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GEOmedia 4 2022

Rivista italiana di geomatica

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Rivista bimestrale - anno XXVI - Numero - 4/<strong>2022</strong> - Sped. in abb. postale 70% - Filiale di Roma<br />

TERRITORIO CARTOGRAFIA<br />

GIS<br />

CATASTO<br />

3D CITY<br />

INFORMAZIONE GEOGRAFICA<br />

FOTOGRAMMETRIA EDILIZIA<br />

URBANISTICA DIGITAL TWIN<br />

REMOTE SENSING<br />

GNSS<br />

SPAZIO<br />

RILIEVO AMBIENTE TOPOGRAFIA<br />

LiDAR<br />

GEOBIM<br />

LASER SCANNING<br />

BENI CULTURALI<br />

SMART CITY<br />

Lug/Ago <strong>2022</strong> anno XXVI N°4<br />

Acquisizione<br />

Digitale<br />

della Realtà<br />

CITY INFORMATION<br />

MODELING<br />

NON TROPPO<br />

GEORIFERITO<br />

SLAM TO BIM


Dall’OpenBIM allo ScanToBIM<br />

Il panorama della Mobilità Autonoma sta diventando sempre più amplio, anche se è una<br />

realtà difficile da inquadrare in termini di potenzialità e possibilità, risultando praticamente<br />

sconosciuta ancora oggi alla maggior parte delle persone. Gli addetti ai lavori e i professionisti<br />

del settore che credono fortemente in questo grande punto di arrivo del XXI secolo, sono a<br />

pieno regime. Avendo superato alcune delle sfide principali in seno alla realizzazione della<br />

piena operatività della guida completamente autonoma, si trovano oggi ad affrontare una<br />

integrazione di non poco conto che dipende molto dalla realizzazione di un accurato impianto<br />

cartografico 3D: elemento indispensabile per procedere verso la completa definizione e messa<br />

in opera di questo incredibile traguardo del genere umano. Di questo - Valerio Zunino - ci<br />

parla nella nuova Rubrica "Non troppo Georiferito".<br />

Un appuntamento degno di nota da non perdere nei prossimi numeri di <strong>GEOmedia</strong>.<br />

<strong>GEOmedia</strong> 4 – <strong>2022</strong> è un numero variegato, che spazia dal City Information Modelling<br />

(CIM), alla Cattura della Realtà, passando per il fast scanning applicato al BIM e i<br />

progetti BIM di ACCA Software, raccontati nell’intervista a Nicola Furcolo, e il progetto<br />

AMPERE per il quale abbiamo intervistato Marco Nisi, sino all’evento da noi tanto atteso:<br />

il TechnologyforAll <strong>2022</strong>, che ci auguriamo riesca in tutte le sue forme e nel pieno delle<br />

sue potenzialità, soddisfando le esigenze di tutti: relatori, aziende e visitatori. Tantissimi gli<br />

appuntamenti in agenda.<br />

Come detto, punto focale di questo numero, sono il BIM e il CIM. Proprio su questo tema<br />

converge l’articolo di Donatella Dominici et Alii “Multispectral satellite images to support<br />

the CIM (City Information Modeling) implementation” che delinea l’elaborazione di<br />

informazioni provenienti da immagini multispettrali di media e alta risoluzione ottenute da<br />

indici spettrali specifici che confluiranno assieme ad altri dati provenienti da fonti ufficiali<br />

all’interno di un unico database, creando un reale modello parametrico del caso di studio.<br />

Che siano intere città o modelli 3D del costruito poca importa, parliamo sempre di<br />

digitalizzazione delle infrastrutture ed è questa una delle maggior arterie verso cui si stanno<br />

indirizzando i professionisti del settore dalle università alle aziende realizzando soluzioni<br />

sempre specifiche e versatili come il Laser Scanner Stonex X120 GO che consente di acquisire<br />

in modo rapido modelli 3D utilizzabili per il BIM.<br />

Non solo CIM e BIM ma anche OpenBIM e ScanToBIM al centro del dibattito in questi<br />

ultimi tempi. L’OpenBIM, secondo alcuni, rappresenta un network di informazioni<br />

interscambiabili aperto e accessibile a tutti: un linguaggio universale che mira a spezzare<br />

barriere create da software proprietari, a volte limitanti, ma in altri casi necessari per realizzare<br />

modelli 3D di altissima complessità. Lo ScanToBIM, invece, un modo diverso di intendere<br />

questo campo, sicuramente non con le stesse intenzioni di apertura e inclusione globale, ma<br />

necessario per velocizzare il processo stesso di cattura della realtà e rappresentazione della<br />

stessa nel modello digitale 3D.<br />

Buona lettura,<br />

Renzo Carlucci


FOCUS<br />

In questo<br />

numero...<br />

FOCUS<br />

REPORT<br />

Il City<br />

Information<br />

Modeling (CIM)<br />

nelle piattaforme<br />

decisionali urbane<br />

di Renzo Carlucci<br />

6<br />

INTERVISTE<br />

Guest Paper<br />

Non Troppo<br />

Georiferito<br />

AEROFOTOTECA<br />

ALTRE<br />

RUBRICHE<br />

12<br />

12 SLAM-to-BIM<br />

con Stonex<br />

X120GO<br />

di Chiara Ponti<br />

26 ESA<br />

46 MERCATO<br />

50 AGENDA<br />

La cattura della<br />

realtà coinvolge<br />

tutti gli operatori<br />

nell’edilizia<br />

a cura di Teorema<br />

16<br />

In copertina una immagine<br />

di come l'introduzione<br />

di strumenti più semplici<br />

da usare, come il laser<br />

scanner 3D per immagini,<br />

ha abbattuto molte delle<br />

barriere per l'acquisizione di<br />

nuvole di punti, portando<br />

gli utenti meno esperti<br />

ad adottare l'acquisizione<br />

digitale della realtà,<br />

sfruttandone i vantaggi.<br />

geomediaonline.it<br />

4 <strong>GEOmedia</strong> n°1-<strong>2022</strong><br />

<strong>GEOmedia</strong>, bimestrale, è la prima rivista italiana di geomatica.<br />

Da oltre 25 anni pubblica argomenti collegati alle tecnologie dei<br />

processi di acquisizione, analisi e interpretazione dei dati,<br />

in particolare strumentali, relativi alla superficie terrestre.<br />

In questo settore <strong>GEOmedia</strong> affronta temi culturali e tecnologici<br />

per l’operatività degli addetti ai settori dei sistemi informativi<br />

geografici e del catasto, della fotogrammetria e cartografia,<br />

della geodesia e topografia, del telerilevamento aereo e<br />

spaziale, con un approccio tecnico-scientifico e divulgativo.


Interviste<br />

20 INTERVISTA<br />

A MARCO NISI<br />

A Cura della Redazione<br />

24 Il futuro del<br />

BIM nella visione<br />

di ACCA software<br />

a cura della redazione<br />

28<br />

Multispectral<br />

satellite images to<br />

support the CIM<br />

(City Information<br />

Modeling) implementation<br />

By M. Alicandro,<br />

D. Di Ludovico, D. Dominici,<br />

N. Pascucci, S. Zollini<br />

INSERZIONISTI<br />

AMPERE 35<br />

Epsilon 47<br />

Geomax 46<br />

GISTAM 45<br />

Gter 10<br />

Nais Solutions 11<br />

Planetek 2<br />

Stonex 51<br />

Strumenti Topografici 52<br />

TechnologyforALL 23<br />

Teorema 50<br />

Sullo sfondo una vista del<br />

Tevere allo Scalo De Pinedo<br />

dove si svolgerà il workshop<br />

sul campo del Technology<br />

For All <strong>2022</strong>.<br />

NUOVA RUBRICA<br />

36<br />

Non Troppo<br />

Georiferito<br />

Mobilità autonoma<br />

senza conducente<br />

di Valerio Zunino<br />

in volo sul<br />

tevere da<br />

stimigliano a<br />

ponte del grillo:<br />

“il ritratto del<br />

terreno” dal<br />

pallone (1908)<br />

di Laura Castrianni<br />

40<br />

una pubblicazione<br />

Science & Technology Communication<br />

<strong>GEOmedia</strong>, la prima rivista italiana di geomatica.<br />

ISSN 1128-8132<br />

Reg. Trib. di Roma N° 243/2003 del 14.05.03<br />

Direttore<br />

RENZO CARLUCCI, direttore@rivistageomedia.it<br />

Comitato editoriale<br />

Vyron Antoniou, Fabrizio Bernardini, Caterina Balletti,<br />

Roberto Capua, Mattia Crespi, Fabio Crosilla, Donatella<br />

Dominici, Michele Fasolo, Marco Lisi, Flavio<br />

Lupia, Luigi Mundula, Beniamino Murgante, Aldo Riggio,<br />

Monica Sebillo, Attilio Selvini, Donato Tufillaro<br />

Direttore Responsabile<br />

FULVIO BERNARDINI, fbernardini@rivistageomedia.it<br />

Redazione<br />

VALERIO CARLUCCI, GIANLUCA PITITTO,<br />

redazione@rivistageomedia.it<br />

Diffusione e Amministrazione<br />

TATIANA IASILLO, diffusione@rivistageomedia.it<br />

Progetto grafico e impaginazione<br />

DANIELE CARLUCCI, dcarlucci@rivistageomedia.it<br />

Editore<br />

MediaGEO soc. coop.<br />

Via Palestro, 95 00185 Roma<br />

Tel. 06.64871209 - Fax. 06.62209510<br />

info@rivistageomedia.it<br />

Stampa: System Graphics Srl<br />

Via di Torre Santa Anastasia 61 00134 Roma<br />

Condizioni di abbonamento<br />

La quota annuale di abbonamento alla rivista è di € 45,00.<br />

Il prezzo di ciascun fascicolo compreso nell’abbonamento Science & Technology è di € 9,00. Communication Il prezzo di<br />

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revoca, da comunicarsi in forma scritta entro il trimestre seguente alla scadenza<br />

dell’abbonamento, si riserva di inviare il periodico anche per il periodo successivo.<br />

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richiesti dall’abbonato non oltre 20 giorni dopo la ricezione del numero successivo.<br />

Gli articoli firmati impegnano solo la responsabilità dell’autore. È vietata la<br />

riproduzione anche parziale del contenuto di questo numero della Rivista in<br />

qualsiasi forma e con qualsiasi procedimento elettronico o meccanico, ivi inclusi i<br />

sistemi di archiviazione e prelievo dati, senza il consenso scritto dell’editore.<br />

Rivista fondata da Domenico Santarsiero.<br />

Numero chiuso in redazione il 30 ottobre <strong>2022</strong>.


FOCUS<br />

Il City Information Modeling<br />

(CIM) nelle piattaforme<br />

decisionali urbane<br />

di Renzo Carlucci<br />

Spesso il City Information<br />

Modeling (CIM) è stato<br />

paragonato a SIMCity, un<br />

videogioco di costruzione<br />

di città, nato nel 1998, che<br />

consentiva al giocatore di<br />

progettare e sviluppare da zero<br />

città sempre più complesse. Fu<br />

un grande successo e ancora<br />

oggi i giochi di SimCity hanno<br />

continuato a mantenere il<br />

loro fascino. Molti giocatori<br />

si sono divertiti a tracciare<br />

zone di sviluppo, pianificare<br />

infrastrutture e trasformare un<br />

pezzo di terreno non edificato in<br />

una fiorente metropoli high-tech.<br />

Il City Information<br />

Modeling prende essenzialmente<br />

lo stesso concetto e<br />

lo applica alla vita reale, con<br />

una piattaforma estremamente<br />

sofisticata che consente<br />

ad architetti, urbanisti e altri<br />

professionisti di collaborare a<br />

progetti a livello cittadino.<br />

Le definizioni esperte del<br />

CIM generalmente descrivono<br />

un modello di città 3D<br />

“super-BIM” completamente<br />

integrato e semanticamente<br />

abilitato che connette gli<br />

utenti a qualsiasi fonte di dati<br />

contestuale o strumento di<br />

analisi, statico o dinamico,<br />

spaziale o non spaziale, dagli<br />

edifici , alle strade e agli spazi<br />

pubblici, ai lampioni (sensori/<br />

IoT) fino alle persone in strada<br />

(social media).<br />

I modelli CIM sono utilizzati<br />

sia dagli architetti urbanisti<br />

che dai progettisti di edifici a<br />

qualsiasi scala. L’uso è abbastanza<br />

semplice, basta trascinare<br />

e rilasciare un modello di<br />

progetto BIM in ambienti di<br />

modelli di città 3D interattivi<br />

e ricchi di contenuti, direttamente<br />

nei propri browser<br />

Web ove si possono trovare<br />

tutti i dati rilevanti per i<br />

progetti, porre domande, eseguire<br />

qualsiasi analisi (solare,<br />

ombra, microclima, traffico<br />

e altro) e collaborare con<br />

qualsiasi membro del team in<br />

qualsiasi parte del mondo, il<br />

tutto in tempo reale.<br />

Interazione del BIM nel CIM<br />

Se la tecnologia BIM ha rivoluzionato<br />

i progetti di costruzione,<br />

incoraggiando le parti<br />

interessate del progetto a lavorare<br />

utilizzando un modello<br />

condiviso, il CIM ora ha il<br />

6 <strong>GEOmedia</strong> n°1-<strong>2022</strong>


FOCUS<br />

potere di rivoluzionare la pianificazione<br />

urbana, la governance<br />

e le infrastrutture, oltre<br />

a ispirare progettisti e costruttori<br />

a creare soluzioni migliori<br />

per il loro contesto geografico<br />

e sociale. E’ la soluzione che<br />

veramente consente l’inserimento<br />

di un progetto nel suo<br />

contesto, utilizzando tutti i<br />

principi della georeferenziazione<br />

attraverso la recente scienza<br />

geomatica.<br />

Se consideriamo la potenzialità<br />

del modello BIM nella<br />

definizione della semantica<br />

dettagliata di parti di edifici<br />

o altre parti funzionali della<br />

città, vediamo che utilizzando<br />

le ontologie di riferimento del<br />

settore, oltre all’archiviazione<br />

delle informazioni di progettazione<br />

nella forma digitale per<br />

l’aggiornamento e la condivisione<br />

tempestiva, si può anche<br />

rendere possibile la relazione<br />

in tempo reale e l’analisi dei<br />

fenomeni in funzione della<br />

modifica di qualsiasi dato o<br />

parametro.<br />

Il CIM è considerato qualcosa<br />

di più della fusione di tutti i<br />

modelli BIM, in quanto rappresenta<br />

un livello superiore<br />

di rete infrastrutturale, amministrazione<br />

e attività umana.<br />

Questo modello facilita la<br />

visualizzazione, l’analisi e il<br />

monitoraggio dell’ambiente<br />

urbano, al fine di supportare<br />

il progetto e la pianificazione,<br />

dalla panoramica locale a<br />

quella regionale, essendo caratterizzato<br />

da un’unificazione<br />

multidisciplinare di tutti i modelli<br />

di dati spaziali.<br />

Nel concetto di base del CIM<br />

tutti gli elementi coinvolti<br />

nelle città agiscono in modo<br />

coordinato sulla concezione,<br />

pianificazione, esecuzione,<br />

funzionamento, monitoraggio,<br />

manutenzione e rinnovamento<br />

della città. Questi processi<br />

sono descritti in un unico<br />

database condiviso, il modello<br />

CIM appunto. Le caratteristiche<br />

principali che caratterizzano<br />

il paradigma CIM, in<br />

termini concettuali, sono il<br />

lavoro collaborativo e l’interoperabilità.<br />

Il possibile impatto del CIM<br />

Per valutare come il CIM contribuisce<br />

a migliorare i servizi<br />

pubblici e la qualità della vita<br />

dei cittadini, studi condotti da<br />

alcuni autori hanno analizzato<br />

la norma internazionale ISO<br />

37120-Sustainable cities and<br />

communities — Indicators for<br />

city services and quality of life<br />

(Sviluppo sostenibile delle comunità<br />

– Indicatori per i servizi<br />

cittadini e la qualità della<br />

vita) e hanno valutato come i<br />

dati del Building Information<br />

Modeling (BIM) e del City<br />

Information Modeling (CIM)<br />

possono essere utilizzati per<br />

ottenere dati utili agli indicatori<br />

dell’ISO 37120.<br />

Nell’ambito di una nuova<br />

serie di standard internazionali<br />

in via di sviluppo per un<br />

approccio olistico e integrato<br />

allo sviluppo sostenibile, che<br />

include indicatori per i servizi<br />

cittadini e la qualità della vita,<br />

indicatori per città intelligenti<br />

e indicatori per città resilienti,<br />

sono stati individuati dallo<br />

standard ISO 37122 un insieme<br />

di indicatori standardizzati<br />

che fornisce un approccio a<br />

ciò che viene misurato e come<br />

tale misurazione deve essere<br />

effettuata.<br />

Questi indicatori possono<br />

essere utilizzati per tracciare<br />

e monitorare i progressi sulle<br />

prestazioni della città. Per realizzare<br />

uno sviluppo sostenibile,<br />

è necessario prendere in<br />

considerazione l’intero sistema<br />

urbano. La pianificazione delle<br />

esigenze future dovrebbe<br />

prendere in considerazione<br />

l’uso attuale e l’efficienza delle<br />

risorse al fine di pianificare<br />

meglio il domani.<br />

Gli indicatori e i metodi di<br />

prova della ISO 37122 sono<br />

stati sviluppati per aiutare le<br />

città a:<br />

a) misurare la gestione delle<br />

prestazioni dei servizi cittadini<br />

e la qualità della vita nel tempo;<br />

b) imparare gli uni dagli altri<br />

consentendo il confronto tra<br />

un’ampia gamma di misure di<br />

performance; e,<br />

c) sostenere lo sviluppo delle<br />

politiche e la definizione delle<br />

priorità.<br />

Questi indicatori sono strutturati<br />

intorno a temi, secondo<br />

i settori delle città e le prestazioni<br />

di servizi. Sono organizzati<br />

in Indicatori di base e<br />

Indicatori di supporto.<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°1-<strong>2022</strong> 7


