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La mia ditta 1/2023

La rivista di AXA al servizio delle aziende vi informa tre volte all'anno su temi che interessano i piccoli imprenditori.

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1 | <strong>2023</strong><br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong>DITTA<br />

<strong>La</strong> rivista per PMI di AXA<br />

Costi energetici:<br />

ecco come rispar<strong>mia</strong>re<br />

Pagina 8<br />

Metaverso:<br />

moda o rivoluzione?<br />

Pagina 22<br />

Ogni contributo conta<br />

Franziska Barmettler, responsabile Sostenibilità presso IKEA<br />

Svizzera, supporta il gigante della grande distribuzione<br />

di mobili nell’adozione di un approccio più consapevole con<br />

le risorse disponibili. Nell’intervista spiega come è<br />

possibile riuscirci.<br />

Pagina 30


Il mio motivo d’orgoglio<br />

Fabian Gerber e Michèle Ségouin,<br />

Breiterbildung GmbH<br />

Quando si parla di «formazione» quasi tutti pensano<br />

subito ai corsi di perfezionamento. Noi di Breiterbildung<br />

GmbH pensiamo che formazione significhi anche<br />

guardare sempre un po’ oltre l’orizzonte abituale.<br />

Può valere la pena fermarsi qualche volta e guardare<br />

quali altre possibilità ci vengono offerte anche in ambiti<br />

diversi. Con la nostra impresa aiutiamo le persone<br />

in questo percorso di formazione in ampiezza. Offriamo<br />

corsi con una forte componente pratica sulle<br />

più disparate tematiche. Da noi non esiste un corso<br />

tipico. Gli argomenti sono vari quanto i nostri clienti,<br />

i formati dei corsi sono dinamici e a volte anche un<br />

Una nuova idea di formazione<br />

po’ eccentrici. Ci siamo conosciuti quattro anni fa durante<br />

un progetto comune e fin da subito abbiamo<br />

capito di essere sulla stessa lunghezza d’onda. Affrontiamo<br />

la formazione con lo stesso approccio e le<br />

stesse aspettative. Nel 2021 abbiamo fondato la nostra<br />

impresa e il primo anno ci ha già dato grandi soddisfazioni.<br />

Naturalmente fondare un’impresa comporta<br />

molte sfide che tuttavia abbiamo sempre considerato<br />

un’opportunità di crescita. <strong>La</strong> cosa più importante:<br />

non riflettere eccessivamente. Pensare troppo è il miglior<br />

modo per uccidere la creatività.<br />

breiterbildung.ch<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />

2 01/<strong>2023</strong>


Il mio motivo d’orgoglio<br />

Roberto Bortoli,<br />

Bortoli AG<br />

Avviata nove anni fa come impresa individuale, oggi la<br />

Bortoli AG è un’azienda in crescita che opera nel settore<br />

della cybersecurity ed è composta da otto persone<br />

esperte d’ICT. Ci siamo specializzati nella sicurezza<br />

informatica per le PMI dato che le grandi imprese<br />

hanno già fatto in passato grossi investimenti nelle<br />

soluzioni di cybersecurity ed era solo una questione<br />

di tempo prima che gli hacker prendessero di mira le<br />

imprese più piccole e meno protette. Il nostro obiettivo<br />

era quello di partire dai prodotti di cybersecurity<br />

rivolti alle grandi imprese per offrire soluzioni cloud<br />

più convenienti alle piccole aziende con meno risorse.<br />

Piani ambiziosi per il futuro<br />

Troviamo straordinario il fatto che, grazie alla diversità<br />

dei nostri clienti, entriamo in contatto con realtà<br />

diversissime tra loro. Particolarmente importante per<br />

il nostro lavoro è l’approccio personale con il cliente,<br />

un aspetto che intendiamo mantenere il più possibile<br />

nonostante la crescita. Da noi ogni cliente riceve una<br />

consulenza individuale. Questa nota personale, a tu<br />

per tu con la gente, è anche quella che più mi piace<br />

del mio lavoro. Che cosa mi auguro per il futuro? Di<br />

diventare leader in Svizzera nel settore della sicurezza<br />

informatica per PMI.<br />

bortoli.ch<br />

01/<strong>2023</strong> 3<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA


L’energia è scarsa.<br />

Non sprechiamola.<br />

5 raccomandazioni per<br />

rispar<strong>mia</strong>re in azienda<br />

Spegnere la macchina<br />

del caffè:<br />

gli apparecchi in standby consumano<br />

molta elettricità. Dopo l’utilizzo, spegneteli<br />

del tutto.<br />

Non coprire<br />

i radiatori:<br />

l’aria calda deve poter circolare senza<br />

ostacoli. Assicuratevi che i radiatori siano<br />

sgombri.<br />

Arrestare il computer:<br />

la sera, spegnete completamente anche il<br />

computer, invece di lasciarlo in standby.<br />

Ridurre la luminosità<br />

dello schermo:<br />

riducendo leggermente la luminosità<br />

del monitor e della luce ambientale si<br />

rispar<strong>mia</strong> energia.<br />

Spegnere sempre<br />

la luce:<br />

assicuratevi che nei locali non utilizzati<br />

le luci siano spente.<br />

Altre raccomandazioni e<br />

informazioni sulla situazione<br />

energetica in Svizzera al sito<br />

zero-spreco.ch


INDICE | EDITORIALE<br />

COLOPHON<br />

Editore:<br />

AXA, Newsroom<br />

Indirizzo della redazione:<br />

AXA, «<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong>»<br />

Römerstrasse 17<br />

8400 Winterthur<br />

www.la-<strong>mia</strong>-<strong>ditta</strong>.ch<br />

E-mail: meine.firma@axa.ch<br />

Redazione:<br />

Melanie Ade (direzione)<br />

Hanno collaborato a questo<br />

numero:<br />

Anna Ehrensperger,<br />

Joëlle Jeitler<br />

Online: Urs Wildi<br />

Traduzione:<br />

<strong>La</strong>nguage Services, AXA<br />

Concezione e realizzazione:<br />

Der <strong>La</strong>youter,<br />

Marco Vara, AXA Newsroom<br />

Stampa e spedizione:<br />

Swissprinters AG<br />

Brühlstrasse 5<br />

CH-4800 Zofingen<br />

Periodicità:<br />

tre volte l’anno in italiano,<br />

tedesco e francese<br />

Tiratura complessiva:<br />

84 000<br />

Amministrazione delle<br />

inserzioni:<br />

Galledia Fachmedien AG<br />

Burgauerstrasse 50<br />

9230 Flawil<br />

Tel. 058 344 97 69<br />

ornella.assalve@galledia.ch<br />

www.galledia.ch<br />

Modifiche d’indirizzo e<br />

disdette:<br />

via mail a<br />

meine.firma@axa.ch<br />

8<br />

2<br />

3<br />

7<br />

8<br />

14<br />

16<br />

Il mio motivo d’orgoglio: Fabian Gerber e Michèle Ségouin,<br />

Breiterbildung GmbH<br />

Il mio motivo d’orgoglio: Roberto Bortoli, Bortoli AG<br />

Sicurezza<br />

Efficienza energetica: come le PMI possono abbassare i costi<br />

energetici adottando semplici misure.<br />

Sostenibilità: soltanto una PMI su otto conosce il valore delle<br />

proprie emissioni di CO 2.<br />

Il grafico: energia<br />

C’è ancora del<br />

potenziale<br />

Prezzi dell’energia in aumento,<br />

inflazione, difficoltà nell’approvvigionamento<br />

e carenza di manodopera<br />

qualificata. Per le PMI svizzere<br />

l’attuale situazione economica non è<br />

particolarmente rosea. Anche se questo<br />

inverno non si è manifestata la temuta<br />

penuria di energia elettrica, i costi<br />

elevati delle materie prime gravano sul<br />

bilancio. Proprio per questo è importante<br />

accrescere l’efficienza energetica<br />

della propria azienda. Vi mostriamo<br />

come ridurre le spese energetiche<br />

rispar<strong>mia</strong>ndo, ma al contempo facendo<br />

anche qualcosa per l’ambiente.<br />

Anche IKEA vuole contribuire alla<br />

salvaguardia dell’ambiente. Nell’intervista<br />

con «<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong>», Franziska<br />

Barmettler, responsabile Sostenibilità,<br />

spiega come il gigante svedese dei<br />

mobili intende strutturare in modo sostenibile<br />

il proprio assortimento senza<br />

aumentare i prezzi.<br />

Troverete questo e molti altri articoli<br />

sull’imprenditorialità in questo<br />

numero della nostra rivista per i clienti<br />

PMI.<br />

Vi auguro una piacevole lettura!<br />

Stampato<br />

myclimate.org/01-23-363482<br />

17<br />

Successo<br />

18<br />

22<br />

Apprendistato: perché le bocciature agli esami finali<br />

sono tanto elevate e come si può cambiare questa<br />

tendenza.<br />

Metaverso: moda o rivoluzione?<br />

<strong>La</strong> vostra Melanie Ade<br />

Caporedattrice «<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong>»<br />

25<br />

Responsabilità<br />

Foto: Dan Cermak; Keystone/Gaëtan Bally<br />

Siamo anche su<br />

LinkedIn.<br />

Venite a visitarci<br />

all’indirizzo<br />

www.linkedin.com/<br />

company/meine-firma<br />

per contenuti davvero<br />

interessanti anche<br />

online.<br />

26<br />

30<br />

34<br />

35<br />

Modelli di lavoro flessibili: due esempi mostrano come la<br />

settimana di quattro giorni e l’home office non siano possibili<br />

solo per chi lavora in ufficio.<br />

Intervista a Franziska Barmettler, responsabile Sostenibilità<br />

presso IKEA Svizzera<br />

Il mio motivo d’orgoglio: Fabienne e Fabian Gschwend,<br />

Gschwend Kältech GmbH<br />

Il mio motivo d’orgoglio: Enrico Rüegg, Signaltec AG<br />

01/<strong>2023</strong> 5<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA


Più benefit.<br />

Per lei e per il suo personale.<br />

Grazie ai vantaggi modulari di Swibeco, potrà aumentare il potere<br />

d'acquisto del suo personale. È facile, con gli sconti permanenti<br />

presso centinaia di rivenditori e i benefit personalizzati del tutto<br />

esenti da imposte. In questo modo attrae i migliori talenti e<br />

migliora la motivazione del suo personale.<br />

Calcoli i suoi risparmi e richieda una demo.<br />

www.swibeco.ch/MF<br />

Incluso<br />

Per le aziende<br />

con contratto<br />

LPP o IGM<br />

di AXA.


Sicurezza<br />

Domanda di un lettore<br />

Responsabilità in caso<br />

di caduta di masse<br />

nevose dal tetto<br />

Qualche settimana fa dal tetto del mio<br />

negozio di elettrodomestici è caduta la neve<br />

che vi si era accumulata provocando una<br />

piccola slavina. Per fortuna, nessuno si è<br />

fatto male, ma ora mi sorge una domanda:<br />

chi risponde del danno se qualcuno ne<br />

resta ferito o un veicolo parcheggiato viene<br />

danneggiato?<br />

K. M., Frauenfeld<br />

In linea di principio il proprietario dello stabile<br />

deve garantire un accesso sicuro all’immobile.<br />

Se qualcuno subisce un danno a causa di<br />

carente manutenzione, è il proprietario a<br />

risponderne. Sulla base della cosiddetta<br />

responsabilità del proprietario di un’opera, il<br />

proprietario di casa risponde anche dell’eventuale<br />

distacco di masse nevose dal tetto della<br />

sua casa. <strong>La</strong> presenza di un difetto dell’opera<br />

deve essere valutata in base a criteri oggettivi.<br />

L’eventuale scusabilità soggettiva del proprietario<br />

dell’opera non è decisiva. Pertanto, può<br />

rendersi responsabile anche se non sa nulla del<br />

pericolo in questione, poiché ad esempio si<br />

trova in ferie. Gli obblighi di diligenza del<br />

proprietario dell’opera non sono tuttavia<br />

illimitati. Le misure richieste devono situarsi<br />

entro limiti ragionevoli, ossia le precauzioni<br />

previste per evitare eventuali danni devono<br />

essere tecnicamente attuabili e presentare un<br />

adeguato rapporto costi/benefici. L’adeguatezza<br />

viene definita in base a un criterio oggettivo che,<br />

secondo il Tribunale federale, dipende dal<br />

pericolo che può presentarsi nel luogo in<br />

questione. Per una casa situata in una strada<br />

molto frequentata sarà pertanto possibile<br />

chiedere che vengano applicate altre misure<br />

rispetto a quelle previste per una cascina isolata.<br />

Albert Studer<br />

lic. iur. avvocato, Danni a cose<br />

RC e costruzioni<br />

Foto: p.g.c., monsitj<br />

Solo una PMI su due ha<br />

linee guida in materia<br />

di password<br />

<strong>La</strong> consapevolezza dei rischi relativi alla cybercriminalità presso le<br />

