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VADO E TORNO EDIZIONI
www.vadoetorno.com - ISSN 0042 - Poste
Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv.
in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI
OTTOBRE N. 10 - 2022
ANNO 31°- euro 5,00
IN QUESTO NUMERO
LE FIERE DI HANNOVER E BERLINO:
IAA TRANSPORTATION E INNOTRANS,
VERSO LA TRANSIZIONE GRADUALE,
I TOP PLAYER DELLE INFRASTRUTTURE,
LE NOVITÀ SETRA, VDL E RAMPINI
Cavalcando
l’onda
azzurra
Sommario
Autobus n° 10 - 2022 - anno 31°
RUBRICHE
POST-IT
L’attesa per i
Sustainable Bus
Awards 2023
4
TECNO
La triplice alleanza Keolis,
Iveco Bus e Forsee Power
per le batterie
6
Inchiesta
14
TRANSIZIONE
ENERGETICA
Non esiste
transizione
senza gradualità.
Lo studio Anav
Periscopio
La prima di NME
a Milano e la
conferma di IBE a
Rimini
9
Vdl leader
europeo per ebus
immatricolati nel
1° semestre 2022
10
Autoguidovie ed
Enel X lanciano
il Bus as a
Service in Italia
12
LANCI
VDL
Solo elettrico nella nuova gamma
urbana Vdl, con batterie al
pavimento e news costruttive
34
SETRA
Restyling per la famiglia di
turistici di Ulm. Non mancano le
novità in termini di sicurezza
38
RAMPINI
L’otto metri a idrogeno è un
unicum assoluto. Benvenuti
Sixtron ed Eltron!
42
SALONI
Karsan e Iveco sugli scudi
a suon di H2 alla IAA
Transportation di Hannover
18
26
Sempre più autobus all’Innotrans di
Berlino. Da fiera del ferro a salone
del tpl?
INFRASTRUTTURE
46
A CASA DEI
TOP PLAYER
Abb, Enel X,
Hitachi Energy,
Kempower,
Siemens.
Strategie e
progetti italiani
dei principali
brand.
IL SONDAGGIO DEL MESE
Stretta dalla morsa della crisi
energetica, riuscirà la Commissione
europea a calmierare il prezzo
dell’energia?
Rispondi su
www.vadoetorno.com
Il sondaggio non ha valore statistico. Le rilevazioni non sono
basate su un campione scientifico
LE RISPOSTE
DEL MESE SCORSO
Mezzi pubblici gratis (o
quasi), gli esempi di Spagna e
Germania, l’apertura di Gualtieri.
Si tradurrebbe veramente in un
maggior utilizzo?
64%
36%
sì
no
ABBONATI
SUBITO
Rubriche
Listini 50.
3
Post-it
LA PREMIAZIONE DURANTE NEXT MOBILITY EXHIBITION
And the winners are...
LA ROSA DEI FINALISTI È PRONTA: ATTESA PER LA PREMIAZIONE
La prima edizione di Next Mobility
Exhibition, 12-14 ottobre a Fieramilano
Rho, ospiterà la cerimonia
di consegna dei Sustainable Bus Awards
2023. NME rappresenta un nuovo format,
con appuntamento biennale, dedicato
al settore della mobilità del futuro.
Un contesto che si adatta perfettamente
a un premio finalizzato ad eleggere
gli autobus più innovativi e sostenibili
lanciati sul mercato europeo.
La rosa dei finalisti è pronta e per quanto
riguarda il Sustainable Bus Award
Urban, in lizza ci sono Karsan e-ATA 12,
Solaris Urbino 9 Le Electric, Mercedes e-
Citaro G, Volvo 7900 Electric Articulated.
Passando al Sustainable Bus Award Intercity
ecco invece MAN Lion’s Intercity
Le, Irizar i4 Cng, Scania Inter-
link Cng, Iveco Crossway Le hybrid.
Infine, per il premio del turistico, il Sustainable
Bus Award Coach, troviamo Irizar i6S Efficient,
Yutong T12E, Neoplan Cityliner, Volvo 9700.
Quest’anno la quinta edizione dei Sustainable
Bus Awards (che vede la redazione di AU-
TOBUS quale giurato italiano) segna
anche un ritorno agli eventi in presenza
per un premio che l’anno scorso è
stato consegnato durante una cerimonia
online con il contributo di Busworld e
Uitp. La premiazione avverrà il 13 ottobre
prima della conferenza ‘E-buses,
the best practices. Charging strategies,
planning, operations’, che vedrà la partecipazione
delle più importanti aziende
di trasporto pubblico europee. I tre
vincitori verranno scelti all’interno della
rosa dei finalisti, uno per ogni categoria:
i finalisti sono stati votati dalla giuria su
una prima selezione di 84 autobus e coach.
Ciascun giurato, infatti, in prima istanza ha
presentato i propri candidati e i veicoli che
hanno ottenuto il maggior numero di nomination
sono stati inclusi nell’elenco finale.
LA TRIPLICE ALLEANZA PER OTTIMIZZARE I MODULII
Tecno
L’unione fa la forza (e le batterie)
KEOLIS, IVECO BUS E FORSEE POWER PER I BUS ELETTRICI
Keolis, Iveco Bus e Forsee Power insieme
per ottimizzare le prestazioni
delle batterie per bus elettrici. Le tre
società hanno firmato un accordo di collaborazione
per migliorare il funzionamento
delle batterie, mettendo insieme le rispettive
competenze specifiche. L’obiettivo è quello
di ottenere un controllo sull’invecchiamento
delle batterie e ottimizzarne l’uso. Le prime
prove si svolgeranno nella rete di trasporto
pubblico di Aix-en-Provence, nel sud-est
della Francia, che dispone di una flotta di
41 mezzi elettrici. La prima fase di questa
partnership, già in corso, consiste nella condivisione
di conoscenze; la seconda fase, invece,
prevede una diagnosi della situazione
e l’identificazione delle opportunità di ottimizzazione.
Una nuova fase inizierà dunque
nel 2023: verranno implementate le strategie
volte a ottimizzare l’uso e il funzionamento
dei veicoli elettrici, per rallentare il
processo di invecchiamento delle batterie e
risparmiare energia. Pierre Gosset, direttore
industriale del gruppo Keolis, ha dichiarato:
«L’obiettivo è migliorare la comprensione
delle batterie, quindi controllarne il processo
di invecchiamento, al fine di migliorarne
l’affidabilità, ridurre i rischi e, se possibile,
prolungarne la durata». Solène Grange, Ad
di Iveco France ha aggiunto: «Questo accordo
rappresenta uno sviluppo significativo
per la nostra offerta di mobilità elettrica. Gli
scambi di dati con i nostri E-Way by Heuliez
forniscono ulteriori input per le analisi
che già conduciamo nell’ambito dei nostri
servizi, progettati per soddisfare le principali
esigenze degli operatori per la gestione
della flotta». Infine, le parole di Nicolas
Cailloux, vice presidente Europa di Forsee
Power: «Lo scopo è quello di ridurre ulteriormente
i costi e l’impronta ambientale
degli e-bus, già molto competitivi rispetto
ai motori a combustione interna». F.F.
www.mauri-bus.it
Il minibus 100% elettrico, compatto ma spazioso
Il futuro della mobilità è guidato dalla necessità di un trasporto efficiente.
Potrete scoprire alla Next Mobility Expo di Milano
i nostri sistemi di trazione e componenti per autobus orientati al futuro.
32
Capacità passeggeri
ottimizzata
Siamo lieti di incontrarVi alla Next Mobility Expo, dal 12 al 14 ottobre 2022,
presso il nostro stand C10, padiglione 6
avremo l’occasione di presentare i prodotti e i servizi Voith per gli autobus.
Zero emissioni
inquinanti
Bassa
rumorosità
Vi aspettiamo in ogni momento,
se desiderate fissare un appuntamento con i ns. esperti potete contattarci
al ns. indirizzo e-mail: cvitaly@voith.com
Non vediamo l'ora di incontrarvi
More about the
mild-hybrid DIWA NXT
More about the
Voith Electrical Drive System
LA PRIMA VOLTA DI NEXT MOBILITY EXHIBITION
È qui la festa
Periscopio
NME A MILANO SI CANDIDA A DIVENTARE PUNTO DI RIFERIMENTO
«Fiera Milano per
tre giorni accende
i riflettori su
transizione
energetica,
nuovi mezzi,
innovativi sistemi
di mobilità, temi
e tecnologie in
grado di realizzare
soluzioni più
inclusive, efficienti
e sostenibili.
L’obiettivo è un
vero e proprio
cambio culturale
di cui il nostro
evento vuole
essere propulsore
e aggregatore»,
ha dichiarato Luca
Palermo, Ad di
Fiera Milano.
qualsiasi sia la destinazione
ogni viaggio è un piacere
Scania Touring è l’autobus granturismo dall’inconfondibile DNA Scania:
interamente progettato dall’azienda svedese e costruito secondo
i più elevati standard di qualità.
C
i siamo. Dal 12 al 14 ottobre a Fiera
Milano Rho ecco la prima edizione
dell’appuntamento biennale, dedicato
alla mobilità del presente e del futuro,
di Next Mobility Exhibition. Mezzi full
electric e a idrogeno, applicazioni digitali
pensati su misura per il servizio di trasporto
pubblico, sharing, fino ad arrivare agli scenari
futuribili degli aerotaxi: la mobilità delle
persone sta profondamente cambiando e
lo fa con due obiettivi principali, efficienza
e sostenibilità. Un tema chiave di sviluppo,
su cui non a caso punta anche il Pnrr con
32,4 miliardi di euro per il trasporto pubblico
locale, che sarà al centro della proposta
di NME. «Grazie alle aziende e ai partner di
prestigio che hanno scelto di abbracciare il
progetto, NME potrà offrire risposte concrete
alla domanda di mobilità sostenibile delle
persone», ha dichiarato Luca Palermo, amministratore
delegato di Fiera Milano. Che,
dunque, ha aggiunto:«Fiera Milano per tre
giorni accenderà i riflettori su transizione
energetica, nuovi mezzi, innovativi sistemi
di mobilità attuali e futuribili, dunque temi
e tecnologie in grado di realizzare soluzioni
più inclusive, efficienti e sostenibili. L’obiettivo
è un vero e proprio cambio culturale
di cui il nostro evento vuole essere
propulsore e aggregatore. Una proposta che
il mercato ha accolto con entusiasmo: già
in questa prima edizione NME può contare
sulla presenza di più di 90 brand, tra cui
importanti realtà che stanno guidando questo
cambiamento».
I due padiglioni espositivi permetteranno di
I padiglioni espositivi daranno
una visione ampia di
tecnologie, innovazione e
mezzi che circoleranno per le
strade europee
avere una visione ampia di tecnologie, innovazione
e mezzi che nel prossimo futuro
circoleranno per le strade europee. Tanti i
costruttori di autobus presenti – Industria I-
taliana Autobus, Irizar e-mobility, Isuzu Bus
Italia, Iveco Bus, Karsan, MAN Truck &
Bus Italia, Otokar Europe, Rampini Carlo,
Solaris Bus & Coach, Tecnobus, Zf Italia
– con mezzi destinati al trasporto collettivo
sia urbano che turistico. Bus elettrici
e a gas, ma la manifestazione sarà anche
l’occasione per vedere una navetta a guida
autonoma e, in anteprima, il primo autobus
a idrogeno completamente made in Italy.
NME inoltre sarà l’occasione per presentare
per la prima volta al pubblico il Centro
Nazionale per la Mobilità sostenibile: 25
università, altrettanti centri di ricerca e 24
grandi imprese, un mix pubblico-privato
che mette subito sul tavolo un investimento
di 394 milioni di euro per i primi 3 anni
(2023-2025), dando spazio a 696 ricercatori
dedicati e 574 neoassunti.
F.G.
É disponibile sia nella versione a due che a tre assi, con motore 13 litri
da 410, 450 o 500 CV Euro 6, con alimentazione a biodiesel, HVO o diesel.
Pensato per rispondere al meglio alle esigenze degli operatori del settore
del Granturismo, lo Scania Touring garantisce massimi livelli di profittabilità
sempre nel segno della sostenibilità.
Per maggiori informazioni visita www.scania.com/it/it/touring
RIMINI È IBE
In concomitanza con Next Mobility Exhibition
a Milano, a Rimini Fiera va invece in scena
IBE Intermobility and Bus Expo, kermesse
biennale che mette in mostra il presente e
il futuro dell’intermodalità in ogni sua declinazione.
Presenti big come Daimler, che proprio in Riviera
svelerà al pubblico la nuova attesissima
generazione dei ComfortClass e TopClass
500, amatissimi bus da turismo, oltre a portare
il Mercedes-Benz Intouro K Hybrid, il
nuovo compatto dalla motorizzazione ibrida
per l’interurbano, un eCitaro e un Tourismo
della Stella.
Dunque Vdl, che qui esporrà i nuovi Citea
(dopo la presentazione di Berlino in occasione
di InnoTrans): per questa nuova generazione
di autobus urbani elettrici, la casa
madre olandese ha sviluppato una fiancata
costituita da un unico pezzo in materiale
composito, oltre a prevedere le batterie a pavimento
nella versione standard da 306 kWh.
Quindi, tra gli altri, presenti Italscania, Volvo
e Gruppo D’Auria.
A.G.
9
COLPO DI TROIANI E TROTTA
Ferrovie dello Stato è stata sconfitta nella
maxi gara da un miliardo di euro
(980.836.112,00, per l’esattezza) per i
prossimi otto anni da un raggruppamento
di aziende romane – Autoservizi Troiani e
Trotta Bus Services – che si è così aggiudicato
il rinnovo del servizio di trasporto
delle periferie, per il quale arriveranno nella
capitale quattrocento bus green. F.F.
OTOKAR PER ALESSANDRIA
Si rinsalda il rapporto tra Otokar e Amag
Alessandria (Gruppo Zoncada). La Mauri Bus
System, azienda che distribuisce il marchio
Otokar in Italia, è infatti pronta a rinnovare
ulteriormente il parco macchine di Amag con
dieci Kent C 12 Cng: fino a 101 passeggeri di
capacità massima e motore firmato Cummins
da 8,9 litri e 239 kW. Una scelta che rimarca
gli obiettivi di transizione energetica e digitale
che rappresentano i capisaldi dell’azienda di
Alessandria. Quello tra la realtà brianzola e la
multiutility è un rapporto nato cinque anni fa,
sulle ceneri del fallimento della fu azienda di
trasporto locale. Una situazione critica, salvata
in extremis dal comune stesso, che si affidò ad
Amag Holding, controllata in toto dal comune.
E da qui si è ripartiti con una politica di investimenti
per il rinnovo del parco circolante e
per garantire un livello di qualità sempre più
alta ai passeggeri del territorio.
R.S.
BRT PER CAGLIARI
Ctm non poteva festeggiare meglio i settant’anni
di servizio filoviario a Cagliari,
attivo infatti dal 22 dicembre 1952, confermando
ancora una volta la base della
propria politica: attenzione all’ambiente,
mobilità sostenibile, decongestionamento
stradale. Obiettivo: convincere un
numero ancora maggiore di cittadini a
utilizzare il servizio pubblico piuttosto
che l’auto privata, che comporta sempre
problemi di viabilità e di difficoltà per
trovare parcheggio. Un servizio competitivo
deve essere veloce ed affidabile,
con la sicurezza dei tempi di attesa e dei
tempi di percorrenza, che devono essere
necessariamente molto bassi, e deve essere
effettuato con mezzi di ultima generazione
ad emissioni zero. Ecco, la nuova
linea Qex-Quartu Express, inaugurata il
14 settembre 2022, rispetta in toto tali
caratteristiche.
S.A.
Periscopio
LA CASA OLANDESE LEADER PER GLI E-BUS
Vdl è l’e-number one
242 IMMATRICOLAZIONI NEL PRIMO SEMESTRE 2022
N
el primo semestre del 2022
in Europa sono stati immatricolati
1.767 autobus
elettrici, di cui ben 242 firmati Vdl
(il 13,7% del totale), che si afferma
così leader del mercato europeo per
e-bus ‘targati’, secondo i dati raccolti
ed elaborati da parte di Chatrou Cme
Solutions.
Con 1.385 immatricolazioni nella
prima metà del 2021, i volumi nella
prima metà del 2022 sono aumentati
del 28%. Già nel corso dell’anno
passato, le immatricolazioni di e-bus
erano schizzate in alto: +48% sul
2020: 3.282 contro 2.210.
Il numero di autobus elettrici in circolazione
in Europa ha superato per
la prima volta la soglia dei 10.000.
Tra l’altro, aspetto
non di poco conto,
l’Urbino 18 a idrogeno
può essere
omologato come
veicolo di Classe II,
il che rende possibile
il suo impiego
su tratte interurbane.
E, come di consueto
per gli autobus
Solaris, i clienti
hanno la possibilità
di personalizzare
per soddisfare le
loro preferenze
individuali. «Con
l’Urbino 18 metri a
idrogeno rispondiamo
alla crescente
domanda di autobus
di questo tipo sul
mercato.
Le prime consegne
di questo nuovo
autobus saranno
possibili già nel secondo
trimestre del
2023», ha dichiarato
Javier Calleja, amministratore
delegato
di Solaris.
Dopo il Solaris Urbino
12 a idrogeno,
presente in Italia, a
Bolzano, dove l’operatore
Sasa ne ha dodici in dotazione,
il costruttore polacco
(parte del gruppo Caf)
presenta l’ultimo arrivato,
nel nome dell’H2: ecco il
Le prime consegne
dell’Urbino 18 a
idrogeno sono
programmate per l’inizio
dell’anno venturo,
ha confermato Javier
Calleja, amministratore
delegato di Solaris
Alla fine di luglio, Vdl Bus & Coach
ha festeggiato il traguardo dei 200
milioni di chilometri elettrici. Oggi, i
1.300 Vdl Citea elettrici percorrono
ogni giorno circa 240.000 chilometri
in 11 paesi europei e 77 città e
regioni. I 200 milioni di chilometri
percorsi in modalità elettrica hanno
consentito di risparmiare di quasi 28
milioni di chilogrammi di emissioni
di CO2, calcola il costruttore. I Paesi
Bassi hanno il maggior numero di
veicoli elettrici Vdl e quindi hanno
anche percorso il maggior numero di
chilometri elettrici: quasi 165 milioni,
pari a più di 4.000 volte il giro
del mondo. Circa 650 autobus elettrici
sono operativi in 35 città.
U.B.
Solaris si allunga verso l’H2
Solaris Urbino 18 a idrogeno.
Solaris ha deciso di lanciare
il nuovo modello prima
dell’IAA Transportation
di Hannover e di Inno-
Trans di Berlino (qui, nella
capitale tedesca, è stato
in esposizione), con una
presentazione riservata a
stampa e clienti in Polonia,
a Cracovia.
Le prime consegne avverranno
a partire dal secondo
trimestre del 2023. Il Classe
I a idrogeno ha capienza
fino a 140 passeggeri e
350 chilometri di autonomia.
Può essere omologato
anche in Classe II.
10
IL PRIMO PROGETTO BUS AS A SERVICE IN ITALIA
Periscopio
Enel X e Autoguidovie per il BaaS
LA MOBILITÀ SOTTO LA MOLE CAMBIA PELLE
Il trasporto pubblico di Torino sempre più
green grazie all’accordo tra Enel X e il
gruppo Autoguidovie (attraverso l’azienda
Cavourese), che collaboreranno per elettrificare
parte della flotta di bus del capoluogo
piemontese. Autoguidovie si è aggiudicata il
Lotto 2 della gara di subaffido indetta da Gtt
Torino e ha individuato Enel X come partner
strategico per il primo progetto italiano di
‘bus as a service’, con 14 e-bus e stazioni di
ricarica per fare il pieno di energia ai mezzi.
‘Bus as a service’ è la soluzione innovativa
sviluppata da Enel X per l’elettrificazione del
trasporto pubblico urbano che si basa sull’offerta
di energia per km percorsi: i clienti acquistano
i km elettrici necessari per coprire le
tratte garantendo così un’erogazione efficiente
e sostenibile del servizio. Il modello prevede
anche la dotazione e manutenzione dei
mezzi, le stazioni di ricarica, le infrastrutture
elettriche in cabina e a deposito, il software
per il monitoraggio da remoto delle operazioni
di ricarica per evitare picchi di consumo
di energia, oltre che l’intero finanziamento
degli investimenti. Enel X Way, società di
Enel dedicata alla mobilità elettrica, si occuperà
dell’installazione e della gestione delle 9
stazioni di ricarica distribuite su 2 depositi e
dotate di doppia presa per la ricarica degli e-
bus che Cavourese impiegherà lungo 8 tratte
cittadine per un totale di 832mila km all’anno.
Grazie all’impegno degli e-bus l’azienda
piemontese ridurrà drasticamente le emissioni:
i nuovi veicoli garantiranno il risparmio
«Siamo convinti
che il nostro
servizio avrà
da subito
un impatto
positivo non
solo sul piano
ambientale,
ma su quelli
economico e
occupazionale,
creando le
competenze
tecniche che
caratterizzeranno
il comparto già
nel prossimo
futuro», ha
dichiarato
Giovanni
Tresoldi, Ad di
Cavourese.
all’atmosfera di 5mila tonnellate di CO2
all’anno, pari alla capacità di assorbimento
di 27mila alberi equivalenti a 30 campi da
calcio.
R.S.
For your ultimate journey
Volvo 9900
FlixBus sceglie la colza
Tra Brest e Grenoble sono già operativi
due mezzi double-decker Volvo Bus
9700 alimentati a biodiesel da colza O-
leo100, prodotto in Francia da Saipol (Avril
Group).
Volvo Buses e FlixBus hanno siglato un accordo
di collaborazione per accelerare la transizione
green dei viaggi su gomma in tutto il
mondo. Primo atto, la sperimentazione francese.
Con il biodiesel da colza è previsto -70%
di CO2 e -80% di emissioni di particelle fini.
e regolabile.
Gli autobus introdotti fra Brest e Grenoble,
alimentati a Oleo100 prodotto dalla società
francese Saipol, si aggiungono a quelli già o-
perativi tra Nizza e Tolosa da novembre 2021
e tra Vannes e Parigi da giugno 2022, sempre
prodotti da Volvo e alimentati a Oleo100.
Attraverso l’impiego di Oleo100 fra Brest e
Grenoble, FlixBus prevede di ridurre su questa
linea circa il 70 per cento di emissioni di
CO2 e fino all’80 per cento di emissioni di
12
particelle fini, garantendo, al tempo stesso, le
medesime performance di un tradizionale motore
a diesel. Il lancio della linea che collega
Brest e Grenoble si è offerto come occasione,
per FlixBus e Volvo Buses, di formalizzare
un nuovo, importante sodalizio che consentirà
alle imprese partner di FlixBus di accedere
con maggiore facilità ai veicoli Volvo Buses,
ponendo in questo modo le basi per un’accelerazione
della transizione green del settore
dei viaggi su gomma.
R.S.
Irizar e-mobility
Iñigo Etxeberria nuovo
Direttore Generale
Iñigo Etxeberria, attuale responsabile
delle vendite all’estero
di Irizar e-mobility, ha assunto
l’incarico di Direttore Generale
a partire dal primo di ottobre.
Etxeberria è approdato al ruolo di
Dg dopo aver maturato una vasta
esperienza in diverse posizioni di
alta responsabilità nel corso della
sua carriera professionale nel settore
ferroviario e nell’industria siderurgica,
tra gli altri, e dopo aver
diretto i progetti europei di Irizar
e-mobility lo scorso anno. E lo fa
con grande entusiasmo ed eccitazione
e con il fermo obiettivo di
affrontare le nuove sfide del futuro
della mobilità elettrica. Secondo le
parole di Etxeberria, «rafforzare la
strategia di prossimità e di fidelizzazione
dei clienti è la nostra priorità».
Volvo Buses. Driving quality of life
I numeri del
trasporto pubblico
locale e regionale
risalenti al 2019
descrivono la
rilevanza che il
settore ricopre per
la movimentazione
nel Paese: 12
miliardi di fatturato,
5,5 miliardi
di passeggeri
trasportati, 775
imprese, 124mila
lavoratori.
Il modello incentrato
sul
processo di
transizione
energetica
rapida potrebbe
cedere
il passo a
uno più graduale,
che
prevedrebbe
l’acquisto di
nuovi mezzi
con motorizzazione
tradizionale
o ibrida in
aggiunta a
quelli con
alimentazioni
alternative.
I vantaggi,
in questo
caso, sembrerebbero
molteplici. In
primis, un risparmio
fino
a 7 miliardi
di euro.
INCHIESTA Energie alternative per il trasporto pubblico locale
I PERCHÉ DELLA TRANSIZIONE ‘TARTARUGA’
Uno studio Anav afferma che rispetto
al processo rapido per il rinnovo del
parco autobus di tpl, un approccio
graduale, con integrazione di diesel
e ibridi, sarebbe preferibile. Poca
la differenza a livello di impatto
ambientale, ma altissimo il risparmio
Se le risorse finanziarie a disposizione per
rinnovare il parco autobus di tpl risultano
limitate, come effettivamente sono,
è possibile allora pensare a una modulazione
diversa rispetto a quella finora ipotizzata,
che mantenga ugualmente centrale il tema
della decarbonizzazione e della salvaguardia
dell’ambiente. Il modello incentrato sul processo
di transizione energetica rapida potrebbe
cedere il passo a uno più graduale, che prevedrebbe
l’acquisto di nuovi mezzi con motorizzazione
tradizionale o ibrida in aggiunta a
quelli con alimentazioni alternative. I vantaggi,
in questo caso, sembrerebbero molteplici.
In primis, un risparmio fino a 7 miliardi di
euro. È questo l’argomento affrontato dal Professor
Pierluigi Coppola nel convegno Anav
‘Transizione energetica nel trasporto pubblico
locale’, tenutosi a Roma sul finire di giugno.
Tpl tricolore e transizione ecologica
I numeri del trasporto pubblico locale e regionale
risalenti all’annualità 2019, prima dello
scoppio dell’emergenza pandemica, descrivono
precisamente la rilevanza che il settore
ricopre per la movimentazione nello ‘Stivale’:
12 miliardi di euro di fatturato, 5,5 miliardi di
passeggeri trasportati (più di 15 milioni al giorno),
775 imprese e oltre 124mila lavoratori.
Nonostante tutto questo ‘traffico’, il segmento
autobus tpl grava sul totale complessivo delle
emissioni climalteranti soltanto per lo 0,7 per
cento, ovvero 2,9 milioni di tonn/anno. A inquinare
maggiormente, in relazione all’ambito
stradale, figurano le automobili. Per questo
motivo, il processo di transizione energetica
14
15
che sta interessando il comparto ha l’obiettivo
di concorrere a una maggiore attrattività
dell’offerta e competitività che consenta di
trasferire entro il 2030 il 10 per cento dalla
mobilità privata motorizzata verso i sistemi
di mobilità collettiva. Vien da sé l’impatto positivo
che il raggiungimento di tale risultato
avrebbe per l’ambiente, con la riduzione di
emissioni nocive e di CO2.
Bus e tecnologie di alimentazione
11 anni contro i 7,5 della media europea: è
questa l’età del parco autobus di tpl italiano,
composto da circa 42mila esemplari (44 per
cento occupati nel servizio urbano e 66 per
cento nell’extraurbano). L’operazione di rinnovamento,
compresa nel periodo 2022-2033,
richiede la sostituzione di quasi 14mila bus
urbani e 19mila extraurbani.
Le tecnologie di alimentazione per perseguire
questa strada sono autobus elettrici a batteria
(con diverse tipologie di ricarica); autobus alimentati
a bio-metano (compresso o liquefatto);
autobus a idrogeno; autobus a biodiesel.
«Anche gli autobus ad alimentazione tradizionale
o ibrida di ultima generazione - precisa
il professor Coppola - sono oggi, grazie alle
nuove tecnologie, molto competitivi sul fronte
delle emissioni inquinanti».
La considerazione in questione è figlia di una
panoramica della situazione attuale a 360 gradi.
Se è vero che alcune tipologie di veicoli ad
alimentazione alternativa presentano emissioni
pari a zero allo scarico, è altrettanto assodato
che nel ciclo di vita del veicolo sussistano
processi e attività emissive di gas climalteranti.
Nello specifico, il riferimento è rivolto alla
produzione e messa a disposizione della fonte
energetica, le cui emissioni sono abbattibili
solamente nel medio/lungo periodo.
Focus sulle strategie di rinnovo
Sulla base dell’elevato numero di autobus da
rimpiazzare e delle tecnologie di alimentazione
oggigiorno disponibili, in ottica di transizione
ambientale, emergono diverse strategie
da attuare. Nella presentazione vengono esposte
alcune ipotesi che mettono a confronto la
transizione rapida e la graduale.
La prima prevede l’acquisto esclusivo di mezzi
‘green’, in cui rientrano i modelli alimentati
da energia elettrica, biometano e idrogeno.
La seconda invece contempla ancora l’acquisto
di una parte di autobus con motore diesel
e ibrido, senza particolari controindicazioni.
