La mia ditta 2/2022
La rivista di AXA al servizio delle aziende vi informa tre volte all'anno su temi che interessano i piccoli imprenditori.
La rivista di AXA al servizio delle aziende vi informa tre volte all'anno su temi che interessano i piccoli imprenditori.
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2 | <strong>2022</strong><br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
<strong>La</strong> rivista per PMI di AXA<br />
Tool digitali:<br />
utili aiutanti nel campo<br />
della burotica<br />
Pagina 8<br />
Mancati pagamenti:<br />
come proteggersi dai<br />
problemi di liquidità<br />
Pagina 10<br />
Beneficio reciproco<br />
<strong>La</strong> dottoressa Anina Hille è convinta che la gestione<br />
delle generazioni permette alle PMI di incrementare la loro<br />
attrattiva nel mercato del lavoro.<br />
Pagina 26
Il mio motivo d’orgoglio<br />
Sabrina Weber, wedding<br />
planner e titolare di Wedding<br />
Factory.<br />
Innamorati, fidanzati, sposati<br />
Ho sempre avuto uno spirito creativo, e per compensare<br />
il lavoro d’ufficio cercavo un’attività che mi permettesse<br />
di sviluppare la <strong>mia</strong> inventiva. Nel 2010, mentre organizzavo<br />
il mio stesso matrimonio, navigando in rete mi<br />
sono imbattuta nella formazione per wedding planner e<br />
mi si è accesa la lampadina: ecco cosa volevo fare. Da ormai<br />
oltre dieci anni accompagno i futuri sposi durante<br />
l’intero processo, dalla pianificazione al grande giorno.<br />
Mi occupo di tutto: addii al nubilato o al celibato, location,<br />
candy bar e chi ne ha più ne metta. Rivolgersi a una<br />
wedding planner vale la pena anche se non si dispone<br />
di un budget altissimo, perché grazie ai nostri contatti<br />
spesso riceviamo degli sconti sui vari servizi. In quanto<br />
organizzatrice, rivesto un ruolo fondamentale nella riuscita<br />
del matrimonio. Mi impegno quindi sempre al massimo<br />
per trasformarlo davvero nel giorno più bello della<br />
vita degli sposi. Alla fine, per la maggior parte si tratta di<br />
un evento unico. <strong>La</strong> ricompensa più grande sono i volti<br />
raggianti degli invitati e la felicità della coppia. Faccio<br />
davvero del mio meglio per realizzare ogni desiderio dei<br />
due innamorati. Il matrimonio più originale per me è<br />
stato in un igloo a Engelberg: la sposa indossava addirittura<br />
dei Moon Boot. Il mio sogno nel cassetto è fondare<br />
una <strong>ditta</strong> specializzata in matrimoni che riunisca tutta<br />
una serie di professionisti, un luogo dove le coppie possano<br />
trovare tutti i servizi necessari e che offra quindi<br />
un’esperienza a 360 gradi.<br />
weddingfactory.ch<br />
02/<strong>2022</strong> 2<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
Il mio motivo d’orgoglio<br />
Deborah Bottana<br />
e Michi Keel con il loro<br />
team di simplee SA.<br />
Verso un mondo più sostenibile con passione<br />
Il fatto di voler «agire» è una caratteristica che ci definisce<br />
da sempre: per natura, entrambi sentiamo l’impulso<br />
di creare qualcosa che ci permetta di avere un impatto.<br />
Ci conoscevamo già da prima e sapevamo che con le nostre<br />
relative competenze ci completiamo a vicenda, ma<br />
è stato con l’acquisizione di simplee SA a inizio 2019<br />
che siamo riusciti a trovare la combinazione perfetta: è<br />
estremamente gratificante impegnarci in un ambito fondamentale<br />
come la sostenibilità e lavorare quotidianamente<br />
fianco a fianco a qualcosa che ci appassiona. Quali<br />
partner di prodotto e di know-how in materia di mobilità<br />
elettrica e di gestione della ricarica, giorno dopo giorno<br />
rendiamo il mondo un po’ migliore contribuendo allo<br />
sviluppo e all’affermazione di questo mercato insieme ai<br />
nostri partner. Ci occupiamo di numerosi aspetti, come<br />
consulenza, pianificazione e amministrazione, e aiutiamo<br />
quindi a gestire i portafogli immobiliari a livello<br />
svizzero dei grandi investitori in qualità di «servizio<br />
esterno specializzato in mobilità elettrica». Il successo ci<br />
dà ragione: tre anni fa abbiamo iniziato in due e ora il nostro<br />
team è composto da quasi 30 persone che ogni giorno<br />
lavorano per i loro partner con un’incredibile passione<br />
e dedizione, puntando sempre all’eccellenza. Il nostro<br />
obiettivo è migliorarci costantemente, sia a livello professionale<br />
che umano. Constatare che il nostro fantastico<br />
team condivide questi valori e che ciò gli permette di fare<br />
la differenza ci riempie di orgoglio.<br />
simplee-energy.ch<br />
02/<strong>2022</strong> 3<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
Diventi<br />
il capo<br />
preferito<br />
OFFERTE AXA<br />
PER LA SALUTE PER PMI<br />
Know You Can<br />
AXA.ch/salute-pmi
INDICE | EDITORIALE<br />
Altro che<br />
«ferri vecchi»<br />
COLOPHON<br />
Editore:<br />
AXA, Newsroom<br />
Indirizzo della redazione:<br />
AXA, «<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong>»,<br />
Römerstrasse 17<br />
8400 Winterthur<br />
www.la-<strong>mia</strong>-<strong>ditta</strong>.ch<br />
E-mail: meine.firma@axa.ch<br />
Redazione:<br />
Melanie Ade (direzione)<br />
Hanno collaborato a questo<br />
numero:<br />
Simona Altwegg, Mirjam<br />
Eberhard, Marcel Rubin<br />
Online: Urs Wildi<br />
Traduzione:<br />
<strong>La</strong>nguage Services, AXA<br />
Concezione e realizzazione:<br />
Der <strong>La</strong>youter,<br />
Marco Vara, AXA Newsroom<br />
Stampa e spedizione:<br />
Swissprinters AG<br />
Brühlstrasse 5<br />
CH-4800 Zofingen<br />
Periodicità:<br />
tre volte l’anno in italiano,<br />
tedesco e francese<br />
Tiratura complessiva:<br />
84 000<br />
Amministrazione delle<br />
inserzioni:<br />
Galledia Fachmedien AG<br />
Burgauerstrasse 50<br />
9230 Flawil<br />
Tel. 058 344 97 69<br />
ornella.assalve@galledia.ch<br />
www.galledia.ch<br />
Modifiche d’indirizzo e<br />
disdette:<br />
via mail a<br />
meine.firma@axa.ch<br />
Stampato<br />
myclimate.org/01-22-310953<br />
22<br />
2<br />
3<br />
7<br />
8<br />
10<br />
14<br />
17<br />
18<br />
22<br />
Il mio motivo d’orgoglio:<br />
Sabrina Weber, Wedding Factory<br />
Il mio motivo d’orgoglio:<br />
Deborah Bottana e Michi Keel, simplee SA.<br />
Sicurezza<br />
Aiutanti digitali: utili tool di software nella burotica.<br />
Assicurazione crediti: come le PMI possono tutelarsi dai<br />
mancati pagamenti ed evitare problemi di liquidità.<br />
Perfezionamento professionale: tre esperti spiegano<br />
perché è un fattore concorrenziale decisivo per le PMI.<br />
Successo<br />
Intervista: il geopolitologo Michael Hermann spiega i<br />
vantaggi dei lavoratori meno giovani e perché a volte<br />
occorre sopportare una campagna denigratoria.<br />
Uno studio condotto da AXA evidenzia che il potenziale<br />
dei dipendenti più anziani è troppo poco sfruttato.<br />
Un attuale studio rappresentativo di<br />
AXA Svizzera rivela che le PMI prediligono<br />
i dipendenti più in là con gli anni<br />
rispetto a quelli più giovani, soprattutto<br />
in considerazione del loro knowhow<br />
e della loro fedeltà e operosità.<br />
Tuttavia, i risultati mostrano anche<br />
che quando si tratta di reclutare nuovo<br />
personale, sono piuttosto i collaboratori<br />
più giovani a essere richiesti. Di<br />
conseguenza, le PMI si precludono un<br />
grande potenziale, perché già oggi un<br />
terzo delle persone attive sul mercato<br />
del lavoro è over 55, una tendenza tra<br />
l’altro al rialzo. Le PMI devono disporre<br />
pertanto di piani per affrontare la<br />
prossima ondata di pensionamenti che<br />
si aggiunge alla carenza di personale<br />
specializzato, afferma Anina Hille. L’economista<br />
insegna e conduce ricerche<br />
su vari temi legati alla sostenibilità e<br />
alla diversità presso la Scuola universitaria<br />
di Lucerna e consiglia caldamente<br />
alle PMI di affrontare per tempo la<br />
questione della «gestione delle generazioni»,<br />
al fine di aumentare la propria<br />
attrattiva come datori di lavoro per<br />
collaboratori di ogni età. Lo stesso<br />
auspica anche il geopolitologo Michael<br />
Sotomo in una lunga intervista, in cui<br />
spiega inoltre perché ha osato entrare<br />
nel mondo dell’imprenditoria relativamente<br />
tardi.<br />
Vi auguro una piacevole lettura!<br />
25<br />
Responsabilità<br />
26<br />
In che misura la gestione integrativa delle generazioni<br />
limita la perdita di know-how e incrementa l’attrattiva<br />
come datore di lavoro.<br />
<strong>La</strong> vostra Melanie Ade<br />
Caporedattrice «<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong>»<br />
Foto: Keystone/Gaetan Bally<br />
Siamo anche su<br />
LinkedIn.<br />
Venite a visitarci<br />
all’indirizzo<br />
www.linkedin.com/<br />
company/meine-firma<br />
per contenuti<br />
davvero interessanti<br />
anche online.<br />
30<br />
33<br />
34<br />
35<br />
puralpina AG: come un unguento tradizionale naturale<br />
arriva fino in Cina.<br />
Il grafico: Svizzera – campionessa d’innovazione<br />
Il mio motivo d’orgoglio:<br />
Thomas Hofstetter, ristorante «Die Waid»<br />
Il mio motivo d’orgoglio:<br />
Patrik Bucher, Kulturschiff.ch GmbH<br />
02/<strong>2022</strong> 5<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
Avete appena dato il<br />
benvenuto a un nuovo<br />
membro del team,<br />
e ora, avete annunciato<br />
un posto vacante.<br />
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Lo sportello online per le imprese<br />
EasyGov.swiss
Sicurezza<br />
Domanda di un lettore<br />
Licenziamento<br />
a 58 anni<br />
Negli ultimi mesi il volume di ordinativi<br />
della nostra piccola impresa ha subito un<br />
brusco calo e ora mi vedo costretto a<br />
licenziare una parte del personale, tra cui<br />
anche un collaboratore 58enne che vive in<br />
Germania e lavora in Svizzera. È vero che<br />
può continuare ad essere assicurato presso<br />
la cassa pensione della <strong>mia</strong> azienda?<br />
S.T., Sciaffusa<br />
Secondo le disposizioni relative al proseguimento<br />
nella previdenza professionale in vigore<br />
dal 1° gennaio 2021, se il datore di lavoro<br />
scioglie il rapporto lavorativo quando il collaboratore<br />
ha già compiuto i 58 anni, la cassa<br />
pensione è tenuta a continuare ad assicurarlo<br />
(art. 47a cpv. 1 LPP). Tuttavia, per avvalersi di<br />
questo diritto il collaboratore dev’essere<br />
assoggettato all’AVS, requisito non soddisfatto<br />
dalle persone domiciliate all’estero. Nel caso da<br />
lei presentato, esistono però altre soluzioni<br />
previdenziali valide: per esempio, a patto che il<br />
regolamento della cassa pensione lo preveda, a<br />
partire dai 58 anni il suo collaboratore può<br />
richiedere il pensionamento anticipato e<br />
scegliere poi tra rendita di vecchiaia, solitamente<br />
ridotta, prelievo del capitale o una forma ibrida<br />
tra i due. Un’altra opzione sarebbe farsi trasferire<br />
l’avere di vecchiaia acquisito su un massimo di<br />
due conti o polizze di libero passaggio. Infine,<br />
potrebbe richiedere il versamento immediato<br />
della parte sovraobbligatoria dell’avere di<br />
vecchiaia e farsi trasferire su un conto o una<br />
polizza di libero passaggio solo la parte obbligatoria,<br />
che potrà ritirare a partire dai 60 anni. Una<br />
conversione di rendita della parte obbligatoria<br />
non sarebbe quindi possibile. Ad ogni modo,<br />
prima di agire occorre sempre verificare con<br />
attenzione le conseguenze fiscali e assicurative<br />
nel Paese di domicilio.<br />
Christian Grutz<br />
Consulente alla clientela<br />
aziendale Previdenza<br />
professionale<br />
Foto: Marco Vara; Shutterstock<br />
Studio di AXA sulla<br />
salute mentale<br />
Da uno studio condotto dal Gruppo AXA in diversi Paesi nell’autunno<br />
del 2021 è emerso che il 27 per cento dei partecipanti aveva già dovuto<br />
affrontare dei problemi mentali – un dato che si pone in linea con<br />
la media svizzera. Chiamato a esprimersi circa le proprie condizioni<br />
nella settimana precedente, il 49 per cento delle persone interpellate<br />
in Svizzera ha dichiarato di avere accusato stress. Il 33 per cento ha<br />
inoltre affermato di aver sofferto di depressione nei sette giorni precedenti,<br />
il 14 per cento di aver provato stati d’ansia. Tuttavia, come dimostra<br />
lo studio, nel raffronto internazionale la popolazione svizzera<br />
risulta comunque la più felice. È interessante notare che in quasi tutti<br />
i Paesi – Svizzera compresa – gli uomini sono più felici delle donne.<br />
Delle interpellate, solo il 69 per cento – ossia il 10 per cento in meno<br />
rispetto agli uomini – si dichiara convinto delle proprie capacità. Il<br />
28 per cento – contro il 23 per cento degli uomini – tende inoltre a<br />
soffermarsi su pensieri negativi. Per la maggioranza degli interpellati<br />
l’ambiente più prossimo – ossia la famiglia – costituisce il principale<br />
fattore d’influenza rispetto al benessere mentale complessivo. Segue<br />
a ruota l’esercizio di una valida attività lavorativa, che lo scorso anno<br />
per il 40 per cento dei soggetti ha inciso positivamente sulla salute<br />
mentale. Si esprime a tal proposito la dottoressa Dalit Jäckel-<strong>La</strong>ng,<br />
responsabile del settore prevenzione della fondazione Pro Mente Sana:<br />
«Un buon ambiente di lavoro rappresenta un fattore essenziale per<br />
la salute psichica. Allo stesso tempo, la salute psichica del personale<br />
è però anche un importante fattore di successo aziendale. Investire<br />
nella salute psichica delle proprie collaboratrici e dei propri collaboratori<br />
conviene decisamente».<br />
02/<strong>2022</strong><br />
7 <strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
BUSINESS-SOFTWARE-TOOLS<br />
Piccoli<br />
aiutanti<br />
digitali per<br />
pochi soldi<br />
Vi siete smarriti nell’impenetrabile<br />
giungla dei software?<br />
Non volete comprare un<br />
costoso programma per ogni<br />
