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La Traccia n11 domenica 12 marzo 2023

domenica 12 marzo 2023

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Dunque, anche gesti dal pieno e limpido valore politico.

Come la scelta del presidente Mattarella di recarsi a pregare davanti alle 68

bare e di incontrare sopravvissuti e familiari. Una scelta eloquente anche

se fatta più di silenzi che parole. Nel palazzetto dello sport per cominciare,

con a fianco soltanto il prefetto di Crotone, Maria Carolina Ippolito. Una

scelta non casuale perché il prefetto sul territorio rappresenta lo Stato, non

una parte politica. Presidente e prefetto, fianco a fianco, lo Stato italiano

che rende omaggio, prega e si scusa per ogni morto. Un gesto che, alla loro

maniera, hanno voluto fare i sindaci crotonesi, inginocchiati accanto

all’arcivescovo Raffaele Panzetta e all’imam Mustafa Achik, all’apertura

della camera ardente. Lo hanno fatto indossando, tutti, la fascia tricolore

che ricorda il loro importante ruolo. Anche loro lì rappresentavano il

Paese, quella parte che con onore amministrano. E che in quel momento –

lo hanno sottolineato – con loro pregava e con loro chiedeva scusa. Sindaci

che hanno ringraziato Mattarella per la sua presenza, il suo gesto,

sottolineando invece l’assenza e le parole storte di esponenti del governo.

Sindaci espressioni di diverse maggioranze, ma uniti dalla fascia tricolore

e da quel semplice ma fortissimo gesto di inginocchiarsi. Politica come

carità, cioè come partecipazione appassionata.

Non a caso quei sindaci della Locride e del Crotonese amministrano

comunità povere ma esemplari nell’accoglienza, senza clamore, gestendo

con disponibilità e efficacia il crescente flusso migratorio su queste coste.

È la bella Calabria che, come abbiamo scritto più volte in questi mesi e

anni, non fa notizia. È la buona politica dei gesti concreti che, però, ora

chiede al governo più attenzione e meno slogan taglienti e inutili. Non

chiede muri o più polizia, e non vuole la retorica dei porti chiusi, ma occhi

aperti e visione acuta e giusta. Chiede che la strategia dei controlli e dei

soccorsi in mare torni a essere quella – umana e civile – che per anni ha

evitato tragedie. Una strategia che salva, non puramente securitaria. Che

chiede pensieri, strutture e fondi per un’accoglienza ancora migliore, utile

alle persone e all’Italia. Questa è politica. Una politica ancora e sempre

incarnata in figure degne, e che non va lasciata sola. Ce lo ha ricordato con

chiarezza e discrezione il presidente Mattarella, che con la sua presenza ha

portato la prima e più alta delle risposte alle domande che salgono “dal

basso” e che , si può starne certi, quelle fondate richieste porterà al

governo. Perché dopo le parole sbagliate e i giusti gesti di pietà arrivino, in

Italia e in Europa, decisioni concrete. Quelle che servono davvero per un

serio governo dell’immigrazione. Il Presidente della Repubblica e i sindaci

calabresi hanno dato un forte segnale. Ora tocca ad altri.

Di A.M.Mira da Avvenire del 4 marzo 2023

La traccia

Parrocchia di San Giacomo Apostolo

12 Marzo 2023 n. 11

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RITORNARE ALLA FONTE DELL’ETERNITA’

Bisogna battere sulla roccia per trovare l’acqua, con insistenza, e fare lo

stesso per sciogliere la durezza del proprio cuore. La sorgente scaturirà

come fonte dell’eterna giovinezza, rappacificando il cuore, in sintonia con

quello del Cristo. Accadde anche alla Samaritana al termine dell’incontro

con Colui che, pur riversando amore nei cuori di tutti, rivela con

schiettezza e severità il nostro peccato. E’ un dono perenne che zampilla in

eterno, umilmente apriamo il cuore alla speranza e ritorniamo all’Unica

fonte della vita eterna, la parola e la vita di Cristo. Ritorniamo a noi.

Gesù è l’acqua viva che toglie ogni sete. L’uomo assetato, conscio del suo

deficit e alla ricerca di senso da dare all’esistenza, può recarsi alla fonte

per abbeverarsi e attingere l’acqua. Le fonti stanno spesso in alto, sui

monti. I nostri contemporanei, tuttavia, spesso esprimono con le loro vite e

le loro idee l’impossibilità che le cose abbiano senso. Il “nulla” sembra

dilagare e con esso le numerose follie belliche. Ma se torniamo alla fonte,

all’unica Fonte, scopriamo che c’è acqua in abbondanza e per tutti,

nessuno escluso. L’acqua è il punto di convergenza e di incontro dei due

interlocutori: dell’uomo che la riceve e di Dio che la fa scaturire. Come un

simbolo, compendia ed esprime la richiesta umana e la risposta divina.

