiettivo inedito: la valutazione
globale di tutti i parametri in gioco, secondo un approccio
che non si basa sulla parcellizzazione, ma sulle
connessioni. “Si tratta - ha detto ancora Virano - di un’impressionante
mole di Big Data, che riguardano habitat, persone
e opere, da gestire per esempio attraverso innovativi
sistemi di intelligenza artificiale capaci di mettere in
relazioni informazioni fino ad ora gestite per ambiti (ambiente,
sicurezza, salute, gestione, manutenzione) e tutto
questo nel lungo periodo e a livello bi-nazionale”.
Ambiente ed economia
Nessi. Come quello tra innovazione e ambiente, a cui abbiamo
accennato. Ma anche come quello tra ambiente ed
economia su cui ritorniamo a conclusione di questo primo
focus, sintetizzando le riflessioni dei già citati Eddy Liégeois
ed Wojciech Sopinski, nonché di Furio Bombardi, Direttore
Generale Mediterranean Rail Freight Corridor.
“Questione ambientale e questione economica oggi - ha
spiegato Bombardi - non possono essere separate e la mobilità
è un fattore decisivo in questo abbinamento. Se oggi
il 93% del traffico merci tra Italia e Francia corre su gomma,
mentre soltanto il 7% su ferro, le politiche trasportistiche
per il futuro non possono che essere orientate a
un ‘ripensamento’ radicale di questo disequilibrio.
Lungo queste rotte, occorre promuovere trasporti sostenibili
ed è quello che tutti insieme dalle istituzioni agli operatori,
stiamo facendo”.
[22] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [23]
Attualità&Prodotti
Samoter
L’ATTESO
ritorno in pista
La 31ª edizione di SaMoTer punta i riflettori sul
ruolo che l’industria delle macchine per costruzioni
è destinata a giocare nella sostenibilità ambientale
di Eliana Puccio
Tecnologie h2m e m2m, efficienza, sicurezza e sostenibilità.
Parole chiave ma soprattutto di buon auspicio
per la prossima fiera Samoter: il salone internazionale
delle macchine per costruzioni si terrà dal 3 al
7 maggio 2023. Nel 2022 al via la road map di eventi di avvicinamento,
con un nuovo appuntamento del SaMoTer
Day a Roma.
Per la sua 31ª edizione SaMoTer punta i riflettori sul ruolo
chiave che l’industria delle macchine per costruzioni è destinata
a giocare nella sostenibilità ambientale e nello sviluppo
dei modelli economici delineati dal New Green Deal.
Sofisticate tecnologie mettono in connessione gli esseri
umani con le macchine (h2m) e le macchine con altre macchine
(m2m), consentendo l’automazione progressiva delle
attività edili, lo sviluppo dell’efficienza e la gestione in
sicurezza dei lavori più pericolosi.
"Finalmente abbiamo una data per il ritorno in presenza di
SaMoTer dopo il lungo pit-stop causato dalla fase più acuta
della pandemia – ha commentato Giovanni Mantovani,
direttore generale di Veronafiere. La filiera sentiva la forte
mancanza di uno dei suoi appuntamenti professionali di rifemento
in Europa.
Storia del SaMoTer
Sono 31 le edizioni di SaMoTer, e 59 gli anni di esperienza
al servizio delle costruzioni. Tutto ha inizio a Veronafiere
nel 1964 per creare all’interno del panorama fieristico italiano
uno spazio specifico dedicato alle macchine movi-
Samoter 2023
QUANDO:
dal 3 al 7 maggio
DOVE:
Veronafiere
NUMERO EDIZIONI: 31
SITO WEB:
www.samoter.it
SONO 31
le edizioni
di SaMoTer,
e 59 gli anni
di esperienza
al servizio delle
costruzioni.
Tutto ha inizio
a Veronafiere
nel 1964.
Da subito si
è inteso creare
uno spazio
fieristico
dedicato
al settore
delle macchine
movimento
terra.
[24] marzo 2022 Costruzioni
Attualità&Prodotti
Samoter
Nel 1979, la
fiera diventa
biennale così
da garantire
alle imprese
la possibilità
di programmare
meglio i propri
investimenti
e la propria
presentazione
dei prodotti.
Nel 1993,
la rassegna
diventa
triennale
e viene inserita
nel ciclo delle
fiere europee
patrocinate
dal Cece.
mento terra che, dal 1948, venivano presentate all’interno
della fiera della meccanizzazione agricola.
Nel 1971 SaMoTer si consolida come kermesse espositiva
di riferimento per il settore del movimento terra in Italia
e amplia il proprio repertorio merceologico includendo i
vari comparti dell’edilcantieristica.
Nel 1973 la fiera arricchisce l’ampia offerta espositiva con
un ricco programma di appuntamenti info-formativi di respiro
internazionale e lancia il primo di una serie di prestigiosi
premi che vengono assegnati ad aziende che si
sono distinte nella costruzione di tecnologie all’avanguardia
(Concorso Internazionale Novità Tecniche), e paesi
caratterizzati da slanci innovativi nella progettazione e
realizzazione di grandi opere (Premio Internazionale).
Nel 1979 diventa biennale così da garantire alle imprese la
possibilità di programmare meglio i propri investimenti e
la presentazione dei prodotti. Nel 1993, la rassegna diventa
triennale e viene inserita nel ciclo delle fiere europee patrocinate
dal Cece (Committee for European Construction
Equipment). Viene così sancito l’accordo di alternanza con
i maggiori saloni internazionali – Intermat di Parigi e Bauma
di Monaco -, che rafforza il brand e accresce la propria rappresentatività
di settore con l’inclusione di altri segmenti
emergenti del comparto: il mondo del tunnelling, il noleggio,
la distribuzione, l’approfondimento tecnico-scientifico
e la ricerca.
Nel 2011 il salone si arricchisce di una grande area dinamica
esterna, dove gli operatori professionali possono assistere
a dimostrazioni, test e prove di abilità delle macchine
in movimento.
Nel 2014 si svolge per la prima volta in concomitanza con
Asphaltica (macchine e impianti per il settore stradale e
del bitume) promossa da e con Siteb - Strade Italiane e
Bitumi. Nel 2017, invece, si svolge in contemporanea anche
con Transpotec Logitec.
Minigru
Grandi prestazioni in tutta sicurezza
La società inglese Greenworx sceglie
la nuova minigru Jekko JF545 V-Max
per dimensioni compatte e controllo remoto
Un'altra Jekko
JF545 V-Max è
stata consegnata
nel Regno Unito
all'azienda Greenworx di
Brett Skelton, che si
occupa di servizi di
bonifica della
vegetazione.
"La vendita è andata
molto bene", commenta
Russ Taylor, direttore di
JT Cranes, dealer per il
Regno Unito, "il cliente
aveva bisogno di una
macchina efficiente per
la manutenzione
forestale che fosse
performante anche in
posti di difficile accesso
e che allo stesso tempo
potesse essere
trasportata facilmente
con il loro camion
ribassato.
La JF545 V-Max è il
prodotto che meglio
soddisfa tutte queste
esigenze allo stesso
momento." Greenworx
aggiunge: "Abbiamo
seguito queste gru fin
dall'inizio e siamo
rimasti colpiti dalla loro
capacità di entrare in
aree difficili e di avere
una configurazione
variabile degli
stabilizzatori.
Scegliere questo
specifico modello era
dunque inevitabile, oltre
che per l'abilità di
attraversare terreni
difficili, anche per le sue
dimensioni compatte,
per la sua portata
massima di
sollevamento e la
capacità di smantellare
in sicurezza alberi
pericolosi usando la
Prima consegna
Dopo il successo ottenuto con la gru SPX650 alimentata
a batterie agli ioni di litio è disponibile la versione
con motore diesel e motore elettrico. Si tratta della prima
consegna di una SPX650 con motore diesel per
la Spagna. Il modello è stato acquistato da Talleres
Laguillo, che ha deciso di affidarsi a Jekko per ampliare
la propria gamma prodotti e differenziarsi, in tal modo,
dai concorrenti.
sega a pinza, senza
mettere a rischio i nostri
operatori che, invece di
lavorare all’interno
dell’area di rischio,
possono operare da
terra con radiocomando
e in un’area sicura. Per
capacità e dimensioni
niente si avvicina alla
JF545 V-Max”.
jekko-cranes.com
[26] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [27]
Attualità&Prodotti
Miniescavatori
Oltre i confini
CASE presenta la gamma ampliata
di miniescavatori con il CX15 EV a batteria
elettrica in occasione dell’evento CNH
Industrial Capital Markets Day in Florida
CASE Construction
Equipment ha
offerto un primo
assaggio della propria
ampliata gamma di
miniescavatori all'evento
CNH Industrial Capital
Markets Day tenutosi, il
22 febbraio 2022, a
Miami Beach, in Florida.
La vetrina ha incluso il
debutto del CASE CX15
EV (veicolo elettrico), un
mini escavatore elettrico
pensato in particolare per
il mercato europeo nel
2023.
Il CASE CX15 EV è un
mini escavatore da 1,3 t
alimentato da un motore
elettrico da 16 kW ed è
dotato di cingoli retrattili
che portano la larghezza
della macchina a circa
790 mm per passare
attraverso le porte e
lavorare in spazi ristretti.
Ideale per lavorare molto
vicino a strutture e
ostacoli con un raggio di
rotazione minimo.
La batteria agli ioni di litio
da 21,5 kWh viene
caricata dal caricatore di
bordo da 110V/220V o
tramite un caricabatterie
rapido esterno che può
caricare la macchina
molto velocemente, in
genere entro 90 minuti.
"Dalle emissioni ridotte
alla riduzione del rumore
e ai minori costi di
carburante e
manutenzione nel corso
della vita della macchina,
il CASE CX15 EV sarà
un'aggiunta potente,
efficiente e sostenibile
alla nostra linea di
miniescavatori", afferma
Egidio Galano,
responsabile del Product
Management Europa di
CASE. "Questa macchina
è il prossimo passo del
nostro viaggio verso
l'elettrificazione, e siamo
impegnati a portare al
settore un portafoglio
complementare di
attrezzature diesel ed
elettriche per soddisfare
le esigenze della più
ampia gamma di
applicazioni e
operazioni".
casece.com
Recircle Awards
Green dealer
Marangoni è in corsa
per sei categorie dei
Recircle Awards
2022: Best Tread Rubber
Supplier, Circular Economy
Award, Best Tyre Retreader,
Best Retreading Equipment
Supplier, Spirit of retreading
award e Employee of the year.
L’azienda leader nel settore
green del pneumatico è stata
selezionata nuovamente tra i
finalisti per la categoria
“Miglior fornitore di materiali
per la ricostruzione”.
Nell’edizione di quest’anno,
Marangoni contende anche il
nuovo “Premio per l’economia
circolare”. Il Gruppo è
rappresentato tra i finalisti
della categoria “Miglior
produttore di macchinari per
la ricostruzione” dalla
consociata TRM, nota per la
realizzazione di macchinari
contraddistinti da una forte
innovazione e dal continuo
miglioramento della qualità
dei prodotti finiti.
“Spirit of retreading award” è
un premio introdotto in
questa edizione per dare
visibilità anche ai ricostruttori
di dimensioni piccole, medie
e regionali. Tra i finalisti di
tale categoria compare
Gummiservice Produksjon,
una società del Gruppo
Marangoni che opera in
Norvegia attraverso uno
stabilimento produttivo,
quattro outlet ed un servizio
mobile di assistenza.
recircleawards.com
www.marangoni.com
www.yokohama-oht.com
GAMMA PREMIUM DI PNEUMATICI RADIALI OTR
PROGETTATI PER DURARE A LUNGO
LDSR 300
HTSR 400
MGSR 200
[28] marzo 2022 Costruzioni
WE’LL BE PRESENT AT
HALL 01
STAND D2-D3
Attualità&Prodotti
Cantieri a zero emission
Biocarburanti
Abbattere i CO 2
Kohler Engines continua
il suo impegno per
ridurre l'impatto
ambientale dei propri motori.
L’azienda ha approvato l'uso
di olio vegetale idrotrattato
(Hydrotreating of Vegetable
Oils – HVO – secondo la
specifica EN15940), puro o
miscelato con il combustibile
convenzionale, in tutti i suoi
motori diesel. L’HVO
consentirà una riduzione delle
emissioni di CO 2 fino al 90%,
senza modifiche al motore.
L'approvazione si basa su
approfonditi test, in
laboratorio e sul campo,
condotti dalla squadra di
ingegneria di Kohler. Rimane
necessario l’utilizzo dei
sistemi di post-trattamento
dei gas di scarico, dove già
previsti. L'HVO è un
combustibile a base di
paraffina, noto anche come
"diesel sintetico o rinnovabile",
prodotto da oli di derivazione
vegetale e animale, scarti
dell’industria della lavorazione
della carne o del pesce.
L’HVO, essendo derivato da
scarti biologici, al contrario
del biodiesel, non sottrae né
risorse all’agricoltura, né
contribuisce alla
deforestazione.
Può essere utilizzato in tutte
le applicazioni, in cui oggi,
viene utilizzato il diesel. "C’è
un crescente interesse dei
clienti per l’utilizzo del diesel
sintetico (HVO) e degli altri
combustibili rinnovabili. Gli
eFuel sono interessanti per
l’impatto ambientale, nonché
per il raggiungimento di
performance paragonabili a
quelle raggiunte utilizzando i
carburanti diesel", afferma
Luigi Arnone, direttore
Engineering, Diesel Engines di
Kohler (in foto).
kohlerpower.com
Stoccarda elettrica
L’impresa edile
Leonhard Weiss
è stata conquistata
dalle macchine edili
e dalle attrezzature
a zero emissioni
di Wacker Neuson
impiegate nel cuore
di Stoccarda: valida
alternativa per i lavori
quotidiani in cantiere
Amore a prima
vista quello tra
l'impresa edile
Leonhard Weiss e le
macchine edili e le
attrezzature a zero
emissioni di Wacker
Neuson. Impiegate nel
centro della città di
Stoccarda, nell'ambito
della ristrutturazione
della piazza del mercato
della città, Weiss ha
testato l'intera gamma a
zero emissioni.
"Siamo molto soddisfatti
dal fatto che le
macchine elettriche e le
attrezzature edili
abbiano la stessa
potenza di quelle
convenzionali",
sottolinea Simon Schall,
responsabile della
tecnologia centralizzata
delle macchine presso
Leonhard Weiss.
"La messa in servizio
quotidiana è possibile
con meno punti di
manutenzione rispetto
alle attrezzature con
motore a combustione
interna, la salita del
conducente o
dell'operatore nella
macchina è molto più
facile."
“Il feedback degli utenti
in cantiere è per noi
importante", afferma Kai
Hieber, responsabile
delle vendite Regione
sud-ovest di Wacker
Neuson.
Per la compattazione del
terreno nel cantiere di
Stoccarda sono stati
utilizzati, tra l'altro, i
costipatori a batteria
collaudati sul mercato
dal 2015 e le piastre
vibranti a batteria della
nuova serie APS.
Il dumper cingolato
DT10e, il dumper
gommato DW15e e la
pala gommata WL20e
consentono di
trasportare materiale in
modo efficiente, senza
emissioni dirette di gas
di scarico e con
emissioni acustiche
estremamente ridotte.
L'escavatore Zero Tail
EZ17e è stato impiegato
per lavori di scavo e
demolizione. La
tecnologia agli ioni di
litio di alta qualità
consente alla macchina
di soddisfare gli elevati
requisiti di potenza,
durata e robustezza.
Le macchine e le
attrezzature edili
elettriche si confermano
essenziali - e il caso di
queste macchine lo
conferma - per il
rispetto dei limiti sempre
più severi sulle
emissioni di gas di
scarico e di rumore.
wackerneuson.it
Due brand come OLMARK e MARKHIP messi insieme
rappresentano un'accoppiata vincente in tema di
componentistica delle connessioni ad alta pressione
per caratteristica applicativa. Attendibilità mai in ombra,
neppure nelle più estreme condizioni di servizio.
METTETECI ALLA PROVA!
WWW.OLMARK.COM
VICTORY
is in your hands
natdesign.eu
[30] marzo 2022 Costruzioni
Attualità&Prodotti
Escavatori cingolati
Il Re di gamma
Doosan lancia il modello di escavatore cingolato più grande
di sempre nella sua gamma. Il DX1000LC-7 offre potenza
e portata ineguagliate ed è equipaggiato con un potente diesel
Doosan lancia il
nuovo escavatore
cingolato
DX1000LC-7 da 100 ton
conforme Stage V. Si
tratta del modello più
grande di sempre nella
sua gamma di
escavatori. Equipaggiato
con il diesel più potente
nella classe delle
macchine da 100 t, il
DX1000LC-7 offre una
portata idraulica che si
colloca al vertice della
sua categoria,
assicurando prestazioni
al top, maggiore
produttività, consumi
inferiori e comandi più
dolci e precisi.
La cabina del
DX1000LC-7 è spaziosa
e fornita di
strumentazione e
comandi ergonomici.
Tutti i componenti e gli
assemblaggi sono
progettati, costruiti e
testati per garantire
durata nel tempo.
I filtri multistadio, le
protezioni per i cingoli e
per i cilindri di braccio e
bilanciere, il sistema di
lubrificazione
automatica e le maglie
dei cingoli lubrificate e
sigillate contribuiscono
ad assicurare affidabilità
superiore e lunga durata.
La semplicità
manutentiva del
DX1000LC-7
contribuisce a ridurre al
minimo i tempi di fermo.
Il DX1000LC-7 è
equipaggiato con la
nuova versione Stage V
dell'affidabile diesel
Perkins 2806J, erogante
ben 469 kW (629 CV).
Questo motore
garantisce la conformità
alla normativa sulle
emissioni Stage V
utilizzando le tecnologie
di post-trattamento del
ricircolo dei gas di
scarico, della riduzione
catalitica selettiva, del
catalizzatore di
ossidazione diesel e del
filtro antiparticolato
diesel.
Le prestazioni della
macchina possono
essere ulteriormente
ottimizzate
dall'operatore
scegliendo tra le due
modalità (braccio e
rotazione) quella più
adatta all'applicazione in
corso, dando priorità
rispettivamente ai
movimenti del braccio o
alla rotazione.
Il nuovo DX1000LC-7 di
Doosan assicura anche
cicli più rapidi grazie al
sistema di rigenerazione
a due spole del braccio.
Una caratteristica,
quest’ultima, che
contribuisce anche a
ridurre i consumi.
doosanequipment.com
Investimenti
Più chip
Per affrontare
l'attuale carenza
globale di chip,
Bosch prevede di
ampliare la propria
fabbrica di wafer a
Reutlingen. Oltre un
quarto di miliardo di euro
sarà investito nella
creazione di nuovi spazi
di produzione e cleanroom
da qui al 2025.
In questo modo l'azienda
potrà fronteggiare la
domanda in continua
crescita di chip utilizzati
in applicazioni di mobilità
e IoT. Il nuovo
ampliamento a
Reutlingen creerà altri
3.600 metri quadrati di
spazio ultramoderno per
le clean-room. A partire
dal 2025, questa capacità
aggiuntiva produrrà
semiconduttori basati
sulla tecnologia già
presente nello
stabilimento di
Reutlingen. I chip
giocano un ruolo sempre
più importante
nell'elettromobilità.
