Costruzioni n. 775 novembre 2023
LE ATTREZZATURE MB CRUSHER SONO LA CHIAVE DI VOLTA DELLA SOSTENIBILITÀ IN CANTIERE CYBER SECURITY AL CECE SUMMIT 2023 Intervista al segretario generale Riccardo Viaggi a proposito del Cyber Resilience Act L’ELETTRIFICAZIONE SECONDO LIEBHERR Ogni stabilimento del gruppo presenta soluzioni sostenibili. Viste in Germania la pala L507e e l’escavatore gommato A916e ESCLUSIVODOZERDEVELONDD130WALKAROUND
LE ATTREZZATURE MB CRUSHER SONO LA CHIAVE DI VOLTA DELLA SOSTENIBILITÀ IN CANTIERE CYBER SECURITY
AL CECE SUMMIT 2023 Intervista al segretario generale Riccardo Viaggi a proposito del Cyber Resilience Act
L’ELETTRIFICAZIONE SECONDO LIEBHERR Ogni stabilimento del gruppo presenta soluzioni sostenibili. Viste in Germania la pala L507e e l’escavatore gommato A916e
ESCLUSIVODOZERDEVELONDD130WALKAROUND
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ostruzioni<br />
Casa editrice la fiaccola srl<br />
Novembre <strong>2023</strong><br />
dal 1952 in cantiere<br />
LE ATTREZZATURE MB CRUSHER<br />
SONO LA CHIAVE DI VOLTA<br />
DELLA SOSTENIBILITÀ IN CANTIERE<br />
CYBER SECURITY<br />
AL CECE SUMMIT <strong>2023</strong><br />
Intervista al segretario<br />
generale Riccardo Viaggi<br />
a proposito del Cyber<br />
Resilience Act<br />
L’ELETTRIFICAZIONE<br />
SECONDO LIEBHERR<br />
Ogni stabilimento del gruppo<br />
presenta soluzioni sostenibili.<br />
Viste in Germania la pala L507e<br />
e l’escavatore gommato A916e<br />
ESCLUSIVO DOZER DEVELON DD130 WALKAROUND<br />
9<br />
ISSN 0010-9665<br />
770010 966504<br />
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nostre nuove pale gommate compatte sono<br />
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ISSN: 0010 - 9665<br />
costruzioni<br />
rivistacostruzioni<br />
ATTUALITÀ&PRODOTTI<br />
6 In copertina<br />
MB Crusher per riciclare i rifiuti da C&D<br />
direttamente in cantiere<br />
15 San Antonio, Texas<br />
Nuovo stabilimento per JCB<br />
16 L’ibrido arriva nel 2025<br />
Coppia motrice top per il Ford Ranger<br />
72<br />
DECOSTRUZIONI&RICICLAGGIO<br />
82 Atterraggio a Lainate<br />
Mammoet Italy rimuove una sezione<br />
ponte da 350 t sull’A8 in tempi record<br />
86<br />
8 Tra le migliori aziende<br />
Medaglia Platino a Pizzarotti<br />
9 Idraulica da primato<br />
Atlas 190W lavora dalla chiatta<br />
10 Sotto la Madonnina<br />
F.I.M. Noleggi risolve gli imprevisti<br />
11 Ricostruito è sostenibile<br />
Nuovo centro Cummins per i motori<br />
12 Svolto pagina<br />
Completo remake per cambio<br />
piattaforma del Volkswagen Amarok<br />
14 L’esperto risponde<br />
Al passo col progresso<br />
48<br />
18 Al centro dell’attenzione<br />
Gru Raimondi nobilitano area<br />
milanese<br />
19 Largo ai giovani<br />
Un format per il bello del construction<br />
20 Un rischio che è certezza<br />
Il meteo estremo della Terra richiede<br />
che anche nel settore costruzioni ci si<br />
debba ripensare e organizzare<br />
MACCHINE&COMPONENTI<br />
42 Lavora nell’ombra<br />
Sandvik DT 923 i Jumbo per il Tunnel<br />
di base del Brennero<br />
44 Prospettive elettrizzanti<br />
Webasto partner per elettrificare le<br />
macchine construction<br />
46 Nuove altezze<br />
Nuovi rotativi in arrivo per la Serie R di<br />
Bobcat<br />
48 Soluzioni alla spina<br />
Efficienza e cantiere a zero emission<br />
per le due Liebherr 100% elettriche già<br />
disponibili<br />
54 Senza pari<br />
Rock Crusher WRC 240 (i) di Wirtgen<br />
per frantumazioni no limit<br />
56 Niente può fermarla<br />
Con la tecnologia EVO di Tesmec, alte<br />
prestazioni, alta produttività e bassi<br />
consumi<br />
62 Divergenza temporale<br />
Cyber Resilience Act. Riccardo Viaggi,<br />
segretario di CECE, dice la sua per le<br />
macchine contruction<br />
68 Sempre più efficienza<br />
Perkins sviluppa un nuovo propulsore<br />
6 cilindri diesel da 13 litri su base 2600<br />
Series<br />
72 Il primo 26t elettrico<br />
EC230 Electric di Volvo sarà<br />
disponibile in Italia a partire da<br />
maggio 2024 a noleggio<br />
CAVE&CALCESTRUZZO<br />
78 Ricetta d’efficienza<br />
Bridgestone tra i partner tecnici nella<br />
miniera a cielo aperto di VA Erzberg in<br />
Austria<br />
85 Soluzioni a 360°<br />
CGT, novità di prodotto nel riciclaggio<br />
86 Una montagna di rifiuti<br />
Nel post alluvione di Romagna, ancora<br />
cumuli di scarti e inerti. Il Gruppo Hera<br />
continua a smaltire con propri impianti<br />
90 Formato italiano<br />
Un nuovo demolition Sennebogen<br />
825E acquistato da Cesaro MAC<br />
Import per la romana SDI<br />
SOLLEVAMENTO&NOLEGGIO<br />
92 Scrigno di tecnologie<br />
La nuova Tadano gru AC 5.250-2 è<br />
promossa a pieni voti. Diventerà<br />
riferimento per la propria categoria<br />
96<br />
95 Dedicato all’innovazione<br />
Inaugurato il centro Fassi a Nembro<br />
96 Soluzione a noleggio<br />
Divisione rent è strategica per Xylem.<br />
Intervistati Anastrelli e Zanessi per un<br />
personale punto di vista<br />
102 Eccellenza tutta italiana<br />
Abbiamo fattto una chiacchierata con<br />
Alessandro Bianchi e Renzo Pagliero.<br />
Ecco i futuri orizzonti<br />
105 Eccellenza industriale<br />
Acquisizioni per Manitou<br />
TRUCK&ALLESTIMENTI<br />
106 Vado al massimo<br />
Provato il DAF XFc 530 8x4,<br />
ammiraglia olandese del cavacantiere<br />
WALKAROUND<br />
24<br />
Develon DD130<br />
è un dozer super<br />
centrato. Potenza<br />
e baricentro basso,<br />
visibilità al top sulla<br />
lama, cabina<br />
confortevole, sono<br />
le sue carte vincenti<br />
[2] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
ostruzioni<br />
Fondato nel 1952<br />
da Giuseppe Saronni<br />
<strong>775</strong> 11 NOVEMBRE <strong>2023</strong><br />
Stampato su carta FSC<br />
DIRETTORE RESPONSABILE<br />
Lucia Edvige Saronni<br />
lsaronni@fiaccola.it<br />
DIRETTORE EDITORIALE<br />
Matthieu Colombo<br />
mcolombo@fiaccola.it<br />
COORDINAMENTO EDITORIALE<br />
Federica Lugaresi<br />
flugaresi@fiaccola.it<br />
COLLABORATORI<br />
Paolo Cosseddu, Gianpaolo Delbosco,<br />
Antonio Fargas, Fabrizio Parati,<br />
Eliana Puccio, Isabella Visentin<br />
SEGRETERIA<br />
Jole Campolucci<br />
jcampolucci@fiaccola.it<br />
segreteria@fiaccola.it<br />
IMPAGINAZIONE<br />
Studio Grafico Page<br />
AMMINISTRAZIONE<br />
Francesca Lotti flotti@fiaccola.it<br />
Margherita Russo<br />
amministrazione@fiaccola.it<br />
ABBONAMENTI<br />
Mariana Serci<br />
Patrizia Zanetti<br />
abbonamenti@fiaccola.it<br />
TRAFFICO E PUBBLICITÀ<br />
Giovanna Thorausch<br />
gthorausch@fiaccola.it<br />
AGENTI<br />
Giorgio Casotto<br />
T 0425 34045 - cell. 348 5121572 -<br />
info@ottoadv.it<br />
per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto<br />
Adige, Veneto, Emilia Romagna<br />
(escluse Parma e Piacenza)<br />
Mensile<br />
LO-NO/00516/02.2021CONV<br />
Reg. Trib. Milano N. 2562 del<br />
22/1/1952<br />
STAMPA<br />
INGRAPH Srl - Via Bologna, 106 -<br />
20831 Seregno (MB)<br />
ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE<br />
STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio<br />
313 21/11/1985 Roc 32150<br />
PREZZI DI VENDITA<br />
abb. annuo Italia Euro 100,00<br />
abb. annuo Estero Euro 200,00<br />
una copia Euro 10,00<br />
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È vietata e perseguibile per legge la riproduzione<br />
totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed<br />
immagini pubblicate su questa<br />
rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici,<br />
digitali, ecc.<br />
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Il suo nominativo è inserito nella nostra mailing list<br />
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e non sarà ceduto ad altri, in virtù del nuovo regolamento<br />
UE sulla Privacy N.2016/679. Qualora non desideri ricevere<br />
in futuro altre informazioni, può far richiesta alla<br />
Casa Editrice la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it<br />
Organo di informazione e documentazione<br />
Unione Costruttori Italiani<br />
di Macchine per Cantieri Edili,<br />
Stradali, Minerari e Affini<br />
Questo periodico è<br />
associato all’Unione<br />
Stampa Periodica Italiana:<br />
numero di iscrizione 14440<br />
Casa Editrice<br />
la fiaccola srl<br />
REDAZIONE<br />
Mauro Armelloni, Edvige Fornara,<br />
Emilia Longoni<br />
20123 Milano<br />
costruzioni@fiaccola.it<br />
MARKETING E PUBBLICITÀ<br />
Via Conca del Naviglio, 37<br />
Sabrina Levada RESPONSABILE ESTERO<br />
Tel. +39 02 89421350<br />
COSTRUZIONIWEB.COM<br />
slevada@fiaccola.it<br />
Fax +39 02 89421484<br />
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9<br />
ISSN 0010-9665<br />
770010 966504<br />
0 0 7 7 5 ><br />
Partner<br />
BOSCH REXROTH SpA . . . . . .41<br />
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EBERSPAECHER Srl . . . . . . . .11<br />
eberspaecher.it<br />
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JCB SpA . . . . . . . . . . . . . . . . .77<br />
jcb.com<br />
JEKKO Srl . . . . . . . . . . . . . . . . .9<br />
jekko.it<br />
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kubota-eu.com<br />
IN COPERTINA<br />
ostruzioni<br />
Casa editrice la fiaccola srl<br />
Novembre <strong>2023</strong><br />
CYBER SECURITY<br />
AL CECE SUMMIT <strong>2023</strong><br />
Intervista al segretario<br />
generale Riccardo Viaggi<br />
a proposito del Cyber<br />
Resilience Act<br />
dal 1952 in cantiere<br />
LE ATTREZZATURE MB CRUSHER<br />
SONO LA CHIAVE DI VOLTA<br />
DELLA SOSTENIBILITÀ IN CANTIERE<br />
ESCLUSIVO DOZER DEVELON DD130 WALKAROUND<br />
L’ELETTRIFICAZIONE<br />
SECONDO LIEBHERR<br />
Ogni stabilimento del gruppo<br />
presenta soluzioni sostenibili.<br />
Viste in Germania la pala L507e<br />
e l’escavatore gommato A916e<br />
n MB Crusher offre una gamma di soluzioni<br />
per gestire il riciclaggio dei rifiuti da C&D<br />
direttamente in cantiere. Meno trasporti,<br />
meno costi, meno emissioni. Questo tipo di<br />
approccio è oggi fondamentale in un'ottica<br />
green e guardando a un orizzonte di circular<br />
economy, visto che permette di preservare<br />
l'ambiente producendo “nuovi” materiali<br />
a partire dal recupero di rifiuti.<br />
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Mammoet Italia . . . . . .82<br />
Manitou . . . . . . . . . . .105<br />
MB . . . . . . . . . . . . . . . . . .6<br />
Pagliero . . . . . . . . . . .102<br />
Perkins . . . . . . . . . . . . .68<br />
Pizzarotti . . . . . . . . . . . .8<br />
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Sandvik . . . . . . . . . . . . .42<br />
Sennebogen . . . . . . . . .91<br />
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Tesmec . . . . . . . . . . . . .56<br />
Volkswagen . . . . . . . . .12<br />
Volvo . . . . . . . . . . . . . . .72<br />
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11 no<br />
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0 7 5 ><br />
Cover Story<br />
mbcrusher.com<br />
_000_COVER_<strong>775</strong>_mc ok1.qxp_Cover_Aprile_07 05/12/23 11:22 Pagina 3<br />
ostruzioni<br />
Casa editrice la fiaccola srl<br />
Novembre <strong>2023</strong><br />
dal 1952 in cantiere<br />
MB Crusher offre una<br />
gamma di soluzioni<br />
per gestire il riciclaggio<br />
dei rifiuti da C&D<br />
direttamente in cantiere.<br />
Meno trasporti, meno<br />
costi, meno emissioni<br />
n. <strong>775</strong> | anno LXXI<br />
ca del processo di riciclo, visto che solitamente richiede<br />
l’utilizzo di grandi e costosi impianti di frantumazione fissi<br />
o mobili.<br />
<strong>Costruzioni</strong><br />
CYBER SECURITY<br />
AL CECE SUMMIT <strong>2023</strong><br />
Intervista al segretario<br />
generale Riccardo Viaggi<br />
a proposito del Cyber<br />
Resilience Act<br />
LE ATTREZZATURE MB CRUSHER<br />
SONO LA CHIAVE DI VOLTA<br />
DELLA SOSTENIBILITÀ IN CANTIERE<br />
ESCLUSIVO DOZER DEVELON DD130 WALKAROUND<br />
L’ELETTRIFICAZIONE<br />
SECONDO LIEBHERR<br />
Ogni stabilimento del gruppo<br />
presenta soluzioni sostenibili.<br />
Viste in Germania la pala L507e<br />
e l’escavatore gommato A916e<br />
La rivoluzione MB Crusher<br />
Tra e prime aziende a progettare macchinari in grado di<br />
riciclare direttamente in cantieri rifiuti da C&D a basso<br />
costo, c’è sicuramente la vicentina MB Crusher che nel<br />
2001 ha progettato e brevettato la benna frantoio, oggi<br />
declinata in una serie di modelli di successo globale, e affiancata<br />
da una gamma completa di attrezzature idrauliche<br />
MB Crusher permette di gestire il ciclo completo del<br />
riciclaggio di inerti in cantiere, semplificando le operazioni<br />
Nella foto<br />
più grande, una<br />
benna frantoio<br />
modello<br />
BF 120.4 al lavoro<br />
con materiale<br />
inerte. A destra,<br />
una BF 90.3<br />
dotata<br />
di deferizzatore<br />
opzionale.<br />
a cura della redazione<br />
CANTIERE<br />
sostenibile<br />
La gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione è un<br />
tema delicato, visto che ad oggi si stima che essi rappresentino<br />
il 30% di tutti i rifiuti prodotti in Europa in termini<br />
di peso. Tuttavia, i rifiuti da C&D possono essere considerati<br />
una risorsa da valorizzare grazie al reale potenziale<br />
di riciclo e riutilizzo. Questo tipo di approccio è oggi fondamentale<br />
in un'ottica di green e circular economy, visto che<br />
permette di preservare l'ambiente producendo “nuovi” materiali<br />
a partire dal recupero di rifiuti. Oltre alle differenti normative<br />
vigenti in Europa che talvolta non semplificano il<br />
riutilizzo virtuoso di queste risorse, solitamente è la fran -<br />
tumazione fisica del materiale a rappresentare la fase criti-<br />
di frantumazione, vagliatura e movimentazione degli inerti.<br />
Tutte le attrezzature idrauliche prodotte dall’azienda<br />
veneta sono rigorosamente prodotti al 100% in Italia secondo<br />
processi industriali controllati direttamente dagli<br />
specialisti della Casa.<br />
Nei cantieri di dimensioni piccole e medio-grandi, le attrezzature<br />
idrauliche MB Crusher permettono di riciclare i<br />
materiali direttamente in loco, inserendoli nuovamente nel<br />
ciclo di lavoro, evitando di conferirli in discarica. In sostanza,<br />
si guadagnando tempo e denaro realizzando, ad esempio,<br />
sottofondi o reinterri con lo stesso tipo di materiale già presente<br />
in loco. Praticamente la quadratura del cerchio.<br />
[6] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [7]
Attualità&Prodotti<br />
Imprese<br />
Tra le migliori aziende del mondo<br />
Impresa<br />
