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Giornale dei Navigli n. 14 - 8 aprile 2022

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4<br />

Venerdì 8 Aprile <strong>2022</strong><br />

(rec) Così accade che “non a<br />

cas o”, in un laboratorio sulla<br />

legalità (sostegno e cura della<br />

fragilità) voluto dal comune<br />

di Cologno Monzese e affidato<br />

all'Associazione Xsperienza,<br />

in una terza media si<br />

uniscono alla classe tre ragazzi<br />

ucraini. Il volto di quel<br />

giorno si trasforma, lo sguardo<br />

di tutti i ragazzi cambia:<br />

diventa curiosità, desiderio,<br />

a m i c i z ia… E poi silenzio. Nel<br />

volto di quei giovanissimi e<br />

spaesati ucraini c’è orgoglio,<br />

tristezza, fierezza, dolore…<br />

Mamma mia quanta consapevolezza.<br />

Incrociando il loro<br />

sguardo ho sentito nel cuore<br />

un forte senso di colpa. Mi<br />

sono sentito interpellato dai<br />

loro sguardi: “Cosa hai fatto<br />

tu per evitarmi questo calvario?<br />

Ho solo tredici anni…”<br />

Il mio cuore chiede scusa:<br />

“Scusate, scusate ragazzi, mi<br />

dispiace per quel “mo ndo<br />

m ig l i o re” tante volte inutilmente<br />

promesso. Scusate,<br />

scusate se in questo mio tempo<br />

non sono riuscito ad evitarvi<br />

di conoscere dolore, ingiustizia,<br />

morte, odio. Costretti<br />

a fuggire dalla terra che<br />

vi ha generato, dai vostri amici,<br />

dai vostri giochi, dai vostri<br />

A CURA DI RENATO CAPORALE<br />

Ucraina: all’inferno Putin, ma non da solo… Tutto per<br />

“trenta denari”<br />

sogni e desideri”.<br />

Sento forte la mia responsabilità.<br />

Avrei potuto dare di<br />

più, ma ancora una volta<br />

tento di giustificarmi: non è<br />

colpa mia. Certo è che non<br />

sono stato capace di aprire<br />

la bocca per chiedere scusa.<br />

Durante il laboratorio con<br />

Luisa, Valentina e la prof che<br />

li accompagnava, c’è uno<br />

sguardo d’intesa. Oggi è un<br />

giorno speciale con noi tre<br />

ragazzi ucraini, uno di loro<br />

conosce l’inglese: Valentina<br />

si mette al tavolo con i tre<br />

ragazzi e traduce. Si passa<br />

da l l’italiano all’inglese, che<br />

diventa ucraino. Racconto<br />

loro la mia amicizia con<br />

molti ucraini, chiedo loro di<br />

esprimere un pensiero, scrivere<br />

un messaggio da pubblicare.<br />

Coinvolgiamo la<br />

classe: “Siete d’accordo nel<br />

fare un minuto di silenzio,<br />

una stretta di mano insieme?<br />

Con i nostri amici ucraini,<br />

c’è qualcuno che non è<br />

d’a c c o rd o ? ”Si prendono per<br />

mano, mani rivolte al cielo.<br />

Spiegato il gesto: è silenzio, il<br />

cuore è protagonista. Si riprende<br />

il lavoro; i tre ragazzi<br />

scrivono e disegnano. Scrivono<br />

la loro rabbia. Un paio<br />

di parolacce all’indirizzo di<br />

Putin e poi: “Onore agli eroi,<br />

viva l’Ucraina, avanti verso<br />

la vittoria”. Hanno attraversato<br />

l’inferno, chiamati troppo<br />

presto a vivere con rabbia,<br />

senza comprendere il<br />

perché di tutto questo. Ma<br />

chi di noi lo comprende? Ci<br />

salutiamo e mi lasciano il<br />

loro scritto. Al mio ritorno in<br />

ufficio, telefono alla mia<br />

amica ucraina Marta che mi<br />

aiuta a tradurre e comprendere<br />

il suo popolo. Le mando<br />

il disegno con il testo e<br />

subito mi risponde su WhatsApp<br />

con “un vocale”. Ecco,<br />

lo scrivo in confidenza per<br />

voi: “Conta che… sempre è<br />

stato tutto censuratissimo,<br />

siamo molto attenti, non è<br />

che siamo <strong>dei</strong> delinquenti<br />

che si permettono di fare così,<br />

però adesso tutto il popolo è<br />

talmente incazzato… Pe rch é<br />

se guardi tutti i vip attori<br />

cantanti di Ucraina non ce la<br />

fanno più, quindi fanno quei<br />

video messaggi anche verso i<br />

loro ex colleghi russi, quelli<br />

che sono diventati pro russi<br />

pro Putin, pro guerra... E<br />

guarda che volano parolacce,<br />

la gente non ce la fa più e<br />

dicono: non vi meritate più<br />

un comportamento educato<br />

e sano. Nel senso che non si<br />

meritano di più… non lo so,<br />

non ce la facciamo più.”<br />

L’emozione di Marta è grande,<br />

ferma il suo raccontare.<br />

Grazie Marta, davvero grazie,<br />

a presto. Nessuno ha fatto<br />

i conti con tutto questo<br />

dramma. Nel frattempo i potenti<br />

“hanno pensieri di pace<br />

con azioni di guerra”. Così<br />

non si va da nessuna parte.<br />

Putin è solo un “da n nato”<br />

esempio di un Mondo costruito<br />

sull’interesse personale<br />

(ciascuno di noi è complice)<br />

economico e materiale.<br />

La diplomazia fallisce, a<br />

pancia piena, “mostra i mus<br />

coli”al punto di diventare il<br />

primo complice di Putin in<br />

quel costruire nuova guerra<br />

alla guerra per una pace che<br />

non si è difesa. Così non si va<br />

da nessuna parte.<br />

La nuova civiltà costruita<br />

a tavolino e senza Dio è morta<br />

sulla croce, assassinata<br />

per trenta denari. “Gi u da”,<br />

vittima <strong>dei</strong> suoi progetti da<br />

giustizialista, ha sbagliato a<br />

fare i conti. Oltre l’a ssa ssi n i o<br />

degli ucraini si rischia un<br />

suicidio sociale collettivo. Al<br />

diavolo e nel suo regno Putin<br />

e ogni fasulla diplomazia<br />

che mostra i muscoli invece<br />

che il cuore, il desiderio e la<br />

propria responsabilità stor<br />

ica… Nel frattempo poche<br />

chance, occupiamoci di sostenere<br />

la vita del popolo<br />

ucraino e <strong>dei</strong> suoi figli innocenti.<br />

Per quello che siamo,<br />

per quanto possiamo,<br />

per quanto siamo capaci ancora<br />

di amare. Per quanto<br />

mi riguarda, continuo a credere<br />

che Dio è morto, ma<br />

dopo tre giorni è resuscitato:<br />

l’impossibile è accaduto.<br />

Con questa resurrezione, si<br />

riparte da una nuova e coraggiosa<br />

resistenza nella difesa<br />

del bello del buono del<br />

giusto dove Dio non è confinato<br />

in cielo ma presente<br />

sulla terra. Io, di questa nuova<br />

resistenza, voglio farne<br />

par te.<br />

renato.comunicazio -<br />

ne@gmail.com<br />

v

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