I Quaderni di WineCouture Dicembre / 2022
I Quaderni di WineCouture sono monografie, disponibili gratuitamente al pubblico nel loro formato cartaceo presso le enoteche dell'associazione Vinarius, dedicate a una tipologia specifica, a un particolare momento di consumo o a un’area di produzione, che si pone l’obiettivo di fornire ai consumatori una “guida all’acquisto” e alla conoscenza delle etichette disponibili sul mercato, mediante il racconto delle stesse e delle cantine che le producono. I Quaderni di WineCouture sono monografie, disponibili gratuitamente al pubblico nel loro formato cartaceo presso le enoteche dell'associazione Vinarius, dedicate a una tipologia specifica, a un particolare momento di consumo o a un’area di produzione, che si pone l’obiettivo di fornire ai consumatori una “guida all’acquisto” e alla conoscenza delle etichette disponibili sul mercato, mediante il racconto delle stesse e delle cantine che le producono.
Anno 1- Numero 4 Dicembre 2022 Periodico quadrimestrale Prezzo 2,00 Euro NATALE GUIDA AGLI ABBINAMENTI POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - AUT. N° LO-NO/01346/05.2022 PERIODICO ROC
- Page 2 and 3: DAL 1981 UNISCE LE ECCELLENZE D’I
- Page 4 and 5: Un Natale diVino (ma non solo) "Npe
- Page 6 and 7: definitivamente alla tradizione nat
- Page 8 and 9: Che vino porto in tavola? Un vademe
- Page 10: “Il vino non si beve soltanto: si
- Page 13 and 14: grazie al Recioto Classico Docg 201
- Page 15 and 16: SILENT NIGHT, HOLY NIGHT, ALL IS CA
- Page 17 and 18: DOLCI DESTINAZIONI DEL GUSTO Una de
- Page 20 and 21: Zonin 1821 ABBINAMENTI DI FAMIGLIA
- Page 22 and 23: Terra Moretti BOLLICINE PER TUTTI I
- Page 24 and 25: Il Cenone LA CONTRALTA AL SOL BRILL
- Page 26 and 27: Un Classico brindisi tricolore CANT
- Page 28 and 29: Calici di sostenibilità BARONE PIZ
- Page 30 and 31: Un dolce finale CANTINE COLOSI NA
Anno 1- Numero 4<br />
<strong>Dicembre</strong> <strong>2022</strong><br />
Perio<strong>di</strong>co quadrimestrale<br />
Prezzo 2,00 Euro<br />
NATALE<br />
GUIDA AGLI ABBINAMENTI<br />
POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - AUT. N° LO-NO/01346/05.<strong>2022</strong> PERIODICO ROC
DAL 1981<br />
UNISCE LE ECCELLENZE D’ITALIA<br />
Vinarius, Associazione delle Enoteche Italiane,<br />
promuove e valorizza il luogo dove si esercita<br />
il commercio specializzato del vino <strong>di</strong> qualità e tutela il ruolo<br />
dell’enotecario come professionista e <strong>di</strong>vulgatore del vino<br />
e del mondo che ad esso sta intorno<br />
Trova l’enoteca associata Vinarius<br />
più vicina a te
UN CALICE PER LA FESTA PIÙ SPECIALE<br />
Cari lettori, bentornati per un nuovo appuntamento con<br />
I <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>WineCouture</strong>. Un vecchio adagio rinascimentale<br />
trasformatosi poi in proverbio recitava:<br />
“In Italia troppe feste, troppe teste, troppe tempeste”. Quello tra<br />
gli italiani e le feste, infatti, è un rapporto <strong>di</strong> amore e o<strong>di</strong>o, come<br />
hanno raccontato decine <strong>di</strong> film e popolari romanzi. E senza<br />
dubbio, nel ricco calendario dei giorni <strong>di</strong> riposo, la regina delle<br />
festività in Italia è (e sempre rimarrà) il Natale: il tema <strong>di</strong> questo<br />
numero davvero speciale. Parliamo <strong>di</strong> una festa <strong>di</strong>versa da tutte<br />
le altre. Di un periodo davvero particolare<br />
dell’anno, che in ogni famiglia<br />
è caratterizzato da tra<strong>di</strong>zioni secolari,<br />
gran<strong>di</strong> mangiate, riunioni <strong>di</strong> parenti<br />
più o meno riuscite, anziane zie con<br />
problemi d’u<strong>di</strong>to e partite a carte che<br />
durano fino al tramonto. Ma quando<br />
si parla <strong>di</strong> feste, ma soprattutto <strong>di</strong> “fare<br />
festa”, non si deve certo <strong>di</strong>menticare<br />
come il poi anche il Capodanno giunga<br />
a rilanciare le occasioni d’incontro<br />
e a far lievitare il numero <strong>di</strong> brin<strong>di</strong>si.<br />
Un altro importante snodo che definisce questi giorni <strong>di</strong> riposo<br />
e <strong>di</strong> convivialità. Allora, per concludere con il piede giusto il<br />
<strong>2022</strong> e iniziare alla grande il 2023, è importante non sbagliare<br />
le bottiglie che si porteranno in tavola o si decideranno <strong>di</strong> regalare.<br />
Calici che saranno <strong>di</strong>fferenti a seconda delle occasioni, ma<br />
tutti chiamati ad allietare, accompagnare e rendere speciale ogni<br />
istante. A iniziare dai momenti in cucina che, come tra<strong>di</strong>zione<br />
comanda, riuniscono le famiglie attorno ai fornelli e davanti ai<br />
forni nel periodo che precede il Natale. In un mondo che va sempre<br />
più veloce, sono proprio i giorni delle feste a ricondurci tutti<br />
a una <strong>di</strong>mensione che ci riporta ad assaporare le piccole gioie<br />
della vita. E spesso questa consapevolezza ritrovata, foriera <strong>di</strong><br />
buoni propositi e cambiamenti, si alimenta <strong>di</strong> felici chiacchierate<br />
attorno a un calice <strong>di</strong> vino. Il simbolo della voglia <strong>di</strong> stare insieme<br />
intorno a un tavolo, immersi nello spirito natalizio che regala ricor<strong>di</strong><br />
in<strong>di</strong>menticabili, fra il suono delle pentole che sobbollono,<br />
le risate che scaldano il cuore e il profumo <strong>di</strong> una ricetta speciale<br />
che completa la propria cottura in forno. Dunque, più che mai<br />
durante i giorni <strong>di</strong> festa è importante bere bene. E ancora una volta<br />
a supporto giunge una nuova uscita<br />
de I <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>WineCouture</strong> e il<br />
contributo che arriva dai fedeli compagni<br />
che vi guideranno nella scelta <strong>di</strong><br />
un brin<strong>di</strong>si <strong>di</strong> qualità: i tanti enotecari<br />
dell’associazione Vinarius sparsi in<br />
tutta Italia. Già, perché anche a Natale<br />
potrete contare sui suggerimenti dei<br />
soci dell’associazione delle enoteche<br />
italiane. Uomini e donne impegnati in<br />
prima fila nella promozione della cultura<br />
del vino, che sapranno orientarvi<br />
nel vasto mare dell’offerta che colora i loro negozi, ancor più<br />
nel periodo natalizio, e offrirvi la garanzia della migliore scelta<br />
in base alle vostre esigenze. Proprio attraverso i numerosi punti<br />
ven<strong>di</strong>ta dell’associazione avviene la <strong>di</strong>stribuzione gratuita de I<br />
<strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>WineCouture</strong> in tutta Italia, così da offrire anche<br />
noi un ulteriore contributo, una bussola per orientarsi in maniera<br />
agile tra i brin<strong>di</strong>si delle feste. Ci unisce un’idea: far crescere la<br />
cultura del bere bene. E ci fa piacere esservi vicini con questo<br />
piccolo regalo <strong>di</strong> Natale per rendere ancor più speciali le feste.<br />
E allora, in alto i calici e arrivederci al 2023 con tante sorprese.<br />
I QUADERNI DI WINECOUTURE<br />
Anno 1 - N. 4 - <strong>Dicembre</strong> <strong>2022</strong><br />
Realizzazione in collaborazione con<br />
Vinarius<br />
L’Associazione delle Enoteche Italiane<br />
E<strong>di</strong>tore Nelson Srl - Viale Murillo, 3 - 20149 Milano<br />
Tel. 02.84076127 - info@nelsonsrl.com - www.nelsonsrl.com<br />
Tipografia - La Terra Promessa Società Cooperativa<br />
Sociale Onlus<br />
Via Enrico Fermi, 26 - 28100 Novara<br />
Art <strong>di</strong>rection Inventium s.r.l.<br />
I QUADERNI DI WINECOUTURE<br />
Perio<strong>di</strong>co Quadrimestrale<br />
Prezzo una copia 2,00 Euro<br />
Registrazione al Tribunale <strong>di</strong> Milano n. 4 del 18 Gennaio <strong>2022</strong><br />
Nelson Srl - Iscrizione ROC n° 33940<br />
del 12 Febbraio 2020<br />
Direttore responsabile Riccardo Colletti<br />
Direttore e<strong>di</strong>toriale Luca Figini<br />
Coor<strong>di</strong>namento Matteo Borré<br />
Cover e<strong>di</strong>tor Alice Realini<br />
Marketing & Operations Roberta Rancati<br />
Contributor: Andrea Silvello e Francesca Mortaro<br />
L’e<strong>di</strong>tore garantisce la massima<br />
riservatezza dei dati personali in<br />
suo possesso. Tali dati saranno utilizzati<br />
per la gestione degli abbonamenti e per<br />
l’invio <strong>di</strong> informazioni commerciali.<br />
In base all’art. 13 della Legge n° 196/2003, i<br />
dati potranno essere rettificati o cancellati<br />
in qualsiasi momento scrivendo a:<br />
Nelson Srl<br />
Responsabile dati<br />
Riccardo Colletti<br />
Viale Murillo, 3<br />
20149 Milano<br />
3
Un Natale <strong>di</strong>Vino<br />
(ma non solo)<br />
"Nperfettamente la centralità della festa e il suo<br />
con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”, recita<br />
uno dei proverbi più citati in Italia. E spiega<br />
"Natale<br />
carattere squisitamente familiare e domestico. Tutto<br />
ha inizio, quasi sempre, la Vigilia <strong>di</strong> Natale. È in questo<br />
giorno, infatti, che iniziano i preparativi e in cucina si<br />
lavora alacremente.<br />
Una delle tra<strong>di</strong>zioni natalizie più consolidate è infatti<br />