FOCUS<br />

Indicatori<br />

Indicatori per origine dei dati<br />

Tema Base Supporto BIM CIM Altri<br />

Economia 3 4 0 0 7<br />

Educazione 4 3 0 0 7<br />

Energia 4 3 1 6 0<br />

Ambiente 3 5 0 7 1<br />

Finanza 1 3 0 0 4<br />

Risposta a Emergenze 3 3 0 2 4<br />

Governance 2 4 0 0 6<br />

Salute 4 3 0 0 6<br />

Ricreazione 0 2 0 2 0<br />

Sicurezza 2 3 0 4 1<br />

Ripari 1 2 0 0 3<br />

Rifiuti solidi 3 7 3 7 0<br />

Telecomunicazioni e 2 1 0 2 1<br />

innovazione<br />

Trasporti 4 5 0 4 5<br />

Pianificazione urbana 1 3 0 3 1<br />

Fognature 5 0 0 5 0<br />

Acqua Potabile 4 3 5 2 0<br />

Tabella 1 – Numero Indicatori ISO37120 per tema<br />

Uno studio condotto da alcuni<br />

autori nel 2021 [CIM2021]<br />

conclude che i modelli BIM e<br />

CIM possono fornire dati per<br />

53 dei 100 indicatori esistenti<br />

in modo semplice e accurato.<br />

Questo approccio può aiutare<br />

i gestori della città a prendere<br />

decisioni assertive e contribuire<br />

a migliorare la valutazione<br />

delle prestazioni dei servizi<br />

pubblici.<br />

La tabella 1 evidenzia i temi<br />

dello standard internazionale e<br />

specifica il numero di indicatori<br />

fondamentali e di supporto<br />

in ciascuno dei temi.<br />

BIM georeferenziato<br />

Il paradigma CIM, inteso<br />

come approccio a un modello<br />

globale della città, deve assolutamente<br />

essere formato dall’incorporazione<br />

di modelli BIM<br />

di costruzioni che abbiano un<br />

inserimento geografico nel sistema<br />

di riferimento in uso. In<br />

questo modo tutti i dati relativi<br />

alle città saranno disponibili<br />

e allegati alle rappresentazioni<br />

georeferenziate delle costruzioni<br />

presenti nella banca<br />

dati CIM. In questo modo è<br />

possibile ottenere informazioni<br />

direttamente dal modello<br />

virtuale per monitorare e valutare<br />

le prestazioni dei servizi<br />

pubblici, oltre a rispondere<br />

alla ISO 37120 e raccogliere<br />

informazioni per sovvenzionare<br />

un processo decisionale più<br />

assertivo ed efficiente.<br />

Inoltre, la gestione delle infrastrutture<br />

urbane in dati accurati<br />

e georeferenziati consente<br />

una maggiore accuratezza nel<br />

processo di identificazione<br />

delle cause profonde di molti<br />

problemi, determinando<br />

azioni più assertive per il miglioramento<br />

dei sottosistemi<br />

infrastrutturali. Ciò ridurrà la<br />

necessità di interventi di manutenzione<br />

correttiva, producendo<br />

risparmi di risorse per<br />

le città, nonché un miglioramento<br />

della fornitura di servizi<br />

pubblici alla popolazione.<br />

Considerando i potenziali<br />

contributi del CIM sulla ge-<br />

8 <strong>GEOmedia</strong> n°1-<strong>2022</strong>


FOCUS<br />

METODO PRINCIPIO CARATTERISTICHE<br />

SATELLITE<br />

REMOTE<br />

SENSING<br />

Rileva e identifica un oggetto utilizzando onde<br />

elettromagnetiche, luce visibile e raggi infrarossi riflessi o<br />

irradiati dall’oggetto nel campo di osservazione.<br />

Facile ed economico per ottenere dati<br />

grezzi, con un ampio campo di misura.<br />

Bassa precisione.<br />

OBLIQUE<br />

PHOTOGRAPHY<br />

LIDAR<br />

Si ottengono informazioni complete e accurate sugli oggetti<br />

a terra fotografati verticalmente o obliquamente utilizzando<br />

sensori su piattaforma aerea.<br />

Genera modelli 3D trasmettendo il segnale di rilevamento<br />

al bersaglio e confrontando l’eco del bersaglio ricevuto con il<br />

segnale trasmesso.<br />

Modellazione rapida, precisione<br />

moderata e modelli 3D altamente<br />

realistici con texture. Consente<br />

rilevamento dettagliato per elementi<br />

vettoriali atti a costruire 3dCityGML.<br />

Alta precisione e adatto per modelli 3D<br />

dettagliati e complessi. Costi elevati e<br />

carico di lavoro pesante.<br />

stione urbana, ci si augura che<br />

gli studi futuri intensificheranno<br />

le discussioni e cercheranno<br />

di esplorare i dettagli di<br />

questo nuovo paradigma, dalla<br />

fusione della metodologia<br />

BIM con il GIS all’applicazione<br />

energica di protocolli di<br />

condivisione e rappresentazione<br />

esistenti.<br />

Integrazione di BIM e GIS<br />

Attualmente, l’integrazione<br />

di BIM e GIS è un metodo di<br />

modellazione ampiamente utilizzato<br />

per il CIM.<br />

IFC e CityGML sono gli<br />

standard di dati internazionali<br />

utilizzati rispettivamente per il<br />

BIM e il GIS.<br />

I modelli di città<br />

3D per il CIM<br />

Il modello 3D della città è<br />

l’infrastruttura fondamentale<br />

del CIM che fornisce una<br />

raffinata espressione geometrica<br />

dello spazio urbano<br />

tridimensionale. Attualmente,<br />

il telerilevamento satellitare,<br />

la aerofotogrammetria obliqua<br />

e il rilevamento con laser<br />

(LiDAR) sono le principali<br />

tecniche applicate per ottenere<br />

dati grezzi per ricostruire<br />

modelli 3D a livello cittadino.<br />

Questi metodi hanno principi<br />

e caratteristiche di modellazione<br />

diversi, inclusi vantaggi e<br />

svantaggi nell’ottenimento di<br />

dati, scala e precisione di modellazione,<br />

come elencato nella<br />

Tabella seguente.<br />

Piattaforme<br />

La maggior parte delle piattaforme<br />

che possono essere utilizzate<br />

per sviluppare modelli<br />

CIM generano modelli CIM<br />

integrando file di modelli<br />

esistenti (ad es. BIM, edifici<br />

3D e file GIS), mentre Virtual<br />

City Systems può stabilire modelli<br />

CIM utilizzando lo standard<br />

CityGML. Il CityGML<br />

può essere utilizzato per organizzare<br />

i dati semantici del<br />

modello CIM e aiuta a simulare<br />

le città.<br />

Conclusioni<br />

La crescita dell’interesse per<br />

il CIM è documentato nella<br />

analisi svolta in recenti studi<br />

in cui si vede l’andamento crescente<br />

degli ultimi anni.<br />

La figura seguente mostra la<br />

tendenza all’aumento del numero<br />

di documenti relativi al<br />

CIM all’interno del database<br />

principale del Web of Science<br />

PIATTAFORME<br />

SKYLINE SMART<br />

WORLD PRO<br />

WORLDWIND<br />

SUPERMAP<br />

VIRTUAL CITY<br />

SYSTEMS<br />

dal 2000 al 2020. Il tasso di<br />

aumento, in particolare dopo<br />

il 2016, dimostra un’accelerazione<br />

significativa e indica che<br />

la ricerca nel settore del CIM<br />

sta attualmente vivendo una<br />

forte proliferazione.<br />

Il City Information Modeling<br />

(CIM) è essenziale per l’implementazione<br />

dei concetti<br />

di sostenibilità nelle città,<br />

collaborando così al raggiungimento<br />

degli obiettivi<br />

stabiliti in diversi accordi<br />

internazionali riguardanti la<br />

riduzione dell’attività umana<br />

sull’ambiente. Contribuisce<br />

inoltre, all’istituzione di sistemi<br />

economici che garantiscano<br />

un accesso equo alle risorse<br />

e la promozione dello sviluppo<br />

umano da parte di società<br />

eque e coese.<br />

I modelli BIM e CIM consentiranno<br />

di osservare lo<br />

sviluppo delle città in tempo<br />

reale con maggiore accuratezza<br />

e prontezza attraverso l’automatizzazione<br />

di 53 dei 100<br />

indicatori della norma internazionale<br />

ISO 37120.<br />

FUNZIONE<br />

Integrano i modelli BIM o altri modelli 3D di edifici<br />

con l’ambiente GIS per generare un modello CIM 3D.<br />

Realizza modelli CIM utilizzando gli standard<br />

CityGML.<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°1-<strong>2022</strong> 9


TELERILEVAMENTO<br />

FOCUS<br />

Lo standard internazionale<br />

richiede di eseguire valutazioni<br />

annuali, ma il gestore<br />

urbano sarà in grado di<br />

monitorare i diversi aspetti<br />

dello sviluppo nella propria<br />

città a intervalli più piccoli,<br />

in base alla loro stagionalità.<br />

Ne sono un esempio la<br />

valutazione del consumo<br />

di energia e acqua, la produzione<br />

di rifiuti solidi e<br />

di acque reflue, che sono<br />

influenzate dai cambiamenti<br />

climatici, riflettendo<br />

le stagioni, al di là di altri<br />

fattori. Un’altra influenza<br />

è il tasso di occupazione<br />

urbana in diversi periodi<br />

dell’anno. In altre parole,<br />

una città turistica durante<br />

l’alta stagione presenterà<br />

un maggiore consumo di<br />

acqua ed elettricità e, di<br />

conseguenza, una maggiore<br />

produzione di rifiuti solidi<br />

e fognature. In ultimo l’analisi<br />

delle variazioni dei<br />

consumi a seguito di eventi<br />

come la recente pandemia<br />

del Coronavirus.<br />

REFERENCES<br />

[XU2014] Xun Xu, Lieyun Ding, Hanbin Luo, Ling Ma (2014). From building<br />

information modeling to city information modeling, Journal of Information<br />

Technology in Construction (ITcon), Special Issue BIM Cloud-Based Technology in<br />

the AEC Sector: Present Status and Future Trends, Vol. 19, pg. 292-307, http://www.<br />

itcon.org/2014/17.<br />

[XU2021] Xu, Zhen, Mingzhu Qi, Yingying Wu, Xintian Hao, and Yajun Yang.<br />

2021. City Information Modeling: State of the Art Applied Sciences 11, no. 19:<br />

9333. https://doi.org/10.3390/app11199333.<br />

[DANTAS2019] H S Dantas, J M M S Sousa and H C Melo, The Importance of<br />

City Information Modeling (CIM) for Cities' Sustainability, IOP Conf. Ser.: Earth<br />

Environ. Sci. 225 012074.<br />

KEYWORDS<br />

CIM, BIM, GIS, smart city, ISO37120<br />

ABSTRACT<br />

To evaluate how the CIM contributes to improving public services and the quality<br />

of life of citizens, studies conducted by some authors have analyzed the international<br />

standard ISO 37120 - Sustainable cities and communities - Indicators for<br />

city services and quality of life and City Information Modeling (CIM) data that<br />

can be used to obtain useful data for ISO indicators 37120. The CIM paradigm,<br />

understood as an approach to a global model of the city, must absolutely be formed<br />

by the incorporation of BIM models of buildings that have a geographical insertion<br />

in the reference system in use. In this way all the data relating to the cities will be<br />

available and attached to the georeferenced representations of the buildings present<br />

in the CIM database.<br />

AUTHORS<br />

Renzo Carlucci<br />

r.carlucci@mediageo.it<br />

MONITORAGGIO 3D<br />

GIS E WEBGIS<br />

www.gter.it info@gter.it<br />

10 <strong>GEOmedia</strong> n°1-<strong>2022</strong><br />

GNSS<br />

FORMAZIONE<br />

RICERCA E INNOVAZIONE


FOCUS<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°1-<strong>2022</strong> 11


REPORT<br />

SLAM-to-BIM con Stonex X120 GO<br />

Stonex presenta il nuovo laser scanner SLAM X120 GO,<br />

un alleato perfetto per l’acquisizione rapida e precisa<br />

di dati per ottenere modelli 3D utilizzabili per il BIM.<br />

di Chiara Ponti<br />

La digitalizzazione del processo edilizio è sempre più presente<br />

nel panorama mondiale. Il metodo che porta ad avere modelli<br />

3D di progetti di costruzione e del costruito è chiamato BIM,<br />

ovvero Building Information Modelling. Questa metodologia<br />

ha il grande vantaggio di associare al modello tridimensionale<br />

informazioni di diverso tipo (spaziali, temporali, strutturali,<br />

etc.), consentendo quindi di creare un sistema informativo che<br />

può essere condiviso tra i vari attori coinvolti nel processo<br />

di progettazione e realizzazione di un edificio. Il modello BIM<br />

diventa la base per lo sviluppo dei cosiddetti Digital Twin,<br />

modelli che integrano informazioni sull’utilizzo nel tempo<br />

dell’edificio e forniscono importanti strumenti di analisi per la<br />

pianificazione di interventi di manutenzione.<br />

Le metodologie di rilievo<br />

finalizzate alla creazione<br />

di BIM più utilizzate al<br />

giorno d’oggi sono sicuramente<br />

la fotogrammetria e il rilievo da<br />

laser scanner. In entrambi i casi<br />

il prodotto del rilievo sono delle<br />

nuvole di punti, ovvero insiemi<br />

di punti misurati che contengono<br />

informazioni circa la posizione<br />

degli elementi rilevati,<br />

ed eventualmente il loro colore.<br />

Le nuvole di punti sono un<br />

prodotto estremamente adatto<br />

al BIM, in quanto già tridimensionali<br />

ed interrogabili.<br />

In presenza di manufatti di<br />

notevoli dimensioni o che<br />

presentano ambienti con caratteristiche<br />

particolari, i rilievi<br />

con i tradizionali laser statici<br />

(da treppiedi) possono però<br />

richiedere lunghi tempi di esecuzione.<br />

Per questo motivo, negli ultimi<br />

anni il mondo del rilievo topografico<br />

ha adottato strumenti<br />

innovativi che consentono di<br />

acquisire dati in movimento,<br />

riducendo quindi i tempi di<br />

scansione e processamento, i<br />

laser scanner SLAM.<br />

Stonex ha sviluppato una soluzione<br />

di ultima generazione<br />

che abbina a sensori precisi<br />

un robusto algoritmo SLAM,<br />

per produrre nuvole di punti<br />

pulite, accurate e facilmente<br />

utilizzabili per la creazione di<br />

BIM: parliamo del nuovo laser<br />

scanner SLAM X120GO.<br />

BIM: un approccio sempre<br />

più diffuso e richiesto<br />

La digitalizzazione del processo<br />

edilizio è sempre più presente<br />

nel panorama mondiale. Il metodo<br />

che porta ad avere modelli<br />

3D di progetti di costruzione e<br />

del costruito è chiamato BIM,<br />

ovvero Building Information<br />

Modelling. Questa metodologia<br />

ha il grande vantaggio di<br />

associare al modello tridimensionale<br />

informazioni di diverso<br />

tipo (spaziali, temporali,<br />

strutturali, etc.), consentendo<br />

quindi di creare un sistema informativo<br />

che può essere condiviso<br />

tra i vari attori coinvolti<br />

nel processo di progettazione e<br />

realizzazione di un edificio. Il<br />

modello BIM diventa la base<br />

per lo sviluppo dei cosiddetti<br />

Digital Twin, modelli che integrano<br />

informazioni sull’utilizzo<br />

nel tempo dell’edificio e forniscono<br />

importanti strumenti di<br />

analisi per la pianificazione di<br />

interventi di manutenzione.<br />

Il BIM è divenuto un requisito<br />

per la partecipazione ad<br />

12 <strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong>


REPORT<br />

appalti pubblici, ma sempre<br />

più professionisti del settore<br />

dell’edilizia decidono<br />

di integrare questo metodo<br />

nel proprio lavoro per<br />

committenti privati, sia<br />

in fase di progettazione di<br />

un edificio da zero, sia per<br />

quanto riguarda rilievi volti<br />

a determinare lo stato di fatto.<br />

Per quest’ultimo punto,<br />

possiamo sostanzialmente<br />

parlare di modelli As-Is, che<br />

rilevano principalmente le<br />

caratteristiche geometriche<br />

del manufatto, o As-Built (al<br />

modello vengono associate<br />

ulteriori caratteristiche).<br />

Tecniche di acquisizione dei<br />

dati: Scan-to-BIM<br />

Le metodologie di rilievo finalizzate<br />

alla creazione di BIM<br />

più utilizzate al giorno d’oggi<br />

sono sicuramente la fotogrammetria<br />

e il rilievo da laser scanner.<br />

In entrambi i casi il prodotto<br />

del rilievo sono delle nuvole<br />

di punti, ovvero insiemi di<br />

punti misurati che contengono<br />

informazioni circa la posizione<br />

degli elementi rilevati, ed eventualmente<br />

il loro colore. Le nuvole<br />

di punti sono un prodotto<br />

estremamente adatto al BIM, in<br />

quanto già tridimensionali ed<br />

interrogabili.<br />

Il processo che prevede di utilizzare<br />

la tecnologia dei laser<br />

scanner per ottenere dati 3D<br />

da trasformare in un modello<br />

BIM integrato si chiama Scanto-BIM.<br />

Il processo può essere<br />

diviso in tre fasi: il rilievo in situ<br />

dell’edificio con il laser scanner,<br />

l’elaborazione dei dati per ottenere<br />

una nuvola di punti grazie<br />

a software di pulizia e allineamento<br />

delle diverse scansioni;<br />

la modellazione BIM tramite<br />

software di BIM authoring. Il<br />

rilievo con laser scanner consente<br />

di ottenere in maniera rapida<br />

una mappa 3D dell’edificio.<br />

In presenza di manufatti di<br />

Fig. 1 - Nuvola di punti ottenuta con il laser scanner Stonex X120 GO<br />

notevoli dimensioni o che<br />

presentano ambienti con caratteristiche<br />

particolari, i rilievi<br />

con i tradizionali laser statici<br />

(da treppiedi) possono però<br />

richiedere un tempo notevole,<br />

sia per quanto riguarda la fase<br />

di acquisizione delle scansioni,<br />

sia in sede di processamento dei<br />

dati (con la necessità di unire<br />

decine, a volte centinaia di<br />

scansioni).<br />

Per questo motivo, negli ultimi<br />

anni il mondo del rilievo topografico<br />

ha adottato strumenti<br />

innovativi che consentono di<br />

acquisire dati in movimento,<br />

riducendo quindi i tempi di<br />

scansione e processamento, i<br />

laser scanner SLAM.<br />

Fig. 2 - Rappresentazione del problema SLAM.<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong> 13


REPORT<br />

Fig. 3 - X120 GO , preciso e versatile.<br />

Cos’è lo SLAM?<br />

Il termine SLAM, acronimo di<br />

Simultaneous Localization and<br />

Mapping, indica il problema<br />

computazionale di mappare<br />

l’ambiente circostante con sensori<br />

in movimento e al tempo<br />

stesso determinare la posizione<br />

dello strumento. Sebbene tale<br />

problema possa risultare un<br />

Fig. 4 - Design e<br />

caratteristiche di<br />

Stonex X120 GO<br />

“cane che si morde la coda”,<br />

esistono diversi algoritmi per<br />

risolverlo, almeno approssimativamente.<br />

Tra i metodi più noti<br />

citiamo il filtro Kalman esteso,<br />

il GraphSLAM e i cosiddetti<br />

filtri a particelle, conosciuti anche<br />

come metodi Monte Carlo<br />

sequenziali.<br />

Il problema SLAM si è sviluppato<br />

in termini pratici dapprima<br />

nel campo dei veicoli a<br />

guida autonoma, in quanto era<br />

necessario un modo per mappare<br />

gli ostacoli e consentire<br />

quindi la navigazione senza<br />

intervento umano. Tra i primi<br />

esempi di applicazione di algoritmi<br />

SLAM troviamo infatti i<br />

rover planetari.<br />

A causa dei diversi tipi di sensori<br />

e metodi di installazione,<br />

l'implementazione, ovvero lo<br />

SLAM si divide principalmente<br />

in laser SLAM e visual-SLAM<br />

(V-SLAM). Tra questi, il laser<br />

SLAM è nato prima del V-<br />

SLAM, pertanto è più maturo<br />

in termini di teoria, tecnologia<br />

e realizzazione del prodotto.<br />

Grazie alle recenti innovazioni<br />

tecnologiche, che hanno permesso<br />

di sviluppare sensori con<br />

un costo notevolmente ridotto,<br />

lo SLAM è entrato nel quotidiano,<br />

ed è ampiamente utilizzato<br />

nella la robotica, nel trasporto<br />

autonomo nei campi dell’AR<br />

(Augmented Reality) e VR (Virtual<br />

Reality), e infine nel campo<br />

delle misurazioni topografiche<br />

grazie ai laser scanner SLAM.<br />

Per applicare gli algoritmi slam,<br />

uno strumento deve raccogliere<br />

dati da multipli sensori; nel<br />

caso degli scanner SLAM, tipicamente<br />

si tratta di una testa Li-<br />

DAR 3D e di un’unità inerziale<br />

(IMU). La combinazione delle<br />

informazioni di tali sensori consente<br />

di tracciare la posizione<br />

dello scanner, realizzando così<br />

una nuvola di punti 3D accurata<br />

e completa dell'ambiente<br />

circostante.<br />

Stonex X120 GO laser<br />

scanner SLAM<br />

Stonex ha sviluppato una soluzione<br />

di ultima generazione<br />

che abbina a sensori precisi un<br />

robusto algoritmo SLAM, per<br />

produrre nuvole di punti pulite,<br />

accurate e facilmente utilizzabili<br />

per la creazione di BIM: parliamo<br />

del nuovo laser scanner<br />

SLAM X120GO.<br />

Questo sistema è dotato di una<br />

testa LiDAR rotante a 360°, è<br />

in grado di generare una copertura<br />

della nuvola di punti di<br />

360°x270°. In combinazione ai<br />

dati dell'IMU e all’algoritmo<br />

SLAM, permette di ottenere<br />

nuvole di punti tridimensionali<br />

di alta qualità dell'ambiente<br />

14 <strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong>


REPORT<br />

PAROLE CHIAVE<br />

SLAM; Laser Scanner; Stonex; X120GO; PointCab;<br />

Cube-3d<br />

Fig. 5 - Layout e sezioni di una nuvola di punti ottenuta con X120GO, realizzate con il<br />