Bosch è attualmente
n Il presidente di Bosch Stefan Hartung: "L’investimento aiuterà
ad affrontare la crisi di approvvigionamento dei semiconduttori".
n Il nuovo investimento si aggiunge ai 400 milioni di euro
già stanziati per l'espansione della produzione globale di semiconduttori
nel 2022
n L'ampliamento è la risposta alla crescente domanda di semiconduttori
Bosch e di sensori MEMS
l'unico fornitore
automotive al mondo che
produce semiconduttori
di potenza in carburo di
silicio.
bosch.it
SIGMA 16 PRO
[32] marzo 2022 Costruzioni
ostruzioni
WALKAROUND
ostruzioni
Testi e foto di Matthieu Colombo
135W-7
Peso op. con lama (+ stab.) 14.500 (15.500) kg
Motore Deutz
105 kW
Forza di strappo
9.400 daN
[34] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [35]
Hitachi ZX135W-7
1
Raggio di rotazione posteriore
della torretta tra i migliori della
categoria. Si lavora in ambito
urbano, su strada o a margine
con facilità e prestazioni elevate
2
Ha migliorato se stesso. L’idraulica
Hitachi fa un altro passo avanti
con nuove soluzioni d’efficienza,
pompe HIOS V e una elettronica
che consente personalizzazioni
ostruzioni
Hitachi ampia l’offerta di escavatori gommati verso il basso.
Il nuovo ZX135W-7 offre un nuovo equilibrio tra prestazioni
e ingombri operativi ed è disponibile con ogni stabilizzazione.
Asso nella manica sono l’idraulica e tutta la qualità dei maxi
3 4
Motore Stage V ultra collaudato
in applicazioni movimento terra
e con il sistema Scr più diffuso
e affidabile. Potenza migliore della
categoria e coppia importante
Driveline ZF che assicura una
forza di trazione al top della
categoria. Grazie all’elettronica
c’è il cruise control, la modalità
creep e la scalata automatica
5 6
L’oscillazione dell’asse anteriore
aumenta del 30% e viene introdotto
la funzione di blocco automatico
quando la macchina riconosce
l’utilizzo stradale (omologato)
Nuovo monitor lcd a colori da 8”
che migliora l’esperienza a bordo
e permette di monitorare e calibrare
ogni condizione operativa. Restano
molti comandi tradizionali
7
Nuova cabina CRES 7 con struttura
Rops/Fops rinforzata grazie
a montanti di nuovo disegno.
Disponibili le griglie superiore OPG
Level II e la frontale (apribili)
8
Visibilità migliorata. Luci a led
di serie, sistema di videocamere (3)
con visualizzazione Aerial Angle
a 270° è di serie e un tergicristallo
pulisce più dell’85% del parabrezza
9
Innovativa analisi dell’Olio ConSite
che analizza in tempo reale
temperatura, densità, viscosità
cinetica e costante dielettrica
di olio motore e olio idraulico
10
Il sistema di trasmissione dati
e monitoraggio ConSite è ora
fruibile anche da smartphone
tramite App. Il vostro ZX135-7W
sarà sempre sotto controllo
[36] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [37]
ostruzioni
Hitachi ZX135W-7
LA QUALITÀ DEI CINGOLATI
Gli escavatori Hitachi sono
costruiti in Giappone
e il loro assemblaggio viene
ultimato nello stabilimento
europeo di Amsterdam.
Tutti i punti di ingrassaggio
dell’attrezzatura di scavo
sono ben protetti e le linee
idrauliche ausiliarie hanno i
flessibili esposti rivestiti da
spirale metallica e robusti
innesti a rubinetto.
PESO OPERATIVO (+ STAB) 14.500 (+1.000) KG
AVAMBRACCIO (BRACCIO) 1.960 (2.260) MM
FORZA DI STRAPPO 9.400 DAN
FORZA DI PENETRAZIONE 6.600 DAN
CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO
(0 H, R 4,5 M, LATERALE, LAMA GIÙ) 3.300 KG
CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO
(0 H, R 4,5 M, LATERALE, LAMA E STAB. GIÙ) 5.500 KG
LAMA E TRIPLICE DI SERIE
Dati di mercato alla mano
la stabilizzazione posteriore con
lama sembra essere la più
apprezzata nel Nord Italia
e in Germania. L’allestimento
standard corrisponde a un peso
operativo di 14.500 kg.
ALLESTIMENTO BASE CON BRACCIO TRIPLICE POSIZIONATORE E LAMA POSTERIORE
PARALLEL La lama
posteriore
ha un robusto
biellismo che permette
di stabilizzare senza
rovinare il terreno
con movimenti radiali.
È all’anteriore
che si montano
gli stabilizzatori.
CON STABILIZZATORI Aggiungendo
gli stabilizzatori posteriori
si ha la massima stabilità con
buona visibilità sullo scavo
e il peso operativo lievita
a 15.500 kg. Con 4 stabilizzatori
si arriva a 15.800 kg.
DISPONIBILE CON STABILIZZATORI POSTERIORI E LAMA ANTERIORE O 4 STABILIZZATORI
Super triplice e indole...
IL GIAPPONESE SI SDOPPIA Le differenti
configurazioni possibili degli escavatori
gommati influenzano talmente il peso
operativo finale di ogni modello che
la nomenclatura è a dir poco orientativa.
Il precedente ZX145W-6 lascia
oggi spazio ai modelli ZX135W-7
e ZX155W-7 che confermano
le prestazioni della raffinata idraulica
Hitachi che si distingue sempre
in termini di controllabilità
e una dotazione più ricca che include
anche il sistema di telecamere 360°
birdview e nuovi specchi retrovisori
che diventano ben otto!
Guardando alla concorrenza
diretta, l’Hitachi è l’unico non costruito
in Europa ma in Giappone.
Raggio minimo di sterzata di 6.800 mm
CONO DI ROTAZIONE MINIMO DI 3.490 MM
Il più compatto di gommati Hitachi ha ingombri minimi
rispetto alle prestazioni che offre. In cantiere può
ruotare la torretta senza eccedere la misura di una
carreggiata autostradale.
compatta!
Stabilizzatori anteriori indipendenti dai posteriori
3.380 mm
1.750 mm 1.740 mm
BRACCIO CIRCOLARE Lo ZX135W-7 è disponibile
solo con braccio triplice “circolare” perché
si tratta di un modello concepito per offrire
il massimo in termini di comfort
e prestazioni, ma ingombrando il minimo.
L’altro short radius in gamma si chiama
ZX155W-7, ha la stessa base del 135,
ma monta un triplice con cinematica
più ampia e ha 1.050 kg di zavorra in più.
Sbalzo torretta 495 mm - 50 mm oltre lo stabilizzatore
2.530 mm
[38] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [39]
Hitachi ZX135W-7
-12%
ostruzioni
La nuova taratura Power riduce
la produttività del 6% rispetto
alla Power dello ZX145W-6,
ma i consumi calano del 12%.
L’efficienza è al top. In Eco mode
i consumi calano fino al 17%.
Controlla
litro per litro
L’idraulica Hitachi migliora per ridurre i consumi. Il nuovo
sistema HIOS-V introduce una valvola per azzerare le perdite
idrauliche. Rispetto allo ZX145W-6 i consumi diminuiscono
POMPE ADATTIVE Anche il più piccolo dei gommati Hitachi
merita l’idraulica HIOS. L’esclusiva pompa di lavoro a doppio
corpo (2x1127 litri/min) qui ridisegnata e rivista nella logica
di controllo elettronica. Ci sono poi una pompa dedicata allo
sterzo e una ai pilotaggi. A richiesta anche una nuova pompa
a ingranaggi da 39 litri/min, calettata ala PTO del motore, per
movimentare attrezzature idrauliche (rotative o tiltabili)
mentre si azionano braccio, avambraccio e “benna”.
L’elettronica gestisce il piatto delle pompe prendendo
a parametro anche la posizione dei joystick in tempo reale.
Nella prima parte della corsa dei joystick una valvola blocca
l’olio non utilizzato, solitamente in ritorno al serbatoio.
Le pompe erogano quindi sempre il giusto permettendo
di contenere il consumo di carburante.
CONTROLLO ELETTRONICO DELLE DUE POMPE DI LAVORO
PROPORZIONALI Il blocco dei
solenoidi dei comandi
elettroproporzionali è davanti
al distributore, ben accessibile.
MAXI DISTRIBUTORE Le linee
di alimentazione senza giunti
denotano l’attenzione maniacale
all’efficienza idraulica. Sotto i filtri
gasolio (giallo), olio motore (bianco)
e dei pilotaggi (azzurro).
MOTORE DI ROTAZIONE La coppia
massima di rotazione è di 3.060 daNm.
La velocità massima di rotazione
è di 9,8 giri al minuto.
CONTROLLABILITÀ MASSIMA
Il distributore è a centro aperto
e il circuito, come in passato,
prevede la rigenerazione in
abbassamento del braccio.
Merita attenzione la valvola
“interfaccia” (in foto a destra).
È una soluzione ideata da
Hitachi per ottimizzare
i differenti flussi tra pilotaggi
e pompe migliorando la
sensibilità ai manipolatori.
Questo esclusivo sistema
rileva la pressione dei
pilotaggi e triangola i dati con
il distributore e la portata delle
pompe. Ai benefici in termini
di sensibilità e controllo,
si aggiunge un vantaggio
anche in contenimento dei
consumi ed efficienza.
PORTATA E PRESSIONE
Le linee aux sono
regolabili anche nella
pressione d’esercizio
per tutelare impianto
e attrezzature idrauliche
stesse.
INTERFACCIA ESCLUSIVA Il blocco
qui sopra ottimizza la fluidodinamica
e grazie a restringimenti realizzati
ad hoc per assicurare la massima
controllabilità e progressione
dei movimenti in ogni condizione.
Nonostante l’avanzare dell’elettronica,
l’identità Hitachi è salva.
SERBATOIO OLIO BEN PROTETTO
AL CENTRO ED ESTRAIBILE
Il serbatoio dell’olio idraulico
ha al suo interno un filtro ad alte
prestazioni che intercetta le micro
impurità. Ha una capacità di 79 litri
a fronte di 190 litri totali di impianto.
[40] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [41]
Hitachi ZX135W-7
Scambiatotre olio motore
1
2
105 KW A 2.000 GIRI/MIN
Il Deutz TCD4.1 montato
sullo ZX135-7W ha una
taratura che privilegia
longevità ed emissioni
sonore contenute.
La velocità media
del pistone è di 8,4 m/s.
550 NM A 1.600 GIRI/MIN
La curva di coppia
del motore termico
è pensata in modo specifico
per supportare il carico
idraulico nelle differenti
modalità operative.
Pipe AdBlue ® mixer
SCR
WALKAROUND di
ostruzioni
• COMMON RAIL
DA 190 MPA
• ARRESTO AUTOMATICO
DEL MOTORE PROGRAMMABILE
Tendicinghia
automatico
3
LE QUALITÀ DI UN SEI
Il motore TCD4.1 Stage V
deriva dal noto sei cilindri
della casa con cui condivide
la corsa di 126 mm, ma non
l’alesaggio che passa da 98
a 101 mm. Il D4J è prodotto
in Germania.
• TURBO FISSO CON WASTEGATE
• CAMBIO OLIO MOTORE 500 ORE Potenza
europea
DOC
Semplice turbo singolo con wastegate
16 v e albero a camme in testa
POMPA RIFORNIMENTO GASOLIO
Fa parte dell’allestimento di serie
ed è presente un filtro per
il gasolio a monte del serbatoio.
Un manometro indica l’intasamento
del filtro. Al bocchettone tradizionale
una griglia con galleggiante.
al TOP della categoria
E-EGR RICIRCOLA SE NECESSARIO
Il ricircolo dei gas di scarico è gestito
tramite una valvola a controllo
elettronico e avviene solo quando
necessario per ottimizzare
l’efficienza. Sopra il suo scambiatore
di calore esterno al monoblocco.
INIETTORE
DI UREA
L’iniettore
di urea Bosch
è in posizione
ben ventilata
e anche
le centraline
sono ben distanti
dalle fonti di gran
calore.
Stage V easy
UN IMPIANTO SCR SUPER COLLAUDATO
L’iniezione d’urea avviene all’inizio del “pipe
mixer” così che l’additivo si misceli ai gas
di scarico in modo uniforme per favorire
la riduzione catalitica selettiva. L’impianto
è un Bosch Denoxtronic 2.2 che esegue
lo spurgo in automatico (sempre prioritario
allo stacco delle batterie) per evitare
la formazione di cristalli alle temperature
più estreme. Sui motori 4 cilindri per
applicazioni construction è il sistema più
noto e diffuso, quindi affidabile.
Le rigenerazioni sono automatiche
e avvengono senza fermo macchina.
SPIA ROSSA Si accende
mentre è in atto lo spurgo
dell’impianto di urea per
evitare cristallizzazioni.
È possibile staccare
le batterie (2x74 Ah) per
manutenzione senza
resettare le centraline
della macchina.
COLLAUDATO SCR BOSCH CON GESTIONE DENOXTRONIC 2.2
Livello ottico urea
29 LITRI di urea
a fronte di 220 litri
di gasolio.
Il rifornimento
di urea si effettua
da terra.
Il bocchettone
è a circa
1.400 mm
d’altezza, così
come l’indicatore
ottico di livello.
Costruzioni marzo 2022 [43]
WALKAROUND di
ostruzioni
Hitachi ZX135W-7
SCHEMA ESEMPLARE
Il vaso d’espansione
del sistema
di raffreddamento
è in metallo, alto, con
livello ottico, recupero
dei vapori e sensore
di temperatura collegato
alla diagnostica
di bordo per intercettare
con largo anticipo
fenomeni
di surriscaldamento.
Una ricetta di affidabilità
ben collaudata.
OMOLOGAZIONE
STRADALE Tra
gli allestimenti
di serie per l’Italia
anche il kit per
la circolazione
stradale con nuovi
gruppi ottici a led.
Raggiunge
i 35 km/h.
FUNZIONALI
I principali
scambiatori
e l’intercooler
sono dotati
di rubinetto
per facilitare
lo spurgo di ogni
elemento senza
riversare liquidi
a terra. Sotto
nel tondo, quello
dell’intercooler.
Ecu
motore
Cooling generoso
COME I FRATELLI MAGGIORI Nonostante la torretta ultra compatta
la disposizione degli scambiatori è in posizione tradizionale,
nel vano posteriore sinistro della torretta in modo da essere
raffreddati da una singola ventola a 9 pale. Gli scambiatori di
olio idraulico, refrigerante motore e intercooler sono verticali
per favorire il flusso dello scambio termodinamico. Davanti a
loro trovano posto l’intercooler aria/acqua e il condensatore
del climatizzatore. Il vaso d’espansione indeformabile nel
tempo (metallo) e montato più alto sia del radiatore sia della
testata motore previene ogni sorta di surriscaldamento.
Intercooler
aria/acqua
Refrigerante
motore
VENTOLA
SOFFIANTE
Il vano motore
è separato
da quello degli
scambiatori
con grande cura.
In questo modo
la ventola
di raffreddamento,
a presa diretta,
crea una
depressione
importante
e costante.
Intercooler turbo
BLOCCO ASSALE
AUTO Sulla
colonna di sterzo
c’è un selettore per
il blocco e lo
sblocco dell’asse
anteriore.
La nuova funzione
blocco automatico
è molto utile.
+30% oscillazione
Sensore allineamento torretta
Cruise control
SCALO AUTOMATICO E CREEP
Ancora una volta è la gestione
elettronica a fare la differenza
sul nuovo gommato Serie 7.
Al capitolo trasmissione
lo ZX135W-7 introduce un acceleratore
elettronico che mantiene la portata idraulica
al motore di trasmissione. La macchina
avanza costante (senza schiacciare
l’acceleratore) ma varia la velocità in caso
di salite, condizione in cui scala la gamma
di marce automaticamente. È anche
impostabile un avanzamento lento “creep”
che mantiene velocità anche di soli 2,2 km/h.
FORZA DI TRAZIONE DA10.200 daN
Il “piccolo” Hitachi ha la forza
di trazione più elevata della sua
categoria grazie alla trasmissione
ZF HL 270 azionata da un motore
idraulico a cilindrata variabile (sotto).
Trasmissione ZF HL 270
Condensatore
climatizzatore
Scabiatore olio
idraulico
+ 30%
L’assale anteriore passa da 7 a 9 gradi di inclinazione masssima
[44] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [45]
Hitachi ZX135W-7
INTERMITTENTE
Lo ZX135-7W
richiama
l’operatore
ad allacciare
la cintura con
un evidente
segnale
luminoso.
Doppio filtro abitacolo
PIÙ RESISTENTE
AL SOLE
Le plastiche della
cabina sono
migliorate nella
finitura e nella
resistenza
ai raggi UV.
ostruzioni
Tettuccio oscurato al 100% Plexiglass azzurrato Tettuccio totalmente apribile
È migliorata
TANTA VISIBILITÀ E PIÙ ERGONOMIA
Lo ZX135W-7 non si accontenta delle
telecamere birdview del sistema Aerial
Angle di serie, ma introduce specchi
retrovisori sdoppiati e un tergicristallo
a pantografo che pulisce oltre l’85% del
parabrezza. A questo aggiungiamo i fari
di lavoro a led di serie (quelli sopra
cabina a richiesta) che restano accesi
per dare tempo all’operatore
di scendere dalla cabina
in sicurezza. All’interno
l’ergonomia è stata ottimizzata,
soprattutto introducendo nuove
consolle laterali sospese
assieme al sedile, regolabili
in altezza e con poggia braccia
ad inclinazione variabile
al millimetro. Rispetto ai gommati
Serie 6 il salto di qualità è evidente.
TERGICRISTALLO
ESEMPLARE
La maxi spazzola
montata su
pantografo
pulisce oltre
l’85% del
parabrezza.
CODICE
IMPOSTABILE
È possibile
impostare un
antiavviamento
con codice
numerico.
Fari led sopra cabina disponibili (2/4)
SOLO
72 dB(A)
IN CABINA
Vano refrigerato
Extralarge
Tappeto a vasca in due pezzi
FUNZIONALE
Ora è più
semplice
rimuovere
il tappeto a vasca
per pulire
la cabina in modo
accurato.
NUOVA CABINA CRES 7
CONSOLLE SOLIDALI AL SEDILE E REGOLABILI IN ALTEZZA
PORTA A DOPPIO STAMPO DI OTTIMA FATTURA
Presa Usb per ricarica smartphone
PIÙ SICUREZZA, PIÙ SPAZIO, PIÙ QUALITÀ Rispetto
ai gommati Serie 6, la cabina Rops Fops è integralmente
nuova, più lunga e di generazione CRES 7. Tutta la
struttura perimetrale è ora realizzata con scatolati più
resistenti (ribaltamento fino a un peso massimo di 16,3 t)
e si distingue dalla precedente per l’angolo retto tra
montante e tetto. A richiesta si possono avere la griglia
superiore OPG Level II apribile (pulizia e uscita di
sicurezza) e quella frontale apribile a libro (pulizia).
ELASTOVISCOSI
Di nuova
concezione anche
i quattro supporti
elastici (foto
a sinistra)
cabina che
contribuiscono
ad abbassare
la pressione
acustica interna
a soli 72 dB(A).
[46] febbraio 2022 Costruzioni
Hitachi ZX135W-7
INQUADRATURE MOLTEPLICI
Il nuovo software permette
di personalizzare le telecamere
visualizzate a monitor.
AERIAL ANGLE DI SERIE
L’inquadratura dall’alto
è molto utile in manovra
ed eleva la sicurezza attiva.
