Costruzioni n. 761 giugno
LA BENNA FRANTOIO MB OTTIMIZZA L’ATTIVITÀ IN CAVA GUIDA AUTONOMA ED ELETTRICO Ai Volvo Days 2022 il costruttore annuncia la sua visione sostenibile per contenere le emissioni di CO2 TREVI BENNE CORRE A MARANELLO RAD Service è protagonista di una demolizione industriale da 450 mila m3 vuoto per pieno WALKAROUND ESCAVATORE TAKEUCHI TB2150R
LA BENNA FRANTOIO MB OTTIMIZZA L’ATTIVITÀ IN CAVA
GUIDA AUTONOMA ED ELETTRICO
Ai Volvo Days 2022 il costruttore annuncia la sua visione sostenibile per contenere le emissioni di CO2
TREVI BENNE CORRE A MARANELLO
RAD Service è protagonista di una demolizione industriale da 450 mila m3 vuoto per pieno
WALKAROUND ESCAVATORE TAKEUCHI TB2150R
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n. 761 | anno LXX
6 giugno 2022
ostruzioni
Giugno 2022
Casa editrice la fiaccola srl
1952/2022 settant’anni
LA BENNA
FRANTOIO
MB OTTIMIZZA
L’ATTIVITÀ
IN CAVA
Costruzioni
GUIDA AUTONOMA
ED ELETTRICO
Ai Volvo Days 2022
il costruttore annuncia la sua
visione sostenibile per
contenere le emissioni di CO 2
TREVI BENNE CORRE
A MARANELLO
RAD Service è protagonista
di una demolizione
industriale da 450 mila m 3
vuoto per pieno
WALKAROUND ESCAVATORE TAKEUCHI TB2150R
9
ISSN 0010-9665
770010 966504
0 0 7 6 1 >
ROUGE
ROT
ROJO
RØD
ROSSO
ROOD
www.yanmar.com
ISSN: 0010 - 9665
costruzioni
rivistacostruzioni
30 Successo della
generazione 7
DGLCostruzioni e Hitachi
31 Nuovi investimenti
Volvo CE acquisisce Limach
CAVE&CALCESTRUZZO
90 Qualità per durabilità
Il mondo del calcestruzzo è evoluto.
Tekna Chem porta ai massimi livelli la
formula dei calcestruzzi speciali
COSTRUZIONI
COMPIE SETTANT’ANNI
Dal 1952 la nostra rivista non
si è mai arrestata nel diffondere
la cultura delle costruzioni, delle
macchine e attrezzature
da cantiere. Non siamo nati ieri...
ATTUALITÀ&PRODOTTI
6 Anni Novanta
Ripercorriamo i primi anni di attività
della nostra rivista
14 Piccolo spazio pubblicità
Inserzioni pubblicitarie d’epoca
16 Cover Story
Facciamo il punto sull’HVO. Una
soluzione senza problemi secondo
le Case produttrici di motori. Pareri
positivi, ma...
26 Ancoraggi speciali
Stabilzzare rocce con Atlas Copco
28 Vita residua del sottocarro
La piattaforma di Berco come
monitoraggio
29 Tosti e versatili
Sollevatori Magni per il mining
32 In crescita
Alta reddittività per Wacker Neuson
33 Sinergia vagliante
Mix tra Metso Outotec e Malvern
34 Il ritorno a Parigi
Al Batimat per restare aggiornati
MACCHINE&COMPONENTI
54 Tornano (belli) alla ribalta
CASE CE acquisisce Euromach. E
arrivano i mini Sedie D tutti italiani che
tanto piacciono ai padroncini
54
6
60 Non si butta via niente
La benna frantoio MB valorrizza gli
scarti di produzione alla Eurocave
66 Abbattere i CO 2
VOLVO CE si presenta come partner
super green, capace di monitorare e
ridurre sempre più le emissioni
74 Non teme l’armato
Frantuma i rifiuti da demolizione la
benna Simex CBE 40
RICICLAGGIO&DEMOLIZIONE
78 Final countdown
A Maranello RAD Service e Trevi Benne
sono protagoniste di una demolizione
industriale a tempi record
86 Un bel casino
Il decreto relativo all’End of Waste
dei rifiuti da C&D, rischia di grippare
l’intera filiera del riciclo
96 Produttività in crescendo
Rocksure International possiede una
flotta di perforatrici Sandvic: in cava e
miniera con efficienza
SOLLEVAMENTO&NOLEGGIO
99 Per carichi pesanti indoor
Autogru AC 3.045-1 Tadano
100 Un comparto da tutelare
Ad IPAF ANCH’IO 2022 più sicurezza e
formazione
102 Va dove tira il vento
Parco macchine rinnovato per Magis
103 Debutto in laguna
La Nuova Pilosio presenta Sicurblind
con un cantiere d’eccezione: Palazzo
Ducale a Venezia
78
60
TRUCK&ALLESTIMENTI
106 Innovazioni stellari
Produzione di serie per la versione
elettrica eActros, il pesante della Casa
tedesca. Motori e cambio aggiornati
110 Elettrici in cantiere
Con gli FMX Electric, l’elettrificazione
arriva nel settore di edilizia urbana
106
WALKAROUND
36
Escavatore cingolato
Takeuchi TB2150R
Stage V
[2] giugno 2022 Costruzioni
ostruzioni
Fondato nel 1952
da Giuseppe Saronni
761 6 GIUGNO 2022
DIRETTORE RESPONSABILE
Lucia Edvige Saronni
lsaronni@fiaccola.it
DIRETTORE EDITORIALE
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mcolombo@fiaccola.it
COORDINAMENTO EDITORIALE
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REDAZIONE
Mauro Armelloni, Edvige Fornara,
Emilia Longoni
costruzioni@fiaccola.it
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Paolo Cosseddu, Antonio Fargas,
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sezione veicoli e allestimenti),
Fabrizio Parati, Eliana Puccio,
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SEGRETERIA
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segreteria@fiaccola.it
IMPAGINAZIONE
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T 0425 34045 - cell. 348 5121572 -
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Adige, Veneto, Emilia Romagna
(escluse Parma e Piacenza)
Mensile
LOMBARDIA/00516/02.2021CONV
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22/1/1952
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313 21/11/1985 Roc 32150
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770010 966504
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31 brokk.com/it
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IN COPERTINA
ostruzioni
Giugno 2022
Casa editrice la fiaccola srl
1952/2022 settant’anni
LA BENNA
FRANTOIO
MB OTTIMIZZA
L’ATTIVITÀ
IN CAVA
Avete il
controllo
24 ore su 24
GUIDA AUTONOMA
ED ELETTRICO
Ai Volvo Days 2022
il costruttore annuncia la sua
visione sostenibile per
contenere le emissioni di CO 2
TREVI BENNE CORRE
A MARANELLO
RAD Service è protagonista
di una demolizione
industriale da 450 mila m 3
vuoto per pieno
35 camssrl.it
29 eberspaecher.it
53 indeco.it
1 rht.it
III Cop samoter.it
15 scaispa.com
WALKAROUND ESCAVATORE TAKEUCHI TB2150R
n Secondo il pilastro dell’economia
circolare, il miglior rifiuto è quello
non prodotto. Ovvero quello che
si può riciclare e che può diventare
risorsa. È quanto accade presso
Eurocave di Verghereto (FC)
dove la pietra serena e alberese
estratte vengono commercializzate.
Con l’arrivo della benna frantoio
MB Crusher BF 120.4 S4 di ultima
generazione gli sfridi non sono
più un costo: il materiale frantumato
si recupera per sistemare le piste
in cava o per essere venduto alle
imprese che l’utilizzano come inerti
per sottofondi stradali.
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TEMPO DI
INATTIVITÀ RIDOTTO
I Cop mbcrusher.com
73 vtneurope.com 32 yokohama-oht.com
Aziende citate
A
Atlas Copco . . . . . . 26
B
Berco . . . . . . . . . . . . 28
C
Case CE . . . . . . . . . . 55
F
Fiat . . . . . . . . . . . . . . . 7
Fondazione ICC . . . . 90
Ftp Industrial . . . . . . 18
H
Hitachi . . . . . . . . . . . 30
I
Ipaf . . . . . . . . . . . . . 100
J
JCB . . . . . . . . . . . . . . 11
L
Liebherr . . . . . . . . . 102
M
Magis . . . . . . . . . . . 102
Magni . . . . . . . . . . . . 29
Malvern
Panalytical . . . . . . . . 33
MB. . . . . . . . . . . . . . . 60
Mercedes . . . . . . . . 106
Metso . . . . . . . . . . . . 33
P
Pilosio . . . . . . . . . . 103
R
Rad Service . . . . . . . 78
Rammer . . . . . . . . . . . 7
Rocksure . . . . . . . . . 96
S
Salomoni . . . . . . . . . 30
Sandvik. . . . . . . . . . . 96
Simex . . . . . . . . . . . . 75
T
Tadano . . . . . . . . . . . 99
Takeuchi. . . . . . . . . . 36
Tekna Chem . . . . . . 91
Trevi Benne . . . . . . . 78
V
Volvo CE . . . . . . . 31,66
Volvo Trucks . . . . . 110
W
Wacker Neuson . . . 32
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MacchinadelTempo
1990-2000
1990-2000
Anni Novanta
La morte della Prima Repubblica e il blocco dei cantieri
Fine anni Ottanta, in Italia: una congiuntura
economica davvero sfavorevole
produce un portafoglio
ordini delle industrie uguale a zero. La
situazione, per il mercato delle macchine
movimento terra, è allarmante.
Regna, anche secondo il Censis, una situazione
di immobilismo. Se da noi si
piange, in Europa e negli Stati Uniti non
si ride. Il discorso cambia di poco e lo
testimonia l'annuale congresso del
Comitato europeo costruttori di macchine
da cantiere e per movimento terra
(Cece), che si tiene in Italia a fine
settembre 1991, nel corso della presidenza
italiana del Comitato. Il decennio,
per di più (e il fatto suona d'attualità)
si apre con l'inizio della Guerra
del Golfo (2 agosto 1990), che sconvolgerà
l'assetto economico mondiale.
Il conflitto del Golfo è la tormentata
overture degli anni Novanta, che saranno
agitati anche in Italia.
I costruttori italiani, ciò nonostante,
stanno dotando di indispensabili infrastrutture
i paesi emergenti. A darne
conto, ancora una volta interro-
gando con attenzione il panorama
non solo italiano dei grandi lavori, CO-
STRUZIONI presenta uno "speciale",
nel dicembre del 1990, che descrive
un certo numero di lavori stradali, progetti
e costruzione di strade, viadotti,
gallerie, aeroporti, con relativi lavori di
ampliamento e ammodernamento,
oltre ai nuovi interventi.
Lo sguardo di COSTRUZIONI è quel-
lo di un precursore soggetto "glocal"
(che pensa globalmente e agisce localmente),
se tiene conto anche, sempre
nel corso del 1990, della contro-
GIORNALISTI
E POLITICA
Gianni Brera
ha lasciato una
profonda impronta
sul giornalismo
sportivo italiano
del XX secolo.
A lato, la nomina
a Presidente del
Consiglio di Silvio
Berlusconi.
LA FIAT COMPIE CENTO ANNI
Anniversario che il gruppo torinese
celebra con due giorni di intensi
festeggiamenti e manifestazioni che
culmineranno con la presentazione
della nuova Punto.
tendenza specificamente milanese:
grande massa di lavori di costruzione
e di infrastrutture che coinvolge Mi -
lano. In un articolo firmato da alcuni
progettisti e responsabili di una importante
impresa è analizzato un metodo
per la costruzione di gallerie nel
terreno di Milano.
Un servizio speciale, della serie "settori
di lavoro", è dedicato, nella parte
finale della rivista, all'aria compressa:
si tratta di un argomento di particolare
interesse dato il crescente impiego
in cantiere dell'aria compressa, per
l'appunto. Occupandosi di compressori
stazionari, motocompressori mobili,
attrezzature per la perforazione
Un Rammer su gennaio 1990
A piena pagina, un martello
demolitore Rammer s 86.
Autostrada A7
Il tratto tra Milano e Beregurado
con pannelli TRAF - INFORM
a messaggio variabile.
Costruzioni marzo 1992
Un rivoluzionario martellone
Montabert. Modula energia
e colpi in rappoto al materiale.
[6] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [7]
MacchinadelTempo
1990-2000
Gli anni Novanta nel mondo
Il decennio si apre con una formidabile buona notizia:
dopo una carcerazione di ben 27 anni, Nelson Mandela
torna in libertà e il Presidente del Sud Africa, De Klerk,
annuncia la fine della clandestinità per le organizzazioni
anti-apartheid. E, mentre la Russia si divide
in repubbliche autonome, sulla Piazza Rossa viene inaugurato
il Mc Donald più grande del mondo. Un simbolico
ma inequivocabile segno dell'apertura al mondo occidentale
operata dalla politica di Gorbaciov. E, intanto,
Giovanni Paolo II va in Polonia ed è accolto con tripudio
dalla folla. Il comunismo si è dileguato! Non solo buone
notizie, però, come sempre: Saddam Hussein invade
il Kuwait.
"Free climbing", "Bungee jumping", "Rafting": il decennio
si apre con l'affermazione degli sport estremi, mentre
Reinold Messner attraversa, a piedi, l'Antartide.
Il 1991 è l'anno della prima guerra del Golfo. Gli eventi
bellici hanno risonanza mondiale.
Peter Arnett, corrispondente dal fronte, diventa in questo
periodo uno dei giornalisti più popolari del mondo.
Nel cinema il decennio vede l'uscita di "Balla coi lupi",
il film più famoso di Kevin Costner che vince anche
l'Oscar, "Pretty woman", con la grande coppia rivelazione
Richard Gere e Giulia Roberts, "Il silenzio degli
innocenti", interpretato da Anthony Hopkins, "JFK", grande
capolavoro di Oliver Stone e "Mediterraneo", la pellicola
tutta italiana di Gabriele Salvatores che si aggiudicherà
anche l'oscar. Appare Sharon Stone, icona sexy
con il film "Basic instinct", in cui recita al fianco di Michael
Douglas. Non vanno dimenticati "Pulp fiction", pellicola
cult che porta alla ribalta il regista Quentin Tarantino,
e "Forrest Gump", film che frutta l'Oscar a Tom Hanks.
A Berlino, il grande concerto dei Pink Floyd celebra la
caduta del muro. Nelle discoteche nasce il genere
House, dal quale deriveranno in seguito anche la Techno
e l'Underground.
Nel mese di febbraio del 1992, dodici paesi europei, tra
cui anche l'Italia, firmano il trattato di Maastricht, che
sancisce di fatto la nascita dell'Unione Europea.
Scoppia la guerra civile in Bosnia. L'esercito federale jugoslavo
inizia l'assedio di Sarajevo, città simbolo di una
lunga e cruenta guerra tra Serbi e Croati che non sarà
esime da crimini ed atrocità paragonabili al terribile
Olocausto.
Il democratico Bill Clinton diventa il nuovo Presidente
degli Stati Uniti. Cresce la vendita dei personal computer.
Il mercato è diviso in maniera equilibrata tra IBM
e Apple, i due maggiori produttori del momento. Inizia
la sua scalata anche la Microsoft che presenta la sua
prima versione di Windows NT.
Nel 1994, Internet, la rete mondiale, diventa finalmente
realtà. Nel mese di maggio si svolge a Ginevra la prima
conferenza internazionale sul World Wide Web. E, un
anno dopo, Bill Gates, è l'uomo più ricco del mondo. Ai
più giovani di tutto il mondo occidentale, però, interessa
il fenomeno Take That.
Un argomento che farà discutere il mondo intero. Si ini-
zia a parlarne nel 1997: la "clonazione". Alcuni scienziati
scozzesi annunciano la nascita di Dolly, la prima pecora
clonata.
Il 15 luglio viene assassinato nella propria villa di Miami
lo stilista italiano Gianni Versace.
Il 30 agosto il mondo viene scosso dalla tragica morte
di Diana Spencer vittima, assieme al suo nuovo compagno
Dody Al Fayed, di un incidente stradale in un sottopassaggio
nel centro di Parigi.
Fondatrice delle missionarie della carità, figura centrale
del secolo, Madre Teresa di Calcutta muore il 5 settembre.
La stagione cinematografica mondiale è dominata
dal colossal "Titanic", con Leonardo Di Caprio e
Kate Winslet.
Un innegabile primato: gli Oasis, in una sola giornata,
vendono ben 300.000 copie del loro album "Be here
now".
Nel 1998, si parla di "WAP", la rivoluzionaria tecnologia
che permette di navigare in Internet col proprio cellulare,
mentre i Tacs lasciano spazio ai più moderni GSM.
Si parla anche del caso Monica Lewinsky, cioè di una
vicenda che finisce per travolgere il presidente degli
Stati Uniti Bill Clinton. A proposito di sesso: arriva sul
mercato mondiale un nuovo farmaco per combattere
l'impotenza: il Viagra.
Il 24 marzo del 1999 nel tunnel del Monte Bianco, a causa
di un incendio, 39 persone perdono la vita intrappolate
all'interno della galleria, carente di adeguati sistemi
di sicurezza.
Cambio al vertice in Russia: a fine anno Eltsin, nella bufera
a causa del suo coinvolgimento in uno scandalo
per tangenti, presenta le sue dimissioni. Nel mondo politico
sovietico si affaccia Vladimir Putin, ex agente del
KGB, futuro successore di Eltsin alla guida del Paese (e
protagonista attuale di una tragica quotidianità).
Nel mese di novembre per la prima volta si parla di proteste
contro la globalizzazione dei mercati e di no-global
o "popolo di Seattle".
e la demolizione e tutta l'utensileria
pneumatica per l'industria e le attrezzature
oleo-idrauliche, l'articolo dedicato
all'aria compressa dimostra che,
ancora una volta, lo sguardo della rivista
abbraccia argomenti che hanno
una reale incidenza sul mondo dei
cantieri.
All'inizio del decennio, si parla del
Mercato Unico Europeo, perché l'Eu -
ropa si è imposta di crearlo entro il 31
dicembre 1992. Si tratta della più ampia
area commerciale di tutti i tempi:
uno spazio in cui vivono 320 milioni di
consumatori (il mercato statunitense
ne conta 250) e che copre il 45% del
mercato mondiale. Si prevedono benefici
per l'economia europea nell'ordine
di 300 mila miliardi di lire, oltre
alla nascita di numerosi posti di la-
voro in ogni settore. Si parla di grande
rivoluzione economica, anzi della più
grande rivoluzione economica della
storia dell'umanità. E, si dice, la realizzazione
di questo epocale obiettivo
impegnerà duramente i governi nazionali
e le imprese. Alla politica spetterà
il compito di varare profonde riforme
legislative, mentre all'imprese
sarà chiesto di adeguarsi all'accesa
competizione che questa svolta radicale
non mancherà di produrre. Ma
quali le ricadute sul mondo del cantiere?
Si parla, tanto per iniziare, dell'evoluzione
“manageriale” del mondo
dell'edilizia, vale a dire della strategia
della qualità.
Si considera l'urgenza dell'applicazione
di tecniche produttive e gestionali
d'avanguardia in tutti i segmenti di pro-
duzione, dai manufatti e materiali alle
macchine e mezzi d'opera. Si dibatte
di strategia della qualità anche intendendo
la necessità di un profondo
cambiamento della mentalità del personale
aziendale, un cambiamento di
cultura aziendale (sono i cosiddetti "investimenti
in un'area intangibile"). Ma
siamo all'approssimarsi della tempesta
e allora addio a voli lirici: un arre-
PIU’ DI 100 ANNI
Da oltre un secolo
i professionisti si
affidano a Ingersoll
Rand. Qui sulla
copertina di
maggio 1993.
Un Merlo bianco
Un telescopico d’insolita colorazione
bianca per il costruttore piemontese.
Copertina del 1995.
Marzo 1995
Ancora un prodotto Merlo sulla
copertina di Costruzioni. Questa
volta un’autobetoniera.
Tyrolit su giugno 1996
Tra i principali produttori mondiali
di utensili per la rettifica, il taglio,
la perforazione e la levigatura.
E non solo.
[8] giugno 2022 Costruzioni
DA OLTRE 170 ANNI
Stanley perfeziona le prestazioni dei
propri utensili. Copertina del 1994.
C’erano una volta...
Due sollevatori telescopici
di Italmacchine campeggiano
sulla copertina di Costruzioni.
MacchinadelTempo
1990-2000
Gli anni Novanta in Italia
Il Presidente più amato dagli italiani, il 24 febbraio del 1990,
muore all'età di 94 anni. È Sandro Pertini: in carica dal 1978
al 1985, primo socialista e unico esponente del PSI a ricoprire
la carica. Durante e dopo il periodo presidenziale
non rinnovò la tessera del PSI, al fine di presentarsi al di
sopra delle parti, pur senza rinnegare il suo essere socialista.
Del resto, lasciato il Quirinale al termine del suo mandato
presidenziale, e rientrato in Parlamento come senatore
a vita di diritto, si iscrisse al gruppo senatoriale del
Partito Socialista Italiano. Gli anni Novanta, da noi, si aprono,
dunque, con una reale perdita.
Per rimanere in ambito strettamente politico, in Italia la sinistra
si trasforma radicalmente: il PCI cambia nome e
simbolo. Nasce la quercia del PDS. Il Partito Democratico
della Sinistra (PDS) è il partito politico italiano (1991-1998)
più importante della sinistra italiana del decennio. Nasce
come fase storica del Partito Comunista Italiano negli
anni successivi al crollo del muro di Berlino e al dissolvimento
del blocco sovietico. Il momento fondativo è il 3
febbraio 1991: a Rimini, a conclusione del XX Congresso
del PCI, la maggioranza dei delegati sancisce il cambio
del nome e del simbolo del partito, sostituendo la falce
e martello con una quercia alla cui base rimane il simbolo
rimpicciolito del PCI quale elemento di congiunzione
alla tradizione comunista italiana. In continuità con il
PCI, il primo segretario è Achille Occhetto.
Per quanto riguarda lo sport, il 1990 è l'anno dei Mondiali
di calcio in Italia. Il mondiale in terra italiana porta decisamente
bene alla Germania, che vince il suo terzo titolo.
In finale supera l'Argentina di Diego Maradona. Inno ufficiale
dell'evento è “To Be Number One”, di Giorgio Moroder
Project, musicata da Giorgio Moroder con testo di Tom
Whitlock, la cui versione italiana “Un'estate italiana” (divenuta
nota anche come Notti magiche) è interpretata da
Gianna Nannini e Edoardo Bennato. L'Italia va forte anche
in mare: "Il Moro", la barca italiana guidata da Paul Cayard,
sfiora l'America's Cup. In campo televisivo ci sono alcune
novità. Va in vigore la legge Mammì che regola l'emittenza
pubblica e privata. La norma è emanata dopo la pronuncia
di incostituzionalità da parte della Corte costituzionale
della Repubblica Italiana del decreto Berlusconi
del 1984 poiché permetteva alle emittenti locali, attraverso
il meccanismo delle syndication, di trasmettere a livello
nazionale. Per rimanere sempre nel piccolo schermo: nascono
nuove trasmissioni di successo, tra le quali "Striscia
la notizia". Iniziano anche soap opera molto popolari:
su tutte, "Beautiful".
Gianni Agnelli e Silvio Berlusconi, intanto, sono tra le cento
persone più ricche del mondo, secondo la rivista
"Fortune" (insieme ad altri nove italiani).
Nel 1990 la torre di Pisa viene chiusa ai turisti perché pericolante.
Sarà riaperta al pubblico solo undici anni dopo,
nel 2001.
Prosegue la lotta alla Mafia: nasce la DNA (Direzione
Nazionale Antimafia).
Un incendio doloso distrugge uno dei teatri storici più belli
d'Italia: il Petruzzelli di Bari, mentre un traghetto partito
da Livorno, il Moby Prince, si scontra con una petroliera
dell'Agip: 141 persone perdono la vita. Cose più liete: l'esibizione
dei tre tenori Domingo, Carreras e Pavarotti alle
terme di Caracalla e la tappa italiana del tour di Madonna.
Nel 1992 prende il via l'operazione denominata "Mani pulite",
che porta alla ribalta delle cronache il giudice Antonio
Di Pietro. Tra il 1992 e il 1993 si avvia la crociata contro le
tangenti, ribattezzata in seguito "Tangentopoli".
Un'operazione che cambia il volto della politica e della società
italiane.
La Mafia, intanto, lancia la sua sfida allo Stato: il giudice
Giovanni Falcone assieme alla moglie Francesca Morvillo
e tre uomini della scorta vengono uccisi in un attentato
sull'autostrada che collega Punta Raisi a Palermo. Neppure
un mese dopo, stessa sorte tocca al giudice Borsellino:
colpito da un'autobomba sotto casa della madre a
Palermo. Si apre l'era delle grandi stragi di stampo mafioso.
A causa di un incidente stradale se ne va uno dei più grandi
giornalisti sportivi italiani: l'indimenticabile Gianni Brera.
Nel 1994, a maggio, Berlusconi diventa Presidente del
Consiglio. Il partito Forza Italia si conferma vittorioso alle
elezioni europee, nel mese di giugno, mentre continua la
raffica di avvisi di garanzia ai politici da parte della magistratura
milanese impegnata nella vasta operazione denominata
"mani pulite". Tra gli scrittori contemporanei
emerge Susanna Tamarro, che ottiene un grande successo
con "Va dove ti porta il cuore", uno dei romanzi
più venduti del decennio. Il 1994 è l'anno dei Mondiali di
calcio negli Stati Uniti. La stella del momento è un italiano,
Roberto Baggio, che sbaglia però un rigore decisivo.
