La Torre di Veglia marzo-aprile 2023
marzo-aprile 2023
marzo-aprile 2023
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Anno
Anno LXII - n° 2
marzo/aprile 2023
“Poste Italiane spa sped. abb. post. D/L 353/2003
(conv. in L.27/2/2004 n° 46)
art. 1. comma 2, dcb tv”
LA TORRE DI VEGLIA
PERIODICO BIMESTRALE
DELLA PARROCCHIA
DI SAN GIACOMO DI VEGLIA
Il coro parrocchiale negli anni ‘30
con l’arciprete don Giuseppe De Biasi
ANNO LXII – N. 2
MARZO-APRILE 2023
Autorizzazione Tribunale TV N. 671 DEL 24/11/1987
“Poste Italiane spa sped. abb. post. D/L 353/2003
(conv. in L.27/2/2004 n° 46) art. 1. comma 2, dcb tv”
PERIODICO BIMESTRALE
DELLA PARROCCHIA
DI SAN GIACOMO DI VEGLIA
Direttore responsabile:
don Gian Pietro Moret
Coordinatore redazione:
Angelo Turbian
Redazione:
Maria Teresa Cesa,
Stefania Chies,
Bruno Dall’Anese,
Raffaella Marcon,
don Giulio Fabris,
Elisa Frare,
Angelo Turbian,
Marta Zanette
Impaginazione:
Elisa Frare
Stampa: Tipse Vittorio Veneto
Redazione e Amministrazione:
Piazza Fiume, 58
San Giacomo di Veglia TV
tel. 0438.500295
redazione.torrediveglia@gmail.com
Riflessione: Il senso della Quaresima pagina 2
La forza della Pasqua 3
I Salmi 4
Orario della Settimana Santa 6
Catechismo – Orario Estivo SS. Messe 7
Via Vea: Una pillola di storia 9
Albino Luciani 10
Gruppo Giovani 11
Bilancio Economico della Parrocchia 14
Rispetto 16
Suor Maria De Coppi - In giardino con Elisa 18
I primi 60 anni de La Torre di Veglia 20
Scuola Primaria 23
Super eroi 24
Gli insetti come fonte alimentare 26
L’angolo del benessere 28
Atletica e calcio 29
Dall’Archivio Parrocchiale 31
www.sangiacomoapostolo.it
e-mail: sangiacomodiveglia@libero.it
sito a cura di: Federica Spinazzè
Per Richiesta Certificati Storici inviare email a:
archivio.sangiacomo@libero.it
Per scaricare il modulo di richiesta
visitare il sito della parrocchia
Finito di redigere
il 06 – 03 – 2023
Hanno collaborato a questo numero:
Piergianna CARNELOS
Giulia MAIUTTO
Mario BORTOLOT
Elisa FRARE
Le CATECHISTE
Gruppo GIOVANI
TERRA FERTILE
Maria Teresa CESA
Lucia CAPUZZI
Don Giulio FABRIS
Assunta OSSI
INSEGNANTI SCUOLA PRIMARIA
Andrea DE NADAI
Pietro OSSI
Carissimi,
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Marzo• Aprile 2023
permettetemi
di rivolgervi qualche pensieroero sulla Quaresima e la Pasqua che fra non molto vivrem
mo
che ciò vi aiuti per un vero incontro con Cristo risorto e vivo in
mezzo zo a noi.
permettetemi di rivolgervi qualche pensiero sulla Quaresima e la Pasqua che fra non molto vivremo, sperando
LA TORRE DI VEGLIA
Il senso dell a
Quaresima
L a Costituzione Liturgica del Vaticano
Secondo stabilisce che sia posto in
evidenza enza
il duplice carattere della resima: penitenziale e battesimale.
Nel tempo dei 40 giorni la comu-
Quanità
cristiana si prepara a celebrare
la solennità pasquale, seguendo l’esempio del Signore:
“Allora Gesù fu condotto nel deserto per essere
tentato dal diavolo e digiunò 40 giorni e 40 notti”
(Mt. 4,1-2). La Quaresima è preparazione al mistero
della Pasqua, “sorgente e vertice di tutto l’anno
liturgico”.
Due punti devono caratterizzare la vita cristiana in
questo tempo: l’ascolto della parola di Dio e lo spirito
penitenziale.
ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
Tutta la comunità si qualifica come popolo di Dio
che ascolta la sua Parola proclamata nell’assemblea:
“Convertitevi e credete al Vangelo” (Mc. 1,15),
con questa monizione ci viene imposta la cenere il
giorno in cui iniziamo il cammino quaresimale. C’è
il bisogno di una rinnovata predicazione e catechesi
poiché troppi cristiani sono legati al solo catechismo
imparato, e forse ora dimenticato, da piccoli. Uno
dei problemi oggi è l’ignoranza religiosa e questa
genera l’indifferenza che può definirsi la piaga dei
nostri giorni. Si raccomanda anche la lettura-meditazione
della Parola in gruppi, nelle famiglie oltre
che individualmente. La preghiera non è solo ciò che
noi diciamo al Signore, ma è
dialogo con Lui e Lui parla
attraverso la Parola. Diceva
giustamente San Girolamo,
“l’ignoranza delle Scritture
è ignoranza di Cristo”.
Se i cristiani si accostassero
di più alla Parola per ascoltarla
e viverla il rinnovamento
della vita sarebbe un fatto
concreto.
SPIRITO PENITENZIALE
L’ascesi cristiana iana della la penitenza
si fonda nella spiritua-
lità
battesimale tesi
e riceve la
forma e la motivazione
propria nella partecipazione al mistero
della morte e della resurrezione di Cristo.
È vero che Gesù non impone in modo esplicito ai
discepoli nessuna pratica particolare di digiuno e astinenza;
non dobbiamo fare solo ciò che è comandato,
ma seguire l’esempio di Lui che ha digiunato. Gesù
ricorda, anche se non comanda, la necessità del digiuno
per lottare contro il maligno e avere un sano
equilibrio sui propri istinti. Verranno giorni in cui
sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno”
(Mc. 2,20).
Oggi digiuno e penitenza per aver valore deve riferirsi
sempre e solo a Cristo, è un segno della sequela
e dell’amore a Gesù “Se qualcuno vuol venire dietro
di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e
mi segua” (Mc. 8,34). È infatti nella sequela di Cristo
che il cristiano trova la sua identità e la forza per
accogliere e vivere con frutto e vera motivazione la
penitenza. Il senso cristiano del digiuno e dell’astinenza
spingerà i credenti a coltivare un po’ di più la
sobrietà di vita eliminando certi comportamenti da
correggere.
I cristiani sono chiamati dalla grazia di Cristo a
comportarsi “come figli della luce” e quindi a non
partecipare “alle opere infruttuose delle tenebre”
(Ef. 5,8.11). Un recupero
della sobrietà della vita diventa
preziosa testimonianza
di fede circa i veri valori della
vita umana, favorendo in tutti
la nostalgia e la ricerca di
una spiritualità più marcata.
Un digiuno fatto per imitare
Cristo porta i credenti a una
sentita solidarietà con gli altri,
con il prossimo. La Chiesa,
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Marzo• Aprile 2023
LA TORRE DI VEGLIA
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anche quella diocesana, con le varie proposte ci dice
che: “I cristiani sono invitati a dare ai poveri quanto,
grazie al digiuno e alle penitenze, è stato messo
da parte”. In questo senso il digiuno dei cristiani diventa
un segno concreto di camminare con chi soffre
la fame, e una forma di condivisione e di aiuto con
chi si sforza di costruire una vita sociale più giusta e
umana.
La preghiera e il digiuno per un cristiano sono prassi
normale per vivere una vera preparazione alla Pasqua.
La fza dell a Pasqua
Il mese di aprile ci invita a entrare nella Pasqua di
Cristo che quest’anno celebreremo il 9 aprile. Grande
mistero di amore, di morte e di risurrezione. Un
mistero antico, eppure sempre nuovo e capace di
rinnovare tutto, dentro di noi e attorno a noi. La
risurrezione di Cristo sta lì, al centro della storia,
cuore pulsante del mondo; speranza di un domani
e di un mondo migliore, potenza capace di vincere
il buio, l’amarezza, l’indifferenza, la solitudine, la
paura, la tristezza e il peccato che così spesso ci pesano addosso, ci scoraggiano e ci impauriscono.
Gesù, pienamente solidale con la nostra umanità, accetta, obbediente, il soffrire e il morire di noi creature
deboli e fragili.
L’autore della Lettera agli Ebrei scrive: “Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con
forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur
essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro
che gli obbediscono” (Eb. 5,7-9).
Nel Getsemani, nell’ora della prova, Gesù si rivolge al Padre. In Lui, si fa strada il pieno abbandono, l’adesione
totale al disegno che il Padre sta tracciando nella storia della salvezza e che vede lui come protagonista. “Sia
fatta non la mia, ma la tua volontà”, Dio esaudisce la preghiera del Figlio e lo salva dalla morte, non liberandolo
dalla morte fisica, segno necessario della fraternità piena di Gesù con l’umanità, bensì riportandolo alla vita
gloriosa nella Pasqua, segno della divinità che non muore. Dunque, come uomo, Cristo è stato perfetto attraverso
l’obbedienza, l’accettazione profonda del volere divino, entrando nel tunnel oscuro della passione e della
morte, divenendo in tutto solidale con la nostra umanità.
Attraverso questa condivisione totale e radicale, egli può donarci il segno del divino, il germe dell’eterno,
come sarà testimoniato dall’evento della risurrezione.
Cristo risorto continua a bussare alla porta del nostro cuore e della nostra vita dicendoci: “Sono risorto e sono
con te. Esci dal tuo sepolcro, da quel sepolcro che forse ti sei costruito con le tue mani o che altri hanno costruito
attorno a te. Esci e vivi. Respira e ama. Loda e servi. Ogni giorno è unico e prezioso per te e per le persone
che hai attorno a te. Non sprecarlo. Punta al largo, non accontentarti di orizzonti ristretti. Sogna in grande”.
E papa Francesco ribadisce: “Gesù è risorto, c’è speranza per te, non sei più sotto il dominio del peccato, del male!
Ha vinto l’amore, ha vinto la misericordia”.
BUONA PASQUA A TUTTI!
don Giulio
Aprile 4
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LA TOR
TORRE RE DI
VEGLIA
LIA
Salmo 22 parte 2
Di nuovo il salmista si rivolge al passato, non più
però a quello comunitario di un popolo, dal quale si
sente escluso, estraniato, ma quello più personale, che
gli appartiene in modo indiscusso, inalienabile:
[ 10 ]Sei tu che mi hai tratto dal grembo,
mi hai fatto riposare sul petto di mia madre.
[ 11 ]Al mio nascere tu mi hai raccolto,
dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.
Sembra che Dio abbia fatto un po’ da ostetrica.
Qui ritrova l’esperienza originaria della sua fiducia in
Dio, proprio nel momento stesso della sua nascita.
[ 10 ]Sei tu che mi hai tratto dal grembo,
in braccio a mia madre mi hai insegnato a fidarmi.
A te fui consegnato fin dal grembo
dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.
Alla memoria della nascita del popolo di Dio, avvenuta
con il primo atto di fede comunitario nel Signore,
segue la memoria della propria personale nascita,
come primo atto di fede individuale in Lui.
Notate quanto questo orante sia determinato nello
sforzo di ritrovare il suo legame più originario e più
sicuro con Dio.
È un discorso di fede molto interessante, molto
vero anche quello, però in questi due versetti 10 e
11 credo sia racchiuso un ricchissimo messaggio: ci
viene detto anzitutto che la fede in Dio è un’esperienza
radicata nel profondo, alla radice dell’esperienza
umana, addirittura da quando l’uomo viene alla luce.
La fede dell’uomo in Dio coincide con la nascita della
sua vita. In che senso la nascita può essere intesa
come una prima esperienza di fede?
Dovremmo ricordarci tutti che la nascita è sempre
un’esperienza in qualche modo traumatica. La psicologia
contemporanea ha osservato che un bimbo
espulso dal grembo materno percepisce questo suo
esodo come un trauma, una certa violenza. Nascendo
siamo staccati da questo ambiente protettivo, anche
se limitato, del grembo materno, dentro il quale siamo
stati custoditi tutti per nove mesi. Siamo proiettati
in un mondo di ben più larghi orizzonti, ma certamente
più insicuro, più difficile, all’interno del quale
dobbiamo imparare a trovare nuove
sicurezze per crescere come persone
autonome e libere per affrontare gli
altri, per misurarci responsabilmente
con la storia.