MENU A PIRAMIDE Sei le
macro categorie per gestire
la macchina. Si naviga bene
con il selettore rotativo.
TIPO ATTREZZATURA
Si memorizzano
le attrezzature idrauliche
e le relative impostazioni.
RADIO DAB DI SERIE
È la prima macchina
movimento terra con
tecnologia DAB integrata.
VIVAVOCE E BLUETOOTH
Come in auto, il sistema
multimedia si connette
ai differenti smartphone.
IMPOSTAZIONI Il nuovo
software Hitachi permette
di personalizzare diversi
comandi della macchina.
ANALISI CONSUMI
La cronologia consumi
è trasmessa e sempre
consultabile da remoto.
PORTATA E PRESSIONE
Sopra tutte le impostazioni
memorizzabili per ogni
attrezzatura idraulica.
PIÙ BRACCIO O ATTREZZO?
La priorità idraulica tra
braccio a attrezzatura è
regolabile in Eco e in Power.
REATTIVITÀ Quando
si sollevano carichi pesanti
si può regolare di più o meno
3% la velocità di sollevamento.
Completissimo
VERO CLIMATIZZATORE
Il sistema di climatizzazione
automatico mantiene
la temperatura richiesta e
lavora in base
all’irraggiamento
solare grazie
a un sensore
(foto nel tondo).
STORICO ATTREZZATURE
Per ogni attrezzatura
è segnalata la percentuale
di utilizzo sulle ore totali.
TUTTA LA MANUTENZIONE
Le scadenze previste
a sistema sono ben 18. Anche
il filtro pilotaggi è monitorato.
INDIETRO NEL TEMPO
Non è indicata solo
la prossima manutenzione,
ma anche quella passata.
LONG LIFE L’olio idraulico
si sostituisce a ben 5.000
ore e la sua qualità è
monitorata costantemente.
Il bel monitor lcd a colori
ad alta risoluzione,
da 8 pollici fa da vetrina
al nuovo software
intuitivo, al bluetooth
audio e alle telecamere
bird view del sistema
di videocontrollo
Aerial Angle
NON MANCA NULLA... se non
il fascino del touch screen.
L’interfaccia dello ZX135W-7
è connessa al 100% in modo
bidirezionale, dà accesso
a centinaia di dati utili per
il monitoraggio della macchina,
del lavoro e per pianificare
al meglio la manutenzione.
Il sistema permette
di memorizzare le singole
attrezzature idrauliche per nome
e di associare un contaore
dedicato. In termini operativi
segnaliamo sia il nuovo
econometro che indica
il consumo istantaneo con
una barra di led verdi, sia l’auto
power boost che si attiva
per 10 secondi incrementando
la pressione idraulica.
Selettore rotativo
MEMORIA ALERT
L’elettronica non scorda nulla
e mette a disposizione una
cronologia delle anomalie.
4.500 E 9.000 ORE Sono
gli intervalli di manutenzione
del filtro urea e del nuovo
modulo CSF antiparticolato.
TELECAMERE BIRDVIEW DI SERIE Il sistema
di videocontrollo a 270° Aerial Angle di Hitachi
è perfettamente integrato alla macchina.
Oltre alla visualizzazione birdview è possibile
visualizzare le inquadrature singole delle tre
telecamere o di vederle tutte in una schermata.
BIDIREZIONALE
La macchina invia dati relativi
a lavoro e manutenzioni
e riceve segnalazioni service.
SPEGNIMENTO REGOLABILE
L’operatore può regolare
il tempo d’azionamento dello
spegnimento motore.
Fari led polarizzati per telecamere
[48] febbraio 2022 Costruzioni
Hitachi ZX135W-7
GPS/GPRS
La centralina
(destra) che assicura
la connessione
è in cabina, mentre
l’antenna è interna
al tetto della cabina.
MOTORE YANMAR?
ORA LA GARANZIA DURA 5 ANNI!
L’Hitachi ZX135W-7 in numeri
Peso operativo con lama
Peso operativo lama + stab.*
Capacità sollev. pneu.360°,
al suolo (distanza)
Potenza netta
Motore Deutz
Cilindrata
Cilindri
Alesaggio x corsa
Regime di taratura
Velocità del pistone
Valvole per cilindro
Distribuzione
Iniezione
Fasi d’iniezione
Egr
Post trattamento
Alimentazione
Pompe
Portata lavoro (traslazione)
Regolazione pompa
Distributore a cassetti
Pressione massima (traslaz.)
Velocità traslazione
Velocità rotaz. torretta
Passo
Carreggiata
Braccio escavatore
Penetratore standard
Profondità di scavo
Profondità scavo al plinto
Distanza scavo max
Forza strappo alla benna
Forza penetrazione
Sbalzo posteriore torretta
Larghezza torretta
Larghezza pneu gemellati
Pneumatici gemellati
Altezza trasp./strada
Batteria
Alternatore
Serbatoio gasolio (urea)
Serbatoio idraulico (impianto)
14,5
15,5
2,8 (5,5 giù)
4,5
100
TCD4.1L4
4,03
4
101 x 126
2.000
8,40
4
Head cams
CR
3
electr ext
DPF+SCR
turbo
var
2 x 117+23,4+22,8
LS
o c conv
33,3/36,4 boost
2,2 - 8,8 - 35
9,8
2.550
2.500
T
1.950
5.030
4.580
8.410
6.240
9.400
6.600
1.740
2.530
10.00 x 20
2.530 x 590
2 x 74
50
220(26)
190/79
www.scaispa.com
t
t
t
m
kW
litri
mm
giri/min
m/s
l/min
MPa
giri/min
mm
mm
mm
mm
mm
mm
daN
daN
mm
mm
mm
mm
Ah
A
litri
litri
SENSORE OLIO MOTORE
La qualità dell’olio motore
è monitorata in tempo reale.
SENSORE OLIO
IDRAULICO
È un modulo montato
su un filtro dell’olio
prossimo
al gruppo pompe.
La qualità dell’olio
viaggia online
OLIO CONSITE Il sistema analizza
in tempo reale temperatura, densità,
viscosità cinetica e costante dielettrica
per prevenire ossidazione,
contaminazioni e deterioramento di olio
motore e olio idraulico. Hitachi è l’unica
Casa che offre tale tecnologia, oltretutto
di serie. Scegliendo il nuovo ZX135W-7
si porta a casa il massimo della
diagnostica preventiva connessa.
INTERVALLI DI MANUTENZIONE
• OLIO MOTORE E FILTRO 500 ORE
• FILTRO GASOLIO 1.000 ORE
• FILTRO OLIO IDRAULICO 1.000 ORE
• OLIO IDRAULICO OGNI 2 ANNI
• LIQUIDO REFRIGERANTE 2.000 ORE
Si ringraziano per la collaborazione
la concessionaria Agri Trading di Commessaggio (MN)
e il distributore esclusivo per l’Italia di Hitachi Scai Spa.
Basta con la preoccupazione di fermi macchina. YANMAR offre i migliori motori
nella classe di potenza fino a 155 kW. YANMAR è il giusto partner per l’efficienza
del vostro veicolo ed ora rinnova il suo impegno fornendo una garanzia di 5 anni.
La nuova garanzia gratuita fino a 5.000 ore è disponibile per tutti i nuovi motori
immatricolati della serie TN. Una nuova garanzia per la massima affidabilità, e la
vostra macchina sarà sempre operativa.
5.000 ORE DI GARANZIA GRATUITA SUI MOTORI
YANMAR PER MACCHINE DA COSTRUZIONE
yanmar.com/eu/industrial/5-anni-garanzia
Macchine&Componenti
Escavatori cingolati
ITALIANI
nel cuore
Dopo anni d’attesa
gli escavatori CASE
passano a motori
FPT Industrial.
Vi presentiamo
in anteprima i primi
7 nuovi Serie E
Testi di Matthieu Colombo
CASE presenta i nuovi escavatori cingolati
Serie E. Efficienza, economia, esperienza,
evoluzione… inizia una nuova
era, fatta di macchine connesse, idraulica intelligente
e regolabile CIHS, costi totali di possesso
in netto calo grazie a intervalli di manutenzione
molto più distanti tra loro. E
ancora, cabina nuova con pressurizzazione
ottimizzata, monitor extralarge,
bracci rinforzati nelle strutture
e un design che trasmette
una sensazione di forza e robustezza
grazie alla doppia
nervatura laterale.
Al lancio 7 nuovi modelli
[52] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [53]
Macchine&Componenti
Escavatori cingolati
MAGGIORE
VERSATILITÀ
Rispetto
ai Serie D,
i nuovi CASE
consentono
impostazioni
idrauliche
aggiuntive e
personalizzabili.
Non mancano
tutte le linee
idrauliche per
utilizzo
di attrezzature
come i roto-tilt.
Le attrezzature
si memorizzano
a sistema.
nella fascia delle 14-30 t di peso operativo, tutti motorizzati
FPT Industrial con emissionamento Stage V ottenuto senza
Egr, ma con soluzione di post-trattamento dei gas di scarico
HI-eSCR2 di FPT che non necessita di manutenzione.
Sempre per contenere le emissioni di CO 2 , queste motorizzazioni
sono compatibili con carburanti di tipo HVO.
Tra i nuovi modelli i CX130E, CX160E, CX180E, con motore
4 cilindri da 4,5 litri di cilindrata già sperimentato in applicazioni
movimento terra e il CX240E, arriveranno nella seconda
parte dell’anno, mentre i CX210E, CX250E, CX300E con
l’ultra collaudato 6 cilindri da 6,7 litri che da anni anima il cuore
della gamma di pale gommate della Casa sono già disponibili
così come sono dichiarati i primi dati tecnici.
I CX210E e CX240E hanno una potenza massima dichiarata
di 124 kW erogati a 1.800 giri/min e una coppia massima
di 657 Nm a 1.600 giri/min, mentre lo stesso motore tarato
per il CX250E dichiara 138 kW a 2.000 giri/min e un valore
di coppia di 659 Nm a 1.800 giri/min e per il CX300E arriva
FARI A LED DISPONIBILI Tra dei Serie E anche potenti
fari a led. L’allestimento da fabbrica prevede 8 fari di cui
4 perimetrali alla torretta (2 a lato della retrocamera)
e due frontali sopra alla cabina.
a 204 kW a 1.900 giri/min con una coppia massima di 1.033
Nm a 1.500 giri/min.
Riguardo ai modelli CX210E e CX240E, è bene precisare che
le versioni NLC e con braccio triplice arriveranno anche loro
nella seconda parte del 2022. Parlando di sottocarro, i nuovi
modelli montano componenti ridisegnate per ottimizzarne
prestazioni e longevità operativa. Prendendo ad esempio
il CX300E, la forza di trazione massima passa da 233 kN
a 247 kN e i rulli d’appoggio di geometria ottimizzata.
Grande economia e “super power”
I nuovi motori FPT Stage V si integrano alla perfezione con
l’innovativo impianto idraulico CASE Intelligent Hydraulic
System in cui l’elettronica la fa da padrone nell’interfaccia
tra operatore, distributore e pompe di lavoro. In questo
modo i Serie E assicurano più controllabilità e precisione
in ogni condizione operativa. Non solo, l’impianto CIHS è
integrato con quattro modalità di lavoro, con impostazioni
idrauliche aggiuntive e personalizzabili, in grado di regolare
la priorità del flusso per i movimenti del braccio, del
bilanciere o di rotazione, il tutto controllabile dall’operatore.
La modalità Super Power (SP) migliora l’efficienza e offre
la massima produttività, la modalità Power (P) fornisce
potenza extra quando serve e la modalità Lifting (L) otti-
[54] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [55]
Escavatori cingolati
mizza la movimentazione di materiale. Infine la modalità
Eco (E) che offre risparmi di carburante sostanziali differenti
di modello in modello. I nuovi CASE Serie E arrivano
a consumare fino al 17% in meno di carburante rispetto ai
modelli Serie D.
CASE MAXIMUM VIEW MONITOR Il nuovo monitor
è di dimensioni generose e si sviluppa in verticale per
non rubare spazio alla visuale dell’operatore. Nella
schermata sotto il sistema di videocontrollo. Al piede del
monitor si riconoscono i comandi del climatizzatore.
NUOVA ERGONOMIA Sopra si vedono bene le due
nuove consolle sospese assieme al sedile, con nuovi
appoggiabraccia regolabili in altezza e inclinazione.
A lato del joystick destro c’è un vano porta telefono con
vicino una presa di ricarica 12V.
Silenzio a bordo al top della categoria
In cabina non siamo ancora saliti. Il primo dato che salta
ai nostri occhi è la pressione acustica interna da record della
categoria, visto che per il CX210E sono dichiarati 68 dB(A)
che scendono persino a 67 dB(A) per i modelli più grandi.
Oltre che per le nuove motorizzazioni e la nuova gestione
elettronica dell’impianto idraulico, questi dati sono certamente
ottenuti grazie a una più accurata pressurizzazione
dell’abitacolo. Al riguardo segnaliamo il climatizzatore
automatico ottimizzato per essere ancora più efficiente.
I progettisti hanno poi lavorato per migliorare l’ergonomia
della postazione di comando, hanno ottimizzato le consolle
laterali sospese assieme al sedile e hanno migliorato
l’accesso per incrementare la sicurezza in salita e discesa
dagli escavatori (è la condizione in cui si registrano
più infortuni tra gli operatori di escavatori).
Già dalle immagini spicca il nuovissimo monitor LCD da
ben 10 pollici che propone diversi menu navigabili con i 5
pulsanti sottostanti, configurabili direttamente dall’operatore.
Tutti i modelli della Serie E offrono le stesse funzionalità
della precedente generazione di escavatori cingolati
con una maggiore attenzione al comfort e alla sicurezza.
La visibilità posteriore è garantita dalla telecamera standard,
così come sul lato destro della macchina.
Su richiesta può essere integrata anche una terza telecamera
sul lato sinistro per ottenere una visione birdview con
videocontrollo perimetrale a 270° (foto a destra).
Oltre che ottimizzando la visibilità, CASE conferma la sua
attenzione alla sicurezza passiva fornendo di serie la griglia
superiore di protezione contro la caduta di oggetti
(FOPS) di livello 2.
Costi di manutenzione in calo
La nuova gamma di servizi post-vendita connessi e non connessi,
offerti da CASE si integra a intervalli di manutenzione
più distanti tra loro. È la stessa cura adottata per le pale gommate
CASE Evolution che promettono un TCO inferiore del
20% rispetto al modello precedente.
Come sulle nuove pale, è ora offerto di serie il modem a trasmissione
bidirezionale che permette di utilizzare CASE
SiteConnect e CASE SiteWatchTM, per la gestione della singola
macchina come di una flotta. La soluzione include redazione
di report di produttività ed efficienza, funzioni di geolocalizzazione,
geofencing con alert impostabili per rilevare
utilizzi non autorizzati.
Ora prendete nota: CASE Care è un programma di manutenzione
programmata standard, che comprende pezzi di
ricambio e lubrificanti originali. CASE Protect è un programma
di estensione di garanzia che può avere durata e
caratteristiche variabili. CASE Fluid Analysis serve a prevenire
guasti gravi, ottimizzando l’affidabilità del bene ed estendendone
la durata operativa.
SELETTORE MODALITÀ Nell’immagine sopra,
il pulsante rotante con cui si selezionano le differenti
modalità di lavoro e i pulsanti per richiamare le funzioni
più utilizzate in modo semplice e veloce.
Service proattivo
CASE SiteConnect migliora i dati di telemetria utilizzati dal
team Uptime Center di CASE per fornire ai concessionari allarmi
basati sulle prestazioni della macchina. È possibile intervenire
rapidamente per ridurre al minimo il tempo di inattività,
dal momento che i concessionari possono accedere
ai dati della macchina da remoto e apportare modifiche in
modo tempestivo. Ciò permette ai concessionari di gestire
proattivamente le macchine dei clienti, aumentandone il
tempo di attività. Sia SiteWatch che SiteConnect sono dotazioni
di serie della nuova gamma Serie E.
[56] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [57]
Macchine&Componenti
Escavatori cingolati
L’ANELLO
mancante
Volvo CE completa l’offerta con i nuovi EC530E
ed EC550E per dire la sua nella fascia delle oltre 50 t.
Nuova idraulica IMVT e sottocarri dalle spalle larghe
Testi di Matthieu Colombo
Noi di Costruzioni non siamo tifosi dei costruttori che
vogliono diventare full liner a priori, a tutti i costi, ma
sicuramente lo siamo delle novità di prodotto e delle
innovazioni. L’arrivo dei due nuovi EC530E ed EC550E, a
completamento dell’offerta di escavatori cingolati, è dal nostro
punto di vista una naturale evoluzione di prodotto che
ci attendevamo da un marchio come Volvo. Già considerato
un riferimento per la validità di pale gommate e dumper
articolati, oggi il costruttore svedese ha guadagnato l’attenzione
(e le quote di mercato) anche con i suoi escavatori
cingolati e con i modelli da demolizione da essi derivati.
Posizionamento strategico
Gli EC530E ed EC550E si inseriscono tra il collaudato
EC480E e il maxi EC750E. Rispetto al fratello piccolo l’evoluzione
è sostanziale in termini di prestazioni e le maggiori
prestazioni sono state ottenute con un impianto idraulico
rivoluzionato supportato da una taratura a ben 340 kW
del collaudato sei cilindri D13J (+20%), con bracci irrobustiti
nella struttura, nei perni e nella dimensione dei cilindri,
quindi con soluzioni sottocarro extra large, ma retrattili meccanicamente
per ottenere larghezze minime di trasporto
rispettivamente di 2.990 mm per l’EC530E e di 3.400 mm
[58] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [59]
Macchine&Componenti
Escavatori cingolati
Dalla pesa allo scavo 3D
per l’EC550E. In assetto di lavoro le macchine sono larghe
ben 3.490 mm e 3.900 mm. Volvo annuncia i nuovi modelli
come “ai vertici della categoria in termini di forze di
scavo e di sollevamento al livello di macchine da 60 tonnellate
di peso operativo”.
Non sono da meno la coppia assicurata dal motore di rotazione
(+20% rispetto a un EC480E) e la forza di trazione
(+5% rispetto a un EC480E). In combinazione con benne
di grandi dimensioni, l'EC530E e l'EC550E sono ideali
per caricare dumper articolati di classe da 30/40 tonnellate
con cicli di lavoro a ritmo sostenuto.
Un motore ultra collaudato
Sotto al cofano motore gira lo stesso D13J dell’EC480E
Stage V, ma adeguato nella sostanza (non solo nell’elettronica)
per erogare i suddetti 340 kW di potenza massima
a soli 1.600 giri/min e ben 2.200 NM ad appena 1.300
giri/min. Tutto questo è possibile grazie alla rigidità del monoblocco
dei motori Volvo di generazione J accresciuta
mediamente del 30%, a una coppa dell’olio motore maggiorata
di 12 litri rispetto alla versione dedicata al “480”, a
un sistema di raffreddamento maggiorato per refrigerante,
intercooler aria-aria del turbo e anche per l’olio idraulico.
SICUREZZA Sono di serie la telecamera posteriore
e quella laterale, e alla soluzione opzionale
di videocontrollo perimetrale a 360° Smart View,
particolarmente utile in spazi ristretti.
Idraulica con distributore IMVT
L’efficienza dei nuovi EC530E ed EC550E è soprattutto merito
dell’innovativo sistema elettroidraulico basato sulla tecnologia
di gestione delle singole spole del distributore tramite
IMVT (Independent Metering Valve Technology). Questa
soluzione consente di ottenere un funzionamento più accurato,
regolabile ed efficiente rispetto a un sistema idraulico
tradizionale ad accoppiamento meccanico.
