TuttoBallo20 Luglio/Agosto 2022.EnjoyArt
Carissimi amici di TuttoBallo, l'estate è esplosa prima del previsto. Temperature tipiche di Algeria e Medio Oriente in pieno giugno: i cambiamenti climatici sono in atto anche in Italia. E anche se le aspettative per il resto della stagione non sono rosee, noi di TuttoBallo, vogliamo immaginare che con la nostra rivista possiate rinfrescarvi in questa torrida estate. Vi consiglio di leggere tutto il numero 29 perché ci sono come al solito tante notizie sul cinema, teatro, musica, mostre, benessere e cucina... La copertina l'abbiamo dedicata ad un big della musica italiana: Riccardo Fogli. In occasione del 40° anniversario dalla vittoria del Festival di Sanremo (1982), Riccardo Fogli presenta "Predestinato (Metalmeccanico)" un libro disco lanciato sul mercato con la nuova versione di "Storie di tutti i giorni". L'intervista completa potete ascoltarle sul canale podcast "L'uomo con la radio". https://www.spreaker.com/user/fabriziosilvestri12/luomo-con-la-radio-riccardo-fogli-1 La controcopertina, invece, abbiamo deciso di dedicarla ad un ballerino e un pittore. Jacopo Tissi, ballerino premiato ad DanzArenzano Arte... e al pittore Mauro Roberto Gavazzi che ha realizzato "Jacopo Tissi in Danza", opera su cartoncino che ho avuto l'onore di consegnare all'artista Tissi. Dopo mesi di lavoro e limitazioni è giunto il momento di godersi un pò di meritato riposo. Divertiti e ricaricatevi... Settembre sarà un anno impegnativo... Buona estate e Buona ballo!!!
Carissimi amici di TuttoBallo, l'estate è esplosa prima del previsto. Temperature tipiche di Algeria e Medio Oriente in pieno giugno: i cambiamenti climatici sono in atto anche in Italia. E anche se le aspettative per il resto della stagione non sono rosee, noi di TuttoBallo, vogliamo immaginare che con la nostra rivista possiate rinfrescarvi in questa torrida estate. Vi consiglio di leggere tutto il numero 29 perché ci sono come al solito tante notizie sul cinema, teatro, musica, mostre, benessere e cucina... La copertina l'abbiamo dedicata ad un big della musica italiana: Riccardo Fogli. In occasione del 40° anniversario dalla vittoria del Festival di Sanremo (1982), Riccardo Fogli presenta "Predestinato (Metalmeccanico)" un libro disco lanciato sul mercato con la nuova versione di "Storie di tutti i giorni". L'intervista completa potete ascoltarle sul canale podcast "L'uomo con la radio".
https://www.spreaker.com/user/fabriziosilvestri12/luomo-con-la-radio-riccardo-fogli-1
La controcopertina, invece, abbiamo deciso di dedicarla ad un ballerino e un pittore. Jacopo Tissi, ballerino premiato ad DanzArenzano Arte... e al pittore Mauro Roberto Gavazzi che ha realizzato "Jacopo Tissi in Danza", opera su cartoncino che ho avuto l'onore di consegnare all'artista Tissi. Dopo mesi di lavoro e limitazioni è giunto il momento di godersi un pò di meritato riposo. Divertiti e ricaricatevi... Settembre sarà un anno impegnativo...
Buona estate e Buona ballo!!!
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29<br />
Riccardo Fogli<br />
Predestinato<br />
(Metalmeccanico)
TuttoBallo - maggio - giugno 2022 - n. 28<br />
Copertina: Riccardo Fogli<br />
Editore "Stefano Francia" EnjoyArt<br />
Direttore - Fabrizio Silvestri<br />
Vice direttore - Eugenia Galimi<br />
Segretaria di redazione - Pina delle Site<br />
Redazione - Marina Fabriani Querzè<br />
COLLABORATORI: Maria Luisa Bossone, Antonio Desiderio, Francesco<br />
Fileccia, David Bilancia, Giovanni Fenu, Mauri Menga, Sandro Mallamaci,<br />
Walter Garibaldi, David Iori, Giovanni Battista Gangemi Guerrera, Lara Gatto,<br />
Lucia Martinelli, Patrizia Mior, Ivan Cribiú, Danilo Pentivolpe, Alessia<br />
Pentivolpe, Carlo De Palma, Rita Martinelli, Assia Karaguiozova, Federico<br />
Vassile, Elza De Paola, Giovanna Delle Site, Jupiter, Francesca Meucci,<br />
Alberto Ventimiglia.<br />
Fotografi: Luca Di Bartolo, Elena Ghini, Cosimo Mirco Magliocca Photographe<br />
Paris, Monica Irma Ricci, Luca Valletta, Raul Duran, DsPhopto, Raul, Alessio<br />
Buccafusca, Alessandro Canestrelli, Alessandro Risuleo. Altre foto pubblicate<br />
sono state concesse da uffici stampa e/o scaricate dalle pagine social dei<br />
protagonisti.<br />
Le immagini e le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto d’autore,<br />
vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi degli artt. 65<br />
comma 2 e 70 comma 1bis della Lg. 633/1941.<br />
É vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma.<br />
É vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dal<br />
direttore. I collaboratori cedono all'editore i loro elaborati a titolo gratuito.<br />
Testata giornalistica non registrata di proprietà: ©ASS: Stefano Francia EnjoyArt<br />
per contattare la redazione Tuttoballo20@gmail.com<br />
Contro Copertina<br />
Carissimi amici di TuttoBallo, l'estate è esplosa prima del<br />
previsto. Temperature tipiche di Algeria e Medio Oriente in<br />
pieno giugno: i cambiamenti climatici sono in atto anche in<br />
Italia. E anche se le aspettative per il resto della stagione<br />
non sono rosee, noi di TuttoBallo, vogliamo immaginare<br />
che con la nostra rivista possiate rinfrescarvi in questa<br />
torrida estate. Vi consiglio di leggere tutto il numero 29<br />
perché ci sono come al solito tante notizie sul cinema,<br />
teatro, musica, mostre, benessere e cucina... La copertina<br />
l'abbiamo dedicata ad un big della musica italiana:<br />
Riccardo Fogli. In occasione del 40° anniversario dalla<br />
vittoria del Festival di Sanremo (1982), Riccardo Fogli<br />
presenta "Predestinato (Metalmeccanico)" un libro disco<br />
lanciato sul mercato con la nuova versione di "Storie di tutti<br />
i giorni". L'intervista completa potete ascoltarle sul canale<br />
podcast "L'uomo con la radio".<br />
https://www.spreaker.com/user/fabriziosilvestri12/luomocon-la-radio-riccardo-fogli-1<br />
La controcopertina, invece, abbiamo deciso di dedicarla ad<br />
un ballerino e un pittore. Jacopo Tissi, ballerino premiato<br />
ad DanzArenzano Arte... e al pittore Mauro Roberto<br />
Gavazzi che ha realizzato "Jacopo Tissi in Danza", opera<br />
su cartoncino che ho avuto l'onore di consegnare all'artista<br />
Tissi. Dopo mesi di lavoro e limitazioni è giunto il momento<br />
di godersi un pò di meritato riposo. Divertiti e ricaricatevi...<br />
Settembre sarà un anno impegnativo...<br />
Buona estate e Buona ballo!!!<br />
© F R E E P R E S S O N L I N E r i p r o d u z i o n e r i s e r v a t a - D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "
ASD Golden Dance Viterbo<br />
Golden Tango Viterbo<br />
V I A S . M A R I A I N S E L I C E , 1 3 V I T E R B O<br />
* 3 9 0 7 6 1 3 0 5 7 5 7 - * 3 9 3 4 7 3 8 0 9 3 4 0<br />
Direzione Artistica<br />
Massimo Polo
World Dance Award “Como Lake Edition”<br />
WE CARE:”Show your talent, we’ll take care of you!“<br />
Premio speciale<br />
“GIOVANE PROMESSA”<br />
Evan Frau<br />
Arte Danza Novara<br />
Premio Speciale<br />
“VIVI IL TUO TALENTO”<br />
Helena Mongodi<br />
Liceo Coreutico<br />
“A. Locatelli” Bergamo<br />
Premio Speciale<br />
“BEST COREOGRAPHER”<br />
Marta Castelletta<br />
Arte Danza Novara<br />
Elisabetta Bortolotto<br />
ARTI’S Genova<br />
Le perle più preziose del lago di Como sono tornate a brillare<br />
sul palcoscenico del Teatro Sociale. Due giornate di concorso<br />
(21 e 22 maggio) per assegnare il World Dance Award, Como<br />
Lake Edition, giunto alla quarta edizione, con la co-direzione<br />
artistica di Lella Colombo e Antonio Desiderio. I due direttori,<br />
da sempre, in sinergia con Enti, Istituzioni e Partners privati,<br />
perseguono l’obiettivo della valorizzazione della cultura e<br />
dell’arte coreutica come fattore educativo e di crescita dei<br />
giovani. Ad ogni edizione hanno assegnato un tema che<br />
determina lo sviluppo della progettualità, lo stile e l’immagine<br />
coordinata, guida le proposte artistiche, la scelta delle<br />
Partnership e delle comunità coinvolte, il contenuto degli<br />
eventi. Quest’anno la parola prescelta che ha guidato tutta la<br />
manifestazione è stata “CURA”, parola declinata in tutti i suoi<br />
aspetti. Oltre al concorso, a cui hanno partecipato circa 400<br />
giovani e giovanissimi danzatori provenienti da molte nazioni<br />
europee, si sono svolti laboratori nelle scuole primarie e<br />
secondarie di primo grado, tenuti dallo staff di WDA e dai<br />
docenti del Liceo Musicale Coreutico G.Pasta. Per mantenere il<br />
concetto di socialità è stata organizzata una cena di solidarietà<br />
con raccolta fondi per la mensa di solidarietà della Caritas, in<br />
collaborazione con l’iniziativa civica Città Fratelli Tutti e una<br />
interna giornata in cui le vie e le piazze di Como si sono<br />
animate con eventi legati alla danza e di promozione sociale.<br />
A giudicare i giovani danzatori in concorso, una giuria<br />
internazionale altamente qualificata. Arantxa Carmona<br />
pedagoga, coreografa di Danza Tradizionale, e direttrice del<br />
Real Conservatorio Profesional de Danza Mariemma di Madrid.<br />
Melanie Person, Co-Direttrice dell’ Ailey School, New York<br />
City. Dalla Russia, Dmitry Povolotsky Direttore Bolshoi Ballet<br />
Academy Summer Intensives. Gali Kalef Yun danzatrice,<br />
coreografa, Co-Direttrice del “Kibbutz Contemporary Dance<br />
Company’s Second Company (KCDC 2)” in Israele. Fabrizio<br />
Silvestri, il nostro direttore, che ha sostituito due personalità<br />
della danza impossibilitate a raggiungere Como causa Covid. Il<br />
direttore di TuttoBallo ha assegnato il premio della critica, un<br />
riconoscimento che la nostra rivista on line ha voluto assegnare<br />
a due giovani promesse della danza che nel prossimo numero<br />
di settembre vi presenteremo, Emanuele Mascitti e Vittoria<br />
Baraldi. Da quattro anni il punto di forza del World Dance<br />
Awards Como Lakes Edition è la qualità. I due direttori,<br />
Colombo e Desiderio, ogni anno mettono in campo uno<br />
spettacolo straordinario adeguato alla danza, quella danza che<br />
Carla Fracci definiva “poesia perché il suo fine ultimo è<br />
esprimere sentimenti, anche se attraverso una rigida tecnica. Il<br />
nostro compito è quello di far passare la parola attraverso il<br />
gesto”. Appuntamento al 2023… sempre su quel ramo del Lago<br />
di Como…<br />
Premio della critica<br />
" TuttoBasllo"<br />
Emanuele Mascitti<br />
Vittoria Baraldi<br />
Premio Speciale<br />
“CITTÀ DI COMO”<br />
Liceo Coreutico<br />
Candiani Bausch<br />
Accademia Danza Merate (LC)<br />
Attitude, Ranica (Bergamo)
Danze Sacre e Movimento<br />
"Cerco un centro di gravità permanente"<br />
Le danze sacre, amate da Battiato, sono un'antichissima disciplina che insegna a rimettersi in sintonia con le parti più<br />
profonde. Per vivere meglio e più a lungo. Tutti abbiamo cantato almeno una volta “voglio vederti danzare”, insieme a<br />
Franco Battiato, sulle note di uno dei suoi successi più amati. Era il 1982 e, accarezzando con la voce che sembrava<br />
filtrare da mondi lontanissimi la ritmica di quel ritornello, il maestro siciliano – profondo studioso di mistica orientale e di<br />
culture iniziatiche – accennava qualche passo insolito.<br />
In realtà si ispirava alle Danze Sacre: una disciplina scoperta e rielaborata all’inizio del Novecento dal filosofo e scrittore<br />
d’origine armena Georges Ivanovič Gurdjieff, che la apprese nei monasteri di Asia, Medio Oriente e Turchia e la fece<br />
conoscere in Occidente dopo averla organizzata in un corpus di oltre 250 esercizi suddivisi fra rituali femminili, danze<br />
dervisce, preghiere e Movimenti. Sono sequenze apparentemente semplici ma intrise di ritualità, che si eseguono con un<br />
sottofondo di musica dal vivo, in genere suonata al pianoforte su spartiti creati ad hoc dallo stesso Gurdjieff con l’aiuto<br />
del compositore russo Thomas de Hartmann. E la caratteristica peculiare di questa attività è che deve svolgersi sempre e<br />
rigorosamente in gruppo. Del resto, mai come adesso, dopo più di un anno e mezzo trascorso in balìa delle restrizioni e<br />
dell’isolamento, si avverte urgente la necessità di recuperare la dimensione collettiva della vita. E la danza è in assoluto<br />
lo strumento più spontaneo e naturale per stare insieme attivando contemporaneamente il corpo, la mente e le emozioni.<br />
Dal 15 al 17 <strong>Luglio</strong>, a pochi chilometri da Assisi si svolgerà il Training DANZE SACRE E MOVIMENTI,<br />
In uno dei centri addestramento dell'International Dance of Self Awareness, il Monastero di San Biagio, c'è una location<br />
di rara bellezza che cura Corpo e Spirito, in due giorni si può arricchire la propria spiritualità per poter avere una visione<br />
più ampia e illuminante della danza. Immersi nella Natura con vista sulla meravigliosa vallata umbra, tra tramonti<br />
mozzafiato, cieli stellati, aria pulita e tanto relax, ogni partecipante inizia a prendersi del tempo per lasciare andare il<br />
passato, nutrire il presente e orientare il proprio futuro.<br />
Danze sacre e Movimenti, infatti, non è soltanto un corso dove si insegnano nozioni di danza o dei movimenti, è molto di<br />
più. I trainer dell’International School of Self Awareness infatti, guideremo con amore e aiuteremo a comprendere meglio<br />
come vivere con più consapevolezza per vivere pienamente.<br />
“DIO TI RISPETTA QUANDO LAVORI, ma ti ama quando danzi”, recita un’antica massima sufi.
CONSCIOUS DANCE ITALY<br />
I 5 RITMI E TUTTE LE PRATICHE CHE CI AIUTANO A SPEGNERE LA TESTA E A<br />
RIATTIVARE L’INTELLIGENZA DEL CORPO.<br />
La Conscious Dance è una pratica espressiva che si basa sul movimento libero.<br />
È un modo semplice e potente per connettersi con se stessi. È una danza liberatoria, che riattiva l’energia. È una<br />
medicina. È uno spazio sicuro, sacro, non competitivo, in cui è possibile esplorare se stessi insieme agli altri.<br />
È uno spazio di ascolto e di crescita. È uno spazio aperto dove la musica ci aiuta a fare un viaggio con lo strumento più<br />
potente che abbiamo: il nostro corpo. E ci aiuta a portare una forma di spiritualità nuova nelle nostre vite. Una<br />
spiritualità che non è religione, ma pura connessione con qualcosa di più grande di noi che ci include.Le parole sono di<br />
Marcella Panseri, insegnante di 5Ritmi e Soul Motion e co-fondatrice di ConsciouDanceItaly con Nishta Maria<br />
Matarrese.La danza c’è dall’inizio dei tempi, è stata e fortunatamente sta tornando ad essere una delle forme primarie<br />
d’espressione, non solo un’arte per danzatori professionisti. In una società dove lo strapotere della testa e della ragione<br />
è indiscusso, lavorare con il corpo a livello fisico, emotivo e spirituale è una necessità. Ci sono moltissime discipline che<br />
lavorano con la danza e con il movimento. La Conscious Dance è il nome che ‘raggruppa’ le pratiche che derivano dai<br />
5Ritmi di Gabrielle Roth e che hanno quindi questa forte radice comune.I fondatori di Open Floor, Soul Motion,<br />
Movement Medicine e Azul, sono insegnanti di 5Ritmi che Gabrielle Roth ha formato e che nel tempo, hanno creato<br />
scuole che hanno e stanno portando avanti nuove modalità espressive. A queste pratiche si unisce l’Ecstatic Dance che<br />
dalla fondatrice riprende il concetto di estasi. Di essere così pienamente nel corpo da sentirlo vivo in ogni sua cellula.<br />
Gabrielle Roth (1942-2012) americana, era una donna straordinaria che ha vissuto in un periodo fertile dove sono nate<br />
alcune fra le più importanti discipline del mondo contemporaneo. Negli anni Settanta ha creato e diffuso i 5Ritmi in tutto<br />
il mondo proponendo una prospettiva radicalmente nuova sull’architettura dell’anima.Ha formato centinaia di insegnati,<br />
scritto 3 libri, prodotto 20 album e ha fatto danzare uomini di ogni età, forma fisica, genere, colore, creando tribù di<br />
anime libere e in cerca di una nuova forma espressiva. Oggi la sua visione e le sue mappe continuano attraverso il<br />
lavoro dei tanti insegnanti di 5Ritmi. In Italia sono 8 gli insegnanti certificati, più 3 space holders. A Roma c’è un<br />
collettivo di 5Ritmi dove è possibile praticare con diversi insegnanti, e poi ci sono workshop con maestri internazionali e<br />
retreat. Si danza dal 2008 grazie al lavoro di alcuni produttori molto attivi e appassionati: Jyoti de Gregorio, Mauro e<br />
Max Passante. Ma Roma è una città fra le poche fortunate in Italia che hanno insegnanti di quasi tutte le pratiche:<br />
Movement Medicine, Azul, Ecstatic dance.<br />
Ma cosa sono questi 5Ritmi?<br />
Fluire, Staccato, Caos, Lirico e Quiete sono i 5Ritmi che compongono un’onda. Si balla insieme in modo destrutturato,<br />
senza passi e coreografie. Si è guidati da un insegnante che costruisce la musica in modo da creare un’onda. Se la si<br />
segue con fiducia l’onda rilassa, sblocca, ricarica, permette di far uscire quello che abita in noi. L’insegnante propone,<br />
invita alla ricerca e alla sperimentazione di movimenti, ognuno poi è libero di seguire il proprio ritmo interiore, il proprio<br />
livello di energia, imparando a fidarsi del proprio intuito e della saggezza del proprio corpo: che non mente mai.<br />
I benefici?<br />
Sono tantissimi e diversi per ognuno di noi. Il mio consiglio è di provare. Ci sono libri, testimonianze, scritti, potremmo<br />
fare un articolo di 100 pagine, ma è con il corpo e l’esperienza che possiamo sentire i benefici, e decidere se queste<br />
pratiche possono aiutarci e sostenerci nel grande cammino che è la vita e portarci a una consapevolezza più piena.<br />
www.5ritmi.it<br />
www.consciousdanceitlay.com<br />
www.marcellapanseri.it
MOVIMENT MEDICINE<br />
MEDITAZIONE IN MOVIMENTO<br />
La Movement Medicine è stata creata da Ya’Acov e Susannah Darling Khan e affonda le sue radici nella danza<br />
estatica, nello sciamanesimo, nelle costellazioni familiari, nell’integrazione delle nuove scoperte delle<br />
neuroscienze con tradizioni e culture antiche. Abbiamo chiesto che cos'è la Movemente Medicine, a Tamara<br />
Candiracci, infermiera e Counsellor Sistemicod e soprattutto una maggiori esperte della disciplinna...<br />
Tamara, che cos’è la Movement Medicine?<br />
La Movement Medicine è una pratica di meditazione in movimento, che ci radica nel corpo e ci riconnette con la<br />
saggezza di vivere dallo spazio del cuore, con la gioia di conoscere chi realmente siamo e la soddisfazione di<br />
dare il proprio contributo alla vita. Individuale e collettivo.<br />
Tutto questo attraverso la danza?<br />
Si, un passo alla volta entriamo in relazione con il corpo e la sua intelligenza profonda e immediata, frutto di<br />
milioni di anni di evoluzione. Una relazione dove non è importante l’esterno, come appare un passo, ma il<br />
sentire il corpo da dentro e permettere al movimento di essere espresso. Un passo alla volta e ripentendolo nel<br />
tempo.<br />
Cosi il nostro sistema impara e crea nuove connessioni nervose, nuovi comportamenti. Così il movimento<br />
diventa medicina. MQuando danziamo, lo facciamo con curiosità: la pratica è la stessa e la condizione del<br />
momento è sempre diversa, e così pure la danza che emerge nel presente. Danzando creiamo una relazione tra<br />
lo spazio interiore e l’esterno. Abitando maggiormente il corpo, anche il panorama emozionale può essere<br />
sentito e danzato. Qualsiasi emozione è energia nel corpo, che cerca un canale di espressione e la danza è un<br />
grande contenitore, tutto può essere danzato e affidato al movimento.<br />
“Tutto quello che viene compresso, crea depressione” Gabor Matè<br />
Viceversa, creare uno spazio sicuro dove esplorare il movimento autentico e permetterne una sana<br />
espressione, nella danza da soli, in coppia e in gruppo, rende più ampia la nostra finestra di tolleranza e la<br />
capacità di agire, invece di reagire. Danziamo per riconnetterci con noi stessi, con il significato più profondo<br />
della nostra vita, con quello che sogniamo e con le risorse, interne ed esterne, necessarie per manifestare i<br />
nostri sogni nella realtà fisica. Lo spazio sicuro, intimo che si crea in una sala, è un incubatore dove<br />
sperimentare movimenti nuovi, più in sintonia con il nostro vero essere, per creare ponti con la quotidianità delle<br />
nostre vite, dove la danza con la vita accade. Tutto è danza, quando c’è presenza, ossia quando siamo presenti<br />
e connessi alla realtà, mentre accade. E’ questa la pratica, semplice e complessa al tempo stesso, integrando<br />
l’intelligenza del corpo, con quella del cuore e della mente, nel momento presente, con la consapevolezza<br />
dell’interconnessione presente nella rete della vita. Una pratica sempre presente nella Movement Medicine<br />
viene chiamata risvegliare la Danzatrice! il Danzatore: ossia chiamarci, attraverso il respiro, il movimento<br />
consapevole, nelle varie parti del corpo, abitandole, sentendo le sensazioni presenti e permettendo al<br />
movimento di accadere, dandogli espressione con il respiro.<br />
Chi è il Danzatore | la Danzatrice?<br />
È quella parte di te che è presente, che danza co-creando con quello che la vita propone, con un senso di<br />
responsabilità e di interconnessione con il tutto. Per danzare non serve ritenersi un danzatore | una danzatrice.<br />
È sufficiente avere un corpo, ascoltare l’impulso al movimento e permettergli di accadere.<br />
All’inizio ci può essere del disagio, il nostro giudice interiore con il dito puntato. L’invito è quello di accoglierlo<br />
con un respiro e continuare a muoversi. Sentendo il piacere del corpo che danza.
