Waste n. 27 ottobre 2023
Ecomondo, ci siamo!
In esclusiva l’intervista a Ramonda, ad Herambiente
“Materials as a service”come prodotti e strategie
Ecomondo, ci siamo!
In esclusiva l’intervista a Ramonda, ad Herambiente
“Materials as a service”come prodotti e strategie
Anno VII Ottobre 2023 Soluzioni e tecnologie per l’ambiente Economia Circolare ECOMONDO, CI SIAMO! IN ESCLUSIVA L’INTERVISTA A RAMONDA, AD HERAMBIENTE “MATERIALS AS A SERVICE”COME PRODOTTI E STRATEGIE ISSN 2610-9069 9 772610 906904 0 0 0 2 7 > L’ARTE DEL RICICLO
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Anno VII<br />
Ottobre<br />
<strong>2023</strong><br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
ECOMONDO,<br />
CI SIAMO!<br />
IN ESCLUSIVA<br />
L’INTERVISTA<br />
A RAMONDA,<br />
AD HERAMBIENTE<br />
“MATERIALS AS<br />
A SERVICE”COME<br />
PRODOTTI<br />
E STRATEGIE<br />
ISSN 2610-9069<br />
9<br />
772610 906904<br />
0 0 0 2 7 ><br />
L’ARTE DEL RICICLO
YELLOW<br />
IS THE NEW GREEN.<br />
Costruiamo un futuro<br />
ancora più solido e sostenibile.<br />
I nostri progetti sono improntati all’obiettivo<br />
zero emissioni: tuteliamo l’ambiente utilizzando<br />
impianti e macchinari di ultima generazione,<br />
a ridotto consumo energetico.<br />
Nei nostri cantieri diamo nuova vita ai materiali<br />
di lavorazione, riducendo sprechi ed emissioni,<br />
in linea con i principi dell’economia circolare.<br />
PER LA CITTÀ DEL FUTURO.<br />
Mercedes-Benz eEconic. In charge for a new era.<br />
Il futuro lo decidiamo oggi, con il primo autocarro<br />
Mercedes-Benz completamente elettrico per la gestione<br />
dei rifiuti. L’eEconic soddisfa tutti i requisiti del veicolo<br />
industriale moderno in termini di sostenibilità, sicurezza,<br />
ecocompatibilità e logistica per l’impiego nei centri urbani.<br />
Copre a zero emissioni locali di CO₂ e bassa rumorosità un<br />
tipico percorso di raccolta dei rifiuti con una sola carica<br />
della batteria.<br />
Nelle situazioni di traffico caratterizzate da scarsa<br />
visibilità, la posizione ribassata del sedile e la cabina<br />
di guida DirectVision consentono una guida predittiva<br />
alla stessa altezza degli occhi degli altri utenti della<br />
strada. I sistemi di sicurezza e assistenza alla guida<br />
e le caratteristiche ergonomiche intelligenti riducono<br />
ulteriormente l’affaticamento del conducente e<br />
dell’equipaggio.<br />
eEconic: garanzia di una soluzione pulita.<br />
special.mercedes-benz-trucks.com/l-e-econic<br />
DEMOLIZIONE<br />
SOSTENIBILITÀ<br />
RIGENERAZIONE<br />
vitalispa.it<br />
RIQUALIFICAZIONE
2 SOMMARIO<br />
wasteweb.it<br />
waste@fiaccola.it<br />
Stampato su carta FSC<br />
ISSN 2610-9069<br />
Numero <strong>27</strong><br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
EDITORIALE<br />
3<br />
In primo piano<br />
8 Up e Downcycling<br />
Progetti geniali, idee bizzarre<br />
10 <strong>Waste</strong> Strategy<br />
AI rimodella il settore rifiuti<br />
12 Pillole dal laboratorio<br />
Aggiornamento Metodo Tariffario<br />
14 App e Sturtup<br />
L’angolo delle nuove idee<br />
16 Cestino d’oro<br />
Milano campionessa nel<br />
differenziato e termovalorizzato.<br />
Economia circolare<br />
18 Ecomondo e futuro<br />
Il Salone riminese fa riflettere<br />
sui numeri e pensiero diffuso<br />
22 <strong>Waste</strong> segnala<br />
Ecomondo: ready, steady, go!<br />
23 Commento alla locandina<br />
Highlights: sfide e prospettive<br />
24 Prove di guida<br />
A Ecomondo alla guida del futuro<br />
28 CircolarMente<br />
“Materials as a service” come<br />
modello di prodotto e strategie<br />
30 Normative riciclo navi<br />
Nel 2025 entrerà in vigore la<br />
Convenzione di Hong Kong<br />
34 L’intervista<br />
Andrea Ramonda racconta come<br />
Gruppo HERA stia smaltendo i<br />
rifiuti post alluvione<br />
Energia<br />
40 Recupero energetico<br />
Acqua purissima e a basso costo<br />
dalle torri di raffreddamento<br />
Rifiuti solidi<br />
44 Terre rare<br />
Energia rinnovabile e risorse<br />
fossili: il rovescio della medaglia<br />
48 Rifiuti radioattivi<br />
I servizi di un’azienda storica<br />
50 Versatile e innovativo<br />
Nuovo impianto per la selezione<br />
di imballaggi in plastica<br />
52 Nuovi progetti<br />
L’impianto campano per<br />
bonificare ettari di paesaggio<br />
54 Tecnologia a sensori<br />
PE e PP finalmente separati<br />
58 RemTech Expo23<br />
L’edizione dei record<br />
64 Vagli vibranti<br />
La seconda vita del vino,<br />
quando non si butta via nulla<br />
66 Incenerimento e rifiuti<br />
Caldaie e SRPGr<br />
68 Trattamenti performanti<br />
Riciclare l’alluminio al meglio<br />
70 Strategia green<br />
Riutilizzo e riciclo di calcestruzzo<br />
per la M4 di Milano<br />
74 Geotessili speciali<br />
Contenitori su misura per i fanghi<br />
76 Costruzioni sostenibili<br />
Demolire per riqualificare<br />
78 Trituratori elettrici<br />
Le nuove richieste di mercato<br />
80 Scarti metallici<br />
Trattamento rottami efficientato<br />
82 Connessioni intelligenti<br />
Digitalizzazione e controllo<br />
84 Impianti smart<br />
Controllo radiometrico sui rifiuti<br />
88 Abbattimento polveri<br />
Demolire senza più sospensioni<br />
Biowaste<br />
92 Business del biometano<br />
Impianti per energia verde che<br />
arriva da FORSU e scarti agricoli<br />
Acque reflue<br />
98 Salamoie da recupero<br />
Lo studio di Enea dimostra che<br />
non sono più uno scarto<br />
102 Crisi idrica<br />
Col giusto pompaggio per<br />
superare la siccità in area Po<br />
Veicoli&Allestimenti<br />
106 Igiene urbana<br />
Le migliori tecnologie per<br />
soddisfare raccolta e pulizia<br />
108 Industria 5.0 e flotte<br />
Come cogliere le sfide del<br />
futuro in maniera sostenibile<br />
Rubrica<br />
3 Editoriale<br />
6 Numeri e poltrone<br />
21 News economia circolare<br />
42 News energia<br />
46 News rifiuti solidi<br />
94 News biowaste<br />
104 News acque reflue<br />
110 News veicoli&allestimenti<br />
Direttore Responsabile<br />
Lucia Edvige Saronni<br />
lsaronni@fiaccola.it<br />
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Fabrizio Parati, Emilia Longoni<br />
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Collaboratori<br />
Ludovica Bianchi, Marco Capellini, Damiano<br />
Diotti, Antonio Fargas, Ginevra Fontana,<br />
Annalisa Gussoni, Alessandro Marangoni,<br />
Giovanni Milio, Mattia Molena, Eliana Puccio,<br />
Michele Ragonese, Riccardo Rossi<br />
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Jole Campolucci<br />
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Impaginazione e progetto grafico<br />
Studio Grafico Page<br />
Novate Milanese (MI)<br />
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Trentino Alto Adige, g, Veneto, Emilia Romagna<br />
(escluse Parma e Piacenza)<br />
Trimestrale - LO-NO/00516/02.2021CONV<br />
Reg. Trib. Milano N. 230 del 19/07/2017<br />
Stampa<br />
Colorshade - Peschiera Borromeo (Mi)<br />
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STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313<br />
21/11/1985 - Roc 32150<br />
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abb. annuo Estero Euro 200,00<br />
una copia Euro 20,00<br />
una copia Estero<br />
Euro 40,00<br />
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Organo di informazione<br />
e documentazione<br />
Questo periodico è associato<br />
all’Unione Stampa Periodica Italiana:<br />
numero di iscrizione 15794<br />
Casa Editrice<br />
la fiaccola srl<br />
20123 Milano | Via Conca del Naviglio 37<br />
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MISSION.<br />
IMPROBABLE.<br />
Attenzione: quello che segue non è politicamente corretto.<br />
Da tempo le encicliche papali non riscuotono grande<br />
successo mediatico, eccetto che sulla stampa cattolico-clericale<br />
e in quella comunista. Fanno eccezione di<br />
solito quelle relative alla morale sessuale e riproduttiva<br />
dove, chissà perché visti i risultati pratici, si ritiene che la<br />
Chiesa Cattolica Apostolica Romana sia un’influente opinion<br />
leader.<br />
La svolta verde del Papato argentino ha rianimato un poco l’attenzione dei<br />
media, anche per l’oggettivo interesse a reclutare i cattolici che legittimamente<br />
coltivano gli stakeholder ambientali. La recentissima esortazione apostolica<br />
(non è un’enciclica) Laudate Deum sembrava fatta apposta per questo, con<br />
la sua difesa dei rapporti ONU sul cambiamento climatico, la demonizzazione<br />
dei cosiddetti “negazionisti” (cosa che alla Chiesa riesce benissimo, da Ireneo<br />
in qua), l’idealizzazione dei “popoli indigeni” in blocco come portatori di una<br />
coscienza e una pratica ambientalista integrale. Sulle prime due il Papa è in<br />
affollata compagnia, sulla terza ignora, tipico del fare gesuitico, il profluvio<br />
di studi che negli ultimi cento anni hanno demolito il mito del “selvaggio ecologo”.<br />
Poi però ai redattori dell’esortazione è scappata la penna e la costruzione,<br />
improbabile di suo, di una neoreligione ecologista integrale si schianta<br />
sull’attacco allo “stile di vita irresponsabile legato al modello occidentale”,<br />
si suppone capitalista e, poche pagine dopo ad una serie di elogi per la Cina<br />
Popolare, notoriamente potenza di specchiata virtù ambientalista. Aggiungete<br />
i continui flirt russi, il consolidato rapporto coi populisti sudamericani, e concluderete<br />
che il vero interesse papale (sulla Chiesa avrei dei dubbi) sia la<br />
lotta all’occidente in senso esteso. Un po’ c’è la lunga preferenza per i<br />
vertici cattolici di dialogare con le dittature (il Papa lo è tecnicamente, il<br />
modello è il tardo impero romano), un po’ l’affannosa ricerca di qualche<br />
aggancio ideologico col Mondo (non è nuovo, la cosmologia giudaico-cristiana<br />
è il calco di una delle cosmologie antiche), molto la nostalgia tutta<br />
gesuita delle Reduciones sudamericane, dove indios denaturati vivevano<br />
sotto la guida della Societas Jesu. Insomma Mission aggiornato ai<br />
tempi, e con nuovi alleati, tutti coloro che vedono i temi ambientali,<br />
comprese circolarità e gestione dei rifiuti, come uno strumento per<br />
abbattere il capitalismo e il ”modello occidentale”, compresa la democrazia<br />
se si pone d’ostacolo.<br />
E la musica? Ottima colonna sonora di Ennio Morricone.<br />
Marco Comelli
9<br />
4 PARTNERS<br />
Anno VII<br />
Ottobre<br />
<strong>2023</strong><br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
AZIENDE CITATE<br />
BARRA PROJECT INTERNATIONAL Srl . .42<br />
barraproject.com<br />
BIOENERSYS Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . .41<br />
snam.it<br />
BOMAG ITALIA Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . .87<br />
bomag.com<br />
BRUMOLA Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .85<br />
brumola.com<br />
BUSI GROUP Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . .91<br />
busigroup.it<br />
CAMEC Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .37<br />
camec.net<br />
CESARO MAC IMPORT Srl . . . . . . . . . . .49<br />
cesaromacimport.com<br />
CGT SpA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .39<br />
cgt.it<br />
ECOMONDO <strong>2023</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . .105<br />
ecomondo.com<br />
ECOTEC SOLUTION Srl . . . . . . . . . .61 - 63<br />
ecotecsolution.com<br />
EXPLOSION POWER . . . . . . . . . . . . . . . .67<br />
explosionpower.ch<br />
FOR REC Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .33<br />
forrec.eu<br />
GEOCYCLE Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .73<br />
geocycle.com<br />
GEROTTO FEDERICO Srl . . . . . . . . . . . . .21<br />
gerotto.it<br />
GEOSINTEX Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<strong>27</strong><br />
geosintex.com<br />
INDECO SpA . . . . . . . . . . . . . . . . . . .III Cop<br />
indeco.it<br />
IVECO SpA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .97<br />
iveco.com<br />
A<br />
Althesys . . . . . . . . . . . . . . . . . .10<br />
B<br />
Bioenerys . . . . . . . . . . . . . . . . .92<br />
Biova . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14<br />
C<br />
Cannoni Conrad . . . . . . . . . . . .88<br />
Carrefour . . . . . . . . . . . . . . . . .62<br />
Chep Europe . . . . . . . . . . . . . .60<br />
Circular Fiber . . . . . . . . . . . . . .72<br />
CISA S.p.A . . . . . . . . . . . . . . . .53<br />
MANTOVANA MACCHEDIL –<br />
CANNONI CONRAD . . . . . . . . . . . . . . . . .89<br />
cannoni-conrad.it<br />
MERCEDES-BENZ TRUCKS ITALIA Srl . . .1<br />
mercedes-benz-trucks.com<br />
MERLO SpA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .83<br />
tecnoindustriemerlo.com<br />
MGH SYSTEMS ITALIA Srl – WHEELIOT . .15<br />
mgh-systems.com<br />
MITAMBIENTE Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . .47<br />
mitambiente.it<br />
MTRAX S.B. Srl – MULTITRAX . . . . . . . . .75<br />
multitrax.it<br />
OLEOMARKET Srl – OLMARK . . . . . . . . .31<br />
olmark.com<br />
PADOAN Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .45<br />
padoan.it<br />
PAL Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .57<br />
pal-greendivision.it<br />
PANIZZOLO Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .69<br />
panizzolo.com<br />
RHT Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .43<br />
rht.it<br />
SALVETTI ASPIRAZIONI Srl . . . . . . . .IV Cop<br />
salvettiaspirazioni.it<br />
SCAI SpA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .81<br />
scapispa.it<br />
SMP Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .5<br />
smp.srl<br />
SOVATEC INDUSTRIALE Srl . . . . . . . . . .99<br />
sovatec.it<br />
STADLER ITALIA Srl . . . . . . . . . . . . . . . .59<br />
stadler-italia.com<br />
TANA ITALIA Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11<br />
tanaitalia.com<br />
E<br />
Ecorek . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50<br />
Ecotec solution . . . . . . . . . . . . .64<br />
Etruria Retail . . . . . . . . . . . . . .62<br />
F<br />
For Rec . . . . . . . . . . . . . . . . . . .68<br />
G<br />
Greenpath Enterprises . . . . . . .54<br />
Gruppo Caviro . . . . . . . . . . . . .64<br />
Gruppo Hera . . . . . . . . . . . . . . .34<br />
H<br />
Holcim . . . . . . . . . . . . . . . . . . .70<br />
M<br />
MITAMbiente . . . . . . . . . . . . . .48<br />
Mughal Steel . . . . . . . . . . . . . .80<br />
Nextra Evolution . . . . . . . . . . .106<br />
O<br />
Olmark . . . . . . . . . . . . . . . . . .106<br />
P<br />
Pal Green Division . . . . . . . . . .52<br />
Panizzolo . . . . . . . . . . . . . . . . .80<br />
PlasticFinder . . . . . . . . . . . . . .46<br />
R<br />
Relicyc . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46<br />
Rosi Solar . . . . . . . . . . . . . . . . .96<br />
ECOMONDO,<br />
CI SIAMO!<br />
L’ARTE DEL RICICLO<br />
IN ESCLUSIVA<br />
L’INTERVISTA<br />
A RAMONDA,<br />
AD HERAMBIENTE<br />
“MATERIALS AS<br />
A SERVICE”COME<br />
PRODOTTI<br />
E STRATEGIE<br />
Riciclare è diventata una necessità. Anzi, quasi<br />
un mantra. Con lo scopo di recuperare gli<br />
scarti e trasformarli in materiali riutilizzabili.<br />
E qui viene in aiuto la tecnologia come quella<br />
di AUTOSORT PULSE di TOMRA che offre ai<br />
riciclatori i mezzi per selezionare l’alluminio<br />
in base alle classi di lega e produrre prodotti<br />
pronti per le applicazioni più esigenti. La strada<br />
per l’alluminio verde è aperta!<br />
Credit: TOMRA<br />
TENAX INTERNATIONAL SpA . . . . . . . . .77<br />
tenaxinternational.com<br />
TOMRA RECYCLING ITALY . . . . . . . . . . . .9<br />
tomra.com<br />
TOSCANDIA SpA . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25<br />
toscandia.com<br />
TRACKFUEL 3IVM Srl . . . . . . . . . . . . . . .17<br />
trackfuel.it<br />
VECOPLAN . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .55<br />
vecoplan.com<br />
VITALI SpA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .II Cop<br />
vitalispa.it<br />
VOLVO C.E. ITALIA SpA . . . . . . . . . . . . . .79<br />
volvo.com<br />
WEBASTO THERMO & COMFORT ITALY. .95<br />
webasto.com<br />
XYLEM WATER SOLUTIONS ITALIA Srl . .101<br />
xylem.com/it-it/<br />
S<br />
S&P Global Ratings . . . . . . . .104<br />
Stadler . . . . . . . . . . . . . . . . . . .80<br />
T<br />
Tana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .78<br />
Tomra . . . . . . . . . . . . . . . . .54,86<br />
V<br />
Vecoplan . . . . . . . . . . . . . . . . . .82<br />
Vitali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .76<br />
X<br />
Xylem . . . . . . . . . . . . . . . . . . .102<br />
0 0 0 2 7 ><br />
ISSN 2610-9069<br />
772610 906904<br />
IN COPERTINA<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
LIFEBAG<br />
EXTRA LIFE TO YOUR FOOD<br />
Il nuovo sacchetto<br />
che prolunga la vita di frutta e verdura<br />
grazie all’innovativa composizione<br />
salvafreschezza<br />
Biodegrabile e<br />
100% Compostabile FOODSAFE<br />
Ideato e<br />
prodotto da<br />
www.smp.srl<br />
Scoprilo<br />
in anteprima!<br />
ECOMONDO<br />
7-10 Novembre<br />
Rimini (Italy)<br />
Hall D3<br />
Stand 208-309
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
2 3<br />
4<br />
3<br />
4<br />
6 PRIMO PIANO Soluzioni<br />
IN EVIDENZA<br />
IN EVIDENZA<br />
PRIMO PIANO<br />
12 3<br />
4<br />
13<br />
7<br />
Numeri e poltrone<br />
Federazione ANIE<br />
Una poltrona<br />
elettronica<br />
Michele Lignola,<br />
avvocato napoletano,<br />
è il nuovo Direttore<br />
generale di ANIE, la<br />
Federazione nazionale di<br />
imprese elettrotecniche ed<br />
elettroniche che aderisce a<br />
Confindustria.<br />
ANIE rappresenta il settore<br />
più strategico e avanzato tra<br />
i comparti industriali italiani<br />
e le aziende aderenti<br />
investono in Ricerca e<br />
Sviluppo il 5% del loro<br />
fatturato.<br />
Da qui la scelta di Lignola,69<br />
anni, e assolutamente<br />
blasonato, che è già stato<br />
Direttore Generale<br />
dell’Unione Industriali di<br />
Napoli, di Confindustria<br />
Campania e di Fondimpresa<br />
cui ha dato vita.<br />
Con grande esperienza<br />
maturata nella<br />
contrattazione collettiva,<br />
viene nominato anche<br />
esperto di Diritto del lavoro<br />
in svariati Comitati di<br />
Valutazione del Ministero del<br />
Lavoro, e componente a tutti<br />
gli effetti del Comitato<br />
Tecnico competente per<br />
l’istruttoria dei<br />
provvedimenti adottati dal<br />
CPI – Comitato per la<br />
programmazione industriale.<br />
H2IT-ASSOCIAZIONE ITALIANA IDROGENO<br />
Che bomba!<br />
L’assemblea dei Soci di H2IT<br />
conferma i vertici dell’Associazione<br />
per il triennio <strong>2023</strong>-2025,<br />
riconfermando per la terza volta il<br />
Presidente Alberto Dossi al vertice del<br />
Consiglio.<br />
Durante l’ultimo triennio sotto la guida di<br />
Dossi, H2IT ha visto aumentare i soci da 40<br />
a 130; una crescita che ha contribuito ad<br />
aumentare le occasioni di confronto tra le<br />
istituzioni nazionali e locali con l’obiettivo<br />
di affermare l’idrogeno come vettore<br />
fondamentale per la transizione e la<br />
sicurezza energetiche nell’agenda politica<br />
del Paese. Tutti gli sforzi dell’Associazione<br />
sono mirati a sostenere lo sviluppo del<br />
mercato dell’idrogeno attraverso azioni<br />
precise e programmate.<br />
“L’attestato di fiducia dimostrato<br />
dall’Assemblea riconfermando la mia<br />
Presidenza mi da’ nuove energie e<br />
motivazione nel continuare con impegno e<br />
dedizione il ruolo di presidente insieme al<br />
nuovo consiglio direttivo – ha dichiarato<br />
Alberto Dossi. Oggi si apre un nuovo<br />
capitolo per l'Associazione e con<br />
l’impegno di tutti noi verranno dati nuovi<br />
impulsi alla missione di H2IT con<br />
l’obiettivo di creare il mercato<br />
dell'idrogeno in Italia continuando a<br />
collaborare con le Istituzioni”.<br />
RICREA<br />
Obiettivo… super<br />
raggiunto!<br />
Un ciclo<br />
infinito. È<br />
quello che<br />
vuole applicare il<br />
Consorzio Nazionale<br />
per il Riciclo e il<br />
Recupero degli<br />
Imballaggi in Acciaio<br />
(RICREA). Tra i<br />
materiali più diffusi al<br />
mondo, secondo solo<br />
al cemento, l’acciaio è<br />
utilizzato in tutti gli<br />
ambiti produttivi:<br />
12 3<br />
4<br />
nell’industria,<br />
elettronica, edilizia,<br />
oggetti del quotidiano<br />
ed imballaggi. Questi<br />
ultimi offrono<br />
prestazioni eccezionali<br />
in tutte le fasi della<br />
supply chain e può<br />
essere riciclato al 100%<br />
e infinite volte. Oggi,<br />
oltre l’80% degli<br />
imballaggi d’acciaio<br />
sono avviati al riciclo.<br />
Secondo i dati riferiti al<br />
2021, sono 311 le<br />
aziende consorziate,<br />
518.913 il totale degli<br />
imballaggi in acciaio<br />
immessi al consumo,<br />
490.223 quello degli<br />
imballaggi usati raccolti<br />
di cui 418.091 sono<br />
avviati al riciclo per una<br />
percentuale pari<br />
all’80,6% (riciclo su<br />
immesso al consumo).<br />
Con un +6% avviato al<br />
riciclo rispetto agli<br />
obiettivi di legge al 2030!<br />
Allianz Trade<br />
Rrrrischioooooo<br />
La guerra dei<br />
minerali mette in<br />
difficoltà l’Europa.<br />
La produzione di energia<br />
rinnovabile richiede<br />
sempre di più i famosi (o<br />
parte) dei “critical raw<br />
materials”. Per esempio<br />
l’alluminio la cui quantità<br />
utilizzata per la produzione<br />
di autovetture è passata da<br />
174 kg nel 2019 a 205 kg<br />
nel 2022, ma arriverà a 256<br />
kg entro il 2030 secondo lo<br />
studio condotto da Allianz<br />
Trade. La produzione di<br />
12 3<br />
4<br />
questo metallo in Europa è<br />
fortemente energivora<br />
(richiede 40 volte la<br />
quantità di energia del<br />
rame). Occorre quindi<br />
aumentare i tassi di riciclo<br />
che sicuramente<br />
potrebbero aiutare, anche<br />
se ad oggi, solo 16 delle<br />
materie prime strategiche<br />
sono riciclate in una certa<br />
misura e alcuni metalli<br />
come le terre rare vengono<br />
riciclati in media meno del<br />
7%. L’Italia resta il Paese<br />
più virtuoso in tal senso,<br />
con 52.900 tonnellate di<br />
imballaggi in alluminio<br />
riciclate nel 2021, pari al<br />
67,5% delle complessive<br />
78.400 tonnellate immesse<br />
sul mercato a cui vanno<br />
aggiunte 3.700 tonnellate<br />
di imballaggio sottile<br />
destinato alla<br />
termovalorizzazione.<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
Ottobre <strong>2023</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
PUNTI COSPICUI<br />
PRIMO PIANO<br />
Upcycling e Downcycling<br />
La pagina che sottolinea le notizie più interessanti<br />
del momento ma anche del futuro, in antitesi con baggianate<br />
sapienti e idee fuori moda o che hanno stancato<br />
Federica Lugaresi<br />
Plastica di alta qualità.<br />
Da qualsiasi fonte.<br />
Cancelletto di<br />
partenza<br />
Per la neve siamo in<br />
anticipo… ma non troppo.<br />
Rossignol infatti ha<br />
progettato un nuovo sci<br />
applicando i principi<br />
dell’ecodesign,<br />
costituito per il<br />
62% da materiali<br />
riciclati, naturali<br />
certificati e di origine<br />
biologica, perlopiù<br />
decorati mediante un<br />
processo che non prevede<br />
l’utilizzo né di solventi o<br />
acqua.<br />
Punto di partenza: fornire<br />
un prodotto che potesse<br />
massimizzare il recupero<br />
dei materiali a fine vita, in<br />
piena ottica di economia<br />
circolare.<br />
Per fare ciò, è stato<br />
necessario ridurre il<br />
numero di materiali<br />
impiegati, individuando<br />
principalmente quelli<br />
riciclabili.<br />
Alluminio<br />
(presente per un<br />
35%), legno<br />
(35%), acciaio<br />
(7%); ma<br />
wow<br />
anche plastiche (12%) e<br />
legno fine (5%) che<br />
vengono termovalorizzate<br />
al 17%. E così, mentre uno<br />
sci convenzionale è<br />
riciclabile in media solo<br />
per il 10%, questo nuovo<br />
prodotto ha invece un tasso<br />
di riciclabilità superiore al<br />