software PointCab.<br />

circostante anche in assenza di<br />

luce e di GPS. Dotato di tre fotocamere<br />

da 5MP, può generare<br />

un FOV orizzontale di 200°<br />

e FOV verticale di 100°, così<br />

da ottenere informazioni sulla<br />

texture e allo stesso tempo produrre<br />

nuvole di punti a colori<br />

ed immagini panoramiche parziali.<br />

Entrambe sono caratteristiche<br />

utilissime in fase di BIM<br />

authoring.<br />

Grazie alla portata di 120 m,<br />

X120GO è adatto per lavori sia<br />

all'aperto sia al chiuso, anche in<br />

ambienti difficili, consentendo<br />

quindi di completare il rilievo<br />

dell’intero edificio con un unico<br />

strumento.<br />

X120GO ha una struttura integrata,<br />

che consente di muoversi<br />

agevolmente nell'ambiente di<br />

scansione.<br />

Grazie al sistema di controllo<br />

con l’app Android GOapp, è<br />

possibile osservare in tempo<br />

reale e in movimento la costruzione<br />

della nuvola di punti.<br />

Una volta premuto il pulsante<br />

di avvio, X120GO può iniziare<br />

immediatamente le operazioni,<br />

rendendo l'acquisizione dei dati<br />

efficiente e pratica.<br />

Durante l’acquisizione dei dati,<br />

X120GO è anche in grado di<br />

raccogliere coordinate di punti<br />

di controllo; questi possono<br />

essere poi abbinati a punti noti<br />

per georeferenziare le scansioni.<br />

Grazie allo scarico dati via SD<br />

Card, il processamento dei dati<br />

inizia immediatamente dopo il<br />

rilievo. La collaborazione con il<br />

software PointCab permette di<br />

ottenere in modo facile e intuitivo<br />

informazioni dalla nuvola<br />

di punti tramite piani e sezioni.<br />

Il plug-in 4Revit, inoltre, consente<br />

di integrare e ottimizzare<br />

il workflow Scan-to-BIM, per<br />

realizzare modelli 3D in modo<br />

agile e accurato.<br />

Per ulteriori informazioni su<br />

X120GO potete visitare questa<br />

pagina: https://www.stonex.it/<br />

it/project/x120go-slam-laserscanner/<br />

Stonex quindi è in grado di<br />

offrire soluzioni complete lato<br />

Hardware e Software per vari<br />

tipi di progetti e necessità.<br />

Per richiedere informazioni<br />

riguardo ai prodotti Stonex potete<br />

andare qui:<br />

https://www.stonex.it/it/contatti/<br />

ABSTRACT<br />

The digitalisation of the building process is increasingly<br />

present on the world scene. The methodology that leads<br />

to 3D models of construction projects and buildings<br />

is called BIM (Building Information Modelling). This<br />

methodology has the great advantage of associating different<br />

types of information (spatial, temporal, structural,<br />

etc.) with the three-dimensional model, thus making<br />

it possible to create an information system that can be<br />

shared between the various stakeholders involved in the<br />

design and construction process of a building. The BIM<br />

model also becomes the basis for the development of the<br />

so-called Digital Twins, models that integrate information<br />

on the use of the building over time and provide<br />

important analysis tools for maintenance planning.<br />

The surveying methodologies for the creation of BIM<br />

most widely used today are photogrammetry and laser<br />

scanner surveying. In both cases, the product of the survey<br />

are point clouds, i.e. sets of measured points that<br />

contain information on the position of the surveyed<br />

elements and possibly their colour. Point clouds are an<br />

extremely suitable product for BIM, as they are already<br />

three-dimensional and can be queried.<br />

However, in the case of large buildings or environments<br />

with special features, surveys with traditional static lasers<br />

(on tripods) can require long time.<br />

For this reason, in recent years, the world of topographic<br />

surveying has adopted innovative instruments that allow<br />

data to be acquired in motion, thus reducing scanning<br />

and processing times, the SLAM laser scanners.<br />

Stonex has developed a solution that combines precise<br />

sensors with a robust SLAM algorithm to produce<br />

clean, and accurate point clouds easily usable for BIM<br />

creation: the new SLAM X120GO laser scanner.<br />

This system features a 360° rotating LiDAR head capable<br />

of generating a point cloud coverage of 360° x<br />

270°. In combination with IMU data and the SLAM<br />

algorithm, it is able to obtain high-precision threedimensional<br />

point cloud data of the surrounding environment<br />

without light and GPS. Equipped with three<br />

5MP cameras to generate a horizontal 200°FOV and<br />

vertical 100°FOV, it can synchronously obtain texture<br />

information and produce colour point clouds and partial<br />

panoramic images. Both features are very useful in<br />

the BIM authoring phase.<br />

With a range of 120 m, the X120GO is suitable for<br />

working both indoors and outdoors, even in challenging<br />

environments, allowing the survey of an entire<br />

building to be completed with a single instrument.<br />

The X120GO has an integrated structure that makes it<br />

easy to move around the scanning environment.<br />

Thanks to the GOapp Android application, you<br />

can manage the scanner and observe the creation of<br />

the point cloud in real time. Once the start button is<br />

pressed, the X120GO can begin operations immediately,<br />

making data acquisition efficient and convenient.<br />

During data acquisition, the X120GO is also able to<br />

collect control point coordinates, which can then be<br />

combined with known points to georeference scans.<br />

AUTORE<br />

Ing. Chiara Ponti<br />

Stonex Marketing Team<br />

marketing@stonex.it<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong> 15


REPORT<br />

La cattura della realtà coinvolge<br />

tutti gli operatori nell’edilizia<br />

A cura di Teorema<br />

Teorema è distributore ufficiale<br />

Leica Geosystems da oltre<br />

30 anni, leader produttore<br />

dei migliori strumenti per la<br />

digitalizzazione in 3D di edifici<br />

ed ambienti ad alta efficienza e<br />

tecnologia.<br />

In questo articolo, Teorema srl<br />

mette in rilievo l’importanza<br />

della Reality Capture nel<br />

mondo edile e come le diverse<br />

figure professionali sono<br />

coinvolte nel processo delle<br />

costruzioni, presentando le<br />

soluzioni innovative che Leica<br />

Geosystems ha sviluppato in<br />

ambito edile.<br />

La tecnologia impiegata<br />

nell’acquisizione<br />

della realtà permette<br />

la replica del mondo fisico e<br />

la sua trasformazione in ambiente<br />

virtuale, utilizzando<br />

programmi informatici per<br />

ricavare informazioni precise<br />

e utili.<br />

Nel settore dell’edilizia, può<br />

essere utilizzato per monitorare<br />

lo stato di avanzamento<br />

di un progetto e confrontare<br />

rapidamente l’avanzamento<br />

dei lavori con il piano di<br />

progettazione, garantendo<br />

il controllo della qualità ed<br />

evidenziando eventuali problemi.<br />

Questo processo permette<br />

di produrre un’ampia e dettagliata<br />

documentazione in<br />

modo che i diversi soggetti<br />

coinvolti nella costruzione<br />

possano sempre riferirsi al<br />

modello digitale controllando<br />

i dati e seguire l’avanzamento<br />

dei lavori.<br />

Inoltre, con l'adozione<br />

sempre più frequente dei<br />

processi BIM (Building Information<br />

Modeling), ci sarà<br />

una crescente domanda di<br />

modelli 3D aggiornati provenienti<br />

dall'acquisizione<br />

della realtà, dove tutti gli<br />

addetti ai lavori potranno<br />

accedere alle informazioni<br />

condivise per una maggiore<br />

collaborazione ed efficienza<br />

del progetto.<br />

Ad oggi, le grandi imprese<br />

operanti nel campo dell’edilizia<br />

hanno sperimentato con<br />

successo i vantaggi della tecnologia<br />

di acquisizione della<br />

realtà. Tuttavia, questo accade<br />

meno di frequente nelle<br />

piccole imprese, come studi<br />

di architettura e di ingegneria,<br />

falegnamerie, aziende<br />

meccaniche, di impiantistica<br />

elettrica ed idraulica.<br />

A cosa è dovuto? Vediamo i<br />

modi in cui gli utenti meno<br />

esperti o estranei a questa<br />

modalità, possono essere incoraggiati<br />

ad implementare<br />

la tecnologia di acquisizione<br />

della realtà e quale aiuto e<br />

formazione sono disponibili<br />

per coloro che vorrebbero<br />

beneficiarne nell’immediato.<br />

16 <strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong>


REPORT<br />

Una tecnologia sempre più<br />

accessibile<br />

Man mano che i dispositivi<br />

di acquisizione della realtà<br />

si riducono di dimensione,<br />

con costi più convenienti e<br />

procedure più automatizzate,<br />

il processo di digitalizzazione<br />

della realtà sta diventando<br />

più accessibile ad un pubblico<br />

di professionisti sempre più<br />

ampio per utilizzi quotidiani<br />

sempre più diversificati.<br />

Fino a non molto tempo fa,<br />

l’utilizzo di laser scanner 3D<br />

era riservato esclusivamente<br />

ad esperti con una formazione<br />

specifica che sapevano come<br />

utilizzare le apparecchiature<br />

sul campo ed elaborare i dati<br />

in ufficio. Ma con l'introduzione<br />

di strumenti più semplici<br />

da usare, come il laser<br />

scanner 3D per immagini<br />

Leica BLK360, molte delle<br />

barriere all'utilizzo sono state<br />

rimosse, portando gli utenti<br />

meno esperti ad adottare l'acquisizione<br />

digitale della realtà,<br />

sfruttandone i vantaggi.<br />

Diffusione degli strumenti per<br />

la scansione digitale<br />

Stiamo anche assistendo a<br />

quella che è stata definita "la<br />

democratizzazione della nuvola<br />

di punti". Prendendo una<br />

tecnologia complessa e avanzata,<br />

ma “nascondendo” la<br />

complessità all'utente, si hanno<br />

strumenti per la scansione<br />

laser come Leica BLK360 e<br />

BLK2GO, altamente automatizzati<br />

e molto più facili<br />

da usare, diventando così una<br />

soluzione rapida e semplice<br />

per una ampia gamma di impieghi.<br />

Oggi, la scansione laser 3D<br />

ultra precisa, combinata con<br />

immagini ad alta definizione,<br />

consente di acquisire e<br />

misurare rapidamente interi<br />

ambienti, che si tratti di spazi<br />

piccoli e complessi o di siti<br />

molto grandi e dinamici.<br />

Questo viene reso più facile<br />

anche grazie ai software<br />

Leica Cyclone 3DR e Leica<br />

CloudWorx, che permettono<br />

la trasformazione dei dati<br />

acquisiti in modelli BIM<br />

2D/3D.<br />

In progetti in rapido divenire<br />

con più figure professionali<br />

coinvolte contemporaneamente,<br />

l’impiego di strumenti di<br />

questo tipo diventa davvero<br />

fondamentale.<br />

Apprendimento dell’utilizzo<br />

più rapido<br />

Contrariamente a quanto si<br />

crede generalmente, mettersi<br />

al passo con le tecnologie per<br />

l’acquisizione della realtà, non<br />

richiede grandi sforzi di apprendimento,<br />

può essere fatto<br />

con una formazione minima e<br />

con risorse esistenti.<br />

I nuovi utenti possono accedere<br />

ad una rete di supporto<br />

e assistenza oltre ad un’ampia<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong> 17


REPORT<br />

libreria di risorse per aiutare a<br />

sviluppare le proprie competenze,<br />

consentendo di ottenere<br />

il meglio dalle proprie apparecchiature<br />

e un più rapido<br />

ritorno sull'investimento.<br />

L'offerta di servizi e di supporto<br />

è gestita da Leica Geosystems<br />

e offerta al pubblico<br />

dal distributore certificato<br />

Teorema srl.<br />

I servizi sono una parte essenziale<br />

degli strumenti proposti<br />

e offrono ai clienti la possibilità<br />

di scegliere soluzioni personalizzate<br />

per soddisfare le<br />

loro applicazioni e le esigenze<br />

del flusso di lavoro.<br />

Inoltre è possibile approfondire<br />

sempre di più le proprie<br />

conoscenze sull’utilizzo, grazie<br />

ad un’ampia scelta di risorse<br />

online, ricche di contenuti:<br />

tutorial di avvio rapido e set<br />

di dati di esempio gratuiti;<br />

consigli su come scattare foto<br />

per la fotogrammetria; le basi<br />

delle interfacce utente; come<br />

creare il primo modello 3D<br />

e come combinare immagini<br />

UAV e scansioni laser quando<br />

vengono utilizzati più dispositivi<br />

per catturare un'intera<br />

struttura dentro e fuori.<br />

Più velocità, maggior<br />

efficienza portano ad un<br />

aumento della produttività<br />

Il software da campo Leica<br />

Cyclone FIELD 360 lavora in<br />

coppia con i laser scanner 3D<br />

Leica RTC360 e BLK360 per<br />

una raccolta e una visualizzazione<br />

dei dati senza interruzioni<br />

in qualsiasi ambiente o<br />

sito di lavoro. Il collegamento<br />

dei dati acquisiti sul campo<br />

semplifica la post-elaborazione<br />

in ufficio, così la documentazione<br />

dell'ambiente viene<br />

redatta in modo più efficiente,<br />

accurata e flessibile.<br />

Con un'applicazione mobile<br />

per tablet e smartphone, l'acquisizione<br />

della realtà diventa<br />

più immediata e la capacità di<br />

controllo da remoto migliora<br />

la produttività, riduce al minimo<br />

il lavoro manuale e consente<br />

ai team di concentrarsi<br />

su più attività.<br />

L'utilizzo di piattaforme di<br />

collaborazione, come Leica<br />

TruView, permette la condivisione<br />

dei dati acquisiti<br />

con team esterni, proprietari,<br />

architetti, falegnami o qualsiasi<br />

altra parte interessata. La<br />

collaborazione e l'interazione<br />

sono facilitate e il vero valore<br />

è dato dal fatto che il cantiere<br />

può essere visitato virtualmente<br />

in qualsiasi momento e da<br />

qualsiasi luogo.<br />

I servizi Scan-to-Plan e<br />

Scan-to-BIM aprono le porte<br />

all'acquisizione della realtà<br />

Poiché le nuvole di punti<br />

sono ancora poco conosciute<br />

in settori come ad esempio<br />

nell'architettura, i servizi<br />

Scan-to-Plan e Scan-to-BIM<br />

forniscono disegni BIM o<br />

CAD già pronti per avviare<br />

progetti utilizzando la geometria<br />

corretta per il design.<br />

Questo potrebbe essere un<br />

apri-pista per le aziende che<br />

non sono ancora pronte a investire<br />

completamente nella<br />

tecnologia di acquisizione<br />

della realtà e un trampolino di<br />

lancio verso la piena adozione<br />

in futuro.<br />

Quali sono i risultati finali?<br />

Lo scopo principale della<br />

scansione laser 3D è avere una<br />

rappresentazione digitale come<br />

base per i lavori di progettazione,<br />

costruzione e prefabbricazione.<br />

I dati prodotti dalla<br />

scansione 3D possono essere<br />

trasformati in disegni CAD,<br />

modelli 3D o modelli BIM<br />

utilizzando software come Leica<br />

CloudWorx per Revit.<br />

Avere una rappresentazione<br />

digitale di un progetto comune<br />

tra le parti interessate<br />

significa che tutte le parti<br />

coinvolte hanno accesso alle<br />

informazioni più aggiornate e<br />

accurate per prendere decisioni<br />

informate sulle strutture e<br />

sulla loro progettazione man<br />

mano che il progetto avanza.<br />

Il risultato finale prodotto da<br />

una nuvola di punti varierà<br />

in base all'applicazione e al<br />

modo con cui potrà essere utilizzato<br />

in futuro.<br />

Ad esempio, in alcuni casi, un<br />

modello 2D è sufficiente per<br />

il cliente finale se ha solo bisogno<br />

di filmati o di una planimetria,<br />

mentre in altri casi,<br />

come per la prefabbricazione<br />

di parti come il cartongesso,<br />

il 3D è essenziale. Inoltre, a<br />

volte una nuvola di punti elaborata<br />

è sufficiente per rilevare<br />

un'interferenza e mostrare i<br />

progressi rispetto al modello.<br />

Il valore della cattura della<br />

realtà per tutti<br />

La creazione di piani in modelli<br />

2D, 3D e BIM con la<br />

tecnologia di acquisizione<br />

della realtà crea una base per<br />

18 <strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong>


REPORT<br />

i progetti di costruzione in<br />

modo rapido e semplice. Poiché<br />

le decisioni vengono prese<br />

sulla base di dati aggiornati e<br />

altamente accurati, le rilavorazioni<br />

vengono eliminate insieme<br />

alle visite ricorrenti in loco<br />

e il tempo viene risparmiato<br />

sulla misurazione manuale.<br />

Ciò significa che c'è più tempo<br />

per i lavori di progettazione,<br />

costruzione e installazione.<br />

In effetti, come costruito con<br />

la tecnologia di acquisizione<br />

della realtà può ridurre il tempo<br />

di un progetto del 70%.<br />

Viene inoltre assicurata la<br />

massima qualità del progetto,<br />

che crea reputazione e può aumentare<br />

il business.<br />

È un momento entusiasmante<br />

per il settore edile, con più innovazioni<br />

previste per i prossimi<br />

anni. L'allontanamento da<br />

terabyte di dati grezzi e la fornitura<br />

di informazioni fruibili<br />

che possono essere facilmente<br />

utilizzate, sta semplificando<br />

i progetti di costruzione a<br />

livello globale e aprendo la<br />

strada a una realtà digitale più<br />

brillante.<br />

Teorema di Milano è un<br />

rivenditore ufficiale Leica<br />

Geosystems e Leica BLK<br />

Premium Partner in quanto<br />

specializzato da diversi anni<br />

nella commercializzazione di<br />

strumenti, software e accessori<br />

per la scansione digitale. Oltre<br />

alla vendita, Teorema srl offre<br />

consulenza, assistenza pre e<br />

post-vendita, noleggio e diversi<br />

servizi di supporto ai clienti.<br />

Sul sito geomatica.it è possibile<br />

visionare l’ampia gamma<br />

di strumenti Leica per la scansione<br />

digitale, i software, gli<br />

accessori e molto altro.<br />

Per chi desiderasse saperne di<br />

più, può rivolgersi a Teorema<br />

srl, scrivendo a info@geomatica.it<br />

oppure telefonando allo<br />

025398739.<br />

Leica BLK2GO - Cattura la<br />

realtà in movimento<br />

BLK2GO è uno scanner laser<br />

per immagini avanzato ma<br />

facile da usare, progettato per<br />

la cattura della realtà "on the<br />

go".<br />

È il modo più veloce, semplice<br />

e meno invadente per eseguire<br />

scansioni di grandi edifici,<br />

spazi o ambienti. Grazie alla<br />

sua potente tecnologia e alla<br />

semplicità di utilizzo, gli utenti<br />

con qualunque livello di<br />

esperienza possono facilmente<br />

prendere il BLK2GO, accenderlo<br />

e catturare rapidamente<br />

e con precisione un doppione<br />

digitale di uno spazio o di una<br />

struttura mentre ci camminano.<br />

Leica BLK360 - Semplice,<br />

veloce, preciso<br />

BLK360 è un avanzato imaging<br />

scanner laser di precisione.<br />

Premendo un pulsante,<br />

gli utenti possono acquisire<br />

una scansione completa con<br />

immagini sferiche in soli venti<br />

secondi. Scansioni ancora più<br />

rapide senza compromettere la<br />

qualità e grazie alla tecnologia<br />

VIS, le scansioni sul campo<br />

vengono combinate automaticamente<br />

per accelerare il<br />

flusso di lavoro e garantendo<br />

la completezza dei set di dati<br />

raccolti.<br />

PAROLE CHIAVE<br />

Edilizia; BIM; Leica; Laser scanner<br />

3D<br />

ABSTRACT<br />

Teorema ​has been dealing for years with<br />

the offer of instruments for 3D digitization<br />

of buildings and environments,<br />

which are increasingly in demand as<br />

technological evolution advances. In this<br />

article, it is highlighted the importance<br />

of Reality Capture in the construction<br />

world, connecting several professionals<br />

involved in the construction process.<br />

This technology allows the replication<br />

of the physical world and its transformation<br />

into a virtual environment and<br />

can be used to monitor the progress of<br />

a project and quickly compare whether<br />

the construction follows the design<br />

plan, ensuring quality control and highlighting<br />

any problems.<br />

AUTORE<br />

Teorema<br />

info@geomatica.it<br />

Tratto da Why Reality Capture is<br />

For Everyone in Construction<br />

di Agata Fisher di Hexagon Geosystems<br />

Building Solutions<br />

https://blog.hexagongeosystems.<br />

com/why-reality-capture-is-foreveryone-in-construction/<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong> 19


INTERVISTA<br />

INTERVISTA A MARCO NISI<br />

RESPONSABILE PROGETTO AMPERE<br />

Abbiamo intervistato<br />

Marco Nisi, Ingegnere<br />

Aerospaziale attualmente<br />

impiegato come<br />

consulente per attività<br />

di project management<br />

coordinando consorzi<br />

europei con focus principale<br />

su comunicazione<br />

(SATCOM) e navigazione<br />

(NAVCOM) satellitare<br />

applicati ai settori<br />

dell'energia, della sicurezza,<br />

dell'aeronautica ed in<br />

ambito marittimo.<br />

<strong>GEOmedia</strong>: In breve…Perché<br />

AMPERE? Come nasce<br />

l’esigenza di un progetto di<br />

tale portata?<br />

M.Nisi: L'accesso all'elettricità<br />

è una grande sfida in tutto<br />

il mondo che colpisce più di<br />

un miliardo di persone. Al<br />

giorno d'oggi, i paesi emergenti<br />

si trovano di fronte a<br />

un'infrastruttura preesistente<br />

la cui topologia non è nota e<br />

richiedono nuove tecnologie a<br />

supporto per la manutenzione<br />

e la pianificazione di nuovi<br />

dispiegamenti. Come orizzonte<br />

di medio termine, si prevede di<br />

ridurre questa fascia a meno di<br />

1,0 miliardi di persone entro<br />

il 2030. In questo contesto il<br />

consorzio AMPERE mira a<br />

fornire un contributo importante<br />

agli stakeholder decisionali,<br />

proponendo la pianificazione<br />

di una manutenzione<br />

efficiente in termini di costi e<br />

nuove strategie.<br />

Lo scopo del progetto AMPE-<br />

RE (Asset Mapping Platform<br />

for Emerging countRies Electrification)<br />

è stato quello di<br />

fornire una soluzione dedicata<br />

per la raccolta di informazioni<br />

sulla rete elettrica. AMPERE<br />

supporta gli stakeholders decisionali<br />

(es. istituzioni e aziende<br />

pubbliche/private preposte alla<br />

gestione della rete elettrica) per<br />

raccogliere tutte le informazioni<br />

necessarie per pianificare<br />

la manutenzione e l'aggiornamento<br />

della rete elettrica.<br />

In particolare, la necessità di<br />

una tale soluzione si presenta<br />

nei paesi emergenti dove,<br />

nonostante i tassi di elettrificazione<br />

globali stiano migliorando<br />

notevolmente, l'accesso<br />

all'energia elettrica è ancora<br />

lontano dall'essere raggiunto in<br />

modo affidabile. In effetti, la<br />

sfida che devono affrontare tali<br />

comunità va oltre la mancanza<br />

di asset infrastrutturali: ciò che<br />

serve è una mappatura delle<br />

infrastrutture già implementate<br />

(non note!) al fine di effettuare<br />

una valutazione olistica della<br />

domanda di energia e della sua<br />

crescita prevista nel tempo.<br />

In tale contesto, l’uso del posizionamento,<br />

con il contributo<br />

della costellazione di satelliti<br />

Galileo, è un fattore chiave, in<br />

particolare considerando il suo<br />

servizio gratuito High Accuracy<br />

Service (HAS) e le sue<br />

misurazioni del codice AltBOC<br />

E5 ad alta precisione come<br />

componente fondamentale per<br />

mappare le utenze elettriche,<br />

ottimizzare il processo decisionale<br />

in merito al sviluppo<br />

della rete e quindi aumentare<br />

l'efficienza in termini di tempi<br />

e costi, offrendo un modo più<br />

conveniente per gestire la distribuzione<br />

dell'energia. Questi<br />

aspetti conferiscono al progetto<br />

AMPERE una dimensione<br />

mondiale, avendo l'industria<br />

europea il ruolo chiaro di portare<br />

innovazione e know-how<br />

per consentire la pianificazione<br />

20 <strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong>


INTERVISTA<br />

degli interventi di rete con un<br />

rischio finanziario limitato soprattutto<br />

per i paesi emergenti<br />

extra europei.<br />

<strong>GEOmedia</strong>: Per mappare<br />

la rete elettrica di un'intera<br />

nazione potrebbero volerci<br />

anni. Come viene considerato<br />

questo in AMPERE?<br />

M. Nisi: L’utilizzo di droni<br />

in combinazione con sensori<br />

standard (camere termiche<br />

portatili), la realizzazione di<br />

mapping con sensibile riduzione<br />

dei Ground Control<br />

Point, l’uso di una app mobile<br />

per permettere a cittadini di<br />

contribuire con normali foto,<br />

tutto questo contribuisce ad<br />

una notevole diminuzione dei<br />

tempi di acquisizione dello<br />

stato di fatto. Nel caso dell’uso<br />

dell’app i principi base della<br />

VGI (Voluntary Geographic<br />

Information) possono essere<br />

riproposti anche a seguito del<br />

successo ottenuto in situazioni<br />

similari o di completa mancanza<br />

di mappatura come spesso è<br />

stato dimostrato anche recentemente.<br />

Inoltre sono importanti le<br />

considerazioni che ci hanno<br />

portato a realizzare una piattaforma<br />

che ha alcune funzionalità<br />

di processamento termico<br />

automatico, il che consente di<br />

automatizzare molte parti decisionali<br />

e ridurre gli interventi<br />

finalizzati alla conoscenza.<br />

<strong>GEOmedia</strong>: Quali sono le tecnologie<br />

impiegate per questo<br />

progetto?<br />

M. Nisi: AMPERE propone<br />

una soluzione basata su una<br />

tecnologia di mappatura GIS<br />

Cloud, raccogliendo sul campo<br />

i dati acquisiti con telecamere<br />

ottiche/termiche e LiDAR a<br />

terra ed installati a bordo di un<br />

velivolo a Pilotaggio Remoto<br />

(RPA Remote Piloted Aircraft).<br />

In particolare, un RPA è in<br />

grado di sorvolare aree selezionate<br />

eseguendo operazioni<br />

semi-automatizzate per raccogliere<br />

immagini ottiche e<br />

termiche, nonché prodotti di<br />

ricostruzione 3D della realtà<br />

attraverso sensori LiDAR. Tali<br />

prodotti sono post-elaborati<br />

sulla piattaforma GIS cloud<br />

centrale, consentendo agli<br />

operatori nelle attività di<br />

pianificazione e monitoraggio<br />

tramite strumenti di visualizzazione<br />

e analisi, di risolvere<br />

i problemi di accessibilità dei<br />

dati e migliorare il processo<br />

decisionale. In questo contesto,<br />

il sistema di posizionamento<br />

satellitare GNSS (Global Navigation<br />

Satellite System) ed<br />

in particolare i servizi ad altta<br />

ccuratezza offerti dal sistema<br />

europeo Galileo rappresenta<br />

una tecnologia essenziale per<br />

garantire operazioni automatizzate<br />

in modo affidabile e<br />

garantire prestazioni elevate per<br />

entrambi.<br />

Un processo sperimentato ha<br />

consentito di utilizzare un insieme<br />

di immagini georeferenziate<br />

e orientate che utilizzano<br />

una soluzione che permette di<br />

ridurre drasticamente l'infrastruttura<br />

di supporto necessaria<br />

(ad es. punti di controllo<br />

a terra GCP o altre stazioni<br />

GNSS base per fornire le correzioni<br />

per PVT) con importante<br />

beneficio per le operazioni di<br />

racoclta dati su campo. È interessante<br />

notare che l'approccio<br />

AMPERE ha anche altri casi<br />

d'uso interessanti legati principlamente<br />

a mappatura di asset<br />

strategici, oltre a mappatura<br />

degli asset della rete elettrica,<br />

come ad esempio sistemi di<br />

illuminazione, idrici ed in zone<br />

dove esistano infrastrutture<br />

critiche.<br />

<strong>GEOmedia</strong>: Qual'è il ruolo<br />

del servizio Galileo HAS in<br />

Ampere?<br />

M.Nisi: AMPERE mira a<br />

esplorare e sfruttare le funzionalità<br />

avanzate di Galileo,<br />

come ad esempio il servizio<br />

High Accuracy Service (HAS)<br />

e E5 AltBOC, come elemento<br />

cardine nella mappatura degli<br />

asset a valore aggiunto. La<br />

natura del HAS si adatta molto<br />

bene ai requisiti della nostra<br />

applicazione, soprattutto<br />

grazie al rimodellamento della<br />

capacità di accuratezza, basata<br />

su un servizio aperto e gratuito<br />

(Open Service), che fornisce<br />

una precisione di circa 20 centimetri,<br />

in linea con gli attuali<br />

servizi PPP includendo l’informazione<br />

necessaria nel Signal<br />

In Space (SiS) inviato dal<br />

satellite senza bisogno appunto<br />

di altri sistemi di augmentation<br />

locali. La chiave di Galileo<br />

HAS risiede nell'elevata larghezza<br />

di banda del suo canale<br />

E6-B, adatto a trasmettere<br />

informazioni PPP, particolarmente<br />

rilevanti per le correzioni<br />

dell'orologio satellitare, che<br />

non sono così stabili nel mezzo<br />

e a lungo termine delle orbite.<br />

Inoltre, l'uso di pseudo-gamme<br />

E5 AltBOC (che sono precise<br />

a livello di cm con importanti<br />

effetti di riduzione sulla<br />

componente di errore legata al<br />

multipath massimi) supporta<br />

una rapida risoluzione dell'ambiguità<br />

per le osservazioni della<br />

fase portante.<br />

Il mercato sta rispondendo<br />

attivamente e positivamente<br />

alle potenziate capacità multifrequenza<br />

fornite da Galileo. Il<br />

servizio Galileo HAS ricoprirà<br />

un ruolo importante all'interno<br />

di questo panorama fornendo<br />

accuratezze di livello PPP e<br />

utilizzando frequenze diverse<br />

per la misurazione della portata<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong> 21


