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La Torre n 5 settembre-ottobre 2023

settembre-ottobre 2023

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Anno

LXII - n° 5

settembre/ottobre 2023

“Poste Italiane spa sped. abb. post. D/L 353/2003

(conv. in L.27/2/2004 n° 46)

art. 1. comma 2, dcb tv”

PERIODICO BIMESTRALE

DELLA PARROCCHIA

DI SAN GIACOMO DI VEGLIA

LA TORRE DI VEGLIA


Redazionale

C arissimi lettori e lettrici,

arriviamo con questo nuovo numero di Torre di Veglia che

segna un po’ il rientro alle nostre attività abituali dopo la

pausa estiva.

La parola chiave che contraddistingue questo numero è

“fraternità”, e infatti, oltre a trovare un articolo specifico

di approfondimento su questo tema, anche altri articoli

presenti rappresentano un po’ la concretizzazione della

fraternità nella vita della nostra comunità. A partire

dalla condivisione delle difficoltà vissute in occasione del

maltempo di fine luglio e di come il senso di fraternità di

alcuni volontari sta rendendo possibile la riparazione dei

danni subiti dal Sangio.

Viene poi descritta da più mani e ricordata con affetto

e riconoscenza la fraternità vissuta in occasione della

permanenza di padre Vincent, sacerdote del Ciad, presso

la nostra parrocchia nel mese di luglio… e poi fraternità

è anche sinonimo di condivisione dei momenti di

celebrazione e di festa. Ecco quindi che vengono ricordati

i compleanni di don Giulio e di Isolina, con dovizia di

particolari.

Come sempre, vi auguriamo il meglio per voi e le vostre

famiglie e vi auguriamo Buona Lettura!

La Redazione


ANNONO LXII – N. 5

SETTEMBRE-OTTOBRE EMBR

E-OT

TOBR

2023

23

Autorizzazione Tribunale TV N. 671 DEL 24/11/1987

/1987

“Poste Italiane ane spa sped. abb. b. post.

D/L 353/2003

(conv. in L.27/2/2004 /2004 4n°46)

46) art. .1 1.

comma ma 2, dcb btv”

PERIODICO ICO BIMESTRALE

DELLA

LA PARROCCHIA

ROCCHI

CHIA

DI

SAN

GIACOMO DI VEGLIA

Direttore e responsabile:

don Gian Pietro Moret

Coordinatore redazione:

Angelo Turbian

Redazione:

Maria Teresa Cesa,

Stefania Chies,

Bruno Dall’Anese,

Raff aella Marcon,

don Giulio Fabris,

Elisa Frare,

Giancarlo Pitasi,

Angelo Turbian,

Marta Zanette

Impaginazione:

Elisa Frare

Stampa: Tipse Vittorio Veneto

Redazione e Amministrazione:

Piazza Fiume, 58

San Giacomo di Veglia TV

tel. 0438.500295

redazione.torrediveglia@gmail.com

www.sangiacomoapostolo.it

e-mail: sangiacomodiveglia@libero.it

sito a cura di: Federica Spinazzè

La barca della vita pagina 2

Come leggere la Bibbia – i Salmi 4

Buon compleanno Don Giulio 6

Padre Vincent incontra … 9

Attività del mese di Settembre 13

Grest 2023 e GMG Lisbona 14

Desiderio di Fraternità 16

Retrospettiva sull’esperienza della Cresima 18

La Chiesa dei Santi Fermo e Rustico 20

L’angolo del benessere 23

Intelligenza Artificiale 24

Lauree – Scuola 26

In cucina con Giulia 27

Calcio Vittsangiacomo 28

Terra Fertile 30

Dall’Archivio parrocchiale e Orari Sante Messe 31

Le famiglie ricordano 32

Hanno collaborato a questo numero:

Per Richiesta Certificati Storici inviare email a:

archivio.sangiacomo@libero.it

Per scaricare il modulo di richiesta

visitare il sito della parrocchia

Finito di redigere

il 25 – 08 – 2023

DON Giulio FABRIS

Giulia MAIUTTO

Luigina LORENZON

Elisa FRARE

Emma IOB

Piergianna CARNELOS

Monia PIN

Sara VANZELLA

Animatori GRUPPO GIOVANI

Insegnan SCUOLA PRIMARIA

Pietro OSSI

Sara ZAVA

Mario BORTOLOT

Padre Vincent DJIAMET


Settembre• Ottobre 2023

2 d

LA TORRE DI VEGLIA

La barca

della vita

Carissimi,

Ho letto la poesia di Jacques Brel e la propongo

anche a voi:

Conosco delle barche

che arrugginiscono in

porto.

Per non aver mai rischiato

una vela fuori.

Conosco delle barche

talmente incatenate

che hanno disimparato come

liberarsi.

Conosco delle barche che si

dimenticano di partire,

perché hanno paura di

invecchiare,

o per paura che le correnti le

trascinino via.

Il loro viaggio è finito prima

ancora di cominciare

Ho subito collegato questa immagine della barca

con il viaggio della vita sia personale come anche

quello della nostra comunità. È L’immagine del

coraggio necessario per mettersi in cammino. L’alternativa

è arrugginirsi in porto.

Anche noi stiamo ripartendo in questo mese di settembre

per un nuovo viaggio pastorale dopo un anno

2023 trascorso tra tante “onde” che si sono susseguite

e che hanno rischiato di travolgerci: le tante guerre e

rivoluzioni, in primis la guerra in Ucraina che purtroppo

non accenna a finire. E poi inondazioni, frane,

violenti temporali che hanno danneggiato tante

case e capannoni. La tempesta che ha danneggiato

pesantemente le nostre colture, ecc…

Noi siamo qui all’inizio di settembre per ripartire,

nonostante tutto. Non possiamo essere barche al sicuro,

magari ormeggiate al molo che può essere il nostro

tram tram giornaliero di vita. Ma Dio non ci ha

donato la vita e poi salvato mandando suo Figlio per

questa nostra inerzia. Lui ci ha salvati per sfidare il

mare (mondo) e allargare gli orizzonti. Dimenticano

di partire coloro che hanno paura di camminare insieme,

di far fatica. Una barca, un uomo, una comunità

invecchiano non quando fanno fatica, ma quando

non hanno più un motivo per affrontare le fatiche.


d

Settembre• Ottobre 2023

LA TORRE DI VEGLIA

3

Personalmente conosco vari tipi di fedeli che possiamo

chiamare viandanti: il primo è quello felice soltanto

quando il viaggio va sicuro verso una meta. Il

secondo fa dipendere il piacere del viaggio non dalla

destinazione, ma dall’anima che si nutre di novità e

di incontri. Un terzo tipo è quello che abbandona la

sicurezza della ripetizione ed entra nel mare dell’insicurezza,

un abbandonare il superfluo per ritrovare

l’essenziale. Per ritrovarsi però bisogna prima essersi

perduti.

Conosco anche

delle barche che vanno

in gruppo ad affrontare

il vento forte,

al di là della paura.

E non hanno timore di

lanciarsi fianco a fianco, in

avanti,

e che si graffiano un po

Qui mi viene in mente la persona di Gesù, che cammina

per tre anni, ma non da solo; che raccoglie attorno

a sé uomini e donne, in un’intimità itinerante “e

vanno in gruppo, fianco a fianco”, scuola di comunità,

per affrontare il vento forte al di là della paura. Il vento

delle opposizioni, del potere ostile, del rifiuto da

parte di molti… e se anche si graffiano un po’, si lanciano

comunque di nuovo in avanti, fianco a fianco.

Conosco delle barche

che tornano in porto,

lacerate dappertutto, ma più

coraggiose e più forti.

Conosco delle barche

traboccanti di sole

perché hanno condiviso anni

meravigliosi

Queste persone (barche) tornano in porto con un

racconto di cicatrici. Hanno subito colpi duri che

però sono serviti per far apparire la perla che è in loro.

Conosco delle barche

che tornano sempre.

Che hanno navigato fino

al loro ultimo giorno

e sono pronte a spiegare

le loro ali giganti

perché hanno un cuore

a misura di oceano

Ho conosciuto uomini e donne che hanno vissuto

pienamente la loro fede, ben vivi fino all’ultimo giorno,

perché non sono rimasti immobili in una sterile

“comfort-zone”, ma sono stati sempre gente in uscita,

e adesso hanno vele come ali, ingigantite e rafforzate

dai venti del mare, ali giganti e pronte a salpare di

nuovo.

La conclusione della poesia mi tocca in modo particolare

nel versetto che dice “hanno un cuore a misura

di oceano”. Un uomo, una donna, una comunità non

vale per la sua intelligenza, la sua forza, la sua organizzazione,

ma vale quanto vale il suo cuore (Gandhi).

La misura del cuore è di essere senza misura, di essere

oceano-cuore. Il mare è laico, la strada è laica, non

appartengono all’istituzione religiosa, non hanno

l’aureola del santo, eppure il camminare e il navigare

sono rivelazione di Dio al mondo che è la nostra casa.

Carissimi, per qualche tempo ancora avremo l’occasione,

a me molto gradita, di fare strada insieme,

accompagnati proprio dal tema del viaggio e del cammino.

Gesù Cristo è il grande camminatore. Per tre

anni ha sempre camminato, non da solo, ma con un

gruppo di uomini e di donne che ha scelto la strada

come suo nome: “Io sono la Via”.

La vita è un pezzetto di strada per imparare ad amare,

diceva l’Abbè Pierre, cammino da fare a piedi,

esposto al vento, alle salite, alle svolte. “Solo il cuore

che non si fa rapire dalla fretta è capace di commuoversi,

cioè di accorgersi degli altri e delle loro ferite e

dei loro bisogni” (Papa Francesco).

Don Giulio


Salmo 51 (50) – (seconda parte)

9

Purificami con issopo e sarò mondo;

lavami e sarò più bianco della neve.

10

Fammi sentire gioia e letizia,

esulteranno le ossa che hai spezzato.

11

Distogli lo sguardo dai miei peccati,

cancella tutte le mie colpe.

12

Crea in me, o Dio, un cuore puro,

rinnova in me uno spirito saldo.

13

Non respingermi dalla tua presenza

e non privarmi del tuo santo spirito.

14

Rendimi la gioia di essere salvato,

sostieni in me un animo generoso.

15

Insegnerò agli erranti le tue vie

e i peccatori a te ritorneranno.

16

Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza,

la mia lingua esalterà la tua giustizia.

17

Signore, apri le mie labbra

e la mia bocca proclami la tua lode;

18

poiché non gradisci il sacrificio

e, se offro olocausti, non li accetti.

19

Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,

un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.

20

Nel tuo amore fa grazia a Sion,

rialza le mura di Gerusalemme.

21

Allora gradirai i sacrifici prescritti,

l’olocausto e l’intera oblazione,

allora immoleranno vittime sopra il tuo altare.

La richiesta umile ed appassionata di perdono

Questa seconda parte del salmo inizia con la consapevolezza

della gravità, della profondità del peccato.

Ecco perché il salmista dice:

9

Purificami con issopo e sarò mondo…

L’issopo è un piccolo arbusto con cui si aspergeva

l’acqua, veniva usato nella liturgia per aspergere.

Diventa un’aspersione non esterna, ma profonda del

cuore, perché il cuore diventi pulito.

Lavami e sarò più bianco della neve

Se tu Signore mi lavi sarò più bianco della neve.

È vero, il mio peccato è profondo, tanto che lo ritrovo

da quando mia madre mi ha concepito; ma la

purificazione di Dio è più grande, tanto che il mio

peccato può essere trasformato in purezza, in limpidezza,

in trasparenza. Se tu mi lavi io sarò più bianco

della neve. Vuol significare: speranza grande di questa

persona che prega, la consapevolezza di non essere più

schiavo del peccato. Dio è più grande e più puro della

mia impurità. Dio è più forte della mia fragilità.

10

Fammi sentire gioia e letizia,

Queste parole esprimono perdono che arriva ai miei

orecchi e produce gioia al mio cuore. In questo momento

sono angosciato, il peccato mi preme da tutte

le parti, quasi mi soffoca, ma se mi arriva la tua parola

di perdono e di grazia, tutto può cambiare. Allora i

miei orecchi e il mio cuore sentiranno gioia e letizia.

11

Distogli lo sguardo dai miei peccati,

Le colpe sono il mio passato e Dio può cancellare

il mio passato. Inutile portarsi dentro i sensi di colpa

che non servono a niente. Quando Dio perdona, brucia,

cancella, non c’è più niente.

L’uomo ha bisogno dello Spirito di Dio.

12

Crea in me, o Dio, un cuore puro,

rinnova in me uno spirito saldo.

La domanda deve assumere un’altra dimensione.