A giugno, il cinema italiano perde uno dei suoi più brillanti
protagonisti: Massimo Troisi. La musica perde Mia
Martini.
s ss
problema nazionale". Il problema nazionale
riesce a chiarirsi: la sola qualità
che contrassegna l'Italia sembra
essere quella esercitata per il compimento
di una indaffarata azione di diffusa
illegalità. Da quella data in poi tutsto,
il 17 febbraio del 1992, a Milano,
è la fiammella da cui consegue l'incendio
di "Tangentopoli": corruzione,
concussione e finanziamento illecito
dei partiti e impossibilità dello svolgersi
del dibattito sulla "qualità come
to ciò che è stato, non soltanto non
è più né sarà, ma è come non fosse
mai stato: Tangentopoli, o "Mani pulite",
è una metastasi della politica e della
società civile che uccide la cosiddetta
Prima Repubblica (tra il 1992 e
il 1994, gli anni dell'apice di Mani pulite,
70 Procure italiane indagano su
12.000 persone e compiono 5.000 arresti)
e che segna un profondo mutamento,
fra gli altri, della storia dei
Lavori Pubblici e imprime il blocco
pressoché totale dell'attività dei cantieri,
con inevitabili ripercussioni negative
sull'occupazione e sui finanziamenti.
Due leggi per far ripartire la costruzione
di strade, ponti, trafori, acque-
dotti, ferrovie (la legge-delega sulle infrastrutture
e il provvedimento sulle
grandi opere collegato alla Finanziaria
2002) permettono che progettazione,
finanziamento, esecuzione e gestione
delle opere siano affidate al "gene-
Italdreni (oggi Gruppo Maccaferri)
Prima azienda in Italia attiva nella
produzione di geo-sintetici, Italdreni
è sulla copertina di marzo 1998.
Telescopici JCB e dumper
Sullo scorcio del decennio si parla
della validità dei sollevatori Jcb
e dei dumper del 2000!
Il giallo svedese
Un compressore Atlas Copco
dall’inconfondile colore giallo sulla
copertina di Costruzioni del mese
di febbraio 1999.
Un insolita copertina
Milano Serravalle e Milano
tangenziali Spa sulle pagine
di Costruzioni.
[10] giugno 2022 Costruzioni
Una nuova formula
Sul numero di aprile del 1998
compaiono più spunti in copertina.
Nuovi dumper in copertina
Astra fu fondata nel 1946 per il
ricondizionamento di residuati bellici,
destinati così all’uso per finalità civili.
1990-2000
Nel mese di gennaio del 1995 Lamberto Dini forma un
nuovo governo composto in gran parte da tecnici. Sulle
ceneri del disciolto Movimento Sociale Italiano, nasce, intanto,
"Alleanza Nazionale": nuova formazione di centrodestra
guidata da Gianfranco Fini.
Parallelamente Romano Prodi, ex presidente dell'IRI, da
vita ad una nuova compagine di centro-sinistra che si chiama
"Ulivo".
La politica cambia, ma la società non è da meno: dal 1995,
inizia la grande espansione della telefonia cellulare nel nostro
Paese e dall'America arriva "X files", che è una serie
televisiva sul mondo dell'occulto e del paranormale destinata
ad un grande successo.
Nel 1996 l'anno inizia all'insegna dell'ottimismo: finalmente
possiamo respirare una boccata d'ossigeno grazie alla ripresa
dell'economia, settore che aveva conosciuto una
forte crisi negli ultimi anni. Anche la lira rientra nello SME.
Il tribunale di Milano, intanto, emette la sentenza di condanna
ad otto anni di reclusione per Bettino Craxi, coinvolto
nello scandalo delle tangenti legate alla metropolitana
milanese. L'ex leader del PSI, dal suo esilio di
Hammamet, in Tunisia, non farà mai più ritorno in Italia.
Nel 1996 Internet fa il suo ingresso nelle case e nelle aziende
italiane. Molte di queste si dotano di siti commerciali
per pubblicizzare i propri prodotti e servizi attraverso la
rete.
Lo sci italiano ai Mondiali di sci in Sierra Nevada trionfa.
Alberto Tomba e Deborah Compagnoni si impongono entrambi
nello slalom gigante. Nel complesso ci portiamo
a casa 13 medaglie d'oro.
Il 1997 è l'anno delle riforme costituzionali. È per quesat
ragione che si istituisce, durante la XIII Legislatura, la commissione
bicamerale. Si vuole la riforma della giustizia, la
modifica della figura del Presidente della Repubblica, la
forma dello Stato ed il criterio di formazione dei governi.
A fine 1997, scompare Giorgio Strehler, protagonista del
teatro italiano. Dalla fusione di Stet e Telecom nasce
Telecom Italia. Dal 15 giugno Roma ospita i paesi dell'ONU
come sede dei lavori della conferenza per l'istituzione del
Tribunale Penale Permanente contro i crimini di guerra.
Ancora soddisfazioni dallo sport. Questa volta è il ciclismo:
Marco Pantani si impone al Tour de France.
All'età di 55 anni, muore Lucio Battisti, uno dei più grandi
interpreti della musica leggera italiana. Ancora musica: si
afferma Andrea Bocelli. Siamo allo scorcio del decennio:
nel 1999 si celebra il centenario della Fiat. Romano
Prodi diventa il nuovo Presidente della Commissione
Europea. Sarà proprio lui uno dei grandi sostenitori del passaggio
all'euro, la moneta unica europea. Da noi fa gran
rumore il crollo di Mediobanca, guidata da Enrico Cuccia.
Il cinema mondiale consacra Roberto Benigni: conquista
dell'Oscar con "la vita è bella". Personaggio musicale dell'anno
è Vasco Rossi, che con l'album "Rewind" ottiene uno
straordinario successo di vendite.
BOBCAT TI OFFRE
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Abbiamo inventato l’industria delle macchine compatte e ora la stiamo reinventando.
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potenti e versatili.
GLI INDIMENTICABILI
Madre Teresa di Calcutta, a sinistra.
Il suo lavoro instancabile tra le
vittime della povertà di Calcutta l'ha
resa una delle persone più famose al
mondo. A destra, Giorgio Strehler.
[12] giugno 2022 Costruzioni
ral contractor". Ci si muove faticosamente
tentando di varare un nuovo
corso. Sicurezza e grandi lavori: CO-
STRUZIONI prosegue a esercitare il
proprio sguardo panoramico, occupandosi
nel 1993 del tunnel sotto la
Manica; di come nell'Europa comunitaria
sia necessità ineluttabile la pianificazione
della sicurezza nelle imprese
di costruzione (tema ancora
oggi di rigorosa attualità); di una crescente
sensibilità per l'ecologia del
cantiere: apposite leggi regionali, che
attingono dal decreto legge 21 gennaio
1990 per la regolamentazione del
problema del riciclo, promuovono
sempre più lo sviluppo delle attrezzature
per il riciclaggio dei materiali derivanti
dalle attività di demolizione e
scavo; e della messa in opera del calcestruzzo.
Nella seconda metà degli
anni Novanta, i cantieri edili, stradali,
industriali e portuali invocano i sollevatori
telescopici: la domanda stimo-
la i costruttori a aumentare le portate
e le altezze, a migliorare i sistemi di sicurezza
e a introdurre il braccio rotante.
COSTRUZIONI fa ammirare ai
propri lettori ogni singola evoluzione
di queste macchine che, nel decennio
successivo, diventano protagoniste
di ogni cantiere.
Pale gommate compatte
Mini escavatori - serie R2
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1950-1960 Anni Novanta
Piccolo spazio pubblicità
Tutto sommato gli anni Novanta
hanno visto l’industria e il cantiere
superare nuove frontiere, sempre alla
ULTRA
CONTEMPORANEA
Oggi si fatica a tenere
il conto delle aziende
che fanno demolizioni
e solitamente
si guarda al parco
macchine per
prenderne le “misure”.
La verità è che
l’esperienza lunga
oltre trent’anni conta
più delle macchine...
ricerca della qualità e delle
prestazioni. Dal decennio successivo
le carte in tavola sono cambiate
ITALIANI NEL MONDO
Già negli anni
Novanta Berco
poteva dichiarare
di essere tra
i maggiori produttori
di cingoli al mondo.
Oggi è un’azienda
leader del settore,
ma prendere le misure
del mercato cinese
è impossibile...
SOSTENIBILITÀ
PER IL FUTURO
Sono trent’anni che
anche il settore
construction guarda
alla sostenibilità
e al riciclaggio dei
materiali. Oggi sono
questioni sulla
bocca di tutti che
influenzano anche
i mercati
internazionali.
[14] giugno 2022 Costruzioni
NOSTALGIA
PER MOLTI
Durante gli anni
Novanta
l’elettronica fa il suo
ingresso nella
gestione idraulica
degli escavatori
medio grandi. Oggi
permette
un’efficienza
ai tempi,
inimmaginabile.
NON ANCORA KOMATSU
Tra gli inserzionisti di Costruzioni
degli anni Novanta, la FAI era tra
i più assidui. Poi arrivò
l’acquisizione giapponese.
L’APICE DEI 125
Dai 30 ai 38 Cv per
100/120 kg di moto.
I sedicenni degli anni
Novanta sono quelli
che hanno sognato
le moto più potenti
e volevano prendere
la patente. Oggi?
Sorvoliamo. A destra,
la Honda NSR125R II
con autografo
Loris Capirossi.
FACCIO TUTTO IO
Un dumper trilaterale con
braccio escavatore
per gestire in autonomia
ogni micro cantiere.
L’idea piace, ma non
ha preso piede...
Attualità&Prodotti
Carburanti alternativi
HVO, una soluzione
A PORTATA
DI MANO
Abbiamo interpellato le Case produttrici
di motori chiedendo loro di esprimersi
sull’impiego di questo tipo di
carburante, raccogliendo pareri
genericamente positivi. Con
qualche distinguo
testi di Paolo Cosseddu
Vegetable Oil”, ovvero: olio vegetale
idrotrattato (o talvolta, nella versione “hydrogenated”,
vale a dire idrogenato). Nome in
“Hydrotreated
codice Hvo, e di certo è una sigla di cui si parla parecchio,
anche nell’ambito delle macchine “da lavoro”, quelle
che svolgono le mansioni più pesanti in edilizia o nei
cantieri. Il motivo è presto detto: si tratta di carburanti
che, se usati con i motori diesel, miscelati al diesel stesso
o addirittura puri, possono arrivare ad abbattere le
emissioni fino al 90 per cento circa. Senza bisogno di acquistare
altri costosi macchinari, senza modifiche, e –
almeno in teoria – senza controindicazioni. Parliamo di
“carburanti”, al plurale, perché diverse possono essere le
materie prime di provenienza: dai grassi di scarto dell’industria
alimentare all’olio di colza. Nel primo caso si
realizza un ricircolo perfetto, nel secondo si crea invece
un problema collaterale, quello di sottrarre terreni alle coltivazioni
agricole per produrre carburanti: una questione
apertissima. Ma, in un momento storico in cui tutti parlano
di transizione ecologica, e in cui le aziende assistono
preoccupate al dibattito chiedendosi quanto costerà,
con quali tempi, e soprattutto chi la pagherà, l’HVO è una
soluzione possibile, immediata, disponibile.
Senza controindicazioni? Questo è un altro paio di maniche,
ed ecco perché abbiamo voluto sentire il parere
delle Case produttrici di motori. Abbiamo contattato molte
di loro: alcune hanno risposto, altre no; alcune si dichiarano
molto ottimiste, altre meno. Tutte concordano
sulle possibilità di impiego, ma con alcuni distinguo: per
qualcuno va messa in conto, per esempio, una perdita
in prestazioni. Piccola, ma che forse può farsi sentire in
applicazioni gravose, come lo sono quelle di questo settore
specifico. Per tutti gli interpellati, comunque, l’idea
è che si tratti di una soluzione ponte, magari unita ad
altre (a partire dall’idrogeno), in attesa delle prossime
evoluzioni tecnologiche. E non è poco.
[16] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [17]
Attualità&Prodotti
Carburanti alternativi
Per Fpt una soluzione
senza problemi
Come si pone Fpt Industrial rispetto al tema dei carburanti
alternativi, nello specifico gli HVO? Con grande
tranquillità, verrebbe da dire, anche nel confronto
con le posizioni più prudenti espresse da alcuni
concorrenti, e anche rispetto a quelle di quelli che hanno
preferito, per il momento, non rispondere. La società di
Iveco Group (che nel mondo impiega più di 8mila persone,
suddivise in undici stabilimenti e sette centri ricerca &
sviluppo, 73 concessionari e circa 800 centri assistenza)
dedicata alla progettazione, produzione e vendita di sistemi
di propulsione per applicazioni on-road e off-road,
marine e di power generation ha sull’argomento un atteggiamento
che in un certo senso è orientato al cliente: è
il cliente che ha bisogno di esser rassicurato, dopotutto, e
che vuole saperne di più, anche se ovviamente è nell’interesse
dell’azienda accontentarlo. E quello della sostenibilità
è un tema che sempre più si pone, anche in ambiti altamente
specializzati come quelli in cui operano le
macchine da lavoro
Secondo Diego Rotti, Product Marketing Manager motori
off-road per FPT Industrial, l’utilizzo di carburanti Hvo
sui motori della Casa non ha controindicazioni note,
nemmeno dal punto di vista delle prestazioni.
(Fpt, peraltro, produce un’ampia gamma di motori
a gas naturale per applicazioni industriali). Questo
e altro, ciò che è emerso nella chiacchierata con
Diego Rotti, Product Marketing Manager motori
off-road.
Iniziamo dalla questione ovvia, la compatibilità dei
carburanti Hvo nell’impiego con i vostri motori.
«La nostra risposta, come azienda, è positiva: i motori Stage
V lo sono dal lancio nel 2019 e 2020, compatibilità che può
essere estesa ai modelli precedenti Tier4. Lo scopo di Fpt
è quello di offrire ai propri clienti una soluzione sostenibile
tramite la compatibilità con i combustibili che rispondono
alla normativa EN15940».
Ci sono cose che i vostri clienti devono sapere, prima di
questo tipo di impiego, in particolare sulla manutenzione?
«No, al momento non sono previste differenze».
Nessuna controindicazione da segnalare?
«Non vediamo controindicazioni, a livello di prestazioni e di
utilizzo. Sarà interessante raccogliere feedback dai clienti che
ne fanno uso, nel tempo. Dopotutto, si tratta di combustibili
analoghi al diesel, soggetti a normativa specifica in Europa
(EN15940) e addirittura inclusi nella normativa diesel negli
Stati Uniti. Diverso, invece, sarebbe il caso dei biodiesel
(FAME/RME) per cui esistono normative specifiche e mag-
La Casa dichiara una completa compatibilità della
propria gamma motori con i carburanti Hvo, con
particolare riferimento a partire dai modelli 2019 e 2020,
precisando però la possibilità di impiego anche sulle
versioni precedenti.
IL MOTORE FPT F28, disponibile
per applicazioni edili e agricole, un multipower
con architettura modulare alimentato a diesel,
gas naturale, e con predisposizione
per applicazioni ibride.
giori prescrizioni a proposito di stoccaggio
e gestione».
Un vantaggio immediato
Invece, allo stato attuale, uno dei limiti
nell’impiego di questi carburanti sembra
essere quello della disponibilità.
«Sì, è una delle domande che ci facciamo
noi in Fpt, specialmente in prospettiva.
Anche a proposito del costo, rapportato
a quello del diesel, poi ci sono
le quote di produzione, la diffusione e la
capillarità della sua distribuzione e dei
punti di rifornimento. In un cantiere edile
lontano dai centri abitati, in cui è più difficile
fare rifornimento, e il carburante va portato direttamente
sul sito, il limite all’impiego non è certo tecnico,
è piuttosto geografico, infrastrutturale. Molto dipenderà
dall’interesse del mercato nella tematica della riduzione
di CO 2 , che potrebbe costituire un elemento di accelerazione
insieme ad eventuali aggiornamenti e modifiche
nelle normative specifiche. Al momento, riscontriamo un forte
interesse del mercato inglese, in particolare nei settori dell’edilizia
e del movimento terra. Lo scenario produttivo è complesso,
e dipenderà anche dall’origine delle materie prime
impiegate, se da coltivazioni o se da rifiuti. Il carburante Hvo
permette una riduzione delle emissioni CO 2 well-to-wheel,
con una soluzione immediata sui mezzi attuali; non si tratta
però di una soluzione a zero emissioni inquinanti».
L’Hvo potrebbe col tempo sostituire il diesel?
«Non abbiamo la risposta al momento, le cose sono in evoluzione
e vanno monitorate, bisogna capire cosa succederà. La
cosa più probabile, che è possibile immaginare già ora, è che
avremo più soluzioni a disposizione, a seconda delle esigenze».
In questo ventaglio c’è posto anche per l’idrogeno?
«Prima, una premessa: Fpt è sempre stata molto attiva sul
fronte dei carburanti alternativi. C’è un’esperienza che si è
consolidata prima in ambito stradale, sui bus e nel trasporto
a lungo raggio, un’esperienza storica legata al metano, una
sperimentazione in ambito agricolo con un trattore attualmente
in produzione, e quanto fatto nel settore dei servizi,
pensiamo soprattutto alla gestione dei rifiuti. Ecco, nella stessa
ottica abbiamo iniziato a esplorare la possibilità di impiego
dell’idrogeno. Certo, deve trattarsi di idrogeno verde,
per garantire l’utilizzo di un vettore energetico sostenibile».
[18] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [19]
Attualità&Prodotti
Carburanti alternativi
Per JCB un tema da FAQ
Altri esemplari
della Casa
all’opera in
cantiere.
A sinistra,
uno di motori
compatibili
con i carburanti
HVO. In alto,
l’escavatrice
86 C-1.
tenuto da JCB sull’argomento di questo
servizio, ovvero l’uso dei carburanti HVO in un contesto
molto specifico e “faticoso” come quello delle
L’approccio
macchine “da lavoro”, è particolarmente pragmatico, nel
tentativo di andare incontro al cliente chiarendogli i numerosi
dubbi che forse lo angustiano rispetto al suo impiego:
di cosa si tratta? Che impatto ha sulle emissioni? E
soprattutto, è compatibile con i motori JCB? Raccogliendo
queste e numerose altre domande, la Casa ha quindi optato
per la realizzazione di un vero è proprio documento
di Faq pubblicate sul sito della Casa. Per approfondire la
questione, invece, per conto di JCB ha risposto l’ingegner
Giovanni Pellizza.
L’utilizzo di HVO impone manutenzioni specifiche o varia
gli intervalli di manutenzione standard?
No per quanto riguarda le nostre macchine che abbiamo
dichiarato compatibili con HVO, che sono la stragrande
maggioranza della nostra gamma. Non c’è nessuna richiesta
di manutenzione specifica né variazione né nei tempi
di intervallo. Va sottolineato che nel caso di funzionamento
a gasolio vegetale in abbinamento all’olio idraulico
di tipo biodegradabile, bisogna stare attenti a non mischiare
quest’ultimo con olio idraulico di tipo minerale.
Avete realizzato test specifici sui vostri motori, e avete rilevato
differenze o dati da segnalare, ad esempio nelle
prestazioni?
Ogni soluzione tecnologica adottata sulle macchine JCB
o propedeutica al loro funzionamento viene studiata e testata
dai nostri centri di ricerca. Proprio sulla base di questa
intensa attività di ricerca e sviluppo, non sono emerse
differenze di funzionamento o di prestazioni sulle nostre
Nella foto, Giovanni Pellizza. In alto, una delle macchine
JCB, compatibile HVO, in azione.
macchine alimentate con HVO, e di conseguenza abbiamo
dichiarato compatibile il suo utilizzo con molti dei nostri
modelli di macchine.
L’utilizzo di HVO ha delle controindicazioni?
Secondo JCB nessuna.
Secondo voi questo carburante andrà a sostituire il diesel?
Difficile per un costruttore formulare un’ipotesi del genere.
Molto dipende da fattori – politici, economici, ecc. – che
sono indipendenti dalle strategie dell’industria. Al momento
questo tipo di combustile presenta problemi per quanto ri-
guarda la disponibilità. Va sottolineato che non si tratta di
un’alternativa “vegetale” al 100% (il molto “pubblicizzato”
HVO100 proveniente solo da fonti rinnovabili, come ad
esempio l’olio da cucina usato), ma parliamo dell’HVO sempre
miscelato con diesel fossile, secondo le percentuali da
normativa.
Tecnicamente quali sono i limiti di questi carburanti?
Dal punto di vista del funzionamento tecnico non vediamo
limiti particolari. Il limite oggettivo che vediamo in questo
momento è di ordine pratico: la difficile reperibilità del combustibile,
e di conseguenza il costo.
Attualmente la produzione è inferiore alla domanda, quanto
questo fattore ne ostacola la diffusione? Pensate che
in futuro vi sarà maggiore disponibilità?
È chiaro che una maggiore disponibilità potrebbe incidere
favorevolmente sulla diffusione, ma come già detto si tratta
di temi sui quali un costruttore non ha controllo: si parla
di strategie per quanto riguarda la produzione di materia
prima, di obblighi normativi, di sviluppo delle reti distributive,
ecc.
Cosa pensate dei motori a idrogeno e della loro applicazione
nel settore delle macchine da cantiere, da miniera
e nei generatori di elettricità (gruppi elettrogeni, gruppi di
continuità)?
Per JCB l’idrogeno è assolutamente il futuro! JCB è pioniere
e capofila a livello mondiale nello sviluppo industriale
dell’alimentazione a idrogeno di motori a combustione
interna (non fuell cell). Il motore a idrogeno a zero CO2 appositamente
progettato da JCB è il risultato di una vera e
propria sfida raccolta dagli ingegneri dell'azienda britannica.
La tecnologia di alimentazione a idrogeno sviluppata
da JCB è stata protagonista della mostra “Green Zone” alla
COP26 di Glasgow, conferenza che dal 9 al 20 novembre
2021 ha riunito nella città scozzese i leader mondiali per
discutere elle misure per ridurre drasticamente le emissioni
di gas serra. Su questo progetto JCB sta investendo
100 milioni di sterline e sta testando da tempo, oggi anche
in campo e con l’ipotesi a breve di iniziarne la
commercializzazione, due prototipi di macchine alimentate
a idrogeno: una terna e un sollevatore telescopico.
[20] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [21]
Attualità&Prodotti
Carburanti alternativi
L’approvazione di Kohler
Puro HVO per Liebherr
un crescente interesse dei clienti per
l’utilizzo del diesel sintetico (HVO) e degli altri
«Vediamo
combustibili rinnovabili. Gli eFuel sono particolarmente
interessanti per l’impatto ambientale, nonché
per il raggiungimento di performance paragonabili a quelle
raggiunte utilizzando i carburanti diesel»: così parlò Luigi
Arnone, direttore Engineering, Diesel Engines di Kohler, che
ha poi aggiunto: «l’HVO è un carburante stabile, che non
richiede modifiche o manutenzioni aggiuntive al motore»,
dando così semaforo verde per quanti attendevano l’ufficializzazione
della Casa produttrice. È arrivata a febbraio,
dopo “approfonditi test, in laboratorio e sul campo,
condotti dalla squadra di ingegneria”, confermando un’idea
già diffusa, e soprattutto tranquillizzando gli utilizzatori,
potenziali ed effettivi, su questo carburante completamente
riciclato.
FONDATA NEL 1873, l’azienda con sede nel Wisconsin
produce motori da più di un secolo: l’uso di carburanti
HVO su tutta la gamma, precisano dalla Casa madre,
non necessita di alcuna modifica o aggiornamento.
Piccole differenze
Del resto, la decisione era attesa: anche in Kohler si pone
l’obbiettivo della decarbonizzazione, della sostenibilità in
tutti i settori di applicazione industriale in cui i suoi motori
sono presenti: agricoltura, giardinaggio, generatori, movimento
terra e, ovviamente, costruzioni. I test raccontano
anche le possibili differenze di prestazione: siccome il carburante
HVO ha una densità inferiore rispetto al diesel tradizionale
EN590, le prestazioni stesse scendono di una
percentuale tra l’1 e il 5%, un effetto parzialmente compensato
da un più alto numero di cetano (75 dell’HVO
contro 51 del diesel) che ha un effetto positivo sulla combustione.
Resta necessario l’utilizzo di sistemi post trattamento
del gas di scarico, dove già previsti, e la possibilità
di usare l’olio vegetale idrotrattato puro o miscelato
con il combustibile convenzionato.
Non solo un via libera, qualcosa di più: “A partire da settembre
2021, Liebherr-Werk Ehingen GmbH rifornisce
le proprie gru mobili e cingolate esclusivamente
con carburante HVO puro”, così scrive il produttore
prendendo una posizione inequivocabile sull’argomento.
Dall’istante in cui i mezzi escono dallo stabilimento, tutti i
collaudi e i test si svolgono già con questo tipo di carburante,
fino al rifornimento al momento della consegna al
cliente: «Se prendiamo in considerazione l'intero ciclo di vita
di una gru ‘dalla culla alla tomba’, compresa la produzione,
quando si usa l'HVO le emissioni di CO 2 di una gru mobile
a cinque assi si riducono del 74 % rispetto a quando si
utilizza il diesel fossile», spiega Ulrich Hamme, direttore del
reparto Costruzione e sviluppo presso la Liebherr di Ehingen,
che poi aggiunge una importante postilla: «Per ottenere la
massima riduzione di CO 2 , una gru deve ovviamente essere
utilizzata permanentemente con carburante HVO puro».