INTERVISTA<br />

MERCATO<br />

e la trasmissione di informazioni<br />

ad alta precisione. Si stanno<br />

infatti effettuando i primi sviluppi<br />

e test sui ricevitori GNSS<br />

con capacità di gestione delle<br />

frequenza E6, il che indica<br />

una buona predisposizione del<br />

mercato ad adottare Galileo<br />

HAS quando disponibile, già<br />

presumibilmente dal 2023<br />

<strong>GEOmedia</strong>: Il progetto<br />

prevede anche la collaborazione<br />

di professionisti locali<br />

e il cosiddetto Transfer-of-<br />

Knowledge?<br />

M.Nisi: Sì. Esiste il progetto<br />

pilota con la Repubblica Dominicana<br />

e il supporto dell’Università<br />

UNPHU e i locali<br />

operatori di droni. Durante<br />

il progetto c'è stato il continuo<br />

supporto di stakeholder<br />

ai partner del consorzio (Free<br />

Soft and Tech s.r.l.; Gruppo<br />

Sistematica; GeoNumerics;<br />

University of Naples "Federico<br />

II"; Bip; TopView SRL;<br />

UNPHU). In particolare, un<br />

ruolo importante è stato svolto<br />

dalla società nazionale per la<br />

gestione dell’energia (CDEEE)<br />

e della Civil Aviation Authority<br />

National (IDAC) per quanto<br />

riguarda l’impiego dei droni.<br />

Questa organizzazione ha<br />

consentito durante il progetto<br />

di testare anche elementi<br />

logisitici per poter fornire un<br />

servizio sviluppato in Italia a<br />

paesi emergenti anche distanti<br />

dall’Europa.<br />

<strong>GEOmedia</strong>: Sono già stati<br />

effettuati alcuni test di<br />

validazione? Quali sono stati<br />

i principali problemi riscontrati?<br />

Dove saranno svolti i<br />

prossimi test?<br />

M.Nisi: La campagna di validazione<br />

è già stata effettuata a<br />

Santo Domingo. L’area selezionata<br />

ha visto la mappatura del<br />

settore “Los Tres Brazos”, circuito<br />

lato est (ML69-02 EDE-<br />

STE). Dopo la campagna sul<br />

campo di acquisizione delle informazioni<br />

(immagini ottiche/<br />

termiche e LIDAR) sulla rete<br />

elettrica aerea e l’elaborazione<br />

di queste informazioni per<br />

ottenere una mappa della rete<br />

stessa, è stata necessaria una verifica<br />

dei risultati effettuata da<br />

AMPERE fornendo confronti<br />

con gli attuali approcci allo<br />

stato dell’arte. In particolare,<br />

l’UNPHU (università di Santo<br />

Domingo con vasta esperienza<br />

nell'uso di ricevitori GNSS in<br />

applicazioni geomatiche, come<br />

catasto elettronico, cartografia,<br />

georeferenziazione di immagini<br />

da satelliti e RPA) ha guidato<br />

l'attività di validazione eseguendo<br />

una campagna più<br />

convenzionale, basata su ricevitori<br />

GNSS per applicazioni<br />

geomatiche e ispezione visiva<br />

dell'infrastruttura elettrica.<br />

I dati acquisiti “manualmente”<br />

sono stati elaborati con<br />

un software GIS per ottenere<br />

una mappa dell'area rilevata. Il<br />

confronto ha dato una buona<br />

misura dell'efficacia del nuovo<br />

approccio riportando risultati<br />

performance di mapping<br />

confrontabili in un tempo di<br />

raccolta dati molto minore (più<br />

che dimezzato)<br />

La bontà di questa campagna<br />

ha quindi permesso di<br />

dimostrare la maturità della<br />

soluzione AMPERE, per la<br />

quale si prevede un’attività di<br />

lancio già nel 2023 attraverso<br />

una composizione industriale e<br />

struttura commerciale dedicata<br />

affidata alla società THE SARA<br />

Project s.r.l.<br />

PAROLE CHIAVE<br />

Mapping; LiDAR; RPA; GIS;<br />

AMPERE; Galileo Services;<br />

HAS; GNSS<br />

ABSTRACT<br />

We interviewed Marco Nisi,<br />

Aerospace Engineer currently<br />

employed as a consultant for<br />

project management activities<br />

coordinating European consortia<br />

with a main focus on<br />

satellite communication (SAT-<br />

COM) and navigation (NAV-<br />

COM) applied to the energy,<br />

security, aeronautics and maritime<br />

sectors.<br />

AUTORE<br />

A cura della Redazione<br />

redazione@rivistageomedia.it<br />

linkedin.com/in/marco-nisib9892310<br />

Marco Nisi è un ingegnere aerospaziale<br />

con 20 anni di esperienza.<br />

Svolge attività di consulenza<br />

per l‘Agenzia Spaziale Europea<br />

(ESA) relative all’upstream del<br />

sistema di navigazione satellitare<br />

Galileo ed occupandosi di<br />

progetti Europei e nazionali che<br />

ne sfruttino i servizi abilitanti<br />

(downstream) per il mercato<br />

di massa, domini professionali<br />

e istituzionali. Svolge attività<br />

di project management coordinando<br />

consorzi europei con<br />

focus principale su comunicazione<br />

(SATCOM) e navigazione<br />

(NAVCOM) satellitare applicati<br />

ai settori dell'energia, della<br />

sicurezza, dell'aeronautica ed in<br />

ambito marittimo.<br />

22 <strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong>


MERCATO<br />

ROMA 21-23 NOVEMBRE <strong>2022</strong><br />

21<br />

PRIMA GIORNATA<br />

lunedì 21 Novembre <strong>2022</strong><br />

WORKSHOP SUL CAMPO<br />

9:00 - 18:00<br />

SCALO DE PINEDO<br />

FIUME TEVERE<br />

Attività pratiche dimostrative<br />

Droni aerei e acquatici<br />

Laser Scanner<br />

Mobile Mapping<br />

22<br />

SECONDA GIORNATA<br />

martedì 22 Novembre <strong>2022</strong><br />

CONVEGNO<br />

9:00 - 18:00<br />

BIBLIOTECA NAZIONALE<br />

CENTRALE ROMA<br />

Tecnologie per Ambiente e Territorio<br />

Satelliti, droni e aerei<br />

Laser Scanner e Mobile Mapping<br />

Agricoltura di precisione<br />

23<br />

TERZA GIORNATA<br />

mercoledì 23 Novembre <strong>2022</strong><br />

CONVEGNO<br />

9:00 - 18:00<br />

BIBLIOTECA NAZIONALE<br />

CENTRALE ROMA<br />

Tecnologie per i Beni Culturali<br />

Informazione Geografica<br />

Indagini conoscitive avanzate<br />

Sostenibilità energetica<br />

ISCRIZIONI APERTE SUL SITO WWW.TECHNOLOGYFORALL.IT<br />

L’iscrizione è gratuita. CFU riconosciuti CdL (Ing Edilz, Ing. e Tecn. del Costr., Ing Edile Archit)<br />

Macroarea Ingegneria Univ. Roma Tor Vergata e in via di riconoscimento CFU CdL altre Università<br />

di Roma e CFP Ordine degli Architetti di Roma e Provincia, Ordine degli Ingegneri della<br />

Provincia di Roma e dal Collegio Provinciale dei Geometri di Roma.<br />

Science & Technology Communication<br />

info@mediageo.it - tel: 3391498366<br />

<strong>GEOmedia</strong> Via Palestro 95, n°4-<strong>2022</strong> 00185 Roma 23<br />

Science & Technology Communication


INTERVISTA<br />

Il futuro del BIM<br />

nella visione<br />

di ACCA software<br />

Intervista all’ing.<br />

Nicola Furcolo,<br />

responsabile<br />

comunicazione<br />

ACCA software,<br />

caporedattore<br />

BibLus-net,<br />

BibLus-BIM<br />

Qual è il futuro del BIM?<br />

Il futuro del BIM è sicuramente<br />

l’Open BIM. Un BIM aperto<br />

e accessibile a tutti, in grado di<br />

consentire uno scambio informativo<br />

facile e intuitivo tra tutti<br />

gli attori del processo. L’Open<br />

BIM, grazie ai servizi in Cloud,<br />

permette di ricevere ed inserire<br />

informazioni in tempo reale sul<br />

modello centrale, portando al<br />

vero lavoro collaborativo, senza<br />

limitazioni legate a formati proprietari<br />

o tecnologie varie.<br />

Gli sforzi dell’azienda ACCA<br />

software si stanno concentrando<br />

proprio in questa direzione e la<br />

mission è quella di trasformare il<br />

BIM in Open BIM, rendendolo<br />

accessibile a tutti.<br />

Che cosa si intende per Digital<br />

Twin?<br />

Il Digital Twin è un Modello<br />

Informativo Digitale che riproduce<br />

virtualmente l’edificio reale<br />

cui è intimamente connesso.<br />

Il Digital Twin è aggiornato in<br />

tempo reale grazie alla raccolta<br />

di dati da parte dei sensori presenti<br />

nell’edificio, che dialogano<br />

con il modello virtuale mediante<br />

IoT (Internet of Things). Grazie<br />

ad algoritmi di AI (intelligenza<br />

artificiale) è possibile elaborare<br />

modelli predittivi delle prestazioni<br />

future e delle reazioni della<br />

costruzione a determinate azioni<br />

o sollecitazioni.<br />

Certamente una delle sfide<br />

dell’imminente futuro è rendere<br />

più efficienti dal punto di vista<br />

energetico le nostre costruzioni.<br />

Avere stili di vita più sostenibili.<br />

Per il futuro dei nostri figli e del<br />

nostro pianeta.<br />

Il supporto del BIM e più in<br />

generale della digitalizzazione<br />

è fondamentale per riuscire in<br />

questa grande impresa.<br />

Insomma, il tema energetico al<br />

centro di tutti gli sforzi: ACCA<br />

si sta muovendo in questa direzione<br />

già da anni.<br />

La domanda che in molti si<br />

pongono: è realmente sostenibile?<br />

Ogni evoluzione tecnologica<br />

può portare con sé effetti collaterali.<br />

Occorre cercare di prevederli<br />

e definire misure compensative.<br />

E anche qui il BIM la fa da<br />

padrone, entra in tutto il ciclo di<br />

vita della costruzione: mette al<br />

centro il modello e ne analizza<br />

il progetto, la realizzazione, la<br />

gestione/manutenzione (Facility<br />

Management), ma soprattutto<br />

tiene conto sin dall’inizio della<br />

sua fase di smaltimento di tutti<br />

i componenti, con strategie assolutamente<br />

sostenibili.<br />

Riusciamo a gestire tali strategie<br />

a priori - e non a posteriori - in<br />

un’ottica di economia circolare,<br />

dove al centro si trova il modello.<br />

Grazie ai CAM (Criteri<br />

Ambiente Minimi) siamo in<br />

grado di rendere più sostenibili<br />

le costruzioni in generale.<br />

Il BIM è un modello informativo<br />

che consente tutto questo.<br />

Hai delle testimonianze?<br />

Abbiamo una serie di organizzazioni<br />

in ambito nazionale e<br />

internazionale che utilizzano le<br />

piattaforme BIM di ACCA con<br />

grande soddisfazione. Tra queste<br />

posso nominare: Banca d’Italia,<br />

Poste Italiane, Terna, Agenzia<br />

del Demanio, INECO (Spagna),<br />

KROQI (Francia), Atra<br />

(Svizzera), ecc.<br />

Mi potresti enunciare quali<br />

sono le differenze tra il CAD e<br />

il BIM?<br />

Il CAD è una rappresentazione<br />

digitale di un edificio o di una<br />

particolare vista, basato su linee<br />

e polilinee. In pratica, in luogo<br />

delle linee tracciate con matita<br />

e squadretta, posso utilizzare le<br />

entità geometriche messe a disposizione<br />

dal CAD. Ma tutto<br />

si basa su linee, rette, curve che<br />

vanno a rappresentare la realtà.<br />

Il BIM si fonda su un modello<br />

3D di base, costituito da oggetti<br />

parametrici, dotati di specifiche<br />

proprietà (esempio energetiche,<br />

meccaniche, strutturali, impiantistiche,<br />

ecc.).<br />

Una sorta di oggetti 3D intelligenti,<br />

in grado di portare con sé<br />

24 <strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong>


INTERVISTA<br />

contenuto informativo relativo a<br />

diverse discipline.<br />

I vantaggi sono enormi: ottenimento<br />

in automatico di tavole<br />

ed grafici esecuti (posso ottenere<br />

qualsiasi tipo di “vista” del modello,<br />

che si aggiorna dinamicamente<br />

al variare del modello).<br />

Posso effettuare tutta una serie<br />

di simulazioni. Posso scambiare<br />

informazioni con i diversi<br />

stakeholders. Ci sarebbe tanto<br />

da dire, ma magari lo faremo<br />

nei prossimi approfondimenti<br />

specifici.<br />

Acca Software è ancora<br />

l’azienda leader in Italia del<br />

BIM?<br />

Siamo fortemente convinti, e<br />

ne abbiamo la testimonianza<br />

(https://www.acca.it/edificiusopinioni),<br />

che le nostre soluzioni<br />

sono molto apprezzate in<br />

Italia e in tutto il mondo. I principali<br />

Paesi in cui sono già utilizzarte<br />

le soluzioni BIM di ACCA<br />

sono Spagna, Francia Svizzera e<br />

Austria, Brasile, Latino America<br />

(in generale) e India. Banca<br />

d’Italia, Poste Italiane, Terna,<br />

Agenzia del Demanio, INECO<br />

(Spagna), KROQI (Francia),<br />

Atra (Svizzera), ecc.<br />

ACCA risponde del maggior<br />

numero di software al mondo<br />

certificati da BuildingSmart International.<br />

Inoltre ACCA ha vinto più volte<br />

il premio BuildingSmart Awards<br />

come progetto più innovativo<br />

al mondo. Anche quest’anno è<br />

in finale dello BuildingSmart<br />

Awards tenutosi a Montreal il<br />

20 ottobre <strong>2022</strong> (https://bim.<br />

acca.it/buildingsmart-openbimawards-<strong>2022</strong>/)<br />

6) Posso chiederti di raccontarci<br />

uno dei vostri progetti<br />

più interessanti sul quale state<br />

lavorando adesso?<br />

Stiamo lavorando su un IFC<br />

server In Cloud che è in grado<br />

di ricevere informazioni da qualsiasi<br />

programma e da qualsiasi<br />

utente che inserisce informazioni<br />

su un modello centrale completamente<br />

Open.<br />

Stiamo sviluppando ulteriori<br />

tool e funzionalità a supporto<br />

del CDE (Common Data Environment)<br />

e dell’ecosistema us-<br />

BIM, con particolare riguardo a<br />

intelligenza artificiale, realtà aumentata<br />

e tanto altro. Presto ne<br />

vedremo delle belle.<br />

Perché un professionista<br />

dovrebbe usare i vostri software<br />

rispetto ad altri?<br />

Come testimoniano gli utenti, i<br />

nostri software sono molto semplici<br />

a livello di interfaccia e di<br />

utilizzo. In breve tempo è possibile<br />

apprendere il funzionamento<br />

del software e riuscire ad ottenere<br />

dei risultati inaspettati. Anche<br />

qui ne abbiamo testimonianza<br />

dai numerosi feedback che riceviamo.<br />

Oltretutto abbiamo un<br />

servizio di assistenza di alto livello<br />

certificato. Che fornisce supporto<br />

anche a chi scarica le versioni<br />

di prova (Trial).<br />

Come vedi il passaggio dalla<br />

nuvola di punti al BIM con il<br />

vostro software?<br />

Una delle principali sfide (non<br />

solo di ACCA) è quella di ottenere<br />

un modello BIM a partire<br />

da rilievi digitali effettuati con<br />

le più innovative tecnologie (si<br />

parla di ScanToBIM). In tante<br />

aziende ci stanno provando; io<br />

ho la forte convinzione che i<br />

nostri sforzi stiano andando nella<br />

giusta direzione in quanto con<br />

l’attuale tecnologia riusciamo a<br />

generare un modello BIM a partire<br />

dalla nuvola ottenuta dalle<br />

varie tecnologie grazie alle funzionalità<br />

di tecnologia avanzata<br />

che consentono di ricostruire gli<br />

oggetti esistenti in maniera rapida<br />

e veloce. Ci sono dei tool che<br />

consentono, direttamente dalla<br />

nuvola, di selezionarla e di ottenere<br />

i diversi elementi strutturali<br />

e architettonici.<br />

I modelli sono precisi?<br />

Posso affermare con assoluta<br />

certezza che si riesce a raggiungere<br />

livelli di accuratezza e dettaglio<br />

neanche lontanamente immaginati<br />

sino a qualche anno fa.<br />

PAROLE CHIAVE<br />

BIM; IoT; ACCA Software<br />

ABSTRACT<br />

Interview with Eng. Nicola Furcolo,<br />

responsible of the ACCA software communication,<br />

Chief Editor of<br />

BibLus-net, BibLus-BIM..<br />

AUTORE<br />

A cura della Redazione<br />

redazione@rivistageomedia.it<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong> 25


MERCATO<br />

Fiume Mississippi<br />

(16 ottobre <strong>2022</strong>)<br />

Il fiume Mississippi, uno dei fiumi più lunghi del Nord<br />

America, è mostrato in questa immagine radar multi-temporale acquisita<br />

dalla missione Copernicus Sentinel-1. Il fiume Mississippi è uno dei sistemi<br />

fluviali maggiori al mondo in termini di estensione, diversità di habitat e ricchezza biologica.<br />

Il fiume scorre per 3766 km dalla sua sorgente presso il lago Itasca , attraversa il centro<br />

degli Stati Uniti continentali, fino a raggiungere il Golfo del Messico. L’area ripresa nell'immagine<br />

mostra la regione in cui il Mississippi viene a trovarsi a cavallo tra gli stati della Louisiana e del Mississippi.<br />

L’immagine combina tre acquisizioni radar della missione Sentinel-1 effettuate a distanza di 12 giorni<br />

allo scopo di evidenziare i cambiamenti nel tempo delle coltivazioni e delle condizioni del terreno. I colori<br />

chiari nell’immagine indicano cambiamenti sul terreno occorsi tra una acquisizione e l’altra.I bacini idrici, tra cui<br />

il fiume Mississippi (visibile all’estrema destra) ed il lago Catahoula (visibile all’estrema sinistra), appaiono di colore<br />

nero in quanto le superfici d’acqua riflettono il segnale radar lontano dal satellite. Se diamo un’occhiata più da vicino,<br />

possiamo riconoscere imbarcazioni da carico che navigano lungo il Mississippi. Le navi risalenti al 7 aprile appaiono di<br />

colore rosso, quelle risalenti al 19 aprile appaiono di colore verde e quelle risalenti al 1° maggio appaiono di colore blu. Le<br />

aree bianche nell’immagine mostrano i vari tipi di vegetazione che circondano il fiume, inclusa la Kisatchie National Forest,<br />

l’unica foresta nazionale della Louisiana. Il Mississippi è un classico esempio di fiume alluvionale tortuoso, con anelli e vortici<br />

lungo il suo percorso che si lasciamo dietro cicatrici di meandri, interruzioni e lanche indipendenti.Il bacino del fiume<br />

Mississippi ospita una varietà di attività agricole. Il suolo ricco di nutrienti dovuti al deposito di sedimenti supporta attraverso<br />

la pianura alluvionale le coltivazioni vicine al fiume ed ai suoi tributari.I campi rettangolari presenti nell’immagine<br />

corrispondono a campi coltivati. Coltivazione di cotone e soia costituiscono una porzione significativa della produzione<br />

economica dell’area.Sentinel-1A è stato il primo satellite lanciato per Copernicus, la componente dedicata alla Osservazione<br />

della Terra del programma spaziale dell’Unione Europea. Guardando avanti, il prossimo satellite Sentinel-1C il<br />

cui lancio è programmato con un vettore Vega-C dell’ESA dallo spazioporto europeo in Guiana Francese nella prima<br />

metà del 2023, proseguirà nel compito critico di distribuire immagini radar fondamentali per una vasta gamma<br />

di servizi, applicazioni e studi scientifici. Il satellite si trova attualmente presso l’impianto di Cannes di Thales<br />

Alenia Space sulla riviera francese dopo aver superato tutti i suoi test di integrazione questa estate a Roma, in<br />