Pizzarotti è stata<br />
L’italiana<br />
premiata per il suo<br />
costante impegno<br />
nell’ambito della<br />
Responsabilità Sociale<br />
d’Impresa. A farlo è stata<br />
EcoVadis, una delle più<br />
importanti piattaforme<br />
internazionali di rating<br />
della sostenibilità, che<br />
supporta le imprese<br />
nell’orientamento e nello<br />
sviluppo in ambito ESG<br />
(Environment, Social,<br />
Governance) e le valuta<br />
dal punto di vista della<br />
sostenibilità lungo la<br />
catena di fornitura. La<br />
piattaforma ha assegnato<br />
la prestigiosa Medaglia<br />
Platino per la Sostenibilità<br />
a Impresa Pizzarotti. Con<br />
questo significativo<br />
risultato l’azienda entra<br />
nell’1% delle migliori<br />
imprese al mondo<br />
valutate dagli esperti<br />
della piattaforma, a<br />
riconferma del suo<br />
La piattaforma internazionale di rating della<br />
sostenibilità EcoVadis, assegna a Pizzarotti,<br />
la Medaglia Platino per la Sostenibilità<br />
costante impegno<br />
nell’ambito della<br />
Responsabilità Sociale<br />
d’Impresa. La valutazione<br />
si basa su standard<br />
riconosciuti a livello<br />
mondiale, tra cui tra cui la<br />
Global Reporting<br />
Initiative, il Global<br />
Compact delle Nazioni<br />
Unite e la ISO 26000, e<br />
tiene conto della<br />
performance dell’azienda<br />
in 4 macro-aree:<br />
Ambiente, Lavoro e Diritti<br />
Umani, Etica e Acquisti<br />
Sostenibili. Il punteggio<br />
(da 0 a 100) misura la<br />
qualità del sistema di<br />
gestione della<br />
sostenibilità dell’azienda e<br />
il rispetto dei criteri di<br />
sostenibilità previsti da<br />
Ecovadis. Impresa<br />
Pizzarotti, con un<br />
punteggio complessivo di<br />
80/100, è migliorata di<br />
ulteriori 8 punti rispetto al<br />
2022 e ha raggiunto il<br />
massimo livello del rating.<br />
“Questo riconoscimento<br />
ci rende molto orgogliosi<br />
e rappresenta per noi un<br />
ulteriore passo avanti nel<br />
nostro percorso di<br />
sostenibilità - ha<br />
dichiarato Michele<br />
Pizzarotti, Vice Presidente<br />
di Impresa Pizzarotti -<br />
oltre ad essere la<br />
manifestazione tangibile<br />
che le strategie<br />
implementate<br />
convergono verso i nostri<br />
obiettivi e valori<br />
fondamentali. La<br />
sostenibilità, assieme alla<br />
sicurezza, è una<br />
componente essenziale<br />
della nostra missione e<br />
orienta il nostro modo di<br />
pensare e di agire, e ci<br />
spinge a migliorare<br />
sempre di più. Per questo<br />
ci impegniamo con<br />
dedizione a costruire una<br />
crescita sostenibile, con<br />
progetti sempre più<br />
orientati all’innovazione e<br />
alla transizione<br />
energetica, mettendo la<br />
sicurezza delle nostre<br />
persone al primo posto e<br />
prestando attenzione<br />
all’impatto ambientale e<br />
sociale nei territori in cui<br />
operiamo, agendo con la<br />
massima trasparenza<br />
verso i clienti e i nostri<br />
partner”.<br />
Dal 2019 l’impresa<br />
italiana pubblica il<br />
Bilancio di Sostenibilità e<br />
ha definito la sua<br />
strategia aziendale con il<br />
Piano di Sostenibilità<br />
2022-<strong>2023</strong>, in linea con il<br />
Piano Industriale,<br />
consolidando il suo<br />
approccio al tema della<br />
RSI e contribuendo al<br />
raggiungimento degli<br />
obiettivi dell’Agenda 2030<br />
per lo Sviluppo<br />
Sostenibile delle Nazioni<br />
Unite (SDG). Nel 2022<br />
l’impresa ha portato a<br />
casa risultati importanti<br />
in materia di salute e<br />
sicurezza, grazie a un<br />
aumento dei controlli e<br />
alla sensibilizzazione, ha<br />
promosso una cultura di<br />
inclusione e di<br />
uguaglianza, ha ridotto le<br />
emissioni di CO 2 , ha<br />
incrementato l’utilizzo di<br />
fonti di energia<br />
rinnovabile e ha<br />
promosso modelli di<br />
consumo e di produzione<br />
sostenibili, impegnandosi<br />
ad ottenere tutte le<br />
certificazioni a supporto.<br />
pizzarotti.it<br />
Escavatori gommati<br />
Idraulica<br />
da primato<br />
n Un escavatore gommato Atlas 190W<br />
allestito con battipalo vibrante ha dato prova di<br />
quanto sia potente il suo impianto idraulico<br />
lavorando alla manutenzione straordinaria<br />
richiesta dall’autorità portuale di Lubecca,<br />
Germania. Osservando la velocità con cui<br />
l’Atlas lavora dalla chiatta, sembra quasi che<br />
stia affondando degli stuzzicadenti nel terreno.<br />
In realtà posa pali lunghi 10 m agli argini del<br />
fiume Wakenitz, per la ristrutturazione di un<br />
molo utilizzato per gli sport velici universitari. In<br />
questo cantiere è stato utilizzato l' Atlas 190W<br />
23 t di peso operativo, con motore Stage V da<br />
6,7 litri di cilindrata e 129 kW di potenza. A fare<br />
la differenza è però l’impianto idraulico AWE 5<br />
che si è dimpostrato perfetto per lavorare con<br />
la battipalo vibrante da 2 t di peso che assorbe<br />
fino a 100 kW di potenza idraulica. L'idraulica<br />
del gommato assicura una portata di 380 l/min<br />
e una pressione massima di lavoro che tocca i<br />
350 bar. In pratica l’Atlas è in grado di sollevare i<br />
pali senza sobbalzi o rallentamenti, portarli alla<br />
posizione di installazione senza intoppi e,<br />
soprattutto, con precisione centimetrica.<br />
La potenza dell'idraulica ATLAS mantiene il<br />
tronco perfettamente posizionato nel palo<br />
vibrante e il braccio dell'escavatore in traiettoria<br />
con precisione millimetrica.<br />
atlasgmbh.com<br />
[8] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>
Attualità&Prodotti<br />
Piattaforma aeree<br />
Sotto gli occhi de La Madonnina<br />
di un<br />
punto vendita non è<br />
L’inaugurazione<br />
mai cosa semplice,<br />
soprattutto se parliamo di<br />
fast fashion e in pieno<br />
centro a Milano, a due<br />
passi dal Duomo, in<br />
Corso Vittorio Emanuele<br />
II. Di solito si pianifica<br />
tutto per non fare buchi<br />
nell’acqua, ma poi c’è<br />
sempre qualche intoppo,<br />
qualche imprevisto,<br />
qualche idea dell’ultimo<br />
minuto. È proprio per<br />
rispondere ad un’esigenza<br />
di questo tipo che F.I.M.<br />
Noleggi ha supportato un<br />
cliente fornendo una<br />
piattaforma autocarrata<br />
patente B e diversi<br />
F.I.M. Noleggi è riuscita a togliere le castagne<br />
dal fuoco al nuovo punto vendita Bershka<br />
di Milano fornendo PLE all’ultimo minuto<br />
scissor JLG in men che<br />
non si dica. L’intervento<br />
eseguito con le PLE della<br />
F.I.M. Noleggi è stato<br />
determinante per<br />
consentire di completare<br />
in tempo utile i lavori per<br />
la riapertura al pubblico<br />
del punto vendita<br />
Bershka, famoso brand di<br />
fast fashion. Il negozio,<br />
realizzato all’interno di<br />
uno spazio storico che<br />
fino alla fine del secolo<br />
scorso era stato un<br />
cinema, si sviluppa su<br />
un’area di 1.870 mq<br />
distribuiti su tre piani,<br />
rappresentando un dei tre<br />
punti vendita Bershka più<br />
grandi al mondo. Il giorno<br />
prima dell’inaugurazione,<br />
è emersa l’emergenza di<br />
ultimare diversi lavori<br />
quali la pulizia finale delle<br />
vetrate e l’istallazione<br />
delle numerose pellicole<br />
pubblicitarie. L’intervento<br />
F.I.M. Noleggi è stato<br />
decisivo. Per le necessità<br />
specifiche, la società di<br />
Novara, specializzata nel<br />
noleggio di mezzi per il<br />
sollevamento e<br />
macchinari movimento<br />
terra, ha scelto due<br />
piattaforme pantografo<br />
elettriche JLG ES2632,<br />
particolarmente indicate<br />
per lavorare in aree<br />
sensibili, grazie<br />
all’alimentazione elettrica<br />
a zero emissioni e quindi<br />
al funzionamento<br />
silenzioso. I pantografi<br />
della Serie ES<br />
garantiscono oltretutto<br />
una maggiore autonomia<br />
della batteria. I due ES<br />
2632 sono risultati la<br />
soluzione ottimale anche<br />
per il preciso sistema di<br />
controllo e le loro<br />
dimensioni. In particolare<br />
la larghezza ridotta è<br />
risultata ideale per poter<br />
accedere all’interno del<br />
negozio. Attualmente<br />
F.I.M. Noleggi è diretta da<br />
Fabio Basilicata che a<br />
proposito delle macchine<br />
JLG afferma: “Oggi il<br />
settore delle piattaforme<br />
aeree rappresenta più del<br />
60% del nostro fatturato.<br />
Fin dalla prima<br />
piattaforma aerea a<br />
pantografo, il modello<br />
6RS del 2018, abbiamo<br />
scelto JLG come partner<br />
in quanto marchio<br />
premium, leader del<br />
settore, rinomato per la<br />
qualità e l'affidabilità dei<br />
suoi prodotti che<br />
garantiscono elevate<br />
prestazioni, sicurezza e<br />
durata nel tempo. Anche<br />
il rapporto con tutto<br />
l’organico di JLG Italia è<br />
ottimo. Possiamo<br />
riconoscere la nostra<br />
crescita anche grazie a<br />
un partner come JLG che<br />
si è sempre dimostrato<br />
affidabile e di successo.”<br />
fimnoleggi.it<br />
Stabilimenti<br />
Ricostruito è sostenibile<br />
n Cummins ha inaugurato un<br />
nuovo centro per la<br />
ricostruzione e rigenerazione<br />
dei suoi motori a Cracovia, in<br />
Polonia. Con questo nuovo<br />
impianto costato dieci milioni<br />
di dollari gli stabilimenti del<br />
costruttore americano<br />
dedicati alla ricostruzione<br />
diventano tredici nel mondo.<br />
Il nuovo Cummins' European<br />
A WORLD OF COMFORT<br />
Master Rebuild Centre<br />
ricostruirà motori ad alta<br />
potenza con una cilindrata<br />
compresa tra 19 e 78 litri e<br />
nella gamma da 450 a 3.500<br />
cavalli. Lo stabilimento è già<br />
operativo, pronto a realizzare<br />
la rigenerazione definitiva dei<br />
motori come segue:<br />
smantellamento e<br />
riassemblaggio, sostituzione<br />
SISTEMI DI CONDIZIONAMENTO E RISCALDATORI<br />
di tutti i componenti usurati<br />
con ricambi originali,<br />
comprese le parti soggette a<br />
usura. Il processo di<br />
rigenerazione dei motori di<br />
Cummins richiede l'85% di<br />
energia in meno rispetto alla<br />
produzione di nuovi motori e<br />
riduce l'uso di materie prime e<br />
lo scarto di rottami metallici.<br />
cummins.com<br />
DAL PROGETTO AL TEST:<br />
IL VOSTRO CLIMA SU MISURA<br />
Il deserto infuocato o il gelo dell’Artico: qualunque sia l‘ambiente nel quale operate,<br />
Eberspächer è pronta a raccogliere la s 昀 da con la competenza del leader di mercato.<br />
Una gamma completa di prodotti per il condizionamento e il riscaldamento, un team<br />
di progettisti e i più avanzati strumenti di test sono a vostra disposizione per sviluppare<br />
soluzioni di climatizzazione per ogni tipo di veicolo e di esigenza. Con una rete di 昀 liali<br />
estesa in tutto il mondo, Eberspächer combina in modo unico la prossimità al Cliente<br />
in fase di progettazione con un servizio di assistenza a livello globale.<br />
Al vostro 昀 anco per farvi lavorare al meglio, in ogni condizione.<br />
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[10] dicembre <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>
Attualità&Prodotti<br />
Volkswagen Amarok<br />
SVOLTO pagina<br />
Non un restyling, ma un completo remake<br />
dettato dal cambio di piattaforma,<br />
stavolta in tandem con gli americani di Ford<br />
in collaborazione con<br />
Svanito l’hype per i pick-up del periodo pre-covid,<br />
molte Case sono letteralmente fuggite da questo<br />
particolare segmento cessando la produzione o limitandola<br />
ai paesi extraeuropei, dove la domanda è mol-<br />
to forte. Via Nissan con tutti i vari derivati e addio anche<br />
al Fullback Fiat su base Mitsubishi, Volkswagen ha pensato<br />
bene di mollare il vecchio progetto Amarok made<br />
in Germany per un nuovo di respiro più internazionale<br />
realizzato a quattro mani con gli specialisti di Ford, usciti<br />
per primi sul mercato col loro nuovo Ranger.<br />
Ora è la volta del nuovo Amarok, cui riesce ottimamente<br />
l’operazione di differenziarlo dal fratello americano, cui non<br />
somiglia proprio per niente, segno che costruire veicoli<br />
su piattaforme identiche differenziandole in toto si può.<br />
Il nuovo nato ha una portata fino a 1,19 t e un peso rimorchiabile<br />
fino a 3,5 t.<br />
La lunghezza complessiva di Amarok sale di 96 mm, fino<br />
a quota di 5.350 mm, mentre il passo cresce di 173 mm<br />
per toccare i 3.270 mm, soluzione che assicura maggiore<br />
spazio nella cabina doppia. Crescendo il passo proporzionalmente<br />
più della lunghezza, ne consgue un accorciamento<br />
degli sbalzi e un aumento degli angoli di attacco<br />
e uscita, fino rispettivamente a 30 e 26 gradi.<br />
L’Amarok in azione sugli sterrati<br />
del Sudafrica, dove viene<br />
prodotto, solo a cabina doppia<br />
ed esclusivamente<br />
con trazione 4x4 inseribile.<br />
Nella pagina di destra, la plancia<br />
col tablet da 10,1 o 12 pollici,<br />
la base di ricarica induttiva<br />
e il rotore per gestire la trazione.<br />
Motori diesel sia 4 sia 6 cilindri<br />
Per il mercato italiano si punta solo su tre motori a gasolio,<br />
con iniezione common rail, due a quattro cilindri in linea da<br />
1.996 centimetri cubi di cilindrata, nell’ordine<br />
monoturbo da 125 kW e biturbo<br />
Vgt da 151 kW (ossia 170 e 205 Cv),<br />
nonché 405 e 500 Nm di coppia massima,<br />
entrambi con cambio manuale sei<br />
marce. A questi si affianca un V6 da<br />
2.993 centimetri cubi monoturbo a geometria<br />
variabile da 177 kW (240 Cv) con<br />
600 Nm di coppia massima, offerto di<br />
serie con cambio automatico con convertitore<br />
di coppia e dieci rapporti.<br />
Quanto alla trazione, a seconda della<br />
versione del motore, vengono utilizzati<br />
due diversi sistemi: un’integrale innestabile<br />
con tre modalità di marcia e<br />
una con quattro modalità, che comprende<br />
una distribuzione intelligente<br />
della potenza a tutte e quattro le ruote<br />
tramite frizione multidisco.<br />
Dentro, cruscotto digitale da 8 o 12,3<br />
pollici più uno schermo tattile verticale<br />
in console centrale per il sistema infotainment<br />
da 10,1 o 12 pollici.<br />
[12] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [13]
Attualità&Prodotti<br />
L’esperto risponde<br />
Al passo col progresso<br />
Risulta strategico acquisire o mantenere<br />
specifiche competenze che sono proprie<br />
di una figura professionale ben precisa,<br />
lo Specialista della Sicurezza del Macchinario<br />
A cura di Carlo Farina - Presidente Fincasale<br />
manifatturiera è<br />
L’industria<br />
sempre più<br />
influenzata e guidata dalle<br />
