A CAMPIONE - N3 - 2021
LA RIVISTA PERIODICA DI AICTC. ULTIMO NUMERO ANNO 2021. ITA-EN
LA RIVISTA PERIODICA DI AICTC.
ULTIMO NUMERO ANNO 2021.
ITA-EN
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Anno 58°
Serie 8 a
N. 3-2021
Quadrimestre 3°
Numeri pubblicati
DA OLTRE CINQUANT’ANNI RIVISTA DELLA
ASSOCIAZIONE ITALIANA
DI CHIMICA TESSILE E COLORISTICA
Sede Centrale AICTC e Redazione “A Campione”
presso SMI Sistema Moda Italia - Via Alberto Riva Villasanta, 3 - 20145 Milano
Stampa: Tipografia Vigrafica srl - Via G.B. Stucchi 62/7 - 20900 Monza
“A CAMPIONE” iscritto al n. 106 del 07/05/1963
del “Registro dei giornali e periodici” del Tribunale di Biella
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p.
A.
PUBBLICAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI CHIMICA TESSILE E COLORISTICA
La collaborazione alla Rivista è vivamente gradita. La pubblicazione di articoli, note, segnalazioni è tuttavia soggetta all’insindacabile giudizio
della Redazione. La responsabilità scientifica di quanto pubblicato spetta ai rispettivi Autori e le loro opinioni non impegnano la Rivista ed
AICTC. I manoscritti inviati, anche se non pubblicati, non saranno restituiti. Gli articoli dovranno essere trasmessi possibilmente via e-mail ed
essere corredati di immagini appropriate e di qualità adeguata.
n. 3
2021
EDITORIALE - ANTONIO MAURO
LETTERA AL DIRETTORE
7
8
VITA DELLE SEZIONI
Dalla Segreteria nazionale un importante progetto per
avvicinare i giovani: AICTC ACADEMY
A cura di Stefano Cavestro, presidente nazionale AICTC
9
ATTUALITÀ
C’è anche un po’ di chimica tra le scienze di Dante
Prof. Marco Taddia
12
Gli inserzionisti di questo numero
Archroma
Bigagli
Bozzetto
Carvico
CBA
Centrocot
Ex Allievi Como
Extrano
F.lli Ricci
FTR
Huntsman
MCS
MITI
Montega
Nearchimica
Prochimica Novarese
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RS-Ricerche e Servizi
TCP Engineering
Per la pubblicità su questa rivista
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FORMAZIONE
Dall’intuizione di Olga Fiorini una galassia con tremila studenti
A cura di Marco Linari e Antonio Mauro
SEZIONE TECNICA
I metalli pesanti e i coloranti ieri, oggi e domani
Dott. Pierfrancesco Fois
La sbianca della lana processi chimici e meccanismi
Dott.ssa Giulia Bianchetti
SEZIONE MUSEI TESSILI
MATERIA - Museo di Arte Tintoria Energie Rinnovabili e Ambiente
A cura di Elisa Fabbri (Materia) e Antonio Mauro
RUBRICA
Brevi dalle aziende e dalle istituzioni - red
16
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30
Presidente AICTC
Stefano Cavestro
Vice Presidenti
Giuseppe Crovato
Paolo Maselli
Sede Centrale
c/o SMI -Sistema Moda Italia
Via Alberto Riva Villasanta
20145 Milano
AICTC
segreteria@aictc.org
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Redazione
c/o Segreteria Sede Centrale
e sedi delle Sezioni AICTC
Comitato di Redazione
Guido Bertone, Chiara Besnati, Stefano
Cavestro, Giuseppe Crovato,
Jacopo Della Quarta,Mario Dubbini,
Franco Falco Di Medio, Federico Ferrario,
Antonio Mauro, Sergio Palazzi,
Arturo Perin, Alberto Pezzin,
Stefano Romanello, Elena Ruffino
Direttore responsabile Antonio Mauro
Grafica e stampa
Tipografia VIGRAFICA srl - Monza
QUOTA ANNUALE
DI ASSOCIAZIONE AICTC: € 30,00
Anno 58°
Serie 8 a
N. 3-2021 - Quadrimestre 3°
“A CAMPIONE” iscritto al n. 106 del
“Registro dei giornali e periodici”
del Tribunale di Biella
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Via Provinciale, 581 - 24059 Urgnano - (Bergamo) - Italia
T. +390354822911
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L’imprevedibile stasi dell’industria tessile, oggi
Come in un barometro, la lancetta dello stato
dell’industria tessile oscilla sull’incertezza stabile e
le previsioni sembrerebbero, addirittura, minacciare
burrasca. Nel numero precedente si considerava
una ripresa a breve e comprensibilmente si accettava
il prolungamento della fine delle prescrizioni
al 31 marzo. Nel frattempo, era una constatazione
comune, si poteva assistere ai movimenti generalizzati
delle persone e delle attività. Nel settore tessile e abbigliamento
e, in modo più ampio in quello della moda, le fiere di
fine anno e quelle in programmazione per i primi mesi del 2022
avevano acceso i tam-tam di coraggiosi avvii.
Ma ecco il fulmine a ciel sereno, tanto per continuare con i paragoni
meteorologici. In questo caso i fulmini importanti sono
almeno tre e tutti intersecantisi tra loro. Non per nulla questo
editoriale è alla terza stesura non potendo godere del privilegio
dei quotidiani i cui testi esprimono l’umore del giorno
e la proiezione a breve. L’aumento improvviso e diffuso delle
materie prime, dell’energia e dei costi di trasporto ha subito
congelato i primi timidi entusiasmi circa un prossimo avvio
delle attività dopo quasi due anni di sostanziale blocco di ogni
iniziativa commerciale e industriale. Nell’ambito della nobilitazione,
il settore di nostro maggiore interesse, tendenzialmente
energivoro, le imprese sono subito entrate in allarme per il
caro bollette. Ma anche ai produttori di filati e di tessuti non
sono mancate le sorprese con gli aumenti diffusi delle fibre e
dei costi di trasporto per l’importazione o per quelli di consegna
dei prodotti finiti. Le aziende si sono trovate, dalla mattina
alla sera, a dover rivedere i prezzi dei listini in un delicato
equilibrio di recupero dei costi e di non eccessiva penalizzazione
dei clienti.
Ma ecco, improvviso e inaspettato, un tamburo di guerra che,
nell’arco di poche settimane, è diventato segnale di conflitto
vero ai confini orientali d’Europa. Il timore della Terza Guerra
Mondiale fa fibrillare l’intero continente europeo e mette a
dura prova l’attività delle diplomazie all’interno della UE. Intanto
la Russia invade l’Ucraina che resiste con la chiamata
alle armi di tutti gli uomini validi. In contemporanea, l’Occidente
europeo, anche se non solo, risponde con pesanti sanzioni
economiche che però si ritorcono, come male minore,
inevitabilmente e pesantemente sulle imprese e sulle famiglie
del continente.
A livello tessile si bloccano quote importanti di export di moda
nazionale; aumentano ulteriormente i costi dell’energia, dei
trasporti, delle fibre e dei semilavorati e dei prodotti finiti. Il
tutto prospettando un lockdown delle attività in un contesto di
stagflazione non ancora apertamente dichiarato.
Ma questo non basta. Giungono voci che in Giappone sia in
atto una nuova ondata di infezione da covid. In Italia, l’arrivo
dei profughi ucraini, in gran parte non vaccinati, crea timori
di un possibile aumento dei contagi. In realtà i dati diffusi
sull’andamento del covid risultano contradditori. Anche se i
ricoverati in terapia ospedaliera diminuiscono, l’epidemia
sembra nuovamente crescere dopo diverse settimane di discesa.
Insomma, nuovi motivi d’ansia che non facilitano l’accettazione
di una convivenza con il virus dato che questo non
potrà essere eliminato, ma solo circoscritto. Fortunatamente
ora non mancano i sistemi per fronteggiarlo grazie alle vaccinazioni
diffuse. Inoltre, l’estate incombente dovrebbe aiutare a
contenerne gli effetti. In ogni caso è innegabile che le aziende
moda con export verso il Giappone stanno vivendo un nuovo
rallentamento, se non blocco, degli ordini che si sommano a
tutti quelli delle esportazioni verso la Russia e la stessa Ucraina
per ragioni di guerra.
Si scriveva nel precedente editoriale che, sì, la ripresa era
all’orizzonte, ma che non mancavano elementi contrastanti. I
dati economici di qualche mese fa, ad esempio, evidenziavano
una ripresa delle attività produttive ma, contemporaneamente,
un certo aumento dei prezzi, specie tra le materie prime.
Nessuno poteva immaginare quanto è emerso nel giro di una
manciata di giorni e che sul territorio europeo, seppure all’est,
potesse scoppiare una nuova guerra da cui ulteriori impennate
dei prezzi.
A parte l’ovvia necessità di una pronta fine della belligeranza
in corso, se questa è la situazione, quali le certezze nel breve
e medio termine per il mondo tessile e per la nobilitazione in
particolare?
Intanto, una parte degli aumenti dei costi potrà essere recuperata
solo attraverso la definizione di apposite strategie a livello
nazionale, se non europeo, e di sviluppo di nuove modalità di
lavoro aziendali o interaziendali.
In contemporanea, dovrà essere proseguita la messa a punto
di produzioni ecosostenibili in modo reale. Ci riferiamo alla
realizzazione di beni sempre più aderenti agli effettivi bisogni
delle persone, in linea con la necessità di contenere i consumi
delle risorse planetarie e maggiormente performanti in termini
di ecosostenibilità. Tutto questo significa la necessità di un
ripensamento dei processi non solo in termini di linee produttive,
ma anche di aggregazione di capitali e di risorse umane.
Significa anche che tutti i nuovi prodotti dovranno essere ripensati
in termini di circolarità attraverso una progettazione
dei manufatti tessili che consenta il massimo recupero dei
materiali a fine vita degli stessi prodotti.
Antonio Mauro
Responsabile direzione editoriale
A CAMPIONE - n. 3 - 2021 7
LETTERA AL DIRETTORE
Gentile direttore di A CAMPIONE
Sono un neo-lettore della rivista che ho iniziato a conoscere tramite
la pubblicazione elettronica che realizzate.
e continuità all'operazione chiedendo loro la cortesia di esporre il
documento inviato da AICTC.
Potremmo, inoltre, creare un'apposita rubrica sul sito web intitolata
proprio “Luoghi della Cultura”.
Vorrei segnalare a Lei, ai soci di AICTC ed ai lettori una mia piacevole
scoperta. Quest’estate ho avuto l'opportunità di visitare la
cittadina di BOSA (OR) dove, quasi al termine della giornata, mi sono
imbattuto nel prezioso Museo delle Conce. Lo definirei un gioiellino
per l'allestimento e per la storia che racconta legata alla tradizione,
ormai scomparsa dal territorio, della concia delle pelli. Era questa
un’attività tradizionale che ha dato lustro e lavoro alla zona sino alla
metà del XX secolo quando è definitivamente cessata.
Nella sua semplicità, il Museo racconta, con alcuni pezzi esposti,
la fatica, la difficoltà della lavorazione delle pelli. Come ho avuto
modo di commentare all'uscita con i miei accompagnatori, quanto
esposto mostra come ben poco sia cambiato, nel corso del tempo,
in questa arte.
Pur non essendo un socio di AICTC, ci tenevo a far conoscere questa
realtà con la speranza che possa diventare una meta per quanti
trascorreranno le vacanze o comunque del tempo nella splendida
terra di Sardegna
Cordiali saluti
Andrea Scoverta
Ringraziamo questo nuovo lettore per la sua comunicazione che ci
ricorda, al di là degli aspetti storici, quanto tessile e industria della
pelle convergano nel mondo della moda e, nello specifico, in quello
della chimica dei processi di nobilitazione. Sicuramente, in un
prossimo futuro, meriterebbe un approfondimento la vicinanza fra
queste due realtà. Intanto vorrei riportare all’attenzione dei lettori
una iniziativa suggerita da questa lettera che in proposito il nostro
Presidente, Stefano Cavestro, così scrive a sua volta:
Questa lettera al Direttore ci ha suggerito un’iniziativa per coinvolgere
i soci di AICTC nel segnalare i “Luoghi della Cultura” ovvero i
Musei, Enti e altro che valorizzano la cultura tessile e comunque la
cultura affine al settore quale quello delle concerie visto che siamo
strettamente imparentati. Ovviamente non mi aspetto valanghe di
segnalazioni; pertanto, possiamo lavorare sin d'ora nell'identificare
le realtà che andremo a promuovere.
Nulla di complesso: direi di creare una prima base di Musei con
i quali siamo già in contatto (Como, Prato, Busto, Leffe, Bosa) ed
inviare loro un attestato di elezione a “Luogo della Cultura anno
XXXX” con una lettera di accompagnamento che informi la struttura
che, in base alle segnalazioni giunte all'Associazione, sono stati
designati quali luogo della cultura...insomma una cosa simile a ciò
che fa tripadvisor senza però dare voti o esprimere giudizi. Solo un
attestato, che andrà rinnovato di anno in anno, per dare movimento
Le Concerie sono un simbolo di archeologia proto-industriale della
Sardegna. La tradizione conciaria di Bosa risale all’antica Roma. Riscoperta
nel Seicento, crebbe sino a diventare attività floridissima
dal secondo Ottocento a tutta la prima metà del Novecento.
Alcuni edifici sorgono ancora lungo la sponda sinistra del Temo, in
prossimità del Ponte Vecchio; l'allineamento a schiera degli opifici
costituisce una delle immagini più famose di Bosa. Conosciute con il
nome di Sas Conzas (le conce) si arrivò a contare fino a trenta opifici
attivi nell'epoca d'oro. Progressivamente, l’attività si ridusse e poi
cessò nella seconda parte del XX secolo a causa dell'insalubrità del
processo produttivo e dei miasmi prodotti dalla lavorazione divenuti
incompatibili con la nuova vocazione turistica della città. Gli edifici
a due piani, costruiti in trachite rossa, sono stati riconvertiti negli
ultimi decenni per ospitare attività commerciali e abitazioni.
Il Museo delle Conce è stato realizzato in uno degli edifici meglio
conservati risalente al 1700. Al piano terra si trovano il pozzo, la
pressa e i vasconi dove le pelli venivano immerse. Le fasi della conciatura,
colorazione e lavaggio sono esposti al primo piano; al piano
superiore, invece, quella della finitura da cui si ottenevano la suola
e la vacchetta, richieste dai legatori di libri cagliaritani.