Un’ulteriore efficienza è stata ottenuta sia grazie a un si-
stema che permette di ridurre il regime motore senza conseguenze
sulla portata sia attraverso l’ottimizzazione delle
tubazioni idrauliche riducendo curvature strette e numero
di giunzioni. I due nuovo modelli, inoltre, hanno un impianto
idraulico di capacità superiore del 12% rispetto al fratello minore
EC480E. Il nuovo sistema con distributore IMVT permette
tra l’altro di implementare il numero di regolazioni possibili
a monitor, tra cui la modalità di traslazione lenta o la
funzione CDC (Comfort Drive Control) sia di introdurre logiche
di funzionamento adattive perché la potenza sia proporzionale
al carico idraulico richiesto.
L’operatore, ad esempio, può ora regolare la priorità braccio/rotazione
e braccio/traslazione o la velocità di discesa
del braccio, per un ottenere un controllo ottimale in lavori
che richiedono particolare precisione. La nuova tecnologia
riduce tra l’altro gli eventuali sobbalzi di braccio e avambraccio
attenuando sollecitazioni su macchina e cabina.
Hanno le spalle larghe
A proposito di struttura, i due modelli si distinguono tra loro
per il sottocarro. In realtà le componenti come motori di traslazione,
rulli, pattini a doppia o tripla costola sono sempre
gli stessi. A differire sono lunghezza del carro e carreggiata.
Tra i due modelli l’EC530E è l’eletto per grandi sbancamenti
e in generale lavoro di cantiere.
Questo grazie alla larghezza di trasporto a carro ristretto di
soli 2.990 mm. Dal nostro punto di vista, il modello EC550E
Sui nuovi Volvo sono disponibili diverse opzioni.
Tra queste il sistema Dig Assist che, attraverso
il tablet da 10 pollici Volvo Co-Pilot, permette
di lavorare con sistemi di aiuto allo scavo 2D e
3D. È inoltre disponibile un nuovo sistema di pesatura
integrato alla macchina che permette di
fornire all’operatore informazioni in tempo reale
sul carico in benna o sulla quantità di materiale
spostato durante un turno di lavoro. Gli stessi dati
rilevati dalla macchina sono anche trasmessi in
rete per consentire di gestire al meglio la produttività
in una cava e o in grandi cantieri.
[60] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [61]
Macchine&Componenti
Escavatori cingolati
Scavo 2D/3D
Hitachi monta Leica in linea
Sugli escavatori
Serie 7 da 10 a 50 t
di peso operativo,
HCME monta
in fabbrica soluzioni di
controllo macchina
2D e 3D firmati
Leica Geosystems
MANUTENZIONE Gli intervalli di manutenzione
prolungati, come il cambio olio motore portato da 500
a 1.000 ore, permettono di ridurre le spese
di manutenzione, mentre il raggruppamento dei filtri
accessibili da terra incrementa facilita i controlli
quotidiani e rende più sicuro il lavoro dei meccanici.
IL SOLITO COMFORT Per chi conosce Volvo la cabina
dei nuovi EC530E ed EC550E non ha segreti. Il livello
acustico in cabina è di soli 71 dB(A) e il climatizzatore
può essere equipaggiato di un filtro HEPA.
è più indicato in cava, in ragione del carro più lungo di 115
mm e da quasi quattro metri di larghezza massima (ristretto
3.400 mm). La maggiore impronta a terra del “550” fa la differenza
in termini di capacità di sollevamento, soprattutto
laterale. A 4,5 m di raggio e zero altezza, ad esempio,
l’EC530E solleva 23.040 kg, mentre l’EC550E ne solleva
27.950 kg. Questo dato evidenzia una marcata differenza
che si riallinea di molto in sollevamento frontale.
Configurando entrambi i modelli con braccio ME da 6.500
mm di lunghezza e avambraccio da 2.550 mm i due modelli
offrono la stessa forza di strappo da 32.900 daN e la stessa
forza di penetrazione 27.400 daN. Ora non ci resta che
lavorare per portare sulle nostre pagine la testimonianza
di uno dei primi clienti italiani.
Hitachi
Construction
Machinery
Europe e Leica
Geosystems (Hexagon)
hanno firmato un
accordo per offrire
l’allestimento dei nuovi
escavatori Zaxis-7 con
soluzioni di controllo
macchina 2D e 3D,
direttamente nello
stabilimento Hitachi di
Amsterdam. In questo
modo, i clienti finali
beneficiano di test
approfonditi di
calibrazione e di
un'installazione
professionale, affidabile
e garantita dalla Casa
madre. Al momento
dell’ordine, i clienti
potranno scegliere tra
diverse opzioni
d’allestimento.
Questo permette tra
l’altro di finanziare
l’acquisto di macchina e
sistemi Leica in un
unico pacchetto a
fronte di soluzioni di
finanziamento e
incentivi come il credito
d’imposta Industria 4.0.
L’accordo prevede
anche la formazione
pratica di Leica
Geosystems al
momento della
consegna della
macchina. L'aggiunta
della tecnologia di
controllo macchina
Leica Geosystems agli
escavatori Hitachi
aumenta l'efficienza in
cantiere, riducendo i
costi di esercizio e
consentendo di
completare il lavoro nei
tempi, rispettando le
specifiche, rispettando
il budget, in modo
sicuro e sostenibile. Dal
semplice scavo a quota
uniforme fino al
livellamento preciso di
un pendio, la soluzione
di controllo della
macchina fornisce agli
operatori un sistema di
facile utilizzo per
scavare rapidamente
realizzando un lavoro
perfetto al primo colpo.
Ecco le opzioni
disponibili a listino
Hitachi: controllo
macchina 2D,
predisposizione per 2D
con staffa e cavi
compatibili 3D, in modo
che i clienti possano
eseguire l'upgrade al 3D
quando lo desiderano,
oppure l’opzione 3D
completa da subito.
Inoltre, è possibile
integrare nel sistema
completamente,
sempre montandoli in
fabbrica, anche attacchi
e accessori come i
sistemi tilt rotator.
scaispa.com
[62] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni ,marzo 2022 [63]
Demolizione&Riciclaggio
Industriale
DALL’OLIMPO
fino in terra
Armofer finalizza la demolizione di una ciminiera
in cemento e laterizio all’interno del sito attivo
Italcementi di Isola delle Femmine. Il manufatto
è stato abbassato da quota 80 m fino a terra, grazie
a un potente robot elettrico radiocomandato Brokk
Testi di Gisella Giglio
Il cantiere Armofer
presso Italcementi Isola
delle Femmine (PA).
Quando un cantiere si affaccia su uno dei
panorami più belli del Mediterraneo, come l’Isola
delle Femmine, l’attenzione per l’ambiente è prioritaria.
Tanto più se dall’alto della vecchia ciminiera, all’interno
del sito produttivo Italcementi, la vista che si gode
spazia da Punta Raisi a Mondello, icone del palermitano.
Il panorama mette soggezione e, da solo, rende coscienti
dell’importanza di intervenire correttamente nei confronti
dell’ambiente. D’altra parta Armofer può dirsi orgogliosa di
eseguire i lavori e di saperlo fare nel migliore dei modi.
L’impresa di Siziano (PV) ha investito grandi risorse negli
anni per il miglioramento continuo dei processi operativi,
con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale
del proprio operato. Così facendo ha raggiunto l’attuale
professonalità riconosciuta in tutta Europa, grazie a importanti
investimenti in mezzi d’opera dotati di motori di
ultima generazione, tecnologie potenti elettriche, silenziose
e a emissioni zero di CO 2 .
Il recupero dei materiali di risulta dalle operazioni di demolizione
firmate Armofer tocca ormai percentuali vicinissime
al 100% e fra gli addetti ai lavori è ormai nota la
La demolizione è stata eseguita con robot elettrico
a comando remoto Brokk, tanto compatto e leggero per
poter essere traslata a bordo dei ponteggi in alta quota.
proverbiale attenzione con cui tutti
i tecnici dell’impresa separano i materiali
all’origine, improntando il progetto
di demolizione proprio alla massimizzazione
della separazione e raccolta dei materiali.
Il contesto del cantiere
Lo stabilimento Italcementi di Isola delle Femmine (PA) è
stato avviato negli anni Sessanta e con il passare del tempo
ha subito numerosi interventi di ammodernamento con
Il ponteggio
di sicurezza quasi
completamente
allestito intorno
alla ciminiera.
[64] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [65]
Demolizione&Riciclaggio
Industriale
La demolizione inizia in sommità, a 80 m d’altezza, con
attrezzature manuali e DPI di III categoria.
tenza, imprese, tecnici interni ed esterni, hanno condotto
un lavoro impegnativo, preciso, attento.
particolare attenzione agli aspetti ambientali e di sicurezza.
Armofer è intervenuta per la complessa demolizione di
una ciminiera in cemento dell’impianto, costruita nel 1957,
alta 80 m e situata proprio sul confine della proprietà, in
prossimità all’Autostrada Palermo-Trapani. In cantiere abbiamo
incontrato il progettista dell’intervento, arch. Giuseppe
Cetere e il responsabile del cantiere, geom. Roberto Perrone.
Insieme, e con una squadra di 20 persone tra commit-
Aerodinamica per gli studi preliminari
Prima dell’avvio dei lavori, Italcementi ha condotto una serie
di studi e attività preparatorie e propedeutiche alla demolizione.
In particolare, è stato eseguito uno studio per
valutare gli effetti delle azioni aerodinamiche sul camino e
sono stati progettati e posati gli apprestamenti di messa
in sicurezza mediante cerchiature con fasce di propilene
e post tensionamento delle stesse che sono state posi-
La demolizione a quote comprese tra 70 ai 20 m
d’altezza, è avvenuta prevalentemente con robot
cingolati radiocontrollati a distanza. Sicurezza al top.
La parola al progettista
Arch. Giuseppe Cetere, Armofer
Come avete coniugato la sicurezza in cantiere e l’attenzione
per l’ambiente, in questo cantiere?
“Come per Italcementi, anche per Armofer la sicurezza
è sempre prioritaria, infatti il nostro lavoro parte sempre
da un’attenta analisi del sito e delle condizioni al
contorno. In questo caso fondamentale, prima di decidere
l’approccio tecnico e operativo nei confronti del
manufatto, è un’analisi tecnico-strutturale della ciminiera,
con verifica statica della struttura. Per procedere
dobbiamo sapere qual è il massimo sforzo al quale
l’oggetto può essere sollecitato in ciascun punto e ad
ogni altezza. Di conseguenza dimensioniamo l’intervento
(tecnologia, potenza macchine, tipo di approccio,
tools da utilizzare o evitare) perché sia adatto in ogni
punto, mantenendo sempre un ampio margine di sicurezza.
Non sono solo le condizioni dell’oggetto a porre
vincoli, ma tutto ciò che noi progettiamo e anche le
condizioni ambientali. Per esempio è importantissimo,
con un oggetto alto 80 m, sul mare, considerare la forza
del vento e, soprattutto, del ponteggio carico di vento,
che abbiamo costruito per l’accesso alla struttura.
Infine, a tali altezze, abbiamo calcolato con estrema attenzione
anche i carichi accidentali, ovvero il peso delle
macchine traslate a bordo del ponteggio. Abbiamo
privilegiato piccole attrezzature idrauliche manuali in
sommità, potendo contare su un minirobot cingolati
tipo Brokk, di peso sempre maggiore man mano il manufatto
ed il ponteggio sono stati abbassati di quota.
Per la sicurezza l’importante è avere a disposizione tutte
le tecnologie necessarie.”
Mitigazione rischi, mitigazione ambientale. Dal suo
punto di vista oggi si può fare di più?
“Certo. Si può, si deve e si fa. Almeno in Armofer, che
per storia aziendale ha sempre privilegiato la sicurezza
e per filosofia di approccio, ha scelto quella del miglioramento
continuo delle performances, oggi anche
e soprattutto in termini di sostenibilità ambientale. Nel
caso specifico del cantiere appena concluso a Palermo,
sono stati adottati tutti gli accorgimenti possibili in grado
di minimizzare gli impatti relativamente alle emissioni
in atmosfera (impiego principale di demolitori elettrici);
particolare attenzione ai alla contaminazione del
suolo e ai protocolli di utilizzo di sostanze e additivi chimici,
gestione attentissima dei rifiuti e dei reflui, attenzione
e controllo del rumore e delle vibrazioni, della proiezione
di polveri e infine alla gestione delle emergenze.
Stesso approccio naturalmente rispetto alla sicurezza
del personale che è dotato di DPI di III categoria, nuovi,
disponibili sempre sul cantiere in quantità ridondante;
ma soprattutto personale perfettamente addestrato al
loro utilizzo e gestione e all’approccio al lavoro in chiave
di massima sicurezza per se stessi e per gli altri.
Nulla è mai lasciato al caso, occorre prevedere e gestire
anche gli “imprevisti”, ovvero lavorare in modo che non
si verifichino.
[66] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [67]
Demolizione&Riciclaggio
Industriale
Dalla quota di 20 m la demolizione avviene
con escavatore cingolato con braccio da demolizione.
zionate su tutta l’altezza del camino. Questi studi sono stati
coordianati da un team interno di Italcementi che si è avvalso
della collaborazione dell’ing. Andrea Regazzoni di
Bergamo e l’ing. Vito Sabella di Palermo che hanno lavorato
in stretto contatto con Armofer.
Il Piano delle demolizioni
Dal piano delle demolizioni e dal progetto dell’arch. Cetere
osserviamo come Armofer abbia affrontato un intervento
complesso, con evidenti criticità legate all’altezza del manufatto
da demolire e in un contesto sensibile, dal punto di
vista ambientale, paesaggistico, ma anche logistico essendo
la cementeria in attività e vicino ad arterie infrastrutturali
di primaria importanza.
Tecniche e tecnologie applicate
Le procedure operative per affrontare un simile manufatto
sono diverse e vengono modificate in base all’altezza
operativa. Armofer ha scelto in questo caso per il montaggio
del ponteggio perimetrale al manufatto, abbassato
progressivamente insieme alla ciminiera stessa con il procedere
del lavoro. Tuttavia anche in questo caso le tecnologie
e le tecniche di approccio, una volta assicurato il
ponteggio, il montacarichi e il piano di lavoro in sommità,
sono differenti, come sotto descritto, in modo da utilizzare
sempre la tecnica e la tecnologa migliore, più performante,
più sicura, più sostenibile.
Controllata con pinze e martelli manuali
In sommità la ciminiera viene demolita con attrezzature
idrauliche manuali, pinze da calcestruzzo e martelli manuali.
Così Armofer ha previsto e realizzato l’abbassamento
dalla sommità (+80m) fino a circa 70 m dal suolo. La demolizione
procede per piccole parti, con andamento circolare
costante sull’intera circonferenza e facendo cadere
il materiale nel condotto stesso della ciminera.
Controllata con mini robot a controllo remoto
Dalla quota di 70 m fino a circa 50 m d’altezza è stato possibile
portare sulla piattaforma di lavoro un mini-robot da
demolizione, tipo Brokk 110, il più piccolo della gamma,
ma performante e potente, equipaggiato di tutti i tools necessari
per la demolizione (pinza da calcestruzzo e/o martello
demolitore idraulico).
Il mezzo è alimentato elettricamente, a zero emissioni,
viene radiocontrollato in remoto dall’operatore che in ogni
momento può scegliere la posizione più sicura, di maggior
comfort, per avere il controllo visivo ottimale del fronte
di demolizione pur rimanendo in sicurezza, mai vicino
al fronte esposto di lavoro. Ricordiamo infatti che la procedura
operativa di demolizione di una ciminiera preve-
de lo smarino delle macerie attraverso la canna stessa,
sin dalla sommità e il loro recupero alla base della ciminiera
stressa.
In questo modo non vi sono proiezioni indesiderate né dispersione
di polvere in ambiente.
La medesima tecnica di intervento è stata riproposta dalla
quota di 50 m fino alla quota di 20 m da terra, ma inserendo
un mini-robot cingolato maggiore, il Brokk 160, che ha
consentito una maggior produzione oraria e dunque una
maggior velocità di esecuzione di questa fase operativa.
Demolizione top-down da terra
Dai 20 m di altezza, fino a piano di campagna
la ciminiera è stata demolita con il
sistema “tradizionale”, cioè meccanicamente
da terra, con tecnica top-down, impiegando
un escavatore da demolizione
in allestimento super long demolition.
Smontaggio selettivo
e decostruzione
Un’ulteriore tecnica di demolizione adottata
per questo intervento è stata lo
smontaggio selettivo e controllato, utilizzato
per la rimozione di componenti
strutturali come condotti fumi, componenti
strutturali e altro. In questo caso
Armofer si avvale dell’intervento di un’autogru
alla quale vengono opportunamente
assicurati porzioni di impianti da
svarare, sezionati in quota a caldo o a
freddo, secondo un preciso studio dei
pesi, delle forme, degli equilibri, delle
possibilità di imbrago, delle condizioni
al contorno, delle caratteristiche
tecniche della gru a disposizione.
Dati di cantiere
Ore lavorate: 6.097
Verbali di coordinamento sicurezza e DL: 57
Committenza: ing. Antonio Finocchiaro, Italcementi
Resp. Lavoro e PM: ing. Filippo Feder, Italcementi
Progettisti e DL: ing. Andrea Regazzoni
Coordinatore sicurezza in fase di progettazione
ed esecuzione: ing. Vito Sabella
Impresa affidataria: Armofer di Cinerari Luigi Srl
Nei rendering di progetto si vedono il ponteggio
completo e la piattaforma di lavoro alla sommità della
ciminiera. In evidenza, le attrezzature di sicurezza.
[68] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [69]
Demolizione&Riciclaggio
Metalli
Roster Ltd, filiale di Burgas (Bulgaria).
Deposito rottami e impianto di trattamento
Distruzioni
COSTRUTTIVE
Valore umano, intraprendenza, professionalità e competenza
tecnica sono i pilastri per la buona riuscita
di un progetto. Roster, che da oltre 30 anni opera in
tutta Europa nel campo delle demolizioni, partecipa attivamente
anche al riciclaggio di rottami, metalli misti e cavi
recuperati da questi lavori. In pratica, un trattamento Endof
Waste interno alla società, che valorizza al massimo i
metalli.
Tecnologie adeguate
A Kameno City, situata nelle vicinanze di Burgas e
del suo porto commerciale sul Mar Nero, il nuovo
impianto di Panizzolo, garantisce un trattamento
flessibile per il riciclaggio dei materiali ferrosi (provenienti
da demolizione) in seno all’azienda. Se da
un lato entrano rifiuti come motori elettrici, RAEE,
Guarda l’intervista
a Rosen Terziev
di Roster e il ciclo
di trattamento
Avviato in Bulgaria un nuovo impianto
di riciclaggio Panizzolo, per il trattamento
End-of-Waste dei metalli recuperati dallo
specialista in demolizioni Roster Ltd
Testi di Riccardo Rossi
METALLI MISTI
da demolizione trattati
dall’impianto Panizzolo.
MULINO A MARTELLI
Panizzolo Flex 1000
(315 kW – fino a 13 ton/h).
[70] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [71]
Demolizione&Riciclaggio
Metalli
Alluminio
riciclato, dal
trattamento
dei tubi
refrigeranti.