75%. Rossignol si è anche<br />
impegnata a migliorare la<br />
raccolta differenziata,<br />
attraverso la<br />
collaborazione di un<br />
partner esterno, per<br />
sviluppare un processo di<br />
riciclo che mira a separare<br />
i materiali riutilizzabili<br />
nell’industria automotive.<br />
Che dire…siamo sulla<br />
“scia”giusta!<br />
Vuoi aumentare i tuoi margini<br />
nel riciclo della plastica?<br />
bleah!<br />
Fuori di testa<br />
In uno degli ultimi rapporti<br />
emanati (andatevi a leggere<br />
“Circular claims fall flat again”),<br />
Greenpeace fa casino per il puro gusto<br />
di fare polemica.<br />
Non solo diffonde disinformazione e<br />
ignora i vantaggi ambientali (ed<br />
economici) del riciclaggio della<br />
plastica, ma propone come<br />
“soluzione” una non<br />
soluzione, ossia<br />
l’eliminazione degli<br />
imballaggi in questo materiale<br />
(esortando le aziende ad<br />
utilizzare materiali alternativi).<br />
Peccato che molto spesso, questi<br />
ultimi abbiano un impatto ambientale<br />
molto più pesante rispetto alla<br />
plastica stessa… e quindi?<br />
Greenpeace non prova vergogna<br />
nello sconfessare le modalità<br />
con cui le plastiche - grazie al<br />
riciclaggio sia tradizionale che<br />
avanzato - vengono deviate da<br />
una fine in discarica. E nemmeno<br />
prende in considerazione i miliardi di<br />
dollari investiti nelle tecnologie che<br />
dimostrano come sia possibile<br />
trasformare, e quindi riciclare, anche<br />
le plastiche miste.<br />
Da un’associazione di così lunga<br />
storia, ci saremmo aspettati qualcosa<br />
di più serio…<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
Con AUTOSORT®, il sistema di selezione<br />
multifunzionale più potente al mondo, è<br />
possibile ottenere una maggiore produttività<br />
e livelli di purezza eccezionali in un'ampia<br />
varietà di polimeri e colori. Compatto e<br />
flessibile nel design, si adatta sia agli<br />
impianti nuovi che a quelli già esistenti.<br />
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Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
10 PRIMO PIANO AI E RIFIUTI<br />
<strong>Waste</strong> management,<br />
il futuro è smart<br />
Soluzioni digitali, innovazioni e intelligenza artificiale<br />
stanno rimodellando il settore rifiuti. Nuove sono<br />
le opportunità e sfide in un futuro che è già domani<br />
Alessandro Marangoni<br />
Alessandro Marangoni, economista<br />
e docente universitario, è fondatore e ceo di<br />
Althesys, società professionale indipendente<br />
specializzata nella consulenza strategica<br />
e nello sviluppo di conoscenza.<br />
Opera con competenze di eccellenza nei<br />
settori chiave di ambiente, energia,<br />
infrastrutture e utility, nei quali assiste<br />
imprese e istituzioni.<br />
La gestione dei rifiuti, nel giro di pochi anni,<br />
potrebbe essere ben diversa da come la<br />
conosciamo oggi. La digitalizzazione, l’innovazione<br />
tecnologica e l’intelligenza artificiale<br />
stanno creando numerose opportunità per gli<br />
operatori, cambiando i modelli gestionali e le<br />
strategie. In questo quadro, le imprese e i territori<br />
stanno sperimentando nuove soluzioni<br />
che potrebbero trovare ampia applicazione in<br />
tempi brevi.<br />
Sistemi e applicazioni già in essere<br />
Negli ultimi anni, varie aziende hanno introdotto<br />
i contenitori intelligenti, che usano l’identificazione<br />
a radiofrequenza (RFID) per determinare<br />
quantità e qualità della separazione, in modo<br />
da applicare sistemi pay as you throw. Si diffondono<br />
gli eco-compattatori per la raccolta selettiva<br />
delle bottiglie in PET e i macchinari utilizzati<br />
WAS è il think tank italiano sull’industria del waste management e del riciclo.<br />
Monitorare il comparto del waste management e del riciclo, cogliere i trend evolutivi,<br />
analizzare le strategie aziendali e indirizzare le policy è la sua mission. L’osservatorio<br />
sviluppa analisi e studi sulla gestione dei rifiuti, la valorizzazione delle risorse e<br />
l’economia circolare, monitorando il settore con l’Annual Report.<br />
nei sistemi di cauzionamento, che riconoscono<br />
i beni conferiti e rilasciano agli utenti buoni sconto.<br />
Ci sono poi le applicazioni dell’intelligenza<br />
artificiale. Nella fase di selezione, l’IA può riconoscere<br />
beni e materiali, consentendone in alcuni<br />
casi, dopo le dovute operazioni di pulizia/riparazione,<br />
il riutilizzo nella stessa funzione<br />
oppure, in altri, il trattamento in base alle specifiche<br />
caratteristiche nei diversi settori. In quello<br />
dei RAEE, prodotti complessi, ricchi di materie<br />
prime critiche e dai quantitativi in continuo aumento,<br />
rappresenta un ottimo terreno di sperimentazione.<br />
Sempre nella selezione, altri approcci comprendono<br />
l’etichettatura dei prodotti con filigrane,<br />
codici a risposta rapida (QR) o altri indicatori<br />
leggibili da smistatori automatizzati. Esistono<br />
anche applicazioni in settori meno ovvi, come<br />
quello dei rifiuti alimentari, attuando azioni di<br />
prevenzione presso i consumatori. In conclusione,<br />
la gestione dei rifiuti a livello globale sta<br />
quindi diventando sempre più digitale, portando<br />
a nuove opportunità e a nuove sfide. Occorrerà<br />
affrontare le barriere che impediscono la diffusione<br />
della digitalizzazione, come la formazione<br />
delle risorse umane e cercare un equilibrio tra<br />
costi e benefici. I benefici attesi, tuttavia, sembrano<br />
essere ben superiori. L’impiego dell’intelligenza<br />
artificiale e della robotica nella gestione<br />
dei rifiuti ha il potenziale per rivoluzionare<br />
le diverse fasi della filiera, garantendo una maggiore<br />
efficienza operativa, recovered material di<br />
migliore qualità e processi più sostenibili. ●<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
IL SILENZIO<br />
È D’ORO<br />
Il Trituratore Elettrico 440ET, grazie<br />
al suo motore elettrico, ridefinisce la<br />
sostenibilità e l'innovazione mantenendo<br />
le alte prestazioni di sempre.<br />
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e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
12 PRIMO PIANO Soluzioni<br />
SERVIZI E COSTI<br />
SERVIZI E COSTI<br />
PRIMO PIANO<br />
13<br />
di Andrea Ballabio,<br />
Donato Berardi,<br />
Filippo Galimberti,<br />
Giovanni Salpietro,<br />
Francesca Signori<br />
e Nicolò Valle<br />
Il Laboratorio REF<br />
Ricerche è un think<br />
tank che intende riunire<br />
selezionati<br />
rappresentanti del<br />
mondo dell´impresa,<br />
delle istituzioni e della<br />
finanza al fine di<br />
rilanciare il dibattito sul<br />
futuro dei Servizi<br />
Pubblici Locali.<br />
Le tariffe dei rifiuti<br />
all’aggiornamento<br />
del Metodo Tariffario<br />
Un’attenta analisi della metodologia tariffaria<br />
ne ha evidenziato trasparenza nella rendicontazione<br />
dei costi. Ma si deve (e può) migliorare<br />
Con la Delibera 389/<strong>2023</strong>/R/rif, ARERA<br />
ha approvato le disposizioni per definire<br />
le regole e le procedure per l’aggiornamento<br />
biennale (2024-2025) delle entrate tariffarie,<br />
c.d. “MTR-2”, oltre alle tariffe di accesso<br />
agli impianti di trattamento “minimi” (si<br />
veda <strong>Waste</strong> n. 26, mese di luglio) indicati come<br />
in ingresso agli impianti “minimi”.<br />
A metà del secondo periodo regolatorio<br />
di vigenza, il MTR è sostanzialmente<br />
riuscito nell’intento di razionalizzare<br />
la disciplina in vigore e di rendere più trasparenti<br />
le tariffe pagate dagli utenti. Tuttavia, non<br />
sono mancate le difficoltà applicative, acuite<br />
da un contesto recente caratterizzato da un<br />
forte aumento dell’inflazione. In vista del secondo<br />
biennio (2024-2025), l’analisi delle predisposizioni<br />
tariffarie 2022-<strong>2023</strong> può fornire<br />
utili spunti di riflessione. Il Laboratorio REF<br />
Ricerche ha svolto un’analisi sul costo finale<br />
del servizio del 2022, rilevando il 90% delle<br />
osservazioni nell’intervallo tra 125 €/abitante<br />
e 397 €/abitante, sottolineando così un’alta<br />
variabilità. Un’evidenza, questa, confermata<br />
anche dal DCO di ARERA del 20 giugno <strong>2023</strong>,<br />
dove i valori risultano coerenti con quelli della<br />
ricerca del Laboratorio.<br />
Molteplicità dei fattori<br />
Il costo del servizio è caratterizzato da due<br />
componenti: quella di costo fisso, che non<br />
dipende direttamente dalla quantità di rifiuti<br />
prodotti (36%) e quella di costo variabile, la<br />
quota predominante (64%).<br />
I costi variabili si legano strettamente alla<br />
quantità di rifiuti, ma anche al loro trattamento<br />
o smaltimento. A queste componenti<br />
di costo, si aggiungono anche quelle residue<br />
(basate su previsioni di costo o correzioni rispetto<br />
al passato), oltre a quelle accessorie<br />
(come l'IVA). La variabilità, in questo caso, risulta<br />
essere molto alta: un rapporto di 1 a 3<br />
nel caso dei costi di raccolta differenziata tra<br />
il 5° e il 95° percentile; un rapporto di 1 a 4<br />
per i costi di trattamento. Lo stesso si ha per<br />
i costi fissi: 1 a 3, tra il percentile inferiore e<br />
quello superiore.<br />
Il costo pro capite per il servizio è disomogeneo<br />
nei territori, con il Centro che presenta<br />
i valori più elevati. Tuttavia, ciò potrebbe essere<br />
dovuto al campione, che presenta il<br />
maggior numero di Comuni di grandi dimensioni<br />
proprio in quell’area.<br />
Nonostante la metodologia tariffaria omogenea,<br />
le situazioni specifiche in cui il MTR<br />
è stato applicato hanno portato a configurazioni<br />
diverse. Complessivamente, il MTR ha<br />
contribuito a fornire trasparenza nella rendicontazione<br />
dei costi e ha svolto un ruolo decisivo<br />
nella pianificazione economico-finanziaria.<br />
Tuttavia, sembra non aver ancora<br />
inciso in modo determinante sulla struttura<br />
dei costi del servizio, altamente diversificati,<br />
ad ulteriore riprova di una gestione del servizio<br />
ancora molto eterogenea nel Paese. È<br />
importante notare che i fattori che influenzano<br />
i costi del servizio, fissi e variabili, sono<br />
molteplici.<br />
Alcuni di essi sono esterni all'efficienza e alla<br />
qualità del servizio, come - ad esempio - per<br />
la presenza di impianti di trattamento nelle<br />
vicinanze.<br />
Pur presentando delle criticità, il MTR ha posto<br />
le basi per un consolidamento del settore,<br />
aumentando la trasparenza complessiva e<br />
rendendo più integrata la gestione dei rifiuti.<br />
Infatti, gli Enti Territoriali Competenti (ETC)<br />
e i gestori sono stati coinvolti in modo attivo<br />
nel processo di valutazione degli obiettivi ambientali<br />
raggiunti.<br />
Efficienza migliorabile<br />
Nonostante i progressi compiuti, esiste ancora<br />
molta strada da fare per traguardare<br />
l’identificazione chiara dei costi del servizio<br />
e delle tariffe più coerenti. Basti pensare alla<br />
rigidità nella pianificazione del MTR-2: da un<br />
lato, si hanno vantaggi nella pianificazione<br />
degli investimenti; dall’altro lato, si registra<br />
una minore flessibilità in caso di shock imprevisti.<br />
In particolare, l'aumento dei costi<br />
energetici si pone come una delle sfide più<br />
critiche affrontate dal settore, avendo assorbito<br />
gran parte degli sforzi del regolatore nella<br />
definizione di meccanismi correttivi per il<br />
prossimo periodo di regolazione.<br />
Anche nella recente Delibera, al pari di quanto<br />
già mostrato in fase di consultazione, ARE-<br />
RA ne ha confermato la centralità, proponendo<br />
diverse misure con cui provare ad<br />
intercettare le dinamiche inflattive all’interno<br />
del framework tariffario. Saranno sufficienti?<br />
Lo valuteremo nel secondo semi-periodo regolatorio<br />
del MTR-2.<br />
●<br />
Per approfondire<br />
MTR-2: un bilancio<br />
e le prospettive<br />
per il biennio 2024-2025<br />
Position Paper n. 247 -<br />
Laboratorio REF,<br />
maggio <strong>2023</strong><br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
Ottobre <strong>2023</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
EVOLUZIONE<br />
14 PRIMO PIANO Soluzioni<br />
ANGOLO INNOVAZIONE<br />
DELLA<br />
Scopri di più<br />
4.0<br />
App e tartup<br />
Eliana Puccio<br />
La tecnologia può essere un ottimo alleato dell’uomo, anche<br />
nella raccolta differenziata. Spazio quindi ad app, idee, piccole<br />
imprese, che generano nuove opportunità di business sostenibile.<br />
Iniziative che possono semplificare il nostro quotidiano<br />
WIKIWASTE<br />
Con l’app Wikiwaste è possibile<br />
segnalare conferimenti errati e<br />
discariche abusive. Si può infatti<br />
scattare una foto e inviarla in<br />
automatico a chi si occupa<br />
della raccolta. L’app è nata nel<br />
2012 e inizialmente era utilizzata<br />
come applicativo per segnalare<br />
abbandoni di rifiuti in area<br />
montana, nell’ambito di un<br />
precedente progetto Interreg-<br />
Alcotra ed è poi stata sviluppata<br />
arricchendosi dei servizi più<br />
standard per supportare l’utente<br />
nella raccolta differenziata.<br />
L’ultima versione è proprio del<br />
giugno <strong>2023</strong>. Nella release finale, è<br />
stata dotata di una nuova veste<br />
grafica, attualizzandola<br />
esteticamente, ed è stata effettuata<br />
una revisione complessiva della struttura<br />
dello strumento digitale, per renderlo<br />
maggiormente user-friendly. Le sezioni<br />
introdotte ex novo riguardano i servizi a<br />
chiamata, tra questi, per alcuni comuni<br />
montani c’è la possibilità di prenotare il<br />
ritiro domiciliare dei rifiuti ingombranti.<br />
Nuovi incentivi<br />
L'INDUSTRIA 5.0 È QUI<br />
TU SEI PRONTO?<br />
BIOVA PROJECT<br />
Di primo acchito,<br />
sembrerebbe quasi<br />
blasfemo il concetto di<br />
trasformare il pane in<br />
birra. Invece,<br />
potremmo<br />
semplicemente<br />
considerarlo un passo<br />
nel futuro. In un futuro<br />
sostenibile, per<br />
intenderci meglio.<br />
Biova Project è<br />
un'idea partorita da<br />
un gruppo di giovani<br />
imprenditori<br />
piemontesi basata<br />
proprio sulla<br />
produzione di birra<br />
dagli scarti del pane.<br />
Biova è infatti la<br />
classica pagnotta<br />
piemontese. Obiettivo<br />
della startup è ridurre<br />
il consumo di materie<br />
prime ed energia.<br />
"Per rendere il<br />
progetto sostenibile<br />
dal punto di vista<br />
ambientale, il birrificio<br />
deve essere vicino al<br />
fornitore di pane – ha<br />
spiegato la presidente<br />
Emanuela Barbano, –<br />
per questo al<br />
momento abbiamo<br />
scelto di concentrarci<br />
sulle regioni del Nord<br />
ovest”.<br />
Basta infiniti fogli Excel da<br />
elaborare<br />
Integra tutti i software in<br />
un'unica piattaforma<br />
Stop ai problemi ricorrenti<br />
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Ottobre <strong>2023</strong><br />
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e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
16 PRIMO PIANO Soluzioni<br />
WASTE AWARD<br />
Saremo presenti<br />
PAD. C7 | STAND C4<br />
7-10.11.<strong>2023</strong> | Rimini<br />
SEMPLICE<br />
VELOCE<br />
SICURO<br />
Cestino d’oro<br />
Marco Comelli<br />
Milan l’è un gran Milan anche nei rifiuti. Così la metropoli<br />
ha praticamente smesso di mandare gli scarti in discarica<br />
C’è una grande città che, con l’hinterland<br />
immediato conta 1,84 milioni di<br />
residenti, che producendo 635.000<br />
tonnellate di rifiuti urbani l’anno riesce a non<br />
conferirne più neppure un grammo in discarica.<br />
Direi che il nostro non-premio se lo merita.<br />
Milano lo scorso anno ha raggiunto questo traguardo<br />
invidiabile. Il 63 per cento dei rifiuti viene<br />
differenziato, il restante 37% viene termovalorizzato,<br />
producendo energia elettrica e calore.<br />
E non poca: 335 GW/h di elettricità e 450 GW/h<br />
di energia termica.<br />
La prima è andata in rete, non guasta che la<br />
società dei rifiuti cittadina, l’AMSA, faccia parte<br />
di A2a, la seconda ha alimentato una rete di<br />
teleriscaldamento lunga 375 chilometri, un sistema<br />
che si è arricchito anche di accumuli<br />
termici e di recuperatori di calore di scarto.<br />
Una città (e una<br />
Regione) che lavora,<br />
si impegna, si sforza<br />
e riesce.<br />
Anche nella raccolta<br />
differenziata di rifiuti<br />
urbani prodotti da<br />
milioni di abitanti.<br />
E così, oltre ad<br />
essere draghi nel<br />
riciclo e nella<br />
termovalorizzazione,<br />
ci si dimentica delle<br />
discariche dove non<br />
viene conferito più<br />
nulla. Super Top!<br />
Virtuosimi<br />
Presso uno dei termovalorizzatori, Silla 2, è in<br />
corso anche un progetto finanziato con i fondi<br />
europei Horizon per la cattura della CO 2 dai<br />
fumi utilizzando l’ossido di calcio. A regime verrà<br />
catturata anidride carbonica per 2500 tonnellate<br />
per il mercato dei gas tecnici (refrigerazione<br />
per esempio) e alimentare (come<br />
l’utilizzo di CO 2 supercritica per l’estrazione di<br />
olii vegetali).<br />
Credit: Federica Lugaresi<br />
Bene bravi.<br />
Ma ancora più bravi in Lombardia, che di residenti<br />
ne conta 9,8 milioni e ricicla il 73% dei rifiuti<br />
urbani, sopra la media delle Regioni del<br />
nord che si ferma la 71%. L’obiettivo è di arrivare<br />
all’83% entro il 20<strong>27</strong>, che richiede probabilmente<br />
un salto anche impiantistico, perché<br />
dovranno diventare riciclabili e riciclate frazioni<br />
dei rifiuti urbani che oggi non lo sono. Per non<br />
fare nomi, certi tipi di plastiche, le cui denominazioni<br />
chi ci legge conosce bene. Quindi bene<br />
bravi bis. Per il secondo Cestino d’Oro, aspettiamo.<br />
●<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
Trackfuel è il nuovo dispositivo di tracciatura<br />
brevettato che certifica e garantisce<br />
le erogazioni di carburante, dematerializzando<br />
le forme di pagamento.<br />
Compatibile con ogni tipologia di veicolo, non<br />
invalida le omologazioni del fabbricante ed è<br />
pensato<br />
per le aziende di trasporto, del settore edile, mezzi<br />
d’opera, servizi urbani, furgoni e autoveicoli.<br />
trackfuel.it
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
18 ECONOMIA CIRCOLARE<br />
PANORAMICA ITALIANA<br />
PANORAMICA ITALIANA<br />
ECONOMIA CIRCOLARE<br />
19<br />
Salagadula Magicabula...<br />
zionale è del 64% per i rifiuti urbani. La percentuale<br />
sale se si includono, come fa ASVISS, nel<br />
computo anche i rifiuti da imballaggi (non primari,<br />
nel mondo dei rifiuti circoscrivere i termini<br />
è fondamentale) con il 73% e i rifiuti speciali (categoria<br />
vasta, in Italia) con il 70,6%. Dati chiarissimi.<br />
Tutto sommato, fa intorno al 73%, abbastanza<br />
per stimolare titoli come “Italia leader<br />
europeo del riciclo”. Stimolare, non giustificare.<br />
Raccolta differenziata non significa riciclo. Lo<br />
abbiamo ripetuto fino alla noia, ma repetita adjuvant.<br />
Dopo la raccolta c’è il trattamento, ossia<br />
la preparazione della frazione differenziata al<br />
riciclo, e poi il riciclo. E qui la situazione cambia<br />
e i numeri si offuscano. Se si rimane sul dato<br />
aggregato urbani-speciali-industriali, il recupero<br />
circolare di materia l’Italia è al 21,6% della quantità<br />
immessa nel ciclo, molto più alta della media<br />
europea del 12,8% e della magna Germania,<br />
ferma al 13,4. Comunque assai poco per parlare<br />
di economia circolare. Se ci si limita ai rifiuti urbani<br />
il contrasto raccolta-riciclo appare nella<br />
sua interezza. L’Italia nel suo complesso ricicla<br />
il 48,1 dei rifiuti di questa categoria. Entro il 2025,<br />
domani, la Ue pone l’asticella al 55%, per salire<br />
al 60% nel 2030 al 65% nel 2035. Si tratta di guadagnare<br />
un punto all’anno nei prossimi 13 anni.<br />
Per fare questo, aumentare la raccolta differenziata<br />
è utile ma non risolve. Occorrono impianti<br />
di riciclo e produzione di materie prime seconde<br />
e, soprattutto, un mercato per queste.<br />
Esempio fantasioso<br />
e artistico<br />
del riutilizzo<br />
di bottiglie in plastica.<br />
Ecomondo è di solito l’occasione per fare<br />
un quadro sullo stato dell’economia<br />
dei rifiuti in Italia. Sembriamo un Paese<br />
ai primissimi posti. Ma sarà realmente così?<br />
Marco Comelli<br />
Anche noi di <strong>Waste</strong> ci abbiamo fatto la copertina.<br />
Appunto perché è un momento<br />
in cui si viene sommersi dai numeri, noi<br />
evitiamo. Nelle 7488 battute seguenti (spazi<br />
compresi) vi offriamo la nostra personalissima<br />
versione - con l’ausilio certo di qualche numero<br />
- ma molto di più di osservazione che sul reale<br />
significato dei numeri. E con un occhio alle premesse<br />
che oggi vengono poste per il futuro, ma<br />
con meno ottimismo.<br />
Dove sta la verità?<br />
Giudicando dai numeri relativi della raccolta differenziata,<br />
che da trent’anni viene usata come<br />
punto di riferimento della salute ambientale della<br />
gestione dei rifiuti, almeno urbani, l’Italia scoppia<br />
di salute.. Secondo l’ISPRA nel 2021 (ultimi<br />
dati ufficiali disponibili al momento di andare in<br />
stampa) la quota della differenziata a livello na-<br />
Troppe le leggi<br />
Soprattutto, ci vorrebbe uno sfoltimento normativo-giuridico.<br />
Nonostante l’italica passione<br />
per leggi, norme e regolamenti con annesse<br />
sanzioni di applicabilità e applicazione aleatoria<br />
faccia chiedere nuovi commi e cavilli ad ogni<br />
piè sospinto, il waste da noi è iper normato. Non<br />
solo, le norme sono affette da una grave patologia<br />
congenita che potremmo definire panrifiutismo.<br />
Tutto è rifiuto, fino a dimostrazione<br />
contraria. In un quadro del genere anche i sassi<br />
capiscono che impostare discorsi di circolarità,<br />
recupero materico, simbiosi industriale, è non<br />
in salita ma un sesto grado. Anche la normativa<br />
dell’End of <strong>Waste</strong>, al netto dell’introduzione di<br />
nuovi soggetti certificatori, altra passione italica,<br />
è eccessivamente complessa, dando la chiara<br />
impressione che il legislatore l’abbia adottata<br />
obtorto collo e la veda come un allontanamento<br />
dall’eden del panrifiutismo.<br />
Una dimostrazione plastica, se ce ne fosse bisogno,<br />
viene da uno studio di REF Ricerche di<br />
qualche mese fa. Hanno preso i dati relativi ai<br />
rifiuti industriali del decennio 2010-2020 e li<br />
hanno confrontati con l’andamento del PIL.<br />
Risultato horror: mentre la produzione di rifiuti<br />
è cresciuta del 21,5%, nello stesso periodo il<br />
PIL è sceso dell’8,2%. Per confronto, in Francia<br />
nello stesso periodo i rifiuti industriali sono scesi<br />
del 4,4% e il PIL è cresciuto del 4,1%.<br />
La Germania si colloca a metà, crescita dell’8,9<br />
dei rifiuti ma PIL su del 12,1%. Il tanto auspicato<br />
disaccoppiamento del rifiuto generato per unità<br />
di prodotto si è verificato in tutti e tre i casi, ma<br />
nel caso italiano in modo diremmo discutibile.<br />
I padiglioni del Salone<br />
riminese.<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
Ottobre <strong>2023</strong>
20 ECONOMIA CIRCOLARE<br />
PANORAMICA ITALIANA<br />
NEWS<br />
ECONOMIA CIRCOLARE<br />
21<br />
Scarti di alluminio,<br />
selezionati e pronti<br />
per il trattamento<br />
che li trasformerà<br />
in materia prima<br />
seconda. Il recupero<br />
circolare in Italia<br />
è pari al 21,6%.<br />
Non tutto è rifiuto quello che si chiama così<br />
Ma come è possibile? Spoiler: l’inefficienza<br />
della manifattura italiana c’entra nulla. Lo<br />
spacchettamento del dato complessivo e l’analisi<br />
che ne fa REF sono una fotografia che ritrae<br />