nuove opportunità offerte<br />
dall’automazione.<br />
L’innovazione su questo<br />
fronte porta innumerevoli<br />
vantaggi, aumenta la<br />
performance aziendale,<br />
ottimizza i processi,<br />
agevola il lavoro delle<br />
maestranze e consente di<br />
mantenere alta la<br />
competitività sul mercato.<br />
La spinta alla crescente<br />
efficienza propone obiettivi<br />
sempre più sfidanti che<br />
richiedono coraggio e<br />
lungimiranza. Detto ciò, la<br />
strada verso l’innovazione<br />
presenta non pochi<br />
ostacoli che rischiano di<br />
bloccare il processo al<br />
cambiamento se non si è<br />
sufficientemente pronti e<br />
in possesso di adeguate<br />
competenze. Le nozioni<br />
richieste riguardano<br />
sicuramente la tecnologia<br />
necessaria, la normativa<br />
vigente e i requisiti di<br />
sicurezza dei nuovi<br />
macchinari richiesti dal<br />
mercato a cui ci si rivolge.<br />
A guidare il settore<br />
dell’automazione<br />
dell’industria<br />
manifatturiera troviamo fra<br />
le altre la Direttiva<br />
Macchine 2006/42/CE, il<br />
Nuovo Regolamento<br />
Macchine <strong>2023</strong>/1230/UE e<br />
le relative norme<br />
armonizzate che segnano<br />
la direttrice da seguire per<br />
garantire al mercato<br />
prodotti adeguati.<br />
La perfetta conoscenza<br />
dei requisiti richiesti dalla<br />
normativa consente alle<br />
aziende e ai liberi<br />
professionisti che operano<br />
nel settore della<br />
consulenza, progettazione<br />
e costruzione meccanica<br />
di mantenere i macchinari<br />
e i relativi sistemi di<br />
comando e controllo al<br />
passo con il progresso<br />
tecnologico.<br />
Risulta pertanto strategico<br />
acquisire o mantenere<br />
specifiche competenze<br />
che sono proprie di una<br />
figura professionale ben<br />
precisa, lo Specialista della<br />
Sicurezza del Macchinario.<br />
Tale figura è definita anche<br />
da una prassi di UNI di<br />
recente pubblicazione la<br />
UNI/PdR 151:<strong>2023</strong>.<br />
L’Esperto della Sicurezza<br />
del Macchinario deve<br />
essere in grado di svolgere<br />
le seguenti attività:<br />
- definire gli adempimenti<br />
legislativi applicabili al<br />
prodotto macchina<br />
- valutarne dei rischi<br />
identificandone fra gli altri<br />
l’uso previsto,<br />
l’adeguatezza delle misure<br />
di sicurezza, la presenza e<br />
l’adeguatezza delle<br />
necessarie informazioni di<br />
sicurezza, l’adeguatezza<br />
delle istruzioni;<br />
- valutazione della<br />
conformità degli<br />
equipaggiamenti elettrico,<br />
pneumatico e oleoidraulico<br />
- valutazione delle funzioni<br />
di sicurezza<br />
- valutazione delle<br />
Ing. Carlo Farina<br />
Presidente<br />
Gruppo Fincasale<br />
L’ingegnere Carlo Farina ha iniziato la carriera nel 1977 al Ministero della Difesa - Aeronautica occupandosi<br />
di sicurezza e manutenzione di velivoli e di impianti aeroportuali. In oltre 40 anni di carriera,<br />
ha ampliato le sue competenze in: bioingegneria industriale, normative<br />
italiane, europee ed internazionali riguardanti macchine operatrici<br />
e movimento terra, gru ed apparecchi di sollevamento, sicurezza<br />
delle macchine, vibrazioni, fonometria, compatibilità<br />
elettromagnetica, PED, T-PED, ascensori, procedure di controllo qualità.<br />
Nel 1996 ha fondato ECO Certificazioni SpA, organismo<br />
Accreditato per la valutazione di conformità, che offre servizi di<br />
Certificazione, Ispezione e Omologazione in ambito qualità, sicurezza,<br />
automotive. L’azienda, oggi guidata dalla figlia Serena, produce<br />
un fatturato annuo di oltre 20 milioni di euro (crescita YoY del<br />
40%), dà lavoro a circa 300 persone e conta uffici in Italia e nel mondo:<br />
Cina, Dubai e la recentissima apertura della sede UK a Londra.<br />
L’Ing. Farina è Presidente della holding Fincasale.<br />
emissioni<br />
- redazione della<br />
dichiarazione di<br />
conformità o di<br />
incorporazione<br />
- redazione delle istruzioni<br />
- costituzione del fascicolo<br />
tecnico o della<br />
documentazione tecnica<br />
pertinente<br />
- valutazione dell’impatto<br />
di interventi di modifica su<br />
macchine esistenti<br />
- valutazione degli aspetti<br />
giuridici relativi alla<br />
sicurezza dei prodotti<br />
Dalla lettura dell’elenco<br />
delle competenze si<br />
percepisce la complessità<br />
del profilo professionale e<br />
l’alta specializzazione<br />
richiesta per calare tali<br />
competenze nelle<br />
molteplici realtà<br />
produttive. La definizione<br />
di uno specifico profilo<br />
professionale è<br />
sicuramente un parametro<br />
di riferimento importante<br />
che determinerà gli<br />
standard del settore e il<br />
tutto andrà a beneficio di<br />
un alto livello di qualità dei<br />
prodotti e dei servizi.<br />
Crediamo fermamente in<br />
tutto questo e da tempo ci<br />
siamo attivati per<br />
accrescere le competenze<br />
nel settore. Oltre a<br />
prevedere corsi intensivi e<br />
creare una rosa di<br />
specialisti raccolta nel<br />
nostro Albo dei Safety<br />
Machinery Expert, ci<br />
stiamo strutturando per<br />
garantire al mercato<br />
percorsi post laurea e<br />
continui aggiornamenti<br />
professionali sul tema.<br />
L’innovazione corre veloce,<br />
non farti trovare<br />
impreparato!<br />
Stabilimenti<br />
San Antonio, Texas<br />
n JCB ha annunciato che<br />
costruirà un nuovo<br />
stabilimento in Nord America<br />
che genererà 1.500 nuovi<br />
posti di lavoro nei prossimi<br />
cinque anni. La costruzione<br />
dello stabilimento di 67.000<br />
m² inizierà all'inizio del<br />
prossimo anno su un sito di<br />
400 acri a San Antonio, in<br />
Texas. Il nuovo stabilimento<br />
produrrà macchine<br />
principalmente per clienti del<br />
Nord America, il più grande<br />
mercato mondiale per le<br />
macchine da costruzione.<br />
Quello in Texas sarà il<br />
secondo stabilimento JCB nel<br />
Nord America, dove l'azienda<br />
già nel 2001 ha iniziato la<br />
produzione a Savannah<br />
(Georgia) e impiega circa<br />
1.000 persone. I dettagli dei<br />
prodotti che saranno<br />
fabbricati nel nuovo<br />
stabilimento saranno<br />
annunciati in un secondo<br />
momento. Il presidente di JCB,<br />
Lord Bamford, ha dichiarato:<br />
"JCB ha fatto molta strada da<br />
quando nel 1964 ha venduto<br />
la sua prima macchina sul<br />
mercato statunitense. Questo<br />
nuovo investimento è una<br />
buona notizia per i nostri<br />
clienti nordamericani ed è una<br />
fantastica piattaforma su cui<br />
JCB può costruire".<br />
jcb.com<br />
[14] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>
Pick up<br />
L’ibrido arriva<br />
nel 2025<br />
Il Ford Ranger ibrido plug-in avrà una coppia<br />
motrice da record, associata alla collaudata<br />
trazione integrale delle versioni termiche<br />
Ci vorrà ancora un<br />
po’ di tempo,<br />
perché il lancio del<br />
primo Ranger plug-in<br />
hybrid è previsto per il<br />
2025, ma segnerà un<br />
significativo passo in<br />
avanti nell’offerta di<br />
motorizzazioni per i<br />
clienti che cercano un<br />
pick-up di medie<br />
dimensioni.<br />
Il futuro modello ibrido<br />
sarà anche il Ranger ad<br />
avere più coppia di<br />
qualsiasi altro Ranger,<br />
combinando un motore a<br />
benzina Ford EcoBoost<br />
da 2,3 litri (in foto) con un<br />
motore elettrico e un<br />
sistema di batterie<br />
ricaricabili, consentendo<br />
così la guida in modalità<br />
puramente elettrica per<br />
oltre 45 chilometri.<br />
La capacità di guida<br />
100% elettrica apre nuove<br />
possibilità per i proprietari<br />
di aziende in un numero<br />
sempre più crescente di<br />
città che prevedono delle<br />
zone ‘a basse emissioni’,<br />
come Milano ad esempio.<br />
La nuova versione<br />
manterrà le straordinarie<br />
capacità del pick-up<br />
dell’Ovale Blu, ad esempio<br />
garantendo un valore<br />
massimo del rimorchio<br />
frenato di 3.500<br />
chilogrammi, lo stesso<br />
del resto della gamma.<br />
Ranger plug-in hybrid,<br />
come tutti i veicoli<br />
commercilai Ford<br />
elettrificati, sarà inoltre<br />
dotato di Pro Power<br />
Onboard, il sistema che<br />
consente ai clienti di<br />
alimentare le<br />
diffuse attrezzature<br />
elettriche ad alto<br />
assorbimento, in un<br />
cantiere o quando si<br />
è all’aperto,<br />
semplicemente<br />
collegandoli alle prese<br />
di corrente presenti<br />
sia nel pianale di<br />
carico sia<br />
nell’abitacolo. Il Ranger<br />
ibrido sarà dotato della<br />
collaudata trazione<br />
integrale delle versioni<br />
termiche, di modalità di<br />
guida selezionabili e di<br />
funzioni avanzate di<br />
sicurezza e assistenza<br />
alla guida.<br />
ford.it<br />
[16] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>
Attualità&Prodotti<br />
Gru a torre<br />
Al centro dell’attenzione<br />
SMV <strong>Costruzioni</strong> sceglie due gru Raimondi<br />
per un cantiere delicato, che trasformerà<br />
un’area di Milano degradata, in residenziale d’oro<br />
Le due gru a torre<br />
topless Raimondi<br />
che si vedono in<br />
foto sono state erette su<br />
plinti gettati a cavallo<br />
dell’ex area ecologica<br />
gestita da A2A (cosidetta<br />
ricicleria) e un’attigua<br />
Grande, battezzato<br />
Bosconavigli, sorge in<br />
un’area trascurata per<br />
anni perché attigua alla<br />
linea ferroviaria, e mira a<br />
colmare un buco creatosi<br />
nel tessuto urbano<br />
durante i processi di<br />
riconversione<br />
dell’area industriale<br />
di via Savona in<br />
residenziale... a due<br />
velocità. “Il ruolo di<br />
Spelgatti in uno<br />
degli sviluppi più<br />
osservati di Milano<br />
è un momento di<br />
orgoglio per<br />
l’azienda: stiamo<br />
fornendo due nuovi<br />
Raimondi MRT189<br />
a SMV <strong>Costruzioni</strong>,<br />
appaltatrice del<br />
progetto. Con la vendita<br />
di queste due ulteriori<br />
gru consolidiamo il<br />
rapporto commerciale di<br />
lunga data con il<br />
costruttore italiano. SMV<br />
<strong>Costruzioni</strong> possiede ora<br />
un totale di otto gru<br />
Raimondi, tutte al lavoro<br />
in diversi cantieri in<br />
Italia", ha affermato<br />
Massimo Guizzetti,<br />
amministratore delegato<br />
della concessionaria<br />
Spelgatti. Le gru fornite<br />
sono autoportanti,<br />
montate ad altezze<br />
sottogancio di 64 e 58 m,<br />
con frecce da,<br />
rispettivamente, 65 e 54<br />
m. Al lavoro nella loro<br />
configurazione finale, le<br />
due topless disegnate<br />
dall’ingenger Greppi<br />
hanno una capacità di<br />
sollevamento massima<br />
di 10 t e un carico in<br />
punta fino al raggio<br />
massimo di 2,20 t. "A<br />
causa dei tempi ristretti<br />
del progetto e della<br />
natura del cantiere,<br />
abbiamo optato per<br />
macchine ad alte<br />
prestazioni che siano<br />
anche facili da installare",<br />
ha affermato Guizzetti. I<br />
Raimondi MRT189, dotati<br />
di un argano di<br />
sollevamento da 45 kW<br />
con una capacità del<br />
tamburo di 660 m,<br />
sollevano ad una velocità<br />
massima fino a 136<br />
metri al minuto. Le due<br />
flat-top sono entrambe<br />
allestite con cabina gru<br />
Raimondi Deluxe R16.<br />
Una volta completato, il<br />
nuovo complesso<br />
conterà 11 piani, 90 unità<br />
residenziali, servizi<br />
moderni e ampi spazi<br />
esterni con un<br />
ecosistema di oltre 170<br />
alberi, più di 8.000<br />
arbusti e oltre 60 specie<br />
di piante diverse.<br />
raimondi.co<br />
Concessionari<br />
Largo ai giovani<br />
Il noleggiaotre e concessionario di macchine<br />
movimento terra General Car ha organizzato<br />
creato un format per far conoscere<br />
il “buono” del construction ai giovani<br />
enclave Rom. Nato da<br />
un'idea di Stefano Boeri<br />
– uno degli architetti<br />
italiani contemporaneii<br />
più noti – il progetto del<br />
nuovo complesso<br />
residenziale firmato dalla<br />
Stefano Boeri Architetti e<br />
Arassociati, con la<br />
progettazione<br />
paesaggistica di AG&P<br />
Greenscape, punta a<br />
riconvertire un’area<br />
dismessa e funzionale in<br />
un polmone verde con<br />
unità abitative esclusive.<br />
Questo progetto di<br />
riurbanizzazione ai<br />
margini del Naviglio<br />
Lo scorso ottobre la<br />
concessionaria<br />
General Car ha<br />
organizzato nella sua<br />
sede di Cassano<br />
Magnago (VA) il primo<br />
Operators Trophy,<br />
contestualmente a una<br />
due giorni di porte aperte<br />
per presentare le ultime<br />
novità in termini di<br />
prodotto, di servizi e la<br />
sempre più sviluppata<br />
flotta di macchine a<br />
noleggio. L’Operators<br />
Trophy è stato<br />
organizzato per stimolare<br />
gli operatori del settore ad<br />
avvicinarsi alle nuove<br />
tecnologie e soluzioni<br />
all’avanguardia che<br />
permeano le macchine<br />
operatrici di oggi<br />
permettendo di elevare<br />
standard di sicurezza,<br />
produttività ed efficienza.<br />
Per farlo, coinvolgendo i<br />
giovani del territorio<br />
grazie alla collaborazione<br />
con diversi istituti tecnici<br />
e formatori professionisti,<br />
il team di General Car ha<br />
organizzato quattro prove<br />
di abilità utilizzando<br />
macchine Hyundai e<br />
Takeuchi dotate di<br />
attrezzature innovative.<br />
L’evento ha riscosso il<br />
successo sperato e il<br />
contest General Car<br />
Operators Trophy ha visto<br />
salire sul gradino più alto<br />
del podio Daniele P.,<br />
seguito da Giuseppe G.<br />
Al terzo posto Marco P.<br />
L’obiettivo del<br />
noleggiatore e<br />
concessionario è ripetere<br />
l’evento con cadenza<br />
regolare per mettere in<br />
risalto la professionalità<br />
degli operatori di<br />
macchine movimento<br />
terra, stimolare la<br />
formazione degli stessi e<br />
soprattutto stimolare<br />
l’interesse alla<br />
professione da parte dei<br />
più giovani. Non resta che<br />
attendere l’edizione 2024<br />
dell’Operators Trophy!<br />
generalcar.eu<br />
[18] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [19]
Attualità&Prodotti<br />
Cambiamento climatico<br />
Più che un rischio<br />
UNA CERTEZZA<br />
Gli eventi metereologici estremi sono ormai<br />
frequenti, e lo saranno sempre più. Il nostro pianeta<br />
chiede, anche al settore delle costruzioni,<br />
di ripensarsi e attrezzarsi per affrontare nuovi<br />
fattori di rischio, come dimostrano l’alluvione<br />
in Romagna e un recente studio realizzato da Allianz<br />
testi di Paolo Cosseddu<br />