Una soluzione immediata
Non solo sugli ultimi modelli, ma più in generale sulle macchine
già esistenti: l’impiego del carburante riciclato, a
patto che rispetti le caratteristiche fissate dalla normativa,
secondo il costruttore è sostanzialmente privo di controindicazioni
e soprattutto rappresenta una soluzione
immediatamente a portata di mano.
A patto di trovarlo, certo: «Affinché l'HVO o altri carburanti
sintetici diventino interessanti anche per i gruisti, devono naturalmente
essere disponibili su tutto il territorio nazionale
e in quantità sufficienti nelle stazioni di servizio, come avviene
oggi per il diesel. Questo non succede da un giorno all'altro,
ma Liebherr sta rompendo il ghiaccio, e speriamo di
dare un segnale», chiosa Hamme.
Secondo il direttore della produzione di Liebherr-Werk
Ehingen GmbH, Ulrich Heusel, nello stabilimento,
«passando al carburante HVO, saremo in grado di
risparmiare 2,5 milioni di litri di diesel all'anno. Questo
consentirà una riduzione annuale di circa 6.500
tonnellate di CO2».
[22] giugno 2022 Costruzioni
Attualità&Prodotti
Carburanti alternativi
Yanmar, avanti ma con
giudizio
ma con giudizio”: così si potrebbe
riassumere la posizione
di Yanmar sulla questio-
“Avanti
ne HVO. L’azienda ha accettato di
partecipare a questo nostro excursus,
ma ha chiesto di attribuire le risposte riportate
qui di seguito direttamente a
Yanmar in quanto tale.
Più cautela, quindi, di alcuni concorrenti
che si sono “lanciati” in maniera più sciolta
sull’argomento. Già questa prima differenza è
rivelatoria di un atteggiamento più circospetto
da quanto riscontrabile sul mercato.
Prima questione, la compatibilità con i motori: «Bisogna
subito fare una premessa: l’HVO viene utilizzato in blend o
puro. Questo già differenzia gli scopi. Se dovessimo dare
una risposta secca diremmo “sì”, i nostri motori sono compatibili.
In realtà la questione è più complessa e merita un
approfondimento: quando l’HVO viene usato in blend, mira
a migliorare le prestazioni del carburante, come un additivo.
Se invece lo si utilizza puro, lo si fa per ridurre le emissioni,
perché in quel caso le prestazioni diminuiscono.
Scendendo nel dettaglio, usando un blend è possibile restare
dentro ai parametri stabiliti dalla normativa EN590.
Quando invece viene usato puro, il carburante non risponde
più a quella normativa, ma fa riferimento alla
EN15940. In questo caso ci sono alcune controin-
Per Yanmar l’utilizzo dei carburanti
Hvo sui propri motori è possibile,
a patto che si tengano presenti
le variazioni di prestazioni
rispetto a quelle dichiarate
dal costruttore.
dicazioni, perché questi carburanti hanno una più bassa
densità e un minor potere calorifico. Ciò si traduce in prestazioni
inferiori da parte del motore, rispetto a quelle dichiarate.
Il discorso non vale esclusivamente per Yanmar,
ma per qualsiasi motore diesel in cui si usano carburanti
differenti da quelli inizialmente previsti. Tutto questo ci fa
dire che sì, i motori sono compatibili, ma attenzione poiché
le prestazioni non saranno più quelle garantite e dichiarate.
La questione, quindi non è che usando l’HVO
il motore si grippi, ma che un motore con potenza
di 20 kW, potrebbe ad esempio darne 19».
«Quanto detto ci porta a una seconda considerazione,
legata al tipo di applicazione
di cui stiamo parlando. Come
sappiamo, ve ne sono di più o
meno gravose, e quelle edili
sono certamente parte del-
Il motore endotermico non è una tecnologia da superare,
secondo Yanmar. Si tratta invece di passare
dai carburanti fossili ad altri più sostenibili,
come parte di un processo complessivo verso
una visione di rispetto ambientale.
la seconda categoria. Basti pensare ad applicazioni idrostatiche
dove il motore lavora sempre in coppia. In quelle
situazioni, e magari in presenza di condizioni ambientali
particolari, un calo di potenza può essere molto rilevante.
Insomma, dove in altri ambiti un derating del motore potrebbe
essere tollerato, in alcuni casi si rivelerebbe critico.
E questo dato non lo si desume dalle semplici caratteristiche
tecniche del carburante usato, è un qualcosa che
emerge solo dall’esperienza sul campo, dal fatto di trovarsi
in quel momento, in certe condizioni. Una casistica dettagliata
ancora non c’è, perché questi carburanti sono molto
giovani in questo genere di utilizzo. Da queste considerazioni
discende la posizione di Yanmar, che vorremmo
fosse chiara: la nostra filosofia si basa sulla qualità, sul fatto
di consegnare un motore potendo garantire le prestazioni
dichiarate, ed essendo sicuri che funzionerà nella
macchina in cui è installato come l’utilizzatore si aspetta.
Da qui viene la nostra prudenza. Prima di poterci sbilanciare
serviranno abbastanza prove sul campo da permetterci
di farlo, e per questo ci vorrà del tempo».
Quanto alle manutenzioni, stesso discorso: «Esatto, non
c’è ancora alle spalle uno storico sufficiente per potersi
pronunciare in termini assoluti. Per esempio, non possiamo
dire se con questi carburanti gli iniettori abbiano la medesima
vita utile. Le considerazioni che possiamo fare al
momento sono tutte sulla carta, mentre noi vogliamo esprimerci
sulla base dell’esperienza».
Attenzione però, cautela sì ma non per questo mancanza
di interesse o sottovalutazione: «Al contrario, questo è
certamente un passaggio molto importante nel cammino
verso la decarbonizzazione e la transizione ecologica.
Semmai, il limite che si riscontra in questi carburanti deriva
dal fatto che sono ricavati principalmente da colture vegetali.
Rispetto alla questione della loro diffusione credo
che questo punto ne costituisca il principale limite. Infatti,
nel momento in cui fossero adottati su larga scala, finirebbero
per sottrarre terreno ad altre colture, banalmente
a quelle agricole. È un problema ineludibile, un gioco a somma
zero. Nonostante questo sia gli HVO, come altri carburanti
alternativi, ad esempio i GTL, potranno certamente
dare un loro contributo agli obiettivi di superamento delle
fonti fossili, verso un passaggio cruciale a un’economia di
tipo circolare».
Senza demonizzare il motore endotermico: «È un grande
fraintendimento: nel tempo si è puntato il dito contro questa
tecnologia come responsabile dell’inquinamento quando
semplicemente non è così. Semmai questo è vero finché
usiamo fonti fossili, che sono le vere responsabili
dell’inquinamento. Invece, se usiamo carburanti che nella
combustione restituiscono la parte di carbonio che avevano
sequestrato le materie prime utilizzate per realizzarli,
allora ci rendiamo conto che la parte residua è davvero
molto più gestibile e piccola. Per questo Yanmar
guarda con grande interesse a tutte le soluzioni alternative,
compreso l’idrogeno che probabilmente è l’altro grande
candidato a portare il motore endotermico dentro una
visione di rispetto ambientale. Certo, ci aspettiamo evoluzioni
anche sul fronte dell’elettrico, sulla scia di quanto
sta avvenendo nel settore auto. Probabilmente, i macchinari
di piccola taglia saranno quelli maggiormente interessati
dall’elettrificazione. Nel campo degli escavatori, per
esempio, abbiamo visto le prime applicazioni da 2 tonnellate,
e più di recente fino a 5 tonnellate. Le macchine più
grandi, però restano equipaggiate con motore endotermico,
e probabilmente lo saranno ancora a lungo».
Costruzioni giugno 2022 [25]
Compressori elettrici
Ancoraggi
speciali
Jahning GmbH Felssicherung si è affidata
al compressore elettrico di Atlas Copco per
un progetto di stabilizzazione delle rocce
nel parco nazionale di Bastei, in Germania
Jähnig GmbH
Felssicherung
gestisce un progetto
di stabilizzazione delle
rocce, nel parco nazionale
di Bastei, in Germania,
che garantirà la sicurezza
dei visitatori. Per lavorare
in questo contesto,
l’azienda ha scelto un
compressore elettrico
mobile Atlas Copco privo
di emissioni, silenzioso ed
adatto alle proprie
apparecchiature
pneumatiche. Il Bastei in
Sassonia è un ponte
monumentale che
attraversa formazioni
rocciose di arenaria e fa
parte di un patrimonio
mondiale dell'UNESCO.
La impresa Jähnig
Felssicherung sta
consolidando la roccia
porosa, installando reti di
sicurezza che
manterranno stabile il
punto di vista.
Nell’ambiente è
necessario il minimo
rumore assoluto e un
compressore elettrico
E-Air VSD è proprio quello
che serve. Jähnig usa il
suo compressore per
perforare gli ancoraggi
speciali e premere
speciali sospensioni per
mantenere le rocce in
posizione. Queste
operazioni di perforazione
richiedono varie
impostazioni di pressione,
fino al compressore E-Air
VSD. La tecnologia PACE
consente all'operatore di
scegliere digitalmente
una pressione specifica,
che corrisponde
all'utensile pneumatico.
Presto la piattaforma
panoramica del ponte
Bastei potrà riaprire ai
turisti di tutto il mondo e
la fauna e la flora
rimarranno indisturbate,
grazie all'esperienza di
Jähnig GmbH
Felssicherung e alla loro
scelta per le
apparecchiature
elettriche. “Il Gruppo Atlas
Copco ha aumentato le
ambizioni climatiche
fissando importanti
obiettivi di riduzione
dell’impatto ambientale
per l'intera catena del
valore. È importante
sottolineare il nostro
impegno nello sviluppo di
soluzioni efficienti dal
punto di vista energetico
per consentire ai nostri
clienti di ridurre le loro
emissioni di gas serra.
L’impatto ambientale
causato della nostra
azienda deriva dall’utilizzo
dei nostri prodotti nei
processi produttivi dei
clienti”, afferma Juan
Manuel Tejera Martinez,
General Manager Atlas
Copco Italia, Divisione
Compressori.
www.atlascopco.com
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PIú EFFICIENZA,
MENO COSTI
Gli escavatori Volvo EC530E e EC550E sono realizzati per offrire forze di scavo e di strappo
straordinarie per una produttività ottimale. Questi escavatori Volvo definiscono nuovi standard per
una macchina da 50 ton e consentono di ottenere un’efficienza dei consumi superiore del 25% e un
miglioramento della produttività del 20%.
Per maggiori informazioni, rivolgetevi al vostro concessionario Volvo.
www.volvoce.it
Volvo Construction Equipment
[26] giugno 2022 Costruzioni
Attualità&Prodotti
Piattaforme web
Berco ha lanciato le
rinnovate versioni
delle applicazioni
mobile e web di Bopis
Life. Bopis Life è una
piattaforma basata su
cloud che consente ai
clienti il monitoraggio
dello stato di usura di
ogni componente del
sottocarro e
conseguentemente di
conoscerne la vita
residua. Fornisce quindi
un'informazione molto
importante per gli
utilizzatori finali. Inoltre, i
dati raccolti sul campo e
archiviati su Bopis Life
permettono a Berco di
migliorare
costantemente le proprie
tecnologie, in termini di
sviluppo prodotto e
processi produttivi.
“Il sottocarro - spiega
Luca Bellintani, Field
Engineer di Berco -
comporta una grande
spesa di manutenzione
per il proprietario di
macchine cingolate.
Berco sta continuando a
sviluppare soluzioni
digitali sempre più userfriendly
e complete per il
monitoraggio dell’usura
dei componenti. L'utilizzo
della piattaforma
consente al cliente di
monitorare l'usura dei
componenti e pianificare
al meglio la gestione del
magazzino e l’efficienza
Vita residua
del sottocarro
Bopis Life è la piattaforma basata su cloud,
realizzata da Berco, per monitorare lo stato
di usura di ogni singolo componente
del sottocarro e conoscerne la vita residua
operativa, con una
significativa riduzione del
TCO (Total Cost of
Ownership)."
La versione rinnovata
dell'applicazione Bopis
Life, installabile su
qualsiasi tipo di PC,
tablet o smartphone,
consente ai dealer o ai
tecnici della divisione
Field Engineering che
sono sul campo, di
caricare le caratteristiche
della macchina che sta
per essere ispezionata
insieme alle indicazioni
geografiche. Chiarito il
contesto di analisi, i
tecnici possono iniziare
l’ispezione e registrare
sulla app di Bopis Life i
dati raccolti dalle
misurazioni delle parti
sottocarro. La
misurazione può avvenire
con kit di strumenti
manuali o con strumento
ad ultrasuoni collegato
via bluetooth al tablet o
smartphone. Lo
strumento ad ultrasuoni
dà valori più precisi e
consente tempi ridotti
per la misurazione e
l’elaborazione dati.
Sulla homepage del
portale web l'utente
accreditato trova una
dashboard accurata con
l'indicazione geografica
dell’ubicazione delle
macchine e la lista delle
singole ispezioni con il
dettaglio di chi le ha
effettuate. Una seconda
schermata mostra lo
stato di ogni componente
ed eventuale
sottocomponente,
identificati tramite foto;
posizionamento su lato
destro o sinistro della
macchina; codice; ore di
utilizzo; grado di usura e
vita residua, calcolata al
100% e al 120%.
www.thyssenkruppberco.com
Sollevatori telescopici
Tosti e versatili
n Magni potenzia la sua presenza nel
mercato minerario grazie alla sua gamma
fissa di sollevatori telescopici. Alla luce di due
nuove consegne, Gerhard Kloppers, Eazi
Access Business Development Manager,
spiega perché gli HTH Magni sono la
soluzione ideale per il mining. In Sud Africa ha
consegnato due modelli della gamma HTH a
Eazi Access, key account di Magni SA. La
prima macchina consegnata è una HTH 20.10
che Eazi Access ha venduto all'appaltatore
Mynbou Rigs. Dotata dell'attacco della pinza
per pneumatici, la macchina verrà utilizzata
per movimentare pneumatici da 57 pollici da
una flotta di autocarri con cassone ribaltabile
Belaz.
La seconda macchina è una HTH 10.10 che
entrerà a far parte della flotta a noleggio di
Easy Access. Questi sollevatori telescopici per
impieghi gravosi sono scelti da diverse
aziende che lavorano nelle miniere nel
A WORLD OF COMFORT
Northern Cape. Gerhard Kloppers spiega le
caratteristiche che rendono Magni HTH la
soluzione ideale per il mining: "L'ampia gamma
di accessori Magni per miniere e cave è stata
sviluppata per garantire la massima
flessibilità. Questi accessori consentono di
movimentare materiali molto diversi tra loro
come pneumatici, cilindri e bobine di acciaio".
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SISTEMI DI CONDIZIONAMENTO E RISCALDATORI
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[28] giugno 2022 Costruzioni
Attualità&Prodotti
Escavatori gommati
Il successo della generazione 7
La nuova generazione
di escavatori Hitachi
serie 7 conquista
anche il Friuli Venezia
Giulia con una proposta
ampliata di modelli
innovativi e
all’avanguardia.
Particolare novità è
l’escavatore gommato
ZX175W-7, il primo in
casa giapponese della
taglia da 185 q dotato di
una eccezionale forza di
scavo, capacità di
sollevamento e una
maggiore produttività.
Lo sa bene DGL
Costruzioni Srl, impresa di
Pordenone attiva nel
Triveneto. Ha scelto infatti
di affidarsi alla solidità di
Hitachi inserendo nel suo
parco macchine il nuovo
ZX175W-7 accessoriato
ad hoc e dalle
caratteristiche specifiche
che garantiscono una
maggiore efficienza
energetica, versatilità,
sicurezza e comfort.
“Un escavatore che
risponde in modo
proattivo alle nostre
esigenze di cantiere per
flessibilità di applicazione
e massima produttività -
commenta il titolare di
DGL, Andrea Lisetto -. Un
escavatore che abbiamo
apprezzato fin da subito
per la dotazione di
tecnologica avanzata, la
disposizione ordinata e
intuitiva dei comandi, la
comodità della cabina e
del posto di guida; tutto è
pratico e quando ci si
guarda intorno si apprezza
all’istante una visibilità a
tutto tondo". Il primo
ZX175W-7 consegnato in
Friuli Venezia Giulia già
impegnato in diversi
cantieri tra cui in un’opera
di riqualificazione
ambientale nei pressi del
Parco Galvani di
Pordenone incontra il
favore degli operatori
www.hitachicm.eu
www.salomonisrl.it
DGL Costruzioni si affida alla generazione 7
di Hitachi. Consegnato in Friuli Venezia Giulia
l’innovativo escavatore gommato ZX175W-7
nei pressi del Parco Galvani di Pordenone
Escavatori elettrici
Nuovi investimenti
Volvo Construction Equipment ha investito
nell’azienda olandese Limach, un produttore
che da anni trasforma escavatori termici
Volvo in 100% elettrici. 4 i modelli in gamma
Volvo CE accelera
l'elettrificazione
della gamma,
anche acquisendo il
costruttore olandese
Limach. Quest’ultimo
offre escavatori elettrici
gommati e cingolati
sulla base di macchine
Volvo.
“Il cambiamento
climatico è reale e
crediamo che collaborare
in nuovi modi sia la
chiave per soddisfare la
crescente domanda di
soluzioni sostenibili.
In qualità di leader nelle
soluzioni per l'edilizia
elettrica, consideriamo
Limach un attore
interessante in un
mercato all'avanguardia e
un ottimo complemento
al nostro portafoglio
esistente di macchine
elettriche, il che significa
che i nostri clienti
beneficeranno di una
gamma più ampia per
soddisfare le loro
esigenze.
Lavorare insieme e con la
nostra base di clienti
combinata, apre
opportunità per il colearning
e per ampliare le
esperienze di questi tipi
di soluzioni, mentre
continuiamo a guidare la
trasformazione verso
fonti di energia
sostenibili", afferma
Thomas Bitter, Head of
Technology di Volvo CE.
“L'attuale gamma va dal
miniescavatore elettrico
compatto E18.3 con una
portata operativa di
1.810 kg all'E140.1 e
integra la gamma
esistente di macchine
elettriche di Volvo CE.
Insieme, offrono ai clienti
una varietà di soluzioni
per soddisfare le loro
ambizioni di riduzione
delle emissioni”, afferma
Henri de Groot, CTO di
Limach.
www.volvoce.com
Certificato
INDUSTRIA 4.0
[30] giugno 2022 Costruzioni
www.brokk.com/it/brokk-connect
Siamo presenti al GIC Piacenza
Costruzioni febbraio 2022 [31]
Attualità&Prodotti
Fatturati
n Per Wacker Neuson, produttore leader
di apparecchiature leggere e compatte,
l’anno è iniziato bene. I ricavi del gruppo
per il primo trimestre sono stati pari a
521,6 milioni di euro, con un aumento
del 20,2% rispetto al precedente anno. Al
netto degli effetti valutari, ciò
In crescita
corrisponde a un aumento del
18,4%.
La redditività è stata influenzata
dalle inefficienze causate dalle
continue tensioni nella catena di
approvvigionamento e dal forte
aumento dei costi di input: l'utile
prima di interessi e tasse (EBIT)
è sceso del 10,3% a 39,1 milioni
di euro
(1° trimestre 21: 43,6 milioni di
euro). Il margine EBIT è stato del
7,5%, che rappresenta un calo di
250 punti base. Nonostante il
periodo di pandemia, l’azienda si
è difesa bene: “I nostri team
sono riusciti ancora una volta a
soddisfare la domanda dinamica dei
nostri prodotti e hanno registrato un
altro trimestre di forte crescita”,
commenta dott. Karl Tragl, CEO del
gruppo Wacker Neuson.
www.wackerneuson.it
Impianti fissi
Sinergia vagliante
n Metso Outotec e Malvern
Panalytical firmano un
accordo di collaborazione per
fornire soluzioni di
smistamento degli inerti sfusi
tramite sensori sviluppati per
l'industria mineraria.
L’unione delle loro esperienze
offre un portafoglio di
soluzioni del settore per lo
smistamento di minerali
sfusi. Le soluzioni che
arrivano ad offrire alle miniere
permettono di migliorare
l’efficienza preconcentrando il
minerale nella fase di
frantumazione e riducendo
quindi il consumo di energia e
il relativo impatto ambientale
nella fase di frantumazione.
"La sostenibilità è una priorità
assoluta per il nostro intero
settore - dichiara Rashmi
Kasat, Vice President, Digital
Technologies di Metso
Outotec. “La collaborazione
con partner come Malvern
Panalytical ci consentirà di
soddisfare le crescenti
esigenze di sostenibilità
ed efficienza delle risorse del
settore nella fase iniziale
della triturazione.
Smistamento del minerale
sfuso, basato su sensori
e basato sui dati, l'analisi
aggiorna le scorte di rifiuti
di bassa qualità, rendendole
economiche dal punto di vista
energetico da trattare”.
www.mogroup.com
www.yokohama-oht.com
GAMMA PREMIUM DI PNEUMATICI RADIALI OTR
PROGETTATI PER DURARE A LUNGO
«Chi ha occhio, trova quel che cerca anche a occhi chiusi.»
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TUBI COMPOSITI
/ COMPOSITE
HOSES
Italo Calvino
natdesign.eu
LDSR 300
HTSR 400
MGSR 200
Dai progetti fluidodinamici
di tecnologia
integrata
deriva il nostro
impegno nel
promuovere
soluzioni
ibride
affinchè
l'esperienza
virtuosa possa
diventare sistematica
garantendo i molteplici vantaggi
dell'esecuzione in unica soluzione di tubo
rigido e flessibile. PLUS: unico codice dell'insieme, facilità
di gestione, riduzione lead-time d'installazione, risparmio
economico e semplificazione della gestione ricambi.
VICTORY is in your hands
WWW.OLMARK.COM
BATIMAT 2022
Il ritorno a Parigi
L'edizione 2022 di BATIMAT, organizzata
da RX France, presenterà per la prima volta
alcune soluzioni emergenti per
la decarbonizzazione degli edifici, nell’ambito
del nuovo Spazio Low Carbon Construction
IL FUTURO È VERDE
Torna a Parigi “Le
Mondial du
Bâtiment” in
programma al Paris Expo
Porte de Versailles dal 3
al 6 ottobre 2022.
Attraverso i suoi tre
saloni BATIMAT,
IDÉOBAIN e
INTERCLIMA,
rappresenta un punto di
incontro per tutti gli
operatori della filiera per
raccogliere informazioni
utili e aggiornarsi sulle
tendenze attuali e future.
L'obiettivo è valorizzare le
soluzioni, presentare
esempi di progetti
realizzati in diversi paesi
e condividere le
esperienze di maggior
successo.
Il primo passo è quello di
incontrare gli attori locali
attraverso
l'organizzazione del Low
Carbon Construction
Tour che comprenderà
una serie di conferenze e
momenti di confronto
con esperti locali in 12
paesi.
Altri highlights proposti
esclusivamente a
BATIMAT: una
conferenza
internazionale sul tema
della Low Carbon
Construction; una
conferenza
internazionale
sull’industrializzazione
edilizia sul tema
"Recuperare la
produttività e migliorare il
bilancio del carbonio";
un programma di
conferenze organizzato
dall'École des Ponts, che
prevede 27 sessioni con
27 relatori internazionali
e trasmesso in digitale.
Si contano già 850
espositori iscritti e
l’evento ruoterà attorno a
una grande tematica:
“Orizzonte 2030, tutto un
mondo da costruire”.
Situato al centro del
Padiglione 1, lo Spazio
Low Carbon
Construction di BATIMAT
metterà in evidenza, su
oltre 600 m 2, soluzioni e
materiali per la
decarbonizzazione degli
edifici. “Siamo felici della
fiducia che gli espositori
ci stanno testimoniando
e possiamo contare sulla
presenza di numerosi
leader in tutti i settori.
Siamo impegnati con i
nostri partner per fornire
ai visitatori tutte le
risposte alle grandi sfide
di oggi e di domani che
essi devono confrontare.
Ci vediamo a Parigi.”,
dichiara Guillaume
Loizeaud, Direttore del
Mondial du Bâtiment. Tra
le novità del 2022: Forum
Construction e Forum
Architecture, sessioni di
incontro che
permetteranno di
dibattere sulle principali
questioni sociali e
proporre una visione del
futuro con le relative
soluzioni, spazio
dedicato al fotovoltaico
per gli edifici in
partnership con Enerplan
e GMPV; Interior&Garden,
lo spazio che riunisce
produttori di elementi per
la sistemazione degli
interni e degli esterni
www.batimat.com
SALVIAMO
IL FUTURO
RICICLANDO
IL PASSATO
Alimentazione ibrida
o
Completamente elettrico
[34] giugno 2022 Costruzioni
camsrecycling.com
ostruzioni
WALKAROUND
ostruzioni
Testi e foto di Matthieu Colombo
TB2150R
Peso operativo
Motore Deutz
Forza di strappo
16.395 kg
85 kW
9.630 daN
[36] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [37]
Takeuchi TB2150R
ostruzioni
1
Compatto ma non girosagoma,
disegna un nuovo rapporto
tra dimensioni e prestazioni
puntando su idraulica e stabilità.
Tanta sostanza e affidabilità
3 4
Cabina confortevole, sicura
(Rops, Opg Level II) e con
un’abitabilità superiore alla
media. Sembra di lavorare con
un escavatore di peso superiore
2
Impianto idraulico tradizionale,
LS negativo, performante anche
grazie al controllo elettronico.
Quattro linee idrauliche ausiliarie
di serie. Aux 1 con High Flow
Motore Stage V che nel suo
segmento è tra i più diffusi
nel settore construction. Potente
e affidabile ha un post
trattamento super collaudato
È il primo Takeuchi con braccio incernierato sulla torretta.