«La scelta di investire nel breve periodo
esclusivamente in alimentazioni alternative
(elettrico, idrogeno e metano) ha un costo
sensibilmente maggiore a fronte di benefici
ambientali pressoché irrilevanti - segnala il
Professor Coppola -. Una transizione rapida
comporta maggiori costi quantificabili tra 4
e 7 miliardi di euro nel periodo considerato
2022-2033 a fronte di una variazione in termini
di riduzione di anidride carbonica rispetto
al settore dei trasporti compresa tra lo 0,1 e
lo 0,3 per cento e in termini di emissioni inquinanti
(monossido di carbonio, particolato,
ossidi di azoto) compresa tra lo 0,1 e lo 0,4
per cento».
Inoltre va tenuto a mente che il passaggio alla
Attraverso le
strategie per
la transizione
rapida il rischio
che non si
riesca a fornire
sufficiente
energia per
muovere le
ruote dei
mezzi su strada
risulta elevato.
Mentre il
perseguimento
degli obiettivi
mediante
un percorso
più graduale
garantirebbe
un esito
migliore:
maggior
adeguatezza e
coerenza del
fabbisogno
energetico.
movimentazione con le alternative richiede un
surplus di produzione delle relative fonti: nei
primi anni, infatti, la domanda avrebbe un impatto
notevolmente superiore a quello stimato
dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e
il Clima (Pniec) dal quale discendono le politiche
di produzione e approvvigionamento
energetico. Per l’idrogeno si è fatto riferimento
alle previsioni dell’Associazione italiana
per l’idrogeno e celle a combustibile (H2it).
Attraverso le strategie per la transizione rapida
il rischio che non si riesca a fornire sufficiente
energia per muovere le ruote dei mezzi su
strada risulta elevato. Mentre il perseguimento
degli obiettivi mediante un percorso più graduale
garantirebbe un esito migliore: maggior
adeguatezza e coerenza del fabbisogno energetico
nei confronti delle previsioni del Pniec
e H2it.
I vantaggi del processo graduale
Lo studio mostra che una transizione più
graduale alle alimentazioni alternative nel
rinnovo del parco autobus di Tpl avrebbe
una significativa incidenza in termini di risparmi
economici. L’affiancamento ai mezzi
con alimentazioni alternative di nuovi autobus
diesel o ibridi di ultima generazione, in una
percentuale decrescente nel corso del tempo,
permetterebbe di accantonare addirittura 7 miliardi
di euro, che, a quel punto, potrebbero
essere reinvestiti nel potenziamento delle reti
e dell’offerta di servizi.
L’acquisto di veicoli ‘tradizionali’, con minori
costi unitari e di realizzazione delle infrastrutture
di supporto, consentirebbe di sostituire
quelli più anziani e inquinanti (Euro II, III,
IV) e migliorare nell’immediato la qualità
dell’offerta. «Una transizione più graduale
sarebbe - conclude l’elaborato - pressoché
neutra sotto il profilo della riduzione complessiva
di emissioni climalteranti ed inquinanti».
Inoltre figurerebbe pienamente compatibile
con il surplus di fabbisogno energetico considerato
nei piani energetici nazionali (Pniec)
e stimato per la produzione di idrogeno (H2it),
nonché con gli obiettivi stabiliti dalla Direttiva
Europea Red II, a differenza delle strategie
di transizione rapida. Infine, proseguendo il
ragionamento con il medesimo approccio,
non si può non tenere conto delle prospettive
di sviluppo dei biocarburanti avanzati che, se
implementati per alimentare le motorizzazioni
diesel (Euro V e VI) ancora in esercizio,
potrebbero ulteriormente contribuire alla decarbonizzazione.
Maurizio Zanoni
11 anni contro
i 7,5 della
media europea:
è questa
l’età del parco
autobus di
tpl italiano,
composto da
circa 42mila
esemplari (44
per cento occupati
nel servizio
urbano e
66 per cento
nell’extraurbano).
L’operazione
di
rinnovamento,
compresa nel
periodo 2022-
2033, richiede
la sostituzione
di quasi 14mila
bus urbani
e 19mila extraurbani.
16
17
Dal 20 al 25
settembre Hannover
è tornata a ospitare
IAA Transportation,
una fiera rinnovata
dopo l’edizione
2020 saltata per ovvi
motivi pandemici.
Nonostante la
vocazione truck
della kermesse, e
l’assenza di molti
big del settore,
a vantaggio di
un blocco turco
compatto e
capeggiato dalla
massiccia presenza
di Karsan, nel centro
fieristico hanno fatto
capolino autobus e
coach. Protagonisti?
Elettrico e idrogeno
A fare la voce
del padrone il
blocco turco,
Karsan in testa.
Il costruttore
di Bursa ha
presentato
il 12 metri
a idrogeno.
Anadolu Isuzu,
invece, ha
portato per la
prima volta in
fiera il Citivolt
elettrico,
mentre Temsa
ha lanciato
l’interurbano LB
SB E. Dunque
Guleryuz, con
la novità del
DD elettrico
Panora. Gradito
il ritorno
di Ikarus, il
debutto di
Neso Bus
e quello
del coach a
idrogeno di
Allenbus e
Sinosynergy. Da
sottolineare,
infine, il nuovo
modulo batterie
targato Byd.
IAA TRANSPORTATION La fiera di Hannover
THE BUSES ARE BACK IN TOWN
Sotto il cielo plumbeo di Hannover si è
tenuta la sette giorni dello IAA Transportation,
punto di riferimento per il
mondo dei trasporti e della logistica.
Dopo l’edizione 2020 cancellata causa Covid,
la piattaforma è tornata con un nuovo
nome e un nuovo slogan (‘Persone e merci
in movimento’) e un’attenzione rinnovata
– non potrebbe essere altrimenti – all’emobility
e all’idrogeno.
Tante le novità nel menù di una fiera che, pur
rimarcando la sua vocazione verso il mondo
dei truck e dei van, ha riservato uno spazio
fisico (e non solo) al mondo dell’autobus. A
fare la voce del padrone, vista l’assenza lato
bus & coach di big come Daimler, MAN,
Volvo, Van Hool, Solaris, Otokar e Irizar, è
stato il blocco turco, Karsan in testa. Il costruttore
di Bursa, infatti, ha presentato il 12
metri a idrogeno. E a proposito di idrogeno,
Iveco (in collaborazione con Hyundai) ha
svelato l’eDaily Fcev.
Tornando ai turchi, invece, Anadolu Isuzu
ha portato per la prima volta in fiera il Citivolt
elettrico, mentre Temsa ha lanciato
l’interurbano Lb Sb E. Dunque Guleryuz,
specialista dei city sightseeing con la novità
del double decker elettrico Panora, in fase
di omologazione. Gradito, poi, il ritorno di
Ikarus, il debutto di Neso Bus e quello del
coach a idrogeno frutto di un lavoro congiunto
di di Allenbus, Marcopolo e i cinesi
di Sinosynergy. Da sottolineare, infine, il
nuovo modulo batterie targato Byd.
ALLENBUS
Viene un po’ dal Paese del Dragone, un po’
da Hong Kong e un po’ dal Brasile, una delle
novità di IAA Transportation. Dall’asse Allenbus,
Sinosynergy, Marcopolo (quest’ultimo
il principale produttore di bus del Sud America)
è nato un prodotto che viene reclamizzato
come «il primo coach a idrogeno in Europa»,
con capacità di 74 litri di H2 e autonomia di
500 chilometri in condizioni normali.
Il modello portato ad Hannover, sulla base
del telaio Audace 1050, è uno dei tre prototipi
attualmente esistenti, visto che la produzione
comincerà a inizio 2023. Il motore ha
una potenza di 143 kW (picco di 235 kW)
e una coppia nominale di 495 Nm (picco di
720 Nm, pochino per un coach), mentre la
capienza massima è di 53 passeggeri.
ALTAS AUTO
Il costruttore lituano di minibus, in piena linea
con la vocazione green della manifestazione,
si è messo in mostra con il Novus Cityline su
telaio sprinter Mercedes: 100 per cento elettrico,
270 km di autonomia con motore centrale
da 150 kW, 1.250 Nm di coppia e tre pacchi
batteria per un totale di 115 kWh. Idem con
patate ad Innotrans.
BYD
Tornando in Cina, ecco Byd che ha presentato
la piattaforma di moduli batteria Blade. Il design
salvaspazio della tecnologia Cell to Pack
permette una maggiore capacità della batteria
(+10 per cento), un aumento della capienza
passeggeri (+6 per cento), riducendo allo stesso
tempo il peso del telaio in egual proporzione.
Nello stand presente un Classe I elettrico,
ancora basato però sulla vecchia configurazione
con batteria al tetto: nel restyling le batterie
saranno collocate nel sotto scocca, sia tra gli
assi sia nella parte posteriore. La batteria Lfp
della nuova generazione urbana Byd avrà una
capacità massima di 422 kWh e consentirà di
percorrere fino a 450 km, secondo Byd.
GULERYUZ
Tre mezzi, due coach e un bus, per la casa
di Bursa. Di bianco vestito i dieci metri del
Classe I elettrico Ev Ecoline, low floor, con
batterie montate anteriormente (non omologa-
Dopo l’edizione
2020 cancellata
causa
Covid, la
piattaforma è
tornata con
un nuovo nome
e un nuovo
slogan e
un’attenzione
rinnovata –
non potrebbe
essere altrimenti
– all’emobility
e
all’idrogeno.
18
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Nella foto
grande, il coach
ad H2 nato
dall’alleanza
tra Allenbus,
Sinosynergy e
Marcopolo. A
sinistra un altro
turistico zero
emissioni: l’Ev
Panora di Guleryuz.
Sotto a
sinistra il Novus
Cityline di Altas
Auto, seguito,
verso destra,
dall’urbano
elettrico Byd, il
120e di Ikarus
e l’Isuzu Citivolt
elettrico.
E-DAILY FUEL CELL
Realizzato insieme a Hyundai (che ha in carico
la fuel cell), motore da 140 kW e 400 Newtonmetro
di coppia: il veicolo è attualmente in fase
di Proof of Concept per testare l’autonomia aggiuntiva
fornita dal sistema a idrogeno da 12
chilogrammi a una pressione di 700 bar, che
dovrebbe alimentare il veicolo per una distanza
fino a 350 km, mentre sono cinquanta i chilometri
di autonomia in modalità completamente
elettrica. Sull’e-Daily Fcev è montata una sola
batteria: 37 kWh installati, 35 quelli utilizzabili.
Brevi le tempistiche di rifornimento: basta appena
una manciata di minuti, quindici per l’esattezza.
bile per l’Ue) presente sul mercato del Nord
America. Dunque i due turistici: l’Efora diesel
Euro VI e soprattutto il prototipo del double
decker city sightseeing Ev Panora, alimentato
da quattro batterie da 70 kWh l’una (motore
firmato Zf). Il coach elettrico è in fase di
omologazione: settanta esemplari sono stati
ordinati in Germania.
IKARUS
Gradito ritorno dell’ungherese Ikarus, dopo
la chiusura del 2003: da due anni la casa
madre ha riaperto i battenti dedicandosi agli
e-bus. Sul piazzale esterno ha fatto capolino
il 120e, un dodici metri intercity (presto
arriverà anche la versione per il Classe I)
mosso da motore T-Drive Md2021 sincrono
a magnete permanente da 240 kW, che
grazie a dieci batterie (sei allocate al tetto
e quattro posteriormente) presenta un’auto-
nomia dichiarata di 600 chilometri.
ISUZU
Quattro macchine, ma nessuna vera novità per
la realtà di Istanbul, se non il fatto di aver
portato per la prima volta in fiera il Citivolt
elettrico. Infatti, hanno timbrato il cartellino
di IAA i già conosciuti midibus Gran Toro e
Novociti Volt (lanciato al Busworld 2019), i
Il coach alimentato a idrogeno di
Allenbus, Sinosynergy e Marcopolo
è il primo Fcev turistico in Europa,
con capacità di 740 litri di
H2 e autonomia di 500 chilometri
in condizioni normali.
dodici metri cento per cento elettrici del Citivolt
(world première, come detto) e il Kendo
Cng, vincitore del Sustainable Bus Award
2022 nella categoria Classe II.
IVECO BUS
Grossa novità invece in casa Iveco Bus, che
oltre a portare in fiera l’eleganza elettrica
dell’E-Way nella versione da 12 metri – con
batterie Nichel-Manganese-Cobalto ad alta
densità energetica che offrono il venti per
cento in più di energia e fino 300 chilometri
di autonomia nel caso della versione con capacità
massima da 460 kWh – ha lanciato il
prototipo dell’e-Daily Fuel Cell.
KARSAN
Dall’idrogeno di casa Iveco a quello made
in Karsan. Il costruttore di Bursa ha
inaugurato la sua era dell’idrogeno, ag-
Karsan ha inauguraro la sua era
dell’idrogeno, aggiungendo il modello
di autobus a celle a combustibile
e-Ata Hydrogen alla sua
gamma di prodotti elettrici, tutti
presenti ad Hannover.
giungendo il modello di autobus a celle
a combustibile Karsan e-Ata Hydrogen al
suo listino, interamente rappresentato ad
Hannover in una passerella ad alto impatto:
dai 6 metri dell’e-Jest ai 18 dell’e-Ata,
passando per gli 8 dell’e-Atak (presente
anche con la versione a guida autonoma),
i dieci e i dodici dell’e-Ata, quest’ultimo
impegnato a scorrazzare tra i viali del centro
fieristico.
K-BUS
Da registrare anche la presenza della polacca
K-bus, con l’Electric Solar, già visto
in primavera al Bus2Bus di Berlino: per il
mezzo a pianale ribassato, l’autonomia è
compresa tra i 110 e i 150 km, la capienza
oscilla tra le 20 e le 32 persone e la batteria
include un range extender solare da 48
kWh. Presente anche ad Innotrans.
NESO BUS
Un cenno anche alla neonata Neso Bus, costruttore
polacco di autobus a idrogeno fino
ai 18 metri: in fiera si sono presentati con
un 12 metri con motori asincroni ai mozzi
Zf, potenza massima netta di 250 kW (125
per ognuno dei due propulsori) e cella a
combustibile da 70 kW. Per l’idrogeno sono
previsti cinque serbatoi da 312 litri l’uno,
per un’autonomia di 450 km e spazio fino a
Nonostante
la presenza
fisica di un urbano
elettrico
con la vecchia
configurazione
(batterie
al tetto, Byd
ha lanciato
la nuova
piattaforma
Blade per le
batterie, che
permette
maggiore capacità.
Nota di attenzione
per il
coach ad H2
di Allen Bus,
Sinosynergy e
Marcopolo.
20
21
Spicca in livrea
bianca il Classe
II Temsa, che
prevede tre opzioni
di capacità
della batteria
(210, 280 e 350
kWh). Dunque la
sfilata di Karsan:
in alto a sinistra
l’e-Atak da 8
metri, il medesimo
in versione
driverless, l’e-
Ata 18m e i 6
metri dell’e-Jest.
Sotto a destra,
in bianco, l’Electric
Solar di
K-bus e il 12
metri a H2 di
Neso Bus.
KARSAN A IDROGENO
Dotato di un serbatoio di idrogeno da 1.560 litri, l’e-Ata
Hydrogen è in grado di coprire, a detta del costruttore,
oltre 500 km in condizioni d’uso reali: può essere
rifornito in meno di 7 minuti. «I veicoli elettrici a celle
a combustibile a idrogeno cresceranno nel mercato
del trasporto pubblico nei prossimi anni: stimiamo che
entro il 2030 copriranno il 15% del mercato. Supereremo
i 2.000 veicoli all’anno. Come Karsan vogliamo
ritagliarci un ruolo primario in questo mercato ed essere
i pionieri della trasformazione verso l’idrogeno
del trasporto urbano», le parole del Ceo Okan Bas.
Karsan e-Ata Hydrogen, in grado di ospitare oltre 95
passeggeri, utilizza una cella a combustibile da 70 kW;
la batteria Lto da 30 kWh di capacità serve come fonte
di energia ausiliaria nel veicolo, alimenta il motore elettrico
in condizioni stradali difficili e offre un’autonomia
aggiuntiva per le emergenze. Il bus sviluppa 250 kW
di potenza grazie all’assale con motori ai mozzi Zf.
93 passeggeri. Per la startup sono quindici i
mezzi prodotti in Polonia nel 2022 e 35 sono
quelli in programma per l’anno venturo.
SCANIA
Seppur la casa madre abbia dedicato la quasi
totalità dell’attenzione al ramo truck, il
Grifone – rispetto a Daimler, MAN e Volvo
– ha portato a IAA un bus, per l’esattezza
la novità del Citywide elettrico, presentato
a giugno nel quartier generale di Södertälje,
riservandogli uno spazio (seppur abbastanza
marginale) all’interno del proprio stand.
Per quanto concerne il cuore di questo bus,
troviamo un picco 300 kW per una coppia
di 2100 Newtonmetro (250, invece, la
potenza continua kW). La capacità delle 8
batterie Nmc è di 254 kWh: quattro sono
allocate posteriormente, mentre le altre al
tetto.
TEMSA
Per il produttore di Adana due macchine e una
novità: se non vi è nulla di nuovo sotto il sole
con l’Avenue Electron, svelato al Busworld
2019, l’inedito arriva con il lancio dell’interurbano
Ld Sb E, che monta batterie assemblate
in casa (Temsa Battery Management System).
Per il Classe II sono disponibili tre opzioni di
capacità della batteria – 210, 280 e 350 kWh
L’inedito interurbano Temsa monta batterie
disponibili in tre opzioni di capacità
– 210, 280 e 350 kWh – a seconda
delle preferenze e delle esigenze, per
un’autonomia di guida fino a 350 km e
potenza del motore di 250 kW.
– a seconda delle preferenze e delle esigenze,
per un’autonomia di guida fino a 350 km e
potenza del motore di 250 kW.
Affianco alla galassia dei costruttori, orbita
il pianeta della componentistica e delle soluzioni
tecnologiche di cui l’industria non può
certo fare a meno. Ecco un breve riepilogo
di alcuni attori di questo segmento.
BORGWARNER-AKASOL
Molto interessante la terza generazione di
moduli batterie firmate Akasol (da poco passato
sotto l’ombrello del gruppo Borgwarner).
Denominati 9Akm 150Cyc, sono disponibili
anche nella versione ‘flat’ da 12
cm di altezza, implementati in materia di
sicurezza, ad alta densità di energia (circa
200 Wh/kg), garanti di maggior autonomia,
il tutto a un peso minore (200 kg circa per
ogni modulo).
Borgwarner-Akasol hanno esposto la
nuova linea di batterie, disponibili
anche nella versione ‘piatta’ di appena
12 centimetri di altezza, sempre
ad alta densità, a peso ridotto e
garante di una maggiore autonomia.
CUMMINS
Dopo aver ultimato l’acquisizione di Meritor,
che come confermato dal Ceo Jennifer
Ramsey porterà Cummins a investire maggiormente
nel mercato bus, con un’attenzione
particolare alle trazioni elettriche e fuel cell,
il gigante dell’Indiana ha mostrato il motore
a celle a combustibile di ultima generazione,
disponibile nella versione a modulo singolo da
135 kWh e doppio da 270 kWh. Ma non solo:
presentato anche l’e-powertrain 17Xe di Meritor,
assemblato con batterie Lfp Cummins.
FPT INDUSTRIAL
La società ha tracciato la linea per affrontare
la sfida della decarbonizzazione. Lo ha fatto
svelando il tredici litri XC13, pronto ad accogliere
gasolio, gas naturale, biometano, idrogeno
e anche Hvo. Dunque, nel campo dell’epowertrain,
ecco l’assale elettrico Eax-375-R
e il Central Drive 140 elettrico, un retrofit per
l’integrazione di sistemi di trazione elettrica in
veicoli commerciali leggeri e minibus. Infine,
la nuova generazione di batterie da 69 kWh
per autobus, caratterizzate da elevata densità
energetica e versatilità.
PEPPER MOTION
Fresca dell’accordo con Skoda, Pepper Mo-
La gamma
elettrica e
autonoma di
Karsan presente
con una
passerella ad
alto impatto:
dai 6 metri
dell’e-Jest ai
18 dell’e-Ata,
passando per
gli 8 dell’e-
Atak (presente
con la versione
a guida
autonoma), i
dieci e i dodici
dell’e-Ata,
impegnato a
scorrazzare
tra i viali del
centro fieristico.
22
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Il nuovo modulo
batteria
di Akasol. In
basso, a sinistra,
il pannello
del sistema
ad energia
solare di Sono
Motors, parte
integrante del
Solar Bus Kit
che permette
di risparmiare
fino a 1.500
litri di gasolio
e fino a 4 tonnellate
di CO2
per autobus
all’anno grazie
a un’installazione
di circa 1,4
kW di picco
con una dimensione
totale di
circa 8 metri
quadrati. A destra
fa capolino
la nuova unità
a tetto per autobus
diesel e
Cng di Thermo
King.
tion ha presentato un sistena modulare per il
retrofit dei veicoli commerciali. Prevede una
capacità delle batterie che varia dai 120 agli
oltre 360 kWh.
SONO MOTORS
Debutto a IAA Transportation per Sono Motors,
produttore di tecnologie solari per autobus
(e non solo), che ha svelato la soluzione di
retrofit ‘Solar Bus Kit’, un equipaggiamento
ottimizzato per gli urbani da 12 metri a motore
termico che permette ai sistemi di riscaldamento,
raffreddamento e dell’aria di essere
in parte alimentati da energie rinnovabili, risparmiando
così carburante, CO2 e costi. Una
tecnologia che, in base ai calcoli del fornitore,
può far risparmiare fino a 1.500 litri di gasolio
e fino a 4 tonnellate di CO2 per bus all’anno,
grazie all’installazione di circa 1,4 kW di picco
con circa 8 mq di pannelli solari.
24
THERMO KING
Thermo King, invece, ha presentato ad Hannover
Athenia, la nuova pompa di calore Hvac
a refrigerante naturale (R-744) per bus elettrici
e ibridi: l’unità, installata sul tetto in un unico
blocco, è in grado di funzionare in modalità
riscaldamento a temperatura ambiente fino a
-25 °C e fornire raffreddamento a temperatura
ambiente fino a +50 °C.
Sono Motors, ha svelato la soluzione
di retrofit ‘Solar Bus Kit’, un equipaggiamento
per gli urbani da 12 metri che
permette ai sistemi di riscaldamento,
raffreddamento e dell’aria di essere in
alimentati da energie rinnovabili
VOITH
Dunque Voith, che ha esposto le soluzioni
per la mobilità elettrica, su tutte il Veds
(Voith Electrical Drive System) e il sistema
modulare di accumulo Plug&Drive H2 che
garantisce un funzionamento ottimale del
motore; con Veds i clienti possono scegliere
tra due motorizzazioni, con potenza di
330 o 390 kW.
ZF
Zf oltre ad annunciare importanti traguardi
commerciali – come l’inizio della produzione
in serie della tecnologia ProAI per
la guida autonoma nel 2023 e il successo
della piattaforma digitale di gestione della
flotta Scalar (Fleet Management Solutions)
– ha nuovamente esposto il motore elettrico
centrale CeTrax.
Fabio Franchini
2.800 espositori,
140mila visitatori,
250 premiere
mondiali. Il ferro
rimane naturalmente
il core business, ma
l’autobus guadagna
spazio. Il pubblico
di riferimento,
del resto, è il
medesimo. Presenti
all’appello Karsan,
Ebusco, Otokar,
Van Hool, Solaris,
Skoda, Vdl, con
quest’ultimo che ha
scelto Berlino per il
lancio della nuova
gamma Citea.
Una domanda:
una fiera come
Innotrans, in
grado di saturare
ogni angolo
degli interi
quartieri fieristici
di Berlino,
sarebbe in grado
di ospitare
una, ipotetica,
maggior rappresentanza
bus? Senza
relegare i torpedoni
nella
tradizionale
area esterna
del Sommergarten
che, per
quanto godibile
e gradevole,
presenta inevitabili
risvolti
climatici.
INNOTRANS Non solo ferro alla fiera di Berlino
LA CASA DEL TPL
Che il trasporto pubblico abbia effettivamente
trovato la sua ‘casa’,
per lo meno per quanto concerne
gli anni lasciati sgombri dal Busworld?
Osservando l’evoluzione delle dinamiche
fieristiche di IAA ed Innotrans, parrebbe
proprio così. Oltre 2.800 espositori
(il doppio di Hannover), qualcosa come
250 premiere mondiali, quasi 140mila visitatori
(137.394 è il dato diramato con
minuzia teutonica): Innotrans è indubbiamente
la fiera regina per il mondo del
ferro, ma l’emorragia di espositori tpl da
Hannover ne determina anno dopo anno
una crescente affermazione nel mondo
del bus. Del resto è qui che si riversano
rappresentanti di operatori e autorità di
trasporto pubblico, è qui che quest’ultimi
trovano non solo le novità tranviarie e
ferroviarie ma anche tutto l’indotto di un
settore in cui i fornitori di soluzioni infrastrutturali
e digitali giocano una parte
sempre più da protagonisti (il mondo del
software, dal ticketing alla diagnostica,
dall’ottimizzazione delle flotte alla telematica
ha occupato due interi padiglioni).
Ed è qui che, di anno in anno (anche se
la scorsa edizione si è tenuta nel lontano
2018), sempre più costruttori di autobus
scelgono di portare le proprie novità. Agli
storici Solaris e Vdl quest’anno si sono
aggiunti Ebusco e Van Hool. E, degno di
nota, Evobus Germany. Niente autobus
ad Hannover, uno stand focalizzato sulla
telematica a Berlino. La prima volta. Segno
dei tempi che cambiano? Resta una
domanda: una fiera come Innotrans, in
grado di saturare ogni angolo dei quartieri
fieristici di Berlino, sarebbe in grado
di ospitare una, ipotetica, maggior rappresentanza
bus? Senza relegare i torpedoni
nella tradizionale area esterna del
Sommergarten che, per quanto godibile
e gradevole, presenta inevitabili risvolti
climatici.
Sempre più
costruttori di
bus scelgono
Innotrans.
Agli storici
Solaris e Vdl
quest’anno si
sono aggiunti
Ebusco e Van
Hool. E, degno
di nota, Evobus
Germany.
26
27
ALTAS AUTO
Presente all’appello berlinese (...ed anche
ad Hannover) il gigante lituano dei minibus
Altas con il Novus Cityline su base
Sprinter. Un prodotto distribuito in Italia
dal gruppo D’Auria, e che abbiamo avuto
occasione di provare e raccontare (nella
versione da 7.367 millimetri) sul numero
di settembre di AUTOBUS. In mostra ad
Innotrans il ‘fratellone’ da 7,667 metri,
frutto di un lavoro di ampliamento del
passo svolto negli stabilimenti Altas. A
bordo c’è posto per 18 passeggeri seduti
e 4 in piedi. La versione ‘extralong’ andrà
in produzione seriale a inizio 2023, dopo
l’omologazione prevista entro fine anno.
Il mini è sviluppato insieme ai connazionali
di Elinta Motors: loro la driveline (un
trifase a induzione da 150 kW) e i pacchi
batterie (da 115 kWh).
In grande, il
Solaris Urbino 18
hydrogen, alla
prima presenza
pubblica. Da sinistra,
procedendo
verso il basso e
poi verso destra,
una panoramica
del Bus Display,
Ebusco 3.0 Le,
Altas Novus
Cityline, K-Bus
Solar City, Skoda
T’City, Otokar e-
Kent C.
SKODA A TUTTO FUEL CELL
Presenza di peso per Skoda, con il nuovo filobus T’City
e, soprattutto, la novità a fuel cell Skoda H’City. Due modelli
che, insieme all’e-bus E’City, vanno a costituire una
gamma interamente basata sulla medesima piattaforma,
con logici vantaggi in termini di economicità e facilità di
manutenzione. Al posto d’onore, il sistema a cella combustibile
Ballard Power Systems da 70 kW abbinato a
bombole di idrogeno a firma Luxfer. Il sarcofago al tetto,
sviluppato da Skoda, è in grado di alloggiare fino a 39 kg
di idrogeno compressi a 350 bar. Non possono mancare
sensori per il controllo delle fuoriuscite di idrogeno, così
come batterie a marchio Nanopower.
EBUSCO
Ebusco torna ad esporre il modello 3.0 finora
consegnato in pochissimi esemplari a
Monaco di Baviera. Le altre consegne, tra
cui quella per Transdev Netherlands da 39
unità, sono state rimandate e dovrebbero
iniziare entro fine anno. Quella esposta ad
Innotrans è proprio la configurazione Low
Entry destinata a solcare le strade olandesi
in luogo del Low Floor esposto in fiera fino
ad ora (per quanto trascurabile, trattasi
pur sempre di una première).
KARSAN
L’area Bus Display si apre con Karsan,
presente in fiera con l’e-Ata da 12 metri
(la sede scelta per il lancio dell’omologo
a idrogeno è stata la IAA di Hannover).
Mosso da motori ai mozzi calettati ai
mozzi Zf, l’e-Ata 12 è un veicolo nativo
elettrico con pavimento completamente
ribassato e posteriore libero da batterie,
tutte montate al tetto.
K-BUS
Spazio anche a K-Bus, allestitore polacco
che ha preso posizione nell’area esterna
forte dell’E-Solar City, su telaio del Mercedes
eVito. A bordo c’è posto per un massimo
di 40 persone, le batterie accumulano
fino a 100 kWh, la coppia è nell’ordine dei
360 Nm. Sul tetto trovano posto pannelli
fotovoltaici in grado di contribuire all’alimentazione
degli ausiliari.