processo? Vi mostriamo utili<br />
strumenti di lavoro nel<br />
campo della burotica.<br />
Testo Melanie Ade<br />
Hootsuite<br />
Il social media marketing è un elemento<br />
ormai imprescindibile nella nostra<br />
quotidianità lavorativa. Con Hootsuite<br />
non sarà più necessario effettuare un login<br />
separato in ogni social network, bensì potrete<br />
reagire attraverso un unico dashboard a<br />
notizie, citazioni e commenti in tutti i canali.<br />
Hootsuite Analytics permette inoltre di ottenere<br />
una precisa visione d’insieme di tutte<br />
le attività dei social media, con dettagliati<br />
rapporti globali sulla performance<br />
dei singoli interventi.<br />
Adobe Scan<br />
Con Adobe Scan è possibile fare<br />
a meno della stampante/scanner:<br />
basta fotografare il documento desiderato<br />
e l’app fa tutto il resto. Inoltre Adobe<br />
Scan riconosce automaticamente le singole<br />
lettere e le converte in un testo digitale, che<br />
può essere a sua volta copiato, evidenziato<br />
o commentato all’interno del documento<br />
PDF. L’ulteriore elaborazione in Word è<br />
quindi un gioco da ragazzi. Disponibile<br />
gratuitamente per Android<br />
e iOS.<br />
Toggl Track<br />
Toggl Track è un valido strumento<br />
nelle mani delle PMI per le attività di gestione<br />
dei progetti, team planning e task<br />
management, in quanto consente di registrare,<br />
gestire e sincronizzare in tempo reale<br />
gli orari di lavoro del personale per determinati<br />
incarichi o progetti mediante apposite<br />
tabelle gestionali. Toggl Track è disponibile<br />
sia nella versione di base gratuita,<br />
sia come edizione a pagamento con<br />
funzioni supplementari.<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
8 02/<strong>2022</strong>
BUSINESS-SOFTWARE-TOOLS<br />
Mailchimp<br />
Allestire una landing page gratuita,<br />
creare un proprio webshop,<br />
oppure inviare accattivanti newsletter<br />
per la clientela ed e-mail di marketing per<br />
gruppi target specifici: Mailchimp consente<br />
di fare tutto questo. Ma la piattaforma offre<br />
anche prodotti in ambiti quali analisi della<br />
clientela, social media, content creation o<br />
CRM. Il tool è flessibile e presenta costi ragionevoli.<br />
Le aziende con meno di 2000<br />
destinatari di e-mail possono utilizzare<br />
Mailchimp addirittura gratuitamente.<br />
Wise<br />
I tradizionali bonifici di denaro<br />
verso l’estero attraverso un istituto<br />
finanziario possono essere costosi, in<br />
quanto i margini sul cambio valutario sono<br />
spesso elevati e poco trasparenti. Wise è specializzata<br />
in bonifici esteri a un tasso di cambio<br />
conveniente. Con un conto commerciale è<br />
possibile trasferire, pagare e ricevere denaro<br />
in tutto il mondo in pochissimo tempo. I pagamenti<br />
avvengono al tasso di cambio<br />
medio, e Wise applica commissioni<br />
pari allo 0,5% dell’importo della<br />
transazione.<br />
SumUp<br />
SumUp è l’offerente leader<br />
in Europa per le soluzioni Mobile<br />
Point of Sale (mPOS) e consente alle<br />
PMI di accettare i pagamenti mediante<br />
carta semplicemente con uno smartphone<br />
o un tablet: grazie al lettore di carte SumUp<br />
e alla relativa app, un dispositivo mobile si<br />
trasforma in un batter d’occhio in un terminale<br />
di carte. L’app è gratuita e per<br />
ogni transazione viene applicata una<br />
commissione del 2,5%.<br />
LinkedIn<br />
LinkedIn è IL social network per<br />
gestire i contatti professionali esistenti<br />
e allacciarne di nuovi. Tuttavia,<br />
questa piattaforma è utile non solo per la<br />
cura delle relazioni, bensì anche per il reclutamento<br />
del personale e per attività di<br />
marketing. LinkedIn Learning, la piattaforma<br />
online facente capo all’omonimo social<br />
network, offre oltre 15 000 corsi<br />
online su diverse tematiche e in<br />
numerose lingue.<br />
02/<strong>2022</strong> 9<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
ASSICURAZIONE CREDITI<br />
Mancati<br />
pagamenti:<br />
il dilemma<br />
dell’effetto<br />
domino<br />
Se un importante partner d’affari smette all’improvviso<br />
di pagare, questo fatto può mettere a rischio la liquidità<br />
della propria azienda. Con un’assicurazione crediti le PMI<br />
possono prendere due piccioni con una fava: minimizzare<br />
a un tempo il rischio finanziario e i costi amministrativi.<br />
I prodotti a base di latte fresco, formaggio e burro di<br />
Cremo SA sono conosciuti in tutta la Svizzera.<br />
Testo Simona Altwegg Foto Marco Vara<br />
Nessuno ama parlare di fatture non<br />
pagate. Ancor meno si vuole mettere<br />
alle strette i propri partner<br />
commerciali. Anche se la maggior<br />
parte delle fatture viene pagata<br />
in tempo utile, le PMI sperimentano puntualmente<br />
il contrario. Il rischio che le merci siano<br />
già state consegnate, i servizi già resi, ma che<br />
il denaro non sia mai stato versato in contropartita<br />
è onnipresente e si è inasprito a causa<br />
delle difficoltà economiche dettate dalla crisi<br />
economica degli ultimi due anni.<br />
Difficoltà di pagamento durante la pande<strong>mia</strong><br />
Secondo uno studio della Segreteria di Stato<br />
dell’econo<strong>mia</strong>, durante la crisi pandemica<br />
quasi una PMI su due ha lamentato un aumento<br />
del fabbisogno di finanziamento. Sebbene<br />
questa esigenza sia stata in parte coperta<br />
dal programma di crediti Covid-19 della Confederazione<br />
e vi sia stato persino un tasso di mortalità<br />
aziendale inferiore, l’indice di fallimento<br />
è variato sensibilmente a seconda del settore.<br />
Un'indagine del servizio di informazioni economiche<br />
Dun & Bradstreet rivela che il 2021<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong><br />
Cremo SA, la seconda<br />
azienda lattiera in ordine di<br />
grandezza in Svizzera, trasforma<br />
il latte proveniente<br />
dalla Svizzera romanda e dal<br />
cantone di Berna in prodotti<br />
come burro, formaggio, panna,<br />
yogurt o latte in polvere.<br />
L'azienda, con sede a Villarssur-Glâne,<br />
impiega circa<br />
800 dipendenti ed è organizzata<br />
come società anonima<br />
dal 1927, ma non è quotata<br />
in borsa.<br />
cremo.ch<br />
è stato connotato da un numero sorprendentemente<br />
alto di fallimenti – in termini relativi<br />
e assoluti – nell'industria del legno e del mobile,<br />
nel settore alberghiero e della ristorazione<br />
come pure tra le imprese artigianali.<br />
«Negli ultimi due anni abbiamo osservato un<br />
numero significativamente maggiore di clienti<br />
che non riuscivano più a pagare le bollette a causa<br />
della mancanza di liquidità», dichiara Pascal Fellay,<br />
CFO di Cremo SA. <strong>La</strong> seconda azienda di<br />
lavorazione del latte in ordine di grandezza in<br />
Svizzera rifornisce non solo i dettaglianti, ma<br />
anche le aziende del settore alberghiero e della<br />
ristorazione. Grazie all'assicurazione crediti<br />
di cui Cremo SA dispone da oltre vent’anni, la<br />
compagnia di assicurazione si fa carico dell’incasso<br />
se una fattura rimane insoluta dopo il<br />
termine di pagamento, a significare che la società<br />
assicurativa invita di nuovo gentilmente<br />
il cliente moroso a ottemperare al suo obbligo<br />
e, se necessario, avvia in una seconda fase la<br />
procedura esecutiva. In questo caso, la società<br />
di assicurazione rappresenta gli interessi dell'azienda<br />
nel procedimento legale. Pascal Fellay<br />
lo apprezza molto: «Per noi è molto pratico,<br />
perché possiamo demandare l'intero caso.» È<br />
l’azienda a decidere quando occorre procedere<br />
contro i pagatori inadempienti. Se un’insolvenza<br />
è inevitabile anche dopo un’azione legale,<br />
AXA rimborsa l’importo della fattura non<br />
pagata. «Sarebbe fuori questione per noi sostenere<br />
questo rischio da soli. Il fallimento di un<br />
partner importante potrebbe rivelarsi una per-<br />
▶<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
10 02/<strong>2022</strong>
ASSICURAZIONE CREDITI<br />
«Negli ultimi due anni abbiamo osservato un numero<br />
significativamente maggiore di clienti che non riuscivano più a<br />
pagare le loro bollette a causa della mancanza di liquidità»<br />
Pascal Fellay, CFO Cremo SA<br />
CFO Pascal Fellay nello<br />
stabilimento produttivo<br />
di Cremo SA.<br />
02/<strong>2022</strong> 11<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
Evitare le insolvenze<br />
Documentare per<br />
iscritto<br />
Documentate per iscritto tutte<br />
le transazioni commerciali. In<br />
caso di dubbi avrete così modo<br />
di comprovare i servizi resi fin<br />
nei minimi dettagli.<br />
Rendere attraenti<br />
i pagamenti<br />
immediati<br />
Cercate di aumentare la<br />
percentuale di pagamenti<br />
immediati. È possibile farlo<br />
attraverso le procedure di pagamento<br />
che offrite o tramite<br />
ribassi/sconti adeguati.<br />
«Senza assicurazione crediti il dispendio<br />
per la gestione dei debitori<br />
sarebbe sensibilmente maggiore»<br />
Roland Schwyter, responsabile del settore Backoffice PVA AG<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong><br />
PVA AG, azienda familiare<br />
indipendente con sede ad<br />
Altendorf SZ, commercia in<br />
pavimenti, porte e materiali<br />
in legno e rifornisce le imprese<br />
di lavorazione del legno<br />
dell'area metropolitana del<br />
lago di Zurigo, della Svizzera<br />
centrale e orientale, nonché<br />
i rivenditori specializzati di<br />
tutta la Svizzera. Dalla sua<br />
fondazione avvenuta nel<br />
1954, PVA AG si è trasformata<br />
in una PMI innovativa e, insieme<br />
alla sua filiale GUIGNARD<br />
Parkett AG, ha in organico<br />
circa 80 collaboratori.<br />
pva.ch<br />
Verificare<br />
solvibilità e<br />
abitudini di<br />
pagamento<br />
Verificate la solvibilità dei<br />
vostri clienti prima di stipulare<br />
un contratto. Create profili di<br />
clienti in cui registrare le loro<br />
abitudini di pagamento.<br />
Definire una<br />
procedura di<br />
sollecito<br />
Impostate un sistema di sollecito<br />
strutturato. Come ultimo<br />
passo, non esitate a intraprendere<br />
anche un'azione legale<br />
contro un cliente.<br />
Separarsi dagli<br />
incorreggibili<br />
Non esitate a separarvi da un<br />
cliente se ritarda i pagamenti<br />
più volte o per un periodo particolarmente<br />
lungo.<br />
PVA AG ha già lamentato sorprendenti inadempienze di pagamento: Roland<br />
Schwyter, responsabile del settore Backoffice PVA AG<br />
dita che comprometterebbe la nostra azienda»,<br />
precisa il direttore finanziario.<br />
Un effetto leva pericoloso<br />
Paolo <strong>La</strong>rentis, responsabile vendite Crediti &<br />
Cauzioni presso AXA, puntualizza: «Soprattutto<br />
in tempi di incertezza economica, l'insolvenza<br />
di un cliente importante può avere<br />
pesanti ricadute. Un fallimento su tre è la<br />
conseguenza di un effetto domino». L’assicurazione<br />
crediti provvede affinché la propria<br />
tessera del domino rimanga in piedi. Ai sensi<br />
della legge, fornitori e clienti sono considerati<br />
creditori di terza classe, ossia vengono soddisfatti<br />
dalla massa fallimentare di un'azienda<br />
subordinatamente a tutti gli altri creditori.<br />
Hanno ad esempio la precedenza le pretese<br />
avanzate da dipendenti e AVS. L'aspetto insidioso<br />
è l'impressionante effetto leva a cui si è<br />
esposti: ipotizzando un margine netto del dieci<br />
per cento, nel caso di un mancato pagamento<br />
è necessario generare un fatturato supplementare<br />
dieci volte maggiore soltanto per coprire<br />
la perdita. Chi dunque non riesce a incassare<br />
un pagamento di, ad esempio, 10 000 franchi,<br />
necessita di un fatturato supplementare di<br />
100 000 franchi per coprire questo ammanco.<br />
E di nuovo si è comunque esposti a un rischio<br />
di insolvenza.<br />
Verificare la solvibilità dei clienti<br />
in portafoglio<br />
Oltre all'intervento e alla compensazione di<br />
fatture non pagate, le prestazioni dell’assicurazione<br />
crediti comprendono anche la prevenzione:<br />
la compagnia di assicurazione verifica<br />
a ciclo continuo la solvibilità del portafoglio<br />
clienti, facendo rispar<strong>mia</strong>re parecchio tempo<br />
e denaro alle aziende. «Se AXA declassa la capacità<br />
creditizia di un'azienda, per noi è un<br />
segnale d'allarme e possiamo agire tempestivamente.<br />
Se invece la valutazione dell’affidabilità<br />
creditizia è elevata, ci sentiamo a nostro agio e<br />
possiamo dormire sonni tranquilli», prosegue<br />
Pascal Fellay.<br />
Il suo pensiero è condiviso da Roland Schwyter,<br />
responsabile del settore Backoffice di PVA AG.<br />
L’azienda si occupa di pavimenti, porte e materiali<br />
in legno e da tempo ha anche siglato un'assicurazione<br />
crediti. «Ci è già capitato spesso di<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
12 02/<strong>2022</strong>
ASSICURAZIONE CREDITI<br />
trarre vantaggio dallo scoprire per tempo che<br />
alcuni partner commerciali non se la passavano<br />
finanziariamente bene». Il volume dei<br />
loro clienti supera il limite gestibile, per cui il<br />
servizio è conveniente per loro. «Senza assicurazione<br />
crediti il dispendio per la gestione dei<br />
debitori sarebbe sensibilmente maggiore», aggiunge<br />
Roland Schwyter.<br />
A dispetto della verifica della solvibilità, PVA<br />
AG ha già accusato inadempienze di pagamento.<br />
Una volta, ad esempio, racconta Roland<br />
Schwyter, rimase stupito quando un carpentiere<br />
fino ad allora puntualmente solvibile<br />
depositò improvvisamente il suo bilancio. «È<br />
stata una sorpresa totale, senza la minima avvisaglia».<br />
Grazie all'assicurazione crediti, PVA<br />
AG se la cavò con poco. «Abbiamo la fortuna<br />
di avere molti clienti affidabili. Ma come ovunque,<br />
ci sono eccezioni». Anche per loro sarebbe<br />