Si chiama TB2150R e punta tutto su prestazioni, comfort,
sicurezza, qualità dell’idraulica e un allestimento completo.
Analizziamo nel dettaglio la versione R con braccio triplice
5 6
Dalla cabina si ha una visibilità
diretta ottima, indiretta molto
curata (5 specchi convessi)
ed integrata da 2 telecamere.
Qui nulla è al risparmio
Con il braccio posizionatore
si hanno le valvole di sicurezza
su braccio e avambraccio
e un occhiello per sollevamento.
Indicatore sovraccarico visivo
7
Forza di trazione ai vertici
dell’intera categoria. Baricentro
basso grazie al sottocarro dalle
strutture molto robuste
e una lama flottante di qualità
8
Ha di serie due chiavi con
transponder (le copie non
avviano), un codice avviamento
impostabile, il localizzatore Gps
e la trasmissione dati Gprs.
9
Serbatoio gasolio da 221 litri
con pompa di rifornimento
ad arresto automatico e fruibile
da terra. Anche il pieno di urea
(20 litri) si fa con i piedi per terra
10
Unico escavatore della categoria
ad essere disponibile oltre che
con braccio monolitico
o posizionatore, anche in versione
con braccio brandeggiante
[38] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [39]
Takeuchi TB2150R
3.045 mm di passo
Ben 2.395 mm di sbalzo lama
Compatto, stabile,
forte e accogliente
IL PRIMO BRACCIO FISSO DI TAKEUCHI
In Giappone l’escavatore con peso
operativo tra le 14 e le 16 t e dimensioni
compatte è un must. Takeuchi ha
perfezionato il TB2150 in tre versioni,
pensando al mercato interno ma con una
visione globale. Noi mettiamo in prima linea
la versione con braccio posizionatore
incernierato alla torretta che esalta
la compattezza e la versatilità d’utilizzo.
C’è poi il classico braccio mono, anche con
avambraccio lungo (2.850 mm in luogo dei
2.320 mm standard) e anche la versione
Heavy con braccio su blocco di brandeggio.
IL DNA TAKEUCHI È BEN PRESENTE
Il TB2150R non è una fotocopia delle
macchine concorrenti prodotte per la
maggior parte in Giappone. Le carte che
gioca la Casa di Nagano sono, una torretta
“Round” compatta ma non troppo (definibile
short radius) in modo da avere una cabina
con dimensioni da escavatore di classe
superiore, un bilanciamento che si riflette
sulle elevate forze di lavoro, una stabilità
ottima con tutti i bracci e, con lo stesso
obiettivo, un sottocarro con un passo
superiore alla media di categoria. La lama
robusta abbassa ulteriormente il baricentro.
A TUTTO
TONDO
A piede pagina
il TB2150R
mentre ruota
di 360 gradi
nel minor spazio
possibile, ovvero
con il triplice
raccolto e benna
chiusa come
se fosse carica.
L’ingombro
frontale
è di 2.590 mm
e lo sbalzo
posteriore
di 1.700 mm (455
mm oltre cingolo)
per un totale
di 4.290 mm.
DESIGN
RIUSCITO
Le linee del
TB2150R, messe
in risalto dalla
colorazione,
permettono
di riconoscere
il maxi Takeuchi
da lontano.
Caratteristici
i fari posteriori
di tipo
automobilistico.
Evidente anche
l’ampia vetratura
(maggiore
visibilità)
della cabina
certificata
Rops Fops.
[40] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [41]
WALKAROUND di
ostruzioni
Takeuchi TB2150R
Pilotaggi
Compensazione
refrigerante
COFANI LATERALI AD ALA DI GABBIANO
Dal cofano di destra si accede al vano
pompe idrauliche, ben abbracciate
dall’avvolgente zavorra, ed ai punti service
e di controllo della macchina. In alto
si intravede una parte del post trattamento.
Olio idraulico
Olio motore
al TOP della categoria
Idraulica
di precisione
Totale indipendenza nei movimenti,
controllabilità sorprendente e linee
idrauliche con portata e pressione
regolabile. L’High Flow raddoppia i litri
della Aux 1 portandoli a 224 l/min
CLASSICO CON ELETTRONICA L’impianto
idraulico ha un’architettura load sensing
“negativ”. La macchina ha quindi
un distributore idraulico a centro aperto che
controlla il flusso della pompa
KPM-Kawasaki a portata variabile e doppia
mandata (P1+P2 – 2x112 l/min) che
alimenta tra l’altro Aux 1. A questa
è calettata una KPM a ingranaggi da 54,8
litri/min per i pilotaggi e alimentare Aux 2,
quindi una Shimadzu per servocomandi
e cambio velocità. Infine una Shimadzu
dedicata alla ventola di raffreddamento
termocontrollata. La regolazione di portata
e pressione o il passaggio da singolo
a doppio effetto si fanno da monitor.
QUALITÀ
EVIDENTE
L’accumulatore
di pressione
in acciaio
compensa
le sovrapressioni
dell’impianto
allungandone
la vita utile.
In caso
di emergenze,
inoltre, permette
di affrontare
manovre
di rientro del
braccio.
DISTRIBUTORE
IDRAULICO
“SCOMPOSTO’
A destra il vano
anteriore destro
in cui sono
raggruppati dei
distributori Kayaba.
Un modulo singolo
non avrebbe
permesso
di sagomare
il cofano per favorire
la visibilità.
Qui prestazioni,
qualità e sicurezza
operativa
si incontrano.
ANIMA MULTIFUNZIONALE
Come ogni Takeuchi,
anche il TB2150R ha linee
ausialiarie curate in ogni
dettaglio, dalla qualità dei
supporti ai componenti.
In questo caso l’elettronica
esalta le qualità
fluidodinamiche
permettendo all’operatore
di regolare la portata
di Aux 2 e Aux 4
(Aux 3 attacco rapido
o rotazione). Per Aux 1
si regolano portata,
pressione e la funzione
High Flow (Bosch Rexroth)
raddoppia la portata
da 112 l/min
a 224 l/min.
NON CI SI SBAGLIA
Quando si cambiano
funzioni e modalità che
coinvolgono l’idraulica
la macchina lo segnala
a monitor. Sotto,
l’attivazione dell’High Flow
e quella della modalità
sollevamento.
[42] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [43]
Scambiatotre olio motore
Sensore intasamento Dpf
WALKAROUND di
ostruzioni
Takeuchi TB2150R
Tendicinghia
automatico
• COMMON RAIL DA 190 MPA
• ARRESTO AUTOMATICO DEL MOTORE
PROGRAMMABILE DA MONITOR
• AFFIDABILE TURBO FISSO
CON WASTEGATE
• CAMBIO OLIO MOTORE A 500 ORE
Pipe AdBlue ® mixer
SCR + DPF
DOC
Stage V
TECNOLOGIA SUPER COLLAUDATA
L’iniezione d’urea avviene Tra
modulo Doc e modulo Scr-Dpf
così che l’additivo si misceli
ai gas di scarico in modo
uniforme per favorire la riduzione
catalitica selettiva. L’impianto urea è un
Bosch Denoxtronic 2.2 che esegue lo
spurgo in automatico (sempre prioritario
allo stacco delle batterie) per evitare la
formazione di cristalli alle temperature più
estreme.
Sui 4 cilindri per applicazioni construction
è il sistema più noto e diffuso, quindi
affidabile. Le rigenerazioni sono attive
e automatiche: senza fermo macchina.
Cuore europeo
1
2
3
85 KW A 2.000 GIRI/MIN Il TCD3.6 del TB2150R ha una
taratura che privilegia longevità ed emissioni sonore
contenute. La velocità media del pistone è di 8 m/s.
Motore diffusissimo su macchine construction.
460 NM A 1.600 GIRI/MIN Tanta e subito. La curva
di coppia del Deutz è alta da primi giri per supportare
bene il carico idraulico, anche in Eco mode.
MADE IN EUROPE Il TCD3.6 Stage V è prodotto
in Germania ed è considerato così affidabile
da convincere Takeuchi a importarlo dal Vecchio
Continente per montarlo sugli escavatori cingolati
e gommati più grandi della sua gamma.
CARI VECCHI PULSANTI Oggi un monitor LCD
a colori sembra irrinunciabile per questa categoria
di escavatori. Per fortuna sul Takeuchi non
si imposta tutto a monitor ma si richiamano
rapidamente modalità e funzioni. Con un dito.
ECO, MONTAGNA, RISPARMIO
Lavorando con il Takeuchi “grande”
l’operatore può impostare
lo spegnimento del motore per
inattività, il ritorno al minimo
a manipolatori immobili, la modalità
Eco che limita il numero massimo
di giri a 1.800 giri/min. C’è anche
la funzione antistallo che permette
di avere la massima potenza
possibile anche quando si lavora
in quota e scarseggia l’ossigeno.
ECU lontana dal calore
INIEZIONE AL TOP Questo Deutz
sfrutta ogni goccia di gasolio
al meglio. L’iniezione è degna dei
diesel automotive più potenti.
Iniettori piezoelettrici
POST TRATTAMENTO COMPLETO
Per abbattere le emissioni
allo scarico, oltre alla
combustione ultra efficiente,
lavorano un catalizzatore
ossidante, un sistema Scr
a iniezioni di urea e un filtro
antiparticolato. Quest’ultimo
è garantito per almeno 8mila
ore d’esercizio. Le sue
rigenerazioni avvengono
in modo automatico, senza
fermo macchina.
Quest’ultimo è richiesto
se si rinvia manualmente
la rigenerazione più volte.
3 PRESE
Il sistema
diagnostico
è diviso tra
motore, MCU
e interfaccia lcd.
Tutte e tre le prese
sono raggruppate
e in cabina,
accessibili da terra;
così come
il run/off motore.
LA POMPA
GASOLIO...
...è di serie
e accessibile
da terra.
Una volta avviato
il rifornimento
si arresta
in automatico per
il troppo pieno.
È presente
il filtro impurità
in aspirazione.
20 LITRI di urea
a fronte di 221
litri di gasolio.
Il rifornimento
di urea si effettua
da terra.
Il bocchettone
è a circa
1.350 mm
d’altezza, così
come l’indicatore
ottico di livello.
Livello ottico urea (utile al rifornimento)
Pompa rifornimento gasolio (arresto automatico)
[44] giugno 2022 Costruzioni
Zavorra posteriore con botola porta attrezzi che permette di accedere al filtro olio motore
Vaso d’espansione refrigerante integrato alla testa
del radiatore. Più alto della testa motore,
perfetto per scongiurare surriscaldamenti
WALKAROUND di
ostruzioni
Takeuchi TB2150R
Condensatore
climatizzatore
Gasolio
CONCENTRATO
D’INFORMAZIONI
Come sulle auto
giapponesi, per
leggere la home
page di gestione
della macchina
bisogna avere
l’occhio attento.
Grazie a semplici
icone, l’operatore
ha la situazione
sempre sotto
controllo, linee
Aux comprese.
MULTIFUNZIONE Dalla home page del sistema si può
modificare la visualizzazione di alcuni indicatori.
Il semicerchio sinistro per esempio, può indicare il regime
motore, l’avvicinarsi del limite di carico in fase
di sollevamento, oppure l’intasamento del Dfp.
Scambiatore olio
idraulico
Refrigerante
motore
Intercooler
aria/acqua
OPERATORI
DIFFERENTI
Per l’avvio
della
macchina,
oltre alla
chiave con
transponder
è possibile
scegliere
una password
di sicurezza.
Sistema
semplice
ed efficace.
HA BUONA
MEMORIA
Le attrezzature
idrauliche
possono essere
memorizzate
con icona,
effetto singolo
o doppio,
portata
e pressione
di lavoro.
Come un buon
escavatore
di classe
superiore.
FINO A TRE
DIVERSE
Il sistema
permette
di impostare
tre tipologie
a scelta.
Si possono
memorizzare
tre martelli
o tre differenti
tipologie
di attrezzature.
COME UNA RAGNATELA, ROBUSTA
Il cofano del vano rifornimento
e raffreddamento è ad apertura
assistita, ed è per metà superficie
composto da micro griglie per non
aspirare impurità.
Cooling chirurgico
VENTOLA ASPIRANTE IDROSTATICA Nonostante la torretta
compatta la disposizione degli scambiatori è in posizione
ottimale (non in serie salvo il condensatore clima). Per
disallineare la ventola di raffreddamento e il motore e fare
spazio all’affusolata zavorra, Takeuchi ha infatti scelto
l’azionamento idrostatico e termocontrollato. Nel vano
posteriore sinistro della torretta troviamo gli scambiatori
di olio idraulico, refrigerante motore e intercooler,
tutti in verticale in modo da agevolare il flusso dello scambio
termodinamico. Davanti a loro il condensatore del
climatizzatore, tra l’altro montato su telaietto apribile a libro.
Alla destra del condensatore si vede anche il radiatore del
gasolio che incrementa l’affidabilità del sistema d’iniezione.
TUTTO CALCOLATO
AL MILLIMETRO
Da sinistra, la ventola 7
pale con motore
idrostatico, uno dei
supporti elastici tra
gruppo scambiatori
e macchina, quindi
l’essiccatore clima
disassato dal
condensatore per
permettere l’apertura
di quest’ultimo per pulire
tutti gli scambiatori.
Laterale
SEMPLICI
ICONE
Le icone per
memorizzare
le attrezzature
idrauliche che
si utilizzano
più spesso
sono:
martello,
selezionatore,
frantumatore,
pinza, fresa,
trivella.
C’è anche
il simbolo per
attrezzature
rotative.
Posteriore
TUTTE
REGOLABILI
La portata
delle linee Aux
1, Aux 2 e Aux
4 si regolano
a 25, 50, 75
e 100%.
Con l’High
Flow
disponibile
su Aux 1
si arriva fino
a 200%.
La Aux 3
è attacco
rapido o 360°.
ALTA
RISOLUZIONE
La telecamera
posteriore
e laterale
si possono
visualizzare
singolarmente
o assieme.
In questo caso
si vedono anche
pressione olio
motore e livello
del carburante.
NON MANCA
NULLA
Il sistema
diagnostico
della macchina
ha molti
sensori
di controllo.
A sinistra
i “parametri
vitali” che
l’operatore può
richiamare
a monitor.
L’ultimo è
l’intasamento
del Dpf.
Costruzioni giugno 2022 [47]
Takeuchi TB2150R
CLIMATIZZATORE
AUTOMATICO
Non aria
condizionata,
ma un vero
climatizzatore
che raggiunge
e mantiene
la temperatura.
C’è anche
la funzione
sbrinamento.
Radio DAB, Usb, bluetooth
CHIAVE
CODIFICATA
La chiave che apre
tutte le serrature
e avvia il motore,
ha un chip
interno.
Un duplicato
può aprire,
ma non avvia...
5 fari a led Nordics Light da 1600 lumen - 2 laterali alogeni
Sicurezza
ROPS, OPG LEVEL II La cabina del
TB2150R è, ovviamente certificata
Rops. L’allestimento standard
prevede anche la griglia di protezione
superiore Opg di secondo livello.
L’uscita di sicurezza è prevista dal
lunotto posteriore removibili grazie
alla speciale guarnizione. Detto
questo, abbiamo notato come
la vetratura ampia e priva
di guarnizioni a vista esalti
la visibilità dell’operatore,
la qualità della cintura
autoavvolgente, la
presenza della funzione
sbrinamento (visibilità)
e la cura con cui sono
studiati gli specchi retrovisori
convessi, integrati da due telecamere
di serie. Anche l’accesso alla cabina
è lineare e sicuro.
ANCHE
LATERALI
Tre fari sono
frontali tra tetto
e torretta, due sul
braccio di scavo.
Due alogeni sono
sui rispettivi lati
dell’escavatore.
LO SPAZIO NON
MANCA Dietro
al sedile c’è lo
spazio per una
borsa o una borsa
frigo. Giusto
accanto anche
una pratica presa
di ricarica Usb.
Comando posizionatore
Spazio al comfort
Porta vivande retrattile
Grammer pneumatico/riscaldabile
OPERATORE
AL CENTRO
Lo spazio a bordo
è notevole
rispetto alla
classe di peso
del TB2150R.
Anche le finiture
sono curate.
Nessuna lamiera
è a vista.
Pavimento piano
NON RISPARMIA SULLA SICUREZZA - 5 SPECCHI CONVESSI E 2 TELECAMERE
PERFETTO Il quadro fusibili
è in cabina, accessibile
rapidamente e dotato
di legenda riassuntiva
a icone. Pratico e veloce.
DOPPIA BATTERIA
L’impianto è un 24V come
sugli escavatori cingolati
di taglia “importante”.
Sulla base anteriore della
torretta e dietro cabina
sono predisposte prese
elettriche per accessori.
Costruzioni giugno 2022 [49]
Takeuchi TB2150R
L’UNICO CON
IL BRANDEGGIO
Non tutti
i mercati
lo apprezzano,
ma se Takeuchi
lo produce...
Lama scatolata-doppio cilindro
Anche mono o con brandeggio
TRIPLA OFFERTA ESCLUSIVA Solo
Takeuchi offre tre macchine
strutturalmente differenti nella
fascia di peso operativo che
va dalle 15,7 alle 16, 4 tonnellate.
Oltre al modello posizionatore
si può infatti avere il tradizionale
braccio monoblocco per chi
fa soprattutto movimento terra
o uso di martello, mentre si può
anche avere la più unica che rara
versione Heavy con braccio mono
montato su blocco di brandeggio.
INGRASSAGGIO
NIENTE SCUSE
Ogni punto
d’ingrassaggio
è ben accessibile
e protetto.
L’attenzione
progettuale
si vede e queste
attenzioni
allungano la vita
della macchina.
A sinistra, il punto
d’ingrassaggio
ralla remoto.
TB2150R MONO TB2150R POSIZIONATORE TB2150 HEAVY BRAND.
MOTORE STAGE V 85 KW MOTORE STAGE V 85 KW MOTORE STAGE V 85 KW
MOVIMENTO TERRA/MARTELLO SCAVO/SOLLEVAMENTO MASSIMA VERSATILITÀ/FILOMURO
PESO OPERATIVO 15,73 T PESO OPERATIVO 16,39 T PESO OPERATIVO 15,80 T
FORZA DI STRAPPO 9.630 daN FORZA DI STRAPPO 9.630 daN FORZA DI STRAPPO 9.630 daN
FORZ. PENETRAZIONE* 6.540 daN FORZ. PENETRAZIONE* 6.540 daN FORZ. PENETRAZIONE* 5.980 daN
CAP. SOLLEVAMENTO 3.510 KG CAP. SOLLEVAMENTO 3.560 KG CAP. SOLLEVAMENTO 3.990 KG
(0 H, R 4 M, LATERALE, LAMA SU) (0 H, R 4 M, LATERALE, LAMA SU) (0 H, R 4 M, LATERALE, LAMA SU)
*Nota: avambraccio da 2.320 mm
al TOP della categoria
BEN 15.670 DAN
DI FORZA
DI TRAZIONE
Anche
il sottocarro
è assolutamente
degno di nota.
Non è quello
di un mini
cresciuto,
ma è realizzato
come quello
di un 20 t ma
con misure più
compatte.
Ruota folle in fusione dedicata
Guida cingolo da maxi
Carro sempre pulito Rulli a 4 flange Trasmissione giapponese
[50] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [51]
Takeuchi TB2150R
I Takeuchi TB2150 Stage V in numeri
Versione
Peso operativo
Cap. sollev. (360°
Distanza (altezza)
Potenza netta
Motore Deutz
Cilindrata
Cilindri
Alesaggio x corsa
Regime taratura
Velocità pistone
Valvole x cilindro
Distribuzione
Iniezione
Fasi d'iniezione
Egr
Post trattamento
Alimentazione
Pompe
Portata max (HF)
Regolaz. pompa
Distributore
Pressione
Velocità traslaz.
Rotaz. torretta
Passo
Carreggiata (LC)
Lungh. braccio
Penetratore std
Prof. di scavo
Scavo al plinto
Dist. a terra
Altezza di carico
Forza strappo
Forza penetraz.
Sbalzo post.
Largh. torretta
Larg. cingoli
Suole
Lung. trasporto
Altezza cabina
Batteria
Alternatore
Serb. gasolio (urea)
Sistema idraulico
R mono (triplice)
15,73 (16,39)
3.510 (3.560)
4 (0h)
85
TDC 3.6
3,6
6
98 x 120
2.000
8
4
conv.
CR
multi
no
DOC,SCR,DPF
turbo
portata var.
2 x 112 (224)
LS neg.
centro ap.
34,3-39 bst
2,7 - 5,1
11
3.045
1.990
n.d.
2.320
5.530 (5.750)
5.025 (5.160)
8.195 (8.730)
6.815 (7.460)
9.630 (9.630)
6.540 (6.540)
1.700
2.500
2.490 (2.490)
500
7,470 (7.785)
2.950
2 x 90
80
221 (20)
235
Heavy posiz.
15,80
3.990
4 (0h)
85
TDC 3.6
3,6
6
98 x 120
2.000
8
4
conv.
CR
multi
no
DOC,SCR,DPF
turbo
portata var.
2 x 112 (224)
LS neg.
centro ap.
34,3-39 bst
2,7 - 5,1
11
3.045
1.990
n.d.
2.320
5.195
4.365
8.320
6.070
8.630
5.980
1.700
2.500
2.490
500
7.770
2.950
2 x 90
80
221 (20)
235
t
kg
m
kW
litri
mm
giri/min
m/s
l/min
MPa
km/h
giri/min
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
daN
daN
mm
mm
mm
mm
mm
mm
Ah
A
litri
litri
ANTIFURTO E GPS La macchina ha di serie
due chiavi con transponder (le copie non
avviano), un codice avviamento impostabile,
il localizzatore Gps e la trasmissione dati.
Sempre connesso
FLOTTA CONNESSA I TB2150 Takeuchi
montano tutti da stabilimento una
centralina di localizzazione Gps
e trasmissione dati Gprs con scheda
dati integrata. Il sistema permette
di prevenire eventuali anomalie.
Se il cliente lo desidera, accedendo
al portale Takeuchi può localizzare
la macchina, scaricare i dati di utilizzo
della stessa, rilevare codici errore
da remoto, vedere le ore operative
reali e pianificare la manutenzione.
INTERVALLI DI MANUTENZIONE
• OLIO MOTORE E FILTRO 500 ORE
• FILTRO GASOLIO 1.000 ORE
• FILTRO OLIO IDRAULICO 1.000 ORE
• OLIO IDRAULICO 4.000 ORE/ 2 ANNI
• LIQUIDO REFRIGERANTE 2.000 ORE
www.takeuchi-italia.it
Macchine&Componenti
Miniescavatori
Tornano (belli)
alla ribalta
Testi di Matthieu Colombo
Dopo la parentesi coreana,
CASE CE fa il colpo del secolo
acquisendo Eurocomach.
Ecco i mini Serie D
Made in Italy
Passione. È la prima parola che ci viene alla mente pensando
allo sviluppo prodotto di Sampierana, costruttore
italiano di macchine movimento terra Eurocomach
che negli ultimi anni ha concentrato gli investimenti sulla
gamma di miniescavatori, distinguendosi per le scelte tecniche
offerte (come il braccio triplice) e per il design davvero
curato e riuscito. Negli ultimi 20 anni, ogni fiera è stata l’occasione
per vedere gli uomini del reparto ricerca e sviluppo
di San Piero in Bagno (FC) con la testa sotto i cofani delle
macchine concorrenti per studiare e capire il perché delle
scelte tecniche, proprio come noi della redazione.
Verso l’acquisizione integrale
Oggi, la gamma romagnola di macchine perfezionata con
passione, si presenta con nuove vesti sul mercato globale,
quelle di CASE Construction Equipment che a settembre
[54] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [55]
Miniescavatori
Il CASE CX15EV
è il primo mini 100%
elettrico
del costruttore
2021 ha acquisito il 90% di Sampierana con l’accordo di ottenere
il 100% del controllo dell’azienda nei quattro anni successivi
alla chiusura dell’operazione. In quell’occasione
Stefano Pampalone, President Construction presso CNH
Industrial, ha dichiarato: “Questo accordo rappresenta un
passo importante nella nostra strategia di crescita del brand
e ci permetterà di servire ancora meglio i nostri clienti, offrendo
una linea completa di mini e midi escavatori. Un investimento
così importante non fa che confermare l’impegno
di CNH Industrial nei confronti del nostro segmento
construction, permettendoci di posizionare i nostri marchi
nel mercato ad alta richiesta dei mini e midi escavatori e integrando
la nostra gamma attuale con prodotti di comprovate
qualità e affidabilità”.
CX50D ZERO TAIL Motore da oltre 42 kW, 4.800 kg
di peso operativo, allestibile con tre linee Aux e carro largo
1.900 mm. Da notare il cilindro di brandeggio a sinistra.
La nuova offerta CASE
L’operazione di acquisizione di Sampierana è piaciuta da
subito a tutta la rete di concessionari europei, con in testa
quelli italiani. Ricordiamo che i mini, oggi CASE Serie D,
sono molto apprezzati da una clientela di padroncini esigenti
e particolarmente dai mercati del centro Europa,
come ad esempio quello tedesco.
La gamma di miniescavatori che CASE ha presentato il
mese scorso conta ben venti modelli con peso operativo
compreso tra le 1,3 e le 6,2 t, di cui sedici girosagoma,
quattro con braccio posizionatore e due 100% elettrici (da
1,5 e 2,5 t di peso operativo) che saranno disponibili tra
qualche mese. Il modello CX15EV sarà il primo della futura
gamma elettrica (seguito dal fratello CX25EV da 2,3
t di peso operativo) ed è stato presentato in occasione
del CNH Industrial Capital Markets day a febbraio 2022.