quella che conduce a un vero tour de force <strong>di</strong> cene e pranzi<br />
luculliani, <strong>di</strong> carne o pesce a seconda delle regioni, che<br />
prevedono lunghe e laboriose preparazioni.<br />
La pasta fresca si prepara in casa, così come i dolci<br />
tipici (fatta eccezione per il panettone milanese, <strong>di</strong><br />
norma acquistato per la lunghezza e <strong>di</strong>fficoltà della<br />
preparazione), gli antipasti, il classico ragù, che a Napoli<br />
è una tra<strong>di</strong>zione nella tra<strong>di</strong>zione, tanto che è il suo stesso<br />
profumo mentre lentamente sobbolle sul fuoco a parlare<br />
<strong>di</strong> Natale, e così via.<br />
Tra Nord e Sud Italia le abitu<strong>di</strong>ni sono piuttosto <strong>di</strong>verse,<br />
sia rispetto ai piatti tra<strong>di</strong>zionali sia al modo <strong>di</strong> trascorrere<br />
le giornate <strong>di</strong> feste. In particolare, mentre al Nord le<br />
riunioni <strong>di</strong> famiglia sono in genere più raccolte e limitate<br />
alla cerchia dei più stretti familiari, nelle regioni del<br />
Mezzogiorno il Natale è l’occasione per riunire quanti<br />
più componenti possibili della famiglia, compresi quelli<br />
Photo: Annie Spratt - Unsplash<br />
Photo: Blue Ox Stu<strong>di</strong>o - Pexels<br />
4
che per stu<strong>di</strong>o o lavoro si sono trasferiti altrove. Ma<br />
in entrambi i casi, pranzi e cene sono interminabili e<br />
si concludono con altrettanto interminabili partire<br />
a tombola, con le solite vecchie zie un po’ sorde che<br />
chiedono <strong>di</strong> ripetere i numeri almeno tre volte, oppure a<br />
carte, sempre rigorosamente a sol<strong>di</strong>. Tanto che la raccolta<br />
delle monetine per la lunga giocata <strong>di</strong> Natale e Santo<br />
Stefano comincia <strong>di</strong> norma parecchi giorni prima delle<br />
feste comandate. E tutto prosegue per giorni e giorni, fra<br />
più o meno preve<strong>di</strong>bili liti <strong>di</strong> famiglia, perché non è Natale<br />
se i parenti non si accapigliano, cenoni <strong>di</strong> Capodanno, con<br />
la tv accesa per controllare quando arriva la mezzanotte,<br />
fino all’Epifania, che “tutte le feste le porta via”.<br />
5<br />
COSE IMMANCABILI<br />
DURANTE FESTE<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
La grande tombolata <strong>di</strong> famiglia<br />
Le domande esistenziali:<br />
“Panettone o Pandoro?”,<br />
"Con o senza can<strong>di</strong>ti?”<br />
Guardare in tv “Una poltrona per due”, la<br />
comme<strong>di</strong>a del 1983 con Ed<strong>di</strong>e Muprhy, Dan<br />
Aykroyd e Jamie Lee Curtis, la sera della Vigilia<br />
<strong>di</strong> Natale<br />
Ingrassare almeno 2 Kg<br />
Mangiare lenticchie a Capodanno,<br />
perché portano sol<strong>di</strong><br />
tutto l’anno<br />
IL PANETTONE E I SEGRETI<br />
DEL RE DELLA FESTA<br />
Sulla tavola delle feste c’è un in<strong>di</strong>scusso re: il panettone.<br />
Nato a Milano, si è poi <strong>di</strong>ffuso in tutta Italia e ora nel<br />
mondo quale dolce simbolo del Natale. Le sue origini,<br />
come si conviene a ogni grande protagonista, sono avvolte<br />
nel mistero. Un dato certo è che nel 600 a.C., durante<br />
la dominazione celtica del capoluogo lombardo, nelle<br />
festività <strong>di</strong> Yule, i drui<strong>di</strong>, sacerdoti dei celti, si scambiavano<br />
un pane d’orzo al miele ripieno <strong>di</strong> uva e mele che poi<br />
offrivano al popolo come cibo sacro per quella ricorrenza.<br />
Il periodo, lo stesso del nostro Natale, coincideva con il<br />
solstizio d’inverno. E i Romani, dopo aver conquistato<br />
Milano nel 222 a.C. fecero proprie queste tra<strong>di</strong>zioni<br />
inserendole nella festa <strong>di</strong> Mitra, che cadeva anch’essa<br />
all’inizio dell’inverno.<br />
Già nel XVI secolo si comincia a parlare <strong>di</strong> panettone.<br />
Cristoforo <strong>di</strong> Messisbugo, un cuoco <strong>di</strong> Ferrara, nel 1549,<br />
cita in un suo ricettario una focaccia dolce fatta a Milano in<br />
occasione del Natale: non c’erano ancora uvette e can<strong>di</strong>ti,<br />
ma l’impasto a base <strong>di</strong> farina, burro, zucchero, uova e latte<br />
era lo stesso.<br />
A partire dal XVIII secolo il panettone viene legato<br />
5
definitivamente alla tra<strong>di</strong>zione natalizia, come racconta<br />
Pietro Verri, filosofo e storico, che nei suoi scritti lo definisce<br />
“pane <strong>di</strong> tono”, ovvero pane <strong>di</strong> lusso, de<strong>di</strong>cato alle occasioni<br />
speciali. Persino Brueghel il Vecchio lo raffigurò nei suoi<br />
quadri, ispirato pare dai libri <strong>di</strong> ricette del cuoco milanese<br />
Bartolomeo Scappi. Ma storie e leggende non finiscono<br />
qui. Ne esistono, infatti, almeno tre <strong>di</strong>verse sulla sua nascita.<br />
Secondo alcuni, messer Ughetto degli Atellani, figlio del<br />
falconiere <strong>di</strong> corte, che abitava nella Contrada delle Grazie<br />
a Milano, innamorato della bella Adalgisa, figlia <strong>di</strong> un<br />
fornaio, si fece assumere nella panetteria come garzone. Per<br />
incrementare le ven<strong>di</strong>te, Ughetto provò a inventare un dolce:<br />
con la migliore farina del mulino impastò lievito, uova, burro,<br />
miele e uvetta sultanina, per poi cuocerlo nel forno. Fu un<br />
grande successo in tutta la città e gli permise <strong>di</strong> coronare il<br />
sogno <strong>di</strong> sposare la sua bella. Un’altra leggenda, invece, fa<br />
risalire l’origine del panettone a un fortunato errore. Quella più<br />
accre<strong>di</strong>tata conduce nelle principesche cucine <strong>di</strong> Ludovico il<br />
Moro. Il capo dei cuochi, incaricato <strong>di</strong> preparare il sontuoso<br />
banchetto <strong>di</strong> Natale, alla fine della giornata si addormentò<br />
prima d’aver infornato una focaccia dolce. Al suo risveglio<br />
l’impasto, lievitando, era uscito dalle ciotole e sembrava<br />
ormai irrecuperabile. Mentre il capocuoco si <strong>di</strong>sperava,<br />
temendo l’ira del duca, il giovane sguattero Toni ebbe<br />
un’improvvisa intuizione: a quell’informe impasto aggiunse<br />
tutti gli ingre<strong>di</strong>enti che aveva sottomano, dal burro alle uova<br />
e ancora miele, uvetta, scorza <strong>di</strong> cedro, frutta e così via, poi lo<br />
infornò. Quando quel bruno dolce venne portato in tavola,<br />
tutti ne furono entusiasti e al duca, che voleva conoscere il<br />
nome <strong>di</strong> quella prelibatezza, il cuoco rivelò il segreto: “L'è 'l<br />
pan del Toni”, ossia il panettone. Terza e ultima variante della<br />
leggenda, quella che attribuisce l’invenzione del panettone<br />
a suor Ughetta, monaca in un convento molto povero che,<br />
per celebrare il Natale insieme alle sue consorelle, aggiunse<br />
all’impasto <strong>di</strong> pane zucchero, burro, can<strong>di</strong>ti e uvetta, tracciando<br />
con il coltello una croce sulla sommità del dolce in segno <strong>di</strong><br />
bene<strong>di</strong>zione: la ricetta si <strong>di</strong>ffuse velocemente tra tutti i citta<strong>di</strong>ni<br />
milanesi che iniziarono a fare cospicue offerte per comprare<br />
una fetta <strong>di</strong> quel dolce speciale.<br />
Quel che sappiamo <strong>di</strong> certo, comunque, è che all’inizio il<br />
panettone era come una grossa pagnotta: l’impasto non veniva<br />
inserito in uno stampo e, una volta cotto, restava largo e basso.<br />
È Angelo Motta a cambiare le cose, nel 1920, circondando<br />
con una fascia <strong>di</strong> carta l’impasto: nasce così la classica forma<br />
a “fungo” che tutti ben conosciamo. Amato in tutto il mondo,<br />
ancora oggi gli ingre<strong>di</strong>enti utilizzati per la sua preparazione<br />
sono gli stessi. Per un panettone da 1,5 chilogrammi,<br />
occorrono: 500 grammi <strong>di</strong> farina <strong>di</strong> forza, 250 grammi <strong>di</strong><br />
burro, 225 grammi <strong>di</strong> zucchero, 9 uova gran<strong>di</strong>, miele <strong>di</strong><br />
acacia, semi <strong>di</strong> vaniglia, 200 grammi <strong>di</strong> uvetta e, per finire,<br />
150 grammi <strong>di</strong> frutta can<strong>di</strong>ta. Ma se gli ingre<strong>di</strong>enti sono<br />
semplici, non altrettanto lo è il proce<strong>di</strong>mento, che richiede<br />
<strong>di</strong>versi giorni <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> lievitazione, nonché l’esperienza<br />
<strong>di</strong> un vero pasticcere. Ma poi, quando arriva in tavola<br />
esistono anche delle regole <strong>di</strong> bon ton su come si gusta.<br />
Il panettone si mangia con le mani, tenendolo la fetta<br />
con la sinistra e portando alla bocca piccole porzioni <strong>di</strong><br />
dolce con la destra. Questo in<strong>di</strong>cano le buone maniere a<br />
tavola. Ma c’è un’eccezione: quando è servito ricoperto<br />
con una crema al cucchiaio liquida, va servito su un piatto,<br />
sdraiando la fetta. Si utilizzerà, poi, la forchettina da dolce<br />
per tenere fermo il panettone, mentre il cucchiaio servirà<br />
a porzionarlo e portarlo alla bocca. Con un importante<br />