Non solo il Signore cancella ma deve dare una forma

nuova al nostro intimo. Crea, crea qualcosa di nuovo

dentro di noi. Siamo costituiti e ricostruiti dentro.

Questa è la nostra debolezza: abbiamo dei buoni

desideri, dei buoni impulsi interiori, anche degli slancio

di amore; ciò che ci manca è la costanza, che dura

per un tempo, e poi la fatica del vivere prevale e ritorniamo

alle nostre vecchie abitudini.

Abbiamo bisogno di uno spirito saldo.


d

Settembre• Ottobre 2023

LA TORRE DI VEGLIA

5

La parola “rinnova” vuol dire “fa’ nuovo in me uno

spirito saldo, mettici quello spirito che io non ho,

mettici quella costante salvezza che io non possiedo,

che è per me una novità”.

14

Rendimi la gioia di essere salvato,

sostieni in me un animo generoso.

L’animo generoso sa andare al di là della giustizia,

non solo da quello che è giusto dare, ma da in abbondanza.

Va oltre la misura calcolata, quindi si capisce

bene: rendimi la gioia di essere salvato.

Non merito la salvezza perché la sentenza che hai

pronunciato è giusta, ma se tu mi doni la gioia della

salvezza allora il mio animo diventa un animo generoso

capace di dare gratuitamente perché ha ricevuto

in modo gratuito.

Insegnare la grandezza del perdono di Dio

Questo è l’ultimo aspetto. Abbiamo chiesto perdono,

un cuore nuovo, facciamo la nostra promessa al

Signore.

15

Insegnerò agli erranti le tue vie

e i peccatori a te ritorneranno.

Insegnerò agli erranti, a quelli che vanno per le strade

sbagliate, quale sia il tuo comportamento verso i

peccatori. Si potrebbe tradurre: insegnerò agli erranti

quanto è grande la tua grazia, quanto è grande la tua

misericordia e il tuo perdono.

Tutto ciò diventa molto bello perché significa che la

nostra conversione nasce quando impariamo la bontà

di Dio, cioè quando ci rendiamo conto di quanto

Dio sia misericordioso; e allora cominciamo il cammino

del ritorno, della conversione.

17

Signore, apri le mie labbra

e la mia bocca proclami la tua lode;

Sì, è vero, il mio peccato mi ha bloccato e non mi fa

più parlare. Allora Signore apri le mie labbra a lodare,

a benedire, a gioire; apri le mie labbra con il tuo perdono,

sciogli il blocco che mi ripiega su di me, perché

la mia bocca possa proclamare la tua lode. Per questo

il salmista dice ancora:

18

poiché non gradisci il sacrificio

e, se offro olocausti, non li accetti.

19

Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,

un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.

Per ottenere il perdono non basta che presenti a Dio

un capro, un vitello o qualche altra cosa. Il peccato

non è nelle cose che io possiedo, ma nel mio cuore. È

il mio cuore che deve diventare offerta a Dio. Questa

sola può essere un’offerta capace di entrare nell’esperienza

del perdono del Signore.

Tralasciamo il commento degli ultimi versetti che

parlano dell’olocausto e si riferiscono alla ricostruzione

di Gerusalemme.

Conclusione

Non mi pare difficile legare questo salmo di preghiera

con alcuni testi famosi del Nuovo Testamento:

- La parabola del fariseo e del pubblicano (Lc. 18);

- La peccatrice che entra nella casa di Simone il

fariseo (Lc. 7);

- La parabola del Padre misericordioso (Lc. 15);

In tutti questi testi c’è il dinamismo del peccato,

del perdono e della grazia. Al centro evidentemente

c’è questa forza propulsiva della misericordia di Dio.

È gratuitamente e generosamente che l’esperienza del

peccato può essere trasformata da Dio, per grazia, in

una vita di santità e di santificazione.


Settembre• 6

d

tembre•Ottobre 2023

LA TORRE DI VEGLIA

Buon

compleanno

don Giulio

Una serata all’insegna dell’amicizia, della condivisione e anche del ringraziamento.

Alla S. Messa delle ore 19:00 di sabato 22 luglio, più

affollata delle altre vigilie estive, presso la nostra chiesa parrocchiale ci siamo

ritrovati in tanti e poi una cinquantina di persone hanno continuato a

far festa per un compleanno… speciale. Il festeggiato era proprio il nostro

parroco, don Giulio che ha compiuto 80 anni, tondi, tondi.

Nella S. Messa abbiamo lodato Dio per averlo messo a guida delle nostre

vite. Con la sua paternità spirituale a beneficio della nostra comunità parrocchiale

che tutt’ora ci accompagna, rivelandosi una preziosa risorsa per

tutti noi, una grande riserva di umanità e di esperienza. In questi 18 anni

è stato e continua ad essere un gran pastore, un condottiero instancabile

attento alla cura del “gregge”, stimolandoci a fare sempre di più! Ci ha dato

sicurezza con la sua parola, energia con i suoi consigli, esempi con le sue risposte

sempre pronte. Oggi la nostra comunità vuole ringraziare il Signore

per averci donato don Giulio, un sacerdote che, con forte slancio, ci guida,

ci prepara nella celebrazione dei sacramenti, porta il conforto di Dio ovun-

que e trova anche il tempo

per costruire la nostra comunità. Tutto questo

gli comporta una grande fatica, ma sappiamo che il suo unico obiettivo è

stato sempre e solo quello di

servire Dio nel migliore dei modi, alimentan-

do gioie nel suo cuore ogni

qualvolta ognuno di noi ha raggiunto dei risul-

tati e ha superato ostacoli.

Per tutte queste qualità, e per il suo impegno,

sentiamo il dovere di ringraziarlo di cuore. È minima la nostra presenza

di fronte alla grandezza

del suo operato, anzi ci sentiamo privilegiati per

averlo conosciuto ed apprezzato.

È per questo che

vorremmo dirle un immenso “Grazie”. Grazie

per la sua guida. Grazie per l’affetto che ha manifestato a tutti noi.

Grazie per lo zelo

che ha dimostrato per San Giacomo. Grazie

per tutte le opere che ha realizzato. Abbiamo pregato il Signore

di custodire la

salute del suo corpo perché possa trascorre-

re ancora lunghissimi anni insieme a noi. La abbracciamo

con infinito affetto perché lei è per noi quel

padre, quel figlio, quel fratello, quell’amico,

quel nonno che auguriamo a tutto il mondo

di avere.

Buon Compleanno don Giulio!

E non poteva mancare l’augurio per un

altro compleanno: quello di Isolina. Anche

per lei un compleanno tondo, tondo. Così

in canonica abbiamo raggiunto con solo due

persone più di un secolo e mezzo… che continui

così. Grazie di cuore Isolina che sempre

ci accoglie con un sorriso e si fa in quattro

per ogni necessità. Grazie e tantissimi auguri!

Luigina Lorenzon


d

Settembre• tem

e

•Ot

Ottobre tob

2023

LA

TOR

TORRE RE

E

DI

VEGLIA

Crocifisso

di San Fermo

Già alcuni anni fa, il crocifisso che si trova davanti

alla chiesetta di San Fermo e Rustico, era stato

“ristrutturato” in forma leggera con pulizia, colore

ecc…

Ora, a causa degli agenti atmosferici, si è molto

degradato per cui bisogna intervenire con una

ristrutturazione “ad hoc” per riportarlo in una situazione

da poter affrontare ancora, per anni, gli eventi

climatici. Se non si dovesse intervenire il rischio è

di perdere definitivamente questo “bene storico”.

Questo crocifisso ha superato il bombardamento

durante l’ultima guerra. La chiesetta è stata interamente

distrutta mentre il crocifisso non è stato

toccato. Ora è nostro compito restaurare e conservare

questo bene che ci ricorda la fede di chi ci ha

preceduto negli anni.

Come potete vedere (spero) dalla foto, la parte

alta del crocifisso è stata protetta dalle intemperie,

quasi completamente, dall’edicola che la sovrasta.

La parte bassa invece è consunta dalla pioggia. La

scultura del Cristo è stata a suo tempo verniciata

con un film che si è alterato con la luce scurendosi

ed è mancante in molti punti.

In questi giorni abbiamo inoltrato agli organi competenti:

Commissione Diocesana Arte Sacra che

poi invierà alle Belle Arti il preventivo fornitoci dalla

Cooperativa Diemmeci di Fontane di Villorba che

già conosciamo per aver lavorato all’interno della

nostra chiesa e per le facciate della canonica.

Il preventivo, se approvato, è di circa € 3.000,00.

C’è già una famiglia che ha fornito una quota sostanziale

di sponsorizzazione. Manca ancora qualcosa,

perciò se altri volessero aggiungersi, saranno

ben accolti.

PORTONE CENTRALE

DELLA CHIESA

Insieme al progetto e preventivo del restauro del

crocifisso abbiamo anche inviato agli organi competenti

sia diocesani che delle Belle Arti anche la

richiesta di ristrutturazione dei portoni della Chiesa.

Ci siamo appoggiati anche per questo futuro

restauro alla stessa ditta Diemmeci di Fontane di

Villorba. Ecco come ce lo hanno descritto: “Il portone

della Chiesa è in pessime condizioni estetiche.

La parte lignea si presenta di colore nero, sbiancato

in alcune zone, già ripreso lungo le commissioni

stuccate, sollevato levato in

molti punti dove si

vedono le stuccature

bianche con impasti

gommosi e fibrorinforzati

applicati im-

propriamente sulle

giunture delle tavole

che compon-ongono

il portone.

Dalle piccole parti

in luce, l’essenza sembra

essere abete.

Il portone ha quattro elementi metallici in altorilievo

con simboli biblici e due sulla parte bassa a

protezione della stessa. La parte interna del portone

è in discrete condizioni, sempre al riparo della luce

e delle intemperie.

Si intende restaurare i lati esterni del portone, all’interno

eseguire una semplice pulitura con spugne in

cellulosa con soluzioni acquose.

Per motivi di sicurezza non si rimuoveranno i portoni

dal portale ma si lavorerà in loco con un piccolo

ponteggio di servizio. Le formelle in metallo

saranno pulite con soluzioni neutre e protette con

un leggero film opaco e trasparente. Le formelle

verranno poi fissate al portone mantenendo i fori

esistenti”.

La ditta ci ha anche presentato un preventivo di

massima per la spesa che sarà di € 8.000,00+ IVA.

A differenza del crocifisso questo lavoro, se verrà

autorizzato dagli organi competenti, verrà eseguito

solo se ci saranno delle sponsorizzazioni adeguate.

Fin d’ora un grazie a chi collaborerà sponsorizzando.

7


8

Settembre• Ottobre 2023

d

LA TORRE DI VEGLIA

I SANTI PATRONI: COSA SONO E PERCHÈ INVOCARLI?

25 luglio - San Giacomo Apostolo

Il Concilio Vaticano II nella Lumen Gentium (la Costituzione dogmatica della chiesa), a proposito del

culto dei santi considera, “sommamente giusto che amiamo questi amici e coeredi di Gesù Cristo e anche

nostri fratelli ed insigni benefattori, e che per essi rendiamo le dovute grazie a Dio, che rivolgiamo loro supplici

preghiere e ricorriamo alle loro preghiere e al loro potente aiuto per impetrare grazie da Dio mediante il

Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro, il quale solo è il nostro redentore e salvatore”. Ed esorta tutti coloro

ai quali ciò spetta a insegnare “ai fedeli il culto autentico dei santi non consiste tanto nella molteplicità degli

atti esteriori quanto piuttosto nell’intensità del nostro amore a Dio” (N.N. 50 e 51).

La liturgia, completando, ci fa pregare: “nella vita dei santi ci offre un esempio, nella comunione con

loro un vincolo di amore fraterno, nella loro intercessione aiuto e sostegno”; “il loro grande esempio e la

loro fraterna intercessione ci sostengono nel cammino della vita, perché si compia in noi il suo mistero di

salvezza” (Prefazio dei Santi).

In questo contesto si apre anche la festa del nostro patrono, San Giacomo. Anche noi sangiacomesi nonostante

il forte caldo abbiamo celebrato e pregato il nostro patrono con la presenza del nostro vescovo con la

celebrazione della S. Messa. Per la verità non eravamo in molti a causa delle condizioni davvero difficili per

il caldo, ma i presenti erano molto attivi e partecipi. Un grazie al vescovo che ci ha arricchiti con una bella

e profonda meditazione sulle letture proposte dalla liturgia. Dopo la S. Messa ci siamo ritrovati, Vescovo,

sacerdoti e fedeli per un nutrito e ben assortito rinfresco preparato da tante volontarie.