PMI si riconferma scarsa, come evidenziato da uno studio condotto<br />

da AXA. Le aziende svizzere infatti considerano improbabile di poter<br />

diventare il bersaglio di episodi di cybercriminalità. Ben il 62 per cento<br />

delle PMI interpellate ritiene infatti che il rischio di subire in futuro<br />

un attacco informatico sia esiguo. Solo il 12 per cento delle aziende<br />

stima che il rischio sia elevato. Come evidenziato dai risultati del sondaggio,<br />

il 60 per cento delle PMI si sente sufficientemente protetto da<br />

attacchi ai propri dati aziendali mediante l’impiego di firewall e programmi<br />

antivirus. Il 73 per cento di tutte le PMI intervistate effettua<br />

un backup dei dati con cadenza regolare e un po’ più di due terzi di<br />

esse hanno installato un software antivirus. Il 55 per cento delle PMI<br />

interpellate ha predisposto un firewall per proteggere la propria rete<br />

aziendale e soltanto il 46 per cento ha definito delle linee guida specifiche<br />

in materia di password. Ben poca attenzione viene altresì rivolta<br />

dalle PMI alla nuova Legge sulla protezione dei dati (LPD). I risultati<br />

dello studio indicano che oltre un quinto delle PMI interpellate non<br />

crede che tale legge lo riguardi. E anche tra le aziende che ritengono di<br />

rientrare nell’ambito di applicazione della LPD, finora solo una PMI su<br />

due si è attivata in questo senso. Soltanto un modesto 16 per cento si è<br />

già informato in merito, e solo circa una PMI su dieci ha già adottato<br />

misure concrete.<br />

01/<strong>2023</strong><br />

7 <strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA


GESTIONE ENERGETICA<br />

Rispar<strong>mia</strong>re energia<br />

significa proteggere il<br />

clima... e ridurre i costi<br />

<strong>La</strong> crescita dei costi energetici costringe anche le PMI a fare i conti con la questione dell’efficienza.<br />

Tre esempi mostrano come poche misure, immediatamente efficaci, consentano già di rispar<strong>mia</strong>re<br />

e contribuire alla tutela dell’ambiente.<br />

Testo Melanie Ade Immagini Dan Cermak<br />

Sebbene il concetto di crisi energetica<br />

sia diventato il tema dominante del<br />

2022, per fortuna quest’inverno non<br />

ha visto materializzarsi lo scenario<br />

peggiore; ciò non toglie, tuttavia, che<br />

gli aumenti dei prezzi di energia e materie<br />

prime incidano nettamente sui bilanci di molte<br />

PMI. «In Svizzera i costi energetici per circa<br />

80 000 PMI oscillano fra i 20 000 e i 300 000<br />

franchi all’anno. Spesso non hanno stipulato<br />

accordi sugli obiettivi con il Cantone o la Confederazione,<br />

non sono esentate dalla tassa sul<br />

CO 2 né hanno facoltà di richiedere il rimborso<br />

del supplemento rete», spiega Raffael Schiess,<br />

responsabile del settore Efficienza energetica<br />

e sistema edificio-impianto presso energiebüro<br />

ag. Complice l’energia a basso costo, ma anche<br />

la carenza di risorse o competenze, negli ultimi<br />

anni numerose PMI hanno semplicemente derubricato<br />

l’argomento. Negli scorsi mesi invece<br />

la situazione geopolitica ed economica è improvvisamente<br />

mutata: «Il tema dell’efficienza<br />

energetica ha assunto rilevanza gestionale anche<br />

per le PMI, perlomeno dallo scoppio della<br />

guerra in Ucraina con le relative conseguenze»,<br />

afferma Schiess.<br />

Vecchio fabbricato, elevati costi di esercizio<br />

Per Marianne Brechbühl-Bär ridurre i costi energetici<br />

non era solo un’esigenza di econo<strong>mia</strong><br />

aziendale, ma addirittura una questione esistenziale.<br />

Dal 2016, insieme al marito Andreas,<br />

ha in gestione il Café Plaza, nella Kirchplatz a<br />

Cham, di cui è amministratrice. Marianne, 48<br />

anni, è figlia d’arte: nello stesso edificio, risalente<br />

al 1903, i genitori avevano un forno con<br />

bar annesso e per lei conservare l’azienda di famiglia<br />

era una questione di cuore. Ma lo stabile<br />

ormai denunciava tutto il peso dei suoi anni:<br />

gli impianti erano antiquati, i costi di esercizio<br />

elevati; e a rendere il tutto ancor più difficile<br />

sono arrivate le chiusure imposte dal Covid, con<br />

l’attività bloccata. Per riuscire a sopravvivere i<br />

Brechbühl hanno necessariamente dovuto abbassare<br />

i costi di mantenimento. «Nella ristorazione<br />

i margini sono piuttosto bassi, pertanto<br />

una riduzione dei costi di esercizio si nota subito<br />

nel bilancio», commenta Marianne. <strong>La</strong> coppia<br />

quindi si è rivolta a PEIK, l’azienda specializzata<br />

in consulenza energetica professionale per le<br />

PMI. «Volevamo abbattere i costi di elettricità e<br />

gas naturale, a tratti esorbitanti, per garantire<br />

la sopravvivenza del bar, ma senza fare grandi<br />

investimenti».<br />

Raffael Schiess di energiebüro ag, sino a fine<br />

2022 agenzia ufficiale PEIK per la Svizzera tedesca,<br />

spiega come si imposta un piano energetico:<br />

«I consulenti PEIK conducono sul posto<br />

un’analisi del consumo energetico delle PMI;<br />

quindi sviluppano proposte concrete, complete<br />

di preventivi di investimento e tempistiche di<br />

rientro o payback. <strong>La</strong> PMI interessata riceve una<br />

relazione trasparente, con tutti i risultati e gli<br />

interventi necessari, oltre a un piano di attuazione<br />

con informazioni sui possibili incentivi: in<br />

tal modo ha tutti i dati per decidere le misure da<br />

adottare, quando e con quali modalità. Svizzera-<br />

Energia contribuisce per il 50 per cento ai costi<br />

di consulenza, per un massimo di 2500 franchi».<br />

Risparmio energetico nonostante<br />

la fatiscenza<br />

Marianne e Andreas Brechbühl avevano già<br />

preso qualche iniziativa prima di ricorrere alla<br />

consulenza, come sostituire le lampadine con<br />

i LED e disattivare le apparecchiature inutilizzate,<br />

invece di lasciarle in standby. E nonostante<br />

questo, PEIK aveva individuato un ulteriore<br />

potenziale di risparmio, come escludere<br />

tubazioni e radiatori superflui ma ancora in<br />

funzione, per ottimizzare la curva di riscaldamento<br />

del fabbricato. Ma l’intervento più inci-<br />

Il «Plaza» offre solo prodotti<br />

freschi del territorio.<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong><br />

Dal 2016 Marianne e Andreas<br />

Brechbühl gestiscono il Café<br />

Plaza di Cham, impiegando<br />

da quattro a sei dipendenti.<br />

Nel fabbricato sulla Kirchenplatz,<br />

risalente al 1903, i<br />

genitori dell’attuale titolare<br />

avevano un forno con bar<br />

annesso. Oltre al miglior<br />

caffè della città, l’esercizio<br />

è noto per dolci e crostate<br />

fatti in casa, oltre che per la<br />

cordialità dell’accoglienza.<br />

plazacham.ch<br />

▶<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />

8 01/<strong>2023</strong>


GESTIONE ENERGETICA<br />

Il Café Plaza è noto per i<br />

dolci fatti in casa... e per la<br />

cordialità della titolare,<br />

Marianne Brechbühl.<br />

01/<strong>2023</strong><br />

9<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA


GESTIONE ENERGETICA<br />

Consulenza energetica per<br />

Christian Maier significa<br />

non solo risparmio<br />

energetico, ma anche tutela<br />

del clima.<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />

10<br />

01/<strong>2023</strong>


GESTIONE ENERGETICA<br />

«Si può sempre rispar<strong>mia</strong>re energia: tanto nel fabbricato fatiscente<br />

quanto in quello di nuova costruzione»<br />

Raffael Schiess, consulente energetico<br />

Grazie alla nuova pompa di<br />

calore acqua/acqua, lo<br />

Schloss-Garage oggi ha un<br />

impianto di riscaldamento<br />

climate friendly.<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong><br />

Lo Schloss-Garage è la maggiore<br />

concessionaria Alfa<br />

Romeo e Abarth in Svizzera<br />

ed è rivenditore autorizzato<br />

Fiat per l’area Winterthur /<br />

Cantone Turgovia. L’azienda<br />

a conduzione familiare,<br />

che con l’attuale direttore<br />

Christian Maier è giunta alla<br />

quarta generazione, ha due<br />

sedi e 33 dipendenti.<br />

schloss-garage.com<br />

sivo è stato disattivare la cella frigorifera degli<br />

anni ’80 e sostituirla con congelatori più piccoli,<br />

gestibili in modalità modulare secondo le<br />

esigenze. «<strong>La</strong> grande cella frigorifera ci costava<br />

700 franchi al mese: con i nuovi congelatori ce<br />

la caviamo con 300 franchi all’anno. Già questo<br />

provvedimento sarebbe bastato», afferma Marianne<br />

Brechbühl.<br />

Adottando da subito misure efficaci, la coppia<br />

è riuscita a salvare l’attività nonostante la pande<strong>mia</strong>.<br />

Ora il caffè è tornato a lavorare come<br />

si deve, con un fatturato di tutto rispetto. Marianne<br />

e Andreas Brechbühl adesso intendono<br />

andare oltre: il prossimo passo, deciso autonomamente,<br />

sarà quello di isolare le altre tubazioni<br />

per sfruttare l’ulteriore potenziale di<br />

risparmio. «Investire in consulenza energetica<br />

per noi è stato in ogni caso un vantaggio», sottolinea<br />

Marianne Brechbühl. E il tecnico Schiess<br />

chiosa: «Si può sempre rispar<strong>mia</strong>re energia,<br />

tanto nel fabbricato fatiscente quanto in quello<br />

di nuova costruzione. Nella maggior parte dei<br />

casi si possono abbattere i costi del 10-15 per<br />

cento già con semplici misure immediate». Chi<br />

poi non fosse ancora convinto dell’utilità di<br />

una consulenza PEIK, può calcolare il potenziale<br />

di abbattimento dei costi su peik.ch/it/<br />

calcolatore-di-risparmio/: è sufficiente inserire<br />

i parametri dell’azienda e, con poche operazioni,<br />

si ottiene una valutazione specifica.<br />

Riscaldamento energivoro<br />

Il tema dell’efficienza energetica non era mai<br />

stato in cima alla lista delle priorità di Christian<br />

Maier, direttore dello Schloss-Garage<br />

di Winterthur. Per quanto la concessionaria<br />

sia certamente fra i maggiori consumatori di<br />

energia della città, Maier non si era ancora occupato<br />

della problematica. Non che il 42enne<br />

fosse insensibile alle tematiche di sostenibilità<br />

e aumento dei costi energetici: semplicemente,<br />

preso dalle mille incombenze di ogni giorno, gli<br />

era mancato il tempo. «Ci si preoccupa sempre<br />

prima di quello che è urgente e non di quello<br />

che è importante». A maggior ragione Maier è<br />

grato a un consulente PEIK della città di Winterthur<br />

per avergli presentato un’offerta nel<br />

2019. «Per me il vantaggio principale è stato la<br />

possibilità di esternalizzare tutte le attività e<br />

concentrarmi sull’attività quotidiana».<br />

Il rapporto citava una serie di misure di entità<br />

più o meno rilevante, fra cui l’automazione del<br />

grande portone dell’officina. Oltre all’indubbia<br />

comodità per il personale, che in precedenza<br />

doveva aprirlo e chiuderlo manualmente, l’in-<br />

tervento ha consentito di limitare in modo<br />

netto la dispersione di calore e quindi di ottenere<br />

un grande risparmio di energia. In più, lo<br />

Schloss-Garage è gradualmente passato all’illuminazione<br />

LED. «Ma la nostra grande voce<br />

di consumo era soprattutto il riscaldamento»,<br />

spiega Maier. Per riscaldare i propri locali, l’annessa<br />

trattoria e complessive 14 unità abitative,<br />

la concessionaria utilizzava due impianti che<br />

consumavano 30 000 litri di gasolio all’anno.<br />

«Ma erano ancora in ottime condizioni: avrebbero<br />

potuto funzionare altri 20 anni; quindi<br />

dovevamo pensare bene se e quando investire<br />

in un nuovo impianto di riscaldamento: rottamare<br />

qualcosa ancora in ottime condizioni sarebbe<br />

stato poco razionale, da un punto di vista<br />

tanto economico quanto ecologico», afferma<br />

l’esperto di mobilità.<br />

L’ottica di lungo periodo pre<strong>mia</strong> sempre<br />

L’occasione per il passo verso il nuovo riscaldamento<br />

arriva due anni dopo, quando lo<br />

Schloss-Garage ha in programma un’importante<br />

ristrutturazione. «Avevamo già le macchine<br />

operatrici sul posto, quindi procedere<br />

con il nuovo impianto era quasi obbligatorio»,<br />

sorride Maier. Sinora i costi per il passaggio al<br />

riscaldamento con pompa di calore ad acqua<br />

non sono stati ammortizzati, probabilmente ci<br />

vorranno altri 20 anni, ma il direttore è convinto<br />

di avere effettuato la scelta giusta. «Oltre<br />

agli interventi immediati, semplici da adottare,<br />

la consulenza energetica aiuta a programmare<br />

grandi investimenti e a valutarne il ritorno economico,<br />

poiché il rapporto indica esattamente<br />

da quando il nuovo impianto consentirà di<br />

L’esperto<br />

Raffael Schiess è responsabile del settore Efficienza<br />

energetica e sistema edificio-impianto presso<br />

energiebüro ag di Zurigo. L’azienda indipendente<br />

è specializzata su centrali solari, idroelettrico ed<br />

efficienza energetica. Circa 20 tecnici forniscono<br />

un servizio completo che va dalla consulenza<br />

sull’attuazione al controllo qualità.<br />

energieburo.ch<br />

▶<br />

01/<strong>2023</strong> 11<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA


GESTIONE ENERGETICA<br />

«Producendo autonomamente la nostra energia, siamo riusciti a<br />

contenere gli aumenti dei prezzi»<br />

Roman Geu, direttore di Egli Federnfabrik AG<br />

rispar<strong>mia</strong>re». E tutto questo è accompagnato<br />

dalla buona sensazione di una gestione oculata<br />

delle risorse. In futuro lo Schloss-Garage<br />

prevede di realizzare un impianto fotovoltaico,<br />

previo consenso delle autorità. «Circa l’80 per<br />

cento delle PMI, grazie alla propria infrastruttura,<br />

ha il potenziale per produrre l’energia necessaria<br />

tramite un impianto fotovoltaico. Non<br />

è solo questione di sostenibilità o ecocompatibilità:<br />

i vantaggi sono rapidamente tangibili<br />

anche nel bilancio aziendale», spiega Raffael<br />

Schiess, esperto di energiebüro ag.<br />

Valutazione tecnica esterna<br />

<strong>La</strong> sostenibilità è importante anche presso Egli<br />

Federnfabrik AG: la certificazione ISO 14001,<br />

ottenuta sin dal 2013, testimonia l’impegno<br />

dell’azienda nella gestione delle risorse e nel<br />

rispetto dell’ambiente. Quando, nel 2017, ha<br />

cambiato sede da Dübendorf a Volketswil, il<br />

produttore di molle tecniche a filo e a nastro<br />

ha colto l’occasione per attuare varie misure di<br />

risparmio energetico: ad esempio gli antiquati<br />

corpi illuminanti a fluorescenza sono stati sostituiti<br />

dai nuovi LED ed è stato installato un impianto<br />

di recupero del calore, che sfrutta l’energia<br />

termica di forni e altri sistemi per ridurre<br />

i costi di riscaldamento durante l’inverno. In<br />

ogni caso, anche il mollificio aveva chiesto una<br />

consulenza in ambito energetico nel 2019. «Desideravo<br />

una valutazione tecnica della nostra<br />

efficienza energetica e sulle misure di ottimizzazione<br />

ancora possibili», ricorda il direttore<br />

Roman Geu. Un’azienda con certificazione ISO<br />

è tenuta a ricercare il costante miglioramento<br />

della gestione ambientale e a conseguire ogni<br />

anno nuovi obiettivi.<br />

Recupero di calore invece di climatizzazione<br />

Ed effettivamente il mollificio Egli di potenziale<br />

da sfruttare ne aveva ancora. Ad esempio:<br />

in fabbrica c’era sempre un grande portone<br />

aperto per consentire l’entrata e l’uscita degli<br />

autocarri che consegnavano o ritiravano merci<br />

e materiali. Ma questo, soprattutto in inverno,<br />

esponeva al gelo il personale nel capannone<br />

e causava costi di riscaldamento del tutto superflui.<br />

Il consulente PEIK aveva consigliato a<br />

Geu di installare una parete divisoria per creare<br />

una zona di carico e scarico. Inoltre aveva<br />

individuato la possibilità di sfruttare meglio<br />

l’impianto per il recupero di calore, soprattutto<br />

nelle giornate più calde: utilizzandolo durante<br />

la notte, l’aria rinfrescata avrebbe consentito di<br />

abbassare di parecchi gradi la temperatura nel<br />

capannone, rendendo superfluo un sistema di<br />

climatizzazione. «Da soli non saremmo arrivati<br />

all’idea di usare l’impianto per rinfrescare durante<br />

l’estate», afferma Geu. «L’assistenza di un<br />

tecnico terzo è estremamente utile per ottimizzare<br />

l’esistente ed elaborare un piano integrato,<br />

grazie alle competenze in materia di nuove tecnologie<br />

e impianti».<br />

Il fotovoltaico come vantaggio competitivo<br />

Altro intervento di ottimizzazione realizzato<br />

dal mollificio Egli nell’estate del 2022 è stato<br />

la realizzazione di un impianto fotovoltaico.<br />

«Posizionato su 3200 metri quadrati di coperto,<br />

il nuovo impianto coprirà l’intero fabbisogno<br />

annuo di energia elettrica», spiega Geu. Un<br />

investimento importante, ma ne vale la pena.<br />

«Se i prezzi energetici resteranno a questi livelli,<br />

l’impianto si ripagherà in circa otto o<br />

nove anni», dichiara Geu. Ma l’investimento è<br />

prezioso anche per altri motivi: «Da un lato la<br />

sostenibilità è sempre più un valore di mercato,<br />

a cui i clienti sono sensibili. E producendo autonomamente<br />

la nostra energia, i nostri prezzi<br />

hanno avuto un aumento molto moderato rispetto<br />

alla concorrenza, dandoci un vantaggio<br />

competitivo». Per questo non tarderanno ulteriori<br />

misure: ad esempio Roman Geu prevede<br />

una flotta aziendale elettrica per sfruttare direttamente<br />

l’energia prodotta in eccesso. Ma<br />

anche una cosa che gli sta particolarmente a<br />

cuore: «Abbiamo uno scheletro nell’armadio:<br />

un riscaldamento a gas che desideriamo sostituire<br />

quanto prima, anche per dare il nostro<br />

contributo alla svolta energetica».<br />

●<br />

Presso Egli Federnfabrik AG<br />

l’impianto di recupero del<br />

calore garantisce una piacevole<br />

temperatura interna, in inverno<br />

come d’estate.<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong><br />

Egli Federnfabrik AG produce<br />

molle tecniche a filo e a<br />

nastro di altissima qualità,<br />

rifinite con tecnologia laser.<br />

Fondata nel 1961, l'azienda<br />

produce in serie per tutti i<br />

settori industriali e artigianali<br />

ed è prevalentemente<br />

orientata al mercato svizzero.<br />

Con sede a Volketswil, conta<br />

33 dipendenti.<br />

eglifedern.ch<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />

12 01/<strong>2023</strong>


GESTIONE ENERGETICA<br />

Per il direttore Roman Geu il<br />

tema della protezione<br />

ambientale non è un mero<br />

principio astratto, ma si<br />

inserisce fattivamente nella<br />

strategia aziendale.<br />

01/<strong>2023</strong> 13<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA


STUDIO<br />

Foto: iStock<br />

Solo una PMI su otto sa<br />

quanto CO 2 emette<br />

<strong>La</strong> situazione attuale<br />

sul mercato dell’energia<br />

elettrica e del<br />

gas costituisce per<br />

molte piccole e medie<br />

imprese svizzere<br />

un banco di prova<br />

senza precedenti.<br />

Come evidenziato<br />

da uno studio condotto<br />

da AXA, circa<br />

la metà delle PMI ha<br />

messo a punto una<br />

strategia di sostenibilità,<br />

ma la sua attuazione<br />

concreta<br />

appare ancora incerta.<br />

Testo Melanie Ade<br />

Inflazione, difficoltà di approvvigionamento,<br />

problemi di produzione: le PMI<br />

svizzere stanno affrontando immense<br />

sfide. Come emerso a fine 2022 da un<br />

sondaggio dell’azienda di consulenza EY,<br />

per il <strong>2023</strong> circa il 90 per cento delle imprese interpellate<br />