Il percorso mostra le tecniche di lavorazione. Il visitatore può camminare
sulla superficie vetrata che ricopre le vasche originali e
immedesimarsi nella dura fatica giornaliera dei lavoranti, immersi
in acqua e calce e intenti a manipolare le pelli fresche. Venivano
così ottenute le produzioni di altissima qualità, apprezzate e vendute
nella Penisola e all’Estero, e che resero, per quasi un secolo, la
cittadina di Bosa la capitale delle concerie in Italia.
(foto e testo tratte dal sito https://www.tacsvt.it/#!/e/f736fd-
0d269b0c1d9a2f2caed44e6188)
8
A CAMPIONE - n. 3 - 2021
VITA DELLE SEZIONI
Dalla Segreteria nazionale un importante
progetto per avvicinare i giovani:
AICTC ACADEMY
A cura di Stefano Cavestro, presidente nazionale AICTC
Da sempre AICTC ha nella propria mission la vicinanza al mondo
scolastico e la divulgazione della cultura tessile. Partendo da questo
presupposto, nel mese di dicembre del 2021 è stato svolto un
sondaggio presso le scuole della RETE TAM, la rete degli Istituti Scolastici
ad indirizzo Tessile, Abbigliamento, Moda, per meglio calibrare
proposte di eventi e azioni a sostegno degli studenti. Elaborati i
risultati dell’inchiesta con la partecipazione dei docenti coinvolti, si
sono sviluppate una serie di iniziative.
La prima è la creazione di una sezione per studenti e docenti, denominata
AICTC ACADEMY, raggiungibile attraverso il sito web
dell’Associazione, che consente la consultazione dei documenti
pubblici. In questo modo gli studenti, ossia i futuri tecnici dell’industria,
ma anche i futuri consumatori, e i loro formatori potranno trovare
informazioni sul mondo tessile, video, documenti e quant’altro
in grado di appagare molte curiosità.
Una seconda è l’offerta agli studenti, con età compresa tra i 16 e i
26 anni compiuti, così come ai docenti della Scuola Secondaria di
Secondo Grado e dell’istruzione Universitaria, di diventare soci di
AICTC a titolo gratuito. È questa una facilitazione importante resa
possibile dalla trasformazione dell’Associazione in un ETS, ossia un
Ente del Terzo Settore.
Per chi volesse iscriversi sin d’ora qui il link per la compilazione
della domanda e qui il link al regolamento.
Di particolare interesse è, anche, l’approntamento di una nuova rubrica
multimediale intitolata Le parole del tessile, di cui sono state
rese disponibili, con una terminologia da serie TV, le prime quattro
stagioni. Con questo format, in pochi secondi (ogni video ha una
durata tra i 55 e i 120 secondi) si illustra una lavorazione dell’industria
tessile. Lo scopo, naturalmente, non è quello di affrontare
un argomento in modo approfondito dal punto di vista tecnico, ma
più semplicemente di fornire un’idea di cosa si nasconde dietro i
termini utilizzati dall’industria tessile… in pratica una rubrica adatta
a tutti e a tutte le età.
Per l’avvio di questo progetto desidero ringraziare Flavio Clerici, di
ITALIDEA, che ha creduto sin da subito in AICTC dando vita ad una
collaborazione meravigliosa.
Si rafforzeranno poi, dopo l’inizio timido del 2021, i webinar. Questi
saranno, ora, caratterizzati da due modalità: formula business per
gli eventi riservati ad imprese e professionisti e formula studenti,
caratterizzata dal taglio divulgativo dell’argomento trattato.
La partecipazione agli eventi richiederà un contributo per l’acquisto
del biglietto d’ingresso (ossia dell’accesso), ma sarà sempre gratuita
per docenti e studenti.
È indubbio che per le imprese e per i professionisti la richiesta di
un ticket costituisce uno sforzo economico di cui chi scrive ha consapevolezza.
Per questa ragione saranno adottate tutte le misure
possibili per mantenere un prezzo accettabile, ma sufficiente per
coprire le spese affrontate nell’organizzazione e nella gestione degli
incontri.
Gli eventi sono già visibili, oltre che sui social e sul sito web dell’Associazione,
anche su EVENTBRITE, la piattaforma per la gestione
degli eventi. Da sottolineare che al termine di ogni evento sarà inviato
agli iscritti l’attestato di avvenuta partecipazione.
Mi piace concludere questa nota ricordando che sul sito web di AI-
CTC si possono trovare i riferimenti a tutti i progetti conclusi nel cor-
A CAMPIONE - n. 3 - 2021 9
VITA DELLE SEZIONI
so di questi ultimi anni o ancora attivi attraverso gli aggiornamenti
del loro stato di avanzamento.
Naturalmente, chiunque voglia sostenere un progetto in toto o in
parte può rivolgersi a segreteria@aictc.org.
Attualmente abbiamo in essere i tre progetti indicati di seguito.
PROGETTO ALESSANDRIA
Questo progetto trae ispirazione dalla memoria dell’antica meraviglia
del Mondo, la Biblioteca di Alessandria d’Egitto. In pratica, si
intende organizzare una raccolta fondi per l’acquisto di nuovi testi
da donare alle biblioteche scolastiche delle scuole appartenenti
all’indirizzo tessile, abbigliamento e moda. Scopo è contribuire alla
formazione ed informazione degli studenti. I testi saranno, di volta in
volta, individuati dal Comitato Tecnico Scientifico di AICTC.
Allo stesso tempo, siamo alla ricerca di libri che possano essere
raccolti ed inviati alle scuole.
PROGETTO GUTENBERG
Tramite questo progetto si persegue la realizzazione di libri di testo
riguardanti la chimica, la tintura, il finissaggio, la stampa ed il trattamento
delle acque che siano proponibili alle scuole e alle famiglie
ad un prezzo calmierato.
Anche in questo caso si sta rivelando preziosa la collaborazione con
le aziende. Già ora desidero ringraziare l’Achitex-Minerva che ci
ha offerto suoi testi per la pubblicazione. Nel frattempo, grazie alla
collaborazione di una giovane studentessa, Sara Baglietti, sono stati
revisionati i testi e la parte grafica e realizzate le nuove copertine dei
volumi ricevuti che saranno presto messi a disposizione.
PROGETTO MEMORABILIA
Quest’ultimo rappresenta il progetto più importante perché riguarda
proprio l’Associazione. Il progetto è volto alla conservazione e
alla valorizzazione del patrimonio librario, delle note tecniche, delle
cartelle colori e dei materiali di interesse per la storia dell’industria
tessile italiana. Si stanno realizzando dei locali attrezzati che fungeranno
da archivio nazionale oltre che base per un’area museale.
L’impegno è enorme, ma consentirà la realizzazione di una raccolta
storica di materiali.
Tutti possono contribuire a questa memoria tessile con vecchie cartelle
colori, enciclopedie della chimica, apparecchi di laboratorio,
campionari e quant’altro.
Alcune icone previste nell’ambito dei programmi web di Academy
10
A CAMPIONE - n. 3 - 2021
Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento spa
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ATTUALITÀ
C’è anche un po’ di chimica
tra le scienze di Dante
Attualità
C ’ È ANC H E U N P O’ D I C H IM
Prof. Marco Taddia Marco (1) Taddia
G ru ppo N azionale di Fondamenti
C ’ È ANC H E U N P O’ D I C H IM e Storia della Chimica
marco.taddia@ unibo.it
Marco Taddia
G ru ppo N azionale di Fondamenti
IC A T RA LE SC IE NZ E D I D ANT E
Attuali
Celeb riamo, a modo nostro, l’ anniv ersario dantesco c
Celebriamo, a modo e Storia nostro, della l’anniversario Chimica dantesco che nel corso del di 2021 q u est’ anno ha dato lu ogo a molteplici iniziat
ha dato luogo a molteplici marco.taddia@ iniziative. unibo.it Lo facciamo esplorando f acciamo la “Commedia”
alla ricerca dei passi in cui il Sommo Poeta dimostra una cu conoscenza i il Sommo P oeta dimostra u na conoscenza appro
esplorando la “Commedia” alla ricerca dei p
approfondita delle Celeb scienze riamo, antiche. a modo Ci nostro, affidiamo l’ anniv ad ersario un bel dantesco libro delle fresco scienze che nel di antiche. Ci af f idiamo ad u n b el lib ro f r
stampa, che presenta corso un di quadro q u est’ anno sintetico ha dato dei lu rapporti ogo a molteplici fra Dante e le Scienze.
La matematica, f acciamo la geometria esplorando e la la musica “Commedia” la fanno alla da ricerca padrone, ma c’è
stampa, iniziativ e. che L o presenta u n q u adro sintetico dei rappo
posto anche per la fisica e, seppure marginalmente, anche per
D
la
ante dei passi
chimica
e le Scienze. in
e
L a matematica, la geometria e la mu
cu i il Sommo P oeta dimostra u na conoscenza
le tecnologie chimiche.
f anno approf da ondita padrone ma c’ è posto anche per la f isica e, s
delle scienze antiche. Ci af f idiamo ad u n b el marginalmente, lib ro f resco di anche per la chimica e le tecnolo
stampa, che presenta u n q u adro sintetico dei
chimiche.
rapporti f ra
D ante e le Scienze. L a matematica, la geometria e la mu sica la
f anno da padrone ma c’ è posto anche per la f isica
M
e, seppu re
Dante, Sandro Botticelli (ca.1495) ancando riscontri documentali certi, si è so
marginalmente, anche per la chimica e le tecnologie
chimiche.
Alighieri D ante, a Firenze Sandro B tra otticelli il 21 ( ca.1 maggio 49 5) e il 21 giu
avvenne nella notte tra il 13 e il 14 settembre
M
ancando riscontri documentali certi, in si cui è soliti si celebra collocare il 700° la data anniversario di nascita della di Dante scomparsa de
Alighieri a Firenze tra il 21 maggio e di il 21 una giugno rivista 1265, tecnica mentre possa si sa sembrare che la sua azzardata, morte ma n
Mancando riscontri documentali certi,
avvenne
si è soliti
nella
collocare
notte
la
tra
data
il
di
13 e il 14 settembre 1321 a Ravenna. Può darsi che nell’anno considerato il
nascita di Dante Alighieri a Firenze tra il 21 maggio e il 21 giugno
1265, mentre si sa che in la cui sua si morte celebra avvenne il 700° nella anniversario notte tra il 13 della scomparsa del Poeta, la scelta di occuparsene da parte grande divulg
e il 14 settembre 1321 di a una Ravenna. rivista Può tecnica darsi che possa nell’anno sembrare in cui azzardata, ma non dimentichiamo che, oltre ad essere spiegato anch
si celebra il 700° anniversario della scomparsa del Poeta, la scelta considerato il padre della lingua italiana, egli è stato consentito, un n
di occuparsene da parte di una rivista tecnica possa sembrare azzardata,
ma non dimentichiamo che, oltre ad essere considerato il
grande divulgatore della scienza antica, come aspetto è della
spiegato anche qui. Lo sconfinamento ci sia quindi
padre della lingua italiana, egli è stato un grande divulgatore della
all’attenzione
scienza antica, come è spiegato anche qui (https://www.youtube. consentito, non solo per sottolineare quest’ultimo pubblicazione
com/watch?v=FEmJFUX59jU).
aspetto della sua opera, ma anche per portare collegamenti s
Lo sconfinamento ci sia quindi consentito, non solo per sottolineare all’attenzione dei lettori un libro di recente
quest’ultimo aspetto della sua opera, ma anche per portare all’attenzione
dei lettori un libro di recente pubblicazione (Fig. 1) che può
scienze - La s
tratto da un’o
pubblicazione (Fig. 1) che può aiutare nella ricerca di
aiutare nella ricerca di collegamenti sicuri. L’autrice è Elena Tenze collegamenti sicuri. L’autrice è Elena Tenze e il titolo è
subito che la le
e il titolo è tratto da un’opera del Poeta. Si tratta di “E per cieli le tratto da un’opera del Poeta. Si tratta di ‘ E per cieli le
scienze - La scienza di Dante Alighieri” [1]. Diciamo subito che la scienze - La scienza di Dante Alighieri’ [1]. Diciamo
discreto num
letteratura sull’argomento conta già su un discreto numero di eccellenti
contributi, pubblicati negli anni ’80-’90 del secolo passato,
subito che la letteratura sull’argomento conta già su negli un anni ’80-
discreto numero di eccellenti contributi, pubblicati di cui ci occup
più ampi di quello di cui ci occupiamo qui. Basterà ricordare, ad
esempio, quelli fondamentali di Patrick Boyde, professore emerito
a Cambridge e dantista di fama mondiale che, tra l’altro, curò di cui ci occupiamo qui. Basterà ricordare, ad esempio, emerito a Cam
negli anni ’80-’90 del secolo passato, più ampi di quello quelli fondam
con Russo gli atti di un convegno ravennate su Dante e la Scienza quelli fondamentali di Patrick Boyde, professore tra l’altro, cu
[2, 3]. Più avanti, con le stesse parole dell’autrice, spiegheremo il emerito a Cambridge e dantista di fama mondiale ravennate che, su
motivo per cui ci soffermiamo particolarmente sul suo, ma intanto
giova sottolineare che fra i tanti libri su Dante che hanno visto la tra l’altro, curò con Russo gli atti di un convegno le stesse parol
luce quest’anno pochissimi riguardavano le scienze. Uno di questi ravennate su Dante e la Scienza [2, 3]. Più avanti, cui con ci soffermi
[4], destinato ai bambini, poteva far pensare che l’autore avesse le stesse Fig. parole 1 - E . Tenze, dell’autrice, E per cieli spiegheremo le scienze, 20 il 21 motivo per
trattato il tema in modo originale ma, purtroppo, a parte qualche cui Fig ci 1 - soffermiamo E.Tenze, E per i cieli particolarmente le scienze, 2021 sul suo, ma intanto
Fig. 1 - E . Tenze, E per cieli le scienze, 20 21
12
La Chimica e l’Industria A CAMPIONE - ISSN 2532-182X - n. 3 - 2021 - 2021, 8(6
La Chimica e l’Industria - ISSN 2532-182X - 2021, 8(6), ottobre/novembre 4
IC A T R
accenno iniziale e un’improbabile “intervista” conclusiva con il Poeta,
le attese suscitate dal titolo (Fig. 2) restano un po’ inappagate
dal contenuto.