Fra i primi messaggi veicolati da Confindustria Emilia<br />
Romagna in seguito all’alluvione che ha colpito la regione<br />
a metà maggio, in particolare nelle province di<br />
Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, c’è stato l’appello ai propri<br />
associati per mobilitare il più rapidamente possibile i macchinari<br />
necessari allo sgombero dei siti disastrati: idrovore,<br />
specialmente nella prima fase, ma anche pale gommate,<br />
escavatori, camion provenienti da tutte le imprese<br />
che operano con tipo di macchine operatrici, sia del comparto<br />
edile che in quello della raccolta e smaltimento dei<br />
rifiuti, provenienti da aziende rimaste fuori dai territori più<br />
critici, a cui si è chiesto un gesto di solidarietà.<br />
Le cifre restituiscono la dimensione del disastro: 15 vittime,<br />
36mila sfollati, 800 persone tratte in salvo dagli elicotteri,<br />
70mila case alluvionate, 800 strade interrotte, più<br />
di mille frane, 50 chilometri circa di sole coste invase dai<br />
detriti che sono stati trascinati fino al mare (e che sono stati<br />
rimossi in tempi record), centinaia di imprese colpite che<br />
hanno dovuto interrompere la propria attività.<br />
centrano in poche ore precipitazioni che un tempo cadevano<br />
nel corso di interi mesi, sono qui per restare.<br />
A questo si aggiunga il dato preoccupante - benché noto,<br />
perché rilevato dall’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione<br />
e la Ricerca Ambientale - sul consumo di suolo: nelle<br />
Marche, altra regione colpita da questa e dalle precedenti<br />
alluvioni, prima regione italiana per consumo in assoluto,<br />
e nella stessa Emilia Romagna si sono cementificate zone<br />
ad altissima pericolosità idraulica, ovvero dove non è probabile,<br />
ma è certo che verranno allagate in caso di fenomeni<br />
alluvionali che però non sono un caso, sono una certezza.<br />
Sono 78 gli ettari consumati in un solo anno nelle<br />
aree più a rischio, più altri 500 in zone di media pericolosità,<br />
per un totale di circa 600 ettari che fanno dell’Emilia<br />
Romagna la terza regione d’Italia per consumo di suolo.<br />
Tra le città alluvionate, Ravenna è la seconda città in assoluto<br />
per consumo di suolo che, secondo i dati dell’anno<br />
scorso, fa segnare 65 ettari, contro i 95 di una Roma,<br />
che però ha ben altre dimensioni.<br />
Prospettive di rischio e di transizione<br />
La necessità di una riflessione da parte del settore delle costruzioni<br />
si impone anche relativamente alle prospettive di<br />
rischio e di transizione, come evidenzia l’ormai noto report<br />
Allianz Risk Barometer che pone attenzione specifica al settore<br />
delle costruzioni e dell’ingegneria civile: se per il 39%<br />
degli intervistati la principale fonte di rischio del settore è<br />
rappresentato dall’interruzione di attività o della supply chain,<br />
la minaccia di catastrofi naturali tallona ormai molto da<br />
vicino raggiungendo il 34%, voce seguita da un 24% di preoccupazione<br />
per l’aumento dei costi energetici, altra pessima<br />
novità che ha caratterizzato l’ultimo periodo.<br />
Secondo Blanca Berruguete, Global Industry Solutions<br />
Director for Construction di AGCS (Allianz Global Corporate<br />
& Specialty), “Il passaggio all’energia sostenibile e l’adozione<br />
di metodi di costruzione moderni trasformeranno il<br />
Le alluvioni sono una certezza<br />
Secondo uno studio pubblicato dalla rivista Science nel<br />
2021, le bambine e i bambini nati oggi dovranno affrontare<br />
più eventi metereologici estremi nel corso della loro vita<br />
rispetto ai loro genitori o i loro nonni. Per fare un esempio,<br />
chi è nato nel 2020 subirà da due a sette volte più alterazioni<br />
climatiche a causa del riscaldamento globale rispetto<br />
a chi è nato nel 1960: questo per dire che le alluvioni,<br />
fenomeni che rientrano nel quadro perché causate da precipitazioni<br />
eccezionali che seguono lunghe siccità e con-<br />
[20] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [21]
Attualità&Prodotti<br />
Cambiamento climatico<br />
panorama dei rischi, con cambiamenti radicali nella progettazione,<br />
nei materiali e nei processi di costruzione. Per<br />
raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride<br />
carbonica, sarà probabilmente necessaria una rapida<br />
adozione che comporti una stretta collaborazione tra<br />
assicuratori, broker e clienti, per condividere dati ed esperienze<br />
che aiutino a sottoscrivere quelli che possono essere<br />
rischi prototipici”.<br />
Prendendo in esame 22mila sinistri gestiti dal 2017 al 2021,<br />
per un valore complessivo di 12,8 miliardi di euro, il 27% derivano<br />
da incendi ed esplosioni (non sempre con cause<br />
umane, basti pensare ai periodici eventi estremi che han-<br />
no caratterizzato la California negli ultimi anni e, recentemente,<br />
il Canada), seguiti dalle catastrofi naturali che sono<br />
la causa più frequente e fanno segnare un 19%. Si arriva<br />
così a un valore del 46% che, da solo, supera le tre cause<br />
successive in questa casistica, sommate, ovvero l’uso di<br />
prodotti difettosi (10%) gli errori nelle lavorazioni o nella manutenzione<br />
(8%) o la rottura di macchinari (7%).<br />
“Nelle loro valutazioni dei rischi - sottolinea lo studio Allianz<br />
- i cantieri edili devono tenere in maggiore considerazione<br />
l'impatto di eventi estremi, come incendi, inondazioni improvvise<br />
e frane. Con il cambiamento climatico che aumenta<br />
la frequenza e la gravità di questi eventi, i costi dei<br />
danni alla proprietà e dell'interruzione dell'attività sono destinati<br />
ad aumentare”.<br />
Si tratta di fattori che si innestano su un quadro economico<br />
già gravato da una serie di criticità, giacché i costi di costruzione<br />
sono aumentati in molti Paesi a causa dei rincari<br />
di energia e materie prime. I materiali sono più costosi -<br />
cemento, legno, acciaio, vetro e vernice sono rincarati nell'ultimo<br />
anno, in alcuni casi di circa il 50%, con un’inflazione<br />
sul settore che ha pesato costruzioni tra l'11 e il 25%.<br />
Un passaggio difficile<br />
Ne risulta che qualsiasi evento causi danni o interruzione<br />
nel corso di un’opera è significativamente più costoso di<br />
quanto fosse pochi anni fa, prima della pandemia.<br />
“Il cambiamento climatico aumenta la frequenza e la gravità<br />
di eventi meteorologici estremi come uragani, inondazioni<br />
e incendi, e questo significa che i costi dei danni<br />
alla proprietà e dell’interruzione dell’attività da questi eventi<br />
aumenteranno”: appunto. Anche per questo, peraltro, l’attuale<br />
fase è decisiva per il settore, in cui la transizione verso<br />
fonti energetiche rinnovabili e l’adozione di più moderni<br />
e sostenibili metodi di costruzione rappresentano certo un<br />
passaggio arduo da affrontare, ma che va “scavallato” per<br />
poter affrontare ciò che verrà dopo. Per raggiungere gli obbiettivi<br />
di decarbonizzazione sarà necessario un lungo periodo<br />
caratterizzato da adozione di soluzioni forse ancora<br />
non del tutto consolidate, che necessitano una collaborazione<br />
tra imprese e broker, e che Allianz stessa sembra<br />
però disposta a supportare.<br />
Sul territorio dell’Emilia Romagna<br />
Nel frattempo, si opera in una situazione di emergenza, se<br />
non costante, quanto meno frequente, come dimostra l’impostazione<br />
organizzativa che il Gruppo Hera ( l’imponente<br />
aggregazione di municipalizzate che fornisce servizi sia<br />
energetici che ambientali, a cui diamo la parola nella sezione<br />
Decostruzioni&Riciclaggio) si è dovuto dare in Emilia<br />
Romagna per intervenire efficacemente dopo l’alluvione.<br />
Lato energetico a parte, è stato necessario un intervento<br />
vasto e rapido per ripristinare i servizi nelle aree colpite.<br />
Le dimensioni della catastrofe hanno richiesto un massiccio<br />
impiego di mezzi di sgombero (250, compresi autospurghi<br />
e idrovore), ma anche una riorganizzazione geografica<br />
della raccolta dei detriti. Nelle aree abitate sono<br />
state individuate aree adatte destinate all’accumulo momentaneo,<br />
in attesa della raccolta vera e propria, del grosso<br />
dei detriti e delle macerie (quelle, per intenderci derivanti<br />
da crolli o da legname di alberi e vegetazione sradicata dall’acqua),<br />
mentre in parallelo si è organizzato un servizio<br />
porta a porta per gli ingombranti di provenienza domestica,<br />
in particolare mobilio e grandi elettrodomestici (da separare,<br />
però), con la difficoltà ulteriore di farli il più possibile<br />
conferire in punti che fossero accessibili ai mezzi pesanti<br />
che li raccoglievano (e quindi non in strade troppo strette,<br />
o sotto a elementi architettonici bassi e angusti). Questo<br />
nel <strong>2023</strong>: ma, guardando indietro, seppur con dimensioni<br />
più contenute, anche nel 2020, e ancor prima in precedenza.<br />
Un’emergenza che si ripete, insomma, e in quanto tale non<br />
è più un’emergenza, è lo stato delle cose, e quindi richiede<br />
pianificazione e prevenzione a 360 gradi.<br />
[22] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [23]
ostruzioni<br />
ostruzioni<br />
Peso operativo<br />
Peso op. con ripper<br />
Potenza netta<br />
Forza di trazione<br />
14.000 kg<br />
14.900 kg<br />
108,7 kW<br />
215.000 daN<br />
WALKAROUND<br />
Testi di Matthieu Colombo<br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [25]
WALKAROUND di<br />
ostruzioni<br />
Develon DD130<br />
ostruzioni<br />
Develon spiazza tutti e si presenta sul mercato con un dozer<br />
centratissimo, una spina nel fianco per i pochi concorrenti.<br />
Offre prestazioni degne di nota grazie a potenza e baricentro<br />
basso, una visibilità sulla lama esemplare, una cabina<br />
confortevole e ben rifinita. Seguirà un modello più grande<br />
1<br />
Develon destabilizza il mercato<br />
dei dozer presentando il potente<br />
DD130 che in allestimento<br />
“Italia”, con ripper, pesa 14,9 t.<br />
The game changer...<br />
2<br />
Il nuovo DD130 ha un cofano<br />
anteriore spiovente che favorisce<br />
una visibilità operativa ottimale,<br />
ai vertici della categoria.<br />
La produttività ne beneficia<br />
3<br />
Il DD130 ha una lama Inpat a 6 vie<br />
ed è predisposto per montare<br />
sistemi di controllo 3D. Offre<br />
di serie un sistema di controllo<br />
2D che non necessita di laser<br />
4<br />
Il carro del DD130 non ha nulla<br />
da invidiare a concorrenti da anni<br />
riferimento di mercato. Il passo<br />
è superiore alla media di categoria.<br />
La forza di trazione di 215.000 daN<br />
5<br />
Sotto al cofano motore gira<br />
un quattro cilindri da 4,4 litri, come<br />
i concorrenti, ma è il più potente<br />
e sprigiona una coppia<br />
da leader della categoria<br />
6<br />
L’elettronica del DD130 gestisce<br />
in modo sinergico ed efficiente<br />
la trasmissione idrostatica HST<br />
e la risposta del motore termico.<br />
Il dozer non ha mai il fiato “corto”<br />
7<br />
La cabina accoglie al meglio<br />
l’operatore: confortevole, sicura,<br />
ergonomica, easy to use. Sembra<br />
che Develon produca dozer<br />
da decenni. Salita a bordo sicura<br />
8<br />
Interfaccia operatore touch screen<br />
8” a colori, caratterizzata da menu<br />
intuitivi. Dai moderni joystick<br />
elettroattuati si gestisce tutta<br />
la parte operativa. Al meglio<br />
9<br />
La macchina è progettata per<br />
favorire la manutenzione, anche<br />
straordinaria. A fare la differenza<br />
è la cabina ribaltabile al posteriore<br />
con assistenza elettrica<br />
10<br />
La versione XL ha una larghezza<br />
massima di trasporto di 2.870 mm.<br />
È in fase di studio una lama “Italia”<br />
con profilo laterale richiudibile per<br />
trasportare il DD130 a 2.540 mm<br />
La prima esperienza dozer<br />
del marchio coreano risale agli<br />
anni Novanta con il DD80. I nuovi<br />
DD100 e DD130 sono frutto di uno<br />
sviluppo lungo e puntiglioso.<br />
E se il DD100 è piccolo, perfetto<br />
per gli Stati Uniti, in Europa arriverà<br />
anche un modello più grande.<br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [27]
Develon DD130<br />
Develon<br />
DD130<br />
Macchina<br />
fuoriclasse<br />
Il Develon DD130 si posiziona tra le macchine<br />
di classe 13,5 t e quelle da 17 t di peso operativo.<br />
Sviluppato in sordina per anni, stupisce<br />
per soluzioni progettuali e cura costruttiva<br />
POSIZIONAMENTO SUL MERCATO Colpo di scena.<br />
Develon, agli annali Doosan e prima ancora Daewoo,<br />
si impone sul mercato dei dozer con un DD100 da 11 t<br />
di peso operativo (perfetto per il Nord America)<br />
e il DD130 qui protagonista. E possiamo già dirvi che<br />
arriverà un ulteriore modello, più prestante.<br />
Rispetto ai diretti concorrenti, si impone con un peso<br />
operativo superiore, un potente motore biturbo ricco<br />
di coppia, un baricentro molto basso grazie alla<br />
disposizione dei serbatoi, una cabina ben rifinita<br />
e, come se non bastasse, una visibilità ai vertici della<br />
categoria. La macchina è prodotta a Gunsan, Corea.<br />
14,9 t<br />
RIPPER A TRE DENTI<br />
DISPONIBILE<br />
Il DD130 ha di serie<br />
un “gancio” drawbar,<br />
ma è predisposto<br />
da fabbrica per montare<br />
un ripper posteriore a tre<br />
denti da 865 kg di peso.<br />
Senza ripper,<br />
il DD130 XL pesa 14 t.<br />
Visibilità<br />
operativa ottima<br />
Passo superiore alla media di categoria<br />
Largezza ai cingoli<br />
2.330/2.760 mm<br />
XL PERFETTO PER L’ITALIA Questo<br />
allestimento con suole da 560 mm<br />
ferma la larghezza del corpo macchina<br />
a 2.330 mm. Con lama alla massima<br />
angolazione si misurano 2.870 mm<br />
e in fase di studio la possibilità di una<br />
lama con estremità richiudibile<br />
per scendere a 2.540 mm e facilitare<br />
il trasporto sulle strade italiane.<br />
DEVELON DD130 XL LGP1 LGP2<br />
• PERO OPERATIVO (NO RIPPER) 14,9 (14) T 15,3 T 15,2 T<br />
• LARGHEZZA AI CINGOLI (PATTINI) 2.330 (560) MM 2.760 (760) MM 2.710 (710) MM<br />
• PASSO/LUNGHEZZA CARRO 2.720 (3.690) MM 2.720 (3.690) MM 2.720 (3.690) MM<br />
• LARGHEZZA LAMA (OBLIQUA) 3.105 MM 3.655 MM 3.345 MM<br />
• LUNGHEZZA CON LAMA E RIPPER 6.030 MM 6.030 MM 6.030 MM<br />
• POTENZA MAX MOTORE /COPPIA 117 KW/710 NM 117 KW/710 NM 117 KW/710 NM<br />
NASO<br />
SPIOVENTE<br />
Il profilo del<br />
DD130<br />
è caratterizzato<br />
da un cofano<br />
anteriore più<br />
