Capanne e ripari di rapida costruzione
Trasformi i suoi PDF in rivista online e aumenti il suo fatturato!
Ottimizzi le sue riviste online per SEO, utilizza backlink potenti e contenuti multimediali per aumentare la sua visibilità e il suo fatturato.
CAPANNE E RIPARI DI RAPIDA
COSTRUZIONE
• Capanne-base Semplici capanne, provviste
di un solo spiovente inclinato per il tetto,
possono essere costruite utilizzando alberi
che daranno una maggiore solidità all'insieme.
La direzione del vento dominante dovrà
essere di circa 45° posteriore di lato. Eventualmente
si potrà coprire un fianco, o tutti
e due. con terra, muschio, felci.
• Figura 439: la trave del colmo del tetto
viene fissata a due alberi distanziati di circa
2,50 m. Il fianco (A), per la protezione
dal vento dominante, verrà coperto con uno
strato di muschio. Sul suolo un tappeto impermeabile
(B) coprirà uno strato di muschio
(C).
• Figura 440: lo spiovente del tetto inclinato
viene fissato a un albero che per il
suo spessore permette la costruzione, anche,
di una piccola tettoia sporgente ap-
186
J'/r
poggiando una seconda trave sfalsata e opposta.
Le due travi si uniranno in fondo e
verranno sostenute da un cavalletto.
• Figura 441: la trave del colmo del tetto
viene sostenuta dall'opposizione centrale di
un palo inclinato piantato per terra.
• Figura 442: capanna formata da due cavalietti
che sostengono lo spiovente inclinato
del tetto e una piccola tettoia.
• Figura 443: due cavalietti e due pali inclinati
piantati per terra sostengono un tetto
provvisto di tettoia a sbalzo.
• Nella figura 444 viene indicato un telalo
da coprire con teli impermeabili, dove, sopra
443
alcune pietre piatte, si possa accendere e
mantenere acceso il fuoco nei casi di forte
pioggia.
• Capanne log-cabin La costruzione delle
capanne a un solo spiovente può essere migliorata
con l'aggiunta ai lati di due fianchi
verticali (fig. 445) che chiuderanno lo spazio
abitativo su tre lati, offrendo così una
protezione efficace contro le variazioni della
direzione del vento dominante e l'inclinazione
della pioggia. Questo telaio può
essere montato su un muro di tronchi di
legno sovrapposti, rendendo l'interno più
pratico, più solido e confortevole (fig. 446).
444
La copertura potrà essere aumentata con
l'aggiunta di una tettoia sostenuta da due
pali inclinati piantati per terra e appoggiati
contro i pali di sostegno della trave del colmo
del tetto (fig. 447).
• Capanna di forcelle Nelle figure 448 e
449 vengono indicate le misure di abitabilità
interna della capanna. La costruzione avviene
utilizzando gli incastri forniti dalle traverse
a forcella. La trave del colmo dei tetto
viene incastrata alla base fra le radici di
un albero, mentre sul davanti poggia su due
forcelle inclinate (fig. 450).
Perché l'insieme rimanga bloccato dal proprio
peso occorre che la verticale del punto
di incontro delle due forcelle e la trave vengano
a cadere nell'interno delle linee (immaginarie)
di base formanti il vertice (V) di un
triangolo. Questo principio permette che le
forcelle siano appena piantate per terra o le
basi siano tagliate a punta. Formato il treppiede,
si seguiranno sulle forcelle tre punti
prendendo la metà e i tre quarti della lunghezza
di ogni forcella. Per ognuno di questi
tre punti laterali si taglieranno un paio
di forcelle e sei traverse. Nel particolare A
viene indicato il principio che se una traversa
appoggiata su una forcella viene lasciata
cadere, cade nel punto p. Perciò, per
la costruzione della capanna, si utilizza la
188
189
191
forza di gravità per fare appoggiare nei tre
punti prima segnati le tre traverse di ogni
lato della capanna.
