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Waste n. 20 maggio 2022

Arma letame Rifiuti prodotti dai materiali compositi: sfide e strategie Dalla geotermia il litio utilizzato nelle batterie

Arma letame

Rifiuti prodotti dai materiali compositi: sfide e strategie

Dalla geotermia il litio utilizzato nelle batterie

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Anno VI<br />

Maggio<br />

<strong>20</strong>22<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Casa Editrice<br />

la fiaccola srl<br />

ARMA<br />

LETAME<br />

ISSN 2610-9069<br />

0 0 0 2 0 ><br />

772610 906904<br />

9<br />

RIFIUTI PRODOTTI<br />

DAI MATERIALI<br />

COMPOSITI: SFIDE<br />

E STRATEGIE<br />

DALLA GEOTERMIA<br />

IL LITIO<br />

UTILIZZATO<br />

NELLE BATTERIE


Il noleggio Xylem<br />

Xylem mette a disposizione le più recenti tecnologie<br />

per il pompaggio e il trattamento delle acque.<br />

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1. Elimini tutti i costi legati a manutenzione e stoccaggio<br />

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4. Utilizzi i più recenti e tecnologici prodotti<br />

5. Puoi provare un prodotto e capire se fa al caso tuo<br />

Applicazioni:<br />

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• By-pass fognari<br />

• Drenaggio in cantieri<br />

• Drenaggio in emergenza<br />

• Trattamento acque<br />

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2 SOMMARIO<br />

wasteweb.it<br />

waste@fiaccola.it<br />

Direttore Responsabile<br />

Lucia Edvige Saronni<br />

lsaronni@fiaccola.it<br />

ISSN 2610-9069<br />

Numero <strong>20</strong><br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

EDITORIALE<br />

3<br />

In primo piano<br />

8 Cestino d’oro<br />

Il piano rifiuti del Sindaco<br />

Gualtieri<br />

10 Up e Downcycling<br />

Progetti geniali, idee bizzarre<br />

11 <strong>Waste</strong> Strategy<br />

Cosa sta cambiando<br />

nel mondo dei rifiuti<br />

12 I rifuti della guerra<br />

Effetti su uomo e ambiente<br />

delle attività militari<br />

16 Pillole dal Laboratorio<br />

Gestione rifiuti: le novità<br />

del PNGR<br />

18 Ifat <strong>20</strong>22<br />

Eventi e argomenti suggeriti<br />

da <strong>Waste</strong><br />

<strong>20</strong> App e Sturtup<br />

L’angolo delle nuove idee<br />

Economia circolare<br />

22 Network plastic free<br />

Progetti creativi legati<br />

all’ambiente<br />

26 CircolarMente<br />

Esempi di valorizzazione delle<br />

risorse materiche da rifiuto<br />

28 Rifiuti nei compositi<br />

Sfide e strategie per<br />

riutilizzare e riciclare gli<br />

scarti di questi materiali<br />

Energia<br />

32 Litio geotermico<br />

Risorsa alternativa<br />

all’estrazione classica<br />

Rifiuti solidi<br />

36 Green division<br />

Eco-efficienza nel trattare<br />

i rifiuti<br />

38 Compattatori smart<br />

Le migliori soluzioni per il waste<br />

40 Rivoluzione in valle<br />

Nuovo centro trattatamento<br />

rifiuti EnVal aostano<br />

44 Eventi<br />

A RemTech, si accendono<br />

i motori<br />

48 Impianti innovativi<br />

Alta automazione e AI<br />

50 Tecnologie di selezione<br />

Una storia lunga 50 anni<br />

52 Riciclo intelligente<br />

Opzioni tailor made<br />

54 Trituratore bimotore<br />

Potente, efficiente,<br />

e risparmioso<br />

56 Compattatori 4.0<br />

Più efficenza in discarica<br />

62 Riciclo dei metalli<br />

Valorizzarne al massimo gli<br />

scarti per chiudere il cerchio<br />

65 Bonifiche dei suoli<br />

Fitodepurazione per<br />

rimuovere sostanze inquinanti<br />

Biowaste<br />

70 Nuovi packaging<br />

Imballaggi circolari<br />

completamente compostabili<br />

72 Triturare scarti alimentari<br />

Con un nuovo concetto<br />

di service<br />

Acque reflue<br />

76 Vasche di zavorra<br />

Metodologie e tecnologie per<br />

la sterilizzazione delle acque<br />

Veicoli&Allestimenti<br />

82 Pesanti silenziosi<br />

Trazioni elettriche per la<br />

raccolta dei solidi urbani<br />

86 Compattatori rifiuti<br />

Elettrici per un impatto zero<br />

Rubriche<br />

3 Editoriale<br />

6 Numeri e poltrone<br />

21 News economia circolare<br />

35 News energia<br />

46 News rifiuti solidi<br />

68 News biowaste<br />

74 News acque reflue<br />

85 News veicoli&allestimenti<br />

Direttore Editoriale<br />

Giuseppe Guzzardi<br />

gguzzardi@fiaccola.it<br />

Consulenza Tecnico-Scientifica<br />

Marco Comelli<br />

mcomelli@fiaccola.it<br />

Coordinamento Editoriale<br />

Federica Lugaresi<br />

flugaresi@fiaccola.it<br />

Redazione<br />

Mauro Armelloni, Matthieu Colombo<br />

Fabrizio Parati, Gianenrico Griffini<br />

(Responsabile della sezione veicoli<br />

e allestimenti), Emilia Longoni<br />

waste@fiaccola.it<br />

Collaboratori<br />

Ludovica Bianchi, Marco Capellini, Damiano<br />

Diotti, Antonio Fargas, Ginevra Fontana,<br />

Annalisa Gussoni, Alessandro Marangoni,<br />

Giovanni Milio, Mattia Molena, Eliana Puccio,<br />

Michele Ragonese, Riccardo Rossi<br />

Segreteria<br />

Jole Campolucci<br />

jcampolucci@fiaccola.it<br />

Impaginazione e progetto grafico<br />

Studio Grafico Page<br />

Novate Milanese (MI)<br />

Amministrazione<br />

Francesca Lotti<br />

flotti@fiaccola.it<br />

Margherita Russo<br />

amministrazione@fiaccola.it<br />

Abbonamenti<br />

Mariana Serci<br />

abbonamenti@fiaccola.it<br />

Traffico e pubblicità<br />

Giovanna Thorausch<br />

marketing@fiaccola.it<br />

Marketing e pubblicità<br />

Sabrina Levada (Responsabile estero)<br />

slevada@fiaccola.it<br />

Consulente marketing<br />

Cinzia Rosselli<br />

crosselli@fiaccola.it<br />

Agenti<br />

Giorgio Casotto<br />

T 0425 34045 - Cell. 348 5121572<br />

info@ottoadv.it per Friuli Venezia Giulia,<br />

Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna<br />

(escluse Parma e Piacenza)<br />

Trimestrale - Lombardia/00516/02.<strong>20</strong>21 CONV<br />

Reg. Trib. Milano N. 230 del 19/07/<strong>20</strong>17<br />

Stampa<br />

Colorshade - Peschiera Borromeo (Mi)<br />

ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE<br />

STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313<br />

21/11/1985 - Roc 32150<br />

Prezzi di vendita<br />

abb. annuo Italia Euro 60,00<br />

abb. annuo Estero Euro 1<strong>20</strong>,00<br />

una copia Euro <strong>20</strong>,00<br />

una copia Estero Euro 40,00<br />

È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale<br />

di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa<br />

rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali,<br />

ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati<br />

rimane esclusivamente agli autori. Il suo nominativo è inserito<br />

nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre<br />

comunicazioni e non sarà ceduto ad altri, in virtù del nuovo<br />

regolamento UE sulla Privacy N.<strong>20</strong>16/679. Qualora non desiderasse<br />

ricevere in futuro altre informazioni, può far richiesta<br />

alla Casa Editrice la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it<br />

Organo di informazione<br />

e documentazione<br />

Questo periodico è associato<br />

all’Unione Stampa Periodica Italiana:<br />

numero di iscrizione 15794<br />

Casa Editrice<br />

la fiaccola srl<br />

<strong>20</strong>123 Milano | Via Conca del Naviglio 37<br />

Tel. +39 02 89421350 - Fax +39 02 89421484<br />

fiaccola@fiaccola.it | www.fiaccola.com<br />

L’ETERNA<br />

BATTAGLIA<br />

Nel luglio del 1919 venne pubblicato in Germania un testo<br />

che si rivelerà fondamentale per la sociologia e la scienza<br />

della politica, “La politica come professione” di Max Weber.<br />

Una delle sue tesi centrali è che esistono due approcci all’agire<br />

politico (forse all’intero agire), l'etica dell’intenzione<br />

e l'etica della responsabilità. Il politico aderente alla prima<br />

agirà sulla base di norme valoriali indipendentemente dalle conseguenze.<br />

Chi invece segue la seconda (per Weber il “vero politico”),<br />

sa che ogni fatto e atto sociale produce conseguenze. Se queste sono tali<br />

da mettere in pericolo anche i principi che il politico ha e segue normalmente<br />

(tutti abbiamo valori, e una scala su dove li collochiamo), egli si deve adattare.<br />

Questi concetti, studiati all’università migliaia di secoli fa, mi sono tornati in mente<br />

seguendo gli scontri in atto su una serie di questioni, dalle possibili soluzioni<br />

relative alla crisi del gas alla collocazione delle rinnovabili, alla realizzazione dei<br />

termovalorizzatori e degli impianti per la digestione anaerobica della FORSU. Un<br />

approccio neutro per capire gli schieramenti è vederli come esponenti di una o<br />

dell’altra etica, aldilà delle convinzioni ideologiche spicciole. Chi si oppone al termovalorizzatore<br />

che il sindaco Gualtieri vuole costruire a Roma, non sarebbe<br />

quindi un ideologizzato demagogo alla ricerca di facile consenso per prolungare<br />

la propria miracolata carriera (politica, accademica o funzionariale non importa)<br />

ma una persona che aderisce fino in fondo ai propri principi. Naturalmente vale<br />

anche il contrario speculare, altrimenti, come diceva Brancaleone da Norcia,<br />

stiamo tutti a prenderci per le natiche.<br />

Stiamo solo assistendo ad un episodio dell’eterna battaglia tra principi e responsabilità,<br />

quindi. Una battaglia dove spesso le parti si invertono in corso d’opera,<br />

per cui abbiamo degli ambientalisti di lungo corso che si schierano per il termovalorizzatore,<br />

ricchi capitalisti esteti che si schierano contro i biodigestori,<br />

sindaci a favore del biogas e altri a cui l’idea della vista (perché da terra non si<br />

vedono) dei parchi eolici galleggianti provoca istinti di rivolta. Bene! Così pacificati,<br />

siamo pronti per affrontare alcuni eventi di settore cui <strong>Waste</strong> partecipa, da IFAT<br />

a Monaco di Baviera, ad AquaFarm/NovelFarm a Pordenone. Se ci andate, ci<br />

troverete, in carne, ossa e carta.<br />

Però, molto prima di frequentare l’università già ascoltavo The Battle of<br />

Evermore (1971), che dice così: Queen Of Light Took Her Bow And Then<br />

She Turned To Go. The Prince Of Peace Embraced The Gloom And<br />

Walked The Night Alone. Oh Dance In The Dark Of Night, Sing To The<br />

Morn Ing Light. The Dark Lord Rides In Force Tonight And Time Will<br />

Tell Us All. Oh Throw Down Your Plow And Hoe, Rest Not To Lock<br />

Your Homes. Side By Side We Wait The Might, Of The Darkest Of<br />

Them All… Chissà, magari nello specifico Weber non c’entra.<br />

Marco Comelli


9<br />

4 ADVERTISERS<br />

VISITACI AD IFAT!<br />

B6 339/438<br />

bomag.com/it-it . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .45<br />

bongioannimacchine.com . . . . . . . . . . . . .1<br />

busigroup.it . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23<br />

pal-greendivision.it . . . . . . . . . . . . . . . . .53<br />

Casa Editrice<br />

la fiaccola srl<br />

Anno VI<br />

Maggio<br />

<strong>20</strong>22<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

IN COPERTINA<br />

cesaromacimport.com . . . . . . . . . . . . . .15<br />

palmierigroup.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . .61<br />

ARMA<br />

LETAME<br />

ISSN 2610-9069<br />

0 0 0 2 0 ><br />

772610 906904<br />

RIFIUTI PRODOTTI<br />

DAI MATERIALI<br />

COMPOSITI: SFIDE<br />

E STRATEGIE<br />

DALLA GEOTERMIA<br />

IL LITIO<br />

UTILIZZATO<br />

NELLE BATTERIE<br />

cgt.it/komptech . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .37<br />

conexpoconagg.com . . . . . . . . . . . . . . . .79<br />

ecomondo.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .64<br />

ecotecsolution.com . . . . . . . . . . . . . . .57,59<br />

forrec.eu . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25<br />

panizzolo.it . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .47<br />

remtechexpo.com . . . . . . . . . . . . . . . . . .73<br />

scaispa.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .69<br />

siplifleet.it . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .IV Cop<br />

stadler-italia.com . . . . . . . . . . . . . . . . . .19<br />

I conflitti bellici producono un grande volume<br />

di rifiuti che impatta pesantemente sull’uomo<br />

e sull’ambiente. Vengono generati scarti e<br />

componenti chimiche che rilasciano sul terreno<br />

residui pericolosi e tossici per la salute<br />

degli esseri viventi. Insomma, una guerra nella<br />

guerra i cui effetti permangono a distanza di<br />

tempo. Purtroppo ad oggi (ma anche in passato)<br />

non esiste un protocollo per il loro smaltimento:<br />

quando possibile, si bonifica sminando<br />

il terreno e facendo brillare gli eventuali<br />

materiali inesplosi con recupero di quelli nobili<br />

inviati poi alle fonderie. Nel caso di materiali<br />

sensibili, il trattamento segue quello dei rifiuti<br />

speciali, se fattibile…<br />

indeco.it . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .III Cop<br />

tanaitalia.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .9<br />

wme-expo.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .75<br />

mercedes-benz-trucks.com/it_IT/ . . . . . . .81<br />

tomra.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .5<br />

wheeliot.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .39<br />

AZIENDE CITATE<br />

olmark.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21<br />

A<br />

A2A Ambiente S.p.A . . . .46<br />

Acea S.r.l . . . . . . . . . . . . .36<br />

Altamin . . . . . . . . . . . . . .34<br />

Althesis . . . . . . . . . . . . . .11<br />

B<br />

Balestrieri . . . . . . . . . . . .46<br />

Busi Group . . . . . . . . . . .38<br />

C<br />

Circularity S.r.l . . . . . . . .<strong>20</strong><br />

Continental . . . . . . . . . . .21<br />

D<br />

Daf . . . . . . . . . . . . . . . . .86<br />

E<br />

Ecolight . . . . . . . . . . . . . .59<br />

EnVal . . . . . . . . . . . . . . . .40<br />

F<br />

Flyability . . . . . . . . . . . . .80<br />

Fratelli Ronc . . . . . . . . . .40<br />

G<br />

Greener than Green . . . .68<br />

Gruppo Esposito . . . . . . .40<br />

Gruppo Greenthesis . . . .40<br />

Gruppo Hera . . . . . . . . . .<strong>20</strong><br />

H<br />

HBI S.r.l . . . . . . . . . . . . . . .6<br />

Human Bio Innovation . . .6<br />

vogelsang.info . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .67<br />

I<br />

Italgas . . . . . . . . . . . . . . . .6<br />

M<br />

Man . . . . . . . . . . . . . . . . .85<br />

Marco Longana . . . . . . . .28<br />

Mazzocchia . . . . . . . . . . .82<br />

Meta . . . . . . . . . . . . . . . .60<br />

N<br />

Nova Capital . . . . . . . . . . .6<br />

Novamont . . . . . . . . . . . .71<br />

O<br />

OMB Technology S.p.A . . .38<br />

xylem.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .II Cop<br />

P<br />

Pal . . . . . . . . . . . . . . . . .36<br />

Panizzolo . . . . . . . . . . . .62<br />

PepsiCo . . . . . . . . . . . . . .35<br />

R<br />

Remeo Oy . . . . . . . . . . . .48<br />

Renault Trucks . . . . . . . .82<br />

S<br />

Stadler . . . . . . . . . . . . . .48<br />

STR . . . . . . . . . . . . . . . . .58<br />

T<br />

Tana . . . . . . . . . . . . . . . .56<br />

Tomra . . . . . . . . . . . . . . .50<br />

V<br />

Vogelsang . . . . . . . . . . . .72<br />

W<br />

Worldrise . . . . . . . . . . . .22<br />

V<br />

ZenRobotics . . . . . . . . . .48<br />

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impeccabile. Quando il successo dipende da un recupero di alta qualità,<br />

