TuttoBallo20 - MaggioGiugno EnjoyArt 2023
Cari amici e lettori, il nuovo numero di Tuttoballo, è dedicato in buona parte all'evento che abbiamo organizzato il 29 aprile, in occasione della Giornata Internazionale della Danza. Il Museo MAAM, museo dell'altro e dell'altrove Metropiliz città meticcia, ci ha accolto, ci ha abbracciato come una madre abbraccia i propri figli. Le sale si sono animate con i nostri bravissimi danzatori emozionando tutto il pubblico presente. I relatori e gli artisti, che leggerete nel report che pubblichiamo, hanno impreziosito il nostro evento. A loro in particolare va il mio personale riconoscimento per l'impegno e la professionalità con i quali hanno vissuto questa quarta edizione di Dillo Alla Danza. Ho scelto per la copertina Massimo Polo e Oxana Nechytaylo, straordinari tangheri che appassionano pubblico e critica. Contro copertina dedicata all'attrice Michelle Rodriguez protagonista dell'ultimo episodio di Fast & Furious. Questo numero di Maggio e Giugno, è ricco di argomenti, località turistiche, spettacoli, artisti, cucina, make-up e tutto quello che fa arte. Perché noi artigiani della comunicazione amiamo informarvi e tenervi in forma. Buona lettura. il Direttore Fabrizio Silvestri
Cari amici e lettori, il nuovo numero di Tuttoballo, è dedicato in buona parte all'evento che abbiamo organizzato il 29 aprile, in occasione della Giornata Internazionale della Danza. Il Museo MAAM, museo dell'altro e dell'altrove Metropiliz città meticcia, ci ha accolto, ci ha abbracciato come una madre abbraccia i propri figli.
Le sale si sono animate con i nostri bravissimi danzatori emozionando tutto il pubblico presente.
I relatori e gli artisti, che leggerete nel report che pubblichiamo, hanno impreziosito il nostro evento.
A loro in particolare va il mio personale riconoscimento per l'impegno e la professionalità con i quali hanno vissuto questa quarta edizione di Dillo Alla Danza. Ho scelto per la copertina Massimo Polo e Oxana Nechytaylo, straordinari tangheri che appassionano pubblico e critica. Contro copertina dedicata all'attrice Michelle Rodriguez protagonista dell'ultimo episodio di Fast & Furious. Questo numero di Maggio e Giugno, è ricco di argomenti, località turistiche, spettacoli, artisti, cucina, make-up e tutto quello che fa arte. Perché noi artigiani della comunicazione amiamo informarvi e tenervi in forma.
Buona lettura. il Direttore Fabrizio Silvestri
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
34<br />
M a g g i o - g i u g n o 2 0 2 3<br />
M a s s i m o P o l o & O k s a n a N e c h y t a y l o ( G o l d e n T a n g o V i t e r b o )<br />
P H M O N I C A I R M A R I C C I<br />
DILLO ALLA DANZA <strong>2023</strong><br />
© F R E E P R E S S O N L I N E - v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r y "
Con una piccola donazione puoi anche tu<br />
sostenere, promuovere e divulgare l'arte<br />
in ogni sua forma. Diventa mecenate<br />
dell'arte con l'associazione no profit<br />
"Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong>".<br />
ass.stefanofrancia@gmail.com<br />
+39 335 435168<br />
Puoi sostenerci anche tramite paypal<br />
ass.stefanofranciaenjoyart@gmail.com<br />
oppure :<br />
ass. STEFANO FRANCIA ENJOYART<br />
Iban: IT24I0760103600001039059199<br />
C/C: 1039059199<br />
www.stefanofrancia.com<br />
www.tuttoballo20.com
TuttoBallo - Maggio/giugno <strong>2023</strong> - n. 34<br />
Copertina: Massimo Polo & Oksana Nechytaylo (Golden Tango Viterbo)<br />
Ph©Monica Irma Ricci<br />
Contro Copertina:Michelle Rodriguez protagonista di Fast X - Ultimo episodio di Fast &<br />
Furios regia di Louis Leterrier . ph©Universal Pictures Italia<br />
Editore "Stefano Francia" <strong>EnjoyArt</strong><br />
Direttore - Fabrizio Silvestri<br />
Vice direttore - Eugenia Galimi<br />
Segretaria di redazione - Pina delle Site<br />
Redazione - Marina Fabriani Querzè<br />
COLLABORATORI: Maria Luisa Bossone, Antonio Desiderio, Francesco<br />
Fileccia, David Bilancia, Giovanni Fenu, Mauri Menga, Sandro Mallamaci,<br />
Walter Garibaldi, David Iori, Giovanni Battista Gangemi Guerrera, Lara Gatto,<br />
Lucia Martinelli, Patrizia Mior, Ivan Cribiú, Danilo Pentivolpe, Alessia<br />
Pentivolpe, Carlo De Palma, Rita Martinelli, Assia Karaguiozova, Federico<br />
Vassile, Elza De Paola, Giovanna Delle Site, Jupiter, Francesca Meucci,<br />
Alberto Ventimiglia.<br />
Fotografi: Luca Di Bartolo, Monica Irma Ricci, Elena Ghini, Cosimo Mirco<br />
Magliocca Photographe Paris, Luca Valletta, Raul Duran, DsPhopto, Raul,<br />
Alessio Buccafusca, Alessandro Canestrelli, Alessandro Risuleo. Altre foto<br />
pubblicate sono state concesse da uffici stampa e/o scaricate dalle pagine<br />
social dei protagonisti.<br />
Le immagini e le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto d’autore,<br />
vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi degli artt. 65<br />
comma 2 e 70 comma 1bis della Lg. 633/1941.<br />
É vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma.<br />
É vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dal<br />
direttore. I collaboratori cedono all'editore i loro elaborati a titolo gratuito.<br />
Testata giornalistica non registrata di proprietà: ©ASS: Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong><br />
per contattare la redazione Tuttoballo20@gmail.com<br />
Contro Copertina<br />
Cari amici e lettori, il nuovo numero di Tuttoballo, è dedicato<br />
in buona parte all'evento che abbiamo organizzato il 29<br />
aprile, in occasione della Giornata Internazionale della Danza.<br />
Il Museo MAAM, museo dell'altro e dell'altrove Metropiliz città<br />
meticcia, ci ha accolto, ci ha abbracciato come una madre<br />
abbraccia i propri figli.<br />
Le sale si sono animate con i nostri bravissimi danzatori arte<br />
emozionando tutto il pubblico presente.<br />
I relatori e gli artisti, che leggerete nel report che<br />
pubblichiamo, hanno impreziosito il nostro evento.<br />
A loro in particolare va il mio personale riconoscimento per<br />
l'impegno e la professionalità con i quali hanno vissuto<br />
questa quarta edizione di Dillo Alla Danza. Ho scelto per la<br />
copertina Massimo Polo e Oxasana, straordinari tangheri che<br />
appassionano pubblico e critica. Contro copertina dedicata<br />
all'attrice Michelle Rodriguez protagonista dell'ultimo<br />
episodio di Fast & Furious. Questo numero di Maggio e<br />
Giugno, è ricco di argomenti, località turistiche, spettacoli,<br />
artisti, cucina, make-up e tutto quello che fa arte. Perché noi<br />
artigiani della comunicazione amiamo informarvi e tenervi in<br />
forma.<br />
Buona lettura.<br />
© F R E E P R E S S O N L I N E r i p r o d u z i o n e r i s e r v a t a - D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "
TuttoBallo<br />
14 MAGGIO FESTA DELLA MAMMA<br />
LA MADRE<br />
VI È UN NOME SOAVE IN TUTTE LE<br />
LINGUE, VENERATO FRA TUTTE LE GENTI.<br />
IL PRIMO A CHE SUONA SUL LABBRO<br />
DEL BAMBINO CON LO SVEGLIARSI<br />
DELLA COSCIENZA, L’ULTIMO CHE MORMORA<br />
IL GIOVINETTO IN FACCIA ALLA MORTE;<br />
UN NOME CHE L’UOMO MATURO E IL VECCHIO<br />
INVOCANO ANCORA, CON TENEREZZA<br />
DI FANCIULLI, NELLE ORE SOLENNI DELLA VITA,<br />
ANCHE MOLTI ANNI DOPO CHE NON È PIÙ<br />
SULLA TERRA CHI LO PORTAVA; UN NOME<br />
CHE PARE ABBIA IN SÉ UNA VIRTÙ MISTERIOSA<br />
DI RICONDURRE AL BENE, DI CONSOLARE E<br />
DI PROTEGGERE. UN NOME CON CUI SI DICE<br />
QUANTO C’È DI PIÙ DOLCE, DI PIÙ FORTE,<br />
DI PIÙ SACRO ALL’ANIMA UMANA.<br />
LA MADRE.<br />
EDMONDO DE AMICIS
www.topdancealliance.com<br />
TuttoBallo
Se ti appassiona la danza,<br />
Se riesci ad immaginarti sul gradino più alto del podio;<br />
Se riesci a sentire gli applausi e riesci a riconoscere il tuo nome tra le urla della folla;<br />
Se dalla prima nota senti in ogni fibra del tuo corpo l’adrenalina scorrere verso le tue gambe;<br />
Se il tuo cuore e quello del tuo/a partner battono all’unisono sulla pista da ballo,<br />
Allora… Sei un ballerino!<br />
Ma se vuoi diventare un campione, ti serve Top Dance Alliance!<br />
Fidati di noi… Siamo, Giordano Vanone & Katia Antonelli, coppia di vita e di ballo.<br />
Abbiamo iniziato a ballare nel 1985 in Italia, quando il ballo era considerato un’attività da balera<br />
con pochi sbocchi professionali.<br />
Nel corso degli anni, abbiamo studiato con i migliori maestri al mondo, con i quali abbiamo<br />
perfezionato la nostra tecnica, creato il nostro stile fondendo tecnica, emozione e personalità.<br />
Vincitori per tre anni consecutivi del campionato italiano di danze Standard.<br />
Una volta raggiunti gli alti livelli della danza sportiva sia in Italia che all’estero abbiamo sentito<br />
l’esigenza di metterci alla prova in un progetto più ambizioso, la Formazione.<br />
Formare nuove generazioni di danzatori, donando loro sia la tecnica per potersi affermare in<br />
competizione, sia gli strumenti per poter sviluppare la propria personalità.<br />
Ad oggi abbiamo formato campioni in tutto il mondo, in ogni categoria: Juveniles, Junior, Youth,<br />
Amatori e professionisti. Ad ognuno di loro è stato riservato un percorso unico, personalizzato e cucito<br />
addosso alla propria personalità proprio come un abito di alta sartoria, e con ogni singola coppia<br />
abbiamo lavorato in empatia per poter comprendere il loro mondo.<br />
Lavorare con ognuno di loro è stato un viaggio pazzesco. Un viaggio fatto di emozioni, fatica, successo.<br />
Tutti, in pista raccontiamo la nostra storia usando il linguaggio del corpo.<br />
AI nostri allievi, abbiamo insegnato ad essere sempre sé stessi, fuori e dentro la pista, incoraggiandoli<br />
a far emergere le loro personalità, rendendoli unici, determinati, ambiziosi, gentili, eleganti e forti.<br />
Oggi siamo “travolti” dall’omologazione; ognuno, per sentirsi parte di un gruppo tende a somigliare<br />
alla “massa”, perdendo, così, la propria, individualità e, sacrificando a volte le proprie qualità con<br />
inevitabili impatti negativi sulla propria autostima.<br />
Ognuno di noi è speciale e unico.<br />
Ognuno di noi è inimitabile.<br />
Ognuno di noi ha sempre qualcosa da raccontare.<br />
E noi, per comunicare questa unicità, dobbiamo conoscere e usare al meglio il linguaggio del corpo.<br />
E noi insegniamo a comunicare con la danza.<br />
Questa è la nostra forza, questa è la forza di Top Dance Alliance!<br />
www.topdancealliance.com
Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />
dillo alla danza <strong>2023</strong><br />
Fracesca Meucci - direttore SOLOMENTE<br />
Il 29 aprile abbiamo partecipato all'edizione <strong>2023</strong> di “DILLO<br />
ALLA DANZA”, la manifestazione promossa dal CID UNESCO<br />
- DANZA e organizzata dall’Associazione Stefano Francia<br />
<strong>EnjoyArt</strong>.<br />
La mission dell'evento è ancora una volta quella di mettere in<br />
“mostra” gli artisti o aspiranti tali che raccontano la danza<br />
attraverso la fotografia, la pittura, la scultura la musica e la<br />
danza stessa. Un appuntamento che si trasforma di anno in<br />
anno e che è sempre più coinvolgente.<br />
Cominciamo dalla location, sicuramente innovativa e<br />
anticonvenzionale: il MAAM, Museo dell'Altro e dell'Altrove<br />
di Metropoliz, a Roma. Una realtà che oggi rappresenta uno<br />
dei principali luoghi dell’arte contemporanea indipendente, nata<br />
nel 2012 presso gli ex stabilimenti Fiorucci di Via Prenestina<br />
913, dal 2009 occupati come sedi abitative da famiglie di<br />
differente etnia a costituire la comunità di Metropoliz o “la città<br />
meticcia”. Centro di cultura totalmente autogestito e<br />
indipendente, con oltre 400 opere di artisti di etnie diverse, con<br />
“Altro” si riferisce ai suoi stessi abitanti e con “Altrove” al valore<br />
della diversità delle distinte culture,è definito dal suo creatore<br />
una grande “cattedrale d’arte laica”. E proprio la diversità, e<br />
l'accettazione del diverso, è stata uno dei leitmotiv della<br />
manifestazione, di cui si è parlato nel convegno, insieme ad<br />
altri temi legati al mondo della danza e dell'arte. Si è<br />
approfondito l'argomento "Resilienza e Arteterapia” con esperti<br />
del settore e artisti, che hanno illustrato, ognuno a modo suo, i<br />
vari aspetti dell’arte terapia di ieri e di oggi e i benefici che la<br />
pratica dell’arte produce sulle aeree psico-fische dell’essere<br />
umano. Silvia Ragni - psicoterapeuta - musico terapeuta , ha<br />
esposto come sviluppare la creatività nel pubblico; Andrea<br />
Piscitelli – Life and sport mental coach, ha introdotto il<br />
pubblico presente nel mondo della Programmazione Neuro<br />
Linguistica parlando di Resilienza e come reagire di fronte alle<br />
difficoltà di tutti i giorni. Federico Ruiz -direttore artistico “Vuoto<br />
D’Aria” e presto operatore socio sanitario, tra poco discuterà la<br />
tesi ha portato la sua esperienza di ballerino e di come l’arte in<br />
generale sia fonte terapeutica. Un'altra danzatrice di fama<br />
mondiale, Monica Nigro, ha rafforzato il concetto della crescita<br />
personale attraverso l’uso del corpo non solo con la danza.<br />
Tamara Candiracci - insegnante certificata di Movement<br />
Medicine – ci ha insegnato come avere consapevolezza del<br />
proprio corpo ascoltando la musica. Il giornalista vaticanista<br />
dell’Avvenire, Mimmo Muolo, con la sua lectio magistralis ha<br />
spiegato come le arti letterarie possano diventare un viaggio<br />
spirituale all’interno di noi stessi. Non sono mancate s<br />
riflessioni sull’arte al tempo di internet, Lea Lagonigro -<br />
Cultural Manager And Art Curator, esparta di arte digitale ci<br />
liberato nella rete virtuale per indicarci la strada migliore per<br />
godere dell’arte presente nel web.<br />
Antonio Desiderio Artist Management di danzatori e cantanti<br />
lirici ha messo l’accento sul benessere dell’arte non solo per<br />
chi la compie ma anche per chi ne usufruisce. Non poteva<br />
mancare in una giornata dell’arte una presentazione del libro.<br />
L’associazione Stefano Francia Enjoyart ha scelto una<br />
danzatrice scrittirce: Alessandra Torregiani, la quale ha<br />
presentato il suo primo romanzo autobiografico dal titolo<br />
“Ballerina per amore” . Nelle grandi occasioni che celebra<br />
l’associazione non manca un amico fidato come Rino Luzzi<br />
in arte Jupiter, astrologo Rai che con Fabrizio silvestri ha<br />
pubblicato il Libro “Astrodancer, come imparare a ballare<br />
seguendo la stelle”. Rino Jupiter, a Dillo Alla Danza oltre<br />
che fare un escursus sul binomio arte e astrologia, ci ha<br />
regalato le previsione a breve termine per quanto riguarda i<br />
12 segni dello zodiaco. Stefano Bontempi, coreografo e<br />
performer di musical ha presentato l’intero evento con l’ausilio<br />
in alcuni momenti della voce del giovane attore Massimo<br />
Fascetti che ha letto i saluti della dottoressa Maria Malucelli.<br />
Dopo il convegno ha avuto luogo la Museum Dance<br />
Experience, un percorso itinerante negli spazi del MAAM,<br />
che ha coinvolto i partecipanti in un connubio irripetibile di<br />
arte e danza, durante il quale i ballerini hanno creato con il<br />
loro corpo sculture viventi senza musica. Rebecca Arrigoni<br />
(Barcellona Ballet Project), Camilla Feroci (Abilissimi),<br />
Emanuele Grazini (Golden Dance School), Massimo Polo &<br />
Oksana Nechytaylo (Golden Tango Viterbo), Veronica<br />
Tundis, Caterina Priolo Marine Bazzoli, Grazia Mottola,<br />
Teresa Avolio (ICH International Creative Hub), Mattia<br />
Purgatori – Michela Ventolini (Royal Dance Tarquinia),<br />
Chiara Avenoso, Chiara Ierace (Scuola di Recitazione della<br />
Calabria), Giulia Garilli, Irene Morassi, (Bricolage dance<br />
Movement). Al termine delle varie esibizioni artisti e spettatori<br />
si sono riuniti per una emozionante coreografia sulle note di<br />
"Supereroi" di Mr Rain cantata da Stefano Bontempi e<br />
Massimo Fascetti, tutti insieme, anche con i piccoli abitanti di<br />
Metropoliz, abbiamo vissuto un momento unico di meraviglia,<br />
condivisione e accettazione. E adesso, dopo un'esperienza<br />
davvero speciale, aspettiamo la prossima edizione per vedere<br />
cosa si inventerà colui che ha reso possibile tutto questo,<br />
Fabrizio Silvestri!
Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />
dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />
foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria<br />
Stefano Bontempi<br />
Silvia Ragni<br />
Mimmo Muolo<br />
<br />
Alessandra Torregiani<br />
Antonio Desiderio<br />
Lea Lagonigro
Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />
dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />
foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria<br />
Federico Ruiz Monica Nigro Rino Jupiter<br />
<br />
Andrea Piscitelli<br />
Tamara Candiracci<br />
Massimo Fascetti
Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />
dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />
foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria
Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />
dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />
foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria
Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />
dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />
foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria
Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />
dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />
foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria
Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />
dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />
foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria<br />
Chiara Avenoso, Chiara Ierace<br />
Scuola di Recitazione della Calabria
Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />
dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />
foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria<br />
Mattia Purgatori – Michela Ventolini<br />
Royal Dance Tarquinia
Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />
dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />
foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria<br />
Giulia Garilli, Irene Morassi<br />
Bricolage dance Movement
Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />
dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />
foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria<br />
Emanuele Grazini<br />
Golden Dance School
Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />
dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />
foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria
Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />
dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />
foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria
Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />
dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />
foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria
Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />
dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />
foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria
Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />
dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />
foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria
Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />
dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />
foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria
Eugenia Galimi<br />
Vice diretore<br />
A Reggio Calabria il 66° Giro ciclistico della Città<br />
Metropolitana che torna dopo un decennio di oblio<br />
È ritornato dopo undici anni in un clima di grande festa, il Giro ciclistico della Città Metropolitana di Reggio<br />
Calabria. L’evento sportivo, di caratura nazionale e internazionale con partenza da Riace e arrivo a Reggio,<br />
nella giornata di ieri è tornato ad attraversare il suggestivo hinterland metropolitano sospeso tra montagna<br />
e mare. La manifestazione, finanziata da Metro City e dalla Regione, fortemente voluta anche dalla Lega e<br />
dalla Federazione ciclistica italiana, ha delineato un itinerario che ha coinvolto 23 comuni metropolitani.<br />
Lo sport e la bellezza del territorio<br />
«Della sinergia abbiamo fatto un metodo e siamo convinti che il giro possa rappresentare un’occasione per<br />
mettere in luce la bellezza dei nostri borghi. Da quest’anno miriamo a rilanciare una tradizione che non solo<br />
restituisce lustro alla nostra storia sportiva ma che può costituire un volano anche dal punto di vista<br />
turistico, sociale ed enogastronomico», ha sottolineato il sindaco f. f. della Città Metropolitana di Reggio<br />
Calabria, Carmelo Versace.<br />
«Abbiamo cofinanziato la manifestazione che consideriamo un bel segnale di ripartenza. Sport, Benessere,<br />
Cultura, Tradizione, Socialità e Turismo, sono espressioni di un Giro che riesce a racchiudere<br />
quell’armoniosità dei valori evocati dalla nostra Costituzione e che, come Enti, abbiamo il dovere di tutelare,<br />
attraverso una lungimirante promozione territoriale. Con il presidente Occhiuto e con la Giunta tutta,<br />
lavoriamo per narrare una Calabria diversa», ha evidenziato la vicepresidente della Regione Calabria,<br />
Giuseppina Princi.<br />
«Ripartiamo con entusiasmo dalla 66^ edizione di questa gara ciclistica che rientra nella nostra storia e che<br />
ci ha consentito di raccontare al meglio il nostro territorio ai 78 paesi che ci hanno seguito in tutto il mondo.<br />
Significativo il percorso che da Riace, attraversando la provincia, è giunto a Reggio Calabria, rafforzando il<br />
legame identitario con i Bronzi, ritrovati nella cittadina ionica 50 anni fa», ha sottolineato Paolo Brunetti,<br />
sindaco f. f. del comune di Reggio Calabria.<br />
Il villaggio del Giro Ciclistico<br />
Da Sabato 15 Aprile per due giorni, in Piazza Italia, è stato anche aperto “il villaggio dello Sport” in cui la<br />
pratica sportiva ha incontrato la valorizzazione del territorio e il sociale. «Esibizioni e attività sportive hanno<br />
fatto da cornice alla narrazione delle bellezze del nostro territorio. Questo il cuore del villaggio che abbiamo<br />
allestito e all'interno del quale sono anche stati presentati i team di respiro internazionale che hanno<br />
gareggiato. Mentre lo sport ha fatto la sua parte, qui abbiamo vissuto una due giorni all’insegna delle<br />
migliori espressioni del nostro territorio: degustazioni, stand promozioni dei prodotti enogastronomici,<br />
esibizioni, musica e talk. Poi ancora salotti televisivi, postazioni fisse di Croce Rossa e Adspem, un'aria<br />
sportiva con competizioni ed esibizioni. Insomma una festa dello sport e del territorio», ha dichiarato<br />
Michele Rizzo, presidente di Svi Pro Re.<br />
Ed è proprio all’interno di questo Villaggio che si è esibita l’A.s.d Pretty Woman come rappresentante<br />
reggina della Danza Sportiva cittadina con le sue coreografie di social dance
SANDRO MALLAMACI<br />
Sempre attuale il dibattito sul ponte.<br />
Mi riferisco ovviamente al ponte sullo stretto di Messina.<br />
Senza affrontare gli aspetti tecnici e tantomeno finanziari (questi li lasciamo dibattere nelle sedi più qualificate da chi ha le<br />
opportune competenze) voglio fare alcune considerazioni sul metodo. Sono abituato a ragionare per obiettivi: è una mia<br />
deformazione, probabilmente, ma, se ci pensiamo, ogni azione che compiamo nel quotidiano la facciamo proprio in funzione di<br />
quello che vogliamo ottenere; dalle semplici azioni istintive a quelle che richiedono maggiore riflessione e che danno i loro effetti<br />
su tempi più lunghi. Se prendiamo una decisione affrettata senza immaginarne le conseguenze rischiamo di vedere vanificati i<br />
nostri sforzi, di non avere alcun vantaggio, se non addirittura di dovere anche subire grandi danni.<br />
Il nostro agire è una continua analisi costi-benefici da cui dipende spesso il nostro futuro prossimo o lontano. Quindi una<br />
riflessione più seria sui presupposti e sugli obiettivi che ci si attende dalla realizzazione di un'opera così impegnativa sarebbe<br />
d'obbligo. Certamente nelle stanze dei palazzi queste riflessioni sono state fatte, ma l'opinione pubblica sembra orientata<br />
semplicemente verso il dibattito sui pro e i contro, tra chi è favorevole e chi è contrario, dando per scontate e irrevocabili le<br />
conclusioni sulla opportunità di investire ingenti risorse pubbliche come se i rischi conseguenti debbano necessariamente<br />
essere affrontati pur di portare a termine questa opera faraonica.<br />
Il riferimento ai faraoni non è puramente casuale, anzi, a mio parere, il principale obiettivo che i governanti di turno sembrano<br />
porsi è quello di legare il proprio nome a questo ponte da primato mondiale, proprio come nella storia hanno sempre fatto i più<br />
potenti. Poco importa se dovesse costare più di quanto potrebbe rendere o se, una volta realizzato, la sua manutenzione sarà<br />
adeguata, se gli scenari immaginati oggi saranno quelli che realmente si presenteranno nel futuro. Il popolo, democraticamente,<br />
si abbassa alla volontà dei governanti che, dall'alto della loro saggezza, hanno già deciso per lui a suon di decreti e leggi, come<br />
l'ultimo decreto recante disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria pubblicato<br />
sulla GU Serie Generale n.77 del 31-03-<strong>2023</strong>. Loro hanno da sempre deciso sulla straordinaria necessità ed urgenza di<br />
pervenire in tempi rapidi alla realizzazione del collegamento stabile, viario e ferroviario, tra la Sicilia e la Calabria, perché è<br />
fondamentale contribuire alla programmazione europea dei corridoi plurimodali, integrando la rete europea dei trasporti e della<br />
logistica e promuovendo gli obiettivi di coesione e sviluppo; sulla straordinaria necessità ed urgenza di emanare disposizioni<br />
volte a favorire la crescita e lo sviluppo e a dare impulso al sistema produttivo del Paese, mediante l'adozione di misure volte a<br />
stabilire un percorso accelerato per la realizzazione dell'intervento infrastrutturale sullo Stretto di Messina, ritenuto prioritario e<br />
di rilevanza strategica. Vista pure l'urgente necessità di risolvere il contenzioso pendente, causato da decisioni avventate da<br />
parte di chi non risponderà mai in prima persona, lasciando i problemi a chi resterà, incolpevole erede di governanti ambiziosi e<br />
spesso irresponsabili.<br />
Anche se pensando ai territori coinvolti è raro trovare la stessa saggezza e fermezza decisionale trattando di cose molto più<br />
necessarie e urgenti come ad esempio la sanità.<br />
Il metodo è sempre lo stesso: fare credere al popolo schiavo di essere lui a decidere, di essere libero di esprimere le opinioni,<br />
cioè di vivere in un paese veramente democratico.
La paidocosmesi: la cura della pelle dei bambini<br />
I CONSIGLI DELLA DOTTORESSA MYRIAM MAZZA<br />
La pelle, oltre ad assolvere un’importante funzione protettiva, è<br />
anche uno strumento di comunicazione. La pelle dei bambini, in<br />
particolare, è il loro primo canale di comunicazione: fin dai primi<br />
istanti dopo la nascita, la modalità attraverso cui il neonato viene<br />
tenuto, coccolato, massaggiato ed ancora l’intensità del tocco, la<br />
sua durata, la qualità tracciano una memoria dermica indelebile.<br />
Ecco perché è fondamentale che le mamme siano educate<br />
all’accudimento dei loro bimbi e, dunque, alle pratiche per la cura<br />
della loro cute. La paidocosmesi (dal greco Pais/Paidos:<br />
fanciullo) è la parte della cosmetica che razionalizza i prodotti<br />
cosmetici per la baby care.<br />
Che cosa è richiesto ai prodotti paidocosmetici?<br />
Tre funzioni principali: idratare la pelle dei bimbi, proteggerla e<br />
calmierarne gli eventuali pruriti e rossori. Inoltre, i prodotti che<br />
vengono utilizzati per la cura della pelle dei più piccoli devono<br />
avere un numero ridotto di ingredienti, non devono contenere<br />
conservanti, profumi, e sostanze irritanti come il Peg e l’Edta.<br />
Ecco un po' di consigli per la cura della cute dei più piccoli:<br />
Iniziamo con la detersione: scegliere referenze cosmetiche non<br />
schiumogene, che vadano bene per la pulizia sia del viso che del<br />
corpo. Da preferire un latte detergente specifico, possibilmente<br />
senza risciacquo, che lasci la pelle morbida. Questa tipologia di<br />
prodotto va bene anche per la pulizia dell’area da pannolino.<br />
Per prenderci cura della pelle sia del viso che del corpo<br />
dobbiamo prediligere prodotti con azione emolliente e lenitiva<br />
contro la secchezza che può essere causata da dermatite,<br />
oppure freddo. E’ inoltre consigliato un massaggio con<br />
movimenti dolci e delicati con un olio specifico.<br />
Per contrastare la dermatite da pannolino esistono paste, spray e<br />
creme altamente specifiche da applicare sulla pelle detersa e ben<br />
asciutta.<br />
Per il trattamento da crosta lattea dovranno essere utilizzati<br />
prodotti oleosi (da lasciare in posa per poi risciacquare con uno<br />
shampoo specifico),e prodotti con un’azione cheratolitica.<br />
Per quanto riguarda i solari è importante conoscere quali filtri<br />
utilizzare (alcuni filtri chimici possono causare reazioni irritative),<br />
valutare bene la quantità da applicare e la scelta dell’SPF. Vanno<br />
messi su tutto il corpo, facendo attenzione alle aree non protette.<br />
L’applicazione deve precedere di circa mezz’ora l’esposizione al<br />
sole ed essere reiterata all’incirca ogni 2 ore, soprattutto dopo il<br />
bagno, le sudate e le docce.<br />
Tra i prodotti più utilizzati in paidocosmesi ci sono gli oli<br />
eudermici che rispettano lo stato fisiologico della pelle e, quindi,<br />
non ne compromettono l’integrità, ovvero: olio di oliva, olio di<br />
babassu, olio di crusca di riso, olio di jojoba, olio di sesamo.<br />
Gli oli vegetali sono largamente utilizzati perché ricchi di<br />
omega3 e omega 6, che calmano rossori e irritazioni. C’è anche<br />
un olio di origine animale, l’olio di emu, che vanta proprietà<br />
riepitelizzanti e cicatrizzanti. Tra le sostanze funzionali più<br />
utilizzate ci sono: allantoina, amido di riso, pantenolo, Betaglucano,<br />
estratti vegetali di calendula, malva e camomilla, ossido<br />
di zinco, ceramidi, aloe, karitè.<br />
MYRIAM MAZZA<br />
FARMACISTA SPECIALIZZATA IN COSMESI ONCOLOGICA<br />
PAGINA FACEBOOK: RICOMINCIO DA ME<br />
PROFILO INSTAGRAM: DR.MYRIAMMAZZA<br />
CONSIGLIA.IZZO@GMAIL.COM<br />
WWW.VANITYHER.COM<br />
WWW.GNAMGNAMSTYLE.IT
Il "Miserere" di Carlo Faiello<br />
dedicato a Don Peppe Diana<br />
DI MARIA CONSIGLIA IZZO<br />
Compositore, cantautore, ricercatore: Carlo Faiello, che vanta<br />
il suo debutto artistico con l'orchestra di Roberto De Simone,<br />
è oggi tra i più originali e popolari artisti del panorama<br />
partenopeo. Ex componente della Nuova Compagnia di<br />
Canto Popolare, nonché autore/compositore del gruppo, ha<br />
composto testi e musiche per i progetti discografici di Roberto<br />
Murolo e di Lina Sastri. Reduce dal grande successo ottenuto<br />
dallo spettacolo in forma di Teatro/Concerto "Miserere"<br />
andato in scena durante le festività pasquali in diverse<br />
location napoletane (con protagonista la grande Isa Danieli),<br />
lo racconta ai nostri lettori...<br />
Che cosa è il Miserere?<br />
“Potrei definirlo un ‘Oratorio laico’, una ‘Cantata sulla<br />
Passione’ ispirata alle antiche processioni e cerimonie del<br />
Sud Italia, basata su una serie di ricerche ed elaborazioni su<br />
parte del repertorio musicale para-liturgico di tradizione orale<br />
della regione Campania. Questo concerto pone l’attenzione<br />
sui canti e le liturgie del Cilento antico, della zona vesuviana,<br />
Terra di Lavoro, della Costiera Amalfitana e dell'Irpinia.<br />
Un flusso sonoro di “canto sacro” - di materia linguistica dialettale e non, di musica etnica, di modalità lessicali e gestuali -<br />
carico di significati e di stratificazioni. A ciò si aggiungono le mie composizioni originali”.<br />
L’edizione <strong>2023</strong> del Miserere è dedicata ad una figura molto importante: Don Peppe Diana, il prete ucciso dalla<br />
camorra il 19 marzo del 1994. Il debutto infatti è avvenuto ad Aversa.<br />
“Il contenuto del Miserere - Cantare la Passione, purtroppo, è sempre profondamente attuale perché narra la storia di una<br />
madre che assiste alla tortura e all’uccisione della propria creatura. Ho scelto di dedicare la rappresentazione di questa<br />
edizione a Don Peppe Diana, perché il suo sacrificio ha lasciato un segno profondo non solo nella nostra Regione. Come<br />
Cristo ha avuto il coraggio di fare una scelta differente denunciando una realtà criminale e prepotente che in molti ancora<br />
fingono di non vedere”.<br />
Grande protagonista di questo spettacolo – concerto in cui ha curato i testi e le musiche è, ancora una volta, Isa<br />
Danieli.<br />
“E’ un onore poter avere un’artista come Isa nello spettacolo e ascoltarla cantare alcuni miei pezzi come “Rose e spine”,<br />
“Sento l’amato Figlio”, “Sona ca sceta”. Sul palco ci sono anche cinque voci straordinarie: Patrizia Spinosi, Monica Assante di<br />
Tatisso, Marianita Carfora, Elisabetta D’Acunzo e Antonella Maisto. Preziosi i distillati sonori del Quartetto Santa Chiara:<br />
Giuseppe Di Colandrea al clarinetto; Antonello Grima al violoncello; Pasquale Nocerino al violino; Eco Puccini alla chitarra.
CRISTINA SCUCCIA<br />
<br />
Dal convento all’Isola dei famosi<br />
“La Felicità è una direzione"”
Suor CRISTINA la vincitrice di The Voice Of Italy 2014 a<br />
concorrente dell’Isola dei Famosi. Sembra che i voti<br />
influenzino il suo destino.<br />
Prima di approdare al reality show di Ilary Blasi, Cristina<br />
Scuccia ha pubblicato “LA FELICITÀ È UNA DIREZIONE”,<br />
brano prodotto da Elvezio Fortunato e Vanni Antonicelli.<br />
“La felicità è una direzione” è una canzone dalle atmosfere<br />
gioiose e concilianti che invita a prendere in mano la propria<br />
vita per stare bene. Un canto di libertà che incoraggia a<br />
seguire il proprio cuore senza aver paura di percorrere strade<br />
diverse perché queste a volte possono portare a scoprire una<br />
nuova felicità.<br />
La permanenza e la speranza che il singolo salga in classifica<br />
dipende anche dalla permanenza della ex religiosa a Cayos<br />
Cochinos in Honduras, in questo caso i voti per lei sono<br />
indispensabili. E A quanto pare, i voti sono una costante.<br />
Cristina Scuccia è nata nel 1988 a Vittoria (Ragusa) e<br />
cresciuta a Comiso (Ragusa), ha emozionato e sbalordito il<br />
pubblico fin dall’audizione per il talent show The Voice of Italy<br />
presentando la cover di “No One” di Alicia Keys e ottenendo<br />
con il video dell’esibizione più di 90 milioni di visualizzazioni<br />
su YouTube in una settimana. Nel corso dell’edizione del<br />
talent show di Rai 2 che l’ha vista trionfare, ha duettato con<br />
artisti del calibro di Ricky Martin e Kylie Minogue. Anticipato<br />
dalla cover di “Like a Virgin” di Madonna, a dicembre 2014<br />
esce il suo primo album “Sister Cristina” (Universal Music<br />
Italia). L’anno seguente è nel cast di “Sister Act”, il musical<br />
diretto da Saverio Marconi che la vede vestire i panni di Suor<br />
Maria Roberta, mentre nel 2016 è tra i protagonisti di “Titanic<br />
– Il Musical”. Sempre nel 2016 partecipa alla Giornata<br />
mondiale della Gioventù in Polonia dove si esibisce davanti a<br />
più di 2 milioni di persone, sale sul palco dello stadio di<br />
Wroclaw a Breslavia (Polonia) per il concerto “Singing<br />
Europe” ed è nel cast del concerto di Natale al Lincoln Center<br />
di New York, evento benefico della diocesi di Brooklyn a<br />
sostegno del progetto Futures in Education. Insieme al<br />
cantante svizzero Patric Scott nel 2018 realizza una cover di<br />
“Hallelujah” di Leonard Cohen. Nello stesso anno pubblica il<br />
singolo “Felice”, che anticipa il suo secondo album dal titolo<br />
omonimo e che presenta dal vivo in occasione del JoyFest<br />
2018 - Eucharist Seminars Festival a Giacarta. Sono più di<br />
200 mila i giovani che hanno assistito al suo concerto in<br />
Brasile in occasione dell’Halleluya Festival 2018. A giugno<br />
2019 sale sul palco del Congresso Internazionale Eucaristico<br />
ForrásPont a Budapest, mentre ad agosto 2021 partecipa al<br />
Festiwal Muzyki Chrześcijańskiej Jasna Góra a Częstochowa<br />
(Polonia). La sua voce arriva fino all’estero, dove viene<br />
ospitata in diverse trasmissioni televisive per parlare della sua<br />
profonda fede e della forte passione per la musica come The<br />
Voice e Le Grand Show de Calogero in Francia, Helene<br />
Fisher Show in Germania e Today Show negli Stati Uniti. Nel<br />
2019 è tra i concorrenti del talent show americano The<br />
World’s Best in onda sulla CBS e della 14ª edizione di<br />
Ballando con le stelle in onda su Rai 1.
Dopo quattro anni di attesa, Emma ci regala<br />
nuova musica tutta da cantare<br />
un brano che sorprende, svela nuove sfumature vocali e sonore di EMMA e segna la strada del suo ritorno musicale!<br />
È “Mezzo Mondo” il nuovo singolo di EMMA. Sonorità fresche e nuove sfumature vocali, una Emma inedita che dopo<br />
aver girato mezzo mondo ritorna sulle scene musicali con una nuova maturità stilistica.<br />
“Mezzo Mondo” è stata scritta e composta da Francesco Tarducci, Emma, Jacopo Ettorre e Francesco Catitti e<br />
prodotta da Katoo e Zef. Il brano è il primo estratto dal prossimo disco di inediti a cui l'artista sta lavorando e che<br />
uscirà a distanza di 4 anni dal precedente “Fortuna”.
