Waste n. 20 maggio 2022
Arma letame Rifiuti prodotti dai materiali compositi: sfide e strategie Dalla geotermia il litio utilizzato nelle batterie
Arma letame
Rifiuti prodotti dai materiali compositi: sfide e strategie
Dalla geotermia il litio utilizzato nelle batterie
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Anno VI
Maggio
2022
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
Casa Editrice
la fiaccola srl
ARMA
LETAME
ISSN 2610-9069
0 0 0 2 0 >
772610 906904
9
RIFIUTI PRODOTTI
DAI MATERIALI
COMPOSITI: SFIDE
E STRATEGIE
DALLA GEOTERMIA
IL LITIO
UTILIZZATO
NELLE BATTERIE
Il noleggio Xylem
Xylem mette a disposizione le più recenti tecnologie
per il pompaggio e il trattamento delle acque.
Perché scegliere il noleggio?
1. Elimini tutti i costi legati a manutenzione e stoccaggio
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3. Paghi solo per le attrezzature e i servizi di cui hai bisogno
4. Utilizzi i più recenti e tecnologici prodotti
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Applicazioni:
• Stazioni di pompaggio
• By-pass fognari
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• Drenaggio in emergenza
• Trattamento acque
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2 SOMMARIO
wasteweb.it
waste@fiaccola.it
Direttore Responsabile
Lucia Edvige Saronni
lsaronni@fiaccola.it
ISSN 2610-9069
Numero 20
Maggio 2022
EDITORIALE
3
In primo piano
8 Cestino d’oro
Il piano rifiuti del Sindaco
Gualtieri
10 Up e Downcycling
Progetti geniali, idee bizzarre
11 Waste Strategy
Cosa sta cambiando
nel mondo dei rifiuti
12 I rifuti della guerra
Effetti su uomo e ambiente
delle attività militari
16 Pillole dal Laboratorio
Gestione rifiuti: le novità
del PNGR
18 Ifat 2022
Eventi e argomenti suggeriti
da Waste
20 App e Sturtup
L’angolo delle nuove idee
Economia circolare
22 Network plastic free
Progetti creativi legati
all’ambiente
26 CircolarMente
Esempi di valorizzazione delle
risorse materiche da rifiuto
28 Rifiuti nei compositi
Sfide e strategie per
riutilizzare e riciclare gli
scarti di questi materiali
Energia
32 Litio geotermico
Risorsa alternativa
all’estrazione classica
Rifiuti solidi
36 Green division
Eco-efficienza nel trattare
i rifiuti
38 Compattatori smart
Le migliori soluzioni per il waste
40 Rivoluzione in valle
Nuovo centro trattatamento
rifiuti EnVal aostano
44 Eventi
A RemTech, si accendono
i motori
48 Impianti innovativi
Alta automazione e AI
50 Tecnologie di selezione
Una storia lunga 50 anni
52 Riciclo intelligente
Opzioni tailor made
54 Trituratore bimotore
Potente, efficiente,
e risparmioso
56 Compattatori 4.0
Più efficenza in discarica
62 Riciclo dei metalli
Valorizzarne al massimo gli
scarti per chiudere il cerchio
65 Bonifiche dei suoli
Fitodepurazione per
rimuovere sostanze inquinanti
Biowaste
70 Nuovi packaging
Imballaggi circolari
completamente compostabili
72 Triturare scarti alimentari
Con un nuovo concetto
di service
Acque reflue
76 Vasche di zavorra
Metodologie e tecnologie per
la sterilizzazione delle acque
Veicoli&Allestimenti
82 Pesanti silenziosi
Trazioni elettriche per la
raccolta dei solidi urbani
86 Compattatori rifiuti
Elettrici per un impatto zero
Rubriche
3 Editoriale
6 Numeri e poltrone
21 News economia circolare
35 News energia
46 News rifiuti solidi
68 News biowaste
74 News acque reflue
85 News veicoli&allestimenti
Direttore Editoriale
Giuseppe Guzzardi
gguzzardi@fiaccola.it
Consulenza Tecnico-Scientifica
Marco Comelli
mcomelli@fiaccola.it
Coordinamento Editoriale
Federica Lugaresi
flugaresi@fiaccola.it
Redazione
Mauro Armelloni, Matthieu Colombo
Fabrizio Parati, Gianenrico Griffini
(Responsabile della sezione veicoli
e allestimenti), Emilia Longoni
waste@fiaccola.it
Collaboratori
Ludovica Bianchi, Marco Capellini, Damiano
Diotti, Antonio Fargas, Ginevra Fontana,
Annalisa Gussoni, Alessandro Marangoni,
Giovanni Milio, Mattia Molena, Eliana Puccio,
Michele Ragonese, Riccardo Rossi
Segreteria
Jole Campolucci
jcampolucci@fiaccola.it
Impaginazione e progetto grafico
Studio Grafico Page
Novate Milanese (MI)
Amministrazione
Francesca Lotti
flotti@fiaccola.it
Margherita Russo
amministrazione@fiaccola.it
Abbonamenti
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abbonamenti@fiaccola.it
Traffico e pubblicità
Giovanna Thorausch
marketing@fiaccola.it
Marketing e pubblicità
Sabrina Levada (Responsabile estero)
slevada@fiaccola.it
Consulente marketing
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crosselli@fiaccola.it
Agenti
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T 0425 34045 - Cell. 348 5121572
info@ottoadv.it per Friuli Venezia Giulia,
Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna
(escluse Parma e Piacenza)
Trimestrale - Lombardia/00516/02.2021 CONV
Reg. Trib. Milano N. 230 del 19/07/2017
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abb. annuo Italia Euro 60,00
abb. annuo Estero Euro 120,00
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Organo di informazione
e documentazione
Questo periodico è associato
all’Unione Stampa Periodica Italiana:
numero di iscrizione 15794
Casa Editrice
la fiaccola srl
20123 Milano | Via Conca del Naviglio 37
Tel. +39 02 89421350 - Fax +39 02 89421484
fiaccola@fiaccola.it | www.fiaccola.com
L’ETERNA
BATTAGLIA
Nel luglio del 1919 venne pubblicato in Germania un testo
che si rivelerà fondamentale per la sociologia e la scienza
della politica, “La politica come professione” di Max Weber.
Una delle sue tesi centrali è che esistono due approcci all’agire
politico (forse all’intero agire), l'etica dell’intenzione
e l'etica della responsabilità. Il politico aderente alla prima
agirà sulla base di norme valoriali indipendentemente dalle conseguenze.
Chi invece segue la seconda (per Weber il “vero politico”),
sa che ogni fatto e atto sociale produce conseguenze. Se queste sono tali
da mettere in pericolo anche i principi che il politico ha e segue normalmente
(tutti abbiamo valori, e una scala su dove li collochiamo), egli si deve adattare.
Questi concetti, studiati all’università migliaia di secoli fa, mi sono tornati in mente
seguendo gli scontri in atto su una serie di questioni, dalle possibili soluzioni
relative alla crisi del gas alla collocazione delle rinnovabili, alla realizzazione dei
termovalorizzatori e degli impianti per la digestione anaerobica della FORSU. Un
approccio neutro per capire gli schieramenti è vederli come esponenti di una o
dell’altra etica, aldilà delle convinzioni ideologiche spicciole. Chi si oppone al termovalorizzatore
che il sindaco Gualtieri vuole costruire a Roma, non sarebbe
quindi un ideologizzato demagogo alla ricerca di facile consenso per prolungare
la propria miracolata carriera (politica, accademica o funzionariale non importa)
ma una persona che aderisce fino in fondo ai propri principi. Naturalmente vale
anche il contrario speculare, altrimenti, come diceva Brancaleone da Norcia,
stiamo tutti a prenderci per le natiche.
Stiamo solo assistendo ad un episodio dell’eterna battaglia tra principi e responsabilità,
quindi. Una battaglia dove spesso le parti si invertono in corso d’opera,
per cui abbiamo degli ambientalisti di lungo corso che si schierano per il termovalorizzatore,
ricchi capitalisti esteti che si schierano contro i biodigestori,
sindaci a favore del biogas e altri a cui l’idea della vista (perché da terra non si
vedono) dei parchi eolici galleggianti provoca istinti di rivolta. Bene! Così pacificati,
siamo pronti per affrontare alcuni eventi di settore cui Waste partecipa, da IFAT
a Monaco di Baviera, ad AquaFarm/NovelFarm a Pordenone. Se ci andate, ci
troverete, in carne, ossa e carta.
Però, molto prima di frequentare l’università già ascoltavo The Battle of
Evermore (1971), che dice così: Queen Of Light Took Her Bow And Then
She Turned To Go. The Prince Of Peace Embraced The Gloom And
Walked The Night Alone. Oh Dance In The Dark Of Night, Sing To The
Morn Ing Light. The Dark Lord Rides In Force Tonight And Time Will
Tell Us All. Oh Throw Down Your Plow And Hoe, Rest Not To Lock
Your Homes. Side By Side We Wait The Might, Of The Darkest Of
Them All… Chissà, magari nello specifico Weber non c’entra.
Marco Comelli
9
4 ADVERTISERS
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bomag.com/it-it . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .45
bongioannimacchine.com . . . . . . . . . . . . .1
busigroup.it . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23
pal-greendivision.it . . . . . . . . . . . . . . . . .53
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Anno VI
Maggio
2022
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
IN COPERTINA
cesaromacimport.com . . . . . . . . . . . . . .15
palmierigroup.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . .61
ARMA
LETAME
ISSN 2610-9069
0 0 0 2 0 >
772610 906904
RIFIUTI PRODOTTI
DAI MATERIALI
COMPOSITI: SFIDE
E STRATEGIE
DALLA GEOTERMIA
IL LITIO
UTILIZZATO
NELLE BATTERIE
cgt.it/komptech . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .37
conexpoconagg.com . . . . . . . . . . . . . . . .79
ecomondo.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .64
ecotecsolution.com . . . . . . . . . . . . . . .57,59
forrec.eu . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25
panizzolo.it . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .47
remtechexpo.com . . . . . . . . . . . . . . . . . .73
scaispa.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .69
siplifleet.it . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .IV Cop
stadler-italia.com . . . . . . . . . . . . . . . . . .19
I conflitti bellici producono un grande volume
di rifiuti che impatta pesantemente sull’uomo
e sull’ambiente. Vengono generati scarti e
componenti chimiche che rilasciano sul terreno
residui pericolosi e tossici per la salute
degli esseri viventi. Insomma, una guerra nella
guerra i cui effetti permangono a distanza di
tempo. Purtroppo ad oggi (ma anche in passato)
non esiste un protocollo per il loro smaltimento:
quando possibile, si bonifica sminando
il terreno e facendo brillare gli eventuali
materiali inesplosi con recupero di quelli nobili
inviati poi alle fonderie. Nel caso di materiali
sensibili, il trattamento segue quello dei rifiuti
speciali, se fattibile…
indeco.it . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .III Cop
tanaitalia.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .9
wme-expo.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .75
mercedes-benz-trucks.com/it_IT/ . . . . . . .81
tomra.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .5
wheeliot.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .39
AZIENDE CITATE
olmark.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21
A
A2A Ambiente S.p.A . . . .46
Acea S.r.l . . . . . . . . . . . . .36
Altamin . . . . . . . . . . . . . .34
Althesis . . . . . . . . . . . . . .11
B
Balestrieri . . . . . . . . . . . .46
Busi Group . . . . . . . . . . .38
C
Circularity S.r.l . . . . . . . .20
Continental . . . . . . . . . . .21
D
Daf . . . . . . . . . . . . . . . . .86
E
Ecolight . . . . . . . . . . . . . .59
EnVal . . . . . . . . . . . . . . . .40
F
Flyability . . . . . . . . . . . . .80
Fratelli Ronc . . . . . . . . . .40
G
Greener than Green . . . .68
Gruppo Esposito . . . . . . .40
Gruppo Greenthesis . . . .40
Gruppo Hera . . . . . . . . . .20
H
HBI S.r.l . . . . . . . . . . . . . . .6
Human Bio Innovation . . .6
vogelsang.info . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .67
I
Italgas . . . . . . . . . . . . . . . .6
M
Man . . . . . . . . . . . . . . . . .85
Marco Longana . . . . . . . .28
Mazzocchia . . . . . . . . . . .82
Meta . . . . . . . . . . . . . . . .60
N
Nova Capital . . . . . . . . . . .6
Novamont . . . . . . . . . . . .71
O
OMB Technology S.p.A . . .38
xylem.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .II Cop
P
Pal . . . . . . . . . . . . . . . . .36
Panizzolo . . . . . . . . . . . .62
PepsiCo . . . . . . . . . . . . . .35
R
Remeo Oy . . . . . . . . . . . .48
Renault Trucks . . . . . . . .82
S
Stadler . . . . . . . . . . . . . .48
STR . . . . . . . . . . . . . . . . .58
T
Tana . . . . . . . . . . . . . . . .56
Tomra . . . . . . . . . . . . . . .50
V
Vogelsang . . . . . . . . . . . .72
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Worldrise . . . . . . . . . . . .22
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ZenRobotics . . . . . . . . . .48
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Un‘unica fonte per migliorare la redditività della vostra impresa.
Dalla preselezione dei fl ussi di rifi uti alla purifi cazione delle frazioni,
offriamo l‘intero spettro della tecnologia di selezione insieme a un servizio
impeccabile. Quando il successo dipende da un recupero di alta qualità,
affi datevi a TOMRA.
Fatti, non
opinioni
e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
2 3
4
6 PRIMO PIANO Soluzioni
IN EVIDENZA
1 2 3 4
IN EVIDENZA
PRIMO PIANO
12 3
4
7
Numeri e poltrone
GALILEO GREEN ENERGY
Un po’ di pink
nel green
È fresca la nomina dell’avv. Laura
Belardinelli nel GGE (Galileo
Green Energy), la piattaforma
panaeuropea di sviluppo e
investimento nel settore delle
energie rinnovabili, in qualità di
General Counsel da gennaio 2022.
Una nomina che va ad arricchire
ulteriormente il team esecutivo,
pilotato e costruito dal CEO
Ingmar Wilhelm, per guidare e
rafforzare tutte le attività di
sviluppo, investimento e gestione,
sviluppando nuovi progetti e
soluzioni energetiche in tutta
Europa.
"Laura ha una profonda
conoscenza del settore
dell’energia e un’ampia
esperienza internazionale,
competenze molto complementari
e additive per il team di Galileo
Green Energy.
Le sue skills risulteranno preziose
nell’ulteriore allargamento del
nostro perimetro di business che
spazia dagli impianti fotovoltaici
allo stoccaggio e include anche le
attività eoliche onshore e offshore.
Inoltre, facendo leva sulle sue
numerose esperienze in ambito
regolamentare e commerciale,
Laura giocherà un ruolo di primo
piano nella creazione di soluzioni
sostenibili e durature tra nuovi
progetti di generazione e
consumatori finali di energia
verde.
Siamo molto lieti di averla nel
nostro team, che già opera in sei
grandi mercati in Europa" ha
dichiarato Ingmar Wilhelm.
CONSORZIO ECOLIGHT
E la raccolta
dei RAEE
volaaaaaaa
Con i cassonetti sviluppati
per la raccolta di prossimità
dei RAEE R4 ed R5 (piccoli
elettrodomestici), nel 2021
si è registrato un aumento
di oltre il 27% dei volumi
collettati. Sono state infatti
circa 20 le tonnellate di
smartphone, lampadine a
risparmio energetico e
piccoli elettrodomestici che
sono state conferite nelle
33 Ecoisole RAEE del
consorzio Ecolight. Gli
speciali cassonetti sono
preposti ad incentivare la
raccolta capillare di questa
tipologia di rifiuti - che
facilmente viene dispersa -
12 3
4
e per questo posizionati in
corrispondenza dei grandi
punti vendita e centri
commerciali.
Sono state oltre 25mila le
persone che li hanno
utilizzati nel corso
dell’anno, consentendo in
tal modo la raccolta di
quasi 800 kg di lampadine
fluorescenti e oltre 19
tonnellate di piccoli
elettrodomestici. Giancarlo
Dezio, direttore generale
del consorzio, ha
dichiarato: “Si stima che
solamente uno su cinque
segua un corretto percorso
di gestione. La parte
restante, spesso rimane
nelle case, in fondo a un
cassetto o in cantina, se
non addirittura segue canali
irregolari. L’importanza di
questi rifiuti è nella loro
elevata potenzialità di
recupero: sono infatti
riciclabili per oltre il 90%
del loro peso, potendo dare
così un importante apporto
all’economia circolare”.
NOVACAPITAL E HBI
Questo matrimonio
s’ha da fare
Un’azienda veneta (Human Bio
Innovation) che progetta soluzioni
industriali per lo sviluppo dell’economia
circolare. E NovaCapital, la
holding di partecipazioni
guidata da imprenditori e
manager, che decide di
entrare nel capitale sociale di
HBI per le potenzialità del suo
know-how tecnologico.
Infatti la tecnologia brevettata
da HPI è capace di
trasformare fanghi di
depurazione in materiali
rinnovabili, facendo sì che un normale
depuratore delle acque diventi una
bioraffineria poligenerativa con riduzione
di scarti da smaltimento pari al 90% e
produzione di energia pulita.
Si rinnova quindi il Consiglio di
Amministrazione di HBI che, oltre a
riconfermare Daniele Basso come CEO e
Presidente del CdA, e Renato Pavanetto
(anche lui founder di HBI), si accresce di
altri cinque membri: il dott. Alberto
Dell’Acqua, attuale Presidente di Italgas e
docente presso la SDA Bocconi di Milano.
Il CdA sarà completato dal dott. Domenico
Greco, CEO di GIG (Gestioni Industriali
Group) e Presidente di NGV, e dall’ing.
Carlo Germano Ravina.
ACQUE
ITALIANE
Un po’
di chiarezza
Secondo la Relazione
sullo Stato della Green
Economy, l’Italia è il
12 3
4
Paese europeo che
preleva acqua per uso
potabile, dai corpi idrici
e falde, in maggiore
quantità. Si parla infatti
di 9,2 milioni di m 3 nel
2018, collocandosi al
secondo posto per
prelievo pro capite (153
m 3 /ab, a differenza di 20
Paesi su 27, che hanno
prelevato tra 45 e 90 m 3
di acqua dolce per
persona per
approvvigionamento
pubblico).
Mentre prosegue la
diminuzione di quantità
di acqua erogata in
Italia (215 l/ab/g),
aumentano le perdite
della rete di
distribuzione, che nel
2018 sono state stimate
pari al 42% sul volume
immesso. Mappando le
regioni invece, si va dal
22,1% della Valle
d’Aosta, al 55,6%
dell’Abruzzo.
In ben 14 regioni l’acqua
dispersa risulta
superiore al 40%.
Ma il PNRR ha stanziato
15,06 miliardi di euro
sulla Misura tutela del
territorio e della risorsa
idrica. Facciamo un
nodo al fazzoletto?
Maggio 2022
Maggio 2022
e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
8 PRIMO PIANO Soluzioni
WASTE AWARD
Cestino d’oro
Marco Comelli
Un po’ come il Nobel per la Pace a Obama prima
che avesse fatto nulla, questo mese il nostro premio
va al piano rifiuti del sindaco Gualtieri. Per la realizzazione
di un termovalorizzatore e di una discarica di servizio,
rispettivamente da 600.000 e 60.000 tonnellate all’anno
Un premio sulla
fiducia per il piano
rifiuti del Sindaco
Gualtieri,
che prevede la
realizzazione di un
termovalorizzatore
e discarica di
servizio per lucidare
Roma. In realtà, si
vuole accelerare
approfittando del
capitale politico
e dei poteri
straordinari
del sindaco stesso,
per “scavallare”
il piano rifiuti
regionali del Lazio.
Acapitale interamente pubblico, verrà (se
preferite, sostituite il futuro con il condizionale)
finanziata in parte con denari in
uscita dal bilancio del Comune e in parte a debito.
La tecnologia sarà la stessa o simile a quella
del famoso impianto di Copenhagen, quindi sistema
termico a caldaia e turbina a vapore per
la produzione di elettricità in modalità cogenerazione
con filtri catalitici, e alimenterà anche
un impianto di teleriscaldamento e magari di teleraffrescamento.
Sul tetto, improbabile la pista
da sci, magari dei prosaici pannelli fotovoltaici.
Dove si farà, ancora non è dato saperlo. Si vocifera
nella zona di Santa Palomba, all’estremo
sud dei confini comunali, dove era già stato fatta
l’analisi per piazzare un centro TMB (Trattamento
Maccanico Biologico).
La vera ragione
Il dato più interessante, attorno cui gira tutto, è però
la scadenza di entrata in funzione. Entro l’inizio del
2025, Anno del Giubileo. Giusto, direte voi, mica si
può lasciare la monnezza in giro per Roma in vista
ai pellegrini (che poi ne aggiungeranno di loro). E
infatti Gualtieri lo ha anche spiegato così. Ma il vero
motivo della scadenza ravvicinata (per gli standard
italiani) è che il sindaco è il Commissario Straor -
dinario per il Giubileo, e come tale detiene poteri,
appunto, straordinari. Tipo passare sopra a tutta
una serie di fasi burocratiche che sono le trappole
formali in cui finiscono questi progetti in Italia. Quelle
informali, che però sono nulla senza le prime, derivano
da opposizioni politiche, comitati spintanei
(ooops, spontanei), interventi dall’alto. Gualtieri, che
per ora ha ancora capitale politico da spendere,
confida di riuscire a portare avanti il progetto, superando
(eufemismo) anche il piano rifiuti regionale
del Lazio, che non prevede termovalorizzatori. Le
elezioni regionali si avvicinano e non è detto che
partiti e gruppi no-termovalorizzatori abbiano lo
stesso successo della scorsa volta. L’impianto e relativa
piccola discarica tra l’altro sono affiancati nelle
intenzioni da biodigestori, impianti di preparazione
e selezione della differenziata (qualcosa anche nel
PNRR), quindi per la prima volta si tratta di un approccio
integrato. Insomma, forse il nostro
Cestino d’Ora sulla fiducia è più azzeccato del
Nobel a Obama. Ma vedi anche quello che si dice
nell’Editoriale di questo numero.
l
Maggio 2022
e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
10 PRIMO PIANO Soluzioni
PUNTI COSPICUI
STRATEGIE
PRIMO PIANO
11
Upcycling e Downcycling
Federica Lugaresi
La sostenibilità (e non
solo) come driver…
Non è di certo una novità,
ma una buona pratica. E nel
settore delle nuove
tecnologie in tanti stanno già
applicando. Alla faccia
dell’obsolescenza
programmata! Con
qualcuno che, con un nuovo
paradigma, elabora facendo
sì che lo scenario futuro
dell’Hi-Tech sia
caratterizzato da nuove
principali tendenze;
di fatto legate senza dubbio
a sostenibilità e circular
economy. Chi acquista
prodotti tecnologici infatti
esige sempre di più che
rispettino l’ambiente, e che
La pagina che sottolinea le notizie più interessanti
del momento ma anche del futuro, in antitesi con baggianate
sapienti e idee fuori moda o che hanno stancato
Rifiuti tessili, a quando la
differenziata?