Il riparo sarà più sicuro se si metterà sopra
le traverse un telo impermeabile (o un
foglio di plastica) da ricoprire poi con uno
strato di materiale vegetale. La sporgenza
della trave del colmo del tetto potrà essere
utilizzata per la sospensione dei recipienti
da cucina sopra il fuoco (fig. 451).
• Capanna trappeur (fig. 452) Non disponendo
di corda (o altro) per eseguire le legature
fra i longheroni e le traverse o i
divisori di una capanna, è possibile unire
fra loro le pertiche sfruttando la naturale
elasticità del legno verde, incastrandole,
perché risulti un insieme bilanciato dalle
stesse forze esercitate e contrapposte. Perché
questo principio sia possibile è necessario
usare pertiche flessibili e diritte,
altrimenti le curvature del legno impedirebbero
la giusta sovrapposizione degli incastri
di tensione. I due cavalietti, con gli incastri
di tensione in perfetto equilibrio, verranno
uniti da alcune traverse che sosterranno
il materiale di copertura.
• Capanna con due treppiedi (fig. 453) Il
telaio portante è costituito da due treppiedi
192
formati da sei pali lunghi ciascuno circa
2,50 m. Alla base dei due treppiedi sei traverse
formeranno la base esagonale della
capanna. Coperta la capanna, la base verrà
contornata da un muretto di terra battuta.
La porta, a forma triangolare, verrà fornita
di un pezzo di stoffa o di plastica.
• Capanna quadrata Fra quattro alberi, che
sostituiscono i pali angolari, vengono fissate
quattro travi orizzontali per il colmo del
tetto (fig. 454). Ciascuna trave verrà tenuta
rigida da due pali (fig. 455). La luce del tetto
verrà chiusa con una serie di travi parallele
(fig. 456), perché un intreccio di
corde (o di fil di ferro) possa venir coperto
con uno strato di erba, o di ginestra, o di
felci (particolare A). Qualora un quinto albero
fosse al centro del quadrato, le travi
del colmo del tetto verrebbero appoggiate
inclinate (a punta) all'albero centrale per
formare un tetto a quattro pendenze (fig.
457). Il pavimento della capanna verrà ricoperto
con uno strato di muschio o di aghi
di abete o di pino.
• Capanna tepee Occorre sempre costruirla
più alta di quanto si pensa perché la
punta, per l'avvicinamento dei longheroni,
costituisce uno spazio inutilizzabile. Esecuzione:
tracciare sul terreno un cerchio e dividerlo
in tre parti uguali (fig. 458); innalzare
un treppiede che costituirà l'armatura
principale d'inizio del tepee (fig. 459); eventualmente,
si può sostituire la legatura del
treppiede, usando tre longheroni a forcella
(fig. 460); negli intervalli che separano i
tre longheroni, si dispongono e si piantano
una serie di longheroni alti quanto i tre
longheroni principali, quindi una seconda
serie di longheroni alti metà dell'altezza della
capanna, quindi una terza serie di lon-
194
gheroni più corti e più sottili. Queste differenziazioni
nella lunghezza dei longheroni
servono a chiudere il tepee con un'armatura
spaziata in modo uguale per l'avvicinamento
a punta dei longheroni (fig. 461).
Per legare i longheroni si potrà usare una
liana di clematide (o una corda) piegata a
metà e avvolta come indicato nella figura
462. Un procedimento più rapido: in sostituzione
dei longheroni, si può piantare per
terra, fra i tre longheroni principali, una serie
di picchetti ai quali legare delle corde
tirate alla punta.
Per realizzare la copertura del tepee con
zolle di terra, si inizierà il lavoro dal basso
verso l'alto pressando i blocchi contro il
telaio che dovrà essere molto resistente.
Questo sistema pesante e umido verrà a-
sciugato accendendo un fuoco all'interno
della capanna. Un'apertura alla sommità permetterà
la fuoruscita del fumo e poi una
maggiore illuminazione e ventilazione dell'interno
(fig. 463).