fuori questione sostenere il rischio da soli.<br />
Nella realizzazione di case e ristrutturazioni<br />
viene spesso vincolato molto capitale in una<br />
volta che PVA AG non può e non vuole mettere<br />
a rischio.<br />
Premio al di sotto del dieci per mille<br />
AXA pre<strong>mia</strong> gli anni di assicurazione senza sinistri<br />
con rimborsi bonus. «L'ammontare del<br />
premio varia, poiché la copertura dipende da<br />
Una protezione<br />
contro le insolvenze<br />
L’assicurazione crediti di AXA<br />
offre un’ampia protezione per<br />
le aziende B2B: AXA verifica<br />
a ciclo continuo la solvibilità<br />
dei partner commerciali e si<br />
occupa dell'incasso in Svizzera<br />
e all'estero qualora una<br />
fattura non venisse onorata<br />
dopo la scadenza. Se a dispetto<br />
delle misure preventive<br />
un’insolvenza è inevitabile,<br />
AXA rimborsa l’importo della<br />
fattura non pagata. Un’assicurazione<br />
crediti si presta<br />
per le aziende a partire da<br />
un fatturato annuo di circa<br />
due milioni di franchi e può<br />
essere personalizzata.<br />
axa.ch/credit<br />
molti fattori, come ad esempio il settore, crediti<br />
scoperti o i Paesi in cui l'azienda effettua le<br />
forniture. Ma in linea generale il premio tende<br />
a mantenersi nettamente al di sotto del dieci<br />
per mille del fatturato realizzato», dichiara<br />
Paolo <strong>La</strong>rentis. <strong>La</strong> copertura assicurativa è possibile<br />
anche oltre i confini nazionali. «Lingue<br />
straniere, leggi e usanze diverse nel reperimento<br />
delle informazioni o nel recupero delle<br />
fatture scoperte sono difficoltà che, con un'assicurazione<br />
crediti, possono essere trasferite<br />
agli esperti».<br />
Durante la pande<strong>mia</strong>, AXA ha notato un netto<br />
aumento del numero di polizze assicurative stipulate.<br />
Tuttavia, secondo gli studi condotti il<br />
periodo più rischioso in tema di solvibilità deve<br />
ancora venire. Stando al Dipartimento federale<br />
dell'econo<strong>mia</strong>, della formazione e della ricerca<br />
l'intervento dello Stato nella crisi pandemica<br />
ha consentito di mantenere in vita numerose<br />
aziende che, in queste circostanze, non sarebbero<br />
sopravvissute in tempi normali. A seguito<br />
della sospensione delle misure di sostegno il<br />
dipartimento prevede quindi un aumento dei<br />
fallimenti aziendali. I clienti titolari di un’assicurazione<br />
crediti non hanno nulla da temere,<br />
promette Paolo <strong>La</strong>rentis. «Possono dedicarsi<br />
pienamente al loro core business. Al resto pensiamo<br />
noi».<br />
●<br />
Godetevi<br />
piuttosto i<br />
bei momenti<br />
Assicurazione auto di AXA<br />
con Assistenza sinistri completa<br />
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Know You Can
PERFEZIONAMENTO<br />
MARKETING<br />
Formazione continua:<br />
ieri un vantaggio,<br />
oggi una prerogativa<br />
Il perfezionamento professionale dei propri collaboratori è oggi essenziale anche<br />
per le PMI – in risposta alla mancanza di forza lavoro qualificata, per contribuire alla<br />
fidelizzazione del personale o semplicemente per restare al passo con i progressi<br />
in campo tecnico. Ma quali tipi di formazione sono più indicati per le varie aziende?<br />
E un investimento di questo genere viene davvero ripagato? Lo abbiamo chiesto a tre<br />
diverse istituzioni.<br />
Testo Melanie Ade<br />
Bernhard Grämiger: per le PMI il perfezionamento<br />
rappresenta un fattore concorrenziale<br />
decisivo a fronte dei cambiamenti tecnologici,<br />
della carenza di personale qualificato e dell’invecchiamento<br />
della popolazione. Le istanze<br />
decisionali delle PMI dovrebbero dunque chiedersi<br />
come sfruttare la formazione in maniera<br />
mirata e strategica.<br />
Lisa Marie Benz: a nostro avviso il tema del perfezionamento<br />
è cruciale anche per le PMI. Da un<br />
lato sul mercato del lavoro ci sono numerose lacune,<br />
per cui per le imprese diventa sempre più<br />
importante formare e perfezionare autonomamente<br />
il personale necessario – e questo vale in<br />
modo crescente anche per le PMI. Dall’altro lato<br />
con la pande<strong>mia</strong> è aumentata in grande misura<br />
l’esigenza di disporre di un know-how a livello<br />
di conduzione, di gestire al meglio le difficoltà<br />
e possedere i giusti strumenti. A tale riguardo<br />
le tendenze del momento, come la digitalizzazione,<br />
hanno un’ulteriore funzione: oltre a dover<br />
integrare le innovazioni dal punto di vista<br />
tecnico, si rendono infatti necessarie anche le<br />
conoscenze adeguate per accompagnare e guidare<br />
al meglio i processi di cambiamento nelle<br />
imprese. In quest’ottica è richiesta ad esempio<br />
anche una formazione per i dirigenti.<br />
Jörg Krissler: se prima si trattava di un vantaggio<br />
competitivo, oggi come PMI investire nella<br />
crescita formativa del personale è praticamente<br />
indispensabile. Può trattarsi del classico perfezionamento<br />
a livello di contenuti o metodi,<br />
necessario innanzitutto per svolgere la propria<br />
professione, ma anche di aggiornamenti tema-<br />
?<br />
Che importanza<br />
ha il tema della<br />
formazione<br />
nelle PMI?<br />
Negli ultimi<br />
anni<br />
la questione<br />
ha acquisito<br />
un rilievo<br />
maggiore?<br />
?<br />
tici che fungano da stimolo e contribuiscano a<br />
fidelizzare i collaboratori. Occupandomi dello<br />
sviluppo delle organizzazioni vedo inoltre la<br />
necessità imprescindibile di investire sui dirigenti:<br />
il personale è infatti davvero pronto a impiegare<br />
le proprie competenze a beneficio del<br />
successo aziendale solo se si sente riconosciuto<br />
e apprezzato dai propri superiori.<br />
Bernhard Grämiger: alcuni studi mostrano che<br />
negli ultimi anni il perfezionamento sul posto<br />
di lavoro ha acquisito un’importanza sempre<br />
maggiore. Secondo la nostra ultima indagine,<br />
a seguito della pande<strong>mia</strong> da coronavirus il 26<br />
per cento delle PMI intervistate ha aumentato<br />
le attività formative. Per il 58 per cento queste<br />
sono invece rimaste invariate, mentre nel 14<br />
per cento delle aziende coinvolte gli aggiornamenti<br />
si sono ridotti. Possiamo dunque osservare<br />
una lieve tendenza all’aumento degli<br />
investimenti in questo ambito.<br />
Lisa Marie Benz: constatiamo sempre più che ora<br />
anche le PMI più piccole si avvicinano al tema<br />
con un approccio assai strutturato, offrendo al<br />
personale perfezionamenti mirati e sul lungo<br />
periodo. Nello specifico può trattarsi di formazioni<br />
di conduzione a cui prende parte tutto il<br />
personale da un certo livello dirigenziale, ma<br />
anche di aggiornamenti interni ad hoc nonché<br />
offerte volte ad accompagnare collaboratori e<br />
quadri nel proprio sviluppo personale, oltre<br />
che a fidelizzarli chiaramente all’azienda sul<br />
lungo termine.<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>La</strong><br />
<strong>mia</strong><br />
<strong>mia</strong> DITTA DITTA<br />
14 02/<strong>2022</strong>
PERFEZIONAMENTO<br />
Foto: p.g.c.<br />
Bernhard Grämiger è<br />
direttore della Federazione<br />
svizzera per la formazione<br />
continua (FSEA). Come organizzazione<br />
mantello nazionale,<br />
dal 1951 la FSEA opera per gli<br />
interessi in ambito formativo<br />
in Svizzera e oggi conta più<br />
di 700 membri tra operatori<br />
privati e del settore pubblico,<br />
associazioni, reparti interni alle<br />
aziende dedicati allo sviluppo<br />
del personale e singoli. <strong>La</strong><br />
Federazione porta avanti le richieste<br />
dei membri a livello politico,<br />
sociale e tecnico in tutte<br />
e tre le regioni linguistiche.<br />
alice.ch<br />
Jörg Krissler: da un lato vedo effettivamente<br />
una tendenza a volersi formare sempre più di<br />
propria iniziativa, dall’altro c’è una sorta di<br />
evoluzione silente dai corsi puramente incentrati<br />
su comportamenti a quelli incentrati sui<br />
valori. E questo mi fa piacere, dato che condivido<br />
lo stesso approccio. Credo che una conduzione<br />
accorta e basata sui valori sia particolarmente<br />
efficace nonché opportuna in termini<br />
economici. In contesti del genere il personale<br />
lavora di buon grado fornendo valide prestazioni.<br />
Bernhard Grämiger: a seguito della pande<strong>mia</strong>,<br />
tra i dipendenti è emerso il bisogno di competenze<br />
nuove o differenti, per questo in molte<br />
PMI l’esigenza di formazione è sensibilmente<br />
aumentata. <strong>La</strong> diffusione del coronavirus ha<br />
avuto un impatto soprattutto sul lavoro agile<br />
?<br />
Jörg Krissler lavora come<br />
coach indipendente e specialista<br />
nello sviluppo organizzativo<br />
dal 2011, collaborando con<br />
aziende di diversi settori per<br />
questioni relative alla conduzione.<br />
Nel 2019 la casa editrice<br />
hep ha pubblicato il suo volume<br />
«Achtsam führen – eine<br />
Orientierungshilfe im Unternehmensalltag»<br />
(Conduzione<br />
accorta – guida per orientarsi<br />
nella quotidianità aziendale).<br />
Rivolgendosi ai responsabili di<br />
conduzione, l’autore mostra<br />
come ottenere una collaborazione<br />
costruttiva in linea con lo<br />
scopo aziendale attraverso una<br />
gestione consapevole di sé,<br />
dei dipendenti e delle diverse<br />
aspettative.<br />
joergkrissler.ch<br />
A cosa crede sia<br />
dovuto questo<br />
cambiamento?<br />
Lisa Marie Benz è direttrice<br />
del dipartimento di formazione<br />
del Schweizerisches Institut<br />
für KMU und Unternehmertum<br />
(Istituto svizzero per le PMI e<br />
l’imprenditoria) dell’Università<br />
di San Gallo. L’istituto si dedica<br />
a tre aree tematiche ossia<br />
PMI, imprenditoria e aziende<br />
familiari. Oltre a portare avanti<br />
ricerche di rilievo e sistematiche<br />
in questi ambiti, il KMU-<br />
HSG propone un’ampia offerta<br />
formativa per aziende e quadri<br />
delle PMI.<br />
kmu.unisg.ch<br />
e sulle competenze sociali e comunicative<br />
nonché su quelle digitali. Per la maggior parte<br />
delle PMI, lo sviluppo delle abilità tecniche dei<br />
dipendenti rappresenta la priorità, ma proprio<br />
la pande<strong>mia</strong> ha reso chiaro come competenze<br />
trasversali quali quelle sociali abbiano un peso<br />
crescente. I collaboratori devono lavorare in<br />
modo sempre più interconnesso, comunicando<br />
in misura maggiore rispetto a prima.<br />
Lisa Marie Benz: da un lato diventa ancora più<br />
importante supportare il personale esperto nel<br />
proprio sviluppo, facendo sì che permanga in<br />
azienda per un lungo periodo. Sicuramente<br />
questo aspetto ha anche a che fare con l’attuale<br />
situazione del mercato del lavoro. Al tempo<br />
stesso vediamo che il tema della conduzione<br />
ha acquisito una nuova importanza: i ruoli dirigenziali<br />
sono sempre più complessi, per cui<br />
per affrontare al meglio i relativi compiti è necessario<br />
disporre di un know-how specialistico<br />
e sviluppare competenze in modo mirato.<br />
▶<br />
02/<strong>2022</strong> 15<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
PERFEZIONAMENTO<br />
MARKETING<br />
Jörg Krissler: le condizioni quadro aziendali<br />
sono impegnative e in continua evoluzione, per<br />
cui orientarsi risulta difficile per i collaboratori<br />
di ogni grado. Se però un team mette a fuoco i<br />
propri valori e li allinea a quelli dell’azienda, in<br />
caso di dubbio ogni dipendente potrà ritrovare<br />
la bussola chiedendosi: «Con la <strong>mia</strong> decisione mi<br />
avvicinerei o mi allontanerei da quei principi?»<br />
Bernhard Grämiger: il mercato del lavoro cambia<br />
di continuo e i dipendenti devono riadeguarsi<br />
costantemente a nuovi ecosistemi, il che<br />
richiede da parte loro flessibilità e capacità di<br />
adattamento. Oltre alle conoscenze tecniche<br />
anche le cosiddette competenze trasversali<br />
sono dunque sempre più importanti. Tra queste<br />
la capacità di problem solving, un approccio<br />
strategico e innovativo o saper lavorare in<br />
team.<br />
Lisa Marie Benz: il lavoro di conduzione si presenta<br />
sempre più complesso, per cui oggigiorno<br />
le sole competenze tecniche non bastano più.<br />
L’acquisizione di capacità manageriali è volta<br />
soprattutto a rafforzare l’autono<strong>mia</strong> e le competenze<br />
metodologiche. L’obiettivo è costruire<br />
un bagaglio di conoscenze che consenta di ricorrere<br />
ad approcci risolutivi mirati nelle più<br />
diverse situazioni. A tal fine un’analisi critica<br />
e al tempo stesso benevola del proprio comportamento<br />
rappresenta la premessa necessaria.<br />
Jörg Krissler: a mio avviso ottengono particolare<br />
successo le imprese che coinvolgono i<br />
collaboratori anche in questioni di livello superiore,<br />
credendo nelle loro capacità e riponendo<br />
fiducia in loro. Questo approccio potrebbe sì<br />
rallentare alcuni processi, ma rende i cambiamenti<br />
più «sostanziosi» e duraturi.<br />
?<br />
?<br />
Quale sarà<br />
la direzione<br />
futura<br />
del trend?<br />
Che tipi di<br />
formazione<br />
sono più<br />
indicati per<br />
le varie PMI?<br />
Formazione<br />
interna o<br />
esterna:<br />
su cosa<br />
dovrebbero<br />
puntare<br />
le aziende?<br />
?<br />
Bernhard Grämiger: non importa che il perfezionamento<br />
si svolga internamente o esternamente<br />
all’azienda; quel che conta è che<br />
sia modellato su misura in base alle esigenze<br />
della PMI. Anche le modalità interne più semplici,<br />
come il confronto regolare in gruppo tra<br />
esperti, possono risultare di grande utilità. Le<br />
formazioni esterne sono indicate, tra le varie<br />
cose, soprattutto quando è richiesto un knowhow<br />
specialistico.<br />
Lisa Marie Benz: entrambe le modalità sono importanti<br />
