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Flotte&finanza n. 66 marzo 2023

VERDE FASHION Fa chic e non ingrassa: il colore del basso impatto ambientale piace ma senza entusiasmare. E il sondaggio dice che...

VERDE FASHION
Fa chic e non ingrassa: il colore del basso impatto ambientale piace ma senza entusiasmare.
E il sondaggio dice che...

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Casa Editrice la fiaccola srl Numero <strong>66</strong><br />

<strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />

Scegliere, Gestire, Ottimizzare<br />

Fa chic e non ingrassa:<br />

il colore del basso<br />

impatto ambientale<br />

piace ma senza<br />

entusiasmare.<br />

E il sondaggio<br />

dice che…


Risparmia fino al 15%<br />

di carburante e riduci<br />

la tua C02<br />

Scopri Webfleet, la soluzione n.1 in Europa<br />

per la gestione della flotta.<br />

Il verde diverte?<br />

La risposta è un no stiracchiato. A nessuno piace ammettere che le auto elettriche<br />

sono poco funzionali, complicate nella gestione e ancora estremamente limitate.<br />

Ma guai a esporsi, il rischio è il pubblico rogo<br />

TANTO PER<br />

COMINCIARE<br />

AVERAGE FUEL CONSUMPTION<br />

All vehicles | Current month<br />

WASTED FUEL IN %<br />

All vehicles | Months<br />

GREEN SPEED IN %<br />

All vehicles | Current month<br />

13.9 l/100km<br />

96%<br />

AVERAGE<br />

2.4<br />

1.5 1.1 2.2 1.2<br />

1.5 1.9<br />

2.4 2.5 1.7 1.7 1.2<br />

Apr 19<br />

May 19<br />

Jun 19<br />

Jul 19<br />

Aug 19<br />

Sep 19<br />

Oct 19<br />

Nov 19<br />

Dec 19<br />

Jan 20<br />

Feb 20<br />

Mar 20<br />

Vuoi ridurre i tuoi costi di gestione e migliorare l’efficienza dei consumí?<br />

Con Webfleet puoi risparmiare sul consumo di carburante della tua<br />

flotta senza perdere di vista la sicurezza e la produttività.<br />

Let’s drive business. Further.<br />

Finirò al rogo? Probabile. Ma adesso che sono lo sventurato<br />

fruitore di un ibrido plug-in posso argomentare<br />

su quanto questo sistema sia stupido, inutile, farraginoso.<br />

Con l’auto mi hanno consegnato una borsa con<br />

dentro un cavo, con una presa per lato. Nessuno mi ha detto<br />

che il vero quiz è: ma questa centralina ha il ‘buco’ per la<br />

presa? No.<br />

Nessuno dice che in ibrido a piena carica l’autonomia è di 51<br />

km, poi vai a zero. Ovvio che alla terza, inutile, ricarica tutti lasciano<br />

perdere l’elettrico e vanno a benzina (o diesel).<br />

Così siamo tutti contenti. I costruttori che rifilano questi catorci,<br />

gli ambientalisti che vedono crescere la quota elettrificata,<br />

il Comune che comunque si ingrassa in area C anche<br />

con le ibride (loro sì che sono furbi, hanno capito il trucco),<br />

i venditori e sub venditori di energia che mettono su un bel<br />

database, gli automobilisti che esaurita la vena ambientalista<br />

viaggiano in endotermico, consumando di più di quanto consumavano<br />

senza ibrido e trasportando tipo chiocciola un<br />

motore e una batteria inutili.<br />

La vera chicca sono i contratti per attaccarsi a queste maledette<br />

colonnine. Devi farli tutti, se non vuoi correre il rischio<br />

di non poter caricare, almeno tre. E fare un contratto vuol<br />

dire condividere i tuoi dati personali, compresa la carta di<br />

credito, con un certo numero di società che non aspettano<br />

altro per usarti come un bersaglio per il telemarketing.<br />

Ma non bastava fare le colonnine con le carte di credito, o<br />

le carte carburanti? Eh no, troppo facile…<br />

Ed ecco perché lancio il mio j’accuse: l’elettrificazione poteva<br />

essere fatta molto bene e molto meglio con le swap battery,<br />

invece si è voluto complicare tutto creando un enorme business<br />

grazie al quale il processo sarà lungo e farraginoso.<br />

Se qualcuno vuole accusarmi di essere nemico dell’ambiente<br />

prego, la porta è aperta. Però mi si dimostri che<br />

queste ibride hanno un senso, e che le BEV sono la soluzione<br />

migliore, più veloce e pratica.<br />

Ipocrisia a parte.<br />

Per saperne di più<br />

webfleet.com | +39 02 45279040<br />

<strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 3


12<br />

28<br />

Flotte&<strong>finanza</strong><br />

sommario<br />

<strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - numero <strong>66</strong> anno 17<br />

10 Per Aniasa un 2022 più verde che mai<br />

12 Da T&E ‘The good tax guide’<br />

16 Fleet manager alla prova del green<br />

22 Osservatorio Unrae: frena il diesel, cresce l’ibrido<br />

24 Distribuzione automotive, come si cambia<br />

27 Arval Beyond al giro di boa<br />

28 #FORUMAutoMotive dice ‘no’ al pensiero unico<br />

30 Findomestic: motori, gioie e dolori<br />

32 SIFÀ per Enel: sua la fornitura di 2.000 veicoli<br />

33 Suv nel mirino: fortuna che c’è LoJack<br />

34 Porsche Drive: adrenalina, passione, emozione<br />

36 Webfleet è ancora Company of the Year<br />

40 Oli, l’elettrico del futuro secondo Stellantis<br />

42 Tonale Plug-In Hybrid Q4: efficientissima!<br />

44 Ineos Grenadier, fuoristrada vecchio stampo<br />

40<br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />

RUBRICHE<br />

6 Il Pensatore<br />

8 Quote Rosa<br />

38 VIP alla guida<br />

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Scegliere, Gestire, Ottimizzare<br />

Direttore responsabile<br />

Lucia Edvige Saronni<br />

Direttore editoriale<br />

Giuseppe Guzzardi<br />

gguzzardi@fiaccola.it<br />

flotte<strong>finanza</strong>@fiaccola.it<br />

Coordinamento editoriale<br />

Roberta Carati - rcarati@fiaccola.it<br />

Redazione<br />

Tiziana Altieri - taltieri@fiaccola.it<br />

Matthieu Colombo - mcolombo@fiaccola.it<br />

Gianluca Ventura - gventura@fiaccola.it<br />

Foto<br />

Archivio Vie&Trasporti, Archivio delle Case, John Next<br />

Collaboratori<br />

Mauro Armelloni, Giuseppe Cordasco, Giacinta Moraschi,<br />

Giorgia Rocca, Monica Schiller, Mauro Serena<br />

Amministrazione<br />

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Abbonamenti<br />

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Direzione, amministrazione, pubblicità<br />