OTOKAR
Otokar ha schierato l’e-Kent C, il 12 metri
elettrico mosso dal Voith Electric Drive
System (Veds) e forte di 310 kW di potenza.
A bordo c’è posto per un massimo
di 108 passeggeri. Alla batteria risponde
all’appello il sistema Webasto con capacità
massima di 350 kWh.
Mosso da motori ai mozzi calettati
ai mozzi Zf, l’e-Ata 12 è un
veicolo nativo elettrico con pavimento
completamente ribassato e
posteriore libero da batterie, tutte
montate al tetto.
SOLARIS
Quindi Solaris, che ha scelto Berlino per
il lancio fieristico del 18 metri a idrogeno.
Una prima assoluta non solo per
il costruttore polacco ma anche per l’intero
mercato europeo dell’autobus (l’unico
altro bus articolato ad idrogeno in
circolazione è il Van Hool in versione
Brt a Pau, in Francia). A bordo possono
salire fino a 140 passeggeri, la batteria
è ‘extra small’ (del resto serve solo a
stoccare l’energia in eccesso proveniente
da cella a combustibile o frenata) da 60
kWh, sul tetto trovano posto 51,2 chili
di idrogeno.
VAN HOOL
Il 12 metri della nuova gamma A ha fatto
bella mostra di sé nell’area esterna, dopo
il lancio avvenuto ad Euro mobility expo a
Parigi. A caratterizzarlo, i 490 kWh di ca-
Solaris ha scelto Berlino per il lancio
fieristico del 18 metri a idrogeno.
L’unico altro bus articolato ad idrogeno
in circolazione è il Van Hool
in versione Brt a Pau, in Francia. Fino
a 140 passeggeri a bordo.
pacità batterie abbinati all’utilizzo di nuove
tecniche costruttive che hanno nell’utilizzo
di materiale composito la propria
cifra essenziale. Driveline? Zf AxTrax.
Presente anche un modello a idrogeno in
forza a Qbuzz, gruppo Ferrovie dello stato
italiane.
VDL
Il gruppo olandese, che come Solaris non è
nuova all’appuntamento berlinese, ha prestato
alla fiera quella che può facilmente
essere presentata come la principale novità
ascrivibile all’universo autobus.
Si è tenuta infatti ad Innotrans la presentazione
della nuova gamma Citea, interamente
a zero emissioni e dotata di una
serie di novità costruttive tra cui l’installazione
delle batterie al pavimento e l’utilizzo
di pannellature in materiale composito
per le fiancate. Tutti i dettagli nel servizio
dedicato!
Chiuso coi costruttori, destinatari principi
della proposta dell’arena esterna, benedetta
da un meteo che, per lo meno nei primi
giorni, ha regalato luci e ombre, ecco i
L’Altas Novus
Cityline
è distribuito
in Italia dal
gruppo D’Auria.
In mostra
ad Innotrans
la versione
lunga da
7,667 metri,
frutto di un
lavoro di ampliamento
del
passo svolto
negli stabilimenti
Altas.
A bordo c’è
posto per 18
passeggeri
seduti e 4
in piedi.
28
29
fornitori di componentistica e tecnologie
di ricarica. Alcuni si sono affacciati con
uno stand sul circuito esterno, altri hanno
trovato il proprio nido nei padiglioni
della fiera.
EVOBUS
Particolarmente significativa la presenza
Evobus Gmbh, ovvero il distaccamento
tedesco di Daimler Buses. Significativo
in quanto rappresenta la prima volta di
Daimler Buses ad Innotrans, in un’annata
che ha visto la ‘diserzione’ dalla IAA
della branca bus del gruppo di Stoccarda.
Niente veicoli in esposizione a Berlino,
in ogni caso, ma una presenza limitata al
capitolo software: la Stella ha infatti lanciato
nella capitale il nuovo Omniplus On
Uptime Pro (oltre a una nuova funzionalità
di monitoraggio dei consumi elettrici). Tra
le novità la possibilità di ‘doppiare’ il display
del conducente in sala di controllo,
così da consentire ai tecnici dell’azienda
di monitorare le spie. Tecnici che hanno
contemporaneamente a disposizione una
suite ben più completa di informazioni
diagnostiche, completamente remotizzata.
Nuovo anche l’Omniplus On Monitor,
un’intera suite di statistiche relative a consumi
e performance energetiche, pensato
in particolare per i bus elettrici (possibile
tenere sotto controllo, oltre naturalmente
allo stato di ricarica e all’autonomia
residua, anche temperatura delle batterie,
quantità di energia consumata dagli
impianti di riscaldamento e ausiliari e
molto altro).
HÜBNER
Presenza di rilievo per Hübner, che ha colto
l’occasione per lanciare una tecnologia
sterzante per autobus ad alta (anzi, altissima)
capacità: dai 24 metri in su, con caso
tipico di triarticolati da 36 metri. Roba da
Brt sudamericane o asiatiche, insomma,
ma lo sviluppo di sistemi su gomma è un
trend presente anche alle nostre latitudini.
Il core business dell’azienda è composto
dagli impianti di articolazioni per bus da 18
metri (ralle), ma oggi il gruppo tedesco è in
grado anche di offrire, in qualità di ‘system
supplier’ una tecnologia che ha l’obiettivo
di rendere possibili bus con sei assali
sterzanti. Tram su ruote, insomma. I primi
prototipi sono in circolazione da qualche
anno in Cina. Il sistema, che non sfrutta
ingranaggi meccanici ma si basa sulla tecnologia
‘steer by wire’, richiede l’utilizzo
di assali indipendenti sterzanti (partner per
la premiere sono i bresciani di Brist, sede a
Montichiari), ognuno con una portata di 12
ton. Il sistema, di stampo modulare, è in-
tegrabile sia con piattaforme low floor che
high floor. Ciò che conta è che ogni assale
è in grado di comunicare con gli altri grazie
a un’interfaccia elettronica.
Significativa la presenza Evobus Gmbh,
distaccamento tedesco di Daimler Buses.
Rappresenta la prima volta di Daimler
Buses ad Innotrans, in un’annata che
ha visto la ‘diserzione’ dalla Iaa della
branca bus del gruppo di Stoccarda.
In grande, una
panoramica del
Sommergarden,
area esterna
destinata agli
autobus. Da
sinistra verso
il basso: Van
Hool A330 Fuel
cell in servizio
per l’operatore
olandese Qbuzz
(gruppo Ferrovie
dello Stato),
Van Hool A12,
Karsan e-Ata 12,
stand Zf, motore
centrale Tsa, lo
stand Almaviva.
KIEPE ELECTRIC
Sul Bus display, Kiepe Electric ha esposto
un demo Bozankaya Sileo e colto
l’occasione per presentare la propria
piattaforma di driveline modulare per
autobus elettrici. Una novità con cui
l’azienda si proietta con maggior forza
nella galassia del mercato e-bus forte di
una posizione consolidata nel segmento
filobus. L’obiettivo è quello di proporsi
agli Oem come partner per quanto concerne
tutta la parte di equipaggiamento
elettrico del bus. Il primo accordo di fornitura
è stato siglato con Van Hool e interessa
la flotta da 56 veicoli biarticolati
destinati a circolare sulle linee e-Brt di
prossima introduzione a Parigi. Nel caso
parigino, Kiepe fornirà pacchi batteria a
ricarica rapida e sistemi di trazione, oltre
a componentistica elettrica ausiliaria.
Tsa ha esposto un motore sincrono
a magneti permanenti capace di ben
375 kW e 4.000 Nm, che rappresenta
un’evoluzione del precedente motore
a induzione asincrono fornito, tra gli
altri, a Solaris per la gamma e-bus.
SBRS
Sbrs è un fornitore di infrastrutture di
ricarica con sede in Germania e prossimo
al passaggio dal gruppo Schaltbau
alla galassia del gigante dell’oil and gas
Shell, protagonista di un percorso di progressivi
investimenti in attività afferenti
al mondo delle zero emissioni. Ad Innotrans
in esibizione due sistemi di ricarica
mobili: uno in grado di sviluppare una
potenza di ricarica fino a 80 kW, il secondo
capace di 40.
SCHUNK
Non poteva mancare Schunk, fondamentalmente
monopolista nel segmento delle applicazioni
per ricarica rapida. Ecco un paio
di novità sotto i riflettori di Messe Berlin:
il sistema di ricarica a pantografo inverso
301, pensato per i depositi. Si distingue dal
201 per la lunghezza del ‘braccio’ incaricato
di calare dall’alto per ricaricare, tramite
contatto con i binari montati sul tetto del
bus, le batterie del veicolo: 2,2 metri per
il 201, 1 metro per il nuovo 301. Bollino
Hübner ha
lanciato ad
Innotrans
una tecnologia
sterzante
per autobus
ad altissima
capacità: dai
24 metri in
su, con caso
tipico di
triarticolati
da 36 metri.
Il sistema si
basa sulla
tecnologia
‘steer by wire’
e richiede
l’utilizzo di
assali indipendenti
sterzanti.
30
31
In grande, un’altra
inquadratura
dell’area esterna
di Messe Berlin.
Da sinistra,
il Bozankaya
Sileo usato
come demo allo
stand Kiepe, la
presentazione
Skoda, lo stand
Schunk e un’istantanea
degli
interni fiera.
ISUZU
NOVOCITI
vOLT
PURE ELECTRIC. ZERO EMISSION
vOLT URBANO
‘new’ anche sul pantografo ‘bottom up’
Sls 103, aggiornamento del 102: laddove
quest’ultimo si fermava a 400 Ampere di
potenza di ricarica continua, il 103 raggiunge
i 600 continui ed è in grado di fornire,
secondo le informazioni fornite dalla casa,
800 per un tempo massimo di 20 minuti. Il
tutto a una tensione di 1.000 Volt.
TSA
Presente all’appello il fornitore di motori elettrici
austriaco Tsa, forte nel ferroviario e con
crescente focus in ambito e-bus. In mostra un
modello di preserie del Tmpv 38-26-8, nome
criptico dietro al quale si cela un propulsore
sincrono a magneti permanenti capace di ben
375 kW di potenza e 4.000 Nm di coppia, che
rappresenta un’evoluzione del precedente motore
a induzione asincrono fornito, tra gli altri,
a Solaris per la gamma e-bus. L’aggiornamento
di prodotto è legato, spiegano i tecnici Tsa,
di una crescente domanda dei clienti rivolta ad
applicazioni a magneti permanenti.
Un componente progettato inizialmente per i
mezzi articolati, e nel contempo in grado, se
montato su un 12 metri, di soddisfare le esigenze
dei profili di missione più impegnativi
in termini di topografia.
VENTURA
Sempre sul circuito esterno di Innotrans ha
marcato visita Ventura System, fornitore di
32
porte specializzato nel settore autobus. 20mila
le porte vendute annualmente su scala
mondiale. In casa Ventura la novità si chiama
Volta Trucks: per la prima volta l’azienda
equipaggerà un veicolo del trasporto merci.
Due le novità targate Innotrans. La prima è
rappresentata dalle bande led sul profilo del-
Kiepe Electric ha esposto un demo Bozankaya
Sileo e presentato la propria
piattaforma di driveline modulare per
autobus elettrici, con cui l’azienda si
proietta con maggior forza nella galassia
del mercato e-bus.
la porta: quest’ultimo si tinge di verde o di
rosso a seconda che la porta si stia aprendo
o chiudendo. La seconda, di maggior rilievo,
è una porta interamente finestrata e priva di
profili in gomma. Primo autobus a montarla?
L’Ebusco 3.0 in esposizione a poche decine
di metri di distanza. Entrambe le novità sono
montate sulle porte sliding tipologia ‘plug’,
con scorrimento verso l’esterno.
Tra le aziende presenti Almaviva, con la suite
di strumenti MaaS Moove; i tedeschi di Psi,
con il lancio di una tecnologia di gestione digitale
delle procedure di deposito in tre step;
i giganti dell’It applicato al trasporto pubblico
Init. Immancabili Zf con la navetta a guida
autonoma realizzata con 2getthere e l’onnipresente
Optibus.
Riccardo Schiavo
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PRESENTAZIONE Vdl Citea
Solo elettrico nella nuova
gamma Citea di Vdl,
svelata ad Innotrans.
Si parte con il 12,2
metri, mosso dai motori
ai mozzi Zf e spinto
da moduli batteria
ineditamente installati
al pavimento. Spiccano
capacità passeggeri e
novità costruttive. Ora
le strategie di mercato
puntano al sud Europa
Lungamente attesa e adocchiata fin qui a
suon di rendering, si è alzato ad Innotrans
il sipario sulla nuova gamma Citea,
impersonata da un primo demo da 12,2 metri
messo in mostra nel Bus Display. Tante le novità
nella progettazione di un veicolo atteso da
diverso tempo: l’annuncio risale a fine 2020,
la presentazione online a metà 2021. Intanto,
gli ultimi due anni hanno visto il costruttore
olandese relegato nelle retrovie nella graduatoria
dei top player del bus elettrico in Europa,
scavalcato da Solaris che ha chiuso il 2020
e il 2021 con in mano il trofeo del leader di
mercato. Una situazione ribaltata nella prima
metà del 2022, con Vdl al primo posto forte
di 242 consegne e di un 13 per cento di share
nel mercato elettrico complessivo. Ma torniamo
al prodotto. Spiccano la collocazione a
pavimento della batteria (una novità assoluta)
e la struttura delle fiancate in monoblocchi di
materiale composito. Degno di nota è anche
la partnership di Vdl con Zf, con l’assale e-
lettrificato con motori ai mozzi a scalzare lo
storico partner Siemens.Tra gli aspetti più rilevanti,
infine, vi è la capacità passeggeri: nella
versione con batteria di capacità standard (306
kWh) possono essere accolte 110 persone.
Una famiglia a zero emissioni
La nuova famiglia di prodotti urbani Vdl è il
risultato di un progetto interamente sviluppato
su una driveline elettrica (e sull’esperienza accumulata
con 200 milioni di chilometri coperti
dagli attuali Citea elettrici). Pianale interamente
ribassato e niente torre motore, quindi, per
una gamma progettata, insiste il costruttore, a
partire da un foglio bianco e con il dichiarato
obiettivo di sfruttare al meglio i possibili benefit
della trazione elettrica senza tramandare,
nel contempo, il portato di una tradizione
Vdl ha scelto
Innotrans per
lanciare la nuova
gamma Citea,
interamente
ridisegnata
e composta
esclusivamente
da veicoli
elettrici.
LA CITTÀ ELETTRICA
Per la prima
volta il nuovo
Citea ospita
le batterie nel
pavimento
(nella versione
standard da
306 kWh). La
capacità massima
della batteria
è di 490
kWh, con i
kWh eccedenti
i 306 collocati
sul tetto. I
moduli delle
batterie sono
assemblati
internamente
dal gruppo
Vdl. La formula
è Nmc, il
fornitore non
è menzionato
(ma va da sé
che non si
può trattare
di Catl, con
cui Vdl ha un
accordo di fornitura,
ma che
si focalizza
sulla chimica
Lfp).
LA 34
35
PRESENTAZIONE Vdl Citea
Quattro le lunghezze
disponibili,
cinque le
configurazioni:
il 12,2 metri è
a listino sia in
versione Low
Floor che Low
Entry, il 13,5 (a
due assi) e il
14,9 metri sono
in versione Le,
il 18,1 metri in
configurazione
Lf. A eccezione
dell’articolato,
sono tutti
omologabili nel
segmento Classe
II.
costruttiva imperniata sul motore termico.
Per la prima volta, come anticipato sopra, il
nuovo Citea ospita le batterie nel pavimento
(nella versione standard da 306 kWh). La capacità
massima della batteria è di 490 kWh,
con i kWh eccedenti i 306 collocati sul tetto
(sull’articolato si può arrivare a 674). I moduli
delle batterie sono assemblati internamente
dal gruppo Vdl. La formula è Nmc, il fornitore
non è menzionato (ma va da sé che non si può
trattare del gigante cinese Catl, con cui Vdl ha
un accordo di fornitura, ma che si focalizza
sulla chimica Lfp). Il gruppo mantiene riserbo
anche sulle dimensioni dei pacchi batteria,
che in ogni caso non impediscono all’autobus
di avere un’altezza degli ingressi da terra di
320 millimetri.
Quattro taglie da 12,2 a 18,1 metri
Quattro le lunghezze disponibili, cinque le
configurazioni: il 12,2 metri è a listino sia in
versione Low Floor che Low Entry, il 13,5 (a
due assi) e il 14,9 metri sono in versione Le,
il 18,1 metri in configurazione Lf. A eccezione
dell’articolato, sono tutti omologabili nel
segmento Classe II. Le pannellature laterali in
materiale composito rappresentano una novità
costruttiva, consentita dalla collaborazione
con l’azienda sorella Vdl Fibertech. I doppi
vetri sono standard.
Un ulteriore elemento di interesse è l’introduzione
di una doppia zona climatica all’interno
dell’abitacolo, con possibilità per il conducente
di impostare una temperatura più alta nella
parte anteriore del bus (generalmente la più
‘frequentata’ da anziani e donne) rispetto a
quella del retro. Fino a 45 le sedute disponibili
a bordo del dodecametrico, a cui si aggiungono
il posto per la carrozzina e due strapuntini.
Si tratta di otto sedute in più rispetto all’attuale
Citea elettrico (quattro sedute sono recuperate
sul posteriore, libero dall’ingombro della
torre motore).
Interamente riprogettato il posto guida, all’insegna
della possibilità di regolazione di sedile
e di piantone del volante. Non solo: insieme al
volante si ‘muovono’ anche i comandi principali
e il display, integrati al medesimo blocco.
SPACCATO DI UNA GAMMA
Vdl Citea Lf-122 Vdl Citea Le-122 Vdl Citea Le-135 Vdl Citea Le-149 Vdl Citea Lf-181
Lunghezza mm 12.200 12.200 13.500 14.900 18.100
Larghezza mm 2.550 2.550 2.550 2.550 2.550
Altezza (versione diesel) mm 3.190 3.190 3.190 3.190 3.190
Capacità passeggeri max 110 105 89 138 153
Gvw kg 19.500 19.500 19.500 25.250 29.000
Motore marca modello Zf AxTrax Zf AxTrax Zf AxTrax Zf AxTrax Zf AxTrax
Batterie marca modello Vdl High Energy Vdl High Energy Vdl High Energy Vdl High Energy Vdl High Energy
Batterie capacità massima Kwh 490 490 552 674 674
Presente tra gli optional un Air quality sensor
in grado di monitorare la qualità dell’aria in
ingresso nell’abitacolo. Le mirrorcam sono
anch’esse opzionali. La suite di dispositivi
Adas può includere Forward collision warning,
Active vehicle brake support, cruise
control adattivo, controllo di stabilità, oltre ai
canonici sistemi di monitoraggio dell’angolo
cieco e del mantenimento della corsia.
Belli gli interni, all’insegna della spaziosità e
della luminosità. Il corridoio non si riduce mai
sotto gli 860 millimetri di larghezza. Le sedute
montate a cantilever garantiscono facilità di
pulizia. Le porte, firmate da Ventura Systems,
prevedono illuminazione verde del profilo durante
l’apertura e, viceversa, rosso durante il
movimento di chiusura.
Timeline per l’ingresso in produzione dei
nuovi veicoli? Il 12 metri, in entrambe le declinazioni,
approderà sulle linee di produzione
entro fine anno, mentre il 2023 sarà l’anno
dell’articolato e del 13,5 metri.
L’inizio della produzione sarà nella storica
fabbrica di Valkenswaard, ma dall’anno prossimo
inizierà la produzione anche nel nuovo
plant di Roeselare, progettato come hub per
l’elettromobilità. La nuova generazione Citea,
secondo i piani, sarà in produzione in entrambi
gli stabilimenti, con obiettivi ambiziosi in termini
di volumi: tra 800 e mille veicoli all’anno
da raggiungere nell’arco di due o tre anni.
Insomma: ora non resta che fare il pieno di
commesse. Se è vero che in passato la casa
olandese ha probabilmente pagato lo scotto
di un focus sul (piccolo) mercato domestico,
ora la strategia è all’insegna del ‘going South’.
Francia e Italia sono avvertite.
Le pannellature
laterali
in materiale
composito
rappresentano
una novità
costruttiva,
consentita
dalla collaborazione
con l’azienda
sorella Vdl
Fibertech. I
doppi vetri
sono standard.
36
37
PRESENTAZIONE Setra ComfortClass e TopClass
La nuova generazione
dei coach griffati
Setra, Euro 6, si
contraddistingue per
il frontale ridisegnato:
così il ComfortClass
e il TopClass sono
(ancora) più eleganti.
Ma non è tutto: sono
i primi turistici in
Europa ad essere
dotati del nuovo
Active Drive Assist 2 e
Active Brake Assist 5
Setra cambia faccia. La nuova generazione
dei coach è uscita dallo
stabilimento Daimler Buses di Neu-
Ulm e lo fa fatto non solo rifacendosi
il look, ma equipaggiandosi di due particolari
tecnologie di sicurezza sotto la
carrozzeria: il Active Drive Assist 2 (Ada
2), una combinazione di diversi sistemi
di assistenza che aiutano attivamente il
conducente a mantenere la distanza e la
corsia di marcia, e il sistema di assistenza
alla frenata di emergenza Active Brake
Assist 5 (Aba 5), in grado di frenare
anche in caso di pedoni in movimento
o fermi.
Una caratteristica del design che colpisce
subito l’occhio è il frontale della nuova
serie: Setra ComfortClass e TopClass
Parcheggiato
all’esterno del
polo fieristico
di Hannover, in
concomitanza
all’IAA
Transportation,
il nuovo Setra
TopClass 516
Hdh.
TOPCLASS, LA CARTA D’IDENTITÀ
Top Class S 515 HDH Top Class S 516 HDH Top Class S 517 HDH
Lunghezza mm 12.495 13.325 14.165
Larghezza mm 2.550 2.550 2.550
Altezza mm 3.380 3.380 3.380
Passo mm 5.400 6.300 7.140
Sbalzo ant/post mm 2.890/2.785 2.890/2.785 2.890/2.785
Altezza interna mm 2.100 2.100 2.100
Luce larghezza porte mm 900 900 900
Diametro sterzata min. mm 19.950 21.918 23.910
Sedili n° 51 55 59
Capacità passeggeri max. n° 53 57 63
Motore Om 471 Euro VI Om 471 Euro VI Om 471 Euro VI
Cilindrata l 12,8 12,8 12,8
Cilindri n° 6 6 6
Potenza cv 475 475 475
Coppia Nm 2.300 2.300 2.300
Volume van bagagli metri cubi 8.9 11.4 13.9
Cambio Mercedes-Benz GO 250-8, Mercedes-Benz GO 250-8, Mercedes-Benz GO 250-8,
PowerShift 3, 8 marce PowerShift 3, 8 marce PowerShift 3, 8 marce
Una caratteristica
del design
che colpisce
l’occhio
è il frontale
della nuova
serie: Setra
ComfortClass
e TopClass
hanno assunto
un aspetto
ancora più
elegante. Stefan
S. Handt,
responsabile
del design
di Daimler
Buses, commenta
così la
nuova configurazione
esterna dei
turistici: «Lo
stemma del
marchio è ora
chiaramente
visibile nella
parte anteriore,
così come
il nuovo
elemento di
illuminazione
full Led».
38LA NEXT GEN DEI TURISTICI DI ULM39
38
39
PRESENTAZIONE Setra ComfortClass e TopClass
hanno assunto un aspetto ancora più
elegante. Stefan S. Handt, responsabile
del design di Daimler Buses, commenta
così la nuova configurazione esterna dei
turistici: «Lo stemma del marchio è ora
chiaramente visibile nella parte anteriore.
Da sottolineare, poi, il nuovo elemento
di illuminazione Led nella parte anteriore,
la fibra ottica nella combinazione
di indicatori di direzione, dunque le luci
diurne e luci di ingombro. L’ambizione
del marchio Setra di essere in prima fila
nel segmento premium viene sottolineata
ancora più chiaramente: così il Setra
si fa riconoscere anche a distanza». Dal
frontale alla fiancata dei coach, ingentiliti
con un nuovo elemento tridimensionale.
Inoltre, il vano passeggeri è stato
valorizzato con nuovi divisori e service
set, oltre che con un nuovo sistema multimediale.
Primato europeo
Componentisticamente parlando, per la
prima volta in un coach europeo sono
CARTA D’IDENTITÀ
In foto, a destra,
il Comfort
Class modello
S 515 HD. A
sinistra, invece,
una panoramica
della
postazione
di guida, in
particolare del
cruscotto.
Più in basso
un particolare
della camera
a 360 gradi
che permette
una visuale
completa al
conducente.
Infine, sotto,
la fiancata del
coach, nella
versione da
12.295 millimetri
stati introdotti nuovi sistemi di assistenza
alla guida basati su una nuova infrastruttura
elettronica. E sono proprio questi
i sistemi che rendono i turistici Setra
ancora più sicuri, confortevoli, facili da
guidare e, cosa importante in tempi di
crisi energetica, più economici ed ecologici.
Setra ComfortClass e TopClass,
infatti, sono i primi autobus in Europa
Comfort Class S 511 HD Comfort Class S 515 HD Comfort Class S 516 HD/2 Comfort Class S 516 HD Comfort Class S 517 HD Comfort Class S 519 HD
Lunghezza mm 10.465 12.295 13.115 13.15 13.935 14.945
Larghezza mm 2.550 2.550 2.550 2.550 2.550 2.550
Altezza mm 3.770 3.770 3.770 3.770 3.770 3.770
Passo mm 5.005 6.090 6.910 6.090 6.910 7.140
Sbalzo ant/post mm 2.265/3.195 2.890/3.315 2.890/3.315 2.890/2.785 2.890/2.785 2.890/3.315
Altezza interna mm 2.100 2.100 2.100 2.100 2.100 2.100
Luce larghezza porte mm 900 900 900 900 900 900
Diametro sterzata min. mm 17.780 21.616 23.754 21.408 23.354 24.090
Sedili n° 43 51 55 55 59 63
Capacità passeggeri max. n° 49 53 57 59 61 72
Motore Om 470 Euro VI Om 470 Euro VI Om 470 Euro VI Om 470 Euro VI Om 470 Euro VI Om 470 Euro VI
Cilindrata l 10,7 10,7 10,7 10,7 10,7 10,7
Cilindri n° 6 6 6 6 6 6
Potenza cv 395 428 428 428 428 428
Coppia Nm 1.900 2.100 2.100 2.100 2.100 2.100
Volume van bagagli metri cubi 7 10 12 9,9 12,1 12,6
Cambio Mercedes-Benz Go 230-6, Mercedes-Benz Go 230-6, Mercedes-Benz Go 230-6, Mercedes-Benz Go 250-8 Mercedes-Benz Go 250-8 Mercedes-Benz Go 250-8
6 marce 6 marce 6 marce PowerShift, 8 marce PowerShift, 8 marce PowerShift, 8 marce
ad essere dotati del nuovo Active Drive
Assist 2 (Ada 2), una combinazione di
diversi sistemi di assistenza che aiutano
attivamente il conducente a mantenere
la distanza e la corsia di marcia, e
del sistema di assistenza alla frenata di
emergenza Active Brake Assist 5 (Aba
5), un sistema in grado di frenare anche
in caso di pedoni in movimento o fermi.
Ada 2 e Aba 5 sono due dei numerosi
punti di forza tecnici dei nuovi autobus
da turismo che alleggeriscono il lavoro
dei conducenti e garantiscono una maggiore
sicurezza.
Da toccare con mano
La nuova generazione di casa Daimler
ha fatto il suo debutto internazionale,
seppur ufficioso, durante le giornate
di apertura alla stampa della fiera IAA
Transportation – il TopClass e il Comfort
Class 500, infatti, non erano presenti in
fiera ma posizionati nei parcheggi esterni
del polo fieristico di Hannover. La
next gen Setra potrà essere ammirata in
occasione di evento speciale a Neu-Ulm
in autunno e successivamente in concomitanza
delle altre fiere europee in Spagna,
Svezia, Repubblica Ceca e Francia,
mentre in Italia saranno presentati per la
prima volta a Ibe dal 12 al 14 ottobre
presso la Fiera di Rimini.
Fabio Franchini
Per la prima
volta in
un coach
europeo
sono stati
introdotti
sistemi di
assistenza alla
guida basati
su una nuova
struttura
elettronica. E
sono proprio
questi i
sistemi che
rendono i
Setra ancora
più sicuri,
confortevoli,
facili da
guidare
e,economici
ed ecologici.
40
41
PRESENTAZIONE Rampini Sixtron - Eltron - Hydron
UNO E TRINO
Il primo otto metri con range extender a idrogeno. Una
coppia di ‘corti’ ribrandizzati. Rampini spinge sulla
sfida della decarbonizzazione presentando una gamma
all’insegna delle zero emissioni. Il grosso delle attenzioni si
è concentrato sull’otto metri a batteria e a fuel cell
Da sinistra
a destra,
immortalati
a Passignano
sul Trasimeno,
il sei metri
Sixtron, l’otto
metri Eltron,
entrambi a
batteria, e
il Rampini
Hydron con
range extender
fuel cell.