e in ogni caso dipende sempre dalla<br />
questione concreta. A quanto vediamo, nei nostri<br />
format aperti a varie aziende i partecipanti<br />
possono trarre grande giovamento dal confronto<br />
con gli altri presenti. Scoprire soluzioni<br />
applicate in settori molto diversi dal proprio<br />
o discutere con dirigenti dalla prospettiva del<br />
tutto differente viene percepito come un arricchimento.<br />
Le formazioni interne, al contrario,<br />
offrono alle aziende l’opportunità di approfondire<br />
temi specifici dell’organizzazione e mettono<br />
in contatto collaboratori di diverse aree o<br />
sedi, venendo a creare una concezione comune.<br />
L’ideale è combinare entrambe le possibilità e<br />
crescere a partire dall’una e dall’altra.<br />
Jörg Krissler: in primo luogo si definisce la sfida<br />
da affrontare applicando la misura adeguata.<br />
Per lo sviluppo delle competenze tecniche, gli<br />
specialisti dell'azienda stessa sono senz’altro<br />
i più qualificati: in questo caso il perfezionamento<br />
interno «on the job» è probabilmente<br />
il più indicato. Se tuttavia è necessario elaborare<br />
punti strategici, processi di cambiamento<br />
o questioni critiche ritengo che una certa distanza,<br />
tanto a livello personale quanto fisico,<br />
rappresenti un vantaggio per l’impresa.<br />
Bernhard Grämiger: è importante che le PMI conoscano<br />
le proprie esigenze e anticipino le necessità<br />
future in materia di formazione. Così è<br />
possibile garantire per tempo e in modo mirato<br />
un’offerta adeguata, evitando che nell’organico<br />
si profilino lacune a livello di competenze. Alle<br />
PMI consigliamo di condurre un’analisi specifica<br />
almeno una volta all’anno, coinvolgendo<br />
tutto il personale. Oggetto di questo confronto<br />
dovrebbero essere le esigenze in ambito formativo,<br />
tanto dal punto di vista dei collaboratori<br />
quanto da quello dell’azienda. Per i dipendenti<br />
gli aggiornamenti sono importanti per evitare<br />
congiunture sfavorevoli a livello professionale<br />
e verificare nonché consolidare la propria spendibilità<br />
sul mercato del lavoro.<br />
Lisa Marie Benz: dipende dalla singola impresa,<br />
dalla singola persona e dal singolo obiettivo. A<br />
nostro avviso è importante definire in modo<br />
chiaro le finalità, quindi ricorrere a una consulenza<br />
adeguata sulle possibilità a disposizione<br />
in campo formativo.<br />
Jörg Krissler: probabilmente a questa domanda<br />
ogni azienda può rispondere per sé. Ai responsabili<br />
consiglio pertanto di esaminare regolarmente<br />
la situazione con una persona di fiducia<br />
esterna, quindi di optare per una soluzione<br />
sulla base delle circostanze.<br />
●<br />
Offerte di perfezionamento per PMI<br />
Siete in cerca di una formazione per voi o i vostri collaboratori?<br />
Basta inserire la parola chiave «PMI»<br />
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<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
16 02/<strong>2022</strong>
Successo<br />
Domanda di un lettore<br />
L’home office nel<br />
caso dei frontalieri<br />
Nella nostra azienda di San Gallo, un<br />
collaboratore di origine tedesca lavora come<br />
frontaliere. Durante la pande<strong>mia</strong> da coronavirus<br />
ha svolto le proprie mansioni quasi<br />
esclusivamente dalla sua casa di Costanza e<br />
anche in futuro lavorerà in home office dal<br />
proprio domicilio almeno due giorni a<br />
settimana. Ora abbiamo appreso che non è<br />
più necessario versare i suoi contributi AVS.<br />
Potete spiegarci per quale motivo?<br />
P. G., San Gallo<br />
In linea di massima si è tenuti a versare alle<br />
assicurazioni sociali i contributi per tutti coloro<br />
che lavorano in Svizzera. Se tuttavia svolgono<br />
almeno il 25 per cento della propria attività<br />
lavorativa nel Paese di domicilio, i frontalieri<br />
non devono essere assicurati presso l’apposito<br />
istituto in corrispondenza del luogo di lavoro in<br />
Svizzera (ossia la cassa di compensazione), ma<br />
presso l’assicuratore sociale del Paese in cui<br />
risiedono. In tali circostanze la questione non è<br />
più di competenza delle assicurazioni sociali<br />
svizzere (AVS, LPP ecc.) e il datore di lavoro<br />
dovrà conteggiare i versamenti con le controparti<br />
straniere. È quanto previsto anche per il<br />
caso indicato con due giorni di home office. <strong>La</strong><br />
norma si applica a tutti gli Stati membri dell’UE<br />
e dell’AELS e ai collaboratori che posseggono<br />
una delle rispettive nazionalità. Durante la<br />
pande<strong>mia</strong>, chi non ha avuto modo di svolgere<br />
la propria attività dalla Svizzera è stato comunque<br />
considerato come operativo dal territorio<br />
elvetico. Questa regolamentazione speciale<br />
resta in vigore per Germania, Austria, Italia e<br />
Principato del Liechtenstein fino al 30 giugno<br />
<strong>2022</strong>, mentre per la Francia è già stata revocata<br />
dal 31 marzo <strong>2022</strong>. A partire dal 1° luglio <strong>2022</strong> il<br />
suo collaboratore è dunque soggetto alle<br />
assicurazioni sociali tedesche.<br />
Dominic Frei<br />
Esperto Assicurazione collettiva di<br />
persone<br />
Foto: Gettyimages; p.g.c.<br />
Prospettive di una rendita<br />
per la vecchiaia più elevata<br />
Nel 2° pilastro si cercano soprattutto formule sostenibili ed efficaci.<br />
Per questo da inizio 2019 AXA offre alle PMI svizzere e ai loro dipendenti<br />
soltanto soluzioni di casse pensioni se<strong>mia</strong>utonome al posto<br />
dell’assicurazione completa. Nel contesto di una diversificazione equilibrata<br />
degli investimenti all’interno delle soluzioni se<strong>mia</strong>utonome,<br />
il «terzo contribuente» − ossia il tasso d’interesse − svolge infatti un<br />
ruolo molto più incisivo che nell’assicurazione completa, in cui vigono<br />
vincoli regolamentari stringenti in quanto a possibilità d’investimento.<br />
Nei tre anni successivi al passaggio alla se<strong>mia</strong>utono<strong>mia</strong>, gli assicurati<br />
nelle soluzioni se<strong>mia</strong>utonome di AXA hanno ricevuto interessi totali<br />
pari a 1,8 miliardi di franchi in più rispetto a quanto sarebbe stato<br />
possibile con l’assicurazione completa.<br />
Soprattutto nell’attuale contesto dei tassi bassi, le soluzioni se<strong>mia</strong>utonome<br />
possono quindi sfruttare attivamente le possibilità di investimento,<br />
approfittando a lungo termine di opportunità reddituali<br />
migliori a favore degli assicurati. Questo non consente soltanto di remunerare<br />
in modo più favorevole gli averi di vecchiaia degli assicurati<br />
attivi, ma anche di mantenere stabili più a lungo le aliquote di conversione<br />
nel regime sovraobbligatorio. A conti fatti, per gli assicurati con<br />
una soluzione CP se<strong>mia</strong>utonoma si prospetta una rendita di vecchiaia<br />
fino al 30 per cento più elevata rispetto alle assicurazioni complete.<br />
Ai suoi clienti commerciali AXA offre inoltre interessanti servizi aggiuntivi<br />
per prestazioni salariali accessorie, nonché un programma<br />
globale per la promozione della salute del personale.<br />
02/<strong>2022</strong> 17<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
18<br />
MARKETING<br />
INTERVISTA<br />
«Sono sempre stato<br />
molto più interessato<br />
ai contenuti»<br />
Geografo e politologo, Michael Hermann è un saggista ed esperto molto ricercato<br />
dai media. In questa intervista il cinquantenne spiega perché oggi si consideri più<br />
un imprenditore e quale sia secondo lui lo stile dirigenziale corretto.<br />
Intervista Melanie Ade Foto Marco Vara<br />
Signor Hermann, lo studio condotto a<br />
febbraio da AXA e dal suo istituto di<br />
ricerca evidenzia che le PMI giudicano<br />
più positivamente i collaboratori di<br />
oltre 55 anni, ma non li assumono più.<br />
Perché questa discrepanza?<br />
Il personale «anziano» dispone di grandi<br />
competenze, ha esperienza e conosce a menadito<br />
la cultura aziendale. Per questo è prezioso.<br />
Assumere qualcuno però significa fare un investimento:<br />
a prima vista non vale la pena puntare<br />
su un ultracinquantacinquenne che ha un<br />
orizzonte temporale limitato, mentre chi ha 25<br />
anni conviene nettamente di più in termini di<br />
stipendio e previdenza per la vecchiaia. Ciononostante,<br />
proprio per le sfide che la previdenza<br />
professionale attualmente vive, è importante<br />
tenere conto di questo aspetto e dare un’opportunità<br />
anche ai lavoratori meno giovani. Se<br />
non vogliamo l’aumento generalizzato dell’età<br />
lavorativa, dobbiamo sfruttare al massimo il<br />
potenziale a disposizione fino a 65 anni.<br />
Lo studio evidenzia anche che le PMI<br />
svizzere non sono ancora pronte per la<br />
nuova Legge sulla protezione dei dati.<br />
Come se lo spiega?<br />
Posso capirlo, del resto sono imprenditore<br />
anch’io. E sebbene, per il tipo di settore, la<br />
nostra azienda sia abituata alla gestione dati,<br />
la tematica per noi è ancora lontana, perché<br />
siamo presi dalla quotidianità e non abbiamo<br />
il tempo per affrontare il problema. Credo sia<br />
lo stesso per molte PMI. Probabilmente molte<br />
«È evidente<br />
che per molto<br />
tempo, nel<br />
settore<br />
artigianale, si<br />
è sottovalutato<br />
il mutamento<br />
demografico,<br />
poiché si è<br />
fatto fronte<br />
con l’immigrazione<br />
dall’area<br />
UE»<br />
Note biografiche<br />
Michael Hermann, 50 anni, ha<br />
studiato geografia, econo<strong>mia</strong> e<br />
storia all’Università di Zurigo,<br />
laureandosi presso l’Istituto di<br />
geografia dello stesso ateneo<br />
con una tesi su «Valori,<br />
cambiamento e ambiente». Si<br />
autodefinisce geopolitologo e<br />
dirige oggi Sotomo, l’istituto di<br />
analisi e ricerca socio-politica<br />
da lui fondato, oltre a essere<br />
un rinomato saggista ed<br />
esperto di questioni politiche.<br />
non sono ancora consapevoli di dover agire per<br />
tempo, perché magari credono che questi regolamenti<br />
riguardino solo le grandi realtà.<br />
Lo studio dedica molto spazio anche<br />
alla carenza di manodopera specializzata.<br />
Il mercato del lavoro oggi infatti è molto<br />
asfittico. Per il momento per la <strong>mia</strong> azienda non<br />
è un problema. Troviamo i nuovi collaboratori<br />
in genere tramite la nostra rete e cerchiamo,<br />
quindi assu<strong>mia</strong>mo, di solito neodiplomati.<br />
Come emerge dallo studio, la carenza di personale<br />
specializzato si è fortemente spostata.<br />
Le PMI intervistate denunciano problemi a sostituire<br />
i lavoratori soprattutto dove occorrono<br />
profili di formazione molto pratici. È evidente<br />
che per molto tempo, nel settore artigianale, si<br />
è sottovalutato il mutamento demografico, poiché<br />
si è fatto fronte con l’immigrazione dall’area<br />
UE. Inoltre, proprio in questi settori, non<br />
si possono neanche delocalizzare i processi: si<br />
deve fare tutto qui. È lì che vedo sfide molto<br />
importanti.<br />
Si dice che quando un giornalista<br />
politico non ha opinioni, telefoni a Michael<br />
Hermann. Qual è il suo segreto?<br />
Che ho un’opinione e non ho paura di esprimerla.<br />
(Ride). Scherzi a parte: sono in questo<br />
settore da tantissimo tempo e ho un rapporto<br />
di lunga data con molti giornalisti. Probabilmente<br />
mi apprezzano come interlocutore perché<br />
non mi nascondo dietro ai tecnicismi ma<br />
▶<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
18<br />
02/<strong>2022</strong>
INTERVISTA<br />
Michael Hermann è convinto che le aziende debbano sfruttare il potenziale insito nei lavoratori meno giovani.<br />
02/<strong>2022</strong> 19<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
INTERVISTA A MICHAEL MARKETING HERMANN, SOTOMO<br />
dico le cose senza grandi giri di parole. Sono<br />
stato dislessico, perciò oggi devo formulare<br />
nel modo più chiaro e semplice possibile, il<br />
che piace molto ai giornalisti, perché rende loro<br />
più facile spiegare ai lettori contenuti complicati.<br />
Da alcuni anni, lei non è più solo politologo<br />
ma anche imprenditore, con il<br />
suo istituto di ricerca Sotomo.<br />
Mi sono accostato alla gestione della <strong>mia</strong><br />
azienda con grande prudenza. Vengo dal campo<br />
della ricerca e, rispetto al management classico,<br />
sono sempre stato molto più interessato a dati,<br />
contenuti e, appunto, alla ricerca. Solo nel 2016<br />
ho compiuto il grande passo verso l’imprenditoria<br />
vera e propria, con dipendenti e tutto il<br />
resto. Quindi ci sono arrivato molto tardi, non<br />
ho il tipico curriculum dell’imprenditore.<br />
Perché allora?<br />
Dopo tutti gli anni in cui ho dato priorità<br />
a ricerca e insegnamento, era arrivato il momento<br />
di crescere. Con il mio istituto ora posso<br />
fare quello che mi interessa e so fare meglio; il<br />
resto l’ho appreso strada facendo. Oggi mi vedo<br />
più come imprenditore che non come esperto<br />
e ricercatore.<br />
Significa che anche lei ora fa parte<br />
della casta dei manager?<br />
Ora ho undici dipendenti, ma la <strong>mia</strong> attività<br />
direzionale è come sempre molto ridotta.<br />
Collaboro a molti progetti oppure fornisco<br />
indicazioni, ma il mio personale opera in maniera<br />
molto autonoma e si dirige in gran parte<br />
da solo. Ritengo che la leva per una buona<br />
gestione risieda nella cultura e nella filosofia<br />
dell'azienda. Se si assumono le persone giuste<br />
e si dà loro spazio e autono<strong>mia</strong>, la loro motivazione<br />
intrinseca potrà solo guadagnarne. <strong>La</strong>voreranno<br />
con soddisfazione e daranno il meglio.<br />
Questo contribuisce a creare un clima collegiale,<br />
quasi familiare, in azienda e a sua volta<br />
riduce la fluttuazione di forza lavoro. È vero,<br />
sto cominciando solo adesso a occuparmi di<br />