STEFANO FRANCIA ENJOYART - POMODORO STUDIO ALWAYS<br />
presentano<br />
la collana musicale<br />
<strong>EnjoyArt</strong><br />
DISPONIBILE SU TUTTI I DIGITAL DOWNLOAD<br />
HTTPS://SHARE.AMUSE.IO/VJCNW-F5RMZ4
A 7 ANNI DALL'ULTIMO CONCERTO I POOH TORNANO ALL'ARENA DI VERONA IL 29 E 30 SETTEMBRE<br />
Mentre cresce l’attesa per i due imperdibili eventi che li vedranno protagonisti a luglio negli stadi con “POOH – AMICI X<br />
SEMPRE”, il 6 luglio allo Stadio G. Meazza di Milano e sabato 15 luglio allo Stadio Olimpico di Roma, i POOH annunciano il<br />
ritorno a settembre all’Arena di Verona con un doppio appuntamento: venerdì 29 e sabato 30 settembre.<br />
ROBY FACCHINETTI, DODI BATTAGLIA, RED CANZIAN e RICCARDO FOGLI torneranno insieme su un palco speciale<br />
per i Pooh, quello dell’Arena, che nel corso degli ultimi 60 anni ha fatto molte volte da sfondo alla loro incredibile storia e che<br />
è simbolo di una città, Verona, molto cara ai Pooh e in particolare all’amico per sempre Stefano D’Orazio, scomparso nel<br />
2020, che verrà celebrato proprio in occasione di questi due concerti-evento.<br />
Sul palco i Pooh porteranno i successi simbolo della loro straordinaria carriera, tra cui la nuova versione dello storico brano<br />
“AMICI X SEMPRE”.<br />
I biglietti per i concerti all’Arena di Verona sono disponibili su Ticketone e punto vendita abituali. I biglietti per l’evento allo<br />
Stadio Olimpico di Roma (prodotto e organizzato da Friends & Partners) sono disponibili in prevendita, su Ticketone e punti<br />
di vendita e prevendite abituali.<br />
RTL 102.5 è la radio partner degli eventi “POOH – amici x sempre”.<br />
Nati da un’idea di Valerio Negrini, in oltre 50 anni di carriera i POOH hanno superato i 100 milioni di dischi venduti, hanno<br />
ottenuto un elenco spropositato di premi e riconoscimenti e si sono dimostrati dei veri “pionieri” per le rivoluzioni introdotte<br />
nei loro live, i temi trattati nei loro brani, l’uso della tecnologia moderna e la multimedialità e tanto ancora.
Con una piccola donazione puoi anche tu<br />
sostenere, promuovere e divulgare l'arte<br />
in ogni sua forma. Diventa mecenate<br />
dell'arte con l'associazione no profit<br />
"Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong>".<br />
ass.stefanofrancia@gmail.com<br />
+39 335 435168<br />
Puoi sostenerci anche tramite paypal<br />
ass.stefanofranciaenjoyart@gmail.com<br />
oppure :<br />
ass. STEFANO FRANCIA ENJOYART<br />
Iban: IT24I0760103600001039059199<br />
C/C: 1039059199<br />
www.stefanofrancia.com<br />
www.tuttoballo20.com
PFM<br />
“THE EVENT - Live in Lugano”<br />
Dopo un anno di successi di pubblico e di critica e sold out registrati ovunque, PFM – Premiata Forneria<br />
Marconi torna protagonista nelle principali piazze e teatri di tutta Italia con il tour “PFM 1972-<strong>2023</strong>” da<br />
Storia di un minuto a Ho sognato pecore elettriche abbracciando la poesia di Fabrizio De André. Per<br />
coronare il successo live della prog band italiana più famosa al mondo il 19 maggio uscirà il loro nuovo<br />
disco “THE EVENT - Live in Lugano”.<br />
I concerti saranno un grande viaggio attraverso il tempo, con nuove sonorità che faranno sentire lo<br />
spettatore nel presente, ma allo stesso tempo proiettato verso il futuro. Video proiezioni e scenografie<br />
virtuali arricchiranno questo viaggio cinquantennale, che abbraccerà anche la poesia di Fabrizio De André.<br />
– Premiata Forneria Marconi è composta da: Franz Di Cioccio (voce e batteria), Patrick Djivas (basso), con<br />
Lucio Fabbri (violino, seconda tastiera, cori), Alessandro Scaglione (tastiere, cori), Marco Sfogli (chitarra,<br />
cori), Eugenio Mori (seconda batteria). Special guest: Luca Zabbini (Organo Hammond, tastiere e voce).<br />
PFM – Premiata Forneria Marconi ha uno stile unico e inconfondibile che combina la potenza espressiva<br />
della musica rock, progressive e classica in un'unica entità affascinante. Nata nel 1970 (discograficamente<br />
nel 1972), la band ha guadagnato rapidamente un posto di rilievo sulla scena internazionale, che mantiene<br />
tutt’oggi. Nel 2016 la prestigiosa rivista inglese “Classic Rock” UK ha posizionato PFM – Premiata Forneria<br />
Marconi al 50esimo posto tra i 100 migliori artisti più importanti del mondo, mentre “Rolling Stone” UK ha<br />
inserito l’album “Photos of ghost” al 19esimo posto tra i dischi più importanti della musica progressive.<br />
Nel 2018 ha ricevuto a Londra il prestigioso riconoscimento come “International Band of the year” ai Prog<br />
Music Awards UK, mentre nel 2019 la rivista inglese “PROG UK” nomina Franz Di Cioccio tra le 100 icone<br />
della “musica che hanno cambiato il nostro mondo” (unico musicista del mondo latino).
PAT METHENY, il leggendario chitarrista jazz americano, compositore e improvvisatore, sta per tornare con<br />
un nuovo album, “DREAM BOX”, in uscita per BMG il 16 giugno in versione CD, vinile e digitale, e già in<br />
pre-order al seguente link: https://patmetheny.lnk.to/dreambox. L’album comprende nove “tracce ritrovate”<br />
per una “calma chitarra elettrica”, che Metheny descrive come “qualcosa di unico per me; è<br />
fondamentalmente una compilation di tracce solistiche registrate nell’arco di alcuni anni, che ho riscoperto<br />
ascoltandole in tour”. L’album “Dream Box” è stato anticipato da due singoli “From the Mountains”, “Ole &<br />
Gard”.<br />
Metheny sarà impegnato nel tour con il Side-Eye Trio, negli Stati Uniti e in Europa. Lanciato nel 2016 come<br />
una sorta di piattaforma per giovani e promettenti musicisti, il tour vede la partecipazione del pianista Chris<br />
Fishman e del batterista Joe Dyson. Il Side-Eye Tour inizierà a giugno e arriverà in Europa a luglio,<br />
compresa l’Italia per tre date (17 luglio – Piazza Napoleone a Lucca per il Lucca Summer Festival, 18 luglio<br />
al Castello di Udine per l’Udin&Jazz, il 19 luglio al Lazzaretto di Bergamo per il Bergamo Jazz Summer<br />
Edition). Da settembre, Pat Metheny inizierà il tour autunnale negli Stati Uniti a supporto dell’album “Dream<br />
Box”. Nonostante un repertorio di 50 album, che hanno conquistato 20 Grammy Award in 12 diverse<br />
categorie, la “sensibilità complessa, irrequieta e curiosa” (The Guardian) di Pat Metheny continua a<br />
spingerlo in nuove direzioni. Come ha dichiarato lui stesso, “vive creando, ma con pochissimo tempo per<br />
assimilare stimoli esterni”, ma in tour questa formula cambia, perché viaggiare gli regala delle ore libere,<br />
anche se solo in bus o in una camera d’hotel. È stato proprio in tour che ha riscoperto queste vecchie<br />
registrazioni. “Sono rimasto sorpreso nel vedere che tutto questo aveva un senso nel suo insieme. Ho visto<br />
che, senza volerlo, ero arrivato a una destinazione che non avevo neppure preventivato… queste nove<br />
tracce sono le mie preferite e per me hanno tutte qualcosa di unico. Non ho mai suonato niente più di una<br />
volta. Sono veramente dei piccoli momenti catturati nel tempo, e infatti la maggior parte di esse non ricordo<br />
neppure di averle registrate. Si sono semplicemente palesate. Ogni traccia, tranne una, riflette un metodo di<br />
registrazione che per me ha avuto inizio tempo fa, con il brano “Unity Village”, contenuto in “Bright Size<br />
Life”; una prima parte armonica con una seconda fatta di melodia e improvvisazione”. Il titolo “Dream Box”<br />
ha molteplici significati. “Box” è anche una parola usata nello slang del jazz per indicare la chitarra hollowbody,<br />
e “Dream Box” documenta le diverse tipologie di suoni della chitarra. Ma “Dream” è l’essenza, intesa<br />
come l’immaginazione sognante di Metheny e di un "senso logico nel sogno", difficile da definire ma<br />
assolutamente coerente nel mondo onirico. Con le sue stesse parole: “Sono i sogni, nel loro senso più<br />
ampio, a creare l'atmosfera con questo set. La musica esiste per me in uno stato sfuggente, ed è spesso al<br />
suo meglio quando viene scoperta al di fuori di qualsiasi particolare intenzione”.<br />
Questa la tracklist di “Dream Box”<br />
1. The Waves Are Not the Ocean<br />
2. From the Mountains<br />
3. Ole & Gard<br />
4. Trust Your Angels<br />
5. Never Was Love<br />
6. I Fall in Love Too Easily<br />
7. P.C. of Belgium<br />
8. Morning of the Carnival<br />
9. Clouds Can’t Change the Sky<br />
TuttoBallo<br />
In termini di influenza sugli altri, il repertorio di Metheny è in una categoria a sé stante. “New Chautauqua”<br />
del 1979 ha definito quasi da solo un'era di musica strumentale di chitarra acustica, che ha poi generato<br />
numerosi imitatori. “Zero Tolerance For Silence” ha spinto ancora una volta i confini di come fare musica,<br />
ed è stato una sorta di accompagnamento al disco vincitore di Grammy “Secret Story. The Orchestrion<br />
Project”, per il quale Metheny scrisse la musica e costruì una serie di strumenti controllati dalla sua chitarra,<br />
registrando i risultati sia in studio che in concerto dal vivo. È stato qualcosa di così innovativo nella<br />
concezione e nell'esecuzione, che anche dopo più di dieci anni, continua a distinguersi da ciò che qualsiasi<br />
altro artista solista potrebbe mai ottenere da solo sul palco. Oltre a questi progetti, Pat Metheny ha<br />
intrapreso anche un altro percorso, rappresentato da due album solisti di chitarra baritona, vincitori di 2<br />
Grammy consecutivi, “One Quiet Night” e “What's It All About”: i predecessori di “Dream Box”. Non solo<br />
brillano come registrazioni di pura chitarra solista, ma presentano per la prima volta un sistema di<br />
accordatura completamente nuovo che ha permesso a Metheny di creare un range di suoni quasi<br />
orchestrale, spaziando dal basso al soprano, con una semplice chitarra a 6 corde.
VINICIO<br />
CAPOSSELA<br />
PH GUIDO HARARI
PH JEAN PHILLIPPE PERNOT<br />
Tredicicanzoni urgenti è un disco musicalmente polimorfo, che<br />
contiene molti strumenti musicali, musicisti e ospiti, e che alterna<br />
diverse forme, dalla folìa cinquecentesca al reggae and dub<br />
anni ‘90. Ballate, waltz, jive e un cha cha cha costituiscono<br />
l’universo musicale di canzoni che nascono dall’urgenza di<br />
interpretare e dare voce ai problemi più stringenti del momento<br />
storico che stiamo vivendo: la violenza di genere, la cattiva<br />
educazione alle emozioni, l’abbandono scolastico, la delega da<br />
parte degli adulti all’intrattenimento digitale in cui versa l’infanzia,<br />
la cultura usata come mezzo di separazione sociale, il carcere<br />
inteso come reclusione senza rieducazione, il parossismo<br />
consumistico generato dal capitalismo predatorio. Un<br />
campionario di mali che abbiamo quotidianamente davanti ai<br />
nostri occhi ma che – schiacciati dall’incessante berciare della<br />
società dello spettacolo (che è sempre più la società<br />
dell’algoritmo) – non riusciamo più a vedere, a sentire, a capire.<br />
Tredici nuove canzoni scritte fra febbraio e giugno del 2022 e<br />
registrate nei mesi seguenti che sono dunque la diretta<br />
conseguenza del momento storico che stiamo vivendo. Canzoni<br />
che, nascono dalla necessità di affrontare e confrontarsi con le<br />
problematiche che affollano un mondo ormai supino,<br />
sprofondato sul divano di fronte alla continua<br />
spettacolarizzazione della realtà. Un mondo in cui ogni cosa,<br />
compresa l’emozione, è stata domiciliarizzata e disincarnata<br />
sotto un velo che ha nascosto alla coscienza la preparazione<br />
della peggiore delle catastrofi: la guerra, con tutto il corollario<br />
della violenza, dell’avvelenamento, della semplificazione e della<br />
vanificazione di ogni sforzo “culturale” volto a costruire una<br />
comunità di uomini liberi e uguali (argomento ben anticipato da<br />
La crociata dei bambini, un brano contro tutte le guerre, ispirato<br />
al poema di Bertolt Brecht La crociata dei ragazzi).<br />
Da qui l’urgenza di testimoniare, di affrontare, di ricordare e<br />
urlare che riempie le canzoni di questo disco: si parla di urgenza<br />
etica, urgenza educativa, urgenza esistenziale, urgenza di un<br />
nuovo umanesimo egualitario, urgenza di verità oltre le<br />
mistificazioni correnti (“In guerra, la verità è la prima vittima”,<br />
scriveva Eschilo). E al tempo stesso Tredici canzoni urgenti, pur<br />
cosciente di non aver altro da offrire che umili parole, è un forte<br />
e appassionato appello al cuore dell’umanità e alla sua<br />
dimensione più alta, affinché ritrovi nella parola Crisi quella<br />
Scelta che è sempre sottesa ad ogni grande cambiamento<br />
collettivo, e torni a convincersi che la vera essenza<br />
dell’esistenza è nelle cose che non hanno prezzo.<br />
Al fianco degli ospiti reali il disco è popolato da ospiti ideali, a<br />
partire proprio da quel “lucido decodificatore della Storia” che<br />
risponde al nome di Bertold Brecht, citato anche nel brano La<br />
parte del torto, quella che lo scrittore e drammaturgo tedesco<br />
affermava essere “di chi doveva lottare per la giustizia e la<br />
libertà sovvertendo il sistema borghese”, in contrapposizione ai<br />
“posti buoni occupati dai ricchi che detengono capitale e potere”.<br />
Nell’aria da duello western che permea la canzone di<br />
Capossela, questa contrapposizione oggi non esiste più perché<br />
i bisogni degli ultimi sono stati trasformati in paura dell’altro,<br />
legittimando “gli istinti più bassi, la legge del più forte, il razzismo<br />
e ogni forma di discriminazione nel nome della maggioranza e<br />
della Nazione”.
La guerra alla guerra è l’unica guerra che bisogna<br />
combattere. E così, in forma di filastrocca circondata dal<br />
suono degli archi e dal pianoforte, in Staffette in bicicletta -<br />
con la partecipazione di Mara Redeghieri - Capossela celebra<br />
il lato più umano della Resistenza, la componente femminile<br />
fatta di quelle donne che tenevano in vita la linea del fronte<br />
fornendo cibo, vestiti, assistenza logistica ma soprattutto<br />
calore umano: “quel loro farsi madri, figlie, sorelle e<br />
compagne dell’umanità ci sia d’esempio e ci sorregga ora che<br />
sentiamo il mostro risorgere sotto i nostri piedi”. Il più celebre<br />
dei canti partigiani viene parafrasato da Margherita Vicario<br />
nell’incipit del brano La cattiva educazione, canzone che ci<br />
riporta a un’altra guerra di sopraffazione, compiuta spesso fra<br />
le mura domestiche e generata da una cultura tossica,<br />
patriarcale, misogina che ha trasformato l’Amore in uso e<br />
abuso della sessualità, del corpo, della violenza e del<br />
possesso. E probabilmente a una cattiva educazione<br />
contribuisce anche quella delega all’intrattenimento digitale<br />
che gli adulti operano verso i bambini: così come, nella<br />
solarità dei ritmi caraibici di Cha cha chaf della pozzanghera,<br />
quasi un gioioso inno di protesta in lode del bambino che è in<br />
noi, irrompe la malinconia per la perdita della fisicità che<br />
accompagna l’infanzia delle ultime generazioni, chiamate a<br />
conoscere il mondo più per interposizione tecnologica che<br />
per esperienza diretta. A ritmo di swing invece viene<br />
inchiodata la struttura che sorregge questo mondo alla<br />
deriva, quel capitalismo predatorio di cui si canta in All you<br />
can eat, formula diffusa globalmente che privilegia l’idea del<br />
consumo a quantità nel nome del risparmio, il consumare fine<br />
a sé stesso – che diventa anche consumo di socialità –<br />
secondo un modello economico che sta disseccando il<br />
Pianeta. In questa omologazione individualistica c’è anche<br />
quella incapacità di essere padroni della propria volontà, di<br />
usare la propria intelligenza senza la guida di un altro, che è<br />
la condizione appositamente coltivata da ogni Potere, in tutti i<br />
tempi: la condizione di Minorità, una canzone che affronta<br />
un’altra drammatica urgenza dei nostri tempi, ovvero la<br />
situazione delle carceri, specchio fedele delle disparità<br />
sociali, istituzione che ha rimosso la rieducazione per<br />
collassare nella sola forma utile al sistema: la reclusione.<br />
Di fronte a tutto questo, rimaniamo seduti Sul divano<br />
occidentale illusi di essere parte della Storia in diretta,<br />
emotivamente coinvolti dalle pressioni create dal sistema<br />
dell’informazione, bombardati di “emergenze” fino a cadere<br />
esanimi aspettando la consegna del cibo ordinato a domicilio.<br />
E invece dovremmo riscoprire il potere dell’immaginazione e<br />
fare ogni cosa Con i tasti che ci abbiamo, titolo della canzone<br />
che chiude il disco: da quello che c’è in cucina al pianeta che<br />
abbiamo a disposizione, fare con ciò che si ha e non con<br />
quello che si desidererebbe avere, confrontandosi con la<br />
finitezza delle cose e intravedendo una possibilità in ogni<br />
limite. Dovremmo individuare Il bene rifugio vero, come canta<br />
Capossela in questa “ninna nanna romantico-finanziaria”, non<br />
nei beni economici ma nell’amore, che è rifugio ma anche<br />
rivoluzione perché trasforma la fragilità in forza e oppone<br />
l’unione alla disgregazione generata dalla guerra.
TuttoBallo<br />
Nella convinzione che le sole cose che contano sono quelle che<br />
non hanno prezzo, quelle che vengono donate” è necessario<br />
infine comprendere qual è stato, nelle nostre vite, Il tempo dei<br />
regali, titolo di un brano ispirato dal libro di Patrick Leigh Fermor,<br />
che in ultima analisi individua nella vita stessa il regalo più<br />
grande, soprattutto dopo due anni di confinamento pandemico.<br />
Tredici canzoni urgenti è così un modo per il cantautore di<br />
condividere, attraverso la musica e le parole, l’unica cosa che ha<br />
da offrire, la propria urgenza di guardare insieme a un presente<br />
sempre più spaventoso e difficile da afferrare, di vincere la<br />
tentazione all’indifferenza e ritrovare lo spazio per l’impegno e il<br />
confronto, per non lasciare che la legge del più forte si imponga<br />
sulla Terra e il fatalismo ci travolga.<br />
Tredici canzoni urgenti è una produzione La Cùpa, su etichetta<br />
Parlophone per Warner Music Italy.<br />
Tracklist Tredici canzoni urgenti<br />
1. Il bene rifugio<br />
2. All you can eat<br />
3. La parte del torto<br />
4. Staffette in bicicletta (feat. Mara Redeghieri)<br />
5. Sul divano occidentale (feat. Bunna, Sir Oliver Skardy, Raiz)<br />
6. Gloria all’archibugio<br />
7. Ariosto Governatore<br />
8. La crociata dei bambini<br />
9. La cattiva educazione (feat. Margherita Vicario)<br />
10. Minorità<br />
11. Cha cha chaf della pozzanghera<br />
12. Il tempo dei regali<br />
13. Con i tasti che ci abbiamo<br />
PH JEAN PHILLIPPE PERNOT
L’estate degli anni sessanta tornano con il nuovo spumeggiante brano di Pamela Prati Feat Atmosfera Blu che fa<br />
respirare un'aria nostalgica e spensierata rievocando il favoloso decennio.<br />
I Beatles, il jukebox, il drive in, i piano bar: sono tanti i simboli di un'epoca che viene sempre ricordata per quel sapore di<br />
rinascita e novità che sapeva trasmettere. Ma sarà stato veramente così? Anni 60 è l'occasione, per un decennio ormai<br />
mitico, di mettersi allo specchio e, contemporaneamente, a confronto con il mondo di oggi.<br />
Mode e moniti di libertà a cui guardiamo costantemente con passione, vengono spesso riproposti anche nella musica del<br />
<strong>2023</strong>. Questa volta, senza ricorrere ad alcuna cover di brani già esistenti, ecco arrivare una nuova canzone, dai suoni e<br />
dal ritmo anni ‘60. Gli Atmosfera Blu (Giuseppe Santamaria e Anna Lanza), con la loro consueta capacità di cogliere<br />
sensazioni e suggestioni, lanciano un pezzo frizzante, orecchiabile e ballabile, che sembra poter già fare respirare<br />
un'aria estiva, in anticipo su tutti. Insieme al duo, che conferma la passione per la musica leggera italiana e il suo periodo<br />
d'oro, c'è una cantante, ballerina e attrice di straordinario spessore come Pamela Prati. Una diva contemporanea, dallo<br />
charme e dalla personalità dove sensualità, simpatia e talento si uniscono proprio come accadeva con le più grandi<br />
artiste di quei favolosi anni. Nella canzone, tutto ha il sapore della poesia; persino le patatine e i popcorn davanti a un<br />
film appaiono più coinvolgenti del modo distaccato con cui ci si mette oggi davanti allo schermo. Si ricorda un decennio<br />
che, in qualche modo, appartiene a ogni italiano.<br />
Il videoclip, girato nel locale romano L'asino che vola, si sviluppa come un'esibizione di tre artisti e altrettanti coristi in un<br />
piccolo teatro, dove la vita quotidiana ruota intorno a quella dello spettacolo con cui si interseca.
