You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
1 9
2012
28 MAGGIO
• GDOWEEK 2012 • Settimanale • Il Sole 24 ORE S.p.A. – via Carlo Pisacane 1 – 20016 PERO (MILANO) • Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) - art. 1, Comma 1, DCB Milano
“in caso di mancato recapito inviare al Cmp di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi.”
IMMOBILIARE
WESTFIELD
Le strategie internazionali
del Gruppo:
lo sbarco a Milano
������
INTERVISTA
LUCA COLOMBO
Come usare Facebook,
parla il country
manager italiano
�������
www.gdoweek.it www.gdoweektv.it
INDUSTRIA
BRANDING
Il fenomeno
delle campagne
didattiche
�������
NUOVA INSEGNA IDEATA DA UNICOOP FIRENZE �������
SERVIZI
PACKAGING
La rivoluzione
sostenibile avviata
dalle bioplastiche
�������
�������������������������
�����������������
Una croccante novità tutta da scoprire nello scaffale delle barrette di cereali
Grano, mandorle e semi di zucca:
l’energia dei cereali diventa gustosa!
Scopri il resto della gamma su www.grancereale.it
cristina.lazzati@ilsole24ore.com
������������������
����������������
�educe da Linkontro Nielsen 2012,
ecco alcune riflessioni, istantanee
rimaste impresse nella memoria.
Primo, l’attenzione ai media digitali e ai social
network, non solo da parte del programma
convegnistico, che a questi temi ha dedicato
molti interventi, ma anche a livello pratico
-la scelta (coraggiosa) dell’organizzazione di
veicolare con lo smartphone informazioni di
servizio, così come di fare un twitter-cronaca
dell’evento ha sicuramente stuzzicato molti
manager dell’industria e della distribuzione
a “guardare” dentro al mezzo, da tutti o dalla
gran parte posseduto, ma utilizzato ad un decimo
del suo potenziale.
Secondo fotogramma. I linguaggi. Nei periodi
di forte cambiamento come questo si verificano
i fenomeni definibili “torre di Babele”, in cui
nel mix generazionale e lessicale si incrociano
culture molto diverse tra loro, che si mixano
e remixano alla ricerca di un’assonanza, stonando
platealmente senza alcun disturbo. Se
da un lato, abbiamo il linguaggio social a base
di retwitt e hashtag, non manca il linguaggio
finanziario, creditizio dell’economista che,
guarda caso, in quest’edizione arriva da una
Banca, San Paolo per la precisione, che bacchetta
la scarsa patrimonializzazione di molte
imprese italiane e le invita a porre riparo
alla situazione, mentre alle aziende che già
sono patrimonializzate indica la strada delle
startup come possibili investimenti. Concetti
EDITORIALE
condivisibili senza dubbio, rimane il fatto che
ancora una volta osserviamo uno sparigliamento
dei ruoli e quindi la banca si candida
ad advisor, mentre il manager si trasforma in
banca, qualcosa mi sfugge ...
Nuovi linguaggi anche per la selezione dei
presenti, a cominciare da Maria Latella, volto
televisivo e direttrice di un femminile, che
introduce uno sguardo diverso al mondo che
molti degli astanti conoscono fin troppo bene.
Un po’ di qualunquismo non fa male se fatto
con intelligenza e poi, diciamolo, sui rapporti
industria e distribuzione c’è poco (ancora) da
dire, mentre è tutto da fare.
Ben ci stanno quindi giornalisti di mondi altri,
un Severgnini un po’ dimesso e un Calabresi
in gran forma, manager fuori dal coro, Staraci,
Enel Green, Guglielmo Fiocchi di Pirelli
Tyre. La nuova economia di Becchetti, wise,
saggia, come ci piace definirla sulle pagine
di questo giornale. Senza dimenticare Carlo
Alberto Carnevale Maffè, che, sempra a proposito
di linguaggi, propone anche una nuova
(almeno per questo mondo) dialettica, che un
po’ stupisce, ma almeno scuote. In questo
altro, ormai visibilmente sovrapposto, spunta
un Farinetti avvincente e trascinatore, che alla
crisi risponde con aforismi sul fare che avvincono
tutti, lui che, tutti lo ricordiamo iniziò
con l’era dell’ottimismo, oggi si definisce un
“catastrofista proattivo”, un atteggiamento
che “compriamo” e condividiamo.•
28 maggio 2012 3
��������
EDITORIALE
OSSERVATORIO
INTERVISTA
COVER STORY
1 9
2012
RETAIL
INDUSTRIA
La torre
di Babele
porterà al nuovo
Cala il numero dei lettori
la crisi entra anche in libreria
Westfield, centri commerciali
improntati agli stili di vita
Il paniere prezzi
La borsa della spesa
A confronto
Ipercoop e Eurospin
Le aziende su Facebook?
“Coinvolgano i consumatori”
Prodotti freschi
e convenienza,
tutto da Coop.fi
Si ottimizzano le sinergie
tra Limoni e La Gardenia
Mercatone Uno si rilancia,
il nuovo format è vincente
Reparti
Oral care, non c’è spazio
per i primi prezzi
Sviluppo reti
L’azienda sui banchi di scuola
valorizza il ruolo della marca
Nivea: la bellezza
è da democratizzare
Positivi i primi risultati
dell’eco-piano Unilever
Disney diventa
marchio ombrello
Brand e beneficenza:
l’evento Profit No Profit
Mercati
Nell’acqua minerale
la liscia va bene,
meglio se sostenibile
03
06
08
10
12
14
18
20
22
27
30
36
38
39
40
42
18 Limoni
Group
20 Mercatone
Uno
22 Oral care
36 Nivea
38 Unilever
39 Disney
40 Profit
No Profit
42 Acque
minerali
50 Corner legali
in gdo
SERVIZI
CULTURE
Ikea nel consumer
electronics. Con un
approccio virale, ecco la
descrizione dell’offerta
Ikea che ha spiazzato i
retailer di elettronica di
consumo: in arrivo la Tv
led flatscreen con hard
disk Divx e con audio 2+1.
Un sistema disegnato per
inserirsi negli ambienti
Ikea e abolire i cavi.
Strategia anticrisi di
Tesco. Il punto sul retailer
illustrato in modo franco e
chiaro dal Ceo Clarke. Temi
come: l’investimento da 1
miliardo di sterline, come
cambia Tesco, i sei punti
chiave per lo sviluppo,
come localizzare l’offerta,
l’internazionalizzazione,
il problema Fresh&Easy,
il multichanneling.
Inaugurazione concept
Milano. Aperto a fine marzo
anche a Milano. Molto più
di un brand, molto più di un
negozio. Molto più di uno
stile. Playlife è un modo di
“sentire” il mondo, di andare
al cuore autentico delle
cose. Playlife è una storia
nuova nata da un’idea di
Alessandro Benetton.
Pack alimentare e bevande,
la svolta delle bioplastiche
L’avvocato ti difende
da un corner della gdo
Talenti in azienda
contro la crisi
Col modello Saas
il retail diventa globale
Opinione
Contratti a partita Iva,
un’eliminazione di fatto
Libri
La geosociologia
formulata da Maffesoli
48
50
53
54
56
57
Video Presentazione
Video Intervista
Video Tour
28 maggio 2012 5
6
OSSERVATORIO
���������������������������
��������������������������������
di Gino Pagliuca
�a lettura arricchisce lo spirito, ma se non si
è anche ricchi da un punto di vista materiale
si finisce per leggere meno. Il prezzo dei
libri infatti, anche se gli editori si guardano
bene dal dirlo, è uno dei motivi della disaffezione
degli italiani per la lettura o, perlomeno, per la
frequentazione delle librerie. Ma se sui motivi si
può discutere, sui numeri della crisi lo si può fare
assai meno, partendo dal rapporto L’Italia dei libri
commissionato a Nielsen dal Centro per il libro e
la lettura. Dal 2010 sono state perse 1,7 milioni
di copie, pari a un calo degli acquisti del 10%: si è
passati dal 33% degli acquirenti di almeno un libro
nel periodo al 29% degli acquirenti di almeno un
libro nello stesso periodo nel 2011. Anche i lettori
sono calati: dal 32 al 30%, facendo calare il tasso
Valori in aumento
L’analisi è stata effettuata calcolando
un prezzo medio in un ampio panel di
prodotti conteggiando, senza distinzione
di pollici, il solo prezzo medio per città
delle smart tv in offerta, effettuando una
comparazione con il mese precedente
(febbraio nel caso dei prodotti che hanno
come visibilità solo marzo), e per i mesi
in cui i prodotti erano in offerta, è stata
individuata una graduatoria delle città più
convenienti per comprare una smart tv.
La classifica è guidata da Roma, seguita
da Napoli.
Nella comparazione tra singole città, in
tutte indistintamente dal mese di marzo a
quello di maggio c’è stato un sostanziale
aumento. A febbraio si sono registrati i
prezzi più alti in assoluto, ma il risultato
è dipeso dalle tipologia dei prodotti in
offerta.
28 maggio 2012
Prezzo
medio
di lettura del 6% dal 2010 al 2011. Solo il 7% della
popolazione è composta da persone che comprano
almeno nove libri all’anno e a loro va ascritta
quasi la metà degli acquisti: 63 milioni di copie su
135 milioni complessive. I libri letti nell’insieme
sono stati 169 milioni, 34 dei quali non derivanti
da atti di acquisto. Quanto ai canali d’acquisto la
preferenza va alla libreria dove viene acquistato il
42% dei libri, mentre il 16% viene acquistato nei
canali della grande distribuzione, il 12% in edicola
e il 9% su internet. Quasi un libro su tre letto nel
2011, dunque, non è frutto di un atto di acquisto.
La spesa effettuata, in media da ogni acquirente lo
scorso anno ha toccato i 28,97 euro, ogni italiano
adulto ha speso 7,17 euro: la spesa totale degli
italiani per i libri nel 2011 è di 1,5 miliardi di euro.•
Prezzo medio
mese preced.
-20%
Calo acquirenti
di almeno
un libro al mese
10%
Quota copie con
prezzo superiore
a 20 euro
�����������������������
������������������������������������
SMART TV: PREZZI CHE DISORIENTANO IL POTENZIALE ACQUIRENTE IN COLLABORAZIONE CON
Rilevazione su prodotti presenti in offerta sul sito RisparmioSuper tra marzo e maggio
Diff. Var % Periodo Citta
1054 1336 -282 -21% 01/03/2012 Bari
1199 1054 -144 -13% 01/04/2012 Bari
1355 1199 -156 -13% 01/05/2012 Bari
565 1338 772 57% 01/03/2012 Bologna
1249 0 0 -- 01/05/2012 Bologna
954 1418 464 32% 01/03/2012 Cagliari
1404 0 0 -- 01/05/2012 Cagliari
449 1710 1261 73% 01/03/2012 Firenze
754 1331 576 43% 01/03/2012 Napoli
979 0 0 -- 01/05/2012 Napoli
954 1491 537 36% 01/03/2012 Palermo
1301 0 0 -- 01/05/2012 Palermo
754 1331 576 43% 01/03/2012 Roma
979 0 0 -- 01/05/2012 Roma
Fonte: RisparmioSuper
Valgrana spa • Via Moretta, 7 • Scarnafigi (CN) • tel. 0175.27.20.00
OSSERVATORIO_ immobiliare
Intervista
a Bill Giouroukos,
Director of Operations
in Gran Bretagna.
Le strategie del
Gruppo e il prossimo
sbarco a Milano
con un’innovativa
lifestyle destination
�����������������������������
�����������������������������
8
di Irene de Gasparis
�on le sue 118 strutture in tutto
il mondo, Westfield è oggi non
solo uno dei più importanti gestori
internazionali di shopping
center per dimensioni economiche, ma
ha anche una leadership riconosciuta
per la qualità dell’innovazione nei suoi
concept.
L’azienda è stata fondata da Frank Lowy
in Australia nel 1960. Nell’oltre mezzo
secolo della sua storia la società ha
continuato a crescere, entrando anche
in nuovi mercati come gli Stati Uniti, la
Nuova Zelanda e il Regno Unito, dove
opera dal 2000. Lo scorso anno West-
28 maggio 2012
field ha annunciato nuove iniziative in
Brasile e in Italia, dove alle porte di Milano,
nello spazio dell’ex dogana di Segrate,
dovrebbe nascere una struttura
del tutto nuovo per il nostro Paese, non
tanto per le imponenti dimensioni quanto
per il suo mix tra merceologie di alta
gamma e spazi leisure.
Spiega a Gdoweek Bill Giouroukos, Director
of Operations di Westfield UK: “Il
progetto milanese per Westfield rappresenta
la testa di ponte per uno sviluppo
ulteriore nell’Europa continentale. Per lo
sviluppo dell’area il Gruppo ha messo
in campo risorse tra 1 e 1,25 miliardi
di investimento e l’obiettivo è quello di
creare la più importante lifestyle destination
per Milano e dintorni”.
Westfield come gestisce il proprio
portafoglio di centri commerciali e
pianifica nuovi sviluppi? L’approccio è
diverso in Europa rispetto a quello nel
resto del mondo?
Ogni nuovo progetto è tagliato sull’ambiente
in cui opera anche se ci sono alcune
caratteristiche comuni a tutte le
strutture
Westfield Londra e Stratford si caratte-
izzano per la forte presenza di attività
per il tempo libero e sembrano più degli
“Entertainment hub” che centri commerciali.
È intenzionale?
La vendita al dettaglio è un settore dinamico
e i bisogni e le esigenze di rivenditori
e consumatori sono sempre in evoluzione.
I nostri centri, di conseguenza,
rispondono alle esigenze del mercato e
anticipano i modelli di comportamento e
le abitudini dei consumatori che sono in
continuo cambiamento.
Come scegliete il mix di prodotti/
rivenditori all’interno del centro commerciale?
Mentre il mix specifico varia da un centro
all’altro, creare una “lifestyle destination”
globale sta alla base di tutti i nostri
nuovi progetti e della gestione di quelli
esistenti. I consumatori vogliono fare
shopping, mangiare e bere, socializzare
e divertirsi e questo è quello che trovano
nei nostri centri. Allo stesso modo, con
immobiliare _ OSSERVATORIO
l’introduzione di iniziative a
breve termine come negozi
pop-up, eventi di moda,
manifestazioni musicali,
attività promozionali, ci assicuriamo
che i consumatori
siano stimolati con novità e
nuove esperienze ad ogni
loro visita.
Westfield tende ad avere
centri commerciali di grandi
dimensioni. Qual è l’importanza della
scala?
Negli ultimi anni Westfield ha confermato
la sua intenzione di concentrarsi su
progetti di prestigio e di larga scala, che
offrono l’opportunità di un rilancio socioeconomico
dell’area interessata, perché
presentiamo progetti destinati non solo
a diventare importanti mete per shopping
e svago, ma anche a trasformare
l’ambiente in cui sono presenti.
In generale, come scegliete le zone in
cui investire per nuovi progetti?
Monitoriamo con attenzione il mercato
per esplorare nuove opportunità, sia dove
siamo già presenti sia in nuovi mercati.
Valutiamo le prospettive a lungo termine
basandoci su una serie di criteri. In
questo momento, stiamo lavorando per
progettiamo
per trasformare
l’ambiente
circostante ai
nostri centri
sviluppare piani dettagliati con il Gruppo
Stilo, nostro partner nella joint venture
per Milano Westfield, che sarà il nostro
primo progetto in Europa continentale.
Westfield ha recentemente venduto le
sue partecipazioni nei tre centri commerciali
“non-core” nel Regno Unito.
Come sta andando Westfield UK?
La vendita dei nostri centri più piccoli e
di secondaria importanza è in linea con
BILL GIOUROUKOS,
Director
of Operations
di Westfield UK
la strategia aziendale del
gruppo di concentrarsi su
strutture di prestigio e di larga
scala. Il Regno Unito sta
andando bene con un aumento
del 7,6% del reddito
operativo netto per il 2011.
In particolare sono ottime le
performance di Londra, dove
il nostro più recente progetto,
Westfield Stratford City,
ha avuto un traffico di 13,6
milioni di persone nelle prime 14 settimane,
superiore a tutte le aspettative.
I due centri di Londra sono sulla strada
giusta per raggiungere vendite combinate
di 2 miliardi di sterline e un traffico di 60
milioni di persone all’anno.
Le Olimpiadi sono in arrivo e Westfield
Stratford City è l’ingresso al Parco
Olimpico. Quali sono le speranze e le
preoccupazioni per l’evento?
Siamo entusiasti dell’arrivo dei Giochi
Olimpici a Londra quest’estate. La nostra
posizione unica come porta d’accesso
al Parco significa che il 70% di
tutti gli spettatori passeranno attraverso
Westfield nel loro tragitto verso le varie
sedi olimpiche, il che fornisce un’opportunità
senza precedenti per noi e i
nostri rivenditori. Abbiamo collaborato
strettamente con le varie organizzazioni
in tutti questi anni per garantire che
tutte le necessarie misure siano in atto
per consentire questo livello di traffico
senza precedenti e siamo felici di dare il
benvenuto al mondo quest’estate.
Come vede il centro commerciale del
futuro ? Diciamo in 15-20 anni?
La vendita al dettaglio è un settore sempre
in evoluzione e i rivenditori sempre in
costante movimento, con l’introduzione
di novità e innovazioni nell’ambito del
design del pdv, dell’ambiente, del servizio
al cliente. I rivenditori e i proprietari
dei centri stanno utilizzando molto i media
digitali e i social network e questo
probabilmente rimarrà uno dei fattori di
maggior influenza nello sviluppo della
vendita al dettaglio nei prossimi anni.•
28 maggio 2012 9
10
OSSERVATORIO_ il paniere prezzi
���������
�����������
a cura di Lu. Ca
28 maggio 2012
I quattro panieri sono tutti in aumento: da
Ipercoop l’incremento maggiore è dei primi
prezzi (+13,6%), seguiti dalle marche
(+8,6%) mentre la private label è praticamente
invariata (+0,4%) grazie anche ad
un numero più elevato di promozioni; il
discount Eurospin mostra un aumento del
6,8%, ma rimane ancora meno competitivo
di Ipercoop nella linea dei primi prezzi.