A proposito dell’inflazione del mercato librario nell’anno di Dante, il
saggista Armando Torno, autore di una recensione su La Domenica/
Sole 24 (03/10/2021) del libro di Giorgio Cosmacini “Dante e l’arte
medica” (Pantarei, 2021), ha scritto che “l’anniversario dantesco
ha recato quintali di libri”, aggiungendo che oltre a tale “coacervo”
andava segnalato per la sua singolarità il saggio in oggetto e, nel
contempo, ne spiegava i motivi.
Chi scrive è d’accordo con lui e pertanto ha scelto di segnalare, in
questo breve articolo dedicato a Dante, proprio il libro di Tenze. Il
titolo è preso dal “Convivio”, trattato II, cap. XIII (2):
Dico che per cielo intendo la scienza e per cieli le scienze, per tre
similitudini che li cieli hanno con le scienze massimamente; e per
l’ordine e numero in che paiono convenire, sì come trattando quello
vocabulo, cioè “terzo”, si vedrà [5].
Non è un caso che proprio il “Convivio” sia la fonte più citata, dopo
la “Commedia”, da parte dell’A. Basta, infatti, considerare lo scopo
per cui fu scritto e che si desume dal primo capitolo del primo
trattato dove si parla della scienza come di “ultima perfezione de la
nostra anima, ne la quale sta la nostra ultima felicitade di cu “molti
sono privati per diverse cagioni”.
Fig. 2 - L. Novelli, Dante e le infernali scienze, 2021
Una di queste è l’impegno nella cura familiare e civile che distoglie
gli uomini dalla speculazione e impedisce loro di acquisire “l’abito
di scienza”, costringendoli a vivere sempre “affamati” di sapere. Per
loro Dante allestisce un generale convivio, ossia un banchetto, che
doni il pane del sapere a chi, non per scelta ma per necessità, ne è
rimasto privo. Per quanto riguarda la scienza, si segnalano particolarmente
il cap. XIII del secondo trattato, già citato, e il XIII del quar-
ATTUALITÀ
Empedocle (490-425 a.C.) e dalla teoria dei quattro elementi, per passa
Democrito che si contrappose ad Empedocle sostenendo che vi sono solta
atomi diversi che sono incessantemente in movimento e, urtandosi, poss
note si cita il passo della “Commedia” (Inf. IV, 36) dove Dante scrive: D em
caso pone. Dopo Empedocle e Democrito, si passa a Platone il quale rap
con quattro dei cinque solidi regolari. Aristotele rigettò l’atomismo di De
teoria di Empedocle spiegando anche come i quattro elementi potess
to, dove si parla diffusamente de “li principii de le cose naturali”.
nell’altro.
Prima di addentrarci
Sappiamo
nel
bene
libro
come
di Tenzi,
Democrito
docente
si
di
sia
liceo
avvicinato
classico
più
e
di tutti all
del studiosa mondo di materiale Dante, ricordiamo ma è un che dato ha di tenuto fatto un che corso Aristotele sulla Scienza abbia dominato
il di Rinascimento. Dante a colleghi Conosciamo e studenti della anche scuola il superiore, ruolo fondamentale oltre ad una che l’Egit
ellenistico serie di lezioni specialmente pubbliche, molto nel campo seguite, delle al Planetario tecnologie di Ravenna. chimiche e il ‘ trav
alchemiche Si veda, ad esempio, alessandrine quella nella su Dante cultura e l’Astronomia islamica. (https://www.
La youtube.com/watch?v=FEmJFUX59jU).
Tenze ci ricorda due protagonisti: Geber (Gabir Ibn-H aydam, VIII sec.
Abu Bak r Al Razi (850-925) che, tra l’altro, preparò l’acqua regia, capace
l’oro. Ma perché Q uesta ha scritto ‘ invenzione’ questo libro aprì che la appare strada anche a al ricerche lettore “divulgativo
e accessibile,
per scoprire l
apparentemente incorruttibile
ma allo stesso
contribuendo
tempo il più possibile
ad aumentare
rigoroso”?
in Europa l’in
Ce lo dice lei stessa nella postfazione: “La speranza è che un volume
del genere posso avvicinare gli umanisti agli aspetti scientifici
islamica, anche con la speranza di riuscire a creare oro e argento per tras
per
dell’opera
le pratiche
di Dante
alchemiche
e che, magari,
si trasformò
possa anche
poi
incuriosire
in diffidenza
gli ap-
e finì per alim
specialmente passionati di scienze negli ambienti e indurli a ecclesiastici. rivisitare la “Commedia”. L’autrice ci ricorda, a questo p
del ’200 l’Ordine Francescano bandì l’alchimia al suo interno e che
condann
1317. D
un sinc
tecnolog
nò anch
della tr
impiego
contraff
qualche
profond
Attualità
mentato
malattia
eterna.
Griffolin
Capocch
(Arezzo
collocat
decima
Fig. 3 3 - D Dante e VVirgilio tra i falsari f (Incisione ( DDorè)
)
particola
metalli, facendogli dichiarare il suo peccato di alchimia. Di lui non si sa
iscritto Non possiamo alla società prevedere dei Toschi se dopo a Bologna aver letto nel questo 1258 articolo e venne chi giustiziato ci co
segue rivisiterà il poema studiato a scuola; di sicuro il libro di Tenze
potrà aiutarlo perché è fitto di citazioni, evidenziate in corsivo, dalle
tre cantiche della “Commedia” e specialmente dal Paradiso. Il libro
La Chimica e l’Industria
- ISSN 2532-182X - 2021, 8(6), ottobre/novembre
consta di quattro capitoli, dedicati rispettivamente a: Matematica,
Astronomia, Musica e Filosofia Naturale. Li precede un’introduzione
e una decina di pagine dedicate a una panoramica sulla storia della
scienza a partire, più o meno, dalla Grecia del VI secolo a.C. fino
all’espansione dei califfati islamici e, infine, alla riconquista cristiana
della Spagna.
Abbiamo la conferma che Dante era profondo conoscitore delle
opere di Aristotele e dei commenti di Alberto Magno e Tommaso
d’Aquino. La cultura scientifica del Poeta, in particolare le conoscenze
di fisica, astronomia e matematica traevano origine da tali
fonti, mentre per quelle di ottica e cosmologia pare sia stato debitore
soprattutto alla cultura islamica.
Ciascun capitolo risulta suddiviso in paragrafi che consentono a chi
legge di andare a colpo sicuro agli argomenti di suo interesse. Il
capitolo dedicato alla filosofia naturale consta di tre parti principali:
Fisica, Chimica e Un nuovo metodo per la scienza. Nella parte dedicata
alla Fisica si parla, nell’ordine, di: Elementi e moto naturale,
Gravità, Ottica, Volo di Gerione e relatività. La parte di Chimica, estesa
per una decina di pagine, non appare ulteriormente suddivisa,
così come quella denominata “Un nuovo metodo per la scienza”.
Soffermiamoci in particolare sul paragrafo “Chimica”. All’inizio
l’Autrice riassume le prime formulazioni delle diverse teorie sulla
composizione della materia e relative trasformazioni. Comincia dalla
giova sottolineare che fra i tanti libri su Dante che hanno
la luce quest’anno pochissimi riguardavano le scienze.
U no di questi [4], destinato ai bambini, poteva far pensar
l’autore avesse trattato il tema in modo originale
purtroppo, a parte qualche accenno iniziale e un’improb
“intervista” conclusiva con il Poeta, le attese suscitat
titolo (Fig. 2) restano un po’ inappagate dal contenu
proposito dell’inflazione del mercato librario nell’ann
Dante, il saggista Armando Torno, autore di una recensio
L a D omenica/ Sole 24 (03/10/2021) del libro di G
Cosmacini “Dante e l’arte medica” (Pantarei, 2021), ha s
che “l’anniversario dantesco ha recato quintali di
aggiungendo che oltre a tale “coacervo” andava segnalat
la sua singolarità il saggio in oggetto e nel contemp
spiegava i motivi. Chi scrive è d’accordo con lui e pertan
scelto di segnalare, in questo breve articolo dedicato a D
Fig. 2 - L . N ov elli, D ante e le
proprio il libro di Tenze. Il titolo è preso dal ‘ Conv iv io’, tra
inf ernali scienze, 20 21
II, cap. X III (2): D ico che per cielo intendo la scienza e pe
le scienze, per tre similitu dini che li cieli hanno con le scienze massimamente; e per l’ ord
nu mero in che paiono conv enire, sì come trattando q u ello v ocab u lo, cioè ’ terzo’ , si v edrà[5]
è un caso che proprio il “Conv iv io” sia la fonte più citata, dopo la “Commedia”, da parte d
Basta, infatti, considerare lo scopo per cui fu scritto e che si desume dal primo capitolo del p
trattato dove si parla della scienza come di ‘ u ltima perf ezione de la nostra anima, ne la q u a
la nostra u ltima f elicitade’ di cui ‘ molti sono priv ati per div erse cagioni’ . U na di que
l’impegno nella cura familiare e civile che distoglie gli uomini dalla speculazione e impedisc
di acquisire ‘ l’ ab ito di scienza’ , costringendoli a vivere sempre ‘ af f amati’ di sapere. Pe
A CAMPIONE - n. 3 - 2021 13
Grecia, esattamente da Empedocle (490-425 a.C.) e dalla teoria dei
quattro elementi, per passare poi all’atomismo di Democrito che si
contrappose ad Empedocle sostenendo che vi sono soltanto gli atomi
e il vuoto, atomi diversi che sono incessantemente in movimento
e, urtandosi, possono combinarsi. Nelle note si cita il passo della
“Commedia” (Inf. IV, 36) dove Dante scrive: Democrito, che il mondo
a caso pone. Dopo Empedocle e Democrito, si passa a Platone il
quale rappresentò gli elementi con quattro dei cinque solidi regolari.
Aristotele rigettò l’atomismo di Democrito e ridisegnò la teoria
di Empedocle spiegando anche come i quattro elementi potessero
trasformarsi l’uno nell’altro. Sappiamo bene come Democrito si sia
avvicinato più di tutti alla concezione moderna del mondo materiale,
ma è un dato di fatto che Aristotele abbia dominato la scienza fino
ad oltre il Rinascimento. Conosciamo anche il ruolo fondamentale
che l’Egitto ebbe nel periodo ellenistico specialmente nel campo
delle tecnologie chimiche e il “travaso” delle conoscenze alchemiche
alessandrine nella cultura islamica.
La Tenze ci ricorda due protagonisti: Geber (Gabir Ibn-Haydam, VIII
sec.) e il medico-scienziato Abu Bakr Al Razi (850-925) che, tra l’altro,
preparò l’acqua regia, capace di portare in soluzione l’oro. Questa
“invenzione” aprì la strada a ricerche per scoprire l’essenza del
metallo apparentemente incorruttibile contribuendo ad aumentare
in Europa l’interesse per l’alchimia islamica, anche con la speranza
di riuscire a creare oro e argento per trasmutazione. L’interesse
per le pratiche alchemiche si trasformò poi in diffidenza e finì per
alimentare anche timori, specialmente negli ambienti ecclesiastici.
L’autrice ci ricorda, a questo proposito, che alla fine del ’200 l’Ordine
Francescano bandì l’alchimia al suo interno e che papa Giovanni
XXII la condannò ufficialmente nel 1317. Dante, pur animato da un
sincero interesse per le tecnologie chimiche, condannò anche lui
l’arte alchemica della trasmutazione e il suo impiego ai fini della
contraffazione, così collocò qualche alchimista nel profondo dell’inferno,
tormentato da ripugnante malattia, a scontare la pena eterna.
La Tenze ci parla di Griffolino d’Arezzo e Capocchio (Fig. 3). Griffolino
(Arezzo? - Siena 1272) viene collocato nell’ottavo girone, decima
bolgia dei falsari, in particolare tra i falsari di metalli, facendogli
dichiarare il suo peccato di alchimia. Di lui non si sa molto, a parte
che fu iscritto alla società dei Toschi a Bologna nel 1258 e venne
giustiziato come eretico prima del 1272. Notare che la sua punizione,
secondo Dante, non dipende dalla supposta eresia, ma proprio
dall’aver praticato l’alchimia:
“Ma nell’ultima bolgia de le diece
me che per l’alchimia che nel mondo usai
dannò Minòs, di cui fallar non lece.”
(Inferno XXIX, 118-120)
Capocchio, fiorentino o senese, fu contemporaneo di Dante e forse
suo compagno di studi, accusato di essere un alchimista, fu arso a
Siena il 15 agosto 1293. Il Poeta lo pone tra i falsari di metalli come
Griffolino e immagina che egli, tremante e punito con la lebbra, intervenga
nel dialogo con lo stesso. Di lui scrive:
“…si vedrai ch’io son l’ombra di Capocchio,
che falsai li metalli con l’alchimia;
e te dee ricordar, se ben t’adocchio,
com’io fui di natura buona scimia.”
(Inferno XXIX, 136-139)
1272. Notare che la sua punizione, secondo Dante, non
proprio dall’aver praticato l’alchimia:
ATTUALITÀ “M a nell’ u ltima b olgia de le diece
me che per l’ alchimia che nel mondo u sai
dannò M inò s, di cu i f allar non lece.”
Un altro alchimista s’incontra nel canto successivo. Si tratta di Mastro
( Inf Adamo, erno sorpreso X X IX , 1 1a 8 spacciare -1 20 ) fiorini falsi, contraffatti con l’aggiunta
di metalli meno nobili dell’oro (mondiglia) per incarico della
famiglia dei conti Guidi di Romagna. Il crimine, molto grave vista
l’importanza commerciale della moneta (Fig. 4) e nocivo del buon
nome di Firenze nel mondo, lo portò sul rogo.
Capocchio, fiorentino o senese, fu contemporaneo di Da
accusato di essere un alchimista, fu arso a Siena il 15 agosto
metalli come Griffolino e immagina che egli, tremante e
dialogo con lo stesso. Di lui scrive:
“… si v edrai ch’ io son l’ omb ra di Capocchio,
che f alsai li metalli con l’ alchimia;
e te dee ricordar, se b en t’ adocchio,
com’ io f u i di natu ra b u ona scimia.”