Casa Editrice La Fiaccola s.r.l.<br />

20123 Milano - Via Conca del Naviglio, 37<br />

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Agenti<br />

Friuli Venezia Giulia - Trentino Alto Adige - Veneto<br />

Emilia Romagna (Parma e Piacenza escluse) Giorgio Casotto<br />

Tel. 0425/34045 - Cell. 348 5121572<br />

info@ottoadv.it<br />

Trimestrale - LO-NO/00516/02.2021CONV<br />

Reg. Tribunale di Milano n. 786<br />

del 22/12/2006 - ROC 32150<br />

Prezzi di vendita Italia Estero<br />

Copia singola ............................€ 15,00........€ 30,00<br />

Abbonamento annuo..................€ 60,00......€ 150,00<br />

Grafica<br />

Michela Chindamo - La Spezia<br />

Tipografia<br />

Ingraph<br />

Via Bologna 106 - 20831 Seregno (MB)<br />

La responsabilità di quanto espresso negli articoli<br />

firmati rimane esclusivamente agli Autori. È vietata e<br />

perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale<br />

di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su<br />

questa rivista sia in forma scritta che su supporti<br />

magnetici, digitali, ecc.<br />

Foro competente Milano<br />

Il suo nominativo è inserito nella nostra mailing list<br />

esclusivamente per l'invio delle nostre comunicazioni e<br />

non sarà ceduto ad altri, in virtù del nuovo regolamento<br />

UE sulla Privacy N.2016/679. Qualora non desideri<br />

ricevere in futuro altre informazioni, può far richiesta alla<br />

Casa Editrice la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it<br />

ISSN 2039 - 571X<br />

Questo periodico è associato<br />

all’Unio ne stampa periodica italiana.<br />

Numero di iscrizione 15132


IL PENSATORE<br />

IL PENSATORE<br />

UNA STORIA DA MANUALE<br />

Riccardo Guercioni<br />

a cura di Roberta Carati<br />

Alzi la mano chi non ha mai<br />

avvertito la tentazione di<br />

scrivere un libro, spesso con il<br />

nobile intento di offrire consigli utili.<br />

Lo ha fatto anche Riccardo Guercioni,<br />

direttore commerciale di I’m Noleggio<br />

e fondatore della prima scuola di<br />

formazione in Italia sul Noleggio a<br />

Lungo Termine. A differenza di tanti<br />

autori di belle speranze, però, ha<br />

venduto quasi cinquemila copie.<br />

Un passato di dealer e un presente di<br />

broker, Guercioni ci introduce a un<br />

mondo, quello dell’intermediazione,<br />

che sta cambiando pelle.<br />

F&F I broker sono stati a lungo<br />

tacciati di scarsa affidabilità dalle<br />

società di noleggio. Oggi, obtorto<br />

collo, l’aria sta cambiando?<br />

››‰ Probabilmente la necessità di<br />

“I broker del NLT gestiscono più del 50% del mercato, sono<br />

imprese strutturate con personale competente”. Se lo dice lui,<br />

che sul noleggio formativo ha scritto un libro, credetegli<br />

riconvertire il business di molti<br />

operatori che sono usciti dalla filiera<br />

classica automotive ha creato nel<br />

mercato del noleggio a breve, medio e<br />

lungo termine una sovrabbondanza di<br />

operatori e proposte commerciali; ma<br />

come in tutti i business - questo non<br />

fa eccezione - ci sono operatori che<br />

vivono alla giornata, con poca<br />

competenza, che rischiano di minare<br />

la credibilità del settore.<br />

Le competenze per far bene questo<br />

lavoro sono tante: finanziarie, fiscali,<br />

di prodotto, di opportunità, di visione,<br />

di aggiornamento continuo, nelle<br />

relazioni, nella comunicazione, nel<br />

marketing, nella struttura aziendale,<br />

nelle infrastrutture tecnologiche, nella<br />

sostenibilità, supportando progetti<br />

reali con azioni concrete, grazie a<br />

grandi investimenti economici.<br />

Oggi l'aria è cambiata perché i broker<br />

gestiscono più del 50% del mercato e<br />

anche le stesse società di noleggio si<br />

sono accorte che ci sono broker - come<br />

I'm Noleggio - che sono diventate<br />

imprese strutturate con personale<br />

competente in ogni ambito del<br />

business. Di conseguenza, le<br />

collaborazioni si stanno sviluppando tra<br />

chi assicura standard qualitativi elevati.<br />

In questo business le aziende virtuose<br />

non si occupano solo di sviluppo<br />

commerciale ma riescono a gestire le<br />

problematiche del cliente con<br />

tempestività e risolutezza, garantendo<br />

un alto livello di soddisfazione.<br />

F&F In tempi recenti Aniasa ha<br />

aperto agli operatori della sharing<br />

mobility. Crede che in futuro ci<br />

sarà spazio anche per i broker del<br />

noleggio? Ne avverte la<br />

necessità?<br />

››‰ Sì, assolutamente ne sento la<br />

necessità e Aniasa ha aperto le porte a<br />

questa ipotesi. Infatti, la nostra<br />

azienda si è avvicinata già a tale<br />

possibilità informandosi sulla<br />

procedura d’iscrizione. Ci sentiamo<br />

parte della filiera industriale<br />

dell’automotive e della new mobility,<br />

siamo la connessione tra l’industria e i<br />

fornitori di servizi con il cliente finale;<br />

garantiamo consigli e supporto sino a<br />

testare anche il prodotto servizio.<br />

F&F Da mesi la filiera dell’auto<br />

dibatte sugli obiettivi Ue Fit for<br />

55. Che tipo di ricadute<br />

potrebbero esserci sul business<br />

del noleggio? E su quello di I’m<br />

Noleggio in particolare?<br />

››‰ Tutti dovranno dare una mano<br />

per agevolare questa transizione, che<br />

a mio parere dovrebbe avvenire in<br />

modo più graduale. La tecnologia e le<br />

soluzioni che l’industria sta<br />

sviluppando si devono amalgamare<br />

con le esigenze di mobilità dell’Italia<br />

intera, soprattutto per non creare un<br />

impatto sociale forte e un divario<br />

economico alto tra classi.<br />

In questo contesto credo che il noleggio<br />

sia la soluzione perché permette, grazie<br />

alla sua flessibilità, di avvicinare il<br />

cliente a una proposta alternativa, di<br />

valutarla e poi di decidere. Noi di I’m<br />

Noleggio lavoriamo costantemente per<br />

formare il nostro reparto commerciale e<br />

di back office, per far sì che il Rental<br />

manager, possa conoscere e<br />

consigliare il cliente con una proposta<br />

customizzata. Siamo sempre alla<br />

ricerca di nuove e interessanti<br />

opportunità da presentare al cliente. Ci<br />

sentiamo responsabili, e infatti<br />

contribuiamo ad abbassare il livello di<br />

CO 2 di tutti i veicoli che<br />

commercializziamo, favorendo<br />

programmi di riforestazione per ridurre<br />

le emissioni inquinanti.<br />

F&F L’attività di I’m Noleggio non<br />

può prescindere, dice, dal suo<br />

Codice Etico. Come si concilia<br />

questa volontà con l’essere un<br />

broker, quindi figura terza rispetto<br />

alle società con cui lavorate?<br />

››‰ Abbiamo instaurato con le società<br />

di noleggio a lungo termine una<br />

relazione che negli anni le ha portate a<br />

fidarsi di noi e che ci consente di<br />

gestire il cliente anche dopo il<br />

contratto. Il nostro codice etico, che<br />

tutti i collaboratori devono firmare, ci<br />

permette di essere un partner<br />

affidabile e di fare da ponte tra cliente<br />

e società di NLT per far sì che la<br />

customer experience sia positiva.<br />

Noi di I’m Noleggio rappresentiamo<br />

solo aziende di NLT che ci danno<br />

modo di gestire il cliente, perchè<br />

possiamo dimostrare che questa è<br />

l’unica soluzione che genera<br />

soddisfazione e opportunità per lui.<br />

F&F I’m Noleggio assicura un<br />

mobility consultant per ogni<br />

cliente. Considerando i 78 Sales<br />

agent operativi in tutta Italia come<br />

riuscite a mantenere l’impegno?<br />

››‰ I’m Noleggio sta crescendo di<br />

anno in anno, grazie alla creazione di<br />

Rental Store provinciali e di Rental<br />

manager su tutto il territorio italiano.<br />

Ogni commerciale ha un suo portfolio<br />

che gestisce garantendo al cliente<br />

sempre il supporto necessario.<br />

F&F I Sales agent di I’m Noleggio<br />

si formano presso la sua Noleggio<br />

Business School. Ha sposato la<br />

filosofia dell’insourcing?<br />

››‰ Sì, assolutamente. Vogliamo<br />

trasmettere dall’interno l’esperienza, la<br />

visione, il modus operandi e l’anima<br />

dell’azienda. Per questo abbiamo<br />

deciso di impegnarci in un percorso<br />

formativo interno, creando la Noleggio<br />

Business School che va a supporto di<br />

tutti i reparti dell’azienda.<br />

L’organico è cresciuto acquisendo<br />

competenze più ampie, ma quando<br />

necessario ci avvaliamo anche di<br />

professionisti esterni.<br />

F&F Lei nasce concessionario, in<br />

tempi in cui il noleggio non era una<br />

formula che si vendeva in<br />

autosalone. Le sembra che i dealer<br />

stiano imparando a trattarlo?<br />

››‰ In effetti siamo partiti nel 2001 a<br />

fare NLT con vetture di proprietà fino ad<br />

avere un parco di 280 veicoli nella<br />

nostra attività di concessionaria.<br />

A quei tempi il noleggio a lungo termine<br />

non era percepito come una<br />

opportunità dai miei colleghi, mentre noi<br />

ci siamo fatti le ossa sul campo in tutti<br />

gli ambiti di questo business.<br />

Oggi, se non decideranno di avere una<br />

business unit specifica con personale<br />

dedicato, i concessionari faranno<br />

sempre fatica a gestire questo<br />

mercato. A tal ragione I’m Noleggio<br />

ha già intrapreso importanti<br />

collaborazioni con gruppi di<br />

concessionari per supportarli nella<br />

crescita del servizio.<br />

F&F Il suo ‘Noleggio Formativo - Il<br />

metodo collaudato per primeggiare<br />

nel settore automobilistico<br />

attraverso il noleggio’ è un manuale<br />

di istruzioni per l’uso insieme<br />

tecnico e motivazionale. C’è<br />

bisogno di ottimismo?<br />

››‰ Credo che per raggiungere dei<br />

risultati importanti ci sia bisogno di<br />

tanto sacrificio. Occorre avere l’umiltà<br />

di un’analisi critica unita alla volontà di<br />

acquisire competenze e alla voglia di<br />

mettersi in gioco.<br />

‘Noleggio Formativo’ racchiude la<br />

determinazione e la responsabilità di<br />

I’m Noleggio di trasferire parte del<br />

proprio know how insieme a una storia<br />

fatta di difficoltà iniziali e poi di<br />

successo. Concludo con una mia<br />

citazione: “L’equazione vincente per<br />

passare da sogno a realtà è l’azione”.<br />

E tanto ottimismo.<br />

F&F Quante copie ha venduto?<br />

››‰ ‘Noleggio Formativo’ è bestseller<br />

Amazon e ha venduto 4.925 copie. Un<br />

risultato inaspettato. Si tratta del<br />

volume più riconosciuto in Italia in<br />

termini di autorevolezza circa le<br />

competenze necessarie per avere<br />

successo nel settore del<br />

noleggio a lungo<br />

termine.<br />

6 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />

<strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 7


QUOTE<br />

ROSA<br />

DONNE NEGLI SPOT<br />

Rivoluzionarie<br />

di Tiziana Altieri<br />

Questo il ruolo che riconoscono loro le case auto<br />

mettendole al volante di vetture elettriche.<br />

Ma per promuovere il cambiamento non basta<br />

Come cambiano i tempi. Fino a<br />

qualche anno fa le donne<br />

comparivano negli spot delle<br />

automobili quasi esclusivamente come<br />

compagne di viaggio o passanti. Le<br />

prime, sedute lato passeggero,<br />

lanciavano sguardi ammirati all’uomo<br />

al volante e, se presenti, si occupavano<br />

del benessere dei bambini a bordo.<br />

Angeli dell’abitacolo, insomma, oltre<br />

che del focolare. Le seconde, invece, si<br />

voltavano affascinate al passaggio del<br />

veicolo (chissà se attratte dalle quattro<br />

ruote o da chi le guidava). Qualche<br />

eccezione c’è stata ma perlopiù per<br />

personaggi famosi, in grado di<br />

influenzare - agli occhi dei creatori<br />

delle campagne pubblicitarie - gli<br />

acquisti. Vedi Claudia Schiffer, prima<br />

alla guida di una Opel e poi di una<br />

Citroën, o Jennifer Lopez, testimonial<br />

Fiat. Ebbene, non è più così. Ora a<br />

impugnare il volante in tantissimi spot<br />

sono loro, le rappresentanti del popolo<br />

rosa. Donne comuni che, sorpresa,<br />

sono in grado di guidare, anche su<br />

strade tortuose, magari createsi dal<br />

nulla per consentire all’auto di non<br />

fermare la sua corsa (vedi Bmw).<br />

Al sesso forte, quando presente, non<br />

rimane che accontentarsi del sedile<br />

alla loro destra. Segno che si è<br />

raggiunta la parità tra i sessi?<br />

Tutto per Marta<br />

Ne dubito. La strada<br />

per le donne è<br />

Non è certo<br />

ancora lunga.<br />

complicato<br />

Piuttosto ritengo che<br />

attaccare il cavo<br />

alla presa, ma se<br />

molte case<br />

sei ricoperta<br />

automobilistiche<br />

di pailettes<br />

abbiano pensato che<br />

è meglio evitare<br />

la rivoluzione<br />

elettrica, sì perché gli spot di cui parlo<br />

si riferiscono quasi esclusivamente a<br />

veicoli zero emissioni, possa partire<br />

proprio dalle donne che, in fondo, al<br />

rombo del motore non hanno mai<br />

tenuto particolarmente e nemmeno ai<br />

doppi o tripli terminali di scarico.<br />

Devono aver creduto che con una<br />

vettura elettrica è più facile<br />

conquistare Marta piuttosto che<br />

Marco. Marta che è più attenta alla<br />

questione ambientale, Marta che<br />

compra solo prodotti con imballi<br />

riciclabili, Marta che differenzia<br />

meticolosamente tutto ciò che getta<br />

(sperando che poi Marco, addetto<br />

all’immondizia - alzi la mano l’uomo<br />

che non ha questo compito in casa -<br />

non vanifichi il suo lavoro). E poi,<br />

ovviamente, Marta cercherà di<br />

convincere Marco a scegliere l’auto in<br />

questione perché si sente<br />

direttamente coinvolta, perché sa che<br />

tocca a lei preservare questo mondo<br />

per tramandarlo ai posteri.<br />

Attenzione, però, non<br />

sottovalutate Marta.<br />

Perché se è vero che<br />

ama e rispetta il<br />

mondo in cui vive, è<br />

anche vero che è<br />

pratica molto più di<br />

Marco.<br />

I tempi per la ricarica dell’auto non<br />

sono compatibili con il suo stile di vita<br />

fatto anche di corse all’ultimo<br />

momento (dal parrucchiere o al<br />

vernissage, almeno una al mese o non<br />

sei nessuna). E poi vogliamo parlare di<br />

cosa implica maneggiare il cavo? Non<br />

è certo complicato attaccarlo alla<br />

presa, ma se sei vestita di cristalli e<br />

paillettes (must have della primavera<br />

estate <strong>2023</strong>) preferisci evitarlo.<br />

No, decisamente le case hanno<br />

sbagliato tattica...<br />

8 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />

Your mobility.<br />

Made easy.<br />

Dai una marcia in più al tuo business grazie a soluzioni uniche ed innovative. Alphabet contribuisce<br />

al successo della tua azienda con soluzioni di mobilità per lunghi e brevi periodi, flessibili, sostenibili<br />

e pensate su misura, in grado di rispondere alle tue esigenze e di ottimizzare il tuo budget.<br />

Ti supportiamo nell'elettrificazione della flotta e nell'adozione di strumenti che facilitano la gestione<br />

della mobilità dei tuoi collaboratori.<br />

Insieme facciamo strada alla tua azienda per proiettarla nel futuro.<br />

Nuova BMW iX1: Consumo di energia in kWh/100 km: 16,8­19; Emissioni di C02 in g/km (ciclo misto): 0.<br />

I consumi di energia e le emissioni di CO2 riportati sono stati determinati sulla base della procedura WLTP di cui al Regolamento UE 2017/1151.<br />

I dati indicati potrebbero variare a seconda dell'equipaggiamento scelto e di eventuali accessori aggiuntivi.<br />

www.alphabet.com/it


ANIASA<br />

MERCATO 2022<br />

Econoleggio<br />

Il 2022 visto da Aniasa: aumentano<br />

le immatricolazioni e con loro la quota<br />

di vetture elettriche e ibride plug-in<br />

di Giorgia Rocca<br />

Oltre una vettura nuova su quattro è in renting. In<br />

un mercato auto in contrazione, che nel 2022 ha<br />

perso quasi il 10 per cento nel confronto con<br />

l’anno prima, spicca il trend assolutamente positivo del<br />

noleggio, in particolare del noleggio a lungo termine.<br />

Secondo i dati di Aniasa, l’Associazione che rappresenta<br />

in Confindustria il settore dei servizi di mobilità, sono oltre<br />

365mila le vetture immatricolate, a conferma del ruolo<br />

strategico del noleggio per la mobilità turistica, aziendale<br />

e cittadina del Paese e per l’industria automotive nel suo<br />

complesso. Dopo essersi ritagliato il 25 per cento del<br />

mercato, il noleggio è decisamente proiettato verso quota<br />

30, livello ancora mai raggiunto in Italia.<br />

E questo anche in conseguenza dell’effetto booster della<br />

pur tardiva decisione del Governo di ricomprendere le<br />

vetture a noleggio nella platea dei beneficiari degli incentivi,<br />

decisione che ha rimesso in moto gli operatori del renting<br />

portandoli a chiudere l’anno con un +9,5 per cento nel<br />

confronto con il 2021.<br />

Le due facce del noleggio<br />

La crescita complessiva si deve esclusivamente al noleggio<br />

a lungo termine, che ha archiviato il 2022 con un<br />

significativo +19 per cento per un totale di 302.116 auto,<br />

a conferma del gradimento di nuove fasce di clientela,<br />

in particolar modo tra i privati.<br />

I noleggiatori del breve termine hanno invece incontrato<br />

maggiori criticità nell’approvvigionamento, date la perdurante<br />

scarsità di prodotto sul mercato e le politiche<br />

commerciali delle Case automobilistiche che hanno continuato<br />

a privilegiare altri canali di vendita. Per sopperire<br />

a queste dinamiche hanno quindi avviato la ricerca di<br />

nuovi canali per la fornitura di vetture, volgendo con maggiore<br />

interesse lo sguardo verso la Cina.<br />

L’alternativa concreta ed efficace<br />

“Il noleggio veicoli”, ha commentato il presidente Aniasa,<br />

Alberto Viano, “costituisce un’alternativa concreta ed<br />

efficace per la mobilità di cittadini, turisti e imprese italiane.<br />

Gran parte delle aziende lo ha già scelto da anni,<br />

numerosi privati lo stanno preferendo alla proprietà alla<br />

luce dei vantaggi insiti nella formula. Un’ulteriore spinta<br />

alla sua diffusione è oggi costituita dagli obiettivi nazionali<br />

ed europei di transizione ecologica, per cui il noleggio<br />

rappresenta lo strumento più naturale ed efficiente per<br />

avvicinarsi, a costi accessibili, a nuovi veicoli a ridotte<br />

emissioni, bypassando le incognite relative alla loro gestione<br />

e al fine vita. Lo scorso anno, nonostante il continuo<br />

stop&go dettato dagli annunci di incentivi e dalle<br />

successive modifiche della normativa”, puntualizza il<br />

presidente Aniasa, “il settore ha raggiunto una quota di<br />

mercato significativa nel segmento delle elettrificate.<br />

Con l’auspicio che nel corso del <strong>2023</strong> si possa equiparare<br />

al 100 per cento il sostegno degli incentivi anche per chi<br />

noleggia una vettura elettrica (al pari di chi l’acquista),<br />

la nostra quota è destinata ad aumentare rapidamente<br />

e ad accelerare la diffusione di questi veicoli nel parco<br />

circolante nazionale”.<br />

Transizione in corso<br />

L’elettrico, già, insieme alla crescita delle ibride plug-in<br />

l’altra notizia rilevante del 2022 del noleggio.<br />

I dati complessivi accreditano il ruolo decisivo del comparto<br />

del noleggio nella diffusione di veicoli a basse<br />

emissioni: il settore ha immatricolato il 56 per cento delle<br />

vetture ibride plug-in sul mercato e il 30 di quelle elettriche.<br />

Per non dire della funzione di supporto al rinnovo<br />

del circolante (la vita media dei veicoli a noleggio è di 4<br />

anni contro gli 11,8 del totale parco) e nell’immissione<br />

sulle strade del Bel Paese di vetture usate di ultima generazione,<br />

economicamente accessibili.<br />

Per completare il quadro delle immatricolazioni del noleggio<br />

nel 2022, al dato sulle vetture va sommato quello<br />

relativo agli LCV: 53.396 unità, in calo di 5 punti percentuali<br />

rispetto alle 56.032 del 2021. Un dato negativo ma<br />

comunque meno preoccupante del -12 per cento registrato<br />

dall’immatricolato dei veicoli commerciali leggeri<br />

nazionale.<br />

Obiettivo 100 per cento<br />

ANIASA<br />

“Auspichiamo che nel <strong>2023</strong> si possa equiparare<br />

al 100 per cento il sostegno degli<br />

incentivi anche per chi noleggia una vettura<br />

elettrica (oggi fermo al 50), al pari di<br />

chi l’acquista”. Lo ha detto il presidente<br />

Aniasa commentando l’incontro, lo scorso<br />

febbraio a Roma presso il Ministero<br />

delle Imprese e del Made in Italy, con il<br />

Sottosegretario Massimo Bitonci.<br />

Una richiesta figlia del ruolo decisivo del<br />

comparto noleggio nella diffusione di<br />

veicoli a zero e a basse emissioni. “Una<br />

decisione in tal senso”, ha spiegato<br />

Alberto Viano, “produrrebbe un’immediata<br />

scossa nelle immatricolazioni di<br />

questi veicoli, invertendo il trend negativo dello scorso anno che condanna<br />

il nostro Paese, unico in Europa, a un ruolo finora marginale nel processo<br />

di elettrificazione del parco circolante”.<br />

Altro tema caldo al centro del colloquio la fiscalità dell’auto aziendale e in<br />

particolare la deducibilità dei costi, fermi a valori di riferimento fissati nel<br />

lontano 1998 in base a un prezzo medio per veicolo di 18.000 euro.<br />

“È ora di mettere mano a una riforma complessiva e non ideologica sulla<br />

tassazione relativa all’auto aziendale”, ha ribadito il presidente dell’associazione.<br />

“Il grave disallineamento in ambito Ue ha come conseguenza una<br />

situazione di minor competitività delle aziende nazionali (in particolare per<br />

l’export) rispetto alle concorrenti europee su un asset così rilevante come<br />

l’auto aziendale. Il gap appare ancora più evidente se si raffronta la tassazione<br />

su una vettura aziendale media con quella di altri Paesi dell’Unione europea:<br />

in Italia si possono dedurre costi complessivi pari a 3.615 euro contro i<br />

25.210 della Germania, i 23.700 della Spagna e i 18.000 della Francia. Questa<br />

disparità grava pesantemente sul mercato dell’auto aziendale, schiacciando<br />

le potenzialità economiche e danneggiando la competitività delle nostre<br />

imprese, che sostengono un maggior costo nella produzione di beni e servizi<br />

rispetto ai competitor”.<br />

Si tratterebbe, in sostanza, di portare il limite di deducibilità ad almeno<br />

25.000 euro, anche in considerazione della Riforma Fornero che ha abbassato<br />

la quota di detraibilità dell’Iva dal 40 al 20 per cento.<br />

10 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />

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<strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 11


TRANSPORT &<br />

ENVIRONMENT<br />

THE GOOD TAX GUIDE<br />

Italia, ma che combini<br />

Dall’analisi comparativa condotta da T&E in 31<br />

Paesi europei ne emerge uno, il nostro, che l’auto<br />

la tassa poco e male. A discapito dell’ambiente<br />

Le conclusioni sul ‘caso Italia’<br />

Mentre diversi Paesi sovvenzionano auto a basse e zero<br />

emissioni, l'Italia sovvenziona automobili inquinanti fino a<br />

135 g CO 2 /km, il 72 per cento delle nuove immatricolazioni.<br />

Insieme a Francia e Romania, è il solo Paese a offrire indi<br />

Giacinta Moraschi<br />

Si fa presto a definirli ‘talebani dell’ambiente’, strenui<br />

sostenitori di una transizione ecologica che sembra<br />

contemplare l’elettrico come unica tecnologia possibile<br />

per raggiungere l’obiettivo di un sistema trasporti a<br />

emissioni zero. Come F&F prendiamo atto dell’immane<br />

lavoro svolto dagli studiosi di Trasport & Environment per<br />

arrivare a redarre ‘The good tax guide’, analisi comparativa<br />

dei sistemi di tassazione dell’auto in Europa. Un compendio<br />

che in 225 pagine spiega come e perché i trasporti siano<br />

l’unico settore del Vecchio Continente in cui le emissioni<br />

continuano ad aumentare, e come dal confronto tra sette<br />

tipologie di regimi fiscali e due tipi di immatricolazione (privata<br />

e aziendale) si possano trarre insegnamenti fondamentali<br />

e tempestivi. ‘The good tax guide’ presenta quindi<br />

buone pratiche da utilizzare, cattive pratiche da evitare e<br />

linee guida da seguire.<br />

centivi per vetture inquinanti e l'unico a incorporare l'uso<br />

privato di auto aziendali nella propria politica sugli ammortamenti.<br />

Infine, a differenza della maggior parte dei Paesi<br />

europei in cui il fringe benefit è applicato come semplice<br />

percentuale (a volte differenziata dalle emissioni) al valore<br />

dell'auto, in Italia la base imponibile è determinata da apposite<br />

tabelle fiscali prodotte dall'ACI. La bassa base imponibile<br />

che ne deriva fa sì che abbia una delle aliquote<br />

fiscali più basse in Europa per le auto aziendali in concessione.<br />

L'effetto netto di queste tasse è che le automobili in<br />

Italia paghino tasse ridotte (non è un caso che il nostro<br />

Paese si classifichi terzo, dopo Islanda e Lussemburgo, per<br />

auto pro capite: 670 ogni 1.000 abitanti). La bassa tassazione<br />

fa inoltre sì che le auto a emissioni zero ricevano<br />

scarsi incentivi finanziari rispetto ai veicoli inquinanti.<br />

Tassazione e sovvenzioni sullʼacquisto<br />

L'imposta di acquisto in Italia, l'IPT, è̀un'imposta regionale<br />

calcolata sulla potenza del motore. Fino alla fine del 2021<br />

era prevista anche una ecotassa basata sull'intensità delle<br />

emissioni di CO 2 . Introdotta nel 2019 a partire da 160 g<br />

CO 2 /km, nel 2022 scattava per le automobili, anche in leasing,<br />

che generano un quantitativo di CO 2 pari o superiore<br />

a 191 g/km. A settembre dello stesso anno è stata abolita.<br />

I privati hanno diritto a sovvenzioni allʼacquisto pari a 3.000<br />

euro per i BEV (autovetture fino a 35.000 euro), cifra inferiore<br />

alla media europea, e a 2.000 per i PHEV (fino a<br />

45.000 euro), cifra superiore alla media europea.<br />

Caso unico in Europa, gli incentivi all'acquisto possono<br />

essere aumentati del 50 per cento per i soggetti con reddito<br />

inferiore a 3.000 euro; possono essere aumentati di 2.000<br />

euro con contestuale rottamazione anche per le auto che<br />

emettono fino a 135 g CO 2 /km.<br />

Il ritardo accumulato nel 2022 nell'introdurre nuove agevolazioni<br />

allʼacquisto ha portato a un calo nell'adozione<br />

di auto a emissioni zero in contrasto con la tendenza a livello<br />

continentale. L’esclusione delle flotte dagli ecobonus,<br />

la tassazione, e anche il dibattito pubblico ‘contro l’elettrico’,<br />

poco invogliano le Case a promuovere la vendita in Italia<br />

delle auto elettriche che producono (e i finanziatori a investire<br />

nella battery chain italiana). Di conseguenza, si<br />

pubblicizzano ancora i veicoli endotermici, invenduti su<br />

altri mercati europei.<br />

L'erogazione degli incentivi sulle auto con motore a scoppio<br />

ha indotto le ONG ambientaliste a ricorrere al TAR.<br />

Tassazione della proprietà<br />

LʼItalia impone anche due tasse sulla proprietà: il Superbollo,<br />

che viene riscosso su vetture con potenza motore elevata<br />

(sopra i 185 kW), mentre il Bollo Auto, come l'IPT, è un'imposta<br />

regionale basata sulla potenza del motore (misurata<br />

in kW) e sullo standard Euro con esenzioni per PHEV e<br />

BEV (per cinque anni nella maggior parte delle regioni).<br />

L'onere fiscale complessivo dell'imposta sulla proprietà è<br />

piuttosto basso rispetto ad altri Paesi europei.<br />

Elettrico o niente<br />

Secondo gli esperti di T&E, non è una delle soluzioni ma l’unica efficace ai<br />