Pamela Prati sei una delle protagoniste dello spettacolo<br />
che ha saputo proseguire la migliore tradizione<br />
cominciata proprio in quel periodo…:<br />
“Mi è sempre piaciuto riportare il divismo sul palcoscenico.<br />
Ho sentito da subito che questo progetto potesse<br />
appartenermi. Il brano mi riporta all'allegria dell'adolescenza.<br />
È la prima volta che canto con un gruppo, cosa che ho<br />
sempre sognato, e lo faccio insieme a una bella band, con<br />
cui si è creata una meravigliosa sinergia”.<br />
Pamela a quali ricordi ti riporta questa canzone?<br />
“Questa canzone mi riporta ai drive in, alla moda degli anni<br />
'60 che ho attraversato, sebbene fossi piccola. Io sono più<br />
legata agli anni '80, ma i falò che facevamo sulla spiaggia<br />
con la chitarra erano già figli di quell'epoca che racconta la<br />
canzone. Chiunque di noi ha un'idea ben precisa degli anni<br />
'60, attraverso i film e i personaggi famosi di quel periodo”.<br />
Pamela nel videoclip racconti con le atmosfere tipiche<br />
la vita quotidiana di quegli anni…<br />
“Si tratta di una canzone leggera, che però non rinuncia a un<br />
sottofondo di malinconia. Volevamo, riproporre quelle<br />
atmosfere che hanno saputo raccontare anche i Matia Bazar<br />
in Vacanze Romane o, in un tema ancor più internazionale,<br />
Liza Minnelli e Robert De Niro in New York New York, dove<br />
gli artisti viaggiano vivendo della loro passione. C'è una<br />
ricerca molto curata di ogni dettaglio in questo video. Io, per<br />
esempio, vesto un abito di Dior, indossato già da altre dive<br />
degli anni 60 e concesso da una sarta formidabile”.
Un viaggio interiore che l’artista compie con uno strumento nuovo dal suono unico,<br />
generato da una chitarra classica baritona che apre a linguaggi e a un’espressività<br />
particolare. Il protagonista è IÒTU, un bambino il cui nome è espressione di due<br />
forze: quella di un IO egoista, asociale, che rivendica uno spazio tutto per sé, e<br />
quella di un Tu altruista che, al contrario, vorrebbe donarsi pienamente al mondo.
Brano manifesto dell’intero album “È tutto vero”<br />
(https://bfan.link/e-tutto-vero) un brano sul privilegio di poter<br />
osservare il nostro Universo attraverso la “vera realtà” dei<br />
nostri sensi fisici ed emotivi. Un racconto dello spazio<br />
dell’entusiasmo, della gioia e della curiosità che fa riflettere<br />
su quanto valga sempre la pena di affrontare il viaggio della<br />
vita. Sulla coperta della piccola barca (Loke 2861), Iòtu, il<br />
personaggio del racconto, osserva e si osserva con il suo<br />
prodigioso cannocchiale emotivo. Entra in una zona dai<br />
riflessi giallo dorati che incarnano gioiosa eccitazione ed<br />
entusiasmo. Riempie una bottiglia vuota con i suoi migliori<br />
sentimenti e pensieri sul viaggio della vita e la lancia nello<br />
spazio immenso del Pianeta della Musica chiedendosi chi la<br />
raccoglierà.<br />
«“È tutto vero” è un brano festoso, una danza legata al<br />
Continente emotivo della Gioia – dichiara Franco Mussida –<br />
Iòtu lo visita attirato dal vento caldo dell’entusiasmo, uno tra<br />
quelli che spirano dell’arcobaleno colorato che circonda il<br />
Pianeta della Musica. In quel cielo si ribadisce la gioia di<br />
poter osservare l’Universo delle emozioni, la bellezza<br />
dell’Universo riflessa in noi stessi. Iòtu osserva il reale,<br />
ricordando le fasi essenziali della vita di un individuo.<br />
Desiderare: manifestare una passione. Mettere al mondo:<br />
provare a realizzarla pienamente. Prendersi cura di lei, farla<br />
crescere, maturare, farla diventare un bene non solo per se<br />
stessi. E poi, per ultimo, la cosa più complessa: lasciare<br />
andare. Restituire al mondo l’energia ricevuta,<br />
"possibilmente con gli interessi", in modo che rimanga<br />
patrimonio di tutti, non solo di amici, familiari, persone vicine<br />
a cui si vuole bene».<br />
FRANCO MUSSIDA nasce a Milano nel 1947.<br />
Un artista che la Musica l’ha sperimentata e raccontata in<br />
ambiti diversi. Vite parallele: musicista, compositore, didatta,<br />
filosofo-ricercatore. E’ uno dei fondatori della PFM -<br />
Premiata Forneria Marconi, con cui ha realizzato decine di<br />
album, composto suonato e cantato molti dei suoi successi<br />
nazionali e internazionali tra questi “Impressioni di<br />
Settembre”. Franco assieme ai membri del suo gruppo e’<br />
uno dei padri de PROGRESSIVE non solo italiano, ma<br />
internazionale. All’esperienza artistica di gruppo ha dedicato<br />
oltre 57 anni della sua vita di cui più di 40 con la PFM. Ha<br />
collaborato, suonato con cantanti artisti e intellettuali tra cui:<br />
Fabrizio De André (ha curato la produzione artistica di De<br />
André – PFM), Lucio Battisti, Francesco Guccini, Paolo<br />
Conte, Lucio Dalla. Nel 1984 fonda il CPM Music Institute di<br />
Milano, tra i più prestigiosi istituti musicali italiani di Musica<br />
Popolare. Da più che trent’anni svolge un lavoro sociale e di<br />
ricerca in carceri e comunità, utilizzando la Musica come<br />
strumento educativo. Tra i progetti realizzati “CO2”, un<br />
lavoro in 12 carceri italiane insignito nel 2017 della medaglia<br />
della Presidenza della Repubblica. Dal 2012 Mussida ha<br />
reso noto le sue ricerche sugli effetti della Musica sulla<br />
struttura emotiva, attraverso l’Arte visiva e la saggistica. A<br />
riguardo, tra il 2013 e il 2020 scrive 5 saggi. Gli ultimi: “Il<br />
Pianeta della Musica” (Salani Editore, 2019) e “L’oro del<br />
Suono” (Nomos, 2021). Inoltre progetta e realizza mostre<br />
esperienziali, installazioni permanenti in prestigiosi luoghi<br />
museali del nostro paese, tra cui la Triennale di Milano, e la<br />
Fortezza da Basso di Firenze, dove riceve nel 2015 il premio<br />
Lorenzo de’ Medici assieme ad Anish Kapoor. Il suo lavoro<br />
di ricerca sul Mistero che trasforma la Musica in emozioni<br />
prosegue tutt’ora nelle carceri di San Vittore, luogo che<br />
frequenta dal 1987, e nella comunità di San Patrignano.
Cara Martina, grazie per questa intervista. Tu sei una<br />
ballerina italiana che lentamente si sta facendo conoscere al<br />
grande pubblico. Partiamo dai tuoi esordi e formazione.<br />
Ciao Antonio, grazie a voi. Mi sono approcciata per la prima volta<br />
alla danza, all’età di 6 anni, un po’ come tutte le bambine di<br />
quell’età, in una scuola privata della mia città, in Sicilia. All’età di<br />
12 anni, insieme ai miei genitori e alle mie insegnanti, ho deciso<br />
di voler partecipare all’audizione per entrare nella scuola di ballo<br />
del Teatro San Carlo, dove ho frequentato tutti gli anni, fino al<br />
diploma.<br />
Come sono stati gli anni alla Scuola di Ballo del Teatro Carlo<br />
di Napoli?<br />
I setti anni che ho passato al San Carlo, li ricordo molto bene,<br />
sono stati gli anni più belli della mia vita, in particolare il settimo e<br />
l’ottavo corso. Tra gioie e dolori, la paura di non farcela e le<br />
piccole soddisfazioni che sono riuscita ad ottenere. Ringrazio<br />
molto tutti gli insegnanti che mi hanno seguita in quegli anni, in<br />
particolare la Maestra Soimita Lupu e il Direttore Stephane<br />
Fournial, che mi hanno insegnato molto e hanno creduto in me fin<br />
da piccola. Ho lasciato un pezzo del mio cuore in questa scuola.<br />
Uno spettacolo fatto in quegli anni rimasto nel tuo cuore.<br />
Sicuramente uno spettacolo che ricordo con più gioia è stato il mio ultimo spettacolo da<br />
allieva, il mio diploma. Tantissime emozioni contrastanti, la voglia irrefrenabile di ballare<br />
su uno dei palchi più belli, a mio parere, di emozionare e rendere fieri i miei insegnati, il<br />
direttore, la mia famiglia e soprattutto me stessa e, ovviamente, la paura del dopo.. Si sa<br />
che a scuola si è comunque “protetti” mentrefuori il mondo del lavoro è tutta un’altra<br />
storia.<br />
Sei stata per diverso tempo Principal nella compagnia di Stara Zagora. Quali<br />
opportunità hai ricevuto?<br />
A Stara Zagora ho ricevuto il mio primo contratto da ballerina professionista, che dire…<br />
mi ha fatto crescere molto e devo ringraziare anche qui il Direttore Ognian Draganoff e la<br />
Direttrice del Balletto Sylvia Tomova per tutte le meravigliose opportunità e la fiducia che<br />
mi hanno dato. Lavorare lì mi ha cambiato molto, sono diventata molto più forte sia<br />
caratterialmente che lavorativamente… ho superato tante insicurezze ed, ovviamente, ne<br />
ho acquisite altre; adesso ho molto più consapevolezza di me stessa e del mio lavoro. Mi<br />
hanno dato parecchie opportunità, tra cui Schiaccianoci il passo a due della Fata<br />
Confetto, Mercedes, la Regina delle Driadi e tanti altri. Tutti ruoli molto importanti, ma<br />
quello che mi è rimasto nel cuore è stato il mio debutto in Lago dei Cigni. Uno dei balletti<br />
più importanti, secondo me, molto impegnativo non solo tecnicamente ma anche<br />
espressivamente.
Poi il cambio nella prestigiosa compagnia di Varna, dove attualmente lavori. Come ti trovi e senti?<br />
Varna è un nuovo capitolo della mia vita, dove ho avuto la fortuna di incontrare persone fantastiche, a partire dall’intero<br />
team di insegnanti e direttori fino a tutti i miei colleghi/amici. Mi trovo molto bene e mi sento apprezzata non solo come<br />
ballerina ma anche come persona. Grazie a loro sto facendo tante nuove esperienze e sono grata di questo. Sicuramente<br />
ho tantissima voglia di ballare e di sperimentare ancora.<br />
Recentemente sei stata protagonista di successo proprio con la compagnia di Varna a Piacenza con “Romeo e<br />
Giulietta” con le coreografie di Sabrina Bosco. Quali emozioni hai vissuto?<br />
Romeo e Giulietta è sempre stato uno dei miei balletti preferiti e aver avuto la possibilità di ballarlo è stata un’emozione<br />
unica e indimenticabile. Ero molto emozionata perché non ballavo in un teatro italiano dal mio diploma al Teatro San Carlo,<br />
quindi aver avuto la possibilità di esibirmi al Teatro Municipale di Piacenza è stata un’esperienza per me molto importante<br />
e toccante.<br />
quale modello di ballerina ti sei ispirata per questo ruolo?<br />
Quando ricevo un ruolo importante di solito cerco di fare delle ricerche e guardo molti video delle più grandi ballerine, mi<br />
aiuta tanto ad entrare nella parte e cerco di captare anche i più piccoli dettagli, che a mio parere sono molto importanti e<br />
fanno la differenza. Per quanto riguardo il ruolo di Giulietta, mi sono ispirata alla grandissima Carla Fracci, inoltre ho avuto<br />
la fortuna di lavorare a stretto contatto con la coreografa Sabrina Bosco che mi ha aiutato a capire l’importanza e il<br />
significato di ogni gesto, di ogni sguardo. La ringrazio molto perché in ogni prova mi ha regalato passione ed emozione per<br />
il nostro lavoro, ho imparato molto da lei.<br />
Quale ruolo stai aspettando di ballare e perché?<br />
Tra la moltitudine di opere del repertorio classico che amo, come “Il Corsaro” o “ La Bayadere” spicca un balletto che ha<br />
rapito il mio cuore: “L’histoire de Manon”. Mi ha sempre affascinato l’epoca in cui si svolge la storia, i costumi, le musiche e<br />
soprattutto le coreografie, specialmente il passo a due della camera da letto pieno di momenti di forte passione ma anche<br />
di dolcezza.<br />
Un partner con cui ti piacerebbe ballare?<br />
Nel mondo della danza abbiamo tantissimi ballerini di altissimo livello, quindi non saprei neanche da dove incominciare.<br />
Magari alcuni dei miei preferiti sono sicuramente Timofej Andrijashenko primo ballerino al Teatro alla Scala, Denis Rodkin<br />
primo ballerino del Teatro Bolshoi, Vadim Muntagirov primo ballerino del Royal Ballet di Londra e potrei continuare<br />
ancora…<br />
Progetti futuri<br />
Il mio progetto futuro è sicuramente quello di continuare a ballare portando con me tutti gli insegnamenti che mi hanno<br />
dato e continuano a dare ogni giorno i miei insegnati e magari un giorno arrivare a ballare nuovamente per un pubblico<br />
italiano, magari al Teatro alla Scala. Inoltre mi piace molto aiutare e insegnare, quindi perché no, dopo la mia carriera da<br />
ballerina, poter intraprendere la carriera da insegnate, ballet master.<br />
La Danza per te in una sola parola.<br />
Descrivere la Danza in una sola parola per me è impossibile. La danza è dedizione, passione, richiede sacrificio, a volte<br />
sofferenza, delusioni e nello stesso tempo riesce a regalarti tante soddisfazioni, trasmette gioia, è bellezza, eleganza,<br />
perfezione. La Danza è la più pura delle arti.
Con una piccola donazione puoi anche tu<br />
sostenere, promuovere e divulgare l'arte<br />
in ogni sua forma. Diventa mecenate<br />
dell'arte con l'associazione no profit<br />
"Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong>".<br />
ass.stefanofrancia@gmail.com<br />
+39 335 435168<br />
Puoi sostenerci anche tramite paypal<br />
ass.stefanofranciaenjoyart@gmail.com<br />
oppure :<br />
ass. STEFANO FRANCIA ENJOYART<br />
Iban: IT24I0760103600001039059199<br />
C/C: 1039059199<br />
www.stefanofrancia.com<br />
www.tuttoballo20.com
Dopo molti anni di fotografia e video di danza, per la prima<br />
volta ho deciso di realizzare un cortometraggio narrativo.<br />
Il titolo è AnnaLaura, è la storia di una coppia di ragazze<br />
innamorate vicine alle nozze!<br />
Una mattina come tante altre: il risveglio, la colazione, una<br />
passeggiata per raggiungere la stazione da cui partire<br />
assieme.<br />
TuttoBallo<br />
Sara una delle due interpreti, lo racconta così!<br />
AnnaLaura un'occasione di confronto con le innumerevoli<br />
sfaccettature dell'amore. Quanto può resistere un amore?<br />
Cosa significa amare qualcuno che è ormai ad anni luce di<br />
distanza? Come si può colmare il vuoto che lascia? Un vuoto<br />
che si riempie delle immagini di una quotidianità condivisa<br />
innumerevoli volte, che nell'assenza, diventano carezze e<br />
coltelli, mischiano passato e presente e lasciano ogni cosa<br />
sospesa in un tempo che non ha più tempo.<br />
AnnaLaura racconta un amore gentile e straziante, un amore<br />
che resta, anche quando se ne va, resta sempre, nei bordi<br />
delle lenzuola, sulla pelle nuda, nel sapore del caffè, nel<br />
rumore delle rotaie. Come si può restituire la profondità della<br />
loro storia? Senza le parole, senza un reale contatto, solo<br />
attraverso la purezza di un sentimento che ti attraversa e che<br />
in qualche modo deve bucarlo quello schermo? Questa sarà<br />
la mia sfida, la nostra sfida. Spero riusciremo a parlare<br />
d'amore, di libertà, di dolore e di speranza nel modo più<br />
sincero, più puro, più universale che esista.<br />
L’idea è nata da un mio trascorso amoroso con una ragazza<br />
inglese davvero speciale.<br />
Nasce dal mondo onirico che mi ha accompagnato per anni<br />
dopo averla ‘cacciata’ dalla mia vita, pur amandola.<br />
La costruzione narrativa e le scelte che caratterizzano i due<br />
personaggi nascono dalle dinamiche che io stesso ho vissuto<br />
in tanti sogni: il desiderio di ritrovare una persona, sentirla<br />
ancora li, accanto a me, come prima!<br />
In questo progetto siamo in quattro: Alberto Desirò amico<br />
fraterno e fotografo (e molto altro), Sara Perra, danzatrice,<br />
Elisa Vinci cantautrice.<br />
Sarà Elisa a comporre la colonna sonora: una parte<br />
strumentale per il vero e proprio corto ed una con testo come<br />
canzone vera e propria.<br />
E’ tutto completamente da finanziare ed è per questo che<br />
abbiamo aperto una campagna di crowdfunding che per noi<br />
risulta fondamentale, sia per alcuni costi di produzione, ma<br />
soprattutto per avere i fondi per l’invio del lavoro finito ai<br />
diversi festival di cinema le cui iscrizioni sono sempre a<br />
pagamento.<br />
https://it.ulule.com/anna_laura/
TuttoBallo
LA FOTOGRAFIA COME DONO<br />
DI DAVIDE BILANCIA<br />
Per me la fotografia è un gioco molto serio e quando un bambino gioca ha delle regole ben precise.<br />
Il gioco è malleabile, aperto, fluido, libero, creativo e rigenerativo.<br />
Nel gioco c'è la mia essenza, la mia fonte inesauribile di vita e quando fotografo seguo le regole del gioco che avevo da<br />
bambino.<br />
Nel tempo non le ho perse, bensì le ho riscoperte sotto una nuova luce e questo mi porta anche a scrivere di fotografia<br />
come faccio ora.<br />
Nel gioco cerco di assecondare i miei bisogni e uno di questi è partecipare al mondo con il mio modo di fare, scoprendo e<br />
scoprendomi libero nelle mie regole, nel mio mondo di pensieri, fotografie, parolacce e scossoni violenti.<br />
Uno scossone violento, come piace a me, è rappresentato dal liberarmi di tutto e da qui nasce il titolo di questo scritto: un<br />
dono.<br />
Non il superfluo ma è l'essenziale che viene dato, dato in mano ad altre persone in modo da poter far sbocciare quanti<br />
più fiori possibile perché il gioco è mio ma è anche di altri, con altri.<br />
Sono geloso perché lo custodisco e generoso al tempo stesso perché dono qualcosa che in apparenza è solo mio.<br />
In questo vorrei donare un pezzo di passione a chi ne ha più bisogno, giocarci insieme e lasciare che la passione si<br />
moltiplichi, si condivida, prenda altre strade in altre persone insieme a me.<br />
La fotografia può essere il mio dono e io lo dono così come è stato donato a me senza che io lo chiedessi.<br />
È nata in me e si è formata, è cresciuta grazie ad uno scossone violento con cui ha fatto la sua apparizione.<br />
Può essere mio e di altri allo stesso tempo, un'energia del mondo incontaminata, pura, vergine e matura in piena<br />
contraddizione ed in piena sintonia.<br />
Sarà forse questo il senso della mia battaglia amorevole?<br />
Io ti dono la fotografia, e tu sentiti libero, libera, di farne ciò che vuoi.<br />
Usala, amala, distruggila, trasformala, vendila, rinnegala, liberatene, maltrattala, facci pace, vivila.<br />
Non mi importa cosa tu ci faccia.<br />
Io ti dono la fotografia, che sia un tassello della tua vita, oppure una parte fondante, tu tienila con te a portata di mano.<br />
Arrabbiati pure con essa, dimenticatene e riscoprila e sappi che questo è il tuo destino.<br />
Una fotografia, ed io te la dono!