( Inf erno X X IX , 1 3 6 -1 3 9 )
U n altro alchimista s’incontra nel canto successivo. Si t
spacciare fiorini falsi, contraffatti con l’aggiunta di metalli
incarico
Romagna
l’importa
4) e noc
mondo, lo
“Io son pe
e’ m’ indu
“Io son per lor tra sì fatta famiglia:
e’ m’indussero a batter li fiorini
ch’avevan tre carati di mondiglia.”
(Inferno XXX, 88-90)
ch’ av ev an
( Inf erno X
Sfogliand
testimonianze che dimostrino l’interesse di Dante per la
Fig. 4 - Fiorino di Firenze 1 3 40
Fig. 4 - Fiorino di Firenze 1340
tecnologie chimiche, ci si può fermare nel P u rgatorio, laddo
che occorre attraversare per salire nel Paradiso Terrestre.
una vasca di vetro fuso, dimostrando di essere a conoscenza
del vetro impiegate ai suoi tempi
Sì com’ f u i dentro, in u n b ogliente v etro
G ittato mi sarei per rinf rescarmi,
tant’ era iv i lo ‘ ncendio sanza metro.
( P u rg. X X V II, 49 -51 )
La sua attenzione pare particolarmente attratta dalle scin
tanto da paragonarle ai raggi del sole che fissa dall’alto del
Io nol sof f ersi molto, né sì poco
ch’ io nol v edessi sf av illar dintorno,
com’ f erro che b ogliente esce del f oco… ”
( P ar. I, 58 -6 0 )
Si potrebbe citare qualche altro passo come quello che rigua
X X IV, 137-138) o gli Angeli luminosi che volano in cerchio
90), ma ci fermiamo qui perché parlando delle scienze nell
che era iscritto nell’arte dei medici e degli speziali (Fig. 5). La
lo storico Raffaele Ciasca (1888-1975) in uno studio approfo
matricole di tale arte, conservato nell’Archivio di Stato di
d’Aldighieri degli Aldighieri) ricorre tra i matricolati del g
Sfogliando la “Commedia” alla ricerca di altre testimonianze che dimostrino
l’interesse di Dante per la chimica, più propriamente per le
tecnologie chimiche, ci si può fermare nel Purgatorio, laddove viene
descritta la cortina di fuoco che occorre attraversare per salire nel
Paradiso Terrestre. Dante paragona il calore a quello di una vasca di
vetro fuso, dimostrando di essere a conoscenza delle tecnologie per
la preparazione del vetro impiegate ai suoi tempi.
Sì com’fui dentro, in un bogliente vetro
Gittato mi sarei per rinfrescarmi,
tant’era ivi lo ‘ncendio sanza metro.
(Purg. XXVII, 49-51)
La sua attenzione pare particolarmente attratta dalle scintille che
emette il ferro arroventato, tanto da paragonarle ai raggi del sole
che fissa dall’alto del Paradiso terrestre
Io nol soffersi molto, né sì poco
ch’io nol vedessi sfavillar dintorno,
com’ferro che bogliente esce del foco…”
(Par. I, 58-60)
Si potrebbe citare qualche altro passo come quello che riguarda
l’Angelo della temperanza (Purg. XXIV, 137-138) o gli Angeli luminosi
che volano in cerchio attorno all’Altissimo (Par. XXVIII, 89- 90), ma
ci fermiamo qui perché parlando delle scienze nelle opere di Dante
occorre
La Chimica
aggiungere
e l’Industria
che era iscritto nell’arte
-
dei
ISSN
medici
2532-182X
e degli speziali
(Fig.
- 2021, 8(6), ot
5).
14
A CAMPIONE - n. 2 - 2021
Attualità
ATTUALITÀ
altissimo ai venditori di droghe e ai racconciatori di basti e di borse”.
questione,
Precisiamo infatti che
almeno
l’arte comprendeva
ai tempi
medici,
dell’indagine
speziali e merciai.
di Cias
era Se per noi dibattuta chimici trovare perché il nome del poeta qualcuno tra gli speziali, pare ossia dei non se
farmacisti di allora, è quasi motivo di orgoglio, considerata la stretta
sentisse “parentela” storica di tra “accomunare le due categorie, accomunarli il Poeta con i merciai altissimo
non dava molto lustro alla professione. Il motivo per cui Dante fu
venditori di droghe e ai racconciatori di basti e
costretto ad iscriversi a una delle sette arti maggiori è dovuto al
borse”. fatto che solo Precisiamo in quel modo poteva infatti partecipare che alla l’arte vita attiva comprende
dello
Stato. Al momento di scegliere si trovò al bivio tra l’arte dei medici
medici, e quella dei speziali giudici. Come e scrive merciai. Ciasca, Dante Se per aveva noi pieno chimici diritto trova
il
di cittadinanza
nome del
in quella
poeta
dei medici
tra gli
grazie
speziali,
alla sua preparazione
ossia dei
filosofica,
alla cultura acquisita in campo medico e “in quel complesso
di arti allora, liberali che è allora quasi erano motivo fondamento di così orgoglio, della filosofia considerata
come
farmac
della medicina”.
stretta “parentela” storica tra le due categor
accomunarli
Ancora, secondo Ciasca,
con
il Poeta
i merciai
possedeva non
dava
solo le idee
molto
orientative,
ma anche moltissime di quelle conoscenze tecniche appar-
lustro a
professione. tenenti al corredo dottrinale Il motivo del medico. per Oltre cui a Dante ciò, va ricordato fu costretto
che, frequentando medici e speziali, Dante poteva incontrare uomini
iscriversi colti e di gusti affini a una ai suoi. delle Ciasca sette cita una lunga arti serie maggiori di personaggi,
tra i quali che emerge solo il in genio quel di Giotto. modo Ricordiamo poteva che il partecipare distacco a
è dovuto
fatto
fra medicina e filosofia era, a quei tempi, ben più ridotto di oggi e
vita che gli attiva studi filosofici dello “poggiavano Stato. in parte Al o momento utilizzavano dottrine di scegliere
e
nozioni di fisiologia, di anatomia, di terapeutica, chimica”. D’altronde,
ben sappiamo che la prima cattedra universitaria di chimi-
Fig. 5 - Firenze, Orsanmichele.
trovò al bivio tra l’arte dei medici e quella dei giud
Fig.
Tondo
5 -
dell'arte
Firenze,
dei medici
Orsanmichele.
e degli speziali
Tondo
Come ca in Italia, scrive creata presso Ciasca, la Facoltà Dante Medica di aveva Bologna nel pieno 1737,
dell'arte dei medici e degli speziali
diritto
venne assegnata proprio a Jacopo Bartolomeo Beccari, medico
La data esatta non è nota, come spiega lo storico Raffaele Ciasca cittadinanza anch’egli (https://www.soc.chim.it/sites/default/files/chimind/
in quella dei medici grazie alla s
(1888-1975) in uno studio approfondito [6]. Nel più antico codice pdf/2015_2_59_ca.pdf).
preparazione filosofica, alla cultura acquisita in campo medico e “in quel complesso di a
delle matricole di tale arte, conservato nell’Archivio di Stato di Firenze,
il nome dell’Alighieri che allora (Dante erano d’Aldighieri fondamento degli Aldighieri) così ricorre della In tale filosofia contesto, l’interesse come di della Dante per medicina”. le arti chimiche Ancora, che fa ca-
secon
liberali
tra i matricolati del gruppo che dal 1297 al 1300.
polino in alcuni passi della “Commedia” non risulta del tutto inatteso
e, benché meno ma vasto anche rispetto moltissime a quello per l’astronomia, di quelle la fisica conoscen
Ciasca, il Poeta possedeva non solo le idee orientative
tecniche
La questione, almeno
appartenenti
ai tempi dell’indagine
al
di
corredo
Ciasca, era dibattuta
dottrinale
e la musica,
del
testimonia
medico.
la sua attenzione
Oltre
a tutte
ciò,
le componenti
va ricordato
della
c
perché qualcuno pare non se la sentisse di “accomunare il Poeta cultura scientifica e l’attitudine a diffonderla.
frequentando medici e speziali, Dante poteva incontrare uomini colti e di gusti affini ai su
Ciasca cita una lunga serie di personaggi, tra i quali emerge il genio di Giotto. Ricordiamo ch
distacco fra medicina e filosofia era, a quei tempi, ben più ridotto di oggi e che gli studi filoso
“poggiavano in parte o utilizzavano dottrine e nozioni di fisiologia, di anatomia, di terapeuti
di chimica”. D’altronde, ben sappiamo che la prima cattedra universitaria di chimica in Ita
creata presso la Facoltà Medica di Bologna nel 1737, venne assegnata proprio a Jaco
Bartolomeo Beccari, medico anch’egli.
In tale contesto, l’interesse di Dante per le arti chimiche che fa capolino in alcuni passi de
“Commedia” non risulta del tutto inatteso e, benché meno vasto rispetto a quello p
l’astronomia, la fisica e la musica, testimonia la sua attenzione a tutte le componenti de
cultura Bibliografiascientifica e l’attitudine a diffonderla.
[1] E. Tienze, E per cieli le scienze. La scienza di Dante Alighieri, Clown Bianco Edizioni, Milano, 2021.
[2] P. Boyde, L’uomo nel Cosmo. Filosofia della natura e poesia in Dante, Il Mulino, Bologna, 1984.
BIBLIOGRAFIA
[3] P. Boyde, V. Russo, Atti del Convegno “Dante e la scienza” (Ravenna 1993), Longo, Ravenna, 1995.
[1] [4] L. Novelli, E. Tienze, Dante e le E infernali per cieli scienze, le Il Sole scienze. 24 Ore, Milano, La scienza 2021. di Dante Alighieri, Clown Bianco Edizioni, Milano, 2021
[5] Dante, Convivio, Amazon, Leipzig, 2021, II (13), p. 65.
[2] [6] R. Ciasca, P. Boyde, Archivio Storico L’uomo Italiano, nel 1931, Cosmo. Serie VII, 15, Filosofia 59. della natura e poesia in Dante, Il Mulino, Bologna, 1984.
[3] P. Boyde, V. Russo, Atti del Convegno “Dante e la scienza” (Ravenna 1993), Longo, Ravenna, 199
(1) Gruppo Nazionale di Fondamenti e Storia della Chimica marco.taddia@unibo.it
[4] L. Novelli, Dante e le infernali scienze, Il Sole 24 Ore, Milano, 2021.
Ringraziamo l’Autore e la rivista La Chimica e l’Industria, ottobre/novembre, 8(6) 2021 - Ne_W_r-, ISSN 2532-182X per la cortese autorizzazione a
[5] riportare Dante, su A Campione Convivio, il suo articolo. Amazon, Leipzig, 2021, II(13), p. 65.
[6] R. Ciasca, Archivio Storico Italiano, 1931, Serie VII, 15, 59.
A CAMPIONE - n. 3 - 2021 15
FORMAZIONE
Dall’intuizione di Olga Fiorini
una galassia con tremila studenti
A cura di Marco Linari e Antonio Mauro
Nell’area di Busto Arsizio, ma non solo, è attiva un’importantissima
realtà formativa con numerosi indirizzi educativi nel
settore della moda.
La Redazione di A Campione ha così preso contatto con i responsabili
di questa struttura per conoscerne storia ed attività.
Di seguito si riporta una sintetica descrizione di quanto
raccolto e l’intervista al direttore Mauro Ghisellini.
Un sentito ringraziamento, per il lavoro di raccordo, è dovuto
al portavoce dell’Istituto, Marco Linari, per la raccolta dei
materiali e per il contributo fornito allo svolgimento dell’intervista.
La struttura
ACOF Olga Fiorini, cooperativa sociale Onlus, è un ente senza fine
di lucro, attivo nel comparto educativo. L’avventura è cominciata
con la pionieristica scuola di moda e sartoria fondata negli anni '50
da Olga Fiorini nella città di Busto Arsizio, in provincia di Varese. Da
allora è cresciuta a dismisura, sino a toccare i tremila ragazzi iscritti
e divenendo un punto di riferimento su vari ambiti e per tutte le fasce
di età. La galassia ACOF comprende sei istituti superiori paritari
tutti con sede a Busto Arsizio: Liceo Artistico della Moda, Liceo delle
Scienze umane, Istituto tecnico Sistema Moda, Istituto tecnico Grafica
e Comunicazione, Liceo Scientifico e Istituto professionale a
indirizzo sportivo, questi ultimi intitolati a Marco Pantani.
Vent'anni fa, con un progetto pilota, venne introdotto l'insegnamento
bilingue nella scuola dell'infanzia e, nel tempo, quel percorso è
stato ampliato e perfezionato sino a creare una The International
Academy che accompagna gli studenti dai 3 ai 18 anni, fra Nursery,
Primary, Middle School e Liceo internazionale dell'Innovazione, questo
con la caratteristica di avere durata quadriennale (quasi dieci
anni fa fu uno dei primi ad ottenere l'autorizzazione ministeriale)
e quattro indirizzi: Scientifico, Scienze umane, Scienze applicate e
Linguistico. A breve s’avvierà anche un altro Liceo internazionale
Scientifico, sempre di quattro anni.
Un'altra realtà innovativa si trova a Castellanza (Varese) dove ACOF
gestisce - oltre ad asili e scuola dell'infanzia - l'istituto comprensivo
Montessori, ovvero elementari e medie portate avanti secondo i
metodi della famosa educatrice. Altro fiore all'occhiello è la Scuola
di psicoterapia integrata per la specializzazione dopo la laurea. Il
gruppo Olga Fiorini è molto attivo anche nell’ambito della formazione
professionale, non solo per la moda, ma anche per grafica,
servizi sociosanitari ed estetica nel suo quartier generale di Borsano
di Busto Arsizio, mentre nella sede di Milano si sviluppano percorsi
Nell’immagine Mauro Ghisellini, con la sorella Cinzia
(con cui dirige ACOF) e con la zia Olga Fiorini, la fondatrice
della scuola che, ancora oggi, a 95 anni,
passa in ufficio a controllare e dare suggerimenti
16
A CAMPIONE - n. 3 - 2021
FORMAZIONE
Olga Fiorini in visita nelle aule moda
dedicati all’abbigliamento e in quella di Bergamo si creano i professionisti
dell'acconciatura.
Sono, inoltre, attive proposte post diploma sia in forma annuale
(IFTS) che biennale (ITS), affiancate da un forte impegno nella formazione
aziendale. Tutto questo è reso possibile da uno staff di oltre
600 persone, oggi capitanato dai fratelli Mauro e Cinzia Ghisellini.