fini della decarbonizzazione. Con buona pace della neutralità tecnologica<br />

Elena Lake, Electric Fleet National Lead<br />

- T&E Italy, non ha dubbi: “Per decarbonizzare<br />

il trasporto su strada, non<br />

esiste ad oggi una soluzione più matura, disponibile,<br />

accessibile, efficiente e meno inquinante<br />

dell’elettrico”. Ci convincerà?<br />

F&F La Ue che frena sugli obiettivi<br />

al 2035 non è forse il tentativo di<br />

rivedere un approccio ideologico?<br />

››‰ In realtà il posticipo del voto finale al<br />

phase-out dei motori inquinanti nel 2035 è<br />

TRANSPORT &<br />

ENVIRONMENT<br />

Quota dei trasporti sul totale delle emissioni di gas a effetto<br />

serra e quota delle autovetture sulle emissioni dei trasporti<br />

Costruzioni<br />

13%<br />

Industria<br />

18%<br />

Agricoltura 9%<br />

Altri 7%<br />

Rifiuti 3%<br />

Trasporti 26%<br />

Auto 44.4%<br />

Produttori di energia 24%<br />

Treni 0.5%<br />

Motocicli 0.9%<br />

Van 8.3%<br />

Aerei 13.4%<br />

Navi 13.7%<br />

Truck e bus<br />

18.9%<br />

Fonte: Calcoli di T&E sulla base dei dati pubblicati UNFCCC 2022. Copertura EU27+UK+CH+NO+IS<br />

I Paesi europei rispetto all’incentivazione fiscale dei veicoli<br />

aziendali a emissioni zero<br />

Carico fiscale netto (€)<br />

Irlanda<br />

Grecia<br />

Malta<br />

Norvegia<br />

Svezia<br />

Lussemburgo<br />

Germania<br />

Regno Unito<br />

Danimarca<br />

Polonia<br />

Romania<br />

Austria<br />

Finlandia<br />

Francia<br />

Slovenia<br />

Paesi Passi<br />

Portogallo<br />

Lituania<br />

Islanda<br />

Italia<br />

l Carico fiscale utilitaria a benzina<br />

l Carico fiscale utilitaria BEV<br />

l Differenziale netto<br />

Lettonia<br />

Ungheria<br />

Estonia<br />

Belgio<br />

Svizzera<br />

Spagna<br />

Slovacchia<br />

R. Ceca<br />

Bulgaria<br />

Croazia<br />

Fonte: Calcoli di T&E del carico fiscale per un’auto aziendale in concessione utilitaria BEV e a benzina in quattro<br />

anni di proprietà<br />

dovuto a conflitti interni alla coalizione al governo<br />

in Germania, non certo a dubbi della<br />

Commissione sugli impegni per la transizione<br />

ecologica. Neutralità tecnologica significa<br />

che l’obiettivo dell’Europa rimane la vendita,<br />

a partire dal 2035, di auto e light duty vehicles<br />

a zero emissioni, senza che vi<br />

sia indicazione della tecnologia<br />

da utilizzare. Il punto è che convertire<br />

l’industria dell’automotive<br />

non è cosa da cinque minuti;<br />

piuttosto, è un grande piano industriale<br />

che richiede tempo ed enormi investimenti.<br />

Ad oggi tutte le grandi aziende lo<br />

hanno avviato e lo stanno sviluppando in vista<br />

dell’elettrificazione.<br />

F&F Eppure l’elettrico in Italia<br />

stenta a decollare...<br />

››‰ Siamo l’unico Paese in cui, nel 2022, le<br />

vendite delle elettriche sono scese (-27%).<br />

Tra le conseguenze negative del nostro essere<br />

fanalino di coda in Europa, vi è il fatto<br />

che il prezzo di acquisto delle BEV tende a<br />

calare più lentamente che altrove.<br />

Diventa un problema anche<br />

per le case auto, che faranno<br />

maggiore fatica a raggiungere i<br />

loro obiettivi di decarbonizzazione;<br />

così come per il Paese tutto,<br />

Cipro<br />

12 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />

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Flotte&<strong>finanza</strong> - 13


TRANSPORT &<br />

ENVIRONMENT<br />

Confronto tra le principali forme di incentivo all'acquisto di autovetture a emissioni zero (0 g CO 2 /km)<br />

Paese Auto privata Auto aziendale Soglia di prezzo Bonus per rottamazione Limiti di finanziamento<br />

Francia € 6.000/€ 2.000 € 4.000/€ 2.000 € 47.000/€ 60.000 € 2.500 Aperto<br />

Germania** € 6.000/€ 5.000 € 6.000/€ 5.000 € 40.000/€ 65.000 - € 5.000m<br />

Italia € 3.000 - € 35.000 € 2.000 € 650m<br />

Paesi Bassi € 3.350 - € 45.000 - € 71m (esaurito)<br />

Spagna** € 4.500 € 2.900 € 45.000 € 2.500/€ 1.100 € 400m per 2 anni<br />

Fonte: Elaborazione T&E delle fonti nazionali al 1° settembre 2022. **Componente del produttore escluso.<br />

Tassazione dei fringe benefit<br />

L'Italia applica un sistema unico di tassazione delle auto<br />

aziendali ad uso promiscuo in cui la base imponibile è calcolata<br />

moltiplicando un costo designato per km, che varia<br />

secondo modello e motore ed è fornito dall'ACI. Una volta<br />

calcolata la base imponibile, si applica un'aliquota percentuale<br />

in relazione all'intensità delle emissioni di CO 2 , con<br />

soglie del 25% (0-59 g CO 2 /km), del 30 (60-159 g CO 2 /km),<br />

del 50 (160-189 g CO 2 /km) e del 60% (>190 g CO 2 /km).<br />

Sebbene le aliquote siano tra le più alte in Europa, la minore<br />

base imponibile rende l'Italia, rispetto ai fringe benefit, uno<br />

dei Paesi a tassazione più bassa.<br />

Imposte sullʼammortamento<br />

L'ammortamento delle nuove auto aziendali è completamente<br />

deducibile in un periodo di cinque anni utilizzando<br />

il metodo di ammortamento lineare. L'Italia è uno dei pochi<br />

Paesi europei in cui i costi delle auto possono essere inclusi<br />

nell'importo dell'ammortamento. Che è limitato al 70% per<br />

le vetture ad uso primiscuo e al 20 per le vetture in pool.<br />

Esiste un tetto al prezzo massimo per l'uso non strumentale<br />

di 18.076 euro per le auto acquistate, di 3.615 euro per le<br />

auto in leasing, e limiti che variano a seconda dello stato<br />

del dipendente e del settore commerciale.<br />

Imposta sul valore aggiunto e detrazioni aziendali<br />

L'Iva al 22% è totalmente detraibile per le auto adibite esclusivamente<br />

ad uso strumentale, è detraibile al 40% per un<br />

uso privato. Nonostante la somiglianza di questa politica<br />

con quella di altri Paesi Ue, l'Italia ha chiesto e ottenuto una<br />

deroga al sistema comune di Iva dell'Ue (in scadenza). Il<br />

dibattito è in corso sull'opportunità di aumentare la detrazione<br />

dell'Iva per le autovetture usate e/o di introdurre una<br />

componente basata sulle emissioni.<br />

Imposte sui carburanti<br />

Per finire, recentemente il governo Meloni ha tagliato lo<br />

sconto sulle accise di circa il 50% di quello applicato dal<br />

governo Draghi. Ecco i valori: benzina 0,5784 euro/litro,<br />

gasolio usato come carburante 0,4674 euro/litro.<br />

che avrà grossi problemi a rispettare i suoi<br />

impegni in termini di riduzione delle emissioni.<br />

Rischiamo una spirale negativa in cui gli investimenti<br />

esteri nella catena di valore dell’automotive<br />

- pensiamo per esempio alle batterie<br />

- diminuiranno, gli impatti occupazionali<br />

positivi si verificheranno in Spagna o in<br />

Francia, la qualità dell’aria rimarrà tra le peggiori<br />

in Europa. Questa tendenza va radicalmente<br />

invertita. Collegare la tassazione alle<br />

performance ambientali del veicolo è un punto<br />

di partenza.<br />

F&F Ecco spiegato il titolo ‘La<br />

buona guida fiscale’....<br />

››‰ Dalla buona guida fiscale emergono<br />

specifiche leve fiscali che hanno avuto più<br />

successo nel determinare un impatto positivo<br />

per il clima. La buona guida fiscale non prescrive<br />

modifiche migliorative ai singoli Paesi:<br />

tuttavia, se si seguissero gli esempi di fiscalità<br />

‘verde’ si potrebbe iniziare a favorire seriamente<br />

la sostituzione di parchi auto nazionali<br />

vecchi e inquinanti come il nostro con veicoli<br />

puliti, ad emissioni zero.<br />

F&F La riduzione delle emissioni<br />

passa (anche) da un sistema di<br />

tassazione non penalizzante?<br />

››‰ Certamente. Alcuni Paesi non solo hanno<br />

adottato leve positive, di incentivo, ma<br />

sono riusciti ad accelerare la decarbonizzazione<br />

dei trasporti anche con disincentivi fiscali<br />

su auto inquinanti. Questo è quello che<br />

dovrebbe accadere anche in Italia, visto che<br />

le aziende responsabili, attente alla sostenibilità<br />

e determinate a produrre un cambiamento<br />

positivo esistono anche da noi.<br />

F&F Nel capitolo ad hoc sul nostro<br />

Paese si legge che “le automobili<br />

in Italia si trovano a pagare tasse<br />

ridotte”. Sbaglia chi vede nell’auto<br />

un bancomat per lo Stato?<br />

››‰ Dall’analisi emerge che in Italia abbiamo<br />

una tassazione sull’auto, in proporzione, leggermente<br />

più bassa rispetto a quella degli<br />

altri Paesi studiati. Tassazione che serve a<br />

coprire i costi di servizi pubblici associati all’uso<br />

dell’auto, come la costruzione di infrastrutture<br />

e di strade, e a compensare le esternalità<br />

collegate all’uso del motore a scoppio,<br />

come inquinamento atmosferico e inquinamento<br />

acustico, e i relativi costi sanitari.<br />

14 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> www.flotte<strong>finanza</strong>web.it


Esclusivo<br />

sondaggio<br />

a cura di<br />

GR ADVISORY<br />

e AIAGA<br />

DIVENTARE GREEN<br />

COVER<br />

Accanto al busto<br />

di Giulio Cesare,<br />

la miniatura della<br />

copertina della<br />

survey curata da<br />

GR Advisory<br />

L’impronta verde<br />

della flotta aziendale.<br />

Solo il 18 per cento dei Fleet Manager italiani dichiara di non avere neppure un veicolo<br />

elettrico o ibrido in flotta, mentre la maggior parte sta valutando gli elementi positivi e<br />

le criticità delle auto ‘green’. In uno scenario di vendite in calo per i veicoli aziendali<br />

green, i driver equamente spartiti tra elettroentusiasti, elettroscettici e indecisi e la<br />

tecnologia che ancora fatica a farsi strada nelle agende dei gestori di flotta, sta<br />

emergendo l’importanza dei servizi attorno all’auto alla spina: non solo ricarica e<br />

meccanica specializzata, ma anche gestione dei dati e formazione dei conducenti.<br />

Diciotto mesi fa, proprio da queste colonne annunciavamo<br />

la presa di coscienza della transizione<br />

ecologica post pandemica e la necessità<br />

di scelte coraggiose. Da allora la situazione si è<br />

decisamente evoluta, dato che l’introduzione di alimentazioni<br />

alternative nella car list rappresenta, secondo<br />

quanto emerge dalla ricerca, la più importante<br />

azione per ridurre le emissioni messa in campo da<br />

oltre la metà delle aziende intervistate (58%).<br />

L’impronta verde della flotta è il focus della quinta stagione<br />

di ‘Io Fleet Manager la penso così’, iniziativa<br />

ideata ed erogata da GR ADVISORY con il patrocinio<br />

di AIAGA, l’associazione italiana che raggruppa i fleet<br />

manager, e con il sostegno di un parterre de rois che<br />

vede presenti primari sponsor legati a tutta la filiera<br />

green dei veicoli: Alphabet, Be Charge, Continental,<br />

GuardOne Italia, Zucchetti e Volkswagen.<br />

Alla survey erogata via web hanno risposto, nel corso<br />

di una decina di giorni nel mese di febbraio, 622 aziende<br />

attraverso i loro fleet manager, rispondendo a 23<br />

domande che abbracciano tutti gli aspetti correlati<br />

con la flotta green.<br />

L’immagine che ne ricaviamo è quella di un ‘movimento<br />

green’ ancora incerto nelle flotte, ma in deciso aumento<br />

e, soprattutto, meno ideologico (a favore o contro il diesel)<br />

e più consapevole, avendo cominciato a valutare e<br />

soppesare direttamente vantaggi e criticità.<br />

Scorciatoia per ridurre la CO 2<br />

Definire un limite alle emissioni per fascia di car policy<br />

è stato per anni l’obiettivo delle aziende ecologicamente<br />

virtuose, che inquadravano la misura in un programma<br />

di riduzione progressiva, se possibile sostenuta da incentivi<br />

ai driver. Poi sono accaduti alcuni fatti: l’introduzione<br />

della misurazione WLTP che ha rimescolato le<br />

carte, rendendo i numeri della CO 2 meno appealing da<br />

mostrare rispetto agli esercizi precedenti.<br />

Successivamente è entrata in vigore la rimodulazione<br />

del fringe benefit a carico del driver sulla base delle<br />

emissioni, che porta ad incrementi tra il 67 e il 100%<br />

dell’imponibile a cedolino per le vetture che emettono<br />

oltre 160 e 190 g/km rispettivamente. Quest’ultimo<br />

fatto, abbinato all’uscita di produzione di molti suv inquinanti,<br />

ha scatenato la caccia alla riduzione delle<br />

di Mauro Serena,<br />

Partner<br />

GR ADVISORY<br />

16 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />

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<strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 17


