Flotte&finanza n. 66 marzo 2023
VERDE FASHION Fa chic e non ingrassa: il colore del basso impatto ambientale piace ma senza entusiasmare. E il sondaggio dice che...
VERDE FASHION
Fa chic e non ingrassa: il colore del basso impatto ambientale piace ma senza entusiasmare.
E il sondaggio dice che...
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Casa Editrice la fiaccola srl Numero <strong>66</strong><br />
<strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />
Scegliere, Gestire, Ottimizzare<br />
Fa chic e non ingrassa:<br />
il colore del basso<br />
impatto ambientale<br />
piace ma senza<br />
entusiasmare.<br />
E il sondaggio<br />
dice che…
Risparmia fino al 15%<br />
di carburante e riduci<br />
la tua C02<br />
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per la gestione della flotta.<br />
Il verde diverte?<br />
La risposta è un no stiracchiato. A nessuno piace ammettere che le auto elettriche<br />
sono poco funzionali, complicate nella gestione e ancora estremamente limitate.<br />
Ma guai a esporsi, il rischio è il pubblico rogo<br />
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AVERAGE FUEL CONSUMPTION<br />
All vehicles | Current month<br />
WASTED FUEL IN %<br />
All vehicles | Months<br />
GREEN SPEED IN %<br />
All vehicles | Current month<br />
13.9 l/100km<br />
96%<br />
AVERAGE<br />
2.4<br />
1.5 1.1 2.2 1.2<br />
1.5 1.9<br />
2.4 2.5 1.7 1.7 1.2<br />
Apr 19<br />
May 19<br />
Jun 19<br />
Jul 19<br />
Aug 19<br />
Sep 19<br />
Oct 19<br />
Nov 19<br />
Dec 19<br />
Jan 20<br />
Feb 20<br />
Mar 20<br />
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Finirò al rogo? Probabile. Ma adesso che sono lo sventurato<br />
fruitore di un ibrido plug-in posso argomentare<br />
su quanto questo sistema sia stupido, inutile, farraginoso.<br />
Con l’auto mi hanno consegnato una borsa con<br />
dentro un cavo, con una presa per lato. Nessuno mi ha detto<br />
che il vero quiz è: ma questa centralina ha il ‘buco’ per la<br />
presa? No.<br />
Nessuno dice che in ibrido a piena carica l’autonomia è di 51<br />
km, poi vai a zero. Ovvio che alla terza, inutile, ricarica tutti lasciano<br />
perdere l’elettrico e vanno a benzina (o diesel).<br />
Così siamo tutti contenti. I costruttori che rifilano questi catorci,<br />
gli ambientalisti che vedono crescere la quota elettrificata,<br />
il Comune che comunque si ingrassa in area C anche<br />
con le ibride (loro sì che sono furbi, hanno capito il trucco),<br />
i venditori e sub venditori di energia che mettono su un bel<br />
database, gli automobilisti che esaurita la vena ambientalista<br />
viaggiano in endotermico, consumando di più di quanto consumavano<br />
senza ibrido e trasportando tipo chiocciola un<br />
motore e una batteria inutili.<br />
La vera chicca sono i contratti per attaccarsi a queste maledette<br />
colonnine. Devi farli tutti, se non vuoi correre il rischio<br />
di non poter caricare, almeno tre. E fare un contratto vuol<br />
dire condividere i tuoi dati personali, compresa la carta di<br />
credito, con un certo numero di società che non aspettano<br />
altro per usarti come un bersaglio per il telemarketing.<br />
Ma non bastava fare le colonnine con le carte di credito, o<br />
le carte carburanti? Eh no, troppo facile…<br />
Ed ecco perché lancio il mio j’accuse: l’elettrificazione poteva<br />
essere fatta molto bene e molto meglio con le swap battery,<br />
invece si è voluto complicare tutto creando un enorme business<br />
grazie al quale il processo sarà lungo e farraginoso.<br />
Se qualcuno vuole accusarmi di essere nemico dell’ambiente<br />
prego, la porta è aperta. Però mi si dimostri che<br />
queste ibride hanno un senso, e che le BEV sono la soluzione<br />
migliore, più veloce e pratica.<br />
Ipocrisia a parte.<br />
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<strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 3
12<br />
28<br />
Flotte&<strong>finanza</strong><br />
sommario<br />
<strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - numero <strong>66</strong> anno 17<br />
10 Per Aniasa un 2022 più verde che mai<br />
12 Da T&E ‘The good tax guide’<br />
16 Fleet manager alla prova del green<br />
22 Osservatorio Unrae: frena il diesel, cresce l’ibrido<br />
24 Distribuzione automotive, come si cambia<br />
27 Arval Beyond al giro di boa<br />
28 #FORUMAutoMotive dice ‘no’ al pensiero unico<br />
30 Findomestic: motori, gioie e dolori<br />
32 SIFÀ per Enel: sua la fornitura di 2.000 veicoli<br />
33 Suv nel mirino: fortuna che c’è LoJack<br />
34 Porsche Drive: adrenalina, passione, emozione<br />
36 Webfleet è ancora Company of the Year<br />
40 Oli, l’elettrico del futuro secondo Stellantis<br />
42 Tonale Plug-In Hybrid Q4: efficientissima!<br />
44 Ineos Grenadier, fuoristrada vecchio stampo<br />
40<br />
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Scegliere, Gestire, Ottimizzare<br />
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Tipografia<br />
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ISSN 2039 - 571X<br />
Questo periodico è associato<br />
all’Unio ne stampa periodica italiana.<br />
Numero di iscrizione 15132
IL PENSATORE<br />
IL PENSATORE<br />
UNA STORIA DA MANUALE<br />
Riccardo Guercioni<br />
a cura di Roberta Carati<br />
Alzi la mano chi non ha mai<br />
avvertito la tentazione di<br />
scrivere un libro, spesso con il<br />
nobile intento di offrire consigli utili.<br />
Lo ha fatto anche Riccardo Guercioni,<br />
direttore commerciale di I’m Noleggio<br />
e fondatore della prima scuola di<br />
formazione in Italia sul Noleggio a<br />
Lungo Termine. A differenza di tanti<br />
autori di belle speranze, però, ha<br />
venduto quasi cinquemila copie.<br />
Un passato di dealer e un presente di<br />
broker, Guercioni ci introduce a un<br />
mondo, quello dell’intermediazione,<br />
che sta cambiando pelle.<br />
F&F I broker sono stati a lungo<br />
tacciati di scarsa affidabilità dalle<br />
società di noleggio. Oggi, obtorto<br />
collo, l’aria sta cambiando?<br />
››‰ Probabilmente la necessità di<br />
“I broker del NLT gestiscono più del 50% del mercato, sono<br />
imprese strutturate con personale competente”. Se lo dice lui,<br />
che sul noleggio formativo ha scritto un libro, credetegli<br />
riconvertire il business di molti<br />
operatori che sono usciti dalla filiera<br />
classica automotive ha creato nel<br />
mercato del noleggio a breve, medio e<br />
lungo termine una sovrabbondanza di<br />
operatori e proposte commerciali; ma<br />
come in tutti i business - questo non<br />
fa eccezione - ci sono operatori che<br />
vivono alla giornata, con poca<br />
competenza, che rischiano di minare<br />
la credibilità del settore.<br />
Le competenze per far bene questo<br />
lavoro sono tante: finanziarie, fiscali,<br />
di prodotto, di opportunità, di visione,<br />
di aggiornamento continuo, nelle<br />
relazioni, nella comunicazione, nel<br />
marketing, nella struttura aziendale,<br />
nelle infrastrutture tecnologiche, nella<br />
sostenibilità, supportando progetti<br />
reali con azioni concrete, grazie a<br />
grandi investimenti economici.<br />
Oggi l'aria è cambiata perché i broker<br />
gestiscono più del 50% del mercato e<br />
anche le stesse società di noleggio si<br />
sono accorte che ci sono broker - come<br />
I'm Noleggio - che sono diventate<br />
imprese strutturate con personale<br />
competente in ogni ambito del<br />
business. Di conseguenza, le<br />
collaborazioni si stanno sviluppando tra<br />
chi assicura standard qualitativi elevati.<br />
In questo business le aziende virtuose<br />
non si occupano solo di sviluppo<br />
commerciale ma riescono a gestire le<br />
problematiche del cliente con<br />
tempestività e risolutezza, garantendo<br />
un alto livello di soddisfazione.<br />
F&F In tempi recenti Aniasa ha<br />
aperto agli operatori della sharing<br />
mobility. Crede che in futuro ci<br />
sarà spazio anche per i broker del<br />
noleggio? Ne avverte la<br />
necessità?<br />
››‰ Sì, assolutamente ne sento la<br />
necessità e Aniasa ha aperto le porte a<br />
questa ipotesi. Infatti, la nostra<br />
azienda si è avvicinata già a tale<br />
possibilità informandosi sulla<br />
procedura d’iscrizione. Ci sentiamo<br />
parte della filiera industriale<br />
dell’automotive e della new mobility,<br />
siamo la connessione tra l’industria e i<br />
fornitori di servizi con il cliente finale;<br />
garantiamo consigli e supporto sino a<br />
testare anche il prodotto servizio.<br />
F&F Da mesi la filiera dell’auto<br />
dibatte sugli obiettivi Ue Fit for<br />
55. Che tipo di ricadute<br />
potrebbero esserci sul business<br />
del noleggio? E su quello di I’m<br />
Noleggio in particolare?<br />
››‰ Tutti dovranno dare una mano<br />
per agevolare questa transizione, che<br />
a mio parere dovrebbe avvenire in<br />
modo più graduale. La tecnologia e le<br />
soluzioni che l’industria sta<br />
sviluppando si devono amalgamare<br />
con le esigenze di mobilità dell’Italia<br />
intera, soprattutto per non creare un<br />
impatto sociale forte e un divario<br />
economico alto tra classi.<br />
In questo contesto credo che il noleggio<br />
sia la soluzione perché permette, grazie<br />
alla sua flessibilità, di avvicinare il<br />
cliente a una proposta alternativa, di<br />
valutarla e poi di decidere. Noi di I’m<br />
Noleggio lavoriamo costantemente per<br />
formare il nostro reparto commerciale e<br />
di back office, per far sì che il Rental<br />
manager, possa conoscere e<br />
consigliare il cliente con una proposta<br />
customizzata. Siamo sempre alla<br />
ricerca di nuove e interessanti<br />
opportunità da presentare al cliente. Ci<br />
sentiamo responsabili, e infatti<br />
contribuiamo ad abbassare il livello di<br />
CO 2 di tutti i veicoli che<br />
commercializziamo, favorendo<br />
programmi di riforestazione per ridurre<br />
le emissioni inquinanti.<br />
F&F L’attività di I’m Noleggio non<br />
può prescindere, dice, dal suo<br />
Codice Etico. Come si concilia<br />
questa volontà con l’essere un<br />
broker, quindi figura terza rispetto<br />
alle società con cui lavorate?<br />
››‰ Abbiamo instaurato con le società<br />
di noleggio a lungo termine una<br />
relazione che negli anni le ha portate a<br />
fidarsi di noi e che ci consente di<br />
gestire il cliente anche dopo il<br />
contratto. Il nostro codice etico, che<br />
tutti i collaboratori devono firmare, ci<br />
permette di essere un partner<br />
affidabile e di fare da ponte tra cliente<br />
e società di NLT per far sì che la<br />
customer experience sia positiva.<br />
Noi di I’m Noleggio rappresentiamo<br />
solo aziende di NLT che ci danno<br />
modo di gestire il cliente, perchè<br />
possiamo dimostrare che questa è<br />
l’unica soluzione che genera<br />
soddisfazione e opportunità per lui.<br />
F&F I’m Noleggio assicura un<br />
mobility consultant per ogni<br />
cliente. Considerando i 78 Sales<br />
agent operativi in tutta Italia come<br />
riuscite a mantenere l’impegno?<br />
››‰ I’m Noleggio sta crescendo di<br />
anno in anno, grazie alla creazione di<br />
Rental Store provinciali e di Rental<br />
manager su tutto il territorio italiano.<br />
Ogni commerciale ha un suo portfolio<br />
che gestisce garantendo al cliente<br />
sempre il supporto necessario.<br />
F&F I Sales agent di I’m Noleggio<br />
si formano presso la sua Noleggio<br />
Business School. Ha sposato la<br />
filosofia dell’insourcing?<br />
››‰ Sì, assolutamente. Vogliamo<br />
trasmettere dall’interno l’esperienza, la<br />
visione, il modus operandi e l’anima<br />
dell’azienda. Per questo abbiamo<br />
deciso di impegnarci in un percorso<br />
formativo interno, creando la Noleggio<br />
Business School che va a supporto di<br />
tutti i reparti dell’azienda.<br />
L’organico è cresciuto acquisendo<br />
competenze più ampie, ma quando<br />
necessario ci avvaliamo anche di<br />
professionisti esterni.<br />
F&F Lei nasce concessionario, in<br />
tempi in cui il noleggio non era una<br />
formula che si vendeva in<br />
autosalone. Le sembra che i dealer<br />
stiano imparando a trattarlo?<br />
››‰ In effetti siamo partiti nel 2001 a<br />
fare NLT con vetture di proprietà fino ad<br />
avere un parco di 280 veicoli nella<br />
nostra attività di concessionaria.<br />
A quei tempi il noleggio a lungo termine<br />
non era percepito come una<br />
opportunità dai miei colleghi, mentre noi<br />
ci siamo fatti le ossa sul campo in tutti<br />
gli ambiti di questo business.<br />
Oggi, se non decideranno di avere una<br />
business unit specifica con personale<br />
dedicato, i concessionari faranno<br />
sempre fatica a gestire questo<br />
mercato. A tal ragione I’m Noleggio<br />
ha già intrapreso importanti<br />
collaborazioni con gruppi di<br />
concessionari per supportarli nella<br />
crescita del servizio.<br />
F&F Il suo ‘Noleggio Formativo - Il<br />
metodo collaudato per primeggiare<br />
nel settore automobilistico<br />
attraverso il noleggio’ è un manuale<br />
di istruzioni per l’uso insieme<br />
tecnico e motivazionale. C’è<br />
bisogno di ottimismo?<br />
››‰ Credo che per raggiungere dei<br />
risultati importanti ci sia bisogno di<br />
tanto sacrificio. Occorre avere l’umiltà<br />
di un’analisi critica unita alla volontà di<br />
acquisire competenze e alla voglia di<br />
mettersi in gioco.<br />
‘Noleggio Formativo’ racchiude la<br />
determinazione e la responsabilità di<br />
I’m Noleggio di trasferire parte del<br />
proprio know how insieme a una storia<br />
fatta di difficoltà iniziali e poi di<br />
successo. Concludo con una mia<br />
citazione: “L’equazione vincente per<br />
passare da sogno a realtà è l’azione”.<br />
E tanto ottimismo.<br />
F&F Quante copie ha venduto?<br />
››‰ ‘Noleggio Formativo’ è bestseller<br />
Amazon e ha venduto 4.925 copie. Un<br />
risultato inaspettato. Si tratta del<br />
volume più riconosciuto in Italia in<br />
termini di autorevolezza circa le<br />
competenze necessarie per avere<br />
successo nel settore del<br />
noleggio a lungo<br />
termine.<br />
6 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />
www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />
<strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 7
QUOTE<br />
ROSA<br />
DONNE NEGLI SPOT<br />
Rivoluzionarie<br />
di Tiziana Altieri<br />
Questo il ruolo che riconoscono loro le case auto<br />
mettendole al volante di vetture elettriche.<br />
Ma per promuovere il cambiamento non basta<br />
Come cambiano i tempi. Fino a<br />
qualche anno fa le donne<br />
comparivano negli spot delle<br />
automobili quasi esclusivamente come<br />
compagne di viaggio o passanti. Le<br />
prime, sedute lato passeggero,<br />
lanciavano sguardi ammirati all’uomo<br />
al volante e, se presenti, si occupavano<br />
del benessere dei bambini a bordo.<br />
Angeli dell’abitacolo, insomma, oltre<br />
che del focolare. Le seconde, invece, si<br />
voltavano affascinate al passaggio del<br />
veicolo (chissà se attratte dalle quattro<br />
ruote o da chi le guidava). Qualche<br />
eccezione c’è stata ma perlopiù per<br />
personaggi famosi, in grado di<br />
influenzare - agli occhi dei creatori<br />
delle campagne pubblicitarie - gli<br />
acquisti. Vedi Claudia Schiffer, prima<br />
alla guida di una Opel e poi di una<br />
Citroën, o Jennifer Lopez, testimonial<br />
Fiat. Ebbene, non è più così. Ora a<br />
impugnare il volante in tantissimi spot<br />
sono loro, le rappresentanti del popolo<br />
rosa. Donne comuni che, sorpresa,<br />
sono in grado di guidare, anche su<br />
strade tortuose, magari createsi dal<br />