prevede un netto aumento dei costi<br />

energetici. Sempre più aziende tendono quindi<br />

a dare priorità alle misure di riduzione della<br />

spesa energetica. Questa propensione trova<br />

conferma anche nei risultati di uno studio<br />

condotto da AXA Svizzera: quasi la metà delle<br />

imprese intervistate persegue già oggi una concreta<br />

strategia di sostenibilità – e per le PMI<br />

con un organico pari o superiore a 50 unità, la<br />

quota è addirittura dell’84 per cento.<br />

Gestione oculata delle risorse<br />

Nello studio sulle PMI svolto da AXA in collaborazione<br />

con Sotomo, solo il 28 per cento delle<br />

imprese interpellate ha dichiarato di attuare criteri<br />

sostenibili per motivi di costi. Per il 54 per<br />

cento l’enfasi è posta piuttosto su un impiego<br />

oculato delle risorse. Il 43 per cento ha inoltre<br />

specificato che seguire una strategia di sostenibilità<br />

rispecchia comunque i valori aziendali di<br />

base. <strong>La</strong> reputazione aziendale è stata invece<br />

un motivo per adottare opportune misure solo<br />

per il 15 per cento delle imprese consultate. Per<br />

un altro 15 per cento non sussiste tuttavia ancora<br />

alcun motivo per radicare i criteri di sostenibilità<br />

all’interno della propria azienda. (vedi<br />

grafico 1).<br />

Onere burocratico, carenza di risorse<br />

Benché secondo il sondaggio un’azienda su due<br />

persegua una strategia di sostenibilità, vi sono<br />

evidentemente anche dei motivi a sfavore della<br />

sua introduzione: quasi una PMI su cinque riscontra<br />

notevoli intralci burocratici all’attuazione<br />

dei criteri di sostenibilità ecologica, e,<br />

a partire da un organico di 10 unità, questa<br />

quota arriva a sfiorare il 30 per cento. Come<br />

emerge dallo studio, un ulteriore ostacolo è<br />

rappresentato dalla carenza di risorse umane o<br />

finanziarie: un sesto delle PMI interpellate ha<br />

dichiarato che la mancata implementazione di<br />

misure di sostenibilità è dovuta a questo fattore.<br />

Per ben il 15 per cento delle imprese chiamate<br />

a esprimersi, dal punto di vista operativo<br />

il gioco non vale la candela e per altrettante il<br />

tema della sostenibilità è più apparenza che<br />

sostanza – leggasi «greenwashing».<br />

Solo una PMI su otto è a conoscenza della<br />

quantità di CO 2 emessa<br />

Alla domanda se stia perseguendo l’obiettivo<br />

della neutralità climatica, solo un’impresa su<br />

cinque ha risposto di sì; il 60 per cento delle<br />

aziende invece non prende in considerazione<br />

questa tematica. Sono poi pochissime – per la<br />

precisione circa una su otto – le PMI a conoscenza<br />

del proprio livello di emissione di CO 2.<br />

Anche tra le aziende che puntano alla neutralità<br />

climatica, solo il 32 per cento tiene traccia<br />

della quantità di questo gas serra prodotta dalle<br />

loro attività. (vedi grafico 2).<br />

<strong>La</strong><br />

<strong>La</strong><br />

<strong>mia</strong><br />

<strong>mia</strong> DITTA DITTA<br />

14 01/<strong>2023</strong>


STUDIO<br />

Solo un decimo delle imprese<br />

interpellate incentiva<br />

l’utilizzo dei mezzi pubblici.<br />

Raccolta differenziata e materiale da ufficio:<br />

misure concrete<br />

Anche tra le misure effettivamente adottate<br />

vi sono delle differenze: il 67 per cento delle<br />

PMI interpellate dichiara di praticare la raccolta<br />

differenziata e usare con parsimonia gli<br />

imballaggi. A introdurre le prime misure sui<br />

fronti energia e mobilità sono per ora soprattutto<br />

le PMI più grandi: circa la metà delle PMI<br />

interpellate con un organico compreso tra le<br />

50 e le 250 unità ha infatti indicato di impiegare<br />

dispositivi a risparmio energetico oppure<br />

energia elettrica ecologica. Lo stesso trend si osserva<br />

per la minimizzazione dei viaggi d’affari<br />

e/o per l’incentivazione del lavoro in modalità<br />

home office e l’impiego dei mezzi di trasporto<br />

pubblici.<br />

Poco considerato dalle PMI svizzere è invece<br />

per ora il tema approvvigionamento: solo il 7<br />

per cento delle piccole e il 10 per cento delle<br />

medie imprese ha dichiarato di tener conto<br />

delle emissioni di CO 2 al momento di acquistare<br />

dei prodotti o di istruire in tal senso il<br />

personale. Nel caso delle aziende più grandi<br />

con al massimo 250 dipendenti la percentuale<br />

è appena del 15 per cento.<br />

Non meno deludente è la situazione in fatto di<br />

flotte: solo un decimo delle imprese interpellate<br />

incentiva l’utilizzo dei mezzi pubblici o ha<br />

fissato un tetto massimo per i gas serra emessi<br />

dai suoi veicoli commerciali. Pur sempre un<br />

quarto circa delle medie e grandi imprese dà<br />

importanza a trasporti brevi o fornitori neutrali<br />

sotto il profilo climatico. Le piccole realtà<br />

puntano invece sempre più su un uso dell’infrastruttura<br />

IT rispettoso delle risorse (vedi<br />

grafico 3).<br />

Grafico 1: motivi a favore della sostenibilità<br />

• Totale • Piccole PMI (1-9) • Medie PMI (10-49) • Grandi PMI (50-250)<br />

54% 55<br />

49<br />

41<br />

Gestione<br />

oculata delle<br />

risorse<br />

Grafico 2: conoscenza delle emissioni di CO 2<br />

Totale<br />

PMI con 1-9 coll.<br />

PMI con 10-49 coll.<br />

PMI con 50-250 coll.<br />

43% 45<br />

42<br />

25<br />

Valori base<br />

dell’azienda<br />

28% 28<br />

27 24<br />

24%<br />

22 22%<br />

19<br />

20<br />

Riduzione<br />

dei costi,<br />

minor<br />

consumo<br />

di risorse<br />

• Sì • No • Non so<br />

Per fasce di dimensione aziendale<br />

Grafico 3: misure adottate<br />

48<br />

Argomento<br />

di vendita,<br />

criterio di<br />

assegnazione<br />

39<br />

38<br />

Motivazione<br />

del<br />

personale,<br />

benessere<br />

30<br />

25<br />

21<br />

15%<br />

14 15% 14<br />

Reputazione<br />

aziendale<br />

1<br />

Nessuno<br />

12% 80%<br />

8%<br />

11% 82%<br />

7%<br />

26% 59%<br />

15%<br />

26% 52%<br />

22%<br />

Un quarto delle PMI si ritiene svantaggiato<br />

Lo studio rivela anche che, in relazione alla<br />

crescente importanza dei criteri di sostenibilità<br />

ecologica, circa un quarto delle PMI interpellate<br />

e ben il 44 per cento delle medie imprese<br />

con 10-49 dipendenti si ritiene svantaggiato rispetto<br />

alle grandi aziende.<br />

Per ora la pressione esterna a integrare misure<br />

sostenibili in azienda pare non essere molto<br />

forte: quasi la metà (45 per cento) delle PMI<br />

interpellate ha spiegato di non rilevare ancora<br />

alcuna rivendicazione da parte di opinione<br />

pubblica, media, dipendenti o clienti. ●<br />

• Totale • Piccole PMI (1-9) • Medie PMI (10-49) • Grandi PMI (50-250)<br />

67% 69<br />

62<br />

Rifiuti<br />

25% 26<br />

19<br />

13<br />

IT<br />

44<br />

66<br />

63%<br />

58<br />

40<br />

Materiale da<br />

ufficio<br />

26<br />

24<br />

19% 18<br />

Logistica<br />

37% 37<br />

31<br />

52<br />

Energia<br />

17<br />

12% 15<br />

12<br />

Refrigeranti<br />

34% 35 26<br />

24<br />

11% 11 9<br />

Flotta<br />

20<br />

29% 2928<br />

50<br />

Mobilità<br />

15<br />

10<br />

7% 7<br />

Riscaldamento<br />

Approvvigionamento<br />

7% 6<br />

16<br />

0<br />

In nessun<br />

ambito<br />

01/<strong>2023</strong> 15<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA


MARKETING<br />

IL GRAFICO<br />

Bene raro<br />

A lungo disponibile in eccedenza, improvvisamente<br />

l’energia è divenuta merce rara.<br />

Questo inverno ce la siamo cavata relativamente<br />

bene. Ma per i prossimi anni gli esperti<br />

sono pessimisti, dato che in tutta Europa la<br />

creazione di centrali elettriche alternative<br />

procede troppo lentamente.<br />

2,0%<br />

Climatizzazione<br />

Aerazione<br />

Impiantistica<br />

4,1%<br />

Altri<br />

elettrodomestici<br />

2,3%<br />

<strong>La</strong>vaggio e<br />

asciugatura<br />

Gradi giorno<br />

Consumo domestico di energia<br />

Popolazione residente<br />

PIL reale (ai prezzi del 2020)<br />

1,9%<br />

Illuminazione<br />

65,4%<br />

Riscaldamento<br />

ambiente<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

indicizzato, 2020 = 100<br />

1970 1980 1990 2000 2010 2020<br />

Consumo energetico %<br />

economie domestiche private<br />

Tendenza positiva –<br />

prospettive fosche<br />

Sebbene negli ultimi decenni<br />

numero di abitanti e performance<br />

economica siano<br />

fortemente cresciuti, il consumo<br />

energetico complessivo in<br />

Svizzera è in calo. Oltre a misure<br />

di efficienza come l’isolamento<br />

di edifici, ha contribuito a questo<br />

risultato anche il cambiamento<br />

climatico, visto che il numero di<br />

giorni in cui in inverno si deve<br />

ricorrere al riscaldamento sono<br />

nettamente diminuiti. Sulla base<br />

della svolta energetica e della<br />

guerra in Ucraina, tuttavia,<br />

incombe una carenza energetica.<br />

Fonte: UFE<br />

14,4%<br />

Acqua calda<br />

4,4%<br />

Cucinare e<br />

lavare stoviglie<br />

2,6%<br />

Intrattenimento,<br />

informazione e<br />

comunicazione<br />

2,7%<br />

Congelare e<br />

refrigerare<br />

Parco eolico<br />

Haldenstein GR<br />

176 m<br />

Roche Tower 2<br />

Basilea 205 m<br />

Vestirsi pesante<br />

A casa spegnere sempre la luce dietro di sé è un’ottima<br />

abitudine, ma è solo una goccia nel mare.<br />

Nelle economie domestiche private, infatti, riscaldare l'ambiente<br />

genera un consumo energetico addirittura doppio.<br />

Quindi chi vuole fare la sua parte per combattere la carenza<br />

energetica indossi un maglione di lana e abbassi il riscaldamento.<br />

Fonte: UFE<br />

Ruolo marginale<br />

Nella costruzione di impianti<br />

fotovoltaici ed eolici, la<br />

4. Irlanda<br />

Svizzera è notevolmente<br />

indietro rispetto ad altri Paesi:<br />

con una produzione annua<br />

pro capite di 372 chilowattora 1961<br />

è appena 23esima nella<br />

classifica europea.<br />

Fonte: Energiestiftung.ch<br />

15. Francia<br />

767<br />

2. Svezia<br />

1. Danimarca<br />

2980 kWh<br />

1970<br />

2782<br />

3. Germania<br />

23. Svizzera<br />

372<br />

1403<br />

11. Austria<br />

Re dell’aria<br />

<strong>La</strong> più grande pala eolica elvetica si trova ad Haldenstein (Grigioni) e ha<br />

un’altezza di 176 metri, ben poca cosa nel raffronto mondiale. A guidare<br />

la classifica globale, con un’altezza di 247 metri, al momento è il parco<br />

eolico tedesco di Gaildorf nel Baden-Württemberg. Nel Brandeburgo il<br />

prossimo anno entrerà in funzione un impianto eolico alto addirittura<br />

300 metri.<br />

5. Spagna<br />

1764<br />

781<br />

14. Italia<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />

16 01/<strong>2023</strong>


Successo<br />

Domanda di un lettore<br />

Crediti scoperti<br />

Sono titolare di un’officina e vorrei<br />

rifiutarmi di consegnare le gomme estive,<br />

stivate nel mio magazzino, a un cliente<br />

che non ha ancora pagato le sue fatture di<br />

riparazione. Posso farlo?<br />

W. K., Altstetten<br />

Sì, può trattenere gli pneumatici finché il<br />

cliente non regola le sue pendenze. Si avvale<br />

in questo caso del cosiddetto «diritto di<br />

ritenzione» sancito dal Codice civile (artt. 895<br />

e segg.). Se un creditore è in possesso di beni<br />

mobili, può trattenerli fino al pagamento del<br />

credito da parte del debitore, a condizione<br />

che il credito sia scaduto e che sussista un<br />

certo nesso fra la pretesa e il bene ritenuto. Da<br />

un punto di vista giuridico, la riparazione del<br />

veicolo del suo cliente costituisce un contratto<br />

d’appalto. Per la custodia delle gomme estive<br />

è stato concluso un contratto di deposito.<br />

Nonostante queste due diverse configurazioni<br />

giuridiche lei è legittimato a esercitare il<br />

diritto di ritenzione in quanto sussiste un<br />

legame tra il suo credito e le gomme estive.<br />

Carole Kaufmann Ryan<br />

Avvocata AXA-ARAG<br />

Foto: Nattawan ǰayawan/EyeEm; p.g.c.<br />

Previdenza per la vec chiaia<br />

e ricerca del lavoro<br />

Come emerso da un sondaggio rappresentativo di AXA Investment<br />

Managers, il principale criterio nella scelta di un datore di lavoro sono<br />

mansioni di lavoro interessanti, seguito da colleghe e colleghi di lavoro<br />

simpatici e salario elevato. Si sono dimostrati rilevanti anche la<br />

cultura aziendale, l’immagine del datore di lavoro e il tragitto casa-lavoro.<br />

Nel sondaggio, le prestazioni della cassa pensione occupano il<br />

settimo posto su dodici criteri decisionali complessivi.<br />

Soprattutto per i giovani adulti la cassa pensione svolge evidentemente<br />

solo un ruolo secondario nella ricerca di un lavoro, sebbene proprio<br />

i giovani farebbero bene a occuparsi per tempo della previdenza per<br />

la vecchiaia. A seconda della cassa pensione, le differenze di quanto<br />

sia possibile accumulare durante la vita professionale sono notevoli.<br />

Tuttavia, circa il 40 per cento delle persone intervistate ha dichiarato<br />

di informarsi esplicitamente sulle prestazioni della cassa pensione durante<br />

i colloqui di presentazione, più frequentemente gli uomini, le<br />

persone in età più avanzata e quelle con maggiore potere di acquisto;<br />

le donne, i giovani e le persone con minor potere d’acquisto si informano<br />

invece meno spesso a riguardo.<br />

«Con buone soluzioni di cassa pensione le aziende riescono a posizionarsi<br />

come datori di lavoro interessanti sul mercato, per acquisire<br />

personale specializzato. Contributi e prestazioni della cassa pensione<br />

sono infatti parte della remunerazione complessiva e influi scono<br />

in modo determinante sull’ammontare della futura rendita di vecchiaia»<br />

afferma Daniela Bräm, esperta di casse pensione presso<br />

AXA Svizzera.<br />

01/<strong>2023</strong> 17<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA


GESTIONE DEI TALENTI<br />

Generazione Z ai<br />

blocchi di partenza<br />

Per loro conta solo giocare ai videogame e divertirsi,<br />

mentre di alzarsi presto e lavorare sodo non ne vogliono<br />

sapere. Secondo i cliché i giovani di oggi sarebbero<br />

viziati e penserebbero solo a sé. Come gestire dunque gli<br />

apprendisti? Lo abbiamo chiesto agli esperti.<br />

Testo Melanie Ade Foto Marco Vara<br />

<strong>La</strong> carenza di personale specializzato<br />

è più diffusa che mai, mentre il tasso<br />

di disoccupazione è il più basso degli<br />

ultimi 20 anni. Per molti settori il<br />

problema si fa sempre più serio e la<br />

mancanza di collaboratori investe ormai ogni<br />

ambito. Per questo appare ancora più importante<br />

incentivare i giovani in azienda e formare<br />

la manodopera specializzata di domani. I dati<br />

dell’Ufficio federale di statistica (UST) rivelano<br />

però che molti apprendisti non riescono a concludere<br />

il loro percorso: nel 2021 in 5889 non<br />

hanno superato l’esame finale, una cifra pari<br />

all’8,2 per cento. E in molti settori artigianali<br />

la quota raggiunge o supera addirittura il 20<br />

per cento, con il record del 42 per cento per gli<br />

addetti agli impianti di ventilazione. Ma quali<br />

sono le ragioni?<br />

Generazione Z: davvero pigra e svogliata?<br />

Per le associazioni di categoria e i media il problema<br />

è da imputare agli apprendisti stessi: ai<br />

giovani d’oggi mancherebbero la motivazione e<br />

la voglia di imparare, oltre al senso del dovere<br />

e alla disciplina. Una vera sciocchezza però,<br />

questa, secondo Patrizia Hasler, direttrice della<br />

Scuola professionale tecnica di Zurigo, che ha<br />

condotto uno studio a livello nazionale sullo<br />

scioglimento dei contratti di tirocinio nel set-<br />

«Si nota subito<br />

chi ha davvero<br />

passione per<br />

questo lavoro»<br />

Simon Hugi, Kuster Gärten<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong><br />