Cosa significa risvegliare la danzatrice / il danzatore?<br />
È un invito a richiamarsi ed entrare nel corpo, come prima cosa. Con gentilezza e determinazione al tempo stesso.<br />
Sentendo lo spazio sotto la pelle (interoception), la struttura e la fluidità del corpo ed entrando in contatto con<br />
l’intelligenza che lo abita, che va oltre le idee su come dovrebbe essere e muoversi.<br />
Risvegliare la danzatrice / il danzatore è diventare più consapevole della tua responsabilità nella vita, nelle scelte che fai,<br />
che diventano meno automatiche e più mirate alla situazione, con un senso interiore di libertà e di possibilità. Entrando in<br />
contatto con le risorse presenti, dentro e fuori di te. Persone, qualità, posti, tutto quello che nutre e rende forte il tuo<br />
cerchio. Risvegliare la danzatrice / il danzatore è uscire dall’idea che dobbiamo fare tutto da soli ed accogliere la<br />
consapevolezza che siamo insieme e che co-creare amplifica la creatività. Danziamo per creare comunità di persone<br />
che stanno insieme senza il bisogno di omologarsi per appartenere. Comunità che celebrano la differenza come valore.<br />
Chi è Tamara Candiracci?<br />
Si è formata in Inghilterra con Ya’Acov e Susannah Darling Khan.<br />
Insegnante certificata di Movement Medicine,<br />
con formazione di approfondimento per lavorare<br />
con le emozioni, i rituali, il SEER e il Phoenix Process e Initiation.<br />
Fa parte della School of Movement Medicine Association, di cui segue<br />
il codice etico. Infermiera e Counsellor Sistemico.<br />
Da 15 anni lavora con un’organizzazione umanitaria e si occupa<br />
di sviluppo umano.<br />
Nel suo insegnamento unisce sensibilità, capacità di inclusione,<br />
umorismo e porta la sua esperienza pluriennale di conduzione<br />
di gruppi e di lavoro con persone appartenenti a contesti e culture differenti.<br />
Insegna regolarmente a Roma da 7 anni<br />
MarteBeat - classe aperta settimanale presso<br />
Centro Sportivo LaSalle Italia Sport - Istituto Pio IX,<br />
Via di Santa Prisca, 8<br />
Voglio vederti danzare,<br />
Roma - incontri itineranti nei parchi e in altri luoghi suggestivi<br />
di Roma, con le Cuffie SilentDisco.<br />
Un progetto pensato e realizzato con il team romano<br />
che da anni sogna e co-crea insieme:<br />
Giulia Belardelli, Elisa Massaroni, Annalisa Napoleoni<br />
e Oliver Mellenthin<br />
Dance with Life - cicli di incontri online dalle 7:21 per 21’<br />
dove si alternano Movement Medicine<br />
con Tamara e Azul con Paolo Srajan Rampin<br />
contatti<br />
mail tamara.movementmedicine@gmail.com<br />
whatsapp 3396571488<br />
Canale Telegram<br />
https://t.me/MOVEmentMedicineTam<br />
sito: https://www.movementmedicinecontamara.com<br />
altre/i insegnanti di Movement Medicine in Italia<br />
FB https://www.facebook.com/MovementMedicineItalia<br />
https://movementmedicineassociation.org<br />
altre/i insegnanti Conscious Dance in Italia<br />
https://www.consciousdanceitaly.com
speciale "Swell"<br />
Sandro Mallamaci<br />
Antonio Eraclini, lo Swell e l’Asc<br />
Nell'ambito dello Swell 2022 non potevamo non sentire Antonio Eraclini che, come dice alla nostra vicedirettore Eugenia<br />
Galimi, aprendo l'intervista, è consigliere nazionale ASC nonché presidente provinciale del comitato di Reggio Calabria. Come<br />
si legge sul sito istituzionale, l'ASC è un Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI, ma non un semplice ente sportivo,<br />
piuttosto il risultato dell’impegno e della dedizione di un insieme di persone con elevata competenza, professionalità ed<br />
esperienza pluriennale nel mondo dello sport, dell’associazionismo, della comunicazione e del Management sportivo ed<br />
imprenditoriale.<br />
D. - Come l'ASC ha affrontato la pandemia?<br />
R. - Tutti insieme abbiamo affrontato un momento catastrofico sostenendoci a vicenda e grazie al nostro spirito costruttivo ne<br />
siamo usciti alla grande facendo di necessità virtù e adesso che siamo qui ci resta solo un brutto ricordo che però ci fa<br />
apprezzare di più quello che abbiamo organizzato.<br />
D. - Da dove scaturisce il tuo amore per lo sport che ti impegna 24 ore su 24?<br />
R. - Ovviamente è una passione che ho sempre coltivato, ma che col tempo mi ha fatto anche acquisire una sorta di pazienza<br />
indispensabile per il ruolo che ricopro, che mi fa sentire un punto di riferimento per tutti quelli che confidano nel mio impegno<br />
costante al loro supporto.<br />
D. – Swell: come è nata l'idea che ormai si è dimostrata vincente già da qualche anno?<br />
R. - È stata una scommessa con i miei collaboratori più vicini e ci siamo lanciati con entusiasmo. Era un piccolo evento alla<br />
prima edizione, oggi siamo l'evento più importante in termini di numeri dell'intera regione.<br />
D. - Progetti per il futuro?<br />
R. - Da subito inizieremo a lavorare per il 2023 ma già da settembre contiamo di organizzare eventi sia in città (Reggio<br />
Calabria) che in montagna (Aspromonte).
Uno tra i più popolari dance influencer del momento<br />
su Youtube fa ballare milioni di follower<br />
A TU PER TU CON LUIS CAPASSO<br />
di<br />
Eugenia Galimi<br />
VIce Direttore<br />
Ballerino, cantante, coreografo, maestro di<br />
Ballo e Youtuber, è nato a Napoli. Dopo<br />
essersi formato nel settore delle danze<br />
caraibiche in un Accademia Cubana, nel<br />
2004 si trasferisce a Roma per frequentare<br />
per 3 anni il “Cinecittà Campus” diretto da<br />
Maurizio Costanzo dove perfezionagli studi<br />
di danza, canto e dizione. Vanta, inoltre,<br />
numerose esperienze in teatro, TV e<br />
Villaggi Turistici di tutta Italia come<br />
ballerino e performer. Successivamente si<br />
specializza come Insegnante di Balli<br />
Caraibici e Danze Coreografiche fondando<br />
già dal 2005 una sua linea di Balli Sociali<br />
che divulga attraverso il canale YouTube<br />
“Baila con Luis CHANNEL” con oltre<br />
40.000 iscritti e circa 15 milioni di<br />
visualizzazioni: è, ad oggi, uno tra i più<br />
popolari e seguiti coreografi del settore sul<br />
territorio nazionale<br />
Lo abbiamo incontrato e intervistato allo<br />
Swell (Asc) che si è svolto dal 02 al 5 Giugno<br />
a Cutro (KR) presso il Villaggio Serenè dove<br />
ha tenuto lezioni, animato serate e insegnato<br />
a tutti i ballerini presenti la sua nuova<br />
coreografia sulla musica de “La dolce vita” di<br />
Fedez per poi registrare il suo nuovo video.<br />
Fortemente voluto dagli organizzatori<br />
dell’evento per il suo grande seguito, ha<br />
subito accettato di partecipare, memore<br />
anche delle sue vacanze estive dell’infanzia<br />
trascorse con la famiglia proprio in questa<br />
bellissima regione.<br />
Nel 2019 ha debuttato come cantante col<br />
suo primo inedito “Baila Conmigo” accolto<br />
con entusiasmo da pubblico e critica<br />
entrando subito in classifica ITunes. Nel<br />
2020 pubblica una cover di Maluma,<br />
ADMV (Amor De mi Vida) in versione<br />
bachata sensual. A oggi vanta<br />
un’esperienza ventennale come<br />
insegnante di ballo, lavora in numerose<br />
scuole della Capitale e tiene regolarmente<br />
stage in tutta Italia. Per l’estate 2022,<br />
tornerà sulla scena musicale con il brano<br />
OTRA VEZ di cui è coautore del testo e<br />
della musica, prodotta da Gianni Testa e<br />
distribuito dalla JOSEBA Publishing..<br />
speciale "Swell"<br />
L’impressione di lui che ci siamo fatti durante<br />
questa quattro giorni di sport e benessere è<br />
quella di un giovane ragazzo che ama il<br />
proprio lavoro e che ne cura personalmente<br />
ogni aspetto: registrazione e montaggio video,<br />
sponsorizzazioni, canale Youtube, lezioni di<br />
ballo, ecc…<br />
Costretto anche lui – come tutti noi - a uno<br />
stop lungo e improvviso, dovuto al Covid e al<br />
lockdown, ha tantissimi progetti per l’estate in<br />
arrivo: spettacoli ed esibizioni in Centro e Sud<br />
Italia a stretto contatto con quel pubblico che<br />
tanto ama, perché – ci ha confessato – anche<br />
se il suo successo è stato decretato dal canale<br />
Youtube, la parte del suo lavoro che ama di<br />
più è il contatto con il pubblico e il suo calore.
NINO D’AMICO E PROGETTO SALSA<br />
Eugenia Galimi<br />
Vice Direttore<br />
Chi parla di Danze Caraibiche in Calabria e non solo,<br />
parla di Nino D’amico fondatore e Maestro della Scuola<br />
di Ballo PROGETTO SALSA: “un connubio di<br />
professionalità e divertimento” come cita l’omonima<br />
pagina Facebook - che è riuscito a coinvolgere, negli<br />
anni, un numero infinito di persone.<br />
Neppure la pandemia, sebbene abbia creato molti<br />
problemi a causa della chiusura totale delle palestre, è<br />
riuscita ad annientare nei giovani e meno giovani<br />
calabresi la voglia di volteggiare in pista al suono di una<br />
bachata, una salsa o un merengue. Di questo è stat<br />
prova lampante la manifestazione organizzata dall’Asc e<br />
denominata Swell - che si è svolta dal 02 al 5 Giugno a<br />
Cutro (KR) presso il Villaggio Serenè - dove abbiamo<br />
incontrato il Maestro Nino D’Amico alle prese con lezioni,<br />
stage e serate animate fino a notte fonda insieme al suo<br />
nutritissimo staff. Nell’intervista che ci ha concesso ci ha<br />
parlato del suo amore per le Danze caraibiche nato nel<br />
1995, come lui stesso lo definisce “un modo per uscire<br />
dal contesto in cui vivevo in quegli anni” che lo ha portato<br />
oggi, dopo ben ventisette anni di sacrifici e duro lavoro,<br />
agli altissimi livelli che tutti gli addetti del settore gli<br />
riconoscono.<br />
Proprio per questo Nino, continua lanciando un invito a<br />
tutti i genitori, dopo lo stop dovuto al Covid: “invogliate i<br />
vostri figli a fare sport, un vero toccasana per il corpo e<br />
la mente che aiuta la socializzazione, accresce lo spirito<br />
di squadra, insegna sani valori e allontana i ragazzi dalla<br />
strada e dalle cattive compagnie”.<br />
L’intervista si conclude con la rituale domanda sui<br />
progetti futuri e Nino con la sua proverbiale simpatia e il<br />
suo sorriso ci parla del suo punto di vista: “come per<br />
l’edizione Swell di quest’anno, tutto ciò che avverrà post<br />
covid avrà una valenza diversa, in quanto la pandemia ha<br />
costretto la gente a una scelta. C’è chi impaurito ha<br />
deciso di mollare e chi, invece, sta vivendo questo<br />
periodo come una ripartenza. Io sono fra coloro che<br />
speciale "Swell"<br />
vuole riprendere a vivere e a divertirsi come negli anni<br />
passati”.
speciale "Swell"<br />
Sandro Mallamaci incontra<br />
Gennaro Calabrese<br />
Per chi non conoscesse l’eclettico Gennaro Calabrese può scoprirlo visitando il<br />
suo personale sito internet all’indirizzo www.calabresegennaro.it È attore,<br />
showman, comico, imitatore, come lui stesso si definisce. Da buon imitatore è<br />
un profondo conoscitore di dialetti a cominciare dal calabrese, ma anche del<br />
napoletano, palermitano, romano, e di innumerevoli cadenze come il catanese,<br />
livornese, fiorentino, emiliano, romagnolo, umbro, piemontese, barese, leccese,<br />
abruzzese, genovese, milanese, bresciano, bergamasco, con accenti divertenti<br />
in tedesco, giapponese, francese, arabo, africano, americano.È stato per tre<br />
stagioni la voce del fortunato programma di satira politica di Sky 1 “Gli<br />
sgommati” e del Cartone animato di Gazzetta dello Sport “Gazzettoons”. Dietro<br />
quella maschera da trasformista si nasconde un avvocato, abilitato alla<br />
professione forense, come lui stesso tiene a precisare, con un percorso di studi<br />
completo a cominciare dal liceo classico. Lo studio però non gli ha impedito di<br />
coltivare la sua vera passione per il teatro, frequentando scuole di recitazione di<br />
primo piano come l’“Accademia Beatrice Bracco” di Roma. Ricco il suo<br />
curriculum di esperienze professionali, che vi invitiamo a scoprire sulla sua<br />
pagina. L’occasione dello Swell, organizzato dall’ASC di Reggio Calabria, ci ha<br />
dato la possibilità di avvicinarlo per scambiare due chiacchiere, in un<br />
pomeriggio caldissimo seduti ad un tavolino approfittando di un raro angolo di<br />
ombra. La domanda per rompere il ghiaccio:<br />
Come è la ripresa dopo la pandemia?<br />
Bella e stimolante, lenta come un diesel, ma bisogna stare attenti a non<br />
ingolfare il motore per la troppa voglia di fare. Dopo i segnali di ripresa, a<br />
mozzichi e bocconi, già dall’estate scorsa, con diverse false partenze,<br />
quest’anno sembra che sia la volta buona per una ripartenza definitiva, a meno<br />
che non ci si metta di mezzo questa nuova malattia, il vaiolo delle scimmie – e<br />
qui non si lascia sfuggire l’occasione per una battuta che riproporrà nel suo<br />
spettacolo – e io davanti al vaiolo delle scimmie... “macacu”, che in dialetto<br />
reggino significa “mi spavento”.<br />
Il tuo è un appuntamento fisso con Swell?<br />
Io sono un figlio adottivo dello Swell, nonostante non abbia un fisico<br />
propriamente da sportivo né tantomeno faccia molto sport, ma per l’ASC Reggio<br />
Calabria sono una sorta di portafortuna, e questa è la quarta volta che ci sono.<br />
La volta scorsa sei stato uno degli ospiti della manifestazione, quest’anno<br />
ti cimenti nel ruolo di conduttore e direttore artistico, per te è la prima<br />
volta in questa veste?<br />
No, ma ogni volta è sempre un’esperienza stimolante, anche perché è<br />
un'occasione per conoscere da vicino il mondo dello sport e del ballo, per stare<br />
a contatto con tanti giovani e meno giovani, in un’atmosfera completamente<br />
diversa da quella di un classico teatro, con un pubblico più frizzante e brioso,<br />
che spero si diverta al mio spettacolo che mi vedrà protagonista nella serata<br />
conclusiva di sabato.<br />
Dopo questa parentesi quali saranno i tuoi prossimi impegni?<br />
Si inizia a girare le piazze, visto che il clima lo permette, le sagre ricominciano.<br />
Hai nuovi personaggi da proporre?<br />
Certamente, la pandemia mi ha fatto studiare molto – e continua a rispondere<br />
imitando, sia la voce che la mimica facciale, di una serie di personaggi, da<br />
Alessandro Borghese, il premier Conte, Vincenzo De Luca, Cristiano Malgioglio<br />
- da consumato improvvisatore e intrattenitore da palcoscenico.<br />
L’intervista si conclude ringraziando Gennaro per la sua squisita disponibilità,<br />
con l’augurio e la speranza che tutto quello che ha causato la pandemia sia<br />
davvero finito, dandoci l’appuntamento alla prossima edizione 2023 dello Swell.
BIENNALE DANZA 2022 - BOUNDARY-LESS<br />
5 p r o g r a m m i t e m a t i c i : L i v e / I n s t a l l a z i o n i , B i e n n a l e C o l l e g e , C o l l a b o r a z i o n i , F i l m , C o n v e r s a z i o n i / W o r k s h o p .<br />
Il 16. Festival Internazionale di Danza Contemporanea si svolgerà dal 22 al 31 luglio 2022, diretto da Wayne McGregor. In<br />
programma numerosi appuntamenti quotidiani con solisti e compagnie internazionali e l’attività di Biennale College Danza<br />
dedicata a progetti di formazione e training che diventano parte integrante del programma del Festival.<br />
La danza è, da sempre, la forma d’arte più collaborativa. La biennale sviluppa un dialogo tra i corpi, un dialogo continuo tra<br />
spirito e materia. Spesso, noi non parliamo; consentiamo al nostro essere più profondo di irradiarsi e, d’istinto, cominciamo a<br />
muoverci; musica, immagini, sentimenti, pulsioni, contatto fisico… stimoli che scaturiscono da una miriade di fonti e risuonano<br />
dentro di noi, sollecitando la nostra creatività. Il più delle volte, non ricordiamo da dove nasce un’idea, né dove finisce. Siamo<br />
tutti perpetuità e scambio, metamorfosi e trasformazione, come navi che vagano nell’oceano, senza limiti di esplorazione né<br />
di potenziale.<br />
I nostri corpi sono più trasmutabili che mai mentre ci addentriamo in mondi virtuali, ci trasformiamo attraverso la meditazione<br />
o semplicemente ci teletrasportiamo per un attimo in una sorta di metaverso, quel mondo fantastico in cui tutto è possibile.<br />
I confini fisici svaniscono con la stessa rapidità con cui vengono ridisegnati quelli geografici; lo spirito umano trascende sé<br />
stesso più e più volte, verso uno stato permanente di indefinitezza, impermeabilità, libertà.<br />
Cosa significa oggi per un’artista o per un’opera d’arte essere senza confini? Lo ritroviamo nelle persone con cui scegliamo di<br />
collaborare, negli strumenti di espressione che rinnoviamo dall’interno, nel luogo dal quale lavoriamo o nel tentativo di<br />
superare le categorie che definiscono noi stessi e gli altri? Il fare arte non è forse, di per sé, l’atto attraverso il quale<br />
superiamo confini, limiti e barriere? Un modo per re-immaginare? Una nuova modalità di pensiero? Arte, probabile spazio<br />
liminale dell’intermedio. 10 giorni ricchi di eventi, incontri. Quest’anno, la Biennale ripropone il format vincente del 2021, la<br />
danza su pellicola e nel cinema per rappresentare la potente forza sociale e artistica. Dalle nuove avvincenti forme di<br />
animazione ai documentari intimi, la varietà e l’ampiezza del lavoro sono sorprendenti. Biennale Danza 22 tratterà il lavoro<br />
cinematografico degli artisti del Festival, le opere importanti di registi affermati e visioni sperimentali.