Prima del 15 settembre, un midibus
alimentato a fuel cell era un concetto
possibile solo nella fantasia degli
appassionati. Ci ha pensato Rampini, non
nuova al lancio di prodotti che di fatto rappresentano
degli unicum (si pensi al sei metri
fornito a Cagliari con pantografo al tetto
per il collegamento con la rete filoviaria),
a colmare quello che potremmo chiamare,
con un po’ di enfasi, un vuoto del mercato.
Più realisticamente, il Rampini Hydron
rappresenta una novità tecnologica, frutto di
quel 10 per cento del fatturato investito da
Rampini in ricerca e sviluppo, in grado di
aprire nuovi suggestivi orizzonti. Il veicolo
è stato presentato a Passignano sul Trasimeno
in congiunzione con Sixtron ed Eltron,
rebranding del 6 e dell’8 metri elettrici a
batteria, il secondo dei quali oggetto anche
di restyling. Il nuovo otto metri condivide
il Rampini
Hydron
rappresenta
una novità
tecnologica,
frutto
di quel 10
per cento
del fatturato
investito
da Rampini
in ricerca
e sviluppo,
in grado di
aprire nuovi
suggestivi
orizzonti.
Il veicolo è
stato presentato
a
Passignano
sul Trasimeno
in congiunzione
con Sixtron
ed Eltron,
rebranding
del 6 e
dell’8 metri
elettrici a
batteria, il
secondo dei
quali oggetto
anche di
restyling (il
mini era stato
rilanciato
in veste rinnovata
nel
2019).
42 43
PRESENTAZIONE Rampini Sixtron - Eltron - Hydron
la piattaforma del sei (cambiano gli sbalzi).
Insomma, un traguardo di tutto rispetto per
un’azienda che nella primavera 2018 ha dismesso
la linea produttiva dei bus diesel e
ha focalizzato la totalità delle proprie energie
sulle trazioni a zero emissioni al tubo di
scarico. Accantonato l’accordo commerciale
annunciato a fine 2019 con i portoghesi di
CaetanoBus, che avrebbe dovuto consentire
alla casa umbra di apporre il proprio logo
anche su un 10,7 e un 12 metri, Rampini
ha oggi al proprio arco tre modelli e due
diverse tecnologie di trazione, accomunate
dal motore rigorosamente elettrico.
Un unicum sul mercato
A voler essere precisi, la categoria a cui è
ascrivibile l’Hydron è quella dei bus elettrici
con range extender a idrogeno. Il paradigma
dominante nel mercato degli autobus a fuel
cell al giorno d’oggi.
Sul bus possono salire un massimo di 48
persone, un valore analogo a quello previsto
per la versione a batteria. 2.200 millimetri di
larghezza, velocità massima di 70 chilometri
orari, il midi di casa Rampini prevede naturalmente
accesso e postazione per la carrozzina.
Il veicolo è equipaggiato con motore
elettrico a trazione posteriore con potenza
massima di 235 kW, firmato Siemens. Un
valore di tutto rispetto, considerato che stiamo
pur sempre parlando di un otto metri.
Tra le
peculiarità
della gamma
di bus a
batteria
Rampini il
fatto che
possono
essere dotati
di pantografo
nonché
caricare le
batterie
collegandosi
alle catenarie
dei tram.
Opzioni che
si aggiungono
naturalmente
alla ricarica in
deposito con
standard Ccs2.
La fuel cell come range extender
La potenza della cella a combustibile è pari
a 30 kW. Riceve l’idrogeno stoccato in tre
bombole Luxfer montate sulle parte posteriore
del tetto. Capacità: 10,8 chili compressi
a 350 bar.
CARTA D’IDENTITÀ
Rampini Rampini Rampini
Sixtron Eltron Hydron
Lunghezza mm 6.110 8.000 8.000
Larghezza mm 2.100 2.200 2.200
Altezza mm 2.980 3.250 3.250
Sbalzo ant. / post. Mm 1.190 / 1.220 1.885 / 2.415 1.885 / 2.415
Passo mm 3.700 3.700 3.700
Altezza dal suolo mm 70 (kneeling) 80 (kneeling) 80 (kneeling)
Larghezza porta mm 1.100 - -
Posti tot / seduti max n 34 / 10 48 / - 48 / -
Tara kg - - -
MTT kg 8.850 12.000 12.000
Motore marca modello
Siemens 1Pv5138
Motore tipologia - 133 133
Potenza massima kW 122 235 235
Coppia massima Nm - 950 950
Fuel cell potenza kW no no 30
Bombole idrogeno capacità kg no no 10,8 a 350 bar
Batteria marca modello - - -
Batteria formula Lfp Lfp Lfp
Batteria capacità kWh 143 / 170 210 / 281 173
Sistema di ricarica plug-in / pantografo plug-in / pantografo Plug-in
Le logiche di funzionamento della fuel cell
e delle batterie (ben 173 kWh) sono governate,
spiega Rampini, dall’Energy Balancing
System, ovvero un’unità elettronica in grado
di dialogare con tutti i sistemi di bordo e
che sovrintende alla produzione di energia
attuando algoritmi appositi per il raggiungimento
delle massime performance.
Passando agli altri due protagonisti della
nuova gamma Rampini, ecco Sixtron ed
Eltron. Il primo è un semplice rebranding
dell’E60, già oggetto di restyling qualche
anno fa. Il secondo è il nuovo nome
dell’E80, presentato a metà settembre in una
versione rinnovata che lo ha reso uniforme
nel design al piccolo di casa.
Partiamo dal primo, allora. Originariamente
realizzato grazie all’intervento di carrozzeria
degli spagnoli di CarBus, Sixtron (ieri
E60) è il frutto di una serie di modifiche che
hanno chiamato in causa estetica, modulazione
degli spazi all’interno dell’abitacolo
e driveline. Non da ultimo, la lunghezza
complessiva è stata aumentata di 100 millimetri
rispetto al prodotto firmato con Car-
Bus. Sotto il cofano trova posto il motore
Sul Rampini Hydron possono salire
un massimo di 48 persone, un valore
analogo a quello previsto per la
versione a batteria. Larghezza? 2.200
millimetri, velocità massima 70 chilometri
orari.
elettrico centrale asincrono trifase Siemens
1Pv5138 da 122 kW (22 in più rispetto alla
precedente versione).
Batterie? All’insegna dell’Lfp, con due opzioni:
143 e 170 kWh. Rampini quantifica
l’autonomia del mezzo in 175 e 215 chilometri
rispettivamente in base a test E-Sort
1. Riproposto in blocco, rispetto alla precedente
versione, tutto il pacchetto di inverter-
Dms. Gli assali? Confermata l’accoppiata di
anteriore a ruote indipendenti a firma Zf e
posteriore realizzato in house. La capacità
massima è di 31. Dieci le sedute. non manca
il posto per carrozzina con rampa manuale.
La climatizzazione è a cura di Autoclima,
mentre per i periodi freddi interviene una
pompa di calore.
Sull’otto metri cambia tutto
Spostandoci sull’Eltron, possono salire a
bordo fino a 48 passeggeri sulla versione a
due porte, 46 su quella a tre ingressi. Rispetto
all’E80, di cui costituisce un’evoluzione,
la lunghezza passa da 7,7 a otto metri tondi
tondi. Il passo è lo stesso dell’Eltron, indice
di una piattaforma unica per i due veicoli.
Il motore, come per il ‘fratello’ con modulo
fuel cell, prevede una potenza massima
di 235 kW. Per quanto concerne la batteria,
montata al tetto, la scelta è tra 210 e 281
kWh. La prima opzione consente di liberare
uno ‘slot’ di spazio al tetto dove collocare il
pantografo (in una scansione a ritroso: due
moduli, pantografo, impianto di climatizzazione,
altre due coppie di moduli batteria).
Tra le peculiarità della gamma di bus a batteria
Rampini il fatto che possono essere dotati
di pantografo nonché caricare le batterie
collegandosi alle catenarie dei tram. Opzioni
che si aggiungono naturalmente alla ricarica
in deposito con standard Ccs2. Ugo Bassi
La capacità
delle otto
batterie
(Nmc) è di
245 kWh
ciascuna:
quattro sono
allocate posteriormente,
mentre le
altre al tetto.
La ricarica?
Opportuynity
charging o in
deposito
44
45
INCHIESTA I TOP PLAYER DELLE INFRASTRUTTURE
ELETTRIFICARE DAGLI ASSI DI FORZA
Non si naviga a vista nel mare magnun della transizione energetica che
sta cambiando i connotati anche al trasporto pubblico di persone.
A indicare la rotta da seguire, fornendo le soluzioni necessarie per
compiere questa traversata, cinque colossi come Abb, Hitachi,
Siemens, Kempower ed Enel X. Ecco cosa ci hanno raccontato
DEPOSITI PER E-BUS COME HUB
ENERGETICI AL SERVIZIO DEL TERRITORIO
Abb è protagonista di
una delle implementazioni
di infrastrutture
per autobus elettrici più
significative tra quelle realizzate
finora: stiamo parlando
del deposito Atm di San
Donato, punto di partenza
del progetto di Atm Milano
di rendere la flotta emission-free
al 2030.
«Per il settore
degli e-bus, la
proposta di
Abb prevede
due famiglie
di soluzioni
per i sistemi
di ricarica: la
prima, all-in-one,
consiste in soluzioni
compatte capaci di massimizzare
l’occupazione della
cosiddetta piastrella dove
si installa il caricatore, in
termini di potenza erogata e
contemporaneità di ricarica;
la seconda, invece, di tipo
‘centralized-power’, con soluzioni
di erogazione di diversa
tipologia e modalità di
gestione del cavo. Due famiglie
che rispondono alle differenti
necessità di ricarica
(opportunity, overnight, in
deposito) e impiantistiche,
La rivoluzione verde della mobilità non si
ferma al solo fatto di aver effettuato il passaggio
dal motore endotermico a quello
elettico: la trasformazione implica anche
un ripensamento e una rivalutazione di
come ci si muove, di come si utilizza e di
come si produce l’energia
consentendo di elettrificare
la flotta con il minor impatto
sull’operatività quotidiana»,
dice Antonio De Bellis, E-
mobility Lead Manager
di Abb. E aggiunge: «Se
al giorno d’oggi i progetti
nostrani di e-mobility paiono
nella maggior parte dei
casi in stato embrionale e
squisitamente urbani, il contributo
del Pnrr darà certamente
una spinta importante,
favorendo lo sviluppo e
l’espansione dell’elettrico»
Quindi, De Bellis lancia
un’idea suggestiva: pensare
ai depositi come hub energetici
al servizio del territorio,
di utilità per altri servizi
pubblici. La rivoluzione verde
della mobilità non si ferma
al solo fatto di aver effettuato
il passaggio dal motore
endotermico a quello elettrico:
la trasformazione implica
anche un ripensamento e
una rivalutazione di come ci
si muove, di come si utilizza
e di come si produce l’energia.
E aggiunge: «L’elettrico
uscirà fuori dall’ambito
urbano, dove al momento è
stato confinato. Per un paese
a vocazione turistica come
l’Italia, saremo attrattivi
se consentiremo ai turisti di
raggiungerci con i loro mezzi
elettrici e offrire trasporti
pubblici sostenibili».
Abbiamo
intervistato i
responsabili
mercato Italia
delle cinque
principali realtà
per quanto
concerne la
mobilità, per
capire meglio i
contorni della
rivoluzione in
atto e il ruolo
effettivo di
questi
top player.
interessante
pianifica-
«Sarebbe
la transizione
all’elettrico partendo dai cosiddetti
‘assi di forza’, per
poi elettrificare, via via, le
linee afferenti, caratterizzate
da un livello di servizio meno
elevato delle arterie principali.
A tal proposito, oggigiorno
la tecnologia flash
charging è matura, nonché
l’unica soluzione che consente
di convertire una linea
di trasporto rapido di massa
al bus elettrico, a parità di
mezzi e di livello di servizio
rispetto all’equivalente linea
diesel o filobus». Questo ci
racconta, Filippo Passante
Operating Unit Manager,
Business Unit Grid Integration
di Hitachi Energy.
Una realtà che, nata nell’ottobre
2021, ha quest’anno
inaugurato il nuovo headquarter
milanese, dove
trova casa la business unit
Grid integration, impegnata
a sviluppare ingegneria
avanzata per connessione
di reti e impianti da energia
rinnovabile, sistemi di power
quality e soluzioni di ricarica
per mobilità elettrica.
«Grazie al Pnrr in Italia c’è
una forte spinta agli investimenti
e al rinnovamento
in chiave sostenibile del
trasporto: c’è un interesse
sempre più diffuso da parte
del mercato che manifesta
anche un’accresciuta maturità
spostando i progetti
da un approccio sperimentale
a un approccio di sistema.
I nostri interlocutori
sono sempre più competenti
e informati e questa,
certamente, è cosa positiva»,
aggiunge Passante.
Hitachi Energy ha a listino
sia sistemi di ricarica in deposito,
sia di flash charging
in linea: «In Italia, vediamo
una prevalenza di richieste
per sistemi di ricarica più
‘classici’ – quali la ricarica
overnight e la ricarica opportunity
– rispetto ai sistemi
di ricarica lungo linea
quali il flash charging come
il nostro sistema Grid-eMotion
Flash. Questo dipende,
oltre che dalle esigenze di
trasporto di una città, anche
dall’approccio al tema della
conversione della flotta tpl
all’elettrico da parte dell’operatore,
che pur essendo
ormai orientato a una
visione sistemica
per l’elettrificazione
della
singola linea,
esita ad affrontare
la
conversione
con un approccio
olistico alla
transizione elettrica
del trasporto
urbano. Sono ancora
poche le città, infatti, in cui
si affronta il tema con una
pianificazione globale e a
lungo termine».
46 46
47
COSÌ IL PNRR DÀ (FINALMENTE) LA SCOSSA
Genova, per Siemens, è
stato il punto di partenza.
Ora il gruppo
tedesco, in Italia da oltre 120
anni, è pronto per le sfide
di elettrificazione delle città
italiane che, sull’onda degli
stanziamenti Pnrr, si stanno
attivando per integrare
flotte sempre più cospicue
di bus elettrici in servizio.
Giuseppe Amari, Head of
Sales & Operations eMobility
in Siemens Smart Infrastructure,
ci ha parlato delle
prospettive aperte dall’elettrificazione
del tpl nel nostro paese,
partendo proprio dall’importante
progetto di elettrificazione
di Amt Genova: «Nel
capoluogo ligure abbiamo
affrontato il processo di
elettrificazione in
modo olistico:
siamo partiti
da un’analisi
completa della
flotta, in termini
di quantità,
dimensioni e
percorrenze, per
poi considerare le
potenziali evoluzioni
tecnologiche che il mercato
accoglierà nel prossimo
futuro. Lato nostro, siamo in
grado di stimare i consumi in
ogni circostanza più o meno
gravosa, calcolando e riducendo
il picco del 40-50% grazie
a logiche di smart charging».
«Anche grazie all’impulso del
Pnrr, il mercato italiano ha un
potenziale davvero significativo
e credo che sia necessario
garantire estrema sicurezza
ed efficacia nello svolgimento
delle attività di assistenza
tecnica, su tutto il territorio
nazionale; questo aspetto è essenziale
in quanto le nostre tecnologie
rappresentano uno dei
pilastri fondamentali sul quale
si baserà il futuro elettrificato
del tpl tricolore», aggiunge.
Ecco, oggi si parla di transizione
all’elettrico in ambito
squisitamente urbano, ma in
realtà si tratta di un fenomeno
che nell’arco di qualche anno
interesserà anche i segmenti
interurbano e long distance.
Ne è certo Amari, che conclude:
«Ci sono già mezzi disponibili
con pacchi batterie pari
a 400 kWh e oltre capaci di
sostenere tratte suburbane e
interurbane».
CON L’ITALIA NEL CUORE (E NEL MIRINO)
Il fornitore finlandese
di sistemi di ricarica ha
debuttato in Italia con
una società ad hoc, costituita
in primavera: l’ingresso
nel Belpaese fa parte di una
precisa strategia di espansione
europea. «Offriamo
sia sistemi di ricarica in deposito
che sistemi di ricarica
rapida (Opportunity): le
modalità di ricarica sono le
stesse e utilizziamo gli stessi
caricatori. Ciò che cambia
è solo la potenza erogata. Il
limite della ricarica veloce
oggi non è nella colonnina,
ma nel collegamento
(ecco perché oggi l’unico
modo per superare i 300
kW è usare un pantografo
o utilizzare colonnine con
cavo raffreddato a liquido)
e nella capacità di ricarica
del veicolo: il collo di bottiglia
è la quantità di potenza
che il veicolo è in grado
di assorbire», spiega Marco
Bettega, Senior Sales
Manager Italy Commercial
Fleet di Kempower.
«Il Pnrr è un ottimo strumento
per dare una spinta
all’elettrificazione. Tuttavia,
il problema che riscontriamo
nel settore degli autobus
è che le gare pubbliche di
solito coinvolgono gli Oem,
che a loro volta devono fornire
un pacchetto completo
costruendo relazioni
con i fornitori di
infrastrutture.
Questo a volte
è un problema
per noi. Passare
a gare d’appalto
separate
per veicoli e
infrastrutture
sarebbe un passo
importante, perché
significherebbe poter effettuare
una gestione intelligente
dei punti di ricarica.
Avendo a disposizione una
certa potenza in kW, possiamo
distribuirla tra i vari
punti di erogazione in modo
intelligente, sfruttando
la potenza non utilizzata»,
le sue parole. Infine, la
‘profezia’: «Per gli autobus
prevedo una forte crescita
del mercato almeno fino al
2030».
È
recente la nascita di
Enel X Way, la società
del gruppo Enel
dedicata alla mobilità elettrica.
La sperimentazione
con Arrival (annunciata in
realtà prima che la startup
britannica mettesse in pau-
La tendenza a separare il momento di
acquisto del bus da quello di infrastrutturazione
e gestione, a non ragionare in termini
di Tco/Tcro, a non integrare in ottica
di servizio tutti gli anelli della catena del
valore, denota una sottovalutazione delle
complessità della transizione all’elettrico
IL NOSTRO ‘X’ FACTOR
sa lo sviluppo bus), l’elettrificazione
del tpl italiano
e la spinta del Pnrr: con
Mario Daviddi, Head of
Project Financing Smart
Lighting & e-Bus, Enel
X, abbiamo parlato delle
prospettive della transizione
energetica ed elettrica,
di cui l’utility è alfiere.
«Oggi serviamo 3.400+
eBus, sviluppando il business
e-bus in America Latina,
Nord America, Apac,
Italia, Spagna, Uk. Grazie
ai nostri bus abbiamo già
evitato le emissioni di oltre
100mila tonnellate di CO2
e fornito oltre 100 GWh di
energia proveniente da fonti
rinnovabili. Enel X fornisce
al cliente una soluzione
completa chiavi in mano
composta da e-bus, caricatori,
costruzione ed elettrificazione
di depositi, fornitura
di energia green, soluzioni
Sw avanzate per ottimizzare
la domanda di energia/
potenza in cambio di un
pagamento periodico da
parte del cliente misurato a
canone o in €/km. Le nostre
soluzioni per la ricarica dei
bus prevedono caricatori sia
in corrente continua che alternata
e che rispondano sia
a strategie di ricarica overnight
sia lungo la linea, attraverso
l’utilizzo di panto-
grafi di ultima generazione»
Le logiche del Pnrr danno
senza dubbio un’accelerazione
al processo di transizione
verso forme di tra-
zione elettrica, «tuttavia –
conclude Daviddi – occorre
evidenziare come le regole
di utilizzo di quelle risorse
e soprattutto l’approccio
delle aziende di tpl sia ancora
legato a metodi
tradizionali e poco
virtuosi. La tendenza
a separare
il momento
di acquisto del
Bus da quello
di infrastrutturazione
e gestione,
a non ragionare
in termini
di Tco/Tcro, a non integrare
in ottica di servizio
tutti gli anelli della catena
del valore, apparentemente
giustificata dalla necessità
di garantire i tempi stretti
di utilizzo delle risorse Pnrr
denota in realtà una sottovalutazione
delle complessità
della transizione al sistema
elettrico».
48
49
Motore anteriore
INDCAR
Next L9/10
Lunghezza mm 9.400 / 10.000
Posti n. 38* / 42
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Fpt / 220 - Mb / 238
Trasmissione mecc. 6 marce
Prezzo euro 210.000
* 36 su veicolo con sollevatore
MERCEDES
Mobi
Lunghezza mm 8.000* / 8.500**
Posti n. 31 - 41 / 33***
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Fpt / 180 - 210
Trasmissione mecc. 6 marce
Prezzo euro
Classe I: 170.000 / 180.000
scuolabus: 124.000 / 126.000
linea: 140.000 / 142.000
* disponibile in versione Classe I, scuolabus,
linea
** disponibile in versione Classe I low
entry, scuolabus, linea
*** 45 / 50 su scuolabus
Wing
Lunghezza mm 7.700
Posti n. 28 / 24 / 21*
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Fpt / 180 - 210
Trasmissione mecc. 6 marce
Prezzo € 148.000/145.000/158.000
* versione Turismo Th, con sollevatore
su porta d’emergenza posteriore
Mago2
Lunghezza mm 8.800
Posti n. 30 / 32 / 34*
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Fpt / 220
Trasmissione mecc. 6 marce
Prezzo € 180.000/182.000/178.000
* versione Cabrio
Next L8
Lunghezza mm 8.700
Posti n. 34 / 30
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Fpt / 220 - Mb / 238
Trasmissione mecc. 6 marce
Prezzo euro 192.000 / 190.000
Predisposto per montaggio sollevatore
su porta emergenza centrale
50
ISUZU
Novo Ultra
Lunghezza mm 7.305
Posti n. 29* / 33**
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Isuzu 4HK1E6C / 190
Trasmissione
automatica
Prezzo euro Classe II: 108.000
Classe III: 115.000
scuolabus***: 88.000
* versione Classe III
** versione ClasseII
*** modello Novo Scuolabus, 45 posti
Turquoise scuolabus
Lunghezza mm 7.720
Posti n. 50
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Isuzu 4HK1E6C / 190
Trasmissione
automatica
Prezzo euro 98.000
Novo Citi*
Lunghezza mm 7.502
Posti n. 54
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Isuzu 4HK1E6C / 190
Trasmissione
automatica
Prezzo euro 110.000
* Classe I
Sprinter City 45 - 75
Lunghezza mm 7.400 / 8.500
Posti n. 28 / 38
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Om 651 / 140 - 160
Trasmissione aut. 7G-Tronic Plus
Prezzo euro 190.000 / 270.000
Sprinter Basic 45 - Mobility
45 - Transfer 45
Lunghezza mm 7.400
Posti n. - / 18 / 22
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Om 651 / 140
Trasm. man.Tsg 480/aut. 7G-Tronic Plus
Prezzo € 115.000/170.000/160.000
Sprinter Travel 75
Lunghezza mm 8.500
Posti n. 21
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Om 651 / 160
Trasm. man.Tsg 480/aut. 7G-Tronic Plus
Prezzo euro 240.000
TEMSA
Prestij Sx
Classe. III - Cl. II - Scuolabus
Lunghezza mm 7.168
Posti n. 29 / 35 / 45
Motorizzazione
Diesel
Motore/cv Fpt / 150
Trasmissione
manuale
Prezzo € 112.000 / 205.000 / 90.000
Turismo
IVECO BUS
EVADYS
Lunghezza mm 12.000
Posti n. 49*/53**
Motorizzazione
Diesel
Motore marca/cv Fpt Cursor 9/400
Trasmissione mec./auto/automatiz.
Prezzo euro 312.900/302.200
*Porta doppia con rampa. **Porta singola
con rampa
IRIZAR
i8 su telaio Scania
Lunghezza mm 12.380 / 13.380
Posti n. 50 / 55
Motore/cv Scania 450 / 490
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 368.750 / 416.250
Lunghezza mm 14.380 / 15.380
Posti n. 59 / 65
Motore/cv Scania 490
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 422.500 / 431.250
i8 integrale
Lunghezza mm 12.380 / 13.380
Posti n. 51 / 55
Motore/cv Daf Mx11/13 449 / 482
Trasmissione -
Prezzo euro 371.250 / 413.750
52
Lunghezza mm 14.380 / 15.380
Posti n. 59 / 65
Motore/cv Daf Mx13 530
Trasmissione -
Prezzo euro 426.360 / 435.000**
* disponibile anche i8 Integral 14.38 con
Daf 482 cv a 421.250 €
i6 su telaio Scania
Lunghezza mm 10.800/12.350
Posti n. 47 / 55*
Motore/cv Scania 410**
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 303.750 / 306.250*
*50 con pedana
**disponibile anche i6 10,80 con Scania
410 cv a 312.500 €
Lunghezza mm 12.370
Posti n. 53
Motore/cv Scania 450*
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 342.500
Lunghezza mm
13.350 (6x2)
Posti n. 55
Motore/cv Scania 410
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 312.500 / 321.200*
* disponibile anche i6 13.35 con motore
450 cv a 330.330 €
Lunghezza mm
13.370 (6x2)
Posti n. 59
Motore/cv Scania 450 / 490
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 383.750 / 390.000
Lungh. mm 14.350/14.370 (6x2)
Posti n. 63 / 63
Motore/cv Scania 450 / 490
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 362.500 / 393.750
Lunghezza mm
15.370 (6x2)
Posti n. 69
Motore/cv Scania 490
Trasmissione
Scania automatizzato
Prezzo euro 401.250
i6 integrale
Lunghezza mm 10.800
Posti n. 47
Motore/cv Daf Mx11 408
Trasmissione -
Prezzo euro 307.500 / 316.250
Lunghezza mm 12.350 / 12.370
Posti n. 55* / 53
Motore/cv Daf Mx11 408 / 449
Trasmissione -
Prezzo euro 315.750 / 347.500
* 53 con pedana
Lunghezza mm 13.350
Posti n. 59*
Motore/cv Daf Mx11 408 / 449
Trasmissione -
Prezzo euro 322.500** / 333.750
* 52 con pedana
** anche versione a 328.750 €, sempre
408 cv
Lunghezza mm
13.370 (6x2)
Posti n. 59
Motore/cv Daf Mx13 482
Trasmissione -
Prezzo euro 388.750
Lungh. mm
14.350 / 14.370 (6x2)
Posti n. 63
Motore/cv Daf Mx13 482 / 530
Trasmissione -
Prezzo euro 371.250* / 413.750
* anche versione a 396.250 €, sempre
482 cv
Lunghezza mm
15.370 (6x2)
Posti n. 69
Motore/cv Daf Mx13 530
Trasmissione -
Prezzo euro 410.000
l’Autobus
che si legge
abbonati
abbonati
a
offerte
offerte
speciali
speciali
online
online
www.autobusweb.com
oppure
oppure
chiama
chiama
02 55230950
VADO TORNO VADO TORNO EDIZIONI via Brembo 27 20139 27 Milano
VADO E TORNO VADO E TORNO EDIZIONI 20139 Milano
abbonamenti@vadoetorno.com
via Brembo 27 20139 27 Milano 20139 Milano
abbonamenti@vadoetorno.com
Scania a tutto green dagli ibridi agli elettrici
30 31
CARRO 2 ASSI
MOTORE ELETTRICO 450 CV
il percorso della prova. Tempo
soleggiato, senza vento né
precipitazioni.
LA CARTA D’IDENTITÀ
DOTAZIONE di serie della versione con
passo di 5.500 mm e peso totale a terra
di 19.000 chili: volante in pelle controllo
clima automatico, tettuccio apribile,
presa di corrente 24V, mirrorcam di 2 a
generazionesistema di chiusura centralizzato
con telecomando, radio digitale,
sistema di navigazione, luci diurne e fanali
posteriori a Led.
DOTAZIONE MR TRUCK motore elettrico,
cambio automatico per propulsione
elettrica a due velocità (più 2 retro),
limitatore di velocità, Stability control
assist, avviso per il mantenimento della
corsia, Attention assist, Active brake assist,
assistente alla svolta, monitoraggio
automatico pressione pneumatici, Roll
control assist, sistema di rilevamento
fumo, airbag lato conducente.
(Stima di Vado e Torno)
Costruito nello stabilimento di Wörth,
Germania.
Iaa Transportation 2022: le anticipazioni
24 25
ampia
nuovo motore 13 litri. Non
un semplice maquillage,
ma una vera novità a tutto
tondo. L’ennesimo gioiello
sfornato a Södertälje, un
propulsore capace di alzare
il livello di efficienza e tagliare
i consumi dell’8 per
cento. «Esempio di avanguardia
tecnologica dei motori
a combustione interna»,
abbiamo scritto nell’articolo
di presentazione (Vado e
Torno 12/2021), sottolineando
lo sforzo del Costruttore
svedese che nel progetto ha
investito la bellezza di due
miliardi di euro. Tanti quanti
quelli spesi a suo tempo
per lo sviluppo della Next
gen lanciata nel 2016.
Ma come? Si parla tanto
di transizione, si corre verso
soluzioni sempre più green,
si affacciano con prepotenza
i motori elettrici e Scania cosa
fa, mette lì un sostanzioso
investimento nel diesel?
Sissignori. Non c’è contraddizione.
E men che meno
alcuna inversione di rotta.