Proprio in questo ambiente il salmista
scopre la presenza di Dio come
colui che si fa carico, non solo del
miracolo di una nuova vita, che prende
forma (“sei tu che mi hai formato
nel grembo di mia madre” v. 10),
ma in questo caso nel divenire adulto
dell’uomo. Dio non vuole un uomo
che resti rinchiuso nel grembo materno,
ma, al contrario, vuole che l’uomo
nasca, diventi capace di fidarsi in questo rapporto
personale, autonomo, non più nell’utero materno,
ma in braccio a sua madre, dove impara cosa sia la
fede nell’abbandono fiducioso nelle sue mani.
Al v. 11:
al mio nascere tu mi ha raccolto
dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.
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LA TORRE DI VEGLIA
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È normalmente riconosciuto
anche dai commentatori, con
una specie di formula di adozione,
per cui l’uomo che nasce
è voluto da Dio come proprio
figlio. Al ricordo della nascita
del popolo, qui c’è il ricordo
della sua nascita. È più radicale
ancora questo legame per
cui in ogni circostanza posso
dire: “mio Dio”. Quindi il riferimento
all’esperienza della
nascita acquista una forza particolarmente
intensa, diventa
un simbolo di quanto profondamente
Dio sia legato alla vita
dell’uomo.
C’è poi una parte abbastanza
lunga, dal v. 13 al v. 19, in cui di nuovo il presente
assilla il salmista. È il presente di un uomo che si sente
assediato dai nemici, attorniato da uomini bestiali.
Si parla di nemici come di belve, tori, cani, leoni.
Che cosa ci dicono queste immagini apparentemente
estranee? Che l’uomo quando diventa nemico dell’altro
uomo appare come una bestia feroce. È percepito
da lui nei tratti di un essere
disumano, che attenta alla
sua vita.
È un invito a rimediare
sul senso di che cosa diventiamo
per l’altro quando
gli siamo nemici, quando
aggrediamo la sua persona.
Nello stesso contesto,
[ 15 ]Come acqua sono
versato,
sono slogate tutte le mie ossa.
viene descritto il venir
meno della vita di
quest’uomo, che ormai si
sente esausto, privo di ogni
vita. Le ossa, il cuore, la lingua
non sono organi che non funzionano più, sono
modi di dire che è tutto quanto l’uomo che sta morendo.
Le ossa che si smuovono: è la forza che svanisce,
il cuore che fonde come cera, è la coscienza che
si appanna, la volontà che si paralizza, la lingua che si
incolla alla gola, l’incapacità a comunicare.
FESTA DEGLI
2023
Parrocchia di San Giacomo Apostolo – San Giacomo di Veglia
domenica 4 giugno 2023 – ore 10:30
Questa celebrazione vuole evidenziare l’importanza della famiglia e
lanciare un messaggio di speranza alle giovani coppie.
La famiglia cristiana oggi è chiamata a resistere, su più fronti, alle
crisi che attraversano la nostra società. Essa rimane però il cuore della
comunità e il sostegno per le realtà future.
Gli sposi che in questo anno ricordano il 10° - 15° - 25° - 50° - 60°…
anniversario di matrimonio, sono invitati domenica 4 giugno 2023
alle ore 10:30, per celebrare insieme l’Eucaristia.
Le coppie interessate riceveranno, a seguire, una lettera di invito. In caso di non
recapito, si chiede di contattare il Parroco don Giulio.
Tutta la comunità è invitata ad unirsi a questo incontro di ringraziamento e di preghiera.
Sarà nostra gioia accogliere quanti vorranno partecipare.
Il Parroco Don Giulio Fabris
Orario della Settimana Santa
DOMENICA DELLE PALME 2 aprile
Ore 08:30 Celebrazione dell’Eucaristia
Ore 10:20 Benedizione dei rami d’ulivo nel piazzale
e di seguito Santa Messa
Ore 16:00 In Monastero: Vespro e adorazione eucaristica
fi no alle ore 17:45
LUNEDÌ, MARTEDÌ, MERCOLEDÌ SANTI
3, 4 e 5 aprile
Ore 07:30 In Monastero recita delle Lodi, Santa
Messa ed esposizione del Santissimo fi no
alle10, nel pomeriggio 15-17,45
TRIDUO PASQUALE
GIOVEDÌ SANTO 6 aprile
NEL RICORDO DELLA CENA
DEL SIGNORE
Ore 08:30 In Cattedrale: Santa Messa e benedizione
degli oli;
presiede il Vescovo con tutti i Sacerdoti della
diocesi.
Ore 20:00 In parrocchia: Santa Messa solenne in
“Coena Domini” i”
e lavanda anda
dei piedi.
Invitiamo tutta tta la comunità, i gruppi
operanti in parrocchia, i ragazzi
di catechismo delle elementa-
ri e delle le medie, in modo particolare
la quarta elementare e
e tutti tti gli operatori pastorali.
Si porteranno rann
in chiesa i salvadanai
della colletta quaresimale
“UN
PANE PER AMOR
DI
DIO”.
N.B.: subito dopo o la celebrazione la
Commissione si
Liturgica
guiderà un’ora di adorazione
davanti all’Altare
della Reposizione.
one
VENERDÌ SANTO 7 aprile
NEL RICORDO DELLA MORTE
DEL SIGNORE
Giorno di Digiuno e Astinenza
Ore 15:00 Celebrazione della Passione del Signore
Ore 20:30 Via Crucis
SABATO SANTO 8 aprile
SOLENNE VEGLIA PASQUALE
NEL RICORDO
DELLA RISURREZIONE
DEL SIGNORE
Ore 20:30 Veglia Pasquale: benedizione del fuoco,
annunzio pasquale, canto del Gloria, liturgia
della Parola, litanie dei Santi, Benedizione
dell’acqua, Liturgia Eucaristica
DOMENICA DI PASQUA 9 aprile
Sante Messe secondo l’orario festivo
In Parrocchia ore 08:30 e 10:30
LUNEDÌ DELL’ANGELO
10 aprile
Sante Messe secondo o l’orario festivo
In Parrocchia rocc
ore 08:30 0 e 10:30
CELEBRAZIONE DELLA
RICONCILIAZIONE
IN PARROCCHIA tutti i giorni dopo le celebrazioni, in modo
particolare tutto il giorno del Venerdì Santo e del Sabato Santo,
ci sarà la possibilità di accostarsi arsi al Sacramento delle Riconciliazione.
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Marzo• Aprile 2023
LA TORRE DI VEGLIA
CATECHISMO
Il gruppo delle catechiste ed i ragazzi di elementari e medie hanno unito
le forze per animare, in questo tempo di quaresima, le messe prefestive del
sabato. La preghiera dei fedeli è stata preparata dai ragazzi più grandi, supportati
dalle catechiste, mentre ai più piccoli è stato dato il compito di mostrare alla
comunità il segno preparato per ciascuna celebrazione.
Far capire l’importanza di questo tempo è sempre difficile. Il sussidio preparato dall’ufficio catechistico ci è
venuto in aiuto, partendo da un concetto molto semplice: la contrapposizione tra deserto ed acqua. Dove c’è il
deserto, manca l’acqua. Dove l’acqua arriva, sparisce il deserto e la terra diventa fertile. Possiamo quindi pensare
alla Quaresima come ad un lungo deserto, che ogni anno la Chiesa rivive, in attesa di incontrare l’acqua
viva della Pasqua. Un tempo in cui possiamo esplorare i nostri cuori ed imparare a chiedere l’acqua all’Unico
che può dissetarci per davvero.
Abbiamo quindi ricreato in chiesa, come fosse un presepe, un piccolo deserto, con all’interno una strada che
conduce alla croce, chiaro riferimento alla Passione di Gesù e al Triduo pasquale. Vicino alla croce una brocca
vuota. Ogni domenica i bambini hanno messo lungo questa via un piccolo segno e versato nella brocca un po’
d'acqua, rappresentazioni dell’acqua viva che ci dona Gesù.
• Prima domenica: un vangelo, che ci ricorda che la Parola di Dio ci parla di come stare dalla Sua parte e
vincere le nostre sfide grazie al suo aiuto.
• Seconda domenica: una lampada, che ci ricorda la luce che illumina tutte le cose belle create dal Signore.
• Terza domenica: uno specchio, che ci rimanda al nostro vero volto, al dono che noi siamo per noi stessi e
per gli altri.
• Quarta domenica: un binocolo, che ci permette di vedere lontano, oltre i nostri schemi personali, verso il
futuro ricco di grazia che è dono di Dio.
• Quinta domenica: un germoglio/una piantina giovane, appena nata, segno della vita che è in noi. Gesù ci
dona linfa nuova, risorse, e così possiamo sprigionare il meglio che ci è stato dato.
Al termine di ogni messa è stato consegnato ai ragazzi un biglietto, contenente una preghiera e un suggerimento
per un impegno settimanale, legati alla riflessione sul Vangelo di quella domenica.
Le catechiste
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ORARIO ESTIVO DELLE SANTE MESSE FESTIVE
(inizio ora legale domenica 26 marzo)
Chiesa Prefest. Festiva
SAN GIACOMO 19.00 8.30 10.30
MONASTERO 9.30
SS. PIETRO E PAOLO 18.00 10.30
SAN FRANCESCO 18.30 7.30 9.00 18.30
CATTEDRALE 19.00 8.30 10.30 19.00
MESCHIO 9.00 18.00
SANTA GIUSTINA 18.30 11.00
SANT’ANDREA 19.00 9.45 18.30
SERRAVALLE 8.30 11.00
SAN GIOVANNI 17.30 10.00
SANTA AUGUSTA
9.00
in Maggio e Ottobre
COSTA 18.30 9.30
SALSA 18.30 11.00
NOVE 9.00
ORARIO S.te MESSE FERIALI
IN PARROCCHIA
IN CHIESA: ore
IN MONASTERO: ore
17.00
7.30
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8 d
un giorno
da
dio!
Cosa significa “domenica”? Festa?
Divertimento? Ce lo siamo chiesti. I
risultati? Eccoli.
Quel venerdì sera l’avevamo dedicato a
una tematica un po’ “strana” a partire da
una provocazione: e se la domenica non
esistesse? Che cosa la rende speciale rispetto
agli altri giorni?
A prescindere che una persona sia cristiana
o meno, la domenica è normalmente
il “giorno del riposo”. Certo, alcuni lavori
implicano anche il lavoro domenicale
(sanità, ristorazione, forze dell’ordine,
operai…), ma anche in questo caso spesso
sono turni meno intensi, oppure vi è
un giorno di pausa alternativo durante la
settimana.
È un giorno spesso utilizzato per riprendere
energie dopo una settimana di fatiche,
oppure che viene “sfruttato” per compiere delle gite spesso irrealizzabili in mezzo alla settimana.
Da un punto di vista cristiano, invece, la domenica è il “giorno del Signore”, in cui si celebra la santa messa,
il giorno della resurrezione di Gesù, il giorno nel quale, a molte persone, riesce più facile poter dedicare
tempo alla propria relazione con Dio.
“Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni
suo lavoro. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato ogni lavoro che
egli creando aveva fatto” (Gen 2,2-3). Questo passo della Genesi ci aiuta a pensare al senso della domenica,
e così pure le parole di papa Francesco nell’enciclica Laudato sì, dove descrive la domenica come
“giorno del risanamento delle relazioni dell’essere umano con Dio, con sé stessi, con gli altri e con il
mondo. […] Inoltre, questo giorno annuncia il riposo eterno dell’uomo in Dio. In tal modo, la spiritualità
cristiana integra il valore del riposo e della festa” (LS 237).
Condividendo tra noi il nostro modo di vivere il giorno della domenica, abbiamo trovato diversi punti in
comune. La maggior parte dei giovani della fraternità considera la domenica il giorno del riposo, da poter
vivere con maggiore calma rispetto alla frenesia del resto della settimana. A questa visione si aggiunge,
spesso e volentieri, la dimensione della gioia che la domenica porta: l’attualizzazione dei valori cristiani, il
celebrare il Signore in famiglia e durante la messa, la condivisione della felicità e dei momenti di serenità
e amore con le persone più care. In particolare, un membro della fraternità ha riassunto tutti questi aspetti
riconoscendo che la domenica è il giorno in cui “riposarsi gioendo e gioire riposandosi”.