gestione e stili dirigenziali, ma sono convinto<br />
che una cultura di questo tipo possa attecchire<br />
anche nelle PMI di dimensioni maggiori.<br />
Quanto è stata dura per lei come<br />
imprenditore la crisi degli ultimi due<br />
anni?<br />
Come azienda, la pande<strong>mia</strong> ci ha favorito.<br />
Questa situazione totalmente inedita ha sol-<br />
«Se si assumono<br />
le persone<br />
giuste e si<br />
dà loro spazio<br />
e autono<strong>mia</strong>,<br />
la loro<br />
motivazione<br />
intrinseca<br />
potrà solo<br />
guadagnarne.<br />
<strong>La</strong>voreranno<br />
con soddisfazione<br />
e daranno<br />
il meglio»<br />
levato innumerevoli questioni, pertanto è fortemente<br />
cresciuta la domanda di sondaggi di<br />
opinioni. Ma abbiamo anche reagito in modo<br />
molto agile: una settimana dopo la proclamazione<br />
della situazione straordinaria, il nostro<br />
team ha deciso di condurre uno studio e una<br />
settimana dopo era pronto il primo SRG Corona<br />
Monitor. Economicamente parlando, quindi,<br />
noi siamo fra i vincitori della pande<strong>mia</strong>, cosa<br />
di cui sono molto grato. Ma sono consapevole<br />
che altre PMI hanno sofferto parecchio.<br />
<strong>La</strong> pande<strong>mia</strong> ha diviso la popolazione<br />
svizzera su molti argomenti. Questa<br />
percezione emerge anche dai vostri<br />
sondaggi?<br />
In linea di massima non ci sono mai solo<br />
due posizioni, destra o sinistra, nero o bianco.<br />
Neanche sul coronavirus. Gli estremisti, tanto<br />
a favore quanto contrari, sono però sempre<br />
quelli con maggiore visibilità e che conquistano<br />
gli spazi. Dominano il dibattito pubblico<br />
perché hanno un’opinione chiara e la comunicano<br />
con toni accesi. Quelli nel mezzo, gli incerti,<br />
raramente si esprimono pubblicamente:<br />
ma non significa che non ci siano. I nostri sondaggi<br />
mostrano che la popolazione svizzera,<br />
in genere, ha posizioni molto più sfumate di<br />
quanto non emerga sui media.<br />
Quindi è sbagliato dire che la pande<strong>mia</strong><br />
da coronavirus ha scavato un<br />
fossato nella popolazione svizzera?<br />
In un certo senso. Il coronavirus ha dominato<br />
per molto tempo la nostra vita quotidiana,<br />
tanto a livello sociale quanto economico e politico.<br />
Ci ha coinvolto tutti e ciascuno aveva la sua<br />
opinione sulle misure, che fosse vaccinazione,<br />
certificato COVID o obbligo di mascherina. Su<br />
queste cose era impossibile nascondere le proprie<br />
scale di valori, come su altre tematiche,<br />
perché avevano effetti diretti sulla nostra quotidianità<br />
e quindi tutto veniva allo scoperto. Ma<br />
non appena queste misure sono state abrogate,<br />
anche gli animi si sono tranquillizzati.<br />
L’elettorato ultimamente boccia un<br />
progetto dopo l’altro, una votazione su<br />
tre è una sconfitta per il Parlamento. Il<br />
Consiglio federale ha perso il contatto<br />
con il popolo?<br />
Tendenzialmente Consiglio federale e Parlamento<br />
negli ultimi anni si sono addirittura<br />
avvicinati alla popolazione. <strong>La</strong> politica ha imparato<br />
come trovare le maggioranze. Negli ul-<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
20 02/<strong>2022</strong>
INTERVISTA<br />
timi tempi al popolo non è stato praticamente<br />
presentato nessun progetto totalmente senza<br />
speranza. Ma proprio per questo si è osato e<br />
agito meno. L’ondata verde alle ultime elezioni<br />
ha nuovamente portato dinamismo nel panorama<br />
politico. E, come sempre, osare di più significa<br />
anche rischiare di farsi più male. Ma la<br />
tendenza allo straniamento la vedo piuttosto<br />
fra econo<strong>mia</strong> e società.<br />
Mi dà uno spunto perfetto per la <strong>mia</strong><br />
prossima domanda: la popolazione<br />
svizzera è sempre più ostile all’econo<strong>mia</strong>?<br />
Perlomeno non è ben disposta come prima, lo<br />
ha confermato l’ultimo referendum sulle tasse<br />
di emissione. Dagli anni 2000 la crisi bancaria,<br />
gli elevati bonus per i manager o, ad esempio, il<br />
fallimento di Swissair hanno gradualmente minato<br />
la fiducia tipicamente svizzera in un’econo<strong>mia</strong><br />
deregolamentata e dominata dai grandi<br />
capi d’azienda. E lo stesso dicasi della «regola»,<br />
un tempo ritenuta assiomatica, che un progetto<br />
fa bene all’econo<strong>mia</strong> svizzera se fa bene<br />
alle imprese. In questo modo gli ostacoli per<br />
gli interessi politici delle PMI sono cresciuti e<br />
occorre fare maggiore opera di convincimento.<br />
Che influenza hanno i social media<br />
sull’opinione delle persone?<br />
I media in generale hanno sempre avuto una<br />
forte influenza sulla formazione della pubblica<br />
opinione. È sempre stato così. Se un tempo<br />
erano più la televisione e la carta stampata,<br />
oggi la parte del leone la fanno i media online<br />
o i social. C’è stato solo uno spostamento verso<br />
altri strumenti.<br />
Ma le piattaforme digitali diventano<br />
sempre più un fattore di potere politico.<br />
Sto pensando a «Wecollect»,<br />
la piattaforma online dell’attivista<br />
digitale Daniel Graf. Che cosa significano<br />
queste nuove forme di campaigning<br />
professionale per la democrazia<br />
diretta?<br />
Una simile campagna professionale ha un’influenza<br />
massiccia sulla democrazia diretta, lo<br />
abbiamo appena constatato con il voto sull’eID.<br />
Oggi è molto più semplice trovare i simpatizzanti<br />
e mobilitarli. Tramite i canali digitali un<br />
piccolo gruppo può raccogliere in brevissimo<br />
tempo centinaia di migliaia di indirizzi mail:<br />
un aspetto che non va sottovalutato. Queste<br />
possibilità influiscono non solo sulla politica<br />
«Oggi un'azione<br />
diffamatoria<br />
di questo<br />
genere può<br />
essere lanciata<br />
da poche persone<br />
e creare<br />
comunque<br />
grandi danni<br />
di immagine a<br />
un’azienda»<br />
ma si ripercuotono direttamente anche sulle<br />
aziende.<br />
In che modo?<br />
Oggi un'azione diffamatoria di questo genere<br />
può essere lanciata da poche persone e<br />
creare comunque grandi danni di immagine<br />
a un’azienda. Questo la pone fortemente sotto<br />
pressione, affinché essa rispetti le sue promesse,<br />
magari su tematiche come sostenibilità,<br />
diversity ecc. Le aziende, ma anche i personaggi<br />
pubblici, sono quindi molto più vulnerabili e<br />
criticabili. Si deve imparare a gestire tutto questo.<br />
E come si fa?<br />
Mostrandosi forti; e magari semplicemente<br />
sopportando una campagna denigratoria, altrimenti<br />
si rischia di fare peggio. Il periodo della<br />
pande<strong>mia</strong> lo ha reso evidente: non appena il<br />
Consiglio federale ha mostrato incertezza, gli<br />
avversari hanno fiutato l’occasione e protestato<br />
ancora più forte. Qui le aziende possono<br />
imparare dalla politica. In passato era il contrario.<br />
Per concludere, un’ultima domanda:<br />
cosa si augura per il futuro suo e della<br />
Svizzera?<br />
Per me di poter continuare a fare per molto<br />
tempo ciò che sto facendo: ho 50 anni, ma come<br />
imprenditore sono ancora in pantaloncini corti<br />
e ho tanti obiettivi da raggiungere con Sotomo.<br />
E per il Paese auspico che si esca da queste due<br />
crisi senza cedere al fatalismo. Dobbiamo essere<br />
consapevoli di quanto siamo privilegiati,<br />
apprendere questa lezione e farne tesoro. ●<br />
02/<strong>2022</strong> 21<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
LA BUSSOLA PER PMI DI AXA<br />
Troppo poco sfruttato<br />
il potenziale dei<br />
dipendenti più anziani<br />
Come emerge da uno studio<br />
rappresentativo di AXA Svizzera,<br />
gran parte delle PMI elvetiche è in<br />
affanno per la carenza di personale<br />
specializzato. L’artigianato e<br />
l’edilizia sono i settori più colpiti.<br />
Testo Melanie Ade<br />
Foto: iStockphoto/Geber86<br />
<strong>La</strong>voro ridotto, difficoltà nelle forniture,<br />
aumento dei prezzi di energia e<br />
carburanti: queste sono solo alcune<br />
delle sfide con le quali le PMI svizzere<br />
hanno dovuto confrontarsi negli ultimi<br />
due anni. Ma come ha evidenziato uno studio<br />
svolto da AXA Svizzera presso 300 PMI elvetiche,<br />
a causare notevoli problemi alle piccole e medie<br />
imprese è soprattutto anche la difficoltà nel<br />
reperire personale. Infatti, lo scorso anno il 37<br />
per cento delle PMI interpellate ha riscontrato<br />
nella maggior parte dei casi sempre difficoltà a<br />
occupare i posti vacanti, quota che sale addirittura<br />
al 50 per cento per le PMI di medie dimensioni,<br />
ossia che hanno tra 10 e 49 dipendenti.<br />
→ Vedi grafico 1<br />
Stando ai risultati dello studio, il motivo principale<br />
di tali difficoltà è un mercato del lavoro in<br />
cui mancano le professionalità richieste. Circa<br />
due terzi delle PMI che nel 2021 volevano coprire<br />
una posizione hanno dovuto fare i conti<br />
con la carenza di personale specializzato. Per le<br />
PMI di grandi dimensioni (da 50 a 250 collaboratori)<br />
questo valore raggiunge ben il 72 per cento.<br />
→ Vedi grafico 2<br />
Un ruolo importante lo svolge a quanto pare<br />
anche la competitività che caratterizza sostanzialmente<br />
il mercato del lavoro: qui le PMI interpellate<br />
si sentono chiaramente in una posizione<br />
di svantaggio nei confronti delle grandi aziende:<br />
il 25 per cento degli interpellati infatti ha motivato<br />
le difficoltà nel ricoprire le posizioni con le<br />
minori opportunità di carriera offerte rispetto<br />
alle aziende più grandi. Almeno un quinto considera<br />
la propria impresa meno attraente per via<br />
delle retribuzioni più basse. Per quanto riguarda<br />
la carenza di personale specializzato, per le PMI<br />
la sfida è quindi doppia: da un lato un mercato<br />
del lavoro in cui è molto difficile reperire<br />
i talenti giusti e dall’altro la concorrenza delle<br />
aziende grandi e potenti.<br />
I più ricercati sono i profili vicini alla realtà<br />
lavorativa<br />
<strong>La</strong> marcata carenza di personale specializzato<br />
non riguarda però in egual misura tutte le categorie<br />
professionali e i livelli di formazione:<br />
particolarmente ricercate sono state le persone<br />
che hanno svolto un tirocinio (50 per cento), se-<br />
Come emerge dallo studio, la<br />
maggior parte delle aziende ha<br />
un limite di età, ufficiale o<br />
ufficioso, quando si tratta di<br />
assumere del nuovo personale.<br />
▶<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
22<br />
02/<strong>2022</strong>
LA BUSSOLA PER PMI DI AXA<br />
Grafico 1<br />
Reclutamento di nuove forze lavoro, in base alle dimensioni aziendali<br />
«<strong>La</strong> vostra azienda ha avuto difficoltà nel 2021 a coprire le posizioni aperte<br />
perché non trovava le figure adatte?» Solo le aziende che nel 2021 hanno reclutato<br />
o cercato di reclutare personale, esclusi i lavoratori autonomi (N = 149),<br />
dati in percentuale.<br />
Piccole PMI (2–9)<br />
Medie PMI (10–49)<br />
Grandi PMI (50–250)<br />
Totale<br />
12<br />
11<br />
10<br />
15<br />
22<br />
25<br />
34<br />
35<br />
■ Per lo più/sempre ■ Nella maggior parte dei casi<br />
■ A volte ■ Mai<br />
43<br />
40<br />
In base alle dimensioni dell’azienda<br />
Grafico 2<br />
Carenza di personale specializzato quale motivo dei problemi di reclutamento<br />
«Quali sono stati i motivi determinanti dell’impossibilità di trovare le persone<br />
adeguate per la vostra azienda?» (Max 3 risposte), esclusi i lavoratori autonomi<br />
(N = 149), dati in percentuale.<br />
Piccole PMI (2–9)<br />
Medie PMI (10–49)<br />
Grandi PMI (50–250)<br />
Totale<br />
12<br />
25<br />
63<br />
11<br />
72<br />
■ Carenza di personale specializzato ■ Altro<br />
■ Nessuno<br />
30<br />
47<br />
13<br />
22<br />
18<br />
22<br />
24<br />
20<br />
64 40 14 22<br />
In base alle dimensioni dell’azienda<br />
Grafico 3<br />
Profili di formazione ricercati e carenza di personale specializzato<br />
Profili di formazione ricercati: «Di quali diplomi di formazione sono in possesso<br />
le persone che la vostra azienda prevalentemente recluta o cerca di reclutare?»<br />
Difficoltà nel reclutamento: «Per quali diplomi di formazione la vostra azienda<br />
nel 2021 non ha trovato personale adeguato nella misura desiderata?» Solo<br />
le aziende che nel 2021 hanno reclutato o cercato di reclutare collaboratori,<br />
(N = 149), dati in percentuale.<br />
Percentuali dei<br />
problemi nel<br />
reperimento<br />
dei profili<br />
ricercati<br />
Apprendistato<br />
Esame di professione o esame<br />
professionale superiore<br />
Persone senza qualifiche<br />
Scuola specializzata superiore<br />
27 50<br />
15 37<br />
5 15<br />
8 14<br />
4 13<br />
24<br />
43<br />
53%<br />
41%<br />
33%<br />
54%<br />
33%<br />
9<br />
10<br />
Grafico 4<br />
Profili delle professionalità ricercate<br />
Profili delle professionalità ricercate: «Quali sono gli ambiti di attività delle<br />
persone che la vostra azienda prevalentemente recluta o cerca di reclutare?»<br />
Difficoltà nel reclutamento: «Per quali ambiti di attività la vostra azienda nel<br />
2021 non ha trovato personale adeguato nella misura desiderata?»<br />
Solo le aziende che nel 2021 hanno reclutato o cercato di reclutare collaboratori,<br />
(N = 149), dati in percentuale.<br />
Percentuali dei<br />
problemi nel<br />
reperimento<br />
dei profili<br />
ricercati<br />
80%<br />
Artigianato, edilizia<br />
22<br />
27<br />
Fabbisogno in crescita Non so Fabbisogno in calo<br />
Tecnica, informatica<br />
11 22<br />
48%<br />
Consulenza, vendita<br />
12 22<br />
54%<br />
Produzione, riparazione<br />
14 19<br />
74%<br />
Amministrativo, organizzativo 1 13<br />
10%<br />
Finanziario, giuridico<br />
4 12<br />
38%<br />
■ Profilo delle professionalità ricercate ■ Problemi a trovare dipendenti<br />