La situazione è confermata dal numero di
prezzi cambiati, che vede una netta prevalenza
di aumenti (62% del totale prezzi), e
pochi ribassi, superati nel numero dai prezzi
invariati.•
Private label Primo prezzo
prodotto marca euro var euro var euro var euro var
latte UHT p.s. lt 1 Parmalat 1,19 ▲ 0,99 ▲ 0,59 ▲ 0,59 ▲
yogurt frutta 125 g. cad. Yomo 0,65 ▼ 0,50 ▲ 0,25 ▲ 0,20 ■
mozzarella 125 g. cad. S. Lucia 1,25 ▲ 0,99 ▲ 0,69 ▲ 0,59 ▲
formaggio grattugiato 100 g. Biraghi 1,60 ▲ 1,25 ▲ 0,72 ▲ 0,73 ■
burro 250 g. Prealpi 2,75 ▲ 1,68 ▲ 1,25 ▲ 1,15 ▼
tortelloni ricotta e spinaci 250 g. Rana 3,23 ▲ ��1,30 ▼ 0,85 ▼ 0,85 ■
crackers 500 g. Mulino Bianco 1,39 ▼ 1,12 ■ 0,70 ■ 0,79 ▲
pasta 1 kg Barilla 1,51 ▲ 1,18 ▲ 0,72 ▲ 0,74 ▲
riso arborio 1 kg Gallo 3,15 ▲ 1,70 ▲ 1,29 ▲ 1,45 ▲
pomodori pelati 400 g. lordo Cirio 1,38 ▼ 0,53 ▲ 0,34 ▼ 0,39 ▲
passata di pomodoro bott. 700 g. Pummarò 1,09 ▲ 0,76 ▲ 0,59 ▲ 0,55 ▲
polpa di pomodoro 400 g. cad. DeRica 0,66 ▲ 0,42 ▲ 0,45 ▲ ��0,39 ▲
fagioli borlotti sc. 400 g. lordo cad. Valfrutta 0,83 ▼ ��0,36 ▼ 0,30 ▲ 0,29 ■
piselli medi scat. 400 g. lordo cad. Valfrutta 0,80 ▲ 0,48 ■ 0,50 ▲ 0,55 ▲
tonno all'olio d'oliva 160 g. Rio Mare 2,00 ▲ 1,50 ▲ 0,99 ▲ 0,99 ▲
olio extra vergine 1 lt Carapelli 4,25 ▼ 3,86 ▼ 2,98 ▼ 2,99 ▲
olio di mais 1 lt Maya 2,10 ▼ 1,89 ▲ 1,39 ■ 1,29 ▲
olio di semi vari 1 lt Olita 2,19 ▲ 1,99 ▲ 1,29 ▲ 1,19 ▲
biscotti frollini 800 g. Mulino Bianco 3,09 ▲ 1,99 ▲ 0,95 ▲ 0,92 ■
merendine croissant lisci 400 g. Bauli 3,40 ▼ 2,39 ▲ 1,49 ▲ 1,50 ▲
cioccolato tavol. 100 g. Milka 1,35 ▲ 0,69 ■ ��0,69 ▲ 0,49 ▲
confettura albic. 400 g. Santa Rosa 2,27 ▲ 1,25 ▲ ��1,25 ▲ 1,15 ▲
caffè 250 g. miscela class. cad. Splendid 2,45 ▲ ��1,10 ▼ 1,19 ▲ 0,85 ■
minestrone surg. 1 kg Findus 2,76 ▲ ��0,98 ▼ 1,45 ▲ 1,00 ■
spinaci in foglia surgelati 1 kg Orogel 3,32 ▲ 2,19 ▲ 1,39 ▲ 1,48 ■
pizza margherita surg. 600 g. Bella Napoli 3,54 ▼ 3,60 ■ 2,93 ▲ 1,69 ▲
acqua min. nat. 1,5 lt Ferrarelle 0,43 ▲ 0,29 ■ 0,15 ▲ 0,13 ■
cola 1,5 lt Coca Cola 1,69 ▲ 0,84 ■ 0,39 ■ 0,35 ■
succo arance 1 lt Skipper 1,55 ▲ 1,20 ▲ 0,83 ▲ 0,99 ▲
vino brik 1 lt- 10° Tavernello 1,59 ■ 0,99 ■ ��0,99 ▲ 0,85 ▲
cibo per gatti 400 g. cad. Friskies 0,73 ▼ ��0,47 ▼ 0,41 ■ ��0,29 ▼
cibo per cani 1.250 g. cad. Friskies 2,39 ▲ 1,32 ■ 0,99 ▲ 0,89 ■
candeggina 2,5 lt Ace 2,08 ▼ 1,04 ■ ��1,04 ▲ 0,69 ▲
detersivo liquido 30 lavaggi Dash 9,23 ▲ 4,50 ▲ 2,59 ■ 2,79 ■
ammorbidente 2 lt Vernel 3,09 ▲ 2,05 ■ 0,79 ■ 0,99 ▲
detergente piatti conc. 1,250 lt Svelto 2,49 ▲ 1,29 ■ 0,86 ▲ 0,99 ▲
detergente casa 1,5 lt Aiax 2,99 ▲ 1,80 ■ 0,60 ▼ 1,19 ▲
carta igienica x 10 rotoli Scottex 3,66 ▼ 2,34 ▲ 0,98 ■ 1,55 ■
asciugatutto x 4 rotoli Scottex 2,83 ▼ 1,39 ▼ 1,09 ■ 1,29 ▲
pellicola metri 30 Cuki ��1,44 ▲ 1,44 ▲ 0,49 ■ 0,59 ■
Totale paniere
differenza assoluta
differenza %
Indice di convenienza (marca = 100)
paniere 9/1/2010
differenza
Euro
%
prezzi diversi �������
numero offerte speciali
differenza 2010
90,38
100
83,24
7,14
8,6
27/ 12/1
1
4
57,65
32,73
36,21
63,79
57,40
0,25
0,4
21/ 7/12
5
2
I prezzi sono riferiti ad unità di vendita dello stesso tipo, peso e multiplo, ma ove ciò non è stato possibile, sono stati parametrati alle unità di misura
del prodotto di base. A tutti i prodotti, anche se non presenti, è stato comunque attribuito il miglior prezzo di riferimento. Si è inoltre tenuto conto dei
prezzi promozionali.
��Prezzo aumentato � Prezzo diminuito � Prezzo invariato ��Offerte speciali ��Prezzo mancante (attribuito)
39,43
50,95
56,37
43,63
34,70
4,73
13,6
27/ 4/9
0
0
38,38
52,00
57,54
42,46
35,92
2,46
6,8
24/ 2/14
2
0
Rilevazioni del 2 maggio 2012 presso
l’ipermercato Ipercoop di via Gozzoli (Mi)
e il discount Eurospin di Noverasco (Mi)
12
INTERVISTA
Chi è
Luca Colombo
è country manager
di Facebook Italia
dal novembre 2010
e guida un team
tutto italiano,
basato a Milano,
responsabile
della pianificazione
e della gestione
delle attività
per il nostro
mercato
�����������������������
���������������������������
Il social network più famoso del mondo rappresenta un’opportunità
privilegiata di interazione con gli shopper per produttori e retailer,
a patto di costruire una vera e propria community legata al brand
di Enrico Sacchi
�reannunciata dagli analisti finanziari
come l’Ipo senza precedenti
negli Usa. la quotazione di Facebook
al Nasdaq (104 mld $
la valutazione dell’intero capitale) apre
un nuovo capitolo nella storia del social
network più diffuso nel mondo. Un fenomeno
globale, quello creato da Mark
Zuckerberg, per cui si stentano a trovare
aggettivi, che ha introdotto nuovi paradigmi
nel marketing. Per comprendere il
28 maggio 2012
suo impatto sulla relazione tra imprese
e consumatori abbiamo incontrato Luca
Colombo, country manager di Facebook
Italia.
Qual è la realtà di Facebook in Italia?
In Italia il numero d’utenti ha raggiunto
quota 21 milioni, di cui 13 milioni accedono
a Facebook su base quotidiana.
Vengono effettuati 2 milioni di check-in
e 1,5 miliardi di “like” al mese.
Quanti degli accessi avvengono dal canale
mobile?
Le connessioni a Facebook via mobile riguardano
7,5 milioni d’utenti ogni mese.
Qual è stato inizialmente l’approccio
delle aziende a questa piattaforma e
come si è evoluto?
L’approccio delle aziende alla piattaforma
Facebook è avvenuto in maniera graduale
e diversificata. Le aziende si muovevano in
un’ottica d’acquisizione di fan, rincorrendo
principalmente il maggior numero d’utenti.
Ora le aziende hanno capito che la costruzione
di una community legata al brand è
fondamentale per avere il giusto approccio
alla piattaforma. I consumatori vogliono
informazioni dal brand, interazione con
la marca, offerte o promozioni dedicate,
condivisione con gli altri utenti con cui si
condivide la stessa passione. La semplice
creazione della Pagina non è sufficiente,
ma deve essere sviluppata con attività e
iniziative che coinvolgano appieno l’utente.
Come si colloca Facebook all’interno
della dieta mediatica degli italiani?
Internet sta rubando tempo alla televisione?
Secondo una ricerca che abbiamo commissionato
a fine 2011 a Nextplora Internet
non ‘ruba’ tempo alla Tv, ma cambia le
modalità di fruizione del mezzo televisivo:
il 52% del campione quando guarda la
televisione usa anche il Pc e il 31% naviga
sui Social Network. Tra questi, il 96% è
iscritto a Facebook. Una tendenza al multitasking
che, oltre alle ovvie fasce 16-24
e 25-34, si sta allargando anche alle altre
età. È evidente come Facebook amplifichi
e rafforzi il messaggio televisivo. Sul fronte
broadcaster basti pensare a commenti
e contenuti che animano Facebook prima,
dopo e durante la messa in onda di alcuni
programmi. Sul fronte advertiser, oltre alla
naturale amplificazione del messaggio,
si riesce a raggiungere audience e fasce
d’età con segmentazioni impensabili per
la Tv generalista. Si delineano quindi due
tendenze: per i broadcasters Tv i social
network appaiono oggi necessari per fidelizzare
l’audience Tv, offrire forme di interazione
verso la televisione (voti, commenti,
video) e declinare il proprio contenuto
televisivo sul social network. I planner
pubblicitari invece saranno sempre più al
centro di una strategia di comunicazione
sinergica con la Tv.
Secondo le vostre osservazioni, come
viene percepita dal popolo dei social
network la presenza delle aziende in
questo canale? Quali sono gli errori
da non commettere a vostro avviso?
I consumatori dimostrano sempre più interesse
per le aziende che sono presenti
sulla piattaforma Facebook, sviluppando
il concetto di lovemark: i consumatori sono
coinvolti dai brand come in una relazione
affettiva e apprezzano quelli che sono stati
capaci di instaurare un senso di lealtà in
loro. Un consumatore diventa fan della
pagina di un brand perché è interessato
a instaurare un rapporto con la marca, a
ricevere e comunicare informazioni, rispecchiandosi
nei valori della marca stessa.
Questa è la grande opportunità per le
aziende, che non devono di utilizzare la
piattaforma Facebook senza instaurare
una conversazione con gli utenti e senza
coinvolgerli in un’esperienza di condivisione
reciproca.
la semplice
creazione della
pagina da sola
non basta
Per moltissime aziende Facebook è
un canale privilegiato di comunicazione,
in che misura può anche diventare
un canale di vendita?
Facebook rappresenta un canale da cui
partono processi d’acquisto, attraverso
gli elementi condivisi dalle aziende e dagli
utenti.
Quali nuovi servizi avete pensato per
le aziende che vogliono entrare nella
vostra piattaforma?
Una delle ultime novità che Facebook
offre alle aziende è Facebook Offers,
una nuova opportunità per veicolare offerte
commerciali agli utenti. L’azienda
definisce l’offerta e la pubblica, l’utente
interessato, cliccando su ‘Ricevi l’offerta’,
riceverà un coupon via email con i dettagli.
Il consumatore potrà mostrare il coupon
direttamente al punto divendita dedicato
per usufruire dell’offerta. L’azienda può
monitorare l’andamento delle proprie
offerte, aumentandone la visibilità e la
condivisione, conteggiando e analizzando
INTERVISTA
commenti e “I Like”. La condivisione delle
Offers tra utenti aumenta l’interazione e
la visibilità dell’offerta stessa, portando
anche utenti verso la pagina aziendale,
creando maggiori possibilità di aumentare
il proprio numero di “I Like”.
Su quali principi si fonda la vostra
politica di tutela della privacy?
Facebook è attenta e focalizzata
sull’aspetto privacy. Ogni utente iscritto
decide quali informazioni condividere e
con chi, potendo personalizzare nei minimi
dettagli le proprie impostazioni. Ogni applicazione
che l’utente decide di utilizzare
inoltre richiede un’approvazione sulle informazioni
che si vogliono condividere nella
piattaforma. Il nostro obiettivo è rendere le
indicazioni sulla privacy sempre più chiare
e semplici per gli utenti.
Dal punto di vista tecnologico, come
vi siete attrezzati per gestire una
massa così imponente di accessi e
di upload?
Facebook è un’azienda tecnologica
all’avanguardia che continua a investire
nello sviluppo e nella creazione di nuovi
server e codici, con sempre maggiore attenzione
alla sostenibilità e alla qualità. Il
progetto più importante è l’Open Computer
Project: il centro d’elaborazioni creato
negli ultimi due a Prineville, nell’Oregon,
costrui-to da Facebook in collaborazione
con le grandi aziende del settore come
Intel, Amd, Hp e Dell. Il centro è nato
dall’esigenza, visto il crescente numero
d’utenti e quindi di dati condivisi, di avere
server sempre più potenti ed efficienti a
livello di costi, energia e impatto ambientale.
Il nuovo data center utilizza il
38% d’energia in meno rispetto a quelli
attuali e riduce del 24% i costi. Altro dato
notevole è l’indice dell’utilizzo d’energia,
quantificato a 1,07, molto più basso rispetto
al valore di 1.5 ßdelle strutture
precedenti. La vera novità del progetto è
la sharing expertise: ogni documento con
progetti, dati e programmazione è pubblico
e può essere visualizzato da chiunque,
disponibile sul sito del progetto http://
opencompute.org/.•
28 maggio 2012 13
14
COVER STORY
�����������������
��������������
����������������
28 maggio 2012
Unicoop Firenze lancia una nuova sfida:
un supermercato a isole che evidenzia
ovunque il suo legame con il territorio
con un’offerta al servizio dei consumatori
2
3
di Marina Bassi
�na nuova insegna per sottolineare
il legame con il territorio, un
nuovo format di supermercato,
fortemente incentrato sui freschi
e sulle eccellenze dei prodotti toscani
con uno spazio soci per servizi,
degustazioni e incontri: queste le novità
inserite nel nuovo “mercato dei freschi”
che Unicoop Firenze ha aperto, il 14
maggio, a Firenze, realizzando un incasso
molto interessante (superiore ai
100mila euro), che lascia ben sperare
anche per il prossimo futuro.
��������������
Al momento comunque non sono previste
ulteriori implementazioni del format. “Per
noi, si tratta di uno store-laboratorio, un
esperimento nel quale declinare i prodotti
del territorio, la convenienza e la
relazione con i nostri soci, i nostri asset
storici -spiega Golfredo Biancalani, presidente
del consiglio di gestione di Unicoop
Firenze-. In quest’ottica, l’insegna
da Coop tout court si trasforma in Coop.
fi, simbolo di filiera corta, prodotti del
territorio e qualità di radice toscana”. Lo
4
COVER STORY
1-Lo spazio dedicato alla libreria ed all’area soci, con una
visuale sull’area dei freschi, che classicamente apre lo store
2-Ampie finestre si aprono sull’esterno, dando allo store non
solo luce naturale, ma un’anima più da mercato
3-L’isola del bio con ViviVerde e le specialità di FiorFiore
4-La nuova insegna, simbolo di filiera corta
store, inserito nel c.c. Novoli, un’ex area
industriale, che già ospita H&M, Saturn,
Virgin e un Multiplex, è stato progettato
da Paolo Lucchetta di RetailDesign
(con Giovanni Frisan, Michela Tessari
e Miyako Noda) che ha voluto realizzare
“un luogo ispirato e realizzato per le
persone, coniugando i concetti chiave
di commercio sostenibile, rigenerazione
urbana e mercato contemporaneo, il
cui fascino è reso evidente, sia per chi
passa per strada sia per chi fa la spesa,
dalla presenza di due enormi finestre”.
28 maggio 2012 15
1
16
COVER STORY
1-L’ortofrutta apre il percorso
con prodotti nazionali ed esotici
a giusta maturazione da consumare
in giornata
2-Il layout è diviso per isole a tema
con evidenziazioni per i brand
considerati marchi eccellenti
3-Il bar interno posto dietro il banco
di pane e pasticceria. A fianco la
gelateria con prodotti FiorFiore
4-Forme arrotondate per le isole,
dotate anche di illuminazione a terra
28 maggio 2012
����������������
Il percorso si apre sulla grande piazza dei
freschi, con frutta e verdura (nostrana ed
esotica), proposta a giusta maturazione
per un consumo in giornata; a fianco, l’isola
del biologico con ViviVerde a sua volta
“circondato” dalla selezione FiorFiore. I
prodotti sono divisi in isole, di legno e metallo,
dalla forma arrotondata, presidiate
da un addetto specializzato in grado di
3 4
2
fornire suggerimenti; per chi preferisce la
velocità, i prodotti sono disponibili, nelle
stesse vasche, a libero servizio, con una
vasta scelta di referenze pronte e monodose,
per soddisfare le esigenze di una
clientela non solo di famiglie, ma anche
di anziani, dipendenti di uffici e studenti
del vicino polo universitario. Molto curata,
in ogni banco, la complementarietà,
per suggerire gli accostamenti più adatti.
La valorizzare dei prodotti toscani viene
declinata in tutti i banchi grazie a una
comunicazione efficace su cartelli neri
con informazioni su prodotti e produttori.
Interessante l’enoteca, situata tra
formaggi, banchi pesce, carni e salumi,
e le birre artigianali, business in crescita,
Queste aree dove prevale legno e scaffali
neri dividono, in maniera armonica,
i freschi dal grocery, che, in continuità,
5
pone un’attenzione particolare ai prodotti
tipici. In testata di gondola, le promozioni
con video su cui scorrono promozioni e
info generali.
La relazione con clienti e soci viene declinata
con un presidio ristorativo. All’interno,
infatti, sono attivi bar e gelateria,
con prodotti FiorFiore, cui si aggiungerà,
nei prossimi mesi, anche un ristorante,
posto al piano superiore dell’edificio.•
6 7
COVER STORY
5-Anche nell’area grocery è stata
mantenuta un’offerta che privilegia
i prodotti locali, in un ambiente in linea
come atmosfera con il resto dello store
6-Sugli scaffali perimetrali sono inseriti
dei portali che evidenziano e spiegano
prodotti del territorio, oltre che ospitare
promozioni e prodotti di marca
7-La scelta dei portali permette
anche di spiegare meglio caratteristiche
e plus di alcune pl Coop di nicchia,
come Crescendo e Benesì
28 maggio 2012 17
18
RETAIL
���������������������������
������������������������
Previste nuove
aperture e restyling
per entrambe
le insegne
di Limoni group.
In assortimento
marchi esclusivi
e privati e allo studio
soluzioni espositive
in grado di valorizzare
al meglio l’offerta
28 maggio 2012
di Barbara Trigari
�a luglio 2011, il principale gruppo
italiano di profumerie è quello costituito
da La Gardenia e Limoni,
in seguito all’acquisizione da parte
del fondo di private equity Bridgepoint. Le
due insegne, pur facendo capo a investitori
privati diversi, sfruttano l’alleanza per
ridurre i costi ed essere presenti sempre più
capillarmente sul territorio italiano. “Per numero
di negozi e fatturato, Limoni è la catena
numero uno in Italia, mentre La Gardenia
la numero due -spiega Richard Simonin,
amministratore delegato di Limoni Group-.
Dopo il riposizionamento dei pdv attuato
nel 2011 nella rete La Gardenia, quest’anno
Limoni riprenderà il proprio sviluppo”.
�������
“L’espansione della rete La Gardenia procederà
al ritmo di 10-15 store l’anno, tra aperture
e restyling”, ha chiarito l’Ad di La Gardenia
Fabio Pampani. Inoltre, quest’anno,
entrano a regime il nuovo format definito lo
scorso anno e il lavoro di riposizionamento
effettuato sull’assortimento.
I punti di vendita Limoni seguiranno lo stes-
so percorso: “Stiamo sviluppando anche un
nuovo concept per i nostri negozi prestige:
attualmente sono sessanta, che saranno
rinnovati al passo di una ventina l’anno. Per
il momento, per la fine del 2012, abbiamo
previsto due test, con il lancio del roll-out a
partire dal 2013”. Il progetto nasce con due
obiettivi: rispondere alle normali esigenze di
aggiornamento della rete e rendere coerente
l’appartenenza al medesimo gruppo di La
Gardenia e Limoni. “La rete Limoni è stata
edificata attraverso l’acquisizione di realtà
regionali molto diverse accanto a pdv con
un’offerta molto uniforme -spiega Simonin-.
Basandoci sull’esperienza passata di La
Gardenia, abbiamo deciso di specializzare
i negozi per cluster: in quest’ottica, pensiamo
di puntare sui punti di vendita prestige,
un’opportunità interessante sotto l’aspetto
sia dell’immagine sia delle vendite”.
Questo concetto investe le scelte relative
sia allo sviluppo della rete di vendita sia
all’assortimento. “Limoni e La Gardenia sono
reti complementari con poche sovrapposizioni
di pdv -chiarisce Simonin-. In ogni
caso, per evitare una concorrenza frontale
e puntare su una presenza omogenea sul
mercato, abbiamo deciso di chiudere i negozi
meno redditizi. Non è, invece, all’ordine
del giorno la fusione tra le due insegne, che
rimarranno due entità distinte con veicoli di
investimento diversi, in virtù della diversa
composizione degli investitori Bridgepoint.