L’intervista a Mauro Ghisellini
Da oltre trent'anni una delle sue missioni è sfamare le aziende
del tessile e dell’abbigliamento, alla sempre più disperata ricerca
di giovani preparati da impiegare nei loro reparti. Mauro Ghisellini,
manager nel campo dell'educazione e componente del Consiglio
superiore dell'Istruzione che fa da supporto tecnico al Miur, conosce
bene la situazione. Non solo perché vive e lavora a Busto Arsizio
(Varese), un tempo definita la Manchester d'Italia per la sua skyline
scandita dalle ciminiere delle fabbriche manifatturiere. La galassia
educativa ACOF che lui dirige è infatti un sistema gigantesco e variegato
di offerte formative, in cui si evidenzia un fortissimo legame
proprio con i prodotti tessili.
Mauro Ghisellini, come mai questo radicamento?
“Intanto perché la moda e la sartoria ci riportano alle nostre origini,
quando mia zia Olga Fiorini avviò una scuola di cucito nel 1956, da
cui poi è disceso tutto il resto, con declinazioni talvolta molto distanti
da quella originaria attività, però con lo stesso spirito e gli identici
valori. Oggi è ancora lei, a 95 anni, a venire in ufficio e a ricordarci
la fatica e la passione per un settore a cui ha dedicato l'intera vita,
al punto da farsi soprannominare la sarta d'Italia".
Ma il vostro non è solo un legame affettivo con questo settore, giusto?
“Tutt'altro, perché il tessile, a dispetto dei disfattisti, resta un comparto
reale e vivace. Certo le cose sono molto cambiate nel tempo,
eppure le aziende di qualità sono ancora tutte in Italia. E vanno alla
ricerca disperata di ragazzi da impiegare a ogni livello nei loro organici.
Noi lo sappiamo bene e ci siamo organizzati per creare percorsi
adatti a formare le figure necessarie, seguendo le innovazioni”.
I numeri vi danno ragione?
“Senza dubbio: le iscrizioni sono tantissime. In più le aziende si propongono
in continuazione per collaborare. È ormai consueto che i
giovani, dopo il periodo di tirocinio, siano di fatto assunti nei reparti
con un contratto a tempo indeterminato. Avviamo continuamente
corsi in cui i nostri partner ci garantiscono l'inserimento di oltre il 90
per cento degli iscritti. Non è una gentile concessione, ma una loro
Mauro Ghisellini
necessità. Persino nell'anno del Covid, per molti versi disastroso,
oltre l'80 per cento di coloro che hanno ottenuto la qualifica sono
stati assunti immediatamente”.
Come è organizzata la preparazione in ACOF?
“Ci sono opportunità molto differenti fra loro, a seconda delle aspettative
e delle vocazioni dei giovani. Ci sono studenti che frequentano
le scuole superiori e altri che si indirizzano verso i centri di formazione
professionale. Noi offriamo entrambe le opportunità, oltre ai
percorsi dedicati al post-diploma. Le professionalità ricercate dal
mercato sono d’altronde tantissime”.
Partiamo allora dalle scuole superiori...
“Le strade percorribili sono due. Da un lato c'è un Liceo Artistico
orientato al Design della Moda, che quindi insegna le abilità per
divenire creatori fashion, spalancando gli orizzonti verso università
e accademie per perfezionarsi. Dall'altro abbiamo l'istituto tecnico
Sistema Moda, al termine del quale si è già pronti per il mondo del
lavoro con le competenze tipiche di un tecnico stilista che si dedica
alla progettazione del prodotto; questo senza però precludere la
strada verso una laurea. Il punto è che in ACOF si punta a fornire
elementi di cultura generale, competenze informatiche e di lingue
straniere per creare professionisti davvero completi”.
Per quanto concerne invece la formazione professionale dopo
la terza media?
“Ci siamo strutturati per creare un percorso efficace, valorizzato
oltretutto dal riconoscimento di Regione Lombardia che garantisce
la frequenza gratuita agli iscritti. A Busto Arsizio si svolge il triennio
per diventare operatore per l’abbigliamento sulla base di una vasta
gamma di stage in atelier, reparti sartoriali e uffici stile del territorio.
Si rafforza, così, quello che si apprende nei nostri laboratori, dove
costante è l’aggiornamento dei software. Abbiamo poi una sede
anche a Milano presso cui gli iscritti possono ottenere la qualifica
di operatori dell’abbigliamento con possibilità lavoro nella media e
piccola impresa, nel contesto artigianale e nei laboratori sartoriali.
Chi vuole può frequentare un quarto anno per divenire tecnico,
incrementando la propria autonomia d’esecuzione e sviluppando
competenze spendibili in contesti industriali”.
E per chi invece è ormai maggiorenne?
“Anche in quel caso le occasioni non mancano. L’ultimo nato è un
IFTS annuale, intitolato “Women’s Wear – progettazione tecnica di
collezioni innovative e sostenibili”, che si rivolge a chi ha dai 18
A CAMPIONE - n. 3 - 2021
17
FORMAZIONE
ai 29 anni. Si tratta di mille ore totali di attività, quasi la metà in
stage, per apprendere le tecniche della tradizione artigianale del
Made in Italy e legarle alle ormai indispensabili competenze tecnologiche
nell’ambito del digitale e dell’innovazione. D’altronde, oltre
ai professionisti della comunicazione digitale e dell’e-commerce,
il sistema moda ricercherà tecnici specializzati nella gestione del
processo di sviluppo, nella sostenibilità e nelle tecnologie CAD 2D
e 3D applicate al prodotto. Detto ciò, a Milano proponiamo poi gli
ITS, di natura biennale, la cui validità è testimoniata dalle tantissime
assunzioni di coloro che completano la formazione”.
Se le aziende sono altamente collaborative, come rispondono il
mondo associazionistico e quello istituzionale?
“La loro adesione è entusiastica perché hanno compreso l’importanza
di una scuola che sia aderente al contesto reale e imprenditoriale.
Nell’ultimo IFTS creato, ACOF fa da capofila, ma ci affiancano
CentroCot (centro di ricerca e controlli dedicati al tessile), LIUC -
Università Cattaneo di Castellanza, Isis Facchinetti, Univa Servizi e
Alfredo Grassi Spa. Inoltre, dal 2014, con la Fondazione ITS Cosmo,
operiamo con importanti stakeholder come Unione degli Industriali
della Provincia di Varese, Assolombarda e AFOL-Città Metropolitana.
D’altronde è interesse di tutti formare delle persone preparate alle
nuove professioni del tessile e della moda, dove le opportunità sono
davvero infinite”.
Di seguito momenti didattici e di aule studenti
con riferimento a moda, tessile e abbigliamento
ripresi tra le varie scuole superiori, ITS, IFTS o
centri professionali della galassia ACOF.
18
A CAMPIONE - n. 3 - 2021
FORMAZIONE
A CAMPIONE - n. 3 - 2021 19
SEZIONE TECNICA
I metalli pesanti e i coloranti
ieri, oggi e domani
Pierfrancesco Fois (1)
L’ETAD è nata nel 1976 dall’iniziativa di un gruppo di ditte specializzate in
coloranti interessate ad una produzione più attenta con speciale riguardo
per le caratteristiche eco/tossicologiche dei loro prodotti. L’associazione
è stata la prima ad occuparsi esplicitamente dei metalli pesanti nei coloranti
e, già negli anni 70, si è resa conto dell’importanza di controllare il
contenuto di queste impurità. Sulla base della regolamentazione esistente
ai tempi sulle acque di scarico e del know-how delle ditte produttrici, nel
1978 l’ETAD ha elaborato una serie di limiti per diversi metalli nei coloranti.
Questa lista veniva raccomandata a tutti i membri dell’ETAD come uno
standard interno di qualità e parte della loro “responsible care”.
Dott. Pierfrancesco Fois
La lista è rimasta invariata fino ad oggi, a parte l’aggiunta recente del
Cr (VI) come specie separata; in più, dal 2015, non si tratta più solo di
una raccomandazione, ma è diventata obbligatoria per tutti i membri
dell’ETAD. In questi anni è stata usata anche al di fuori dell’ETAD
come riferimento non ufficiale, dato che la legislazione, per quel che
riguarda la filiera del tessile/pelle, ha mantenuto l’attenzione piuttosto
sul contenuto in metalli pesanti dei prodotti finiti e, in generale, delle
acque di scarico degli stabilimenti di produzione.
D’altra parte, accanto agli obblighi legali, la filiera si è vista sempre
più confrontata con standard di qualità, sia volontari, sia richiesti
dai diversi rivenditori/marche di prodotti finiti. L’importanza di questi
standard è diventata pari, se non maggiore, a quella del quadro
legislativo. Dal punto di vista generale, essi sono anche fonte di
grosso lavoro per i dipartimenti di sicurezza dei prodotti, dato che
molti diversi parametri, spesso con lievi differenze, devono essere
controllati attentamente per poter fornire informazioni sull’eventuale
presenza di varie impurità nei coloranti.
Fino a tempi relativamente recenti, molti di questi standard si limitavano
a requisiti specifici per il contenuto di metalli pesanti nel
prodotto finito; alcuni richiedevano anche conformità dei coloranti
utilizzati, solitamente con riferimento ai limiti dell’ETAD.
Un grosso cambiamento è avvenuto nel 2011 con la formazione
del gruppo internazionale ZDHC (Zero Discharge of Hazardous Substances).
Il gruppo, che riunisce diversi importanti rivenditori, grosse
marche e molte ditte chimiche, ha avuto come uno dei suoi più
grandi progetti la creazione di un riferimento comune per il controllo
diretto del profilo chimico di tutti gli “ingredienti” usati nella produzione
di tessili e pelle.
L’ETAD ha collaborato sin dagli inizi con il gruppo, fornendo assistenza
per quel che riguarda i coloranti e contribuendo alla creazione
della Manufacturer Restricted Substance List (MRSL). La lista
contiene limiti per una serie di impurità che possono essere presenti
nei prodotti chimici usati nella produzione di tessili/pelle. Per quel
che riguarda i metalli pesanti nei coloranti, la lista fa riferimento ai
limiti dell’ETAD.
Dal punto di vista dei metalli pesanti, dunque, la situazione potrebbe
sembrare piuttosto stabile per i produttori di coloranti; in realtà
diversi fattori aggiuntivi e nuovi sviluppi devono essere considerati.
Lo sviluppo europeo più recente, il cui impatto dovrà essere valutato
in dettaglio, è la prossima pubblicazione dei nuovi Best Available Techniques
References (BREFs) per l’industria tessile: i metalli pesanti
sono uno dei temi ridiscussi, in particolare per le acque di scarico.
Al di fuori dell’ambito ufficiale, sempre più standard richiedono specifici
limiti per il Cr (VI) nei coloranti. In passato, il contenuto di cromo
poteva essere dato come cromo totale, il che permetteva una determinazione
più semplice. Al contrario, la determinazione separata
del Cr (VI) richiede un metodo su misura, che tenga in considerazione
l’equilibrio delle due specie Cr (III) e Cr (VI) ed eviti, p.es., di creare dei
falsi positivi. L’ETAD sta finalizzando un tale metodo specifico per i
coloranti, e spera di poterlo proporre al più presto anche al di fuori
della sua organizzazione.
In tutto questo testo, il termine “coloranti” è usato come equivalente del più preciso termine inglese “dyes”, che indica i coloranti solubili durante la loro applicazione. I
pigmenti, a causa della loro insolubilità, hanno caratteristiche e applicazioni diversi, che portano anche a un diverso status sia legislativo che negli standard.
20
A CAMPIONE - n. 3 - 2021
SEZIONE TECNICA
in metallo totale deve essere usata come riferimento per un corretto
uso e smaltimento, sulla base della conoscenza del processo in cui
il colorante è utilizzato.
C’è quindi ulteriore lavoro da fare per ottenere maggiore consapevolezza
e armonizzazione su tutti questi temi, ma alcuni principi
guida dovrebbero essere sempre tenuti presenti:
■ Qualunque limite dovrebbe avere una base scientifica che consideri
il rischio effettivo. Si può considerare ancora ragionevole, p.
es., che limiti per le acque di scarico, come menzionato per alcuni
standard, siano al di sotto dei valori accettati per l’acqua potabile?
Un'altra difficoltà è rappresentata dal fatto che, come già successo
per gli standard focalizzati sul prodotto finito, sono apparsi sempre
più standard differenti per gli ingredienti chimici usati per il tessile
e la pelle. Anche alcuni membri del gruppo ZDHC, nonostante l’esistenza
dell’MRSL comune, hanno sviluppato i loro MRSL specifici,
solitamente con limiti più bassi che nell’MRSL “ufficiale”.
Ancora più preoccupante è l’introduzione di nuovi standard volontari
per le acque di scarico con limiti molto ambiziosi; le nostre ditte
hanno già riferito di clienti che, in reazione a questi limiti che li
riguardano, cercano di spostare la responsabilità a monte e richiedono
ai produttori di coloranti di garantire che usando i loro prodotti
si sarà conformi a tali standard.
Per quel che riguarda i metalli pesanti, l’abbassamento indiscriminato
dei limiti non ha un vero significato in termini di sicurezza del
prodotto; in compenso, si crea inutile lavoro aggiuntivo per tutta la
filiera.
Un altro tipo di problema spesso riferito dai produttori di coloranti
è la convinzione che coloranti complessi organici non possano più
essere usati per via dei limiti dei metalli; in realtà non è possibile applicare
dei limiti per impurità a metalli che sono parte integrante di
un colorante. In questo caso una precisa informazione sul contenuto
■ I metalli, a differenza dei prodotti di sintesi, sono sostanze naturali
che non possono essere completamente eliminate.
■ Ogni membro della filiera è responsabile del suo stadio di produzione,
del quale conosce i dettagli che possono influenzare il prodotto
corrispondente; informazioni da altri membri della filiera possono
e devono aiutarlo a decidere sulla conformità del suo prodotto,
ma non lo esonerano dalla sua responsabilità.
■ La comunicazione lungo la filiera è una risorsa chiave: in particolare
i programmi di “product stewardship” e l’uso di fornitori di
fiducia sono aiuti importanti per trovare i prodotti chimici più adatti
a specifiche esigenze.