nulla per consentire all’auto di non<br />
fermare la sua corsa (vedi Bmw).<br />
Al sesso forte, quando presente, non<br />
rimane che accontentarsi del sedile<br />
alla loro destra. Segno che si è<br />
raggiunta la parità tra i sessi?<br />
Tutto per Marta<br />
Ne dubito. La strada<br />
per le donne è<br />
Non è certo<br />
ancora lunga.<br />
complicato<br />
Piuttosto ritengo che<br />
attaccare il cavo<br />
alla presa, ma se<br />
molte case<br />
sei ricoperta<br />
automobilistiche<br />
di pailettes<br />
abbiano pensato che<br />
è meglio evitare<br />
la rivoluzione<br />
elettrica, sì perché gli spot di cui parlo<br />
si riferiscono quasi esclusivamente a<br />
veicoli zero emissioni, possa partire<br />
proprio dalle donne che, in fondo, al<br />
rombo del motore non hanno mai<br />
tenuto particolarmente e nemmeno ai<br />
doppi o tripli terminali di scarico.<br />
Devono aver creduto che con una<br />
vettura elettrica è più facile<br />
conquistare Marta piuttosto che<br />
Marco. Marta che è più attenta alla<br />
questione ambientale, Marta che<br />
compra solo prodotti con imballi<br />
riciclabili, Marta che differenzia<br />
meticolosamente tutto ciò che getta<br />
(sperando che poi Marco, addetto<br />
all’immondizia - alzi la mano l’uomo<br />
che non ha questo compito in casa -<br />
non vanifichi il suo lavoro). E poi,<br />
ovviamente, Marta cercherà di<br />
convincere Marco a scegliere l’auto in<br />
questione perché si sente<br />
direttamente coinvolta, perché sa che<br />
tocca a lei preservare questo mondo<br />
per tramandarlo ai posteri.<br />
Attenzione, però, non<br />
sottovalutate Marta.<br />
Perché se è vero che<br />
ama e rispetta il<br />
mondo in cui vive, è<br />
anche vero che è<br />
pratica molto più di<br />
Marco.<br />
I tempi per la ricarica dell’auto non<br />
sono compatibili con il suo stile di vita<br />
fatto anche di corse all’ultimo<br />
momento (dal parrucchiere o al<br />
vernissage, almeno una al mese o non<br />
sei nessuna). E poi vogliamo parlare di<br />
cosa implica maneggiare il cavo? Non<br />
è certo complicato attaccarlo alla<br />
presa, ma se sei vestita di cristalli e<br />
paillettes (must have della primavera<br />
estate <strong>2023</strong>) preferisci evitarlo.<br />
No, decisamente le case hanno<br />
sbagliato tattica...<br />
8 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />
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ANIASA<br />
MERCATO 2022<br />
Econoleggio<br />
Il 2022 visto da Aniasa: aumentano<br />
le immatricolazioni e con loro la quota<br />
di vetture elettriche e ibride plug-in<br />
di Giorgia Rocca<br />
Oltre una vettura nuova su quattro è in renting. In<br />
un mercato auto in contrazione, che nel 2022 ha<br />
perso quasi il 10 per cento nel confronto con<br />
l’anno prima, spicca il trend assolutamente positivo del<br />
noleggio, in particolare del noleggio a lungo termine.<br />
Secondo i dati di Aniasa, l’Associazione che rappresenta<br />
in Confindustria il settore dei servizi di mobilità, sono oltre<br />
365mila le vetture immatricolate, a conferma del ruolo<br />
strategico del noleggio per la mobilità turistica, aziendale<br />
e cittadina del Paese e per l’industria automotive nel suo<br />
complesso. Dopo essersi ritagliato il 25 per cento del<br />
mercato, il noleggio è decisamente proiettato verso quota<br />
30, livello ancora mai raggiunto in Italia.<br />
E questo anche in conseguenza dell’effetto booster della<br />
pur tardiva decisione del Governo di ricomprendere le<br />
vetture a noleggio nella platea dei beneficiari degli incentivi,<br />
decisione che ha rimesso in moto gli operatori del renting<br />
portandoli a chiudere l’anno con un +9,5 per cento nel<br />
confronto con il 2021.<br />
Le due facce del noleggio<br />
La crescita complessiva si deve esclusivamente al noleggio<br />
a lungo termine, che ha archiviato il 2022 con un<br />
significativo +19 per cento per un totale di 302.116 auto,<br />
a conferma del gradimento di nuove fasce di clientela,<br />
in particolar modo tra i privati.<br />
I noleggiatori del breve termine hanno invece incontrato<br />
maggiori criticità nell’approvvigionamento, date la perdurante<br />
scarsità di prodotto sul mercato e le politiche<br />
commerciali delle Case automobilistiche che hanno continuato<br />
a privilegiare altri canali di vendita. Per sopperire<br />
a queste dinamiche hanno quindi avviato la ricerca di<br />
nuovi canali per la fornitura di vetture, volgendo con maggiore<br />
interesse lo sguardo verso la Cina.<br />
L’alternativa concreta ed efficace<br />
“Il noleggio veicoli”, ha commentato il presidente Aniasa,<br />
Alberto Viano, “costituisce un’alternativa concreta ed<br />
efficace per la mobilità di cittadini, turisti e imprese italiane.<br />
Gran parte delle aziende lo ha già scelto da anni,<br />
numerosi privati lo stanno preferendo alla proprietà alla<br />
luce dei vantaggi insiti nella formula. Un’ulteriore spinta<br />
alla sua diffusione è oggi costituita dagli obiettivi nazionali<br />
ed europei di transizione ecologica, per cui il noleggio<br />
rappresenta lo strumento più naturale ed efficiente per<br />
avvicinarsi, a costi accessibili, a nuovi veicoli a ridotte<br />
emissioni, bypassando le incognite relative alla loro gestione<br />
e al fine vita. Lo scorso anno, nonostante il continuo<br />
stop&go dettato dagli annunci di incentivi e dalle<br />
successive modifiche della normativa”, puntualizza il<br />
presidente Aniasa, “il settore ha raggiunto una quota di<br />
mercato significativa nel segmento delle elettrificate.<br />
Con l’auspicio che nel corso del <strong>2023</strong> si possa equiparare<br />
al 100 per cento il sostegno degli incentivi anche per chi<br />
noleggia una vettura elettrica (al pari di chi l’acquista),<br />
la nostra quota è destinata ad aumentare rapidamente<br />
e ad accelerare la diffusione di questi veicoli nel parco<br />
circolante nazionale”.<br />
Transizione in corso<br />
L’elettrico, già, insieme alla crescita delle ibride plug-in<br />
l’altra notizia rilevante del 2022 del noleggio.<br />
I dati complessivi accreditano il ruolo decisivo del comparto<br />
del noleggio nella diffusione di veicoli a basse<br />
emissioni: il settore ha immatricolato il 56 per cento delle<br />
vetture ibride plug-in sul mercato e il 30 di quelle elettriche.<br />
Per non dire della funzione di supporto al rinnovo<br />
del circolante (la vita media dei veicoli a noleggio è di 4<br />
anni contro gli 11,8 del totale parco) e nell’immissione<br />
sulle strade del Bel Paese di vetture usate di ultima generazione,<br />
economicamente accessibili.<br />
Per completare il quadro delle immatricolazioni del noleggio<br />
nel 2022, al dato sulle vetture va sommato quello<br />
relativo agli LCV: 53.396 unità, in calo di 5 punti percentuali<br />
rispetto alle 56.032 del 2021. Un dato negativo ma<br />
comunque meno preoccupante del -12 per cento registrato<br />
dall’immatricolato dei veicoli commerciali leggeri<br />
nazionale.<br />
Obiettivo 100 per cento<br />
ANIASA<br />
“Auspichiamo che nel <strong>2023</strong> si possa equiparare<br />
al 100 per cento il sostegno degli<br />
incentivi anche per chi noleggia una vettura<br />
elettrica (oggi fermo al 50), al pari di<br />
chi l’acquista”. Lo ha detto il presidente<br />
Aniasa commentando l’incontro, lo scorso<br />
febbraio a Roma presso il Ministero<br />
delle Imprese e del Made in Italy, con il<br />
Sottosegretario Massimo Bitonci.<br />
Una richiesta figlia del ruolo decisivo del<br />
comparto noleggio nella diffusione di<br />
veicoli a zero e a basse emissioni. “Una<br />
decisione in tal senso”, ha spiegato<br />
Alberto Viano, “produrrebbe un’immediata<br />
scossa nelle immatricolazioni di<br />
questi veicoli, invertendo il trend negativo dello scorso anno che condanna<br />
il nostro Paese, unico in Europa, a un ruolo finora marginale nel processo<br />
di elettrificazione del parco circolante”.<br />
Altro tema caldo al centro del colloquio la fiscalità dell’auto aziendale e in<br />
particolare la deducibilità dei costi, fermi a valori di riferimento fissati nel<br />
lontano 1998 in base a un prezzo medio per veicolo di 18.000 euro.<br />
“È ora di mettere mano a una riforma complessiva e non ideologica sulla<br />
tassazione relativa all’auto aziendale”, ha ribadito il presidente dell’associazione.<br />
“Il grave disallineamento in ambito Ue ha come conseguenza una<br />
situazione di minor competitività delle aziende nazionali (in particolare per<br />
l’export) rispetto alle concorrenti europee su un asset così rilevante come<br />
l’auto aziendale. Il gap appare ancora più evidente se si raffronta la tassazione<br />
su una vettura aziendale media con quella di altri Paesi dell’Unione europea:<br />
in Italia si possono dedurre costi complessivi pari a 3.615 euro contro i<br />
25.210 della Germania, i 23.700 della Spagna e i 18.000 della Francia. Questa<br />
disparità grava pesantemente sul mercato dell’auto aziendale, schiacciando<br />
le potenzialità economiche e danneggiando la competitività delle nostre<br />
imprese, che sostengono un maggior costo nella produzione di beni e servizi<br />
rispetto ai competitor”.<br />
Si tratterebbe, in sostanza, di portare il limite di deducibilità ad almeno<br />
25.000 euro, anche in considerazione della Riforma Fornero che ha abbassato<br />
la quota di detraibilità dell’Iva dal 40 al 20 per cento.<br />
10 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />
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<strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 11
TRANSPORT &<br />
ENVIRONMENT<br />
THE GOOD TAX GUIDE<br />
Italia, ma che combini<br />
Dall’analisi comparativa condotta da T&E in 31<br />
Paesi europei ne emerge uno, il nostro, che l’auto<br />
la tassa poco e male. A discapito dell’ambiente<br />
Le conclusioni sul ‘caso Italia’<br />
Mentre diversi Paesi sovvenzionano auto a basse e zero<br />
emissioni, l'Italia sovvenziona automobili inquinanti fino a<br />
135 g CO 2 /km, il 72 per cento delle nuove immatricolazioni.<br />
Insieme a Francia e Romania, è il solo Paese a offrire indi<br />
Giacinta Moraschi<br />
Si fa presto a definirli ‘talebani dell’ambiente’, strenui<br />
sostenitori di una transizione ecologica che sembra<br />
contemplare l’elettrico come unica tecnologia possibile<br />
per raggiungere l’obiettivo di un sistema trasporti a<br />
emissioni zero. Come F&F prendiamo atto dell’immane<br />
lavoro svolto dagli studiosi di Trasport & Environment per<br />
arrivare a redarre ‘The good tax guide’, analisi comparativa<br />
dei sistemi di tassazione dell’auto in Europa. Un compendio<br />
che in 225 pagine spiega come e perché i trasporti siano<br />
l’unico settore del Vecchio Continente in cui le emissioni<br />
continuano ad aumentare, e come dal confronto tra sette<br />
tipologie di regimi fiscali e due tipi di immatricolazione (privata<br />
e aziendale) si possano trarre insegnamenti fondamentali<br />
e tempestivi. ‘The good tax guide’ presenta quindi<br />
buone pratiche da utilizzare, cattive pratiche da evitare e<br />
linee guida da seguire.<br />
centivi per vetture inquinanti e l'unico a incorporare l'uso<br />
privato di auto aziendali nella propria politica sugli ammortamenti.<br />
Infine, a differenza della maggior parte dei Paesi<br />
europei in cui il fringe benefit è applicato come semplice<br />
percentuale (a volte differenziata dalle emissioni) al valore<br />
dell'auto, in Italia la base imponibile è determinata da apposite<br />
tabelle fiscali prodotte dall'ACI. La bassa base imponibile<br />
che ne deriva fa sì che abbia una delle aliquote<br />
fiscali più basse in Europa per le auto aziendali in concessione.<br />
L'effetto netto di queste tasse è che le automobili in<br />
Italia paghino tasse ridotte (non è un caso che il nostro<br />
Paese si classifichi terzo, dopo Islanda e Lussemburgo, per<br />
auto pro capite: 670 ogni 1.000 abitanti). La bassa tassazione<br />
fa inoltre sì che le auto a emissioni zero ricevano<br />
scarsi incentivi finanziari rispetto ai veicoli inquinanti.<br />
Tassazione e sovvenzioni sullʼacquisto<br />
L'imposta di acquisto in Italia, l'IPT, è̀un'imposta regionale<br />
calcolata sulla potenza del motore. Fino alla fine del 2021<br />
era prevista anche una ecotassa basata sull'intensità delle<br />
emissioni di CO 2 . Introdotta nel 2019 a partire da 160 g<br />
CO 2 /km, nel 2022 scattava per le automobili, anche in leasing,<br />
che generano un quantitativo di CO 2 pari o superiore<br />
a 191 g/km. A settembre dello stesso anno è stata abolita.<br />
I privati hanno diritto a sovvenzioni allʼacquisto pari a 3.000<br />
euro per i BEV (autovetture fino a 35.000 euro), cifra inferiore<br />
alla media europea, e a 2.000 per i PHEV (fino a<br />
45.000 euro), cifra superiore alla media europea.<br />
Caso unico in Europa, gli incentivi all'acquisto possono<br />
essere aumentati del 50 per cento per i soggetti con reddito<br />
inferiore a 3.000 euro; possono essere aumentati di 2.000<br />
euro con contestuale rottamazione anche per le auto che<br />
emettono fino a 135 g CO 2 /km.<br />
Il ritardo accumulato nel 2022 nell'introdurre nuove agevolazioni<br />
allʼacquisto ha portato a un calo nell'adozione<br />
di auto a emissioni zero in contrasto con la tendenza a livello<br />
continentale. L’esclusione delle flotte dagli ecobonus,<br />
la tassazione, e anche il dibattito pubblico ‘contro l’elettrico’,<br />
poco invogliano le Case a promuovere la vendita in Italia<br />
delle auto elettriche che producono (e i finanziatori a investire<br />
nella battery chain italiana). Di conseguenza, si<br />
pubblicizzano ancora i veicoli endotermici, invenduti su<br />
altri mercati europei.<br />
L'erogazione degli incentivi sulle auto con motore a scoppio<br />
ha indotto le ONG ambientaliste a ricorrere al TAR.<br />
Tassazione della proprietà<br />
LʼItalia impone anche due tasse sulla proprietà: il Superbollo,<br />
che viene riscosso su vetture con potenza motore elevata<br />
(sopra i 185 kW), mentre il Bollo Auto, come l'IPT, è un'imposta<br />
regionale basata sulla potenza del motore (misurata<br />
in kW) e sullo standard Euro con esenzioni per PHEV e<br />
BEV (per cinque anni nella maggior parte delle regioni).<br />
L'onere fiscale complessivo dell'imposta sulla proprietà è<br />
piuttosto basso rispetto ad altri Paesi europei.<br />
Elettrico o niente<br />
Secondo gli esperti di T&E, non è una delle soluzioni ma l’unica efficace ai<br />
fini della decarbonizzazione. Con buona pace della neutralità tecnologica<br />
Elena Lake, Electric Fleet National Lead<br />
- T&E Italy, non ha dubbi: “Per decarbonizzare<br />
il trasporto su strada, non<br />
esiste ad oggi una soluzione più matura, disponibile,<br />
accessibile, efficiente e meno inquinante<br />
dell’elettrico”. Ci convincerà?<br />
F&F La Ue che frena sugli obiettivi<br />
al 2035 non è forse il tentativo di<br />
rivedere un approccio ideologico?<br />
››‰ In realtà il posticipo del voto finale al<br />
phase-out dei motori inquinanti nel 2035 è<br />
TRANSPORT &<br />
ENVIRONMENT<br />
Quota dei trasporti sul totale delle emissioni di gas a effetto<br />
serra e quota delle autovetture sulle emissioni dei trasporti<br />
Costruzioni<br />
13%<br />
Industria<br />
18%<br />
Agricoltura 9%<br />
Altri 7%<br />
Rifiuti 3%<br />
Trasporti 26%<br />
Auto 44.4%<br />
Produttori di energia 24%<br />
Treni 0.5%<br />
Motocicli 0.9%<br />
Van 8.3%<br />
Aerei 13.4%<br />
Navi 13.7%<br />
Truck e bus<br />
18.9%<br />