affi datevi a TOMRA.<br />

Fatti, non<br />

opinioni


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

2 3<br />

4<br />

6 PRIMO PIANO Soluzioni<br />

IN EVIDENZA<br />

1 2 3 4<br />

IN EVIDENZA<br />

PRIMO PIANO<br />

12 3<br />

4<br />

7<br />

Numeri e poltrone<br />

GALILEO GREEN ENERGY<br />

Un po’ di pink<br />

nel green<br />

È fresca la nomina dell’avv. Laura<br />

Belardinelli nel GGE (Galileo<br />

Green Energy), la piattaforma<br />

panaeuropea di sviluppo e<br />

investimento nel settore delle<br />

energie rinnovabili, in qualità di<br />

General Counsel da gennaio <strong>20</strong>22.<br />

Una nomina che va ad arricchire<br />

ulteriormente il team esecutivo,<br />

pilotato e costruito dal CEO<br />

Ingmar Wilhelm, per guidare e<br />

rafforzare tutte le attività di<br />

sviluppo, investimento e gestione,<br />

sviluppando nuovi progetti e<br />

soluzioni energetiche in tutta<br />

Europa.<br />

"Laura ha una profonda<br />

conoscenza del settore<br />

dell’energia e un’ampia<br />

esperienza internazionale,<br />

competenze molto complementari<br />

e additive per il team di Galileo<br />

Green Energy.<br />

Le sue skills risulteranno preziose<br />

nell’ulteriore allargamento del<br />

nostro perimetro di business che<br />

spazia dagli impianti fotovoltaici<br />

allo stoccaggio e include anche le<br />

attività eoliche onshore e offshore.<br />

Inoltre, facendo leva sulle sue<br />

numerose esperienze in ambito<br />

regolamentare e commerciale,<br />

Laura giocherà un ruolo di primo<br />

piano nella creazione di soluzioni<br />

sostenibili e durature tra nuovi<br />

progetti di generazione e<br />

consumatori finali di energia<br />

verde.<br />

Siamo molto lieti di averla nel<br />

nostro team, che già opera in sei<br />

grandi mercati in Europa" ha<br />

dichiarato Ingmar Wilhelm.<br />

CONSORZIO ECOLIGHT<br />

E la raccolta<br />

dei RAEE<br />

volaaaaaaa<br />

Con i cassonetti sviluppati<br />

per la raccolta di prossimità<br />

dei RAEE R4 ed R5 (piccoli<br />

elettrodomestici), nel <strong>20</strong>21<br />

si è registrato un aumento<br />

di oltre il 27% dei volumi<br />

collettati. Sono state infatti<br />

circa <strong>20</strong> le tonnellate di<br />

smartphone, lampadine a<br />

risparmio energetico e<br />

piccoli elettrodomestici che<br />

sono state conferite nelle<br />

33 Ecoisole RAEE del<br />

consorzio Ecolight. Gli<br />

speciali cassonetti sono<br />

preposti ad incentivare la<br />

raccolta capillare di questa<br />

tipologia di rifiuti - che<br />

facilmente viene dispersa -<br />

12 3<br />

4<br />

e per questo posizionati in<br />

corrispondenza dei grandi<br />

punti vendita e centri<br />

commerciali.<br />

Sono state oltre 25mila le<br />

persone che li hanno<br />

utilizzati nel corso<br />

dell’anno, consentendo in<br />

tal modo la raccolta di<br />

quasi 800 kg di lampadine<br />

fluorescenti e oltre 19<br />

tonnellate di piccoli<br />

elettrodomestici. Giancarlo<br />

Dezio, direttore generale<br />

del consorzio, ha<br />

dichiarato: “Si stima che<br />

solamente uno su cinque<br />

segua un corretto percorso<br />

di gestione. La parte<br />

restante, spesso rimane<br />

nelle case, in fondo a un<br />

cassetto o in cantina, se<br />

non addirittura segue canali<br />

irregolari. L’importanza di<br />

questi rifiuti è nella loro<br />

elevata potenzialità di<br />

recupero: sono infatti<br />

riciclabili per oltre il 90%<br />

del loro peso, potendo dare<br />

così un importante apporto<br />

all’economia circolare”.<br />

NOVACAPITAL E HBI<br />

Questo matrimonio<br />

s’ha da fare<br />

Un’azienda veneta (Human Bio<br />

Innovation) che progetta soluzioni<br />

industriali per lo sviluppo dell’economia<br />

circolare. E NovaCapital, la<br />

holding di partecipazioni<br />

guidata da imprenditori e<br />

manager, che decide di<br />

entrare nel capitale sociale di<br />

HBI per le potenzialità del suo<br />

know-how tecnologico.<br />

Infatti la tecnologia brevettata<br />

da HPI è capace di<br />

trasformare fanghi di<br />

depurazione in materiali<br />

rinnovabili, facendo sì che un normale<br />

depuratore delle acque diventi una<br />

bioraffineria poligenerativa con riduzione<br />

di scarti da smaltimento pari al 90% e<br />

produzione di energia pulita.<br />

Si rinnova quindi il Consiglio di<br />

Amministrazione di HBI che, oltre a<br />

riconfermare Daniele Basso come CEO e<br />

Presidente del CdA, e Renato Pavanetto<br />

(anche lui founder di HBI), si accresce di<br />

altri cinque membri: il dott. Alberto<br />

Dell’Acqua, attuale Presidente di Italgas e<br />

docente presso la SDA Bocconi di Milano.<br />

Il CdA sarà completato dal dott. Domenico<br />

Greco, CEO di GIG (Gestioni Industriali<br />

Group) e Presidente di NGV, e dall’ing.<br />

Carlo Germano Ravina.<br />

ACQUE<br />

ITALIANE<br />

Un po’<br />

di chiarezza<br />

Secondo la Relazione<br />

sullo Stato della Green<br />

Economy, l’Italia è il<br />

12 3<br />

4<br />

Paese europeo che<br />

preleva acqua per uso<br />

potabile, dai corpi idrici<br />

e falde, in <strong>maggio</strong>re<br />

quantità. Si parla infatti<br />

di 9,2 milioni di m 3 nel<br />

<strong>20</strong>18, collocandosi al<br />

secondo posto per<br />

prelievo pro capite (153<br />

m 3 /ab, a differenza di <strong>20</strong><br />

Paesi su 27, che hanno<br />

prelevato tra 45 e 90 m 3<br />

di acqua dolce per<br />

persona per<br />

approvvigionamento<br />

pubblico).<br />

Mentre prosegue la<br />

diminuzione di quantità<br />

di acqua erogata in<br />

Italia (215 l/ab/g),<br />

aumentano le perdite<br />

della rete di<br />

distribuzione, che nel<br />

<strong>20</strong>18 sono state stimate<br />

pari al 42% sul volume<br />

immesso. Mappando le<br />

regioni invece, si va dal<br />

22,1% della Valle<br />

d’Aosta, al 55,6%<br />

dell’Abruzzo.<br />

In ben 14 regioni l’acqua<br />

dispersa risulta<br />

superiore al 40%.<br />

Ma il PNRR ha stanziato<br />

15,06 miliardi di euro<br />

sulla Misura tutela del<br />

territorio e della risorsa<br />

idrica. Facciamo un<br />

nodo al fazzoletto?<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

Maggio <strong>20</strong>22


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

8 PRIMO PIANO Soluzioni<br />

WASTE AWARD<br />

Cestino d’oro<br />

Marco Comelli<br />

Un po’ come il Nobel per la Pace a Obama prima<br />

che avesse fatto nulla, questo mese il nostro premio<br />

va al piano rifiuti del sindaco Gualtieri. Per la realizzazione<br />

di un termovalorizzatore e di una discarica di servizio,<br />

rispettivamente da 600.000 e 60.000 tonnellate all’anno<br />

Un premio sulla<br />

fiducia per il piano<br />

rifiuti del Sindaco<br />

Gualtieri,<br />

che prevede la<br />

realizzazione di un<br />

termovalorizzatore<br />

e discarica di<br />

servizio per lucidare<br />

Roma. In realtà, si<br />

vuole accelerare<br />

approfittando del<br />

capitale politico<br />

e dei poteri<br />

straordinari<br />

del sindaco stesso,<br />

per “scavallare”<br />

il piano rifiuti<br />

regionali del Lazio.<br />

Acapitale interamente pubblico, verrà (se<br />

preferite, sostituite il futuro con il condizionale)<br />

finanziata in parte con denari in<br />

uscita dal bilancio del Comune e in parte a debito.<br />

La tecnologia sarà la stessa o simile a quella<br />

del famoso impianto di Copenhagen, quindi sistema<br />

termico a caldaia e turbina a vapore per<br />

la produzione di elettricità in modalità cogenerazione<br />

con filtri catalitici, e alimenterà anche<br />

un impianto di teleriscaldamento e magari di teleraffrescamento.<br />

Sul tetto, improbabile la pista<br />

da sci, magari dei prosaici pannelli fotovoltaici.<br />

Dove si farà, ancora non è dato saperlo. Si vocifera<br />

nella zona di Santa Palomba, all’estremo<br />

sud dei confini comunali, dove era già stato fatta<br />

l’analisi per piazzare un centro TMB (Trattamento<br />

Maccanico Biologico).<br />

La vera ragione<br />

Il dato più interessante, attorno cui gira tutto, è però<br />

la scadenza di entrata in funzione. Entro l’inizio del<br />

<strong>20</strong>25, Anno del Giubileo. Giusto, direte voi, mica si<br />

può lasciare la monnezza in giro per Roma in vista<br />

ai pellegrini (che poi ne aggiungeranno di loro). E<br />

infatti Gualtieri lo ha anche spiegato così. Ma il vero<br />

motivo della scadenza ravvicinata (per gli standard<br />

italiani) è che il sindaco è il Commissario Straor -<br />

dinario per il Giubileo, e come tale detiene poteri,<br />

appunto, straordinari. Tipo passare sopra a tutta<br />

una serie di fasi burocratiche che sono le trappole<br />

formali in cui finiscono questi progetti in Italia. Quelle<br />

informali, che però sono nulla senza le prime, derivano<br />

da opposizioni politiche, comitati spintanei<br />

(ooops, spontanei), interventi dall’alto. Gualtieri, che<br />

per ora ha ancora capitale politico da spendere,<br />

confida di riuscire a portare avanti il progetto, superando<br />

(eufemismo) anche il piano rifiuti regionale<br />

del Lazio, che non prevede termovalorizzatori. Le<br />

elezioni regionali si avvicinano e non è detto che<br />

partiti e gruppi no-termovalorizzatori abbiano lo<br />

stesso successo della scorsa volta. L’impianto e relativa<br />

piccola discarica tra l’altro sono affiancati nelle<br />

intenzioni da biodigestori, impianti di preparazione<br />

e selezione della differenziata (qualcosa anche nel<br />

PNRR), quindi per la prima volta si tratta di un approccio<br />

integrato. Insomma, forse il nostro<br />

Cestino d’Ora sulla fiducia è più azzeccato del<br />

Nobel a Obama. Ma vedi anche quello che si dice<br />

nell’Editoriale di questo numero.<br />

l<br />

Maggio <strong>20</strong>22


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

10 PRIMO PIANO Soluzioni<br />

PUNTI COSPICUI<br />

STRATEGIE<br />

PRIMO PIANO<br />

11<br />

Upcycling e Downcycling<br />

Federica Lugaresi<br />

La sostenibilità (e non<br />

solo) come driver…<br />

Non è di certo una novità,<br />

ma una buona pratica. E nel<br />

settore delle nuove<br />

tecnologie in tanti stanno già<br />

applicando. Alla faccia<br />

dell’obsolescenza<br />

programmata! Con<br />

qualcuno che, con un nuovo<br />

paradigma, elabora facendo<br />

sì che lo scenario futuro<br />

dell’Hi-Tech sia<br />

caratterizzato da nuove<br />

principali tendenze;<br />

di fatto legate senza dubbio<br />

a sostenibilità e circular<br />

economy. Chi acquista<br />

prodotti tecnologici infatti<br />

esige sempre di più che<br />

rispettino l’ambiente, e che<br />

La pagina che sottolinea le notizie più interessanti<br />

del momento ma anche del futuro, in antitesi con baggianate<br />

sapienti e idee fuori moda o che hanno stancato<br />

Rifiuti tessili, a quando la<br />

differenziata?<br />

Come è noto dal primo<br />

gennaio <strong>20</strong>22 è entrato in<br />

vigore l’obbligo - attraverso il<br />

D.L 116/<strong>20</strong><strong>20</strong> - di raccogliere i<br />

rifiuti tessili con modalità<br />

differenziata. In<br />

anticipo di tre<br />

per questo vengono<br />

progettati con una fine in<br />

mente, ossia con un ciclo di<br />

vita del prodotto per poterlo<br />

riusare e far tornare in<br />

circolo le materie prime.<br />

I devices devono essere<br />

riparabili e standardizzati:<br />

un'altra modalità per<br />

riutilizzarne delle parti o<br />

materiali, ed allungare la<br />

vita dei prodotti stessi. Un<br />

esempio già realtà di questi<br />

trend, è il nuovo notebook<br />

Acer Aspire Vero, progettato<br />

per essere facilmente<br />

disassemblabile, agevolando<br />

le eventuali operazioni di<br />

riciclo, e favorendone la<br />

riparazione e sostituzione.<br />

La scocca è stata realizzata<br />

bleah!<br />

al 30% plastica riciclata<br />

post-consumo ricavata da<br />

resine, impiegata anche per<br />

la cornice dello schermo, il<br />

piano di lavoro e la tastiera.<br />

Ma attenzione: affinchè la<br />

buona pratica funzioni, i<br />

RAEE devono adeguarsi e<br />

implementarsi a livello<br />

locale.Dai dai dai, alla via<br />

così!<br />

anni rispetto alle direttive<br />

dell’UE che fanno riferimento<br />

al “Pacchetto di direttive<br />

sull’economia circolare” del<br />

<strong>20</strong>18. Ciò comporta che entro<br />

il <strong>20</strong>25 il numero delle<br />

discariche venga ridotto, e<br />

siano fissati obiettivi<br />

vincolanti per il<br />

riciclo dei rifiuti.<br />

Bene ma non<br />

benissimo. Infatti<br />

gli operatori del<br />

settore hanno<br />

manifestato diverse<br />

perplessità in quanto non tutti<br />

i meccanismi di raccolta e<br />

riciclo sono “oliati” e<br />

correttamente dimensionati.<br />

Intanto, i Comuni non ancora<br />

wow<br />

pronti, si dovranno<br />

organizzare per avviare un<br />

sistema di raccolta del tessile.<br />

A tal proposito l’Anci<br />

(Associazione nazionale dei<br />

Comuni italiani) chiederà che<br />

tale obbligo venga posticipato<br />

di almeno un anno, additando<br />

come motivazione la poca<br />

chiarezza della normativa e il<br />

fatto che mancherebbero le<br />

linee guida del Mite. Con un<br />

bell’emendamento (già<br />

approvato) al Di Milleproroghe.<br />

Non critichiamo la<br />

lodevolissima<br />

iniziativa/pensata: ma poi… chi<br />

pagherà?<br />

Siamo alle solite: poche idee<br />

ma confuse!<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

La tariffa puntuale spinge<br />

la differenziata: dal 52%<br />

al 66% in dieci anni<br />

Le aziende che implementano la tariffa puntuale<br />

nel <strong>20</strong><strong>20</strong> hanno superato la metà delle Top 100, mentre<br />

torna a salire anche l’adozione del porta a porta Alessandro Marangoni<br />

Nell’ultimo decennio, le <strong>maggio</strong>ri utility italiane<br />

hanno migliorato i servizi, riducendo<br />

i tempi di intervento, le perdite idriche e aumentando<br />

la raccolta differenziata. Per il futuro,<br />

punteranno sempre più su digitalizzazione e innovazione.<br />

Più in particolare, l’industria del waste<br />

management ha resistito bene alla crisi, mantenendo<br />

un fatturato aggregato sostanzialmente<br />

inalterato rispetto al <strong>20</strong>19.<br />

Risultati e traguardi<br />

È uno dei dati della decima edizione dello studio<br />

“Le performance delle utility italiane. Analisi<br />

delle 100 <strong>maggio</strong>ri aziende dell’energia, dell’acqua,<br />

del gas e dei rifiuti”, presentato di recente<br />

da Alessandro Marangoni, CEO di Althesys e<br />

capo del team di ricerca, nel corso del Top Utility,<br />

l’evento organizzato in collaborazione con Utilitalia.<br />

Il tradizionale appuntamento fa il punto dello stato<br />

dell’arte nei settori acqua, energia e rifiuti, ed è<br />

molto atteso dagli operatori anche per i premi alle<br />

migliori società dei servizi pubblici.<br />

Quest’anno Top Utility ha poi segnato un traguardo<br />

importante, tracciando l’evoluzione del settore<br />

nell’arco di un decennio; settore che, secondo i<br />

dati, gode di buona salute, nonostante la graduale<br />

ma costante erosione delle marginalità. Quanto<br />

alle performance operative, le dinamiche di lungo<br />

termine sono positive: in dieci anni la raccolta differenziata<br />

è passata dal 52% al 66%. La curva mostra<br />

tuttavia un progressivo appiattimento, il che<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

Alessandro Marangoni, economista<br />

e docente universitario, è fondatore e ceo di<br />

Althesys, società professionale indipendente<br />

specializzata nella consulenza strategica<br />

e nello sviluppo di conoscenza.<br />

Opera con competenze di eccellenza nei<br />

settori chiave di ambiente, energia,<br />

infrastrutture e utility, nei quali assiste<br />

imprese e istituzioni.<br />

parrebbe indicare che i margini di miglioramento<br />

sono sempre più limitati. Tra il <strong>20</strong>16 ed oggi è stato,<br />

inoltre, netto l’aumento delle aziende che implementano<br />

la tariffa puntuale: nel <strong>20</strong><strong>20</strong> hanno superato<br />

la metà del campione. Infine, torna a salire l’adozione<br />

del porta a porta, dopo un calo nel <strong>20</strong>19.<br />

Notizie positive anche sul fronte della sostenibilità:<br />

i servizi ambientali paiono avviati su sentieri di miglioramento.<br />

In tre anni è scesa l’energia elettrica<br />

consumata (quest’anno sotto i 26 kWh per tonnellata),<br />

così come la CO2 emessa dai mezzi di raccolta<br />

e igiene urbana. Aumentano infine i veicoli a basso<br />

impatto, che raggiungono in questa edizione il <strong>20</strong>%<br />

delle flotte delle monoutility dei rifiuti, un risultato<br />

storico.<br />

l<br />

WAS – <strong>Waste</strong> Strategy è il think tank di Althesys dedicato all’analisi della filiera<br />

produzione-consumo del waste management e del riciclo con un approccio integrato,<br />

che unisce la prospettiva aziendale e industriale a una visione di sistema. Lo scopo<br />

è fornire un quadro unitario e proporre strategie d’impresa e politiche di sistema<br />

che integrino i diversi aspetti: ambientali, sociali, industriali, economici, normativi<br />

e tecnologici. Superare approcci parziali e frammentati è infatti fondamentale<br />

per lo sviluppo del settore e per definire le policy migliori per il Paese.


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

12 PRIMO PIANO Soluzioni<br />

SCARTI E CONTAMINAZIONI<br />

SCARTI E CONTAMINAZIONI<br />

PRIMO PIANO<br />

13<br />

Marco Comelli,<br />

Federica Lugaresi<br />

Una sporca guerra<br />

Gli effetti dei conflitti non sono solo socio-economici<br />

e umanitari. Viene infatti prodotto un importante volume<br />

di rifiuti che impatta pesantemente anche sull’uomo…<br />

Esistono molteplici interconnessioni tra<br />

ambiente e guerre. La prima, e più evidente,<br />

è quella diretta. Distruzione di<br />

infrastrutture, di edifici, di terreni e aree alberate.<br />

Basta guardare qualche foto delle aree<br />

del fronte della Prima Guerra Mondiale per<br />

vedere alberi divelti, campi coltivati sconvolti,<br />

canali interrotti. Tutti danni causati sia dalle<br />

armi che dall’intervento di apprestamento di<br />

opere difensive ma anche offensive (durante<br />

la guerra sino-giapponese nei tardi anni ’30<br />

vennero provocate alluvioni rompendo le dighe<br />

su diversi fiumi). Vera e propria guerra<br />

ambientale.<br />

Ci sono poi gli effetti indiretti, causati dalla dispersione<br />

nell’ambiente di manufatti bellici,<br />

resti e rottami degli stessi e residui del loro<br />

utilizzo. In genere, più i residui ed i resti sono<br />

di piccole dimensioni, più sono insidiosi e difficili<br />

da rimuovere.<br />

Proiettili inesplosi<br />

Il caso classico che viene alla mente quando<br />

si parla di residui di attività belliche è relativo<br />

agli ordigni che non sono esplosi, per malfunzionamento<br />

o semplicemente perché abbandonati<br />

o persi. Senza entrare nei dettagli tecnici,<br />

si distinguono due grandi categorie: gli<br />

ordigni armati e quindi pronti ad esplodere, e<br />

quelli non armati (in sicura). Nel secondo caso,<br />

il recupero è relativamente semplice e, se non<br />

riutilizzati, lo smaltimento segue protocolli<br />

stabiliti.<br />

Lo smaltimento degli esplodenti, intesa come<br />

categoria dei rifiuti speciali, di uso civile, e per<br />

estensione di quelli militari, viene normato dal<br />

Credit: Wikipedia<br />

Decreto Interministeriale 12 <strong>maggio</strong> <strong>20</strong>16 n.<br />

101 - Smaltimento esplodenti e pirotecnici,<br />

che risponde al dettato del decreto legislativo<br />

29 luglio <strong>20</strong>15, n. 123 recante “Attuazione della<br />

direttiva <strong>20</strong>13/29/UE”. La <strong>maggio</strong>r parte del<br />

testo si riferisce ai pirotecnici, sia intesi come<br />

fuochi d’artificio e ordigni di segnalazione, in<br />

ambito marittimo e non solo (razzi di segnalazione),<br />

sia giunti a fine vite che come residui.<br />

Per effettuare lo smaltimento dei pirotecnici<br />

da segnalazione è stato costituito nel <strong>20</strong>18 un<br />

consorzio volontario, il COGEPIR, su cui torneremo<br />

in un prossimo articolo. Esiste poi il<br />

capitolo spesso dimenticato degli airbag.<br />

In estrema sintesi, la normativa prevede una<br />

catena inversa, che parte dagli utilizzatori<br />

devono conferire gratuitamente i prodotti scaduti<br />

ai distributori, che istituiscono a spese<br />

proprie centri di conferimento dotati di appositi<br />

contenitori sicuri sia per le persone che<br />

conferiscono e/o che ritirano i prodotti sia<br />

per l’ambiente. Il tutto viene iscritto in un registro<br />

di tracciamento delle consegne. Una<br />

volta raccolti nei centri preposti, le successive<br />

fasi di ritiro, trasporto e conferimento agli<br />

impianti di smaltimento è a cura dei fabbricanti<br />

e degli importatori. Il ritiro deve avvenire<br />

ogni tre mesi od ogni qualvolta il quantitativo<br />

depositato superi i 10 chilogrammi; in ogni<br />

caso, il deposito presso i distributori non può<br />

superare l’anno.<br />

Mine vaganti<br />

Tornando ai rifiuti prodotti dalle attività belliche,<br />

nel caso di ordigni inesplosi ma pronti ad<br />

esplodere (caso classico, bombe e razzi d’aereo,<br />

ma anche mine), la questione si fa delicata<br />

e infatti sia le forze armate che dell’ordine<br />

posseggono corpi e reparti di specialisti incaricati<br />

di disinnescare e, in casi estremi, far<br />

esplodere in sicurezza gli ordigni. In certi casi,<br />

anche per gli ordigni disinnescati si può procedere<br />

allo smaltimento.<br />

Rifiuti in esercitazione<br />

Per quanto riguarda le munizioni usate in fase di addestramento,<br />

dove non c’è necessità di abbandono sul terreno, si procede col totale<br />

recupero e successivo riciclo. Parliamo di bossolame (non soltanto<br />

relativo ai colpi delle armi individuali quali pistole e fucili) ma anche<br />

del munizionamento di carro armato.<br />

Si tratta infatti di materiali “nobili” e ricercati: leghe di rame e ottone,<br />

o alluminio (come alcune ogive di esercitazione), con un valore economico<br />

abbastanza elevato.<br />

Premesso che tutti gli inesplosi pongono problemi,<br />

ed escludendo per ora i casi di ordigni<br />

appositamente nascosti, come le mine o le<br />

trappole esplosive, i più ostici sono gli ordigni<br />

che si diffondono nell’ambiente per progettazione.<br />

É il caso delle armi a frammentazione<br />

tipo le “bombe a grappolo” a due stadi. In queste,<br />

il primo stadio è costituito da un ordigno<br />

portatore che giunto in prossimità del bersaglio,<br />

tramite esplosione o altri mezzi, disperde<br />

una serie di sub-munizioni in un’area anche<br />

molto vasta. A loro volta queste sub-munizioni<br />

esplodono e disperdono dei frammenti sotto<br />

forma di schegge o anche di biglie di metallo.<br />

Alcune delle sub-munizioni possono restare<br />

sul terreno inesplose. Per recuperale, l’area<br />

deve essere circoscritta e bonificata come se<br />

ci si trovasse in un campo minato. A questo<br />

punto il terreno può tornare riusabile ma se<br />

sono state utilizzate bombe a grappolo in<br />

grande numero le operazioni possono durare<br />

molto a lungo.<br />

Bomba cluster: solo<br />

dopo aver fatto<br />

brillare il materiale<br />

inesploso, il terreno<br />

può tornare usabile.<br />

(Autore: Mohammed<br />

Zaatari; Credit: The<br />

Associated Press).<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

Maggio <strong>20</strong>22


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

14 PRIMO PIANO<br />

SCARTI E CONTAMINAZIONI<br />

Carrarmato russo<br />

distrutto dagli<br />

ukraini. (Licenza<br />

internazionale -<br />

attribuzione:<br />

Mvs.gov.ua)<br />

English abstract<br />

Proiettile perforante<br />

a freccia con nucleo<br />

in metallo pesante.<br />

(Autore David<br />

Monniaux - Opera<br />

propria, CC BY-SA 3.0)<br />

<strong>Waste</strong> war<br />

Anche nel caso che proiettili,<br />

bombe e munizioni funzionino<br />

come previsto, i loro<br />

residui possono essere pericolosi.<br />

Le cartucce e le munizioni,<br />

ad esempio, sono costituite da<br />

plastica, alluminio, ferro e ottone. Gli<br />

esplosivi di lancio sono composti da miscele<br />

di materiali, calibrati a seconda<br />

dell’uso che se ne vuole fare. La polvere<br />

nera è composta da nitrato di potassio, zolfo<br />

e carbonella di legna, ma nelle munizioni moderne<br />

gli ultimi due componenti possono essere<br />

sostituiti da prodotti plastici e/o fosforo.<br />

In molti casi i bossoli vengono abbandonati<br />

sul terreno, mentre i residui dei proiettili, ridotti<br />

in schegge o in granuli, finiscono nel terreno.<br />

Se le operazioni ristagnano in una deter -<br />

minata località a lungo, la loro concentrazione<br />

può diventare pericolosa.<br />

The disposal of explosives, understood as a category of special waste,<br />

for civil use, and by extension of military waste, is regulated by the<br />

Interministerial Decree 12 May <strong>20</strong>16 n. 101 - Disposal of explosives<br />

and pyrotechnics, which responds to the provisions of the legislative<br />

decree 29 July <strong>20</strong>15, n. 123 on "Implementation of Directive <strong>20</strong>13/29 /<br />

EU".<br />

War's effects produce a large volume of waste, which is highly dangerous<br />

to human health and environmental pollution. Usually, minefields<br />

are cleared. In case of cluster bombs, the remaining iron is recovered<br />

(after blasting). In the case of projectiles with a depleted uranium core,<br />

the waste is treated as special. The procedure is different for ammunitions<br />

used during exercises (gun and tank shells) which are fully recovered<br />

and recycled for the presence of noble materials (copper, brass<br />

and aluminium).<br />

Le polveri metalliche iper-reattive<br />

Un caso a parte costituiscono le munizioni perforanti<br />

il cui proiettile ha la forma di una freccetta<br />

in acciaio con nuclei di metalli particolarmente<br />

duri e ad alta densità, come l’uranio<br />

impoverito in lega con zinco e nickel, molibdeno<br />

o titanio, o il carburo di tungsteno. Quando queste<br />

colpiscono i bersagli, l’attrito dovuto alla<br />

penetrazione delle corazze e le esplosioni causate<br />

dalle corazze cosiddette reattive, provocano<br />

la distruzione totale o parziale dei nuclei<br />

che emettono polveri metalliche molto sottili.<br />

Queste polveri sono caratterizzate da una elevata<br />

reattività, tant’è che arrivano a prendere<br />

fuoco a contatto con l’ossigeno dell’aria. La<br />

loro reattività si manifesta anche a contatto<br />

con tessuti biologici. Se durante l’attacco, nell’immediato<br />

(quando ancora le polveri galleggiano<br />

nell’aria) e anche diverso tempo dopo -<br />

se per esempio le polveri depositate al suolo<br />

e su superfici vengono disturbate - il pulviscolo<br />

entra nel corpo umano e gli effetti sono molto<br />

gravi. A differenza di quanto si dice, non è quasi<br />

certamente la radioattività dell’uranio a causare<br />

danni (non esistono prove certe, e comunque<br />

il decadimento dell’uranio è di tipo alfa,<br />

che viene fermato anche dalla pelle) ma la<br />

iper-reattività dei metalli a contatto con i tessuti<br />

interni. Il pericolo <strong>maggio</strong>re si ha quando le<br />

polveri entrano nei polmoni, in quanto i normali<br />

sistemi di autodepurazione dell’organismo non<br />

riescono a rimuoverle. La durata della contaminazione<br />

nel terreno non sembra particolarmente<br />

lunga, proprio per l’iper reattività delle<br />

particelle che in quanto tali si ossidano e neutralizzano.<br />

Anche i bersagli colpiti contribuiscono<br />

alla contaminazione ambientale.<br />

Nei mezzi corazzati per esempio, si trovano<br />

concentrazioni notevoli di ferro, plastica e<br />

componenti elettroniche ed elettriche.<br />

Quando il mezzo viene distrutto, queste sostanze<br />

si riversano nell’ambiente in quantitativi<br />

elevati.<br />

l<br />

Maggio <strong>20</strong>22


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

16 PRIMO PIANO Soluzioni<br />

NORMATIVE<br />

NORMATIVE<br />

PRIMO PIANO<br />

17<br />

di Andrea Ballabio,<br />

Donato Berardi,<br />

Antonio Pergolizzi<br />

e Nicolò Valle<br />

del Laboratorio<br />

REF Ricerche<br />

Il Laboratorio REF<br />

Ricerche è un think tank<br />

che intende riunire<br />

selezionati<br />

rappresentanti del mondo<br />

dell´impresa, delle<br />

istituzioni e della finanza<br />

al fine di rilanciare il<br />

dibattito sul futuro dei<br />

Servizi Pubblici Locali.<br />

Pillole dal Laboratorio<br />

Un Programma Nazionale o Regionale per gestire i rifiuti?<br />

Ecco cosa dicono le recentissime novità contenute nel PNGR<br />

Come già approfondito in un precedente<br />

intervento su questa rivista (<strong>Waste</strong> n.<br />

19 - marzo), il Piano Nazionale di<br />

Ripresa e Resilienza (PNRR) punta <strong>maggio</strong>rmente<br />

sul pilastro delle riforme, rispetto a<br />

quello degli investimenti, per il settore dei rifiuti.<br />

Uno dei principali interventi riformatori<br />

attesi è il Programma Nazionale per la<br />

Gestione dei Rifiuti (PNGR), che sta entrando<br />

nella fase decisiva per la sua implementazione,<br />

con l’adozione definitiva della riforma prevista<br />

entro il 30 giugno <strong>20</strong>22.<br />

Strumento strategico e specifico<br />

A metà marzo, è stata diffusa dal Ministero della<br />

Transizione Ecologica (MiTE), la proposta di<br />

PNGR, avente come orizzonte temporale il periodo<br />

<strong>20</strong>22-<strong>20</strong>28. Il Programma costituisce uno<br />

dei tasselli strategici e attuativi dell’altra grande<br />

riforma del PNRR relativa ai rifiuti, ovverosia la<br />

Strategia Nazionale per l’Economia Circolare.<br />

Al contempo, il PNGR vuole essere uno strumento<br />

strategico con cui indirizzare l’azione<br />

delle Regioni e delle Province Au tonome di<br />

Trento e di Bolzano in materia di pianificazione<br />

della gestione dei rifiuti. Senza, con ciò,<br />

andare a definire interventi o progetti<br />

puntuali sul territorio, essendo ciò demandato<br />

ai Piani Regionali di Gestione<br />

dei Rifiuti (PRGR).<br />

Relativamente a quest’ultimi, il loro<br />

adeguamento è previsto entro 18 mesi<br />

dalla pubblicazione del PNGR, salvo<br />

risultare già conformi nei contenuti o<br />

essere in grado di offrire il conseguimento<br />

degli obiettivi comunitari.<br />

Il naturale disegno sotteso all’implementazione<br />

della riforma vedeva l’aggiornamento<br />

dei PRGR avvenire a valle<br />

dell’adozione del PNGR, con la pianificazione<br />

regionale che andava a recepire<br />

le linee strategiche nazionali, a<br />

loro volta contenenti l’attuazione delle<br />

policy europee.<br />

Eppur si muove<br />

Tuttavia, come si può osservare dalla<br />

tabella della pagina accanto, le Regioni hanno<br />

già iniziato il processo di approvazione dei nuovi<br />

PRGR, ancorché ciò si sia concluso in pochi casi,<br />

anticipando nei fatti la fine dei lavori afferenti al<br />

PNGR. Appare fondamentale, nel complesso,<br />

che i futuri PRGR non solo siano allineati con le<br />

indicazioni del PNGR, ma che siano anche conformi<br />

con la normativa comunitaria, in quanto<br />

tale aspetto è una condizione abilitante per poter<br />

ottenere i fondi europei e di coesione nazionale.<br />

Tra le novità di rilievo, contenute nella Pro posta,<br />

si segnala come le Regioni dovranno indicare<br />

nei PRGR un percorso di riduzione dello smaltimento<br />

in discarica, ai fini del conseguimento<br />

del livello massimo del 10% al <strong>20</strong>35, prevedendo<br />

dei target intermedi fissati a fine <strong>20</strong>23, a fine<br />

<strong>20</strong>24, a fine <strong>20</strong>26 e a fine <strong>20</strong>28.<br />

Ancorché il PNRR precluda alla possibilità di finanziare<br />

dei termovalorizzatori, gli orientamenti<br />

del PNGR vanno nella direzione di (ri)affermare<br />

un ruolo centrale per il recupero energetico,<br />

nella veste di opzione gestionale preferibile alla<br />

discarica per il trattamento del rifiuto urbano<br />

indifferenziato, all’interno del quadro di preferibilità<br />

ambientale delineato dalla gerarchia dei<br />

rifiuti. Tra le azioni regionali per colmare il gap<br />

impiantistico nazionale, il PNGR indica il recupero<br />

energetico diretto dell’indifferenziato, senza<br />

pretrattamento, così da massimizzare la valorizzazione<br />

energetica del rifiuto.<br />

Esistono dei gap…<br />

Senza dimenticare, che permangono consistenti<br />

deficit territoriali nell’avvio a recupero energetico<br />

e nello smaltimento dei rifiuti urbani indifferenziati,<br />

come si può vedere nel grafico che va ad<br />

aggiornare per l’anno <strong>20</strong><strong>20</strong> i saldi riportati in un<br />

precedente articolo (<strong>Waste</strong> n.18 - novembre) riferiti<br />

al <strong>20</strong>19. In qualche misura connessa con<br />

il recupero energetico, è, poi, la previsione per<br />

cui la possibilità di definire accordi di macroarea,<br />

previo accordo tra Regioni, per razionalizzare<br />

gli impianti, permanga unicamente per tale modalità<br />

gestionale con riferimento ai rifiuti urbani<br />

indifferenziati, agli scarti della raccolta differenziata<br />

e ai rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti<br />

urbani indifferenziati. Tale possibilità appare essere<br />

vietata per la frazione organica che, in ossequio<br />

ad una lettura stringente del principio di<br />

prossimità, dovrà essere gestita all’interno del<br />

territorio regionale, per ridurre il più possibile<br />

la movimentazione di tali flussi.<br />

Tutto considerato, l’effettiva realizzazione delle disposizioni<br />

del PNGR sembra essere demandata<br />

all’azione delle Regioni e delle Province Autonome,<br />

chiamate ad assolvere ai rinnovati compiti in maniera<br />

<strong>maggio</strong>rmente responsabile rispetto a quanto<br />

avvenuto sin qui, essendo la non efficace azione<br />

pianificatoria una delle principali cause che ha<br />

originato una gestione del ciclo dei rifiuti non uniformemente<br />

efficace in tutto il Paese. l<br />

Per approfondire<br />

Programma Nazionale<br />

Gestione Rifiuti: occorrono<br />

strategia, tempi certi<br />

e percorsi cogenti<br />

Position Paper n. <strong>20</strong>4 -<br />

Laboratorio REF, febbraio<br />

<strong>20</strong>22<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

Maggio <strong>20</strong>22


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

18 PRIMO PIANO Soluzioni<br />

WASTE SEGNALA<br />

GLI APPUNTAMENTI<br />

DA NON PERDERE<br />

La mattinata del 30 <strong>maggio</strong>, presso il<br />

Padiglione A5, si terrà la conferenza<br />

“Riciclo del fosforo: stato del lancio sul<br />

mercato” che tratterà di questo elemento<br />

indispensabile in agricoltura (per la<br />

produzione di fertilizzante) e che presenta<br />

diverse criticità a causa delle difficoltà<br />

in termini di reperimento. Nel pomeriggio<br />

seguirà “Oggi macerie -<br />

domani materiale da costruzione” dove<br />

sarà centrale il tema del recupero e<br />

reimpiego dei materiali da C&D, per evitare<br />

che finiscano in discarica. Ma anche<br />

la tavola rotonda “Design circolare:<br />

come superare gli ostacoli” sempre<br />

presso il Padiglione A5. Nel pomeriggio<br />

del 31 <strong>maggio</strong>, si parlerà di “Produzione<br />

e utilizzo di idrogeno da rifiuti urbani”,<br />

mentre il 1° giugno verrà tenuta la tavola<br />

rotonda “Al banco di prova: riciclo chimico-<br />

alternative e innovazioni nel riciclo<br />

delle materie plastiche”, in cui si parlerà<br />

dell’insieme di tecnologie per incrementarne<br />

il riutilizzo.<br />

Giovedì 2 giugno, presso il padiglione<br />

C3, si terrà nel pomeriggio la conferenza<br />

“Recupero fanghi di depurazione e fosforo”,<br />

mentre al Padiglione B4, si parlerà<br />

di “Trattamento innovativo delle acque<br />

reflue” tramite ozono contro i<br />

microinquinanti.<br />

Maggiori dettagli sulle sessioni, sono reperibili<br />

sul sito del Salone (www.ifat.en)<br />

Economia circolare<br />

in terra teutonica<br />

Apartire dal 30 <strong>maggio</strong> sino al 3 giugno, si svolge IFAT, la<br />

più grande kermesse mondiale leader delle tecnologie<br />

ambientali. Nella vetrina di Monaco di Baviera vengono<br />

infatti presentate soluzioni - efficienti e già pronte per le sfide future<br />

- relative all’ingegneria dei rifiuti, utilizzo dell’acqua, riciclo<br />

e materie prime seconde. Occhi puntati dunque sulle tecnologie<br />

capaci di trasformare il rifiuto in risorsa (adottando un sistema<br />

di gestione coerente, smart e a circuito chiuso) ma anche di generazione<br />

di energia da materiali di scarto nonché applicate ad<br />

impianti di trattamento delle acque, acque reflue e fanghi (gli<br />

sviluppatori si stanno concentrando sempre più sul recupero e<br />

riutilizzo di sostanze utili contenute in essi).<br />

STADLER: per un mondo più pulito!<br />

UN’ECONOMIA CIRCOLARE<br />

FATTA BENE<br />

Il riciclo, in quanto elemento chiave dell‘economia circolare, è<br />

essenziale per le nostre vite e sarà cruciale per le generazioni<br />

future. Per ottenere un riciclo efficace e un’economia circolare<br />

funzionante è necessario un processo di selezione efficiente e<br />

di alta qualità.<br />

La competenza principale di STADLER consiste nell‘offrire<br />

impianti all‘avanguardia per la selezione dei rifiuti, con formula<br />

chiavi in mano e garantendo elevate purezze dei prodotti in<br />

uscita.<br />

Potete contare su di noi. Creiamo insieme l‘economia circolare!<br />

STADLER Italia S.r.l.<br />

+39 0523 172 77 68<br />

Pietro.navarotto@w-stadler.de<br />

www.stadler-italia.com<br />

Environmental<br />

technologies<br />

for the future.<br />

May 30 - June 3, <strong>20</strong>22<br />

Messe München<br />

Hall B6, Booth 351/450<br />

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Maggio <strong>20</strong>22