Angelo Madonia Vera Kinnunen,<br />
con la cantante Stefania Caracciolo<br />
ph Monica Irma Ricci<br />
Historia Tango Nuevo<br />
ai confini del Jazz
Historia Tango Nuevo ai confini del jazz è uno spettacolo<br />
inedito fatto di passione e narrazione, musica dal vivo e<br />
ballo con tanti protagonisti di Ballando con le stelle: in<br />
scena i ballerini Veera Kinnunen, Samuel Peron e Angelo<br />
Madonia con la cantante Stefania Caracciolo e cinque<br />
straordinari musicisti Repertorio di Tango, Bolero latino e<br />
Tango Flamenco interpretato in chiave jazz Milano.<br />
“Historia, Tango Nuevo ai confini del jazz” è il format<br />
teatrale che unisce narrazione, musica dal vivo e ballo a<br />
due per raccontare una storia di passione e di riscatto sul<br />
maschilismo che incombe nella Buenos Aires degli anni ‘30<br />
del secolo scorso, nei luoghi in cui ebbe origine il tango.<br />
In scena i maestri di ballo Veera Kinnunen, Samuel Peron e<br />
Angelo Madonia, amatissimi ballerini della trasmissione di<br />
Rai 1 “Ballando con le Stelle”, la straordinaria voce di<br />
Stefania Caracciolo e la musica dal vivo di cinque musicisti<br />
professionisti, quasi tutti protagonisti dell'orchestra di<br />
Ballando con le Stelle: Daniele Bocchini (trombone),<br />
Marco Postacchini (sax, flauto, arrangiamenti), Enzo<br />
Proiet (pianoforte), Graziano Brufani (contrabbasso) e<br />
Leonardo Ramadori (percussioni).<br />
Liberamente ispirato alla figura di Azucena Maizani, una<br />
delle prime donne drag performer a cantare tango negli<br />
anni Trenta del Novecento, lo spettacolo, ideato da Daniele<br />
Bocchini e prodotto da TGC Eventi, valorizza il talento e la<br />
passione per la musica, quali strumenti di emancipazione e<br />
di sopravvivenza in una società fortemente maschilista e<br />
pregiudizievole nei confronti della libertà e della dignità<br />
della donna. Sulle note del tango in chiave jazz, il<br />
programma musicale di Historia passa per il son cubano di<br />
Miguel Metamoroso, Osvaldo Farrès, Isolina Carrillo fino al<br />
pop internazionale di Sting, Amy Winehouse, Cher e Pino<br />
Daniele, attraverso l’eleganza del Tango, del Bolero latino e<br />
del Tango Flamenco.<br />
Gli arrangiamenti in chiave jazzistica vogliono richiamare la<br />
provocazione stilistica introdotta negli anni ‘60 da Astor<br />
Piazzolla, con elementi musicali innovativi, capaci di<br />
esaltare e ampliare la potenza espressiva del tango<br />
moderno, cui il sestetto di musicisti e la coppia di ballerini,<br />
intercalandosi alla voce narrante, aggiungeranno pathos ed<br />
erotica emozione.<br />
Samuel Peron - Vera Kinnunen,<br />
ph Monica Irma Ricci<br />
Stefania Caracciolo ph Monica Irma Ricci.
Ballerini: Veera Kinnunen, Samuel Peron e Angelo Madonia,<br />
Voce: Stefania Caracciolo e la musica dal vivo di cinque<br />
musicist professionist, quasi tutti protagonisti dell'orchestra di<br />
Ballando con le Stelle: Daniele Bocchini (trombone), Marco<br />
Postacchini (sax, flauto, arrangiamenti), Enzo Proiet (pianoforte),<br />
Graziano Brufani (contrabbasso) e Leonardo Ramadori (percussioni)<br />
Daniele Bocchini è l'ideatore di Tango Historia<br />
Stefania Caracciolo - Vera Kinnunen,<br />
ph Monica Irma Ricci
© Monica Irma Ricci
© Monica Irma Ricci
© Monica Irma Ricci
Dancer Fausto Paparozzi e Giorgia Montegiove )<br />
Ph. © Monica Irma Ricci<br />
Mua: Mauri Menga (solo per Giorgia)
Un viaggio inaspettato in salsa d’acero? Una<br />
città dove vivere divinamente? Una di quelle<br />
mete che non dimentichi facilmente è<br />
sicuramente la splendida Vancouver.<br />
Vancouver è una città canadese di circa<br />
650.000 abitanti, si trova nella regione della<br />
Columbia Britannica, la terza più popolata<br />
dell’intero Canada. La sua qualità della vita è tra<br />
le migliori al mondo, grazie a un perfetto<br />
connubio di modernità e paesaggi<br />
naturalistici.La città si trova sulla costa ovest<br />
canadese tra i panorami mozzafiato della<br />
Catena Costiera Pacifica e il litorale oceanico,<br />
con il suo mix di attrazioni urbane, carattere<br />
cosmopolita, alto tenore di vita, natura<br />
esuberante con parchi, laghi, mare e montagna<br />
è considerata un vero gioiello. La città presenta<br />
molte attrazioni di interesse internazionale e<br />
offre ai turisti un’architettura all’avanguardia,<br />
inserita alla perfezione nel contesto urbano in<br />
concomitanza con natura rigogliosa e molto<br />
presente.<br />
Con un clima abbastanza mite in inverno e<br />
gradevole in estate è una meta ambita a livello<br />
mondiale. Molte le persone che dopo esserci<br />
state se ne sono innamorate e hanno deciso di<br />
trasferirsi per viverci. A Vancouver le cose da<br />
vedere sono numerose; tra le attrazioni<br />
principali ci sono i suoi grattacieli, lo One Wall<br />
Centre, che arriva a ben 150 metri di altezza,<br />
l’Harbour Centre, lo Shaw Tower e il Granville<br />
Square.<br />
La Vancouver Lookout offre ai turisti la possibilità di<br />
osservare la città dall’alto a 360 gradi e godersi uno<br />
skyline mozzafiato del centro canadese; oltre ai<br />
grattacieli, un altro dei simboli della città è il Canada<br />
Palace. Fu costruito nel 1986, in occasione dell’Expo<br />
che si tenne in città e all’interno ospita un terminal<br />
per le navi da crociera, un centro per congressi ed<br />
eventi, un hotel, un cinema e moltissimi negozi. Non<br />
meno importante da vedere è il Granville Island<br />
Museum, un centro di esposizioni dove nel corso<br />
dell’anno vengono allestite mostre prestigiose e<br />
curiose, come quella dei trenini. Un’altra delle<br />
attrazioni di Vancouver è l’Holy Rosary Cathedral,<br />
una splendida chiesa in stile neogotico realizzata nei<br />
primi anni del XX secolo. Molto bella e caratteristica<br />
è anche la St. Andrew’s Wesley Church, costruita in<br />
granito e pietra e con delle meravigliose vetrate che<br />
fanno filtrare la luce.Vancouver è una città<br />
estremamente viva anche da un punto di vista<br />
culturale, con numerosi e prestigiosi musei che si<br />
trovano nel territorio cittadino
Gli appassionati di arte potranno trovare nel<br />
Vancouver Art Gallery un vero e proprio tempio.<br />
Questo museo è stato inaugurato all’interno<br />
dello storico tribunale di Vancouver ed ospita le<br />
opere dei maggiori artisti della West Coast<br />
canadese. A nord della città, e in mezzo ad alti<br />
grattacieli, si trova la Granville Island. Costruita<br />
in un ex area industriale, questo spazio di 14<br />
ettari è stato convertito in spazio polifunzionale<br />
negli anni ’70 ed ora ospita una moltitudine di<br />
negozi, ristoranti, pub, teatri, gallerie, musei,<br />
negozi, alberghi e un mercato molto speciale,<br />
conosciuto come Granville Island Public Market,<br />
dove giornalmente si espongono prodotti delle<br />
più svariate culture e dove assaggiare i piatti<br />
tipici della gastronomia locale. La natura, come<br />
detto, è una delle principali attrazioni della<br />
città di Vancouver e trova nello Stanley Park un<br />
punto di riferimento per tutti i turisti che<br />
amano passeggiare. Al suo interno troviamo la<br />
Seawall Promenade, un sentiero di circa 9<br />
chilometri da percorrere a piedi o in bicicletta<br />
che costeggia tutto il parco, si trovano anche<br />
delle piste da pattinaggio e altri percorsi<br />
dedicati al jogging, diversi specchi d’acqua e un<br />
grande acquario, il più esteso del Canada e uno<br />
dei più importanti del Nord America con oltre<br />
70000 esemplari di flora e fauna marina. Da<br />
non dimenticare il David Lam Park e il George<br />
Wainborn Park. La città di Vancouver offre ai<br />
suoi visitatori diverse strade dello shopping e<br />
centri commerciali. Il più famoso si trova<br />
all’interno a Granville Island, nell’insenatura<br />
chiamata False Creek ma in diverse arterie<br />
cittadine si possono trovare negozi per tutti i<br />
gusti. Una chicca è il Gastown Steam Tower, un<br />
orologio a vapore, perfettamente funzionante.<br />
Fare una passeggiata al cardiopalma sul<br />
Capilano Suspension Bridge, un ponte lungo 137<br />
metri ed altro 70 che attraversa un canyon. I<br />
murales sparsi per la città e la Chinatown sono<br />
esperienze multicolor che vi faranno girare la<br />
testa. Ti piacerebbe bere una birra? Allora fai un<br />
salto al colorato birrificio di Granville Island.<br />
Potrai partecipare alle degustazioni e alle visite<br />
guidate che si tengono regolarmente durante il<br />
giorno. I tour iniziano di solito nello spaccio<br />
dell'azienda, dove i mastri birrai spiegano i<br />
principi fondamentali della produzione di birra,<br />
e proseguono nel birrificio vero e proprio, dove<br />
potrai seguire tutto il procedimento tra<br />
luppolatura e fermentazione.
IVAN CRIBIÚ CHEF INSEGNANTE<br />
CONDUTTORE RADIOFONICO<br />
@IVANCRIBIU
Vancouver è anche una celebre meta per il turismo enogastronomico.<br />
La sua cucina fusion, nella quale l’Asia incontra l’Occidente, è particolarmente ricercata e<br />
può essere apprezzata un po’ dovunque; si caratterizza per la ricchezza di proposte, che<br />
includono specialità appartenenti alla tradizione gastronomica canadese e cucina fusion.<br />
È possibile scegliere della carne alla griglia, oppure piatti a base di pesci e frutti di mare.<br />
Tra le specialità rientrano: la pasta salad, il rice pudding, il salmone alla Wellington,il<br />
bagel e il muffin alle mele. Definita in tempi recenti come "città della buona cucina",<br />
può contare su una variegata offerta culinaria. I ristoranti di Vancouver propongono<br />
pietanze fresche e genuine, grazie anche all'iniziativa di due cittadini denominata "The<br />
100 Mile Diet" (La dieta delle 100 Miglia): viene infatti promosso cibo fresco locale, con<br />
ingredienti prodotti e coltivati entro 100 miglia dalla propria tavola.<br />
Vancouver è anche conosciuta come uno dei migliori luoghi fuori dai confini asiatici dove<br />
poter gustare ottimi piatti della tradizionale cucina d'Oriente. Tanti i piatti tipici che<br />
possiamo degustare: Poutine, si tratta di un pasticcio formato da patatine fritte guarnite<br />
con abbondante curd cheese e salsa gravy, una tipica salsa americana di colore bruno,<br />
che si prepara con il fondo di carne addensato con farina e amido di mais. Tourtière,<br />
preparata solitamente durante le feste natalizie e originaria del Canada francese, è una<br />
torta salata a base di carne, di solito di maiale, manzo e selvaggina con patate.<br />
Nelle aree costiere può essere anche ripiena di salmone e il suo nome deriva dalla<br />
speciale teglia per torte dove veniva cotta in origine, viene spesso servita accompagnata<br />
da piselli e riso selvaggio. Canadian Bacon, più che un piatto, è un ingrediente tipico<br />
che viene utilizzato per completare la colazione a base di uova e sciroppo d'acero, ma<br />
anche come farcitura di panini e hamburger.<br />
È una varietà di bacon differente da quello classico, poiché viene prodotta dai lombi<br />
disossati del maiale, cioè una parte meno grassa rispetto a quella da cui viene<br />
solitamente ottenuta la pancetta. Dolce e saporito, è conosciuto anche come "peameal<br />
bacon". Nanaimo bar, è un dolce davvero goloso, dalla forma quadrata simile a un<br />
cremino formato da 3 strati: alla base c'è un crumble di wafer, al centro uno strato di<br />
crema fredda al burro, copre il tutto una colata di spessa glassa di cioccolato. Il salmone<br />
canadese affumicato è un prodotto davvero speciale, spesso acquistato dai turisti come<br />
souvenir da portare a casa, conservato in caratteristiche scatole di cedro decorate.<br />
È alla base di numerosi piatti tipici, come le Candy Salmon Nuggets, deliziosi bocconcini<br />
di salmone caramellati nello zucchero bruno e poi salati e speziati. Un'altra specialità<br />
particolarmente apprezzata è il Salmone alla Wellington, ovvero mezzelune di pasta<br />
sfoglia farcite con filetti di salmone aromatizzato con prezzemolo, cipolla, funghi,<br />
gamberetti e panna. Lo sciroppo d'acero è un prodotto tipico canadese adatto ai più<br />
golosi. Simbolo nazionale, il maple syrup, di cui il Canada è il più grande produttore<br />
mondiale, è alla base di numerosi piatti tipici: a Granville Island c'è il negozio Edible<br />
Canada, che vende tutto ciò che è fatto con lo sciroppo d'acero, dalle caramelle al<br />
cioccolato, fino ai piatti a base di pesce o carne dolcemente caramellati. Bannock, è una<br />
pietanza che ha origine presso i popoli indigeni del Canada, detti anche Aborigeni<br />
canadesi. È un alimento molto semplice che somiglia a dei piccoli panini leggermente<br />
croccanti fuori e morbidi all'interno, l'abbinamento perfetto è quello con il salmone.<br />
Spot Prawns, sono la specie di gamberetti più grandi, del nord-ovest del Pacifico. Non<br />
sono gamberi di allevamento ma vengono pescati direttamente in mare, sono un alimento<br />
sostenibile e vengono apprezzati per la loro carne succosa e dolce. Beavertails, il nome<br />
di questa specialità si traduce letteralmente come "code di castoro", sono delle frittelle<br />
dalla forma che ricorda proprio la coda dell'animale. La creazione di questo dolce è una<br />
sorta di riconoscimento al castoro, che è uno sei simboli del Canada, ricoperte di<br />
zucchero e cannella, le frittelle vengono poi spennellate con Nutella, sciroppo d'acero o<br />
qualsiasi altra delizia. Quindi, che c’è di meglio se non farci un pensierino!<br />
Vancouver è una città che va vissuta, non visitata.
TuttoBallo<br />
LA TOURTIÉRE<br />
INGREDIENTI PER 6 P.<br />
PER IL RIPIENO<br />
500 GR DI CARNE DI MAIALE TRITATO<br />
500 GR DI CARNE DI MANZO TRITATO<br />
2 PATATE GRANDI<br />
1 CIPOLLA<br />
1 SPICCHIO DI AGLIO<br />
100 ML DI ACQUA<br />
SALE, TIMO, SALVIA, PEPE, CANNELLA, CHIODI DI GAROFANO<br />
PER LA FROLLA<br />
300 GR DI FARINA 0<br />
200 GR DI BURRO<br />
1 UOVO<br />
UN PIZZICO DI SALE<br />
PROCEDIMENTO<br />
Preparare l’impasto della frolla salata, impastando la farina con il burro, l’uovo ed il sale. Avvolgere nella pellicola<br />
e fare riposare in frigorifero per 30 minuti. Bollire, pelare e schiacciare le patate. Riscaldare il forno a 200° C.<br />
Mescolare le due carni, le patate, la cipolla tritata, l’acqua, il sale, le erbe aromatiche tritate, il pepe, la cannella ed<br />
i chiodi di garofano. Cuocere il composto di carne in una padella con poco olio e sale per circa 10 minuti<br />
mescolando continuamente.<br />
Stendere la pasta ad una altezza di 3 mm, creare due dischi per una tortiera a bordi alti di 24 cm, uno per il fondo<br />
più grande e l’altro, per la copertura, più piccolo. Foderare la tortiera con carta forno e rivestirla con il disco di<br />
frolla più grande. Versare il ripieno, livellarlo con un cucchiaio e chiudere con l’altro disco di frolla. Chiudere bene i<br />
bordi e forare la superficie con un coltello in modo che il vapore di cottura possa uscire. Cuocere per 45 minuti. A<br />
cottura ultimata togliere dal forno, lasciare intiepidire e rimuovere dalla tortiera. Tagliare a fette e servire ben<br />
calda.
TuttoBallo<br />
POLLO GLASSATO ALLA SENAPE E SCIROPPO D’ACERO<br />
INGREDIENTI<br />
<br />
PER 4 P.<br />
4 FETTE DI PETTO DI POLLO<br />
100 ML DI BRODO DI POLLO<br />
30 GR DI SCIROPPO DI ACERO<br />
OLIO D’OLIVA Q.B.<br />
PEPE NERO, SALE, TIMO FRESCO<br />
AGLIO 1 SPICCHIO<br />
1 CUCCHIAIO DI ACETO DI SIDRO<br />
1 CUCCHIAIO DI SENAPE<br />
PROCEDIMENTO<br />
Soffriggere con poco olio le fette di pollo da ambo i lati, salare e pepare. Aggiungere il brodo, lo sciroppo d’acero,<br />
il timo e l’aglio e cuocere per 2 minuti mescolando spesso, aggiungere l’aceto e la senape e cuocere per un altro<br />
minuto. Trasferire il pollo in forno caldo a 180° C per qualche minuto.<br />
A cottura ultimata estrarre il pollo dal forno e tenerlo da parte. Tirare la salsa su fuoco vivo fino a quando diventa<br />
glassa. Servire il pollo ben caldo glassato con la sua salsa.
