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Archeomatica_1_2022

GIGAPIXEL ALLA GALLERIA NAZIONALE DELL'UMBRIA

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AGORÀ<br />

Il progetto VADUS: un metaforico<br />

guado verso i beni culturali difficilmente<br />

raggiungibili – Il progetto VA-<br />

DUS (Virtual Access and Digitization<br />

for Unreachable Sites), il cui acronimo<br />

significa guado, ha come obiettivo<br />

primario quello di offrire ai turisti<br />

la possibilità di fruire di beni culturali<br />

non facilmente raggiungibili mediante<br />

l’utilizzo di un metaforico passaggio<br />

sicuro di natura virtuale atto a superare<br />

le difficoltà legate al loro accesso<br />

fisico (per guerre e ostacoli ambientali)<br />

e alla loro completa e facile comprensibilità<br />

creata da una mancanza<br />

di parti significative del bene stesso<br />

(disperse, allocate in altre strutture e<br />

contesti, evidenziabili solo con strumentazione<br />

scientifica dedicata).<br />

Tale obiettivo è raggiunto da VADUS attraverso<br />

la creazione di un servizio SaaS<br />

(Software as a Service) pre-commerciale<br />

che, sfruttando la convergenza tra<br />

5G, infrastruttura Cloud e asset satellitari,<br />

possa offrire una nuova esperienza<br />

di fruizione dei beni culturali in realtà<br />

virtuale; quest’ultima sarà infatti non<br />

solo basata su modelli 3D accurati e ad<br />

alta definizione, ma anche arricchita<br />

da informazioni multimediali in grado<br />

di rivelare anche gli aspetti più nascosti<br />

e segreti delle opere d’arte grazie ad<br />

un utilizzo, opportunamente filtrato<br />

ed elaborato, di risultati provenienti<br />

da ricostruzioni fotogrammetriche<br />

e modellazioni digitali, da storytelling<br />

accattivanti con strati informativi<br />

scientificamente corretti e da tecnologie<br />

diagnostiche strumentali basate<br />

su RGB & IR - ITR (Red Green Blue &<br />

Infrared Imaging Topological Radar) LIF<br />

(Laser Induced Fluorescense). In particolare,<br />

queste ultime permetteranno<br />

rispettivamente di produrre modelli<br />

puntiformi di natura colorimetrica, rilevare<br />

particolari nascosti che non sono<br />

direttamente visibili ad occhio nudo,<br />

nonché di individuare la natura dei materiali<br />

utilizzati.<br />

Gli elementi caratterizzanti il progetto<br />

VADUS risiedono nei seguenti aspetti:<br />

4 Utilizzo di servizi Satellitari (Galileo<br />

e EO) per supportare la mobilità<br />

del turista nei siti visitati.<br />

4 Utilizzo di strumenti diagnostici<br />

nel campo del patrimonio culturale,<br />

sviluppati per azioni di conservazione<br />

e restauro, al fine di<br />

ottenere informazioni aggiuntive<br />

che possono riguardare la tipologia<br />

dei materiali utilizzati e lo stato di<br />

salute dell’opere.<br />

4 Creazione modelli 3D accurati e<br />

ad alta definizione che, oltre ad<br />

essere impiegati nello sviluppo del<br />

servizio offerto da VADUS, possono<br />

essere non solo di diretto supporto<br />

all’interpretazione storico/<br />

archeologica e antropica dei beni<br />

culturali, ma anche di base per<br />

sviluppo di nuovi servizi e prodotti<br />

(virtual tour, 360°views, HBIM, digital<br />

twin) utilizzabili nella progettazione<br />

di interventi e strategie di<br />

conservazione, valorizzazione e<br />

fruizione.<br />

4 Implementazione di storytelling<br />

caratterizzati da contenuti<br />

informativi affidabili e scientificamente<br />

corretti in quanto sviluppati<br />

in accordo con le autorità delegate<br />

alla fruizione, gestione e conservazione<br />

dei beni culturali.<br />