Per quanto riguarda la caratterizzazione
delle due diverse insegne -continua Simonin-,
a parte il Dna che le identifica e i
nuovi concept in fase di definizione, sotto
l’ombrello dello stesso fondo sarò incentivato
un lavoro di squadra che consiste
nell’edificare una for-
za comune e proporre
assortimenti simili
per cluster analoghi di
negozi. Da ciò, deriva
lo sviluppo di una politica
comune relativa
a marchi privati ed
esclusivi, oltre a campagne
pubblicitarie con la stessa testimonial,
Daniela De Virgilio”. In quest’ottica di
un cammino comune, a metà aprile Limoni
e La Gardenia hanno annunciato congiuntamente
alcune novità relative all’inserimento
in assortimento di marchi esclusivi e privati
(rigorosamente made in Italy) per entrambe
le insegne: così, accanto a B byLimoni, la
linea a marchio di Limoni, e Maison Bion
(prodotto dall’italiana Bioearth) la pl de
La Gardenia, le due insegne propongono
in esclusiva brand quali Greenland, Kyoku,
Nip+Fab, Omum, Smashbox, The Balm e
Rodial, che rappresentano il frutto di due
anni di ricerca a livello internazionale su
FABIO PAMPANI
amministratore delegato
La Gardenia
strategico
il ruolo
delle pl
nel costruire
distintività
marchi specializzati in specifici settori, ancora
poco noti in Italia, a conferma della
vocazione selettiva delle due catene, definizione
che non deve limitare il raggio d’azione
delle insegne, ma piuttosto evidenziare
l’ampiezza dell’offerta. Secondo Pampani,
infatti, due catene leader non possono limitarsi
a proporre una selezione di marchi
conosciuti, ma devono prendersi la responsabilità
di offrire prodotti a marchio in complementarietà,
con la necessaria garanzia
di qualità e in maniera coerente con lo slogan
comune “La bellezza in anteprima”. Del
resto, la risposta al
calo nella propensione
al consumo passa
per la capacità di
costruire una gamma
attraente, nella quale
novità ed esclusività
rappresentano i parametri
più ricercati
dalla consumatrice target di entrambe le
insegne. Per questo, i marchi in esclusiva,
per ora appannaggio de La Gardenia, verranno
progressivamente introdotti anche
da Limoni. L’obiettivo è di avere una presenza
significativa di questi prodotti, valutata
tra il 10 e il 20% dell’assortimento,
sempre con la logica della complementarietà,
ovvero senza cannibalizzare l’offerta
dei marchi commerciali. Nella logica di ottimizzare
la valorizzazione di questi brand,
sono allo studio anche nuove soluzioni a
livello espositivo. “Oggi queste linee sono
esposte ciascuno nelle aree merceologiche
di competenza: ad esempio, Maison Bio nel
RICHARD SIMONIN
amministratore delegato
Limoni Group
RETAIL
biologico, Kyoku nelle fragranze maschili
ecc -chiarisce Pampani-. Ma il prossimo
passo sarà quello di riunirli in un’unica area,
per sottolineare il denominatore comune di
titolarità e garanzia che li caratterizza. Questo,
inoltre, richiederà un lavoro importante
sulla formazione della clientela attraverso il
personale di vendita”.
In questa costruzione di distintività, un
ruolo strategico spetta anche alle private
label. “B by Limoni, che ha già una quota
significativa nei pdv Limoni, è stata introdotta
anche in 50 pdv La Gardenia -dichiara
Simonin-. Soprattutto nel makeup, questo
brand viene identificato come un entry
price per la clientela giovane, con nostra
buona soddisfazione a giudicare dai primi
risultati”. Soddisfatto anche Pampani per
Maison Bio, che da aprile non solo è presente
in tutti i pdv La Gardenia, ma è stata
inserita anche in una decina di pdv Limoni
con performance giudicate interessanti.
�������������������
Tra gli annunci La Gardenia/Limoni c’è
anche quello del prossimo sviluppo di un
nuovo format che dovrà accogliere i prodotti
esclusivi e a marchio, all’interno sia dei
diversi pdv delle due insegne sia della gdo.
Una soluzione simile è già stata testata da
un paio d’anni da Limoni nel superstore
Tigros di Solbiate Arno (Va) con lo shopin-shop
B Basic Beauty. “Al momento, si
tratta di un progetto in stand-by -conclude
Simonin-, per il quale stiamo valutando insieme
altre strade”. Lavori in corso, quindi,
in molte direzioni.•
28 maggio 2012 19
20
RETAIL
���������������������������
��������������������������
In base ai risultati ottenuti dai pdv ristrutturati, il Gruppo
intende ridisegnare 60 store sui 90 complessivi della rete
di Barbara Trigari
ambizioso progetto
di rilancio quello
tratteggiato dall’Ad
��un
di Mercatone Uno
Ettore Bandieri in occasione
del rinnovo del pdv di Cesano
Maderno (Mb). “Contiamo
di ristrutturare con il
nuovo concept -spiega Bandieri-
60 dei 90 pdv Mercatone
Uno”. I negozi rinnovati,
infatti, hanno dato risultati
molto positivi, sia in termini
di fatturato che di scontrino
medio, quasi forzando la
mano al Gruppo che ha pianificato
anche nuove aperture
(Bari a fine 2012), se
si presentano location favorevoli.
“Ma non sarà questo
il nostro sviluppo primario”,
chiarisce Bandieri.
��������
Dopo le prime ristrutturazioni due anni
fa a Navile (Bo), Rubiera (Re) e Castelfranco
Emilia (Mo), Cesano Maderno è
l’ultimo test, con un format ulteriormente
limato. Tutte le ristrutturazioni vengono
fatte a negozio aperto, con un investimento
tra 2,5 e 3,1 mio euro a pdv.
“Pensiamo di procedere a ondate di 20
pdv all’anno -prosegue Bandieri-, quindi
siamo orgogliosi ma anche attenti alle
sfide poste dall’impegno finanziario; i
risultati ottenuti con i pdv ristrutturati
(+20-25% in fatturato) ci spingono ad
accorciare i tempi e a coinvolgere risor-
28 maggio 2012
ETTORE BANDIERI
amministratore
delegato
Mercatone Uno
SUSANNA CENNI
direttore sviluppo
rete e customer
satisfaction
Mercatone Uno
se esterne all’azienda per il
project management”. Prima
di ampliare la superficie
espositiva, che per Mercatone
Uno supera i 500mila
mq, il rilancio parte dai negozi
di proprietà in location
importanti le cui potenzialità
non sono ancora completamente
espresse.
�����������������
La multicanalità è l’altra
faccia del progetto e punta
ad affiancare e-commerce,
sito, social network e negozio
fisico in una logica di
permeabilità, coerenza e
supporto reciproco. “Stiamo
lavorando con Accenture
per moltiplicare la nostra
presenza verso il cliente
-spiega Bandieri- anche
con proposte diverse a seconda
del canale”. Se il negozio tradizionale
si presta meglio alla soddisfazione
dei sensi, il virtuale potrebbe ospitare
product line che non trovano spazio nel
pdv, “addirittura degli e-outlet -aggiunge
Bandieri- per le offerte proposte solo
online”.
����������������������
Novità anche per le altre insegne del Gruppo,
E’Oro (81 corner in pdv Mercatone Uno
e 26 shop-in-shop in centri commerciali)
e Borsari Sport (un punto di vendita stand
alone e 39 shop-in-shop negli store Mer-
FORMULA UNICA PER LA CASA
“Il nuovo format si esprime al meglio
sulle superfici più importanti e mira a
spostarsi da un concetto generalista a
quello di ‘multispecializzato per la casa’
-come spiega Susanna Cenni, direttore
sviluppo rete/customer satisfaction-
con una formula solo nostra e unica
che raccoglie sotto lo stesso tetto
tutto quanto necessario per arredare
la casa”. La direzione è quindi quella
di “eliminare le categorie borderline
che distraggono il cliente -prosegue
Cenni- ed elaborare in maniera ampia
e profonda quelle legate alla casa
esponendole per mondi, in maniera
più redditizia e puntuale”. I risultati
si vedono sia nel consolidamento dei
bacini d’utenza, che nell’acquisizione
di nuova clientela: “confrontando le
interviste fatte a Rubiera prima e dopo
la ristrutturazione -conclude Cenni- i
clienti che dichiarano di voler tornare
e consigliano la visita a un amico sono
passati dal 65% al 98%”.
catone Uno). La prima, importante sia
per fatturato che per marginalità, ha già
segnato cinque nuove aperture da inizio
2012. Borsari Sport invece è stato riconvertito
come shop-in-shop dedicato al
fitness casalingo. “Abbiamo riposizionato
lo sport in funzione di completamento
dell’arredamento -racconta Bandieri- come
home fitness. Con un decimo della
superficie occupata, la resa è doppia”.•
22
RETAIL_ reparti
28 maggio 2012
Confronto tra le soluzioni
adottate da Acqua & Sapone,
Conad ed Esselunga
�������������������������
������������������
di Lu.Ca.
�a nostra rilevazione ha interessato
tre pdv di altrettanti format urbani:
un supermercato (Conad), un superstore
(Esselunga), uno specialista di
grocery non food (Acqua & Sapone). Nei
due pdv più grandi, il layout si presenta con
le classiche disposizioni a pettine e strutture
tradizionali con moduli standard di lineari.
In particolare, Esselunga si caratterizza per
la presenza di un’area centrale che raggruppa
due corsie ad originare uno spazio qualificato
interamente dedicato alle categorie
dei prodotti per toeletta, con attrezzature
e ambientazione particolarmente curate e
dove ai prodotti per la cura dei denti sono
riservati i primi quattro moduli di un lineare
laterale. Conad, invece, colloca la toeletta in
una delle prime corsie, dal lato delle casse,
su un intero lato di lineare, dove però non ci
sono i prodotti per l’oral care che si trovano
raggruppati nella sola testata di banco
che dà sul passaggio centrale. A sua volta,
lo specialista Acqua & Sapone sfrutta
in maniera molto intensiva gli spazi ristretti
del suo punto di vendita, dove i percorsi so-
no stretti e tortuosi e le attrezzature sono
adattate agli spazi, con moduli di lineare di
diverse dimensioni e di misure inferiori agli
standard e di profondità contenuta.
������������������������
L’offerta appare quantitativamente simile
dal superstore Esselunga e dallo specialista
Acqua & Sapone, con circa 250 referenze,
ed anche la ripartizione nelle quattro famiglie
nelle quali è stata suddivisa la ricerca è
abbastanza simile, con circa il 40% di dentifrici
il 30/35% di spazzolini ed il 10/15%
sia per i colluttori che per i prodotti vari, nei
quali sono compresi sia gli accessori per la
pulizia dei denti, sia i prodotti per le dentiere.
Nettamente inferiore è invece quella
del supermercato Conad, dove sono state
rilevate 77 referenze con una ripartizione
che vede una netta prevalenza di dentifrici
(54,5%) e poi di spazzolini (32,5%) con
colluttori e vari che si dividono esattamente
il restante 13%. La stessa differenza si osserva
nella profondità della gamma offerta,
con un numero di marche che oscilla da 26
a 28 nei due punti di vendita più assortiti,
contro le 15 di Conad; questo però fa sì che
la concentrazione sia simile per tutti e tre:
circa 10 referefenze per marca.
In termini qualitativi, tuttavia, le marche si
possono suddividere in due gruppi: quelle
tipiche del grocery di largo consumo, che
sono presenti in tutte e tre le insegne, e
quelle più assimilabili alla parafarmacia,
che si trovano solo nelle due insegne più
fornite. Quanto ai prezzi, in tutti i gruppi che
compongono la categoria si possono identificare
prodotti di marca e prodotti premium,
ma non sempre è presente la marca
privata e, almeno in questo campione, non
si rilevano primi prezzi; inoltre, i formati prevalenti,
che sono i tubetti da 75 o 100 ml per
i dentifrici e da 3/500 ml per i colluttori, non
sempre sono trattati allo stesso modo per
le varie marche; perciò è difficile individuare
delle scale di prezzo significative, anche se
le differenze tra i prodotti di minor costo, sia
tra i dentifrici che gli spazzolini, che sono i
prodotti più importanti, possono risultare
anche notevoli.•
parete di fondo
shampoo e balsamo
coloranti
hair care
cosmetici
casse
superette di viale Zara - Milano
visitata il 20/1/2012 superficie mq 250
parete di fondo
bagno - doccia - saponi
vari igiene
vari assortiti
dentifrici spazzolini detergenti
pettini
ecc
solari calze
tessili vari
ingresso
reparti _ RETAIL
LAYOUT
Il punto di vendita è una superette specializzata, interamente
destinata a prodotti di grocery non food, integrati con alcuni
prodotti accessori tessili e casalinghi. È allestita con moduli di
dimensioni irregolari, da circa 1 m/1,20 m, più alti alle pareti e
bassi al centro, con corsie molto strette. I prodotti per toeletta
si trovano nell’area in fondo a sinistra ed a quelli per la cura dei
denti è riservato un lato del lineare centrale, su cinque moduli, tre
per i dentifrici lunghi circa 1,20 m e 2 m per gli spazzolini, lunghi
circa un metro. Alcuni prodotti speciali si trovano poi su un solo
ripiano nel lato alle spalle. L’altezza è di circa 1,60 m. Le corsie
sono molto strette.
blanx
capitano
p.drops
denivit
theram
smokers
colgate colgate az listerine
antica e
genera
colgate
biorep
spin
taumarin colgate piave oral b oral b silver c
blanx sanogyl biorepair colgate colgate az
iodosan
aquafr
p drops
mentad
tantum
benefit oral b oral b oral b oral b colgate colgate
sensod
sensod
emoform
emoform
elmex
marvis
colgate
colgate
colgate
colgate
az
capitano
durban
elmex
capitano
sensod
meridol
oral b
capitano
rapident rigident cukident dentosan
oral b oral b sensod
aquafr
az
mentad
capitano
colgate
sensod
meridol
oral b
aquafr
mentad
mentad
mentad
mentad
mentad
mentad
piave
piave
iodosan
benefit
antica e
polident
paradent
antica e
polident
algasiv
polident
junior
oral b
silver c
aquafr
elmex
mentad aquafre silver c silver c
marvel aquafr mentad mentad mentad pepsod
elmex
oral b
aquafr
colgate
az jun
mentad
oral b
colgate
aquafr
mentad
hello k
mentad benefit piave
DISPLAY
I cinque moduli sono poco alti (circa 1,60 m) e di dimensioni ridotte e diverse tra dentifrici e spazzolini: più lunghe
per i primi (circa 1,20 m) e più corte i secondi (circa 1 m). I dentifrici, con i colluttori ed i prodotti per dentiere,
sono esposti su 7 ripiani, con quelli in basso molto bassi in altezza e difficili da accedervi; gli spazzolini hanno
invece cinque file di ganci per le confezioni appese. La sequenza espositiva appare mista, con alcuni allineamenti
per marche in orizzontale, ma altre anche in verticale; ai prodotti junior sono riservati i ripiani in basso. Presente
un ripiano con alcuni prodotti di marche di tipo parafarmaceutico.
bio rep = bio repair
paradont = paradontax
sensod = sensodyne
antica e = antica erboristeria
mentad = mantadent
aquafr = aquafresh
curasep = curasept
capitano = pasta del capitano
homeod = homeodent
pepsod = pepsodent
silver c = silver care
p drops = pearl drops
hello k = hello kitty
OFFERTA
Le referenze presenti sono 259, così suddivise: 107
dentifrici (pari al 41,3%), 91 spazzolini (35,1%),
27 colluttori (10,4%), 34 prodotti vari (13,1%). Le
marche presenti sono 28 con una concentrazione di
9,3 referenze per marca; non è presente la pl. Nei
dentifrici e spazzolini, sono presenti complessivamente
23 referenze junior. Numerose le marche di tipo
parafarmaceutico, soprattutto nei dentifrici e colluttori.
Alcune offerte speciali con confezioni multiple.
dentifrici
spazzolini
colluttori
curativi e dentiere
ref. val. %
Numero referenze 259
Dentifrici 107 41,3
Spazzolini 91 35,1
Colluttori 27 10,4
Vari 34 13,1
di cui: private label 0
Numero marche 28
Concentrazione 9,3
28 maggio 2012 23
24
RETAIL_ reparti
capitano mentad oral b
colgate oral b polident
aquafr
mentad
oral b
conad
listerine conad mentad
junior
aquafr
conad
mentad
oral b
aquafr
capitan
colgate
mentad
iodosan
aquafr
sensod
az antica e
paradon
blanx
az colgate
aquafr
colgate
colgate mentad
aquafr mentad mentad
28 maggio 2012
supermercato di via Quaranta - Milano
visitato il 2/5/2012 - superficie mq 1.000
LAYOUT
È un supermercato di medie e regolari dimensioni, con doppie file di lineari
a pettine perpendicolari alla linea delle casse. I prodotti per toeletta si
trovano in una delle prime corsie dal lato delle casse, ma ai prodotti per la
cura dei denti è riservata solo la testata di banco interna. Le dimensioni dei
lineari sono quelle standard di m. 1,33 e l’altezza di presa supera i 1,70 m.
Le corsie hanno un’ampiezza di circa 2,20 m.
bio rep = bio repair
paradont = paradontax
sensod = sensodyne
antica e = antica erboristeria
mentad = mantadent
aquafr = aquafresh
curasep = curasept
capitano = pasta del capitano
homeod = homeodent
pepsod = pepsodent
silver c = silver care
p drops = pearl drops
hello k = hello kitty
dentifrici
spazzolini
colluttori
curativi e dentiere
entrata
igiene
forno
DISPLAY
Alla categoria è riservato un solo modulo
posizionato nella testata di banco interna, nel
lineare dei prodotti per toeletta. L’esposizione è
su sette ripiani e due file di ganci; sui primi sei
ripiani dal basso sono presentati i dentifrici e sul
settimo i colluttori; sulle file di ganci sono presenti
gli spazzolini ed alcuni accessori. Considerato lo
spazio alquanto ridotto, la sequenza espositiva
è necessariamente mista -sebbene si cerchi
di raggruppare i prodotti per marca- e con la
collocazione privilegiata della private label nei
ripiani ad altezza visiva.
casa
conserve
casse
OFFERTA
Le referenze presenti sono 77, così suddivise: 42
dentifrici (pari al 54,5%), 25 spazzolini (32,5%),
cinque colluttori (6,5%), cinque prodotti vari (6,5%). Le
marche presenti sono 15 con una concentrazione di 5,1
referenze per marca; di queste, (pari all’11,7%) sono
della marca privata Conad. Nei dentifrici e spazzolini,
sono presenti complessivamente cinque referenze
junior. Assenti marche di tipo parafarmaceutico.
toeletta
detersivi
oral care
conserve
pasta
detersivi
drogheria
ref. val. %
Numero referenze 77
Dentifrici 42 54,5
Spazzolini 25 32,5
Colluttori 5 6,5
Vari 5 6,5
di cui: private label 9 11,7
Numero marche 15
Concentrazione 5,1
io rep = bio repair
paradont = paradontax
sensod = sensodyne
antica e = antica erboristeria
mentad = mantadent
aquafr = aquafresh
curasep = curasept
capitano = pasta del capitano
homeod = homeodent
pepsod = pepsodent
silver c = silver care
p drops = pearl drops
hello k = hello kitty
superstore di via Ripamonti - Milano
visitato il 2/5/2012 - superficie mq 4.800
vini liquori
oral care barba saponi deodoranti creme
bagni schiuma maquillage
igienici
capelli cura corpo
abbigliamento
casse
ingresso
reparti _ RETAIL
LAYOUT
Il punto di vendita è un superstore di ampie
dimensioni, disposto regolarmente, con lineari
disposti a pettine e perpendicolari alle casse;
due delle corsie centrali (le n° 14 e 15) sono
riunite a formare un’area interamente dedicata
alla toeletta ed ai prodotti igienici. I lineari
laterali si allungano per 15 moduli standard e
nei primi quattro di un lato ci sono i prodotti
per la cura dei denti. L’ambientazione è
particolarmente curata e l’ambiente è molto
luminoso. Ampi anche gli spazi di percorrenza
delle corsie (circa 2,50 m). L’altezza di presa è
di circa 1,70 m.
gum gum esselun oral b
oral b
fittydent
oral b
algasiv
aquafr
taumarin
esselu mentad mentad
oral b
colgate
aquafr
mentad
gum
elmex
dentosan
paradont
meridol
bio rep
polident polident rapident
gum
elmex
esselu
meridol
mentad
sensod
mentad
oral b
colgate
esselu
elmex
listerine listerine sensod
meridol
bio rep
colgate
paradon
sensod
pp esselu aquafr marvis colgate
homeod
elmex
listerine tantum gum bio rep elmex
paradon
sensod
blanx
capitano
az mentad mentad colgate
bio rep
listerine antica e colgate homeod elmex
sensod denivit
capitano
az mentad mentad
capitano
iodosan
aquafr
mentad mentad capitano dentosan curasep
gum
sensod aquafr mentad mentad colgate
iodosan
angelica
mentad
aquafr
iodosan oral b durban aquafr smokers antica e antica e antica e mentad mentad colgate durbans
DISPLAY
L’oral care è presentato su quattro moduli consecutivi, con sette ripiani che per gli spazzolini e gli
accessori diventano file di ganci ai quali sono appese le confezioni in blister. La sequenza espositiva vede
appunto spazzolini e vari nei ripiani o ganci in alto, mentre lo spazio inferiore è distribuito tra colluttori,
che occupano il primo modulo, e dentifrici, sugli altri tre; per questi la disposizione tende ad essere
verticale, con la parte finale riservata ai prodotti per bambini (spazzolini e dentifrici). La marca privata ha
spazi privilegiati nei ripiani centrali. Alcuni floor stand con prodotti in promozione.