Intervista
Rosen Terziev,
proprietario
di Roster Ltd.
cavi armati misti e metalli di vario tipo, dall’altro esce un
granulato classificabile come materia prima seconda.
I rottami vengono sottoposti a diverse fasi: si parte con una
riduzione volumetrica mediante il trituratore PZ 2H 1500
(2x135kW), una macinazione tramite il mulino a martelli
Flex 1000 (250 kW- fino a 11t/h) e continuando con appositi
sistemi di separazione del materiale in output. Una
linea di trattamento indipendente invece, è dedicata all’impianto
di raffinazione Panizzolo, con lo scopo di valo-
Sopra,
a sinistra,
un tecnico
Panizzolo
che segue
la formazione
dei dipendenti
Roster.
A destra,
il granulo
di rame
riciclato, dal
trattamento dei
metalli misti.
rizzare come granulato, determinate frazioni in uscita dall’impianto
precedente: rame, ottone, alluminio e acciaio.
“Provenendo dalla nostra attività di demolizione – spiega
Rosen Terziev, rappresentante e amministratore della società
– il rifiuto si presenta principalmente come un mix di
ferro e materiale elettrico. Avevamo la necessità di un impianto
all’altezza per la lavorazione di un rifiuto così complesso,
ed i tecnici di Panizzolo, ci hanno guidato con estrema
professionalità al corretto settaggio”.
Una realtà ambiziosa e strutturata
Roster nasce nel 1990 come specialista nella demolizione
meccanica di edifici, smontaggio di impianti, apparecchiature
e macchinari industriali, oltre a lavorazioni legate
al riciclaggio di metalli ferrosi. Stiamo parlando di un’azienda
che concentra la propria attività nella demolizione di
strutture sia pubbliche che private, sia industriali che strutturali.
Settori in cui la scelta dei macchinari con cui operare
è fondamentale. E perciò “nelle lavorazioni vengono utilizzati
mezzi di proprietà, scelti tra prodotti di fabbricanti
mondiali di prim’ordine e di comprovata efficacia e produttività.
Macchinari performanti e una buona disponibilità
tecnica ci consentono di lavorare con velocità ed efficienza”
puntualizza Terziev.
Oltre a vantare uno staff giovane e ambizioso, con tecnici
e operatori altamente professionali, l’azienda conta più di
200 persone operanti nei reparti di smantellamento e riciclaggio,
suddivise nelle tre sedi bulgare (Smolyan, Plovdid
e il sito di Kameno). A cui si aggiungono i vari cantieri in tutta
Europa, con staff di ingegneri impegnati a seguire ogni
singola fase. Nelle tre sedi avviene sia lo stoccaggio che
il trattamento delle macerie e dei rottami, ma vi si trova anche
il centro logistico dei mezzi.
Per capire com’ è nato (e come procede) il progetto con
Panizzolo, ne abbiamo parlato con Rosen Terziev, Ammi -
nistratore di Ro ster Ltd.
Come siete venuti a conoscenza dell’azienda
Panizzolo?
In sede di riunione, discutendo la necessità
di acquistare un impianto di
riciclaggio di metalli misti per aumentare
la nostra capacità produttiva
e ridurre i costi aziendali.
Avevamo in lizza altre due proposte,
ma la scelta è caduta sull’azienda italiana
che ci ha proposto di vedere l’impianto
su un loro sito.
Il macchinario è stato realizzato, consegnato
e montato in Bulgaria nel giro
di pochi mesi, nonostante le due ondate
di Covid che non ne hanno impedito
l’avviamento e di effettuare le
prime prove.
Cosa vi ha fatto scegliere Panizzolo?
In Panizzolo abbiamo visto uno staff
con una gran voglia di lavorare e di realizzare
un impianto davvero completo
per il riciclaggio di materiali misti.
Avevamo necessità di un’impianto all’altezza
di questo rifiuto così gravoso
e Panizzolo è stato in grado di guidarci
professionalmente sia nella scelta del
migliore layout produttivo che al corretto
settaggio di tutto il ciclo di trattamento.
Con l’avvio della lavorazione del secondo
mulino (per il processo di raffinazione),
è stata confermata la qualità
attesa del materiale?
Ci aspettavamo prodotti in purezza
al 99% per i diversi tipi di metalli. Qui
posso rispondere in modo affermativo.
Che tipo di materiali e prodotti state
lavorando attualmente, ma soprattutto
quale tipo di trasformazione
intendete fare in futuro?
Oggi trasformiamo materiali misti.
Nello specifico tutto ciò che contiene
metalli: quindi motori elettrici, apparecchi,
quadri elettrici, materiale
elettrico in generale, contatori e molto
altro. Nel prossimo futuro, puntiamo
al trattamento a cavi di rame
e di alluminio con guaine in plastica
e schermi in acciaio.
Intendete intraprendere qualche politica
ambientale con la nuova gestione?
Con la realizzazione di questo impianto
abbiamo fatto il primo passo
verso la protezione dell’ambiente.
Siamo in possesso di un certificato
di qualità ISO per ogni nostra attività
produttiva: per la qualità, gestione
ambientale, energia, salute e sicurezza
sul lavoro.
Qual è il suo parere in merito ai possibili
cambiamenti nel settore per i
prossimi anni?
Si denota una continua crescita della
percentuale di riciclabilità dei materiali.
[72] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [73]
Demolizione&Riciclaggio
Benne per D&R
DA RIFIUTI
a vere risorse
Le benne Simex per braccio escavatore
risolvono il problema, direttamente in cantiere,
del recupero dei materiali di risulta
le benne vagliatrici VSE: FIT, vale a dire i nuovi utensili di vagliatura
brevettati. Ogni utensile si compone di cinque parti
indipendenti, ad incastro, senza alcuna saldatura. La sostituzione
non prevede lo smontaggio degli alberi: ogni elemento
è sostituibile singolarmente, anche un solo disco o
lama vagliante. Ciò si traduce in un risparmio fino al 75% sui
costi di manutenzione. Il sistema consente molteplici configurazioni
per meglio adattarsi al materiale da vagliare.
Simex propone tre configurazioni base, ma sono possibili
altre combinazioni, in quanto gli elementi che compongono
l'utensile vagliante sono al 100% intercambiabili.
Abbattimento dei costi
Una benna vagliatrice VSE 30 è stata impiegata, in provincia
di Modena, per la separazione e il recupero di materiali provenienti
dalla demolizione di un’abitazione privata. A seguito
della demolizione, ingenti quantità di calcestruzzo sono state
frantumate, direttamente in sito, con un frantoio mobile.
Il materiale di risulta si presentava ancora grezzo, grossolano,
e, pertanto, non adatto ad un reimpiego in cantiere. La
benna vagliatrice Simex VSE è intervenuta separando i materiali
di pezzatura più grande (40-100 mm) da quelli più fini
(0-30 mm), e pulendoli anche dalla presenza di detriti e terra.
La VSE 30 era equipaggiata con i nuovi utensili FIT, in configurazione
“a disgregare”, caratterizzati dalla presenza di un
disco centrale a rampino, più aggressivo rispetto alle altre
configurazioni disponibili; caratteristica, questa, che permette
anche una leggera frantumazione del calcestruzzo in fase di
vagliatura, incrementando la produzione oraria. Risultato dell’impiego
della VSE 30: sensibile abbattimento dei costi di
smaltimento del materiale e taglio dei costi relativi all'acquisto
e al trasporto di nuova materia prima.
va come granulato di conglomerato bituminoso). Partendo
dal proprio know how in materia di frantumazione e vagliatura
di materiali di risulta da demolizione, ha creato una
nuova benna dedicata al recupero del conglomerato bituminoso
e di altri aggregati da cantiere. Le benne granulatori
per asfalto uniscono il concetto di tamburo fresante
alla tecnologia delle benne frantumatrici a rotore e sono
disponibili in due modelli: CBA 30, per escavatori da 18 a
28 ton, e CBA 40, per il range 25-40 ton.
Da rifiuto a risorsa
Recentemente, nei Paesi Baltici, l’azienda AS Baltem con
sede principale a Peetri, alle porte di Tallin (Estonia), ha de-
Testi di Fabrizio Parati
Dalla frantumazione alla separazione selettiva, dalla
riduzione volumetrica alla vagliatura, Simex dispone
in gamma di benne per braccio escavatore
e per attacco frontale che facilitano le operazioni di demolizione
e riciclaggio, direttamente in sito, dei materiali di
risulta da cantieri e scavi. Vediamo di conoscere da vicino
queste attrezzature.
Benne granulatore per asfalto
Nel mondo della manutenzione stradale e delle pavimentazioni,
come anche in quello dell’edilizia, si fa stringente
il tema del recupero del materiale derivante da demolizioni
e scarifiche, con il duplice obiettivo di coniugare la salvaguardia
ambientale all’ottimizzazione dei costi di cantiere.
Simex, di recente, ha scelto di focalizzarsi nel recupero
del fresato asfaltico (materiale inquadrato dalla normati-
Benne VSE
Disponibile in quattro modelli, per escavatori da 8 a 45 ton,
le benne vagliatrici Simex VSE sono realizzate specificamente
per la separazione di materiali in diverse pezzature,
direttamente in cantiere. Grazie all’esclusivo brevetto Simex
che permette la variazione rapida della granulometria del
materiale vagliato in pochi secondi, tramite un comando
in cabina, l’operatore è in grado di avvicinare e distanziare
gli alberi, con un’escursione massima di 40 mm producendo
quindi tre diverse pezzature del materiale con la medesima
benna, senza necessità di fermi macchina.
Simex ha recentemente introdotto un importante aggiornamento
che contribuisce a rendere ancora più performanti
[74] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [75]
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legno e altri materiali deformabili, grazie al sistema
a rotore.
L’elevatissima forza al dente generata da motori
idraulici a pistoni radiali, di grande cilindrata in presa
diretta, permette di frantumare qualsiasi materiale
rendendole ideali per la frantumazione di cemento
armato e materiali da demolizione.
ciso di puntare sulla benna granulatore per asfalto Simex
CBA 30, per soddisfare le esigenze di un proprio cliente, il
quale aveva la necessità di ridurre volumetricamente grossi
volumi di lastre di asfalto, accumulate nel tempo nel proprio
deposito. La possibilità di ottenere una granulometria
certificabile grazie alla griglia posteriore della benna CBA
30 ha permesso di realizzare un fresato di conglomerato
bituminoso con granulometria compresa fra 0 e 20 mm,
specifica richiesta dell’utilizzatore finale. Il vantaggio è stato
duplice: si sono evitati consistenti costi per il trasporto
e stoccaggio del materiale presso siti dedicati allo smaltimento;
dall’altro, la granulometria in uscita certificabile ha
permesso di ottenere un fresato asfaltico che può essere
conferito negli appositi impianti di produzione di conglomerato
bituminoso, trasformando quindi un rifiuto in
una risorsa per l’economia di cantiere, come per la sostenibilità
ambientale (nello specifico, un granulato di conglomerato
bituminoso).
Benne frantumatrici CBE
Progettate per la riduzione volumetrica degli inerti direttamente
in cantiere, le benne frantumatrici per escavatore
CBE di Simex permettono di lavorare agilmente in
presenza di ferro, roccia, terra (anche umida o bagnata),
[76] marzo 2022 Costruzioni
Benne frantumatrici CBE
In Inghilterra, nei pressi di Birmingham, una benna
frantumatrice CBE 30 è stata impiegata all’interno
di un deposito di inerti nella riduzione volumetrica
di ingenti quantità di materiale di risulta
da demolizione. Le esigenze dell’operatore erano
molteplici: da un lato, ridurre la pezzatura del
materiale stoccato per facilitarne il trasporto e il
riutilizzo; dall’altro, reimpiegare parte dell’inerte
frantumato come materiale di sottofondo in campo edile
e stradale, oppure, in altri casi, nella copertura di scavi
e trincee.
Il materiale grossolano accumulato nel tempo in enormi
mucchi, apparentemente senza valore e utilità, ha potuto
così trovare una nuova destinazione d’uso in un’ottica
di recupero e circolarità del comparto. Inoltre, l’operatore
ha potuto gestire direttamente il trattamento dei
materiali, senza dover esternalizzare nulla, abbattendo i
costi di trasporto e smaltimento inerti, che nel settore delle
demolizioni sono sempre gravosi.
Gestibile in sito
Le benne frantumatrici Simex CBE sono veri e propri frantoi
mobili che consentono di operare anche in spazi ristretti,
permettendo la frantumazione direttamente in
cantiere di diversi tipi di materiali quali calcestruzzo armato,
mattoni, legno, cartongesso, laterizi e altri inerti di
risulta da demolizioni o costruzioni.
Invece che esternalizzare i processi di smaltimento dei
materiali, l’operatore può gestire in sito la riduzione volumetrica
degli inerti, producendo un riciclato spendibile,
ad esempio, come stabilizzato per un successivo reimpiego
nello sviluppo edile.
Under the
Patronage of
CANNONI
CONRAD
sistemi di abbattimento polveri
Supply Filiera del chain calcestruzzo of concrete e della and precast prefabbricazione industries
Filiera del calcestruzzo e della prefabbricazione
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Perforazione pozzi | Gallerie
Demolizione&Riciclaggio
Siti contaminati
BONIFICHE
DEI SUOLI
stato dell’arte
Testi di Annalisa Gussoni
Biologa Ambientale (Pasa Labs)
Sopra la bonifica di un terreno
utilizzato in passato come
discarica abusiva.
In grande le opere
conseguenti la rimozione
di un serbatoio interrato.
Le principali cause di inquinamento
che interessano le diverse matrici ambientali sono
identificate in eventi accidentali, attività industriali,
serbatoi interrati, e discariche abusive
La normativa relativa alle bonifiche dei siti contaminati
esiste in Italia dal 1999 con il DM 471, prima, ed il
D.lgs.152/06 successivamente. Prevede, per definire
un sito contaminato o non contaminato, due step successivi:
il primo è un confronto con limiti tabellari (CSC)
ed il secondo l’applicazione dell’Analisi di Rischio Sito
Specifica (AdR), che valuta i valori di contaminazione riscontrati
in funzione delle caratteristiche dell’area ed in
base all’utilizzo definitivo del sito.
L’AdR determina quindi nuovi obiettivi di riferimento (CSR)
che saranno specifici per ogni sito, ed in relazione ai quali
il sito potrà essere definito non contaminato o contaminato;
nel secondo caso, dovrà essere sottoposto ad un intervento
di bonifica.
Scenario nazionale
Secondo l’ultimo rapporto ISPRA, il numero totale di procedimenti
sul nostro territorio è 34.478 di cui 16.264 in
[78] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [79]
Cave&Calcestruzzo
Siti contaminati
Nuove elezioni
Obiettivi comuni
Operazione di campionamento di suolo e sottosuolo.
A destra, bonifica con realizzazione di opere di sostegno
perimetrali in contesto urbano.
Pasa Labs srl è una società che opera da più di 30 anni
nel settore ambientale, con consulenze ed eco audit
per le aziende. Attraverso il proprio laboratorio, svolge
analisi chimiche, fisiche, biologiche e microbiologiche.
corso e 17.862 conclusi. Di questi sono 58 i casi che, per
l’entità della contaminazione e per l’elevato rischio sanitario,
risultano classificati «Siti di Interesse Nazionale»
(SIN). La superficie interessata dai procedimenti di bonifica
è nota solo per una parte di essi (67%), è pari a
66.561 ettari e rappresenta lo 0,22 % della superficie del
territorio italiano; di questi 37.816 ettari sono relativi a
procedimenti in corso e 28.745 ettari sono relativi a procedimenti
conclusi.
In Lombardia sono 949 i siti contaminati con in corso attività
di bonifica o con attività concluse ma in attesa di
certificazione; e sono 2620 i siti per i quali il procedimento
si è concluso favorevolmente. Sono stati altresì chiusi più
di 400 procedimenti per non contaminazione a seguito
di AdR. Nei 20 anni di legislazione sui siti contaminati è
stato fatto molto lavoro, ma un aspetto affrontato in modo
molto superficiale dalla normativa vigente è quello relativo
alla sostenibilità degli interventi di bonifica che non
avvengono (dal punto di vista ambientale) a costo zero.
Strategie verdi…
EPA ha avviato dal 2010, nell’ambito del Superfund
Program, la Green Remediation, ovvero la procedura di
considerare e valutare ogni effetto ambientale dell’intervento
di bonifica e prevedere opzioni per ridurre al minimo
gli impatti delle azioni di decontaminazione.
Ragionare in questi termini consente di uscire dalla visione
settoriale che porta a considerare ogni attività fine
a se stessa, correndo il rischio, che la ricerca spasmodica
di raggiungimento dell’obiettivo inneschi strumentalmente
meccanismi di profitto a danno dell’ambiente.
Le strategie Green Remediation consentono di ridurre
l’emissione di inquinanti in ambiente, di contenere il consumo
di energia, ridurre il consumo di acqua e di suolo proteggendo
gli ecosistemi. L’approccio Green Remediation,
per essere efficace dal punto di vista della sostenibilità e
della riduzione dell’impatto, deve essere adottato per tutto
il ciclo dell’intervento di bonifica: dalla fase di caratterizzazione
fino alla scelta delle tecnologie più sostenibili.
…migliorabili
Le tecnologie di bonifica dei siti contaminati sono numerosissime
e la scelta dipende dal tipo di contaminante
da trattare ma, in ogni caso, la finalità dell’intervento di
bonifica dovrebbe essere quella di rimuovere la contaminazione
e restituire il sito alle funzioni per le quali è destinato,
garantendo le caratteristiche qualitative originarie
e ricorrendo quanto più possibile a tecnologie in situ.
In Italia la pratica più frequentemente utilizzata è ex situ
di tipo convenzionale: scavo e successivo conferimento
in discarica (confinamento ex situ off site) considerando
il suolo un rifiuto e non una risorsa - spostando la
contaminazione altrove - e generando un significativo impatto
ambientale dovuto ai mezzi operativi e di trasporto
impiegati nell’operazione.
Nonostante il D.lgs.152/06 inviti alla scelta di tipologie di
intervento in situ senza la movimentazione di materiali o
riducendola al minimo necessario, l’uso di tali tecnologie
rimane minoritario.
I motivi che spingono un operatore a prediligere tecniche
ex situ sono la necessità di realizzare interventi il più possibile
veloci ed efficaci che, data l’attuale normativa, non
si conciliano con le tecnologie più sostenibili. La norma
necessita di una revisione in termini di difesa della sostenibilità
e della prevenzione del consumo di suolo che
ci si auspica avvenga a breve.
L'Ing. Alberto Truzzi è stato scelto come
nuovo presidente di Assobeton. Subentra a
Giorgio Ferrarini e guiderà l'Associazione fino
al 2025. Insieme a lui tre vice presidenti che
lo affiancheranno nel suo operato
Isoci Assobeton,
associazione
rappresentativa del
comparto italiano
dell’edilizia
industrializzata in
calcestruzzo, hanno
scelto come nuovo
presidente l’Ing. Alberto
Truzzi. Ex presidente
Confindustria Mantova,
Truzzi subentra a
Giorgio Ferrarini e
guiderà l’Associazione
fino al 2025. Il nuovo
Presidente sarà
affiancato da una
squadra di tre vice
presidenti: Manuel
Boccolini (Manini
Prefabbricati), con
deleghe ai Rapporti con
la Committenza ed ai
Rapporti con i Fornitori;
Riccardo Cecconi
(Unibloc), con delega
alla Sostenibilità, per un
contributo sempre più
incisivo all’economia
circolare; Francesca
Nava (MC Prefabbricati),
con deleghe alla
Comunicazione
associativa e alla
Valorizzazione dei
prodotti. Al fianco di
Alberto Truzzi anche
Luca Bernardini
(Baraclit), pronto a
coordinare il Gruppo
Trasporti Eccezionali.