Nel sostenere attivamente una nuova generazione di danzatori, Biennale Danza porterà avanti i due programmi di<br />
commissioni che mirano a valorizzare, per il futuro, nuove realtà emergenti. Il primo dedica risorse al Leone d’Argento; il<br />
secondo è una commissione assegnata a un artista della danza italiano che comprende sostegno finanziario e artistico, oltre<br />
all’impegno a presentare il lavoro commissionato in occasione della Biennale successiva. In questa edizioni tanti i nomi illustri<br />
a partire dallo scultore, danzatore, disegnatore e artista visionario, già vincitore del Leone D'Oro, Saburo Teshigawara, che<br />
presenta alla Biennale la prima mondiale entusiasmante: la rivisitazione di Petrouchka, uno dei lavori più significativi dei Ballet<br />
Russes. Rocío Molina ( Leone d’Argento) porta in scena Carnación, una straordinaria esplosione di energia fisica e creativa,<br />
la battaglia tra il suo corpo vulcanico e cinque estatici musicisti che si esibiscono dal vivo. Diego Tortelli, il vincitore del primo<br />
concorso per coreografi italiani della Biennale Danza, con il suo immaginifico progetto coreografico intitolato Fo:NO entrare<br />
nel corpo attraverso la gola, per un esperimento sonoro e viscerale in cui si mescolano beat boxing, politica identitaria e<br />
danza, in tutta la sua complessità.<br />
Bottega Veneta sostiene ancora una volta la visione e il programma della Biennale Danza 2022. Non solo per il sostegno e il<br />
patrocinio al lavoro degli incredibili artisti internazionali invitati a Venezia, ma anche per il dialogo creativo e la collaborazione<br />
condivisa al fine di realizzare i progetti artistici. La Biennale Boundary-less invita il pubblico a un’esperienza di danza con<br />
danzatori, coreografi, compositori e artisti che sono veri e propri distruttori di confini, che scelgono di operare in questi spazi<br />
liminali in-between o in collaborazioni inaspettate e viscerali, spesso provocatorie. Biennale Danza 22 dal 22 al 31 luglio.<br />
requiem<br />
meggie_the_cat<br />
craneway
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sostenere, promuovere e divulgare l'arte<br />
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C/C: 1039059199
TOR BELLA MONACA<br />
TEATRO FESTIVAL – ARENA ESTATE<br />
È partita con grande entusiasmo la grande estate al Tor Bella Monaca, periferia sud est di Roma<br />
Capitale. 44 serate di spettacolo nell’arena del teatro con nomi illustri del panorama teatrale e non<br />
solo, debutti assoluti, teatro per ragazzi e una programmazione dedicata al cinema.<br />
La stagione si è aperta con EXODUS uno spettacolo di sculpture dance e physical theatre con<br />
tecniche illusionistiche. La coreografia è firmata da Emiliano Pellisari & Mariana. Exodus è il nome<br />
della nave che portò in Palestina gli ebrei nel 1947. L’esodo biblico ritorna nella storia ebraica come<br />
una ricorrenza ciclica e rappresenta il tema universale dell’immigrazione. Essere migranti oggi è<br />
come vivere l’esodo di duemila anni fa.<br />
C i n e m a d i r a c c o r d o 2<br />
d a l 1 6 a g o s t o a l 2 s e t t e m b r e<br />
T o r B e l l a M o n a c a T e a t r o<br />
F e s t i v a l<br />
f i n o a l 1 5 a g o s t o<br />
M u s i c F e s t<br />
d a l ' 1 a l 3 0 s e t t e m b r e<br />
Programma ► https://tinyurl.com/28mtldxy
FUTURO FESTIVAL<br />
TEMPO E FUTURO, LA DANZA AL TEATRO BRANCACCIO<br />
È dedicato alla percezione di Tempo e Futuro, che di giorno in giorno muta tra stravolgimenti sanitari e<br />
socio-politici del nostro millennio, la seconda edizione del Futuro Festival, kermesse internazionale di<br />
danza e cultura contemporanea, in programma negli spazi del Teatro Brancaccio dal 2 al 17 luglio. Nel<br />
cartellone, firmato dalla direttrice artistica Alessia Gatta, undici progetti con due prime nazionali e una<br />
internazionale, una compagnia dalla Francia e una dalla Spagna, una danzatrice coreana e cinque<br />
coreografi di chiara fama come Kimberly Bartosik, Claudia La Vista, Patcharaporn Krüger-Distakul,<br />
Matthias Kass & Clément Bugnon. "Nello scenario del presente, è importante per me domandarsi che<br />
significato abbia danzare, programmare, organizzare la danza.<br />
Che funzione può avere Futuro Festival e, più in generale, la cultura tutta? - si chiede Gatta,<br />
presentando il festival con il direttore del Brancaccio, Alessandro Longobardi - Vorrei davvero che la<br />
danza generasse movimento, non solo del corpo, ma anche delle idee, grazie a flussi e incroci di<br />
pensieri e scambi di materiali. L'obiettivo è dunque creare opportunità per danzatori e artisti italiani ma<br />
con uno sguardo attento rivolto al resto del mondo". Si parte dunque, tra Brancaccio e lo spazio Boa-<br />
Brancaccino Open Air, con la tavola rotonda Re_Movere tema del Post-human nel Metaverso. E poi, uno<br />
dopo l'altro, seguono i progetti vincitori di premi per la danza nel 21/22; il Futuro Festival dance contest<br />
dedicato a qualunque tipo di danzatore che si sfiderà davanti a una giuria tecnica; le compagnie<br />
internazionali Equilibrio Dinamico, Sine Qua Non Art, Ritmi Sotterranei, Lali Ayguadé Company; e in<br />
chiusura la storica compagnia italiana Zappalà Danza, più un ricco calendario di workshop e attività<br />
collaterali. Dal 2 al 17 al teatro Brancaccio Roma
FESTIVAL<br />
INTERNAZIONALE<br />
NOVARA<br />
<br />
DANCE EXPERIENCE TEMPO E FUTURO<br />
<br />
Il Teatro Coccia ha riacceso le luci sul Festival Internazionale Novara Dance Experience: cinque<br />
giornate intense, con concorsi, di danza classica, danza moderna e urban, masterclass e il Gran Galà<br />
finale a coronamento di un immenso lavoro con la certezza che l’arte e la bellezza continueranno a<br />
danzare. Il Festival, dopo la sospensione del 2020 per l’emergenza sanitaria, ha voluto fortemente che<br />
questa terza edizione fosse quella della ripartenza e un monito positivo per tutto un settore dimenticato.<br />
Un’edizione attesa ed emotiva, un grido e un canto per celebrare la danza e la sua regina indiscussa,<br />
Carla Fracci: lei non è mai mancata e, ne siamo certi, con i suoi passi lievi ed eleganti, ha calcato il<br />
palcoscenico del Teatro anche quest’anno.<br />
Un applauso liberatorio ha aperto la serata del Gran Galà nel bellissimo Teatro Coccia di Novara<br />
accompagnando le parole, cariche di emozione, del direttore artistico Francesco Borelli: “Non potevamo<br />
non iniziare questa notte magica se non omaggiando lei, una donna che ha attraversato le nostre vite a<br />
passi lievi ma incisivi, una donna che ha letteralmente scritto la storia della danza in Italia e nel Mondo.<br />
Una donna amica del Novara Dance Experience con la quale tutti noi abbiamo condiviso momenti<br />
straordinari e bellissimi: a Carla Fracci va il nostro più sentito, caloroso, struggente, lungo addio.<br />
Renderemo omaggio a Carla con un Premio alla sua memoria, ricordando come abbia sempre sostenuto<br />
che la danza fosse di tutti e per tutti”.
Un Festival Internazionale dove regine indiscusse sono state, ancora una volta, la danza e la bellezza,<br />
conferendo all’evento un’identità forte e inconfondibile. Il progetto, nato dalla volontà<br />
dell’AssociazioneDance Hall di promuovere e diffondere la cultura della danza e dell’arte coreutica, ha<br />
portato ancora una volta a Novara i grandi nomi della danza nazionali e internazionali. Un commosso<br />
Francesco Borelli nel premiare Luciana Savignano, étoile del Teatro alla Scala e Prima ballerina di<br />
Maurice Béjart col Premio alla carriera 2021, ha ricordato la prima volta che ebbe il privilegio di ballare<br />
con lei: “Mi prese le mani e mi disse, Francesco non preoccuparti siamo soli io e te. Io mi agitai ancora<br />
di più. Un’esperienza bellissima danzare con lei che ha saputo dare un significato profondo ad ogni<br />
gesto impercettibile di un dito, di un braccio. Non dimenticherò mai la prima volta che la presi tra le<br />
braccia, per questo affetto profondo che mi lega a lei, ho voluto essere io a consegnarle il Premio”.<br />
Luciana Savignano, nel ricevere il Premio, ha voluto sottolineare con eleganza: “Vorrei che fosse un<br />
Premio all’artista e non alla carriera. All’artista per quello che ha fatto, quello che è e farà. Francesco,<br />
vorrei che lo rifacessimo ancora: è una promessa e una sfida, l’anno prossimo su questo Palco,<br />
balleremo ancora insieme”. L’étoile, nel ricordare la Fracci, ha aggiunto come non potrà mai essere un<br />
addio, perché un’artista come Carla, vivrà per sempre non solo nel ricordo, ma nei suoi passi, che lievi,<br />
continueranno a danzare portando il suo messaggio, ovunque nel mondo.<br />
La terza edizione del Festival Novara Dance Experience è stata realizzata in collaborazione con il<br />
Comune di Novara in co-produzione con il Teatro Coccia e a favore della LILT Novara Onlus, nella<br />
persona della Dottoressa Giuseppina Gambaro, la lega italiana per la lotta contro i tumori.<br />
Crediti per le foto Luca Vantusso
La quarta edizione del festival<br />
interculturale dedicato alla musica<br />
internazionale<br />
Fino al 21 luglio, tra l’Emilia-Romagna e la Lombardia, si<br />
terrà AHYMÉ, il festival interculturale dedicato alla<br />
musica internazionale, ideato dall’artista, musicista e<br />
autore Bessou Gnaly Woh (Presidente dell’Associazione<br />
“Colori d’Africa – APS”) con il coordinamento musicale di<br />
Giovanni Amighetti, insieme alla casa di produzione<br />
Arvmusic e all’agenzia di management Griot.de.<br />
Ahymé è un festival di condivisione in cui la musica ha un<br />
ruolo fondamentale in quanto ha la capacità di essere uno<br />
strumento di dialogo tra i popoli, una forma d’espressione<br />
che unisce le diverse culture. Un momento di incontro fra<br />
persone con differenti tradizioni e costumi al fine di<br />
sensibilizzare e promuovere l’inclusione sociale e la<br />
convivenza civile. Quest’anno il festival si svolgerà nelle<br />
splendide cornici del Parco Ducale di PARMA, dell’Arena<br />
Milano Est di MILANO e di Villa Terzaghi a ROBECCO<br />
SUL NAVIGLIO (MI), con ospiti del calibro di Mauro<br />
Durante e Justin Adams (23 e 24 giugno), Gabin Dabiré<br />
(1 e 3 luglio), le Tarantate! con Consuelo Alfieri, Ninfa<br />
Giannuzzi, Roberto Chiga, Nico Berardi, Luigi Panico,<br />
Valerio Combass (7 luglio), Mokoomba (14 e 15 luglio) e<br />
Genesis Piano Project (20 e 21 luglio).<br />
L’iniziativa, prodotta dall’Associazione di Promozione<br />
Sociale Colori d’Africa con Arvmusic, Solares<br />
Fondazione delle Arti, Teatro Martinitt e Associazione<br />
Maestro Martino, è realizzata con il contributo di<br />
Fondazione Cariparma e della Regione Emilia-<br />
Romagna per la sua parte parmense.<br />
I biglietti per gli eventi al Parco Ducale di Parma sono<br />
acquistabili online su Vivaticket oppure tramite<br />
prenotazione telefonica al numero 0521 992044, con<br />
ritiro presso la biglietteria del Teatro al Parco.<br />
I biglietti per gli eventi all’Arena Milano Est di Milano<br />
sono acquistabili su prenotazione telefonica al numero<br />
0236580010, mail (info@teatromartinitt.it) o fisicamente<br />
in biglietteria. Per il concerto a Villa Terzaghi si<br />
consiglia la prenotazione info@villaterzaghi.it.
RICCI<br />
WEEKENDER…<br />
Ritorna dal 9 all’11 settembre a Catania, nel cuore della Sicilia orientale Ricci Weekender, il festival<br />
internazionale che tra musica, cucina e vini siciliani, offre in un unico cartellone il meglio per un<br />
week end di fine estate sull’isola. Nato dalla collaborazione tra il circolo Mercati Generali, la radio<br />
britannica con base a Londra Worldwide FM fondata dal dj e producer Gilles Peterson, e il cuoco Ed<br />
Wilson del ristorante Brawn di Londra, Ricci Weekender porta nel nome il sentimento guida della<br />
sua identità che lo rende unico sulla scena nazionale: creare un club di viaggiatori da ogni parte<br />
d’Europa e d’Italia- i weekender- che si ritrova ogni anno in quest’angolo di Sicilia tra l’Etna e il<br />
mare per riscoprire la bellezza della condivisione e dell'essere comunità.
Tra gli storici Mercati Generali, le sale del Palazzo Biscari, testimonianza del più<br />
bel barocco siciliano, il cortile del monumentale Castello Ursino e il giardino<br />
botanico di Radicepura a Giarre, il festival torna con una line up ricercata, più<br />
aperta alla club culture ma con la consueta ambizione di connettere jazz e musica<br />
indipendente con il meglio della cucina contemporanea, come di consueto<br />
rappresentata da Ed Wilson, quest’anno affiancato da un cuoco del territorio: il<br />
vulcanico “etneo doc” Seby Sorbello. Ciascuno di essi proporrà uno speciale<br />
menù da accompagnare alla selezione di vini.<br />
In programma il collettivo di riscoperta musicale partenopea Napoli Segreta,<br />
il nu jazz inglese dell’italianissima polistrumentista Maria Chiara Argirò; le<br />
atmosfere del duo Gebbia&Gerbino con il progetto Bhakti tra ambient,<br />
sperimentazione e ritmi indiani che aprono il festival il 9 settembre a<br />
Palazzo Biscari; Rbsn al secolo Alessandro Rebesani, compositore,<br />
produttore e musicista italo-americano che fonde jazz, cantautorato, folk ed<br />
elettronica, il 10 settembre nel suggestivo cortile del Castello Ursino.<br />
Gli ospiti internazionali sono sempre stati uno dei fiori all’occhiello della rassegna<br />
e anche quest’anno Ricci Weekendernon si smentisce a partire<br />
dall’appuntamento di sabato 10 settembre ai Mercati Generali con il fascino<br />
ammaliante di Rebecca Vasmant, musicista, produttrice e DJ di Glasgow a<br />
metà tra Matthew Halsall, Greg Foat Group, e Floating Points; e Antal, producer<br />
olandese tra le figure più influenti della club culture europea.<br />
Ma il festival è anche occasione di ritorni e di rincontri come quello con il talento<br />
rivoluzionario e inarrestabile di Gilles Peterson, precursore musicale che nel suo<br />
percorso ha attraversato generi stili e nazioni della musica, rilanciando<br />
l’elettronica come suono globale, mixando soul, hip hop e jazz ai suoni del<br />
mondo. Le frequenze del live set di Peterson risuoneranno tra i meravigliosi<br />
giardini di Radicepura a Giarre domenica 11 settembre per l’ormai consueta<br />
chiusura del festival in uno degli angoli verdi più rigogliosi e suggestivi dell’intera<br />
Sicilia.<br />
Tra piante tropicali, fiori, e profumi, vibreranno nella stessa sera le note della<br />
cantante londinese Muva of Earth, l’astro nascente dell’alternative jazz dalle<br />
influenze afro futuristiche, per chiudere in bellezza con un vero maestro della<br />
consolle: Mr Scruff, -nome di battesimo Andy Carthy- artista tra i più eclettici e<br />
completi del panorama musicale che da più di 20 anni si destreggia tra soul, funk,<br />
hip hop, jazz e reggae accompagnandoli con i “visual lo-fi”da lui stesso disegnati.<br />
Sin dalla prima edizione Ricci Weekender ha coltivato il legame con il territorio e<br />
con le sue eccellenze, come per esempio le rinomate cantine dell’Etna conosciute<br />
in tutto il mondo.<br />
Quest’anno sarà la Cantina Benanti, partner del festival a ospitare il tradizionale<br />
brunch domenicale con la cucina di Seby Sorbello, nell’ottocentesca tenuta di<br />
Viagrande alle pendici dell'Etna, con vigneti che si estendono a perdita d’occhio.<br />
Una realtà vitivinicola che negli ultimi trent'anni è stata un vero e proprio punto di<br />
riferimento e traino, non solo per quello che oggi viene definito come il "miracolo<br />
etneo", ma anche per tutta l’enologia regionale.<br />
Foto Letizia Cigliutti<br />
Info<br />
Email info@ricciweekender.com<br />
Infotel. / Whatsapp +39 334 9197 095
CAMPO BASE<br />
FESTIVAL<br />
Il festival dedicato alla cultura della montagna,<br />
alle attività outdoor e alla relazione fra essere umano e ambiente.<br />
Scienza, filosofia, sport, musica, arte, cucina, natura, esplorazione.<br />
2 – 4 settembre Oira Crevoladossola (VCO)
250 speaker sospesi che riproducono<br />
il suono delle api e un concerto<br />
notturno immersi nella natura per<br />
ascoltare il transito delle stelle.<br />
Avventurose escursioni e racconti di<br />
storie di esplorazione, lotta e<br />
sopravvivenza attorno al fuoco. Dj set<br />
sciamanici e vortici di jodel e ipnotici<br />
canti di montagna.<br />
Dopo il grande successo della prima<br />
edizione, torna dal 2 al 4 settembre in<br />
Val D’Ossola Campo Base, il festival<br />
dedicato alla cultura della montagna,<br />
agli sport e alle attività outdoor e alla<br />
relazione fra essere umano e<br />
ambiente.<br />
Incontri con i grandi nomi della<br />
scienza e della filosofia, con<br />
esploratori e arrampicatori ma anche<br />
con artisti e chef. Pratiche sportive<br />
all’aria aperta come canyoning,<br />
arrampicata, hiking, parapendio e<br />
yoga, e attività dedicate ai più piccoli.<br />
Installazioni e performance musicali,<br />
proposte cinematografiche e<br />
laboratoriali, escursioni e degustazioni<br />
alla scoperta di un modo diverso di<br />
concepire la cucina e il rapporto con il<br />
cibo.<br />
Un festival unico che si prepara ad<br />
accogliere, nello scorcio di fine estate<br />
e in un campeggio immerso nella<br />
natura, una vera e propria comunità<br />
temporanea pronta a condividere<br />
esperienze e riflessioni, visioni e<br />
progetti.<br />
Curato da Nicola Giuliani e Chantal<br />
Ferrari e con la curatela scientifica di<br />
Alessandro Gogna, prodotto dalla<br />
Fondazione Tones on the Stones,<br />
Campo Base Festival è uno degli<br />
eventi di punta di Tones Teatro<br />
Natura, uno spazio progettuale e<br />
performativo realizzato in un’ex cava<br />
di granito in Val D’Ossola ma<br />
soprattutto un ecosistema dedicato<br />
alla ricerca artistica, all’innovazione,<br />
alla conoscenza e al benessere<br />
situato in un territorio montano di rara<br />
bellezza, tra boschi, vigneti terrazzati<br />
e antichi borghi in pietra. Questo vero<br />
e proprio “teatro di pietra” circondato<br />
da meraviglie naturalistiche ospiterà<br />
buona parte della programmazione di<br />
Campo Base Festival, così come il<br />
campeggio sarà soltanto il naturale<br />
punto di partenza per esplorare il<br />
territorio della Val d’Ossola. Tr a gli<br />
ospiti il climatologo e divulgatore<br />
scientifico Luca Mercalli, l'esploratore<br />
Franco Michieli.<br />
Franco Michieli.<br />
Luca Mercalli<br />
Nicola Giuliani<br />
https://www.ticketmaster.it/artist/campo-base-festival-biglietti/1168374
"LÌ È TUCTO EL CORE NOSTRO ET TUCTA<br />
L’ANIMA NOSTRA"<br />
LA GRANDE MOSTRA FEDERICO DA MONTEFELTRO E GUBBIO<br />
Una grande mostra per celebrare i 600 anni dalla nascita del duca Federico da Montefeltro, avvenuta a Gubbio nel<br />
1422. Palazzo Ducale, Palazzo dei Consoli e Museo Diocesano ospiteranno un’ampia esposizione di opere concesse<br />
in prestito da prestigiose istituzioni italiane e straniere, nonché da collezionisti privati: manoscritti, dipinti,<br />
documenti, medaglie, monete, armi, armature, sculture, arredi. La mostra sarà visibile fino al 2 ottobre.<br />
La mostra ripercorre i momenti gloriosi vissuti dalla città di Federico e del figlio Guidubaldo, l’ultimo dei Montefeltro,<br />
dalla nascita del duca nel 1422 alla morte di Guidubaldo nel 1508. Diventa occasione per rileggere la storia di Gubbio<br />
tra la fine del Trecento e gli inizi del Cinquecento. Il percorso espositivo dà spazio, secondo ambiti peculiari, alle<br />
opere concesse in prestito da prestigiose istituzioni italiane e straniere nonché da collezionisti privati: manoscritti,<br />
dipinti, documenti, medaglie, monete, armi, armature, sculture, arredi.<br />
Federico fece edificare proprio a Gubbio un suo palazzo, in posizione urbica elevata e fronteggiante la cattedrale,<br />
riproponendo la condizione del palazzo a Urbino. La mostra è promossa dal Comitato nazionale per la celebrazione<br />
del sesto centenario della nascita di Federico da Montefeltro, Direzione Regionale Musei Umbria, Comune di Gubbio,<br />
Diocesi di Gubbio, Palazzo Ducale di Gubbio, Palazzo dei Consoli e Museo Diocesano con il contributo della Regione<br />
Umbria, il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, in collaborazione con Gubbio Cultura e<br />
Multiservizi e Festival del Medioevo. Il catalogo è di Silvana editoriale. L’organizzazione è affidata a Maggioli Cultura.<br />
La mostra sarà visibile fino al 2 ottobre.