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

<strong>20</strong>_<strong>20</strong>_rubrica_app_startup.qxp-ok1.qxp_Layout 1 03/05/22 17:56 Pagina <strong>20</strong><br />

<strong>20</strong> PRIMO PIANO Soluzioni<br />

ANGOLO INNOVAZIONE<br />

NEWS<br />

ECONOMIA CIRCOLARE<br />

21<br />

App e Startup<br />

Eliana Puccio<br />

La tecnologia può essere un ottimo alleato dell’uomo,<br />

anche nella raccolta differenziata. Spazio quindi<br />

ad app, idee, piccole imprese che generano nuove<br />

opportunità di business sostenibile. Iniziative<br />

che possono semplificare il nostro quotidiano<br />

IL RIFIUTOLOGO Il Rifiutologo è l’app gratuita<br />

di Hera che aiuta a fare una raccolta differenziata<br />

di qualità. Viene costantemente aggiornato per<br />

fornire un servizio sempre più utile ed efficace.<br />

Recentemente, infatti, è stata implementata la<br />

funzione che permette di prenotare<br />

gratuitamente il ritiro degli ingombranti<br />

direttamente dall’app, e che presto sarà fruibile<br />

anche tramite Alexa. Per accedere al servizio, è<br />

sufficiente indicare città, via e numero civico<br />

dell'abitazione o dell'attività. Si potranno così<br />

avere tutte le informazioni sui servizi ambientali<br />

disponibili in zona. Sviluppato e testato nel <strong>20</strong>11,<br />

Il Rifiutologo è stato promosso e adottato nei<br />

comuni serviti dell'Emilia-<br />

Romagna a partire dall'anno<br />

successivo.<br />

CIRCU<br />

LARITY<br />

Start up<br />

fondata nel<br />

<strong>20</strong>18 e<br />

compartecipata<br />

al <strong>20</strong> per cento da<br />

Innovatec, la cui<br />

mission è fornire<br />

servizi innovativi<br />

alle imprese,<br />

guidandole verso<br />

l'ottimizzazione del<br />

consumo di risorse e la<br />

riduzione degli scarti nei<br />

sistemi produttivi.<br />

Circularity, che integra in<br />

un sistema completo<br />

tutti gli attori coinvolti<br />

nell’economia circolare,<br />

ha lanciato il primo<br />

motore di ricerca per<br />

avviare un sistema di<br />

collaborazione peer to<br />

peer per scambiare<br />

materiali da riutilizzare<br />

nei processi di<br />

produzione, tracciare e<br />

rendere trasparenti i<br />

flussi di materia.<br />

L'obiettivo è promuovere<br />

e affermare una nuova<br />

tipologia di impresa che<br />

sia in grado di soddisfare<br />

il proprio bisogno di<br />

materie prime attraverso<br />

l’utilizzo efficiente degli<br />

scarti di produzione di<br />

altre filiere. Motivo per<br />

cui è stato creato un<br />

network che offre alle<br />

aziende i servizi<br />

necessari per<br />

implementare<br />

l’economia circolare nel<br />

proprio modello di<br />

business.<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

Un, deux, trois!<br />

n È iniziato il conto alla rovescia per la<br />

corsa ciclistica più importante e famosa<br />

del mondo in programma il 1° luglio <strong>20</strong>22<br />

a Copenaghen, il Tour de France.<br />

L'élite del ciclismo mondiale sarà<br />

accompagnata dai veicoli ufficiali<br />

dell'organizzazione A.S.O. (Amaury Sport<br />

Organization) e fa affidamento alla<br />

tecnologia Continental: i modelli ŠKODA<br />

che guideranno il gruppo fino a Parigi<br />

monteranno gli pneumatici<br />

PremiumContact 6 e EcoContact 6 Q.<br />

Dai progetti fluidodinamici<br />

di tecnologia<br />

integrata<br />

deriva il nostro<br />

impegno nel<br />

promuovere<br />

soluzioni<br />

ibride<br />

affinchè<br />

l'esperienza<br />

virtuosa possa<br />

diventare sistematica<br />

garantendo i molteplici vantaggi<br />

dell'esecuzione in unica soluzione di tubo<br />

rigido e flessibile. PLUS: unico codice dell'insieme, facilità<br />

di gestione, riduzione lead-time d'installazione, risparmio<br />

Giugno<br />

economico<br />

<strong>20</strong><strong>20</strong><br />

e semplificazione della gestione ricambi.<br />

Nello scegliere i pneumatici, gli ingegneri<br />

hanno infatti prestato particolare<br />

attenzione a utilizzare un'elevata<br />

percentuale di materiali sostenibili. Il filato<br />

di poliestere della carcassa è ricavato<br />

senza alcun passaggio chimico intermedio<br />

da vecchie bottiglie in PET, che non<br />

possono più essere riutilizzate.<br />

«Chi ha occhio, trova quel che cerca anche a occhi chiusi.»<br />

HYBRID<br />

Made in OLEOMARKET<br />

TUBI COMPOSITI<br />

/ COMPOSITE<br />

HOSES<br />

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natdesign.eu<br />

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e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

22 ECONOMIA CIRCOLARE Soluzioni<br />

NETWORK PLASTIC FREE<br />

NETWORK PLASTIC FREE<br />

ECONOMIA CIRCOLARE<br />

23<br />

Una promessa<br />

al Pianeta Blu<br />

Eliana Puccio<br />

Sensibilizzare, coinvolgere, mobilitare, formare. L'obiettivo della<br />

Onlus Worldrise è quello di (ri)connettere le persone al mare<br />

con progetti creativi. L'intervista alla co-founder Virginia Tardella<br />

una serie di fornitori convenzionati (c’è un database<br />

in continuo aggiornamento) che in alcuni<br />

casi offrono anche degli sconti molto consistenti.<br />

Il locale viene poi certificato.<br />

La comunicazione ha un ruolo importante per<br />

la campagna. Ai locali aderenti forniamo tutti i<br />

materiali necessari: il certificato incorniciato,<br />

poster che comunicano l’iniziativa. Ciò aiuta a<br />

identificare l’appartenenza al network, ma soprattutto<br />

a comunicare al cliente il cambiamento.<br />

“Ecorider” nasce successivamente, come<br />

esigenza spontanea.<br />

Avevamo reso plastic free locali che ospitano<br />

artisti molto importanti internazionali e i proprietari<br />

si trovavano a dover spiegare come mai<br />

non potevano rispondere alle richieste di rider<br />

che sono poi parte del contratto. È importante<br />

spiegare perché all’artista “X” non veniva garantita<br />

la cassa di bottigliette d’acqua ma la distribuzione<br />

di brocche in vetro o acqua in lattina.<br />

Motivo per cui è nato il progetto.<br />

Ci appoggiamo alle location di “No Plastic More<br />

Fun” e ci mettiamo in contatto con il manage-<br />

Roy Paci,<br />

trombettista,<br />

compositore,<br />

arrangiatore,<br />

produttore<br />

discografico,<br />

è uno dei artisti<br />

aderenti<br />

al progetto<br />

“Ecorider”<br />

di Worldrise.<br />

Worldrise, ci racconta Virginia Tardella,<br />

vicepresidente e co-fondatrice, project<br />

Manager di “No Plastic More Fun” e<br />

“Ecorider”, è un’associazione no profit che nasce<br />

nel <strong>20</strong>13 fondata insieme alla presidente e biologa<br />

marina Mariasole Bianco.<br />

Si occupa di conservazione dell’ambiente marino,<br />

e sviluppa progetti creativi che coinvolgono giovani<br />

e giovanissimi unendo formazione, informazione<br />

e divertimento.<br />

Come nasce Wolrdrise?<br />

A partire dal <strong>20</strong>13 si ci siamo focalizzati su diverse<br />

aree tematiche, da quelle più legate all’ambiente<br />

marino in sé al problema che tutti conosciamo<br />

benissimo dell’inquinamento marino da plastica.<br />

Negli anni ci siamo resi conto che c’era un gap<br />

nella percezione dell’importanza del mare nelle<br />

grandi città dove tendiamo a dimenticarci quanto<br />

sia fondamentale, poiché ci dona più del 70 per<br />

cento dell’ossigeno che respiriamo.<br />

Abbiamo così dato vita a uno slogan che è<br />

“Portare il mare in città”, tramite progetti che<br />

rendono i locali plastic free con consulenza gratuita.<br />

Il progetto “No Plastic More Fun” ad oggi<br />

conta quasi <strong>20</strong>0 aderenti tra locali, bar e discoteche<br />

che hanno completamente eliminato la<br />

plastica monouso, coinvolgendo in un secondo<br />

momento anche i musicisti, smettendo di richiedere<br />

plastica nei loro documenti di contratto.<br />

Ci parli in particolare di “No Plastic More Fun”<br />

e “Ecorider”. Come vi muovete nella selezione<br />

e ricerca di locali e artisti aderenti? E quali le<br />

criticità riscontrate nel realizzarli?<br />

No Plastic More Fun è stato fondato nel <strong>20</strong>19,<br />

all’inizio andavamo, ma lo facciamo tuttora, porta<br />

a porta, tramite i nostri volontari sparsi sul<br />

territorio. Abbiamo capito che inviare una mail<br />

al gestore di un locale non era efficace.<br />

Era molto più proficuo recarsi fisicamente sul<br />

posto e farci conoscere. Adesso non nego che<br />

grazie alla diffusione del progetto, molte richieste<br />

ci arrivano direttamente da loro. Se il locale<br />

ha ancora la plastica monouso, noi gli forniamo<br />

una consulenza personalizzata, ci affidiamo a<br />

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Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

24 ECONOMIA CIRCOLARE<br />

NETWORK PLASTIC FREE<br />

Worldrise<br />

insieme al locale<br />

milanese<br />

TornaVento<br />

ha organizzato<br />

una giornata<br />

di pulizia del<br />

Naviglio Grande,<br />

realizzando<br />

un cartellone<br />

speciale dove<br />

i passanti<br />

possono<br />

attaccare<br />

un pezzo<br />

di plastica e fare<br />

la loro promessa<br />

al mare.<br />

ment dell’artista. Genericamente sono tutti felici<br />

di aderire. A quel punto viene semplicemente<br />

cambiato rider e richiesti prodotti locali a km<br />

zero e non in packaging come rinfresco/cena e<br />

la differenziata in camerino. A differenza del tipico<br />

sacco nero. Al momento siamo più presenti<br />

sulla Lombardia e sulla Liguria e da poco anche<br />

su Roma. Rispetto al sud, probabilmente per<br />

questione logistiche nostre e di location loro, le<br />

città sono più sensibilizzate.<br />

Worldrise projects<br />

<strong>Waste</strong> interviews Virginia Tardella, vice president and co-founder,<br />

project Manager of “No Plastic More Fun” and “Ecorider”,<br />

is a non-profit organization that was founded in <strong>20</strong>13 and was<br />

founded together with the president and marine biologist<br />

Mariasole Bianco.<br />

It deals with the conservation of the marine environment, and<br />

develops creative projects that involve young and very young<br />

people who combine training, information and entertainment.<br />

The first festival organized by the "Festivalmar" association<br />

will be held next June in Milan. Three days dedicated to disclosure,<br />

aperitifs and music with the artists belonging to<br />

Ecorider. Communication plays an important role in the campaign.<br />

Worldrise provides all the necessary materials to the<br />

adhering premises. The "No Plastic More Fun" project to date<br />

has almost <strong>20</strong>0 members including clubs, bars and discos<br />

who have completely eliminated single-use plastic.<br />

English abstract<br />

Facciamo molta più fatica a rendere plastic free<br />

una spiaggia, paradossalmente.<br />

Che obiettivi vi prefiggete entro l’anno?<br />

Adesso stiamo lavorando al nostro primo festival,<br />

in programma 8-9-10 giugno a Milano:<br />

FestivalMar. Una manifestazione di tre giorni<br />

che riunirà tutte le nostre attività con spazi di<br />

divulgazione e aperitivi scientifici, e suoneranno<br />

alcuni artisti aderenti a Ecorider.<br />

Food e beverage, ovviamente, saranno totalmente<br />

plastic free. Inoltre, stiamo organizzando la<br />

più grande raccolta di rifiuti insieme a un nostro<br />

sponsor. Entro l’anno vorremmo arrivare a 250-<br />

300 locali aderenti all’iniziativa “No Plastic More<br />

Fun”. Sicuramente resteremo aggiornati con i<br />

fornitori per ipotetiche alternative.<br />

Con i locali che aderiscono al progetto organizziamo<br />

eventi su richiesta. Abbiamo organizzato insieme<br />

al locale TornaVento una giornata clean up<br />

sul Naviglio Grande.<br />

Per l’occasione, abbiamo realizzato un cartellone<br />

con scritte sotto le regole della protezione del mare<br />

che poi è rimasto al locale, chiedendo a ogni passante<br />

di attaccarci su un pezzettino di plastica e<br />

fare una promessa al mare. È un’attività che funziona<br />

benissimo, realizzata sia con bambini sia<br />

con top manager aziendali. Ti permette di capire<br />

bene cosa spesso si trova in spiaggia: spazzolini,<br />

lattine ad edizione limitata, vecchio giocattoli di<br />

bambini.<br />

l<br />

Maggio <strong>20</strong>22


26 ECONOMIA CIRCOLARE NUOVI MATERIALI<br />

NUOVI MATERIALI<br />

ECONOMIA CIRCOLARE<br />

27<br />

CircolarMente<br />

Secondo appuntamento con lo spazio dedicato<br />

ai materiali circolari, risorse materiche molto spesso<br />

frutto di processi di riciclo e valorizzazione<br />

di scarti e/o rifiuti. Protagonista di questo numero<br />

il mondo della carta con le sue principali<br />

applicazioni nel packaging<br />

Marco Capellini<br />

matrec.com<br />

Materiale dalla storia antica, inizialmente<br />

ottenuto dalla lavorazione di stracci, tessuti<br />

usati e cordami, viene oggi prodotto<br />

a partire da risorse rinnovabili, riciclate e a fine<br />

vita riciclabili.<br />

La <strong>maggio</strong>r parte della carta recuperata attualmente<br />

viene impiegata a ciclo chiuso, ovvero<br />

riassorbita dalle cartiere stesse e riutilizzata per<br />

la produzione di nuova carta e cartone.<br />

Tutto parte da qui<br />

Il processo di riciclo ha inizio con la separazione<br />

dei materiali estranei contaminanti e prosegue<br />

con la preparazione dell’impasto, che avviene<br />

mediante processi meccanici durante i quali la<br />

carta viene messa a macerare, per poi essere<br />

successivamente essiccata e tagliata in nuovi<br />

fogli. Ma ciò comporta un progressivo deterioramento<br />

delle fibre, le quali possono essere riutilizzate<br />

da cinque a sette volte, finché non perdono<br />

totalmente la consistenza necessaria per<br />

produrre altra carta. Come per altri materiali,<br />

l’accuratezza della fase di raccolta e di selezione<br />

influenza notevolmente il valore tecnico ed economico<br />

della carta riciclata, mentre appositi<br />

trattamenti eseguiti durante la lavorazione<br />

(come ad esempio la disinchiostrazione effettuata<br />

per ottenere un sufficiente grado di bianco)<br />

ne migliorano l’aspetto e le prestazioni.<br />

Avanti a tutta “carta”<br />

La filiera della carta rappresenta uno dei primi<br />

modelli di economia circolare: basti pensare<br />

che in Italia per la produzione complessiva di<br />

carta vengono impiegate oltre 5 milioni di fibre<br />

riciclate, che rappresentano il 57% del totale.<br />

(dati <strong>20</strong>19 fonte Comieco)<br />

Negli anni più recenti molte aziende di grandi<br />

dimensioni, trasversali a tutti i settori, hanno<br />

redatto politiche ambientali e linee guida interne,<br />

che forniscono indicazioni a tutti gli stakeholders,<br />

in merito alla strategia di sostenibilità<br />

intrapresa in ambito packaging.<br />

Sempre più frequenti sono le imprese che<br />

scelgono di adottare o perseguire gradualmente<br />

nel tempo un approccio plastic free,<br />

principalmente spinto dalla futura applicazione<br />

della pastic tax. Questa direzione ha inevitabilmente<br />

creato un’ulteriore pressione nel<br />

settore cartario.<br />

Nella progettazione di un imballaggio sono<br />

molteplici gli aspetti da tenere in considerazione,<br />

aspetti tecnici, economici e di sostenibilità<br />

ambientale. Attraverso l’applicazione di<br />

principi di Ecodesign, R&D e progettisti delle<br />

aziende che sviluppano imballaggi, sono alla<br />

continua ricerca di soluzioni materiche circolari<br />

e soluzioni progettuali innovative orientate<br />

alla sostenibilità ambientale.<br />

Sempre migliorabile<br />

Per poter ottenere una buona qualità del<br />

materiale dal processo di riciclo, è di fondamentale<br />

importanza, prevedere in fase di design<br />

la possibilità di separare la carta dagli<br />

altri componenti materici come film, pellicole<br />

in plastica ed evitare la presenza di sostanze<br />

inquinanti.<br />

Anche in merito alla stampa grafica, direttamente<br />

sugli imballi in carta, è importante<br />

utilizzare inchiostri che non contengono metalli<br />

pesanti.<br />

Molte aziende del packaging hanno scelto<br />

inoltre di sviluppare nuovi materiali circolari<br />

che impiegano, in sostituzione di una certa<br />

componete di carta vergine, scarti a base fibrosa<br />

per l’estrazione di cellulosa, come alghe,<br />

scarti agricoli o alimentari, con il fine di garantirne<br />

la monomatericità per non inficiare<br />

sulla riciclabilità del materiale a fine vita.<br />

In evidenza alcuni esempi di materiali che vengono<br />

impiegati per la realizzazione di imballaggi<br />

orientati alla sostenibilità ambientale,<br />

presenti in Matrec Lab, laboratorio di ricerca<br />

internazionale che attraverso una mappatura<br />

a livello globale, seleziona materiali circolari<br />

presenti sul mercato.<br />

l<br />

Il copyright delle<br />

immagini appartiene alle<br />

aziende menzionate.<br />

NOTPLA PAPER: Carta a base di alghe<br />

riciclate, ottenute dai sottoprodotti della<br />

lavorazione industriale delle alghe, unite<br />

a carta riciclata e certificata, proveniente<br />

da foreste gestite in modo sostenibile.<br />

Priva di additivi sintetici, agenti collanti e<br />

stabilizzanti, viene<br />

impiegata nella<br />

realizzazione di<br />

imballaggi e<br />

prodotti per<br />

la cartotecnica.<br />

(notpla.com)<br />

CRUSH: Materiale costituito al 40% in fibre di cellulosa<br />

riciclata post-consumo con l'aggiunta di scarti di lavorazione<br />

agro-industriali (agrumi, kiwi, mais, chicchi di caffè, olive,<br />

nocciole e mandorle) che sostituiscono fino al 15% la cellulosa<br />

vergine. Tali sottoprodotti sono comunemente utilizzati come<br />

integratori in zootecnia, combustibili per la produzione di<br />

energia o smaltiti in discarica. Commercializzato in fogli, trova<br />

impiego nel settore cartotecnico. (favini.com)<br />

MATERICA:<br />

Carte e<br />

cartoncini<br />

realizzati al<br />

25% in<br />

cellulosa<br />

riciclata, al<br />

25% in<br />

cellulosa certificata ed al 10% in cotone.<br />

Disponibile nella versione bianca o in<br />

sette tinte colorate in impasto, ed<br />

utilizzabile con i principali sistemi di<br />

stampa, trova impiego nella realizzazione<br />

di materiale cartotecnico. (fedrigoni.com/)<br />

GMUND BIER PAPIER: Materiale realizzato con luppolo,<br />

malto e cellulosa certificata proveniente da foreste<br />

gestite in modo sostenibile. Trova impiego nella<br />

realizzazione di prodotti per la cartotecnica.<br />

(gb.gmund.com/)<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

Maggio <strong>20</strong>22


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

28 ECONOMIA CIRCOLARE Soluzioni<br />

SCARTI NEI COMPOSITI<br />

SCARTI NEI COMPOSITI<br />

ECONOMIA CIRCOLARE<br />

29<br />

I rifiuti nel ciclo di vita<br />

dei materiali compositi:<br />

sfide e strategie<br />

Riutilizzare e riciclare gli scarti generati dal ciclo di vita<br />

dei compositi per dargli una seconda vita non è semplice.<br />

Ma i materiali a matrice polimerica e rinforzati con fibre<br />

ingegnerizzate, possono essere gestiti e non finire in discarica<br />

Marco L. Longana,<br />

Lecturer in Composites Manufacture and Design, Bristol Composites Institute, University of Bristol, UK<br />