OFFERTA
Sono state rilevate 243 referenze, così suddivise: 99 dentifrici (pari
al 40,7%), 72 spazzolini (29,6%), 34 colluttori (14%), 38 prodotti vari
(curativi dei denti e per dentiere, pari al 15,6%). Le marche presenti
sono 26 con una concentrazione di 9,3 referenze per marca; di queste,
11 referenze (pari al 4,5%) sono della marca privata Esselunga. Nei
dentifrici e spazzolini, sono presenti complessivamente 13 referenze
junior. Presenti anche alcune promozioni con formati multipli. Ampia
presenza di marche parafarmaceutiche in tutte le famiglie. Presente
anche una marca di dentifrici omeopatici.
dentifrici
spazzolini
colluttori
curativi e dentiere
ref. val. %
Numero referenze 243
Dentifrici 99 40,7
Spazzolini 72 29,6
Colluttori 34 14,0
Vari 38 15,6
di cui: private label 11 4,5
Numero marche 26
Concentrazione 9,3
28 maggio 2012 25
GDO SOLUTIONS
di A. Bonaccorsi
* Dati aree da: Guida Nielsen Largo
Consumo, edizione gennaio 2012
AREA NIELSEN 2
� IPERMERCATI: 200
� MQ 1.649.157
� SUPERMERCATI: 1.831
� MQ 1.649.157
� ALTRI: 3.793
� MQ 1.114.701
SUPERSTORE
Via Marconi 41
Musile di Piave (Ve)
1.773 mq
Sigma
DATA DI APERTURA
29 marzo 2012
LOCATION
Realizzato in zona centrale, a
poche decine di metri dal palazzo
comunale.
CONCORRENZA
Nella stessa area insiste un
supermercato Billa.
LAYOUT
Non si discosta dal tradizionale
format dell’insegna.
OFFERTA
Numero referenze non disponibile.
SERVIZI
Orario: lun-dom 8,00-20,00.
ADDETTI E CASSE
Ha sette casse poste in barriera.
SUPERSTORE
Via Peschiere 38
Casale sul Sile (Tv)
1.615 mq
Sigma
DATA DI APERTURA
15 marzo 2012
LOCATION
Ubicato in località Conscio,
zona periferica della cittadina.
CONCORRENZA
Nella stessa zona non sono
attivi competitor diretti.
LAYOUT
È in linea con la tradizione
dell’insegna.
OFFERTA
Non disponibile.
SERVIZI
Orario: lun-sab 8,15-19,30.
ADDETTI E CASSE
Attive cinque casse in barriera.
Il team di lavoro è formato
da 24 persone.
NON FOOD
CASH&CARRY
Via Ranuccio Bianchi
Bandinelli 130
Roma
800 mq
Brevi
DATA DI APERTURA
10 maggio 2012
LOCATION
È stato creato in zona Ciampino,
nel complesso polifunzionale
Palacavicchi.
CONCORRENZA
Non ci sono concorrenti diretti
nello stesso bacino di utenza.
LAYOUT
Segue fedelmente le direttive
dell’insegna.
sviluppo reti _ RETAIL
OFFERTA
L’assortimento comprende
1.800 articoli in vendita.
SERVIZI
Orario: lun-ven 9,00-18,00.
ADDETTI E CASSE
Dato non disponibile.
PET STORE
Via Sorelle Ugazio 6
Galliate (No)
580 mq
Maxi Zoo Italia
DATA DI APERTURA
28 maggio 2012
LOCATION
Ubicato in zona periferica.
CONCORRENZA
Non insistono competitor in
zona.
LAYOUT
Come da tradizione dell’insegna.
OFFERTA
Disponibili 7.000 referenze
di cui 3.000 petfood e 4.000
petcare.
SERVIZI
Orario: lun-sab 9,00-20,00.
Presente un parcheggio scoperto
con 30 posti auto.
ADDETTI E CASSE
Sono impiegati due addetti
full time e quattro part time.
Presenti due casse.
PET STORE
Via Portico 12
Orio al Serio (Bg)
630 mq
Maxi Zoo Italia
DATA DI APERTURA
10 maggio 2012
LOCATION
Creato in periferia, ad angolo
con via Lombardia.
CONCORRENZA
Non ha competitor attivi in
zona.
LAYOUT
Come da tradizione.
OFFERTA
Sono 7.000 gli articoli in vendita
di cui 3.000 petfood e
4.000 petcare.
SERVIZI
Orario: lun-sab 9,00-20,00;
domenica 9,30-19,30. Il parcheggio
scoperto ospita fino
a 30 posti auto.
ADDETTI E CASSE
Elena Pennati dirige tre addetti
full time e quattro part time.
In barriera due casse.
CALZATURE
Viale della Fonte Lunga, 1
Assago (Mi)
1.400 mq
Pittarello Calzature spa
DATA DI APERTURA
24 marzo 2012
LOCATION
Realizzato in zona periferica.
All’interno del retail Park
MilanoFiori (alla periferia di
Milano), nelle vicinanze del
forum di Assago.
CONCORRENZA
Nello stesso centro sono presenti
Geox e Scarpe&scarpe.
LAYOUT
Si sviluppa su pianta rettangolare
e segue il format tipico
dell’insegna.
OFFERTA
Sono in vendita 10.000 articoli.
SERVIZI
Orario: lun-dom 9,30 – 20,30.
Presente all’interno del pdv il punto
mamma, spazio dedicato per
accudire i bambini, per permetter
loro di giocare e di divertirsi.
28 maggio 2012 27
RETAIL_ sviluppo reti
ADDETTI E CASSE
Per i pagamenti sono attive cinque
casse. Dà lavoro a 12 persone.
28
CALZATURE
Via Po, 13
San Giuliano Milanese (Mi)
1.500 mq
Pittarello Calzature spa
DATA DI APERTURA
29 marzo 2012
LOCATION
Si trova in periferia.
CONCORRENZA
Non insistono competitor diretti
nella stessa area.
LAYOUT
Creato su pianta quadrata,
è in linea con la tradizione
dell’insegna.
OFFERTA
L’assortimento dispone di
10.000 item.
SERVIZI
Orario: lun-sab 9,30–20,30:
domenica10,00-20,30.
ADDETTI E CASSE
Sono presenti quattro casse.
Sono impiegate 12 persone.
CALZATURE
Via Igino Garbini snc
Viterbo
1.500 mq
Pittarello Calzature spa
DATA DI APERTURA
29 marzo 2012
28 maggio 2012
LOCATION
Aperto in zona periferica. La
via è parallela a via Cassia
Nord.
CONCORRENZA
Nella stessa via è presente
un punto di vendita Scarpamondo.
LAYOUT
Si sviluppa su due piani e su
pianta rettangolare, in linea
con il format tipico dell’insegna.
OFFERTA
Sono 10.000 gli articoli in
vendita.
SERVIZI
Orario: lun-sab 9,00-21,00;
domenica 10,00-20,30.
ADDETTI E CASSE
La squadra di lavoro è composta
da 12 addetti. Attive
quattro casse.
ELETTRONICA DI CONSUMO
Strada Provinciale
2 Lungofino
Città Sant’Angelo (Pe)
3.000 mq
G.R.E (DML spa Trony)
DATA DI APERTURA
19 aprile 2012
LOCATION
Situato all’uscita Pescara
Nord della A14, ad angolo con
via della Scafa. Ha un bacino
di utenza stimato di un milione
di potenziali clienti.
CONCORRENZA
Non sono presenti competitor
in zona.
LAYOUT
Rispecchia la filosofia
dell’insegna. Il punto di vendita
a pianta rettangolare ha
l’ingresso sul reparto elettrodomestici.
OFFERTA
Conta 15.000 referenze.
SERVIZI
Orario: lun-dom 9,00-21,00.
C’è disponibilità di parcheggio
per 1.800 posti auto.
ADDETTI E CASSE
Vi lavorano 35 addetti alla
vendita, coordinati dal direttore
Gianluca Gianfelice
e da Michele Tortoriello. Ha
cinque casse.
ELETTRONICA DI CONSUMO
via Capitano Alessio, 102
Rosa (Vc)
1.800 mq
Unieuro
DATA DI APERTURA
3 maggio 2012
LOCATION
È in zona centrale, sulla strada
stradale 47.
CONCORRENZA
Non gravitano concorrenti nello
stesso bacino di utenza.
LAYOUT
In linea con le direttive del
gruppo.
OFFERTA
Sono 8.000 le referenze in assortimento.
SERVIZI
Orario: lun-dom 9,00-20,00.
ADDETTI E CASSE
Conta su 28 collaboratori e ha
12 casse.
ELETTRONICA DI CONSUMO
Via Feltrina 45
Pederobba (Tv)
2.000 mq
Unieuro
DATA DI APERTURA
3 maggio 2012
LOCATION
Realizzato in periferia, sulla
strada regionale 348.
CONCORRENZA
Non insistono concorrenti in
zona.
LAYOUT
Segue fedelmente il format
dell’insegna.
OFFERTA
Complessivamente sono presenti
in assortimento 8.000
articoli.
SERVIZI
Orario: lun-dom 9,00-20,00.
Sono disponibili tutti i servizi
della linea No Problem: la
gamma delle prestazioni per
semplificare il processo di
acquisto.
I servizi sono suddivisi nelle
seguenti quattro aree tematiche:
Configurazioni e Aggiornamenti;
Consegna e Installazione;
Assistenza e Protezione
Cliente; Finanziamenti.
ADDETTI E CASSE
Ha 22 dipendenti e dieci casse
poste in barriera.
INDUSTRIA
������������������������������
������������������������������
Si moltiplicano
le campagne
didattiche promosse
a scuola dai brand.
Iniziative che vedono
realtà del settore
pubblico e privato
unire le forze,
con il supporto
di esperti
30
28 maggio 2012
di Laura Brivio
�utrirsi bene, rispettare le norme
stradali, preservare l’ambiente,
amare senza rischi, dire no alla
violenza. Se l’istruzione comincia
in tenera età, questo vale anche per l’educazione
civica e i comportamenti responsabilizzanti
insegnati a scuola. Lo hanno ben
compreso le tante aziende che si legano
a operazioni educative per promuovere
tra le nuove generazioni stili di vita corretti
e sostenibili. Un fenomeno che riguarda
sempre più comparti industriali, impegnati
a promuovere, con il sostegno di esperti
nutrizionisti, pedagoghi, psicoterapeuti e
forze dell’ordine, progetti di matrice ludica
destinati a scolaresche di tutti i gradi. Perché
è soprattutto con la pratica del gioco
che si trasmettono efficacemente messaggi
educativi a quei bambini e adolescenti
che sono anche i consumatori di domani.
In questo modo i giovani apprendono in primis
l’importanza di una corretta alimentazione,
che passa attraverso il consumo di
prodotti sani, genuini e dal giusto apporto
calorico. Gli esempi non mancano: la piramide
alimentare è il tema di quest’anno
del progetto di durata quadriennale “Best
food generation, la tribù dell’Expo”, frutto
della partnership tra Expo 2015 spa e Rio
Mare (Bolton Alimentari). L’operazione, cui
hanno aderito 3.000 scuole elementari italiane
per un totale di 8.000 classi, prevede
kit didattici con cui gli insegnanti possono
tenere lezioni a tema grazie ai contenuti sviluppati
dal Prof. Michele Carruba, uno dei
massimi esperti di nutrizione in Italia, ma
i bambini sono anche invitati a realizzare
lavori creativi da sottoporre a una commis-
sione incaricata di designare ogni anno la
classe vincitrice. Assolatte aderisce invece
a “Scuola e cibo. Piani di educazione
scolastica alimentare”, il programma nato
dal protocollo d’intesa siglato dal Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
e da Federalimentare. Quest’anno circa
1,6 milioni di studenti di 77.000 classi delle
scuole secondarie inferiori sono coinvolti
in lezioni interdisciplinari, secondo una
formula che prevede degli approfondimenti
dedicati alla cultura e ai saperi del cibo.
Inoltre, possono partecipare a laboratori
e visitare aziende alimentari del territorio.
Con il progetto europeo “Frutta nelle scuole”
promosso dalla Comunità Europea e dal
Ministero italiano delle Politiche Agricole e
Forestali, il marchio DimmidiSì (La Linea
Verde) anche quest’anno fornisce snack
di kiwi, mela, melone e carote a 200.000
studenti delle scuole primarie di Liguria,
Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. Grazie
a un pack appositamente studiato per
il target di riferimento, il fine è “avvicinare
i più piccoli al consumo di frutta e verdura
fresca, aiutandoli così a sviluppare abitu-
dini alimentari corrette -dichiara Giuseppe
Battagliola, presidente di La Linea Verde-.
Un obiettivo importante che intendiamo
perseguire tramite il brand DimmidiSì con
questa e altre iniziative”.
���������������������������
Se è il binomio alimentazione-scuola ad
avere le radici più solide in virtù di partnership
strette anche con le istituzioni italiane
e la Comunità Europea, in aula entra però
anche l’importanza di trasmettere alle future
generazioni una coscienza sociale e
civile su altri temi essenziali, come quello
della sicurezza. In quest’ottica s’inquadra
“Sicuri insieme: Goodyear per l’educazione
stradale”, campagna educativa promossa
dal costruttore di pneumatici in collaborazione
con la Polizia Stradale, con il patrocinio
del Ministero dell’Interno e del Ministero
della Gioventù e destinata a più di
12.000 studenti di 465 classi di Lombardia,
Lazio e Puglia. Con appositi kit didattici
e professori d’eccezione rappresentati
dai poliziotti, in classe si tengono lezioni su
comportamenti stradali, valore della vita
INDUSTRIA
Promuovere
con approccio
ludico gli stili di vita
corretti e sostenibili
tra le nuove generazioni
è il denominatore
comune di iniziative come
quelle approntate da
Goodyear (Sicuri insieme),
DimmidiSì (Frutta nelle
scuole), Think safe (Durex)
e L’automobile agli occhi
dei bambini (Mercedes-
Benz Milano)
e importanza dell’autonomia. Lanciato un
anno fa con il cartone animato Goodhero,
in cui quest’anno la bionda eroina è doppiata
dall’attrice Claudia Gerini, e seguito
dal lancio di un omonimo sito e di un applicativo
ludico per Facebook, iPhone e iPad,
questo progetto scuole “ci sta dando tante
soddisfazioni -dichiara Luca Crepaccioli,
presidente e amministratore delegato di
Goodyear Dunlop Italia-. Siamo rimasti
colpiti dal numero di entusiastiche adesioni
ricevute, che hanno superato di gran
lunga le nostre previsioni. Crediamo molto
nell’educazione dei giovani tanto che
per il 2012 il numero delle scuole e degli
studenti è destinato a raddoppiare”. Oltre
2.500 alunni milanesi dagli 8 agli 11 anni
e i ragazzi della Fondazione Laureus Italia
Onlus si divertono apprendendo lezioni
sulla mobilità grazie a “L’automobile agli
occhi dei bambini” di Mercedes-Benz Milano,
mostra interattiva ospitata fino al 30
giugno nella sede meneghina del Brand
Center di Via Gallarate 450. Oggetti interattivi,
postazioni d’ascolto, un veicolo
sperimentale e un opuscolo sono alcuni
28 maggio 2012 31
INDUSTRIA
degli strumenti accattivanti che costellano
il percorso studiato per i futuri utenti
della strada. “I bambini sono esploratori
nati -spiega Radek Jelinek, amministratore
delegato di Mercedes-Benz Milano-
e la mostra intende spiegare loro i valori
della sicurezza e del rispetto reciproco
sulle strade. Quest’iniziativa è la miglior
espressione di una strategia sostenibile
in grado di apportare benefici nel medio
e lungo periodo”. Il valore della sicurezza
è anche al centro del progetto “Think safe”
con cui Durex (Reckitt Benckiser) insieme
ad Anlaids è nelle scuole medie superiori
italiane a educare 300.000 allievi di
12.000 classi sulle malattie sessualmente
trasmissibili e le gravidanze indesiderate.