nota bene: va servito a tavola insieme alla frutta <strong>di</strong> stagione<br />
e mai con il caffè (che va accompagnato con meringhe e<br />
cioccolatini). E ricordando il detto “San Biagio bene<strong>di</strong>ce<br />
la gola e il naso”, non <strong>di</strong>menticatevi che a Milano è uso<br />
conservare una porzione del panettone mangiato a Natale,<br />
per poi con<strong>di</strong>viderlo in famiglia il 3 febbraio, festa <strong>di</strong> San<br />
Biagio. Un gesto propiziatorio per tenere lontani mal <strong>di</strong><br />
gola e raffreddori, secondo la tra<strong>di</strong>zione. Un’ottima scusa<br />
per guastare l’ultimo panettone dopo le feste, per tutti.<br />
6
Ecco (quasi) tutto quello che dovete sapere per<br />
sopravvivere in tavola alla lunga maratona delle feste.<br />
Cosa fare e cosa non fare: rispondono gli esperti.<br />
Col dolce ci vuole sempre il vino dolce?<br />
Assolutamente, oppure vi troverete in bocca una<br />
sensazione amaro – metallica che svilirà il panettone e,<br />
soprattutto, i dolci a base crema.<br />
Che vino è meglio scegliere se non conosco<br />
i gusti <strong>di</strong> chi lo riceverà in regalo?<br />
Uno Champagne o un Metodo Classico sono la scelta<br />
ideale, perché tutti apprezzano le bollicine e ne riconoscono<br />
il valore.<br />
Meglio due bottiglie <strong>di</strong>verse da 0,75 lt in tavola<br />
o una Magnum da 1,5 lt?<br />
Sempre meglio una Magnum, ammesso che a tavola ci<br />
siano almeno quattro commensali. Si contino sei o sette<br />
calici per ogni bottiglia da 0,75 lt.<br />
Il Rosé si beve solo d’estate?<br />
Non c'è un obbligo scritto che stabilisce che il Rosé si<br />
debba bere solo in estate! Perché, infatti, privarsi <strong>di</strong> bere un<br />
Rosé fresco al pranzo <strong>di</strong> Natale, con del salmone?<br />
Posso mettere una bottiglia <strong>di</strong> bollicine<br />
nel freezer?<br />
Argomento spesso <strong>di</strong>battuto, il consiglio generale è <strong>di</strong> non<br />
metterla in freezer, onde evitare <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticarla per troppi<br />
minuti e ritrovarla gelata o, peggio ancora, scoppiata per via<br />
del gelo. È consigliabile un secchiello o un pratico recipiente<br />
in cui mettere una manciata <strong>di</strong> sale grosso, del ghiaccio e<br />
l’acqua <strong>di</strong> rubinetto più fredda che si possa avere. Immergere<br />
poi la bottiglia, così da consentire un raffreddamento più<br />
veloce (in 20 minuti sarà a temperatura <strong>di</strong> servizio) dato<br />
dal contatto <strong>di</strong>retto tra acqua, vetro della bottiglia e vino in<br />
essa contenuto: se <strong>di</strong>mentichiamo la bottiglia, il vantaggio<br />
così è che non rischia <strong>di</strong> gelare.<br />
A che temperatura va servito il vino in tavola?<br />
Uno spumante attorno agli 8°C, per il vino bianco 10°C, il<br />
rosato tra 12 e 14°C e il vino rosso a 18°C. Queste regole<br />
valgono non solo durante le feste, ma anche d'estate: quin<strong>di</strong><br />
usiamo il frigo o il secchiello del ghiaccio senza timore con<br />
ogni tipologia.<br />
Qual è la corretta procedura per stappare una<br />
Il prontuario<br />
del vino<br />
per le feste<br />
bottiglia <strong>di</strong> bollicine?<br />
Innanzitutto, togliete capsula e gabbietta, facendo bene<br />
attenzione a tenere il tappo. La capsula va tagliata all’altezza<br />
del ripiegamento del vetro. Allargate le maglie della gabbia,<br />
poi asportatela e rimuovete la placchetta <strong>di</strong> metallo. Con<br />
la mano destra, la bottiglia va tenuta nella parte inferiore<br />
in modo ben saldo e dando una inclinazione <strong>di</strong> 45°. Con<br />
la sinistra impadronirsi saldamente del sughero. Ruotare<br />
con delicatezza la bottiglia tenendo fermo il tappo. Se per<br />
qualche motivo, una volta aperto, uscisse la spuma, inclinare<br />
la bottiglia e la fuoriuscita si fermerà. La stappatura perfetta<br />
non provoca nessun rumore.<br />
Ma se volessi fare un abbinamento <strong>di</strong>verso dai<br />
classici, quali potrebbero essere?<br />
[Risponde il sommelier Alessandro Zingarello] Durante le<br />
feste si può osare anche con qualche abbinamento “insolito”.<br />
A casa mia, alla vigilia <strong>di</strong> Natale, si mangia tra<strong>di</strong>zionalmente<br />
pesce: un piatto che adoro sono le triglie alla livornese,<br />
magnifiche da sposare a un Pinot Noir come un Gevrey<br />
Chambertin. Oppure, se si sceglie una ricetta più tra<strong>di</strong>zionale,<br />
perché non optare per l’accoppiamento tra baccalà<br />
fritto e Trebbiano d’Abruzzo. Col cotechino, poi, provate<br />
uno Champagne Rosé de Saignée. Se, invece, in tavola ci<br />
sono i tortellini in brodo, accompagnateli col Timorasso dei<br />
Colli Tortonesi. Per chi ama il foie gras, restiamo in Francia<br />
con uno Champagne “importante”, in stile Substance <strong>di</strong><br />
Selosse o comunque Metodo Solera, ma non male è provare<br />
ad azzardare con un tra<strong>di</strong>zionale Ratafia de Champagne.<br />
Per le ostriche, le opzioni sono tante e <strong>di</strong>verse, a seconda<br />
dei gusti: da un bianco Muscadet Sèvre et Maine al rosso<br />
Cabernet Franc Saumur-Champigny della Loira, ma perché<br />
non scegliere anche un italianissimo Moscato d’Asti, in stile<br />
Vecchia Vite <strong>di</strong> Ca’ d’Gal. Con un’insalata <strong>di</strong> mare, altrettante<br />
opzioni: da un Sylvaner Alto A<strong>di</strong>ge dalla Valle Isarco al<br />
campano Greco <strong>di</strong> Tufo, fino a un Roscetto Lazio Igt. Con<br />
il vitello tonnato, la scelta “alternativa” da portare in tavola è<br />
un Rosato Salento Igt, mentre per un dolce tocco finale con<br />
panettone e pandoro scegliete un Moscato <strong>di</strong> Scanzo.<br />
7
Che vino<br />
porto<br />
in tavola?<br />
Un vademecum per scegliere il giusto vino durante<br />
la maratona <strong>di</strong> pranzi, cenoni e brin<strong>di</strong>si delle feste.<br />
I suggerimenti <strong>di</strong> abbinamento degli enotecari<br />
Vinarius per ogni portata e occasione.<br />
Con il cotechino:<br />
un Lambrusco, ma anche un Metodo Classico.<br />
Con gli agnolotti del plin:<br />
un Dolcetto o un Arneis.<br />
Con i tortelli <strong>di</strong> zucca:<br />
un Lambrusco Mantovano.<br />
Col bollito misto:<br />
un Barbaresco, ma l’alternativa da scoprire è il Monferace.<br />
Con i canederli in brodo:<br />
un Lagrein, se <strong>di</strong> carne o formaggio, una Schiava o un<br />
Trento Doc per quelli <strong>di</strong> verdure.<br />
Con i passatelli in brodo:<br />
un Lambrusco leggero o un Albana.<br />
Con i tortellini in brodo:<br />
un Pinot Nero non troppo strutturato o un Gutturnio.<br />
Col baccalà fritto:<br />
un Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene Docg<br />
Brut, ma anche un Ver<strong>di</strong>cchio o un Rosato non leggero.<br />
Col cappone arrosto:<br />
un Amarone della Valpolicella, ma perché no anche un<br />
Brunello <strong>di</strong> Montalcino.<br />
Col tacchino ripieno:<br />
un Pinot Nero della Borgogna o dall’Alto A<strong>di</strong>ge, ma anche<br />
un Lagrein Rosé.<br />
Con un tagliere <strong>di</strong> salumi:<br />
una Bonarda dell’Oltrepò Pavese o un Lambrusco. Ma<br />
anche uno Champagne me<strong>di</strong>o strutturato e Rosé.<br />
Con l’abbacchio:<br />
un Cesanese laziale per stare sul territorio o un Etna Rosso.<br />
Con gli spaghetti con le vongole:<br />
un Pigato ligure o per chi cerca più contrasto uno Chablis.<br />
8
Con l’insalata <strong>di</strong> rinforzo:<br />
uno Chardonnay strutturato o un rosato del Salento<br />
da Negroamaro.<br />
Con la pasta con le sarde:<br />
un Metodo Classico o uno Champagne Brut con molto<br />
Pinot Nero.<br />
Col foie gras:<br />
Sauternes, Monbazillac o un Grand Cru d’Alsazia.<br />
Da provare anche i Riesling vendemmia tar<strong>di</strong>va<br />
dal Reno.<br />
Coi cru<strong>di</strong> <strong>di</strong> pesce:<br />
sui crostacei si spazia dal Gewurztraminer a<br />
Vermentino <strong>di</strong> Gallura o Fiano <strong>di</strong> Avellino Docg, sui<br />
pesci marinati con olio e limone un Metodo Classico.<br />
Col capitone in umido:<br />
un Rosso Piceno, ma anche una Bonarda dell’Oltrepò<br />
Pavese o un frizzante Lambrusco emiliano.<br />
Con un’insalata <strong>di</strong> mare:<br />
uno Chardonnay o anche un Verdeca pugliese.<br />
Con i cannelloni:<br />
un classico Lambrusco frizzante o un Buttafuoco<br />
dell’Oltrepò Pavese. Fuori zona un Ruché.<br />
Col vitello tonnato:<br />
una Freisa o un Lagrein Rosé per azzardare.<br />
Col risotto alla milanese:<br />
per struttura una Barbera dell’Oltrepò Pavese o un<br />
bianco come il Timorasso o anche un Ver<strong>di</strong>cchio dei<br />
Castelli <strong>di</strong> Jesi.<br />
Con le lasagne al ragù:<br />
un Lambrusco <strong>di</strong> Sorbara, un Ripasso della<br />
Valpolicella o perché non un Nero d’Avola.<br />
Con l’agnello al forno:<br />
un Bourdeaux o un Chianti Classico, ma anche un<br />
Aglianico.<br />
Con panettone e pandoro:<br />
un Moscato d’Asti Spumante. Attenzione, però, alle<br />
creme nei panettoni o al cioccolato, che possono essere<br />
meglio abbinati a un Passito o a un vino rosso dolce.<br />