m.l.longana@bristol.ac.uk<br />

Figura 1.<br />

Diagramma di flusso<br />

dei rifiuti prodotti durante<br />

il ciclo di vita dei materiali<br />

compositi e strategie<br />

per il loro riciclo.<br />

II materiali compositi nascono dalla combinazione<br />

di una fase continua, detta matrice,<br />

quasi sempre costituita da un polimero termoindurente,<br />

e una fase dispersa costituita da<br />

fibre continue o discontinue che possono essere<br />

allineate in arrangiamenti unidirezionali<br />

o intrecciate in tessuti e feltri.<br />

Forti e resistenti ma difficilmente riciclabili<br />

Tale natura multifasica consente elevate proprietà<br />

specifiche (ovvero un alto rapporto fra<br />

rigidezza o resistenza e peso) che rendono i<br />

materiali compositi adatti ad un'ampia gamma<br />

di applicazioni industriali ma, allo stesso tempo,<br />

pone notevoli sfide nella gestione e trattamento<br />

dei rifiuti. Inoltre matrice e fibra sono,<br />

tipicamente, ottenuti mediante processi ad alta<br />

intensità di energia e la matrice è quasi sempre<br />

derivata da fonti fossili non rinnovabili, per cui<br />

questi costituenti incorporano un alto impatto<br />

ambientale. Le due fasi possono essere combinate<br />

prima della manifattura del prodotto finale<br />

e quindi fornite sotto forma di tessuti<br />

preimpregnati, oppure durante la produzione<br />

dello stesso quindi combinate attraverso processi<br />

di infusione. Indipendentemente da ciò,<br />

una volta che le due fasi sono state consolidate,<br />

o “curate”, in un prodotto finito, esse sono intimamente<br />

amalgamate e spesso legate irreversibilmente.<br />

Tipologie diverse<br />

Una panoramica semplificata dei flussi di rifiuti<br />

prodotti durante il ciclo di vita “cradle-to-grave”<br />

dei compositi e un primo accenno alle varie<br />

strategie per reintrodurli nella catena di produzione<br />

secondo i precetti dell’economia circolare,<br />

sono schematizzati in Figura 1.<br />

Ma per capire come riutilizzare tali scarti è prima<br />

necessario fornire una classificazione dei<br />

diversi formati di rifiuto in base alle loro caratteristiche.<br />

I prodotti di scarto e le emissioni generate dalla<br />

produzione dei costituenti sono al di fuori dello<br />

scopo di quest’articolo, tuttavia, in entrambi i<br />

casi, si tratta di processi chimici che spesso richiedono<br />

di operare ad alte temperature. Le<br />

matrici, tra cui le più comuni sono le resine<br />

epossidiche, sono spesso resine reticolate bicomponente<br />

il cui indurimento, o cura, è causato<br />

dall’aggiunta di un agente indurente ad<br />

una base polimerica attraverso un processo<br />

irreversibile. Nel caso dei tessuti preimpregnati<br />

questo è di particolare rilevanza, in quanto vengono<br />

commercializzati dopo che la matrice bicomponente<br />

è stata accoppiata con il tessuto<br />

tecnico: ciò significa che questi devono essere<br />

conservati a basse temperature (-18°C) per<br />

rallentare la reazione di reticolazione e che comunque<br />

devono essere utilizzati entro un tempo<br />

prestabilito; se ciò non succede, e quindi<br />

“scadono”, essi non sono più utilizzabili e devono<br />

essere smaltiti.<br />

Tanti rifiuti di produzione<br />

In entrambe le tipologie di manifattura descritte<br />

sopra e illustrate in Figura 1, il processo inizia<br />

tipicamente con la tessitura delle fibre che, oltre<br />

al tessuto desiderato, genera delle cimosse<br />

(il materiale in eccesso ai bordi del tessuto che<br />

nel caso dei tessuti tecnici viene rimosso) costituite<br />

da bandoli di fibre lunghi alcuni centimetri,<br />

come mostrato in Figura 2. Nel prossimo<br />

articolo si tratterà di come questi residui possano<br />

essere riutilizzati tali e quali come filler<br />

per materie plastiche, oppure rilavorati per ottenere<br />

nuovi formati di materiale.<br />

Le prestazioni meccaniche dei materiali compositi<br />

dipendono principalmente dalla direzione<br />

delle fibre che, in genere, devono essere orientate<br />

parallelamente al carico. Durante il processo<br />

produttivo le diverse “pelli”, prima di essere<br />

sovrapposte e consolidate, devono essere<br />

Fig. 2.<br />

Rifiuti di cimossa.<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

Maggio <strong>20</strong>22


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

30 ECONOMIA CIRCOLARE<br />

SCARTI NEI COMPOSITI<br />

SCARTI NEI COMPOSITI<br />

ECONOMIA CIRCOLARE<br />

31<br />

Fig. 3.<br />

Sfridi dopo<br />

il taglio<br />

automatizzato<br />

delle pelli<br />

necessarie.<br />

Fig.4.<br />

Sezione di un’ala<br />

a fine vita.<br />

tagliate secondo vari angoli da un singolo rotolo<br />

in cui le fibre dell’ordito sono disposte parallelamente<br />

alla direzione principale. Questo processo,<br />

sebbene possa essere ottimizzato con<br />

appositi programmi di “nesting”, genera degli<br />

sfridi di varie forme e dimensioni con le fibre<br />

spesso orientate secondo angoli inusuali, come<br />

mostrato in Figura 3.<br />

Della gestione dei frammenti più piccoli discuteremo<br />

in seguito, mentre è importante<br />

notare che le “pezze” più grandi potrebbero<br />

essere utilizzate talquali e quindi avere un certo<br />

valore commerciale. Di particolare interesse<br />

è il caso dei preimpregnati, che in quanto composti<br />

da resine non curate costituiscono rifiuti<br />

speciali (con relativi costi di smaltimento) ma<br />

che per poter essere riutilizzati necessitano<br />

di essere correttamente identificati (tipo di matrice<br />

e fibra, e orientazione) e conservati alla<br />

temperatura adeguata: in questo caso è necessario<br />

prendere una decisione basata su<br />

considerazione economiche ed ambientali<br />

sfruttando metodologie di life cycle assessment<br />

e life cycle costing.<br />

Complessità del fine vita<br />

Le <strong>maggio</strong>r parte dei rifiuti prodotti nel ciclo di<br />

vita dei materiali compositi è costituita, da parti<br />

e componenti, in cui la matrice è stata completamente<br />

consolidata. Questi possono provenire<br />

da attività di ricerca e sviluppo, dal processo produttivo<br />

(sia come piccoli frammenti asportati durante<br />

il processo di finitura e assemblaggio che<br />

come intere parti che non hanno superato i necessari<br />

di controlli di qualità), e, in massima parte,<br />

da componenti a fine vita o danneggiati irreparabilmente.<br />

Bisogna inoltre sottolineare che,<br />

al di là dell’intrinseca natura multifasica, i componenti<br />

a fine vita sono da considerare come dei<br />

rifiuti misti: infatti conterranno anche adesivi,<br />

parti metalliche (inserti, fissaggi e rinforzi), l’anima<br />

delle strutture a sandwich (nido d'ape o<br />

schiuma), vernici e rivestimenti, che<br />

richiedono uno smontaggio e una<br />

preventiva separazione, come mostrato<br />

in Figura 4.<br />

Un’ulteriore problematica in merito<br />

alla gestione dei compositi a fine vita<br />

è la durata della loro vita utile, che<br />

rende difficile il tracciamento e l’identificazione<br />

degli specifici costituenti:<br />

infatti la qualità delle fibre recuperate<br />

risulta forte mente legata ai parametri<br />

dei processi d’estrazione che devono<br />

essere adeguati alla specifica<br />

tipologia di matrice e fibre.<br />

Un’ultima, ma importante, considerazione deve<br />

essere dedicata ai cosiddetti materiali ancillari,<br />

cioè quei materiali, in genere monouso, che sono<br />

necessari al consolidamento ed alla cura dei compositi<br />

e che sono contaminati durante il processo<br />

di manifattura, come mostrato in Figura 5.<br />

Sebbene siano in corso numerose attività di ricerca<br />

finalizzate alla produzione di materiali riutilizzabili,<br />

quest’ultimi sono smaltiti come rifiuti<br />

speciali.<br />

Prospettive future<br />

Concludendo, sebbene i materiali compositi,<br />

grazie alle loro elevante proprietà specifiche,<br />

permettono una <strong>maggio</strong>re sostenibilità in varie<br />

applicazioni ingegneristiche, il loro processo<br />

produttivo genera una elevata quantità di rifiuti<br />

(la Boeing ha riportato una relazione di 3:1 fra<br />

i materiali compositi acquistati e quelli che effettivamente<br />

verranno utilizzati in volo) e, attualmente,<br />

più del 90% dei rifiuti in composito<br />

vengono smaltiti in discarica, nonostante il loro<br />

valore commerciale, ingegneristico e l’alto impatto<br />

ambientale che incorporano. Nell’ultimo<br />

decennio numerose attività di ricerca, sia accademiche<br />

che industriali, si sono concentrate<br />

nella risoluzione di questo problema dal punto<br />

di vista tecnico e con risultati promettenti.<br />

Tuttavia, considerando la complessità della catena<br />

produttiva dei compositi, sia dal punto di<br />

vista logistico che commerciale, ulteriori sforzi<br />

sono necessari dal punto di vista legislativo e<br />

gestionale. Tutto ciò rappresenta senza dubbio<br />

un’interessante opportunità commerciale, in<br />

linea con i recenti trend in ottica di sostenibilità<br />

e di economia circolare.<br />

l<br />

Composite materials lifecycle<br />

waste: challenges and strategies<br />

Because of their multiphasic nature and laborious manufacturing,<br />

composites materials generate significant volumes<br />

and various formats of manufacturing and end-of-life waste.<br />

The former consists of discontinuous fibres from the selvedge<br />

of the weaving process and patches of various size of dry or<br />

impregnated fabrics.<br />

The latter are consolidated composites that require thermal<br />

or chemical processes to reclaim the fibres and a remanufacturing<br />

step to produce a usable recycled material.<br />

Moreover, further waste is generated by single-use ancillary<br />

materials needed for consolidation and curing. <strong>Waste</strong> management<br />

technical solutions are being developed within academia<br />

and industry, however further legislative and operational<br />

efforts are needed to develop a sustainable and circular<br />

composites industry.<br />

Fig. 5<br />

Sacco a vuoto<br />

dopo la cura<br />

di un pannello<br />

in composito,<br />

è evidente l’alto<br />

numero<br />

di materiali<br />

ancillari.<br />

English abstract<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

Maggio <strong>20</strong>22


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

32<br />

ENERGIA<br />

RISORSE ALTERNATIVE<br />

RISORSE ALTERNATIVE ENERGIA<br />

33<br />

Economia Circolare<br />

Marco Comelli<br />

Oro bianco<br />

Nelle acque geotermali, tra i minerali disciolti sono presenti<br />

anche i sali di litio. In passato il metallo aveva poche<br />

applicazioni e l’interesse ad estrarlo era nullo.<br />

Ora però molto è cambiato. Anche in Italia.<br />

metallo e 399.000 o poco più equivalenti di carbonato<br />

di litio. I dati di dettaglio confermano<br />

le stime generali. Secondo gli analisti di<br />

Adamas Intelligence, nel secondo semestre<br />

del <strong>20</strong>21 per le auto elettriche immatricolate<br />

nel mondo sono state impiegate 107.<strong>20</strong>0 tonnellate<br />

equivalenti di carbonato di litio, anche<br />

se di fatto solo il 56% era effettivamente carbonato,<br />

con l’idrossido al 44%.<br />

Il lago Salton Sea<br />

ad est di Los Angeles.<br />

Anni fa il litio era utilizzato in diverse lavorazioni<br />

e prodotti industriali (vetro,<br />

ceramica, lubrificanti… ), ma anche<br />

come stabilizzatore per alcune malattie mentali<br />

(una famosa canzone dei Nirvana, Lithium,<br />

si riferisce al disturbo bipolare). Dai primi anni<br />

’90 del secolo scorso, le batterie sono progressivamente<br />

diventate il campo di applicazione<br />

dominante per questo metallo. La crescita<br />

dell’utilizzo per l’accumulo di energia, soprattutto<br />

a causa della diffusione dei veicoli elettrici,<br />

ne ha moltiplicato la domanda e la produzione.<br />

Il <strong>20</strong>21 ha segnato il picco storico<br />

nell’estrazione del litio, con 100.000 tonnellate<br />

di litio metallico. In realtà già nel <strong>20</strong>18 si era<br />

arrivati a 95.000 tonnellate, per poi scendere<br />

nei due anni successivi essenzialmente per<br />

un calo della domanda e un crollo dei prezzi.<br />

Lezione di chimica<br />

Parlare di litio metallico ha poco senso al di fuori<br />

di una questione strettamente statistica, in<br />

quanto si tratta di un elemento estremamente<br />

reattivo e per conservarlo (senza che si degradi<br />

o peggio) va tenuto immerso in un liquido inerte.<br />

In pratica, le tre forme in cui il litio è commerciato<br />

sono il carbonato, l’ossido e l’idrossido. Per<br />

ottenere la massa di carbonato bisogna moltiplicare<br />

quella di metallo per 5.323, per avere<br />

l’ossido per 2.153, per l’idrossido 3.448. Lo precisiamo,<br />

poiché spesso si trovano sui media notizie<br />

relative alla sua estrazione, alla domanda<br />

e relativo utilizzo, dove le forme del materiale<br />

sono date come se fossero equivalenti.<br />

Nel <strong>20</strong>21 secondo il consenso delle stime, il<br />

75 per cento del litio disponibile è stato utilizzato<br />

nelle batterie. Quindi 75.000 tonnellate di<br />

No panic<br />

La previsione di crescita relativa al numero dei<br />

veicoli elettrici per i prossimi trent’ anni, fa temere<br />

già da tempo, faceva temere sino a poco<br />

tempo fa la poca disponibilità di litio. Ma si tratta<br />

di una questione superata. Infatti solo con le attuali<br />

riserve confermate, e con l’attuale livello<br />

di utilizzo nelle batterie (dagli 8 ai 10 chilogrammi<br />

per veicolo), si stima di soddisfare ogni esigenza<br />

sino a fine secolo, senza calcolare nuove<br />

scoperte e la buona pratica del riciclo, che dal<br />

<strong>20</strong>30 diventerà importante. Un problema però<br />

c’è. A differenza del petrolio, la produzione del<br />

litio grezzo è limitata a pochi Paesi: il 90% è<br />

ascrivibile a Australia, Cina e Cile. Ancora più<br />

concentrata la lavorazione del grezzo, dove la<br />

Cina ha oltre il 60% del mercato. Motivi di sicurezza<br />

nelle forniture spingono quindi gli operatori<br />

- sia produttori di batterie che di veicoli - a cercare<br />

alternative, spesso anche in termini di risorse<br />

alternative vere e proprie.<br />

Attualmente, il litio si ricava da miniere di minerale,<br />

di solito della famiglia dei graniti, che<br />

lo contiene (come lo spodumene) o da sorgenti<br />

termali, dove si trova mescolato con altri sali<br />

portati in superficie dall’acqua.<br />

Sulla cresta dell’onda<br />

Negli ultimi anni è salito alla ribalta il litio geotermico,<br />

che va recuperato raggiungendo il livello<br />

delle acque bollenti in profondità, usate<br />

per esempio per produrre vapore e generare<br />

energia elettrica. Potenzialmente il litio geotermico<br />

si trova ovunque ci sia energia geotermica,<br />

anche in Europa. Negli Stati Uniti la <strong>maggio</strong>r<br />

fonte di litio in attività si trova per esempio nelle<br />

salamoie degli impianti geotermici che circondano<br />

il Salton Sea, a est di Los Angeles.<br />

La società tedesca Vulcan ha recentemente firmato<br />

un accordo vincolante per fornire a<br />

Stellantis, o meglio alla francese SAFT produttrice<br />

di batterie, a partire dal <strong>20</strong>26, fino a 99mila<br />

tonnellate di idrossido di litio da fonte geotermica.<br />

La prima parte delle forniture proverrà<br />

Localizzazione<br />

della più grande<br />

risorsa<br />

di litio in Europa.<br />

Sotto, il Salar<br />

di Atacama in Cile.<br />

Miniera a cielo aperto<br />

che detiene il 40%<br />

delle risorse mondiali<br />

di litio.<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

Maggio <strong>20</strong>22


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

34 ENERGIA Soluzioni<br />

RISORSE ALTERNATIVE<br />

NEWS<br />

ENERGIA<br />

35<br />

Litio minerale.<br />

Ubicazione relativa<br />

al permesso di ricerca<br />

ottenuto dalla società<br />

mineraria Altamin.<br />

English abstract<br />

White Gold<br />

da pozzi posti al confine tra Francia e Germania<br />

(v. mappa di pagina precedente). Più avanti, parte<br />

del litio potrebbe arrivare dall’Italia. Un paio di<br />

mesi fa infatti è arrivata la notizia che Vulcan ha<br />

ottenuto un primo permesso per cercare la materia<br />

prima (anche) nelle salamoie geotermiche<br />

del Lazio.<br />

Al via le ricerche<br />

La presenza di litio geotermico nell’area non<br />

è infatti una novità. La zona del permesso di<br />

It has long been known that lithium salts are also present<br />

among the minerals dissolved in geothermal waters, of<br />

which Italy is rich. When the metal had few applications,<br />

the interest in extracting it was nil.<br />

But now a lot has changed. Two companies, Vulcan from<br />

Germany and Altamin from Australia has recently obtained<br />

permits to research in the Camagnano area north of Rome.<br />

Geothermal waters there contain the highest percentage<br />

of dissolved lithium in the world for that type of geological<br />

setting.<br />

ricerca minerario, identificato<br />

con il nome “Ce-<br />

sano”, si trova nella regione<br />

vulcanica dei monti Sibillini, a pochi chilometri<br />

dal lago di Bracciano; ricade in un’area di 11,5<br />

kmq nel Comune di Camagnano di Roma, che<br />

a sua volta fa parte della Città metropolitana<br />

di Roma Capitale.<br />

Nel 1975 fu l’Enel a scoprire un fluido geotermico<br />

d’interesse, scavando il pozzo Cesano 1<br />

fino a 1.390 metri di profondità, trovando una<br />

temperatura di circa <strong>20</strong>0°C e un contenuto di<br />

litio pari a 350-380 mg/L.<br />

Questi dati storici sulla concentrazione di litio<br />

sono tra i più alti a livello mondiale registrati<br />

in un ambiente geotermico con falda acquifera<br />

confinata. Quasi in contemporanea anche<br />

Altamin Resources, società mineraria australiana<br />

attiva in tutto il mondo, Italia compresa,<br />

ha annunciato di avere ottenuto un permesso<br />

di ricerca. L’area è sempre quella di Cama -<br />

gnano, anche se le zone Altamin comprendono<br />

anche un settore più a sud, tra Cesano e<br />

Anguillara Sabazia (vedi mappa a lato). Ma non<br />

finisce qui. L’Unione geotermica italiana (Ugi)<br />

da tempo sottolinea che in Emilia, Sardegna,<br />

Sicilia e Toscana si conoscono acque di minor<br />

temperatura con contenuti significativi di litio.<br />

E nella famosissima Lardarello (precisamente<br />

nel granito situato a poca profondità nel campo<br />

geotermico) è presente una mica (biotite) ricca<br />

in litio; il cui contenuto stimato è pari a circa<br />

500g per m3 di roccia, comparabile a quello<br />

delle miniere australiane.<br />

Che l’Italia potesse diventare una (almeno<br />

media) potenza nel materiale chiave per la<br />

transizione ecologica nessuno lo credeva (e<br />

alcuni non lo gradirebbero, in Italia soprattutto).<br />

I treni però passano. Stavolta il biglietto<br />

ce l’abbiamo.<br />

l<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

Patatina, che forza!<br />

Una tecnologia innovativa per recuperare metà dell'acqua<br />

utilizzata nella produzione di patatine. La ricerca arriva<br />

da PepsiCo, presso lo stabilimento di Calcutta, in India<br />

Recuperare più del 50 per cento di acqua<br />

utilizzata nella produzione di patatine<br />

dal vapore delle friggitrici.<br />

Lo studio è condotto da PepsiCo. Tra l’altro,<br />

l’energia recuperata dalla condensazione può<br />

essere utilizzata per altri scopi produttivi,<br />

come il raffreddamento di una parte dell'impianto,<br />

o la sua conversione in energia elettrica.<br />

L’azienda ha implementato questa tecnologia<br />

nel suo stabilimento di Calcutta, in<br />

India, dove il proof-of-concept ha mostrato<br />

che l'approccio potrebbe far risparmiare circa<br />

60 milioni di litri di acqua all'anno. Nei prossimi<br />

sette anni, la tecnologia dovrebbe essere<br />

adottata in quasi 30 impianti di produzione di<br />

patatine in aree ad alto rischio idrico.<br />

Durante il processo di produzione delle patatine,<br />

le patate vengono lavate, sbucciate,<br />

affettate e inviate alla friggitrice. Circa l'80%<br />

dell'acqua inerente alle patate durante questo<br />

processo viene rilasciata sotto forma di<br />

vapore attraverso la pila della friggitrice.<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

“Guidati dalla vittoria con la filosofia pep+, ci siamo<br />

impegnati a essere un'azienda sostenibile<br />

e vogliamo essere in prima linea in questo viaggio.<br />

Nel corso degli anni, abbiamo continuamente<br />

esplorato nuove tecnologie per ridurre<br />

l'uso dell'acqua e per identificare le opportunità<br />

di utilizzare l'acqua riciclata anziché l'acqua dolce’,<br />

afferma Rinkesh Satija, Direttore & Supply<br />

Chain PepsiCo India.<br />

l<br />

Irene Boschi


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

36 RIFIUTI SOLIDI SVILUPPO SOSTENIBILE Soluzioni<br />

INSIEME PER<br />

L‘AMBIENTE<br />

PAL, azienda italiana leader<br />

nel settore della preparazione<br />

di particelle di legno, investe<br />

nell’economia circolare<br />

La conversione<br />

dei rifiuti urbani<br />

in combustibili<br />

dell’impianto<br />

di Acea Ambiente Srl,<br />

ha visto l’intervento<br />

di PAL nella<br />

realizzazione di una<br />

linea di CSS.<br />

English abstract<br />

Green division:<br />

nuova vita ai rifiuti<br />

Dal 1978 PAL è impegnata nella realizzazione<br />

di macchine e impianti<br />

chiavi in mano di alta gamma, affidabili<br />

e performanti, sulla base di un’esperienza<br />

e una struttura produttiva organizzate<br />

New life waste<br />

PAL invests in the circular economy by designing reliable<br />

and high-performance turn-key machines and systems.<br />

PAL Green Division, a department of PAL company, bases<br />

his work on three important principals: research<br />

and design, development and production, installation<br />

and assistance. Environmental protection is central to<br />

the development process, carried out by maximizing the<br />

recovery of material and reducing waste. PAL Green<br />

Division produces tailor-made structures and plants<br />

that combine technology and environmental enhancement.<br />

Thanks to a significant network of branches, the<br />

group is able to respond with competence, through increasingly<br />

sophisticated techniques that aim to improve<br />

their existing services.<br />

a livello internazionale. Partner tecnologico<br />

serio e concreto, PAL è in grado di accompagnare<br />

i suoi clienti lungo tutto il processo<br />

produttivo: dalla ricerca e progettazione,<br />

fino allo sviluppo e all’installazione.<br />

Per rispondere in maniera qualificata alle<br />

numerose richieste provenienti dal mondo<br />

del riciclo e del trattamento dei rifiuti industriali<br />

e urbani esiste la PAL Green Di -<br />

vision, dipartimento che si pone al centro<br />

del passaggio di transizione ecologica, offrendo<br />

architetture su misura che combinano<br />

tecnologia e valorizzazione dell’ambiente.<br />

Una business unit in grado di creare<br />

opportunità di sviluppo sostenibile, utilizzando<br />

gli scarti di produzione e smaltimento,<br />

convertendoli in nuovi usi che possano<br />

ridurre l’impatto ambientale e i costi di produzione.<br />

Lavorando in maniera collaborativa e supportando<br />

i propri partner in tutte le fasi del<br />

processo, l’azienda è così in grado di rispondere<br />

con competenza alle crescenti<br />

richieste di eco-efficienza.<br />

l<br />

Dal 1934 CGT fornisce soluzioni alle imprese che operano nei settori delle costruzioni, delle cave, dell’industria o che<br />

hanno bisogno di energia. I nostri servizi si integrano alla perfezione con i prodotti di costruttori leader del mercato come<br />

Caterpillar, Sandvik e Komptech.<br />

Komptech è un’azienda austriaca leader nella progettazione e produzione di macchine, sistemi e impianti mobili e<br />

stazionari, sia per il trattamento meccanico e biologico di rifiuti solidi, sia per il trattamento di biomasse come fonte di<br />

energia rinnovabile. Da trent’anni investe in innovazione e tecnologia, come testimonia l’introduzione nella gamma di<br />

trituratori mobili elettrici che risparmiano il 70% di energia rispetto ai motori diesel.<br />

Da 10 anni, CGT e Komptech sono un punto di riferimento professionale e affidabile per tutti i Clienti che operano al<br />

servizio dell’ambiente per un futuro sempre più sostenibile.<br />

TRITURAZIONE COMPOSTAGGIO VAGLIATURA SEPARAZIONE<br />

RESTIAMO IN CONTATTO<br />

www.cgt.it/komptech www.facebook.com/cgt.caterpillar/ www.youtube.com/user/CGTCAT<br />

800-827134 www.linkedin.com/company/cgt www.instagram.com/cgt.caterpillar/<br />

komptech@cgt.it<br />

Maggio <strong>20</strong>22


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

38 RIFIUTI SOLIDI COMPATTATORI SMART Soluzioni<br />

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the best electrically powered trucks with<br />

roll-off equipment for the transport of waste<br />

and raw materials.<br />

FGL.811/13 (padiglione esterno) è possibile<br />

scoprire i più recenti veicoli compattatori per<br />

la raccolta rifiuti con sistema di conferimento<br />

laterale e posteriore e gli ultimi camion ad alimentazione<br />

elettrica con attrezzatura scarrabile<br />

per il trasporto rifiuti e le materie prime.<br />

Le novità del Gruppo Busi non si focalizzano<br />

solo l’alimentazione dei veicoli (e di conseguenza<br />

anche l’alimentazione dei sistemi compattatori):<br />

le tecnologie smart si sono diffuse anche nel<br />

settore della raccolta e trasporto rifiuti. Si tratta<br />

di sensori, videocamere e tecnologie come +B<br />

Connect, il sistema di telerilevamento di parametri<br />

chiave, che permettono monitorare da<br />

remoto il prodotto e fare analisi di utilizzo per<br />

pianificare meglio il lavoro e risparmiare tempo,<br />

denaro e consumare meno energia.<br />

“IFAT Monaco ci permette di incontrare tutti i<br />

nostri principali clienti e contatti europei, una<br />

rete che in questi anni è cresciuta notevolmente<br />

nonostante il periodo di crisi.<br />

Abbiamo deciso di scommettere sulle nostre<br />

soluzioni e siamo certi verranno apprezzate,<br />

perché sono già pronte per il futuro e permettono<br />

agli operatori di lavorare meglio” hanno<br />

dichiarato i fratelli Busi.<br />

l<br />

Busi Group's innovations do not only focus<br />

on the fuelling of vehicles (and consequently<br />

also the powering of compactor systems):<br />

smart technologies have also made<br />

their way into the waste collection and transport<br />

sector; these include sensors, video<br />

cameras and technologies such as +B<br />

Connect - the system for remote monitoring<br />

of key parameters - that allows remote<br />

tracking of the product and analysis of usage<br />

in order to plan workflows and save<br />

time, money and energy.<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

Accedi ai benefici fiscali<br />

previsti dal Piano Nazionale<br />

Transizione 4.0<br />

Semplice. Sicuro. Utile.<br />

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e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

