RUOTE E MOTORI - Luglio 2022
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Luglio 2022
Pagine a cura di Fausto Piombo
MOTOM 121 CROSS
MOTO METEORA CROSS 50 5M
Fonte immagine https://mondo50cc.forumfree.it
MOTOM MOTOMeteora MOTORVIETO
Come per altre aziende
italiane anche la Motom
ebbe quale teatro della
sua nascita la Milano del primissimo
dopoguerra, città dal grande
cuore pulsante, emblema di quella
Lombardia che cercava il riscatto
dalla crisi dell’immediato dopoguerra
e che voleva risorgere senza
compromessi cancellando per
sempre le ferite profonde lasciate
dal conflitto mondiale anche in
quel tessuto economico e produttivo
che da sempre era distintivo
delle terre di pianura, popolate
da gente capace e determinata,
solchi dolorosi che solo un nuovo
entusiasmo e il grande impegno
di chi aveva un’immensa voglia di
riscatto potevano guarire.
Il primo motociclo a marchio
Motom arrivò sul mercato nel
1947 e si presentò con un esclusivo
telaio monoscocca equipaggiato
da un motore di soli 48 cc
a quattro tempi. Seguirono altri
motoveicoli di cilindrate diverse
tutti caratterizzati da soluzioni
innovative e linee avveniristiche.
Per osservare un modello da fuoristrada
bisogna attendere il 1967
quando fa il suo debutto il Motom
Cross che si presenta con un telaio
ad X formato da due semigusci
in lamiera stampata spinto da un
motore di 48 cc a 4 tempi con valvole
in testa, che veniva collegato
al trave longitudinale rimanendo
sospeso senza alcuna protezione
da eventuali urti, molto frequenti
nell’impiego fuoristrada. Il ciclomotore
pesava solo 49 Kg e percorreva
ben 85 Km con un solo
litro di benzina.
Nel 1968 la Motom realizzò un
motoveicolo più adeguato all’impiego
nel fuoristrada e sicuramente
competitivo che venne
chiamato Motom 121. Il nuovo
modello venne realizzato in due
versioni, standard e gara, la prima
equipaggiata con motore Minarelli
P4, la seconda
caratterizzata
dal motore Zundapp
fu utilizzata
in gare di regolarità
regionali suscitando
buone impressioni.
Il prezzo del Motom
121 standard
era di circa 160.000
lire mentre la versione
gara fu presentato
a Milano all’edizione
1969 del motosalone
indicando un prezzo
che superava di poco
le 250.000 lire.
La Motom purtroppo
chiuse i battenti nel
1970
Fausto Piombo
La Moto Meteora fu un’altra
casa motoristica nata nel
1953 nei dintorni di Bologna,
zona d’Italia a ragione riconosciuta
come la terra dei motori,
nel caso specifico la cittadina
di Zola Predosa, dove l’azienda
si trasferì nel 1967.
Le origini bolognesi si devono ad
Angelo Zanasi che iniziò l’attività
nel 1953 passando il testimone
soltanto quattro anni dopo ad
un’ex dipendente dell’azienda, la
signora Isora Negri, che divenne
im-
MOTO METEORA CROSS 50 5M
prenditrice, che nel 1967 cedette
le redini al figlio Franco Bonfiglioli,
al quale si deve la produzione
dei primi modelli da fuoristrada.
Il produttore emiliano a metà degli
anni settanta siglò con l’azienda
francese Motobecane un accordo
in virtù del quale divenne
partner produttivo del marchio
d’oltralpe per il quale iniziò la costruzione
di modelli di piccola cilindrata,
sia per impiego stradale
sia fuoristradistico, che vennero
commercializzati prevalentemente
nel mercato
europeo, Italia compresa,
ed in parte in quello americano.
La collaborazione con
Motobecane contribuì a
dare un importante impulso
di crescita al costruttore
bolognese che
decise di porre fine alle
realizzazioni a marchio
proprio, dedicando
completamente la sua
struttura produttiva
alla costruzione e assemblaggio
di ciclomotori
per conto di
marchi terzi tra cui
Malaguti, Villa, Malanca,
Lem e Beta.
FIRMA???
Nel 1967 il Rag. Campagna,
ex direttore amministrativo
alla Benelli
moto ed il Sig. Ferroni, decisero
di costruire in proprio dei ciclomotori
creando la CF Meccanica
Pesaro
Con l’ausilio di una decina di
operai, in una piccola struttura
nella prima periferia di Pesaro,
avviarono l’assemblaggio
di diversi modelli, tutti con il
propulsore Minarelli a 2 tempi,
producendo diversi modelli, dai
ciclomotori monomarcia al modello
più sportivo, il “Ringo” con
cambio a 6 velocita’.