Abbiamo chiuso la serata arricchiti dall’essere stati insieme e così rafforzato la fraternità che sostiene la

nostra comunità.

MALTEMPO AL SANGIO

La rete di recinzione del nostro oratorio, lungo la strada di Via Caviglia, è stata quasi completamente distrutta

dalle forti piogge, dal vento e dalla grandine. I cinque pali in acciaio alti 6 metri sono stati piegati dalle forti

raffiche del vento e la rete verde che faceva da barriera perché i palloni giocati non cadessero sulla strada, è stata

in più parti spezzata e non è più recuperabile.

Tre bravi volontari che per discrezione non nominiamo, ma che sono le persone che sempre sono disponibili

alla manutenzione del Sangio, hanno tolto la rete e i pali piegati. Ora si vedrà come procedere. Non verranno

mantenuti i sei metri di altezza della rete precedente ma saranno sufficienti i 3 metri; saranno recuperati fino a

3 metri i pali in acciaio. Abbiamo l’assicurazione e speriamo che intervenga. Il danno è di circa € 500,00 senza

contare la manodopera che sarà eseguita da questi volontari che fin d’ora ringraziamo.

Se il tempo ce lo permetterà contiamo di finire i lavori prima dell’inizio del Grest.

Sono ancora da valutare gli eventuali danni ai pannelli fotovoltaici. La ditta interpellata ancora non ha potuto

intervenire per un sopralluogo e quantificare i danni.


d

Settembre• Ottobre 2023

LA TORRE DI VEGLIA

9

PADRE VINCENT incontra…

la Caritas, le Catechiste, C.P.P. e C.P.A.E.

Padre Vincent è nato, vive ed opera in Ciad, un

piccolo stato del centro Africa con un territorio

grande quattro volte e mezzo l’Italia. Il Ciad confina

a nord con la Libia, ad est con il Sudan, a sud con la

Repubblica Centrafricana, ad occidente con il Camerun,

la Nigeria e il Niger.

Padre Vincent è venuto in Italia per due mesi per

approfondire e vivere la spiritualità dei sacerdoti

di Casa San Raffaele; spiritualità

incentrata sulla paternità di Dio e

la fraternità tra di noi. Questa

spiritualità l’ha conosciuta e

se ne è innamorato tramite

la presenza, la testimonianza

e la predicazione

di don Egidio Menon,

ora responsabile dei sacerdoti

di Casa San Raffaele

ma che per dodici

anni, fino a qualche anno

fa, è stato missionario in

Ciad.

Padre Vincent a settembre

tornerà in Ciad e lì troverà altri sei

sacerdoti ciadiani che hanno

chiesto di conoscere un

po’ di più questa spiritualità per poi entrare a far

parte del gruppo dei sacerdoti di Casa San Raffaele.

Padre Vincent è sacerdote da dieci anni e fa parte

della diocesi di Curam. In Ciad la popolazione è

divisa tra musulmani e cristiani; il potere politico

è in mano ai musulmani in quanto il Presidente è

musulmano. È un dittatore che ha ricevuto la presidenza

dal padre ucciso mentre combatteva i ribelli;

il paese quindi è governato da un dittatore che tratta

diversamente i cristiani dai musulmani. Se i cristiani,

come è avvenuto, si ribellano vengono uccisi o

imprigionati e vivono costantemente nel terrore. Lo

scopo è quello di mantenere nella povertà il popolo

cristiano che vive della semplice agricoltura per

Padre Vincent e don Egidio Menon

poterlo manipolare e far sì che si converta all’Islam.

I cristiani devono difendersi dai gruppi ribelli musulmani

che vivono al nord e fanno scorribande nei

villaggi cristiani rubando, uccidendo, e rapiscono i

bambini per addestrarli alla guerra.

Il Ciad era una colonia francese e la lingua ufficiale

è il francese. I francesi hanno sfruttato la risorsa

principale del paese, il petrolio, per vent’anni,

senza aiutare in alcun modo la popolazione

locale. Il 20 ottobre 2022

c’è stata una manifestazione di

protesta ma i dimostranti

sono stati uccisi, imprigionati

o perseguitati.

La parrocchia di Padre

Vincent ha un gruppo

Caritas e il gruppo catechiste.

Per quanto riguarda

la catechesi, per

l’Anno Pastorale in corso,

si punta tutto sul battesimo,

amministrato però ai soli adul-

ti dopo tre anni di catechesi. Per

ora ai bambini non viene

dato il battesimo.

Per quanto riguarda l’istruzione dei bambini, attualmente

ci sono sei scuole che accolgono 1.800

bambini, ma la maggior parte delle scuole è all’aperto

e si svolge sotto gli alberi perché mancano le

strutture adeguate.

Per quanto riguarda la Caritas, la priorità è la cura

degli ammalati perché la popolazione è molto povera

e non può procurarsi le medicine e non può

aver accesso agli ospedali. Perciò durante le S. Messe

della comunità si raccolgono offerte per queste intenzioni

e per quanto è possibile si cerca di andare

incontro a queste necessità sanitarie.


10 d

LA TORRE DI VEGLIA

Il ministero di Padre Vincent

Padre Vincent dalla domenica pomeriggio a venerdì

a mezzogiorno svolge il compito di educatore

del seminario dei piccoli (dai dodici ai diciassette

anni); attualmente questo piccolo seminario conta

81 ragazzi e Padre Vincent lavora insieme ad un altro

sacerdote. I seminaristi ogni mattina vanno alla

scuola pubblica che è molto vicina, circa 500 metri.

Dal venerdì pomeriggio fino alla domenica pomeriggio

Padre Vincent svolge il ministero di Parroco

in una parrocchia dove c’è una grossa mole di lavoro.

Le cifre che ci sono state indicate sono circa 150

battesimi, 200 cresime all’anno. C’è una presenza

molto nutrita alla S. Messa domenicale che normalmente

non viene celebrata nella chiesa, ma all’aperto

perché molto piccola, e non può contenere tutti

i fedeli presenti. Nella diocesi ci sono altri ventitré

sacerdoti ciadiani che servono le varie parrocchie,

ma ci sono anche dei missionari comboniani e gesuiti

che hanno anche l’incarico di seguire i quattro

ospedali che loro hanno costruito. Purtroppo anche

questi ospedali sono sempre controllati dallo Stato e

comunemente la povera gente non vi può accedere.

In ogni parrocchia della diocesi, la prima S. Messa

domenicale è obbligatorio celebrarla in lingua francese;

le altre S. Messe possono essere celebrate nella

lingua locale. La presenza dei cristiani, nonostante

queste forti limitazioni, è una testimonianza forte

per la fede; i cristiani non cedono facilmente ai

soprusi e sperano sempre che le situazioni possano

cambiare in futuro. Padre Vincent, purtroppo, ci ha

detto che si respira un’aria di guerra civile.

Abbiamo assicurato a Padre Vincent di continuare

ad essere qui, nel nostro paese, cristiani convinti che

propongono una testimonianza forte sull’esempio

dei ciadiani anche se noi non abbiamo tutte le limitazioni

che loro incontrano.

Abbiamo assicurato, inoltre, il nostro ricordo nella

preghiera e possibilmente di continuare questa

nostra relazione anche attraverso i mezzi di comunicazione

a distanza per sostenerci a vicenda spiritualmente

e pastoralmente. Nel limite del possibile,

con la collaborazione del Gruppo Missionario e del

mercatino missionario cercheremo di dare un nostro

contributo finanziario per le necessità più impellenti

di quel popolo.

Padre Vincent dal Ciad

Nella serata del 27 luglio i membri delle diverse

commissioni che operano con passione all’interno

della comunità, hanno avuto il pregio di incontrare

e conoscere da vicino un giovane sacerdote cattolico

del Ciad, padre Vincent, che ha trascorso qualche

settimana tra di noi, intervallata con analoghe

esperienze in altre parrocchie della nostra Diocesi.

Lo scopo del soggiorno a San Giacomo del giovane

prete (originario di tale paese in pieno Sahara),

era quello di fare esperienza delle metodologie nelle

attività pastorali e nell’organizzazione delle comunità

di credenti, specie in realtà come la nostra che

dovrebbero essere “mature” dal punto di vista della

fede e della conoscenza di base dei principi e della

morale cristiana, anche se di fatto minate da una

dilagante demotivazione per tutto quello che è etichettabile

come “religioso”.

Padre Vincent, inoltre, ha dei legami specifici con

la nostra Diocesi in quanto si è formato in Ciad

presso un seminario locale in cui hanno operato per

decenni anche alcuni nostri sacerdoti missionari. La

sua permanenza nella nostra Parrocchia, ancorché

di durata limitata, è stata pertanto caratterizzata da

questo spirito di scambio e apprendimento reciproco,

unendo le forze con il nostro don Giulio con

l’obiettivo di partecipare concretamente alle attività

della Parrocchia. Ha concelebrato messe, condotto

momenti di preghiera e condiviso la sua esperienza

con i fedeli. La sua testimonianza raccontata con

una profonda fede e la narrazione del suo essere prete

in quella parte dell’Africa dove la natura è particolarmente

dura ed ingenerosa, con difficoltà di

ogni tipo, ha interrogato le coscienze di molti.

Padre Vincent opera in una parrocchia di quasi

56.000 abitanti (quasi come tutta Vittorio e Conegliano

messe assieme), estesa su circa 80 kmq, e

divisa in 10 settori per l’organizzazione delle attività

pastorali. Si trova in quella parte del Ciad che non

è ancora sotto l’influenza musulmana, comunque

poverissima, con un reddito medio dei lavoratori

stimato in 5 €/giorno (in Italia sono mediamente

90€ lordi/giorno). L’attività pastorale della Parrocchia

viene condivisa con una consulta di settore

(una specie di consiglio pastorale) e poi, una volta


d

Settembre• Ottobre 2023

LA TORRE DI VEGLIA

11

coordinata e condivisa con specifiche riunioni e assemblee

con i vari settori parrocchiali, viene portata

avanti dai collaboratori parrocchiali e dal parroco,

che ovviamente, per la notevole estensione del territorio,

il numero di abitanti ed i numerosi impegni,

può solamente coordinare e tirare le fila di tutte

queste attività. Ciò anche perché padre Vincent è

contemporaneamente responsabile della formazione

del seminario “minore”, ove si istruiscono gli aspiranti

preti nei primi anni di scuola, e questo impegno

gli sottrae ulteriore tempo. E, pur con tutte

queste difficoltà, l’iter in Ciad per portare consapevolmente

i nuovi nati al battesimo, ovvero ad entrare

nella comunità cristiana, prevede

quattro anni complessivi

di catechesi, di cui tre di vera

e propria catechesi, ed uno di

attività preparatorie specifiche.

Tale processo di preparazione al

battesimo comincia dai 12 anni

di età. La confermazione (cresima)

richiede poi altri 2 anni di

preparazione!!!

Padre Vincent ha portato con

sé la gioia e la resilienza delle

comunità del Ciad, dimostrando

che la fede può fiorire anche

nelle circostanze più sfavorevoli.

Allo stesso tempo, ha assorbito con

entusiasmo le pratiche pastorali e la

dedizione dei membri della nostra

Parrocchia, promettendo di far tesoro

di queste preziose lezioni nel

suo futuro ministero. L’incontro,

nonostante le difficoltà della lingua,

è stato pertanto molto più di

un semplice scambio di esperienze.

È stato un incontro di cuori, un

abbraccio di fede e un segno tangibile

che il messaggio di amore

e speranza che la Chiesa diffonde

non conosce confini geografici, oltre

che un invito alla resilienza per

la nostra “ricca” comunità che a volte, anzi spesso,

sembra aver smarrito il senso del sacro e che conseguentemente

ci fa convinti che possiamo e dobbiamo

essere i soli “padroni” della nostra vita, e che

invece non è sempre così. E con la sua presenza,

questo prete operante in una delle parti più dure

dell’Africa, ha creato un legame tra due realtà apparentemente

distanti, dimostrando che il linguaggio

dell’amore e del dono personale supera anche le barriere

economiche, culturali e linguistiche.

Mario Bortolot

Padre Vincent tra don Giulio, padre Antonio (responsabile dei frati francescani di

Vittorio Veneto) e don Egidio Menon (già missionario in Ciad).


12

Maggio• Giugno 2023

d

LA TORRE DI VEGLIA

Fratelli e Sorelle, ciao a tutti,

Cercherò di condividere le mie impressioni dopo i pochi giorni vissuti tra voi. È la prima

volta che arrivo alla parrocchia di San Giacomo di Veglia, ma sono stato bene accolto dal

parroco e da tutti voi, fedeli parrocchiani. E per questo, voglio ringraziarvi molto, perché ho

trascorso un ottimo soggiorno.