40 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />

IMPIANTI A FREDDO<br />

IMPIANTI A FREDDO<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

41<br />

Révolution en Vallée<br />

Le nostre guide<br />

a Brissogne.<br />

Da sinistra,<br />

l’ing. Matteo Millevolte<br />

direttore tecnico<br />

e datore di lavoro<br />

EnVal e l’ing. Alma<br />

Rodriguez dell’ufficio<br />

tecnico EnVal.<br />

Il revamping del centro trattamento rifiuti di Brissogne (AO)<br />

è ultimato. Abbiamo visitato il nuovo impianto di trattamento<br />

a freddo firmato Cesaro Mac Import che permette a EnVal<br />

di ridurre al minimo i rifiuti da smaltire in discarica<br />

Un nuovo corso all’insegna dell’economia<br />

circolare. Le linee guida del Piano regionale<br />

per la gestione dei rifiuti della<br />

Regione Autonoma Valle d’Aosta hanno portato<br />

in campo una vera rivoluzione (iniziata nel <strong>20</strong>13<br />

con un referendum) che ha preso forma a fine<br />

<strong>20</strong>19 con la costituzione EnVal che si è aggiudicata<br />

il servizio di gestione integrata dei rifiuti<br />

urbani della Regione fino al <strong>20</strong>37. EnVal, acronimo<br />

di “environnement en Vallée” ma con un<br />

suffisso che richiama anche la parola valorizzare,<br />

è una associazione temporanea d’imprese<br />

tra lo specialista in gestione dei rifiuti e bonifiche<br />

ambientali Gruppo Greenthesis, qui<br />

presente con la controllata REA Dalmine,<br />

la Fratelli Ronc, ovvero una realtà d’impresa<br />

edile e di energia radicata e nota sul territorio,<br />

quindi il partner tecnico Cesaro Mac Import,<br />

ritenuto dalla Regione fondamentale per garantire<br />

l’applicazione delle tecnologie ambientali<br />

e d’impianto a freddo più avanzate, come<br />

la loro manutenzione ed efficienza nel tempo.<br />

La concessione a EnVal, per la gestione integrata<br />

dei rifiuti urbani fino al <strong>20</strong>37, si è sviluppata<br />

subito con la riorganizzazione operativa<br />

e funzionale del centro di conferimento di<br />

Brissogne (AO), quindi con la realizzazione di<br />

nuovi impianti per la gestione del ciclo integrato<br />

dei rifiuti. Il tutto è avvenuto in meno di 24 mesi,<br />

nonostante l’imprevisto pandemia. Grazie a<br />

questo importante investimento, oggi sono già<br />

in essere processi per il recupero in qualità<br />

delle frazioni valorizzabili. Questo ha permesso<br />

di ridurre drasticamente lo smaltimento in loco<br />

delle componenti residuali.<br />

Brissogne, unico centro<br />

della Valle d’Aosta<br />

A livello locale, l’evoluzione dell’impianto è una<br />

svolta molto importante perché Brissogne è<br />

l’unico centro di trattamento della Valle<br />

d’Aosta, la Regione più piccola d’Italia, e quindi<br />

tutti i circa 1<strong>20</strong> mila abitanti delle otto Unités<br />

des Communes Valdôtaines vi conferiscono<br />

rifiuti. Va poi tenuto conto di quanto sia importante<br />

il turismo per l’economia locale e di<br />

come non sia facile sensibilizzare ad un regime<br />

di raccolta differenziata efficiente. Al riguardo<br />

è in atto una campagna informativa,<br />

con focus tematici sui singoli materiali, per<br />

educare sia i residenti, sia coloro che frequentano<br />

la Regione a fare bene e tutelare il terri-<br />

torio, la montagna, la natura incontaminata<br />

(il monte più alto<br />

d’Europa Monte Bianco, il Monte<br />

Rosa, il Cervino e il Parco Na -<br />

zionale del Gran Paradiso, ndr).<br />

L’obiettivo è elevare la qualità<br />

della raccolta differenziata, che<br />

qui solo in parte è porta a porta,<br />

per migliorare l’efficienza operativa<br />

del nuovo impianto e ridurre<br />

i costi di conferimento.<br />

Differenziati di qualità<br />

e frazione secca ai minimi<br />

Nei giorni in cui abbiamo visitato l’impianto di<br />

Brissogne è stata presentata la sezione Green<br />

dell’App TabUi (in piemontese significa cane<br />

da tartufo) che permette agli utenti, residenti<br />

e non, di differenziare correttamente i materiali<br />

segnalando, tra l’altro, gli ecocentri più<br />

vicini. Inoltre, attualmente sono a calendario<br />

delle visite guidate proprio all'impianto Enval<br />

di Brissogne per scuole e cittadini.<br />

I materiali conferiti a Brissogne sono FORSU,<br />

vetro, carta - cartone, plastica, ferro - allumi<br />

nio, legno, verde e le selezioni di farmaci sca-<br />

L’App TabUi<br />

che permette agli<br />

utenti, residenti<br />

e non, di differenziare<br />

correttamente<br />

i materiali.<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

Maggio <strong>20</strong>22


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

42 RIFIUTI SOLIDI IMPIANTI A FREDDO<br />

IMPIANTI A FREDDO<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

43<br />

Flusso di linea differenziati<br />

multimateriale<br />

• Fossa di carico e nastro di caricamento<br />

Te.Ma.<br />

• Trituratore “aprisacco” Dopp -<br />

stadt DW<strong>20</strong>60E<br />

• Nastro di carico alla vagliatura<br />

• Separatore balistico a vaglio<br />

STT<strong>20</strong>00<br />

• Separatore magnetico metalli<br />

ferrosi Steinert 3D<br />

• Separatore metalli non ferrosi<br />

Steinert<br />

• Nastri di trasporto<br />

• Cabina di cernita manuale 12 vani<br />

• 4 vani di accumulo sottocabina<br />

• Nastro caricamento linea di<br />

pressatura<br />

• By pass per reimmissione in linea<br />

Te.Ma.<br />

• Pressa compattatrice Te.Ma.<br />

• Impianto di aspirazione localizzata<br />

Il Girasole<br />

• Trattamento aria mediante filtro<br />

a maniche Il Girasole<br />

• Display di comando in prossimità<br />

della linea<br />

• Sala di monitoraggio delle operazioni<br />

Flusso di linea<br />

indifferenziati<br />

• Trituratore Doppstadt CERON<br />

TYPE 256<br />

• Nastro di carico alla vagliatura<br />

• Vaglio Doppstadt SST 725 a tamburo<br />

vagliante da 2,5 m<br />

Sopravaglio<br />

• Nastri di trasporto<br />

• Separatore magnetico metalli ferrosi<br />

Steinert 3D<br />

• Pressa compattatrice del flusso di<br />

sopravaglio<br />

• Trattamento aria mediante filtro a<br />

maniche Il Girasole<br />

• Display di comando in prossimità<br />

della linea<br />

• Sala di monitoraggio delle operazioni<br />

Sottovaglio - biostabilizzazione aerobica<br />

• Nastri di trasporto<br />

• Separatore magnetico metalli ferrosi<br />

Steinert 3D<br />

• Separatore metalli non ferrosi<br />

Steinert sul flusso di sottovaglio<br />

• Trattamento aria mediante filtro a<br />

maniche Il Girasole<br />

• Impianto mobile Doppstadt SM-518<br />

Profi<br />

• 3 biocelle isolate/aria forzata/biofiltro<br />

legno<br />

• Display di comando in prossimità<br />

della linea<br />

• Sala di monitoraggio delle operazioni<br />

duti, pile esauste e RAEE.<br />

Per posare a terra l’impianto di trattamento rifiuti<br />

a freddo tra i più tecnologici d’Italia, il partner<br />

tecnico di EnVal, Cesaro Mac Import, ha<br />

messo in campo la sua grande esperienza di<br />

consulenza tecnica e realizzazione di soluzioni<br />

tecnologiche “sartoriali”. Una volta perfezionato<br />

il progetto dell’impianto, il primo passo operativo<br />

delle opere di revamping del centro di<br />

Brissogne è stato lavorare agli ampliamenti<br />

strutturali, funzionali ad accogliere due nuove<br />

linee di trattamento rifiuti, tre biocelle e un maxi<br />

biofiltro con materiale naturale legnoso.<br />

La linea di trattamento più importante per dimensioni<br />

è quella definita multimateriale, dedicata<br />

alla selezione dei rifiuti differenziati, a<br />

base di plastica e cellulosa, in modo da adeguarli<br />

agli standard di qualità richiesti delle<br />

consortili Corepla, Coripet, Comieco, Ricrea<br />

e Cial, che si occupano poi del recupero e del<br />

riciclo fuori dalla Valle d’Aosta. Questa linea è<br />

sovrastata da un impianto di aspirazione dell’aria<br />

a bocche puntuali che confluisce in un<br />

efficiente sistema di trattamento dell'aria con<br />

filtro a maniche.<br />

La seconda linea è stata progettata per il trattamento<br />

meccanico con trito vagliatura dei rifiuti<br />

di tipo indifferenziato (sulla base di una<br />

stima di 23.000 t/anno di materiale da processare)<br />

per separare la frazione secca sopravaglio<br />

(ridotta al minimo e poi conferita nell’attigua<br />

discarica) da quella umida che passa<br />

sottovaglio ed è poi soggetta a biostabilizzazione<br />

aerobica in biocelle. In complemento,<br />

l'aria dell'impianto di stabilizzazione è filtrata<br />

grazie ad un maxi biofiltro.<br />

Discarica in quattro lotti,<br />

obiettivo <strong>20</strong>37<br />

EnVal ha oggi in gestione anche la coltivazione<br />

della discarica per rifiuti non pericolosi di<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

Brissogne, avviata nel 1986, che oggi conta tre<br />

lotti completati e un ultimo, oggi attivo, che ha<br />

una capacità di stoccaggio di 383.000 m 3 .<br />

Calcolatrice alla mano, EnVal ha stimato un<br />

raggiungimento della capacità massima del<br />

lotto in uso nel corso del <strong>20</strong>34 ma le variabili<br />

da considerare sono molte. Prima tra tutte<br />

l'efficacia del nuovo impianto e la possibile integrazione<br />

di ulteriori processi, i volumi potrebbero<br />

ridursi in modo da far coincidere la<br />

chiusura della discarica in concerto con il termine<br />

della concessione, nel <strong>20</strong>37.<br />

Attualmente il percolato della discarica (liquido<br />

che deriva dalla decomposizione dei<br />

rifiuti accelerata dalla pioggia) è canalizzato<br />

da una rete di tubazioni fino all’impianto di<br />

pretrattamento chimico fisico che separa gli<br />

inquinanti addensati dall’acqua (poi trattata<br />

dall’attiguo impianto di depurazione della<br />

SubATO Monte Emiluis).<br />

La discarica integra anche una rete di captazione<br />

che canalizza i biogas a una centrale di<br />

estrazione che permette poi di generare energia<br />

elettrica utile al centro di trattamento, ma<br />

in gran parte immessa in rete pubblica. Il biogas<br />

prodotto in un anno è pari a un volume di<br />

4 milioni di Nm 3 , equivalenti al consumo medio<br />

di 6.500 famiglie.<br />

l<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

La linea degli<br />

indifferenziati si divide<br />

a valle del vaglio<br />

a tambuto<br />

Doppstadt SST 725.<br />

La parte sottovaglio<br />

va alla fase<br />

di stabilizzazione<br />

aerobica.<br />

Révolution en Vallée<br />

We visited the new cold plant signed by Cesaro Mac Import which allows<br />

EnVal to minimize waste disposed of in landfills. EnVal is a temporary association<br />

between the waste management specialist Greenthesis Group,<br />

here with the subsidiary REA Dalmine, Fratelli Ronc, a construction company<br />

rooted and known in the territory, therefore the technical partner<br />

Cesaro Mac Import, considered by the Region essential to guarantee the<br />

application of the most advanced cold plant technologies, such as their<br />

maintenance over time.<br />

English abstract


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

44 RIFIUTI SOLIDI TECNOLOGIE AMBIENTALI Soluzioni<br />

In uno scambio di idee<br />

Eliana Puccio<br />

RemTech Expo si prepara ad accogliere la sua prossima<br />

edizione. Un’agenda ricca con nuovi spunti tematici<br />

RemTech Expo si prepara alla prossima<br />

edizione, dal 21 al 23 settembre a<br />

Ferrara. Un vero e proprio hub innovativo<br />

che coniuga l’esposizione di idee, progetti<br />

e soluzioni con momenti dedicati all’appro-<br />

fondimento, allo scambio, all’incontro colto e<br />

costruttivo. Sono quattro i nuovi pilastri dell'edizione<br />

<strong>20</strong>22 saranno: rigenerazione (infrastrutture,<br />

città, sicurezza civile, bene culturali),<br />

risanamento ed economia circolare, rischi naturali<br />

(dissesto idrogeologico, rischi sismico,<br />

clima, coste) e rilancio (industria, porti, ricostruzione).<br />

La fiera si caratterizza per una<br />

community qualificata e ampia, composta da<br />

realtà governative, enti pubblici, organi di controllo,<br />

società private, start up innovative, università,<br />

centri di ricerca, associazioni di categoria,<br />

professionisti. L’agenda è ricca ed<br />

articolata e punta alla massima condivisione<br />

della conoscenza e all’applicazione delle più<br />

innovative tecnologie nonché allo scambio tra<br />

domanda e offerta.<br />

l<br />

Maggio <strong>20</strong>22


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

46 RIFIUTI SOLIDI NEWS Soluzioni<br />

Strada facendo<br />

Ludovica Bianchi<br />

Soluzioni impiantistiche per effettuare un efficace recupero<br />

di materia. Anche nel Sud Italia, ora è possibile<br />

recuperare e trattare i rifiuti da spazzamento stradale<br />

ISPRA, vengono prodotte 421 mila<br />

tonnellate all’anno di terre) che in<br />

ottica di economia circolare, possono<br />

essere sottratti alle discariche<br />

per essere riutilizzati. Per essere<br />

trasformati in sabbia, ghiaia e ghiaietto;<br />

tutti materiali edili certificati.<br />

B6 - 223/322<br />

30 <strong>maggio</strong> - 03 giugno<br />

Monaco (Germania)<br />

U36-7<br />

22-23 giugno<br />

Dortmund (Germania)<br />

Impianto Soil Washing<br />

per il recupero<br />

e trattamento<br />

dei rifiuti<br />

da spazzamento<br />

stradale.<br />

Un brevetto made in Bergamo. Per una<br />

tecnologia volta a smaltire 30mila tonnellate<br />

all’anno di rifiuti che diventeranno<br />

materiali edili sostenibili. È ciò che accade<br />

nell’innovativo impianto di smaltimento<br />

appena inaugurato ad Ariano Irpino (AV), il<br />

primo del Mezzogiorno. L’impianto è stato<br />

progettato dal Gruppo Esposito, leader di settore<br />

nella progettazione, realizzazione e gestione<br />

di applicazioni relative al recupero dei<br />

rifiuti.<br />

E sono proprio quelli derivati da spazzamento<br />

stradale (nel nostro Paese secondo i dati<br />

La tecnologia<br />

Il brevetto messo a punto sfrutta il<br />

processo di Soil Washing, mirato al<br />

recupero di materiali inerti, ed<br />

estremamente efficace anche per<br />

la bonifica dei terreni.<br />

Committente di questa operazione<br />

è la holding Balestrieri, specializzata<br />

in servizi per il recupero ambientale.<br />

“Questa è una buona notizia – ha dichiarato<br />

Fulvio Roncari, Con sigliere<br />

delegato di Assorem, e Presidente<br />

A2A Ambiente SpA – perché ogni tonnellata<br />

di rifiuto trattata nel nuovo impianto evita di<br />

finire in discarica, generando ritorni economici<br />

e soprattutto ambientali.<br />

Tuttavia, il quantitativo stimato dall’ultimo<br />

Rapporto Italia del Riciclo <strong>20</strong>21 sulla produzione<br />

di terre da spazzamento sul territorio<br />

nazionale supera 1,2 milioni di tonnellate all’anno.<br />

Quindi, la quantità di rifiuto che dovremmo<br />

essere in grado di trattare è tre volte<br />

superiore”.<br />

Una buona partenza ma la strada è ancora<br />

lunga.<br />

l<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

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e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

48 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />

IMPIANTI INNOVATIVI<br />

IMPIANTI INNOVATIVI<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

49<br />

Parla finlandese l’impianto<br />

di recupero materiali<br />

più avanzato d’Europa<br />

Separatore balistico<br />

di STADLER presso<br />

il nuovo impianto<br />

di Remeo Oy.<br />

L’impianto di Remeo Oy, azienda di servizi ambientali,<br />

presenta un livello altissimo di automazione e AI.<br />

Unico nel suo genere, integra le linee di rifiuti<br />

commerciali e industriali a quelle dei rifiuti da C&D<br />

Ci sono STADLER e ZenRobotics dietro<br />

all’ingegneria progettuale e all’automazione<br />

del nuovo impianto di recupero<br />

materiali di Remeo Oy, un'azienda finlandese<br />

specializzata in servizi ambientali. STADLER<br />

ha progettato e costruito l'impianto, mentre<br />

ZenRobotics ha fornito le tecnologie di selezione<br />

dei rifiuti basate sulla robotica AI. La<br />

struttura, situata nella regione finlandese di<br />

Greater Helsinki, si distingue non solo per la<br />

tecnologia di ultima generazione in fatto di intelligenza<br />

artificiale (AI) e l'alto livello di automazione,<br />

ma anche per l'integrazione delle<br />

linee di rifiuti commerciali e industriali (C&I)<br />

e di rifiuti di costruzione e demolizione (C&D)<br />

nello stesso impianto - una novità assoluta<br />

nel settore. L'impianto è stato completato tre<br />

mesi prima del previsto, nonostante le difficoltà<br />

create dalla pandemia, un risultato che<br />

testimonia il successo della collaborazione<br />

tra Remeo, STADLER e ZenRobotics.<br />

L’impianto di Remeo è stato inaugurato il 14<br />

febbraio <strong>20</strong>22 dal ministro finlandese dell'economia,<br />

Mika Lintillä, che ha tagliato il nastro,<br />

sottolineando il significativo balzo in avanti che<br />

l'innovativo impianto costituisce per l'economia<br />

circolare finlandese.<br />

Due impianti in uno ed alta automazione<br />

Il nuovo impianto di Remeo presentava sfide di<br />

progettazione uniche e complesse per il fatto<br />

di essere il primo nel suo genere a combinare<br />

un impianto di rifiuti di costruzione e demolizione<br />

(da 30 t/h) e un impianto di rifiuti commerciali<br />

e industriali (da 15 t/h), con un alto livello<br />

di automazione.<br />

"La nostra esperienza con le linea dei rifiuti da<br />

costruzione e demolizione, la familiarità di STA-<br />

DLER con la linea di rifiuti commerciali e industriali<br />

e la vasta conoscenza della robotica di<br />

ZenRobotics hanno reso questa una cooperazione<br />

eccellente con i migliori risultati", ha detto<br />

Mauri Lielahti di Remeo.<br />

Il risultato di questa collaborazione è un progetto<br />

che "combina separatori balistici, tamburi<br />

di vagliatura, tamburi 3D, selezionatori ottici,<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

separatori ad aria, robot di selezione, magneti,<br />

correnti parassite e i robot Zen Robotics, rendendolo<br />

l'impianto di selezione rifiuti più avanzato<br />

d’Europa", ha detto Nikolaus Hofmann di<br />

STADLER. Juha Mieskonen di ZenRobotics ha<br />

aggiunto: "L'impianto Remeo è dotato di 12<br />

bracci robotici che raccolgono oggetti dai rifiuti<br />

ingombranti da costruzione e demolizione, che<br />

pesano fino a 30 kg e insieme eseguono fino a<br />

24.000 prelievi all'ora. In altre parole, i robot<br />

fanno tutto il lavoro pesante che non è né sicuro<br />

né fattibile per gli umani. È il più grande impianto<br />

di recupero materiali nel suo genere<br />

completamente robotizzato".<br />

Un progetto importante su scala europea<br />

L’impianto di recupero materiale di Remeo<br />

è unico in Europa perché utilizza la tecnolo-<br />

The most advanced MRF in Europe speaks Finnish<br />

STADLER and ZenRobotics have built the pioneering new<br />

sorting plant with Remeo Oy, a Finnish company specializing<br />

in environmental management. STADLER designed the<br />

Materials Recovery Facility (MRF) in collaboration with Remeo<br />

and built it, while ZenRobotics supplied AI-based robotics<br />

waste sorting technologies. The facility, located in the Greater<br />

Helsinki Region in Finland, stands out not only for the stateof-the-art<br />

AI technology and high level of automation, but<br />

also for integrating Commercial & Industrial (C&I) and<br />

Construction & Demolition (C&D) waste lines in the same<br />

plant – an industry first. The facility was completed ahead of<br />

schedule, despite the difficulties created by the pandemic –<br />

an achievement that is testament to the successful collaboration<br />

between Remeo, STADLER and ZenRobotics.The new<br />

Remeo MRF was inaugurated on 14 February <strong>20</strong>22 by the<br />

Finnish Minister of Economic Affairs, Mika Lintillä who highlighted<br />

the significant leap forward that the innovative facility<br />

constitutes for the Finnish circular economy.<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

gia più recente e, grazie al suo funzionamento,<br />

il recupero dei materiali avrà per la prima<br />

volta un ruolo molto più importante del recupero<br />

energetico. La capacità annuale di<br />

trattamento dell'impianto è di 1<strong>20</strong>.000 tonnellate<br />

di rifiuti edili e 60.000 tonnellate di<br />

rifiuti industriali. Questi rifiuti vengono riciclati<br />

in prodotti di altà qualità, ottime alternative<br />

ai materiali vergini, dando ai rifiuti una<br />

nuova vita e riducendo la necessità di incenerimento.<br />

L’impianto coprirà più del 30% di tutte le esigenze<br />

di riciclo dei rifiuti nella regione di<br />

Helsinki in Finlandia. Così facendo, questo impianto<br />

elimina la necessità di esportare i rifiuti<br />

dalla Finlandia oltre a contribuire ad aiutare i<br />

clienti a soddisfare il tasso di riciclo minimo<br />

del 70% richiesto dalla legge.<br />

l<br />

A unique design challenge: two plants in one,<br />

high automation<br />

The new Remeo MRF presented unique and complex design<br />

challenges for being the first of its kind, combining a C&D<br />

plant capable of processing 30 t/h and a C&I plant with 15 t/h<br />

capacity, and its high level of automation.<br />

“The combination of our experience with the C&D line,<br />

STADLER’s solid familiarity with the C&I line and ZenRobotics’<br />

impressive knowledge of robotics made this an excellent cooperation<br />

with the best results,” Mauri Lielahti, Remeo.<br />

The result of this collaboration is a design that “combines<br />

ballistic separators, screening drums, 3D drums, optical sorters,<br />

air separators, sorting robots, magnets, eddy-currents<br />

as well as the ZenRobotics robots, making it the most advanced<br />

waste sorting facility in the European Union,” says<br />

Nikolaus Hofmann, Sales Engineer at STADLER.<br />

Thanks to the plant, material recovery will play a much greater<br />

role than energy recovery for the first time.<br />

Vaglio a tamburo<br />

lungo la linea<br />

di separazione rifiuti.<br />

A sinistra, braccio<br />

robotizzato<br />

ZenRobotics<br />

per la selezione dei<br />

materiali metallici.<br />

English abstract


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

50 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />

TECNOLOGIE DI SELEZIONE<br />

TECNOLOGIE DI SELEZIONE<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

51<br />

I fratelli Petter<br />

e Tore Planke,<br />

fondatori<br />

di TOMRA.<br />

Mission<br />

possible<br />

Fornitore globale di tecnologie avanzate di raccolta<br />

e selezione, TOMRA celebra il 50°anniversario<br />

all’insegna della missione di un mondo senza rifiuti<br />

Un traguardo importante che le quattro<br />

divisioni del Gruppo – Collection, Food,<br />

Recycling e Mining – hanno celebrato<br />

con il comune obiettivo di “trasformare la modalità<br />

in cui tutti noi otteniamo, utilizziamo e<br />

riusiamo le risorse del pianeta”.<br />

Tove Anderson, Presidente e AD di TOMRA,<br />

ha spiegato: “Viviamo in un mondo che ha<br />

necessità di una grande trasformazione.<br />

Abbiamo urgente bisogno di migliorare la sostenibilità,<br />

sviluppare l'economia circolare e<br />

fare un uso più efficiente delle risorse. Tutte<br />

sfide che le soluzioni di TOMRA possono aiutare<br />

ad affrontare”.<br />

Tutto è partito da qui…<br />

L’azienda è stata fondata in Norvegia il 1° aprile<br />

1972 dai fratelli Petter e Tore Planke che, dopo<br />

aver visto un negoziante locale lottare con la<br />

raccolta dei vuoti delle bottiglie, hanno sviluppato<br />

nel garage di famiglia, il primo distributore<br />

automatico per la restituzione dei vuoti.<br />

Un’invenzione che è stata accolta da diversi<br />

rivenditori e che ha dato il via a un’intera industria<br />

per gestire in modo efficiente la restituzione<br />

e riciclo dei contenitori di bevande.<br />

Cinquant’anni dopo TOMRA è diventata leader<br />

di mercato in tutto il mondo. “Questa è la prova<br />

della nostra capacità di adattarci, innovare e<br />

fornire le soluzioni di cui i nostri clienti hanno<br />

bisogno, ma dobbiamo anche guardare avanti<br />

e impegnarci a guidare la rivoluzione delle risorse”<br />

ha continuato Andersen. L’approccio<br />

illuminato di TOMRA ha portato al suo continuo<br />

sviluppo nel corso del tempo, per passare<br />

dalla progettazione e produzione di macchine<br />

automatiche per i resi, alle tecnologie di selezione<br />

avanzata per l’industria alimentare,<br />

mineraria e del riciclo. Soluzioni taylor made<br />

per il cliente, capaci di ottimizzarre il recupero<br />

delle risorse, riducendo il volume dei rifiuti.<br />

…Ed oggi<br />

Attualmente TOMRA impiega più di 4.600 persone<br />

in tutto il mondo con un fatturato annuo<br />

di 1 miliardo di euro. Il <strong>20</strong>% della forza lavoro<br />

del gruppo e l'8% dei suoi ricavi sono dedicati<br />

alla ricerca e allo sviluppo. Al centro della vi-<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

sione dell'azienda per il futuro resta la trasformazione<br />

digitale, come dimostra TOMRA<br />

Insight, la piattaforma di analisi dei dati basata<br />

su cloud con possibilità di assistenza da remoto.<br />

Il servizio offre agli impianti di riciclo<br />

una panoramica sui dati di processo, in grado<br />

di migliorare le prestazioni di selezione e ridurre<br />

i costi operativi.<br />

TOMRA Recycling è un fornitore leader mondiale<br />

di tecnologie di selezione basate su sensori<br />

e servizi digitali connessi che trasformano<br />

i rifiuti in preziose materie prime seconde.<br />

L'azienda ha installato oltre 8.<strong>20</strong>0 unità di selezione<br />

per il riciclo di rifiuti e metalli in più di<br />

100 paesi in tutto il mondo. Inoltre, le selezionatrici<br />

TOMRA - progettate e costruite per<br />

massimizzare le rese di riciclo in ottica di economía<br />

circolare- possono essere messe alla<br />

prova in uno dei sette test center sparsi in tutto<br />

il mondo. Tom Eng, responsabile di TOMRA<br />

Mission possible<br />

In <strong>20</strong>22 TOMRA, the global provider of advanced collection<br />

and sorting systems, celebrates its 50th anniversary. Each<br />

of the group’s four divisions - Collection, Food, Recycling<br />

and Mining – marked the milestone by declaring a collective<br />

mission for the future to “transform how we all obtain,<br />

use and reuse the planet’s resources to enable a world<br />

without waste.”<br />

Tove Andersen, TOMRA’s president and CEO, explained:<br />

“We live in a world that needs big transformation. We urgently<br />

need to improve sustainability, develop the circular<br />

economy, and make more efficient use of resources - challenges<br />

which TOMRA’s solutions can help address.<br />

Fifty years after its humble beginnings, TOMRA can be<br />

proud of the fact that it is a highly respected global market<br />

leader. This is also a time to look forward because we are<br />

now opening the chapter in TOMRA’s story where we step<br />

up our role leading the resource revolution.”<br />

TOMRA was founded in Norway on April 1, 1972 by brothers<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