Scania ha investito nel diesel
con consapevolezza.
ELETTRICO ANCHE
A 44 TON
Per il momento
occorre
accontentarsi di
una foto. Almeno
fino a quando il
trattore 4 per 2
da 558 cv (410
kW), alimentato
da tre macchine
elettriche
e dotato di
cambio a 6
marce, entrerà
in produzione
di serie. E ciò
avverrà non
prima della fine
del prossimo
54 55
European Truck Racing Championship
IMPRESSIONE
DI GUIDA
anno.
Il primo full electric della Stella
L’abbiamo provato in Germania
SUSTAINABILITY INDEX
DRIVELINE %
a a a a c 94
COMFORT E SICUREZZA
a a a b e 64,9
CARATTERISTICHE DEL VEICOLO
a a a b e 68,1
MOBILITY REVOLUTION TRUCK
mento radicale della powertrain dei veicoli, con
conseguente layout nuovo di zecca rispetto ai
camion con motore termico. Il risultato sono dei
truck (parliamo al plurale perché la catena cinematica
è condivisa, al momento, dall’eActros e
dall’eEconic, e chissà cosa porterà in dote lo Iaa
a settembre) profondamente e davvero differenti
rispetto a ciò a cui eravamo abituati. Ancor più
di quanto possano sembrarlo a prima vista.
64 65
IL GRANDE
RITORNO
Non è usuale
aspettare 4
anni tra una
Iaa e l’altra.
Proprio
all’edizione
2018, l’ultima
prima della
pausa
pandemica, si
riferisce la foto
di apertura.
Tutto pronto per l’attesa
edizione 2022 della rassegna
tedesca, la prima con la dicitura
‘Transportation’ che segna
una evidente svolta rispetto al
passato con l’apertura a nuove
tecnologie e espositori inediti.
Ecco cosa vedremo dal 20 al
25 settembre a Hannover
quelli attuali con propulsori endotermici
a notizia è clamorosa ma
non sorprendente. Inattesa,
piuttosto, questo
sì. Almeno nella tempistica.
Approvando il Regolamento
tecnico 2023, la Commissione
truck della Federazione
internazionale dell’automobile
(Fia), sotto la cui egida
si svolge il campionato europeo
camion, ha di fatto aperto
le porte delle corse anche
alle motorizzazioni alternative.
In soldoni: già a partire
dal prossimo anno, il 2023,
accanto ai bolidi attuali con
motorizzazione convenzionale,
potranno schierarsi anche
i veicoli spinti da propulsori
elettrici o ibridi.
merciali, che ha subito la cancellazione dell’edizione
2020. In questi quattro anni, però, gli
organizzatori hanno lavorato per allineare la
manifestazione ai cambiamenti che il mondo del
trasporto commerciale sta vivendo. Dunque, l’etichetta
Iaa Transportation sostituisce la storica Iaa
Commercial vehicles, con l’obiettivo di «allargare
la platea a espositori diversi rispetto al passato».
Una svolta storica per il mondo
del truck racing. Una decisione
che naturalmente si
inserisce nel solco di quella
che è ormai per ogni costruttore
di camion (ma non soltanto)
la stella polare, la rotta
imprescindibile da seguire:
quella della sostenibilità a tutto
tondo, a 360 gradi, per una
mobilità e un trasporto merci
a impatto ambientale zero. Un
concetto che il truck racing ha
da parte sua sposato concretamente
già lo scorso anno,
con il passaggio al’utilizzo
dei carburanti green.
Sarà una sirena
per i costruttori?
A quel primo passo, si affianca
ora una decisione inequivocabilmente
ancora più
importante e significativa.
Una decisione storica, non
c’è dubbio, certamente destinata
a cambiare, non certo
lo spirito delle competizioni,
bensì il modo di intendere e
rappresentare il motorsport,
anche quello dei truck. Non
più come un piccolo mondo
parallelo ma svincolato dalla
realtà quotidiana, bensì piuttosto
un banco di prova dove
testare e sviluppare soluzioni
da trasferire alla serie.
Insomma, l’auspicio è che
affacciandosi alla tecnologia
dell’elettrico e dell’ibrido,
il legame, spesso sfilacciato
se non addirittura inesistente
tra i truck da competizione e
l’industria del camion, possa
rinsaldarsi in chiave effettivamente
costruttiva.
E chissà che la decisione
della Fia di aprire già
dal prossimo anno le porte
all’elettrico e all’ibrido non
solletichi la voglia dei costruttori
di provare, o forse
meglio sarebbe dire tornare
in prima persona a cimentarsi
nelle competizioni in pista.
Là dove, marchi come Volvo
Trucks, Mercedes, Man, Scania,
Sisu, hanno fatto e scritto
la storia della specialità. In
fondo, non c’è oggi costruttore
tra i big che non abbia
sviluppato o addirittura già
proponga a catalogo veicoli
full electric e anche ibridi. E
allora, perchè no?
UNA SVOLTA EPOCALE
Ammettendo di fatto in pista i bolidi a propulsione
Alberto Gimmelli
elettrica così come quelli ibridi, l’European truck
racing championship (Etrc) imbocca in maniera decisa
la strada della sostenibilità a tutto tondo attuando
un’autentica svolta storica.
24 25
Scania a tutto green dagli ibridi agli elettrici
Iaa Transportation 2022: le anticipazioni
La strada verso
la CO 2 free del
trasporto merci
è oggi per il
molto concreta.
Accanto alla
tradizionale
offerta di modelli
endotermici,
Södertälje offre una
gamma di ibridi e
elettrici sempre più
ampia
ccadeva un anno fa.
Nell’ultimo scorcio
del 2021, per l’esattezza.
Scania si prende
la scena presentando il
nuovo motore 13 litri. Non
un semplice maquillage,
ma una vera novità a tutto
Tutto pronto per l’attesa
edizione 2022 della rassegna
tedesca, la prima con la dicitura
‘Transportation’ che segna
una evidente svolta rispetto al
passato con l’apertura a nuove
tecnologie e espositori inediti.
Ecco cosa vedremo dal 20 al
25 settembre a Hannover
tondo. L’ennesimo gioiello
sfornato a Södertälje, un
propulsore capace di alzare
il livello di efficienza e tagliare
i consumi dell’8 per
cento. «Esempio di avanguardia
tecnologica dei motori
a combustione interna»,
abbiamo scritto nell’articolo
di presentazione (Vado e
Torno 12/2021), sottolineando
lo sforzo del Costruttore
svedese che nel progetto ha
investito la bellezza di due
miliardi di euro. Tanti quanti
quelli spesi a suo tempo
per lo sviluppo della Next
gen lanciata nel 2016.
Ma come? Si parla tanto
di transizione, si corre verso
soluzioni sempre più green,
si affacciano con prepotenza
i motori elettrici e Scania cosa
fa, mette lì un sostanzioso
investimento nel diesel?
Sissignori. Non c’è contraddizione.
E men che meno
alcuna inversione di rotta.
Scania ha investito nel diesel
con consapevolezza.
merciali, che ha subito la cancellazione dell’edizione
2020. In questi quattro anni, però, gli
organizzatori hanno lavorato per allineare la
manifestazione ai cambiamenti che il mondo del
trasporto commerciale sta vivendo. Dunque, l’etichetta
Iaa Transportation sostituisce la storica Iaa
Commercial vehicles, con l’obiettivo di «allargare
la platea a espositori diversi rispetto al passato».
ELETTRICO ANCHE
A 44 TON
Per il momento
occorre
accontentarsi di
una foto. Almeno
fino a quando il
trattore 4 per 2
da 558 cv (410
kW), alimentato
da tre macchine
elettriche
30 31
CARRO 2 ASSI
MOTORE ELETTRICO 450 CV
Traffico scorrevole lungo tutto
il percorso della prova. Tempo
soleggiato, senza vento né
precipitazioni.
LA CARTA D’IDENTITÀ
DOTAZIONE di serie della versione con
passo di 5.500 mm e peso totale a terra
di 19.000 chili: volante in pelle controllo
clima automatico, tettuccio apribile,
presa di corrente 24V, mirrorcam di 2 a
generazionesistema di chiusura centralizzato
con telecomando, radio digitale,
sistema di navigazione, luci diurne e fanali
posteriori a Led.
DOTAZIONE MR TRUCK motore elettrico,
cambio automatico per propulsione
elettrica a due velocità (più 2 retro),
limitatore di velocità, Stability control
assist, avviso per il mantenimento della
corsia, Attention assist, Active brake assist,
assistente alla svolta, monitoraggio
automatico pressione pneumatici, Roll
control assist, sistema di rilevamento
fumo, airbag lato conducente.
PREZZO LISTINO
(Stima di Vado e Torno)
Costruito nello stabilimento di Wörth,
Germania.
IL GRANDE
RITORNO
Non è usuale
aspettare 4
anni tra una
Iaa e l’altra.
Proprio
all’edizione
2018, l’ultima
prima della
pausa
pandemica, si
riferisce la foto
di apertura.
IMPRESSIONE
DI GUIDA
SUSTAINABILITY INDEX
DRIVELINE %
a a a a c 94
COMFORT E SICUREZZA
a a a b e 64,9
CARATTERISTICHE DEL VEICOLO
a a a b e 68,1
MOBILITY REVOLUTION TRUCK
e dotato di
cambio a 6
marce, entrerà
in produzione
di serie. E ciò
avverrà non
prima della fine
del prossimo
54 55
European Truck Racing Championship
quelli attuali con propulsori endotermici
a notizia è clamorosa ma
non sorprendente. Inattesa,
piuttosto, questo
sì. Almeno nella tempistica.
Approvando il Regolamento
tecnico 2023, la Commissione
truck della Federazione
internazionale dell’automobile
(Fia), sotto la cui egida
si svolge il campionato europeo
camion, ha di fatto aperto
le porte delle corse anche
alle motorizzazioni alternative.
In soldoni: già a partire
dal prossimo anno, il 2023,
accanto ai bolidi attuali con
motorizzazione convenzionale,
potranno schierarsi anche
i veicoli spinti da propulsori
elettrici o ibridi.
anno.
Il primo full electric della Stella
L’abbiamo provato in Germania
conseguente layout nuovo di zecca rispetto ai
camion con motore termico. Il risultato sono dei
truck (parliamo al plurale perché la catena cinematica
è condivisa, al momento, dall’eActros e
dall’eEconic, e chissà cosa porterà in dote lo Iaa
a settembre) profondamente e davvero differenti
rispetto a ciò a cui eravamo abituati. Ancor più
di quanto possano sembrarlo a prima vista.
Una svolta storica per il mondo
del truck racing. Una decisione
che naturalmente si
inserisce nel solco di quella
che è ormai per ogni costruttore
di camion (ma non soltanto)
la stella polare, la rotta
imprescindibile da seguire:
quella della sostenibilità a tutto
tondo, a 360 gradi, per una
mobilità e un trasporto merci
a impatto ambientale zero. Un
concetto che il truck racing ha
da parte sua sposato concretamente
già lo scorso anno,
con il passaggio al’utilizzo
dei carburanti green.
Sarà una sirena
per i costruttori?
A quel primo passo, si affianca
ora una decisione inequivocabilmente
ancora più
importante e significativa.
Una decisione storica, non
c’è dubbio, certamente destinata
a cambiare, non certo
lo spirito delle competizioni,
bensì il modo di intendere e
rappresentare il motorsport,
anche quello dei truck. Non
più come un piccolo mondo
parallelo ma svincolato dalla
realtà quotidiana, bensì piuttosto
un banco di prova dove
testare e sviluppare soluzioni
da trasferire alla serie.
Insomma, l’auspicio è che
affacciandosi alla tecnologia
dell’elettrico e dell’ibrido,
il legame, spesso sfilacciato
se non addirittura inesistente
tra i truck da competizione e
l’industria del camion, possa
rinsaldarsi in chiave effettivamente
costruttiva.
E chissà che la decisione
della Fia di aprire già
dal prossimo anno le porte
all’elettrico e all’ibrido non
solletichi la voglia dei costruttori
di provare, o forse
meglio sarebbe dire tornare
in prima persona a cimentarsi
nelle competizioni in pista.
Là dove, marchi come Volvo
Trucks, Mercedes, Man, Scania,
Sisu, hanno fatto e scritto
la storia della specialità. In
fondo, non c’è oggi costruttore
tra i big che non abbia
sviluppato o addirittura già
proponga a catalogo veicoli
full electric e anche ibridi. E
allora, perchè no?
UNA SVOLTA EPOCALE
Ammettendo di fatto in pista i bolidi a propulsione
Alberto Gimmelli
elettrica così come quelli ibridi, l’European truck
racing championship (Etrc) imbocca in maniera decisa
la strada della sostenibilità a tutto tondo attuando
un’autentica svolta storica.
64 65
Turismo
Turismo
SETTEMBRE
SETTEMBRE
VADO E TORNO EDIZIONI www.vadoetorno.com ISSN 0042 2096 Poste Italiane s.p.a. - SPED. IN A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI
IAA HANNOVER IL SALONE DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
ANTEPRIME ECCO GLI ELETTRICI E GLI IBRIDI DI SCANIA - RENAULT
KANGOO E MASTER E-TECH ELECTRIC ● PROVE SCANIA 560 R SUPER
MERCEDES eACTROS 300 - RENAULT TRUCKS T 520 HIGH EVOLUTION
TRUCK RACING NEL 2023 CORRERANNO ANCHE GLI ELETTRICI
l’elettrico
diventa
nativo
SETTEMBRE
2022
MENSILE
€ 3,00
9
Prima immissione:
5 settembre 2022
Iaa Transportation 2022
Le anteprime da Hannover
La scossa del Grifone
Gli elettrici (e gli ibridi) di Scania
IL GRIFONE
CHE DÀ LA
SCOSSA
La strada verso
la CO 2 free del
trasporto merci
è oggi per il
Costruttore
svedese una realtà
molto concreta.
Accanto alla
tradizionale
offerta di modelli
endotermici,
Södertälje offre una
gamma di ibridi e
elettrici sempre più
ccadeva un anno fa.
Nell’ultimo scorcio
A del 2021, per l’esattezza.
Scania si prende
la scena presentando il
Senza compromessi. La prova
del Mercedes eActros 300
© Vado e Torno 2022
MERCEDES
eACTROS
300
min 16°
max 26°
Traffico scorrevole lungo tutto
PREZZO LISTINO
390.000 €
E CHI
SE LA
PERDE?
uattro anni senza la Iaa sono tanti: la
pandemia ha colpito duramente anche
Qla rassegna tedesca, punto di riferimento
europeo e mondiale nel settore dei veicoli com-
a a a d e 80,2
SENZA
COMPROMESSI
Fuori l’albero di trasmissione,
dentro due motori elettrici
integrati nell’assale posteriore,
progettato e realizzato dagli
ingegneri Mercedes. Capofila del
nuovo corso della Stella, l’eActros
ambisce a diventare un riferimento
nella distribuzione regionale.
on tutte le strade portano all’elettrico, evidentemente,
ma all’elettrico si può giun-
percorrendo strade diverse. Quella Ngere
scelta da Mercedes passa attraverso un ripensa-
i6S su telaio Scania
Lunghezza mm 12.350
Posti n. 55*
Motore/cv Scania 410 / 450
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 315.000 / 323.750
*50 con pedana
Lunghezza mm
15.350 (6x2)
Posti n. 71
Motore/cv Scania 450
Trasmissione Scania automatizzato
Prezzo euro 370.000
i6S integrale
Lunghezza mm 12.350
Posti n. 55*
Motore/cv Daf Mx11 408 / 449
Trasmissione -
Prezzo euro 321.250 / 326.250
* 53 con pedana
Lunghezza mm
15.350 (6x2)
Posti n. 71
Motore/cv Daf Mx11 482
Trasmissione -
Prezzo euro 378.750
Motore/cv Man / 420
Trasm. mec. / automatizz. 12 marce
Prezzo euro 392.000 / 416.000
Lungh. mm 13.361 / 13.901 (6x2)
Posti n. 59 / 65
Motore/cv Man / 460
Trasmissione automatizz. 12 marce
Prezzo euro 432.000 / 440.000
MERCEDES
SPED. IN A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI
www.vadoetorno.com ISSN 0042 2096 Poste Italiane s.p.a. - SPED.
VADO E TORNO EDIZIONI www.vadoetorno.com
IAA HANNOVER IL SALONE DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
ANTEPRIME ECCO GLI ELETTRICI E GLI IBRIDI DI SCANIA - RENAULT
KANGOO E MASTER E-TECH ELECTRIC ● PROVE SCANIA 560 R SUPER
MERCEDES eACTROS 300 - RENAULT TRUCKS T 520 HIGH EVOLUTION
TRUCK RACING NEL 2023 CORRERANNO ANCHE GLI ELETTRICI
La scossa del Grifone
Tourismo Rhd Gli - M/2 elettrici Rhd (e gli ibridi) di Scania
Lunghezza mm 12.300 / 13.100 A
Costruttore
IL GRIFONE
svedese una realtà
CHE DÀ LA
Posti n. SCOSSA 51 / 55
Motore/cv Om 470 / 422
Trasm. mecc. Go 210 / rob. Go 250
Prezzo euro 488.500 / 512.300
Tourismo M/3
Senza
Rhd -
compromessi.
L
La prova
Lungh. mm 14.100
del
/
Mercedes
15.100 (6x2)
eActros 300
Posti n. 55 / 59
MERCEDES
eACTROS
300
Motore/cv Om 470 / 422
SENZA
min 16°
max 26°
COMPROMESSI
Fuori l’albero di trasmissione,
Trasmissione robotizzato Go 250
dentro due motori elettrici
integrati nell’assale posteriore,
progettato e realizzato dagli
ingegneri Mercedes. Capofila del
nuovo corso della Stella, l’eActros
ambisce a diventare un riferimento
nella distribuzione regionale.
Prezzo euro 530.100 / 546.000
Su tutti i Tourismo, sollevatore Prm a
390.000 €
29.700 €. Toilette a 11.800 €
l’elettrico
diventa
nativo
SETTEMBRE
2022
MENSILE
€ 3,00
9
Prima immissione:
5 settembre 2022
Iaa Transportation 2022
Le anteprime da Hannover
© Vado e Torno 2022
E CHI
SE LA
PERDE?
uattro anni senza la Iaa sono tanti: la
pandemia ha colpito duramente anche
Qla rassegna tedesca, punto di riferimento
europeo e mondiale nel settore dei veicoli com-
a a a d e 80,2
on tutte le strade portano all’elettrico, evidentemente,
ma all’elettrico si può giun-
percorrendo strade diverse. Quella Ngere
scelta da Mercedes passa attraverso un ripensamento
radicale della powertrain dei veicoli, con
Trasmissione automatizz. 12 marce
Prezzo euro 424.000 / 448.000
Lungh. mm 13.361 / 13.901 (6x2)
Posti n. 59 / 65
Motore/cv Man / 460
Trasmissione automatizz. 12 marce
Prezzo euro 464.000 / 472.000
Cityliner
Lungh. mm 12.240/12.990*/13.990*
Posti n. 55 / 59 / 65
Motore/cv Man 460 / 500 / 500
Trasmissione automatizz. 12 marce
Prezzo € 480.000/512.000/520.000
* tre assi
Skyliner
Lunghezza mm
14.000 (6x2)
Posti n. 85
Motore/cv Man / 500
Trasmissione automatizz. 12 marce
Prezzo euro 720.000
SCANIA
Touring Hd
Lunghezza mm 12.090
Posti n. 55
Motore/cv Scania Dc13 / 410*
Trasmissione Scania Opticruise
Prezzo euro 326.667
* opzionale motore Scania Dc13 450 cv
Lunghezza mm
12.070 (6x2)
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nel 2023 si apre agli elettrici
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SCOSSA
IN PISTA
È un’autentica svolta storica quella che si
appresta a vivere il campionato europeo
camion. La strada della sostenibilità
imboccata lo scorso anno con l’utilizzo dei
carburanti green, diventa infatti ancora più
concreta con il via libera della commissione
Fia ai truck da competizione con
motorizzazione elettrica o ibrida accanto a
L
SCOSSA
IN PISTA
È un’autentica svolta storica quella che si
appresta a vivere il campionato europeo
camion. La strada della sostenibilità
imboccata lo scorso anno con l’utilizzo dei
carburanti green, diventa infatti ancora più
concreta con il via libera della commissione
Fia ai truck da competizione con
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VADO E TORNO EDIZIONI - www.vadoetorno.com - ISSN 0042 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI
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Con la Serie 5000 di Perkins la generazione diventa elettronica - Tre cartoline dall’Autopromotec - Vi
anticipiamo cosa vedrete al Bauma di Monaco - Abbiamo infilato i 9 litri industriali nella stessa griglia - La
visione dell’Eni e il primo distributore a idrogeno - Venezia in pillole: Fpt, AS Labruna, Geminiani, Autogas
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LUGLIO-
LUGLIO-
AGOSTO
AGOSTO
N°7/8 2022
ANNO 35°
EURO 5,00
Serie
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5000
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AGOSTO
AGOSTO
N°7/8 2022
ANNO 35°
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Tutto dall’Autopromotec.
Interviste a Petronas e Total
Bauma: Al Media Dialogue
abbiamo intuito che salone sarà
Confronto: Industriali 9 litri:
cubatura non solo per camion
Mare: Al Salone di Venezia con
As Labruna, Fpt, Geminiani
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21
20
Bauma Media Dialog. La fiera che verrà
BIRRA ALLA
SPINA
C i siamo, o quasi. L’edizione
2022 del Bauma,
rinviata dalla convenzionale
collocazione primaverile
al 24 di ottobre. Per
la stampa di settore, però, il
tempo è ora, cioè il 21 e il 22
giugno, chiamati a raccolta
all’International Centre Munich.
Cosa abbiamo portato
a casa? Sapevamo, prima di
sbarcare a Monaco, che Deutz
e Man Engines sarebbero state
assenti. Nonostante il boom
del settore, l’aria era dimessa,
superficie dell’incontro, espositori
e giornalisti praticamente
dimezzati, lascito del
triennio pandemico. Gli Oem
si passano la parola d’ordine
“elettricità”, in una congiuntura
che testimonia la criticità
di questo bene, con i blackout
in sequenza nelle aree urbane
europee e non solo. Comunque
sia, ci sono spiragli di
resilienza, volendo utilizzare
una parola “à la page”, per
il motore termico, alla prova
del nove dopo la condanna a
morte decretata dal Parlamento
Europeo.
Kubota
Kubota presenterà un’unità
completamente nuova, che
mutuerà i contenuti del D902-
K, l’altro prodotto di punta
che vedremo a fine ottobre.
Ci saranno anche il V5009,
che è proprio al Bauma, nel
2019, ricevette l’investitura a
Diesel of the Year, e il microibrido,
la traduzione più green
del verbo di Rudolf tra le armi
a disposizione di Osaka, oltre
all’apertura di credito a e-fuel
Non ce vogliano per la pedissequa associazione con l’Oktoberfest,
ma i due eventi saranno separati da poche settimane. L’elettrico
chiama, le aziende rispondono, non tutte allo stesso modo.
Gli aggettivi “termico” e “idraulico” non sono ancora stati banditi
core business, il flow sharing,
hanno creato un’altra piattaforma
di prodotto, la Epx, che
permette di recuperare parte
dell’energia spesa nel sistema
idraulico. Come la LS
consente anche di selezionare
la modalità di utilizzo. Per
esempio, riutilizzando l’olio
delle operazioni, a pressione,
per rigenerare tensione da
caricare in batteria. Oppure
recuperando l’olio per altre
funzioni, come il raffreddamento
o le valvole ausiliarie.
A seconda della complessità,
il recupero dell’energia spesa
arriva fino al 20 per cento,
sposandosi con le necessità
dell’elettrificazione.
Hydreco
Hydreco, Gruppo Duplomatic,
in predicato di diventare la
prossima stella della galassia
Daikin, presenta al Bauma la
gamma distributori da 60 litri.
Un’impronta emiliana, essendo
sviluppata a Vignola, in
provincia di Modena. Nella
città delle ciliegie è prodotta
la gamma di distributori
componibili MS90, da 90 a
120 litri, a sandwich. Nello
stabilimento di Parma si producono
pompe e ingranaggi
in alluminio. Il Gruppo 1 e il
Gruppo 2 sono in produzione,
il Gruppo 3 è annunciato entro
l’estate (fino a 63 cc), con
la possibilità di avere il coperchio
in ghisa, per aumentare
la pressione.
C’è anche versione low noise,
con ingranaggio inclinato. I
cilindri Ocs per macchine da
costruzione sono realizzati a
San Cesario, vicino a Vignola,
da 500 a 8.0000 millimetri, customizzati,
cromati, valvole di
bilanciamento incluse, fino a
450 bar. Una gamma di pompe
in ghisa è sviluppata in India,
sempre per applicazioni mobili,
da 12 a 88 cc, pressione di
picco di 360 bar, a differenza
di quelle in alluminio, che arrivano
a 310 bar. Hydreco si
occupa della parte mobile, Duplomatic
quella industriale.
e Hvo. Senza nascondere l’inclinazione
per l’idrogeno.
Hatz
Anche non troppo lontano da
qui, a Ruhstorf, c’è fiducia
nelle capacità del ciclo Diesel.
Hatz presenterà l’unico
motore al di sotto dei 19 chilowatt
con filtro antiparticolato,
una scelta lungimirante,
non imposta da nessun regolamento
in materia di emissioni.
Un aggiornamento che
completa quello risalente a tre
anni fa, quando i monocilindro
si presentarono su questo
palcoscenico in abito elettronico.
L’attenzione di Hatz si
sposterà in modo sempre più
deciso sul service. Per esempio,
Messe München sarà
la quinta dove annunciare il
Performance Tracking, che
funziona con gli elettronici,
con un modulo elettronico per
inviare dati ad altri sistemi di
gestione della flotta attraverso
un’interfaccia standardizzata,
e il cruscotto IoT, per
la gestione delle flotte. Senza
dimenticare il contributo di
Inecosys, con la quale, negli
ultimi nove mesi, hanno incrociato
le competenze su un
dimostratore che combina l’esperienza
applicativa di Hatz
e la letteratura di Inecosys
sulle trasmissioni elettriche a
batteria.
Kohler
Kohler è instradata sulla via
che la conduce dai motori alle
soluzioni energetiche. Anche
in questo caso, il ciclo Diesel
resta strategico, al di là dei paletti
anagrafici imposti dall’Unione
Europea. In questa direzione
procede la richiesta di
omologazione Epa per l’Hvo
sui motori di Reggio Emilia,
peraltro già riconosciuti conformi
in Europa. Sempre nel
segno del termico sarà lo svelamento
di una nuova versione
dell’ibrido, che affiancherà
il K-Hem, quest’ultimo con
accoppiamento diretto tra diesel
ed elettrico, congeniale ad
applicazioni come piattaforme
aeree e sollevatori. La versione
che conosceremo prevede
l’innesto della frizione tra i
due propulsori, in modo da
poter funzionare in modalità
full electric.
Yanmar
Facciamo idealmente ritorno
a Osaka, questa volta sulla
sponda Yanmar, e la musica
cambia. Nonostante la rinnovata
politica di continuo
miglioramento del motore
diesel, e del pacchetto di
post-trattamento, la trentatreesima
edizione del Bauma
sancirà la svolta elettrica
del motorista giapponese. Le
batterie finiranno sotto la luce
dei riflettori, essendo il componente
centrale dell’architettura
elettrica. È programmata
entro la fine dell’anno il
completamento della fabbrica
di batterie in costruzione nei
Paesi Bassi. La traiettoria di
Yanmar è quella dell’integratore
di sistema.
Volvo Penta
L’ultimo motorista che ha
allestito il banchetto per il
tradizionale incontro B2B è
Volvo Penta. Dopo il rinvio
della strategia combinata del
Gruppo Volvo, datata 2021,
che intendeva proiettare gli
svedesi nell’olimpo della
transizione energetica, congelata
dalla pandemia, sarà
finalmente il momento della
catena cinematica elettrica.
Una soluzione attualmente
funzionante in un terminal
tractor, per la precisione
all’interno della collaborazione
con Tico, che al Bauma
Volvo Penta mostrerà nella
sua versatilità e modularità.
La dedizione agli alternativi
non si limita all’elettrificazione.
Prosegue lo sviluppo
sia sul motore che sulle celle
a combustibile, nel comune
denominatore dell’idrogeno,
e sui combustibili alternativi.
Questi ultimi sono recentemente
saliti agli onori della
cronaca in occasione dello
Sweden Rock Festival: nove
gruppi equipaggiati dal D16
hanno funzionato alimentati
da una soluzione di Hvo
al 100 per cento. Nei paesi
scandinavi l’Hvo deriva quasi
esclusivamente dai residui
della silvicultura.
ZF
Esaurita la panoramica dei
motoristi passiamo alle anteprime
dal mondo della componentistica.
Ci troviamo in
Germania, alla ZF hanno le
idee chiare. Presentano motore
elettrico e trasmissione per
escavatori gommati da 5 a 10
tonnellate, compresi inverter
ed Ecu.
Il voltaggio della scuderia ZF
copre da 48 a 650 Volt. La comunicazione
tra reparti consente
di integrare il pacchetto
con sensori, camera e altro.