La chiesa parrocchiale di San Giacomo è molto bella, con le sue diverse strutture e decorazioni,

principalmente con la qualità dell’altare e di tutto il presbiterio. Soprattutto, però, è

bella la partecipazione attiva dei fedeli alla celebrazione eucaristica e alle diverse attività della

parrocchia. Congratulazioni.

Con l’aiuto del parroco don Giulio, è stato molto facile immergermi nella vita della parrocchia

attraverso la celebrazione quotidiana della Santa Messa e i vari incontri che ho avuto

con i comitati parrocchiali. Ho conosciuto i membri del consiglio pastorale, del consiglio

economico, del gruppo Caritas e dei catechisti, senza dimenticare l’incontro con le suore

cistercensi. Questi diversi incontri mi hanno permesso di conoscere la vita della parrocchia,

ma anche di fare esperienza concreta della fraternità universale della Chiesa cattolica.

Oltre a questi gruppi esistenti e ben funzionanti, vorrei proporre al parroco don Giulio che,

d’accordo con il consiglio pastorale, tentasse di creare un gruppo per la pastorale della famiglia.

La famiglia, infatti, non è solo una cellula vitale della società, ma è importante anche, e

soprattutto, per il futuro della nostra Chiesa. Auguro di cuore che questa pastorale sottolinei

proprio la centralità della famiglia, perché tutti sappiamo che la famiglia è il luogo dove la

vita, dono di Dio, può essere adeguatamente accolta e protetta contro i tanti attacchi a cui è

esposta; è il luogo in cui la vita può svilupparsi secondo le esigenze di un’autentica crescita

umana, contro quella che oggi viene chiamata la cultura della morte. La famiglia costituisce

per noi il luogo della cultura della vita, e quindi del futuro della nostra Chiesa.

Fratelli e sorelle di San Giacomo, grazie ancora per la vostra gentilezza e per il tempo che mi

avete concesso per la condivisione fraterna, spirituale e pastorale. Questo mi ha veramente

immerso nel cuore della fraternità universale e della vita della parrocchia.

Sarà quindi con grande piacere che tornerò da voi per un futuro soggiorno, se Dio nostro

Padre vorrà.

Un grazie tutto particolare a Don Giulio e ad Isolina. Assieme a voi tutti, hanno reso il mio

soggiorno più vivace e comprensibile, valorizzando ogni momento per insegnarmi qualcosa.

Infine, vi chiedo una preghiera speciale per il mio Paese, il Ciad, perché la situazione sociopolitica

è molto difficile.

Dio nostro Padre vi benedica tutti e renda sempre più gioiosa e feconda la vostra unione ed

il vostro servizio fraterno.

Con i miei più sinceri saluti

Padre Vincent DJIMET della diocesi di Sarh-Ciad


d

Settembre• Ottobre 2023

LA TORRE DI VEGLIA

mese di

SET T EMBRE

13

Tradizionalmente il mese di settembre è il mese in cui riprendono tutte

le attività della Parrocchia, ma è anche il mese in cui si svolgono alcuni

incontri formativi per gli educatori pastorali.

Abbiamo fissato tre incontri formativi per tutti, insieme a don Andrea Forest,

responsabile della Caritas diocesana, sull’enciclica “Fratelli tutti”.

Gli incontri proposti saranno fatti lunedì 11/09, 18/09 e 25/09

e raccomandiamo la presenza di tutti. È importante confrontarci ed

approfondire insieme il tema della fraternità.

Inoltre ecco altri appuntamenti del mese:

- Nella prima settimana e precisamente l’8 settembre terminerà il Grest parrocchiale frequentato da più

di 120 ragazzi delle elementari e medie. Sono stati seguiti con passione a amore da più di 40 giovani

animatori e aiuto animatori che ringraziamo di cuore. Sono una presenza viva nella nostra comunità.

- Il giorno 15 settembre, in Cattedrale, ci sarà l’inizio solenne dell’anno pastorale.

- Il prossimo 1 settembre ricorrerà la Giornata mondiale e nazionale di preghiera e di impegno per la custodia

e la cura del Creato.

- Il 22 settembre serata formativa e culturale sul tema dell’acqua

- Sempre nel mese di settembre sono previsti gli incontri delle commissioni pastorali: Caritas, Famiglie,

C.P.P., C.P.A.E., Giovani, Missioni ecc…

- Domenica 1 ottobre è previsto l’inizio dell’Anno Catechistico per Elementari, Medie e Cresimandi

La parrocchia non è il Parroco ma è formata, sostenuta e vissuta da tutti i battezzati, cioè da tutto “il popolo di

Dio”. C’è posto per chiunque volesse dare un po’ di tempo e mettersi al servizio della comunità!

Naturalmente, e non ci stanchiamo di ripeterlo, la comunità ha il suo “centro” nell’Eucaristia domenicale che è

il culmine e la fonte di tutta la vista cristiana.

L’invito è di partecipare ogni domenica per irrobustirci interiormente e poi annunciare con la vita e le parole il

regno di Dio. Partecipiamo!

La veneranda chiesa-oratorio 15

di Sant’Antonio alla Rizzera nei documenti

Bruno Dall’Anese

Episodi e gure di spicco nell’ambito 29

della Chiesa di Sant’Antonio di Padova.

Il ruolo dei nobili Bertoia

Girolamo Michelin

L’architettura. L’esterno, l’interno e gli arredi 49

Lorena Gava e Chiara Vinera

L’Oratorio e i suoi ex voto 67

Giovanna Osellame

Una reliquia di Sant’Antonio 87

a San Giacomo di Veglia

P. Danilo Salezze

L’Oratorio di Sant’Antonio. 95

Una storia di devozione ancora viva

Lisa Bolzan

L’Oratorio di Sant’Antonio di Padova 101

a San Giacomo di Veglia dentro il “Cammino”

Alberto Friso

Antonio Soligon. Biograa 107

Bibliograa 109

L'ORATORIO DI SANT'ANTONIO DI PADOVA ALLA RIZZERA IN SAN GIACOMO DI VEGLIA

L'ORATORIO DI SANT'ANTONIO

DI PADOVA ALLA RIZZERA

IN SAN GIACOMO DI VEGLIA

Il volto e lo spirito di un luogo vivo


SKADOOSH GREST 2023

Settembre• Ottobre 14

d

tem

•Ot

tob

2023

Anche nelle giornate più

calde d’estate al Sangio

c’è qualcuno al lavoro:

proprio in questo periodo

infatti, i giovani sangiacomesi

stanno ultimando i

preparativi per la nuova edizione

del grest!

Come si può notare dal

telone appeso fuori dal

Sangio, il titolo del grest di

quest’anno è “Skadoosh Grest” dal nome della mossa con cui

Po, il guerriero dragone, sconfigge il cattivo Tai Lung nel film

d’animazione Kung Fu Panda.

Sono già iscritti più di cento tra bambini e ragazzi, in età dalla

prima elementare alla terza media, e più di quaranta animatori

si sono resi disponibili per accompagnarli in queste due settimane

di fine estate (dal 28 agosto all’8 settembre).

I ragazzi, suddivisi in sei colorate squadre, si cimenteranno in

giochi, laboratori e riflessioni. Sarà proprio Po, il protagonista

della storia, ad offrire gli spunti per queste attività.

Durante queste due settimane ci saranno anche momenti

speciali; il primo sarà l’incontro con i ragazzi degli altri grest della

forania, per conoscere o ritrovare amici delle altre parrocchie

e giocare insieme. Come da tradizione non mancherà la pasta

degli alpini, sempre disponibili a mettersi al servizio dei più piccoli.

È prevista anche la gita a Plavilandia, il parco acquatico

di Falzè di Piave, per passare una giornata di relax ed allegria.

Non mancherà

un momento di

preghiera con

la partecipazione

alla messa

del sabato sera,

seguita naturalmente

da un rinfresco

aperto a

tutta la comunità.

Infine, a concludere

il grest, la sempre attesa serata

finale con lo spettacolo in cui

bambini e ragazzi metteranno in

scena quanto preparato durante le

attività pomeridiane, condividendo

con le famiglie i buoni frutti di questa

esperienza.

Questo tempo passato insieme,

attraverso l’impegno e il divertimento,

sarà certo un’occasione importante

per “fare comunità” e per la

crescita personale di animati e animatori.

Gli animatori

20 agosto 2023

LA TOR

TORRE RE DI

VEGLIA

Forse non tutti sanno cosa significa la sigla

GMG, ovvero “Giornata Mondiale della

Gioventù”. É un evento rivolto per l’appunto

ai giovani di tutto il mondo, organizzato dalla

chiesa cattolica, il cui fulcro centrale sono gli

incontri con il Papa. Quest’anno si è svolto in

Portogallo, a Lisbona.

Dalla diocesi di Vittorio Veneto abbiamo accolto

l’invito a partecipare in 139; divisi in tre

gruppi diversi (due gruppi hanno viaggiato in

aereo e uno in corriera) siamo arrivati tutti ai

rispettivi alloggi a Cacém, quarta città dell’area

metropolitana di Lisbona, tra lunedì 31 luglio

e martedì 1 agosto. Lì abbiamo subito incontrato

i volontari pronti ad appoggiarci e abbiamo

iniziato le nostre attività.

Il primo momento ufficiale al quale abbiamo

preso parte è stata la Messa di apertura del 1°

agosto: avviandoci alla ‘Colina do Encontro’

abbiamo avuto modo di incontrare persone di

tutte le nazionalità per poi fare un’esperienza

insieme, provando l’emozione di stringere la

mano a tutto il mondo nel gesto della pace e

assaggiando l’atmosfera quasi surreale che si

crea quando centinaia di migliaia di persone

compiono gli stessi gesti all’unisono.

Nei giorni seguenti la mattina, assieme a ragazzi

provenienti da altre diocesi italiane, abbiamo

sperimentato la catechesi, ricca di canti

e spunti di riflessione e il pomeriggio, divisi in

piccoli gruppi, siamo partiti all’esplorazione

della città di Lisbona.

Mercoledì 2 agosto abbiamo par-


d

Settembre• tem

•Ot

Ottobre tob

2023

LA TORRE

RE DI

VEGLIA

15

tecipato alla Festa degli italiani: in 60mila abbiamo

portato un po’ di Italia vicino all’oceano condividendo

momenti di musica e di festa, ma anche diverse testimonianze;

nel momento conclusivo abbiamo pregato

tutti insieme in silenzio, per poi incamminarci verso i

nostri alloggi cantando allegramente per le strade e sugli

autobus le canzoni italiane più conosciute e varie.

Il venerdì abbiamo poi partecipato alla Via Crucis,

dove per la prima volta siamo riusciti a scorgere

il Papa! Di questo evento ci hanno colpito le letture

dei vangeli, le presentazioni delle stazioni arricchite da

musica e coreografie e soprattutto la forza delle testimonianze

che le accompagnavano.

Il weekend è stato il culmine della nostra esperienza.

Dopo ore di cammino sotto il sole per raggiungere

il luogo della veglia ci siamo accampati insieme a un

milione e mezzo di persone, aspettando che scendesse

la notte per pregare guidati dalle parole di Papa Francesco.

Il santo padre ci ha parlato di gioia e di vita

attraverso l’esempio di Maria che si alzò in fretta ed

andò da Elisabetta, ci ha incoraggiato ad essere radici

di gioia e a rialzarci quando cadiamo (E c’è una cosa

molto bella che oggi vorrei lasciarvi come ricordo. Gli alpini,

ai quali piace scalare le montagne, hanno un canto

molto bello che dice così: “Nell’arte di scalare la montagna,

l’importante non è non cadere, ma non rimanere e a

terra», Bella cosa!). Conclusa la veglia ci siamo prepa-parati

per passare la notte all’aperto e al mattino,

al

sorgere del sole, ci siamo svegliati con la musica

techno del padre dj Guliherme.

Durante la Messa finale il pontefice ha dato

molti spunti di riflessione per noi giovani, invitandoci

a non avere paura ripetendo insieme

“no tengo muitos”. Alla fine ci ha dato

appuntamento per il Giubileo dei giovani a

Roma nel 2025 e la prossima GMG a Seul, nella Corea

del Sud, nel 2027.

Stanchi ma arricchiti di questa straordinaria esperienza

abbiamo intrapreso il viaggio di ritorno. Dopo

un tratto di strada in pullman, uno in navetta ed uno

in aereo con il nostro gruppo siamo arrivati a Conegliano

al alba di lunedì 7 agosto.

Questa esperienza unica nel suo genere ed irripetibile

sarà difficile da dimenticare! Ci attende tra quattro

anni la Corea!