9
“Il vino non si beve soltanto: si annusa, si osserva, si<br />
degusta, si sorseggia... E se ne parla”. Così la pensava<br />
Edoardo VII, re in Inghilterra un secolo fa. E quando<br />
si è a tavola, è importante avere sempre una buona storia o un<br />
aneddoto da raccontare. Ecco qualche curiosità che ancora<br />
non sai sui Rosé.<br />
la pioggia che scende dal cielo sulle nostre vigne;<br />
lì giunge alle ra<strong>di</strong>ci delle viti, per mutarsi in vino;<br />
“Ecco<br />
una prova costante che Dio ci ama, e ama vederci<br />
felici”, scriveva il saggio Benjamin Franklin a l’Abbé Morellet in<br />
una lettera del 1779.<br />
Sono definiti “vini <strong>di</strong> una notte” quei Rosé dove la macerazione<br />
del mosto dura tra le 6 e le 12 ore. I “vini <strong>di</strong> un<br />
giorno”, invece, sono quelli in cui il contatto con le bucce<br />
si prolunga per circa 24 ore.<br />
Sul quando si debba consumare Champagne esiste<br />
un’unica fondamentale regola, quella <strong>di</strong> Lily Bollinger:<br />
“Bevo Champagne quando sono felice e quando<br />
sono triste. Lo bevo talvolta quando sono sola. E lo ritengo<br />
obbligatorio quando sono in compagnia. Ne bevo per stuzzicare<br />
l’appetito, quando non ne ho. Ma anche quando ho<br />
fame. In tutte le altre circostanze, non lo tocco mai…<br />
Fatto salvo quanto ho sete!”.<br />
L<br />
a spumeggiante avventura del Metodo Classico tricolore<br />
nasce prima dell’Italia e degli italiani. È il 1848 quando il<br />
piemontese Carlo Gancia parte per Reims. Un Erasmus<br />
ante litteram, il suo, alla scoperta dei segreti dello Champagne.<br />
L’obiettivo: creare una bollicina 100% made in Italy. Gancia<br />
vince la sfida nel 1865, brindando con un Metodo Classico da<br />
uve Moscato tutto suo. Non è, però, l’unico! Negli stessi giorni,<br />
saltano i primi tappi anche in Oltrepò Pavese. Il conte Carlo<br />
Giorgi <strong>di</strong> Vistarino, l’uomo che ha portato a Pavia e <strong>di</strong>ntorni<br />
il Pinot Nero della Borgogna, battezza il primo Brut nella tenuta<br />
<strong>di</strong> Rocca de’ Giorgi. L’Italia delle bollicine “s’è desta”. La<br />
briosa vivacità del Metodo Classico contagia uomini, vitigni e<br />
territori. Nascono così eccellenze uniche, ancora oggi famose<br />
in tutto il mondo.<br />
Il poeta e scrittore seicentesco Nicolas Boileau sosteneva:<br />
“Si è sapienti quando si beve bene: chi non sa bere, non sa<br />
nulla”.<br />
Già Plinio il Vecchio, al tempo dei Romani, descrivendo<br />
il Bel Paese afferma: “Da dove potremmo<br />
meglio cominciare se non dalla vite, rispetto alla<br />
quale l’Italia ha una supremazia così incontestata, da dar<br />
l’impressione <strong>di</strong> aver superato, con questa sola risorsa,<br />
10<br />
le ricchezze <strong>di</strong> ogni altro paese”. Ma quante tipologie <strong>di</strong><br />
uva esistevano all’epoca? “Innumerevoli e infinite… Né<br />
si potranno citare tutte, ma solo le più celebri, perché ne<br />
esistono quasi tante, quanti sono i terreni”. Ed è ancora<br />
così. Si contano, infatti, oggi oltre 500 specificità tra Doc<br />
(Denominazioni <strong>di</strong> origine controllata), Docg (…e garantita)<br />
e Igt (In<strong>di</strong>cazione geografica tipica).<br />
Acontenere pigmenti colorati sono soltanto le bucce<br />
delle uve a bacca nera, mentre la polpa, da cui si ottiene<br />
il succo, è incolore. La tonalità <strong>di</strong> un vino, <strong>di</strong><br />
conseguenza, <strong>di</strong>penderà sempre da quanto tempo le bucce<br />
e il succo resteranno a contatto e a quale temperatura.<br />
PPer un brin<strong>di</strong>si <strong>di</strong> “peso”, serve la giusta bottiglia. Con il<br />
vino si spazia dal mezzo formato (37,5 cl) fin alle vette<br />
dei 30 litri. La scala dopo la bottiglia classica da 75 cl<br />
e la Magnum da 1,5 lt? Jéroboam (3 litri), Rehoboam (4,5 lt),<br />
Mathusalem (6 lt): i primi due erano importanti re d’Israele, il<br />
terzo uno tra i più longevi e leggendari personaggi della Bibbia.<br />
Salmanazar (9 lt), Balthazar (12 lt), Nabuchodonosor (15 lt):<br />
sovrani che segnarono con gesta e sfarzi il tempo <strong>di</strong> Assiri e<br />
Babilonesi. Poi c’è Salomon: la sua fama <strong>di</strong> saggio nell’Antico<br />
Testamento ha preceduto 18 litri tutti da con<strong>di</strong>videre. Infine, le<br />
rarità fuori quota: Souverain (26,25 lt), Primat (27 lt), Melchisedech<br />
o Midas (30 lt).<br />
ga inventà el vin, se non el xe in Para<strong>di</strong>so, el xe<br />
vissìn”, sostiene un detto veneto. Anche noi ne<br />
“Chi<br />
siamo convinti: “Chi ha inventato il vino, se non è<br />
in Para<strong>di</strong>so, è lì vicino”.<br />
S<br />
iete alla ricerca <strong>di</strong> un libro adatto davvero a tutti per<br />
imparare a conoscere il vino? Vi suggeriamo “Il Bicchiere<br />
d’Argento”, in collaborazione con Luca Gar<strong>di</strong>ni, E<strong>di</strong>toriale<br />
Domus, <strong>2022</strong>. Per chi vuole invece andare più in profon<strong>di</strong>tà<br />
ed esplorare il variegato universo del vino: “Atlante mon<strong>di</strong>ale<br />
dei vini”, a cura <strong>di</strong> Hugh Johnson e Jancis Robinson, Mondadori<br />
Electa, 2020.<br />
Pillole <strong>di</strong> vino<br />
per fare<br />
bella figura<br />
in tavola
Allegrini<br />
DALL’APERITIVO<br />
AL DOLCE SUGGELLO<br />
Dal cuore della Valpolicella Classica agli splen<strong>di</strong><strong>di</strong><br />
paesaggi toscani, Allegrini porta in tavola per le feste<br />
tre fuoriclasse ad accompagnare i brin<strong>di</strong>si dall’aperitivo<br />
fino al dolce suggello finale che completerà ogni<br />
ritrovo. Tre etichette che raccontano l’universo <strong>di</strong><br />
una famiglia che si tramanda la cultura della vite e del<br />
vino fin dal XVI secolo. Un’azienda storica, nata sulle<br />
colline vocate <strong>di</strong> Fumane, dove ha posto profonde<br />
ra<strong>di</strong>ci grazie all’operosa intelligenza <strong>di</strong> Giovanni Allegrini,<br />
un’ere<strong>di</strong>tà poi coltivata dai figli Walter, Franco<br />
e Marilisa. È stata la Signora dell’Amarone, Marilisa<br />
Allegrini, a spingere poi lo sguardo fuori i confini<br />
della Valpolicella, giungendo a Bolgheri e Montalcino.<br />
Ed è proprio dalla costa Toscana che prende il via il<br />
viaggio nel calice con Solosole Vermentino Bolgheri<br />
Doc 2021 Poggio al Tesoro, un bianco da apprezzare<br />
con gli aperitivi, con i cru<strong>di</strong> <strong>di</strong> pesce e, grazie alla sua<br />
sapi<strong>di</strong>tà e fragranza, con i fritti <strong>di</strong> mare e con i pesci<br />
in brodetto. La solarità del Vermentino, infatti, si<br />
ripercuote intensamente negli aromi <strong>di</strong> Solosole, che<br />
conquista per l’intensa nota <strong>di</strong> fiori e frutta gialla che<br />
appare quasi improvvisa. E se al palato rivela un corpo<br />
me<strong>di</strong>o ed una beva succosa e <strong>di</strong> grande piacevolezza, la<br />
sua freschezza lo rende compagno ideale anche <strong>di</strong> varie<br />
proposte vegetariane. Interessante, poi, l’evoluzione<br />
nel calice, che annuncia un’ottima capacità <strong>di</strong> invecchiare<br />
anche per qualche anno. La proposta ideale per<br />
iniziare con stile le feste a partire dal cenone. Celebrazioni<br />
in tavola da proseguire in compagnia del re<br />
dei rossi toscani, grazie al Vignavecchia Brunello <strong>di</strong><br />
Montalcino Docg 2018 San Polo, la più importante<br />
tra le etichette e il più storico dei vini della tenuta in<br />
località Podernovi. 100% Sangiovese dall’omonimo<br />
vigneto <strong>di</strong> soli 2 ettari dove la bio<strong>di</strong>versità regna suprema,<br />
è Cru prodotto in quantità limitate da stappare<br />
12
grazie al Recioto Classico Docg 2016 Giovanni<br />
Allegrini. Un vero e proprio simbolo della tra<strong>di</strong>zione,<br />
produzione antica conosciuta fin dal tempo dei<br />
Romani, de<strong>di</strong>cato al fondatore dell’azienda e padre,<br />
massima espressione tra<strong>di</strong>zionale dei vini <strong>di</strong> casa,<br />
con il millesimo 2016 che si annuncia come una tra le<br />
migliori annate <strong>di</strong> sempre. Il lungo appassimento dei<br />
grappoli <strong>di</strong> Corvina Veronese, Corvinone, Ron<strong>di</strong>nella<br />
e Oseleta nei fruttai dell’azienda permette alle uve non<br />
solo <strong>di</strong> concentrare gli zuccheri ma anche trasformare<br />
i suoi aromi nel turbinio <strong>di</strong> frutto e spezie che riverbera<br />
nel calice. La scelta per chiudere in bellezza, ad<br />
accompagnare dolci secchi come pasta frolla, cantucci,<br />
sbrisolona e torte morbide a base <strong>di</strong> cioccolato amaro,<br />
ma ideale anche col gorgonzola dolce.<br />
due ore prima del servizio e che può invecchiare in<br />
cantina anche più <strong>di</strong> 10 anni, dove migliorerà con<br />
l’affinamento. L’eleganza e il corpo armonico <strong>di</strong> questo<br />
grande rosso gli consentono abbinamenti con piatti<br />
molto strutturati quali carni rosse, selvaggina da penna<br />
e da pelo, eventualmente accompagnate da funghi<br />
e tartufi. Ottimo con formaggi quali tome stagionate,<br />
