Waste n. 27 ottobre 2023

Ecomondo, ci siamo! In esclusiva l’intervista a Ramonda, ad Herambiente “Materials as a service”come prodotti e strategie Ecomondo, ci siamo!

In esclusiva l’intervista a Ramonda, ad Herambiente

“Materials as a service”come prodotti e strategie

casaeditricelafiaccola
from casaeditricelafiaccola More from this publisher
18.10.2023 Views

Anno VII Ottobre 2023 Soluzioni e tecnologie per l’ambiente Economia Circolare ECOMONDO, CI SIAMO! IN ESCLUSIVA L’INTERVISTA A RAMONDA, AD HERAMBIENTE “MATERIALS AS A SERVICE”COME PRODOTTI E STRATEGIE ISSN 2610-9069 9 772610 906904 0 0 0 2 7 > L’ARTE DEL RICICLO

Anno VII<br />

Ottobre<br />

<strong>2023</strong><br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

ECOMONDO,<br />

CI SIAMO!<br />

IN ESCLUSIVA<br />

L’INTERVISTA<br />

A RAMONDA,<br />

AD HERAMBIENTE<br />

“MATERIALS AS<br />

A SERVICE”COME<br />

PRODOTTI<br />

E STRATEGIE<br />

ISSN 2610-9069<br />

9<br />

772610 906904<br />

0 0 0 2 7 ><br />

L’ARTE DEL RICICLO


YELLOW<br />

IS THE NEW GREEN.<br />

Costruiamo un futuro<br />

ancora più solido e sostenibile.<br />

I nostri progetti sono improntati all’obiettivo<br />

zero emissioni: tuteliamo l’ambiente utilizzando<br />

impianti e macchinari di ultima generazione,<br />

a ridotto consumo energetico.<br />

Nei nostri cantieri diamo nuova vita ai materiali<br />

di lavorazione, riducendo sprechi ed emissioni,<br />

in linea con i principi dell’economia circolare.<br />

PER LA CITTÀ DEL FUTURO.<br />

Mercedes-Benz eEconic. In charge for a new era.<br />

Il futuro lo decidiamo oggi, con il primo autocarro<br />

Mercedes-Benz completamente elettrico per la gestione<br />

dei rifiuti. L’eEconic soddisfa tutti i requisiti del veicolo<br />

industriale moderno in termini di sostenibilità, sicurezza,<br />

ecocompatibilità e logistica per l’impiego nei centri urbani.<br />

Copre a zero emissioni locali di CO₂ e bassa rumorosità un<br />

tipico percorso di raccolta dei rifiuti con una sola carica<br />

della batteria.<br />

Nelle situazioni di traffico caratterizzate da scarsa<br />

visibilità, la posizione ribassata del sedile e la cabina<br />

di guida DirectVision consentono una guida predittiva<br />

alla stessa altezza degli occhi degli altri utenti della<br />

strada. I sistemi di sicurezza e assistenza alla guida<br />

e le caratteristiche ergonomiche intelligenti riducono<br />

ulteriormente l’affaticamento del conducente e<br />

dell’equipaggio.<br />

eEconic: garanzia di una soluzione pulita.<br />

special.mercedes-benz-trucks.com/l-e-econic<br />

DEMOLIZIONE<br />

SOSTENIBILITÀ<br />

RIGENERAZIONE<br />

vitalispa.it<br />

RIQUALIFICAZIONE


2 SOMMARIO<br />

wasteweb.it<br />

waste@fiaccola.it<br />

Stampato su carta FSC<br />

ISSN 2610-9069<br />

Numero <strong>27</strong><br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

EDITORIALE<br />

3<br />

In primo piano<br />

8 Up e Downcycling<br />

Progetti geniali, idee bizzarre<br />

10 <strong>Waste</strong> Strategy<br />

AI rimodella il settore rifiuti<br />

12 Pillole dal laboratorio<br />

Aggiornamento Metodo Tariffario<br />

14 App e Sturtup<br />

L’angolo delle nuove idee<br />

16 Cestino d’oro<br />

Milano campionessa nel<br />

differenziato e termovalorizzato.<br />

Economia circolare<br />

18 Ecomondo e futuro<br />

Il Salone riminese fa riflettere<br />

sui numeri e pensiero diffuso<br />

22 <strong>Waste</strong> segnala<br />

Ecomondo: ready, steady, go!<br />

23 Commento alla locandina<br />

Highlights: sfide e prospettive<br />

24 Prove di guida<br />

A Ecomondo alla guida del futuro<br />

28 CircolarMente<br />

“Materials as a service” come<br />

modello di prodotto e strategie<br />

30 Normative riciclo navi<br />

Nel 2025 entrerà in vigore la<br />

Convenzione di Hong Kong<br />

34 L’intervista<br />

Andrea Ramonda racconta come<br />

Gruppo HERA stia smaltendo i<br />

rifiuti post alluvione<br />

Energia<br />

40 Recupero energetico<br />

Acqua purissima e a basso costo<br />

dalle torri di raffreddamento<br />

Rifiuti solidi<br />

44 Terre rare<br />

Energia rinnovabile e risorse<br />

fossili: il rovescio della medaglia<br />

48 Rifiuti radioattivi<br />

I servizi di un’azienda storica<br />

50 Versatile e innovativo<br />

Nuovo impianto per la selezione<br />

di imballaggi in plastica<br />

52 Nuovi progetti<br />

L’impianto campano per<br />

bonificare ettari di paesaggio<br />

54 Tecnologia a sensori<br />

PE e PP finalmente separati<br />

58 RemTech Expo23<br />

L’edizione dei record<br />

64 Vagli vibranti<br />

La seconda vita del vino,<br />

quando non si butta via nulla<br />

66 Incenerimento e rifiuti<br />

Caldaie e SRPGr<br />

68 Trattamenti performanti<br />

Riciclare l’alluminio al meglio<br />

70 Strategia green<br />

Riutilizzo e riciclo di calcestruzzo<br />

per la M4 di Milano<br />

74 Geotessili speciali<br />

Contenitori su misura per i fanghi<br />

76 Costruzioni sostenibili<br />

Demolire per riqualificare<br />

78 Trituratori elettrici<br />

Le nuove richieste di mercato<br />

80 Scarti metallici<br />

Trattamento rottami efficientato<br />

82 Connessioni intelligenti<br />

Digitalizzazione e controllo<br />

84 Impianti smart<br />

Controllo radiometrico sui rifiuti<br />

88 Abbattimento polveri<br />

Demolire senza più sospensioni<br />

Biowaste<br />

92 Business del biometano<br />

Impianti per energia verde che<br />

arriva da FORSU e scarti agricoli<br />

Acque reflue<br />

98 Salamoie da recupero<br />

Lo studio di Enea dimostra che<br />

non sono più uno scarto<br />

102 Crisi idrica<br />

Col giusto pompaggio per<br />

superare la siccità in area Po<br />

Veicoli&Allestimenti<br />

106 Igiene urbana<br />

Le migliori tecnologie per<br />

soddisfare raccolta e pulizia<br />

108 Industria 5.0 e flotte<br />

Come cogliere le sfide del<br />

futuro in maniera sostenibile<br />

Rubrica<br />

3 Editoriale<br />

6 Numeri e poltrone<br />

21 News economia circolare<br />

42 News energia<br />

46 News rifiuti solidi<br />

94 News biowaste<br />

104 News acque reflue<br />

110 News veicoli&allestimenti<br />

Direttore Responsabile<br />

Lucia Edvige Saronni<br />

lsaronni@fiaccola.it<br />

Direttore Editoriale<br />

Giuseppe Guzzardi<br />

gguzzardi@fiaccola.it<br />

Consulenza Tecnico-Scientifica<br />

Marco Comelli<br />

mcomelli@fiaccola.it<br />

Coordinamento Editoriale<br />

Federica Lugaresi<br />

flugaresi@fiaccola.it<br />

Redazione<br />

Mauro Armelloni, Matthieu Colombo<br />

Fabrizio Parati, Emilia Longoni<br />

waste@fiaccola.it<br />

Collaboratori<br />

Ludovica Bianchi, Marco Capellini, Damiano<br />

Diotti, Antonio Fargas, Ginevra Fontana,<br />

Annalisa Gussoni, Alessandro Marangoni,<br />

Giovanni Milio, Mattia Molena, Eliana Puccio,<br />

Michele Ragonese, Riccardo Rossi<br />

Segreteria<br />

Jole Campolucci<br />

jcampolucci@fiaccola.it<br />

Impaginazione e progetto grafico<br />

Studio Grafico Page<br />

Novate Milanese (MI)<br />

Amministrazione<br />

Francesca Lotti<br />

flotti@fiaccola.it<br />

Margherita Russo<br />

amministrazione@fiaccola.it<br />

Abbonamenti<br />

Mariana Serci<br />

Patrizia Zanetti<br />

abbonamenti@fiaccola.it<br />

Traffico e pubblicità<br />

Giovanna Thorausch<br />

marketing@fiaccola.it<br />

Marketing e pubblicità<br />

Sabrina Levada (Responsabile estero)<br />

slevada@fiaccola.it<br />

Agenti<br />

Giorgio Casotto<br />

T 0425 34045 - Cell. 348 5121572<br />

info@ottoadv.it per Friuli Venezia Giulia,<br />

Trentino Alto Adige, g, Veneto, Emilia Romagna<br />

(escluse Parma e Piacenza)<br />

Trimestrale - LO-NO/00516/02.2021CONV<br />

Reg. Trib. Milano N. 230 del 19/07/2017<br />

Stampa<br />

Colorshade - Peschiera Borromeo (Mi)<br />

ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE<br />

STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313<br />

21/11/1985 - Roc 32150<br />

Prezzi di vendita<br />

abb. annuo Italia Euro 100,00<br />

abb. annuo Estero Euro 200,00<br />

una copia Euro 20,00<br />

una copia Estero<br />

Euro 40,00<br />

È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale<br />

di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa<br />

rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali,<br />

ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati<br />

rimane esclusivamente agli autori. Il suo nominativo è inserito<br />

nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre<br />

comunicazioni e non sarà ceduto ad altri, in virtù del nuovo<br />

regolamento UE sulla Privacy N.2016/679. Qualora non desiderasse<br />

ricevere in futuro altre informazioni, può far richiesta<br />

alla Casa Editrice la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it<br />

Organo di informazione<br />

e documentazione<br />

Questo periodico è associato<br />

all’Unione Stampa Periodica Italiana:<br />

numero di iscrizione 15794<br />

Casa Editrice<br />

la fiaccola srl<br />

20123 Milano | Via Conca del Naviglio 37<br />

Tel. +39 02 89421350 - Fax +39 02 89421484<br />

fiaccola@fiaccola.it | www.fiaccola.com<br />

MISSION.<br />

IMPROBABLE.<br />

Attenzione: quello che segue non è politicamente corretto.<br />

Da tempo le encicliche papali non riscuotono grande<br />

successo mediatico, eccetto che sulla stampa cattolico-clericale<br />

e in quella comunista. Fanno eccezione di<br />

solito quelle relative alla morale sessuale e riproduttiva<br />

dove, chissà perché visti i risultati pratici, si ritiene che la<br />

Chiesa Cattolica Apostolica Romana sia un’influente opinion<br />

leader.<br />

La svolta verde del Papato argentino ha rianimato un poco l’attenzione dei<br />

media, anche per l’oggettivo interesse a reclutare i cattolici che legittimamente<br />

coltivano gli stakeholder ambientali. La recentissima esortazione apostolica<br />

(non è un’enciclica) Laudate Deum sembrava fatta apposta per questo, con<br />

la sua difesa dei rapporti ONU sul cambiamento climatico, la demonizzazione<br />

dei cosiddetti “negazionisti” (cosa che alla Chiesa riesce benissimo, da Ireneo<br />

in qua), l’idealizzazione dei “popoli indigeni” in blocco come portatori di una<br />

coscienza e una pratica ambientalista integrale. Sulle prime due il Papa è in<br />

affollata compagnia, sulla terza ignora, tipico del fare gesuitico, il profluvio<br />

di studi che negli ultimi cento anni hanno demolito il mito del “selvaggio ecologo”.<br />

Poi però ai redattori dell’esortazione è scappata la penna e la costruzione,<br />

improbabile di suo, di una neoreligione ecologista integrale si schianta<br />

sull’attacco allo “stile di vita irresponsabile legato al modello occidentale”,<br />

si suppone capitalista e, poche pagine dopo ad una serie di elogi per la Cina<br />

Popolare, notoriamente potenza di specchiata virtù ambientalista. Aggiungete<br />

i continui flirt russi, il consolidato rapporto coi populisti sudamericani, e concluderete<br />

che il vero interesse papale (sulla Chiesa avrei dei dubbi) sia la<br />

lotta all’occidente in senso esteso. Un po’ c’è la lunga preferenza per i<br />

vertici cattolici di dialogare con le dittature (il Papa lo è tecnicamente, il<br />

modello è il tardo impero romano), un po’ l’affannosa ricerca di qualche<br />

aggancio ideologico col Mondo (non è nuovo, la cosmologia giudaico-cristiana<br />

è il calco di una delle cosmologie antiche), molto la nostalgia tutta<br />

gesuita delle Reduciones sudamericane, dove indios denaturati vivevano<br />

sotto la guida della Societas Jesu. Insomma Mission aggiornato ai<br />

tempi, e con nuovi alleati, tutti coloro che vedono i temi ambientali,<br />

comprese circolarità e gestione dei rifiuti, come uno strumento per<br />

abbattere il capitalismo e il ”modello occidentale”, compresa la democrazia<br />

se si pone d’ostacolo.<br />

E la musica? Ottima colonna sonora di Ennio Morricone.<br />

Marco Comelli


9<br />

4 PARTNERS<br />

Anno VII<br />

Ottobre<br />

<strong>2023</strong><br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

AZIENDE CITATE<br />

BARRA PROJECT INTERNATIONAL Srl . .42<br />

barraproject.com<br />

BIOENERSYS Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . .41<br />

snam.it<br />

BOMAG ITALIA Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . .87<br />

bomag.com<br />

BRUMOLA Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .85<br />

brumola.com<br />

BUSI GROUP Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . .91<br />

busigroup.it<br />

CAMEC Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .37<br />

camec.net<br />

CESARO MAC IMPORT Srl . . . . . . . . . . .49<br />

cesaromacimport.com<br />

CGT SpA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .39<br />

cgt.it<br />

ECOMONDO <strong>2023</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . .105<br />

ecomondo.com<br />

ECOTEC SOLUTION Srl . . . . . . . . . .61 - 63<br />

ecotecsolution.com<br />

EXPLOSION POWER . . . . . . . . . . . . . . . .67<br />

explosionpower.ch<br />

FOR REC Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .33<br />

forrec.eu<br />

GEOCYCLE Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .73<br />

geocycle.com<br />

GEROTTO FEDERICO Srl . . . . . . . . . . . . .21<br />

gerotto.it<br />

GEOSINTEX Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<strong>27</strong><br />

geosintex.com<br />

INDECO SpA . . . . . . . . . . . . . . . . . . .III Cop<br />

indeco.it<br />

IVECO SpA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .97<br />

iveco.com<br />

A<br />

Althesys . . . . . . . . . . . . . . . . . .10<br />

B<br />

Bioenerys . . . . . . . . . . . . . . . . .92<br />

Biova . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14<br />

C<br />

Cannoni Conrad . . . . . . . . . . . .88<br />

Carrefour . . . . . . . . . . . . . . . . .62<br />

Chep Europe . . . . . . . . . . . . . .60<br />

Circular Fiber . . . . . . . . . . . . . .72<br />

CISA S.p.A . . . . . . . . . . . . . . . .53<br />

MANTOVANA MACCHEDIL –<br />

CANNONI CONRAD . . . . . . . . . . . . . . . . .89<br />

cannoni-conrad.it<br />

MERCEDES-BENZ TRUCKS ITALIA Srl . . .1<br />

mercedes-benz-trucks.com<br />

MERLO SpA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .83<br />

tecnoindustriemerlo.com<br />

MGH SYSTEMS ITALIA Srl – WHEELIOT . .15<br />

mgh-systems.com<br />

MITAMBIENTE Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . .47<br />

mitambiente.it<br />

MTRAX S.B. Srl – MULTITRAX . . . . . . . . .75<br />

multitrax.it<br />

OLEOMARKET Srl – OLMARK . . . . . . . . .31<br />

olmark.com<br />

PADOAN Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .45<br />

padoan.it<br />

PAL Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .57<br />

pal-greendivision.it<br />

PANIZZOLO Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .69<br />

panizzolo.com<br />

RHT Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .43<br />

rht.it<br />

SALVETTI ASPIRAZIONI Srl . . . . . . . .IV Cop<br />

salvettiaspirazioni.it<br />

SCAI SpA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .81<br />

scapispa.it<br />

SMP Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .5<br />

smp.srl<br />

SOVATEC INDUSTRIALE Srl . . . . . . . . . .99<br />

sovatec.it<br />

STADLER ITALIA Srl . . . . . . . . . . . . . . . .59<br />

stadler-italia.com<br />

TANA ITALIA Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11<br />

tanaitalia.com<br />

E<br />

Ecorek . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50<br />

Ecotec solution . . . . . . . . . . . . .64<br />

Etruria Retail . . . . . . . . . . . . . .62<br />

F<br />

For Rec . . . . . . . . . . . . . . . . . . .68<br />

G<br />

Greenpath Enterprises . . . . . . .54<br />

Gruppo Caviro . . . . . . . . . . . . .64<br />

Gruppo Hera . . . . . . . . . . . . . . .34<br />

H<br />

Holcim . . . . . . . . . . . . . . . . . . .70<br />

M<br />

MITAMbiente . . . . . . . . . . . . . .48<br />

Mughal Steel . . . . . . . . . . . . . .80<br />

Nextra Evolution . . . . . . . . . . .106<br />

O<br />

Olmark . . . . . . . . . . . . . . . . . .106<br />

P<br />

Pal Green Division . . . . . . . . . .52<br />

Panizzolo . . . . . . . . . . . . . . . . .80<br />

PlasticFinder . . . . . . . . . . . . . .46<br />

R<br />

Relicyc . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46<br />

Rosi Solar . . . . . . . . . . . . . . . . .96<br />

ECOMONDO,<br />

CI SIAMO!<br />

L’ARTE DEL RICICLO<br />

IN ESCLUSIVA<br />

L’INTERVISTA<br />

A RAMONDA,<br />

AD HERAMBIENTE<br />

“MATERIALS AS<br />

A SERVICE”COME<br />

PRODOTTI<br />

E STRATEGIE<br />

Riciclare è diventata una necessità. Anzi, quasi<br />

un mantra. Con lo scopo di recuperare gli<br />

scarti e trasformarli in materiali riutilizzabili.<br />

E qui viene in aiuto la tecnologia come quella<br />

di AUTOSORT PULSE di TOMRA che offre ai<br />

riciclatori i mezzi per selezionare l’alluminio<br />

in base alle classi di lega e produrre prodotti<br />

pronti per le applicazioni più esigenti. La strada<br />

per l’alluminio verde è aperta!<br />

Credit: TOMRA<br />

TENAX INTERNATIONAL SpA . . . . . . . . .77<br />

tenaxinternational.com<br />

TOMRA RECYCLING ITALY . . . . . . . . . . . .9<br />

tomra.com<br />

TOSCANDIA SpA . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25<br />

toscandia.com<br />

TRACKFUEL 3IVM Srl . . . . . . . . . . . . . . .17<br />

trackfuel.it<br />

VECOPLAN . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .55<br />

vecoplan.com<br />

VITALI SpA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .II Cop<br />

vitalispa.it<br />

VOLVO C.E. ITALIA SpA . . . . . . . . . . . . . .79<br />

volvo.com<br />

WEBASTO THERMO & COMFORT ITALY. .95<br />

webasto.com<br />

XYLEM WATER SOLUTIONS ITALIA Srl . .101<br />

xylem.com/it-it/<br />

S<br />

S&P Global Ratings . . . . . . . .104<br />

Stadler . . . . . . . . . . . . . . . . . . .80<br />

T<br />

Tana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .78<br />

Tomra . . . . . . . . . . . . . . . . .54,86<br />

V<br />

Vecoplan . . . . . . . . . . . . . . . . . .82<br />

Vitali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .76<br />

X<br />

Xylem . . . . . . . . . . . . . . . . . . .102<br />

0 0 0 2 7 ><br />

ISSN 2610-9069<br />

772610 906904<br />

IN COPERTINA<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

LIFEBAG<br />

EXTRA LIFE TO YOUR FOOD<br />

Il nuovo sacchetto<br />

che prolunga la vita di frutta e verdura<br />

grazie all’innovativa composizione<br />

salvafreschezza<br />

Biodegrabile e<br />

100% Compostabile FOODSAFE<br />

Ideato e<br />

prodotto da<br />

www.smp.srl<br />

Scoprilo<br />

in anteprima!<br />

ECOMONDO<br />

7-10 Novembre<br />

Rimini (Italy)<br />

Hall D3<br />

Stand 208-309


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

2 3<br />

4<br />

3<br />

4<br />

6 PRIMO PIANO Soluzioni<br />

IN EVIDENZA<br />

IN EVIDENZA<br />

PRIMO PIANO<br />

12 3<br />

4<br />

13<br />

7<br />

Numeri e poltrone<br />

Federazione ANIE<br />

Una poltrona<br />

elettronica<br />

Michele Lignola,<br />

avvocato napoletano,<br />

è il nuovo Direttore<br />

generale di ANIE, la<br />

Federazione nazionale di<br />

imprese elettrotecniche ed<br />

elettroniche che aderisce a<br />

Confindustria.<br />

ANIE rappresenta il settore<br />

più strategico e avanzato tra<br />

i comparti industriali italiani<br />

e le aziende aderenti<br />

investono in Ricerca e<br />

Sviluppo il 5% del loro<br />

fatturato.<br />

Da qui la scelta di Lignola,69<br />

anni, e assolutamente<br />

blasonato, che è già stato<br />

Direttore Generale<br />

dell’Unione Industriali di<br />

Napoli, di Confindustria<br />

Campania e di Fondimpresa<br />

cui ha dato vita.<br />

Con grande esperienza<br />

maturata nella<br />

contrattazione collettiva,<br />

viene nominato anche<br />

esperto di Diritto del lavoro<br />

in svariati Comitati di<br />

Valutazione del Ministero del<br />

Lavoro, e componente a tutti<br />

gli effetti del Comitato<br />

Tecnico competente per<br />

l’istruttoria dei<br />

provvedimenti adottati dal<br />

CPI – Comitato per la<br />

programmazione industriale.<br />

H2IT-ASSOCIAZIONE ITALIANA IDROGENO<br />

Che bomba!<br />

L’assemblea dei Soci di H2IT<br />

conferma i vertici dell’Associazione<br />

per il triennio <strong>2023</strong>-2025,<br />

riconfermando per la terza volta il<br />

Presidente Alberto Dossi al vertice del<br />

Consiglio.<br />

Durante l’ultimo triennio sotto la guida di<br />

Dossi, H2IT ha visto aumentare i soci da 40<br />

a 130; una crescita che ha contribuito ad<br />

aumentare le occasioni di confronto tra le<br />

istituzioni nazionali e locali con l’obiettivo<br />

di affermare l’idrogeno come vettore<br />

fondamentale per la transizione e la<br />

sicurezza energetiche nell’agenda politica<br />

del Paese. Tutti gli sforzi dell’Associazione<br />

sono mirati a sostenere lo sviluppo del<br />

mercato dell’idrogeno attraverso azioni<br />

precise e programmate.<br />

“L’attestato di fiducia dimostrato<br />

dall’Assemblea riconfermando la mia<br />

Presidenza mi da’ nuove energie e<br />

motivazione nel continuare con impegno e<br />

dedizione il ruolo di presidente insieme al<br />

nuovo consiglio direttivo – ha dichiarato<br />

Alberto Dossi. Oggi si apre un nuovo<br />

capitolo per l'Associazione e con<br />

l’impegno di tutti noi verranno dati nuovi<br />

impulsi alla missione di H2IT con<br />

l’obiettivo di creare il mercato<br />

dell'idrogeno in Italia continuando a<br />

collaborare con le Istituzioni”.<br />

RICREA<br />

Obiettivo… super<br />

raggiunto!<br />

Un ciclo<br />

infinito. È<br />

quello che<br />

vuole applicare il<br />

Consorzio Nazionale<br />

per il Riciclo e il<br />

Recupero degli<br />

Imballaggi in Acciaio<br />

(RICREA). Tra i<br />

materiali più diffusi al<br />

mondo, secondo solo<br />

al cemento, l’acciaio è<br />

utilizzato in tutti gli<br />

ambiti produttivi:<br />

12 3<br />

4<br />

nell’industria,<br />

elettronica, edilizia,<br />

oggetti del quotidiano<br />

ed imballaggi. Questi<br />

ultimi offrono<br />

prestazioni eccezionali<br />

in tutte le fasi della<br />

supply chain e può<br />

essere riciclato al 100%<br />

e infinite volte. Oggi,<br />

oltre l’80% degli<br />

imballaggi d’acciaio<br />

sono avviati al riciclo.<br />

Secondo i dati riferiti al<br />

2021, sono 311 le<br />

aziende consorziate,<br />

518.913 il totale degli<br />

imballaggi in acciaio<br />

immessi al consumo,<br />

490.223 quello degli<br />

imballaggi usati raccolti<br />

di cui 418.091 sono<br />

avviati al riciclo per una<br />

percentuale pari<br />

all’80,6% (riciclo su<br />

immesso al consumo).<br />

Con un +6% avviato al<br />

riciclo rispetto agli<br />

obiettivi di legge al 2030!<br />

Allianz Trade<br />

Rrrrischioooooo<br />

La guerra dei<br />

minerali mette in<br />

difficoltà l’Europa.<br />

La produzione di energia<br />

rinnovabile richiede<br />

sempre di più i famosi (o<br />

parte) dei “critical raw<br />

materials”. Per esempio<br />

l’alluminio la cui quantità<br />

utilizzata per la produzione<br />

di autovetture è passata da<br />

174 kg nel 2019 a 205 kg<br />

nel 2022, ma arriverà a 256<br />

kg entro il 2030 secondo lo<br />

studio condotto da Allianz<br />

Trade. La produzione di<br />

12 3<br />

4<br />

questo metallo in Europa è<br />

fortemente energivora<br />

(richiede 40 volte la<br />

quantità di energia del<br />

rame). Occorre quindi<br />

aumentare i tassi di riciclo<br />

che sicuramente<br />

potrebbero aiutare, anche<br />

se ad oggi, solo 16 delle<br />

materie prime strategiche<br />

sono riciclate in una certa<br />

misura e alcuni metalli<br />

come le terre rare vengono<br />

riciclati in media meno del<br />

7%. L’Italia resta il Paese<br />

più virtuoso in tal senso,<br />

con 52.900 tonnellate di<br />

imballaggi in alluminio<br />

riciclate nel 2021, pari al<br />

67,5% delle complessive<br />

78.400 tonnellate immesse<br />

sul mercato a cui vanno<br />

aggiunte 3.700 tonnellate<br />

di imballaggio sottile<br />

destinato alla<br />

termovalorizzazione.<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

Ottobre <strong>2023</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

PUNTI COSPICUI<br />

PRIMO PIANO<br />

Upcycling e Downcycling<br />

La pagina che sottolinea le notizie più interessanti<br />

del momento ma anche del futuro, in antitesi con baggianate<br />

sapienti e idee fuori moda o che hanno stancato<br />

Federica Lugaresi<br />

Plastica di alta qualità.<br />

Da qualsiasi fonte.<br />

Cancelletto di<br />

partenza<br />

Per la neve siamo in<br />

anticipo… ma non troppo.<br />

Rossignol infatti ha<br />

progettato un nuovo sci<br />

applicando i principi<br />

dell’ecodesign,<br />

costituito per il<br />

62% da materiali<br />

riciclati, naturali<br />

certificati e di origine<br />

biologica, perlopiù<br />

decorati mediante un<br />

processo che non prevede<br />

l’utilizzo né di solventi o<br />

acqua.<br />

Punto di partenza: fornire<br />

un prodotto che potesse<br />

massimizzare il recupero<br />

dei materiali a fine vita, in<br />

piena ottica di economia<br />

circolare.<br />

Per fare ciò, è stato<br />

necessario ridurre il<br />

numero di materiali<br />

impiegati, individuando<br />

principalmente quelli<br />

riciclabili.<br />

Alluminio<br />

(presente per un<br />

35%), legno<br />

(35%), acciaio<br />

(7%); ma<br />

wow<br />

anche plastiche (12%) e<br />

legno fine (5%) che<br />

vengono termovalorizzate<br />

al 17%. E così, mentre uno<br />

sci convenzionale è<br />

riciclabile in media solo<br />

per il 10%, questo nuovo<br />

prodotto ha invece un tasso<br />

di riciclabilità superiore al<br />

75%. Rossignol si è anche<br />

impegnata a migliorare la<br />

raccolta differenziata,<br />

attraverso la<br />

collaborazione di un<br />

partner esterno, per<br />

sviluppare un processo di<br />

riciclo che mira a separare<br />

i materiali riutilizzabili<br />

nell’industria automotive.<br />

Che dire…siamo sulla<br />

“scia”giusta!<br />

Vuoi aumentare i tuoi margini<br />

nel riciclo della plastica?<br />

bleah!<br />

Fuori di testa<br />

In uno degli ultimi rapporti<br />

emanati (andatevi a leggere<br />

“Circular claims fall flat again”),<br />

Greenpeace fa casino per il puro gusto<br />

di fare polemica.<br />

Non solo diffonde disinformazione e<br />

ignora i vantaggi ambientali (ed<br />

economici) del riciclaggio della<br />

plastica, ma propone come<br />

“soluzione” una non<br />

soluzione, ossia<br />

l’eliminazione degli<br />

imballaggi in questo materiale<br />

(esortando le aziende ad<br />

utilizzare materiali alternativi).<br />

Peccato che molto spesso, questi<br />

ultimi abbiano un impatto ambientale<br />

molto più pesante rispetto alla<br />

plastica stessa… e quindi?<br />

Greenpeace non prova vergogna<br />

nello sconfessare le modalità<br />

con cui le plastiche - grazie al<br />

riciclaggio sia tradizionale che<br />

avanzato - vengono deviate da<br />

una fine in discarica. E nemmeno<br />

prende in considerazione i miliardi di<br />

dollari investiti nelle tecnologie che<br />

dimostrano come sia possibile<br />

trasformare, e quindi riciclare, anche<br />

le plastiche miste.<br />

Da un’associazione di così lunga<br />

storia, ci saremmo aspettati qualcosa<br />

di più serio…<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

Con AUTOSORT®, il sistema di selezione<br />

multifunzionale più potente al mondo, è<br />

possibile ottenere una maggiore produttività<br />

e livelli di purezza eccezionali in un'ampia<br />

varietà di polimeri e colori. Compatto e<br />

flessibile nel design, si adatta sia agli<br />

impianti nuovi che a quelli già esistenti.<br />

Per saperne<br />

Zeig<br />

di più<br />

mir mehr


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

10 PRIMO PIANO AI E RIFIUTI<br />

<strong>Waste</strong> management,<br />

il futuro è smart<br />

Soluzioni digitali, innovazioni e intelligenza artificiale<br />

stanno rimodellando il settore rifiuti. Nuove sono<br />

le opportunità e sfide in un futuro che è già domani<br />

Alessandro Marangoni<br />

Alessandro Marangoni, economista<br />

e docente universitario, è fondatore e ceo di<br />

Althesys, società professionale indipendente<br />

specializzata nella consulenza strategica<br />

e nello sviluppo di conoscenza.<br />

Opera con competenze di eccellenza nei<br />

settori chiave di ambiente, energia,<br />

infrastrutture e utility, nei quali assiste<br />

imprese e istituzioni.<br />

La gestione dei rifiuti, nel giro di pochi anni,<br />

potrebbe essere ben diversa da come la<br />

conosciamo oggi. La digitalizzazione, l’innovazione<br />

tecnologica e l’intelligenza artificiale<br />

stanno creando numerose opportunità per gli<br />

operatori, cambiando i modelli gestionali e le<br />

strategie. In questo quadro, le imprese e i territori<br />

stanno sperimentando nuove soluzioni<br />

che potrebbero trovare ampia applicazione in<br />

tempi brevi.<br />

Sistemi e applicazioni già in essere<br />

Negli ultimi anni, varie aziende hanno introdotto<br />

i contenitori intelligenti, che usano l’identificazione<br />

a radiofrequenza (RFID) per determinare<br />

quantità e qualità della separazione, in modo<br />

da applicare sistemi pay as you throw. Si diffondono<br />

gli eco-compattatori per la raccolta selettiva<br />

delle bottiglie in PET e i macchinari utilizzati<br />

WAS è il think tank italiano sull’industria del waste management e del riciclo.<br />