Fonte: Calcoli di T&E sulla base dei dati pubblicati UNFCCC 2022. Copertura EU27+UK+CH+NO+IS<br />
I Paesi europei rispetto all’incentivazione fiscale dei veicoli<br />
aziendali a emissioni zero<br />
Carico fiscale netto (€)<br />
Irlanda<br />
Grecia<br />
Malta<br />
Norvegia<br />
Svezia<br />
Lussemburgo<br />
Germania<br />
Regno Unito<br />
Danimarca<br />
Polonia<br />
Romania<br />
Austria<br />
Finlandia<br />
Francia<br />
Slovenia<br />
Paesi Passi<br />
Portogallo<br />
Lituania<br />
Islanda<br />
Italia<br />
l Carico fiscale utilitaria a benzina<br />
l Carico fiscale utilitaria BEV<br />
l Differenziale netto<br />
Lettonia<br />
Ungheria<br />
Estonia<br />
Belgio<br />
Svizzera<br />
Spagna<br />
Slovacchia<br />
R. Ceca<br />
Bulgaria<br />
Croazia<br />
Fonte: Calcoli di T&E del carico fiscale per un’auto aziendale in concessione utilitaria BEV e a benzina in quattro<br />
anni di proprietà<br />
dovuto a conflitti interni alla coalizione al governo<br />
in Germania, non certo a dubbi della<br />
Commissione sugli impegni per la transizione<br />
ecologica. Neutralità tecnologica significa<br />
che l’obiettivo dell’Europa rimane la vendita,<br />
a partire dal 2035, di auto e light duty vehicles<br />
a zero emissioni, senza che vi<br />
sia indicazione della tecnologia<br />
da utilizzare. Il punto è che convertire<br />
l’industria dell’automotive<br />
non è cosa da cinque minuti;<br />
piuttosto, è un grande piano industriale<br />
che richiede tempo ed enormi investimenti.<br />
Ad oggi tutte le grandi aziende lo<br />
hanno avviato e lo stanno sviluppando in vista<br />
dell’elettrificazione.<br />
F&F Eppure l’elettrico in Italia<br />
stenta a decollare...<br />
››‰ Siamo l’unico Paese in cui, nel 2022, le<br />
vendite delle elettriche sono scese (-27%).<br />
Tra le conseguenze negative del nostro essere<br />
fanalino di coda in Europa, vi è il fatto<br />
che il prezzo di acquisto delle BEV tende a<br />
calare più lentamente che altrove.<br />
Diventa un problema anche<br />
per le case auto, che faranno<br />
maggiore fatica a raggiungere i<br />
loro obiettivi di decarbonizzazione;<br />
così come per il Paese tutto,<br />
Cipro<br />
12 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />
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Flotte&<strong>finanza</strong> - 13
TRANSPORT &<br />
ENVIRONMENT<br />
Confronto tra le principali forme di incentivo all'acquisto di autovetture a emissioni zero (0 g CO 2 /km)<br />
Paese Auto privata Auto aziendale Soglia di prezzo Bonus per rottamazione Limiti di finanziamento<br />
Francia € 6.000/€ 2.000 € 4.000/€ 2.000 € 47.000/€ 60.000 € 2.500 Aperto<br />
Germania** € 6.000/€ 5.000 € 6.000/€ 5.000 € 40.000/€ 65.000 - € 5.000m<br />
Italia € 3.000 - € 35.000 € 2.000 € 650m<br />
Paesi Bassi € 3.350 - € 45.000 - € 71m (esaurito)<br />
Spagna** € 4.500 € 2.900 € 45.000 € 2.500/€ 1.100 € 400m per 2 anni<br />
Fonte: Elaborazione T&E delle fonti nazionali al 1° settembre 2022. **Componente del produttore escluso.<br />
Tassazione dei fringe benefit<br />
L'Italia applica un sistema unico di tassazione delle auto<br />
aziendali ad uso promiscuo in cui la base imponibile è calcolata<br />
moltiplicando un costo designato per km, che varia<br />
secondo modello e motore ed è fornito dall'ACI. Una volta<br />
calcolata la base imponibile, si applica un'aliquota percentuale<br />
in relazione all'intensità delle emissioni di CO 2 , con<br />
soglie del 25% (0-59 g CO 2 /km), del 30 (60-159 g CO 2 /km),<br />
del 50 (160-189 g CO 2 /km) e del 60% (>190 g CO 2 /km).<br />
Sebbene le aliquote siano tra le più alte in Europa, la minore<br />
base imponibile rende l'Italia, rispetto ai fringe benefit, uno<br />
dei Paesi a tassazione più bassa.<br />
Imposte sullʼammortamento<br />
L'ammortamento delle nuove auto aziendali è completamente<br />
deducibile in un periodo di cinque anni utilizzando<br />
il metodo di ammortamento lineare. L'Italia è uno dei pochi<br />
Paesi europei in cui i costi delle auto possono essere inclusi<br />
nell'importo dell'ammortamento. Che è limitato al 70% per<br />
le vetture ad uso primiscuo e al 20 per le vetture in pool.<br />
Esiste un tetto al prezzo massimo per l'uso non strumentale<br />
di 18.076 euro per le auto acquistate, di 3.615 euro per le<br />
auto in leasing, e limiti che variano a seconda dello stato<br />
del dipendente e del settore commerciale.<br />
Imposta sul valore aggiunto e detrazioni aziendali<br />
L'Iva al 22% è totalmente detraibile per le auto adibite esclusivamente<br />
ad uso strumentale, è detraibile al 40% per un<br />
uso privato. Nonostante la somiglianza di questa politica<br />
con quella di altri Paesi Ue, l'Italia ha chiesto e ottenuto una<br />
deroga al sistema comune di Iva dell'Ue (in scadenza). Il<br />
dibattito è in corso sull'opportunità di aumentare la detrazione<br />
dell'Iva per le autovetture usate e/o di introdurre una<br />
componente basata sulle emissioni.<br />
Imposte sui carburanti<br />
Per finire, recentemente il governo Meloni ha tagliato lo<br />
sconto sulle accise di circa il 50% di quello applicato dal<br />
governo Draghi. Ecco i valori: benzina 0,5784 euro/litro,<br />
gasolio usato come carburante 0,4674 euro/litro.<br />
che avrà grossi problemi a rispettare i suoi<br />
impegni in termini di riduzione delle emissioni.<br />
Rischiamo una spirale negativa in cui gli investimenti<br />
esteri nella catena di valore dell’automotive<br />
- pensiamo per esempio alle batterie<br />
- diminuiranno, gli impatti occupazionali<br />
positivi si verificheranno in Spagna o in<br />
Francia, la qualità dell’aria rimarrà tra le peggiori<br />
in Europa. Questa tendenza va radicalmente<br />
invertita. Collegare la tassazione alle<br />
performance ambientali del veicolo è un punto<br />
di partenza.<br />
F&F Ecco spiegato il titolo ‘La<br />
buona guida fiscale’....<br />
››‰ Dalla buona guida fiscale emergono<br />
specifiche leve fiscali che hanno avuto più<br />
successo nel determinare un impatto positivo<br />
per il clima. La buona guida fiscale non prescrive<br />
modifiche migliorative ai singoli Paesi:<br />
tuttavia, se si seguissero gli esempi di fiscalità<br />
‘verde’ si potrebbe iniziare a favorire seriamente<br />
la sostituzione di parchi auto nazionali<br />
vecchi e inquinanti come il nostro con veicoli<br />
puliti, ad emissioni zero.<br />
F&F La riduzione delle emissioni<br />
passa (anche) da un sistema di<br />
tassazione non penalizzante?<br />
››‰ Certamente. Alcuni Paesi non solo hanno<br />
adottato leve positive, di incentivo, ma<br />
sono riusciti ad accelerare la decarbonizzazione<br />
dei trasporti anche con disincentivi fiscali<br />
su auto inquinanti. Questo è quello che<br />
dovrebbe accadere anche in Italia, visto che<br />
le aziende responsabili, attente alla sostenibilità<br />
e determinate a produrre un cambiamento<br />
positivo esistono anche da noi.<br />
F&F Nel capitolo ad hoc sul nostro<br />
Paese si legge che “le automobili<br />
in Italia si trovano a pagare tasse<br />
ridotte”. Sbaglia chi vede nell’auto<br />
un bancomat per lo Stato?<br />
››‰ Dall’analisi emerge che in Italia abbiamo<br />
una tassazione sull’auto, in proporzione, leggermente<br />
più bassa rispetto a quella degli<br />
altri Paesi studiati. Tassazione che serve a<br />
coprire i costi di servizi pubblici associati all’uso<br />
dell’auto, come la costruzione di infrastrutture<br />
e di strade, e a compensare le esternalità<br />
collegate all’uso del motore a scoppio,<br />
come inquinamento atmosferico e inquinamento<br />
acustico, e i relativi costi sanitari.<br />
14 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> www.flotte<strong>finanza</strong>web.it
Esclusivo<br />
sondaggio<br />
a cura di<br />
GR ADVISORY<br />
e AIAGA<br />
DIVENTARE GREEN<br />
COVER<br />
Accanto al busto<br />
di Giulio Cesare,<br />
la miniatura della<br />
copertina della<br />
survey curata da<br />
GR Advisory<br />
L’impronta verde<br />
della flotta aziendale.<br />
Solo il 18 per cento dei Fleet Manager italiani dichiara di non avere neppure un veicolo<br />
elettrico o ibrido in flotta, mentre la maggior parte sta valutando gli elementi positivi e<br />
le criticità delle auto ‘green’. In uno scenario di vendite in calo per i veicoli aziendali<br />
green, i driver equamente spartiti tra elettroentusiasti, elettroscettici e indecisi e la<br />
tecnologia che ancora fatica a farsi strada nelle agende dei gestori di flotta, sta<br />
emergendo l’importanza dei servizi attorno all’auto alla spina: non solo ricarica e<br />
meccanica specializzata, ma anche gestione dei dati e formazione dei conducenti.<br />
Diciotto mesi fa, proprio da queste colonne annunciavamo<br />
la presa di coscienza della transizione<br />
ecologica post pandemica e la necessità<br />
di scelte coraggiose. Da allora la situazione si è<br />
decisamente evoluta, dato che l’introduzione di alimentazioni<br />
alternative nella car list rappresenta, secondo<br />
quanto emerge dalla ricerca, la più importante<br />
azione per ridurre le emissioni messa in campo da<br />
oltre la metà delle aziende intervistate (58%).<br />
L’impronta verde della flotta è il focus della quinta stagione<br />
di ‘Io Fleet Manager la penso così’, iniziativa<br />
ideata ed erogata da GR ADVISORY con il patrocinio<br />
di AIAGA, l’associazione italiana che raggruppa i fleet<br />
manager, e con il sostegno di un parterre de rois che<br />
vede presenti primari sponsor legati a tutta la filiera<br />
green dei veicoli: Alphabet, Be Charge, Continental,<br />
GuardOne Italia, Zucchetti e Volkswagen.<br />
Alla survey erogata via web hanno risposto, nel corso<br />
di una decina di giorni nel mese di febbraio, 622 aziende<br />
attraverso i loro fleet manager, rispondendo a 23<br />
domande che abbracciano tutti gli aspetti correlati<br />
con la flotta green.<br />
L’immagine che ne ricaviamo è quella di un ‘movimento<br />
green’ ancora incerto nelle flotte, ma in deciso aumento<br />
e, soprattutto, meno ideologico (a favore o contro il diesel)<br />
e più consapevole, avendo cominciato a valutare e<br />
soppesare direttamente vantaggi e criticità.<br />
Scorciatoia per ridurre la CO 2<br />
Definire un limite alle emissioni per fascia di car policy<br />
è stato per anni l’obiettivo delle aziende ecologicamente<br />
virtuose, che inquadravano la misura in un programma<br />
di riduzione progressiva, se possibile sostenuta da incentivi<br />
ai driver. Poi sono accaduti alcuni fatti: l’introduzione<br />
della misurazione WLTP che ha rimescolato le<br />
carte, rendendo i numeri della CO 2 meno appealing da<br />
mostrare rispetto agli esercizi precedenti.<br />
Successivamente è entrata in vigore la rimodulazione<br />
del fringe benefit a carico del driver sulla base delle<br />
emissioni, che porta ad incrementi tra il 67 e il 100%<br />
dell’imponibile a cedolino per le vetture che emettono<br />
oltre 160 e 190 g/km rispettivamente. Quest’ultimo<br />
fatto, abbinato all’uscita di produzione di molti suv inquinanti,<br />
ha scatenato la caccia alla riduzione delle<br />
di Mauro Serena,<br />
Partner<br />
GR ADVISORY<br />
16 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />
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<strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 17
COVER<br />
COVER<br />
Azioni concrete per ridurre le emissioni (più risposte possibili)<br />
58%<br />
38%<br />
15%<br />
13%<br />
24%<br />
Introduzione Limite Programma Net zero Nessuna Altro<br />
alimentazioni massimo di formazione 2030<br />
alternative CO 2 ai driver<br />
4%<br />
Fonte: GR ADVISORY (Online survey, Febbraio <strong>2023</strong>)<br />
Alimentazioni alternative presenti nella flotta (più risposte possibili)<br />
50%<br />
38%<br />
52%<br />
36%<br />
18%<br />
Mild/Micro Full Hybrid Plug-In Elettrica Nessuna<br />
Hybrid<br />
Hybrid<br />
Fonte: GR ADVISORY (Online survey, Febbraio <strong>2023</strong>)<br />
emissioni, ma la soluzione era già a disposizione bella<br />
pronta: l’ibrida Plug-In, con consumi ed emissioni dichiarati<br />
totalmente irrealistici, ma che fanno fede per<br />
la legge. Ottima alternativa per le fasce dirigenti: il 55%<br />
dei rispondenti, infatti, le ritiene una buona soluzione<br />
per chi fa pochi chilometri (tipicamente casa-lavoro)<br />
e il 52% le ha adottate, un altro 40% pensa che costino<br />
molto perché viene usato solo il motore termico, un<br />
25% che siano accettabili solo se fornite con wallbox<br />
In un settore che prova faticosamente a virare verso il green,<br />
colpisce quel 24% di fleet manager che non sta adottando<br />
alcuna misura concreta, ma anche l’esiguo 13% che sposa<br />
l’obiettivo zero emissioni da qui a sette anni.<br />
La tabella sotto è la fotografia di una situazione in sostanziale<br />
equilibrio: le flotte accolgono tutte le possibili tecnologie<br />
alternative, con un’accentuata predilezione per l’ibrida Plug-In.<br />
Quasi 1 su 5 i fleet manager che non ne hanno scelta alcuna.<br />
di ricarica domestica, iniziativa già messa in campo<br />
dal 9% degli intervistati.<br />
Restando sempre nel comparto ibrido, le Full Hybrid,<br />
adottate dal 38%, sono valutate in maniera contraddittoria:<br />
per il 24% consentono di risparmiare, ma il<br />
22% sostiene che consumano come le termiche, forse<br />
anche di più.<br />
Resta uno zoccolo duro di un 50% di Mild Hybrid (auto<br />
che di green hanno poco), mentre il Full Electric eguaglia<br />
le ibride senza spina.<br />
Quindi, l’identificazione delle corrette motorizzazioni<br />
sembra aver preso il sopravvento sulla misura delle<br />
emissioni (peraltro quasi sempre teoriche): minoritaria<br />
(38%) la quota di aziende che la adottano, mentre<br />
l’obiettivo zero emissioni (Net Zero 2030) non è certo<br />
il faro attuale delle flotte aziendali (appena il 13%).<br />
L’auto ibrida piace alle flotte?<br />
La minoranza (18%) che ancora non ha adottato auto<br />
con la ricarica lamenta soprattutto il costo elevato dei<br />
veicoli (50%) di fronte a una scelta limitata di modelli<br />
(33%), la scarsa copertura delle infrastrutture di ricarica<br />
(41%), il loro costo (22%) e il risparmio contenuto sui costi<br />
di rifornimento effettivi rispetto a benzina e diesel (28%).<br />
Ma è davvero così? Sentiamo l’opinione di chi le auto<br />
elettriche e Plug-In le ha adottate e le sta usando.<br />
Ebbene, non stupisce che il principale motivo per la<br />
scelta green appartenga all’area del politically correct:<br />
62% delle aziende che hanno auto elettriche in flotta<br />
le hanno volute per migliorare l’immagine aziendale<br />
e accreditarsi presso il mainstream ecosostenibile.<br />
Già un anno e mezzo fa, nella precedente indagine, il<br />
71% dei fleet manager aveva dichiarato che il principale<br />
obiettivo dell’auto elettrica era migliorare l’immagine<br />
aziendale. La riduzione dei consumi è il secondo fattore,<br />
ma solo per il 45% degli utilizzatori: è un dato significativo<br />
se si pensa che il risparmio sui rifornimenti<br />
ha sempre rappresentato l’unico incentivo tangibile<br />
per il driver. E se invece andiamo a verificare le criticità<br />
delle auto a ricarica, i timori di chi ancora non le vuole<br />
sono giustificati?<br />
Una volta superato lo scoglio del maggior costo del mez-<br />
zo, la scala delle risposte è speculare: sia chi non vuole<br />
le auto elettriche sia chi le sta utilizzando concorda sul<br />
fatto che gli ostacoli maggiori siano la scarsa scelta dei<br />
modelli, ma soprattutto i problemi di ricarica.<br />
L’agognata colonnina<br />