Parmigiano reggiano e pecorino toscano, in bocca è<br />
caldo, <strong>di</strong> trama densa, persistente e presenta un’ottima<br />
verticalità. Il Brunello Vignavecchia testimonia lo<br />
spirito unico <strong>di</strong> Montalcino e la più alta espressione<br />
<strong>di</strong> Sangiovese che è possibile raggiungere in questa<br />
terra eccezionale. Dulcis in fundo, col ritorno in Valpolicella<br />
Classica in un omaggio a chi tutto ha iniziato<br />
13
Masottina<br />
IL BRINDISI CHE SFIDA IL TEMPO<br />
Per i brin<strong>di</strong>si delle feste l’espressione più identitaria <strong>di</strong> una<br />
denominazione, racconto della straor<strong>di</strong>naria vocazione<br />
delle colline tra Conegliano e Valdobbiadene, patrimonio<br />
Unesco. Il frutto della vendemmia, rigorosamente a mano,<br />
lungo i pen<strong>di</strong>i più scoscesi dove nascono le uve più pregiate.<br />
E nel calice ritroviamo una bollicina 100% Glera, capace <strong>di</strong><br />
sfidare il tempo e sfatare pregiu<strong>di</strong>zi. R.D.O. Ponente 2021<br />
Brut Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore<br />
Rive <strong>di</strong> Ogliano Docg Masottina è single vineyard che<br />
spiega l’unicità <strong>di</strong> un territorio, partendo dal sempre più<br />
basso residuo zuccherino, passato a 4 g/l, che oggi lo caratterizza.<br />
Un Cru dall’alto profilo gastronomico, che sigilla in<br />
bottiglia sforzi ed eleganza della più pura viticoltura eroica,<br />
quella che domanda quasi 800 ore <strong>di</strong> manodopera all’anno<br />
per ogni ettaro coltivato, e che si fa anche ingre<strong>di</strong>ente in<br />
cucina, non solo abbinamento in tavola. Con un palato che<br />
parla la lingua <strong>di</strong> fresche e delicate fragranze floreali, valorizzate<br />
da piacevoli sfumature minerali, e un finale lungo<br />
che chiude equilibrato con nuance <strong>di</strong> zenzero e un richiamo<br />
alle spezie, R.D.O. Ponente si regala l’abbinamento con una<br />
ricetta d’autore: il Risotto Milano-Venezia dello chef Giuseppe<br />
Postorino del ristorante Stella Michelin L’Alchimia <strong>di</strong><br />
Milano. Attraverso il piatto meneghino per antonomasia, il<br />
risotto alla milanese, che sposa le ostriche Clò, si celebra ed<br />
esalta l’incontro tra gusti e territori italiani attraverso l’eccellenza<br />
delle materie prime. Un appuntamento che si rinnova,<br />
dopo il Risotto Milano-Roma (risotto alla milanese e coda<br />
alla vaccinara) e il Milano-Langhe (risotto con battuta <strong>di</strong><br />
fassona piemontese e nocciole), grazie all’ispirazione <strong>di</strong> una<br />
bollicina davvero speciale, parte <strong>di</strong> una linea che col suo “gemello<br />
<strong>di</strong>verso” R.D.O. Levante ha portato le Rive <strong>di</strong> Ogliano<br />
per la prima volta nella famosa Top 100 Wine Spectator,<br />
classifica che decreta i vini più importanti al mondo.<br />
DA BERE QUANDO: ogni occasione è buona,<br />
da oggi a qualche anno<br />
14
SILENT NIGHT,<br />
HOLY NIGHT,<br />
ALL IS CALM,<br />
ALL IS BRIGHT...<br />
#animaprosecco<br />
tailorbrand.it<br />
masottina.it
Palazzo <strong>di</strong> Varignana<br />
Co m pra online<br />
16
DOLCI DESTINAZIONI DEL GUSTO<br />
Una destinazione da sogno del vino. Ma anche un Para<strong>di</strong>so<br />
per gli appassionati dell’olio extravergine <strong>di</strong> altissima<br />
qualità. E soprattutto una meta da non mancare, magari<br />
proprio durante le feste o in un lungo weekend, per chiunque<br />
sia alla ricerca <strong>di</strong> preziosi attimi <strong>di</strong> relax, coniugando<br />
la buona tavola, il giusto calice e un momento <strong>di</strong> riposo<br />
all’insegna del benessere e del lusso. Palazzo <strong>di</strong> Varignana<br />
non è, infatti, soltanto vino, ma anche Resort & Spa nell’elegante<br />
cornice dei colli bolognesi, immerso nel dolce<br />
paesaggio emiliano. Il suo cuore è Palazzo Bentivoglio,<br />
antica villa risalente al 1705 e ristrutturata rispettando il<br />
fascino della sua storia <strong>di</strong> castello <strong>di</strong> campagna. Attorno,<br />
circondato da giar<strong>di</strong>ni ornamentali, fonti d’acqua e panorami<br />
incantevoli, un piccolo borgo immerso nella natura a<br />
dare forma a un modello originale e sostenibile <strong>di</strong> ospitalità<br />
<strong>di</strong>ffusa, che vede quali suoi gioielli i tre ristoranti, la Spa<br />
<strong>di</strong> oltre 4000 mq dove Oriente e Occidente s’incontrano e<br />
le sette ampie piscine esterne. Una destinazione<br />
anche da assaporare nelle sue molteplici forme,<br />
in un’offerta che per le feste si arricchisce con il<br />
Dolce <strong>di</strong> Natale all’olio extravergine <strong>di</strong> oliva,<br />
unione tra l’oro verde <strong>di</strong> Palazzo <strong>di</strong> Varignana<br />
e le sapienti mani del Maestro Gino Fabbri. Un<br />
omaggio che reinterpreta la<br />
classica ricetta del Panettone,<br />
sostituendo il<br />
burro con il Vargnano<br />
Monocultivar<br />
Nostrana <strong>di</strong> Brisighella,<br />
capace <strong>di</strong><br />
donare all’impasto,<br />
completato e reso<br />
ancor più goloso<br />
da chicchi d’uvetta<br />
sultanina e da cubetti<br />
<strong>di</strong> arancia can<strong>di</strong>ta, una<br />
morbidezza inconfon<strong>di</strong>bile. A rendere il tutto più dolce<br />
ancora è il tocco finale: una glassa a base <strong>di</strong> mandorle e<br />
granella <strong>di</strong> zucchero a ricoprirlo. Una carezza ad allietare<br />
la tavola delle feste che si accompagna a una proposta nel<br />
calice per rendere più spumeggiante ogni momento dal<br />
Natale a Capodanno, e oltre. L’essenza del progetto enologico<br />
<strong>di</strong> Palazzo <strong>di</strong> Varignana, infatti, si esprime in tutte le<br />
sue peculiarità con il Villa Amagioia Spumante Metodo<br />
Classico Brut, un Blanc de Noir a base <strong>di</strong> Pinot Nero che<br />
racconta perfettamente tutto il potenziale del territorio in<br />
cui prende vita, dove il mosaico <strong>di</strong> suoli che caratterizza le<br />
colline sposa un microclima unico e capace <strong>di</strong> regalare a<br />
una tra le più nobili delle uve un profilo particolarmente<br />
elegante. Dorata bollicina dagli aromi delicati <strong>di</strong> agrumi<br />
e caratterizzata da note <strong>di</strong> spezie dolci al naso, in bocca<br />
risulta equilibrata, fresca e sapida. Una scelta alternativa<br />
dallo spirito internazionale e l’anima emiliana, che rifermenta<br />
lentamente in bottiglia affinando per 30 mesi sui<br />
propri lieviti prima della sboccatura e si configura come il<br />
perfetto aperitivo e tanto più. Il suo aroma fine, unito alla<br />
sua freschezza e sapi<strong>di</strong>tà, fanno <strong>di</strong> Villa Amagioia la scelta<br />
ideale per accompagnare crostacei e pesci delicati. Merito<br />
<strong>di</strong> un Metodo Classico che nasce dalla pressatura soffice<br />
del grappolo intero da cui sono estratte soltanto le componenti<br />
nobili del succo.<br />
Un vero fuoriclasse<br />
dal perlage<br />
fine e persistente,<br />
da<br />
servire a<br />
temperatura<br />
tra gli<br />
8 e i 10°C<br />
e che si farà<br />
perfetto<br />
compagno<br />
<strong>di</strong> ogni<br />
brin<strong>di</strong>si.<br />
17
Maschio dei Cavalieri<br />
IL PIACERE DELLA GIUSTA<br />
BOLLICINA<br />
Le feste sono costante richiamo ai più lieti dei brin<strong>di</strong>si.<br />
Ed è sempre bene non farsi trovare impreparati,<br />
scegliendo bollicine uniche e inimitabili. Come quelle<br />
firmate dalla cantina fondata nel 1973 da Bonaventura<br />
Maschio, quando decise <strong>di</strong> affiancare alla secolare<br />
<strong>di</strong>stilleria <strong>di</strong> famiglia un’azienda vinicola all’avanguar<strong>di</strong>a<br />
per tecnologia e processi produttivi.<br />
Ed è proprio un Prosecco Superiore all’insegna della<br />
massima innovazione quello proposto, ad esaltare i<br />
frutti e la più pura tra<strong>di</strong>zione delle colline <strong>di</strong> Conegliano<br />
Valdobbiadene. Una terra ricca e straor<strong>di</strong>naria, in<br />
cui nasce il Rive <strong>di</strong> Colbertaldo Valdobbiadene Prosecco<br />
Superiore Docg Brut Millesimato Maschio<br />
dei Cavalieri, metodo Charmat lungo che racchiude<br />
in bottiglia un Cru tra i più vocati dall’omonima sottozona<br />
collinare, il carattere elegante <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong><br />
bollicine fini e leggere, nonché l’eccellenza <strong>di</strong>stintiva<br />
<strong>di</strong> uno spumante che mantiene intatte la freschezza e la<br />
fragranza del succo d’uva grazie alla meticolosa tecnica<br />
<strong>di</strong> spumantizzazione da cui prende forma.<br />
Una bollicina <strong>di</strong> qualità che esprime al meglio le proprie<br />
caratteristiche nell’abbinamento con piatti gourmet,<br />
trovando la sua perfetta collocazione all’interno<br />
del ricco panorama della cucina <strong>di</strong> mare.<br />
Sorprendente a fine pasto nell’accompagnare varietà<br />
<strong>di</strong> formaggi serviti con mostarde e confetture <strong>di</strong> frutta,<br />