Per molti, domenica significa festa, e festa equivale a “divertimento”, che a ben guardare come parola vuol
dire di-vergere, “guardare altrove”, volgere (attenzione, sguardo, passi) da un’altra parte.
Allora ci siamo chiesti: da che cosa la domenica di-vergiamo? La “divergenza” viene anche tramutata in
occasione per ammirare la realtà da un diverso angolo prospettico, guardando la vita con amore e con uno
sguardo più attento agli altri, meno superficiale.
In conclusione, possiamo definire la domenica come un giorno di riposo, da vivere sia a livello personale
che comunitario in relazione con gli altri e con Dio; un amore gratuito, che è sempre fonte di provocazione,
settimana dopo settimana. Bella sfida!
“Senza la domenica noi non possiamo vivere” (Martiri cristiani di Abitene 304 d.C.)
A cura della fraternità
dei Giovani francescani
di Padova
LA TORRE DI VEGLIA
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Marzo• Aprile 2023
LA TORRE DI VEGLIA
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Una “Pillola” di storia Su Via Vea
La “Vea”, che costituisce per i sangiacomese quasi un toponimo identificativo d’una parte del paese, è stata
recentemente oggetto delle cronache locali perchè l’Amministrazione comunale vi è intervenuta per regolare
la velocità sulla strada. Strada che dal punto di vista patrimoniale risulterebbe peraltro ancora “vicinale”,
cioè soggetta ad un uso per transito generalizzato e pubblico: da ora in poi vi potranno transitare solo mezzi
di peso massimo fin a 35 q.li (automobili e furgoni, non autocarri), ovviamente compatibili con le sue dimensioni
e caratteristiche.
Per meglio comprendere anche il nostro territorio, è interessante ricordare che circa due secoli orsono la parte
iniziale della via Vea costituiva il collegamento principale per andare dal nostro centro paesano (eravamo una
“villa” di Ceneda, cioè una zona di campi coltivati dove facevan reddito i ricchi possidenti cenedesi,... e noi i
loro “villici”, cioè i loro contadini) verso le zone a Sud -Est, Cordignano(SanCassàn) ed il collumbertese. Era
un tratto della strada cosidetta della “Levada”, che aveva origine tra l’attuale sbocco di via Vea su via S.Fermo
e, dopo un centinaio di metri, si biforcava su due tracciati quasi paralleli, tracciati che scendendo dolcemente
verso Sud, si collegavano ogni tanto tra di loro con delle traverse quasi in piano, e comunque si riunivano prima
del crinale di San Martino. Il telaio di questa antica viabilità, di cui la Vea ne è parte, è ancora riconoscibile
oggi: la mappa napoleonica sotto riportata (anno 1810 circa) evidenza in maniera inequivoca la conformazione
viabilistica della zona. Siamo agli
inizi del 1800, duecento anni fa, in
piena fase post-caduta di Venezia e
prima del governo austriaco strutturato
(1815-1866). Comandavano in
quel ventennio, a fasi alterne, i francesi
di Napoleone e gli Asburgo d’Austria.
Osservando la mappa, è altresì
interessante notare l’esistenza già allora
di fabbricati (ora case Botteon)
all’incrocio tra le vie Vea e s.Fermo,
ed il fatto che il tracciato da quel sito
si collegasse direttamente alla piazza
paesana posta a sud della chiesa. Nel
1842 (governo austriaco) venne rettificata
la strada “di Levada” ramo più a
Est, nel trato dalle case Lollo “Giurino”
fino all’incirca all’attuale Pizzeria
Oriente, per costituire quella che è
Via Isonzo, da allora la principale via
per Sud-Est, e declassando de facto
via Vea.
Mario Bortolot
estratto del catasto napoleonico
Marzo• Aprile 2023
10 d
ALBINO LUCIANI
io sono fuori pericolo
Affacciatosi al balcone della loggia di San Pietro desiderava farsi vicino alle
centinaia e centinaia di persone che erano in attesa, con qualche parola
di cordialità, ma il cerimoniale lo invitava a dare solo la benedizione in latino.
Recupererà al primo Angelus, quando tralasciando il plurale maiestatico, raccontò
della sua elezione e della scelta del doppio nome. La cerimonia dell’incoronazione
fu sostituita dalla celebrazione di “Inizio del ministero apostolico”.
Agli “obblighi” informali papa Luciani dovette far seguire quelli istituzionali.
Confermò nei loro incarichi gli officiali di Curia partendo dal segretario
di Stato, a cui seguirono le conferme degli altri incarichi. Un argomento
importante per il nuovo papa era la terza Conferenza dell’episcopato latinoamericano
in programma a Puebla dal 12 al 28 ottobre. Sin dalla sera della
sua elezione promosse la celebrazione della Conferenza ritenendo saggio confermare
in sua vece come presidenti tre cardinali. Nel tempo del suo ministero
ricevette due “visite ad limina” e vennero pubblicate le nomine di dieci
vescovi, di cui nove residenziali e uno diplomatico. Tra le nomine di questi
vescovi uno di quelli che stava più a cuore al papa era la scelta del suo successore
a Venezia. Tra i nomi di mons. Pasquale Macchi, già segretario di Paolo
VI, del salesiano don Angelo Viganò, che pregò il papa di non essere elevato
all’episcopato adducendo di non averne le capacità, e di p. Bartolomeo Sorge,
si fece infine avanti il nome di Marco Cè. Il papa, vescovo di Roma, volle
incontrare il suo clero giovedì 7 settembre, incontro che vide la presenza di
oltre duemila sacerdoti in cui tra le altre cose raccontò della morte improvvisa
tra le sue braccia, due giorni prima, del patriarca Nikodim di Leningrado,
di cui affermava di non aver mai sentito parole così belle sulla Chiesa. La
prima e unica uscita di Papa Giovanni Paolo I, fu quella in cui prese possesso
della patriarcale Basilica del Laterano, insediandosi sulla Cattedra romana.
Il “magistero” di papa Luciani si espresse per lo più negli Angelus e nelle
udienze dove spiccava sempre il desiderio di farsi comprendere da tutti e in
cui esprimeva la sua “antica” passione pastorale nella volontà di fare catechesi
per educare il popolo di Dio. La sera prima, tutto si era svolto come di consueto
con la cena, e poi seguì una telefonata al card. Colombo di Milano, per
provvedere alla scelta del suo successore a Venezia. Fu suor Vincenza Taffarel,
dell’Istituto delle suore della carità, a rinvenire per prima il santo padre steso
sul letto, con gli occhiali e alcuni fogli scritti da lui nelle sue mani. Tutto era
in ordine nella stanza da letto, segno che non si era accorto del momento
del trapasso. Subito dopo un’altra consorella entrò in stanza, suor Margherita
Marin, e sentì che il papa aveva le mani fredde, segno inequivocabile di
morte. Subito le religiose andarono a svegliare i due segretari e da lì, a poco
a poco, la notizia della morte di Papa Giovanni Paolo I, ad appena 33 giorni
di pontificato fu accolta dal mondo cattolico, e non, con grande stupore e
meraviglia.
Questi pochi giorni però non hanno consegnato all’oblio il ricordo rasserenante
del suo sorriso!
LA TORRE DI VEGLIA
d
Marzo• Aprile 2023
LA TORRE DI VEGLIA
11
Tra MASCHERE
E GIOCHI
GGIO
Gli incontri di Gruppo Giovani continuano, e durante
la pausa natalizia siamo riusciti ad organizzare
la tradizionale uscita, che ci ha visti condividere
3 giorni in quel di Osigo tra giochi, buon cibo e
tante risate!
Rientrati, abbiamo approcciato un nuovo tema
che ci accompagnerà per diverse serate e sul quale
secondo noi vale la pena di rifl ettere: essere giovani
cristiani oggi.
Siamo solo all’inizio, quindi non vediamo l’ora di
sapere dove questo percorso ci porterà!
È passato ormai qualche mese dall’ultimo aggiornamento
quindi eccoci qua!
Sabato 18 febbraio si è tenuta al Sangio la
famosissima festa di Carnevale!
Nonostante il tempo non sia stato dei migliori
sono state tantissime le mascherine che hanno
sfi lato quel giorno: tra fate, indiani e pirati ne
abbiamo viste di tutti i colori.
Quando si tratta di organizzare questo tipo
di manifestazioni noi animatori siamo sempre
molto entusiasti: queste feste infatti non sono
solo un buon modo per passare del tempo in
compagnia all’interno della comunità, ma sono
anche un momento importante di preparazione
alle tanto attese attività estive del Gruppo Giovani.
CINESANGIO
Ritorna il Cinesangio, la rassegna di cinema all’aperto
che da alcuni anni è ormai appuntamento
fi sso per la comunità di San Giacomo di Veglia e
l’intera città di Vittorio Veneto.
Ha preso il via qualche settimana fa la macchina
organizzativa, impegnata nella pianifi cazione delle
serate e nella selezione dei fi lm di questa 16ª edizione.
Se volete restare aggiornati sui titoli, l’uscita del volantino
e sulle novità di questo Cinesangio 2023,
seguiteci su Facebook e Instagram, alla pagina @
Cinesangio. Ma intanto, segnatevi le date: l’appuntamento
è per i martedì sera dal 13 giugno all’11
luglio, alle 21:30, ovviamente in piazza Fiume.
Coloro che desiderino supportare la realizzazione
del Cinesangio 2023 possono partecipare alla
lotteria pasquale, con estrazione direttamente la
giornata di Pasqua, dopo la messa delle 10:30;
qui sotto il volantino, con tutte le informazioni per
prendere parte all’iniziativa e sostenerci in questa
nuova edizione del cinema all’aperto.
Staff del Cinesangio
Marzo• Aprile 2023
12 d
LA TORRE DI VEGLIA
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Marzo• Aprile 2023
LA TORRE DI VEGLIA
TERRA FERTILE
13
Presepe
E
ra l’inizio di novembre 2022 quando al Ceod di Cozzuolo sono iniziati i lavori per gli addobbi di Natale.
Abbiamo iniziato decorando l’albero all’interno del centro e subito abbiamo pensato che sarebbe stato bello
dare vita anche a qualcosa all’esterno, visibile a tutti: è nato così il nostro Presepe. La realizzazione di questo
progetto è stata possibile grazie alle operatrici del Ceod che, con pazienza e fantasia, hanno organizzato le varie
fasi di lavoro con i ragazzi.
I punti fermi della progettazione sono stati semplicità, utilizzo di materiale di recupero e, soprattutto,
collaborazione e cooperazione tra tutti i ragazzi ospiti del Ceod. Ciascuno di loro ha dato un contributo
essenziale anche nel sostenere o aiutare concretamente i compagni più in difficoltà, nel pieno del significato del
Presepe e del desiderio di condivisione. In questo modo, anche chi ha semplicemente tenuto ben saldo un tubo
in mano, per aiutare il compagno che lo dipingeva, ha potuto portare il proprio contributo.
L’azione corale di ragazzi e operatrici ha reso possibile, verso metà dicembre, la nascita della rappresentazione
della Natività presso la nostra struttura. Abbiamo così raggiunto uno dei nostri obiettivi: superare e uscire
dal cancello del Ceod per raggiungere le famiglie del nostro territorio.
Il Presepe ha partecipato all’iniziativa “Concorso dei Presepi” organizzata dalle Parrocchie di Carpesica,
Cozzuolo e Formeniga riuscendo a ottenere un Premio Speciale del quale siamo felici e orgogliosi. Questo ci
ha fornito la motivazione per provare a migliorarci sempre di più, senza rinunciare mai al nostro quotidiano
impegno fondato su collaborazione, aiuto reciproco e sullo stare insieme lavorando a nuovi progetti e idee.