il settore waste in Italia assai più di tante analisi<br />
trionfalistiche. Innanzitutto, il 52% dei rifiuti<br />
prodotti dalle imprese in Italia si riferisce a gestione<br />
delle acque (leggasi depurazione) e dei<br />
rifiuti (leggasi rifiuti secondari derivanti dal<br />
trattamento di quelli da raccolta differenziata).<br />
Per i fanghi di depurazione, si può dire che man<br />
mano che procede la riduzione degli scarichi<br />
diretti di acque nere e grigie non può che crescere<br />
quella dei rifiuti da essa generati.<br />
Elementare Watson. Per i secondi, alla fine si<br />
tratta di una duplicazione parziale delle voci,<br />
perché si tratta della frazione residua del trattamento<br />
con finalità di riciclo. Sarebbe opportuno<br />
a questo punto introdurre due concetti di<br />
rifiuto interno lordo e netto (RIL e RIN) calcolati<br />
con le stesse modalità di PIL e PIN, ma divaghiamo.<br />
Tolte queste due voci, i dati horror si ridimensionano<br />
alquanto. È l’ambientalismo, baby.<br />
Va quindi presa con cautela ogni analisi che<br />
parta dal rifiuto per unità di prodotto. A questo<br />
punto però cediamo la parola a REF: “La presenza<br />
di volumi ingenti di scarti di selezione<br />
e altri rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti<br />
non è di per sé un elemento negativo, in un<br />
Paese che eccelle nel riciclo ed è, al contempo,<br />
povero di materie prime. È evidente, tuttavia,<br />
che tali numeri celano anche la mancanza<br />
di impianti per la chiusura del ciclo dei<br />
rifiuti, specialmente di recupero energetico.<br />
Elemento, questo, che al contrario costituisce<br />
un tratto peculiare italiano rispetto agli altri<br />
grandi Paesi europei, e in particolare a<br />
Francia e Germania”.<br />
Eccolillà, i termovalorizzatori, da quelli a combustione<br />
diretta agli altri più recenti come<br />
l’ossicombustione. Ma anche, citiamo: “Ac -<br />
canto al miglioramento nel campo dell’ecodesign<br />
(…) con una progettazione dei beni che<br />
ne riduca l’impatto ambientale lungo l’intero<br />
ciclo di vita, la strategia di prevenzione per ridurre<br />
i volumi di rifiuti da attività economiche<br />
creati passa attraverso un più efficace funzionamento<br />
dell’istituto del sottoprodotto e<br />
un più ampio ricorso alle pratiche di simbiosi<br />
industriale.<br />
Fino ad ora, infatti, il perimetro dei sottoprodotti<br />
è stato eccessivamente ristretto, limitando<br />
la casistica della remissione di scarti<br />
nelle filiere produttive senza ulteriori trattamenti.<br />
Ciò che ha frenato lo sviluppo di tale<br />
istituto è l’incertezza applicativa della normativa<br />
di riferimento, che porta gli operatori<br />
a preferire la classificazione come rifiuti, anziché<br />
come sottoprodotti, sottoponendosi così<br />
a regole più stringenti e onerose.”<br />
Futuro magico<br />
La strada, per le persone di buon senso, sembra<br />
tracciata. Ma c’è un ma, che ci fa dubitare<br />
del futuro. Ogni investimento nel campo dei<br />
rifiuti trova oggi due ostacoli culturali. Tocco<br />
solo tangenzialmente il primo, che sviluppo<br />
nell’editoriale, l’ambientalismo come arma<br />
anticapitalistica o meglio antindustriale (in<br />
occidente). Tanto peggio tanto meglio, come<br />
diceva il cardinal diacono Angelini ai tempi di<br />
Pio IX. Il secondo è più insidioso, per brevità<br />
lo chiamerò pensiero magico, che si traduce<br />
in una formula come quella del titolo: rifiuti<br />
zero. Se ci fate caso, gli esponenti di questa<br />
corrente culturale per opporsi alle iniziative<br />
di cui sopra, in primis i termovalorizzatori, la<br />
recitano quasi sempre. Non perché siano impegnati<br />
a mettere in campo realmente, qui,<br />
ora e in futuro, azioni e investimenti per avvicinarsi<br />
al rifiuto zero (termodinamicamente<br />
impossibile, diciamolo), me per poi passare<br />
ad altro. Quasi bastasse declamare la formula<br />
perché le cose accadano. E ci fermiamo qui:<br />
bibbidi bobbidi buu.<br />
●<br />
Primo… alla macchinetta!<br />
■ Un bicchiere per<br />
distribuzione<br />
automatica<br />
realizzato con<br />
polistirene riciclato<br />
da post consumo.<br />
Si tratta di<br />
un’importante<br />
innovazione nel<br />
settore del food<br />
packaging, per un<br />
sistema di riciclo più<br />
virtuoso e con<br />
un’efficiente<br />
riutilizzo delle<br />
risorse.<br />
R-Hybrid, questo il<br />
suo nome, è il<br />
risultato di un<br />
progetto che Versalis<br />
ha condotto con<br />
SCS, associazione<br />
europea che<br />
comprende tutta la<br />
filiera dei polimeri<br />
stirenici. Si è così<br />
arrivati a validare<br />
tutto il processo,<br />
dalla produzione del<br />
riciclato, alla<br />
definizione delle<br />
caratteristiche<br />
tecniche del<br />
multistrato fino al<br />
challange test sul<br />
prodotto finito.<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
Giugno 2020
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
22<br />
Soluzioni<br />
ECONOMIA CIRCOLARE<br />
WASTE SEGNALA<br />
NEWS<br />
ECONOMIA CIRCOLARE<br />
23<br />
HIGHLIGHTS<br />
I temi che Ecomondo quest’anno propone -<br />
con un programma sempre molto ricco di<br />
conferenze, seminari ed eventi per approfondire<br />
le principali novità a livello tecnologico<br />
- appartengono ai settori di economia circolare<br />
delle filiere biologiche, non biologiche,<br />
e gestione della risorsa idrica.<br />
Come sempre <strong>Waste</strong> ne segnala alcuni selezionati<br />
dal ricco palinsesto:<br />
- Martedì 7/11 dalle 16.30 “Strategia nazionale<br />
sulla plastica tra criticità e flessibilità”,<br />
lettura combinata delle varie disposizioni normative<br />
per assicurare entro il 2030 la circolarità<br />
di tutti gli imballaggi;<br />
- Mercoledì 8/11 mattina, “Simbiosi industriale:<br />
prospettive e opportunità per l’Italia”;<br />
- Giovedì 9/11 mattina, “Monitoraggio di soluzioni<br />
innovative per una gestione circolare<br />
di materiale ed energia”; nel pomeriggio:<br />
“Sostenibilità e approvvigionamento sicuro<br />
di materie prime critiche;<br />
- Venerdì 10/11 pomeriggio: “Autodemolizione<br />
tra presente e futuro” in cui l’intera filiera del<br />
fine vita auto affronterà le nuove sfide.<br />
Maggiori dettagli sui temi e programmazioni<br />
della prossima edizione, sul sito del Salone<br />
(www.ecomondo.com).<br />
Ecomondo<br />
The Green<br />
Technology Expo<br />
Apartire del 7 novembre sino al 10 si svolgerà in terra riminese<br />
la 26ma edizione di Ecomondo, la kermesse di riferimento<br />
in Europa, che fa da collettore a tutti i settori<br />
dell’economia circolare. Verranno quindi presentate, le tecnologie<br />
già pronte alle sfide future, per il recupero di materia ed energia<br />
sino allo sviluppo sostenibile. Una vetrina in cui vengono valorizzate<br />
aree che identificano veri e propri distretti tematici quali<br />
il Textile District, il PNRR Observatory - che include RAEE, Paper<br />
District e Plastic Value Chain - ma anche Blue Economy.<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
Il Mare Magnum del waste<br />
Cresciuta su sè stessa a partire dagli inizi<br />
divisi tra raccolta dei rifiuti e depurazione<br />
acque, Ecomondo è diventato un “monstrum”<br />
di Fiera che tenta di racchiudere al suo<br />
interno tutto quanto fa gestione ambientale. Ha<br />
fatto lo spin-off di Keyenergy, diventata manifestazione<br />
separata, ma i metri quadri non ne<br />
hanno sofferto.<br />
Lo stesso si può dire del programma di convegni<br />
e incontri, sia inseriti nel palinsesto “ufficiale”<br />
che gestiti in proprio da aziende e associazioni.<br />
Seguirli tutti non è solo impossibile, è<br />
anche inutile e persino non previsto. Al supermercato<br />
mica si mette tutto quanto sta sugli<br />
scaffali nel carrello. I settori seguiti dalla fiera<br />
riminese sono non solo diversi ma ormai articolati<br />
al proprio interno. Per fare un esempio,<br />
una volta si poteva parlare di gestione dei rifiuti<br />
di plastica. Oggi vi ribatteremmo subito “quale?”.<br />
C’è il riciclo meccanico, quello chimico, il<br />
recupero energetico classico, quello a ossicombustione….<br />
Naturalmente gli attori delle diverse<br />
filiere un po’ collaborano (poco) e molto si tirano<br />
colpi bassi. Non facciamo nomi ma solo sigle:<br />
Assorimap, Unionplast, Biorepack, Corepla…<br />
il contributo ambientale è una torta ricca ma<br />
abbastanza fissa.<br />
Da sempre Ecomondo ha fatta propria questa<br />
articolazione e ha appaltato i propri convegni,<br />
anche quelli “ufficiali”, all’universo associativo.<br />
Crescono così mille fiori, ma si rischiano tante<br />
camere dell’eco. Per questo noi ci permettiamo,<br />
come con tutte le manifestazioni che patroci-<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
È un ricco e fitto calendario quello del Salone<br />
in terra di Romagna. Segnaliamo i convegni a nostro<br />
avviso più interessanti. Si preparino le agende!<br />
niamo, di segnalarvi le occasioni che noi riteniamo<br />
siano da inserire in agenda. Guarda caso<br />
sono gli argomenti su cui insistiamo nella rivista.<br />
Ogni tanto anche noi ci arroghiamo il diritto<br />
di lavorare pro domo nostra.<br />
●
SS9<br />
E55<br />
Via Emilia<br />
A14<br />
Via Emilia<br />
SS16<br />
SS9<br />
E55<br />
Via<br />
Emilia<br />
A14<br />
Via Emilia<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
SS16<br />
SS16<br />
24 ECONOMIA CIRCOLARE MEZZI IN PROVA<br />
Saremo presenti a<br />
A Ecomondo si guida il futuro<br />
Vie&Trasporti e <strong>Waste</strong> organizzano le prove di guida<br />
dei veicoli destinati ad assolvere i più delicati compiti<br />
tra quelli delle utility. Ecco i tre percorsi per divertirsi<br />
Case Pedrera<br />
Grande<br />
Viserbella<br />
Case Pedrera<br />
Grande<br />
Torre Pedrera<br />
Torre Pedrera<br />
o Nuovo<br />
Borgo Nuovo<br />
Osteria<br />
del Bagno<br />
Malte<br />
Viserba<br />
Via Tolemaide<br />
Osteria<br />
del Bagno<br />
Morri<br />
Viserbella<br />
Case Orsoleto<br />
Morri<br />
Via Popilia<br />
Viserbella<br />
Fornace<br />
Fornace<br />
Orsoleto<br />
SS16<br />
SS16 Adriatica<br />
Orsoleto<br />
Malte<br />
Case Orsoleto<br />
Viserba<br />
Via Orsoleto<br />
Mulino<br />
Carlotti<br />
Via S. Giovenale<br />
Vito<br />
Via Tolemaide<br />
Orsoleto<br />
Malte<br />
Case Orsoleto<br />
Viserba<br />
Via Maiano<br />
Bargellona<br />
Ca’ Spina<br />
Santa Giustina<br />
Ca’ Tomba<br />
Casetti<br />
START<br />
Mulino<br />
Carlotti<br />
WEST<br />
ENTRANCE<br />
RIMINI EXPO<br />
CENTRE<br />
Via Maiano<br />
START<br />
Via S. Martino Riparotta<br />
WEST<br />
ENTRANCE<br />
RIMINI EXPO<br />
CENTRE<br />
Bargellona<br />
Via P. Tosi<br />
Ca’ Spina<br />
Santa Giustina<br />
Ca’ Tomba<br />
Casetti<br />
Via Emilia Via Emilia<br />
START<br />
Mulino<br />
Carlotti<br />
Via S. Martino Riparo ta<br />
WEST<br />
ENTRANCE<br />
RIMINI EXPO<br />
CENTRE<br />
Via Emilia<br />
Casetti<br />
Ghetto<br />
Piccinelli<br />
Ca’ Guda<br />
io<br />
ni<br />
Ghetto<br />
Piccinelli<br />
Ca’ Guda<br />
I tre percorsi<br />
preparati per i tester<br />
che vorranno<br />
l’emozione dei veicoli<br />
messi a disposizione<br />
da Case costruttrici<br />
e allestitori.<br />
Il primo da sinistra,<br />
è definito “Veloce”;<br />
il secondo è chiamato<br />
“Lungo”e prevede<br />
situazioni di traffico<br />
più impegnativo<br />
ma consente una<br />
prova più completa.<br />
Il terzo è lo<br />
“Stop&Go”<br />
che permette<br />
di simulare la raccolta<br />
di rifiuti<br />
e la ripartenza.<br />
E’ particolarmente<br />
adatto ai veicoli<br />
con compattatore<br />
o vasca posteriore.<br />
La componente trasporto nei segmenti legati<br />
alla fiera riminese è veramente significativa.<br />
Il camion è sia attore attivo, in<br />
quanto deve trasportare di tutto, dai rifiuti solidi<br />
agli ecocarburanti gassosi, o ancora rifiuti tossici<br />
e pericolosi o inerti da cantiere.<br />
Ma è anche protagonista “passivo”, perché è in<br />
eventi come Ecomondo che si mostrano e si<br />
dimostrano i nuovi sistemi di alimentazione, a<br />
cominciare dagli emergenti elettrici ormai così<br />
popolari tra le utility urbane. Ecco quindi che il<br />
veicolo si è ritaglio un posto di riguardo nell’expo<br />
romagnola.<br />
Dinamico è bello<br />
Quest’anno gli organizzatori hanno quindi deciso<br />
di valorizzare la sezione prove, affidando a<br />
due riviste “navigate” come la nostra e <strong>Waste</strong><br />
l’onere di approntare percorsi esterni interessanti<br />
ma non impossibili, diversificati e tali da<br />
consentire un primo approccio sia alle alimentazioni<br />
alternative che a dispositivi nuovi e in-<br />
novativi. A rispondere alla richiesta di veicoli<br />
costruttori di altissimo livello come Volvo,<br />
Mercedes e Daf, ma anche Gruppi che hanno<br />
sperimentato sistemi per l’abbattimento dei<br />
consumi come Toscandia, con il suo EDO che<br />
“taglia” le accelerate o ancora allestitori specializzati.<br />
Al momento di andare in stampa il<br />
quadro non è completo, ma vi terremo informati<br />
sulle novità in arrivo.<br />
Qualche informazione di servizio. Le prove sono<br />
totalmente gratuite, se non si è provvisti di adeguato<br />
titolo di guida si possono fare le prove da<br />
passeggero. A fine test si potranno rilasciare<br />
alle hostess impressioni di guida in forma anonima,<br />
ricevere simpatici gadget e un attestato<br />
che dimostri la partecipazione all’evento. Sarà<br />
possibile, compatibilmente con il livello di affollamento<br />
dell’area test, provare anche tutti i<br />
veicoli, e in alcuni casi registrare la propria prova.<br />
I veicoli in prova si trovano all’ingresso Ovest,<br />
l’area di registrazione appena dentro la Fiera,<br />
nello stesso ingresso. Vi aspettiamo. ●<br />
DISCOVER<br />
OUR BRIDGE<br />
Dalla sostenibilità<br />
il nostro futuro<br />
®<br />
Ottobre <strong>2023</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
26 ECONOMIA CIRCOLARE NEWS<br />
No ai tessili in discarica<br />
Eliana Puccio<br />
Raccolta, selezione, riuso e riciclo di rifiuti tessili urbani:<br />
Unirau aderisce ad Ariu e rafforza la rappresentanza<br />
di cooperative e aziende del settore. La discarica ringrazia<br />
Unirau ha aderito ad Ariu, l’Associazione<br />
Recuperatori Indumenti Usati che riunisce<br />
40 fra le più importanti aziende<br />
della selezione tessile dislocate principalmente<br />
sul territorio campano.<br />
Adesione che consente di consolidare il segmento<br />
di mercato della selezione e valorizzazione<br />
degli abiti usati e dei rifiuti tessili urbani<br />
in generale. “Il consolidamento della base associativa<br />
di Unirau avviene alla vigilia dell’atteso<br />
Decreto sulla Responsabilità Estesa del<br />
Produttore (EPR) che ci vede impegnati in un<br />
confronto costruttivo con il Ministero, a disposizione<br />
del quale abbiamo messo l’esperienza<br />
maturata dagli attori della filiera negli ultimi<br />
decenni”, ha evidenziato Andrea Fluttero –<br />
Presidente di Unirau.<br />
Unirau spera che il sistema EPR dia impulso<br />
alla ricerca, allo sviluppo e all’innovazione con<br />
l’impiego di tecnologie avanzate per il riciclo<br />
di qualità di fibre presenti nei prodotti tessili<br />
non avviabili al riuso, con l’obiettivo di ridurre<br />
lo smaltimento in discarica. “Con l’adesione<br />
ad Unirau intendiamo rafforzare la rappresentanza<br />
e l’interlocuzione con le istituzioni e con<br />
gli stakeholder della gestione dei rifiuti tessili<br />
da parte delle nostre aziende specializzate nella<br />
selezione e valorizzazione”, ha evidenziato<br />
il Presidente di ARIU Joseph Valletti.<br />
I rifiuti tessili provenienti dalla raccolta differenziata,<br />
dopo le lavorazioni di selezione, sono<br />
avviati a: riutilizzo ( 60%) per indumenti, scarpe<br />
e accessori di abbigliamento utilizzabili direttamente<br />
in cicli di consumo “second hand”; riciclo<br />
(30%) per ottenere pezzame industriale<br />
(10%) o materie prime seconde per l’industria<br />
tessile, imbottiture, materiali fonoassorbenti<br />
(20%); smaltimento (10%). ●<br />
Ottobre <strong>2023</strong>
28 ECONOMIA CIRCOLARE PRODOTTI E STRATEGIE<br />
CircolarMente<br />
Appuntamento con lo spazio dedicato<br />
a materiali e design circolari, nonché alle<br />
risorse materiche. Protagonista di questo<br />
numero il modello “materials as a service”<br />
Marco Capellini<br />
matrec.com<br />
Lattine in alluminio.<br />
La monomatericità<br />
del materiale<br />
favorisce processi<br />
virtuosi di circolarità.<br />
(Fonte Pexels-<br />
Cottonbro studio).<br />
Nell’attuale produzione industriale la<br />
supply chain è generalmente caratterizzata<br />
da produttori di materie prime<br />
che vendono ad aziende di trasformazione i<br />
materiali per diventare semilavorati e prodotti<br />
finiti destinati al mercato. Questi prodotti vengono<br />
venduti al consumatore che ne diventa il<br />
proprietario. Negli ultimi anni il modello “product<br />
as a service” (prodotto come servizio) ha<br />
iniziato a diventare una vera e propria strategia<br />
soprattutto per veicoli, prodotti elettrici ed elettronici<br />
e servizi, anche grazie al modello pay<br />
per use. Oggi il “product as a service” è disponibili<br />
per abbigliamento, giocattoli, stoviglie,<br />
arredi, orologi ed altri prodotti ancora, ed è<br />
sempre più orientato a crescere. Con questo<br />
modello il produttore resta il proprietario del<br />
bene e lo affitta al consumatore per un determinato<br />
periodo di tempo concordato per<br />
poi essere restituito. In questo modo il produttore<br />
ha la possibilità di sostituire, aggiornare<br />
o riparare eventuali parti danneggiate<br />
del bene e affittarlo nuovamente oppure<br />
mandarlo a riciclo nel caso in cui il prodotto<br />
non sia più idoneo.<br />
Sfida per il futuro…<br />
In un contesto di economia circolare il product<br />
as a service permette di estende la vita utile<br />
del prodotto e favorire il processo di recupero<br />
e riciclo del bene a fine vita.<br />
Guardando ad uno scenario futuro caratterizzato<br />
da scarsità di risorse, aumento della domanda<br />
di beni e l’aumento del costo dei materiali,<br />
si sta guardano al modello “materials<br />
as a service”. Un modello dove i fornitori di materiali<br />
offrono materiali come servizio ai produttori<br />
di semilavorati e beni. Questi ultimi, a<br />
loro volta, dovranno affittare il prodotto al consumatore<br />
per poi recuperarlo, riciclarlo al fine<br />
di restituire i materiali ai fornitori.<br />
Questa sfida però richiede ancora una serie di<br />
valutazioni sull’efficacia del modello in un contesto<br />
di economia circolare. In particolare:<br />
- L’idoneità dei materiali. Solo i materiali che<br />
non si degradano durante la fase di utilizzo e<br />
di trasformazione, possono essere di interesse<br />
per l’applicazione del modello. Materiali ferrosi<br />
e non ferrosi, vetro e plastiche se soggette a<br />
riciclo chimico. I materiali organici e da fonte<br />
rinnovabile non sono in grado di essere ritrattati<br />
per assolvere a diversi cicli di trasformazione<br />
- Il volume dei materiali. Aspetto chiave in<br />
quanto l’offerta di materiale deve essere in grado<br />
di soddisfare la produzione dei beni considerando<br />
la durata di affitto degli stessi.<br />
Probabilmente i beni che hanno una durata di<br />
utilizzo più breve saranno quelli più idonei.<br />
- Impatti ambientali. Punto chiave per la circolarità<br />
in quanto sebbene il modello favorisce<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
l’uso efficiente delle risorse, è importante valutare<br />
gli impatti ambientali dovuti all’intensificarsi<br />
della logistica dei trasporti oltre a quelli<br />
dovuti per i processi di trasformazione. Ci sono<br />
anche altri aspetti da valutare, soprattutto in<br />
relazione al settore merceologico ed al mercato<br />
di riferimento a cui si vuole applicare il “material<br />
as a service”.<br />
…e relativi vantaggi<br />
In un contesto di economia circolare è opportuno<br />
valutare anche quelli che possono essere<br />
i benefici derivanti dal modello:<br />
- Qualità del flusso dei rifiuti. Il sistema di raccolta<br />
dei prodotti al termine della fase d’uso<br />
dei beni, sarebbe molto specifico per tipologia<br />
di prodotto e questo eviterebbe contaminazioni,<br />
dispersioni o processi di degradazione dei materiali.<br />
Si arriverebbe ad avere una qualità materica<br />
superiore.<br />
- Tracciabilità. Un aspetto chiave per la proposta<br />
di regolamento UE sull’ESPR (Eco design<br />
Sustainable Products Regulation), in ottica di<br />
Digital Passport. La tracciabilità del flusso dei<br />
materiali sarebbe molto puntuale con la possibilità<br />
di conoscere (in alcuni casi) anche il numero<br />
di trattamenti che ha subito il materiale.<br />
- Misurazione circolarità. Un punto chiave<br />
dell’economia circolare in termini di uso efficiente<br />
delle risorse, per favorire l’applicazione<br />
di una metrica quantitativa (molto più<br />
accurata e veritiera rispetto ad un modello<br />
qualitativo). Tasso di circolarità, tasso di rinnovabilità<br />
e tasso di riciclo e riuso, sarebbero<br />
alcuni dei KPI che permetterebbero al sistema<br />
di qualificare materiali e prodotti dal punto<br />
di vista ambientale.<br />
- Sinergie tra le filiere. Un tema fondamentale<br />
per favorire una migliore efficienza del sistema<br />
in termini di circolarità e di recupero delle risorse.<br />
La ricerca di una economicità di processo<br />
e di maggiore competitività, spingerebbe produttori<br />
e trasformatori a collaborare per favorire<br />
i processi di recupero, riuso, disassemblaggio<br />
e riciclo. Il mercato del “remanufacturing”<br />
avrebbe molta più spinta, favorendo la creazione<br />
di nuove aziende e di posti di lavoro.<br />
- Design circolare. Rappresenta il passpartout<br />
per l’applicazione di un modello “as a service”<br />
vincente, sia per i materiali, sia per i prodotti.<br />
Progettare materiali e prodotti pensando alla<br />
funzione, alla durata, all’intensità di utilizzo ed<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
PRODOTTI E STRATEGIE ECONOMIA CIRCOLARE 29<br />
alla riciclabilità. Si guarderanno<br />
nuove prospettive di progetto dove<br />
forme e materiali sino ad<br />
oggi utilizzati saranno<br />
messi in discussione per<br />
favorire la massima “circolarità<br />
economica” del sistema.<br />
La soluzione è vicina<br />
La transizione verso un'economia<br />
circolare è caratterizzata dalla necessità<br />
di gestire le risorse in modo più<br />
efficiente: risorse materiche, energetiche e<br />
idriche. I modelli “products and materials as<br />
a service” identificano modelli aziendali che<br />
concentrano la proprietà dei materiali tra produttori<br />
o fornitori di servizi, dove l’efficienza del<br />
sistema è data nell’applicare strategia di circolarità<br />
in grado di evitare sprechi e perdite.<br />
Come Matrec stiamo portando avanti due progetti<br />
pilota di “materials as a service” per il settore<br />
imballaggio dove, con le prime simulazioni<br />
di scenari, le aziende oggetto del progetto hanno<br />
dimostrato molto interesse e richieste di<br />
approfondimenti. La soluzione finale non è<br />
molto lontana.<br />
●<br />
Products as service<br />
per i giocattoli è un<br />
modello in evoluzione.<br />
(Fonte: Pexels- Digital<br />
.Buggu)<br />
La progettazione<br />
circolare dei prodotti<br />
favorisce<br />
disassemblabilità,<br />
riparabilità<br />
e upgrading. (Fonte:<br />
Pexels- Dan Cristian).<br />
In alto, ancora<br />
alluminio, materiale<br />
riciclabile per<br />
eccellenza che si<br />
presta al modello<br />
Materials as a service.<br />
(Fonte: MATREC).