196
Potendo utilizzare molte liane di clematide, la
struttura del tepee sarà costituita da un graticcio
stretto e uniforme, iniziando, per questo
caso, dall'alto verso il basso (fig. 464).
È possibile anche, coprire il tepee con teli
o con fogli di cartone bitumato (fig. 465):
A) iniziare dalla base lasciando un'apertura
per la porta; B) avvolgere il telaio con
strisce sovrapposte; C) fissare fra loro le
strisce con chiodi; D) in caso di forte vento,
si appoggeranno dei pali sulla copertura
perché non venga strappata.
Un'altra possibilità di copertura del tepee
è di avvolgere la base con un lungo telo impermeabile,
lasciando un'apertura per la
porta, e di fasciare poi la parte restante superiore
con un secondo telo impermeabile
come viene indicato nella figura 466.
• Capanna lappone Occorrono sei longheroni
scortecciati, lunghi ciascuno 3 m e di
10-12 cm di diametro, da piantare attorno
a un cerchio di 1 m di raggio e da inchiodare,
all'estremità superiore, attorno a un cilindro
di legno alto 20 cm e col diametro
di 20 cm (fig. 467). Coprire la capanna con
strisce di scorzoni (tavole di legno irregolari
e provviste di corteccia ricavate dal
taglio di grossi tronchi) inchiodate, iniziando
dal basso verso l'alto. Coprire, poi. la
punta con un cappuccio di paglia, legando
molto stretta la base sopra il cilindro di
legno che unisce i longheroni (fig. 468).
• Capanna australiana (fig. 469) È possibile
costruire una capanna a base ovale usando
dei rami verdi flessibili (salice, nocciolo,
frassino, ecc.) piegati a semicerchio e pian-
tati per terra. Sopra questi archi verranno
legate delle traverse parallele piantate sul
fondo e piegate fino ad arrivare sul primo
semicerchio formante l'apertura della porta.
• Capanna africana (fig. 470) A pianta circolare,
viene costruita utilizzando la congiunzione
di rami rigidi e di diametro abbastanza
grande. La forma, a cupola, risulta
ottimale contro le intemperie atmosferiche
e perfettamente bilanciata staticamente. La
copertura (particolare A) potrà essere fatta
con fogli di plastica sovrapposti.
• Wigwam (fig. 471) Tracciare sul terreno
la base della capanna e piantare (per circa
35 cm, o più se il terreno è cedevole) una
serie di longheroni diritti, di legno verde,
da curvare e legare a forma di cupola rotonda.
Legare poi le traverse orizzontali, lasciando
un'apertura per la porta (o per due
468
40
197
199
porte opposte, se si desidera una maggiore
abitabilità). Fra i longheroni e le traverse
orizzontali si lascerà una distanza di circa
60 cm perché si ottengano dei riquadri u-
guali da coprire con teli sovrapposti, iniziando
dal basso verso l'alto. Un buco nel
centro della cupola (fig. 472) permetterà l'uscita
del fumo del focolare. Per evitare l'entrata
della pioggia, si potrà mettere un telo
a cavallo del buco tenendolo teso ai due
lati con due bastoni o due pietre (particolare
A); oppure si potrà fissare a un lato del
buco un telo (di dimensioni maggiorate) movibile
e tenuto teso con il peso di un bastone
fissato sull'altro lato (particolare B).
• Capanna a tecnica mista (fig. 473) È possibile
sfruttare un gradino naturale del terreno
come base per un angolo della capanna
e costruire la base degli altri angoli
con graticci riempiti di terra battuta. Montare
il colmo del tetto con quattro travi disposte
a V sui due lati delia capanna, e
unire con una trave orizzontale. Fra questo
telaio intrecciare una struttura di traverse
verticali e orizzontali per il sostegno del
materiale vegetale di copertura.