Marzo• Aprile 2023
14
d
BILANCIO ECONOMICO DELLA PARROCCHIA DI SAN GIACOMO 2022
ENTRATE
GESTIONE ORDINARIA
Elemosine feriali e festive € 15.839,47
Offerte per servizi religiosi € 20.088,00
Offerte per benedizione famiglie € 360,00
Offerte ordinarie per la chiesa € 196,00
Offerte per candele votive € 3.878,57
Entrate varie € 3.577.58
TOTALE € 43.939,62
GESTIONE STRAORDINARIA
Offerte per lavori straordinari € 33.220,07
GSE per fotovoltaico € 7.561,88
TOTALE € 40.781,95
TOTALE ENTRATE € 84.721,57
USCITE
GESTIONE ORDINARIA
Spese di culto € 2.733,53
Spese per il personale € 4.750,00
Spese per utenze € 29.757,87
Spese per ufficio parrocchiale € 4.658,48
Spese per sussidi pastorali € 2. 124,45
Imposte, tasse, assicurazioni € 9.519,00
Tributo ordinario alla curia diocesana € 1.019,00
Spese per manutenzione ordinaria € 1.625,46
Varie € 3.275,20
TOTALE € 59.462,99
GESTIONE STRAORDINARIA
Spese manutenzione Straordinaria € 11.411,16
Spese per restauro campanile € 3.883,38
Spese per restauro facciata canonica€
(oneri) € 61.615,69
Spese per acquisti straordinari € 854,00
Oneri bancari € 1. 306,19
Rata fotovoltaico € 9.482,25
TOTALE € 88.552,67
TOTALE USCITE 2021 € 148.015,66
PROSPETTO RIASSUNTIVO
Totale generale entrate € 84.721,57
Totale generale uscite € 148.015,66
Differenza debito 2022 € -63.294,09
Saldo passivo 2021 € -21.746,75
SALDO PASSIVO al 31.12.2022 € -85.040,84
Residuo mutuo Fotovoltaico € -26.943,94
SALDO PASSIVO al 31.12.2022 € 111.984,78
OFFERTE
in occasione di giornate particolari
Versate in Curia – anno 2022
Infanzia Missionaria € 50,00
Per i malati di lebbra € 50,00
Un pane per amor di Dio € 1.700,00
Terra Santa € 100,00
Università Cattolica € 50,00
Per la carità del Papa € 200,00
Solidarietà Chiesa diocesana € 250,00
Giornata Missionaria mondiale € 880,00
Migranti € 50,00
Giornata del Seminario € 1.000,00
Un posto al tuo pranzo di Natale € 1.425,00
Bollettino ecclesiastico € 30,00
Per atti amministrativi € 30,00
TOTALE OFFERTE € 5.815,00
CONSIDERAZIONI
SUL BILANCIO PARROCCHIALE 2022
Come potete constatare dai numeri abbiamo ancora
un sostanzioso defi cit che rispetto allo scorso anno è
lievitato. Questo aumento è dovuto al restauro delle facciate
della canonica. Abbiamo usufruito del “Bonus Facciate”
ma €. 61.615,69 sono rimasti a carico della parrocchia.
Purtroppo le entrate sono diminuite, sia a causa
della pandemia sia a causa della minore presenza dei
fedeli alle messe domenicali. Le offerte per le giornate
particolari però sono aumentate, segno di una maggior
sensibilità della comunità verso queste intenzioni particolari.
Purtroppo sono cifre molto pesanti quelle della luce
e del gas soprattutto per quanto riguarda la Chiesa e
l’oratorio. Solo nel mese di dicembre per il riscaldamento
della Chiesa abbiamo speso €. 3.450,00 e per l’oratorio
€. 1.500,00 e questo nonostante ci siano i pannelli fotovoltaici
che diminuiscono la spesa.
Ho accolto con favore la sensibilità di alcune famiglie
che hanno offerto sensibili contributi per le spese delle
fotocopie per il catechismo e per la gestione generale
della Parrocchia. Speriamo che altri si aggiungano constatando
che le spese di gestione sono tante nonostante
ci sia un’accurata attenzione nel risparmio delle stesse.
Abbiamo cercato di essere molto attenti alle uscite e lo
saremo maggiormente in futuro.
Ci auguriamo perciò che quest’anno si possa, se non
proprio azzerare, ma almeno diminuire considerevolmente
il defi cit.
Questo, se arriverà, ci farà guardare con più serenità
al futuro perché stiamo pensando alla situazione dell’ex
cinema.
Un grazie di cuore a chi dona con serenità e gioia.
GRAZIE
d
Marzo• Aprile 2023
LA TORRE DI VEGLIA
Centro medico San Camillo: Juan Rey, Bogotà Colombia, 21/12/22
Carissimi amici di Padre Dino
In questo momento dell’anno,
dopo aver superato tante difficoltà
ci viene incontro una gioia, una serenità
e una pace derivanti dalla venuta
del Messia. È nello spirito del
Natale che desideriamo ringraziarvi
per il sostegno che ci avete offerto
lungo il trascorrere di quest’anno
ma anche di tutti i precedenti in
cui ci è mancata la presenza fisica
di padre Dino. Grazie davvero per
la vostra fedeltà e lealtà che dimostrate
verso l’opera di padre Dino
e di tutta la gente che beneficia di
quest’opera.
Con il sostegno da voi ricevuto
abbiamo potuto realizzare quanto
segue:
Abbiamo acquistato un nuovo
apparecchio computerizzato con il
quale si fanno le analisi del sangue
adeguandoci alle nuove norme del
sistema sanitario.
1- Abbiamo acquistato una nuova
unità di odontologia (la poltrona
del dentista); la vecchia era ormai
fuori uso e dovevamo sempre chiamare
i tecnici per aggiustarla. Così
anche su questo settore ci siamo
messi in regola con le norme del sistema
sanitario.
2- Sul retro del Centro Medico
dove continua la montagna abbiamo
realizzato una nuova recinzione
elettrificata con rete e filo spinato.
Purtroppo questo è stato necessario
dopo che ci è stata rubata la cisterna
dell’acqua. Purtroppo di fronte
all’aumentare dell’insicurezza come
diceva padre Dino dobbiamo purtroppo
essere “leader” anche con
queste precauzioni.
3- Si è poi acquistato materiale e
reagenti vari che servono al dentista,
al laboratorio analisi e guanti,
mascherine, camici e gel per la disinfezione
delle mani per tutto il
personale.
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Progetti per il futuro:
1- Secondo la normativa colombiana
in materia di sicurezza e salute
sul posto di lavoro, ogni azienda
deve sottoporre a diversi esami
i propri dipendenti: al momento
dell’assunzione, poi periodicamente
e al momento di fine rapporto (visita
oculistica, visita uditiva, visita
psicologica). Come centro medico
offriamo alcuni di questi servizi ma
sarebbe ottimale avere la possibilità
di offrire un pacchetto completo.
Un amico medico di P. Dino che
lavora in questo settore ha avuto la
bontà di aiutarci con la sua preziosa
consulenza. Ci ha consigliato di
cambiare il soffitto di tre ambulatori
che attualmente sono in materiale
ligneo con un materiale lavabile
e igienicamente più gestibile come
richiesto dalla segreteria di salute.
Allo stesso tempo, abbiamo la necessità
di acquistare degli strumenti
nuovi per l’oculistica (test mosca e
test Lishihara) e per l’esame dell’udito.
Questa nuova attività ci permetterebbe
di poter avere un’entrata
in più a beneficio di tutto il
centro ma sarà realizzabile non appena
troveremo le risorse economiche
necessarie.
Come sempre che il Signore vi
benedica e vi accompagni sempre.
Non scordatevi: “TUTTO
QUELLO CHE FACCIO, LO
FACCIO ANCHE A NOME DI
TUTTI VOI”. Queste erano le parole
di Padre Dino e sono anche le
nostre.
Un abbraccio,
P. Jhordano Castro, Director
Fabiola Salguero, Administradora
RINGRAZIAMENTO
Dal Villaggio della Speranza – Tanzania
Assunta Ossi ringrazia il Gruppo missionario e la parrocchia
per il generoso contributo.
L’offerta servirà per attrezzare con un minimo di oggetti
necessari tre giovani del Villaggio della Speranza malati di
AIDS.
Questi tre ragazzi hanno seguito con profi tto il corso di falegnameria
ed ora cominceranno a lavorare. In questo modo potranno continuare la loro vita in maniera
autonoma e attiva.
Da parte loro e del Villaggio un grande ASANTE SANA – GRAZIE MILLE!
Assunta Ossi
Marzo• Aprile 16
d
2023
LA TORRE DI VEGLIA
RISPETTO
DAL DIALOGO AL RISPETTO
Nello scorso numero de “La Torre di Veglia” abbiamo
incontrato la parola DIALOGO e abbiamo visto
come essa sia di fondamentale importanza per migliorare
la nostra vita di relazione.
Continuiamo questo nostro percorso soffermandoci
sulla parola RISPETTO che è il presupposto indispensabile
perché si possa avviare l’esperienza del
dialogo. Anche in questo caso invito te, lettore, a
fermarti un attimo per pensare alle occasioni in cui,
negli ultimi giorni, hai detto o hai sentito dire l’espressione:
“Non c’è rispetto per…”.
Mi vengono in mente diversi episodi della cronaca
nazionale e della vita quotidiana che mi hanno spinto
a concludere che all’origine di certi episodi spiacevoli
c’è proprio la mancanza di rispetto per qualcuno o
qualcosa. Penso, solo per citare degli esempi noti a
tutti, all’insegnante colpita con dei proiettili durante
la lezione, alle sceneggiate viste al Festival di Sanremo,
ai femminicidi quasi quotidiani, ai maltrattamenti
verso le persone più fragili, al trattamento riservato a
chi è più in difficoltà per qualsiasi motivo, all’abbandono
in solitudine degli anziani, all’occupazione del
parcheggio riservato ai disabili da parte di chi disabile
non è, all’uso spesso distorto dei social, allo spreco
alimentare, al deturpamento delle opere d’arte, all’abbandono
dei rifiuti, alla distruzione dell’ambiente naturale
e dei beni pubblici e all’indifferenza in generale
verso qualcuno o qualcosa.
L’elenco potrebbe continuare e ciascuno di voi sicuramente
conosce tante altre situazioni in cui l’ultima
osservazione che esce spontanea potrebbe essere proprio:
“Non c’è rispetto per…”. Questa espressione di
solito conclude la nostra riflessione e ci sembra così di
aver risolto la questione.
IL RISPETTO DA RISCOPRIRE
In realtà è bene scavare più a fondo per condividere
il significato di ciò che vuol veramente dire la parola
Rispetto perché non è così scontato che significhi
d
Marzo• Aprile 2023
23
LA TOR TORRE ORRE
RE DI
VEGLIA
17
per tutti la stessa cosa. Se così fosse infatti il rispetto
sarebbe praticato normalmente da tutti e non sarebbe
più necessario ricorrere al “Non c’è più rispetto
per…”.
Innanzitutto è bene chiarire subito che il rispetto
non lo si rivolge solo alle persone, ma esso va applicato
e preteso tanto verso le persone quanto verso ciò
che ci circonda e che dovremmo tutelare per custodire
il creato.
Di cosa parliamo dunque quando parliamo di Rispetto?
Il termine “Rispetto” deriva dal latino respicere
nel significato di guardare indietro, volgere lo
sguardo attorno, rivolgere attenzione. Il rispetto è
quel momento di dubbio, di ricerca, di riflessione che
ci ferma un attimo a pensare. È una precisa scelta da
parte di ciascuno di noi che si manifesta nella volontà
di guardarsi attorno, di fermarsi e voltarsi indietro,
di prendere del tempo per accorgersi degli altri, per
conoscere chi o che cosa si ha di fronte, cosa pensa e
di conseguenza cosa ci domanda. È questa la prima
forma di rispetto da esercitare.
L’INDIFFERENZA:
IL CONTRARIO DEL RISPETTO
Il contrario del Rispetto è l’indifferenza, il non accorgersi,
il calpestare ciò che si incontra sul cammino.
Notare, guardare, osservare. Ma che cosa? In primo
luogo, che gli altri e il mondo circostante sono, esisto-
no e proprio p per
questo ci chiedono continuamente
n e
lo
sforzo di decentrarci en
ci dall’io l’io
per
considerarci rc
i sempre
accanto cant
al noi. I diritti i ed i sentimenti n i di
chi
mi
sta di fronte valgono quanto i miei. Il rispetto per se
stessi e per le proprie cose va di pari passo col rispetto
degli altri e dei beni altrui. E qui nascono tutte le
difficoltà nel praticare il Rispetto perché entra in gioco
la tanto difficile quanto affascinante concezione di
libertà. Il Rispetto infatti si scontra con l’affermazione
che sentiamo frequentemente: “Ognuno è libero
di vivere la propria vita come meglio crede”. Questo
pensiero non tiene in considerazione il Rispetto, così
come l’abbiamo definito, proprio perché manca un
qualsiasi riferimento agli altri e alla responsabilità che
ognuno di noi ha verso di loro. Se si dice che “ognuno
è libero di vivere la propria vita come meglio crede”,
si dimentica che la vita degli altri dipende in buona
parte dalle nostre scelte e dai nostri comportamenti.