Come è noto dal primo
gennaio 2022 è entrato in
vigore l’obbligo - attraverso il
D.L 116/2020 - di raccogliere i
rifiuti tessili con modalità
differenziata. In
anticipo di tre
per questo vengono
progettati con una fine in
mente, ossia con un ciclo di
vita del prodotto per poterlo
riusare e far tornare in
circolo le materie prime.
I devices devono essere
riparabili e standardizzati:
un'altra modalità per
riutilizzarne delle parti o
materiali, ed allungare la
vita dei prodotti stessi. Un
esempio già realtà di questi
trend, è il nuovo notebook
Acer Aspire Vero, progettato
per essere facilmente
disassemblabile, agevolando
le eventuali operazioni di
riciclo, e favorendone la
riparazione e sostituzione.
La scocca è stata realizzata
bleah!
al 30% plastica riciclata
post-consumo ricavata da
resine, impiegata anche per
la cornice dello schermo, il
piano di lavoro e la tastiera.
Ma attenzione: affinchè la
buona pratica funzioni, i
RAEE devono adeguarsi e
implementarsi a livello
locale.Dai dai dai, alla via
così!
anni rispetto alle direttive
dell’UE che fanno riferimento
al “Pacchetto di direttive
sull’economia circolare” del
2018. Ciò comporta che entro
il 2025 il numero delle
discariche venga ridotto, e
siano fissati obiettivi
vincolanti per il
riciclo dei rifiuti.
Bene ma non
benissimo. Infatti
gli operatori del
settore hanno
manifestato diverse
perplessità in quanto non tutti
i meccanismi di raccolta e
riciclo sono “oliati” e
correttamente dimensionati.
Intanto, i Comuni non ancora
wow
pronti, si dovranno
organizzare per avviare un
sistema di raccolta del tessile.
A tal proposito l’Anci
(Associazione nazionale dei
Comuni italiani) chiederà che
tale obbligo venga posticipato
di almeno un anno, additando
come motivazione la poca
chiarezza della normativa e il
fatto che mancherebbero le
linee guida del Mite. Con un
bell’emendamento (già
approvato) al Di Milleproroghe.
Non critichiamo la
lodevolissima
iniziativa/pensata: ma poi… chi
pagherà?
Siamo alle solite: poche idee
ma confuse!
Maggio 2022
La tariffa puntuale spinge
la differenziata: dal 52%
al 66% in dieci anni
Le aziende che implementano la tariffa puntuale
nel 2020 hanno superato la metà delle Top 100, mentre
torna a salire anche l’adozione del porta a porta Alessandro Marangoni
Nell’ultimo decennio, le maggiori utility italiane
hanno migliorato i servizi, riducendo
i tempi di intervento, le perdite idriche e aumentando
la raccolta differenziata. Per il futuro,
punteranno sempre più su digitalizzazione e innovazione.
Più in particolare, l’industria del waste
management ha resistito bene alla crisi, mantenendo
un fatturato aggregato sostanzialmente
inalterato rispetto al 2019.
Risultati e traguardi
È uno dei dati della decima edizione dello studio
“Le performance delle utility italiane. Analisi
delle 100 maggiori aziende dell’energia, dell’acqua,
del gas e dei rifiuti”, presentato di recente
da Alessandro Marangoni, CEO di Althesys e
capo del team di ricerca, nel corso del Top Utility,
l’evento organizzato in collaborazione con Utilitalia.
Il tradizionale appuntamento fa il punto dello stato
dell’arte nei settori acqua, energia e rifiuti, ed è
molto atteso dagli operatori anche per i premi alle
migliori società dei servizi pubblici.
Quest’anno Top Utility ha poi segnato un traguardo
importante, tracciando l’evoluzione del settore
nell’arco di un decennio; settore che, secondo i
dati, gode di buona salute, nonostante la graduale
ma costante erosione delle marginalità. Quanto
alle performance operative, le dinamiche di lungo
termine sono positive: in dieci anni la raccolta differenziata
è passata dal 52% al 66%. La curva mostra
tuttavia un progressivo appiattimento, il che
Maggio 2022
Alessandro Marangoni, economista
e docente universitario, è fondatore e ceo di
Althesys, società professionale indipendente
specializzata nella consulenza strategica
e nello sviluppo di conoscenza.
Opera con competenze di eccellenza nei
settori chiave di ambiente, energia,
infrastrutture e utility, nei quali assiste
imprese e istituzioni.
parrebbe indicare che i margini di miglioramento
sono sempre più limitati. Tra il 2016 ed oggi è stato,
inoltre, netto l’aumento delle aziende che implementano
la tariffa puntuale: nel 2020 hanno superato
la metà del campione. Infine, torna a salire l’adozione
del porta a porta, dopo un calo nel 2019.
Notizie positive anche sul fronte della sostenibilità:
i servizi ambientali paiono avviati su sentieri di miglioramento.
In tre anni è scesa l’energia elettrica
consumata (quest’anno sotto i 26 kWh per tonnellata),
così come la CO2 emessa dai mezzi di raccolta
e igiene urbana. Aumentano infine i veicoli a basso
impatto, che raggiungono in questa edizione il 20%
delle flotte delle monoutility dei rifiuti, un risultato
storico.
l
WAS – Waste Strategy è il think tank di Althesys dedicato all’analisi della filiera
produzione-consumo del waste management e del riciclo con un approccio integrato,
che unisce la prospettiva aziendale e industriale a una visione di sistema. Lo scopo
è fornire un quadro unitario e proporre strategie d’impresa e politiche di sistema
che integrino i diversi aspetti: ambientali, sociali, industriali, economici, normativi
e tecnologici. Superare approcci parziali e frammentati è infatti fondamentale
per lo sviluppo del settore e per definire le policy migliori per il Paese.
e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
12 PRIMO PIANO Soluzioni
SCARTI E CONTAMINAZIONI
SCARTI E CONTAMINAZIONI
PRIMO PIANO
13
Marco Comelli,
Federica Lugaresi
Una sporca guerra
Gli effetti dei conflitti non sono solo socio-economici
e umanitari. Viene infatti prodotto un importante volume
di rifiuti che impatta pesantemente anche sull’uomo…
Esistono molteplici interconnessioni tra
ambiente e guerre. La prima, e più evidente,
è quella diretta. Distruzione di
infrastrutture, di edifici, di terreni e aree alberate.
Basta guardare qualche foto delle aree
del fronte della Prima Guerra Mondiale per
vedere alberi divelti, campi coltivati sconvolti,
canali interrotti. Tutti danni causati sia dalle
armi che dall’intervento di apprestamento di
opere difensive ma anche offensive (durante
la guerra sino-giapponese nei tardi anni ’30
vennero provocate alluvioni rompendo le dighe
su diversi fiumi). Vera e propria guerra
ambientale.
Ci sono poi gli effetti indiretti, causati dalla dispersione
nell’ambiente di manufatti bellici,
resti e rottami degli stessi e residui del loro
utilizzo. In genere, più i residui ed i resti sono
di piccole dimensioni, più sono insidiosi e difficili
da rimuovere.
Proiettili inesplosi
Il caso classico che viene alla mente quando
si parla di residui di attività belliche è relativo
agli ordigni che non sono esplosi, per malfunzionamento
o semplicemente perché abbandonati
o persi. Senza entrare nei dettagli tecnici,
si distinguono due grandi categorie: gli
ordigni armati e quindi pronti ad esplodere, e
quelli non armati (in sicura). Nel secondo caso,
il recupero è relativamente semplice e, se non
riutilizzati, lo smaltimento segue protocolli
stabiliti.
Lo smaltimento degli esplodenti, intesa come
categoria dei rifiuti speciali, di uso civile, e per
estensione di quelli militari, viene normato dal
Credit: Wikipedia
Decreto Interministeriale 12 maggio 2016 n.
101 - Smaltimento esplodenti e pirotecnici,
che risponde al dettato del decreto legislativo
29 luglio 2015, n. 123 recante “Attuazione della
direttiva 2013/29/UE”. La maggior parte del
testo si riferisce ai pirotecnici, sia intesi come
fuochi d’artificio e ordigni di segnalazione, in
ambito marittimo e non solo (razzi di segnalazione),
sia giunti a fine vite che come residui.
Per effettuare lo smaltimento dei pirotecnici
da segnalazione è stato costituito nel 2018 un
consorzio volontario, il COGEPIR, su cui torneremo
in un prossimo articolo. Esiste poi il
capitolo spesso dimenticato degli airbag.
In estrema sintesi, la normativa prevede una
catena inversa, che parte dagli utilizzatori
devono conferire gratuitamente i prodotti scaduti
ai distributori, che istituiscono a spese
proprie centri di conferimento dotati di appositi
contenitori sicuri sia per le persone che
conferiscono e/o che ritirano i prodotti sia
per l’ambiente. Il tutto viene iscritto in un registro
di tracciamento delle consegne. Una
volta raccolti nei centri preposti, le successive
fasi di ritiro, trasporto e conferimento agli
impianti di smaltimento è a cura dei fabbricanti
e degli importatori. Il ritiro deve avvenire
ogni tre mesi od ogni qualvolta il quantitativo
depositato superi i 10 chilogrammi; in ogni
caso, il deposito presso i distributori non può
superare l’anno.
Mine vaganti
Tornando ai rifiuti prodotti dalle attività belliche,
nel caso di ordigni inesplosi ma pronti ad
esplodere (caso classico, bombe e razzi d’aereo,
ma anche mine), la questione si fa delicata
e infatti sia le forze armate che dell’ordine
posseggono corpi e reparti di specialisti incaricati
di disinnescare e, in casi estremi, far
esplodere in sicurezza gli ordigni. In certi casi,
anche per gli ordigni disinnescati si può procedere
allo smaltimento.
Rifiuti in esercitazione
Per quanto riguarda le munizioni usate in fase di addestramento,
dove non c’è necessità di abbandono sul terreno, si procede col totale
recupero e successivo riciclo. Parliamo di bossolame (non soltanto
relativo ai colpi delle armi individuali quali pistole e fucili) ma anche
del munizionamento di carro armato.
Si tratta infatti di materiali “nobili” e ricercati: leghe di rame e ottone,
o alluminio (come alcune ogive di esercitazione), con un valore economico
abbastanza elevato.
Premesso che tutti gli inesplosi pongono problemi,
ed escludendo per ora i casi di ordigni
appositamente nascosti, come le mine o le
trappole esplosive, i più ostici sono gli ordigni
che si diffondono nell’ambiente per progettazione.
É il caso delle armi a frammentazione
tipo le “bombe a grappolo” a due stadi. In queste,
il primo stadio è costituito da un ordigno
portatore che giunto in prossimità del bersaglio,
tramite esplosione o altri mezzi, disperde
una serie di sub-munizioni in un’area anche
molto vasta. A loro volta queste sub-munizioni
esplodono e disperdono dei frammenti sotto
forma di schegge o anche di biglie di metallo.
Alcune delle sub-munizioni possono restare
sul terreno inesplose. Per recuperale, l’area
deve essere circoscritta e bonificata come se
ci si trovasse in un campo minato. A questo
punto il terreno può tornare riusabile ma se
sono state utilizzate bombe a grappolo in
grande numero le operazioni possono durare
molto a lungo.
Bomba cluster: solo
dopo aver fatto
brillare il materiale
inesploso, il terreno
può tornare usabile.
(Autore: Mohammed
Zaatari; Credit: The
Associated Press).
Maggio 2022
Maggio 2022
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
14 PRIMO PIANO
SCARTI E CONTAMINAZIONI
Carrarmato russo
distrutto dagli
ukraini. (Licenza
internazionale -
attribuzione:
Mvs.gov.ua)
English abstract
Proiettile perforante
a freccia con nucleo
in metallo pesante.
(Autore David
Monniaux - Opera
propria, CC BY-SA 3.0)
Waste war
Anche nel caso che proiettili,
bombe e munizioni funzionino
come previsto, i loro
residui possono essere pericolosi.
Le cartucce e le munizioni,
ad esempio, sono costituite da
plastica, alluminio, ferro e ottone. Gli
esplosivi di lancio sono composti da miscele
di materiali, calibrati a seconda
dell’uso che se ne vuole fare. La polvere
nera è composta da nitrato di potassio, zolfo
e carbonella di legna, ma nelle munizioni moderne
gli ultimi due componenti possono essere
sostituiti da prodotti plastici e/o fosforo.
In molti casi i bossoli vengono abbandonati
sul terreno, mentre i residui dei proiettili, ridotti
in schegge o in granuli, finiscono nel terreno.
Se le operazioni ristagnano in una deter -
minata località a lungo, la loro concentrazione
può diventare pericolosa.
The disposal of explosives, understood as a category of special waste,
for civil use, and by extension of military waste, is regulated by the
Interministerial Decree 12 May 2016 n. 101 - Disposal of explosives
and pyrotechnics, which responds to the provisions of the legislative
decree 29 July 2015, n. 123 on "Implementation of Directive 2013/29 /
EU".
War's effects produce a large volume of waste, which is highly dangerous
to human health and environmental pollution. Usually, minefields
are cleared. In case of cluster bombs, the remaining iron is recovered
(after blasting). In the case of projectiles with a depleted uranium core,
the waste is treated as special. The procedure is different for ammunitions
used during exercises (gun and tank shells) which are fully recovered
and recycled for the presence of noble materials (copper, brass
and aluminium).
Le polveri metalliche iper-reattive
Un caso a parte costituiscono le munizioni perforanti
il cui proiettile ha la forma di una freccetta
in acciaio con nuclei di metalli particolarmente
duri e ad alta densità, come l’uranio
impoverito in lega con zinco e nickel, molibdeno
o titanio, o il carburo di tungsteno. Quando queste
colpiscono i bersagli, l’attrito dovuto alla
penetrazione delle corazze e le esplosioni causate
dalle corazze cosiddette reattive, provocano
la distruzione totale o parziale dei nuclei
che emettono polveri metalliche molto sottili.
Queste polveri sono caratterizzate da una elevata
reattività, tant’è che arrivano a prendere
fuoco a contatto con l’ossigeno dell’aria. La
loro reattività si manifesta anche a contatto
con tessuti biologici. Se durante l’attacco, nell’immediato
(quando ancora le polveri galleggiano
nell’aria) e anche diverso tempo dopo -
se per esempio le polveri depositate al suolo
e su superfici vengono disturbate - il pulviscolo
entra nel corpo umano e gli effetti sono molto
gravi. A differenza di quanto si dice, non è quasi
certamente la radioattività dell’uranio a causare
danni (non esistono prove certe, e comunque
il decadimento dell’uranio è di tipo alfa,
che viene fermato anche dalla pelle) ma la
iper-reattività dei metalli a contatto con i tessuti
interni. Il pericolo maggiore si ha quando le
polveri entrano nei polmoni, in quanto i normali
sistemi di autodepurazione dell’organismo non
riescono a rimuoverle. La durata della contaminazione
nel terreno non sembra particolarmente
lunga, proprio per l’iper reattività delle
particelle che in quanto tali si ossidano e neutralizzano.
Anche i bersagli colpiti contribuiscono
alla contaminazione ambientale.
Nei mezzi corazzati per esempio, si trovano
concentrazioni notevoli di ferro, plastica e
componenti elettroniche ed elettriche.
Quando il mezzo viene distrutto, queste sostanze
si riversano nell’ambiente in quantitativi
elevati.
l
Maggio 2022
e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
16 PRIMO PIANO Soluzioni
NORMATIVE
NORMATIVE
PRIMO PIANO
17
di Andrea Ballabio,
Donato Berardi,
Antonio Pergolizzi
e Nicolò Valle
del Laboratorio
REF Ricerche
Il Laboratorio REF
Ricerche è un think tank
che intende riunire
selezionati
rappresentanti del mondo
dell´impresa, delle
istituzioni e della finanza
al fine di rilanciare il
dibattito sul futuro dei
Servizi Pubblici Locali.
Pillole dal Laboratorio
Un Programma Nazionale o Regionale per gestire i rifiuti?
Ecco cosa dicono le recentissime novità contenute nel PNGR
Come già approfondito in un precedente
intervento su questa rivista (Waste n.
19 - marzo), il Piano Nazionale di
Ripresa e Resilienza (PNRR) punta maggiormente
sul pilastro delle riforme, rispetto a
quello degli investimenti, per il settore dei rifiuti.
Uno dei principali interventi riformatori
attesi è il Programma Nazionale per la
Gestione dei Rifiuti (PNGR), che sta entrando
nella fase decisiva per la sua implementazione,
con l’adozione definitiva della riforma prevista
entro il 30 giugno 2022.
Strumento strategico e specifico
A metà marzo, è stata diffusa dal Ministero della
Transizione Ecologica (MiTE), la proposta di
PNGR, avente come orizzonte temporale il periodo
2022-2028. Il Programma costituisce uno
dei tasselli strategici e attuativi dell’altra grande
riforma del PNRR relativa ai rifiuti, ovverosia la
Strategia Nazionale per l’Economia Circolare.
Al contempo, il PNGR vuole essere uno strumento
strategico con cui indirizzare l’azione
delle Regioni e delle Province Au tonome di
Trento e di Bolzano in materia di pianificazione
della gestione dei rifiuti. Senza, con ciò,
andare a definire interventi o progetti
puntuali sul territorio, essendo ciò demandato
ai Piani Regionali di Gestione
dei Rifiuti (PRGR).
Relativamente a quest’ultimi, il loro
adeguamento è previsto entro 18 mesi
dalla pubblicazione del PNGR, salvo
risultare già conformi nei contenuti o
essere in grado di offrire il conseguimento
degli obiettivi comunitari.
Il naturale disegno sotteso all’implementazione
della riforma vedeva l’aggiornamento
dei PRGR avvenire a valle
dell’adozione del PNGR, con la pianificazione
regionale che andava a recepire
le linee strategiche nazionali, a
loro volta contenenti l’attuazione delle
policy europee.
Eppur si muove
Tuttavia, come si può osservare dalla
tabella della pagina accanto, le Regioni hanno
già iniziato il processo di approvazione dei nuovi
PRGR, ancorché ciò si sia concluso in pochi casi,
anticipando nei fatti la fine dei lavori afferenti al
PNGR. Appare fondamentale, nel complesso,
che i futuri PRGR non solo siano allineati con le
indicazioni del PNGR, ma che siano anche conformi
con la normativa comunitaria, in quanto
tale aspetto è una condizione abilitante per poter
ottenere i fondi europei e di coesione nazionale.
Tra le novità di rilievo, contenute nella Pro posta,
si segnala come le Regioni dovranno indicare
nei PRGR un percorso di riduzione dello smaltimento
in discarica, ai fini del conseguimento
del livello massimo del 10% al 2035, prevedendo
dei target intermedi fissati a fine 2023, a fine
2024, a fine 2026 e a fine 2028.
Ancorché il PNRR precluda alla possibilità di finanziare
dei termovalorizzatori, gli orientamenti
del PNGR vanno nella direzione di (ri)affermare
un ruolo centrale per il recupero energetico,
nella veste di opzione gestionale preferibile alla
discarica per il trattamento del rifiuto urbano
indifferenziato, all’interno del quadro di preferibilità
ambientale delineato dalla gerarchia dei
rifiuti. Tra le azioni regionali per colmare il gap
impiantistico nazionale, il PNGR indica il recupero
energetico diretto dell’indifferenziato, senza
pretrattamento, così da massimizzare la valorizzazione
energetica del rifiuto.
Esistono dei gap…
Senza dimenticare, che permangono consistenti
deficit territoriali nell’avvio a recupero energetico
e nello smaltimento dei rifiuti urbani indifferenziati,
come si può vedere nel grafico che va ad
aggiornare per l’anno 2020 i saldi riportati in un
precedente articolo (Waste n.18 - novembre) riferiti
al 2019. In qualche misura connessa con
il recupero energetico, è, poi, la previsione per
cui la possibilità di definire accordi di macroarea,
previo accordo tra Regioni, per razionalizzare
gli impianti, permanga unicamente per tale modalità
gestionale con riferimento ai rifiuti urbani
indifferenziati, agli scarti della raccolta differenziata
e ai rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti
urbani indifferenziati. Tale possibilità appare essere
vietata per la frazione organica che, in ossequio
ad una lettura stringente del principio di
prossimità, dovrà essere gestita all’interno del
territorio regionale, per ridurre il più possibile
la movimentazione di tali flussi.
Tutto considerato, l’effettiva realizzazione delle disposizioni
del PNGR sembra essere demandata
all’azione delle Regioni e delle Province Autonome,
chiamate ad assolvere ai rinnovati compiti in maniera
maggiormente responsabile rispetto a quanto
avvenuto sin qui, essendo la non efficace azione
pianificatoria una delle principali cause che ha
originato una gestione del ciclo dei rifiuti non uniformemente
efficace in tutto il Paese. l
Per approfondire
Programma Nazionale
Gestione Rifiuti: occorrono
strategia, tempi certi
e percorsi cogenti
Position Paper n. 204 -
Laboratorio REF, febbraio
2022
Maggio 2022
Maggio 2022
e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
18 PRIMO PIANO Soluzioni
WASTE SEGNALA
GLI APPUNTAMENTI
DA NON PERDERE
La mattinata del 30 maggio, presso il
Padiglione A5, si terrà la conferenza
“Riciclo del fosforo: stato del lancio sul
mercato” che tratterà di questo elemento
indispensabile in agricoltura (per la
produzione di fertilizzante) e che presenta
diverse criticità a causa delle difficoltà
in termini di reperimento. Nel pomeriggio
seguirà “Oggi macerie -
domani materiale da costruzione” dove
sarà centrale il tema del recupero e
reimpiego dei materiali da C&D, per evitare
che finiscano in discarica. Ma anche
la tavola rotonda “Design circolare:
come superare gli ostacoli” sempre
presso il Padiglione A5. Nel pomeriggio
del 31 maggio, si parlerà di “Produzione
e utilizzo di idrogeno da rifiuti urbani”,
mentre il 1° giugno verrà tenuta la tavola
rotonda “Al banco di prova: riciclo chimico-
alternative e innovazioni nel riciclo
delle materie plastiche”, in cui si parlerà
dell’insieme di tecnologie per incrementarne
il riutilizzo.
Giovedì 2 giugno, presso il padiglione
C3, si terrà nel pomeriggio la conferenza
“Recupero fanghi di depurazione e fosforo”,
mentre al Padiglione B4, si parlerà
di “Trattamento innovativo delle acque
reflue” tramite ozono contro i
microinquinanti.
Maggiori dettagli sulle sessioni, sono reperibili
sul sito del Salone (www.ifat.en)
Economia circolare
in terra teutonica
Apartire dal 30 maggio sino al 3 giugno, si svolge IFAT, la
più grande kermesse mondiale leader delle tecnologie
ambientali. Nella vetrina di Monaco di Baviera vengono
infatti presentate soluzioni - efficienti e già pronte per le sfide future
- relative all’ingegneria dei rifiuti, utilizzo dell’acqua, riciclo
e materie prime seconde. Occhi puntati dunque sulle tecnologie
capaci di trasformare il rifiuto in risorsa (adottando un sistema
di gestione coerente, smart e a circuito chiuso) ma anche di generazione
di energia da materiali di scarto nonché applicate ad
impianti di trattamento delle acque, acque reflue e fanghi (gli
sviluppatori si stanno concentrando sempre più sul recupero e
riutilizzo di sostanze utili contenute in essi).