• La tana (fig. 474) La struttura è formata
da un reticolato di longheroni e traverse,
lasciando solamente a est un'apertura di
200
cm 60x60 che si perfezionerà con un tunnel
di accesso lungo circa 1 m. Coprire le
maglie strette della struttura con zolle di
terra molto grosse. Iniziare dal tetto e proseguire
sulle pareti. Questo modello, per
la sua tecnica isotermica, si ispira alle tane
degli animali; infatti protegge efficacemente
contro il freddo, la neve, la pioggia. In
caso di forti piogge, per la scarsa pendenza
del tetto, sarà opportuno inserire fra la
struttura e le zolle un telo di plastica.
• Capanna Hogan I pellerossa navaho usano
costruire capanne sotterranee scavate
con la vanga (non si può utilizzare o migliorare
una buca naturale perché facilmente
allagabile in caso di pioggia). I muri vengono
puntellati con assi tenute ferme con paletti,
oppure con graticci (fig. 475). Al centro
della buca rettangolare una fossa per i
piedi permette di sedersi attorno alla capanna
(particolare A). Il tetto viene formato
da rami verdi flessibili disposti ad arco sui
quali legare, poi, una serie perpendicolare
di traverse parallele (fig. 476). Coprire il
tetto curvo con zolle di terra. Un'apertura
a camino (particolare A) permetterà l'aerazione
interna ed eventualmente la fuoruscita
del fumo del focolare.
• Capanna Alaska (fig. 477) La costruzione
di questo modello di capanna invernale ri-
202
480
chiede, al centro del pavimento, una fossa
rivestita di pietre piatte, per le gambe, perché
ci si possa sedere sui lati rivestiti con
pali tenuti fermi alle estremità con due picchetti.
La forma canadese della capanna ha
la parte posteriore adibita a zona forno (fig.
478). Lo stesso procedimento costruttivo
può essere applicato sfruttando una scarpata
del terreno (fig. 479).
• U forno-, tagliare \o di un fusto
metallico non saldato (.altrimenti con il calore
si fonderebbe, aprendosi") di forma rettangolare
(un fusto cilindrico offre una minore
superficie alla fiamma e richiede una
serie di sbarre di ferro interne orizzontali
481
per poter appoggiare i recipienti da cucina).
Fissare con una cerniera imbullonata un
rettangolo di lamiera, più grande dell'apertura,
che funzionerà da sportello. Una vite
provvista di pomello e di un grande dado
quadrato, ruotando, permetterà la chiusura
e l'apertura dello sportello. Un fermo a molla
manterrà perfettamente, sigillato il forno
(fig. 480). L'installazione del forno all'interno
della capanna Alaska richiede una particolare
attenzione perché le fiamme siano
a una giusta distanza per riscaldare efficacemente
e presto l'interno del forno. Il forno
dovrà essere isolato sulle sue facce non
esposte al calore diretto della fiamma con
uno strato di giornali (o paglia) e terra spalmata
sopra. Il focolare dovrà tirare efficacemente
mediante un lungo camino (leggermente
più alto della capanna). Perché il forno
funzioni occorre che sia chiuso ermeticamente
e che l'interno venga riscaldato
molto forte (fig. 481).
• Rìpari-sopravvivenza Sprovvisti del materiale
necessario al pernottamento, si dovranno
cercare dei ripari naturali.
• Pernottamento improvvisato: sorpresi dalla
notte, per intemperie, ci si dovrà adattare
all'ambiente e utilizzare gli elementi naturali
che ci circondano. Lo studio del terre
204
no, l'osservazione generale e deduttiva del
luogo permetteranno di trovare una protezione
naturale che eviti una laboriosa costruzione
di un riparo. Ecco alcune regole
generali per sfruttare positivamente la situazione:
cercare un tetto dove la forza della
pioggia viene diminuita; oppure un « muro
» dietro il quale, seduti o sdraiati, ci si
possa riparare dal vento (direzione dominante);
oppure una trincea naturale o un
buco (grotta) o una fessura nella roccia
dove il vento, le correnti d'aria e la stessa
pioggia non colpiscano direttamente chi deve
ripararsi.