■ La qualità e la competenza hanno un valore aggiunto che, anche
se si riflette sul prezzo dei prodotti, permette di lavorare meglio e di
evitare molti problemi.
In conclusione, i metalli pesanti sono un tema che sta tornando sempre
più alla ribalta e ulteriori sviluppi vanno seguiti con attenzione.
Per evitare che nuove tendenze problematiche diventino più rilevanti
è necessario che tutte le parti coinvolte collaborino e comunichino fra
di loro, basando le loro decisioni su una chiara base scientifica e sul
know-how specifico che ogni membro della filiera possiede.
(1)
Pierfrancesco Fois: Ecological and Toxicological Association of Dyes and Organic Pigments Manufacturers (ETAD, www.etad.com)
A CAMPIONE - n. 3 - 2021 21
SEZIONE TECNICA
La sbianca della lana
processi chimici e meccanismi
Dott.ssa Giulia Bianchetti (1)
La lana è di gran lunga la più importante fibra animale usata per la produzione
di tessuti. Appartiene alla famiglia delle proteine chiamate cheratine
che contengono un’alta concentrazione dell’amminoacido cisteina contraddistinta
da zolfo. Lo zolfo forma ponti solfuro tra le catene proteiche
impartendo le caratteristiche proprietà meccaniche della lana. Sebbene la
lana sia composta principalmente da proteine, contiene circa l’1% in peso
di materiale non proteico. Si tratta di lipidi e di piccoli quantitativi di polisaccaridi,
pigmenti e impurezze. Per questo motivo le fibre o i tessuti di
lana sono sottoposti a specifici pretrattamenti per rimuovere le impurezze
per ottenere fibre o tessuti di lana bianca che possono successivamente
essere colorati o stampati con migliori risultati rispetto alla lana grezza.
Dott.ssa Giulia Bianchetti
La tipologia del processo di pretrattamento applicato dipende dalla
natura e dall’ubicazione delle impurezze e dalle proprietà della fibra
di lana stessa. I processi preparatori si possono classificare in 1)
processi di pulizia dove le impurezze sono rimosse per azione fisica
o chimica, 2) processi di sbianca. ii
L’obiettivo dei processi di sbianca è quello di produrre fibre o tessuti
bianchi eliminando le sostanze colorate presenti con agenti ossidanti
o riducenti. All’azione degli agenti chimici può essere aggiunto l’utilizzo
di sbiancanti ottici che si depositano sulle fibre contribuendo all’effetto
bianco per assorbimento della luce nella regione ultravioletto e violetto
(340-370 nm) e riemissione nella regione blu visibile (420-470 nm). iii
Il colore naturale della lana dipende dall’ambiente in cui vive l’animale
e non esiste lana senza fibre scure. Nella lana così come in
altre fibre proteiche animali (per esempio i capelli umani) esistono
due tipi di pigmenti: l’eumelanina (responsabile dei colori nero,
marrone e grigio – che viene chiamata normalmente melanina) e la
feomelanina (di colore giallo, rosso) (Fig.1).
La struttura secondaria della melanina non è stata completamente
chiarita. È stato proposto che gli oligomeri di indolo sono sovrapposti
in fogli e aggregati in particelle di 100-200 nm di lunghezza che
condensano in aggregati più grandi all’interno di organelli - i melanosomi
- che contengono la melanina. I melansomi contengono uno
scheletro proteico chiamato melanoproteina sulla quale aggregano
le particelle di melanina. L’organello è avvolto da una membrana
lipidica composta da acidi grassi, trigliceridi e colesterolo. I melanosomi
contengono anche metalli (calcio, ferro, rame) ed hanno una
dimensione di circa 0.5 μm iv .
I processi di sbianca della lana, che avvengono successivamente ai
Fig. 1
22
A CAMPIONE - n. 3 - 2021
SEZIONE TECNICA
processi di lavaggio, mirano ad eliminare i pigmenti di melanina che
contribuiscono a colorare la lana in varie tonalità dal giallo crema al
nero. Analogamente a quanto avviene per i capelli, tradizionalmente
la lana viene sbiancata con processi di tipo ossidativo con acqua
ossigenata.
La sbianca può avvenire sia in ambiente alcalino (pH= 9-10) che in
ambiente acido (pH=4-5).
Perché avvenga la decolorazione della melanina devono verificarsi
tre fasi distinte:
la diffusione dell’acqua ossigenata (o altro ossidante) nella
1
fibra fino al melanosoma;
rottura della membrana del melanosoma e solubilizzazione
2
della melanina che viene rilasciata;
azione dell’acqua ossigenata (o altro ossidante) sui pigmenti
di
3
melanina.
La diffusione dell’acqua ossigenata nella fibra avviene rapidamente.
A pH alcalino vengono deprotonati gli amminoacidi delle proteine
della fibra che si rigonfia lasciando penetrare l’ossidante.
Nel caso dell’acqua ossigenata, all’interno della fibra avviene la
formazione dell’anione idroperossido (Figura 2.a) che è favorita in
ambiente alcalino (Figura 2.b).
L’ anione idroperossido è altamente instabile e reagisce con i pigmenti
di melanina.
Fig. 2
Il meccanismo di ossidazione della melanina prevede due stadi:
1
2
Fig. 3
un’ossidazione iniziale reversibile della subunità di melanina
da orto-idrochinone a orto-chinone passando da un
radicale semichinone;
una seconda ossidazione irreversibile dell’orto-chinone ad
acido pirrolico.
Si evidenzia che ci sono due specie responsabili dell’ossidazione:
l’anione idroperossido e anche i radicali ossidrilici che si formano in
presenza dei metalli ferro e rame presenti nel melanosoma (Fig.3).
In ambiente alcalino si ottengono migliori risultati di sbianca ma
- essendo la lana una fibra proteica - è particolarmente sensibile
agli alcali e agli ossidanti. Di conseguenza, occorre studiare bene
le condizioni di sbianca per minimizzare la degradazione delle fibre.
Infatti, le stesse specie reattive responsabili dell’ossidazione della
melanina possono reagire con le proteine ed i lipidi danneggiandoli.
In particolare, la resistenza meccanica della fibra di lana dipende
dal sopracitato alto livello di ponti disolfuro fra gli aminoacidi dovuti
alla presenza di cisteina che contiene zolfo. Questi ponti disolfuro
vengono spezzati durante la sbianca formando l’acido cisteico.
La conseguenza è la ridotta resistenza meccanica e un rigonfiamento
delle fibre che assorbono più facilmente metalli dall’acqua
che possono causare la formazione di addizionali specie radicaliche
sulla superficie della fibra. Inoltre, la peridrolisi dell’acido 18-metilicosanoico
presente nei lipidi legati alla cuticola della fibra di lana,
cambia le sue proprietà di superficie redendola potenzialmente
meno soffice e liscia.
A questo proposito la concentrazione dell’acqua ossigenata, il pH,
la temperatura e il tempo di contatto sono molto importanti e vanno
studiati in base alle caratteristiche della lana da sbiancare. È anche
importante controllare la decomposizione dell’acqua ossigenata e
la formazione di radicali idrossido che avviene in presenza di metalli
di transizione - come ferro (II) o rame (I) - che sono presenti nella
melanina.
È possibile aumentare la concetrazione dei metalli di transizione
tramite uno processo di mordenzatura che precede la sbianca.
Si è visto infatti che gli effetti di sbianca sono migliori; tuttavia, è
importante che l’eccesso di metalli di transizione si trovi localizzato
sulla melanina e venga ben rimosso dalla superficie della fibra di
cheratina. Infatti, la formazione di radicali idrossido sulla fibra provoca
danneggiamenti più che benefici in quanto il radicale idrossido
è troppo reattivo e di vita breve per poter penetrare la fibra. Per
creare l’ambiente alcalino e chelare l’eventuale eccesso di metalli
presenti sulla fibra si utilizzano miscele di stabilizzanti: alcali (ammoniaca,
fosfati, soda caustica, carbonato, silicato), chelanti (acrilati,
fosfonati, EDTA, DTPA, ossalati di ammonio).
La velocità di diffusione dei chelanti all’interno della fibra è minore
di quella dell’acqua ossigenata. Questo fa sì che mentre l’eccesso
di metalli presenti sulla fibra viene chelato, i metalli presenti nella
melanina (quindi all’interno della fibra) possano reagire con l’acqua
ossigenata e formare i radicali idrossido che intervengono nel meccanismo
di sbianca.
In genere per le fibre proteiche come la lana si utilizza ammoniaca
per creare l’ambiente alcalino. L’ammoniaca ha un ruolo essenziale
nella rottura della membrana dei melanosomi che porta al rilascio
delle nanoparticelle di melanina. L’ammoniaca è parzialmente
neutra a pH 9-10 e, di conseguenza, può penetrare il melanosoma
e deprotonare il suo scheletro proteico che complessa i cromofori
della melanina permettendo l’accesso dell’anione idroperossido
necessario per ossidarla. Al contrario, gli agenti alcalinizzanti che
hanno una carica negativa non sono efficaci per la sbianca delle
fibre proteiche.
In caso di applicazione successive di sbiancanti ottici sulla fibra
della lana, dopo la sbianca in ambiente alcalino (3-5 ore a 50 °C)
si fa seguire un secondo trattamento riducente con una soluzione
di idrosolfito. In alternativa all’idrosolfito è possibile effettuare una
sbianca in ambiente riducente aggiungendo tiourea che è meno
costosa dell’idrosolfito. La tiourea viene ossidata dall’acqua ossigenata
formando il diossido di tiourea in ambiente acido (pH=4.5-
5.5) che in ambiente leggermente alcalino (pH=7-8) riduce i gruppi
cromofori delle sostanze colorate (Fig.4).
Tuttavia, la tiourea è classificata come cancerogeno.
Per ovviare a questo, è possibile aggiungere direttamente il diossido
A CAMPIONE - n. 3 - 2021 23
SEZIONE TECNICA
Fig. 4
di tiourea dopo l’aggiunta di catalizzatori organici o inorganici che
distruggono l’acqua ossigenata in eccesso.
In alternativa si può utilizzare il sale di sodio dell’acido tritiocianurico
(Fig.5) che non è classificato come cancerogeno, ma è più
costoso della tiourea.
La letteratura riporta anche l’utilizzo di emulsioni di acqua ossigenata
o acido permonosolforico in percloroetilene in combinazione
con l’acqua ossigenata ottenendo più rapidamente la sbianca e con
meno acqua ossigenata.
Fig. 5
Per ovviare agli inconvenienti di tipo ambientale legati all’ uso di
sostanze chimiche, la letteratura riporta studi sulla sbianca della
lana per assorbimento di raggi UV che portano allo stato eccitato gli
amminoacidi aromatici presenti nella fibra proteica della lana.
Tuttavia, il radicale ossigeno che si forma in presenza di raggi ultravioletti
reagisce con gli amminoacidi della fibra producendo specie
di colore giallo. Questo non accade se si espone la lana da sbiancare
alla luce visibile in presenza di nanoparticelle di ossido di titanio
come catalizzatore. Le nanoparticelle di ossido titanio vengono applicate
su tessuti di lana preventivamente trattata con protease che
ne favorisce il loro assorbimento sulla fibra.
Altri sistemi di sbianca utilizzati per i processi di decolorazione-colorazione
dei capelli e che potrebbero trovare applicazione nella
sbianca della lana sono miscele di acqua ossigenata con i sali
persolfato (potassio, sodio e ammonio) e silicato di sodio sempre
in presenza di ammoniaca. Il meccanismo di sbianca è dovuto ad
un’azione sinergica tra l’anione idroperossido e persolfato che genera
anioni radicali solfati. Questi anioni radicali possono reagire
con gli anioni idrossidi formando radicali idrossidi e con l’acqua ossigenata
formando radicali idroperossidi (Fig. 6).
Infine, un altro sistema utilizzato è la combinazione di carbonato di
ammonio e acqua ossigenata che formano l’anione perossimonocarbonato
(Figura 7). Questo ossidante funziona al meglio a pH=9
invece di pH=10 riducendo il danno delle fibre dovuto alla peridrolisi
dell’acido 18-metilicosanoico.
L’anione perossimonicarbonato può formare radicali carbonati che
possono essere controllati con l’addizione di glicina.
Fig. 6 Fig. 7
i
Firoz, A., Mondal I.H. (2021). Fundamentals of Natural Fibres and Textiles. Cap.1, pp 1-32 DOI: https://doi.org/10.1016/B978-0-12-821483-
1.00001-2
ii
Choudhury, R.A.K., Handbook of Textile and Industrial dyeing (2011), volume 1, cap.3, pp 64-149
iii
Karmakar, S.R., Textile Science and Technology (1999), Chemical Technology in the Pretreatment Process of Textiles
iv
Bianchetti, G.O., Quintieri, A., Marsh, J. (2020) Bleaching Agent in Consumer Goods: Fabric, Home and Hair Care Application,
Kirk-Othmer Encyclopedia of Chemical Technology. DOI: https://doi.org/10.1002/0471238961.koe00052
v
Gacen, J., Cayuela, D. (2000) Comparison of wool bleaching with hydrogen peroxide in alkaline and acidic media,
Coloration technology, Vol. 116, pag. 13-15.
vi
Van Renburg, N.J.J., S.A.W.T.R.I., (1976) Technical Report No.143.
vii
Van Renburg, N.J.J., Scanes, S.G., (1971), S.A.W.T.R.I., Bull 5(3)14.
viii
Montazer, M., Morshedi, S. (2014) Photobleaching of wool using nano TiO2 under daylight irradiation, Journal of industrial
and Engineering Chemistry, 20, 83-90. DOI: http://dx.doi.org/10.1016/j.jiec.2013.04.023
ix
Bianchetti, G.O., Quintieri, A., Marsh, J. (2020) Bleaching Agent in Consumer Goods: Fabric, Home and Hair Care Application,
Kirk-Othmer Encyclopedia of Chemical Technology. DOI: https://doi.org/10.1002/0471238961.koe00052
(1)
Dott.ssa Giulia Bianchetti: AICTC Comitato Tecnico Scientifico
24
A CAMPIONE - n. 3 - 2021
Carvico spa
Via Don Angelo Pedrinelli, 96
24030 Carvico (BG) - Tel. +39.035.780111
www.carvico.com
Prochimica Novarese spa
Via Guglielmo Marconi, 21 - 28060 San Pietro Mosezzo (NO) - Tel. +39.0321.485511
www.prochimicanovarese.it
MUSEI TESSILI
MATERIA - Museo di Arte Tintoria
Energie Rinnovabili e Ambiente
A cura di Elisa Fabbri (Materia) e Antonio Mauro
Sulla sponda del Bisenzio nell’omonima vallata, nei
pressi di Cantagallo, sorge il complesso industriale
del Gruppo Colle (nella foto accanto) che ha realizzato
e inaugurato nel 2016 il Museo MATERIA in
alcuni storici locali situati davanti allo stesso stabilimento
e in prossimità del fiume. Il nome deriva
dall’acronimo di Museo di Arte, Tintoria, Energie
Rinnovabili e Ambiente.