Fondata nel 1911, da oltre<br />

100 anni la Kuster Gärten<br />

di Mühleberg è un partner<br />

affidabile per gli interventi<br />

di giardinaggio e la progettazione<br />

e la cura degli spazi<br />

verdi a Berna e dintorni. Nel<br />

2010 l'azienda è stata rilevata<br />

da Simon e Martina Hugi,<br />

titolari attuali, e oggi conta<br />

42 collaboratori, di cui otto<br />

apprendisti.<br />

kuster-gaerten.ch<br />

tore edile. Nella sua ricerca si è concentrata in<br />

particolare sulle condizioni necessarie affinché<br />

gli apprendisti sviluppino appieno il proprio<br />

potenziale. E a proposito spiega: «Se motivati<br />

e seguiti con attenzione, la maggior parte dei<br />

giovani riuscirebbe a terminare il percorso».<br />

Soprattutto nel settore industriale e in quello<br />

commerciale, anziché formare seriamente gli<br />

apprendisti per la loro qualifica li si adopererebbe<br />

spesso come forza lavoro a basso costo.<br />

E invece è proprio in questi ambiti che è<br />

fondamentale sostenere le nuove leve. «Con<br />

la mancanza di personale specializzato ormai<br />

diffusa e la crescente accademizzazione, per<br />

le professioni artigiane è sempre più importante<br />

formare invece collaboratori qualificati,<br />

in grado di svolgere il loro lavoro secondo gli<br />

elevati standard di qualità svizzeri», prosegue<br />

l'esperta. A ogni azienda, Patrizia Hasler suggerisce<br />

di considerare dapprima attentamente se<br />

dispone delle risorse e delle competenze necessarie<br />

per seguire gli apprendisti. «Soprattutto<br />

agli inizi la formazione dei giovani richiede<br />

molto tempo ed energia, bisogna esserne consapevoli».<br />

Tante le storie di successo<br />

Di sicuro lo sa bene Simon Hugi, direttore e<br />

responsabile della formazione professionale<br />

presso la Kuster Gärten di Mühleberg (BE).<br />

Ogni anno l’azienda, specializzata nella progettazione<br />

e nella cura del verde, forma con successo<br />

tra i sei e gli otto apprendisti. E da marzo<br />

2021 è una delle (per ora soltanto) dieci imprese<br />

svizzere ad avere ottenuto la certificazione<br />

«Azienda formatrice TOP» di livello 3, rilasciata<br />

alle aziende che si distinguono per il particolare<br />

impegno e l’elevata qualità della formazione<br />

per i giovani. Qual è dunque il segreto<br />

della Kuster Gärten? «Non inseriamo i giovani<br />

soltanto nel lavoro quotidiano, ma li poniamo<br />

in primo piano nella nostra attività in generale<br />

e a livello di tutto il team, non solo ai piani alti».<br />

Gli apprendisti, ad esempio, oltre a essere impiegati<br />

nella cura degli esterni vengono coinvolti<br />

anche in progetti di portata più ampia,<br />

così da espandere il loro campo di attività. Non<br />

possono poi mancare delle piccole «iniezioni di<br />

motivazione», continua Hugi: «<strong>La</strong>sciamo che gli<br />

apprendisti adoperino macchinari più piccoli<br />

▶<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />

18 01/<strong>2023</strong>


1 – Simon Hugi, direttore della<br />

Kuster Gärten, investe molto<br />

nella formazione dei suoi<br />

apprendisti.<br />

GESTIONE DEI TALENTI<br />

2 – Dal 2021 l'impresa è<br />

certificata come «Azienda<br />

formatrice TOP» di livello 3.<br />

3 – Presso la Kuster Gärten gli<br />

apprendisti non si occupano<br />

solo della manutenzione, ma<br />

sono coinvolti anche in<br />

progetti più ampi.<br />

4 – L’apprendimento collettivo<br />

sul campo è parte integrante<br />

della formazione.<br />

1<br />

3<br />

2<br />

01/<strong>2023</strong> 19<br />

4<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA


<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong><br />

Per i suoi clienti, la Flüma<br />

Klima AG progetta, installa<br />

ed effettua la manutenzione<br />

di soluzioni innovative su<br />

misura per la ventilazione e<br />

la climatizzazione. Fondata<br />

nel 1982 con sede a Ebikon,<br />

l'azienda conta oggi 45 collaboratori,<br />

tra cui tre apprendisti.<br />

fluema.ch<br />

1<br />

3<br />

1 – Per chi lavora alla Flüma Klima<br />

anche il divertimento non<br />

manca.<br />

2 – <strong>La</strong> formazione di giovani<br />

addetti agli impianti è anche un<br />

investimento per il futuro.<br />

3 – Per il formatore Emanuele De<br />

Caro una comunicazione<br />

empatica, costruttiva e<br />

trasparente riveste una grande<br />

importanza.<br />

2<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />

20 01/<strong>2023</strong>


GESTIONE DEI TALENTI<br />

già in tempi brevi. Inizialmente non ne guadagniamo<br />

in efficienza, ma per loro si tratta già di<br />

un successo», racconta sorridendo il professionista<br />

nel campo del giardinaggio.<br />

Il team della Kuster Gärten si impegna inoltre<br />

a creare un ambiente familiare, in cui gli apprendisti<br />

si sentano a proprio agio. Si pranza<br />

quindi sempre insieme e in tutta l’azienda è<br />

stata adottata la cultura del tu. «In un primo<br />

momento ai ragazzi risulta strano, ma questo<br />

approccio avvicina rapidamente le persone», illustra<br />

Simon Hugi. E questo è un punto importante,<br />

come sottolinea anche Patrizia Hasler:<br />

«All’inizio dell’apprendistato è fondamentale<br />

instaurare un rapporto di fiducia, così che in<br />

caso di problemi o domande i ragazzi possano<br />

rivolgersi ai loro referenti».<br />

Secondo Hugi non è poi di meno conto che<br />

gli apprendisti svolgano il loro lavoro con piacere.<br />

Ma l’aspetto più importante per la loro<br />

motivazione è scegliere una professione che<br />

vorrebbero davvero svolgere in futuro. «I giovani<br />

si ritrovano a decidere della loro carriera<br />

in una fase della loro vita particolarmente<br />

delicata. Una sfida senz’altro ardua», spiega<br />

l’imprenditore. Lo conferma anche Patrizia<br />

Hasler: «<strong>La</strong> pressione a cui sono sottoposti i<br />

giovani per trovare quanto prima un posto<br />

di apprendistato è grande. Molti imparano<br />

fin da piccoli che in Svizzera la formazione<br />

professionale è la chiave per garantirsi un futuro<br />

sereno dal lato finanziario. Per questo si<br />

ritrovano a cercare disperatamente un posto<br />

di apprendistato, senza però informarsi davvero<br />

sulla professione o sapere cosa li aspetterà».<br />

È quanto ha constatato anche Simon<br />

Hugi, che permette sempre agli aspiranti<br />

apprendisti di trascorrere dapprima qualche<br />

giorno in azienda. In una fase successiva gli<br />

interessati possono quindi «testare» l’impiego<br />

per una settimana. «Si nota subito chi ha davvero<br />

passione per questo lavoro». Agli indecisi<br />

il direttore consiglia di esplorare anche altre<br />

professioni prima di scegliere un posto di formazione.<br />

Se poi lo ricontattano sa che la loro<br />

decisione sarà più consapevole, e la motivazione<br />

maggiore.<br />

Investire nel futuro<br />

Anche la Flüma Klima AG di Ebikon (LU) può<br />

contare su giovani motivati. Al momento l’azienda<br />

impiega tre apprendisti, due dei quali<br />

si stanno formando come addetti agli impianti<br />

di ventilazione, proprio il percorso che vede un<br />

numero di bocciati superiore alla media. È per<br />

questo che le nuove leve sono così importanti<br />

per l’azienda. «Nel nostro settore la mancanza<br />

«Ogni apprendista<br />

è un<br />

individuo a sé<br />

stante con<br />

una famiglia,<br />

una storia<br />

personale,<br />

problemi e preoccupazioni»<br />

Emanuele De Caro, Flüma Klima AG<br />

L’esperta<br />

<strong>La</strong> Dr. Patrizia Hasler è<br />

direttrice della Scuola<br />

professionale tecnica di<br />

Zurigo (TBZ). Dopo gli studi<br />

all’Università di Berna, nel<br />

1989 ha ottenuto l’abilitazione<br />

all’insegnamento per le<br />

scuole secondarie. Nel 2011<br />

ha poi conseguito il Master<br />

of Science presso la Scuola<br />

universitaria federale per<br />

la formazione professionale<br />

di Zollikofen. Per la sua<br />

tesi, redatta all’Università<br />

di Stoccarda, si è occupata<br />

dello scioglimento dei contratti<br />

di tirocinio e il mancato<br />

sfruttamento del potenziale<br />

nel settore edile svizzero.<br />

di manodopera specializzata è assai diffusa e<br />

abbiamo sempre difficoltà a occupare i posti vacanti.<br />

Per noi la formazione dei giovani addetti<br />

agli impianti rappresenta quindi anche un investimento<br />

per il futuro», spiega Emanuele De<br />

Caro, responsabile della manutenzione e della<br />

formazione.<br />

Come azienda formatrice la responsabilità è<br />

dunque elevata. De Caro prosegue: «Per i ragazzi<br />

il periodo compreso tra i 14 e i 18 anni è<br />

molto impegnativo: dalla scuola vengono “gettati”<br />

nel mondo del lavoro, ma devono prima<br />

imparare a stare a galla. E per i giovani non<br />

è facile orientarsi in questo nuovo contesto».<br />

Per questo non basta controllare che gli apprendisti<br />

arrivino puntuali al mattino: «Molti<br />

attraversano difficoltà a livello personale o familiare,<br />

che vanno affrontate proprio come le<br />

questioni di lavoro».<br />

Lo conferma anche l'esperta Patrizia Hasler:<br />

«Non è da sottovalutare che i giovani non<br />

hanno ancora raggiunto la maturità degli<br />

adulti. Sono nel pieno del passaggio dall’infanzia<br />

all’età adulta e non conoscono ancora<br />

la struttura e le regole del mondo del lavoro.<br />

Non sono abituati ad alzarsi presto, a sostenere<br />

un certo impegno fisico o a svolgere lavori in<br />

autono<strong>mia</strong>, per questo soprattutto all’inizio<br />

hanno bisogno di tanto supporto, tempo ed<br />

empatia. Nessun apprendista sa già “stare in<br />

piedi da solo”». Anche Emanuele De Caro si<br />

trova d’accordo: «Bisognerebbe comunicare<br />

chiaramente quali sono le aspettative e quali<br />

le regole di condotta in azienda. E non si deve<br />

essere sempre un capo benevolo, che lascia<br />

passare agli apprendisti ogni cosa e facilita<br />

loro la vita. Dopotutto devono imparare, per<br />

cui bisogna anche pretendere – non però impartendo<br />

ordini “dall’alto”, ma piuttosto con<br />

un approccio costruttivo».<br />

Un sostegno a tutti i livelli<br />

Per la Flüma Klima AG è molto importante combinare<br />

gli aspetti tecnici e teorici con quelli sociali.<br />

«Se ci accorgiamo che a scuola le cose non<br />

vanno, creiamo ad esempio un gruppo di sostegno<br />

per l’apprendimento. E ci assicuriamo che<br />

nel cantiere i ragazzi non vengano adoperati solo<br />

come manovalanza, ma che possano mettere in<br />

pratica quello che imparano a scuola». Secondo<br />

De Caro la componente più importante è quella<br />

sociale: «Ogni apprendista è un individuo a sé<br />

stante con una famiglia, una storia personale,<br />

problemi e preoccupazioni. Come formatori è<br />

nostro compito accompagnarli nello sviluppo e<br />

sostenerli laddove si presentano dei problemi.<br />

Insieme si trova sempre una soluzione». ●<br />

01/<strong>2023</strong> 21<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA


IL METAVERSO<br />

Internet del futuro<br />

o fumo negli occhi?<br />

Incontrare persone, lavorare e<br />

viaggiare come avatar in un<br />

ecosistema digitale e interattivo.<br />

Quello che oggi appare<br />

ancora molto astratto, in un<br />

futuro prossimo è destinato<br />

a diventare realtà. Ma<br />

cos’è il metaverso e<br />

quali possibilità offre?<br />

Lo abbiamo chiesto a<br />

un esperto.<br />

Testo Melanie Ade<br />

Illustrazione: iStockphoto/TarikVision<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />

22 01/<strong>2023</strong>


<strong>La</strong> visione<br />

Il metaverso sarà più tridimensionale,<br />

interattivo, tangibile e vivibile<br />

in prima persona rispetto all’attuale<br />

Internet, e le esperienze virtuali<br />

daranno una percezione di vita<br />

reale. Realtà virtuale e realtà<br />

aumentata svolgeranno quindi un<br />

ruolo fondamentale. Grazie a un<br />

visore VR potremo incontrare gli<br />

amici nel metaverso, partecipare a<br />

riunioni, giocare o fare shopping.<br />

IL METAVERSO<br />

Gli avatar<br />

Per poterci muovere in un mondo<br />

virtuale abbiamo bisogno di un gemello<br />

digitale, un cosiddetto avatar, che<br />

possiamo creare e sviluppare in prima<br />

persona. Anche questo soggetto digitale<br />

ha dei bisogni, ad esempio di interazione,<br />

proprietà, riconoscimento e intrattenimento.<br />

Soprattutto la moda intravede qui<br />

un enorme potenziale di mercato, con<br />

aziende come Nike, Adidas o Prada già<br />

molto attive su questo versante.<br />

<strong>La</strong> decentralizzazione<br />

Mentre Internet 1.0 era caratterizzato da siti web statici volti al reperimento di<br />

informazioni, il Web 2.0 è sinonimo di interazione tra utenti su piattaforme predisposte<br />

da grandi aziende quali Microsoft, Google o Facebook. <strong>La</strong> visione del Web3 prevede un<br />

ritorno alla struttura decentralizzata di Internet nella quale il controllo accentrato viene<br />

sottratto alle grandi piattaforme e restituito agli utenti, che potranno così tutelare<br />

l’anonimato e gestire appieno i propri dati.<br />

I fatti<br />

Già oggi trascorriamo quasi la metà del nostro tempo<br />

negli spazi digitali: nel tempo libero per il gaming, lo<br />

shopping o sui social media, così come al lavoro nelle<br />

stanze di MS Teams, nelle riunioni su Zoom o in Google<br />

Docs. Passiamo ancora attivamente tra il mondo reale<br />

e quello digitale, anche se già oggi la pande<strong>mia</strong> ha<br />

accelerato di molto la digitalizzazione delle attività<br />

01/<strong>2023</strong> 23<br />

sociali e professionali.<br />

Gli NFT<br />

Gli NFT (non-fungible token,<br />

ovvero gettoni non fungibili)<br />

sono asset digitali unici basati<br />

su blockchain che possono<br />

essere oggetto di compravendita.<br />

Non sono limitati a un<br />

determinato ambito di<br />

applicazione e infatti esistono<br />

già per musica, arte, video,<br />

atti, ma anche abbigliamento<br />

e gioielli. <strong>La</strong> tematica diventa<br />

sempre più rilevante e offre<br />

possibilità di utilizzo elettrizzanti<br />

anche per le aziende, ad<br />

esempio sotto forma di<br />

campagne di fidelizzazione<br />

nelle quali il possesso di un<br />

token consente l’accesso a<br />

vantaggi esclusivi, oppure<br />

come campagna di attivazione<br />

nella quale l’NFT funge<br />

da status symbol esclusivo, in<br />

grado di aumentare l’attrattiva<br />

di un marchio.<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA


IL METAVERSO<br />

Le riunioni del futuro<br />

Nell’app Horizon Workrooms sviluppata da Meta (ex Facebook) i partecipanti a<br />