basso dei<br />
migliori<br />
concorrenti per<br />
garantire<br />
la massima<br />
visibilità sulla<br />
lama. Il passo<br />
è superiore<br />
a quello di due<br />
dei tre<br />
concorrenti per<br />
massimizzare la<br />
distribuzione del<br />
peso a terra<br />
e la forza<br />
di trazione.<br />
Passo 2.720 mm<br />
Altezza<br />
trasporto 3.130<br />
mm<br />
*Note: forza con avambraccio standard da 2.100 mm. Avambraccio da 1.750 mm disponibile.<br />
Lunghezza cingoli 3.690 mm<br />
[28] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [29]
Develon DD130<br />
DOZING ASSIST CONTROL SYSTEM La lama<br />
dozer del DD130 è una classica PAT (InPAT)<br />
regolabile idraulicamente a 6 vie (alto-basso,<br />
angolo destro-sinistro, inclinazione destrasinistra).<br />
È inoltre prevista la regolazione<br />
manuale dell’angolo verticale della lama.<br />
Il DD130 è predisposto da fabbrica per montare<br />
in Canbus i più diffusi sistemi guidance control<br />
3D (il secondo monitor si installa sotto a quello<br />
di serie in un vano dedicato), ma già di serie<br />
la macchina offre il 2D Machine Control<br />
System che grazie a tre sensori permette di<br />
regolare da monitor altezza e inclinazione della<br />
lama rispetto al telaio del dozer. Un sistema<br />
intuitivo che non richiede laser in cantiere.<br />
PITCH<br />
REGOLABILE<br />
A sinistra,<br />
il perno per la<br />
regolazione<br />
meccanica<br />
dell’inclinazione<br />
verticale di scavo<br />
“pitch adjustment”<br />
della lama.<br />
Sotto, un dettaglio<br />
dell’interno lama<br />
e, in particolare,<br />
la testa del cilindro<br />
d’angolazione<br />
sinistro con pin<br />
removibile per<br />
guadagnare 20<br />
ulteriori mm<br />
in larghezza<br />
di trasporto:<br />
accorgimento per<br />
trasportare un<br />
LGP2 stando sotto<br />
i 3.000 mm<br />
di larghezza.<br />
3.105 mm<br />
VERSIONE XL La macchina in foto è una XL caratterizzata<br />
da pattini larghi 560 mm. Qui sopra si intuisce la visibilità<br />
che l’operatore ha fronte lama e lateralmente.<br />
WALKAROUND di<br />
ostruzioni<br />
2.540 MM DI LARGHEZZA È in fase di studio una lama<br />
con profilo laterale chiudibile a compasso per<br />
abbassare la larghezza di trasporto della versione XL<br />
dai 2.870 mm ai fatidici 2.540 mm che semplificano<br />
le procedure e riducono i costi di trasporto in Italia.<br />
Inpat a 6 vie con 2D...<br />
e carro ben dimensionato<br />
Sensore angolo lama IMU<br />
Angolata destra<br />
TRE SENSORI<br />
SENZA LASER<br />
A sinistra<br />
il sensore<br />
di posizione della<br />
lama che<br />
assieme a quelli<br />
su telaio spingi<br />
lama e corpo<br />
macchine<br />
permette<br />
di impostare<br />
funzioni di scavo<br />
2D. A destra,<br />
la lama con<br />
al centro la<br />
regolazione<br />
meccanica<br />
dell’inclinazione<br />
verticale.<br />
Angolata sinistra<br />
TELAIO<br />
LAMA A “C”<br />
A sinistra<br />
il granitico<br />
telaio spingi<br />
lama<br />
incernierato<br />
più indietro<br />
della barra<br />
equalizzatrice<br />
trasversale<br />
ai due cingoli.<br />
A destra,<br />
il sensore<br />
montato sul<br />
telaio lama.<br />
Alta inclinata destra<br />
Sensore IMU angolo telaio<br />
Alta inclinata sinistra<br />
CARRO<br />
HEAVY DUTY<br />
Osservando<br />
il carro nei minimi<br />
dettagli si notano<br />
svariati rinforzi<br />
strutturali, parti<br />
in fusione, slitte<br />
di rinforzo laterale<br />
in alto resistenziale.<br />
I componenti sono<br />
marchiati Develon.<br />
FORZA DI TRAZIONE<br />
215.000 DAN<br />
Il carro è il cuore di un dozer.<br />
Quello del DD130 merita<br />
attenzione sia per la cura<br />
costruttiva, sia per il disegno<br />
di longheroni e componenti.<br />
Come anticipato, il passo<br />
del carro è, con 2.720 mm,<br />
di lunghezza superiore alla<br />
media della categoria dei<br />
13,5/14 t. È un dato coerente<br />
con il peso del DD130 XL<br />
che con ripper ha un peso<br />
operativo di 14,9 t.<br />
BARRA EQUALIZZATRCE<br />
I due telai dei cingoli sono<br />
solidali allo chassis del dozer<br />
nella parte posteriore, mentre<br />
all’anteriore sono tra loro<br />
uniti da una barra trasversale<br />
oscillante (foto a destra)<br />
che permette ai cingoli<br />
di attaccare un terreno<br />
inclinato in modo<br />
progressivo, massimizzare<br />
la trazione e il fine grading.<br />
Guida cingolo integrale disponibile<br />
Barra equalizzatrice<br />
trasversale ai cingoli<br />
Rinforzi HD 8 rulli d’appoggio<br />
Denti ruote trazione in segmenti<br />
a doppia flangia in fusione
Una spinta biturbo<br />
WALKAROUND<br />
Develon DD130<br />
Doc, Scr e Dpf<br />
Pompa, filtro e centralina urea<br />
Serbatoio urea e gasolio accessibili<br />
da terra e con vaschetta salvagoccia<br />
Girante secondo<br />
turbo VGT<br />
POST-TRATTAMENTO SUPER COLLAUDATO<br />
L’impianto urea è un Bosch Denoxtronic 2.2:<br />
sui motori 4 cilindri per applicazioni<br />
construction è il sistema più noto e diffuso,<br />
quindi affidabile. Le rigenerazioni sono<br />
automatiche, senza fermo macchina.<br />
Lo scarico prevede in serie un catalizzatore<br />
ossidante, il sistema Scr a iniezioni di urea<br />
e un filtro antiparticolato. Quest’ultimo<br />
è garantito per almeno 4.500 ore d’esercizio<br />
ma solitamente non dà pensieri anche con<br />
più ore all’attivo, soprattutto in applicazioni<br />
in cui le macchine girano poco al minimo<br />
come nel caso dei dozer. Nel caso l’operatore<br />
inibisca le rigenerazioni più volte, il sistema<br />
ne richiede una a macchina ferma.<br />
Cooling posteriore con ventola soffiante e reversibile<br />
Prima turbina<br />
Sotto al cofano c’è un quattro cilindri da 4,4 litri di cilindrata,<br />
con doppio turbo, che eroga una coppia di ben 710 Nm,<br />
elevata dai primissimi giri, e la potenza più alta della categoria<br />
HA POTENZA DA VENDERE Il motore ha un frazionamento del tutto<br />
simile ai modelli concorrenti, ma il motore Perkins 1204J in versione<br />
TTA eroga una potenza netta di ben 108,7 kW a 2.200 giri, ma sopratutto<br />
una coppia superiore ai 700 Nm da 1.270 a 1.500 giri/min. Bene anche<br />
la coppa dell’olio molto profonda per lavorare a forti inclinazioni.<br />
Filtro aria Donaldson PowerCore<br />
Valvola allo scarico<br />
Maxi filtro vapori<br />
PERFETTO Il vaso d’espansione del<br />
refrigerante è posto più alto sia dello<br />
scambiatore, sia della testata motore<br />
ed è dotato di sensore per prevenire<br />
surriscaldamenti. Per vedere il livello<br />
si apre il vano posteriore.<br />
Intercooler aria/aria<br />
CONCENTRATO DI TECNOLOGIA Il 4,4 litri biturbo Perkins è un 4 cilindri Stage V che si distingue dai concorrenti: common<br />
rail Bosch che arriva a pressioni d’iniezione di 250 bar, Egr raffreddato a controllo elelttronico, doppia turbina con la più grande<br />
a geometria variabile a controllo elettronico, tendicinghia con recupero del gioco automatico, filtro aria micro ciclonico...<br />
[32] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
VENTOLA IDROSTATICA In pochi istanti si accede agli scambiatori di refrigerante<br />
e olio idraulico. L’operatore può invertire il senso di rotazione della ventola per pulire<br />
le masse radianti, ma anche programmare l’inversione a intervalli regolabili da monitor.<br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [33]
Develon DD130<br />
T2<br />
Una spinta forte<br />
e costante<br />
TRASMISSIONE HST La trasmissione F<br />
idrostatica è di tipo HST. Il sistema<br />
gestisce in tempo la potenza erogata<br />
dal motore per adeguarla al carico<br />
idraulico richiesto dalla traslazione.<br />
Questo è possibile grazie a un controllo<br />
elettronico integrato delle di motore termico,<br />
piatto delle pompe, motori di traslazione<br />
e distributori. La macchina asseconda sempre la velocità<br />
richiesta dall’operatore, assicurando la massima forza<br />
di trazione. Il sistema riconosce e favorisce le manovre<br />
di sterzata, fino a gestire la controrotazione dei cingoli.<br />
Distributore elettroattuato<br />
T1<br />
Maxi filtro olio idraulico<br />
W<br />
T2<br />
T1<br />
DOPPIA POMPA DI TRASLAZIONE<br />
Sopra, una foto delle pompe<br />
idrauliche scattata in linea<br />
di produzione. Sono tutte<br />
e quattro montate in linea<br />
al motore Perkins. Le T1 e T2<br />
a a portata variabile, da 156,2<br />
litri/min l’una, alimentano<br />
i motori di traslazione, la W<br />
da 132 litri/min (265 bar),<br />
sempre a portata variabile,<br />
gestisce lama e ripper, mentre<br />
la F ad ingranaggi alimenta<br />
la ventola di raffreddamento.<br />
La navigazione dei manuali del DD130<br />
è intuitiva. Qui sopra lo spegnimento<br />
automatico del motore regolabile.<br />
L’elettronica rileva e memorizza i<br />
consumi di carburante. Sopra il grafico<br />
delle ultime 12 ore di lavoro.<br />
WALKAROUND di<br />
ostruzioni<br />
OTTIMO TOUCH SCREEN<br />
Sul DD130 ritroviamo<br />
l’ottimo monitor a colori<br />
degli escavatori Serie 7<br />
che integra anche la ripresa<br />
della retrocamera. Dal monitor<br />
si visualizzano i parametri di lavoro<br />
impostati con il sistema 2D Machine<br />
Control System che permette<br />
di regolare da joystick l’altezza<br />
e inclinazione della lama rispetto<br />
al telaio del dozer (parametri riportati<br />
a monitor, vedi tondo giallo). Il DD130<br />
è predisposto anche per sistemi 3D.<br />
Sopra, il consumo carburante<br />
registrato negli ultimi sette giorni,<br />
con tanto di litri consumati per ora.<br />
QUALITÀ L’accumulatore di pressione<br />
in acciaio compensa le sovrapressioni<br />
dell’impianto allungandone la vita<br />
utile. In caso di emergenze, inoltre,<br />
permette di abbassare lama e ripper.<br />
In base al fondo su cui si sta lavorando<br />
si può impostare su 4 livelli la forza<br />
di trazione da trasmettere ai cingoli.<br />
La trasmissione permette di regolare<br />
la velocità in marcia avanti e indietro<br />
e di memorizzare 4 combinazioni.<br />
Le diverse combinazioni di velocità<br />
memorizzate si richiamano<br />
rapidamente dai joystick. Veloce.<br />
Accumulatore in metallo<br />
La velocità con cui i comandi lama<br />
rispondono ai joystick elettrici si può<br />
regolare per ogni funzione.<br />
Il sistema permette di resettare<br />
i parametri e tararli nuovamente<br />
in modo semplice. Ci si prende la mano.<br />
Sopra la schermata con i dati rilevati<br />
del sensore montato sul carro della<br />
macchina. Precisione massima.<br />
Lo stesso vale per il sensore montato<br />
dietro la lama dozer e, ovviamente, per<br />
quello montato sul telaio spingi lama.<br />
[34] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [35]
ostruzioni<br />
Develon DD130<br />
Vano per<br />
monitor<br />
sistema 3D<br />
Orecchie<br />
poggiapiedi<br />
SOLO<br />
76 dB(A)<br />
IN CABINA<br />
Tettuccio in policarbonato e tendina di serie<br />
Specchietti convessi di serie<br />
Due specchi retrovisori convessi<br />
Specchio interno<br />
Qualità e sicurezza<br />
LAVORARE È UN PIACERE La cabina del TB350R<br />
conferma l’attenzione che Takeuchi dedica anche<br />
al comfort dell’operatore. Ogni modello nuovo che<br />
abbiamo preso in esame negli ultimi anni<br />
ci ha sorpreso sia per l’ergonomia, sia per la scelta<br />
di materiali di qualità percepita sempre migliore.<br />
In questo caso l’ambiente cabina è dotato di serie<br />
di un vero climatizzatore automatico (bocchette 360°)<br />
che si controlla tramite il touch screen lcd<br />
e il comando rotativo di tipo automotive.<br />
Valida anche la parte multimedia (radio DAB)<br />
con gestione delle chiamate in viva voce.<br />
Manca il sedile pneumatico, ma la silenziosità<br />
è da escavatore da 20 t! La migliore del segmento.<br />
5 fari led<br />
Filtro abitacolo e ricircolo<br />
Ponte di comando<br />
Secondo noi l’elemento che più stupisce del DD130<br />
è la cabina. Per la già citata visibilità sull’area di lavoro,<br />
per le consolle sospese con il sedile pneumatico,<br />
le finiture curate, la qualità dei comandi e il comfort<br />
REGOLABILI VELOCEMENTE<br />
I poggia braccia del TB350R, montati<br />
su tubolare telescopico, si regolano<br />
in altezza e inclinazione.<br />
ERGONOMIA AZZECCATA Daewoo ha prodotto un dozer negli anni<br />
Novanta, ma era un’altra epoca. Stupisce come Develon abbia<br />
realizzato al primo colpo una cabina così funzionale e confortevole.<br />
Le consolle sospese con il sedile, con profondità e appoggiabraccia<br />
regolabili sono all’altezza dei concorrenti più blasonati. Anche<br />
il sistema di climatizzazione, a cabina pressurizzata, è molto efficiente.<br />
4 tergicristalli<br />
Lavavetri esterni.<br />
No vapori in cabina<br />
IN PUNTA DI DITA Una volta<br />
impugnati i joystick si può<br />
lavorare per ore senza<br />
staccare le mani. I comandi<br />
permettono di gestire<br />
traslazione, lama e anche<br />
il 2D Machine Control System.<br />
Sono personalizzabili.<br />
Molti porta oggetti - presa 12V<br />
540 mm e pedali ripiegabili<br />
Accesso alla cabina sicuro<br />
GRIGLIE OPG LEVEL II DISPONIBILI<br />
La cabina è certificata ROPS/TOPS/OPG<br />
Level I. Tra le opzioni Takeuchi è anche<br />
disponibile la coppia di griglie (frontale<br />
e superiore) per ottenere l’OPG Level II.<br />
Realizzate su misura, permettono<br />
di aprire il parabrezza.<br />
6 fari led di lavoro<br />
DETTAGLI<br />
IMPORTANTI<br />
La vasca lavavetri<br />
è esterna alla cabina.<br />
D’estate l’operatore<br />
non rischia<br />
di respirare<br />
esalazioni.<br />
<strong>Costruzioni</strong> giugno <strong>2023</strong> [37]
WALKAROUND di<br />
ostruzioni<br />
Develon DD130<br />
La ribaltabile cabina del DD130 semplifica<br />
ogni intervento o semplice ispezione a tutte<br />
le componenti idrauliche della trasmissione<br />
Manutenzione semplificata<br />
Prese diagnostiche in cabina<br />
Martinetto<br />
elevatore elettrico<br />
cabina<br />
Ecu motore<br />
Ecu idraulica HST<br />
SI ALZA<br />
CON UN DITO<br />
La cabina è unita<br />
al DD130 tramite<br />
cerniere<br />
al posteriore.<br />
Per facilitare<br />
la manutenzione<br />
basta rimuovere<br />
due fermi silent<br />
block e azionare<br />
il ribaltamento<br />
elettrico<br />
(foto a sinistra).<br />
PENSATO PER DURARE NEL TEMPO Dopo<br />
aver passato ore attorno e sul DD130,<br />
possiamo dirvi che è una macchina<br />
progettata per facilitare la sua<br />
manutenzione ordinaria, certo,<br />
ma anche straordinaria. Il componente<br />