Trattasi di una struttura privata concepita per orientare
alla sensibilità ambientale e per comunicare
in modo nuovo contenuti etici, storici, artistici oltre
che tecnologici.
L’acqua, protagonista del museo ed essenziale risorsa
naturale, è raccontata sia al tempo della gualchiera come elemento fondamentale della feltratura,
sia al tempo moderno in quanto essenziale ai processi tintori, energetici e alla vita in genere. Stretto è il
legame di questo spazio con la Val di Bisenzio, la sua storia e le sue tradizioni, ma anche con il mondo più
in generale inteso come uomo, ambiente, tecnologia ed arte.
MATERIA risulta essere, così, uno spazio di condivisione e di riflessione sulle ricchezze del territorio.
La creazione del museo nasce da un'idea del Gruppo Colle srl in
sinergia tecnica ed economica tra lo stesso Gruppo ed una società
locale, molto attiva nell’ambito delle energie rinnovabili, H2E, e con
il contributo dell’austriaca Andritz Group, leader nella produzione di
turbine.
La visita permette di scoprire attraverso un affascinante percorso in
ambienti sapientemente restaurati elementi delle antiche lavorazioni
sviluppate in loco, riferimenti alla produzione di energia, sviluppi
dell'arte tintoria.
già scritto da altri, nel percorso di MATERIA si ritrovano secoli di
lavoro, di architettura industriale, di ingegneria e di passione.
La struttura che contiene il museo e le sue parti esterne sono state
utilizzate fin dal medioevo a fini produttivi, ospitando, in tempi successivi
diversi opifici. Solo nel Novecento furono poi aggiunti i corpi
retrostanti per la collocazione di un carbonizzo e di una tintoria.
Il percorso museale inizia all’esterno con la visita del margone (canale),
di una vecchia turbina Kaplan a pale fisse del 1924 ristrutturata
e di altre turbine storiche quali la Girard e la Francis.
Il tutto secondo le più avanzate tecniche museografiche che prevedono, tra
l'altro, momenti di interazione diretta tra il visitatore ed elementi esposti. A
spiegare la genesi della struttura è la stessa Elisa Fabbri: “Il tutto è nato durante
la ristrutturazione dello stabile per la realizzazione della sede di H2E e di alcuni
appartamenti. Scavando sono stati trovati i segni dei manufatti del 1400.
Così, con l’architetto Giuseppe Guanci, abbiamo ricostruito la storia scoprendo
che prima c’era una ferriera, poi una gualchiera, successivamente una ramiera,
un mulino e, infine, l’industria tessile. Ci auguriamo che questa struttura
contribuisca a portare in Vallata una parte, seppure minima, dei circa trecento
milioni di ecoturisti in giro per il mondo, pandemie ed altro permettendo”.
Nella foto, in primo piano, l’edificio storico che ospita il museo.
Il percorso museografico
Uno sguardo al futuro, nel presente ma partendo dal passato. Come
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A CAMPIONE - n. 3 - 2021
MUSEI TESSILI
Sopra la ritrecine sapientemente restaurata e sotto la turbina idroelettrica
Poi si passa all’interno. Qui sono ammirabili uno splendido ritrecine
in legno e i rarissimi resti di una turbina in ghisa ad asse verticale,
risalente alla fine dell’Ottocento.
Sempre al piano terra, è rappresentata l’epoca moderna con schermi
che illustrano i sistemi idroelettrici attivi in Val di Bisenzio e presso
la struttura museale nonché del Gruppo Colle. Risulta, così, che
quest’ultimo è completamente autonomo da fonti fossili: l’elettricità
è prodotta da un impianto fotovoltaico e da una turbina idroelettrica,
mentre il riscaldamento è assicurato in buona misura dal recupero
del calore dalle acque di fine processo della tintoria.
Si scende poi nei locali interrati, risalenti al 1450, particolarmente
suggestivi, dove erano alloggiate le ruote idrauliche.
Per quanto riguarda la parte interna del museo, la nota dominante è
la modernità. Le due principali attrazioni, di carattere esperienziale,
sono costituite dal Confessionale e dalla Realtà aumentata.
Il primo è collocato nell’antico vano sotterraneo di una delle due
macine. In questo spazio-luogo, una stanza rossa con poltrona e
postazione video, quasi una sorta di confessionale, il visitatore sarà
invitato a dichiarare le sue colpe verso l’ambiente e a manifestare
le sue intenzioni per migliorarsi.
Che si tratti dell’uso eccessivo dell’auto, dell’acquisto di prodotti
con un packaging superfluo o la pericolosa abitudine di gettare
A CAMPIONE - n. 3 - 2021 27
MUSEI TESSILI
mozziconi di sigarette, tutti abbiamo qualche colpa verso l’ambiente.
Il confessionale mira a rendere i visitatori consapevoli invitandoli
a comportamenti più responsabili. Nell’immagine una visitatrice riprodotta
nel video dell’Inferno.
La seconda è una installazione collocata al primo piano della struttura
che, attraverso la tecnica della realtà aumentata, trasporta il
visitatore in un viaggio nel tempo.
All’inizio all’interno di una gualchiera medioevale, poi in una tintoria
cinquecentesca, successivamente nell’ambito dello stabilimento del
Gruppo Colle e, infine, in una visione futura. Nell’immagine un momento
della videoproiezione.
Mostre temporanee
Dal 2016, MATERIA ha anche curato ed ospitato mostre temporanee
che hanno dato modo di conoscere, approfondire e raccontare
tanti temi legati al mondo tessile e non solo. Si è parlato infatti di
“Fibre Nobili” come cashmere, vicugna, alpaca, lana raccontando il
loro percorso e le lavorazioni che le trasformano. Analogamente è
stato trattato del processo del “rigenerato pratese” con la mostra
“Cencio dice male di Straccio” raccontando la storia che ha vissuto
e sta vivendo Prato tra riciclo, ingegno tecnico e chimico, nuova
produzione di fibra.
Si è, però, anche parlato del territorio circostante, ad esempio, ricordando
il progetto e la costruzione della galleria a due binari ferroviari
più lunga al mondo - quando fu realizzata - ossia “La grande galleria
Vernio - San Benedetto Val di Sambro”. Ma anche della passione per
il ciclismo con mostra di biciclette dai primi del ‘900 ai giorni nostri
e ricordi con maglie e trofei di professionisti ed amatori locali.
Modalità di visita
Il museo è aperto su prenotazione scrivendo una mail a info@materiamuseum.it; il percorso è accompagnato
e può essere modulato secondo le proprie esigenze. Per i possibili tour si può visitare il sito www.materiamuseum.it
dove si possono trovare tutti i dettagli.
Quando sono in programmazione le mostre temporanee è possibile invece visitare anche il museo secondo gli
orari di apertura che verranno comunicati.
L’ingresso è ad offerta libera devoluta successivamente in beneficenza ad Onlus di zona o nazionali.
Gli accessi sono comunque tracciati e regolati in base alle normative vigenti COVID-19.
Come nel più classico dei musei, all’uscita si arriva al book shop dove, oltre ai libri, sono in vendita per i visitatori
gomitoli di lana, magliette e libri.
Numerose sono state finora le visite da parte di scuole con una continuità di prenotazioni interrotta solo dalle
prescrizioni anticovid. Nell’immagine il logo del museo.
Per info www.materiamuseum.it
Contatto: info@materiamuseum.it
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A CAMPIONE - n. 3 - 2021
Headquarters:
Via Provinciale 12 - 24040 Filago (BG) - ITALY
tel. +39 035 996711 - Fax 035 4942945
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RUBRICA
Brevi dalle aziende e dalle istituzioni
A cura della Redazione
Un interessante resoconto sul Digital Skills e sui tecnici qualificati richiesti dall’industria
del Tessile, Abbigliamento, Pelle e Calzatura del prossimo futuro riferito dal PIN news del Polo
Universitario Città di Prato
Numerosi i contributi che sono stati portati durante il convegno internazionale dal titolo “Il futuro dell’industria moda: innovazioni, scenari,
strategie e competenze nel tessile-abbigliamento-pelle-calzatura” che si è svolto il 12 gennaio alla Fortezza da Basso di Firenze. L'evento
organizzato, tra gli altri, anche dal PIN, si è svolto all’interno della suggestiva cornice di Pitti Uomo.
60 partecipanti in presenza, 377 in diretta streaming con collegamenti da Portogallo, Francia, Belgio, Spagna, Romania, Germania, Polonia,
Grecia, Svezia, Ungheria, Repubblica Ceca, Stati Uniti, Brasile, Paesi Bassi, Russia, Ucraina, UK, Armenia, Sud-Africa. Fra questi circa 70
istituti scolastici superiori ad indirizzo moda che hanno partecipato con gli studenti, per un totale di oltre 2000 persone che hanno assistito
all’evento.
Pitti Immagine e Centro Firenze per la Moda hanno dimostrato grande sensibilità ai temi del progetto Erasmus + Skills4Smart TCLF 2030.
L’evento è stato organizzato dai partners italiani del progetto, in particolare PIN-Polo Universitario di Prato e Politecnico Calzaturiero, ed ha
visto il grande supporto di Confindustria Moda e del suo comitato Education. Oggetto dell’evento le innovazioni, gli scenari, le strategie e
competenze nel settore manifatturiero della moda: tessile-abbigliamento-pelle-calzatura.
Forte per l’Europa il tema della formazione dei giovani, del reskilling e upskilling dei lavoratori, come richiamato dalle tre rappresentanti delle
associazioni europee di categoria: Dirk Vantyghem, Direttore generale Euratex (tessile-abbigliamento), Carmen Arias Castellano, Segretario
generale CEC (calzaturiero) e Gustavo Gonzales-Quijano, Segretario generale Cotance (concia) che hanno dato avvio all’evento.
Daniela Toccafondi, Presidente del PIN di Prato, ha coordinato la prima sessione dell’evento dove Katarzyna Sulisz, Policy officer Euratex,
ha inquadrato i principali problemi del settore tessile-abbigliamento-pelle-calzatura affrontati da Skills4smart TCLF 2030. Nel 2020, il 36%
della forza lavoro nell’industria moda aveva un’età superiore ai 50 anni, con un incremento di due punti percentuali rispetto al 2019. Il 61%
delle imprese necessiteranno di competenze digitali, il 40% delle imprese di green skills. Ancora: 600.000 le previsioni di fuoriuscita in
Europa di lavoratori dal settore che dovranno essere sostituiti. Una preoccupazione per il comparto del tessile-abbigliamento-pelle-calzatura
europeo ma soprattutto per l’Italia, dato che è il paese con il più alto numero di lavoratori (circa 410.000), seguita da Romania (quasi
300.000), Polonia (quasi 200.000) e Portogallo (circa 180.000).
Il progetto ha elaborato i possibili scenari del futuro del settore in modo da sviluppare strategie locali, nazionali ed europee. Ne è scaturito
che in breve tempo occorre sostenere il comparto con strategie ed azioni efficaci: l'istruzione, la formazione tecnica professionale e la
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RUBRICA
formazione post diploma sono stati temi al centro del dibattito. “La filiera moda deve essere messa al centro e seguire nuovi schemi” ha
sostenuto il presidente di Herno e di Pitti Immagine, Claudio Marenzi, durante la tavola rotonda monitorata da Federico Brugnoli di Spin
360. “Il Made in Italy manterrà il suo vantaggio competitivo solo attraverso le competenze dei nostri maestri artigiani e le abilità digitali dei
ragazzi” ha ribadito Bruno Coterno, CEO di Nice Footwear.
Per il comparto conciario, Graziano Balducci, CEO Conceria Antiba e presidente della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle
Materie Concianti e Vicepresidente di UNIC-Concerie Italiane evidenza come “L’industria conciaria fattura 5 miliardi di euro ma con i prodotti
di pelle facciamo 100 miliardi di euro di prodotti finiti in pelle. La sostenibilità è priorità: stiamo utilizzando prodotti chimici bio, processi che
riducono l’uso dell’acqua. Abbiamo un progetto molto ambizioso, “impatto zero”, che proprio va in questo senso.”
Maurizio Sarti, CEO Faliero Sarti e presidente sezione moda di Confindustria Toscana Nord punta sulla sostenibilità che fa parte della tradizione
italiana e richiama la necessità di reinterpretarla alla luce delle nuove tecnologie: “dobbiamo difendere il nostro heritage, valorizzare
il “bello” che però va abbinato ad innovazione, nuove competenze. Fondamentale la formazione e attrarre i giovani. Le nuove tecnologie
vanno integrate con la tradizione”.
Un ruolo importante è attribuito ai policy maker che durante i lavori hanno dato garanzia di continuità nell’impegno per adeguare le politiche
formative di settore. Cristina Grieco, consigliera del Ministero dell’Istruzione ha richiamato il protocollo con Confindustria Moda siglato dal
Ministro Patrizio Bianchi, rinnovato a novembre scorso, in cui è prevista “una collaborazione completa a fare sinergia fra scuole, enti di formazione
e imprese, con l'obiettivo di garantire una buona occupabilità ed occupazione ai giovani. Va trovato un equilibrio fra una formazione
teorica ed applicativa”.
La Regione Toscana punta molto alla collaborazione con i singoli territori per lo sviluppo delle competenze che risponda alle esigenze dei
distretti. L'esempio virtuoso del territorio pratese ne è un esempio. Con il “Patto locale per lo sviluppo e il potenziamento delle competenze”
siglato fra Regione e Comune di Prato ed altri attori del mondo delle imprese e del lavoro, si consente un coordinamento ed un presidio
territoriale importante e coerente con gli indirizzi europei dell’European Pact of Skills. “Siamo in un momento di grandi opportunità con i
fondi del PNRR e le risorse del nuovo settennato dei fondi europei. Oggi formazione e politiche attive del lavoro sono tornate al centro del
dibattito politico istituzionale.”