adeguati<br />
Grafico 5<br />
Valutazione dei collaboratori più anziani rispetto al personale più giovane<br />
«Come giudicate i collaboratori over 50 rispetto a quelli più giovani? Indicate la<br />
risposta su una scala da 1 ‹nettamente meno› a 5 ‹nettamente di più›.» Esclusi i<br />
lavoratori autonomi e solo le PMI che hanno collaboratori in questa fascia di<br />
età (N = 212), dati in percentuale.<br />
Fedeltà nei confronti dell’azienda –5<br />
67<br />
Assumersi delle responsabilità –5<br />
67<br />
Disponibilità a fornire prestazioni –10<br />
55<br />
Resilienza/resistenza psichica –11<br />
54<br />
(Tendenz.)<br />
(Tendenz.)<br />
meno<br />
di più<br />
rispetto ai<br />
rispetto ai<br />
collab. più<br />
collab. più<br />
giovani<br />
giovani<br />
Grafico 6<br />
Digitalizzazione e fabbisogno di forza lavoro<br />
«Nella vostra azienda, come si ripercuote la crescente digitalizzazione sul<br />
fabbisogno di forza lavoro?» (N = 298), dati in percentuale.<br />
Fabbisogno tendenz. in calo<br />
Fabbisogno tendenz.<br />
6<br />
8<br />
in crescita<br />
14<br />
Università/Politecnico<br />
4 6<br />
46%<br />
■ Livello formativo ricercato ■ Problemi a trovare dipendenti adeguati<br />
66<br />
Fabbisogno invariato<br />
02/<strong>2022</strong><br />
23<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
BUSSOLA PER PMI DI AXA<br />
<strong>La</strong> digitalizzazione<br />
(non) è<br />
una soluzione<br />
Un possibile strumento per<br />
far fronte alla forte carenza di<br />
personale specializzato nelle<br />
PMI è la digitalizzazione.<br />
Potenzialmente, grazie all’automatizzazione,<br />
le aziende<br />
potrebbero ridurre il fabbisogno<br />
di forza lavoro specializzata.<br />
Tuttavia, la maggior<br />
parte delle PMI svizzere non<br />
ritiene che con la digitalizzazione<br />
la loro richiesta di<br />
personale cambierebbe. Solo<br />
una PMI su otto prevede che<br />
in futuro impiegherà meno<br />
personale a seguito della crescente<br />
digitalizzazione. Una<br />
PMI su sei ritiene addirittura<br />
che avrà un accresciuto bisogno<br />
di collaboratori per via<br />
della digitalizzazione. Sulla<br />
base di queste stime, con la<br />
digitalizzazione il bilancio<br />
sarà piuttosto a favore di un<br />
aumento anziché di una diminuzione<br />
del fabbisogno di<br />
forza lavoro.<br />
→ Vedi grafico 6<br />
Con la digitalizzazione cresce<br />
anche la vulnerabilità<br />
nei confronti degli attacchi<br />
cibernetici. Lo studio di AXA<br />
evidenzia tuttavia che le<br />
PMI svizzere continuano ad<br />
avere una consapevolezza<br />
dei rischi molto ridotta per<br />
quanto riguarda questo tipo<br />
di problematica. Sebbene il<br />
29 per cento delle imprese<br />
intervistate con un organico<br />
di 50-250 collaboratori negli<br />
ultimi cinque anni sia già<br />
stato vittima di attacchi informatici,<br />
una su dieci persino<br />
più di una volta, le aziende<br />
svizzere non si aspettano<br />
o quasi di poter finire nella<br />
rete dei cyber-criminali: il 63<br />
per cento delle PMI interpellate<br />
ritiene che il rischio di<br />
divenire vittima di un attacco<br />
non sia elevato. Solo il 12 per<br />
cento delle aziende stima che<br />
il rischio sia elevato.<br />
guite da quelle che hanno superato un esame<br />
di professione o un esame professionale superiore<br />
(37 per cento). Decisamente meno richiesti<br />
sono stati invece i collaboratori con un diploma<br />
universitario: nel 2021 solo il 13 per cento delle<br />
PMI ha cercato profili con un titolo di scuola<br />
universitaria professionale e solo il 9 per cento<br />
con un titolo universitario. Per le PMI dunque i<br />
profili di formazione vicini alla realtà lavorativa<br />
sono chiaramente in cima alle preferenze. Ed è<br />
proprio qui però che, secondo lo studio di AXA,<br />
si registra la più elevata carenza di personale<br />
specializzato. Per più di una PMI su due che lo<br />
scorso anno voleva reclutare personale con un<br />
tirocinio professionale o un diploma di Scuola<br />
specializzata superiore la ricerca si è rivelata<br />
ardua.<br />
→ Vedi grafico 3<br />
Un quadro precario è quello che emerge anche<br />
osservando i profili delle professionalità ricercate:<br />
nei settori dell’artigianato e dell’edilizia,<br />
ben l’80 per cento delle imprese intervistate ha<br />
riscontrato difficoltà a coprire le posizioni, in<br />
quelli della produzione e riparazione sono state<br />
il 74 per cento. E anche nei settori tecnica, informatica,<br />
consulenza e vendita circa la metà<br />
ha avuto problemi nel trovare i profili ricercati.<br />
Solo gli ambiti amministrazione e organizzazione<br />
hanno registrato una situazione distesa,<br />
con una carenza delle figure adeguate solo nel<br />
10 per cento dei casi.<br />
→ Vedi grafico 4<br />
I lavoratori più anziani spesso esclusi a priori<br />
Sebbene nel 2021 nel complesso circa due terzi<br />
delle PMI non siano riusciti a coprire tutte le<br />
posizioni come desiderato, come emerge dallo<br />
studio, la maggior parte delle imprese ha un limite<br />
d’età, ufficiale o ufficioso, quando si tratta<br />
di assumere nuovo personale: circa un’azienda<br />
su sei di solito non assume persone che abbiano<br />
superato i 45 anni; per il 29 per cento delle PMI<br />
interpellate la soglia massima va dai 45 ai 54<br />
anni.<br />
Tuttavia un quinto delle PMI assume invece anche<br />
persone che hanno già raggiunto l’età della<br />
pensione: si tratta per lo più di piccole PMI (1-9<br />
collaboratori), mentre tra le grandi PMI, che<br />
hanno tra 50 e 250 dipendenti, solo un modesto<br />
6 per cento punta su collaboratori in età pensionabile.<br />
Considerata la carenza diffusa di personale<br />
specializzato, ma anche le sfide della previdenza<br />
per la vecchiaia, qui sussiste chiaramente<br />
un considerevole potenziale non sfruttato.<br />
Nuova Legge sulla protezione<br />
dei dati: manca la consapevolezza<br />
Ben poca attenzione viene rivolta dalle PMI anche<br />
alla nuova Legge sulla protezione dei dati (LPD). I<br />
risultati dello studio mostrano che oltre un quinto<br />
delle PMI interpellate non ritiene che tale legge le<br />
riguardi. E anche tra le aziende che sono reputano<br />
di rientrare nell’ambito di validità della LPD, finora<br />
solo una PMI su due si è attivata in questo senso.<br />
Appena un modesto 17 per cento si è già informato<br />
in merito, mentre meno di una PMI su dieci ha già<br />
adottato misure di attuazione concrete.<br />
<strong>La</strong> scarsa disponibilità ad assumere personale<br />
più avanti con gli anni stupisce ancora di più<br />
alla luce del quadro molto positivo che le PMI<br />
intervistate dipingono in merito ai propri dipendenti<br />
over 50: il 67 per cento degli interpellati<br />
ritiene infatti che i propri collaboratori più anziani<br />
dimostrino particolare fedeltà. A prima vista<br />
non sembrerebbe nulla di cui meravigliarsi,<br />
dato che questi dipendenti vantano di solito una<br />
maggiore anzianità di servizio in azienda. Ma i<br />
datori di lavoro li considerano anche più consci<br />
delle loro responsabilità, più operosi e più resilienti<br />
del resto del personale. Questo quadro<br />
positivo contrasta fortemente con la scarsa disponibilità<br />
a occupare le posizioni aperte con<br />
dipendenti più anziani. A conti fatti, tra le altre<br />
cose è anche la somma di questi due fattori a<br />
far sì che il mercato del lavoro per gli over 50<br />
sia paralizzato.<br />
→ Vedi grafico 5<br />
E tendenzialmente anche le donne sono più penalizzate<br />
nella ricerca di un lavoro: alla domanda<br />
con quali misure supportano l’uguaglianza di<br />
genere in azienda, solo il 4 per cento degli interpellati<br />
ha risposto che adotta programmi mirati<br />
di incentivazione per le donne. Solamente<br />
l’8 per cento delle imprese intervistate punta su<br />
orari di lavoro flessibili, e solo il 15 per cento<br />
incentiva il lavoro part-time e il job sharing. Il<br />
40 per cento offre pur sempre la possibilità di<br />
lavorare in home office e di organizzare quindi<br />
la quotidianità lavorativa in modo più flessibile,<br />
a condizione che il tipo di attività lo consenta.<br />
Secondo i dati attuali dell’OCSE, in base ai quali<br />
in Svizzera l’80 per cento delle donne svolge sì<br />
un’attività lucrativa, ma solo il 56 per cento di<br />
loro lavora a tempo pieno (rispetto all’89 per<br />
cento per gli uomini), anche qui, considerata la<br />
carenza di personale specializzato, sussiste ancora<br />
un margine di miglioramento. ●<br />
Lo studio<br />
<strong>La</strong> bussola per PMI di AXA è nata in collaborazione con l’istituto di ricerca Sotomo ed è stato condotto<br />
per la prima volta nel <strong>2022</strong>; si basa su un sondaggio effettuato online al quale hanno partecipato 300 PMI<br />
della Svizzera tedesca e romanda. I dati sono stati raccolti tra il 17 e il 21 febbraio <strong>2022</strong> tramite il panel<br />
aziendale di AmPuls.<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
24<br />
02/<strong>2022</strong>
Responsabilità<br />
Domanda di un lettore<br />
Indennizzo per<br />
accompagnatori<br />
Un paio di anni fa ho stipulato l’assicurazione<br />
viaggi con AXA. Per fine febbraio<br />
avevo programmato un viaggio con <strong>mia</strong><br />
moglie, ma il mio medico di famiglia mi ha<br />
classificato come paziente a rischio per il<br />
Covid-19, sconsigliandomi quindi di partire.<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> assicurazione Intertours coprirà ora<br />
le spese di annullamento per volo e albergo?<br />
E per <strong>mia</strong> moglie, visto che lei non è una<br />
paziente a rischio?<br />
K. S., Ostermundigen<br />
In questo caso, affinché l’assicurazione viaggi<br />
possa farsi carico delle spese di annullamento<br />
per lei e per sua moglie, è necessario un rapporto<br />
medico dettagliato che spieghi perché<br />
lei viene classificato come paziente a rischio<br />
e per quali motivi non intraprende il viaggio<br />
(o non dovrebbe). A tal fine è importante<br />
che le Condizioni Generali di Assicurazione,<br />
edizione 04.2020 (o più recente) siano parte<br />
integrante della sua polizza. Se è in possesso<br />
di un contratto con le condizioni menzionate e<br />
ha assicurato i moduli Spese di annullamento<br />
(e Assistance persone) inclusa la copertura familiare,<br />
lei e sua moglie godete della copertura<br />
assicurativa per l’evento in questione. In questo<br />
caso noi ci assumeremo le spese di annullamento<br />
in toto.<br />
Dragan Preradovic Agente<br />
principale Ostermundigen<br />
Foto: p.g.c.<br />
Promozione della salute<br />
per le aziende<br />
Avere collaboratori sani e motivati costituisce un fattore di successo<br />
essenziale per ogni azienda. Ecco perché AXA ha messo a punto WeCare,<br />
una soluzione globale per le aziende, dedicata alla salute dei lavoratori,<br />
di cui possono avvalersi tutte le aziende che hanno stipulato presso AXA<br />
assicurazioni di previdenza professionale, indennità giornaliera in caso<br />
di malattia o infortunio. Le aziende assicurate hanno a disposizione numerose<br />
offerte gratuite o a prezzo agevolato nell’ambito della prevenzione<br />
della salute. Tra queste vi sono diversi tipi di approcci risolutivi<br />
per ridurre le assenze, trattare le malattie psichiche o aumentare la motivazione.<br />
Il pacchetto di misure, elaborato da AXA in collaborazione con<br />
vari partner e continuamente ampliato, spazia dai coaching di conduzione<br />
ai webinar fino ai servizi digitali per la salute. L’elemento centrale<br />
è rappresentato dalla consulenza individuale, nel corso della quale il<br />
team di WeCare esamina insieme alle aziende in un colloquio personale<br />
i possibili provvedimenti da adottare. Per garantire un’analisi accurata,<br />
AXA si avvale della bussola dell’ambiente di lavoro di DearEmployee,<br />
un partner che vanta una lunga esperienza. <strong>La</strong> bussola dell’ambiente di<br />
lavoro comprende una serie di sondaggi tra i collaboratori ripetuti nel<br />
tempo, i cui risultati, così come le raccomandazioni di intervento, possono<br />
essere consultati sul portale digitale del cliente. Inoltre, le misure<br />
concernenti la salute e il personale possono essere pianificate, prenotate<br />
e valutate sia nel colloquio personale che online. Qualora malgrado l’azione<br />
preventiva si verifichi un caso di prestazione, i Care e i Case Manager<br />
di AXA accompagnano con professionalità le aziende e i collaboratori<br />
reduci da problematiche di salute nel reinserimento al lavoro.<br />
axa.ch/wecare<br />
02/<strong>2022</strong> 25<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
Il sodalizio tra<br />
generazioni<br />
fa prosperare gli<br />
affari in azienda<br />
L’imminente ondata di pensionamenti della generazione dei baby boomer e<br />
la mancanza cronica di personale specializzato spinge le PMI a investire<br />
in iniziative volte a promuovere la propria attrattiva come datori di lavoro.<br />
<strong>La</strong> cosiddetta «gestione delle generazioni» può fare di più. Se svolta con<br />
intelligenza, produce vantaggi sia per i collaboratori che per le aziende, come<br />
dimostra l’esempio di Lenzlinger Söhne AG.<br />
Testo Mirjam Eberhard Foto Marco Vara<br />
Nicole Steiger, responsabile<br />
del personale di Lenzlinger<br />
Söhne AG, crede nei modelli<br />
flessibili di pensionamento.<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
26 02/<strong>2022</strong>
GESTIONE DELLE GENERAZIONI<br />
Presso Lenzlinger Söhne AG, una società<br />
che opera nell’ambito delle rifiniture<br />
e dell’eventistica, dieci persone<br />
in posizioni chiave all’interno<br />
dell’unità «Pavimenti sopraelevati»,<br />
particolarmente redditizia, andranno in pensione<br />
nei prossimi cinque anni. Per Nicole<br />
Steiger, responsabile del personale di Lenzlinger<br />