una riunione si incontrano in uno spazio di lavoro virtuale, senza quindi essere<br />

presenti fisicamente. L’utilizzo di avatar e l’audio spaziale migliorano la<br />

sensazione di presenza rispetto alla classica videoconferenza, con un conseguente<br />

aumento della produttività. Horizon Workrooms è concepita per la<br />

realtà virtuale, ma vi si può partecipare anche tramite videochiamata.<br />

Il consiglio<br />

Il metaverso è attualmente<br />

ancora agli albori e molti<br />

aspetti sono solo fumo negli<br />

occhi. Eppure si tratta ben<br />

più di un semplice hype e<br />

sarebbe sbagliato sottovalutarlo.<br />

Al pari del recente<br />

exploit dei social media, le<br />

tecnologie e gli ecosistemi<br />

virtuali rivoluzioneranno<br />

molti ambiti dell’econo<strong>mia</strong><br />

e della società. Occupatevi<br />

quindi sin d’ora della tematica<br />

pensando a possibili<br />

applicazioni concrete per la<br />

vostra azienda. E soprattutto:<br />

testate di persona<br />

le nuove tecnologie come<br />

la realtà virtuale. Solo così<br />

potrete capire veramente di<br />

cosa si tratta.<br />

I mondi virtuali<br />

I mondi virtuali come Decentraland<br />

o Sandbox sono piattaforme<br />

3D decentralizzate nelle quali gli<br />

utenti si muovono mediante avatar<br />

virtuali, acquistano e vendono<br />

asset digitali, interagiscono e<br />

possono creare esperienze virtuali.<br />

Le opportunità sono infinite: è<br />

possibile organizzare party, tenere<br />

discussioni, andare a concerti o<br />

fare la spesa online. Gli oggetti di<br />

valore e gli immobili digitali, i<br />

cosiddetti NFT, si pagano con la<br />

criptovaluta propria della piattaforma.<br />

Per le aziende che operano<br />

nell’e-commerce si aprono praterie<br />

sconfinate: possono infatti sbarcare<br />

in nuovi settori operativi acquistando<br />

o prendendo in affitto uno<br />

spazio di vendita nel mondo<br />

virtuale per offrirvi i propri prodotti<br />

o servizi.<br />

Il nome<br />

Il termine «metaverso» viene<br />

dal romanzo di fantascienza<br />

«Snow Crash» del 1992 nel quale<br />

l’autore Neal Stephenson<br />

racconta di un mondo parallelo<br />

virtuale in cui le persone vivono<br />

come avatar.<br />

Le opportunità per le PMI<br />

Lo spazio virtuale offre un vasto potenziale anche per le<br />

PMI. <strong>La</strong> tecnologia necessaria è disponibile già oggi e<br />

viene utilizzata da numerose aziende di primo piano. Le<br />

possibilità di impiego sono molteplici, anche nell’industria,<br />

nella tecnologia medicale o nella gestione della<br />

produzione: l’impiego della realtà virtuale o aumentata<br />

permette ad esempio di eseguire la manutenzione di<br />

macchinari, analizzare errori nel processo produttivo o<br />

illustrare istruzioni per l’assistenza. Ma esiste un ampio<br />

ventaglio di possibilità anche in settori quali moda,<br />

immobiliare o vendite al dettaglio.<br />

L’esperto<br />

Yann Wanner è Head of Business<br />

Development presso<br />

l’agenzia digitale DEPT. L’azienda<br />

opera a livello globale nel<br />

settore dei servizi tecnologici<br />

e di marketing, supporta le<br />

aziende nel loro percorso di sviluppo<br />

digitale e crea esperienze<br />

digitali integrate end-to-end.<br />

Fondata nel 1996, oggi DEPT<br />

impiega oltre 3500 persone in<br />

37 sedi in tutto il mondo, tra cui<br />

anche Zurigo e Berna.<br />

deptagency.com<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />

24 01/<strong>2023</strong>


Responsabilità<br />

Domanda di un lettore<br />

Protezione giuridica<br />

dal cybermobbing<br />

Sono proprietario di un ristorante. Una<br />

collaboratrice è stata attaccata personalmente<br />

e offesa su una piattaforma di<br />

recensioni perché il suo servizio è stato<br />

giudicato scadente. Come posso agire<br />

legalmente e tutelare la <strong>mia</strong> dipendente?<br />

G. L., Ascona<br />

A fini probatori si consiglia di effettuare subito<br />

uno screenshot della pagina della piattaforma<br />

social contenente il commento denigratorio, dopodiché<br />

si può richiederne la cancellazione alla<br />

controparte, sempre che sia nota. In ogni caso la<br />

violazione del diritto dovrebbe essere segnalata<br />

anche alla piattaforma, affinché possa eliminare<br />

il commento e bloccare chi lo ha pubblicato:<br />

se non è possibile trovarne l’autore, questa è<br />

perlopiù l’unica via per ottenere l’eliminazione di<br />

un post offensivo.<br />

Esiste inoltre la possibilità di sporgere denuncia:<br />

la legislazione svizzera prevede infatti le fattispecie<br />

di ingiuria, diffamazione e calunnia, che sono<br />

fra i reati connessi al cyberbullismo.<br />

Kevin Zowa<br />

Giurista AXA-ARAG<br />

Foto: p.g.c.<br />

Cambiamento climatico:<br />

la principale minaccia<br />

a livello globale<br />

AXA ha pubblicato la nona edizione del suo Future Risk Report annuale.<br />

È stata intervistata una platea di oltre 23 000 esperte ed esperti di risk<br />

management e persone private in tutto il mondo in merito alla loro percezione<br />

dei rischi in prospettiva futura. Per la prima volta nella storia<br />

dello studio, gli esperti di tutte le aree geografiche hanno individuato<br />

nel cambiamento climatico il pericolo numero uno. Lo scorso anno i<br />

rischi cibernetici erano risultati la principale fonte di preoccupazione<br />

negli Stati Uniti, mentre in Asia gli esperti erano maggiormente in apprensione<br />

per pandemie e malattie infettive. Mentre i pericoli legati<br />

alla salute continuano a figurare fra le principali minacce per Asia e<br />

anche Africa, nel 2022 in Europa e in America i rischi economici e<br />

geopolitici hanno fatto scivolare in graduatoria quelli legati alle pandemie.<br />

In Svizzera il 76 per cento degli esperti è preoccupato per i rischi<br />

e gli effetti del cambiamento climatico (+11 per cento rispetto all’anno<br />

precedente). Come già nel 2021, questa problematica è dunque ritenuta<br />

nuovamente la minaccia principale. Per la prima volta dall’inizio dello<br />

studio sono oggi dello stesso avviso anche gli esperti di tutte le aree geografiche,<br />

mentre nel 2021 a livello regionale il cambiamento climatico<br />

occupava il primo posto solo in Europa. Da sottolineare inoltre che ora<br />

l’emergenza climatica è stata valutata come la minaccia con il maggiore<br />

potenziale anche dai privati cittadini intervistati negli Stati Uniti.<br />

Rispetto all'anno prima è inoltre diminuita la fiducia nelle istituzioni<br />

pubbliche per la lotta al cambiamento climatico: a livello globale, solo il<br />

14 per cento degli esperti e il 27 per cento dei privati ritiene infatti che<br />

le autorità siano pronte ad affrontare i rischi che il futuro ha in serbo.<br />

01/<strong>2023</strong><br />

25<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA


NUOVI MODELLI DI LAVORO<br />

Il vantaggio competitivo<br />

della flessibilità<br />

Nei settori che lamentano una forte carenza di personale qualificato le<br />

aziende cercano di guadagnare in attrattiva agli occhi dei dipendenti<br />

con modelli di lavoro flessibili. Due esempi dimostrano che una settimana<br />

di quattro giorni e il telelavoro sono possibili non solo nei lavori d’ufficio.<br />

Testo Melanie Ade Foto Marco Vara<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />

26 01/<strong>2023</strong>


NUOVI MODELLI DI LAVORO<br />

<strong>La</strong> settimana di quattro giorni è un’idea<br />

balenata nella mente di Philipp<br />

Albrecht sin dalla sua formazione alla<br />

scuola alberghiera, 15 anni or sono.<br />

All’epoca sembrava ancora una fantasticheria<br />

nel settore, ma l'attuale direttore del<br />

Park Hotel di Winterthur ne fu subito entusiasta.<br />

L’argomento è stato tematizzato nell’estate<br />

del 2021. «Abbiamo iniziato a reclutare nuovo<br />

personale troppo tardi dopo il secondo inverno<br />

di crisi pandemica. E a seguito della scarsità di<br />

personale qualificato nel settore della gastrono<strong>mia</strong>,<br />

non siamo riusciti a trovare collaboratori<br />

adatti». Poiché al tempo stesso gli ospiti sono<br />

tornati a frotte, il personale di cucina in particolare<br />

ha dovuto lavorare a pieno regime, oberato<br />

di lavoro e insoddisfatto. Soprattutto la pausa<br />

non retribuita di quattro ore nel pomeriggio si<br />

è rivelata un grosso problema. «In un hotel di<br />

montagna, dove le persone possono trascorrere<br />

questo tempo sulle piste o riposare nella vicina<br />

abitazione per il personale, potrebbe anche funzionare.<br />

In un hotel di città, dove alcuni dei dipendenti<br />

devono compiere lunghi tragitti per recarsi<br />

al lavoro, la pausa pomeridiana è un tempo<br />

morto, che molti non hanno modo di utilizzare<br />

proficuamente e che quindi spendono in lavoro<br />

nei momenti di intensa attività, accumulando<br />

così ore di straordinario», dichiara Albrecht. Era<br />

urgente cambiare qualcosa.<br />

Rendere più efficienti i processi<br />

Insieme al capocuoco e al responsabile delle<br />

risorse umane dell'hotel, Philipp Albrecht ha<br />

messo a punto un piano inteso in primis ad allocare<br />

meglio le risorse della brigata di cucina,<br />

rendendole di riflesso più efficienti. È nata così<br />

l'idea di lavorare solo quattro giorni, due ore<br />

in più al giorno, e di eliminare in contropartita<br />

la pausa pomeridiana. Il tempo guadagnato nel<br />

pomeriggio viene utilizzato per preparare il servizio<br />

serale e del mattino successivo. Una pianificazione<br />

olistica e una cultura della comunicazione<br />

trasparente sono elementi fondamentali<br />

per l'introduzione di nuovi modelli di lavoro,<br />

spiega Johann Weichbrodt, psicologo organizzativo<br />

presso la Scuola universitaria professionale<br />

della Svizzera nordoccidentale: «L'arte<br />

consiste nel conciliare gli obiettivi economici<br />

di un'azienda con le esigenze dei collaboratori.<br />

Occorre riflettere attentamente e valutare quali<br />

processi sono efficienti e quali possono essere<br />

adeguati o eliminati. Scambiate idee e opinioni<br />

a stretto contatto con i vostri collaboratori durante<br />

la fase di pianificazione, testate il piano<br />

per alcuni mesi e verificate insieme cosa funziona<br />

e cosa no».<br />

Nel mondo<br />

del lavoro 4.0<br />

in 15 passi<br />

Avvio<br />

1 Kickoff con la direzione<br />

2 Definizione obiettivi/<br />

ampiezza del progetto<br />

Accertamento del fabbisogno/valutazione<br />

del<br />

potenziale<br />

3 Aggiornamento della<br />

situazione nell’azienda<br />

4 Workshop di gruppo<br />

Sviluppo della strategia<br />

e roadmap<br />

5 Valutazione e aggiornamento<br />

degli obiettivi del<br />

progetto<br />

6 Presentazione dei risultati<br />

e della strategia per l'ambiente<br />

di lavoro<br />

7 Pianificazione del progetto<br />

Attuazione/introduzione<br />

8 Kickoff con il team di<br />

progetto<br />

9 Attuazione e monitoraggio<br />

10 Controllo del risultato e<br />

relazione sul progetto<br />

11 Gestione della qualità e<br />

sicurezza<br />

12 Introduzione<br />

Conclusione del progetto/ulteriore<br />

sviluppo<br />

13 Documentazione<br />

14 Controllo e garanzia del<br />

successo<br />

1 5 Progetti successivi in un<br />

ambiente digitale dinamico<br />

Fonte: Marc K. Peter (FHNW)<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong><br />