Al Direttore Luca Vezzoli
è affidato invece un
ambizioso progetto di
iniziative e
collaborazioni in ambito
universitario. Resta in
capo ad Alberto Truzzi la
Presidenza del Comitato
Permanente Relazioni
Industriali, carica che
ricopre con dedizione
dal 2004. “Le iscrizioni
ad Assobeton hanno
registrato un aumento e
questo ci consente di
guardare al futuro con
ottimismo, perché ci
permette di far leva su
una nuova
consapevolezza della
forza del fare gruppo”,
ha commentato Truzzi.
"Le sinergie che stiamo
realizzando con la filiera
creeranno un circolo
virtuoso e siamo certi
che l’azione associativa
avrà un riscontro
concreto. Il nuovo corso
di Assobeton darà uno
slancio al nostro settore
e a tutte le aziende
associate", ha riferito
Manuel Boccolini.
assobeton.it
[80] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [81]
Cave&Calcestruzzo
Pale gommate
IL BUONO
dell’elettrico
15 anni d’esperienza
CAT nell’utilizzo
di trasmissioni elettriche
culminano nell’efficienza
della nuova 988K XE
Testi di Matthieu Colombo
Più rapida e più produttiva, la versione Stage V della
pala gommata CAT 988K XE a trasmissione elettrica
è l’evoluzione ultima del modello introdotto per
la prima volta nel 1963, praticamente un monumento all’intera
categoria. Rispetto alla versione precedente presentata
nel 2017 l’attuale 988K XE a trazione elettrica ottimizzata
migliora la sua efficienza permettendo, ad
esempio, di raggiungere velocità in discesa superiori del
10% o assicurando una spinta in piano e una forza di strappo
superiori, tanto da incrementare la produttività potenziale
del 5%. Il design della cinematica è stato poi ottimizzato
per migliorare i cicli di carico e ridurre la perdita
di materiale in traslazione.
CAT PAYLOAD La 988K XE
ha un sistema di pesatura per
migliorare l'efficienza di carico dei
dumper. A richiesta la tecnologia
Advanced Productivity
che trasmette le informazioni
della pesa via gsm/gprs.
[82] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [83]
Cave&Calcestruzzo
Pale gommate
Per applicazioni con materiali con peso specifico importante,
la 988K XE può ora essere equipaggiata di un nuovo
un contrappeso che aumenta la stabilità operativa e offre
una migliore controllabilità durante le operazioni di carico.
Dove fa la differenza
L'innovativa funzione Go-Pedal permette di scegliere l’intensità
di rallentamento e frenata della 988K XE tra tre livelli
d’intensità per meglio adattarsi alle esigenze di operatori.
A questo si aggiunge il sistema antislittamento dei
pneumatici di serie che riduce lo slittamento, quindi l’usura
degli pneumatici, riducendo inefficienze e costi vivi della
pala. Il model year 2022 della 988K XE introduce di serie
anche la funzionalità Cat Autodig che facilita la fase di
scavo per aumentando del 10% la produttività dei cicli di
scavo. La tecnologia anti-stallo gestisce automaticamente
la spinta a terra durante lo scavo per impedire lo stallo
idraulico, mentre sollevando progressivamente la benna
la 988K XE massimizza il carico in meno tempo.
Il nuovo impianto idraulico a controllo del flusso positivo
LUNGO
Con il braccio
opzionale si
carica un Cat
773G da 55,3 t
in 5 bennate
e un 775G
da 64 t
in 6 bennate.
Il cuore della gamma CAT
Maxi gommate Caterpillar
Capacità benna
Carico di ribaltamento (max art)
Peso operativo (braccio lungo)
Potenza netta
Motore Caterpillar
Cilindrata/cilindri
Alesaggio x corsa
Regime di taratura
Post trattamento
Alimentazione aria
Portata
Trasmissione
Velocità traslazione
Pneumatici
Passo
Cinematismo benna
Max alt. al perno benna
Forza strappo
Serbatoio gasolio (urea)
(PFC, positive flow control) migliora l'efficienza, la reattività
e la sensibilità del controllo della benna per garantire prestazioni
costanti.
Efficienza migliorata
La Cat electric drive technology applicata alla 988K XE aumenta
l'efficienza generale del 25%. A fare la grande differenza
è la rapidità e la fluidità operativa durante le operazioni
di carico materiale. In modalità Economy il motore
966
4,2
14.849
23,56
226
C9.3B
9,3/6
115x149
1.600
DPF+SCR
turbo
320
Power Shift
34,8
26.5x25
3,55
Z Parallel
4,23
17.400
303 (26)
966XE
4,2
14.849
23,56
222
C9.3B
9,3/6
115 x 149
1.600
DPF+SCR
turbo
385
CVT
39,5
26.5x25
3,55
Z Parallel
4,23
17.400
303 (26)
972
4,8
16.297
24,89
n.d.
C9.3B
9,3/6
115x149
1.600
DPF+SCR
turbo
373
Power Shift
39,5
26.5x25
3,55
Z Parallel
4,46
19.600
303 (26)
972XE
4,8
16.297
24,89
236
C9.3B
9,3/6
115 x 149
1.600
DPF+SCR
turbo
373
CVT
39,5
26.5x25
3,55
Z Parallel
4,46
19.600
303 (26)
980M
5,4
19.565
30,09
288
C13 Acert
12,5/6
130 x 157
1.700
SCR + DPF
turbo
445
Power Shift
40
29.5x25
3,8
2 Z
4,54
22.400
441
Cat C18 gira più basso per ridurre il consumo carburante
e le emissioni. Al riguardo Cat ha calcolato che l’utilizzo trasmissione
elettrica rispetto al modello a trazione meccanica
equivale a una riduzione dei gas serra che equivale
alla quantità di energia elettrica consumata in 1 anno da
10 abitazioni.
982M
6,1
21.080
35563
292
C13 Acert
12,5/6
130 x 157
1.700
SCR + DPF
turbo
445
Power Shift
37,5
29.5x25
3,7
2 Z
4,54
26.000
441
986K
6,9
n.d.
44,35
n.d.
C15 Acert
15,2/6
137x171,5
2.000
SCR + DPF
turbo
470
Power Shift
40,8
n.d.
n.d.
Z
4,91
37.400
535
988K (XE)
7,6 (4,7-13)
25.883
52,78 (54,26)
403
C18 Acert
18,1/6
145 x 183
1.500
SCR + DPF
turbo
580
Power Shift(electric)
34,7
35/65x33
4,55
Z
5,48 5,88 HL
43.700
712
m 3
kg
ton
kW
litri
mm
rpm
m/s
l/min
km/h
La ciliegina sulla torta
Insegnando le tecniche operative appropriate, la nuova formazione
degli operatori Cat contribuisce a migliorare l'efficienza
della macchina e assicura cicli più rapidi del 15%
e fattori di riempimento della benna maggiori del 10%. Tra
le altre procedure, mostra come abbreviare correttamente
la marcia, evitare la dislocazione durante lo scavo, entrare
nel cumulo con una benna in piano, ridurre l'altezza
di scarico e utilizzare il disinnesto automatico. Il feedback
della formazione comporta inoltre una riduzione del 15%
del consumo di carburante.
m
m
daN
litri
[84] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [85]
Cave&Calcestruzzo
Pale gommate
STERZO
JOYSTICK
Le nuove 966
e 972 hanno
di serie lo
sterzo joystick
elettroidraulico.
Il volante
è disponibile
sui modelli
powershift.
RADAR E 360°
Il radar Cat
Detect che
avvisa gli
operatori dei
pericoli
e il sistema
di telecamere
birdview (360°)
sono opzioni
disponibili che
forniscono
un ulteriore
livello
di monitoraggio
attorno alle pale
per lavorare
in tutta
sicurezza.
Le sorelle “minori”
Le pale gommate CAT 966, 966 XE, 972 e 972 XE di
nuova generazione offrono una produttività superiore
del 10% e gli intervalli di manutenzione prolungati
grazie a filtri maggiorati e lubrificanti di nuova generazione
permettono di ridurre i costi di manutenzione del
20% rispetto ai modelli precedenti.
Concentrandosi sui vantaggi generati dall’esclusiva trasmissione
a variazione continua progettata e prodotta dalla
stessa Caterpillar, propria delle Cat 966 XE e 972 XE, l'efficienza
del consumo carburante migliora fino al 35%
rispetto alle precedenti versioni con trasmissione powershift.
La profonda integrazione della trasmissione a variazione
continua, del motore, dell'impianto idraulico e del
sistema di raffreddamento sulle pale di nuova generazione
Cat 966 XE e 972 XE assicura prestazioni ed efficienze
dei consumi superiori. Senza il convertitore di coppia
delle trasmissioni meccaniche, queste pale sono in grado
di controllare in modo indipendente i giri al minuto
del motore e la velocità della macchina per operazioni di
scavo efficienti, controllo e utilizzo accurati.
Sommando i vantaggi dei nuovi piani di manutenzione a
quelli delle versioni XE, CAT dichiara costi totali di possesso
più bassi del 25%.
Pale intelligenti, operazioni efficienti
Tutti e quattro i modelli delle serie di pale aggiornate 966
e 972 sono dotati di serie della funzione Cat Payload con
Assist per una pesatura precisa dei carichi utili della benna,
in modo che gli operatori possano caricare sempre la
quantità esatta senza dover “correggere” nessun carico.
I dati vengono trasmessi al display dell'operatore e al portale
CAT in tempo reale. A questo si aggiunge il sistema
di scavo automatico che gestisce completamente il carico
della benna, migliora i fattori di riempimento e riduce
i tempi di carico. Combinato al nuovo sistema di scavo
automatico, il monitoraggio degli pneumatici in tempo
reale migliora l’efficienza nelle operazioni di carico e riduce
in modo significativo lo slittamento degli pneumatici,
quindi la loro usura.
Impostazioni memorizzabili
Con i nuovi profili memorizzabili per operatore e applicazione,
le nuove 966 e 972 offrono la possibilità di impostare
più parametri per richiamare la configurazione preferita
per ogni lavoro specifico. Le impostazioni di lavoro
a monitor, insieme a un nuovo layout dei comandi semplificato,
migliorano la facilità d'uso della pala e consentono
agli operatori di qualsiasi livello di esperienza di essere
più produttivi. A questo punto non ci resta che raccogliere
la testimonianza dei primi clienti italiani...
[86] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [87]
Cave&Calcestruzzo
Frantoi mobili
Sia primario sia
Sandvik presenta
il nuovo frantoio mobile
ad urto QI353 Stage V,
il primo modello della
futura gamma Serie 3.
Processa fino a 400 t/h
Testi di Matthieu Colombo
La tecnologia brevettata Prisec, che permette di configurare
il nuovo impianto mobile ad urto Sandvik
QI353 sia come frantoio primario sia come frantoio
secondario, è il cuore di questo imponente, super produttivo,
ma versatile impianto. Adatto anche per il riciclaggio
di inerti, il primo modello della Serie 3 Sandvik è anche disponibile
con vaglio a due piani integrato HS 323.
SECONDARIO
Concepito ascoltando gli utilizzatori
Il nuovo QI353 è stato sviluppato per rispondere alle aspettative
del mercato e offrire maggiore produttività, meno
fermo macchina, una efficienza complessiva superiore,
maggiore flessibilità e tutti i vantaggi che un sistema di
connessione e trasmissione dati può offrire elevando un
impianto di frantumazione mobile a parte di un sistema
produttivo integrato, ad esempio, in un sistema cava.
Stiamo parlando di un mobile da 45.500 kg di peso, accreditato
di una produzione massima di ben 400 t/h, che
ha tutto per gestire grandi produzioni, anche di materiali
da riciclare, ed esegure riduzioni granulometriche in grandi
cantieri come, ad esempio, la costruzione di gallerie. In
questo contesto, il vaglio a due piani fa la differenza.
[88] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [89]
Cave&Calcestruzzo
Frantoi mobili
do il programma di prelievo e monitoraggio dell'olio suggerito
dal costruttore). Sotto al cofano motore lavora un
ottimo sei cilindri CAT 9.3B tarato a 310 kW di potenza massima
e completo di post trattamento dei gas di scarico per
rispettare gli standard Stage V.
Produttività rima con flessibilità
Con un elevato grado di flessibilità per adattarsi a qualsiasi
applicazione, il modello QI353 è particolarmente utile
per le grandi imprese che periodicamente trasportano
l’impianto. Il nasto trasportatore laterale può essere posizionato
per lo scarico a destra o a sinistra con uno scivolo
di bypass a tre posizioni. Come anticipato, il QI353
è fornito di serie con predisposizione per il montaggio del
vaglio sospeso HS323, che permette di lavorare a circuito
aperto o chiuso. I miglioramenti apportati al modulo
HS323 sono diversi: predisposizione per nastri a scaglie
per il monitoraggio TPH, nastri trasportatori per accumulo,
sottocarro migliorato per un migliore accesso ai
materiali filtranti e tensionamento e un nuovo trasportatore
di accumulo di medie dimensioni. Il design esclusi-
MINIERA, CAVA
O RICICLAGGIO
Il nuovo Sandvik
Serie 3 è tra
i frantoi ad urto
medio-grandi
più versatili
sul mercato.
FINO A 400 TONNELLATE ORA Il nuovo impianto
mobile di frantumazione Sandvik QI353 ad urto è dotato
di un nuovo carro cingolato e tutte le sovrastrutture sono
state ottimizzate per incrementare la sua resistenza.
Numeri che fanno la differenza
Il modello QI353 è stato progettato pensando alla produttività
e può lavorare fino a 400 tonnellate ora. La configurazione
della slitta di avanzamento include una nuova
tramoggia di alimentazione con lati curvi per impieghi gravosi
per una maggiore capacità e una disposizione conica
della slitta per ridurre le ostruzioni e garantire una frantumazione
continua.
È inoltre dotato di un nuovo alimentatore sottoscocca con
trasmissione a ingranaggi e di un pre-filtro più grande con accesso
migliorato per la sostituzione dei materiali. Al centro
del modello QI353 è presente un nuovo frantoio a impatto
Prisec di medie dimensioni, che vanta una apertura di alimentazione
da record con 1.170 mm x 730 mm e il rotore
più grande della sua categoria, con diametro di 1.150 mm.
Le paratie regolabili e la velocità regolabile garantiscono un'ampia
gamma di granulometria del prodotto lavorato.
PRONTO A TUTTO Il cuore di questo super produttivo
Sandvik QI353 è il frantoio ad urto Prisec configurabile
sia come fratoio primario, sia come frantoio secondario.
Più economico ed ecologico
Progettato per consumare meno energia, il QI353 ha un
alimentatore a due piani che garantisce la massima capacità
di vagliatura e impedisce il passaggio di materiale
sottodimensionato attraverso l'impattatore.
Tutto questo massimizza la portata di frantumazione, riduce
i costi di usura e il consumo di energia. La macchina
richiede il 40% in meno di olio idraulico e beneficia di intervalli
prolungati di sostituzione dell'olio idraulico. Tutto
questo permette di ridurre fino al 64% l'olio idraulico consumato
su 10.000 ore di utilizzo della macchina (seguen-
vo consente la configurazione in meno di 30 minuti e può
essere montato senza l'uso di attrezzature di sollevamento
aggiuntive.
Interfaccia semplice e connessa
Il nuovo monitor Optik offre comandi operativi semplificati
e l’integrazione totale alla telematica My Fleet. Il supporto
diagnostico, le guide preinstallate per la ricerca guasti e
le informazioni trasmesse in tempo reale consentono ai
clienti di sapere esattamente come vengono utilizzate le
proprie attrezzature e gestirle al meglio.
[90] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [91]
Cave&Calcestruzzo
Industria 4.0
Monitoraggio
RADAR
Continental sta facendo un altro passo avanti verso
la manutenzione predittiva e il monitoraggio
delle condizioni nella tecnologia dei nastri trasportatori
lanciando il nuovo sistema di monitoraggio
Conti Load Sense.
La particolarità: il sistema si basa sulla tecnologia radar 2D
e misura il flusso di materiale sul nastro trasportatore.
Può essere utilizzato in quasi tutti i settori in cui sistemi
di nastri trasportatori sono in funzione, ad esempio come
avviene attualmente nell'estrazione della ghiaia.
Fino a 100.000 t di ghiaia in più in un anno
Presso lo stabilimento di ghiaia di August Oppermann
Kiesgewinnungs- und Vertriebs-GmbH a Northeim (Ger -
mania) l'estrazione del materiale dipende molto dal carico
individuale del nastro da parte di ogni lavoratore. Grazie
ULTRASUONI
Utilizzando
radar 2D
e tecnologie
a ultrasuoni,
Conti Load
Sense, di
Continental,
scansiona
il materiale
movimentato
dal nastro
trasportatore
da angolazioni
molteplici.
Fino a 100.000 t di ghiaia in più all'anno
possibili grazie al nuovo sistema
di monitoraggio basato su radar
di Continental in un impianto di ghiaia
Testi di Eliana Puccio
alla misurazione del volume del monitoraggio radar, ovvero
il sistema Conti Load Sense, gli operatori degli impianti
di ghiaia possono utilizzare la cosiddetta benna profonda
in modo ancora più efficiente. Questo consente di aumentare
la produzione fino a 100.000 ton all'anno.
Inoltre, Conti Load Sense può essere connesso al Conti
Cloud. Ciò significa che i dati registrati possono essere elaborati
in modo visivamente accattivante per il cliente finale
tramite un servizio web o il portale del servizio online
Conti+ e la relativa app Conti+.
Non solo nastri trasportatori
L'industria della ghiaia, come molte altre, affronta la sfida
di estrarre e lavorare il materiale in modo più efficiente, affidabile
e più rispettoso dell'ambiente. È qui che entrano in
gioco non solo i nastri trasportatori robusti e di alta qualità
di Continental, ma anche le relative apparecchiature e
strumenti di servizio, soprattutto componenti digitali che
monitorano in modo completo il processo di trasporto e il
materiale.
Da anni, ormai, l'azienda tecnologica con sede ad Hannover,
in Germania, si concentra sul monitoraggio delle condizioni
e sulla manutenzione predittiva come argomenti importanti
per il futuro.
Con il nuovo sistema Conti Load Sense, che si basa su
sensori radar sviluppati da Continental e utilizzati milioni
di volte in automobili e veicoli industriali, l'azienda sta
ora ampliando il proprio portafoglio in quest'area. “Questo
è ciò che rende Continental così speciale e forte. Il costante
trasferimento di tecnologia in altri prodotti e nuove
aree è davvero unico e mostra l'ampio posizionamento
di Continental", afferma Mario Branco, che è il responsabile
dello sviluppo aziendale per le applicazioni fuoristrada
presso Continental.
[92] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [93]
Sollevamento&Noleggio
Industria 4.0
il nuovo sistema
di monitoraggio
di Continental
determina
la posizione
del carico
e del nastro.
Come funziona
Utilizzando le tecnologie radar 2D (rilevamento e rilevamento
radio) e ultrasuoni, il sistema scansiona il materiale
e il nastro trasportatore da diverse angolazioni per determinare
la posizione del carico e del nastro.
Questo calcola accuratamente il volume di materiale trasportato.