La CO 2 è nel mirino anche
mediante il risparmio del 30
per cento del combustibile,
non solo per gli escavatori,
consentendo di raggiungere
la coppia a bassissimi regimi.
Per le grandi macchine l’idrogeno
rimane la soluzione migliore,
sia con il termico che
con le fuel cell.
Bosch Rexroth
La Oil control division di
Bosch Rexroth ha sviluppato
valvole direzionali compatte.
Per la prima volta non si sono
concentrati solo sul “metallo”,
cioè sul prodotto, focalizzandosi
su connettività e software.
La direzione è chiara: la
diversificazione. Si concentrano
ancora sull’idraulica e
sempre più sull’elettronica,
sulla digitalizzazione e diventeranno
progressivamente
specialisti dell’elettrico.
Walvoil
Scavalliamo le Alpi. In Italia,
Walvoil crede negli
eventi fieristici e il prossimo
autunno saranno presenti a
Sima, Eima, Bauma Monaco
e Bauma China (se si farà).
Prendono spunto dal sistema
LS, presentata sulla Dieci, in
altre forme e per altri sistemi
idraulici. Oltre a questo, sul
Terra
Terra
13
12
AUTOPROMOTEC 2022. Componentisti europei a confronto
NEL NOME DELLA
SOSTENIBILITÀ
C on una quota di espositori
internazionali di
circa il 25%, un importante
numero di buyer provenienti
da oltre 30 paesi e una
forte previsione di operatori
professionali esteri in arrivo a
Bologna, la recente edizione di
Autopromotec si è confermata
come una manifestazione internazionale,
caratterizzata da
una forte impronta europea.
Una caratteristica che si rivela
ancora più importante se
rapportata all’attuale contesto
globale. Da sempre, Autopromotec
ha fatto dell’internazionalità
uno dei propri punti di
forza grazie a una consolidata
rete di relazioni istituzionali.
Col contributo di Ice Agenzia,
organismo per la promozione
all’estero e l’internazionalizzazione
delle imprese italiane che
fa capo al Ministero degli Affari
Esteri e della Cooperazione
Internazionale, Autopromotec è
stata inserita tra i grandi eventi
fieristici di rilevanza internazionale.
L’ultima edizione si era svolta
È tornata in scena, dal 25 al 28 maggio 2022 alla Fiera di Bologna,
la manifestazione dedicata a tutte le filiere merceologiche
dell’aftermarket, confermando la propria vocazione internazionale
e il ruolo di riferimento per il settore automobilistico
una specifica ingegneria della
manutenzione».
La fase di recupero e riciclo
dei materiali contenuti nelle
batterie è stata approfondita
da Giuliano Maddalena, amministratore
delegato del Consorzio
Ecopower. «Il corretto
riciclo può essere gestito solo
da filiere controllate. La circolarità
delle batterie al litio
parte dal raccolto del rifiuto.
Inizialmente, le batterie hanno
bisogno di essere totalmente
scaricate in sicurezza. Poi
vengono sottoposte a verifiche
scrupolose e alla fine si ottengono
batterie riutilizzabili, per
esempio, per l’energy storage:
una funzione utile nei paesi in
via di sviluppo, privi di una
rete elettrica strutturata».
a maggio 2019, poi la rassegna
è slittata varie volte a causa
dell’emergenza Covid. Quando
sono state confermate le date,
le aziende di componentistica,
attrezzature e aftermarket automobilistico
hanno accolto con
entusiasmo l’invito a partecipare
a quella che è ormai considerata
la più grande vetrina del
settore, oltre che un’occasione
di scambio, approfondimento
e confronto sui temi caldi
dell’automotive.
In fiera a Bologna
Autopromotec, che si articola
su 15 padiglioni del quartiere
fieristico, da diverse edizioni
vede le aziende raggruppate
per categoria merceologica, per
consentire ai visitatori percorsi
personalizzati sulla base degli
interessi professionali: ricambi,
componenti e car service;
attrezzature per l’assistenza
del settore pneumatici, officina
e sollevamento; lubrificanti,
attrezzature per la diagnostica,
prodotti per la carrozzeria,
aziende di pneumatici, nuovi
e ricostruiti, e cerchi, utensili,
compressori e attrezzature polifunzionali;
attrezzature e i prodotti
per le stazioni di servizio,
gli autolavaggi e il car care.
Automotive sostenibile
Tra i grandi temi su cui le
aziende si sono confrontate ad
Autopromotec c’è naturalmente
quello della transizione all’elettrico,
al quale è stato dedicato
in particolare il convegno conclusivo
della manifestazione,
intitolato “Sfide e opportunità
dell’electric city”. Hanno avuto
grande rilievo le dichiarazioni
dell’onorevole Gianluca
Benamati, componente della
Commissione permanente per
le attività produttive: «Ci sono
le condizioni in Italia per portare
avanti la transizione alla
mobilità elettrica nell’arco dei
prossimi anni utilizzando energia
prodotta appositamente da
fonti rinnovabili. È questa una
condizione necessaria per non
vanificare i vantaggi ecologici
del passaggio all’elettrico. Negli
ultimi anni, in una situazio-
Automotive
Automotive
ne di crisi, ci sono state grandi
aperture per la filiera dell’auto
con l’obiettivo di tenere fede
agli impegni presi per la sostenibilità
ambientale a livello
nazionale e internazionale e di
favorire allo stesso tempo lo
sviluppo della filiera automotive
italiana. Per questo sono
stati stanziati 12 miliardi di
euro fino al 2030, che saranno
utilizzati per sostenere il mercato
automobilistico tramite gli
incentivi all’acquisto di vetture
nuove e anche per rilanciare
la fase di ricerca e sviluppo
di nuove soluzioni e la formazione
degli addetti del settore
automotive».
Investimenti e progetti
Il convegno, moderato da Gian
Primo Quagliano, presidente
del Centro Studi Promotor, si
è aperto con i saluti di Renzo
Servadei, amministratore delegato
di Autopromotec, che
ha sottolineato l’estremo interesse
dei temi affrontati nel
corso della discussione, temi
che sono di fondamentale importanza
per avere risposte per
tutta la filiera automotive sugli
interrogativi ancora aperti riguardo
al processo di transizione
energetica.
A seguire l’intervento di Michele
Crisci, presidente di
Unrae, che ha fatto il punto sul
processo di transizione ecologica,
un processo iniziato prima
della pandemia e che richiede
grandi investimenti industriali.
«Nei prossimi anni – ha dichiarato
Crisci – saranno molti
i modelli elettrici messi sul
mercato dalle case automobilistiche,
con un’offerta che sarà
sempre più varia e diffusa in
tutti i segmenti di mercato. Per
proseguire in maniera efficace
su questa strada è necessario
che la sostenibilità ambientale
si sposi sempre di più con
la sostenibilità economica e
sociale e che si prosegua speditamente
sulla strada della
neutralità tecnologica».
Per fare il punto sullo stato
della rete di ricarica è intervenuto
Marco Belletti, Head of
Communications di Free2move
eSolutions, che ha sottolineato
come oggi in Italia si stiano
svolgendo importanti sperimentazioni
finalizzate a rendere
sempre più efficiente la
fase di ricarica delle auto elettriche.
«Ad esempio – ha detto
Belletti – nello stabilimento di
Mirafiori è in corso una sperimentazione
promossa da Stellantis
e Terna sulla tecnologia
del Vehicle-to-Grid, che grazie
all’uso di colonnine bidirezionali
consente di utilizzare le
auto elettriche momentaneamente
in sosta come riserve di
energia per assorbire i picchi
di consumo della rete».
È intervenuto poi Luciano
Marton, Direttore Generale di
Texa, che ha parlato dell’impatto
del processo di transizione
ecologica sul comparto
dell’autoriparazione. «Per un
meccanico l’arrivo dei veicoli
elettrici comporta un mondo
di attività e soluzioni specifiche
che sono in fase di sviluppo.
Nelle auto elettriche ci
sono meno componenti, ma
di una complessità superiore
rispetto a quelli presenti in
un motore endotermico. È un
falso mito che l’elettrico tolga
lavoro alle officine: le auto
elettriche hanno bisogni nuovi
e ulteriori e presuppongono
23
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Potenza intermittente kW - rpm 298 - 2.200 321 - 2.100 300 - 1.900 330 - 1.900 317 - 2.200 300 - 1.900 324 - 1.900 340 - 2.200 294 - 2.100
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Velocità lineare pistone m/s 10,9 10,2 9,9 8,6 10 9,9 9,2 10,9 9,8
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Pme a coppia max bar 23,7 26,7 24,2 27,2 24,2 24,8 28 28,7 25,2
Riserva di coppia % 47,6 47,5 46,5 66,2 2,3 48 50,8 51,3 52,1
Coppia a potenza max Nm 1.294 1.460 1.509 1.215 1.372 1.509 1.627 1.470 1.333
% Potenza a coppia max (kW) 84,4 (252) 84,40 (271) 71 (213) 11,20 (27) 89,10 (282) 85 (255) 73,30 (237) 89,80 (305) 91,20 (268)
Arco di utilizzo giri 800 700 700 500 1.200 500 750 800 700
NELLO SPECIFICO
Potenza kW/litro 32 36,1 33,3 27,8 35,5 33,3 35,8 36,5 31,6
Coppia Nm/litro 184,6 208 188,5 212,4 188,8 193,4 217,9 224,1 196,6
Potenza areale kW/dm 2 47,83 52,45 52,36 37,67 48,32 52,36 52,01 54,57 44,28
METRO E BILANCIA
Peso kg 885 708 750 870 1.044 750 860 865 970
L x W x H mm 1.119x827x1.066 1.128x704x1.166 1.015x838x1.116 1.216x883x1.007 1.271x856x1.265 1.015x838x1.116 1.414x807x1.103 1.125x791x1.068 1.235x980x1.100
Ingombro m 3 0,99 0,93 0,95 1,08 1,38 0,95 1,26 0,95 1,33
Massa/potenza kg/kW 3 2,2 2,5 3,6 3,3 2,5 2,7 2,5 3,3
Densità globale kg/litri 95,3 79,7 83,4 99,9 117 83,4 95,2 93,2 104,4
Densità di potenza kW/m 3 301 345,2 315,8 225 229,7 315,8 257,1 357,9 221,1
Densità assoluta t/m 3 0,89 0,76 0,79 0,81 0,76 0,79 0,68 0,91 0,73
Densità relativa litri/m 3 9,38 9,55 9,46 8,06 6,47 9,46 7,17 9,77 6,99
INDICI
ELASTICITÀ 11,1 10,4 10,3 20,2 11 8,5 10,9 11,6 10,4
PRESTAZIONI 6,9 7,5 7,1 7,1 5,9 7,2 7,7 7,9 7,1
SOLLECITAZIONE 11,5 12,3 11,4 11,9 216 11,6 12,4 13,2 11,7
LEGGEREZZA 12,3 10,1 11,5 12 1,2 11,7 11,8 11,7 13,4
COMPATTEZZA 11,8 14,1 13,9 11,7 2,6 14,1 10,8 14,8 9,6
DIESEL INDUSTRIALI 7,6 8,2 7,8 7,6 7,2 7,6 8 8,2 7,6
Nonostante il palese imprinting camionistico, c’è tanto industriale
in questo segmento. Lo dimostra l’Indice Diesel appannaggio
di un off-road puro e duro come Perkins (anche se condivide
la canna con Cat). L’Egr è sempre più un tabù da rimuovere
CONFRONTO. 6 cilindri da 9 litri
NON SOLO
CAMION
A forza di scalare la segmentazione,
dai 7 litri ci
siamo spostati agli 8 (che
ritrovate nel giro pagina, per un
parallelismo immediato), infine
ai 9 litri. Cilindrata già più ortodossa,
rispetto agli 8 litri e pure
all’ipotetica successiva frazione
motoristica, cioè i 10,5 litri,
familiari solo ai madrelingua
tedeschi. Completiamo così la
fascia di potenza convenzionalmente
compresa nella forbice
tra 200 e 300 chilowatt, che ci
siamo permessi di spacchettare
per entrare minuziosamente nel
dettaglio. Rispetto all’ultima
apparizione, che risale all’autunno
del 2019, non compaiono
sostanziali novità, esattamente
la stessa premessa di quel confronto.
Anzi, di novità non ce
ne sono per nulla, e c’è poco
di cui meravigliarsi, di fronte
al provvedimento “Fit for 55”
di cui abbiamo discusso nell’ea
cavallo dei 9 litri
ditoriale. Chi ha il coraggio di
investire nel rinnovo della piattaforma
motoristica, quando
l’Unione Europea ha ufficialmente
decretato la condanna
a morte dell’endotermico?
L’ha fatto Scania, con il Super,
che riguarda però attualmente
solo il 13 litri, nella versione
stradale. Per l’industriale c’è
tempo, per l’estensione al 9 e
al 16 litri forse ancora di più.
Cummins ha vitaminizzato or-
IN 9 PER IL 9
Terra
Terra
mai sei anni or sono anche il
suo 9, apice della cosiddetta
Performance Series. Comune
denominatore dei progetti
meno attempati è l’abiura del
ricircolo, condivisa da Cummins
sugli aggiornamenti Stage
V (appunto, la Performance
Series) e da Fpt Industrial sulla
serie Nef e sulla serie Cursor.
Sarà che la ricerca e sviluppo di
Torino è parzialmente “delocalizzata”
ad Arbon, in Svizzera,
ed è percepibile l’impronta di
quella fetta di ingegneria e ha
traslocato alla Liebherr, anche
in materia di ricircolo. Comunque,
si scrive Liebeherr ma si
potrebbe scrivere Deutz, in ragione
della collaborazione tra
le due madrelingua tedesca,
che ha indotto alla coabitazione
in due distinte “parrocchie”
della canna da 2,24 litri. Uno
dei più giovanotti, ampiamente
svezzato sulla strada, prima,
e tra i campi a stretto giro di
posta (anche la première per il
pubblico del movimento terra
risale all’aprile del 2019,
al Bauma Monaco), è l’esacilindrico
Man. Risale al primo
trimestre del 2018, l’annuncio
del D15, certificato Euro VID,
equipaggiato con common rail
Denso da 2.500 bar. Le tarature
erano espresse in cavalli, come
usa sui veicoli commerciali,
280, 330 e 360, potenze massime
erogate sempre a quota
1.800 giri. La coppia massima?
Rispettivamente 1.200, 1.395 e
1.600 Newtonmetro. Per i bus
urbani, i Lion’s City, il D1556
Loh ha sostituito il D2066 Luh
da 10,5 litri. Un cambio che
significa anche una riduzione
importante dei pesi e una ripartizione
migliore dei carichi
sugli assi.
Anche in questo caso si è sacrificata
la valvola Egr, a favore
dell’Scr only, con regolazione
del post-trattamento integrata
nella centralina (Agn). Rimbalziamo
nuovamente nell’industriale,
la turbina a geometria
variabile sostiene potenze da
205 a 324 chilowatt e un momento
che raggiunge il picco a
1.970 Newtonmetro nell’arco
tra 1.150 e 1.300 giri.
Man ha pensato a una coppa
dell’olio realizzata in materiale
plastico, ha introdotto dispositivi
di immobilizzazione
elettronici e gruppi ausiliari
modulari, in modo da adattare
alternatore, clima e compressore
alla configurazione del
vano motore.
A consacrare la canna da 1,5
litri (con l’eccezione dell’unico
dispari, il 5 cilindri di
Scania) è stato l’attivismo
di Deutz, Cummins e Man.
Deutz, addirittura, si è aggiudicata
il Diesel of the Year 2018
proprio con il Tcd 9.0.
Ragionando di canna da 1,5
litri l’anomalia di Colonia è
evidente ed è proprio qui che
risiede la sua competitività.
Si tratta infatti di un 4 cilindri,
con una compattezza che
garantisce un vantaggio competitivo
rispetto ai naturali
concorrenti. Torniamo al nostro,
che in quanto a potenza
assoluta non spinge sull’acceleratore
ma punta tutto sulla
declinazione della densità.
Insieme a Cummins si gioca
il primato quando i chilowatt
entrano in relazione con la
cubatura e quando l’ingombro
diventa il parametro con cui
relazionarsi (vedi il caso della
densità di potenza e della densità
relativa).
Il 9 Tcd 9.0 di Deutz ha un
gemello dipinto di bianco,
il D964 di Liebherr, recente
partner di Colonia nella ristrutturazione
della parte alta
del listino Deutz, che ripropone
il quartetto d’archi tra le
macchine di casa e nel mercato
dei motori sciolti.
A questo punto la palla passa
nella metà campo dell’altro
protagonista, Cummins. Da
QSl9 a L9, l’8,88 litri verniciato
di rosso ha perso due lettere
della sigla ma ha guadagnato
il segno più. La revisione della
full line di Columbus per la
promozione allo Stage V ha
stroncato il ricircolo dei gas
di scarico e ha puntato tutto
sull’efficienza. Un approccio
che si traduce nell’8 per cento
di progressione sulla curva di
potenza e nel 13 per cento su
quella di coppia. Cummins accelera
quindi sulle prestazioni
e si ritrova appaiato nell’Indice
Diesel a Perkins, che con il
travaso del monoblocco Caterpillar,
adeguatamente rivisto e
37
36
FPT INDUSTRIAL. Allo stand Bimotor
SERENISSIMA
INVESTITURA
F pt Industrial si è acclimatata
così bene in acqua da
essersi dotata di tutti gli
strumenti per sentirsi a casa
in questo ecosistema: dalla
presentazione del C16 a Cannes,
alla versione Keel Cooling,
al sistema Red Horizon,
in collaborazione con ZF.
L’Arsenale della Serenissima
Repubblica si è prestato a
quinta di questa rappresentazione,
allo stand Bimotor, che
ha recentemente acquisito la
rappresentanza di Fpt anche
per l’Australia. Bepower Solutions
sarà il braccio operativo
nella terra dei canguri, con
sede a Melbourne. Ed è proprio
Ettore Brunero, il Ceo di
Ciriè, a ricordarci l’importanza
della flessibilità, anche con
le applicazioni ecologicamen-
Quella consacrata allo stand di Bimotor, che riguarda ovviamente
l’investimento di Fpt Industrial tra le applicazioni marine.
A gonfie vele in Usa e Cina, è pronta a sbarcare in India e Australia.
Rinnovato il legame con il Padiglione Italia e con Aprilia Racing
versi liberamente. Abbiamo
adottato una sovralimentazione
inedita per questa taglia
di potenza, che permette
di raggiungere alti valori di
coppia a regimi molto bassi.
È del convenzionale tipo a
geometria fissa, ma finora è
stata utilizzata su motori più
piccoli, quindi performante a
bassi regimi. Passiamo al 4
litri common rail, 125 chilowatt
a 2.800 giri, un motore
particolarmente interessante
per ls
Fabrizio Polito
Infine è il turno di Fabrizio
Polito, che interviene a
proposito di customer service.
«Nel marino Fpt ha
accompagnato l’evoluzione
del prodotto di pari passo
con l’evoluzione dei servizi,
creati e sviluppati per assistere
il cliente nel ciclo di
vita. Questi ruotano attorno
a tre pilastri fondamentali:
affidabilità, sia con i ricambi
originali Fpt che con il
miglioramento del supporto
tecnico; “protection”, con
coperture contrattuali su
misura; con l’evoluzione digitale.
Nell’ambito dell’uptime
il nostro impegno parte
da MyFpt App, che istituisce
una prima connessione col il
cliente finale. Il cliente tramite
smartphone può consultare
i dati tecnici del nostro
prodotto, le condizioni di
garanzia, i manuali tecnici,
e richiedere assistenza o
una quotazione per i ricambi
originali al network Fpt di
zona. L’evoluzione naturale
di questo strumento è l’integrazione
con un dongle, via
bluetooth, che può essere
montato sulla porta diagnostica
del motore e permette
di avere delle funzionalità
addizionali, per esempio i
dati prestazionali in tempo
reale e visualizzare gli errori
in centralina. L’integrazione
del dongle consente di condividere
informazioni con il
network e in caso di anomalie
e di accelerare i tempi di
risposta dell’assistenza. Sono
disponibili anche dei report
arricchiti per il cliente finale.
I pacchetti di garanzia estesi
sono componibili fino a cinque
anni di vita del motore e
configurabili in base al monte
ore, agli anni di utilizzo e al
perimetro di copertura».
te compatibili, dove un corretto
approccio alle soluzioni
ibride ed elettriche non deve
simulare un mero “green washing”.
Se sostenibilità deve
essere, che lo sia a tutti gli
effetti, quindi anche da un
punto di vista applicativo. A
questo punto è intervenuto il
responsabile dell’area marina
di Fpt Industrial, Guglielmo
Tummarello, che ha enfatizzato
la possibilità di collaborare
con alcuni partner tanto
consolidati quanto propositivi.
Guglielmo Tummarello
«La divisione dei motori marini
di Fpt è cresciuta in doppia
cifra nel corso dell’ultimo
quinquennio. Abbiamo attuato
una strategia commerciale
mirata ad affermare il brand
a livello globale. Per raggiungere
questo obiettivo siamo
andati alla ricerca, prima
ancora dello sviluppo prodotto,
di partner affidabili, per
consolidare lo sviluppo sia
della parte vendita che della
parte assistenza. Chiaramente,
una volta individuati i giusti
interlocutori, abbiamo sviluppato
linee di prodotto che
si adattassero alle specifiche
richieste in ogni paese. Ed è
così che Fpt è passata da una
posizione molto eurocentrica
a una visione più globale,
sebbene l’Europa rimanga
centrale. Abbiamo sviluppato
una linea di prodotti per il
mercato americano, nel quale
abbiamo registrato una crescita
esponenziale. Conside-
Mare
Mare
rate che il volume di vendite
che registreremo nel corso di
quest’anno sarà trenta volte
superiore a quello registrato
appena quattro anni fa. È un
mercato sempre più fondamentale,
che ci mette in contatto
con clienti diversi, con
delle specifiche esigenze, e
altri distributori, rispetto a
quelli con sui siamo abituati
a trattare, che ci spronano a
essere sfidanti. Abbiamo poi
sviluppato una linea di prodotti
ad hoc per il mercato
cinese, dove abbiamo bypassato
lo Step1, affacciandoci
direttamente allo Step 2. Ed
è proprio da un cliente cinese
abbiamo recentemente acquisito
uno dei principali ordini
di Fpt nella nautica. Un’altra
storia ancora è quella che sta
avvenendo in questi giorni e
che riguarda le vicende del
subcontinente indiano, dove
abbiamo individuato un partner
con cui sviluppare una
strategia commerciale congiunta
a livello di supporto
ai clienti nelle attività postvendita.
Con questi partner
emergenti, di rilevanza strategica,
abbiamo sviluppato
delle option a corredo dei
nostri motori, per fornire
assistenza in luoghi talvolta
impervi e remoti».
Carmine Bagnoli
Insomma, Fpt è uscita dalla
zona di conforto del bacino
mediterraneo e ha salpato le
ancore verso i sette mari. Torniamo
ora in Europa, in compagnia
di Carmine Bagnoli,
che si occupa del segmento
marino all’interno del team
Commercial Operations Europe.
Va da sé, la discussione
scivola sullo Stage V per
le acque interne. «In alcune
fasce di potenza richiede sistemi
di post-trattamento, le
cui dimensioni possono complicare
la vita ai cantieri, soprattutto
in ambito di retrofitting.
Per questo motivo Fpt è
riuscita a evitare queste complicazioni,
pur rispettando
le richieste di performance,
soprattutto di coppia, il Tco,
implementando gli intervalli
di manutenzione a 600 ore, e
la durabilità. La linea Stage
V è accompagnata da 24 mesi
di garanzia. Questa line-up è
disponibile anche in versione
Keel Cooling, per le zone
con fondali bassi e melmosi.
Allo stand Bimotor abbiamo
portato tre unità. Cominciamo
dal Cursor 9, un vecchio
amico di questa Laguna, in
ragione della collaborazione
che da decenni lega Fpt, Bimotor
e Actv. I nostri motori
equipaggiano oltre un centinaio
di vaporetti e permettono
a migliaia di veneziani
e a milioni di turisti di muo-
Fpt e l’arte, Fpt e la Biennale. Risale al 2019 la
sponsorizzazione del Padiglione Italia della Biennale di
Arte, replicata quest’anno. Tre anni or sono un labirinto
ci accompagnò al senso della scoperta. Sull’altra sponda
dell’Arsenale era posizionato “Consider yourself as a guest
(Cornucopia)”, di Christian Holstad, un simbolo di prosperità
realizzato con rifiuti plastici. Il valore simbolico dell’opera
si collega con il progetto Clean Sea Life, che ha coinvolto
Fpt insieme a dodici pescherecci, nella “pesca” di oggetti
plastici nell’Adriatico. Senza dimenticare il patrocinio della
mostra su Leonardo da Vinci. Ricordiamo il commento
di Carlo Moroni, Head of Communication: «Come per
Leonardo, anche per Fpt Industrial il costante impegno
nella ricerca e nello sviluppo sono elementi fondamentali
per continuare a lasciare il segno con soluzioni sempre
innovative». E quest’anno? La narrazione di Gian Maria
Tosatti culmina con l’ostensione di un monoblocco Fpt,
galleggiante nell’aria all’interno di uno spazio rarefatto,
che integra la visione di statici scenari post-industriali.
La mostra “Storia della Notte e Destino delle Comete”
si lega espressamente all’Agenda 2030 per lo Sviluppo
Sostenibile delle Nazioni Unite, il programma d’azione
per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel
2015 dai 193 Paesi membri dell’Onu. “Storia della Notte
e Destino delle Comete” invita il visitatore all’interno di un
percorso narrativo che dichiara l’urgenza e la necessità
di interrogarsi sulle modalità più appropriate per tornare
a riflettere sull’ambiente, sul paesaggio urbano e sulle
ecologie sostenibili. La mostra si conclude con un epilogo
potente, in cui si manifesta il segno di un lieto fine: un
messaggio di speranza sul destino che attende l’umanità
che, come una cometa, ha attraversato con una grande scia
luminosa l’universo.
Dall’arte allo sport. Allo stand Bimotor era presente Lorenzo
Savadori, Campione Italiano ed Europeo 125GP con Aprilia
nel 2008. Nel 2015 vince il Campionato Superstock 1000
FIM Cup, diventando nel 2020 collaudatore Aprilia MotoGP,
dominando il CIV Superbike con sei vittorie in otto gare e
laureandosi Campione Italiano in sella alla nuova Aprilia
RSV4 1100 Factory, risultato che gli vale il passaggio in
MotoGP nella stagione successiva. Fpt ha infatti rinnovato
la collaborazione con il team di Noale, che si trova vicino
a Venezia, supportando Aprilia Racing in tutte le gare della
stagione del MotoGP 2022.
Tra arte contemporanea e MotoGP
Il Cursor 9 delimita
il perimetro dello
stand Bimotor.
Sulla sinistra
della foto si
riconoscono
Carlo Moroni e
Lorenzo Savadori
di Aprilia. Nelle
foto a destra l’F1,
parte integrante
dell’allestimento di
Gian Maria Tosatti
al Padiglione
Italia, e, sopra,
Ettore Brunero
e Guglielmo
Tummarello.
LUGLIO-AGOSTO
LUGLIO-AGOSTO
Tutto dall’Autopromotec.
Interviste a Petronas e Total
Bauma: Al Media Dialogue
abbiamo intuito che salone sarà
Confronto: Industriali 9 litri:
cubatura non solo per camion
Mare: Al Salone di Venezia con
As Labruna, Fpt, Geminiani
PER ABBONAMENTI
E COPIE SAGGIO:
VADO E TORNO EDIZIONI
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21
20
Bauma Media Dialog. La fiera che verrà
BIRRA ALLA
SPINA
C i siamo, o quasi. L’edizione
2022 del Bauma,
rinviata dalla convenzionale
collocazione primaverile
al 24 di ottobre. Per
la stampa di settore, però, il
tempo è ora, cioè il 21 e il 22
giugno, chiamati a raccolta
all’International Centre Munich.
Cosa abbiamo portato
a casa? Sapevamo, prima di
sbarcare a Monaco, che Deutz
e Man Engines sarebbero state
assenti. Nonostante il boom
del settore, l’aria era dimessa,
superficie dell’incontro, espositori
e giornalisti praticamente
dimezzati, lascito del
triennio pandemico. Gli Oem
si passano la parola d’ordine
“elettricità”, in una congiuntura
che testimonia la criticità
di questo bene, con i blackout
in sequenza nelle aree urbane
europee e non solo. Comunque
sia, ci sono spiragli di
resilienza, volendo utilizzare
una parola “à la page”, per
il motore termico, alla prova
del nove dopo la condanna a
morte decretata dal Parlamento
Europeo.
Kubota
Kubota presenterà un’unità
completamente nuova, che
mutuerà i contenuti del D902-
K, l’altro prodotto di punta
che vedremo a fine ottobre.
Ci saranno anche il V5009,
che è proprio al Bauma, nel
2019, ricevette l’investitura a
Diesel of the Year, e il microibrido,
la traduzione più green
del verbo di Rudolf tra le armi
a disposizione di Osaka, oltre
all’apertura di credito a e-fuel
Non ce vogliano per la pedissequa associazione con l’Oktoberfest,
ma i due eventi saranno separati da poche settimane. L’elettrico
chiama, le aziende rispondono, non tutte allo stesso modo.