Per il leader mondiale della contraccezione
e del sesso sicuro, come spiega il brand
32
Una campagna di sensibilizzazione
contro il bullismo a scuola
“Siamo tutti Capitano” è il titolo della campagna di sensibilizzazione che Pasta del
Capitano (Farmaceutici Dottor Ciccarelli) rivolge a oltre 4.000 classi italiane per
prevenire il bullismo, fenomeno in crescita sia in termini di diffusione sia di gravità degli
episodi e che riguarda anche i bambini più piccoli. Essendo la scuola uno dei luoghi dove
questa forma di violenza si manifesta, in collaborazione con il Prof. Nicola Iannaccone,
psicologo e curatore dei contenuti, l’azienda propone un percorso didattico basato su
modelli di comportamento vincenti ma non aggressivi, a partire da quello del Capitano
contrapposto al bullo. “Il progetto -afferma Marco Pasetti, presidente e amministratore
unico di Farmaceutici Dottor Ciccarelli- rappresenta la volontà di Pasta del Capitano, che
da oltre cent’anni fa sorridere gli Italiani, di essere al servizio del consumatore con un
impegno che vada oltre i suoi prodotti e rappresenti i suoi valori di marca: affidabilità e
garanzia di serietà. Da qui la scelta di affidare al nostro Capitano il ruolo di protagonista
della campagna divenendo un alleato della famiglia nelle problematiche relative al
bullismo”. Nell’anno scolastico in corso l’iniziativa prevede la distribuzione di circa 3.000
kit alle scuole primarie e un altro migliaio alle scuole dell’infanzia. Scaricabili anche
dal sito www.siamotutticapitano.it, i materiali formativi vedono protagonisti dieci allegri
animali con cui i bambini possono facilmente identificarsi e a conclusione del percorso di
educazione socio-affettiva è previsto un concorso a premi. LB
28 maggio 2012
Il brand Ajax si è fatto promotore di un’indagine
e di un concorso coinvolgendo sia i genitori sia i
ragazzi delle scuole elementari e medie
manager di Durex Alberto Ponchio: “la
scelta di promuovere un percorso formativo
è da attribuire al ruolo di crescita culturale
che Durex riconosce alle scuole quale
contesto elettivo per sostenere iniziative di
educazione e prevenzione alla salute”. Per
comunicare agli adolescenti quest’iniziativa,
di cui si è fatto ambasciatore la giovane
e irriverente “Iena” Niccolò Torielli, sono stati
realizzati materiali da utilizzare in aula, un
sito dedicato, contenuti per i social media
Facebook, Twitter e YouTube e un concorso
a premi. È stato invece battezzato ‘Scuole
pulite’ il progetto promosso da Ajax (Colgate-Palmolive)
che consta sia di un’indagine
nazionale per comprendere cosa i genitori
si aspettino dalla scuola sia di un concorso
a premi che fino al 31 maggio ha coinvolto
i bambini delle scuole elementari e medie
d’Italia, chiamati a esprimersi tramite elaborati
creativi sul concetto letterale e metaforico
di scuola pulita. “Ajax è la marca che
da sempre offre alle donne la possibilità
di avere una casa pulita e accogliente -afferma
Chiara Aluffi Pentini, responsabile
marketing di Ajax-. Ora s’impegna per offrire
ai loro bambini una scuola pulita, come la
propria casa”.•
��������������������
�������������
����������������
��������������
������������
����������������������
��������������
����������������
������������������
Premiamo
le marche
migliori
���������������������
����������������������
��������������
�������������������
���������������������
��������������������
�����������������������������������
����������������������
�����������������
�����������������������
����������������
��������������������
�����
������
��������������
���������������
������������
ALCOLICI&BIRRA
�����������������������������
��������������������������
�����������������������������
�����������������������������������
�������������������������������
���������������������
��������������������������������������
����������������������������������������
���������������������������������������
�������������
�������
�����
���������������
���������������
�����������������
�������������������
������������������
�������������������
������������������
ALIMENTARI CONFEZIONATI
���������������������������
��������������������������������������
�����������������������������������
��������������������
�������������������������������������
�����������������������������
�������������������������
����������������������������
������
����������������������
������������
���������������
������
������
����������������������
���������������
ALIMENTARI FRESCHI
���������������������������
��������������������
��������������������������
�������������������������
��������������������������������
�������������������������������
��������������
����������������������������������������
���������������������������������
���������������
�������������
����������������
�������
�����
���������������
�������������
���������������
�������������
�����������������������
BEVANDE
����������������������
�����������������������������������������
��������������������������������
������������������
�������������������������������
����������������������
������������������������
��������������������������
���������������������������������
�������������������
�����������������������������������������
�������������
�����
��������������
������������������
�������������
�������������
�����������������
������������������
DETERGENZA&CURA CASA
���������������������������������
���������������������������
���������������������������������
�������������������
������������������������������������
��������������������������������
����������������������
����������������������������������
����������������������
�������������������������������������
������������������������������
���������
���������������
������
����������������
�������������
�������������
����������������
�����������������
DETERGENZA&CURA TESSUTI
��������������������������
������������������
����������������
�����������������������
���������������������
������������������������������������
������������������������������
��������������������������������������
�����������������������������������������
�������
�������
����������������
����������
������������������
���������������
���������������
���������������
DOLCIARIO
���������������������������
��������������������
������������������������
����������������������
�������������������������������������
����������������������������������
������������������������������������������
���������������������������������������
�����
�����
���������������
������������
��������
�������������
��������������
��������������
����������������
IGIENE&BELLEZZA
�������������������������������
�����������������������������
�������������������������������
�������������������������������
������������������������
��������������������������������
��������������������������
�������������������������
�����������������������������
�������������������
�������������������
���������������
���������������
���������
�������������������
�������������������
���������������
PETCARE
SE VENDI
CI
SEI
���������������
36
INDUSTRIA
������������������
�������������������
La marca di Beiersdorf ha intrapreso diverse azioni
particolarmente incisive per ribadire la brand equity
di Patrizia Pagani
un’esperienza
di benessere
e di armonia alla
��ffrire
portata di tutti. È
esperienza multisensoriale,
estetica ed interattiva:
i visitatori, entrando in una
sorta di cilindro magico,
l’obiettivo controcorrente
sono stati accolti da te-
del progetto La Cura, che il
rapeutici effetti sonori e
brand Nivea –in collaborazione
con il Most e lo Studio
ANDREA
MONDONI
luminosi, rifocillati da uno
speciale elisir e blanditi da
Toogood– ha recentemente direttore mktg un profumo finalizzato a ge-
proposto come rimedio alla
frenesia, al caos e alla
Beiersdorf
Southern Europe
nerare una sensazione olfattiva
associata al bianco
sovraesposizione al design
candido; sono stati, quin-
delle giornate consacrate
di, invitati a rilassarsi e ad
agli eventi della Milano Design Week. esprimere liberamente le proprie emo-
Dal 17 al 22 aprile 2012, l’installazione zioni manipolando sfere di creta. “Nivea
ha puntato a garantire una rigenerante ha scelto di essere presente in questa
28 maggio 2012
forma al Fuorisalone 2012 perché condivide
l’idea che l’emozione della bellezza
e del design debba essere avvicinata al
pubblico e resa democratica”, sottolinea
Andrea Mondoni, direttore marketing di
Beiersdorf Southern Europe. “Il nostro
è, da sempre, un marchio che si rivolge
alla famiglia e fa parte integrante della
quotidianità delle persone: l’attività proposta
non faceva altro che ribadirne la
brand equity in maniera particolarmente
singolare, avvincente, allargata”.
���������������������������
Famiglia, amore, competenza, fiducia,
vicinanza. Il mix di valori che la contraddistinguono
rendono Nivea un marchio
rassicurante e prossimo ai consumatori.
“Non a caso, in una fase contrassegnata
da difficoltà economiche ed incertezze
sociali, stiamo registrando un consolidamento
della nostra leadership di marca
nelle categorie skin care”, dichiara Mondoni.
“In termini di totale consumer business,
nel primo trimestre 2012 Nivea
cresce, a valore, del 10,1% a livello mondiale
e del 4% sul mercato europeo. In
Italia, grossomodo nello stesso periodo,
l’Household Panel ACNielsen riconosce a
Nivea la più elevata penetrazione presso
le famiglie (62,4%) ed una progressione
della cosiddetta “loyalty” dal 14,7% al
15,3% Ciò deriva dalla forza e dalla co-
La Cura –installazione di Faye Toogood per il
Fuorisalone 2012– ha ricreato una dimensione
“altra”, protettiva e rassicurante, che lascia fuori
stanchezza e febbrile agitazione
erenza con cui, da oltre 100 anni, esplicitiamo
i valori di marca, osservando e
rispettando le consumatrici, nonché offrendo
loro risposte centrate”.
������������������������
Sviluppare le vendite e, insieme, distinguersi
quanto ad atteggiamento nei confronti
del mercato. In tale ottica la strategia
di marketing -al di là delle innovazioni
di prodotto e del continuo miglioramento
nel presidio distributivo- si traduce in progetti
che vanno ad interessare sinergicamente
gli assi communication, packaging
e retail con l’intento di avvicinare e sorprendere
i consumatori. Per questo dal
2006 è attivo, nelle tre aree sopracitate,
il Nivea Lab, un laboratorio creativo che
individua le differenti possibili strade di
sviluppo del brand . “Basti considerare,
in proposito, i nostri due nuovissimi Nivea
Shop, attivi da cinque mesi presso le stazioni
ferroviarie di Milano e Roma -precisa
Mondoni-, o l’attività di consulenza/sampling
che da alcuni giorni è in corso sui
treni Frecciarossa, mediante la quale proponiamo
un’esperienza di marca ancora
più forte e diversamente fruibile. Senza
dimenticare la forte presenza web (sito
istituzionale, facebook, twitter), con cui
Nivea intende favorire una comunicazione
realmente interattiva e, quindi, rendere
i consumatori i veri “padroni” dell’equity
di marca”. Alcune iniziative in fase di
lancio promettono di continuare lungo la
via della prossimità e del crescente coinvolgimento
del pubblico. Fra queste, si
segnalano un progetto in collaborazione
con il sito www.alfemminile.it, che intende
favorire l’interazione con le donne, fornire
loro supporti concreti (psicologico, socio-
INDUSTRIA
“Porta la tua
pelle in prima
classe”: sui treni
Frecciarossa Nivea
sta realizzando
un sampling
merceologico
coordinato
con un’attività
di consulenza
dermatologica
logico, ecc.), fino ad arrivare ad istituire
un vero e proprio osservatorio dedicato,
e l’attività denominata “Nivea Italia sulla
pelle”, che -facendo leva sulla percezione
di italianità del marchio- punta a stilare,
a seguito di un tour artistico lungo l’intera
penisola e della successiva votazione dei
relativi video da parte della community
Nivea, la top ten dei borghi più belli d’Italia,
con la correlata possibilità di partecipare
-inviando una prova di acquisto- al
concorso che mette in palio dei weekend
in questi luoghi ameni.•
INDUSTRIA
���������������������������
�����������������������
Si fa concreto l’obiettivo del Gruppo di dimezzare entro il 2020
il proprio impatto ambientale, raddoppiando il fatturato
38
di Nadia Tadioli
�idotta del 20% la produzione di
CO2 nelle fabbriche e del 30% nei
trasporti. Il materiale utilizzato
per il pack è diminuito del 4%. Nel
frattempo l’olio di palma, presente in moltissimi
prodotti alimentari e non, è ormai
interamente sostenibile, salvaguardando
le foreste dell’Indonesia. Sono solo alcuni
dei risultati ottenuti in Italia dall’Unilever
Sustainable Living Plan, illustrati a Roma
nel corso di un incontro organizzato da Unilever
Italia in collaborazione con Gruppo
24 ORE. Cristina Lazzati, vicedirettore
area retail -Gdoweek, Mark Up, Business
Media-, ha coordinato l’evento invitando i
manager a far emergere i tanti aspetti di un
piano che si propone entro il 2020 di migliorare
la salute o il benessere di un miliardo
di persone, di ridurre l’impatto ambientale
complessivo della metà, raddoppiando
nello stesso tempo il business.
“Per proseguire ancora più efficacemente
nell’azione è però necessaria la collaborazione
di tutti gli stakeholder e anche dei
competitor”, ha sottolineato James Hill,
executive vice president di Unilever Italia,
che ha presentato i successi del primo
anno di implementazione. “E da questo
punto di vista la gdo sarebbe il partner
ideale per dare vita a iniziative virtuose,
In Italia, Unilever
dispone di quattro unità
produttive, a Caivano
(Napoli, nella foto),
Sanguinetto (Verona),
Casalpusterlengo (Lodi)
e Pozzilli (Isernia)
28 maggio 2012
come quella messa in opera
con Walmart per cambiare
le abitudini nell’uso dell’acqua
degli americani”. Perché
la particolarità del piano è
quella di occuparsi dell’impatto
ambientale anche in
fase di consumo, dal momento
che i consumatori
sono responsabili del 68%
delle emissioni. I risultati sono
stati ottenuti agendo su moltissimi fronti
a partire da quello ambientale e le performance
del nostro paese sono state di tutto
rispetto. “Se nel mondo il 20% dell’energia
utilizzata per la produzione proviene da
fonte rinnovabile, in Italia il 100% lo è -ha
spiegato Giuseppe Infantino, vice president
supply chain Unilever Italia-, se a livello
world wide un terzo dei siti produttivi non
manda rifiuti in discarica, in Italia nel 2011
gli scarti si sono ridotti di 1.000 tonnellate”.
E dal marzo di quest’anno anche nel nostro
paese Unilever è diventata landfill free. Un
risultato ottenuto riducendo drasticamente
gli scarti in linea e inviando il rimanente alla
termovalorizzazione, ma anche riciclando i
prodotti alimentari di ritorno dal mercato per
la produzione di mangimi animali. La riduzione
di oltre il 33% delle emissioni dovute
JAMES HILL
vice president
Unilever Italia
a trasporto e magazzinaggio è
stata ottenuta principalmente
ottimizzando la rete logistica,
sfruttando meglio il carico dei
camion e utilizzando quando
possibile la rete ferroviaria. Il
nuovo deposito per il gelato a
Parma e l’installazione di un
impianto fotovoltaico sul deposito
di Latina hanno fatto il
resto. Sul fronte pack l’azienda
è impegnata in una politica che fa leva
sul lancio di prodotti concentrati e sulla sostituzione
del polipropilene con il Pet e sta
lavorando a un progetto globale per inserire
plastica riciclata nei contenitori.
���������������������
Se parlando di ingredienti la lotta per approvvigionarsi
di olio di palma sostenibile
è stato lo sforzo più significativo, il piano
comprende però tutte le materie prime agricole
che dovranno provenire entro il 2020
da fonti sostenibili e dove possibile certificate
da enti terzi. “Già oggi il 100% del tè
Lipton Yellow Label venduto in Italia è certificato,
così come l’85% del cacao dei gelati
Magnum -ha sostenuto Ugo de Giovanni,
category and brand building director Home
Care Unilever Italia-. Anche frutta e verdura
coltivate in Italia lo saranno: la filiera del pomodoro
sarà presto per il 70% sostenibile”.
È il sale invece il principale obiettivo in Italia
per migliorare la salute e il benessere. “Noi
italiani ne consumiamo troppo –ha detto
Patrizia Silvi, quality assurance manager
Unilever Italia– circa 10 grammi contro i 5
consigliati dall’Oms, ma il 67% del portfolio
Unilever soddisfa già questo target”.•
��������������
����������������
Non solo Topolino, ma anche eroi Marvel
per un licensing che testimonia qualità
di Davide Bernieri
�ibo buono e sicuro per tutta la
famiglia firmato Disney. La più
importante media company
del mondo, con una brand
equity elevatissima, spinge sull’acceleratore
del licensing, evolvendo in una
sorta di “marchio ombrello” che può
dare garanzie al consumatore internazionale
in un ampio ventaglio di categorie
produttive, compreso molti mercati
food. Al Cibus di Parma, Francesca
Romana Gianesin, VP Head
of Licensing Consumer
Products e Head of Retail
canale grocery The Walt Disney
Company Italia ci ha
presentato l’impegno di Disney
sul mercato tricolore
e le ultime novità lanciate
dalle più importanti aziende
alimentari nazionali,
“controfirmate” dai personaggi
delle celebri strisce
di fumetti, da Topolino fino
ai supereroi Marvel.
“Presentiamo insieme tutti i prodotti
con le nostre licenze -spiega Gianesin-
in modo che la distribuzione possa
capire che al di là dell’azienda che
gli presenta il singolo prodotto, c’è una
filosofia Disney che è quella di offrire
prodotti buoni e sani alle famiglie. A
differenza dei nostri competitor che
lavorano prevalentemente nel settore
dolciario, noi lavoriamo in settori molto
diversi, vogliamo offrire alle famiglie
soluzioni per tutte le occasioni di
consumo”.
FRANCESCA
ROMANA GIANESIN
The Walt Disney
Company Italia
La filosofia Disney è stata codificata
in un disciplinare? Come deve comportarsi
un’azienda che voglia aderire a
una vostra licenza?
Le nostre linee guida nate negli Usa
poi sono state adattate per le singole
aree come l’Europa o i singoli paesi e
riguardano i valori nutrizionali secondo
un prototocollo rigidissimo. L’impegno
della Disney e il coinvolgimento dei suoi
personaggi è importante: il prodotto
deve essere di altissima
qualità, viene fatto un controllo
stringente di filiera.
Abbiamo tante richieste
per lavorare con noi ma
selezioniamo i produttori
in base alla scelte qua-
litative effettuate e alla
disponibilità di intervenire
sui prodotti per migliorarli
sotto il profilo nutrizionale.
In pratica vogliamo che
l’azienda abbia certificazioni Brc e Ifs
e devo dire che in Italia siamo ancora
un po’ indietro. Poi valutiamo le tabelle
di riferimento in base a ciò che si
vuol fare (Kal per porzione, grassi, sale
ecc) e quali cambiamenti si possono
apportare per adattare il prodotto ai
nostri standard. Un prodotto nuovo si
può sviluppare insieme in un’ottica di
grande collaborazione perché entriamo
anche nel merito degli aspetti produttivi
e nutrizionali.
Le catene della distribuzione possono
essere vostri clienti?
INDUSTRIA
Solo prodotti di altissima qualità possono
avvalersi dei “testimonial” provenienti
dall’universo disneyano
Si sta iniziando ora a fare una segmentazione
su linee di prodotti per bambini.
Noi siamo stati la prima azienda a concludere
accordi diretti con il distributore,
dagli Usa alla Germania alla Francia.
I distributori arrivano da Disney per capire
come si fa, abbiamo passato anni
a costruire il nostro know how con ricerche
sul consumatore da 0 a 99 anni,
dal premaman ai gift givers, ai nonni.
E l’esperienza condotta in Gran Bretagna
con Tesco ci ha elevato al rango di
consulenti.
Non esiste il rischio che il vostro disciplinare
appiattisca i prodotti secondo
una percezione influenzata dai trend
alimentari a stelle e strisce?
Quando ci si confronta con catene internazionali
ci si accorge spesso che il vissuto
dell’alimentazione è molto locale.
Tesco, per esempio, propone la pasta
come contorno della carne, cosa che in
Italia è impensabile. I nostri protocolli
sono molto rigidi su ingredientistica e
valori nutrizionali ma per l’Italia molti
aspetti sono stati modificati, per adattarsi
alla nostra realtà alimentare.•
28 maggio 2012 39
40
INDUSTRIA
���������������������
�������������������������
Marketing, comunicazione sociale e reale sostegno
economico in una tre giorni nelle sede del Gruppo 24 ORE
di Barbara Trigari
��� agli intenti bene-
abbinamento tra
la professionalità
del mondo profit
fici del no profit è la base
dell’evento organizzato a
fine maggio con la collaborazione
de il Gruppo
24 ORE e PriceWaterhouseCoopers.
Tre giorni per
raccogliere fondi a favore
di due progetti molto concreti
sostenuti da altrettante onlus, Abn
e Fata, e da una terza società che per
prima ha incarnato -anche nello statuto,
unicum italiano- l’abbinamento: Near,
presente con uno stand e partecipe
nell’organizzazione.
�������������������
L’efficienza organizzativa spesso è un problema
per le onlus, costituite su base volontaristica
da professionisti specializzati
in ben altre attività, che non quelle di tipo
promozionale e amministrativo. “Il tempo
della beneficenza vecchio stile, a pioggia
-spiega Paolo Colonna che appartiene
sia a Near che a Fata nel consiglio direttivo-
sta per finire; nelle aziende si vede
uno sforzo per focalizzare il sostegno a
progetti chiari e sostenibili nel tempo”.
Di conseguenza, alle onlus le aziende
richiedono chiarezza ed efficienza nel
controllo di gestione, come farebbero con
un’azienda profit. “Servono sia le competenze
di educatori e psicologi, che quelle
amministrative, organizzative e finanziarie”,
conclude Colonna. Braccio destro di
28 maggio 2012
PAOLO COLONNA
membro
consiglio direttivo
di Near e Fata
Colonna per Fata è Caterina
Gullo, che illustra le
finalità della onlus: “Fata
nasce nel 1999 sull’esperienza
di alcune famiglie
che avevano ospitato bambini
dalla Biellorussia, e
desideravano fare qualcosa
anche per i bambini italiani
in attesa di affido”. Il
legame con Abn è chiaro: i
bambini in difficoltà, da qui
anche l’idea di unire le forze e presentarsi
al Gruppo 24 ORE con un progetto comune.
“Crediamo fermamente che portare
ciò che di buono c’è nel profit, anche nel
no profit, sia la carta vincente -prosegue
Gullo- e lo dimostrano il sostegno di tante
aziende e del Gruppo 24 ORE”. A sua volta
Regi Tesoro, che lavora da 26 anni come
volontaria per Abn, l’Associazione per il
Bambino Nefropatico della quale è consigliera,
precisa: “L’idea era di organizzare
Programma articolato,
istruzioni per l’uso
un’iniziativa che abbinasse alla vendita
anche momenti ricreativi e festaioli, che è
piaciuta molto al Gruppo 24 ORE ”. L’abbinamento
con Fata è venuto naturalmente
in virtù del comune legame con la Fondazione
Milan, oltre che l’amicizia di lunga
data. “Il Gruppo 24 ORE vorrebbe farne un
appuntamento annuale -conclude Tesoro-
a dimostrazione dell’elevata sensibilità da
parte del mondo profit”.
��������������������������
Profit No Profit mette in campo diverse
modalità per raccogliere fondi, dalla vendita
a prezzo ridotto di articoli di marca
donati dai produttori (40 marchi), allestita
in spazi gestiti da volontari, alla vendita
attuata direttamente dai brand in propri
corner (in tutto 19), devolvendo una quota
(elevata) del ricavato ai progetti, fino ai
servizi, come le lezioni di golf. In più è stato
prodotto anche merchandising (borse,
t-shirt) ad hoc per l’evento.•
Due progetti benefici da sostenere per bambini in difficoltà, e tre giornate di
vendite, musica e festa organizzate presso la sede de il Gruppo 24 ORE a Milano:
è Profit No Profit, programmato dal 28 al 30 maggio. Il denaro raccolto grazie alla
disponibilità delle aziende, dei volontari e dei professionisti che hanno donato
prodotti, tempo, performance e spazi, verrà destinato a sostenere il nuovo centro di
nefro-urologia pediatrica Luigi Gallavresi d’Ayala Godoy (per Abn) e la casa di Fata
per l’accoglienza di bambini in attesa di affido (per Fata).
Nella sede del Gruppo 24 ORE saranno allestiti gli stand delle aziende e delle
Associazioni, con la vendita degli articoli donati, oltre agli spazi per i momenti
ludici e ricreativi. Tra gli artisti presenti gratuitamente, i clown dell’Associazione
Veronica Sacchi, il mago Herni (per la merenda con i bambini offerta da Barilla),
Joseph Sfregola per l’happy hour, Colorado Cafè per chiudere con un sorriso.