Monitorare il comparto del waste management e del riciclo, cogliere i trend evolutivi,<br />

analizzare le strategie aziendali e indirizzare le policy è la sua mission. L’osservatorio<br />

sviluppa analisi e studi sulla gestione dei rifiuti, la valorizzazione delle risorse e<br />

l’economia circolare, monitorando il settore con l’Annual Report.<br />

nei sistemi di cauzionamento, che riconoscono<br />

i beni conferiti e rilasciano agli utenti buoni sconto.<br />

Ci sono poi le applicazioni dell’intelligenza<br />

artificiale. Nella fase di selezione, l’IA può riconoscere<br />

beni e materiali, consentendone in alcuni<br />

casi, dopo le dovute operazioni di pulizia/riparazione,<br />

il riutilizzo nella stessa funzione<br />

oppure, in altri, il trattamento in base alle specifiche<br />

caratteristiche nei diversi settori. In quello<br />

dei RAEE, prodotti complessi, ricchi di materie<br />

prime critiche e dai quantitativi in continuo aumento,<br />

rappresenta un ottimo terreno di sperimentazione.<br />

Sempre nella selezione, altri approcci comprendono<br />

l’etichettatura dei prodotti con filigrane,<br />

codici a risposta rapida (QR) o altri indicatori<br />

leggibili da smistatori automatizzati. Esistono<br />

anche applicazioni in settori meno ovvi, come<br />

quello dei rifiuti alimentari, attuando azioni di<br />

prevenzione presso i consumatori. In conclusione,<br />

la gestione dei rifiuti a livello globale sta<br />

quindi diventando sempre più digitale, portando<br />

a nuove opportunità e a nuove sfide. Occorrerà<br />

affrontare le barriere che impediscono la diffusione<br />

della digitalizzazione, come la formazione<br />

delle risorse umane e cercare un equilibrio tra<br />

costi e benefici. I benefici attesi, tuttavia, sembrano<br />

essere ben superiori. L’impiego dell’intelligenza<br />

artificiale e della robotica nella gestione<br />

dei rifiuti ha il potenziale per rivoluzionare<br />

le diverse fasi della filiera, garantendo una maggiore<br />

efficienza operativa, recovered material di<br />

migliore qualità e processi più sostenibili. ●<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

IL SILENZIO<br />

È D’ORO<br />

Il Trituratore Elettrico 440ET, grazie<br />

al suo motore elettrico, ridefinisce la<br />

sostenibilità e l'innovazione mantenendo<br />

le alte prestazioni di sempre.<br />

Scopri di più


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

12 PRIMO PIANO Soluzioni<br />

SERVIZI E COSTI<br />

SERVIZI E COSTI<br />

PRIMO PIANO<br />

13<br />

di Andrea Ballabio,<br />

Donato Berardi,<br />

Filippo Galimberti,<br />

Giovanni Salpietro,<br />

Francesca Signori<br />

e Nicolò Valle<br />

Il Laboratorio REF<br />

Ricerche è un think<br />

tank che intende riunire<br />

selezionati<br />

rappresentanti del<br />

mondo dell´impresa,<br />

delle istituzioni e della<br />

finanza al fine di<br />

rilanciare il dibattito sul<br />

futuro dei Servizi<br />

Pubblici Locali.<br />

Le tariffe dei rifiuti<br />

all’aggiornamento<br />

del Metodo Tariffario<br />

Un’attenta analisi della metodologia tariffaria<br />

ne ha evidenziato trasparenza nella rendicontazione<br />

dei costi. Ma si deve (e può) migliorare<br />

Con la Delibera 389/<strong>2023</strong>/R/rif, ARERA<br />

ha approvato le disposizioni per definire<br />

le regole e le procedure per l’aggiornamento<br />

biennale (2024-2025) delle entrate tariffarie,<br />

c.d. “MTR-2”, oltre alle tariffe di accesso<br />

agli impianti di trattamento “minimi” (si<br />

veda <strong>Waste</strong> n. 26, mese di luglio) indicati come<br />

in ingresso agli impianti “minimi”.<br />

A metà del secondo periodo regolatorio<br />

di vigenza, il MTR è sostanzialmente<br />

riuscito nell’intento di razionalizzare<br />

la disciplina in vigore e di rendere più trasparenti<br />

le tariffe pagate dagli utenti. Tuttavia, non<br />

sono mancate le difficoltà applicative, acuite<br />

da un contesto recente caratterizzato da un<br />

forte aumento dell’inflazione. In vista del secondo<br />

biennio (2024-2025), l’analisi delle predisposizioni<br />

tariffarie 2022-<strong>2023</strong> può fornire<br />

utili spunti di riflessione. Il Laboratorio REF<br />

Ricerche ha svolto un’analisi sul costo finale<br />

del servizio del 2022, rilevando il 90% delle<br />

osservazioni nell’intervallo tra 125 €/abitante<br />

e 397 €/abitante, sottolineando così un’alta<br />

variabilità. Un’evidenza, questa, confermata<br />

anche dal DCO di ARERA del 20 giugno <strong>2023</strong>,<br />

dove i valori risultano coerenti con quelli della<br />

ricerca del Laboratorio.<br />

Molteplicità dei fattori<br />

Il costo del servizio è caratterizzato da due<br />

componenti: quella di costo fisso, che non<br />

dipende direttamente dalla quantità di rifiuti<br />

prodotti (36%) e quella di costo variabile, la<br />

quota predominante (64%).<br />

I costi variabili si legano strettamente alla<br />

quantità di rifiuti, ma anche al loro trattamento<br />

o smaltimento. A queste componenti<br />

di costo, si aggiungono anche quelle residue<br />

(basate su previsioni di costo o correzioni rispetto<br />

al passato), oltre a quelle accessorie<br />

(come l'IVA). La variabilità, in questo caso, risulta<br />

essere molto alta: un rapporto di 1 a 3<br />

nel caso dei costi di raccolta differenziata tra<br />

il 5° e il 95° percentile; un rapporto di 1 a 4<br />

per i costi di trattamento. Lo stesso si ha per<br />

i costi fissi: 1 a 3, tra il percentile inferiore e<br />

quello superiore.<br />

Il costo pro capite per il servizio è disomogeneo<br />

nei territori, con il Centro che presenta<br />

i valori più elevati. Tuttavia, ciò potrebbe essere<br />

dovuto al campione, che presenta il<br />

maggior numero di Comuni di grandi dimensioni<br />

proprio in quell’area.<br />

Nonostante la metodologia tariffaria omogenea,<br />

le situazioni specifiche in cui il MTR<br />

è stato applicato hanno portato a configurazioni<br />

diverse. Complessivamente, il MTR ha<br />

contribuito a fornire trasparenza nella rendicontazione<br />

dei costi e ha svolto un ruolo decisivo<br />

nella pianificazione economico-finanziaria.<br />

Tuttavia, sembra non aver ancora<br />

inciso in modo determinante sulla struttura<br />

dei costi del servizio, altamente diversificati,<br />

ad ulteriore riprova di una gestione del servizio<br />

ancora molto eterogenea nel Paese. È<br />

importante notare che i fattori che influenzano<br />

i costi del servizio, fissi e variabili, sono<br />

molteplici.<br />

Alcuni di essi sono esterni all'efficienza e alla<br />

qualità del servizio, come - ad esempio - per<br />

la presenza di impianti di trattamento nelle<br />

vicinanze.<br />

Pur presentando delle criticità, il MTR ha posto<br />

le basi per un consolidamento del settore,<br />

aumentando la trasparenza complessiva e<br />

rendendo più integrata la gestione dei rifiuti.<br />

Infatti, gli Enti Territoriali Competenti (ETC)<br />

e i gestori sono stati coinvolti in modo attivo<br />

nel processo di valutazione degli obiettivi ambientali<br />

raggiunti.<br />

Efficienza migliorabile<br />

Nonostante i progressi compiuti, esiste ancora<br />

molta strada da fare per traguardare<br />

l’identificazione chiara dei costi del servizio<br />

e delle tariffe più coerenti. Basti pensare alla<br />

rigidità nella pianificazione del MTR-2: da un<br />

lato, si hanno vantaggi nella pianificazione<br />

degli investimenti; dall’altro lato, si registra<br />

una minore flessibilità in caso di shock imprevisti.<br />

In particolare, l'aumento dei costi<br />

energetici si pone come una delle sfide più<br />

critiche affrontate dal settore, avendo assorbito<br />

gran parte degli sforzi del regolatore nella<br />

definizione di meccanismi correttivi per il<br />

prossimo periodo di regolazione.<br />

Anche nella recente Delibera, al pari di quanto<br />

già mostrato in fase di consultazione, ARE-<br />

RA ne ha confermato la centralità, proponendo<br />

diverse misure con cui provare ad<br />

intercettare le dinamiche inflattive all’interno<br />

del framework tariffario. Saranno sufficienti?<br />

Lo valuteremo nel secondo semi-periodo regolatorio<br />

del MTR-2.<br />

●<br />

Per approfondire<br />

MTR-2: un bilancio<br />

e le prospettive<br />

per il biennio 2024-2025<br />

Position Paper n. 247 -<br />

Laboratorio REF,<br />

maggio <strong>2023</strong><br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

Ottobre <strong>2023</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

EVOLUZIONE<br />

14 PRIMO PIANO Soluzioni<br />

ANGOLO INNOVAZIONE<br />

DELLA<br />

Scopri di più<br />

4.0<br />

App e tartup<br />

Eliana Puccio<br />

La tecnologia può essere un ottimo alleato dell’uomo, anche<br />

nella raccolta differenziata. Spazio quindi ad app, idee, piccole<br />

imprese, che generano nuove opportunità di business sostenibile.<br />

Iniziative che possono semplificare il nostro quotidiano<br />

WIKIWASTE<br />

Con l’app Wikiwaste è possibile<br />

segnalare conferimenti errati e<br />

discariche abusive. Si può infatti<br />

scattare una foto e inviarla in<br />

automatico a chi si occupa<br />

della raccolta. L’app è nata nel<br />

2012 e inizialmente era utilizzata<br />

come applicativo per segnalare<br />

abbandoni di rifiuti in area<br />

montana, nell’ambito di un<br />

precedente progetto Interreg-<br />

Alcotra ed è poi stata sviluppata<br />

arricchendosi dei servizi più<br />

standard per supportare l’utente<br />

nella raccolta differenziata.<br />

L’ultima versione è proprio del<br />

giugno <strong>2023</strong>. Nella release finale, è<br />

stata dotata di una nuova veste<br />

grafica, attualizzandola<br />

esteticamente, ed è stata effettuata<br />

una revisione complessiva della struttura<br />

dello strumento digitale, per renderlo<br />

maggiormente user-friendly. Le sezioni<br />

introdotte ex novo riguardano i servizi a<br />

chiamata, tra questi, per alcuni comuni<br />

montani c’è la possibilità di prenotare il<br />

ritiro domiciliare dei rifiuti ingombranti.<br />

Nuovi incentivi<br />

L'INDUSTRIA 5.0 È QUI<br />

TU SEI PRONTO?<br />

BIOVA PROJECT<br />

Di primo acchito,<br />

sembrerebbe quasi<br />

blasfemo il concetto di<br />

trasformare il pane in<br />

birra. Invece,<br />

potremmo<br />

semplicemente<br />

considerarlo un passo<br />

nel futuro. In un futuro<br />

sostenibile, per<br />

intenderci meglio.<br />

Biova Project è<br />

un'idea partorita da<br />

un gruppo di giovani<br />

imprenditori<br />

piemontesi basata<br />

proprio sulla<br />

produzione di birra<br />

dagli scarti del pane.<br />

Biova è infatti la<br />

classica pagnotta<br />

piemontese. Obiettivo<br />

della startup è ridurre<br />

il consumo di materie<br />

prime ed energia.<br />

"Per rendere il<br />

progetto sostenibile<br />

dal punto di vista<br />

ambientale, il birrificio<br />

deve essere vicino al<br />

fornitore di pane – ha<br />

spiegato la presidente<br />

Emanuela Barbano, –<br />

per questo al<br />

momento abbiamo<br />

scelto di concentrarci<br />

sulle regioni del Nord<br />

ovest”.<br />

Basta infiniti fogli Excel da<br />

elaborare<br />

Integra tutti i software in<br />

un'unica piattaforma<br />

Stop ai problemi ricorrenti<br />

con veicoli e autisti<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

www.wheeliot.com consulenza@wheeliot.com 039 97601<strong>27</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

16 PRIMO PIANO Soluzioni<br />

WASTE AWARD<br />

Saremo presenti<br />

PAD. C7 | STAND C4<br />

7-10.11.<strong>2023</strong> | Rimini<br />

SEMPLICE<br />

VELOCE<br />

SICURO<br />

Cestino d’oro<br />

Marco Comelli<br />

Milan l’è un gran Milan anche nei rifiuti. Così la metropoli<br />

ha praticamente smesso di mandare gli scarti in discarica<br />

C’è una grande città che, con l’hinterland<br />

immediato conta 1,84 milioni di<br />

residenti, che producendo 635.000<br />

tonnellate di rifiuti urbani l’anno riesce a non<br />

conferirne più neppure un grammo in discarica.<br />

Direi che il nostro non-premio se lo merita.<br />

Milano lo scorso anno ha raggiunto questo traguardo<br />

invidiabile. Il 63 per cento dei rifiuti viene<br />

differenziato, il restante 37% viene termovalorizzato,<br />

producendo energia elettrica e calore.<br />

E non poca: 335 GW/h di elettricità e 450 GW/h<br />

di energia termica.<br />

La prima è andata in rete, non guasta che la<br />

società dei rifiuti cittadina, l’AMSA, faccia parte<br />

di A2a, la seconda ha alimentato una rete di<br />

teleriscaldamento lunga 375 chilometri, un sistema<br />

che si è arricchito anche di accumuli<br />

termici e di recuperatori di calore di scarto.<br />

Una città (e una<br />

Regione) che lavora,<br />

si impegna, si sforza<br />

e riesce.<br />

Anche nella raccolta<br />

differenziata di rifiuti<br />

urbani prodotti da<br />

milioni di abitanti.<br />

E così, oltre ad<br />

essere draghi nel<br />

riciclo e nella<br />

termovalorizzazione,<br />

ci si dimentica delle<br />

discariche dove non<br />

viene conferito più<br />

nulla. Super Top!<br />

Virtuosimi<br />

Presso uno dei termovalorizzatori, Silla 2, è in<br />

corso anche un progetto finanziato con i fondi<br />

europei Horizon per la cattura della CO 2 dai<br />

fumi utilizzando l’ossido di calcio. A regime verrà<br />

catturata anidride carbonica per 2500 tonnellate<br />

per il mercato dei gas tecnici (refrigerazione<br />

per esempio) e alimentare (come<br />

l’utilizzo di CO 2 supercritica per l’estrazione di<br />

olii vegetali).<br />

Credit: Federica Lugaresi<br />

Bene bravi.<br />

Ma ancora più bravi in Lombardia, che di residenti<br />

ne conta 9,8 milioni e ricicla il 73% dei rifiuti<br />

urbani, sopra la media delle Regioni del<br />

nord che si ferma la 71%. L’obiettivo è di arrivare<br />

all’83% entro il 20<strong>27</strong>, che richiede probabilmente<br />

un salto anche impiantistico, perché<br />

dovranno diventare riciclabili e riciclate frazioni<br />

dei rifiuti urbani che oggi non lo sono. Per non<br />

fare nomi, certi tipi di plastiche, le cui denominazioni<br />

chi ci legge conosce bene. Quindi bene<br />

bravi bis. Per il secondo Cestino d’Oro, aspettiamo.<br />

●<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

Trackfuel è il nuovo dispositivo di tracciatura<br />

brevettato che certifica e garantisce<br />

le erogazioni di carburante, dematerializzando<br />

le forme di pagamento.<br />

Compatibile con ogni tipologia di veicolo, non<br />

invalida le omologazioni del fabbricante ed è<br />

pensato<br />

per le aziende di trasporto, del settore edile, mezzi<br />

d’opera, servizi urbani, furgoni e autoveicoli.<br />

trackfuel.it


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

18 ECONOMIA CIRCOLARE<br />

PANORAMICA ITALIANA<br />

PANORAMICA ITALIANA<br />

ECONOMIA CIRCOLARE<br />

19<br />

Salagadula Magicabula...<br />

zionale è del 64% per i rifiuti urbani. La percentuale<br />

sale se si includono, come fa ASVISS, nel<br />

computo anche i rifiuti da imballaggi (non primari,<br />

nel mondo dei rifiuti circoscrivere i termini<br />

è fondamentale) con il 73% e i rifiuti speciali (categoria<br />

vasta, in Italia) con il 70,6%. Dati chiarissimi.<br />

Tutto sommato, fa intorno al 73%, abbastanza<br />

per stimolare titoli come “Italia leader<br />

europeo del riciclo”. Stimolare, non giustificare.<br />

Raccolta differenziata non significa riciclo. Lo<br />

abbiamo ripetuto fino alla noia, ma repetita adjuvant.<br />

Dopo la raccolta c’è il trattamento, ossia<br />

la preparazione della frazione differenziata al<br />

riciclo, e poi il riciclo. E qui la situazione cambia<br />

e i numeri si offuscano. Se si rimane sul dato<br />

aggregato urbani-speciali-industriali, il recupero<br />

circolare di materia l’Italia è al 21,6% della quantità<br />

immessa nel ciclo, molto più alta della media<br />

europea del 12,8% e della magna Germania,<br />

ferma al 13,4. Comunque assai poco per parlare<br />

di economia circolare. Se ci si limita ai rifiuti urbani<br />

il contrasto raccolta-riciclo appare nella<br />

sua interezza. L’Italia nel suo complesso ricicla<br />

il 48,1 dei rifiuti di questa categoria. Entro il 2025,<br />

domani, la Ue pone l’asticella al 55%, per salire<br />

al 60% nel 2030 al 65% nel 2035. Si tratta di guadagnare<br />

un punto all’anno nei prossimi 13 anni.<br />

Per fare questo, aumentare la raccolta differenziata<br />

è utile ma non risolve. Occorrono impianti<br />

di riciclo e produzione di materie prime seconde<br />

e, soprattutto, un mercato per queste.<br />

Esempio fantasioso<br />

e artistico<br />

del riutilizzo<br />

di bottiglie in plastica.<br />

Ecomondo è di solito l’occasione per fare<br />

un quadro sullo stato dell’economia<br />

dei rifiuti in Italia. Sembriamo un Paese<br />

ai primissimi posti. Ma sarà realmente così?<br />

Marco Comelli<br />

Anche noi di <strong>Waste</strong> ci abbiamo fatto la copertina.<br />

Appunto perché è un momento<br />

in cui si viene sommersi dai numeri, noi<br />

evitiamo. Nelle 7488 battute seguenti (spazi<br />

compresi) vi offriamo la nostra personalissima<br />

versione - con l’ausilio certo di qualche numero<br />

- ma molto di più di osservazione che sul reale<br />

significato dei numeri. E con un occhio alle premesse<br />

che oggi vengono poste per il futuro, ma<br />

con meno ottimismo.<br />

Dove sta la verità?<br />

Giudicando dai numeri relativi della raccolta differenziata,<br />

che da trent’anni viene usata come<br />

punto di riferimento della salute ambientale della<br />

gestione dei rifiuti, almeno urbani, l’Italia scoppia<br />

di salute.. Secondo l’ISPRA nel 2021 (ultimi<br />

dati ufficiali disponibili al momento di andare in<br />

stampa) la quota della differenziata a livello na-<br />

Troppe le leggi<br />

Soprattutto, ci vorrebbe uno sfoltimento normativo-giuridico.<br />

Nonostante l’italica passione<br />

per leggi, norme e regolamenti con annesse<br />

sanzioni di applicabilità e applicazione aleatoria<br />

faccia chiedere nuovi commi e cavilli ad ogni<br />

piè sospinto, il waste da noi è iper normato. Non<br />

solo, le norme sono affette da una grave patologia<br />

congenita che potremmo definire panrifiutismo.<br />

Tutto è rifiuto, fino a dimostrazione<br />

contraria. In un quadro del genere anche i sassi<br />

capiscono che impostare discorsi di circolarità,<br />

recupero materico, simbiosi industriale, è non<br />

in salita ma un sesto grado. Anche la normativa<br />

dell’End of <strong>Waste</strong>, al netto dell’introduzione di<br />

nuovi soggetti certificatori, altra passione italica,<br />

è eccessivamente complessa, dando la chiara<br />

impressione che il legislatore l’abbia adottata<br />

obtorto collo e la veda come un allontanamento<br />

dall’eden del panrifiutismo.<br />

Una dimostrazione plastica, se ce ne fosse bisogno,<br />

viene da uno studio di REF Ricerche di<br />

qualche mese fa. Hanno preso i dati relativi ai<br />

rifiuti industriali del decennio 2010-2020 e li<br />

hanno confrontati con l’andamento del PIL.<br />

Risultato horror: mentre la produzione di rifiuti<br />

è cresciuta del 21,5%, nello stesso periodo il<br />

PIL è sceso dell’8,2%. Per confronto, in Francia<br />

nello stesso periodo i rifiuti industriali sono scesi<br />

del 4,4% e il PIL è cresciuto del 4,1%.<br />

La Germania si colloca a metà, crescita dell’8,9<br />

dei rifiuti ma PIL su del 12,1%. Il tanto auspicato<br />

disaccoppiamento del rifiuto generato per unità<br />

di prodotto si è verificato in tutti e tre i casi, ma<br />

nel caso italiano in modo diremmo discutibile.<br />

I padiglioni del Salone<br />

riminese.<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

Ottobre <strong>2023</strong>


20 ECONOMIA CIRCOLARE<br />

PANORAMICA ITALIANA<br />

NEWS<br />

ECONOMIA CIRCOLARE<br />

21<br />

Scarti di alluminio,<br />

selezionati e pronti<br />

per il trattamento<br />

che li trasformerà<br />

in materia prima<br />

seconda. Il recupero<br />

circolare in Italia<br />

è pari al 21,6%.<br />

Non tutto è rifiuto quello che si chiama così<br />

Ma come è possibile? Spoiler: l’inefficienza<br />

della manifattura italiana c’entra nulla. Lo<br />

spacchettamento del dato complessivo e l’analisi<br />

che ne fa REF sono una fotografia che ritrae<br />

il settore waste in Italia assai più di tante analisi<br />

trionfalistiche. Innanzitutto, il 52% dei rifiuti<br />

prodotti dalle imprese in Italia si riferisce a gestione<br />

delle acque (leggasi depurazione) e dei<br />

rifiuti (leggasi rifiuti secondari derivanti dal<br />

trattamento di quelli da raccolta differenziata).<br />

Per i fanghi di depurazione, si può dire che man<br />

mano che procede la riduzione degli scarichi<br />

diretti di acque nere e grigie non può che crescere<br />

quella dei rifiuti da essa generati.<br />

Elementare Watson. Per i secondi, alla fine si<br />

tratta di una duplicazione parziale delle voci,<br />

perché si tratta della frazione residua del trattamento<br />

con finalità di riciclo. Sarebbe opportuno<br />

a questo punto introdurre due concetti di<br />

rifiuto interno lordo e netto (RIL e RIN) calcolati<br />

con le stesse modalità di PIL e PIN, ma divaghiamo.<br />

Tolte queste due voci, i dati horror si ridimensionano<br />

alquanto. È l’ambientalismo, baby.<br />

Va quindi presa con cautela ogni analisi che<br />

parta dal rifiuto per unità di prodotto. A questo<br />

punto però cediamo la parola a REF: “La presenza<br />

di volumi ingenti di scarti di selezione<br />

e altri rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti<br />

non è di per sé un elemento negativo, in un<br />

Paese che eccelle nel riciclo ed è, al contempo,<br />

povero di materie prime. È evidente, tuttavia,<br />

che tali numeri celano anche la mancanza<br />

di impianti per la chiusura del ciclo dei<br />

rifiuti, specialmente di recupero energetico.<br />

Elemento, questo, che al contrario costituisce<br />

un tratto peculiare italiano rispetto agli altri<br />

grandi Paesi europei, e in particolare a<br />

Francia e Germania”.<br />

Eccolillà, i termovalorizzatori, da quelli a combustione<br />

diretta agli altri più recenti come<br />

l’ossicombustione. Ma anche, citiamo: “Ac -<br />

canto al miglioramento nel campo dell’ecodesign<br />

(…) con una progettazione dei beni che<br />

ne riduca l’impatto ambientale lungo l’intero<br />

ciclo di vita, la strategia di prevenzione per ridurre<br />

i volumi di rifiuti da attività economiche<br />

creati passa attraverso un più efficace funzionamento<br />

dell’istituto del sottoprodotto e<br />

un più ampio ricorso alle pratiche di simbiosi<br />

industriale.<br />

Fino ad ora, infatti, il perimetro dei sottoprodotti<br />

è stato eccessivamente ristretto, limitando<br />

la casistica della remissione di scarti<br />

nelle filiere produttive senza ulteriori trattamenti.<br />

Ciò che ha frenato lo sviluppo di tale<br />

istituto è l’incertezza applicativa della normativa<br />

di riferimento, che porta gli operatori<br />

a preferire la classificazione come rifiuti, anziché<br />

come sottoprodotti, sottoponendosi così<br />

a regole più stringenti e onerose.”<br />

Futuro magico<br />

La strada, per le persone di buon senso, sembra<br />

tracciata. Ma c’è un ma, che ci fa dubitare<br />

del futuro. Ogni investimento nel campo dei<br />

rifiuti trova oggi due ostacoli culturali. Tocco<br />

solo tangenzialmente il primo, che sviluppo<br />

nell’editoriale, l’ambientalismo come arma<br />

anticapitalistica o meglio antindustriale (in<br />

occidente). Tanto peggio tanto meglio, come<br />

diceva il cardinal diacono Angelini ai tempi di<br />

Pio IX. Il secondo è più insidioso, per brevità<br />

lo chiamerò pensiero magico, che si traduce<br />

in una formula come quella del titolo: rifiuti<br />

zero. Se ci fate caso, gli esponenti di questa<br />

corrente culturale per opporsi alle iniziative<br />

di cui sopra, in primis i termovalorizzatori, la<br />

recitano quasi sempre. Non perché siano impegnati<br />

a mettere in campo realmente, qui,<br />

ora e in futuro, azioni e investimenti per avvicinarsi<br />

al rifiuto zero (termodinamicamente<br />

impossibile, diciamolo), me per poi passare<br />

ad altro. Quasi bastasse declamare la formula<br />

perché le cose accadano. E ci fermiamo qui:<br />

bibbidi bobbidi buu.<br />

●<br />

Primo… alla macchinetta!<br />

■ Un bicchiere per<br />

distribuzione<br />

automatica<br />

realizzato con<br />

polistirene riciclato<br />

da post consumo.<br />

Si tratta di<br />

un’importante<br />

innovazione nel<br />

settore del food<br />

packaging, per un<br />

sistema di riciclo più<br />

virtuoso e con<br />

un’efficiente<br />

riutilizzo delle<br />

risorse.<br />

R-Hybrid, questo il<br />

suo nome, è il<br />

risultato di un<br />

progetto che Versalis<br />

ha condotto con<br />

SCS, associazione<br />

europea che<br />

comprende tutta la<br />

filiera dei polimeri<br />

stirenici. Si è così<br />

arrivati a validare<br />

tutto il processo,<br />

dalla produzione del<br />

riciclato, alla<br />

definizione delle<br />

caratteristiche<br />

tecniche del<br />

multistrato fino al<br />

challange test sul<br />

prodotto finito.<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

Giugno 2020


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

22<br />

Soluzioni<br />

ECONOMIA CIRCOLARE<br />

WASTE SEGNALA<br />

NEWS<br />

ECONOMIA CIRCOLARE<br />

23<br />

HIGHLIGHTS<br />

I temi che Ecomondo quest’anno propone -<br />

con un programma sempre molto ricco di<br />

conferenze, seminari ed eventi per approfondire<br />

le principali novità a livello tecnologico<br />

- appartengono ai settori di economia circolare<br />

delle filiere biologiche, non biologiche,<br />

e gestione della risorsa idrica.<br />

Come sempre <strong>Waste</strong> ne segnala alcuni selezionati<br />

dal ricco palinsesto:<br />

- Martedì 7/11 dalle 16.30 “Strategia nazionale<br />

sulla plastica tra criticità e flessibilità”,<br />

lettura combinata delle varie disposizioni normative<br />

per assicurare entro il 2030 la circolarità<br />

di tutti gli imballaggi;<br />

- Mercoledì 8/11 mattina, “Simbiosi industriale:<br />

prospettive e opportunità per l’Italia”;<br />

- Giovedì 9/11 mattina, “Monitoraggio di soluzioni<br />

innovative per una gestione circolare<br />

di materiale ed energia”; nel pomeriggio:<br />

“Sostenibilità e approvvigionamento sicuro<br />

di materie prime critiche;<br />

- Venerdì 10/11 pomeriggio: “Autodemolizione<br />

tra presente e futuro” in cui l’intera filiera del<br />

fine vita auto affronterà le nuove sfide.<br />

Maggiori dettagli sui temi e programmazioni<br />

della prossima edizione, sul sito del Salone<br />

(www.ecomondo.com).<br />

Ecomondo<br />

The Green<br />

Technology Expo<br />

Apartire del 7 novembre sino al 10 si svolgerà in terra riminese<br />

la 26ma edizione di Ecomondo, la kermesse di riferimento<br />

in Europa, che fa da collettore a tutti i settori<br />

dell’economia circolare. Verranno quindi presentate, le tecnologie<br />

già pronte alle sfide future, per il recupero di materia ed energia<br />

sino allo sviluppo sostenibile. Una vetrina in cui vengono valorizzate<br />

aree che identificano veri e propri distretti tematici quali<br />

il Textile District, il PNRR Observatory - che include RAEE, Paper<br />

District e Plastic Value Chain - ma anche Blue Economy.<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