STADLER: per un mondo più pulito!
UN’ECONOMIA CIRCOLARE
FATTA BENE
Il riciclo, in quanto elemento chiave dell‘economia circolare, è
essenziale per le nostre vite e sarà cruciale per le generazioni
future. Per ottenere un riciclo efficace e un’economia circolare
funzionante è necessario un processo di selezione efficiente e
di alta qualità.
La competenza principale di STADLER consiste nell‘offrire
impianti all‘avanguardia per la selezione dei rifiuti, con formula
chiavi in mano e garantendo elevate purezze dei prodotti in
uscita.
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Maggio 2022
e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
20_20_rubrica_app_startup.qxp-ok1.qxp_Layout 1 03/05/22 17:56 Pagina 20
20 PRIMO PIANO Soluzioni
ANGOLO INNOVAZIONE
NEWS
ECONOMIA CIRCOLARE
21
App e Startup
Eliana Puccio
La tecnologia può essere un ottimo alleato dell’uomo,
anche nella raccolta differenziata. Spazio quindi
ad app, idee, piccole imprese che generano nuove
opportunità di business sostenibile. Iniziative
che possono semplificare il nostro quotidiano
IL RIFIUTOLOGO Il Rifiutologo è l’app gratuita
di Hera che aiuta a fare una raccolta differenziata
di qualità. Viene costantemente aggiornato per
fornire un servizio sempre più utile ed efficace.
Recentemente, infatti, è stata implementata la
funzione che permette di prenotare
gratuitamente il ritiro degli ingombranti
direttamente dall’app, e che presto sarà fruibile
anche tramite Alexa. Per accedere al servizio, è
sufficiente indicare città, via e numero civico
dell'abitazione o dell'attività. Si potranno così
avere tutte le informazioni sui servizi ambientali
disponibili in zona. Sviluppato e testato nel 2011,
Il Rifiutologo è stato promosso e adottato nei
comuni serviti dell'Emilia-
Romagna a partire dall'anno
successivo.
CIRCU
LARITY
Start up
fondata nel
2018 e
compartecipata
al 20 per cento da
Innovatec, la cui
mission è fornire
servizi innovativi
alle imprese,
guidandole verso
l'ottimizzazione del
consumo di risorse e la
riduzione degli scarti nei
sistemi produttivi.
Circularity, che integra in
un sistema completo
tutti gli attori coinvolti
nell’economia circolare,
ha lanciato il primo
motore di ricerca per
avviare un sistema di
collaborazione peer to
peer per scambiare
materiali da riutilizzare
nei processi di
produzione, tracciare e
rendere trasparenti i
flussi di materia.
L'obiettivo è promuovere
e affermare una nuova
tipologia di impresa che
sia in grado di soddisfare
il proprio bisogno di
materie prime attraverso
l’utilizzo efficiente degli
scarti di produzione di
altre filiere. Motivo per
cui è stato creato un
network che offre alle
aziende i servizi
necessari per
implementare
l’economia circolare nel
proprio modello di
business.
Maggio 2022
Un, deux, trois!
n È iniziato il conto alla rovescia per la
corsa ciclistica più importante e famosa
del mondo in programma il 1° luglio 2022
a Copenaghen, il Tour de France.
L'élite del ciclismo mondiale sarà
accompagnata dai veicoli ufficiali
dell'organizzazione A.S.O. (Amaury Sport
Organization) e fa affidamento alla
tecnologia Continental: i modelli ŠKODA
che guideranno il gruppo fino a Parigi
monteranno gli pneumatici
PremiumContact 6 e EcoContact 6 Q.
Dai progetti fluidodinamici
di tecnologia
integrata
deriva il nostro
impegno nel
promuovere
soluzioni
ibride
affinchè
l'esperienza
virtuosa possa
diventare sistematica
garantendo i molteplici vantaggi
dell'esecuzione in unica soluzione di tubo
rigido e flessibile. PLUS: unico codice dell'insieme, facilità
di gestione, riduzione lead-time d'installazione, risparmio
Giugno
economico
2020
e semplificazione della gestione ricambi.
Nello scegliere i pneumatici, gli ingegneri
hanno infatti prestato particolare
attenzione a utilizzare un'elevata
percentuale di materiali sostenibili. Il filato
di poliestere della carcassa è ricavato
senza alcun passaggio chimico intermedio
da vecchie bottiglie in PET, che non
possono più essere riutilizzate.
«Chi ha occhio, trova quel che cerca anche a occhi chiusi.»
HYBRID
Made in OLEOMARKET
TUBI COMPOSITI
/ COMPOSITE
HOSES
Italo Calvino
natdesign.eu
VICTORY is in your hands
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e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
22 ECONOMIA CIRCOLARE Soluzioni
NETWORK PLASTIC FREE
NETWORK PLASTIC FREE
ECONOMIA CIRCOLARE
23
Una promessa
al Pianeta Blu
Eliana Puccio
Sensibilizzare, coinvolgere, mobilitare, formare. L'obiettivo della
Onlus Worldrise è quello di (ri)connettere le persone al mare
con progetti creativi. L'intervista alla co-founder Virginia Tardella
una serie di fornitori convenzionati (c’è un database
in continuo aggiornamento) che in alcuni
casi offrono anche degli sconti molto consistenti.
Il locale viene poi certificato.
La comunicazione ha un ruolo importante per
la campagna. Ai locali aderenti forniamo tutti i
materiali necessari: il certificato incorniciato,
poster che comunicano l’iniziativa. Ciò aiuta a
identificare l’appartenenza al network, ma soprattutto
a comunicare al cliente il cambiamento.
“Ecorider” nasce successivamente, come
esigenza spontanea.
Avevamo reso plastic free locali che ospitano
artisti molto importanti internazionali e i proprietari
si trovavano a dover spiegare come mai
non potevano rispondere alle richieste di rider
che sono poi parte del contratto. È importante
spiegare perché all’artista “X” non veniva garantita
la cassa di bottigliette d’acqua ma la distribuzione
di brocche in vetro o acqua in lattina.
Motivo per cui è nato il progetto.
Ci appoggiamo alle location di “No Plastic More
Fun” e ci mettiamo in contatto con il manage-
Roy Paci,
trombettista,
compositore,
arrangiatore,
produttore
discografico,
è uno dei artisti
aderenti
al progetto
“Ecorider”
di Worldrise.
Worldrise, ci racconta Virginia Tardella,
vicepresidente e co-fondatrice, project
Manager di “No Plastic More Fun” e
“Ecorider”, è un’associazione no profit che nasce
nel 2013 fondata insieme alla presidente e biologa
marina Mariasole Bianco.
Si occupa di conservazione dell’ambiente marino,
e sviluppa progetti creativi che coinvolgono giovani
e giovanissimi unendo formazione, informazione
e divertimento.
Come nasce Wolrdrise?
A partire dal 2013 si ci siamo focalizzati su diverse
aree tematiche, da quelle più legate all’ambiente
marino in sé al problema che tutti conosciamo
benissimo dell’inquinamento marino da plastica.
Negli anni ci siamo resi conto che c’era un gap
nella percezione dell’importanza del mare nelle
grandi città dove tendiamo a dimenticarci quanto
sia fondamentale, poiché ci dona più del 70 per
cento dell’ossigeno che respiriamo.
Abbiamo così dato vita a uno slogan che è
“Portare il mare in città”, tramite progetti che
rendono i locali plastic free con consulenza gratuita.
Il progetto “No Plastic More Fun” ad oggi
conta quasi 200 aderenti tra locali, bar e discoteche
che hanno completamente eliminato la
plastica monouso, coinvolgendo in un secondo
momento anche i musicisti, smettendo di richiedere
plastica nei loro documenti di contratto.
Ci parli in particolare di “No Plastic More Fun”
e “Ecorider”. Come vi muovete nella selezione
e ricerca di locali e artisti aderenti? E quali le
criticità riscontrate nel realizzarli?
No Plastic More Fun è stato fondato nel 2019,
all’inizio andavamo, ma lo facciamo tuttora, porta
a porta, tramite i nostri volontari sparsi sul
territorio. Abbiamo capito che inviare una mail
al gestore di un locale non era efficace.
Era molto più proficuo recarsi fisicamente sul
posto e farci conoscere. Adesso non nego che
grazie alla diffusione del progetto, molte richieste
ci arrivano direttamente da loro. Se il locale
ha ancora la plastica monouso, noi gli forniamo
una consulenza personalizzata, ci affidiamo a
Maggio 2022
SPECIALISTS IN WASTE MANAGEMENT SYSTEMS
Maggio 2022
www.busigroup.it
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
24 ECONOMIA CIRCOLARE
NETWORK PLASTIC FREE
Worldrise
insieme al locale
milanese
TornaVento
ha organizzato
una giornata
di pulizia del
Naviglio Grande,
realizzando
un cartellone
speciale dove
i passanti
possono
attaccare
un pezzo
di plastica e fare
la loro promessa
al mare.
ment dell’artista. Genericamente sono tutti felici
di aderire. A quel punto viene semplicemente
cambiato rider e richiesti prodotti locali a km
zero e non in packaging come rinfresco/cena e
la differenziata in camerino. A differenza del tipico
sacco nero. Al momento siamo più presenti
sulla Lombardia e sulla Liguria e da poco anche
su Roma. Rispetto al sud, probabilmente per
questione logistiche nostre e di location loro, le
città sono più sensibilizzate.
Worldrise projects
Waste interviews Virginia Tardella, vice president and co-founder,
project Manager of “No Plastic More Fun” and “Ecorider”,
is a non-profit organization that was founded in 2013 and was
founded together with the president and marine biologist
Mariasole Bianco.
It deals with the conservation of the marine environment, and
develops creative projects that involve young and very young
people who combine training, information and entertainment.
The first festival organized by the "Festivalmar" association
will be held next June in Milan. Three days dedicated to disclosure,
aperitifs and music with the artists belonging to
Ecorider. Communication plays an important role in the campaign.
Worldrise provides all the necessary materials to the
adhering premises. The "No Plastic More Fun" project to date
has almost 200 members including clubs, bars and discos
who have completely eliminated single-use plastic.
English abstract
Facciamo molta più fatica a rendere plastic free
una spiaggia, paradossalmente.
Che obiettivi vi prefiggete entro l’anno?
Adesso stiamo lavorando al nostro primo festival,
in programma 8-9-10 giugno a Milano:
FestivalMar. Una manifestazione di tre giorni
che riunirà tutte le nostre attività con spazi di
divulgazione e aperitivi scientifici, e suoneranno
alcuni artisti aderenti a Ecorider.
Food e beverage, ovviamente, saranno totalmente
plastic free. Inoltre, stiamo organizzando la
più grande raccolta di rifiuti insieme a un nostro
sponsor. Entro l’anno vorremmo arrivare a 250-
300 locali aderenti all’iniziativa “No Plastic More
Fun”. Sicuramente resteremo aggiornati con i
fornitori per ipotetiche alternative.
Con i locali che aderiscono al progetto organizziamo
eventi su richiesta. Abbiamo organizzato insieme
al locale TornaVento una giornata clean up
sul Naviglio Grande.
Per l’occasione, abbiamo realizzato un cartellone
con scritte sotto le regole della protezione del mare
che poi è rimasto al locale, chiedendo a ogni passante
di attaccarci su un pezzettino di plastica e
fare una promessa al mare. È un’attività che funziona
benissimo, realizzata sia con bambini sia
con top manager aziendali. Ti permette di capire
bene cosa spesso si trova in spiaggia: spazzolini,
lattine ad edizione limitata, vecchio giocattoli di
bambini.
l
Maggio 2022
26 ECONOMIA CIRCOLARE NUOVI MATERIALI
NUOVI MATERIALI
ECONOMIA CIRCOLARE
27
CircolarMente
Secondo appuntamento con lo spazio dedicato
ai materiali circolari, risorse materiche molto spesso
frutto di processi di riciclo e valorizzazione
di scarti e/o rifiuti. Protagonista di questo numero
il mondo della carta con le sue principali
applicazioni nel packaging
Marco Capellini
matrec.com
Materiale dalla storia antica, inizialmente
ottenuto dalla lavorazione di stracci, tessuti
usati e cordami, viene oggi prodotto
a partire da risorse rinnovabili, riciclate e a fine
vita riciclabili.
La maggior parte della carta recuperata attualmente
viene impiegata a ciclo chiuso, ovvero
riassorbita dalle cartiere stesse e riutilizzata per
la produzione di nuova carta e cartone.
Tutto parte da qui
Il processo di riciclo ha inizio con la separazione
dei materiali estranei contaminanti e prosegue
con la preparazione dell’impasto, che avviene
mediante processi meccanici durante i quali la
carta viene messa a macerare, per poi essere
successivamente essiccata e tagliata in nuovi
fogli. Ma ciò comporta un progressivo deterioramento
delle fibre, le quali possono essere riutilizzate
da cinque a sette volte, finché non perdono
totalmente la consistenza necessaria per
produrre altra carta. Come per altri materiali,
l’accuratezza della fase di raccolta e di selezione
influenza notevolmente il valore tecnico ed economico
della carta riciclata, mentre appositi
trattamenti eseguiti durante la lavorazione
(come ad esempio la disinchiostrazione effettuata
per ottenere un sufficiente grado di bianco)
ne migliorano l’aspetto e le prestazioni.
Avanti a tutta “carta”
La filiera della carta rappresenta uno dei primi
modelli di economia circolare: basti pensare
che in Italia per la produzione complessiva di
carta vengono impiegate oltre 5 milioni di fibre
riciclate, che rappresentano il 57% del totale.
(dati 2019 fonte Comieco)
Negli anni più recenti molte aziende di grandi
dimensioni, trasversali a tutti i settori, hanno
redatto politiche ambientali e linee guida interne,
che forniscono indicazioni a tutti gli stakeholders,
in merito alla strategia di sostenibilità
intrapresa in ambito packaging.
Sempre più frequenti sono le imprese che
scelgono di adottare o perseguire gradualmente
nel tempo un approccio plastic free,
principalmente spinto dalla futura applicazione
della pastic tax. Questa direzione ha inevitabilmente
creato un’ulteriore pressione nel
settore cartario.
Nella progettazione di un imballaggio sono
molteplici gli aspetti da tenere in considerazione,
aspetti tecnici, economici e di sostenibilità
ambientale. Attraverso l’applicazione di
principi di Ecodesign, R&D e progettisti delle
aziende che sviluppano imballaggi, sono alla
continua ricerca di soluzioni materiche circolari
e soluzioni progettuali innovative orientate
alla sostenibilità ambientale.
Sempre migliorabile
Per poter ottenere una buona qualità del
materiale dal processo di riciclo, è di fondamentale
importanza, prevedere in fase di design
la possibilità di separare la carta dagli
altri componenti materici come film, pellicole
in plastica ed evitare la presenza di sostanze
inquinanti.
Anche in merito alla stampa grafica, direttamente
sugli imballi in carta, è importante
utilizzare inchiostri che non contengono metalli
pesanti.
Molte aziende del packaging hanno scelto
inoltre di sviluppare nuovi materiali circolari
che impiegano, in sostituzione di una certa
componete di carta vergine, scarti a base fibrosa
per l’estrazione di cellulosa, come alghe,
scarti agricoli o alimentari, con il fine di garantirne
la monomatericità per non inficiare
sulla riciclabilità del materiale a fine vita.
In evidenza alcuni esempi di materiali che vengono
impiegati per la realizzazione di imballaggi
orientati alla sostenibilità ambientale,
presenti in Matrec Lab, laboratorio di ricerca
internazionale che attraverso una mappatura
a livello globale, seleziona materiali circolari
presenti sul mercato.
l
Il copyright delle
immagini appartiene alle
aziende menzionate.
NOTPLA PAPER: Carta a base di alghe
riciclate, ottenute dai sottoprodotti della
lavorazione industriale delle alghe, unite
a carta riciclata e certificata, proveniente
da foreste gestite in modo sostenibile.
Priva di additivi sintetici, agenti collanti e
stabilizzanti, viene
impiegata nella
realizzazione di
imballaggi e
prodotti per
la cartotecnica.
(notpla.com)
CRUSH: Materiale costituito al 40% in fibre di cellulosa
riciclata post-consumo con l'aggiunta di scarti di lavorazione
agro-industriali (agrumi, kiwi, mais, chicchi di caffè, olive,
nocciole e mandorle) che sostituiscono fino al 15% la cellulosa
vergine. Tali sottoprodotti sono comunemente utilizzati come
integratori in zootecnia, combustibili per la produzione di
energia o smaltiti in discarica. Commercializzato in fogli, trova
impiego nel settore cartotecnico. (favini.com)
MATERICA:
Carte e
cartoncini
realizzati al
25% in
cellulosa
riciclata, al
25% in
cellulosa certificata ed al 10% in cotone.
Disponibile nella versione bianca o in
sette tinte colorate in impasto, ed
utilizzabile con i principali sistemi di
stampa, trova impiego nella realizzazione
di materiale cartotecnico. (fedrigoni.com/)
GMUND BIER PAPIER: Materiale realizzato con luppolo,
malto e cellulosa certificata proveniente da foreste
gestite in modo sostenibile. Trova impiego nella
realizzazione di prodotti per la cartotecnica.
(gb.gmund.com/)
Maggio 2022
Maggio 2022
e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
28 ECONOMIA CIRCOLARE Soluzioni
SCARTI NEI COMPOSITI
SCARTI NEI COMPOSITI
ECONOMIA CIRCOLARE
29
I rifiuti nel ciclo di vita
dei materiali compositi:
sfide e strategie
Riutilizzare e riciclare gli scarti generati dal ciclo di vita
dei compositi per dargli una seconda vita non è semplice.
Ma i materiali a matrice polimerica e rinforzati con fibre
ingegnerizzate, possono essere gestiti e non finire in discarica
Marco L. Longana,
Lecturer in Composites Manufacture and Design, Bristol Composites Institute, University of Bristol, UK
m.l.longana@bristol.ac.uk
Figura 1.
Diagramma di flusso
dei rifiuti prodotti durante
il ciclo di vita dei materiali
compositi e strategie
per il loro riciclo.
II materiali compositi nascono dalla combinazione
di una fase continua, detta matrice,
quasi sempre costituita da un polimero termoindurente,
e una fase dispersa costituita da
fibre continue o discontinue che possono essere
allineate in arrangiamenti unidirezionali
o intrecciate in tessuti e feltri.
Forti e resistenti ma difficilmente riciclabili
Tale natura multifasica consente elevate proprietà
specifiche (ovvero un alto rapporto fra
rigidezza o resistenza e peso) che rendono i
materiali compositi adatti ad un'ampia gamma
di applicazioni industriali ma, allo stesso tempo,
pone notevoli sfide nella gestione e trattamento
dei rifiuti. Inoltre matrice e fibra sono,
tipicamente, ottenuti mediante processi ad alta
intensità di energia e la matrice è quasi sempre
derivata da fonti fossili non rinnovabili, per cui
questi costituenti incorporano un alto impatto
ambientale. Le due fasi possono essere combinate
prima della manifattura del prodotto finale
e quindi fornite sotto forma di tessuti
preimpregnati, oppure durante la produzione
dello stesso quindi combinate attraverso processi
di infusione. Indipendentemente da ciò,
una volta che le due fasi sono state consolidate,
o “curate”, in un prodotto finito, esse sono intimamente
amalgamate e spesso legate irreversibilmente.
Tipologie diverse
Una panoramica semplificata dei flussi di rifiuti
prodotti durante il ciclo di vita “cradle-to-grave”
dei compositi e un primo accenno alle varie
strategie per reintrodurli nella catena di produzione
secondo i precetti dell’economia circolare,
sono schematizzati in Figura 1.
Ma per capire come riutilizzare tali scarti è prima
necessario fornire una classificazione dei
diversi formati di rifiuto in base alle loro caratteristiche.
I prodotti di scarto e le emissioni generate dalla
produzione dei costituenti sono al di fuori dello
scopo di quest’articolo, tuttavia, in entrambi i
casi, si tratta di processi chimici che spesso richiedono
di operare ad alte temperature. Le
matrici, tra cui le più comuni sono le resine
epossidiche, sono spesso resine reticolate bicomponente
il cui indurimento, o cura, è causato
dall’aggiunta di un agente indurente ad
una base polimerica attraverso un processo
irreversibile. Nel caso dei tessuti preimpregnati
questo è di particolare rilevanza, in quanto vengono
commercializzati dopo che la matrice bicomponente
è stata accoppiata con il tessuto
tecnico: ciò significa che questi devono essere
conservati a basse temperature (-18°C) per
rallentare la reazione di reticolazione e che comunque
devono essere utilizzati entro un tempo
prestabilito; se ciò non succede, e quindi
“scadono”, essi non sono più utilizzabili e devono
essere smaltiti.
Tanti rifiuti di produzione
In entrambe le tipologie di manifattura descritte
sopra e illustrate in Figura 1, il processo inizia
tipicamente con la tessitura delle fibre che, oltre
al tessuto desiderato, genera delle cimosse
(il materiale in eccesso ai bordi del tessuto che
nel caso dei tessuti tecnici viene rimosso) costituite
da bandoli di fibre lunghi alcuni centimetri,
come mostrato in Figura 2. Nel prossimo
articolo si tratterà di come questi residui possano
essere riutilizzati tali e quali come filler
per materie plastiche, oppure rilavorati per ottenere
nuovi formati di materiale.
Le prestazioni meccaniche dei materiali compositi
dipendono principalmente dalla direzione
delle fibre che, in genere, devono essere orientate
parallelamente al carico. Durante il processo
produttivo le diverse “pelli”, prima di essere
sovrapposte e consolidate, devono essere
Fig. 2.
Rifiuti di cimossa.
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Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
Soluzioni e tecnologie
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Economia Circolare
30 ECONOMIA CIRCOLARE
SCARTI NEI COMPOSITI
SCARTI NEI COMPOSITI
ECONOMIA CIRCOLARE
31
Fig. 3.
Sfridi dopo
il taglio
automatizzato
delle pelli
necessarie.
Fig.4.
Sezione di un’ala
a fine vita.
tagliate secondo vari angoli da un singolo rotolo
in cui le fibre dell’ordito sono disposte parallelamente
alla direzione principale. Questo processo,
sebbene possa essere ottimizzato con
appositi programmi di “nesting”, genera degli
sfridi di varie forme e dimensioni con le fibre
spesso orientate secondo angoli inusuali, come
mostrato in Figura 3.