questo Rive, che racchiude in sé l’anima stessa della<br />
cantina, si <strong>di</strong>stingue per la spuma can<strong>di</strong>da e cremosa, il<br />
perlage ricco, fine e persistente, un gusto pieno, fresco<br />
e deciso. Una scelta <strong>di</strong> cuore, firma inconfon<strong>di</strong>bile per<br />
un brin<strong>di</strong>si all’insegna della qualità.<br />
DA BERE QUANDO: festeggiando in famiglia<br />
18
Zonin 1821<br />
ABBINAMENTI DI FAMIGLIA DA<br />
NORD A SUD<br />
Dai piatti più delicati a base <strong>di</strong> pesce a quelli più importanti<br />
delle ricette della tra<strong>di</strong>zione, dai risotti alle<br />
carni, la famiglia Zonin è capace <strong>di</strong> suggerire il giusto<br />
vino realmente per ogni occasione e abbinamento. In<br />
un vero e proprio viaggio nel calice da Nord a Sud, dal<br />
Veneto alla Puglia. Vini e vitigni che colorano l’Italia<br />
enoica, facendosi poi segno e simbolo <strong>di</strong><br />
con<strong>di</strong>visione. “Perché il Natale è un momento<br />
importante <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione che va al<br />
cuore della nostra cultura: quella stessa in<br />
cui trova ra<strong>di</strong>camento il vino e la sua tra<strong>di</strong>zione<br />
plurisecolare”, spiega Michele Zonin,<br />
vicepresidente del Gruppo Zonin1821 e<br />
volto della settimana generazione della<br />
famiglia, che con<strong>di</strong>vide con tutti le sue<br />
etichette del cuore per i brin<strong>di</strong>si delle<br />
feste. “La convivialità dei giorni <strong>di</strong> festa<br />
chiede innanzitutto una bollicina<br />
sempre pronta da stappare: quin<strong>di</strong>,<br />
perché non optare per il gusto accessibile<br />
e autentico del nostro Cuvée<br />
1821 Prosecco Doc Spumante<br />
Brut Zonin. Un vino <strong>di</strong> facilissima<br />
comprensione per la sua schiettezza,<br />
il profumo floreale e il gusto tipico<br />
che esalta il frutto della Glera, un<br />
vitigno unico. Cuvée 1821 prende<br />
il nome dall’anno <strong>di</strong> fondazione<br />
dell’azienda ed è proposto nella<br />
bottiglia <strong>di</strong>segnata da Pininfarina,<br />
in cui la qualità del vino si unisce<br />
all’eleganza <strong>di</strong> un vero e proprio<br />
oggetto <strong>di</strong> design, che la rende<br />
perfetta sia al consumo sia come<br />
regalo. Per una bollicina che non<br />
20
ha bisogno <strong>di</strong> abbinamenti particolari: ogni momento<br />
è quello giusto per gustarla”. Spazio poi a un bianco<br />
importante. “Aquilis Friuli Doc Aquileia 2019,<br />
un Sauvignon Blanc espressione migliore dei filari<br />
della nostra tenuta al cuore del Friuli-Venezia Giulia,<br />
la più estesa del Nord Italia. Un bianco che coniuga<br />
nel bicchiere grazia e intensità, in un vino capace <strong>di</strong><br />
evolvere a lungo nel tempo. Una produzione limitata,<br />
da abbinare a primi piatti a base <strong>di</strong> asparagi bianchi e<br />
ver<strong>di</strong>, in particolare un bel risotto, ma anche portate<br />
con crostacei, scampi alla griglia, tempura <strong>di</strong> gamberi,<br />
astice e aragosta. Aquilis è uno dei miei vini del cuore,<br />
con il suo elegante profilo aromatico, e una scelta perfetta<br />
anche per accompagnare le ricette più tipiche del<br />
Nord-Est”. Si scende poi a Sud per una proposta fuori<br />
dagli schemi, fin dalla bottiglia. “Scen<strong>di</strong>amo in Puglia<br />
con Zìnzula 2021 Negroamaro Rosato Salento Igt<br />
Masseria Altemura, un gioiello che è omaggio alla<br />
più bella delle grotte salentine: la Zìnzulusa. Un rosé<br />
che seduce per la finezza delle sue fragranze: delicato<br />
e floreale, si abbina perfettamente ad<br />
antipasti come cru<strong>di</strong>té <strong>di</strong> pesce,<br />
piccoli fritti <strong>di</strong> mare e <strong>di</strong> orto,<br />
sautè <strong>di</strong> cozze e vongole, timballi<br />
<strong>di</strong> verdure <strong>di</strong> stagione, formaggi<br />
freschi e a me<strong>di</strong>a stagionatura.<br />
Ottimo con risotti <strong>di</strong> mare o <strong>di</strong><br />
verdure, spaghetti con i ricci, pesce<br />
in guazzetto e piatti della cucina<br />
internazionale <strong>di</strong> buona speziatura.<br />
E la sua iconica bottiglia<br />
con tappo a vetro lo rende un<br />
altro perfetto cadeau natalizio <strong>di</strong><br />
design”. Infine, il grande rosso<br />
per le feste: “Il Santa Caterina<br />
2019 Chianti Classico Docg<br />
Gran Selezione è uno dei<br />
nostri vini più premiati,<br />
anche a livello internazionale.<br />
L’apice del Chianti<br />
Classico, frutto <strong>di</strong> un<br />
piccolo vigneto <strong>di</strong> 5 ettari<br />
a 550 metri s.l.m., altitu<strong>di</strong>ne<br />
che gli conferisce<br />
grande lunghezza e molta<br />
eleganza. Per un vino che<br />
si adatta ad accompagnare<br />
le carni rosse più pregiate,<br />
arrosti, selvaggina<br />
e primi piatti saporiti. E<br />
più lo si lascia invecchiare,<br />
più migliora”.<br />
21
Terra Moretti<br />
BOLLICINE PER TUTTI I GUSTI<br />
Bolle davvero per tutti. È un Natale spumeggiante<br />
quello che suggerisce Terra Moretti per un brin<strong>di</strong>si che<br />
spazia dai gran<strong>di</strong> classici <strong>di</strong> Franciacorta all’espressione<br />
alternativa <strong>di</strong> un autoctono <strong>di</strong> Sardegna. Una<br />
fotografia <strong>di</strong> quella che è la varietà della proposta <strong>di</strong><br />
una realtà che scrive vino in 3 regioni, per 6 cantine e<br />
altrettanti mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> vivere la bellezza <strong>di</strong> un calice<br />
in compagnia. Una valorizzazione <strong>di</strong> territori e unicità,<br />
nel segno della più alta<br />
vocazione vitivinicola:<br />
dalla Lombar<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />
Bellavista e Conta<strong>di</strong><br />
Castal<strong>di</strong> in Franciacorta,<br />
passando per Petra,<br />
Tenuta La Ba<strong>di</strong>ola e<br />
Teruzzi in Toscana,<br />
fino a Sella & Mosca ad<br />
Alghero, in Sardegna.<br />
Poi, la capacità <strong>di</strong> creare<br />
sempre qualcosa <strong>di</strong><br />
unico: come nel caso<br />
dell’Alghero Torbato<br />
Spumante Brut Metodo<br />
Classico Doc<br />
Oscarì Sella & Mosca,<br />
bollicina che nasce<br />
da un affinamento sui<br />
lieviti in bottiglia <strong>di</strong> un<br />
anno, mantenendo così<br />
ben espresse freschezza<br />
e imme<strong>di</strong>atezza. Uno<br />
spumante <strong>di</strong> personalità,<br />
con il suo perlage<br />
fine e brioso, il finale<br />
armonico e verticale,<br />
che lo rende compagno<br />
22
ideale in ogni cena a base <strong>di</strong> pesce. Si abbinerà<br />
magnificamente a un risotto con gamberoni<br />
rossi e burrata, ma prima ancora sarà perfetto<br />
in un elegante aperitivo a base <strong>di</strong> tempura <strong>di</strong><br />
verdure croccanti o con un plateau royal. E<br />
perché non provarlo con l’aragosta alla catalana<br />
o una lasagnetta <strong>di</strong> verdure? Noblesse oblige:<br />
si entra in scena, <strong>di</strong>ventando protagonisti del<br />
brin<strong>di</strong>si delle feste, con il Franciacorta Docg<br />
Teatro alla Scala Brut Bellavista, pregiata<br />
unione <strong>di</strong> Chardonnay (76%) e Pinot Nero<br />
(24%). De<strong>di</strong>cata al leggendario tempio<br />
dell’Opera, che la ispira, questa<br />
cuvée è la migliore espressione<br />
dell’annata e dello stile della celebre<br />
cantina franciacortina della<br />
famiglia Moretti. Statuario quanto<br />
a equilibrio, capace <strong>di</strong> assecondare<br />
e allo stesso tempo cavalcare<br />
le caratteristiche dei millesimi,<br />
impressiona per intensità e complessità.<br />
Dal perlage finissimo e<br />
persistente, la bocca è spessa,<br />
decisa, aristocratica, cremosa<br />
e profonda al tempo stesso,<br />
con un finale magnifico per<br />
pulizia e sapore. Una bottiglia che indossa<br />
una veste esclusiva, regalo perfetto per<br />
ogni melomane, che a tavola attende <strong>di</strong><br />
essere stappato nelle più gioiose occasioni<br />
<strong>di</strong> festa, regalando emozioni nell’abbinamento<br />
a tutto pasto, in particolare con<br />
prime e seconde portate <strong>di</strong> mare. Mostra<br />
il volto <strong>di</strong> una <strong>di</strong>namica spensieratezza,<br />
invece, il Franciacorta Docg Brùt Conta<strong>di</strong><br />
Castal<strong>di</strong>, bollicina vivace, ricca <strong>di</strong><br />
fragranza, che pre<strong>di</strong>lige la scorrevolezza<br />
e un linguaggio accessibile, uno stile<br />
equilibrato e versatile. Un vero e proprio passe-partout<br />
per i brin<strong>di</strong>si e le tavole delle feste, col suo<br />
stu<strong>di</strong>ato blend <strong>di</strong> Chardonnay (80%), Pinot Nero<br />
(10%) e Pinot Bianco (10%), che lo trasforma in<br />
perfetto aperitivo insieme a classici finger food, ma<br />
con la sua bocca tesa e croccante, fresca e verticale,<br />
sapida, raffinata e un finale persistente molto piacevole,<br />
è anche abbinamento a piatti vegetariani o<br />
vellutate e da provare con le cozze gratinate. Infine,<br />