Più della metà delle aziende con auto elettriche o Plug-<br />
In segnala difficoltà nel fare rifornimento: un grosso<br />
problema a meno di far propria la citazione anonima<br />
“c’è più gioia nell’attesa che nella presa”!<br />
In una situazione che non è certo quella di Paesi più<br />
avanzati in questo campo, l’indagine ha comunque<br />
messo in luce una conoscenza confusa di questo<br />
aspetto. Mentre il 55% delle aziende ha installato dispositivi<br />
di ricarica nel parcheggio aziendale (ma bisognerebbe<br />
capire quante, di che tipo, con che sistema<br />
di gestione, ecc.), stupisce che appena il 22% abbia<br />
dotato i driver di eCard per la ricarica pubblica, magari<br />
in interoperabilità tra vari operatori; inoltre, la scelta<br />
dei fornitori per le ricariche è variegata e, apparentemente,<br />
non supportata da analisi appropriate. Infatti,<br />
per fornire le eCard le aziende si rivolgono a più soggetti<br />
in un mercato ancora in costruzione: 25% a un<br />
fornitore di energia elettrica, 21% allo stesso fornitore<br />
delle fuel card per le auto termiche, con l’obiettivo di<br />
avere un unico cruscotto di dati e l’integrazione energia/carburante<br />
per le Plug-In, solo il 12% a un fornitore<br />
specializzato di ricariche aziendali, mentre il 42% usufruisce<br />
di varie soluzioni, dal fornitore generalista di<br />
card, a quello di servizi, al noleggiatore.<br />
Si può prevedere che i problemi di rifornimento saranno<br />
superati con l’ampliamento della rete sia di colonnine<br />
in corrente alternata fino a 22 kW, sia dei cosiddetti<br />
‘supercharger’ in corrente continua fino a 350 e anche<br />
500 kW (parametri della batteria permettendo). Inoltre,<br />
è auspicabile una migliore conoscenza di questi aspetti<br />
all’interno delle aziende per poter effettuare una scelta<br />
ragionata di colonnine, wallbox a domicilio ed eCard<br />
in vista anche del futuro.<br />
Servizi sostenibili per le auto green<br />
Non solo automobili, ma un intero universo di servizi<br />
gravita attorno all’auto green.<br />
Gli pneumatici sono l’elemento più importante tra l’auto<br />
e la strada e la loro efficienza viene spesso sottovalutata.<br />
Se, da una parte, il 74% riconosce allo pneumatico<br />
un ruolo importante nella riduzione delle emissioni<br />
(soprattutto le particelle sottili) e, in particolare, a quello<br />
‘premium’ vantaggi in termini di sicurezza e risparmio,<br />
Per quali motivi non sono presenti veicoli green?<br />
(più risposte possibili)<br />
50%<br />
Elementi positivi nell’utilizzo di veicoli elettrici e/o plug-in<br />
(più risposte possibili)<br />
62%<br />
41%<br />
33%<br />
45%<br />
28%<br />
23%<br />
17%<br />
Miglioramento Minori Gradimento Minori<br />
immagine consumi driver costi di<br />
aziendale ed emissioni gestione<br />
Quando si dice: avere l’imbarazzo della scelta. La tabella in<br />
alto è una summa di ragioni che allontanano l’orizzonte a zero<br />
emissioni: la principale resta il costo del veicolo, più alto<br />
di un endotermico di uguale categoria; sempre presente -<br />
lo attesta quel 13% - il timore di restare a piedi.<br />
Anche la tabella qui sopra la dice lunga sulla traduzione<br />
del politicamente corretto in flotta: il 70% dei fleet manager<br />
ammette di aver noleggiato auto elettriche per migliorare<br />
l’immagine aziendale e accreditarsi presso il mainstream<br />
ecosostenibile. Promettenti i minori consumi ed emissioni.<br />
22%<br />
19%<br />
13%<br />
Costo Copertura Scelta Risparmio Costo Percorrenze Autonomia<br />
elevato rete di modelli contenuto rete di medie limitata e<br />
veicoli ricarica limitata costi ricarica ricarica elevate tempi di ricarica<br />
Fonte: GR ADVISORY (Online survey, Febbraio <strong>2023</strong>)<br />
Fonte: GR ADVISORY (Online survey, Febbraio <strong>2023</strong>)<br />
18 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />
www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />
www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />
settembre <strong>marzo</strong> 2021 <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 19
COVER<br />
Criticità nell’utilizzo di veicoli elettrici e/o plug-in<br />
(più risposte possibili)<br />
56%<br />
46%<br />
Golden sponsor<br />
27%<br />
25%<br />
10%<br />
Problemi Difficoltà a Costi di gestione Scarso Emissioni<br />
di ricarica reperire modelli maggiori di gradimento deludenti<br />
adatti alle esigenze quelli attesi dei driver<br />
Fonte: GR ADVISORY (Online survey, Febbraio <strong>2023</strong>)<br />
Nulla di nuovo sotto il sole: chi sta guidando una vettura elettrica come una<br />
ibrida plug-in, trova nella povertà della gamma e più ancora nei problemi di<br />
ricarica il limite a un sereno utilizzo. Preoccupante che le auto ‘alla spina’ non<br />
incontrino il favore di 1 driver su 4.<br />
dall’altra il 55% dei fleet manager si affida per questo<br />
accessorio alle scelte fatte dal noleggiatore o dalla<br />
casa automobilistica, dichiarando in parte (25%) di<br />
non conoscere dati tecnici di rolling resistance.<br />
Sempre contraddittorio il rapporto tra fleet<br />
manager e telematica a bordo: il 44% la considera<br />
un ottimo strumento per misurare<br />
in modo preciso consumi ed emissioni e,<br />
infine, ridurli, tuttavia il 46% stima le emissioni<br />
della flotta sulla base dei report di percorrenze<br />
delle fuel card, il 38% non le misura affatto<br />
e utilizza i dati teorici pubblicati dai costruttori, mentre<br />
solo il 16% usa la tecnologia (telematica del noleggiatore,<br />
o acquistata da fornitore specializzato, oppure<br />
utilizzando una app).<br />
Sei aziende<br />
su dieci hanno<br />
voluto l’auto<br />
elettrica in flotta<br />
per migliorare<br />
la propria<br />
immagine<br />
Un altro strumento utilizzabile nel determinare la reale<br />
impronta verde della flotta è un software gestionale<br />
specializzato. Il 15% lo utilizza con questa funzione,<br />
ma la maggioranza (60%) non ce l’ha e/o non lo ritiene<br />
d’interesse in questo momento. Un dato, anche qui,<br />
contraddittorio se si pensa che gli stessi fleet manager<br />
riconoscono nel software di flotta uno strumento efficace<br />
per controllare i consumi (67%) e per il calcolo<br />
delle emissioni (45%). Il 36% ritiene che sia utile anche<br />
per comparare le diverse motorizzazioni.<br />
E i driver, che cosa pensano?<br />
Equamente ripartiti tra elettroentusiasti (23%) ed elettroscettici<br />
(25%), con il resto ancora in posizione attendista,<br />
stanno iniziando a percepire quanto sia diverso<br />
guidare elettrico (o ibrido) piuttosto che un’auto<br />
con un motore a scoppio. A partire dalla scelta della<br />
vettura (le ibride, nelle loro varie declinazioni, sono<br />
ben diverse tra loro e dalle elettriche), a seguire con<br />
la conduzione e la manutenzione.<br />
Purtroppo, le aziende non hanno ancora percepito l’importanza<br />
della formazione. Se da un lato, in partnership<br />
con le case o i noleggiatori, promuovono prove di guida<br />
presso le sedi aziendali (21%), dall’altro solo il 15% dichiara<br />
di aver erogato formazione ai dipendenti.<br />
Venendo poi ai budget investiti, la questione diventa critica.<br />
Quanto è disposto a pagare il 50% delle aziende per<br />
l’assistenza al driver durante il primo utilizzo della vettura<br />
elettrica e quanto è disposto a spendere il<br />
41% per un seminario di formazione sulla<br />
mobilità elettrica? Ebbene sì, zero euro!<br />
D’accordo, siamo in fase evolutiva e alcuni<br />
disallineamenti possono manifestarsi, tuttavia<br />
siamo ancora lontani dall’aver intrapreso<br />
decisamente la strada della transizione<br />
green.<br />
I prossimi mesi e anni dovranno essere attentamente<br />
monitorati per capire se avverrà una piena evoluzione<br />
o se si manifesteranno, al contrario, segnali d’involuzione,<br />
come lo stop e la possibile retromarcia su certe<br />
decisioni istituzionali potrebbe lasciar presagire.<br />
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UNRAE<br />
OSSERVATORIO<br />
Diesel<br />
in frenata<br />
È ancora l’alimentazione preferita, ma il trend<br />
del gasolio è in costante discesa, a vantaggio<br />
delle ibride e della tradizionale benzina.<br />
Questo e altro nella periodica analisi di Unrae<br />
sugli utilizzatori del noleggio a lungo termine<br />
Alimentazioni e molto altro<br />
Scopriamo per esempio che l’anno scorso il noleggio a<br />
lungo termine di vetture è aumentato del 15,8 per cento<br />
per un totale di 617.776 contratti registrati (erano stati<br />
533.535 nel 2021), e che la ripartizione tra le due madi<br />
Roberta Carati<br />
Sono sempre le aziende non automotive<br />
a optare per il diesel più di ogni altra<br />
categoria: 63,9 per cento di quota contro<br />
il 40,8 delle società di NLT, il 37,1 dei privati,<br />
il 33,8 degli operatori del rent-a-car, il 32,6 di<br />
dealer e costruttori. Tra quasi tutti gli utilizzatori<br />
del noleggio a lungo termine il gasolio continua<br />
a essere l’alimentazione preferita, anche se il<br />
trend generale è in costante discesa a vantaggio<br />
soprattutto delle ibride elettriche, in crescita in tutti<br />
i canali e maggiormente fra dealer e costruttori (24,8<br />
per cento), società di NBT (23,1) e privati (22,3), e dei<br />
tradizionali motori a benzina.<br />
Le auto elettriche arretrano in modo generalizzato, ad eccezione<br />
delle società di noleggio a lungo termine dove la<br />
quota è aumentata dall’1 per cento del 2021 al 7,5 del<br />
2022, in particolare fra i privati (scese dal 5,6 al 3,9 per<br />
cento), le aziende non automotive (dal 2,8 al 2,1), dealer e<br />
costruttori (dal 24,6 al 16,2 per cento). Exploit delle ibride<br />
plug-in tra le società di noleggio a lungo termine, cresciute<br />
di oltre 10 punti in un anno (dallo 0,6 al 10,7 per cento).<br />
Il tema delle alimentazioni è trattato da Unrae nella consueta<br />
analisi focalizzata sugli utilizzatori del NLT.<br />
NBT<br />
5,7%<br />
Privati<br />
14,8%<br />
*<br />
NLT<br />
7,7% L’utilizzatore<br />
del NLT<br />
Dealer e<br />
Costruttori<br />
3,9%<br />
Aziende non<br />
automotive<br />
67,9%<br />
*piccole società NLT<br />
che prendono vetture da<br />
Aziende Top o Captive<br />
cro-aree di utilizzatori - Società e Privati - vede la quota<br />
maggioritaria sempre appannaggio delle Società (85,2<br />
per cento), titolari di ben 526.606 contratti (+16,3 per<br />
cento sul 2021); fra tutte prevale la categoria delle aziende<br />
non automotive, 67,9 per cento, cresciuta in termini<br />
numerici ma con una riduzione della quota rispetto al<br />
70,9 del 2021. Il restante 14,8 per cento è in capo ai<br />
Privati, che con 91.170 contratti mettono a segno un<br />
+12,8 per cento sull’anno precedente.<br />
Segmentando il cluster delle Società, l’Osservatorio<br />
Unrae mostra come quelle di noleggio a lungo termine<br />
crescano sia in volume sia in quota, passando da 12.849<br />
a 47.634 contratti e più che triplicando la share, dal 2,4<br />
al 7,7 per cento, principalmente per motivi legati alla di-<br />
La tabella a lato descrive un utilizzatore<br />
privato ancora fortemente orientato sul<br />
motore endotermico, con il diesel che<br />
perde quota ma la benzina che cresce;<br />
sale l’appeal delle ibride, diminuisce<br />
quello delle plug-in e delle full electric.<br />
Quanto alla diffusione del noleggio a<br />
lungo termine in Italia, la Lombardia la fa<br />
da padrone: 22,9 per cento nel segmento<br />
Privati, 32,6 relativamente alle Società.<br />
sponibilità del prodotto e all’accesso al credito.<br />
Sostanzialmente stabile la quota dei dealer e costruttori,<br />
dal 3,3 per cento del 2021 al 3,9 dell’anno dopo. In calo<br />
gli operatori del breve termine, che con 35.481 contratti<br />
(-19,5 per cento) riducono la share dall’8,3 per cento del<br />
2021 al 5,7 del 2022. La durata media dei contratti si attesta<br />
sui 20 mesi, due in meno rispetto al 2021.<br />
Che cosa guida chi guida un’auto in noleggio?<br />
Soprattutto crossover e berline, ma mentre le prime re-<br />
NLT per alimentazione (privati)<br />
Benzina<br />
Diesel<br />
Gpl<br />
Metano<br />
Ibride (HEV)<br />
Plug-in<br />
(PHEV)<br />
Elettriche<br />
(BEV)<br />
2,9%<br />
2,7%<br />
1,8%<br />
1,9%<br />
NLT per regione<br />
3,9%<br />
5,6%<br />
8,6%<br />
11,0%<br />
23,5%<br />
21,0%<br />
22,3%<br />
18,5%<br />
% Privati 12 mesi 2022 vs 12 mesi 2021 % Società 12 mesi 2022 vs 12 mesi 2021<br />
gistrano il gradimento di privati (41,2 per cento) e aziende<br />
non automotive (31 per cento), noleggiatori, dealer e costruttori<br />
si orientano in prevalenza sulle berline. Al terzo<br />
posto si collocano i fuoristrada, superati di poco dalle<br />
station wagon fra le aziende non automotive e le società<br />
di rent-a-car. A decrescere, monovolume (carrozzeria<br />
amata sia dalle società del lungo che del breve termine<br />
nonché dalle aziende non automotive), multispazio, coupé<br />
e cabrio.<br />
n 2022 n 2021<br />
37,1%<br />
39,3%<br />
Osservatorio Utilizzatori NLT, 12 mesi 2022, Centro Studi e Statistiche UNRAE<br />
Osservatorio Utilizzatori NLT, 12 mesi 2022, Centro Studi e Statistiche UNRAE<br />
UNRAE<br />
22 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />
www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />
www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />
<strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 23
ATTUALITÀ<br />
ATTUALITÀ<br />
LA CITTÀ DELL’AUTO<br />
COME SI CAMBIA<br />
Tante le voci che si sono alternate sul palco di Spazio, a Torino, per fare<br />
il punto su quello che sta succedendo nel mondo della distribuzione<br />
automotive e per dare un assaggio dell’Automotive Dealer Report <strong>2023</strong><br />
testo della distribuzione auto, sempre più complesso,<br />
sottolineando la “necessità di passare dalla competizione<br />
alla cooperazione, soprattutto in una logica associativa<br />
con la quale affrontare l’evoluzione normativa che regolamenta<br />
il settore”.<br />
Un settore che oggi deve affrontare non solo il regolamento<br />
UE 720/2022 con cui si rischia la destrutturazione<br />
del sistema automobilistico, ma anche la transizione energetica<br />
con l’annunciato abbandono dell’endotermico al<br />
2035. “L’Italia”, ha concluso De Stefani Cosentino, “ha<br />
previsto 700 milioni per l’installazione delle colonnine di<br />
ricarica, in Germania gli aiuti sono tra i 6 e i 7 miliardi”.<br />
Crescono fatturato medio e reddittività<br />
I punti salienti della 13esima edizione dell’Automotive<br />
Dealer Report sono stati illustrati da Fausto Antinucci,<br />
AD di Italia Bilanci: “Nel 2022 sono state immatricolate<br />
1 milione 316mila vetture, circa la metà rispetto al 2007,<br />
in linea con il minimo toccato nel 2013. A cambiare<br />
maggiormente è la componente della vendita ai privati:<br />
se nel 2007 il retail rappresentava il 72 per cento del<br />
mercato, nel 2022 è sceso al 59. Il fatturato medio e<br />
la redditività dei dealer sono, invece, aumentati. Nel<br />
2021 il fatturato medio ha superato i 38 milioni di euro<br />
- è il livello di ricavi più alto dal 2005 a oggi - e la redditività<br />
è arrivata all’1,8 per cento. Tra i fattori determinanti<br />
ci sono le nuove strategie commerciali che hanno garantito<br />
margini unitari più elevati, l’aumento del prezzo<br />
medio del nuovo e dell’usato e la riduzione del numero<br />
degli operatori, 1.182 nel 2022. Nel 2007 erano 2.785”.<br />
Il report di Italia Bilanci mostra anche come l’elettrico<br />