COVER<br />

COVER<br />

Azioni concrete per ridurre le emissioni (più risposte possibili)<br />

58%<br />

38%<br />

15%<br />

13%<br />

24%<br />

Introduzione Limite Programma Net zero Nessuna Altro<br />

alimentazioni massimo di formazione 2030<br />

alternative CO 2 ai driver<br />

4%<br />

Fonte: GR ADVISORY (Online survey, Febbraio <strong>2023</strong>)<br />

Alimentazioni alternative presenti nella flotta (più risposte possibili)<br />

50%<br />

38%<br />

52%<br />

36%<br />

18%<br />

Mild/Micro Full Hybrid Plug-In Elettrica Nessuna<br />

Hybrid<br />

Hybrid<br />

Fonte: GR ADVISORY (Online survey, Febbraio <strong>2023</strong>)<br />

emissioni, ma la soluzione era già a disposizione bella<br />

pronta: l’ibrida Plug-In, con consumi ed emissioni dichiarati<br />

totalmente irrealistici, ma che fanno fede per<br />

la legge. Ottima alternativa per le fasce dirigenti: il 55%<br />

dei rispondenti, infatti, le ritiene una buona soluzione<br />

per chi fa pochi chilometri (tipicamente casa-lavoro)<br />

e il 52% le ha adottate, un altro 40% pensa che costino<br />

molto perché viene usato solo il motore termico, un<br />

25% che siano accettabili solo se fornite con wallbox<br />

In un settore che prova faticosamente a virare verso il green,<br />

colpisce quel 24% di fleet manager che non sta adottando<br />

alcuna misura concreta, ma anche l’esiguo 13% che sposa<br />

l’obiettivo zero emissioni da qui a sette anni.<br />

La tabella sotto è la fotografia di una situazione in sostanziale<br />

equilibrio: le flotte accolgono tutte le possibili tecnologie<br />

alternative, con un’accentuata predilezione per l’ibrida Plug-In.<br />

Quasi 1 su 5 i fleet manager che non ne hanno scelta alcuna.<br />

di ricarica domestica, iniziativa già messa in campo<br />

dal 9% degli intervistati.<br />

Restando sempre nel comparto ibrido, le Full Hybrid,<br />

adottate dal 38%, sono valutate in maniera contraddittoria:<br />

per il 24% consentono di risparmiare, ma il<br />

22% sostiene che consumano come le termiche, forse<br />

anche di più.<br />

Resta uno zoccolo duro di un 50% di Mild Hybrid (auto<br />

che di green hanno poco), mentre il Full Electric eguaglia<br />

le ibride senza spina.<br />

Quindi, l’identificazione delle corrette motorizzazioni<br />

sembra aver preso il sopravvento sulla misura delle<br />

emissioni (peraltro quasi sempre teoriche): minoritaria<br />

(38%) la quota di aziende che la adottano, mentre<br />

l’obiettivo zero emissioni (Net Zero 2030) non è certo<br />

il faro attuale delle flotte aziendali (appena il 13%).<br />

L’auto ibrida piace alle flotte?<br />

La minoranza (18%) che ancora non ha adottato auto<br />

con la ricarica lamenta soprattutto il costo elevato dei<br />

veicoli (50%) di fronte a una scelta limitata di modelli<br />

(33%), la scarsa copertura delle infrastrutture di ricarica<br />

(41%), il loro costo (22%) e il risparmio contenuto sui costi<br />

di rifornimento effettivi rispetto a benzina e diesel (28%).<br />

Ma è davvero così? Sentiamo l’opinione di chi le auto<br />

elettriche e Plug-In le ha adottate e le sta usando.<br />

Ebbene, non stupisce che il principale motivo per la<br />

scelta green appartenga all’area del politically correct:<br />

62% delle aziende che hanno auto elettriche in flotta<br />

le hanno volute per migliorare l’immagine aziendale<br />

e accreditarsi presso il mainstream ecosostenibile.<br />

Già un anno e mezzo fa, nella precedente indagine, il<br />

71% dei fleet manager aveva dichiarato che il principale<br />

obiettivo dell’auto elettrica era migliorare l’immagine<br />

aziendale. La riduzione dei consumi è il secondo fattore,<br />

ma solo per il 45% degli utilizzatori: è un dato significativo<br />

se si pensa che il risparmio sui rifornimenti<br />

ha sempre rappresentato l’unico incentivo tangibile<br />

per il driver. E se invece andiamo a verificare le criticità<br />

delle auto a ricarica, i timori di chi ancora non le vuole<br />

sono giustificati?<br />

Una volta superato lo scoglio del maggior costo del mez-<br />

zo, la scala delle risposte è speculare: sia chi non vuole<br />

le auto elettriche sia chi le sta utilizzando concorda sul<br />

fatto che gli ostacoli maggiori siano la scarsa scelta dei<br />

modelli, ma soprattutto i problemi di ricarica.<br />

L’agognata colonnina<br />

Più della metà delle aziende con auto elettriche o Plug-<br />

In segnala difficoltà nel fare rifornimento: un grosso<br />

problema a meno di far propria la citazione anonima<br />

“c’è più gioia nell’attesa che nella presa”!<br />

In una situazione che non è certo quella di Paesi più<br />

avanzati in questo campo, l’indagine ha comunque<br />

messo in luce una conoscenza confusa di questo<br />

aspetto. Mentre il 55% delle aziende ha installato dispositivi<br />

di ricarica nel parcheggio aziendale (ma bisognerebbe<br />

capire quante, di che tipo, con che sistema<br />

di gestione, ecc.), stupisce che appena il 22% abbia<br />

dotato i driver di eCard per la ricarica pubblica, magari<br />

in interoperabilità tra vari operatori; inoltre, la scelta<br />

dei fornitori per le ricariche è variegata e, apparentemente,<br />

non supportata da analisi appropriate. Infatti,<br />

per fornire le eCard le aziende si rivolgono a più soggetti<br />

in un mercato ancora in costruzione: 25% a un<br />

fornitore di energia elettrica, 21% allo stesso fornitore<br />

delle fuel card per le auto termiche, con l’obiettivo di<br />

avere un unico cruscotto di dati e l’integrazione energia/carburante<br />

per le Plug-In, solo il 12% a un fornitore<br />

specializzato di ricariche aziendali, mentre il 42% usufruisce<br />

di varie soluzioni, dal fornitore generalista di<br />

card, a quello di servizi, al noleggiatore.<br />

Si può prevedere che i problemi di rifornimento saranno<br />

superati con l’ampliamento della rete sia di colonnine<br />

in corrente alternata fino a 22 kW, sia dei cosiddetti<br />

‘supercharger’ in corrente continua fino a 350 e anche<br />

500 kW (parametri della batteria permettendo). Inoltre,<br />

è auspicabile una migliore conoscenza di questi aspetti<br />

all’interno delle aziende per poter effettuare una scelta<br />

ragionata di colonnine, wallbox a domicilio ed eCard<br />

in vista anche del futuro.<br />

Servizi sostenibili per le auto green<br />

Non solo automobili, ma un intero universo di servizi<br />

gravita attorno all’auto green.<br />

Gli pneumatici sono l’elemento più importante tra l’auto<br />

e la strada e la loro efficienza viene spesso sottovalutata.<br />

Se, da una parte, il 74% riconosce allo pneumatico<br />

un ruolo importante nella riduzione delle emissioni<br />

(soprattutto le particelle sottili) e, in particolare, a quello<br />

‘premium’ vantaggi in termini di sicurezza e risparmio,<br />

Per quali motivi non sono presenti veicoli green?<br />

(più risposte possibili)<br />

50%<br />

Elementi positivi nell’utilizzo di veicoli elettrici e/o plug-in<br />

(più risposte possibili)<br />

62%<br />

41%<br />

33%<br />

45%<br />

28%<br />

23%<br />

17%<br />

Miglioramento Minori Gradimento Minori<br />

immagine consumi driver costi di<br />

aziendale ed emissioni gestione<br />

Quando si dice: avere l’imbarazzo della scelta. La tabella in<br />

alto è una summa di ragioni che allontanano l’orizzonte a zero<br />

emissioni: la principale resta il costo del veicolo, più alto<br />

di un endotermico di uguale categoria; sempre presente -<br />

lo attesta quel 13% - il timore di restare a piedi.<br />

Anche la tabella qui sopra la dice lunga sulla traduzione<br />

del politicamente corretto in flotta: il 70% dei fleet manager<br />

ammette di aver noleggiato auto elettriche per migliorare<br />

l’immagine aziendale e accreditarsi presso il mainstream<br />

ecosostenibile. Promettenti i minori consumi ed emissioni.<br />

22%<br />

19%<br />

13%<br />

Costo Copertura Scelta Risparmio Costo Percorrenze Autonomia<br />

elevato rete di modelli contenuto rete di medie limitata e<br />

veicoli ricarica limitata costi ricarica ricarica elevate tempi di ricarica<br />

Fonte: GR ADVISORY (Online survey, Febbraio <strong>2023</strong>)<br />

Fonte: GR ADVISORY (Online survey, Febbraio <strong>2023</strong>)<br />

18 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />

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settembre <strong>marzo</strong> 2021 <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 19


COVER<br />

Criticità nell’utilizzo di veicoli elettrici e/o plug-in<br />

(più risposte possibili)<br />

56%<br />

46%<br />

Golden sponsor<br />

27%<br />

25%<br />

10%<br />

Problemi Difficoltà a Costi di gestione Scarso Emissioni<br />

di ricarica reperire modelli maggiori di gradimento deludenti<br />

adatti alle esigenze quelli attesi dei driver<br />

Fonte: GR ADVISORY (Online survey, Febbraio <strong>2023</strong>)<br />

Nulla di nuovo sotto il sole: chi sta guidando una vettura elettrica come una<br />

ibrida plug-in, trova nella povertà della gamma e più ancora nei problemi di<br />

ricarica il limite a un sereno utilizzo. Preoccupante che le auto ‘alla spina’ non<br />

incontrino il favore di 1 driver su 4.<br />

dall’altra il 55% dei fleet manager si affida per questo<br />

accessorio alle scelte fatte dal noleggiatore o dalla<br />

casa automobilistica, dichiarando in parte (25%) di<br />

non conoscere dati tecnici di rolling resistance.<br />

Sempre contraddittorio il rapporto tra fleet<br />

manager e telematica a bordo: il 44% la considera<br />

un ottimo strumento per misurare<br />

in modo preciso consumi ed emissioni e,<br />

infine, ridurli, tuttavia il 46% stima le emissioni<br />

della flotta sulla base dei report di percorrenze<br />

delle fuel card, il 38% non le misura affatto<br />

e utilizza i dati teorici pubblicati dai costruttori, mentre<br />

solo il 16% usa la tecnologia (telematica del noleggiatore,<br />

o acquistata da fornitore specializzato, oppure<br />

utilizzando una app).<br />

Sei aziende<br />

su dieci hanno<br />

voluto l’auto<br />

elettrica in flotta<br />

per migliorare<br />

la propria<br />

immagine<br />

Un altro strumento utilizzabile nel determinare la reale<br />

impronta verde della flotta è un software gestionale<br />

specializzato. Il 15% lo utilizza con questa funzione,<br />

ma la maggioranza (60%) non ce l’ha e/o non lo ritiene<br />

d’interesse in questo momento. Un dato, anche qui,<br />

contraddittorio se si pensa che gli stessi fleet manager<br />

riconoscono nel software di flotta uno strumento efficace<br />

per controllare i consumi (67%) e per il calcolo<br />

delle emissioni (45%). Il 36% ritiene che sia utile anche<br />

per comparare le diverse motorizzazioni.<br />

E i driver, che cosa pensano?<br />

Equamente ripartiti tra elettroentusiasti (23%) ed elettroscettici<br />

(25%), con il resto ancora in posizione attendista,<br />

stanno iniziando a percepire quanto sia diverso<br />

guidare elettrico (o ibrido) piuttosto che un’auto<br />

con un motore a scoppio. A partire dalla scelta della<br />

vettura (le ibride, nelle loro varie declinazioni, sono<br />

ben diverse tra loro e dalle elettriche), a seguire con<br />

la conduzione e la manutenzione.<br />

Purtroppo, le aziende non hanno ancora percepito l’importanza<br />

della formazione. Se da un lato, in partnership<br />

con le case o i noleggiatori, promuovono prove di guida<br />

presso le sedi aziendali (21%), dall’altro solo il 15% dichiara<br />

di aver erogato formazione ai dipendenti.<br />

Venendo poi ai budget investiti, la questione diventa critica.<br />

Quanto è disposto a pagare il 50% delle aziende per<br />

l’assistenza al driver durante il primo utilizzo della vettura<br />

elettrica e quanto è disposto a spendere il<br />

41% per un seminario di formazione sulla<br />

mobilità elettrica? Ebbene sì, zero euro!<br />

D’accordo, siamo in fase evolutiva e alcuni<br />

disallineamenti possono manifestarsi, tuttavia<br />

siamo ancora lontani dall’aver intrapreso<br />

decisamente la strada della transizione<br />

green.<br />

I prossimi mesi e anni dovranno essere attentamente<br />

monitorati per capire se avverrà una piena evoluzione<br />

o se si manifesteranno, al contrario, segnali d’involuzione,<br />

come lo stop e la possibile retromarcia su certe<br />

decisioni istituzionali potrebbe lasciar presagire.<br />

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Riduzione<br />

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20 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />

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UNRAE<br />

OSSERVATORIO<br />

Diesel<br />

in frenata<br />

È ancora l’alimentazione preferita, ma il trend<br />

del gasolio è in costante discesa, a vantaggio<br />

delle ibride e della tradizionale benzina.<br />

Questo e altro nella periodica analisi di Unrae<br />

sugli utilizzatori del noleggio a lungo termine<br />

Alimentazioni e molto altro<br />

Scopriamo per esempio che l’anno scorso il noleggio a<br />

lungo termine di vetture è aumentato del 15,8 per cento<br />

per un totale di 617.776 contratti registrati (erano stati<br />

533.535 nel 2021), e che la ripartizione tra le due madi<br />

Roberta Carati<br />

Sono sempre le aziende non automotive<br />

a optare per il diesel più di ogni altra<br />

categoria: 63,9 per cento di quota contro<br />

il 40,8 delle società di NLT, il 37,1 dei privati,<br />

il 33,8 degli operatori del rent-a-car, il 32,6 di<br />

dealer e costruttori. Tra quasi tutti gli utilizzatori<br />

del noleggio a lungo termine il gasolio continua<br />

a essere l’alimentazione preferita, anche se il<br />

trend generale è in costante discesa a vantaggio<br />

soprattutto delle ibride elettriche, in crescita in tutti<br />

i canali e maggiormente fra dealer e costruttori (24,8<br />

per cento), società di NBT (23,1) e privati (22,3), e dei<br />

tradizionali motori a benzina.<br />

Le auto elettriche arretrano in modo generalizzato, ad eccezione<br />

delle società di noleggio a lungo termine dove la<br />

quota è aumentata dall’1 per cento del 2021 al 7,5 del<br />

2022, in particolare fra i privati (scese dal 5,6 al 3,9 per<br />

cento), le aziende non automotive (dal 2,8 al 2,1), dealer e<br />

costruttori (dal 24,6 al 16,2 per cento). Exploit delle ibride<br />

plug-in tra le società di noleggio a lungo termine, cresciute<br />

di oltre 10 punti in un anno (dallo 0,6 al 10,7 per cento).<br />

Il tema delle alimentazioni è trattato da Unrae nella consueta<br />

analisi focalizzata sugli utilizzatori del NLT.<br />

NBT<br />

5,7%<br />

Privati<br />

14,8%<br />

*<br />

NLT<br />

7,7% L’utilizzatore<br />

del NLT<br />

Dealer e<br />

Costruttori<br />

3,9%<br />

Aziende non<br />

automotive<br />

67,9%<br />

*piccole società NLT<br />

che prendono vetture da<br />

Aziende Top o Captive<br />

cro-aree di utilizzatori - Società e Privati - vede la quota<br />

maggioritaria sempre appannaggio delle Società (85,2<br />

per cento), titolari di ben 526.606 contratti (+16,3 per<br />

cento sul 2021); fra tutte prevale la categoria delle aziende<br />

non automotive, 67,9 per cento, cresciuta in termini<br />

numerici ma con una riduzione della quota rispetto al<br />

70,9 del 2021. Il restante 14,8 per cento è in capo ai<br />

Privati, che con 91.170 contratti mettono a segno un<br />

+12,8 per cento sull’anno precedente.<br />

Segmentando il cluster delle Società, l’Osservatorio<br />

Unrae mostra come quelle di noleggio a lungo termine<br />

crescano sia in volume sia in quota, passando da 12.849<br />

a 47.634 contratti e più che triplicando la share, dal 2,4<br />

al 7,7 per cento, principalmente per motivi legati alla di-<br />

La tabella a lato descrive un utilizzatore<br />

privato ancora fortemente orientato sul<br />

motore endotermico, con il diesel che<br />

perde quota ma la benzina che cresce;<br />

sale l’appeal delle ibride, diminuisce<br />

quello delle plug-in e delle full electric.<br />

Quanto alla diffusione del noleggio a<br />

lungo termine in Italia, la Lombardia la fa<br />

da padrone: 22,9 per cento nel segmento<br />

Privati, 32,6 relativamente alle Società.<br />

sponibilità del prodotto e all’accesso al credito.<br />

Sostanzialmente stabile la quota dei dealer e costruttori,<br />

dal 3,3 per cento del 2021 al 3,9 dell’anno dopo. In calo<br />

gli operatori del breve termine, che con 35.481 contratti<br />

(-19,5 per cento) riducono la share dall’8,3 per cento del<br />

2021 al 5,7 del 2022. La durata media dei contratti si attesta<br />

sui 20 mesi, due in meno rispetto al 2021.<br />

Che cosa guida chi guida un’auto in noleggio?<br />

Soprattutto crossover e berline, ma mentre le prime re-<br />

NLT per alimentazione (privati)<br />

Benzina<br />

Diesel<br />

Gpl<br />

Metano<br />

Ibride (HEV)<br />

Plug-in<br />

(PHEV)<br />

Elettriche<br />

(BEV)<br />

2,9%<br />

2,7%<br />

1,8%<br />

1,9%<br />

NLT per regione<br />

3,9%<br />

5,6%<br />

8,6%<br />

11,0%<br />

23,5%<br />

21,0%<br />

22,3%<br />

18,5%<br />

% Privati 12 mesi 2022 vs 12 mesi 2021 % Società 12 mesi 2022 vs 12 mesi 2021<br />

gistrano il gradimento di privati (41,2 per cento) e aziende<br />

non automotive (31 per cento), noleggiatori, dealer e costruttori<br />

si orientano in prevalenza sulle berline. Al terzo<br />

posto si collocano i fuoristrada, superati di poco dalle<br />

station wagon fra le aziende non automotive e le società<br />

di rent-a-car. A decrescere, monovolume (carrozzeria<br />

amata sia dalle società del lungo che del breve termine<br />

nonché dalle aziende non automotive), multispazio, coupé<br />

e cabrio.<br />

n 2022 n 2021<br />

37,1%<br />

39,3%<br />

Osservatorio Utilizzatori NLT, 12 mesi 2022, Centro Studi e Statistiche UNRAE<br />

Osservatorio Utilizzatori NLT, 12 mesi 2022, Centro Studi e Statistiche UNRAE<br />

UNRAE<br />

22 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />

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<strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 23