la novità tutta scoprire: nuovo arrivato, che <strong>di</strong>etro<br />
a nome ed etichetta cela molto<br />
<strong>di</strong> più. È il Franciacorta<br />
Docg Blànc 2018 Conta<strong>di</strong><br />
Castal<strong>di</strong>, frutto <strong>di</strong><br />
un cammino <strong>di</strong> ricerca<br />
durato 20 anni da parte<br />
della cantina, evoluzione<br />
dell’iconico Soul Satèn<br />
ed Extra Brut in cui<br />
Chardonnay e Pinot<br />
Bianco s’incontrano<br />
alla pari. Una bollicina<br />
che <strong>di</strong>stingue<br />
grazie al suo<br />
carattere deciso.<br />
Una nuova cuvée<br />
asciutta, pulita e lineare,<br />
dove i numeri in etichetta<br />
in<strong>di</strong>cano le 20 selezioni <strong>di</strong><br />
vendemmia e i 37 vigneti da<br />
cui provengono. Attenzione<br />
estrema al dettaglio, per un<br />
sorso affascinante del quale<br />
stupisce il graffiante sviluppo<br />
verticale in un palato<br />
d’autore. A completare un<br />
mosaico spumeggiante che<br />
attende <strong>di</strong> essere stappato.<br />
23
Il Cenone<br />
LA CONTRALTA<br />
AL SOL BRILLA ISOLA<br />
DEI NURAGHI<br />
IGT VERMENTINO<br />
RUSSIZ SUPERIORE<br />
COLLIO DOC<br />
PINOT BIANCO<br />
Un Orange Wine dall’uva a bacca<br />
bianca tipica della Gallura. È la<br />
scelta <strong>di</strong> La Contralta cantina sarda<br />
nata nel 2019 con la volontà <strong>di</strong><br />
valorizzare i vitigni autoctoni.<br />
Il nome della bottiglia proviene<br />
da un verso <strong>di</strong> Umberto Saba<br />
nella poesia “Confine”, ma poi è<br />
il vino che parla con la sua bella<br />
sapi<strong>di</strong>tà e freschezza a bilanciare<br />
la nota alcolica. Si abbina a zuppe<br />
e grigliate <strong>di</strong> pesce, piatti speziati<br />
e paella, ma anche formaggi blu e<br />
<strong>di</strong> lunga stagionatura.<br />
Uno dei vitigni più eleganti nel<br />
ricco panorama ampelografico<br />
italiano, ma anche uno dei più<br />
sottovalutati. Non dal decano del<br />
vino friulano, quel Marco Felluga<br />
che tra i primi ne ha intuito le<br />
straor<strong>di</strong>narie potenzialità. E le ha<br />
valorizzate, forte del supporto che<br />
offre un territorio tra i più vocati<br />
al mondo quando il vino si tinge<br />
<strong>di</strong> bianco: il Collio. Fine, vellutato,<br />
slanciato: in una parola, essenziale.<br />
Quello con l’orata al sale è un<br />
abbinamento eccellente.<br />
FILDIROSE PINOT<br />
GRIGIO ROSÉ<br />
VIGNETI DELLE<br />
DOLOMITI IGT<br />
SANTA BARBARA<br />
MARCHE ROSATO IGT<br />
SENSUADE<br />
Rosato <strong>di</strong> montagna che al palato<br />
regala una piacevole salinità e<br />
freschezza e un’aci<strong>di</strong>tà viva e rinfrescante<br />
che lo rende ideale fin<br />
dall’aperitivo. Selezione <strong>di</strong> uve<br />
da vigneti collocati ai pie<strong>di</strong><br />
delle Dolomiti, si abbina in maniera<br />
straor<strong>di</strong>naria alle pietanze<br />
della cucina me<strong>di</strong>terranea,<br />
iniziando dalle più classiche<br />
variazioni <strong>di</strong> pizza.<br />
Rosé che nasce da un’improvvisa<br />
intuizione dell’istrionico Stefano<br />
Antonucci. Protagonista in ogni<br />
occasione, si contrad<strong>di</strong>stingue<br />
per beva e versatilità. Un vino<br />
dalle gran<strong>di</strong> emozioni, che<br />
prende forma da uve rosse del<br />
territorio e in bocca racconta<br />
<strong>di</strong> un grande equilibrio e <strong>di</strong><br />
una piacevole aci<strong>di</strong>tà, con un<br />
finale fresco e verticale. Si abbina<br />
coi piatti che riportano la<br />
mente in spiaggia, tra fritture,<br />
tartare e paste <strong>di</strong> pesce.<br />
24
Rosso Natale<br />
ALBINO ARMANI<br />
FOJA TONDA<br />
CASETTA VALDADIGE<br />
TERRADEIFORTI<br />
DOC 2018<br />
Frutto in purezza della tra<strong>di</strong>zione.<br />
Dal cuore della Terra dei Forti,<br />
nella Valle dell’A<strong>di</strong>ge, un vino che<br />
è molto più <strong>di</strong> un vino. Ere<strong>di</strong>tà<br />
da preservare: il Casetta (“Foja<br />
Tonda” in <strong>di</strong>aletto) varietà<br />
autoctona ancestrale che oggi ritorna<br />
a far u<strong>di</strong>re la propria voce.<br />
Di spiccata personalità, a tratti<br />
indomita, bevuto giovane sposa<br />
bene primi secon<strong>di</strong> con carni al<br />
sugo, come brasati e spezzatini.<br />
Dopo qualche anno, si abbina<br />
splen<strong>di</strong>damente alla cacciagione.<br />
ELVIO COGNO<br />
BAROLO DOCG<br />
RAVERA BRICCO<br />
PERNICE 2017<br />
Da una vigna nella parte più storica<br />
del cru Ravera, questo grande rosso<br />
s’ispira nel nome al bricco su cui<br />
le pernici in amore costruiscono<br />
il loro nido. Sua caratteristica è<br />
l’avvolgente morbidezza, al palato<br />
si mostra armonico e strutturato.<br />
La nota elegante e suadente lo<br />
promuove già in gioventù, in abbinamento<br />
a carni bianche o rosse<br />
con lunghe cotture e con<strong>di</strong>menti<br />
importanti, arrosti e selvaggina,<br />
brasati, fino ai formaggi a pasta<br />
dura e stagionati.<br />
PASQUA<br />
MAI DIRE MAI<br />
AMARONE DELLA<br />
VALPOLICELLA<br />
DOCG 2013<br />
Frutto <strong>di</strong> un vigneto in un luogo<br />
estremo, Montevegro, che in<br />
veronese significa “incoltivabile”,<br />
ma oggi, grazie alla lungimiranza<br />
<strong>di</strong> chi vi piantò le vigne oltre 40<br />
anni fa, regala una delle Icons<br />
Pasqua. Amarone <strong>di</strong> nuova generazione<br />
che esprime l’identità<br />
della collina, domandando <strong>di</strong><br />
ritrovarla ancora vibrante nel calice<br />
tra 40 anni. Vino da collezione<br />
che propone <strong>di</strong> avventurarsi alla<br />
scoperta delle emozioni che saprà<br />
suscitare la sua curva evolutiva.<br />
PASQUALE PELISSERO<br />
BARBARESCO<br />
BRICCO SAN GIULIANO<br />
DOCG 2019<br />
Annata speciale, quella delle prime<br />
100 vendemmie <strong>di</strong> un’azienda, ma<br />
soprattutto bottiglia in cui sono<br />
racchiuse idealmente quattro generazioni<br />
<strong>di</strong> una famiglia. Custo<strong>di</strong><br />
in Langa della tra<strong>di</strong>zione: quando<br />
si parla <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> fermentazione<br />
e uso <strong>di</strong> solo botti gran<strong>di</strong>.<br />
Grande rosso che porta in calice<br />
la passione <strong>di</strong> Giuseppe, Pasquale,<br />
Ornella e, oggi, Simone, compagno<br />
a tavola insieme a brasato,<br />
carni arrosto, agnolotti del plin <strong>di</strong><br />
carne, pasta o lasagne al ragù.<br />
25
Un Classico brin<strong>di</strong>si tricolore<br />
CANTINA DELLA VOLTA<br />
LAMBRUSCO DI<br />
SORBARA SPUMANTE<br />
ROSÉ DOC BRUT<br />
METODO CLASSICO<br />
Selezione delle migliori uve <strong>di</strong> Sorbara,<br />
questo Lambrusco <strong>di</strong> Sorbare<br />
Metodo Classico si presenta con<br />
un bellissimo vestito rosa tenue,<br />
solcato da una spuma delicata<br />
nelle sue bollicine <strong>di</strong> carbonica.<br />
In bocca è vigorosamente<br />
acido, con quel tocco <strong>di</strong> raffinata<br />
sapi<strong>di</strong>tà che invoglia tanto<br />
il sorso, quanto l’abbinamento.<br />
Di buon corpo, è perfetto per<br />
accompagnare aperitivi, piatti<br />
a base <strong>di</strong> pesce e carni bianche.<br />
LA MONTINA<br />
FRANCIACORTA<br />
RISERVA QUOR<br />
NATURE BRUT 2016<br />
Quor nasce nei migliori vigneti La<br />
Montina. Poi un lungo affinamento<br />
sui lieviti per 72 mesi dona il suo<br />
carattere a un blend <strong>di</strong> Chardonnay<br />
e Pinot Nero, il cui palato<br />
avvolgente lascia spazio ad un<br />
finale fresco, tanto da renderlo<br />
perfetto da degustare in assolo<br />
o abbinato a piatti complessi.<br />
Il fiore all’occhiello <strong>di</strong> una<br />
cantina che fa capolino solo<br />
con le vendemmie migliori.<br />
OLTREPÒ PAVESE DOCG<br />
PINOT NERO SPUMANTE<br />
ROSÉ CRUASÉ 2018<br />
Grande bollicina che nasce sul gesso<br />
e deve la propria soffice cremosità<br />
alla lunga permanenza sui lieviti.<br />
Al palato, la sua è un’effervescenza<br />
fine e setosa, ravvivata da vibrante<br />
aci<strong>di</strong>tà e leggera vena sapida ben<br />
fusa con la polpa succosa dei<br />
frutti rossi. Da portare in tavola<br />
insieme a carpacci <strong>di</strong> pesce, crostacei<br />
a carne dolce, come astice,<br />
aragosta o gamberoni rossi,<br />
tartare <strong>di</strong> carne e salumi nobili,<br />
quali Crudo <strong>di</strong> Parma, Culatello,<br />
Jamon Iberico e Patanegra.<br />
MEDICI ERMETE<br />
CAREZZA LAMBRUSCO<br />
MODENA DOC<br />
SPUMANTE METODO<br />
CLASSICO BRUT<br />
Metodo Classico da uve Lambrusco<br />
<strong>di</strong> Sorbara dal colore rosa intenso e<br />
un perlage molto fine e persistente.<br />
Al palato è asciutto, fruttato, vibrante.<br />
Da bersi giovane, entro<br />
un massimo <strong>di</strong> uno o due anni,<br />
accompagna Parmigiano Reggiano<br />
24-30 mesi, erbazzone e<br />
prosciutto crudo <strong>di</strong> Parma 24<br />
mesi in un abbinamento della<br />
tra<strong>di</strong>zione. È da provare con<br />
ostriche e spaghetti con le vongole,<br />
ma anche con Sushi, Quesa<strong>di</strong>llas,<br />