Il Mare Magnum del waste<br />

Cresciuta su sè stessa a partire dagli inizi<br />

divisi tra raccolta dei rifiuti e depurazione<br />

acque, Ecomondo è diventato un “monstrum”<br />

di Fiera che tenta di racchiudere al suo<br />

interno tutto quanto fa gestione ambientale. Ha<br />

fatto lo spin-off di Keyenergy, diventata manifestazione<br />

separata, ma i metri quadri non ne<br />

hanno sofferto.<br />

Lo stesso si può dire del programma di convegni<br />

e incontri, sia inseriti nel palinsesto “ufficiale”<br />

che gestiti in proprio da aziende e associazioni.<br />

Seguirli tutti non è solo impossibile, è<br />

anche inutile e persino non previsto. Al supermercato<br />

mica si mette tutto quanto sta sugli<br />

scaffali nel carrello. I settori seguiti dalla fiera<br />

riminese sono non solo diversi ma ormai articolati<br />

al proprio interno. Per fare un esempio,<br />

una volta si poteva parlare di gestione dei rifiuti<br />

di plastica. Oggi vi ribatteremmo subito “quale?”.<br />

C’è il riciclo meccanico, quello chimico, il<br />

recupero energetico classico, quello a ossicombustione….<br />

Naturalmente gli attori delle diverse<br />

filiere un po’ collaborano (poco) e molto si tirano<br />

colpi bassi. Non facciamo nomi ma solo sigle:<br />

Assorimap, Unionplast, Biorepack, Corepla…<br />

il contributo ambientale è una torta ricca ma<br />

abbastanza fissa.<br />

Da sempre Ecomondo ha fatta propria questa<br />

articolazione e ha appaltato i propri convegni,<br />

anche quelli “ufficiali”, all’universo associativo.<br />

Crescono così mille fiori, ma si rischiano tante<br />

camere dell’eco. Per questo noi ci permettiamo,<br />

come con tutte le manifestazioni che patroci-<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

È un ricco e fitto calendario quello del Salone<br />

in terra di Romagna. Segnaliamo i convegni a nostro<br />

avviso più interessanti. Si preparino le agende!<br />

niamo, di segnalarvi le occasioni che noi riteniamo<br />

siano da inserire in agenda. Guarda caso<br />

sono gli argomenti su cui insistiamo nella rivista.<br />

Ogni tanto anche noi ci arroghiamo il diritto<br />

di lavorare pro domo nostra.<br />


SS9<br />

E55<br />

Via Emilia<br />

A14<br />

Via Emilia<br />

SS16<br />

SS9<br />

E55<br />

Via<br />

Emilia<br />

A14<br />

Via Emilia<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

SS16<br />

SS16<br />

24 ECONOMIA CIRCOLARE MEZZI IN PROVA<br />

Saremo presenti a<br />

A Ecomondo si guida il futuro<br />

Vie&Trasporti e <strong>Waste</strong> organizzano le prove di guida<br />

dei veicoli destinati ad assolvere i più delicati compiti<br />

tra quelli delle utility. Ecco i tre percorsi per divertirsi<br />

Case Pedrera<br />

Grande<br />

Viserbella<br />

Case Pedrera<br />

Grande<br />

Torre Pedrera<br />

Torre Pedrera<br />

o Nuovo<br />

Borgo Nuovo<br />

Osteria<br />

del Bagno<br />

Malte<br />

Viserba<br />

Via Tolemaide<br />

Osteria<br />

del Bagno<br />

Morri<br />

Viserbella<br />

Case Orsoleto<br />

Morri<br />

Via Popilia<br />

Viserbella<br />

Fornace<br />

Fornace<br />

Orsoleto<br />

SS16<br />

SS16 Adriatica<br />

Orsoleto<br />

Malte<br />

Case Orsoleto<br />

Viserba<br />

Via Orsoleto<br />

Mulino<br />

Carlotti<br />

Via S. Giovenale<br />

Vito<br />

Via Tolemaide<br />

Orsoleto<br />

Malte<br />

Case Orsoleto<br />

Viserba<br />

Via Maiano<br />

Bargellona<br />

Ca’ Spina<br />

Santa Giustina<br />

Ca’ Tomba<br />

Casetti<br />

START<br />

Mulino<br />

Carlotti<br />

WEST<br />

ENTRANCE<br />

RIMINI EXPO<br />

CENTRE<br />

Via Maiano<br />

START<br />

Via S. Martino Riparotta<br />

WEST<br />

ENTRANCE<br />

RIMINI EXPO<br />

CENTRE<br />

Bargellona<br />

Via P. Tosi<br />

Ca’ Spina<br />

Santa Giustina<br />

Ca’ Tomba<br />

Casetti<br />

Via Emilia Via Emilia<br />

START<br />

Mulino<br />

Carlotti<br />

Via S. Martino Riparo ta<br />

WEST<br />

ENTRANCE<br />

RIMINI EXPO<br />

CENTRE<br />

Via Emilia<br />

Casetti<br />

Ghetto<br />

Piccinelli<br />

Ca’ Guda<br />

io<br />

ni<br />

Ghetto<br />

Piccinelli<br />

Ca’ Guda<br />

I tre percorsi<br />

preparati per i tester<br />

che vorranno<br />

l’emozione dei veicoli<br />

messi a disposizione<br />

da Case costruttrici<br />

e allestitori.<br />

Il primo da sinistra,<br />

è definito “Veloce”;<br />

il secondo è chiamato<br />

“Lungo”e prevede<br />

situazioni di traffico<br />

più impegnativo<br />

ma consente una<br />

prova più completa.<br />

Il terzo è lo<br />

“Stop&Go”<br />

che permette<br />

di simulare la raccolta<br />

di rifiuti<br />

e la ripartenza.<br />

E’ particolarmente<br />

adatto ai veicoli<br />

con compattatore<br />

o vasca posteriore.<br />

La componente trasporto nei segmenti legati<br />

alla fiera riminese è veramente significativa.<br />

Il camion è sia attore attivo, in<br />

quanto deve trasportare di tutto, dai rifiuti solidi<br />

agli ecocarburanti gassosi, o ancora rifiuti tossici<br />

e pericolosi o inerti da cantiere.<br />

Ma è anche protagonista “passivo”, perché è in<br />

eventi come Ecomondo che si mostrano e si<br />

dimostrano i nuovi sistemi di alimentazione, a<br />

cominciare dagli emergenti elettrici ormai così<br />

popolari tra le utility urbane. Ecco quindi che il<br />

veicolo si è ritaglio un posto di riguardo nell’expo<br />

romagnola.<br />

Dinamico è bello<br />

Quest’anno gli organizzatori hanno quindi deciso<br />

di valorizzare la sezione prove, affidando a<br />

due riviste “navigate” come la nostra e <strong>Waste</strong><br />

l’onere di approntare percorsi esterni interessanti<br />

ma non impossibili, diversificati e tali da<br />

consentire un primo approccio sia alle alimentazioni<br />

alternative che a dispositivi nuovi e in-<br />

novativi. A rispondere alla richiesta di veicoli<br />

costruttori di altissimo livello come Volvo,<br />

Mercedes e Daf, ma anche Gruppi che hanno<br />

sperimentato sistemi per l’abbattimento dei<br />

consumi come Toscandia, con il suo EDO che<br />

“taglia” le accelerate o ancora allestitori specializzati.<br />

Al momento di andare in stampa il<br />

quadro non è completo, ma vi terremo informati<br />

sulle novità in arrivo.<br />

Qualche informazione di servizio. Le prove sono<br />

totalmente gratuite, se non si è provvisti di adeguato<br />

titolo di guida si possono fare le prove da<br />

passeggero. A fine test si potranno rilasciare<br />

alle hostess impressioni di guida in forma anonima,<br />

ricevere simpatici gadget e un attestato<br />

che dimostri la partecipazione all’evento. Sarà<br />

possibile, compatibilmente con il livello di affollamento<br />

dell’area test, provare anche tutti i<br />

veicoli, e in alcuni casi registrare la propria prova.<br />

I veicoli in prova si trovano all’ingresso Ovest,<br />

l’area di registrazione appena dentro la Fiera,<br />

nello stesso ingresso. Vi aspettiamo. ●<br />

DISCOVER<br />

OUR BRIDGE<br />

Dalla sostenibilità<br />

il nostro futuro<br />

®<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

26 ECONOMIA CIRCOLARE NEWS<br />

No ai tessili in discarica<br />

Eliana Puccio<br />

Raccolta, selezione, riuso e riciclo di rifiuti tessili urbani:<br />

Unirau aderisce ad Ariu e rafforza la rappresentanza<br />

di cooperative e aziende del settore. La discarica ringrazia<br />

Unirau ha aderito ad Ariu, l’Associazione<br />

Recuperatori Indumenti Usati che riunisce<br />

40 fra le più importanti aziende<br />

della selezione tessile dislocate principalmente<br />

sul territorio campano.<br />

Adesione che consente di consolidare il segmento<br />

di mercato della selezione e valorizzazione<br />

degli abiti usati e dei rifiuti tessili urbani<br />

in generale. “Il consolidamento della base associativa<br />

di Unirau avviene alla vigilia dell’atteso<br />

Decreto sulla Responsabilità Estesa del<br />

Produttore (EPR) che ci vede impegnati in un<br />

confronto costruttivo con il Ministero, a disposizione<br />

del quale abbiamo messo l’esperienza<br />

maturata dagli attori della filiera negli ultimi<br />

decenni”, ha evidenziato Andrea Fluttero –<br />

Presidente di Unirau.<br />

Unirau spera che il sistema EPR dia impulso<br />

alla ricerca, allo sviluppo e all’innovazione con<br />

l’impiego di tecnologie avanzate per il riciclo<br />

di qualità di fibre presenti nei prodotti tessili<br />

non avviabili al riuso, con l’obiettivo di ridurre<br />

lo smaltimento in discarica. “Con l’adesione<br />

ad Unirau intendiamo rafforzare la rappresentanza<br />

e l’interlocuzione con le istituzioni e con<br />

gli stakeholder della gestione dei rifiuti tessili<br />

da parte delle nostre aziende specializzate nella<br />

selezione e valorizzazione”, ha evidenziato<br />

il Presidente di ARIU Joseph Valletti.<br />

I rifiuti tessili provenienti dalla raccolta differenziata,<br />

dopo le lavorazioni di selezione, sono<br />

avviati a: riutilizzo ( 60%) per indumenti, scarpe<br />

e accessori di abbigliamento utilizzabili direttamente<br />

in cicli di consumo “second hand”; riciclo<br />

(30%) per ottenere pezzame industriale<br />

(10%) o materie prime seconde per l’industria<br />

tessile, imbottiture, materiali fonoassorbenti<br />

(20%); smaltimento (10%). ●<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


28 ECONOMIA CIRCOLARE PRODOTTI E STRATEGIE<br />

CircolarMente<br />

Appuntamento con lo spazio dedicato<br />

a materiali e design circolari, nonché alle<br />

risorse materiche. Protagonista di questo<br />

numero il modello “materials as a service”<br />

Marco Capellini<br />

matrec.com<br />

Lattine in alluminio.<br />

La monomatericità<br />

del materiale<br />

favorisce processi<br />

virtuosi di circolarità.<br />

(Fonte Pexels-<br />

Cottonbro studio).<br />

Nell’attuale produzione industriale la<br />

supply chain è generalmente caratterizzata<br />

da produttori di materie prime<br />

che vendono ad aziende di trasformazione i<br />

materiali per diventare semilavorati e prodotti<br />

finiti destinati al mercato. Questi prodotti vengono<br />

venduti al consumatore che ne diventa il<br />

proprietario. Negli ultimi anni il modello “product<br />

as a service” (prodotto come servizio) ha<br />

iniziato a diventare una vera e propria strategia<br />

soprattutto per veicoli, prodotti elettrici ed elettronici<br />

e servizi, anche grazie al modello pay<br />

per use. Oggi il “product as a service” è disponibili<br />

per abbigliamento, giocattoli, stoviglie,<br />

arredi, orologi ed altri prodotti ancora, ed è<br />

sempre più orientato a crescere. Con questo<br />

modello il produttore resta il proprietario del<br />

bene e lo affitta al consumatore per un determinato<br />

periodo di tempo concordato per<br />

poi essere restituito. In questo modo il produttore<br />

ha la possibilità di sostituire, aggiornare<br />

o riparare eventuali parti danneggiate<br />

del bene e affittarlo nuovamente oppure<br />

mandarlo a riciclo nel caso in cui il prodotto<br />

non sia più idoneo.<br />

Sfida per il futuro…<br />

In un contesto di economia circolare il product<br />

as a service permette di estende la vita utile<br />

del prodotto e favorire il processo di recupero<br />

e riciclo del bene a fine vita.<br />

Guardando ad uno scenario futuro caratterizzato<br />

da scarsità di risorse, aumento della domanda<br />

di beni e l’aumento del costo dei materiali,<br />

si sta guardano al modello “materials<br />

as a service”. Un modello dove i fornitori di materiali<br />

offrono materiali come servizio ai produttori<br />

di semilavorati e beni. Questi ultimi, a<br />

loro volta, dovranno affittare il prodotto al consumatore<br />

per poi recuperarlo, riciclarlo al fine<br />

di restituire i materiali ai fornitori.<br />

Questa sfida però richiede ancora una serie di<br />

valutazioni sull’efficacia del modello in un contesto<br />

di economia circolare. In particolare:<br />

- L’idoneità dei materiali. Solo i materiali che<br />

non si degradano durante la fase di utilizzo e<br />

di trasformazione, possono essere di interesse<br />

per l’applicazione del modello. Materiali ferrosi<br />

e non ferrosi, vetro e plastiche se soggette a<br />

riciclo chimico. I materiali organici e da fonte<br />

rinnovabile non sono in grado di essere ritrattati<br />

per assolvere a diversi cicli di trasformazione<br />

- Il volume dei materiali. Aspetto chiave in<br />

quanto l’offerta di materiale deve essere in grado<br />

di soddisfare la produzione dei beni considerando<br />

la durata di affitto degli stessi.<br />

Probabilmente i beni che hanno una durata di<br />

utilizzo più breve saranno quelli più idonei.<br />

- Impatti ambientali. Punto chiave per la circolarità<br />

in quanto sebbene il modello favorisce<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

l’uso efficiente delle risorse, è importante valutare<br />

gli impatti ambientali dovuti all’intensificarsi<br />

della logistica dei trasporti oltre a quelli<br />

dovuti per i processi di trasformazione. Ci sono<br />

anche altri aspetti da valutare, soprattutto in<br />

relazione al settore merceologico ed al mercato<br />

di riferimento a cui si vuole applicare il “material<br />

as a service”.<br />

…e relativi vantaggi<br />

In un contesto di economia circolare è opportuno<br />

valutare anche quelli che possono essere<br />

i benefici derivanti dal modello:<br />

- Qualità del flusso dei rifiuti. Il sistema di raccolta<br />

dei prodotti al termine della fase d’uso<br />

dei beni, sarebbe molto specifico per tipologia<br />

di prodotto e questo eviterebbe contaminazioni,<br />

dispersioni o processi di degradazione dei materiali.<br />

Si arriverebbe ad avere una qualità materica<br />

superiore.<br />

- Tracciabilità. Un aspetto chiave per la proposta<br />

di regolamento UE sull’ESPR (Eco design<br />

Sustainable Products Regulation), in ottica di<br />

Digital Passport. La tracciabilità del flusso dei<br />

materiali sarebbe molto puntuale con la possibilità<br />

di conoscere (in alcuni casi) anche il numero<br />

di trattamenti che ha subito il materiale.<br />

- Misurazione circolarità. Un punto chiave<br />

dell’economia circolare in termini di uso efficiente<br />

delle risorse, per favorire l’applicazione<br />

di una metrica quantitativa (molto più<br />

accurata e veritiera rispetto ad un modello<br />

qualitativo). Tasso di circolarità, tasso di rinnovabilità<br />

e tasso di riciclo e riuso, sarebbero<br />

alcuni dei KPI che permetterebbero al sistema<br />

di qualificare materiali e prodotti dal punto<br />

di vista ambientale.<br />

- Sinergie tra le filiere. Un tema fondamentale<br />

per favorire una migliore efficienza del sistema<br />

in termini di circolarità e di recupero delle risorse.<br />

La ricerca di una economicità di processo<br />

e di maggiore competitività, spingerebbe produttori<br />

e trasformatori a collaborare per favorire<br />

i processi di recupero, riuso, disassemblaggio<br />

e riciclo. Il mercato del “remanufacturing”<br />

avrebbe molta più spinta, favorendo la creazione<br />

di nuove aziende e di posti di lavoro.<br />

- Design circolare. Rappresenta il passpartout<br />

per l’applicazione di un modello “as a service”<br />

vincente, sia per i materiali, sia per i prodotti.<br />

Progettare materiali e prodotti pensando alla<br />

funzione, alla durata, all’intensità di utilizzo ed<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

PRODOTTI E STRATEGIE ECONOMIA CIRCOLARE 29<br />

alla riciclabilità. Si guarderanno<br />

nuove prospettive di progetto dove<br />

forme e materiali sino ad<br />

oggi utilizzati saranno<br />

messi in discussione per<br />

favorire la massima “circolarità<br />

economica” del sistema.<br />

La soluzione è vicina<br />

La transizione verso un'economia<br />

circolare è caratterizzata dalla necessità<br />

di gestire le risorse in modo più<br />

efficiente: risorse materiche, energetiche e<br />

idriche. I modelli “products and materials as<br />

a service” identificano modelli aziendali che<br />

concentrano la proprietà dei materiali tra produttori<br />

o fornitori di servizi, dove l’efficienza del<br />

sistema è data nell’applicare strategia di circolarità<br />

in grado di evitare sprechi e perdite.<br />

Come Matrec stiamo portando avanti due progetti<br />

pilota di “materials as a service” per il settore<br />

imballaggio dove, con le prime simulazioni<br />

di scenari, le aziende oggetto del progetto hanno<br />

dimostrato molto interesse e richieste di<br />

approfondimenti. La soluzione finale non è<br />

molto lontana.<br />

●<br />

Products as service<br />

per i giocattoli è un<br />

modello in evoluzione.<br />

(Fonte: Pexels- Digital<br />

.Buggu)<br />

La progettazione<br />

circolare dei prodotti<br />

favorisce<br />

disassemblabilità,<br />

riparabilità<br />

e upgrading. (Fonte:<br />

Pexels- Dan Cristian).<br />

In alto, ancora<br />

alluminio, materiale<br />

riciclabile per<br />

eccellenza che si<br />

presta al modello<br />

Materials as a service.<br />

(Fonte: MATREC).


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

30 ECONOMIA CIRCOLARE<br />

NORMATIVE<br />

NORMATIVE<br />

ECONOMIA CIRCOLARE<br />

31<br />

Sostanze pericolose<br />

Entra in vigore Hong Kong<br />

Finalmente nel giugno 2025 entrerà<br />

in vigore la Convenzione di Hong Kong<br />

sul riciclaggio delle navi sicuro e compatibile<br />

con l’ambiente. Cosa cambia per davvero?<br />

Marco Comelli<br />

Èra stata firmata da 67 stati marittimi nell’ex-colonia<br />

britannica il 19 maggio del<br />

2009 nel corso della conferenza convocata<br />

dall’International Maritime Organization, l’agenzia<br />

ONU delegata agli affari della navigazione<br />

commerciale. Nel giugno 2025 saranno passati<br />

48 mesi dalla ratifica delle due nazioni che hanno<br />

fatto scattare l’entrata in vigore. I due nuovi arrivati<br />

sono Liberia, casa di una delle bandiere<br />

ombra più diffuse, e il Bangladesh, che se la gioca<br />

con India e Pakistan come quote di mercato<br />

di navi demolite e riciclate. Ricordiamo che per<br />

entrare in vigore la convenzione doveva vedere<br />

rispettati tutti e tre i criteri inseriti nel testo: almeno<br />

15 Stati, almeno il 40% della flotta mondiale<br />

per stazza lorda e almeno il 3% in media<br />

del tonnellaggio riciclato nei precedenti 10 anni.<br />

Ancora ad aprile il secondo e terzo criterio non<br />

erano soddisfatti. Lo sprint è stato dovuto alle<br />

forti pressioni esercitate da Norvegia sulla<br />

Liberia e dal Giappone sul Bangladesh affinché<br />

ratificassero.<br />

Tutto bene dunque?<br />

In realtà l’entrata di vigore (che ricordiamo vale<br />

per i firmatari, una settantina) avrà un impatto<br />

minore sulla realtà del riciclo delle navi.<br />

L’unica vera novità è l’obbligo della redazione e<br />

della conservazione a bordo di un registro dei<br />

materiali pericolosi utilizzati nella costruzione<br />

e operatività della nave (Regulation 5 dell’Annex<br />

della Convenzione).<br />

Per le navi nuove l’obbligo entra in vigore per<br />

quelle che al giugno del 2025 non avranno ancora<br />

il numero di registro IMO. Per le navi esistenti,<br />

l’obbligo è più lasco, perché gli armatori<br />

hanno tempo cinque anni per redigerlo.<br />

Se fate i conti, si arriva al 2030.Tra le sostanze pericolose<br />

(Appendice 1 dell’Annex) da sottoporre<br />

a particolare attenzione (di cui è proibita ogni nuova<br />

installazione) sono incluse l’amianto, i gas dannosi<br />

per lo strato di ozono, che sono quelli inclusi<br />

nel Protocollo di Montreal (le varie forme di Halon<br />

e i CFC), i diversi PCB, e tutti le sostanze anti-generative<br />

(anti-fouling) proibite dall’Annex I<br />

dell’International Convention on the Control of<br />

Harmful Anti-fouling Systems on Ships del 2001<br />

e di tutte le aggiunte e modifiche in vigore al momento<br />

in cui il contenuto dell’appendice viene invocato<br />

o interpretato. L’Appendice 2 invece riporta<br />

una lista minima dei materiali e delle sostanze<br />

che, se presenti, vanno inserite nell’inventario<br />

(si veda il box della pagina accanto).<br />

Finalmente si applica<br />

La vera novità portata dall’entrata in vigore<br />

della Convenzione però è il fatto che ora sia<br />

in vigore. Ciò apre la porta a modifiche, integrazioni,<br />

rafforzamenti soprattutto in termini<br />

di controlli terzi sul rispetto delle normative.<br />

Molti gruppi ambientalisti mirano a internalizzare<br />

i rischi e i costi del riciclo nell’attività<br />

dello shipping, con una forma di responsabilità<br />

estesa (del costruttore, dell’armatore, della<br />

bandiera?) che di solito si scarica come costo<br />

sul cliente finale, che di passaggio in passaggio<br />

arriva al consumatore.<br />

Evidente che questo sarebbe possibile solo<br />

sulle navi nuove. La Convenzione comprende<br />

Qualsiasi materiale pericoloso elencato nell'Appendice 1<br />

Cadmio e composti del cadmio<br />

Cromo esavalente e composti del cromo esavalente<br />

Piombo e composti di piombo<br />

Mercurio e composti del mercurio<br />

Bifenile polibromurato (PBB)<br />

Eteri di difenile polibromurato (PBDE)<br />

Naftaleni policlorurati (più di 3 atomi di cloro)<br />

Sostanze radioattive<br />

Alcune paraffine clorurate a catena corta (alcani, C10-C13, cloro)<br />

un meccanismo ben definito anche se complesso<br />

per apportare emendamenti al contenuto.<br />

Altra strada è adottare regole più restrittive a<br />

livello regionale. La Ue lo ha fatto. Il risultato<br />

è che quasi nessuna nave viene demolita nella<br />

Ue, per la gioia dei cantieri turchi. ●<br />

(Fonte: Appendice 2 dell’Annex).<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