"Il rischio di fuoriuscita di materiale
è determinato monitorando la posizione
del bordo del nastro in relazione
al profilo del materiale. Il baricentro del
carico sul nastro, così come la distribuzione
del carico, è monitorato 24 ore su
24, 7 giorni su 7 lungo l'intera lunghezza
del nastro trasportatore," spiega Patrick
Raffler, responsabile delle soluzioni digitali
per il settore dei trasporti presso Continental. La correlazione
dei dati viene utilizzata per calcolare la portata
volumetrica, monitorare il superamento e l'inclinazione del
nastro”. Sulla base di queste informazioni precise, gli operatori
di cave di pietra, sabbia o ghiaia possono aumentare
in modo misurabile la propria produttività. "Gli impianti
funzionano in modo più economico grazie al rilevamento
automatico del materiale e il sensore radar segnala le deviazioni
prima che si verifichino perdite, prevenendo così
i costi di follow-up", afferma Raffler.
Altri vantaggi: rispetto alle tecnologie utilizzate in precedenza
come laser o bilancia a nastro, il sensore radar
richiede meno manutenzione ed è meno sensibile alle
L’industria della ghiaia
affronta la sfida di estrarre
e lavorare il materiale
in modo più efficiente,
affidabile e più rispettoso
dell’ambiente
influenze esterne come polvere, pioggia e vibrazioni, che
potrebbero influire negativamente sui risultati della misurazione.
L'importanza dell'estrazione della ghiaia
L'estrazione della ghiaia è una delle industrie più importanti
al mondo. Secondo il portale statistico
tedesco, nel 2020 sono state prodotte
nel mondo circa 265 milioni di ton di sabbia
e ghiaia industriali. In Germania e in
molti altri paesi, la ghiaia è la materia prima
necessaria per produrre calcestruzzo.
Secondo gli analisti del settore di
IBISWorld, le vendite di ghiaia e sabbia
in Germania sono cresciute in media
dell'1,3% all'anno dal 2016 e dovrebbero raggiungere un totale
di 2,6 miliardi di euro nel 2021.
Tuttavia, per continuare a estrarre ghiaia in modo sostenibile,
l'industria ha bisogno di soluzioni moderne ed efficienti,
perché nonostante i grandi depositi di ghiaia, in molti luoghi
sta diventando scarso. In altre applicazioni, il nuovo sistema
Continental può essere utilizzato in combinazione
con altri sensori per il monitoraggio delle prestazioni e la
misurazione dello spessore, ad esempio nell'industria del
trasporto di materie prime per misurare i volumi di materiale
sfuso, controllare la durata dei nastri trasportatori, prevedere
la vita utile del nastro trasportatore e risparmiare
energia e costi.
Sollevatori a pantografo
20 per cento più capaci
JLG Industries annuncia la disponibilità
di due nuovi modelli di sollevatori
a pantografo: il modello ES2646
ad azionamento elettrico e il R2646
ad azionamento idraulico
Con un'altezza
della piattaforma
di 7,92 m, una
capacità di 544,31kg e
la possibilità di lavorare
sia all'interno sia
all'esterno, queste
nuove macchine JLG
consentono giornate di
lavoro più produttive.
"L'aumento del 20%
della capacità dei
modelli ES2646 e
R2646, rispetto ai
modelli della
concorrenza nella
stessa categoria,
permette agli operatori
di trasportare nell'area
di lavoro sia più
materiali, quali tubi o
pannelli, sia strumenti
come ad esempio
saldatori", afferma Jan-
Willem van Wier, Sr.
Product Marketing
Management di JLG
EMEAIR. "Ciò significa
che i lavori in quota
possono essere
completati in modo più
rapido ed efficiente".
I nuovi modelli JLG
ES2646 e R2646 sono
accomunati da plurime
caratteristiche. Hanno,
innanzitutto, uno
stesso telaio e una
stessa piattaforma.
Entrambe le macchine
offrono un'altezza
massima di lavoro di
9,75 m e la possibilità
di trasportare due
operatori in altezza in
applicazioni interne (è
consentito l’accesso di
un solo operatore,
invece, in caso di
utilizzo in esterno).
Il nuovo modello
ES2646 è disponibile
con il sistema
opzionale JLG
CleanGuard di
contenimento delle
perdite per lavori su
pavimentazioni
sensibili.
La nuova piattaforma
R2646 è dotata di
protezione attiva
contro le buche che
garantisce una
maggiore altezza da
terra quando si lavora
su terreni impegnativi.
Questi nuovi sollevatori
a pantografo JLG
condividono anche
tecnologie comuni,
quale ad esempio
l'inclinazione variabile,
Una funzione,
quest’ultima, pensata
per aumentare l'area di
lavoro durante l'uso su
superfici irregolari.
Entrambe le macchine,
infine, possono
prevedere una varietà
di opzioni e accessori.
Tra di essi, JLG®
Mobile Control,
QuikAccess Rails e
QuikFold Rails.
jlg.com
[94] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [95]
Sollevamento&Noleggio
Gru cingolate
Sennebogen presenta
la nuova top di gamma
della sua offerta di gru
telescopiche cingolate.
Si chiama 6103E
e tocca i 62 metri
d’altezza massima
Testi di Antonio Fargas
Pick and Carry
DA 100 T
Atrent’anni dal lancio della sua prima gru cingolata con
braccio telescopico, Sennebogen amplia la sua gamma
presentando una nuova ammiraglia. Si chiama
Sennebogen 6103 E ed alza di parecchio l’asticella in termini
di prestazioni e versatilità d’utilizzo.
La nuova gru telescopica made in Germany dichiara una
capacità massima di carico di 100 t. A 6 metri di raggio la
portata massima è di ben 65 t. Il braccio è un cinque elementi
con quattro sfili telescopici per una lunghezza di 46,8
m che in azione sono 50 m di altezza utile effettiva. Grazie
ad un fly jib scatolato ripiegabile a lato braccio e ad un ulteriore
falconcino, la Sennebogen 6103 E raggiunge una
lunghezza massima di ben 62 m!
Una vera fuoriclasse
Appositamente progettata per applicazioni Pick and Carry
impegnative la nuova cingolata telescopica è animata da
un motore turbodiesel Stage V da 186 kW accoppiato
ad impianto idraulico bipartito tra traslazione
e gruppo di lavoro. Quest’ultimo ha argani principali e
ausiliari con una forza di trazione di ben 100 kN ciascuno
e questo consente alla 6103 E di lavorare con velocità
di cavo in sollevamento di 125 m/min.
Grazie a un'ampia gamma di soluzioni di equipaggiamento,
la macchina può anche essere configurata
per soddisfare un'ampia
gamma di requisiti specifici del
cliente nel settore dell'ingegneria
civile, ma anche
in ambito industriale, ad
esempio con limitazione
dell'area di lavoro.
Come gru Pick and Carry, la
6103 E può anche traslare con 100%
Portata massima
100 t
Altezza massima telescopica 46,8 m
Altezza max con jib + estensione 62 m
Forza di trazione degli argani 100 kN
[96] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [97]
Casa Editrice
la fiaccola srl
Gru cingolate
della capacità di carico monitorata dal computer di bordo
rivelandosi una perfetta compagna in un'ampia gamma
di applicazioni come, ad esempio, nell'assemblaggio
di parti e componenti prefabbricati. Grazie al robusto carro
cingolato allargabile idraulicamente fino a 4.200 mm,
con la nuova Sennebogen non si perde tempo a stabilizzare.
Il design estremamente robusto dell'intera macchina,
così come del braccio, è particolarmente evidente quando
si lavora con pendenze fino a quattro gradi e con elevate
capacità di carico.
Una cabina “non plus ultra”
Come sempre, la Maxcab di Sennebogen inclinabile di 20°
offre agli operatori un ambiente di lavoro particolarmente
confortevole e sicuro. A richiesta, la cabina può essere
allestita in configurazione sollevabile idraulicamente per
portare gli occhi dell’operatore ad un’altezza di 5,60 m. Tra
le opzioni è anche disponibile un radiocomando per movimentare
la gru da remoto e lavorare a distanza sia per ragioni
di sicurezza sia per avere una perfetta visuale delle
[98] marzo 2022 Costruzioni
61 O 40 TONNELLATE
La 6103E può rimuovere la sua
zavorra per ottenere un peso
di trasporto di circa 61 t e una
larghezza di 3,48 m. Una volta
su un carrellone è anche
in grado di rimuovere
in autonomia
i cingoli
per far scendere
la bilancia a 40 t.
operazioni.
Tra i primi clienti a
capire le potenzialità
della nuo va Sennebogen
c’è anche il Gruppo Max Bögl, considerato uno specialista
assoluto nel settore delle costruzioni e soprattutto nella
posa di maxi reti di sottoservizi. A noi è venuta voglia di vederla
in azione...
È disponibile
la nuova edizione
Per informazioni:
guide@fiaccola.it
www.guidanoleggioedile.it
Sollevamento&Noleggio
Sollevatori telescopici
Il lancio della gamma ULM
(Ultra Light Manitou)
si accompagna
all’annuncio di un
consistente piano
di investimenti
Testi di Fabrizio Parati
Super leggere
E AMERICAN WAY
Si tratta di soluzioni di sollevamento super compatte
e trasportabili. Grazie ai due modelli disponibili, con
capacità da 1.250 kg o 1.500 kg e con altezza di sollevamento
di 4,30 m, i nuovi sollevatori telescopici ULM
sono in grado di posizionare facilmente pallet di mattoni,
per l’impiego in campo edile, ma anche paglia o balle di fieno,
per lavori in ambito agricolo (i nuovi telescopici Manitou
sono omologati per entrambi i mercati).
Oltre alle dimensioni ridotte, che permettono a questi modelli
di districarsi al meglio negli spazi stretti, l’altra grande
innovazione di casa Manitou è correlata alla trasportabilità.
Queste macchine possono, infatti, essere facilmente
trasportate da un rimorchio standard, rimanendo al di sotto
del limite dei 3.500kg.
Nuovi investimenti e assunzioni
Nuovi prodotti si accompagnano, in Manitou Group, a nuovi
investimenti. Negli scorsi giorni, Manitou ha manifestato
l'intenzione di investire 70 milioni di euro (80 milioni di
NUOVI TELESCOPICI per lavorare in spazi di non
generose dimensioni. Sopra, l’ULM 412 H. Ad esso
si affianca il modello di maggiori capacità ULM 415 H.
DUE NUOVI MODELLI L’ULM 412 H e l’ULM 415 H sono
le nuove proposte di Manitou. Due sollevatori telescopici
omologati per il mercato dell’edilizia e per l’agricolo.
L'ULM 412 H IN NUMERI
Capacità
Portata massima
1.250 kg
Altezza massima di sollevamento
4,30 m
Sbraccio massimo
2,62 m
Sbraccio alla massima altezza
1 m
Forza di strappo con benna
1.880 daN
Peso e dimensioni
Shipping mass (min./max.)
2.550 kg / 2.750 kg
Altezza libera dal suolo
0,29 m
Interasse
2,13 m
Lunghezza al portaforche (con gancio traino)
3,47 m
Sbalzo anteriore
0,77 m
Larghezza
1,49 m
Larghezza cabina
0,66 m
Altezza
1,92 m
Angolo di inclinazione in avanti 116°
Angolo di inclinazione verso l'alto 23°
Raggio di sterzata esterno
2,62 m
Prestazioni
Sollevamento
8.80 s
Abbassamento
7 s
Uscita sfilo
6.40 s
Rientro sfilo
4.30 s
Inclinazione verso l'alto
3.40 s
Inclinazione verso il basso
2.60 s
Motore
Marca
Yanmar
Norma motore
Stage V /Tier 4 final
Modello motore
3TNV88C-DMU
dollari) nei suoi due stabilimenti di produzione nordamericani,
a Yankton (la cui superficie aumenterà di 6.000 m2)
e Madison (aumento dell’area produttiva di 7.500 m2), nel
South Dakota. Questo investimento è finalizzato all'ampliamento
di entrambi i siti produttivi. È una spinta all'innovazione
e allo sviluppo di nuove gamme. L'aggiornamento
riguarda la saldatura meccanica e l'assemblaggio, con le
notevoli integrazioni di nuovi robot di saldatura e macchine
per il taglio laser.
L'ULM 415 H IN NUMERI
Capacità
Portata massima
1.500 kg
Altezza massima di sollevamento
4,30 m
Sbraccio massimo
2,62 m
Sbraccio alla massima altezza
1 m
Forza di strappo con benna
1.880 daN
Peso e dimensioni
Shipping mass (min./max.)
2.700 kg./2.900 kg
Altezza libera dal suolo
0,29 m
Interasse
2.13 m
Lunghezza al portaforche (con gancio traino)
3.47 m
Sbalzo anteriore
0.77 m
Larghezza
1.49 m
Larghezza cabina
0.66 m
Altezza
1.92 m
Angolo di inclinazione in avanti 116°
Angolo di inclinazione verso l'alto 23°
Raggio di sterzata esterno
2.62 m
Prestazioni
Sollevamento
8.80 s
Abbassamento
7 s
Uscita sfilo
6.40 s
Rientro sfilo
4.30 s
Inclinazione verso l'alto
3.40 s
Inclinazione verso il basso
2.60 s
Motore
Marca
Yanmar
Norma
Stage V/Tier 4 final
Modello motore
3TNV88C-DMU
[100] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [101]
Sollevamento&Noleggio
Gru mobili
Il più grande
DELLA SPAGNA
PESI MASSIMI
Il parco eolico di Gecama,
in Spagna, avrà 67 turbine.
I componenti delle torri
di cemento pesano fino a 255
ton. A movimentare questi
super pesi ci sono in cantiere
le gru mobili Liebherr LG 1750.
Nella costruzione del parco eolico di Gecama,
l’azienda Transbiaga, nata nel 1981 e ora realtà
internazionale, lavora con le Liebherr LG 1750
Testi di Fabrizio Parati
Quattro gru mobili Liebherr LG 1750 con braccio a
traliccio, sessantasette turbine eoliche e un'altezza
del mozzo di 120 metri: piena operatività per i pesi
massimi del parco eolico di Gecama, nella provincia spagnola
di Cuenca. I componenti delle torri di cemento pesano
fino a 255 ton. La navicella, compreso il generatore,
pesa 140 ton. Le pale del rotore pesano 21 ton e sono lunghe
74 metri.
"Oltre ai nostri tre nuovi LG 1750, c'è anche un LG 1750 di
Grúas Ibarrondo, il nostro partner in questo progetto eolico",
afferma Jon Usabiaga, CEO di Transbiaga. Le turbine
che popoleranno l’estesissimo parco eolico sono sta-
te prodotte dal Gruppo Nordex, cioè da uno dei maggiori
produttori mondiali di turbine eoliche, con sedi ad Amburgo
e a Rostock.
Cinque unità in flotta
Transbiaga ha già dimestichezza con l'uso della gru mobile
Liebherr LG 1750 con braccio a traliccio, perché l'azienda
spagnola ha altre cinque unità nella propria flotta.
"Oltre che per la propria funzionalità, abbiamo scelto questo
modello di gru anche per la sua elevata capacità di carico e
mobilità. Fattori che soddisfano le esigenze di chi debba
lavorare alla costruzione di un parco eolico. Abbiamo acquistato
la nuova attrezzatura con il sistema di braccio SX
ancora più potente. Ciò significa che siamo anche perfettamente
attrezzati per la gestione della futura generazione
di turbine eoliche", precisa Jon Usabiaga.
Le tre nuove Liebherr LG 1750, configurate con braccio principale
da 165 metri e fiocco a F, completano perfettamente
i macchinari Transbiaga, "poiché li utilizziamo come gru
principali per l'assemblaggio di parchi eolici. Sono indispensabili
per realizzare questo tipo di progetti nel modo
più efficiente e con la massima qualità possibile", sottolinea
Usabiaga. "Sono particolarmente adatti per lavorare
nei parchi eolici, poiché possono viaggiare indipendentemente
sui percorsi tra ciascuna turbina. Hanno una larghezza
inferiore rispetto a una gru cingolata". Transbiaga
concentra il proprio lavoro principalmente sull'assemblaggio
di parchi eolici in Europa e in America Latina. Per
poter realizzare questo tipo di progetti, l'azienda dispone
anche di otto unità della gru cingolata Liebherr LR 1600/2W
a carreggiata stretta. Quest’ultime sono macchine particolarmente
indicate per la guida su rotaie strette nei parchi
eolici.
Il parco eolico Gecama, di proprietà di Enlight Renewable
Energy, è il più grande parco eolico in Spagna realizzato in
un'unica fase. Situato nella provincia di Cuenca, coprirà un'area
di 41 km 2 e avrà quasi 80 km di rete stradale. Gecama avrà
una capacità installata di oltre 300 megawatt, genererà circa
1.000 gigawattora all'anno e risparmierà 160.000 ton di
emissioni di CO2.
Progetti in Europa e nel mondo
Per Transbiaga è molto importante il lavoro per l'installazione
del parco eolico Gecama. Usabiaga riferisce: "Siamo
orgogliosi che clienti rinomati come Nordex si affidino a noi
per la realizzazione di questo tipo di progetti eolici. Ciò significa
che siamo tra i punti di riferimento del settore a livello
mondiale, sia in termini di capacità della nostra flotta
che dei nostri team di lavoro, e in termini di mantenimento
di elevati standard di sicurezza e qualità." La realizzazione di
questo parco eolico fa parte di una serie di progetti che
Transbiaga porta avanti da anni in Spagna per Nordex, uno
dei suoi maggiori clienti. Altri progetti attivi sono in Svezia,
Cile, Brasile, Messico e Porto Rico. L'espansione in altri paesi
è prevista per la fine dell'anno.
Transbiaga ha una flotta di 49 gru: 43 gru mobili e cingolate
con braccio telescopico e traliccio provengono da
Liebherr, a testimonianza della fiducia che l’azienda spagnola
ha nelle raprestazioni dei prodotti Liebherr e nel servizio
clienti offerto dall’azienda tedesca.
[102] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [103]
Gru a torre
Testi di Fabrizio Parati
Tra grotta azzurra
E SENTIERO DEGLI DEI
Una gru Potain MDT 189 protagonista in un’area di
lavoro complessa. Con lei una Grove GMK4100L-1
Costiera Amalfitana significa panorami d’incantevole
bellezza, ma, di certo, i ripidi pendii e la tortuosità
della viabilità non favoriscono l’agevole realizzazione
di opere edilizie e infrastrutturali, la mobilità e la logistica
degli spostamenti.
Ne è un esempio significativo il cantiere attivo, a Positano,
per la costruzione di un parcheggio multipiano da 160 posti
a ridosso di una parete rocciosa circondata da abitazioni.
L’integrazione di un ascensore nel parcheggio era essenziale
per connettere la strada sottostante con il tratto
viario soprastante, che collega la strada al Cimitero, oggi
di difficile accesso e servito solo da scale.
Il progetto comportava la demolizione con la dinamite di parte
della montagna e il successivo scavo al suo interno di una
galleria di 35 m per accedere al vano ascensore. Gli scavi
sono stati completati e la gru è stata montata per completare
le opere strutturali in elevazione e per realizzare il vano
ascensore. Il termine dei lavori è previsto per il 2023.
Gemar, l’impresa di costruzioni responsabile del progetto,
ha scelto una gru a torre a rotazione alta Potain MDT
189 in ragione delle sue specifiche ideali, ma anche per la
fiducia e la sicurezza nel concessionario Edilcom Gru, che
ha la propria sede nella vicina Napoli, per un’efficace gestione
della logistica e del montaggio.