TuttoBallo<br />
PER LA BASE<br />
200 GR DI BISCOTTI DIGESTIVE<br />
(SBRICCIOLATI)<br />
110 GR DI BURRO<br />
50 GR DI NOCI TRITATE<br />
50 GR DI ZUCCHERO<br />
60 GR DI COCCO RAPÈ<br />
30 GR DI CACAO AMARO<br />
1 UOVO<br />
QUALCHE GOCCIA DI ESTRATTO DI<br />
VANIGLIA<br />
NANAIMO BARS<br />
INGREDIENTI<br />
PER IL SECONDO STRATO<br />
200 GR DI ZUCCHERO A VELO<br />
50 GR DI BURRO<br />
2 CUCCHIAI DI PANNA FRESCA O<br />
LATTE<br />
2 CUCCHIAI DI CREMA PASTICCERA<br />
ALLA VANIGLIA<br />
PER IL TERZO STRATO<br />
120 GR DI CIOCCOLATO<br />
FONDENTE<br />
15 GR DI BURRO<br />
PROCEDIMENTO<br />
Preparare una teglia quadrata (23x23) foderata di carta forno. Preparare l’impasto per la base: sciogliere a<br />
bagnomaria in una bacinella il burro con lo zucchero e il cacao, quando il burro sarà ben sciolto, toglierlo dal fuoco<br />
e mescolare per intiepidirlo. Unire l’uovo e mescolare energicamente per addensare la crema. Unire i biscotti, le<br />
noci, la vaniglia, il cocco ed amalgamare il tutto. Stendere il composto sul fondo della teglia livellandolo per bene e<br />
fare riposare in frigorifero. Preparare il secondo strato: sbattere il burro con lo zucchero a velo fino a farlo<br />
diventare una crema, aggiungere il latte e la crema pasticcera alla vaniglia. Stendere la crema ottenuta sul primo<br />
strato e fare raffreddare in frigorifero. Preparare l’ultimo strato: sciogliere il cioccolato con il burro a bagnomaria.<br />
Versare sopra il secondo strato e fare riposare in frigorifero per 2 ore circa. Estrarre dal frigorifero e tagliare in<br />
quadrotti. (scegliete voi la misura)
Domenico Carlucci<br />
Carlucci<br />
bakery<br />
Passion<br />
DOMENICO CARLUCCI<br />
DOCENTE, PANIFICATORE<br />
"MAGIE DI PANE”
“La terra produce il grano, ma l’uomo produce il sogno del grano, ed è il sogno che consente il realizzarsi<br />
delle cose.”<br />
Domenico Carlucci, classe 1978, per tutti Nico, è un pugliese panificatore doc che ha sempre avuto una passione<br />
per le arti bianche in generale ma soprattutto per la panificazione; alla terza generazione di panificatori collabora<br />
presso il rinomato panificio di famiglia “Panificio Magie di Pane” sito in Grumo Appula (BA), è anche socio del<br />
Richmond Club. Parlando di sé in una intervista di qualche anno fa rilasciata a ristonews.com diceva: «Ho avuto<br />
la fortuna di avere un maestro personale in casa, mio cognato Felice Birardi che tuttora mi segue e mi affianca.<br />
Per recuperare il tempo perso mi sono iscritto al Richemont Club Italia del maestro Piergiorgio Giorilli. Negli anni<br />
ho avuto la fortuna di seguire maestri del calibro di Salvatore Vullo, Andrea Pioppi, Paolo Caridi, Fausto Rivola,<br />
Luca Franceschi, Giuseppe Galena, Massimo Vitali, Massimo Lolli, Alessandro Lo Stocco e tanti altri ancora da<br />
cui ho appreso tecniche, stimoli e voglia che ancora scorre nelle mie vene. Il nostro panificio – continua Carlucci -<br />
si differenzia da altri per l’innovazione; soprattutto in questo periodo storico stiamo puntando sulle farine Tipo 1 e<br />
Tipo 2 molite a pietra, sulla farina tipo 0, sulla farina di farro, sul grano arso, su mix di 7 tipi di cereali. Usiamo<br />
anche la farina di canapa, la segale, la farina di Khorasan e altre ancora. Conoscendo da vicino vari mulini ho<br />
una visione più ampia del mondo delle farine. Anche per il sale siamo innovativi: utilizziamo sale rosa<br />
dell’Himalaya, sale blu di Pervia, sale affumicato, sale nero di Cipro, sale rosso delle Hawaii. Per l’idratazione<br />
non ci limitiamo alla solita acqua, ma diversifichiamo usando anche il latte di capra e a breve avremo un’esclusiva<br />
da proporre. Non svendiamo il nostro prodotto, come fanno alcuni colleghi, ma puntiamo sulla qualità. I prodotti<br />
che vanno per la maggiore sono la focaccia “leggera”, le ciabattine e i taralli in vari gusti». Da quella intervista<br />
Domenico è cresciuto, migliorato ha raggiunto nuovi obiettivi, anche se, come dice lui, ce ne sono tanti altri<br />
ancora da raggiungere, come fare un programma in tv dove poter parlare di panificazione a tutta “farina”.<br />
Domenico, in attesa di raggiugere nuovi obiettivi, sta sempre con le mani in pasta, oltre a lavorare nel proprio<br />
forno di famiglia è impegnato come tecnico dimostratore di panificazione collaborando con vari molini in Italia. La<br />
sua conoscenza delle farine e dei vari metodi di panificazione arriva dopo anni di formazione di arti bianche.<br />
Conoscenza che condivide, proprio come il pane, con i ragazzi delle scuole, con corsi privati, pubblici ed europei<br />
di panificazione.<br />
Organizzatore di eventi di degustazione, curatore di start-up arti bianche (panificazione, panificazione di farine<br />
innovative e/o grani antichi, focacceria, pasticceria da forno e pizzeria), dal 2017 socio ANTIM (Associazione<br />
Nazionale Tecnici dell’Industria Molitoria). Socio FIC (Federazione Italiana Cuochi) dal 2018. Docente e tutor in<br />
corsi Enap o per scuole che organizzano corsi privati, pubblici ed europei di panificazione. Partecipa<br />
assiduamente a fiere ed eventi di settore come tecnico o anche come corsista e visitatore per un accrescimento<br />
personale. Presente con ricette ed interviste su giornali mensili di settore ma anche su libri e siti web. In cerca di<br />
continuo accrescimento delle competenze professionali, ha collaborato con colleghi di fama mondiale.
LE GRANDI MOSTRE SKIRA -<br />
Fino al 25 Giugno <strong>2023</strong><br />
Assia Karaguiozova<br />
TORINO, PROMOTRICE DELLE BELLE ARTI: UTAMARO, HOKUSAI, HIROSHIGE
TORINO, PROMOTRICE DELLE BELLE ARTI: UTAMARO, HOKUSAI, HIROSHIGE<br />
LE GRANDI MOSTRE SKIRA - Fino al 25 Giugno <strong>2023</strong>
TORINO, PROMOTRICE DELLE BELLE ARTI: UTAMARO, HOKUSAI, HIROSHIGE<br />
LE GRANDI MOSTRE SKIRA - Fino al 25 Giugno <strong>2023</strong>
TORINO, PROMOTRICE DELLE BELLE ARTI: UTAMARO, HOKUSAI, HIROSHIGE<br />
LE GRANDI MOSTRE SKIRA - Fino al 25 Giugno <strong>2023</strong>
"BILLY ELLIOT" IL MUSICAL<br />
CON GIULIO SCARPATI E ROSSELLA BRESCIA<br />
ADATTAMENTO E REGIA DI MASSIMO ROMEO PIPARO<br />
GIULIO SCARPATI E ANDREA LOCONSOLE<br />
PH GIANLUCA SARAGÒ
“Io non voglio una qualunque adolescenza. Io voglio diventare un<br />
ballerino!”: arriva sul palcoscenico del Teatro Sistina il sogno di “Billy<br />
Elliot”, il Musical di grande successo firmato Massimo Romeo Piparo,<br />
prodotto dalla PeepArrow Entertainment. Appuntamento giovedì 13<br />
aprile con la nuova edizione di questo titolo amatissimo, che racconta la<br />
vicenda appassionante di Billy, ragazzo pieno di talento pronto a lottare<br />
contro chiunque voglia ostacolare il suo unico obiettivo: quello di<br />
diventare un ballerino. Un grande ritorno sui palcoscenici italiani: sarà<br />
Giulio Scarpati, il celebre attore dalla lunga carriera vissuta tra teatro,<br />
cinema e tv, a vestire i panni di Jackie Elliot, il padre di Billy, che non<br />
accetta l'amore del figlio per la danza e vorrebbe vederlo seguire la sua<br />
personale passione per il pugilato. "Sono felice di tornare al Sistina<br />
con Billy Elliot, uno spettacolo bellissimo, coinvolgente, forte",<br />
racconta Giulio Scarpati, "il mio ruolo è complesso perché Jackie è<br />
chiuso nelle sue convinzioni, non vuole che il figlio faccia il<br />
ballerino. Eppure, nel corso del tempo, questo sogno fortissimo di<br />
Billy lo convince a cambiare. Il musical racconta proprio questo<br />
rapporto padre-figlio in evoluzione, accanto a tanti altri temi<br />
importanti, come quello delle battaglie dei minatori per il lavoro,<br />
che Piparo sottolinea con la sua regia, esaltando anche l'energia<br />
del ballo e della musica".<br />
Al debutto nel Musical Rossella Brescia che darà voce e verve a Mrs.<br />
Wilkinson, la maestra di danza che scopre il grande talento di Billy e<br />
scommette sul suo futuro nonostante l’acceso conflitto con suo padre.<br />
Un ruolo che sembra disegnato su misura per l'attrice e conduttrice:<br />
"Questo è uno dei miei musical preferiti. Piango sempre durante le<br />
prove e sorrido anche tanto, perché in questo spettacolo ci si<br />
commuove e soprattutto ci si emoziona molto dall'inizio alla fine",<br />
dichiara entusiasta Rossella Brescia, "per me è molto bello<br />
interpretare Mrs. Wilkinson, perché penso che le maestre abbiano<br />
un ruolo fondamentale nella vita dei loro allievi. In questo caso lei<br />
incarna idealmente anche un po' la mamma che Billy non ha più.<br />
Piparo mi ha dato questa grande opportunità, ha creduto in me, ed<br />
io ce la metterò tutta".<br />
Come afferma il regista Massimo Romeo Piparo, che ha firmato anche<br />
l’adattamento in italiano, “Billy Elliot è un capolavoro, una formula<br />
perfetta: una storia di coraggio, volontà, leggerezza, esattamente<br />
un paradigma di ciò che servirebbe oggi ad ognuno di noi.<br />
Coraggio, volontà e leggerezza sono le caratteristiche che<br />
possono aiutarci ad affrontare questo strano repentino<br />
cambiamento che sta caratterizzando il terzo decennio degli anni<br />
duemila. La storia di Billy affonda le proprie radici negli anni 80 del<br />
passato millennio ma alcuni temi sono assolutamente coincidenti<br />
con istanze dei nostri giorni. Ennesima dimostrazione che certe<br />
dinamiche rimangono immutate nel tempo nonostante battaglie,<br />
sacrifici e rivoluzioni sociali. Ma questo ragazzino- tanto smarrito<br />
quanto visionario- con coraggio, volontà e leggerezza, prenderà<br />
per mano lo spettatore di ogni età e, tra incanto, ironia e<br />
commozione, lo farà volare.”<br />
Ad alternarsi nel ruolo di Billy Elliot tre giovani talenti che hanno<br />
iniziato fin da piccolissimi a dedicarsi con passione e impegno allo<br />
studio delle arti performative, dal canto alla danza: Andrea<br />
Loconsole, nato a Taranto nel 2010, il quattordicenne Emiliano<br />
Fiasco e il romano Bryan Pedata, classe 2010. Le musiche<br />
pluripremiate composte da Elton John, suonate dal vivo dall’Orchestra<br />
diretta dal Maestro Emanuele Friello, un grande cast di oltre 30 artisti,<br />
tra gli altri, Cristina Noci nel ruolo della nonna di Billy, Nico Colucci in<br />
quello del fratello Tony e Sara Polvara in quello della mamma. Jacopo<br />
Pelliccia è George, il maestro di pugilato, Pasquale Delli Paoli, il<br />
pianista Mr. Braithwaite, Sebastiano Vinci e Fabrizia Scaccia, i<br />
sindacalisti Big Dave e Lesley, Giulia Carosi, Debbie, Sergio Giacomelli,<br />
Billy adulto, ruolo che ha già interpretato nella versione originale a<br />
Londra. Per il ruolo di Michael, l’amico di Billy, ancora un trio di talenti<br />
emergenti: Riccardo Colanera, Tommaso Massa e Francesco<br />
Perlamagna. Con loro anche le bambine dell’Accademia Il Sistina che in<br />
tutù d’ordinanza interpreteranno le giovani ballerine allieve della<br />
maestra Mrs. Wilkinson.<br />
DA SX ANDREA LOCONSOLE E FRANCESCO PERLAMAGNA<br />
ROSSELLA BRESCIA, ANDREA LOCONSOLE<br />
DA SX ANDREA LOCONSOLE, EMILIANO FIASCO, BRYAN PEDATA
DA SX GIULIO SCARPATI, ANDREA LOCONSOLE E ROSSELLA BRESCIA<br />
"BILLY ELLIOT" IL MUSICAL<br />
PH GIANLUCA SARAGÒ
2021 - Piccolo Coro e Nunù b<br />
2022 - Buffycats b
Lo Zecchino d’Oro con il Piccolo Coro dell’Antoniano, diretto da Sabrina Simoni, mette in scena per la<br />
prima volta lo ZECCHINO D’ORO SHOW, spettacolo teatrale unico nel suo genere dedicato a tutte le<br />
famiglie. Due appuntamenti speciali il 14 maggio al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano (alle 17.30) e del 21<br />
maggio al Teatro Regio di Parma (alle 16.30), che nascono dalla collaborazione tra Antoniano, Stefano Francioni<br />
Produzioni e FriendsTV, riempiranno i teatri con la musica che ha accompagnato l’infanzia di intere generazioni di<br />
bambine e bambini, nonne, nonni e genitori facendo ballare e cantare anche le nuove.<br />
“Zecchino d’Oro Show, è un evento speciale che racconta, canta, anima, tutto il mondo colorato dello Zecchino<br />
d'Oro – spiega la direttrice del coro Sabrina Simoni – Un’esperienza immersiva per la prima volta nei teatri. Un<br />
evento che è ancora più speciale da vivere insieme perché sarà in scena proprio nell'anno che festeggia 60 anni di<br />
Piccolo Coro dell'Antoniano. Canteremo insieme, condividendo musica, storie, energia, passione ed entusiasmo.<br />
Quello che accompagna ogni giorno il coro”.Una storia sospesa tra sogno e realtà con il Piccolo Coro<br />
dell’Antoniano, nei 60 anni dalla sua nascita, in una versione totalmente inedita.<br />
Ci saranno, oltre al Piccolo Coro formato da 54 bambini e bambine tra i 4 e i 12 anni, la band dei Buffycats, i due<br />
piccoli attori fratellino e sorellina Gregorio e Sabina e una mascotte d’eccezione: l’anisello Nunù.Il repertorio<br />
musicale è quello di Antoniano.<br />
I ritornelli indimenticabili, i personaggi più amati, dai 44 gatti al Katalicammello e al Panda con le Ali, rivivono in<br />
uno show in cui il pubblico è protagonista quanto il cast in palcoscenico: una full immersion a tutto Zecchino per i<br />
bambini di oggi e per chi non ha mai perso di vista il bambino dentro sé. Lo spettacolo interattivo trascinerà il<br />
pubblico in un’avventurosa caccia al tesoro per trovare gli zecchini d’oro che il Gatto e la Volpe hanno sottratto a<br />
Pinocchio. La missione speciale è recuperarli tutti per trovarsi proiettati, tra suggestioni sonore, giochi di luci ed<br />
effetti speciali, in quel mondo di musica e canzoni radicato nell’immaginario del nostro Paese.<br />
I veri protagonisti saranno la voglia di divertirsi e di vivere un momento spensierato condiviso in famiglia.Il Piccolo<br />
Coro rappresenta, da sempre, i valori di Antoniano quali l’accoglienza, la solidarietà, l’uguaglianza, la cura<br />
dell’umano e l’attenzione ai più fragili.<br />
La musica, il canto, l’arte e la cultura sono lo strumento e il linguaggio universale attraverso il quale diffonderli.«In<br />
Antoniano musica e solidarietà sono unite da sempre – afferma frate Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano –<br />
Il canto dei bambini e delle bambine del Piccolo Coro è la cifra distintiva di questo legame, il linguaggio universale<br />
che tiene insieme mondi apparentemente così distanti. C’è chi ha bisogno di pane, di un piatto di pasta, di una<br />
coperta e chi, come i più piccoli che frequentano il nostro centro terapeutico, grazie alla musica riesce a trovare<br />
modi inediti per esprimere le sue potenzialità e momenti preziosi di serenità e bellezza. È così che lo Zecchino<br />
d’Oro è entrato nelle case facendo cantare famiglie intere, regalando gioia. Lo spettacolo a quasi settant’anni dalla<br />
nascita di Antoniano vuole rinnovare questa lunga storia di cura e magia. Perché questa terra non smette di<br />
averne bisogno».<br />
2022 - Piccolo Coro e Sabrina Simoni b
TONES TEATRO NATURA<br />
Il meraviglioso teatro di pietra ai piedi delle Alpi dal 10 giugno<br />
al 3 settembre <strong>2023</strong> a Oira Crevoladossola (VCO)<br />
Il futuro del Pianeta e i grandi conflitti del presente. La valorizzazione della creatività giovanile e del territorio e gli<br />
appuntamenti con i grandi artisti nazionali e internazionali. Visioni tecnologiche e condivisioni fra comunità umana e habitat<br />
naturale.Dal 10 giugno al 3 settembre, torna nel cuore della Val D’Ossola la programmazione di Tones Teatro Natura, il<br />
meraviglioso teatro di pietra ai piedi delle Alpi, nato nel 2021 dalla volontà della Fondazione Tones on the Stones di<br />
trasformare l’omonimo festival di creazione contemporanea a carattere immersivo in uno spazio progettuale e performativo<br />
stabile in grado di ospitare una vera e propria stagione multidisciplinare. Un luogo unico, realizzato in una ex cava di granito<br />
di Oira Crevoladossola grazie a un profondo processo di riqualificazione ambientale, concepito a partire da una diversa<br />
visione del rapporto fra programmazione culturale e paesaggio naturale, a seguito di una profonda riflessione scaturita dalla<br />
crisi pandemica.Prodotta dalla Fondazione Tones on the Stones, la terza stagione presenta un programma denso e<br />
articolato fra teatro, danza e musica, accogliendo anche quest’anno, dal 20 al 23 luglio, il festival internazionale giunto alla<br />
decima edizione Nextones, curato e coprodotto con Threes Productions e dedicato alla più radicale sperimentazione nel<br />
campo dell'arte audiovisiva e della musica elettronica; ma anche Campo Base, il festival che esplora i temi del rapporto tra<br />
uomo e natura, la cultura della montagna e gli sport outdoor, la cui terza edizione è in programma dall’1 al 3 settembre.