Italia. Verrà ora sottoposto ad una serie finale di test a Cannes, inclusi controlli sulle performance della<br />

radiofrequenza nella camera anecoica dell’impianto.<br />

[Credits: contains modified Copernicus Sentinel data (2018-21), processed by<br />

ESA -<br />

Translation: Gianluca Pititto]<br />

26 <strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong>


MERCATO<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong> 27


GUEST<br />

Multispectral satellite images<br />

to support the CIM (City Information<br />

Modeling) implementation<br />

By M. Alicandro, D. Dominici, N. Pascucci, S. Zollini<br />

Fig. 1 - Workflow of the methodology.<br />

This work shows the<br />

processing of additional<br />

information using high<br />

and medium-resolution<br />

multispectral satellite<br />

images. The new<br />

information obtained<br />

from specific spectral<br />

indices will converge<br />

with the data obtained<br />

from official sources<br />

in a single database,<br />

thus constituting a real<br />

parametric model of the<br />

city under study.<br />

The “Smart City” is the<br />

new frontier for the management<br />

of the cities.<br />

It is a multidisciplinary concept<br />

that involves many actors and<br />

sciences. One of the topics related<br />

to the Smart City includes<br />

the development of new tools<br />

for the management of the city,<br />

especially for the urban planning<br />

management. Two new themes<br />

are involved in this process, the<br />

knowledge of the territory and<br />

the new technologies with the<br />

relative practices. (Di Ludovico<br />

D. et al., 2019)<br />

About the knowledge of the<br />

territory, in these last decades,<br />

the geomatic techniques have<br />

covered a primary role in the<br />

heritage and city knowledge and<br />

management. Geomatic may be<br />

considered as a discipline devoted<br />

to the knowledge, measurement,<br />

monitoring and “Smart”<br />

management of the territory<br />

and consequently its structures<br />

and infrastructures. New<br />

tools have been developed in<br />

the last decades including laser<br />

scanning, UAV based-imaging,<br />

spherical and infrared images,<br />

mobile mapping systems, remote<br />

sensing that help to create<br />

georeferenced and certified metric<br />

3D models and qualitative<br />

information about the territory.<br />

Geomatic results are very useful<br />

to create digital database in<br />

which converge several information<br />

useful to create an integrated<br />

digital system management<br />

of the city. In addition, with<br />

the development of Geographic<br />

Information System (GIS), the<br />

concept of the digital city is implemented<br />

widely. Today, for the<br />

urban planning, a new concept<br />

of city information modelling<br />

(CIM) is proposed to bring<br />

great benefits to urban construction<br />

and city management (Xun<br />

Xu et al., 2014). CIM is a BIM<br />

analogy in urbanism. In literature,<br />

it was also conceived as a 3D<br />

expansion of GIS (3DIS or 3D<br />

information system) enriched<br />

with multilevel and multiscale<br />

views, a designer toolbox and an<br />

inventory of 3D elements with<br />

their relationships. (Stojanovski<br />

2013).<br />

This work aims at experimenting<br />

with innovative methodologies<br />

to broaden and enrich<br />

the theoretical and applicative<br />

panorama of contemporary<br />

research in the field of urban<br />

planning and in particular in the<br />

CIM construction, considering<br />

28 <strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong>


GUEST<br />

fundamental the usage of the<br />

geomatic as primary knowledge<br />

of the territory. In particular, the<br />

usage of multispectral image processing<br />

in support of a specific<br />

territory helps to monitor and<br />

represent new levels of information<br />

and knowledge that can<br />

enrich and update the actual by<br />

being integrated into pre-existing<br />

ones.<br />

In this paper, a case study of the<br />

use of remote sensing multispectral<br />

images is presented in order<br />

to extract information and “new<br />

levels of knowledge” with the<br />

purpose to enrich and update<br />

official source data layers, which<br />

will be used to realise an integrated<br />

CIM system for the management<br />

of urban planning.<br />

The study area consists of a large<br />

part of the city of L'Aquila and<br />

some neighbouring hamlets, a<br />

territory hits by the tragic seismic<br />

event of 2009, which makes<br />

it a case study in continuous<br />

transformation.<br />

Methodology<br />

The study concern the use of<br />

multispectral satellite images to<br />

extract information to integrate<br />

the existing layers from official<br />

Geoportals to construct a CIM<br />

model for the smart management<br />

of the city. We will therefore<br />

start from the usage of remote<br />

sensing multispectral satellite<br />

images by exploiting the effective<br />

knowledge of the automatic (or<br />

semi-automatic) extraction of<br />

data relating to land cover and<br />

extracting detailed information<br />

on the studied areas. Fig. 1<br />

shows the workflow followed to<br />

the final realisation of the CIM.<br />

Starting from the elaboration<br />

and the analysis of the multispectral<br />

images, new information<br />

are extracted and added in a 3D<br />

parametric model.<br />

The official source data layers<br />

used are i.e.: DBTR (Regional<br />

Territorial Database) at scale of<br />

1:5,000. Geographic informa-<br />

Fig. 2 - Vegetation Spectral Index.<br />

tion was organized into hierarchical<br />

groups. The hierarchical<br />

categories (each articulated into<br />

layers, themes, classes) are as follows:<br />

geodetic information; roads,<br />

mobility and transportation;<br />

real estate and anthropization;<br />

hydrography, orography; vegetation;<br />

technological networks;<br />

administrative limits etc.<br />

Observing the workflow (Fig.<br />

1), the input data are the geographic<br />

open-data “DBTR”,<br />

dated before the 2009 seismic<br />

event and therefore to be updated.<br />

For this reason, the retrieval<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong> 29


GUEST<br />

Fig. 3 - Built Spectral Indices.<br />

of new information, especially<br />

through the acquisition of spatial<br />

data with remote sensing techniques,<br />

has not only allowed the<br />

updating of the “Update data<br />

layer” in progress, but will flow<br />

together with other information<br />

within the CIM.<br />

Input data and tools<br />

To extract new informative layers,<br />

two different kinds of satellite<br />

images are used: Worldview2<br />

and Landsat8.<br />

Worldview 2 satellite acquires<br />

very high-resolution images in<br />

8 spectral bands. It covers the<br />

spectral range from 400 nm to<br />

1050 nm at spatial resolution of<br />

about 2 m and the panchromatic<br />

band (400-800 nm) at spatial<br />

resolution of 0.50 m (https://<br />

earth.esa.int/eogateway/missions/worldview-2).<br />

Landsat 8 provides respectively<br />

panchromatic imagery at 15<br />

m of high spatial resolution<br />

and multispectral imagery at<br />

30 - 100 m. Two sensors acquire<br />

multispectral images: the<br />

OLI sensor (Operational Land<br />

Imager) acquires 9 bands in<br />

the visible, Near Infrared, and<br />

ShortWave InfraRed portions<br />

of the spectrum (at 30 m) and<br />

the Thermal Infrared Sensor<br />

acquire 2 bands (called TIRS<br />

band) at 30 m in the Thermal<br />

Infrared (https://www.usgs.gov/<br />

core-science-systems/nli/landsat/<br />

landsat-8).<br />

Some pre-processing operations<br />

Fig. 4 - Further Spectral Indices.<br />

are performed before the extraction<br />

of information, i.e. such as<br />

georeferencing, orthorectification<br />

and pansharpening for the<br />

WV2 images and some conversions<br />

to extract temperature<br />

information for the Landsat 8<br />

(Fig. 1).<br />

30 <strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong>


GUEST<br />

Fig. 5 - Temperature TOA.<br />

WorldView 2 elaboration<br />

Among the various approaches<br />

used to extract useful information<br />

from WV-2 images is the<br />

use of spectral indices. Indices<br />

are constructed by combining<br />

difference, sum and ratio<br />

(Dermais & Biagi, 2002). They<br />

are used to identify specific types<br />

of land cover, for example, and<br />

are especially useful for mapping<br />

urbanized areas. For our purpose,<br />

some indices are selected to<br />

extract information useful to the<br />

construct of the CIM to analyse<br />

and investigate.<br />

One of the first results obtained<br />

concerns the thematic map related<br />

to vegetation, an in-depth<br />

index of which is reported<br />

(Fig.2):<br />

Subsequently, it was possible to<br />

identify the different types of<br />

roofing mantles presented by the<br />

existing building, of which the<br />

related in-depth indices reported<br />

(Fig. 3 Built Spectral Indices):<br />

• NDYG (Normalized<br />

Difference Yellow Green) uses<br />

the Yellow and Green bands in<br />

its formula. Useful for isolating<br />

roofing mantles from a tile material<br />

from the rest of the classes<br />

(Stamou et al., 2012);<br />

• NDNB (Normalized<br />

Difference NIR1 and Blue)<br />

uses the NIR1 and Blue bands<br />

in its formula. Highlight the<br />

possible presence of asbestos<br />

(Hamedianfar A. et al. 2015);<br />

• NDGR (Normalized<br />

Difference Green and Red Edge)<br />

uses the Green and Red-Eedge<br />

bands in its formula. Generated<br />

specifically to differentiate medium<br />

tone concrete roofs from<br />

dark concrete, asbestos, metal<br />

roofs and for road differentiation<br />

(Hashim N. et al. 2019).<br />

The last indices used are:<br />

Fig. 6 - Overview of the model in Grasshopper, in yellow the associated attribute extracted<br />

from satellite images.<br />

• NDWI (Normalized<br />

Difference Water Index) uses<br />

the Coastal and NIR2 bands in<br />

its formula. The Water Index<br />

takes into consideration the<br />

coastal band, which is useful for<br />

the study of areas characterized<br />

by water. (Wolf A., 2010). As<br />

shown in figure, the thematic<br />

map relating to this index has<br />

classified in absence of water<br />

and presence of water relating to<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong> 31


GUEST<br />

Fig. 7 - Overview of the model in Grasshopper, in yellow the associated attribute<br />

extracted from satellite images.<br />

ponds, rivers and natural bodies<br />

of water and presence of water<br />

in anthropogenic elements such<br />

as swimming pools.<br />

• WV-II (WorldView New<br />

Iron Index) uses the Green,<br />

Yellow and Blue bands in its<br />

formula.<br />

Used to identify iron oxide rich<br />

pixels (Baptista G. et al. 2017).<br />

Extraction of data from the<br />

thermal band<br />

Nowadays, the thermal state<br />

of the urban environment is a<br />

reason of great interest for researchers,<br />

institutional bodies<br />

and for the citizens themselves.<br />

The knowledge of the energy<br />

exchanges of the urban surface<br />

is of primary importance for the<br />

study of urban climatology.<br />

Synthetic thermal information<br />

can be acquired using Remote<br />

Sensing techniques, through<br />

sensors that operate in the thermal<br />

infrared (TIR) band.<br />

To obtain a first valuation of the<br />

qualitative temperature of the<br />

area, three images were considered<br />

that could be obtained both<br />

directly from the site https://ers.<br />

cr.usgs.gov.<br />

Three Landsat 8 images were<br />

chosen for comparison, acquired<br />

during the same summer period<br />

of several years, so that we could<br />

extract and highlight a first qualitative<br />

value of TOA (Top of<br />

Atmosphere) temperature values.<br />

The images analysed are:<br />

• An image from August 5,<br />

2013, acquired at 09:49:12 AM<br />

• A second image from July<br />

18, 2018, acquired at 09:46:23<br />

AM<br />

• A last image from July 21,<br />

2019, acquired at 09:47:10 AM<br />

Landsat Collections Level-1 data<br />

can rescaled to top of atmosphere<br />

(TOA) reflectance and/<br />

or radiance using radiometric<br />

rescaling coefficients provided<br />

in the metadata file that is delivered<br />

with the Level-1 product.<br />

The metadata file also contains<br />

the thermal constants needed<br />

to convert thermal band data<br />

to TOA brightness temperature<br />

(Anderson I., 2016).<br />

Fig. 8 - On the left the CIM layers and on the right the summary table with the added information.<br />

32 <strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong>


GUEST<br />

Construction and<br />

application of CIM<br />

All the extracted information by<br />

the Multispectral images is added<br />

to Geographic open data, in<br />

order to obtain an updated basemap<br />

to construct the CIM. In<br />

addition, the Digital Elevation<br />

Model (made by interpolating<br />

the elevation data taken from the<br />

DBTR; the cell size is 10 meters<br />

per side and the reference system<br />

is UTM-WGS84) was used to<br />

create the surface reference system<br />

and to obtain the 3D model<br />

of the study area. Other data<br />

from official sources regarding<br />

the hydraulic, hydrogeological,<br />

pyrological risk and seismic microzonation<br />

of the territory and<br />

the analysis of the constraints<br />

and values present in the area<br />

under study, were analysed.<br />

Next, all institutional information<br />

consulted and obtained<br />

was "linked" to the appropriate<br />

levels.<br />

In detail, for our study area, the<br />

DBTR of the Abruzzo region<br />

was used and updated (available<br />

free of charge from the http://<br />

opendata.regione.abruzzo.it/<br />

website). However, since this last<br />

file was dated before the 2009<br />

earthquake that struck the city<br />

of L'Aquila, and therefore lacking<br />

all the new buildings and<br />

the most recent transformations<br />

that took place in the territory,<br />

it was integrated with the use of<br />

the following files:<br />

- For the building, a shapefile<br />

downloaded from the site http://<br />

wms.pcn.minambiente.it, as<br />

it is more up-to-date than the<br />

DBTR;<br />

- Finally, a new shapefile created<br />

specifically for missing buildings<br />

with the help of Osm (open street<br />

map).<br />

Thus, all the data processed and<br />

described previously, will be implemented<br />

in GIS (Geographic<br />

Information System) software<br />

for creating a real 3D model of<br />

Fig. 7 - Overview of the model in Grasshopper, in yellow the associated attribute<br />

extracted from satellite images.<br />

the city.<br />

The data underlying this system<br />

are therefore GIS-like, georeferenced<br />

and associated with geometric<br />

primitives. For example,<br />

the shapefile format containing<br />

the amount of information from<br />

the analyses performed will<br />

describe the three-dimensional<br />

information model of the city,<br />

created with one or more digital<br />

visual scripting tools, creating<br />

a true parametric model of the<br />

city (CIM) formed by the integration<br />

of data from different<br />

systems.<br />

The specific plugin used is<br />

Grasshopper, a visual programming<br />

and parametric modelling<br />

language that runs within<br />

Rhinoceros 3D's computeraided<br />

design (CAD) application,<br />

which exports data from a GIS<br />

tool and imports it into a threedimensional<br />

modeler, which<br />

allows to display all the information<br />

within.<br />

The result will thus be an extended<br />

urban design model (CIM),<br />

to which different types of<br />

information can be associated.<br />

The following figures show an<br />

overview of the 3D parametric<br />

model and respectively the geometrical<br />

features (Fig. 6) and<br />

qualitative attributes (Fig. 7)<br />

stored in the database. All the<br />

layers integrated in the model<br />

are shown in Fig. 8 e 9, in which<br />

a summary table of the added<br />

information coming from the<br />

satellite images is given.<br />

Results and conclusion<br />

This paper was produced for the<br />

purpose of presenting an innovative<br />

methodology in the field<br />

of experimentation, capable of<br />

creating cutting-edge models of<br />

future development.<br />

It is evident that the satellite<br />

images used played an important<br />

role in finding more information<br />

to be included, along with the<br />

additional sources consulted, in<br />

our information model. In fact,<br />

the potential of remote sensing<br />

by means of high-resolution<br />

multispectral satellite imagery<br />

was found to be essential both<br />

for greater depth and knowledge<br />

of the area under study and for<br />

obtaining updated information<br />

in a short time. As a result, all of<br />

the various information found<br />

and converged within CIM will<br />

allow different aspects of the area<br />

to be monitored in the future.<br />

For example, NDNB index relating<br />

to asbestos makes it possible<br />

to identify and then reclaim the<br />

areas that need it.<br />

The use of TOA information<br />

can be useful for improving<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong> 33


GUEST<br />

the so-called heat island effect,<br />

which is increasingly prevalent<br />

within urban settlements. In<br />

fact, knowing the areas with the<br />

highest level of TOA, thanks<br />

to the introduction of greater<br />

coverage of the tree surface in<br />

deficient and identifiable areas<br />

thanks to the NDVI index, the<br />

effect of heat islands could improve.<br />

Moreover, NDVI can be very<br />

useful for a first qualitative estimate<br />

of possible new buildings<br />

impervious surface present in the<br />

territory in real time, so DBTR’s<br />

city is consequently updated.<br />

In addition, by integrating different<br />

vegetation indices such<br />

as GNDVI (Green Normalized<br />

Difference Vegetation Index)<br />

and NDRE (Normalized<br />

Difference Red Edge), it is possible<br />

to derive more detailed<br />

information about the state of<br />

vegetation and obtain additional<br />

useful information for future developments.<br />

Furthermore, NDWI is suitable<br />

for a possible update of DBTR<br />

with new body of water present,<br />

such as swimming pools, elements<br />

that can be useful in cases<br />

of fire, as reported in different<br />

studies.<br />

An example to show how CIM<br />

system works was applied in<br />

dormitory fire case of Huazhong<br />

University of Science and<br />

Technology in Wuhan (Xun<br />

Xu et al., 2014). CIM system<br />

contains campus geographic location<br />

information, campus building<br />

information, the presence<br />

of water in the surrounding areas<br />

information, this information<br />

will have important role in fire<br />

emergency, reducing the times<br />

and bringing benefits. In fact, in<br />

the case study it reported how<br />

CIM is useful for reducing travel<br />

times and water supply in case<br />

of fire, gas leak, electrical short<br />

circuit and other events happened<br />

in the city. City information<br />

REFERENCES<br />

- ANDERSON I. (2016), CON-<br />

VERTING LANDSAT 8 THERMAL<br />

BAND 10 TO TEMPERATURE<br />

VALUES, HEXAgon Geospatial Community.<br />

- Baptista G. M. de M., Teobaldo D.<br />

(December 2017), WorldView-2 sensor<br />

for the detection of hematite and goethite<br />

in tropical soils.<br />

- D’Uva D., Eugeni F. (2020) DTM<br />

to NURBS - A parametric approach to<br />

landscape modeling<br />

- Di Ludovico D., Properzi P. (2020).<br />

Una urbanistica sperimentale per una<br />

società post-urbana. In: (a cura di):<br />

Talia M., La città contemporanea. Un<br />

gigante dai piedi di argilla. p. 189-<br />

195, Roma-Milano:Planum Publisher,<br />

ISBN: 9788899237226, Torino, 15 novembre<br />

2019<br />

- Di Ludovico, D., and D. Dominici.<br />

"How to combine the smart city and the<br />

historic centre: suggestions from a case<br />

study." A set of good practices and recommendations<br />

for smart city resilience<br />

engineering and evaluation. AIIC Publisher,<br />

Rome (2019): 36-45.<br />

- Fitzgerald, G., Rodriguez, D., O’Leary,<br />

G., 2010. Measuring and predicting<br />

canopy nitrogen nutrition in wheat using<br />

a spectral index – the canopy chlorophyll<br />

content index (CCCI). Field<br />

Crops Res., 116, pp. 318-324.<br />

- Gitelson, A.A., Kaufman, Y.J., Merzlyak,<br />

M.N. (1996). Use of green channel<br />

in remote sensing of global vegetation<br />

from EOS–MODIS. Remote<br />

Sensing of Environment.<br />

- Hamedianfar A., Shafri H. (July<br />

2015), Detailed intra-urban mapping<br />

through transferable OBIA rule sets using<br />

WorldView-2 very-high-resolution<br />

satellite images.<br />

- Hashim N., Naharudin N., Saraf<br />

N.M., Halim M.A. (August 2019),<br />

Spectral Information Extraction from<br />

Worldview-2 Image for Urban Features<br />

Identification.<br />

- Stamou A., Theodoridou I., Papadopoulos<br />

A. (April 2012), Study and Analysis<br />

of WorldView- 2 satellite Imagery<br />

model (CIM) should include all<br />

aspects of city information, such<br />

as geographic information, buildings,<br />

infrastructure, property<br />

information, and so on. It can<br />

integrate a variety of disparate<br />

data sources by creating an integrated<br />

and interoperable in<br />

different data sets. (Xun Xu et<br />

al., 2014).<br />

It’s evident that CIM, with all its<br />

constantly updated information<br />

inside, is a real management<br />

model, useful for strategic urban<br />

planning. Although the<br />

for evaluating the energy efficiency of<br />

the urban area of Kalamaria, Greece.<br />

- Stojanovski T. (2013), City information<br />

modeling (CIM) and urbanism:<br />

Blocks, connections, territories, people<br />

and situations<br />

- Wolf, A. (2010). Using WorldView 2<br />

Vis-NIR MSI Imagery to Support Land<br />

Mapping and Feature Extraction Using<br />

Normalized Difference Index Ratios.<br />

Digital Globe.<br />

- Xun Xu, Lieyun Ding, Hanbin Luo,<br />

Ling Ma (2014), From building information<br />

modeling to city information<br />

modeling.<br />

PAROLE CHIAVE<br />

Multispectral images; CIM; Thermal<br />

band; Spectral indexes; smart city.<br />

ABSTRACT<br />

This work shows the processing of additional<br />

information using high and<br />

medium-resolution multispectral satellite<br />

images. The new information obtained<br />

from specific spectral indices will<br />

converge with the data obtained from<br />

official sources in a single database, thus<br />

constituting a real parametric model of<br />

the city under study. An extended model<br />

of urban planning called “CIM” (City<br />

Information Modeling) will be developed,<br />

to which it is possible to associate<br />

information of different nature, which<br />

helps to monitor and manage the city.<br />

AUTHOR<br />

Maria Alicandro<br />

maria.alicandro@univaq.it<br />

Donatella Dominici<br />

donatella.dominici@univaq.it<br />

Donato Di Ludovico<br />

donato.diludovico@univaq.it<br />

Nicole Pascucci<br />

nicole.pascucci@graduate.univaq.it<br />

Sara Zollini<br />

sara.zollini@univaq.it<br />

Corresponding author:<br />

(nicole.pascucci@graduate.univaq.it)<br />

CIM is still in its infancy and<br />

needs further study, it is clear<br />

that it will contribute to conceiving<br />

cutting-edge models for<br />

the future development of new<br />

digital technologies that take<br />

into account the dynamism and<br />

specificity of the territory and<br />

that will thus propose diversified<br />

solutions based on the starting<br />

data, aiming at the precise and<br />

punctual requests of the city and<br />

offering the possibility of following<br />

its evolution over time.<br />

34 <strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong>


AMPERE<br />

a a GNSS-based integrated platform<br />

for for energy decision makers<br />

AMPERE Working Group in Santo Domingo<br />

AMPERE PARTNERS<br />

Barrio Los Tres Brazos<br />

Santo Domingo Este<br />

Asset Mapping Platform Platform for<br />

Emerging CountRies Electrification<br />

Emerging CountRies Electrification<br />

Despite global electrification rates are significantly progressing, the<br />

Despite access global to electricity electrification in emerging rates countries are significantly is still far from progressing, being achieved. the access<br />

Indeed, the challenge facing such communities goes beyond the lack of<br />

to electricity infrastructure emerging assets; what countries is needed is is still a holistic far from assessment being achieved. of the<br />

energy demand and its expected growth over time, based on an accurate<br />

Indeed, assessment the challenge of deployed facing resources such communities and their maintenance goes beyond status. the lack of<br />

infrastructure assets; what is needed is a holistic assessment of the energy<br />

demand and its expected growth over time, based on an accurate<br />

assessment of deployed resources and their maintenance status.<br />

AMPERE Consortium<br />

www.h2020-ampere.eu<br />

AMPERE project has received funding from the European GNSS Agency (grant<br />

agreement No 870227) under the European Union’s Horizon 2020 research and<br />

innovation programme.