Il Park Hotel Winterthur è<br />

stato inaugurato nel 1957.<br />

Originariamente specializzato<br />

in ospiti d'affari, l'hotel<br />

cittadino a 4 stelle con 73<br />

camere offre ora anche un<br />

ampio ventaglio di eventi<br />

gastronomici e culturali<br />

nonché appuntamenti concertistici,<br />

oltre ad accogliere<br />

molte famiglie, feste di matrimonio<br />

e vacanzieri del fine<br />

settimana. Philipp Albrecht<br />

dirige l’hotel dal dicembre<br />

2017 con un organico di circa<br />

50 collaboratori.<br />

phwin.ch<br />

«Finora abbiamo tratto<br />

grandi benefici dal cambiamento<br />

del nostro modello<br />

di lavoro: il nostro personale<br />

è più soddisfatto, i nostri<br />

processi sono più efficienti e<br />

possiamo posizionarci sul<br />

mercato come datore di lavoro<br />

interessante»<br />

Philipp Albrecht, direttore del Park Hotel<br />

In un progetto pilota anche il personale del<br />

Park Hotel ha testato per due mesi la settimana<br />

di quattro giorni per accertarne l’attuabilità,<br />

dopodiché l'ha messa a punto. «Ci<br />

siamo subito resi conto che il modello non<br />

funziona ovunque: per il servizio di lavaggio<br />

delle stoviglie ad esempio, il piano non era<br />

fattibile», precisa Albrecht. In questo ambito<br />

si sta tornando nel frattempo al vecchio modello.<br />

Johann Weichbrodt sottolinea un punto<br />

importante: «Soprattutto nelle aziende in cui<br />

i compiti sono molto differenziati a seconda<br />

del comparto, è irrinunciabile interrogarsi e<br />

riflettere attentamente su come calibrare il<br />

modello di lavoro sulle diverse esigenze dei<br />

singoli team».<br />

Nella cucina del Park Hotel, la settimana di<br />

quattro giorni è ormai la norma e il feedback<br />

del personale è positivo, tant’è che Philipp Albrecht<br />

sta ipotizzando di valutare l’approccio<br />

anche in altri settori. «Finora abbiamo tratto<br />

grandi benefici dal cambiamento del nostro<br />

modello di lavoro: i nostri collaboratori sono<br />

più soddisfatti, i nostri processi sono più efficienti<br />

e possiamo posizionarci sul mercato<br />

come datore di lavoro interessante», riassume<br />

il direttore dell’hotel.<br />

Flessibilità grazie alla tecnologia<br />

Come fornitore di servizi di manutenzione con<br />

officine a Kirchberg e Basilea e con orari di<br />

apertura e assistenza fissi, Küffer Elektro-Technik<br />

AG (KETAG) non può introdurre modelli<br />

di lavoro flessibili in ogni settore. Ciò malgrado,<br />

la posizione idilliaca della sede centrale<br />

nell'Emmental è ingannevole: l'azienda diretta<br />

da Michael Kummer è davvero all'avanguar-<br />

▶<br />

01/<strong>2023</strong> 27<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA


NUOVI MODELLI DI LAVORO<br />

«Cerchiamo di tastare il<br />

polso dei nostri collaboratori<br />

e di rendere il loro<br />

posto di lavoro il migliore<br />

possibile»<br />

Michael Kummer, direttore di Küffer Elektro-Technik AG<br />

Punta già da anni su modelli di lavoro flessibili e tecnologie moderne:<br />

Michael Kummer di KETAG.<br />

dia, anche in termini di Mondo del lavoro 4.0,<br />

tant’è che i collaboratori dei reparti amministrativi,<br />

marketing e risorse umane possono<br />

decidere autonomamente quando e dove lavorare.<br />

Le riunioni con l’intero organico si tengono<br />

sempre su base ibrida e da anni si promuove<br />

attivamente il lavoro a tempo parziale<br />

e il reinserimento delle donne nel mondo del<br />

lavoro. «Già prima della pande<strong>mia</strong> abbiamo<br />

puntato, laddove possibile, su modelli di lavoro<br />

flessibili. Ma il Covid ha velocizzato enormemente<br />

la questione, dando vita a strumenti e<br />

software utili come Teams che semplificano<br />

ulteriormente la collaborazione», dichiara<br />

Michael Kummer. Oggi i fornitori tedeschi si<br />

incontrano solo una volta all'anno di persona;<br />

il resto avviene virtualmente. E per spiegare<br />

un'offerta a un cliente non è più necessario<br />

spostarsi fisicamente da Kirchberg a San Gallo,<br />

ma è sufficiente una videochiamata. «Rispar<strong>mia</strong>mo<br />

tempo prezioso che possiamo dedicare<br />

ad altri compiti», aggiunge l’imprenditore.<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong><br />

Küffer Elektro-Technik AG<br />

è un fornitore di servizi di<br />

manutenzione per la tecnica<br />

di propulsione e controllo.<br />

Quella che è iniziata nel<br />

1949 come un'attività di due<br />

persone in un garage è oggi<br />

un'azienda specializzata in<br />

ingegneria elettrica con 35<br />

collaboratori e due sedi. Nelle<br />

officine di manutenzione di<br />

Kirchberg e Basilea vengono<br />

revisionati e riparati interi sistemi<br />

di propulsione. I tecnici<br />

dell'assistenza si occupano<br />

della manutenzione e dell'ammodernamento<br />

di impianti e<br />

macchine in tutta la Svizzera,<br />

in quasi tutti i settori dell'industria<br />

e del commercio.<br />

ketag.ch<br />

Il Mondo del lavoro 4.0 come opportunità<br />

«<strong>La</strong> digitalizzazione e la crisi pandemica hanno<br />

profondamente cambiato il nostro modo di lavorare,<br />

tant’è che la questione non è più se accettare<br />

e abbracciare il cambiamento, quanto piuttosto<br />

come affrontarlo attivamente», afferma Marc<br />

K. Peter, responsabile del Centro di competenza<br />

Trasformazione digitale alla Scuola universitaria<br />

professionale della Svizzera nordoccidentale. Il<br />

Mondo del lavoro 4.0 offre enormi opportunità<br />

soprattutto alle PMI, e non solo alle imprese di<br />

uffici, come puntualizza l’esperto: «Con il ricorso<br />

a nuove tecnologie è senz’altro possibile<br />

proporre un mix di lavoro in loco e lavoro in mobilità<br />

anche nelle aziende artigianali», aggiunge<br />

il coautore del libro «Arbeitswelt 4.0: Als KMU<br />

die Arbeitswelt der Zukunft erfolgreich gestalten»<br />

(Mondo del lavoro 4.0: come PMI, costruire<br />

bene il mondo del lavoro di domani).<br />

Alla KETAG di Kirchberg si prende a cuore questo<br />

aspetto, per cui anche i collaboratori dell’officina<br />

e sul cantiere beneficiano di una certa flessibilità.<br />

«Quando apriamo alle sette del mattino,<br />

non occorre che l'intera forza lavoro sia subito<br />

sul posto – se qualcuno del team inizia a lavorare<br />

più tardi, i suoi colleghi possono prendere<br />

gli ordini», prosegue Michael Kummer. I montatori<br />

sul cantiere sono stati inoltre dotati della<br />

tecnologia necessaria per gestire in modalità digitale<br />

processi come la timbratura in entrata e<br />

uscita o la stesura dei rapporti. Così facendo si<br />

evita di passare in azienda la mattina presto e<br />

alla fine del lavoro. «Per noi è importante che i<br />

nostri clienti ricevano lo stesso servizio di prima.<br />

E tanto meglio se nel contempo possiamo migliorare<br />

di riflesso l’equilibrio tra vita lavorativa e<br />

vita privata del nostro personale».<br />

Aumentare l'attrattiva con i benefit<br />

Anche alla Küffer Elektro-Technik AG la carenza<br />

di forza lavoro qualificata ha avuto un ruolo<br />

tutt’altro che trascurabile nella trasformazione.<br />

«Come PMI, non possiamo offrire alcun benefit<br />

aggiuntivo rispetto alle grandi aziende. Se vogliamo<br />

distinguerci sul mercato come datore di<br />

lavoro appetibile, dobbiamo farlo adottando altri<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />

28 01/<strong>2023</strong>


NUOVI MODELLI DI LAVORO<br />

Gli esperti<br />

incentivi», spiega Kummer. Per questo si informa<br />

regolarmente sullo stato d’animo e sulle esigenze<br />

del team e cerca poi di reagire opportunamente.<br />

Su richiesta del personale ad esempio, la<br />

pausa pranzo è stata ridotta da un'ora e mezza a<br />

un'ora. «In passato, tutti dovevano tornare a casa<br />

in auto, a prescindere dalla lunghezza del tragitto.<br />

Oggi passa il panettiere del posto a portarci<br />

il pranzo». In questo modo si rispar<strong>mia</strong> tempo e<br />

si può tornare a casa prima la sera. Naturalmente<br />

si deve anche scendere a compromessi: con 35 dipendenti<br />

non è possibile accontentare tutti. «<strong>La</strong><br />

mensa che due dei collaboratori volevano non<br />

è stata realizzata», racconta divertito Michael<br />

Kummer. L’esperto Marc K. Peter aggiunge: «Il<br />

Mondo del lavoro 4.0 è sempre un compromesso<br />

tra le esigenze dei dipendenti e la strategia aziendale.<br />

Ma più si coinvolgono i collaboratori, più<br />

essi sosterranno le decisioni», senza trascurare<br />

che ogni PMI deve essere consapevole che non<br />

può chiudersi a modalità di lavoro ibride: «Considerate<br />

il New Work come un'opportunità per<br />

affrontare un tema di scottante attualità insieme<br />

ai vostri collaboratori e gettare così le basi per i<br />

prossimi dieci anni di apprezzato successo». ●<br />

Il Prof. Dr. Marc K. Peter<br />

dirige il Centro di competenza<br />

per la trasformazione<br />

digitale alla Scuola universitaria<br />

di econo<strong>mia</strong> (FHNW) di<br />

Olten. Oltre alle sue attività<br />

di docente e direttore di<br />

corsi, è promotore e responsabile<br />

del progetto «Digitale<br />

Transformation für KMU»<br />

(Trasformazione digitale per<br />

le PMI) e aiuta le aziende<br />

a sviluppare e attuare con<br />

successo strategie di crescita<br />

digitale. Inoltre è coautore<br />

del libro «Arbeitswelt 4.0:<br />

Als KMU die Arbeitswelt der<br />

Zukunft erfolgreich gestalten»<br />

(Mondo del lavoro<br />

4.0: come PMI, costruire<br />

bene il mondo del lavoro di<br />

domani).<br />

Il Dr. Johann Weichbrodt è<br />

psicologo delle organizzazioni<br />

e collaboratore scientifico<br />

senior alla Scuola universitaria<br />

di psicologia applicata<br />

presso la Scuola universitaria<br />

professionale della Svizzera<br />

nordoccidentale. Svolge<br />

attività di ricerca e insegnamento<br />

sulla realizzazione di<br />

modelli di lavoro flessibili e<br />

sui processi di cambiamento<br />

nel mondo del lavoro. Le sue<br />

principali aree di competenza<br />

risiedono nell’analisi e nella<br />

progettazione di ambienti<br />

di lavoro mobili e flessibili<br />

come pure nella leadership e<br />

nell'organizzazione in contesti<br />

flessibili e agili.<br />

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INTERVISTA A MARKETING<br />

FRANZISKA BARMETTLER<br />

Franziska Barmettler, responsabile Sostenibilità<br />

di IKEA Svizzera, è convinta che prezzo basso<br />

e sostenibilità possano benissimo coesistere in<br />

uno stesso prodotto.<br />

«Ogni contributo<br />

conta, piccolo o grande<br />

che sia»<br />

Come responsabile Sostenibilità presso IKEA Svizzera, Franziska Barmettler supporta il gigante<br />

della grande distribuzione di mobili nell’adozione di un approccio più consapevole con le<br />

risorse disponibili. Perché crede fermamente che la sostenibilità non debba essere un lusso.<br />

Intervista Anna Ehrensperger Foto Marco Vara<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />

