AO_NUMERO 01_02_2022
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8 L’Accademia Olimpica
AD MEMORIAM
Antonio Franco Dal Maso
Domenico Toniolo
Si è spento il 12 dicembre
scorso, a 89 anni, Franco Dal
Maso, accademico olimpico
onorario, già primario di
Ostetricia e ginecologia ad
Arzignano. Sempre presente
per le sue pazienti quanto
attivamente impegnato sul
fronte politico e sociale, Dal
Maso ha ricevuto l’estremo
saluto nell’Odeo dell’Olimpico,
per la prima volta reso
disponibile per una cerimonia
funebre dal Comune di
Vicenza, che nel 2006 aveva
insignito Dal Maso della medaglia
d’oro della città.
In quell’occasione, davanti ai
tanti amici giunti a porgergli
l’estremo saluto, il presidente
Gaetano Thiene gli ha dedicato
un commosso ricordo
a nome dell’Accademia, che
lo aveva eletto onorario nel
2019: «Era un uomo coraggioso
e generoso - ha ricordato
-, assiduo frequentatore
delle nostre tornate e di
esemplare umanità, punto
di riferimento per i suoi nipoti
e per i giovani tutti della
sua amata Vicenza».
Angelo Fiori
Il 2 gennaio scorso è scomparso
Angelo Fiori, accademico
olimpico onorario dal
1998, professore emerito di
Medicina legale all’Università
Cattolica di Roma, laurea
honoris causa a Granada e
Coimbra e figura di spicco
della Medicina forense internazionale.
Nato a Valdagno nel 1927,
si laureò e si specializzò a
Padova. Studioso e ricercatore
acuto e brillante, è stato
ricordato con queste parole
dal presidente dell’Accademia,
Gaetano Thiene: «Un
personaggio di tale spicco,
che aveva dato così tanto lustro
alla vicentinità, meritava
un riconoscimento da parte
della nostra Accademia. Ho
riletto le lusinghiere lettere
di presentazione, all’epoca
della sua candidatura, scritte
da molti accademici fra
i quali Ettore Gallo, Mario
Brillante la sua carriera di
medico ospedaliero, prima a
Vicenza e poi, dal 1971 e per
26 anni, ad Arzignano, polo
sanitario che rese un’eccellenza
regionale, tra l’altro
dando l’avvio alla prevenzione
delle neoplasie uterine
con il Pap-test.
Durante la pandemia, volle
partecipare all’iniziativa
online Il quarto d’ora accademico,
condividendo una
sua poesia, accompagnata
da questa introduzione: «In
questi giorni di tristezza è
necessario non lasciarsi travolgere.
A darci una mano,
per fortuna c’è la primavera
che sta scoppiando con tutta
la sua forza, la sua bellezza.
Ho pensato che la mia
partecipazione debba essere
rivolta a esaltare questa
lotta tra la morte (corona
virus) e la vita (primavera). Il
“polemos”, il contrasto, deve
concludersi con il “logos”,
dice Eraclito, e allora abbiamo
una speranza: dalla lotta
tra la vita e la morte nascerà
una nuova armonia».
Bonsembiante, Andrea Drusini
(suo concittadino valdagnese),
Osvaldo Petrella,
Tito Berti, Francesco Busnelli
e io stesso. L’allora presidente
dell’Accademia, Lorenzo
Pellizzari, decise che il ruolo
più adatto per un personaggio
così illustre era quello di
“Onorario” e l’Assemblea lo
votò unanime. Memorabili le
sue letture “La Medicina e le
fasi finali della vita”, del 2 ottobre
1988, e “Lo stato attuale
della Bioetica”, del 2 aprile
2000. Erano con lui, in quel
1988, Enrico Berti e Giovanni
Felice Azzone, loro pure
deceduti a breve distanza da
Fiori. Questo nostro accademico
- ha concluso Thiene -
è quindi stato una figura di
altissimo profilo nel campo
della Medicina legale e della
Bioetica, degno di essere
consegnato alla storia di
queste discipline».
Cordoglio per la scomparsa il 23 maggio scorso, a 87 anni,
di Domenico Toniolo, professore emerito di Fisica all’Università
di Padova. Tra i suoi progetti più significativi, da
ricordare il sistema - elaborato a quattro mani con il matematico
Massimo Fornasier - per consentire tecnicamente
il restauro degli affreschi del Mantegna nella Cappella
Ovetari della chiesa degli Eremitani a Padova, colpiti dai
bombardamenti durante la seconda guerra mondiale.
Nato a Rossano Veneto nel 1935, Toniolo era stato eletto
accademico nel 2003.
Giuseppe La Greca
Il 19 aprile è venuto a mancare Giuseppe La Greca, accademico
olimpico dal 1996. Ricercatore e clinico, tra i nomi di
spicco della Nefrologia italiana e internazionale, è stato tra
i protagonisti indiscussi dello sviluppo di questo reparto
e dell’ospedale San Bortolo di Vicenza nel suo complesso.
Primario per oltre trent’anni, dal 1968 al 2002, guida lungimirante
nella nascente disciplina dei trapianti di rene, era
nato a Campobasso nel 1935. Laureatosi a Parma nel 1960,
iniziò fin da subito a raggiungere prestigiosi risultati sul
fronte della ricerca e dell’attività clinica.
Giunto a Vicenza a 34 anni, costituì un’equipe con altri
giovani brillanti, tra i quali l’accademico Claudio Ronco,
successivamente destinato a lasciare anch’egli un segno
indelebile nella storia di questa disciplina.
Agostino Cacciavillani
È scomparso a 95 anni, il 5 marzo scorso, il cardinale
Agostino Cacciavillan, accademico dal 1990 nella
Classe di Diritto economia e amministrazione.
Valdagnese, per oltre sessant’anni diplomatico per la Santa
Sede, ha operato con sette pontefici, da Pio XII fino a
papa Francesco. Ordinato sacerdote nel 1949, iniziò il suo
mandato alla Nunziatura apostolica delle Filippine, spostandosi
poi in diversi Paesi, dall’Europa all’Africa, dall’Asia
alle Americhe. Fu creato cardinale da Giovanni Paolo II nel
2001. Di grande rilievo anche il suo impegno come presidente
dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede
Apostolica.
Tra i messaggi di cordoglio inviato alla famiglia, quello di
papa Francesco: «Nell’apprendere la notizia del decesso
del cardinale Agostino Cacciavillan - ha scritto tra l’altro
il pontefice - desidero esprimere la mia vicinanza e il
mio cordoglio. Penso a questo fratello che, con dedizione
esemplare e acutezza di pensiero, ha generosamente
profuso i tanti talenti ricevuti per il bene della Chiesa. Con
gratitudine faccio memoria del suo ministero, iniziato nella
diocesi natia di Vicenza e proseguito al servizio della
Santa Sede attraverso numerosi incarichi, svolti con grande
competenza, infaticabile abnegazione e gioviale apertura
d’animo, specialmente nell’ambito della diplomazia
pontificia».
Le sue esequie si sono svolte nella basilica di San Pietro a
Roma e nel duomo di Ognissanti ad Arzignano, città sempre
rimasta nel suo cuore.