Recycling, ha dichiarato: "Continuiamo a innovare<br />

e a supportare i nostri clienti nel raggiungimento<br />

dei loro obiettivi commerciali e<br />

di quelli stabiliti dalla legislazione. In questo<br />

nostro 50° anniversario, vorremmo ringraziare<br />

i clienti e i partner che hanno reso possibile il<br />

nostro successo".<br />

l<br />

L’ultima tecnologia<br />

di selezione.<br />

Petter and Tore Planke. After seeing a local grocer struggle<br />

with the manual collection of empty bottles in their store,<br />

the brothers developed the first fully-automated reverse<br />

vending machine in their family’s garage. This invention<br />

was groundbreaking for recycling processes and its concept<br />

is used today around the world.<br />

Today, TOMRA employs more than 4,600 people around<br />

the world and has annual sales of €1bn. Committed to innovation,<br />

<strong>20</strong>% of the group’s workforce and 8% percent of<br />

its revenues are dedicated to research and development.<br />

To meet TOMRA’s ambition to have increased global recycling<br />

collection to 40 % and increased plastics in closedloop<br />

systems to 30% by <strong>20</strong>30, the company plans to continue<br />

its growth and increase headcount. Tom Eng, head<br />

of TOMRA Recycling, said: “We continue to innovate and<br />

support our customers in achieving their business goals<br />

as well as those set by legislation.<br />

As we celebrate our 50th anniversary, we would like to recognize<br />

our customers and partners that made our longstanding<br />

success possible.”<br />

English abstract


52 RIFIUTI SOLIDI RICICLO INTELLIGENTE<br />

FOR REC SRL<br />

Viale dell'Artigianato, 24<br />

35010 Santa Giustina<br />

in Colle (PD) Italia<br />

Stand a IFAT: <strong>20</strong>9/308 - Hall B6<br />

®<br />

Macchine singole<br />

performanti e sistemi<br />

completi chiavi in mano<br />

Soluzioni uniche che si basano sulle specifiche<br />

richieste del cliente. Un vero tailor made<br />

Forrec realizza soluzioni smart per il<br />

riciclo, progettate per una facile gestione<br />

e può contare oggi su 60 diversi<br />

modelli (trituratori industriali, mulini<br />

a martelli, granulatori e macinatori), che<br />

combinano diverse tipologie di opzioni e<br />

caratteristiche per il trattamento di moltissimi<br />

tipi di rifiuti: pneumatici, RAEE, cavi<br />

e motori, frigoriferi, plastica, materiali ferrosi<br />

e non ferrosi.<br />

L’approccio di<br />

Forrec e i suoi<br />

punti di forza:<br />

• gli agenti<br />

venditori Forrec<br />

sono come<br />

consulenti,<br />

• le macchine e gli<br />

impianti Forrec<br />

sono costruiti sulla base<br />

delle esigenze del cliente,<br />

grazie alla realizzazione di<br />

un progetto preciso<br />

• massima attenzione alle<br />

partnership con fornitori di<br />

alto livello;<br />

• Forrec gestisce<br />

completamente<br />

l’installazione e la<br />

fornitura di linee<br />

complete per il<br />

trattamento di diverse<br />

tipologie di rifiuto<br />

solido;<br />

• l’investimento si<br />

ripaga rapidamente,<br />

ogni impianto da profitti<br />

misurabili;<br />

• servizio e supporto:<br />

Forrec offre un servizio<br />

post-vendita completo,<br />

assistenza da remoto,<br />

magazzino ricambi,<br />

squadre di operatori<br />

presso cliente entro<br />

le 48h;<br />

• possibilità di visitare<br />

i clienti che già usano<br />

le macchine Forrec e<br />

possibilità di<br />

eseguire test interni con<br />

i prodotti del cliente.<br />

Siamo presenti a<br />

30 MAGGIO<br />

3 GIUGNO<br />

HALL B5<br />

STAND 435<br />

English abstract<br />

Shredders and turnkey<br />

systems for municipal<br />

and industrial waste<br />

Unique and smart solutions based on specific customer requirements<br />

Forrec creates smart solutions for recycling, designed for easy<br />

management and can count today on 60 different models (industrial<br />

shredders, hammer mills, granulators and grinders), which<br />

combine different types of options and features for the treatment<br />

of many types of waste: tires, WEEE, cables and motors, refrigerators,<br />

plastics, ferrous and non-ferrous materials.<br />

Hightlights<br />

Forrec has developed a unique approach to fully meet customer<br />

requirements:<br />

• Forrec sales agents are like consultants technically trained to<br />

suggest the best solution to the customer based on years of experience<br />

in the field;<br />

• Forrec machines and plants are customized and built on the<br />

basis of customer needs, with the realization of a precise project;<br />

• maximum attention to partnerships with high level suppliers;<br />

• Forrec completely manages the installation and supplies complete<br />

lines for the treatment of different types of solid waste;<br />

- the investment pays off quickly, each plant gives measurable<br />

profits;<br />

• service and support: Forrec offers a complete after-sales service,<br />

remote assistance, spare parts warehouse, teams of operators<br />

at the customer within 48h and professional and qualified personnel<br />

always available;<br />

• possibility to visit customers who already use Forrec machines<br />

and possibility to perform internal tests with the customer's products.<br />

Idee e soluzioni<br />

per uno sviluppo sostenibile<br />

PAL Green Division è il partner ideale per supportare<br />

i vostri progetti di economia circolare.<br />

Con oltre 40 anni di esperienza e leadership riconosciuta<br />

a livello internazionale, offriamo soluzioni impiantistiche<br />

complete e personalizzabili per convertire i vostri scarti<br />

di produzione e smaltimento in nuove opportunità,<br />

riducendo l’impatto ambientale e i costi di produzione.<br />

Scopri di più su<br />

pal-greendivision.it<br />

Maggio <strong>20</strong>22


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

54 RIFIUTI SOLIDI TRITURATORI BIROTORI Soluzioni<br />

TRITURATORI BIROTORI<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

55<br />

Trituratore UNTHA ZR<br />

versione stazionaria.<br />

Sistema di taglio “H” per la<br />

triturazione grossolana di<br />

diverse tipologie di rifiuti.<br />

Sistema UNTHA Eco<br />

Power Drive ad alta<br />

efficienza energetica.<br />

Nuovo UNTHA ZR:<br />

talmente efficiente<br />

da ripagarsi da solo<br />

Ecotec Solution ed UNTHA hanno lanciato il nuovo trituratore<br />

birotore ZR. Dopo 24 mesi di rigorosa ricerca<br />

e sviluppo, la macchina promette ora il più<br />

basso costo del ciclo di vita nella sua classe<br />

La potente serie ZR è una macchina ad<br />

alte prestazioni, appositamente progettata<br />

per la triturazione grossolana di materiali<br />

difficili, che alcuni considererebbero<br />

economicamente non triturabili.<br />

L'azionamento a bassa velocità, e la coppia<br />

elevata della macchina le permettono di lavorare<br />

efficacemente il materiale anche in caso<br />

di funzionamento continuo, e nelle condizioni<br />

più difficili.<br />

Pensato nei particolari<br />

L'azionamento elettrico ad alta efficienza<br />

energetica con motore sincrono raffreddato<br />

ad acqua è un vero campione di risparmio e<br />

consuma fino al 75% di energia in meno rispetto<br />

a un azionamento diesel-idraulico convenzionale.<br />

L’azionamento diretto, esente da<br />

usura, riduce i costi di manutenzione, in quanto<br />

non richiede l’utilizzo di cinghie o mozzi rotore.<br />

La regolazione dei giri albero in base al<br />

carico garantisce un’elevata potenzialità.<br />

Il design modulare e il sistema di cambio rapido<br />

della tavola di taglio e dei rotori consentono<br />

una manutenzione efficiente e tempi di<br />

fermo impianto ridotti al minimo.<br />

Il potente sistema di taglio a due alberi a rotazione<br />

lenta è estremamente resistente ai<br />

materiali intriturabili. I rotori, essendo indi-<br />

pendenti assicurano una perfetta triturazione<br />

del materiale e di conseguenza l'ottenimento<br />

di una pezzatura precisa. Questi triturano il<br />

materiale in entrambe le direzioni e assicurano<br />

una produttività costante ed elevata.<br />

Per tanti tipi di rifiuto<br />

La macchina è disponibile in due versioni, con<br />

due sistemi di taglio differenti pensati per lavorazioni<br />

differenti: la ZR2400H, ad esempio,<br />

è stata progettata per la triturazione primaria<br />

di rifiuti ingombranti, rifiuti industriali, legno<br />

di scarto, RSU, materassi, tappeti, traversine<br />

ferroviarie, balle e merci arrotolate.<br />

Disponibile come macchina stazionaria o mobile<br />

su cingoli, l'obiettivo di questo modello è<br />

la riduzione volumetrica (90%


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

56 RIFIUTI SOLIDI COMPATTATORI 4.0<br />

NEWS<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

57<br />

English abstract<br />

Video Compattatore<br />

serie H TANA<br />

Più efficienza con<br />

i nuovi compattatori<br />

da discarica H series<br />

La miglior soluzione per la compattazione dei rifiuti in discarica<br />

Il design unico dei compattatori da discarica<br />

di TANA, con due tamburi a tutta larghezza<br />

e telaio rigido, garantisce da sempre<br />

i migliori risultati di compattazione.<br />

Le caratteristiche della nuova serie H, migliorano<br />

l’efficienza ed affidabilità unendo la<br />

massima capacità di compattazione e di<br />

New landfill compactors<br />

Tana Oy is one of the leading developer and provider of mobile equipment<br />

for solid waste management. Main products are landfill compactors,<br />

waste shredders and waste screening technologies which are all equipped<br />

with state-of-the-art control and remote monitoring systems.<br />

Versatile TANA mobile shredder is capable of handling a wide range of<br />

materials.<br />

In addition to tyres, TANA shredders can swallow almost any type of industrial<br />

and construction waste. The secret of TANA industrial waste<br />

shredders is the unique TANA Control System. With TCS you can optimize<br />

your TANA shredder for different types of waste by adjusting rotor and<br />

conveyor speeds and other features easily from a touchscreen.<br />

Tana Italia is the authorized distributor Tana Oy. Tana Italia provides excellent<br />

customer service throughout Italy with the most experienced and<br />

flexible team.<br />

Visit us at IFAT in hall B5, booth 227/326<br />

spinta ad una manovrabilità ancora più agile<br />

in ogni condizione di lavoro.<br />

La cabina<br />

Ascoltando chi utilizza i compattatori TANA<br />

tutti i giorni ci siamo impegnati ad offrire il<br />

<strong>maggio</strong>r comfort possibile.<br />

La cabina della nuova serie H è sensibilmente<br />

più spaziosa con un’eccellente visibilità in<br />

tutte le direzioni.<br />

Oltre alla telecamera posteriore di prossimità,<br />

un sistema di supervisione a 360° permette<br />

di monitorare costantemente l’intera area di<br />

lavoro e la posizione della macchina sia in<br />

fase di avanzamento che di retromarcia senza<br />

dover cambiare la postura.<br />

Un sedile di ultima generazione accoglie<br />

l’operatore in uno spazio dove tutti i comandi<br />

e le funzioni di controllo sono a portata di<br />

mano e visualizzati su un monitor dedicato<br />

HD Touch Screen.<br />

TANA Control System<br />

Il TANA Control System (TCS) ha una nuova<br />

interfaccia intuitiva che permette un costante<br />

controllo sul display del funzionamento della<br />

macchina, delle manutenzioni e delle anomalie:<br />

un menu di facile gestione visualizza rapidamente<br />

tutte le informazioni e gli allarmi<br />

in caso di guasto o malfunzionamento.<br />

TANA ProTrack®<br />

Tutti i compattatori TANA sono dotati del sistema<br />

di tracciamento TANA ProTrack®, che<br />

connesso ad una rete dati inserisce la macchina<br />

in un network tra Operatore, Mana -<br />

gement e Assistenza Tecnica consentendo un<br />

controllo continuo dell’operatività e delle performance<br />

ed inviando segnali immediati in<br />

caso di anomalia.<br />

l<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

Innovare, innovare<br />

n Easy One è un vaglio<br />

stazionario resistente<br />

progettato per trattare<br />

legno, compost,<br />

pneumatici e C&D<br />

triturato e che risponde<br />

alle esigenze degli<br />

operatori in tutto il<br />

mondo. Studiato per<br />

separare materiali<br />

semplici in modo<br />

preciso, e rinforzato per<br />

resistere a urti di<br />

materiali pesanti.<br />

Missione: semplificare il<br />

difficile, minimizzando i<br />

problemi. La sua<br />

resistenza deriva<br />

dall'alta qualità dei<br />

materiali con cui è stata<br />

realizzata. E non è<br />

l'unica caratteristica che<br />

la contraddistingue: è<br />

stata progettata per<br />

The reliable brand!<br />

AFFIDABILITÀ GARANTITA<br />

ridurre<br />

le sollecitazioni<br />

e le vibrazioni causate<br />

dai materiali più pesanti,<br />

minimizzando usura e<br />

operazioni di<br />

manutenzione<br />

generando così costi di<br />

gestione complessivi<br />

inferiori. Il ridotto<br />

ingombro dovuto ad una<br />

larghezza di 1,3m,<br />

consente di essere<br />

adattabile a qualsiasi<br />

tipo di installazione.<br />

È disponibile in quattro<br />

modelli: 3000, 4000, 5000<br />

e 6000 con una<br />

superficie vagliante da 3<br />

a 6 metri di lunghezza.<br />

PRODUZIONE DI CDR E CSS CON I TRITURATORI PRIMARI E SECONDARI DELLA LINEA UNTHA XR<br />

» Massima flessibilità per materiali e pezzatura<br />

» Motorizzazioni a ridotto consumo energetico<br />

ECOTEC SOLUTION SRL<br />

Via Bolzano 2 · I-39011 Lana (BZ) · T+F +39 0473 562 437<br />

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Trituratore mobile con<br />

azionamento elettrico<br />

» Alta produttività anche in un solo passaggio<br />

» Facile accessibilità per una manutenzione semplice


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

58 RIFIUTI SOLIDI NEWS Soluzioni<br />

NEWS<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

59<br />

Piccoli sforzi per grandi finali<br />

Ludovica Bianchi<br />

Mastello (30-50 litri)<br />

per la modalità<br />

di raccolta nel caso<br />

di utenze domestiche<br />

o piccoli condomini.<br />

Cassonetti chiusura<br />

gravimetrica per la<br />

raccolta “porta<br />

a porta”.<br />

Toc Toc<br />

Da modalità stradale al porta a porta. Il modello di raccolta<br />

differenziata per il vetro, con gestione attenta e puntuale,<br />

consente di raggiungere l’eccellenza quantitativa e qualitativa<br />

La sostenibilità e il riciclo degli imballaggi<br />

sono temi molto caldi per l’economia<br />

circolare.<br />

La raccolta del solo vetro, cioè monomateriale,<br />

si applica mediante campane stradali oppure<br />

tramite il “porta a porta”. In entrambi i casi ci<br />

si trascina però una certa quantità di impurità<br />

e scarti.<br />

Per ottenere risultati ottimali, nel primo caso<br />

è indispensabile garantire adeguati standard<br />

di servizio (una campana con foro calibrato<br />

da <strong>20</strong> cm, ogni 250-300 abitanti e distanze<br />

non più lunghe di <strong>20</strong>0-300 metri da percorrere),<br />

in aggiunta ad adeguati intervalli di<br />

svuotamento (al raggiungimento del 70%<br />

della capienza).<br />

Modalità puntuale<br />

Nel secondo caso, con il sistema porta a porta,<br />

è fondamentale l’utilizzo di contenitori parametrati<br />

al contesto, oltre ad una programmazione<br />

in termini di frequenze di svuo tamento<br />

ed alle attività di controllo qualitativo.<br />

Si dovranno utilizzare quindi mastelli dedicati<br />

(da <strong>20</strong> a 50 litri) nel caso di utenze domestiche<br />

singole, o isolate, e piccoli condomini e per<br />

utenze domestiche che non producono grandi<br />

quantità di rifiuti in vetro.<br />

Ma anche bidoni carrellati (da 1<strong>20</strong>, 240, 260 litri),<br />

con aperture di conferimento calibrate da <strong>20</strong><br />

cm e adeguate chiusure, gravimetriche o di altro<br />

tipo (per es. lucchetto) - che permettano il conferimento<br />

esclusivamente di bottiglie o vasetti,<br />

impedendo che vengano depositate altre tipologie<br />

di rifiuti – sia per condomini di dimensioni<br />

medio-grandi (oltre le 8-10 unità abitative) che<br />

per utenze non domestiche come nel caso di<br />

bar e ristoranti.<br />

I bidoni da 1<strong>20</strong> o 240 litri, sono da collocarsi in<br />

zone comuni condominiali, oppure presso grandi<br />

“conferitori” di rifiuti da imballaggio in vetro<br />

come i bar, ristoranti e simili.<br />

l<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

n Ecopolietilene, il consorzio<br />

per il riciclaggio dei rifiuti dei<br />

beni in polietilene, insieme<br />

alla società piemontese STR<br />

ed Ecolight Servizi, ha messo<br />

a punto un progetto di<br />

monitoraggio sul<br />

conferimento dei rifiuti in<br />

ambito urbano."Possiamo<br />

migliorare la qualità della<br />

raccolta e contribuire<br />

concretamente all’economia<br />

circolare", spiega il direttore<br />

Giancarlo Dezio.<br />

Dei rifiuti in plastica dura che<br />

vengono conferiti nelle isole<br />

ecologiche, quattro su dieci<br />

sono beni in polietilene,<br />

ovvero rifiuti interamente<br />

riciclabili. Dal progetto pilota<br />

del Consorzio è emerso che<br />

basta davvero poco per<br />

arrivare all’80 per cento.<br />

"Abbiamo iniziato a<br />

quantificare questa tipologia<br />

di rifiuto in abito urbano per<br />

individuare delle possibili<br />

nuove modalità di una<br />

raccolta differenziata dei beni<br />

in polietilene.<br />

Essendo interamente<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

riciclabile, è una risorsa che<br />

può essere reimmessa nei<br />

cicli di produzione di<br />

moltissimi oggetti, con<br />

ECOTEC SOLUTION SRL<br />

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risparmi in termini energetici<br />

di consumo di materie prime,<br />

nonché minor inquinamento”,<br />

conclude Dezio.


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

60 RIFIUTI SOLIDI NEWS Soluzioni<br />

La creatività va in scena<br />

Eliana Puccio<br />

Nata da menti tutte al femminile e si dedica al recupero<br />

e riutilizzo di materiali e scenografie, META promuove<br />

la riduzione degli sprechi e si concentra sulle risorse esistenti<br />

Spazio META nasce<br />

nel quartiere<br />

di Milano Bovisa.<br />

META è una start up milanese nata dall'idea<br />

di tre giovani donne Martina<br />

Bragadin, Margherita Crespi e Bene -<br />

detta Pomini. Si dedica alla ricostruzione dell’identità<br />

della materia, mantenendola in vita<br />

con nuove possibili riusi. Si tratta dunque di<br />

una start up che affronta la materia come risorsa<br />

circolare attraverso il recupero e riutilizzo<br />

di materiali e scenografie provenienti da<br />

allestimenti effimeri.<br />

Si mette al servizio di artisti e designer, e promuove<br />

la riduzione degli sprechi spostando<br />

l'attenzione sul potenziale delle risorse esistenti.<br />

Nella sede operativa nel quartiere di<br />

Milano Bovisa, troviamo le strutture e gli elementi<br />

utilizzati per set, mostre e installazioni<br />

sono raccolti, lavorati ed esposti per la vendita<br />

al pubblico. Sono acquistabili al kg o al pezzo,<br />

e suddivisi per tipologia a seconda delle loro<br />

caratteristiche tecniche. Oltre all'attività di recupero<br />

e vendita, la start up meneghina sostiene<br />

le più diverse forme di creatività e apre<br />

il suo spazio alla progettazione curando e organizzando<br />

attività di formazione, laboratori<br />

e workshop dedicati alle pratiche del riuso in<br />

collaborazione con artisti e designer. l<br />

Maggio <strong>20</strong>22


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

62 RIFIUTI SOLIDI RICICLO METALLI<br />

RICICLO METALLI<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

63<br />

Mattia Molena<br />

Soluzioni di riciclo:<br />

è tempo di valorizzare<br />

al massimo i metalli<br />

Le soluzioni progettate da Panizzolo Recycling Systems<br />

sono per elevare la qualità dei rifiuti metallici e chiudere<br />

concretamente il cerchio dell’economia circolare<br />

Da una parte l’attenzione all’ambiente,<br />

dall’altra l’ottimizzazione dell’attività<br />

produttiva e il contenimento dei costi,<br />

ovvero l’ideale connubio al quale deve mirare<br />

chi si occupa di servizi per il trattamento dei<br />

rifiuti. Nel caso della padovana Panizzolo<br />

Recycling Systems, parliamo di riciclaggio dei<br />

rifiuti metallici: lo facciamo con Mauro<br />

Panizzolo, titolare e responsabile tecnico.<br />

Efficacia ed efficienza<br />

“Le nostre soluzioni di riciclaggio – spiega<br />

Mauro Panizzolo - partono da un’impostazione<br />

completamente customer-oriented. Abbiamo<br />

basato la nostra mission e vision nel produrre<br />

soluzioni efficienti, flessibili e innovative per<br />

massimizzare la resa dell’investimento del<br />

cliente. Forniamo opzioni corrette per svilupparne<br />

il business, senza dimenticare di essere<br />

anche un prezioso alleato per l’ambiente. In<br />

particolare, scopo dei nostri impianti è il trattamento<br />

e recupero di tutti i rifiuti contenenti<br />

metalli come rame, alluminio, ottone, acciaio<br />

e ferro per trasformarli da rifiuti a risorse da<br />

reintrodurre nel ciclo produttivo”. Se la soddisfazione<br />

del cliente è la priorità, per ottenerla<br />

bisogna fornire i macchinari adeguati a massimizzare<br />

le performance del business.<br />

“Rispetto ad altri competitor - sottolinea<br />

Panizzolo - abbiamo scelto di specializzarci in<br />

un solo settore, quello dei rifiuti con metalli.<br />

C’è un buon potenziale di lavoro e ci stiamo<br />

aprendo a nuovi mercati, ma teniamo sempre<br />

i piedi per terra. Quello che per noi è fondamentale<br />

è fornire ai nostri clienti soluzioni che<br />

sappiano concretamente migliorare il loro lavoro.<br />

Penso infatti che raggiungere gli obiettivi<br />

insieme al cliente sia una delle cose che più<br />

ci dà soddisfazione. Per noi un cliente soddisfatto<br />

significa un cliente che sta facendo un<br />

buon business con i nostri impianti”.<br />

Customer first<br />

Dalla sua nascita Panizzolo Recycling Systems<br />

ha ampliato il raggio d’azione dall’Italia in paesi<br />

come Cina, Corea, Africa e Nord Africa,<br />

Australia, Sud America. Il trend positivo è partito<br />

nel <strong>20</strong>14, con una linea abbastanza retta.<br />

Dal <strong>20</strong>18 la linea retta è diventata un’iperbole<br />

verticale, registrano aumenti del fatturato del<br />

+25, +30, +40% l’anno. In virtù di ciò, Panizzolo<br />

da quest’anno sta eseguendo importanti investimenti<br />

al suo interno: progetti di formazione<br />

per il personale, strutturazione dei ruoli<br />

e dei processi aziendali, introduzione di nuove<br />

attrezzature e l’apertura di una terza e nuova<br />

sede dedicata al magazzino e al service. Altro<br />

plus che conferma Panizzolo come azienda<br />

customer-oriented, è l’investimento nella<br />

creazione di una vera e propria Accademy, de-<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

dicata ai clienti che lavorano con i macchinari<br />

dell’azienda. “Inoltre quest'anno – spiega<br />

Mauro Panizzolo – procederemo con una serie<br />

di investimenti dedicati al rinnovamento della<br />

sede storica a Piove di Sacco. Installeremo<br />

nuovi upgrade, rinnoveremo i macchinari e,<br />

allo stesso tempo, miglioreremo l’aspetto generale<br />

tale da renderla una perfetta vetrina e<br />

un’area test per le aziende valutano l’acquisto<br />

dei nostri impianti”.<br />

La vetrina nella vetrina<br />

Quest’anno Panizzolo Recycling Systems sarà<br />

ad IFAT con uno stand completamente rinno-<br />

On the one hand, attention to the environment, on the other hand<br />

the optimization of production and cost containment, that is the<br />

ideal combination to which those involved in waste treatment services<br />

must aim. In the case of Panizzolo Recycling Systems from<br />

Padua, we are talking about scrap recycling: we do it with Mauro<br />

Panizzolo, owner and technical manager.<br />

“Our recycling solutions - explains Mauro Panizzolo - start from a<br />

completely customer-oriented approach. We have based our corporate<br />

mission and vision on producing efficient, flexible and innovative<br />

solutions to maximize the return on the customer's investment.<br />

We provide the right options to develop their business,<br />

without forgetting that we are also a precious ally for the environment.<br />

What is fundamental for us is to give to our customers solutions<br />

able to concretely improve their work. For us, a satisfied<br />

customer means a customer who is doing a good business with<br />

our systems “.<br />

Since its foundation Panizzolo Recycling Systems has expanded<br />

its range of action from Italy to countries such as China, Korea,<br />

Africa and North Africa, Australia, South America. The positive<br />

trend started in <strong>20</strong>14, with a fairly straight line. Since <strong>20</strong>18 the<br />

straight line has become a vertical hyperbole, recording increases<br />

in turnover of +25, +30, + 40% per year. For this reason Panizzolo<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

vato, presentandosi con un’ottica più industriale<br />

e una visione e un’estetica più internazionale,<br />

in linea con le sue esigenze strategiche.<br />

Un trend che proseguirà anche ad<br />

Ecomondo, l’altra <strong>maggio</strong>r fiera europea di<br />

quest’anno.<br />

“Abbiamo idee molto chiare su quali saranno<br />

i prossimi mercati in cui intervenire. Allo stesso<br />

tempo stiamo intervenendo per strutturaci<br />

coerentemente.<br />

Quello che voglio è che tutti i nostri clienti siano<br />

ottimamente serviti sul territorio, specialmente<br />

per le attività riguardanti il post vendita”<br />

conclude Mauro.<br />

l<br />

Panizzolo recycling systems: it's time<br />

to maximise the value of metals<br />

Impianto per<br />

il trattamento<br />

e lavorazione degli<br />

scarti metallici.<br />

has been carrying out important investments internally this year:<br />

training projects for staff, structuring of roles and company processes,<br />

introduction of new equipment and the opening of a third<br />

and new location dedicated to the warehouse and service. In addition<br />

to this, another plus that confirms Panizzolo as a customer-oriented<br />

company is the investment in the creation of a real Academy, dedicated<br />

to customers who work with the company's solutions.<br />

“Also this year - explains Mauro Panizzolo - we will proceed with<br />

a series of investments dedicated to the renovation of the historic<br />

headquarters in Piove di Sacco. We will install new upgrades, we<br />

will renew the machinery and, at the same time, we will improve<br />

the general appearance so as to make it a perfect showcase and<br />

a test area».<br />

This year Panizzolo Recycling Systems will be at IFAT with a completely<br />

renovated stand, presenting itself with a more industrial<br />

perspective and a more international vision and aesthetic, in line<br />

with its strategic needs. A trend that will also continue at Ecomondo,<br />

the other major European fair this year.<br />

“We have very clear ideas on what the next markets will be in which<br />

to intervene. At the same time we are taking action to structure<br />

ourselves consistently, because all our customers must be optimally<br />

served in their country”.<br />

English abstract


BONIFICHE IN VERDE<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

65<br />

Disinquiniamo!<br />

Alle piante si guarda da tempo con interesse, per comprendere<br />

se sia possibile utilizzarle in modo efficiente per la rimozione<br />

di sostanze inquinanti dalle matrici ambientali. I vantaggi?<br />

D.ssa Annalisa Gussoni<br />

Biologa Ambientale<br />

Direttore<br />

Commerciale<br />

(Pasa Labs)<br />

Dai primi studi degli anni ’50 si è arrivati<br />

alla definizione di fitotecnologie quali<br />

“strumenti di ripristino ambientale che<br />

si servono di piante erbacee o alberi per il trattamento<br />

di contaminanti come metalli pesanti,<br />

elementi radioattivi e composti organici nel suolo,<br />

nelle acque di falda, nelle acque superficiali<br />

ed in scarichi di origine agricola, civile o industriale”<br />

(Baker et al., 1991; Raskin et al., 1997;<br />

Wenzel et al., 1999).<br />

La fitodepurazione è un sistema di depurazione<br />

naturale delle acque reflue progettato in modo<br />

da riprodurre una zona umida naturale dove i<br />

processi di depurazione avvengono spontaneamente.<br />

Efficienza<br />

Gli impianti di fitodepurazione, utilizzati per il<br />

trattamento di reflui civili, agricoli ed in parte<br />

anche industriali, sono generalmente classificati<br />

sia in base alla tipologia di piante utilizzate per<br />

il processo, microfite (alghe unicellulari) o macrofite<br />

(piante superiori), sia in funzione delle<br />

diverse modalità di passaggio del refluo lungo<br />

il sistema.<br />

Maggio <strong>20</strong>22


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

66 RIFIUTI SOLIDI BONIFICHE IN VERDE<br />

English abstract<br />

Il sistema<br />

di fitodepurazione<br />

richiede ampie<br />

superfici<br />

di realizzazione.<br />

Let’s de -pollute<br />

Una buona efficienza di disinquinamento è dimostrata<br />

sulla sostanza organica, dove entrano<br />

in gioco i fenomeni di degradazione dovuti al<br />

metabolismo degli organismi presenti (piante,<br />

funghi e batteri) ma anche su metalli pesanti e<br />

su composti particolarmente tossici quali diossine<br />

e PCB.<br />

Uno studio del <strong>20</strong><strong>20</strong>, pubblicato su Science of<br />