Della gestione dei frammenti più piccoli discuteremo
in seguito, mentre è importante
notare che le “pezze” più grandi potrebbero
essere utilizzate talquali e quindi avere un certo
valore commerciale. Di particolare interesse
è il caso dei preimpregnati, che in quanto composti
da resine non curate costituiscono rifiuti
speciali (con relativi costi di smaltimento) ma
che per poter essere riutilizzati necessitano
di essere correttamente identificati (tipo di matrice
e fibra, e orientazione) e conservati alla
temperatura adeguata: in questo caso è necessario
prendere una decisione basata su
considerazione economiche ed ambientali
sfruttando metodologie di life cycle assessment
e life cycle costing.
Complessità del fine vita
Le maggior parte dei rifiuti prodotti nel ciclo di
vita dei materiali compositi è costituita, da parti
e componenti, in cui la matrice è stata completamente
consolidata. Questi possono provenire
da attività di ricerca e sviluppo, dal processo produttivo
(sia come piccoli frammenti asportati durante
il processo di finitura e assemblaggio che
come intere parti che non hanno superato i necessari
di controlli di qualità), e, in massima parte,
da componenti a fine vita o danneggiati irreparabilmente.
Bisogna inoltre sottolineare che,
al di là dell’intrinseca natura multifasica, i componenti
a fine vita sono da considerare come dei
rifiuti misti: infatti conterranno anche adesivi,
parti metalliche (inserti, fissaggi e rinforzi), l’anima
delle strutture a sandwich (nido d'ape o
schiuma), vernici e rivestimenti, che
richiedono uno smontaggio e una
preventiva separazione, come mostrato
in Figura 4.
Un’ulteriore problematica in merito
alla gestione dei compositi a fine vita
è la durata della loro vita utile, che
rende difficile il tracciamento e l’identificazione
degli specifici costituenti:
infatti la qualità delle fibre recuperate
risulta forte mente legata ai parametri
dei processi d’estrazione che devono
essere adeguati alla specifica
tipologia di matrice e fibre.
Un’ultima, ma importante, considerazione deve
essere dedicata ai cosiddetti materiali ancillari,
cioè quei materiali, in genere monouso, che sono
necessari al consolidamento ed alla cura dei compositi
e che sono contaminati durante il processo
di manifattura, come mostrato in Figura 5.
Sebbene siano in corso numerose attività di ricerca
finalizzate alla produzione di materiali riutilizzabili,
quest’ultimi sono smaltiti come rifiuti
speciali.
Prospettive future
Concludendo, sebbene i materiali compositi,
grazie alle loro elevante proprietà specifiche,
permettono una maggiore sostenibilità in varie
applicazioni ingegneristiche, il loro processo
produttivo genera una elevata quantità di rifiuti
(la Boeing ha riportato una relazione di 3:1 fra
i materiali compositi acquistati e quelli che effettivamente
verranno utilizzati in volo) e, attualmente,
più del 90% dei rifiuti in composito
vengono smaltiti in discarica, nonostante il loro
valore commerciale, ingegneristico e l’alto impatto
ambientale che incorporano. Nell’ultimo
decennio numerose attività di ricerca, sia accademiche
che industriali, si sono concentrate
nella risoluzione di questo problema dal punto
di vista tecnico e con risultati promettenti.
Tuttavia, considerando la complessità della catena
produttiva dei compositi, sia dal punto di
vista logistico che commerciale, ulteriori sforzi
sono necessari dal punto di vista legislativo e
gestionale. Tutto ciò rappresenta senza dubbio
un’interessante opportunità commerciale, in
linea con i recenti trend in ottica di sostenibilità
e di economia circolare.
l
Composite materials lifecycle
waste: challenges and strategies
Because of their multiphasic nature and laborious manufacturing,
composites materials generate significant volumes
and various formats of manufacturing and end-of-life waste.
The former consists of discontinuous fibres from the selvedge
of the weaving process and patches of various size of dry or
impregnated fabrics.
The latter are consolidated composites that require thermal
or chemical processes to reclaim the fibres and a remanufacturing
step to produce a usable recycled material.
Moreover, further waste is generated by single-use ancillary
materials needed for consolidation and curing. Waste management
technical solutions are being developed within academia
and industry, however further legislative and operational
efforts are needed to develop a sustainable and circular
composites industry.
Fig. 5
Sacco a vuoto
dopo la cura
di un pannello
in composito,
è evidente l’alto
numero
di materiali
ancillari.
English abstract
Maggio 2022
Maggio 2022
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
32
ENERGIA
RISORSE ALTERNATIVE
RISORSE ALTERNATIVE ENERGIA
33
Economia Circolare
Marco Comelli
Oro bianco
Nelle acque geotermali, tra i minerali disciolti sono presenti
anche i sali di litio. In passato il metallo aveva poche
applicazioni e l’interesse ad estrarlo era nullo.
Ora però molto è cambiato. Anche in Italia.
metallo e 399.000 o poco più equivalenti di carbonato
di litio. I dati di dettaglio confermano
le stime generali. Secondo gli analisti di
Adamas Intelligence, nel secondo semestre
del 2021 per le auto elettriche immatricolate
nel mondo sono state impiegate 107.200 tonnellate
equivalenti di carbonato di litio, anche
se di fatto solo il 56% era effettivamente carbonato,
con l’idrossido al 44%.
Il lago Salton Sea
ad est di Los Angeles.
Anni fa il litio era utilizzato in diverse lavorazioni
e prodotti industriali (vetro,
ceramica, lubrificanti… ), ma anche
come stabilizzatore per alcune malattie mentali
(una famosa canzone dei Nirvana, Lithium,
si riferisce al disturbo bipolare). Dai primi anni
’90 del secolo scorso, le batterie sono progressivamente
diventate il campo di applicazione
dominante per questo metallo. La crescita
dell’utilizzo per l’accumulo di energia, soprattutto
a causa della diffusione dei veicoli elettrici,
ne ha moltiplicato la domanda e la produzione.
Il 2021 ha segnato il picco storico
nell’estrazione del litio, con 100.000 tonnellate
di litio metallico. In realtà già nel 2018 si era
arrivati a 95.000 tonnellate, per poi scendere
nei due anni successivi essenzialmente per
un calo della domanda e un crollo dei prezzi.
Lezione di chimica
Parlare di litio metallico ha poco senso al di fuori
di una questione strettamente statistica, in
quanto si tratta di un elemento estremamente
reattivo e per conservarlo (senza che si degradi
o peggio) va tenuto immerso in un liquido inerte.
In pratica, le tre forme in cui il litio è commerciato
sono il carbonato, l’ossido e l’idrossido. Per
ottenere la massa di carbonato bisogna moltiplicare
quella di metallo per 5.323, per avere
l’ossido per 2.153, per l’idrossido 3.448. Lo precisiamo,
poiché spesso si trovano sui media notizie
relative alla sua estrazione, alla domanda
e relativo utilizzo, dove le forme del materiale
sono date come se fossero equivalenti.
Nel 2021 secondo il consenso delle stime, il
75 per cento del litio disponibile è stato utilizzato
nelle batterie. Quindi 75.000 tonnellate di
No panic
La previsione di crescita relativa al numero dei
veicoli elettrici per i prossimi trent’ anni, fa temere
già da tempo, faceva temere sino a poco
tempo fa la poca disponibilità di litio. Ma si tratta
di una questione superata. Infatti solo con le attuali
riserve confermate, e con l’attuale livello
di utilizzo nelle batterie (dagli 8 ai 10 chilogrammi
per veicolo), si stima di soddisfare ogni esigenza
sino a fine secolo, senza calcolare nuove
scoperte e la buona pratica del riciclo, che dal
2030 diventerà importante. Un problema però
c’è. A differenza del petrolio, la produzione del
litio grezzo è limitata a pochi Paesi: il 90% è
ascrivibile a Australia, Cina e Cile. Ancora più
concentrata la lavorazione del grezzo, dove la
Cina ha oltre il 60% del mercato. Motivi di sicurezza
nelle forniture spingono quindi gli operatori
- sia produttori di batterie che di veicoli - a cercare
alternative, spesso anche in termini di risorse
alternative vere e proprie.
Attualmente, il litio si ricava da miniere di minerale,
di solito della famiglia dei graniti, che
lo contiene (come lo spodumene) o da sorgenti
termali, dove si trova mescolato con altri sali
portati in superficie dall’acqua.
Sulla cresta dell’onda
Negli ultimi anni è salito alla ribalta il litio geotermico,
che va recuperato raggiungendo il livello
delle acque bollenti in profondità, usate
per esempio per produrre vapore e generare
energia elettrica. Potenzialmente il litio geotermico
si trova ovunque ci sia energia geotermica,
anche in Europa. Negli Stati Uniti la maggior
fonte di litio in attività si trova per esempio nelle
salamoie degli impianti geotermici che circondano
il Salton Sea, a est di Los Angeles.
La società tedesca Vulcan ha recentemente firmato
un accordo vincolante per fornire a
Stellantis, o meglio alla francese SAFT produttrice
di batterie, a partire dal 2026, fino a 99mila
tonnellate di idrossido di litio da fonte geotermica.
La prima parte delle forniture proverrà
Localizzazione
della più grande
risorsa
di litio in Europa.
Sotto, il Salar
di Atacama in Cile.
Miniera a cielo aperto
che detiene il 40%
delle risorse mondiali
di litio.
Maggio 2022
Maggio 2022
e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
34 ENERGIA Soluzioni
RISORSE ALTERNATIVE
NEWS
ENERGIA
35
Litio minerale.
Ubicazione relativa
al permesso di ricerca
ottenuto dalla società
mineraria Altamin.
English abstract
White Gold
da pozzi posti al confine tra Francia e Germania
(v. mappa di pagina precedente). Più avanti, parte
del litio potrebbe arrivare dall’Italia. Un paio di
mesi fa infatti è arrivata la notizia che Vulcan ha
ottenuto un primo permesso per cercare la materia
prima (anche) nelle salamoie geotermiche
del Lazio.
Al via le ricerche
La presenza di litio geotermico nell’area non
è infatti una novità. La zona del permesso di
It has long been known that lithium salts are also present
among the minerals dissolved in geothermal waters, of
which Italy is rich. When the metal had few applications,
the interest in extracting it was nil.
But now a lot has changed. Two companies, Vulcan from
Germany and Altamin from Australia has recently obtained
permits to research in the Camagnano area north of Rome.
Geothermal waters there contain the highest percentage
of dissolved lithium in the world for that type of geological
setting.
ricerca minerario, identificato
con il nome “Ce-
sano”, si trova nella regione
vulcanica dei monti Sibillini, a pochi chilometri
dal lago di Bracciano; ricade in un’area di 11,5
kmq nel Comune di Camagnano di Roma, che
a sua volta fa parte della Città metropolitana
di Roma Capitale.
Nel 1975 fu l’Enel a scoprire un fluido geotermico
d’interesse, scavando il pozzo Cesano 1
fino a 1.390 metri di profondità, trovando una
temperatura di circa 200°C e un contenuto di
litio pari a 350-380 mg/L.
Questi dati storici sulla concentrazione di litio
sono tra i più alti a livello mondiale registrati
in un ambiente geotermico con falda acquifera
confinata. Quasi in contemporanea anche
Altamin Resources, società mineraria australiana
attiva in tutto il mondo, Italia compresa,
ha annunciato di avere ottenuto un permesso
di ricerca. L’area è sempre quella di Cama -
gnano, anche se le zone Altamin comprendono
anche un settore più a sud, tra Cesano e
Anguillara Sabazia (vedi mappa a lato). Ma non
finisce qui. L’Unione geotermica italiana (Ugi)
da tempo sottolinea che in Emilia, Sardegna,
Sicilia e Toscana si conoscono acque di minor
temperatura con contenuti significativi di litio.
E nella famosissima Lardarello (precisamente
nel granito situato a poca profondità nel campo
geotermico) è presente una mica (biotite) ricca
in litio; il cui contenuto stimato è pari a circa
500g per m3 di roccia, comparabile a quello
delle miniere australiane.
Che l’Italia potesse diventare una (almeno
media) potenza nel materiale chiave per la
transizione ecologica nessuno lo credeva (e
alcuni non lo gradirebbero, in Italia soprattutto).
I treni però passano. Stavolta il biglietto
ce l’abbiamo.
l
Maggio 2022
Patatina, che forza!
Una tecnologia innovativa per recuperare metà dell'acqua
utilizzata nella produzione di patatine. La ricerca arriva
da PepsiCo, presso lo stabilimento di Calcutta, in India
Recuperare più del 50 per cento di acqua
utilizzata nella produzione di patatine
dal vapore delle friggitrici.
Lo studio è condotto da PepsiCo. Tra l’altro,
l’energia recuperata dalla condensazione può
essere utilizzata per altri scopi produttivi,
come il raffreddamento di una parte dell'impianto,
o la sua conversione in energia elettrica.
L’azienda ha implementato questa tecnologia
nel suo stabilimento di Calcutta, in
India, dove il proof-of-concept ha mostrato
che l'approccio potrebbe far risparmiare circa
60 milioni di litri di acqua all'anno. Nei prossimi
sette anni, la tecnologia dovrebbe essere
adottata in quasi 30 impianti di produzione di
patatine in aree ad alto rischio idrico.
Durante il processo di produzione delle patatine,
le patate vengono lavate, sbucciate,
affettate e inviate alla friggitrice. Circa l'80%
dell'acqua inerente alle patate durante questo
processo viene rilasciata sotto forma di
vapore attraverso la pila della friggitrice.
Maggio 2022
“Guidati dalla vittoria con la filosofia pep+, ci siamo
impegnati a essere un'azienda sostenibile
e vogliamo essere in prima linea in questo viaggio.
Nel corso degli anni, abbiamo continuamente
esplorato nuove tecnologie per ridurre
l'uso dell'acqua e per identificare le opportunità
di utilizzare l'acqua riciclata anziché l'acqua dolce’,
afferma Rinkesh Satija, Direttore & Supply
Chain PepsiCo India.
l
Irene Boschi
e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
36 RIFIUTI SOLIDI SVILUPPO SOSTENIBILE Soluzioni
INSIEME PER
L‘AMBIENTE
PAL, azienda italiana leader
nel settore della preparazione
di particelle di legno, investe
nell’economia circolare
La conversione
dei rifiuti urbani
in combustibili
dell’impianto
di Acea Ambiente Srl,
ha visto l’intervento
di PAL nella
realizzazione di una
linea di CSS.
English abstract
Green division:
nuova vita ai rifiuti
Dal 1978 PAL è impegnata nella realizzazione
di macchine e impianti
chiavi in mano di alta gamma, affidabili
e performanti, sulla base di un’esperienza
e una struttura produttiva organizzate
New life waste
PAL invests in the circular economy by designing reliable
and high-performance turn-key machines and systems.
PAL Green Division, a department of PAL company, bases
his work on three important principals: research
and design, development and production, installation
and assistance. Environmental protection is central to
the development process, carried out by maximizing the
recovery of material and reducing waste. PAL Green
Division produces tailor-made structures and plants
that combine technology and environmental enhancement.
Thanks to a significant network of branches, the
group is able to respond with competence, through increasingly
sophisticated techniques that aim to improve
their existing services.
a livello internazionale. Partner tecnologico
serio e concreto, PAL è in grado di accompagnare
i suoi clienti lungo tutto il processo
produttivo: dalla ricerca e progettazione,
fino allo sviluppo e all’installazione.
Per rispondere in maniera qualificata alle
numerose richieste provenienti dal mondo
del riciclo e del trattamento dei rifiuti industriali
e urbani esiste la PAL Green Di -
vision, dipartimento che si pone al centro
del passaggio di transizione ecologica, offrendo
architetture su misura che combinano
tecnologia e valorizzazione dell’ambiente.
Una business unit in grado di creare
opportunità di sviluppo sostenibile, utilizzando
gli scarti di produzione e smaltimento,
convertendoli in nuovi usi che possano
ridurre l’impatto ambientale e i costi di produzione.
Lavorando in maniera collaborativa e supportando
i propri partner in tutte le fasi del
processo, l’azienda è così in grado di rispondere
con competenza alle crescenti
richieste di eco-efficienza.
l
Dal 1934 CGT fornisce soluzioni alle imprese che operano nei settori delle costruzioni, delle cave, dell’industria o che
hanno bisogno di energia. I nostri servizi si integrano alla perfezione con i prodotti di costruttori leader del mercato come
Caterpillar, Sandvik e Komptech.
Komptech è un’azienda austriaca leader nella progettazione e produzione di macchine, sistemi e impianti mobili e
stazionari, sia per il trattamento meccanico e biologico di rifiuti solidi, sia per il trattamento di biomasse come fonte di
energia rinnovabile. Da trent’anni investe in innovazione e tecnologia, come testimonia l’introduzione nella gamma di
trituratori mobili elettrici che risparmiano il 70% di energia rispetto ai motori diesel.
Da 10 anni, CGT e Komptech sono un punto di riferimento professionale e affidabile per tutti i Clienti che operano al
servizio dell’ambiente per un futuro sempre più sostenibile.
TRITURAZIONE COMPOSTAGGIO VAGLIATURA SEPARAZIONE
RESTIAMO IN CONTATTO
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komptech@cgt.it
Maggio 2022
e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
38 RIFIUTI SOLIDI COMPATTATORI SMART Soluzioni
Le migliori soluzioni
per la gestione rifiuti
Esprimi il tuo vero potenziale
Migliora la gestione della tua flotta grazie
ad un approccio multidisciplinare
Semplifica la gestione dei tuoi sistemi
informatici
Veicoli sempre più ecologici con diverse
tipologie di alimentazione e sistemi
di raccolta, compattazione e trasporto
sempre più smart: le tecnologie Busi Group
Busi Group, la realtà italiana leader nelle
soluzioni complete per la raccolta, compattazione
e trasporto dei rifiuti, a IFAT
Monaco 2022 presenta le ultime soluzioni e le
novità ad alimentazione elettrica a marchio
OMB Technology, BTE e MEC. Allo stand
English abstract
The best solutions
for waste management
Busi Group - the Italian leader in complete
solutions for the collection, compaction and
transport of waste - presents at IFAT
Munich 2022 ultimate electrically-powered
solutions and innovations by OMB Technology,
BTE and MEC.
At stand FGL.811/13 you can discover the
latest compactor vehicles for waste collection
with side and rear loading system and
the best electrically powered trucks with
roll-off equipment for the transport of waste
and raw materials.
FGL.811/13 (padiglione esterno) è possibile
scoprire i più recenti veicoli compattatori per
la raccolta rifiuti con sistema di conferimento
laterale e posteriore e gli ultimi camion ad alimentazione
elettrica con attrezzatura scarrabile
per il trasporto rifiuti e le materie prime.
Le novità del Gruppo Busi non si focalizzano
solo l’alimentazione dei veicoli (e di conseguenza
anche l’alimentazione dei sistemi compattatori):
le tecnologie smart si sono diffuse anche nel
settore della raccolta e trasporto rifiuti. Si tratta
di sensori, videocamere e tecnologie come +B
Connect, il sistema di telerilevamento di parametri
chiave, che permettono monitorare da
remoto il prodotto e fare analisi di utilizzo per
pianificare meglio il lavoro e risparmiare tempo,
denaro e consumare meno energia.
“IFAT Monaco ci permette di incontrare tutti i
nostri principali clienti e contatti europei, una
rete che in questi anni è cresciuta notevolmente
nonostante il periodo di crisi.
Abbiamo deciso di scommettere sulle nostre
soluzioni e siamo certi verranno apprezzate,
perché sono già pronte per il futuro e permettono
agli operatori di lavorare meglio” hanno
dichiarato i fratelli Busi.
l
Busi Group's innovations do not only focus
on the fuelling of vehicles (and consequently
also the powering of compactor systems):
smart technologies have also made
their way into the waste collection and transport
sector; these include sensors, video
cameras and technologies such as +B
Connect - the system for remote monitoring
of key parameters - that allows remote
tracking of the product and analysis of usage
in order to plan workflows and save
time, money and energy.
Maggio 2022
Accedi ai benefici fiscali
previsti dal Piano Nazionale
Transizione 4.0
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e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
40 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni
IMPIANTI A FREDDO
IMPIANTI A FREDDO
RIFIUTI SOLIDI
41
Révolution en Vallée
Le nostre guide
a Brissogne.
Da sinistra,
l’ing. Matteo Millevolte
direttore tecnico
e datore di lavoro
EnVal e l’ing. Alma
Rodriguez dell’ufficio
tecnico EnVal.
Il revamping del centro trattamento rifiuti di Brissogne (AO)
è ultimato. Abbiamo visitato il nuovo impianto di trattamento
a freddo firmato Cesaro Mac Import che permette a EnVal
di ridurre al minimo i rifiuti da smaltire in discarica
Un nuovo corso all’insegna dell’economia
circolare. Le linee guida del Piano regionale
per la gestione dei rifiuti della
Regione Autonoma Valle d’Aosta hanno portato
in campo una vera rivoluzione (iniziata nel 2013
con un referendum) che ha preso forma a fine
2019 con la costituzione EnVal che si è aggiudicata
il servizio di gestione integrata dei rifiuti
urbani della Regione fino al 2037. EnVal, acronimo
di “environnement en Vallée” ma con un
suffisso che richiama anche la parola valorizzare,
è una associazione temporanea d’imprese
tra lo specialista in gestione dei rifiuti e bonifiche
ambientali Gruppo Greenthesis, qui
presente con la controllata REA Dalmine,
la Fratelli Ronc, ovvero una realtà d’impresa
edile e di energia radicata e nota sul territorio,
quindi il partner tecnico Cesaro Mac Import,
ritenuto dalla Regione fondamentale per garantire
l’applicazione delle tecnologie ambientali
e d’impianto a freddo più avanzate, come
la loro manutenzione ed efficienza nel tempo.
La concessione a EnVal, per la gestione integrata
dei rifiuti urbani fino al 2037, si è sviluppata
subito con la riorganizzazione operativa
e funzionale del centro di conferimento di
Brissogne (AO), quindi con la realizzazione di
nuovi impianti per la gestione del ciclo integrato
dei rifiuti. Il tutto è avvenuto in meno di 24 mesi,
nonostante l’imprevisto pandemia. Grazie a
questo importante investimento, oggi sono già
in essere processi per il recupero in qualità
delle frazioni valorizzabili. Questo ha permesso
di ridurre drasticamente lo smaltimento in loco
delle componenti residuali.
Brissogne, unico centro
della Valle d’Aosta
A livello locale, l’evoluzione dell’impianto è una
svolta molto importante perché Brissogne è
l’unico centro di trattamento della Valle
d’Aosta, la Regione più piccola d’Italia, e quindi
tutti i circa 120 mila abitanti delle otto Unités
des Communes Valdôtaines vi conferiscono
rifiuti. Va poi tenuto conto di quanto sia importante
il turismo per l’economia locale e di
come non sia facile sensibilizzare ad un regime
di raccolta differenziata efficiente. Al riguardo
è in atto una campagna informativa,
con focus tematici sui singoli materiali, per
educare sia i residenti, sia coloro che frequentano
la Regione a fare bene e tutelare il terri-
torio, la montagna, la natura incontaminata
(il monte più alto
d’Europa Monte Bianco, il Monte
Rosa, il Cervino e il Parco Na -
zionale del Gran Paradiso, ndr).