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
30 ECONOMIA CIRCOLARE<br />
NORMATIVE<br />
NORMATIVE<br />
ECONOMIA CIRCOLARE<br />
31<br />
Sostanze pericolose<br />
Entra in vigore Hong Kong<br />
Finalmente nel giugno 2025 entrerà<br />
in vigore la Convenzione di Hong Kong<br />
sul riciclaggio delle navi sicuro e compatibile<br />
con l’ambiente. Cosa cambia per davvero?<br />
Marco Comelli<br />
Èra stata firmata da 67 stati marittimi nell’ex-colonia<br />
britannica il 19 maggio del<br />
2009 nel corso della conferenza convocata<br />
dall’International Maritime Organization, l’agenzia<br />
ONU delegata agli affari della navigazione<br />
commerciale. Nel giugno 2025 saranno passati<br />
48 mesi dalla ratifica delle due nazioni che hanno<br />
fatto scattare l’entrata in vigore. I due nuovi arrivati<br />
sono Liberia, casa di una delle bandiere<br />
ombra più diffuse, e il Bangladesh, che se la gioca<br />
con India e Pakistan come quote di mercato<br />
di navi demolite e riciclate. Ricordiamo che per<br />
entrare in vigore la convenzione doveva vedere<br />
rispettati tutti e tre i criteri inseriti nel testo: almeno<br />
15 Stati, almeno il 40% della flotta mondiale<br />
per stazza lorda e almeno il 3% in media<br />
del tonnellaggio riciclato nei precedenti 10 anni.<br />
Ancora ad aprile il secondo e terzo criterio non<br />
erano soddisfatti. Lo sprint è stato dovuto alle<br />
forti pressioni esercitate da Norvegia sulla<br />
Liberia e dal Giappone sul Bangladesh affinché<br />
ratificassero.<br />
Tutto bene dunque?<br />
In realtà l’entrata di vigore (che ricordiamo vale<br />
per i firmatari, una settantina) avrà un impatto<br />
minore sulla realtà del riciclo delle navi.<br />
L’unica vera novità è l’obbligo della redazione e<br />
della conservazione a bordo di un registro dei<br />
materiali pericolosi utilizzati nella costruzione<br />
e operatività della nave (Regulation 5 dell’Annex<br />
della Convenzione).<br />
Per le navi nuove l’obbligo entra in vigore per<br />
quelle che al giugno del 2025 non avranno ancora<br />
il numero di registro IMO. Per le navi esistenti,<br />
l’obbligo è più lasco, perché gli armatori<br />
hanno tempo cinque anni per redigerlo.<br />
Se fate i conti, si arriva al 2030.Tra le sostanze pericolose<br />
(Appendice 1 dell’Annex) da sottoporre<br />
a particolare attenzione (di cui è proibita ogni nuova<br />
installazione) sono incluse l’amianto, i gas dannosi<br />
per lo strato di ozono, che sono quelli inclusi<br />
nel Protocollo di Montreal (le varie forme di Halon<br />
e i CFC), i diversi PCB, e tutti le sostanze anti-generative<br />
(anti-fouling) proibite dall’Annex I<br />
dell’International Convention on the Control of<br />
Harmful Anti-fouling Systems on Ships del 2001<br />
e di tutte le aggiunte e modifiche in vigore al momento<br />
in cui il contenuto dell’appendice viene invocato<br />
o interpretato. L’Appendice 2 invece riporta<br />
una lista minima dei materiali e delle sostanze<br />
che, se presenti, vanno inserite nell’inventario<br />
(si veda il box della pagina accanto).<br />
Finalmente si applica<br />
La vera novità portata dall’entrata in vigore<br />
della Convenzione però è il fatto che ora sia<br />
in vigore. Ciò apre la porta a modifiche, integrazioni,<br />
rafforzamenti soprattutto in termini<br />
di controlli terzi sul rispetto delle normative.<br />
Molti gruppi ambientalisti mirano a internalizzare<br />
i rischi e i costi del riciclo nell’attività<br />
dello shipping, con una forma di responsabilità<br />
estesa (del costruttore, dell’armatore, della<br />
bandiera?) che di solito si scarica come costo<br />
sul cliente finale, che di passaggio in passaggio<br />
arriva al consumatore.<br />
Evidente che questo sarebbe possibile solo<br />
sulle navi nuove. La Convenzione comprende<br />
Qualsiasi materiale pericoloso elencato nell'Appendice 1<br />
Cadmio e composti del cadmio<br />
Cromo esavalente e composti del cromo esavalente<br />
Piombo e composti di piombo<br />
Mercurio e composti del mercurio<br />
Bifenile polibromurato (PBB)<br />
Eteri di difenile polibromurato (PBDE)<br />
Naftaleni policlorurati (più di 3 atomi di cloro)<br />
Sostanze radioattive<br />
Alcune paraffine clorurate a catena corta (alcani, C10-C13, cloro)<br />
un meccanismo ben definito anche se complesso<br />
per apportare emendamenti al contenuto.<br />
Altra strada è adottare regole più restrittive a<br />
livello regionale. La Ue lo ha fatto. Il risultato<br />
è che quasi nessuna nave viene demolita nella<br />
Ue, per la gioia dei cantieri turchi. ●<br />
(Fonte: Appendice 2 dell’Annex).<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
Ottobre <strong>2023</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
32 ECONOMIA CIRCOLARE Soluzioni<br />
NEWS<br />
Lascia o...Raddoppia!<br />
Cresce il percorso per la raccolta dei<br />
beni in polietilene dell’omonimo consorzio.<br />
Oltre 30 mila tonnellate gestite nel 2022<br />
Ecopolietilene ha raddoppiato i volumi<br />
relativi a rifiuti plastici rispetto al 2021,<br />
confermandosi tra i principali attori di<br />
una filiera per un particolare e prezioso polimero<br />
quale il polietilene.<br />
“Prosegue il cammino di consolidamento del<br />
consorzio», osserva il direttore generale di<br />
Ecopolietilene, Giancarlo Dezio. “Prosegue<br />
nel solco di profonda attenzione verso le imprese<br />
che, nel rispetto del principio EPR - la<br />
responsabilità estesa del produttore -, sono<br />
chiamate a farsi carico della gestione dei rifiuti<br />
che i loro prodotti generano. Prosegue anche<br />
nel segno di una grande attenzione all’ambiente:<br />
Ecopolietilene l’anno scorso si è fatto<br />
promotore di una serie di progetti e iniziative<br />
finalizzate non solamente a incrementare e<br />
migliorare la raccolta dei rifiuti da beni in polietilene,<br />
ma anche a verificare nuovi utilizzi<br />
della materia prima seconda ottenuta dai processi<br />
di riciclo”.<br />
Numeri importanti<br />
All’interno del consorzio, nel 2022 sono aumentate<br />
del 25% le aziende: tra fabbricanti, importatori,<br />
brand owner e distributori, sono 147 le<br />
realtà che fanno riferimento a Ecopolietilene.<br />
Le 30.198 tonnellate di rifiuti da beni in polietilene<br />
gestite in collaborazione con Ecolight Servizi<br />
rappresentano un importante passo in avanti.<br />
Inoltre, nel suo secondo anno di attività (il consorzio<br />
è stato riconosciuto dal Ministero della<br />
Transizione Ecologica nel giugno 2020), Ecopolietilene<br />
ha incrementato del 117% le quantità<br />
gestite, arrivando a effettuare oltre 8.500 missioni<br />
in tutta Italia. “Il 61% della raccolta ha interessato<br />
beni in polietilene flessibili, ovvero<br />
rifiuti quali sacchi per la raccolta di rifiuti e i film<br />
di copertura e pacciamatura utilizzati in agricoltura<br />
e allevamento; il restante 39% è rappresentato<br />
dai beni rigidi come, ad esempio, tubi,<br />
reti e cassette usati in edilizia, ma anche sedie<br />
e tavoli, casalinghi e oggetti usati nei ristoranti<br />
e nella ristorazione collettiva”, ha dichiarato il<br />
direttore generale. “Il sistema di tracciabilità<br />
messo in atto dal nostro sistema autonomo ci<br />
consente di affermare che tutte le 30 mila tonnellate<br />
sono state avviate a recupero attraverso<br />
gli impianti convenzionati, restituendo così nuova<br />
vita a un materiale che è prezioso per la sua caratteristica<br />
di essere interamente riciclabile” ha<br />
concluso Dezio.<br />
●<br />
Ottobre <strong>2023</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
34 ECONOMIA CIRCOLARE<br />
ESCLUSIVA<br />
Con l’alluvione in Romagna oggetti<br />
di qualunque tipo, mobili ed elettrodomestici,<br />
sono diventati cumuli di scarti.<br />
Il Gruppo Hera sta portando avanti la sfida<br />
per smaltire tutto utilizzando gli impianti<br />
della Regione. Vogliamo capire come<br />
Federica Lugaresi<br />
Tutte le immagini<br />
appartengono<br />
al Gruppo Hera.<br />
EMERGENZA ALLUVIONE<br />
Una montagna di rifiuti<br />
350 milioni di m 3 d’acqua caduti in due<br />
giorni, insistendo su di un’area che comprende<br />
100 comuni. 23 i fiumi e i corsi<br />
d’acqua esondati che hanno rotto o varcato gli<br />
argini in più punti, per non parlare delle decine<br />
di migliaia di sfollati. La Regione Emilia-Ro -<br />
magna ha comunicato che più di 36.600 persone<br />
hanno dovuto lasciare la propria casa a causa<br />
dell’alluvione: la maggior parte (quasi <strong>27</strong>.800)<br />
nel ravennate, poi oltre 4.800 in provincia di<br />
Forlì-Cesena e oltre 4 mila nel bolognese.<br />
Sono questi i numeri che hanno prodotto tonnellate<br />
di rifiuti da smaltire. E messo a dura<br />
prova la Multiutility Gruppo Hera che si è trovata<br />
a gestire una situazione inedita ed in continua<br />
evoluzione, con numerosi operatori in campo<br />
giorno e notte per garantire i servizi essenziali<br />
nelle zone più colpite. Senza contare gli oltre<br />
300 movimenti franosi che hanno causato danni<br />
strutturali a strade e condotte sempre gestite<br />
dal Gruppo.<br />
Il ritorno alla normalità<br />
La task force di Hera nelle settimane più difficili<br />
è stata in campo giorno e notte con un migliaio<br />
di persone e oltre 250 mezzi tra cui idrovore,<br />
autospurghi, motopompe, carri bombolai e<br />
mezzi per la raccolta dei rifiuti. I servizi ambientali<br />
sono stati fra i primi sul campo per far fronte<br />
alla eccezionale quantità di mobili, elettrodomestici<br />
e materiali danneggiati dall’acqua di<br />
cui i cittadini colpiti dall’alluvione sono stati costretti<br />
a disfarsi. Per organizzare e realizzare la<br />
raccolta straordinaria dei rifiuti casa per casa,<br />
in accordo con i Comuni e la Protezione Civile,<br />
nelle prime settimane post alluvione erano in<br />
campo più di 250 persone, tra gli autisti degli<br />
oltre 150 mezzi operativi in campo, gli operatori<br />
manuali e i tecnici con funzioni di coordinamento,<br />
impegnati per la grande maggioranza nelle<br />
zone più critiche del ravennate e del cesenate.<br />
Una volta raccolti, i rifiuti sono stati portati in<br />
depositi temporanei individuati dai Comuni, utilizzati<br />
solo dai mezzi di Hera e dei propri fornitori<br />
specializzati, per essere poi trasferiti negli impianti<br />
dell’Emilia-Romagna, con una frequenza<br />
proporzionale alla capacità di smaltimento e<br />
recupero. Relativamente agli altri servizi essenziali<br />
- gas e idrico - è proseguita in tutti i territori<br />
colpiti la pulizia delle strade, delle caditoie<br />
e delle fognature attraverso l’impiego di autospurghi,<br />
idrovore e mezzi di supporto. È stato,<br />
inoltre, predisposto un capillare piano di interventi<br />
per ripristinare eventuali contatori danneggiati,<br />
in particolare per quanto riguarda la<br />
distribuzione gas.<br />
Ma ci descrive meglio questo scenario Andrea<br />
Ramonda, AD Herambiente.<br />
al nostro impegno costante in prima linea su<br />
più fronti, in stretto coordinamento con le<br />
Amministrazioni Comunali, la Protezione Civile<br />
e tutte le sale operative regionali e locali.<br />
Per quanto riguarda i servizi ambientali, solo<br />
sui territori gestiti dal Gruppo Hera la stima dei<br />
rifiuti raccolti post alluvione è di oltre 70.000<br />
tonnellate: per dare un’idea rappresentano un<br />
volume pari a un palazzo di 25 piani su una superficie<br />
di un campo da calcio, quindi una montagna<br />
enorme da gestire. Per gestire questa<br />
enorme mole, oltre al nostro personale e alle<br />
nostre dotazioni impiantistiche, è stata fondamentale<br />
anche la collaborazione con altre<br />
Volumi importanti<br />
di rifiuti: gli impianti<br />
all’avanguardia<br />
del Gruppo Hera<br />
assorbiranno in toto<br />
il loro smaltimento.<br />
L’operazione durerà<br />
4-5 mesi.<br />
Area di sgombro<br />
dei rifiuti raccolti<br />
casa per casa.<br />
Eventi straordinari come la recente alluvione<br />
hanno trasformato (soprattutto nelle abitazioni<br />
ma anche aziende) tonnellate di materiale<br />
di ogni genere in rifiuti. Come avete affrontato<br />
questa sfida e con quali tempi e<br />
numeri?<br />
Nei territori delle province di Ravenna, Forlì-<br />
Cesena e Bologna (più marginalmente nel riminese)<br />
toccati dall’alluvione, siamo riusciti a<br />
ripristinare tempestivamente i servizi (a partire<br />
da quelli a rete come acqua, luce e gas) e a ridurre<br />
al minimo i disagi delle comunità colpite<br />
grazie alle imponenti forze messe in campo e<br />
Ottobre <strong>2023</strong>
36 ECONOMIA CIRCOLARE<br />
EMERGENZA ALLUVIONE<br />
Andrea Ramonda,<br />
AD di Herambiente.<br />
Area di raccolta<br />
dei rifiuti RAEE.<br />
aziende del nostro settore e dei loro fornitori<br />
che ci hanno dato la loro disponibilità di uomini<br />
e mezzi fornendoci un prezioso supporto.<br />
Per quanto possibile in una situazione di<br />
emergenza, siete riusciti a differenziare e cosa<br />
avete recuperato?<br />
Per prima cosa i rifiuti, prevalentemente ingombranti,<br />
sono stati raccolti da strade, case e<br />
aziende, attraverso un’ordinanza della Regione,<br />
che ha definito assieme ai Comuni le aree di<br />
primo conferimento dove questi materiali sono<br />
stati abbancati, per poi essere trasportati in<br />
altre aree più grandi, dette di secondo livello. È<br />
in queste ultime, protette e presidiate 24 ore su<br />
24, che i rifiuti vengono definitivamente recuperati<br />
o smaltiti. Il Gruppo Hera sta cercando<br />
di separare il più possibile i vari materiali, in<br />
modo da recuperare ad esempio i RAEE (frigoriferi,<br />
lavatrici ed elettrodomestici vari) che verranno<br />
portati al consorzio di recupero e i metalli,<br />
oltre ai materiali pericolosi come ad esempio<br />
le bombole, presenti in minime quantità.<br />
Il resto (non recuperato) come viene trattato?<br />
Il materiale che non è in alcun modo recuperabile<br />
viene ridotto volumetricamente e triturato<br />
per consentirne lo smaltimento nei nostri<br />
impianti, discariche o termovalorizzatori.<br />
State ancora gestendo lo smaltimento dei<br />
rifiuti in volumi così importanti… Gli impianti<br />
del Gruppo sono riusciti ad assorbirli o vi<br />
siete appoggiati ad impianti extra Regione?<br />
Per lo smaltimento, che durerà complessivamente<br />
4-5 mesi, non abbiamo previsto di chiedere<br />
aiuto ad altre regioni, in quanto disponiamo<br />
di un centinaio di impianti all’avanguardia in<br />
grado di trattare qualsiasi tipologia di rifiuto.<br />
La stessa Regione Emilia-Romagna è stata<br />
sempre molto dinamica e lungimirante nel consentire<br />
l’apertura di impianti adeguati, motivo<br />
per cui è possibile affrontare situazioni complesse<br />
come questa nonostante le carenze impiantistiche<br />
a livello nazionale.<br />
Quanti mezzi avete impegnato?<br />
La task force del Gruppo Hera nelle settimane<br />
più difficili è stata in campo giorno e notte con<br />
un migliaio di persone e oltre 250 mezzi, tra<br />
cui quelli per la raccolta dei rifiuti, ma anche<br />
idrovore, autospurghi, motopompe e autobotti<br />
per far fronte all’emergenza idrica.<br />
Vero, c’è anche il problema delle reti idriche.<br />
Come avete curato la potabilità delle acque?<br />
Nei territori colpiti ci sono state delle interruzioni<br />
di servizio causate dalle rotture di alcune condotte<br />
o dall’allagamento degli impianti. Si contano<br />
oltre 1000 movimenti franosi che hanno<br />
isolato alcune frazioni e causato danni strutturali<br />
a strade, case e anche alle nostre condotte.<br />
I nostri operatori hanno riparato progressivamente<br />
i danni non appena le zone sono state<br />
dichiarate agibili da parte della Protezione<br />
Civile. Per garantire il servizio a cittadini e imprese<br />
durante il picco dell’emergenza abbiamo<br />
fornito l’acqua potabile tramite autobotti o sacchetti,<br />
anche nelle zone più difficili da raggiungere.<br />
Molti interventi di ripristino definitivo e<br />
ricostruzione di alcune infrastrutture restano<br />
da programmare e realizzare a partire dall’anno<br />
in corso.<br />
Un superlavoro faraonico: nulla è stato lasciato<br />
al caso…<br />
Fra le operazioni più impegnative nelle aree<br />
allagate ci sono state quelle di pulizia delle fognature,<br />
occluse dal fango riversato nelle condotte,<br />
e il ripristino progressivo dei danni al sistema<br />
depurativo.<br />
In tutti i territori colpiti dall’alluvione abbiamo<br />
proceduto con le attività di pulizia delle caditoie<br />
e delle reti fognarie con l’ausilio di mezzi autospurgo,<br />
che abbiamo messo a disposizione<br />
dei Comuni a mano a mano che il deflusso<br />
dell’acqua alluvionale lo permetteva. ●<br />
Ottobre <strong>2023</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
38 ECONOMIA CIRCOLARE NEWS<br />
Un’idea piccina picciò<br />
Ludovica Bianchi<br />
Un contenitore speciale è il risultato della collaborazione tra<br />
il CdC RAEE e la scuola del Design del Politecnico di Milano<br />
Scopri<br />
le soluzioni<br />
che generano<br />
valore e<br />
sostenibilità.<br />
Dove (micro)raccogliere i RAEE dei raggruppamenti<br />
4 e 5 ed eventualmente le<br />
pile scariche?<br />
Ci ha pensato un gruppo di studentesse del<br />
corso di laurea triennale in Design del prodotto<br />
industriale nell’ambito della collaborazione titolata<br />
“RAEEcycle bins: progettazione di contenitori<br />
per la raccolta di dispositivi elettrici ed<br />
elettronici” tra il Politecnico di Milano e il CdC<br />
RAEE.<br />
Eureka!<br />
Il contenitore “T45”così pensato e ideato è caratterizzato<br />
da una struttura modulare e componibile<br />
che lo rende versatile a qualsiasi realizzazione<br />
di configurazione, rispondendo così<br />
alle diverse esigenze di raccolta e di spazio a<br />
disposizione.<br />
Nasce nel contesto delle stazioni metropolitane,<br />
dove il flusso di utenti è significativo, ma il suo<br />
impiego può essere esteso anche nei centri urbani<br />
e nei punti vendita.<br />
L’apertura attraverso tessera dei trasporti e<br />
tessera sanitaria funge da meccanismo antiintrusione<br />
e consente di accedere anche ad utenti<br />
non residenti nella zona. Il contenitore è costituito<br />
in acciaio, mentre il lettore tessera in poliuretano.<br />
Inoltre la superficie lineare può essere utilizzata<br />
come spazio comunicativo per attirare l’attenzione<br />
ed educare i cittadini.<br />
Alla base dell’idea c’è la volontà di spronare<br />
l’attività di microraccolta, promossa e incentivata<br />
dai produttori di AEE, in occasione del rinnovo<br />
degli Accordi di programma che regolano<br />
le condizioni di servizio presso i centri di raccolta<br />
comunali e i luoghi di raggruppamento della<br />
distribuzione per il triennio 2022-2024. ●<br />
Guarda gli episodi<br />
di Re-Evolution Technologies<br />
e scopri le tecnologie alla base<br />
delle nostre soluzioni che aumentano<br />
la produttività, la sicurezza e l’efficienza<br />
generando meno impatto sull’ambiente.<br />
Inquadra il QR code<br />
o vai su www.re-evolution.cgt.it<br />
Ottobre <strong>2023</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
40 ENERGIA SISTEMI DI RAFFREDDAMENTO Soluzioni<br />
In purezza<br />
Acqua purissima, e a basso costo, dalle torri<br />
di raffreddamento. È il risultato<br />
di una nuova invenzione nata al MIT di Boston<br />
Marco Comelli<br />
è la sostanza che probabilmente<br />
ha più utilizzi. Tra di essi ce ne è uno<br />
L’acqua<br />
che ne usa tantissima trasformandola<br />
in vapore: i sistemi di raffreddamento dei processi<br />
industriali ed energetici che generano<br />
calore. Si calcola che dal 60 al 90% dell’acqua<br />
utilizzata come vettore di raffreddamento si<br />
disperda in atmosfera sotto forma di vapore.<br />
Ritornerà poi a terra secondo il ciclo dell’acqua,<br />
non prima però di avere influito sul microclima<br />
e sul clima più in generale. Inoltre,<br />
perdite così importanti richiedono un continuo<br />
prelievo da fiumi, laghi e falde (solo da poco si<br />
riesce a usare acqua salata e salmastra). Nelle<br />
stagioni calde e in presenza di siccità, il prelievo<br />
costituisce un grosso problema. Inoltre,<br />
il pennacchio di vapore che esce dalle torri<br />
(che NON sono camini) può creare problemi,<br />
per esempio di visibilità oltre che di accettabilità<br />
sociale.<br />
Pensata geniale<br />
Esistono sistemi per il recupero dell’acqua ma<br />
hanno un’efficienza bassa ed un costo elevato.<br />
Ad un gruppo di scienziati del MIT di Boston<br />
è venuta un’idea semplice ma geniale, e USAstyle<br />
hanno subito fondato un’azienda per<br />
metterla in pratica. Il pennacchio di vapore<br />
viene generato quando una ventola aspiratrice<br />
butta in aria la nebbia di piccole goccioline<br />
d’acqua che si forma all’interno della torre.<br />
Se la nebbia viene bombardata con un fascio<br />
di ioni, le goccioline divengono elettricamente<br />
cariche e possono essere attratte da una griglia<br />
in cui scorre una debole corrente, raccolta<br />
e fatta gocciolare in un serbatoio.<br />
L’acqua risultante è 100 volte più pura di quella<br />
in entrata nell’impianto, per cui può essere sia<br />
riciclata nel ciclo di raffreddamento, che immessa<br />
nella rete idrica. Oltre che un sistema<br />
di recupero si tratta quindi di un nuovo tipo di<br />
distillatore, che potrebbe avere diversi utilizzi,<br />
per esempio nella dissalazione. Per ora<br />
l’azienda, che si chiama Infinity Cooling, sta<br />
lavorando alla sperimentazione industriale<br />
della sua invenzione, presso un impianto termoelettrico<br />
a gas da 620 MW in Winsconsin.<br />
In mezzo ci sono stati progressivi scale-up, tra<br />
cui uno, estremamente significativo, effettuato<br />
sui pennacchi della torre di raffreddamento<br />
del reattore nucleare scientifico del MIT. I primi<br />
prototipi del sistema consentono di recuperare<br />
il 30% dell’acqua persa nel raffreddamento di<br />
una centrale da 600 MW, ossia mezzo miliardi<br />
di litri l’anno.<br />
●<br />
Ottobre <strong>2023</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
42 ENERGIA NEWS Soluzioni<br />
Google libera le sue API<br />
■ Google ha annunciato<br />
la disponibilità di dati e<br />
immagini aeree che le<br />
aziende e gli enti locali<br />
possono utilizzare per<br />
conoscere il potenziale<br />
solare, la qualità<br />
dell’aria e dei pollini.<br />
È possibile accedere a<br />
queste informazioni<br />
tramite API (interfaccia<br />
di programmazione<br />
dell'applicazione) della<br />
Google Maps Platform.<br />
Queste API combinano il<br />
software di mappatura di<br />
Google con l’intelligenza<br />
artificiale avanzata per<br />
dimostrare lo stato di<br />
cambiamento del<br />
pianeta."Questa<br />
tecnologia consente ai<br />
proprietari di casa di<br />
installare più<br />
rapidamente e<br />
facilmente pannelli<br />
solari e di fornire energia<br />
sostenibile alla rete",<br />
scrive Google.<br />
L'API utilizza stazioni di<br />
monitoraggio<br />
governative, dati<br />
meteorologici, sensori e<br />
satelliti per fornire un<br />
indice locale e<br />
universale.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Luglio <strong>2023</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
44 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />
ENERGIA E SOSTENIBILITÀ<br />
ENERGIA E SOSTENIBILITÀ<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
45<br />
Il rovescio della medaglia<br />
Le energie rinnovabili sono da diverso<br />
tempo al centro dell’attenzione come<br />
possibile alternativa allo sfruttamento<br />
delle risorse fossili. Ma è proprio tutto vero?<br />
Annalisa Gussoni,<br />
Direttore<br />
Commerciale<br />
Pasa Labs srl<br />
Miniera di litio<br />
in Ghana.<br />
Non c’è settore tecnologico che non abbia<br />
esplorato le possibilità legate alle energie<br />
rinnovabili: il settore dell’automotive, sia<br />
elettrico che ibrido, ha da tempo dato il suo contributo<br />
con la progettazione di veicoli dotati di<br />
batterie ricaricabili. Ma come spesso accade<br />
c’è un rovescio della medaglia. Oltre al problema<br />
già all’ordine del giorno, e finora senza una soluzione,<br />
dello smaltimento delle batterie esauste<br />
c’è una criticità più nascosta e subdola. Il mondo<br />
dell’energia verde, infatti, dipende da elementi<br />
chimici chiamati terre rare. Queste sono oggi<br />
impiegate non solo in ambito energetico ma in<br />
una vasta gamma di settori: dalla difesa all’aerospazio,<br />
dal petrolchimico fino al campo medico,<br />
ma soprattutto per il funzionamento di tutti<br />
i dispositivi elettronici di uso comune, dai telefoni<br />
cellulari ai televisori.<br />
Inquadramento chimico<br />
Per quanto riguarda il settore dei trasporti il<br />
loro impiego i è nelle batterie dei veicoli elettrici<br />
i<br />
e ibridi e nelle centraline elettroniche dei diversi<br />
mezzi, dalle autovetture ai monopattini!<br />
Cosa sono le terre rare? Si tratta di 17 elementi<br />
chimici facenti parte della famiglia dei metalli:<br />
Scandio, Ittrio e i 15 lantanoidi (Lantanio, Cerio,<br />
Praseodimio, Neodimio, Promezio, Samario,<br />
Europio, Gadolinio, Terbio, Disprosio, Olmio,<br />
Erbio, Tulio, Itterbio e Lutezio). REE è l’acronimo<br />
di Rare Earth Metals, e si dividono, in<br />
base al peso atomico, in: LREE (Terre Rare<br />
Leggere), MREE (Terre Rare Medie) e HREE<br />
(Terre Rare Pesanti).<br />
Forse non tutti sanno che…<br />
Scoperte alla fine del diciannovesimo secolo<br />
hanno un nome fuorviante: questi elementi<br />
chimici, infatti, non sono affatto rari, anzi sono<br />
presenti nelle rocce terrestri in abbondanza.<br />
Ciò che ha fatto sì che venissero definite “rare”<br />
è fondamentalmente la difficoltà di estrazione<br />
dalle rocce in cui si trovano. La loro estrazione<br />
ha costi elevati, non solo in termini economici,<br />
ma anche ambientali.<br />
I REE infatti richiedono, nel loro processo di<br />
separazione dalle rocce in cui si trovano, l’impiego<br />
di elevate quantità di energia ed acqua<br />
e vengono estratti con un sistema di raffina-<br />
zione a più stadi con<br />
utilizzo di solventi.<br />
Un altro aspetto da<br />
non trascurare è che<br />
questi elementi, una volta utilizzati, non sono<br />
più riciclabili accumulandosi quindi nell’ambiente:<br />
sono elementi infatti per i quali, avendo<br />
un ciclo sedimentario, servirebbero milioni di<br />
anni per tornare a costituire le rocce da cui<br />
vengono estratti.<br />
Le terre rare sono distribuite in buona parte del<br />
mondo ma i paesi con una maggior disponibilità<br />
sono Cina, Brasile e Russia, Groenlandia,<br />
Africa…ovvero spesso paesi nei quali le normative<br />
ambientali, così come quelle dei diritti dei<br />
lavoratori, non sempre<br />
hanno standard riferibili a quelli<br />
a cui siamo abituati.<br />
Un esempio su tutti è il giacimento di Baotou<br />
in Mongolia Interna, il più grande della Cina<br />
che da sola soddisfa il 97 % del fabbisogno<br />
mondiale di terre rare. La città di Baotou è<br />
passata, nell’ultimo secolo, da 97mila abitanti<br />
a più di 2 milioni con un drastico impatto ambientale<br />
causato proprio dalla miniera: le acque<br />
sono contaminate dagli acidi e dalla polvere<br />
di carbone che rende l’aria irrespirabile,<br />
unitamente all’anidride solforosa ed alle emissioni<br />
derivanti dalle lunghe processioni di camion<br />
e mezzi operativi.<br />
●<br />
Pacco di batterie<br />
al litio per veicoli<br />
elettrici.<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
Luglio <strong>2023</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
46 RIFIUTI SOLIDI NEWS<br />
Non ti spiezzo in due<br />
Ludovica Bianchi<br />
Una filiera completa e garantita che parte dall’ideazione<br />
del prodotto sino al suo ritiro a fine vita. Relicyc adotta la<br />
tecnologia Blockchain nella produzione dei pallet in plastica<br />
Recuperare,<br />
R<br />
riutilizzare i materiali, ridu-<br />
cendo al minimo sprechi e rifiuti. È il paradigma<br />
dell’economia circolare, rigenerativa<br />
per definizione.<br />
È’ il paradigma applicato da Relicyc nel recupero<br />
di materie plastiche e lignee. Con la creazione<br />
di un ciclo chiuso di ritiro del prodotto e<br />
fine vita e, fornitura dello stesso prodotto, nuovo,<br />
creato con lo stesso materiale, riciclato e stampato.<br />
Nello specifico, vengono raccolti pallet<br />
post consumo direttamente dai mercati ortofrutticoli<br />
e supermercati; che successivamente<br />
nel prorpio stabilimento, subiscono macinazione<br />
per ottenere materia prima seconda che<br />
viene avviata allo stampaggio del nuovo pallet<br />
senza l’aggiunta di alcun addittivo.<br />
Un faro nella nebbia<br />
Pioniera nel settore, Relicyc ha adottato per<br />
prima la tecnologia Blockchain del programma<br />
tecnologico Certified Recycled Plastic®, uno<br />
strumento innovativo pensato per tracciare le<br />
risorse plastiche lungo l’intera filiera del riciclo<br />
e che consente di raccogliere le informazioni<br />
relative ai materiali lotto per lotto.<br />
Il servizio garantisce infatti la tracciabilità fisica,<br />
contrattuale, logistica, finanziaria, ambientale<br />
e informatica della materia plastica<br />
utilizzata nei pallet Logypal certificandone<br />
le transazioni in maniera univoca, immutabile<br />
e verificabile.<br />
Un accordo strategico che permetterà a<br />
Relicyc di rendere pubbliche le informazioni<br />
tracciate attraverso QR code univoci che,<br />
posti sui singoli lotti, consentiranno di verificare<br />
caratteristiche e provenienza del materiale<br />
plastico riciclato, arrivando a tracciare<br />
oltre 3,5 milioni di kg di plastica<br />
che Relicyc macina ogni anno, con<br />
l’obiettivo di raggiungere i 5 milioni<br />
entro il 2025.<br />
“Con la nuova direttiva sui ‘Green Claims’<br />
in discussione al Parlamento Europeo”-<br />
dichiara Riccardo Parrini, CEO di Plastic-<br />
Finder® - “le aziende dovranno trovare presto<br />
una soluzione per rendere sempre verificabili<br />
le dichiarazioni ambientali di prodotto. Grazie a<br />
Certified Recycled Plastic®, Relicyc arriverà<br />
preparata a quest’obiettivo, dimostrando ancora<br />
una volta il proprio impegno per sostenibilità e<br />
circolarità”.<br />
●<br />
Ottobre <strong>2023</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
48 RIFIUTI SOLIDI SCARTI RADIOATTIVI<br />
No danger<br />
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Tra la gamma<br />
di servizi offerti,<br />
MITAmbiente<br />
si occupa anche<br />
di Dismissioni<br />
di apparecchiature<br />
e Smaltimento<br />
NORM/TeNORM.<br />
MITAmbiente<br />
è presente a Ecomondo<br />
HALL D1, STAND 504<br />
Celebrazione di smeraldo per MITAmbiente<br />
che raggiunge 40 anni di attività. Quale migliore<br />
occasione per presentare la propria storia<br />
e i servizi offerti nella vetrina di Ecomondo<br />
Caratterizzazione del materiale contaminato<br />
da radionuclidi artificiali o naturali,<br />
bonifica, trasporto e smaltimento presso<br />
i propri depositi autorizzati. In aggiunta ad esperienza<br />
e professionalità per ottenere soluzioni<br />
efficaci e concrete. Questa la “ricetta” perfetta<br />
dell’azienda punto di riferimento nazionale ed<br />
internazionale.<br />
Più che una garanzia<br />
Con riferimento ai NORM, MITAmbiente si è<br />
adoperata per mettere a punto diverse filiere<br />
di gestione dei residui industriali (solidi e liquidi)<br />
che presentano la problematica della<br />
“radioattività naturale”. La gestione operativa<br />
di tali residui implica, oltre alla normativa in<br />
materia ambientale, considerazioni connesse<br />
alla caratterizzazione radiometrica e radiologica,<br />
alle valutazioni di impatto radiologico<br />
lungo la filiera di smaltimento e alla corretta<br />
gestione degli adempimenti verso gli Enti preposti.<br />
“Refrattari, sabbie zirconifere, polveri di<br />
sabbiatura, fanghi di depurazione, fumi e ceneri,<br />
prodotti del potassio e minerali sono tutti<br />
esempi di fonti di residui NORM per i quali è<br />
indispensabile rivolgersi a professionisti” come<br />
sottolinea l’Ing. Roberto Vespa Amministratore<br />
Delegato e Direttore tecnico.<br />
Focus radiazioni di origine medicale<br />
Centrando l’attenzione invece sulle dismissioni<br />
di apparecchiature il Dr. Danilo Mollica, Am -<br />
ministratore Delegato e Direttore Operativo,<br />
evidenzia che “Il continuo sviluppo di nuove tecnologie<br />
ed innovazioni a livello clinico, impone<br />
ai fornitori di apparecchiature e dispositivi medici<br />
una loro costante sostituzione. Ed è qui che<br />
interviene MITAmbiente, con il proprio knowhow<br />
e la propria struttura altamente specializzata”.<br />
Attenzione, professionalità, competenza,<br />
attrezzature e mezzi all’avanguardia, fanno sì<br />
che il suo valore aggiunto possa garantire l’esecuzione<br />
dell’attività di smontaggio mantenendo<br />
i più alti standard di Sicurezza e Qualità.<br />