in Italia stenti a decollare: nel 2022 la quota di auto con<br />
la spina è scesa, passando dal 4,6 per cento del 2021<br />
al 3,7. Crescono invece le ibride - auto, ricordiamolo,<br />
dotate di un motore endotermico principale - che guadagnano<br />
il 34 per cento del mercato nel 2022, mentre<br />
nel 2021 erano a quota 29.<br />
Ma quanto mi costi<br />
Su come stia cambiando il mercato dell’auto si è soffermato<br />
Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio<br />
Findomestic, che all’ombra della Mole ha presentato in<br />
anteprima le ultime rilevazioni sulle propensioni all’acquisto,<br />
in particolare di auto, dei consumatori. Mille le interviste<br />
effettuate dalle quali emerge un generale clima<br />
di preoccupazione nella Penisola. “Spaventano”, ha spiegato<br />
Bardazzi, “l’inflazione con il 62 per cento degli intervistati<br />
che avverte prezzi in crescita, il conflitto Russia-<br />
Ucraina e il calo del potere di acquisto familiare”.<br />
La propensione a spendere rilevata a gennaio <strong>2023</strong> è<br />
bassa: 7 italiani su 10 preferiscono attendere. Ma tra le<br />
intenzioni d’acquisto a tre mesi l’auto è in testa: il 30 per<br />
cento del campione desidererebbe comprarne una nuova,<br />
un desiderio che però spesso rimane tale.<br />
“Il 35 per cento”, ha aggiunto Bardazzi, “vorrebbe una<br />
vettura ibrida, il 22 non saprebbe quale motorizzazione<br />
Istantanee<br />
dall’evento andato<br />
in scena<br />
a febbraio presso<br />
la concessionaria<br />
Spazio - La Città<br />
dell’Auto - nel<br />
capoluogo<br />
piemontese.<br />
Nella foto grande,<br />
un autosalone<br />
Alfa Romeo dei<br />
primi anni 60.<br />
A fare gli onori di casa Umberto Seletto, ideatore e organizzatore<br />
di Anticrisi Day: “L’incontro ha un duplice scopo:<br />
offrire una panoramica dell’andamento del settore, utile<br />
sia ai dealer sia alle case produttrici e a tutta la supply<br />
chain, e proporre elementi di riflessione sui quali gli stakeholder<br />
possono aggiornare le proprie organizzazioni”.<br />
Ad aprire i lavori è stato il presidente di Federauto, Adolfo<br />
De Stefani Cosentino, che ha tratteggiato l’attuale condi<br />
Tiziana Altieri<br />
Un grande evento quello che si è tenuto nella sede<br />
di Spazio - La Città dell’Auto - a Torino per presentare<br />
Automotive Dealer Report <strong>2023</strong>, pubblicazione<br />
curata da Italia Bilanci. Un evento che ha visto<br />
la partecipazione di cento concessionarie auto, che insieme<br />
fatturano oltre 10 miliardi di euro e impiegano più<br />
di 10mila persone, organizzato dal Think Tank Anticrisi<br />
Day con il sostegno di Nobis Assicurazioni.<br />
24 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />
www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />
www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />
<strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 25
ATTUALITÀ<br />
BILANCI<br />
ARVAL BEYOND<br />
Giro di boa<br />
Dario Casiraghi,<br />
dal 1° giugno 2022<br />
direttore generale<br />
di Arval Italia.<br />
A metà del percorso relativo al piano strategico<br />
2020-2025, le prospettive per l’azienda di mobilità<br />
sono positive. Anche grazie a un 2022 col segno ‘+’<br />
scegliere, solo un 10 opterebbe per un’elettrica. I motivi?<br />
Il 64 per cento ritiene che i costi siano troppo elevati,<br />
sia per l’acquisto, sia per la corrente e la manutenzione,<br />
il 54 per cento vede come un ostacolo la ricarica della<br />
vettura, mentre il 30 non si fida dell’autonomia. Su dove<br />
recarsi per comprare la loro auto i consumatori sembrano<br />
non avere dubbi: dal concessionario”, ha concluso<br />
il responsabile dell’Osservatorio, “che rimane il<br />
luogo del tangibile, quello dove sperimentare, conoscere,<br />
imparare”.<br />
Dritte per gli addetti ai lavori<br />
Sul palco di Spazio si sono alternati numerosi ospiti.<br />
Oscar Farinetti, fondatore della catena Eataly e di Green<br />
Pea, ha condiviso con il pubblico i dieci capisaldi per<br />
un’organizzazione imprenditoriale capace di affrontare<br />
il futuro con tutte le sue incognite. Eccoli: saper gestire<br />
l’imperfezione; individuare le priorità e semplificare; pensare<br />
locale e agire globale; saper narrare e ricordarsi che<br />
per farlo serve studiare; spostare il valore del rispetto<br />
dal senso del dovere al senso del piacere; non arrendersi<br />
mai perché vince chi combatte di più; restare giovani ed<br />
eliminare la parola ‘io’ dal proprio vocabolario perché<br />
crea un clima di sospetto; non imitare ma copiare migliorando<br />
il valore base; invertire la rotta appena parte<br />
un fenomeno negativo; sposare il patriottismo che vuol<br />
dire ‘sbattersi’ per il proprio Paese e mostrare quel coraggio<br />
che nasce dalla paura.<br />
Bernardo Bertoldi, docente alla facoltà di economia<br />
dell’Università di Torino ed esperto di capitalismo familiare,<br />
ha evidenziato i passi necessari per la sopravvivenza<br />
delle imprese familiari, “imprese i cui azionisti sono un<br />
gruppo di consanguinei. Per assicurare continuità generazionale<br />
sono necessari essenza imprenditoriale,<br />
solidità dell’azionariato e capacità manageriale. Che<br />
deve essere trasmessa alle nuove leve. La famiglia imprenditoriale<br />
produce e si nutre di imprenditori in ogni<br />
generazione. Questi imprenditori rigenerano l’azienda<br />
esistente o creano nuove iniziative”.<br />
Marco Marlia, Ceo di Motork, azienda specializzata nelle<br />
attività web di settore, ha fatto il punto sull’AI (Intelligenza<br />
Artificiale) nell’economia e nella distribuzione auto. “Con<br />
le chat GPT siamo già oltre il mito. Si dice che la tecnologia<br />
succede lentamente e poi all’improvviso, la sensazione<br />
è che siamo appena prima dell’improvviso. Certo<br />
è che di tutto ciò devono tenere conto anche i concessionari.<br />
L’AI può essere sfruttata per ottimizzare, per<br />
esempio, il trade in dei veicoli usati effettuando un’accurata<br />
ispezione degli stessi”.<br />
In conclusione dei lavori Nicola Giardino, direttore editoriale<br />
dell’Automotive Dealer Report, ha annunciato la<br />
classifica per dimensione e redditività delle concessionarie.<br />
Al primo posto c’è Autotorino, seguita da Eurocar<br />
Italia e Ceccato Automobili. “I grandi gruppi”, ha detto,<br />
“nel 2021 sono scesi a 115 contro i 185 del 2012 e cumulano<br />
complessivamente oltre 227 miliardi a fronte<br />
dei 136 di dieci anni fa. È la prova del profondo processo<br />
di consolidamento messo in atto dalla rete dopo un<br />
lungo periodo di compressione dei margini”.<br />
Solo indicatori positivi, pur in un contesto definito<br />
sfidante, nel 2022 di Arval: la flotta noleggiata<br />
conta 1.592.024 veicoli (+8,3 per cento sul 2021,<br />
acquisizioni incluse) di cui circa 300mila elettrificati<br />
(quattro volte la quota del 2019). Più contenuta la crescita<br />
per Arval Italia: 247.658 i veicoli in flotta (+1,8 per cento<br />
sull’anno precedente), e un segmento Retail che registra<br />
un aumento del 10 per cento, del 20 relativamente al canale<br />
dei privati; molto bene il Mid Term, +45 per cento<br />
rispetto al 2021. Da segnalare l’exploit dei veicoli a basse<br />
emissioni: elettrici e ibridi superano le 45mila unità (+38<br />
per cento sull’anno prima).<br />
“I numeri”, ha dichiarato il direttore generale Dario<br />
Casiraghi, “ci dimostrano che Arval Italia prosegue nel<br />
suo percorso di crescita costante, pur nel contesto di<br />
un mercato automotive che sta affrontando molteplici<br />
difficoltà. Per questo ci siamo concentrati sul potenziamento<br />
del servizio offerto, sul supporto e la consulenza<br />
ai nostri clienti, per garantire loro la mobilità di cui avevano<br />
bisogno. Allo stesso modo vediamo il risultato di tutto<br />
l’impegno profuso a favore dello sviluppo di una mobilità<br />
sempre più sostenibile, in linea con gli ambiziosi obiettivi<br />
del piano strategico Arval Beyond”.<br />
Un anno a 360 gradi<br />
In questa cornice, quando Arval Beyond è giunto ormai<br />
a metà percorso, si inquadrano l’acquisizione di Terberg<br />
Business Lease Grouplus e il trasferimento delle attività<br />
di noleggio di BCR ad Arval Romania.<br />
Data 2022 anche la partnership tra BNP Paribas (di cui<br />
Arval fa parte) e Jaguar Land Rover che nel corso di quest’anno<br />
si concretizzerà nel lancio di nuovi servizi finanziari<br />
di mobilità in nove mercati europei, e l’alleanza strategica<br />
con Ridecell.<br />
Alla voce ‘Sviluppo di soluzioni di mobilità sostenibile’<br />
si segnalano invece il bike leasing presente in 13 Paesi<br />
e il car sharing in 11; l’Arval Mobility Hub attivo presso<br />
l’headquarter di BNP Paribas Real Estate in Francia de-<br />
dicato alle aziende che cercano soluzioni di mobilità alternativa<br />
per i loro collaboratori (car sharing, bike sharing,<br />
bici a noleggio, scooter…); il prodotto di abbonamento<br />
all’auto pensato per il cliente privato Arval Adaptiv; l’offerta<br />
di noleggio di veicoli usati Arval Re-Lease particolarmente<br />
apprezzata in Olanda, Turchia, Polonia, Gran<br />
Bretagna e Francia; lo sviluppo di Arval Mobility App,<br />
oggi disponibile in 10 Paesi.<br />
Infine, anche considerando gli oltre 450.000 veicoli connessi<br />
(quasi il 30 per cento del parco) in 22 Paesi, nel 2022<br />
è stata lanciata Arval Connect, per ottimizzare il TCO, aumentare<br />
la sicurezza e rendere la flotta più sostenibile.<br />
Un pieno di energia<br />
È una ‘energy card’ che consente di accedere a più di 300.000 punti di ricarica<br />
in 35 Paesi europei, Italia compresa, il primo prodotto frutto della<br />
partnership con Shell Recharge Solutions. L’accordo, siglato a livello internazionale,<br />
favorirà lo sviluppo della mobilità elettrica e sostenibile, supportando<br />
i processi di transizione energetica delle aziende clienti Arval,<br />
offrendo loro un vero e proprio ecosistema di ricarica.<br />
Grazie alla energy card e alla Shell Recharge app è possibile ricercare le infrastrutture<br />
più vicine, avviare il processo di ricarica, monitorarlo, concluderlo<br />
ed effettuare il pagamento. Dettaglio non trascurabile, integrando i costi<br />
della ricarica nel canone di noleggio, i fleet manager avranno in Arval un<br />
unico partner di mobilità, a tutto vantaggio di una gestione ottimizzata.<br />
Ha dichiarato Melanie Lane, CEO di<br />
Shell Recharge Solutions: “Il nostro<br />
questionario per driver di veicoli elettrici<br />
ha dimostrato che il fattore più<br />
importante da considerare al momento<br />
della scelta di un punto di ricarica<br />
è la semplicità d’uso. Con<br />
Arval siamo sicuri che miglioreremo<br />
ulteriormente l’esperienza di coloro<br />
che guidano un EV”.<br />
26 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />
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EVENTI<br />
La voce del Governo<br />
EVENTI<br />
Il primo appuntamento dell’anno con il #FORUM di<br />
Pierluigi Bonora riparte da dove si era fermato nel<br />
2022: la transizione che non può essere ideologica<br />
di Roberta Carati<br />
Tra la Lancia Aprilia 1500 II serie del 1942 di proprietà<br />
del Museo Nicolis che accoglie gli ospiti di<br />
#FORUMAutoMotive e una vettura full electric di<br />
oggi non ci sono ‘solo’ 80 anni. C’è una tale evoluzione tecnologica<br />
che lascia immaginare, almeno a Bruxelles, un<br />
futuro green. Sulla svolta annunciata, e in parte ritrattata,<br />
dall’Ue, Pierluigi Bonora ha costruito l’evento ‘Se a soffiare<br />
sulla ecomobilità NON è il vento del buon senso’.<br />
Tutti i relatori del panel ‘Codice della strada: dalle parole<br />
si passi ai fatti’ concordano sull’urgenza di una revisione.<br />
Intervistato da Umberto Zapelloni, Toni Purcaro (Dekra)<br />
confida in “un impianto dinamico con delle appendici in<br />
grado di recepire le più importanti innovazioni tecnologiche”;<br />
per Luigi Di Matteo (Aci), posto che “le strade cominciano<br />
a essere smart road, serve un Codice stradale<br />
DR Automobiles, miracolo italiano<br />
“Imprenditore ed ex pilota, ha realizzato a Macchia d’Isernia (Molise)<br />
un polo industriale dell’auto con la creazione di centinaia di posti di<br />
lavoro. Sua la formula che consente di produrre vetture<br />
di qualità, in linea con il mercato e a prezzi accessibili.<br />
Un esempio vincente di coraggio, intraprendenza<br />
e lungimiranza”.<br />
Questa la motivazione che è valsa a Massimo Di Risio,<br />
fondatore e presidente del Gruppo DR Automobiles,<br />
il titolo di ‘Personaggio dell’anno <strong>2023</strong>’.<br />
#FORUMAUTOMOTIVE<br />
ANCHE<br />
BASTA<br />
attento a innovazioni e comportamenti”; Carlotta Gallo<br />
(Polizia Stradale) ricorda come la Polstrada sia “impegnata<br />
in una serie di progetti di educazione stradale mirati ai più<br />
giovani”; anche Gabriele Aimone Cat (Bosch) ribadisce<br />
che “la tecnologia non può sostituire il comportamento<br />
corretto e il rispetto delle norme”, mentre Emilio Patella<br />
(Unasca) sottolinea che “la parola formazione nel Codice<br />
non c’è” e che “oltre ai programmi d’esame nelle scuole<br />
guida si devono aggiornare gli istruttori”; se per Paolo Ciuffi<br />
(D6 Drive Responsibly) “le stragi sulle strade devono essere<br />
azzerate”, per Valentina Borgogni (Associazione Gabriele<br />
Borgogni Onlus) “ci sono lacune sul tema delle lesioni gravi<br />
e manca un’aggravante legata all’uso del cellulare”. In chiusura<br />
Geronimo La Russa (Aci Milano): “Bisogna sanzionare<br />
i comportamenti scorretti di tutti gli utenti della strada, non<br />
Di Risio applica in azienda un motto figlio dell’esperienza nel mondo<br />
delle corse: “Andare al massimo senza mai superare i limiti”. Intanto<br />
ha superato le più rosee aspettative di crescita: il suo Gruppo ha incrementato<br />
il giro d’affari del 192,76 per cento, passando dalle 8.362<br />
auto immatricolate nel 2021 alle 24.481 dell’anno<br />
scorso, e raggiungendo una quota mercato dell’1,86<br />
per cento per un fatturato di 448 milioni di euro.<br />
Nell’Albo d’Oro dei Personaggi dell’anno anche Franco<br />
Fenoglio (Unrae), Stefano Domenicali (Lamborghini),<br />
Andrea Dell’Orto (Ancma), Paolo Scudieri (Anfia),<br />
Marco Alverà (Snam) e la pilota Francesca Pardini.<br />
28 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />
soltanto degli automobilisti”.<br />
Nel secondo talk show, ‘Barcolla l'input Ue del tutto elettrico<br />
dal 2035. Riprendono quota gli ecocarburanti’, affidato a<br />
Luca Talotta, Pierpaolo Biffali (Iveco) fa sapere che “sono<br />
in fase di sviluppo soluzioni con differenti propulsioni per<br />
rendere più sostenibili mezzi da lavoro che oggi non rientrano<br />
nelle limitazioni di emissioni “; anche per Enrique<br />
Enrich (Italscania) “non c'è un'unica soluzione per decarbonizzare.<br />
Noi siamo pronti con biocarburanti e biometano;<br />
abbiamo anche ibrido plug-in e idrogeno, però trovare l'idrogeno<br />
verde è difficile”. Per Gustavo De Cicco (Gruppo<br />
Koelliker) “ben venga l'elettrico ma ben venga la tradizione”,<br />
anche perché “ormai siamo all’Euro 7”. Il manager Andrea<br />
Taschini teme che “l’industria automotive verrà delocalizzata<br />
dove si producono le batterie”, mentre Camillo Piazza<br />
(Class Onlus) sta “aspettando che il mercato faccia il suo<br />
percorso”, e Marco Do (Michelin) ritiene che “un processo<br />
produttivo interamente a emissioni 0 non è impossibile da<br />