L’esistenza dell’uomo ha aspirazioni sconfinate: sete di amore, ricerca

della verità, sete di giustizia, di libertà, di comunione, di pace. Queste

domande di totalità non ricevono risposte dai poteri del mondo se non in

piccoli frammenti: sorsi che lasciano inappagata la sete. Gli uomini

naturalmente cercano un assoluto capace di acquietare ed estinguere

definitivamente la sete, che plachi ogni inquietudine, appaghi ogni

desiderio. Gesù dichiara senza mezzi termini di essere Lui quell’acqua, la

pienezza, il tutto. E la reale possibilità di incontrarlo ci fa comprendere che

il tutto è in noi. E che ciascuno di noi, rigenerato dall’acqua e dallo Spirito,

entra in comunione con l’Eterno, con la fonte dell’acqua viva. Dal costato


squarciato del Cristo sulla croce scaturisce l’acqua dello Spirito, la

sorgente dell’amore di Dio riversato nei nostri cuori. Un amore che ci ha

purificati e generati a vita nuova prima ancora che potessimo

consapevolmente rispondere. Permettiamo all’opera dello Spirito di farci

sperimentare che siamo diventati una sola cosa con Cristo, per vivere

nell’amore, dissetando noi stessi e il mondo.

Sabato 11 18.3

0

Domenica 12

III^ di Quaresima

S. Luigi Orione

SANTE MESSE DALL’11 AL 19 MARZO 2023

8.30

10.3

0

.

Def.ta Dal Tio Manuela

Def.to Rizzo Adriano

Def.to Battistuzzi Augusto

Def.ti Ballarin Elio e Piero

Domenica 19 marzo 2023 : IV^ domenica di Quaresima “Laetare”

I^ lettura: 1Sam 16,1b.4.6-7.10-13 Salmo: 22

II^ Lettura: Ef 5,8-14 Vangelo: Gv 9,1-41

AVVISI SETTIMANALI

Lunedì 13 – ore 20.30 in oratorio a Santi Pietro e Paolo, terzo incontro

di

Quaresima per adulti

Martedì 14 - ore 20.30 incontro Genitori IV elementare

Giovedì 16 – ore 20.30 incontro CPAE e CPP

Lunedì 13 16.0

0

Martedì 14 16.0

0

Mercoledì 15 16.0

0

Giovedì 16 16.0

0

Def.ta Rizzo Caterina

Def.ta Piccin Franca

Tutti i venerdì di Quaresima la Santa Messa sarà alle ore 08.00 in

Chiesa; alle ore 16.00 ci sarà la Via Crucis.

Tutti i sabati di Quaresima dalle ore 15 alle ore 15.30 prove di canto per i

ragazzi in modo particolare terza, quarta e quinta elementare

Ogni sabato di Quaresima la Santa Messa delle ore 18.30 sarà animata dai

Ragazzi delle elementari e delle medie insieme alle loro catechiste.

Venerdì 17 08.0

0

16.0

0

Sabato 18 18.3

0

Domenica 19

IV^ di Quaresima

“Laetare”

S. Giuseppe

8.30

10.3

0

Def.ti Fam. Spinazzè – Cecchin

Def.ta Della Longa Amabile

Via Crucis

Def.to Da Dalt Mauro

Def.to Della Libera Giuseppe, ann.

Def.to Da Ros Dino, ann.

Sarà una messa strutturata soprattutto per i ragazzi/e con segni, canti

e omelia per vivere la Quaresima in modo tutto particolare assieme ai

propri genitori e alla comunità. Naturalmente l’invito è che si partecipi a

tutti i sabati del periodo di Quaresima

Sono state stabilite le date per i prossimi battesimi: 26 marzo alla Santa

Messa delle ore 10.30 rito di Accoglienza, 28 maggio alla Santa Messa

delle ore 10.30 rito del Battesimo. Se ci sono altre Famiglie che intendono

battezzare quanto prima lo comunichino al Parroco.

Volevamo poi chiedere a Tutti un momento di “evangelizzazione”: portare

il foglietto “La Traccia” alle persone vicine di casa per renderle partecipi

della vita della parrocchia.


OFFERTE DELLA SETTIMANA

Raccolta “Un fiore per la vita” euro 600; per i terremotati della

Turchia e della Siria € 830. Queste raccolte sono già state versate in

curia. Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno offerto.

Il parroco e la comunità intera ringraziano di cuore tutti coloro che

danno generosamente per le necessità urgenti della parrocchia.

RICOMINCIARE DAI GESTI GIUSTI

«La politica è la più alta forma di carità», disse san Paolo VI più di mezzo

secolo fa. Una frase che ci è tornata in mente in questi giorni di dolore e di

riflessione dopo la tragedia degli immigrati nel mare di Cutro. La politica è

fatta di parole e di gesti, che concretizzano o negano quelle parole di papa

Montini. E stavolta sono piovute, e ancora grandinano, parole inopportune,

sbagliate, perfino offensive e gesti taglienti. Parole e tesi come quelle del

ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, o quelle appena più sfumate, di

Matteo Salvini.

Parole che sarebbe stato meglio non fossero mai pronunciate, per rispetto

nei confronti dei morti nella strage sulla costa calabrese, e della loro vita

prima della morte. Una vita che provava a fuggire dalla morte a casa

propria e che la morte ha trovato a casa nostra. Sì, ci sono state parole che

feriscono, che fanno ancor più sanguinare la piaga aperta all’alba del 25

febbraio sulla costa calabrese. Parole non di umana e cristiana “carità” e,

dunque, politicamente sbagliate. Ma negli stessi giorni abbiamo potuto

vedere e sentire gesti di carità e di pietà da parte di esponenti della politica

e delle istituzioni, da quelle più alte a quelle locali. ./..

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