L’obiettivo è elevare la qualità
della raccolta differenziata, che
qui solo in parte è porta a porta,
per migliorare l’efficienza operativa
del nuovo impianto e ridurre
i costi di conferimento.
Differenziati di qualità
e frazione secca ai minimi
Nei giorni in cui abbiamo visitato l’impianto di
Brissogne è stata presentata la sezione Green
dell’App TabUi (in piemontese significa cane
da tartufo) che permette agli utenti, residenti
e non, di differenziare correttamente i materiali
segnalando, tra l’altro, gli ecocentri più
vicini. Inoltre, attualmente sono a calendario
delle visite guidate proprio all'impianto Enval
di Brissogne per scuole e cittadini.
I materiali conferiti a Brissogne sono FORSU,
vetro, carta - cartone, plastica, ferro - allumi
nio, legno, verde e le selezioni di farmaci sca-
L’App TabUi
che permette agli
utenti, residenti
e non, di differenziare
correttamente
i materiali.
Maggio 2022
Maggio 2022
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
42 RIFIUTI SOLIDI IMPIANTI A FREDDO
IMPIANTI A FREDDO
RIFIUTI SOLIDI
43
Flusso di linea differenziati
multimateriale
• Fossa di carico e nastro di caricamento
Te.Ma.
• Trituratore “aprisacco” Dopp -
stadt DW2060E
• Nastro di carico alla vagliatura
• Separatore balistico a vaglio
STT2000
• Separatore magnetico metalli
ferrosi Steinert 3D
• Separatore metalli non ferrosi
Steinert
• Nastri di trasporto
• Cabina di cernita manuale 12 vani
• 4 vani di accumulo sottocabina
• Nastro caricamento linea di
pressatura
• By pass per reimmissione in linea
Te.Ma.
• Pressa compattatrice Te.Ma.
• Impianto di aspirazione localizzata
Il Girasole
• Trattamento aria mediante filtro
a maniche Il Girasole
• Display di comando in prossimità
della linea
• Sala di monitoraggio delle operazioni
Flusso di linea
indifferenziati
• Trituratore Doppstadt CERON
TYPE 256
• Nastro di carico alla vagliatura
• Vaglio Doppstadt SST 725 a tamburo
vagliante da 2,5 m
Sopravaglio
• Nastri di trasporto
• Separatore magnetico metalli ferrosi
Steinert 3D
• Pressa compattatrice del flusso di
sopravaglio
• Trattamento aria mediante filtro a
maniche Il Girasole
• Display di comando in prossimità
della linea
• Sala di monitoraggio delle operazioni
Sottovaglio - biostabilizzazione aerobica
• Nastri di trasporto
• Separatore magnetico metalli ferrosi
Steinert 3D
• Separatore metalli non ferrosi
Steinert sul flusso di sottovaglio
• Trattamento aria mediante filtro a
maniche Il Girasole
• Impianto mobile Doppstadt SM-518
Profi
• 3 biocelle isolate/aria forzata/biofiltro
legno
• Display di comando in prossimità
della linea
• Sala di monitoraggio delle operazioni
duti, pile esauste e RAEE.
Per posare a terra l’impianto di trattamento rifiuti
a freddo tra i più tecnologici d’Italia, il partner
tecnico di EnVal, Cesaro Mac Import, ha
messo in campo la sua grande esperienza di
consulenza tecnica e realizzazione di soluzioni
tecnologiche “sartoriali”. Una volta perfezionato
il progetto dell’impianto, il primo passo operativo
delle opere di revamping del centro di
Brissogne è stato lavorare agli ampliamenti
strutturali, funzionali ad accogliere due nuove
linee di trattamento rifiuti, tre biocelle e un maxi
biofiltro con materiale naturale legnoso.
La linea di trattamento più importante per dimensioni
è quella definita multimateriale, dedicata
alla selezione dei rifiuti differenziati, a
base di plastica e cellulosa, in modo da adeguarli
agli standard di qualità richiesti delle
consortili Corepla, Coripet, Comieco, Ricrea
e Cial, che si occupano poi del recupero e del
riciclo fuori dalla Valle d’Aosta. Questa linea è
sovrastata da un impianto di aspirazione dell’aria
a bocche puntuali che confluisce in un
efficiente sistema di trattamento dell'aria con
filtro a maniche.
La seconda linea è stata progettata per il trattamento
meccanico con trito vagliatura dei rifiuti
di tipo indifferenziato (sulla base di una
stima di 23.000 t/anno di materiale da processare)
per separare la frazione secca sopravaglio
(ridotta al minimo e poi conferita nell’attigua
discarica) da quella umida che passa
sottovaglio ed è poi soggetta a biostabilizzazione
aerobica in biocelle. In complemento,
l'aria dell'impianto di stabilizzazione è filtrata
grazie ad un maxi biofiltro.
Discarica in quattro lotti,
obiettivo 2037
EnVal ha oggi in gestione anche la coltivazione
della discarica per rifiuti non pericolosi di
Maggio 2022
Brissogne, avviata nel 1986, che oggi conta tre
lotti completati e un ultimo, oggi attivo, che ha
una capacità di stoccaggio di 383.000 m 3 .
Calcolatrice alla mano, EnVal ha stimato un
raggiungimento della capacità massima del
lotto in uso nel corso del 2034 ma le variabili
da considerare sono molte. Prima tra tutte
l'efficacia del nuovo impianto e la possibile integrazione
di ulteriori processi, i volumi potrebbero
ridursi in modo da far coincidere la
chiusura della discarica in concerto con il termine
della concessione, nel 2037.
Attualmente il percolato della discarica (liquido
che deriva dalla decomposizione dei
rifiuti accelerata dalla pioggia) è canalizzato
da una rete di tubazioni fino all’impianto di
pretrattamento chimico fisico che separa gli
inquinanti addensati dall’acqua (poi trattata
dall’attiguo impianto di depurazione della
SubATO Monte Emiluis).
La discarica integra anche una rete di captazione
che canalizza i biogas a una centrale di
estrazione che permette poi di generare energia
elettrica utile al centro di trattamento, ma
in gran parte immessa in rete pubblica. Il biogas
prodotto in un anno è pari a un volume di
4 milioni di Nm 3 , equivalenti al consumo medio
di 6.500 famiglie.
l
Maggio 2022
La linea degli
indifferenziati si divide
a valle del vaglio
a tambuto
Doppstadt SST 725.
La parte sottovaglio
va alla fase
di stabilizzazione
aerobica.
Révolution en Vallée
We visited the new cold plant signed by Cesaro Mac Import which allows
EnVal to minimize waste disposed of in landfills. EnVal is a temporary association
between the waste management specialist Greenthesis Group,
here with the subsidiary REA Dalmine, Fratelli Ronc, a construction company
rooted and known in the territory, therefore the technical partner
Cesaro Mac Import, considered by the Region essential to guarantee the
application of the most advanced cold plant technologies, such as their
maintenance over time.
English abstract
e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
44 RIFIUTI SOLIDI TECNOLOGIE AMBIENTALI Soluzioni
In uno scambio di idee
Eliana Puccio
RemTech Expo si prepara ad accogliere la sua prossima
edizione. Un’agenda ricca con nuovi spunti tematici
RemTech Expo si prepara alla prossima
edizione, dal 21 al 23 settembre a
Ferrara. Un vero e proprio hub innovativo
che coniuga l’esposizione di idee, progetti
e soluzioni con momenti dedicati all’appro-
fondimento, allo scambio, all’incontro colto e
costruttivo. Sono quattro i nuovi pilastri dell'edizione
2022 saranno: rigenerazione (infrastrutture,
città, sicurezza civile, bene culturali),
risanamento ed economia circolare, rischi naturali
(dissesto idrogeologico, rischi sismico,
clima, coste) e rilancio (industria, porti, ricostruzione).
La fiera si caratterizza per una
community qualificata e ampia, composta da
realtà governative, enti pubblici, organi di controllo,
società private, start up innovative, università,
centri di ricerca, associazioni di categoria,
professionisti. L’agenda è ricca ed
articolata e punta alla massima condivisione
della conoscenza e all’applicazione delle più
innovative tecnologie nonché allo scambio tra
domanda e offerta.
l
Maggio 2022
e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
46 RIFIUTI SOLIDI NEWS Soluzioni
Strada facendo
Ludovica Bianchi
Soluzioni impiantistiche per effettuare un efficace recupero
di materia. Anche nel Sud Italia, ora è possibile
recuperare e trattare i rifiuti da spazzamento stradale
ISPRA, vengono prodotte 421 mila
tonnellate all’anno di terre) che in
ottica di economia circolare, possono
essere sottratti alle discariche
per essere riutilizzati. Per essere
trasformati in sabbia, ghiaia e ghiaietto;
tutti materiali edili certificati.
B6 - 223/322
30 maggio - 03 giugno
Monaco (Germania)
U36-7
22-23 giugno
Dortmund (Germania)
Impianto Soil Washing
per il recupero
e trattamento
dei rifiuti
da spazzamento
stradale.
Un brevetto made in Bergamo. Per una
tecnologia volta a smaltire 30mila tonnellate
all’anno di rifiuti che diventeranno
materiali edili sostenibili. È ciò che accade
nell’innovativo impianto di smaltimento
appena inaugurato ad Ariano Irpino (AV), il
primo del Mezzogiorno. L’impianto è stato
progettato dal Gruppo Esposito, leader di settore
nella progettazione, realizzazione e gestione
di applicazioni relative al recupero dei
rifiuti.
E sono proprio quelli derivati da spazzamento
stradale (nel nostro Paese secondo i dati
La tecnologia
Il brevetto messo a punto sfrutta il
processo di Soil Washing, mirato al
recupero di materiali inerti, ed
estremamente efficace anche per
la bonifica dei terreni.
Committente di questa operazione
è la holding Balestrieri, specializzata
in servizi per il recupero ambientale.
“Questa è una buona notizia – ha dichiarato
Fulvio Roncari, Con sigliere
delegato di Assorem, e Presidente
A2A Ambiente SpA – perché ogni tonnellata
di rifiuto trattata nel nuovo impianto evita di
finire in discarica, generando ritorni economici
e soprattutto ambientali.
Tuttavia, il quantitativo stimato dall’ultimo
Rapporto Italia del Riciclo 2021 sulla produzione
di terre da spazzamento sul territorio
nazionale supera 1,2 milioni di tonnellate all’anno.
Quindi, la quantità di rifiuto che dovremmo
essere in grado di trattare è tre volte
superiore”.
Una buona partenza ma la strada è ancora
lunga.
l
Maggio 2022
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efficienza energetica, massimizzando il rapporto
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e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
48 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni
IMPIANTI INNOVATIVI
IMPIANTI INNOVATIVI
RIFIUTI SOLIDI
49
Parla finlandese l’impianto
di recupero materiali
più avanzato d’Europa
Separatore balistico
di STADLER presso
il nuovo impianto
di Remeo Oy.
L’impianto di Remeo Oy, azienda di servizi ambientali,
presenta un livello altissimo di automazione e AI.
Unico nel suo genere, integra le linee di rifiuti
commerciali e industriali a quelle dei rifiuti da C&D
Ci sono STADLER e ZenRobotics dietro
all’ingegneria progettuale e all’automazione
del nuovo impianto di recupero
materiali di Remeo Oy, un'azienda finlandese
specializzata in servizi ambientali. STADLER
ha progettato e costruito l'impianto, mentre
ZenRobotics ha fornito le tecnologie di selezione
dei rifiuti basate sulla robotica AI. La
struttura, situata nella regione finlandese di
Greater Helsinki, si distingue non solo per la
tecnologia di ultima generazione in fatto di intelligenza
artificiale (AI) e l'alto livello di automazione,
ma anche per l'integrazione delle
linee di rifiuti commerciali e industriali (C&I)
e di rifiuti di costruzione e demolizione (C&D)
nello stesso impianto - una novità assoluta
nel settore. L'impianto è stato completato tre
mesi prima del previsto, nonostante le difficoltà
create dalla pandemia, un risultato che
testimonia il successo della collaborazione
tra Remeo, STADLER e ZenRobotics.
L’impianto di Remeo è stato inaugurato il 14
febbraio 2022 dal ministro finlandese dell'economia,
Mika Lintillä, che ha tagliato il nastro,
sottolineando il significativo balzo in avanti che
l'innovativo impianto costituisce per l'economia
circolare finlandese.
Due impianti in uno ed alta automazione
Il nuovo impianto di Remeo presentava sfide di
progettazione uniche e complesse per il fatto
di essere il primo nel suo genere a combinare
un impianto di rifiuti di costruzione e demolizione
(da 30 t/h) e un impianto di rifiuti commerciali
e industriali (da 15 t/h), con un alto livello
di automazione.
"La nostra esperienza con le linea dei rifiuti da
costruzione e demolizione, la familiarità di STA-
DLER con la linea di rifiuti commerciali e industriali
e la vasta conoscenza della robotica di
ZenRobotics hanno reso questa una cooperazione
eccellente con i migliori risultati", ha detto
Mauri Lielahti di Remeo.
Il risultato di questa collaborazione è un progetto
che "combina separatori balistici, tamburi
di vagliatura, tamburi 3D, selezionatori ottici,
Maggio 2022
separatori ad aria, robot di selezione, magneti,
correnti parassite e i robot Zen Robotics, rendendolo
l'impianto di selezione rifiuti più avanzato
d’Europa", ha detto Nikolaus Hofmann di
STADLER. Juha Mieskonen di ZenRobotics ha
aggiunto: "L'impianto Remeo è dotato di 12
bracci robotici che raccolgono oggetti dai rifiuti
ingombranti da costruzione e demolizione, che
pesano fino a 30 kg e insieme eseguono fino a
24.000 prelievi all'ora. In altre parole, i robot
fanno tutto il lavoro pesante che non è né sicuro
né fattibile per gli umani. È il più grande impianto
di recupero materiali nel suo genere
completamente robotizzato".
Un progetto importante su scala europea
L’impianto di recupero materiale di Remeo
è unico in Europa perché utilizza la tecnolo-
The most advanced MRF in Europe speaks Finnish
STADLER and ZenRobotics have built the pioneering new
sorting plant with Remeo Oy, a Finnish company specializing
in environmental management. STADLER designed the
Materials Recovery Facility (MRF) in collaboration with Remeo
and built it, while ZenRobotics supplied AI-based robotics
waste sorting technologies. The facility, located in the Greater
Helsinki Region in Finland, stands out not only for the stateof-the-art
AI technology and high level of automation, but
also for integrating Commercial & Industrial (C&I) and
Construction & Demolition (C&D) waste lines in the same
plant – an industry first. The facility was completed ahead of
schedule, despite the difficulties created by the pandemic –
an achievement that is testament to the successful collaboration
between Remeo, STADLER and ZenRobotics.The new
Remeo MRF was inaugurated on 14 February 2022 by the
Finnish Minister of Economic Affairs, Mika Lintillä who highlighted
the significant leap forward that the innovative facility
constitutes for the Finnish circular economy.
Maggio 2022
gia più recente e, grazie al suo funzionamento,
il recupero dei materiali avrà per la prima
volta un ruolo molto più importante del recupero
energetico. La capacità annuale di
trattamento dell'impianto è di 120.000 tonnellate
di rifiuti edili e 60.000 tonnellate di
rifiuti industriali. Questi rifiuti vengono riciclati
in prodotti di altà qualità, ottime alternative
ai materiali vergini, dando ai rifiuti una
nuova vita e riducendo la necessità di incenerimento.
L’impianto coprirà più del 30% di tutte le esigenze
di riciclo dei rifiuti nella regione di
Helsinki in Finlandia. Così facendo, questo impianto
elimina la necessità di esportare i rifiuti
dalla Finlandia oltre a contribuire ad aiutare i
clienti a soddisfare il tasso di riciclo minimo
del 70% richiesto dalla legge.
l
A unique design challenge: two plants in one,
high automation
The new Remeo MRF presented unique and complex design
challenges for being the first of its kind, combining a C&D
plant capable of processing 30 t/h and a C&I plant with 15 t/h
capacity, and its high level of automation.
“The combination of our experience with the C&D line,
STADLER’s solid familiarity with the C&I line and ZenRobotics’
impressive knowledge of robotics made this an excellent cooperation
with the best results,” Mauri Lielahti, Remeo.
The result of this collaboration is a design that “combines
ballistic separators, screening drums, 3D drums, optical sorters,
air separators, sorting robots, magnets, eddy-currents
as well as the ZenRobotics robots, making it the most advanced
waste sorting facility in the European Union,” says
Nikolaus Hofmann, Sales Engineer at STADLER.
Thanks to the plant, material recovery will play a much greater
role than energy recovery for the first time.
Vaglio a tamburo
lungo la linea
di separazione rifiuti.
A sinistra, braccio
robotizzato
ZenRobotics
per la selezione dei
materiali metallici.
English abstract
e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
50 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni
TECNOLOGIE DI SELEZIONE
TECNOLOGIE DI SELEZIONE
RIFIUTI SOLIDI
51
I fratelli Petter
e Tore Planke,
fondatori
di TOMRA.
Mission
possible
Fornitore globale di tecnologie avanzate di raccolta
e selezione, TOMRA celebra il 50°anniversario
all’insegna della missione di un mondo senza rifiuti
Un traguardo importante che le quattro
divisioni del Gruppo – Collection, Food,
Recycling e Mining – hanno celebrato
con il comune obiettivo di “trasformare la modalità
in cui tutti noi otteniamo, utilizziamo e
riusiamo le risorse del pianeta”.
Tove Anderson, Presidente e AD di TOMRA,
ha spiegato: “Viviamo in un mondo che ha
necessità di una grande trasformazione.
Abbiamo urgente bisogno di migliorare la sostenibilità,
sviluppare l'economia circolare e
fare un uso più efficiente delle risorse. Tutte
sfide che le soluzioni di TOMRA possono aiutare
ad affrontare”.
Tutto è partito da qui…
L’azienda è stata fondata in Norvegia il 1° aprile
1972 dai fratelli Petter e Tore Planke che, dopo
aver visto un negoziante locale lottare con la
raccolta dei vuoti delle bottiglie, hanno sviluppato
nel garage di famiglia, il primo distributore
automatico per la restituzione dei vuoti.
Un’invenzione che è stata accolta da diversi
rivenditori e che ha dato il via a un’intera industria
per gestire in modo efficiente la restituzione
e riciclo dei contenitori di bevande.
Cinquant’anni dopo TOMRA è diventata leader
di mercato in tutto il mondo. “Questa è la prova
della nostra capacità di adattarci, innovare e
fornire le soluzioni di cui i nostri clienti hanno
bisogno, ma dobbiamo anche guardare avanti
e impegnarci a guidare la rivoluzione delle risorse”
ha continuato Andersen. L’approccio
illuminato di TOMRA ha portato al suo continuo
sviluppo nel corso del tempo, per passare
dalla progettazione e produzione di macchine
automatiche per i resi, alle tecnologie di selezione
avanzata per l’industria alimentare,
mineraria e del riciclo. Soluzioni taylor made
per il cliente, capaci di ottimizzarre il recupero
delle risorse, riducendo il volume dei rifiuti.
…Ed oggi
Attualmente TOMRA impiega più di 4.600 persone
in tutto il mondo con un fatturato annuo
di 1 miliardo di euro. Il 20% della forza lavoro
del gruppo e l'8% dei suoi ricavi sono dedicati
alla ricerca e allo sviluppo. Al centro della vi-
Maggio 2022
sione dell'azienda per il futuro resta la trasformazione
digitale, come dimostra TOMRA
Insight, la piattaforma di analisi dei dati basata
su cloud con possibilità di assistenza da remoto.
Il servizio offre agli impianti di riciclo
una panoramica sui dati di processo, in grado
di migliorare le prestazioni di selezione e ridurre
i costi operativi.
TOMRA Recycling è un fornitore leader mondiale
di tecnologie di selezione basate su sensori
e servizi digitali connessi che trasformano
i rifiuti in preziose materie prime seconde.
L'azienda ha installato oltre 8.200 unità di selezione
per il riciclo di rifiuti e metalli in più di
100 paesi in tutto il mondo. Inoltre, le selezionatrici
TOMRA - progettate e costruite per
massimizzare le rese di riciclo in ottica di economía
circolare- possono essere messe alla
prova in uno dei sette test center sparsi in tutto
il mondo. Tom Eng, responsabile di TOMRA
Mission possible
In 2022 TOMRA, the global provider of advanced collection
and sorting systems, celebrates its 50th anniversary. Each
of the group’s four divisions - Collection, Food, Recycling
and Mining – marked the milestone by declaring a collective
mission for the future to “transform how we all obtain,
use and reuse the planet’s resources to enable a world
without waste.”
Tove Andersen, TOMRA’s president and CEO, explained:
“We live in a world that needs big transformation. We urgently
need to improve sustainability, develop the circular
economy, and make more efficient use of resources - challenges
which TOMRA’s solutions can help address.
Fifty years after its humble beginnings, TOMRA can be
proud of the fact that it is a highly respected global market
leader. This is also a time to look forward because we are
now opening the chapter in TOMRA’s story where we step
up our role leading the resource revolution.”
TOMRA was founded in Norway on April 1, 1972 by brothers
Maggio 2022
Recycling, ha dichiarato: "Continuiamo a innovare
e a supportare i nostri clienti nel raggiungimento
dei loro obiettivi commerciali e
di quelli stabiliti dalla legislazione. In questo
nostro 50° anniversario, vorremmo ringraziare
i clienti e i partner che hanno reso possibile il
nostro successo".
l
L’ultima tecnologia
di selezione.
Petter and Tore Planke. After seeing a local grocer struggle
with the manual collection of empty bottles in their store,
the brothers developed the first fully-automated reverse
vending machine in their family’s garage. This invention
was groundbreaking for recycling processes and its concept
is used today around the world.
Today, TOMRA employs more than 4,600 people around
the world and has annual sales of €1bn. Committed to innovation,
20% of the group’s workforce and 8% percent of
its revenues are dedicated to research and development.
To meet TOMRA’s ambition to have increased global recycling
collection to 40 % and increased plastics in closedloop
systems to 30% by 2030, the company plans to continue
its growth and increase headcount. Tom Eng, head
of TOMRA Recycling, said: “We continue to innovate and
support our customers in achieving their business goals
as well as those set by legislation.
As we celebrate our 50th anniversary, we would like to recognize
our customers and partners that made our longstanding
success possible.”
English abstract
52 RIFIUTI SOLIDI RICICLO INTELLIGENTE
FOR REC SRL
Viale dell'Artigianato, 24
35010 Santa Giustina
in Colle (PD) Italia
Stand a IFAT: 209/308 - Hall B6
®
Macchine singole
performanti e sistemi
completi chiavi in mano
Soluzioni uniche che si basano sulle specifiche
richieste del cliente. Un vero tailor made
Forrec realizza soluzioni smart per il
riciclo, progettate per una facile gestione
e può contare oggi su 60 diversi
modelli (trituratori industriali, mulini
a martelli, granulatori e macinatori), che
combinano diverse tipologie di opzioni e
caratteristiche per il trattamento di moltissimi
tipi di rifiuti: pneumatici, RAEE, cavi
e motori, frigoriferi, plastica, materiali ferrosi
e non ferrosi.