Sara Vanzella e Sara Zava


Settembre• Ottobre 2023

16

d

LA TORRE DI VEGLIA

DESIDERIO DI FRATERNITa'

Nell’itinerario che abbiamo iniziato a percorrere

con i lettori de “La Torre di Veglia” abbiamo

incontrato alcune parole significative che ci

possono aiutare a migliorare la nostra vita di relazione.

Le ricordiamo una ad una: dialogo, rispetto,

accoglienza e ascolto.

Ora è arrivato il momento di incontrare la parola

FRATERNITÀ. Infatti, se riusciamo, nella nostra

quotidianità, ad assumere atteggiamenti e pratiche

di dialogo, rispetto, accoglienza e ascolto siamo in

grado di assaporare il gusto della fraternità che rappresenta

il punto di arrivo verso cui tendere per poter

dire di aver contribuito a costruire una società a

misura di essere umano.

Provo a pensare, ed invito te lettore a fare altrettanto,

alla nostra vita di relazione nei diversi contesti

in cui ci troviamo a vivere per scelta, per necessità,

per lavoro o per svago. Penso per esempio

alla vita in famiglia, nella scuola, nella professione,

nel tempo libero, nello svago, nello sport, nelle varie

aggregazioni in cui ci troviamo ad operare, nella

chiesa, nella vita culturale e artistica, nella società

civile in generale, nella politica, negli uffici, negli

esercizi commerciali, nel mondo dell’informazione

e ognuno di noi può aggiungere un ambiente

che frequenta abitualmente. Chiediamoci ora se in

questi ambiti si respira un clima di fraternità.

Di certo non è la fraternità il primo pensiero che

ci viene in mente. Quello che emerge è piuttosto

l’aspetto litigioso, sono i rapporti tesi, il rancore,

le divisioni, i contrasti, le liti, la rivalità, il sopruso,

l’ingiustizia e il disaccordo. Dobbiamo riconoscere

però che non sempre è così. Nel momento in cui

riusciamo a vedere atteggiamenti vissuti di fraternità

notiamo subito che il clima tra le persone è

migliore, percepiamo che in quell’ambiente si sta

bene e ci torniamo volentieri, anzi vorremmo sempre

vivere in un ambiente dove si respira fraternità.

Possiamo proprio dire con le parole di Papa Francesco

nel primo messaggio per la Pace del suo pontificato

che “Nel cuore di ogni uomo e di ogni donna

alberga, infatti, il desiderio di una vita piena, alla

quale appartiene un anelito insopprimibile alla fraternità,

che sospinge verso la comunione con gli altri,

nei quali troviamo non nemici o concorrenti, ma fratelli

da accogliere ed abbracciare”. È proprio questo

quello che cerchiamo e desideriamo e la strada da

percorrere insieme è ancora lunga. Mettere a fuoco

la parola fraternità è allora voler esprimere anche

il desiderio che questo nostro mondo diventi più

accogliente e caratterizzato da reciproci rapporti di

fraternità.


d

Settembre• tembre

•Ottob

Ottobre tobre

202323

LA TOR

TORRE RE

DI

VEGLIA

17

LA FRATERNITÀ NELLA STORIA

Storicamente la fraternità come vincolo e bene

essenziale alla convivenza, come impegno universale

è scaturita dal cristianesimo. Il Regno di Dio

predicato da Gesù nel Vangelo è la realizzazione di

un mondo di fratelli e sorelle che fanno riferimento

ad un Padre comune. Ritroviamo fortemente

affermato il valore della fraternità nella rivoluzione

francese accanto alle parole libertà ed uguaglianza:

“liberté, egalité, fraternité”.

Possiamo notare che per la libertà e l’uguaglianza,

nel corso della storia, abbiamo assistito a molte

lotte e siamo tuttora attenti a difendere i diritti di

libertà e uguaglianza che devono essere continuamente

salvaguardati e difesi da possibili violazioni.

Non possiamo però dire altrettanto per la fraternità.

Se la libertà e l’uguaglianza possono riguardare

le singole persone, la fraternità implica nel suo

stesso significato la relazione con l’altro/a. Forse sta

qui la difficoltà nella realizzazione concreta della

fraternità.

OSTACOLI ALLA FRATERNITÀ

Del resto sin dalle origini il rapporto tra fratelli è

stato vissuto come conflittuale, basti pensare all’episodio

di Caino ed Abele raccontato nel libro della

Genesi. Caino e Abele sono figli di Adamo ed Eva,

coppia creata da Dio a sua immagine e somiglianza.

Nella vicenda di questa famiglia possiamo leggere

la genesi della società, l’evoluzione delle relazioni

tra le persone ed i popoli.

Essa mette in evidenza il difficile

compito a cui tutti siamo chiamati,

quello di vivere uniti, prendendoci

cura l’uno dell’altro. Ci insegna

anche che l’umanità porta inscritta

in sé una vocazione alla fraternità,

ma anche la possibilità drammatica

del suo tradimento.

Abele è pastore, Caino è contadino.

Caino, non accettando la

predilezione di Dio per Abele, che

gli offriva il meglio del suo gregge

uccide per invidia Abele. In questo

modo rifiuta di riconoscersi

fratello, assumendosi le proprie responsabilità

di cura e di protezione

dell’altro. Alla domanda «Dov’è

tuo fratello?», egli risponde: «Non lo so. Sono forse

il guardiano di mio fratello?». Egli rifiuta così la

sua originaria vocazione ad essere figlio di Dio e a

vivere la fraternità.

LA FRATERNITÀ DA REALIZZARE

Proprio per questo la fraternità tra di noi è una

sfida da realizzare quotidianamente e non è così

scontata, ma è l’unica strada da percorrere. Come

persone siamo chiamati a vivere la fraternità perché

solo attraverso di essa possiamo realizzare una

società a misura di essere umano. Per un credente

la radice della fraternità è contenuta nella paternità

di Dio. L’amore di Dio, quando è accolto, diventa

il più formidabile agente di trasformazione dell’esistenza

e dei rapporti con l’altro, aprendo gli uomini

alla solidarietà. Nel Vangelo Gesù invita continuamente

i suoi discepoli all’amore reciproco e a farsi

prossimo verso i fratelli. L’altro è accolto e amato

come figlio o figlia di Dio, come fratello o sorella,

non come un estraneo, tantomeno come un antagonista

o addirittura un nemico. Solo in questo

modo potremo finalmente respirare negli ambienti

che frequentiamo e nella nostra vita di relazione

rapporti di fraternità e alla domanda: “Dov’è tuo

fratello?” saremo pronti a rispondere: “È qui vicino

a me”.

Piergianna Carnelos


Settembre• Ottobre 2023

18 d

LA TORRE DI VEGLIA

Retrospettiva

sull’esperienza

della Cresima

Anche quest’anno, nella nostra parrocchia, si è

svolto il percorso di preparazione per la Cresima.

Io, in quanto cresimanda, ho seguito gli incontri

settimanali, presieduti dai catechisti Lorenzo e

Luisa. In tutto, noi cresimandi eravamo circa venti,

la maggior parte di noi era dell’anno 2008.

Durante gli incontri, siamo stati un gruppo molto

vivace, ma comunque c’era abbastanza interesse

da parte nostra. Questo interesse si è mostrato in

diversi modi; c’era chi rispondeva sempre alle domande

dei catechisti e chi invece se le teneva in

testa e ci rifletteva sopra a lungo.

Gli argomenti di cui abbiamo discusso durante

gli incontri sono stati vari, ma sempre strettamente

legati all’esperienza del “capire” la propria fede, e

del testimoniarla. Io, personalmente, ho apprezzato

particolarmente lo scambio di opinioni, e mi è

piaciuto avere lo spazio per condividere le mie idee.

Nel giro di poco tempo siamo arrivati al mese di

giugno, alle soglie della celebrazione. In quel periodo,

gli incontri si sono intensificati perché avevamo

bisogno di prepararci al meglio per il dono dello

Spirito Santo.

Il giorno della Cresima, la comunità era in festa.

La chiesa era piena, e una cosa del genere solitamente

si vede solo a Pasqua o a Natale.

Le mie impressioni di questo percorso sono positive;

il percorso di preparazione mi è piaciuto, soprattutto

perché a noi ragazzi veniva sempre data

l’opportunità di esprimere i nostri pensieri su ogni

argomento che abbiamo affrontato.

Riguardo allo Spirito Santo, nonostante io ora

non riesca a percepirlo in me, sono sicura che esso

c’è e che, quando ne avrò bisogno, mi aiuterà com’è

sempre stato detto. Comunque sono felice di averlo

ricevuto perché, ho potuto affermare a pieno la mia

appartenenza alla comunità cristiana.

Concludo con ringraziare don Giulio e i catechisti,

ma soprattutto i miei compagni, con cui ho

avuto il piacere di condividere questo bellissimo

percorso.

Presentazione dei cresimandi

Carissimi don Andrea, don Giulio, Padrini e

Madrine, genitori, parenti, amici, e parrocchiani

di San Giacomo, siamo un gruppo di ragazzi che

frequentano la terza media e la prima superiore.

Quest’anno, oltre agli impegni scolastici e sportivi,

abbiamo partecipato agli incontri per la preparazione

al ricevimento della Cresima.


d

Settembre• Ottobre 2023

LA TORRE DI VEGLIA

19

La scelta di ricevere questo dono o

è stata nostra, spinta da vari motivi,

tra cui il desiderio di confermare

la scelta compiuta dai

nostri genitori nel giorno del

nostro Battesimo e l’aspirazione

a diventare parte della comunità

cristiana che, seguendo l’esempio

di Gesù, ci ha accolti il giorno del

Battesimo.

Per prepararci a questo giorno, abbiamo

partecipato al catechismo, dove abbiamo

parlato di vari argomenti, discutendoli e confrontandoci,

per arrivare a capire il vero significato della

fede e l’enormità dell’amore che Dio ha per noi.

Abbiamo esaminato le storie di alcune persone che

sono state testimoni nel nostro tempo, e grazie alle

loro vite, abbiamo compreso che l’amore di Dio

è infinito, e che Lui è sempre pronto ad aiutarci

nei momenti difficili. Negli ultimi incontri, ci siamo

soffermati sui sette doni dello Spirito Santo.

Abbiamo cercato di dare una nostra definizione ad

ognuno di essi, e siamo arrivati a concludere che:

• la Sapienza ci apre la mente, concedendoci di

compiere le scelte della vita alla luce del Vangelo;

• l’Intelletto consente di contemplare le cose e

analizzarle in profondità, senza fermarsi all’aspetto

apparente;

il Consiglio ci aiuta a collaborare

con Dio, realizzando

così un grande progetto;

• la Fortezza ci aiuta

a resistere alle prove, ma ci

infonde anche coraggio per

essere capaci di testimoniare

la nostra fede;

• la Scienza ci avvicina a Dio

che, tramite la sua vicinanza, ci

aiuta a servire l’umanità nella costruzione

di un mondo migliore;

• la Pietà ci aiuta a credere nell’esistenza di Dio e

del suo amore, insegnandoci ad amare come ci

ama lui;

• il Timor di Dio ci aiuta ad ascoltare e rispettare

Dio, come fa un figlio con il proprio padre.

Questi sono i sette doni dello Spirito Santo, che

riceveremo con il Sigillo e che ci accompagneranno

sempre d’ora in poi.

Siamo qui per chiedere il dono della Cresima,

pronti e felici di riceverlo; siamo sicuri che non

lo sprecheremo ignorandolo, ma che ne “faremo

buon uso” per aiutare noi e il mondo.

Chiediamo alla comunità intera di accoglierci

come membri effettivi della parrocchia, e di integrarci

al meglio per fare tutti la nostra parte.

Ringraziamo don Giulio, i catechisti, i Padrini

e le Madrine, i genitori e la

comunità intera, e chiediamo

infine di sostenerci con

la vostra preghiera.

Emma Iob


Settembre• Ottobre 2023

20 d

LA TORRE DI VEGLIA

La chiesa dei Santi Fermo e Rustico

a San Giacomo di Veglia

Proponiamo l’articolo apparso su “Il Piave”

scritto da Monia Pin. Era la prima volta che Monia

visitava la nostra chiesetta di San Fermo e San

Rustico in Via Caviglia. Tutte le notizie su questa

chiesa le sono state suggerite dal nostro compaesano

Bruno Dall’Anese. Noi sappiamo che Bruno è

un grande ricercatore della vita e dei monumenti

del nostro paese. Ha già pubblicato qualche anno

fa “La storia di una Torre”. Ha collaborato per

la parte storica al libro appena uscito “L’oratorio

di Sant’Antonio di Padova alla Rizzera in San

Giacomo di Veglia”. Le notizie contenute nell’articolo

di Monia Pin sono solo alcune notizie circa

la chiesetta; ma sappiamo che Bruno sta raccogliendo

del materiale per arrivare a scrivere e poi

a pubblicare un altro “opuscolo” completo sulla

chiesetta, che arricchisce, fa conoscere e amare di

più la nostra comunità. Grazie e buon lavoro!