L’accesso è gratuito previa registrazione in loco oppure online dal sito www.
ilsole24ore.com/st/profit-noprofit.
42
INDUSTRIA_ mercati
��������������������
�������������������
�����������������������
in collaborazione con
�chiacciati dalla crisi economica
e dalla flessione del potere
di acquisto, gli italiani non
rinunciano all’acqua minerale.
Anche se le preoccupazioni sul futuro
e le tensioni derivanti dal mondo del
lavoro si riverberano sulle motivazioni
d’acquisto del prodotto, oggi sempre
più orientate alla massima convenienza
possibile.
Il rapporto tra i connazionali e l’acqua
in bottiglia sembra, quindi, destinato a
durare anche se le campagne sul consumo
dell’acqua di rubinetto, suggellate
anche dalla vittoria nel referendum
sul mantenimento dell’acqua pubblica
di qualche mese fa, oggi sta facendo
proseliti verso quei consumatori più
ecoattenti, facendo leva sul duplice
28 maggio 2012
significato valoriale di questo semplice
gesto, sia per ridurre l’impatto ecologico
di questo bene essenziale per la
vita, sia per risparmiare sullo scontrino
del super.
Analizziamo con Riccardo Angoli di
Nielsen l’andamento del mercato delle
acque minerali in Italia, partendo pro-
L’eco-pack segna
questa fase insieme
alla ricerca
di convenienza
prio dalle ripercussioni delle crisi economica
sui consumi e dall’impatto delle
campagne pro acqua del rubinetto sui
consumi complessivi. “È vero -spiega
Angoli–, negli ultimi anni c’è stata una
sensibilizzazione verso l’uso delle caraffe
filtranti ma è anche vero che abbiamo
assistito, negli ultimi mesi, ad
LA DINAMICA DEL MERCATO
L’andamento degli ultimi tre anni
TOTALE A.t. 28-2-2010 A.t. 27-2-2011 A.t. 28-2-2012
Famiglie Acquirenti (.000) 23.018 23.265 23.327
Acquisti in Volume (.000) 6.025.120 5.851.102 5.878.799
Spesa Media (€) 49,57 50,56 51,29
Numero Medio Atti 15,2 14,9 14,7
Fonte: Nielsen
articoli di denuncia sull’utilizzo di queste
caraffe da parte del Ministero della
Salute, che possono aver rallentato la
crescita e convinto i consumatori a ritornare
alle bottiglie. Sicuramente anche
tutte le attività svolte dall’industria
hanno contribuito alla crescita della
categoria. L’ecosostenibilità è il punto
focale di questo cambiamento ed è un
trend che verrà sicuramente cavalcato
anche nell’immediato futuro: bottiglie
più leggere, imballi ecologici (fardelli
invisibili), tecnologia coating sono solo
alcune delle innovazioni che questo
mondo ha adottato e continuerà ad
adottare sempre di più. Viste le caratteristiche
e le abitudini degli italiani,
è presumibile che l’acqua in bottiglia
non venga sostituita molto facilmente
e che quindi questa categoria non
risenta di particolari crisi, almeno nel
breve periodo”.
�����������������
Secondo i dati Nielsen nell’anno terminante
a febbraio 2012, il numero delle
famiglie acquirenti acqua minerale
è giunto a superare i 23,3 milioni, con
una spesa media di 51,29 euro e 14,7
come numero medio di atti di acquisto
per anno. Sempre secondo Nielsen,
nell’anno terminante ad aprile 2012,
le vendite di acqua minerale sono cresciute
dello 0,8% a volume e dell’1,1%
a valore, raggiungendo rispettivamente
i 7,9 milioni di litri per un controvalore
superiore agli 1,6 miliardi di euro. Tuttavia,
segmentando gli acquisti su base
geografica, emerge come nel Mezzogiorno,
nonostante i cronici problemi con
la distribuzione idrica, le vendite siano
calate del 2%.
“Il fenomeno –prosegue Angoli– ha
colpito molte categorie grocery, quindi
non è un problema della categoria ma
delle regioni sud in generale. Non dimenticando
i disagi che il sud ha subito
a fine 2011 inizio 2012, con lo sciopero
dei Tir che ha notevolmente aggravato
la situazione. Del resto, l’attuale
momento economico (crisi, aumento
tassazione, inflazione) sta portando
IL QUADRO DEL MERCATO: FRIZZANTI + NATURALI
Ripartizione per aree e per canali di vendita
mercati _ INDUSTRIA
VOLUME S 03/04/11 S 01/04/12 Variazione %
Totale Italia 7.861.082 7.923.499 0,8
Area 1 2.252.965 2.316.022 2,8
Area 2 1.435.091 1.478.270 3,0
Area 3 2.096.203 2.093.320 -0,1
Area 4 2.076.824 2.035.887 -2,0
Iper + Super 4.782.708 4.827.590 0,9
Iper 1.842.815 1.875.141 1,8
Super 2.939.893 2.952.449 0,4
Liberi Servizi 1.108.359 1.116.895 0,8
Traditional Grocery 560.022 531.214 -5,1
Discount 1.409.994 1.447.801 2,7
VALORE S 03/04/11 S 01/04/12 Variazione %
Totale Italia 1.645.395 1.663.252 1,1
Area 1 487.635 503.659 3,3
Area 2 314.944 325.542 3,4
Area 3 446.315 449.846 0,8
Area 4 396.500 384.205 -3,1
Iper + Super 1.052.924 1.065.689 1,2
Iper 392.017 400.482 2,2
Super 660.907 665.207 0,7
Liberi Servizi 259.959 266.795 2,6
Traditional Grocery 149.259 142.972 -4,2
Discount 183.252 187.795 2,5
PREZZO MEDIO €/lt. S 03/04/11 S 01/04/12 Variazione %
Totale Italia 0,21 0,21 0,3
Area 1 0,22 0,22 0,5
Area 2 0,22 0,22 0,3
Area 3 0,21 0,21 0,9
Area 4 0,19 0,19 -1,2
Iper + Super 0,22 0,22 0,3
Iper 0,21 0,21 0,4
Super 0,22 0,23 0,2
Liberi Servizi 0,23 0,24 1,8
Traditional Grocery 0,27 0,27 1,0
Discount 0,13 0,13 -0,2
Fonte: Nielsen
28 maggio 2012 43
44
INDUSTRIA_ mercati
I PROFILI SOCIODEMOGRAFICI
Suddivisione per nucleo familiare, per disponibilità economiche e aree geografiche
28 maggio 2012
% Famiglie
Universo
% Famiglie
Acquirenti
Indice Alloc.
Universo
LIFESTAGES
Pre-Family 10,3 10,4 101
New-Families 8,7 8,8 101
Maturing-Families 10,0 10,0 100
Estabilished-Families 9,1 9,1 100
Post Families 19,7 19,6 100
Older Couples 26,2 26,1 100
Older Singles
AFFLUENCY
16,0 16,0 100
Low Affluency 20,0 20,0 100
Below-Average Affluency 30,0 30,0 100
Above Average Affluency 30,0 30,1 100
High Affluency
AREE
20,0 19,9 100
Area 1 28,5 28,3 100
Area 2 19,8 19,8 100
Area 3 + Sardegna 22,5 22,6 100
Area 4 29,2 29,3 100
Fonte: Nielsen
1,9%
variazione (valore) annua
delle naturali - aprile 2012
NUMERO MEDIO REFERENZE
Gli assortimenti per aree e canali di vendita
-0,4%
la variazione (valore) annua
delle frizzanti - aprile 2012
TOTALE S 03/04/11 S 01/04/12
Totale Italia 18,9 19,7
Area 1 17,5 18,2
Area 2 18,7 19,5
Area 3 21,0 21,4
Area 4 18,7 19,8
Iper + Super 48,8 50,8
Iper 70,3 73,7
Super 46,8 48,5
Liberi Servizi 32,1 33,2
Traditional Grocery 12,4 12,9
Discount 12,3 12,0
Fonte: Nielsen
sicuramente i consumatori verso un
canale distributivo che porti ad reale
ad effettivo risparmio”.
In questo senso va letta la crescita del
discount, mentre anche il canale iper,
forte del suo posizionamento di prezzo
conveniente e della sua promozionalità,
sta ottenendo buoni risultati con
l’acqua minerale. “Continua la crescita
del discount –spiega Angoli–, che comunque
fa registrare trend molto positivi
da parecchio tempo. L’industria
sta sicuramente cercando di entrare
in questo canale, ma nell’ultimo anno
abbiamo notato la tendenza della catene
discount a ridurre la presenza della
marca, sia per valorizzare al meglio la
loro private label, sia per ritornare ad
un assortimento più in linea con il concetto
originale di discount. L’ipermercato,
invece, cresce soprattutto per un
aumento del numero medio referenze
e da una crescita della pressione promozionale;
le crescita della promozionalità
è data, non dal taglio prezzo ma
da un aumento della communication
in-store”.
��������������������������
Secondo Nielsen, continua la dinamica
a differente velocità tra frizzante e
naturale, con la prima che perde terreno
rispetto alla seconda. Un trend che
ormai dura da qualche stagione e che
si è ulteriormente accentuato alla luce
della spiccata sensibilità del consumatore
italiano nel confronto del prezzo.
“L’acqua frizzante –conclude Angoli–
subisce una flessione a causa del
prezzo medio (mediamente un 10% più
cara della naturale): se poi andiamo
ad analizzare i sub segmenti, troviamo
che la effervescente naturale (che è il
segmento più importante) costa quasi
il 30% in più della media della categoria.
In un periodo di crisi come questo
si tende a risparmiare un po’ su tutto.
Questa dinamica è più accentuata nei
discount in quanto il divario di prezzo
tra naturale e frizzante è ancora più evidente,
quasi un 12% in più”.
Davide Bernieri
46
INDUSTRIA_ mercati
��������������������
�������������������
Si sono ridotti gli investimenti da parte dei maggiori
player. Tra i messaggi si fa largo la sostenibilità dei pack
di Davide Bernieri
�li investimenti in comunicazione
sul mercato dell’acqua minerale
in Italia flettono dal 2008 a oggi.
Si tratta di un fenomeno strettamente
correlato con la crisi economica
in atto e l’andamento macroeconomico,
cui questo settore non è escluso visto che
ha chiuso il 2011 con un segno negativo,
-3,8%. “Occorre considerare -dichiara Alberto
Dal Sasso, direttore divisione media
di Nielsen– che gli investimenti in adv
che riguardano tutti i fast moving goods,
sia che si tratti di food che di beverage,
mostrano un’elevata elasticità, ossia tendono
a frenare più della media del LCC in
momenti difficili, ma hanno la capacità di
crescere di più. In particolare, nelle acque
minerali siamo di fronte a un mercato
pubblicitario molto concentrato, nel quale
i primi cinque-sei gruppi pesano per l’80-
85% del totale. Per questo le decisioni di
questi top spender incidono fortemente
sul mercato e sul suo andamento: il disinvestimento
da parte di uno di questi
gruppi porta flessioni molto rilevanti”.
Quotidiani e radio crescono rispetto
alla tv nella canalizzazione degli investimenti:
è soltanto un problema
di costi o esistono ragioni strutturali
che determinano questo trend?
La Tv monopolizza gli investimenti, coprendo
oltre l’80% del totale. Ha una base viewers
importante e comporta investimenti
elevati. I quotidiani e le radio mostrano
un andamento positivo a causa del loro
good value: offrono la possibilità di raggiungere
il mass market con un investimento
minore.
28 maggio 2012
INVESTIMENTI NETTI PUBBLICITARI
I principali segmenti (dati in .000 €)
2008 2009 2010 2011 Var% 10-11
Totale acque minerali 110.315 83.910 78.793 62.904 -20,2
In un solo anno internet ha raddoppiato
la sua quota di investimenti, che tuttavia
rimane esigua. La rete può essere
uno strumento efficace per colpire determinati
target?
Internet è un canale molto importante
per il mondo delle acque minerali, perché
permette di allacciare un dialogo più
stretto con il consumatore e la marca e di
lavorare su una comunicazione più approfondita.
Lo sbarco di alcune aziende sui
principali social network è un segnale di
questo trend, anche se per ora non abbia-
MEDIA MIX %
Canalizzazione investimenti adv
2010 2011
Tv 81,2% 78,6%
Newspapers 7,5% 9,2%
Radio 5,3% 6,5%
Magazines 2,6% 2,2%
Outdoor 1,5% 1,3%
Cinema 1,1% 0,9%
Transit 0,2% 0,8%
Internet 0,2% 0,4%
Free/Pay Press 0,2% 0,1%
Direct Mail 0,0% 0,0%
Fonte: Nielsen Media
Fonte: Nielsen Media
mo segnali sull’efficacia di questa attività,
che pure permette di targettizzare il messaggio
molto bene. Così come il prodotto
acqua, anche la comunicazione ha approcciato
una targetizzazione più evidente:
pensiamo alla televisione satellitare,
con i suoi tanti canali tematici, permette
di andare a colpire focus target precisi,
con messaggi appositamente pensati per
loro (sportivi, donne, bambini).
In questi anni di calo degli investimenti
le aziende hanno sperimentato nuove
formule oppure hanno ricalcato i soliti
clichè?
Alcuni brand hanno saputo interpretare
molto bene il concetto di alto di gamma,
con una strategia di comunicazione
coerente. Vicinanza all’alta ristorazione,
abbinamento con piatti gourmet, i messaggi
hanno fatto leva sul contenuto emozionale
del prodotto. Altri brand, con un
posizionamento “di massa” hanno preferito
usare la leva dell’ironia o l’utilizzo di
testimonial per colpire un pubblico molto
più vasto. Ma la tendenza che si sta affermando
trasversalmente è quella relativa
all’attenzione per l’ambiente: sostenibilità,
riduzione pack, riciclo delle bottiglie
sono temi entrati prepotentemente nella
comunicazione dei produttori di acqua
minerale”.•
48
SERVIZI
��������������������������
����������������������������
Nel segno dell’eco
sostenibilità
aumentano
gli investimenti sulle
plastiche alternative
e si moltiplicano
le soluzioni
tecnologiche valide
a costi accettabili
28 maggio 2012
Raffineria
di zucchero
di canna della
Braskem in Brasile
di Nadia Tadioli
�er 50 anni la parola plastica è
stata sinonimo di prodotto petrolifero.
Poi sono arrivate le prime
bioplastiche: difficilmente macchinabili,
con una resa estetica modesta e
con una stabilità dubbia. Oggi una rivoluzione
silenziosa è cominciata e gli scaffali
dei supermercati cominciano a riempirsi di
confezioni con plastiche derivate dal mais,
dalla canna da zucchero, dalla cellulosa
indistinguibili dalle cugine petrolifere. A
investire nel settore sono i maggiori part-
ner del retail, a partire da Coca-Cola che
già imbottiglia la celeberrima bevanda in
una ventina di paesi in bottiglie di bioPet,
un materiale che proviene per il 30% da
materie rinnovabili. Ma ha in cantiere un
progetto molto più ambizioso: sostituire
entro il 2020 tutto il Pet delle bottiglie con
alternative ecosostenibili. E per arrivare al
traguardo ha siglato accordi con Virent,
Gevo e Avantium. Le prime due dispongono
di tecnologie che potrebbero dare vita
a un bioPet totalmente derivato da materie
rinnovabili, la terza, invece, ha sviluppato
una tecnologia per produrre bottiglie in Pef
(Polyethylene Furanoate), un poliestere ricavato
da carboidrati estratti da biomasse
non adatte per uso alimentare, con caratteristiche
simili al Pet.
Anche Danone ha recentemente siglato un
accordo analogo con Avantium per sviluppare
una bottiglia in bioplastica per le sue
acque minerali. E anche il gruppo francese
non è nuovo alle bioplastiche: in Germania
per esempio Danone ha scelto Ingeo,
un polimero derivato dallo zucchero, per
i vasetti dello yogurt Activia, riducendo il
carbon footprint dell’imballaggio del 25% e
utilizzando il 43% in meno di risorse fossili
ispetto al packaging precedente. E per rendere
più sostenibile l’acqua minerale Volvic,
il gruppo francese ha scelto una bottiglia
che combina Pet vergine, Pet riciclo e bio-
Pet. In Italia ha fatto notizia la BioBottle di
Acqua Sant’Anna, che a sua volta ha scelto
Ingeo, la bioplastica di NatureWorks, ma
anche Nestlé sta collaborando con Tetrapak
per sostituire i tappi dei cartoni del latte
con un polietilene ottenuto da canna da
zucchero, prodotto dalla società brasiliana
Braskem, per i brand sudamericani Ninho
e MolicoUHT. Anche i film stanno subendo
un’evoluzione continua: oggi possono essere
accoppiati a carta o alluminio, sono
saldabili, stampabili, macchinabili e si avviano
a confezionamenti sempre più sofisticati.
È il caso di Hor-
tibiopack, il progetto
finanziato dalla Comunità
europea per
il confezionamento in
atmosfera modificata
di frutta e verdura con
un film a base di Pla,
acido polilattico, che vede coinvolti l’università
di Atene, l’azienda produttrice Mac
Flexopackaging e un’azienda come Ingino,
una società di Avellino che esporta frutta
in tutto il mondo. NatureFlex, invece, il film
compostabile a base di cellulosa di Innovia
Films, avvolge le porzioni di frutta che sono
distribuite in Italia nel programma “Frutta
nelle Scuole” finanziato dall’UE (si veda in
questo numero a pagina 31).
Se i prodotti alimentari sono protagonisti
assoluti del cambiamento, anche i cosmetici
non sfuggono all’appello: Procter &
Gamble utilizza già in alcuni paesi il polietilene
verde della Braskem, per i flaco-
le grandi
aziende
credono nei
nuovi pack
L’impianto
NatureWorks per
la produzione di
Ingeo in Nebraska
ni dello shampoo Pantene, in particolare
nella linea Nature Fusion. Shiseido invece
ha scelto Ingeo per uno dei suoi shampoo,
mentre L’Oréal Usa vuole fare delle bioplastiche
uno dei perni della propria strategia
ambientale.
������������
Con i grandi player intenti a lambiccarsi il
cervello per ridurre la propria carbon footprint
e i prezzi del petrolio ai massimi storici,
non stupisce che le previsioni nel mondo
delle bioplastiche siano più che rosee. Secondo
la European Bioplastic Association
la produzione è destinata a raddoppiare entro
il 2015: dalle 700 mila tonnellate del
2011 a 1,4 milioni. “Con il termine bioplastiche
si definiscono
una quantità di materiali
diversi: tutti derivano
da fonti vegetali,
ma non tutti sono facilmentebiodegradabili
e solo alcuni sono
compostabili”, mette
in guardia Mariastella Scandola, docente
di chimica macro molecolare all’Università
di Bologna. “Alla base di questi materiali
c’è però sempre l’azione dei batteri. Sono
loro che trasformano la materia prima rinnovabile,
di origine agricola o animale: in
alcuni casi danno origine direttamente al
polimero, in altri al monomero, l’elemento
costitutivo dal quale poi per sintesi chimica
si potrà produrre il polimero”. Biodegradabili
o meno hanno comunque il pregio di
ridurre drasticamente la carbon footprint
di un imballaggio e con il crescere delle
economie di scala anche i prezzi stanno
scendendo rapidamente.•
SERVIZI
LE PRINCIPALI BIOPLASTICHE
PLA acido polilattico, al momento
è uno dei biopolimeri più utilizzati.
Si ottiene dall’amido trasformato in
zucchero e fatto fermentare. L’acido
lattico viene poi separato dalla miscela
e polimerizzato. Per essere
biodegradabile ha bisogno di essere
sottoposto a un procedimento di
idrolisi. Ingeo di NatureWorks è un
Pla, altri produttori sono Basf e Mitsui
Chemical.
Mater-Bi in Italia è la bioplastica più
conosciuta. Prodotta dalla Novamont
fa parte di una famiglia di bioplastiche
prodotte a partire dall’amido, in questo
caso di mais. È biodegradabile e
compostabile.
PHA i Poli-Idrossialcanoati
potenzialmente hanno buone proprietà,
ma ancora costi alti. Possono essere
prodotti a partire da lipidi, saccaridi
o glucosio attraverso un processo di
fermentazione.
PHB è simile al PHA e possiede
caratteristiche simili a quelle del
polipropilene, ma è piuttosto fragile e
termicamente instabile.