FAVOLA<br />
UNO SPETTACOLO IDEALMENTE DEDICATO A PIER PAOLO PASOLINI,<br />
“Favola” è il primo spettacolo del “Progetto Vulnerabili”, una trilogia a cura di Piccola Compagnia della Magnolia, che dal 2022<br />
al 2024 indagherà il tema dell’umana vulnerabilità rispetto al tempo, all’ingiustizia, alle apparenze. Lo spettacolo potrà essere<br />
visto anche in rassegne a partire dalla 44esima edizione di AstiTeatro e di Operaestate Festival (il 26 agosto) per riprendere il<br />
tour in autunno, dal TeatroBasilica di Roma (dal 20 ottobre) e proseguire al CTB di Brescia, al Teatro Franco Parenti di Milano,<br />
alla Fondazione TPE di Torino, nello spazio de Gli Scarti/La Spezia, al Teatro della Città/Catania.<br />
Scritto nel 2020, “Favola” viene definito dai suoi autori come “tragedia da camera contemporanea”, una storia che vede una<br />
coppia, G. e D., chiusa in una stanza. Sul palco - luogo del reale - i protagonisti ripercorrono ogni giorno le favole del proprio<br />
dolore, i racconti di ciò che li ha segnati, nell'arco esistenziale che sta tra il reale e il rimosso, tra il sonno e la veglia. Il soggetto<br />
è un libero richiamo al “Calderòn” di Pier Paolo Pasolini, cui lo spettacolo è infatti idealmente dedicato. Il ponte di accesso a<br />
questa via oscura è un grande schermo che invade lo spazio: siamo dentro al cranio di G., il luogo della trasformazione, il<br />
setaccio della memoria di sequenze perdute. La donna inscena tre racconti, tre sogni, ognuno dei quali si verifica in un diverso<br />
momento della storia umana: a Londra nel 1617, a Parigi nel 1793, nella contea di Boone nel 1856. In ogni episodio la coppia è<br />
protagonista di una violenza, una sopraffazione dell’uomo sulla donna, del potente sull’inerme. Ogni trasformazione è un punto<br />
di snodo della modernità occidentale, un momento chiave per capire la contraddittoria identità del presente. Ma ogni sogno è<br />
anche un enigma attraverso cui si nasconde la ferita della donna, che attraverso questi racconti prova a toccare il trauma del<br />
suo passato: una figlia, nata dall’amore della coppia, di cui fin dall’inizio viene annunciata la presenza, ma che misteriosamente<br />
non si vede mai. “Favola” restituisce l’attraversamento di territori a cavallo tra realtà e immaginazione, tra pubblico e privato,<br />
attraverso l’osmosi tra i linguaggi del teatro e del video. Fabrizio Sinisi ha scritto questo testo visionario, poetico e politico<br />
insieme a partire da elementi biografici di Giorgia Cerruti e Davide Giglio: una danza a due, un rito laico attraverso cui una<br />
giovane coppia, nello specchio della propria relazione, mette radicalmente in discussione la giustizia della società attuale.<br />
FAVOLA<br />
<br />
Testo di Fabrizio Sinisi<br />
Ideazione, regia, costumi | Giorgia Cerruti<br />
In scena e in video | Giorgia Cerruti e Davide Giglio<br />
Con la partecipazione video | Elvis Flanella<br />
Assistente alla regia | Raffaella Tomellini<br />
Disegno luci, consulenza scenotecnica | Lucio Diana<br />
Aiuto regia video, fotografia, montaggio | Giulio Cavallini<br />
Musiche, sound design, fonica | Guglielmo Diana<br />
Operatore video | Marco Rossini<br />
Tecnico di Compagnia | Marco Ferrero<br />
Responsabile organizzativo | Angelo Pastore<br />
Segretaria di compagnia | Emanuela Faiazza<br />
Ufficio stampa | Elisa Sirianni
L’esperienza della creazione dei due video destinati alla partecipazione al<br />
bando indetto da Coorpi era stata abbastanza impegnativa, soprattutto per il<br />
progetto assieme a Theo Più, di cui non ho fotografie in quanto ci eravamo<br />
concentrati solo sulla parte video (https://vimeo.com/709691093); provavo<br />
dunque il desidero di creare qualcosa di leggero nella concezione visiva.<br />
Così ho deciso di chiedere al danzatore Stefano Camba, col quale desideravo<br />
realizzare alcuni scatti sempre per il progetto dedicato ai danzatori Sardi,<br />
https://www.lucadibartolo.it/esposizioni/sardinia-japan-exhibition/ ,<br />
di accompagnarmi anche in un progetto di video danza.<br />
Mi ha proposto come luogo per le fotografie l’ex colonia “Francesco Sartori” a<br />
Funtanazza, nel comune di Arbus, sfondando una porta aperta, in quanto io<br />
architetto proveniente da Rimini e appassionato di colonie marine.<br />
Ricordo che la costa romagnola era stata una delle zone con maggiore sviluppo<br />
a partire da fine Ottocento in quanto a colonie, con la nascita durante il<br />
Ventennio di alcune vere e proprie opere d’architettura (una delle poche cose<br />
buone del periodo fascista), opere che, purtroppo come avviene costantemente<br />
in Italia, hanno visto l’oblio e l’abbandono, al posto della conservazione e<br />
riqualificazione come luoghi preziosi sotto diversi punti di vista. Avevo già<br />
messo gli occhi sulla colonia Sartori, sin dal mio arrivo in Sardegna, ed ecco<br />
finalmente l’occasione di poterci andare. Questo luogo, ‘disperso’ nel nulla in un<br />
certo senso, mi ispirava un viaggio. Così pensai che il nostro racconto potesse<br />
proprio iniziare con Stefano in auto, al volante, verso una destinazione<br />
sconosciuta, ed è durante questo viaggio che ad un certo punto Stefano di<br />
ritrova in un altro luogo, senza esserci realmente arrivato, semplicemente<br />
cambiando brano musicale alla radio. È una scoperta della colonia fatta a passi<br />
di danza, qualcosa di fondamentalmente semplice.<br />
Ammaliati dai porticati assolati in cui le ombre della struttura diventano<br />
architettura in movimento, in cui una parete con molte finestre sta ad ispirare<br />
lavori coreografici infiniti, in cui una ampia terrazza ispira al volo!<br />
https://vimeo.com/712622987/779b855a1a<br />
Il corto non è ancora completato, manca di una colonna sonora dedicata.
VIDEO DANZA<br />
L ' E S P E R I E N Z A D I U N V I D E O M A K E R<br />
Questa volta si parla di video danza. Non molte settimane fa esce il bando di Coorpi la danza in 1 minuto,<br />
sezione Beyond One Minute – Swans Never Die; decido di proporre agli amici danzatori di partecipare con un<br />
nostro progetto di video danza. Ivonne Bello, venezuelana e Theo Più di Cagliari, rispondono! Ivonne guarda<br />
caso stava già lavorando ad un discorso coreografico con l’origami di un cigno. Il suo però era un grande cigno, a<br />
dire il vero ne preferivo uno più in versione nipponica, piccolo e delicato.<br />
La prima problematica da risolvere era il fattore tempo, poco per creare una coreografia completa, da poter poi<br />
tradurre in film, considerando che Ivonne sarebbe dovuta partire a breve per Barcellona. Ci siamo incontrati al<br />
Poetto, la spiaggia di Cagliari, per inventarci qualcosa, la fantasia per fortuna non manca mai. Prima questione,<br />
abito, risolto fortunosamente e immediatamente, Ivonne si era portata dietro un pantalone blu ed una camicia ocra:<br />
meravigliosi, due colori complementari! Lavorando con la video danza si possono prendere diverse strade: in<br />
genere ho spesso lavorato con l’improvvisazione pura da parte del danzatore; questo metodo però porta con sé<br />
l’incognita del non avere nulla di precostituito, possono uscire gioielli come invece risultati mediocri, inoltre può<br />
presentarsi il caso che il montaggio risulti più lungo e vago nella strada che percorrerai.<br />
Per partecipare a questo bando il desiderio era di portare di fronte alla macchina da presa qualcosa di strutturato.<br />
Come creare qualcosa di strutturato senza averlo? L’idea iniziale fu dunque quella di pensare a delle<br />
improvvisazioni che avessero al loro interno dei punti chiave, punti in cui le riprese in sostanza potessero<br />
incrociarsi, creando degli anelli visivi obbligati ma non ci convinceva! Ivonne mi aveva parlato del suo desiderio di<br />
creare qualcosa a camera fissa con lei che appariva e spariva, così abbiamo fatto una prova lì sul posto.<br />
L’abbiamo guardata e ci è piaciuta: sabbia, mare, cielo, tre strisce, Ivonne a due colori complementari, in mezzo.<br />
Restava, si fa per dire, da risolvere l’inizio e la fine. Esistono diverse tipologie di prodotti di video danza, due di<br />
questi sono: quelli più teatrali, dunque concentrati dall’inizio alla fine solo sul lavoro coreografico, per quanto<br />
traslato in spazi non canonici, poi quelli più cinematografici dove la danza diventa parte di un racconto.<br />
Personalmente prediligo il secondo tipo, proprio perché ho sempre amato ‘raccontare’ la danza e non ‘fotografarla’.<br />
Al Poetto c’era vento, durante le nostre prove l’origami a volte ‘volava via’. Da lì li pensiero di legare questo<br />
accadimento all’idea della partenza/morte. E così esce l’inizio, col cigno che vola via e la fine, col cigno che<br />
ritorna/non muore. Una settimana dopo ci siamo recati ad Is Arutas, una bellissima spiaggia dell’Oristanese e lì<br />
abbiamo girato!<br />
https://vimeo.com/703615154
Ivonne Bello
Fontana e Gormley scultura al di là del tempo<br />
N E G O Z I O O L I V E T T I , S E G N O E C O R P O D I A L O G A N O I N T I M A M E N T E<br />
di Assia Karaguiozova<br />
Presentato dalla FAI, a Venezia, in Piazza San Marco,<br />
Evento Collaterale della 59. Biennale Arte.<br />
Esposizione a cura di Luca Massimo Barbero<br />
Un connubio perfetto tra lo stile Olivetti, dello spazio<br />
ospitante, l’arredamento inconfondibile di Carlo Scarpa<br />
e le impronte caratteristiche dei due Artisti Fontana e<br />
Gormley (sono esposti schizzi nei blocchetti ).<br />
Fino al 27 Novembre
Tadashi Kawamata riveste<br />
Milano di luci e di ombre<br />
T A D A S H I K A W A M A T A R I V E S T E M I L A N O D I L U C I E D I O M B R E<br />
di Assia Karaguiozova<br />
Fino al 23 luglio 2022, a partire dalla meravigliosa Building<br />
Gallery, i suoi nidi di legno, si estendono tra Grand Hotel et de<br />
Milan, Centro Congressi Fondazione Cariplo e Cortile della<br />
Magnolia, Palazzo di Brera, ADI Design Museum.
di Assia Karaguiozova<br />
LA BIENNALE DELLE FORME<br />
59.Esposizione Internazionale d’Arte<br />
Le forme di Vita: le nuove forme di convivenza,<br />
di esistenza, di espressione, di mutazione e<br />
dell’utilizzo dei materiali. Un’edizione, quella di<br />
Cecilia Alemani, molto ricca, ma concentrata<br />
uniformemente, nella varietà, nella stessa<br />
direzione: ‘Il Latte dei Sogni’.
90 anni della Mostra<br />
Internazionale d’Arte<br />
Cinematografica<br />
La prima edizione della mostra si svolse dal 6 al 21 agosto del 1932 sulla terrazza dell'Hotel Excelsior al Lido, dove<br />
La Biennale di Venezia sabato 9 luglio ha celebrato i suoi primi 90 anni.<br />
Le celebrazioni sono iniziate con un convegno internazionale nella Biblioteca dell’Archivio Storico della Biennale<br />
(ASAC) ai Giardini. Dopo il saluto del Presidente della Biennale, Roberto Cicutto, è iniziato un dialogo fra il<br />
Direttore della Mostra, Alberto Barbera e professor Gian Piero Brunetta autore del libro “La Mostra Internazionale<br />
d’Arte Cinematografica di Venezia 1932 – 2022, frutto della collaborazione fra La Biennale e l’editore Marsilio<br />
Editori. Il convegno articolato indue sessioni mattino e pomeriggioha visto la partecipazione di storici, critici e<br />
docenti per riflettere sul valore dell’esperienza storica e culturale della Mostra Internazionale d'Arte<br />
Cinematografica, raccogliendo testimonianze, memorie ed emozioni della meravigliosa avventura del festival<br />
cinematografico più antico al mondo.<br />
La giornata è prosegiuita con la proiezione serale nella storica Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido, di due<br />
capolavori presenti nel programma della prima edizione della Mostra del 1932:<br />
Regen (Pioggia) di Mannus Franken e Joris Ivens<br />
Gli uomini, che mascalzoni... di Mario Camerini.<br />
Dal 9 luglio a Ca’ Giustinian (sede della Biennale) a Venezia, è stata aperta al pubblico un’esposizione dedicata<br />
alla prima edizione della Mostra del 1932, realizzata con materiali dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee<br />
(ASAC) della Biennale, quali documenti inediti, foto, manifesti, articoli d’epoca, manifesti, locandine, filmati.<br />
Durante i lavori del convegno sui 90 anni della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, è stato presentato<br />
Dieci - Biennale College Cinema 2012–22, un volume che raccoglie scritti di Roberto Cicutto, Paolo Baratta,<br />
Alberto Barbera, Savina Neirotti, Glenn Kenny, Stephanie Zacharek, Federica Polidoro, Michel Reilhac, Jane<br />
Williams, interviste agli autori dei film, dati e cifre di ciascuno dei progetti prodotti o sviluppati nell’ambito di<br />
Biennale College Cinema. Una presentazione per festeggiate i 10 anni di attività del Biennale College Cinema, il<br />
laboratorio internazionale della Biennale di Venezia per la realizzazione di lungometraggi a microbudget (€<br />
150.000) e opere VR (€ 60.000) da parte di cineasti emergenti di tutto il mondo. Dal 2012 Biennale College Cinema<br />
e Virtual Reality hanno prodotto 83 opere audiovisive, realizzate da altrettanti team composti da un regista e un<br />
produttore, provenienti da ogni continente e da 48 paesi.<br />
Per festeggiare, raccontare e documentare quest’esperienza unica nel panorama festivaliero, la Biennale di<br />
Venezia ha pubblicato
“Elvis” il biopic sul mito del Rock’n Roll diretto da Baz Luhrmann è stato record di incassi della prima stagione post<br />
covid. La vita di questo artista che ha cambiato la storia della musica internazionale, ha battuto, persino, il ritorno<br />
di Tom Cruise in “Tog Gun”.<br />
C'è tutto il cinema di Luhrmann, il regista di Moulin Rouge! e del Grande Gatsby, applicato alla biografia di Presley<br />
e non delude: la vita, della prima vera rock star musicale, oltre a cambiare la storia della musica ha cambiato la<br />
vita dello stesso Elvis, morto prematuramente a soli 42 anni. Il biopic su Presley è un mix fantasmagorico<br />
strabordante pieno di ritmo, di colori, di adrenalina che è da sempre la cifra stilistica del regista australiano.<br />
Pensavamo di sapere tutto sul cantante del Mississippi cresciuto a gospel con i ragazzini neri… Invece no,<br />
Luhrmann riesce a far emergere anche altro, affidando il punto di vista al colonnello Tom Parker (Tom Hanks), il<br />
suo enigmatico scopritore che colonnello poi non era affatto. Un incontro-scontro in cui al legame di business si<br />
sovrappone quello ben più importante di padre-figlio. Elvis è Austin Butler, ormai lanciatissima nuova stella a<br />
Hollywood, 30 anni, attore, cantante, modello racconta: "Ho speso due anni della mia vita per prepararmi a questo<br />
ruolo, cercando di imparare tutto ciò che si poteva su di lui, ho lavorato sulla somiglianza, sui capelli, sullo stile,<br />
sullo sguardo e naturalmente sui movimenti in cui Elvis è stato davvero unico, ma quel che più di tutto volevo far<br />
emergere la sua anima speciale. Ho rischiato di esserne ossessionato per cercare di restituire la sua umanità<br />
dietro l'icona rock che tutti conosciamo". Se Butler ricorda Elvis, Tom Hanks si è trasformato completamente, quasi<br />
irriconoscibile, per interpretare il manager che lo ha scoperto nel 1955 giovanissimo talento bianco con il gospel<br />
nel sangue e l'estasi spirituale dei neri del Sud. Sovrappeso, con una vocina suadente e lo sguardo mefistofelico,<br />
Hanks è il manovratore di Elvis, Tom Parker, che ha gestito quasi tutta la sua carriera con una provvigione del ben<br />
50%, responsabile secondo alcuni anche della sua fine. "Non ho mai avuto paura del personaggio, è il mio<br />
mestiere di attore mettermi nei panni di qualcun altro. Quello che ho fatto è stato non giudicarlo, ma interpretarlo,<br />
anche nelle sue sfumature, nel confine tra bene e male che pure gli apparteneva", spiega Hanks, due Oscar e una<br />
carriera costellata di personaggi per lo più gentili, positivi come in Forrest Gump o The Terminal per citarne due tra<br />
i tantissimi. "Era un truffatore, un cialtrone con il vizio del gioco delle carte, ma anche una persona dotata di un<br />
intuito straordinario. La storia dovrebbe dare a Parker ciò che gli è dovuto per aver contribuito a creare il fenomeno<br />
che era Elvis Presley". Tom Parker incontra Presley ragazzino che si esibisce nel Sud, facendo ululare le donne e<br />
ha una intuizione: trasformare quel talento in un fenomeno di massa mondiale. A tutti i costi.