La nostra libertà non è mai assoluta, neppure quando
si esercita nei confronti della nostra vita privata,
ma è caratterizzata sempre dal riferimento all’altro, se
vogliamo considerare il Rispetto, altrimenti viviamo
nell’indifferenza che porta all’individualismo selvaggio,
purtroppo assai diffuso.
DIFFONDIAMO IL RISPETTO
Noi esseri umani non siamo fatti per stare isolati,
ma per vivere in relazione, per crescere in comunità,
per sentirci accolti e coinvolti in una vita sociale che
si vorrebbe fondata nel rispetto reciproco. Il Rispetto
è un valore da riconoscere, coltivare, praticare e diffondere.
Non vogliamo più dire “Non c’è rispetto
per...” ..” e per questo abbiamo davanti a noi due stra-
de da percorrere. re
re. Da
un lato
possiamo sin d’ora accorgerci
ci
delle le situazioni i in cui
il Rispetto per l’altro,
gli altri e le cose viene praticato ato e riconoscerle come
esemplari, empl
dall’altro l’al
assumerci sume
tutti, indistintamente,
nei nostri ruoli ed impegni i quotidiani il compi-
to di diventare educatori al Rispetto, più che
spettatori tato
tori
passivi. si
Allora lo
il “Non c’è più rispetto
to per...” .” si potrebbe trasformare in
“Guarda che rispetto c’è per ...”.
Piergianna Carnelos
18
d
Suor MARIA
DE COPPI
di Santa Lucia di Piave,
morta tragicamente
a 84 anni in Mozambico.
LA
TOR
TORRE RE DI VEGLIA VEGLIA
La “martire della
Laudato sì”
che difendeva
una terra ferita
“L’abbiamo uccisa perché era impegnata
eccessivamente nel cristianesimo”. Con
queste parole, la provincia dell’Africa centrale
del Daesh ha “firmato” l’assassinio di suor Maria
de Coppi durante l’attacco alla missione di
Chipene, nel nord del Mozambico, nella notte tra il
6 e il 7 settembre 2022. Una rivendicazione che tradisce
un implicito elogio. “Se quel che sostengono è
vero, allora suor Maria è davvero una martire della
fede”, aveva detto monsignor Inacio Saure, arcivescovo
di Nampula, diocesi dove si trova Chipene. La
religiosa comboniana di 84 anni, dal 1963 nel paese,
è stata colpita da un proiettile alla testa durante l’irruzione
dei miliziani nella missione: era uscita dalla
camera per cercare di raggiungere il dormitorio delle
studentesse e portarle in salvo. “Ha servito con amore
per quasi sessant’anni. La sua testimonianza dia forza e
coraggio ai cristiani e a tutto il popolo mozambicano”, è
stato il ricordo di papa Francesco.
L’affetto di Suor Maria per il suo popolo, con cui
aveva condiviso la tragedia della guerra civile e la fatica
della ricostruzione mai davvero avvenuta, era forte
e profondo. “Ha amato davvero la gente del Mozambico.
Non si è mai tirata indietro. Aveva coraggio
e la straordinaria capacità di dialogare con tutti. In
ogni situazione, anche la più dura, trovava un lato
positivo”, ha detto la consorella Eleonora Riboldi,
scampata all’agguato jihadista. Le missionarie erano
fin troppo consapevoli dei rischi. Il Mozambico è da
anni ostaggio dei gruppi fondamentalisti. Chipene è
situata a poca distanza da Cabo Delgado, zona in cui
dal 2017 è in corso uno dei conflitti più dimenticati
e cruenti del pianeta. Si parla, anche se i dati sono
incompleti, di 4mila morti e 800mila sfollati. “Danni
collaterali” della guerra per le risorse. Gas, in primo
luogo. Nel 2010, la compagnia americana Anadarko
ha scoperto un immenso giacimento nelle acque al
largo della regione. Ma anche rubini. Questa è la vera
ragione della violenza. L’imposizione di una versione
fondamentalista dell’islam con le armi è solo una
“vernice” ideologica. In gioco c’è il controllo di un
territorio scrigno di materie prime di valore inestimabile.
Nella povertà e ineguaglianza strutturale del Mozambico,
oltretutto, i jihadisti fanno poca fatica a reclutare
migliaia di giovani emarginati. Una situazione
Marzo• Aprile 2023
LA TORRE DI VEGLIA
19
in giardino con Elisa
DALIA
IL FIORE POMPOM
Coltivare i suoi bulbi signifi ca
ottenere facilmente e in breve
tempo fi ori meravigliosi
semplici, a palla, doppi, a
margherita, a pompon oppure
globosi, che possono dar
vita ad accostamenti cromatici
davvero suggestivi, perfetti per
adornare balconi e giardini ma mal
si adatta alla vita in appartamento. La fi oritura
della dalia avviene generalmente in estate.
Per la coltivazione in vaso, il consiglio è di scegliere
un terriccio speciale. Sul mercato, infatti,
sono disponibili terricci adatti a colture esigenti,
arricchiti con concime organico che sostengono
la pianta nelle prime fasi della crescita. Aggiungete
a questo terriccio uno strato di sabbia sul
fondo del vaso in modo da drenare l’acqua ed
evitare i ristagni idrici, particolarmente pericolosi
per i bulbi.
d
che suor Maria denunciava con forza. “Gli ultimi due
anni sono stati molto duri. Al nord del Paese è in corso
una guerra per i giacimenti di gas e la gente soffre e
scappa: nella mia parrocchia ci sono 400 famiglie che
arrivano dalla zona di guerra”, aveva detto qualche
mese prima del suo omicidio.
Per il suo sguardo profetico e l’impegno nella cura
delle persone e della terra dilaniata dalle risorse, la nipote,
suor Gabriella Bottani, anche lei comboniana,
l’ha definita una “martire della Laudato sì”. Proprio
con la nipote è stata l’ultima telefonata di Maria. “La
sua voce era seria; mi raccontò di nuovo della difficile
situazione e del fatto che nel pomeriggio ha scoperto
che tutti erano andati via – ha raccontato suor Gabriella.
Mi disse: “siamo rimasti solo noi missionari
e con loro alcune ragazze delle zone rurali accolte
nella missione per permettere loro di frequentare la
scuola”. Alcune erano già partite, mentre zia mi informava
che quelle che abitano lontano, aspettavano
l’alba per lasciare la missione. Infatti, la partenza delle
ragazze e delle altre suore era prevista per il giorno 7
settembre. Le chiesi: “Zia, e tu non parti?” e lei, dopo
una pausa di silenzio, mi rispose: “Non lo so, voglio
aspettare, vediamo come si mettono le cose”. Proprio
in quel momento ho sentito dei battiti forti, dei colpi
secchi e la sua voce che diceva: “Papai calma, calma
papai” (ndr. Forma di cortesia usata in alcune zone
dell’Africa per rivolgersi alle persone adulte), poi ho
sentito altri colpi secchi, forse proiettili, e una voce
di donna, che non era di zia, ripetere “Misericordia,
misericordia, misericordia… “Altri colpi e poi un silenzio
profondo”.
Lucia Capuzzi
Con l’arrivo dell’autunno, spostate i vasi in un
luogo del terrazzo più riparato e limitate le annaffi
ature solo quando il terreno è completamente
asciutto. Un ottimo accorgimento è quello di miscelare
del concime liquido all’acqua soprattutto
durante il periodo vegetativo.
La dalia non necessita di rinvaso. Per ottenere
fi oriture belle e durature la potatura è decisamente
consigliata. Controllate quotidianamente
la vostra dalia, in particolare durante il periodo
della fi oritura e provvedete ad eliminare tutte le
parti secche ed i fi ori appassiti.
Marzo• Aprile 20
d
2023
I PRIMI
60 ANNI
DE “LA TORRE DI VEGLIA”
LA TOR
TORRE RE DI VEGLIA
Gentili lettrici e lettori, continuiamo la nostra rassegna di ricordi che parte dall’anno
2006 e arriva al 2007 per festeggiare i nostri primi sessant’anni di “La Torre di Veglia”
ANNI (2006-2007)
• San Giacomo ha perso un altro prezioso collaboratore: Luigi Borsoi.
Aveva fatto parte del Consiglio Pastorale e curava l’Archivio. Per
lunghi anni titolare dell’Ufficio Postale del quartiere era stato sempre
attivo nelle Associazioni (calcio, ciclismo, bocce, atletica). Consigliere
comunale, fu uno dei promotori ed artefici della costruzione del cam-
po sportivo parrocchiale.
• Dopo aver partecipato alle Olimpiadi
di Atene 2004 Francesca Segat, giovane
atleta sangiacomese di nuoto, specialità
farfalla, ha conquistato a Shangai (Cina),
nel corso dei campionati Mondiali, una
fantastica Medaglia d’Argento nei 200 metri. Con l’occasione ha stabilito anche
il nuovo record italiano che la pone nei primissimi posti in Europa. Altra
medaglia d’argento viene poi conquistata ai campionati Europei di Budapest.
Un grandissimo plauso da parte dei compaesani e un augurio per le prossime
gare.
• Il
“ Sangio “ inizia davvero a vivere come era
sempre stato sognato. I giovani hanno presen-
tato
una nutritissima rassegna cinematografica
di ben 7 film (dal comico, fantascientifico alla
commedia ed all’animazione) che verranno proiettati
e visti nella nuova arena e che riempiran-
no
le serate dei mesi estivi di luglio ed agosto. Le
offerte sono interamente devolute per l’abbattimento
del debito della parrocchia dovuto alle
spese sostenute per il “Sangio”.
d
Marzo• Aprile 2023
LA TORRE
RE DI VEGLIA
21
• Padre Danilo Salezze sangiacomese dei Frati
Minori Conventuali entra nella grande famiglia
del “Messaggero di Sant’Antonio di Padova” e fa
il suo ingresso ufficiale con la nomina di Direttore
Generale. Precedentemente aveva diretto la
Comunità di S. Francesco a Monselice e il Villag-
gio
di S. Antonio di Noventa Padovana. A lui gli
auguri della nostra comunità.
• Ricordare Piero Ballarin, era un dovere di tutta, ma proprio tutta la Comunità
di San Giacomo. Lui c’era sempre, qualunque fosse il campo in cui
c’era da lavorare: la sua allegria, la sua disponibilità e condivisone era sempre
in mezzo a noi. Oltre alla sua famiglia, lo ricorda la Redazione di Torre di
Veglia che lo ha visto presente fin dal primo numero. Il Consiglio Pastorale
ne ha apprezzato la sua voglia di fare gruppo; lo ricordano anche gli amici
della Compagnia Vittoriese del Teatro Veneto e la Tracontrade, nella quale
ha profuso impegno e portato esperienza soprattutto in occasione del Palio
delle Contrade. Il suo ricordo resta sempre presente nella comunità di San
Giacomo di Veglia.
• La chiesa parrocchiale, la sua volta, il soffitto della navata
e dell’abside e la copertura hanno urgente bisogno
di
interventi di restauro e di consolidamento! Per questo
viene formalmente stipulato un contratto d’appalto con
la
ditta RGA, per la realizzazione dei lavori di sistemazione.
Per fare tutto ciò, viene montata una imponen-
te
impalcatura per l’esecuzione dei lavori programmati
all’interno della chiesa.
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TORRE DI VEGLIA – BILANCIO 2022
ENTRATE USCITE
Adesioni € 12.987,00 Stampa € 12.295,92
Spedizione € 1.408,60
Necrologi € 1.154,00 €
Varie € ………… Varie € 350,00
Tot. Entrate € 14.141,00 Tot. Uscite € 14.024,52
GENERALE
BILANCIO
Entrate anno 2022 € 14.141,00
Uscite anno 2022 € 14.024,52
Saldo Attivo 2022 € 116.48
Elargizione parrocchia € 116,48
Saldo a pareggio 2022 € 000,00
Nel 2022
sono state stampate in Parrocchia 543 copie, in Città 63,
in Italia 92, all’Estero 2 per un Totale di 700 copie.