Disponibile sul mercato europeo a partire dal primo trimestre
del 2023, il CX15EV pesa poco più di 1,3 tonnellate
ed è dotato di un motore elettrico da 16 kW, con una
batteria da 21,5 kWh che può essere ricaricata con il caricatore
in dotazione standard o in alternativa con un caricatore
rapido esterno in poco più di un'ora, riducendo al
minimo il tempo di inattività. Questi nuovi prodotti a zero
emissioni permettono di assicurare la produttività, ad
esempio in ambito urbano, senza emissioni allo scarico
e in modo nettamente più silenzioso.
Parlando proprio dei modelli con motore termico, CASE
presenta nell’ordine i modelli: CX12D Zero Tail, CX14D
CASE ROAD
SHOW 2022
A sinistra,
Egidio Galano,
Product
Management
Director CASE
CE Europa,
CNH Industrial,
fotografato
durante il tour
con cui CASE
ha presentato
i mini Serie D
in Europa.
Short Radius, CX17D Zero Tail, CX18D Zero Tail, CX19D
Zero Tail, CX20D Short radius con braccio triplice, CX22D
Short radius , CX25D Zero Tail, CX28D Zero Tail, CX35D
Zero Tail, CX37D Zero Tail, CX42D Zero Tail, CX45D Short
radius con braccio triplice, CX50D Zero Tail, CX55D Short
radius con braccio triplice, CX58D Zero Tail, CX60D Zero
Tail e CX65D Short radius con braccio triplice. In totale
sono 18 modelli Stage V che, a partire dal modello da 4,2
t di peso operativo hanno un motore a controllo elettronico
con sistema di post trattamento dei gas di scarico
composto da DOC + DPF.
Detto in altri termini è una gamma che non ha pari sul
mercato per densità di modelli e configurazioni. Tutti i modelli,
inoltre, possono essere personalizzati. Si arriva fino
all’allestimento con tre linee ausiliarie (AUX1, AUX2 e
AUX3) con regolazione della portata dal quadro strumenti
digitale (a partire dal 4,2t) con comandi elettroidraulici
proporzionali, oltre a una gamma di innesti rapidi sia idraulici,
sia meccanici di qualità elevata. Le macchine sono
altresì concepite per lavorare con molte tipologie di attrezzature,
dalle benne ai martelli, fino alle trinciatrici.
Diamo la parola a Egidio Galano
“Quello dei miniescavatori è un segmento in forte crescita
e rappresenta circa la metà delle vendite di macchine in
Europa” – ha dichiarato Egidio Galano, Product Ma nagement
Director CASE CE Europa. “CASE ha risposto alle richieste
dei clienti con una linea completa di 20 miniescavatori della
Serie D, da 1 a 6 tonnellate, con 2 modelli elettrici da 1,5
e 2,5 tonnellate. E con la sede produttiva in Italia per servire
l’intero mercato europeo, siamo orgogliosi di produrre
dove vendiamo. Producendo le macchine in Europa, possiamo
garantire ai nostri clienti la consegna in cantiere delle
prime macchine della Serie D a partire dal terzo trimestre
del 2022. Uno dei vantaggi principali di questa ampia linea
è la versatilità: offriamo soluzioni su misura per ogni
esigenza del cliente, che si tratti di siti ad accesso ridotto
o di godere del vantaggio offerto da una vasta gamma di
allestimenti ed attrezzature”, continua Egidio Galano. “Le
macchine più utilizzate, e quindi più ricercate, in Europa sono
quelle tra 1 e 3 tonnellate e tra 5 e 6 tonnellate e noi abbiamo
ben 15 modelli con queste misure”.
Comfort e sicurezza
L’attenzione per la postazione di comando e il comfort degli
operatori è evidente. Le luci di lavoro sul braccio di sollevamento,
sul cofano anteriore destro e sulla parte an-
[56] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [57]
Miniescavatori
ENTRY LEVEL PREMIUM A sinistra, il CX12D è molto
curato. Si notino i comandi joystick e il rollbar ribaltabile
con tettuccio e struttura totalmente in sagoma.
teriore dell’abitacolo, la luce di cortesia in cabina, il sedile
in tessuto dotato di sistema di sospensione pneumatica
e riscaldamento, oltre ai joystick sospesi opzionali,
sono progettati per offrire all’operatore comfort e sicurezza.
Sono disponibili funzionalità antifurto, una telecamera
posteriore e delle luci di lavoro opzionali sul retro
della cabina in modo da lavorare in ogni condizione di
cantiere in totale sicurezza. Tra le opzioni anche la radio
DAB opzionale con Bluetooth integrato, presa USB, slot
per memory card SD/SDHC e una presa aux-in per gestire
contenuti multimediali e telefonate in vivavoce.
[58] giugno 2022 Costruzioni
Saranno anche connessi
A partire dal 2023 saranno disponibili sulla nuova gamma
di miniescavatori della Serie D anche gli strumenti
SiteConnect e SiteWatch. CASE SiteConnect permette di
monitorare i dati di telemetria utilizzati dal team Uptime
Center di CASE per fornire ai concessionari allarmi basati
sulle prestazioni della macchina e scongiurare imprevisti,
intervenendo per tempo per evitare i fermi macchina.
Questa tecnologia da macchine di categoria superiore
permette ai concessionari ufficiali di gestire proattivamente
le macchine dei clienti, aumentandone il tempo di
attività. Per chi necessita di uno strumento per gestire la
propria flotta di macchina, c’è poi la tecnologia SiteWatch
GSM/Gprs che permette la geolocalizzazione delle macchine
e di attivare funzioni geofence con allarmi impostabili
nel caso le macchine escano da un determinato
perimetro.
La combinazione di queste tecnologie permette di monitorare
gli indicatori chiave di prestazione (consultabili tramite
portale online) di ogni macchina, come il consumo
di carburante, il tasso di utilizzo, le ore di utilizzo della macchina
o i sui tempi di fermo. Tutto questo per calcolare la
redditività reale di ogni singola macchina e permettere alle
imprese di ottimizzare il proprio lavoro. I dati sono facilmente
accessibili tramite un portale online.
MALAGUTI azienda leader sul mercato da oltre 50 anni, offre una gamma
completa di attrezzature per escavatore ed attrezzature frontali adatte alla
compattazione, al contenimento, alla perforazione ed alla messa in sicurezza
del terreno, come la nostra FRESACEPPI che garantisce una produttività e
un’efficienza ottimali.
L’eccellenza della produzione, la qualità made in Italy e la professionalità
è ciò che ci differenzia e ci consente una crescita costante.
Vieni a scoprire la gamma completa dei nostri prodotti, visitando il sito:
www.malagutisrl.com
Per informazioni puoi scriverci all’email: commerciale@malagutisrl.com
Oppure puoi contattarci telefonicamente al numero: +39.0547.1932186
Macchine&Componenti
Attrezzature idrauliche
Alla Eurocave di Verghereto (FC), entra
in servizio una maxi benna frantoio
MB Crusher per dare valore ad ogni scarto
di produzione. La BF120.4 S4 processa fino
a 25 m 3 di pietra Alberese e pietra Serena
con materiale in uscita a 50 mm
Testi e foto di Matthieu Colombo
Non si butta via
NIENTE
Proprio come del maiale. Della pietra serena e pietra alberese
non si butta via niente. Così la pensano i Deluca
della Eurocave, forti di 40 anni d’esperienza e attivi su
5 differenti fronti estrattivi, tutti prossimi alla moderna sede
di Verghereto (FC). Proprio dove lo stesso materiale estratto
viene tagliato, trattato e rifinito a mano, con macchine tradizionali
da taglio o con gli innovativi dispositivi a controllo
numerico che utilizzano utensili orientabili su 5 assi.
Detto in altri termini, alla Eurocave lavorano la pietra come
artisti e lo fanno quasi come se fosse plastilina, con maestria
e facilità, per rispondere alla domanda specifica dei singoli
progetti, dei singoli clienti di tutta Europa.
Dal fronte cava alla fornitura
L’attività estrattiva di Eurocave avviene oggi in quattro distinte
cave, due sono di pietra serena e due della più rara
[60] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [61]
Macchine&Componenti
Attrezzature idrauliche
e resistente pietra alberese. La squadra di lavoro sul fronte
è una e, in base alla domanda di materiale o alla particolarità
delle commesse, si attiva in un sito piuttosto che
un altro. Noi abbiamo visitato un sito avviato da non molto,
dove è stato tolto il cappellaccio, una prima parte di pietra
arenaria tendente al giallo, per raggiungere la caratteristica
pietra serena dal caratteristico colore grigio, tipico
degli elementi d’architettura storica toscana, in particolare
nella città di Firenze. Proprio per la città simbolo del
Rinascimento, Eurocave fornisce periodicamente la materia
prima lavorata, ad esempio per rigenerare strade carrabili
e vie pedonali del centro storico.
Tornando all’estrazione, avviene tramite perforazione per
inserire microcariche esplosive e conseguente “volata”, poi
segue lo sgaggio del blocco mediante escavatore (nel punto
che abbiamo visto, lo spessore del filone era di poco
inferiore ai 2 metri) e si conclude col carico su truck cava
cantiere, tramite una pala cingolata che permette di affrontare
le pendenze più forti.
Gli sfridi diventavano un costo
Nel 2021 Eurocave ha estratto circa 600 m 3 di pietra serena
e 1.200 m 3 di pietra alberese. Circa l’80% dell’estratto
viene portato in stabilimento e lavorato ad arte per essere
commercializzato, soprattutto, per applicazioni su
misura. Da un 10% del materiale di scarto con dimensioni
e geometrie sufficienti vengono realizzate “opere minori”
che vanno dalle classiche roccie da scogliera, fino ai
cubetti detti anche “sampietrini”.
Ed eccoci alla ragione della nostra visita alla Eurocave: l’acquisto
di una benna frantoio MB Crusher BF120.4 S4 di
ultima generazione. Questa scelta è stata ragionata a lungo.
In passato gli scarti di produzione che non permettevano
di realizzare prodotti finiti venivano accumulati su
piazzale, occupando spazio utile per i blocchi estratti, e
frantumati tramite un frantoio mobile preso a noleggio. In
sostanza, ogni volta era un costo da affrontare e si bloccava
il lavoro della squadra sul fronte estrattivo per frantumare
gli sfridi e liberare il piazzale.
UN MEZZO DA INTENDITORI Sempre sul fronte cava,
Eurocave movimenta i blocchi con una pala cingolata,
senza perdere tempo a traslare con l’escavatore che,
oltrettutto, ne soffrirebbe. L’esperienza qui non manca...
Benna frantoio, una svolta
Oggi, con la nuova benna frantoio MB Crusher BF120.4
S4, Eurocave può frantumare materiale, in ogni momento,
sia per sistemare le piste in cava senza dover acquistare
frantumato all’esterno, sia per accantonare materiale
per la commercializzazione verso imprese di
costruzioni locali, ad esempio come inerti per sottofondi
stradali. Inutile dire che quando la nuova benna frantoio è
stata consegnata a Eurocave, l’attrezzatura è stata subito
messa alla frusta per ottimizzare gli spazi su piazzale.
Le prestazioni della BF120.4 S4 si sono addirittura superiori
alle aspettative della famiglia Deluca, proprietaria e
fondatrice di Eurocave. Frantumando gli sfridi del fronte
UNA COPPIA VINCENTE La benna frantoio scelta da Eurocave è stata scelta per lavorare su un CAT 336F e il risultato
è una produttività elevata, in piena sicurezza, con una macchina molto stabile. In realtà il 336F è una macchina piccola
per il fronte cava, ma è stata scelta per il carro con larghezza inferiore ai 3.000 mm per passare da una cava all’altra.
[62] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [63]
Macchine&Componenti
Attrezzature idrauliche
Le mascelle reversibili
Bocca d’uscita regolabile
Eurocave alla terza
generazione
La famiglia Deluca opera nel settore escavazione e
lavorazione della pietra serena da oltre trent’anni.
Negli anni Settanta, Francesco e Rita hanno individuato
nella propria azienda agricola dei filari di arenaria
che utilizzarono per la produzione di lastre a piano
naturale per pavimentazioni con lavorazioni
esclusivamente manuali. Iniziarono a svolgere questa
attività nei periodi dell’anno in cui l’attività agricola
era meno impegnativa.Dagli anni Ottanta il figlio
Paolo ha scelto di sviluppare questo tipo di attività
ampliando notevolmente la produzione con l’utilizzo
di macchinari per il taglio e la lavorazione della pietra
e ben presto anche il fratello Gabriele lo seguì in questa
avventura che oggi, fortunatamente, coinvolge
anche i Deluca più giovani: i figli di Gabriele, Marco
e Simone, quindi il figlio di Paolo, ovvero Nicola.
Online: eurocavesnc.com
Regolazione granulometrica
cava di pietra serena, che hanno anche dimensioni importanti
(al limite dal poter essere sollevati a mano da
un operatore), la BF120.4 S4, montata su un escavatore
cingolato, 336F ha frantumato dai 22 ai 25 metri cubi/ora
con materiale in uscita a 50 mm.
L’innovazione che ha oltre 20 anni
La benna frantoio MB Crusher è nata nei primi anni
Duemila ed è una attrezzatura idraulica per tecnologia
ispirata al tradizionale frantoio a mascelle, ma funziona
sfruttando l’impianto idraulico degli escavatori su cui è
montata. E rispetto a un frantoio mobile su cingoli la benna
MB Crusher offre una significativa produzione oraria,
è economica da trasportare, costa poco in termini di manutenzione,
non ha bisogno di un operatore dedicato oltre
a quello che aziona l’escavatore, fa risparmiare il consumo
carburante di un frantoio mobile che sarebbe
alimentato comunque da un escavatore.
ALLA QUARDA GENERAZIONE La BF120.4 S4
è l’evoluzione ultima di un concept innovativo. Efficiente,
questo modello vanta una produttività elevata.
Si tratta di una scelta congrua per le realtà in cui la frantumazione
identifica uno dei processi della catena produttiva
in quanto permette di fare economie con una soluzione
sostenibile. A lungo ammiraglia della flotta di MB
Crusher, la “120” è parte di una gamma di benne frantoio
composta da 12 modelli ed è stata per diverso tempo
la più grande prodotta a Fara Vicentino.
Oggi ha due sorelle maggiori “maxi” come la BF135.8 e
la BF150.10. Attualmente siamo alla quarta evoluzione
della 120 la cui bocca è larga 1.200 mm, come si evince
dalla sigla completa del modello BF120.4 S4. Negli anni
le evoluzioni sono state molteplici, quasi invisibili all’occhio
inesperto, mirate a ottimizzare il design, la cinematica
ed a irrobustire la struttura.
Il DNA delle benne frantoio MB Crusher
Le caratteristiche base sono quelle tipiche delle benne frantoio
MB Crusher: la dimensione della bocca della benna è
la stessa sia in ingresso materiale, sia in uscita per evitare
intasamento di materiale. La distanza tra le mascelle si
varia inserendo da uno a cinque spessori per mascella e
regolando le “molle” di sostegno della mascella mobile. In
appena dieci minuti di lavoro l’operatore può impostare
la pezzatura del materiale in uscita, da 15 a 120 mm.
A proposito delle mascelle - che assieme a geometria e cinematica
sono il cuore delle benne frantoio MB - sono realizzate
con una speciale ghisa al manganese, che vanta resistenze
meccaniche superiori agli acciai più duri e il loro
disegno simmetrico permette di invertire il loro senso di
montaggio e la loro posizione all’interno della bocca.
Una soluzione intelligente che permette di uniformare l’eventuale
usura delle mascelle stesse e di abbattere i costi di
Nicola
Deluca
operatore
Eurocave
Paolo
Deluca
Capo cava
Eurocave
Marco
Deluca
Commerciale
Eurocave
Attualmente la nostra offerta è rivolta al 90% e più al mercato
europeo. Oltre che lavorare bene sul mercato italiano, con
cui Eurocave è nata, esportiamo molto in Germania, Francia,
ma anche in Spagna. La grande differenza tra i diversi mercati
è che i clienti esteri sono puntualissimi nei pagamenti e
questo si traduce in una certezza che ci permette di programmare
investimenti a lungo termine, ad esempio introducendo
nuovi macchinari per taglio e finitura, con serenità.
gestione sul lungo termine. Va precisato che l’unico tipo di
usura delle mascelle può essere dato dall’attrito delle stesse
con il tipo di materiale frantumato, e che MB Crusher
spiega da sempre come la lega delle mascelle aumenti la
sua resistenza lavorando.
[64] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [65]
Macchine&Componenti
Volvo Days 2022
Testi di Matthieu Colombo
Abbattere i CO 2
Volvo CE si presenta come partner delle imprese
per ridurre la carbon footprint, monitorando
e riducendo progressivamente le emissioni
Guida autonoma, macchine elettriche e sempre più efficienti:
Change starts here. Questo il fil rouge dei Volvo
Days 2022 che, come prima della pandemia, ospitano
al Customer Center di Eskilstuna (Svezia) migliaia di clienti
provenienti da tutto il mondo. Costruzioni, assieme alla
stampa internazionale di settore, ha aperto le danze di questo
evento lungo quasi un mese.
Il messaggio più forte che permane nella nostra mente dopo
la due giorni in Svezia è che Volvo CE punta a supportare le
imprese e i clienti che vogliono o devono ridurre la loro carbon
footprint monitorando e riducendo progressivamente
le emissioni di CO 2 derivanti dal loro operato. Gli strumenti
messi in campo dalla Casa svedese sono molteplici e si scoprono
sul campo attraverso un percorso in 12 tappe tema-
IL DUMPER
AUTONOMO
Nuovo dumper
a guida autonoma
TARA TA15-B
che permette
di ridurre del 95%
le emissioni
di CO 2 riconducibili
al trasporto in sito.
[66] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [67]
Macchine&Componenti
Volvo Days 2022
IL PIENO IN UN’ORA E MEZZA Il nuovo Volvo EC230
Electric si può ricaricare da rete ad alta tensione, ma anche
tramite il container Power Unit che vedete in foto.
A batterie cariche il nuovo 23 t ha un’autonomia di 4 ore.
tiche. Le più rilevanti, in termini di contenimento delle emissioni
o del rapporto tra CO 2 emessi e produttività delle macchine,
sono certamente la postazione della nuova società
Volvo Autonomous Solutions che guiderà i clienti di cave, miniere,
siti di lavorazione e logistica di sfusi in ambito portuale,
verso una transizione ecologica dei processi tramite il
nuovo dumper a guida autonoma TARA TA15-B che permette
di ridurre del 95% le emissioni di CO 2 riconducibili al
trasporto in sito.
Il nuovo EC230 Electric
La seconda dimensione in cui Volvo CE sta investendo
alla grande è certamente l’elettromobilità. Alla gamma di
5 macchine elettriche compatte già in commercio (dal 2022
disponibili anche in Italia) e alla recente acquisizione del
A BREVISSIMO IN ITALIA ANCHE L’ECR18 ELECTRIC
costruttore olandese Limach (che da anni realizza escavatori
elettrici su base Volvo), l’azienda aggiunge una novità
di peso. A Eskilstuna abbiamo infatti toccato con mano
un nuovo escavatore cingolato elettrico da 23 t che è stato
battezzato EC230 Electric ed è strutturalmente parente
di un EC220NL. Al posto del motore, trovano posto 4 maxi
batterie al litio (220 kWh di capacità) che alimentano un
motore elettrico accoppiato alle pompe idrauliche tramite
una scatola di trasmissione. La notizia è che sarà disponibile
anche in versione NLC (!), ma solo monoboom, non
con braccio posizionatore.
Per ora il nuovo escavatore è presente sono in Norvegia,
scelta come mercato pilota per sviluppare questo progetto
e arrivare nel più breve tempo possibile alla produzione
di serie. Viste le dimensioni delle batterie, impa-
ELETTRICO E GIROSAGOMA Il mese scorso abbiamo analizzato il nuovo ECR25 Electric constatandone la qualità del
progetto. In Svezia abbiamo visto in azione anche il fratello più compatto ECR18 Electric, perfetto per lavorare in interni.
rentate con quelle sviluppate da Volvo Trucks per l’FE
Electric (vedi pag. 116), per caricare l’EC230 Electric è
consigliabile la rete ad alta tensione che, soprattutto in
cantiere, non è sempre disponibile. Per questo, Volvo
CE ha studiato una Power Unit da 330 kWh. In sostanza
si tratta di un piccolo container che contiene 6 batterie
identiche e intercambiabili (se mai fosse necessario) con
quelle della macchina. Con questa unità al seguito, l’EC230
Electric ha due giorni di autonomia e può effettuare una
ricarica completa in un’ora e mezza appena.
TRE SCAMBIATORI Dietro cabina si trovano il radiatore
del sistema idraulico e il condensatore del clima, mentre
sopra le pompe idrauliche c’è uno scambiatore per
mantenere le batterie alla temperatura ideale di 25° C.
Per Volvo CE la via dell’elettrico sembra quindi tracciata.
Guardando al 2040, il costruttore immagina un’offerta fatta
all’80% di macchine elettriche (batterie e fuel cell), al 10%
da macchine con motore termico a Bio LNG e un altro 10%
tra alimentazione a biocarburanti tipo HVO e idrogeno.
MONITORARE
LA FLOTTA
Per i clienti che
scelgono
macchine
elettriche
da gestire
al meglio
le ricariche,
Volvo
ha sviluppato
EMMA, una App
dedicata.
[68] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [69]
Macchine&Componenti
Volvo Days 2022
La movimentazione legname è nel DNA
La pala L200H High Lift è la più recente evoluzione di
mezzo secolo di esperienza ed è stata sviluppata sull’attuale
L180H High Lift, leader di mercato, di cui prende
il posto. Il miglioramento principale è avvenuto nel disegno
della cinematica e nell’incremento delle prestazioni
idrauliche per ottenere una capacità di sollevamento del
L’anello mancante
Tra gli escavatori in azione ai Volvo Days 2022 non potevano
certo mancare i nuovissimi EC530E L ed EC550E L, che danno
continuità di gamma inserendosi tra l’EC480E L e il maxi
EC750E L (che ha lasciato la corona del Volvo più grande
all’EC950E). Se l’EC530E L è una macchina perfetta per grandi
sbancamenti e condizioni operative intensive ed ha dalla sua
una larghezza di trasporto di 2.990 mm, l’EC550E L è decisamente
vocato alla cava con un carro HD largo 3.400 mm. Sotto
al loro cofano lo stesso 6 cilindri Volvo D13J tarato a 340 kW
di potenza massima e l’innovativa idraulica IMVT.
UNA SCALA
RETRATTILE
Ora salire a bordo
dell’EC750E L è un
gioco da ragazzi.
Questione
di sicurezza...
27%. Questo permette quindi di montare pinze fino al
13% più grandi. La nuova unità di carico è dotata di sistema
con avambraccio di sollevamento, traversa e unità
rotante tutti rinforzati. Grazie a questa maggiore robustezza,
la capacità di sollevamento massima è stata
aumentata dalle 8,8 tonnellate della “180” a ben 11,2 tonnellate.
Rispetto all’apprezzatissima “180”, la nuova L200H
High Lift riesce a movimentare più metri cubi di legname
all'ora riducendo i costi operativi.
La L350H consuma il 20% in meno!
Sembra uguale ma non lo è. La nuova pala gommata
Volvo L350H cambia sottopelle aggiornando la catena
cinematica che ora è completamente progettata, sviluppata
e costruita in casa, espressamente per questo
modello. Questo ha comportato un adeguamento sia del
telaio anteriore, sia di quello posteriore che ora sono
tra loro uniti da una articolazione irrobustita nella parte
superiore. Il risultato lo si vede alla pompa del carburante
visto che Volvo dichiara consumi in calo del 20%. Questa
sostanziale modifica permette inoltre di integrare il sistema
OptiShift di terza generazione con funzione RBB
DRIVELINE 100% SVEDESE
Gli assali e il cambio della
L350H non hanno più gli occhi
a mandorla, ma sono sviluppati
e costruiti internamente.
(Reverse by Braking) e Lock-up
della trasmissione risparmiando
carburante nelle fasi di trasferimento
veloce. L'efficienza
è ottimizzata anche grazie a
nuovi rapporti del cambio e ad
un nuovo convertitore. In termini
di spinta la forza di trazione arriva ad essere superiore
anche del 22%.
La ciliegina sulla torna è una nuova gestione dell’impianto
idraulico che ora è più reattivo, lavora con cilindri di sollevamento
e inclinazione maggiorati, quindi con una pressione
massima di lavoro superiore. Tutte queste attenzioni
permettono alla L350H “aggiornata” di ottenere cicli
di lavoro più rapidi del 10% e una maggiore produttività
rispetto all’attuale modello.
[70] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [71]
Volvo Days 2022
DISCOVER
THE
PD SERIES
Sulla guista strada
Nella strategia a lungo termine di Volvo CE, il settore delle
macchine stradali è tutt’ora considerato strategico. La
diffusione delle tecnologie Volvo per lo stradale (settore
su cui si è affacciata tramite acquisizioni anni fa) avviene
a livello globale, secondo le priorità dei singoli mercati.
Oggi è arrivato anche il momento di introdurre con più decisione
le innovazioni di Volvo per il settore stradale, anche
lungo lo stivale. Ai Volvo Days 2022 abbiamo visto il
funzionamento del sistema connesso Connected Pave
che collega telematicamente la finitrice, i camion e l'impianto
di asfalto per ottimizzare la logistica, posare il tappetino
alla corretta temperatura e semplificare la parte
burocratica (bolle di trasporto).