Completano il profilo le autorizzazioni sia ai<br />
sensi del D.Lgs 101/20 (settore radioattivo) che<br />
per i rifiuti speciali rientranti nel campo di applicazione<br />
del D.Lgs 152/06, nonché le certificazioni<br />
di Responsabilità Sociale (SA 8000),<br />
Ambiente (ISO 14001), Qualità (ISO 9001) e<br />
Sicurezza (ISO 45001). Apparecchiature per radioterapia,<br />
radiologia, diagnostica: sono tutti<br />
settori per i quali l’azienda può garantire un’esecuzione<br />
nei tempi e modi attesi, con piena soddisfazione<br />
del cliente.<br />
Un passaggio fondamentale<br />
Negli ultimi cinque anni l’azienda è cresciuta e<br />
la struttura aziendale si è evoluta al fine di essere<br />
ancora più vicina alle esigenze dei clienti. Come<br />
sottolinea la Dr.ssa Patrizia Arbora, Direttore<br />
Commerciale, “L’innovazione continua e la professionalità<br />
ben consolidata, sono elementi che<br />
uniti alla flessibilità della nostra organizzazione<br />
ci proiettano verso il futuro con particolare entusiasmo<br />
e volontà di crescere ancora”. ●<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
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e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
50 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />
ESCLUSIVA<br />
SICILIA VIRTUOSA<br />
SICILIA VIRTUOSA<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
51<br />
Versatile e innovativo<br />
Nel centro di selezione e stoccaggio di Ecorek,<br />
a Termini Imerese (PA), è stato inaugurato<br />
un nuovo impianto di selezione dei rifiuti,<br />
in collaborazione con ITR - Recycling Systems<br />
Eliana Puccio<br />
Impianto di selezione<br />
automatica per gli<br />
imballaggi in plastica<br />
da raccolta<br />
differenziata.<br />
per conto del Consorzio Corepla/Coripet/Conip<br />
seleziona e separa<br />
L’impianto<br />
per colore e per polimero l’intero flusso<br />
degli imballaggi in plastica, raccolta dai comuni<br />
siciliani per ricavare in una fase successiva<br />
Materia Prima Secondaria (MPS) scaglie, di densificati,<br />
o granuli pronti per essere immessi come<br />
semilavorato in nuovi processi produttivi.<br />
Il progetto<br />
Il progetto è stato interamente seguito da ITR<br />
(business unit di Omar Srl dedicata al riciclaggio)<br />
che ha sviluppato e prodotto l’impianto composto<br />
da relative macchine e strutture di carpenteria,<br />
e che sono state inserite all’interno di un<br />
edificio già esistente di circa 4.800 m 2con un’al-<br />
tezza di circa 8 metri, al cui interno erano presenti<br />
degli elementi vincolanti e non modificabili<br />
per la progettazione quali colonne, travi, grondaie,<br />
pozzetti. Al fine di collocare le 300 macchine<br />
è stata prima eseguita una scansione 3D del<br />
capannone e in seguito realizzato un modello<br />
3D su un’innovativa piattaforma proprietaria di<br />
tipo C.D.E (Common Data Environment) al cui<br />
interno sono state sviluppate tutte le linee dell’impianto.<br />
Tramite quest’ultima, ITR ha gestito<br />
ogni singola fase, dalle bozze preliminari fino<br />
gli esecutivi, riducendo i rischi di difetti di produzione<br />
dei macchinari, e grazie alla visualizzazione<br />
3D nello spazio virtuale in realtà aumentata<br />
si è semplificata anche la fase di<br />
installazione. L’impianto è dotato di tutti i controlli<br />
necessari e di un sistema di gestione software<br />
che consente un costante monitoraggio e taratura<br />
di tutta la struttura, anche da remoto.<br />
Il flusso del materiale<br />
all’interno dell’impianto<br />
Il responsabile tecnico di ITR spiega che il flusso<br />
del materiale all’interno dell’impianto si<br />
può dividere in tre macro aree: ricezione e pretrattamento;<br />
selezione ottica e controllo visivo<br />
manuale; stoccaggio e pressatura dei prodotti<br />
selezionati.<br />
L’impianto ha una doppia ricezione del rifiuto<br />
in ingresso: alimentazione, posta all’esterno<br />
del capannone, con macchina tagliafili per l’ingresso<br />
dei rifiuti in balle pressate; alimentazione<br />
in fossa per materiale sfuso proveniente<br />
dalla raccolta urbana con compattatori in entrambi<br />
i casi il materiale prosegue su due aprisacco,<br />
per l’apertura dei sacchi provenienti<br />
dalla raccolta urbana. Queste due prime macchine<br />
svolgono anche una funzione di dosatore<br />
e alimentatore. Dopo il pretrattamento, il materiale<br />
3D (contenitori in plastica), arriva alla<br />
linea di selezione automatica per consentire<br />
la separazione dei prodotti, richiesta dai vari<br />
consorzi, che viene effettuata con l’ausilio di<br />
18 lettori ottici che permettono di dividere per<br />
categoria di materia e poi per colore del Pet.<br />
Successivamente, un controllo visivo e manuale<br />
all’interno della cabina di selezione, consente<br />
tramite degli operatori di controllare i<br />
flussi dei materiali in uscita. Tutti i materiali<br />
selezionati vengono stoccati in appositi magazzini<br />
motorizzati per poi essere singolarmente<br />
inviati alle presse compattatrici. ●<br />
All'interno della<br />
cabina di selezione, è<br />
presente un sistema<br />
di climatizzazione<br />
e ricambio d'aria.<br />
Consente agli<br />
operatori di lavorare<br />
nel rispetto delle<br />
condizioni ottimali<br />
di salute nel posto<br />
di lavoro.<br />
L’impianto si pone<br />
al primo posto<br />
nazionale tra gli<br />
impianti di selezione<br />
automatica per<br />
il concetto tecnologico<br />
di selezione<br />
e recupero<br />
del materiale<br />
in lavorazione.<br />
Ottobre <strong>2023</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
52 RIFIUTI SOLIDI NUOVI PROGETTI<br />
NUOVI PROGETTI<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
53<br />
Impianto<br />
per il trattamento<br />
di 400.000 tonnellate<br />
di rifiuti, finalizzato<br />
al recupero di materiale<br />
e alla selezione del CSS.<br />
Poche balle<br />
Eliana Puccio<br />
Recupero<br />
di plastiche,<br />
metalli ferrosi<br />
e non ferrosi<br />
per l’ottenimento<br />
di combustibile solido<br />
secondario di alta<br />
qualità grazie<br />
al trattamento<br />
e alla separazione<br />
dei rifiuti stoccati<br />
in balle (RSB).<br />
La soluzione studiata da PAL<br />
Green Division per l’impianto<br />
campano porterà a una<br />
riduzione significativa<br />
dell’impatto ambientale<br />
e alla bonifica di diversi ettari<br />
di paesaggio, oggi dedicati<br />
allo stoccaggio delle ecoballe<br />
Un mondo in cui i rifiuti non siano scarti<br />
da buttare, ma risorse da coltivare.<br />
Un mondo dove tutti pensano in ottica<br />
di Life Cycle Thinking, in ottica di un futuro<br />
volto al processo di transizione ecologica.<br />
PAL, azienda leader nel settore del legno,<br />
oggi par te di IMALPAL Group, ha investito in<br />
questa sfida già 15 anni fa, con l’ideazione e<br />
lo sviluppo di PAL Green Division, la divisione<br />
impegnata nel settore del riciclo e nella salvaguardia<br />
dell’ambiente attraverso la progettazione,<br />
la realizzazione e la fornitura di macchine<br />
e impianti su misura e chiavi in mano per la gestione<br />
degli scarti.<br />
I punti di forza<br />
La chiave del successo di PAL Green Division<br />
è il reparto di Ricerca e Sviluppo, gestito da<br />
ingegneri altamente qualificati che progettano<br />
soluzioni innovative per migliorare le prestazioni,<br />
ridurre i costi e ottimizzare i processi<br />
produttivi al fine di ottenere il massimo rendimento.<br />
A questo si è recentemente aggiunto<br />
il PAL Lab, laboratorio di analisi e sperimentazione<br />
dove testare materiali e collaudare le<br />
nuove tecnologie sviluppate.<br />
PAL Green Division copre ben nove campi di<br />
competenza, tutti legati al recupero dei materiali<br />
di scarto, da raccolta differenziata, rifiuti<br />
industriali, car-fluff, ecc. , riconvertiti a nuovo<br />
uso grazie all’implementazione, negli impianti,<br />
di alcune delle più avanzate tecnologie brevettate<br />
dall’azienda madre e studiate per rispondere<br />
prontamente alle esigenze del cliente.<br />
L’impianto per il trattamento<br />
del Css a Giugliano<br />
Nell’ambito dello smaltimento dei rifiuti, PAL<br />
Green Division, sulla base del progetto sviluppato<br />
e redatto da CISA S.p.A. si è occupata<br />
della costruzione di un impianto per il trattamento<br />
di 400.000 tonnellate di rifiuti, finalizzato<br />
al recupero di materiale e alla selezione<br />
del CSS, in località Giugliano, in<br />
Campania.<br />
L’obiettivo dell’impianto consiste nel recupero<br />
di plastiche, metalli ferrosi e non ferrosi e<br />
quindi dell’ottenimento di combustibile solido<br />
secondario di alta qualità grazie al trattamento<br />
e alla separazione dei rifiuti stoccati<br />
in balle (RSB).<br />
L’impianto, dunque, presenta un triplice vantaggio:<br />
fornisce nuova energia a partire dai<br />
rifiuti, valorizza il materiale recuperabile per<br />
nuovi utilizzi e alleggerisce il problema dello<br />
smaltimento delle ecoballe.<br />
Le tecnologie impiegate<br />
Di seguito elenchiamo le tecnologie utilizzate<br />
per la finalizzazione dell’impianto: undici separatori<br />
ottici per la selezione delle plastiche,<br />
tre separatori aeraulici, nastri trasportatori,<br />
due trituratori primari, tre trituratori secondari,<br />
due vagli rotanti con tamburo di 2,8 metri<br />
di diametro, tre presse per i flussi in uscita,<br />
una filmatrice, tre deferrizzatori e un separatore<br />
di metalli ferrosi e non ferrosi.<br />
Materiale in entrata e linee di trattamento<br />
Le frazioni di rifiuto trattate nell’impianto sono<br />
molteplici: una frazione leggera 2D costituita<br />
da film plastico in LDPE; una frazione 3D costituita<br />
da PET e HDPE; una parte di rifiuto<br />
convertibile in combustibile solido secondario,<br />
scarti inerti e materiali in PVC, materiali ferrosi<br />
e non ferrosi.<br />
L’impianto è costituito da due linee parallele<br />
di pretrattamento con una portata di 35 t/h cadauna.<br />
La potenzialità di trattamento del progetto,<br />
su 300 giorni di lavoro annui, è pari a<br />
210.000 t/a.<br />
La linea di trattamento è stata studiata e progettata<br />
al fine di potenziare l’automazione del<br />
processo, ottimizzando i sistemi di trasporto di<br />
materia, senza l’impiego di stoccaggi intermedi.<br />
L’automatizzazione completa del processo di<br />
selezione permette di velocizzare le lavorazioni,<br />
eliminando l’errore umano e creando flussi di<br />
materiali maggiormente omogenei.<br />
La soluzione studiata da PAL Green Division<br />
per l’impianto di Giugliano porterà a una riduzione<br />
significativa dell’impatto ambientale<br />
e alla bonifica di interi ettari di paesaggio,<br />
oggi dedicati allo stoccaggio delle balle.<br />
L’obiettivo perseguito per l’impianto di CSS è una<br />
testimonianza tangibile dell’impegno della divisione<br />
per l’ambiente di PAL che crede nella circolarità<br />
come opportunità di sviluppo e di crescita,<br />
nonché nella valorizzazione e rigenerazione del<br />
ciclo di vita di ogni materiale.<br />
●<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
Ottobre <strong>2023</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
54 RIFIUTI SOLIDI TECNOLOGIA A SENSORI<br />
Il tappo chiude<br />
il cerchio del riciclo<br />
Ludovica Bianchi<br />
PE e PP finalmente separati sia per polimero che per colore.<br />
Questo il risultato nato dalla collaborazione tra TOMRA<br />
Recycling Sorting e la californiana Greenpath Enterprises<br />
Joe Castro,<br />
presidente<br />
di Greenpath<br />
Enterprises.<br />
Granuli di polietilene<br />
di alta qualità ottenuti<br />
tramite selezionamento<br />
e pronti per essere<br />
utilizzati come plastica<br />
riciclata post consumo.<br />
La nuovissima linea di selezione di scaglie<br />
di plastica messa a punto dalle due<br />
aziende, consente di separare la plastica<br />
dei tappi in poliolefine dal PET delle bottiglie.<br />
Lo stesso Joe Castro, presidente di<br />
Greenpath commenta: "Se lo sviluppo di un<br />
processo di selezione meccanica per chiudere<br />
il cerchio del riciclo dei tappi è innovativo,<br />
la creazione di un sistema per separare in<br />
modo efficace le poliolefine miste in base al<br />
polimero e al colore è una vera svolta." Era<br />
ciò che serviva dato che PE e PP hanno densità<br />
molto simili e sono difficili da separare<br />
nei loro diversi polimeri. Per questo motivo<br />
le poliolefine miste vengono riciclate in applicazioni<br />
più “tolleranti” che consentono una<br />
maggiore contaminazione. In alternativa viene<br />
utilizzato un approccio di diluizione per<br />
includere le poliolefine miste (solo in una piccola<br />
frazione di plastica riciclata), utilizzando<br />
materiale vergine.<br />
Chi cerca, trova<br />
È da tempo che l’impresa ha iniziato a trattare<br />
i tappi di bottiglia riciclati, cercando un processo<br />
di selezione in grado di separare in<br />
modo omogeneo ed efficace l'HDPE dal PP,<br />
in modo che i produttori possano includere la<br />
plastica riciclata nelle applicazioni di stampaggio<br />
a iniezione.<br />
"In definitiva, puntiamo a livelli di purezza del<br />
98% o superiori", spiega Castro. Greenpath<br />
ha così deciso di concentrarsi sulla soluzione<br />
meccanica, scegliendo la selezionatrice di scaglie<br />
INNO-SORT FLAKE, con una combinazione<br />
unica di tecnologie a sensori, tra cui telecamere<br />
a colori in grado di identificare 16,8<br />
milioni di variazioni di colore e telecamere su<br />
due lati, per poter distinguere la differenza tra<br />
un lato della scaglia e l'altro. “Il sistema è ora<br />
in grado, tramite le unità INNOSORT FLAKE,<br />
di effettuare la selezione dei prodotti in PE o<br />
PP per polimero e poi per colore - come il rosso,<br />
il bianco, il blu, l'arancione o il verde; possiamo<br />
purificarli e fornire loro un colore selezionato<br />
che soddisfi la loro specifica applicazione<br />
utilizzando la plastica riciclata post-consumo",<br />
afferma Castro.<br />
●<br />
Noi sviluppiamo le soluzioni di domani – dal 1969.<br />
Osserva bene, cosa vedi? Noi non vediamo spazzatura ma molteplici possibilità di<br />
creare nuovi oggetti dai rifiuti. Il processo tecnologico di Vecoplan è la soluzione<br />
per la gestione delle risorse come questa - ieri, oggi e domani, guarda al futuro!<br />
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Ottobre <strong>2023</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
56 RIFIUTI SOLIDI NEWS<br />
Pazzesco!<br />
Sepolti dalla polvere, sottoposti nel tempo<br />
a variazioni di umidità e a contatto con<br />
diversi tipi di minerali, frammenti di vetro<br />
dell’antica Roma sono diventati materiali alla<br />
base delle tecnologie quantistiche.<br />
“Rifiuti”vetrosi e antichi<br />
dell’epoca romana,<br />
si sono trasformati<br />
nei secoli in cristalli fotonici<br />
Scoperta wow<br />
Avvenuta casualmente, come spesso accade,<br />
da parte di Fiorenzo Omenetto e Giulia Gui -<br />
detti, due ricercatori italiani dell’Università<br />
Tufs del Massachusetts.<br />
Visitando il Centro per le tecnologie dei beni<br />
culturali dell’Istituto di Tecnologia Italiano a<br />
Genova, hanno osservato dei frammenti di<br />
vetro romano – rinvenuto ad Aquileia e risalente<br />
al primo secolo a.C – presenti in una<br />
teca. Inizialmente attirati dalla particolare<br />
iridescenza del vetro, i due ricercatori hanno<br />
iniziato ad analizzare il frammento tramite<br />
microscopio elettronico a scansione, evidenziandone<br />
l’incredibile struttura.<br />
Dalle analisi è stato visto che gli strati esterni<br />
del vetro erano costituiti da sottili fogli di silice<br />
molto regolari e spessi pochi micrometri, disposti<br />
in modo tale da riflettere particolari lunghezze<br />
d’onda di luce. Ciò grazie ad una particolare<br />
patina che probabilmente si è formata<br />
attraverso più cicli di processi di corrasione e<br />
ricostruzione dovuti alle condizioni ambientali<br />
e alle polveri di copertura del vetro.<br />
"È davvero straordinario avere un vetro che<br />
rimane nel fango per due millenni e ti ritrovi<br />
con qualcosa che è un esempio da manuale<br />
di un componente nanofotonico", ha dichiarato<br />
Omenetto.<br />
Vetro fotonico<br />
Il cristallo così scoperto ha caratteristiche<br />
molto simili a quelle dei cristalli fotonici, vale<br />
a dire materiali che riflettono la luce con modalità<br />
specifiche per applicazioni in alcune<br />
moderne tecnologie, ad esempio come interruttori<br />
per le comunicazioni ottiche o per<br />
memorizzare informazioni quantistiche.<br />
La ricerca è pubblicata sulla rivista dell'Acca -<br />
demia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas, e<br />
potrebbe semplificare i metodi per la produzione<br />
di questi materiali del futuro. ●<br />
Ottobre <strong>2023</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
58 RIFIUTI SOLIDI SALONI<br />
Oltre 10 mila<br />
i visitatori registrati<br />
nel corso<br />
della week, 300<br />
le aziende<br />
partecipanti.<br />
Un’edizione da record<br />
Eliana Puccio<br />
Remtech Expo23 si conclude con un enorme successo<br />
di pubblico e contenuti per la tre giorni all'insegna<br />
della multitransizione, rigenerazione e ricostruzione<br />
Si è conclusa con grande successo la XVII<br />
edizione di RemTech Expo. Dopo le prime<br />
due giornate, dedicate rispettivamente<br />
ai principali temi dell’agenda nazionale<br />
ed europea, l’ultima tappa della tre giorni di<br />
RemTech (Ferrara Expo) si è incentrata sul<br />
tema Bonifiche.<br />
Un’edizione da record sia di partecipazione<br />
sia di contenuti. Sono oltre 10 mila i visitatori<br />
registrati nel corso della week, 200 i panel<br />
congressuali e oltre 300 le aziende partecipanti.<br />
Un alto riconoscimento è stato conferito<br />
dalla Presidenza della Repubblica, con<br />
la “Medaglia del Presidente della Repubblica”,<br />
al quale hanno avuto seguito numerosissimi<br />
premi che hanno certamente caratterizzato<br />
questa 17esima edizione, come<br />
lo Smart Ports Award, il premio per le autorità<br />
di sistema che si sono distinte per sensibilità<br />
alle politiche sociali e green.<br />
Un passo importante<br />
Arriva a caldo il commento post chiusura della<br />
General Manager di Remtech Expo Silvia<br />
Paparella, Con Ferrara Expo.<br />
“Questa edizione di RemTech Expo ha segnato<br />
il passo della transizione ecologica e della<br />
multi-transizione, generando non solo momenti<br />
di costruttivo dibattito ma anche attivando<br />
una serie di proposte che saranno portate<br />
presto all'attenzione delle Istituzioni, come<br />
lo stesso Sen. Alessandro Morelli, Sotto -<br />
segretario della PDCM ha stimolato.<br />
Il 12 Ottobre saremo infatti presso il Senato<br />
della Repubblica per proseguire fattivamente<br />
questa intensa attività di costruzione a supporto<br />
del Paese e dell'Europa. Un risultato<br />
quello di RemTech davvero collegiale, frutto<br />
della collaborazione e costruzione pubblicoprivata,<br />
elemento centrale e valore imprescindibile”<br />
.<br />
●<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
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ottimizziamo il processo<br />
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flessibile del nostro test centre.<br />
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orientata al futuro, il Test and Innovation Centre STADLER è<br />
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contribuiscono a un mondo più pulito.<br />
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Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
60 RIFIUTI SOLIDI NEWS<br />
The reliable brand!<br />
L’importanza delle basi<br />
Eliana Puccio<br />
Il primo pallet Chep realizzato utilizzando esclusivamente<br />
rifiuti in plastica riciclati. La soluzione ideale per tutti<br />
i punti vendita che puntano a promozioni più sostenibili<br />
Chep Europe ha presentato il nuovo Q+, il<br />
primo quarto di pallet da esposizione,<br />
prodotto sfruttando i rifiuti in plastica riciclati.<br />
Intende quindi proporre prodotti creati<br />
in base a princìpi di sostenibilità e riduzione dei<br />
rifiuti sin dalle prime fasi, provvedendo in ultima<br />
analisi all’impiego di rifiuti post-consumo che<br />
altrimenti finirebbero in discarica.<br />
“Test approfonditi effettuati nel Fraunhofer<br />
Institute in Germania e l'Innovation Center Chep<br />
di Orlando hanno confermato le performance<br />
costanti e la resistenza del nuovo pallet da<br />
esposizione Q+.<br />
Oltre due anni di ricerca e sviluppo, che hanno<br />
visto numerose versioni del progetto, sono culminati<br />
nella riformulazione del prodotto.<br />
Si tratta di una tappa significativa nel nostro iti-<br />
nerario di creazione di supply chain rigenerative,<br />
all'insegna di prodotti che, oltre a minimizzare<br />
l'impatto ambientale, contribuiscono altresì al<br />
benessere del pianeta", ha dichiarato Daniel<br />
López, Product Management and Innovation<br />
Director presso Chep Europe.<br />
Le due versioni<br />
Q+ si distingue grazie a funzionalità come Blue<br />
Click®, soluzione brevettata per il collegamento<br />
di contenitori in cartone che riduce i tempi di<br />
co-packing, offrendo una maggiore stabilità e<br />
riducendo al minimo i danni ai prodotti che possono<br />
verificarsi in fase di trasporto presso il punto<br />
vendita degli espositori in cartone precaricati.<br />
Ad oggi, Chep ha prodotto 1 milione di pallet<br />
Q+, recuperando e riutilizzando 2.500 tonnellate<br />
di rifiuti in plastica.<br />
Il rilancio del quarto di pallet espositivo Q+ fa<br />
di entrambe le versioni, quella su ruote (riproposta<br />
nel 2020) e quella statica, il prodotto di<br />
punta nella trasformazione dell'offerta di Chep<br />
per il settore dei beni di largo consumo.<br />
Le due versioni sono composte al 100% da rifiuti<br />
in plastica riciclata e rappresentano il costante<br />
impegno dell'azienda nel supportare i propri<br />
clienti nella realizzazione di promozioni più sostenibili<br />
nei loro punti vendita.<br />
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Ottobre <strong>2023</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
62 RIFIUTI SOLIDI NEWS<br />
Bottle to Bottle<br />
Eliana Puccio<br />
Un nuovo ecocompattatore per il riciclo<br />
delle bottiglie in PET è stato collocato<br />
nel Carrefour Express di Capalbio Scalo (GR)<br />
Etruria Retail da sempre impegnata nella<br />
tutela dell’ambiente e nella lotta alla riduzione<br />
della plastica, ha installato una<br />
macchina che ricicla le bottiglie in Pet. Il nuovo<br />
ecocompattatore è stato collato di fronte il supermercato<br />
Carrefour di via Origlio a Capalbio<br />
Scalo (Grosseto). L’iniziativa coinvolge l’intero<br />
territorio toscano dove nel corso di un anno<br />
sono stati installati 28 ecocompattatori da<br />
Etruria Retail grazie alla collaborazione con<br />
Coripet nell’ambito del progetto “bottle to bottle”<br />
che ha portato alla raccolta di oltre un milione<br />
di bottiglie, pari a oltre 20 tonnellate di Pet.<br />
Come funziona?<br />
Ogni bottiglia conferita nell’ecocompattatore<br />
dà diritto a un punto.<br />
200 punti raccolti equivalgono a 2 euro di sconto<br />
su una spesa minima di 25 euro. Bisogna quindi<br />
scaricare l’app gratuita di Coripet o ritirando la<br />
Card Coripet nel punto vendita.<br />
Coripet si occupa poi di rititare le bottiglie inserite<br />
nell’ecocompattatore e di portarle a<br />
un riciclatore dove vengono lavate e sminuzzate<br />
in piccoli pezzi. Il Pet riciclato viene poi<br />
utilizzato per la produzione di nuove bottiglie;<br />
i tappi, invece, vengono separati in fase di lavaggio<br />
finale e avviati anch’essi a un percorso<br />
di riciclo.<br />
●<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
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e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
64 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />
VAGLI VIBRANTI<br />
VAGLI VIBRANTI<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
65<br />
Il vaglio vibrante<br />
Bivitec consente<br />
un’ottima separazione<br />
fra il prodotto finale,<br />
la parte legnosa<br />
grossolana<br />
ed eventuali impurità.<br />
Quel che resta del torchio<br />
La vagliatura è un fondamentale per la fase<br />
di affinamento. Grazie al vaglio vibrante<br />
Bivitec, è possibile ottenere un prodotto dalla<br />
granulometria ottimale per i fertilizzanti<br />
Ecotec Solution ha accettato e superato la<br />
sfida posta da Enomondo per la vagliatura<br />
di un nuovo compost.<br />
Enomondo è una società del Gruppo Caviro che<br />
produce ammendanti di qualità, dai residui della<br />
vinificazione. La società produce tre tipologie di<br />
fertilizzanti naturali: l’Ammendante Compostato<br />
Misto (ACM), l’Ammendante Compostato Verde<br />
(ACV) e l’Ammendante Compostato da Scarti<br />
della Filiera Agroalimentare (ACFA) lanciato a<br />
fine 2022 con la realizzazione di un impianto ad<br />
hoc. Per la produzione di questa nuova tipologia<br />
di compost, entrato nella normativa fertilizzanti<br />
solamente a maggio 2022, il vaglio Bivitec di<br />
Binder + Co fornito da Ecotec garantisce l’ottenimento<br />
di un prodotto di alta qualità pronto per<br />
la vendita.<br />
Il processo di compostaggio<br />
Nell’impianto di Faenza, che ha una capacità<br />
produttiva di circa 50.000 tonnellate/annue, il<br />
processo per il compostaggio inizia con la miscelazione<br />
delle matrici che vengono disposte<br />
in platee e rivoltate periodicamente. I rivoltamenti<br />
innescano spontaneamente la fermentazione<br />
aerobica nella quale eventuali patogeni<br />
sono inattivati dalle temperature controllate,<br />
generate dal processo stesso.<br />
Terminata la fase “termofila”, inizia quella di<br />
“curing” dove il prodotto viene stoccato per circa<br />
60 giorni in cumuli per terminare il naturale processo<br />
di stabilizzazione e umificazione della sostanza<br />
organica. Per la vendita, il compost viene<br />
vagliato a 20/30 mm per un miglior spandimento<br />
con il tradizionale spandiletame. Il prodotto finale<br />
è di colore marrone scuro, ha la consistenza del<br />
letame e l’odore tipico dei prodotti compostati,<br />
ma non persistente. La vagliatura è un passaggio<br />
fondamentale per l’affinamento del prodotto<br />
destinato alla vendita. Grazie alla tecnologia del<br />
vaglio vibrante flip flow Bivitec, è possibile ottenere<br />
un prodotto della granulometria ottimale<br />
per i vari utilizzi dei fertilizzanti.<br />
Il vaglio vibrante Bivitec consente un’ottima separazione<br />
fra il prodotto finale, la parte legnosa<br />
grossolana ed eventuali impurità.<br />
Ecotec ha affiancato Enomondo per la scelta<br />
del vaglio con prove specifiche sul prodotto,<br />
mettendo a disposizione del cliente l’area test<br />
di Binder+Co. in Austria per analizzare le caratteristiche<br />
del materiale grezzo ed individuare<br />
le specifiche ottimali dell’impianto da<br />
realizzare. Le richieste del cliente, ampliamente<br />
soddisfatte da Ecotec Solution, erano<br />
massima qualità ed uniformità del prodotto<br />
finito, nonché possibilità di variare con semplicità<br />
la pezzatura del prodotto in uscita.<br />
Martin Mairhofer, Managing Director di Ecotec<br />
Solution Srl racconta che, per effettuare le<br />
prove in Austria, “Abbiamo confezionato sottovuoto<br />
il materiale da vagliare affinché mantenesse<br />
la stessa umidità di lavorazione invitando<br />
il cliente a vedere dal vivo le prove. In<br />
seguito, effettuato diversi test su differenti granulometrie<br />
analizzando anche i tassi di umidità<br />
e l’eventuale presenza di microplastiche.<br />
Una volta capito che il vaglio Bivitec assecondava<br />
totalmente tutte le necessità del cliente, abbiamo<br />
progettato la linea dell’impianto”. ●<br />
L’impianto<br />
di compostaggio<br />
a Faenza,<br />
la cui capacità<br />
produttiva è di 50.000<br />
tonnellate /annue.<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
Ottobre <strong>2023</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
66<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
CALDAIE E SPGR<br />
Facili ed economici<br />
In Svizzera una tecnologia che si avvale di Shock<br />
Pulse Generators per la pulizia delle caldaie. Un sistema<br />
che utilizza aria compressa e richiede meno manutenzione<br />
Shock Pulse Generators (SPG):<br />
Hightech system for automated<br />
boiler cleaning<br />
· Permanent and automated boiler<br />
cleaning, thus lower exhaust<br />
temperature and higher boiler<br />
efficiency, improved CO2 plant<br />
performance<br />
· No steam consumption for soot<br />
blowers, no thermal abrasion or<br />
damaging of boiler tubes<br />
Vista dell'SPGr<br />
installato nella parete<br />
laterale della caldaia<br />
a passaggio<br />
orizzontale.<br />
· Higher plant availabitlity by<br />
longer boiler traveling period,<br />
less cleaning needs during<br />
maintenance stops<br />
Renergia è il più recente e moderno impianto<br />
di incenerimento dei rifiuti in<br />
Svizzera, precisamente con sede a<br />
Lucerna.<br />
L'impianto ha acquisito la migliore esperienza<br />
operativa con la pulizia delle caldaie mediante<br />
Shock Pulse Generators e ha deciso di aggiornare<br />
tutta la struttura con l'ultimo sviluppo di<br />
questa tecnologia.<br />
L'impianto è stato progettato per una capacità<br />
di 58 t/h di vapore a 410°C/41 bar per ciascuna<br />
delle caldaie.<br />
L'operatore ha deciso di lavorare a stretto contatto<br />
con Explosion Power GmbH, che ad oggi<br />
ha commercializzato oltre 1.000 unità in tutto<br />
il mondo, per ottimizzare la pulizia della caldaia<br />
utilizzando un sistema automatizzato derivante<br />
dall'ultimo sviluppo di Shock Pulse Generators.<br />
La caldaia a 4 giri è composta da 3 passaggi<br />
verticali e un passaggio orizzontale.<br />
La comprovata esperienza con lo sviluppo iniziale<br />
della serie SPG nei passaggi verticali, che<br />
all'epoca funzionavano con gas naturale e ossigeno<br />
puro, ha incoraggiato l'operatore a continuare<br />
l'espansione con la serie SPGr aggiornata,<br />
che richiede meno manutenzione e<br />
utilizza aria compressa invece dell'ossigeno<br />
per il funzionamento.<br />
Il responsabile della manutenzione, il signor<br />
Makrus Benz, ha riassunto come segue:<br />
“Gli SPGr sono affidabili, facili da usare ed economici”.<br />
●<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
www.explosionpower.ch
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
68 RIFIUTI SOLIDI TRATTAMENTI PERFORMANTI<br />
Senza fine<br />
Come riciclare l'alluminio in maniera vantaggiosa grazie<br />
a specifici sistemi di trattamento. Questo metallo<br />
è il protagonista per eccellenza tra quelli che possono essere<br />
recuperati e portati a nuova vita innumerevoli volte<br />
Hall 3 - Stand C160<br />
10 - 13 <strong>ottobre</strong><br />
Hall A3 - Stand 75<br />
7-10 novembre<br />
Quando si parla di risorse<br />
dalle infinite potenzialità<br />
nonn possiamo non pensa-<br />
Negli anni stiamo<br />
re all’alluminio.<br />
assistendo ad<br />
una forte crescita degli<br />
oggetti prodotti con questo materiale.<br />
Questa tenden nza è dovuta al fatto che<br />
lo stesso possa essere impieinnumerevoli<br />
settori, e<br />
gato in<br />
quindi di essere riciclato al<br />
100% nfinite volte, riducendo<br />
la CO 2 nell’atmosfera ed evitando<br />
l’estrazione o la produzione di<br />
nuova<br />
materia per la realiz-<br />
di nuovi materiali.<br />
zazione<br />
For Rec progetta macchine<br />
personalizzate ad alte prestazioni<br />
per il riciclo<br />
dell’alluminio. Sono<br />
impianti che<br />
consentono di: sele-<br />
zionare il materiale, ridurre il volume ed infine<br />
portare a nuova vita questo metallo per nuove<br />
lavorazioni. Nello specifico, tra le linee più performanti<br />
sviluppate da For Rec per il trattamento<br />
dell'alluminio troviamo: il trituratore primario<br />
FX:trituratore bi-albero con quattro<br />
motori e settori di taglio, utilizzato per la riduzione<br />
volumetrica e per una prima sgrossatura<br />
dei materiali ferrosi e non ferrosi; il mulino a<br />
martelli Z15: estremamente potente e veloce,<br />
permette la lavorazione di materiali eterogenei.<br />
Infine, il trituratore monorotore XH: macinatore<br />
idraulico ad alta coppia e basso numero di giri,<br />
completo di rotore riportato contro le usure causate<br />
dalla macinazione dei metalli.<br />
Grazie a questi macchinari industriali è possibile<br />
trattare numerose tipologie di prodotto, come:<br />
lattine sfuse e in balle, profili di alluminio, fusione<br />
di alluminio o cavi.<br />
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VALORIZZARE<br />
AL MASSIMO I METALLI<br />
BASSO CONSUMO<br />
ENERGETICO<br />
I nostri macchinari garantiscono un’ottima<br />
efficienza energetica, massimizzando il rapporto<br />
tra consumi e produttività oraria.