COMMENTO AL BILANCIO
Il bilancio si chiude pressochè a
pareggio, anche per le offerte giunte
con i necrologi in ricordo dei
propri defunti.
Ricordiamo che il giornale parla
di temi religioso-sociali, e informa
sulle attività sportive e ricreative
della comunità.
Viene redatto da persone che
collaborano gratuitamente impegnando
il loro tempo e la loro conoscenza
come le nostre preziose
collaboratrici che si prodigano per
la raccolta degli abbonamenti e per
proporre ai lettori un giornale completo
nella stampa e nei contenuti.
La redazione ha bisogno del vostro
prezioso sostegno, economico e
di adesioni, proponendolo anche
a vostri parenti o amici in Parrocchia,
in Città, in Italia, o all’Estero.
Grazie per la vostra collaborazione.
La Redazione
LA TORRE DI VEGLIA
Carissime lettrici e lettori, nostri abbonati !
Vogliamo inviarti ancora
la nostra rivista “La Torre di Veglia”
anche per l’anno 2023 che è appena iniziato.
La quota è sempre di 17 euro
Puoi versare la quota, se ancora non hai provveduto,
alle nostre gentili collaboratrici,
oppure recandoti in canonica, a mezzo bonifico bancario
oppure utilizzando l’allegato bollettino postale
grazie e buona lettura
d
Marzo• Aprile 2023
LA TORRE DI VEGLIA
...CHE PASSIONE…
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“PROGRAMMIAMO SU CARTA A QUADRETTI”
Nel mondo odierno i computer sono dovunque e costituiscono un potente strumento di supporto alle attività
umane.
Per essere un cittadino culturalmente preparato e in grado di partecipare in modo attivo ed informato alla
società digitale, uno studente deve avere una comprensione dei concetti di base dell’informatica come disciplina
scientifica, e sviluppare il cosiddetto pensiero computazionale ovvero quell’insieme di processi mentali
che servono a risolvere i problemi.
Per incentivare lo sviluppo di questo “pensiero” si è definito, in vari paesi del mondo, un tempo chiamato
l’Ora del Codice.
Anche gli alunni di classe terza e quarta della Sauro hanno aderito a questa iniziativa e, nel periodo compreso
tra l’8 e il 22 ottobre, si sono cimentati, a coppie, in esercizi di programmazione e giochi interattivi sperimentando
alcuni dei concetti fondamentali del coding; in modo divertente e accessibile hanno imparato come
sviluppare un algoritmo e codificarlo in un programma.
Ecco alcune delle loro osservazioni:
• Ci piace molto fare coding perché è un’attività che ci fa ragionare e ci fa vedere se il nostro ragionamento
funziona o no;
• È interessante partecipare al lavoro di coding: si lavora
in team o a coppie, si devono definire i ruoli che poi
vengono scambiati tra i membri del gruppo;
• È stato emozionante vedere i robottini, fatti con i Lego,
che si muovevano e facevano un percorso in base ai
comandi da noi programmati. Una cosa semplice, ma
non scontata, è che bisogna esattamente sapere quale è
la destra e la sinistra;
• Nell’attività di coding si mettono insieme diverse abilità
anche quelle relative alla lingua Inglese;
• Ogni tanto tra di noi nascevano delle incomprensioni
e dovevamo trovare il modo per arrivare ad un accordo;
• Sicuramente è un percorso di apprendimento da continuare
anche negli anni a venire.
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LA TORRE DI VEGLIA
SUPER EROI
Anche quest’anno c’è stato il festival di Sanremo e perciò, piacendomi la musica, un po’ di canzoni a saltoni
tra una serata e l’altra sono riuscita ad ascoltarle. Nella prima serata mi ha molto colpito una canzone,
intitolata “Supereroi” cantata da un ragazzo che si fa chiamare Mr. Rain (Mattia Belardi, di Desenzano del
Garda), accompagnato da un coro di bambini. Una canzone a mio avviso bella, melodica, di grandissimo
significato, e che mi ha gratificato poi sapere che si è classificata al terzo posto. Sono così entrata in internet,
per cercarne il testo, e navigando ho altresì trovato una bellissima lettera che il Parroco di una comunità
del quartiere Tuscolano di Roma ha inviato al cantautore per esprimergli le emozioni che la canzone riesce
a scatenare, il suo significato profondo, e come la stessa possa essere interpretata alla luce della spiritualità.
Proprio perchè la canzone di Mr Rain può davvero essere vista come
un richiamo alla forza interiore che tutti abbiamo dentro di noi, alla
solidarietà che ci deve unire sempre, e non solo per superare i momenti
difficili della vita, ritengo interessante condividere con i lettori la
lettera-riflessione menzionata ed il testo della canzone
Maria Teresa Cesa
13 febbraio 2023
Caro Mr. Rain, ogni anno mi riprometto di non guardare Sanremo, ma
poi sempre lo guardo, forse perché convinto che in fondo, fra tanta banalità
e ideologia dominante, ci possa essere qualcosa di buono. Anche il buon De
Andrè cantava che “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i
fior”. E così, con assoluta meraviglia, già la prima sera vedo scendere dalle
scale dell’Ariston 8 bellissimi bambini, di cui due con “un’ala soltanto”. Nel
frattempo sento questo rapper che non conosco cantare: «Siamo angeli con
un’ala soltanto e riusciremo a volare solo restando l’uno accanto all’altro».
In quel momento qualcosa si muove dentro: sento che quella frase mi appartiene, fa parte del mio patrimonio
spirituale e cerco di ricordarmi dove l’ho sentita; bastano pochi istanti perché mi ricordi del mio caro Tonino Bello e
della sua “Ala di riserva”. «Voglio ringraziarti Signore, per il dono della vita; ho letto da qualche parte che gli uomini
hanno un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati. A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare,
Signore, che tu abbia un’ala soltanto…perché io sia tuo compagno di volo. Ma non basta saper volare con Te, tu mi
hai dato il compito di abbracciare anche il fratello e aiutarlo a volare…non farmi più passare indifferente vicino al
fratello che è rimasto con l’ala, l’unica ala, inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine e si è
ormai persuaso di non essere più degno di volare…. soprattutto per questo fratello sfortunato dammi, o Signore, un’ala
di riserva». E così, mentre ricordo queste parole, vedo che due dei tuoi bambini, scendono le scale e si abbracciano;
hanno un’ala soltanto, ma insieme possono volare. Mi commuovo…
Caro Mattia, so che questo è il tuo vero nome, non so se conosci Tonino Bello, né se sei credente… e perché queste parole
si trovano nella tua canzone, ma importa nulla. Voglio solo dirti grazie per aver portato a Sanremo una canzone
coraggiosa che parla di fragilità e di fraternità. Grazie perché in una competizione dove tutti gareggiano con le loro
ideologie politicamente corrette e i loro monologhi da regime, tu hai avuto il coraggio di cantare insieme all’innocenza
dei bambini l’arte di essere fragili, l’umiltà di chiedere aiuto, la bellezza della fraternità. Quanta verità e quanta
speranza ritrovo in ogni parola della tua canzone. Ne ho parlato ai bambini domenica nell’omelia. Ovviamente il
mondo predilige altro…. Non importa se non hai vinto, per me e per molti hai vinto per il coraggio di aver portato
sul palco dell’Ariston un grande messaggio di luce e di forza.
Sì, siamo “supereroi” solo se ci salviamo insieme, se insieme “ci stringiamo le mani”, se insieme “fermiamo il vento
come in mezzo agli uragani”; “siamo invincibili vicini” e non da soli. Quanto è vero che “ogni cicatrice dell’altro è
anche la nostra” e quanto è vero che “ci sono ferite che non se ne vanno nemmeno col tempo”. Hai ragione: nessuno
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LA TORRE DI VEGLIA
“può combattere la guerra da solo”. Le parole e la musica
di quanto hai portato a Sanremo mi hanno dato una
grande forza: ho ritrovato in esse la bellezza del Vangelo,
“la forza nella debolezza”. Mentre sul palcoscenico del
mondo si esibiscono violenza e guerre senza ragione, la
tua canzone risplende come un bellissimo arcobaleno di
speranza.
Ciao Mattia! Mr. Rain, la pioggia in quel di Dese
… dove anch’io ho abitato, continui ad ispirarti grandi
sogni…
p. Pasquale Albissini
SUPEREROI
(testo della canzone di Mr.Rain)
Non puoi combattere una guerra da solo
Il cuore è un’armatura
Ci salva ma si consuma,
A volte chiedere aiuto ci fa paura
Ma basta un solo passo come Il primo uomo
sulla luna,
Perché da fuori non si vede quante volte hai
pianto
Si nasce soli e si muore nel cuore di qualcun
altro
Siamo angeli con un’ala soltanto e riusciremo a
volare solo restando l’uno accanto all’altro.
Camminerò
A un passo da te
E fermeremo il vento come dentro gli uragani
Supereroi
Come io e te
Se avrai paura allora stringimi le mani
Perché siamo invincibili vicini
E ovunque andrò sarai con me
Supereroi
Solo io e te
Due gocce di pioggia
Che salvano il mondo dalle nuvole
Ci sono ferite che non se ne vanno nemmeno
col tempo
Più profonde di quello che sembrano
Guariscono sopra la pelle, ma in fondo ti
cambiano dentro
Ho versato così tante lacrime fi no ad odiare me
stesso, ma ogni volta che ho toccato il fondo
Tu c’eri lo stesso
Oh
Quando siamo distanti
Ogni volta che piangi piange pure il cielo
Oh
Non ho molto da darti ma ti giuro che
Camminerò
A un passo da te
E fermeremo il vento come dentro gli uragani
Supereroi
Come io e te
Se avrai paura allora stringimi le mani
Perché siamo invincibili vicini
E ovunque andrò sarai con me
Supereroi
Solo io e te
Due gocce di pioggia
Che salvano il mondo
Mi basta un attimo e capisco che ogni cicatrice
tua è anche mia
Mi basta un attimo per dirti che con te ogni
posto è casa mia
Perché siamo invincibili vicini e ovunque andrò
sarai con me
Supereroi solo io e te
Due gocce di pioggia che salvano il mondo
dalle nuvole
Camminerò
A un passo da te
E fermeremo il vento come dentro gli uragani
Supereroi
Come io e te
Se avrai paura allora stringimi le mani
Perché siamo invincibili vicini
E ovunque andrò sarai con me
Supereroi
Solo io e te
Due gocce di pioggia
Che salvano il mondo dalle nuvole
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t
a
Gli INSETTI
LA TORRE DI VEGLIA
come fonte alimentare
Cosa dicono le evidenze scientifiche?
Molti insetti (si stima oltre 2300 specie) sono da
oltre 7000 anni e in molte parti del mondo utilizzate
a scopo alimentare, e rappresentano in molti casi
una fonte essenziale di sostentamento o addirittura in
certi casi una pregiata leccornia per oltre due miliardi
di persone. L’attenzione pubblica ha iniziato ad interessarsi
ed essere polarizzata su questo tema quando
nel gennaio 2023 è entrato in vigore il Regolamento
di esecuzione (UE) 2023/5 della commissione che
ha autorizzato la commercializzazione in Unione
Europea di alcune farine prodotte a partire dal grillo
domestico. L’argomento è ovviamente molto ampio
e complesso ma proveremo in questo articolo a
sviscerarne i principali aspetti scientifici prendendo
le dovute distanze dalla propaganda. Per poter comprendere
i vari aspetti occorre tenere un atteggiamento
critico ma curioso tenendo lontani i preconcetti
che ci derivano dalla società in cui noi tutti siamo
cresciuti.
Come sono stati autorizzati questi alimenti alla
commercializzazione all’interno dell’Unione Europea?
Come per qualunque tipo di alimento, questi
cibi hanno seguito e seguiranno in laborioso iter
scientifico e burocratico necessario a garantire la salubrità
e sicurezza dell’alimento. Per ogni ingrediente
o miscela di ingredienti vengono valutate le caratteristiche
nutrizionali, la presenza di eventuali sostanze
tossiche e/o cancerogene e la sicurezza sanitaria da
eventuali patogeni che qualunque fonte alimentare
può potenzialmente portare. I dati raccolti vengono
sottoposti all’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare
(EFSA) che in caso di valutazione positiva
ne approva l’immissione sul mercato, indicando
eventuali limitazioni d’uso (ad
esempio nel caso di possibili allergie o in
particolari fasce della popolazione, come
avviene ad esempio con i crostacei o i latticini
o il frumento).