NON TROPPO GEORIFERITO<br />

MOBILITÀ AUTONOMA<br />

SENZA CONDUCENTE<br />

Piena operatività delivery<br />

in Cina, esperimenti in USA<br />

e a Milano. Il fondamento<br />

dell'impianto cartografico<br />

3D si fa stringente, necessario<br />

e improrogabile<br />

a cura di<br />

Valerio Zunino<br />

Fig. 1 – La mobilità autonoma percorre oggi una strada sconosciuta ai più.<br />

Accompagnata da una delle sue<br />

inseparabili caratteristiche, quella di<br />

operare sempre un po' sottotraccia<br />

anche ove individuata quale supporto<br />

necessario e fondamentale a servizi<br />

di pubblica e primaria utilità, la<br />

cartografia sta oggi conoscendo<br />

uno step evolutivo importante,<br />

dal momento in cui i grandi player<br />

della navigazione per auto e - un<br />

po' più defilate - le solite Big Tech,<br />

hanno manifestato (come al solito<br />

soltanto i primi in modalità esplicita)<br />

quei progetti che discendono<br />

dall'ambizione che è causa delle loro<br />

nuove sfide di mercato.<br />

Il sistema che ci porterà<br />

un giorno alla guida<br />

completamente autonoma<br />

è costituito da cinque livelli,<br />

tra i quali non tutti sanno<br />

che i primi due o tre sono già<br />

ampiamente superati e digeriti<br />

dai nostri percorsi esistenziali.<br />

Il livello 1, prevede la comparsa<br />

di segnali acustici e visivi<br />

in caso di rischio collisione o<br />

similari, oltre a consentire una<br />

velocità di crociera costante e<br />

predefinita ed il mantenimento<br />

di una distanza invariabile<br />

dal veicolo che precede.<br />

Il livello 2 supporta il conducente<br />

in fase di accelerazione,<br />

sterzo e frenata, aiutandolo<br />

decisamente anche<br />

nell'eventualità di parcheggio<br />

da remoto.<br />

In generale, si assume che i<br />

vari livelli di guida autonoma<br />

siano anche definibili attraverso<br />

il grado di responsabilità<br />

attribuita al conducente.<br />

Con il livello 3, entra in operatività<br />

– e lo ha fatto proprio<br />

nei mesi scorsi anche in Italia<br />

– il sistema di mantenimento<br />

della corsia (ALKS), che chiama<br />

in causa, per tutti i territori<br />

in cui ciò è attualmente<br />

possibile, la condizione della<br />

piena disponibilità di un accurato<br />

impianto cartografico<br />

3D delle infrastrutture viarie<br />

interessate (attualmente rete<br />

autostradale e principali strade<br />

statali), rilevate con tecnologia<br />

LIDAR e quindi evidentemente<br />

complete, oltre che<br />

delle informazioni geografiche<br />

inerenti le corsie medesime,<br />

anche delle pendenze meno<br />

sensibili all'utente e, naturalmente,<br />

di gran parte delle<br />

feature presenti sulla carreggiata,<br />

siano esse costituite da<br />

barriere antropiche fisiche<br />

(guardrail, etc..), sia da opere<br />

semi-immateriali quali le<br />

informazioni relative alla segnaletica<br />

e alla simbologia orizzontale.<br />

Non sembra necessa-<br />

36 <strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong>


NON TROPPO GEORIFERITO<br />

rio soffermarsi su considerazioni<br />

legate alla cruciale<br />

importanza della cartografia<br />

3D infrastrutturale per<br />

questa tipologia di servizi<br />

destinati a noi automobilisti,<br />

perchè è materia fin troppo<br />

chiara per chi legge. Ma i<br />

rilevamenti LIDAR, come è<br />

altrettanto noto molto costosi<br />

se pensati per estensioni<br />

territoriali molto ampie, ancorchè<br />

si rammenti ancora,<br />

molto accurati e affidabili<br />

sul piano della descrizione<br />

dell'ambiente circostante,<br />

sono e saranno sempre più<br />

spesso integrati da sistemi<br />

radar che, in vista dei livelli<br />

di guida autonoma 4 e 5,<br />

andranno a porre il veicolo<br />

sempre più al centro delle attività<br />

di rilevamento diretto<br />

e dinamico dello stesso ambiente<br />

attraversato.<br />

Con il livello 4, già classificato<br />

come guida autonoma,<br />

è il sistema a prendere totalmente<br />

il controllo del veicolo,<br />

ma è in grado di farlo<br />

solo all'interno di ambienti<br />

chiusi quali quello autostradale,<br />

mentre il livello 5 ci presenta<br />

un veicolo autonomo<br />

in qualunque contesto stradale,<br />

con abitacolo completamente<br />

ridefinito e privo di<br />

volante e conducente.<br />

Ma cosa succederà a livello 5<br />

completamente liberato?<br />

Beh, cominciamo dal nuovo<br />

market domain in cui il<br />

fenomeno è già avvenuto e la<br />

tecnologia già testata e talora<br />

operativa: un segmento discendente<br />

diretto della guida<br />

autonoma, quello della delivery<br />

domiciliare su gomma<br />

e senza conducente, ad oggi<br />

di quasi esclusiva pertinenza<br />

di quelle realtà che per prime<br />

vi si sono affacciate: Alibaba,<br />

Google (più o meno indirettamente<br />

insieme a...), Nuro<br />

e Uber, senza dimenticare<br />

l'italiana e-novia, godono<br />

senza dubbio di un posto al<br />

sole e lo faranno per molto<br />

altro tempo.<br />

I rispettivi investimenti, partiti<br />

a fari spenti e in tempi non<br />

sospetti, si sono concentrati<br />

sull'ideazione di veicoli di<br />

tipo zero-occupant, che allo<br />

stato attuale sono già dedicati<br />

alla consegna domiciliare di<br />

posta, generi alimentari e altri<br />

beni di prima e in qualche<br />

caso anche di seconda necessità.<br />

Alibaba, in Cina, ha da tempo<br />

superato il milione di pacchi<br />

consegnati, raggiunto la<br />

piena operatività in quasi 100<br />

città e una performance di<br />

oltre 500 pacchi consegnati<br />

al giorno per ciascun veicolo,<br />

evidentemente elettrico, dotato<br />

di un'autonomia di circa<br />

100 km.<br />

Uber Eats e Nuro hanno unito<br />

le forze e da pochi giorni<br />

hanno annunciato una fase<br />

di sperimentazione autunnale<br />

per le città di Houston e<br />

Mountain View, nonchè pianificata<br />

un'estensione, sempre<br />

in modalità test, nell'area di<br />

San Francisco.<br />

Ma anche segmenti già maturi,<br />

quali il car sharing,<br />

riceveranno un impulso<br />

dall'autonomous driving. Si<br />

pensi ad esempio alla eventualità<br />

di disporre di un'offerta<br />

in locazione di veicoli autonomi<br />

da parte di quei soggetti<br />

che, per le ragioni più diverse,<br />

siano privi di licenze di condurre<br />

o semplicemente amanti<br />

della comodità e soprattutto<br />

disponibili a riconoscerne il<br />

prezzo anche in questo caso e<br />

per questa porzione del tutto<br />

rivoluzionaria della mobilità<br />

urbana.<br />

A questo punto però, occorrerà<br />

prestare attenzione alla<br />

dicotomia che, già presente da<br />

qualche anno in altri aspetti<br />

della nostra vita, andrà pian<br />

piano a materializzarsi con<br />

la formazione di due nuove e<br />

distinte tipologie di mobilità<br />

che riguarderanno i veicoli<br />

con conducente cosi come<br />

quelli senza, vale a dire la<br />

circolazione su base volontaria<br />

e quella che definiremo<br />

dapprima incentivata, poi<br />

necessaria e successivamente<br />

imposta. A prescindere dal<br />

tipo di propulsione, infatti,<br />

e comunque tenuta in buona<br />

considerazione anche la decisione<br />

dell'Europarlamento<br />

di rendere legittime e possibili<br />

le vendite delle sole<br />

auto elettriche a partire dal<br />

2035, potremmo ipotizzare<br />

uno scenario e da qui redigere<br />

anche un piano evolutivo che<br />

prenda spunto da quanto già<br />

sperimentato proprio in sede<br />

di gestione della Pandemia.<br />

E stabilire con buona approssimazione<br />

che, fin d'ora, la<br />

mobilità elettrica privata che<br />

oramai potremmo chiamare<br />

tradizionale, in questo scenario<br />

c'entra poco o niente. Sulla<br />

scorta della recente normativa<br />

che in Francia incentiva la<br />

dismissione (demolizione o<br />

comunque eliminazione dal<br />

mercato e dalla strada) di un<br />

qualsiasi veicolo privato a<br />

Fig. 2 – Classificazione base degli edifici secondo il modello CityGML.<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong> 37


NON TROPPO GEORIFERITO<br />

Fig. 3 – Probabilmente un giorno le indicazioni non ci serviranno.<br />

motore - indifferentemente<br />

termico oppure elettrico -<br />

dietro corresponsione di un<br />

contributo fino a 4.000,00<br />

euro a beneficio di chi acquisti<br />

una bicicletta elettrica<br />

in sostituzione, ebbene noi<br />

siamo finalmente e dapprima<br />

in grado di soppesare oramai<br />

in modo adeguato e lucido<br />

l'eventualità concreta della<br />

applicazione del principio dei<br />

vasi comunicanti che muove<br />

l'odierna azione politica internazionale,<br />

per cui ritroveremo<br />

con un po' di tempo analoghi<br />

provvedimenti negli altri Paesi<br />

dell'Unione.<br />

Ma.... perchè non proseguire<br />

su questa 'posizione', noi che<br />

abbiamo creato un mestiere<br />

attorno alle coordinate? Il<br />

meccanismo basato sugli incentivi<br />

mira senza dubbio a<br />

togliere dalla circolazione il<br />

maggior numero di veicoli<br />

nelle città, ma ipotizzando<br />

che a valle dell'onda lunga<br />

di un tale provvedimento il<br />

numero delle auto private che<br />

siano state tolte dalla circolazione<br />

sia ritenuto insufficiente<br />

dagli effettivi shareholders<br />

dei media internazionali o<br />

dai governi trainati da questi<br />

ultimi, non ci vuole molto a<br />

pensarla in modo più estensivo,<br />

e allora la presenza su strada<br />

dei veicoli privati potrà essere<br />

ulteriormente ridotta per<br />

mezzo di provvedimenti più o<br />

meno coercitivi - come da più<br />

parti si sostiene già da tempo<br />

- e sostituita, salvo poche eccezioni<br />

legate magari alle attività<br />

lavorative maggiormente<br />

connesse alla mobilità stessa,<br />

da due residue tipologie di<br />

traffico su gomma ad uso<br />

personale (limitando la nostra<br />

analisi alle quattro ruote): da<br />

un lato il già avviato car sharing,<br />

della cui efficacia sembrano<br />

essere tutti d'accordo e<br />

che nel frattempo il mercato<br />

contribuirà probabilmente<br />

a splittare in alcuni e diversi<br />

sottoinsiemi di utilizzo, come<br />

accennato più sopra; dall'altro<br />

lato, una ancora non meglio<br />

definita mobilità veicolare<br />

passiva on demand, per il tramite<br />

della quale l'utilizzatore<br />

riceverebbe la mobilità stessa<br />

al proprio domicilio o in alternativa<br />

presso qualsiasi altro<br />

indirizzo egli abbia la possibilità<br />

di raggiungere utilizzando<br />

mezzi pubblici oppure veicoli<br />

elettrici a due ruote ed autonomia<br />

di percorrenza limitata.<br />

E' abbastanza distopico? No?<br />

Allora andiamo avanti.<br />

Quali potranno essere i veicoli<br />

in grado di consegnare più o<br />

meno qualsiasi tipologia di<br />

prodotto, fin dove riusciranno<br />

a spingersi in outdoor e in indoor<br />

nelle attività di delivery<br />

e soprattutto, attraverso la necessità<br />

di quali basi cartografiche<br />

di riferimento saranno<br />

in grado di farlo?<br />

Se anche qui cerchiamo di<br />

guardare un pochino oltre,<br />

prendendo spunto da quanto<br />

la storia recente ci ha insegnato,<br />

possiamo azzardare<br />

l'opzione secondo la quale<br />

l'erogazione in autonomia<br />

di beni e servizi presso qualsivoglia<br />

domicilio eseguita<br />

attraverso veicoli senza conducente,<br />

avrà diremmo inevitabilmente<br />

bisogno di<br />

altrettanta autonomia di rappresentazione<br />

cartografica 3D<br />

diffusa, che riguardi stavolta<br />

non più soltanto le infrastrutture<br />

viarie ma anche l'intero<br />

patrimonio edilizio e la sua<br />

struttura di dettaglio.<br />

E così come gli step tecnologici<br />

riferiti alla guida autonoma<br />

sono classificati da 1<br />

a 5 sulla base di una serie di<br />

caratteristiche prestazionali<br />

e di responsabilità, rispettivamente<br />

offerte e richieste<br />

all'automobilista / passeggero,<br />

allo stesso modo gli edifici<br />

sono da alcuni anni classificati<br />

in base alle rispettive performance<br />

in termini di risparmio<br />

energetico, e cosi e ancora,<br />

anche la rappresentazione 3D<br />

degli edifici medesimi e di ciò<br />

che li circonda (oggi da più<br />

parti definita city modelling)<br />

38 <strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong>


NON TROPPO GEORIFERITO<br />

ha di recente ricevuto una sua<br />

interessante classificazione<br />

pur non ufficiale: si tratta di<br />

un modello dati chiamato<br />

CityGML, redatto dall'Open<br />

Geospatial Consortium, che<br />

si presenta oggi come assolutamente<br />

in grado di diventare<br />

la base necessaria su cui<br />

potrà ben presto poggiare la<br />

tecnologia che ci permetterà<br />

di guidare o ricevere presso<br />

i nostri domicili veicoli autonomi<br />

e di abitare edifici autonomi.<br />

Ed è proprio di cartografia<br />

tridimensionale che tale<br />

base sembra essere costituita,<br />

per farvi riferimento seppure<br />

non in misura esclusiva. Ed è<br />

in ogni caso adesso il momento,<br />

in cui ci viene presentata<br />

la necessità di armare gli impianti<br />

cartografici e di adeguarli<br />

progressivamente agli standard<br />

e alle esigenze di un mercato<br />

che in pochi altri settori<br />

produttivi sembra muoversi<br />

cosi rapidamente. Più in particolare,<br />

CityGML descrive una<br />

serie di specifiche che, almeno<br />

per quanto attiene agli edifici,<br />

classifica il livello di dettaglio<br />

(LOD) della rappresentazione<br />

3D dei manufatti stessi e lo fa<br />

innanzitutto prescindendo dai<br />

fattori di scala (che non vanno<br />

oramai ufficialmente più di<br />

moda, peccato...), dopodichè,<br />

illustrando le caratteristiche<br />

quantitative (fig. 2) proprie<br />

di ciascuna categoria di dettaglio.<br />

In questo momento storico<br />

- grosso modo fase zero del<br />

segmento city modelling - gli<br />

aspetti più interessanti fanno<br />

riferimento al tema del 'quali<br />

e quanti' ambiti applicativi<br />

possono essere intercettati da<br />

ciascuno dei diversi Level Of<br />

Detail del modello CityGML,<br />

tra i quali senza dubbio, tutti<br />

coloro che mi stanno leggendo<br />

hanno avuto a che fare (e<br />

certamente più di una volta)<br />

con il livello esperienziale corrispondente<br />

a LOD0 (zero),<br />

ovvero la rappresentazione<br />

cartografica tradizionale 2D,<br />

con la sua restituzione 'sgrondata'<br />

o meno delle case, le<br />

sue sovrapposizioni impietose<br />

con il catastale ed i suoi innumerevoli<br />

utilizzi, sperimentati<br />

in anni o decenni di passione<br />

da tanti di noi.<br />

In molti Stati europei, però,<br />

quello che oggi chiamiamo<br />

database topografico (che<br />

presenta solitamente anche la<br />

quota media degli edifici) è<br />

concepito e realizzato a copertura<br />

dell'intero territorio<br />

nazionale: ad esempio, sulla<br />

estesa porzione di Alpi al di<br />

fuori dei nostri confini, vi<br />

sono paesini grandi come ristoranti,<br />

che sono stati rilevati<br />

e restituiti con metodo fotogrammetrico<br />

ma non solo. La<br />

Svizzera è andata ben oltre e,<br />

a mie notizie, è l'unico Paese<br />

appartenente al nostro continente<br />

che oggi dispone di un<br />

impianto cartografico degli<br />

edifici, inteso tutti gli edifici,<br />

restituiti al livello LOD2 e<br />

addirittura suddivisi in varie<br />

feature vettoriali distinte, per<br />

cui è possibile utilizzare per<br />

le proprie attività progettuali<br />

il sottolivello logico del footprint<br />

2D, quello delle facciate<br />

esterne, quello del tetto,<br />

quello del marciapiede e delle<br />

altre entità che circondano il<br />

manufatto. Qui, la fotogrammetria<br />

sta indietreggiando<br />

sempre più come metodo di<br />

restituzione, ma lo farà più<br />

decisamente soltanto quando<br />

l'elaborazione da rilevamenti<br />

LIDAR guadagnerà un grado<br />

di automatizzazione che oggi<br />

non c'è. Ne parleremo.<br />

Per finire, alzi la mano chi<br />

saprebbe elencare quali<br />

potrebbero essere le attività<br />

che troverebbero prima o poi<br />

irrinunciabile l'utilizzo degli<br />

edifici LOD3, comprensivi<br />

cioè dell'ingombro accurato<br />

delle porte e portoni di accesso<br />

esterno, nonchè delle<br />

finestre. Bene, a vantaggio di<br />

coloro che non conoscano o<br />

immaginino già le risposte,<br />

sarò costretto, nell'unico intento<br />

di voler dare un piccolo<br />

aiuto, ad infliggere la rilettura<br />

integrale di questo articolo,<br />

suggerendo di pensare nuovamente<br />

alla mobilità autonoma<br />

del futuro e alle caratteristiche<br />

che la distingueranno. A Milano<br />

si stanno già muovendo<br />

con una visione che, a quanto<br />

pare, non ha eguali al mondo.<br />

PAROLE CHIAVE<br />

Mobilità Autonoma; georiferito;<br />

cartografico 3D; modelli 3D;<br />

CityGML<br />

AUTORE<br />

Valerio Zunino<br />

valerio.zunino@studiosit.it<br />

Vice Presidente Associazione AMFM<br />

GIS Italia<br />

https://www.linkedin.com/in/<br />

valerio-zunino/<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°4-2021 39


AEROFOTOTECA<br />

IN VOLO SUL TEVERE DA STIMIGLIANO<br />

A PONTE DEL GRILLO: “IL RITRATTO DEL<br />

TERRENO” DAL PALLONE (1908)<br />

L’Aerofototeca<br />

Nazionale<br />

racconta…<br />

di Laura Castrianni<br />

Per comprendere a pieno il<br />

legame indissolubile che unisce<br />

sin dalle origini la fotografia<br />

al volo occorre considerare le<br />

vicende storiche che portarono,<br />

il 1° aprile 1896 1 , all’istituzione<br />

del nuovo Servizio Fotografico<br />

alle dipendenze del Servizio<br />

Fig. 1 - Pallone all’ormeggio sulla riva del Tevere. In primo piano, lo zatterone col carro manovra<br />

ed il laboratorio aerofotografico. Gli aerostieri, in divisa estiva di tela bianca e cappello di paglia,<br />

sono in procinto di innalzare l’aerostato per effettuare la ripresa zenitale del corso del Tevere<br />