A sostegno del sistema formativo, nella seconda sezione dell’evento, coordinata da Alessandro De Rosa, Responsabile Alta Formazione del
PIN di Prato, sono stati presentati gli strumenti sviluppati dal progetto europeo “S4TCLF – Skills 4 Smart TCLF Industries 2030” (www.
s4tclfblueprint.eu). È stato presentato da Christian Baio, project manager di Spin 360, l’“European Fashion Campus” (www.europeanfashioncampus.com),
un portale che permette di accedere ad informazioni utili per il mondo dell'istruzione e formazione, di condividere
informazioni sul settore e creare network.
Alice Marcato, project manager del Politecnico Calzaturiero, ha poi presentato la piattaforma e-learning con gli otto percorsi formativi sviluppati
intorno ai profili professionali che, secondo l’analisi dei fabbisogni svolta all’interno del progetto europeo, avranno un maggiore sviluppo
nei prossimi anni: Esperto delle tecnologie tessili, Modellista CAD per l'abbigliamento, Esperto delle tecnologie della pelle, Modellista CAD
3D di calzature, Esperto della sostenibilità, Manager della Supply Chain, Esperto del Digital Marketing, Analista dei tempi di processo e
produzione. Un grande database di contenuti didattici (51 unità didattiche, 213 video), per orientare e formare giovani e aggiornare occupati
ma anche per curvare percorsi di istruzione.
Confindustria Moda ha supportato l'organizzazione dell’evento sottolineando l’impegno che da anni sta portando avanti il Comitato Education.
Paolo Bastianello, presidente del Comitato, ha sottolineato che le figure tecniche sono le più difficili da trovare; bisogna maggiormente
coinvolgere i docenti delle scuole, migliorare il sistema di orientamento, accrescere le iscrizioni nei percorsi di istruzione e formazione
professionale e, prioritaria, la formazione dei formatori. I risultati maggiori si vedono quando viene coinvolta l’impresa, perché dinamica,
più reattiva e a conoscenza dei cambiamenti. L'impresa deve avere un ruolo importante nei processi formativi e lo dimostrano i risultati dei
percorsi ITS specializzati nel settore moda gestiti dalle 8 fondazioni presenti in Italia (in Piemonte, Veneto, Lombardia, Toscana, Abruzzo,
Campania, Marche). Il modello formativo è stato presentato da Antonella Vitiello, direttrice generale della Fondazione Mita di Scandicci, che
ha sottolineato come il punto di forza di tale segmento formativo della durata di due anni di percorso sia rappresentato dalla forte presenza
di docenti provenienti dal mondo del lavoro, imprenditori, da attività pratiche in laboratorio ed in azienda, nonché da uno stage della durata
di 600 ore.
A conclusione dell'evento è stato proiettato un video-documentario dal titolo Inside the Fashion Industry realizzato dal regista Tommaso
Santi nelle manifatture europee e destinato a larga diffusione per informare i giovani delle potenzialità e delle iper-specializzazioni richieste
dal mondo della moda. Il video può essere richiesto direttamente ai partner di progetto.
PIN S.c.r.l. - Polo Universitario "Città di Prato" Servizi didattici e scientifici per
l’Università di Firenze Piazza Giovanni Ciardi, 25 - 59100 Prato (PO) - Italy
Tel. +39 0574 602500
www.pin.unifi.it - info@pin.unifi.it
A CAMPIONE - n. 3 - 2021 31
RUBRICA
Da Intertek due importanti occasioni di formazione: requisiti e applicazione degli Standards
di certificazioni GRS, RCS, OCS per l'utilizzo di materiali riciclati o eco-compatibilil e su come
scegliere i materiali sostenibili
Il percorso formativo di Intertek Academy dedicato agli Standards Textile Exchange, l'associazione più conosciuta a livello mondiale per
la promozione della sostenibilità nel settore tessile e dell'abbigliamento, consente di acquisire le competenze e le conoscenze necessarie
all'applicazione dei tre standard di riferimento verso il mercato e i consumatori finali:
GRS - Global Recycle Standard
RCS - Recycled Claim Standard
OCS - Organic Content Standard
Le date disponibili delle sessioni relative a:
Textile Exchange Standards - Modulo I - Introduzione
Textile Exchange Standards - Modulo II - Global Recycled Standard
Textile Exchange Standards - Modulo III - Recycled Claim Standard
sono consultabili all’indirizzo info.etls-italy@intertek.com
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A CAMPIONE - n. 3 - 2021
RUBRICA
Per come scegliere i materiali sostenibili, il programma di Intertek Maison, una divisione di Intertek, propone un webinar gratuito per
mercoledì 27 aprile 2022 alle ore 14,00 e conclusione alle 15,00. Al webinar parteciperanno: Marina Spadafora, consulente di design e
sostenibilità; Michela Finaurini, esperta in ricerca di tessuti e ricami; Annou Lyer, direttore TrendLab/RTWmag.com . La scelta dei materiali
è un’arte, soprattutto per i brand del lusso. Il tatto, l’aspetto e le prestazioni sono elementi essenziali, ma stanno diventando sempre più
rilevanti le credenziali legate alla loro sostenibilità.
Durante il webinar, il panel di esperti - del settore e di Intertek - descriverà in che modo i marchi di alta gamma scelgono, si approvvigionano
e utilizzano i materiali sostenibili, discutendo di:
Che caratteristiche cercano i buyer per la moda di oggi e di domani?
La sostenibilità stimola o intralcia la creatività?
La certificazione è uno strumento chiave per la fiducia dei clienti?
In che modo la tecnologia sta trasformando la scelta e l’utilizzo dei materiali?
Come impatta la crescente consapevolezza del cliente finale?
Il webinar può essere seguito in diretta sia in inglese sia in italiano prendendo contatto con Intertek Maison, Via di Stagno 17/F, 50055 Lastra
a Signa (FI), www.intertek.maison.com, maison@intertek.com
Il webinar sarà reso disponibile successivamente in modalità On Demand per chi non potesse partecipare il giorno 27 aprile.
INTERTEK - via Guido Miglioli 2A - 20063 Cernusco s/Naviglio (MI)
Da Acimit: per le macchine tessili ordini in crescita anche nel quarto trimestre 2021 (+43%)
La raccolta ordini di macchine tessili chiude l’anno in crescita, ma preoccupano la scarsità delle materie prime e il caro energia. Zucchi,
presidente ACIMIT: “Archiviato un 2021 decisamente positivo. Restiamo ottimisti anche per l’anno in corso, ma servono provvedimenti per
mitigare le criticità che pesano sulle aziende”.
Nel quarto trimestre 2021 l’indice degli ordini per le macchine tessili elaborato da ACIMIT, l’Associazione dei costruttori italiani di macchine
tessili, ha segnato una crescita del 43% rispetto al medesimo periodo del 2020. In valore assoluto l’indice si è attestato a 127,9 punti (base
2015=100).
A CAMPIONE - n. 3 - 2021 33
RUBRICA
La crescita ha riguardato sia il mercato italiano che quello estero. In particolare, l’incremento per gli ordini interni è stato dell’83% rispetto
al periodo ottobre-dicembre 2020 e il suo valore assoluto pari a 234,6. Gli ordinativi raccolti all’estero, invece, sono cresciuti del 36%, per
un valore assoluto dell’indice pari a 116,4.
Su base annua, l’indice degli ordini segna un incremento del 95% e un valore assoluto di 128 punti. L’aumento degli ordinativi all’estero è
stato del 79%, mentre la raccolta ordini in Italia è risultata pari al 204% in più rispetto a quanto osservato nel 2020.
Alessandro Zucchi, presidente di ACIMIT, commenta così i risultati dell’indagine: "Siamo di fronte ad una ripresa del settore che non ci attendavamo.
L’attività produttiva è tornata a livelli pre-Covid. All’estero la domanda è stata robusta nella maggior parte dei mercati, mentre
in Italia essa ha beneficiato degli incentivi 4.0". Tuttavia, i tanti ordini da evadere diventano ora fonte di preoccupazione, vista la scarsità di
componenti e materie prime. A ciò si è aggiunto il caro energia. “Pur restando positivi, afferma Zucchi, attendiamo i prossimi mesi per capire
quanto queste criticità, peraltro comuni a tutta la manifattura, potranno incidere sui conti delle nostre aziende. A tale proposito è auspicabile
un intervento del Governo più deciso e di carattere strutturale per calmierare gli attuali costi energetici”.
Il 2022 sarà, dunque, per il meccanotessile italiano un anno ancora caratterizzato da luci e ombre, in attesa di ITMA 2023, la più importante
rassegna mondiale per le macchine tessili, in programma a Milano nel mese di giugno. “Le tante iscrizioni già arrivate sono un segnale importante
che arriva dai costruttori italiani, conclude il presidente di ACIMIT. ITMA Milano segnerà il definitivo rilancio del settore meccanotessile
e confermerà la leadership dell’Italia nel campo delle tecnologie tessili. Per tutte le imprese italiane sarà un’occasione da non perdere”.
Contact:
Mauro Badanelli - ACIMIT Economics-Press - Tel. +39024693611
economics-press@acimit.it
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A CAMPIONE - n. 3 - 2021
RUBRICA
Da ormai 37 anni FAST organizza il corso di formazione rivolto a tecnici gestori e processisti di impianti biologici di depurazione, alla luce
del parco impianti italiano di oltre 6000 strutture civili e industriali. Il corso è articolato in 4 moduli della durata totale di circa 70 ore, così
da offrire una proposta diversificata a seconda delle esigenze di formazione e aggiornamento.
Il modulo 1 “Conduzione e manutenzione degli impianti di depurazione”, della durata di 14 ore, ha l’obiettivo di fornire le basi teoriche
necessarie alla comprensione dei processi e alla corretta gestione degli impianti di depurazione biologici. Non sono pertanto necessarie
competenze su materie quali chimica, biologia e idraulica. Per tale motivo le lezioni forniranno ai partecipanti le basi di tali discipline per
i soli temi che attengono al lavoro di impianto. Formule e teorie sono ridotte al minimo essenziale, mentre viene dato ampio spazio alla
comprensione descrittiva e ragionata dei processi e delle apparecchiature.
Il modulo 2 “Gestione del processo di depurazione biologica” - livello base, della durata di 22 ore, tratta temi di introduzione alla materia
quali: le caratteristiche dei liquami e i principi di depurazione biologica, gli aspetti legislativi, le responsabilità del gestore, i processi riguardanti
la linea fanghi e un breve cenno alla fitodepurazione.
Il modulo 3 “Gestione del processo di depurazione biologica” - livello avanzato, della durata di 16 ore, presenta diversi aggiornamenti rispetto
alle edizioni scorse; propone infatti un approfondimento sui modelli e strumenti innovativi impiegati nel controllo di processo a fanghi
attivi. Particolare attenzione viene dedicata ai software e alle recenti tecnologie applicate negli impianti di depurazione in un’ottica anche
di efficienza energetica, inoltre sono presentate alcune esperienze significative relative al controllo di processo dei depuratori. Il modulo 4
“Trattamento e smaltimento fanghi”, della durata di 16 ore, approfondisce l’ultima fase di processo della depurazione analizzando sia gli
aspetti normativi che economici, oltre alle più recenti tecnologie applicate con uno sguardo attento ai principi dell’economia circolare. Anche
in questo ultimo modulo sono presentati significativi casi studio ed esperienze aziendali. I programmi dei singoli moduli sono così di seguito
strutturati e scaricabili dal sito: www.fast.mi.it/eventi-fastambiente-academy
Per ulteriori informazioni:
segreteria.ambiente@fast.mi.it - fast@fast.mi.it - Tel. 02.777.90.308
Sede: P.le R. Morandi 2 - 20121 Milano.
https://www.youtube.com/watch?v=VMdCD1OYotE
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A CAMPIONE - n. 3 - 2021 35
RUBRICA
Il 13 giugno 2022 Moda Movie presenterà presso il teatro “A. Rendano” di Cosenza
la selezione dei 15 fashion designer finalisti
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A CAMPIONE - n. 3 - 2021
RUBRICA
Già attiva la commissione di esperti che avrà il compito di selezionare i 15 fashion designer che accederanno alla fase finale della 26ª
edizione di Moda Movie, il progetto dell’associazione Creazione e Immagine che celebra la relazione tra il mondo della moda, del cinema e
delle arti attraverso l’estro di talenti creativi emergenti.
Fra gli 87 bozzetti giunti presso la sede dell’associazione entro il termine del 7 marzo (come da bando del concorso per fashion designer),
l’apposita commissione individuerà le proposte ritenute più idonee, dando così l’opportunità ai 15 stilisti selezionati (a cui si aggiungono 2
riserve) di realizzare gli abiti che sfileranno il 13 giugno al teatro “A. Rendano” di Cosenza durante la serata evento conclusiva del progetto.
“In bloom - Moda e cinema tra bellezza, fragilità e rinascita” è il tema di questa 26ª edizione di Moda Movie, che associa all’immagine della
fioritura l’idea della ripresa di una nuova vita, improntata all’attenzione e alla sostenibilità ambientale.
La commissione esaminatrice, presieduta dal direttore artistico di Moda Movie Sante Orrico, sarà composta dal vice sindaco di Cosenza
Maria Pia Funaro, dalla responsabile del settore Cinema Loredana Ciliberto, dalla studiosa di pedagogia e teatro Vincenza Costantino, dalla
docente di Storia medievale all’Università della Calabria Maria Rosaria Salerno, dagli stilisti Giuseppe Cupelli e Vincenza Salvino, dalla pittrice
Anna Maria Coscarello, dalle giornaliste Rosa Cardillo e Franca Ferrami e dalla rappresentante della Giuria Junior Alice Orrico.
Saranno presenti anche rappresentanti degli IIS “Mancini-Tommasi”, “Lucrezia della Valle” e del liceo classico “B. Telesio”.
Per ulteriori informazioni contattare:
Franca Ferrami - ufficio stampa MM - cell. 340.4102468 - Cosenza
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nonché come ponte tra scuola
e mondo imprenditoriale.
È un luogo di incontro e scambio di idee;
si costruiscono eventi, si studiano nuove proposte,
si incontrano persone, aziende, istituzioni,
con un costante scambio di stimoli ed informazioni.
www.exallievisetificio.org