Emil Einstein - La macchina top secret per parlare con gli animali
Nel giorno del suo sesto compleanno ad Emil accade qualcosa di insolito: prima sente un formicolio terribile alla testa. E poi gli viene un’idea. Un’idea da vero inventore! Emil si mette ad armeggiare nel suo laboratorio per mettere a punto l’ingegnosa macchina TOP SECRET per parlare con gli animali. La topolina Bertha e il gatto Leonardo ne sono entusiasti. Finalmente potranno parlare con Emil! L’invenzione potrà aiutare anche il gufetto ferito che ha perso la sua casa? Emil sente di nuovo un formicolio sospetto...
Nel giorno del suo sesto compleanno ad Emil accade qualcosa di insolito: prima sente un formicolio terribile alla testa. E poi gli viene un’idea. Un’idea da vero inventore! Emil si mette ad armeggiare nel suo laboratorio per mettere a punto l’ingegnosa macchina TOP SECRET per parlare con gli animali. La topolina Bertha e il gatto Leonardo ne sono entusiasti. Finalmente potranno parlare con Emil! L’invenzione potrà aiutare anche il gufetto ferito che ha perso la sua casa? Emil sente di nuovo un formicolio sospetto...
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SUZA KOLB<br />
<strong>La</strong> <strong>macchina</strong><br />
TOP SECRET<br />
<strong>per</strong> <strong>parlare</strong><br />
<strong>con</strong> <strong>gli</strong> <strong>animali</strong>
© 2021 Coppenrath Verlag GmbH & Co. KG,<br />
Hafenweg 30, 48155 Münster, Germany<br />
© 2022 by<br />
è un marchio<br />
Via Jucker, 28 - Legnano (MI) - Italia<br />
Illustrazioni: Anja Grote<br />
Titolo originale: <strong>Emil</strong> <strong>Einstein</strong> - Die streng geheime Tier-Quassel-Maschine<br />
Traduzione dal tedesco di Michela Guardi<strong>gli</strong><br />
Tutti i diritti sono riservati - Stampato in Turchia<br />
Gli Editori sono grati alle seguenti <strong>per</strong>sone e organizzazioni <strong>per</strong> il <strong>per</strong>messo di riprodurre le<br />
loro o<strong>per</strong>e. Si prega di segnalare le eventuali involontarie omissioni, alle quali si provvederà<br />
nelle prossime edizioni.<br />
P. 124: Albert <strong>Einstein</strong>: picture-alliance / dpa | UPI; Bertha Benz: picture alliance / akg-images;<br />
Leonardo da Vinci: picture alliance / ullstein bild | Archiv Gerstenberg
<strong>La</strong> <strong>macchina</strong> TOP SECRET<br />
<strong>per</strong> <strong>parlare</strong> <strong>con</strong> <strong>gli</strong> <strong>animali</strong><br />
Di Suza Kolb<br />
Con illustrazioni di Anja Grote
1<br />
Quello era il giorno in cui la vita di <strong>Emil</strong> <strong>Einstein</strong> sarebbe<br />
cambiata <strong>per</strong> sempre. Ma <strong>Emil</strong> non lo sapeva ancora.<br />
Spinse di lato il copriletto a scacchi, si stiracchiò e<br />
sbadi<strong>gli</strong>ò soddisfatto. Oggi era il suo compleanno! Un<br />
delizioso profumo di torta al cioccolato si diffondeva<br />
già nella sua stanza attraverso la fessura della porta.<br />
<strong>Emil</strong> saltò giù dal letto e si infilò le pantofole. Non<br />
aveva fretta di vestirsi, <strong>per</strong>ché – tanto <strong>per</strong> cominciare –<br />
era in vacanza e poi era domenica. Poteva fare colazione<br />
in pigiama.<br />
«Evviva, è il mio compleanno!», gridò <strong>Emil</strong> <strong>con</strong> allegria<br />
a se stesso e al mondo intero uscendo nel corridoio.<br />
Al piano di sotto, i piatti tintinnavano. Arrivò una<br />
voce maschile: «Sei pronto, fortunello?», mentre una<br />
donna cantava felice: «Tanti auguri a te...»<br />
7
<strong>Emil</strong> saltò sulla balaustra e scivolò fino al piano terra.<br />
Nonostante le pantofole fossero un po’ troppo grandi, si<br />
fermò davanti ai genitori <strong>con</strong> un balzo: «che eleganza»,<br />
pensò.<br />