L’approccio di
Forrec e i suoi
punti di forza:
• gli agenti
venditori Forrec
sono come
consulenti,
• le macchine e gli
impianti Forrec
sono costruiti sulla base
delle esigenze del cliente,
grazie alla realizzazione di
un progetto preciso
• massima attenzione alle
partnership con fornitori di
alto livello;
• Forrec gestisce
completamente
l’installazione e la
fornitura di linee
complete per il
trattamento di diverse
tipologie di rifiuto
solido;
• l’investimento si
ripaga rapidamente,
ogni impianto da profitti
misurabili;
• servizio e supporto:
Forrec offre un servizio
post-vendita completo,
assistenza da remoto,
magazzino ricambi,
squadre di operatori
presso cliente entro
le 48h;
• possibilità di visitare
i clienti che già usano
le macchine Forrec e
possibilità di
eseguire test interni con
i prodotti del cliente.
Siamo presenti a
30 MAGGIO
3 GIUGNO
HALL B5
STAND 435
English abstract
Shredders and turnkey
systems for municipal
and industrial waste
Unique and smart solutions based on specific customer requirements
Forrec creates smart solutions for recycling, designed for easy
management and can count today on 60 different models (industrial
shredders, hammer mills, granulators and grinders), which
combine different types of options and features for the treatment
of many types of waste: tires, WEEE, cables and motors, refrigerators,
plastics, ferrous and non-ferrous materials.
Hightlights
Forrec has developed a unique approach to fully meet customer
requirements:
• Forrec sales agents are like consultants technically trained to
suggest the best solution to the customer based on years of experience
in the field;
• Forrec machines and plants are customized and built on the
basis of customer needs, with the realization of a precise project;
• maximum attention to partnerships with high level suppliers;
• Forrec completely manages the installation and supplies complete
lines for the treatment of different types of solid waste;
- the investment pays off quickly, each plant gives measurable
profits;
• service and support: Forrec offers a complete after-sales service,
remote assistance, spare parts warehouse, teams of operators
at the customer within 48h and professional and qualified personnel
always available;
• possibility to visit customers who already use Forrec machines
and possibility to perform internal tests with the customer's products.
Idee e soluzioni
per uno sviluppo sostenibile
PAL Green Division è il partner ideale per supportare
i vostri progetti di economia circolare.
Con oltre 40 anni di esperienza e leadership riconosciuta
a livello internazionale, offriamo soluzioni impiantistiche
complete e personalizzabili per convertire i vostri scarti
di produzione e smaltimento in nuove opportunità,
riducendo l’impatto ambientale e i costi di produzione.
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Maggio 2022
e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
54 RIFIUTI SOLIDI TRITURATORI BIROTORI Soluzioni
TRITURATORI BIROTORI
RIFIUTI SOLIDI
55
Trituratore UNTHA ZR
versione stazionaria.
Sistema di taglio “H” per la
triturazione grossolana di
diverse tipologie di rifiuti.
Sistema UNTHA Eco
Power Drive ad alta
efficienza energetica.
Nuovo UNTHA ZR:
talmente efficiente
da ripagarsi da solo
Ecotec Solution ed UNTHA hanno lanciato il nuovo trituratore
birotore ZR. Dopo 24 mesi di rigorosa ricerca
e sviluppo, la macchina promette ora il più
basso costo del ciclo di vita nella sua classe
La potente serie ZR è una macchina ad
alte prestazioni, appositamente progettata
per la triturazione grossolana di materiali
difficili, che alcuni considererebbero
economicamente non triturabili.
L'azionamento a bassa velocità, e la coppia
elevata della macchina le permettono di lavorare
efficacemente il materiale anche in caso
di funzionamento continuo, e nelle condizioni
più difficili.
Pensato nei particolari
L'azionamento elettrico ad alta efficienza
energetica con motore sincrono raffreddato
ad acqua è un vero campione di risparmio e
consuma fino al 75% di energia in meno rispetto
a un azionamento diesel-idraulico convenzionale.
L’azionamento diretto, esente da
usura, riduce i costi di manutenzione, in quanto
non richiede l’utilizzo di cinghie o mozzi rotore.
La regolazione dei giri albero in base al
carico garantisce un’elevata potenzialità.
Il design modulare e il sistema di cambio rapido
della tavola di taglio e dei rotori consentono
una manutenzione efficiente e tempi di
fermo impianto ridotti al minimo.
Il potente sistema di taglio a due alberi a rotazione
lenta è estremamente resistente ai
materiali intriturabili. I rotori, essendo indi-
pendenti assicurano una perfetta triturazione
del materiale e di conseguenza l'ottenimento
di una pezzatura precisa. Questi triturano il
materiale in entrambe le direzioni e assicurano
una produttività costante ed elevata.
Per tanti tipi di rifiuto
La macchina è disponibile in due versioni, con
due sistemi di taglio differenti pensati per lavorazioni
differenti: la ZR2400H, ad esempio,
è stata progettata per la triturazione primaria
di rifiuti ingombranti, rifiuti industriali, legno
di scarto, RSU, materassi, tappeti, traversine
ferroviarie, balle e merci arrotolate.
Disponibile come macchina stazionaria o mobile
su cingoli, l'obiettivo di questo modello è
la riduzione volumetrica (90%
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
56 RIFIUTI SOLIDI COMPATTATORI 4.0
NEWS
RIFIUTI SOLIDI
57
English abstract
Video Compattatore
serie H TANA
Più efficienza con
i nuovi compattatori
da discarica H series
La miglior soluzione per la compattazione dei rifiuti in discarica
Il design unico dei compattatori da discarica
di TANA, con due tamburi a tutta larghezza
e telaio rigido, garantisce da sempre
i migliori risultati di compattazione.
Le caratteristiche della nuova serie H, migliorano
l’efficienza ed affidabilità unendo la
massima capacità di compattazione e di
New landfill compactors
Tana Oy is one of the leading developer and provider of mobile equipment
for solid waste management. Main products are landfill compactors,
waste shredders and waste screening technologies which are all equipped
with state-of-the-art control and remote monitoring systems.
Versatile TANA mobile shredder is capable of handling a wide range of
materials.
In addition to tyres, TANA shredders can swallow almost any type of industrial
and construction waste. The secret of TANA industrial waste
shredders is the unique TANA Control System. With TCS you can optimize
your TANA shredder for different types of waste by adjusting rotor and
conveyor speeds and other features easily from a touchscreen.
Tana Italia is the authorized distributor Tana Oy. Tana Italia provides excellent
customer service throughout Italy with the most experienced and
flexible team.
Visit us at IFAT in hall B5, booth 227/326
spinta ad una manovrabilità ancora più agile
in ogni condizione di lavoro.
La cabina
Ascoltando chi utilizza i compattatori TANA
tutti i giorni ci siamo impegnati ad offrire il
maggior comfort possibile.
La cabina della nuova serie H è sensibilmente
più spaziosa con un’eccellente visibilità in
tutte le direzioni.
Oltre alla telecamera posteriore di prossimità,
un sistema di supervisione a 360° permette
di monitorare costantemente l’intera area di
lavoro e la posizione della macchina sia in
fase di avanzamento che di retromarcia senza
dover cambiare la postura.
Un sedile di ultima generazione accoglie
l’operatore in uno spazio dove tutti i comandi
e le funzioni di controllo sono a portata di
mano e visualizzati su un monitor dedicato
HD Touch Screen.
TANA Control System
Il TANA Control System (TCS) ha una nuova
interfaccia intuitiva che permette un costante
controllo sul display del funzionamento della
macchina, delle manutenzioni e delle anomalie:
un menu di facile gestione visualizza rapidamente
tutte le informazioni e gli allarmi
in caso di guasto o malfunzionamento.
TANA ProTrack®
Tutti i compattatori TANA sono dotati del sistema
di tracciamento TANA ProTrack®, che
connesso ad una rete dati inserisce la macchina
in un network tra Operatore, Mana -
gement e Assistenza Tecnica consentendo un
controllo continuo dell’operatività e delle performance
ed inviando segnali immediati in
caso di anomalia.
l
Maggio 2022
Innovare, innovare
n Easy One è un vaglio
stazionario resistente
progettato per trattare
legno, compost,
pneumatici e C&D
triturato e che risponde
alle esigenze degli
operatori in tutto il
mondo. Studiato per
separare materiali
semplici in modo
preciso, e rinforzato per
resistere a urti di
materiali pesanti.
Missione: semplificare il
difficile, minimizzando i
problemi. La sua
resistenza deriva
dall'alta qualità dei
materiali con cui è stata
realizzata. E non è
l'unica caratteristica che
la contraddistingue: è
stata progettata per
The reliable brand!
AFFIDABILITÀ GARANTITA
ridurre
le sollecitazioni
e le vibrazioni causate
dai materiali più pesanti,
minimizzando usura e
operazioni di
manutenzione
generando così costi di
gestione complessivi
inferiori. Il ridotto
ingombro dovuto ad una
larghezza di 1,3m,
consente di essere
adattabile a qualsiasi
tipo di installazione.
È disponibile in quattro
modelli: 3000, 4000, 5000
e 6000 con una
superficie vagliante da 3
a 6 metri di lunghezza.
PRODUZIONE DI CDR E CSS CON I TRITURATORI PRIMARI E SECONDARI DELLA LINEA UNTHA XR
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e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
58 RIFIUTI SOLIDI NEWS Soluzioni
NEWS
RIFIUTI SOLIDI
59
Piccoli sforzi per grandi finali
Ludovica Bianchi
Mastello (30-50 litri)
per la modalità
di raccolta nel caso
di utenze domestiche
o piccoli condomini.
Cassonetti chiusura
gravimetrica per la
raccolta “porta
a porta”.
Toc Toc
Da modalità stradale al porta a porta. Il modello di raccolta
differenziata per il vetro, con gestione attenta e puntuale,
consente di raggiungere l’eccellenza quantitativa e qualitativa
La sostenibilità e il riciclo degli imballaggi
sono temi molto caldi per l’economia
circolare.
La raccolta del solo vetro, cioè monomateriale,
si applica mediante campane stradali oppure
tramite il “porta a porta”. In entrambi i casi ci
si trascina però una certa quantità di impurità
e scarti.
Per ottenere risultati ottimali, nel primo caso
è indispensabile garantire adeguati standard
di servizio (una campana con foro calibrato
da 20 cm, ogni 250-300 abitanti e distanze
non più lunghe di 200-300 metri da percorrere),
in aggiunta ad adeguati intervalli di
svuotamento (al raggiungimento del 70%
della capienza).
Modalità puntuale
Nel secondo caso, con il sistema porta a porta,
è fondamentale l’utilizzo di contenitori parametrati
al contesto, oltre ad una programmazione
in termini di frequenze di svuo tamento
ed alle attività di controllo qualitativo.
Si dovranno utilizzare quindi mastelli dedicati
(da 20 a 50 litri) nel caso di utenze domestiche
singole, o isolate, e piccoli condomini e per
utenze domestiche che non producono grandi
quantità di rifiuti in vetro.
Ma anche bidoni carrellati (da 120, 240, 260 litri),
con aperture di conferimento calibrate da 20
cm e adeguate chiusure, gravimetriche o di altro
tipo (per es. lucchetto) - che permettano il conferimento
esclusivamente di bottiglie o vasetti,
impedendo che vengano depositate altre tipologie
di rifiuti – sia per condomini di dimensioni
medio-grandi (oltre le 8-10 unità abitative) che
per utenze non domestiche come nel caso di
bar e ristoranti.
I bidoni da 120 o 240 litri, sono da collocarsi in
zone comuni condominiali, oppure presso grandi
“conferitori” di rifiuti da imballaggio in vetro
come i bar, ristoranti e simili.
l
Maggio 2022
n Ecopolietilene, il consorzio
per il riciclaggio dei rifiuti dei
beni in polietilene, insieme
alla società piemontese STR
ed Ecolight Servizi, ha messo
a punto un progetto di
monitoraggio sul
conferimento dei rifiuti in
ambito urbano."Possiamo
migliorare la qualità della
raccolta e contribuire
concretamente all’economia
circolare", spiega il direttore
Giancarlo Dezio.
Dei rifiuti in plastica dura che
vengono conferiti nelle isole
ecologiche, quattro su dieci
sono beni in polietilene,
ovvero rifiuti interamente
riciclabili. Dal progetto pilota
del Consorzio è emerso che
basta davvero poco per
arrivare all’80 per cento.
"Abbiamo iniziato a
quantificare questa tipologia
di rifiuto in abito urbano per
individuare delle possibili
nuove modalità di una
raccolta differenziata dei beni
in polietilene.
Essendo interamente
Maggio 2022
riciclabile, è una risorsa che
può essere reimmessa nei
cicli di produzione di
moltissimi oggetti, con
ECOTEC SOLUTION SRL
Via Bolzano 2 · I-39011 Lana (BZ)
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risparmi in termini energetici
di consumo di materie prime,
nonché minor inquinamento”,
conclude Dezio.
e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
60 RIFIUTI SOLIDI NEWS Soluzioni
La creatività va in scena
Eliana Puccio
Nata da menti tutte al femminile e si dedica al recupero
e riutilizzo di materiali e scenografie, META promuove
la riduzione degli sprechi e si concentra sulle risorse esistenti
Spazio META nasce
nel quartiere
di Milano Bovisa.
META è una start up milanese nata dall'idea
di tre giovani donne Martina
Bragadin, Margherita Crespi e Bene -
detta Pomini. Si dedica alla ricostruzione dell’identità
della materia, mantenendola in vita
con nuove possibili riusi. Si tratta dunque di
una start up che affronta la materia come risorsa
circolare attraverso il recupero e riutilizzo
di materiali e scenografie provenienti da
allestimenti effimeri.
Si mette al servizio di artisti e designer, e promuove
la riduzione degli sprechi spostando
l'attenzione sul potenziale delle risorse esistenti.
Nella sede operativa nel quartiere di
Milano Bovisa, troviamo le strutture e gli elementi
utilizzati per set, mostre e installazioni
sono raccolti, lavorati ed esposti per la vendita
al pubblico. Sono acquistabili al kg o al pezzo,
e suddivisi per tipologia a seconda delle loro
caratteristiche tecniche. Oltre all'attività di recupero
e vendita, la start up meneghina sostiene
le più diverse forme di creatività e apre
il suo spazio alla progettazione curando e organizzando
attività di formazione, laboratori
e workshop dedicati alle pratiche del riuso in
collaborazione con artisti e designer. l
Maggio 2022
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
62 RIFIUTI SOLIDI RICICLO METALLI
RICICLO METALLI
RIFIUTI SOLIDI
63
Mattia Molena
Soluzioni di riciclo:
è tempo di valorizzare
al massimo i metalli
Le soluzioni progettate da Panizzolo Recycling Systems
sono per elevare la qualità dei rifiuti metallici e chiudere
concretamente il cerchio dell’economia circolare
Da una parte l’attenzione all’ambiente,
dall’altra l’ottimizzazione dell’attività
produttiva e il contenimento dei costi,
ovvero l’ideale connubio al quale deve mirare
chi si occupa di servizi per il trattamento dei
rifiuti. Nel caso della padovana Panizzolo
Recycling Systems, parliamo di riciclaggio dei
rifiuti metallici: lo facciamo con Mauro
Panizzolo, titolare e responsabile tecnico.
Efficacia ed efficienza
“Le nostre soluzioni di riciclaggio – spiega
Mauro Panizzolo - partono da un’impostazione
completamente customer-oriented. Abbiamo
basato la nostra mission e vision nel produrre
soluzioni efficienti, flessibili e innovative per
massimizzare la resa dell’investimento del
cliente. Forniamo opzioni corrette per svilupparne
il business, senza dimenticare di essere
anche un prezioso alleato per l’ambiente. In
particolare, scopo dei nostri impianti è il trattamento
e recupero di tutti i rifiuti contenenti
metalli come rame, alluminio, ottone, acciaio
e ferro per trasformarli da rifiuti a risorse da
reintrodurre nel ciclo produttivo”. Se la soddisfazione
del cliente è la priorità, per ottenerla
bisogna fornire i macchinari adeguati a massimizzare
le performance del business.
“Rispetto ad altri competitor - sottolinea
Panizzolo - abbiamo scelto di specializzarci in
un solo settore, quello dei rifiuti con metalli.
C’è un buon potenziale di lavoro e ci stiamo
aprendo a nuovi mercati, ma teniamo sempre
i piedi per terra. Quello che per noi è fondamentale
è fornire ai nostri clienti soluzioni che
sappiano concretamente migliorare il loro lavoro.
Penso infatti che raggiungere gli obiettivi
insieme al cliente sia una delle cose che più
ci dà soddisfazione. Per noi un cliente soddisfatto
significa un cliente che sta facendo un
buon business con i nostri impianti”.
Customer first
Dalla sua nascita Panizzolo Recycling Systems
ha ampliato il raggio d’azione dall’Italia in paesi
come Cina, Corea, Africa e Nord Africa,
Australia, Sud America. Il trend positivo è partito
nel 2014, con una linea abbastanza retta.
Dal 2018 la linea retta è diventata un’iperbole
verticale, registrano aumenti del fatturato del
+25, +30, +40% l’anno. In virtù di ciò, Panizzolo
da quest’anno sta eseguendo importanti investimenti
al suo interno: progetti di formazione
per il personale, strutturazione dei ruoli
e dei processi aziendali, introduzione di nuove
attrezzature e l’apertura di una terza e nuova
sede dedicata al magazzino e al service. Altro
plus che conferma Panizzolo come azienda
customer-oriented, è l’investimento nella
creazione di una vera e propria Accademy, de-
Maggio 2022
dicata ai clienti che lavorano con i macchinari
dell’azienda. “Inoltre quest'anno – spiega
Mauro Panizzolo – procederemo con una serie
di investimenti dedicati al rinnovamento della
sede storica a Piove di Sacco. Installeremo
nuovi upgrade, rinnoveremo i macchinari e,
allo stesso tempo, miglioreremo l’aspetto generale
tale da renderla una perfetta vetrina e
un’area test per le aziende valutano l’acquisto
dei nostri impianti”.
La vetrina nella vetrina
Quest’anno Panizzolo Recycling Systems sarà
ad IFAT con uno stand completamente rinno-
On the one hand, attention to the environment, on the other hand
the optimization of production and cost containment, that is the
ideal combination to which those involved in waste treatment services
must aim. In the case of Panizzolo Recycling Systems from
Padua, we are talking about scrap recycling: we do it with Mauro
Panizzolo, owner and technical manager.
“Our recycling solutions - explains Mauro Panizzolo - start from a
completely customer-oriented approach. We have based our corporate
mission and vision on producing efficient, flexible and innovative
solutions to maximize the return on the customer's investment.
We provide the right options to develop their business,
without forgetting that we are also a precious ally for the environment.
What is fundamental for us is to give to our customers solutions
able to concretely improve their work. For us, a satisfied
customer means a customer who is doing a good business with
our systems “.
Since its foundation Panizzolo Recycling Systems has expanded
its range of action from Italy to countries such as China, Korea,
Africa and North Africa, Australia, South America. The positive
trend started in 2014, with a fairly straight line. Since 2018 the
straight line has become a vertical hyperbole, recording increases
in turnover of +25, +30, + 40% per year. For this reason Panizzolo
Maggio 2022
vato, presentandosi con un’ottica più industriale
e una visione e un’estetica più internazionale,
in linea con le sue esigenze strategiche.
Un trend che proseguirà anche ad
Ecomondo, l’altra maggior fiera europea di
quest’anno.
“Abbiamo idee molto chiare su quali saranno
i prossimi mercati in cui intervenire. Allo stesso
tempo stiamo intervenendo per strutturaci
coerentemente.
Quello che voglio è che tutti i nostri clienti siano
ottimamente serviti sul territorio, specialmente
per le attività riguardanti il post vendita”
conclude Mauro.
l
Panizzolo recycling systems: it's time
to maximise the value of metals
Impianto per
il trattamento
e lavorazione degli
scarti metallici.
has been carrying out important investments internally this year:
training projects for staff, structuring of roles and company processes,
introduction of new equipment and the opening of a third
and new location dedicated to the warehouse and service. In addition
to this, another plus that confirms Panizzolo as a customer-oriented
company is the investment in the creation of a real Academy, dedicated
to customers who work with the company's solutions.
“Also this year - explains Mauro Panizzolo - we will proceed with
a series of investments dedicated to the renovation of the historic
headquarters in Piove di Sacco. We will install new upgrades, we
will renew the machinery and, at the same time, we will improve
the general appearance so as to make it a perfect showcase and
a test area».
This year Panizzolo Recycling Systems will be at IFAT with a completely
renovated stand, presenting itself with a more industrial
perspective and a more international vision and aesthetic, in line
with its strategic needs. A trend that will also continue at Ecomondo,
the other major European fair this year.
“We have very clear ideas on what the next markets will be in which
to intervene. At the same time we are taking action to structure
ourselves consistently, because all our customers must be optimally
served in their country”.
English abstract
BONIFICHE IN VERDE
RIFIUTI SOLIDI
65
Disinquiniamo!
Alle piante si guarda da tempo con interesse, per comprendere
se sia possibile utilizzarle in modo efficiente per la rimozione
di sostanze inquinanti dalle matrici ambientali. I vantaggi?
D.ssa Annalisa Gussoni
Biologa Ambientale
Direttore
Commerciale
(Pasa Labs)
Dai primi studi degli anni ’50 si è arrivati
alla definizione di fitotecnologie quali
“strumenti di ripristino ambientale che
si servono di piante erbacee o alberi per il trattamento
di contaminanti come metalli pesanti,
elementi radioattivi e composti organici nel suolo,
nelle acque di falda, nelle acque superficiali
ed in scarichi di origine agricola, civile o industriale”
(Baker et al., 1991; Raskin et al., 1997;
Wenzel et al., 1999).
La fitodepurazione è un sistema di depurazione
naturale delle acque reflue progettato in modo
da riprodurre una zona umida naturale dove i
processi di depurazione avvengono spontaneamente.
Efficienza
Gli impianti di fitodepurazione, utilizzati per il
trattamento di reflui civili, agricoli ed in parte
anche industriali, sono generalmente classificati
sia in base alla tipologia di piante utilizzate per
il processo, microfite (alghe unicellulari) o macrofite
(piante superiori), sia in funzione delle
diverse modalità di passaggio del refluo lungo
il sistema.
Maggio 2022
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
66 RIFIUTI SOLIDI BONIFICHE IN VERDE
English abstract
Il sistema
di fitodepurazione
richiede ampie
superfici
di realizzazione.
Let’s de -pollute
Una buona efficienza di disinquinamento è dimostrata
sulla sostanza organica, dove entrano
in gioco i fenomeni di degradazione dovuti al
metabolismo degli organismi presenti (piante,
funghi e batteri) ma anche su metalli pesanti e
su composti particolarmente tossici quali diossine
e PCB.