Se una di queste possibilità viene a mancare,
si potrà:
• tetto: scavare una buca ai piedi di un
grosso albero e piegarvi sopra un ramo perché
formi un tetto, migliorabile appoggiando
altri rami;
• muri: eretti con pietre, zolle di terra;
• trincee: le sporgenze o le rientranze delle
pareti di roccia. Pulire per rendere confortevole
il posto;
• cavità di grossi alberi: cercare di penetrare,
almeno parzialmente, nelle cavità di
grossi alberi marciti.
Il secondo fattore importante è la produzione
di calore:
• su se stessi: è indispensabile non lasciar
sfuggire il proprio calore. Isolare il
corpo con qualche maglia di lana sottile,
piuttosto che con una sola e grossa. Togliersi
le scarpe e infilare i piedi dentro lo
zaino vuoto del suo contenuto;
• attorno a sé: generalmente si fa un fuoco
che brucia il ventre mentre la schiena
gela. Per rimediare a questo inconveniente
bisognerà accendere un piccolo fuoco fra
le gambe, che si dovrà mantenere sempre
della stessa altezza (intensità) bruciando del
legno secco e asciutto, perché il fumo non
bruci gli occhi. Si potrà, così, anche preparare,
su due pietre piatte, qualcosa di caldo.
Il materiale naturale a disposizione dovrà
essere sfruttato con accorgimenti tecnici
perché ci si possa adattare alla natura, anche
se gli elementi circostanti sembrano
essere i più avversi o inclementi:
• Figura 482: formare una capanna contro
un grosso tronco di albero caduto;
• Figura 483: sotto un albero i cui rami
vengono spezzati e bloccati, con un grosso
masso, sopra una scarpata, oppure sotto alberi
resinosi dove il terreno è asciutto e
soffice;
• Figura 484: penetrare, strisciando, nell'interno
di una ceppaia e legare a capanna
i rami, oppure formare una tettoia sopra i
rami cresciuti attorno alla ceppaia. oppure,
semplicemente, dentro un folto e grosso
cespuglio;
• Figura 485: sopra un telo impermeabile,
protetti da un graticcio contro il vento e
riscaldati da un fuoco a riflettore. Un canaletto
tagliafuoco separerà il telo impermeabile
dal fuoco;
• Figura 486: nell'incavo di una trincea naturale
del terreno, facendo però attenzione
ai letti dei torrenti asciutti;
• Figura 487: al riparo sotto la sporgenza
di grossi massi (attenzione, però, alla caduta
di sassi o allo smottamento di terra
provocato dalla pioggia), oppure dentro una
grotta o in un sottoroccia. Questi ripari proteggono
efficacemente dalla pioggia e dalla
neve;
• Figura 488: in terreni sassosi, costruendo
un muretto semicircolare contro la direzione
del vento dominante. Eventualmente rialzare
la parte centrale del muretto perché
485
con alcuni pali a forcella si possa, anche,
stendere un riparo contro la pioggia. Se
non vi è la possibilità di scegliere un posto
per evitare l'umidità (fondo di vallate,
in prossimità di zone paludose, ecc.), il
posto scelto dovrà comunque ricevere il sole
del primo mattino. Inoltre, occorre che
nelle immediate vicinanze vi sia la possibilità
di raccogliere molta legna secca per
poter mantenere acceso il fuoco. Durante la
notte, esaurito il fuoco, il ritorno del freddo
risveglierà automaticamente chi dorme. Se
fa molto freddo o minaccia di gelare, è opportuno
coprirsi con foglie, con erba o con
paglia secca (il materiale vegetale verde
seccandosi fermenta e sviluppa calore ma
anche umidità). Se vi è abbondanza di foglie
secche costruire ai lati del corpo due
muretti da ribaltarsi addosso.