«Eccoti finalmente», disse la madre prendendolo in<br />
braccio. «Buon compleanno!»<br />
Suo padre <strong>gli</strong> diede una pacca sulla spalla. «Oggi è<br />
domenica! Proprio come sei anni fa, quando sei nato!»<br />
«Lo so, papà», <strong>Emil</strong> sorrise.<br />
Ai suoi genitori piaceva che fosse nato di domenica.<br />
Ecco <strong>per</strong>ché il suo se<strong>con</strong>do nome era «Dominic». Ma non<br />
l’aveva ancora detto a nessuno dei suoi amici, <strong>per</strong>ché <strong>gli</strong><br />
pareva un po’ strano. I suoi genitori erano fermamente<br />
<strong>con</strong>vinti che i bambini nati di domenica fossero speciali,<br />
particolarmente intelligenti e fortunati. Si dice che<br />
siano stati baciati dalle fate sagge. O <strong>per</strong>lomeno, questo<br />
dicevano le <strong>per</strong>sone che avevano l’età dei suoi genitori o<br />
anche di più! <strong>Emil</strong> era sempre un po’ a disagio quando<br />
se ne parlava in sua presenza. Da piccolo, un sacco di<br />
vecchiette rugose si assiepavano intorno alla sua culla,<br />
desiderose di dar<strong>gli</strong> una sbaciucchiata. BLEAH!<br />
Inoltre, la storia della fortuna non era affatto vera. Era<br />
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fortunato e sfortunato come tutti <strong>gli</strong> altri bambini che<br />
<strong>con</strong>osceva. Anzi, a volte <strong>gli</strong> andava proprio male, ad<br />
esempio nell’ora di ginnastica.<br />
«Ecco il nostro regalo!» Il signor <strong>Einstein</strong> indicò un<br />
enorme pacco al centro del soggiorno.<br />
«Perché non lo apri?»<br />
<strong>Emil</strong> lo osservava a braccia<br />
<strong>con</strong>serte.
Al <strong>con</strong>trario di lui, i suoi mi<strong>gli</strong>ori amici, Tom e Mira,<br />
erano partiti <strong>per</strong> le vacanze <strong>con</strong> genitori e fratelli.<br />
Quest’anno addirittura <strong>per</strong> diverse settimane! I genitori<br />
di <strong>Emil</strong> erano veterinari e ora non potevano fare<br />
vacanze. C’erano solo due studi nella zona e chiudevano<br />
in <strong>per</strong>iodi diversi. E ora le vacanze spettavano all’altro<br />
ambulatorio. <strong>Emil</strong> non voleva annoiarsi <strong>per</strong> tutte le<br />
vacanze estive, quindi aveva chiesto un cane <strong>per</strong> il<br />
suo compleanno. Certo, aveva il suo laboratorio da<br />
inventore, ma <strong>con</strong> un amico a quattro zampe avrebbe<br />
potuto vivere tante avventure divertenti. Forse, in quel<br />
pacco c’era davvero un cane, in silenziosa attesa di<br />
essere scartato?<br />
«Sbrigati, tesoro, o la cioccolata si raffredda», lo esortò<br />
la madre.<br />
«È un cane?», chiese <strong>Emil</strong> a bassa voce.<br />
«Perché non dai un’occhiata?», disse il padre <strong>con</strong> un<br />
sorriso, spingendolo verso il pacco.<br />
Il regalo era così alto che <strong>gli</strong> arrivava al petto. <strong>La</strong><br />
maggior parte dei bambini sarebbe stata entusiasta di<br />
un regalo così grande.<br />
«Va bene», <strong>Emil</strong> sospirò e strappò la carta. E di carta<br />
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ce n’era un sacco, ma di un cane, neanche l’ombra. Alla<br />
fine tirò fuori una pila di...<br />
ASSI DI LEGNO!<br />
<strong>Emil</strong> fissò deluso quel mucchio di tavole.<br />
«Che ne dici?», chiese la madre, impaziente. E suo<br />
padre sospirò: «Anch’io ne ho sempre voluta una da<br />
bambino!»<br />
«Allora è tutta tua», disse <strong>Emil</strong> tirando su col naso.<br />
Si girò e corse fuori dal soggiorno, attraversando il<br />
corridoio e la cucina fino al giardino. Passò correndo<br />
davanti al noce, fino alla casetta che sorgeva in mezzo<br />