Ottobre <strong>2023</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

32 ECONOMIA CIRCOLARE Soluzioni<br />

NEWS<br />

Lascia o...Raddoppia!<br />

Cresce il percorso per la raccolta dei<br />

beni in polietilene dell’omonimo consorzio.<br />

Oltre 30 mila tonnellate gestite nel 2022<br />

Ecopolietilene ha raddoppiato i volumi<br />

relativi a rifiuti plastici rispetto al 2021,<br />

confermandosi tra i principali attori di<br />

una filiera per un particolare e prezioso polimero<br />

quale il polietilene.<br />

“Prosegue il cammino di consolidamento del<br />

consorzio», osserva il direttore generale di<br />

Ecopolietilene, Giancarlo Dezio. “Prosegue<br />

nel solco di profonda attenzione verso le imprese<br />

che, nel rispetto del principio EPR - la<br />

responsabilità estesa del produttore -, sono<br />

chiamate a farsi carico della gestione dei rifiuti<br />

che i loro prodotti generano. Prosegue anche<br />

nel segno di una grande attenzione all’ambiente:<br />

Ecopolietilene l’anno scorso si è fatto<br />

promotore di una serie di progetti e iniziative<br />

finalizzate non solamente a incrementare e<br />

migliorare la raccolta dei rifiuti da beni in polietilene,<br />

ma anche a verificare nuovi utilizzi<br />

della materia prima seconda ottenuta dai processi<br />

di riciclo”.<br />

Numeri importanti<br />

All’interno del consorzio, nel 2022 sono aumentate<br />

del 25% le aziende: tra fabbricanti, importatori,<br />

brand owner e distributori, sono 147 le<br />

realtà che fanno riferimento a Ecopolietilene.<br />

Le 30.198 tonnellate di rifiuti da beni in polietilene<br />

gestite in collaborazione con Ecolight Servizi<br />

rappresentano un importante passo in avanti.<br />

Inoltre, nel suo secondo anno di attività (il consorzio<br />

è stato riconosciuto dal Ministero della<br />

Transizione Ecologica nel giugno 2020), Ecopolietilene<br />

ha incrementato del 117% le quantità<br />

gestite, arrivando a effettuare oltre 8.500 missioni<br />

in tutta Italia. “Il 61% della raccolta ha interessato<br />

beni in polietilene flessibili, ovvero<br />

rifiuti quali sacchi per la raccolta di rifiuti e i film<br />

di copertura e pacciamatura utilizzati in agricoltura<br />

e allevamento; il restante 39% è rappresentato<br />

dai beni rigidi come, ad esempio, tubi,<br />

reti e cassette usati in edilizia, ma anche sedie<br />

e tavoli, casalinghi e oggetti usati nei ristoranti<br />

e nella ristorazione collettiva”, ha dichiarato il<br />

direttore generale. “Il sistema di tracciabilità<br />

messo in atto dal nostro sistema autonomo ci<br />

consente di affermare che tutte le 30 mila tonnellate<br />

sono state avviate a recupero attraverso<br />

gli impianti convenzionati, restituendo così nuova<br />

vita a un materiale che è prezioso per la sua caratteristica<br />

di essere interamente riciclabile” ha<br />

concluso Dezio.<br />

●<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

34 ECONOMIA CIRCOLARE<br />

ESCLUSIVA<br />

Con l’alluvione in Romagna oggetti<br />

di qualunque tipo, mobili ed elettrodomestici,<br />

sono diventati cumuli di scarti.<br />

Il Gruppo Hera sta portando avanti la sfida<br />

per smaltire tutto utilizzando gli impianti<br />

della Regione. Vogliamo capire come<br />

Federica Lugaresi<br />

Tutte le immagini<br />

appartengono<br />

al Gruppo Hera.<br />

EMERGENZA ALLUVIONE<br />

Una montagna di rifiuti<br />

350 milioni di m 3 d’acqua caduti in due<br />

giorni, insistendo su di un’area che comprende<br />

100 comuni. 23 i fiumi e i corsi<br />

d’acqua esondati che hanno rotto o varcato gli<br />

argini in più punti, per non parlare delle decine<br />

di migliaia di sfollati. La Regione Emilia-Ro -<br />

magna ha comunicato che più di 36.600 persone<br />

hanno dovuto lasciare la propria casa a causa<br />

dell’alluvione: la maggior parte (quasi <strong>27</strong>.800)<br />

nel ravennate, poi oltre 4.800 in provincia di<br />

Forlì-Cesena e oltre 4 mila nel bolognese.<br />

Sono questi i numeri che hanno prodotto tonnellate<br />

di rifiuti da smaltire. E messo a dura<br />

prova la Multiutility Gruppo Hera che si è trovata<br />

a gestire una situazione inedita ed in continua<br />

evoluzione, con numerosi operatori in campo<br />

giorno e notte per garantire i servizi essenziali<br />

nelle zone più colpite. Senza contare gli oltre<br />

300 movimenti franosi che hanno causato danni<br />

strutturali a strade e condotte sempre gestite<br />

dal Gruppo.<br />

Il ritorno alla normalità<br />

La task force di Hera nelle settimane più difficili<br />

è stata in campo giorno e notte con un migliaio<br />

di persone e oltre 250 mezzi tra cui idrovore,<br />

autospurghi, motopompe, carri bombolai e<br />

mezzi per la raccolta dei rifiuti. I servizi ambientali<br />

sono stati fra i primi sul campo per far fronte<br />

alla eccezionale quantità di mobili, elettrodomestici<br />

e materiali danneggiati dall’acqua di<br />

cui i cittadini colpiti dall’alluvione sono stati costretti<br />

a disfarsi. Per organizzare e realizzare la<br />

raccolta straordinaria dei rifiuti casa per casa,<br />

in accordo con i Comuni e la Protezione Civile,<br />

nelle prime settimane post alluvione erano in<br />

campo più di 250 persone, tra gli autisti degli<br />

oltre 150 mezzi operativi in campo, gli operatori<br />

manuali e i tecnici con funzioni di coordinamento,<br />

impegnati per la grande maggioranza nelle<br />

zone più critiche del ravennate e del cesenate.<br />

Una volta raccolti, i rifiuti sono stati portati in<br />

depositi temporanei individuati dai Comuni, utilizzati<br />

solo dai mezzi di Hera e dei propri fornitori<br />

specializzati, per essere poi trasferiti negli impianti<br />

dell’Emilia-Romagna, con una frequenza<br />

proporzionale alla capacità di smaltimento e<br />

recupero. Relativamente agli altri servizi essenziali<br />

- gas e idrico - è proseguita in tutti i territori<br />

colpiti la pulizia delle strade, delle caditoie<br />

e delle fognature attraverso l’impiego di autospurghi,<br />

idrovore e mezzi di supporto. È stato,<br />

inoltre, predisposto un capillare piano di interventi<br />

per ripristinare eventuali contatori danneggiati,<br />

in particolare per quanto riguarda la<br />

distribuzione gas.<br />

Ma ci descrive meglio questo scenario Andrea<br />

Ramonda, AD Herambiente.<br />

al nostro impegno costante in prima linea su<br />

più fronti, in stretto coordinamento con le<br />

Amministrazioni Comunali, la Protezione Civile<br />

e tutte le sale operative regionali e locali.<br />

Per quanto riguarda i servizi ambientali, solo<br />

sui territori gestiti dal Gruppo Hera la stima dei<br />

rifiuti raccolti post alluvione è di oltre 70.000<br />

tonnellate: per dare un’idea rappresentano un<br />

volume pari a un palazzo di 25 piani su una superficie<br />

di un campo da calcio, quindi una montagna<br />

enorme da gestire. Per gestire questa<br />

enorme mole, oltre al nostro personale e alle<br />

nostre dotazioni impiantistiche, è stata fondamentale<br />

anche la collaborazione con altre<br />

Volumi importanti<br />

di rifiuti: gli impianti<br />

all’avanguardia<br />

del Gruppo Hera<br />

assorbiranno in toto<br />

il loro smaltimento.<br />

L’operazione durerà<br />

4-5 mesi.<br />

Area di sgombro<br />

dei rifiuti raccolti<br />

casa per casa.<br />

Eventi straordinari come la recente alluvione<br />

hanno trasformato (soprattutto nelle abitazioni<br />

ma anche aziende) tonnellate di materiale<br />

di ogni genere in rifiuti. Come avete affrontato<br />

questa sfida e con quali tempi e<br />

numeri?<br />

Nei territori delle province di Ravenna, Forlì-<br />

Cesena e Bologna (più marginalmente nel riminese)<br />

toccati dall’alluvione, siamo riusciti a<br />

ripristinare tempestivamente i servizi (a partire<br />

da quelli a rete come acqua, luce e gas) e a ridurre<br />

al minimo i disagi delle comunità colpite<br />

grazie alle imponenti forze messe in campo e<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


36 ECONOMIA CIRCOLARE<br />

EMERGENZA ALLUVIONE<br />

Andrea Ramonda,<br />

AD di Herambiente.<br />

Area di raccolta<br />

dei rifiuti RAEE.<br />

aziende del nostro settore e dei loro fornitori<br />

che ci hanno dato la loro disponibilità di uomini<br />

e mezzi fornendoci un prezioso supporto.<br />

Per quanto possibile in una situazione di<br />

emergenza, siete riusciti a differenziare e cosa<br />

avete recuperato?<br />

Per prima cosa i rifiuti, prevalentemente ingombranti,<br />

sono stati raccolti da strade, case e<br />

aziende, attraverso un’ordinanza della Regione,<br />

che ha definito assieme ai Comuni le aree di<br />

primo conferimento dove questi materiali sono<br />

stati abbancati, per poi essere trasportati in<br />

altre aree più grandi, dette di secondo livello. È<br />

in queste ultime, protette e presidiate 24 ore su<br />

24, che i rifiuti vengono definitivamente recuperati<br />

o smaltiti. Il Gruppo Hera sta cercando<br />

di separare il più possibile i vari materiali, in<br />

modo da recuperare ad esempio i RAEE (frigoriferi,<br />

lavatrici ed elettrodomestici vari) che verranno<br />

portati al consorzio di recupero e i metalli,<br />

oltre ai materiali pericolosi come ad esempio<br />

le bombole, presenti in minime quantità.<br />

Il resto (non recuperato) come viene trattato?<br />

Il materiale che non è in alcun modo recuperabile<br />

viene ridotto volumetricamente e triturato<br />

per consentirne lo smaltimento nei nostri<br />

impianti, discariche o termovalorizzatori.<br />

State ancora gestendo lo smaltimento dei<br />

rifiuti in volumi così importanti… Gli impianti<br />

del Gruppo sono riusciti ad assorbirli o vi<br />

siete appoggiati ad impianti extra Regione?<br />

Per lo smaltimento, che durerà complessivamente<br />

4-5 mesi, non abbiamo previsto di chiedere<br />

aiuto ad altre regioni, in quanto disponiamo<br />

di un centinaio di impianti all’avanguardia in<br />

grado di trattare qualsiasi tipologia di rifiuto.<br />

La stessa Regione Emilia-Romagna è stata<br />

sempre molto dinamica e lungimirante nel consentire<br />

l’apertura di impianti adeguati, motivo<br />

per cui è possibile affrontare situazioni complesse<br />

come questa nonostante le carenze impiantistiche<br />

a livello nazionale.<br />

Quanti mezzi avete impegnato?<br />

La task force del Gruppo Hera nelle settimane<br />

più difficili è stata in campo giorno e notte con<br />

un migliaio di persone e oltre 250 mezzi, tra<br />

cui quelli per la raccolta dei rifiuti, ma anche<br />

idrovore, autospurghi, motopompe e autobotti<br />

per far fronte all’emergenza idrica.<br />

Vero, c’è anche il problema delle reti idriche.<br />

Come avete curato la potabilità delle acque?<br />

Nei territori colpiti ci sono state delle interruzioni<br />

di servizio causate dalle rotture di alcune condotte<br />

o dall’allagamento degli impianti. Si contano<br />

oltre 1000 movimenti franosi che hanno<br />

isolato alcune frazioni e causato danni strutturali<br />

a strade, case e anche alle nostre condotte.<br />

I nostri operatori hanno riparato progressivamente<br />

i danni non appena le zone sono state<br />

dichiarate agibili da parte della Protezione<br />

Civile. Per garantire il servizio a cittadini e imprese<br />

durante il picco dell’emergenza abbiamo<br />

fornito l’acqua potabile tramite autobotti o sacchetti,<br />

anche nelle zone più difficili da raggiungere.<br />

Molti interventi di ripristino definitivo e<br />

ricostruzione di alcune infrastrutture restano<br />

da programmare e realizzare a partire dall’anno<br />

in corso.<br />

Un superlavoro faraonico: nulla è stato lasciato<br />

al caso…<br />

Fra le operazioni più impegnative nelle aree<br />

allagate ci sono state quelle di pulizia delle fognature,<br />

occluse dal fango riversato nelle condotte,<br />

e il ripristino progressivo dei danni al sistema<br />

depurativo.<br />

In tutti i territori colpiti dall’alluvione abbiamo<br />

proceduto con le attività di pulizia delle caditoie<br />

e delle reti fognarie con l’ausilio di mezzi autospurgo,<br />

che abbiamo messo a disposizione<br />

dei Comuni a mano a mano che il deflusso<br />

dell’acqua alluvionale lo permetteva. ●<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

38 ECONOMIA CIRCOLARE NEWS<br />

Un’idea piccina picciò<br />

Ludovica Bianchi<br />

Un contenitore speciale è il risultato della collaborazione tra<br />

il CdC RAEE e la scuola del Design del Politecnico di Milano<br />

Scopri<br />

le soluzioni<br />

che generano<br />

valore e<br />

sostenibilità.<br />

Dove (micro)raccogliere i RAEE dei raggruppamenti<br />

4 e 5 ed eventualmente le<br />

pile scariche?<br />

Ci ha pensato un gruppo di studentesse del<br />

corso di laurea triennale in Design del prodotto<br />

industriale nell’ambito della collaborazione titolata<br />

“RAEEcycle bins: progettazione di contenitori<br />

per la raccolta di dispositivi elettrici ed<br />

elettronici” tra il Politecnico di Milano e il CdC<br />

RAEE.<br />

Eureka!<br />

Il contenitore “T45”così pensato e ideato è caratterizzato<br />

da una struttura modulare e componibile<br />

che lo rende versatile a qualsiasi realizzazione<br />

di configurazione, rispondendo così<br />

alle diverse esigenze di raccolta e di spazio a<br />

disposizione.<br />

Nasce nel contesto delle stazioni metropolitane,<br />

dove il flusso di utenti è significativo, ma il suo<br />

impiego può essere esteso anche nei centri urbani<br />

e nei punti vendita.<br />

L’apertura attraverso tessera dei trasporti e<br />

tessera sanitaria funge da meccanismo antiintrusione<br />

e consente di accedere anche ad utenti<br />

non residenti nella zona. Il contenitore è costituito<br />

in acciaio, mentre il lettore tessera in poliuretano.<br />

Inoltre la superficie lineare può essere utilizzata<br />

come spazio comunicativo per attirare l’attenzione<br />

ed educare i cittadini.<br />

Alla base dell’idea c’è la volontà di spronare<br />

l’attività di microraccolta, promossa e incentivata<br />

dai produttori di AEE, in occasione del rinnovo<br />

degli Accordi di programma che regolano<br />

le condizioni di servizio presso i centri di raccolta<br />

comunali e i luoghi di raggruppamento della<br />

distribuzione per il triennio 2022-2024. ●<br />

Guarda gli episodi<br />

di Re-Evolution Technologies<br />

e scopri le tecnologie alla base<br />

delle nostre soluzioni che aumentano<br />

la produttività, la sicurezza e l’efficienza<br />

generando meno impatto sull’ambiente.<br />

Inquadra il QR code<br />

o vai su www.re-evolution.cgt.it<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

40 ENERGIA SISTEMI DI RAFFREDDAMENTO Soluzioni<br />

In purezza<br />

Acqua purissima, e a basso costo, dalle torri<br />

di raffreddamento. È il risultato<br />

di una nuova invenzione nata al MIT di Boston<br />

Marco Comelli<br />

è la sostanza che probabilmente<br />

ha più utilizzi. Tra di essi ce ne è uno<br />

L’acqua<br />

che ne usa tantissima trasformandola<br />

in vapore: i sistemi di raffreddamento dei processi<br />

industriali ed energetici che generano<br />

calore. Si calcola che dal 60 al 90% dell’acqua<br />

utilizzata come vettore di raffreddamento si<br />

disperda in atmosfera sotto forma di vapore.<br />

Ritornerà poi a terra secondo il ciclo dell’acqua,<br />

non prima però di avere influito sul microclima<br />

e sul clima più in generale. Inoltre,<br />

perdite così importanti richiedono un continuo<br />

prelievo da fiumi, laghi e falde (solo da poco si<br />

riesce a usare acqua salata e salmastra). Nelle<br />

stagioni calde e in presenza di siccità, il prelievo<br />

costituisce un grosso problema. Inoltre,<br />

il pennacchio di vapore che esce dalle torri<br />

(che NON sono camini) può creare problemi,<br />

per esempio di visibilità oltre che di accettabilità<br />

sociale.<br />

Pensata geniale<br />

Esistono sistemi per il recupero dell’acqua ma<br />

hanno un’efficienza bassa ed un costo elevato.<br />

Ad un gruppo di scienziati del MIT di Boston<br />

è venuta un’idea semplice ma geniale, e USAstyle<br />

hanno subito fondato un’azienda per<br />

metterla in pratica. Il pennacchio di vapore<br />

viene generato quando una ventola aspiratrice<br />

butta in aria la nebbia di piccole goccioline<br />

d’acqua che si forma all’interno della torre.<br />

Se la nebbia viene bombardata con un fascio<br />

di ioni, le goccioline divengono elettricamente<br />

cariche e possono essere attratte da una griglia<br />

in cui scorre una debole corrente, raccolta<br />

e fatta gocciolare in un serbatoio.<br />

L’acqua risultante è 100 volte più pura di quella<br />

in entrata nell’impianto, per cui può essere sia<br />

riciclata nel ciclo di raffreddamento, che immessa<br />

nella rete idrica. Oltre che un sistema<br />

di recupero si tratta quindi di un nuovo tipo di<br />

distillatore, che potrebbe avere diversi utilizzi,<br />

per esempio nella dissalazione. Per ora<br />

l’azienda, che si chiama Infinity Cooling, sta<br />

lavorando alla sperimentazione industriale<br />

della sua invenzione, presso un impianto termoelettrico<br />

a gas da 620 MW in Winsconsin.<br />

In mezzo ci sono stati progressivi scale-up, tra<br />

cui uno, estremamente significativo, effettuato<br />

sui pennacchi della torre di raffreddamento<br />

del reattore nucleare scientifico del MIT. I primi<br />

prototipi del sistema consentono di recuperare<br />

il 30% dell’acqua persa nel raffreddamento di<br />

una centrale da 600 MW, ossia mezzo miliardi<br />

di litri l’anno.<br />

●<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

42 ENERGIA NEWS Soluzioni<br />

Google libera le sue API<br />

■ Google ha annunciato<br />

la disponibilità di dati e<br />

immagini aeree che le<br />

aziende e gli enti locali<br />

possono utilizzare per<br />

conoscere il potenziale<br />

solare, la qualità<br />

dell’aria e dei pollini.<br />

È possibile accedere a<br />

queste informazioni<br />

tramite API (interfaccia<br />

di programmazione<br />

dell'applicazione) della<br />

Google Maps Platform.<br />

Queste API combinano il<br />

software di mappatura di<br />

Google con l’intelligenza<br />

artificiale avanzata per<br />

dimostrare lo stato di<br />

cambiamento del<br />

pianeta."Questa<br />

tecnologia consente ai<br />

proprietari di casa di<br />

installare più<br />

rapidamente e<br />

facilmente pannelli<br />

solari e di fornire energia<br />

sostenibile alla rete",<br />

scrive Google.<br />

L'API utilizza stazioni di<br />

monitoraggio<br />

governative, dati<br />

meteorologici, sensori e<br />

satelliti per fornire un<br />

indice locale e<br />

universale.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Luglio <strong>2023</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

44 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />

ENERGIA E SOSTENIBILITÀ<br />

ENERGIA E SOSTENIBILITÀ<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

45<br />

Il rovescio della medaglia<br />

Le energie rinnovabili sono da diverso<br />

tempo al centro dell’attenzione come<br />

possibile alternativa allo sfruttamento<br />

delle risorse fossili. Ma è proprio tutto vero?<br />

Annalisa Gussoni,<br />

Direttore<br />

Commerciale<br />

Pasa Labs srl<br />

Miniera di litio<br />

in Ghana.<br />

Non c’è settore tecnologico che non abbia<br />

esplorato le possibilità legate alle energie<br />

rinnovabili: il settore dell’automotive, sia<br />

elettrico che ibrido, ha da tempo dato il suo contributo<br />

con la progettazione di veicoli dotati di<br />

batterie ricaricabili. Ma come spesso accade<br />

c’è un rovescio della medaglia. Oltre al problema<br />

già all’ordine del giorno, e finora senza una soluzione,<br />

dello smaltimento delle batterie esauste<br />

c’è una criticità più nascosta e subdola. Il mondo<br />

dell’energia verde, infatti, dipende da elementi<br />

chimici chiamati terre rare. Queste sono oggi<br />

impiegate non solo in ambito energetico ma in<br />

una vasta gamma di settori: dalla difesa all’aerospazio,<br />

dal petrolchimico fino al campo medico,<br />

ma soprattutto per il funzionamento di tutti<br />

i dispositivi elettronici di uso comune, dai telefoni<br />

cellulari ai televisori.<br />

Inquadramento chimico<br />

Per quanto riguarda il settore dei trasporti il<br />

loro impiego i è nelle batterie dei veicoli elettrici<br />

i<br />

e ibridi e nelle centraline elettroniche dei diversi<br />

mezzi, dalle autovetture ai monopattini!<br />

Cosa sono le terre rare? Si tratta di 17 elementi<br />

chimici facenti parte della famiglia dei metalli:<br />

Scandio, Ittrio e i 15 lantanoidi (Lantanio, Cerio,<br />

Praseodimio, Neodimio, Promezio, Samario,<br />

Europio, Gadolinio, Terbio, Disprosio, Olmio,<br />

Erbio, Tulio, Itterbio e Lutezio). REE è l’acronimo<br />

di Rare Earth Metals, e si dividono, in<br />

base al peso atomico, in: LREE (Terre Rare<br />

Leggere), MREE (Terre Rare Medie) e HREE<br />

(Terre Rare Pesanti).<br />

Forse non tutti sanno che…<br />

Scoperte alla fine del diciannovesimo secolo<br />

hanno un nome fuorviante: questi elementi<br />

chimici, infatti, non sono affatto rari, anzi sono<br />

presenti nelle rocce terrestri in abbondanza.<br />

Ciò che ha fatto sì che venissero definite “rare”<br />

è fondamentalmente la difficoltà di estrazione<br />

dalle rocce in cui si trovano. La loro estrazione<br />

ha costi elevati, non solo in termini economici,<br />

ma anche ambientali.<br />

I REE infatti richiedono, nel loro processo di<br />

separazione dalle rocce in cui si trovano, l’impiego<br />

di elevate quantità di energia ed acqua<br />

e vengono estratti con un sistema di raffina-<br />

zione a più stadi con<br />

utilizzo di solventi.<br />

Un altro aspetto da<br />

non trascurare è che<br />

questi elementi, una volta utilizzati, non sono<br />

più riciclabili accumulandosi quindi nell’ambiente:<br />

sono elementi infatti per i quali, avendo<br />

un ciclo sedimentario, servirebbero milioni di<br />

anni per tornare a costituire le rocce da cui<br />

vengono estratti.<br />

Le terre rare sono distribuite in buona parte del<br />

mondo ma i paesi con una maggior disponibilità<br />

sono Cina, Brasile e Russia, Groenlandia,<br />

Africa…ovvero spesso paesi nei quali le normative<br />

ambientali, così come quelle dei diritti dei<br />

lavoratori, non sempre<br />

hanno standard riferibili a quelli<br />

a cui siamo abituati.<br />

Un esempio su tutti è il giacimento di Baotou<br />

in Mongolia Interna, il più grande della Cina<br />

che da sola soddisfa il 97 % del fabbisogno<br />

mondiale di terre rare. La città di Baotou è<br />

passata, nell’ultimo secolo, da 97mila abitanti<br />

a più di 2 milioni con un drastico impatto ambientale<br />

causato proprio dalla miniera: le acque<br />

sono contaminate dagli acidi e dalla polvere<br />

di carbone che rende l’aria irrespirabile,<br />

unitamente all’anidride solforosa ed alle emissioni<br />

derivanti dalle lunghe processioni di camion<br />

e mezzi operativi.<br />

●<br />

Pacco di batterie<br />

al litio per veicoli<br />

elettrici.<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

Luglio <strong>2023</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

46 RIFIUTI SOLIDI NEWS<br />

Non ti spiezzo in due<br />

Ludovica Bianchi<br />

Una filiera completa e garantita che parte dall’ideazione<br />

del prodotto sino al suo ritiro a fine vita. Relicyc adotta la<br />

tecnologia Blockchain nella produzione dei pallet in plastica<br />

Recuperare,<br />

R<br />

riutilizzare i materiali, ridu-<br />

cendo al minimo sprechi e rifiuti. È il paradigma<br />

dell’economia circolare, rigenerativa<br />

per definizione.<br />

È’ il paradigma applicato da Relicyc nel recupero<br />

di materie plastiche e lignee. Con la creazione<br />

di un ciclo chiuso di ritiro del prodotto e<br />

fine vita e, fornitura dello stesso prodotto, nuovo,<br />

creato con lo stesso materiale, riciclato e stampato.<br />

Nello specifico, vengono raccolti pallet<br />

post consumo direttamente dai mercati ortofrutticoli<br />

e supermercati; che successivamente<br />

nel prorpio stabilimento, subiscono macinazione<br />

per ottenere materia prima seconda che<br />

viene avviata allo stampaggio del nuovo pallet<br />

senza l’aggiunta di alcun addittivo.<br />

Un faro nella nebbia<br />

Pioniera nel settore, Relicyc ha adottato per<br />

prima la tecnologia Blockchain del programma<br />

tecnologico Certified Recycled Plastic®, uno<br />

strumento innovativo pensato per tracciare le<br />

risorse plastiche lungo l’intera filiera del riciclo<br />

e che consente di raccogliere le informazioni<br />

relative ai materiali lotto per lotto.<br />

Il servizio garantisce infatti la tracciabilità fisica,<br />

contrattuale, logistica, finanziaria, ambientale<br />

e informatica della materia plastica<br />

utilizzata nei pallet Logypal certificandone<br />

le transazioni in maniera univoca, immutabile<br />

e verificabile.<br />

Un accordo strategico che permetterà a<br />

Relicyc di rendere pubbliche le informazioni<br />

tracciate attraverso QR code univoci che,<br />

posti sui singoli lotti, consentiranno di verificare<br />

caratteristiche e provenienza del materiale<br />

plastico riciclato, arrivando a tracciare<br />

oltre 3,5 milioni di kg di plastica<br />

che Relicyc macina ogni anno, con<br />

l’obiettivo di raggiungere i 5 milioni<br />

entro il 2025.<br />

“Con la nuova direttiva sui ‘Green Claims’<br />

in discussione al Parlamento Europeo”-<br />

dichiara Riccardo Parrini, CEO di Plastic-<br />

Finder® - “le aziende dovranno trovare presto<br />

una soluzione per rendere sempre verificabili<br />

le dichiarazioni ambientali di prodotto. Grazie a<br />

Certified Recycled Plastic®, Relicyc arriverà<br />

preparata a quest’obiettivo, dimostrando ancora<br />

una volta il proprio impegno per sostenibilità e<br />

circolarità”.<br />

●<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

48 RIFIUTI SOLIDI SCARTI RADIOATTIVI<br />

No danger<br />

NATURAL ATTITUDE<br />

DA 40 ANNI SOLUZIONI E TECNOLOGIE PER IL RECUPERO DEI RIFIUTI<br />

PROJECTENERGY<br />

Tra la gamma<br />

di servizi offerti,<br />

MITAmbiente<br />

si occupa anche<br />

di Dismissioni<br />

di apparecchiature<br />

e Smaltimento<br />

NORM/TeNORM.<br />

MITAmbiente<br />

è presente a Ecomondo<br />

HALL D1, STAND 504<br />

Celebrazione di smeraldo per MITAmbiente<br />

che raggiunge 40 anni di attività. Quale migliore<br />

occasione per presentare la propria storia<br />

e i servizi offerti nella vetrina di Ecomondo<br />

Caratterizzazione del materiale contaminato<br />

da radionuclidi artificiali o naturali,<br />

bonifica, trasporto e smaltimento presso<br />

i propri depositi autorizzati. In aggiunta ad esperienza<br />

e professionalità per ottenere soluzioni<br />

efficaci e concrete. Questa la “ricetta” perfetta<br />

dell’azienda punto di riferimento nazionale ed<br />

internazionale.<br />

Più che una garanzia<br />

Con riferimento ai NORM, MITAmbiente si è<br />

adoperata per mettere a punto diverse filiere<br />

di gestione dei residui industriali (solidi e liquidi)<br />

che presentano la problematica della<br />

“radioattività naturale”. La gestione operativa<br />

di tali residui implica, oltre alla normativa in<br />

materia ambientale, considerazioni connesse<br />

alla caratterizzazione radiometrica e radiologica,<br />

alle valutazioni di impatto radiologico<br />

lungo la filiera di smaltimento e alla corretta<br />

gestione degli adempimenti verso gli Enti preposti.<br />

“Refrattari, sabbie zirconifere, polveri di<br />

sabbiatura, fanghi di depurazione, fumi e ceneri,<br />

prodotti del potassio e minerali sono tutti<br />

esempi di fonti di residui NORM per i quali è<br />

indispensabile rivolgersi a professionisti” come<br />

sottolinea l’Ing. Roberto Vespa Amministratore<br />

Delegato e Direttore tecnico.<br />

Focus radiazioni di origine medicale<br />

Centrando l’attenzione invece sulle dismissioni<br />

di apparecchiature il Dr. Danilo Mollica, Am -<br />

ministratore Delegato e Direttore Operativo,<br />

evidenzia che “Il continuo sviluppo di nuove tecnologie<br />

ed innovazioni a livello clinico, impone<br />

ai fornitori di apparecchiature e dispositivi medici<br />

una loro costante sostituzione. Ed è qui che<br />

interviene MITAmbiente, con il proprio knowhow<br />

e la propria struttura altamente specializzata”.<br />

Attenzione, professionalità, competenza,<br />

attrezzature e mezzi all’avanguardia, fanno sì<br />

che il suo valore aggiunto possa garantire l’esecuzione<br />

dell’attività di smontaggio mantenendo<br />

i più alti standard di Sicurezza e Qualità.<br />

Completano il profilo le autorizzazioni sia ai<br />

sensi del D.Lgs 101/20 (settore radioattivo) che<br />

per i rifiuti speciali rientranti nel campo di applicazione<br />

del D.Lgs 152/06, nonché le certificazioni<br />

di Responsabilità Sociale (SA 8000),<br />

Ambiente (ISO 14001), Qualità (ISO 9001) e<br />

Sicurezza (ISO 45001). Apparecchiature per radioterapia,<br />

radiologia, diagnostica: sono tutti<br />

settori per i quali l’azienda può garantire un’esecuzione<br />

nei tempi e modi attesi, con piena soddisfazione<br />

del cliente.<br />

Un passaggio fondamentale<br />

Negli ultimi cinque anni l’azienda è cresciuta e<br />

la struttura aziendale si è evoluta al fine di essere<br />

ancora più vicina alle esigenze dei clienti. Come<br />

sottolinea la Dr.ssa Patrizia Arbora, Direttore<br />

Commerciale, “L’innovazione continua e la professionalità<br />

ben consolidata, sono elementi che<br />

uniti alla flessibilità della nostra organizzazione<br />

ci proiettano verso il futuro con particolare entusiasmo<br />

e volontà di crescere ancora”. ●<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