Gli aggettivi “termico” e “idraulico” non sono ancora stati banditi
core business, il flow sharing,
hanno creato un’altra piattaforma
di prodotto, la Epx, che
permette di recuperare parte
dell’energia spesa nel sistema
idraulico. Come la LS
consente anche di selezionare
la modalità di utilizzo. Per
esempio, riutilizzando l’olio
delle operazioni, a pressione,
per rigenerare tensione da
caricare in batteria. Oppure
recuperando l’olio per altre
funzioni, come il raffreddamento
o le valvole ausiliarie.
A seconda della complessità,
il recupero dell’energia spesa
arriva fino al 20 per cento,
sposandosi con le necessità
dell’elettrificazione.
Hydreco
Hydreco, Gruppo Duplomatic,
in predicato di diventare la
prossima stella della galassia
Daikin, presenta al Bauma la
gamma distributori da 60 litri.
Un’impronta emiliana, essendo
sviluppata a Vignola, in
provincia di Modena. Nella
città delle ciliegie è prodotta
la gamma di distributori
componibili MS90, da 90 a
120 litri, a sandwich. Nello
stabilimento di Parma si producono
pompe e ingranaggi
in alluminio. Il Gruppo 1 e il
Gruppo 2 sono in produzione,
il Gruppo 3 è annunciato entro
l’estate (fino a 63 cc), con
la possibilità di avere il coperchio
in ghisa, per aumentare
la pressione.
C’è anche versione low noise,
con ingranaggio inclinato. I
cilindri Ocs per macchine da
costruzione sono realizzati a
San Cesario, vicino a Vignola,
da 500 a 8.0000 millimetri, customizzati,
cromati, valvole di
bilanciamento incluse, fino a
450 bar. Una gamma di pompe
in ghisa è sviluppata in India,
sempre per applicazioni mobili,
da 12 a 88 cc, pressione di
picco di 360 bar, a differenza
di quelle in alluminio, che arrivano
a 310 bar. Hydreco si
occupa della parte mobile, Duplomatic
quella industriale.
e Hvo. Senza nascondere l’inclinazione
per l’idrogeno.
Hatz
Anche non troppo lontano da
qui, a Ruhstorf, c’è fiducia
nelle capacità del ciclo Diesel.
Hatz presenterà l’unico
motore al di sotto dei 19 chilowatt
con filtro antiparticolato,
una scelta lungimirante,
non imposta da nessun regolamento
in materia di emissioni.
Un aggiornamento che
completa quello risalente a tre
anni fa, quando i monocilindro
si presentarono su questo
palcoscenico in abito elettronico.
L’attenzione di Hatz si
sposterà in modo sempre più
deciso sul service. Per esempio,
Messe München sarà
la quinta dove annunciare il
Performance Tracking, che
funziona con gli elettronici,
con un modulo elettronico per
inviare dati ad altri sistemi di
gestione della flotta attraverso
un’interfaccia standardizzata,
e il cruscotto IoT, per
la gestione delle flotte. Senza
dimenticare il contributo di
Inecosys, con la quale, negli
ultimi nove mesi, hanno incrociato
le competenze su un
dimostratore che combina l’esperienza
applicativa di Hatz
e la letteratura di Inecosys
sulle trasmissioni elettriche a
batteria.
Kohler
Kohler è instradata sulla via
che la conduce dai motori alle
soluzioni energetiche. Anche
in questo caso, il ciclo Diesel
resta strategico, al di là dei paletti
anagrafici imposti dall’Unione
Europea. In questa direzione
procede la richiesta di
omologazione Epa per l’Hvo
sui motori di Reggio Emilia,
peraltro già riconosciuti conformi
in Europa. Sempre nel
segno del termico sarà lo svelamento
di una nuova versione
dell’ibrido, che affiancherà
il K-Hem, quest’ultimo con
accoppiamento diretto tra diesel
ed elettrico, congeniale ad
applicazioni come piattaforme
aeree e sollevatori. La versione
che conosceremo prevede
l’innesto della frizione tra i
due propulsori, in modo da
poter funzionare in modalità
full electric.
Yanmar
Facciamo idealmente ritorno
a Osaka, questa volta sulla
sponda Yanmar, e la musica
cambia. Nonostante la rinnovata
politica di continuo
miglioramento del motore
diesel, e del pacchetto di
post-trattamento, la trentatreesima
edizione del Bauma
sancirà la svolta elettrica
del motorista giapponese. Le
batterie finiranno sotto la luce
dei riflettori, essendo il componente
centrale dell’architettura
elettrica. È programmata
entro la fine dell’anno il
completamento della fabbrica
di batterie in costruzione nei
Paesi Bassi. La traiettoria di
Yanmar è quella dell’integratore
di sistema.
Volvo Penta
L’ultimo motorista che ha
allestito il banchetto per il
tradizionale incontro B2B è
Volvo Penta. Dopo il rinvio
della strategia combinata del
Gruppo Volvo, datata 2021,
che intendeva proiettare gli
svedesi nell’olimpo della
transizione energetica, congelata
dalla pandemia, sarà
finalmente il momento della
catena cinematica elettrica.
Una soluzione attualmente
funzionante in un terminal
tractor, per la precisione
all’interno della collaborazione
con Tico, che al Bauma
Volvo Penta mostrerà nella
sua versatilità e modularità.
La dedizione agli alternativi
non si limita all’elettrificazione.
Prosegue lo sviluppo
sia sul motore che sulle celle
a combustibile, nel comune
denominatore dell’idrogeno,
e sui combustibili alternativi.
Questi ultimi sono recentemente
saliti agli onori della
cronaca in occasione dello
Sweden Rock Festival: nove
gruppi equipaggiati dal D16
hanno funzionato alimentati
da una soluzione di Hvo
al 100 per cento. Nei paesi
scandinavi l’Hvo deriva quasi
esclusivamente dai residui
della silvicultura.
ZF
Esaurita la panoramica dei
motoristi passiamo alle anteprime
dal mondo della componentistica.
Ci troviamo in
Germania, alla ZF hanno le
idee chiare. Presentano motore
elettrico e trasmissione per
escavatori gommati da 5 a 10
tonnellate, compresi inverter
ed Ecu.
Il voltaggio della scuderia ZF
copre da 48 a 650 Volt. La comunicazione
tra reparti consente
di integrare il pacchetto
con sensori, camera e altro.
La CO 2 è nel mirino anche
mediante il risparmio del 30
per cento del combustibile,
non solo per gli escavatori,
consentendo di raggiungere
la coppia a bassissimi regimi.
Per le grandi macchine l’idrogeno
rimane la soluzione migliore,
sia con il termico che
con le fuel cell.
Bosch Rexroth
La Oil control division di
Bosch Rexroth ha sviluppato
valvole direzionali compatte.
Per la prima volta non si sono
concentrati solo sul “metallo”,
cioè sul prodotto, focalizzandosi
su connettività e software.
La direzione è chiara: la
diversificazione. Si concentrano
ancora sull’idraulica e
sempre più sull’elettronica,
sulla digitalizzazione e diventeranno
progressivamente
specialisti dell’elettrico.
Walvoil
Scavalliamo le Alpi. In Italia,
Walvoil crede negli
eventi fieristici e il prossimo
autunno saranno presenti a
Sima, Eima, Bauma Monaco
e Bauma China (se si farà).
Prendono spunto dal sistema
LS, presentata sulla Dieci, in
altre forme e per altri sistemi
idraulici. Oltre a questo, sul
Terra
Terra
13
12
AUTOPROMOTEC 2022. Componentisti europei a confronto
NEL NOME DELLA
SOSTENIBILITÀ
C on una quota di espositori
internazionali di
circa il 25%, un importante
numero di buyer provenienti
da oltre 30 paesi e una
forte previsione di operatori
professionali esteri in arrivo a
Bologna, la recente edizione di
Autopromotec si è confermata
come una manifestazione internazionale,
caratterizzata da
una forte impronta europea.
Una caratteristica che si rivela
ancora più importante se
rapportata all’attuale contesto
globale. Da sempre, Autopromotec
ha fatto dell’internazionalità
uno dei propri punti di
forza grazie a una consolidata
rete di relazioni istituzionali.
Col contributo di Ice Agenzia,
organismo per la promozione
all’estero e l’internazionalizzazione
delle imprese italiane che
fa capo al Ministero degli Affari
Esteri e della Cooperazione
Internazionale, Autopromotec è
stata inserita tra i grandi eventi
fieristici di rilevanza internazionale.
L’ultima edizione si era svolta
È tornata in scena, dal 25 al 28 maggio 2022 alla Fiera di Bologna,
la manifestazione dedicata a tutte le filiere merceologiche
dell’aftermarket, confermando la propria vocazione internazionale
e il ruolo di riferimento per il settore automobilistico
una specifica ingegneria della
manutenzione».
La fase di recupero e riciclo
dei materiali contenuti nelle
batterie è stata approfondita
da Giuliano Maddalena, amministratore
delegato del Consorzio
Ecopower. «Il corretto
riciclo può essere gestito solo
da filiere controllate. La circolarità
delle batterie al litio
parte dal raccolto del rifiuto.
Inizialmente, le batterie hanno
bisogno di essere totalmente
scaricate in sicurezza. Poi
vengono sottoposte a verifiche
scrupolose e alla fine si ottengono
batterie riutilizzabili, per
esempio, per l’energy storage:
una funzione utile nei paesi in
via di sviluppo, privi di una
rete elettrica strutturata».
a maggio 2019, poi la rassegna
è slittata varie volte a causa
dell’emergenza Covid. Quando
sono state confermate le date,
le aziende di componentistica,
attrezzature e aftermarket automobilistico
hanno accolto con
entusiasmo l’invito a partecipare
a quella che è ormai considerata
la più grande vetrina del
settore, oltre che un’occasione
di scambio, approfondimento
e confronto sui temi caldi
dell’automotive.
In fiera a Bologna
Autopromotec, che si articola
su 15 padiglioni del quartiere
fieristico, da diverse edizioni
vede le aziende raggruppate
per categoria merceologica, per
consentire ai visitatori percorsi
personalizzati sulla base degli
interessi professionali: ricambi,
componenti e car service;
attrezzature per l’assistenza
del settore pneumatici, officina
e sollevamento; lubrificanti,
attrezzature per la diagnostica,
prodotti per la carrozzeria,
aziende di pneumatici, nuovi
e ricostruiti, e cerchi, utensili,
compressori e attrezzature polifunzionali;
attrezzature e i prodotti
per le stazioni di servizio,
gli autolavaggi e il car care.
Automotive sostenibile
Tra i grandi temi su cui le
aziende si sono confrontate ad
Autopromotec c’è naturalmente
quello della transizione all’elettrico,
al quale è stato dedicato
in particolare il convegno conclusivo
della manifestazione,
intitolato “Sfide e opportunità
dell’electric city”. Hanno avuto
grande rilievo le dichiarazioni
dell’onorevole Gianluca
Benamati, componente della
Commissione permanente per
le attività produttive: «Ci sono
le condizioni in Italia per portare
avanti la transizione alla
mobilità elettrica nell’arco dei
prossimi anni utilizzando energia
prodotta appositamente da
fonti rinnovabili. È questa una
condizione necessaria per non
vanificare i vantaggi ecologici
del passaggio all’elettrico. Negli
ultimi anni, in una situazio-
Automotive
Automotive
ne di crisi, ci sono state grandi
aperture per la filiera dell’auto
con l’obiettivo di tenere fede
agli impegni presi per la sostenibilità
ambientale a livello
nazionale e internazionale e di
favorire allo stesso tempo lo
sviluppo della filiera automotive
italiana. Per questo sono
stati stanziati 12 miliardi di
euro fino al 2030, che saranno
utilizzati per sostenere il mercato
automobilistico tramite gli
incentivi all’acquisto di vetture
nuove e anche per rilanciare
la fase di ricerca e sviluppo
di nuove soluzioni e la formazione
degli addetti del settore
automotive».
Investimenti e progetti
Il convegno, moderato da Gian
Primo Quagliano, presidente
del Centro Studi Promotor, si
è aperto con i saluti di Renzo
Servadei, amministratore delegato
di Autopromotec, che
ha sottolineato l’estremo interesse
dei temi affrontati nel
corso della discussione, temi
che sono di fondamentale importanza
per avere risposte per
tutta la filiera automotive sugli
interrogativi ancora aperti riguardo
al processo di transizione
energetica.
A seguire l’intervento di Michele
Crisci, presidente di
Unrae, che ha fatto il punto sul
processo di transizione ecologica,
un processo iniziato prima
della pandemia e che richiede
grandi investimenti industriali.
«Nei prossimi anni – ha dichiarato
Crisci – saranno molti
i modelli elettrici messi sul
mercato dalle case automobilistiche,
con un’offerta che sarà
sempre più varia e diffusa in
tutti i segmenti di mercato. Per
proseguire in maniera efficace
su questa strada è necessario
che la sostenibilità ambientale
si sposi sempre di più con
la sostenibilità economica e
sociale e che si prosegua speditamente
sulla strada della
neutralità tecnologica».
Per fare il punto sullo stato
della rete di ricarica è intervenuto
Marco Belletti, Head of
Communications di Free2move
eSolutions, che ha sottolineato
come oggi in Italia si stiano
svolgendo importanti sperimentazioni
finalizzate a rendere
sempre più efficiente la
fase di ricarica delle auto elettriche.
«Ad esempio – ha detto
Belletti – nello stabilimento di
Mirafiori è in corso una sperimentazione
promossa da Stellantis
e Terna sulla tecnologia
del Vehicle-to-Grid, che grazie
all’uso di colonnine bidirezionali
consente di utilizzare le
auto elettriche momentaneamente
in sosta come riserve di
energia per assorbire i picchi
di consumo della rete».
È intervenuto poi Luciano
Marton, Direttore Generale di
Texa, che ha parlato dell’impatto
del processo di transizione
ecologica sul comparto
dell’autoriparazione. «Per un
meccanico l’arrivo dei veicoli
elettrici comporta un mondo
di attività e soluzioni specifiche
che sono in fase di sviluppo.
Nelle auto elettriche ci
sono meno componenti, ma
di una complessità superiore
rispetto a quelli presenti in
un motore endotermico. È un
falso mito che l’elettrico tolga
lavoro alle officine: le auto
elettriche hanno bisogni nuovi
e ulteriori e presuppongono
23
22
Marca CATERPILLAR CUMMINS DEUTZ FPT INDUSTRIAL JOHN DEERE LIEBHERR MAN PERKINS SCANIA
Modello C9.3 ACERT L9 TCD 9.0 CURSOR 9 PSS 9.0L D964A7 D1556 1706J-E93TA DC9
CARTA D’IDENTITÀ
A x C mm - C/A 115 x 149 - 1,30 114 x 145 - 1,27 135 x 157 - 1,16 117 x 135 - 1,15 118 x 136 - 1,15 135 x 157 - 1,16 115 x 145 - 1,26 115 x 149 - 1,30 130 x 140 - 1,08
N. cilindri - litri 6 - 9,28 6 - 8,88 4 - 8,98 6 - 8,70 6 - 8,92 4 - 8,98 6 - 9,03 6 - 9,28 5 - 9,29
Potenza intermittente kW - rpm 298 - 2.200 321 - 2.100 300 - 1.900 330 - 1.900 317 - 2.200 300 - 1.900 324 - 1.900 340 - 2.200 294 - 2.100
Pme bar 17,9 21,1 21,5 18 19,8 21,5 23,1 20,4 18,4
Velocità lineare pistone m/s 10,9 10,2 9,9 8,6 10 9,9 9,2 10,9 9,8
Coppia max Nm - rpm 1.715 - 1.400 1.847 - 1.500 1.695 - 1.200 1.850 - 1.400 1.685 - 1.600 1.739 - 1.400 1.970 - 1.150 2.081 - 1.400 1.827 - 1.500
Pme a coppia max bar 23,7 26,7 24,2 27,2 24,2 24,8 28 28,7 25,2
Riserva di coppia % 47,6 47,5 46,5 66,2 2,3 48 50,8 51,3 52,1
Coppia a potenza max Nm 1.294 1.460 1.509 1.215 1.372 1.509 1.627 1.470 1.333
% Potenza a coppia max (kW) 84,4 (252) 84,40 (271) 71 (213) 11,20 (27) 89,10 (282) 85 (255) 73,30 (237) 89,80 (305) 91,20 (268)
Arco di utilizzo giri 800 700 700 500 1.200 500 750 800 700
NELLO SPECIFICO
Potenza kW/litro 32 36,1 33,3 27,8 35,5 33,3 35,8 36,5 31,6
Coppia Nm/litro 184,6 208 188,5 212,4 188,8 193,4 217,9 224,1 196,6
Potenza areale kW/dm 2 47,83 52,45 52,36 37,67 48,32 52,36 52,01 54,57 44,28
METRO E BILANCIA
Peso kg 885 708 750 870 1.044 750 860 865 970
L x W x H mm 1.119x827x1.066 1.128x704x1.166 1.015x838x1.116 1.216x883x1.007 1.271x856x1.265 1.015x838x1.116 1.414x807x1.103 1.125x791x1.068 1.235x980x1.100
Ingombro m 3 0,99 0,93 0,95 1,08 1,38 0,95 1,26 0,95 1,33
Massa/potenza kg/kW 3 2,2 2,5 3,6 3,3 2,5 2,7 2,5 3,3
Densità globale kg/litri 95,3 79,7 83,4 99,9 117 83,4 95,2 93,2 104,4
Densità di potenza kW/m 3 301 345,2 315,8 225 229,7 315,8 257,1 357,9 221,1
Densità assoluta t/m 3 0,89 0,76 0,79 0,81 0,76 0,79 0,68 0,91 0,73
Densità relativa litri/m 3 9,38 9,55 9,46 8,06 6,47 9,46 7,17 9,77 6,99
INDICI
ELASTICITÀ 11,1 10,4 10,3 20,2 11 8,5 10,9 11,6 10,4
PRESTAZIONI 6,9 7,5 7,1 7,1 5,9 7,2 7,7 7,9 7,1
SOLLECITAZIONE 11,5 12,3 11,4 11,9 216 11,6 12,4 13,2 11,7
LEGGEREZZA 12,3 10,1 11,5 12 1,2 11,7 11,8 11,7 13,4
COMPATTEZZA 11,8 14,1 13,9 11,7 2,6 14,1 10,8 14,8 9,6
DIESEL INDUSTRIALI 7,6 8,2 7,8 7,6 7,2 7,6 8 8,2 7,6
Nonostante il palese imprinting camionistico, c’è tanto industriale
in questo segmento. Lo dimostra l’Indice Diesel appannaggio
di un off-road puro e duro come Perkins (anche se condivide
la canna con Cat). L’Egr è sempre più un tabù da rimuovere
CONFRONTO. 6 cilindri da 9 litri
NON SOLO
CAMION
A forza di scalare la segmentazione,
dai 7 litri ci
siamo spostati agli 8 (che
ritrovate nel giro pagina, per un
parallelismo immediato), infine
ai 9 litri. Cilindrata già più ortodossa,
rispetto agli 8 litri e pure
all’ipotetica successiva frazione
motoristica, cioè i 10,5 litri,
familiari solo ai madrelingua
tedeschi. Completiamo così la
fascia di potenza convenzionalmente
compresa nella forbice
tra 200 e 300 chilowatt, che ci
siamo permessi di spacchettare
per entrare minuziosamente nel
dettaglio. Rispetto all’ultima
apparizione, che risale all’autunno
del 2019, non compaiono
sostanziali novità, esattamente
la stessa premessa di quel confronto.
Anzi, di novità non ce
ne sono per nulla, e c’è poco
di cui meravigliarsi, di fronte
al provvedimento “Fit for 55”
di cui abbiamo discusso nell’ea
cavallo dei 9 litri
ditoriale. Chi ha il coraggio di
investire nel rinnovo della piattaforma
motoristica, quando
l’Unione Europea ha ufficialmente
decretato la condanna
a morte dell’endotermico?
L’ha fatto Scania, con il Super,
che riguarda però attualmente
solo il 13 litri, nella versione
stradale. Per l’industriale c’è
tempo, per l’estensione al 9 e
al 16 litri forse ancora di più.
Cummins ha vitaminizzato or-
IN 9 PER IL 9
Terra
Terra
mai sei anni or sono anche il
suo 9, apice della cosiddetta
Performance Series. Comune
denominatore dei progetti
meno attempati è l’abiura del
ricircolo, condivisa da Cummins
sugli aggiornamenti Stage
V (appunto, la Performance
Series) e da Fpt Industrial sulla
serie Nef e sulla serie Cursor.
Sarà che la ricerca e sviluppo di
Torino è parzialmente “delocalizzata”
ad Arbon, in Svizzera,
ed è percepibile l’impronta di
quella fetta di ingegneria e ha
traslocato alla Liebherr, anche
in materia di ricircolo. Comunque,
si scrive Liebeherr ma si
potrebbe scrivere Deutz, in ragione
della collaborazione tra
le due madrelingua tedesca,
che ha indotto alla coabitazione
in due distinte “parrocchie”
della canna da 2,24 litri. Uno
dei più giovanotti, ampiamente
svezzato sulla strada, prima,
e tra i campi a stretto giro di
posta (anche la première per il
pubblico del movimento terra
risale all’aprile del 2019,
al Bauma Monaco), è l’esacilindrico
Man. Risale al primo
trimestre del 2018, l’annuncio
del D15, certificato Euro VID,
equipaggiato con common rail
Denso da 2.500 bar. Le tarature
erano espresse in cavalli, come
usa sui veicoli commerciali,
280, 330 e 360, potenze massime
erogate sempre a quota
1.800 giri. La coppia massima?
Rispettivamente 1.200, 1.395 e
1.600 Newtonmetro. Per i bus
urbani, i Lion’s City, il D1556
Loh ha sostituito il D2066 Luh
da 10,5 litri. Un cambio che
significa anche una riduzione
importante dei pesi e una ripartizione
migliore dei carichi
sugli assi.
Anche in questo caso si è sacrificata
la valvola Egr, a favore
dell’Scr only, con regolazione
del post-trattamento integrata
nella centralina (Agn). Rimbalziamo
nuovamente nell’industriale,
la turbina a geometria
variabile sostiene potenze da
205 a 324 chilowatt e un momento
che raggiunge il picco a
1.970 Newtonmetro nell’arco
tra 1.150 e 1.300 giri.
Man ha pensato a una coppa
dell’olio realizzata in materiale
plastico, ha introdotto dispositivi
di immobilizzazione
elettronici e gruppi ausiliari
modulari, in modo da adattare
alternatore, clima e compressore
alla configurazione del
vano motore.
A consacrare la canna da 1,5
litri (con l’eccezione dell’unico
dispari, il 5 cilindri di
Scania) è stato l’attivismo
di Deutz, Cummins e Man.
Deutz, addirittura, si è aggiudicata
il Diesel of the Year 2018
proprio con il Tcd 9.0.
Ragionando di canna da 1,5
litri l’anomalia di Colonia è
evidente ed è proprio qui che
risiede la sua competitività.
Si tratta infatti di un 4 cilindri,
con una compattezza che
garantisce un vantaggio competitivo
rispetto ai naturali
concorrenti. Torniamo al nostro,
che in quanto a potenza
assoluta non spinge sull’acceleratore
ma punta tutto sulla
declinazione della densità.
Insieme a Cummins si gioca
il primato quando i chilowatt
entrano in relazione con la
cubatura e quando l’ingombro
diventa il parametro con cui
relazionarsi (vedi il caso della
densità di potenza e della densità
relativa).
Il 9 Tcd 9.0 di Deutz ha un
gemello dipinto di bianco,
il D964 di Liebherr, recente
partner di Colonia nella ristrutturazione
della parte alta
del listino Deutz, che ripropone
il quartetto d’archi tra le
macchine di casa e nel mercato
dei motori sciolti.
A questo punto la palla passa
nella metà campo dell’altro
protagonista, Cummins. Da
QSl9 a L9, l’8,88 litri verniciato
di rosso ha perso due lettere
della sigla ma ha guadagnato
il segno più. La revisione della
full line di Columbus per la
promozione allo Stage V ha
stroncato il ricircolo dei gas
di scarico e ha puntato tutto
sull’efficienza. Un approccio
che si traduce nell’8 per cento
di progressione sulla curva di
potenza e nel 13 per cento su
quella di coppia. Cummins accelera
quindi sulle prestazioni
e si ritrova appaiato nell’Indice
Diesel a Perkins, che con il
travaso del monoblocco Caterpillar,
adeguatamente rivisto e
37
36
FPT INDUSTRIAL. Allo stand Bimotor
SERENISSIMA
INVESTITURA
F pt Industrial si è acclimatata
così bene in acqua da
essersi dotata di tutti gli
strumenti per sentirsi a casa
in questo ecosistema: dalla
presentazione del C16 a Cannes,
alla versione Keel Cooling,
al sistema Red Horizon,
in collaborazione con ZF.
L’Arsenale della Serenissima
Repubblica si è prestato a
quinta di questa rappresentazione,
allo stand Bimotor, che
ha recentemente acquisito la
rappresentanza di Fpt anche
per l’Australia. Bepower Solutions
sarà il braccio operativo
nella terra dei canguri, con
sede a Melbourne. Ed è proprio
Ettore Brunero, il Ceo di
Ciriè, a ricordarci l’importanza
della flessibilità, anche con
le applicazioni ecologicamen-
Quella consacrata allo stand di Bimotor, che riguarda ovviamente
l’investimento di Fpt Industrial tra le applicazioni marine.
A gonfie vele in Usa e Cina, è pronta a sbarcare in India e Australia.
Rinnovato il legame con il Padiglione Italia e con Aprilia Racing
versi liberamente. Abbiamo
adottato una sovralimentazione
inedita per questa taglia
di potenza, che permette
di raggiungere alti valori di
coppia a regimi molto bassi.
È del convenzionale tipo a
geometria fissa, ma finora è
stata utilizzata su motori più
piccoli, quindi performante a
bassi regimi. Passiamo al 4
litri common rail, 125 chilowatt
a 2.800 giri, un motore
particolarmente interessante
per ls
Fabrizio Polito
Infine è il turno di Fabrizio
Polito, che interviene a
proposito di customer service.
«Nel marino Fpt ha
accompagnato l’evoluzione
del prodotto di pari passo
con l’evoluzione dei servizi,
creati e sviluppati per assistere
il cliente nel ciclo di
vita. Questi ruotano attorno
a tre pilastri fondamentali:
affidabilità, sia con i ricambi
originali Fpt che con il
miglioramento del supporto
tecnico; “protection”, con
coperture contrattuali su
misura; con l’evoluzione digitale.
Nell’ambito dell’uptime
il nostro impegno parte
da MyFpt App, che istituisce
una prima connessione col il
cliente finale. Il cliente tramite
smartphone può consultare
i dati tecnici del nostro
prodotto, le condizioni di
garanzia, i manuali tecnici,
e richiedere assistenza o
una quotazione per i ricambi
originali al network Fpt di
zona. L’evoluzione naturale
di questo strumento è l’integrazione
con un dongle, via
bluetooth, che può essere
montato sulla porta diagnostica
del motore e permette
di avere delle funzionalità
addizionali, per esempio i
dati prestazionali in tempo
reale e visualizzare gli errori
in centralina. L’integrazione
del dongle consente di condividere
informazioni con il
network e in caso di anomalie
e di accelerare i tempi di
risposta dell’assistenza. Sono
disponibili anche dei report
arricchiti per il cliente finale.
I pacchetti di garanzia estesi
sono componibili fino a cinque
anni di vita del motore e
configurabili in base al monte
ore, agli anni di utilizzo e al
perimetro di copertura».
te compatibili, dove un corretto
approccio alle soluzioni
ibride ed elettriche non deve
simulare un mero “green washing”.
Se sostenibilità deve
essere, che lo sia a tutti gli
effetti, quindi anche da un
punto di vista applicativo. A
questo punto è intervenuto il
responsabile dell’area marina
di Fpt Industrial, Guglielmo
Tummarello, che ha enfatizzato
la possibilità di collaborare
con alcuni partner tanto
consolidati quanto propositivi.
Guglielmo Tummarello
«La divisione dei motori marini
di Fpt è cresciuta in doppia
cifra nel corso dell’ultimo
quinquennio. Abbiamo attuato
una strategia commerciale
mirata ad affermare il brand
a livello globale. Per raggiungere
questo obiettivo siamo
andati alla ricerca, prima
ancora dello sviluppo prodotto,
di partner affidabili, per
consolidare lo sviluppo sia
della parte vendita che della
parte assistenza. Chiaramente,
una volta individuati i giusti
interlocutori, abbiamo sviluppato
linee di prodotto che
si adattassero alle specifiche
richieste in ogni paese. Ed è
così che Fpt è passata da una
posizione molto eurocentrica
a una visione più globale,
sebbene l’Europa rimanga
centrale. Abbiamo sviluppato
una linea di prodotti per il
mercato americano, nel quale
abbiamo registrato una crescita
esponenziale. Conside-
Mare
Mare
rate che il volume di vendite
che registreremo nel corso di
quest’anno sarà trenta volte
superiore a quello registrato
appena quattro anni fa. È un
mercato sempre più fondamentale,
che ci mette in contatto
con clienti diversi, con
delle specifiche esigenze, e
altri distributori, rispetto a
quelli con sui siamo abituati
a trattare, che ci spronano a
essere sfidanti. Abbiamo poi
sviluppato una linea di prodotti
ad hoc per il mercato
cinese, dove abbiamo bypassato
lo Step1, affacciandoci
direttamente allo Step 2. Ed
è proprio da un cliente cinese
abbiamo recentemente acquisito
uno dei principali ordini
di Fpt nella nautica. Un’altra
storia ancora è quella che sta
avvenendo in questi giorni e
che riguarda le vicende del
subcontinente indiano, dove
abbiamo individuato un partner
con cui sviluppare una
strategia commerciale congiunta
a livello di supporto
ai clienti nelle attività postvendita.