Perché è così tanto importante la
possibilità di integrare gli insetti nella
nostra alimentazione? Gli insetti costituiscono
a livello nutrizionale un’interessantissima
fonte alimentare in quanto, pur
con una notevole variabilità tra specie e
specie, possono arrivare a contenere fino
al 60% di proteine ad alto valore biologico
(contro i normali 15-25% delle altre fonti
animali e vegetali) oltre a poter arrivare fino al 40%
di lipidi essenziali per la nostra dieta (compresi gli
omega-3), fibre e moltissime vitamine e sali minerali.
Oltre a queste indubbie proprietà alimentari, un altro
aspetto altrettanto importante è il ridotto consumo
soprattutto idrico ed energetico per generare ogni
singola porzione e consentendo quindi di poter fornire
una corretta dose di nutrienti a molte persone in
modo SOSTENIBILE riducendo l’impronta ecologica
che la specie umana sta inesorabilmente lasciando
su questo pianeta.
Ma quindi dovremo dire addio al cibo per come
lo abbiamo conosciuto finora? No, i cibi ad oggi
disponibili non scompariranno ma a questi verranno
aggiunti nuovi ingredienti che ciascuno di noi sarà
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Marzo• Aprile 2023
LA TORRE DI VEGLIA
27
libero di utilizzare come e quando crede senza nessun
tipo di obbligo. Metaforicamente parlando è come
espandere la tavolozza dei colori che un pittore ha a
disposizione per fare i suoi quadri. Come un qualsiasi
altro alimento per poter essere competitivi sul
mercato questi nuovi cibi dovranno avere un costo
accessibile rispetto del potere d’acquisto della popolazione
oltre ed essere appetibili da un punto di vista
gastronomico. Infatti, qualora il loro costo nello
scaffale del supermercato sia troppo alto e/o il loro
gusto risulti sgradevole, ciascuno potrà liberamente
decidere di non utilizzare questa fonte e prediligerne
altre (analogamente a qualsiasi altro alimento ad oggi
disponibile).
Chiudo infine questo articolo con un appunto personale.
Chi scrive questo articolo non ha ancora avuto
la possibilità di sperimentare in prima persona queste
“nuove” (per noi europei) frontiere dell’alimentazione
ma credo fortemente che per i motivi sopra citati
sia giusto, nel momento in cui ci saranno delle ricette
gastronomiche valide ad un costo economicamente
sostenibile, provare ad assaggiare queste novità senza
i pregiudizi che inevitabilmente (e umanamente) già
ci stiamo figurando per motivi soprattutto ideologici.
A tutti, me compreso, l’idea di mangiare un grillo
o una cavalletta non è ad oggi uno dei pensieri più
piacevoli, ma è uno dei tanti passi che sarà necessario
affrontare per la salvaguardia del pianeta in cui viviamo.
E chissà che magari qualcuno di questi non ci
riservi qualche piacevole sorpresa al palato!
Andrea De Nadai
1 “Mangeremo insetti???” – A Caccia di Scienza.
www.youtube.com
2 Tang, C., et al. Edible insects as a food source: a
review. Food Prod Process and Nutr 1, 8 (2019)
In Cucina con Giulia
Ricette Salutari Facili & Veloci
BANANA BREAD
Oggi prepariamo insieme il Banana Bread:
una sorta di “pane” perfetto per la colazione,
abbinato ad un buon caffè, ma anche durante
la giornata per una pausa sfi ziosa!
Questa versione è senza burro ma arricchita da
gocce di cioccolato fondente: buon appetito!
PORTATA: dolce
TEMPO: 25 minuti di preparazione
+ 50 minuti di cottura
INGREDIENTI:
2 banane grandi e mature
260g di farina di tipo 1 o 2
80g di zucchero di canna
20g di cioccolato fondente al 70% minimo
50 ml di olio EVO
180 ml di latte
1 bacca di vaniglia (o 1 fi aletta di aroma alla vaniglia)
1 bustina di lievito per dolci
Metti in forno le banane con la buccia, a 90
gradi per una 20ina di minuti.
Mescola insieme farina, zucchero, vaniglia e
lievito.
Frulla le banane con olio e latte, aggiungi
questa purea alla miscela di ingredienti secchi
(qui sopra) e mescola bene. Aggiungi quindi il
cioccolato fondente cercando di incorporare
più aria possibile: il cioccolato si scioglierà
grazie al calore delle banane!
Fodera uno stampo da plumcake con la carta
forno e inforna per 45/50 minuti a 180 gradi.
3 “Insetti commestibili: cibo del futuro?”. www.fondazioneveronesi.it
4 “Insetti commestibili e valutazione scientifica dei
nuovi alimenti” www.efsa.europa.eu
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LA TOR
TORRE RE
DI
VEGLIA
di Giulia Maiutto
SCOPRIAMO INSIEME I TESSUTI
NATURALI: LANA E SETA
Carissimi Amici,
fi nalmente sta arrivando la primavera e il nostro viaggio
alla scoperta dei tessuti naturali continua: oggi
ripasseremo le proprietà di lana e lana-seta (che abbiamo
introdotto nella scorsa puntata), scopriamo insieme
le caratteristiche della pura seta e nelle prossime
puntate lasceremo spazio a tessuti più leggeri
per andare incontro alle temperature più miti che ci
aspettano. Pronti? Cominciamo!
LANA
Termoregolatrice, traspirante, morbida e calda, la
lana è senza dubbio la fi bra animale maggiormente
utilizzata come protezione naturale per il corpo:
protegge dal freddo pungente ma anche dal caldo
torrido, dalla pioggia e dall’umidità, assorbe il freddo
dell’esterno impedendo che ci “entri nelle ossa”.
La lana non tiene mai troppo caldo, poiché è in grado
di mantenere il corpo sempre alla giusta temperatura,
evitandoci gli sbalzi termici che spesso ci fanno
ammalare. Un falso mito da sfatare è che pizzichi: la
pura lana non crea allergie né irritazioni e i metodi di
fi latura odierna sono cambiati rispetto a 20/30 anni
fa, la lana di adesso è fi lata extra fi ne ed è morbida.
Infi ne, la lana è una fi bra fortissima, ignifuga, impossibile
da strappare, resistente all’usura e che si rigenera
all’aria.
Come lavarla? La pura lana biologica non andrebbe
lavata, bensì spazzolata e lasciata all’aria poiché la
lanolina che contiene allontana gli acari ed i batteri;
meno la si lava, meglio è! Se necessario, laviamo il
capo a mano o in lavatrice con l’apposito programma
lana e facciamolo asciugare all’aria aperta.
Attenzione: leggiamo sempre le etichette, poiché se
troviamo la lana abbinata a tessuti come acrilico o
poliestere, le fi bre sintetiche vanifi cano totalmente
i benefi ci del tessuto naturale! E cerchiamo sempre
di sceglierla
biologica, certifi
cata GOTS
(proveniente da
allevamenti biologici
certifi cati
dove vengono
applicati altissimi
standard e gli
animali non vengono maltrattati in nessun modo, una
fi liera controllata, rispettosa, equa ed etica).
SETA
La seta è l’unica fi bra naturale in totale sintonia con il
nostro corpo: non si tratta soltanto di un tessuto “di
pregio” ma è un tessuto che fa stare davvero bene.
Ha lo stesso PH della nostra pelle, capisce la nostra
temperatura e quando siamo accaldati riesce a
“sfi ammarci” e diventare fresca sulla pelle, mentre
quando la nostra temperatura si abbassa si fa calda
e ci isola dal freddo esterno, alzando la nostra temperatura
corporea. Ecco perché la seta da benefi -
ci tutto l’anno, offrendo una
sensazione di freschezza in
primavera/estate e di calore
in autunno/inverno.
Un’altra caratteristica fondamentale
della seta è data
dalle sue proprietà lenitive
e rinfrescanti: la pura seta
dona grandissimo sollievo in
caso di dermatiti e irritazioni
cutanee, mantiene la pelle
idratata e non permette il ristagno
del sudore e dell’umidità, evitando la formazione
batterica ed ulteriori infezioni su una pelle già
infi ammata.
Fantastica da utilizzare come strato intimo per la
notte, la seta è meravigliosa per i bambini, già dalla
nascita. Infi ne, come per la lana, anche la fi bra della
seta è davvero robusta, la più resistente che si conosca:
sembra liscia e delicata, ma è super resistente
all’usura.
Come lavarla? Detersivo delicato e lavaggio a mano
(oppure in lavatrice nel programma delicati, con bassa
centrifuga). È un capo che dura una vita!
Anche in questo caso impariamo a leggere
le etichette e scegliamo capi in 100%
seta: la pura seta vanta un processo di
lavorazione, colorazioni, metodi di fi latura
ecc. tutti naturali, secondo le più alte certifi
cazioni GOTS e Peace Silk.
Alla prossima!
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Marzo• Aprile 2023
LA TORRE DI VEGLIA
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Con il mese di gennaio
sono cominciate uffi cialmente
le competizioni di
questa nuova stagione
agonistica. La regina indiscussa
della stagione
invernale è la corsa campestre, con il tradizionale
circuito regionale a quattro tappe svoltosi a Vittorio
Veneto (nei prati dell’area Fenderl), nel Parco di Villa
Imperiale di Galliera Veneta, Grumolo delle Abbadesse
e Mel, e che si concluderà a metà marzo con la
Festa del Cross Nazionale di Gubbio, valida per l’assegnazione
del titolo nazionale 2023. In particolare, si
sono distinti nelle categorie giovanili Anna Giambalvo
(giunta 6°, 2°, 4° e 5° tra le cadette) e i suoi coetanei
Andrea Pol (3°, 2°, 4° e 2°) e Bekiri Visar (giunto 16°e
15° nella 2° e 4° prova). Nelle categorie superiori tra
gli allievi buone prove per Giulia Giambalvo, giunta
sempre attorno alla decima posizione e Francesco
Tittonel che dopo un inizio incerto a Galliera in decima
posizione ha chiuso con la vittoria nei prati di Mel.
La categoria Juniores uomini ha invece dominato in
toto sia dal punto di vista individuale che di squadra
con Nicholas de Lorenzi (vittorioso nella prima e quarta
prova, con un ottimo 4° posto in una delle prove di
mezzo) prontamente alternato dal rientrante Andrea
Botteon (vittorioso a Galliera) supportati da Francesco
Cao (due terzi posti per lui) e Alvise Bona (un
5° posto per lui). Le prestazioni di Andrea Botteon
e Francesco Cao sono valse anche la convocazione
con la rappresentativa Veneta al prestigioso cross Alà
dei Sardi in provincia di Sassari, dove con il loro 1° e
4° posto hanno determinato la vittoria della formazione
Veneta. Chiudiamo infi ne il cross con la categoria
Senior con il 10° posto di Marco Meneghel nel cross
corto di Grumolo e il 20° nel cross lungo di Mel e
il 14° posto di Samuele Voltolina nel cross corto di
Grumolo.
Lontano dai campi, al palaindoor di Padova, hanno
invece gareggiato soprattutto i velocisti e saltatori a
colpi di frazioni di secondo e preziosi centimetri. In
particolare, sono state fatte ottime prove da Giulia
Marsoni (7”89 nei 60m), Chiara Meneghetti (7”87
nei 60m), Monia Andrighetto (8”08 nei 60 m), Federica
Poser (7”95 nei 60m), Marco Possamai (7”64
nei 60m), Dal Cin Andrea (7”59 nei 60m e 23”99
nei 200m), Leonardo Foley (7”70 nei 60m, 24”23 nei
200m e 5,77m nel salto in lungo), Awah Ishmael (6,42
m nel salto in lungo e 1,80m nel salto in alto). Allungando
le distanze hanno dimostrato di essere molto
vicini alla loro massima forma i nostri ormai esperti Elena
Busetti (60”13 nei 400m e 2’19”74 negli 800m)
e Andrea De Nadai (2’08”51 negli 800m e 4’20”75
nei 1500m). In tema di veterani non si può non citare
il master 50 Massimiliano Ruggio (capace di saltare
1,67m nel salto in alto e 4,00m nel salto con l’asta).