PAD A1 | STAND 135<br />

7-10 NOVEMBRE <strong>2023</strong><br />

RIMINI EXPO CENTRE ITALY<br />

SOSTENIBILITÀ<br />

A 360°<br />

La nostra tecnologia avanzata<br />

di impianti di digestione<br />

anaerobica e compostaggio<br />

trasforma rifiuti organici<br />

in prezioso biometano sostenibile.<br />

Riduci l’impatto ambientale<br />

del rifiuto organico e abbraccia<br />

il futuro. Unisciti a noi per una<br />

vera transizione energetica!<br />

CESAROMACIMPORT.COM<br />

ACI<br />

MPO OR<br />

COM<br />

w<br />

G<br />

J K


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

50 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />

ESCLUSIVA<br />

SICILIA VIRTUOSA<br />

SICILIA VIRTUOSA<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

51<br />

Versatile e innovativo<br />

Nel centro di selezione e stoccaggio di Ecorek,<br />

a Termini Imerese (PA), è stato inaugurato<br />

un nuovo impianto di selezione dei rifiuti,<br />

in collaborazione con ITR - Recycling Systems<br />

Eliana Puccio<br />

Impianto di selezione<br />

automatica per gli<br />

imballaggi in plastica<br />

da raccolta<br />

differenziata.<br />

per conto del Consorzio Corepla/Coripet/Conip<br />

seleziona e separa<br />

L’impianto<br />

per colore e per polimero l’intero flusso<br />

degli imballaggi in plastica, raccolta dai comuni<br />

siciliani per ricavare in una fase successiva<br />

Materia Prima Secondaria (MPS) scaglie, di densificati,<br />

o granuli pronti per essere immessi come<br />

semilavorato in nuovi processi produttivi.<br />

Il progetto<br />

Il progetto è stato interamente seguito da ITR<br />

(business unit di Omar Srl dedicata al riciclaggio)<br />

che ha sviluppato e prodotto l’impianto composto<br />

da relative macchine e strutture di carpenteria,<br />

e che sono state inserite all’interno di un<br />

edificio già esistente di circa 4.800 m 2con un’al-<br />

tezza di circa 8 metri, al cui interno erano presenti<br />

degli elementi vincolanti e non modificabili<br />

per la progettazione quali colonne, travi, grondaie,<br />

pozzetti. Al fine di collocare le 300 macchine<br />

è stata prima eseguita una scansione 3D del<br />

capannone e in seguito realizzato un modello<br />

3D su un’innovativa piattaforma proprietaria di<br />

tipo C.D.E (Common Data Environment) al cui<br />

interno sono state sviluppate tutte le linee dell’impianto.<br />

Tramite quest’ultima, ITR ha gestito<br />

ogni singola fase, dalle bozze preliminari fino<br />

gli esecutivi, riducendo i rischi di difetti di produzione<br />

dei macchinari, e grazie alla visualizzazione<br />

3D nello spazio virtuale in realtà aumentata<br />

si è semplificata anche la fase di<br />

installazione. L’impianto è dotato di tutti i controlli<br />

necessari e di un sistema di gestione software<br />

che consente un costante monitoraggio e taratura<br />

di tutta la struttura, anche da remoto.<br />

Il flusso del materiale<br />

all’interno dell’impianto<br />

Il responsabile tecnico di ITR spiega che il flusso<br />

del materiale all’interno dell’impianto si<br />

può dividere in tre macro aree: ricezione e pretrattamento;<br />

selezione ottica e controllo visivo<br />

manuale; stoccaggio e pressatura dei prodotti<br />

selezionati.<br />

L’impianto ha una doppia ricezione del rifiuto<br />

in ingresso: alimentazione, posta all’esterno<br />

del capannone, con macchina tagliafili per l’ingresso<br />

dei rifiuti in balle pressate; alimentazione<br />

in fossa per materiale sfuso proveniente<br />

dalla raccolta urbana con compattatori in entrambi<br />

i casi il materiale prosegue su due aprisacco,<br />

per l’apertura dei sacchi provenienti<br />

dalla raccolta urbana. Queste due prime macchine<br />

svolgono anche una funzione di dosatore<br />

e alimentatore. Dopo il pretrattamento, il materiale<br />

3D (contenitori in plastica), arriva alla<br />

linea di selezione automatica per consentire<br />

la separazione dei prodotti, richiesta dai vari<br />

consorzi, che viene effettuata con l’ausilio di<br />

18 lettori ottici che permettono di dividere per<br />

categoria di materia e poi per colore del Pet.<br />

Successivamente, un controllo visivo e manuale<br />

all’interno della cabina di selezione, consente<br />

tramite degli operatori di controllare i<br />

flussi dei materiali in uscita. Tutti i materiali<br />

selezionati vengono stoccati in appositi magazzini<br />

motorizzati per poi essere singolarmente<br />

inviati alle presse compattatrici. ●<br />

All'interno della<br />

cabina di selezione, è<br />

presente un sistema<br />

di climatizzazione<br />

e ricambio d'aria.<br />

Consente agli<br />

operatori di lavorare<br />

nel rispetto delle<br />

condizioni ottimali<br />

di salute nel posto<br />

di lavoro.<br />

L’impianto si pone<br />

al primo posto<br />

nazionale tra gli<br />

impianti di selezione<br />

automatica per<br />

il concetto tecnologico<br />

di selezione<br />

e recupero<br />

del materiale<br />

in lavorazione.<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

52 RIFIUTI SOLIDI NUOVI PROGETTI<br />

NUOVI PROGETTI<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

53<br />

Impianto<br />

per il trattamento<br />

di 400.000 tonnellate<br />

di rifiuti, finalizzato<br />

al recupero di materiale<br />

e alla selezione del CSS.<br />

Poche balle<br />

Eliana Puccio<br />

Recupero<br />

di plastiche,<br />

metalli ferrosi<br />

e non ferrosi<br />

per l’ottenimento<br />

di combustibile solido<br />

secondario di alta<br />

qualità grazie<br />

al trattamento<br />

e alla separazione<br />

dei rifiuti stoccati<br />

in balle (RSB).<br />

La soluzione studiata da PAL<br />

Green Division per l’impianto<br />

campano porterà a una<br />

riduzione significativa<br />

dell’impatto ambientale<br />

e alla bonifica di diversi ettari<br />

di paesaggio, oggi dedicati<br />

allo stoccaggio delle ecoballe<br />

Un mondo in cui i rifiuti non siano scarti<br />

da buttare, ma risorse da coltivare.<br />

Un mondo dove tutti pensano in ottica<br />

di Life Cycle Thinking, in ottica di un futuro<br />

volto al processo di transizione ecologica.<br />

PAL, azienda leader nel settore del legno,<br />

oggi par te di IMALPAL Group, ha investito in<br />

questa sfida già 15 anni fa, con l’ideazione e<br />

lo sviluppo di PAL Green Division, la divisione<br />

impegnata nel settore del riciclo e nella salvaguardia<br />

dell’ambiente attraverso la progettazione,<br />

la realizzazione e la fornitura di macchine<br />

e impianti su misura e chiavi in mano per la gestione<br />

degli scarti.<br />

I punti di forza<br />

La chiave del successo di PAL Green Division<br />

è il reparto di Ricerca e Sviluppo, gestito da<br />

ingegneri altamente qualificati che progettano<br />

soluzioni innovative per migliorare le prestazioni,<br />

ridurre i costi e ottimizzare i processi<br />

produttivi al fine di ottenere il massimo rendimento.<br />

A questo si è recentemente aggiunto<br />

il PAL Lab, laboratorio di analisi e sperimentazione<br />

dove testare materiali e collaudare le<br />

nuove tecnologie sviluppate.<br />

PAL Green Division copre ben nove campi di<br />

competenza, tutti legati al recupero dei materiali<br />

di scarto, da raccolta differenziata, rifiuti<br />

industriali, car-fluff, ecc. , riconvertiti a nuovo<br />

uso grazie all’implementazione, negli impianti,<br />

di alcune delle più avanzate tecnologie brevettate<br />

dall’azienda madre e studiate per rispondere<br />

prontamente alle esigenze del cliente.<br />

L’impianto per il trattamento<br />

del Css a Giugliano<br />

Nell’ambito dello smaltimento dei rifiuti, PAL<br />

Green Division, sulla base del progetto sviluppato<br />

e redatto da CISA S.p.A. si è occupata<br />

della costruzione di un impianto per il trattamento<br />

di 400.000 tonnellate di rifiuti, finalizzato<br />

al recupero di materiale e alla selezione<br />

del CSS, in località Giugliano, in<br />

Campania.<br />

L’obiettivo dell’impianto consiste nel recupero<br />

di plastiche, metalli ferrosi e non ferrosi e<br />

quindi dell’ottenimento di combustibile solido<br />

secondario di alta qualità grazie al trattamento<br />

e alla separazione dei rifiuti stoccati<br />

in balle (RSB).<br />

L’impianto, dunque, presenta un triplice vantaggio:<br />

fornisce nuova energia a partire dai<br />

rifiuti, valorizza il materiale recuperabile per<br />

nuovi utilizzi e alleggerisce il problema dello<br />

smaltimento delle ecoballe.<br />

Le tecnologie impiegate<br />

Di seguito elenchiamo le tecnologie utilizzate<br />

per la finalizzazione dell’impianto: undici separatori<br />

ottici per la selezione delle plastiche,<br />

tre separatori aeraulici, nastri trasportatori,<br />

due trituratori primari, tre trituratori secondari,<br />

due vagli rotanti con tamburo di 2,8 metri<br />

di diametro, tre presse per i flussi in uscita,<br />

una filmatrice, tre deferrizzatori e un separatore<br />

di metalli ferrosi e non ferrosi.<br />

Materiale in entrata e linee di trattamento<br />

Le frazioni di rifiuto trattate nell’impianto sono<br />

molteplici: una frazione leggera 2D costituita<br />

da film plastico in LDPE; una frazione 3D costituita<br />

da PET e HDPE; una parte di rifiuto<br />

convertibile in combustibile solido secondario,<br />

scarti inerti e materiali in PVC, materiali ferrosi<br />

e non ferrosi.<br />

L’impianto è costituito da due linee parallele<br />

di pretrattamento con una portata di 35 t/h cadauna.<br />

La potenzialità di trattamento del progetto,<br />

su 300 giorni di lavoro annui, è pari a<br />

210.000 t/a.<br />

La linea di trattamento è stata studiata e progettata<br />

al fine di potenziare l’automazione del<br />

processo, ottimizzando i sistemi di trasporto di<br />

materia, senza l’impiego di stoccaggi intermedi.<br />

L’automatizzazione completa del processo di<br />

selezione permette di velocizzare le lavorazioni,<br />

eliminando l’errore umano e creando flussi di<br />

materiali maggiormente omogenei.<br />

La soluzione studiata da PAL Green Division<br />

per l’impianto di Giugliano porterà a una riduzione<br />

significativa dell’impatto ambientale<br />

e alla bonifica di interi ettari di paesaggio,<br />

oggi dedicati allo stoccaggio delle balle.<br />

L’obiettivo perseguito per l’impianto di CSS è una<br />

testimonianza tangibile dell’impegno della divisione<br />

per l’ambiente di PAL che crede nella circolarità<br />

come opportunità di sviluppo e di crescita,<br />

nonché nella valorizzazione e rigenerazione del<br />

ciclo di vita di ogni materiale.<br />

●<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

Ottobre <strong>2023</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

54 RIFIUTI SOLIDI TECNOLOGIA A SENSORI<br />

Il tappo chiude<br />

il cerchio del riciclo<br />

Ludovica Bianchi<br />

PE e PP finalmente separati sia per polimero che per colore.<br />

Questo il risultato nato dalla collaborazione tra TOMRA<br />

Recycling Sorting e la californiana Greenpath Enterprises<br />

Joe Castro,<br />

presidente<br />

di Greenpath<br />

Enterprises.<br />

Granuli di polietilene<br />

di alta qualità ottenuti<br />

tramite selezionamento<br />

e pronti per essere<br />

utilizzati come plastica<br />

riciclata post consumo.<br />

La nuovissima linea di selezione di scaglie<br />

di plastica messa a punto dalle due<br />

aziende, consente di separare la plastica<br />

dei tappi in poliolefine dal PET delle bottiglie.<br />

Lo stesso Joe Castro, presidente di<br />

Greenpath commenta: "Se lo sviluppo di un<br />

processo di selezione meccanica per chiudere<br />

il cerchio del riciclo dei tappi è innovativo,<br />

la creazione di un sistema per separare in<br />

modo efficace le poliolefine miste in base al<br />

polimero e al colore è una vera svolta." Era<br />

ciò che serviva dato che PE e PP hanno densità<br />

molto simili e sono difficili da separare<br />

nei loro diversi polimeri. Per questo motivo<br />

le poliolefine miste vengono riciclate in applicazioni<br />

più “tolleranti” che consentono una<br />

maggiore contaminazione. In alternativa viene<br />

utilizzato un approccio di diluizione per<br />

includere le poliolefine miste (solo in una piccola<br />

frazione di plastica riciclata), utilizzando<br />

materiale vergine.<br />

Chi cerca, trova<br />

È da tempo che l’impresa ha iniziato a trattare<br />

i tappi di bottiglia riciclati, cercando un processo<br />

di selezione in grado di separare in<br />

modo omogeneo ed efficace l'HDPE dal PP,<br />

in modo che i produttori possano includere la<br />

plastica riciclata nelle applicazioni di stampaggio<br />

a iniezione.<br />

"In definitiva, puntiamo a livelli di purezza del<br />

98% o superiori", spiega Castro. Greenpath<br />

ha così deciso di concentrarsi sulla soluzione<br />

meccanica, scegliendo la selezionatrice di scaglie<br />

INNO-SORT FLAKE, con una combinazione<br />

unica di tecnologie a sensori, tra cui telecamere<br />

a colori in grado di identificare 16,8<br />

milioni di variazioni di colore e telecamere su<br />

due lati, per poter distinguere la differenza tra<br />

un lato della scaglia e l'altro. “Il sistema è ora<br />

in grado, tramite le unità INNOSORT FLAKE,<br />

di effettuare la selezione dei prodotti in PE o<br />

PP per polimero e poi per colore - come il rosso,<br />

il bianco, il blu, l'arancione o il verde; possiamo<br />

purificarli e fornire loro un colore selezionato<br />

che soddisfi la loro specifica applicazione<br />

utilizzando la plastica riciclata post-consumo",<br />

afferma Castro.<br />

●<br />

Noi sviluppiamo le soluzioni di domani – dal 1969.<br />

Osserva bene, cosa vedi? Noi non vediamo spazzatura ma molteplici possibilità di<br />

creare nuovi oggetti dai rifiuti. Il processo tecnologico di Vecoplan è la soluzione<br />

per la gestione delle risorse come questa - ieri, oggi e domani, guarda al futuro!<br />

Vecoplan AG | Germany | phone +49 2661 62 67-0 | welcome@vecoplan.com | www.vecoplan.com<br />

Venite a trovarci a ECOMONDO<br />

07.–10.11.<strong>2023</strong><br />

Padiglione A2 | Stand 033<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

56 RIFIUTI SOLIDI NEWS<br />

Pazzesco!<br />

Sepolti dalla polvere, sottoposti nel tempo<br />

a variazioni di umidità e a contatto con<br />

diversi tipi di minerali, frammenti di vetro<br />

dell’antica Roma sono diventati materiali alla<br />

base delle tecnologie quantistiche.<br />

“Rifiuti”vetrosi e antichi<br />

dell’epoca romana,<br />

si sono trasformati<br />

nei secoli in cristalli fotonici<br />

Scoperta wow<br />

Avvenuta casualmente, come spesso accade,<br />

da parte di Fiorenzo Omenetto e Giulia Gui -<br />

detti, due ricercatori italiani dell’Università<br />

Tufs del Massachusetts.<br />

Visitando il Centro per le tecnologie dei beni<br />

culturali dell’Istituto di Tecnologia Italiano a<br />

Genova, hanno osservato dei frammenti di<br />

vetro romano – rinvenuto ad Aquileia e risalente<br />

al primo secolo a.C – presenti in una<br />

teca. Inizialmente attirati dalla particolare<br />

iridescenza del vetro, i due ricercatori hanno<br />

iniziato ad analizzare il frammento tramite<br />

microscopio elettronico a scansione, evidenziandone<br />

l’incredibile struttura.<br />

Dalle analisi è stato visto che gli strati esterni<br />

del vetro erano costituiti da sottili fogli di silice<br />

molto regolari e spessi pochi micrometri, disposti<br />

in modo tale da riflettere particolari lunghezze<br />

d’onda di luce. Ciò grazie ad una particolare<br />

patina che probabilmente si è formata<br />

attraverso più cicli di processi di corrasione e<br />

ricostruzione dovuti alle condizioni ambientali<br />

e alle polveri di copertura del vetro.<br />

"È davvero straordinario avere un vetro che<br />

rimane nel fango per due millenni e ti ritrovi<br />

con qualcosa che è un esempio da manuale<br />

di un componente nanofotonico", ha dichiarato<br />

Omenetto.<br />

Vetro fotonico<br />

Il cristallo così scoperto ha caratteristiche<br />

molto simili a quelle dei cristalli fotonici, vale<br />

a dire materiali che riflettono la luce con modalità<br />

specifiche per applicazioni in alcune<br />

moderne tecnologie, ad esempio come interruttori<br />

per le comunicazioni ottiche o per<br />

memorizzare informazioni quantistiche.<br />

La ricerca è pubblicata sulla rivista dell'Acca -<br />

demia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas, e<br />

potrebbe semplificare i metodi per la produzione<br />

di questi materiali del futuro. ●<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

58 RIFIUTI SOLIDI SALONI<br />

Oltre 10 mila<br />

i visitatori registrati<br />

nel corso<br />

della week, 300<br />

le aziende<br />

partecipanti.<br />

Un’edizione da record<br />

Eliana Puccio<br />

Remtech Expo23 si conclude con un enorme successo<br />

di pubblico e contenuti per la tre giorni all'insegna<br />

della multitransizione, rigenerazione e ricostruzione<br />

Si è conclusa con grande successo la XVII<br />

edizione di RemTech Expo. Dopo le prime<br />

due giornate, dedicate rispettivamente<br />

ai principali temi dell’agenda nazionale<br />

ed europea, l’ultima tappa della tre giorni di<br />

RemTech (Ferrara Expo) si è incentrata sul<br />

tema Bonifiche.<br />

Un’edizione da record sia di partecipazione<br />

sia di contenuti. Sono oltre 10 mila i visitatori<br />

registrati nel corso della week, 200 i panel<br />

congressuali e oltre 300 le aziende partecipanti.<br />

Un alto riconoscimento è stato conferito<br />

dalla Presidenza della Repubblica, con<br />

la “Medaglia del Presidente della Repubblica”,<br />

al quale hanno avuto seguito numerosissimi<br />

premi che hanno certamente caratterizzato<br />

questa 17esima edizione, come<br />

lo Smart Ports Award, il premio per le autorità<br />

di sistema che si sono distinte per sensibilità<br />

alle politiche sociali e green.<br />

Un passo importante<br />

Arriva a caldo il commento post chiusura della<br />

General Manager di Remtech Expo Silvia<br />

Paparella, Con Ferrara Expo.<br />

“Questa edizione di RemTech Expo ha segnato<br />

il passo della transizione ecologica e della<br />

multi-transizione, generando non solo momenti<br />

di costruttivo dibattito ma anche attivando<br />

una serie di proposte che saranno portate<br />

presto all'attenzione delle Istituzioni, come<br />

lo stesso Sen. Alessandro Morelli, Sotto -<br />

segretario della PDCM ha stimolato.<br />

Il 12 Ottobre saremo infatti presso il Senato<br />

della Repubblica per proseguire fattivamente<br />

questa intensa attività di costruzione a supporto<br />

del Paese e dell'Europa. Un risultato<br />

quello di RemTech davvero collegiale, frutto<br />

della collaborazione e costruzione pubblicoprivata,<br />

elemento centrale e valore imprescindibile”<br />

.<br />

●<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

Test and Innovation<br />

Centre all'avanguardia:<br />

ottimizziamo il processo<br />

di selezione grazie a test<br />

su scala reale!<br />

Assicuratevi che il vostro impianto fornisca i risultati desiderati:<br />

è possibile eseguire test sulle singole macchine o simulare<br />

l'intero processo di selezione grazie al design modulare e<br />

flessibile del nostro test centre.<br />

Realizzato secondo criteri di sostenibilità stenibilità e di ingegneria<br />

orientata al futuro, il Test and Innovation Centre STADLER è<br />

un polo innovativo perfetto per i progetti di ricerca che<br />

contribuiscono a un mondo più pulito.<br />

Volete ottimizzare il vostro processo di selezione?<br />

Contattateci!<br />

STADLER Italia S.r.I.<br />

+39 0523 172 77 68<br />

Pietro.navarotto@w-stadler.de<br />

www.stadler-italia.com


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

60 RIFIUTI SOLIDI NEWS<br />

The reliable brand!<br />

L’importanza delle basi<br />

Eliana Puccio<br />

Il primo pallet Chep realizzato utilizzando esclusivamente<br />

rifiuti in plastica riciclati. La soluzione ideale per tutti<br />

i punti vendita che puntano a promozioni più sostenibili<br />

Chep Europe ha presentato il nuovo Q+, il<br />

primo quarto di pallet da esposizione,<br />

prodotto sfruttando i rifiuti in plastica riciclati.<br />

Intende quindi proporre prodotti creati<br />

in base a princìpi di sostenibilità e riduzione dei<br />

rifiuti sin dalle prime fasi, provvedendo in ultima<br />

analisi all’impiego di rifiuti post-consumo che<br />

altrimenti finirebbero in discarica.<br />

“Test approfonditi effettuati nel Fraunhofer<br />

Institute in Germania e l'Innovation Center Chep<br />

di Orlando hanno confermato le performance<br />

costanti e la resistenza del nuovo pallet da<br />

esposizione Q+.<br />

Oltre due anni di ricerca e sviluppo, che hanno<br />

visto numerose versioni del progetto, sono culminati<br />

nella riformulazione del prodotto.<br />

Si tratta di una tappa significativa nel nostro iti-<br />

nerario di creazione di supply chain rigenerative,<br />

all'insegna di prodotti che, oltre a minimizzare<br />

l'impatto ambientale, contribuiscono altresì al<br />

benessere del pianeta", ha dichiarato Daniel<br />

López, Product Management and Innovation<br />

Director presso Chep Europe.<br />

Le due versioni<br />

Q+ si distingue grazie a funzionalità come Blue<br />

Click®, soluzione brevettata per il collegamento<br />

di contenitori in cartone che riduce i tempi di<br />

co-packing, offrendo una maggiore stabilità e<br />

riducendo al minimo i danni ai prodotti che possono<br />

verificarsi in fase di trasporto presso il punto<br />

vendita degli espositori in cartone precaricati.<br />

Ad oggi, Chep ha prodotto 1 milione di pallet<br />

Q+, recuperando e riutilizzando 2.500 tonnellate<br />

di rifiuti in plastica.<br />

Il rilancio del quarto di pallet espositivo Q+ fa<br />

di entrambe le versioni, quella su ruote (riproposta<br />

nel 2020) e quella statica, il prodotto di<br />

punta nella trasformazione dell'offerta di Chep<br />

per il settore dei beni di largo consumo.<br />

Le due versioni sono composte al 100% da rifiuti<br />

in plastica riciclata e rappresentano il costante<br />

impegno dell'azienda nel supportare i propri<br />

clienti nella realizzazione di promozioni più sostenibili<br />

nei loro punti vendita.<br />

●<br />

AFFIDABILITÀ GARANTITA:<br />

Trituratore mobile con<br />

azionamento elettrico<br />

PRODUZIONE DI CDR E CSS CON I TRITURATORI PRIMARI E<br />

SECONDARI DELLA LINEA UNTHA XR<br />

» Massima flessibilità per materiali e pezzatura<br />

» Motorizzazioni a ridotto consumo energetico<br />

» Alta produttività anche in un solo passaggio<br />

» Facile accessibilità per una manutenzione semplice<br />

» Costi di gestione estremamente bassi grazie alla costruzione intelligente<br />

» Sistema modulabile con tre diversi concetti di taglio<br />

RICHIEDI LA PROVA DEL TRITURATORE UNTHA CON IL TUO MATERIALE<br />

ECOTEC SOLUTION SRL<br />

Via Bolzano 2 · I-39011 Lana (BZ) · T+F +39 0473 562 437<br />

info@ecotecsolution.com · www.ecotecsolution.com<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