meno accessibile è il 4 cilindri Perkins,<br />
ma tutti i compattissimi cofani che<br />
favorisono la visibilità esemplare sono,<br />
con pazienza, amovibili.<br />
Impianto a 24V<br />
Blocco cabina automatico di sicurezza<br />
VANO TECNICO<br />
DESTRO<br />
Sul lato sinistro<br />
del DD130<br />
troviamo<br />
le componenti<br />
principali<br />
di impianto<br />
elettrico<br />
ed elettronica,<br />
oltre al sistema<br />
per sollevare<br />
elettricamente<br />
la cabina<br />
in sicurezza.<br />
Una spia posta<br />
vicino allo<br />
staccabatterie<br />
inibisce il cut off<br />
quando<br />
l’impianto<br />
dell’urea sta<br />
effettuando<br />
lo spurgo per<br />
scongiurare<br />
dannosi<br />
fenomeni di<br />
cristallizzazione.<br />
VANO TECNICO<br />
SINISTRO<br />
Dietro ai cofani<br />
sul lato destro del<br />
DD130 spicca<br />
il distributore<br />
idraulico con<br />
spole<br />
elettroattuate.<br />
Troviamo poi<br />
nell’ordine, dal<br />
posteriore verso<br />
la porta cabina,<br />
il serbatoio urea,<br />
quello del gasolio<br />
e quello dell’olio<br />
idraulico con<br />
un maxi filtro<br />
a cartuccia<br />
(color alluminio).<br />
Filtro olio motore e filtri gasolio raggruppati all’anteriore<br />
CERVELLO<br />
BEN PROTETTO<br />
L’elettronica<br />
è l’anima<br />
del DD130.<br />
A destra, il vano in<br />
cui sono protette<br />
le principali<br />
centraline ECU.<br />
Più a destra,<br />
le prese<br />
diagnostiche di<br />
MCU ed ECU<br />
motore.<br />
19 litri di<br />
urea<br />
190 litri<br />
di gasolio<br />
Ecu motore<br />
Ecu idraulica HST<br />
Distributore idraulico<br />
Olio e filtro olio<br />
idraulico<br />
SOLUZIONE INTELLIGENTE Dietro<br />
alla griglia frontale del cofano<br />
sono raggruppati i principali filtri<br />
per la manutenzione ordinaria<br />
del motore termico: dal filtro<br />
dell’olio motore da cambiare<br />
ogni mille ore a quelli<br />
del gasolio con il secondo<br />
elemento provvisto di spurgo<br />
per estrarre le impurità<br />
e sensore che segnala in cabina<br />
la presenza di acqua<br />
nel gasolio. Soluzione pratica.<br />
Ecu idraulica HST<br />
LEGENDA PERFETTA<br />
Il principale quadro fusibili<br />
è in cabina e all’interno<br />
dei coperchi sono<br />
riportati gli schemi<br />
con iconografia<br />
intuitiva. Bene.<br />
[38] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [39]
Develon DD130<br />
Develon<br />
Peso operativo XL ripper (LGP1)<br />
Potenza netta<br />
Motore - modello<br />
Cilindrata<br />
Cilindri<br />
Alesaggio x corsa<br />
Regime di taratura<br />
Velocità del pistone<br />
Valvole per cilindro<br />
Distribuzione<br />
Iniezione<br />
Fasi d'iniezione<br />
Ricircolo Egr<br />
Post trattamento<br />
Alimentazione aria<br />
Pompe<br />
Portata (trasmissione)<br />
Regolazione pompa<br />
Distributore idraulico<br />
Pressione<br />
Trasmissione<br />
Marce<br />
Velocità<br />
Sistema di sterzo<br />
Passo<br />
Rulli d'appoggio<br />
Carreggiata<br />
Larghezza suole XL (LGP1)<br />
Capacità lama<br />
Tipo lama<br />
Larghezza lama XL (LGP1)<br />
Peso ripper (ton)<br />
Denti ripper<br />
Lunghezza<br />
Altezza trasporto<br />
Batteria<br />
Alternatore<br />
Serbatoio gasolio (urea)<br />
Sistema/serbatoio idraulico<br />
DD130<br />
14,9 (16)<br />
108,7<br />
Perkins 1204J<br />
4,4<br />
4<br />
105 x 127<br />
2200<br />
n.d.<br />
2<br />
con.<br />
CR<br />
multi<br />
cooled<br />
DPF + SCR<br />
biturbo<br />
var<br />
132 (2x156)<br />
LS<br />
cc<br />
27<br />
Hydrostatic<br />
2<br />
9/9<br />
n.d.<br />
2.720<br />
8<br />
1770 (2000)<br />
560 (760)<br />
3,54<br />
InPAT 6 vie<br />
2870 (3105)<br />
0,96<br />
3<br />
6,03<br />
3,18<br />
2 x 100<br />
100<br />
190 (19)<br />
74/n.d.<br />
t<br />
kW<br />
l<br />
mm<br />
giri/min<br />
l/min<br />
Mpa<br />
Km/h<br />
mm<br />
mm<br />
mm<br />
m 3<br />
mm<br />
m<br />
m<br />
Ah<br />
Ah<br />
l<br />
l<br />
Super connesso<br />
GARANTITO 1 ANNO O 2.000 ORE Il nuovo<br />
DD130 è dotato del sistema Develon Fleet<br />
Management 3.0 DUAL che combina<br />
la trasmissione dati via Gprs alla<br />
localizzazione satellitare per garantire<br />
un monitoraggio da remoto ottimale.<br />
La garanzia standard del costruttore<br />
è di un anno o, se raggiunte prima, due ore<br />
operative. Sono disponibili estensioni<br />
di garanzia perfezionate per ogni mercato.<br />
MANUTENZIONE DA MANUALE OPERATORE<br />
• CAMBIO OLIO MOTORE E FILTRO 500 ORE<br />
• CAMBIO FILTRO GASOLIO 500 ORE<br />
• CAMBIO FILTRO OLIO IDRAULICO 1.000 ORE<br />
• CAMBIO OLIO IDRAULICO 2.000 ORE<br />
• CAMBIO FITRO ARIA 2.000 ORE<br />
• MANUTENZIONE DPF 4.500 ORE<br />
eu.develon-ce.com<br />
Ringraziamo per la collaborazione il team<br />
Develon per l’Italia, Develon Europe e Stephane Dieu,<br />
l’excavators&dozer product manager Develon.
Macchine&Componenti<br />
Jumbo<br />
LAVORA<br />
nell’ombra testi<br />
di Matthieu Colombo<br />
La Sandvik DT923i Jumbo è stata arruolata<br />
nella squadra di macchine per la realizzazione<br />
dell’imponente Tunnel di Base del Brennero<br />
TANTA PRODUTTIVITÀ,<br />
POCHE EMISSIONI<br />
La nuova Sandvik DT923i Jumbo<br />
in azione nella canna Nord,<br />
è una perforatrice automatizzata<br />
della serie i, dotata di due bracci<br />
di perforazione elettroidraulici,<br />
in grado di offrire un elevato<br />
grado di rendimento<br />
e una comprovata affidabilità.<br />
BBT è l’acronimo di Brenner BasisTunnel, ovvero Tunnel<br />
di Base del Brennero. Quest’opera è opera prima lungo<br />
il corridoio (5) TEN Scandinavo-Mediterraneo per il<br />
superamento delle Alpi. Si tratta di un tunnel ferroviario che<br />
corre lungo 55 km tra Innsbruck e la comunità italiana di<br />
Fortezza (BZ). Considerando tutte le tratte funzionali all’opera<br />
si contano ben 230 chilometri di gallerie complessive di<br />
cui, ad oggi, ne sono stati scavati oltre 160. La tratta principale<br />
è costituita da due canne da 8.100 mm di larghezza, perlopiù<br />
scavate con talpe, tra loro distanti 40-70 m. Ogni canna<br />
sarà allestita con binari singoli, in modo che i treni possano<br />
viaggiare con traffico a senso unico. Le due canne principali<br />
saranno tra loro collegate grazie a passaggi trasversali<br />
di sicurezza realizzati ogni 333 m. Una particolarità della<br />
Galleria di Base del Brennero è il cunicolo esplorativo continuo,<br />
una struttura sviluppata per fornire informazioni sulla<br />
natura delle montagne e che in prospettiva svolgerà un ruolo<br />
importante per il drenaggio.<br />
Macchine Sandvik all’opera<br />
I criteri di aggiudicazione delle gare d’appalto per i differenti<br />
lotti includevano misure per ridurre l'inquinamento ambientale,<br />
l’utilizzo di elettricità verde e di macchine normate<br />
con i più recenti standard sulle emissioni.<br />
Il consorzio incaricato della costruzione dell’opera - composto<br />
dalle società Implenia Österreich , Implenia Schweiz<br />
e Webuild , CSC <strong>Costruzioni</strong> - utilizza diverse macchine<br />
Sandvik, tra cui il DT923i, un jumbo di perforazione di ultima<br />
generazione scelto per accelerare le tempistiche di cantiere.<br />
Il Sandvik DT923i Jumbo è stato consegnato in cantiere<br />
nel maggio 2022 e da allora non ha più visto la luce<br />
del sole. Previa la formazione garantita agli operatori dedicati<br />
alla nuova DT923i da parte del personale tecnico di<br />
Sandvik Mining and Rock Solutions e gli interventi di manutenzione<br />
ordinaria, la DT923i Jumbo non ha mai smesso<br />
di lavorare.<br />
Al fianco della nuova perforatrice, sono in uso anche il modello<br />
precedente DT922i e un jumbo di perforazione DD420<br />
con doppio braccio. Se nel lotto di costruzione H41, il DT923i<br />
Jumbo viene utilizzato per sviluppare la canna principale<br />
in direzione Nord, ossia quella più ad Ovest delle due, nella<br />
canna più ad Est, lavora invece la DT922i che supporta<br />
l'attività per la posa di microcariche lavorando 24 ore su<br />
24, con tre turni di lavoro.<br />
La nuova Sandvik DT923i è una perforatrice automatizzata<br />
della serie i, con due bracci di perforazione elettroidraulici,<br />
in grado di offrire un elevato grado di rendimento e affidabilità.<br />
La perforatrice di nuova generazione è caratterizzata<br />
dalle funzioni automatizzate, con posizionamento del braccio<br />
gestito dall’operatore. In quanto ai martelli perforatori,<br />
la nuova DT923i lavora con attrezzature ad alta frequenza<br />
della serie RD5 di Sandvik.<br />
[42] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [43]
Macchine&Componenti<br />
Mobilità elettrica<br />
A sinistra, lo stabilimento<br />
tecnologico di Schierling,<br />
in Germania, dove vengono<br />
prodotti i sistemi di batterie<br />
standard.<br />
Dall’alto, in senso orario,<br />
i nuovi riscaldatori HVH,<br />
il compatto trasmettitore<br />
Field Data Monitoring<br />
e il sistema di riscaldamento<br />
e raffreddamento batterie<br />
eBTM 2.0.<br />
PROSPETTIVE<br />
elettrizzanti<br />
testi di Matthieu Colombo<br />
Webasto come partner<br />
per l'elettrificazione<br />
di macchine construction,<br />
mezzi per il sollevamento<br />
e di veicoli industriali.<br />
Innovare per crescere<br />
Webasto è un brand sinonimo nel mondo intero di soluzioni<br />
di riscaldamento in ambito automotive, ma<br />
da diversi anni sviluppa tecnologie e prodotti complementari<br />
per allargare l’offerta di prodotti per la filiera del<br />
trasporto di merci e persone su gomma e non solo. Tra le novità<br />
più recenti, infatti, Webasto propone dei sistemi di batterie<br />
per autotrazione, sviluppate per resistere ad ambienti<br />
gravosi caratterizzati da vibrazioni e polveri, e che ben si adattano<br />
a macchine construction, mezzi per il sollevamento e<br />
veicoli industriali.<br />
Heavy duty made in Germany<br />
Il sistema di batterie standard sviluppato da Webasto per<br />
veicoli commerciali combina la competitività<br />
economica di un prodotto scalabile per il mercato<br />
di massa con l'adattamento di una soluzione personalizzata<br />
su misura. Il design robusto lo rende ideale anche<br />
per l'uso nelle macchine da costruzione e da sollevamento<br />
essendo adatto a condizioni operative heavy duty.<br />
Ogni pacco batteria ha una capacità di 35 kilowattora (kWh)<br />
ed è possibile collegare fino ad un massimo di 18 pacchi<br />
batteria per realizzare applicazioni a 400, oppure 800 volt.<br />
Il sistema di batterie standard è prodotto nello stabilimento<br />
tecnologico di Schierling, in Germania (foto in apertura).<br />
Parte di un sistema completo<br />
Webasto è in grado di fornire anche l’interfaccia Vehicle<br />
Interface Box (VIB) che permette lo scambio di informazioni<br />
tra il sistema di batterie e il veicolo. Il VIB combina le<br />
funzioni di power line per la distribuzione dell’energia, di sistema<br />
di controllo del bilanciamento del pacco batteria<br />
(Battery Master/management System) e prevede fusibili<br />
di protezione racchiusi in un robusto alloggiamento. In alternativa<br />
o in complemento, in base al tipo di applicazione,<br />
è disponibile anche il sistema Vehicle Interface Gateway<br />
(VIG), che offre anch'esso una funzione di BMS master, ma<br />
in forma più compatta e versatile. Il VIG può essere utilizzato<br />
per mappare fino a nove pacchi batteria in un sistema<br />
a 400 volt e fino a 18 pacchi batteria in un sistema a<br />
800 volt, offrendo una capacità totale fino a 630 kWh.<br />
C’è poi il Field Data Monitoring (FDM) consente di visualizzare,<br />
raccogliere, memorizzare e trasmettere i dati del sistema<br />
di batterie standard per dare modo agli utenti di monitorare,<br />
anche a distanza, le condizioni delle batterie in<br />
qualsiasi momento. Il monitoraggio “connesso” delle batterie<br />
permette anche di accedere a servizi di garanzia estesi,<br />
tramite un prodotto di assistenza aggiuntivo.<br />
Gestione termica delle batterie<br />
Vista l’expertise in materia di gestione delle temperature<br />
sviluppata da Webasto, l’azienda tedesca non poteva esimersi<br />
dall’offrire un dispositivo per la gestione termica del-<br />
le batterie da trazione che si rileva essenziale per prolungarne<br />
le prestazioni in termini di carica/scarica e in durata<br />
di vita. Il prodotto in questione si chiama Webasto eBTM<br />
2.0 e si tratta di un modulo autonomo, compatto e potente,<br />
con una capacità di riscaldamento massima di 10 kW<br />
e una capacità di raffreddamento di 8 kW: il dispositivo assicura<br />
il funzionamento ottimale dei pacchi batteria raffreddati<br />
ad acqua dei veicoli elettrici, anche in condizioni<br />
ambientali estremamente severe. Inoltre, prolunga la vita<br />
utile del pacco batteria (stato di salute) fino al 21% a temperature<br />
ambientali elevate.<br />
Il tempo di ricarica può essere dimezzato grazie al pre-condizionamento<br />
termico attivo della cella della batteria durante<br />
le fasi di ricarica. Inoltre, in condizioni ambientali che<br />
richiedono requisiti di riscaldamento particolarmente elevati,<br />
i riscaldatori ad alta tensione HVH è il complemento<br />
ideale: il potente sistema di riscaldamento per i veicoli ibridi<br />
ed elettrici riscalda sia l'abitacolo che le batterie.<br />
Novità tra i classici riscaldatori<br />
Webasto ha anche presentato di recente due nuovi riscaldatori<br />
della famiglia HVH, che erogano rispettivamente<br />
10 e 12 kilowatt (kW) di potenza termica. Si tratta dei modelli<br />
di seconda generazione, rispetto al primo riscaldatore<br />
a 800 volt al mondo ad entrare nella produzione di serie.<br />
I nuovi HVH 100 Compact e l'HVH 100 Compact +<br />
offrono ciascuno una potenza termica di 10 kilowatt. Con<br />
uno spessore di soli 7 centimetri, sono più piccoli di un foglio<br />
di carta DIN A4 e sono progettati per funzionare con<br />
una tensione compresa tra 250 e 880 volt. La comunicazione<br />
avviene tramite LIN bus, che facilita l'integrazione<br />
tecnica del riscaldatore nel veicolo, ma sono anche compatibili<br />
con il protocollo CAN.<br />
[44] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [45]
Sollevatori telescopici<br />
NUOVE<br />
altezze<br />
In Casa Bobcat le novità<br />
non mancano di certo.<br />
La gamma dei fissi<br />
Serie R va completandosi<br />
e, a breve, arriveranno<br />
i nuovi rotativi<br />
Tra l’introduzione<br />
dei nuovi fissi Serie R<br />
e i rotativi di nuova<br />