In terreni paludosi o privi di materiale per
formare uno strato isolante dal terreno, si
dovrà costruire un letto sospeso (circa 20
cm sono sufficienti) per proteggersi dall'umidità
e dal freddo che proviene dal
terreno. Di notte occorre coprirsi sia sotto
che sopra perché il freddo viene più
dalla terra che dall'aria, e il telo impermeabile
protegge dall'umidità ma non dal freddo.
Non avendo niente che possa formare
un letto, si dovranno usare alcune astuzie:
scegliere un terreno coperto da erba corta
perché più asciutto e secco di un terreno
nudo o di un campo con erba alta e folta,
indice di umidità; la sabbia, dopo un paio
d'ore, diventa dura e fredda. Per poter dormire
si dovranno fare due buchette in corrispondenza
della spalla e dell'anca (fig. 489).
Avendo il telo impermeabile si taglieranno
le punte degli arbusti e le foglie che potrebbero
forare il tessuto o dare fastidio
durante la notte. Si fisserà, allora, il telo
207
impermeabile agli angoli con quattro picchetti
e si costruirà, anche, un riparo per
la testa. Un fuoco a riflettore servirà a
riscaldare i piedi e l'aria circostante (fig.
490).
In sostituzione del materasso-intercapedine
al freddo si utilizzeranno gli indumenti di
cui si dispone: l'impermeabile o la giacca
a vento servirà da tappeto isolante; i vestiti
piegati potranno servire da cuscino; sulla
testa il passamontagna (o un cappello) e
attorno al collo un asciugamano asciutto o
il fazzoletto da collo; i piedi verranno infilati
nello zaino svuotato.
• È possibile, preventivamente, costruire
una fodera completamente impermeabile che
contenga il materassino pneumatico e il
sacco-letto. Una tettoia cucita servirà da
riparo per la testa (fig. 491).
208
• Figura 492: in terreni umidi o privi di
materiale per poter costruire un materassointercapedine
al freddo, si potrà costruire
un letto di corde incrociate sospeso da una
doppia serie di picchetti. La testa verrà protetta
dalla fascina di legna da bruciare, i
piedi dallo zaino, il lato posteriore dal telotenda
e il davanti da un fuoco a riflettore.
• Figura 493: è possibile dormire con temperature
notturne variabili fra 0°C e 5 "C
e con tempo asciutto in luoghi riparati dal
vento dominante utilizzando: A) zaino come
cuscino; B) telo impermeabile; C) materassino
in gommapiuma di cm 45x150x0,8;
D) coperta-sopravvivenza costituita da un
foglio di alluminio plastificato (sostituibile
con alcuni fogli, uniti con nastro adesivo,
di alluminio per alimenti del tipo largo circa
45 cm); E) sacco-letto; F) passamontagna;
G) pullover; H) guanti di lana; I) pigiama
o tuta di lana; L) calzettoni di lana;
M) vestiti usati durante il giorno. Questo
equipaggiamento deve servire solo per dormire.
Alla sera si dovrà obbligatoriamente
cenare con cibi caldi e ricchi di calorie
493
(zuccheri e grassi). Terminare con una bevanda
calda. Il fuoco non verrà spento se
non al momento di coricarsi. Al mattino si
dovrà accendere subito un fuoco per preparare
un piccolo pasto caldo e sostanzioso.
È possibile, preventivamente, costruire una
coperta-sopravvivenza per ottenere una protezione
efficace contro il freddo e l'umidità,
sovrapponendo: a) telo impermeabile (contro
l'umidità del terreno); b) strato di fogli
di alluminio per alimenti (del tipo largo circa
45 cm); c) coperta di lana (contro il freddo).
Il calore del corpo verrà riflesso e mantenuto
dallo strato plastificato del foglio
di alluminio per alimenti (fig. 494).
209