BioPE il bio-polietilene è prodotto a
partire dall’etanolo e ha potenzialmente
le stesse proprietà fisiche e
meccaniche del polietilene derivato dal
petrolio, non è quindi biodegradabile,
ma è riciclabile. Dow e Braskem sono
fra i principali produttori.
BioPet è ottenuto solo in parte
da risorse rinnovabili. Il glicole
monoetilenico è ricavato dal
bioetanolo, mentre l’acido tereftalico
è quello tradizionale. Il materiale,
prodotto dalla giapponese Toyota
Tsusho, è comunque biodegradabile.
Polimeri cellulosici sono i più
antichi biopolimeri, come il cellophane
e l’acetato di cellulosa, ottenuti
dalla modificazione chimica della
cellulosa naturale. Questi non sono
biodegradabili, a differenza del più
evoluto NatureFlex, di Innovia films,
biodegradabile e compostabile
28 maggio 2012 49
SERVIZI
����������������������
����������������������
In Uk gli studi di consulenza legale all’interno dei supermercati
sono già una realtà. La legge oggi lo permette anche in Italia
I supermercati
Co-operative sono i
primi pdv che hanno
aperto ai corner legali
in Gran Bretagna
50
28 maggio 2012
di Luigi Dell’Olio
�robabilmente ci vorrà ancora un
po’ di tempo per vedere i corner
legali all’interno degli iper italiani,
ma le innovazioni che arrivano dalla
Gran Bretagna e l’apertura del mercato
dei servizi professionali disposta dal Governo
Monti stanno aprendo prospettive
inimmaginabili fino a poco tempo fa.
���������������������
Partendo dall’esperienza anglosassone,
nelle scorse settimane la Solicitors Regulation
Authority ha concesso il via libera
alle prime tre Abs (acronimo che sta per
Alternative Business Structure), strutture
societarie che potranno fornire servizi di
consulenza fin qui di esclusiva competenza
degli avvocati e al di fuori degli studi, presso
locali in cui normalmente si svolgono
altre attività di business. Un business che
guarda in primo luogo a investitori istituzionali
come aziende e fondi private, ma anche
agli attuali studi legali, al mondo bancario
e a quello della grande distribuzione,
vale a dire attività già caratterizzate da un
contatto continuo con i cittadini-consumatori,
che potrebbero essere interessati ad
ampliare il proprio raggio d’azione.
A ottenere il via libera a operare -a fronte
di domande che si attestano ormai intorno
a quota 180, un terzo delle quali arrivate
alla fase finale della valutazione- sono stati
lo studio del Kent Lawbridge Solicitors e
quello di Oxford John Welch and Stammers,
oltre a Co-operative legal services,
ramo legale della catena di supermercati
Co-operative. Quest’ultima, attiva dal
2006, conta già 520 dipendenti e un giro
d’affari intorno ai 25 milioni di sterline (circa
30 milioni di euro). L’obiettivo è crescere
puntando sugli altri canali di business della
rete di cooperative, in particolare quello
bancario, considerato che la sperimentazione
di servizi di consulenza in materia
immobiliare e testamentaria presso le filiali
di Co-operative Bank si è rivelata un successo.
I prossimi mesi diranno se ci sono
spazi di crescita nel settore, ma intanto
i big della gdo britannica -Tesco e Asda
su tutti- hanno fatto sapere di non essere
al momento interessati allo sbarco nel
mercato legale. Mentre law-firm di peso
come Eversheds e Simmons & Simmons
si sono dette interessate all’evoluzione del
mercato, senza tuttavia precisare se intendono
entrare nel nuovo filone direttamente
o tramite accordi con operatori di altri settori.
Più diretto l’interesse mostrato da Investec,
gruppo finanziario sudafricano che
nelle ultime settimane ha avviato contatti
con diversi studi legali per studiare il lancio
di Abs, da far decollare presso sportelli
bancari o punti vendita della gdo.
���������������
Il Governo italiano, mosso dalla volontà
di favorire la concorrenza nel mercato dei
servizi, ha introdotto una nuova figura giuridica,
la Stp (Società tra professionisti),
che potrà vedere l’ingresso nell’azionariato
-con quote di minoranza- di soci di capitale.
Un’opportunità che in questa prima
fase potrebbe interessare più investitori
privati (a caccia di una diversificazione degli
investimenti), che aziende (attualmente
per lo più focalizzate sull’impiego della
liquidità a disposizione nel proprio core
business). Anche se l’obiettivo del legislatore
è di aprire questo mercato nel medio
periodo anche a banche, operatori della
gdo e investitori istituzionali come i fondi
di private equity. Per raggiungere questo
obiettivo occorrono, tuttavia, alcuni chiarimenti
normativi, a cominciare dell’applicabilità
o meno a queste società di tutte le
relative norme del codice civile, fallimentare
e tributario. Oltre
che un salto culturale
da parte degli stessi
professionisti, che
dovrebbero accettare
di condividere le scelte
gestionali con soggetti
esterni. Quanto
ai big della grande distribuzione interpellati,
il “no comment” è l’atteggiamento prevalente.
Evidentemente vogliono seguire
l’evoluzione della normativa e le mosse dei
concorrenti prima di prendere posizione in
un senso o nell’altro. Mentre Paola Cavallo,
responsabile dell’ufficio legale di Ancc-
Coop, accetta di fare un’analisi di scenario,
con la premessa che nella sua realtà
non è stata nemmeno avviata una riflessione
in merito alla possibilità di entrare
in questo mercato. “Questa innovazione
nel medio
termine
è pensabile
un impegno
della gdo
normativa consente di fare un passo in
avanti in direzione di una modernizzazione
del mercato”, è il suo parere, “tuttavia il
quadro inglese è del tutto diverso da quello
italiano. Da noi è impensabile, almeno
nel breve-medio termine, uno sbarco diretto
degli operatori della gdo nel settore
legale, attraverso
propri dipendenti.
Semmai è ipotizzabile
in astratto un
ingresso con quote
di minoranza nelle
Stp oppure, ragionando
come cooperative,
si possono immaginare rapporti di
collaborazione con realtà attive in campo
legale per fornire condizioni migliori per i
propri soci”.
��������������������������������
Vetrina esposta sulle strada come un
comune negozio. È il tratto distintivo
di Al Assistenza Legale, network che
a cinque anni dalla fondazione conta
17 presenze sul territorio nazionale.
“L’obiettivo è avvicinare gli avvocati ai
SERVIZI
Le regole per le società tra professionisti
in attesa ancora di chiarimenti
Con l’introduzione del nostro ordinamento
delle Stp (società tra professionisti) il
Governo Monti ha abolito una norma che
risaliva al 1939 ed era diretta emanazione
delle leggi razziali: infatti il divieto della
costituzione delle società serviva a
impedire agli ebrei di nascondere la loro
attività dietro un paravento societario.
Incredibilimente il divieto è perdurato
per oltre 70 anni, nel corso dei quali
l’aggregazione tra professionisti è stata
possibile solo con la formula dello “studio
associato”, che non sempre si dimostra una
scelta felice.
Con le nuove regole possono essere Soci
della Stp:
� i professionisti iscritti ad ordini, albi e
collegi (chi perde i requisiti per l’iscrizione
all’albo viene immediatamente estromesso
dalla società);
� cittadini di Stati membri dell’Unione
europea, purché in possesso del titolo di
studio abilitante alla professione nel paese
di provenienza;
� i soggetti non professionisti “soltanto
per prestazioni tecniche”: questo è un
aspetto della legge ancora tutta da chiarire,
si può immaginare che possa rientrare in
questa categoria chi si occupa di gestire e
organizzare lo studio, ma di per sé la norma
potrebbe prevedere che anche il personale
di segreteria possa diventare socio.
� soggetti non professionisti che diventino
soci della Stp “per finalità di investimento”:
si tratta dei soci di capitale e in questa
veste le catene retail potrebbero entrare
nel business.
Le categorie professionali vedono con
preoccupazione la novità: in particolare
perché secondo un’interpretazione che solo
un regolamento attuativo potrà confermare
i professionisti potranno essere soci solo di
una Stp, mentre le società di capitali non
avranno questo limite. GP
cittadini, eliminando le barriere e la pratica
dell’appuntamento”, spiega il presidente
della rete Cristiano Cominotto,
che accoglie positivamente gli esempi
internazionali: “In Inghilterra il mercato
legale sta cambiando molto velocemente
e gli studi legali si stanno facendo
avanti per cercare di capire chi sia interessato
a investire sulla loro crescita”,
riflette. “Da una parte gli investitori vogliono
avere un’idea o un fatturato sul
quale scommettere, dall’altra gli studi
legali vogliono ottenere capitali per aumentare
i loro servizi nell’interesse dei
consumatori e degli stessi associati, per
aumentare la competitività e anche per
espandersi al di fuori dei confini nazionali”.
Ma c’è una prospettiva di sviluppo
anche per il nostro Paese? “Per quanto
ci riguarda, al momento siamo interessati
a cercare alleanze strategiche a
livello internazionale con studi che abbiano
la nostra stessa vision e impostazione”,
risponde. “In questo senso non
c’è quindi preclusione a valutare ipotesi
come quella di creare corner legali nei
supermarket”.•
28 maggio 2012 51
PRODOTTI E IMPRESE
�������������������������������������������������������
������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
�����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
�������������������������������������������������������������������������������������������������������
����������������������������������������������������������������������������������������������������������
������������������������������������������������������������������������������������������������������������
������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
�����������������������������������������������������������������������������������������������������
���������������������������������������������������������������������������������������������������������������
�������������������������������������������������������������������������������������������������������������
����������������������������������������������������������������������������������������������������
����������������������������������������������������������������������������������������������������������������
�������������������������������������������������
�
����������������������������������
�����������������������
���� ���������� ����������� �������� ����
������������������������������������
������������������������������������
����������������������������������
���� ����� �������� ����� ������
������� ���������� ���� ��������
�����������������������������������
����������������������������������
�� �������� ������������ ������� ��� ������ ���������� ������ �����������
������������ �� �������������� ������������ ������������ ���� �������������
���������������������������������������������������������������
����������������������������������������������������������������
�����������������������������������������������������������������
�����������������������������������������������������������������
���� �� ����� ���� ���� ��� ����������������� ���� ���������� ��� �����������
����������������������������������������������������������������������
��������������������������������
������������������������������������
�������� �� ��������� ��� ������ ��� ���������� ���������
������������ ����� ��� ��������� ��� ���������� �������
���������� ��������� ��� ������� ���� ������ ��� ��������
������� ��� ������� ��������������� ��� ��� ������� ������
�� �������� ������� ���� ��������� ��� ����������� ��
������� ��� �������� ��������� �� ������������ �� ��� ���
�������� ���� ������ ���� ��� ��� �������� ������ ������
����������� ������� ������ ��������� ��� �� ��������� ����
����������������������������������������������������
������������������������������������������������������
�������������������������������������������������������
������� ��� ������ ����������� �������������� ��������� ��
�������������������������������������������������������������������
��� ������ ���� ��� ���������������� ������������� ���� ������� �����
��������������������������������������������������
� ������������������������
�������������������������������������
��������������������������
������ ��� ������ �� ��� ���������� ������ ����������� ���������� ��� ���
��������� ������ ������ ������ �������� ���������� �������� ���
������� ��������� ��� �������� ���� �������� ��� ������ ����������
��� ����������� ��������� ��� ����������� ������� �� ������ ���������
�������������� �� ����������� ���� �������� �������� ��� ����� ��� �������
����� �������� ���������� ��� �� ������ ������������
��� �� ������ ������������ ���� ��� ��������������
���� ���������� ��� ������� ������ ��� ���������
�������������������������������������������
������� ������������� ��� ��������
��������� ������������� ����� �������� �������
��� ������������� ��� ��������� �� ��������� ��
���������� ����������� ��� ���������� ����������
��� ������ ��� ��� ��������� ����� ������������ ����
���������������������������������������������
��������������������������������������
������
������������������������������������������
��� ��������������� ���� ���� �������� �������� ��� ������������
�������������� ��� �������� ��� ������� ���� ����� �� ����� ��������
�������������������������������������������������������������������
��� ����������� ��� ������� ������ ������ �������� ������� �������� ���� ���
���������������������������������������������������������������
����������������������������������������������������������������������
�� �������� ��� �������� ���� ������� �� ���������� �� ������� ������� ���
��������������������������������������������������������������������
�����������������������������������������������������������������
��������������������������������������������������������������������
���� ������ ��� ����������� ����
�������� �������� ��� �����������
�������������������������������
������������������������������
����������
�������������������
���������������
I risultati di una ricerca dell’Università di Trieste
e di Infojobs.it su un campione di imprese medio grandi
di Loredana Oliva
�na buona gestione dei talenti in
azienda innesca un circolo virtuoso
e segna un recupero del
suo livello di crescita nel mercato.
È la conclusione positiva alla quale
sono giunti Francesco Vernier, Direttore
Divisione Executive Education, MIB School
of Management dell’Università di Trieste
e Vittorio Maffei, Managing Director
di InfoJobs.it che hanno coordinato una
survey realizzata su un campione di 106
aziende italiane medio-grandi (con oltre
mille dipendenti). �
Talent Management L’indagine ha
messo in evidenza proprio in un periodo
difficile –tra settembre e novembre
2011-una correlazione tra l’utilizzo di
pratiche esplicite di Talent Management
e le performance dell’impresa in termini
di tassi di crescita sui mercati. Questo
risultato è stato ottenuto attraverso una
valutazione dei questionari somministrati
ai capi d’azienda e altre figure del management
interno. “Le aziende con la mag-
PER LA SUA AZIENDA IL TALENTO È:
Definizione del talento in relazione alle figure aziendali. Valori in %
Una caratteristica sviluppabile in tutti gli individui
motivati
Una caratteristica innata che si ritrova in pochi
individui eccellenti
Una caratteristica di qualsiasi dipendente in
possesso delle specifiche competenze distintive
utili alla nostra azienda
Caratteristica di alcuni nostri manager/capi legata
al possesso di tutti o quasi i tratti fondamentali del
leader secondo il modello di leadership aziendale
giore valutazione del proprio sistema di
Talent Management hanno meno risentito
della crisi-sostengono Francesco Venier
e Vittorio Maffei- seguite dal gruppo di
quelle attualmente in fase di recupero,
che a loro volta presentano un punteggio
medio nettamente migliore di quello delle
imprese ancora in recessione.” Pare che
gli investimenti in capitale umano abbiano
conseguenze concrete sul fatturato, e
rendano le imprese in grado di far fronte
alle sfide competitive in ambiti sempre
più imprevedibili.
Gestione dei talenti È la modalità
che fa la differenza: hanno ottenuto un
punteggio maggiore quelle imprese che
hanno attribuito il compito di gestire i
talenti in azienda ai capi diretti (38%
delle aziende intervistate) e ai responsabili
di funzione. “Riconoscere i talenti
in azienda non è più un incarico da
delegare alla funzione HR, ma diventa
priorità di tutto il management per garantire
il successo e probabilmente la
7
15
17
61
Fonte: MIB School of Management Università di Trieste - InfoJobs.it
SERVIZI
stessa sopravvivenza delle realtà aziendali
nei prossimi anni” continuano da
Mib e Infojob.
Potenzialità Tra le aziende intervistate
il 77% non ha un’idea elitaria del talento
-risorsa rara posseduta da pochissimi
eletti e predestinati- ma crede che
ognuno possieda un potenziale elevato
in determinati ambiti e il ruolo dei sistemi
di TM deve essere quello di individuarli e
creare le condizioni affinché i talenti si
sviluppino.
Identificare un talento La ricerca definisce
talenti coloro che hanno competenze
tecniche e attitudini caratteriali e
di leadership, mentre restano in secondo
piano gli aspetti valoriali (16%) e le esperienze
professionali Un figura di talento
in azienda deve possedere un mix di attitudine
al cambiamento (29%), di leadership
e autorevolezza (36%) e competenze
e performance (35%).
Talent Gap La priorità attribuita
dall’azienda ai processi di TM è alta solo
per il 27% delle imprese intervistate.
Sarà più alta-dichiarano- fra tre o cinque
anni, nel 48% dei casi.
La ricerca dà conto della consapevolezza
delle imprese di non riuscire a evitare lo
skill shortage, la carenza di competenze.
Per oltre il 40% affermano di gestire
uno scarto negativo tra talenti necessari
e quelli disponibili al loro interno (talent
gap), determinato dalle fisiologiche
uscite di personale competente non facilmente
rimpiazzabile.
Maggiori informazioni su InfoJobs.it: http://www.infojobs.it/aziende/indaginegestione-dei-talent.•
28 maggio 2012 53
54
SERVIZI
����������������
�������������������������
La capacità di gestione dei punti di vendita in tutto il mondo
è legata al software. La vision di Cegid e i casi di successo
di Francesco Oldani
�egid è un produttore di business
software gestionale specializzato
in soluzioni dedicate al mondo
retail. Presente in Europa, Usa,
Africa del nord e Asia (Giappone, Cina e
Corea) dispone di un’offerta software dedicata
all’internazionalizzazione dei network
commerciali denominata Yourcegid Retail. Il
tema dell’internazionalizzazione è di grande
attualità, soprattutto nelle catene non food
a elevato valore aggiunto. Nella gestione
della filiera, assume un ruolo di primo piano
il punto di vendita che, in una catena
internazionalizzata, dovrebbe essere integrato
e gestibile in una logica sistemica. Un
obiettivo di non semplice raggiungimento
in quanto le operation di punto di vendita
sono però sottese a una gestione delle informazioni
complessa ed eterogenea e, soprattutto,
diversa Paese per Paese. In altre
parole, uno dei fattori critici nell’espansione
del network commerciale oltre i confini
nazionali, è la conoscenza e ottemperanza
INTERNAZIONALIZZAZIONE: LE VARIABILI IN GIOCO
Fattori critici nell’espansione di un network commerciale
Assicurare
le transazioni
Integrare le
particolarità culturali
Proteggere i dati
personali
28 maggio 2012
WW
best
practices
di tutte le procedure agganciate alle normative
e modalità gestionali locali. L’approccio
Cegid, integra tutte le conoscenze
locali che consentono di ottenere tempi
di roll out particolarmente contenuti, rendendo
possibile rapidamente l’operatività
commerciale di un punto di vendita. Sono
due i fattori che giocano un ruolo primario:
la conoscenza delle pratiche e normative
nei Paesi di destinazione e l’utilizzo di un
particolare modello software.
���������������������
La scelta del modello tecnologico su cui
Cegid ha basato la suite di soluzioni per il
punto di vendita sfrutta la filosofia “software
as a service”. Si tratta di una modalità
di utilizzo del software che lo interpreta come
un servizio accessibile attraverso una
normale connessione internet. Tutto ciò si
traduce nella possibilità di fruirne immediatamente
svincolandosi dalla gestione, dalla
sicurezza e dall’installazione. Un nuovo pdv
Comunicare con
l’ecosistema locale
Gestire le regole
fiscali
Servire
il cliente
Localismi integrati
Non solo questioni
economiche ma fattori
legali, sociali e culturali.
Queste sono le variabili da
tenere in considerazione
su cui si giocano le
possibilità di un retailer
di espandersi oltre i
propri confini naturali.
Tecnologie software e
know-how specifici sono
abilitanti per la crescita.
Fonte: Cegid
può essere reso operativo semplicemente
accedendo attraverso la rete ai server da
cui il software è erogato, sfruttando i modelli
(anche customizzabili) messi a disposizione
da Cegid. Appare particolarmente
interessante l’acquisizione, oltre che alla
fruizione del software, anche delle procedure
in essere nel Paese in cui si è ampliato il
network che sono integrate nella soluzione
fruita come servizio. In particolare Yourcegid
Retail comprende la gestione del pdv
anche in mobilità, la gestione dell’inventario,
ordine e ricezione merci, assortimento,
risorse umane, crm e altro.
�������������������������
Le case history più significative comprendono
retailer appartenenti ai settori non
food, fashion, calzature e accessori, luxury
e sportwear. Un caso di studio è quello di
Longchamp, retailer francese di pelletteria
di alta gamma che ha internazionalizzato la
sua attività commerciale in Cina, Giappone
e Corea. Uno sviluppo favorito dalla disponibilità
del software tradotto in 25 lingue e
in grado di gestire le pratiche legislative ed
economiche locali. L’integrazione a monte
dell’intera rete consente la definizione di
alcuni indicatori di performance che comprendono
il fatturato per pdv e l’assortimento.
