Il Salvagente n° 36 - Modenacinquestelle.it
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Attual<strong>it</strong>àAutunno caldo<br />
14 <strong>Il</strong> <strong>Salvagente</strong> 13-20 settembre 2012<br />
Delocalizza -<br />
zioni col<br />
trucco...<br />
Tanto più che l’azienda dal 1971<br />
a oggi avrebbe “goduto negli anni<br />
di ingenti finanziamenti pubblici<br />
erogati a vario t<strong>it</strong>olo (progetti<br />
finanziati per innovazione tecnologica<br />
e ricerca oltre a quelli<br />
della Cassa del Mezzogiorno),<br />
compresi anche i fondi recentemente<br />
erogati dalla Provincia di<br />
Ascoli Piceno e dalla Regione Marche<br />
per corsi di aggiornamento,<br />
formazione professionale”, come<br />
si legge in un’interrogazione a ri-<br />
▲<br />
sposta scr<strong>it</strong>ta presentata a gennaio<br />
2012 dall’Idv al ministro dello<br />
Sviluppo economico.<br />
Inoltre, sostengono i sindacati,<br />
negli ultimi anni avrebbe “sfruttato<br />
la cassa integrazione dichiarando<br />
cali di commesse inesistenti”<br />
e “finanziato macchinari di produzione<br />
dello stabilimento, poi trasfer<strong>it</strong>i<br />
in Cina, con fondi europei”.<br />
Una delocalizzazione pagata dallo<br />
Stato <strong>it</strong>aliano che si trova oggi<br />
costretto a far fronte a una richiesta<br />
di cassa integrazione ordinaria<br />
e straordinaria.<br />
Se anche la tv fugge all’estero<br />
La Maremma delle fiction Rai?<br />
Nelle pampas argentine<br />
Narra le gesta di cavalieri sol<strong>it</strong>ari, butteri e briganti e donne<br />
coraggiose. E, soprattutto della Maremma, tra Bolgheri e<br />
Pisa. Sono i protagonisti di Terra Ribelle, la fiction targata<br />
Rai. Siamo sul finire del 1800, come si vede da un paesaggio ancora<br />
non contaminato dal cemento: verdi boschi, morbide colline,<br />
cavalli allo stato brado, borghi antichi. Ma la fiction è finzione,<br />
come dice il nome, è le scene che r<strong>it</strong>raggono la Toscana<br />
in realtà sono girate in Argentina.<br />
Anche questa è delocalizzazione: certo non comporta chiusura<br />
di fabbriche e cassa integrazione, perché i lavoratori dello<br />
spettacolo in genere sono autonomi e gli ammortizzatori<br />
sociali non sanno cosa sono. Eppure anche per loro spostare<br />
le riprese fuori dall’Italia significa lavorare meno. Quanto?<br />
Complessivamente, secondo i calcoli del Clic (Coordinamen-<br />
to lavoratori industrie cineaudiovisivo), la serie avrebbe prodotto<br />
una perd<strong>it</strong>a di 2,16 milioni di euro di redd<strong>it</strong>o ai lavoratori<br />
e di 2,10 milioni all’industria. A questo bisogna aggiungere<br />
le perd<strong>it</strong>e per lo Stato per il mancato pagamento di tasse<br />
(Iva, Irpef, occupazione di suolo pubblico) e contributi previdenziali.<br />
Gli attori e i tecnici, infatti, sono in gran parte “locali”<br />
e locali le aziende che forniscono strumentazione, materiale<br />
tecnico, comparse.<br />
Se fosse stata girata in Maremma e non nella Pampa, “Terra<br />
Ribelle” avrebbe fatto entrare nelle casse dello Stato circa 2 milioni<br />
di euro. Prendiamo queste cifre e moltiplichiamole per<br />
decine di produzioni Rai delocalizzate in giro per il mondo.<br />
Tutte marcate made in Italy, ambientate qui e finanziate col canone<br />
pubblico: la Serbia ha fatto da sfondo alle avventure de<br />
“<strong>Il</strong> Commissario Nardone”, “Lo scandalo del banco romano” e<br />
“Paura d’amare”, in Bulgariahanno girato “Un caso di coscienza<br />
4”, in Argentina“Scusate il disturbo”, “Un pugno e un bacio”,<br />
“Tutti i padri di Maria”.<br />
Corrado Volpicelli, della Slc Cgil, spiega: “Complessivamente<br />
nei prodotti realizzati dal 2008 al 2011 sono state perse 47.100<br />
giornate lavorative con una perd<strong>it</strong>a di 47 milioni di euro: 10 milioni<br />
di redd<strong>it</strong>o sottratto ai lavoratori, 25 in proventi persi per<br />
il noleggio dell’attrezzatura e 12 di mancati intro<strong>it</strong>i per lo stato<br />
in termini di oneri e tasse”. Cifre notevoli, a cui aggiungere<br />
l’indotto: catering, trasporti, alberghi, ristoranti, sicurezza...