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”permeabilità” dei singoli autori a suggestioni delle varie ”scuole” è la<br />
norma, non l’eccezione. Inoltre, dato che, rispetto all’esperienza federiciana,<br />
gli elementi innovativi introdotti dai maggiori poeti toscani ”pareggiano<br />
se non sovrastano gli elementi di continuità” (Calenda<br />
1994:313), è lecito aspettarsi una commistione di figure e di scelte lessicali<br />
e stilistiche, anche ad onta di polemiche prese di posizione.<br />
La corte di Federico II come abbiamo raccontato in precedenza era<br />
notoriamente molto mobile e Federico ha soggiornato in Sicilia in forma<br />
abbastanza continuativa, una volta divenuto imperatore, soltanto nel decennio<br />
1222-1232: il carattere ”vagante” della corte federiciana fu ulteriormente<br />
rafforzato, del resto, dagli eventi politici che tennero<br />
l’imperatore lontano da Palermo e dalla Sicilia fino al 1250. La questione,<br />
realmente complicata e storicamente ancora non del tutto chiara (Antonelli<br />
1999:9), è dunque relativa al tipo di rapporto che singoli poeti di altre<br />
regioni e città del continente poterono avere con una corte mobile eppure<br />
simbolicamente molto forte e quindi presente sia nell’immaginario sia<br />
nella gestione e rappresentazione del potere (ibidem). Un’attenta analisi<br />
dei viaggi dello Stupor mundi sembra del resto dimostrare una stretta relazione<br />
fra itinerari dell’imperatore e influenza culturale e poetica della<br />
corte e della Scuola <strong>siciliana</strong> (cfr. Bruhl 1994:34-47).<br />
Occorrerebbe insomma pensare all’influenza dell’iniziativa poetica<br />
federiciana in termini più mobili e dialettici di quanto non si sia soliti<br />
fare sia dal punto di vista geo-politico e storico-culturale che poetico, ma<br />
soprattutto occorrerebbe precisare in senso politico-culturale il senso di<br />
un’appartenenza: si tratta di operazione assai delicata e ricca di insidie<br />
perché soggetta meglio di tutte a varie e molteplici interpretazioni.<br />
A conferma di questa tesi circa la estrema mobilità della corte di<br />
Federico c’è la recente scoperta, da parte di Giuseppina Brunetti, del cosiddetto<br />
”frammento zurighese” (1996), contenente parte della canzone di<br />
Giacomino Pugliese «Resplendiente stella de albor» 35 . Il ritrovamento, se-<br />
35 Al momento della redazione del presente lavoro non disponiamo, purtroppo, del<br />
probabilmente unico saggio che illustra il ritrovamento: G. Brunetti, Studio di un<br />
frammento siciliano ritrovato, Tesi di dottorato in Filologia Romanza, Roma, 1994. In<br />
stampa nei Beihefte zur Zeitschrift für romanische Philologie, Tübingen, Niemeyer, con il<br />
titolo di: Il frammento inedito „Resplendiente stella de albor” di Giacomino Pugliese e la<br />
poesia italiana delle origini.<br />
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