SAN GIACOMO DI VEGLIA (TV) - La chiesa

di San Fermo e Rustico è uno di quei luoghi dove

ti soffermi volentieri, per dire una preghiera, cercare

pezzi della nostra storia che come tasselli si incastrano

abilmente fino a mostrarci il volto di un passato

ancora ben presente nelle nostre vite.

Si presenta come una costruzione semplice e ben

incastonata nel contesto urbano, con una croce che

ti accoglie subito all’inizio del vialetto e ti ricorda

quanto tu debba essere grato a Dio di ogni giorno,

ora, attimo che vivi anche se le tribolazioni e gli affanni

della vita ti tormentano. Ma c’è Lui, Gesù e

la sua Passione a svegliarci dal sonno della rassegnazione

per proiettarci nella gioia di una speranza che

la fede trasforma in nuova vita. Questo crocefisso

fu posto anche a memoria del periodo funesto della

seconda guerra mondiale e di tutti i caduti, e degli

eventi che videro purtroppo questo sito protagonista

di uno dei tanti eventi bellici della seconda guerra

mondiale.

Inizialmente è nata come cappella dei conti Crotta,

un’antica famiglia patrizia veneziana che proveniva

dal milanese o più probabilmente dall’alta bergamasca.

Assunsero il nome Calbo-Crotta alla fine

Del 1800. Avevano diverse proprietà terriere a San

Giacomo di Veglia ed amministravano delle miniere

site ad Agordo per conto della Repubblica Veneta.

Avevano un palazzo lungo il Canal Grande, uno ad

Agordo e ne fecero costruire uno quasi simile qui

a san Giacomo di Veglia che consideravano la loro

casa di campagna.


d

Settembre• Ottobre 2023

LA TORRE DI VEGLIA

21

La storia dei santi ai quali è stata intitolata la chiesa

è alquanto incerta. La prima ipotesi si rifà al periodo

dell’antica Roma e narra di un nobile bergamasco

di nome Fermo che venne catturato insieme ad un

certo “Rusticus”, un suo parente. Entrambi furono

flagellati ma persistettero nella fede e furono trasferiti

in un carcere a Verona. Trattenuti e sottoposti

a continui tormenti si disse che furono testimoni

di celesti visioni. Il tiranno Anolino che li aveva in

custodia ordinò la loro decapitazione

con divieto di sepoltura, che comunque

trovarono nella loro città

d’origine grazie ad alcuni coraggiosi

bergamaschi che trafugarono i corpi

riportandoli a casa.

La seconda tesi narra che Fermo

e Rustico vissero in Africa e furono

lasciati morire di fame a Cartagine,

ai tempi dell’imperatore Decio e

che la devozione verso questi santi

giunse fino a Verona diffondendosi

in tutto il territorio della Repubblica

Veneta. (fonte : Basilio Sartori)

Ma torniamo alla chiesa della quale

purtroppo non è nota la data esatta

di costruzione né il nome del progettista

e che poi fu completamente

ricostruita dopo il secondo conflitto mondiale. La

prima testimonianza scritta che fa riferimento al

luogo sacro risale al 1646, e pur essendo cappella

dei conti Crotta ha sempre avuto un controllo dal

capitolo della cattedrale fino a diventare parte della

curazia della chiesa di san Giacomo di Veglia. La

sua intitolazione inizialmente recava solo il nome di

San Fermo a cui nel 1738 si aggiunse il nome di San

Rustico.

L’interno della chiesetta

L’interno è sobrio ma luminoso e consente di

trovare uno spazio di silenzio e serenità, come se i

rumori della strada vicina non varcassero la porta

dell’edificio per donarci il giusto silenzio per un

momento di raccoglimento e riflessione. Prima

dell’altare sulla sinistra c’è una statua della Vergine

Maria, mentre sulla destra c’è un crocefisso.

Ai suoi piedi è stata posta una cassettina in legno

e qui ecco nascere un’altra storia. Dentro questo

contenitore si possono inserire richieste di grazia,

preghiere o scrivere “i desideri del cuore” come

indicato, poi ogni sabato le intenzioni vengono

consegnate alle monache del vicino Monastero Cistercense

e diventano oggetto delle loro preghiere

affinché le grazie tanto desiderate siano ottenute.

Questo particolare si collega ad un altro fatto. Agli

inizi del ‘900 la famiglia Calbo-Crotta si estinse con

la morte di Federico di Francesco. I terreni vennero

venduti a vari acquirenti, mentre la villa venne

acquistata dall’industriale Torres di Vittorio Veneto

il quale poi la cedette alle monache Cistercensi che

erano state costrette a lasciare il convento di Belluno.

Riadattarono gli ambienti trasformando l’edificio

nell’attuale Monastero Cistercense dei Santi Gervasio

e Protasio. Questa cassettina è il filo conduttore

che lega ancora la chiesa di San Fermo e Rustico al

palazzo che un tempo fu proprietà del conti Calbo-

Crotta, come se entrambi gli edifici siano rimasti uniti

aldilà del passare del tempo, degli eventi e traversie.

La pala d’altare è opera del noto pittore Vittorio

Casagrande, nativo del posto e molto attivo in

zona tanto da aver lasciato opere in diverse chiese


Settembre• Ottobre 2023

22 d

LA TORRE DI VEGLIA

nei paesi circostanti. Il dipinto colpisce per i colori

vivaci e luminosi, con i due santi posti alla destra

e alla sinistra della Vergine Maria, uno recante in

mano un libro mentre l’altro indica con la mano

la Madonna, come ad invitare il fedele ad invocare

l’intercessione di Colei che con lo sguardo Misericordioso

sembra comunicarci tutto il suo Amore, lo

stesso che traspare dagli occhi del Figlio che tiene

in braccio. Figure semplici, lievemente austere ma

che esprimono dolcezza, attorniate da angeli dai

volti rasserenanti che attorniano il trono e da altre

tre figure angeliche che intonano un canto, tenendo

tra le mani uno spartito dove sono visibili

i caratteri che riportano il nome del pittore “Casagrande

pinxit” (ha dipinto) e sull’altra pagina l’anno

della realizzazione dell’opera A.D. MCMLIII.

I festeggiamenti

I santi vengono festeggiati il 9 agosto. In un vecchio

manifesto risalente al 1894 viene annunciato lo

svolgimento dei festeggiamenti che prevedeva oltre

ad alcuni divertimenti (corsa dei sacchi, la cuccagna

e l’illuminazione con i palloncini) l’esibizione della

banda di Vittorio-Ceneda con un ricco programma

musicale. Funzionava anche un servizio di trasporto

attivo dal 1886 con carrozze trainate da due cavalli

che univano Piazza Garibaldi (Ceneda) a Piazza

Fontana (Serravalle), collegamento fortemente voluto

dalle autorità pubbliche che cercavano di rendere

più uniti i due nuclei, anche se pare che l’iniziativa

non abbia sortito inizialmente l’effetto desiderato.

L’edificio sacro si collega anche ad un altro evento

che ha segnato la storia recente del paese. Trovandosi

lungo il tragitto dove passò la cosiddetta “colonna

del Menarè”, composta da soldati tedeschi

impegnati nella ritirata, fu teatro di un bombardamento

massiccio da parte degli alleati durato fino a

sera tanto che la chiesetta e la vicina casa Casagrande

furono completamente rase al suolo. Dell’edificio

sacro originario rimase solo la base del campanile.

Certamente i Sangiacomesi non si arresero, tanto

che sfidando il freddo e, seppur provati dalle pesanti

condizioni di vita del dopoguerra, iniziarono

nell’inverno del 1953 a ricostruire la chiesa, spinti

dalla forte devozione che permise una rapida quanto

precisa ricostruzione di uno dei luoghi cardine

attorno al quale ruotavano le vite e le storie di tutta

la comunità.

L’inaugurazione

L’inaugurazione e la benedizione avvenne il 29

aprile del 1953 alla presenza del Vescovo Zaffonato

e ad una nutrita folla di fedeli, la stessa che aveva assistito

commossa alla posa della prima pietra in una

gelida mattina di febbraio. Fu ricostruito anche l’oratorio

e fu lasciato uno spazio verde dove si disputarono

le primissime partite calcistiche diventando

luogo di aggregazione per i bambini ed i giovani della

parrocchia. Una lapide posta esternamente, sulla

parete sinistra della chiesa, evoca gli eventi di quel

29 aprile 1945 e della riedificazione della chiesa,

frutto del voto e della volontà dei fedeli.

Il nostro territorio conserva molti di questi piccoli

ma rilevanti luoghi sacri dove i ricordi vivono per

sempre, grazie alla devozione che sembra incarnarsi

nelle fiamme dei lumini accesi dalle tante persone

che considerano la chiesa di San Fermo e Rustico

un vero e proprio punto di riferimento per tutta la

comunità.

di Monia Pin


d

Settembre• tem

e•Ot

Ottobre tobre

2023

2

LA

TOR

TORRE RE

E

DI

VEGLIA

23

di Giulia Maiutto

SCOPRIAMO INSIEME I TESSUTI NATURALI:

BAMBÙ E LYOCELL

Carissimi Amici,

Il nostro viaggio attraverso il mondo dei tessuti naturali

sta per volgere al termine: oggi scopriremo le

caratteristiche del bambù e del lyocell, due tessuti

vegetali fantastici dalle molteplici proprietà.

IL BAMBÙ

L’omonima pianta da cui proviene il bambù è quella

a più rapida crescita al mondo (può crescere anche

di un metro in una sola notte e raggiungere altezze

oltre i 30 metri!) e la cui coltivazione è una delle più

eco-sostenibili e a basso impatto ambientale: non ha

bisogno di pesticidi o fertilizzanti e assorbe elevate

quantità di biossido di carbonio trasformandolo in

ossigeno contribuendo così alla riduzione dell’effetto

serra.

I capi in bambù sono naturalmente ipoallergenici

e antimicrobici grazie allo speciale agente

antibatterico autoprodotto chiamato “bamboo

kun” che blocca la

proliferazione di batteri

che possono

causare cattivi odori.

Il bambù è inoltre

estremamente traspirante

e fresco,

poiché nella sezione

trasversale della sua

fibra sono presenti piccole micro-lacune e micro-fori.

Grazie a questa particolare struttura, l’abbigliamento

in fibra di bambù può assorbire ed evaporare il sudore

umano in una frazione di secondo. Non si appiccica

mai alla pelle ed è stato riscontrato che gli abiti

realizzati con fibre di bambù sono 1-2 gradi più bassi

rispetto agli abiti normalmente indossati in estate. Infine,

i capi in Bambù sono lucenti e morbidissimi

e proteggono dai raggi UV: schermano infatti fino

al 98% dei raggi solari!

Essendo aderente e stretch, il bambù è ideale per

canotte, slip, calzini, ma anche per leggings e capi

per lo sport ed il tempo libero.

IL LYOCELL

Il lyocell, detto anche tencel, è la fibra cellulosica

artificiale in assoluto più compatibile con l’ambiente.

Si ricava dalla corteccia degli alberi di eucalipto,

coltivati in piantagioni sostenibili, e si stima che con

solo mezzo acro di alberi sia possibile ottenere una

tonnellata di fibra lyocell. L’intero processo di produzione

richiede solo 2 ore ed è un sistema a “circuito

chiuso” con circa il 98% del solvente di ossido di

ammina ricatturato e riciclato attraverso il processo.

Proprio in virtù di questo il lyocell ha ottenuto il

certificato con il marchio di qualità ecologica europeo

Oeko Tex 100 e GOTS.

La principale caratteristica del lyocell è l’estrema

leggerezza e morbidezza: al tatto infatti sembra

una via di mezzo tra il cotone e la seta, un tessuto

liscio, sottile e quasi impalpabile con caratteristiche

uniche: è traspirante e antibatterico, ed è in grado di

assorbire l’umidità in eccesso (addirittura il doppio

rispetto a ciò che assorbe il cotone!) e di rilasciarla

rapidamente. Il lyocell è inoltre anallergico perché

in grado di filtrare batteri e altri agenti inquinanti: per

questo i capi fatti di questo materiale rimangono puliti

e privi di odori molto più a lungo del cotone e soprattutto

dei capi sintetici. Indossare un capo in Lyocell

significa “non sentirlo addosso” tanta è la comodità

e la freschezza che dona. È infatti delicatissimo

sulla pelle (ideale per quelle sensibili) e non si appiccica

mai addosso.