Venti anni che sono anche il simbolo del cambiamento<br />
dell'american way of life, il puritanesimo e i diritti civili,<br />
un panorama culturale in evoluzione, le uccisioni di<br />
Martin Luther King e Robert Kennedy, la perdite<br />
dell'innocenza in America. Ed è questo che racconta<br />
l'Elvis di Luhrmann, una vita sulle montagne russe<br />
condotta in Cadillac rosa con canzoni e musica<br />
immortali.<br />
Recitano al fianco di Butler e Hanks, Helen Thomson<br />
nei panni della madre di Elvis, Gladys; Richard<br />
Roxburgh in quelli del padre di Elvis, Vernon, mentre<br />
Olivia DeJonge interpreta Priscilla. Le riprese<br />
principali di "Elvis" si sono svolte nel Queensland, in<br />
Australia. La colonna sonora di cui fanno parte i<br />
Måneskin con la loro versione dell'iconica hit di Elvis<br />
Presley, 'If I Can Dream', presenta lo straordinario mix<br />
di capolavori di Elvis, che attraversa gli anni '50, '60 e<br />
'70 celebrando anche le sue diverse influenze musicali<br />
e l'impatto duraturo sugli artisti di oggi. Il Film oltre a<br />
fare bene allo spettatore ha fatto bene anche a chi<br />
detiene i diritti del brand Presley. Il nuovo film su Elvis<br />
ha accesso lo stimolo all’ascolto di Elvis da parte del<br />
pubblico giovane. Oltre a «That’s All Right» (eseguita<br />
da Gary Clark Jr.) e a «Can’t Help Falling In Love»<br />
(Kacey Musgraves), il film potrebbe rilanciare la meno<br />
nota «Edge of Reality» (remixata dai Tame Impala),<br />
così come il remake di «Ocean’s Eleven» del 2001,<br />
rilanciò «A Little Less Conversation» remixata da<br />
Junkie XL.
Lorna Feijóo diplomata al National Ballet School dell'Avana è diventata prima ballerina del National Ballet di Cuba. Si è<br />
esibita in diversi festival internazionali di balletto all'Avana e in tournée in tutto il mondo e ha ottenuto il plauso della critica<br />
nei ruoli principali di molti balletti classici e contemporanei. Attualmente è una delle insegnanti più richieste.<br />
Cara Lorna, che piacere averti qui con noi! Parliamo un po' di te... ti sei avvicinata al mondo della danza?<br />
Ciao caro Antonio! Grazie per avermi con te. Beh, penso che la cultura della danza sia nel nostro sangue, sono nata in una<br />
famiglia di artisti. Mio padre era un attore, mia madre era una ballerina del Balletto Nazionale Cubano e poi insegnante e<br />
coreografa alla scuola di danza cubana. Inoltre anche mia sorella è una ballerina, quindi penso che era un po’ nel mio<br />
destino!!! Ho chiesto a mia madre di farmi fare l'esame di accesso alla scuola di danza e l'ho superato! è così che ho<br />
iniziato a ballare!<br />
Qual è stato il tuo primo ruolo da ballerina e quali ricordi conservi?<br />
Il mio primo ruolo come ballerina con il Balletto Nazionale Cubano è stato nel corpo di ballo di Giselle, che mi ha dato molto<br />
da fare, in seguito poi come Myrtha, la regina dei Willis, personaggio bello ma molto duro. Mi ha insegnatoquanto sia<br />
importante per un corpo di ballo l’essere tutti assieme e creare una perfetta sincronia; se non l’avessimo eseguita bene e<br />
coordinati, anche i primi ballerini non sarebbero cosi belli. Tutto deve essere come un quadro perfetto. Ecco cosa ci ha<br />
insegnato Alicia Alonso. Il lavoro in corpo di ballo mi ha insegnato la disciplina e il desiderio di aiutare gli altri come hanno<br />
fatto con me. Sforzati di più e fai il meglio con testesso, per ottenere ruoli più grandi. Questo era il mio sogno e motto.<br />
Anche tua sorella Lorena è una famosa ballerina. Come hai vissuto il tuo successo?<br />
Lorena per me è sempre stata un idolo. Il modo di muoversi di Lorena era diverso da quello di tutti gli altri. Non c'è mai<br />
stata competizione tra noi, penso che mia madre ci abbia insegnato moltobene che eravamo e siamo così diverse che<br />
ognuna di noi due aveva qualcosa di speciale.Avevamo un accordo ed era che se ci avessero mai assegnato lo stesso<br />
ruolo, sarebbe stato per noi di sicuro un errore accettarlo, tanto che ci siamo sempre dette "allora non balleremo nessuna<br />
delle due!"
Sei stata invitata nei teatri più famosi del mondo. Quale città o<br />
produzione ti è rimasta più nel cuore?<br />
È molto difficile rispondere a questo, perché ogni città, teatro,<br />
balletto e pubblico rappresentano molto per me. Cuba ad esempio,<br />
ha un tipo di pubblico molto difficile da trovare altrove. La Spagna,<br />
invece, è quasi stata la nostra casa, ogni anno eravamo lì. Ho<br />
conosciuto quasi tutta la Spagna, in particolare Madrid e<br />
Barcellona. Ricordo i bellissimi momenti in cui i toreri di allora<br />
vennero sfoggiando il “Don Chisciotte”, fu molto emozionante!<br />
Anche durante un tour con la Boston Ballet Company, i Queen e le<br />
loro famiglie sono venuti alla nostra esibizione! Qualcosa che mi<br />
ha segnato molto è stato in Italia, insieme a mio marito Nelson<br />
Madrigal, Lorena ed io abbiamo avuto la felicità diballare il Il lago<br />
dei cigni invitati da Carla Fracci per il Teatro dell'Opera di Roma.<br />
Anche il Gala Nureyev a Milano fu un’esperienza indimenticabile.E<br />
ancora, ho ballato in Giappone con José Carreño and Friends,<br />
dove il pubblico è molto simile ai cubani e questo incita e sostiene<br />
molto un ballerino. E molti altri. Ogni città, ogni balletto, ogni ruolo<br />
e ogni persona che ho incontrato nella mia carriera ha<br />
rappresentato una parte della mia vita e di quello che sono oggi. È<br />
stato come un sogno!<br />
Sei sposata con Nelson Madrigal, anche lui ballerino. Come<br />
sei riuscita a conciliare la vita professionale con la vita<br />
privata?<br />
Per molti forse è difficile capire che le persone che stanno insieme<br />
24 ore al giorno non possono capirsi. Per noi non è stato così. La<br />
realtà è che siamo così diversi nel carattere e questo ci ha aiutato.<br />
Penso che al contrario sarebbestato difficile avere una relazione<br />
con una persona che non fosse del nostro settore, anche perché<br />
non ci saremmo praticamente mai visti! La verità è che, nel bene e<br />
nel male, siamo sempre stati insieme e lui è la persona migliore<br />
che avrei potuto scegliere come marito e come padre, oltre ad<br />
essere un essere umano straordinario.<br />
Oggi dirigi un importante centro di formazione professionale.<br />
Che responsabilità senti in questo ruolo?<br />
Sento molte responsabilità, perché so che tutto ciò che faccio può<br />
essere giudicato. È molto difficile dirigere qualcosa e che tutti<br />
siano felici, impiantare la propria etichetta, una disciplina ed<br />
impartire un amore per quest'arte anche per chi non la vede<br />
magari come una carriera. La danza per noi è la nostra vita e<br />
senza di essa non sappiamo respirare. Cerco di fare sempre del<br />
mio meglio con il mio esempio, con amore, ma soprattutto far<br />
sapere a studenti e genitori che la cultura è qualcosa di importante<br />
per l'essere umano. Quest'arte insegna molto ai nostri figli, lo<br />
sforzo non solo fisico ma mentale, fare cose per l'altro e lavorare<br />
in gruppo senza pensare solo a se stessi, la disciplina è<br />
fondamentale per la vita dentro di noi in generale, lavorare sotto<br />
pressione, risolvere problemi dell'ultimo minuto, insegnare valori,<br />
responsabilità e etica che un domani in cui non balleranno più,<br />
saranno bravi lavoratori qualunque cosa faranno.<br />
In una parola, cosa significa per te ballare?<br />
Vita!
con mia<br />
nonna<br />
ho scorto il<br />
balletto
Caterina Tamburro è molisana, classe 2002 nasce a<br />
Campobasso, dove inizia lo studio della danza classicoaccademica<br />
all’età di sei anni. Frequenta dunque i corsi presso<br />
la scuola di danza ASD ARABESQUE, studiando danza<br />
classica e successivamente anche danza moderna con i<br />
maestri Irene Fratangelo, Barbara Mosca e Dino Carano. Nel<br />
corso del percorso di studi ha avuto modo di approfondire gli<br />
studi coreutici partecipando a diversi stages di carattere<br />
nazionale e internazionale, studiando con personaggi di fama<br />
internazionale nel mondo della danza. Inoltre molte sono state<br />
le esperienze di scena prima della pandemia,vista la<br />
partecipazione a diversi concorsi come il concorso<br />
internazionale “GRAND PRIX DE LA DANSE”, classificandosi<br />
al terzo posto nella sezione danza classica (International<br />
class) e al secondo posto nella sezione danza moderna, e il<br />
concorso nazionale “DANCING FESTIVAL”, classificandosi al<br />
primo posto nella sezione danza moderna e ricevendo il premio<br />
per la migliore interpretazione nella sezione danza classica<br />
dalla grande Luciana Savignano. A questi si aggiungono altri<br />
concorsi, quali il concorso nazionale “I LOVE DANCE”, in cui si<br />
classifica al terzo posto nella sezione danza classica e il<br />
concorso internazionale “EXPRESSION” nell’ambito dell’evento<br />
DANZAINFIERA. Dal novembre 2021 inizia a frequentare il<br />
Triennio Classico all’Accademia Nazionale di Danza di Roma,<br />
con l’obiettivo di poter concludere il percorso universitario,<br />
arrivando al Biennio specialistico e di poter fare della danza<br />
una professione.<br />
Com’è nata la passione per la danza?<br />
In realtà incontro sempre difficoltà nel rispondere a questa<br />
domanda, perché non so cosa mi abbia spinta effettivamente<br />
ad approcciarmi alla danza, forse grande influenza ha avuto<br />
l’ambiente familiare, dal momento che sono cresciuta in una<br />
famiglia in cui c’è sempre stato grande interesse non solo per il<br />
balletto, di cui mia nonna era una grande appassionata, ma<br />
anche per il teatro in generale. A questo si aggiunge anche il<br />
fatto che quando ero più piccola mi sedevo davanti alla<br />
televisione, cercando di imitare i passi e i movimenti eseguiti<br />
da ballerini professionisti, visti durante la messa in onda di<br />
balletti o in alcuni programmi come “Amici”. Tutto ciò ha spinto<br />
i miei genitori ad iscrivermi in una scuola di danza, per<br />
permettermi di avvicinarmi allo studio di questa disciplina e di<br />
socializzare il più possibile. Così, con il passare degli anni, la<br />
danza, iniziata per gioco, è diventata realmente una grande<br />
passione, che mi ha aiutata a crescere non solo dal punto di<br />
vista artistico, ma soprattutto dal punto divista umano,<br />
permettendomi di affrontare con una prospettiva diversa i miei<br />
problemi e ogni tipo di situazione del quotidiano.
Ovviamente in seguito ho cercato sia di studiare sempre di più, passando molte ore in sala danza per poter migliorare<br />
progressivamente, sia di documentarmi molto sul mondo della danza, leggendo molti libri, guardando numerosi dvd e andando<br />
molto spesso a teatro, cosa che mi è mancata durante il periodo della pandemia. Per riuscire a vivere a pienoì questa passione<br />
sicuramente non è da escludere il supporto della mia famiglia, in particolare dei miei genitori, che mi hanno accompagnata e<br />
sostenuta in ogni momento del mio percorso, anche quando si è trattato di scegliere se nel futurofare della danza una professione o<br />
meno. Sembra che questa sia una cosa scontata, ma penso che non lo sia, perché non sempre le famiglie accettano questa scelta<br />
per i propri figli e credo di essere fortunata a poter condividere con loro gioie e soddisfazioni e avere una spalla su cui appoggiarmi<br />
nei momenti bui di difficoltà. Accanto a loro cisono stati i miei insegnanti che pian piano, come dicevo prima, hanno fatto in modo<br />
che attraverso la danza riuscissi a crescere sia artisticamente che umanamente, spronandomi sempre a fare nuove esperienze e a<br />
superare i miei limiti, riuscendo a credere sempre più in me stessa.<br />
Quali sono state le difficoltà affrontate?<br />
Come in ogni percorso anche nel mio ci sono stati molti alti e bassi e continueranno ad esserci, ma sono stati specialmente i<br />
momenti di difficoltà a non farmi mollare e a farmi continuare a credere nella mia grande passione. In particolare c’è stato un anno<br />
assai turbolento nel mio percorso di studio, in cui sembrava che quasi nessuno riuscisse a credere in me, a tal punto da sentirmi<br />
completamente ignorata, nonostante continuassi a lavorare con tutte le mie forze.<br />
Questo mi ha portata ad essere giù di morale, a non sentirmi<br />
all’altezza di ciò che facevo e a pormi numerosi punti di<br />
domanda, chiedendomi se questa potesse essere la strada giusta<br />
per me oppure no. A ciò tre anni dopo è seguita la pandemia che,<br />
purtroppo, essendo stata una causa di forza maggiore, ha<br />
costretto tutti noi a fermarci.<br />
Inizialmente è stato un altro fulmine a ciel sereno, che mi ha<br />
fatto temere di non realizzare i progetti futuri, ma<br />
successivamente, al contrario di quanto molti potessero<br />
pensare, non mi sono persa d’animo e ho continuato anche in<br />
questo caso a studiare e a lavorare duramente, seppure a casa<br />
come tutti del resto, arrivando così nell’estate del 2021 a<br />
superare la tanto attesa audizione per il Triennio Classico<br />
dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma. In sintesi posso<br />
dire che tutte queste esperienze negative mi hanno portata a<br />
una crescita personale che solo nel tempo ho avuto modo di<br />
vedere.<br />
Quali sono i progetti futuri?<br />
I progetti futuri sono molti ma il primo di tutti sicuramente è<br />
terminare il ciclo di studi universitari all’Accademia Nazionale di<br />
Danza, arrivando al Biennio specialistico. Ovviamente mi<br />
auguro di poter diventare un domani una professionista,<br />
riuscendo a ballare quanto più possibile, ma anche<br />
l’insegnamento è una prospettiva che non escluderei, perché<br />
penso che non ci sia cosa più bella di condividere e trasmettere<br />
la propria passione e la propria esperienza agli altri. Quindi<br />
questi per il momento sono i progetti che spero di portare<br />
avanti, ma è anche veroche la vita è imprevedibile e molto<br />
spesso offre delle occasioni e delle opportunità che possono<br />
arrivare in maniera improvvisa e totalmente inaspettata, per cui<br />
starò anche a vedere cosa succederà in futuro.<br />
Credit:<br />
Ph. Monica Irma Ricci<br />
Dancer Caterina Tamburro<br />
Mua Mauri Menga<br />
www.monicairmaricci.com<br />
www.istagram.com/i.r.m.a19<br />
www.istagram.com/caterinatamburro__
STEFANO FRANCIA ENJOYART - POMODORO STUDIO ALWAYS<br />
presentano<br />
la collana musicale<br />
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Loreena McKennit<br />
… la fata che canta…<br />
SONIA LIPPI<br />
BLOGGER GITERRANTI<br />
Questa mattina mi sono svegliata pensando che dovevo postare un articolo su questo blog. Avevo deciso di scrivere di<br />
Giordano Bruno, sulla sua morte sul rogo nel 1600, ma poi ho sentito un grande impulso a celebrare la vita e non la<br />
morte.<br />
Ho quindi pensato di scrivere un articolo sulle Amazzoni, ma su di loro c’è così tanto da dire, che saranno oggetto<br />
sicuramente di un articolo dopo che avrò trovato il modo di riassumere la mole di informazioni che vorrei darvi. Così ho<br />
deciso di scrivere la vita di una Donna, Loreena Mckennit, un’artista che mi ha da sempre affascinato, una cantante che<br />
con la sua voce mi trasporta in mondi incantati… A coloro che saranno incuriositi dalla musica di questa profonda e<br />
bravissima artista auguro di cuore un buon ascolto...a tutti gli altri una buona lettura...<br />
I venti del destino soffiano quando meno ce lo aspettiamo. A volte hanno la furia di un uragano, a volte sono lievi come<br />
brezze. Ma non si possono negare, perché spesso portano un futuro impossibile da ignorare.<br />
Questa frase, tratta dal film:” Le parole che non ti ho detto” si sposano splendidamente alla vita di Loreena Isabel Irene<br />
Mckennit, poliedrica cantante e musicista Canadese che mi fa compagnia oramai da più di venti anni con la sua voce<br />
argentina e carezzevole.<br />
Nasce il 17 febbraio del 1957 a Morden in Canada, da genitori di origine irlandese e scozzese, e già da piccolissima<br />
dimostra un talento per la musica e l’arte in genere.<br />
Il padre era un commerciante di bestiame e lei cresce in un ambiente rurale, a contatto con la natura. Sente da sempre il<br />
richiamo delle sue radici, la magia dell’Irlanda e il suono dell’arpa celtica la incantano e la seducono, così, nonostante i 5<br />
anni di canto e i 10 anni di pianoforte, i suoi primi componimenti nascono proprio quando mette le mani sulle corde<br />
dell’arpa. È una giovane donna piena di interessi, organizza festival e manifestazioni musicali e intraprende studi di<br />
veterinaria che però abbandona quando si trasferisce a Stratford in Ontario. La musica le scorre dentro e la attraversa<br />
come una corrente elettrica e il suo DNA irlandese e scozzese risuona in lei prepotentemente.<br />
Per un certo periodo suona in strada, cercando di vendere le registrazioni dei suoi componimenti, così conosce tante<br />
persone e soprattutto si fa conoscere dalla gente che inizia ad apprezzare la musica di questa bella artista di strada.<br />
Per mantenersi scrive colonne sonore per alcuni film canadesi, ma compone anche e soprattutto per se stessa.<br />
Nel 1985 autoproduce il suo primo disco “Elemental” che ha subito una risonanza e un successo mondiali.<br />
Questo disco è il frutto di una settimana passata in una fattoria circondata da campi di girasole, con una sala di<br />
registrazione costruita in un fienile. Così nasce la splendida “She Moved Through the Fair” dove l’emozionante voce di<br />
Loreena viene accompagnata solo da canti di uccellini e suoni della natura. Un capolavoro senza eguali, dove l’assenza<br />
di strumenti mette in risalto la sua voce priva di imperfezioni e cristallina come una cascata in primavera. Sempre nello<br />
stesso anno fonda la sua etichetta discografica, la “Quinlan Road” con la quale pubblicherà tutti i suoi dischi.<br />
Nel 1987 pubblica “To Drive The Cold Winter Away”, un disco dove si respira l’inverno, la nebbia, la pioggerellina<br />
irlandese. Il vero successo lo raggiunge dopo la pubblicazione dell’album “The Mask And The Mirror” un viaggio musicale<br />
emozionante e coinvolgente, dove sapori andalusi si mescolano a quelli mediorientali. Durante una traversata<br />
transiberiana compone “The Book Of Secrets”, (1997) l'album che la consacra star mondiale con tre milioni di copie<br />
vendute. Musiche poetiche ed evocative, che si sposano magnificamente con la brezza notturna in una campagna dorata.
E poi di seguito “A Mediterranean Odyssey” un<br />
album commemorativo che contiene brani registrati<br />
dal vivo ed altri in studio che hanno come tema<br />
l’area mediterranea.<br />
Nel novembre del 2010 pubblica il suo nono lavoro<br />
discografico “The Wind That Shakes the Barley”,<br />
che rappresenta un ritorno alle origini,<br />
all’essenzialità. Nuovi racconti della sua terra,<br />
momenti evocativi di luoghi incantati, e poi la sua<br />
voce così sublime, cristallina perfetta. Nel Marzo<br />
del 2012 esce “Troubadours on the Rhine”, una<br />
raccolta di canzoni tradizionali che è stato<br />
nominato nella 55 esima edizione dei Grammy<br />
Awards.<br />
Nel 2018 pubblica ”Lost Souls” , un disco<br />
incantato, che solo lei poteva rendere speciale.<br />
E i venti del destino hanno soffiato nella vita di<br />
Loreena regalandoci un artista meravigliosa che sa<br />
donare con la sua voce emozioni profonde. E se<br />
mai dovessi rappresentare una fata, la disegnerei<br />
esattamente come lei, con capelli lunghi rossi e<br />
una voce meravigliosa.<br />
Un libro dei segreti che alcune volte sembra preannunciare la<br />
tragedia e la sofferenza che colpirà Loreena nel 1998, ovvero la<br />
perdita del suo futuro marito Ronald Rees, del fratello Richard<br />
Rees e dell’amico Greg Cook in un incidente di canottaggio; come<br />
nella canzone “Skelling” dove Loreena racconta la storia di John:<br />
“Le onde laveranno le mie lacrime, il vento, la mia memoria. Ora<br />
prendi la clessidra, e capovolgila: perché quando le sabbie si<br />
fermeranno solo allora mi troverai senza vita.” Dopo l’incidente al<br />
suo futuro marito, Loreena lascerà le scene per quasi nove anni<br />
fondando in memoria degli scomparsi il Cook-Rees Memorial<br />
Fund For Water Search and Safety, per il quale ha deciso di<br />
devolvere gli incassi di “Live in Paris and Toronto” registrato<br />
durante la tournee del 1998 di “The Book of Secrets”.<br />
Fino al 2006 Loreena viaggia in Europa, in Medioriente e in Asia,<br />
approfondendo la sua cultura musicale e vivendo emozioni<br />
diverse e molto intense. Da questi viaggi nascerà “An Ancient<br />
Muse”(Novembre 2006) settimo album della sua discografia. Un<br />
disco sublime, dove Loreena mette in musica le emozioni vissute<br />
nei suoi viaggi. Un album dove troviamo la meravigliosa<br />
“Caravanserai” che prende il nome da un luogo in Turchia, ma che<br />
in verità è stata ispirata da una famiglia nomade di origine<br />
mongolica con la quale Loreena ha passato un certo periodo,<br />
studiando e osservando i collegamenti che essa aveva con i Celti.<br />
Nel 2007, dopo quasi dieci anni di assenza, torna in Tournee,<br />
toccando anche L’Italia. Nell’Ottobre del 2008 pubblica “A<br />
Midwinter Night's Dream” un album leggero, fresco, dove i<br />
componimento sono brevi ed orecchiabili.