generazione, la Lince cambia pelle: più prestazioni,<br />
più sicurezza e meno emissioni.<br />
testi di Matthieu Colombo<br />
La gamma di sollevatori telescopici Bobcat non cessa<br />
di evolvere, sia grazie all’evoluzione dello stabilimento<br />
francese, che cresce per rispondere alla domanda<br />
e introdurre soluzioni costruttive innovative, sia<br />
grazie a nuovi accordi OEM che permetteranno alla Lince<br />
di offrire una rinnovata gamma di sollevatori telescopici<br />
rotativi “made in Italy”.<br />
Una nuova generazione di rotativi<br />
Al GIS di Piacenza è stato infatti esposto, per la prima volta<br />
in assoluto, un esemplare preserie del futuro modello<br />
rotativo TR60.260 da 6 t di capacità massima si sollevamento,<br />
3,5 t di capacità alla massima altezza dichiarata<br />
alle forche di 25,8 m. Questo nuovo Bobcat costruito a<br />
Castelfranco Emilia (MO) è il primo di una nuova generazione<br />
di rotativi che sarà presentata a breve, pensiamo nel<br />
2024. Tra gli elementi distintivi dei futuri rotativi ci sono di<br />
sicuro prestazioni in ascesa, ma anche una cabina integralmente<br />
riprogettata per ottimizzare comfort e visibilità<br />
operativa, ma anche per migliorare la salita a bordo ed<br />
elevare così gli standard di sicurezza. Nei prossimi mesi<br />
saremo in grado di darvi maggiori dettagli.<br />
Nella botte piccola…<br />
In fiera era esposto anche il modello d’accesso alla gamma<br />
di sollevatori telescopici fissi Bobcat, tra l’altro porta<br />
bandiera della nuova Serie R, ossia il TL25.60 R, una macchina<br />
ideale per i settori dell'edilizia, del noleggio e della movimentazione<br />
generale.<br />
Progettato e costruito a Pontchateau, Francia, questo nuovo<br />
Bobcat compatto si distingue per la stabilità, annunciata<br />
come eccellente, il maggiore comfort e un funzionamento<br />
versatile in un'ampia gamma di applicazioni. Sotto al suo<br />
cofano motore gira un 4 cilindri turbo Bobcat D24 Stage V<br />
da 54 kW (disponibile motorizzazione da 74 kW a richiesta)<br />
e la macchina vanta una capacità di carico massima<br />
dichiarata di 2,5 t, per un'altezza di massima sollevamento<br />
alle forche di 5,9 m.Nonostante le dimensioni super compatte,<br />
la cabina del TL25.60 è identica a quella del modello<br />
più grande della serie R Bobcat, il che rende la macchina<br />
il telescopico compatto più spazioso attualmente disponibile<br />
sul mercato.<br />
Il top dei sollevatori fissi<br />
Al GIS non poteva poi mancare il top della gamma di fissi<br />
Serie R, ovvero il recente T40.180SLP che offre un'altezza<br />
di sollevamento di 18 m e una capacità di sollevamento di<br />
4 t. Arriva in alto e distante grazie al baricentro basso, al<br />
passo lungo, al contrappeso pesante e alla ripartizione ottimale<br />
del peso. A rinnovamento completato, la gamma di<br />
telescopici Bobcat fissi Serie R conterà 12 modelli.<br />
[46] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [47]
Macchine&Componenti<br />
Macchine elettriche<br />
La ricerca dell’efficienza<br />
e del cantiere zero<br />
emission passano,<br />
non solo ma anche,<br />
per l’elettrificazione.<br />
Vi presentiamo due<br />
Liebherr 100% elettriche<br />
già disponibili<br />
testi di Matthieu Colombo<br />
SOLUZIONI<br />
alla spina<br />
Secondo Liebherr l’efficienza passa prima di tutto per<br />
la digitalizzazione dei processi creati su misura delle<br />
esigenze operative specifiche. Questo si traduce<br />
in macchine connesse, monitoraggio a distanza, memorizzazione<br />
dinamica delle aree di pericolo, in siti a perimetro<br />
chiuso o con percorsi predefiniti, per elevare gli<br />
standard di sicurezza in logica predittiva e molto altro,<br />
con declinazione dedicata alle differenti gamme di prodotto<br />
per incrementare la produttività, ad esempio, dei<br />
noleggiatori di autogru con sistemi gratuiti per la simulazione<br />
2D dei cantieri o dei cavatori con il sistema di scavo<br />
automatizzato Bucket Fill Assistant disponibile per gli<br />
escavatori o con la gestione avanzata dai dati rilevati dai<br />
sistemi di pesatura integrati nelle pale gommate.<br />
Efficienza vuol dire creare un nuovo rapporto tra produttività<br />
e consumo di risorse, di carburante, anche per ri-<br />
durre le emissioni. Al riguardo il gruppo tedesco, stabilimento<br />
produttivo per stabilimento, investe ingenti risorse<br />
per sviluppare e valutare soluzioni alternative che spaziano<br />
dal semplice quanto efficiente utilizzo di carburanti<br />
HVO, a quello dell’utilizzo di motori a combustione interna<br />
di idrogeno, all’elettrificazione nelle forme più diverse.<br />
Viste in Germania<br />
Lo scorso ottobre Liebherr ha presentato alla stampa internazionale<br />
molte novità che guardano al futuro cantiere<br />
zero emission con soluzioni elettriche per il sollevamento,<br />
per il trasporto di calcestruzzo, per la movimentazione di<br />
materiali sfusi e con forche e per lo scavo e il movimento<br />
terra. In queste pagine vi presentiamo due novità.<br />
Abbiamo visto in anteprima assoluta la L507e sviluppata<br />
dallo stabilimento austriaco di Bischofshofen, dove il suffisso<br />
“e” indica una power unit 100% elettrica. L’esemplare<br />
in foto è il gemello di quello esposto poi all’Ecomondo di<br />
Rimini e la loro commercializzazione è iniziata a <strong>novembre</strong><br />
<strong>2023</strong>, in concomitanza con il lancio italiano.<br />
8 ORE CON UNA BATTERIA... e si può inserire un<br />
secondo modulo batteria per applicazioni energivore<br />
coma la circolazione su strada o l’aria condizionata.<br />
Sotto, il condensatore dell’aria condizionata, apribile<br />
a libri per pulire i moduli di batterie e olio idraulico.<br />
[48] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [49]
Macchine&Componenti<br />
Macchine elettriche<br />
BATTERIE OLANDESI L’escavatore gommato A916 E<br />
è sviluppato da Liebherr in stretta sinergia<br />
con l’elettrificatore olandese Wynmalen & Hausmann.<br />
INTERCAMBIABILE,<br />
Cambiando la batteria da 130<br />
kWh si guadagna più<br />
autonomia in pochi minuti.<br />
MOTORE ELETTRICO<br />
Altra novità 100% elettrica è l’escavatore gommato A916<br />
E sviluppato dallo stabilimento di Kirchdorf ma in sinergia<br />
stretta con l’elettrificatore olandese Wynmalen &<br />
Hausmann; i più attenti di voi avranno già notato la versione<br />
prototipo esposta allo scorso Bauma.<br />
La nuova pala gommata L507e<br />
Le prestazioni della L 507 E sono le stesse della L507 Stereo<br />
con motore a gasolio, ma sono garantite senza emissioni<br />
di CO 2 a livello locale (a livello assoluto solo se l’energia<br />
con cui viene ricaricata la macchina proviene da fonti rinnovabili<br />
come fotovoltaico ed eolico). Inoltre, anche le<br />
emissioni acustiche sono molto ridotte e questo rende la<br />
nuova L507e particolarmente indicata per applicazioni in<br />
ambienti sensibili sia al rumore, sia ai gas di scarico, come<br />
le aree urbane, i cantieri in galleria o le applicazioni in interno.<br />
La nuova L507e ha un motore elettrico alimentato<br />
da un sistema di batterie agli ioni di litio e ad alto voltaggio<br />
(modulo singolo o doppio) sviluppato espressamente<br />
per applicazioni heavy duty, in modo da garantire prestazioni<br />
ottimali e processi di ricarica efficienti. Per<br />
aumentare l'efficienza, l'energia generata in frenata o in discesa<br />
viene reimmessa in batteria grazie ad un sistema<br />
rigenerativo di recupero.<br />
A seconda delle condizioni operative, la L507e offre un'autonomia<br />
fino a otto ore con il singolo modulo batteria, ma<br />
da fabbrica (o in seguito) è possibile montare un secondo<br />
modulo batteria per assicurare un’autonomia superiore<br />
a chi utilizza la pala su più turni di lavoro o prestazioni<br />
costanti per applicazioni molto gravose (o con trasferimenti<br />
su strada) o turni con l’utilizzo costante di aria condizionata.<br />
La ricarica completa della L507e standard, con<br />
singola batteria, è possibile in un arco di tempo che va da<br />
un’ora e mezza con fast charger a circa tre ore. La velocità<br />
massima della pala gommata è di 20 km/h, ma è anche<br />
disponibile l’opzione "Speeder" che permette di raggiungere<br />
i 30 km/h.<br />
[50] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [51]
Macchine elettriche<br />
zero emissioni<br />
100% elettrico<br />
L’A916 E con batterie olandesi<br />
Da qualche mese, l'A 916 E 100% elettrico è disponibile in<br />
determinati Paesi europei e ha già dato prova di successo<br />
nelle prime applicazioni presso clienti in Olanda. Il modello<br />
combina i vantaggi dell'escavatore gommato standard<br />
Liebherr in termini di prestazioni, con i vantaggi che un sistema<br />
di azionamento 100% elettrico dà in condizioni specifiche<br />
come, ad esempio, l’utilizzo in aree urbane soggette<br />
a limitazioni sulle emissioni o applicazioni in cui<br />
rumorosità o emissioni allo scarico compromettono la salute<br />
del personale a terra.<br />
L’A 916 E è stato sviluppato da Liebherr con il partner commerciale<br />
olandese Wynmalen & Hausmann e un'azienda<br />
specializzata nell'elettrificazione di macchine construction.<br />
Analizzandolo abbiamo contato ben quattro pacchi batteria<br />
agli ioni di litio per una potenza complessiva di 260<br />
kWh. A seconda del luogo e del tipo di intervento, l'escavatore<br />
gommato elettrico raggiunge un'autonomia dichiarata<br />
“fino a nove ore”. La cosa interessante è che il pacco<br />
più grande, da 130 kWh di potenza (pesa 1.250 kg), appoggiato<br />
in torretta alle spalle dell’operatore, è amovibile e<br />
può essere sostituito (mediante una gru idraulica su camion)<br />
in pochi minuti per ridare autonomia. A questo modulo<br />
si aggiunge un elemento da 41 kWh affogato nella zavorra<br />
posteriore della macchine e che pesa 365 kg e due<br />
batterie sotto al cofano laterale destro da 48 e 41 kWh, per<br />
pesi rispettivi di 395 kg e 365 kg. A seconda dell'alimentazione,<br />
la macchina può essere caricata in circa sei ore<br />
a 400 V e 63 A, ma il sistema è concepito per supportare<br />
un caricatore rapido da massimo 120 kW (DC).<br />
ATTACHMENT<br />
ASSIST<br />
Il catalogo<br />
di attrezzature<br />
idrauliche per<br />
escavatori<br />
gommati Liebherr<br />
incrementa<br />
la versatilità<br />
operativa,<br />
soprattutto grazie<br />
alla gestione<br />
semplificata<br />
di attacchi<br />
e impostazioni<br />
idrauliche.<br />
Da prendere in<br />
considerazione.<br />
Una scelta ecologica<br />
e intelligente<br />
GUARDA<br />
IL VIDEO!<br />
L’escavatore da 23 tonnellate EC230 Electric offre le stesse prestazioni della controparte<br />
convenzionale a gasolio, ma con il vantaggio aggiunto di zero emissioni, rumore e vibrazioni ridotti al<br />
minimo, maggiore controllabilità e costo complessivo di gestione inferiore. Oltre ad assicurare una<br />
forza di scavo simile al modello EC220E a gasolio, i tempi di manovra sono ancora più rapidi e con<br />
meno rumorosità.<br />
www.volvoce.it<br />
Comfort<br />
dell’operatore<br />
Servizi Volvo per una<br />
maggiore redditività<br />
Funzioni idrauliche<br />
ottimizzate<br />
[52] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
Volvo Construction Equipment
Macchine&Componenti<br />
Stabilizzatrici<br />
testi di Fabrizio Parati<br />
Perfetta per lo stabilizzato<br />
La nuova macchina amplia l’assortimento di prodotti delle<br />
stabilizzatrici semoventi gommate Wirtgen destinate al trattamento<br />
dei terreni pietrosi. Dopo la frantumazione della roccia<br />
con una lunghezza dei bordi fino a 300 mm e con una resistenza<br />
a compressione fino a 200 MPa, nella stessa passata<br />
è possibile anche la miscelazione con acqua e cemento, per<br />
preparare, ad esempio, uno strato portante. In questa fase, il<br />
cemento viene sparso preliminarmente con una macchina<br />
spandilegante, mentre l’acqua necessaria viene irrorata nel<br />
vano di miscelazione attraverso la barra di spruzzatura Vario<br />
del Rock Crusher. La macchina, inoltre, può essere impiegata<br />
nella stabilizzazione del terreno.<br />
In questa applicazione, il legante sparso preliminarmente<br />
(come la calce o il cemento) viene miscelato con il terreno<br />
poco portante disponibile, trasformato in un pregiato materiale<br />
edile e steso omogeneamente dietro alla macchina.<br />
Il compito principale del WRC è la riduzione in granuli<br />
e la miscelazione di diversi terreni e strati in una passata,<br />
per ottenere un prodotto finale omogeneo. Il procedimento,<br />
rispetto alla sostituzione del materiale, si caratterizza<br />
per i tempi di costruzione inferiori, per la salvaguardia delle<br />
risorse e per le minori emissioni di CO 2 .<br />
pato per il WRC, con il quale è possibile realizzare degli alti<br />
numeri di giri del rotore.<br />
Corazza rigenerabile<br />
Per resistere durevolmente alle alte sollecitazioni nella frantumazione<br />
della roccia, l’alloggiamento del rotore del Rock<br />
Crusher è stato rivestito con delle piastre di usura resistenti<br />
all’attrito in acciaio durissimo e solidissimo. In questo modo<br />
viene aumentata la durata utile e viene migliorata la stabilità<br />
complessiva della carcassa. L’intero vano di miscelazione<br />
è dotato di robuste piastre, che in caso di necessità possono<br />
essere sostituite singolarmente.<br />
Pezzature omogenee in ogni applicazione<br />
Il WRC 240(i) offre diverse possibilità di impostazione per ottenere<br />
le pezzature desiderate con una distribuzione omogenea<br />
e costante nelle diverse applicazioni. La macchina<br />
può essere adeguata alle condizioni presenti in sito e all’applicazione<br />
desiderata con nove numeri di giri del rotore, uno<br />
stadio di frantumazione variabile, i vagli granulometrici sostituibili<br />
– con diverse larghezze delle maglie e con la distanza<br />
dal rotore regolabile –, la pressione regolabile della paratia<br />
del tamburo (di fresatura) e l’avanzamento della macchina.<br />
SENZA<br />
Rotore di frantumazione e miscelazione<br />
Il robusto rotore di frantumazione e miscelazione con portautensili<br />
e utensili di frantumazione HT18 sviluppati appositamente<br />
per le applicazioni di frantumazione permette di<br />
ottenere risultati ottimali nel terreno pietroso. Gli utensili sono<br />
dotati di taglienti in metallo duro di grandi dimensioni resistenti<br />
agli urti, mentre le traverse di supporto sono protette<br />