Söhne AG, è indispensabile salvaguardare<br />
il patrimonio di conoscenze accumulato dai<br />
collaboratori con lunga esperienza. «Oltre alle<br />
tante partenze in un periodo ristretto, dobbiamo<br />
affrontare un ulteriore ostacolo dovuto<br />
al fatto che non esiste una formazione specifica<br />
per il comparto in questione, per cui i nuovi<br />
assunti devono essere istruiti on the job». <strong>La</strong> soluzione?<br />
I modelli flessibili di pensionamento.<br />
«Per i nostri collaboratori è diventato ormai<br />
normale continuare in part-time, ad esempio<br />
nel caso in cui seguano clienti particolari con<br />
cui hanno instaurato uno stretto rapporto oppure<br />
lavorino in ambiti che richiedono nozioni<br />
specialistiche. Il passaggio del testimone ai collaboratori<br />
più giovani avviene quindi in modo<br />
graduale e con estrema naturalezza», dichiara<br />
Nicole Steiger.<br />
Simili formule flessibili di pensionamento<br />
sono un’ottima possibilità per le aziende di<br />
garantire l’osmosi del know-how dalle generazioni<br />
più anziane a quelle più giovani, ovviando<br />
al contempo alle crescenti difficoltà nel reclutamento<br />
di dipendenti qualificati a causa della<br />
carenza di personale specializzato.<br />
Sempre più pensionati continuano a lavorare<br />
Nicole Steiger ritiene che a trarne profitto non<br />
sia soltanto l’azienda. In base alla sua esperienza<br />
sono proprio i collaboratori a preferire<br />
un distacco non traumatico e un’entrata soft<br />
in pensione. «Così si sentono ancora utili, svolgono<br />
compiti gratificanti e parallelamente possono<br />
coltivare i propri hobby». Secondo una<br />
sua stima, circa l’80 per cento dei collaboratori<br />
continua a lavorare presso Lenzlinger Söhne AG<br />
dopo l’età ordinaria di pensionamento:<br />
una quota elevata in confronto alla media svizzera,<br />
peraltro in aumento. Dai dati dell’Uffi-<br />
«Per il nostro<br />
personale è<br />
diventato<br />
ormai normale<br />
continuare in<br />
part-time»<br />
Nicole Steiger, responsabile del<br />
personale di Lenzlinger Söhne AG<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong><br />
Lenzlinger Söhne AG con<br />
sede a Nänikon nell’Oberland<br />
zurighese fornisce servizi<br />
nei comparti pavimenti<br />
sopraelevati, rivestimenti<br />
per pavimentazioni, costruzioni<br />
metalliche e noleggio<br />
di tendostrutture; inoltre<br />
gestisce tre distributori<br />
di benzina nella regione.<br />
L’azienda è stata fondata nel<br />
1862 come impresa familiare<br />
ed è guidata attualmente<br />
dalla quinta generazione. Ha<br />
circa 200 collaboratori.<br />
lenzlinger.ch<br />
cio federale di statistica emerge che nel 2020<br />
una persona su sei tra i 65 e i 74 anni (17,8 per<br />
cento) è rimasta attiva sul mercato del lavoro<br />
una volta raggiunta l’età di pensionamento<br />
prevista dalla legge, a fronte del 12 per cento<br />
registrato nel 2005.<br />
«Oggi i lavoratori sono propensi a proseguire<br />
l’attività lavorativa anche dopo il limite anagrafico<br />
per il collocamento a riposo», è quanto<br />
conferma anche la dottoressa Anina Hille, docente<br />
e ricercatrice nel campo della gestione<br />
delle generazioni presso la Scuola universitaria<br />
di Lucerna. È sua convinzione che se i modelli<br />
flessibili di pensionamento diventassero lo standard,<br />
la percentuale di senior al lavoro salirebbe<br />
rapidamente. A suo avviso, le aziende dovrebbero<br />
concedere ai dipendenti una maggiore elasticità<br />
nel configurare l’impegno lavorativo in<br />
funzione delle esigenze personali e del work-life<br />
balance desiderato, ad esempio concedendo congedi<br />
sabbatici e part-time. «Si preserva così la<br />
motivazione intrinseca e si permette a persone<br />
ancora efficienti di restare professionalmente<br />
operative».<br />
<strong>La</strong> gestione delle generazioni aiuta a garantire<br />
il trasferimento del know-how<br />
<strong>La</strong> considerazione delle esigenze dei collaboratori<br />
è uno dei cardini della gestione delle generazioni.<br />
«Le aziende cercano le modalità per<br />
offrire condizioni di lavoro ottimali alle diverse<br />
generazioni», spiega la dottoressa Hille.<br />
L’esperta si occupa di questa tematica dal 2017<br />
ed è consapevole che le PMI come Lenzlinger<br />
Söhne AG, attente al problema e pronte ad adottare<br />
misure concrete, sono ancora rare. Dal suo<br />
punto di vista le cose dovrebbero cambiare. «Le<br />
PMI, che impiegano due terzi della forza lavoro<br />
in Svizzera, sono fortemente penalizzate dalla<br />
carenza di personale specializzato. È quindi<br />
nel loro interesse esercitare un forte richiamo<br />
sui giovani, conservando in azienda il bagaglio<br />
professionale dei più anziani per trasmetterlo<br />
ai nuovi arrivati».<br />
Occorre tenere presente che i lavoratori nati<br />
negli anni ’60, contrassegnati da un alto tasso<br />
di natalità, si stanno avvicinando alla pensione.<br />
▶<br />
02/<strong>2022</strong> 27<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
GESTIONE DELLE GENERAZIONI<br />
Se vent’anni fa gli ultracinquantenni rappresentavano<br />
un quarto di tutti i lavoratori, ora<br />
sono un terzo. Le PMI devono disporre pertanto<br />
di piani per affrontare la prossima ondata di<br />
pensionamenti che si aggiunge alla carenza di<br />
personale specializzato. <strong>La</strong> dottoressa Hille consiglia<br />
di prendere tempestivamente in esame<br />
la questione in un’ottica di sostenibilità. «L’attrattiva<br />
di un datore di lavoro non si costruisce<br />
dall’oggi al domani, ad esempio poco prima di<br />
un consistente flusso di pensionamenti».<br />
Puntare su valori comuni<br />
<strong>La</strong> gestione delle generazioni va oltre il semplice<br />
passaggio delle conoscenze e il posizionamento<br />
favorevole come datore di lavoro. Si tratta in<br />
generale di creare i presupposti affinché le<br />
diverse generazioni possano collaborare nel<br />
migliore dei modi, procurando benefici all’azienda<br />
e al personale (vedi anche intervista).<br />
Anina Hille sottolinea l’importanza in questa<br />
sinergia di avere dei valori comuni, condivisi<br />
trasversalmente. «I sondaggi dimostrano che<br />
i collaboratori di ogni età amano una comunicazione<br />
diretta, un trattamento rispettoso<br />
e una struttura gerarchica piatta. Qualora<br />
un’azienda intenda coinvolgere tutte le generazioni<br />
deve fare leva su questi valori aggreganti».<br />
A tal fine occorre che venga accettata e<br />
vissuta in prima persona dal management una<br />
cultura improntata sulla fiducia.<br />
Anche Nicole Steiger di Lenzlinger Söhne AG<br />
concorda su questo punto. «È fondamentale<br />
individuare per tempo le esigenze specifiche<br />
dei collaboratori e stemperare con delicatezza<br />
eventuali conflitti, ad esempio nel caso di divergenze<br />
di opinioni tra giovani e anziani», ribadisce.<br />
Per quanto riguarda la gestione delle<br />
generazioni, accanto alle soluzioni flessibili di<br />
pensionamento, si propone in futuro di dare<br />
maggiore risalto alla generazione dei più giovani,<br />
accentuando la visibilità del datore di lavoro<br />
agli occhi di ragazze e ragazzi in modo da<br />
stimolarli già durante gli studi ad aspirare a un<br />
posto in azienda.<br />
●<br />
«È fondamentale<br />
individuare<br />
per<br />
tempo le<br />
esigenze<br />
specifiche dei<br />
collaboratori<br />
e stemperare<br />
con delicatezza<br />
eventuali<br />
conflitti»<br />
Nicole Steiger, responsabile del<br />
personale di Lenzlinger Söhne AG<br />
4 domande a ...<br />
… Dr. Anina Hille, docente all’Istituto per servizi<br />
finanziari presso la Scuola universitaria professionale<br />
di Lucerna. L’economista insegna e conduce ricerche<br />
su vari temi legati alla sostenibilità e alla diversità, tra<br />
cui la gestione integrativa delle generazioni.<br />
Che cosa ne ricava una<br />
PMI approntando una<br />
gestione delle generazioni?<br />
<strong>La</strong> gestione delle generazioni<br />
può accrescere<br />
l’attrattiva della PMI come<br />
datore di lavoro nei confronti<br />
dei collaboratori<br />
di ogni età, un aspetto<br />
sempre più importante<br />
alla luce della carenza<br />
di personale specializzato.<br />
Consente inoltre di<br />
garantire che il know-how<br />
dei senior passi, prima<br />
del loro pensionamento,<br />
ai junior e, viceversa, che<br />
i più anziani fruiscano<br />
delle conoscenze dei più<br />
giovani mantenendo la<br />
propria spendibilità sul<br />
mercato del lavoro. E<br />
non da ultimo, produce<br />
risultati aziendali migliori<br />
in quanto le ricerche evidenziano<br />
che i team eterogenei<br />
per background<br />
e vedute sono spesso più<br />
efficaci dei team basati<br />
sull’uniformità. <strong>La</strong> diversità<br />
crea innovazione.<br />
Sembra molto interessante.<br />
Ma allora come<br />
mai sono così poche le<br />
PMI che se ne occupano?<br />
Molte credono che le<br />
iniziative in questo ambito<br />
richiedano un grosso<br />
sforzo finanziario e di<br />
personale. In realtà, la<br />
gestione delle generazioni<br />
non dev’essere per forza<br />
costosa e complicata.<br />
Ad esempio, online sono<br />
disponibili dei tool gratuiti<br />
per l’analisi della struttura<br />
di età nella propria<br />
azienda. E anche le misure<br />
adottabili possono essere<br />
molto semplici. L’importante<br />
è che a monte vi sia<br />
un’apertura da parte dei<br />
dirigenti e che qualcuno<br />
prenda a cuore questa<br />
tematica.<br />
Quali sono i primi passi<br />
da compiere?<br />
Innanzitutto è opportuno<br />
fare il punto della situazione.<br />
Qual è la struttura<br />
di età dei miei collaboratori?<br />
Quanto ci penalizza<br />
la carenza di personale<br />
specializzato? Successivamente<br />
si possono consultare<br />
delle linee guida<br />
e scegliere le misure più<br />
adatte all’azienda e alla<br />
situazione. <strong>La</strong> Scuola universitaria<br />
professionale<br />
di Lucerna offre appositi<br />
servizi dedicati alle PMI.<br />
Vogliamo intensificare il<br />
trasferimento del knowhow?<br />
Attirare la generazione<br />
Z? Rafforzare la<br />
collaborazione tra tutte le<br />
età? Gli interventi variano<br />
a seconda degli obiettivi.<br />
Quali possono essere<br />
delle misure facilmente<br />
applicabili?<br />
Se non ancora fatto, è<br />
consigliabile iniziare<br />
predisponendo occasioni<br />
periodiche di scambio.<br />
Chi ascolta con attenzione<br />
e senza pregiudizi, riesce<br />
a cogliere le esigenze dei<br />
collaboratori e a reagire.<br />
Le PMI più grandi hanno<br />
fatto valide esperienze<br />
con l’allestimento di team<br />
composti da collaboratori<br />
di età mista, la<br />
pianificazione sistematica<br />
dell’avvicendamento in<br />
posizioni chiave, tandem<br />
per il passaggio del knowhow<br />
e brevi stage in altri<br />
reparti. Gli approcci sono<br />
diversi, l’essenziale è che<br />
le misure siano durature e<br />
supportate dai vertici.<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
28 02/<strong>2022</strong>
GESTIONE DELLE GENERAZIONI<br />
<strong>La</strong> dottoressa Anina Hille è<br />
convinta che la gestione delle<br />
generazioni serva sia ai<br />
lavoratori giovani che a quelli<br />
anziani.<br />
02/<strong>2022</strong> 29<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
SOSTENIBILITÀ<br />
Con umiltà verso<br />
il successo<br />
Da 30 anni la puralpina AG di Frutigen produce unguenti e altri prodotti per<br />
il corpo contenenti grasso di marmotta. Malgrado i segnali poco incoraggianti,<br />
dopo i primi esperimenti in piccolo, nel tempo puralpina è diventata<br />
un’azienda a conduzione familiare innovativa e con una clientela internazionale.<br />
Testo Marcel Rubin Foto David Schweizer<br />
Nel frattempo Andreas<br />
«Murmeli» Schmid (centro),<br />
fondatore di puralpina AG,<br />
ha ceduto l’attività ai figli<br />
Silvan (sinistra) e Reto.<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
30 02/<strong>2022</strong>
SOSTENIBILITÀ<br />
Gli articoli di cosmesi<br />
naturale di puralpina AG<br />
contengono solo materie<br />
prime naturali.<br />
Di solito abbiamo più da fare»<br />
spiega la commessa dello shop<br />
puralpina, sito su una delle strade<br />
principali che collegano Frutigen<br />
a Kandersteg. Soprattutto con<br />
il bel tempo, la regione attira frotte di turisti<br />
stranieri e no, che in inverno vanno a sciare<br />
ad Adelboden e in estate cercano un po’ di refrigerio<br />
nel <strong>La</strong>go di Oeschinen. Di fatto la zona<br />
dell’Oberland bernese in cui sorge la sede di<br />
puralpina AG vive in buona parte di turismo.<br />
Un salto nel vuoto<br />
«A Frutigen il turismo pesa meno che ad Adelboden:<br />
qui molti lavorano anche nell’industria,<br />
ad esempio in quella idraulica» puntualizza Silvan<br />
Schmid. Insiemea suo fratello Reto Schmid<br />
è comproprietario di puralpina AG, azienda che<br />
il padre ha fondato – in origine con un’altra<br />
ragione sociale – ormai trent’anni fa. Prima<br />
di mettersi in proprio, Andreas Schmid – che<br />
tutti chiamano «Murmeli» – lavorava appunto<br />
nel campo dell’idraulica ed era a capo di una<br />
squadra di 30 persone. Schmid deve il suo soprannome<br />
all’unguento alle erbe che a un certo<br />
punto ha iniziato a preparare con grasso di<br />
marmotta (in tedesco Murmeltier), sostanza che<br />
contiene cortisone. Quando poi qualcuno gli ha<br />
fatto notare che, se arricchito con erbe officinali,<br />
il grasso di marmotta è ancor più efficace,<br />
Schmid ha intravisto un’idea imprenditoriale.<br />
Pur non sapendo nulla di farmacia e simili, ha<br />
continuato a lavorare – dapprima per passatempo<br />
– allo sviluppo e alla commercializzazione<br />
del suo unguento. Con coraggio, ma non<br />
esattamente per la gioia di sua moglie, alla fine<br />