Uno studio del 2020, pubblicato su Science of
The Total Environment, ha misurato la capacità
di rimozione di metalli pesanti (ferro, alluminio
e cromo) e farmaci da parte di due macrofite,
dimostrando un’efficienza fino al 97%.
La fitodepurazione è poco costosa rispetto alla
depurazione tradizionale ma richiede ampie superfici
di realizzazione e comporta difficoltà di
dimensionamento in fase progettuale.
Per il disinquinamento del suolo parliamo di
phytoremediation che si esplica in diversi modi:
Fito-estrazione (la pianta assorbe inquinanti dal
suolo), Fito-stabilizzazione (la pianta, immobilizza
il contaminante), Fito-trasformazione (la
pianta metabolizza e trasforma gli inquinanti),
Fito-stimolazione (degradazione rizosferica da
parte di microrganismi), Fito-volatilizzazione (la
Plants have been looking with interest
for some time to understand
whether it is possible to use
them efficiently for the removal
of pollutants from environmental
matrices.
Among phytotechnologies we find
phytodepuration, applied to wastewater
and phytoremediation
to contaminated soils.
Phytotechnologies offer numerous
advantages over traditional
technologies but also various critical
issues that often make dialogue
with current regulations
difficult.
pianta assorbe gli inquinanti liberandoli poi in
atmosfera).
Alcune tra le piante più attive nel processo di
phytoremediation sono il girasole, l’amaranto,
il vetiver, la senape ed il pioppo ibrido.
Si riportano alla pagina precedente, gli esiti di
un lavoro sperimentale di phytoremediation
svolto da Pasa Labs srl con la scuola Primo Levi
di Bollate dove è interessante osservare il riscontro
sull’efficienza di degradazione.
Verde…conviene?
I vantaggi della phytoremediation, più frequentemente
riportati in bibliografia, sono: un costo
di allestimento contenuto, un minor impatto
ambientale con recupero naturale di siti contaminati,
il contrasto alla produzione di CO 2 ,
una maggiore accettazione sociale e la possibilità
di recuperare le sostanze accumulate
nella pianta reimmettendole sul mercato.
Il recupero dei prodotti accumulati in realtà
non è di semplice realizzazione e nella maggior
parte dei casi il materiale vegetale, ricco
di contaminanti, viene trattato come un rifiuto
e smaltito in idonei impianti di conferimento
traslocando gli inquinanti da un sito
ad un altro.
Un aspetto interessante è la possibilità di applicare
questa tecnologia a contaminazioni di
entità contenuta ma diffuse su aree molto vaste
ed in questo caso il vantaggio economico
è indubbio.
Di contro però la phytoremediation ha alcuni
svantaggi: rischio di assunzione per gli animali
di piante superaccumulatrici di contaminanti,
impossibilità di raggiungere contaminazioni
profonde, tempi lunghi di realizzazione con efficienza
soggetta alla stagionalità, assenza di
garanzia di raggiungimento dei limiti tabellari
e gestione complessa del materiale vegetale
contaminato: limiti che impediscono di dialogare
con le normative vigenti ancora troppo ancorate
a procedure che penalizzano l’innovazione. l
Maggio 2022
TECNOLOGIA
PER IL FUTURO
In tutto ciò che facciamo, non perdiamo mai di vista quello che
è più importante per te: lavorare in modo economico con una tecnologia
moderna e affidabile.
In qualità di azienda inventrice della pompa a lobi rotativi rivestiti
in elastomero, e motore di innovazione nel campo delle tecnologie di
pompaggio e triturazione, Vogelsang è da decenni una delle aziende
ingegneristiche, leader a livello mondiale.
Grazie al nostro vasto know-how e ai molti anni di esperienza in diversi
settori, utilizziamo la tecnologia a livello ambientale al fine di esser,
per i nostri clienti, un partner competente al loro fianco.
Infatti, oltre alle nostre macchine, potenti e di facile utilizzo, offriamo
un servizio efficiente di consulenza pre e post vendita per garantire sempre
la soluzione migliore per ogni singola applicazione, e la sua perfetta
manutenzione nel tempo.
VOGELSANG – LEADING IN TECHNOLOGY
vogelsang.info
68 BIOWASTE NEWS
Sfrutta la frutta
Eliana Puccio
L'impianto di un produttore greco ha dimostrato un approccio
circolare che trasforma i succhi di frutta in risorsa, poiché
contengono una varietà di materiali pregiati recuperabili
Le acque reflue generate dalle aziende
industriali di tutto il mondo non sono
solo una risorsa riutilizzabile di per sé:
contengono spesso componenti pregiati che
possono essere estratti, depurati e commercializzati.
Questo è l'approccio adottato da
Ultimate, progetto quadriennale Horizon2020
nell'ambito del programma EU Water in the
Context of the Circular Economy. L'obiettivo
è creare valore economico e aumentare la
sostenibilità valorizzando le risorse all'interno
del ciclo dell'acqua. Tra i settori interessati
rientra sicuramente l'industria delle bevande.
In particolare, quella dei succhi di frutta.
Il lavaggio e la lavorazione della frutta, per la
produzione di succhi, genera infatti un grande
volume di acqua sporca, ma questi “rifiuti” avanzati
contengono anche una varietà di materiali
pregiati che possono essere recuperati per applicazioni
farmaceutiche. Genera anche biomassa
inutilizzata, come bucce e semi di frutta,
che possono essere venduti come mangime
per animali o fertilizzante.
Greener than Green, società partner del progetto,
ha sviluppato un approccio circolare che
trasforma questi succhi di frutta in qualcosa di
prezioso. Utilizza un impianto di trattamento
delle acque reflue trasportabile per recuperare
i materiali e quindi trasformarli in una gamma
di nuovi prodotti sostenibili.
l
Maggio 2022
70 BIOWASTE IMBALLAGGI CIRCOLARI
IMBALLAGGI CIRCOLARI
BIOWASTE
71
Federica Lugaresi
Vaschetta
termosaldata, film
termosaldato
ed etichetta: tutto
100% biodegradabile
e compostabile.
Savoire faire
Utilizzare un packaging completamente compostabile,
identifica un piccolo grande gesto. Grazie al MATER-BI,
dall’organico della cucina al compost…il passo è breve
Ricerca, innovazione e tecnologia. Sono i
pilastri per offrire soluzioni sostenibili e
rispettose per l’ambiente. Ma anche per
promuovere il riciclo e riuso dei materiali secondo
il paradigma dell’economia circolare.
Nel settore del food, il packaging compostabile
consente non solo di evitare il fine vita in discarica
del rifiuto organico, ma anche di non
contaminare altri flussi di rifiuto, come per
esempio la plastica o la carta, con gli
scarti alimentari.
Altamente innovativo
L’overpacking di un alimento
deve garantirne
freschezza e integrità, in aggiunta
a performance ambientali
che non interferiscano
col nostro ecosistema.
Novamont, azienda leader nel panorama
internazionale nel
settore delle bioplastiche
e dei biochemicals, ha
messo a punto una soluzione
che si trasformerà
in compost una volta
gestita e smaltita.
“Dalla terra alla terra”,
questa innovazione
senza precedenti
è applicata al
segmento della pasta
fresca: si tratta di
una nuova vaschetta confezionata ed etichettata
interamente compostabile, e dunque riciclabile
con la raccolta dell’umido.
Al plin piace green
La sostenibilità passa dunque (e soprattutto)
dagli imballaggi che, tra quelli alimentari, fa
da driver per le principali tendenze di consumo
e comportamenti d’acquisto. Infatti secondo
l’ultima edizione dell’Osservatorio Packaging
del Largo Consumo realizzato da Nomisma,
per i consumatori italiani con il 33% identifica
Vaschetta in MATER-BI, materiale che
si smaltisce direttamente nell’umido.
il secondo tra i macro aspetti che contribuiscono
a definire l’etichetta green di un prodotto
alimentare, dopo metodi di produzione (34%)
e prima di filiera e dell’origine di materie prime
(22%) e responsabilità etica sociale (13%).
Il progetto è stato avviato alla fine del 2019 e
prevedeva la sostituzione dell’imballo multistrato
in plastica tradizionale con un pack certificato
e compostabile industrialmente, costituito
da vaschetta termoformata, film
termosaldato ed etichetta.
Garantita e certificata
L’applicazione deve garantire elevate caratteristiche
prestazionali tecniche: dalla barriera
all’ossigeno e all’umidità, necessaria per la
conservazione della pasta fresca ripiena pastorizzata
(per una shelf life di circa 50 giorni)
fino all’elevata resistenza meccanica del materiale
nelle diverse condizioni atmosferiche
e di temperatura, considerando anche la trasparenza
- per consentire la visibilità del contenuto
- e un’efficienza di trasformazione industriale
del polimero compostabile, uguale
(se non superiore) a quella del packaging tradizionale.
È stato ottenuto un pack compostabile multicomponente,
interamente certificato OK
COMPOST (TUV Austria), costituito da una vaschetta
100% in bioplastica biodegradabile e
compostabile Mater-Bi di Novamont, prodotta
MATER-BI
Ideato e prodotto da NOVAMONT, identifica un’innovativa famiglia di
bioplastiche che utilizza componenti vegetali, quali mais e cellulosa.
Date le sue prerogative di biodegradabilità e compostabilità (anche
in compostaggio domestico) e biodegradabilità in suolo (per applicazioni
agricole), permette di minimizzare il volume di rifiuti che finisce
in discarica, ottimizzando la gestione degli scarti organici e
contribuendo alla messa in pratica di sistemi virtuosi in tutta la filiera
produzione- consumo-smaltimento. Una delle componenti che entra
nel processo di realizzazione, è la famiglia degli ORIGO-BI, biopoliesteri
ottenuti da materie prime di origine rinnovabile, grazie ad una
tecnologia proprietaria NOVAMONT.
I gradi di MATER-BI sono tutti certificati secondo le norme europee
ed internazionali presso organismi accreditati. I prodotti così costituiti,
trovano applicazione in molteplici settori quali GDO, raccolte differenziate,
foodservice, agricoltura e, appunto, packaging.
da ILIP con un film multistrato contenente
Mater-Bi, prodotto da Gualapack, e completato
da un’etichetta compostabile realizzata dal
Gruppo Poligrafico Tiberino.
l
Savoire faire
Research, innovation and technology. Three focuses that
identify the rules of recycling and reuse of materials, but
also offer sustainable solutions.
Novamont has launched a totally biodegradable and compostable
bioplastic packaging. It is made of MATER_BI, a family
of biopolyesters produced from corn and cellulose, a
technology that guarantees high performance and is therefore
perfect for use in retail, catering, agriculture and packaging.
MATER-Bi minimises the volume of waste to be sent to landfill,
optimising the management of organic material and
improving the virtuous systems of the entire supply chain.
Finally, MATER-Bi avoids contamination of other waste streams
(e.g. plastic or paper) with food.
English abstract
Maggio 2022
Maggio 2022
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
72
BIOWASTE
APPLICAZIONI
Patrocini richiesti
Potente e intelligente:
la nuova RedUnit XRL260
La soluzione per una triturazione potente con un
concetto innovativo di assistenza e manutenzione
Ginevra Fontana
tare, nell'industria del riciclo e negli impianti di
biogas.“I nostri clienti presenti in tali settori hanno
bisogno di un trituratore ad alte prestazioni per
una lavorazione affidabile e flessibile anche di
grandi quantità di materiale, “dice Harald
Vogelsang, CEO di Vogelsang GmbH & Co. KG.
Il trituratore
industriale RedUnit
XRL260 di Vogelsang
/ The Vogelsang
RedUnit XRL260
industrial grinder.
Ci sono innumerevoli applicazioni in cui i
materiali devono essere macinati per essere
preparati per la fase successiva del
processo. La soluzione di triturazione ottimale
dipende dalla natura di questi materiali e dal risultato
finale richiesto.
Sono solidi duri o molli? Sono secchi, umidi o
bagnati e sono facili da macinare o molto resistenti?
Con la nuova RedUnit XRL260, Vogelsang offre
una soluzione che può essere adattata a qualsiasi
processo di riduzione grazie alle caratteristiche
ben pensate di questo trituratore industriale, per
grandi portate. Queste caratteristiche ne fanno
una macchina ideale per il trattamento degli scarti
dell'industria della carne, del pesce ed alimen-
Un concetto di manutenzione
completamente nuovo
La nuova RedUnit XRL260 è un potente trituratore
a due alberi, azionato da un motoriduttore
per albero fino a 37 kW, una portata che
può raggiungere 100 t/h circa. I motori di ciacun
albero consentono ai rotori di funzionare
autonomamente: anche a velocità diverse o in
direzioni opposte per adattare individualmente
il processo di macinazione ai materiali da trattare.
Per la manutenzione, Vogelsang ha sviluppato
un concetto di service nuovo. I rotori
del trituratore possono essere facilmente rimossi
e sostituiti con l'ausilio di uno strumento
di montaggio, grazie a comodi sportelli di apertura
laterale. I sistemi di alimentazione e scarico
non devono essere smantellati per questo
processo e rimangono inalterati. Questo significa
che la sostituzione può essere effettuata
da una singola persona, in autonomia. I corpi
estranei all’interno del materiale in ingresso
che bloccano il processo possono essere rimossi
dalla RedUnit senza dover svuotare faticosamente
la tramoggia.
l
English abstract
Largest industrial grinder
Vogelsang GmbH & Co. KG has further developed its RedUnit grinding
system and launches the RedUnit XRL260, its largest industrial
grinder. The new RedUnit reduces large quantities of solid materials
in a short time and is therefore ideal for processing abattoir waste,
food waste and recycling materials. Two geared motors, each with
up to 37 kW, ensure high throughput performance of up to 100
m3/h. Lateral service hatches – part of the new Vogelsang service
concept – offer direct, simplified access to the rotors. In addition,
it is now easier to remove foreign bodies, since the fill area of the
machine no longer requires elaborate clearing.
The RedUnit's core features two ripper rotors, each driven by his
own motor.
Users can individually guide the rotation direction and speed of the
respective rotors. If materials block the rotors, they reverse and
the foreign bodies can be removed through the lateral hatches.
The hatches offer direct, easy access to the rotors.
As a result, the latter are easy to reach with the associated installation
tools during maintenance or replacement.
One person can demount the ripper rotors independently. Removing
the feed and discharge systems is unnecessary.
Vogelsang thus has boosted the system's availability and cut the
downtime of the machine to a minimum.
Support feet, a filling shaft or a system solution for easy integration
with existing installations are also available as additional options.
74 BIOWASTE NEWS
www.wme-expo.com
HOST SPONSOR
Exhibition & Conference
Una nuova alleata dell’ambiente:
la carta ricavata dal polline. Una valida
alternativa a quella tradizionale.
Lo studio arriva da Singapore
Carta
soffiata
Committed to a Greener Planet
21–23 JUNE 2022 | BERGAMO, ITALY
The European exhibition
and conference for Waste
Management and the
Circular Economy.
EXHIBITION
SPACE –75%
SOLD OUT
CONTACT US TO
GET YOUR
BOOTH NOW
GET YOUR DELEGATE PASS TODAY
AT THE LOWEST RATE AND ENSURE
YOUR BUSINESS WITH THE NEXT
COMMERCIAL OPPORTUNITIES
Eliana Puccio
Una carta ricavata dal polline. L’inven -
zione di un gruppo di scienziati della
Nanyang Technological Uni versity
(NTU) di Singapore. Presenta le stesse caratteristiche
della tradizionale, ma può essere
stampata e ripulita più volte.La ricerca,
pubblicata su Advanced Materials, ha mostrato
come una stampante laser possa
stamparvi immagini a colori ad alta risoluzione.
Non solo, potrebbe presentarsi come
una valida alternativa ecologica, soprattutto
nel processo di produzione. Sappiamo infatti
che la carta tradizionale si ottiene dalle fibre
di cellulosa del legno, sottoposte a diversi
trattamenti con un certo consumo energetico.
Il Professor Cho Nam-Joon, principale
autore dello studio, spiega: “A differenza della
carta tradizionale a base di legno, il polline
è generato in grandi quantità ed è naturalmente
rinnovabile”.
Il processo di produzione risulta decisamente
meno impattante, per realizzarla gli scienziati
hanno infatti rimosso i componenti cellulari
i grani di polline di girasole usando
idrossido di potassio. I grani duri sono stati
quindi trasformati in particelle di microgel
morbido, passaggio che elimina anche le
componenti polliniche che generano allergie.
Con l'acqua deionizzata, gli scienziati hanno
purificato il microgel, prima di metterlo in
uno stampo di quadrato dove è stato lasciato
a essiccare all’aria. Si è formato così un foglio
di carta con un diametro di circa 0,03 millimetri,
pari alla metà di un capello umano.l
Supporting partner
Association partner
Supporting association
Organised by
Venue partner
Maggio 2022
e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
76 ACQUE REFLUE Soluzioni
GUERRA AGLI ALIENI
GUERRA AGLI ALIENI
ACQUE REFLUE
77
Marco Comelli
Io ti purifico
Per lo sviluppo e la scelta di un sistema tecnologico
sono centrali due parti della normativa
IMO: l’eliminazione degli organismi
alieni, secondo lo standard D2 di cui abbiamo parlato
nello scorso numero, e la non tossicità abiotica
dell’acqua di zavorra trattata per l’ecosistema marino
in cui viene scaricata. L’eliminazione degli organismi
in realtà ha duplice interpretazione: per
la Guardia Costiera degli Stati Uniti gli organismi
scaricati con l’acqua devono essere morti, mentre
per l’IMO è sufficiente che non siano vitali; ciò sottintende
a sua volta, che non riescano a sopravvivere
a lungo nell’ambiente o che non sia possibile
la loro riproduzione.
Criticità relative
alle acque di zavorra
e normative internazionali
che ne prescrivono
la sterilizzazione
a monte del loro scarico.
In questa seconda parte
esaminiamo le diverse
tecnologie sviluppate,
finalizzate allo scopo
e già applicabili
Sterilizzazione (elettro)chimica
Il metodo classico per la sterilizzazione, a che a
volte è potabilizzazione dell’acqua, è l’aggiunta di
una sostanza attiva in grado di eliminare gli organismi.
Ne esistono diverse di biocide, ma per l’acqua
di zavorra solitamente si utilizza il Mena -
dione/Vitamina K oppure il cloro.
Teoricamente quest’ultimo rappresenta una soluzione
semplice, ma a bordo di una nave comporta
dei rischi. Il cloro puro è estremamente tossico
e il suo maneggio altrettanto. In caso di
incidente, la sua dispersione nell’ambiente è catastrofica.
Ma esiste una soluzione per produrre
il cloro necessario alla bisogna.
Applicando corrente in una cella elettrolitica in fase
di carico dell’acqua, si genera ipoclorito di sodio
che penetra nella membrana cellulare degli organismi
e li uccide. Il cloro viene lasciato agire per
tutto il viaggio e in buona parte si disattiva. Per eliminare
quello rimanente, prima di scaricare a
mare, vengono aggiunti ossidanti come il tiosolfato
di sodio, il solfito di sodio o il metabisolfito di sodio,
in una quantità dosata automaticamente per ottenere
una concentrazione allo scarico inferiore a
0,1 parti per milione.
La variante a questo metodo (per esempio quella
di OceanSaver), prevede una filtrazione preventiva
dell’acqua al momento dell’imbarco con un filtro
molto fitto (40 micrometri), che consente di elimi-
nare a monte gli organismi più voluminosi e resistenti.
Il filtro è autopulente ma comporta comunque
alcune controindicazioni, quali la riduzione
della portata del sistema di carico, che quindi richiede
un monitoraggio preciso delle attività di
scarico del carico utile.
Una problematica più generale dei sistemi elettrochimici
è legata alla temperatura e salinità dell’acqua.
Dove entrambe sono basse, è necessario
aggiungere salamoia affinché il sistema funzioni
bene. Naturalmente questa occupa spazio e diminuisce
la capacità di carico disponibile.
Comunque, i sistemi al cloro
di entrambi i tipi rappresentano il 46%
dei sistemi di gestione delle acque di
zavorra installati a livello mondiale.
Ultraviolenza dagli ultravioletti
L’utilizzo dei raggi UV per la sterilizzazione
è noto e molto diffuso in tutti
i campi. Il meccanismo di funzionamento
è la ionizzazione delle molecole
che compongono le pareti cellulari
degli organismi e del loro DNA.
In base all’intensità e alla durata dell’irradiazione,
gli organismi vengono
uccisi o resi sterili. Un tipico sistema
di gestione delle acque di zavorra prevede
il filtraggio dell’acqua in fase di
carico che poi viene inviata a delle vasche
di irradiazione e quindi ai serbatoi
di zavorra.
Per evitare che qualche organismo
sfuggito alla sterilizzazione riformi
colonie nei serbatoi, prima dello scarico
l’acqua viene rifatta passare nelle
vasche bypassando i filtri. L’utilizzo
dei filtri nei sistemi UV è fondamentale
perché gli ultravioletti si trasmettono
nell’acqua ma in grado diverso
secondo la sua torbidità. Il massimo
della trasmittanza si ottiene in liquidi
perfettamente puliti, ma nei porti è
Sezione
di irradiazione
del sistema
a UV.
difficile che ciò avvenga. Nel porto di Brisbane, in
Australia, l’acqua ha una trasmittanza UV media
del 92%, ma a Houston, nel Golfo del Messico
scende al 74%, per precipitare al 49% nel porto di
Shanghai. Per compensare, i sistemi aumentano
la potenza applicata oppure riducono la velocità
del flusso d’acqua, o entrambe le cose. Regolazioni
dello stesso tipo avvengono per soddisfare le richieste
della Coast Guard. Per uccidere un organismo
è necessario che la potenza degli UV sia
pari a tre volte di quella necessaria per sterilizzarlo.
Sistema
di sterilizzazione
elettrochimica
dell’acqua.
Questa modalità
rappresenta
il 37% dei sistemi
di gestione delle
acque di zavorra
a livello
mondiale.
Maggio 2022
Maggio 2022
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
78 ACQUE REFLUE
GUERRA AGLI ALIENI
Distribuzione
percentuale
delle tecnologie
applicate per la
sterilizzazione
delle acque
di zavorra.
Se la torbidità fosse elevata, oltre un certo limite,
è necessario rallentare il flusso parallelamente all’aumento
di potenza. Il che impatta immediatamente
sia sulle fasi di carico della zavorra (e quindi
di sbarco) che sullo scarico della stessa (e di relativo
imbarco). Ma ciò non ha impedito ai sistemi UV di
contare per il 31% sull’insieme dell’installato.
Altri ultra, gli ultrasuoni
Fenomeno noto da tempo, è quello degli ultrasuoni
in grado di sterilizzare l’acqua - uccidendo i microrganismi
rompendone le pareti cellulari - attraverso
il fenomeno della cavitazione. Agli inizi
degli anni 2000 la Carderock Division del Naval
Surface Warfare Center di West Bethesda nel
Maryland, condusse studi sperimentali su un sistema
ad ultrasuoni per sterilizzare l’acqua di zavorra.