The Total Environment, ha misurato la capacità<br />

di rimozione di metalli pesanti (ferro, alluminio<br />

e cromo) e farmaci da parte di due macrofite,<br />

dimostrando un’efficienza fino al 97%.<br />

La fitodepurazione è poco costosa rispetto alla<br />

depurazione tradizionale ma richiede ampie superfici<br />

di realizzazione e comporta difficoltà di<br />

dimensionamento in fase progettuale.<br />

Per il disinquinamento del suolo parliamo di<br />

phytoremediation che si esplica in diversi modi:<br />

Fito-estrazione (la pianta assorbe inquinanti dal<br />

suolo), Fito-stabilizzazione (la pianta, immobilizza<br />

il contaminante), Fito-trasformazione (la<br />

pianta metabolizza e trasforma gli inquinanti),<br />

Fito-stimolazione (degradazione rizosferica da<br />

parte di microrganismi), Fito-volatilizzazione (la<br />

Plants have been looking with interest<br />

for some time to understand<br />

whether it is possible to use<br />

them efficiently for the removal<br />

of pollutants from environmental<br />

matrices.<br />

Among phytotechnologies we find<br />

phytodepuration, applied to wastewater<br />

and phytoremediation<br />

to contaminated soils.<br />

Phytotechnologies offer numerous<br />

advantages over traditional<br />

technologies but also various critical<br />

issues that often make dialogue<br />

with current regulations<br />

difficult.<br />

pianta assorbe gli inquinanti liberandoli poi in<br />

atmosfera).<br />

Alcune tra le piante più attive nel processo di<br />

phytoremediation sono il girasole, l’amaranto,<br />

il vetiver, la senape ed il pioppo ibrido.<br />

Si riportano alla pagina precedente, gli esiti di<br />

un lavoro sperimentale di phytoremediation<br />

svolto da Pasa Labs srl con la scuola Primo Levi<br />

di Bollate dove è interessante osservare il riscontro<br />

sull’efficienza di degradazione.<br />

Verde…conviene?<br />

I vantaggi della phytoremediation, più frequentemente<br />

riportati in bibliografia, sono: un costo<br />

di allestimento contenuto, un minor impatto<br />

ambientale con recupero naturale di siti contaminati,<br />

il contrasto alla produzione di CO 2 ,<br />

una <strong>maggio</strong>re accettazione sociale e la possibilità<br />

di recuperare le sostanze accumulate<br />

nella pianta reimmettendole sul mercato.<br />

Il recupero dei prodotti accumulati in realtà<br />

non è di semplice realizzazione e nella <strong>maggio</strong>r<br />

parte dei casi il materiale vegetale, ricco<br />

di contaminanti, viene trattato come un rifiuto<br />

e smaltito in idonei impianti di conferimento<br />

traslocando gli inquinanti da un sito<br />

ad un altro.<br />

Un aspetto interessante è la possibilità di applicare<br />

questa tecnologia a contaminazioni di<br />

entità contenuta ma diffuse su aree molto vaste<br />

ed in questo caso il vantaggio economico<br />

è indubbio.<br />

Di contro però la phytoremediation ha alcuni<br />

svantaggi: rischio di assunzione per gli animali<br />

di piante superaccumulatrici di contaminanti,<br />

impossibilità di raggiungere contaminazioni<br />

profonde, tempi lunghi di realizzazione con efficienza<br />

soggetta alla stagionalità, assenza di<br />

garanzia di raggiungimento dei limiti tabellari<br />

e gestione complessa del materiale vegetale<br />

contaminato: limiti che impediscono di dialogare<br />

con le normative vigenti ancora troppo ancorate<br />

a procedure che penalizzano l’innovazione. l<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

TECNOLOGIA<br />

PER IL FUTURO<br />

In tutto ciò che facciamo, non perdiamo mai di vista quello che<br />

è più importante per te: lavorare in modo economico con una tecnologia<br />

moderna e affidabile.<br />

In qualità di azienda inventrice della pompa a lobi rotativi rivestiti<br />

in elastomero, e motore di innovazione nel campo delle tecnologie di<br />

pompaggio e triturazione, Vogelsang è da decenni una delle aziende<br />

ingegneristiche, leader a livello mondiale.<br />

Grazie al nostro vasto know-how e ai molti anni di esperienza in diversi<br />

settori, utilizziamo la tecnologia a livello ambientale al fine di esser,<br />

per i nostri clienti, un partner competente al loro fianco.<br />

Infatti, oltre alle nostre macchine, potenti e di facile utilizzo, offriamo<br />

un servizio efficiente di consulenza pre e post vendita per garantire sempre<br />

la soluzione migliore per ogni singola applicazione, e la sua perfetta<br />

manutenzione nel tempo.<br />

VOGELSANG – LEADING IN TECHNOLOGY<br />

vogelsang.info


68 BIOWASTE NEWS<br />

Sfrutta la frutta<br />

Eliana Puccio<br />

L'impianto di un produttore greco ha dimostrato un approccio<br />

circolare che trasforma i succhi di frutta in risorsa, poiché<br />

contengono una varietà di materiali pregiati recuperabili<br />

Le acque reflue generate dalle aziende<br />

industriali di tutto il mondo non sono<br />

solo una risorsa riutilizzabile di per sé:<br />

contengono spesso componenti pregiati che<br />

possono essere estratti, depurati e commercializzati.<br />

Questo è l'approccio adottato da<br />

Ultimate, progetto quadriennale Horizon<strong>20</strong><strong>20</strong><br />

nell'ambito del programma EU Water in the<br />

Context of the Circular Economy. L'obiettivo<br />

è creare valore economico e aumentare la<br />

sostenibilità valorizzando le risorse all'interno<br />

del ciclo dell'acqua. Tra i settori interessati<br />

rientra sicuramente l'industria delle bevande.<br />

In particolare, quella dei succhi di frutta.<br />

Il lavaggio e la lavorazione della frutta, per la<br />

produzione di succhi, genera infatti un grande<br />

volume di acqua sporca, ma questi “rifiuti” avanzati<br />

contengono anche una varietà di materiali<br />

pregiati che possono essere recuperati per applicazioni<br />

farmaceutiche. Genera anche biomassa<br />

inutilizzata, come bucce e semi di frutta,<br />

che possono essere venduti come mangime<br />

per animali o fertilizzante.<br />

Greener than Green, società partner del progetto,<br />

ha sviluppato un approccio circolare che<br />

trasforma questi succhi di frutta in qualcosa di<br />

prezioso. Utilizza un impianto di trattamento<br />

delle acque reflue trasportabile per recuperare<br />

i materiali e quindi trasformarli in una gamma<br />

di nuovi prodotti sostenibili.<br />

l<br />

Maggio <strong>20</strong>22


70 BIOWASTE IMBALLAGGI CIRCOLARI<br />

IMBALLAGGI CIRCOLARI<br />

BIOWASTE<br />

71<br />

Federica Lugaresi<br />

Vaschetta<br />

termosaldata, film<br />

termosaldato<br />

ed etichetta: tutto<br />

100% biodegradabile<br />

e compostabile.<br />

Savoire faire<br />

Utilizzare un packaging completamente compostabile,<br />

identifica un piccolo grande gesto. Grazie al MATER-BI,<br />

dall’organico della cucina al compost…il passo è breve<br />

Ricerca, innovazione e tecnologia. Sono i<br />

pilastri per offrire soluzioni sostenibili e<br />

rispettose per l’ambiente. Ma anche per<br />

promuovere il riciclo e riuso dei materiali secondo<br />

il paradigma dell’economia circolare.<br />

Nel settore del food, il packaging compostabile<br />

consente non solo di evitare il fine vita in discarica<br />

del rifiuto organico, ma anche di non<br />

contaminare altri flussi di rifiuto, come per<br />

esempio la plastica o la carta, con gli<br />

scarti alimentari.<br />

Altamente innovativo<br />

L’overpacking di un alimento<br />

deve garantirne<br />

freschezza e integrità, in aggiunta<br />

a performance ambientali<br />

che non interferiscano<br />

col nostro ecosistema.<br />

Novamont, azienda leader nel panorama<br />

internazionale nel<br />

settore delle bioplastiche<br />

e dei biochemicals, ha<br />

messo a punto una soluzione<br />

che si trasformerà<br />

in compost una volta<br />

gestita e smaltita.<br />

“Dalla terra alla terra”,<br />

questa innovazione<br />

senza precedenti<br />

è applicata al<br />

segmento della pasta<br />

fresca: si tratta di<br />

una nuova vaschetta confezionata ed etichettata<br />

interamente compostabile, e dunque riciclabile<br />

con la raccolta dell’umido.<br />

Al plin piace green<br />

La sostenibilità passa dunque (e soprattutto)<br />

dagli imballaggi che, tra quelli alimentari, fa<br />

da driver per le principali tendenze di consumo<br />

e comportamenti d’acquisto. Infatti secondo<br />

l’ultima edizione dell’Osservatorio Packaging<br />

del Largo Consumo realizzato da Nomisma,<br />

per i consumatori italiani con il 33% identifica<br />

Vaschetta in MATER-BI, materiale che<br />

si smaltisce direttamente nell’umido.<br />

il secondo tra i macro aspetti che contribuiscono<br />

a definire l’etichetta green di un prodotto<br />

alimentare, dopo metodi di produzione (34%)<br />

e prima di filiera e dell’origine di materie prime<br />

(22%) e responsabilità etica sociale (13%).<br />

Il progetto è stato avviato alla fine del <strong>20</strong>19 e<br />

prevedeva la sostituzione dell’imballo multistrato<br />

in plastica tradizionale con un pack certificato<br />

e compostabile industrialmente, costituito<br />

da vaschetta termoformata, film<br />

termosaldato ed etichetta.<br />

Garantita e certificata<br />

L’applicazione deve garantire elevate caratteristiche<br />

prestazionali tecniche: dalla barriera<br />

all’ossigeno e all’umidità, necessaria per la<br />

conservazione della pasta fresca ripiena pastorizzata<br />

(per una shelf life di circa 50 giorni)<br />

fino all’elevata resistenza meccanica del materiale<br />

nelle diverse condizioni atmosferiche<br />

e di temperatura, considerando anche la trasparenza<br />

- per consentire la visibilità del contenuto<br />

- e un’efficienza di trasformazione industriale<br />

del polimero compostabile, uguale<br />

(se non superiore) a quella del packaging tradizionale.<br />

È stato ottenuto un pack compostabile multicomponente,<br />

interamente certificato OK<br />

COMPOST (TUV Austria), costituito da una vaschetta<br />

100% in bioplastica biodegradabile e<br />

compostabile Mater-Bi di Novamont, prodotta<br />

MATER-BI<br />

Ideato e prodotto da NOVAMONT, identifica un’innovativa famiglia di<br />

bioplastiche che utilizza componenti vegetali, quali mais e cellulosa.<br />

Date le sue prerogative di biodegradabilità e compostabilità (anche<br />

in compostaggio domestico) e biodegradabilità in suolo (per applicazioni<br />

agricole), permette di minimizzare il volume di rifiuti che finisce<br />

in discarica, ottimizzando la gestione degli scarti organici e<br />

contribuendo alla messa in pratica di sistemi virtuosi in tutta la filiera<br />

produzione- consumo-smaltimento. Una delle componenti che entra<br />

nel processo di realizzazione, è la famiglia degli ORIGO-BI, biopoliesteri<br />

ottenuti da materie prime di origine rinnovabile, grazie ad una<br />

tecnologia proprietaria NOVAMONT.<br />

I gradi di MATER-BI sono tutti certificati secondo le norme europee<br />

ed internazionali presso organismi accreditati. I prodotti così costituiti,<br />

trovano applicazione in molteplici settori quali GDO, raccolte differenziate,<br />

foodservice, agricoltura e, appunto, packaging.<br />

da ILIP con un film multistrato contenente<br />

Mater-Bi, prodotto da Gualapack, e completato<br />

da un’etichetta compostabile realizzata dal<br />

Gruppo Poligrafico Tiberino.<br />

l<br />

Savoire faire<br />

Research, innovation and technology. Three focuses that<br />

identify the rules of recycling and reuse of materials, but<br />

also offer sustainable solutions.<br />

Novamont has launched a totally biodegradable and compostable<br />

bioplastic packaging. It is made of MATER_BI, a family<br />

of biopolyesters produced from corn and cellulose, a<br />

technology that guarantees high performance and is therefore<br />

perfect for use in retail, catering, agriculture and packaging.<br />

MATER-Bi minimises the volume of waste to be sent to landfill,<br />

optimising the management of organic material and<br />

improving the virtuous systems of the entire supply chain.<br />

Finally, MATER-Bi avoids contamination of other waste streams<br />

(e.g. plastic or paper) with food.<br />

English abstract<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

Maggio <strong>20</strong>22


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

72<br />

BIOWASTE<br />

APPLICAZIONI<br />

Patrocini richiesti<br />

Potente e intelligente:<br />

la nuova RedUnit XRL260<br />

La soluzione per una triturazione potente con un<br />

concetto innovativo di assistenza e manutenzione<br />

Ginevra Fontana<br />

tare, nell'industria del riciclo e negli impianti di<br />

biogas.“I nostri clienti presenti in tali settori hanno<br />

bisogno di un trituratore ad alte prestazioni per<br />

una lavorazione affidabile e flessibile anche di<br />

grandi quantità di materiale, “dice Harald<br />

Vogelsang, CEO di Vogelsang GmbH & Co. KG.<br />

Il trituratore<br />

industriale RedUnit<br />

XRL260 di Vogelsang<br />

/ The Vogelsang<br />

RedUnit XRL260<br />

industrial grinder.<br />

Ci sono innumerevoli applicazioni in cui i<br />

materiali devono essere macinati per essere<br />

preparati per la fase successiva del<br />

processo. La soluzione di triturazione ottimale<br />

dipende dalla natura di questi materiali e dal risultato<br />

finale richiesto.<br />

Sono solidi duri o molli? Sono secchi, umidi o<br />

bagnati e sono facili da macinare o molto resistenti?<br />

Con la nuova RedUnit XRL260, Vogelsang offre<br />

una soluzione che può essere adattata a qualsiasi<br />

processo di riduzione grazie alle caratteristiche<br />

ben pensate di questo trituratore industriale, per<br />

grandi portate. Queste caratteristiche ne fanno<br />

una macchina ideale per il trattamento degli scarti<br />

dell'industria della carne, del pesce ed alimen-<br />

Un concetto di manutenzione<br />

completamente nuovo<br />

La nuova RedUnit XRL260 è un potente trituratore<br />

a due alberi, azionato da un motoriduttore<br />

per albero fino a 37 kW, una portata che<br />

può raggiungere 100 t/h circa. I motori di ciacun<br />

albero consentono ai rotori di funzionare<br />

autonomamente: anche a velocità diverse o in<br />

direzioni opposte per adattare individualmente<br />

il processo di macinazione ai materiali da trattare.<br />

Per la manutenzione, Vogelsang ha sviluppato<br />

un concetto di service nuovo. I rotori<br />

del trituratore possono essere facilmente rimossi<br />

e sostituiti con l'ausilio di uno strumento<br />

di montaggio, grazie a comodi sportelli di apertura<br />

laterale. I sistemi di alimentazione e scarico<br />

non devono essere smantellati per questo<br />

processo e rimangono inalterati. Questo significa<br />

che la sostituzione può essere effettuata<br />

da una singola persona, in autonomia. I corpi<br />

estranei all’interno del materiale in ingresso<br />

che bloccano il processo possono essere rimossi<br />

dalla RedUnit senza dover svuotare faticosamente<br />

la tramoggia.<br />

l<br />

English abstract<br />

Largest industrial grinder<br />

Vogelsang GmbH & Co. KG has further developed its RedUnit grinding<br />

system and launches the RedUnit XRL260, its largest industrial<br />

grinder. The new RedUnit reduces large quantities of solid materials<br />

in a short time and is therefore ideal for processing abattoir waste,<br />

food waste and recycling materials. Two geared motors, each with<br />

up to 37 kW, ensure high throughput performance of up to 100<br />

m3/h. Lateral service hatches – part of the new Vogelsang service<br />

concept – offer direct, simplified access to the rotors. In addition,<br />

it is now easier to remove foreign bodies, since the fill area of the<br />

machine no longer requires elaborate clearing.<br />

The RedUnit's core features two ripper rotors, each driven by his<br />

own motor.<br />

Users can individually guide the rotation direction and speed of the<br />

respective rotors. If materials block the rotors, they reverse and<br />

the foreign bodies can be removed through the lateral hatches.<br />

The hatches offer direct, easy access to the rotors.<br />

As a result, the latter are easy to reach with the associated installation<br />

tools during maintenance or replacement.<br />

One person can demount the ripper rotors independently. Removing<br />

the feed and discharge systems is unnecessary.<br />

Vogelsang thus has boosted the system's availability and cut the<br />

downtime of the machine to a minimum.<br />

Support feet, a filling shaft or a system solution for easy integration<br />

with existing installations are also available as additional options.


74 BIOWASTE NEWS<br />

www.wme-expo.com<br />

HOST SPONSOR<br />

Exhibition & Conference<br />

Una nuova alleata dell’ambiente:<br />

la carta ricavata dal polline. Una valida<br />

alternativa a quella tradizionale.<br />

Lo studio arriva da Singapore<br />

Carta<br />

soffiata<br />

Committed to a Greener Planet<br />

21–23 JUNE <strong>20</strong>22 | BERGAMO, ITALY<br />

The European exhibition<br />

and conference for <strong>Waste</strong><br />

Management and the<br />

Circular Economy.<br />

EXHIBITION<br />

SPACE –75%<br />

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COMMERCIAL OPPORTUNITIES<br />

Eliana Puccio<br />

Una carta ricavata dal polline. L’inven -<br />

zione di un gruppo di scienziati della<br />

Nanyang Technological Uni versity<br />

(NTU) di Singapore. Presenta le stesse caratteristiche<br />

della tradizionale, ma può essere<br />

stampata e ripulita più volte.La ricerca,<br />

pubblicata su Advanced Materials, ha mostrato<br />

come una stampante laser possa<br />

stamparvi immagini a colori ad alta risoluzione.<br />

Non solo, potrebbe presentarsi come<br />

una valida alternativa ecologica, soprattutto<br />

nel processo di produzione. Sappiamo infatti<br />

che la carta tradizionale si ottiene dalle fibre<br />

di cellulosa del legno, sottoposte a diversi<br />

trattamenti con un certo consumo energetico.<br />

Il Professor Cho Nam-Joon, principale<br />

autore dello studio, spiega: “A differenza della<br />

carta tradizionale a base di legno, il polline<br />

è generato in grandi quantità ed è naturalmente<br />

rinnovabile”.<br />

Il processo di produzione risulta decisamente<br />

meno impattante, per realizzarla gli scienziati<br />

hanno infatti rimosso i componenti cellulari<br />

i grani di polline di girasole usando<br />

idrossido di potassio. I grani duri sono stati<br />

quindi trasformati in particelle di microgel<br />

morbido, passaggio che elimina anche le<br />

componenti polliniche che generano allergie.<br />

Con l'acqua deionizzata, gli scienziati hanno<br />

purificato il microgel, prima di metterlo in<br />

uno stampo di quadrato dove è stato lasciato<br />

a essiccare all’aria. Si è formato così un foglio<br />

di carta con un diametro di circa 0,03 millimetri,<br />

pari alla metà di un capello umano.l<br />

Supporting partner<br />

Association partner<br />

Supporting association<br />

Organised by<br />

Venue partner<br />

Maggio <strong>20</strong>22


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

76 ACQUE REFLUE Soluzioni<br />

GUERRA AGLI ALIENI<br />

GUERRA AGLI ALIENI<br />

ACQUE REFLUE<br />

77<br />

Marco Comelli<br />

Io ti purifico<br />

Per lo sviluppo e la scelta di un sistema tecnologico<br />

sono centrali due parti della normativa<br />

IMO: l’eliminazione degli organismi<br />

alieni, secondo lo standard D2 di cui abbiamo parlato<br />

nello scorso numero, e la non tossicità abiotica<br />

dell’acqua di zavorra trattata per l’ecosistema marino<br />

in cui viene scaricata. L’eliminazione degli organismi<br />

in realtà ha duplice interpretazione: per<br />

la Guardia Costiera degli Stati Uniti gli organismi<br />

scaricati con l’acqua devono essere morti, mentre<br />

per l’IMO è sufficiente che non siano vitali; ciò sottintende<br />

a sua volta, che non riescano a sopravvivere<br />

a lungo nell’ambiente o che non sia possibile<br />

la loro riproduzione.<br />

Criticità relative<br />

alle acque di zavorra<br />

e normative internazionali<br />

che ne prescrivono<br />

la sterilizzazione<br />

a monte del loro scarico.<br />

In questa seconda parte<br />

esaminiamo le diverse<br />

tecnologie sviluppate,<br />

finalizzate allo scopo<br />

e già applicabili<br />

Sterilizzazione (elettro)chimica<br />

Il metodo classico per la sterilizzazione, a che a<br />

volte è potabilizzazione dell’acqua, è l’aggiunta di<br />

una sostanza attiva in grado di eliminare gli organismi.<br />

Ne esistono diverse di biocide, ma per l’acqua<br />

di zavorra solitamente si utilizza il Mena -<br />

dione/Vitamina K oppure il cloro.<br />

Teoricamente quest’ultimo rappresenta una soluzione<br />

semplice, ma a bordo di una nave comporta<br />

dei rischi. Il cloro puro è estremamente tossico<br />

e il suo maneggio altrettanto. In caso di<br />

incidente, la sua dispersione nell’ambiente è catastrofica.<br />

Ma esiste una soluzione per produrre<br />

il cloro necessario alla bisogna.<br />

Applicando corrente in una cella elettrolitica in fase<br />

di carico dell’acqua, si genera ipoclorito di sodio<br />

che penetra nella membrana cellulare degli organismi<br />

e li uccide. Il cloro viene lasciato agire per<br />

tutto il viaggio e in buona parte si disattiva. Per eliminare<br />

quello rimanente, prima di scaricare a<br />

mare, vengono aggiunti ossidanti come il tiosolfato<br />

di sodio, il solfito di sodio o il metabisolfito di sodio,<br />

in una quantità dosata automaticamente per ottenere<br />

una concentrazione allo scarico inferiore a<br />

0,1 parti per milione.<br />

La variante a questo metodo (per esempio quella<br />

di OceanSaver), prevede una filtrazione preventiva<br />

dell’acqua al momento dell’imbarco con un filtro<br />

molto fitto (40 micrometri), che consente di elimi-<br />

nare a monte gli organismi più voluminosi e resistenti.<br />

Il filtro è autopulente ma comporta comunque<br />

alcune controindicazioni, quali la riduzione<br />

della portata del sistema di carico, che quindi richiede<br />

un monitoraggio preciso delle attività di<br />

scarico del carico utile.<br />

Una problematica più generale dei sistemi elettrochimici<br />

è legata alla temperatura e salinità dell’acqua.<br />

Dove entrambe sono basse, è necessario<br />

aggiungere salamoia affinché il sistema funzioni<br />

bene. Naturalmente questa occupa spazio e diminuisce<br />

la capacità di carico disponibile.<br />

Comunque, i sistemi al cloro<br />

di entrambi i tipi rappresentano il 46%<br />

dei sistemi di gestione delle acque di<br />

zavorra installati a livello mondiale.<br />

Ultraviolenza dagli ultravioletti<br />

L’utilizzo dei raggi UV per la sterilizzazione<br />

è noto e molto diffuso in tutti<br />

i campi. Il meccanismo di funzionamento<br />

è la ionizzazione delle molecole<br />

che compongono le pareti cellulari<br />

degli organismi e del loro DNA.<br />

In base all’intensità e alla durata dell’irradiazione,<br />

gli organismi vengono<br />

uccisi o resi sterili. Un tipico sistema<br />

di gestione delle acque di zavorra prevede<br />

il filtraggio dell’acqua in fase di<br />

carico che poi viene inviata a delle vasche<br />

di irradiazione e quindi ai serbatoi<br />

di zavorra.<br />

Per evitare che qualche organismo<br />

sfuggito alla sterilizzazione riformi<br />

colonie nei serbatoi, prima dello scarico<br />

l’acqua viene rifatta passare nelle<br />

vasche bypassando i filtri. L’utilizzo<br />

dei filtri nei sistemi UV è fondamentale<br />

perché gli ultravioletti si trasmettono<br />

nell’acqua ma in grado diverso<br />

secondo la sua torbidità. Il massimo<br />

della trasmittanza si ottiene in liquidi<br />

perfettamente puliti, ma nei porti è<br />

Sezione<br />

di irradiazione<br />

del sistema<br />

a UV.<br />

difficile che ciò avvenga. Nel porto di Brisbane, in<br />

Australia, l’acqua ha una trasmittanza UV media<br />

del 92%, ma a Houston, nel Golfo del Messico<br />

scende al 74%, per precipitare al 49% nel porto di<br />

Shanghai. Per compensare, i sistemi aumentano<br />

la potenza applicata oppure riducono la velocità<br />

del flusso d’acqua, o entrambe le cose. Regolazioni<br />

dello stesso tipo avvengono per soddisfare le richieste<br />

della Coast Guard. Per uccidere un organismo<br />

è necessario che la potenza degli UV sia<br />

pari a tre volte di quella necessaria per sterilizzarlo.<br />

Sistema<br />

di sterilizzazione<br />

elettrochimica<br />

dell’acqua.<br />

Questa modalità<br />

rappresenta<br />

il 37% dei sistemi<br />

di gestione delle<br />

acque di zavorra<br />

a livello<br />

mondiale.<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

Maggio <strong>20</strong>22


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

78 ACQUE REFLUE<br />

GUERRA AGLI ALIENI<br />

Distribuzione<br />

percentuale<br />

delle tecnologie<br />

applicate per la<br />

sterilizzazione<br />

delle acque<br />

di zavorra.<br />

Se la torbidità fosse elevata, oltre un certo limite,<br />

è necessario rallentare il flusso parallelamente all’aumento<br />

di potenza. Il che impatta immediatamente<br />

sia sulle fasi di carico della zavorra (e quindi<br />

di sbarco) che sullo scarico della stessa (e di relativo<br />

imbarco). Ma ciò non ha impedito ai sistemi UV di<br />

contare per il 31% sull’insieme dell’installato.<br />

Altri ultra, gli ultrasuoni<br />

Fenomeno noto da tempo, è quello degli ultrasuoni<br />

in grado di sterilizzare l’acqua - uccidendo i microrganismi<br />

rompendone le pareti cellulari - attraverso<br />

il fenomeno della cavitazione. Agli inizi<br />

degli anni <strong>20</strong>00 la Carderock Division del Naval<br />

Surface Warfare Center di West Bethesda nel<br />

Maryland, condusse studi sperimentali su un sistema<br />

ad ultrasuoni per sterilizzare l’acqua di zavorra.<br />

I risultati furono positivi e oggi, circa l’11%<br />

dei sistemi di gestione dell’acqua di zavorra applica<br />

questa modalità. L’architettura dei sistemi è simile<br />

a quelli che usano gli UV: generatori piezoelettrici<br />

di ultrasuoni vengono ubicati in vasche dove si ha<br />

il passaggio di acqua, sia durante il pompaggio a<br />

bordo che durante lo scarico.<br />

Gli ultrasuoni (con frequenza di <strong>20</strong>0 kHz), creano<br />

microbolle che esplodono, generando altissime<br />

temperature e getti di fluido ad alta velocità su<br />

English abstract<br />

I clean you<br />

In the last issue we illustrated the<br />

problem that ballast water for marine<br />

ecosystems constitutes and the international<br />

regulations that require it to<br />

be sterilized before being discharged.<br />

In this second part, we look at the different<br />

technologies that have been<br />

developed for this purpose.<br />

They are disinfectants, electrochlorination,<br />

ultraviolet, ultrasound, oxidation<br />

and advanced oxidation.<br />

scala locale, capaci così di uccidere gli organismi.<br />

Controindicazioni: l’elevato consumo di energia e<br />

capacità di sterminio (adeguata per la Coast Guard)<br />

ma eccessiva per l’IMO.<br />

Ossidazione<br />

Il metodo classico per la sterilizzazione tramite<br />

ossidazione è quello che prevede di trattare l’acqua<br />

con ozono, le cui proprietà biocide sono ben note.<br />

L’ozono viene prodotto con sistemi a UV oppure<br />

con scariche elettriche ad alto voltaggio. L’acqua<br />

in fase di imbarco viene fatta passare attraverso<br />

dei tubi Venturi dove si crea un vuoto che aspira<br />

l’ozono nel liquido. L’efficacia del gas nell’uccidere<br />

batteri e distruggere virus è superiore a quella del<br />

cloro. Due sono le criticità: la produzione di ozono<br />

richiede apparecchiature complesse; e l’iper-reattività<br />

dell’ozono stesso con gli elementi sciolti<br />

nell’acqua produce bromuri e ossidi di metallo<br />

insolubili (che possono risultare tossici se scaricati<br />

in mare senza essere filtrati). Da qualche anno<br />

esistono sistemi di ossidazione, detti avanzati, che<br />

però hanno poco in comune con quelli a ozono. Si<br />

tratta in realtà di sistemi a UV cui viene aggiunto<br />

un catalizzatore a biossido di titanio su maniche<br />

di vetro al quarzo. La reazione produce radicali liberi<br />

che sono letali per i microorganismi. La tecnologia<br />

è recente e costituisce una piccola parte<br />

dell’11% di installato dei sistemi a ossidazione. Il<br />

punto critico è la progettazione delle unità di catalizzazione,<br />

la cui presenza può creare zone d’ombra<br />

per l’azione degli UV.<br />

l<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

PORTIAMO L’EDILIZIA<br />

A UN LIVELLO SUPERIORE.<br />

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di attività, uscirai da CONEXPO-CON/AGG con nuove<br />

idee, nuove relazioni, e nuove opportunità per far<br />

crescere il tuo business e la tua posizione nel settore.<br />

Non è solo il più grande salone dell’edilizia del Nord<br />

America, ma è un evento che porta il settore edile a<br />

un livello superiore.<br />

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Una partecipante del <strong>20</strong><strong>20</strong>: Missy Scherber di<br />