Con questi partner
emergenti, di rilevanza strategica,
abbiamo sviluppato
delle option a corredo dei
nostri motori, per fornire
assistenza in luoghi talvolta
impervi e remoti».
Carmine Bagnoli
Insomma, Fpt è uscita dalla
zona di conforto del bacino
mediterraneo e ha salpato le
ancore verso i sette mari. Torniamo
ora in Europa, in compagnia
di Carmine Bagnoli,
che si occupa del segmento
marino all’interno del team
Commercial Operations Europe.
Va da sé, la discussione
scivola sullo Stage V per
le acque interne. «In alcune
fasce di potenza richiede sistemi
di post-trattamento, le
cui dimens
CENSIMENTO
16 17
FENDT
Una delle gamme più amate da farmer
e contoterzisti di tutto il mondo, la serie
700 vario di Fendt, giunge alla settima
generazione. Nuovo motore fino a 300
cavalli, trasmissione Variodrive, interfaccia
FendtOne e molto altro sui 5 modelli a listino
1998 si è issata nel cuore di
tutti i fendisti e non solo per
prestazioni,
28 29
IMPRESSIONE
IN CAMPO
la superficie agricola utilizzata e quella totale
fotografia puntuale del settore
agricolo e zootecnico e offrono
una lettura approfondita che
abbraccia una pluralità di temi,
dalle caratteristiche del conduttore
all’utilizzo dei terreni e
consistenza degli allevamenti,
dai metodi di gestione aziendale
alla multifunzionalità fino alla
manodopera impiegata. Il questionario
di rilevazione (indirizzato
a quasi 1,7 milioni di unità
in base a una lista che ha utilizzato
le fonti amministrative
disponibili) ha proposto quesiti
armonizzati a livello Ue oltre
a domande
di approfondimento
su
aspetti come
l’innovazione
e gli effetti
della pandemia,
di cui si
presentano
le prime evidenze.
Il dato
principale: negli ultimi 20 anni
in Italia si è verificato un indubbio
processo di concentrazione
della proprietà agricola.
A ottobre 2020 risultavano
attive in Italia 1.133.023
aziende agricole, contro le oltre
3 milioni del 1982 e le 2,4 milioni
del 2000 con un importante
meno 50% negli ultimi 20 anni.
A segnare il processo di aggregazione
sono però i dati relativi
Superficie Agricola Utilizzata
(SAU) e la Superficie Agricola
manovrabilità,
Totale (SAT) diminuite, rispetto
al 2000 del 20,8% e del 26,4%,
mentre la dimensione media
delle aziende agricole è più che
raddoppiata sia in termini di
SAU (da 5,1 a 11,1 ettari medi)
sia di SAT (da 7,1 a 14,5 ettari
medi per azienda). In pratica se
le aziende si sono dimezzate nel
numero la superficie agricola
utilizzata è diminuita solo di un
quinto.
In linea con questi dati c’è
quello relativo alla forma proprietaria
dell’azienda: il 93,5%
delle aziende agricole è gestito
nella forma di azienda individuale
o familiare (dal 96,1 del
2010) mentre le società di capitale
passano dallo 0,5% all’1%.
Le prime pesano in termini di
SAU per il 72,7% (dal 76,1%
del 2010) mentre le società di
capitale arrivano al 3,6% (dal
2,7% del 2010) come a dire che
le aziende più strutturate, quelle
progettate per essere vere e proprie
imprese, crescono in numero
e in termini di superficie
occupata.
Nel 2000 la gestione di terreni
esclusivamente di proprietà
del conduttore rappresentava
la grande maggioranza dei casi
(85,9%) mentre nei venti anni
successivi si è molto ridotta
(-27,3 % nel 2020). Parallelamente,
si sono fortemente diffusi
i casi di affitto (l’incidenza
è passata da 2,4% a 10,1%), di
gestione a uso gratuito (da 1,3%
a 6,0%) e delle altre forme di
gestione (da 10,4% a 25,2%).
«Nel complesso - evidenzia
Istat - emerge un quadro evolutivo
caratterizzato sia dall’inevitabile
e progressivo processo di
versatilità e comfort. Stiamo
ovviamente parlando dei
nuovi 700 Vario presentati in
esclusiva alla stampa di settore
lo scorso 25 agosto a Wadenbrunn,
in Germania.
Proprio la polivalenza e la
fascia di potenza (tra i 150 e
A ottobre 2020
risultavano attive
in Italia 1.133.023
aziende agricole,
contro le oltre 3
milioni del 1982
Cinque nuovi
modelli nella
e le 2,4 milioni
del 2000 con
un importante
meno 50% negli
ultimi 20 anni.
La dimensione
media delle
aziende è però più
che raddoppiatain
termin di SAU, da
5,1 a 11,1 ettari.
uscita dal mercato delle aziende
non più in grado di sostenere
la propria attività (prevalentemente
di piccole dimensioni
e a gestione familiare) sia dalla
crescente divaricazione tra
proprietà e gestione dei terreni
a uso agricolo, con la forte espansione
di forme di gestione
alternative, derivanti dalle crescenti
incertezze in merito alla
sostenibilità futura dell’attività
agricola».
Il processo di concentrazione
dei terreni agricoli in aziende
mediamente più grandi è anche
confermato dall’analisi per
classi dimensionali in termini
di SAU. A diminuire di più
fascia 200 - 300
cavalli motorizzati
AgcoPower adatti
a qualsiasi tipo
di operazione
in azienda e in
campo aperto.
sono le aziende più piccole,
suddividendole per classi di
SAU, diminuiscono del 51,2%
le aziende agricole con meno
di un ettaro, fanno -3,4% le
aziende con superficie tra 20 e
29,99 ettari, mentre aumentano
quelle con almeno 30 ettari
di SAU, in particolare quelle
più grandi (almeno 100 ettari,
+17,7%). Per effetto di queste
dinamiche nel 2020 solo poco
più di 2 aziende agricole su 10
hanno meno di un ettaro di SAU
contro circa 3 su 10 del 2010 e
più di 4 su 10 nel 2000. Al contempo,
l’incidenza del numero
di aziende agricole con almeno
10 ettari di SAU e meno di 100
è più che raddoppiata tra il 2000
e il 2020 (da 8,9% a 20,2%),
mentre quella delle aziende agricole
con almeno 100 ettari è
rimasta sostanzialmente invariata
(da 1,5% a 1,6%).
Sono risultati che fanno riflettere
anche pensando alla
categoria dei contoterzisti: «Nel
giro di dieci anni l’agricoltura
non solo ha vissuto un fenomeno
di contrazione di imprese,
che può essere considerato fisiologico
– evidenzia Leonardo
Bolis, presidente di Confai
Lombardia - Molto più seria è
la diminuzione di imprese guidate
da soggetti di età compresa
fra i 30 e i 44 anni, che fra
il 2010 e il 2020 perdono il 4,2
per cento. Il dato non lascia
tranquilli, perché significa un
rallentamento del ricambio generazionale,
che anche come
imprese agromeccaniche stiamo
purtroppo vivendo».
La questione dei giovani
Il dato evidenziato dal presidente
di Confai Lombardia, che è
corretto, nasce da una specifica
domanda posta dall’Istat; la figura
del capo azienda, infatti,
coincide spesso con quella
del conduttore, cioè il responsabile
giuridico ed economico
dell’azienda. Ciò si verifica soprattutto
nelle aziende familiari
40 41
CLAAS
Per lo Stage V Carraro sceglie il
downsizing e punta tutto sulla
compattezza. L’Agricube Pro
10.5 VL arriva a 102 cavalli di
potenza col nuovo 4 cilindri
FPT da 2,8 litri e mette Scr e
Dpf sotto al cofano
Una inedita colorazione
grigio metallizzata
caratterizza la nuova gamma
di trattori specializzati
Carraro Agricube Pro dell’era
Stage V. Il modello VL 10.5
in prova è il più potente
con 102 cavalli a 2.300
giri erogati dal 4 cilindri
da 2,8 litri FPT. In versione
full optional ha anche il
ponte anteriore sospeso e 4
distributori elettroidraulici
proporzionali.
l+ l-
l Motore compatto e potente con sistema
di trattamento gas di scarico sottocofano
l Comandi distributori elettroidraulici e
sollevatore elettronico su consolle
di destra
l Inversore elettroidraulico al volante
l Sistema di sospensione dell’assale
anteriore
n occasione del Summer
Innovations Press Event
che si è svolto nelle giornate
del 10 e 11 agosto nella
campagna tedesca a nord di
Amburgo, Claas ha presentato
in anteprima alla stampa
europea tutte le novità sviluppate
e messe a punto dai
propri ingegneri per le molteplici
categorie di macchine.
SCHEDA TECNICA
VEICOLO PROVATO
Il Carraro Agricube Pro
10.5 VL in prova è costruito
nello stabilimento Carraro
Agritalia di Rovigo ed è
equipaggiato con pneumatici
BKT Agrimax 380/70 R28
posteriori e 280/70 R18
anteriori. Il modello provato
è allestito con 3 pompe
idrauliche da 60 l/min, 27 l/
min e 27 l/min, 4 distributori
posteriori elettroidraulici,
sollevatore anteriore e
posteriore a comando
elettronico, Pto anteriore,
Pto posteriore a 2 velocità
e sincronizzata, cabina con
aria condizionata, assale
anteriore sospeso.
DATI TECNICI
Motore FPT F28 Stage V
4 cilindri da 2,8 litri, 102
cv, 416 Nm. Trasmissione
meccanica con Hi-lo e
inversore idraulici. Capacità
massima Sollevatore
posteriore 2.600 kg,
anteriore 1.400 kg.
Peso 2.940 kg, peso
massimo consentito 4.400
kg. Passo 2.178 mm.
CONSUMO* l/h 20
AUTONOMIA 3 ore 48’
PREZZO/cv
PREZZO EURO
103.730 Iva esclusa
1.017 euro
* Desunto dalla scheda tecnica del
motore in potenza massima
l Leva gamme poco intuitiva e in posizione
scomoda
l Selezione velocità Pdf tramite leva
manuale sul retro del trattore
l Il tunnel centrale permette di contenere
l’altezza del trattore ma a discapito
del comfort
Al centro della scena la grande
famiglia di mietitrebbie
ol passaggio allo Stage V, che
ha imposto l’abbandono dei 3,4
litri FPT per le potenze superiori
ai 75 cavalli, Carraro ha totalmente
rivoluzionato la sua gamma di trattori,
diversificando la produzione per gli
Oem (Claas, John Deere, Massey Ferguson),
da quella a proprio marchio.
I nuovi modelli per Oem montano
ora il 4 cilindri FPT da 3,6 litri, dunque
‘maggiorato’, per raggiungere potenze
comprese tra 85 e 120 cavalli. La nuova
gamma a marchio ‘Tre cavallini’,
rinominata Agricube Pro, adotta invece
un motore più piccolo, sempre FPT
a quattro cilindri, ma con cilindrata di
2,8 litri e soltanto due tarature, a 92 e
102 cavalli di potenza massima.
Per i propri clienti finali Carraro
punta così su modelli potenti ma compatti,
proposti solo nella versione con
tunnel centrale per ridurre l’altezza e
adattarsi alle esigenze di chi lavora
prevalentemente sotto chioma.
Il modello provato 10.5 VL è il
primo in assoluto a uscire dalle linee
produttive di Rovigo, una sorta di modello
dimostrativo ‘Full optional’ con
cabina, inversore idraulico, distributori
elettroidraulici, sollevatore elettronico
e ponte anteriore sospeso.
SUSTAINABILITY INDEX
DRIVELINE %
a a e e e 42,1
COMFORT E SICUREZZA
a a e e e 43,9
CARATTERISTICHE DEL VEICOLO
a d e e e 37
MOBILITY REVOLUTION TRACTOR
a a e e e
52 53
Lexion, interessata dal più
corposo pacchetto di aggiornamenti.
Cavalli che crescono
Partendo dal vertice della
serie, ossia dal segmento di
operatrici dotate di sistema
APS SynFlow Hybrid con
Roto Plus e larghezza del
canale di lavoro pari a 1.700
millimetri, si segnala innanzitutto
l’introduzione del
nuovo modello Lexion 8600
equipaggiato con motore sei
cilindri Man D26 da 12,4 e
549 cavalli. Come le sorelle
maggiori (Lexion 8900, 8800
e 8700) con cui condivide il
piano più alto dell’offerta
A partire dal
2023, la Lexion
8600, potente
macchina ibrida
con una larghezza
di canale di 1.700
mm, insieme
alla Lexion
5500 Montana
e alla lexion
7700 Montana,
completeranno la
gamma Claas.
CENSIMENTO
la superficie agricola utilizzata e quella totale
dati presentati dal censimento
Istat svolto tra gennaio e
luglio 2021, con riferimento
all’annata agraria 2019-2020
sono tanti, rappresentano una
fotografia puntuale del settore
agricolo e zootecnico e offrono
una lettura approfondita che
abbraccia una pluralità di temi,
dalle caratteristiche del conduttore
all’utilizzo dei terreni e
consistenza degli allevamenti,
dai metodi di gestione aziendale
alla multifunzionalità fino alla
manodopera impiegata. Il questionario
di rilevazione (indirizzato
a quasi 1,7 milioni di unità
in base a una lista che ha utilizzato
le fonti amministrative
disponibili) ha proposto quesiti
armonizzati a livello Ue oltre
a domande
16 17
FENDT
di approfondimento
su
aspetti come
l’innovazione
e gli effetti
della pandemia,
di cui si
presentano
le prime evidenze.
Il dato
principale: negli ultimi 20 anni
in Italia si è verificato un indubbio
processo di concentrazione
della proprietà agricola.
A ottobre 2020 risultavano
attive in Italia 1.133.023
aziende agricole, contro le oltre
3 milioni del 1982 e le 2,4 milioni
del 2000 con un importante
meno 50% negli ultimi 20 anni.
A segnare il processo di aggregazione
sono però i dati relativi
Superficie Agricola Utilizzata
(SAU) e la Superficie Agricola
Una delle gamme più amate da farmer
e contoterzisti di tutto il mondo, la serie
700 vario di Fendt, giunge alla settima
generazione. Nuovo motore fino a 300
cavalli, trasmissione Variodrive, interfaccia
FendtOne e molto altro sui 5 modelli a listino
ra sicuramente la new
entry più attesa dell’anno.
L’ultima evoluzione,
la settima, di una gamma che
fin dall’esordio, nel lontano
1998 si è issata nel cuore di
tutti i fendisti e non solo per
prestazioni, manovrabilità,
Totale (SAT) diminuite, rispetto
al 2000 del 20,8% e del 26,4%,
mentre la dimensione media
delle aziende agricole è più che
raddoppiata sia in termini di
SAU (da 5,1 a 11,1 ettari medi)
sia di SAT (da 7,1 a 14,5 ettari
medi per azienda). In pratica se
le aziende si sono dimezzate nel
numero la superficie agricola
utilizzata è diminuita solo di un
quinto.
In linea con questi dati c’è
quello relativo alla forma proprietaria
dell’azienda: il 93,5%
delle aziende agricole è gestito
nella forma di azienda individuale
o familiare (dal 96,1 del
2010) mentre le società di capitale
passano dallo 0,5% all’1%.
Le prime pesano in termini di
SAU per il 72,7% (dal 76,1%
del 2010) mentre le società di
capitale arrivano al 3,6% (dal
2,7% del 2010) come a dire che
le aziende più strutturate, quelle
progettate per essere vere e proprie
imprese, crescono in numero
e in termini di superficie
occupata.
Nel 2000 la gestione di terreni
esclusivamente di proprietà
del conduttore rappresentava
la grande maggioranza dei casi
(85,9%) mentre nei venti anni
successivi si è molto ridotta
(-27,3 % nel 2020). Parallelamente,
si sono fortemente diffusi
i casi di affitto (l’incidenza
è passata da 2,4% a 10,1%), di
gestione a uso gratuito (da 1,3%
a 6,0%) e delle altre forme di
gestione (da 10,4% a 25,2%).
«Nel complesso - evidenzia
Istat - emerge un quadro evolutivo
caratterizzato sia dall’inevitabile
e progressivo processo di
versatilità e comfort. Stiamo
ovviamente parlando dei
nuovi 700 Vario presentati in
esclusiva alla stampa di settore
lo scorso 25 agosto a Wadenbrunn,
in Germania.
Proprio la polivalenza e la
fascia di potenza (tra i 150 e
A ottobre 2020
risultavano attive
in Italia 1.133.023
aziende agricole,
contro le oltre 3
milioni del 1982
e le 2,4 milioni
del 2000 con
un importante
meno 50% negli
ultimi 20 anni.
La dimensione
media delle
aziende è però più
che raddoppiatain
termin di SAU, da
5,1 a 11,1 ettari.
uscita dal mercato delle aziende
non più in grado di sostenere
la propria attività (prevalentemente
di piccole dimensioni
e a gestione familiare) sia dalla
crescente divaricazione tra
proprietà e gestione dei terreni
a uso agricolo, con la forte espansione
di forme di gestione
alternative, derivanti dalle crescenti
incertezze in merito alla
sostenibilità futura dell’attività
agricola».
Il processo di concentrazione
dei terreni agricoli in aziende
mediamente più grandi è anche
confermato dall’analisi per
classi dimensionali in termini
di SAU. A diminuire di più
Cinque nuovi
modelli nella
fascia 200 - 300
cavalli motorizzati
AgcoPower adatti
a qualsiasi tipo
di operazione
in azienda e in
campo aperto.
sono le aziende più piccole,
suddividendole per classi di
SAU, diminuiscono del 51,2%
le aziende agricole con meno
di un ettaro, fanno -3,4% le
aziende con superficie tra 20 e
29,99 ettari, mentre aumentano
quelle con almeno 30 ettari
di SAU, in particolare quelle
più grandi (almeno 100 ettari,
+17,7%). Per effetto di queste
dinamiche nel 2020 solo poco
più di 2 aziende agricole su 10
hanno meno di un ettaro di SAU
contro circa 3 su 10 del 2010 e
più di 4 su 10 nel 2000. Al contempo,
l’incidenza del numero
di aziende agricole con almeno
10 ettari di SAU e meno di 100
è più che raddoppiata tra il 2000
e il 2020 (da 8,9% a 20,2%),
mentre quella delle aziende agricole
con almeno 100 ettari è
rimasta sostanzialmente invariata
(da 1,5% a 1,6%).
Sono risultati che fanno riflettere
anche pensando alla
categoria dei contoterzisti: «Nel
giro di dieci anni l’agricoltura
non solo ha vissuto un fenomeno
di contrazione di imprese,
che può essere considerato fisiologico
– evidenzia Leonardo
Bolis, presidente di Confai
Lombardia - Molto più seria è
la diminuzione di imprese guidate
da soggetti di età compresa
fra i 30 e i 44 anni, che fra
il 2010 e il 2020 perdono il 4,2
per cento. Il dato non lascia
tranquilli, perché significa un
rallentamento del ricambio generazionale,
che anche come
imprese agromeccaniche stiamo
purtroppo vivendo».
La questione dei giovani
Il dato evidenziato dal presidente
di Confai Lombardia, che è
corretto, nasce da una specifica
domanda posta dall’Istat; la figura
del capo azienda, infatti,
coincide spesso con quella
del conduttore, cioè il responsabile
giuridico ed economico
dell’azienda. Ciò si verifica soprattutto
nelle aziende familiari
28 29
IMPRESSIONE
IN CAMPO
Per lo Stage V Carraro sceglie il
downsizing e punta tutto sulla
compattezza. L’Agricube Pro
10.5 VL arriva a 102 cavalli di
potenza col nuovo 4 cilindri
FPT da 2,8 litri e mette Scr e
Dpf sotto al cofano
Una inedita colorazione
grigio metallizzata
caratterizza la nuova gamma
di trattori specializzati
Carraro Agricube Pro dell’era
Stage V. Il modello VL 10.5
in prova è il più potente
con 102 cavalli a 2.300
giri erogati dal 4 cilindri
da 2,8 litri FPT. In versione
full optional ha anche il
ponte anteriore sospeso e 4
distributori elettroidraulici
proporzionali.
l+ l-
l Motore compatto e potente con sistema
di trattamento gas di scarico sottocofano
l Comandi distributori elettroidraulici e
sollevatore elettronico su consolle
di destra
l Inversore elettroidraulico al volante
l Sistema di sospensione dell’assale
anteriore
SCHEDA TECNICA
VEICOLO PROVATO
Il Carraro Agricube Pro
10.5 VL in prova è costruito
nello stabilimento Carraro
Agritalia di Rovigo ed è
equipaggiato con pneumatici
BKT Agrimax 380/70 R28
posteriori e 280/70 R18
anteriori. Il modello provato
è allestito con 3 pompe
idrauliche da 60 l/min, 27 l/
min e 27 l/min, 4 distributori
posteriori elettroidraulici,
sollevatore anteriore e
posteriore a comando
elettronico, Pto anteriore,
Pto posteriore a 2 velocità
e sincronizzata, cabina con
aria condizionata, assale
anteriore sospeso.
DATI TECNICI
Motore FPT F28 Stage V
4 cilindri da 2,8 litri, 102
cv, 416 Nm. Trasmissione
meccanica con Hi-lo e
inversore idraulici. Capacità
massima Sollevatore
posteriore 2.600 kg,
anteriore 1.400 kg.
Peso 2.940 kg, peso
massimo consentito 4.400
kg. Passo 2.178 mm.
CONSUMO* l/h 20
AUTONOMIA 3 ore 48’
40 41
CLAAS
La Casa di Harsewinkel ha svelato gli
aggiornamenti 2023 delle mietitrebbie
Lexion. Riflettori puntanti sul lancio di nuovi
modelli e sull’introduzione di un’evoluta
cabina; importanti upgrade anche in termini
di potenza e tecnologia
n occasione del Summer
Innovations Press Event
che si è svolto nelle giornate
del 10 e 11 agosto nella
campagna tedesca a nord di
Amburgo, Claas ha presentato
in anteprima alla stampa
europea tutte le novità sviluppate
e messe a punto dai
propri ingegneri per le molteplici
categorie di macchine.
PREZZO/cv
PREZZO EURO
103.730 Iva esclusa
1.017 euro
* Desunto dalla scheda tecnica del
motore in potenza massima
l Leva gamme poco intuitiva e in posizione
scomoda
l Selezione velocità Pdf tramite leva
manuale sul retro del trattore
l Il tunnel centrale permette di contenere
l’altezza del trattore ma a discapito
del comfort
Al centro della scena la grande
famiglia di mietitrebbie
ol passaggio allo Stage V, che
ha imposto l’abbandono dei 3,4
litri FPT per le potenze superiori
ai 75 cavalli, Carraro ha totalmente
rivoluzionato la sua gamma di trattori,
diversificando la produzione per gli
Oem (Claas, John Deere, Massey Ferguson),
da quella a proprio marchio.
I nuovi modelli per Oem montano
ora il 4 cilindri FPT da 3,6 litri, dunque
‘maggiorato’, per raggiungere potenze
comprese tra 85 e 120 cavalli. La nuova
gamma a marchio ‘Tre cavallini’,
rinominata Agricube Pro, adotta invece
un motore più piccolo, sempre FPT
a quattro cilindri, ma con cilindrata di
2,8 litri e soltanto due tarature, a 92 e
102 cavalli di potenza massima.
Per i propri clienti finali Carraro
punta così su modelli potenti ma compatti,
proposti solo nella versione con
tunnel centrale per ridurre l’altezza e
adattarsi alle esigenze di chi lavora
prevalentemente sotto chioma.
Il modello provato 10.5 VL è il
primo in assoluto a uscire dalle linee
produttive di Rovigo, una sorta di modello
dimostrativo ‘Full optional’ con
cabina, inversore idraulico, distributori
elettroidraulici, sollevatore elettronico
e ponte anteriore sospeso.
SUSTAINABILITY INDEX
DRIVELINE %
a a e e e 42,1
COMFORT E SICUREZZA
a a e e e 43,9
CARATTERISTICHE DEL VEICOLO
a d e e e 37
MOBILITY REVOLUTION TRACTOR
a a e e e
52 53
Lexion, interessata dal più
corposo pacchetto di aggiornamenti.
Cavalli che crescono
Partendo dal vertice della
serie, ossia dal segmento di
operatrici dotate di sistema
APS SynFlow Hybrid con
Roto Plus e larghezza del
canale di lavoro pari a 1.700
millimetri, si segnala innanzitutto
l’introduzione del
nuovo modello Lexion 8600
equipaggiato con motore sei
cilindri Man D26 da 12,4 e
549 cavalli. Come le sorelle
maggiori (Lexion 8900, 8800
e 8700) con cui condivide il
piano più alto dell’offerta
A partire dal
2023, la Lexion
8600, potente
macchina ibrida
con una larghezza
di canale di 1.700
mm, insieme
alla Lexion
5500 Montana
e alla lexion
7700 Montana,
completeranno la
gamma Claas.
VADO E TORNO EDIZIONI - www.vadoetorno.com - ISSN 1720-3503 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/ MI - EURO 3,50
SETTEMBRE
N.9 - 2022 ANNO 27°
SETTEMBRE
Specialista nato
CENSIMENTO ISTAT: AZIENDE PIÙ GRANDI MA SI COLTIVA MENO
ANTEPRIMA: FENDT 700 VARIO. LA SETTIMA GENERAZIONE
ISTAT: aziende più grandi ma si
coltiva meno
Turismo
Futura Fdd2
Lunghezza mm 13.100 / 14.100 (6x2)
Posti n. 79 / 91
Motore/cv Daf / 530
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Disponibile anche con rampa disabili e
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Gestione editoriale
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SETTEMBRE
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ISTAT: aziende più grandi ma si
coltiva meno
Consumi ridotti con
EcoLife.
Le partenze frequenti e le soste brevi caratterizzano il trasporto urbano e incrementano i costi di gestione. Gli
autobus urbani e interurbani equipaggiati con la seconda generazione del cambio automatico ZF-EcoLife consentono
di risparmiare ulteriormente carburante rispetto alla prima generazione, senza ricorrere a motori elettrici aggiuntivi,
grazie anche alla predisposizione di serie della funzione Start-Stop. Ulteriori fattori di risparmio sono il programma
di marcia autoadattivo TopoDyn Life, l’ampia rapportatura totale del cambio a sei marce, il retarder primario
integrato e il doppio sistema di raffreddamento. EcoLife è quindi vantaggioso per l’economia del servizio, l’ambiente
e il comfort di marcia. ZF-EcoLife, una scelta di qualità senza scendere a compromessi. zf.com/bus
La forza centripeta
dell’agricoltura
Il censimento Istat conferma il processo di
aggregazione in corso da almeno un ventennio che
ha portato una diminuzione del 50% delle aziende
agricole. Diminuiscono però del 20% e del 26% anche
dati presentati dal censimento
Istat svolto tra gennaio e
I luglio 2021, con riferimento
all’annata agraria 2019-2020
sono tanti, rappresentano una
Anteprime: il Fendt 700 Vario
alla settima generazione
Sua maestà
il 700 Vario
ra sicuramente la new
entry più attesa dell’an-
L’ultima evoluzione, Eno.
la settima, di una gamma che
fin dall’esordio, nel lontano
In vigneto col Carraro Agricube
Pro 10.5 VL
© Trattori 2022
Fuori dal
gruppo
CARRARO
AGRICUBE PRO
10.5 VL
Nuova mietitrebbia Claas Lexion
con motore MAN
Le prime
della classe
La Casa di Harsewinkel ha svelato gli
aggiornamenti 2023 delle mietitrebbie
Lexion. Riflettori puntanti sul lancio di nuovi
modelli e sull’introduzione di un’evoluta
cabina; importanti upgrade anche in termini
di potenza e tecnologia
PER ABBONAMENTI
E COPIE SAGGIO:
VADO E TORNO EDIZIONI
via Brembo 27, 20139 Milano
tel. 02/55230950
E-mail: abbonamenti@vadoetorno.com
I
C
a a e e e 41,3
9700
Lunghezza mm 12.400 / 13.100
Posti n. 55 / 57
Motore/cv Volvo D11K 430 / 460
Trasmissione
-Volvo I-Shift
Prezzo euro 328.000 / 357.000*
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Trasmissione
Volvo I-Shift
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Lungh. mm 13.100 / 13.900 (6X2)
Posti n. 53 / 59
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Prezzo euro 475.000 / 495.000
La forza centripeta
VADO dell’agricoltura E TORNO
Il censimento Istat conferma il processo di
aggregazione in corso da almeno un ventennio che
ha portato una diminuzione del 50% delle aziende
agricole. Diminuiscono però del 20% e del 26% anche
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