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
70 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />
CALCESTRUZZO<br />
CALCESTRUZZO<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
71<br />
Milano, Holcim protagonista<br />
per la M4, con la fornitura<br />
di 400 mila metri cubi<br />
di calcestruzzo e con<br />
il recupero, la lavorazione<br />
e il riutilizzo di circa 500<br />
mila tonnellate di aggregati<br />
Strategia<br />
green<br />
testi di Gabriele Villa<br />
in collaborazione con<br />
orgogliosi di aver realizzato<br />
quest’opera di ingegneria con le<br />
“Siamo<br />
migliori tecnologie del settore dimostrando<br />
ancora una volta come, insieme,<br />
possiamo realizzare infrastrutture tecnolo -<br />
gi camente avanzate nel nostro Paese”, ha<br />
dichiarato Pietro Salini, CEO di Webuild riferendosi<br />
alla milanese M4.<br />
Alla realizzazione della nuova metropolitana M4<br />
di Milano ha contribuito in maniera significativa<br />
anche Holcim Italia e, come ha affermato<br />
Calogero Santamaria, amministratore delegato<br />
di Holcim Aggregati Calcestruzzi: “Holcim è stato<br />
un attore fondamentale nella realizzazione<br />
della linea 4 e con l’apertura di San Babila si<br />
raggiunge un grande traguardo che consentirà<br />
di collegare il centro della città di Milano all’aeroporto<br />
in soli 12 minuti. Abbiamo fornito circa<br />
400 mila metri cubi di varie tipologie di calcestruzzi<br />
e con il recupero, la lavorazione ed il riutilizzo<br />
in calcestruzzo di circa 500 mila tonnellate<br />
di aggregati provenienti dagli scavi delle stazioni,<br />
Holcim ha contribuito in maniera determinante<br />
alla sostenibilità e all’economia circolare<br />
dell’opera risparmiando risorse naturali.<br />
Siamo orgogliosi di aver partecipato a rendere<br />
Milano più sostenibile in quanto contribuire a<br />
costruire infrastrutture che agevolino le connessioni<br />
tra le persone e tra i luoghi, riducendo<br />
allo stesso tempo le emissioni e l’utilizzo di risorse<br />
naturali e applicando i principi dell’economia<br />
circolare è uno degli obiettivi principali<br />
della nostra strategia”.<br />
La nuova metropolitana e l’ambiente<br />
La M4 di Milano è uno dei più significativi progetti<br />
di mobilità sostenibile sotterranea in Europa:<br />
questa nuova linea della metropolitana a regime<br />
consentirà di evitare 75 mila tonnellate di emissioni<br />
di CO 2 nell’aria. La metropolitana, infatti,<br />
contribuisce fortemente allo sviluppo di una<br />
mobilità più sostenibile in quanto comporta<br />
emissioni zero e ridimensiona il traffico automobilistico<br />
con considerevoli benefici sia per<br />
l’ambiente sia per chi vive e lavora in città. Si<br />
calcola che l’avvio a regime delle nuove linee<br />
M4 e M5 possa ridurre di circa 30 milioni gli spostamenti<br />
annui su auto ma anche il 2% di emissioni<br />
inquinanti. Una volta terminata, “La Blu”<br />
sarà in grado di trasportare 86 milioni di persone<br />
ogni anno, evitando più di 180 mila viaggi in auto<br />
ogni giorno. Come la linea 5, per la cui realiz-<br />
zazione Holcim aveva a suo tempo fornito i propri<br />
materiali, anche la M4 è una “metropolitana<br />
leggera ad automatismo integrale”.<br />
Soluzioni sostenibili<br />
e approccio circolare<br />
Holcim ha fornito in sei anni circa 400 mila metri<br />
cubi di svariate tipologie di calcestruzzi strutturali<br />
e sostenibili realizzati con cemento pozzolanico<br />
32,5: C35 per fondazioni, elevazioni e<br />
solai; C30 per diaframmi e C40 per elevazioni e<br />
solai. Il calcestruzzo LSC (Low strenght Con -<br />
crete) è stato utilizzato soprattutto per i riempimenti,<br />
mentre il Fibro 30 è stato impiegato<br />
per realizzare le pavimentazioni. Per la realizzazione<br />
dei pali è stato utilizzato il calcestruzzo<br />
in C35 autocompatto, mentre i micropali sono<br />
stati realizzati con Spritzbeton.<br />
In particolare, il calcestruzzo LSC è un prodotto<br />
equiparabile a un terreno artificiale pompato<br />
che consente il riempimento di scavi e trincee<br />
con la possibilità di una facile rimozione con<br />
mezzi manuali. Il cemento 32,5 pozzolanico, utilizzato<br />
per la formulazione della quasi totalità<br />
del calcestruzzo fornito, è caratterizzato dal basso<br />
sviluppo del calore di idratazione ed è studiato<br />
per garantire elevata durabilità in opere strutturali<br />
in calcestruzzo esposte ad ambienti aggressivi<br />
(come la resistenza ai solfati) o in situazioni<br />
ove sia richiesto un basso sviluppo del<br />
calore d’idratazione. È quindi certificato LH, in<br />
quanto per la sua composizione chimica e in<br />
conformità alle Normative di riferimento ottiene<br />
un calore di idratazione inferiore ai<br />
<strong>27</strong>0 J/g. Inoltre, la presenza di componenti<br />
ad attività pozzolanica ed il<br />
ridotto tenore di C3A conferiscono<br />
al prodotto caratteristiche superiori<br />
di stabilità alle aggressioni ambientali<br />
ed un’alta resistenza agli attacchi<br />
chimici. Questo cemento risulta essere<br />
resistente ai solfati secondo la<br />
Norma UNI EN 197-1 e quindi certificato<br />
SR. Dal 2021 i calcestruzzi<br />
confezionati con tali cementi sono<br />
entrati a far parte della famiglia<br />
ECOPact in quanto Holcim ha inoltre<br />
recuperato e lavorato nelle proprie<br />
cave gli aggregati provenienti dagli<br />
scavi (circa 500.000 tonnellate) riutilizzandoli<br />
nel calcestruzzo destinato<br />
all’opera stessa. ●<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
Ottobre <strong>2023</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
72 RIFIUTI SOLIDI NEWS<br />
Una buona alternativa<br />
Ludovica Bianchi<br />
Dagli scarti di produzione del carciofo, una farina funzionale<br />
e di alta qualità. E si continua a non buttare via nulla...<br />
si crea, nulla si distrugge ma<br />
tutto si trasforma”. Sembra essere<br />
un manifesto attualissimo “Nulla<br />
sull’economia circolare e invece si tratta della<br />
legge sulla conservazione della materia di<br />
Lavoiser.<br />
Ma è anche il punto di partenza della startup<br />
italianissima Circular- Fiber che vuole combattere<br />
lo spreco alimentare, riutilizzando gli<br />
scarti di lavorazione del carciofo. L’invenzione<br />
si chiama Karshof ed è la prima farina vegetale<br />
caratterizzata da questi materiali.<br />
Nell’industria del carciofo l’Italia, a livello europeo,<br />
produce il 60% degli scarti che arrivano<br />
al 75% nel caso di produzione di cuori di questo<br />
ortaggio. Con un avanzo quindi di un terzo<br />
delle sue propietà nutritive inutilizzate e anzi,<br />
trattate come rifiuti.<br />
Fibre circolari<br />
Krshof è speciale sia nel processo con cui<br />
viene creata sia nelle proprietà intrinseche.<br />
Poiché su 1 kg di carciofi 750 grammi sono<br />
di scarto, Circular Fiber ha creato una circolarizzazione<br />
della filiera partendo dalla supply<br />
chain, per avere approvvigionamento a km<br />
zero della materia prima. La farina (contenedo<br />
il 60% di fibre) non viene usata pura ma<br />
miscelata ad altre ad altri prodotti per la panificazione<br />
o paste a grano duro. E’ priva di<br />
glutine, altamente digeribile e rappresenta<br />
una buona alternativa i prodotti raffinati.<br />
Attualmente viene prodotta in un impianto<br />
pilota in provincia di Venezia, ma l’obiettivo è<br />
di diventare scalabile.Circular Fiber opera<br />
nell’ambito di agricoltura rigenerativa, ed è<br />
pronta a sviluppare un domani prodotti derivanti<br />
da scarti agroalimentari.<br />
Nella realtà, la farina di carciofo è solo uno<br />
degli impieghi: in futuro gli scarti di questo ortaggio<br />
potrebbero essere utilizzati per la produzione<br />
di fibre Tessili, mattoni ecosostenibili<br />
e bioplastiche.<br />
●<br />
Ottobre <strong>2023</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
74<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
GEOTESSILI<br />
Contenitori speciali<br />
Eliana Puccio<br />
Tra i sistemi utilizzati per la disidratazione dei fanghi<br />
di depurazione, i geotessili tubolari contribuiscono alla<br />
soluzione dal punto di vista sia tecnico che economico<br />
Parliamo di contenitori realizzati su misura<br />
mediante l’unione di conci di geotessile<br />
tessuto in polipropilene, avente buona resistenza<br />
a trazione ed elevata permeabilità, per<br />
mezzo di cuciture ad alta resistenza.<br />
Ta li elementi tubolari sono dotati di una o più<br />
manichette, a seconda delle dimensioni, per<br />
l’immissione del fango.<br />
Come funzionano<br />
La separazione tra solido e liquido avviene<br />
sfruttando la gravità: i solidi in sospensione si<br />
depositano progressivamente sul geotessile,<br />
che li trattiene e lascia uscire la frazione liquida<br />
attraverso i pori. Come avviene anche per i sistemi<br />
“tradizionali” utilizzati è necessario effettuare<br />
il condizionamento chimico del fango<br />
da disidratare, prima che il refluo venga immesso<br />
all’interno del geotessile tubolare, uti-<br />
lizzando un opportuno flocculante. La scelta<br />
del reagente dipende chiaramente dalla natura<br />
del fango. L’acqua in uscita va raccolta e ricircolata<br />
in testa all’impianto, mentre i solidi rimangono<br />
all’interno del contenitore finché, per<br />
effetto del consolidamento (espulsione dell’acqua<br />
interstiziale), non viene raggiunta la concentrazione<br />
desiderata. I valori medi registrati<br />
sono del 20-25%, con punte anche superiori al<br />
30% qualora il materiale rimanesse all’interno<br />
per parecchio tempo. Quando il fango è pronto<br />
per lo smaltimento il contenitore viene tagliato<br />
e il materiale disidratato può essere asportato;<br />
il geotessile viene smaltito come materiale filtrante<br />
in discarica o in incenerimento. I geotessili<br />
tubolari sono sistemi che consentono un<br />
ingente risparmio di energia elettrica o termica,<br />
con conseguente riduzione delle emissioni di<br />
CO 2 associate.<br />
●<br />
Confronto tra sistemi meccanici e geofiltri<br />
tubolari.<br />
MTRAX S.B. SRL<br />
Ottobre <strong>2023</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
76 RIFIUTI SOLIDI COSTRUZIONI SOSTENIBILI<br />
Fase di demolizione<br />
dei manufatti<br />
entroterra a City Life.<br />
Demolire<br />
per ricostruire<br />
Le demolizioni sono sempre più<br />
al servizio della riqualificazione<br />
e valorizzazione dei quartieri<br />
Spazzatrici Stradali<br />
& Lavastrade<br />
100% Elettriche<br />
CITY WAVE Vitali Spa ha preso parte ai lavori di demolizione manufatti<br />
entroterra, opere speciali (pali e micropali) e bonifica, delle<br />
aree dell’ultimo lotto del cantiere milanese di City Wave, l’edificio<br />
di nuova generazione che completerà l’innovativo quartiere milanese<br />
di City Life – uno dei principali esempi di riqualificazione urbana<br />
in Europa. Questo cantiere rappresenta una sfida al servizio<br />
di un progetto improntato alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente,<br />
in linea con la mission aziendale: l’edificio, infatti, sarà alimentato<br />
esclusivamente da pannelli fotovoltaici e la struttura consentirà<br />
la raccolta e il riuso delle acque piovane. Per questo motivo, il progetto<br />
ha ottenuto la pre-certificazione LEED classificandosi a livello Platinum.<br />
Per la presenza di materiali<br />
pericolosi e inquinanti, sono<br />
stati attivati attenti protocolli<br />
ambientali.<br />
LORENTEGGIO Termineranno<br />
a fine settembre i lavori di demolizione<br />
dell’ultimo fabbricato<br />
un tempo facente parte<br />
dello storico stabilimento<br />
Osram – un tempo uffici ex<br />
Osram – in via Savona, nel<br />
quartiere milanese di Loren -<br />
teggio. Al posto dell’edificio<br />
sarà costruito un nuovo complesso<br />
residenziale, Sa vona<br />
105, voluto da AbitareIn. I lavori<br />
di bonifica prima e demolizione<br />
poi, hanno seguito un programma<br />
rigoroso, vista la presenza di materiali inquinanti per cui si sono<br />
prontamente attivate le dovute procedure ambientali. Ai lavori di demolizione<br />
seguiranno quelli per l’avvio di collaudo delle opere di realizzazione<br />
dei pozzi per l’impianto geotermico.<br />
Vitali Spa, società specializzata e leader<br />
nel settore edilizio in cui opera da tre<br />
generazioni, si avvale di un know how<br />
adattabile a circostanze e cantieri differenti.<br />
Tra le principali aree di attività, si annoverano<br />
anche le demolizioni, con occhio sempre attento<br />
all’ambiente. Nello specifico, Vitali recupera<br />
i materiali derivanti da queste, attraverso<br />
impianti di trattamento di ultima<br />
generazione - sia in sito che nei propri centri<br />
di recupero – trasformando il materiale di<br />
scarto in materia prima seconda da riutilizzare<br />
nei centri produttivi (per sottofondi e<br />
riempimenti) o in materia prima per il confezionamento<br />
di calcestruzzi e asfalti.<br />
Nell’ottica di un corretto riutilizzo di questi materiali,<br />
Vitali ricorre a tecniche di “demolizione<br />
selettiva”e specifici trattamenti che ne facilitano<br />
il re-impiego. L’utilizzo dei materiali di recupero,<br />
infatti, richiede una serie di trattamenti ai quali<br />
il Gruppo – costantemente impegnato nella ricerca<br />
di soluzioni ecosostenibili e tecnologicamente<br />
all’avanguardia – dedica particolare attenzione.<br />
Qui a lato due recenti case history. ●<br />
100% Electric<br />
street Sweepers<br />
& Flushers<br />
Tenax International S.p.A.<br />
Via Balduina, 3 - 42010 Rio Saliceto (RE) Italy<br />
www.tenaxinternational.com<br />
Ottobre <strong>2023</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
78 RIFIUTI SOLIDI TRITURATORI ELETTRICI<br />
<br />
<br />
Elettrico in azione<br />
L’ultimo modello di trituratore mobile<br />
è elettrico e rispetta l’ambiente<br />
di lavoro operando in totale sicurezza<br />
Con l’aggiunta della versione TANA<br />
440ET alla popolare e collaudata serie<br />
di trituratori mobili, l’azienda risponde<br />
in modo efficace alle esigenze dei clienti che<br />
utilizzano l'elettricità come fonte di energia.<br />
Il nuovo modello 440ET consente di<br />
operare a basso impatto ambientale.<br />
Al sistema idraulico è stata applicata<br />
una motorizzazione elettrica assieme<br />
a una tecnologia di controllo digitale<br />
di ultima generazione e si presenta<br />
sul mercato nella versione definitiva<br />
dopo un lungo periodo di test in condizioni<br />
reali negli impianti di alcuni clienti.<br />
Uno degli aspetti più interessanti della nuova<br />
versione elettrica del nuovo trituratore è la<br />
sensibile riduzione di tempi e costi di manu-<br />
tenzione rispetto alla motorizzazione Diesel<br />
che si traduce in una maggior disponibilità della<br />
macchina a parità di lavoro. Inoltre, l’azionamento<br />
dello stesso, in modalità esclusivamente<br />
elettroidraulica, consente di eliminare le emissioni<br />
sonore e gassose riducendo a livelli insensibili<br />
l’impatto della macchina sull’ambiente<br />
di lavoro.<br />
Il 440ET utilizza solo un piccolo motore diesel<br />
ausiliario con sistema idraulico dedicato alla<br />
traslazione per lo stretto tempo necessario a<br />
consentire lo spostamento e le operazioni di<br />
carico e scarico.<br />
I più lunghi intervalli di manutenzione e la sensibile<br />
riduzione dei fluidi di consumo, oli e filtri,<br />
rispetto alle motorizzazioni Diesel rendono il<br />
TANA 440ET estremamente contenuto nelle<br />
esigenze e nei costi di gestione pur mantenendo<br />
le identiche prestazioni.<br />
Tana Italia sarà a Ecomondo al pad A4 stand<br />
038-039. ●<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
Una scelta ecologica<br />
e intelligente<br />
GUARDA<br />
IL VIDEO!<br />
Comfort<br />
dell’operatore<br />
Servizi Volvo per una<br />
maggiore redditività<br />
L’escavatore da 23 tonnellate EC230 Electric offre le stesse prestazioni della controparte<br />
convenzionale a gasolio, ma con il vantaggio aggiunto di zero emissioni, rumore e vibrazioni ridotti al<br />
minimo, maggiore controllabilità e costo complessivo di gestione inferiore. Oltre ad assicurare una<br />
forza di scavo simile al modello EC220E a gasolio, i tempi di manovra sono ancora più rapidi e con<br />
meno rumorosità.<br />
www.volvoce.it<br />
Volvo Construction Equipment<br />
Funzioni idrauliche<br />
ottimizzate
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
80 RIFIUTI SOLIDI SCARTI METALLICI<br />
Mughal Iron & Steel Industries Limited<br />
(Mughal Steel), una rinomata azienda<br />
di produzione siderurgica, si è trovata<br />
ad affrontare una sfida critica nell'ottimizzazione<br />
dei suoi cicli di trattamento e preparazione<br />
del rottame.<br />
Il suo obiettivo era migliorare l'efficienza e l'efficacia<br />
di questi processi per garantire una gestione<br />
ottimale delle risorse e una valorizzazione<br />
efficace della materia prima seconda.<br />
In particolare, Mughal Steel si è concentrata<br />
sul trattamento del rottame proveniente dai<br />
motori elettrici, con un peso che può raggiungere<br />
fino a 40 kg. Era di vitale importanza introdurre<br />
un impianto di macinazione e separazione<br />
dedicato per massimizzare il recupero<br />
dei metalli da questi rottami e migliorare il rendimento<br />
complessivo del processo. Ed è così<br />
che la sua strada incrocia quella di Panizzolo<br />
Recycling System. L'impianto fornito da Pa -<br />
nizzolo è stato progettato per affrontare le sfide<br />
specifiche del trattamento dei motori elettrici.<br />
L'approccio adottato si basa sull'utilizzo di tecnologie<br />
consolidate e testate che l'azienda ha<br />
Soluzione vincente<br />
L’esperienza e la conoscenza di Panizzolo<br />
Recycling System incrocia la strada<br />
dell’azienda siderurgica pakistana Mughal<br />
Steel, per il trattamento dei rottami<br />
sviluppato e perfezionato nel corso degli anni,<br />
grazie alla sua esperienza diretta nel campo<br />
del trattamento dei rottami. L'impianto si compone<br />
di 5 isole di trattamento, ognuna delle<br />
quali svolge una specifica fase di macinazione,<br />
selezione e raffinazione del motore elettrico,<br />
trasformandolo da rottame a materia prima<br />
seconda. Le varie fasi di trattamento sono state<br />
inserite all’interno di capannone di 8 mila metri<br />
quadri. I macchinari sono stati disposti in modo<br />
logico e sequenziale, grazie alla conoscenza e<br />
all'esperienza diretta di Panizzolo nel trattamento<br />
dei motori elettrici e nel recupero delle<br />
materie prime metalliche da essi. ●<br />
Ottobre <strong>2023</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
82 RIFIUTI SOLIDI NEWS<br />
Connessioni intelligenti<br />
Per ottimizzare l’assistenza, Vecoplancon il VSC offre<br />
un servizio di digitalizzazione che comprende coperture<br />
aggiuntive. L’azienda sta inoltre creando delle succursali<br />
Vecoplan ha ampliato la propria rete di<br />
assistenza, assecondando le esigenze<br />
dei clienti.<br />
"Nel collegamento intelligente in rete di macchine<br />
e processi, l’apparecchio di comando svolge<br />
un ruolo importante. - ha spiegato Jochen<br />
Pfeil, responsabile dell’area assistenza - Questo<br />
consente una comunicazione ottimale tra uomo<br />
e macchina". Con il Vecoplan Smart Center<br />
(VSC), l’azienda offre un forte concetto di digitalizzazione:<br />
uno dei suoi elementi costitutivi<br />
più importanti è la moderna interfaccia di comunicazione<br />
VSC.connect.<br />
A essa si aggiunge l’intuitivo pannello di con-<br />
trollo integrato VSC.control. “In caso di assistenza<br />
i nostri esperti possono subito controllare<br />
l’impianto e rimetterlo in funzione in modo ottimale<br />
in oltre l’80% dei casi”, ha proseguito<br />
Pfeil. Tra le novità una dashboard specifica per<br />
l’utente che consente all’operatore di avere in<br />
ogni momento una panoramica di tutti i valori<br />
rilevanti in tempo reale.<br />
Disponibile anche una pagina di messaggi che<br />
mantiene aggiornato l’utente su guasti e segnalazioni<br />
in corso.<br />
La cronologia degli stessi aiuta l’utente a intervenire<br />
rapidamente sui guasti.<br />
L’utente riceve ulteriore supporto da un registratore<br />
di dati che consente di tenere traccia<br />
di tutti i valori correnti con una risoluzione fino<br />
a 100 millisecondi. Opzionalmente, il VSC può<br />
essere dotato di una fotocamera Heavy Duty che<br />
trasmette immagini dal vivo del processo di triturazione<br />
al VSC.control e a tutti gli altri terminali<br />
abilitati al browser nella stessa rete.“<br />
L’utente può collegarsi al VSC.control con qualsiasi<br />