62 RIFIUTI SOLIDI NEWS<br />

Bottle to Bottle<br />

Eliana Puccio<br />

Un nuovo ecocompattatore per il riciclo<br />

delle bottiglie in PET è stato collocato<br />

nel Carrefour Express di Capalbio Scalo (GR)<br />

Etruria Retail da sempre impegnata nella<br />

tutela dell’ambiente e nella lotta alla riduzione<br />

della plastica, ha installato una<br />

macchina che ricicla le bottiglie in Pet. Il nuovo<br />

ecocompattatore è stato collato di fronte il supermercato<br />

Carrefour di via Origlio a Capalbio<br />

Scalo (Grosseto). L’iniziativa coinvolge l’intero<br />

territorio toscano dove nel corso di un anno<br />

sono stati installati 28 ecocompattatori da<br />

Etruria Retail grazie alla collaborazione con<br />

Coripet nell’ambito del progetto “bottle to bottle”<br />

che ha portato alla raccolta di oltre un milione<br />

di bottiglie, pari a oltre 20 tonnellate di Pet.<br />

Come funziona?<br />

Ogni bottiglia conferita nell’ecocompattatore<br />

dà diritto a un punto.<br />

200 punti raccolti equivalgono a 2 euro di sconto<br />

su una spesa minima di 25 euro. Bisogna quindi<br />

scaricare l’app gratuita di Coripet o ritirando la<br />

Card Coripet nel punto vendita.<br />

Coripet si occupa poi di rititare le bottiglie inserite<br />

nell’ecocompattatore e di portarle a<br />

un riciclatore dove vengono lavate e sminuzzate<br />

in piccoli pezzi. Il Pet riciclato viene poi<br />

utilizzato per la produzione di nuove bottiglie;<br />

i tappi, invece, vengono separati in fase di lavaggio<br />

finale e avviati anch’essi a un percorso<br />

di riciclo.<br />

●<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

ECOTEC SOLUTION SRL<br />

Via Bolzano 2 · I-39011 Lana (BZ) · T+F +39 0473 562 437<br />

info@ecotecsolution.com · www.ecotecsolution.com


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

64 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />

VAGLI VIBRANTI<br />

VAGLI VIBRANTI<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

65<br />

Il vaglio vibrante<br />

Bivitec consente<br />

un’ottima separazione<br />

fra il prodotto finale,<br />

la parte legnosa<br />

grossolana<br />

ed eventuali impurità.<br />

Quel che resta del torchio<br />

La vagliatura è un fondamentale per la fase<br />

di affinamento. Grazie al vaglio vibrante<br />

Bivitec, è possibile ottenere un prodotto dalla<br />

granulometria ottimale per i fertilizzanti<br />

Ecotec Solution ha accettato e superato la<br />

sfida posta da Enomondo per la vagliatura<br />

di un nuovo compost.<br />

Enomondo è una società del Gruppo Caviro che<br />

produce ammendanti di qualità, dai residui della<br />

vinificazione. La società produce tre tipologie di<br />

fertilizzanti naturali: l’Ammendante Compostato<br />

Misto (ACM), l’Ammendante Compostato Verde<br />

(ACV) e l’Ammendante Compostato da Scarti<br />

della Filiera Agroalimentare (ACFA) lanciato a<br />

fine 2022 con la realizzazione di un impianto ad<br />

hoc. Per la produzione di questa nuova tipologia<br />

di compost, entrato nella normativa fertilizzanti<br />

solamente a maggio 2022, il vaglio Bivitec di<br />

Binder + Co fornito da Ecotec garantisce l’ottenimento<br />

di un prodotto di alta qualità pronto per<br />

la vendita.<br />

Il processo di compostaggio<br />

Nell’impianto di Faenza, che ha una capacità<br />

produttiva di circa 50.000 tonnellate/annue, il<br />

processo per il compostaggio inizia con la miscelazione<br />

delle matrici che vengono disposte<br />

in platee e rivoltate periodicamente. I rivoltamenti<br />

innescano spontaneamente la fermentazione<br />

aerobica nella quale eventuali patogeni<br />

sono inattivati dalle temperature controllate,<br />

generate dal processo stesso.<br />

Terminata la fase “termofila”, inizia quella di<br />

“curing” dove il prodotto viene stoccato per circa<br />

60 giorni in cumuli per terminare il naturale processo<br />

di stabilizzazione e umificazione della sostanza<br />

organica. Per la vendita, il compost viene<br />

vagliato a 20/30 mm per un miglior spandimento<br />

con il tradizionale spandiletame. Il prodotto finale<br />

è di colore marrone scuro, ha la consistenza del<br />

letame e l’odore tipico dei prodotti compostati,<br />

ma non persistente. La vagliatura è un passaggio<br />

fondamentale per l’affinamento del prodotto<br />

destinato alla vendita. Grazie alla tecnologia del<br />

vaglio vibrante flip flow Bivitec, è possibile ottenere<br />

un prodotto della granulometria ottimale<br />

per i vari utilizzi dei fertilizzanti.<br />

Il vaglio vibrante Bivitec consente un’ottima separazione<br />

fra il prodotto finale, la parte legnosa<br />

grossolana ed eventuali impurità.<br />

Ecotec ha affiancato Enomondo per la scelta<br />

del vaglio con prove specifiche sul prodotto,<br />

mettendo a disposizione del cliente l’area test<br />

di Binder+Co. in Austria per analizzare le caratteristiche<br />

del materiale grezzo ed individuare<br />

le specifiche ottimali dell’impianto da<br />

realizzare. Le richieste del cliente, ampliamente<br />

soddisfatte da Ecotec Solution, erano<br />

massima qualità ed uniformità del prodotto<br />

finito, nonché possibilità di variare con semplicità<br />

la pezzatura del prodotto in uscita.<br />

Martin Mairhofer, Managing Director di Ecotec<br />

Solution Srl racconta che, per effettuare le<br />

prove in Austria, “Abbiamo confezionato sottovuoto<br />

il materiale da vagliare affinché mantenesse<br />

la stessa umidità di lavorazione invitando<br />

il cliente a vedere dal vivo le prove. In<br />

seguito, effettuato diversi test su differenti granulometrie<br />

analizzando anche i tassi di umidità<br />

e l’eventuale presenza di microplastiche.<br />

Una volta capito che il vaglio Bivitec assecondava<br />

totalmente tutte le necessità del cliente, abbiamo<br />

progettato la linea dell’impianto”. ●<br />

L’impianto<br />

di compostaggio<br />

a Faenza,<br />

la cui capacità<br />

produttiva è di 50.000<br />

tonnellate /annue.<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

Ottobre <strong>2023</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

66<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

CALDAIE E SPGR<br />

Facili ed economici<br />

In Svizzera una tecnologia che si avvale di Shock<br />

Pulse Generators per la pulizia delle caldaie. Un sistema<br />

che utilizza aria compressa e richiede meno manutenzione<br />

Shock Pulse Generators (SPG):<br />

Hightech system for automated<br />

boiler cleaning<br />

· Permanent and automated boiler<br />

cleaning, thus lower exhaust<br />

temperature and higher boiler<br />

efficiency, improved CO2 plant<br />

performance<br />

· No steam consumption for soot<br />

blowers, no thermal abrasion or<br />

damaging of boiler tubes<br />

Vista dell'SPGr<br />

installato nella parete<br />

laterale della caldaia<br />

a passaggio<br />

orizzontale.<br />

· Higher plant availabitlity by<br />

longer boiler traveling period,<br />

less cleaning needs during<br />

maintenance stops<br />

Renergia è il più recente e moderno impianto<br />

di incenerimento dei rifiuti in<br />

Svizzera, precisamente con sede a<br />

Lucerna.<br />

L'impianto ha acquisito la migliore esperienza<br />

operativa con la pulizia delle caldaie mediante<br />

Shock Pulse Generators e ha deciso di aggiornare<br />

tutta la struttura con l'ultimo sviluppo di<br />

questa tecnologia.<br />

L'impianto è stato progettato per una capacità<br />

di 58 t/h di vapore a 410°C/41 bar per ciascuna<br />

delle caldaie.<br />

L'operatore ha deciso di lavorare a stretto contatto<br />

con Explosion Power GmbH, che ad oggi<br />

ha commercializzato oltre 1.000 unità in tutto<br />

il mondo, per ottimizzare la pulizia della caldaia<br />

utilizzando un sistema automatizzato derivante<br />

dall'ultimo sviluppo di Shock Pulse Generators.<br />

La caldaia a 4 giri è composta da 3 passaggi<br />

verticali e un passaggio orizzontale.<br />

La comprovata esperienza con lo sviluppo iniziale<br />

della serie SPG nei passaggi verticali, che<br />

all'epoca funzionavano con gas naturale e ossigeno<br />

puro, ha incoraggiato l'operatore a continuare<br />

l'espansione con la serie SPGr aggiornata,<br />

che richiede meno manutenzione e<br />

utilizza aria compressa invece dell'ossigeno<br />

per il funzionamento.<br />

Il responsabile della manutenzione, il signor<br />

Makrus Benz, ha riassunto come segue:<br />

“Gli SPGr sono affidabili, facili da usare ed economici”.<br />

●<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

www.explosionpower.ch


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

68 RIFIUTI SOLIDI TRATTAMENTI PERFORMANTI<br />

Senza fine<br />

Come riciclare l'alluminio in maniera vantaggiosa grazie<br />

a specifici sistemi di trattamento. Questo metallo<br />

è il protagonista per eccellenza tra quelli che possono essere<br />

recuperati e portati a nuova vita innumerevoli volte<br />

Hall 3 - Stand C160<br />

10 - 13 <strong>ottobre</strong><br />

Hall A3 - Stand 75<br />

7-10 novembre<br />

Quando si parla di risorse<br />

dalle infinite potenzialità<br />

nonn possiamo non pensa-<br />

Negli anni stiamo<br />

re all’alluminio.<br />

assistendo ad<br />

una forte crescita degli<br />

oggetti prodotti con questo materiale.<br />

Questa tenden nza è dovuta al fatto che<br />

lo stesso possa essere impieinnumerevoli<br />

settori, e<br />

gato in<br />

quindi di essere riciclato al<br />

100% nfinite volte, riducendo<br />

la CO 2 nell’atmosfera ed evitando<br />

l’estrazione o la produzione di<br />

nuova<br />

materia per la realiz-<br />

di nuovi materiali.<br />

zazione<br />

For Rec progetta macchine<br />

personalizzate ad alte prestazioni<br />

per il riciclo<br />

dell’alluminio. Sono<br />

impianti che<br />

consentono di: sele-<br />

zionare il materiale, ridurre il volume ed infine<br />

portare a nuova vita questo metallo per nuove<br />

lavorazioni. Nello specifico, tra le linee più performanti<br />

sviluppate da For Rec per il trattamento<br />

dell'alluminio troviamo: il trituratore primario<br />

FX:trituratore bi-albero con quattro<br />

motori e settori di taglio, utilizzato per la riduzione<br />

volumetrica e per una prima sgrossatura<br />

dei materiali ferrosi e non ferrosi; il mulino a<br />

martelli Z15: estremamente potente e veloce,<br />

permette la lavorazione di materiali eterogenei.<br />

Infine, il trituratore monorotore XH: macinatore<br />

idraulico ad alta coppia e basso numero di giri,<br />

completo di rotore riportato contro le usure causate<br />

dalla macinazione dei metalli.<br />

Grazie a questi macchinari industriali è possibile<br />

trattare numerose tipologie di prodotto, come:<br />

lattine sfuse e in balle, profili di alluminio, fusione<br />

di alluminio o cavi.<br />

●<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

www.panizzolo.com<br />

È TEMPO DI<br />

VALORIZZARE<br />

AL MASSIMO I METALLI<br />

BASSO CONSUMO<br />

ENERGETICO<br />

I nostri macchinari garantiscono un’ottima<br />

efficienza energetica, massimizzando il rapporto<br />

tra consumi e produttività oraria.


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

70 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />

CALCESTRUZZO<br />

CALCESTRUZZO<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

71<br />

Milano, Holcim protagonista<br />

per la M4, con la fornitura<br />

di 400 mila metri cubi<br />

di calcestruzzo e con<br />

il recupero, la lavorazione<br />

e il riutilizzo di circa 500<br />

mila tonnellate di aggregati<br />

Strategia<br />

green<br />

testi di Gabriele Villa<br />

in collaborazione con<br />

orgogliosi di aver realizzato<br />

quest’opera di ingegneria con le<br />

“Siamo<br />

migliori tecnologie del settore dimostrando<br />

ancora una volta come, insieme,<br />

possiamo realizzare infrastrutture tecnolo -<br />

gi camente avanzate nel nostro Paese”, ha<br />

dichiarato Pietro Salini, CEO di Webuild riferendosi<br />

alla milanese M4.<br />

Alla realizzazione della nuova metropolitana M4<br />

di Milano ha contribuito in maniera significativa<br />

anche Holcim Italia e, come ha affermato<br />

Calogero Santamaria, amministratore delegato<br />

di Holcim Aggregati Calcestruzzi: “Holcim è stato<br />

un attore fondamentale nella realizzazione<br />

della linea 4 e con l’apertura di San Babila si<br />

raggiunge un grande traguardo che consentirà<br />

di collegare il centro della città di Milano all’aeroporto<br />

in soli 12 minuti. Abbiamo fornito circa<br />

400 mila metri cubi di varie tipologie di calcestruzzi<br />

e con il recupero, la lavorazione ed il riutilizzo<br />

in calcestruzzo di circa 500 mila tonnellate<br />

di aggregati provenienti dagli scavi delle stazioni,<br />

Holcim ha contribuito in maniera determinante<br />

alla sostenibilità e all’economia circolare<br />

dell’opera risparmiando risorse naturali.<br />

Siamo orgogliosi di aver partecipato a rendere<br />

Milano più sostenibile in quanto contribuire a<br />

costruire infrastrutture che agevolino le connessioni<br />

tra le persone e tra i luoghi, riducendo<br />

allo stesso tempo le emissioni e l’utilizzo di risorse<br />

naturali e applicando i principi dell’economia<br />

circolare è uno degli obiettivi principali<br />

della nostra strategia”.<br />

La nuova metropolitana e l’ambiente<br />

La M4 di Milano è uno dei più significativi progetti<br />

di mobilità sostenibile sotterranea in Europa:<br />

questa nuova linea della metropolitana a regime<br />

consentirà di evitare 75 mila tonnellate di emissioni<br />

di CO 2 nell’aria. La metropolitana, infatti,<br />

contribuisce fortemente allo sviluppo di una<br />

mobilità più sostenibile in quanto comporta<br />

emissioni zero e ridimensiona il traffico automobilistico<br />

con considerevoli benefici sia per<br />

l’ambiente sia per chi vive e lavora in città. Si<br />

calcola che l’avvio a regime delle nuove linee<br />

M4 e M5 possa ridurre di circa 30 milioni gli spostamenti<br />

annui su auto ma anche il 2% di emissioni<br />

inquinanti. Una volta terminata, “La Blu”<br />

sarà in grado di trasportare 86 milioni di persone<br />

ogni anno, evitando più di 180 mila viaggi in auto<br />

ogni giorno. Come la linea 5, per la cui realiz-<br />

zazione Holcim aveva a suo tempo fornito i propri<br />

materiali, anche la M4 è una “metropolitana<br />

leggera ad automatismo integrale”.<br />

Soluzioni sostenibili<br />

e approccio circolare<br />

Holcim ha fornito in sei anni circa 400 mila metri<br />

cubi di svariate tipologie di calcestruzzi strutturali<br />

e sostenibili realizzati con cemento pozzolanico<br />

32,5: C35 per fondazioni, elevazioni e<br />

solai; C30 per diaframmi e C40 per elevazioni e<br />

solai. Il calcestruzzo LSC (Low strenght Con -<br />

crete) è stato utilizzato soprattutto per i riempimenti,<br />

mentre il Fibro 30 è stato impiegato<br />

per realizzare le pavimentazioni. Per la realizzazione<br />

dei pali è stato utilizzato il calcestruzzo<br />

in C35 autocompatto, mentre i micropali sono<br />

stati realizzati con Spritzbeton.<br />

In particolare, il calcestruzzo LSC è un prodotto<br />

equiparabile a un terreno artificiale pompato<br />

che consente il riempimento di scavi e trincee<br />

con la possibilità di una facile rimozione con<br />

mezzi manuali. Il cemento 32,5 pozzolanico, utilizzato<br />

per la formulazione della quasi totalità<br />

del calcestruzzo fornito, è caratterizzato dal basso<br />

sviluppo del calore di idratazione ed è studiato<br />

per garantire elevata durabilità in opere strutturali<br />

in calcestruzzo esposte ad ambienti aggressivi<br />

(come la resistenza ai solfati) o in situazioni<br />

ove sia richiesto un basso sviluppo del<br />

calore d’idratazione. È quindi certificato LH, in<br />

quanto per la sua composizione chimica e in<br />

conformità alle Normative di riferimento ottiene<br />

un calore di idratazione inferiore ai<br />

<strong>27</strong>0 J/g. Inoltre, la presenza di componenti<br />

ad attività pozzolanica ed il<br />

ridotto tenore di C3A conferiscono<br />

al prodotto caratteristiche superiori<br />

di stabilità alle aggressioni ambientali<br />

ed un’alta resistenza agli attacchi<br />

chimici. Questo cemento risulta essere<br />

resistente ai solfati secondo la<br />

Norma UNI EN 197-1 e quindi certificato<br />

SR. Dal 2021 i calcestruzzi<br />

confezionati con tali cementi sono<br />

entrati a far parte della famiglia<br />

ECOPact in quanto Holcim ha inoltre<br />

recuperato e lavorato nelle proprie<br />

cave gli aggregati provenienti dagli<br />

scavi (circa 500.000 tonnellate) riutilizzandoli<br />

nel calcestruzzo destinato<br />

all’opera stessa. ●<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

Ottobre <strong>2023</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

72 RIFIUTI SOLIDI NEWS<br />

Una buona alternativa<br />

Ludovica Bianchi<br />

Dagli scarti di produzione del carciofo, una farina funzionale<br />

e di alta qualità. E si continua a non buttare via nulla...<br />

si crea, nulla si distrugge ma<br />

tutto si trasforma”. Sembra essere<br />

un manifesto attualissimo “Nulla<br />

sull’economia circolare e invece si tratta della<br />

legge sulla conservazione della materia di<br />

Lavoiser.<br />

Ma è anche il punto di partenza della startup<br />

italianissima Circular- Fiber che vuole combattere<br />

lo spreco alimentare, riutilizzando gli<br />

scarti di lavorazione del carciofo. L’invenzione<br />

si chiama Karshof ed è la prima farina vegetale<br />

caratterizzata da questi materiali.<br />

Nell’industria del carciofo l’Italia, a livello europeo,<br />

produce il 60% degli scarti che arrivano<br />

al 75% nel caso di produzione di cuori di questo<br />

ortaggio. Con un avanzo quindi di un terzo<br />

delle sue propietà nutritive inutilizzate e anzi,<br />

trattate come rifiuti.<br />

Fibre circolari<br />

Krshof è speciale sia nel processo con cui<br />

viene creata sia nelle proprietà intrinseche.<br />

Poiché su 1 kg di carciofi 750 grammi sono<br />

di scarto, Circular Fiber ha creato una circolarizzazione<br />

della filiera partendo dalla supply<br />

chain, per avere approvvigionamento a km<br />

zero della materia prima. La farina (contenedo<br />

il 60% di fibre) non viene usata pura ma<br />

miscelata ad altre ad altri prodotti per la panificazione<br />

o paste a grano duro. E’ priva di<br />

glutine, altamente digeribile e rappresenta<br />

una buona alternativa i prodotti raffinati.<br />

Attualmente viene prodotta in un impianto<br />

pilota in provincia di Venezia, ma l’obiettivo è<br />

di diventare scalabile.Circular Fiber opera<br />

nell’ambito di agricoltura rigenerativa, ed è<br />

pronta a sviluppare un domani prodotti derivanti<br />

da scarti agroalimentari.<br />

Nella realtà, la farina di carciofo è solo uno<br />

degli impieghi: in futuro gli scarti di questo ortaggio<br />

potrebbero essere utilizzati per la produzione<br />

di fibre Tessili, mattoni ecosostenibili<br />

e bioplastiche.<br />

●<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

74<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

GEOTESSILI<br />

Contenitori speciali<br />

Eliana Puccio<br />

Tra i sistemi utilizzati per la disidratazione dei fanghi<br />

di depurazione, i geotessili tubolari contribuiscono alla<br />

soluzione dal punto di vista sia tecnico che economico<br />

Parliamo di contenitori realizzati su misura<br />

mediante l’unione di conci di geotessile<br />

tessuto in polipropilene, avente buona resistenza<br />

a trazione ed elevata permeabilità, per<br />

mezzo di cuciture ad alta resistenza.<br />

Ta li elementi tubolari sono dotati di una o più<br />

manichette, a seconda delle dimensioni, per<br />

l’immissione del fango.<br />

Come funzionano<br />

La separazione tra solido e liquido avviene<br />

sfruttando la gravità: i solidi in sospensione si<br />

depositano progressivamente sul geotessile,<br />

che li trattiene e lascia uscire la frazione liquida<br />

attraverso i pori. Come avviene anche per i sistemi<br />

“tradizionali” utilizzati è necessario effettuare<br />

il condizionamento chimico del fango<br />

da disidratare, prima che il refluo venga immesso<br />

all’interno del geotessile tubolare, uti-<br />

lizzando un opportuno flocculante. La scelta<br />

del reagente dipende chiaramente dalla natura<br />

del fango. L’acqua in uscita va raccolta e ricircolata<br />

in testa all’impianto, mentre i solidi rimangono<br />

all’interno del contenitore finché, per<br />

effetto del consolidamento (espulsione dell’acqua<br />

interstiziale), non viene raggiunta la concentrazione<br />

desiderata. I valori medi registrati<br />

sono del 20-25%, con punte anche superiori al<br />

30% qualora il materiale rimanesse all’interno<br />

per parecchio tempo. Quando il fango è pronto<br />

per lo smaltimento il contenitore viene tagliato<br />

e il materiale disidratato può essere asportato;<br />

il geotessile viene smaltito come materiale filtrante<br />

in discarica o in incenerimento. I geotessili<br />

tubolari sono sistemi che consentono un<br />

ingente risparmio di energia elettrica o termica,<br />

con conseguente riduzione delle emissioni di<br />

CO 2 associate.<br />

●<br />

Confronto tra sistemi meccanici e geofiltri<br />

tubolari.<br />

MTRAX S.B. SRL<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

76 RIFIUTI SOLIDI COSTRUZIONI SOSTENIBILI<br />

Fase di demolizione<br />

dei manufatti<br />

entroterra a City Life.<br />

Demolire<br />

per ricostruire<br />

Le demolizioni sono sempre più<br />

al servizio della riqualificazione<br />

e valorizzazione dei quartieri<br />

Spazzatrici Stradali<br />

& Lavastrade<br />

100% Elettriche<br />

CITY WAVE Vitali Spa ha preso parte ai lavori di demolizione manufatti<br />

entroterra, opere speciali (pali e micropali) e bonifica, delle<br />

aree dell’ultimo lotto del cantiere milanese di City Wave, l’edificio<br />

di nuova generazione che completerà l’innovativo quartiere milanese<br />

di City Life – uno dei principali esempi di riqualificazione urbana<br />

in Europa. Questo cantiere rappresenta una sfida al servizio<br />

di un progetto improntato alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente,<br />

in linea con la mission aziendale: l’edificio, infatti, sarà alimentato<br />

esclusivamente da pannelli fotovoltaici e la struttura consentirà<br />

la raccolta e il riuso delle acque piovane. Per questo motivo, il progetto<br />

ha ottenuto la pre-certificazione LEED classificandosi a livello Platinum.<br />

Per la presenza di materiali<br />

pericolosi e inquinanti, sono<br />

stati attivati attenti protocolli<br />

ambientali.<br />

LORENTEGGIO Termineranno<br />

a fine settembre i lavori di demolizione<br />

dell’ultimo fabbricato<br />

un tempo facente parte<br />

dello storico stabilimento<br />

Osram – un tempo uffici ex<br />

Osram – in via Savona, nel<br />

quartiere milanese di Loren -<br />

teggio. Al posto dell’edificio<br />

sarà costruito un nuovo complesso<br />

residenziale, Sa vona<br />

105, voluto da AbitareIn. I lavori<br />

di bonifica prima e demolizione<br />

poi, hanno seguito un programma<br />

rigoroso, vista la presenza di materiali inquinanti per cui si sono<br />

prontamente attivate le dovute procedure ambientali. Ai lavori di demolizione<br />

seguiranno quelli per l’avvio di collaudo delle opere di realizzazione<br />

dei pozzi per l’impianto geotermico.<br />

Vitali Spa, società specializzata e leader<br />

nel settore edilizio in cui opera da tre<br />

generazioni, si avvale di un know how<br />

adattabile a circostanze e cantieri differenti.<br />

Tra le principali aree di attività, si annoverano<br />

anche le demolizioni, con occhio sempre attento<br />

all’ambiente. Nello specifico, Vitali recupera<br />

i materiali derivanti da queste, attraverso<br />

impianti di trattamento di ultima<br />

generazione - sia in sito che nei propri centri<br />

di recupero – trasformando il materiale di<br />

scarto in materia prima seconda da riutilizzare<br />

nei centri produttivi (per sottofondi e<br />

riempimenti) o in materia prima per il confezionamento<br />

di calcestruzzi e asfalti.<br />

Nell’ottica di un corretto riutilizzo di questi materiali,<br />

Vitali ricorre a tecniche di “demolizione<br />

selettiva”e specifici trattamenti che ne facilitano<br />

il re-impiego. L’utilizzo dei materiali di recupero,<br />

infatti, richiede una serie di trattamenti ai quali<br />

il Gruppo – costantemente impegnato nella ricerca<br />

di soluzioni ecosostenibili e tecnologicamente<br />

all’avanguardia – dedica particolare attenzione.<br />

Qui a lato due recenti case history. ●<br />

100% Electric<br />

street Sweepers<br />

& Flushers<br />

Tenax International S.p.A.<br />

Via Balduina, 3 - 42010 Rio Saliceto (RE) Italy<br />

www.tenaxinternational.com<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

78 RIFIUTI SOLIDI TRITURATORI ELETTRICI<br />

<br />

<br />

Elettrico in azione<br />

L’ultimo modello di trituratore mobile<br />

è elettrico e rispetta l’ambiente<br />

di lavoro operando in totale sicurezza<br />

Con l’aggiunta della versione TANA<br />

440ET alla popolare e collaudata serie<br />

di trituratori mobili, l’azienda risponde<br />

in modo efficace alle esigenze dei clienti che<br />

utilizzano l'elettricità come fonte di energia.<br />

Il nuovo modello 440ET consente di<br />

operare a basso impatto ambientale.<br />

Al sistema idraulico è stata applicata<br />

una motorizzazione elettrica assieme<br />

a una tecnologia di controllo digitale<br />

di ultima generazione e si presenta<br />

sul mercato nella versione definitiva<br />

dopo un lungo periodo di test in condizioni<br />

reali negli impianti di alcuni clienti.<br />

Uno degli aspetti più interessanti della nuova<br />

versione elettrica del nuovo trituratore è la<br />

sensibile riduzione di tempi e costi di manu-<br />

tenzione rispetto alla motorizzazione Diesel<br />

che si traduce in una maggior disponibilità della<br />

macchina a parità di lavoro. Inoltre, l’azionamento<br />

dello stesso, in modalità esclusivamente<br />

elettroidraulica, consente di eliminare le emissioni<br />

sonore e gassose riducendo a livelli insensibili<br />

l’impatto della macchina sull’ambiente<br />

di lavoro.<br />

Il 440ET utilizza solo un piccolo motore diesel<br />

ausiliario con sistema idraulico dedicato alla<br />

traslazione per lo stretto tempo necessario a<br />

consentire lo spostamento e le operazioni di<br />

carico e scarico.<br />

I più lunghi intervalli di manutenzione e la sensibile<br />

riduzione dei fluidi di consumo, oli e filtri,<br />

rispetto alle motorizzazioni Diesel rendono il<br />

TANA 440ET estremamente contenuto nelle<br />

esigenze e nei costi di gestione pur mantenendo<br />

le identiche prestazioni.<br />

Tana Italia sarà a Ecomondo al pad A4 stand<br />

038-039. ●<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

Una scelta ecologica<br />

e intelligente<br />

GUARDA<br />

IL VIDEO!<br />

Comfort<br />

dell’operatore<br />

Servizi Volvo per una<br />

maggiore redditività<br />

L’escavatore da 23 tonnellate EC230 Electric offre le stesse prestazioni della controparte<br />

convenzionale a gasolio, ma con il vantaggio aggiunto di zero emissioni, rumore e vibrazioni ridotti al<br />

minimo, maggiore controllabilità e costo complessivo di gestione inferiore. Oltre ad assicurare una<br />

forza di scavo simile al modello EC220E a gasolio, i tempi di manovra sono ancora più rapidi e con<br />

meno rumorosità.<br />

www.volvoce.it<br />

Volvo Construction Equipment<br />

Funzioni idrauliche<br />

ottimizzate


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

80 RIFIUTI SOLIDI SCARTI METALLICI<br />

Mughal Iron & Steel Industries Limited<br />

(Mughal Steel), una rinomata azienda<br />

di produzione siderurgica, si è trovata<br />

ad affrontare una sfida critica nell'ottimizzazione<br />

dei suoi cicli di trattamento e preparazione<br />

del rottame.<br />

Il suo obiettivo era migliorare l'efficienza e l'efficacia<br />

di questi processi per garantire una gestione<br />

ottimale delle risorse e una valorizzazione<br />

efficace della materia prima seconda.<br />

In particolare, Mughal Steel si è concentrata<br />

sul trattamento del rottame proveniente dai<br />

motori elettrici, con un peso che può raggiungere<br />

fino a 40 kg. Era di vitale importanza introdurre<br />

un impianto di macinazione e separazione<br />

dedicato per massimizzare il recupero<br />

dei metalli da questi rottami e migliorare il rendimento<br />

complessivo del processo. Ed è così<br />

che la sua strada incrocia quella di Panizzolo<br />

Recycling System. L'impianto fornito da Pa -<br />

nizzolo è stato progettato per affrontare le sfide<br />

specifiche del trattamento dei motori elettrici.<br />

L'approccio adottato si basa sull'utilizzo di tecnologie<br />

consolidate e testate che l'azienda ha<br />

Soluzione vincente<br />

L’esperienza e la conoscenza di Panizzolo<br />

Recycling System incrocia la strada<br />

dell’azienda siderurgica pakistana Mughal<br />

Steel, per il trattamento dei rottami<br />

sviluppato e perfezionato nel corso degli anni,<br />

grazie alla sua esperienza diretta nel campo<br />

del trattamento dei rottami. L'impianto si compone<br />

di 5 isole di trattamento, ognuna delle<br />

quali svolge una specifica fase di macinazione,<br />

selezione e raffinazione del motore elettrico,<br />

trasformandolo da rottame a materia prima<br />

seconda. Le varie fasi di trattamento sono state<br />

inserite all’interno di capannone di 8 mila metri<br />

quadri. I macchinari sono stati disposti in modo<br />

logico e sequenziale, grazie alla conoscenza e<br />

all'esperienza diretta di Panizzolo nel trattamento<br />

dei motori elettrici e nel recupero delle<br />

materie prime metalliche da essi. ●<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

82 RIFIUTI SOLIDI NEWS<br />

Connessioni intelligenti<br />

Per ottimizzare l’assistenza, Vecoplancon il VSC offre<br />

un servizio di digitalizzazione che comprende coperture<br />

aggiuntive. L’azienda sta inoltre creando delle succursali<br />

Vecoplan ha ampliato la propria rete di<br />

assistenza, assecondando le esigenze<br />

dei clienti.<br />

"Nel collegamento intelligente in rete di macchine<br />

e processi, l’apparecchio di comando svolge<br />

un ruolo importante. - ha spiegato Jochen<br />

Pfeil, responsabile dell’area assistenza - Questo<br />

consente una comunicazione ottimale tra uomo<br />

e macchina". Con il Vecoplan Smart Center<br />

(VSC), l’azienda offre un forte concetto di digitalizzazione:<br />

uno dei suoi elementi costitutivi<br />

più importanti è la moderna interfaccia di comunicazione<br />

VSC.connect.<br />

A essa si aggiunge l’intuitivo pannello di con-<br />

trollo integrato VSC.control. “In caso di assistenza<br />

i nostri esperti possono subito controllare<br />

l’impianto e rimetterlo in funzione in modo ottimale<br />

in oltre l’80% dei casi”, ha proseguito<br />

Pfeil. Tra le novità una dashboard specifica per<br />

l’utente che consente all’operatore di avere in<br />

ogni momento una panoramica di tutti i valori<br />

rilevanti in tempo reale.<br />

Disponibile anche una pagina di messaggi che<br />

mantiene aggiornato l’utente su guasti e segnalazioni<br />

in corso.<br />

La cronologia degli stessi aiuta l’utente a intervenire<br />

rapidamente sui guasti.<br />

L’utente riceve ulteriore supporto da un registratore<br />

di dati che consente di tenere traccia<br />

di tutti i valori correnti con una risoluzione fino<br />

a 100 millisecondi. Opzionalmente, il VSC può<br />

essere dotato di una fotocamera Heavy Duty che<br />

trasmette immagini dal vivo del processo di triturazione<br />

al VSC.control e a tutti gli altri terminali<br />

abilitati al browser nella stessa rete.“<br />

L’utente può collegarsi al VSC.control con qualsiasi<br />

PC, tablet o smartphone. Il dispositivo viene<br />

riconosciuto automaticamente e non c’è il rischio<br />

che possa interferire con il funzionamento<br />

della macchina. Ogni pannello di controllo VSC<br />

porta la visualizzazione sui terminali mobili.<br />

Ad esempio, il conducente di una pala gommata<br />

può controllare in qualsiasi momento sul suo<br />

tablet il livello di riempimento della tramoggia<br />

monitorando costantemente lo stato attuale<br />

della macchina sul proprio smartphone. ●<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