ATTUALITÀ<br />

ATTUALITÀ<br />

LA CITTÀ DELL’AUTO<br />

COME SI CAMBIA<br />

Tante le voci che si sono alternate sul palco di Spazio, a Torino, per fare<br />

il punto su quello che sta succedendo nel mondo della distribuzione<br />

automotive e per dare un assaggio dell’Automotive Dealer Report <strong>2023</strong><br />

testo della distribuzione auto, sempre più complesso,<br />

sottolineando la “necessità di passare dalla competizione<br />

alla cooperazione, soprattutto in una logica associativa<br />

con la quale affrontare l’evoluzione normativa che regolamenta<br />

il settore”.<br />

Un settore che oggi deve affrontare non solo il regolamento<br />

UE 720/2022 con cui si rischia la destrutturazione<br />

del sistema automobilistico, ma anche la transizione energetica<br />

con l’annunciato abbandono dell’endotermico al<br />

2035. “L’Italia”, ha concluso De Stefani Cosentino, “ha<br />

previsto 700 milioni per l’installazione delle colonnine di<br />

ricarica, in Germania gli aiuti sono tra i 6 e i 7 miliardi”.<br />

Crescono fatturato medio e reddittività<br />

I punti salienti della 13esima edizione dell’Automotive<br />

Dealer Report sono stati illustrati da Fausto Antinucci,<br />

AD di Italia Bilanci: “Nel 2022 sono state immatricolate<br />

1 milione 316mila vetture, circa la metà rispetto al 2007,<br />

in linea con il minimo toccato nel 2013. A cambiare<br />

maggiormente è la componente della vendita ai privati:<br />

se nel 2007 il retail rappresentava il 72 per cento del<br />

mercato, nel 2022 è sceso al 59. Il fatturato medio e<br />

la redditività dei dealer sono, invece, aumentati. Nel<br />

2021 il fatturato medio ha superato i 38 milioni di euro<br />

- è il livello di ricavi più alto dal 2005 a oggi - e la redditività<br />

è arrivata all’1,8 per cento. Tra i fattori determinanti<br />

ci sono le nuove strategie commerciali che hanno garantito<br />

margini unitari più elevati, l’aumento del prezzo<br />

medio del nuovo e dell’usato e la riduzione del numero<br />

degli operatori, 1.182 nel 2022. Nel 2007 erano 2.785”.<br />

Il report di Italia Bilanci mostra anche come l’elettrico<br />

in Italia stenti a decollare: nel 2022 la quota di auto con<br />

la spina è scesa, passando dal 4,6 per cento del 2021<br />

al 3,7. Crescono invece le ibride - auto, ricordiamolo,<br />

dotate di un motore endotermico principale - che guadagnano<br />

il 34 per cento del mercato nel 2022, mentre<br />

nel 2021 erano a quota 29.<br />

Ma quanto mi costi<br />

Su come stia cambiando il mercato dell’auto si è soffermato<br />

Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio<br />

Findomestic, che all’ombra della Mole ha presentato in<br />

anteprima le ultime rilevazioni sulle propensioni all’acquisto,<br />

in particolare di auto, dei consumatori. Mille le interviste<br />

effettuate dalle quali emerge un generale clima<br />

di preoccupazione nella Penisola. “Spaventano”, ha spiegato<br />

Bardazzi, “l’inflazione con il 62 per cento degli intervistati<br />

che avverte prezzi in crescita, il conflitto Russia-<br />

Ucraina e il calo del potere di acquisto familiare”.<br />

La propensione a spendere rilevata a gennaio <strong>2023</strong> è<br />

bassa: 7 italiani su 10 preferiscono attendere. Ma tra le<br />

intenzioni d’acquisto a tre mesi l’auto è in testa: il 30 per<br />

cento del campione desidererebbe comprarne una nuova,<br />

un desiderio che però spesso rimane tale.<br />

“Il 35 per cento”, ha aggiunto Bardazzi, “vorrebbe una<br />

vettura ibrida, il 22 non saprebbe quale motorizzazione<br />

Istantanee<br />

dall’evento andato<br />

in scena<br />

a febbraio presso<br />

la concessionaria<br />

Spazio - La Città<br />

dell’Auto - nel<br />

capoluogo<br />

piemontese.<br />

Nella foto grande,<br />

un autosalone<br />

Alfa Romeo dei<br />

primi anni 60.<br />

A fare gli onori di casa Umberto Seletto, ideatore e organizzatore<br />

di Anticrisi Day: “L’incontro ha un duplice scopo:<br />

offrire una panoramica dell’andamento del settore, utile<br />

sia ai dealer sia alle case produttrici e a tutta la supply<br />

chain, e proporre elementi di riflessione sui quali gli stakeholder<br />

possono aggiornare le proprie organizzazioni”.<br />

Ad aprire i lavori è stato il presidente di Federauto, Adolfo<br />

De Stefani Cosentino, che ha tratteggiato l’attuale condi<br />

Tiziana Altieri<br />

Un grande evento quello che si è tenuto nella sede<br />

di Spazio - La Città dell’Auto - a Torino per presentare<br />

Automotive Dealer Report <strong>2023</strong>, pubblicazione<br />

curata da Italia Bilanci. Un evento che ha visto<br />

la partecipazione di cento concessionarie auto, che insieme<br />

fatturano oltre 10 miliardi di euro e impiegano più<br />

di 10mila persone, organizzato dal Think Tank Anticrisi<br />

Day con il sostegno di Nobis Assicurazioni.<br />

24 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />

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<strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 25


ATTUALITÀ<br />

BILANCI<br />

ARVAL BEYOND<br />

Giro di boa<br />

Dario Casiraghi,<br />

dal 1° giugno 2022<br />

direttore generale<br />

di Arval Italia.<br />

A metà del percorso relativo al piano strategico<br />

2020-2025, le prospettive per l’azienda di mobilità<br />

sono positive. Anche grazie a un 2022 col segno ‘+’<br />

scegliere, solo un 10 opterebbe per un’elettrica. I motivi?<br />

Il 64 per cento ritiene che i costi siano troppo elevati,<br />

sia per l’acquisto, sia per la corrente e la manutenzione,<br />

il 54 per cento vede come un ostacolo la ricarica della<br />

vettura, mentre il 30 non si fida dell’autonomia. Su dove<br />

recarsi per comprare la loro auto i consumatori sembrano<br />

non avere dubbi: dal concessionario”, ha concluso<br />

il responsabile dell’Osservatorio, “che rimane il<br />

luogo del tangibile, quello dove sperimentare, conoscere,<br />

imparare”.<br />

Dritte per gli addetti ai lavori<br />

Sul palco di Spazio si sono alternati numerosi ospiti.<br />

Oscar Farinetti, fondatore della catena Eataly e di Green<br />

Pea, ha condiviso con il pubblico i dieci capisaldi per<br />

un’organizzazione imprenditoriale capace di affrontare<br />

il futuro con tutte le sue incognite. Eccoli: saper gestire<br />

l’imperfezione; individuare le priorità e semplificare; pensare<br />

locale e agire globale; saper narrare e ricordarsi che<br />

per farlo serve studiare; spostare il valore del rispetto<br />

dal senso del dovere al senso del piacere; non arrendersi<br />

mai perché vince chi combatte di più; restare giovani ed<br />

eliminare la parola ‘io’ dal proprio vocabolario perché<br />

crea un clima di sospetto; non imitare ma copiare migliorando<br />

il valore base; invertire la rotta appena parte<br />

un fenomeno negativo; sposare il patriottismo che vuol<br />

dire ‘sbattersi’ per il proprio Paese e mostrare quel coraggio<br />

che nasce dalla paura.<br />

Bernardo Bertoldi, docente alla facoltà di economia<br />

dell’Università di Torino ed esperto di capitalismo familiare,<br />

ha evidenziato i passi necessari per la sopravvivenza<br />

delle imprese familiari, “imprese i cui azionisti sono un<br />

gruppo di consanguinei. Per assicurare continuità generazionale<br />

sono necessari essenza imprenditoriale,<br />

solidità dell’azionariato e capacità manageriale. Che<br />

deve essere trasmessa alle nuove leve. La famiglia imprenditoriale<br />

produce e si nutre di imprenditori in ogni<br />

generazione. Questi imprenditori rigenerano l’azienda<br />

esistente o creano nuove iniziative”.<br />

Marco Marlia, Ceo di Motork, azienda specializzata nelle<br />

attività web di settore, ha fatto il punto sull’AI (Intelligenza<br />

Artificiale) nell’economia e nella distribuzione auto. “Con<br />

le chat GPT siamo già oltre il mito. Si dice che la tecnologia<br />

succede lentamente e poi all’improvviso, la sensazione<br />

è che siamo appena prima dell’improvviso. Certo<br />

è che di tutto ciò devono tenere conto anche i concessionari.<br />

L’AI può essere sfruttata per ottimizzare, per<br />

esempio, il trade in dei veicoli usati effettuando un’accurata<br />

ispezione degli stessi”.<br />

In conclusione dei lavori Nicola Giardino, direttore editoriale<br />

dell’Automotive Dealer Report, ha annunciato la<br />

classifica per dimensione e redditività delle concessionarie.<br />

Al primo posto c’è Autotorino, seguita da Eurocar<br />

Italia e Ceccato Automobili. “I grandi gruppi”, ha detto,<br />

“nel 2021 sono scesi a 115 contro i 185 del 2012 e cumulano<br />

complessivamente oltre 227 miliardi a fronte<br />

dei 136 di dieci anni fa. È la prova del profondo processo<br />

di consolidamento messo in atto dalla rete dopo un<br />

lungo periodo di compressione dei margini”.<br />

Solo indicatori positivi, pur in un contesto definito<br />

sfidante, nel 2022 di Arval: la flotta noleggiata<br />

conta 1.592.024 veicoli (+8,3 per cento sul 2021,<br />

acquisizioni incluse) di cui circa 300mila elettrificati<br />

(quattro volte la quota del 2019). Più contenuta la crescita<br />

per Arval Italia: 247.658 i veicoli in flotta (+1,8 per cento<br />

sull’anno precedente), e un segmento Retail che registra<br />

un aumento del 10 per cento, del 20 relativamente al canale<br />

dei privati; molto bene il Mid Term, +45 per cento<br />

rispetto al 2021. Da segnalare l’exploit dei veicoli a basse<br />

emissioni: elettrici e ibridi superano le 45mila unità (+38<br />

per cento sull’anno prima).<br />

“I numeri”, ha dichiarato il direttore generale Dario<br />

Casiraghi, “ci dimostrano che Arval Italia prosegue nel<br />

suo percorso di crescita costante, pur nel contesto di<br />

un mercato automotive che sta affrontando molteplici<br />

difficoltà. Per questo ci siamo concentrati sul potenziamento<br />

del servizio offerto, sul supporto e la consulenza<br />

ai nostri clienti, per garantire loro la mobilità di cui avevano<br />

bisogno. Allo stesso modo vediamo il risultato di tutto<br />

l’impegno profuso a favore dello sviluppo di una mobilità<br />

sempre più sostenibile, in linea con gli ambiziosi obiettivi<br />

del piano strategico Arval Beyond”.<br />

Un anno a 360 gradi<br />

In questa cornice, quando Arval Beyond è giunto ormai<br />

a metà percorso, si inquadrano l’acquisizione di Terberg<br />

Business Lease Grouplus e il trasferimento delle attività<br />

di noleggio di BCR ad Arval Romania.<br />

Data 2022 anche la partnership tra BNP Paribas (di cui<br />

Arval fa parte) e Jaguar Land Rover che nel corso di quest’anno<br />

si concretizzerà nel lancio di nuovi servizi finanziari<br />

di mobilità in nove mercati europei, e l’alleanza strategica<br />

con Ridecell.<br />

Alla voce ‘Sviluppo di soluzioni di mobilità sostenibile’<br />

si segnalano invece il bike leasing presente in 13 Paesi<br />

e il car sharing in 11; l’Arval Mobility Hub attivo presso<br />

l’headquarter di BNP Paribas Real Estate in Francia de-<br />

dicato alle aziende che cercano soluzioni di mobilità alternativa<br />

per i loro collaboratori (car sharing, bike sharing,<br />

bici a noleggio, scooter…); il prodotto di abbonamento<br />

all’auto pensato per il cliente privato Arval Adaptiv; l’offerta<br />

di noleggio di veicoli usati Arval Re-Lease particolarmente<br />

apprezzata in Olanda, Turchia, Polonia, Gran<br />

Bretagna e Francia; lo sviluppo di Arval Mobility App,<br />

oggi disponibile in 10 Paesi.<br />

Infine, anche considerando gli oltre 450.000 veicoli connessi<br />

(quasi il 30 per cento del parco) in 22 Paesi, nel 2022<br />

è stata lanciata Arval Connect, per ottimizzare il TCO, aumentare<br />

la sicurezza e rendere la flotta più sostenibile.<br />

Un pieno di energia<br />

È una ‘energy card’ che consente di accedere a più di 300.000 punti di ricarica<br />

in 35 Paesi europei, Italia compresa, il primo prodotto frutto della<br />

partnership con Shell Recharge Solutions. L’accordo, siglato a livello internazionale,<br />

favorirà lo sviluppo della mobilità elettrica e sostenibile, supportando<br />

i processi di transizione energetica delle aziende clienti Arval,<br />

offrendo loro un vero e proprio ecosistema di ricarica.<br />

Grazie alla energy card e alla Shell Recharge app è possibile ricercare le infrastrutture<br />

più vicine, avviare il processo di ricarica, monitorarlo, concluderlo<br />

ed effettuare il pagamento. Dettaglio non trascurabile, integrando i costi<br />

della ricarica nel canone di noleggio, i fleet manager avranno in Arval un<br />

unico partner di mobilità, a tutto vantaggio di una gestione ottimizzata.<br />

Ha dichiarato Melanie Lane, CEO di<br />

Shell Recharge Solutions: “Il nostro<br />

questionario per driver di veicoli elettrici<br />

ha dimostrato che il fattore più<br />

importante da considerare al momento<br />

della scelta di un punto di ricarica<br />

è la semplicità d’uso. Con<br />

Arval siamo sicuri che miglioreremo<br />

ulteriormente l’esperienza di coloro<br />

che guidano un EV”.<br />

26 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.it <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 27


EVENTI<br />

La voce del Governo<br />

EVENTI<br />

Il primo appuntamento dell’anno con il #FORUM di<br />

Pierluigi Bonora riparte da dove si era fermato nel<br />

2022: la transizione che non può essere ideologica<br />

di Roberta Carati<br />

Tra la Lancia Aprilia 1500 II serie del 1942 di proprietà<br />

del Museo Nicolis che accoglie gli ospiti di<br />

#FORUMAutoMotive e una vettura full electric di<br />

oggi non ci sono ‘solo’ 80 anni. C’è una tale evoluzione tecnologica<br />

che lascia immaginare, almeno a Bruxelles, un<br />

futuro green. Sulla svolta annunciata, e in parte ritrattata,<br />

dall’Ue, Pierluigi Bonora ha costruito l’evento ‘Se a soffiare<br />

sulla ecomobilità NON è il vento del buon senso’.<br />

Tutti i relatori del panel ‘Codice della strada: dalle parole<br />

si passi ai fatti’ concordano sull’urgenza di una revisione.<br />

Intervistato da Umberto Zapelloni, Toni Purcaro (Dekra)<br />

confida in “un impianto dinamico con delle appendici in<br />

grado di recepire le più importanti innovazioni tecnologiche”;<br />

per Luigi Di Matteo (Aci), posto che “le strade cominciano<br />

a essere smart road, serve un Codice stradale<br />

DR Automobiles, miracolo italiano<br />

“Imprenditore ed ex pilota, ha realizzato a Macchia d’Isernia (Molise)<br />

un polo industriale dell’auto con la creazione di centinaia di posti di<br />

lavoro. Sua la formula che consente di produrre vetture<br />

di qualità, in linea con il mercato e a prezzi accessibili.<br />

Un esempio vincente di coraggio, intraprendenza<br />

e lungimiranza”.<br />

Questa la motivazione che è valsa a Massimo Di Risio,<br />

fondatore e presidente del Gruppo DR Automobiles,<br />

il titolo di ‘Personaggio dell’anno <strong>2023</strong>’.<br />

#FORUMAUTOMOTIVE<br />

ANCHE<br />

BASTA<br />

attento a innovazioni e comportamenti”; Carlotta Gallo<br />

(Polizia Stradale) ricorda come la Polstrada sia “impegnata<br />

in una serie di progetti di educazione stradale mirati ai più<br />

giovani”; anche Gabriele Aimone Cat (Bosch) ribadisce<br />

che “la tecnologia non può sostituire il comportamento<br />

corretto e il rispetto delle norme”, mentre Emilio Patella<br />

(Unasca) sottolinea che “la parola formazione nel Codice<br />

non c’è” e che “oltre ai programmi d’esame nelle scuole<br />

guida si devono aggiornare gli istruttori”; se per Paolo Ciuffi<br />

(D6 Drive Responsibly) “le stragi sulle strade devono essere<br />

azzerate”, per Valentina Borgogni (Associazione Gabriele<br />

Borgogni Onlus) “ci sono lacune sul tema delle lesioni gravi<br />

e manca un’aggravante legata all’uso del cellulare”. In chiusura<br />

Geronimo La Russa (Aci Milano): “Bisogna sanzionare<br />

i comportamenti scorretti di tutti gli utenti della strada, non<br />

Di Risio applica in azienda un motto figlio dell’esperienza nel mondo<br />

delle corse: “Andare al massimo senza mai superare i limiti”. Intanto<br />

ha superato le più rosee aspettative di crescita: il suo Gruppo ha incrementato<br />