cozze fritte o paella.<br />
26
Champagne per tutti i gusti<br />
BILLECART-SALMON<br />
BRUT ROSÉ<br />
DE VENOGE CUVÉE<br />
DE PRESTIGE<br />
LOUIS XV 2012<br />
Assemblaggio classico dei tre vitigni più<br />
importanti (40% Meunier, 30% Pinot<br />
Noir, 30% Chardonnay), appartenenti<br />
a varie annate, la sua peculiarità<br />
risiede nell’aggiunta al momento<br />
della “mise sur lie” <strong>di</strong> un 8% <strong>di</strong><br />
Pinot Noir fermo proveniente<br />
dal vigneto situato accanto alla<br />
Maison. Champagne <strong>di</strong> grande<br />
finezza e intensità espressiva,<br />
ottimo all’aperitivo, ma anche<br />
con piatti <strong>di</strong> salmone selvatico o<br />
sushi. Servito al dessert, valorizza<br />
il sapore dei frutti rossi.<br />
Il più pregiato degli Champagne<br />
de<strong>di</strong>cato al Re che col suo decreto<br />
del 25 maggio 1728 ha dato inizio<br />
all’epopea della bollicina più amata.<br />
Soli Grand Cru <strong>di</strong> Chardonnay<br />
(Avize, Oger e Le Mesnil-sur-Oger)<br />
e Pinot Noir (Verzenay e<br />
Bouzy), in bocca l’attacco è<br />
potente con una freschezza<br />
eccezionale, il finale salino.<br />
Si apprezza in aperitivo,<br />
ma accompagna l’intero<br />
pasto: noblesse oblige.<br />
GUY-CHARLEMAGNE<br />
GRAND CRU BLANC<br />
DE BLANCS RÉSERVE<br />
BRUT<br />
LAURENT-PERRIER<br />
LA CUVÉE BRUT<br />
100% Chardonnay<br />
Grand Cru proveniente<br />
dai terroir <strong>di</strong> Le Mesnil-sur-Oger<br />
e Oger.<br />
Per uno Champagne<br />
<strong>di</strong> grande longevità,<br />
armonioso,<br />
pieno, con una buona<br />
mineralità. Elegante<br />
ed ottimo come aperitivo,<br />
sposa bene ostriche e<br />
crostacei.<br />
Champagne frutto <strong>di</strong> un assemblaggio<br />
<strong>di</strong> più <strong>di</strong> 100 Cru selezionati dove si<br />
utilizzano solo i mosti della cuvée,<br />
cioè il meglio, è combinazione<br />
<strong>di</strong> Chardonnay, Pinot Noir e<br />
Meunier. Purezza, freschezza<br />
ed eleganza definiscono questa<br />
bollicina perfetta in aperitivo, ma<br />
ideale compagna anche con carni<br />
bianche e peschi delicati.<br />
27
Calici <strong>di</strong> sostenibilità<br />
BARONE PIZZINI<br />
BRUT NATURAE<br />
FRANCIACORTA<br />
EDIZIONE 2018<br />
PIZZOLATO SPUMANTE<br />
METODO CLASSICO<br />
BRUT NATURE<br />
Rigoroso, franco, dalla fitta sapi<strong>di</strong>tà,<br />
l’importante struttura e la buona<br />
impalcatura acida, questo Metodo<br />
Classico nasce da uve provenienti<br />
dal vigneto più elevato della cantina,<br />
Pian delle Viti, dove il terreno<br />
calcareo conferisce nel calice<br />
una piacevole nota speziata.<br />
Franciacorta, base Chardonnay<br />
(60%) e Pinot Nero (40%),<br />
mordace nel midollo, ogni E<strong>di</strong>zione<br />
è il risultato <strong>di</strong> un’annata<br />
unica ed irripetibile. L’ideale<br />
con frutti <strong>di</strong> mare e sushi.<br />
Vino bio e Vegan certificato, bollino<br />
d’oro al The Wine Hunter Awards<br />
<strong>2022</strong>, è bollicina che nasce dall’incontro<br />
tra Chardonnay e Manzoni<br />
Bianco del trevigiano. Sinfonia<br />
<strong>di</strong> due gran<strong>di</strong> uve, che segue<br />
un’attenta rifermentazione sui<br />
lieviti per 36 mesi. Al palato<br />
molto ampio e morbido, il<br />
finale è sapido e asciutto. Dalla<br />
buona aci<strong>di</strong>tà iniziale e la marcata<br />
mineralità, ideale aperitivo,<br />
perfettamente accompagna<br />
crostacei, frutti <strong>di</strong> mare e sushi.<br />
RIDOLFI RISERVA<br />
MERCATALE BRUNELLO<br />
DI MONTALCINO<br />
DOCG 2016<br />
VALDO AMOR SOLI<br />
VALDOBBIADENE PROSECCO<br />
SUPERIORE DOCG<br />
BIOLOGICO BRUT 2021<br />
Un Brunello che ha conquistato<br />
anche @thewinekiller Luca<br />
Gar<strong>di</strong>ni, uno dei migliori palati al<br />
mondo, che lo ha inserito nei 50<br />
Top Wines tricolore. 100% Sangiovese,<br />
selezione delle migliori<br />
uve nelle migliori annate, al palato,<br />
l‘impatto gustativo è armonico<br />
ed elegante, con nerbo e carattere.<br />
Per una Riserva che sposa<br />
piatti <strong>di</strong> carni rosse e selvaggina,<br />
ottima coi formaggi stagionati,<br />
ma da tenere a conto anche quale<br />
vino da me<strong>di</strong>tazione.<br />
Secondo capitolo della <strong>di</strong>chiarazione<br />
d’amore della famiglia Bolla<br />
alle colline <strong>di</strong> Valdobbiadene,<br />
brin<strong>di</strong>si sostenibile delicato<br />
ed elegante, con la bag green<br />
in e<strong>di</strong>zione limitata realizzata<br />
su misura da Resilia e confezionata<br />
a mano dalle donne<br />
<strong>di</strong> D-Hub, che nel calice si<br />
trasforma in aperitivo <strong>di</strong> alto<br />
livello, abbinandosi anche<br />
a gran parte dei primi piatti<br />
<strong>di</strong> pasta fresca della cucina<br />
italiana, in primis <strong>di</strong> pesce.<br />
28
Un regalo <strong>di</strong>Vino<br />
BANFI BRUNELLO<br />
DI MONTALCINO RISERVA<br />
POGGIO ALL’ORO 2016<br />
BERLUCCHI ’61<br />
FRANCIACORTA<br />
EXTRA BRUT<br />
Un brin<strong>di</strong>si in grande,<br />
da provare in Magnum<br />
o Jéroboam da 3 litri.<br />
Formati all’altezza <strong>di</strong><br />
una Riserva da singolo<br />
vigneto che nasce solo<br />
in gran<strong>di</strong> annate (16 in<br />
totale dal battesimo nel<br />
1985), il primo Brunello<br />
Prodotto Sostenibile<br />
Equalitas. Vino da lungo<br />
invecchiamento, accompagna<br />
in modo sublime<br />
piatti ricchi e complessi.<br />
Speciale cofanetto luxury<br />
“61 Numero Primo”, che<br />
ripercorre i meravigliosi<br />
60 anni dalla nascita del<br />
primo Franciacorta e<br />
arricchito da una stampa<br />
litografica. Con la sua<br />
freschezza agrumata,<br />
la gradevole aci<strong>di</strong>tà<br />
e l’eleganza senza<br />
tempo, è idea regalo<br />
e perfetto accompagnamento<br />
sulla tavola<br />
delle feste.<br />
CANTINA PUIATTI METODO<br />
CLASSICO COLLECTION<br />
VEUVE CLICQUOT<br />
THE ICONS CLICQUOT<br />
ICE JACKET<br />
Ribolla Gialla, Blanc de Blancs e<br />
Rosé de Noirs: Metodo Classico,<br />
in cofanetto de<strong>di</strong>cato, espressione <strong>di</strong> uno stile contemporaneo,<br />
fresco, che esalta la piacevolezza <strong>di</strong> beva.<br />
Ispirata alle mute dei sub, è una<br />
“giacca” trendy, composta al 100%<br />
da plastica riciclata, per conserva<br />
al fresco, ovunque e in qualsiasi<br />
momento, la Cuvée Yellow<br />
Label, Champagne che riesce<br />
a conciliare due caratteristiche<br />
opposte – forza e setosità – e a<br />
mantenerle in perfetto equilibrio<br />
con l’intensità aromatica e una<br />
grande freschezza. L’ideale per<br />
un aperitivo, nonché perfetto<br />
accompagnamento a tutto pasto.<br />
29
Un dolce finale<br />
CANTINE COLOSI NA’JM<br />
MALVASIA<br />
DELLE LIPARI<br />
DOP PASSITO<br />
FLORIO MARSALA<br />
DOC SUPERIORE<br />
DOLCE SD1217<br />
Ottimo vino da dessert e da me<strong>di</strong>tazione<br />
figlio della millenaria<br />
tra<strong>di</strong>zione enologica delle Isole<br />
Eolie, in linea col suo nome, che in<br />
arabo significa “dolce, con garbo”,<br />
si presenta col suo sapore caldo<br />
e vellutato, una leggera tannicità,<br />
l’ottima struttura e il grande<br />
equilibrio. Si sposa bene con dolci<br />
secchi, dolci al cucchiaio, gelati e<br />
mascarpone, ma risulta perfetto<br />
anche con formaggi erborinati.<br />
Equilibrato e piacevole, è sintesi<br />
enologica <strong>di</strong> un viaggio tra legni<br />
<strong>di</strong> rovere dalle molteplici forme<br />
e <strong>di</strong>mensioni nella grandezza<br />
delle Cantine Florio che nel<br />
calice offre poi i suoi cal<strong>di</strong> profumi<br />
<strong>di</strong> dattero e mele al naso e<br />
un palato d’uva matura. Ottimo<br />
accompagnamento per un dolce<br />
speciale, questo Marsala affina<br />
minimo quattro e si abbina a<br />
materie prime <strong>di</strong> qualità, a iniziare<br />
dal cioccolato fondente.<br />
MARCHESI DI GRESY LA<br />
SERRA MOSCATO D’ASTI<br />
DOCG 2021<br />
TENUTE TOMASELLA<br />
CHINOMORO MERLOT<br />
CHINATO<br />
100% Moscato dalla tenuta La Serra,<br />
è la scelta ideale per accompagnare<br />
tutta la pasticceria secca, le<br />
crostate e la frutta fresca. Al palato<br />
l’armonia tra la freschezza<br />
e la morbidezza degli zuccheri<br />
residui offre un vino bianco da<br />
dessert naturalmente e leggermente<br />
frizzante, dalla grande<br />
bevibilità e piacevolezza.<br />
Ricco vino <strong>di</strong>gestivo ottenuto dalla<br />
vinificazione <strong>di</strong> uve selezionate <strong>di</strong><br />
Merlot, invecchiato in botti <strong>di</strong> rovere<br />
e reso gustoso da erbe essenziali e in<br />
più arancia e fiori <strong>di</strong> sambuco. Pieno<br />
<strong>di</strong> carattere, armonia e dal durevole<br />
e piacevole sapore, è eccellente se<br />
accompagnato con del cioccolato<br />
fondente e con i dessert a base <strong>di</strong><br />
cioccolato. Ottimo dopocena, servito<br />
leggermente fresco in bicchiere da<br />
liquore.<br />
30
VIVI TUTTI I GIORNI<br />
LA TUA PASSIONE PER IL VINO<br />
winecouture.it<br />
DA LEGGERE. TUTTO DI UN FIATO