Il singolo “Non finisce cosi”, inedito del nuovo album “The Best Of” dei Matia<br />
Bazar, prodotto da DM Produzioni di Danilo Mancuso e distribuito da ADA Music<br />
Italy, fuori su tutti i digital store da venerdì 13 maggio e in radio da venerdì 20<br />
maggio.<br />
Il nuovo progetto artistico dei Matia Bazar riparte esattamente da dove tutto ha<br />
avuto inizio, da un testo di Giancarlo Golzi, scritto prima della sua prematura<br />
scomparsa, ritrovato da Fabio Perversi (tastierista della band da oltre 25 anni) e<br />
musicato da Piero Cassano<br />
Il brano, arrangiato, suonato, cantato e confezionato dai Matia Bazar con la guida<br />
di Piero Cassano, affronta un tema classico in modo inedito, a partire proprio<br />
dall’ambientazione sonora fresca e dal ritmo incalzante, quasi antitetico al tema<br />
dell’abbandono. Il testo segue la stessa impostazione, senza la lirica del dolore,<br />
della delusione e della rabbia, ma con il desiderio di superare le singole ragioni<br />
come primo passo per un nuovo inizio.<br />
A recuperare il rapporto è la donna, come spesso accade, attraverso una visione<br />
non narcisistica che mette da parte la verità di ciascuno. Non finisce così...la<br />
relazione nella quale ci si rimette in gioco con dignità e nuova consapevolezza,<br />
all’insegna del rispetto reciproco e dell’amore che ne ha ispirato l’inizio. Il singolo è<br />
un inedito tratto dal nuovo album “The Best of" cheracchiude in dodici tracce<br />
alcuni dei successi del gruppo, e rappresenta un vero e proprio passaggio di<br />
testimone, la continuità di una storia eccezionale, all’insegna di uno stile che<br />
unisce ricercatezza e avanguardismo, tratti distintivi della band che continua ad<br />
essere un vero e proprio laboratorio musicale. Dopo i vari cambiamenti, i Matia<br />
Bazar si presentano con una formazione rinnovata guidata da Fabio Perversi<br />
(tastierista della band da oltre 25 anni), Piercarlo(Lallo) Tanzi alla batteria e voce,<br />
Silvio Melloni al basso, tastiere e voce, Gino Zandonà alla chitarra e voce e Luna<br />
Dragonieri, voce solista.<br />
Puoi ascoltare la storia dei Matia Bazar cliccando qui<br />
"L'uomo con la radio - Matia Bazar"
"STORIE DI TUTTI I GIORNI"<br />
RICCARDO FOGLI<br />
A 40 anni dalla vittoria sanremese il cantante toscano pubblica "Predestinato (Metalmeccanico)"<br />
un libro, un cd con le canzoni e un audiolibro<br />
In occasione del 40° anniversario dalla vittoria del Festival di<br />
Sanremo, era il 1982, Riccardo Fogli torna il 22 aprile con<br />
"Predestinato (Metalmeccanico)" un libro disco che viene lanciato<br />
sul mercato con la nuova versione di "Storie di tutti i giorni",<br />
realizzata con gli arrangiamenti di Mauro Ottolini che nel brano ha<br />
suonato il Trombone e ha diretto L'Orchestra OTTOVOLANTE<br />
Riccardo Fogli ha fatto parte dei Pooh fino al 1973, nel 1976<br />
pubblica “Mondo”, brano di Carla Vistarini e Luigi Lopez, che<br />
diventa un successo ed entra nella Top Ten della Hit Parade, dopo<br />
vari progetti da solista nel 1982 partecipa al Festival di Sanremo e<br />
vince con “Storie di tutti i giorni”, sul palco dell'Ariston Riccardo<br />
Fogli torna nel 1992 con “In una notte così”. Nel 2015, dopo 42<br />
anni di assenza, rientra nei Pooh per il tour "Reunion" del 2016,<br />
organizzato per celebrare il cinquantesimo anno di attività del<br />
gruppo: oltre a suonare in tutte le date del tour, Riccardo incide<br />
con i Pooh le nuove versioni, a cinque voci, di alcuni dei loro<br />
grandi successi: “Pensiero”, “Noi due nel mondo e nell'anima”, “Chi<br />
fermerà la musica”, “Piccola Katy” e “Pierre”, oltre ai quattro brani<br />
inediti presenti nel triplo cd/DVD live “Pooh 50 – L'ultima notte<br />
insieme”. Per raccontare la sua vita e la sua carriera Riccardo ha<br />
pubblicato l'autobiografia “Un uomo che ha vissuto - Storie di tutti i<br />
miei giorni, "Predestinato (Metalmeccanico)" che contiene alcuni<br />
suoi successi riarrangiati e la nuova versione di "Storie di tutti i<br />
giorni" a 40 anni dalla vittoria del Festival di Sanremo.<br />
Riccardo Fogli<br />
scarica la puntata: cliccando qui<br />
si racconta nel podcast "L'uomo con la radio".<br />
L'uomo con la radio -Riccardo Fogli
M¥SS KETA E<br />
IL «CLUB TOPPERIA»<br />
“STOP. FERMA IL TEMPO.”<br />
di Luca Fochetti<br />
Lo dice la M¥SS al suadente vocalist che invita la gente in fila<br />
ad aprire il proprio cuore prima di entrare al CLUB TOPPERIA.<br />
Ma KETA non si fa dettare il tempo da nessuno. Il mood, il<br />
ritmo, il tempo li stabilisce lei, la proprietaria e manager del<br />
club. La sacerdotessa del rito. L’unica in grado di dominare le<br />
leggi della fisica e riavvolgere il nastro infinite volte per farlo<br />
ripartire verso infinite direzioni.<br />
CLUB TOPPERIA, nuovo album della diva antidiva delle notti<br />
milanesi, è un ipotetico club della M¥SS fuori dallo<br />
spaziotempo, un luogo sia fisico che spirituale in cui<br />
convergono cultura, divertimento, passione. Dal Cocoricò di<br />
Riccione allo Studio 54 di New York, dal Piper di Roma al<br />
Plastic di Milano, tutto confluisce nelle 16 tracce di CLUB<br />
TOPPERIA, album anticipato dal tormentone dell'estate<br />
"Finimondo" featuring di Edoardo Vianello.<br />
E come in ogni club che si rispetti, non mancano gli ospiti che<br />
animano il privè della SIGNORA, un vero baccanale assediato<br />
dai paparazzi e protetto dai fedeli. Così, fra interventi di vario<br />
tipo, camei e featuring si alternano nel disco il giovane talento<br />
nu-soul David Blank, BigMama, una delle rapper più<br />
chiacchierate del momento, la pornostar Malena, gli alfieri della<br />
nuova psichedelia Post Nebbia, la soubrette Francesca Cipriani<br />
e la “night icon” La Baby, il capostipite di tutto il rap italiano<br />
contemporaneo Guè e la giovane regina della nu-dance<br />
cmqmartina, la performer più radicale della scena italiana Silvia<br />
Calderoni, la cantrice della Napoli più misterica LA NIÑA, il<br />
rapper, cantautore e produttore Dargen D’Amico, il dj-producer<br />
salentino Populous, la “crazy Lolita” Boyrebecca, la cantante<br />
con una delle più belle voci in circolazione Noemi, il re delle<br />
ballroom parigine Kiddy Smile e, infine, la scrittrice dall’animo<br />
dark Isabella Santacroce.<br />
CLUB TOPPERIA è un boudoir post-apocalittico colorato da<br />
acconciature bizzarre e da drink fluorescenti, look spaziali e<br />
make-up disciolti dal sudore. Il tempio di un culto dionisiaco<br />
dove il piacere diventa strumento di rivendicazione identitaria,<br />
di assoluta libertà dei corpi e autodeterminazione dei soggetti.<br />
Un culto che crea e guida comunità.<br />
M¥SS Keta vi aspetta in tour...É facile riconoscere la Regina<br />
delle notti milanesi icona pop che dal 2013 non smette di<br />
stupire con un elettropop scintillante e zeppo di ironia…
GIUSY FERRERI<br />
“Causa Effetto”, il nuovo singolo di<br />
Giusy Ferreri estratto dall’album<br />
“Cortometraggi”, sesto album in studio<br />
dell’artista, uscito a 5 anni di distanza<br />
dal precedente “Girotondo”.<br />
“Causa Effetto” è una potente rock<br />
ballad in cui emerge la voce graffiante<br />
di Giusy. Il brano è stato scritto da<br />
Bungaro, Cesare Chiodo e Matteo<br />
Valicelli. Nel testo la Ferreri racconta di<br />
un amore travolgente, di quelli in cui<br />
l’uno è causa ed effetto dell’altro.<br />
Sono innumerevoli i brani che negli anni<br />
hanno mostrato l’incredibile capacità<br />
della Ferreri di interpretare generi e stili<br />
più disparati, spaziando dal rock al pop,<br />
dal blues alla world music, tra cui, solo<br />
per citarne alcuni, “Non ti scordar mai di<br />
me”, “Novembre”, “Il Mare Immenso”,<br />
“Ti Porto A Cena Con Me”, “Partiti<br />
Adesso”, “Volevo Te”. Una vita segnata<br />
da grandi successi e importanti<br />
collaborazioni con alcuni dei nomi più<br />
rilevanti del panorama italiano quali<br />
Tiziano Ferro, Nicola Piovani, Marco<br />
Masini, Michele Canova, Sergio<br />
Cammariere, Takagi & Ketra, Corrado<br />
Rustici, Federico Zampaglione,<br />
Bungaro e molti altri, e con Linda Perry<br />
autrice internazionale.<br />
Da Blegny in Belgio é partito con<br />
grande successo “Cortometraggi Live”,<br />
il tour di Giusy Ferreri che girerà tutta<br />
l’Italia, fino a fine agosto, per poi<br />
tornare dal vivo in teatro questo<br />
autunno, a partire dalle due anteprime il<br />
1° ottobre al Parco della Musica di<br />
Roma (Sala Sinopoli) e il 3 ottobre al<br />
Teatro dal Verme di Milano.<br />
“Cortometraggi live”<br />
La regina dei tormentoni in tour con<br />
“Cortometraggi live”<br />
01 luglio – CESENATICO (FC)<br />
31 luglio – BADIA POLESINE (RO)<br />
14 agosto – GIULIANOVA (TE)<br />
26 agosto – CELANO (AQ)
IL VOLO<br />
<br />
Con oltre 22 milioni di dischi venduti e 250 milioni di streaming, Piero Barone,<br />
Gianluca Ginoble e Ignazio Boschetto, oltre ad essere il trio dei record, con le<br />
loro fantastiche voci sono gli ambasciatori della musica italiana.<br />
“You are my everything (Grande amore)”, una nuova sorprendente veste per la hit “Grande Amore” con gli arrangiamenti rock sinfonici<br />
del Maestro Enrico Melozzi, ha mandato in delirio i fan degli ambascaitori della musica italiana.<br />
il nuovo brano cantato alternando inglese e italiano, è un rifacimento rock sinfonico, a opera del Maestro Enrico Melozzi, della hit<br />
"Grande Amore” vincitrice del Festival di Sanremo 2015. Il Maestro Melozzi in questa nuova versione ha sostituito i violini con le chitarre<br />
elettriche rivoluzionando l’arrangiamento e dando nuova vita a un brano che ha segnato la carriera de Il Volo. Un singolo in crescendo<br />
che si apre nel ritornello con una nuova energia rock! Presentato all'Eurovision Song Contest di Torino, il brano è stato accolto da una<br />
fantastica standing ovation...<br />
Piero Barone, Gianluca Ginoble e Ignazio Boschetto ora sono impegnati con il Tour, “Il Volo sings Morricone and more”, ripartito da<br />
Barcellona, in cui i tre giovani cantanti sono accompagnati dall’orchestra sinfonica. Il Tour toccherà le principali città europee per poi<br />
approdare negli Stati Uniti.<br />
“Il Volo live in concert”, presenta i più grandi successi accompagnati da nuovi brani estratti dall’ultimo disco “IL VOLO SINGS<br />
MORRICONE” dedicato al Maestro... In occasione della data di Ferrara, al quotidiano "Il Resto del Carlino, i tre componenti hanno<br />
dichiarato:
ALESSANDRA AMOROSO<br />
<br />
“Quanto mi era mancata, questa maledetta felicità” … ritrovarsi,<br />
riscoprire quella sana leggerezza e quella spensieratezza, che<br />
non significano superficialità, ma che consentono di vivere al<br />
massimo ogni istante della vita e goderne fino in fondo: questo è<br />
il messaggio contenuto in “CAMERA 209”, il nuovo brano di<br />
Alessandra Amoroso, scritto da Davide Petrella, prodotto da Zef<br />
e contiene un omaggio ai DB Boulevard e al loro celebre<br />
successo “Point of view”.<br />
“Camera 209”, uno dei tormentoni di questa estate, è una<br />
canzone dal gusto dance, il racconto di una notte spensierata<br />
ma al tempo stesso un inno all’indipendenza e alla capacità di<br />
liberarsi da quegli schemi mentali che ci impediscono di vivere a<br />
pieno ogni momento, fregandosene dei giudizi altrui. Nel mentre<br />
è iniziato il conto alla rovescia per “TUTTO ACCADE a San<br />
Siro”, il primo concerto di Alessandra Amoroso allo Stadio G.<br />
Meazza di Milano.<br />
L’evento, previsto per il 13 luglio, segna un importante traguardo<br />
nella carriera dell’artista che sarà la seconda donna italiana a<br />
conquistare uno dei palchi più ambiti della musica pop e rock<br />
italiana e internazionale.<br />
La dimensione del live ha avuto un ruolo fondamentale nel<br />
percorso di Alessandra che con concerti sempre all’avanguardia<br />
e innovativi, ogni volta è stata capace di stupire ed emozionare.<br />
“TUTTO ACCADE a San Siro” non fa eccezione e si<br />
preannuncia come uno show totale per vivere insieme al suo<br />
pubblico un’esperienza travolgente e indimenticabile.<br />
Alessandra è stata inoltre tra le protagoniste di “UNA.<br />
NESSUNA. CENTOMILA. IL CONCERTO”, il più grande evento<br />
musicale di sempre contro la violenza di genere, che si è tenuto<br />
l’11 giugno alla RCF ARENA REGGIO EMILIA (Campovolo).<br />
Insieme a lei le amiche e colleghe FIORELLA MANNOIA,<br />
EMMA, GIORGIA, ELISA, GIANNA NANNINI, LAURA PAUSINI<br />
Conto alla rovescia per il suo<br />
primo concerto allo stadio<br />
Meazza di Milano con “Tutto<br />
Accade a San Siro”.<br />
In attesa del 13 luglio<br />
Alessandra Amoroso ci<br />
tormenta con “Camera 209”
Silvia Enriconi<br />
nasce a Milano nel 1971, la sua passione per il disegno inizia<br />
quando è solo una bambina, nel corso degli anni amplia la sua creatività iniziando a<br />
TuttoBallo<br />
dipingere e dando sfogo alle sue idee sperimentando sempre cose nuove, il tutto<br />
da autodidatta.<br />
Seguendo i tempi inizia a creare illustrazioni digitali lavorando con<br />
una tavoletta grafica. Illustrazioni utilizzate per diversi progetti come copertine di<br />
libri, poster, pubblicità su riviste o web, vetrofanie e come immagini su prodotti<br />
destinati alla vendita. Un’altra sua passione è il disegno che esegue spesso su<br />
supporti di carta fatta a mano di sua produzione i suoi soggetti sono solitamente<br />
astratti e di pura fantasia. Ha partecipato a diverse collettive e fiere. Non ha un solo<br />
stile ama vari generi di espressione. Ora dopo tante esperienze ha deciso di<br />
contare sulle sue forze e dopo mille e sempre diversi consigli sulla strada da<br />
seguire su cosa fare e non fare ha deciso che seguire il proprio cuore è sempre la<br />
cosa migliore.