La grande novità è però l’opzione E+ Screed che apre la
strada verso l'elettrico. Si tratta di un sistema che permette
di collegare le finitrici alla rete elettrica per il preriscaldamento,
così la finitrice è pronta a partire non appena la
squadra arriva sul posto. L’E+ Screed sarà presto disponibile
come kit retrofit per le recenti finitrici Volvo.
create per
SPACCARE
[72] giugno 2022 Costruzioni
vtneurope.com
Macchine&Componenti
Benne frantumatrici
La bolognese
Trascavi
sceglie
una benna
frantumatrice
Simex CBE 40
per trattare scarti
di demolizione
con ferro
di armatura.
In campo
la produttività rima
con affidabilità
Testi di Antonio Fargas
La Simex CBE 40 in numeri
Peso attrezzatura
2.900 kg
Peso escavatori consigliato
24-40 t
Capacità benna 1 m 3
Larghezza bocca di carico
1.630 mm
Portata olio richiesta
200-350 l/min
Online
simex.it
FERRO DA ARMATURA
La benna frantumatrice
Simex CBE 40 in azione
nel sito della Trascavi,
dove processa soprattutto
calcestruzzo armato
proveniente da demolizioni.
NON TEME
l’armato
Al centro di riciclaggio di materiali da demolizione
Trascavi, in provincia di Bologna, una benna frantumatrice
Simex CBE 40 è chiamata a trattare uno dei
materiali più impegnativi da frantumare, ossia il calcestruzzo
armato, ma non solo. Nelle immagini scattate la CBE 40
stà ad esempio trattando materiali che presentano al loro
interno una massiccia presenza di ferro d'armatura, come
dei resti di pavimentazione industriale, pali e tralicci.
La presenza del ferro di armatura nel materiale da frantumare,
oltre a richiedere attenzione nella fase di alimentazione
per evitare l’ausilio di un uomo a terra, allunga i tempi di
lavorazione rispetto a del materiale inerte non armato. Al riguardo
Sergio Martini, titolare della Trascavi, commenta:
“Proprio a causa del ferro di armatura, il nostro mulino ad
urto è fuori uso, in attesa di essere riparato. Dal mio punto di
vista il sistema a rotore della benna frantumatrice CBE riduce
il rischio di bloccaggio con qualsiasi tipo di materiale da
demolizione e, non di meno, con il calcestruzzo armato”.
Dedicata ad escavatori da 24 a 40 t di peso
Progettate per la riduzione volumetrica degli inerti direttamente
in cantiere, le benne frantumatrici per escavatore
CBE trovano la loro principale destinazione d’uso proprio
in presenza di materiale derivante da demolizioni e
[74] giugno 2022 Costruzioni
100% ELETTRICO
Benne frantumatrici
ZERO EMISSIONI
NEW ELECTRIC RANGE
scavi e non temono quindi ferro, roccia, terra (anche umida
o bagnata), legno e altri materiali deformabili, grazie al
loro sistema a rotore. Come fosse un compattissimo frantoio
a rotore, la CBE 40 è progettata per escavatori di peso
compreso fra le 24 e le 40 tonnellate ed esprime una forza
di taglio al dente di 152 kN generata dai motori idraulici
a pistoni radiali, di grande cilindrata, in presa diretta col
tamburo. Con una capacità di carico di 1 m 3 , la benna si
distingue inoltre per robustezza e affidabilità di tutti gli elementi
più soggetti ad usura. L'albero è infatti prima forgiato
e poi lavorato a freddo con macchine a controllo numerico,
fino a raggiungere i dimensionamenti e le tolleranze
previste. Questa procedura produttiva garantisce ancora
più durevolezza e affidabilità a questo componente, sempre
soggetto a sforzi dinamici (quali torsione e taglio) ma
anche agli effetti dell'abrasività e resistenze tipiche del calcestruzzo
armato.
Produttività senza intoppi
La benna CBE 40 della Trascavi, montata su di un escavatore
cingolato New Holland E245B, lavora in presenza di
scarti da demolizione in calcestruzzo armato con un’elevata
presenza di tondino di ferro di vario diametro e lunghezza.
Il ferro da costruzione in fase di demolizione tende
ad aggrovigliarsi rendendo ancora più complessa la fase
di caricamento con la benna e la successiva frantumazione.
Ma la CBE 40 non ha riscontrato alcuna difficoltà nella
riduzione volumetrica degli inerti, anche grazie al sistema
di inversione automatica del tamburo, che ha garantito continuità
di lavoro in condizioni particolarmente difficili.
Il materiale in uscita prodotto dalla CBE 40 è di pezzatura
0-70 mm, cioè della stessa granulometria di quello processato
dall’impianto di frantumazione aziendale. In una
DESIGN OTTIMIZZATO La CBE 40
ha una bocca di frantumazione
largha 1.630 mm. Il suo rotore
è azionato da motori in presa diretta
e l’inversione della rotazione
è automatica. Gli utensili
si sostituiscono rapidamente.
seconda fase, il calcestruzzo frantumato verrà poi pulito
dal ferro tramite appositi deferrizzatori magnetici, quindi
vagliato per togliere parti non conformi, ossia plastiche e
detriti che non rientrano nei parametri normativi.
Il calcestruzzo di recupero è un materiale prezioso per le
aziende del comparto, che garantisce sia un’adeguata areazione,
prevenendo l'insorgere di umidità proveniente dal
suolo, che la stabilità strutturale necessaria, nelle destinazioni
d’uso in cui viene reimpiegato. “Il riciclato prodotto
dalla benna frantumatrice CBE 40 non ha sostanziali differenze
con quello del nostro impianto di frantumazione -
afferma Sergio Martini - e noi lo utilizziamo come stabilizzato
da cantiere, come inerte nel settore edile per parti
non strutturali (come getti di pulizia e massetti perimetrali),
oppure nello stradale per i sottofondi”.
Simex mira ad espandere il concetto di frantumazione
affiancandolo a quello di recupero in sito di tutti quei materiali
che, una volta frantumati, ridotti volumetricamente
o vagliati, possono essere recuperati immediatamente. E
lo sta facendo puntando sulla versatilità delle proprie attrezzature
per tutte le tipologie di macchine motrici, sia da
braccio escavatore che per attacco frontale.
Anche all’interno di realtà già strutturate e ben equipaggiate
come quella visitata, la benna frantumatrice Simex
CBE ha assicurato prestazioni elevate e una produttività
superiore alle aspettative, anche in presenza di ferro di
armatura, senza incorrere nel rischio di bloccaggio o, peggio
ancora, di rotture da fermo macchina. La benna frantumatrice
CBE diventa così un vero e proprio frantoio mobile
a rotore, capace di recuperare direttamente in sito tutto
l’inerte di scarto, garantendo allo stesso tempo ampia autonomia
di gestione all’operatore senza nessuna spesa aggiuntiva
di trasporto o smaltimento materiali.
Unisciti ai leader nell’innovazione elettrica che lavorano per un futuro più
sostenibile. La nostra pionieristica gamma di macchine è al 100% elettrica con
zero emissioni, zero compromessi sulle prestazioni e molto più silenziosa.
Oggi nessun altro produttore di macchine edili ha più esperienza di noi nella
costruzione di macchine elettriche. Ora puoi scegliere: contatta il tuo rivenditore
JCB e scopri la vera innovazione per il cantiere.
[76] giugno 2022 Costruzioni
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Demolizione&Riciclaggio
Attrezzature idrauliche
A Maranello, RAD Service
è protagonista di una
demolizione industriale
in tempi record,
con una squadra
di attrezzature
Trevi Benne
di Matthieu Colombo
FINAL countdown
Diamo subito i numeri. 450 mila m 3 di strutture industriali
da demolire vuoto per pieno, su un’area
di 100 mila m 2 di cui 48.600 m 2 edificati, una stima
di materiali inerti frantumati in loco di 50 mila m 3 a
granulometria 40/70 mm e circa 800 t di ferro tra traverse
e tondini. Il tutto demolito, tranciato e selezionato
dalla RAD Service di Gubbio (PG), con una decina di attrezzature
Trevi Benne tra cesoie, frantumatori, pinze per
demolizione primaria di precisione e pinze Multi Kit.
Teatro dello spettacolo, un’area industriale edificata negli
anni Sessanta e Settanta dove erano presenti aziende
specializzate nella lavorazione del legno, aziende metalmeccaniche,
una cartiera e relative strutture di servizio.
In tutto 14 strutture distinte, di cui due adiacenti.
Obiettivo dei lavori, fare spazio ad una tra le maggiori realtà
industriali con sede a Maranello (MO), paese sinonimo
di Ferrari, il costruttore di auto sportive più conosciuto
al mondo.
Lavoro con il cronometro alla mano
L’assenza di strutture elevate potrebbe far sembrare questo
cantiere un gioco da ragazzi. In realtà non lo è per le
[78] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [79]
Attrezzature idrauliche
Planimetria di cantiere con cronologia operativa
FR28 CON NUOVO PROFILO
Tra le attrezzature per il cantiere
di Maranello, anche una FR28
di nuovo disegno in consegna.
DRONE CHE
PASSIONE Per
documentare
al meglio
la cronologia
dei cantieri più
rappresentativi,
RAD Service
ha scelto la UAV
Solution
di Medolla (MO).
Diverse foto
in pagina sono
firmate da loro.
tempistiche da record richieste dalla direzione lavori.
RAD Service ha infatti ricevuto conferma di aver vinto la gara
d’appalto praticamente alla vigilia di Natale 2021 e deve
consegnare il lavoro di bonifica e demolizione entro agosto
2022. Praticamente una corsa contro il tempo.
L’opera è stata suddivisa in tre fasi sequenziali: A (rosso
in cartina), 2A (giallo) e 2B (blu).Q uando siamo stati in cantiere
a fine maggio con RAD Service e Trevi Benne, era in
stato molto avanzato la fase di lavorazione 2A, nel senso
che tutte le strutture erano ormai a terra e RAD Service era
a fondo sulla riduzione granulometrica e selezione dei materiali.
Per mantenere il ritmo di lavoro necessario in cantiere
è fondamentale un costante monitoraggio dell’efficienza
del programma delle lavorazioni, così come è
importante saper cambiare strategie e mettere in campo
un numero importante di macchine e di operatori che lavorano
al quotidiano.
Per rendere l’idea di quanto i ritmi siano serrati, pensate
che gli uomini di fiducia di RAD Service hanno in cantiere
FRANTUMATORI GIREVOLI SERIE FR RAD
Serviceha quattro frantumatori girevoli Serie FR.
I modelli FR 18P e FR 23P sono in versione
Premium con moltiplicatore di potenza Impact
Booster, mentre l’FR 35RD in cantiere è una versione
standard con moltiplicatore di velocità. Le
caratteristiche di questo frantumatore consentono
di affrontare le fasi di demolizione primaria
e secondaria con un’unica attrezzatura. Preciso
e veloce come una pinza grazie alla rotazione
idraulica continua, l’FR 35RD è potente e produttivo
grazie alle ganasce tipiche di un demolitore.
un vero e proprio “motorhome”, come i piloti di Formula 1,
che permette loro di vivere sul posto tutta la settimana e
compensare eventuali ritardi sulla tabella di marcia.
Affidabilità come condizione essenziale
In questo tipo di contesto operativo, capite bene, ogni fermo
macchina ha conseguenze importanti che rallentano
il cronoprogramma di cantiere che, lo ricordiamo, prevede
già un ritmo serrato. Per quanto riguarda gli escavatori,
RAD Service ha una prevalenza di macchine Doosan per
merito del servizio di assistenza garantito dal concessionario
DMO, mentre per le attrezzature idrauliche da demolizione
la scelta è praticamente un ampio ventaglio dell’offerta
Trevi Benne.
Ovviamente, per sicurezza, RAD Service tiene anche in cantiere
sia degli escavatori “muletto” pronti ad entrare in azione
sostituendo quelli che hanno bisogno di interventi, sia
PINZE DEMO PRIMARIA SERIE HC La HC 40 è
un’attrezzatura solida e performante, affidabile in
quanto rapida nel ciclo apri/chiudi delle ganasce
ed estremamente potente in chiusura. Questa pinza,
parte di una gamma articolata in ben 16 modelli,
è dedicata ad escavatori da 40-49 t di peso operativo.
Le pinze HC sono perfette per le fasi di demolizione
primaria. Rapide, precise e potenti, sono perfette
per l’impiego su bracci lunghi da demolizione.
[80] giugno 2022 Costruzioni
Demolizione&Riciclaggio
Attrezzature idrauliche
Christian
Tadiotto
marketing
manager
Trevi Benne.
Luca Odorici
diettore
commerciale
RAD Service.
La nostra azienda nasce nel 2002 dall’idea di Eros
Radicchi, operando ed acquisendo fin dai primi anni,
professionalità e competenza nel settore del movimento
terra. Nel 2009, già operanti nel settore delle demolizioni,
RAD Service ha contribuito alla demolizione di molti edifici
civili al fine della ricostruzione post-sisma de L’Aquila. Io sono
arrivato nel 2018 da una storica azienda italiana del settore demolizioni
e abbiamo iniziato a dedicarci al segmento delle demolizioni
industriali e bonifiche. Recentemente, abbiamo svolto
vari lavori per Cartiere Burgo, Italcementi e Ceramiche Castelvetro,
affidandoci a Trevi Benne, che, con la loro versatilità, velocità e
potenza, sono le nostre mani in cantiere.
Sviluppare un rapporto di collaborazione e fiducia con i nostri
clienti è nel DNA di Trevi Benne. Con RAD Service è nato un rapporto
di sinergia che è dato dal numero di attrezzature che hanno
a parco, questo ci ha permesso di capire velocemente le loro
esigenze, ma anche dal rapporto diretto con tutta la squadra, una
condizone essenziale per monitorare lo stato delle attrezzature.
un numero di attrezzature idrauliche Trevi Benne superiore
alle macchine e che vengono controllate periodicamente
per verificarne la perfetta efficienza. Nel momento in cui
abbiamo visitato il cantiere, abbiamo contato una Multi Kit
MK28 Premium con moltiplicatore di potenza idraulica
“booster”, dei frantumatori girevoli FR18 Premium e FR 23
Premium, tutti con moltiplicatore di potenza idraulica “booster”,
un frantumatore girevole FR35 RD, una pinza idraulica
per le fasi di demolizione primaria HC40 e due cesoie
idrauliche per metallo CS30 e CS40.
Produttività in punta di braccio
Le qualità che RAD Service riconosce alle attrezzature Trevi
Benne sono molteplici. Prima di tutto sono sviluppate in
Italia, raccogliendo i consigli di che le utilizza, e per conseguenza
le loro caratteristiche tecniche ricalcano la maggior
parte delle esigenze europee in termini di geometrie e
prestazioni. A tal proposito, i frantumatori girevoli Premium
e le Multi Kit Premium di Trevi Benne sono tutte dotate di
moltiplicatore di potenza idraulica Impact Booster che mol-
FRANTUMATORI MULTI KIT SERIE MK
RAD Service ha due attrezzature della serie MK con
moltiplicatore di potenza Impact Booster: una Multi
Kit MK 18P ed una Multi Kit MK 28P. La loro caratteristica
principale è la multifunzionalità resa possibile
dai Kit intercambiabili in cantiere grazie al sistema
“IZI-Lock ® ”. RAD ha scelto il Kit Frantumatore “FR”
(separare calcestruzzo e tondini) e il Kit Combi “CB”
(calcestruzzo con molto ferro).
Sono inoltre disponibili: il Kit pinza HC (per demolizione
primaria di precisione), il Kit Cesoia CS (per il taglio
di materiali ferrosi come profilati, lamiere, tubazioni),
il Kit cesoia-lamiere CH (riduzione del tondino
di armatura durante la frantumazione) ed il Kit CL (profilo
specifico per il taglio di serbatoi, silos, cisterne).
[82] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [83]
Attrezzature idrauliche
DREAM TEAM La squadra RAD Service
in azione a Maranello. Da sinistra,
Marco Ruggeri, Lorenzo Vantaggi, Roberto
Vantaggi, il capo cantiere
Lorenzo Rossi e Giuseppe Celia.
tiplica la pressione da 250 a 750 bar, consentendo di demolire
direttamente senza dover riaprire le ganasce. Questa
caratteristica permette di avere attrezzature capaci di potenze
molto elevate rispetto al loro peso e al diametro dei
cilindri di lavoro utilizzati. Questa tecnologia è stata applicata
a tutte le principali serie di attrezzature per la demolizione
nei modelli da 1,5 a 4 t e quindi al multi kit Serie MK,
alla pinza primaria Serie HC, al frantumatore fisso Serie F
e al frantumatore girevole Serie FR.
Detto in altri termini, grazie al booster un’attrezzatura compatta
e leggera permette di assicurare una produttività di
classe superiore e una velocità di lavoro elevata. Il tutto si
traduce, scegliendo il giusto escavatore di supporto, in una
produttività oraria da riferimento. Va poi aggiunto che le
materie prime utilizzate per realizzare le attrezzature a
Noventa Vicentina (VI) sono di prima qualità e che in Italia
l’assistenza Trevi Benne è capillare su tutto il territorio.
CESOIE SERIE CS Le Cesoie idrauliche
scelte da RAD SERVICE sono una CS
07RS, una Marilyn CS 30RS e due
Marilyn CS 40RS, rispettivamente per
escavatori da 4-7 t, da 20-25 t e 25-30 t
di peso operativo. Parte di una gamma
composta da ben 15 modelli,
le Marilyn Serie CS
sono ideali per le aziende
che si occupano di recupero
di rottame o imprese
specializzate in
decommissioning.
Una realtà in costante crescita
Quest’anno RAD Service festeggia i 20 anni d’attività e possiamo
dire che lo fa nel migliore dei modi, visto che da un
fatturato di 2 milioni di euro registrato nel 2018, è passata
a 4,5 milioni nel 2021 e nel 2022 si pone come obiettivo
quello dei 7 milioni di euro di fatturato. Numeri di tutto rispetto
che non fanno altro che confermare che il lavoro
svolto in qualità porta sempre buoni frutti.
[84] giugno 2022 Costruzioni
Demolizione&Riciclaggio
End of Waste
RIFIUTI DA C&D
Arrivano
da demolizione
di edifici civili
e sono
classificati come
rifiuti speciali
non pericolosi.
Un bel CASINO
Destinazione diversa
per i rifiuti da C&D,
ma il Decreto tanto
bramato, ora in arrivo,
rischia di bloccare
la filiera del riciclaggio.
In puro Italian style…
Attenzione che…
Il Decreto End of Waste è però molto restrittivo in merito
ai nuovi requisiti a cui devono rispondere i valori degli aggregati
riciclati. Se quindi viene approvato nella sua forma
attuale, rischia di paralizzare tutta la filiera. È stato notificato
lo scorso 14 marzo alla Commissione Europea e a
partire da questa data, dopo 90 giorni potrà infine essere
pubblicato. Rispettando così la scadenza del 30 giugno fisdi
Federica Lugaresi
Ça va sans dire che il miglior rifiuto è quello che può
essere riciclato e riutilizzato. Nel nostro Paese
gli scarti da demolizione e costruzione prodotti,
identificano il 61,2% di quelli speciali non pericolosi (su
di un volume complessivo prodotto pari a 134 Mt). Si tratta
di rifiuti classificati appunto come speciali non pericolosi
e sino ad oggi normati dalla direttiva 2008/98/CE,
che prevede il 70% di preparazione per il recupero, riciclaggio
e quindi riutilizzo di materia. Obiettivo già ampiamente
raggiunto e superato dall’Italia nel 2018, con
un tasso pari al 77,4% (dati Ispra).
Lo stato di fatto
Attualmente e, negli ultimi anni, il riciclo di questa tipologia
di rifiuti è senza dubbio migliorato sia in termini qualitativi
che in termini quantitativi, soprattutto grazie alla sempre
più avanzata tecnologia ed efficienza degli impianti. In
ottica di economia circolare, si vuole incrementare il reimpiego
e riciclo di qualità, a sfavore del riempimento o copertura
delle discariche. A cui si aggiunge il vantaggio di limitare
l’apertura di nuove cave naturali, ed il risparmio delle
imprese che possono conferire i rifiuti presso gli impianti
di riciclaggio, con costi inferiori rispetto al conferimento in
discarica.
PAOLO
BARBIERI
Presidente
ANPAR,
Associazione
Nazionale
di Produttori
di Aggregati
Riciclati.
sata dal PNRR. Le norme transitorie durano circa sei mesi,
dopo i quali entrano in vigore. Paolo Barbieri, Presidente di
ANPAR (Associazione Nazionale Produttori di Aggregati
Riciclati) ha dichiarato: “Il problema di base riguarda i criteri
dei controlli da effettuare sui prodotti delle nostre lavorazioni.
Ed in particolare i valori di concentrazione limite
di solventi e idrocarburi policiclici aromatici”.
Italians do it better
Continua Barbieri: “I solventi non esistono nei nostri prodotti,
quindi costringerci a cercarli equivale a imporci un
unico balzello. Anche inutile, dato che la presenza degli IPA
è legata in massima parte ai conglomerati bituminosi, identificati
da uno dei codici EER disciplinati dal decreto. Ed il
limite fissato è anche più basso di quello previsto nel decreto
EoW del 2018 sul fresato d’asfalto. Il nuovo schema
fissa quindi dei limiti di concentrazione assolutamente
restrittivi”. Sulla base di questi limiti, gli aggregati riciclati
possono essere riutilizzati solo su suolo agricolo o verde
pubblico, e non nel settore delle costruzioni di infrastrutture
(ed in minima parte al confezionamento di calcestruzzo)
o in edilizia. “L’errore di base è che ci viene imposta
la verifica su elementi che sono costituenti e non
contaminanti dei nostri prodotti” specifica Barbieri. Da qui
il paradosso: infatti applicando le stesse regole anche per
i materiali neo costituiti come i conglomerati bituminosi,
non si potrebbero asfaltare le strade. Oltre al danno, la beffa.
Perché il settore degli aggregati è molto effervescente
ed in continua evoluzione. “Gli aggregati riciclati si usano
in parte anche per misti cementati e calcestruzzi a bassa
resistenza. Molte aziende stanno sperimentando e svolgendo
ricerca per calcestruzzi ad alta resistenza con aggregati
riciclati a base di rifiuti provenienti da strutture in
solo calcestruzzo armato. Un settore vivace, quindi, dove
RICICLATO DI
CALCESTRUZZO
Sulla base dei
nuovi limiti, gli
aggregati riciclati
potranno essere
utilizzati su suolo
agricolo o verde
pubblico e non
nel settore delle
costruzioni
e infrastrutture.
[86] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [87]
End of Waste
le aziende investono per trovare soluzioni ecologiche ed
economicamente convenienti” spiega Barbieri.
Non contaminanti
Ci sono poi i test di cessione per valutare solfati e cloruri, ed
anche qui regna ignoranza ed incompetenza. “È vero che i
limiti solfati e cloruri sono stati innalzati a 750 mg/litro però
questi continuano ad essere elementi che costituiscono i
nostri prodotti e non sono dei contaminanti” spiega Barberi.
I solfati sono presenti in quantità elevate negli intonaci, e
con i nuovi limiti fissati si dovrà applicare entro la prossima
primavera. E con il programma di efficientamento energetico
(cui le scadenze serrate consentono di garantire una
corretta gestione dei rifiuti prodotti), sicuramente si verificheranno
degli intoppi. Infatti Barbieri racconta che “Per fare
il cappotto termico bisogna rimuovere l’intonaco. Che è fatto
da materiale inerte legato a calce. Se l’intonaco sarà riciclato
nei nostri impianti, quell’intonaco darà origine a prodotti
che supereranno in maniera importante il limite di 750
mg per litro per i solfati. Ma senza che questo sia una minaccia
per l’ambiente”. E di ciò sono perfettamente consapevoli
sia Ispra, che l’Istituto Superiore di Sanità che il
Ministero della Transazione Ecologica. “Purtroppo però
l’eventuale riciclo degli intonaci generati dai lavori dell’ecobonus
nei nostri impianti darà origine a
prodotti non conformi al decreto End
of Waste. Ciò significa non riciclarli e
conferirli in discarica” conclude il Pre -
sidente di ANPAR.
Nel 2023, se le condizioni (e parametri)
si manterranno così restrittivi, si sarà
costretti a fermare le attività di riciclo
a partire da gennaio, con chiusura degli
impianti preposti, e conseguente riconferimento
in discarica.
SCARTI DI DEMOLIZIONE Col nuovo
decreto, più restrittivo, gli aggregati
riciclati derivanti da C&D devono
rispondere a nuovi requisiti.
SABBIA
RICICLATA
Sabbia
Conforme UNI
EN 13242:2008,
con pezzatura
0-10 mm
utilizzata per
allettamento
di tubazioni
e riempimenti.
Chiude
in maniera
ottimale senza
cedimenti nel
tempo.
Carta d’identità
Associazione Nazionale di Produttori di Aggregati
Riciclati, questo l’acronimo di ANPAR, che nasce
nel 2000 come associazione di categoria degli
impianti fissi e mobili che riciclano i rifiuti inerti.
Rappresentata in tutte le regioni, tutela le aziende
associate, incentivando e promuovendo l’utilizzo
degli aggregati prodotti da processi di recupero
degli scarti inerti. La valorizzazione
dell’elevata qualità degli aggregati riciclati e artificiale
è un altro pilastro su cui poggia la filosofia
dell’associazione. A tal fine, il processo produttivo
degli associati viene costantemente
monitorato affinchè i prodotti risultanti siano conformi
al Regolamento Europeo (e fregiarsi quindi
della marcatura CE).