84 RIFIUTI SOLIDI SOLUZIONI SMART<br />

Portale Radiometrico per il monitoraggio dei rifiu<br />

Controllo radiometrico<br />

al passo coi tempi<br />

Mercati fuori controllo, nuove normative,<br />

necessità qualitative, prezzi in rialzo.<br />

Ma c’è una soluzione e si chiama portale<br />

Acausa dei recenti sconvolgimenti globali,<br />

l’elettronica e i materiali necessari alla<br />

costruzione della strumentazione sono<br />

divenuti rari con tempi di consegna molto più<br />

lunghi rispetto al normale, creando di conseguenza<br />

un’impennata nei costi.<br />

Lo strumento ideale per gli impianti di trattamento<br />

rifiuti è il portale radiometrico: controlla<br />

i carichi in ingresso e in uscita grazie alla elevata<br />

capacità di rivelazione, anche di sorgenti radioattive<br />

molto schermate. La ricerca di tali livelli<br />

di affidabilità richiede l’uso di soluzioni hardware<br />

e software di alta qualità. Il costo dei portali è<br />

variato moltissimo nel corso della storia, dai<br />

prezzi folli degli anni ’90 a quelli molto più abbordabili<br />

del 2019.<br />

Negli ultimi anni si sono moltiplicate le soluzioni<br />

sul mercato e di norma sarebbe un bene, ma<br />

la qualità in alcuni casi è diminuita.<br />

Spesso a fronte di un risparmio iniziale si ottiene<br />

un sistema di monitoraggio non propriamente<br />

valido. Per la ricerca di sorgenti radioattive tralasciare<br />

i dettagli può essere pericoloso.<br />

Brumola, da sempre distributore in esclusiva<br />

per l’Italia degli strumenti prodotti da Thermo<br />

Scientific nel settore monitoraggio radioattività,<br />

ha affrontato il problematico cambiamento degli<br />

equilibri economico/qualitativi in modo vantaggioso,<br />

infatti, in accordo con la casa madre, ha<br />

lanciato sul mercato la soluzione ottimale: il<br />

Brumola SGS-II, un portale che abbia la qualità<br />

comprovata del FHT 1388-S di Thermo con un<br />

costo accessibile e un design più moderno, assemblato<br />

totalmente in Italia da personale altamente<br />

qualificato. I nostri clienti potranno<br />

così avere strumenti di alta qualità al giusto<br />

prezzo.<br />

Brumola fornisce strumentazione per il monitoraggio<br />

della radioattività da oltre 15 anni in<br />

vari settori dell’industria, sono oltre 300 i portali<br />

attualmente installati in Italia, un quinto dei<br />

quali proprio in impianti di trattamento o stoccaggio<br />

dei rifiuti. E l’azienda è felice di far fronte<br />

alle crescenti richieste di strumentazione radiometrica<br />

in questo settore.<br />

●<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

Un portale che coniuga la qualità comprovata della strumentazione Thermo Scienfic, cos più accessibili e un design moderno;<br />

assemblato totalmente in Italia da personale altamente qualificato. I nostri clien potranno così avere strumen di alta qualità al<br />

giusto prezzo.<br />

Brumola inoltre produce strumen portali, monitori per nastro trasportatore e complessi impian di monitoraggio ambientale,<br />

progea e realizza su misura per il cliente.<br />

Brumola Srl<br />

V. Abramo Lincoln, 7/C - Cinisello Balsamo (MI)<br />

Contaaci per maggiori informazioni<br />

Tel 02 6990.0435 - Fax 02 6901.0218<br />

info@brumola.com - www.brumola.com<br />

Distributore Autorizzato per l’Italia


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

86 RIFIUTI SOLIDI NEWS<br />

Un mondo pieno di carta<br />

Il progetto di ricerca di EnEWA recupera il cartaceo dai rifiuti<br />

misti (plastica, indifferenziata e rifiuti industriali).<br />

Primi test nel centro di prova di Stadler in Slovenia<br />

Stadler partecipa al progetto di ricerca di<br />

EnEWA che si concluderà nel 2024. Si<br />

basa sullo studio di una soluzione che può<br />

attingere dall’infinito potenziale della carta riciclabile<br />

presente nei rifiuti misti. Nonostante<br />

la raccolta differenziata sia molto diffusa, la<br />

quantità di carta riciclata è minore di quella che<br />

potrebbe essere. In Germania, ad esempio, il<br />

20% della carta prodotta non viene immessa<br />

nel flusso di valore del riciclo e una parte di que-<br />

sta viene gettata assieme ai rifiuti misti. "Le<br />

normative che impongono un contenuto minimo<br />

di materiale riciclato nei nuovi prodotti cartacei<br />

richiederanno un aumento significativo<br />

della carta da recuperare attraverso il riciclo.<br />

Ma anche se riuscissimo a riciclare tutta la carta<br />

raccolta separatamente con il processo attuale,<br />

non basterebbe a raggiungere questi<br />

obiettivi", ha spiegato Annika Ludes, Product<br />

Engineer di Stadler. "Il progetto EnEWA è importante<br />

per noi. Ci aiuta a cercare<br />

modi per sostenere l'industria del<br />

riciclo mentre ci evolviamo verso<br />

un'economia circolare", ha aggiunto<br />

Annika Ludes. Lo scorso marzo<br />

si sono tenuti i primi test su scala<br />

industriale nel centro di prova<br />

Stadler, in Slovenia, per identificare<br />

e risolvere i problemi di selezione<br />

della carta dai flussi di imballaggi<br />

leggeri e dai rifiuti indifferenziati e<br />

industriali. I test hanno generato<br />

una grande quantità di dati e l'analisi<br />

è ancora nella fase iniziale. Il<br />

team sta analizzando la separazione<br />

di tre flussi principali: carta pura,<br />

separazione della carta dal flusso<br />

di rifiuti plastici e separazione della<br />

plastica dalla carta. I membri del<br />

progetto EnEWA, oltre a Stadler,<br />

sono l'Università di Siegen, la<br />

RWTH Aachen, il LeipaGroup, Pro -<br />

pakma e Tomra.<br />

●<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

88 RIFIUTI SOLIDI ABBATTIMENTO POLVERI<br />

Il cannone modello<br />

Phoenix Plus<br />

ha una gittata di oltre<br />

25 metri.<br />

In un soffio<br />

Parola d’ordine: “Stop eating dust”.<br />

É il concetto attorno al quale Cannoni<br />

Conrad ha creato il suo percorso<br />

nel settore dell’abbattimento polveri<br />

Demolire, caricare, trasportare e scaricare<br />

materiale significa sempre produrre polvere<br />

e questo problema grava su tutta<br />

la filiera del riciclo dei materiali di risulta, andando<br />

a toccare settori come quello dello scavo,<br />

della bonifica e della gestione dei rifiuti.<br />

Per assicurare un ambiente di lavoro salubre<br />

e sicuro per chi vi opera, i sistemi di abbattimento<br />

polveri sono fondamentali e richiesti<br />

espressamente dal Testo Unico sulla Sicurezza<br />

(d.lgs. 81/2008) e, se in passato erano relegati<br />

a mero accessorio di cantiere, ora finalmente<br />

sono recepiti come strumenti essenziali.<br />

Chi ne capisce<br />

Cannoni Conrad, marchio italiano dell’abbattimento<br />

polveri, sfrutta i quasi quarant’anni di<br />

esperienza dello staff Mantovana Macchedil,<br />

di cui èdivisione ecologica, per creare soluzioni<br />

sempre nuove e intelligenti per contenere polveri<br />

e odori negli ambienti di lavoro.<br />

A stretto contatto con la clientela, fianco a fianco<br />

sul campo, Cannoni Conrad si differenzia da<br />

sempre, non solo per il tipo di sistemi di abbattimento<br />

polveri proposti sul mercato, ma anche<br />

e soprattutto per il ventaglio di offerta collegata.<br />

Infatti, e ìn grado di offrire un servizio di noleggio<br />

professionale, contratti di assistenza a lungo<br />

termine, servizi di installazione e progetti personalizzati.<br />

La perfetta sinergia tra l’area progettazione<br />

e il personale sui cantieri ha permesso<br />

nel <strong>2023</strong> la realizzazione di un nuovo<br />

cannone abbattimento polveri ancora piùversatile<br />

e dal design innovativo: il modello PHOE-<br />

NIX PLUS. Una delle novitàèil regolatore di gittata<br />

che permette al PHOENIX PLUS di variare<br />

progressivamente la distanza del getto da un<br />

minimo di 10 metri fino a oltre 25 metri. Inoltre<br />

il nuovo motore elettrico e la pompa ad alta<br />

pressione assicurano poi bassissimi consumi<br />

per una maggiore sostenibilità.<br />

I test svolti sulla macchina insieme agli utilizzatori<br />

hanno confermato come le nuove implementazioni<br />

riescano ad agevolare l’operatore<br />

e il lavoro nel cantiere in modo efficace.<br />

Il PHOENIX PLUS verràpresentato a Ecomondo<br />

di Rimini dal 7 al 10 novembre <strong>2023</strong> nel<br />

Padiglione C3- stand 307.<br />

●<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

90 RIFIUTI SOLIDI NEWS<br />

ECOMONDO<br />

7-10<br />

Novembre<br />

Rimini<br />

PAD A5<br />

201/202<br />

A Padel sui campi di PFU<br />

La R-Evolution Padel Cup: il primo torneo nazionale Open<br />

Maschile su campi sostenibili, realizzati in resina e gomma<br />

riciclata da Pneumatici Fuori Uso, che attraversa lo stivale<br />

Quattro le tappe del R-Evolution Padel<br />

Cup che si sono svolte in lungo e in largo<br />

in Italia: Palermo, Bari e Falconara<br />

Marittima (AN) e Trento.<br />

Gli atleti hanno avuto la possibilità di giocare<br />

su campi realizzati in resina e gomma riciclata<br />

da PFU. Il torneo che prevedeva n montepremi<br />

complessivo di oltre 10.000 euro, è stato promosso<br />

da Casali Sport, azienda italiana leader<br />

nel settore delle superfici sportive, insieme a<br />

Ecopneus.<br />

Ogni campo XPadel è infatti realizzato con resine<br />

di alta qualità a formulazione avanzata e<br />

componenti altamente sostenibili, come il tap-<br />

peto prestazionale in gomma riciclata Tyrefield.<br />

“Il nostro è un impegno nato dalla passione per<br />

lo sport e dalla volontà di offrire superfici sportive<br />

in resina che coniughino risposta tecnicoprestazionale<br />

e sicurezza degli atleti – ha spiegato<br />

Mauro Moreschi, Direttore Commerciale<br />

e Marketing Casali -. Un impegno preso nel<br />

1992 come Casali Sport e portato avanti nel<br />

corso degli ultimi trent’anni senza mai rinunciare<br />

all’elevata qualità delle resine di nostra<br />

produzione, a una progettazione attenta di ogni<br />

sistema di pavimentazione. Per questo definiamo<br />

le nostre superfici di gioco XPadel “ecoperformanti”.<br />

●<br />

IL GRUPPO LEADER NELLE<br />

SOLUZIONI INTEGRATE PER RACCOLTA,<br />

COMPATTAZIONE E TRASPORTO RIFIUTI<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

www.busigroup.it


92 BIOWASTE BIOMETANO<br />

BIOMETANO<br />

BIOWASTE<br />

93<br />

Savoire faire<br />

L’impianto di Foligno (PG)<br />

per la produzione<br />

di biometano da FORSU.<br />

Bioenerys rafforza il proprio<br />

impegno nella gestione<br />

di impianti di biometano da<br />

FORSU. Con grande attenzione<br />

per ambiente e sicurezza<br />

Con le ultime acquisizioni perfezionate<br />

nel corso del <strong>2023</strong>, Bioenerys consolida<br />

la propria posizione di primario operatore<br />

del mercato del biometano sia da scarti<br />

agricoli e agro-industriali sia dal trattamento<br />

e recupero della frazione organica del rifiuto<br />

solido urbano (FORSU).<br />

Un esempio a 360°<br />

In un mondo che affronta sfide sempre più urgenti<br />

legate all'ambiente e all'energia, l’azienda<br />

ha visto una crescita straordinaria del proprio<br />

portafoglio di impianti (passando dai 12<br />

Mw di potenza installata nel 2021 agli oltre 40<br />

Mw del <strong>2023</strong>). Ma Bioenerys è più di una società<br />

di produzione energetica mirando a diventare<br />

un esempio di impegno per l'ambiente,<br />

la sostenibilità e la sicurezza.<br />

La mission di Bioenerys è chiara e coinvolgente:<br />

"Raccogliamo energia per costruire il<br />

futuro." Questa affermazione incarna l'essenza<br />

stessa di ciò che l'azienda rappresenta non limitandosi<br />

a produrre energia pulita, ma sfruttando<br />

tutto il potenziale insito nell’economia<br />

circolare. Il recupero dei materiali di scarto<br />

permette infatti non solo di trasformarli in<br />

energia 100% rinnovabile ma anche di ottenere<br />

dai residui di lavorazione (digestato) un ammendante<br />

compostato misto, fertilizzante organico<br />

in grado di sostituire i concimi chimici<br />

per l’agricoltura. Un esempio virtuoso di circolarità,<br />

dato che gli scarti organici vengono<br />

trasformati in ammendante che riporta alle<br />

piante i nutrienti necessari allo sviluppo delle<br />

piante stesse. Questa visione quindi è mirata<br />

non solo a ridurre l’impatto ambientale ma<br />

contribuisce anche a creare un futuro più sostenibile.<br />

Energia verde in crescita<br />

In particolare Bioenerys Ambiente, la controllata<br />

che si dedica alla gestione del business<br />

del biometano da FORSU, con l’ingresso<br />

dei due impianti di Legnano e Marsala acquisiti<br />

a luglio <strong>2023</strong>, rafforza il proprio impegno<br />

nel favorire e incrementare la produzione di<br />

questa fonte di energia verde, rappresentando<br />

un volano per l’economia del Paese oltre che<br />

uno strumento utile per rispettare quanto delineato<br />

dall’Europa con le ultime direttive in<br />

materia di economia circolare e lotta alla crisi<br />

climatica.<br />

La società gestisce attualmente 9 impianti<br />

operativi per la produzione di biometano da<br />

rifiuti, distribuiti su tutto il territorio nazionale,<br />

con una capacità autorizzata di trattamento<br />

di c.a. 400.000 ton/anno di FORSU, ed è impegnata<br />

nella realizzazione di ambiziosi progetti<br />

greenfield.<br />

Lo scopo è quello di sfruttare al meglio le potenzialità<br />

di questo mercato contribuendo alla<br />

chiusura del ciclo dei rifiuti organici che, se<br />

non venissero avviati alla filiera del biometano,<br />

diventerebbero un problema perché dovrebbero<br />

essere smaltiti.<br />

Grande ambizione<br />

L’azienda, nel processo di razionalizzazione e<br />

consolidamento dei propri asset, pone la sicurezza<br />

al centro delle sue operazioni coinvolgendo<br />

direttamente le proprie persone, clienti e fornitori,<br />

per definire progetti che migliorino la tutela<br />

del lavoro quotidiano dimostrando in concreto<br />

come la sicurezza sia un valore imprescindibile<br />

e un pilastro fondamentale della cultura aziendale.<br />

L'obiettivo è quello di diventare un esempio<br />

nel settore come società che protegge la persona,<br />

l'ambiente e che non accetta compromessi<br />

quando si tratta di sicurezza.<br />

Questa ambizione è sostenuta dall’impegno costante<br />

dell’azienda nella ricerca e sviluppo: l’analisi<br />

delle evoluzioni del mercato guida Bioenerys<br />

Ambiente nella sua missione di creare un futuro<br />

più sostenibile. L'azienda si impegna infatti a<br />

utilizzare le migliori e più innovative tecnologie<br />

disponibili per rendere gli impianti sempre più<br />

efficienti e meno impattanti per le comunità locali<br />

residenti nei territori dove sorgono le infrastrutture.<br />

Questo approccio non solo migliora<br />

l'efficienza operativa ma dimostra una particolare<br />

attenzione per il benessere delle persone<br />

e dell'ambiente circostante.<br />

In conclusione, Bioenerys rappresenta un<br />

esempio tangibile di come sia possibile combinare<br />

produzione di energia rinnovabile, circular<br />

economy, sicurezza sul lavoro e innovazione<br />

tecnologica per costruire un futuro più<br />

sostenibile.<br />

●<br />

Impianto siciliano<br />

di Marsala,<br />

uno degli ultimi<br />

acquisiti lo scorso<br />

luglio da Bioenerys.<br />

A sinistra, fossa<br />

da cui vengono<br />

prelevati i sacchi<br />

di rifiuti. I 9 impianti<br />

hanno una capacità<br />

autorizzata<br />

di trattamento pari<br />

a circa 400.000<br />

ton/anno di FORSU.<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

Ottobre <strong>2023</strong>


94 BIOWASTE NEWS<br />

Ecco la Bat-energia<br />

Eliana Puccio<br />

Arrivano i super batteri. Uno studio dal Politecnico<br />

federale di Losanna, dimostra che i microbi modificati<br />

possono generare elettricità digerendo i rifiuti<br />

Generano elettricità e ripuliscono le acque<br />

reflue. Non è fantascienza, bensì<br />

il risultato di una ricerca condotta in<br />

Svizzera dalla Scuola politecnica federale di<br />

Losanna.<br />

Protagonisti di questo interessante studio sono<br />

batteri geneticamente modificati.<br />

Ogni organismo deve produrre energia per sopravvivere.<br />

Il processo richiede che alcuni elettroni<br />

vengano spostati da una molecola all'altra<br />

in una catena di trasporto.<br />

Forme di vita più semplici possono sfruttare<br />

anche altri elementi presenti nell'ambiente<br />

circostante. Gli elettroni vengono trasferiti dall'interno<br />

all'esterno, producendo una piccola<br />

corrente elettrica. Su questo processo si basa<br />

la tecnica utilizzata dai ricercatori coordinati<br />

dalla professoressa Ardemis Boghossian, che<br />

hanno approfondito il tema potenziando la capacità<br />

di produrre elettricità e modificando in<br />

laboratorio i batteri.<br />

"Sebbene esistano microbi che producono naturalmente<br />

elettricità , possono farlo solo in<br />

presenza di specifiche sostanze chimiche.<br />

Esche richia coli, invece, può crescere con<br />

un'ampia gamma di fonti di energia, e ha permesso<br />

di produrre elettricità in tanti ambienti<br />

diversi, comprese le acque reflue. Invece di immettere<br />

energia nel sistema per trattare i rifiuti<br />

stiamo producendo elettricità e processando<br />

i rifiuti allo stesso tempo, in pratica prendiamo<br />

due piccioni con una fava".<br />

●<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


96 BIOWASTE RICICLO PANNELLI SOLARI<br />

Una rivoluzione<br />

d’oltralpe<br />

Eliana Puccio<br />

Rosi Solar, la startup francese che ricicla i pannelli solari,<br />

recuperando tutti i metalli che li compongono. Voilà tutte<br />

le fasi della “decomposizione”, dallo smantellamento al riutilizzo<br />

Anche i pannelli solari per quanto siano<br />

un'enorme soluzione di risparmio per<br />

i costi dell'energia, arrivano a fine vita.<br />

La startup francese Rosi Solar ha però escogitato<br />

un metodo per riciclarli in modo efficiente<br />

separando e riutilizzando materiali<br />

come il rame, l'argento e il silicio.<br />

L'obiettivo è quello di "decomporre" i pannelli,<br />

e per svolgere questo arduo compito la startup<br />

si è avvalsa dell'aiuto della fisica Yun Luo che<br />

vanta un dottorato in fisica delle microstrutture<br />

e dell'esperto nella purificazione del silicio,<br />

Guy Chichignoud.<br />

Le fasi del riciclo<br />

Quando si parla di riciclo di pannelli solari non<br />

si intende solo lo smantellamento, ma anche<br />

la separazione e il riutilizzo dei componenti.<br />

Vediamo meglio come funziona. In primis, vengono<br />

riscaldati ad alte temperature per eliminare<br />

il polimero estero, poi vengono isolate dal<br />

silicio (che rappresenta il materiale principale<br />

dei pannelli solari) le parti con fili di argento e<br />

rame. Infine, si passa a un trattamento chimico<br />

dove l'argento viene separato dal rame.<br />

Interessante è anche il riutilizzo del “kerf”, ovvero<br />

il fango di silicio che si forma quando si tagliano<br />

i pannelli solari. È un fango molto puro<br />

che contiene ancora silicio di qualità e che viene<br />

sempre riciclato da Rosi Solar. Il liquido che lo<br />

accompagna infatti può essere usato per tagliare<br />

altri pannelli solari, mentre le particelle di silicio<br />

possono essere purificate e riutilizzate per fare<br />

nuovi wafer di silicio.<br />

La startup si è già posta tanti obiettivi, tra questi<br />

c’è quello di riciclare 100.000 pannelli solari<br />

entro la fine dell’anno, recuperando così 100<br />

tonnellate di rame, 60 tonnellate di silicio e<br />

180 chilogrammi di argento. Un metodo che<br />

ha concesso all’azienda di espandersi in<br />

Europa e di puntare ai mercati statunitensi,<br />

cinesi e giapponesi.<br />

●<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

Lo stesso Daily di sempre.<br />

Semplicemente elettrico.<br />

. JUST ELECTRIC<br />

Stessa robustezza, potenza e capacità di carico, ma a emissioni zero.<br />

Nessuna restrizione, sia in termini di spostamenti che di scelta:<br />

l’intera offerta prodotto disponibile anche in versione puramente elettrica.


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

98 ACQUE REFLUE Soluzioni<br />

SALAMOIE<br />

SALAMOIE<br />

ACQUE REFLUE<br />

99<br />

Recupero del magnesio dalle salamoie di desalinizzazione dell’acqua di mare: una revsione tecnica<br />

Mining of<br />

magnesium<br />

raw materials<br />

Extraction<br />

Refining:<br />

Removing of<br />

impurities<br />

Casting<br />

Manifacture<br />

and use<br />

End of life<br />

• Ores: dolomite,<br />

magnesite, brucite<br />

• Salt<br />

• Brine<br />

• Electrolysis<br />

• Therrmal reduction<br />

“ Pidgeon Process”<br />

• Al alloys<br />

• Mg alloys<br />

• Desulfurization<br />

Sottaceto salato<br />

Gli scarti di processo di desalinizzazione<br />

dell’acqua di mare non sono più rifiuto<br />

ma possono essere fonte di recupero<br />

di minerali. Lo dimostra uno studio Enea<br />

Federica Lugaresi<br />

Magnesio<br />

in salamoia.<br />

Eventi siccitosi, tropicalizzazione e criticità<br />

idriche spingono a considerare la desalinizzazione<br />

come soluzione praticabile e applicabile<br />

per affrontare il problema della scarsità<br />

globale di acqua dolce.<br />

Trattando l’acqua di mare, dal processo di desalinizzazione<br />

si ottengono due flussi: acqua dolce<br />

e salata, con quest’ultima che presenta una concentrazione<br />

di salinità pari a tre volte a quella in<br />

entrata. Essendo flussi concentrati, le salamoie<br />

devono essere considerate come un’importante<br />

“serbatoio” di materiali e non più come un mero<br />

rifiuto da smaltire. Da qui l’importanza di sviluppare<br />

nuovi processi (e tecnologie) per recuperare<br />

metalli e minerali importanti per la green economy<br />

e non solo.<br />

Quantità importanti<br />

Ad oggi nel mondo lavorano quasi 16mila impianti<br />

di desalinizzazione che producono circa 95 milioni<br />

di m 3 /die di acqua desalinizzata. La produzione<br />

di salamoia ammonta invece a 141 mln di m 3 /die<br />

(che corrispondono a circa il 50% in più del volume<br />

dell’acqua totale desalinizzata). In questo<br />

Arabia Saudita, Emirati Arabi, Kuwait e Qatar calcano<br />

la classifica mondiale degli scarti da desalinizzazione<br />

dell’acqua destinata ad uso civile (per<br />

consumo umano e agricoltura ma anche di raffreddamento<br />

negli impianti industriali).<br />

Considerando che la produzione di acqua dissalata<br />

non può che aumentare nei prossimi anni -<br />

si stima che la capacità di produzione globale<br />

cumulativa prevista nel 2050 è di 1,7 × 10 8 m 3<br />

giorno −1 (Mayor,2019) - perché quindi non considerare<br />

le salamoie come fonte di recupero per<br />

minerali e metalli con flusso costante all’economia,<br />

e a costi ragionevoli?<br />

Una nuova chance<br />

Contenuto nelle salamoie di scarto, il magnesio<br />

risulta essere il catione più interessante perché<br />

importante a livello industriale. In Europa dal<br />

2020, è infatti considerato dalla Commissione<br />

Europea come “materia prima critica” ed è entrato<br />

nell’elenco dei “raw critical materials” tra<br />

le prime 30. Questo non per difficoltà di reperimento<br />

ma a causa dell’elevato rischio di approvvigionamento<br />

dato che è la Cina il maggior produttore<br />

e che copre circa il 90% dell’offerta<br />

mondiale (seguono la Russia (6%), il Kazakistan<br />

(2%), Israele (2%) ed il Brasile (2%).<br />

Lo studio “Magnesium recovery from seawater<br />

desalination brines: a technical review”, pubblicato<br />

su Environment, Development and Sustainability<br />

(Fonte: Enea)<br />

Danilo Fontana, Federica Forte, Massimiliana<br />

Pietrantonio, Stefano Pucciarmati e Caterina<br />

Marcoaldi del Dipartimento Sostenibilità dei<br />

Sistemi Produttivi e Territoriali dell’Agenzia nazionale<br />

per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo<br />

economico sostenibile (SSPT ENEA) dimostra che<br />

è possibile recuperare il magnesio dagli scarti del<br />

processo di desalinizzazione dell’acqua di mare.<br />

Il magnesio si trova in natura nella sua forma elementare<br />

ed è l’ottavo elemento più abbondante<br />

nella crosta terrestre (circa il 2%). Secondo<br />

Fontana, nelle salamoie provenienti dagli impianti<br />

di dissalazione (soprattutto da quelli a osmosi inversa)<br />

i valori di concentrazione del magnesio sono<br />

molto elevati (1860-2880 milligrammi per litro) e<br />

sono presenti, in grandi quantità, anche il sodio<br />

(15.300-25.240 mg/litro), il calcio (520-960 mg/litro)<br />

e il potassio (740-890 mg/litro).<br />

Dall’ENEA rimarcano che “attualmente in<br />

Europa il tasso di riciclo del magnesio estratto<br />

da prodotti a fine vita è pari al 15%. Risulta sempre<br />

più necessario incrementare questa percentuale<br />

anche per la rilevante applicazione di questo<br />

metallo come materia prima per le batterie:<br />

è leggero, offre il vantaggio di trasferire due elettroni<br />

per atomo ed è considerato un’interessante<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