qui al 2050”. Magari aprendo al nucleare. Come ha detto<br />
Massimiliano Tacconelli (Gruppo Tosto), “parlarne è già<br />
un successo, abbiamo superato un tabù”.<br />
Nel terzo e ultimo dibattito, ‘Transizione green: svolta in<br />
vista’, moderato da Pierluigi Bonora, si trovano d’accordo<br />
pure impresa e sindacato. “L’elettrico mette a rischio un’intera<br />
filiera, per non dire della deindustrializzazione”, denuncia<br />
Marco Bonometti (Gruppo OMR). Gli fa eco Rocco<br />
Palombella (Uilm): “Ci sono due parti lese, imprese e lavoratori.<br />
Il processo di transizione al 2035 va bloccato”. Come<br />
Simonpaolo Buongiardino (Federmotorizzazione), che<br />
nota come “ci si interroga finalmente sulla bontà delle<br />
scelte assunte a livello europeo”, anche Marco Stella (Anfia)<br />
rileva che “si guarda con realismo al processo di transizione<br />
ecologica”, mentre l’europarlamentare Paolo Borchia osserva<br />
che “stiamo alimentando la dipendenza dal mercato<br />
cinese”. Bene allora che l’Alleanza tra le Regioni Europee<br />
Automotive di cui Guido Guidesi è vicepresidente, sia riuscita<br />
a “riaprire il dibattito sugli obiettivi delle decarbonizzazione<br />
perseguibili con la piena neutralità tecnologica”.<br />
Il 20 e 21 ottobre a Milano, evento focalizzato sulla transizione<br />
ecologica, sulla necessità di riformare il Codice della Strada,<br />
sull’imperativo elettrico oggi un po’ meno imperativo.<br />
www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />
Il tema della serata che apre la due giorni di #FORUMAutomotive non ha nulla<br />
di diplomatico: ‘Mobilità e futuro, è scontro con l’Ue’.<br />
Non è diplomatico nemmeno il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza<br />
Energetica, Gilberto Pichetto: “Il Governo”, ha detto intervenendo alla tavola<br />
rotonda moderata da Pierluigi Bonora, “è convinto che in futuro l’elettrico giocherà<br />
un ruolo significativo e su questa sfida l’Italia è oggi impegnata. L’elettrico<br />
non può però costituire l’unica alternativa e per questo abbiamo sostenuto<br />
a livello europeo che a noi non sta bene il divieto di immatricolazioni al 2035<br />
di nuove vetture che non siano elettriche. Bisogna andare al di là delle tifoserie<br />
pro e contro. L’Unione europea rappresenta un modello di consorzio in cui<br />
ognuno difende i propri interessi. Con la Germania stiamo portando avanti<br />
un confronto attivo, con l’obiettivo di affiancare alla tecnologia elettrica anche<br />
alternative come idrogeno e biocarburanti”.<br />
Dalla padella (russa) alla brace (cinese)<br />
Sulle forzature della transizione green ha detto la sua anche il viceministro<br />
alle Infrastrutture e Trasporti, Galeazzo Bignami: “Non crediamo sia scaltro<br />
passare dalla dipendenza dal gas russo alla dipendenza dalle batterie cinesi.<br />
È necessario affiancare alla sostenibilità ambientale anche quella economica<br />
e sociale. Non vorremmo che l’elettrico diventasse auto di nicchia per i cittadini<br />
radical chic delle ztl, rischiando di condannare il nostro Paese a un effetto<br />
Cuba in cui la macchina diventi appannaggio delle classi più abbienti. Il Governo<br />
crede nella neutralità tecnologica e nella necessità di considerare l’intero ciclo<br />
di vita, dalla produzione dell’auto al suo fine vita e riciclo. Non possiamo fare<br />
ecologismo in Europa inquinando in altri Paesi del mondo”.<br />
<strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 29
REPORT<br />
OSSERVATORIO FINDOMESTIC<br />
Motori, gioie e dolori<br />
Bene le due ruote (+2,7%), male le quattro (-6,2%).<br />
È questa, in sintesi, la conclusione a cui è giunta<br />
Findomestic analizzando mercato e trend del 2022<br />
Il grafico<br />
sintetizza i buoni<br />
risultati raggiunti<br />
dal comparto<br />
motoveicoli e<br />
quelli meno<br />
brillanti dell’auto,<br />
nuova e usata.<br />
Nelle tabelle, la<br />
differenza risulta<br />
ancora più<br />
marcata nel<br />
confronto con<br />
l’ultimo anno<br />
pre pandemia.<br />
Purtroppo niente che non ci si potesse aspettare,<br />
visto l’andamento del mercato. Nel consueto report<br />
di fine anno, XXIX edizione dell’Osservatorio<br />
Findomestic, le conclusioni sulla spesa delle famiglie<br />
italiane in area motori rivelano il dato positivo e in controtendenza<br />
dei motoveicoli e quello di segno opposto<br />
dell’auto, nuova o usata che sia.<br />
La flessione del 6,2 per cento delle quattro ruote è figlia<br />
del - 11,5 per cento dei volumi di vendita combinato al<br />
+6 dei prezzi. All’interno del comparto, si allarga a 4 miliardi<br />
di euro la forchetta tra usato e nuovo: a fine 2022, secondo<br />
le proiezioni dell’Osservatorio, le auto di seconda mano<br />
perderanno il 3,4 per cento assestandosi a quota 18,58<br />
miliardi, mentre quelle di nuova immatricolazione acquistate<br />
dai privati toccheranno il record negativo del -10,6<br />
per cento sprofondando a 14,45 miliardi.<br />
La geografia dei motori ci dice che l’usato tiene meglio<br />
in Val d’Aosta (-1,1 per cento), mentre il nuovo ammortizza<br />
la caduta in Lombardia (-6,5), regione che vale da<br />
sola 3,2 miliardi, oltre un quinto dell’intero segmento.<br />
Il mercato dei veicoli (famiglie) 2020-2022<br />
Il progressivo deterioramento del contesto economico,<br />
con le incertezze legate alla guerra in Ucraina e l’impennata<br />
dell’inflazione, soprattutto su beni di prima necessità<br />
quali energia e alimentari, ha evidentemente condizionato<br />
le scelte di consumo delle famiglie. Per non dire delle<br />
incertezze davanti alle scelte tecnologiche: meglio optare<br />
per una più costosa vettura elettrica o rinnovare l’acquisto<br />
di un’alimentazione endotermica?<br />
Due ruote in accelerazione<br />
In controtendenza, dicevamo, il comparto delle due ruote,<br />
che fa registrare un fatturato annuo di 2,12 miliardi con<br />
una crescita del 2,7 per cento.<br />
Maggior dinamismo delle cilindrate superiori ai 500 cc,<br />
mentre gli scooter tra i 51 e i 500 cc scontano un calo<br />
rispetto ai livelli record del 2021. A differenza delle autovetture,<br />
però, le due ruote elettriche piacciono parecchio,<br />
in particolare i ‘cinquantini’, che rappresentano il<br />
30 per cento del venduto.<br />
Secondo Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio<br />
Findomestic, “il risultato è̀ essenzialmente espressione<br />
dei nuovi trend legati, da un lato, all’opportunità di spostamento<br />
senza rischi di contagio e, dall’altro, all’emergente<br />
sensibilità verso il tema della sostenibilità ambientale,<br />
come testimonia il boom dei ciclomotori elettrici”.<br />
Vantano le migliori performance le regioni in cui il clima<br />
è tendenzialmente più mite: in testa la Sardegna con<br />
uno straordinario +17,5 per cento, seguita da Basilicata<br />
(+11,3) e Umbria (+11,2). In flessione Marche (-2,4 per<br />
cento), Lazio (-2,2) e Liguria (-1,8).<br />
L’AUTO NUOVA (PRIVATI) NEL 2022 - VARIAZIONE % 2021-2022<br />
Volumi -14,8%<br />
Prezzi +4,8%<br />
Valore vs 2021 -10,6%<br />
vs 2019 -21,1%<br />
30 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />
Fonte: Elaborazione Prometeia su dati UNRAE, ACI, ANCMA e APC<br />
I MOTOVEICOLI NEL 2022 - VARIAZIONE % 2021-2022<br />
Volumi -0,1%<br />
Prezzi +2,9%<br />
Valore vs 2021 +2,7%<br />
vs 2019 +18,3%<br />
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SIFÀ<br />
BILANCI & PARTNERSHIP<br />
OSSERVATORIO LOJACK<br />
REPORT<br />
Colpo grosso<br />
SIFÀ archivia il decimo anno di attività con 240<br />
milioni di fatturato e 40.000 veicoli gestiti. E vince<br />
la gara per la fornitura a Enel di 2.000 mezzi allestiti<br />
Paolo Ghinolfi,<br />
fondatore e<br />
amministratore<br />
delegato di SIFÀ -<br />
Società Italiana<br />
Flotte Aziendali.<br />
Una crescita straordinaria. A dispetto della congiuntura<br />
economica negativa, per via delle conseguenze<br />
della pandemia e della crisi russo-ucraina<br />
che ha avuto una ricaduta diretta sul settore<br />
automotive, SIFÀ ha chiuso il 2022 con un fatturato pari<br />
a 240 milioni di euro (38 in più rispetto all’anno precedente)<br />
e una flotta gestita di oltre 40.000 unità, con<br />
12.700 nuovi ordini. Sono state quindi superate le previsioni<br />
di inizio anno che si assestavano sui 234 milioni<br />
di fatturato e 38.000 veicoli in flotta.<br />
Determinanti alcune misure prese dall’azienda per agevolare<br />
i propri clienti: “Abbiamo lanciato l’iniziativa del<br />
noleggio del nostro usato ‘fresco’ e scelto di non vendere<br />
le autovetture di seconda mano per metterle a disposizione<br />
dei clienti in attesa di un nuovo veicolo. Inoltre”,<br />
aggiunge l’amministratore delegato, Paolo Ghinolfi, “anche<br />
nei momenti di maggiore difficoltà abbiamo deciso<br />
Gruppo Enel, il servizio SIFÀ<br />
Furgoni, cassonati e pick up a marchio Stellantis, Volkswagen, Ford, Toyota,<br />
Iveco, Mercedes-Benz. SIFÀ si è aggiudicata la gara per la fornitura al Gruppo<br />
Enel di 2.000 mezzi allestiti, alcuni dei quali ibridi e full electric, destinati ad<br />
attività operative quali la manutenzione degli impianti gas e luce e il pronto intervento.<br />
SIFÀ fornirà il servizio di noleggio a lungo termine a 48 e 60 mesi.<br />
Nel dare l’annuncio, l’AD Ghinolfi ha ribadito “il nostro ruolo di player di riferimento<br />
per il noleggio nel trasporto professionale, in tutte le sue declinazioni.<br />
Negli anni abbiamo maturato una solida esperienza nell’ambito del NLT di<br />
veicoli commerciali allestiti, mettendo in<br />
piedi una divisione specializzata che si è<br />
ritagliata un ruolo da protagonista nel segmento<br />
LCV in grado di proporre mezzi e<br />
allestimenti ‘cuciti’ sulle specifiche necessità<br />
e per ogni settore di business. Il nostro<br />
punto di forza”, ha detto ancora, “rimane<br />
la consulenza a 360 gradi”.<br />
di mantenere un costante presidio su tutto il territorio<br />
nazionale, tanto da non aver mai fatto ricorso alla cassa<br />
integrazione, nell’ottica di tutelare i nostri clienti e tutti i<br />
collaboratori che lavorano con impegno e dedizione<br />
nella nostra realtà aziendale”.<br />
Nuovi servizi in arrivo<br />
Se nel 2022 SIFÀ ha erogato nuovi servizi come la DKV<br />
+ CHARGE (carta carburante ‘ibrida’ che consente sia di<br />
ricaricare i veicoli elettrici sia di effettuare rifornimento<br />
di carburante senza contanti presso un’estesa rete di<br />
stazioni di rifornimento multibrand), la gestione semplificata<br />
del Telepass e la stazione di ricarica mobile da 22<br />
kW Juice Booster, l’anno in corso la vedrà ampliare l’offerta.<br />
“Saranno implementate le attività di mobility management<br />
dedicate alle aziende. Nello specifico”, entra<br />
nei dettagli Ghinolfi”, i consulenti SIFÀ affiancheranno<br />
le imprese nell’elaborazione di un piano degli spostamenti<br />
casa-lavoro per rispondere agli adempimenti di legge;<br />
inoltre, calcoleranno le emissioni di CO 2 e degli altri inquinanti,<br />
con relativo report specifico sul risparmio di<br />
CO 2 portato dalle azioni di mobility management. Sono<br />
previsti anche dei programmi di affiancamento per la<br />
formazione di mobility manager aziendali o per valutare<br />
l’outsourcing della funzione”. Tutto questo all’interno<br />
della cornice-progetto Circular Mobility.<br />
SUV nel<br />
mirino<br />
Fiat, Toyota, Peugeot, Bmw...<br />
Non c’è brand che sfugga alla<br />
piaga dei furti d’auto. Ma nessuna<br />
tipologia è presa di mira più dello<br />
Sport Utility Vehicle<br />
La pandemia si è rivelata un efficace deterrente per<br />
i furti d'auto, ma dopo il calo registrato nel 2020 e<br />
nella prima parte del 2021 lo scorso anno il business<br />
criminale ha ripreso vigore avvicinandosi ai livelli<br />
pre-Covid. Nel mirino dei malviventi ci sono soprattutto<br />
i SUV (47 per cento sul totale delle auto sottratte, 14<br />
punti in più rispetto a tre anni fa), che vengono poi rivenduti<br />
sul territorio nazionale o trasportati in Paesi dell'est<br />
Europa verso un nuovo proprietario. In questo ambito<br />
si consolida il trend delle sottrazioni messe a segno anche<br />
grazie al supporto di strumenti hi-tech, in primis la<br />
clonazione della chiave, che consentono di portare via<br />
il veicolo in pochi secondi senza lasciare alcun segno<br />
di effrazione.<br />
Secondo l'analisi 'Stolen Vehicle Recovery <strong>2023</strong>' curata<br />
dall'Osservatorio di LoJack, società del Gruppo CalAmp<br />
specializzata nei servizi telematici e nel recupero di veicoli<br />
rubati, l'Italia risulta spaccata in due: al Centro-Nord prevale<br />
il furto su commissione, mentre al Sud la sottrazione<br />
è propedeutica al 'cavallo di ritorno' (le auto rubate vengono<br />
successivamente restituite al proprietario dietro<br />
pagamento di un riscatto) oppure allo smontaggio per<br />
recuperare i pezzi di ricambio, fenomeno che ha raggiunto<br />
livelli di guardia in Puglia (se non si recupera la<br />
macchina entro le 12 ore successive al furto, a essere<br />
trovata sarà spesso solo la carcassa del veicolo).<br />
Furti concentrati in cinque regioni<br />
Allerta rossa in Campania (33 per cento, qui i ladri d'auto<br />
prendono di mira soprattutto le utilitarie), Lazio (24 per<br />
cento), Puglia (21 per cento), Lombardia (12 per cento)<br />
e Sicilia (2 per cento). In queste cinque regioni, insieme,<br />
avvengono oltre 9 furti su 10.<br />
"Tra le novità registrate lo scorso anno", ha fatto sapere<br />
Sandro Biagianti, direttore Sicurezza LoJack, "anche la<br />
crescita dei furti di vetture ibride ed elettriche, spesso<br />
sottratte per 'recuperare' e rivendere sui mercati paralleli<br />
i pacchi batteria".<br />
Centrali nella strategia di recupero sono i dispositivi installati<br />
a bordo auto dotati di tecnologia in radio-frequenza,<br />
non schermabile, in grado di rilevare le vetture anche<br />
nei container, nei sotterranei e nei garage (dove altri sistemi<br />
si rivelano meno efficaci); alla tecnologia in radiofrequenza<br />
si sono oggi aggiunte le soluzioni telematiche,<br />
un’integrazione che consente di rilevare con crescente<br />
precisione e tempestività i veicoli rubati.<br />
“Nel 2022”, ha detto ancora Biagianti, “grazie alla tecnologia<br />
LoJack e all’intervento sul campo del nostro team<br />
al fianco delle Forze dell’Ordine, abbiamo contribuito<br />
concretamente al recupero di circa 2.250 veicoli per un<br />
valore complessivo di oltre 106 milioni di euro”.<br />
Nel centro-nord<br />
del Paese, con<br />
particolare focus<br />
su Milano e Roma,<br />
i furti dei SUV<br />
hanno raggiunto<br />
quasi la<br />
maggioranza.<br />
32 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />
www.flotte<strong>finanza</strong>web.it <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 33
RENT-A-CAR<br />
PORSCHE DRIVE<br />
Noleggia<br />
un sogno<br />
Adrenalina, passione, emozione. Questo promette<br />
Porsche Drive, società di noleggio a breve<br />
termine operativa in Italia da dicembre<br />
Avere compiuto 25 anni e guidare da almeno cinque,<br />
insieme a due carte di credito e a un deposito,<br />
sempre con carta di credito, a partire da<br />
2.500 euro, sono i requisiti minimi per accedere al servizio<br />
di noleggio a breve termine Porsche Drive.<br />
La nuova società di Porsche Financial Services ha debuttato<br />
sul mercato italiano lo scorso dicembre.<br />
“La nascita di Porsche Drive Srl”, ha detto Angelo<br />
Carobolante, direttore generale e AD di Porsche Financial<br />