Solo in questo modo, si può superare la diffidenza
dell’utilizzatore nei confronti di un prodotto derivante
da scarto, sviluppando così il mercato di
materiali alternativi, proteggendo le materie prime
naturali. Il sito web ufficiale: anpar.org
PER NON DIMENTICARE Le macerie del Ponte Morandi
verranno parzialmente utilizzate per realizzare
il Memoriale pensato dall’Architetto Stefano Boeri.
IN USCITA
LA NUOVA
EDIZIONE
Guida CAVE d’Italia
Un manuale dedicato ai siti autorizzati con l’ubicazione e i dati
della società esercente e la tipologia del materiale estratto
La guida comprende
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La guida è consultabile anche sul sito
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[88] giugno 2022 Costruzioni
Casa Editrice la fiaccola srl
Cave&Calcestruzzo
Calcestruzzi speciali
Qualità per
Durante le Giornate Italiane del Calcestruzzo, andate
in onda a Piacenza Expo, l’Istituto Italiano
per il Calcestruzzo ha dato vita a un convegno che,
pur nella limitatezza di un pomeriggio di lavoro,
ha disegnato un mondo del calcestruzzo evoluto
e ha delineato come l’esperienza di Tekna Chem porti
oggi ai massimi livelli la formula: qualità per durabilità
Testi di Fabrizio Parati
Il convegno
“Nuove frontiere
per calcestruzzi
speciali”
si è tenuto
durente il GIC.
In foto,
un passaggio
dell’intervento
del Geom.
Gianluigi
Pesenti,
Direttore
Commerciale
delle Imprese
Pesenti.
DURABILITÀ
Il Geom. Silvio
Cocco,
Presidente
Fondazione ICC,
Istituto Italiano
per il Calcestruzzo.
Il GIC si è tenuto
a Piacenza
dal 28 al 30 aprile
scorsi. Un
appuntamento
importante per
l’intera filiera.
Un fedele e costante impegno per la ricerca della qualità
che vagheggia l’ideale: un mondo del calcestruzzo
perfetto. Non astrazione, tuttavia, ma propositiva
e inesausta ricerca che intensifica l’ingegno e il coraggio di
chi la porta avanti da anni, stimola il processo di formazione
(sin dai banchi di scuola) e promuove il civile consorzio degli
addetti ai lavori (dal progettista sino a chi in cantiere del calcestruzzo
se ne serve).
Trasparente sintesi di questo inesausto impegno si è avuta
lo scorso aprile, nel quartiere fieristico di Piacenza Expo, all’interno
delle Giornate Italiane del Calcestruzzo (GIC), cioè la
mostra-convegno dedicata alle tecnologie, agli impianti, alle
attrezzature e ai materiali per la produzione, la messa in opera
e il ripristino del calcestruzzo, ma anche alla prefabbricazione,
alla demolizione delle strutture in cemento armato, al
riciclaggio e al trasporto degli inerti. In quella specifica cornice
si è tenuto il convegno “Nuove frontiere per calcestruzzi
speciali”, organizzato da Tekna Chem, con un qualificatissimo
parterre di relatori: a partire da chi con lucida, acuta,
ferma volontà si occupa «da sempre (da 63 anni) di calcestruzzi
di qualità», vale a dire il Geom. Silvio Cocco, Presidente
Fondazione IIC (Istituto Italiano per il Calcestruzzo), per proseguire
con la dott.ssa Valeria Campioni, Responsabile tecnico
dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo, il Dott. Ing. Giovanni
Cardinale, Principal, founder, Ceo Gpa srl e Vicepresidente
del CNI (Consiglio Nazionale Ingegneri), l’Ing. Gianni Massa,
Amministratore Officine 18 Società di Ingegneria e
Vicepresidente Vicario Consiglio Nazionale degli Ingegneri,
l’Ing. Rocco Antonio Gravinese, Progettista e Sviluppatore
software della Di Sciascio srl, di Napoli, l’Ing. Giovanni Di
Sciascio, Ammini stratore dello Studio Tecnico Ing. Di Sciascio
Giovanni. Ad arricchire ulteriormente il tavolo dei relatori anche
la presenza del Prof. Ing Paolo Mannella, Direzione
Operation e Coor dinamento Territoriale Ponti, Viadotti e
Gallerie, di Anas, per fornire un dettagliato quadro di quanto
ci troviamo di fronte, anche alla luce della considerazione che
oltre il 35% dei fondi dell’agognato PNRR si prevede sia destinato
alla sistemazione delle nostre strade e autostrade.
Progettare
in calcestruzzo
armato
e verificarne
qualità
e durabilità.
Queste le linee
guida dettate
dall’Dott. Ing.
Giovanni
Cardinale,
Principal,
founder,
Ceo GPA srl e
Vicepresidente
del CNI
(Consiglio
Nazionale
Ingegneri).
Al tavolo dei relatori, per finire, anche la testimonianza di chi
ha più immediata, diretta incidenza sull’esperienza di cantiere:
il Geom. Gianluigi Pesenti, Direttore Commerciale delle
Imprese Pesenti, di Covo (BG).
L’insieme di queste qualificate voci ha inteso essere espressione,
innanzitutto, di cosa c’è che non va, ma anche essere
manifestazione di un’energica testimonianza degli impegni
di ciascuno degli attori che gravitano intorno al mondo
del calcestruzzo e, più in generale, al mondo delle costruzioni,
per tentare di indicare efficaci percorsi correttivi di quanto,
per l’appunto, non va. L’occasione del convegno è stata
anche per presentare l’ultimo nato in casa Tekna Chem Spa,
vale a dire il microcalcestruzzo Aeternum HTE: un prodotto,
concordemente considerato tra le prove più originali, più
valide e più tipiche di quell’arte della ricerca della qualità dell’azienda
Tekna Chem, di Renate (MB), nato da una fervida
collaborazione con l’Istituto Italiano del Calcestruzzo, per rispondere,
come ha sottolineato il Geom. Cocco, «a una richiesta
impellente del mercato». Oggi, la richiesta è anche
quella di poter disporre di una soluzione per il progetto degli
interventi sugli edifici esistenti in c.a. e Tekna Chem, anche
in questo caso sensibile alle punte di eccellenza del mercato,
ha risposto a tale richiesta presentando, nella stessa occasione
del convegno, “Tekna Struct”: un software pensato
per il progetto di rinforzo di travi e pilastri in c.a. mediante
[90] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [91]
Cave&Calcestruzzo
Calcestruzzi speciali
Anche’Ing.
Paolo Mannella,
della Direzione
Operation e
Coordinamento
Territoriale
Ponti, Viadotti
e Gallerie,
di Anas
è intervenuto
durante
il convegno
dedicato
ai calcestruzzi
speciali.
incamiciatura con il microcalcestruzzo Aeternum HTE. Nella
necessaria economia di spazio di un articolo non ci è consentito
di calarci nelle pieghe di un convegno ricchissimo di
riflessioni, la cui cronaca dettagliata richiederebbe un articolo
per ogni singolo intervento di ogni singolo relatore. Basterà
ricordare, qui, l’impulso corale dei relatori: fare qualità nell’ambito
del mondo del calcestruzzo armato significa intervenire
su tutta la filiera. Significa, innanzitutto, disporre della
conoscenza del materiale calcestruzzo nella sua interezza
(e ciò implica studio e formazione), ma anche riuscire a controllare
il complesso delle circostanze che vanno dal progetto
alla posa del materiale in cantiere.
La somma di tante qualità
Con l’intervento “Progettare in calcestruzzo armato.
Tradizione, innovazione, formazione”, il Dott. Ing. Giovanni
Cardinale, non presente al convegno ma collegato in video,
ha esattamente sottolineato, in modo esemplare,
Alcuni passaggi dell’intervento dell’Ing. Rocco Antonio
Gravinese, Amministratore dello Studio Tecnico
Gravinese di Napoli, che ha provato l’Aeternum HTE.
quanto noi, ben più prosaicamente, abbiamo detto sopra,
e cioè il fatto che «l’esito finale della costruzione è la somma
di tante qualità. Tra di esse ci sono sicuramente la
qualità della concezione, della costruzione, la qualità del
progetto, la qualità dei dettagli e la qualità della capacità
di armonizzare tutto quello che attiene alla realizzazione
dell’opera in calcestruzzo». E ha proseguito il proprio
intervento perorando la causa della formazione e
della possibilità di progettare la durabilità: «Oggi, contrariamente
a quanto avveniva una volta, i fattori su cui intervenire
per eliminare il degrado delle opere in calcestruzzo
impongono che la produzione di un calcestruzzo
dipenda da un progetto. Ci vogliono, pertanto, gli specialisti.
Ci vogliono persone che questa materia la cono-
Le prestazioni del micro calcestruzzo Aeternum HTE
Aeternum HTE è uno speciale micro-calcestruzzo fibrorinforzato
costituito da aggregati quarziferi (con
diametro massimo di 6 millimetri) di elevata purezza
e un compound di additivi che permettono un’ottima
reologia in assenza di ritiro e di permeabilità. Con
l’aggiunta dell’acqua assume le caratteristiche di un
micro-calcestruzzo autolivellante – colabile, a ritiro
compensato, non segregabile, privo di bleeding, con
alte resistenze meccaniche iniziali e finali, impermeabile,
durevole, con elevata adesione ai ferri d’armatura,
alle parti metalliche ed al calcestruzzo.
La tecnologia Aeternum® HTE UHPFRCC (Ultra High
Performance Fiber Reinforced Cementitious Com -
posites) rappresenta un’evoluzione formulativa degli
HPFRC (High Performance Fiber Reinforced Con -
cretes); i prodotti appartenenti a questa tecnologia
uniscono elevati valori di resistenze meccaniche (resistenza
caratteristica cilindrica a compressione pari
a 100 MPa) con ottimali valori di duttilità (Classe di
tenacità 14d ed Energia di Frattura 15.000-35.000
N/m) e di resistenza a trazione pura ≥ 9 MPa.
Grazie alla propria elevata resistenza a compressione,
associata ad una non trascurabile resistenza a trazione,
il microcalcestruzzo microarmato Aeternum
HTE, ultimo nato dalla fervida ricerca Tekna Chem,
costituisce una vera e propria innovazione nel settore
dei materiali cementizi, perché permette di aumentare
notevolmente le prestazioni di travi e pilastri
in condizioni statiche e sismiche con spessori applicati
contenuti.
L’Aeternum HTE, microcalcestruzzo microarmato ad
alta duttilità/tenacità (classe 14D), che consente l’utilizzo
di calcestruzzo fibrorinforzato senza armatura
tradizionale, si candida come principale soluzione per
gli interventi sulle strutture e sulle infrastrutture esistenti,
in Italia e nel mondo.
scono. La presenza di queste persone è, oggi, ancora più
necessaria. Nei corsi universitari, per esempio, la tecnologia
del calcestruzzo non si insegna più. I giovani ingegneri,
che pur si laureano acquisendo una formazione
molto qualificata, conoscono il calcestruzzo unicamente
attraverso la sua sigla. E quindi conoscono del calcestruzzo
solo un aspetto.
Oggi fare una progettazione basata sul ciclo di vita significa
partire dalla progettazione della miscela. In questo,
la ricerca che alcuni conducono (e quella del Geom.
Cocco è paradigmatica) diventa partner fondamentale di
chi sviluppa il progetto, perché nell’approccio progettuale
basato sul ciclo di vita ci sono degli aspetti, di cui è indispensabile
tener conto, che fanno parte dei capitolati,
cioè fanno parte dei contratti in maniera più cogente di
quanto succedeva una volta. È oggi possibile misurare la
durabilità e basare la progettazione sul ciclo di vita.
L’uso di calcestruzzi speciali, l’uso di sviluppo di resistenze
altissime con le opere in calcestruzzo, da un lato è un’opportunità,
perché il calcestruzzo continui ad essere un
materiale competitivo con altri, e, dall’altro, è una sfida
che richiama la complessità e le capacità della progettazione
e che fa del produttore di calcestruzzo e dei costruttori
delle figure fondamentali per ottenere costruzioni
solide, resistenti e anche durature».
Abbattimento delle frontiere e formazione
Per introdurre il proprio intervento, “Professione e Qualità”,
l’Ing. Gianni Massa è ricorso alla parola “frontiere” (presente
anche nel titolo del convegno “Nuove frontiere per calcestruzzi
speciali”). L’ing. Massa ha voluto fare avvertire il rischio, per
chiunque e in tutte le attività, derivante dalle «frontiere culturali
che tutti in questi anni abbiamo costruito. Esse sono
entrate nell’amministrazione, nelle istituzioni, nella scuola.
Limitare le competenze e le responsabilità, ricorrendo alla
costruzione di mondi separati, appare più semplice, ma,
abbiamo poi scoperto, che non è possibile gestire la complessità
della nostra società riducendola a frontiere culturali
e a competenze separate».
La separatezza denunciata dall’Ing. Massa ha inevitabilmente
coinvolto anche il mondo delle costruzioni. Oggi, tuttavia, «il
digitale ha avvicinato i momenti del progetto, che sono sostanzialmente
tre: la percezione del mondo, la cognizione
(quindi l’elaborazione di ciò che percepiamo) e l’azione. Nel
[92] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [93]
Cave&Calcestruzzo
Calcestruzzi speciali
mondo analogico essi erano distanti nel tempo e nello spazio,
mentre oggi sono ravvicinati. Cosa significa l’avvicinamento
di questi tre pezzi del progetto e della costruzione?
Significa che queste frontiere abbattute devono vedere un
nuovo approccio di tutte le figure che intervengono dal momento
dell’ideazione del progetto sino al momento della gestione
di un’opera: l’ideazione, la programmazione, il progetto,
il controllo del progetto, l’esecuzione e la gestione. Vanno
abbattute le frontiere tra progettista, fornitore, impresa, committente.
E quindi bisogna lavorare sulla formazione trasversale
delle figure della filiera.
Non a caso, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha creduto
e crede molto nel progetto dell’Istituto Italiano del
Calcestruzzo, perché è una fondazione che lavora con lo
sguardo orientato alla formazione, a partire dai banchi di
scuola per arrivare a tutti i protagonisti della filiera (sino al trasportatore).
Infine, diro di più: va progettato anche il monitoraggio
delle infrastrutture. È necessario che anch’esso
sia un tassello del progetto».
L’Ing. Giovanni Di Sciascio, Progettista e Sviluppatore
Software della società Di Sciascio, ha illustrato alla
platea le potenzialità del nuovo software Tekna Struct
proposto da Tekna Chem.
Alcuni vantaggi del microcalcestruzzo
microarmato
L’Ing. Rocco Antonio Gravinese ha aperto il proprio intervento
ricordando la genesi del progetto microcalcestruzzo:
«È un’iniziativa nata con l’amico Silvio Cocco qualche anno
addietro, quando si iniziava a parlare della possibilità di utilizzare
calcestruzzi che potessero surrogare il calcestruzzo
armato». Dopo una parentesi decisamente interessante
dedicata al tema degli incrementi prestazionali (in parte
impensabili) che il calcestruzzo ha registrato nel corso degli
anni, a partire dai bassi valori del dopoguerra («per tutto
il dopoguerra, in Italia si utilizzavano calcestruzzi con resistenze
intorno ai 200/250 Kg/cm2»), Gravinese ha
proseguito esponendo nel dettaglio le caratteristiche del
microcalcestruzzo e evidenziando gli «enormi vantaggi offerti
dal suo impiego».
È necessaria una premessa, per arrivare a comprendere il
ruolo centrale che l’Aeternum HTE potrebbe avere. La maggior
parte delle opere in c.a. realizzate in Italia dal primo dopoguerra
fino ai primi anni Ottanta si compone di strutture
che non sono sismo-resistenti, che presentano frequenti
difetti costruttivi e, soprattutto, che sono state realizzate con
l’impiego di un calcestruzzo poco performante, poco compatto
e, dunque, parzialmente permeabile all’acqua e all’aria.
Sono opere, pertanto, che denunciano un alto tasso di degrado:
hanno armature ossidate e la perdita del cosiddetto
copriferro. Ma c’è di più: pilastri e piloni realizzati in quel periodo
storico, poiché sono stati pensati per resistere alle sole
sollecitazioni gravitazionali, sono poco resistenti alle sollecitazioni
di tipo flessotagliante. Nel caso di sollecitazioni di origine
sismica si avrebbero serie conseguenze. Alla luce di tutte
queste considerazioni, precisa l’Ing. Gravinese, «è evidente
che le tecniche di rinforzo e di recupero materico, soprattutto
dei pilastri e dei piloni di c.a., sono di centrale importanza
(…). Una soluzione efficace, offerta dalla tecnica attuale, per
risolvere queste problematiche può essere considerata il microcalcestruzzo
microarmato Aeternum HTE».
Il denso intervento tecnico di Gravinese ha fornito dati dettagliatissimi.
Ci bastino alcuni passaggi: «Per quanto riguarda
il microcalcestruzzo armato, in questo caso stiamo parlando
dell’Aeternum HTE, viene caratterizzato a livello di scheda
tecnica oppure in prove ministeriali con una resistenza
a compressione che risulta essere la massima attualmente
disponibile e utilizzabile per normativa: stiamo parlando di
100/115 MPa, ovvero di una resistenza caratteristica cilindrica
di 1.000 kg/cm², o equivalentemente di una resistenza
caratteristica cubica di 1.150 kg/cm².
Le prove condotte da Teckna Chem dicono che il materiale
arriva a 1500 kg/cm² di resistenza. Diciamo che riesce a prendere
la massima premialità normativa, ma oltre i 115 MPa
non è possibile utilizzarlo da un punto di vista progettuale.
Poi abbiamo una resistenza a trazione pura che normalmente
non trovate nei calcestruzzi ordinari». L’Aeternum HTE, ha
precisato Gravinese, «assicura grandi performance in diversi
ambiti applicativi: nella prefabbricazione, dove le tensioni
richieste sono enormi, o dove si possono eliminare o ridurre
le armature e quindi si ha la possibilità di produrre traversine
per i binari ferroviari, ricoprimenti a guscio di gallerie, cioè
un’infinità di prodotti che possono essere forniti dall’industria
tramite stampaggio. Terreno d’impiego ideale dell’Aeternum
HTE è nell’ambito dell’ingegneria sismica, in quanto può
essere utilizzato per lavorare in campo plastico e quindi per
smaltire energia sismica in ingresso».
Ciclopico impegno
Con il proprio intervento, dal titolo “Vigilanza e monitoraggio
dei ponti in gestione Anas”, l’Ing. Paolo Mannella, della
Direzione Operation e Coordinamento Territoriale Ponti,
Viadotti e Gallerie di Anas, ha illustrato l’avventura vissuta
da Anas negli corso degli ultimi dieci anni: «Un decennio
che ci ha visti particolarmente impegnati nella manutenzione
dei ponti in gestione, per garantire la sicurezza di un
patrimonio vastissimo e bisognoso di molti interventi, di
moltissimi fondi e sicuramente di prodotti come quello presentato
oggi in questo convegno, capaci di assicurare maggiore
durabilità alle nostre opere».
Alcuni dati possono rendere l’idea del ciclopico impegno
che Anas si trova a dover sostenere: «L’azienda gestisce un
patrimonio di oltre 36 mila chilometri di strade, tale rete -
già di per sé molto estesa - continua ad espandersi in quanto
le Province e le Regioni seguitano a trasferire ad Anas ulteriori
strade da gestire. Negli anni più recenti anche il
Piemonte, la Lombardia e l’Emilia Romagna hanno trasferito
ad Anas la gestione di migliaia di chilometri di strade
ricche di ponti, viadotti e gallerie. Sulla nostra rete si muove
l’economia del Paese, che vede 400.000 veicoli merci al
giorno e otto milioni di passeggeri. Ci troviamo ormai a gestire
quasi 19.000 ponti, viadotti e sovrappassi (un numero
destinato inesorabilmente a crescere), e più di 2.000 gallerie,
il numero più alto di gallerie gestite da una singola
azienda in Europa.
In merito agli interventi di manutenzione straordinaria di
ponti e viadotti, oltre agli interventi locali, eseguiamo sempre
più spesso interventi di miglioramento sismico e, più
raramente, di adeguamento sismico. In merito all’adeguamento
sismico dei ponti esistenti, devo dire che molte volte
si tratta di interventi estremamente costosi, come dimostrano
i lavori in corso sull’importante Viadotto “Molise
II” lungo la S.S. n. 647 “Fondo Valle Biferno”. In questo quadro,
l’introduzione da parte del Consiglio Superiore dei Lavori
Pubblici delle “Linee Guida per la classificazione e gestione
del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio
dei ponti esistenti” pone delle difficoltà - a mio giudizio
- insuperabili per gli enti gestori più piccoli e, forse,
anche per alcune regioni; con la conseguenza che sia gli
enti locali minori sia le regioni, saranno costretti a trasferire
ulteriori strade alla gestione di Anas che dovrà farsi trovare
pronta».
L’innovazione passa per il software Tekna Struct
L’Ing. Giovanni Di Sciascio ha illustrato Tekna Struct, il nuovo
software, messo a disposizione da Tekna Chem, per il
progetto di rinforzo di travi e pilastri in c.a. mediante incamiciatura
con il microcalcestruzzo microarmato Aeternum
HTE. Tekna Struct è in grado di eseguire le verifiche alle sollecitazioni
di pressoflessione (N, M) e taglio (V) previste dal
DM 17/01/2018 per le sezioni in c.a. Rettangolari, a T, ad
L e circolari degli edifici esistenti, nelle condizioni ante-intervento
e post-intervento. Il programma elabora domini di
resistenza, diagrammi momento-curvatura, consentendo
l’esportazione dei tabulati ottenuti e la generazione della relazione
di calcolo. Tekna Struct integra procedure innovative,
in grado di gestire l’analisi per fasi, vale a dire l’applicazione
del rinforzo su una sezione esistente precaricata),
e di controllare le tensioni tangenziali di aderenza tra il microcalcestruzzo
Aeternum HTE e il substrato esistente.
Di Sciascio ha poi illustrato, con profusione di dottrina, tre
esempi applicativi in cui sono emersi i vantaggi derivanti
dall’impiego del microcalcestruzzo Aeternum HTE negli interventi
di ripristino/rinforzo: notevoli incrementi di resistenza
e duttilità degli elementi in c.a., pur con spessori applicati
contenuti e armature integrative ridotte o assenti,
grazie alla elevata resistenza a trazione dell’Aeternum HTE.
Dura secoli e costa il giusto
La cosa fondamentale da capire, oggi, secondo il Geom.
Gianluigi Pesenti, Direttore Commerciale delle Imprese
Pesenti, è che per produrre certi calcestruzzi antiritiro, quasi
totalmente impermeabili o ad alta resistenza si deve sostenere
un costo che ha un’incidenza a m 3 di prodotto di
circa novanta euro in più rispetto al costo per produrre un
calcestruzzo standard. «E qui apro una piccola parentesi»,
dice Pesenti: «I progettisti possono fare la differenza sull’opera
finale. Se essi mettessero a capitolato che si debba
utilizzare l’AeternumCAL, di Tekna Chem, o un altro prodotto
di qualità (pur considerando che, ad oggi, non esiste un calcestruzzo
di qualità superiore all’AeternumCAL) anche le
imprese nei propri preventivi lo indicherebbero, evitando
sorprese all’utilizzatore finale».
Ma quali sono i tangibili vantaggi offerti dall’impiego
dell’AeternumCAL, la tecnologia pienamente consolidata
messa a punto da Tekna Chem, a cui fa riferimento il Geom.
Pesenti? Il prodotto, nato nel 2004 da un lungo, rigoroso e
avanzato percorso di ricerca, e realizzato con il compound
Aeternum (Aeternum è un compound, non è un additivo,
e dal “concetto” Aeternum nasce anche Aeternum HTE),
assicura la totale impermeabilità, il doppio delle resistenze
(rispetto a un calcestruzzo ordinario) ed è ecosostenibile,
perché ha una durata plurisecolare. Un manufatto realizzato
con Aeternum garantisce, infatti, una vita utile che può
andare anche ben oltre i 250 anni!
«Il tutto a un costo di venti euro in più al m 3 (non di novanta)
rispetto a un tradizionale calcestruzzo», precisa opportunamente
il Geom. Pesenti.
«Noi, come Imprese Pesenti, lo stiamo usando su larga scala.
In due anni abbiamo fornito e realizzato oltre 700 mila
m 2 di strutture per la logistica.
Se l’avessimo utilizzato anche in precedenza, avremmo certamente
ottenuto una maggiore durabilità nel tempo delle
pavimentazioni soggette ad usure elevate, ma, soprattutto,
avremmo contribuito a ridurre notevolmente le future
emissioni di CO 2 in atmosfera derivanti dalle attività di demolizione
e di rifacimento (considerando la durata media
di vita del calcestruzzo di 60 anni)».
[94] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [95]
Sollevamento&Noleggio
Cava&Calcestruzzo
Perforatrici
PRODUTTIVITÀ
in crescendo
PANTERA
Il carro Sandvik
più utilizzato
da Rocksure,
il Pantera DP1500i.
È una perforatrice
a percussione
idraulica per
la produzione
o la perforazione
preliminare
in cava e miniera.
Rocksure International
è stata fondata nel 2009
e fornisce servizi
minerari in Ghana, Africa.
Oggi ha 20 perforatrici
in flotta, tutte Sandvik,
e ben 1.200 dipendenti
Ghana, Africa, anno 2009. Per mano di operatori di
buona esperienza nasce Rocksure International,
una società con otto dipendenti e un parco macchine
le cui unità si contano sulle dita di una mano. L’idea
è quella di offrire servizi al settore minerario ed estrattivo,
diventando un riferimento per precisione, efficacia e
serietà. Oggi, a quasi tredici anni da quel giorno, Rocksure
conta un parco di 123 mezzi selezionati dalle gamme dei
principali marchi specializzati in mining e ben 1.200 dipendenti.