4 Utilizzo di piattaforme Cloud per<br />

la storicizzazione e conservazione<br />

dei dati e delle risorse multimediali<br />

da condividere con la comunità<br />

scientifica preservando la proprietà<br />

intellettuale e l’integrità delle<br />

risorse anche rispetto a cyber-attack.<br />

4 Utilizzo del 5G per soddisfare contemporaneamente<br />

molti utenti,<br />

senza vincoli nei percorsi di vista<br />

e di collegamenti (fisici mediante<br />

cavo o digitali) dei devices utilizzati<br />

a sistemi IT locali e/o a computer<br />

grafici; a ciò si aggiunge la<br />

disponibilità di un’ampia banda<br />

per il trasferimento di modelli ad<br />

alta risoluzione con assenza di latenza.<br />

Nel quadro di riferimento suddetto, le<br />

attività dimostrative del servizio sono<br />

previste per la Casa di Diana ad Ostia<br />

Antica, per l’Aula Isiaca del Palatino e<br />

per la Fortezza del Pastiss (Museo civico<br />

Pietro Micca di Torino); per ciascuna<br />

di esse, in coerenza con le finalità di<br />

valorizzazione e gestione dell’istituzione<br />

culturale, sono state individuate<br />

specifiche soluzioni di realtà virtuale.<br />

Queste ultime, ricorrendo anche al<br />

supporto di una apposita app (installabile<br />

sui device personali e/o forniti ai<br />

turisti), consentiranno di effettuare<br />

e gestire la visita virtuale, all’interno<br />

della quale saranno attivabili, in<br />

specifici punti di interesse del sito,<br />

elementi multimediali aggiuntivi (video,<br />

immagini, descrizioni e audio,<br />

ricostruzioni virtuali e oggetti 3D) con<br />

particolari focus su specifici aspetti<br />

storico/archeologici e sui risultati delle<br />

tecnologie diagnostiche impiegate.<br />

La Casa di Diana, non aperta al pubblico,<br />

è uno dei più importanti caseggiati<br />

ostiensi risalente alla prima metà del II<br />

secolo d.C. ed era adibita a residenza<br />

del ceto medio e ad attività commerciali.<br />

Per essa lo storytelling riguarderà<br />

i principali ambienti del piano terra,<br />

rappresentati dal tablinium, il mitreo<br />

con il suo vestibolo e i relativi connettivi<br />

necessari a dare continuità alla visita<br />

virtuale. Lo storytelling descriverà<br />

nei corridoi di ingresso le caratteristiche<br />

dell’edificio e della sua storia<br />

(fasi edilizie, restauri illustrati anche<br />

con foto d’epoca), nel tablinium i suoi<br />

affreschi con un focus sulle misure laser<br />

(RGB– ITR, LIF) per evidenziare i<br />

diversi interventi di restauro e i materiali<br />

utilizzati, nel vestibolo la sua<br />

funzione cerimoniale e le caratteristiche<br />

delle murature ottenute con<br />

tecniche laser, nel Mitreo la sua storia<br />

con un focus sugli altri mitrei di Ostia.<br />

La Fortezza del Pastiss, posta sotto il<br />

livello stradale (da -7 a -14 m) è visitabile<br />

solamente dietro appuntamento<br />

ed è caratterizzata da una accessibilità<br />

molto difficile; il Pastiss era una casamatta<br />

costruita tra il 1572 e il 1574<br />

posta a protezione ravvicinata di un<br />

bastione della Cittadella di Torino e<br />

avrebbe dovuto far parte di un più ampio<br />

progetto di opere di fortificazione<br />

che però non furono portate a termine.<br />

Il pubblico potrà fruire di una vista<br />

virtuale per le due grandi Sale di Combattimento<br />

del secondo livello che<br />

fornirà uno storytelling incentrato<br />

sulla storia del recupero del Pastiss<br />

e dell’assedio di Torino del 1706 non<br />

solo attraverso strati informativi liberamente<br />

attivabili, ma anche con la<br />

36 36 ArcheomaticA N°1 marzo <strong>2022</strong>

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