“La programmazione si apre il 10 giugno con la prima assoluta di Siamo tutti in pericolo, uno spettacolo firmato dal<br />
celebre regista, drammaturgo e documentarista Gabriele Vacis che prende il titolo dall’ultima intervista rilasciata, poco<br />
prima della morte, da Pier Paolo Pasolini a Furio Colombo. Al centro dello spettacolo – interpretato dalla compagnia<br />
teatrale Potenziali Evocati Multimediali con il coinvolgimento di cento giovani della provincia di Verbano-Cusio-Ossola fra<br />
artisti, cantanti e startupper – i progetti e le speranze della generazione Z, nel tempo della pandemia, della guerra e,<br />
soprattutto, dell’emergenza climatica. I giovani talenti del territorio saranno protagonisti anche del secondo<br />
appuntamento in programma il giorno seguente 11 giugno, Broadway…Let’s musical, un concerto eseguito<br />
dall’Orchestra dei Giovani Musicisti Ossolani che ripercorre i temi dei più amati musical.<br />
La tragedia della guerra irrompe a Tones Teatro Natura il 24 giugno con Bunker Kiev, un progetto speciale di Teatro<br />
della Toscana scritto e ideato da Stefano Massini, unico autore italiano nella storia ad aver vinto un Tony Award, il<br />
“premio Oscar” del teatro americano. Con questo spettacolo, interpretato da Lorenzo Antolini e dall’attrice ucraina Anna<br />
Donchenko, lo scrittore fiorentino porta lo spettatore dritto nella grande ferita che dilania il cuore dell’Europa, tra le<br />
macerie e le tenebre, dove anche il silenzio dei pensieri è rotto dal rumore delle esplosioni. Grazie alle testimonianze<br />
vere, riferite non solo negli articoli di giornale o nei video, ma anche nei messaggi social e blog di chi sta vivendo<br />
l’esperienza dei bunker, Massini ha tratto una drammaturgia potente e spietata, un’opera paradigmatica e semplicissima,<br />
capace di far rivivere alle persone l’esperienza di simili rifugi, concentrati di umanità e di dolore. Un puzzle di esistenze<br />
rotte, incrinate, messe a rischio da una follia militare che costringe a rinunciare alla luce del sole, rifugiandosi sottoterra<br />
come animali in letargo.<br />
Il 1 luglio invece appuntamento con Ossola in jazz, una maratona di sei ore in cui si avvicenderanno sul palco gli<br />
esponenti di tre generazioni di musicisti jazz ossolani con alcuni ospiti d’onore fra cui il trombettista di fama<br />
internazionale Fabrizio Bosso, la cantante dei Dirotta su Cuba Simona Bencini e la direzione di Ramberto Ciammarughi,<br />
mentre l’8 luglio sarà la volta di Strabordante. Viaggio in nove tappe nell’Inferno di Dante, un viaggio musicale tra jazz,<br />
rock e noise che rilegge l’immaginario dantesco in chiave contemporanea: uno spettacolo multimediale costruito sulle<br />
visioni dell’artista Francesco Lopergolo, le musiche di XY Quartet e la performance di una delle voci più interessanti del<br />
panorama musicale italiano dell’ultimo decennio, John De Leo. Il 15 luglio poi in programma A night at the Opera, un<br />
nuovo straordinario show con la regia di Alessandra Premoli e le scenografie firmate da Stefano Di Buduo (già autore<br />
delle videoproiezioni spettacolari di Aida e No Gravity Show), che conquisterà il pubblico più affezionato (e non solo) del<br />
festival Tones on the Stones, che per ben 15 edizioni ha presentato le più affascinanti produzioni di opera<br />
contemporanea a carattere immersivo, parte fondante della propria identità.<br />
Tones Teatro Natura si trasforma in un vero e proprio portale verso altri mondi dal 20 al 23 luglio con la decima edizione<br />
di Nextones, festival internazionale di musica, arti audiovisive e ricerca. Fra performance site specific, live audio video e<br />
dj set, una programmazione fra le più eleganti in ambito internazionale che verrà svelata nelle prossime settimane. Nel<br />
frattempo però Nextones ha annunciato i primi progetti e artisti in programma, a partire da uno dei grandi maestri<br />
dell’elettronica mondiale, un pioniere dell’avanguardia tecnologica, in grado di stare a suo agio dialogando con le più<br />
differenti discipline, dall’arte visiva alla danza: Richie Hawtin, definito dal New York Times “una delle forze intellettuali del<br />
mondo dell’elettronica”, un artista celebrato anche da alcuni dei più prestigiosi luoghi della cultura internazionale come il<br />
Guggenheim di New York o il Grand Palais di Parigi, dove nel 2011 ha collaborato con un nome del calibro di Anish<br />
Kapoor. Nelle intersezioni fra performance, musica, video e fotografia si muove Najaaraq Vestbirk meglio nota come<br />
Courtesy, artista e dj danese che vive fra Copenaghen e Berlino e si esibisce in spazi e festival illustri come il Berghain o<br />
il Sonar mentre a chiudere il quadro delle anticipazioni di Nextones <strong>2023</strong> sono il dj e producer torinese Stenny che<br />
esplora i territori della techno, dell’IDM e della Bass Music e il cui album d’esordio è stato descritto da Pitchfork come<br />
“una testimonianza impressionante di introspezione e personalità”; e, dalla Polonia, VTSS, al secolo Martyna Maja,<br />
considerata da molti uno dei nomi più promettenti per il futuro della techno.<br />
Terminato Nextones, Tones Teatro Natura ospita il 28 luglio il concerto della CM Orchestra, che torna dopo lo<br />
straordinario concerto di inaugurazione dell’edizione 2022, quest’anno con la partecipazione di Mario Biondi nelle vesti di<br />
ospite d’onore, mentre dal 3 al 6 agosto si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con Awareness Campus, il<br />
seminario di natura pratica centrato sulla cura e il benessere delle persone tenuto da Gabriele Vacis.<br />
La stagione <strong>2023</strong> si chiude con la terza edizione del festival dedicato alla cultura della montagna Campo Base che si<br />
svolgerà quest’anno dall’1 al 3 al settembre e il cui programma verrà annunciato nelle prossime settimane.<br />
Tones Teatro Natura <strong>2023</strong> è anticipato dal progetto formativo dedicato alle scuole del territorio RiGenerAzioni, in corso<br />
nei mesi di aprile e maggio, incentrato sui temi dell’educazione ambientale e su tutte quelle criticità sociali che stanno<br />
compromettendo il presente e il futuro delle generazioni più giovani.
Hatis Noit - Aura - press photo 04 by Özge Cöne_WEB
WWW.BARCELONABALLETPROJECT.NET
Sono nata a Berezniki. E’ una piccola citta industriale che si trova sul fiume Kama negli Urali.<br />
Da bambina avevo un unico sogno. Era quello di diventare l’autista. Volevo guidare il pullman numero tredici che<br />
copriva la tratta da Abramovo a BRU-1.<br />
Questo sogno mi è stato trasmesso dalla mia zia. Lei mi ripeteva sempre che bisogna amare il proprio lavoro.<br />
Diceva che questa era una ricetta per la longevità e la felicita. Lei guidava il filobus e mi raccontava con grande<br />
entusiasmo del suo lavoro. Anche per me non riuscivo a immaginare nessun’altra professione. Però non mi è<br />
stato permesso d’iscrivermi nella scuola dei meccanici delle auto.<br />
Cosi mi sono iscritta alla scuola d’arte. In un solo anno di studio mi sono diplomata con lode. Poi ho frequentato<br />
l’istituto grafico artistico di Nizhny Taghil. Lì i miei professori erano Larisa Gracikova, Vladimir Martynenko,<br />
Svetlana Bakshaeva, Oleg Podolsky, Viktor Belakhonov.<br />
Sono felice che il mio destino mi abbia portato a studiare in una delle scuole migliori della Russia. Mi sono<br />
laureata, però non sono diventata una creatrice.<br />
Ho lavorato come print progettista per tanto tempo. Un giorno mi son resa conto che mi stavo andando in una<br />
direzione sbagliata. Qualcosa nel cuore mi sussurrava che avrei dovuto fare qualcosa di più importante nella mia<br />
vita. Ricordo molto bene il giorno in cui mi licenziai. Avevo deciso di prendermi un anno sabatico per capire cosa<br />
voglio veramente nella vita. Durante quell’anno ho fatto tutte quelle cose che prima non potevo fare perché non<br />
c’era mai tempo.<br />
Poi il destino fece in modo che il mio anno di riposo prolungasse per qualche altro anno. Poco alla volta ho<br />
iniziato a costruire i miei primi manufatti di legno. Ho intagliato sette navi e li ho attribuito i seguenti nomi:<br />
Amore, Speranza, Fede, Liberta, Felicita, Fortuna e Sogno.<br />
E poi mi è venuto in mente che sarebbe stato bello costruire un’altra nave del genere e farla navigare lungo il<br />
nostro fiume. Immaginavo che in teoria potrebbe un giorno raggiungere il Mar Caspio.<br />
E’ nato cosi il mio tema artistico del mare: fari, isole, navi, sirene e tante cose creative.<br />
Le mie opere hanno avuto successo in tutto il mondo. Non mi fermavo a creare e la mia arte mi ha cambiato.<br />
Per le mie prime opere ho utilizzato i vecchi oggetti che appartenevano alla mia famiglia. Le vecchie stoffe della<br />
mia bisnonna si trasformavano nelle vele delle navi, i pezzi di ricambio di un telaio si trasformavano in base per i<br />
fari.Gli anni passavano. Ora non riesco a immaginare come sarebbe stata la mia vita senza tutto questo.<br />
In una delle interviste mi hanno chiesto: Eugenia, cosa farai quando tutto il vecchio materiale della casa finirà?<br />
Ho risposto scherzando: allora vuol dire che dovrò comprare una casa vecchia, la utilizzerò per costruire le<br />
nuove opere d’arte e vendendole mi costruirò una casa nuova. Dopo un paio d’anni la mia risposta scherzosa<br />
divenne realtà. Ora vivo su una grande montagna in una casa nuova.<br />
Il mio progetto che si chiama “ La Grande Montagna” è nato per un altro motivo. Il mio progetto riguarda lo stato<br />
d’animo dell’uomo e la sua forza interiore. E’ importante ricordare da dove vieni e chi sono i tuoi antenati. Con il<br />
mio lavoro prolungo la vita delle cose che hanno già trascorso un secolo. Nelle mie mani le cose vecchie<br />
rinascono. Spero che questa volta sia per eternità.
Eugenia<br />
Baldina<br />
Il mio progetto riguarda lo stato<br />
d’animo dell’uomo<br />
e la sua forza interiore<br />
Con il mio lavoro prolungo<br />
la vita delle cose che<br />
hanno già trascorso<br />
un secolo.
STEFANO FRANCIA ENJOYART - POMODORO STUDIO ALWAYS<br />
presentano<br />
la collana musicale<br />
<strong>EnjoyArt</strong><br />
DISPONIBILE SU TUTTI I DIGITAL DOWNLOAD<br />
HTTPS://SHARE.AMUSE.IO/VJCNW-F5RMZ4
Tra Roma e New York si girerà il nuovo film di Luca<br />
Barbareschi THE PENITENT di David Mamet<br />
Produzione ELISEO ENTERTAINMENT e RAI CINEMA.<br />
Sono iniziate le riprese di The Penitent, il nuovo film di Luca Barbareschi. Sei settimane di riprese tra Roma e<br />
New York per raccontare una storia potente, moderna, incandescente, grazie alla drammaturgia di David Mamet -<br />
Premio Pulitzer per Glengarry Glen Ross.<br />
Prodotto da Eliseo entertainment con Rai Cinema, il film propone un cast internazionale: Catherine McCormack,<br />
Luca Barbareschi, Adam James, Adrian Lester.<br />
Ispirato a un caso di cronaca, The Penitent è il primo film di identità americana di Barbareschi. Uno psichiatra<br />
vede deragliare la sua carriera e la sua vita privata dopo essersi rifiutato di testimoniare a favore di un ex<br />
paziente violento ed instabile che ha causato la morte di diverse persone. L’appartenenza alla comunità LGBT del<br />
giovane paziente, il credo ebreo del dottore, la fame di notizie della stampa e il giudizio severo della legge,<br />
aggravati da un errore di stampa dell’editor di un giornale, sembrano essere gli elementi che fanno scatenare una<br />
reazione a catena esplosiva.<br />
Le location di grande effetto e i dialoghi serrati accolgono la trama che svela, scena dopo scena, le verità più<br />
intime dei personaggi. Foto di Federica Di Benedetto
FAST<br />
Ultimo episodio della saga Fast & Furious - Fast X - Il regista<br />
Louis Leterrier con un falshback rende omaggio all'attore Paul<br />
Walker scomparso in un incidente stradale nel 2013. Nel cast<br />
entrano Jason Momoa e Charlize Theron. Molte scene girate in<br />
Italia. Leggi l'articolo e scopri su quali strade hanno sfrecciato<br />
le macchine di Toretto and family.<br />
Vin Diesel - Dominic Toretto<br />
ph UNIVERSAL PICTURES ITALIA
SCENA FAST X GIRATA A GENZANO DI ROMA<br />
ph UNIVERSAL PICTURES ITALIA
La lunghissima saga di Fast & Furious inizia oltre vent’anni fa, nel 2001, con il primo capitolo diretto da Rob<br />
Cohen e interpretato da quelli che resteranno i protagonisti del franchise per molto tempo: Paul Walker (Brian<br />
O'Conner) e Vin Diesel (Dominic Toretto). L’idea iniziale è quella di una trama basata principalmente sulle<br />
corse d’auto. Con il susseguirsi dei sequel, però, il filone si evolve inserendo nella storia elementi tipici dei<br />
film di spionaggio. Nel 2003 viene realizzato un cortometraggio intitolato The Turbo-Charged Prelude for 2<br />
Fast 2 Furious che introduce, appunto, il secondo episodio: 2 Fast 2 Furious (2003), di John Singleton. Dal<br />
terzo capitolo (2006) fino al sesto, della regia si occupa Justin Lin. Durante le riprese di Fast & Furious 7 (che<br />
uscirà poi nel 2015), Paul Walker perde la vita in un incidente lasciando al regista James Wan l’arduo compito<br />
di chiudere la pellicola senza di lui. L’ottavo episodio (2017) è diretto da F. Gary Gray, mentre per il nono<br />
(2021) torna la regia di Justin Lin. Quest’ultimo, dopo numerose divergenze "creative" con Vin Diesel, ha<br />
deciso di non dirigere più Fast X (<strong>2023</strong>) e lasciare il ruolo a Louis Leterrier.<br />
Tra il 2019 e il 2021 sono stati realizzati uno spin-off, intitolato Fast & Furious - Hobbs & Shaw, e una serie<br />
animata, Fast & Furious - Piloti sotto copertura.<br />
Con Fast X, Louis Leterrier firma la regia del decimo capitolo di Fast & Furious, riportando sullo schermo uno<br />
dei personaggi iconici della saga: Paul Walker. L’attore, scomparso in un incidente nel 2013, tornerà in alcuni<br />
flashback: “Brian è molto vivo nel mondo di Fast & Furious, e nei capitoli precedenti lo hanno accennato<br />
spesso. Nel 9, per esempio, vediamo arrivare l’auto. Lo vedrete nel passato, non nel presente. La famiglia<br />
Walker è ancora parte integrante di questo franchise. Quello che James Wan ha fatto alla fine del settimo<br />
capitolo è semplicemente perfetto. Brian deve rientrare nel film così come l’ha lasciato” - ha spiegato il regista.<br />
Rispetto al lavoro fatto da Justin Lin, che ha diretto la maggior parte delle pellicole (compresa la nona),<br />
Leterrier decide di riscrivere completamente tutto: “Mi sono trovato nella situazione di dover cambiare tutto.<br />
Ho dovuto farlo funzionare” - ha dichiarato, aggiungendo di aver riportato la storia “sulla Terra” rendendola più<br />
concreta delle altre. Protagonista indiscusso, ormai da più di vent’anni, è Vin Diesel che, nonostante abbia a<br />
che fare con il suo personaggio da molto tempo, dichiara di scoprirne ancora aspetti nuovi. “Ogni volta che<br />
inizio a lavorare a un nuovo capitolo, mi sembra sempre la prima volta. Non sembra mai di fare la stessa cosa.<br />
Pare più come se fosse un accumulare decenni di evoluzione, di un’identità che si va svelando mano a mano.<br />
Mi sono sempre meravigliato di quanto sia unico il compito di portare un personaggio nella terza decade di vita<br />
riuscendo ancora a scoprire nuovi elementi della sua architettura" - ha spiegato.<br />
Confermati nel cast di Fast and Furious 10 anche Michelle Rodriguez, Sung Kang, Jason Statham, John Cena,<br />
Tyrese Gibson, Jordana Brewster. New entry il cattivo Jason Momoa, nel film figlio di un boss brasiliano<br />
ucciso da Toretto, che porterà il caos nella sua famiglia: “Dante è in tutto e per tutto affascinato da Dom. L’ha<br />
analizzato. E non c’è nessun posto dove può nascondersi, perché lui lo conosce meglio di chiunque altro” - ha<br />
detto Leterrier. Altra novità, l’ingresso in squadra di Brie Larson, nel ruolo di Tess, una sorta di "angelo<br />
custode" per Dominic.<br />
È il decimo film della saga cinematografica di Fast & Furious, che comprende Fast and Furious (2001), 2 Fast<br />
2 Furious (2003), The Fast and the Furious: Tokyo Drift (2006), Fast & Furious - Solo parti originali (2009),<br />
Fast & Furious 5 (2011), Fast & Furious 6 (2013), Fast & Furious 7 (2015), Fast & Furious 8 (2017), Fast &<br />
Furious 9 - The Fast Saga (2020) e lo spin-off Fast & Furious - Hobbs & Shaw (2019). La serie conta dieci film<br />
perché - si dice - che Paul Walker volesse che fosse una saga di dieci capitoli; quindi Vin Diesel e il resto del<br />
cast hanno deciso di onorare il desiderio del loro collega di set scomparso. Il film è stato girato a Genzano<br />
Romano, Roma, Torino e Napoli.
Dominic Toretto, tra poco conoscerai a fondo la<br />
paura. Ti sei costruito una bellissima vita, piena<br />
di amore e di famiglia. Io non ho potuto averla,<br />
sei stato tu a rubarmela. Il mio futuro, la mia<br />
famiglia... ma ora io distruggerò la tua, pezzo<br />
per pezzo.<br />
Jason Momoa - Dante<br />
ph UNIVERSAL PICTURES ITALIA
Mai accettare la morte,<br />
quando c'è<br />
un debito di sofferenza.<br />
Vin Diesel - Dominic Toretto<br />
ph UNIVERSAL PICTYURES ITALIA
Fast X è il decimo film della saga cinematografica di<br />
Fast & Furious, che comprende Fast and Furious<br />
(2001), 2 Fast 2 Furious (2003), The Fast and the<br />
Furious: Tokyo Drift (2006), Fast & Furious - Solo parti<br />
originali (2009), Fast & Furious 5 (2011), Fast &<br />
Furious 6 (2013), Fast & Furious 7 (2015), Fast &<br />
Furious 8 (2017), Fast & Furious 9 - The Fast Saga<br />
(2020) e lo spin-off Fast & Furious - Hobbs & Shaw<br />
(2019). La serie conta dieci film perché - si dice - che<br />
Paul Walker volesse che fosse una saga di dieci<br />
capitoli; quindi Vin Diesel e il resto del cast hanno<br />
deciso di onorare il desiderio del loro collega di set<br />
scomparso. Nel cast di questo episodio torna Charlize<br />
Theron (già presente in Fast & Furios 9) e entra per la<br />
prima volta Jason Mamoa.<br />
Il film è stato girato in parte in Italia esattamente a:<br />
Genzano di Roma, Roma, Napoli e Torino.<br />
Charlize Theron - Cipher<br />
ph UNIVERSAL PICTYURES ITALIA
ESCE IL ROMANZO DI ASSUNTA MARESCA<br />
DA REGINETTA DI BELLEZZA A TEMUTA PRIMA<br />
DONNA DELLA CAMORRA<br />
Esce in libreria per Gremese Editore il romanzo ispirato alla figura<br />
di Pupetta Maresca che ne ripercorre la vita, dall’adolescenza fino<br />
alla scarcerazione nel 1965. Autore è Philippe Vilain, rinomato<br />
scrittore francese e direttore della collana “Narratori francesi<br />
contemporanei” di cui quest’opera, dal semplice titolo Pupetta, fa<br />
parte.<br />
Residente e innamorato di Napoli e della cultura partenopea da<br />
anni, Vilain – dopo le recenti pubblicazioni Napoli mille colori e Un<br />
mattino d’inverno – dedica il suo ultimo libro ad Assunta Maresca,<br />
un personaggio balzato alle cronache nazionali per una vicenda<br />
che è un perfetto mélange di amore, onore e vendetta passionale.<br />
Assunta Maresca cresce nella Napoli degli anni Cinquanta, in un<br />
quartiere dove la violenza era all’ordine del giorno: Materdei.<br />
Giovane, bella, ambiziosa e con il desiderio di diventare un’attrice,<br />
nel 1954 incontra Pasquale – “Pascalone ‘e Nola” per i colleghi<br />
camorristi – e se ne innamora convolando a nozze. Appena ottanta<br />
giorni dopo il matrimonio, Pasquale viene assassinato da un clan<br />
rivale e Pupetta, che nel frattempo ha saputo di essere incinta,<br />
rimane improvvisamente vedova prendendo però una drastica<br />
decisione: vendicare se stessa e il marito. Ha così inizio la carriera<br />
di “Madame Camorra” che, con lucidità e acume, Vilain indaga e<br />
descrive ricostruendone la natura e restituendone quella<br />
determinazione e sete di rivalsa che l’hanno resa celebre in tutti i<br />
rotocalchi, e che ha dato spunto anche alla realizzazione di film e<br />
serie tv.<br />
Philippe Vilain è docente di letteratura francese all’Università<br />
Federico II di Napoli. La sua produzione letteraria è molto studiata<br />
in ambito universitario, come dimostra la monografia recentemente<br />
pubblicata da Francesco Paolo Alexandre Madonia Philippe Vilain,<br />
l'amour en ses discours (Mimesis). Vilain è autore di romanzi di<br />
grande successo, pubblicati in Francia da Gallimard, Grasset e<br />
ultimamente da Laffont. Tra questi, sono editi in Italia da Gremese:<br />
Falso padre (2009), Non il suo tipo (2012, adattato per il cinema da<br />
L. Belvaux e premio internazionale “Scrivere per Amore”), La<br />
moglie infedele (2013, in Francia premio Jean-Freustié), La<br />
ragazza dalla macchina rossa (2018), Un mattino d’inverno (2020)<br />
e Napoli mille colori (2021). Ha curato volumi collettivi (Bella Italia,<br />
2022, ed Écrivains d’Italie, <strong>2023</strong>) e scritto saggi come il<br />
Quadernetto sulla timidezza (2011, Gremese) e La Littérature sans<br />
idéal (2016, Grasset).