Perfetto anche per morbidi cardigan primaverili,

svolazzanti abitini, o freschissimi pantaloni estivi, il

Lyocell è la fibra naturale di origine vegetale più raffinata,

elegante e fresca.

Alla prossima!


Settembre• Ottobre 2023

24 d

LA TORRE DI VEGLIA

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

una nuova sfida educativa

Lo sviluppo e la diffusione dell’Intelligenza Artificiale

attraverso internet e i social media ci ha messi davanti

alla sfida di formarci e di formare le nuove generazioni

a gestire le conseguenze della rivoluzione in atto.

Nel 1950, Isaac Azimov pubblicava Io, Robot. Raccolta

di racconti di fantascienza in cui lo scrittore

americano immagina le sfide che sarebbero emerse

dall’interazione fra il genere umano, l’intelligenza artificiale

(AI) e la morale. Oggi, questi interrogativi

non fanno più parte del mondo della fantascienza,

ma sono entrati nel mondo reale. Mentre poche imprese

multinazionali portano avanti la frontiera della

programmazione “istruendo” le macchine a “pensare”

tramite gli algoritmi, l’intera comunità scientifica sta

cercando di prevedere gli effetti di questa rivoluzione:

non solo ingegneri, ma anche fisici, filosofi, economisti,

medici, giuristi; e poi al di fuori del mondo

scientifico, politici, rappresentanti delle religioni,

educatori e famiglie.

Gli aspetti controversi rispetto allo sviluppo della

AI sono innumerevoli. Cerco di elencarne alcuni:

cosa accadrà nel mondo del lavoro man mano che il

lavoro umano verrà rimpiazzato dalle macchine? Un

uso prolungato dell’AI avrà degli effetti sul cervello

degli utilizzatori? Come si può fare in modo che le

imprese che detengono questo enorme potere non lo

usino a loro vantaggio? L’AI può manipolare la politica,

le opinioni delle persone?

Non si tratta di ipotesi remote; la Commissione Europea

sta infatti mettendo a punto una regolamentazione

per ridurre i rischi legati allo sviluppo dell’AI.

L’interrogativo più urgente riguarda l’interazione fra

l’AI e i figli. Già, perché, anche se spesso non ci facciamo

caso, una forma di AI è già entrata nelle nostre

case, e precisamente nelle nostre tasche: si tratta dei

telefonini, che con l’accesso ad internet, e quindi alle

App e ai social, ci mettono in contatto costante con

questa nuova tecnologia.

Aspetti positivi

Senza dubbio esistono aspetti positivi. Avere un telefonino

oggi è un po’ come avere una finestra sul

mondo, un telescopio. All’inizio degli anni duemila

Wikipedia e i vari motori di ricerca iniziavano a diventare

strumenti di utilizzo per le persone comuni, e

come tutti ne ha fatto un utilizzo massiccio. Con entusiasmo

si accede ad un’ampia offerta di informazio-


d

Settembre• Ottobre 2023

LA TORRE DI VEGLIA

25

ni in poco tempo: informazioni non sempre precise,

non sempre accurate, che spesso vanno verificate ed

approfondite. Anche il mondo della scuola ha senza

dubbio beneficiato di questa rivoluzione. Molti genitori

apprezzano il lavoro dei “sacerdoti social” che

nelle varie piattaforme riescono a veicolare messaggi

positivi, formativi, con un linguaggio vicino a quello

dei giovani: un formidabile aiuto educativo, che non

si ferma più dentro ai confini dell’oratorio ma entra

nelle nostre case.

Alcuni rischi

Purtroppo c’è anche il rovescio della medaglia. Ci

chiediamo se questa facilità con cui si accede alle informazioni

non possa, alla lunga, indebolirci. Chi

ha studiato sulla carta, le enciclopedie e i vocabolari,

imparando a memoria formule, declinazioni e regole,

per maturare nella memoria e nell’esercizio della logica,

per “imparare a pensare”, a porsi delle domande e

a formulare delle risposte autonome, resta sempre un

po’ sconcertato quando vede un ragazzo di 14 anni

che non sa risolvere un problema senza l’aiuto della

tecnologia. Sappiamo inoltre che l’utilizzo della rete

comporta alcuni rischi, legati alla pedofilia, alla diffusione

dei dati sensibili, alll’accesso alla pornografica

e alla diseducazione sessuale.

Gli adulti di domani

Anzitutto, ci sono i possibili effetti dell’uso dei dispositivi

(smartphone, tablet, ecc…) sullo sviluppo

del cervello, evidenziati dai risultati preliminari dell’”Adolescent

Brain Cognitive Development Study”, che

al momento è il più ampio studio del cervello sulla

salute infantile condotto negli USA. Questa indagine

sembra evidenziare un insufficiente sviluppo della

corteccia prefrontale nei bambini che fanno un uso

prolungato dei dispositivi informatici. La corteccia

prefrontale è quell’area del cervello umano deputata

al calcolo e alla valutazione e formulazione delle

decisioni; è qui che viene effettuato il confronto fra

l’azione e le sue possibili conseguenze. Quest’area del

cervello si sviluppa durante l’adolescenza, cioè nel

passaggio dall’infanzia all’età adulta. È grazie al suo

sviluppo che impariamo a controllare gli impulsi e a

prendere decisioni autonomamente.

È qui che risiede non solo la nostra capacità logica,

ma anche la nostra moralità, perché è qui che si formano

le complesse interazioni che ci permettono di

valutare alcune azioni come “cattive” ed altre come

“buone”. In poche parole, è grazie allo sviluppo di

questa area che il bambino diventa adulto, cioè una

persona capace di controllarsi e prendere decisioni

“mature”.

Purtroppo, si osserva che nei ragazzi che usano in

modo eccessivo PC, smartphone e tablet, lo sviluppo

della corteccia prefrontale è molto inferiore alla

norma. Significa che molti degli adulti di domani saranno

probabilmente incapaci di controllare i propri

impulsi, di prendere delle decisioni attraverso un’attenta

valutazione dei loro effetti, e di distinguere il

bene dal male.

È questo un dato alquanto preoccupante, anche se

in attesa di conferma. Lo studio di cui parliamo è infatti

tuttora in corso e dovremo aspettare alcuni anni

per i risultati definitivi.

Qualche considerazione aggiuntiva: l’uso eccessivo

di questi mezzi è associato anche a rabbia incontrollata,

aggressività, depressione e ansia, ma anche perdita

di capacità di apprendimento, memoria e concentrazione;

genera dipendenza e predispone alla ludopatia

(specialmente quando si parla di videogiochi on line)

ed è generalmente associato alla perdita di molte ore

di sonno.

Continueremo a parlarne nel prossimo numero.

Don Giulio


Settembre• Ottobre 2023

26 d

LA TORRE DI VEGLIA

dalla SAURO

42 anni di servizio, e non sentirli!

Per la maestra Teresina è finalmente arrivato il traguardo

della pensione.

Ha fatto “storia” alla Sauro insegnando matematica a tanti

“ravanelli”, accompagnando con passione e umanità alunni e

figli degli alunni.

Punto di riferimento per noi insegnanti ma anche per le famiglie

del plesso che ha saputo coinvolgere nella realizzazione

dei tanti progetti formativi che hanno caratterizzato la nostra

scuola.

Ci mancherà la sua professionalità e cortesia. È stata una

fortuna condividere la serenità che Teresina dimostrava in

ogni situazione.

Le auguriamo di coltivare i suoi nuovi interessi con la stessa

cura e dedizione che abbiamo conosciuto e apprezzato.

Le colleghe

Laurea

DOTTORATO DI RICERCA

IN SCIENZE GIURIDICHE

BOLOGNA, 16 GIUGNO 2023 -

MARTINA BEGGIATO

Il giorno 16 giugno 2023 ho conseguito

il titolo di Dottoressa di Ricerca in

Scienze Giuridiche presso l’Alma Mater

Studiorum – Università degli Studi di

Bologna, discutendo una tesi in Diritto

Romano e Diritti dell’Antichità dal titolo

‘Studi sulla donna come soggetto attivo

del reato nel diritto romano’.

Il percorso, iniziato nel 2019 dopo la vittoria

presso l’ateneo bolognese e quello

scaligero, con successiva immatricolazione

presso il primo, ha portato alla

dissertazione di una tesi che ha avuto

come oggetto di studio la disamina dei


d

Settembre• Ottobre 2023

LA TORRE DI VEGLIA

27

principali reati di cui la donna si sarebbe

potuta macchiare, con l’individuazione delle

singole ree. L’indagine, con i suoi elementi

di novità, si inserisce in un quadro di ricerca

più vasto che porto avanti dalla discussione

della tesi di laurea avvenuta ormai, a pieni

voti e con la distinzione della lode, nel 2018,

alla quale ha fatto seguito, nel 2022, il conseguimento

dell’abilitazione all’esercizio della

professione forense presso la Corte d’Appello

di Venezia.

Lo studio condotto ha sinora portato alla

pubblicazione di articoli in riviste scientifiche

nazionali di primaria importanza, oltre che

alla partecipazione, in qualità di relatrice, a

numerosi convegni. L’obiettivo è ora quello

di proseguire in questo filone d’indagine che

dovrebbe condurmi alla pubblicazione di altri

contributi e della prima opera monografica

sul tema, innovando in un settore del

diritto romano non ancora esplorato.

Giunta al termine di questo percorso, tanto

affascinante quanto accattivante e proficuo

sotto il profilo produttivo, non posso non

guardare indietro con un pelo di nostalgia,

ma con la convinzione che con duro lavoro

tutti i traguardi si possano raggiungere.

Attualmente mi trovo a Monaco di Baviera

per un breve periodo di studio, ma a settembre

tornerò nuovamente operativa nelle sedi

universitarie di Padova e Bologna per cercare

di coronare il sogno più grande, ossia

quello di proseguire nella carriera, tramite la

bontà dei miei scritti e accedere, in un futuro

spero non troppo lontano, all’insegnamento

accademico.

Un pensiero davvero affettuoso va a tutta la

mia famiglia, che mi è sempre stata vicina

in questo lungo percorso, che mi sostiene

sempre, anche nelle mie ambizioni future, e

non mi ha mai fatto sentire la lontananza da

casa. Un ringraziamento speciale va anche

alle mie amiche di una vita, per aver creduto

in me e per esserci sempre.

In Cucina con Giulia

Ricette Salutari Facili & Veloci

INVOLTINI DI MELANZANE

Eccovi una ricetta veloce e semplice ma buonissima!

L’ingrediente principale sono le melanzane,

ricche di acqua, vitamine, sali minerali e fibre

e poco caloriche. Buon appetito!

INVOLTINI DI MELANZANE

PORTATA: Antipasto

TEMPO DI PREPARAZIONE: 15 minuti

INGREDIENTI:

1 melanzana media;

100 g di ceci lessati;

60 g di olive taggiasche denocciolate;

80 g di tonno in scatola al naturale;

Olio EVO;

Menta o altro aroma;

Taglia finemente la melanzana, quindi cuocila

su una piastra. Trita tonno, olive e ceci fino

ad ottenere un composto denso e corposo.

Farcisci quindi le fette di melanzana e arrotolale.

Condisci con l’olio extravergine di oliva e

menta!


Settembre• Ottobre 2023

28 d

LA TORRE DI VEGLIA

calcio

VITTSANGIACOMO

Lancio in aria dei palloni a fine Camp

SI RIPARTE

e SI… RADDOPPIA!

Concluso gioiosamente, prima della

tempesta, il 14° Camp Estate, con il

lancio in aria dei palloni da parte dei

ragazzi; l’assemblea annuale dei soci del

Vittsangiacomo ha approvato il bilancio, chiuso

al 30/06/2023 e rinnovato le cariche per la

stagione 2023-24. Confermati il presidente,

i vicepresidenti, con le rispettive deleghe

Stefano Vitale per la 1^ Squadra, Elvi Minet

per il Settore giovanile e Guido Cancian Casoni

per le strutture, nonché le altre cariche. Sono

entrati a far parte del Consiglio anche Marika

Dal Gobbo, Emiliano Maso, Gabriel Ortiz,

Gianluca Pagotto, Luca Saccon, Alessio

Tonon e Mattia Varaschin. I nuovi entrati

hanno portato nuova linfa in una associazione in

salute e pronta a partire per una nuova stagione

sportiva.