Services Italia oltre che amministratore unico di Porsche<br />
Drive Srl, “è una novità assoluta per il marchio e le sue<br />
auto esclusive nel nostro Paese, perfettamente aderente<br />
alle esigenze e richieste della mobilità contemporanea.<br />
Da oggi è possibile realizzare il sogno di guidare una<br />
Porsche, fino a 48 mesi o anche solo per un weekend,<br />
attraverso la rete di concessionari ufficiale”.<br />
Come se fosse tua<br />
La società si avvale della collaborazione<br />
di Mercury Spa, noleggiatore specializzato<br />
nel segmento ‘Exclusive’.<br />
Con l’aiuto del Centro Porsche di riferimento (oggi presenti<br />
a Bologna, Brescia e Firenze), il cliente potrà scegliere<br />
la ‘sua’ Porsche fra tutti i modelli della gamma,<br />
oltre che gli accessori e gli optional, potrà stabilire la durata<br />
del noleggio (un giorno, un week-end, una settimana),<br />
il chilometraggio, e la quota che intende versare come<br />
anticipo per individuare il canone più adatto alle proprie<br />
esigenze. Potrà altresì beneficiare dell’assistenza<br />
Porsche per tutti i servizi di manutenzione, alla stregua<br />
di un cliente tradizionale.<br />
Sono inclusi nel pacchetto: 300 chilometri al giorno, la<br />
seconda guida (da verificare la disponibilità in base alle<br />
vetture), l’assistenza Porsche 24 ore su 24 sette giorni<br />
su sette, le coperture assicurative adeguate per viaggiare<br />
in totale sicurezza.<br />
Non resta che scegliere il modello - Cayenne (anche<br />
Platinum Edition o E-Hybrid Coupè), Macan, Taycan,<br />
Boxster, 911 (Cabriolet, Targa 4S, Carrera S, Turbo),<br />
Panamera - e vivere il noleggio da sogno<br />
che Porsche Drive promette: adrenalina,<br />
passione, emozione.<br />
34 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />
www.flotte<strong>finanza</strong>web.it
PREMI<br />
PREMI<br />
COMPANY OF THE YEAR<br />
Bene, bis<br />
Per due volte di fila Webfleet si aggiudica il premio<br />
di Frost & Sullivan per la sua capacità di elaborare<br />
soluzioni telematiche innovative a misura di flotta<br />
by Webfleet<br />
Confermare il successo è sempre molto più difficile<br />
che ottenerlo per la prima volta. Per questo il management<br />
di Webfleet, parte di Brigdestone<br />
Mobility Solutions, è estremamente soddisfatto di avere<br />
conseguito, per il secondo anno consecutivo, il prestigioso<br />
premio Company of the Year di Frost & Sullivan<br />
per la telematica delle flotte commerciali.<br />
Con Webfleet puoi<br />
Il panel globale di esperti ha scelto nuovamente Webfleet<br />
per aver saputo mantenere la propria posizione di leader<br />
nel settore della telematica grazie a un costante sviluppo<br />
di soluzioni innovative per le flotte, destinate ad affrontare<br />
nuove sfide e cogliere nuove opportunità in un settore ad<br />
alto tasso tecnologico. Tuttavia, pur parlando di un ambito<br />
in cui ricerca e sviluppo sono elementi sostanziali per essere<br />
competitivi, la differenza tra un ottimo protagonista<br />
e un leader la fanno sempre i dettagli e la visione. In tal<br />
senso, il team di Webfleet ha saputo ascoltare le necessità<br />
del mercato e osservare i trend a livello globale, riuscendo<br />
così a precorrere i tempi. In particolare, la soluzione telematica<br />
per la gestione della flotta è riuscita ad affinare ulteriormente<br />
le prestazioni in termini di analisi del dato, aumentando<br />
nel contempo le possibili applicazioni ed<br />
elevando ancor più la semplicità di utilizzo.<br />
Road to 2035<br />
Una tra le principali difficoltà è quella di soddisfare al<br />
100% le necessità di oggi senza perdere di vista le opportunità<br />
di domani. Una capacità vitale per il mondo<br />
della telematica, soprattutto in un momento nel quale<br />
l’agenda della sostenibilità - che attualmente vede l’Ue<br />
ferma sul 2035 come data per il pensionamento<br />
dei motori endotermici - si mostra<br />
fitta di scadenze inderogabili.<br />
Un’agenda che però è, al tempo stesso,<br />
avida di soluzioni che sappiano coniugare<br />
le impellenti esigenze ecologiche di un<br />
mondo che non può attendere con la pragmatica<br />
filosofia del ‘business as usual’ in<br />
cui il profitto è, ovviamente, al<br />
primo posto. In questo scenario<br />
in cui a livello europeo circa<br />
il 52% dei conducenti starebbe<br />
considerando l’acquisto di un<br />
mezzo full electric (fonte EY<br />
Mobility Consumer Index), i<br />
dati attuali parlando di un<br />
13,9% di market share degli<br />
EV nel Vecchio Continente<br />
(dal rapporto Jato Dynamics). Un’equazione tra presente<br />
e futuro che Webfleet è in grado di risolvere grazie alla<br />
capacità di abbinare sostenibilità ecologica e sostenibilità<br />
economica.<br />
PRO M, NUOVO E UNIVERSALE<br />
Il Driver Terminal PRO M è il più recente e universale tra i dispositivi proposti<br />
da Webfleet. Presentato all’ultima edizione dell’IAA di Hannover, PRO M è il<br />
device che esalta le funzionalità di Work App, combinando in un unico dispositivo<br />
una serie di funzioni essenziali, tra cui la gestione degli ordini e la<br />
comunicazione bidirezionale tra conducenti e fleet manager, sfruttando<br />
anche le potenzialità di OptiDrive360, la soluzione che consente ai driver di<br />
migliorare le proprie prestazioni di guida. Inoltre, grazie a PRO M, il conducente<br />
ha in palmo di mano uno strumento robusto, performante e dalle dimensioni<br />
estremamente compatte. In virtù di queste caratteristiche, PRO M è fondamentale<br />
per ottimizzare i ritmi di<br />
lavoro e garantire ai driver delle<br />
tempistiche sostenibili. È ideale<br />
per essere utilizzato su furgoni e<br />
veicoli di piccole dimensioni.<br />
Sempre disponibile e con una<br />
lunga autonomia di servizio, il device<br />
è in grado di registrare anche<br />
gli orari di lavoro e il chilometraggio,<br />
sempre nel rispetto delle normative<br />
sulla privacy.<br />
L’elemento chiave<br />
L’ottimizzazione delle risorse è la risposta in grado di risolvere<br />
il rebus. Lo spreco di carburante, tempo ed energie<br />
corrisponde, infatti, a un contestuale aumento dell’impatto<br />
ambientale delle attività di una flotta<br />
commerciale. L’approccio di Webfleet consente di sfruttarne<br />
appieno le potenzialità, scegliendo i percorsi migliori<br />
ma anche supportando i driver nella scelta di uno stile<br />
di guida sicuro ed efficiente. In più, la piattaforma consente<br />
ai fleet manager di avere sempre sotto controllo<br />
lo stato di salute dei propri mezzi, dal motore fino ai<br />
pneumatici, senza tralasciare i rimorchi. Tutto grazie all’analisi<br />
dei dati in tempo reale che, attraverso un’interfaccia<br />
semplice e intuitiva, consente ai manager di gestire<br />
in maniera davvero proficua la loro flotta commerciale,<br />
valorizzandone le potenzialità e riducendo contestualmente<br />
le emissioni. Risparmio di risorse e diminuzione<br />
delle emissioni di CO 2 : ecco l’equazione perfetta. Ma<br />
non è finita qui.<br />
Perché Webfleet è andata oltre, impegnandosi attivamente<br />
per la compensazione verso il tanto agognato<br />
impatto zero. Per fare ciò è attiva da anni una proficua<br />
collaborazione con l’ONG Justdiggit, che si occupa di<br />
rinverdire zone desertificate del pianeta, specialmente<br />
in Africa. Da questa partnership è nata Green Your Fleet,<br />
la piattaforma di Webfleet che consente ai clienti di stimare<br />
le emissioni di carbonio della<br />
propria flotta e scegliere di partecipare<br />
al programma in maniera<br />
proporzionale, per ridurre fino ad azzerare il proprio impatto<br />
inquinante sul pianeta.<br />
Un’app per ghermirli<br />
Usabilità, immediatezza e flessibilità operativa. Tutte<br />
caratteristiche della nuova Work App, tra gli elementi<br />
che - non a caso - hanno fatto propendere la scelta di<br />
Frost & Sullivan per Webfleet. Studiato per supportare<br />
e facilitare il lavoro dei conducenti, questo strumento si<br />
distingue, oltre che per la facilità d’impiego, anche per<br />
la possibilità di essere utilizzato su qualsiasi dispositivo<br />
mobile Android. Attraverso Work App, sia i fleet manager<br />
sia i loro driver hanno accesso a un'ampia gamma di<br />
funzionalità per la gestione della forza lavoro, senza la<br />
necessità di utilizzare hardware aggiuntivo. Tra queste<br />
funzionalità sono incluse la localizzazione dei veicoli, la<br />
registrazione degli orari di lavoro, la possibilità di abbinare<br />
di volta in volta un determinato driver a uno specifico<br />
veicolo, l'impostazione delle modalità di viaggio e anche<br />
la gestione degli ordini e delle pianificazioni. Oltre, ovviamente,<br />
al contatto costante con il back office tramite<br />
comunicazione bidirezionale.<br />
36 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />
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VIP<br />
ALLA GUIDA<br />
ANTONIO ROSSI<br />
Se non guido<br />
mi addormento<br />
Per l’olimpionico Antonio Rossi “guidare è un piacere”,<br />
ma “la natura in canoa è un piacere unico”<br />
Atratti affiora l’Antonio Rossi uomo delle istituzioni<br />
(è sottosegretario uscente allo Sport in Regione<br />
Lombardia), più spesso la leggenda sportiva del<br />
K2 narrata da Gian Piero Galeazzi. Ventisette anni dopo<br />
gli ori di Atlanta, il canoista lecchese affonda la pagaia<br />
nei ricordi: “Ho approfittato - l’ho potuto fare solo dopo i<br />
risultati delle Olimpiadi - che papà fosse in vacanza con<br />
la mamma per dare dentro la sua BMW 318 e comprarmi<br />
un Duetto. Non credo abbia apprezzato...”.<br />
F&F Oggi che cosa guida?<br />
››‰ Sono stato per quasi vent’anni testimonial Nissan e<br />
mi sento molto legato a questa Casa. Ho preso per i miei<br />
figli una Juke che in realtà guido io, un mille che va molto<br />
bene. Facevo avanti e indietro con una Leaf, ma consuma<br />
meno la Juke. Colore? Borgogna, eravamo in lockdown...<br />
F&F Contanti o rate?<br />
››‰ Sempre un’unica soluzione. Più degli aspetti fiscali<br />
mi interessa la possibile evoluzione tecnologica, anche<br />
perché le mie auto le tengo 10-12 anni. Dovessi comprarne<br />
una oggi andrei quantomeno verso l’ibrido.<br />
F&F Una scelta di cuore o razionale?<br />
››‰ Razionale, di affidabilità e consumi.<br />
guidare io ormai sono di serie: l’aria condizionata, per<br />
esempio. I 743 chilometri Lecco-Sabaudia con la BMW<br />
che non l’aveva erano come fare un allenamento!<br />
Adesso penso a optional legati alla sicurezza.<br />
F&F Un capriccio?<br />
››‰ Il cambio automatico, una bella comodità.<br />
F&F In auto con sua moglie. Chi guida?<br />
››‰ Io, se non guido mi addormento. Ovunque. Non<br />
sarei di compagnia.<br />
F&F Toccami tutto ma non la mia auto?<br />
››‰ No, però non voglio che nessuno fumi, e a volte anche<br />
che si mangi.<br />
F&F In concessionaria come all’Ikea?<br />
››‰ Vado in concessionaria per eventi di presentazione<br />
delle nuove macchine perché mi piacciono. All’Ikea sono<br />
stato una volta e mi è bastata.<br />
F&F Volante o pagaia?<br />
››‰ Ci sono strade che è bello fare in<br />
auto (o in moto o in bici), ma il piacere<br />
di godersi la natura in canoa è unico.<br />
Trio di campioni.<br />
Da sinistra:<br />
Antonio Rossi, il<br />
ginnasta Jury<br />
Chechi (con cui<br />
Rossi ha condotto<br />
Nissan the Quest)<br />
e il pilota di F1<br />
Vitantonio Liuzzi.<br />
Sotto, in parata<br />
sul circuito di<br />
Monza durante<br />
la 1000 Miglia.<br />
Web<br />
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F&F Optional irrinunciabili?<br />
››‰ Gli optional di quando ho iniziato a<br />
38 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />
F&F Auto a guida autonoma?<br />
››‰ Non riuscirei ad addormentarmi.<br />
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Casa Editrice la fiaccola srl<br />
Via Conca del Naviglio, 37 | 20123 Milano | Tel. 02 89421350 | fax 02 89421484 | www.fiaccola.it
CONCEPT<br />
CONCEPT<br />
Nel 2029 il 56 per cento delle vetture vendute in<br />
Europa sarà a zero emissioni. Una percentuale<br />
già elevata che potrebbe salire ulteriormente. Ne<br />
è convinto Laurent Barria, direttore Marketing e<br />
Comunicazione di Citroën: “L’Unione europea sta andando<br />
in questa direzione, dal 2035 sarà vietato vendere auto<br />
a benzina e diesel e i costruttori, nell’impossibilità di investire<br />
su tutte le tecnologie, si concentreranno sull’elettrico”.<br />
Un passaggio epocale che preoccupa molti cittadini.<br />
“Perché si sa”, ha sottolineato Barria, “l’investimento<br />
per un veicolo elettrico da famiglia è ben più elevato oggi<br />
rispetto a quello per un veicolo a combustione interna.<br />
In Francia si avvicinano a questi modelli<br />
coloro che hanno un reddito anno<br />
superiore ai <strong>66</strong>mila euro, pari al 2 per<br />
cento della popolazione”.<br />
Solo ciò che serve<br />
L’elettrico, insomma, ora non è per tutti<br />
ma domani le cose cambieranno.<br />
Citroën ha dato un assaggio di quello<br />
che verrà presentando il concept ‘oli’ [‘all-ë’] in omaggio ad<br />
AMI, di cui raccoglie le innovazioni per offrire una mobilità<br />
accessibile, responsabile e versatile.<br />
Oli, un laboratorio di idee su ruote dalla silhouette insolita,<br />
utilizza materiali riciclati e riciclabili. Lunga 4,20 metri, alta<br />
1,65 e larga 1,90, ha un peso target di 1.000 kg per un’autonomia<br />
di 400 km, un consumo di 10 kWh per 100 km<br />
grazie a una velocità limitata a 110 km/h per la massima<br />
efficienza, e una capacità di ricarica dal 20 all’80 per cento<br />
in soli 23 minuti. Oli è anche un dispositivo elettrico dotato<br />
di capacità e potenza intelligenti in grado di commutare<br />
l’elettricità verso la rete, l’abitazione o un accessorio.<br />
Maniacale la ricerca della leggerezza da parte dei progettisti<br />
francesi. Su oli c’è solo ciò che serve veramente.<br />
Molto robusti e piatti, i pannelli del cofano, del tetto - che<br />
può diventare una scala o una piattaforma per montare<br />
una tenda - e del pianale del bagagliaio, sono prodotti in<br />
cartone alveolare riciclato, estremamente resistente e<br />
calpestabile. Le ruote sono ibride in acciaio e alluminio<br />
con pneumatici intelligenti Eagle Go creati in collaborazione<br />
con Goodyear.<br />
Il parabrezza è verticale perché è il modo per avere la distanza<br />
più breve tra la parte superiore e quella inferiore<br />
e, quindi, utilizzare minore quantità di vetro, e per ridurre<br />
l’esposizione al sole degli occupanti e la necessità di<br />
aria condizionata. Certo ne risente l’aerodinamica, ma<br />
oli non è fatta per le grandi velocità.<br />
Dentro, i sedili hanno una struttura molto semplice che<br />
utilizza l’80 per cento in meno di componenti<br />
rispetto a quelli tradizionali.<br />
Creati in collaborazione con il partner<br />
Basf, anch’essi sono realizzati in cartone<br />
ondulato riciclato sagomato in<br />
una struttura a nido d’ape, a sandwich<br />
tra pannelli rinforzati in fibra di vetro.<br />
Al posto di una plancia completa con<br />
schermi multipli e computer nascosti,<br />
oli presenta un’unica barra a forma di tubo, che corre per<br />
tutta la larghezza del veicolo. Da una parte sono integrati<br />
il piantone dello sterzo e il volante, al centro si trovano un<br />
supporto per lo smartphone personale, al quale sono affidati<br />
l’infotainment e la comunicazione, e cinque comandi<br />
per il sistema di climatizzazione. Due bocchette d’aria,<br />