TuttoBallo<br />
L'ACCHIAPPARANE<br />
DI JEFF LEMIRE<br />
recensione Valentina Sanzi<br />
L'ACCHIAPPARANE<br />
di Jeff Lemire<br />
Prezzo: € 16,00 | Ebook: € 8,99<br />
Pagine: 112 | Genere: Sei già stato in questo posto<br />
Editore: BAO Publishing|<br />
TRAMA<br />
Jeff Lemire torna a raccontare da autore completo con una storia in bianco e nero, con<br />
improvvisi sprazzi di colore, in cui un uomo misterioso si risveglia in un hotel, senza<br />
memoria di come ci sia arrivato, e deve scappare da misteriosi agenti-rana, aiutato da<br />
un ragazzino che sembra sapere molto più di quel che dice. Una storia che si fa via via<br />
più concreta, e che con delicatezza tocca uno dei temi più dolorosi che esistano in<br />
narrativa (e nella vita): quello della paura di morire, nell’imminenza della propria fine.<br />
Una prova d’autore magistrale.<br />
Rubrica a cura del blog<br />
"Il COLORE DEI LIBRI"<br />
<br />
http://ilcoloredeilibri.blogspot.com/<br />
Vengono definite NDE, near death experiences, esperienze premorte, le sensazioni di<br />
chi si trova temporaneamente bloccato nel limbo che separa la vita da ciò che vi è al di<br />
là di essa. Riferibile per lo più al campo del misticismo religioso, il fenomeno assume di<br />
volta in volta significati e manifestazioni differenti: dall’iconica luce bianca in fondo al<br />
tunnel alla visione di entità e paesaggi ultraterreni, dal riabbracciare parenti e amici fino<br />
al rivedere se stessi e le proprie azioni soprattutto attraverso gli occhi e le percezioni<br />
degli altri. Ma non è tutto qui. Come per molti altri misteriosi accadimenti, in grado di<br />
lambire l’inintelligibile, la scienza prova (e riesce) a darne una precisa spiegazione: gli<br />
episodi sembrerebbero, infatti, associabili a delle vere e proprie esperienze<br />
psicologiche rare e profonde, capaci di infondere un senso di pace e serenità in chi li<br />
sta affrontando.<br />
Tra esse non così fortemente incompatibili, entrambe queste visioni della questione<br />
sono divenute parte integrante della letteratura e del cinema mondiali e testimoni ne<br />
sono nomi dal calibro di Ernest Hemingway, Lev Tolstoj e Victor Hugo da una parte e<br />
Peter Jackson e Clint Eastwood dall’altra. Ma nemmeno il fumetto, ormai sempre più<br />
protagonista dei nostri scaffali, si sottrae all’onere di raccontare attraverso la fusione di<br />
immagini e parole un momento tanto intimo, complesso ed enigmatico come questo.<br />
Con grazia e maestria, uno dei fumettisti contemporanei più prolifici e completi, Jeff<br />
Lemire, cimentandosi ancora una volta sia nella sceneggiatura sia nel comparto<br />
grafico, e quindi nelle vesti di autore unico, affronta i delicati temi della vita, della morte<br />
e del cammino che separa l’una dall’altra ne L’acchiapparane, un graphic novel quasi<br />
del tutto privo di dialoghi che ne mette fortemente in evidenza le capacità comunicative<br />
ed emozionali.<br />
Un bambino intento a catturare, per gioco, le rane. Un uomo risvegliatosi senza<br />
memoria in una stanza d’albergo di cui non ha alcuna conoscenza. Una chiave, quella<br />
della stanza 309, alla cui porta giace uno stesso anfibio trafitto da un lungo chiodo, e<br />
un imperativo: non utilizzarla mai, non svelare, soprattutto a se stessi, cosa vi si<br />
nasconde all’interno. Aiutato dal medesimo ragazzino, che sembrerebbe avere chiara<br />
la meta da raggiungere, l’uomo si ritrova protagonista di una guerra senza tempo, dove<br />
per avere salva la vita occorre fuggire dalle grinfie dei misteriosi agenti-rana che danno<br />
loro la caccia. Qual è il vero significato che si cela dietro ogni figura incontrata? È tutto<br />
reale oppure ci si muove sui leggeri confini di una metafora molto più profonda e<br />
penetrante di quanto si possa pensare?<br />
A tratti criptica, fortemente onirica e surreale, la narrazione de L’acchiapparane, forse<br />
più di altre o comunque al loro pari, racchiude in sé l’essenza più vivida dell’autore<br />
canadese: scevro da qualsiasi tipo di inutile artificio, infatti, il fumetto si rivela essere fin<br />
da subito un vero e proprio approfondimento psicologico dell’essere umano. Attraverso<br />
la forma più cara a Lemire, quella del character driven, secondo la quale scrittori e<br />
disegnatori nell’atto di raccontare qualcosa si focalizzano maggiormente sui<br />
personaggi, sui rapporti tra di essi e sui conflitti che li attanagliano piuttosto che sulla<br />
storia e sul suo svolgimento (plot driven), la paura della morte viene esorcizzata con il<br />
ricordo di ciò che si è stati in vita.<br />
Le azioni compiute, le persone incontrate, i valori perduti e ritrovati, le priorità prima<br />
assecondate e poi abbandonate, i pensieri abbracciati, i desideri e i rimpianti anelati e<br />
rifuggiti scorrono, allora, davanti agli occhi di un uomo che alla vita non ha più nulla da<br />
chiedere, se non il proprio perdono. Percorso per eccellenza irto di insidie e pericoli<br />
che Jeff Lemire non fa compiere in solitaria al suo protagonista: al suo fianco, infatti,<br />
prende il ruolo di guida quello stesso bambino che con la disinvoltura tipica della sua<br />
età riconosce nelle rane dei compagni di gioco leali ed elettrizzanti, definendo così la<br />
simbologia tagliente, drammatica e commovente dell’opera.<br />
La giovinezza e la vecchiaia si pongono l’una di fronte all’altra ne L’acchiapparane,<br />
dando vita ad un dialogo per lo più silenzioso, in cui alle parole si sostituiscono sguardi<br />
e sensazioni, che diviene il corpo centrale del fumetto. Due generazioni a confronto,<br />
nel cui mezzo si inserisce anche l’età adulta, che trovano inaspettatamente forza e<br />
conforto nella reciproca presenza e che insieme compiono un viaggio dal sentore<br />
surreale dove la spontaneità della prima si contrappone al senso di perdita ed<br />
impotenza della seconda lasciando così Lemire libero di esprimere appieno se stesso,<br />
anche attraverso il suo tratto più caratteristico.<br />
La ricerca della pace interiore e la corsa verso la volontà di rimediare al proprio<br />
presunto fallimento ben si sposano, infatti, con il disegno nervoso, frenetico e affilato<br />
del pluripremiato fumettista, che riesce a far trasparire intimamente la disperata<br />
urgenza di un uomo comune di svelare il vero significato della vita e soprattutto di<br />
porre rimedio agli errori commessi. Non a caso tutto ruota intorno alla rana: già<br />
presente nel titolo, l’anfibio in simbologia è emblema di saggezza e purificazione e<br />
nella narrazione di Lemire ne diviene quasi il coprotagonista, mostrando ancora una<br />
volta lo studio accurato e approfondito che ogni storia necessita per arrivare al cuore di<br />
ciascun lettore. Tutto, infine, trova compimento nella scelta stilistica dell'autore di<br />
relegare il colore unicamente a qualche tavola, quelle rivelatorie, lasciando che siano il<br />
bianco e il nero, insieme alle diverse tonalità di grigio, a far parlare il fumetto e<br />
l’atmosfera inebriante e rarefatta che la commistione di tutti questi elementi finisce<br />
inevitabilmente per creare.<br />
Un’ulteriore prova d’autore quella che Jeff Lemire ci regala con L’acchiapparane, un<br />
volume fortemente intimistico che prendere per mano il lettore e lo accompagna, passo<br />
dopo passo, tra le pagine di una vita qualsiasi resa, però, speciale proprio dalla sua<br />
capacità di essere umana.
Le collane musicali per la cura del copro, dell’anima e della mente. Prodotte<br />
dall’associazione Stefano Francia EnjoyArt, Pomodoro Studio Edizioni<br />
Musicale - Always Record e composte dalla compositrice americana Judie<br />
Collins e dal maestro Ciro Vinci. Ultima produzione "Dillo Alla Danza 2002"<br />
In arrivo "Dillo Alla Danza vol 3" pubblicazione dei musicisti che hanno partecipato alla<br />
Giornata Mondiale della Danza del 30 Aprile a Terni. Con la copertina realizzata con<br />
l'opera del vincitore della sezione visiva del concorso "Dillo Alla Danza", Pierangeli<br />
Antonio, con il quadro "il mio paese", la compilation contiene 11 tracce che comprendono<br />
8 inediti e 3 bonus track, musica d'ascolto e relaxing che spazia dal pop alle ballate rock,<br />
alla new age.<br />
01. Giulia Muti – Opera d’Arte<br />
02. Neroelettrico – La Stanza Favola<br />
03. Roberto Funaro – Come Se<br />
04. Massimo Zanetti - The Old New York<br />
05. Movie Brass Quintet - Clash on Mars<br />
06. Lorenzo Sebastianelli - Carnevale Romano<br />
07. Piera Mussardo - Swing Blues on a Winter Afternoon<br />
08. INK- Bisogna Solo credersi<br />
09. Julie Collins – Happy Feet – Bonus Track<br />
10. Julie Collins – Sweethearts – Bonus Track<br />
11. Ciro Vinci – Iris – Bonus Track<br />
L'associazione Stefano Francia EnjoyArt, con la produzione discografica vuole offrire una<br />
vetrina agli artisti emergenti e non, promuovendo la loro arte, pubblicando stili e generi<br />
diversi. Il listino delle produzioni ALWAYS Pomodoro Studio Edizioni Musicali e Stefano<br />
Francia EnjoyArt è disponibile su tutti i digital store (Spotify, Deezer, Amazon Music,<br />
Apple Music… ) è comprende vari volumi, ognuno dei quali presentano i generi che<br />
spaziano dal pop al rock, dalla Dance to Rhythm al Relaxing.<br />
"Rhythm" è un progetto discografico creato dalla ALWAYS Pomodoro Studio e al quale<br />
l'associazione Stefano Francia EnjoyArt ha aderito subito. Bernando Lafonte ideatore dei<br />
progetti insieme all'artista americana Julie Collis, hanno studiato i ritmi di tutti i balli<br />
proponendo tracce dedicate al Cha Cha Cha, Rumba, Bachata, ritmi che permettono ai<br />
danzatori di esercitarsi e studiare attraverso i battiti della musica.<br />
La musica e la danza aiutano a conoscersi meglio, sondando con cautela e tranquillità le<br />
fragili pieghe del nostro corpo psichico. Secondo la Federazione Italiana Musicoterapia<br />
(FEDIM) “le motivazioni che muovono le persone ad ascoltare o a produrre musica<br />
nascono per lo più dalla necessità pressante di entrare in una dimensione mentale che<br />
permetta il contatto con la propria sfera emotiva, dove è possibile la strutturazione di uno<br />
spazio immateriale gestibile secondo le regole della propria fantasia”. Una serie di<br />
concetti importanti che vanno ad avvalorare il nostro valore della musica: ascoltare<br />
(oppure fare) della musica è una vera a propria attività artistica. Per questo abbiamo<br />
deciso di divulgare anche la collana musicale "Relaxing", brani composti da esperti<br />
esperti in musicoterapia: Julie Collins e Ciro Vinci. I due compositori con le loro<br />
musiche accompagnano chiunque, ballerini e non, nell’attività di rilassamento quotidiano<br />
e meditazione. I brani inclusi nei volumi sono composti a 432 Hz. L’accordo a 432 Hertz<br />
(Hz) risuona con le frequenze fondamentali del vivente: battito cardiaco, replicazione del<br />
DNA, sincronizzazione cerebrale, e con la Risonanza di Schumann e la geometria della<br />
creazione. Le pubblicazioni discografiche prodotte dalla Always - pomodoro studio<br />
edizioni musicali e Stefano Francia EnjoyArt sono state realizzate per divulgare suoni in<br />
grado di influenzare tutte le cose con le quali vengono in contatto. L'esperienza musicale<br />
può influenzare, infatti, molteplici ambiti, come le funzioni cognitive, le capacità motorie,<br />
lo sviluppo emozionale, le abilità sociali e la qualità della vita.<br />
Le varie produzioni psono scaricabili direttamente dai digital store.
TuttoBallo<br />
Tra leggenda e realtà.<br />
Elza De Paola
Ho visitato il Castello di Dracula più volte, serbando sempre nel cuore la sua<br />
splendida bellezza. E' per questo che ho sentito la necessità di farlo ancora,<br />
scegliendo una splendente giornata di Maggio di quest’anno. L’ho ritrovato laggiù,<br />
aggrappato in cima alla sua roccia, sempre osando quell’aria orgogliosa e magnifica<br />
tipica dei monumenti importanti. Stava guardando silenzioso il paesaggio mozzafiato<br />
primaverile che lo circondava, fatto dalle catene montuose Bucegi e Piatra Craiului,<br />
ancora da qualche parte innevate. Il suo silenzio era disturbato dalle voci e dalle<br />
esclamazioni dei numerosi turisti che brulicavano nel suo immense giardino - parco,<br />
dei flash dei cellulari sempre in azione, dei canti meravigliosi degli uccellini tra gli<br />
alberi secolari e del rumore incessante dei motori delle auto che transitavano sulla<br />
strada adiacente. Il Castello di Dracula è stato costruito tra gli anni 1226 e 1388,<br />
essendo all’inizio una sede militare di difesa. Ulteriormente è stato modificato in una<br />
Fortezza. La leggenda di Dracula fa di questo Castello uno degli obbiettivi turistici<br />
più ricercati e visitati della Romania. E' diventato celebre nel mondo intero tramite il<br />
romanzo del scrittore Bram Stocker, rendendolo il noto castello di Dracula. Il nome<br />
Dracula proviene dal soprannome attribuito a Vlad Tepes, il sovrano della Romania<br />
all’epoca, che ha regnato tra 1456 e 1467. Gli storici del tempo lo descrivevano<br />
come fosse un despota crudele e assetato di sangue. Il resto del mito Dracula si<br />
deve all’influenza delle leggende e delle credenze popolari della gente di<br />
Transilvania riguardo i vampiri e i fantasmi. Anche se è ben saputo che Vlad Tepes<br />
non ha mai vissuto in questo castello, la leggenda è più forte della realtà stessa,<br />
attirando come una calamita ogni anno migliaia di turisti di tutto il mondo, desiderosi<br />
e curiosi di vedere una parte della leggenda del conte Dracula, ma anche il luogo<br />
dove sono stati girati numerosi film di cui il più famoso è stato il film americano<br />
“L’intervista con un vampiro” regia di Neil Jordan con Tom Cruise e Antonio<br />
Banderas. Si tratta di un film horror in cui si fa riferimento alle presupposte tendenze<br />
malvagie del vampiro Dracula. Forse alcuni turisti rimangono delusi di non poter<br />
incontrare dal vivo il conte Dracula, il vampiro che succhia il sangue umano, ma in<br />
compenso si possono godere la visita di uno dei più di valore castelli del mondo<br />
dell'architettura medievale gotica, ricco di un mistero speciale. Una volta entrati<br />
all’interno del castello si prova la sensazione di tornare nel tempo delle principesse<br />
e dei principi abitanti in questo tipo di castelli, apparentemente freddi. Tutto diventa<br />
misterioso, affascinante man mano che si visita. Ad ogni piano ci sono diversi<br />
camini, bellissimi quali con il fuoco della legna accesa rendevano l’aria molto<br />
romantica, particolare e calda, magica direi, così come soltanto un camino acceso<br />
può regalarlo. Al piano terra del castello c’è la camera del sovrano Mircea cel Batran<br />
e una sala di proiezione dove si presentano immagini dei diversi film della famiglia<br />
reale. Al primo piano c’è il salone grande, la sala gotica e la camera da letto della<br />
regina Maria che al suo tempo ha trasformato e sistemato questo castello dalle<br />
caratteristiche della favola in uno moderno, conservando comunque quegli elementi<br />
dell’architettura gotica medievale che li presta un aria misteriosa e affascinante. In<br />
seguito diventa la residenza d’estate della famiglia reale. Al secondo piano si può<br />
ammirare la sala, la sala rustica e la camera da letto del re Ferdinando. Al terzo<br />
piano c’è la sala della regina Maria e la stanza del principe Nicolae. Al quarto piano<br />
ci sono le stanze delle armi, degli oggetti di terracotta, oggetti in argento, delle<br />
icone... L’accesso alle stanze è tortuoso, tramite numerosi corridoi semi bui, dando<br />
l’impressione di essere spaesati, creando anche alcuni sentimenti di ansia e forse<br />
anche di claustrofobia per alcuni. Ci sono dei corridoi stretti, con delle scale dai<br />
gradini in pietra che si devono salire con certa attenzione perché un po’ lisci. Nel<br />
cortile interno del castello sorge una vecchia fontana profonda, scavata nella roccia.<br />
Alzando lo sguardo in alto si possono ammirare dei balconi lavorati in legno<br />
massiccio. All’esterno il Castello gode di un immenso parco, ben curato, con degli<br />
alberi secolari, di un grazioso laghetto e delle aiuole di fiori meravigliosi. Una volta<br />
usciti da questo immenso parco, ci si imbatte in una serie di negozi di souvenir che<br />
vendono di tutto, dei depliant, delle cartoline, dei giocatoli per i bambini, delle armi,<br />
dei vestiti tradizionali romeni e dei prodotti tipici della zona, come dei formaggi, dei<br />
salumi e diversi dolci. Accanto al parco del castello si può visitare anche un piccolo<br />
museo con delle case tradizionali esistenti all’epoca da quelle parti, che riflettono la<br />
vita dei contadini della zona Rucar Bran. Con l’occasione della Festa di Halloween,<br />
il Castello Bran diventa la meta preferita dei turisti inglesi e americani che<br />
festeggiano questa festa fino alle tre di notte, festa resa “da brividi” dagli<br />
organizzatori che ogni anno si impegnano di festeggiarlo meglio, includendo<br />
ovviamente il mito di Dracula. Sono stata incantata di visitare nuovamente il Castello<br />
di Dracula e invito anche gli altri a farlo. Sicuramente non saranno delusi, al<br />
contrario, rimarranno con dei bei ricordi indelebili.<br />
TuttoBallo
UNA BOCCATA D’ARTE<br />
20 ARTISTI 20 BORGHI 20 REGIONI<br />
TuttoBallo<br />
Fino al 18 settembre 2022 torna l’appuntamento con Una Boccata d’Arte, il progetto d’arte contemporanea diffuso in tutta Italia promosso da<br />
Fondazione Elpis in collaborazione con Galleria Continua, con la partecipazione di Threes Productions, che valorizza l’incontro tra artee<br />
patrimoniostorico, artisticoe paesaggistico.<br />
Per tutta l’estate, fino al 18 settembre, 20 borghi tra i più<br />
belli ed evocativi d’Italia, uno per ogni regione, saranno<br />
teatro di 20interventi d’arte realizzati da 20 artisti e artiste<br />
di età, culture, provenienza geografica e linguaggi artistici<br />
differenti.<br />
Novità di questa terza edizione sarà inoltre la presenza di<br />
un ventunesimo artista con un progetto speciale che<br />
metterà in connessione tutti i borghi.<br />
Da nord a sud, progetto corale e originale, nato nel 2020<br />
in piena pandemia, Una Boccata d’Arte si configura come<br />
uno speciale itinerario culturale che invita il pubblico a<br />
scoprire ogni anno 20 nuovi borghi italiani, ricchi di<br />
tradizioni secolari e bellezze paesaggistiche, lontani dai<br />
principali flussi turistici e dai circuiti dell’arte. Grazie alla<br />
loro dimensione raccolta, i borghi diventano il luogo<br />
privilegiato per dar vita a un incontro autentico e<br />
ravvicinato con l’arte contemporanea, reso unico dal<br />
sorprendente dialogo che si genera fra territorio, opere<br />
d’arte, abitanti e visitatori.<br />
Gaia Di Lorenzo, Temmatemenetè, Pietramontecorvino (FG), Puglia.<br />
Una Boccata d’Arte 2021. Foto Christian Mantuano<br />
Jem Perucchini, AB-ERRANTI, Battaglia Terme (PD), Veneto.<br />
Una Boccata d’Arte 2021. Foto Camilla Glorioso<br />
Selezionati dai promotori dell’iniziativa per il loro talento e<br />
la loro ricerca, 20 artisti e artiste, tra voci emergenti e nomi<br />
più affermati, sono invitati a trascorrere un breve periodo<br />
di residenza all’interno di un borgo, entrando in relazione<br />
con la sua storia e la sua identità. Dopo una fase di<br />
ascolto, esplorazione e progettazione, ogni artista<br />
restituisce alla comunità un’installazione site-specific,<br />
prodotta appositamente in relazione al territorio e<br />
all’esperienza vissuta: nascono così 20 interventi che<br />
abbracciano le diverse forme d’arte, dalla pittura alla<br />
scultura fino alla fotografia, al video, al suono e alla<br />
performance, frutto della comprensione del luogo e del<br />
prezioso dialogo intessuto con i suoi abitanti. Visibili per<br />
tutta l’estate, le installazioni realizzate contribuiscono alla<br />
crescita di un turismo di prossimità rivolto a un pubblico<br />
ampio e trasversale e invitano a riscoprire, con uno<br />
sguardo nuovo, storie e angoli di bellezza diffusi in tutta<br />
Italia.<br />
Camille Norment, Pulse – Single Formation, Santa Gertrude (BZ), Trentino-<br />
Alto Adige. Una Boccata d’Arte 2021. Foto Marta Tonelli<br />
Binta Diaw, It Is Not Wrong To Go Back and Take Something You Forgot,<br />
Monastero Bormida (AT), Piemonte. Una Boccata d’Arte 2021.Foto Agnese Bedini
©Tine Steinthaler
TuttoBallo<br />
Una delle mete da visitare durante l'estate 2022 è la Carinzia,<br />
una regione in cui l’elemento acqua è molto presente.<br />
Con oltre 1000 laghi, per la maggior parte balneabili e con<br />
temperature che raggiungono anche i 28°C, e diversi fiumi, la<br />
regione più a sud dell’Austria può essere definita una “terra<br />
d’acqua”.<br />
Le attività e gli sport da praticare nei laghi e nei fiumi sono<br />
tantissimi, adatti a tutte le età e le strutture presenti nei lidi<br />