T. Scherber Demolition & Excavating


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

80 ACQUE REFLUE Soluzioni<br />

APPLICAZIONI<br />

Droni, uno sporco lavoro<br />

Elios 2 è un drone<br />

intuitivo che consente<br />

di ispezionare<br />

le fognature<br />

in modo rapido<br />

e sicuro,<br />

e progettato<br />

soprattutto per gli<br />

spazi limitati<br />

Ginevra Fontana<br />

Droni per l'ispezione delle acque reflue.<br />

Il fornitore di droni per interni Flyability<br />

ha stretto una partnership con il fornitore<br />

di software di ispezione delle fognature<br />

WinCan, con lo scopo di rendere le ispezioni<br />

delle fognature più sicure, più rapide e più convenienti.<br />

I professionisti del settore utilizzano il drone<br />

Elios 2 di Flyability per raccogliere dati visivi<br />

all'interno dei tubi delle fognature.<br />

Una collaborazione che consentirà agli ispettori<br />

di importare i dati raccolti direttamente<br />

nel software di ispezione dove potranno quindi<br />

elaborarli, analizzarli e creare report dettagliati<br />

e conformi agli standard.<br />

"Questa partnership con WinCan porterà ai<br />

professionisti dell'ispezione delle acque reflue<br />

più di uno strumento di acquisizione dati, ma<br />

una soluzione completa per ispezionare, analizzare,<br />

archiviare e condividere i propri dati in<br />

modo conforme agli standard", afferma<br />

Patrick Thévoz, co-fondatore di Flyability e amministratore<br />

delegato. "Il valore aggiunto -<br />

continua - è enorme in termini di risparmio di<br />

costi e tempo, nonché in termini di sicurezza,<br />

poiché gli ispettori possono raccogliere dati<br />

visivi da remoto anziché di persona".<br />

Tale soluzione completa end-to-end eviterà<br />

agli ispettori di entrare in spazi confinati. l<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

Mercedes-Benz Econic.<br />

La sicurezza non si rifiuta mai.<br />

Abbiamo migliorato il lavoro quotidiano in città. Anche per chi non è a bordo.<br />

Econic è pensato per coniugare al meglio le esigenze degli operatori e le<br />

situazioni tipiche della mobilità urbana. È progettato per offrire al conducente la<br />

massima visibilità su auto, ciclisti, pedoni, grazie all’ampia vetratura panoramica<br />

e ai suoi sistemi di visione opzionali. Disponibile nelle versioni a due o tre assi,<br />

Econic unisce efficienza e sicurezza, sempre.


82<br />

VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />

RENAULT TRUCKS D WIDE Z.E.<br />

RENAULT TRUCKS D WIDE Z.E.<br />

VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />

83<br />

Gianenrico Griffini<br />

Il silenzio del pulito<br />

Dalla Casa francese un tre assi a propulsione elettrica<br />

di 26 tonnellate, allestito con compattatore Maktron2<br />

di Mazzocchia azionato da una presa di forza elettrica<br />

Uno dei settori di utilizzo più promettenti<br />

dei pesanti stradali a trazione elettrica<br />

è quello della raccolta e compattazione<br />

dei rifiuti solidi urbani. A questo comparto, oltre<br />

che ai compiti di distribuzione, è rivolto il D<br />

Wide Z.E (adesso ribattezzato E-Tech) di<br />

Renault Trucks, un cabinato mosso da due motori<br />

sincroni a corrente alternata con tecnologia<br />

a magneti permanenti, in grado di sviluppare<br />

una potenza di 260 kW in continuo e di 370 kW<br />

come valore di picco. Il D Wide Z.E., proposto<br />

nelle versioni a due e a tre assi - illustrata in<br />

queste pagine - si affianca al D Wide Z.E. Lec<br />

con cabina ad accesso facilitato (offerto in configurazione<br />

6x2) e al D Z.E. 16 T di 16 tonnellate<br />

di massa totale a terra. Completa verso il basso<br />

l’offerta di elettrici della Casa francese il Master<br />

Z.E., disponibile con peso complessivo di 3,1 e<br />

di 3,5 tonnellate. Sul D Wide Z.E. a tre assi allestito<br />

con compattatore a carico posteriore<br />

Maktron2 realizzato da Mazzocchia le batterie<br />

di trazione agli ioni di litio da 265 kWh con<br />

celle al Nickel-Manganese-Cobalto sono installate<br />

fra il primo e il secondo assale, a fianco<br />

dei longheroni del telaio. Sono suddivise<br />

in quattro pacchi da 66 kWh ciascuno.<br />

Sopra, la presa per<br />

la ricarica dei pacchi<br />

batterie, situata dietro<br />

la cabina di guida<br />

sul lato sinistro<br />

del veicolo,<br />

la pulsantiera<br />

per l’apertura<br />

dell’allestimento<br />

e il logo della gamma<br />

elettrica, che è stata<br />

recentemente<br />

ribattezzata E-Tech.<br />

A fianco, una vista tre<br />

quarti posteriore<br />

del compattatore.<br />

Sotto, la bocca<br />

di carico e il quadro<br />

di comando.<br />

Frenata rigenerativa<br />

Come per tutti i veicoli elettrici, il motore di<br />

trazione funge da generatore di corrente durante<br />

le frenate rigenerative. Il processo si<br />

attiva rilasciando il pedale dell’accelleratore,<br />

oppure agendo sulla leva a più stadi posta a<br />

fianco del piantone dello sterzo che sui camion<br />

tradizionali con motore a combustione<br />

interna serve per far intervenire il rallentatore.<br />

La ricarica delle batterie può essere effettuata<br />

in corrente alternata con un connettore<br />

di tipo 2, nell’arco di 8-12 ore con una<br />

potenza di carica fino a 22 kW. Invece, sfruttando<br />

una sorgente di corrente continua con<br />

potenza fino a 150 kW e un connettore CCS<br />

Combo 2, le tempistiche si riducono a meno<br />

di due ore. Per azionare il compattatore a carico<br />

posteriore Maktron2 di 21 metri cubi di<br />

volumetria è prevista una presa di forza elettrica<br />

con un motore alimentato dalla corrente<br />

a 600 Volt delle rete del veicolo. Il motore è in<br />

grado di generate una coppia continua di 286<br />

Nm al regime di 2.450 giri al minuto.<br />

Con la presa di forza elettrica<br />

La coppia di picco raggiunge, invece, i 530 Nm.<br />

Il compattatore con monopala articolata e il<br />

dispositivo di sollevamento dei cassonetti sono<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

Maggio <strong>20</strong>22


84 VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />

RENAULT TRUCKS D WIDE Z.E.<br />

NEWS<br />

VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />

85<br />

English abstract<br />

SCHEDA TECNICA<br />

Marca e mod.<br />

Renault Trucks D Wide Z.E.<br />

Lunghezza veicolo allestito 9.382 mm<br />

Larghezza veicolo allestito 2.550 mm<br />

Altezza veicolo allestito 3.600 mm<br />

Volumetria cassone 21 m 3<br />

Pot. massima motori<br />

260 kW<br />

Potenza di picco<br />

370 kW<br />

Coppia massima<br />

850 Nm<br />

Interassi<br />

3.900 + 1.350 mm<br />

Peso totale a terra<br />

26.000 kg<br />

Tara veicolo allestito<br />

16.700 kg<br />

Gommatura 315/80 R 22.5<br />

Electric waste collection in the<br />

inner city, the sound of silence<br />

Collection and compaction of municipal solid waste are among the most promising<br />

sectors for the battery-electric heavy-duty trucks that are coming to the market.<br />

The Renault Trucks D Wide Z.E. (now renamed E-Tech) is a 4x2 or 6x2 rigid with<br />

two A.C. synchronous motors with permanent magnet technology, rated at 260<br />

kW in continuous and 370 kW peak power, suitable for this specific mission. The<br />

D Wide Z.E. range includes the D Wide Z.E. Lec with a low entry cab (offered in<br />

6x2 configuration) and the D Z.E. 16 T of 16 tons GVW. The Master Z.E., available<br />

with a total weight of 3.1 and 3.5 tons, completes the electric offer of the French<br />

truck manufacturer. The 6x2 D Wide Z.E. equipped with Maktron2 rear load compactor<br />

made by Mazzocchia features 265 kW / h lithium-ion traction batteries<br />

with Nickel-Manganese-Cobalt cells alongside the chassis side members. These<br />

batteries consist of four packs of 66 kW / h each. As with all-electric vehicles,<br />

the traction motors act as a power generator during regenerative braking. The<br />

process is activated by releasing the accelerator pedal or by acting on the multi-stage<br />

lever located next to the steering column, which on traditional trucks<br />

with an internal combustion engine (ICE) triggers the retarder.<br />

azionati da un circuito oleodinamico (messo<br />

in pressione dal motore elettrico) con una<br />

pressione di esercizio di 180 bar. Questa soluzione<br />

permette di ridurre drasticamente la<br />

rumorosità esterna durante le fasi di innalzamento,<br />

svuotamento dei contenitori e compattazione<br />

dei rifiuti. L’operazione richiede<br />

mediamente 22 secondi (per un ciclo completo),<br />

mentre per lo scarico del cassone, preceduto<br />

dall’innalzamento della sezione di coda<br />

dell’attrezzatura, occorrono 1<strong>20</strong> secondi.<br />

Meno rumore, meno stress<br />

L’abbattimento delle emissioni sonore è un fattore<br />

cruciale nella raccolta porta a porta dei rifiuti<br />

urbani, che prevede continui stop and go<br />

ogni 150-<strong>20</strong>0 metri e l’impiego intensivo dell’attrezzatura<br />

durante le prime ore del giorno.<br />

Un altro vantaggio legato all’utilizzo dei camion<br />

elettrici riguarda la riduzione delle emissioni<br />

di anidride carbonica, il principale responsabile<br />

dell’effetto serra che porta al surriscaldamento<br />

del pianeta. Secondo i calcoli effettuati dai<br />

tecnici di Renault Trucks, in una tipica missione<br />

di raccolta rifiuti in ambito urbano, caratterizzata<br />

da una percorrenza media di 73<br />

chilometri, le quantità di CO2 emesse da un<br />

elettrico D Wide Z.E. raggiungono i 36,9 kg,<br />

nel calcolo globale dalla sorgente alla ruota.<br />

Si tratta di un valore molto contenuto rispetto<br />

alle emissioni generate da un camion con motorizzazione<br />

a metano di origine fossile (Cng),<br />

pari a 143 kg, o alle quantità dovute a un mezzo<br />

convenzionale dotato di propulsore diesel (159<br />

chilogrammi).<br />

l<br />

Ricarica l’elettrico<br />

La Concessionaria MAN Nord<br />

Diesel di Tavagnacco, ha<br />

inaugurato di fianco alla sua<br />

sede una stazione di ricarica<br />

per van e auto elettriche<br />

Eliana Puccio<br />

Sorge al fianco della concessionaria MAN,<br />

una stazione di ricarica per van e auto<br />

elettriche. MAN si mostra particolarmente<br />

aperta alla transizione ecologica sia<br />

per i nuovi veicoli sia per le infrastrutture per<br />

la loro ricarica. In Italia sono circa 26 mila i<br />

punti di ricarica attivi, ma ne servirebbero 3<br />

milioni. “Siamo stati la prima concessionario<br />

MAN in Italia ad abbracciare le trazioni elettriche<br />

e dotarci in officina di un’attrezzatura<br />

specifica per questi veicoli - spiega Tiziana<br />

Pontarini, una dei titolari della Nord Diesel. -<br />

L’inaugurazione della EV Station (Electric<br />

Vehicle, ndr) chiude il cerchio di questo nostro<br />

virtuoso impegno per la promozione dell’elettro<br />

mobilità. È infatti nostra ferma convinzione<br />

che non ci sarà transizione ecologica verso<br />

forme di trazione più pulite se gli utenti, sia<br />

del trasporto sia i normali automobilisti, non<br />

saranno educati e invogliati ad avvicinarsi a<br />

questi veicoli”. Il layout prevede otto piazzole<br />

di ricarica, quattro per la carica ultraveloce a<br />

75 kW e quattro con la carica a 22 kW.<br />

La stazione è sempre aperta e disponibile 24<br />

ore su 24. Il suo allestimento è stato curato<br />

dalla start up GasGas Srl.<br />

l<br />

La nuova stazione<br />

sorge proprio a fianco<br />

della Concessionaria<br />

MAN.<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

Maggio <strong>20</strong>22


86<br />

VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />

DAF CF ELECTRIC<br />

DAF CF ELECTRIC<br />

VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />

87<br />

Gli incentivi in California<br />

In California (Usa), tre modelli di camion elettrici a batteria<br />

di Peterbilt - brand del gruppo Paccar, insieme a Daf e<br />

Kenworth - possono accedere agli incentivi statali ideati<br />

per i mezzi ibridi e per quelli a emissioni localmente nulle.<br />

Si tratta dei 579Ev, 5<strong>20</strong>Ev e 2<strong>20</strong>Ev (sopra), per i quali sono<br />

previsti sostegni all’acquisto compresi fra 150mila dollari<br />

(circa 142mila euro) e 85mila dollari (poco più di 80mila<br />

euro), secondo i modelli e la specifica missione di trasporto<br />

prevista. Gli importi sono erogati dall’Ente californiano<br />

per la salvaguardia della qualità dell’aria (Carb).<br />

Raccolta a impatto zero<br />

Gianenrico Griffini<br />

Sopra, il Cf Electric<br />

con compattatore sulle<br />

strade di Zwolle<br />

(Paesi Bassi). Sotto,<br />

il sistema di carico<br />

laterale dei cassonetti<br />

e la presa<br />

standardizzata per la<br />

ricarica delle batterie.<br />

Studiato per le missioni di presa e compattazione dei rifiuti<br />

urbani il Cf elettrico in configurazione 6x2 del costruttore<br />

olandese. Le principali caratteristiche tecniche del veicolo<br />

Anche Daf, come gli altri principali costruttori<br />

di camion, guarda con interesse<br />

all’elettrificazione dei mezzi destinati alla<br />

raccolta e al trasporto dei rifiuti urbani. Per<br />

questo comparto, la Casa olandese propone il<br />

Cf Electric in configurazione 6x2 con terzo asse<br />

sterzante, dotato di presa di forza anch’essa<br />

elettrica (e-Pto) per l’azionamento del compattatore<br />

e del dispositivo di sollevamento dei cassonetti.<br />

I test sul campo per la validazione dei<br />

prototipi (quattro in tutto) sono iniziati nel <strong>20</strong><strong>20</strong>,<br />

con la consegna del primo Cf Electric a Rova,<br />

azienda pubblica senza fini di lucro attiva in 18<br />

centri olandesi con una popolazione residente<br />

di oltre 750mila abitanti. La sperimentazione<br />

con i cabinati 6x2 rappresenta un altro tassello<br />

nella messa a punto dei Cf Electric in condizioni<br />

operative. Che è iniziata nel <strong>20</strong>18 con i primi<br />

trattori a batterie (Bev) entrati in servizio nei<br />

Paesi Bassi, Belgio e Germania. Il 6x2 elettrico<br />

consegnato a Rova, di 28 tonnellate di massa<br />

totale a terra (incluse 2 ton di tolleranza ammesse<br />

nei paesi della Ue), monta un motore<br />

da 210 chilowatt di potenza nominale e 240 chilowatt<br />

di potenza di picco, capace di generare<br />

una coppia massima di 2.000 Newtonmetro.<br />

L’energia elettrica è fornita da cinque moduli<br />

batteria, posizionati ai lati del telaio. Si tratta di<br />

unità al litio ferro fosfato prive di carbonio, mantenute<br />

a temperatura controllata per garantire<br />

il contenuto energetico, indipendentemente<br />

dalle condizioni meteorologiche esterne. Sulla<br />

seconda generazione dei Cf Electric, grazie ai<br />

progressi tecnologici degli accumulatori, è stato<br />

possibile ridurre di 700 chilogrammi il peso<br />

complessivo dei pacchi batteria. La ricarica<br />

delle unità agli ioni di litio, dal <strong>20</strong> all’80 per cento<br />

del livello massimo richiede circa 75 minuti con<br />

un dispositivo in corrente continua da 150 chilowatt.<br />

Le tempistiche si riducono a 45 minuti<br />

nel caso di una colonnina da 250 chilowatt. Per<br />

promuovere la diffusione dei veicoli elettrici Daf,<br />

attraverso l’organizzazione Paccar Parts di distribuzione<br />

dei ricambi, propone un’ampia<br />

gamma di caricabatterie (con connettore standard<br />

Ccs 2) con potenze di 1<strong>20</strong>-180 e 360 chilowatt,<br />

secondo le esigenze (e il numero di veicoli<br />

elettrici in flotta) delle aziende di trasporto. l<br />

The Dutch way to garbage<br />

truck electrification<br />

In <strong>20</strong><strong>20</strong>, as part of a field test comprising four comparable vehicles,<br />

the first Daf Cf Electric 6x2 refuse collection truck has entered operations<br />

with Dutch public waste disposal company Rova. The vehicle<br />

features a zero-emission VDL electric powertrain alongside a fully<br />

electric VDL refuse collection superstructure. The 3-axle truck, which<br />

is operated by Rova in the Dutch city of Zwolle, has a Gross Vehicle<br />

Weight (GVW) of 28 tonnes and an enhanced manoeuvrability, thanks<br />

to a steered trailing axle. The VDL E-power driveline fitted to the Daf<br />

Cf Electric 6x2 waste collection truck provides 210 kW of power (240<br />

kW peak power) and a torque of 2,000 Nm, like the Cf Electric tractor<br />

unit.The driveline is powered by a battery pack with a (gross) energy<br />

content of 170 kWh, sufficient for covering regular garbage collection<br />

routes. <strong>Waste</strong> collection trucks typically return to the depot every few<br />

hours to unload. At the depot, the Cf Electric can recharge up to 80%<br />

battery capacity in only 45 minutes. The 6x2 electric truck has three<br />

levels of regenerative braking, controlled by a steering column stalk,<br />

similar to an hydraulic retarder on a diesel-powered truck.<br />

English abstract<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

Maggio <strong>20</strong>22


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

9<br />

000_000_COVER_<strong>20</strong>_<strong>maggio</strong>_<strong>20</strong>22 Ok3.qxp_Layout 1 03/05/22 16:36 Pagina 5<br />

Anno VI<br />

Maggio<br />

<strong>20</strong>22<br />

22_24_worldrise_ok.qxp-OK1.qxp_Layout 1 03/05/22 17:57 Pagina 22<br />

22 ECONOMIA CIRCOLARE Soluzioni<br />

NETWORK PLASTIC FREE<br />

Casa Editrice<br />

la fiaccola srl<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

74_74_biowaste_polline Ok1.qxp_Layout 1 04/05/22 09:23 Pagina 74<br />

74 BIOWASTE NEWS<br />

Una nuova alleata dell’ambiente:<br />

la carta ricavata dal polline. Una valida<br />

alternativa a quella tradizionale.<br />

Lo studio arriva da Singapore<br />

Una promessa<br />

al Pianeta Blu<br />

Eliana Puccio<br />

Sensibilizzare, coinvolgere, mobilitare, formare. L'obiettivo della<br />

Onlus Worldrise è quello di (ri)connettere le persone al mare<br />

con progetti creativi. L'intervista alla co-founder Virginia Tardella<br />

W<br />

orldrise, ci racconta Virginia Tardella,<br />

vicepresidente e co-fondatrice, project<br />

Manager di “No Plastic More Fun” e<br />

“Ecorider”, è un’associazione no profit che nasce<br />

nel <strong>20</strong>13 fondata insieme alla presidente e biologa<br />

marina Mariasole Bianco.<br />

Si occupa di conservazione dell’ambiente marino,<br />

e sviluppa progetti creativi che coinvolgono giovani<br />

e giovanissimi unendo formazione, informazione<br />

e divertimento.<br />

Come nasce Wolrdrise?<br />

A partire dal <strong>20</strong>13 si ci siamo focalizzati su diverse<br />

aree tematiche, da quelle più legate all’ambiente<br />

marino in sé al problema che tutti conosciamo<br />

benissimo dell’inquinamento marino da plastica.<br />

Negli anni ci siamo resi conto che c’era un gap<br />

nella percezione dell’importanza del mare nelle<br />

grandi città dove tendiamo a dimenticarci quanto<br />

sia fondamentale, poiché ci dona più del 70 per<br />

cento dell’ossigeno che respiriamo.<br />

Abbiamo così dato vita a uno slogan che è<br />

“Portare il mare in città”, tramite progetti che<br />

rendono i locali plastic free con consulenza gratuita.<br />

Il progetto “No Plastic More Fun” ad oggi<br />

conta quasi <strong>20</strong>0 aderenti tra locali, bar e discoteche<br />

che hanno completamente eliminato la<br />

plastica monouso, coinvolgendo in un secondo<br />

momento anche i musicisti, smettendo di richiedere<br />

plastica nei loro documenti di contratto.<br />

Ci parli in particolare di “No Plastic More Fun”<br />

e “Ecorider”. Come vi muovete nella selezione<br />

e ricerca di locali e artisti aderenti? E quali le<br />

criticità riscontrate nel realizzarli?<br />

No Plastic More Fun è stato fondato nel <strong>20</strong>19,<br />

all’inizio andavamo, ma lo facciamo tuttora, porta<br />

a porta, tramite i nostri volontari sparsi sul<br />

territorio. Abbiamo capito che inviare una mail<br />

al gestore di un locale non era efficace.<br />

Era molto più proficuo recarsi fisicamente sul<br />

posto e farci conoscere. Adesso non nego che<br />

grazie alla diffusione del progetto, molte richieste<br />

ci arrivano direttamente da loro. Se i locale<br />

ha ancora la plastica monouso, noi gli forniamo<br />

una consulenza personalizzata, ci affidiamo a<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

ISSN 2610-9069<br />

0 0 0 2 0 ><br />

772610 906904<br />

RIFIUTI PRODOTTI<br />

DAI MATERIALI<br />

COMPOSITI: SFIDE<br />

E STRATEGIE<br />

DALLA GEOTERMIA<br />

IL LITIO<br />

UTILIZZATO<br />

NELLE BATTERIE<br />

ARMA<br />

LETAME<br />

Eliana Puccio<br />

U<br />

Carta<br />

soffiata<br />

na carta ricavata dal polline. L’inven -<br />

zione di un gruppo di scienziati della<br />

Nanyang Technological Uni versity<br />

(NTU) di Singapore. Presenta le stesse caratteristiche<br />

della tradizionale, ma può essere<br />

stampata e ripulita più volte.La ricerca,<br />

pubblicata su Advanced Materials, ha mostrato<br />

come una stampante laser possa<br />

stamparvi immagini a colori ad alta risoluzione.<br />

Non solo, potrebbe presentarsi come<br />

una valida alternativa ecologica, soprattutto<br />

nel processo di produzione. Sappiamo infatti<br />

che la carta tradizionale si ottiene dalle fibre<br />

di cellulosa del legno, sottoposte a diversi<br />

trattamenti con un certo consumo energetico.<br />

Il Professor Cho Nam-Joon, principale<br />

autore dello studio, spiega: “A differenza della<br />

carta tradizionale a base di legno, il polline<br />

è generato in grandi quantità ed è naturalmente<br />

rinnovabile”.<br />

Il processo di produzione risulta decisamente<br />

meno impattante, per realizzarla gli scienziati<br />

hanno infatti rimosso i componenti cellulari<br />

i grani di polline di girasole usando<br />

idrossido di potassio. I grani duri sono stati<br />

quindi trasformati in particelle di microgel<br />

morbido, passaggio che elimina anche le<br />

componenti polliniche che generano allergie.<br />

Con l'acqua deionizzata, gli scienziati hanno<br />

purificato il microgel, prima di metterlo in<br />

uno stampo di quadrato dove è stato lasciato<br />

a essiccare all’aria. Si è formato così un foglio<br />

di carta con un diametro di circa 0,03 millimetri,<br />

pari alla metà di un capello umano.l<br />

Maggio <strong>20</strong>22<br />

IN OGNI NUMERO<br />

• Rifiuti solidi • Trattamento acque reflue • Biowaste<br />

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