30<br />

01/<strong>2023</strong>


INTERVISTA A FRANZISKA BARMETTLER<br />

Signora Barmettler, tutti conoscono<br />

IKEA come fabbricante di mobili economici.<br />

Ma come si conciliano prezzo<br />

basso e sostenibilità in un prodotto?<br />

Davvero i mobili a buon mercato possono<br />

essere sostenibili?<br />

In Svizzera si pensa che qualcosa di conveniente<br />

non possa essere anche sostenibile. Noi<br />

vogliamo dimostrare il contrario. <strong>La</strong> sostenibilità<br />

deve essere abbordabile e accessibile a<br />

tutti, non soltanto a coloro che sono sensibili<br />

a questo tema o che si possono permettere di<br />

spendere. Per questo desideriamo proporre un<br />

assortimento che sia interamente sostenibile.<br />

Come si traduce questa volontà nei<br />

fatti? <strong>La</strong> sostenibilità ha comunque un<br />

costo.<br />

Grazie alle nostre dimensioni siamo in<br />

grado di comprare i materiali a condizioni<br />

più vantaggiose. IKEA fa parte, ad esempio,<br />

dei maggiori acquirenti di poliestere riciclato<br />

e questo ci permette un buon margine nelle<br />

trattative. Inoltre nella creazione dei prodotti<br />

puntiamo sul cosiddetto «Democratic Design».<br />

I nostri designer sono incaricati sin dall’inizio<br />

di considerare nell’ideazione dell’oggetto, oltre<br />

a forma, funzionalità e qualità, anche sostenibilità<br />

e prezzo.<br />

Ci può fare un esempio?<br />

In occasione della sostituzione delle lampadine<br />

convenzionali è stato chiesto ai designer<br />

di sviluppare una lampadina LED che non costasse<br />

più di un euro. All’inizio hanno creduto<br />

che fosse impossibile, ma poi ci sono riusciti.<br />

Naturalmente non funziona tutte le volte, ma<br />

è l’atteggiamento di fondo con cui affrontiamo<br />

ogni messa a punto di un prodotto.<br />

Sul piano professionale lei è impegnata<br />

a promuovere una maggiore sostenibilità<br />

ed è anche attiva in politica.<br />

Da quando si occupa personalmente di<br />

questa tematica?<br />

In pratica, da sempre. Ricordo che i miei genitori<br />

portavano a tavola solo frutta e verdura<br />

regionali e di stagione. Sono cresciuta con questi<br />

principi. Ho capito presto che anche nel proprio<br />

piccolo e nella vita di tutti i giorni si possono<br />

prendere decisioni consapevoli. Quando<br />

si è trattato di scegliere la facoltà universitaria<br />

ho optato per Econo<strong>mia</strong> politica perché volevo<br />

comprendere i meccanismi a livelli macro.<br />

Secondo lei, a che punto siamo con la<br />

sostenibilità in Svizzera?<br />

Nel 2008, quando ho iniziato a lavorare,<br />

spesso il mondo economico si opponeva a obiettivi<br />

climatici più rigorosi. Oggi l’opinione che<br />

econo<strong>mia</strong> ed ecologia possano andare di pari<br />

«Sono convinta<br />

che ogni<br />

azienda possa<br />

fare qualcosa<br />

di utile nell’ambito<br />

della sostenibilità,<br />

indipendentemente<br />

dalla sua<br />

dimensione»<br />

Botta<br />

e risposta<br />

Il mio motto<br />

«Niente è più forte di un’idea il<br />

cui tempo sia venuto» (Victor<br />

Hugo)<br />

Rituale quotidiano<br />

Cinque minuti al mattino per<br />

meditare e prepararmi ad<br />

affrontare la giornata<br />

Piatto preferito<br />

Shakshouka<br />

Materia preferita<br />

a scuola<br />

Matematica<br />

Primo lavoro<br />

Baby sitter<br />

Non esco mai senza...<br />

il cellulare (ahimè)<br />

Sono su questi<br />

social media<br />

Instagram, FB, Twitter,<br />

LinkedIn<br />

Riesco a staccare la<br />

spina...<br />

facendo yoga oppure jogging<br />

ed escursioni nella natura<br />

Non mi riesce bene<br />

Stare con le mani in mano<br />

Un luogo in cui emigrerei<br />

Da qualche parte nel Mediterraneo<br />

o in una grande città<br />

passo e interagire traendone vantaggi reciproci<br />

è molto più diffusa. Sono stati compiuti dei<br />

progressi, ma non è ancora sufficiente. Non ci<br />

rimane molto tempo e purtroppo i ritmi della<br />

politica sono lenti. Trovo che l’econo<strong>mia</strong> sia<br />

più dinamica.<br />

Dove intravvede le sfide maggiori?<br />

Attualmente, grazie alle moderne tecnologie,<br />

ci sono svariate possibilità per contrastare<br />

i cambiamenti climatici. Cruciale è il fattore<br />

tempo. Se vogliamo invertire la rotta, dobbiamo<br />

intervenire con tempestività. Serve assolutamente<br />

dimezzare le emissioni di CO 2 da<br />

qui al 2030.<br />

Entro lo stesso termine IKEA mira a diventare<br />

una società a impatto ambientale<br />

positivo. Che cosa significa?<br />

Vuol dire eliminare una quantità di CO 2<br />

maggiore di quella che produciamo lungo la<br />

nostra intera catena di creazione di valore.<br />

Come fate?<br />

L’importante è ridurre al minimo la propria<br />

impronta inquinante, ad esempio passando alle<br />

energie rinnovabili. In più, occorre riassorbire<br />

il CO 2 emesso nell’atmosfera e immagazzinarlo<br />

in modo da bloccarne l’effetto nocivo sul clima.<br />

Inoltre vogliamo aiutare i nostri clienti, fornitori<br />

e partner a causare meno emissioni. Il cambiamento<br />

climatico non si combatte da soli, è<br />

necessario remare tutti nella stessa direzione.<br />

Quali sono state le iniziative principali<br />

di IKEA in questo campo negli ultimi<br />

anni?<br />

Un aspetto centrale ha riguardato il ricorso<br />

più massiccio alle energie rinnovabili, sia nella<br />

produzione e commercializzazione che nella<br />

definizione dell’assortimento. Abbiamo installato<br />

dei pannelli solari su quasi tutti i nostri<br />

negozi e offriamo pannelli solari e pompe di calore<br />

per le abitazioni private. Anche le energie<br />

rinnovabili devono essere alla portata di tutti.<br />

Oltre a ciò, cerchiamo di rendere sempre più<br />

sostenibile ed efficiente in termini energetici il<br />

nostro assortimento. Dal 2015 vendiamo solo<br />

lampadine LED e dal 2021 solo batterie ricaricabili,<br />

niente più pile usa e getta. È il nostro modo<br />

di garantire alle persone una vita più sostenibile<br />

nella propria casa.<br />

Nella sua azienda lei incentiva un’econo<strong>mia</strong><br />

circolare. In che modo?<br />

Anche in questo caso vi sono approcci diversi.<br />

Entro il 2030 i nostri materiali dovranno<br />

essere composti soltanto da elementi rinnovabili<br />

o riciclati; la plastica grezza e materie simili<br />

sono bandite. Vogliamo anche allungare la durata<br />

di vita dei prodotti, ad esempio tenendo in<br />

▶<br />

01/<strong>2023</strong> 31<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA


INTERVISTA A MARKETING<br />

FRANZISKA BARMETTLER<br />

Impegno totale per la sostenibilità:<br />

Franziska Barmettler dà sempre il<br />

massimo – al lavoro come nel servizio<br />

fotografico.<br />

assortimento i pezzi di ricambio oppure organizzando<br />

vendite di mobili di seconda mano.<br />

Da poco più di tre anni è possibile riportare<br />

determinati mobili IKEA ancora in buono stato<br />

e ricevere in cambio un buono. Provvediamo<br />

poi a rivendere a prezzo ridotto i pezzi raccolti<br />

in quello che abbiamo chiamato «Angolo delle<br />

seconde opportunità».<br />

Nell’«Angolo delle seconde opportunità» di IKEA i<br />

mobili usati trovano nuovi proprietari.<br />

«Siamo soddisfatti<br />

nel vedere<br />

che i mobili<br />

di seconda<br />

mano trovano<br />

rapidamente<br />

una nuova<br />

sistemazione»<br />

L’iniziativa ha riscosso successo?<br />

Siamo soddisfatti nel vedere che i mobili<br />

di seconda mano trovano rapidamente una<br />

nuova sistemazione. Potremmo venderne di<br />

più, stiamo lavorando infatti per dare maggiore<br />

visibilità a questo servizio e semplificare la procedura<br />

di reso. Evidentemente non molti sono<br />

al corrente della possibilità offerta da IKEA di<br />

restituire i mobili usati.<br />

Per lei è un vantaggio o uno svantaggio<br />

lavorare per un’azienda<br />

così grande?<br />

Sono convinta che ogni azienda possa fare<br />

qualcosa di utile nell’ambito della sostenibilità,<br />

indipendentemente dalla sua dimensione.<br />

Ogni contributo conta, piccolo o grande<br />

che sia. In IKEA esercitiamo una leva enorme<br />

potendo raggiungere un vastissimo numero<br />

di persone nei nostri negozi e nei nostri ristoranti.<br />

Un adeguamento del nostro assortimento<br />

ha effetti di ampia portata. Lo stesso<br />

dicasi per la nostra produzione e per la nostra<br />

catena di fornitura. Come grosso offerente abbiamo<br />

molti occhi puntati su di noi e siamo<br />

oggetto di critiche. Ma accettiamo volentieri<br />

anche i riscontri negativi.<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />

32 01/<strong>2023</strong>


INTERVISTA A FRANZISKA BARMETTLER<br />

I negozi IKEA sono particolarmente invitanti<br />

e inducono a comprare più cose<br />

di quelle preventivate. In che modo<br />

questo «concetto di consumo» si inserisce<br />

nel suo approccio di sostenibilità?<br />

Il nostro obiettivo è disporre di un assortimento<br />

in cui ogni oggetto risponde a criteri di<br />

sostenibilità. Già oggi il 77 per cento dei materiali<br />

è rinnovabile o riciclato, entro il 2030<br />

vogliamo che tutti i nostri prodotti siano fabbricati<br />

con materie rispettose dell’ambiente.<br />

Naturalmente occorre evitare lo spreco, per<br />

questo dedichiamo sempre maggiore attenzione<br />

a progetti volti al recupero o alla conservazione<br />

dei mobili. È indispensabile però che<br />

nella testa delle persone cambi l’idea che un<br />

articolo a buon mercato abbia meno valore di<br />

altri o sia da gettare una volta utilizzato.<br />

Come si è evoluto il comportamento<br />

dei compratori negli ultimi anni? Anche<br />

per i vostri clienti la sostenibilità<br />

ha assunto una rilevanza crescente?<br />

Sì, certo. Le richieste da parte di clienti che<br />

desiderano sapere se il tal prodotto è sostenibile<br />

sono sempre più numerose. In un sondaggio,<br />

l’85 per cento degli intervistati si è dichiarato<br />

Note biografiche<br />

Franziska Barmettler (40<br />

anni) è responsabile Sostenibilità<br />

presso IKEA Svizzera. In<br />

precedenza è stata vice<br />

responsabile del Fondo<br />

pionieristico Migros e preposta<br />

al dossier tematico sulla<br />

sostenibilità. È inoltre<br />

consigliera cantonale ZH (pvl)<br />

e cofondatrice, successivamente<br />

condirettrice, dell’associazione<br />

economica swisscleantech.<br />

Originaria della<br />

regione lucernese ha studiato<br />

Econo<strong>mia</strong> politica all’università<br />

di Berna.<br />

pronto a fare di più per il clima. Abbiamo notato<br />

che sono proprio i giovani i più interessati<br />

alla scala dei valori di un’azienda e, talvolta, i<br />

più critici. Come realtà imprenditoriale non ci<br />

si può più esimere dal prendere una chiara posizione.<br />

Anche i nostri 3500 dipendenti si attendono<br />

da noi un serio impegno a favore di una<br />

maggiore sostenibilità e questo è un argomento<br />

che ritorna spesso nei colloqui di assunzione.<br />

Che cosa auspica per il futuro?<br />

Una buona qualità di vita per ogni persona,<br />

non a scapito del pianeta che ci ospita. Credo<br />

che riusciremo a conseguire questo obiettivo.<br />

A costo di sembrare ingenua per il mio inguaribile<br />

ottimismo, non voglio accettare una<br />

sconfitta. <br />

●<br />

01/<strong>2023</strong> 33<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA


Il mio motivo d’orgoglio<br />

Fabienne e Fabian Gschwend,<br />

Gschwend Kältech GmbH<br />

Dal 2022 noi di Gschwend Kältech GmbH garantiamo<br />

condizioni climatiche ottimali tutto l’anno<br />

a imprese e privati. Offriamo un servizio completo<br />

nel settore della tecnologia di raffreddamento e<br />

climatizzazione, che va dalla consulenza alla realizzazione<br />

e manutenzione degli impianti. Quando<br />

due anni fa ci siamo messi in proprio è stato un<br />

vero salto nel vuoto. L’inizio è sempre difficile, ma<br />

abbiamo avuto la grande fortuna di poter contare<br />

sui consigli di amici e parenti che spesso avevano<br />

fatto la stessa esperienza imprenditoriale. Al principio<br />

non è stato sempre facile, come team, trovare<br />

Un team affiatato<br />

il giusto equilibrio tra vita privata e professionale.<br />

Non abbiamo orari di lavoro fissi quindi può succedere<br />

che i clienti ci chiamino o che dobbiamo<br />

intervenire per un apparecchio difettoso anche a<br />

tarda notte. Però i feedback positivi della clientela<br />

sono una continua conferma che abbiamo preso la<br />

decisione giusta. Un altro fattore di successo è stata<br />

la selezione delle aziende partner adeguate. Un consiglio<br />

che ci sentiamo di dare a chi sta per lanciare<br />

la propria impresa: createvi una buona rete di contatti<br />

affidabili.<br />

gschwend-kaeltech.ch<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA 34<br />

01/<strong>2023</strong>


Il mio motivo d’orgoglio<br />

Enrico Rüegg, Signaltec AG<br />

I miei soci Markus Manser e Yves Brändli ed io abbiamo<br />

alle spalle un totale di circa 60 anni di esperienza<br />

nei sistemi di segnaletica stradale, di marcatura<br />

e barriera. Quando nel 2018 abbiamo fondato<br />

la Signaltec AG abbiamo saputo distinguerci dalla<br />

concorrenza concentrando i nostri sforzi direttamente<br />

su un nuovo sistema. Oggi, grazie all’acquisto<br />

di una stampante speciale, siamo in grado di<br />

stampare strisce catarifrangenti. Un altro prodotto<br />

innovativo che ci ha permesso di affermarci sul mercato<br />

sono i nostri segnali con rivestimento anti-adesivo<br />

che permettono di rimuovere gli adesivi senza<br />

Pionieri della segnaletica<br />

lasciare tracce. Così è possibile utilizzarli più volte<br />

e più a lungo, a vantaggio della clientela e dell’ambiente.<br />

Produciamo praticamente tutto nella nostra<br />

officina e nei nostri stabilimenti di produzione di<br />

segnaletica. Posso dire che siamo orgogliosi di tutto<br />

quello che abbiamo realizzato. All’inizio molti<br />

hanno tentato di dissuaderci dall’idea di avviare<br />

un'attività indipendente. Per questo il mio consiglio<br />

è: se hai un'idea innovativa tienila per te e crea un<br />

buon business plan. Il passo verso l’indipendenza<br />

richiede coraggio ma vale sempre la pena provarci.<br />

signaltec.ch<br />

01/<strong>2023</strong> 35<br />

<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA


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