(ICCD-AFN, Neg. 30381).<br />

Aerostatico del Regio Esercito 2 ,<br />

nell’ambito della Brigata Mista<br />

Specialisti del Genio Militare,<br />

sotto la direzione del Capitano<br />

Maurizio Mario Moris, venne<br />

collocato nella sede romana<br />

di Villa Mellini a Monte Mario 3 .<br />

Incaricato di organizzare il servizio<br />

fotografico per il campo di<br />

battaglia 4 , il Moris, grazie alla<br />

sua passione per l’aeronautica,<br />

si occupò sin dall’inizio di fotografia<br />

aerea dal pallone e di<br />

fotogrammetria, tanto da essere<br />

da alcuni considerato il “Padre<br />

dell’Aeronautica Italiana” 5 .<br />

Fu merito del Capitano<br />

Moris se i rilievi fotografici<br />

effettuati dal servizio<br />

del Genio ed esibiti per la prima<br />

volta al Congresso Internazionale<br />

di Fotografia di Bruxelles del<br />

1910, conseguirono uno straordinario<br />

successo, seguito a<br />

distanza di soli due anni dalla<br />

vera e propria ovazione ricevuta<br />

al I Congresso Internazionale<br />

di Fotogrammetria, tenutosi a<br />

Vienna nel 1912, dove il Moris e<br />

i suoi collaboratori «si affermarono<br />

tanto clamorosamente da essere<br />

applauditi in piena assemblea e<br />

da meritare il riconoscimento di<br />

precursori di tutte le apparecchiature<br />

della fotografia panoramica<br />

da mezzi aerei» 6 . Apprendiamo<br />

dalle stesse parole di uno dei protagonisti<br />

indiscussi di queste prime<br />

sperimentazioni, il Capitano<br />

Cesare Tardivo 7 - che partecipò ai<br />

suddetti congressi quale inviato<br />

del Ministero della Guerra - che<br />

«i lavori presentati dalla Sezione<br />

destarono generale ammirazione<br />

per l’esattezza degli attacchi fra<br />

le varie stazioni e la chiarezza dei<br />

dettagli» 8 . Tra i rilievi richiamati<br />

dal Tardivo meritano di essere<br />

citati «quello di un tratto della<br />

cinta di Roma, quello di una<br />

porzione della zona archeologica<br />

della stessa città (1909) 9 e quello<br />

di Pompei (1910)» 10 , il rilievo<br />

dell’area archeologica di Ostia<br />

Antica (1911) e quello di Venezia<br />

(1911) 11 con la sua laguna (1913),<br />

ma soprattutto - oggetto del presente<br />

contributo - «quello di 50<br />

km del corso del Tevere (1908)».<br />

Quest’ultimo costituì, in particolare,<br />

una delle prime e più importanti<br />

applicazioni in campo civile<br />

della nuova tecnica aerofotografica<br />

militare, la “topofotografia<br />

40 <strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong>


AEROFOTOTECA<br />

dal pallone” 12 , secondo l’espressione<br />

coniata dallo stesso Tardivo, e da lui<br />

espressamente chiosata come «il rilievo<br />

di terreno pianeggiante eseguito a<br />

mezzo della fotografia dal pallone».<br />

L’importanza di questa campagna fotografica<br />

è attestata anche dal fatto che<br />

ad esso sono dedicate ben due delle<br />

dieci tavole poste a corredo iconografico<br />

di uno dei più importanti trattati<br />

dell’epoca, il “Manuale di Fotografia<br />

Telefotografia Topofotografia dal<br />

Pallone” scritto dallo stesso Cesare<br />

Tardivo nel 1911, per i tipi di Carlo<br />

Pasta Editore – Torino. Lungi dal poter<br />

essere considerate alla stregua di<br />

mere immagini di corredo, esse attestano<br />

due momenti fondamentali delle<br />

attività svolte durante le operazioni di<br />

rilievo topografico del Tevere e cioè –<br />

rispettivamente – il pallone all’ormeggio<br />

sulla riva del fiume (fig. 1) e nel bel<br />

mezzo della traversata (fig. 2). Nella<br />

prima, in particolare, che immortala il<br />

momento immediatamente successivo<br />

al gonfiamento del pallone e subito<br />

precedente all’innalzamento dello stesso,<br />

è visibile in primo piano lo zatterone<br />

utilizzato per trasportare il carro<br />

manovra a due ruote con il verricello<br />

per l’avvolgimento del cavo di ritegno.<br />

Il prodotto finale di queste operazioni,<br />

conservato presso l’archivio fotografico<br />

dell’Aerofototeca Nazionale, è il<br />

fotomosaico del basso corso del fiume<br />

Tevere, per un tratto di 50 km, formato<br />

da n. 16 fotografie formato 24x24<br />

riprese da un pallone da 65 mc posto<br />

ad una quota di ca. 525 m s.l.m. (fig.<br />

3) 13 .<br />

L’eccezionalità di questo rilievo, sottolineata<br />

in più occasioni dallo stesso<br />

Tardivo, consiste nel primato da esso<br />

rivestito, in quanto primo esempio di<br />

soluzione concreta al problema che in<br />

quegli anni si presentava alla Sezione<br />

relativamente all’opportunità di «fare<br />

dall’alto una fotografia, che dia un’immagine<br />

perfettamente simile a quella<br />

del terreno, ed unire parecchie di queste<br />

immagini fra loro, in modo da avere<br />

una vera e propria carta topografica,<br />

colla caratteristica però di riprodurre,<br />

diremo così, il ritratto del terreno, anziché<br />

rappresentare la natura di questo<br />

Fig. 2 - Pallone in fase di innalzamento durante la traversata del fiume Tevere; è ben visibile, sulla<br />

sinistra, la barca di sicurezza trainata dallo zatterone (ICCD-AFN, Neg. 30380).<br />

Fig. 3 - Il fotomosaico del corso del fiume Tevere da Stimigliano a Ponte del Grillo, composto da<br />

16 fotogrammi (21x21,5 cm) ottenuti dalla stampa di lastre di vetro originali a contatto (ICCD-<br />

AFN, Neg. 35860).<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong> 41


AEROFOTOTECA<br />

Fig. 4 - La squadra degli aerostieri al completo immortalata<br />

in un momento di relax, in una ripresa<br />

aerea zenitale di grande effetto (cortesia di E.J.<br />

Shepherd) (ICCD-AFN, Neg. 1980).<br />

con un insieme di freddi segni<br />

convenzionali» 14 . Apprendiamo<br />

dalla testimonianza dello stesso<br />

Tardivo i dati salienti relativi a<br />

tempi modi e tecniche di realizzazione<br />

(fig. 4) 15 . Il rilievo venne<br />

commissionato dal Genio Civile,<br />

all’epoca ufficio periferico del<br />

Ministero dei Lavori Pubblici,<br />

nell’ambito del progetto di navigazione<br />

del Tevere dal mare fino<br />

ad Orte, che aveva già rilevato<br />

con i metodi tradizionali il tratto<br />

compreso tra Roma e Ponte del<br />

Grillo, quando la Sezione accettò<br />

di fare il tratto che dal Ponte<br />

del Grillo giunge fino a monte di<br />

Stimigliano 16 .<br />

Veniamo così a sapere che per<br />

sollevare la macchina fotografica<br />

- un apparecchio in legno di formato<br />

21x21 cm, munito di obiettivo<br />

Zeiss F/9 provvisto di una<br />

focale da 150 mm - si impiegò<br />

un palloncino sferico in seta verniciata,<br />

di 65 mc, autodeformatore<br />

17 , in grado cioè di consentire<br />

una pressione interna sufficiente<br />

a contrastare l’azione del vento 18 .<br />

Il pallone era frenato da un cavo<br />

d’acciaio a doppia conduzione,<br />

lungo 1000 m, formato da due<br />

fasci attorcigliati di fili metallici,<br />

opportunamente isolato per servire<br />

anche da scarico a terra per<br />

lo scatto elettrico dell’otturatore<br />

19 . A dir poco ingegnoso era<br />

il metodo di sospensione della<br />

macchina al pallone: questa era<br />

collocata al centro di un triangolo<br />

sospeso per i vertici al pallone<br />

attraverso tre fili d’acciaio di 10<br />

m di lunghezza, per attenuare al<br />

massimo le oscillazioni e ottenere<br />

un’immagine che fosse il più nitida<br />

possibile. Per lo scatto al passaggio<br />

sulla verticale gli aerostieri<br />

si servivano di un binocolo munito<br />

di prismi per l’osservazione<br />

zenitale, col quale – con pazienza<br />

e pratica - si riusciva a scattare<br />

riducendo al massimo l’errore. Il<br />

materiale necessario all’effettuazione<br />

delle operazioni di rilievo<br />

fu montato su due barconi dei<br />

pontieri, sul fondo dei quali vennero<br />

stivate 100 bombole di gas<br />

idrogeno (della capacità di 3 mc<br />

ciascuna), atti a reggere, tramite<br />

un tavolato trasversale, il carro<br />

manovra a due ruote e la stazione<br />

fotoaerostatica galleggiante: una<br />

sorta di casotto antimalarico che<br />

doveva avere la doppia funzione<br />

di dormitorio di notte e di camera<br />

oscura di giorno.<br />

Con questo materiale imbarcato<br />

sullo zatterone la squadra, che<br />

sappiamo essere stata composta<br />

da 12 uomini al comando del<br />

Tenente De Benedetti - tra cui il<br />

Capo Tecnico Moretti - rimontò<br />

il Tevere in 3 giorni fino a monte<br />

di Stimigliano, trainato da un autoscafo<br />

del Genio Civile, facendo<br />

alla quota di ca. 525 m - s.l.m. -<br />

dalle sei alle dieci stazioni al giorno,<br />

con punte di dodici stazioni<br />

effettuate in occasione di giornate<br />

di calma eccezionale - per poco<br />

meno di un mese 20 . Le stazioni<br />

erano poste a una distanza di ca.<br />

500 m l’una dall’altra, ormeggiate<br />

all’una o all’altra riva, a seconda<br />

della direzione con cui tirava il<br />

vento, oppure ancorate in mezzo<br />

al fiume, in caso di sponde difficili<br />

da avvicinare (fig. 5).<br />

Il tratto interessato dalle operazioni<br />

di rilievo fu quello compreso<br />

tra Stimigliano e Ponte del<br />

Fig. 5 - Uno dei sedici fotogrammi usati per la composizione del fotomosaico del Tevere;<br />

è ben visibile lo zatterone con le funi di ritegno del pallone, alla confluenza del Farfa nel<br />

Tevere (ICCD-AFN, Neg. 58032).<br />

42 <strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong>


GEOMATICA E ROBOTICA<br />

Grillo, dove venne effettuata l’ultima<br />

stazione prima di fare ritorno<br />

– sempre per via fluviale – a<br />

Roma. La scelta di percorrere la<br />

via fluviale fu dettata dalla constatazione<br />

dell’assenza, nel tratto<br />

interessato dalle operazioni, di<br />

una via carrabile parallela al corso<br />

del fiume 21 .<br />

In fase di post elaborazione, una<br />

volta effettuato l’inquadramento<br />

nella rete trigonometrica in modo<br />

da avere tre punti di riferimento<br />

per ognuna di esse, le lastre vennero<br />

ridotte in laboratorio ad una<br />

scala di 1:3500 – previo raddrizzamento<br />

delle poche immagini<br />

non scattate perfettamente orizzontali<br />

– quindi stampate e montate<br />

a formare “un unico panorama”,<br />

vale a dire il fotomosaico<br />

che tutti oggi conosciamo 22 .<br />

A distanza di pochi anni dalla<br />

sua effettuazione, il rilievo del<br />

corso del Tevere venne giudicato<br />

“perfetto sia da un punto di vista<br />

tecnico che idrografico” dal<br />

Magistrato delle acque di Venezia,<br />

che proprio sulla base del lavoro<br />

svolto dalla Sezione in quell’occasione<br />

affidò nel 1911 allo stesso<br />

Tardivo il rilievo di Venezia<br />

e della sua laguna 23 . Come un<br />

rilievo “unico nel suo genere”<br />

viene del resto richiamato da<br />

Ernesto Baum in occasione delle<br />

Feste Fotografiche di Roma del<br />

1911, occasione in cui il Genio<br />

Militare ebbe modo di presentare<br />

i rilievi fino ad allora effettuati al<br />

III Convegno Internazionale di<br />

Fotografia Scientifica e di esporli<br />

nella grande Mostra Fotografica<br />

Internazionale allestita nel recinto<br />

di Castel S. Angelo 24 . Per<br />

giudicare a pieno la portata<br />

scientifica che ebbe questa prima<br />

applicazione tecnica per il<br />

successivo sviluppo degli studi,<br />

basti pensare che ancora al<br />

V Congresso Internazionale di<br />

Fotogrammetria, svoltosi a Roma<br />

nel 1938, il rilievo del corso del<br />

Tevere viene ricordato come un<br />

esempio dell’avanguardia in cui<br />

era considerata all'epoca l'Italia<br />

in questo settore di studi, grazie<br />

all’operato degli Aerostieri del<br />

Genio 25 . Dalle parole di Umberto<br />

Nistri, poste ad apertura del catalogo<br />

della Mostra Retrospettiva<br />

Italiana, apprendiamo infatti che<br />

«la tradizione italiana nel campo<br />

della fotogrammetria porta il segno<br />

dei pionieri, così come sempre<br />

in tutti i rami dello scibile.<br />

[…] Questa tradizione gloriosa<br />

è proseguita […] infine con il<br />

Ranza ed il Tardivo, cui si debbono<br />

quei meravigliosi rilievi<br />

fototopografici dal pallone che<br />

rappresentano una delle prime<br />

applicazioni della fotografia aerea<br />

al rilevamento del terreno. La<br />

mostra documenta questo notevole<br />

contributo alla nuova scienza<br />

e onora i pionieri che in quelle<br />

epoche ormai lontane seppero<br />

dare lustro al nostro Paese […]» 26 .<br />

A chiusura del presente contributo,<br />

mi sia consentito richiamare<br />

l’imminente mostra “L’occhio<br />

della scienza: un secolo di fotografia<br />

scientifica in Italia (1839-<br />

1939)” 27 , Pisa, Museo della<br />

Grafica di Palazzo Lanfranchi,<br />

12/11/<strong>2022</strong>- 26/02/2023, a cura<br />

di C. Addabbo e S. Casati, organizzata<br />

dall’Università di Pisa<br />

in collaborazione con il Museo<br />

Galileo, nel cui percorso un’intera<br />

sezione sarà dedicata alla<br />

“topofotografia dal pallone” dei<br />

pionieri dell’Aeronautica Militare<br />

Italiana; tra le opere esposte sarà<br />

incluso anche il fotomosaico del<br />

Tevere del 1908, ad ulteriore<br />

conferma dell’importanza da esso<br />

rivestita per la storia della fotografia<br />

aerea e dell’aerofotogrammetria<br />

e, più in generale, della<br />

fotografia scientifica in Italia.<br />

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI<br />

Baum 1911: E. Baum, Le feste fotografiche di<br />

Roma nel 1911, Firenze 1911.<br />

Castrianni <strong>2022</strong>: L. Castrianni, Dalla terra al<br />

cielo: le prime foto aeree da pallone frenato del<br />

Genio Militare a servizio dell’archeologia, in C.<br />

Addabbo, S. Casati (a cura di), L’occhio della<br />

scienza, (Catalogo Mostra Pisa <strong>2022</strong>-2023), pp.<br />

112-117.<br />

Castrianni, Cella 2009: L. Castrianni, E. Cella,<br />

Roma vista dall’alto: gli affreschi di Villa Mellini<br />

e i primordi della fotografia aerea archeologica in<br />

Italia, in Strenna dei Romanisti, LXX, 2009, pp.<br />

119-132.<br />

Castrianni, Cella 2010-2011: L. Castrianni, E.<br />

Cella, Giacomo Boni e il Foro Romano: la prima<br />

applicazione della fotografia aerea archeologica in<br />

Italia, in AAerea IV.2010 – V.2011, pp. 33-40.<br />

Chiusano-Saporiti 1998: A. Chiusano, M.<br />

Saporiti, Palloni, Dirigibili ed Aerei del Regio<br />

Esercito 1884-1923, Roma 1998.<br />

De La Penne 1903a: D. De La Penne, Ispettorato<br />

Generale del Genio. Comunicazioni riguardanti i<br />

servizi dell’Arma. N. 5. La Brigata Specialisti ed<br />

il Servizio Aerostatico, Roma 1903.<br />

De La Penne 1903b: D. De la Penne, Ispettorato<br />

Generale del Genio. Comunicazioni riguardanti i<br />

servizi dell’Arma. N. 6. La Sezione Fotografica,<br />

Roma 1903.<br />

Fortini, Romoli 2010-2011: P. Fortini, V.<br />

Romoli, La collaborazione tra il Genio Militare e<br />

Giacomo Boni per la nascita della fotografia aerea<br />

archeologica, in AAerea IV.2010 – V. 2011, pp.<br />

23-32.<br />

Lodi 1976: A. Lodi, Storia delle origini dell’Aeronautica<br />

Militare. 1884-1915, vol. I, Roma 1976<br />

Pesce 1994: G. Pesce, Maurizio Mario Moris padre<br />

dell’Aeronautica Italiana, Roma 1994.<br />

Ranza 1907: A. Ranza, Fototopografia e fotogrammetria<br />

aerea. Nuovo metodo pel rilevamento<br />

topografico di estese zone di terreno, in Rivista<br />

d’Artigliera e Genio, III-IV, 1907.<br />

Shepherd 2006: E.J. Shepherd, Il “Rilievo<br />

Topofotografico di Ostia dal pallone” (1911), in<br />

AAerea II.2006, pp. 15-38.<br />

Stefani 2008: G. Stefani, Il rilievo topofotografico<br />

di Pompei del 1910, in AAerea III.2008, pp.<br />

15-19.<br />

Tardivo 1909: C. Tardivo, Rilievo fotografico di<br />

un tratto di km 50 del corso del Tevere, in Annali<br />

della Società degli Ingegneri e degli Architetti<br />

Italiani, n. 13, 1 luglio, 1910, estratto.<br />

Tardivo 1910: C. Tardivo, Communicatione sur<br />

la Photographie faite au Congrès International<br />

de Photographie de Bruxelles, Archivio Storico<br />

ISCAG, 1910, estratto.<br />

Tardivo 1911: C. Tardivo, Manuale di<br />

Fotografia, Telefotografia e Topofotografia dal pallone,<br />

Torino 1911.<br />

Tardivo 1912a: C. Tardivo, Sugli ultimi progressi<br />

della fotografia dal pallone. Comunicazione fatta<br />

al Terzo Congresso Fotografico Italiano, Atti del<br />

III Congresso Fotografico Italiano, Roma –<br />

aprile 1911, Roma 1912.<br />

Tardivo 1912b: C. Tardivo, Communicatione<br />

faite sur les travaux de topophotographie exécutés<br />

par la Section de Photographie du “Bataillon des<br />

spécialistes”, Archivio Storico ISCAG, 1912,<br />

estratto.<br />

Tardivo 1927: C. Tardivo, Teleobbiettivo<br />

Tardivo, in Atti della Prima Manifestazione<br />

Nazionale Ottica. Mostra e riunioni scientifiche,<br />

Padova 5-20 giugno 1927, Archivio Storico<br />

ISCAG, 1927, estratto.<br />

Tardivo 1936: C. Tardivo, Sguardo retrospettivo<br />

alla topografia aerea, in Ottica 3-4, 1936, Firenze<br />

1936.<br />

Tardivo 1939: C. Tardivo, Fotografia telefotografia<br />

e fotogrammetria ai fini militari in Italia, in<br />

Un secolo di progresso scientifico italiano: 1839-<br />

1939, Roma 1939.<br />

Zicavo 1928: E. Zicavo, Notizie storiche sulle<br />

Specialità Aerostieri e Fotografi del Genio nel R.<br />

Esercito Italiano, Roma 1928.