100 ACQUE REFLUE<br />

SALAMOIE<br />

Impianto<br />

di desalinizzazione.<br />

Attualmente<br />

ce ne sono operativi<br />

16.000 in tutto<br />

il mondo.<br />

alternativa al litio nel settore dei futuri accumulatori<br />

elettrochimici”.<br />

Tecnologie disponibili<br />

Due sono le categorie principali di desalinizzazione:<br />

processi basati sull’evaporazione e processi<br />

che lavorano su membrane. Entrambi energivori,<br />

in quanto i primi funzionano mediante apporto di<br />

Percorso di valorizzazione delle salamoie<br />

Brines discharge<br />

(with related issues)<br />

Precipitationcrystallization<br />

Mg(OH) 2<br />

(Fonte: Enea)<br />

Seawater<br />

Desalination<br />

Brines<br />

Brines<br />

valorization<br />

Solvent extraction adsorption,<br />

water electrolysis<br />

Mg compunds<br />

((Mg(OH) 2 , MgCl 2 ,<br />

MgSO 4 , Mg(HCO 3 ) 2 )<br />

Freshwater<br />

Gli utilizzi del magnesio<br />

Ca 2+ , Na + , K + , Cl,<br />

SO4 2- , HCO 3<br />

MG 2+<br />

Integrated<br />

process<br />

Mg compunds and other<br />

salts (gypsum, CaCO 3 , NaCl)<br />

Tra le principali applicazioni del magnesio troviamo la produzione<br />

de leghe di alluminio che vengono utilizzate in particolare negli<br />

imballaggi (35%), nei trasporti (25%) e nelle costruzioni (21%).<br />

Il magnesio è impiegato anche nell’industria farmaceutica (come<br />

eccipiente), in quella alimentare e cosmetica e per il trattamento<br />

delle acque reflue. Un impiego praticamente trasversale che va<br />

dal settore automobilistico e aerospaziale alla produzione di attrezzatura<br />

sportive.<br />

calore (processi MSF e MED) o mediante apporto<br />

di energia elettrica attraverso compressione meccanica<br />

(come nelle tecnologie VC). Le tecnologie<br />

a membrana funzionano fornendo energia elettrica<br />

(RO e NF per pressurizzazione della membrana),<br />

mentre nei processi EDR si applica una<br />

corrente continua tra gli elettrodi.<br />

I processi di evaporazione risultano più praticabili<br />

ma purtroppo sono ad alta densità energetica. In<br />

tema di membrane, il fabbisogno energetico invece<br />

dipende dalle fonti di approvvigionamento idrico<br />

ed è più elevato per pressioni maggiori a 60 bar.<br />

Le salamoie così ottenute possono essere valorizzate<br />

ma il processo deve essere sostenibile si<br />

a economicamente che tecnicamente. Va da sé<br />

che se caratterizzate da salinità molto bassa, il<br />

ricavo dei materiali recuperati potrebbe non<br />

compensare i costi di trasporto dell’acqua di<br />

mare attraverso l’impianto di recupero; e l’aggiunta<br />

di sostanze chimiche renderebbe difficoltoso<br />

lo smaltimento del volume finale dal punto<br />

di vista ambientale.<br />

Cosa dice la letteratura<br />

Col lavoro di review di ENEA, in uno dei precedenti<br />

studi (Cipolline, 2015), il recupero delle salamoie<br />

esauste scaricate dalle saline ha evidenziato come,<br />

utilizzando NaOH quale fonte alcalina per far precipitare<br />

Mg2+, sia possibile ottenere la purezza dei<br />

precipitati di Mg pari al 98-100% nella maggior<br />

parte delle diverse condizioni operative. Mentre<br />

Ahmed e il suo team (2019) hanno studiato in campo<br />

reale, “le prestazioni della precipitazione di Mg,<br />

Ca, boro, solfato e stronzio dalla salamoia rifiutata<br />

di due impianti di desalinizzazione RO dell'acqua<br />

di mare, dimostrando che NaOH è un agente precipitante<br />

migliore rispetto all'idrossido di calcio”.<br />

Con ulteriori esperimenti di precipitazione, è stato<br />

recuperato più del 78% di Mg (a pH 10 e 90°C),<br />

identificando un’applicazione favorevole al ritorno<br />

economico per le industrie. Dall’attenta disamina<br />

di ENEA, si evince che le tecnologie per il recupero<br />

del magnesio da salamoie, resta nella realtà, ancora<br />

realizzabile solo in laboratorio. Come conclude<br />

Fontana, “pochi infatti sono gli studi incentrati<br />

sulla fattibilità tecnico-economica e sulla sostenibilità<br />

ambientale dei processi proposti. Ma il tema<br />

di questa revisione vuole fornire spunti per approfondire<br />

la ricerca e trasferire le tecnologie finora<br />

sviluppate in laboratorio, al mercato”. A chiudere<br />

il cerchio e con ricadute vantaggiose per l’economia<br />

e l’ambiente.<br />

●<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

Il noleggio Xylem<br />

Xylem mette a disposizione le più recenti tecnologie<br />

per il pompaggio e il trattamento delle acque.<br />

info.italia@xylem.com<br />

xylem.com/it-it<br />

Perché scegliere il noleggio?<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Applicazioni:


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

102<br />

Siccità? La soluzione<br />

è nelle pompe a noleggio<br />

Massimiliano<br />

Cassinelli<br />

ACQUE REFLUE<br />

Rapidità e professionalità del servizio fornito<br />

da Xylem. Fattori determinanti ad aiutare<br />

il Consorzio di bonifica Navarolo Agro<br />

Cremonese Mantovano nel superare<br />

la pesantissima crisi idrica del fiume Po<br />

POMPAGGI<br />

Chi conosce e vive le dinamiche del Po, da<br />

anni affronta la sempre minore portata<br />

del fiume, adottando le più moderne tecnologie<br />

per garantire il necessario apporto idrico<br />

ai campi ed agli allevamenti. È il caso del<br />

Consorzio di bonifica Navarolo Agro Cremonese<br />

Mantovano con sede a Casalmaggiore, in provincia<br />

di Cremona. Una struttura che, attualmente,<br />

serve un territorio di 47.792 ettari, sul<br />

quale si diramano 1.200 km di canali.<br />

Pronti ad affrontare la siccità<br />

Per i responsabili del Consorzio, la progressiva<br />

diminuzione di portata rappresenta un problema<br />

enorme, che venne già affrontato negli Anni ’80,<br />

quando l’impianto di Isola Pescaroli, dal quale dipendono<br />

5mila utenze, si rivelò insufficiente per<br />

rispondere alle richieste degli utenti. Già all’epoca,<br />

infatti, la progressiva perdita di portata del Po rendeva<br />

impossibile prelevare l’acqua sufficiente a<br />

servire tutte le aziende del territorio e fu necessario<br />

realizzare un pre-impianto di sollevamento.<br />

“Si tratta di una soluzione – spiega Marco<br />

Ferraresi, direttore generale e direttore tecnico<br />

del Consorzio di bonifica Navarolo Agro<br />

Cremonese Mantovano – che per decenni ha funzionato<br />

egregiamente, ma che è stata messa in<br />

crisi dall’imprevedibile secca del 2022. In quei<br />

mesi, infatti, il livello del Po era talmente basso<br />

da rendere impossibile la derivazione delle acque<br />

necessarie”.<br />

Come intuibile, la realizzazione di un nuovo impianto<br />

di captazione e sollevamento non era concretizzabile<br />

in poche settimane, così come non<br />

era economicamente conveniente l’acquisto di<br />

idrovore da utilizzare per pochi mesi. Di contro,<br />

i responsabili del Consorzio dovevano agire rapidamente,<br />

per prevenire le drammatiche conseguenze<br />

di una carenza idrica sull’agricoltura<br />

e sugli allevamenti dell’area.<br />

Da qui l’intuizione di Ferraresi di rivolgersi al servizio<br />

di noleggio di Xylem. L’azienda, specializzata<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

nel trattamento e nella movimentazione delle<br />

acque, ha infatti creato una divisione di pronto<br />

intervento, con un magazzino distribuito in cui<br />

sono disponibili dalle piccole pompe sommerse<br />

sino alle idrovore più performanti, passando attraverso<br />

i sistemi di disinfezione e miscelazione,<br />

in modo da far fronte alle emergenze idriche.<br />

Reattività vincente<br />

Si è rivelata determinante per garantire la fornitura<br />

idrica alle aziende servite dal Consorzio<br />

di bonifica Navarolo Agro Cremonese Mantovano.<br />

Di fronte a un inverno poco piovoso, il presidente<br />

del Consorzio Mauro Begatti e il suo staff hanno<br />

intuito il rischio concreto di dover fronteggiare<br />

un significativo calo delle portate del Po nei successivi<br />

mesi estivi e, per tale ragione, a febbraio<br />

si è rivolto al servizio di Xylem per disporre delle<br />

idrovore necessarie a garantire il sollevamento<br />

dell’acqua necessaria alle aziende agricole del<br />

territorio. “I tecnici delle due società – riprende<br />

Ferraresi – hanno lavorato a stretto contatto, poiché<br />

i nostri esperti hanno stimato le portate necessarie<br />

e dimensionato le opere di trasposto<br />

passive. Mentre gli esperti di Xylem si sono occupati<br />

di identificare le pompe necessarie e di<br />

dimensionare gli impianti elettrici. Una collaborazione<br />

che, in brevissimo tempo, ci ha permesso<br />

di mettere in funzione l’impianto di prelievo dell’acqua<br />

anche a quote più basse.<br />

Flygt 3501, a noleggio e subito operative<br />

Per le esigenze del Consorzio di bonifica<br />

Navarolo Agro Cremonese Mantovano, la soluzione<br />

ideale è stata realizzata in forma modulare,<br />

sfruttando il ricco catalogo di sistemi<br />

disponibili presso il servizio di noleggio di Xylem.<br />

Per garantire la modularità necessaria a fronteggiare<br />

anche situazioni estreme, ma contenendo<br />

i consumi energetici in condizioni “ordinarie”,<br />

sono stati installati due gruppi di<br />

pompaggio, in grado di funzionare anche autonomamente.<br />

Ciascun gruppo è composto da<br />

tre elettropompe di tipo Flygt 3501. L’impiego<br />

di queste pompe, messe rapidamente a disposizione<br />

a fronte del pagamento di un canone<br />

prestabilito, permette anche di ottimizzare la<br />

manutenzione e minimizzare il numero dei<br />

componenti da tenere a magazzino, a tutto vantaggio<br />

della continuità del servizio.<br />

Le elettropompe Flygt 3501, inoltre, sono equipaggiate<br />

con girante monocanale, che garantisce<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

POMPAGGI ACQUE REFLUE<br />

103<br />

un’elevata capacità idraulica (circa 1 m³ al secondo)<br />

e un’elevata affidabilità. Tutte caratteristiche<br />

ideali nei contesti del noleggio, dove viene<br />

richiesta rapidità di messa in servizio e garanzia<br />

di un perfetto funzionamento anche in presenza<br />

di rifiuti o corpi estranei che potrebbe ostruire<br />

altre tipologie di pompe.<br />

Con una potenza di 125 kW, le Flygt 3501 hanno<br />

dimostrato al meglio di poter sopperire a carenze<br />

idriche che con buona probabilità si riscontreranno<br />

nei prossimi anni e, per converso, sono<br />

anche la soluzione impiegata dalla Protezione<br />

Civile in caso di alluvione.<br />

“Al di là delle prestazioni della singola pompa –<br />

riprende Ferraresi – il rapporto di collaborazione<br />

con il servizio di Noleggio Xylem ci ha permesso<br />

di creare rapidamente un’infrastruttura montata<br />

su degli skid modulari in esterna”. Ogni singola<br />

elettropompa è collegata ad una linea di mandata<br />

ed aspirazione indipendenti, che fanno capo<br />

ad un unico collettore DN 1000 di scarico. Una<br />

scelta progettuale che ha velocizzato le operazioni<br />

di installazione e garantito la massima affidabilità.<br />

●<br />

Il sistema<br />

di pompe<br />

a noleggio visto<br />

dall’alto:<br />

il tutto è stato<br />

dimensionato<br />

e customizzato<br />

in base alle<br />

portate<br />

necessarie.<br />

Le pompe sono<br />

anche la<br />

soluzione in caso<br />

di alluvione.<br />

Le pompe Flygt<br />

3501 hanno<br />

garantito<br />

il sollevamento<br />

dell’acqua<br />

necessaria alle<br />

aziende agricole<br />

del territorio.


Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

104<br />

ACQUE REFLUE<br />

NEWS<br />

Non-revenue<br />

water, si o no?<br />

Il nuovo report di S&P Global Ratings affronta<br />

il tema delle acque non recuperate.<br />

Parliamo di acqua raccolta e trattata,<br />

ma senza alcun tipo di ritorno finanziario<br />

Irene Boschi<br />

S&P Global Ratings, società privata con<br />

base negli Stati Uniti che realizza ricerche<br />

finanziarie e analisi su titoli azionari e obbligazioni,<br />

ha esaminato le sfide delle infrastrut-<br />

ture idriche attraverso la lente dell’ acqua non<br />

generata (NRW), ovvero l'acqua che un servizio<br />

di pubblica utilità preleva e tratta, ma per la quale<br />

se viene utilizzata non riceve alcun compenso<br />

economico.<br />

Sarebbe importante capire quali sono queste<br />

perdite per calcolare gli impatti associati sullo<br />

stress idrico e sull'ambiente, sulla sicurezza del<br />

servizio idrico e sulla capacità finanziaria, e sicuramente<br />

determinante per stabilire gli investimenti<br />

necessari.<br />

La riduzione dell'NRW può avere molti benefici,<br />

tra cui aumentare l'accesso universale all'acqua<br />

sicura, mitigare lo stress idrico, ridurre l'impatto<br />

dei prelievi di acqua dolce sugli ecosistemi e mitigare<br />

le emissioni globali di gas serra.<br />

I punti chiave della ricerca<br />

Le acque non recuperate (non-revenue water,<br />

NRW, ovvero l’acqua raccolta e trattata, ma<br />

che non porta ad alcun tipo di ritorno finanziario)<br />

frenano gli investimenti nelle infrastrutture<br />

idriche.<br />

L’analisi della NRW può fornire informazioni<br />

preziose sulle prestazioni di un’infrastruttura,<br />

così come sulla vulnerabilità finanziaria e sulla<br />

governance del settore.<br />

Inoltre, ridurre l’acqua non trattata può avere<br />

molti benefici, tra cui - oltre a quelli sopra citati<br />

- la riduzione dell’impatto dei prelievi di acqua<br />

dolce sugli ecosistemi.<br />

Le decisioni di investimento prese oggi, potrebbero<br />

influenzare i livelli futuri delle acque<br />

non recuperate, ma in molti casi l’accesso ai<br />

finanziamenti del settore privato è limitato e<br />

gli incentivi normativi sono insufficienti.<br />

Infine, i livelli elevati di acque non recuperate<br />

possono comportare rischi operativi per le<br />

aziende idriche.<br />

Nei casi più gravi, ciò potrebbe contribuire a<br />

downgrade, ma si tratta di casi rari tra le società<br />

oggetto di rating da parte di S&P Global<br />

Ratings.<br />

●<br />

Ottobre <strong>2023</strong>


106 VEICOLI&ALLESTIMENTI RACCOLTA RIFIUTI<br />

L’unione fa la forza<br />

Due aziende consolidate e unite nella<br />

produzione di veicoli per l’igiene urbana. Sono<br />

la dimostrazione che le migliori tecnologie<br />

soddisfano qualsiasi esigenza di raccolta e pulizia<br />

Federica Lugaresi<br />

Nextra Evolution, importante realtà industriale<br />

del Sud Italia si è specializzata nella<br />

costruzione di veicoli per la raccolta di rifiuti<br />

solidi urbani (RSU). Viene coperto tutto il<br />

range di attrezzature - dalla più piccola vasca al<br />

più grande compattatore – passando per le varie<br />

capacità. In realtà sono ormai riconosciuti come<br />

leader per la gamma dei veicoli più piccoli, quindi<br />

compattatori per costipazione leggera, dove sono<br />

necessari componenti di altissimo livello quali<br />

le tubazioni idrauliche Olmark che, da oltre quarant’anni,<br />

opera nel settore oleodinamico.<br />

Abbiamo fatto due parole con Giuseppe<br />

Sannicandro, titolare di Nextra.<br />

Come vi collocate nel ciclo dei rifiuti?<br />

Con la nostra produzione amplia e diversificata,<br />

forniamo soluzioni per l’igiene urbana, in par-<br />

ticolare per la raccolta degli RSU all’interno dei<br />

centri abitati. Nella pratica, stiamo parlando di<br />

allestimenti montati su telai piccoli in quanto i<br />

veicoli devono arrivare in ogni dove; quindi Porter<br />

Piaggio che distinguiamo nei modelli V-30, V-<br />

40 e V-50 corrispondenti alle cubature rispettivamente<br />

di 3,4 e 5 m 3 .<br />

Trattiamo vasche di raccolta semplici ma anche<br />

costipatori, ossia compattatori più piccoli che<br />

svolgono una leggera costipazione.<br />

Quali sono le tecnologie impiegate nei<br />

vostri prodotti/attrezzature per soddisfare<br />

le esigenze di prestazione in ambito di<br />

raccolta rifiuti?<br />

Tutto ciò che contribuisce ai due fattori di velocità<br />

e semplicità. Due aspetti fondamentali<br />

per l’azienda già a partire dalla fase iniziale di<br />

progettazione. Le attrezzature che costruiamo<br />

devono sopportare lavori gravosi sia in termini<br />

di durata che di resistenza (spesso vengono<br />

utilizzate in modalità non accorta).<br />

Questo, uno dei motivi per cui pensiamo<br />

macchine semplici ma con componenti di altissimo<br />

livello che devono funzionare all’in-<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

terno di un sistema ottimizzato per non essere<br />

complesso. La componentistica sia livello<br />

elettrico che idraulico deve far sì che<br />

l’utilizzo quotidiano sia rapido e semplice nella<br />

manutenzione.<br />

Da qui la scelta delle tubazioni Olmark.<br />

Estrema semplicità e affidabilità…<br />

Sono le caratteristiche che prevalgono anche<br />

su macchine piccole che devono contenere dei<br />

costi. Tutti elementi che bisogna combinare<br />

bene insieme.<br />

Relativamente ai tubi - dove all’interno scorre<br />

olio idraulico che raggiunge alte temperature<br />

- se si immagina una rottura (l’olio può colpire<br />

l’operatore) diventa pericoloso. Ma quelli<br />

di Olmark si basano sul sistema di protezione<br />

Spiretta, una soluzione per tubi singoli o<br />

multipli che consente eccezionali prestazioni<br />

anti schiacciamento, e un’ottima resistenza<br />

abrasiva.<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

RACCOLTA RIFIUTI<br />

VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />

Kit ad hoc<br />

I vostri veicoli devono affrontare delle<br />

criticità onde per cui anche i componenti<br />

come per es. le tubazioni idrauliche devono<br />

rispondere a particolari requisiti?<br />

In primis le temperature, che sollecitano e<br />

creano stress alle tubature flessibili oleodinamiche.<br />

Se il tubo non è ben costruito, non può<br />

reggere. Deve sempre essere dimensionato<br />

alle applicazioni ed esigenze cui deve rispondere.<br />

Come si diceva prima: la<br />

qualità deve essere nel DNA,<br />

come sottolineato anche da<br />

Gianluca Fantuzzi, presidente di<br />

Oleomarket.<br />

In futuro cosa succederà?<br />

Noi siamo un piccolo anello nella<br />

catena dei rifiuti. Parlando di veicoli,<br />

quelli elettrici oggi sono solo<br />

un passaggio necessario, ma si arriverà<br />

all’idrogeno.<br />

Inoltre la modalità di raccolta porta a porta, viene<br />

a vantaggio nostro: nella realtà in cui ci troviamo,<br />

resta assolutamente necessaria nei centri storici<br />

delle città e dei borghi.<br />

●<br />

107<br />

Particolare delle<br />

connessioni rigide<br />

e flessibili, pensate<br />

ad hoc sulla base<br />

delle prerogative<br />

di compattezza<br />

e dinamicità richieste<br />

dall’applicazione.<br />

La gamma di punta dei veicoli Nextra si identifica nei modelli<br />

per uso cittadino che, a differenza dei modelli a dimensioni maggiori,<br />

mantengono le stesse movimentazioni ma con limitazioni<br />

di ingombri sensibili. Sulla base di queste considerazioni l’azienda<br />

Oleomarket fornisce kit predefiniti composti da tubi rigidi sagomati,<br />

flessibili e raccordi adattatori, collocati in un unico Techabox<br />

suddiviso per tecnologia di macchina. Ottima resistenza abrasiva<br />

e prestazioni antischiacciamento, completano<br />

la carta d’identità di questi<br />

prodotti.<br />

La TECHABOX<br />

di Olmark contiene<br />

assiemati tubi rigidi<br />

sagomati, flessibili<br />

e raccordi adattatori.


108 VEICOLI&ALLESTIMENTI PROCESSI SOSTENIBILI<br />

PROCESSI SOSTENIBILI<br />

VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />

109<br />

Il futuro che è già domani<br />

Industria 5.0 e la gestione delle flotte.<br />

Scopriamo le basi per rispondere e cogliere<br />

le sfide di questa rivoluzione industriale<br />

Stefano Brivio<br />

Naturale evoluzione dell’industria 4.0,<br />

l’Industria 5.0 è un nuovo paradigma<br />

che non si limita alla semplice automazione<br />

dei processi, ma enfatizza la collaborazione<br />

tra macchine e lavoratori, la personalizzazione<br />

su larga scala, la sostenibilità<br />

ambientale e l'adozione di tecnologie all'avanguardia<br />

per migliorare l'efficienza e la<br />

competitività delle aziende. All’interno del<br />

documento Industry 5.0: verso una industria<br />

europea sostenibile, human centric e resiliente,<br />

la Commissione dell'Unione Europea<br />

ha posto al centro i tre principi fondamentali<br />

di questa rivoluzione industriale:<br />

1. Approccio umano: si sottolinea l'importanza<br />

di utilizzare la tecnologia per adattare<br />

i processi produttivi alle esigenze dei lavoratori.<br />

Questo significa anche garantire che<br />

l'adozione delle nuove tecnologie che semplificano<br />

l’usabilità dei sistemi informativi e<br />

il lavoro del personale.<br />

2. Sostenibilità: si pone una notevole enfasi<br />

sull'adozione di pratiche legate<br />

all'economia circolare e sull'aumento<br />

dell'efficienza energetica.<br />

In particolare, l'attenzione<br />

si concentra su come<br />

l'industria possa contribuire in<br />

modo significativo alla riduzione<br />

degli sprechi e al consumo<br />

responsabile delle risorse.<br />

3. Resilienza: si fa riferimento<br />

alla necessità di migliorare la<br />

capacità dell'industria di resistere<br />

a periodi di crisi. Questo<br />

implica un rafforzamento delle infrastrutture<br />

industriali per garantire che possano sostenere<br />

le esigenze critiche in periodi difficili.<br />

Dal 4.0 al 5.0: che cosa cambia?<br />

L'industria 4.0 ha rappresentato una svolta<br />

epocale nell'evoluzione delle aziende di ogni<br />

settore: attraverso l'integrazione di tecnologie<br />

come l'IoT e l'intelligenza artificiale. Se da<br />

un lato l'industria 4.0 ha contribuito notevolmente<br />

a migliorare l'efficienza e la competitività,<br />

dall’altro l'industria 5.0 è caratterizzata<br />

da un cambiamento ancora più profondo e<br />

significativo, che va oltre l'automazione e l'ottimizzazione<br />

dei processi. Il passaggio dall'industria<br />

4.0 all'industria 5.0 richiede una<br />

continua adozione di tecnologie e soluzioni<br />

innovative, investimenti in formazione e sviluppo<br />

delle competenze dei lavoratori e un<br />

cambiamento culturale nelle organizzazioni.<br />

L'industria 5.0 rappresenta una nuova frontiera<br />

che spinge sempre più in alto gli standard<br />

di eccellenza nel mondo industriale.<br />

Come farsi trovare pronti<br />

Ormai è chiaro: il mondo in cui viviamo è in<br />

continua evoluzione, ignorare questi cambiamenti<br />

significa mettere a rischio la competitività<br />

aziendale sul mercato.Come emerso<br />

dalle ultime dichiarazioni del Ministro delle<br />

Imprese e del Made in Italy, l’Europa<br />

e il Governo Italiano daranno<br />

altri benefici e agevolazioni per<br />

portare a compimento la digitalizzazione<br />

delle imprese e aumentare<br />

la competitività. In altre parole:<br />

questo è il momento per<br />

prepararsi a cogliere le future<br />

agevolazioni fiscali perché potrebbe<br />

essere l'ultimo treno da prendere<br />

per non rimanere indietro.<br />

Ecco le quattro caratteristiche<br />

che deve possedere un sistema<br />

di gestione flotte 5.0:<br />

• Estrarre dati dettagliati dei tuoi veicoli, acquisendo<br />

informazioni in tempo reale sull'avanzamento<br />

delle commesse.<br />

• Raccogliere dati sull'utilizzo di telaio e attrezzature<br />

in modo organizzato ed omogeneo,<br />

consentendo di implementare un efficace<br />

piano di manutenzione preventiva e<br />

controllo dei costi.<br />

• Condividere i dati raccolti in modo trasparente<br />

e automatico, verso persone e software,<br />

sia all’interno che all’esterno dell’azienda.<br />

• Erogare i tuoi servizi nel rispetto degli standard<br />

ESG, è necessario avere un sistema per<br />

il calcolo automatico dell’impronta ambientale<br />

dei tuoi veicoli.<br />

In sintesi, l'Industria 5.0 cambierà la gestione<br />

della flotta aziendale, trasformandola in un<br />

processo altamente efficiente, basato sui dati<br />

e sostenibile. Le aziende che adotteranno queste<br />

tecnologie e strategie avanzate beneficeranno<br />

di una maggiore efficienza operativa,<br />

una riduzione dei costi e un impatto ambientale<br />

ridotto, contribuendo così a plasmare il<br />

futuro della mobilità aziendale.<br />

Per contribuire ad un dibattito apportando<br />

la propria esperienza, scansionare il QR-<br />

Code per un confronto!<br />

●<br />

Stefano Brivio,<br />

Wheeliot CEO.<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

Ottobre <strong>2023</strong>


e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

110 VEICOLI&ALLESTIMENTI Soluzioni<br />

MACCHINE ECOLOGICHE<br />

Ti invitano<br />

Eliana Puccio<br />

Tenax International, con sede in provincia<br />

di Reggio Emilia, è l’unico player sul<br />

mercato ad essere stato in grado di tradurre<br />

la propria vocazione elettrica in una gamma<br />

completa di spazzatrici e lavastrade 100%<br />

elettriche (non elettrificate) a basso voltaggio<br />

(inferiore a 50 volt) .<br />

Tutti i prodotti della gamma Tenax, infatti, nascono<br />

sin dal loro concepimento per essere<br />

completamente ed esclusivamente elettrici.<br />

L’azienda presenta un’ampia gamma di spazzatrici<br />

e lavastrade di ultima generazione con<br />

prestazioni elevate combinate a soluzioni energetiche<br />

customizzate.<br />

A differenza delle spazzatrici elettrificate, le<br />

100% elettriche offrono elevate prestazioni in<br />

termini di autonomia di lavoro, e proprio grazie<br />

alla vasta gamma di batterie disponibili, Tenax<br />

propone soluzioni energetiche su misura, adattandosi<br />

alla perfezione a qualsiasi esigenza sia<br />

essa tecnica, economica sia di servizio di ogni<br />

cliente.<br />

Tenax International è la<br />

prima società a livello<br />

mondiale integralmente<br />

dedicata alla produzione,<br />

distribuzione ed assistenza di macchine<br />

ecologiche 100% elettriche ed a basso voltaggio<br />

per la pulizia e l’igiene urbana<br />

Vocazione 100% elettrica<br />

Ad oggi Tenax International, vanta una partnership<br />

con i principali enti pubblici e privati Europei<br />

godendo della fiducia di città tra le quali Parigi,<br />

Bruxelles, Napoli, Taipei, Melbourne, Barcel -<br />

lona, Madrid, Londra, Bilbao e molte altre. Sono<br />

all’incirca 1000 le spazzatrici elettriche vendute<br />

a proprio marchio in oltre 42 Paesi.<br />

Tutela dell’ambiente<br />

Le spazzatrici e lavastrade 100% elettriche<br />

Tenax, grazie all’assenza di circuiti idraulici, annullano<br />

il rischio di sversamenti di olii idraulici<br />

sulla superficie stradale.<br />

(Lo sversamento di olii idraulici infatti può comportare<br />

onerosi interventi di bonifica, costituendo<br />

al contempo un pericolo per l’ambiente circostante<br />

nonché per la sicurezza e salute dei cittadini).<br />

E inoltre grazie all’assenza di emissioni di CO 2<br />

e di emissioni acustiche inquinanti contribuiscono<br />

a creare un contesto cittadino più confortevole,<br />

vivibile e sostenibile.<br />

●<br />

Ottobre <strong>2023</strong><br />

a provare l'emozione di guidare i veicoli<br />

di ultima generazione in esposizione a<br />

Veloce<br />

10,3 km<br />

15 minuti c.a.<br />

Due percorsi disponibili<br />

Per informazioni, scrivi a<br />

marketing@fiaccola.it<br />

Lungo<br />

16,8 km<br />

22 minuti c.a.


9<br />

LA RIVISTA TECNICA<br />

SULL’ECONOMIA CIRCOLARE<br />

Anno VII<br />

Ottobre<br />

<strong>2023</strong><br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

ECOMONDO,<br />

CI SIAMO!<br />

IN ESCLUSIVA<br />

L’INTERVISTA<br />

A RAMONDA,<br />

AD HERAMBIENTE<br />

“MATERIALS AS<br />

A SERVICE”COME<br />

PRODOTTI<br />

E STRATEGIE<br />

ISSN 2610-9069<br />

772610 906904<br />

0 0 0 2 7 ><br />

L’ARTE DEL RICICLO<br />

<br />

ABBONAMENTO ANNUO<br />

100,00*€ (5 numeri)<br />

www.wasteweb.it/abbonamenti/<br />

In ogni numero:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Ecomondo <strong>2023</strong><br />

Rimini<br />

7/10 Novembre<br />

Pad.C4<br />

Stand 203<br />

Visita la rivista online<br />

www.wasteweb.it<br />

20123 Milano - Via Conca del Naviglio, 37 - Tel. 02 89421350 - P.I. 00722350154

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!