PC, tablet o smartphone. Il dispositivo viene<br />
riconosciuto automaticamente e non c’è il rischio<br />
che possa interferire con il funzionamento<br />
della macchina. Ogni pannello di controllo VSC<br />
porta la visualizzazione sui terminali mobili.<br />
Ad esempio, il conducente di una pala gommata<br />
può controllare in qualsiasi momento sul suo<br />
tablet il livello di riempimento della tramoggia<br />
monitorando costantemente lo stato attuale<br />
della macchina sul proprio smartphone. ●<br />
Ottobre <strong>2023</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
84 RIFIUTI SOLIDI SOLUZIONI SMART<br />
Portale Radiometrico per il monitoraggio dei rifiu<br />
Controllo radiometrico<br />
al passo coi tempi<br />
Mercati fuori controllo, nuove normative,<br />
necessità qualitative, prezzi in rialzo.<br />
Ma c’è una soluzione e si chiama portale<br />
Acausa dei recenti sconvolgimenti globali,<br />
l’elettronica e i materiali necessari alla<br />
costruzione della strumentazione sono<br />
divenuti rari con tempi di consegna molto più<br />
lunghi rispetto al normale, creando di conseguenza<br />
un’impennata nei costi.<br />
Lo strumento ideale per gli impianti di trattamento<br />
rifiuti è il portale radiometrico: controlla<br />
i carichi in ingresso e in uscita grazie alla elevata<br />
capacità di rivelazione, anche di sorgenti radioattive<br />
molto schermate. La ricerca di tali livelli<br />
di affidabilità richiede l’uso di soluzioni hardware<br />
e software di alta qualità. Il costo dei portali è<br />
variato moltissimo nel corso della storia, dai<br />
prezzi folli degli anni ’90 a quelli molto più abbordabili<br />
del 2019.<br />
Negli ultimi anni si sono moltiplicate le soluzioni<br />
sul mercato e di norma sarebbe un bene, ma<br />
la qualità in alcuni casi è diminuita.<br />
Spesso a fronte di un risparmio iniziale si ottiene<br />
un sistema di monitoraggio non propriamente<br />
valido. Per la ricerca di sorgenti radioattive tralasciare<br />
i dettagli può essere pericoloso.<br />
Brumola, da sempre distributore in esclusiva<br />
per l’Italia degli strumenti prodotti da Thermo<br />
Scientific nel settore monitoraggio radioattività,<br />
ha affrontato il problematico cambiamento degli<br />
equilibri economico/qualitativi in modo vantaggioso,<br />
infatti, in accordo con la casa madre, ha<br />
lanciato sul mercato la soluzione ottimale: il<br />
Brumola SGS-II, un portale che abbia la qualità<br />
comprovata del FHT 1388-S di Thermo con un<br />
costo accessibile e un design più moderno, assemblato<br />
totalmente in Italia da personale altamente<br />
qualificato. I nostri clienti potranno<br />
così avere strumenti di alta qualità al giusto<br />
prezzo.<br />
Brumola fornisce strumentazione per il monitoraggio<br />
della radioattività da oltre 15 anni in<br />
vari settori dell’industria, sono oltre 300 i portali<br />
attualmente installati in Italia, un quinto dei<br />
quali proprio in impianti di trattamento o stoccaggio<br />
dei rifiuti. E l’azienda è felice di far fronte<br />
alle crescenti richieste di strumentazione radiometrica<br />
in questo settore.<br />
●<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
Un portale che coniuga la qualità comprovata della strumentazione Thermo Scienfic, cos più accessibili e un design moderno;<br />
assemblato totalmente in Italia da personale altamente qualificato. I nostri clien potranno così avere strumen di alta qualità al<br />
giusto prezzo.<br />
Brumola inoltre produce strumen portali, monitori per nastro trasportatore e complessi impian di monitoraggio ambientale,<br />
progea e realizza su misura per il cliente.<br />
Brumola Srl<br />
V. Abramo Lincoln, 7/C - Cinisello Balsamo (MI)<br />
Contaaci per maggiori informazioni<br />
Tel 02 6990.0435 - Fax 02 6901.0218<br />
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Distributore Autorizzato per l’Italia
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
86 RIFIUTI SOLIDI NEWS<br />
Un mondo pieno di carta<br />
Il progetto di ricerca di EnEWA recupera il cartaceo dai rifiuti<br />
misti (plastica, indifferenziata e rifiuti industriali).<br />
Primi test nel centro di prova di Stadler in Slovenia<br />
Stadler partecipa al progetto di ricerca di<br />
EnEWA che si concluderà nel 2024. Si<br />
basa sullo studio di una soluzione che può<br />
attingere dall’infinito potenziale della carta riciclabile<br />
presente nei rifiuti misti. Nonostante<br />
la raccolta differenziata sia molto diffusa, la<br />
quantità di carta riciclata è minore di quella che<br />
potrebbe essere. In Germania, ad esempio, il<br />
20% della carta prodotta non viene immessa<br />
nel flusso di valore del riciclo e una parte di que-<br />
sta viene gettata assieme ai rifiuti misti. "Le<br />
normative che impongono un contenuto minimo<br />
di materiale riciclato nei nuovi prodotti cartacei<br />
richiederanno un aumento significativo<br />
della carta da recuperare attraverso il riciclo.<br />
Ma anche se riuscissimo a riciclare tutta la carta<br />
raccolta separatamente con il processo attuale,<br />
non basterebbe a raggiungere questi<br />
obiettivi", ha spiegato Annika Ludes, Product<br />
Engineer di Stadler. "Il progetto EnEWA è importante<br />
per noi. Ci aiuta a cercare<br />
modi per sostenere l'industria del<br />
riciclo mentre ci evolviamo verso<br />
un'economia circolare", ha aggiunto<br />
Annika Ludes. Lo scorso marzo<br />
si sono tenuti i primi test su scala<br />
industriale nel centro di prova<br />
Stadler, in Slovenia, per identificare<br />
e risolvere i problemi di selezione<br />
della carta dai flussi di imballaggi<br />
leggeri e dai rifiuti indifferenziati e<br />
industriali. I test hanno generato<br />
una grande quantità di dati e l'analisi<br />
è ancora nella fase iniziale. Il<br />
team sta analizzando la separazione<br />
di tre flussi principali: carta pura,<br />
separazione della carta dal flusso<br />
di rifiuti plastici e separazione della<br />
plastica dalla carta. I membri del<br />
progetto EnEWA, oltre a Stadler,<br />
sono l'Università di Siegen, la<br />
RWTH Aachen, il LeipaGroup, Pro -<br />
pakma e Tomra.<br />
●<br />
Ottobre <strong>2023</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
88 RIFIUTI SOLIDI ABBATTIMENTO POLVERI<br />
Il cannone modello<br />
Phoenix Plus<br />
ha una gittata di oltre<br />
25 metri.<br />
In un soffio<br />
Parola d’ordine: “Stop eating dust”.<br />
É il concetto attorno al quale Cannoni<br />
Conrad ha creato il suo percorso<br />
nel settore dell’abbattimento polveri<br />
Demolire, caricare, trasportare e scaricare<br />
materiale significa sempre produrre polvere<br />
e questo problema grava su tutta<br />
la filiera del riciclo dei materiali di risulta, andando<br />
a toccare settori come quello dello scavo,<br />
della bonifica e della gestione dei rifiuti.<br />
Per assicurare un ambiente di lavoro salubre<br />
e sicuro per chi vi opera, i sistemi di abbattimento<br />
polveri sono fondamentali e richiesti<br />
espressamente dal Testo Unico sulla Sicurezza<br />
(d.lgs. 81/2008) e, se in passato erano relegati<br />
a mero accessorio di cantiere, ora finalmente<br />
sono recepiti come strumenti essenziali.<br />
Chi ne capisce<br />
Cannoni Conrad, marchio italiano dell’abbattimento<br />
polveri, sfrutta i quasi quarant’anni di<br />
esperienza dello staff Mantovana Macchedil,<br />
di cui èdivisione ecologica, per creare soluzioni<br />
sempre nuove e intelligenti per contenere polveri<br />
e odori negli ambienti di lavoro.<br />
A stretto contatto con la clientela, fianco a fianco<br />
sul campo, Cannoni Conrad si differenzia da<br />
sempre, non solo per il tipo di sistemi di abbattimento<br />
polveri proposti sul mercato, ma anche<br />
e soprattutto per il ventaglio di offerta collegata.<br />
Infatti, e ìn grado di offrire un servizio di noleggio<br />
professionale, contratti di assistenza a lungo<br />
termine, servizi di installazione e progetti personalizzati.<br />
La perfetta sinergia tra l’area progettazione<br />
e il personale sui cantieri ha permesso<br />
nel <strong>2023</strong> la realizzazione di un nuovo<br />
cannone abbattimento polveri ancora piùversatile<br />
e dal design innovativo: il modello PHOE-<br />
NIX PLUS. Una delle novitàèil regolatore di gittata<br />
che permette al PHOENIX PLUS di variare<br />
progressivamente la distanza del getto da un<br />
minimo di 10 metri fino a oltre 25 metri. Inoltre<br />
il nuovo motore elettrico e la pompa ad alta<br />
pressione assicurano poi bassissimi consumi<br />
per una maggiore sostenibilità.<br />
I test svolti sulla macchina insieme agli utilizzatori<br />
hanno confermato come le nuove implementazioni<br />
riescano ad agevolare l’operatore<br />
e il lavoro nel cantiere in modo efficace.<br />
Il PHOENIX PLUS verràpresentato a Ecomondo<br />
di Rimini dal 7 al 10 novembre <strong>2023</strong> nel<br />
Padiglione C3- stand 307.<br />
●<br />
Ottobre <strong>2023</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
90 RIFIUTI SOLIDI NEWS<br />
ECOMONDO<br />
7-10<br />
Novembre<br />
Rimini<br />
PAD A5<br />
201/202<br />
A Padel sui campi di PFU<br />
La R-Evolution Padel Cup: il primo torneo nazionale Open<br />
Maschile su campi sostenibili, realizzati in resina e gomma<br />
riciclata da Pneumatici Fuori Uso, che attraversa lo stivale<br />
Quattro le tappe del R-Evolution Padel<br />
Cup che si sono svolte in lungo e in largo<br />
in Italia: Palermo, Bari e Falconara<br />
Marittima (AN) e Trento.<br />
Gli atleti hanno avuto la possibilità di giocare<br />
su campi realizzati in resina e gomma riciclata<br />
da PFU. Il torneo che prevedeva n montepremi<br />
complessivo di oltre 10.000 euro, è stato promosso<br />
da Casali Sport, azienda italiana leader<br />
nel settore delle superfici sportive, insieme a<br />
Ecopneus.<br />
Ogni campo XPadel è infatti realizzato con resine<br />
di alta qualità a formulazione avanzata e<br />
componenti altamente sostenibili, come il tap-<br />
peto prestazionale in gomma riciclata Tyrefield.<br />
“Il nostro è un impegno nato dalla passione per<br />
lo sport e dalla volontà di offrire superfici sportive<br />
in resina che coniughino risposta tecnicoprestazionale<br />
e sicurezza degli atleti – ha spiegato<br />
Mauro Moreschi, Direttore Commerciale<br />
e Marketing Casali -. Un impegno preso nel<br />
1992 come Casali Sport e portato avanti nel<br />
corso degli ultimi trent’anni senza mai rinunciare<br />
all’elevata qualità delle resine di nostra<br />
produzione, a una progettazione attenta di ogni<br />
sistema di pavimentazione. Per questo definiamo<br />
le nostre superfici di gioco XPadel “ecoperformanti”.<br />
●<br />
IL GRUPPO LEADER NELLE<br />
SOLUZIONI INTEGRATE PER RACCOLTA,<br />
COMPATTAZIONE E TRASPORTO RIFIUTI<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
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92 BIOWASTE BIOMETANO<br />
BIOMETANO<br />
BIOWASTE<br />
93<br />
Savoire faire<br />
L’impianto di Foligno (PG)<br />
per la produzione<br />
di biometano da FORSU.<br />
Bioenerys rafforza il proprio<br />
impegno nella gestione<br />
di impianti di biometano da<br />
FORSU. Con grande attenzione<br />
per ambiente e sicurezza<br />
Con le ultime acquisizioni perfezionate<br />
nel corso del <strong>2023</strong>, Bioenerys consolida<br />
la propria posizione di primario operatore<br />
del mercato del biometano sia da scarti<br />
agricoli e agro-industriali sia dal trattamento<br />
e recupero della frazione organica del rifiuto<br />
solido urbano (FORSU).<br />
Un esempio a 360°<br />
In un mondo che affronta sfide sempre più urgenti<br />
legate all'ambiente e all'energia, l’azienda<br />
ha visto una crescita straordinaria del proprio<br />
portafoglio di impianti (passando dai 12<br />
Mw di potenza installata nel 2021 agli oltre 40<br />
Mw del <strong>2023</strong>). Ma Bioenerys è più di una società<br />
di produzione energetica mirando a diventare<br />
un esempio di impegno per l'ambiente,<br />
la sostenibilità e la sicurezza.<br />
La mission di Bioenerys è chiara e coinvolgente:<br />
"Raccogliamo energia per costruire il<br />
futuro." Questa affermazione incarna l'essenza<br />
stessa di ciò che l'azienda rappresenta non limitandosi<br />
a produrre energia pulita, ma sfruttando<br />
tutto il potenziale insito nell’economia<br />
circolare. Il recupero dei materiali di scarto<br />
permette infatti non solo di trasformarli in<br />
energia 100% rinnovabile ma anche di ottenere<br />
dai residui di lavorazione (digestato) un ammendante<br />
compostato misto, fertilizzante organico<br />
in grado di sostituire i concimi chimici<br />
per l’agricoltura. Un esempio virtuoso di circolarità,<br />
dato che gli scarti organici vengono<br />
trasformati in ammendante che riporta alle<br />
piante i nutrienti necessari allo sviluppo delle<br />
piante stesse. Questa visione quindi è mirata<br />
non solo a ridurre l’impatto ambientale ma<br />
contribuisce anche a creare un futuro più sostenibile.<br />
Energia verde in crescita<br />
In particolare Bioenerys Ambiente, la controllata<br />
che si dedica alla gestione del business<br />
del biometano da FORSU, con l’ingresso<br />
dei due impianti di Legnano e Marsala acquisiti<br />
a luglio <strong>2023</strong>, rafforza il proprio impegno<br />
nel favorire e incrementare la produzione di<br />
questa fonte di energia verde, rappresentando<br />
un volano per l’economia del Paese oltre che<br />
uno strumento utile per rispettare quanto delineato<br />
dall’Europa con le ultime direttive in<br />
materia di economia circolare e lotta alla crisi<br />
climatica.<br />
La società gestisce attualmente 9 impianti<br />
operativi per la produzione di biometano da<br />
rifiuti, distribuiti su tutto il territorio nazionale,<br />
con una capacità autorizzata di trattamento<br />
di c.a. 400.000 ton/anno di FORSU, ed è impegnata<br />
nella realizzazione di ambiziosi progetti<br />
greenfield.<br />
Lo scopo è quello di sfruttare al meglio le potenzialità<br />
di questo mercato contribuendo alla<br />
chiusura del ciclo dei rifiuti organici che, se<br />
non venissero avviati alla filiera del biometano,<br />
diventerebbero un problema perché dovrebbero<br />
essere smaltiti.<br />
Grande ambizione<br />
L’azienda, nel processo di razionalizzazione e<br />
consolidamento dei propri asset, pone la sicurezza<br />
al centro delle sue operazioni coinvolgendo<br />
direttamente le proprie persone, clienti e fornitori,<br />
per definire progetti che migliorino la tutela<br />
del lavoro quotidiano dimostrando in concreto<br />
come la sicurezza sia un valore imprescindibile<br />
e un pilastro fondamentale della cultura aziendale.<br />
L'obiettivo è quello di diventare un esempio<br />
nel settore come società che protegge la persona,<br />
l'ambiente e che non accetta compromessi<br />
quando si tratta di sicurezza.<br />
Questa ambizione è sostenuta dall’impegno costante<br />
dell’azienda nella ricerca e sviluppo: l’analisi<br />
delle evoluzioni del mercato guida Bioenerys<br />
Ambiente nella sua missione di creare un futuro<br />
più sostenibile. L'azienda si impegna infatti a<br />
utilizzare le migliori e più innovative tecnologie<br />
disponibili per rendere gli impianti sempre più<br />
efficienti e meno impattanti per le comunità locali<br />
residenti nei territori dove sorgono le infrastrutture.<br />
Questo approccio non solo migliora<br />
l'efficienza operativa ma dimostra una particolare<br />
attenzione per il benessere delle persone<br />
e dell'ambiente circostante.<br />
In conclusione, Bioenerys rappresenta un<br />
esempio tangibile di come sia possibile combinare<br />
produzione di energia rinnovabile, circular<br />
economy, sicurezza sul lavoro e innovazione<br />
tecnologica per costruire un futuro più<br />
sostenibile.<br />
●<br />
Impianto siciliano<br />
di Marsala,<br />
uno degli ultimi<br />
acquisiti lo scorso<br />
luglio da Bioenerys.<br />
A sinistra, fossa<br />
da cui vengono<br />
prelevati i sacchi<br />
di rifiuti. I 9 impianti<br />
hanno una capacità<br />
autorizzata<br />
di trattamento pari<br />
a circa 400.000<br />
ton/anno di FORSU.<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
Ottobre <strong>2023</strong>
94 BIOWASTE NEWS<br />
Ecco la Bat-energia<br />
Eliana Puccio<br />
Arrivano i super batteri. Uno studio dal Politecnico<br />
federale di Losanna, dimostra che i microbi modificati<br />
possono generare elettricità digerendo i rifiuti<br />
Generano elettricità e ripuliscono le acque<br />
reflue. Non è fantascienza, bensì<br />
il risultato di una ricerca condotta in<br />
Svizzera dalla Scuola politecnica federale di<br />
Losanna.<br />
Protagonisti di questo interessante studio sono<br />
batteri geneticamente modificati.<br />
Ogni organismo deve produrre energia per sopravvivere.<br />
Il processo richiede che alcuni elettroni<br />
vengano spostati da una molecola all'altra<br />
in una catena di trasporto.<br />
Forme di vita più semplici possono sfruttare<br />
anche altri elementi presenti nell'ambiente<br />
circostante. Gli elettroni vengono trasferiti dall'interno<br />
all'esterno, producendo una piccola<br />
corrente elettrica. Su questo processo si basa<br />
la tecnica utilizzata dai ricercatori coordinati<br />
dalla professoressa Ardemis Boghossian, che<br />
hanno approfondito il tema potenziando la capacità<br />
di produrre elettricità e modificando in<br />
laboratorio i batteri.<br />
"Sebbene esistano microbi che producono naturalmente<br />
elettricità , possono farlo solo in<br />
presenza di specifiche sostanze chimiche.<br />
Esche richia coli, invece, può crescere con<br />
un'ampia gamma di fonti di energia, e ha permesso<br />
di produrre elettricità in tanti ambienti<br />
diversi, comprese le acque reflue. Invece di immettere<br />
energia nel sistema per trattare i rifiuti<br />
stiamo producendo elettricità e processando<br />
i rifiuti allo stesso tempo, in pratica prendiamo<br />
due piccioni con una fava".<br />
●<br />
Ottobre <strong>2023</strong>
96 BIOWASTE RICICLO PANNELLI SOLARI<br />
Una rivoluzione<br />
d’oltralpe<br />
Eliana Puccio<br />
Rosi Solar, la startup francese che ricicla i pannelli solari,<br />
recuperando tutti i metalli che li compongono. Voilà tutte<br />
le fasi della “decomposizione”, dallo smantellamento al riutilizzo<br />
Anche i pannelli solari per quanto siano<br />
un'enorme soluzione di risparmio per<br />
i costi dell'energia, arrivano a fine vita.<br />
La startup francese Rosi Solar ha però escogitato<br />
un metodo per riciclarli in modo efficiente<br />
separando e riutilizzando materiali<br />
come il rame, l'argento e il silicio.<br />
L'obiettivo è quello di "decomporre" i pannelli,<br />
e per svolgere questo arduo compito la startup<br />
si è avvalsa dell'aiuto della fisica Yun Luo che<br />
vanta un dottorato in fisica delle microstrutture<br />
e dell'esperto nella purificazione del silicio,<br />
Guy Chichignoud.<br />
Le fasi del riciclo<br />
Quando si parla di riciclo di pannelli solari non<br />
si intende solo lo smantellamento, ma anche<br />
la separazione e il riutilizzo dei componenti.<br />
Vediamo meglio come funziona. In primis, vengono<br />
riscaldati ad alte temperature per eliminare<br />
il polimero estero, poi vengono isolate dal<br />
silicio (che rappresenta il materiale principale<br />
dei pannelli solari) le parti con fili di argento e<br />
rame. Infine, si passa a un trattamento chimico<br />
dove l'argento viene separato dal rame.<br />
Interessante è anche il riutilizzo del “kerf”, ovvero<br />
il fango di silicio che si forma quando si tagliano<br />
i pannelli solari. È un fango molto puro<br />
che contiene ancora silicio di qualità e che viene<br />
sempre riciclato da Rosi Solar. Il liquido che lo<br />
accompagna infatti può essere usato per tagliare<br />
altri pannelli solari, mentre le particelle di silicio<br />
possono essere purificate e riutilizzate per fare<br />
nuovi wafer di silicio.<br />
La startup si è già posta tanti obiettivi, tra questi<br />
c’è quello di riciclare 100.000 pannelli solari<br />
entro la fine dell’anno, recuperando così 100<br />
tonnellate di rame, 60 tonnellate di silicio e<br />
180 chilogrammi di argento. Un metodo che<br />
ha concesso all’azienda di espandersi in<br />
Europa e di puntare ai mercati statunitensi,<br />
cinesi e giapponesi.<br />
●<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
Lo stesso Daily di sempre.<br />
Semplicemente elettrico.<br />
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Stessa robustezza, potenza e capacità di carico, ma a emissioni zero.<br />
Nessuna restrizione, sia in termini di spostamenti che di scelta:<br />
l’intera offerta prodotto disponibile anche in versione puramente elettrica.