il giro d’affari del 192,76 per cento, passando dalle 8.362<br />

auto immatricolate nel 2021 alle 24.481 dell’anno<br />

scorso, e raggiungendo una quota mercato dell’1,86<br />

per cento per un fatturato di 448 milioni di euro.<br />

Nell’Albo d’Oro dei Personaggi dell’anno anche Franco<br />

Fenoglio (Unrae), Stefano Domenicali (Lamborghini),<br />

Andrea Dell’Orto (Ancma), Paolo Scudieri (Anfia),<br />

Marco Alverà (Snam) e la pilota Francesca Pardini.<br />

28 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />

soltanto degli automobilisti”.<br />

Nel secondo talk show, ‘Barcolla l'input Ue del tutto elettrico<br />

dal 2035. Riprendono quota gli ecocarburanti’, affidato a<br />

Luca Talotta, Pierpaolo Biffali (Iveco) fa sapere che “sono<br />

in fase di sviluppo soluzioni con differenti propulsioni per<br />

rendere più sostenibili mezzi da lavoro che oggi non rientrano<br />

nelle limitazioni di emissioni “; anche per Enrique<br />

Enrich (Italscania) “non c'è un'unica soluzione per decarbonizzare.<br />

Noi siamo pronti con biocarburanti e biometano;<br />

abbiamo anche ibrido plug-in e idrogeno, però trovare l'idrogeno<br />

verde è difficile”. Per Gustavo De Cicco (Gruppo<br />

Koelliker) “ben venga l'elettrico ma ben venga la tradizione”,<br />

anche perché “ormai siamo all’Euro 7”. Il manager Andrea<br />

Taschini teme che “l’industria automotive verrà delocalizzata<br />

dove si producono le batterie”, mentre Camillo Piazza<br />

(Class Onlus) sta “aspettando che il mercato faccia il suo<br />

percorso”, e Marco Do (Michelin) ritiene che “un processo<br />

produttivo interamente a emissioni 0 non è impossibile da<br />

qui al 2050”. Magari aprendo al nucleare. Come ha detto<br />

Massimiliano Tacconelli (Gruppo Tosto), “parlarne è già<br />

un successo, abbiamo superato un tabù”.<br />

Nel terzo e ultimo dibattito, ‘Transizione green: svolta in<br />

vista’, moderato da Pierluigi Bonora, si trovano d’accordo<br />

pure impresa e sindacato. “L’elettrico mette a rischio un’intera<br />

filiera, per non dire della deindustrializzazione”, denuncia<br />

Marco Bonometti (Gruppo OMR). Gli fa eco Rocco<br />

Palombella (Uilm): “Ci sono due parti lese, imprese e lavoratori.<br />

Il processo di transizione al 2035 va bloccato”. Come<br />

Simonpaolo Buongiardino (Federmotorizzazione), che<br />

nota come “ci si interroga finalmente sulla bontà delle<br />

scelte assunte a livello europeo”, anche Marco Stella (Anfia)<br />

rileva che “si guarda con realismo al processo di transizione<br />

ecologica”, mentre l’europarlamentare Paolo Borchia osserva<br />

che “stiamo alimentando la dipendenza dal mercato<br />

cinese”. Bene allora che l’Alleanza tra le Regioni Europee<br />

Automotive di cui Guido Guidesi è vicepresidente, sia riuscita<br />

a “riaprire il dibattito sugli obiettivi delle decarbonizzazione<br />

perseguibili con la piena neutralità tecnologica”.<br />

Il 20 e 21 ottobre a Milano, evento focalizzato sulla transizione<br />

ecologica, sulla necessità di riformare il Codice della Strada,<br />

sull’imperativo elettrico oggi un po’ meno imperativo.<br />

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Il tema della serata che apre la due giorni di #FORUMAutomotive non ha nulla<br />

di diplomatico: ‘Mobilità e futuro, è scontro con l’Ue’.<br />

Non è diplomatico nemmeno il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza<br />

Energetica, Gilberto Pichetto: “Il Governo”, ha detto intervenendo alla tavola<br />

rotonda moderata da Pierluigi Bonora, “è convinto che in futuro l’elettrico giocherà<br />

un ruolo significativo e su questa sfida l’Italia è oggi impegnata. L’elettrico<br />

non può però costituire l’unica alternativa e per questo abbiamo sostenuto<br />

a livello europeo che a noi non sta bene il divieto di immatricolazioni al 2035<br />

di nuove vetture che non siano elettriche. Bisogna andare al di là delle tifoserie<br />

pro e contro. L’Unione europea rappresenta un modello di consorzio in cui<br />

ognuno difende i propri interessi. Con la Germania stiamo portando avanti<br />

un confronto attivo, con l’obiettivo di affiancare alla tecnologia elettrica anche<br />

alternative come idrogeno e biocarburanti”.<br />

Dalla padella (russa) alla brace (cinese)<br />

Sulle forzature della transizione green ha detto la sua anche il viceministro<br />

alle Infrastrutture e Trasporti, Galeazzo Bignami: “Non crediamo sia scaltro<br />

passare dalla dipendenza dal gas russo alla dipendenza dalle batterie cinesi.<br />

È necessario affiancare alla sostenibilità ambientale anche quella economica<br />

e sociale. Non vorremmo che l’elettrico diventasse auto di nicchia per i cittadini<br />

radical chic delle ztl, rischiando di condannare il nostro Paese a un effetto<br />

Cuba in cui la macchina diventi appannaggio delle classi più abbienti. Il Governo<br />

crede nella neutralità tecnologica e nella necessità di considerare l’intero ciclo<br />

di vita, dalla produzione dell’auto al suo fine vita e riciclo. Non possiamo fare<br />

ecologismo in Europa inquinando in altri Paesi del mondo”.<br />

<strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 29


REPORT<br />

OSSERVATORIO FINDOMESTIC<br />

Motori, gioie e dolori<br />

Bene le due ruote (+2,7%), male le quattro (-6,2%).<br />

È questa, in sintesi, la conclusione a cui è giunta<br />

Findomestic analizzando mercato e trend del 2022<br />

Il grafico<br />

sintetizza i buoni<br />

risultati raggiunti<br />

dal comparto<br />

motoveicoli e<br />

quelli meno<br />

brillanti dell’auto,<br />

nuova e usata.<br />

Nelle tabelle, la<br />

differenza risulta<br />

ancora più<br />

marcata nel<br />

confronto con<br />

l’ultimo anno<br />

pre pandemia.<br />

Purtroppo niente che non ci si potesse aspettare,<br />

visto l’andamento del mercato. Nel consueto report<br />

di fine anno, XXIX edizione dell’Osservatorio<br />

Findomestic, le conclusioni sulla spesa delle famiglie<br />

italiane in area motori rivelano il dato positivo e in controtendenza<br />

dei motoveicoli e quello di segno opposto<br />

dell’auto, nuova o usata che sia.<br />

La flessione del 6,2 per cento delle quattro ruote è figlia<br />

del - 11,5 per cento dei volumi di vendita combinato al<br />

+6 dei prezzi. All’interno del comparto, si allarga a 4 miliardi<br />

di euro la forchetta tra usato e nuovo: a fine 2022, secondo<br />

le proiezioni dell’Osservatorio, le auto di seconda mano<br />

perderanno il 3,4 per cento assestandosi a quota 18,58<br />

miliardi, mentre quelle di nuova immatricolazione acquistate<br />

dai privati toccheranno il record negativo del -10,6<br />

per cento sprofondando a 14,45 miliardi.<br />

La geografia dei motori ci dice che l’usato tiene meglio<br />

in Val d’Aosta (-1,1 per cento), mentre il nuovo ammortizza<br />

la caduta in Lombardia (-6,5), regione che vale da<br />

sola 3,2 miliardi, oltre un quinto dell’intero segmento.<br />

Il mercato dei veicoli (famiglie) 2020-2022<br />

Il progressivo deterioramento del contesto economico,<br />

con le incertezze legate alla guerra in Ucraina e l’impennata<br />

dell’inflazione, soprattutto su beni di prima necessità<br />

quali energia e alimentari, ha evidentemente condizionato<br />

le scelte di consumo delle famiglie. Per non dire delle<br />

incertezze davanti alle scelte tecnologiche: meglio optare<br />

per una più costosa vettura elettrica o rinnovare l’acquisto<br />

di un’alimentazione endotermica?<br />

Due ruote in accelerazione<br />

In controtendenza, dicevamo, il comparto delle due ruote,<br />

che fa registrare un fatturato annuo di 2,12 miliardi con<br />

una crescita del 2,7 per cento.<br />

Maggior dinamismo delle cilindrate superiori ai 500 cc,<br />

mentre gli scooter tra i 51 e i 500 cc scontano un calo<br />

rispetto ai livelli record del 2021. A differenza delle autovetture,<br />

però, le due ruote elettriche piacciono parecchio,<br />

in particolare i ‘cinquantini’, che rappresentano il<br />

30 per cento del venduto.<br />

Secondo Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio<br />

Findomestic, “il risultato è̀ essenzialmente espressione<br />

dei nuovi trend legati, da un lato, all’opportunità di spostamento<br />

senza rischi di contagio e, dall’altro, all’emergente<br />

sensibilità verso il tema della sostenibilità ambientale,<br />

come testimonia il boom dei ciclomotori elettrici”.<br />

Vantano le migliori performance le regioni in cui il clima<br />

è tendenzialmente più mite: in testa la Sardegna con<br />

uno straordinario +17,5 per cento, seguita da Basilicata<br />

(+11,3) e Umbria (+11,2). In flessione Marche (-2,4 per<br />

cento), Lazio (-2,2) e Liguria (-1,8).<br />

L’AUTO NUOVA (PRIVATI) NEL 2022 - VARIAZIONE % 2021-2022<br />

Volumi -14,8%<br />

Prezzi +4,8%<br />

Valore vs 2021 -10,6%<br />

vs 2019 -21,1%<br />

30 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />

Fonte: Elaborazione Prometeia su dati UNRAE, ACI, ANCMA e APC<br />

I MOTOVEICOLI NEL 2022 - VARIAZIONE % 2021-2022<br />

Volumi -0,1%<br />

Prezzi +2,9%<br />

Valore vs 2021 +2,7%<br />

vs 2019 +18,3%<br />

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SIFÀ<br />

BILANCI & PARTNERSHIP<br />

OSSERVATORIO LOJACK<br />

REPORT<br />

Colpo grosso<br />

SIFÀ archivia il decimo anno di attività con 240<br />

milioni di fatturato e 40.000 veicoli gestiti. E vince<br />

la gara per la fornitura a Enel di 2.000 mezzi allestiti<br />

Paolo Ghinolfi,<br />

fondatore e<br />

amministratore<br />

delegato di SIFÀ -<br />

Società Italiana<br />

Flotte Aziendali.<br />

Una crescita straordinaria. A dispetto della congiuntura<br />

economica negativa, per via delle conseguenze<br />

della pandemia e della crisi russo-ucraina<br />

che ha avuto una ricaduta diretta sul settore<br />

automotive, SIFÀ ha chiuso il 2022 con un fatturato pari<br />

a 240 milioni di euro (38 in più rispetto all’anno precedente)<br />

e una flotta gestita di oltre 40.000 unità, con<br />

12.700 nuovi ordini. Sono state quindi superate le previsioni<br />

di inizio anno che si assestavano sui 234 milioni<br />

di fatturato e 38.000 veicoli in flotta.<br />

Determinanti alcune misure prese dall’azienda per agevolare<br />

i propri clienti: “Abbiamo lanciato l’iniziativa del<br />

noleggio del nostro usato ‘fresco’ e scelto di non vendere<br />

le autovetture di seconda mano per metterle a disposizione<br />

dei clienti in attesa di un nuovo veicolo. Inoltre”,<br />

aggiunge l’amministratore delegato, Paolo Ghinolfi, “anche<br />

nei momenti di maggiore difficoltà abbiamo deciso<br />

Gruppo Enel, il servizio SIFÀ<br />

Furgoni, cassonati e pick up a marchio Stellantis, Volkswagen, Ford, Toyota,<br />

Iveco, Mercedes-Benz. SIFÀ si è aggiudicata la gara per la fornitura al Gruppo<br />

Enel di 2.000 mezzi allestiti, alcuni dei quali ibridi e full electric, destinati ad<br />

attività operative quali la manutenzione degli impianti gas e luce e il pronto intervento.<br />

SIFÀ fornirà il servizio di noleggio a lungo termine a 48 e 60 mesi.<br />

Nel dare l’annuncio, l’AD Ghinolfi ha ribadito “il nostro ruolo di player di riferimento<br />

per il noleggio nel trasporto professionale, in tutte le sue declinazioni.<br />

Negli anni abbiamo maturato una solida esperienza nell’ambito del NLT di<br />

veicoli commerciali allestiti, mettendo in<br />

piedi una divisione specializzata che si è<br />

ritagliata un ruolo da protagonista nel segmento<br />

LCV in grado di proporre mezzi e<br />

allestimenti ‘cuciti’ sulle specifiche necessità<br />

e per ogni settore di business. Il nostro<br />

punto di forza”, ha detto ancora, “rimane<br />

la consulenza a 360 gradi”.<br />

di mantenere un costante presidio su tutto il territorio<br />

nazionale, tanto da non aver mai fatto ricorso alla cassa<br />

integrazione, nell’ottica di tutelare i nostri clienti e tutti i<br />

collaboratori che lavorano con impegno e dedizione<br />

nella nostra realtà aziendale”.<br />

Nuovi servizi in arrivo<br />

Se nel 2022 SIFÀ ha erogato nuovi servizi come la DKV<br />

+ CHARGE (carta carburante ‘ibrida’ che consente sia di<br />

ricaricare i veicoli elettrici sia di effettuare rifornimento<br />

di carburante senza contanti presso un’estesa rete di<br />

stazioni di rifornimento multibrand), la gestione semplificata<br />

del Telepass e la stazione di ricarica mobile da 22<br />

kW Juice Booster, l’anno in corso la vedrà ampliare l’offerta.<br />

“Saranno implementate le attività di mobility management<br />

dedicate alle aziende. Nello specifico”, entra<br />

nei dettagli Ghinolfi”, i consulenti SIFÀ affiancheranno<br />

le imprese nell’elaborazione di un piano degli spostamenti<br />

casa-lavoro per rispondere agli adempimenti di legge;<br />

inoltre, calcoleranno le emissioni di CO 2 e degli altri inquinanti,<br />

con relativo report specifico sul risparmio di<br />

CO 2 portato dalle azioni di mobility management. Sono<br />

previsti anche dei programmi di affiancamento per la<br />

formazione di mobility manager aziendali o per valutare<br />

l’outsourcing della funzione”. Tutto questo all’interno<br />

della cornice-progetto Circular Mobility.<br />

SUV nel<br />

mirino<br />

Fiat, Toyota, Peugeot, Bmw...<br />

Non c’è brand che sfugga alla<br />

piaga dei furti d’auto. Ma nessuna<br />

tipologia è presa di mira più dello<br />

Sport Utility Vehicle<br />

La pandemia si è rivelata un efficace deterrente per<br />

i furti d'auto, ma dopo il calo registrato nel 2020 e<br />

nella prima parte del 2021 lo scorso anno il business<br />

criminale ha ripreso vigore avvicinandosi ai livelli<br />

pre-Covid. Nel mirino dei malviventi ci sono soprattutto<br />

i SUV (47 per cento sul totale delle auto sottratte, 14<br />

punti in più rispetto a tre anni fa), che vengono poi rivenduti<br />

sul territorio nazionale o trasportati in Paesi dell'est<br />

Europa verso un nuovo proprietario. In questo ambito<br />

si consolida il trend delle sottrazioni messe a segno anche<br />

grazie al supporto di strumenti hi-tech, in primis la<br />

clonazione della chiave, che consentono di portare via<br />

il veicolo in pochi secondi senza lasciare alcun segno<br />

di effrazione.<br />

Secondo l'analisi 'Stolen Vehicle Recovery <strong>2023</strong>' curata<br />

dall'Osservatorio di LoJack, società del Gruppo CalAmp<br />

specializzata nei servizi telematici e nel recupero di veicoli<br />

rubati, l'Italia risulta spaccata in due: al Centro-Nord prevale<br />

il furto su commissione, mentre al Sud la sottrazione<br />

è propedeutica al 'cavallo di ritorno' (le auto rubate vengono<br />

successivamente restituite al proprietario dietro<br />

pagamento di un riscatto) oppure allo smontaggio per<br />

recuperare i pezzi di ricambio, fenomeno che ha raggiunto<br />

livelli di guardia in Puglia (se non si recupera la<br />

macchina entro le 12 ore successive al furto, a essere<br />

trovata sarà spesso solo la carcassa del veicolo).<br />

Furti concentrati in cinque regioni<br />

Allerta rossa in Campania (33 per cento, qui i ladri d'auto<br />

prendono di mira soprattutto le utilitarie), Lazio (24 per<br />

cento), Puglia (21 per cento), Lombardia (12 per cento)<br />

e Sicilia (2 per cento). In queste cinque regioni, insieme,<br />

avvengono oltre 9 furti su 10.<br />

"Tra le novità registrate lo scorso anno", ha fatto sapere<br />

Sandro Biagianti, direttore Sicurezza LoJack, "anche la<br />

crescita dei furti di vetture ibride ed elettriche, spesso<br />

sottratte per 'recuperare' e rivendere sui mercati paralleli<br />

i pacchi batteria".<br />

Centrali nella strategia di recupero sono i dispositivi installati<br />

a bordo auto dotati di tecnologia in radio-frequenza,<br />

non schermabile, in grado di rilevare le vetture anche<br />

nei container, nei sotterranei e nei garage (dove altri sistemi<br />

si rivelano meno efficaci); alla tecnologia in radiofrequenza<br />

si sono oggi aggiunte le soluzioni telematiche,<br />

un’integrazione che consente di rilevare con crescente<br />

precisione e tempestività i veicoli rubati.<br />

“Nel 2022”, ha detto ancora Biagianti, “grazie alla tecnologia<br />

LoJack e all’intervento sul campo del nostro team<br />

al fianco delle Forze dell’Ordine, abbiamo contribuito<br />

concretamente al recupero di circa 2.250 veicoli per un<br />

valore complessivo di oltre 106 milioni di euro”.<br />

Nel centro-nord<br />

del Paese, con<br />

particolare focus<br />

su Milano e Roma,<br />

i furti dei SUV<br />

hanno raggiunto<br />

quasi la<br />

maggioranza.<br />

32 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.it <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 33