AEROFOTOTECA<br />

NOTE<br />

1 Nascita ufficialmente sancita con l’emanazione<br />

del decreto ministeriale n. 24 del 26<br />

gennaio 1896. Sulla storia delle origini dell’Aeronautica<br />

Militare, con particolare riferimento<br />

al periodo pionieristico degli Aerostieri del<br />

Genio, tuttora fondamentali risultano: Zicavo<br />

1928, pp. 7-26 e Lodi 1976, pp. 25-60; in particolare,<br />

sulle prime ascensioni dei palloni aerostatici:<br />

Chiusano-Saporiti 1998, pp. 11-16.<br />

2 Sul servizio aerostatico e la brigata specialisti<br />

del Genio, istituito a partire già dal 1884, si<br />

veda: De La Penne 1903a, pp. 3-19.<br />

3 Sulla sezione fotografica si veda De La Penne<br />

1903b, pp. 3-21. Sugli affreschi a tema<br />

aeronautico della sede della sezione fotografica<br />

a Monte Mario, attuale sede dell’INAF, si<br />

rimanda a: Castrianni, Cella 2009, pp. 119-<br />

132.<br />

4 Un impulso innegabile alla nascita del servizio<br />

fotografico nell’ambito della Brigata<br />

Mista del Genio fu dato dai successi fotografici<br />

ottenuti durante la Campagna d’Africa<br />

(1885-1896) da alcuni ufficiali a cui le principali<br />

testate giornalistiche dell’epoca, impossibilitati<br />

ad inviare i propri corrispondenti per<br />

motivi economici, avevano fatto dono di una<br />

macchina fotografica al fine di documentare<br />

i momenti salienti degli scontri sul campo di<br />

battaglia: Pesce 1994, p. 18.<br />

5 Sulla sua figura, nota per essersi reso protagonista<br />

insieme al tenente Cesare Dal Fabbro<br />

nell’estate del 1894 della prima ascensione<br />

libera di un pallone militare di costruzione italiana<br />

(il Generale Durand de la Penne), si veda<br />

il seguente contributo: Pesce 1994.<br />

6 Pesce 1994, p. 23.<br />

7 Indiscusso protagonista delle prime applicazioni<br />

militari e civili della telefotografia, è noto<br />

principalmente per essere stato l’inventore del<br />

Teleobbiettivo che da lui stesso prese il nome,<br />

in grado di restituire immagini d’ingrandimento<br />

superiore ai 100 diametri. Tardivo<br />

1927, pp. 329-333.<br />

8 Tardivo 1911, p. 90, nota 1. È lo stesso Tardivo<br />

a spiegare, a distanza di oltre vent’anni, le<br />

ragioni di tanto successo, ponendo a confronto<br />

le “memorie irte di calcoli tutti interessantissimi”,<br />

esposte dagli altri oratori, e “i primi risultati<br />

pratici illustrati dagli Italiani, e cioè i tre<br />

lavori del Tevere, Pompei e Venezia”: Tardivo<br />

1936, p. 3.<br />

9 Sulla prima applicazione della fotografia aerea<br />

archeologica in Italia si veda: Castrianni,<br />

Cella 2010-2011, pp. 33-40.<br />

10 Sul rilievo topofotografico di Pompei del<br />

1910 si veda Stefani 2008, pp. 15-19, mentre,<br />

più in generale, sulla collaborazione tra il<br />

Genio Militare e Giacomo Boni per la nascita<br />

della fotografica archeologica: Fortini, Romoli<br />

2010-2011, pp. 23-32.<br />

11 Sul rilievo topofotografico di Ostia dal pallone<br />

(1911), si veda: SHEPHERD 2006, pp.<br />

15-38.<br />

12 Tardivo 1911, p. 87.<br />

13 Relativamente all’altezza del pallone, è lo<br />

stesso Tardivo a specificare che «conviene in<br />

pratica tenerla entro i 1000 m; oltre tale limite<br />

può cominciare ad entrare in giuoco l’effetto<br />

prodotto dai grossi strati d’aria per togliere nettezza<br />

all’immagine; ed inoltre - prosegue - occorrono<br />

per l’ascensione frenata, cavi d’acciaio<br />

molto lunghi, quindi maggior peso morto da<br />

sollevare e conseguentemente maggior cubatura<br />

del pallone con relativo aumento di difficoltà,<br />

di rifornimento e di manovra. Altezze<br />

ancora buone sono dai 600 ai 750 m» (Tardivo<br />

1911, p.90).<br />

14 Tardivo 1909, p. 77. Nell’incipit della Comunicazione<br />

fatta dal Tardivo al Congresso di<br />

Bruxelles é contenuto il senso ultimo di queste<br />

applicazioni: la fotografia da mezzo a fine, per<br />

la resa del “vero ritratto del terreno”: Id. 1910,<br />

p. 1.<br />

15 Tardivo 1909, pp. 77-80; Id. 1910; Id.<br />

1936, pp. 1-4.<br />

16 Nella comunicazione effettuata al Convegno<br />

di Bruxelles è lo stesso Tardivo a sottolineare<br />

l’importanza del contributo che la fotografia<br />

aerea può dare allo studio dei corsi d’acqua,<br />

permettendo di vedere in un solo colpo d’occhio<br />

la larghezza dei fiumi e, di conseguenza,<br />

studiare la direzione delle correnti ai fini della<br />

navigazione e la conformazione delle rive per<br />

gli approdi; inoltre, conclude, ripetendo le foto<br />

a distanza di qualche anno si possono monitorare<br />

le trasformazioni subite dal letto dei fiumi,<br />

controllando i danni apportati dalle piene, con<br />

la possibilità di disegnare direttamente sulle<br />

stampe i lavori eventualmente da eseguirsi:<br />

Tardivo 1910, p. 7; Id. 1912a, p. 6.<br />

7 Sul pallone autodeformatore brevettato dal<br />

Tenente Attilio Ranza vedi: Ranza 1907, pp.<br />

54-55.<br />

18 È lo stesso Tardivo ad ammettere che dal<br />

punto di vista del materiale aerostatico conviene<br />

utilizzare il pallone drachen da 100 mc,<br />

da lui successivamente utilizzato per il rilievo<br />

del Foro Romano, perché essendo più pesante<br />

contrasta meglio l’azione dell’aria, permettendo<br />

di sfruttare una percentuale maggiore di<br />

giornate lavorative: Tardivo 1910, p. 14.<br />

19 L’otturatore centrale della macchina fotografica<br />

era mosso dall’àncora di un’elettrocalamita<br />

a mezzo della corrente elettrica proveniente<br />

da una batteria di pile a secco collocate<br />

sul carro manovra.<br />

20 Le operazioni di rilievo, condotte secondo<br />

le modalità sopra descritte, durarono una<br />

ventina di giorni ma, a causa delle condizioni<br />

meteo non sempre favorevoli, si protrassero<br />

per circa un mese dal 21 maggio al 16 giugno<br />

1908, lasso di tempo in cui furono eseguite<br />

novantadue stazioni.<br />

21 Un precedente rilievo del corso del fiume<br />

Tevere nel tratto tra Ponte Margherita e Ponte<br />

Molle (Ponte Milvio) era già stato eseguito<br />

nell’inverno 1902-1903 dal capitano Moris e<br />

dal Tenente Attilio Ranza, ma in quell’occasione,<br />

trattandosi di un tratto urbano, la disponibilità<br />

di una viabilità parallela al corso del fiume<br />

aveva fatto propendere per una campagna<br />

aerofotografica effettuata da terra. Su questo<br />

precedente rilievo, effettuato col pallone frenato<br />

posto ad un’altezza di 500 m s.l.m. e con<br />

una macchina fotografica dotata di obbiettivo<br />

provvisto di una focale da 216 mm, vedi Ranza<br />

1907, pagg. 67-68, tavv. X-XII.<br />

22 Il fotomosaico, conservato presso l’archivio<br />

fotografico dell’Aerofototeca Nazionale,<br />

è composto di n. 16 fotogrammi su 92 scatti<br />

totali (Negativi compresi tra il n. 1908 e il n.<br />

1999), che misurano ciascuno 21,5x21cm, e<br />

riprodotto su carta fotografica da lastre originali<br />

di vetro a contatto (AFN-ICCD, Neg. n.<br />

35860). Da notare la perfetta corrispondenza<br />

esistente tra il numero delle levate effettuate<br />

secondo la testimonianza diretta del Tardivo e i<br />

fotogrammi presenti nell’archivio dell’Aerofototeca<br />

Nazionale: Tardivo 1909, p. 3.<br />

23 Tardivo 1912b, p. 11.<br />

24 Baum 1911, pp. 3-16.<br />

25 Tardivo 1936, pp. 1-4.<br />

26 Tardivo 1939, pp. 178-179, nota 3.<br />

27 La mostra, organizzata dall’Università di<br />

Pisa in collaborazione con il Museo Galilei di<br />

Firenze, si propone di illustrare una storia di<br />

questo articolato percorso attraverso l’esame<br />

di alcune significative esperienze italiane. Il<br />

1839 segna infatti la nascita della fotografia e<br />

l’inizio di un rapporto stretto e complesso fra<br />

il nuovo “strumento” e la pratica scientifica, da<br />

cui peraltro trae origine. Si aprono così nuovi<br />

orizzonti conoscitivi, rivelati da immagini che<br />

sembrano garantire una solida oggettività al sapere<br />

scientifico. Sulla specifica sezione relativa<br />

ai pionieri dell’Aeronautica Militare Italiana, si<br />

veda Castrianni <strong>2022</strong>, pp. 112-117.<br />

PAROLE CHIAVE<br />

Fotogrammetria; fotografia aerea<br />

ABSTRACT<br />

The paper describes time, modes and techniques<br />

of realization in 1908 of a photomosaic,<br />

from balloon, of a section of the course<br />

of the Tiber river. The photomosaic was<br />

carried out by the Brigata Mista Specialisti<br />

of Genio Militare headed by Captain Cesare<br />

Tardivo, on order of the Genio Civile,<br />

as part of a navigation project of the Tiber<br />

river from the sea to Orte. The pioneering<br />

photomosaic, regarding the 50 km section<br />

from Ponte del Grillo to Stimigliano, is<br />

kept at the photographic archive of the Aerofototeca<br />

Nazionale - ICCD, and it is the<br />

first application of the new tecnique called<br />

topophotograpy in the civil field: presented<br />

as the "true portrait of the terrain" at the<br />

main international conferences of the time,<br />

earned Italy an undisputed leading place in<br />

the field of aerial photography and photogrammetry.<br />

AUTORE<br />

Laura Castrianni – MiC, SR-Umbria e<br />

CNR-ISPC, Sede di Lecce<br />

laura.castrianni@cultura.gov.it<br />

laura.castrianni@cnr.it<br />

44 <strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong>


GISTAM<br />

2023<br />

9 th International Conference on Geographical Information Systems Theory,<br />

Applications and Management<br />

Prague, Czech Republic<br />

25-27 April, 2023<br />

The International Conference on Geographical Information Systems Theory, Applications and Management aims at creating a meeting<br />

point of researchers and practitioners that address new challenges in geo-spatial data sensing, observation, representation, processing,<br />

visualization, sharing and managing, in all aspects concerning both information communication and technologies (ICT) as well as<br />

management information systems and knowledge-based systems. The conference welcomes original papers of either practical or<br />

theoretical nature, presenting research or applications, of specialized or interdisciplinary nature, addressing any aspect of geographic<br />

information systems and technologies.<br />

CONFERENCE AREAS<br />

Data Acquisition and Processing<br />

Remote Sensing<br />

Modeling, Representation and Visualization<br />

Knowledge Extraction and Management<br />

Domain Applications<br />

MORE INFORMATION AT: HTTPS://GISTAM.SCITEVENTS.ORG/<br />

UPCOMING SUBMISSION DEADLINES<br />

REGULAR PAPER SUBMISSION: NOVEMBER 18, <strong>2022</strong><br />

POSITION PAPER SUBMISSION: JANUARY 19, 2023<br />

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LOGISTICS:<br />

PAPERS WILL BE AVAILABLE AT:<br />

POST PUBLICATIONS:<br />

IN COOPERATION WITH:<br />

PROCEEDINGS WILL BE SUBMITTED FOR INDEXATION BY:<br />

Scan and connect to:<br />

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MERCATO<br />

ESRI ITALIA SUPPORTA IL COMUNE DI<br />

MILANO PER LA REALIZZAZIONE DEL<br />

DIGITAL TWIN DELLA CITTÀ<br />

Il Comune di Milano ha avviato, da diversi anni, una<br />

collaborazione con Esri Italia con l’obiettivo di promuovere<br />

l’innovazione tecnologica per realizzare sistemi a<br />

supporto della smart city, su tematiche strategiche come<br />

la mobilità, la gestione e l’accesso ai servizi comunali,<br />

lo studio dei vincoli urbanistici e delle suddivisioni catastali,<br />

la sicurezza. L’ultimo grande tassello di questa<br />

collaborazione, è rappresentato dalla realizzazione di un<br />

gemello digitale della città. Il progetto, di grande interesse<br />

e innovazione, è stato presentato alla sessione plenaria<br />

della Conferenza di Esri España a Madrid.<br />

Il Digital Twin in ambito urbano permette di realizzare<br />

una copia virtuale della città fisica, per consentire a chi<br />

amministra e pianifica una città di verificare e monitorare<br />

gli effetti di eventuali cambiamenti, prima che abbiano<br />

effettivamente luogo.<br />

L’uso dei Digital Twin nella pianificazione urbana è,<br />

dunque, particolarmente strategico, nell’ottica di anticipare<br />

eventuali problemi e di sperimentare in maniera<br />

controllata, e priva di rischi, lo sviluppo di una città.<br />

Scopri di più: https://www.esriitalia.it/case-history/pubblica-amministrazione/920-il-digital-twin-del-comunedi-milano-per-la-smart-city<br />

( http://www.geoforall.it/kyfu6 )<br />

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topografici e del cantiere, come rilievi, tracciamenti, catasto,<br />

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migliori tecnologie direttamente in campo nella tua mano: una<br />

completa visualizzazione 3D ed un sistema CAD per visualizzare e<br />

modificare i disegni, integrazione dei tuoi dati con tutte le tipologie<br />

di mappe, supporti per la realtà aumentata e molto altro.<br />

46 <strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong><br />

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della topografia ed una dedicata alle imprese di costruzioni,<br />

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MERCATO<br />

CARTOGRAFIA TRADIZIONALE E DIGITALE:<br />

L'ESEMPIO DELLA SVIZZERA<br />

La realizzazione di una cartografia si compone di varie<br />

fasi di lavorazione che sono realizzate da specialisti della<br />

misurazione, del rilevamento aereo, della creazione di<br />

banche di geodati complessi, di interpretazione del territorio<br />

esercitata dal cartografo. Tutte attività che concorrono<br />

alla trasposizione del paesaggio in strumenti cartacei<br />

o disponibili su schermo.<br />

Il passaggio principale è quello della trasformazione delle<br />

immagini aerofotogrammetriche al modello digitale del<br />

territorio che racchiude tutte le informazioni emergenti.<br />

Un esempio di particolare interese è quello di SwissTopo,<br />

l'ufficio federale della Svizzera che, con i suoi 400 addetti,<br />

genera la carta nazionale. Il processo attuale è finalizzato<br />

alla realizzazione di un modello 3D accurato dell'intero<br />

territorio, ma è anche visto con un particolare riguardo<br />

alla rappresentazione su carta tradizionale alle varie scale.<br />

L'opera di "generalizzazione" che viene svolta, rende la<br />

corretta simbologia delle stesso oggetto alle varie scale,<br />

come ad esempio la semplificazione di una serie di curve<br />

di una strada per esigenza di rappresentazione alla piccola<br />

scala. Un'opera per cui esisteva una grande scuola<br />

che nel tempo è andata persa anche in Italia, per essere<br />

sostituita dai software ove i cartografi oggi intervengono<br />

manualmente solo per correggere eventuali errori.<br />

In una prima fase di lavoro, partendo da questo modello<br />

topografico del paesaggio si provvede a generare una<br />

carta. Durante questo processo è necessario semplificare<br />

graficamente alcuni oggetti, come le case o le strade, affinché<br />

siano ben leggibili. Questo processo viene chiamato<br />

“generalizzazione”. La rappresentazione è chiaramente<br />

regolamentata per ogni oggetto. A dipendenza della scala<br />

della carta si raffigura, p. es., un villaggio con un cerchio<br />

oppure con un gruppo di rettangoli che simboleggiano i<br />

singoli edifici. Oggi è principalmente un software a svolgere<br />

questo lavoro e i cartografi intervengono solo per<br />

apportare le correzioni manuali dei dettagli.<br />

La leggibilità di una cartografia – sia sul display di uno<br />

schermo che sulla carta – dipende direttamente da come<br />

è stata realizzata ed è interessante vedere come oggi questo<br />

problema viene affrontato dalla Svizzera per mantenere<br />

la continuità tra passato e presente.<br />

Il fulcro di tutto è l'aggiornamento che deve essere possibile<br />

in continuazione. Ma c’è anche una richiesta di carte<br />

storiche che documentano lo sviluppo del territorio. Per<br />

questo motivo anche le vecchie carte mantengono il loro<br />

valore come memoria paesaggistica.<br />

Fonte https://www.swisstopo.admin.ch/it/home.html<br />

C’è vita nel nostro mondo.<br />

Trasformazione e pubblicazione di dati<br />

territoriali in conformità a INSPIRE<br />

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<strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong> 47


MERCATO<br />

EUSPA LANCIA IL CONCORSO<br />

#MYEUSPACE <strong>2022</strong><br />

Il concorso annuale, organizzato dall'Agenzia dell'UE<br />

per il programma spaziale (EUSPA) nell'ambito dell'iniziativa<br />

CASSINI – Space Entrepreneurship Initiative<br />

della Commissione europea, sfida gli innovatori e gli<br />

imprenditori a creare soluzioni commerciali rivoluzionarie<br />

che utilizzino i dati provenienti da Galileo,<br />

Copernicus o entrambi.<br />

"I dati spaziali sono al centro della rivoluzione tecnologica<br />

che sta investendo l'Europa e questa competizione<br />

è un altro esempio di come l'EUSPA sostiene gli<br />

imprenditori innovativi, le start-up e le PMI di tutta<br />

l'UE che stanno sfruttando i dati, le informazioni e<br />

i servizi di Copernicus e Galileo, durante le diverse<br />

fasi del loro ciclo di evoluzione", afferma il direttore<br />

esecutivo dell'EUPA Rodrigo da Costa.<br />

Sebbene le idee possano spaziare dalle applicazioni<br />

mobili alle soluzioni basate su hardware, tutte devono<br />

essere legate a una delle tre aree di innovazione mirate:<br />

• Space My Life: soluzioni di consumo come applicazioni<br />

mobili, dispositivi indossabili (smartwatch, occhiali<br />

intelligenti, fitness tracker, ecc.), droni o robotica<br />

che affrontano le principali sfide della società in<br />

aree di interesse come salute, sicurezza e protezione<br />

dei cittadini, giochi e intrattenimento, sport e fitness<br />

e turismo.<br />

• Our Green Planet: soluzioni innovative che affrontano<br />

le sfide ambientali e la vita sostenibile e che contribuiscono<br />

all'attuazione del Green Deal europeo,<br />

nonché soluzioni che aiutano la trasformazione verde<br />

delle aziende. Le soluzioni proposte devono affrontare<br />

le principali sfide sociali in aree di interesse come la<br />

conservazione degli ecosistemi, la mobilità verde, l'agricoltura<br />

sostenibile e la gestione dell'energia e delle<br />

risorse.<br />

• Dive in Deep Tech: soluzioni innovative che combinano<br />

dati spaziali dell'UE con tecnologie profonde<br />

come intelligenza artificiale (AI), quantistica (informatica<br />

quantistica, rilevamento, simulazione, crittografia,<br />

ecc.), blockchain, metaverso e realtà estesa<br />

(realtà aumentata [AR ], realtà mista [MR], realtà virtuale<br />

[VR]). Le soluzioni proposte devono affrontare<br />

le principali sfide sociali in aree di interesse come biotecnologie,<br />

tecnologie mediche e fintech.<br />

Il concorso #myEUspace è aperto a squadre di tutti gli<br />

Stati membri dell'UE più Svizzera, Norvegia e Islanda<br />

e prevede un montepremi totale di quasi 1 milione<br />

di euro. Oltre al premio in denaro, il concorso fornisce<br />

supporto agli imprenditori durante l'intero ciclo<br />

dell'innovazione, dalle start-up in fase iniziale allo<br />

scale-up.<br />

"Le start-up e gli imprenditori sono particolarmente<br />

entusiasti di cogliere il potenziale offerto dal programma<br />

spaziale dell'UE e tradurlo in soluzioni innovative<br />

che sicuramente sconvolgeranno un'ampia gamma di<br />

settori", afferma Fiammetta Diani, Head of Market,<br />

Downstream and Innovation di EUSPA. "Il concorso<br />

#myEUspace può aiutarti a trasformare quell'entusiasmo<br />

in azione e successo."<br />

A seconda della maturità della soluzione al momento<br />

della presentazione, gli imprenditori possono competere<br />

e vincere in tre diversi percorsi a premi:<br />

• Best Ideas: per idee teoriche promettenti che sfruttano<br />

i dati spaziali dell'UE e hanno un elevato potenziale<br />

di mercato. Le migliori 15 idee riceveranno un premio<br />

in denaro di 10.000 EUR ciascuna.<br />

• Best Prototypes: per prototipi testati o versioni beta<br />

che si desidera immettere sul mercato. I 10 migliori<br />

prototipi riceveranno un premio in denaro di 30.000<br />

euro ciascuno.<br />

• Best Products: per i prodotti commerciali esistenti che<br />

stanno cercando di aumentare. I 5 migliori prodotti<br />

riceveranno un premio in denaro di 100.000 EUR ciascuno.<br />

Le squadre che vincono in una categoria possono prendere<br />

la stessa idea o prototipo premiato e candidarsi di<br />

nuovo in un'altra pista per competere e vincere premi<br />

aggiuntivi!<br />

I dettagli<br />

Tutte le applicazioni saranno valutate in base alla loro<br />

innovatività, potenziale di mercato, fattibilità, rilevanza<br />

per il programma spaziale dell'UE e capacità operativa.<br />

I team premiati saranno invitati a mostrare le loro<br />

soluzioni al pubblico e agli investitori durante le finali<br />

del concorso, che fanno parte della Giornata dell'imprenditorialità<br />

del prossimo giugno.<br />

Puoi trovare maggiori informazioni sul concorso e su<br />

come candidarsi sul sito del progetto.<br />

La piattaforma di candidatura è ora aperta per tutte e<br />

tre le tracce e il processo di candidatura è molto semplice!<br />

La scadenza per la traccia Best Ideas è il 30 novembre<br />

<strong>2022</strong>, il 10 febbraio 2023 per la traccia Best Prototype e<br />

il 23 aprile 2023 per la traccia Best Products.<br />

Fonte: http://www.euspa.europa.eu<br />

48 <strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong>


MERCATO<br />

RETE TOPOGRAFICA A ROMA CON LA<br />

STAZIONE GNSS EMLID REACH RS2<br />

Nelle situazioni più complesse di una città come Roma,<br />

la stazione GNSS Emlid Reach 2 ha consentito la determinazione<br />

di punti topografici ad alta precisione con<br />

una velocità che ha superato qualsiasi previsione.<br />

Nei vicoli del centro storico, all’ombra di vegetazione<br />

difficile o nelle situazioni di viabilità complessa, il Fix,<br />

segnalato con un Bip che stimola sicurezza, si raggiunge<br />

sempre. Anche dove non sembra possibile, sfruttando<br />

la velocità della modalità cinematica di raggiungimento<br />

della geometria ideale con i satelliti, basta trasportare<br />

velocemente la stazione con la sua palina sul punto da<br />

rilevare per non perdere il Fix acquisito in precedenza.<br />

I rilievi eseguiti recentemente nella città di Roma su oltre<br />

50 punti, in complesse e differenti situazioni, ne sono<br />

testimonianza e in questi percorsi hanno avuto la loro<br />

importanza le diverse caratteristiche della Emlid Reach<br />

RS2. Tra queste è doveroso citare la riduzione della complessità<br />

del sistema di ricezione comandabile anche da<br />

una semplice APP dal proprio smartphone, come pure<br />

la leggerezza della stazione ricevente che si avvita su una<br />

palina che, se non fosse in fibra di carbonio peserebbe<br />

più del ricevitore stesso o come anche la importante durata<br />

delle batterie che consente di operare anche in più<br />

giorni senza ricaricare, operazione comunque semplice<br />

visto che basta un comune alimentatore di tipo C per<br />

smartphone. Il ricevitore ospita una SIM per la connessione<br />

ai sistemi differenziali più comuni, ma non manca<br />

di una antennina installabile quando necessario, per utilizzarla<br />

in modalità Base o Rover.<br />

Il rivenditore italiano GEC software correda la stazione<br />

GNSS con un tablet rugged, di quelli della Getac - adatti<br />

a qualsiasi tipo di attività sul campo - ed il suo software<br />

TPad, semplice, intuitivo ed immediato sistema di archiviazione<br />

dei punti rilevati e dei dati ancillari, comprese<br />

fotografie e video.<br />

Per avere maggiori informazioni sullo strumento:<br />

https://www.strumentitopografici.it/emlid-reach-rs2/<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°4-<strong>2022</strong> 49


AGENDA<br />

21-23 NOVEMBRE<br />

<strong>2022</strong><br />

TECHNOLOGY for<br />

ALL <strong>2022</strong><br />

Roma<br />

http://technologyforall.it<br />

30 NOVEMBRE -<br />

2 DICEMBRE <strong>2022</strong>,<br />

18th International<br />

gvSIG Conference and<br />

GeoLIBERO<br />

Valencia (Spain)<br />

www.geoforall.it/kcxku<br />

13 – 15 FEBBRAIO 2023<br />

Geoweek 2023<br />

Denver (USA)<br />

https://www.geo-week.<br />

com/<br />

2-5 MARZO 2023<br />

Geospatial World Forum<br />

Rotterdam (The<br />

Netherlands)<br />

https://<br />

geospatialworldforum.<br />

org<br />

21 – 23 MARZO 2023<br />

Amsterdam Drone Week<br />

Amsterdam (Olanda)<br />

https://www.<br />

amsterdamdroneweek.<br />

com/<br />

25 – 27 APRILE 2023<br />

GISTAM 2023<br />

Praga (Repubblica Ceca)<br />

https://gistam.scitevents.<br />

org/<br />

13 – 15 GIUGNO 2023<br />

Autonomous Vehicle<br />

Technology Expo 2023<br />

Stuttgart (Germania)<br />

https://www.<br />

comautonomousvehicletechnologyexpo.<br />

com/<br />

25 – 30 GIUGNO 2023<br />

CIPA 2023 Symposium<br />

Firenze (Italia)<br />

https://www.<br />

cipa2023florence.org<br />

2 – 7 SETTEMBRE<br />

2023<br />

ISPRS Geospatial Week<br />

2023<br />

Cairo (Egitto)<br />

https://www.isprs.org/<br />

5 – 7 SETTEMBRE<br />

2023<br />

Commercial UAV Expo<br />

Las Vegas (USA)<br />

https://www.expouav.com/<br />

ROMA 21-23 NOVEMBRE <strong>2022</strong><br />

21<br />

PRIMA GIORNATA<br />

lunedì 21 Novembre <strong>2022</strong><br />

22<br />

SECONDA GIORNATA<br />

martedì 22 Novembre <strong>2022</strong><br />

23<br />

TERZA GIORNATA<br />

mercoledì 23 Novembre <strong>2022</strong><br />

WORKSHOP SUL CAMPO<br />

9:00 - 18:00<br />

SCALO DE PINEDO<br />

FIUME TEVERE<br />

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9:00 - 18:00<br />

BIBLIOTECA NAZIONALE<br />

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Tecnologie per Ambiente e Territorio<br />

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aerei<br />

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BIBLIOTECA NAZIONALE<br />

CENTRALE ROMA<br />

Tecnologie per i Beni Culturali<br />

Informazione Geografica<br />

Indagini conoscitive avanzate<br />

Sostenibilità energetica<br />

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