In attesa di “Genesis”, il main event di settembre, in programma a giugno<br />
l’incontro a tema “Terra” che coinvolgerà appassionati di enogastronomia e<br />
rappresentanti del territorio, promotori delle tradizioni ampezzane<br />
Genesisaria<strong>2023</strong>-©ChantalArnts
Si terrà sabato 17 e domenica 18 giugno il secondo appuntamento con “Casa<br />
Genesis”, il nuovo progetto ideato dallo Chef Riccardo Gaspari e da Ludovica Rubbini<br />
- proprietari dell’azienda agricola SanBrite di Cortina d’Ampezzo (BL) – con l’obiettivo<br />
di prolungare nel corso di tutto l’anno l’esperienza di “Genesis”, l’evento dedicato<br />
alla riscoperta delle origini primordiali della cucina, la cui terza edizione si terrà dall'8<br />
all'11 settembre prossimi nella Perla delle Dolomiti.<br />
“Aria” è l’elemento che, nel weekend dal 24 al 26 marzo scorsi, ha inaugurato gli<br />
appuntamenti, ciascuno associato a un elemento della Natura, con l’obiettivo<br />
principale di sensibilizzare alla cura del territorio e ad altre tematiche cruciali, centrali<br />
e strategiche per il futuro dell’ambiente. Sostenibilità, Montagna e Cucina<br />
Rigenerativa - elementi “core” alla base della stella verde Michelin ottenuta dal<br />
SanBrite e dal Brite de Larieto nel 2021 - costituiscono il fil rouge che accompagnerà<br />
gli ospiti al main event di settembre.<br />
“Respirare la montagna” è stata la keyword della due giorni svoltasi tra le Dolomiti:<br />
esperienze gastronomiche esclusive, ciaspolata nei boschi, meditazione in quota e<br />
una tavola rotonda con esperti di Rigenerazione e Sostenibilità, quali Riccardo<br />
Felicetti e Andrea Illy.<br />
Momento topico di “Casa Genesis | Aria” è stata poi la cena a quattro mani con lo<br />
Chef Lorenzo Vecchia del ristorante Ahimè di Bologna - stella verde Michelin -, che<br />
sposa la filosofia del farm-to-table e propone un menu di materie prime a prevalenza<br />
vegetale, e lo Chef David Žefran del ristorante sloveno Milka, 1 stella Michelin.<br />
“‘Casa Genesis’, il nostro nuovo progetto di ricerca e sviluppo sui temi dell’ambiente<br />
e food, è iniziato - raccontano Ludovica e Riccardo - con l’appuntamento ‘Aria -<br />
Respirare la montagna’. Siamo molto soddisfatti di come è andata e siamo molto<br />
commossi nel vedere le reazioni dei nostri ospiti. ‘Non sapevo di aver bisogno di<br />
questa esperienza, di questo divertimento’, ci ha salutato così uno dei partecipanti: il<br />
miglior complimento e la conferma che siamo sulla strada giusta. Due giorni di<br />
camminate, di dibattiti e cibo, due giorni di consapevolezza e cura, due giorni in cui<br />
abbiamo costruito nuovi legami tra persone e Natura. Due giorni, per noi, di stimoli e<br />
progresso sui futuri eventi. Perché ormai ci è chiaro che la montagna va vissuta in<br />
ogni stagione, in modo circolare e condiviso”.<br />
Sono già in corso i preparativi per “Terra - La montagna da toccare”, il secondo<br />
appuntamento con “Casa Genesis”, che si terrà il 17 e 18 giugno e che si tradurrà in<br />
un viaggio nel tempo tra tradizione, innovazione ed educazione.<br />
Sarà l’occasione per accendere i riflettori sull’elemento “Terra”, con una particolare<br />
attenzione al territorio ampezzano e alle sue tradizioni - da quelle gastronomiche a<br />
quelle culturali -, tra le quali spicca il Curadizo, un’attività fondamentale che consiste<br />
nella pulizia dei prati prima che le mucche vengano portate al pascolo.<br />
Un evento unico nel suo genere, che ha trovato concretizzazione grazie al supporto e<br />
al contributo degli sponsor Pastificio Felicetti, Scarpa, illy, Ruinart, Parmigiano<br />
Reggiano, K-Way, Riso, Amarey e OuiFleurs.<br />
Genesisaria<strong>2023</strong>-©ChantalArnts
TuttoBallo<br />
Genesisaria<strong>2023</strong>-©ChantalArnts
TuttoBallo<br />
Genesisaria<strong>2023</strong>-©ChantalArnts
STEFANO FRANCIA ENJOYART - POMODORO STUDIO ALWAYS<br />
presentano<br />
la collana musicale<br />
<strong>EnjoyArt</strong><br />
DISPONIBILE SU TUTTI I DIGITAL STORE
CVTà Street Fest <strong>2023</strong><br />
L’ITALIA CHE R/ESISTE OFFRE I SUOI MURI AGLI ARTISTI DI<br />
TUTTO IL MONDO DAL 02 AL 4 GIUGNO <strong>2023</strong><br />
CIVITACAMPOMARANO (CB)
Ritorna dal 2 al 4 giugno <strong>2023</strong> a Civitacampomarano (CB) Cvtà Street Fest, l’attesissimo festival internazionale di street<br />
art che ha fatto rinascere l’antico borgo molisano da appena 300 abitanti.<br />
Cvtà Street Fest firma quest’anno la sua ottava edizione, la più ricca di sempre, che porterà insieme all’arte di strada<br />
anche la grande musica, con grandi sorprese e ospiti d’eccezione, e un ricco programma di eventi tutti gratuiti, tra<br />
spettacoli, concerti, installazioni e perfomance molte delle quali nate specificatamente per entrare in connessione con i<br />
luoghi del paese.<br />
Un traguardo importante, che conferma il successo di una visione: che un borgo a rischio di spopolamento possa<br />
ripartire grazie al linguaggio dell’arte, e allo sguardo di una donna, Alice Pasquini, ambasciatrice della street art italiana<br />
del mondo, che ha ideato Cvtà Street Fest nel 2016, e lo dirige insieme allo staff dell’Associazione Culturale<br />
CivitArtanch’esso composto interamente da donne.<br />
Su questa scia Cvtà Street Fest<strong>2023</strong> invita tre artiste internazionali Elléna Lourens, Helen Bur, HERA, provenienti da<br />
diverse esperienze nell’arte urbana, e diversi paesi del mondo -Sudafrica, Regno Unito, e Germania- e un vero e proprio<br />
pioniere dell’arte: l’americano, Dan Witz.<br />
Saranno loro a portare la propria arte, quella di strada- che di solito prende forma nelle periferie, nelle stazioni, e nelle ex<br />
fabbriche delle grandi città- sui muri dell’antico borgo sannita, tra le sue strade e le sue piazze, e tra la sua gente.<br />
Continuando in quel processo di rigenerazione urbana che con la partecipazione e il coinvolgimento di tutta la comunità,<br />
ha trasformato Civitacampomarano in un atelier mondiale di artisti, a cielo aperto e gratuito.<br />
Elléna Lourens, giovane artista sudafricana che crea murales leggeri e poetici caratterizzati da poche linee e colori, per<br />
creare paradisi di tranquillità in ogni luogo; Helen Bur, in perenne movimento tra il Regno Unito e le strade del mondo,<br />
dove realizza le sue opere dal gusto surrealista, in cui spesso il personale diventa globale offrendo una lettura della vita<br />
tra le righe. HERA (al secolo Jasmin Siddiqui, 1981), pittrice tedesco-pakistana con radici artistiche nel graffitismo e<br />
nell’arte di strada, attiva sin dal 2001 sia da sola che come parte del noto duo HERAKUT con il quale è anche impegnata<br />
attivamente a favore di cause umanitarie, collaborando tra gli altri con l'Unicef, il Global Fund, WWF Germania, Viva Con<br />
Agua. E infine l’urban artist americano Dan Witz, (Chicago, 1957), interessato ai cambiamenti sociali e alle a questioni<br />
politiche ed economiche del nostro tempo.
Abbiamo sempre avuto una presenza femminile a Cvtà Street Fest; l’anno scorso con Cinta Vidal, e ancora prima con Maria Pia<br />
Picozza e MP5, per citarne solo alcune, ma quest’anno per la prima volta al festival abbiamo una maggioranza di artiste donne,<br />
per dare un più ampio respiro a una parte della street art che resta ancora minoritaria. Spiega Alice Pasquini. Come sempre<br />
avviene per Cvtà Street Fest, ho scelto gli artisti per la loro poetica, e per la capacità di relazione con la comunità e con i luoghi;<br />
sarà interessante vedere come queste donne provenienti da diverse parti del mondo si inseriranno nel contesto, e che tipo di<br />
interpretazione femminile porteranno sui muri di Civitacampomarano. Conclude l’artista e direttrice del festival.<br />
Come è ormai consuetudine insieme all’arte, Cvtà Street Fest offrirà le bellezze monumentali e naturalistiche che caratterizzano<br />
l’antico borgo, fondato in epoca sannita su uno sperone di roccia arenaria, a 500 mt sul livello del mare e circondato da 600<br />
ettari di bosco, che possono essere ammirate nelle visite guidate in programma. E le tradizioni gastronomiche da scoprire negli<br />
apprezzatissimi percorsi gastronomici proposti accanto ai percorsi culturali, e nei workshop di cucina tipica di Civita.<br />
Headquarted della manifestazione, sarà come sempre Casa Cuoco, la dimora storica in cui visse il celebre illuminista italiano<br />
Vincenzo Cuoco, situata a due passi dal Castello Angioino e circondata dalle opere del Cvtà Street Fest. Casa Cuoco, grazie a<br />
un accordo tra Airbnb, Anci e Ministero dei Beni Culturali è stata ristrutturata e affidata all’associazione CivitArt, per ospitare nei<br />
giorni del festival gli artisti arrivati a Civitacampomarano da tutto il mondo: un altro luogo simbolo di un’iniziativa capace di<br />
superare i confini nazionali.<br />
Cvtà Street Fest, con la direzione artistica di Alice Pasquini, è organizzato dall’Associazione Culturale CivitArt in collaborazione<br />
con la ProLoco “Vincenzo Cuoco” di Civitacampomarano e il comune di Civitacampomarano.
CVTà Street Fest <strong>2023</strong><br />
Dal 02 al 4 Giugno <strong>2023</strong><br />
CIVITACAMPOMARANO (CB)<br />
TuttoBallo
Le collane musicali per la cura del copro, dell’anima e della mente. Prodotte<br />
dall’associazione Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong>, Pomodoro Studio Edizioni<br />
Musicale - Always Record e composte dalla compositrice americana Judie<br />
Collins e dal maestro Ciro Vinci. Ultima produzione "Dillo Alla Danza 2002"<br />
In arrivo "Dillo Alla Danza vol 3" pubblicazione dei musicisti che hanno partecipato alla<br />
Giornata Mondiale della Danza del 30 Aprile a Terni. Con la copertina realizzata con<br />
l'opera del vincitore della sezione visiva del concorso "Dillo Alla Danza", Pierangeli<br />
Antonio, con il quadro "il mio paese", la compilation contiene 11 tracce che comprendono<br />
8 inediti e 3 bonus track, musica d'ascolto e relaxing che spazia dal pop alle ballate rock,<br />
alla new age.<br />
01. Giulia Muti – Opera d’Arte<br />
02. Neroelettrico – La Stanza Favola<br />
03. Roberto Funaro – Come Se<br />
04. Massimo Zanetti - The Old New York<br />
05. Movie Brass Quintet - Clash on Mars<br />
06. Lorenzo Sebastianelli - Carnevale Romano<br />
07. Piera Mussardo - Swing Blues on a Winter Afternoon<br />
08. INK- Bisogna Solo credersi<br />
09. Julie Collins – Happy Feet – Bonus Track<br />
10. Julie Collins – Sweethearts – Bonus Track<br />
11. Ciro Vinci – Iris – Bonus Track<br />
L'associazione Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong>, con la produzione discografica vuole offrire una<br />
vetrina agli artisti emergenti e non, promuovendo la loro arte, pubblicando stili e generi<br />
diversi. Il listino delle produzioni ALWAYS Pomodoro Studio Edizioni Musicali e Stefano<br />
Francia <strong>EnjoyArt</strong> è disponibile su tutti i digital store (Spotify, Deezer, Amazon Music,<br />
Apple Music… ) è comprende vari volumi, ognuno dei quali presentano i generi che<br />
spaziano dal pop al rock, dalla Dance to Rhythm al Relaxing.<br />
"Rhythm" è un progetto discografico creato dalla ALWAYS Pomodoro Studio e al quale<br />
l'associazione Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong> ha aderito subito. Bernando Lafonte ideatore dei<br />
progetti insieme all'artista americana Julie Collis, hanno studiato i ritmi di tutti i balli<br />
proponendo tracce dedicate al Cha Cha Cha, Rumba, Bachata, ritmi che permettono ai<br />
danzatori di esercitarsi e studiare attraverso i battiti della musica.<br />
La musica e la danza aiutano a conoscersi meglio, sondando con cautela e tranquillità le<br />
fragili pieghe del nostro corpo psichico. Secondo la Federazione Italiana Musicoterapia<br />
(FEDIM) “le motivazioni che muovono le persone ad ascoltare o a produrre musica<br />
nascono per lo più dalla necessità pressante di entrare in una dimensione mentale che<br />
permetta il contatto con la propria sfera emotiva, dove è possibile la strutturazione di uno<br />
spazio immateriale gestibile secondo le regole della propria fantasia”. Una serie di<br />
concetti importanti che vanno ad avvalorare il nostro valore della musica: ascoltare<br />
(oppure fare) della musica è una vera a propria attività artistica. Per questo abbiamo<br />
deciso di divulgare anche la collana musicale "Relaxing", brani composti da esperti<br />
esperti in musicoterapia: Julie Collins e Ciro Vinci. I due compositori con le loro<br />
musiche accompagnano chiunque, ballerini e non, nell’attività di rilassamento quotidiano<br />
e meditazione. I brani inclusi nei volumi sono composti a 432 Hz. L’accordo a 432 Hertz<br />
(Hz) risuona con le frequenze fondamentali del vivente: battito cardiaco, replicazione del<br />
DNA, sincronizzazione cerebrale, e con la Risonanza di Schumann e la geometria della<br />
creazione. Le pubblicazioni discografiche prodotte dalla Always - pomodoro studio<br />
edizioni musicali e Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong> sono state realizzate per divulgare suoni in<br />
grado di influenzare tutte le cose con le quali vengono in contatto. L'esperienza musicale<br />
può influenzare, infatti, molteplici ambiti, come le funzioni cognitive, le capacità motorie,<br />
lo sviluppo emozionale, le abilità sociali e la qualità della vita.<br />
Le varie produzioni psono scaricabili direttamente dai digital store.
TuttoBallo<br />
Spring<br />
MAKE UP ARTIST<br />
MAURI MENGA
TuttoBallo<br />
La parola d’ordine per tutto ciò che riguarda il make up <strong>2023</strong> è intensità! Sul viso spiccano blush in colori accesi come<br />
l’arancio, in netto contrasto con il make up occhi, che vede un ritorno di colori spenti e dark dal mood glam-grunge anni<br />
Novanta o il blu denim anni 2000. Troviamo forti contrasti anche nel make up labbra, tra lip balm trasparenti e tinte labbra<br />
vivacissime. Gli ombretti sono i grandi protagonisti dei trend beauty della bella stagione. Coloratissimi e con effetti di tutti i<br />
tipi: opachi, shimmer, metallizzati. Insomma, vince la democrazia degli stili. Perché accanto a tanto colore si fa strada<br />
anche il nero con qualche tocco gotico<br />
Primavera, e già nell'aria c'è voglia di leggerezza. E colore. E proprio su quest'ultimo ruotano le tendenze trucco della<br />
primavera estate <strong>2023</strong>. Ombretti e rossetti vedono il trionfo di<br />
tinte vivaci e brillanti, in qualche caso audaci, come l’arancio, con cui accendere le palpebre. O il rosa Barbie per le<br />
labbra, tra echi nostalgici e richiami agli anni '80.<br />
Non mancano grandi classici del trucco estivo come l’ombretto dorato in tutte le sue nuances, perfetto per esaltare<br />
l'abbronzatura, e i rossetti succosi come i frutti ricchi di betacarotene. Ma accanto a tanto colore, ogni tanto fa capolino il<br />
nero che cerchia lo sguardo con eye liner o contorna le labbra in rossetti effetto bicolor insieme al rosso. E poi strass,<br />
ciglia texturizzate, effetti metallizzati.<br />
L'ombretto dorato<br />
Sta bene sulla pelle abbronzata e su quella appena dorata<br />
dal sole. Si applica su tutta la palpebra o solo nell'angolo<br />
esterno dell'occhio.<br />
La tecnica di applicazione predominante è la color block,<br />
cioè a tutta palpebra e senza sfumature. I colori? Verde,<br />
turchese, arancio, fucsia, giallo.<br />
L'estate è la stagione ideale per giocare con il colore.<br />
Anche con il trucco occhi<br />
Fard e terre<br />
abbronzanti<br />
Sul viso spiccano blush in colori accesi come<br />
l’arancio, in netto contrasto con il make up occhi. Un<br />
grande classico della bella stagione: la terra per una<br />
pelle baciata dal sole. Quest'anno si applica su tutta<br />
la guancia, dalla tempia al centro del viso. Quasi a<br />
ricordare che il trucco esprime anche voglia di vivere.
TuttoBallo<br />
Le sopraciglia e ciglia<br />
Sopracciglia poco definite in contrasto con ciglia iper definite e<br />
disegnato a zampette di ragno. Un trend interessante che<br />
aggiunge vivacità a uno sguardo che, spogliato della cornice delle<br />
sopracciglia, sarebbe altrimenti troppo languido. Il trend non è<br />
nuovo, se si pensa agli anni '70 in cui Mina lanciò la tendenza<br />
dell'assenza delle sopracciglia. La differenza è che oggi non si<br />
depilano, ma si decolorano. o se sono rade per natura, si lasciano<br />
poco definite.<br />
Le labbra<br />
Troviamo forti contrasti anche nel make up labbra, tra<br />
lip balm trasparenti e tinte labbra vivacissime. Labbra,<br />
la tendenza bicolor dei rossetti che si arricchiscono di<br />
un tocco metallizzato dall'effetto vibrante. Giocare con<br />
il colore è una delle tendenze trucco più interessanti<br />
del <strong>2023</strong>. Nella primavera estate questo gioco si<br />
estremizza sconfinando in un esercizio di pittura con i<br />
rossetti bicolor: rossi al centro e neri sul contorno<br />
labbra. Da provare se si ha mano ferma e piace<br />
dipingere.
Pensiero del mese<br />
DI FRANCESCA MEUCCI - DIRETTRICE DI SOLOMENTE<br />
https://www.solomente.it<br />
Se staccherai lo sguardo dal telefono incrocerai gli occhi di chi ti sta vicino.<br />
Se toglierai la maschera il mondo finalmente ti riconoscerà.<br />
Se rimuoverai il superfluo avrai un sentiero libero da percorrere.<br />
Se darai voce al tuo cuore sarai ascoltato.<br />
Se andrai oltre le apparenze scoprirai la sostanza.<br />
Se eliminerai i pregiudizi non avrai timore del diverso da te.<br />
Se scioglierai i legami che ti opprimono uscirai dalla gabbia che hai costruito.<br />
Se inizierai a cercare prima o poi troverai.<br />
Se sorriderai ci sarà chi ti ricambierà.<br />
Se farai tutte queste cose, quando ti sentirai triste o arrabbiato, un abbraccio ti consolerà.<br />
https://www.solomente.it
34<br />
FAst X<br />
al cinema l'Ultimo episosdio della saga Fast & Furious<br />
© F R E E P R E S S O N L I N E - v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r y "