RENT-A-CAR<br />

PORSCHE DRIVE<br />

Noleggia<br />

un sogno<br />

Adrenalina, passione, emozione. Questo promette<br />

Porsche Drive, società di noleggio a breve<br />

termine operativa in Italia da dicembre<br />

Avere compiuto 25 anni e guidare da almeno cinque,<br />

insieme a due carte di credito e a un deposito,<br />

sempre con carta di credito, a partire da<br />

2.500 euro, sono i requisiti minimi per accedere al servizio<br />

di noleggio a breve termine Porsche Drive.<br />

La nuova società di Porsche Financial Services ha debuttato<br />

sul mercato italiano lo scorso dicembre.<br />

“La nascita di Porsche Drive Srl”, ha detto Angelo<br />

Carobolante, direttore generale e AD di Porsche Financial<br />

Services Italia oltre che amministratore unico di Porsche<br />

Drive Srl, “è una novità assoluta per il marchio e le sue<br />

auto esclusive nel nostro Paese, perfettamente aderente<br />

alle esigenze e richieste della mobilità contemporanea.<br />

Da oggi è possibile realizzare il sogno di guidare una<br />

Porsche, fino a 48 mesi o anche solo per un weekend,<br />

attraverso la rete di concessionari ufficiale”.<br />

Come se fosse tua<br />

La società si avvale della collaborazione<br />

di Mercury Spa, noleggiatore specializzato<br />

nel segmento ‘Exclusive’.<br />

Con l’aiuto del Centro Porsche di riferimento (oggi presenti<br />

a Bologna, Brescia e Firenze), il cliente potrà scegliere<br />

la ‘sua’ Porsche fra tutti i modelli della gamma,<br />

oltre che gli accessori e gli optional, potrà stabilire la durata<br />

del noleggio (un giorno, un week-end, una settimana),<br />

il chilometraggio, e la quota che intende versare come<br />

anticipo per individuare il canone più adatto alle proprie<br />

esigenze. Potrà altresì beneficiare dell’assistenza<br />

Porsche per tutti i servizi di manutenzione, alla stregua<br />

di un cliente tradizionale.<br />

Sono inclusi nel pacchetto: 300 chilometri al giorno, la<br />

seconda guida (da verificare la disponibilità in base alle<br />

vetture), l’assistenza Porsche 24 ore su 24 sette giorni<br />

su sette, le coperture assicurative adeguate per viaggiare<br />

in totale sicurezza.<br />

Non resta che scegliere il modello - Cayenne (anche<br />

Platinum Edition o E-Hybrid Coupè), Macan, Taycan,<br />

Boxster, 911 (Cabriolet, Targa 4S, Carrera S, Turbo),<br />

Panamera - e vivere il noleggio da sogno<br />

che Porsche Drive promette: adrenalina,<br />

passione, emozione.<br />

34 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />

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PREMI<br />

PREMI<br />

COMPANY OF THE YEAR<br />

Bene, bis<br />

Per due volte di fila Webfleet si aggiudica il premio<br />

di Frost & Sullivan per la sua capacità di elaborare<br />

soluzioni telematiche innovative a misura di flotta<br />

by Webfleet<br />

Confermare il successo è sempre molto più difficile<br />

che ottenerlo per la prima volta. Per questo il management<br />

di Webfleet, parte di Brigdestone<br />

Mobility Solutions, è estremamente soddisfatto di avere<br />

conseguito, per il secondo anno consecutivo, il prestigioso<br />

premio Company of the Year di Frost & Sullivan<br />

per la telematica delle flotte commerciali.<br />

Con Webfleet puoi<br />

Il panel globale di esperti ha scelto nuovamente Webfleet<br />

per aver saputo mantenere la propria posizione di leader<br />

nel settore della telematica grazie a un costante sviluppo<br />

di soluzioni innovative per le flotte, destinate ad affrontare<br />

nuove sfide e cogliere nuove opportunità in un settore ad<br />

alto tasso tecnologico. Tuttavia, pur parlando di un ambito<br />

in cui ricerca e sviluppo sono elementi sostanziali per essere<br />

competitivi, la differenza tra un ottimo protagonista<br />

e un leader la fanno sempre i dettagli e la visione. In tal<br />

senso, il team di Webfleet ha saputo ascoltare le necessità<br />

del mercato e osservare i trend a livello globale, riuscendo<br />

così a precorrere i tempi. In particolare, la soluzione telematica<br />

per la gestione della flotta è riuscita ad affinare ulteriormente<br />

le prestazioni in termini di analisi del dato, aumentando<br />

nel contempo le possibili applicazioni ed<br />

elevando ancor più la semplicità di utilizzo.<br />

Road to 2035<br />

Una tra le principali difficoltà è quella di soddisfare al<br />

100% le necessità di oggi senza perdere di vista le opportunità<br />

di domani. Una capacità vitale per il mondo<br />

della telematica, soprattutto in un momento nel quale<br />

l’agenda della sostenibilità - che attualmente vede l’Ue<br />

ferma sul 2035 come data per il pensionamento<br />

dei motori endotermici - si mostra<br />

fitta di scadenze inderogabili.<br />

Un’agenda che però è, al tempo stesso,<br />

avida di soluzioni che sappiano coniugare<br />

le impellenti esigenze ecologiche di un<br />

mondo che non può attendere con la pragmatica<br />

filosofia del ‘business as usual’ in<br />

cui il profitto è, ovviamente, al<br />

primo posto. In questo scenario<br />

in cui a livello europeo circa<br />

il 52% dei conducenti starebbe<br />

considerando l’acquisto di un<br />

mezzo full electric (fonte EY<br />

Mobility Consumer Index), i<br />

dati attuali parlando di un<br />

13,9% di market share degli<br />

EV nel Vecchio Continente<br />

(dal rapporto Jato Dynamics). Un’equazione tra presente<br />

e futuro che Webfleet è in grado di risolvere grazie alla<br />

capacità di abbinare sostenibilità ecologica e sostenibilità<br />

economica.<br />

PRO M, NUOVO E UNIVERSALE<br />

Il Driver Terminal PRO M è il più recente e universale tra i dispositivi proposti<br />

da Webfleet. Presentato all’ultima edizione dell’IAA di Hannover, PRO M è il<br />

device che esalta le funzionalità di Work App, combinando in un unico dispositivo<br />

una serie di funzioni essenziali, tra cui la gestione degli ordini e la<br />

comunicazione bidirezionale tra conducenti e fleet manager, sfruttando<br />

anche le potenzialità di OptiDrive360, la soluzione che consente ai driver di<br />

migliorare le proprie prestazioni di guida. Inoltre, grazie a PRO M, il conducente<br />

ha in palmo di mano uno strumento robusto, performante e dalle dimensioni<br />

estremamente compatte. In virtù di queste caratteristiche, PRO M è fondamentale<br />

per ottimizzare i ritmi di<br />

lavoro e garantire ai driver delle<br />

tempistiche sostenibili. È ideale<br />

per essere utilizzato su furgoni e<br />

veicoli di piccole dimensioni.<br />

Sempre disponibile e con una<br />

lunga autonomia di servizio, il device<br />

è in grado di registrare anche<br />

gli orari di lavoro e il chilometraggio,<br />

sempre nel rispetto delle normative<br />

sulla privacy.<br />

L’elemento chiave<br />

L’ottimizzazione delle risorse è la risposta in grado di risolvere<br />

il rebus. Lo spreco di carburante, tempo ed energie<br />

corrisponde, infatti, a un contestuale aumento dell’impatto<br />

ambientale delle attività di una flotta<br />

commerciale. L’approccio di Webfleet consente di sfruttarne<br />

appieno le potenzialità, scegliendo i percorsi migliori<br />

ma anche supportando i driver nella scelta di uno stile<br />

di guida sicuro ed efficiente. In più, la piattaforma consente<br />

ai fleet manager di avere sempre sotto controllo<br />

lo stato di salute dei propri mezzi, dal motore fino ai<br />

pneumatici, senza tralasciare i rimorchi. Tutto grazie all’analisi<br />

dei dati in tempo reale che, attraverso un’interfaccia<br />

semplice e intuitiva, consente ai manager di gestire<br />

in maniera davvero proficua la loro flotta commerciale,<br />

valorizzandone le potenzialità e riducendo contestualmente<br />

le emissioni. Risparmio di risorse e diminuzione<br />

delle emissioni di CO 2 : ecco l’equazione perfetta. Ma<br />

non è finita qui.<br />

Perché Webfleet è andata oltre, impegnandosi attivamente<br />

per la compensazione verso il tanto agognato<br />

impatto zero. Per fare ciò è attiva da anni una proficua<br />

collaborazione con l’ONG Justdiggit, che si occupa di<br />

rinverdire zone desertificate del pianeta, specialmente<br />

in Africa. Da questa partnership è nata Green Your Fleet,<br />

la piattaforma di Webfleet che consente ai clienti di stimare<br />

le emissioni di carbonio della<br />

propria flotta e scegliere di partecipare<br />

al programma in maniera<br />

proporzionale, per ridurre fino ad azzerare il proprio impatto<br />

inquinante sul pianeta.<br />

Un’app per ghermirli<br />

Usabilità, immediatezza e flessibilità operativa. Tutte<br />

caratteristiche della nuova Work App, tra gli elementi<br />

che - non a caso - hanno fatto propendere la scelta di<br />

Frost & Sullivan per Webfleet. Studiato per supportare<br />

e facilitare il lavoro dei conducenti, questo strumento si<br />

distingue, oltre che per la facilità d’impiego, anche per<br />

la possibilità di essere utilizzato su qualsiasi dispositivo<br />

mobile Android. Attraverso Work App, sia i fleet manager<br />

sia i loro driver hanno accesso a un'ampia gamma di<br />

funzionalità per la gestione della forza lavoro, senza la<br />

necessità di utilizzare hardware aggiuntivo. Tra queste<br />

funzionalità sono incluse la localizzazione dei veicoli, la<br />

registrazione degli orari di lavoro, la possibilità di abbinare<br />

di volta in volta un determinato driver a uno specifico<br />

veicolo, l'impostazione delle modalità di viaggio e anche<br />

la gestione degli ordini e delle pianificazioni. Oltre, ovviamente,<br />

al contatto costante con il back office tramite<br />

comunicazione bidirezionale.<br />

36 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />

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www.flotte<strong>finanza</strong>web.it <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 37


VIP<br />

ALLA GUIDA<br />

ANTONIO ROSSI<br />

Se non guido<br />

mi addormento<br />

Per l’olimpionico Antonio Rossi “guidare è un piacere”,<br />

ma “la natura in canoa è un piacere unico”<br />

Atratti affiora l’Antonio Rossi uomo delle istituzioni<br />

(è sottosegretario uscente allo Sport in Regione<br />

Lombardia), più spesso la leggenda sportiva del<br />

K2 narrata da Gian Piero Galeazzi. Ventisette anni dopo<br />

gli ori di Atlanta, il canoista lecchese affonda la pagaia<br />

nei ricordi: “Ho approfittato - l’ho potuto fare solo dopo i<br />

risultati delle Olimpiadi - che papà fosse in vacanza con<br />

la mamma per dare dentro la sua BMW 318 e comprarmi<br />

un Duetto. Non credo abbia apprezzato...”.<br />

F&F Oggi che cosa guida?<br />

››‰ Sono stato per quasi vent’anni testimonial Nissan e<br />

mi sento molto legato a questa Casa. Ho preso per i miei<br />

figli una Juke che in realtà guido io, un mille che va molto<br />

bene. Facevo avanti e indietro con una Leaf, ma consuma<br />

meno la Juke. Colore? Borgogna, eravamo in lockdown...<br />

F&F Contanti o rate?<br />

››‰ Sempre un’unica soluzione. Più degli aspetti fiscali<br />

mi interessa la possibile evoluzione tecnologica, anche<br />

perché le mie auto le tengo 10-12 anni. Dovessi comprarne<br />

una oggi andrei quantomeno verso l’ibrido.<br />

F&F Una scelta di cuore o razionale?<br />

››‰ Razionale, di affidabilità e consumi.<br />

guidare io ormai sono di serie: l’aria condizionata, per<br />

esempio. I 743 chilometri Lecco-Sabaudia con la BMW<br />

che non l’aveva erano come fare un allenamento!<br />

Adesso penso a optional legati alla sicurezza.<br />

F&F Un capriccio?<br />

››‰ Il cambio automatico, una bella comodità.<br />

F&F In auto con sua moglie. Chi guida?<br />

››‰ Io, se non guido mi addormento. Ovunque. Non<br />

sarei di compagnia.<br />

F&F Toccami tutto ma non la mia auto?<br />

››‰ No, però non voglio che nessuno fumi, e a volte anche<br />

che si mangi.<br />

F&F In concessionaria come all’Ikea?<br />

››‰ Vado in concessionaria per eventi di presentazione<br />

delle nuove macchine perché mi piacciono. All’Ikea sono<br />

stato una volta e mi è bastata.<br />

F&F Volante o pagaia?<br />

››‰ Ci sono strade che è bello fare in<br />

auto (o in moto o in bici), ma il piacere<br />

di godersi la natura in canoa è unico.<br />

Trio di campioni.<br />

Da sinistra:<br />

Antonio Rossi, il<br />

ginnasta Jury<br />

Chechi (con cui<br />

Rossi ha condotto<br />

Nissan the Quest)<br />

e il pilota di F1<br />

Vitantonio Liuzzi.<br />

Sotto, in parata<br />

sul circuito di<br />

Monza durante<br />

la 1000 Miglia.<br />

Web<br />

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F&F Optional irrinunciabili?<br />

››‰ Gli optional di quando ho iniziato a<br />

38 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />

F&F Auto a guida autonoma?<br />

››‰ Non riuscirei ad addormentarmi.<br />

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Casa Editrice la fiaccola srl<br />

Via Conca del Naviglio, 37 | 20123 Milano | Tel. 02 89421350 | fax 02 89421484 | www.fiaccola.it


CONCEPT<br />

CONCEPT<br />

Nel 2029 il 56 per cento delle vetture vendute in<br />

Europa sarà a zero emissioni. Una percentuale<br />

già elevata che potrebbe salire ulteriormente. Ne<br />

è convinto Laurent Barria, direttore Marketing e<br />

Comunicazione di Citroën: “L’Unione europea sta andando<br />

in questa direzione, dal 2035 sarà vietato vendere auto<br />

a benzina e diesel e i costruttori, nell’impossibilità di investire<br />

su tutte le tecnologie, si concentreranno sull’elettrico”.<br />

Un passaggio epocale che preoccupa molti cittadini.<br />

“Perché si sa”, ha sottolineato Barria, “l’investimento<br />

per un veicolo elettrico da famiglia è ben più elevato oggi<br />

rispetto a quello per un veicolo a combustione interna.<br />

In Francia si avvicinano a questi modelli<br />

coloro che hanno un reddito anno<br />

superiore ai <strong>66</strong>mila euro, pari al 2 per<br />

cento della popolazione”.<br />

Solo ciò che serve<br />

L’elettrico, insomma, ora non è per tutti<br />

ma domani le cose cambieranno.<br />

Citroën ha dato un assaggio di quello<br />

che verrà presentando il concept ‘oli’ [‘all-ë’] in omaggio ad<br />

AMI, di cui raccoglie le innovazioni per offrire una mobilità<br />

accessibile, responsabile e versatile.<br />

Oli, un laboratorio di idee su ruote dalla silhouette insolita,<br />

utilizza materiali riciclati e riciclabili. Lunga 4,20 metri, alta<br />

1,65 e larga 1,90, ha un peso target di 1.000 kg per un’autonomia<br />

di 400 km, un consumo di 10 kWh per 100 km<br />

grazie a una velocità limitata a 110 km/h per la massima<br />

efficienza, e una capacità di ricarica dal 20 all’80 per cento<br />

in soli 23 minuti. Oli è anche un dispositivo elettrico dotato<br />

di capacità e potenza intelligenti in grado di commutare<br />

l’elettricità verso la rete, l’abitazione o un accessorio.<br />

Maniacale la ricerca della leggerezza da parte dei progettisti<br />

francesi. Su oli c’è solo ciò che serve veramente.<br />

Molto robusti e piatti, i pannelli del cofano, del tetto - che<br />

può diventare una scala o una piattaforma per montare<br />

una tenda - e del pianale del bagagliaio, sono prodotti in<br />

cartone alveolare riciclato, estremamente resistente e<br />

calpestabile. Le ruote sono ibride in acciaio e alluminio<br />

con pneumatici intelligenti Eagle Go creati in collaborazione<br />

con Goodyear.<br />

Il parabrezza è verticale perché è il modo per avere la distanza<br />

più breve tra la parte superiore e quella inferiore<br />

e, quindi, utilizzare minore quantità di vetro, e per ridurre<br />

l’esposizione al sole degli occupanti e la necessità di<br />

aria condizionata. Certo ne risente l’aerodinamica, ma<br />

oli non è fatta per le grandi velocità.<br />

Dentro, i sedili hanno una struttura molto semplice che<br />

utilizza l’80 per cento in meno di componenti<br />

rispetto a quelli tradizionali.<br />

Creati in collaborazione con il partner<br />

Basf, anch’essi sono realizzati in cartone<br />

ondulato riciclato sagomato in<br />

una struttura a nido d’ape, a sandwich<br />

tra pannelli rinforzati in fibra di vetro.<br />

Al posto di una plancia completa con<br />

schermi multipli e computer nascosti,<br />

oli presenta un’unica barra a forma di tubo, che corre per<br />

tutta la larghezza del veicolo. Da una parte sono integrati<br />

il piantone dello sterzo e il volante, al centro si trovano un<br />

supporto per lo smartphone personale, al quale sono affidati<br />

l’infotainment e la comunicazione, e cinque comandi<br />

per il sistema di climatizzazione. Due bocchette d’aria,<br />

una davanti al guidatore e l’altra davanti al passeggero,<br />

consentono di utilizzare un’unità di climatizzazione più<br />

piccola per aumentare ulteriormente l’efficienza e ridurre<br />

il peso. Progettato per essere rinnovato, aggiornato e riparato<br />

con componenti riciclati per promuovere la sostenibilità,<br />

la longevità e il riutilizzo, il concept oli non è poi<br />

tanto lontano dalla realtà. Ciò che ne deriverà sarà proposto<br />

nei prossimi anni tra i 25 e i 30mila, una cifra ben più bassa<br />

di quella necessaria oggi per un’elettrica da famiglia. E<br />

promette di vivere ben oltre i 20 anni.<br />

Forme squadrate e cruscotto verticale per<br />

il concept oli che punta a rendere più<br />

democratica la mobilità elettrica. Ciò che<br />

nascerà sulle basi di questo veicolo sarà<br />

proposto sul mercato a meno di 30mila euro.<br />

CITROËN OLI<br />

Peso piuma<br />

Il brand francese nell’orbita Stellantis ha presentato<br />

la sua idea di auto elettrica del futuro (prossimo) per<br />

tutti. La leggerezza la sua arma vincente<br />

di Monica Schiller<br />

40 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.it <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 41