La Prima categoria quest’anno sarà ancora

più impegnativa, con un girone a 16 squadre

che ci vedrà competere con 3 squadre bellunesi

(Lentiai, Fiori Barp e Schiara) e altre 11 trevigiane

(Cappella Maggiore, Cisonese, Valdosport,

Barbisano, Ponzano, Condor Treviso, Fontane,

Vazzola, Santa Lucia, San Vendemiano e San

Fior). Si parte domenica 10 settembre dopo il

rodaggio della Coppa Veneto del 27 agosto e 3

settembre. La rosa dei giocatori a disposizione

del Mister Massimo Marcon appare più

competitiva, ma sarà il campo a darne la misura

partita dopo partita.

Per dare continuità a tutti i nostri giocatori

(più altri “under 23” che si sono aggiunti) che

non sono più in età da campionati giovanili (per

intenderci dal 2004 in su), abbiamo allestito

anche una squadra che parteciperà alla Terza

categoria. Giocherà gli incontri in casa il

sabato pomeriggio al campo sportivo del Vitt

‘66, mentre in trasferta si adeguerà al calendario

delle altre partecipanti (Follinese, Refrontolo,

Union Feletto, Godega, Dinamics Conegliano,

Susegana, Mareno e altre). Allenatore è Alessio

Poldelmengo e preparatore atletico Edoardo

Lazzaro.

Anche gli Juniores regionali (allenati

quest’anno da Tarciso Ostet) cominciano

sabato 9 settembre e giocano le partite in casa

nel campo sportivo di San Martino, gentilmente

concesso da quella società che non ha un

proprio settore giovanile. È un campionato anche

questo molto impegnativo con quattro bellunesi

e squadre come la Julia Sagittaria, la Liventina,

l’Europeo Cessalto.


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Settembre• Ottobre 2023

LA TORRE DI VEGLIA

29

Presentazione della Squadra

e dello Staff

per il 2023-24

con il Sindaco

Il 2 e 9 settembre ci sarà l’8°Torneo “Luigi

Polentes” per Giovanissimi con 6 squadre.

Poi prenderanno il via i campionati degli Allievi

(allenatore Marco Balliana, preparatore atletico

Gianluca Sartor) e delle due squadre Giovanissimi

(allenatori Massimiliano Della Giustina e Lorenzo

Bottani, coordinatore atletico Dario De Biasi). A

seguire le tre squadre degli Esordienti (2011,

Mista e 2012) e le due dei

Pulcini (2013 e 2014); oltre

all’attività ludico-motoria dei

Primi Calci (2015-16) e dei

Piccoli Amici (2017).

Infine, è stata completata

la recinzione del campetto

acquistato in adiacenza al campo principale

di San Giacomo. Sperando nel buon cuore

degli sponsor e sul lavoro dei volontari

dovremmo realizzare a breve i collegamenti per

l’illuminazione. Si confida poi nell’omologazione

per poter giocare su quel terreno (45x65 mt) le

partite degli Esordienti.

Pietro Ossi

Camp 2023 il gruppo dei ragazzi con gli animatori e alcuni ospiti.


Settembre• Ottobre 2023

30 d

LA TORRE DI VEGLIA

Aiuta

Terra Fertile

a far ripartire

i progetti sociali

nel Brolo!

Nello scorso numero di Torre di Veglia abbiamo

raccontato della raccolta della Camomilla di maggio

2023. In quel momento il Brolo era un luogo di incantevole

bellezza. Girasoli e Lavanda, aiuole con papaveri

e fiordalisi, l’orto officinale, il percorso a piedi

scalzi… oltre alla vigna, all’oliveto e all’orto.

Purtroppo i danni dovuti alla grandine di fine luglio

hanno compromesso gravemente le colture.

Il danno della grandine ammonta a 40.000 € di

possibile mancato incasso.

Sono a rischio le attività di inclusione sociale

della cooperativa Terra Fertile nel Brolo.

L’incasso dato dalla vendita dei prodotti (vino e

trasformati) è indispensabile per coprire i costi di

gestione: personale, ammortamenti e manutenzioni

mezzi agricoli, lavorazioni, semine eccetera.

Il Brolo è un luogo in cui molte persone svantaggiate

possono sperimentare le proprie abilità

manuali, occupazionali e relazionali, traendone

soddisfazione. Questo terreno è affidato a

Terra Fertile dal Comune di Vittorio Veneto per

svolgere attività sociali: inserimento lavorativo,

attività inclusive per le persone che frequentano

i centri diurni, percorsi di tirocinio per persone

con fragilità, percorsi di volontariato sociale per

persone in carico al Tribunale e al Ministero della

Giustizia, percorsi di alternanza scuola-lavoro, tirocini

universitari ed eventi aperti alla comunità.

Sostieni anche tu le attività di Terra Fertile!

Puoi farlo con bonifico bancario IBAN: IT94X

08904 62190 007000011612 intestato a Terra

Fertile s.c.s. Onlus - causale: EROGAZIONE LI-

BERALE PER BROLO

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d

Settembre• Ottobre 2023

LA TORRE DI VEGLIA

DEFUNTI

Anagrafe

Funerale di tre

ex-parrocchiani:

28 – COBRE CORRADO

di anni 80

(il 30.06.2023)

Via Venezia

31 – Sr. MARIA GELTRUDE

(Erismo Fausta)

di anni 94

(il 21.07.2023)

Monastero Cistercense

34 – MENEGHIN MARIA

di anni 83

(il 31.07. 2023)

Via Cal De Livera, 43

DE ZANET FRANCESCO

di anni 97 – (il 18.01.2023)

Funerale celebrato nella chiesa

parrocchiale dei Ss. Pietro e Paolo.

Francesco riposa nel nostro

cimitero

29 – MICHETTI

MADDALENA

di anni 99

(il 06.07.2023)

Via Modena, 47/9

32 – NARDARI

FRANCESCA in Tonon

di anni 50

(il 27.07.2023)

Via Mezzavilla

35 - VENAFRO MARCELLO

di anni 52

il 07.08.2023

Via Del Campardo, 52

GAVA MARIA BOTTECCHIA

di anni 84 – (il 03.07.2023)

Funerale celebrato presso la

Cattedrale di Ceneda

30 – CECCHIN RINA ved. Marin

di anni 91

(il 14.07.2023)

Via Menarè

33 – DE LUCA ELDA

ved. Dall’Anese

di anni 87

(il 31.76.2023)

Via Giusti, Vittorio V.

36 – FAVA MARISA

ved. Ghedini

di anni 79

(il 24.08.2023)

CASETTA MARIA

ved. Zambon

di anni 93 – (il 25.08.2023)

Funerale celebrato nella Chiesa

parrocchiale di S. Martino C.U. (TV)

SANTE MESSE FESTIVE orario invernale 2023-2024

inizio orario solare

Chiese Prefest. Festiva

SAN GIACOMO 18.30 08.30 10.30

MONASTERO 9.30

Ss. PIETRO E PAOLO 18.00 10.30

CATTEDRALE 19.00 08.30 10.30 19.00

SAN FRANCESCO 18.30 07.30 09.0 18.30

MESCHIO 09.00

SANTA GIUSTINA 18.30 11.00 18.30

SANT’ANDREA 18.30 9.45

SERRAVALLE

17.30

08.30

10.00

S. Giovanni

S. Giovanni

11.00

COSTA

18.30 09.30

S. Silvestro S. Silvestro

SALSA 18.30

08.00

Casa S. Raffaele

11.00

CARPESICA 18.00 11.00

FORMENIGA 09.45

COZZUOLO 08.30

ORARIO S.te MESSE FERIALI

IN PARROCCHIA

Dal Lunedì al Venerdì:

in CHIESA ore 16.00

Dal Lunedì al Venerdì

in MONASTERO

ore 07.30


32

d

Le famiglie

ricordano

LA TOR

TORRE RE DI VEGLIA VEGLIA

LONGO LUIGI

n. 26.02.1913 m. 14.09.1992

PAGOTTO ANGELA

ved. Longo

n. 13.07.1917 m. 30.04.1997

COBRE CORRADO

n. 17.12.1942 m. 30.06.2023

CANAL INES

ved. Pullini

i

n. 21.01.1936 m. 31.05.2011

PULLINI LUIGI

n. 07.08.1928 m. 08.12.2015

LONGO SILVIA

n. 14.01.1981 m. 01.09.2011

MODOLO GIUSEPPE

n. 12.09.1911 m. 13.01.2007

BERTUOL FIORINA in Modolo

n. 12.10.1917 m. 14.01.2018

POLDELMENGO SERGIO

(Tito)

n. 01.08.1933 m. 28.08.2021

LONGO MARIO

n. 31.05.1941 m. 03.05.2012

dal 16 giugno al 15 agosto 2023

LE VOSTRE

OFFERTE

GSE Giugno – 2 sottoscrizioni – 8 N.N. per

la chiesa – 1 N.N. per Sangio – Per Comunioni

anziani ed ammalati – Candele San Fermo

mese di luglio – Offerte Sant’Antonio mese di

giugno, luglio, agosto – Vendita Libri

In Memoria di: Corrado Cobre, Maddalena

Michetti, Rina Cecchin, Francesca Nardari,

Elda De Luca, Maria Meneghin, dalle loro famiglie.

TOTALE € 5.640,02

FARMACIE DI TURNO SETTEMBRE – OTTOBRE 2023

01 Settembre – COMUNALE n.3 – Via L. De Nadai (Costa) – 0438 556628

08 Settembre – ZAMPERLINI – Via Da Ponte, 26 - 0438 53958

15 Settembre – VAL DEI FIORI – Via Bersagliere, 14 - 0438 1892503 - 351 9491278

22 Settembre – MARSON – via Garibaldi, 114 (ai Frati) - 0438 53378

29 Settembre – COMUNALE n.1 – Via Brandolini, 111 (centro) – 0438 53198

06 Ottobre – PALATINI – Via Cavour, 114 – 0438 53274

13 Ottobre – COMUNALE n.2 – Piazza Fiume, 29 (S. Giacomo) - 0438 500351

20 Ottobre – PANCOTTO – Piazza Flaminio, 10 – 0438 53365

27 Ottobre – COMUNALE n.3 – Via L. De Nadai (Costa) – 0438 556628

IL TURNO HA INIZIO IL VENERDÌ ALLE ORE 8.45

Guardia Medica risponde al n° 0438 553708

La Guardia Medica pediatrica al n° 0438 668243 (Conegliano)


Agenda Pastorale

Settembre

Venerdì 1

Sabato 2

Domenica 3

Lunedì 4

Venerdì 8

Domenica 10

Martedì 11

Mercoledì 13

Giovedì 14

Venerdì 15

Sabato 16

Domenica 17

Martedì 19

Mercoledì 20

Giovedì 21

Sabato 23

Domenica 24

Martedì 26

Mercoledì 27

Venerdì 29

Sabato 30

Ottobre

Domenica 1

Lunedì 2

Mercoledì 4

Venerdì 6

Sabato 7

Domenica 8

Domenica 15

Martedì 17

Mercoledì 18

Domenica 22

Sabato 28

Domenica 29

Lunedì 30

Santa Giuliana da Collalto, vergine

9ª Giornata Mondiale di preghiera per la cura del Creato

e 18ª Giornata per la Custodia del Creato

San Claudio Granzorro, religioso

22ª domenica del Tempo Ordinario

San Giuseppe Toniolo

Natività della Beata Vergine Maria

23ª domenica del Tempo Ordinario

San Benedetto abate, Patrono d’Europa

Giornata di Solidarietà per La Chiesa Diocesana

San Giovanni Crisostomo , vescovo e Dottore della Chiesa

Esaltazione della Santa Croce

Beata Vergine Maria Addolorata

S. Cornelio, papa, e Cipriano vescovo, martiri

24ª domenica del Tempo Ordinario

Giornata di sensibilizzazione per il sostentamento del Clero

San Gennaro, vescovo e martire

Ss. Andrea Kim Tae-gon presbitero

e Paolo Chong Ha-sang e compagni martiri

San Matteo, apostolo ed evangelista

San Pio da Pietrelcina, presbitero

25ª domenica del Tempo Ordinario

Anniversario della dedicazione della Chiesa Cattedrale

San Vincenzo de Paoli

Ss. Michele e Raffaele, arcangeli

San Girolamo, presbitero e Dottore della Chiesa

26ª domenica del Tempo Ordinario

Ss. Angeli Custodi

San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia

San Magno, vescovo, patrono secondario della Diocesi

Beata vergine Maria del Rosario

27ª domenica del Tempo Ordinario

28ª domenica del Tempo Ordinario

Sant’Ignazio di Antiochia, vescovo e martire

San Luca, evangelista

29ª domenica del Tempo Ordinario

Ss. Simone e Giuda, apostoli

30ª domenica del Tempo Ordinario

Anniversario della dedicazione della propria Chiesa


1936: il Coro del Dopolavoro di San Giacomo di Veglia.

n occasione della festa dell’uva

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