L’approccio Saas è riconosciuto dal
mercato per gli innegabili vantaggi come
confermano importanti brand che hanno
scelto questo tipo di soluzione: Brunello
Cucinelli, L’Erbolario, L’Occitane, Lovable,
Devanlay (Lacoste) e altri. Le ultime evoluzioni
del software hanno permesso anche
l’operatività in locale nel caso di caduta
della connessione in modo trasparente.•
AZIENDE PRESENTI ALLA MOSTRAMERCATO
6Birba, Acquachiara Collection, Alberto Aspesi, Alberto Guardiani, Alcantara, Antonio Marras, Antonio Riva, Armani Collezioni, Armani Jeans, Armani Junior,
Artemide, Arval, Bagutta, Banana Republic, Blugirl Parfums, Blumarine Parfums Brioni, Brunello Cucinelli, Byblos, Caco Design, Calvin Klein, Camera Italiana
Buyer Moda, Camomilla Milano, Capellini Sabina, Catellani & Smith, Chanel, Citroën-DS5, Collistar, Costume National, De Padova, Diesel, Dolce & Gabbana,
Dsquared2 Perfumes, EA7, Emporio Armani, Ermanno Scervino, Etro, Etro Home Collection, Femme by Michele Rossi, Fendi, Foscarini, Fratelli Rossetti, Gallo,
Giorgio Armani, Gucci, Guess, Hogan, Iceberg, Ied, Il Matrimonio dei Sensi, I’m Isola Marras, Jacopo Foggini, Ken Scott, Kreisicouture, La Maison D’Ivana,
L’Erbolario, Luceplan, Luciano Barachini, Mac, Marina Yachting, Massimo Izzo - Gioielli, Mauro Gasperi, Mirabello, Missoni, Moncler, Moreschi, Moschino Cheap
& Chic, Narciso Rodriguez Parfums, Nespresso, Nina, OVS - Eequal, Philosophy di Alberta Ferretti, Pinko, Prada, Pupi Solari, Rosenthal, Rubinia Gioielli, Sabrina
Fossi, Sambonet, S.E’.C. Sport & Health Club, Stefanel, Surcanapè, Sussi e Biribissi, Tod’s, Tucano, Uniqueness, White Box Factory, Valentino, Versace
�������_ opinione
������������������������
�������������������������
56
28 maggio 2012
Aldo Calza
Managing
Partner
hELP - tHe
Employment
Law Plant
“Piva Piva l’òli d’oliva, gnacca gnacca l’òli
che tacca, la mangiaa trii boeu e una vacca
e una sgòrba de scigoll, piva piva l’è
mai sagòll”.
�l redattore della riforma del lavoro,
insaziabile (“mai sagòll”) come la protagonista
della nota filastrocca di Natale
(in una delle tante versioni lasciateci
dalla tradizione popolare), si è divorato in
un sol boccone anche i tanto bistrattati
contratti a partita iva.
��������������������������������
I cosiddetti “contratti a p.iva” hanno rappresentato,
dalla approvazione della cd.
Legge Biagi (D.Lgs. 276/2003) a oggi, la
forma contrattuale più diffusa per disciplinare
tutti quei rapporti di collaborazione
autonoma che non potessero essere
ricondotti a un “progetto o programma
di lavoro o fase di esso” (come recita la
cd. Legge Biagi).
Non è questa la sede per analizzare i rischi
che già comportava il ricorso a tale
fattispecie contrattuale, che dalla cd.
Legge Biagi in poi ha galleggiato sul pericoloso
crinale della elusione dell’obbligo
del contratto a progetto per i rapporti
di collaborazione autonoma coordinata
e continuativa, ma che ha pur sempre
rappresentato l’estremo baluardo per
tentare di far sopravvivere quei rapporti
di collaborazione veramente autonoma
che non avessero nulla a che vedere con
i famosi contratti a progetto per caratteristiche,
finalità e modalità di esplicazione
del rapporto.
Del resto, le complessità anche burocratiche
e formali insite nel ricorso al
contratto a progetto sono state spesso
considerate inaccettabili dagli stessi collaboratori,
soprattutto da quelli con molteplici
committenti e con una attività che,
seppur magari coordinata e continuativa,
non era minimamente riconducibile alla
fattispecie disciplina-
ta dalla Legge Biagi.
Certo, è vero che
delle p.iva si è abusato
non poco, ma è
altrettanto vero che
non si può condividere
l’ormai diffuso
(mal)costume italico,
che si manifesta nella aprioristica demonizzazione
di quei malcapitati strumenti
contrattuali che, seppur assolutamente
leciti, vengano utilizzati dai soliti furbacchioni
come “piede di porco” per le loro
ingiuste ruberie.
Ma è in ogni caso evidente che al redattore
del progetto di riforma del mercato del
lavoro le p.iva non sono piaciute, tanto
che le ha di fatto eliminate.
Se (e da quando) la riforma verrà approvata
nella sua attuale formulazione, infatti,
il ricorso alle p.iva sarà vietato laddove
ricorrano almeno due dei seguenti
presupposti: che i rapporti durino più di
sei mesi, che il compenso versato costituisca
più del 75% del reddito percepito
dal collaboratore nell’anno solare e che
il collaboratore disponga di una posta-
la riforma
del lavoro
“divora” tale
fattispecie
contrattuale
zione di lavoro presso una delle sedi del
committente.
In caso di violazione del divieto sopra descritto,
la collaborazione a p.iva si “trasformerà”
in rapporto di lavoro subordinato
a tempo indeterminato fin dal suo
inizio (e ti pareva!)
�������������������������
Dalla (imminente? E chi può dirlo) approvazione
della riforma del lavoro, ci
saranno soltanto 12 mesi per eliminare
i contratti a p.iva irregolari, dopodichè
scatterà la mannaia della riqualificazione
del rapporto come subordinato.
Insomma, conside-
rato che i contratti
di collaborazione
autonoma scadono,
generalmente, a fine
anno, c’è ancora soltanto
un panettone
a disposizione degli
attuali collaboratori
a p.iva e, con l’arrivo del prossimo Natale,
le aziende che (senza esagerare e in
maniera lecita) stanno facendo uso dei
contratti in esame, finiranno … con le
p.iva nel sacco.
L’ingordigia del legislatore nei confronti
di qualunque reale forma di elasticità
nelle dinamiche contrattuali del lavoro
ha dunque mietuto un’altra vittima, alla
faccia dei proclami per un mercato del
lavoro più flessibile e meno ingessato;
una ingordigia che richiama all’orecchio
il ritornello finale della canzone popolare
citata in apertura del presente breve
testo: “Piva Piva mazza l’òca, mazzala ti
che mi son zòppa, l’ho mazzada ier de
sìra, cont el ciar de la candìla, l’o mettuda
in nel caldàr, per mangiàlla al dì de
Natàl”.•
di Fabio La Rocca
�a anni Michel Maffesoli, professore
di sociologia alla Sorbonne di Parigi,
si adopera per distinguere i tratti
essenziali del tempo presente, i termini e
le nozioni di quella mutazione epocale che
definisce “postmodernità”.
In Matrimonium il tema della riflessione è
la diversa postura intellettuale che sembra
delinearsi oggi rispetto alla natura
e all’ecologia. La tentazione moderna è
sempre stata quella di educare i corpi, di
permettere all’uomo di erigersi, attraverso
la verticalità del proprio essere, a soggetto
dominante. Questa posizione segna un portamento,
che si esprime contro la natura,
tentando di indirizzarla esattamente come
l’uomo ha fatto e fa tutt’ora modificando i
corsi dei fiumi, arginando l’espandersi delle
foreste, sventrando montagne. Una volon-
TUTTO BIO 2012
ANNUARIO
DEL BIOLOGICO
a cura di
Achille Mingozzi,
Rosa Maria Bertino
Egaf Edizioni
pagine 336, € 16,00
MATRIMONIUM
BREVE TRATTATO
DI ECOSOFIA
di Michel Maffesoli
Bevivino Editore
pagine 100 € 10,00
libri _ CULTURE
�����������������
�����������������������
Un’opera iniziata nel 1993 e aggiornata
attraverso i censimenti diretti di migliaia di
operatori. Gli archivi che la compongono sono
delle vere e proprie mappe, indispensabili per
scoprire l’Italia che cambia. Una banca dati
che segue l’evoluzione del settore, registra i
cambiamenti in atto, elabora le statistiche
Bio Bank e alimenta l’annuario Tutto Bio
e il portale biobank.it. Presi in rassegna
ristoranti, mense, gruppi di acquisto, aziende
e-commerce, fiere di settore, associazioni,
periodici: oltre 9.500 operatori bio, di cui
3.800 impegnati nella vendita diretta.
L’annuario quest’anno presenta due nuove
realtà: fattorie didattiche e aziende di
cosmesi e detergenza.
tà di dominio in cui l’uomo cerca conforto
perché gli consente di porsi in opposizione
al resto del mondo, inteso in questo ambito
come ambiente geografico, sociale e
spirituale. Come scrive Massimo di Felice
nella prefazione “dell’impatto ambientale
proprio alla civilizzazione occidentale e ai
suoi strumenti tecnologici e informativi, gli
umanisti e i sociologi hanno saputo dire ben
poco, limitandosi a intervenire contro l’epoca
contemporanea”. Qui, invece, Maffesoli
si occupa in maniera originale della natura,
dedicandosi ad una riflessione sull’ecologia
del pensiero, sulla postura intellettuale
che conviene assumere per lasciar vivere la
terra consentendo così agli uomini di continuare
ad essere. Una sorta di “geosociologia”
capace di esprimere in profondità le
dinamiche e le diverse caratteristiche del
SOSTENIBILITÀ
E RISCHIO
GREENWASHING
di Michele Crivellaro,
Giampietro Vecchiato,
Federica Scalco
Libreria Universitaria
pagine 224, € 15,00
vissuto, e al tempo stesso di “aderire” ad
esso, divenirne partecipe. La prospettiva
ecosofica che ne deriva consiste nel tentativo
di tenere insieme le “cose” del mondo
in una compresenza complessa e articolata.
Una prospettiva che, sul piano dell’azione
politica, economica, sociale o culturale,
prevede una strettissima dipendenza, una
sinergia tra diversi attori.
La necessità, dunque, di una visione capace
di far convivere in modo organico sviluppi
tecnologici e profitti economici, consumi
e innovazioni culturali, forme e sistemi politici,
territori e ambienti di riferimento. Una
strategia sempre fragile e precaria, ma tesa
ad inglobare di volta in volta tutte le singole
parti del sistema, dal cui sviluppo armonico
dipendono la crescita e il benessere delle
nuove generazioni.•
Bio enciclopedico Verde autentico
Studio che ha l’obiettivo di aiutare a generare
programmi autenticamente sostenibili e a
realizzare una comunicazione ambientale
corretta, rivolgendosi a chi si occupa di
sostenibilità e di comunicazione ambientale.
Oggi, infatti, i consumatori e l’opinione
pubblica vogliono sapere tutto delle aziende:
se e quanto inquinano, se rispettano gli
interessi degli stakeholder, se governano
tutti gli impatti sul mondo esterno. E
questo ha cambiato per sempre le regole
del fare impresa. Infatti, come scrivono gli
autori: “Essere sostenibili significa utilizzare
un nuovo paradigma che aiuta a fare
innovazione, a creare valore aggiunto, ad
acquistare un nuovo vantaggio competitivo”.
28 maggio 2012 57
58
NOMI
Abs 50; Acqua & Sapone 22/23; Acqua
Sant’Anna 49; Al 51; Amd 13; Ancc-Coop 51;
Angolo Riccardo 42/43; Anlaid 32; Asda 50;
Assolatte 31; Avantium 48; Bandieri Ettore 20;
Battagliola Giuseppe 31; Beiersdorf Southern
Europe 36; Bevivino Editore 57; Biancalani Golfredo
15; Bioearth 19; Bolton Alimentari 30;
Borsari Sport 20; Brevi 27; Calza Aldo 56;
Carruba Michele 30; Cavallo Paola 51; Cegid
54; Cenni Susanna 20; Centro per il libro e la
lettura 6; Co-operative 50; Co-operative Bank
50; Coca-Cola 48; Colgate-Palmolive 32; Colombo
Luca 12; Colonna Paolo 40; Cominotto
Cristiano 51; Conad 22/24; Coop fi 15; Coop
tout court 15; Crepaccioli Luca 31; Dal Sasso
Alberto 46; Danone 48; De Giovanni Ugo 38;
De Virgilio Daniela 19; Dell 13; Egaf Edizioni
57;Esselunga 22/25; European Bioplastic Association
49; Eurospin 10; Eversheds 50; Facebook
12; Farmaceutici Dottor Ciccarelli 32;
Federalimentare 31; Fiorfiore 15; Gallavresi
Luigi 40; Gevo 48; Gianesin Francesca Romana
39; Giouroukos Bill 8/9; Goodyear Dunlop
Italia 31; Gruppo 24 ore 38/40; Gullo Caterina
40; Hill James 38; Hp 13; Iannaccone Nicola
32; Infantino Giuseppe 38; InfoJobs.it 53; Ingino
49; Innovia Films 49; Intel 13; Investec
51; Ipercoop 10; Jelinek Radek 32; John Welch
and Stammers 50; L’oreal Usa 49; La Gardenia
18; La Linea Verde 31; Lawbridge Solicitors
50; Legge Biagi 56; Libreria Universitaria 57;
Limoni Group 18; Longchamp 54; Lowy Frank 8;
Lucchetta Paolo 15; Mac Flexopackaging 49;
Maffei vittorio 53; Maxi Simply 27; Maxi Zoo
27; Mercatone Uno 20; Mercedes Benz 31;
Mondoni Andrea 36; NatureWorks 49; Nestle’
49; Nextplora Internet 13; Nielsen 6/43; Nivea
36/37; Noda Miyako 15; Novamont 49; Pampani
Fabio 18; Pantini Aluffi Chiara 32; Pasetti
Marco 32; Pittarello 27/28; Ponchio Alberto
32; PriceWaterhouseCoopers 40; Procter &
Gamble 49; Reckitt Benckiser 32; Scandola
Mariastella 49; Shiseido 49; Silvi Patrizia 38;
Simmons & Simmons 50; Simonin Richard 18;
Studio Toogood 36; Tesco 50; Tesco 39; Tesoro
Regi 40; Tessari Michela 15; Tetrapak 49;
The Walt Disney Company Italia 39; Tigros 19;
Trony 28; Unicoop Firenze 14/15; Unieuro 28;
Unilever Italia 38; Università di Trieste 53; Universita’
di Bologna 49; Vernier Francesco 53;
Virent 48; Viviverde 15; Walmart 38; Westfield
8/9; Zuckerberg Mark 12
28 maggio 2012
numero 19 - 28 maggio 2012
www.gdoweek.it - www.gdoweektv.it
DIRETTORE RESPONSABILE: Mattia Losi
AREA RETAIL
VICEDIRETTORE: Cristina Lazzati
REDAZIONE: Ugo Stella (Caporedattore), Gennaro Fucile (Vicecaporedattore),
Marina Bassi (Caposervizio), Gino Pagliuca, Enrico Sacchi (Caposervizio)
Patrick Fontana (Vicecaporedattore), Francesco Oldani (Vicecaposervizio),
Anna Bertolini, Roberto Pacifico
UFFICIO GRAFICO: Elisabetta Delfini (coordinatore),
Walter Tinelli, Elisabetta Buda, Laura Itolli
SEGRETERIA DI REDAZIONE: Donatella Cavallo, Rita Galimberti, Paola Melis
redazione.gdoweek@ilsole24ore.com
COLLABORATORI: Davide Bernieri, Alessandra Bonaccorsi, Laura Brivio, Aldo Calza
(hELP - tHe Employment Law Plant), Luigi Dall’Olio, Irene de Gasperis, Fabio La Rocca,
Lu.Ca, Loredana Oliva, Patrizia Pagani, RisparmioSuper, Nadia Tadioli, Barbara Trigari
PROGETTO GRAFICO: Elisabetta Delfini, Walter Tinelli
CREDITI FOTOGRAFICI: Thinkstock, Fotolia
DIRETTORE EDITORIALE BUSINESS MEDIA: Mattia Losi
PROPRIETARIO ED EDITORE: Il Sole 24 ORE S.p.A.
SEDE LEGALE: Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano
PRESIDENTE: Giancarlo Cerutti
AMMINISTRATORE DELEGATO: Donatella Treu
SEDE OPERATIVA: Via Carlo Pisacane 1 - 20016 - PERO (MILANO)
Tel. +39 02 3022.1 - Fax +39 02 3022.6637
UFFICIO PUBBLICITÀ: Tel. +39 02 3022.6295
STAMPA: ROTOLITO LOMBARDA S.p.A. - Via Sondrio, 3
20096 Seggiano di Pioltello (Mi)
SERVIZIO CLIENTI: servizioclienti.periodici@ilsole24ore.com
tel 02-3022.5680 06-3022.5680 fax 02-3022.5400 06-3022.5400.
ABBONAMENTI: www.shopping24.it
fax.5402@ilsole24ore.com fax 02-3022.5402 06.3022.5402
Prezzo di una copia cartacea 2,75 €
Prezzo abbonamento Italia € 102,90 + iva € 5,99 = totale € 108,89
Conto corrente postale n. 28308203 intestato a: Il Sole 24 ORE S.p.A.
L’abbonamento avrà inizio dal primo numero raggiungibile.
Registrazione Tribunale di Milano n. 392/72
ROC n. 6553 del 10 /12/2001 - ISSN 1123-7260
Associato a:
Informativa ex D. Lgs. 196/03 (tutela della privacy).
Il Sole 24 ORE S.p.A., Titolare del trattamento, tratta, con modalità connesse ai fini, i Suoi dati
personali, liberamente conferiti al momento della sottoscrizione dell’abbonamento od acquisiti da
elenchi contenenti dati personali relativi allo svolgimento di attività economiche ed equiparate per i
quali si applica l’art. 24, comma 1, lett. d del D. Lgs. 196/03, per inviarLe la rivista in abbonamento
od in omaggio. Potrà esercitare i diritti dell’art. 7 del D. Lgs n. 196/03 (accesso, correzione, cancellazione,
ecc.) rivolgendosi al Responsabile del trattamento, che è il Direttore Generale dell’Area
Professionale, presso Il Sole 24 ORE S.p.A., l’Ufficio Diffusione c/o la sede di via Pisacane 1 - 20016
Pero (MI). Gli articoli e le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Tutti i diritti sono
riservati; nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, memorizzata o trasmessa in
nessun modo o forma, sia essa elettronica, elettrostatica, fotocopia ciclostile, senza il permesso
scritto dall’editore. L’elenco completo ed aggiornato di tutti i Responsabili del trattamento è disponibile
presso l’Ufficio Privacy, Via Monte Rosa 91, 20149 Milano. I Suoi dati potranno essere trattati da
incaricati preposti agli ordini, al marketing, al servizio clienti e all’amministrazione e potranno essere
comunicati alle società di Gruppo 24 ORE per il perseguimento delle medesime finalità della raccolta,
a società esterne per la spedizione della Rivista e per l’invio di nostro materiale promozionale.
“Annuncio ai sensi dell’articolo 2, comma 2, del “Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati
personali nell’esercizio dell’attività giornalistica”.
La società Il Sole 24 ORE S.p.A., editore della rivista Gdoweek rende noto al pubblico che esistono
banche-dati di uso redazionale nelle quali sono raccolti dati personali. Il luogo dove è possibile
esercitare i diritti previsti dal D.LGS. n. 196/03 è l’ufficio del Responsabile del Trattamento dei dati
personali, presso il coordinamento delle segreterie redazionali.
Testata a diffusione nazionale volontariamente sottoposta dall’editore ad accertamento e riscontro della
tiratura e diffusione per il periodo 01/01/2009-31/12/2009; tiratura media 21.022 copie, diffusione media
20.589 copie. Società di Revisione Fausto Vittucci & C. sas.
FetteMorbide di GranBiraghi.
Il cuore della forma si è fatto morbido.
GRANDE NOVITÀ
a caldo a freddo
Tutto il sapore di GranBiraghi
come non lo avete mai visto prima:
100% GranBiraghi,
stagionato 7 mesi e aff ettato.
10 fette fresche e morbide,
ottime a freddo o a caldo.
100% latte italiano,
senza conservanti.
Confezione pratica e richiudibile.
Pack riconoscibile e a incastro,
per un ottimo facing.