degli anni ’90 ha quindi deciso di lasciare un<br />
lavoro sicuro per mettersi in proprio e vendere<br />
il prodotto naturale di sua ideazione.<br />
Testardaggine<br />
Benché gli fosse stato sconsigliato, Murmeli ha<br />
sempre insistito nel voler rinunciare ai conser-<br />
▶<br />
02/<strong>2022</strong> 31<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
SOSTENIBILITÀ<br />
Con la nuova apertura della sede centrale di puralpina AG, nel 2016 la famiglia ha<br />
realizzato un piccolo sogno.<br />
vanti artificiali, che pure avrebbero agevolato<br />
la produzione: gli stavano più a cuore valori<br />
come la sostenibilità e la naturalezza. Per rendere<br />
più solido il grasso di marmotta – altrimenti<br />
liquido – ha iniziato ad aggiungervi altri<br />
grassi animali. «Nessuno pensava che potesse<br />
avere successo – all’epoca i prodotti naturali<br />
nostrani erano poco richiesti – e nostra madre<br />
temeva per la nostra sopravvivenza» ricorda<br />
Silvan Schmid. Lui stesso allora era un teenager<br />
e nella decisione azzardata del padre non<br />
intravedeva alcuna interferenza con i suoi interessi.<br />
Era però impossibile ignorare che la casa<br />
di famiglia si era trasformata in un laboratorio<br />
e che si stava sempre più stretti. Con il nuovo<br />
millennio, infatti, la mentalità era cambiata:<br />
«D’improvviso l’attenzione della gente era puntata<br />
su swissness, natura e sostenibilità. E questo<br />
ha dato moltissimo slancio all’azienda di<br />
papà». Il repentino incremento della domanda<br />
– che mai ci si sarebbe aspettati all’inizio – ha<br />
di fatto pre<strong>mia</strong>to la perserveranza di Andreas<br />
Schmid. «Sono sempre stato un tipo testardo»<br />
riassume ridendo il patron dell’azienda.<br />
Del padre Silvan Schmid ammira non da ultimo<br />
proprio questa testardaggine e la volontà di buttarsi<br />
e inseguire un’idea senza mai mollare. Ciò<br />
nonostante, in origine Silvan non aveva proget-<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong><br />
Sita a Frutigen, dal 1992 puralpina<br />
AG produce unguento<br />
di marmotta e articoli di<br />
cosmesi naturale. L’azienda,<br />
che in Svizzera vanta 25 dipendenti<br />
e tre sedi, ha anche<br />
uno shop in Germania. Con il<br />
codice «AXA-puralpina», fino<br />
a fine luglio <strong>2022</strong> i lettori di<br />
«<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong>» beneficiano<br />
di uno sconto del 10% sugli<br />
acquisti di prodotti puralpina<br />
online o negli shop puralpina<br />
di Frutigen, Zermatt e<br />
Lucerna.<br />
puralpina.ch<br />
tato di entrare in azienda: «Mio padre non ha<br />
mai preteso che io o i miei fratelli rilevassimo<br />
l’impresa». I tre fratelli sono stati lasciati liberi<br />
di fare le loro scelte. «Insistere perché portassimo<br />
avanti l’attività sarebbe servito a poco»,<br />
Silvan ne è certo. <strong>La</strong> sua è stata più che altro<br />
una scelta spontanea, fatta quando la <strong>ditta</strong> non<br />
era ancora affermata. E questo ha comportato<br />
dei vantaggi: «Nostro padre era felicissimo che<br />
entrassimo in azienda e si è quindi mostrato<br />
molto aperto rispetto al nostro modo di lavorare».<br />
Valori della tradizione e innovazione<br />
Con il senno di poi, per Silvan a favorire il successo<br />
dell’attività di famiglia è stato anche il<br />
fatto che non vi erano ancora meccanismi consolidati.<br />
«Non avevo nulla da perdere. Se le cose<br />
fossero andate male, avrei semplicemente cercato<br />
di nuovo un posto da dipendente. Questa<br />
rilassatezza ha giovato al lavoro e all’azienda».<br />
Negli anni, insieme al fatturato sono però cresciute<br />
anche le responsabilità – in Svizzera<br />
l’impresa ha ora 25 dipendenti e tre sedi, i prodotti<br />
sono molto richiesti. Silvan Schmid non<br />
prende però in considerazione la possibilità di<br />
adagiarsi, anzi: «Non sapendo quali saranno<br />
i trend del futuro, lavoriamo di continuo a<br />
nuove idee, cerchiamo di diversificare l’offerta<br />
e di perfezionare l’assortimento». Oggi, oltre<br />
all’unguento di marmotta, puralpina propone<br />
perciò anche molti altri prodotti (alcuni vegetariani),<br />
per esempio articoli di cosmesi naturale<br />
per mani, piedi, labbra e, da poco, anche una<br />
crema deodorante.<br />
Malgrado il suo impegno sul fronte innovazione,<br />
Silvan Schmid è ben conscio del fatto che<br />
il successo dell’azienda di famiglia è in gran<br />
parte dovuto ai solidi valori del padre. Prima<br />
ancora della crescita economica, per lui viene<br />
la posizione su un mercato di nicchia in cui vivere<br />
le libertà conquistate rimanendo fedele ai<br />
valori del padre. Che ciò sia però più facile a<br />
dirsi che a farsi, lo ha dimostrato un episodio<br />
avvenuto poco prima della pande<strong>mia</strong>. Scoperti<br />
gli unguenti di puralpina, i turisti cinesi ne avevano<br />
acquistate centinaia di confezioni presso<br />
shop e distributori. I prodotti andavano a ruba<br />
anche nei duty free degli aeroporti. Avendo<br />
difficoltà a soddisfare la domanda, Schmid ha<br />
iniziato a usare anche materie prime alternative<br />
– ma, con l’inizio della pande<strong>mia</strong>, l’ondata<br />
di richieste è improvvisamente rientrata.<br />
Silvan Schmid non rimpiange le opportunità<br />
di crescita sfumate: puralpina ha reagito sfornando<br />
delle innovazioni, si è concentrata sui<br />
suoi valori di fondo e ha colto l’occasione per<br />
migliorare. Del resto, senza la caparbietà e l’umiltà<br />
tipica della gente dell’Oberland bernese,<br />
difficilmente i successi degli ultimi trent’anni<br />
sarebbero stati possibili. <br />
●<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
32 02/<strong>2022</strong>
IL GRAFICO: INNOVAZIONE<br />
Svizzera: campionessa d’innovazione<br />
<strong>La</strong> Svizzera è la nazione con il maggior numero di brevetti per abitante – e dunque<br />
la più innovativa del pianeta. Ciò incide anche sulla forza economica della Confederazione:<br />
tre delle cinque imprese di maggior valore d’Europa hanno sede qui.<br />
4 – Macchine elettriche, apparecchi, energia<br />
552<br />
Primi 10 settori dell’econo<strong>mia</strong><br />
svizzera per richieste di brevetti<br />
nel 2021<br />
1 – Tecnologia medica<br />
857<br />
5 – Trasporti e imballaggi 507<br />
6 – Farmaceutica<br />
496<br />
2 – Beni di consumo<br />
759<br />
7 – Chimica organica fine 496<br />
8 – Biotecnologia 390<br />
9 – Chimica alimentare 290<br />
3 – Tecn. di<br />
misurazione 744<br />
10 – Precursori chimici 249<br />
Maggiori richiedenti svizzeri di brevetti<br />
presso l’Ufficio europeo dei brevetti<br />
Nel 2021, dopo anni, la società farmaceutica<br />
Roche ha spodestato ABB depositando<br />
in assoluto il maggior numero di brevetti. Il<br />
3° e 4° posto vanno ai giganti mondiali del<br />
tabacco JTI e Philip Morris, che nei loro<br />
centri di ricerca romandi sviluppano nuove<br />
sigarette elettroniche.<br />
1 – Hoffmann-<strong>La</strong> Roche<br />
633<br />
2 – ABB<br />
522<br />
1 – Svizzera<br />
2– Svezia<br />
3 – USA<br />
4 – UK<br />
5 – Corea del Sud<br />
6 – Paesi Bassi<br />
7 – Finlandia<br />
8 – Singapore<br />
9 – Danimarca<br />
10 – Germania<br />
11 – Francia<br />
18 – Austria<br />
29 – Italia<br />
I Paesi più innovativi del mondo<br />
Global Innovation Index 2021<br />
65,5<br />
63,1<br />
61,3<br />
59,8<br />
59,3<br />
58,6<br />
58,4<br />
57,8<br />
57,3<br />
57,3<br />
55,0<br />
50,8<br />
45,7<br />
Dopo il forte calo dell’anno scorso<br />
(-13,1%), la tecnologia medica ha<br />
fatto registrare un netto aumento delle<br />
richieste di brevetti (+18,5%)<br />
divenendo, per la prima volta dopo un<br />
decennio, il ramo tecnologico con più<br />
brevetti depositati (numero 2 lo scorso<br />
anno).<br />
Le richieste di brevetti nel ramo dei<br />
beni di consumo sono cresciute del<br />
3,1% piazzandosi al 2° posto (1° posto<br />
lo scorso anno).<br />
Malgrado l’aumento del 6,7% (-14,4%<br />
lo scorso anno), la tecnologia di<br />
misurazione si è piazzata solo al 3°<br />
posto (2° posto lo scorso anno). Tra il<br />
2012 e il 2019 aveva sempre guidato la<br />
classifica dei richiedenti svizzeri di<br />
brevetti.<br />
3 – Japan Tobacco Internat.<br />
495<br />
4 – Philip Morris 410<br />
5 – Nestlé 388<br />
6 – Swatch Group 243<br />
7 – Tetra <strong>La</strong>val 227<br />
8 – Novartis 201<br />
9 – Inventio 182<br />
10 – Sika 166<br />
PATENTET<br />
13,5% VAUD<br />
Questi sei Cantoni sono<br />
tra le 30 regioni europee<br />
con il maggior numero<br />
di richieste di brevetti.<br />
Vaud in testa<br />
In fatto di richieste europee di<br />
brevetti, tra i Cantoni svizzeri il Vaud<br />
è quello più all’avanguardia (13,5%<br />
delle richieste). Le locomotive del<br />
trend sono Nestlé e Tetra <strong>La</strong>val.<br />
2 – Zurigo (12,2%)<br />
3 – Basilea Città (12%)<br />
4 – Argovia (10,9%)<br />
5 – Ginevra (9%)<br />
6 – Neuchâtel (8,2%)<br />
Le maggiori imprese<br />
europee per capitalizzazione<br />
di borsa in euro*<br />
1 – Nestlé (CH) 356,6 <strong>mia</strong>.<br />
2 – LVHM (FR) 335,6 <strong>mia</strong>.<br />
3 – Roche (CH) 283,7 <strong>mia</strong>.<br />
4 – L'Oréal (FR/A) 198,7 <strong>mia</strong>.<br />
5 – Novartis (CH) 194,5 <strong>mia</strong>.<br />
* Stato 6.4.<strong>2022</strong>. Fonti: Epo.org, Statistika, Finanzen100.de<br />
02/<strong>2022</strong> 33<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
Il mio motivo d’orgoglio<br />
Thomas Hofstetter,<br />
esercente del ristorante<br />
«Die Waid».<br />
Dove sapore e bella vista si incontrano<br />
Dopo aver concluso le formazioni di cuoco e cameriere, a<br />
25 anni ho assunto la guida del ristorante «Roter Kamm», a<br />
Zurigo, dove sono rimasto per i 14 anni successivi. Nel frattempo<br />
ho frequentato la scuola per esercenti e assolto un<br />
corso di perfezionamento per ottenere il diploma federale<br />
come ristoratore. È stato il destino a condurmi a «Die Waid».<br />
Un giorno mi ci sono fermato per caso a bere un caffè mentre<br />
tornavo a casa dal corso di perfezionamento e l’ho capito<br />
subito: quando sarebbe arrivato il momento, avrei voluto<br />
essere io a prenderne le redini. Incredibilmente, nove mesi<br />
più tardi si è davvero aperto un bando per la gestione del ristorante<br />
e io e <strong>mia</strong> moglie abbiamo presentato la nostra candidatura.<br />
<strong>La</strong> nostra idea si è rivelata convincente e ci siamo<br />
aggiudicati il concorso. Dal 2004 gestiamo quindi la nostra<br />
attività insieme a circa 65 collaboratori, riscuotendo grande<br />
successo. Il nostro è un concetto unico in Svizzera: due cucine<br />
fianco a fianco, una con proposte stagionali di stampo<br />
classico-tradizionale servite direttamente sui piatti e una con<br />
specialità fusion svizzero-asiatiche presentate in piccoli wok<br />
da lasciare sui fornellini al tavolo, da cui ognuno si serve da<br />
sé. Io sono ristoratore in anima e corpo, e oltre ad amare la<br />
varietà che mi offre questa professione, apprezzo tantissimo<br />
la collaborazione con il mio team: la maggioranza dei miei<br />
collaboratori lavora qui da molti anni ed è ormai parte della<br />
famiglia. Poter deliziare ogni giorno il palato dei nostri ospiti<br />
e vedere il loro viso illuminarsi con un sorriso soddisfatto ci<br />
riempie di gioia.<br />
diewaid.ch<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
34 02/<strong>2022</strong>
Il mio motivo d’orgoglio<br />
Il capitano Patrik Bucher,<br />
Kulturschiff.ch GmbH.<br />
Molto più di un battello<br />
Diversi anni fa, quale giovane imprenditore nel settore degli<br />
eventi, vista la <strong>mia</strong> grande passione per l’acqua ero alla<br />
ricerca di uno spazio commerciale a bordo di un’imbarcazione.<br />
Durante le mie indagini mi sono imbattuto nel Romandie<br />
I, un battello d’epoca per passeggeri che con la sua<br />
storia e il suo fascino mi ha da subito conquistato. Anche<br />
se l’idea dell’attività è poi naufragata per mancanza di un<br />
oggetto adeguato, l’interesse per questo gioiellino è rimasto,<br />
e quando nel 2009 è stato dichiarato pronto per essere dimesso,<br />
ho colto la palla al balzo e l’ho comprato. Nei due anni<br />
successivi l’ho poi ristrutturato e reso accessibile al pubblico<br />
con un nuovo piano operativo. Oggi il Romandie I – 1952 è<br />
un luogo d’incontro curato che permette di stare insieme<br />
con una convivialità informale. Proponiamo crociere culinarie<br />
su misura per eventi aziendali, compleanni e matrimoni<br />
con dai 5 ai 35 partecipanti, offerte che attirano il pubblico<br />
grazie a un’infrastruttura moderna con un design rinomato<br />
e un servizio eccellente. Il nostro è il primo battello d’epoca<br />
simile completamente elettrico, un’imbarcazione che unisce<br />
tradizione e tecnologia avanzata, e questo ci permette di far<br />
vivere ai nostri ospiti un’esperienza unica nel suo genere in<br />
Svizzera. L’aspetto che più apprezzo del mio lavoro è la varietà:<br />
fungo da gerente, consulente, gestore di eventi, artigiano,<br />
padrone di casa e capitano. Sono molto grato di aver<br />
potuto trasformare questa <strong>mia</strong> passione in una piccola perla<br />
nell’ultimo decennio e di poter condividere la <strong>mia</strong> fortuna<br />
con tanti interessanti ospiti.<br />
kulturschiff.ch<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
35 02/<strong>2022</strong>
BUSINESS HAS A NEW CLASS.<br />
Tutto pronto per una nuova era: l’EQE elettrica con un’autono<strong>mia</strong> fino a<br />
654 km la accompagna in un viaggio all’insegna del lusso e di un comfort rilassante.<br />
E con il suo atletico design one bow e zero emissioni locali fa sempre<br />
una figura impeccabile.<br />
Per saperne<br />
di più<br />
EQE 350 +, 292 CV (215 kW), 20.4 kWh/100 km, Categoria di efficienza energetica: A.