LE AUTO<br />

DI F&F<br />

LE AUTO<br />

DI F&F<br />

di Tiziana Altieri<br />

Prima ibrida e a benzina, poi a gasolio, ora anche<br />

Plug-In Hybrid Q4. A novembre Alfa Romeo ha completato<br />

la gamma Tonale con il lancio della versione<br />

più efficiente che consente di circolare a emissioni zero<br />

nelle zone a traffico limitato. L’ultima nata combina un<br />

motore turbo benzina 4 cilindri da 1,3 litri, accoppiato a un<br />

cambio automatico a 6 rapporti che muove le ruote anteriori,<br />

con un motore elettrico in grado di erogare una potenza<br />

di 90 kW e una coppia di 250 Nm al retrotreno.<br />

Il risultato è una vettura che strizza l’occhio al portafoglio<br />

(nell’utilizzo, non nell’acquisto, visto che si parte da prezzi<br />

ben più alti) come all’ambiente, e non rinuncia alla sportività<br />

tipica del Biscione. Nel ciclo misto WLTP Tonale Plug-In<br />

Hybrid Q4 dichiara consumi di 1,14 litri per 100 km. La batteria<br />

agli ioni di litio, che ha una capacità di 15,5 kWh, consente<br />

di percorrere fino a 80 chilometri in modalità esclusivamente<br />

elettrica. Per una ricarica completa bastano<br />

meno di 2,5 ore con l’onboard charger da 7,4 kW. La potenza<br />

totale di 280 Cv, l’accelerazione da 0 a 100 km/h in<br />

soli 6,2 secondi e una velocità massima di 206 km/h in<br />

modalità ibrida (135 in quella elettrica) soddisfano anche<br />

i più esigenti sul fronte delle prestazioni. Pronta la frenata<br />

grazie alle pinze fisse Brembo a quattro pistoncini che lavorano<br />

davanti su dischi autoventilati e dietro pieni.<br />

Chiedimi quello che vuoi<br />

Le funzionalità del selettore di guida D.N.A. sono state riprogettate<br />

per tenere conto delle specificità della vettura.<br />

La modalità ‘Dynamic’ è progettata per massimizzare le<br />

performance, la ‘Natural’ imposta la guida ibrida a trazione<br />

integrale mantenendo la migliore ottimizzazione delle prestazioni,<br />

la ‘Advance Efficiency’ è calibrata per ottenere la<br />

massima efficienza energetica nella guida in full electric.<br />

In questo caso, quando si rilascia l’acceleratore l’auto continua<br />

la marcia in Sailing, mentre quando si è in discesa interviene<br />

automaticamente la nuova funzione eCoasting<br />

Descent Control che mantiene una velocità costante di 50<br />

km/h, regolabile con un leggero tocco dell’acceleratore o<br />

del freno. L’esperienza di guida è migliorata dalle EV<br />

Features: l’E-Save consente di ricaricare o mantenere il<br />

livello di batteria quando il motore termico è acceso; la funzione<br />

di Regenerative braking permette di recuperare energia<br />

durante le fasi di decelerazione o di frenata e di immagazzinarla<br />

nel pacco batterie; infine, attivando l’E-Coasting<br />

si consente il recupero di energia in fase di rallentamento<br />

anche con il pedale del freno rilasciato.<br />

Due gli allestimenti per Tonale Plug-In Hybrid Q4, tutti curatissimi<br />

nei dettagli interni ed esterni. Si parte con lo<br />

Speciale, da 51.600 euro, quello più adatto alle flotte, per<br />

salire al Veloce, il più sportivo, da 55.900 euro. Sempre di<br />

serie, tra gli altri, il sistema Infotainment da 10.25 pollici<br />

con navigazione, 2 porte USB, Bluetooth e comandi vocali,<br />

passive Entry, wireless Charging Pad, sensori di parcheggio<br />

anteriori e posteriori e telecamera posteriore con griglie<br />

dinamiche, Intelligent Adaptive Cruise Control, AEB con riconoscimento<br />

pedoni, Lane Departure Warning, Lane<br />

Keeping Assist, riconoscimento segnaletica stradale e portellone<br />

elettrico con funzione Hands Free.<br />

Anche Tonale Plug-In Hybrid Q4 dispone della certificazione<br />

Nft (Non fungible token), una sorta di registro digitale<br />

con tutte le info relative a ogni singolo veicolo: chilometraggio,<br />

interventi eseguiti, etc. Uno strumento che<br />

promette di aumentarne il valore residuo.<br />

ALFA ROMEO TONALE PLUG-IN HYBRID Q4<br />

Efficientissima<br />

Il Biscione ha ampliato ulteriormente la gamma<br />

con la versione ibrida, che combina un motore<br />

turbo benzina con un’unità elettrica per 280 Cv<br />

di potenza complessivi. Fino a 80 chilometri<br />

in elettrico per circolare anche nei centri cittadini<br />

In basso, la plancia, il quadro strumenti, il display centrale<br />

collegato al nuovo sistema di infotainment integrato (che offre<br />

funzionalità e servizi sempre aggiornati grazie al sistema<br />

operativo Android personalizzabile e alla connettività 4G con<br />

aggiornamenti Over The Air), la leva del cambio e il wireless<br />

Charging Pad per la ricarica senza fili.<br />

LA SCELTA DI Flotte&<strong>finanza</strong><br />

Cognome e nome Alfa Romeo Tonale<br />

Plug-In Hybrid Q4<br />

Luogo di nascita<br />

Italia<br />

Allestimento<br />

Speciale<br />

Alimentazione benzina + elettrica<br />

Motore benzina cc 1.332<br />

Potenza kW(Cv)/giri 132(180)/5.750<br />

Coppia Nm/giri 270/1.850<br />

Omologazione<br />

Euro 6d<br />

Cambio/n° marce automatizzato/6<br />

Potenza motore elettrico kW(Cv) 90/122<br />

Tecnologia batteria<br />

Ioni di litio<br />

Capacità batteria kWh 15,5<br />

Consumo combinato l/100km (Wltp) 1,1-1,4<br />

Emissioni CO 2 (g/km) 26-33<br />

Lunghezza mm 4.528<br />

Passo mm 2.636<br />

Larghezza mm (esclusi specchi) 1.841<br />

Altezza mm 1.601<br />

Capacità bagagliaio dm 3 385 (1.430)<br />

Massa vettura kg 1.835<br />

Prezzo (chiavi in mano) € 51.600<br />

On line<br />

www.alfaromeo.it<br />

A sinistra, la presa per<br />

la ricarica esterna dell’unità<br />

elettrica. Di serie il cavo Mode<br />

2, con sovrapprezzo (di 400<br />

euro) il Mode 3 che velocizza<br />

il pieno di energia. Accanto, il<br />

bagagliaio da 380 decimetri<br />

cubi, poco più piccolo di quello<br />

delle versioni benzina e diesel.<br />

42 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />

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<strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 43


I FUORISTRADA<br />

DI F&F<br />

Dall’estrema sinistra, il Grenadier<br />

in azione, il portaoggetti ricavato<br />

nel porta ruota di scorta, la plancia,<br />

la console centrale, il pannello<br />

a soffitto di stampo aeronautico e il<br />

vano merci della versione autocarro<br />

senza sedili posteriori.<br />

I FUORISTRADA<br />

DI F&F<br />

Arriva sul mercato la creatura di Sir James Ratcliffe, un fuoristrada vecchio<br />

stampo costruito nell’ex fabbrica Mercedes-Benz di Hambach. Prevista nel<br />

prossimo futuro anche una versione “cassonata”, o meglio Pick-up<br />

INEOS GRENADIER<br />

Vecchia<br />

scuola<br />

Correva l’estate del 2020 e alla Mercedes-Benz, prima<br />

dello split dai truck e dopo l’addio di Klaus<br />

Maier al settore van della Stella, misero fine a un<br />

progetto di nuovo grosso fuoristrada su stampo della mitica<br />

Classe G nel proprio stabilimento francese di<br />

Hambach, dove fino a quel tempo si producevano le Smart,<br />

traslocate in Slovenia prima e in Cina poi.<br />

Qualche mese più tardi l’acquisto dell’impianto da parte<br />

del britannico James Ratcliffe, che un paio d’anni addietro<br />

aveva deciso - attraverso la propria azienda chimica Ineos<br />

- di cimentarsi nella produzione di fuoristrada vecchio tipo,<br />

stanco di dover utilizzare vetture off-higway sempre meno<br />

tali durante le proprie battute di pesca in Islanda. “Non le<br />

fanno più? Beh, me le costruirò io”, sbottò Sir Ratcliffe, che<br />

in principio valutò la possibilità di fabbricare le scocche in<br />

Portogallo e assemblare il tutto nel Galles. Ma ecco l’opportunità<br />

Hambach, già adatta a quel tipo di produzione e<br />

da cui nel 2022 iniziano a uscire i primi esemplari del suo<br />

Grenadier, un 4x4 vagamente somigliante alla vecchia<br />

Land Rover Defender, ma che con quella non ha nulla in<br />

comune, così come ha niente a che vedere coi remake<br />

Santana o Fiat/Iveco di qualche anno fa.<br />

Progettato da un foglio bianco<br />

Si tratta infatti d’un progetto completamente nuovo, con<br />

alle spalle ingegneri provenienti dal settore aeronautico,<br />

tecnici ex del dipartimento van di Mercedes-Benz e specialisti<br />

del veicolo industriale. In più c’è dietro l’engineering<br />

di Magna Steyr, che di veicoli tutto terreno se ne intende<br />

e che ha sottoposto il Grenadier a ben 1,8 milioni di chilometri<br />

di prove tra climi artici e distese desertiche.<br />

Carrozzeria squadrata per massimizzare l’efficienza<br />

dello spazio, ruote posizionate all’estremità del telaio<br />

per ottimizzare le capacità fuoristrada, linee semplici e<br />

dirette intervallate da dotazioni pratiche e funzionali, senza<br />

inutili fronzoli, questo è Grenadier, un 4x4 permanente<br />

con tre differenziali bloccabili e ridotte. Lungo 4.896 millimetri<br />

(2.922 dei quali di passo, 887 di sbalzo anteriore<br />

e 874 di posteriore), largo 2.146 (con gli specchi) e alto<br />

1.645, spinto da motori 3 litri Bmw. Due sei in linea, turbo<br />

benzina e diesel biturbo, a 24 valvole con bialbero a camme<br />

in testa che nella versione a gasolio sprigiona 183<br />

kW (249 Cv) e 550 Nm di coppia, scaricati a terra esclusivamente<br />

via cambio automatico Zf a otto rapporti, dotato<br />

di software per l’off-road.<br />

La versione due posti ha un vano di carico piatto a tutta<br />

lunghezza con uno spazio utile a ospitare un europallet,<br />

mentre come sedili ci vanno dei grintosissimi Recaro.<br />

I pulsanti di grandi dimensioni, ben distanziati e con indicazioni<br />

d’uso chiare, si possono utilizzare anche indossando<br />

i guanti, mentre le protezioni sui comandi principali<br />

ne impediscono l’azionamento involontario.<br />

di Gianluca Ventura<br />

in collaborazione con<br />

Su questa riga, dall’estrema sinistra,<br />

il motore Bmw B57 diesel 3 litri sei<br />

cilindri in linea, i tasti a soffitto per<br />

inserire la modalità off-road del cambio<br />

più quello per chiudere le paratie in<br />

caso di guado, l’avantreno e il<br />

retrotreno: gli assali rigidi con molle<br />

elicoidali sono dell'italiana Carraro.<br />

44 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.com<br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.com <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 45


CURIOSITÀ<br />

LO SAPEVATE CHE...?<br />

HIT<br />

PARADE<br />

Quali sono le auto uscite dalle linee di<br />

produzione e dai nostri cuori? E su quali,<br />

invece, compulsiamo freneticamente<br />

Google in cerca di informazioni?<br />

Se lo sono chiesto, e si sono dati una<br />

risposta, gli analisti di Confused.com.<br />

Che ci raccontano anche altro...<br />

Tutti pazzi per Maverick<br />

Compatto, tecnologico, ibrido, Ford Maverick svetta nella classifica<br />

dei veicoli più ricercati nel <strong>2023</strong>: il pick-up americano è<br />

stato ‘googlato’ oltre 12 milioni di volte. Tra i primi in classifica<br />

anche un altro veicolo dell’Ovale Blu, Bronco: il Suv 4X4 ha totalizzato<br />

quasi dieci milioni di click.<br />

Completano la cinquina la muscolosa<br />

Kia Telluride, la sportiva Honda Civic,<br />

l’elegante Toyota Camry.<br />

Da qui al dire che alle ricerche online seguirà<br />

la visita in concessionaria ce ne<br />

corre, ma certo quasi 50 milioni di ricerche<br />

promettono bene.<br />

I veicoli più richiesti nel <strong>2023</strong><br />

Classifica Modello Ricerche su Google<br />

1 Ford Maverick 12.302.000<br />

2 Kia Telluride 9.780.000<br />

3 Ford Bronco 9.753.000<br />

4 Honda Civic 8.553.000<br />

5 Toyota Camry 6.646.000<br />

THE AUTOMOTIVE ELECTRIFICATION INDUSTRY<br />

European Exhibition and Conference on Advanced Batteries<br />

and Technologies for Electric Vehicles and E-Mobility<br />

Chi l’ha vista?<br />

Boom dell’elettrico, ma l’Italia dov’è?<br />

2 ND EDITION<br />

Vent’anni fa, quando è uscita dalla fabbrica per l’ultima volta, la<br />

Fiat Brava (in foto) non aveva già più nulla della piccola familiare<br />

futuristica del debutto. E infatti, chi la vede ancora? Magra consolazione,<br />

la sua ‘sostituta’, la Stilo, non ha avuto molto più successo.<br />

In via di estinzione anche altre vetture popolari come<br />

Daewoo Lanos, fuori produzione dal 2002, che puntava tutto sull’affidabilità<br />

(nella top five in compagnia con la Tacuma) e l’altrettanto<br />

affidabile Kia Shuma (al terzo posto, due gradini sopra<br />

la Mentor, conosciuta anche come Spectra). Inutile farsi troppe<br />

domande. Ci sono auto che invecchiano<br />

bene e si avviano a<br />

diventare apprezzate, e costose,<br />

macchine d’epoca, e altre destinate<br />

al dimenticatoio. Senza<br />

rimpianti.<br />

Secondo Confused.com l'Italia registrerà un aumento delle immatricolazioni<br />

di EV entro il 2035 del 792 per cento. La performance,<br />

figlia di una previsione di vendita di veicoli elettrici pari<br />

al 21,16 per cento nel 2035 contro il 2,37 registrata nel 2020,<br />

non permette comunque al nostro Paese di rientrare nella top<br />

15: quel 21,16 di quota full electric attesa impallidisce di fronte<br />

al 99,9 per cento (avete letto bene) delle solite Olanda e Norvegia<br />

ma anche all’80,35 della Svezia, il 54,51 della Danimarca e il<br />

51,86 del Portogallo. Giusto perché<br />

si sappia, persino la Croazia,<br />

ultima con il 28,25 per cento di<br />

immatricolazioni di veicoli a zero<br />

emissioni previste nel 2035, fa<br />

meglio di noi. Non ci resta che<br />

gioire per l’incremento a tre cifre.<br />

19-20 APRIL <strong>2023</strong><br />

BOLOGNA EXHIBITION CENTRE - ITALY<br />

© MERCEDES<br />

Auto in via di estinzione<br />

Classifica Modello Auto assicurate Auto assicurate Differenza<br />

(2012) (2022) %<br />

1 Fiat Brava 14.995 767 -94,88<br />

2 Daewoo Lanos 16.020 1.034 -93,55<br />

3 Kia Shuma 4.185 278 -93,36<br />

4 Daewoo Tacuma 6.994 4<strong>66</strong> -93,34<br />

5 Kia Mentor 1.383 95 -93,13<br />

Tasso di elettrificazione entro il 2035<br />

Paese % di veicoli elettrici sulle Immatricolazione di veicoli<br />

immatricolazioni del 2020 elettrici prevista nel 2035<br />

Olanda 22,91% 99,90%<br />

Norvegia 54,37% 99,90%<br />

Svezia 9,69% 80,35%<br />

Danimarca 7,19% 54,51%<br />

Portogallo 5,42% 51,86%<br />

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46 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />

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