una davanti al guidatore e l’altra davanti al passeggero,<br />
consentono di utilizzare un’unità di climatizzazione più<br />
piccola per aumentare ulteriormente l’efficienza e ridurre<br />
il peso. Progettato per essere rinnovato, aggiornato e riparato<br />
con componenti riciclati per promuovere la sostenibilità,<br />
la longevità e il riutilizzo, il concept oli non è poi<br />
tanto lontano dalla realtà. Ciò che ne deriverà sarà proposto<br />
nei prossimi anni tra i 25 e i 30mila, una cifra ben più bassa<br />
di quella necessaria oggi per un’elettrica da famiglia. E<br />
promette di vivere ben oltre i 20 anni.<br />
Forme squadrate e cruscotto verticale per<br />
il concept oli che punta a rendere più<br />
democratica la mobilità elettrica. Ciò che<br />
nascerà sulle basi di questo veicolo sarà<br />
proposto sul mercato a meno di 30mila euro.<br />
CITROËN OLI<br />
Peso piuma<br />
Il brand francese nell’orbita Stellantis ha presentato<br />
la sua idea di auto elettrica del futuro (prossimo) per<br />
tutti. La leggerezza la sua arma vincente<br />
di Monica Schiller<br />
40 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />
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LE AUTO<br />
DI F&F<br />
LE AUTO<br />
DI F&F<br />
di Tiziana Altieri<br />
Prima ibrida e a benzina, poi a gasolio, ora anche<br />
Plug-In Hybrid Q4. A novembre Alfa Romeo ha completato<br />
la gamma Tonale con il lancio della versione<br />
più efficiente che consente di circolare a emissioni zero<br />
nelle zone a traffico limitato. L’ultima nata combina un<br />
motore turbo benzina 4 cilindri da 1,3 litri, accoppiato a un<br />
cambio automatico a 6 rapporti che muove le ruote anteriori,<br />
con un motore elettrico in grado di erogare una potenza<br />
di 90 kW e una coppia di 250 Nm al retrotreno.<br />
Il risultato è una vettura che strizza l’occhio al portafoglio<br />
(nell’utilizzo, non nell’acquisto, visto che si parte da prezzi<br />
ben più alti) come all’ambiente, e non rinuncia alla sportività<br />
tipica del Biscione. Nel ciclo misto WLTP Tonale Plug-In<br />
Hybrid Q4 dichiara consumi di 1,14 litri per 100 km. La batteria<br />
agli ioni di litio, che ha una capacità di 15,5 kWh, consente<br />
di percorrere fino a 80 chilometri in modalità esclusivamente<br />
elettrica. Per una ricarica completa bastano<br />
meno di 2,5 ore con l’onboard charger da 7,4 kW. La potenza<br />
totale di 280 Cv, l’accelerazione da 0 a 100 km/h in<br />
soli 6,2 secondi e una velocità massima di 206 km/h in<br />
modalità ibrida (135 in quella elettrica) soddisfano anche<br />
i più esigenti sul fronte delle prestazioni. Pronta la frenata<br />
grazie alle pinze fisse Brembo a quattro pistoncini che lavorano<br />
davanti su dischi autoventilati e dietro pieni.<br />
Chiedimi quello che vuoi<br />
Le funzionalità del selettore di guida D.N.A. sono state riprogettate<br />
per tenere conto delle specificità della vettura.<br />
La modalità ‘Dynamic’ è progettata per massimizzare le<br />
performance, la ‘Natural’ imposta la guida ibrida a trazione<br />
integrale mantenendo la migliore ottimizzazione delle prestazioni,<br />
la ‘Advance Efficiency’ è calibrata per ottenere la<br />
massima efficienza energetica nella guida in full electric.<br />
In questo caso, quando si rilascia l’acceleratore l’auto continua<br />
la marcia in Sailing, mentre quando si è in discesa interviene<br />
automaticamente la nuova funzione eCoasting<br />
Descent Control che mantiene una velocità costante di 50<br />
km/h, regolabile con un leggero tocco dell’acceleratore o<br />
del freno. L’esperienza di guida è migliorata dalle EV<br />
Features: l’E-Save consente di ricaricare o mantenere il<br />
livello di batteria quando il motore termico è acceso; la funzione<br />
di Regenerative braking permette di recuperare energia<br />
durante le fasi di decelerazione o di frenata e di immagazzinarla<br />
nel pacco batterie; infine, attivando l’E-Coasting<br />
si consente il recupero di energia in fase di rallentamento<br />
anche con il pedale del freno rilasciato.<br />
Due gli allestimenti per Tonale Plug-In Hybrid Q4, tutti curatissimi<br />
nei dettagli interni ed esterni. Si parte con lo<br />
Speciale, da 51.600 euro, quello più adatto alle flotte, per<br />
salire al Veloce, il più sportivo, da 55.900 euro. Sempre di<br />
serie, tra gli altri, il sistema Infotainment da 10.25 pollici<br />
con navigazione, 2 porte USB, Bluetooth e comandi vocali,<br />
passive Entry, wireless Charging Pad, sensori di parcheggio<br />
anteriori e posteriori e telecamera posteriore con griglie<br />
dinamiche, Intelligent Adaptive Cruise Control, AEB con riconoscimento<br />
pedoni, Lane Departure Warning, Lane<br />
Keeping Assist, riconoscimento segnaletica stradale e portellone<br />
elettrico con funzione Hands Free.<br />
Anche Tonale Plug-In Hybrid Q4 dispone della certificazione<br />
Nft (Non fungible token), una sorta di registro digitale<br />
con tutte le info relative a ogni singolo veicolo: chilometraggio,<br />
interventi eseguiti, etc. Uno strumento che<br />
promette di aumentarne il valore residuo.<br />
ALFA ROMEO TONALE PLUG-IN HYBRID Q4<br />
Efficientissima<br />
Il Biscione ha ampliato ulteriormente la gamma<br />
con la versione ibrida, che combina un motore<br />
turbo benzina con un’unità elettrica per 280 Cv<br />
di potenza complessivi. Fino a 80 chilometri<br />
in elettrico per circolare anche nei centri cittadini<br />
In basso, la plancia, il quadro strumenti, il display centrale<br />
collegato al nuovo sistema di infotainment integrato (che offre<br />
funzionalità e servizi sempre aggiornati grazie al sistema<br />
operativo Android personalizzabile e alla connettività 4G con<br />
aggiornamenti Over The Air), la leva del cambio e il wireless<br />
Charging Pad per la ricarica senza fili.<br />
LA SCELTA DI Flotte&<strong>finanza</strong><br />
Cognome e nome Alfa Romeo Tonale<br />
Plug-In Hybrid Q4<br />
Luogo di nascita<br />
Italia<br />
Allestimento<br />
Speciale<br />
Alimentazione benzina + elettrica<br />
Motore benzina cc 1.332<br />
Potenza kW(Cv)/giri 132(180)/5.750<br />
Coppia Nm/giri 270/1.850<br />
Omologazione<br />
Euro 6d<br />
Cambio/n° marce automatizzato/6<br />
Potenza motore elettrico kW(Cv) 90/122<br />
Tecnologia batteria<br />
Ioni di litio<br />
Capacità batteria kWh 15,5<br />
Consumo combinato l/100km (Wltp) 1,1-1,4<br />
Emissioni CO 2 (g/km) 26-33<br />
Lunghezza mm 4.528<br />
Passo mm 2.636<br />
Larghezza mm (esclusi specchi) 1.841<br />
Altezza mm 1.601<br />
Capacità bagagliaio dm 3 385 (1.430)<br />
Massa vettura kg 1.835<br />
Prezzo (chiavi in mano) € 51.600<br />
On line<br />
www.alfaromeo.it<br />
A sinistra, la presa per<br />
la ricarica esterna dell’unità<br />
elettrica. Di serie il cavo Mode<br />
2, con sovrapprezzo (di 400<br />
euro) il Mode 3 che velocizza<br />
il pieno di energia. Accanto, il<br />
bagagliaio da 380 decimetri<br />
cubi, poco più piccolo di quello<br />
delle versioni benzina e diesel.<br />
42 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />
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<strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 43
I FUORISTRADA<br />
DI F&F<br />
Dall’estrema sinistra, il Grenadier<br />
in azione, il portaoggetti ricavato<br />
nel porta ruota di scorta, la plancia,<br />
la console centrale, il pannello<br />
a soffitto di stampo aeronautico e il<br />
vano merci della versione autocarro<br />
senza sedili posteriori.<br />
I FUORISTRADA<br />
DI F&F<br />
Arriva sul mercato la creatura di Sir James Ratcliffe, un fuoristrada vecchio<br />
stampo costruito nell’ex fabbrica Mercedes-Benz di Hambach. Prevista nel<br />
prossimo futuro anche una versione “cassonata”, o meglio Pick-up<br />
INEOS GRENADIER<br />
Vecchia<br />
scuola<br />
Correva l’estate del 2020 e alla Mercedes-Benz, prima<br />
dello split dai truck e dopo l’addio di Klaus<br />
Maier al settore van della Stella, misero fine a un<br />
progetto di nuovo grosso fuoristrada su stampo della mitica<br />
Classe G nel proprio stabilimento francese di<br />
Hambach, dove fino a quel tempo si producevano le Smart,<br />
traslocate in Slovenia prima e in Cina poi.<br />
Qualche mese più tardi l’acquisto dell’impianto da parte<br />
del britannico James Ratcliffe, che un paio d’anni addietro<br />
aveva deciso - attraverso la propria azienda chimica Ineos<br />
- di cimentarsi nella produzione di fuoristrada vecchio tipo,<br />
stanco di dover utilizzare vetture off-higway sempre meno<br />
tali durante le proprie battute di pesca in Islanda. “Non le<br />
fanno più? Beh, me le costruirò io”, sbottò Sir Ratcliffe, che<br />
in principio valutò la possibilità di fabbricare le scocche in<br />
Portogallo e assemblare il tutto nel Galles. Ma ecco l’opportunità<br />
Hambach, già adatta a quel tipo di produzione e<br />
da cui nel 2022 iniziano a uscire i primi esemplari del suo<br />
Grenadier, un 4x4 vagamente somigliante alla vecchia<br />
Land Rover Defender, ma che con quella non ha nulla in<br />
comune, così come ha niente a che vedere coi remake<br />
Santana o Fiat/Iveco di qualche anno fa.<br />
Progettato da un foglio bianco<br />
Si tratta infatti d’un progetto completamente nuovo, con<br />
alle spalle ingegneri provenienti dal settore aeronautico,<br />
tecnici ex del dipartimento van di Mercedes-Benz e specialisti<br />
del veicolo industriale. In più c’è dietro l’engineering<br />
di Magna Steyr, che di veicoli tutto terreno se ne intende<br />
e che ha sottoposto il Grenadier a ben 1,8 milioni di chilometri<br />
di prove tra climi artici e distese desertiche.<br />
Carrozzeria squadrata per massimizzare l’efficienza<br />
dello spazio, ruote posizionate all’estremità del telaio<br />
per ottimizzare le capacità fuoristrada, linee semplici e<br />
dirette intervallate da dotazioni pratiche e funzionali, senza<br />
inutili fronzoli, questo è Grenadier, un 4x4 permanente<br />
con tre differenziali bloccabili e ridotte. Lungo 4.896 millimetri<br />
(2.922 dei quali di passo, 887 di sbalzo anteriore<br />
e 874 di posteriore), largo 2.146 (con gli specchi) e alto<br />
1.645, spinto da motori 3 litri Bmw. Due sei in linea, turbo<br />
benzina e diesel biturbo, a 24 valvole con bialbero a camme<br />
in testa che nella versione a gasolio sprigiona 183<br />
kW (249 Cv) e 550 Nm di coppia, scaricati a terra esclusivamente<br />
via cambio automatico Zf a otto rapporti, dotato<br />
di software per l’off-road.<br />
La versione due posti ha un vano di carico piatto a tutta<br />
lunghezza con uno spazio utile a ospitare un europallet,<br />
mentre come sedili ci vanno dei grintosissimi Recaro.<br />
I pulsanti di grandi dimensioni, ben distanziati e con indicazioni<br />
d’uso chiare, si possono utilizzare anche indossando<br />
i guanti, mentre le protezioni sui comandi principali<br />
ne impediscono l’azionamento involontario.<br />
di Gianluca Ventura<br />
in collaborazione con<br />
Su questa riga, dall’estrema sinistra,<br />
il motore Bmw B57 diesel 3 litri sei<br />
cilindri in linea, i tasti a soffitto per<br />
inserire la modalità off-road del cambio<br />
più quello per chiudere le paratie in<br />
caso di guado, l’avantreno e il<br />
retrotreno: gli assali rigidi con molle<br />
elicoidali sono dell'italiana Carraro.<br />
44 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />
www.flotte<strong>finanza</strong>web.com<br />
www.flotte<strong>finanza</strong>web.com <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 45
CURIOSITÀ<br />
LO SAPEVATE CHE...?<br />
HIT<br />
PARADE<br />
Quali sono le auto uscite dalle linee di<br />
produzione e dai nostri cuori? E su quali,<br />
invece, compulsiamo freneticamente<br />
Google in cerca di informazioni?<br />
Se lo sono chiesto, e si sono dati una<br />
risposta, gli analisti di Confused.com.<br />
Che ci raccontano anche altro...<br />
Tutti pazzi per Maverick<br />
Compatto, tecnologico, ibrido, Ford Maverick svetta nella classifica<br />
dei veicoli più ricercati nel <strong>2023</strong>: il pick-up americano è<br />
stato ‘googlato’ oltre 12 milioni di volte. Tra i primi in classifica<br />
anche un altro veicolo dell’Ovale Blu, Bronco: il Suv 4X4 ha totalizzato<br />
quasi dieci milioni di click.<br />
Completano la cinquina la muscolosa<br />
Kia Telluride, la sportiva Honda Civic,<br />
l’elegante Toyota Camry.<br />
Da qui al dire che alle ricerche online seguirà<br />
la visita in concessionaria ce ne<br />
corre, ma certo quasi 50 milioni di ricerche<br />
promettono bene.<br />
I veicoli più richiesti nel <strong>2023</strong><br />
Classifica Modello Ricerche su Google<br />
1 Ford Maverick 12.302.000<br />
2 Kia Telluride 9.780.000<br />
3 Ford Bronco 9.753.000<br />
4 Honda Civic 8.553.000<br />
5 Toyota Camry 6.646.000<br />
THE AUTOMOTIVE ELECTRIFICATION INDUSTRY<br />
European Exhibition and Conference on Advanced Batteries<br />
and Technologies for Electric Vehicles and E-Mobility<br />
Chi l’ha vista?<br />
Boom dell’elettrico, ma l’Italia dov’è?<br />
2 ND EDITION<br />
Vent’anni fa, quando è uscita dalla fabbrica per l’ultima volta, la<br />
Fiat Brava (in foto) non aveva già più nulla della piccola familiare<br />
futuristica del debutto. E infatti, chi la vede ancora? Magra consolazione,<br />
la sua ‘sostituta’, la Stilo, non ha avuto molto più successo.<br />
In via di estinzione anche altre vetture popolari come<br />
Daewoo Lanos, fuori produzione dal 2002, che puntava tutto sull’affidabilità<br />
(nella top five in compagnia con la Tacuma) e l’altrettanto<br />
affidabile Kia Shuma (al terzo posto, due gradini sopra<br />
la Mentor, conosciuta anche come Spectra). Inutile farsi troppe<br />
domande. Ci sono auto che invecchiano<br />
bene e si avviano a<br />
diventare apprezzate, e costose,<br />
macchine d’epoca, e altre destinate<br />
al dimenticatoio. Senza<br />
rimpianti.<br />
Secondo Confused.com l'Italia registrerà un aumento delle immatricolazioni<br />
di EV entro il 2035 del 792 per cento. La performance,<br />
figlia di una previsione di vendita di veicoli elettrici pari<br />
al 21,16 per cento nel 2035 contro il 2,37 registrata nel 2020,<br />
non permette comunque al nostro Paese di rientrare nella top<br />
15: quel 21,16 di quota full electric attesa impallidisce di fronte<br />
al 99,9 per cento (avete letto bene) delle solite Olanda e Norvegia<br />
ma anche all’80,35 della Svezia, il 54,51 della Danimarca e il<br />
51,86 del Portogallo. Giusto perché<br />
si sappia, persino la Croazia,<br />
ultima con il 28,25 per cento di<br />
immatricolazioni di veicoli a zero<br />
emissioni previste nel 2035, fa<br />
meglio di noi. Non ci resta che<br />
gioire per l’incremento a tre cifre.<br />
19-20 APRIL <strong>2023</strong><br />
BOLOGNA EXHIBITION CENTRE - ITALY<br />
© MERCEDES<br />
Auto in via di estinzione<br />
Classifica Modello Auto assicurate Auto assicurate Differenza<br />
(2012) (2022) %<br />
1 Fiat Brava 14.995 767 -94,88<br />
2 Daewoo Lanos 16.020 1.034 -93,55<br />
3 Kia Shuma 4.185 278 -93,36<br />
4 Daewoo Tacuma 6.994 4<strong>66</strong> -93,34<br />
5 Kia Mentor 1.383 95 -93,13<br />
Tasso di elettrificazione entro il 2035<br />
Paese % di veicoli elettrici sulle Immatricolazione di veicoli<br />
immatricolazioni del 2020 elettrici prevista nel 2035<br />
Olanda 22,91% 99,90%<br />
Norvegia 54,37% 99,90%<br />
Svezia 9,69% 80,35%<br />
Danimarca 7,19% 54,51%<br />
Portogallo 5,42% 51,86%<br />
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46 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>marzo</strong> <strong>2023</strong><br />
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