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
98 ACQUE REFLUE Soluzioni<br />
SALAMOIE<br />
SALAMOIE<br />
ACQUE REFLUE<br />
99<br />
Recupero del magnesio dalle salamoie di desalinizzazione dell’acqua di mare: una revsione tecnica<br />
Mining of<br />
magnesium<br />
raw materials<br />
Extraction<br />
Refining:<br />
Removing of<br />
impurities<br />
Casting<br />
Manifacture<br />
and use<br />
End of life<br />
• Ores: dolomite,<br />
magnesite, brucite<br />
• Salt<br />
• Brine<br />
• Electrolysis<br />
• Therrmal reduction<br />
“ Pidgeon Process”<br />
• Al alloys<br />
• Mg alloys<br />
• Desulfurization<br />
Sottaceto salato<br />
Gli scarti di processo di desalinizzazione<br />
dell’acqua di mare non sono più rifiuto<br />
ma possono essere fonte di recupero<br />
di minerali. Lo dimostra uno studio Enea<br />
Federica Lugaresi<br />
Magnesio<br />
in salamoia.<br />
Eventi siccitosi, tropicalizzazione e criticità<br />
idriche spingono a considerare la desalinizzazione<br />
come soluzione praticabile e applicabile<br />
per affrontare il problema della scarsità<br />
globale di acqua dolce.<br />
Trattando l’acqua di mare, dal processo di desalinizzazione<br />
si ottengono due flussi: acqua dolce<br />
e salata, con quest’ultima che presenta una concentrazione<br />
di salinità pari a tre volte a quella in<br />
entrata. Essendo flussi concentrati, le salamoie<br />
devono essere considerate come un’importante<br />
“serbatoio” di materiali e non più come un mero<br />
rifiuto da smaltire. Da qui l’importanza di sviluppare<br />
nuovi processi (e tecnologie) per recuperare<br />
metalli e minerali importanti per la green economy<br />
e non solo.<br />
Quantità importanti<br />
Ad oggi nel mondo lavorano quasi 16mila impianti<br />
di desalinizzazione che producono circa 95 milioni<br />
di m 3 /die di acqua desalinizzata. La produzione<br />
di salamoia ammonta invece a 141 mln di m 3 /die<br />
(che corrispondono a circa il 50% in più del volume<br />
dell’acqua totale desalinizzata). In questo<br />
Arabia Saudita, Emirati Arabi, Kuwait e Qatar calcano<br />
la classifica mondiale degli scarti da desalinizzazione<br />
dell’acqua destinata ad uso civile (per<br />
consumo umano e agricoltura ma anche di raffreddamento<br />
negli impianti industriali).<br />
Considerando che la produzione di acqua dissalata<br />
non può che aumentare nei prossimi anni -<br />
si stima che la capacità di produzione globale<br />
cumulativa prevista nel 2050 è di 1,7 × 10 8 m 3<br />
giorno −1 (Mayor,2019) - perché quindi non considerare<br />
le salamoie come fonte di recupero per<br />
minerali e metalli con flusso costante all’economia,<br />
e a costi ragionevoli?<br />
Una nuova chance<br />
Contenuto nelle salamoie di scarto, il magnesio<br />
risulta essere il catione più interessante perché<br />
importante a livello industriale. In Europa dal<br />
2020, è infatti considerato dalla Commissione<br />
Europea come “materia prima critica” ed è entrato<br />
nell’elenco dei “raw critical materials” tra<br />
le prime 30. Questo non per difficoltà di reperimento<br />
ma a causa dell’elevato rischio di approvvigionamento<br />
dato che è la Cina il maggior produttore<br />
e che copre circa il 90% dell’offerta<br />
mondiale (seguono la Russia (6%), il Kazakistan<br />
(2%), Israele (2%) ed il Brasile (2%).<br />
Lo studio “Magnesium recovery from seawater<br />
desalination brines: a technical review”, pubblicato<br />
su Environment, Development and Sustainability<br />
(Fonte: Enea)<br />
Danilo Fontana, Federica Forte, Massimiliana<br />
Pietrantonio, Stefano Pucciarmati e Caterina<br />
Marcoaldi del Dipartimento Sostenibilità dei<br />
Sistemi Produttivi e Territoriali dell’Agenzia nazionale<br />
per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo<br />
economico sostenibile (SSPT ENEA) dimostra che<br />
è possibile recuperare il magnesio dagli scarti del<br />
processo di desalinizzazione dell’acqua di mare.<br />
Il magnesio si trova in natura nella sua forma elementare<br />
ed è l’ottavo elemento più abbondante<br />
nella crosta terrestre (circa il 2%). Secondo<br />
Fontana, nelle salamoie provenienti dagli impianti<br />
di dissalazione (soprattutto da quelli a osmosi inversa)<br />
i valori di concentrazione del magnesio sono<br />
molto elevati (1860-2880 milligrammi per litro) e<br />
sono presenti, in grandi quantità, anche il sodio<br />
(15.300-25.240 mg/litro), il calcio (520-960 mg/litro)<br />
e il potassio (740-890 mg/litro).<br />
Dall’ENEA rimarcano che “attualmente in<br />
Europa il tasso di riciclo del magnesio estratto<br />
da prodotti a fine vita è pari al 15%. Risulta sempre<br />
più necessario incrementare questa percentuale<br />
anche per la rilevante applicazione di questo<br />
metallo come materia prima per le batterie:<br />
è leggero, offre il vantaggio di trasferire due elettroni<br />
per atomo ed è considerato un’interessante<br />
Ottobre <strong>2023</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
100 ACQUE REFLUE<br />
SALAMOIE<br />
Impianto<br />
di desalinizzazione.<br />
Attualmente<br />
ce ne sono operativi<br />
16.000 in tutto<br />
il mondo.<br />
alternativa al litio nel settore dei futuri accumulatori<br />
elettrochimici”.<br />
Tecnologie disponibili<br />
Due sono le categorie principali di desalinizzazione:<br />
processi basati sull’evaporazione e processi<br />
che lavorano su membrane. Entrambi energivori,<br />
in quanto i primi funzionano mediante apporto di<br />
Percorso di valorizzazione delle salamoie<br />
Brines discharge<br />
(with related issues)<br />
Precipitationcrystallization<br />
Mg(OH) 2<br />
(Fonte: Enea)<br />
Seawater<br />
Desalination<br />
Brines<br />
Brines<br />
valorization<br />
Solvent extraction adsorption,<br />
water electrolysis<br />
Mg compunds<br />
((Mg(OH) 2 , MgCl 2 ,<br />
MgSO 4 , Mg(HCO 3 ) 2 )<br />
Freshwater<br />
Gli utilizzi del magnesio<br />
Ca 2+ , Na + , K + , Cl,<br />
SO4 2- , HCO 3<br />
MG 2+<br />
Integrated<br />
process<br />
Mg compunds and other<br />
salts (gypsum, CaCO 3 , NaCl)<br />
Tra le principali applicazioni del magnesio troviamo la produzione<br />
de leghe di alluminio che vengono utilizzate in particolare negli<br />
imballaggi (35%), nei trasporti (25%) e nelle costruzioni (21%).<br />
Il magnesio è impiegato anche nell’industria farmaceutica (come<br />
eccipiente), in quella alimentare e cosmetica e per il trattamento<br />
delle acque reflue. Un impiego praticamente trasversale che va<br />
dal settore automobilistico e aerospaziale alla produzione di attrezzatura<br />
sportive.<br />
calore (processi MSF e MED) o mediante apporto<br />
di energia elettrica attraverso compressione meccanica<br />
(come nelle tecnologie VC). Le tecnologie<br />
a membrana funzionano fornendo energia elettrica<br />
(RO e NF per pressurizzazione della membrana),<br />
mentre nei processi EDR si applica una<br />
corrente continua tra gli elettrodi.<br />
I processi di evaporazione risultano più praticabili<br />
ma purtroppo sono ad alta densità energetica. In<br />
tema di membrane, il fabbisogno energetico invece<br />
dipende dalle fonti di approvvigionamento idrico<br />
ed è più elevato per pressioni maggiori a 60 bar.<br />
Le salamoie così ottenute possono essere valorizzate<br />
ma il processo deve essere sostenibile si<br />
a economicamente che tecnicamente. Va da sé<br />
che se caratterizzate da salinità molto bassa, il<br />
ricavo dei materiali recuperati potrebbe non<br />
compensare i costi di trasporto dell’acqua di<br />
mare attraverso l’impianto di recupero; e l’aggiunta<br />
di sostanze chimiche renderebbe difficoltoso<br />
lo smaltimento del volume finale dal punto<br />
di vista ambientale.<br />
Cosa dice la letteratura<br />
Col lavoro di review di ENEA, in uno dei precedenti<br />
studi (Cipolline, 2015), il recupero delle salamoie<br />
esauste scaricate dalle saline ha evidenziato come,<br />
utilizzando NaOH quale fonte alcalina per far precipitare<br />
Mg2+, sia possibile ottenere la purezza dei<br />
precipitati di Mg pari al 98-100% nella maggior<br />
parte delle diverse condizioni operative. Mentre<br />
Ahmed e il suo team (2019) hanno studiato in campo<br />
reale, “le prestazioni della precipitazione di Mg,<br />
Ca, boro, solfato e stronzio dalla salamoia rifiutata<br />
di due impianti di desalinizzazione RO dell'acqua<br />
di mare, dimostrando che NaOH è un agente precipitante<br />
migliore rispetto all'idrossido di calcio”.<br />
Con ulteriori esperimenti di precipitazione, è stato<br />
recuperato più del 78% di Mg (a pH 10 e 90°C),<br />
identificando un’applicazione favorevole al ritorno<br />
economico per le industrie. Dall’attenta disamina<br />
di ENEA, si evince che le tecnologie per il recupero<br />
del magnesio da salamoie, resta nella realtà, ancora<br />
realizzabile solo in laboratorio. Come conclude<br />
Fontana, “pochi infatti sono gli studi incentrati<br />
sulla fattibilità tecnico-economica e sulla sostenibilità<br />
ambientale dei processi proposti. Ma il tema<br />
di questa revisione vuole fornire spunti per approfondire<br />
la ricerca e trasferire le tecnologie finora<br />
sviluppate in laboratorio, al mercato”. A chiudere<br />
il cerchio e con ricadute vantaggiose per l’economia<br />
e l’ambiente.<br />
●<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
Il noleggio Xylem<br />
Xylem mette a disposizione le più recenti tecnologie<br />
per il pompaggio e il trattamento delle acque.<br />
info.italia@xylem.com<br />
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Perché scegliere il noleggio?<br />
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Applicazioni:
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Economia Circolare<br />
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102<br />
Siccità? La soluzione<br />
è nelle pompe a noleggio<br />
Massimiliano<br />
Cassinelli<br />
ACQUE REFLUE<br />
Rapidità e professionalità del servizio fornito<br />
da Xylem. Fattori determinanti ad aiutare<br />
il Consorzio di bonifica Navarolo Agro<br />
Cremonese Mantovano nel superare<br />
la pesantissima crisi idrica del fiume Po<br />
POMPAGGI<br />
Chi conosce e vive le dinamiche del Po, da<br />
anni affronta la sempre minore portata<br />
del fiume, adottando le più moderne tecnologie<br />
per garantire il necessario apporto idrico<br />
ai campi ed agli allevamenti. È il caso del<br />
Consorzio di bonifica Navarolo Agro Cremonese<br />
Mantovano con sede a Casalmaggiore, in provincia<br />
di Cremona. Una struttura che, attualmente,<br />
serve un territorio di 47.792 ettari, sul<br />
quale si diramano 1.200 km di canali.<br />
Pronti ad affrontare la siccità<br />
Per i responsabili del Consorzio, la progressiva<br />
diminuzione di portata rappresenta un problema<br />
enorme, che venne già affrontato negli Anni ’80,<br />
quando l’impianto di Isola Pescaroli, dal quale dipendono<br />
5mila utenze, si rivelò insufficiente per<br />
rispondere alle richieste degli utenti. Già all’epoca,<br />
infatti, la progressiva perdita di portata del Po rendeva<br />
impossibile prelevare l’acqua sufficiente a<br />
servire tutte le aziende del territorio e fu necessario<br />
realizzare un pre-impianto di sollevamento.<br />
“Si tratta di una soluzione – spiega Marco<br />
Ferraresi, direttore generale e direttore tecnico<br />
del Consorzio di bonifica Navarolo Agro<br />
Cremonese Mantovano – che per decenni ha funzionato<br />
egregiamente, ma che è stata messa in<br />
crisi dall’imprevedibile secca del 2022. In quei<br />
mesi, infatti, il livello del Po era talmente basso<br />
da rendere impossibile la derivazione delle acque<br />
necessarie”.<br />
Come intuibile, la realizzazione di un nuovo impianto<br />
di captazione e sollevamento non era concretizzabile<br />
in poche settimane, così come non<br />
era economicamente conveniente l’acquisto di<br />
idrovore da utilizzare per pochi mesi. Di contro,<br />
i responsabili del Consorzio dovevano agire rapidamente,<br />
per prevenire le drammatiche conseguenze<br />
di una carenza idrica sull’agricoltura<br />
e sugli allevamenti dell’area.<br />
Da qui l’intuizione di Ferraresi di rivolgersi al servizio<br />
di noleggio di Xylem. L’azienda, specializzata<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
nel trattamento e nella movimentazione delle<br />
acque, ha infatti creato una divisione di pronto<br />
intervento, con un magazzino distribuito in cui<br />
sono disponibili dalle piccole pompe sommerse<br />
sino alle idrovore più performanti, passando attraverso<br />
i sistemi di disinfezione e miscelazione,<br />
in modo da far fronte alle emergenze idriche.<br />
Reattività vincente<br />
Si è rivelata determinante per garantire la fornitura<br />
idrica alle aziende servite dal Consorzio<br />
di bonifica Navarolo Agro Cremonese Mantovano.<br />
Di fronte a un inverno poco piovoso, il presidente<br />
del Consorzio Mauro Begatti e il suo staff hanno<br />
intuito il rischio concreto di dover fronteggiare<br />
un significativo calo delle portate del Po nei successivi<br />
mesi estivi e, per tale ragione, a febbraio<br />
si è rivolto al servizio di Xylem per disporre delle<br />
idrovore necessarie a garantire il sollevamento<br />
dell’acqua necessaria alle aziende agricole del<br />
territorio. “I tecnici delle due società – riprende<br />
Ferraresi – hanno lavorato a stretto contatto, poiché<br />
i nostri esperti hanno stimato le portate necessarie<br />
e dimensionato le opere di trasposto<br />
passive. Mentre gli esperti di Xylem si sono occupati<br />
di identificare le pompe necessarie e di<br />
dimensionare gli impianti elettrici. Una collaborazione<br />
che, in brevissimo tempo, ci ha permesso<br />
di mettere in funzione l’impianto di prelievo dell’acqua<br />
anche a quote più basse.<br />
Flygt 3501, a noleggio e subito operative<br />
Per le esigenze del Consorzio di bonifica<br />
Navarolo Agro Cremonese Mantovano, la soluzione<br />
ideale è stata realizzata in forma modulare,<br />
sfruttando il ricco catalogo di sistemi<br />
disponibili presso il servizio di noleggio di Xylem.<br />
Per garantire la modularità necessaria a fronteggiare<br />
anche situazioni estreme, ma contenendo<br />
i consumi energetici in condizioni “ordinarie”,<br />
sono stati installati due gruppi di<br />
pompaggio, in grado di funzionare anche autonomamente.<br />
Ciascun gruppo è composto da<br />
tre elettropompe di tipo Flygt 3501. L’impiego<br />
di queste pompe, messe rapidamente a disposizione<br />
a fronte del pagamento di un canone<br />
prestabilito, permette anche di ottimizzare la<br />
manutenzione e minimizzare il numero dei<br />
componenti da tenere a magazzino, a tutto vantaggio<br />
della continuità del servizio.<br />
Le elettropompe Flygt 3501, inoltre, sono equipaggiate<br />
con girante monocanale, che garantisce<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
POMPAGGI ACQUE REFLUE<br />
103<br />
un’elevata capacità idraulica (circa 1 m³ al secondo)<br />
e un’elevata affidabilità. Tutte caratteristiche<br />
ideali nei contesti del noleggio, dove viene<br />
richiesta rapidità di messa in servizio e garanzia<br />
di un perfetto funzionamento anche in presenza<br />
di rifiuti o corpi estranei che potrebbe ostruire<br />
altre tipologie di pompe.<br />
Con una potenza di 125 kW, le Flygt 3501 hanno<br />
dimostrato al meglio di poter sopperire a carenze<br />
idriche che con buona probabilità si riscontreranno<br />
nei prossimi anni e, per converso, sono<br />
anche la soluzione impiegata dalla Protezione<br />
Civile in caso di alluvione.<br />
“Al di là delle prestazioni della singola pompa –<br />
riprende Ferraresi – il rapporto di collaborazione<br />
con il servizio di Noleggio Xylem ci ha permesso<br />
di creare rapidamente un’infrastruttura montata<br />
su degli skid modulari in esterna”. Ogni singola<br />
elettropompa è collegata ad una linea di mandata<br />
ed aspirazione indipendenti, che fanno capo<br />
ad un unico collettore DN 1000 di scarico. Una<br />
scelta progettuale che ha velocizzato le operazioni<br />
di installazione e garantito la massima affidabilità.<br />
●<br />
Il sistema<br />
di pompe<br />
a noleggio visto<br />
dall’alto:<br />
il tutto è stato<br />
dimensionato<br />
e customizzato<br />
in base alle<br />
portate<br />
necessarie.<br />
Le pompe sono<br />
anche la<br />
soluzione in caso<br />
di alluvione.<br />
Le pompe Flygt<br />
3501 hanno<br />
garantito<br />
il sollevamento<br />
dell’acqua<br />
necessaria alle<br />
aziende agricole<br />
del territorio.
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
104<br />
ACQUE REFLUE<br />
NEWS<br />
Non-revenue<br />
water, si o no?<br />
Il nuovo report di S&P Global Ratings affronta<br />
il tema delle acque non recuperate.<br />
Parliamo di acqua raccolta e trattata,<br />
ma senza alcun tipo di ritorno finanziario<br />
Irene Boschi<br />
S&P Global Ratings, società privata con<br />
base negli Stati Uniti che realizza ricerche<br />
finanziarie e analisi su titoli azionari e obbligazioni,<br />
ha esaminato le sfide delle infrastrut-<br />
ture idriche attraverso la lente dell’ acqua non<br />
generata (NRW), ovvero l'acqua che un servizio<br />
di pubblica utilità preleva e tratta, ma per la quale<br />
se viene utilizzata non riceve alcun compenso<br />
economico.<br />
Sarebbe importante capire quali sono queste<br />
perdite per calcolare gli impatti associati sullo<br />
stress idrico e sull'ambiente, sulla sicurezza del<br />
servizio idrico e sulla capacità finanziaria, e sicuramente<br />
determinante per stabilire gli investimenti<br />
necessari.<br />
La riduzione dell'NRW può avere molti benefici,<br />
tra cui aumentare l'accesso universale all'acqua<br />
sicura, mitigare lo stress idrico, ridurre l'impatto<br />
dei prelievi di acqua dolce sugli ecosistemi e mitigare<br />
le emissioni globali di gas serra.<br />
I punti chiave della ricerca<br />
Le acque non recuperate (non-revenue water,<br />
NRW, ovvero l’acqua raccolta e trattata, ma<br />
che non porta ad alcun tipo di ritorno finanziario)<br />
frenano gli investimenti nelle infrastrutture<br />
idriche.<br />
L’analisi della NRW può fornire informazioni<br />
preziose sulle prestazioni di un’infrastruttura,<br />
così come sulla vulnerabilità finanziaria e sulla<br />
governance del settore.<br />
Inoltre, ridurre l’acqua non trattata può avere<br />
molti benefici, tra cui - oltre a quelli sopra citati<br />
- la riduzione dell’impatto dei prelievi di acqua<br />
dolce sugli ecosistemi.<br />
Le decisioni di investimento prese oggi, potrebbero<br />
influenzare i livelli futuri delle acque<br />
non recuperate, ma in molti casi l’accesso ai<br />
finanziamenti del settore privato è limitato e<br />
gli incentivi normativi sono insufficienti.<br />
Infine, i livelli elevati di acque non recuperate<br />
possono comportare rischi operativi per le<br />
aziende idriche.<br />
Nei casi più gravi, ciò potrebbe contribuire a<br />
downgrade, ma si tratta di casi rari tra le società<br />
oggetto di rating da parte di S&P Global<br />
Ratings.<br />
●<br />
Ottobre <strong>2023</strong>
106 VEICOLI&ALLESTIMENTI RACCOLTA RIFIUTI<br />
L’unione fa la forza<br />
Due aziende consolidate e unite nella<br />
produzione di veicoli per l’igiene urbana. Sono<br />
la dimostrazione che le migliori tecnologie<br />
soddisfano qualsiasi esigenza di raccolta e pulizia<br />
Federica Lugaresi<br />
Nextra Evolution, importante realtà industriale<br />
del Sud Italia si è specializzata nella<br />
costruzione di veicoli per la raccolta di rifiuti<br />
solidi urbani (RSU). Viene coperto tutto il<br />
range di attrezzature - dalla più piccola vasca al<br />
più grande compattatore – passando per le varie<br />
capacità. In realtà sono ormai riconosciuti come<br />
leader per la gamma dei veicoli più piccoli, quindi<br />
compattatori per costipazione leggera, dove sono<br />
necessari componenti di altissimo livello quali<br />
le tubazioni idrauliche Olmark che, da oltre quarant’anni,<br />
opera nel settore oleodinamico.<br />
Abbiamo fatto due parole con Giuseppe<br />
Sannicandro, titolare di Nextra.<br />
Come vi collocate nel ciclo dei rifiuti?<br />
Con la nostra produzione amplia e diversificata,<br />
forniamo soluzioni per l’igiene urbana, in par-<br />
ticolare per la raccolta degli RSU all’interno dei<br />
centri abitati. Nella pratica, stiamo parlando di<br />
allestimenti montati su telai piccoli in quanto i<br />
veicoli devono arrivare in ogni dove; quindi Porter<br />
Piaggio che distinguiamo nei modelli V-30, V-<br />
40 e V-50 corrispondenti alle cubature rispettivamente<br />
di 3,4 e 5 m 3 .<br />
Trattiamo vasche di raccolta semplici ma anche<br />
costipatori, ossia compattatori più piccoli che<br />
svolgono una leggera costipazione.<br />
Quali sono le tecnologie impiegate nei<br />
vostri prodotti/attrezzature per soddisfare<br />
le esigenze di prestazione in ambito di<br />
raccolta rifiuti?<br />
Tutto ciò che contribuisce ai due fattori di velocità<br />
e semplicità. Due aspetti fondamentali<br />
per l’azienda già a partire dalla fase iniziale di<br />
progettazione. Le attrezzature che costruiamo<br />
devono sopportare lavori gravosi sia in termini<br />
di durata che di resistenza (spesso vengono<br />
utilizzate in modalità non accorta).<br />
Questo, uno dei motivi per cui pensiamo<br />
macchine semplici ma con componenti di altissimo<br />
livello che devono funzionare all’in-<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
terno di un sistema ottimizzato per non essere<br />
complesso. La componentistica sia livello<br />
elettrico che idraulico deve far sì che<br />
l’utilizzo quotidiano sia rapido e semplice nella<br />
manutenzione.<br />
Da qui la scelta delle tubazioni Olmark.<br />
Estrema semplicità e affidabilità…<br />
Sono le caratteristiche che prevalgono anche<br />
su macchine piccole che devono contenere dei<br />
costi. Tutti elementi che bisogna combinare<br />
bene insieme.<br />
Relativamente ai tubi - dove all’interno scorre<br />
olio idraulico che raggiunge alte temperature<br />
- se si immagina una rottura (l’olio può colpire<br />
l’operatore) diventa pericoloso. Ma quelli<br />
di Olmark si basano sul sistema di protezione<br />
Spiretta, una soluzione per tubi singoli o<br />
multipli che consente eccezionali prestazioni<br />
anti schiacciamento, e un’ottima resistenza<br />
abrasiva.<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
RACCOLTA RIFIUTI<br />
VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />
Kit ad hoc<br />
I vostri veicoli devono affrontare delle<br />
criticità onde per cui anche i componenti<br />
come per es. le tubazioni idrauliche devono<br />
rispondere a particolari requisiti?<br />
In primis le temperature, che sollecitano e<br />
creano stress alle tubature flessibili oleodinamiche.<br />
Se il tubo non è ben costruito, non può<br />
reggere. Deve sempre essere dimensionato<br />
alle applicazioni ed esigenze cui deve rispondere.<br />
Come si diceva prima: la<br />
qualità deve essere nel DNA,<br />
come sottolineato anche da<br />
Gianluca Fantuzzi, presidente di<br />
Oleomarket.<br />
In futuro cosa succederà?<br />
Noi siamo un piccolo anello nella<br />
catena dei rifiuti. Parlando di veicoli,<br />
quelli elettrici oggi sono solo<br />
un passaggio necessario, ma si arriverà<br />
all’idrogeno.<br />
Inoltre la modalità di raccolta porta a porta, viene<br />
a vantaggio nostro: nella realtà in cui ci troviamo,<br />
resta assolutamente necessaria nei centri storici<br />
delle città e dei borghi.<br />
●<br />
107<br />
Particolare delle<br />
connessioni rigide<br />
e flessibili, pensate<br />
ad hoc sulla base<br />
delle prerogative<br />
di compattezza<br />
e dinamicità richieste<br />
dall’applicazione.<br />
La gamma di punta dei veicoli Nextra si identifica nei modelli<br />
per uso cittadino che, a differenza dei modelli a dimensioni maggiori,<br />
mantengono le stesse movimentazioni ma con limitazioni<br />
di ingombri sensibili. Sulla base di queste considerazioni l’azienda<br />
Oleomarket fornisce kit predefiniti composti da tubi rigidi sagomati,<br />
flessibili e raccordi adattatori, collocati in un unico Techabox<br />
suddiviso per tecnologia di macchina. Ottima resistenza abrasiva<br />
e prestazioni antischiacciamento, completano<br />
la carta d’identità di questi<br />
prodotti.<br />
La TECHABOX<br />
di Olmark contiene<br />
assiemati tubi rigidi<br />
sagomati, flessibili<br />
e raccordi adattatori.
108 VEICOLI&ALLESTIMENTI PROCESSI SOSTENIBILI<br />
PROCESSI SOSTENIBILI<br />
VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />
109<br />
Il futuro che è già domani<br />
Industria 5.0 e la gestione delle flotte.<br />
Scopriamo le basi per rispondere e cogliere<br />
le sfide di questa rivoluzione industriale<br />
Stefano Brivio<br />
Naturale evoluzione dell’industria 4.0,<br />
l’Industria 5.0 è un nuovo paradigma<br />
che non si limita alla semplice automazione<br />
dei processi, ma enfatizza la collaborazione<br />
tra macchine e lavoratori, la personalizzazione<br />
su larga scala, la sostenibilità<br />
ambientale e l'adozione di tecnologie all'avanguardia<br />
per migliorare l'efficienza e la<br />
competitività delle aziende. All’interno del<br />
documento Industry 5.0: verso una industria<br />
europea sostenibile, human centric e resiliente,<br />
la Commissione dell'Unione Europea<br />
ha posto al centro i tre principi fondamentali<br />
di questa rivoluzione industriale:<br />
1. Approccio umano: si sottolinea l'importanza<br />
di utilizzare la tecnologia per adattare<br />
i processi produttivi alle esigenze dei lavoratori.<br />
Questo significa anche garantire che<br />
l'adozione delle nuove tecnologie che semplificano<br />
l’usabilità dei sistemi informativi e<br />
il lavoro del personale.<br />
2. Sostenibilità: si pone una notevole enfasi<br />
sull'adozione di pratiche legate<br />
all'economia circolare e sull'aumento<br />
dell'efficienza energetica.<br />
In particolare, l'attenzione<br />
si concentra su come<br />
l'industria possa contribuire in<br />
modo significativo alla riduzione<br />
degli sprechi e al consumo<br />
responsabile delle risorse.<br />
3. Resilienza: si fa riferimento<br />
alla necessità di migliorare la<br />
capacità dell'industria di resistere<br />
a periodi di crisi. Questo<br />
implica un rafforzamento delle infrastrutture<br />
industriali per garantire che possano sostenere<br />
le esigenze critiche in periodi difficili.<br />
Dal 4.0 al 5.0: che cosa cambia?<br />
L'industria 4.0 ha rappresentato una svolta<br />
epocale nell'evoluzione delle aziende di ogni<br />
settore: attraverso l'integrazione di tecnologie<br />
come l'IoT e l'intelligenza artificiale. Se da<br />
un lato l'industria 4.0 ha contribuito notevolmente<br />
a migliorare l'efficienza e la competitività,<br />
dall’altro l'industria 5.0 è caratterizzata<br />
da un cambiamento ancora più profondo e<br />
significativo, che va oltre l'automazione e l'ottimizzazione<br />
dei processi. Il passaggio dall'industria<br />
4.0 all'industria 5.0 richiede una<br />
continua adozione di tecnologie e soluzioni<br />
innovative, investimenti in formazione e sviluppo<br />
delle competenze dei lavoratori e un<br />
cambiamento culturale nelle organizzazioni.<br />
L'industria 5.0 rappresenta una nuova frontiera<br />
che spinge sempre più in alto gli standard<br />
di eccellenza nel mondo industriale.<br />
Come farsi trovare pronti<br />
Ormai è chiaro: il mondo in cui viviamo è in<br />
continua evoluzione, ignorare questi cambiamenti<br />
significa mettere a rischio la competitività<br />
aziendale sul mercato.Come emerso<br />
dalle ultime dichiarazioni del Ministro delle<br />
Imprese e del Made in Italy, l’Europa<br />
e il Governo Italiano daranno<br />
altri benefici e agevolazioni per<br />
portare a compimento la digitalizzazione<br />
delle imprese e aumentare<br />
la competitività. In altre parole:<br />
questo è il momento per<br />
prepararsi a cogliere le future<br />
agevolazioni fiscali perché potrebbe<br />
essere l'ultimo treno da prendere<br />
per non rimanere indietro.<br />
Ecco le quattro caratteristiche<br />
che deve possedere un sistema<br />
di gestione flotte 5.0:<br />
• Estrarre dati dettagliati dei tuoi veicoli, acquisendo<br />
informazioni in tempo reale sull'avanzamento<br />
delle commesse.<br />
• Raccogliere dati sull'utilizzo di telaio e attrezzature<br />
in modo organizzato ed omogeneo,<br />
consentendo di implementare un efficace<br />
piano di manutenzione preventiva e<br />
controllo dei costi.<br />
• Condividere i dati raccolti in modo trasparente<br />
e automatico, verso persone e software,<br />
sia all’interno che all’esterno dell’azienda.<br />
• Erogare i tuoi servizi nel rispetto degli standard<br />
ESG, è necessario avere un sistema per<br />
il calcolo automatico dell’impronta ambientale<br />
dei tuoi veicoli.<br />
In sintesi, l'Industria 5.0 cambierà la gestione<br />
della flotta aziendale, trasformandola in un<br />
processo altamente efficiente, basato sui dati<br />
e sostenibile. Le aziende che adotteranno queste<br />
tecnologie e strategie avanzate beneficeranno<br />
di una maggiore efficienza operativa,<br />
una riduzione dei costi e un impatto ambientale<br />
ridotto, contribuendo così a plasmare il<br />
futuro della mobilità aziendale.<br />
Per contribuire ad un dibattito apportando<br />
la propria esperienza, scansionare il QR-<br />
Code per un confronto!<br />
●<br />
Stefano Brivio,<br />
Wheeliot CEO.<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
Ottobre <strong>2023</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
110 VEICOLI&ALLESTIMENTI Soluzioni<br />
MACCHINE ECOLOGICHE<br />
Ti invitano<br />
Eliana Puccio<br />
Tenax International, con sede in provincia<br />
di Reggio Emilia, è l’unico player sul<br />
mercato ad essere stato in grado di tradurre<br />
la propria vocazione elettrica in una gamma<br />
completa di spazzatrici e lavastrade 100%<br />
elettriche (non elettrificate) a basso voltaggio<br />
(inferiore a 50 volt) .<br />
Tutti i prodotti della gamma Tenax, infatti, nascono<br />
sin dal loro concepimento per essere<br />
completamente ed esclusivamente elettrici.<br />
L’azienda presenta un’ampia gamma di spazzatrici<br />
e lavastrade di ultima generazione con<br />
prestazioni elevate combinate a soluzioni energetiche<br />
customizzate.<br />
A differenza delle spazzatrici elettrificate, le<br />
100% elettriche offrono elevate prestazioni in<br />
termini di autonomia di lavoro, e proprio grazie<br />
alla vasta gamma di batterie disponibili, Tenax<br />
propone soluzioni energetiche su misura, adattandosi<br />
alla perfezione a qualsiasi esigenza sia<br />
essa tecnica, economica sia di servizio di ogni<br />
cliente.<br />
Tenax International è la<br />
prima società a livello<br />
mondiale integralmente<br />
dedicata alla produzione,<br />
distribuzione ed assistenza di macchine<br />
ecologiche 100% elettriche ed a basso voltaggio<br />
per la pulizia e l’igiene urbana<br />
Vocazione 100% elettrica<br />
Ad oggi Tenax International, vanta una partnership<br />
con i principali enti pubblici e privati Europei<br />
godendo della fiducia di città tra le quali Parigi,<br />
Bruxelles, Napoli, Taipei, Melbourne, Barcel -<br />
lona, Madrid, Londra, Bilbao e molte altre. Sono<br />
all’incirca 1000 le spazzatrici elettriche vendute<br />
a proprio marchio in oltre 42 Paesi.<br />
Tutela dell’ambiente<br />
Le spazzatrici e lavastrade 100% elettriche<br />
Tenax, grazie all’assenza di circuiti idraulici, annullano<br />
il rischio di sversamenti di olii idraulici<br />
sulla superficie stradale.<br />
(Lo sversamento di olii idraulici infatti può comportare<br />
onerosi interventi di bonifica, costituendo<br />
al contempo un pericolo per l’ambiente circostante<br />
nonché per la sicurezza e salute dei cittadini).<br />
E inoltre grazie all’assenza di emissioni di CO 2<br />
e di emissioni acustiche inquinanti contribuiscono<br />
a creare un contesto cittadino più confortevole,<br />
vivibile e sostenibile.<br />
●<br />
Ottobre <strong>2023</strong><br />
a provare l'emozione di guidare i veicoli<br />
di ultima generazione in esposizione a<br />
Veloce<br />
10,3 km<br />
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Due percorsi disponibili<br />
Per informazioni, scrivi a<br />
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Lungo<br />
16,8 km<br />
22 minuti c.a.
9<br />
LA RIVISTA TECNICA<br />
SULL’ECONOMIA CIRCOLARE<br />
Anno VII<br />
Ottobre<br />
<strong>2023</strong><br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
ECOMONDO,<br />
CI SIAMO!<br />
IN ESCLUSIVA<br />
L’INTERVISTA<br />
A RAMONDA,<br />
AD HERAMBIENTE<br />
“MATERIALS AS<br />
A SERVICE”COME<br />
PRODOTTI<br />
E STRATEGIE<br />
ISSN 2610-9069<br />
772610 906904<br />
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L’ARTE DEL RICICLO<br />
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In ogni numero:<br />
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Stand 203<br />
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