Scegliendo le pratiche di lavoro più efficienti e
utilizzando macchine e attrezzature premium, l'azienda ha
fatto registrare una crescita importante e in Ghana inizia
ad acquisire lavori che un tempo erano appannaggio di
multinazionali occidentali. Nel 2020 Rocksure ha consegnato
circa 50 milioni di tonnellate di materiale ai suoi clienti
attivi in giacimenti auriferi e presto lavorerà a un importante
progetto per l’estrazione di bauxite.
Fiducia incondizionata a Sandvik
A raccontarci la crescita della Rocksure è Sandvik. Sì perché
tutte le venti le perforatrici della società ghanese sono
del costruttore svedese. Una delle strategie che Rocksure
segue e ha seguito sin dalla nascita, è quella di scegliere
pochi costruttori di macchinari, quelli ai loro occhi miglio-
[96] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [97]
Sollevamento&Noleggio
Perforatrici
ri per qualità assoluta e qualità del servizio garantito in
Ghana, e coltivare un rapporto di fiducia e collaborazione
con pochi concessionari e poche case costruttrici per creare
una sinergia che oggi da i suoi frutti al quotidiano in
termini di efficienza della flotta, quindi in produttività per i
clienti finali che scelgono Rocksure. Il modello più utilizzato
da Rocksure è la Sandvik Pantera DP1500i. Si tratta
di una perforatrice a percussione idraulica progettata per
la produzione o la perforazione preliminare in miniere a cielo
aperto, perforando fori con un diametro da 89 mm a 152
mm (da 3,5 a 6 pollici). L'azienda dispone anche di altri modelli
e di punte di diamante come la piattaforma esplorativa
multiuso Sandvik DE881.
La vendita si chiude con service e formazione
Tutte e 20 le perforatrici Sandvik della Rocksure sono state
fornite con allestimenti completi di attrezzature, set di
attrezzature di “scorta” per evitare fermo macchina, contratti
di manutenzione estesa e supporto tecnico per la formazione
degli operatori. Una recente consegna di Pantera
DP1500i, ad esempio, ha visto Sandvik supportare
Rocksure con un percorso di formazione intensiva della
durata di quattro settimane, sia pratica per operatori, sia
tecnica (manutenzione), oltre a tre mesi di supporto in loco
on demand.
Ciò implica che tecnici altamente qualificati siano in loco
per il 100% a tempo pieno, fornendo coaching sul lavoro e
ispezioni per garantire che gli impianti operino al massimo
delle loro potenzialità. In termini di service, le sfide sono diverse.
In primis è necessario essere strutturati per tenere
il passo della produttività elevata che Rocksure è in grado
di assicurare al cliente finale e poi non bisogna dimenticare
le gravose condizioni in cui le macchine lavorano,
anche per le condizioni climatiche.
"Lavoriamo a stretto contatto con clienti come Rocksure
per comprendere le loro esigenze", afferma Daniel Korsah,
Sandvik Business Line Manager per Surface Drilling in Africa
occidentale. “Esaminiamo un lungo elenco di variabili del
sito, tra cui l'efficienza dell'esplosione, la profondità del foro,
la lunghezza, il tipo di roccia, ecc. – e questo aiuta a definire
il tipo di attrezzatura che consigliamo. Ma questa è
solo metà della storia: anche il pacchetto di assistenza
post-vendita è fondamentale per il successo dei clienti".
Sostituzioni preventive e revisioni ad hoc
Grazie alle ispezioni preventive intelligenti, possibili grazie
all’esperienza in analisi d’usura dei componenti, Sandvik
può calcolare i costi operativi predittivi e consigliare la sostituzione
di parti e componenti prima che si guastino causando
un fermo macchina. Comunque, quando i Pantera
DP1500i della Rocksure raggiungono le 14.000 ore di funzionamento
vengono sottoposti a una revisione completa,
che può includere l'installazione di nuovi motori, pompe,
telai dei cingoli e parti del sottocarro.
L'aggiunta di componenti più moderni può anche portare
le macchine a condizioni migliori del nuovo, con una significativa
riduzione del consumo di carburante. Inoltre l’installazione
di nuovi sistemi di sicurezza come le telecamere
aiuta a elevare la sicurezza e a creare le condizioni
ottimali per incrementare ulteriormente la produttività.
Autogru multistrada
Per carichi pesanti indoor
Le dimensioni e le
prestazioni della AC
3.045 City hanno
conquistato la Hack
Schwerlastservice.
Il parco veicoli
all'avanguardia
dell'azienda tedesca
comprende gru mobili
con un'altezza di
sollevamento fino a 145
metri e una capacità di
sollevamento fino a 500
tonnellate, comprese le
gru City. “In questo
momento, abbiamo due
AC 40 City gru e una AC
30 City duro lavoro, ed è
proprio così che
sappiamo che le loro
caratteristiche
prestazionali non sono un
problema da ridere.
Sappiamo anche che l'AC
3.045 City è il loro
successore
all'avanguardia e che alza
il livello ovunque sia
importante, quindi era
solo questione di tempo
prima che ne ottenessimo
uno", spiegano Werner e
L’azienda tedesca Hack Schwerlastservice
ha scelto l’autogru AC 3.045-1 Tadano.
La macchina sarà utilizzata principalmente
per i lavori al chiuso senza fumi di scarico
Udo Hack, i proprietari
della Hack
Schwerlastservice
mentre raccoglievano la
gru in persona da Frank
Brachtendorf.
L'AC 3.045 City si
caratterizza anche per un
design compatto senza
rivali in combinazione
con ottime capacità di
sollevamento e una
trasmissione
eccezionale.
Altre peculiarità della
macchina sono
un intuitivo sistema
di controllo della gru IC 1
Plus e il sistema di
stabilizzatori Flex Base,
che consente
di estendere gli
stabilizzatori della gru
in qualsiasi punto nel loro
raggio d'azione.
Il braccio principale può
essere abbassato a un
angolo inferiore a 0°:
"Tutto ciò che riduce
il rischio di lavorare in
quota e rende i nostri
dipendenti più sicuri è
qualcosa che
accoglieremo a braccia
aperte", sottolineano.
E ancora, l'E-Pack
opzionale: "Questa
soluzione ecologica, che
rende possibile il
funzionamento silenzioso
della gru a emissioni zero,
è semplicemente perfetta
per noi e per i nostri
clienti: ci consentirà di
lavorare in ambienti chiusi
senza fumi di scarico,
aiutandoci anche a ridurre
il consumo di diesel e
AdBlue".
www.tadano.com
[98] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [99]
Sollevamento&Noleggio
Formazione
IPAF ANCH’IO
Alla conferenza
hanno preso
parte tutte
le aziende
operanti nel
settore del
sollevamento
aereo in Italia.
Di lato, i nomi
degli sponsor
di questa
edizione.
Obiettivo primo, trasmettere i valori del lavoro aereo
in sicurezza a tutta la filiera italiana e creare sinergie
per diffondere la formazione di qualità sul territorio.
Ma IPAF ANCH’IO è anche un momento per incontrarsi,
scambiare opinioni e, per le aziende, di presentare i
propri prodotti e nuove attrezzature. È un’occasione di networking
importante, che va oltre la platea del convegno
con coffee break, aperitivo e cena a bordo piscina. Tutto
questo è IPAF ANCH’IO, tenutosi a Bologna presso il Savoia
Hotel Recency, il 26 maggio. L’evento richiama tutti coloro
che lavorano nella filiera del lavoro in quota e delle piattaforme
aeree, ad assumersi le responsabilità in tema di
sicurezza - secondo i criteri dell’aggregazione e dell’inclusività
- rappresentati nella scelta del nome dell’evento,
già espressi nella prima edizione del 2018.
Centri di formazione IPAF, produttori, noleggiatori e concessionari
di piattaforme aeree, soci e non soci, si impegnano
in questo obiettivo. Il convegno articolato in quattro aree tematiche:
Manutenzione (una delle principali cause degli incidenti
è proprio un inadeguato e superficiale controllo tecnico
delle macchine in circolazione); Consapevolezza (la
presa di coscienza del proprio ruolo nel settore, che conduce
a un comportamento più proattivo); Coinvolgimento (sentirsi
chiamati con altri a rafforzare questo impegno con una
partecipazione impegnata e responsabile, informarsi sulle
cause degli incidenti e sui correttivi). Infine, Azione (intesa
come la capacità di produrre effetti virtuosi attraverso condotte
e pratiche esemplari, quale testimonianza quotidiana
e fonte di ispirazione).
Un comparto
DA TUTELARE
Testi di Eliana Puccio
IPAF ANCH’IO 2022,
il più importante evento
dedicato alla formazione
e all’utilizzo in sicurezza
delle PLE, è andato
in onda al Savoia Hotel
Recency di Bologna
Le novità della seconda edizione
Sicuramente lo #showmysafety, uno spazio destinato a
rapide presentazioni (di 3 minuti ciascuna) in cui le aziende
presentano le proprie soluzioni studiate per incrementare
la sicurezza. In chiusura, un talk show di confronto
con alcuni giornalisti guidati da Pier Angelo Cantù. E poi,
il via alle danze: l'evento ha ospitato uno spettacolo con il
corpo di ballo del coreografo Prof. Pierpaolo Trani e la musica
degli ‘SOS Save our souls’, organizzato con la collaborazione
dell’azienda Faraone.
"Il ringraziamento mio e di IPAF - commenta Maurizio
Quaranta, Responsabile di IPAF in Italia - va a tutti i produttori,
noleggiatori e distributori di PLE e di PLAC, di componenti,
accessori e attrezzature di sicurezza, ai fornitori di
servizi e di materiali, alla nostra Squadra, alla Stampa specializzata,
alle Associazioni Partner, a chi ha deciso di sponsorizzare
l’evento fidandosi dei nostri contenuti e delle nostre
idee. Grazie, grazie, grazie".
[100] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [101]
Sollevamento&Noleggio
Autogru
Recinzioni
Debutto in
LAGUNA di
Damiano Diotti
Va dove tira il vento
L’italiana Magis accoglie in flotta una Liebherr
LTM 1750-9.1 da 800 t di capacità massima,
braccio telescopico da 52 m che in volata
variabile arrivano a massimo 152 m
Negli ultimi quattro
anni, Magis ha
progressivamente
rinnovato il proprio parco
macchine
configurandolo per
rispondere alla domanda
di movimentazione di
carichi pesanti e
trasporti eccezionali. Tra
i criteri base che
l’azienda ha utilizzato per
selezionare i nuovi
modelli da acquistare,
uno dei più importanti
era avere a disposizione
la massima tecnologia
per elevare la sicurezza
operativa ai massimi
livelli, oltre che gli
standard di affidabilità e
competitività.
Andrea Caroppi, Direttore
Tecnico, Commerciale e
Consigliere di
Amministrazione di
Magis ha spiegato: “Le
ragioni per investire in un
mezzo così importante
sono molteplici”.
E ha proseguito: “Con la
nuova autogrù stiamo
ampliando le prestazioni
della nostra offerta.
Come per tutte le altre
nuove macchine della
nostra flotta, abbiamo
scelto Liebherr perché
l'azienda è sinonimo di
affidabilità tecnica,
rendimento, innovazione
e attenzione ai dettagli”.
“Alla fine delle nostre
valutazioni - continua
Caroppi - abbiamo
deciso per una gru
mobile telescopica
Liebherr che offre
un'elevata mobilità e
brevi tempi di
allestimento ed è anche
potente nelle sue varie
configurazioni”.
“Riteniamo che una gru
di questo tipo e capacità
possa permetterci di
svolgere attività di
sollevamento dove
prima eravamo limitati,
come l'installazione di
turbine eoliche” –
conclude Andrea
Caroppi.
La Magis di Taranto, è
attiva nel settore delle
gru mobili dal 1983.
Il core business
dell'azienda che conta
18 dipendenti, sono i
grandi sollevamenti, il
noleggio di gru e
piattaforme aeree
nonché i trasporti
eccezionali.
La LTM 1750-9.1 sarà la
nuova ammiraglia della
flotta di Magis ed è la
gru con la maggiore
capacità che sostituirà la
LTM 1500-8.1.
La gamma di impieghi
prevista da Magis per la
nuova LTM 1750-9.1 è
molto ampia.
I potenziali campi di
applicazione della nuova
arrivata in flotta
comprendono sia le
nuove costruzioni che la
demolizione di impianti e
strutture nel settore
industriale, ad esempio
acciaierie, impianti
chimici e petrolchimici e
componenti
prefabbricati, nonché la
costruzione e la
manutenzione di parchi
eolici.
liebherr.com
La Nuova Pilosio presenta Sicurblind. Un prodotto
che ribadisce la storica qualità dell’azienda
Al GIC (Giornate Italiane del Calcestruzzo) di Piacenza
si è potuta apprezzare, finalmente, la presentazione
al mercato italiano delle costruzioni della Nuova
Pilosio. La fase di rilancio della storica azienda friulana produttrice
di ponteggi e casseforme è in piena attività: dal 31
agosto 2021, data dell’acquisizione di Pilosio, si è proceduto
alla riorganizzazione completa di tutti processi ed in
soli otto mesi i dipendenti sono raddoppiati. La ricerca costante
del miglioramento, timbro caratteristico della Pilosio,
continua ora più che mai, per perpetrare i valori che hanno
sempre contraddistinto l’azionda fin dalll’atto di nascita,
nel 196: passione, qualità, innovazione e cura del dettaglio.
Pilosio conferma, quindi, di essere una realtà sempre attenta
a fornire un servizio completo e di massima atten-
[102] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [103]
Sollevamento&Noleggio
Attrezzature
PER PIÙ USI
Sicurblind s’impiega
come «elegante»
recinzione da cantiere
e anche come
provvidenziale
schermatura per
proteggere e poter
salvaguardare
l’ambiente dalla
presenza di eventuali
scorie e polveri
prodotte dal cantiere.
zione al cliente. In quest’ottica, è stata anche creata una
nuova Divisione per i Sistemi di Sollevamento a pignone e
cremagliera per integrare l’attuale offerta di ponteggi con
attrezzature complementari.
IL PRIMO, PRESTIGIOSO IMPIEGO
Cantiere d’eccezione per inaugurare Sicurblind:
la ristrutturazione di Palazzo Ducale, a Venezia.
Le novità di prodotto
La fiera GIC è stata, quindi, l’occasione per il rilancio dello
storico marchio friulano e, insieme, l’opportunità di presentare
alcune novità. Tra di esse, la Piattaforma di
Sollevamento ESC 1000 e il sistema di recinzione da cantiere
Sicurblind. Sicura e semplice da usare, Sicurblind si
attacca al ponteggio o ad una struttura tubolare, sostituisce
la tradizionale rete di recinzione cantiere e contribuissce
a migliorare l’estetica del cantiere stesso.
Il sistema è costituito da pannelli ciechi o grigliati inseriti
all’interno di guide in alluminio. Le guide sono fissate in
maniera semplice e veloce sui tubi (con diametri di 48,3
mm) del ponteggio o su qualsiasi altra struttura tubolare,
per mezzo di un morsetto a tenaglia. Profili angolari e cancelli
di ingresso completano il sistema.
Sicurblind si avvale di componenti leggeri e veloci da montare
e di elementi studiati ad hoc dall’ufficio Ricerca e
Sviluppo Pilosio, per soddisfare le esigenze di ogni cliente.
I componenti, essendo modulari, possono essere fa-
cilmente riadattati in occasione dell’allestimento di altri
cantieri. Per creare una protezione ermetica, il sistema viene
fornito, su richiesta, accompagnato da un’apposita guarnizione
tra pannelli e guide.
Sicurblind si utilizza come recinzione per protezione del
cantiere, ma anche come schermatura per proteggere e
salvaguardare l’ambiente dalle eventuali scorie e polveri
prodotte da lavorazioni speciali quali sabbiature o lavori di
rimozione di amianto e, tra l’altro, offre maggior sicurezza
contro l’intrusione rispetto ad una comune rete. I pannelli
in acciaio zincato possono essere realizzati in lamiera piena,
oppure dotati di una griglia metallica, che consente il
controllo del cantiere dall’esterno e anche il passaggio di
luce. I pannelli standard pieni e con griglia presentano le
dimensioni delle campate del ponteggio, vale a dire 50x100,
50x180 cm, 50x200 cm, 50x250 cm, ma, su richiesta, si
possono realizzare di qualsiasi dimensione secondo le
specifiche esigenze del cantiere. Sempre a richiesta, i pannelli
possono anche essere colorati o rivestiti. Le guide
sono profili Pilosio in alluminio chiusi alla base da un piedino
che blocca i pannelli.
Le applicazioni in cui Sicurblind può essere fruttuosamente
chiamato in causa: può essere impiegato, ovviamente, in
ogni cantiere di costruzione, ristrutturazione e manutenzione
industriale in cui sia richiesta una recinzione sicura
o una schermatura di protezione.
I vantaggi del sistema
Si possono condensare in poche parole chiave. A partire
da innovazione: nuovo sistema molto semplice e veloce
da montare; flessibilità: può adattarsi a qualsiasi esigenza
di cantiere e può essere utilizzato con ogni tipo di ponteggio;
sicurezza: offre maggiore protezione antintrusione
rispetto ad una rete da cantiere; semplicità e velocità:
s’intende, di montaggio e smontaggio; impermeabilità alle
polveri: elevata protezione dell’ambiente circostante da polveri
e scarti di lavorazioni grazie ad una guarnizione che
rende la recinzione ermetica. E ancora: variabilità di dimensioni:
a seconda delle necessità del cantiere, Pilosio è
in grado di realizzare dimensioni di pannelli diverse e rispondenti
ai bisogni; infine, su richiesta è possibile realizzare
pezzi speciali per rispondere alle esigenze più disparate
del cantiere
L’idea di Securblind
Ha la propria genesi nell’osservazione di un progetto speciale
che Pilosio aveva studiato e realizzato una decina di
anni fa per un edificio in fase di ristrutturazione nella stazione
di Roma Tiburtina. Il fabbricato era stato avvolto
da un ponteggio Multidi rezionale MP e rivestito da impalcati
Pilosio opportunatamente modificati e montati in verticale
sulla struttura. Da qui l’idea di adattare quel sistema
per una recinzione da cantiere semplificandolo in modo
da renderlo veloce da montare, modulare e flessibile.
È stato scelto un cantiere di eccezione per inaugurare la
recinzione Sicurblind: la ristrutturazione del Palazzo Ducale
in piazza San Marco, a Venezia. Oltre ai ponteggi, Pilosio
ha offerto l’opportunità di chiudere il cantiere con Sicurblind.
I pannelli della recinzione sono grigliati per rispettare una
normativa specifica che chiede la possibilità di poter sempre
controllare l’interno del cantiere. Un cancello realizzato
con lo stesso sistema assicura l’ingresso in cantiere ai
soli addetti.
[104] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [105]
Truck&Allestimenti
Mercedes-Benz
In produzione di serie
la versione elettrica
eActros del pesante
della Casa tedesca.
Aggiornamenti per
i motori OM 471
e il cambio PowerShift
di Gianenrico Griffini
L’ELETTRICO
Al centro,
un eActros
con scarrabile.
Sotto, la
strumentazione
digitale,
i cablaggi
ad alta tensione
e la ricarica
del veicolo.
Innovazioni
STELLARI
Da costruttore globale, presente su tutti i principali mercati
mondiali, Mercedes-Benz punta sull’innovazione
continua. Lo fa sia per i veicoli tradizionali con motorizzazioni
diesel, sia per i camion elettrici destinati a gestire
la transizione energetica verso la decarbonizzazione del trasporto
su strada. Nell’ambito dei pesanti a tecnologia avanzata,
la Stella punta sull’elettrico a batterie (Bev) eActros, entrato
in produzione di serie lo scorso anno. E’ disponibile in due
modelli - eActros 300 e eActros 400 - che si differenziano
per il numero di pacchi batterie installati a bordo. L’eActros
300 ne ha tre da 112 chilowatt-ora ciascuno, mentre l’eActros
400 dispone di quattro unità della stessa capacità installata.
In quest’ultima configurazione il Bev della Stella ha un’autonomia
operativa di circa 400 chilometri in condizioni di carico
parziale, con le batterie pre-condizionate (cioè portate al livello
termico ottimale di funzionamento) e con una temperatura
esterna di 20 gradi centigradi. Il cuore tecnologico dell’eActros
è costituito da un assale di trazione elettrificato, dotato di due
[106] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [107]
Truck&Allestimenti
Mercedes-Benz
HI-TECH
A fianco, un
Arocs 3342 con
il nuovo motore
OM 471 e le
telecamere
al posto degli
specchi. Sotto,
la seconda
generazione
di MirrorCam.
I RISPARMI Sotto, le riduzioni
(il 23% in tutto) dei consumi
ottenute dal 2011 al 2022 con le
migliorie apportate ai motori. Sopra,
il cambio automatizzato PowerShift.
IL SEI CILINDRI OM 471 Molteplici
le migliorie introdotte sulla nuova
famiglia di propulsori. Spaziano
dalla geometria del cielo dei pistoni
ai nuovi turbocompressori.
motori integrati e di un cambio a due rapporti. Le unità di trazione,
raffreddate a liquido, generano una potenza in continuo
di 330 chilowatt (400 chilowatt di potenza di picco). Il veicolo
può essere ricaricato presso un impianto di potenza fino
a 160 chilowatt.
Si ricarica in poco più di un’ora
Per portare tre pacchi batterie dal 20 all’80 per cento del livello
di carica occorre poco più di un’ora, se si dispone di una presa
in corrente continua da 400 Ampere. La Casa tedesca sta
testando sull’eActros diverse tipologie di allestimenti - furgonature
standard o isotermiche con piattaforma di carico posteriore
- incluse le attrezzature, come gli scarrabili e i ribaltabili,
per il rifornimento dei cantieri situati in aree urbane.
Grazie a una presa di forza elettrica (ePto), è possibile azionare
la sovrastruttura con emissioni localmente nulle e con
un elevato livello di silenziosità. Un’altra importante innova-
zione presentata da Mercedes-Benz riguarda l’introduzione
sul mercato, a partire dall’ottobre di quest’anno, della terza generazione
dei motori a sei cilindri in linea OM 471, destinati agli
Actros e agli Arocs per impieghi cantieristici. La nuova famiglia
di propulsori, che promette risparmi di carburante fino al
4 per cento rispetto alla precedente generazione lanciata nel
2019, è stata ampiamente rivisitata nei principali componenti.
A cominciare dalla geometria del cielo dei pistoni, dagli iniettori
e dalla testa. Nel complesso è stato aumentato il rapporto
di compressione da 18:1 a 23:1, il che favorisce l’efficienza
del processo di combustione, mentre la pressione di accensione
raggiunge i 250 bar. Per i nuovi OM 471 sono stati sviluppati
due turbocompressori. Uno destinato alle unità di potenza
fino a 476 Cv ed uno per i propulsori per impieghi gravosi
(incluso il settore delle costruzioni) di potenza fino a 530 Cv.
Novità anche per il cambio automatizzato PowerShift e per il
sistema di post-trattamento dei gas.
[108] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [109]
Truck&Allestimenti
Volvo Trucks
Elettrici
IN CANTIERE
Con gli FMX Electric
della Casa svedese
l’elettrificazione
arriva nel comparto
dell’edilizia urbana
di Gianenrico Griffini
Per Volvo Trucks, come per altri costruttori di mezzi pesanti,
il comparto cantieristico leggero - insieme ai settori
della distribuzione e della raccolta rifiuti in ambito
urbano - riveste particolare importanza nel processo di elettrificazione
dell’offerta di prodotto. Che, per quanto riguarda
la Casa svedese, spazia dagli FL ed FE Electric in produzione
di serie dal 2019 agli FM, FH ed FMX per i quali l’inizio delle
consegne è previsto per l’autunno di quest’anno. In ambito
cantieristico, Volvo Truck ha iniziato già nel 2020 i test in
condizioni operative con alcuni FM ed FMX Electric (equipaggiati
con betoniera e cassone scarrabile) presso la Swerock,
uno fra i principali player scandinavi nella fornitura di materiali
e servizi per l’edilizia. Il line-up previsto per gli FMX a propulsione
elettrica prevede trattori in configurazione 4x2, 6x2 e 6x4
e autotelai cabinati 4x2, 6x2, 6x4, 8x2 e 8x4, equipaggiati con
2-6 pacchi batterie agli ioni di litio e 2 o 3 motori elettrici di potenza
complessiva compresa fra 330 e 490 chilowatt. Sono
disponibili tre tipologie di prese di forza.
CON LA SCOSSA IN CANTIERE
In alto, un FMX Electric a quattro
assi con gru retrocabina ad
azionamento elettrico. Sopra e a
fianco, alcuni FM ed FMX Electric.
[110] giugno 2022 Costruzioni
Costruzioni giugno 2022 [111]
un domani
migliore
dell’8%
Il futuro è Super
Anche se nessuno può dire con certezza cosa ci riserverà il domani,
noi sappiamo già oggi che sarà radioso.
Il nuovo Scania Super non solo offre la guida più fluida in assoluto,
ma è anche il veicolo più efficiente da noi mai progettato.
Ancora una volta, fissiamo un nuovo riferimento nella nostra industria
per le catene cinematiche endotermiche,
con un risparmio di carburante di almeno l’8%.
Pronti oggi alle sfide di domani. Un domani migliore dell’8%.
La catena cinematica Scania Super, basata sul nuovo motore endotermico, permette
un risparmio di carburante di almeno l’8% rispetto alla precedente gamma Scania 13 litri.
Confronto effettuato per trasporti a lungo raggio.