I risultati furono positivi e oggi, circa l’11%
dei sistemi di gestione dell’acqua di zavorra applica
questa modalità. L’architettura dei sistemi è simile
a quelli che usano gli UV: generatori piezoelettrici
di ultrasuoni vengono ubicati in vasche dove si ha
il passaggio di acqua, sia durante il pompaggio a
bordo che durante lo scarico.
Gli ultrasuoni (con frequenza di 200 kHz), creano
microbolle che esplodono, generando altissime
temperature e getti di fluido ad alta velocità su
English abstract
I clean you
In the last issue we illustrated the
problem that ballast water for marine
ecosystems constitutes and the international
regulations that require it to
be sterilized before being discharged.
In this second part, we look at the different
technologies that have been
developed for this purpose.
They are disinfectants, electrochlorination,
ultraviolet, ultrasound, oxidation
and advanced oxidation.
scala locale, capaci così di uccidere gli organismi.
Controindicazioni: l’elevato consumo di energia e
capacità di sterminio (adeguata per la Coast Guard)
ma eccessiva per l’IMO.
Ossidazione
Il metodo classico per la sterilizzazione tramite
ossidazione è quello che prevede di trattare l’acqua
con ozono, le cui proprietà biocide sono ben note.
L’ozono viene prodotto con sistemi a UV oppure
con scariche elettriche ad alto voltaggio. L’acqua
in fase di imbarco viene fatta passare attraverso
dei tubi Venturi dove si crea un vuoto che aspira
l’ozono nel liquido. L’efficacia del gas nell’uccidere
batteri e distruggere virus è superiore a quella del
cloro. Due sono le criticità: la produzione di ozono
richiede apparecchiature complesse; e l’iper-reattività
dell’ozono stesso con gli elementi sciolti
nell’acqua produce bromuri e ossidi di metallo
insolubili (che possono risultare tossici se scaricati
in mare senza essere filtrati). Da qualche anno
esistono sistemi di ossidazione, detti avanzati, che
però hanno poco in comune con quelli a ozono. Si
tratta in realtà di sistemi a UV cui viene aggiunto
un catalizzatore a biossido di titanio su maniche
di vetro al quarzo. La reazione produce radicali liberi
che sono letali per i microorganismi. La tecnologia
è recente e costituisce una piccola parte
dell’11% di installato dei sistemi a ossidazione. Il
punto critico è la progettazione delle unità di catalizzazione,
la cui presenza può creare zone d’ombra
per l’azione degli UV.
l
Maggio 2022
PORTIAMO L’EDILIZIA
A UN LIVELLO SUPERIORE.
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di attività, uscirai da CONEXPO-CON/AGG con nuove
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T. Scherber Demolition & Excavating
e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
80 ACQUE REFLUE Soluzioni
APPLICAZIONI
Droni, uno sporco lavoro
Elios 2 è un drone
intuitivo che consente
di ispezionare
le fognature
in modo rapido
e sicuro,
e progettato
soprattutto per gli
spazi limitati
Ginevra Fontana
Droni per l'ispezione delle acque reflue.
Il fornitore di droni per interni Flyability
ha stretto una partnership con il fornitore
di software di ispezione delle fognature
WinCan, con lo scopo di rendere le ispezioni
delle fognature più sicure, più rapide e più convenienti.
I professionisti del settore utilizzano il drone
Elios 2 di Flyability per raccogliere dati visivi
all'interno dei tubi delle fognature.
Una collaborazione che consentirà agli ispettori
di importare i dati raccolti direttamente
nel software di ispezione dove potranno quindi
elaborarli, analizzarli e creare report dettagliati
e conformi agli standard.
"Questa partnership con WinCan porterà ai
professionisti dell'ispezione delle acque reflue
più di uno strumento di acquisizione dati, ma
una soluzione completa per ispezionare, analizzare,
archiviare e condividere i propri dati in
modo conforme agli standard", afferma
Patrick Thévoz, co-fondatore di Flyability e amministratore
delegato. "Il valore aggiunto -
continua - è enorme in termini di risparmio di
costi e tempo, nonché in termini di sicurezza,
poiché gli ispettori possono raccogliere dati
visivi da remoto anziché di persona".
Tale soluzione completa end-to-end eviterà
agli ispettori di entrare in spazi confinati. l
Maggio 2022
Mercedes-Benz Econic.
La sicurezza non si rifiuta mai.
Abbiamo migliorato il lavoro quotidiano in città. Anche per chi non è a bordo.
Econic è pensato per coniugare al meglio le esigenze degli operatori e le
situazioni tipiche della mobilità urbana. È progettato per offrire al conducente la
massima visibilità su auto, ciclisti, pedoni, grazie all’ampia vetratura panoramica
e ai suoi sistemi di visione opzionali. Disponibile nelle versioni a due o tre assi,
Econic unisce efficienza e sicurezza, sempre.
82
VEICOLI&ALLESTIMENTI
RENAULT TRUCKS D WIDE Z.E.
RENAULT TRUCKS D WIDE Z.E.
VEICOLI&ALLESTIMENTI
83
Gianenrico Griffini
Il silenzio del pulito
Dalla Casa francese un tre assi a propulsione elettrica
di 26 tonnellate, allestito con compattatore Maktron2
di Mazzocchia azionato da una presa di forza elettrica
Uno dei settori di utilizzo più promettenti
dei pesanti stradali a trazione elettrica
è quello della raccolta e compattazione
dei rifiuti solidi urbani. A questo comparto, oltre
che ai compiti di distribuzione, è rivolto il D
Wide Z.E (adesso ribattezzato E-Tech) di
Renault Trucks, un cabinato mosso da due motori
sincroni a corrente alternata con tecnologia
a magneti permanenti, in grado di sviluppare
una potenza di 260 kW in continuo e di 370 kW
come valore di picco. Il D Wide Z.E., proposto
nelle versioni a due e a tre assi - illustrata in
queste pagine - si affianca al D Wide Z.E. Lec
con cabina ad accesso facilitato (offerto in configurazione
6x2) e al D Z.E. 16 T di 16 tonnellate
di massa totale a terra. Completa verso il basso
l’offerta di elettrici della Casa francese il Master
Z.E., disponibile con peso complessivo di 3,1 e
di 3,5 tonnellate. Sul D Wide Z.E. a tre assi allestito
con compattatore a carico posteriore
Maktron2 realizzato da Mazzocchia le batterie
di trazione agli ioni di litio da 265 kWh con
celle al Nickel-Manganese-Cobalto sono installate
fra il primo e il secondo assale, a fianco
dei longheroni del telaio. Sono suddivise
in quattro pacchi da 66 kWh ciascuno.
Sopra, la presa per
la ricarica dei pacchi
batterie, situata dietro
la cabina di guida
sul lato sinistro
del veicolo,
la pulsantiera
per l’apertura
dell’allestimento
e il logo della gamma
elettrica, che è stata
recentemente
ribattezzata E-Tech.
A fianco, una vista tre
quarti posteriore
del compattatore.
Sotto, la bocca
di carico e il quadro
di comando.
Frenata rigenerativa
Come per tutti i veicoli elettrici, il motore di
trazione funge da generatore di corrente durante
le frenate rigenerative. Il processo si
attiva rilasciando il pedale dell’accelleratore,
oppure agendo sulla leva a più stadi posta a
fianco del piantone dello sterzo che sui camion
tradizionali con motore a combustione
interna serve per far intervenire il rallentatore.
La ricarica delle batterie può essere effettuata
in corrente alternata con un connettore
di tipo 2, nell’arco di 8-12 ore con una
potenza di carica fino a 22 kW. Invece, sfruttando
una sorgente di corrente continua con
potenza fino a 150 kW e un connettore CCS
Combo 2, le tempistiche si riducono a meno
di due ore. Per azionare il compattatore a carico
posteriore Maktron2 di 21 metri cubi di
volumetria è prevista una presa di forza elettrica
con un motore alimentato dalla corrente
a 600 Volt delle rete del veicolo. Il motore è in
grado di generate una coppia continua di 286
Nm al regime di 2.450 giri al minuto.
Con la presa di forza elettrica
La coppia di picco raggiunge, invece, i 530 Nm.
Il compattatore con monopala articolata e il
dispositivo di sollevamento dei cassonetti sono
Maggio 2022
Maggio 2022
84 VEICOLI&ALLESTIMENTI
RENAULT TRUCKS D WIDE Z.E.
NEWS
VEICOLI&ALLESTIMENTI
85
English abstract
SCHEDA TECNICA
Marca e mod.
Renault Trucks D Wide Z.E.
Lunghezza veicolo allestito 9.382 mm
Larghezza veicolo allestito 2.550 mm
Altezza veicolo allestito 3.600 mm
Volumetria cassone 21 m 3
Pot. massima motori
260 kW
Potenza di picco
370 kW
Coppia massima
850 Nm
Interassi
3.900 + 1.350 mm
Peso totale a terra
26.000 kg
Tara veicolo allestito
16.700 kg
Gommatura 315/80 R 22.5
Electric waste collection in the
inner city, the sound of silence
Collection and compaction of municipal solid waste are among the most promising
sectors for the battery-electric heavy-duty trucks that are coming to the market.
The Renault Trucks D Wide Z.E. (now renamed E-Tech) is a 4x2 or 6x2 rigid with
two A.C. synchronous motors with permanent magnet technology, rated at 260
kW in continuous and 370 kW peak power, suitable for this specific mission. The
D Wide Z.E. range includes the D Wide Z.E. Lec with a low entry cab (offered in
6x2 configuration) and the D Z.E. 16 T of 16 tons GVW. The Master Z.E., available
with a total weight of 3.1 and 3.5 tons, completes the electric offer of the French
truck manufacturer. The 6x2 D Wide Z.E. equipped with Maktron2 rear load compactor
made by Mazzocchia features 265 kW / h lithium-ion traction batteries
with Nickel-Manganese-Cobalt cells alongside the chassis side members. These
batteries consist of four packs of 66 kW / h each. As with all-electric vehicles,
the traction motors act as a power generator during regenerative braking. The
process is activated by releasing the accelerator pedal or by acting on the multi-stage
lever located next to the steering column, which on traditional trucks
with an internal combustion engine (ICE) triggers the retarder.
azionati da un circuito oleodinamico (messo
in pressione dal motore elettrico) con una
pressione di esercizio di 180 bar. Questa soluzione
permette di ridurre drasticamente la
rumorosità esterna durante le fasi di innalzamento,
svuotamento dei contenitori e compattazione
dei rifiuti. L’operazione richiede
mediamente 22 secondi (per un ciclo completo),
mentre per lo scarico del cassone, preceduto
dall’innalzamento della sezione di coda
dell’attrezzatura, occorrono 120 secondi.
Meno rumore, meno stress
L’abbattimento delle emissioni sonore è un fattore
cruciale nella raccolta porta a porta dei rifiuti
urbani, che prevede continui stop and go
ogni 150-200 metri e l’impiego intensivo dell’attrezzatura
durante le prime ore del giorno.
Un altro vantaggio legato all’utilizzo dei camion
elettrici riguarda la riduzione delle emissioni
di anidride carbonica, il principale responsabile
dell’effetto serra che porta al surriscaldamento
del pianeta. Secondo i calcoli effettuati dai
tecnici di Renault Trucks, in una tipica missione
di raccolta rifiuti in ambito urbano, caratterizzata
da una percorrenza media di 73
chilometri, le quantità di CO2 emesse da un
elettrico D Wide Z.E. raggiungono i 36,9 kg,
nel calcolo globale dalla sorgente alla ruota.
Si tratta di un valore molto contenuto rispetto
alle emissioni generate da un camion con motorizzazione
a metano di origine fossile (Cng),
pari a 143 kg, o alle quantità dovute a un mezzo
convenzionale dotato di propulsore diesel (159
chilogrammi).
l
Ricarica l’elettrico
La Concessionaria MAN Nord
Diesel di Tavagnacco, ha
inaugurato di fianco alla sua
sede una stazione di ricarica
per van e auto elettriche
Eliana Puccio
Sorge al fianco della concessionaria MAN,
una stazione di ricarica per van e auto
elettriche. MAN si mostra particolarmente
aperta alla transizione ecologica sia
per i nuovi veicoli sia per le infrastrutture per
la loro ricarica. In Italia sono circa 26 mila i
punti di ricarica attivi, ma ne servirebbero 3
milioni. “Siamo stati la prima concessionario
MAN in Italia ad abbracciare le trazioni elettriche
e dotarci in officina di un’attrezzatura
specifica per questi veicoli - spiega Tiziana
Pontarini, una dei titolari della Nord Diesel. -
L’inaugurazione della EV Station (Electric
Vehicle, ndr) chiude il cerchio di questo nostro
virtuoso impegno per la promozione dell’elettro
mobilità. È infatti nostra ferma convinzione
che non ci sarà transizione ecologica verso
forme di trazione più pulite se gli utenti, sia
del trasporto sia i normali automobilisti, non
saranno educati e invogliati ad avvicinarsi a
questi veicoli”. Il layout prevede otto piazzole
di ricarica, quattro per la carica ultraveloce a
75 kW e quattro con la carica a 22 kW.
La stazione è sempre aperta e disponibile 24
ore su 24. Il suo allestimento è stato curato
dalla start up GasGas Srl.
l
La nuova stazione
sorge proprio a fianco
della Concessionaria
MAN.
Maggio 2022
Maggio 2022
86
VEICOLI&ALLESTIMENTI
DAF CF ELECTRIC
DAF CF ELECTRIC
VEICOLI&ALLESTIMENTI
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Gli incentivi in California
In California (Usa), tre modelli di camion elettrici a batteria
di Peterbilt - brand del gruppo Paccar, insieme a Daf e
Kenworth - possono accedere agli incentivi statali ideati
per i mezzi ibridi e per quelli a emissioni localmente nulle.
Si tratta dei 579Ev, 520Ev e 220Ev (sopra), per i quali sono
previsti sostegni all’acquisto compresi fra 150mila dollari
(circa 142mila euro) e 85mila dollari (poco più di 80mila
euro), secondo i modelli e la specifica missione di trasporto
prevista. Gli importi sono erogati dall’Ente californiano
per la salvaguardia della qualità dell’aria (Carb).
Raccolta a impatto zero
Gianenrico Griffini
Sopra, il Cf Electric
con compattatore sulle
strade di Zwolle
(Paesi Bassi). Sotto,
il sistema di carico
laterale dei cassonetti
e la presa
standardizzata per la
ricarica delle batterie.
Studiato per le missioni di presa e compattazione dei rifiuti
urbani il Cf elettrico in configurazione 6x2 del costruttore
olandese. Le principali caratteristiche tecniche del veicolo
Anche Daf, come gli altri principali costruttori
di camion, guarda con interesse
all’elettrificazione dei mezzi destinati alla
raccolta e al trasporto dei rifiuti urbani. Per
questo comparto, la Casa olandese propone il
Cf Electric in configurazione 6x2 con terzo asse
sterzante, dotato di presa di forza anch’essa
elettrica (e-Pto) per l’azionamento del compattatore
e del dispositivo di sollevamento dei cassonetti.
I test sul campo per la validazione dei
prototipi (quattro in tutto) sono iniziati nel 2020,
con la consegna del primo Cf Electric a Rova,
azienda pubblica senza fini di lucro attiva in 18
centri olandesi con una popolazione residente
di oltre 750mila abitanti. La sperimentazione
con i cabinati 6x2 rappresenta un altro tassello
nella messa a punto dei Cf Electric in condizioni
operative. Che è iniziata nel 2018 con i primi
trattori a batterie (Bev) entrati in servizio nei
Paesi Bassi, Belgio e Germania. Il 6x2 elettrico
consegnato a Rova, di 28 tonnellate di massa
totale a terra (incluse 2 ton di tolleranza ammesse
nei paesi della Ue), monta un motore
da 210 chilowatt di potenza nominale e 240 chilowatt
di potenza di picco, capace di generare
una coppia massima di 2.000 Newtonmetro.
L’energia elettrica è fornita da cinque moduli
batteria, posizionati ai lati del telaio. Si tratta di
unità al litio ferro fosfato prive di carbonio, mantenute
a temperatura controllata per garantire
il contenuto energetico, indipendentemente
dalle condizioni meteorologiche esterne. Sulla
seconda generazione dei Cf Electric, grazie ai
progressi tecnologici degli accumulatori, è stato
possibile ridurre di 700 chilogrammi il peso
complessivo dei pacchi batteria. La ricarica
delle unità agli ioni di litio, dal 20 all’80 per cento
del livello massimo richiede circa 75 minuti con
un dispositivo in corrente continua da 150 chilowatt.
Le tempistiche si riducono a 45 minuti
nel caso di una colonnina da 250 chilowatt. Per
promuovere la diffusione dei veicoli elettrici Daf,
attraverso l’organizzazione Paccar Parts di distribuzione
dei ricambi, propone un’ampia
gamma di caricabatterie (con connettore standard
Ccs 2) con potenze di 120-180 e 360 chilowatt,
secondo le esigenze (e il numero di veicoli
elettrici in flotta) delle aziende di trasporto. l
The Dutch way to garbage
truck electrification
In 2020, as part of a field test comprising four comparable vehicles,
the first Daf Cf Electric 6x2 refuse collection truck has entered operations
with Dutch public waste disposal company Rova. The vehicle
features a zero-emission VDL electric powertrain alongside a fully
electric VDL refuse collection superstructure. The 3-axle truck, which
is operated by Rova in the Dutch city of Zwolle, has a Gross Vehicle
Weight (GVW) of 28 tonnes and an enhanced manoeuvrability, thanks
to a steered trailing axle. The VDL E-power driveline fitted to the Daf
Cf Electric 6x2 waste collection truck provides 210 kW of power (240
kW peak power) and a torque of 2,000 Nm, like the Cf Electric tractor
unit.The driveline is powered by a battery pack with a (gross) energy
content of 170 kWh, sufficient for covering regular garbage collection
routes. Waste collection trucks typically return to the depot every few
hours to unload. At the depot, the Cf Electric can recharge up to 80%
battery capacity in only 45 minutes. The 6x2 electric truck has three
levels of regenerative braking, controlled by a steering column stalk,
similar to an hydraulic retarder on a diesel-powered truck.
English abstract
Maggio 2022
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e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
9
000_000_COVER_20_maggio_2022 Ok3.qxp_Layout 1 03/05/22 16:36 Pagina 5
Anno VI
Maggio
2022
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22 ECONOMIA CIRCOLARE Soluzioni
NETWORK PLASTIC FREE
Casa Editrice
la fiaccola srl
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
74_74_biowaste_polline Ok1.qxp_Layout 1 04/05/22 09:23 Pagina 74
74 BIOWASTE NEWS
Una nuova alleata dell’ambiente:
la carta ricavata dal polline. Una valida
alternativa a quella tradizionale.
Lo studio arriva da Singapore
Una promessa
al Pianeta Blu
Eliana Puccio
Sensibilizzare, coinvolgere, mobilitare, formare. L'obiettivo della
Onlus Worldrise è quello di (ri)connettere le persone al mare
con progetti creativi. L'intervista alla co-founder Virginia Tardella
W
orldrise, ci racconta Virginia Tardella,
vicepresidente e co-fondatrice, project
Manager di “No Plastic More Fun” e
“Ecorider”, è un’associazione no profit che nasce
nel 2013 fondata insieme alla presidente e biologa
marina Mariasole Bianco.
Si occupa di conservazione dell’ambiente marino,
e sviluppa progetti creativi che coinvolgono giovani
e giovanissimi unendo formazione, informazione
e divertimento.
Come nasce Wolrdrise?
A partire dal 2013 si ci siamo focalizzati su diverse
aree tematiche, da quelle più legate all’ambiente
marino in sé al problema che tutti conosciamo
benissimo dell’inquinamento marino da plastica.
Negli anni ci siamo resi conto che c’era un gap
nella percezione dell’importanza del mare nelle
grandi città dove tendiamo a dimenticarci quanto
sia fondamentale, poiché ci dona più del 70 per
cento dell’ossigeno che respiriamo.
Abbiamo così dato vita a uno slogan che è
“Portare il mare in città”, tramite progetti che
rendono i locali plastic free con consulenza gratuita.
Il progetto “No Plastic More Fun” ad oggi
conta quasi 200 aderenti tra locali, bar e discoteche
che hanno completamente eliminato la
plastica monouso, coinvolgendo in un secondo
momento anche i musicisti, smettendo di richiedere
plastica nei loro documenti di contratto.
Ci parli in particolare di “No Plastic More Fun”
e “Ecorider”. Come vi muovete nella selezione
e ricerca di locali e artisti aderenti? E quali le
criticità riscontrate nel realizzarli?
No Plastic More Fun è stato fondato nel 2019,
all’inizio andavamo, ma lo facciamo tuttora, porta
a porta, tramite i nostri volontari sparsi sul
territorio. Abbiamo capito che inviare una mail
al gestore di un locale non era efficace.
Era molto più proficuo recarsi fisicamente sul
posto e farci conoscere. Adesso non nego che
grazie alla diffusione del progetto, molte richieste
ci arrivano direttamente da loro. Se i locale
ha ancora la plastica monouso, noi gli forniamo
una consulenza personalizzata, ci affidiamo a
Maggio 2022
ISSN 2610-9069
0 0 0 2 0 >
772610 906904
RIFIUTI PRODOTTI
DAI MATERIALI
COMPOSITI: SFIDE
E STRATEGIE
DALLA GEOTERMIA
IL LITIO
UTILIZZATO
NELLE BATTERIE
ARMA
LETAME
Eliana Puccio
U
Carta
soffiata
na carta ricavata dal polline. L’inven -
zione di un gruppo di scienziati della
Nanyang Technological Uni versity
(NTU) di Singapore. Presenta le stesse caratteristiche
della tradizionale, ma può essere
stampata e ripulita più volte.La ricerca,
pubblicata su Advanced Materials, ha mostrato
come una stampante laser possa
stamparvi immagini a colori ad alta risoluzione.
Non solo, potrebbe presentarsi come
una valida alternativa ecologica, soprattutto
nel processo di produzione. Sappiamo infatti
che la carta tradizionale si ottiene dalle fibre
di cellulosa del legno, sottoposte a diversi
trattamenti con un certo consumo energetico.
Il Professor Cho Nam-Joon, principale
autore dello studio, spiega: “A differenza della
carta tradizionale a base di legno, il polline
è generato in grandi quantità ed è naturalmente
rinnovabile”.
Il processo di produzione risulta decisamente
meno impattante, per realizzarla gli scienziati
hanno infatti rimosso i componenti cellulari
i grani di polline di girasole usando
idrossido di potassio. I grani duri sono stati
quindi trasformati in particelle di microgel
morbido, passaggio che elimina anche le
componenti polliniche che generano allergie.
Con l'acqua deionizzata, gli scienziati hanno
purificato il microgel, prima di metterlo in
uno stampo di quadrato dove è stato lasciato
a essiccare all’aria. Si è formato così un foglio
di carta con un diametro di circa 0,03 millimetri,
pari alla metà di un capello umano.l
Maggio 2022
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