al prato. Si fermò davanti alla porta rossa <strong>con</strong> la scritta<br />
«Ingresso vietato! Pericolo di morte!» Non <strong>per</strong> via dei<br />
cartelli, era stato lui a scriverli. <strong>Emil</strong> spalancò la porta e<br />
la sbatté dietro di sé.<br />
Il suo sguardo vagò su una vecchia poltrona, fino al<br />
banco da lavoro <strong>con</strong> i tanti cacciaviti, ruote dentate e<br />
11
piastre metalliche. Al centro c’era una scatola nera da<br />
cui uscivano cavi colorati. <strong>La</strong> sua ultima fatica.<br />
<strong>Emil</strong> sospirò e si aggiustò <strong>gli</strong> occhiali sul naso.<br />
Sua madre <strong>gli</strong> aveva lasciato la scatola e tre piccoli<br />
radiomicrofoni qualche settimana prima. «Per i tuoi<br />
lavoretti», aveva detto.<br />
<strong>La</strong>voretti? Puah! Quello era il LABORATORIO DI UN<br />
INVENTORE!<br />
Ma <strong>Emil</strong> non aveva vo<strong>gli</strong>a di inventare proprio niente.<br />
Il suo sguardo <strong>con</strong>tinuò a vagare <strong>per</strong> la stanza fino a<br />
una casa delle bambole. Lì, in una delle stanze inferiori,<br />
sedeva una <strong>top</strong>olina <strong>con</strong> <strong>gli</strong> occhi vivaci e la pelliccia<br />
arruffata. Strillò indignata.<br />
«Scusa, non volevo spaventarti!» <strong>Emil</strong> si avvicinò<br />
a uno scaffale e tirò fuori una busta. D’un tratto quel<br />
musetto peloso <strong>con</strong> <strong>gli</strong> occhi e le orecchie grandi cambiò<br />
espressione. Sembrava quasi che sorridesse.<br />
Con cautela, <strong>Emil</strong> mise un pezzo di cracker al<br />
formaggio davanti alle zampe dell’inquilina della casa<br />
delle bambole. Poi si chinò e raccolse un truciolo di<br />
legno. Probabilmente era caduto quando Bertha era<br />
uscita dalla camera da letto, tutta spaventata. Doveva<br />
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essere molto turbata, <strong>per</strong>ché la sua tana aveva un<br />
aspetto un po’ trasandato. Bertha amava la pulizia e<br />
l’ordine. Non lasciava mai briciole in giro e tutto era<br />
sempre al suo posto.<br />
<strong>La</strong> casa delle bambole era appartenuta alla defunta<br />
nonna di <strong>Emil</strong>. Ora si trovava nella casetta del giardino<br />
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ed era piena di polvere. Quella <strong>top</strong>olina vi si era trasferita<br />
la settimana prima. A molti avrebbe dato fastidio, ma<br />
non a <strong>Emil</strong>. Lui e la <strong>top</strong>olina erano diventati subito<br />
amici e l’aveva chiamata Bertha. Bertha Benz. <strong>La</strong> prima<br />
donna pilota al mondo.<br />
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<strong>La</strong> <strong>macchina</strong> TOP SECRET <strong>per</strong><br />
<strong>parlare</strong> <strong>con</strong> <strong>gli</strong> <strong>animali</strong><br />
Nel giorno del suo sesto compleanno ad <strong>Emil</strong> accade<br />
qualcosa di insolito: prima sente un formicolio terribile<br />
alla testa. E poi <strong>gli</strong> viene un’idea.<br />
Un’idea da vero inventore!<br />
<strong>Emil</strong> si mette ad armeggiare nel suo laboratorio <strong>per</strong><br />
mettere a punto l’ingegnosa <strong>macchina</strong> TOP SECRET <strong>per</strong><br />
<strong>parlare</strong> <strong>con</strong> <strong>gli</strong> <strong>animali</strong>.<br />
<strong>La</strong> <strong>top</strong>olina Bertha e il gatto Leonardo ne sono<br />
entusiasti. Finalmente potranno <strong>parlare</strong> <strong>con</strong> <strong>Emil</strong>!<br />
L’invenzione potrà aiutare anche il gufetto ferito che ha<br />
<strong>per</strong>so la sua casa?<br />
<strong>Emil</strong> sente di nuovo un formicolio sospetto...<br />
ISBN 978-88-474-6179-6