Nel 1971, dopo la prematura
scomparsa di Campagna, la C.F.
(VEDI INCHIOSTRO FRESCO
ED. NOVEMBRE/DICEMBRE
2020 e MANGIAPOLVERE-
OLDDIRTBIKE) venne ceduta
alla MOTORVIETO che cambiò
sia il nome, mutandolo in CIEF-
FE, sia il logo.
Come la CF Meccanica Pesaro
anche la Motorvieto – CIEFFE
fu un’azienda assemblatrice che
utilizzava componenti prodotti
esternamente (questo in teoria
potrebbe rappresentare oggi un
vantaggio per gli appassionati
collezionisti del marchio, nel
caso di necessità di reperire pezzi
di ricambio, potendo contare
su una maggiore disponibilità di
pezzi compatibili, reperibili nei
vari mercatini e mostre scambio,
a volte addirittura nuovi).
La CIEFFE terminò l’attività
dopo un paio di anni.
Vedi anche
https://mangiapolvereoldirtbike.
blogspot.com/2020/12/unaltrapuntata-del-viaggio-tra-le-moto.
html
Giacomo Piombo
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Luglio 2022
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Quella della Motron è
un’altra delle tante storie
avventurose iniziate in
una delle tante officine che negli
anni cinquanta offrivano il loro
prezioso servizio di riparazioni di
cicli e piccoli ciclomotori.
Titolari dell’officina modenese in
questione erano i fratelli Po che
decisero di tentare la non facile
strada della costruzione di ciclomotori,
realizzando direttamente
i telai sui quali avrebbero montato
i componenti prodotti da
altri imprenditori del settore, tra
i quali, per la fornitura dei motori
scelsero, la Minarelli.
Il nome d’esordio di questa nuova
casa costruttrice fu Romeo, marchio
con cui furono presentati e
commercializzati all’inizio degli
anni sessanta i primi ciclomotori
stradali. Questi ciclomotori ricevettero
subito il gradimento dei
giovanissimi che apprezzarono le
ottime caratteristiche dei mezzi
unitamente ai loro prezzi contenuti.
Sul finire degli anni sessanta,
sull’onda dell’esplosione della
motocross-mania, la Romeo mise
a punto il suo primo modello
fuoristrada, il Fujihama, che
sebbene non fu mai prodotto in
serie servì alla Romeo ad aprire la
strada sul mercato dei ciclomotori
da cross.
Così, come era prevedibile, nel
1971 usci dallo stabilimento Romeo
dei Fratelli Po il primo Scorpion
Cross nelle versioni equipaggiate
con i motori Minarelli
P4 e P6.
Importante per lo sviluppo dei
modelli da fuoristrada fu la collaborazione,
che nacque in quegli
anni, tra la Romeo ed il costruttore
e preparatore di Firenze Fabrizio
che curò la parte agonistica
della casa di Modena, ottenendo
soddisfacenti risultati sia nel
campionato italiano sia nei campionati
regionali.
Nel 2021 ha debuttato sul mercato
internazionale un nuovo mar-
chio Motron Motorcycles che fa
parte del KSR Group e nulla ha in
comune con l’italianissima Motron
dei tempi d’oro di cui possiamo
solo conservare il ricordo
e gli ottimi ciclomotori prodotti.
MOTRON
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l’inchiostro fresco
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Fausto Piombo
La Negrini nacque all’alba
degli anni cinquanta dal
titolare Pietro Negrini che
iniziò a produrre ciclomotori
dopo una fase iniziale dedicata
alla costruzione di biciclette.
L’evoluzione aziendale proseguì
velocemente e all’inizio degli
NEGRINI
anni settanta vide la produzione
aumentare notevolmente, contesto
vnel quale enne realizzato e
commercializzato il primo modello
cosiddetto da “cross”.
Il ciclomotore da fuoristrada venne
proposto in due versioni, una
con motore a 4 marce ed una più
sofisticata con motore Franco
Morini Turbo Star a 5 velocità
dotato di accensione elettronica.
Entrambi i modelli furono
equipaggiati con componenti di
pregio quali ad esempio le sospensioni
anteriori e posteriori
prodotte dalla Marzocchi e i cerchi
Akront.
La Negrini ebbe anche un discreto
successo in alcuni mercati stranieri
dove assemblò anche i suoi
modelli in loco, ma nonostante
l’impegno e la qualità produttiva
fu vittima come molte altre aziende
italiane della crisi del settore
provocata dalla concorrenza del
Sol Levante e sul finire degli anni
ottanta interruppe tutte le sue attività
produttive, compresa quella
delle rivoluzionarie sospensioni
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Giacomo Piombo
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