Chiudiamo infi ne con il nostro multiplista Filippo Peruch
capace di correre in 7”37 i 60m e 9”44 i 60m
ostacoli, saltare 3,42m con asta, 1,70m di salto in alto
e 6,22m di salto in lungo e gettare il peso a 11,18m e
concludendo quindi il suo primo eptathlon indoor con
il punteggio di 4006 punti.
Seguiteci sui nostri social per rimanere aggiornati
sull’atletica vittoriese e vedere i nostri ragazzi in
azione! Stay tuned!
Facebook: Vittorio Atletica
Instagram: @vittorioatletica
Marzo• Aprile 2023
30 d
LA TORRE DI VEGLIA
calcio
VITTSANGIACOMO
Si lotta per mantenere
la prima categoria
Quando mancano ancora cinque partite alla
fi ne del campionato, la prima squadra si trova
in una situazione di classifi ca problematica e sta
lottando per non essere una delle 4 squadre su
14 destinate a retrocedere. Fino all’ultima partita,
il 16 aprile, ed eventualmente ai play out, non
mancherà l’impegno da parte del mister, dello
staff tecnico e di tutti i giocatori per ottenere la
salvezza e mantenere la prima categoria. Così
pure c’è il sostegno della società e degli sportivi
che ci seguono con interesse nel campionato di
quest’anno, particolarmente avvincente.
Anche gli Juniores, passati quest’anno dal
campionato provinciale a quello regionale, stanno
consolidando la permanenza nel livello superiore,
con l’assunzione di una maggiore personalità e
qualità di gioco. Delle due squadre Allievi (2006
e 2007) e delle due squadre Giovanissimi (2008
e 2009), si stanno mettendo in evidenza i ragazzi
allenati da Marco Canzian, candidati alla sfi da
fi nale per la vittoria del girone. Bene tutta l’attività
di base con le tre squadre di Esordienti e le due
Squadre Pulcini. Quella del 2012 ha vinto
il prestigioso trofeo Prealpi indoor a Belluno,
prima classifi cata tra le
venti squadre partecipanti.
Soddisfazione per il mister
Massimo Fava, per i ragazzi
e in particolare per Bianca
Donati, premiata come
miglior portiere del torneo.
Sempre più numerosi i
bambini e alcune bambine
che partecipano con
entusiasmo all’attività dei
Primi calci e Piccoli Amici.
Sono ventitré gli iscritti
(2015-2017) che durante
la stagione invernale
fanno due allenamenti alla
settimana nella palestra
di Anzano, ma che con la bella stagione
parteciperanno ai raggruppamenti con
le
altre squadre della zona il sabato o la
domenica.
Il 12 aprile prenderà il via la nona edizione del
Torneo Natale Biason per Esordienti. Sono
iscritte dodici squadre; le fi nali il 13 maggio.
Sono stati fatti i lavori di livellamento, posa delle
condutture per l’illuminazione e per l’irrigazione,
rullatura e semina nel campetto acquistato in
adiacenza al campo sportivo di via Margogne.
Quando ci sarà la disponibilità (confi dando anche
nell’aiuto di qualche sponsor), si darà seguito alla
recinzione dell’area per poterlo concretamente
utilizzare.
Pietro Ossi
Posa delle condotte e dei plinti nel nuovo campetto.
La squadra dei Pulcini 2012 riceve dal Delegato Provinciale di Belluno il Trofeo Prealpi
2023. Nella foto sono festeggiati anche dai capocannonieri delle precedenti edizioni.
d
Marzo• Aprile 2023
LA TORRE DI VEGLIA
Anagrafe
31
BATTESIMI
1 – GRILLO TOMMASO
di Alessandro e di Rovellini Elisabetta
Via Della Seta, 6/b
2 – ZIELO MIA
di Lino e di Dal Bo Melanie
Via Della Seta, 6
I neo battezzati di domenica 8 gennaio 2023
DEFUNTI
1 – TRAINOTTI METILDE
di anni 84 – (il 05.01.2023)
Via Adige, 12
5 – DAL VECCHIO IVAN
di anni 67 – (il 26.01.2023)
Via Sabotino, 30
9 – GIUST CLAUDIO
di anni 61 (il 22.02.2023)
Via Menarè, 138
12 – DAL CIN GIULIETTA
in Casagrande
di anni 71 – (il 24.o2.2023)
Via Caldelivera, 59
2 – PARISI ELISA
ved. Dal Mas
di anni 96 – (il 14.01.2023)
Via Mezzavilla, 28
6 – COLELLA MODESTINO
(Tino)
di anni 77 – (il 08.02.2023)
Via Meucci, 26
10 – PAIER ELINA
ved. Zanon
di anni 94 – (il 23.02.2023)
Via Rovarè, 22
13 – SCARANO MICHELINA
ved. Di Fiore
di anni 84 - (il 27.02.2023)
Via G. Deledda
Costa di Vittorio V.
3 – DAL BO ANTONIO
di anni 88 – (il 20.01.2023)
Via Filande, 59
7 – DALLA LONGA AMABILE
ved. Casagrande
di anni 97 – (il 16.02.2023)
Via Isarco, 11
11 – COVRE ADELINA
ved. Collodel
di anni 99 – (il 24.02 2023)
Via Via Meschio, 6 – Colle U.
14 – FIORETTI GIUSEPPINA
ved. Meneghin
di anni 86 – (il 27.02.2023)
Via Sile, 7
Ex-parrocchiana defunta:
4 – TONON CESARINA
ved. Della Libera
di anni 88 – (il 21.01.2023)
Via Asiago, 15/a
8 – PICCIN MAURIZIO
di anni 65 – (il 18.02.2023)
Via Armellin, 10 - Costa di
V. Veneto
ALPAGO LUIGIA ved. Della Libera
di anni 91 – (il 30.12.2022)
Funerale celebrato nella chiesa
dei Santi Pietro e Paolo in Vittorio Veneto.
Luigia riposa nel nostro cimitero.
Marzo• Aprile 2023
32 Le famiglie ricordano
BOTTEN ANTONIO
n. 06.08.1930 m. 29.04.2018
VISENTIN ALBINO
n. 29.05.1921 m. 14.04.1993
FURLAN ALBINA
ved. Visentin
n. 02.02.1922 m. 10.01.2014
CASAGRANDE GIANANTONIO
n. 06.10.1920 m. 18.05.2014
SANTUZ EUGENIA
ved. Casagrande
n. 02.08.1922 m. 17.10.2014
DAL TIO GIUSEPPE
n. 05.08.1934 m. 26.02.2016
DE BIASI GUERRINA
in Cenedese
n. 17.04.1916 m. 11.11.1984
CENEDESE SANTE
n. 01.11.1908 m. 16.12.1996
MINELLI AUSILIA
n. 21.08.1927 m. 08.05.1982
BASSETTO ENRICO
n. 15.05.1926 m. 04.05.2009
DE NADAI ANDREA
n. 30.11.1913 m 23.03.2002
LONGO ANTONIA
ved. De Nadai
n. 17.11.1923 m. 23.01.2021
PICCIN GIOVANNI
n. 14.02.1924 m. 17.01.2022
BET CRISTIANO
09.04.2009
PERUCH TEODORA
09.04.2019
MARCON MARIA ved. Altoè
n. 1921 – m. 2010
DE BIASI Sr. ANTIDA
n. 14.04.1913 m. 20.01.2002
DE BIASI Sr. TEOFANA
n. 11.01.1927 m. 12.06.2017
CANZIAN PIETRO
n. 26.03.1918 m. 28.02.2012
TOMASELLA ALBINA
ved. Canzian
n. 12.01.1921 m. 08.05. 2012
BORSOI LUIGI
e NELLI
02.04.2006 01.04.2021
ALPAGO ANGELO
n. 29.09.1928 m. 16.03.2016
MORET ERNESTO
n. 04.07.1922 m. 07.03.2015
BAREL EMMA ved. Alpago
di anni 93 m. il 08.03.2016
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- per chiusura Cinesangio 2022 - una sottoscrizione - In memoria di: Manuela Dal Tio, dalla famiglia - Maria
Salvador, dalla famiglia - Maria Candiago, dalla famiglia - Giulietta Cancian, dalla famiglia - Lucia Favero, dalla
famiglia e vicinanti - Metilde Trainotti, dalla famiglia e famiglie di via Adige - Elisa Parisi, dalla famiglia - Antonio
Dal Bo’, dai parenti - Ivan Dal Vecchio, dalla famiglia - Cesarina Tonon, dalla famiglia - Modestino Colella, dalla
famiglia - Amabile Dalla Longa, dalla famiglia - Maurizio Piccin, dalla famiglia - Claudio Giust, dalla famiglia - Erina
Paier, dalla famiglia - Giulietta Dal Cin, dalla famiglia - Adelina Covre, dalla famiglia - Michelina Scarano, dalla
famiglia - Giuseppina Fioretti, dalla famiglia.
TOTALE €10.038,45
Redazionale
Agenda Pastorale
C ari lettori e care lettrici di Torre di Veglia,
Arriviamo nelle vostre case con questo numero pasquale per proporre alcuni
pensieri del nostro Don Giulio sulla Quaresima e sulla Pasqua. Niente di
complicato, non preoccupatevi!
Troverete gli orari per le celebrazioni della Settimana Santa; vi verrà
presentata l’iniziativa che hanno avuto le catechiste per animare le
celebrazioni del sabato sera durante questa Quaresima; un piccolo
commento del parroco sul bilancio dell’anno 2022; una riflessione su una
nota canzone che è stata presentata a Sanremo quest’anno; un saluto e
ringraziamento da parte degli “Amici di Padre Dino” dalla Colombia e dalla
Tanzania. Un numero a dir poco intrigante.
E non dimentichiamo i giovani della nostra parrocchia che ci ripropongono
l’iniziativa per un auto-finanziamento per le attività estive di Cinema
all’aperto e della “LOTTERIA DI PASQUA” che si farà nei mesi di marzo e
aprile, con estrazione dei numeri vincenti la giornata di Pasqua, in oratorio.
Non ci resta che augurarvi una buona lettura
La Redazione
MARZO 2023
Domenica 5:
Martedì 7:
Giovedì 9:
Domenica 12:
Domenica 19:
Lunedì 20:
Sabato 25:
Domenica 26:
APRILE 2023
DOMENICA 2:
Lunedì 03:
Martedì 04:
Mercoledì 05:
Giovedì 06:
Venerdì 7:
SABATO 8:
Domenica 9:
Domenica 16:
Venerdì 21:
Domenica 23:
Martedì 25:
Sabato 29:
Domenica 30:
2ª Domenica di Quaresima
Ss. Perpetua e Felicita, martiri
Beata Vergine Maria dei Miracoli, di Motta di Livenza
3ª Domenica di Quaresima
4ª Domenica di Quaresima
Decimo anniversario del solenne inizio del ministero apostolico
di Papa Francesco
San Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria
Annunciazione del Signore
5ª Domenica di Quaresima
DOMENICA DELLE PALME o della Passione del Signore
ore 16.00 – 17.45 inizio delle 40 ore di adorazione
presso la chiesa del Monastero
IN MONASTERO: Dalle ore 07.30
Santa Messa e adorazione fino alleo ore 10.00.
Nel pomeriggio adorazione dalle ore 15.00 alle ore 17.45
Ore 8.30: Messa del Crisma celebrata al Vescovo in Cattedrale
e Benedizione dei santi Olii
In parrocchia ore 20.00 Messa vespertina in “Coena Domini”
Ore 15.00: CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE DEL SIGNORE
Tutti i fedeli dai 18 ai 60 anni sono tenuti ad osservare il il digiuno
– Sono tenuti all’astinenza dalle carni tutti i fedeli dal 14º anno di età
– Ore 20.30: Via Crucis.
Sabato Santo – ore 20.30: Veglia Pasquale
DOMENICA DI PASQUA
2ª Domenica di Pasqua o «Della Divina Misericordia»
In questa domenica è possibile lucrare l’Indulgenza Plenaria
dedicata alla Divina Misericordia
Sant’Anselmo, vescovo o Dottore della Chiesa
3ª Domenica di Pasqua
San Marco, evangelista
Santa Caterina da Siena, vergine e Dottore della Chiesa
Patrona d’Italia e d’Europa
4ª Domenica di Pasqua