Cantiere su due livelli
“Per questo progetto specifico, a determinare la scelta di
questo tipo di gru sono state le caratteristiche del terreno
e il fatto di dover lavorare in un cantiere che si sviluppa
su due livelli. La Potain MDT 189 era l’unica tipologia
di gru con la quale potessimo servire i due cantieri, quello
inferiore e quello superiore, con un’unica soluzione”, ha
spiegato l’architetto Fabrizio Gargiulo, di Gemar.
“Il lavoro non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di una
gru che potesse coprire il forte dislivello (60 m) tra un
piano e l’altro. Senza la Potain MDT 189 sarebbe stato
molto difficile portare a termine il nostro lavoro”, ha aggiunto.
La MDT 189 è stata montata in cantiere con un un’altezza
sottogancio di 80 m e un jib da 45 m. La gru è stata
dotata di due carrelli di limitatore di carico e del Top Site
Zone Control System, cioè il che segnala le aree di interdizione
garantendo il lavoro in sicurezza in cantiere. Questa
era una delle caratteristiche che ha contribuito a convincere
Gemar del fatto che la MDT 189 fosse la gru giusta
per il progetto.
Massima produttività
Parte della gamma di gru a torre MDT CCS di Potain, la
MDT 189 è dotata del sistema Crane Control System
(CCS) di Manitowoc che permette di accelerare le operazioni,
incrementando la produttività e il grado di precisione,
e offrendo, al contempo, un sistema di manutenzione
integrato che consente di eseguire la diagnostica
da remoto e di centralizzare gli interventi. Questo modello
rappresenta la futura generazione di gru e garantisce
prestazioni di sollevamento eccellenti (capacità di carico
massima di 8 t, jib da 60 m e fino a 1,8 t a 60 m), tempi di
configurazione ridotti e massimo controllo da parte dell’operatore.
“Il sistema di monitoraggio e diagnostica da remoto è una
caratteristica utile per gestire l’assistenza, in particolare
in piccoli cantieri, difficilmente raggiungibili, come quello
di Positano”, ha spiegato Luigi Russo, titolare di Edilcom
Gru. “Si rivela essenziale per eseguire diagnosi, a distanza,
e verificare eventuali malfunzionamenti. È indispensabile
anche al nostro cliente, Gemar, che può così monitorare
costantemente e in tempo reale tutti i movimenti
della gru e le sollecitazioni strutturali.”
Anni di qualità e affidabilità nell’assistenza
Gemar, l’impresa di costruzioni di Piano di Sorrento, è stata
fondata nel 1958 dall’architetto Antonino Gargiulo ed
è un cliente di lunga data di Manitowoc. Nell’ultimo decennio
l’impresa si è specializzata nella realizzazione di
parcheggi interrati e sta allargando i propri orizzonti verso
nuovi rami di sviluppo. Tra di essi, primo tra tutti, la realizzazione
di strutture ricettive per il turismo.
“Al di là delle oggettive caratteristiche tecniche e prestazionali
della MDT189, per la scelta del marchio Potain è
stato decisivo l’ottimo rapporto che da anni abbiamo instaurato
con Edilcom Gru, da cui abbiamo acquistato e
noleggiato anche in passato molte altre gru”, ha spiegato
Fabrizio Gargiulo.
Fondata nel 1971, Edilcom Gru è partner fidato di
Manitowoc sin dagli anni Ottanta, ed è specializzata nella
vendita, nell’assistenza e nel noleggio di gru edili.
Attualmente la sua flotta è composta da 85 unità, tra gru
automontanti e gru a torre.
Meticolosa pianificazione logistica
“Per questo progetto, Edilcom Gru è stata un alleato prezioso
nelle fasi di organizzazione del trasporto e del montaggio.
È stato necessario studiare queste fasi nei minimi
dettagli, svolgendo i lavori alle prime luci dell’alba proprio
per causare il minimo disagio agli abitanti ed evitare il traffico
della costiera”, ha spiegato Luigi Russo, che guida
Edilcom Gru dal 2013, ha aggiunto: “Questo cantiere è molto
piccolo ed è stato difficile trovare un luogo in cui scaricare
il materiale e posizionare camion e autogru. Inoltre,
da Sorrento ad Amalfi il transito dei mezzi pesanti è vietato.
Abbiamo dovuto coordinare il lavoro in modo tale che
man mano che arrivava del materiale venisse immediatamente
assemblato e montato.”
Partner perfetto
Restando nella famiglia Manitowoc, la gru multistrada a
quattro assi Grove GMK4100L-1 si è dimostrata la macchina
ideale per il montaggio della Potain MDT 189 grazie
ai diagrammi di carico e alle dimensioni compatte. Il
braccio telescopico principale da 60 m è composto da sette
sezioni e la tecnologia Megaform migliora la sua resistenza
e lo rende ancora più potente.
[104] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [105]
Truck&Allestimenti
Mercedes-Benz Unimog
Due gamme, UGE porta-attrezzi universale e UHE
per l’offroad duro, per il multiruolo di Mercedes-Benz
che nel 2021 ha festeggiato i 75 anni di vita
Gianenrico Griffini by
DUE PERSONALITÀ A sinistra, un Unimog UGE,
dotato di lama sgombraneve, utilizzato per garantire
la viabilità invernale. Sopra, un UHE a doppia cabina
con gru idraulica in un sito minerario.
Lo special
Ci sono camion che, fin dal debutto sul mercato, hanno
rivoluzionato il comparto dei mezzi di trasporto,
inaugurando nuovi settori d’applicazione, grazie alle
loro peculiari caratteristiche tecniche. E’ il caso dell’Unimog
di Mercedes-Benz, il cui primo prototipo risale al 1946.
Concepito da Albert Friedrich con l’aiuto di Heinrich Rößler,
come veicolo multiruolo per applicazioni prevalentemente
agricole, l’Unimog (un acronimo che sta per Universal-
Motor-Gerät, cioè porta-attrezzi universal) ha conservato
negli anni l’impostazione delle origini. Che prevede ingombri
ridotti, telaio a longheroni e traverse, quattro ruote motrici
con pneumatici delle stesse dimensioni, due assali a
portale dotati di bloccaggi dei differenziali, sospensioni a
ONE
molle elicoidali, elevata mobilità in fuoristrada e capacità
di montare un ampio ventaglio di attrezzature per lavori di
ogni genere, dalle lame sgombraneve alle fresatrici e ai decespugliatori,
dai dispositivi spargisale alle spazzatrici e
alle trivelle, solo per citarne alcune.
Dal 1951 con la Stella sul cofano
Risale al 1948 l’inizio della produzione in serie dell’Unimiog
da parte della Boehringer Bros Engineering Company di
Goppingen, società specializzata nella realizzazione di utensili
per lavorazioni meccaniche. Il salto di qualità avviene nell’autunno
del 1950, quando Daimler-Benz acquisisce dalla
Boehringer i diritti di costruzione dei mezzi, insieme ai bre-
vetti e alla struttura di vendita, spostando la produzione presso
lo stabilimento Mercedes-Benz di Gaggenau (3 giugno
1951). Infine, dal 2002, tutta la linea produttiva è stata trasferita
presso la storica struttura di Worth, nella Renania-
Palatinato. Nel 2021 l’Unimog ha celebrato i 75 anni di vita
(e i 70 anni da quando è entrato nell’orbita della Stella) con
una parata di 75 modelli storici dallo stabilimento di Worth
all’Unimog Museum di Gaggenau. Oggi, l’offerta di prodotto
Unimog si articola su due gamme dalle caratteristiche peculiari:
UGE, Unimog Geräteträger, cioè veicolo porta-attrezzi
universale, e UHE, Unimog Hochgeländegängig, ossia per
compiti fuoristrada.
Come è fatto il porta-attrezzi universale
L’Unimog UGE è stato concepito fin dalle origini per l’abbinamento
con varie tipologie di attrezzature. In quest’ottica,
dispone di tre zone d’attacco e di una di montaggio.
Le prime si trovano nella sezione anteriore (con piastra porta-attrezzi),
in quella posteriore e fra gli assi, mentre l’area
di montaggio è posizionata in corrispondenza del cassone
superiore. Grazie alla trazione integrale permanente, all’elevata
altezza libera dal suolo (compresa fra 335 e 383 mm,
secondo i modelli) garantita dagli assali a portale, ai bloccaggi
dei differenziali su entrambi gli assi, alla ripartizione ottimale
dei pesi e ai pneumatici montati in sigolo, il porta-attrezzi
è a proprio agio sia sui percorsi stradali (la velocità
massima è di 89 km/h), sia sui fondi non compatti.
La gamma UGE comprende i modelli U 219 (di 10 t di peso
totale a terra), U 319 (11 tonnellate), U 427, U 430 (entrambi
di 14 tonnellate), U 527 e U 530 (di 16,5 t), oltre ad alcune
varianti con dispositivo di scarico conforme alla normativa
Euro V (U 423 e, U 429 e U 529) e versioni specifiche, commercializzate
solo in alcuni mercati europei (U 323). Due le
motorizzazioni Euro VI disponibili. Che sono basate sul quattro
cilindri in linea OM 934 di 5,13 litri di cilindrata da 190 Cv
o 231 Cv (750-900 Nm di coppia massima), e sul sei cilindri
in linea OM 936 di 7,69 litri da 272 o 299 Cv (con coppie
di 1.100 o 1.200 Nm).
Tutte le unità utilizzano un sistema d’iniezione common
rail con pressione massima di polverizzazione del gasolio di
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Costruzioni marzo 2022 [107]
Truck&Allestimenti
Unimog
IERI E OGGI
Sopra
e a fianco,
alcune
immagini
storiche
dell’Unimog.
A destra,
la parata
organizzata
lo scorso anno
per celebrare
i 75 anni di vita
del mezzo di
Mercedes-Benz
DONNA AL COMANDO Al 75° anniversario dell’Unimog
era presente anche, Karin Rådström, membro
del consiglio di amministrazione di Daimler Truck AG.
FA DI TUTTO
Una panoramica
delle capacità
multi ruolo
degli Unimog
UGE. Che
spaziano dagli
impieghi
agricoli a quelli
municipali,
fino alla
manutenzione
della rete
ferroviaria.
2.400 bar. L’OM 934 dispone di un freno motore a decompressione
con potenza frenante massina di 178 kW, che sale
a 302 kW per il sei cilindri OM 936. Il dispositivo di post-trattamento
per il controllo delle emissioni comprende un catalizzatore
ossidante, un catalizzatore Scr con nebulizzazione
di urea (AdBlue) nel flusso dei gas e un filtro
antiparticolato.
Cambio sincronizzato elettro-pneumatico
La catena cinematica è completata da un cambio sincronizzato
Mercedes-Benz (si tratta di un gruppo manuale a
innesto elettro-pneumatico EPS dei rapporti) a 8 marce in
avanti, oltre a 6 retromarce. Con la funzione di inversione
sincronizzata Electronic Quick Reverse, attivabile mediante
un comando integrato nei joystick multifunzione situato
al centro dell’abitacoilo, l’operatore può velocizzare il cambiamento
del senso di marcia del veicolo. E’ una funzionalità
particolarmente utile durante lavori di sgombero della neve
o in altre situazioni che richiedono manovre ripetute, rapide
e precise.
Marce di lavoro, lente e trazione idrostatica
Oltre ai rapporti-base, Mercedes-Benz offre sugli Unimog,
a richiesta, un gruppo di 8 marce di lavoro (con 8 retromarce)
e di 8 marce lente, secondo le diverse esigenze operative.
Disponibili quali optional anche un’unità con convertito-
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Costruzioni marzo 2022 [109]
Truck&Allestimenti
Mercedes-Benz Unimog
TELAIO A CULLA
Sopra, il logo creato
nel 2021 per celebrare
i 75 anni dell’Unimog.
A fianco, uno spaccato
del veicolo,
che evidenzia il telaio
ricurvo nella sezione
centrale e gli assai
con sospensioni
a molle elicoidali.
re di coppia e frizione (WSK) e la trazione idrostatica sinergica
EasyDrive. Permette la regolazione accurata della velocità
di marcia nell’intervallo da 0 a 50 chilometri l’ora.
Due le modalità disponibili: Work, per far funzionare il motore
con regime di rotazione costante, e Drive per la guida continuativa
fino a limite dei 50 km/h. La trazione idrostatica può
essere comandata mediante i pedali dell’acceleratore e del
freno, agendo sulla leva posta sul lato sinistro del piantone
dello sterzo, con il joystick multifunzione collocato sulla consolle
al centro dell’abitacolo o attraverso il sistema di regolazione
della velocità di crociera (Tempomat).
Impianto idraulico sofisticato
Una delle caratteristiche tecniche di maggior rilievo
dell’Unimog, sotto profilo della versatilità d’impiego, è rappresentata
dal suo impianto idraulico. Oltre al circuito dedicato
al ribaltamento del cassone (ed, eventualmente, del
ribaltabile abbinato al rimorchio), c’è un impianto di lavoro
conta quattro distributori (il circuito è doppio) ed uno di potenza,
anch’esso articolato in due circuiti. Nella versione
combinata dei circuiti di lavoro (I e II insieme, con una por-
tata complessiva di 32 + 55 l/min), il sistema è in grado di
erogare fino a 35 kW di potenza con una pressione d’esercizio
che raggiunge i 24 MPa. Grazie alla tecnologia Load
Sensing, la pompa genera solo la portata volumetrica richiesta
in ogni istante da tutte le attrezzature attive in quel
momento.
L’impianto idraulico di potenza VarioPower, costituito da due
circuiti con portata di 125 l/min ciascuno alla pressione d’esercizio
di 28 mpa, consente di portare a termine compiti gravosi
o di svolgere contemporaneamente molteplici funzioni.
I raccordi idraulici dei quattro circuiti si trovano in posizione
protetta, sul frontale e nella sezione posteriore del veicolo.
Per aumentare la capacità di manovra sui percorsi impegnativi
l’Unimog può montare, a richiesta, un sistema di sterzatura
integrale, che riduce del 20% circa il diametro di volta.
Con questa soluzione l’U 219 di 2.800 mm di passo ha
un diametro di volta di 12.600 mm.
I modelli per l’offroad duro
La gamma Unimog UHE è stata progettata per gli impieghi
off-road estremi, come quelli del settore minerario ed
VANNO OVUNQUE Gli Unimog UHE, che hanno una
capacità di guado di 120 centimetri, sono adatti alle
missioni offroad più impegnative, incluse quelle
di soccorso in caso di calamità e missioni antincendio.
estrattivo e per missioni antincendio o di soccorso in caso
di calamità naturali. L’offerta di prodotto si articola in due
modelli, U 4023 e U 5023 di 3.850 mm d’interasse. Il primo,
nella versione base, ha una massa totale a terra di 8
t, aumentabile a richiesta a 9,8 t nel caso di abbinamento
con allestimenti fissi e a 10,3 t per il montaggio di attrezzature
antincendio. L’U 5023, invece, è disponibile di serie
con massa totale a terra di 13 t e, a richiesta, di 14,1 t per
sovrastrutture fisse e di 15 t per i compiti di firefighting.
Alla base delle capacità fuoristrada degli Unimog UHE ci
sono il telaio con curvatura centrale “a culla’ e le traverse
tubolari, che permettono un’elevata elasticità torsionale. A
questo si aggiungono gli assali capaci di un’escursione massima
di 30° e l’altezza libera da terra compresa fra 410 e 460
mm. La motorizzazione degli UGE è basata sul quattro cilindri
OM 934 da 231 Cv e 900 Nm di coppia massima.
[110] marzo 2022 Costruzioni
Costruzioni marzo 2022 [111]
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ISSN 0010-9665
770010 966504
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Un motore ultra collaudato
COVER_758_mc.qxp_Cover_Aprile_07 COVER_MERLO_756.qxp_Cover_Aprile_07 22/03/22 22/12/21 09:5316:31 Pagina Pagina 1 1
n. 756 n. 758 | anno | anno LXIX LXX 12 dicembre 3 marzo 2021 2022
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ostruzioni
Casa editrice la fiaccola srl
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1952/2022 settant’anni
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058_062_VOLVO EC550E.qxp_Layout 1 18/03/22 12:18 Pagina 60
per l’EC550E. In assetto di lavoro le macchine sono larghe
Speciale WalkAround
UNA NUOVA
BRAND IDENTITY
PER YANMAR
ben 3.490 mm e 3.900 mm. Volvo annuncia i nuovi modelli
come “ai vertici della categoria in termini di forze di
scavo e di sollevamento al livello di macchine da 60 tonnellate
di peso operativo”.
Non sono da meno la coppia assicurata dal motore di rotazione
(+20% rispetto a un EC480E) e la forza di trazione
(+5% rispetto a un EC480E). In combinazione con benne
di grandi dimensioni, l'EC530E e l'EC550E sono ideali
per caricare dumper articolati di classe da 30/40 tonnellate
con cicli di lavoro a ritmo sostenuto.
Sotto al cofano motore gira lo stesso D13J dell’EC480E
Stage V, ma adeguato nella sostanza (non solo nell’elettronica)
per erogare i suddetti 340 kW di potenza massima
Costruzioni
Attualità
&Prodotti
29° CONGRESSO
ASSODIMI
Il noleggio sta vivendo
un momento di forte
crescita. Sarà ottimo
anche il 2022
Macchine
Riciclaggio
&Componenti
&Demolizione
I NUOVI CINGOLATI
PREVISIONI CASE SERIE E PRANDELLI
DI MERCATO Al lancio 7 nuovi MMT escavatori DEMOLIZIONI
Presentate in fascia al di CECE peso 13-30 t. Per l’ex Consorzio
Summit L’idraulica le previsioni intelligente CIHS Agrario di Lodi
di mercato fa coppia firmate con i motori FPT l’EC750E HR
Off-Highway Research monta il 36 metri
756
ARMOFER DEMOLISCE
PER ITALCEMENTI
Rasa al suolo una ciminiera
alta 80 metri nello
stabilimento in funzione
di Isola delle Femmine (PA)
anno LXIX 12 dicembre 2021
WALKAROUND IL ESCAVATORE GOMMATO HITACHI GOMMATO ZX135-7W YANMAR B75W
a soli 1.600 giri/min e ben 2.200 NM ad appena 1.300
giri/min. Tutto questo è possibile grazie alla rigidità del monoblocco
dei motori Volvo di generazione J accresciuta
mediamente del 30%, a una coppa dell’olio motore maggiorata
di 12 litri rispetto alla versione dedicata al “480”, a
un sistema di raffreddamento maggiorato per refrigerante,
intercooler aria-aria del turbo e anche per l’olio idraulico.
Idraulica con distributore IMVT
[60] marzo 2022 Costruzioni
SICUREZZA Sono di serie la telecamera posteriore
e quella laterale, e alla soluzione opzionale
di videocontrollo perimetrale a 360° Smart View,
particolarmente utile in spazi ristretti.
L’efficienza dei nuovi EC530E ed EC550E è soprattutto merito
dell’innovativo sistema elettroidraulico basato sulla tecnologia
di gestione delle singole spole del distributore tramite
IMVT (Independent Metering Valve Technology). Questa
soluzione consente di ottenere un funzionamento più accurato,
regolabile ed efficiente rispetto a un sistema idraulico
tradizionale ad accoppiamento meccanico.
Un’ulteriore efficienza è stata ottenuta sia grazie a un si-
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