noleggiano attrezzature sempre all’avanguardia. Guide e<br />
istruttori preparati soddisfano ogni esigenza o curiosità nella<br />
pratica delle attività sull’acqua.<br />
I caldi laghi balneabili della Carinzia sono perfetti per nuotare e<br />
praticare tante altre attività acquatiche. Tra le più gettonate<br />
sicuramente c’è SUP, stand-up paddle, uno sport sempre più<br />
diffuso sulle spiagge di tutto il mondo. Nato come variante del<br />
surf, prevede l’utilizzo di una tavola più ampia e voluminosa in<br />
grado di supportare il peso dell’atleta, che si avvale di<br />
un’apposita pagaia per lo spostamento e la propulsione. E in<br />
©SUEDKAERNTEN<br />
Carinzia si può praticare dovunque. Da visitare assolutamente<br />
Wörthersee: il lago più grande della Carinzia.<br />
Trascorrere l’estate sulle sponde di questo meraviglioso lago<br />
offre tanti vantaggi, tra cui anche un aspetto di mondanità<br />
notturna che non guasta quando si è in vacanza. Oltre al<br />
divertimento balneare per tutta la famiglia, il Wörthersee offre<br />
molte altre attività sportive in acqua, come lo sci nautico,<br />
wakeboard, parasailing con barca a motore, vela, kayak e<br />
wakesurf. Per i più piccoli e le famiglie, inoltre, le occasioni di<br />
puro divertimento acquatico sono diverse: pneumatici trainati da<br />
motoscafi, noleggio di barche elettriche o pedalò, immersioni e<br />
corsi come l’aqua-jogging. Per chi cerca il benessere, una visita<br />
alla casa balneare Werzer’s Badehaus aiuta a liberare lo spirito.<br />
Costruito nel 1895, l’edificio è stato restaurato e dal 2013 offre<br />
al pubblico tutti i vantaggi di una moderna spa: saune sul lago,<br />
una piscina riscaldata aperta tutto l’anno, suggestive oasi relax<br />
e un ristorante per buongustai che soddisfa ogni desiderio.<br />
©E.Groeger_KW
foto Serena Abbate
TuttoBallo<br />
A fronte di migliaia di followers, secondo una recente ricerca effettuata negli Stati Uniti, 1 millennial su 5 dice di<br />
non avere neanche un amico e lo stesso riportano i loro coetanei europei. In un’epoca post pandemia, in cui i<br />
social dicono che siamo pieni di compagni, spesso nella realtà non è veramente così. Ecco perché fare<br />
un’esperienza in cammino può essere anche per i giovani un momento di condivisione che riporta all’essenza<br />
delle cose: viaggiare con zaino e tenda in spalla, solo con lo stretto necessario, guadagnare la strada con gli altri,<br />
dormire in luoghi dispersi sotto il cielo stellato, senza troppe comodità per ritrovare la propria natura “selvatica”.<br />
L’attenzione durante il cammino è rivolta al proprio corpo e alle proprie emozioni, ma anche alla natura intorno e<br />
ai rapporti di interdipendenza con gli altri, a chi si incontra lungo il cammino. Il viaggio diventa curiosità verso il<br />
mondo dal gusto per l’avventura e dall’approccio esplorativo: fondamentali saranno la lentezza dei passi, il<br />
contatto fisico con la natura, lo spirito d’amicizia, contro ogni fretta di raggiungere la meta. La sera spesso si<br />
accende il fuoco o ci si abbandona all’osservazione delle stelle, dando spazio ai pensieri e alla condivisione di<br />
riflessioni sulle giornate trascorse e su quelle a venire, coniugando emozioni, esperienze e attesa. Per queste<br />
ragioni, il cammino è un’esperienza più che adatta e consigliata per i giovani che, in questo contesto diverso,<br />
necessariamente devono “disconnettersi” e ritrovare la propria energia fisica e lo spirito di adattamento insieme<br />
agli altri. La Compagnia dei Cammini, associazione di turismo sostenibile dedita al Cammino, per questo motivo<br />
ha aperto i cammini ai più giovani con percorsi specifici per gli adolescenti e ne ha selezionati altri aperti a tutti,<br />
ma particolarmente consigliati per una fascia più young. Camminare per scoprire le bellezze della Valle Camonica<br />
in Lombardia, il sud della Corsica da Tattone fino al mare. Oppure scoprire i villaggi di pietra di Zagori in Grecia.<br />
La condivisione di una camminata è per tutte l'età, gli adolescenti dai 14 ai 16 anni senza genitori, si avventurano<br />
sul Civetta dal Passo Duran fino al Passo Staulanza, un viaggio vagabondo con esplorazioni nel cuore delle<br />
Dolomiti Bellunesi. Mentre i ragazzi ancora più piccoli, dagli 11 ai 14 anni, senza genitori vanno alla scoperta dei<br />
Monti Sibillini. Un viaggio a piedi da Montemonaco, piccola località delle Marche incastonata tra le vette dei<br />
Sibillini, fino al mare Adriatico.<br />
foto Franco Michieli<br />
foto NicoDiP<br />
foto Franco Michieli<br />
foto Franco Michieli
In un estate torrida come questa in cui la gente spera di passare dei<br />
momenti sereni, ci apprestiamo ad andare in vacanza ovunque il nostro<br />
cuore ci vorrà portare.<br />
Rimanendo nella nostra bellissima penisola tra sole, buon cibo ed arte ci si<br />
addentra in luoghi magnificamente scolpiti nella memoria. Tra questi posti<br />
meravigliosi oggi vi vorrei trasportare, con un pensiero dolce e romantico, in<br />
quel di Volterra.<br />
Volterra è una meta perfetta per un’escursione in giornata o per una visita<br />
ben più lunga quando vi trovate in Toscana e, dopo averla visitata, vi<br />
accorgerete della magia che sentirete respirare in questo luogo. Volterra è<br />
una graziosa città in provincia di Pisa, non lontana da Firenze, Siena ed il<br />
litorale costiero, particolarmente conosciuta per le sue origini etrusche e per<br />
i numerosi reperti archeologici appartenenti a quell’epoca. Situata a circa<br />
sessanta chilometri da Pisa e altrettanti da Siena, Volterra è conosciuta fin<br />
dal tempo degli Etruschi per essere il borgo dell’alabastro. Velathri, nome<br />
etrusco di Volterra, era una delle 12 città più importanti della confederazione<br />
etrusca; alla fine del IV secolo A.C. fu terminata la realizzazione della cinta<br />
muraria, lunga ben 7300 metri e pensata per proteggere non solo l'abitato<br />
ed il centro urbano, ma anche le fonti, i campi coltivati ed i pascoli, spesso<br />
soggetti ad incursioni da parte di popoli stranieri. Dopo un periodo passato<br />
sotto il dominio dei Franchi e, successivamente, dei Longobardi, Volterra<br />
passò sotto l'egemonia romana cambiando il suo nome in Volaterrae (dal<br />
quale deriva quello attuale). Infine, fu sottomessa dalla supremazia<br />
fiorentina prima, per poi seguire le vicende del Granducato di Toscana e<br />
votare quasi all'unanimità per l'annessione al Regno d'Italia nel 1860.<br />
Come molti borghi storici della Toscana, Volterra si raggiunge attraversando<br />
una bellissima campagna. È arroccata su una collina e si accede al suo<br />
centro storico attraverso otto porte. La Porta dell’Arco, eretta fra IV e III<br />
secolo a.C. dagli Etruschi, ancora oggi rappresenta l’accesso principale dal<br />
lato sud e ha mantenuto il suo aspetto originario praticamente intatto. Il<br />
miglior modo per scoprire Volterra è andarsene in giro con le mani in tasca e<br />
gli occhi curiosi.<br />
Camminare all’interno delle mura di Volterra, arroccata su un colle, è come<br />
tornare indietro nel tempo, tra torri e vicoli che sembrano magici. Volterra è<br />
un borgo affascinante e ricco di storia, perfettamente conservato.<br />
Percorrendo i suoi viottoli intrisi di magia storica ed addentrandoci in<br />
atmosfere che ricordano i famosi fasti della città attraverso i secoli viene<br />
naturale chiudere gli occhi e viaggiare con la fantasia.<br />
Detta la città dell’alabastro, che risale a ben 7 milioni di anni fa ed è il più<br />
pregiato d’Europa, ogni cava ne presenta una tipologia differente, per<br />
consistenza ed aspetto. La sua lavorazione richiede molta esperienza. Quel<br />
genere d’esperienza che viene tramandata di generazione in generazione,<br />
risultando una pratica antichissima e producendo oggetti che spesso sono il<br />
frutto del lavoro di svariati artigiani.<br />
Molteplici sono i luoghi da visitare all’insegna della storia e della cultura. Tra<br />
questi c’è di certo il Museo Etrusco, il Guarnacci, che custodisce un antico<br />
reperto archeologico, considerato tra i più rilevanti al mondo. Si tratta di una<br />
scultura, L’Ombra della sera. A darle il nome fu D’Annunzio, che vedeva<br />
nella sua sagoma allungata l’effetto delle ombre al tramonto.<br />
Uno dei luoghi cardine del centro storico è il Palazzo dei Priori, i cui lavori di<br />
realizzazione iniziarono nel 1208. Il suo primo utilizzo fu come Palazzo del<br />
Comune, sfruttato dagli Anziani come residenza. Quelli che in origine erano<br />
i 24 Anziani, si trasformarono nel 1283 nei 18 Priori del Popolo, per poi<br />
divenire i 12 Difensori del Popolo nel 1289. Il Duomo, con l’annesso<br />
Battistero di San Giovanni. Il teatro romano del I s.a.c.. I molteplici musei<br />
dislocati in tutta la città vi accompagneranno alla scoperta dei suoi segreti.<br />
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Volterra durante il periodo estivo ospita molteplici eventi di folklore che vi allieteranno durante il vostro soggiorno.<br />
Come per tutte le antiche città italiane, anche Volterra vanta una ben radicata tradizione culinaria. Alcuni piatti da<br />
voler provare assolutamente, una volta giunti in città, sono: la zuppa alla volterrana, funghi e tartufi, selvaggine e<br />
cinghiale, trippa alla volterrana e il panforte.<br />
Volterra, come tutto il territorio della Valdelsa e della Valdicecina, è il luogo perfetto per degustare la cucina rustica<br />
e genuina, basata sulla tradizione locale. Da assaggiare assolutamente il pecorino delle Balze Volterrane DOP, un<br />
formaggio fatto esclusivamente da latte crudo con caglio vegetale che si ricava dal fiore del cardo selvatico o del<br />
carciofo. Per non dimenticare il prosciutto di Cinta senese, il tartufo bianchetto e il nero scorzone, il pane toscano,<br />
l’olio evo Dop toscano e il Chianti DOCG.<br />
“Isabella forse in quell'ora viaggiava per Volterra, a traverso le crete della Valdera, a traverso le biancane sterili;<br />
vedeva di là dalla collina gessosa riapparire all'improvviso su la sommità del monte come su l'orlo d'un girone<br />
dantesco il lungo lineamento murato e turrito, la città di vento e di macigno”<br />
Gabriele d'Annunzio
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INGREDIENTI PER 4 PERSONE<br />
1 KG DI TRIPPA<br />
500 GR DI POMODORI PELATI<br />
2 CAROTE<br />
2 CIPOLLE ROSSE<br />
UNA COSTA DI SEDANO<br />
OLIO EVO<br />
SALE E PEPE NERO<br />
PROCEDIMENTO<br />
Per la preparazione di questo piatto cominciare preparando un battuto di cipolla, sedano e carote e farlo rosolare nell'olio.<br />
Appena la cipolla comincia ad imbiondire, unirvi la trippa, precedentemente lavata a tagliata a listarelle, lasciarla insaporire<br />
per una decina di minuti mescolandola spesso. Aggiungervi quindi i pomodori ai quali saranno stati tolti i semi, e continuare la<br />
cottura per circa un'ora a fuoco basso, aggiustando di sale e di pepe fino a che il tutto non si sarà ritirato.<br />
Accompagnate il tutto con pane toscano e un buon calice di Chianti.<br />
INGREDIENTI<br />
160 GR DI NOCCIOLE<br />
70 GR DI ALBUMI<br />
200 GR DI ZUCCHERO<br />
200 GR DI FARINA 0<br />
3 GR DI LIEVITO PER DOLCI<br />
LA SCORZA DI ½ LIMONE<br />
PROCEDIMENTO<br />
Tostare le nocciole in una padella, facendo attenzione che non brucino. Appena diventano dorate, toglierle dal fuoco e farle<br />
raffreddare. Una volta fredde, tritarle fino a ridurle in una farina grossolana.<br />
Montare gli albumi a neve con lo zucchero, aggiungere le nocciole, la farina, il lievito e la scorza di limone grattugiata. Mescolare dal<br />
basso verso l’alto fino a formare un impasto soffice e omogeneo.<br />
Scaldare il forno a 180°C.<br />
Formare dei filoncini di impasto larghi 4 cm e tagliare dei quadrotti di 4x4 cm uniformi. Sistemarli su una teglia con carta forno e<br />
infornare per circa 12/15 minuti. Farli raffreddare completamente prima di staccarli dalla carta.<br />
Si conservano per diversi giorni in scatole di latta o barattoli di vetro chiusi ermeticamente.<br />
Ottimi da accompagnare a vini passiti o vin santo ed il caffè.
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COME SCEGLIERE IL COCKTAIL BAR PERFETTO...<br />
i consigli di Danilo Pentivolpe - Bartender<br />
Fino a qualche anno a Malapena c'era bisogno di<br />
un Bar per avere un sito web. Si arrivava nei<br />
migliori locali della città clandestinamente, un<br />
passaparola, un po’ di nascosto grazie ad un invito,<br />
un po’ anche per un colpo di fortuna se un bel<br />
cartello e lavagnetta luminosi invogliavano i<br />
passanti a scoprire e sperimentare quei colori<br />
accesi nel cuore della notte, con l’incubo di finire<br />
chissà dove. Mentre, da un po’ di anni ad ora,<br />
poiché le barre rimangono in movimento mentre la<br />
pandemia continua, una presenza digitale è<br />
diventata essenziale per la sopravvivenza.<br />
“Il settantasette percento dei commensali visita il<br />
sito web di un ristorante prima di cenare o ordinare,<br />
perché? È importante controllare ciò che vedono”<br />
I bar riescono a trarre vantaggio dai siti Web in più<br />
modi: mostrando abilità di bartending, splendidi<br />
interni oppure un’eccellente drink list. Un sito web è<br />
un’ottima landing page digitale, disponibile 24 ore al<br />
giorno, sette giorni alla settimana, per rispondere<br />
alle domande immediate delle persone: dove ti<br />
trovi? Quali sono i tuoi orari? Cosa c’è nel menu?<br />
Che atmosfera troverò? Ciò nondimeno in questo<br />
momento storico delle attività di ogni genere, il tuo<br />
sito web è un modo per fornire trasparenza. Come<br />
stai rispondendo alla pandemia? Come ti stai<br />
muovendo nei tempi attuali? Un sito web è anche<br />
una piattaforma per fornire ai tuoi clienti<br />
aggiornamenti in tempo reale. È fondamentale che<br />
le informazioni sul sito web siano accurate e<br />
aggiornate, in particolare con precauzioni di<br />
sicurezza, speciali happy hour, menu attuali, prezzi,<br />
orari adeguati, linee guida sulla sicurezza,<br />
informazioni sugli eventi, insomma in vero e proprio<br />
melting’pot digitale!<br />
Instagram: https://www.instagram.com/danilo_pentivolpe/<br />
WEB SITE: www.bartendersclassheroes.com<br />
Facebook: https://www.facebook.com/pentivolpe.danilo/<br />
Danilo Pentivolpe
BELLA D'ESTATE<br />
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Il sole fa bene o male alla pelle?<br />
I consigli di Mauri Menga Make-up Artisti
Con l’arrivo dell’estate un tema molto discusso è sicuramente, non è quello del<br />
trucco ma dell’corretta esposizione al sole e adeguata protezione per evitare<br />
possibili danni alla pelle. Oggi vogliamo parlare di sole e di protezione e, nel<br />
dettaglio, darvi qualche consiglio per proteggere i vostri nei.<br />
Il Sole è una preziosa risorsa per la salute del corpo, ma è anche necessario<br />
proteggersi dal Sole perché l’eccessiva esposizione è dannosa alla salute. In<br />
Italia, negli ultimi 10 anni l’incidenza del melanoma cutaneo è aumentata<br />
considerevolmente: si stima che nel 2020 questa malattia, causata anche<br />
dall’esposizione a raggi solari, abbia colpito un numero impressionante di<br />
persone , un dato decisamente allarmante<br />
È importante osservare la pelle per verificare se i nei cambiano nel tempo, per<br />
esempio nella dimensione e forma. É importante rivolgersi periodicamente ad<br />
un dermatologo per eseguire una mappatura dei nei, e tenere controllate le<br />
neoformazioni, magari difficili da individuare da soli se si hanno molti nei sul<br />
corpo. Tutte le pelli, e in particolare quelle chiare, non devono mai dimenticare<br />
di utilizzare la protezione solare durante l’esposizione al sole. L’esposizione al<br />
sole è benefica, non è solo un’esigenza di tipo estetico in quanto aiuta a<br />
mantenere le ossa forti, stimolando la produzione di vitamina D e l’umore ne<br />
trae beneficio. Questi sono alcuni dei motivi per i quali non si deve rinunciare<br />
al sole anche nel caso in cui la pelle sia chiara e si abbiano molti nei. Le<br />
scottature possono rovinare le vacanze, ma la pelle non è l’unica parte del<br />
corpo che può essere danneggiata dai raggi solari. È importante indossare gli<br />
occhiali da sole all’aperto per proteggere l’occhio dall’azione dei raggi UVA e<br />
UVB.<br />
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Le prime esposizioni al sole devono avvenire solo dopo aver<br />
applicato un’elevata protezione: più è chiara la carnagione più deve<br />
essere alto il fattore di protezione solare, per chi ha pelle chiara e<br />
capelli biondi/rossi il fattore protettivo più indicato è un fattore di<br />
protezione alto o molto alto (30,50, 50+). Importante è scegliere un<br />
prodotto che offra una protezione anche contro i raggi UVA e UVA<br />
che penetrano in profondità nella pelle e i cui effetti si notano con il<br />
tempo. Diversi sono i prodotti disponibili da scegliere in base ai propri<br />
gusti, ad esempio potete utilizzare prodotti spray facili da distribuire<br />
su tutto il corpo e che si asciugano subito senza lasciare la pelle unta<br />
e nessun granello di sabbia che si attacca alla pelle. Molti evitano di<br />
usare protezioni elevate per timore di un’abbronzatura ritardata, ma<br />
in realtà esporsi senza un filtro solare adeguato, oltre ad esporre a<br />
potenziali problemi di salute, porta anche ad un invecchiamento<br />
precoce della pelle quindi resta una scelta anche esteticamente<br />
controproducente.<br />
La protezione elevata, oltre ad essere adatta alle persone con<br />
molti nei, è adatta anche ai bambini. Esistono in questo caso<br />
formulazioni specifiche, colorate, in modo che i bambini si<br />
divertano durante l’applicazione. La particolarità dei prodotti<br />
dedicati ai bambini è data dal fatto che sono resistenti<br />
all’acqua in modo che possano giocare senza restrizioni, in<br />
questo modo loro sono felici e i genitori tranquilli. Un fattore di<br />
protezione elevato per i bambini è necessario in quanto la loro<br />
pelle è più delicata, il loro sistema di produzione di melanina<br />
ancora non è completamente sviluppato e perché proprio<br />
durante l’infanzia compare il maggior numero di nei.<br />
Il consiglio, dopo aver usato la protezioni elevata per i primi<br />
giorni di vacanza, è di adottare una protezione SPF 10<br />
quando la pelle sarà ben scura , è utile usare sempre un<br />
cappello, soprattutto se a larghe tese, ripara zone delicate<br />
come la parte posteriore di collo e orecchie, e filtrano la luce<br />
proteggendo anche gli occhi. Gli abiti leggeri e di fibra<br />
naturale inoltre agiscono da schermo contro i raggi solari. Da<br />
ricordare infine che i tessuti scuri offrono maggiore protezione<br />
di quelli chiari, così come i capi asciutti sono preferibili a quelli<br />
bagnati. Buona estate.
Pensiero del mese<br />
DI FRANCESCA MEUCCI - DIRETTRICE DI SOLOMENTE<br />
Il primo agosto c'è la festa d'estate a casa mia in campagna.<br />
Ogni anno ne organizziamo una, sempre la stessa data. Con<br />
due piccole richieste, ognuno porta qualcosa da condividere<br />
con gli altri e si veste di un colore o di una fantasia<br />
prestabiliti, quest'anno ancora non abbiamo deciso. C'è<br />
stato il bianco e nero, il rosso, il totale white, i pois, il primo<br />
anno era libero ma solo perché non ci era venuto in mente.<br />
C'è chi porta la musica, chi fa le foto, chi balla, chi canta, chi<br />
porta da mangiare, chi porta da bere, ognuno contribuisce<br />
con la sua presenza a rendere questo appuntamento<br />
annuale una serata indimenticabile. Tutto ciò conferma<br />
quello che ho sempre pensato: la condivisione è alla base<br />
della nostra vita. Condividere momenti di divertimento e<br />
gioia è indispensabile.<br />
Lasciarsi alle spalle tristezza e negatività varie per qualche<br />
ora aiuta a vivere meglio e ad affrontare gli ostacoli che<br />
ognuno di noi incontra sul proprio cammino con maggiore<br />
serenità. E allora voglio dirvi che potete farlo anche voi, se<br />
non lo avete ancora fatto, scegliete una data qualsiasi,<br />
chiamate le persone a cui volete bene, trovate un posto<br />
adatto e state insieme, divertitevi! voglio ringraziare tutti<br />
quelli che hanno partecipato, cantato, suonato, fotografato,<br />
cucinato e aiutato con la loro presenza e con i loro sorrisi le<br />
feste del primo agosto. In particolare ringrazio gli amici che<br />
vengono da Roma, che si fanno ogni volta 200 chilometri<br />
andata e ritorno per partecipare, la mia alter ego umbra, e<br />
con lei suo marito, per la sempre impagabile e preziosissima<br />
collaborazione, gli amici umbri che ogni anno partecipano<br />
con tanto entusiasmo e tutti i bambini (sì la festa è aperta a<br />
tutti) che si sono divertiti e non hanno mai, dico mai, fatto un<br />
capriccio<br />
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