con una protezione antiusura in acciaio solidissimo. In questo<br />
modo vengono ottenute delle alte durate utili e un’alta sicurezza<br />
di processo nelle applicazioni impegnative. I robusti<br />
paraspigoli riducono l’usura all’anello angolare marginale del<br />
rotore. Il rotore è azionato da uno speciale riduttore sviluppariin<br />
collaborazione con<br />
FINO A 510 MM<br />
DI PROFONDITÀ<br />
La Rock Crusher 240(i)<br />
consente la frantumazione,<br />
il trattamento<br />
e l’omogeneizzazione<br />
di massicciate, frammenti<br />
di calcestruzzo, acciottolati<br />
e terreni pietrosi.<br />
Sistemi digitali di assistenza<br />
Il sistema satellitare AutoTrac, grazie a una sterzatura automatica<br />
e precisa, aiuta il WRC a migliorare l’efficienza dei processi<br />
e a risultare quindi più ecologico. Comanda la macchina<br />
con una precisione nell’ordine del centimetro sulla base<br />
di una corsia di riferimento creata precedentemente e a una<br />
sovrapposizione delle corsie affiancate. In questo modo è<br />
possibile sfruttare sempre la larghezza di lavoro ideale della<br />
macchina. Il Wirtgen Performance Tracker (WPT) bilancia<br />
automaticamente tutti i parametri di processo rilevanti e specifici<br />
del sito, per offrire un database completo per l’analisi del<br />
cantiere e la documentazione.<br />
Con il nuovo Rock Crusher WRC<br />
240(i), Wirtgen si conferma<br />
il problem solver per la frantumazione<br />
e la stabilizzazione di terreni<br />
Si chiama WRC 240(i) e frantuma la roccia grossolana,<br />
come quella che si trova nelle massicciate o nei terreni<br />
pietrosi, quindi la miscela omogeneamente in sito<br />
nella stessa passata. Con una larghezza operativa di 2.320<br />
mm e una profondità di lavoro di 510 mm è possibile ottenere<br />
una resa fino 600 tonnellate all’ora.<br />
[54] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [55]
Macchine&Componenti<br />
Frese da scavo<br />
La tecnologia EVO<br />
di Tesmec: alte prestazioni<br />
su rocce dure e abrasive ,<br />
aumento della produttività<br />
e diminuzione<br />
del consumo e dei costi<br />
di manutenzione.<br />
L’abbiamo vista applicata<br />
in un cantiere in Alto Adige<br />
NIENTE PUÒ<br />
fermarla<br />
testi e foto di Fabrizio Parati<br />
Siamo stati a Lagundo, nel cuore dell’Alto Adige, a<br />
ovest di Merano. Un contributo sostanziale alla notorietà<br />
della località è dato dalla fabbrica di birra<br />
Forst, una delle più grandi birrerie di tutta Italia. Ma, noi<br />
che viviamo come impalpabile il mondo del bicchiere (ciascuno,<br />
del resto, ha i propri vizi: il nostro è un’appassionata<br />
astemia!), siamo stati a Lagundo non per bere birra,<br />
ma per visitare un cantiere in cui sono in corso i lavori di<br />
revamping di due gallerie della ferrovia della Val Venosta.<br />
Gli interventi consistono nel consolidamento delle gallerie<br />
e nel loro allargamento, che si rende necessario perché<br />
la linea sarà elettrificata e quindi si porta dietro tutte<br />
le normative del caso.<br />
Due tratti in galleria<br />
L’area di intervento riguarda l’adeguamento della livelletta<br />
di un tratto di linea ferroviaria della ferrovia della Val Venosta<br />
tra Merano e Malles, all’interno, per l’appunto, del comune<br />
di Lagundo, lungo un tracciolino ferroviario della lunghezza<br />
complessiva di circa 2.300 metri.<br />
Il tratto comprende delle aree all’aperto, con ponti ed attraversamenti,<br />
ma anche le due gallerie da sistemare,<br />
vale a dire la Monte San Giuseppe (580 metri di lunghezza)<br />
e la Tel (lunga 680 metri). È soprattutto in queste<br />
due gallerie che si concentra la maggior parte delle<br />
lavorazioni realizzate in più fasi e che si possono suddividere<br />
in due categorie principali: di messa in sicurez-<br />
[56] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [57]
Macchine&Componenti<br />
Frese da scavo<br />
za (chiodature, drenaggi, ecc.) e di adeguamento (fresature/demolizioni<br />
con fresa Trencher ed escavatori di<br />
arco rovescio/piedritti e ricostruzione della nuova livelletta,<br />
ecc.).<br />
Obiettivo del progetto<br />
Il progetto di intervento lungo questo tratto, con adeguamento<br />
della nuova livelletta ed abbassamento del<br />
piano binari, si inserisce all’interno di un programma più<br />
ampio riguardante l’elettrificazione dell’intera linea ferroviaria<br />
della Val Venosta, sino ad oggi servita da treni<br />
con motori di combustione diesel. Per poter posare la linea<br />
aerea di contatto si deve necessariamente abbassare<br />
la livelletta ferroviaria e di conseguenza andare ad<br />
ampliare le sezioni interne delle gallerie in conformità ad<br />
STI (fresature e demolizioni lungo arco rovescio e piedritti),<br />
passando poi alla fase di ricostruzione della nuova<br />
livelletta e dotando entrambe le gallerie anche di un<br />
marciapiede di emergenza (oggi non presente).<br />
F.I.S. e Tecnofrese<br />
Le opere in progetto, che prevedono l’interruzione di un pubblico<br />
servizio (ossia la gestione del traffico ferroviario interrotto<br />
nel tratto interessato dal cantiere) con la messa in<br />
campo di bus navetta per garantire il trasporto dei passeggeri,<br />
sono inserite necessariamente in un cronoprogramma<br />
dalle tempistiche rigorose e restringenti.<br />
Per queste ragioni il progetto è stato affidato a F.I.S., di<br />
Credaro (BG), e Tecnofrese, di Grumello del Monte (BG),<br />
perché si tratta di aziende dotate delle adeguate organizzazioni<br />
di mezzi e maestranze per raggiungere l’obbiettivo<br />
finale: la consegna delle opere nel rispetto dei vincolanti<br />
tempi stabiliti.<br />
La soluzione adottata<br />
Nella galleria Tel gli interventi eseguiti da F.I.S. e Tecnofrese<br />
sono iniziati con la fresatura degli ammassi rocciosi sporgenti,<br />
per proseguire con la costruzione del nuovo camminamento<br />
e con il risanamento del sottofondo. Ma l’in-<br />
tervento più impattante (il cantiere da noi visitato) è quello<br />
che interessa la galleria Monte San Giuseppe, vale a dire<br />
una struttura del 1909 che, sul versante franoso, è stata<br />
oggetto di una ovalizzazione che ha costretto, negli anni<br />
Ottanta, al restringimento della sezione attraverso la centinatura<br />
a spritz. Il compito di F.I.S. e Tecnofrese è stato<br />
quello di trovare una soluzione di consolidamento attraverso<br />
una chiodatura preliminare e iniezioni di contatto, per<br />
andare a riempire i vuoti presenti tra l’ammasso roccioso<br />
e la vecchia galleria in pietra e per poi intervenire sull’arco<br />
rovescio demolendo e abbasando il sottofondo.<br />
Più precisamente: l’intervento ha rese necessarie delle importanti<br />
opere di demolizione arco rovescio e piedritti. Prima<br />
di tale demolizione si è proceduto alla realizzazione di un<br />
consolidamento dell’anello esistente della galleria con iniezioni<br />
di contatto di boiacca cementizia e, successivamente,<br />
all’esecuzione di chiodature/bullonature zincate R51<br />
della lunghezza di nove metri, diametro di perforazione 90<br />
millimetri e piastre 20x20 cm bullonate con dado esagonale.<br />
Solo successivamente alle attività di consolidamento<br />
di cui sopra si procede alla fresatura/demolizione delle<br />
strutture esistenti e alla ricostruzione della nuova sagoma<br />
della galleria: fasi di fresatura in un arco rovescio sia fortemente<br />
armato che su substrato roccioso con fresa<br />
Trencher della larghezza di 3,2 m, di spessore di 50 cm per<br />
ciascuna passata e per una lunghezza complessiva di intervento<br />
di 24 m (quattro conci da sei metri ciascuno) sino<br />
alla quota di progetto; procedere alla demolizione dei piedritti<br />
sino alla quota di progetto con l’impiego di escavatori<br />
con martello dalle potenze diverse; ricostruzione della<br />
nuova sezione di progetto dell’arco rovescio e dei piedritti,<br />
con armatura e getto in calcestruzzo ed con abbassamento<br />
della nuova livelletta ferroviaria.<br />
Il progetto ha previsto scavi di circa 4.000-5.000 m 3 riguardanti<br />
sia l’arco rovescio/piedritti delle gallerie interessate<br />
dalle opere sia le aree esterne tra le gallerie, al fine<br />
di adeguare la linea ferroviaria ad un nuovo profilo e ad una<br />
nuova livelletta. La significativa volumetria di scavo com-<br />
[58] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [59]
Macchine&Componenti<br />
Frese da scavo<br />
Nel cantiere della<br />
galleria Monte San<br />
Giuseppe, a Lagundo.<br />
porta un’attenta e complessa organizzazione di cantiere,<br />
a causa dei pochi spazi esistenti per l’accumulo e la gestione<br />
dei materiali scavati con i successivi trasporti a<br />
destino.<br />
La Tesmec 1150 EVO RH<br />
A compiere da indiscussa protagonista i lavori nel cantiere<br />
ferroviario da noi visitato è la Tesmec 1150 EVO nella<br />
versione Rock Hawg. Macchina interamente prodotta nello<br />
stabilimento Tesmec di Grassobbio.<br />
Prima di indagare le caratteristiche del trencher a tamburo<br />
Tesmec, macchina di taglio medio, che viene generalmente<br />
utilizzata in Italia per consentire un più agile trasporto,<br />
va precisato che la tecnologia EVO garantisce le<br />
migliori prestazioni su rocce dure e abrasive, aumentando<br />
la produttività e diminuendo il consumo di picchi e i costi<br />
di manutenzione. La versione Trencher Rock Hawg del modello<br />
1150 EVO, progettata con tamburo da 320 centimetri<br />
e nata per eseguire grossi sbancamenti per opere civili,<br />
cave e miniere di superficie, consente di lavorare, con alta<br />
precisione e senza difficoltà, anche in spazi molto confinati,<br />
quali quelli del cantiere di Lagundo, e che presentano<br />
una roccia veramente dura (in questo cantiere altoatesino<br />
si ha il quarzo: oltre 120 MPa di resistenza alla compressione).<br />
Ci sono cantieri in cui, come a Lagundo, anche i centimetri<br />
fanno la differenza. Ebbene, è qui che la 1150 EVO dà il<br />
meglio di se stessa. Può fare il Vertical Wall: consente il taglio<br />
di pareti verticali e di realizzare angoli retti, grazie al<br />
tamburo montato posteriormente più largo dei cingoli. Al<br />
pregio della precisione associa quello della “pulizia”: produce<br />
poca polvere, grazie anche al proprio impianto di abbattimento<br />
polveri. Tendenzialmente, la 1150 EVO viene<br />
usata in modo semiautomatico. Può montare, comunque,<br />
un sistema GPS 3D ad altissima precisione<br />
per la sterzatura automatica su un percorso predefinito,<br />
e per il controllo automatico della profondità e del grado di<br />
scavo, e anche un laser, per il controllo dell’inclinazione.<br />
La macchina, che nel cantiere di Lagundo è configurata<br />
con due spirali di scavo, può scavare fino a una profondità<br />
di 50 centimetri, e dispone di quattro configurazioni di<br />
scavo, di quattro velocità di tamburo e di due direzioni di<br />
rotazioni di scavo (downcutting e upcutting). Il vantaggio<br />
di avere quattro velocità di tamburo: in rapporto alla durezza<br />
del materiale, accrescendo o riducendo la velocità,<br />
si aumenta la produttività, ma si tiene anche sotto controllo<br />
l’usura dei picchi. Nel caso in cui si incontri un materiale<br />
duro, come a Lagundo, si fa girare meno velocemente il<br />
tamburo, e si ha un minor consumo di picchi. Il tutto, in ogni<br />
modo, è attentamente gestito dall’ufficio tecnico di Tesmec:<br />
tramite le configurazioni di scavo è possibile mantenere<br />
il controllo della pezzatura finale, aumentando o diminuendo<br />
il numero di picchi.<br />
I picchi di scavo vengono costruiti su una mescola di carburo<br />
opportunamente studiata da Tesmec, sulla scorta dell’esperienza<br />
ricavata dall’impiego delle macchine sui diversi<br />
tipi di materiali in giro per il mondo. Nel cantiere ferroviaro<br />
di Lagundo la macchina lavora in down-cutting: con questa<br />
modalità d’impiego il materiale di scavo è lasciato dietro la<br />
fresa e può essere stoccato o rimosso immediatamente (la<br />
macchina può lavorare anche in modalità upcutting).<br />
La 1150 EVO è equipaggiata con cabina elevabile, stabilizzatori<br />
idraulici, motore in configurazione Tier4 e sistema<br />
di controllo TrenchTronic 5.0. Quest’ultimo significa più facilità<br />
d’uso dell’attrezzatura, più alta produttività (meno ancorata<br />
alle competenze dell’operatore) e sofisticata diagnostica<br />
e risoluzione dei problemi. Tesmec, con il proprio<br />
Re.M: Remote Monitoring system, fornisce una puntuale<br />
assistenza da remoto: nell’ufficio assistenza, a Grassobbio,<br />
giornalmente sono monitorati i dati delle macchine, per tenere<br />
sotto controllo la situazione. La 1150 EVO combina<br />
un elevato tiro della catena e una bassa velocità della stessa<br />
grazie a una trasmissione migliorata e ai nuovi componenti<br />
idraulici. La macchina è dotata di telecomando e<br />
può operare, pertanto, anche con l’operatore a terra e a<br />
distanza.<br />
Le ragioni di una scelta<br />
I vantaggi dell’uso della fresa Tesmec ce li ricorda Alessio<br />
Ennio, Application Engineer per Tesmec, e nostra guida<br />
nel cantiere ferroviario di Lagundo: «All’aumento della<br />
produttività - incomparabile, in moltissimi contesti, rispetto<br />
a metodi di scavo tradizionali - si associa una riduzione<br />
dei costi data dal decremento nel consumo di<br />
denti e dalla riduzione del consumo di carburante. Alla<br />
velocità di scavo si salda quella delle operazioni di postscavo,<br />
perché con questa macchina si ottiene già il piano<br />
della sezione di scavo pronto.<br />
E poi sicurezza e versatilità: unico trattore utilizzabile con<br />
diversi sistemi di scavo. Abbiamo alcune di queste macchine<br />
in Italia (più altre, ma con configurazione a catena).<br />
Questa è stata acquistata da F.I.S.». Celestino<br />
Sangiovanni (Gruppo F.I.S. Spa): «Abbiamo acquistato la<br />
1150 EVO appositamente per intervenire in tempi rapidi<br />
su questa galleria. Abbiamo già del personale formato,<br />
perché nel nostro Gruppo c’è Tecnofrese, quindi abbiamo<br />
operatori di fresa esperti in grado di utilizzare<br />
questo tipo di macchina. Questa Tesmec ci ha consentito<br />
di guadagnare settimane di lavoro rispetto al metodo<br />
tradizionale. E questo è un aspetto ovviamente fondamentale<br />
per le esigenze del trasporto pubblico che<br />
necessita di essere riaperto quanto prima. Con Tesmec<br />
collaboriamo da tempo. Abbiamo fatto anche interventi<br />
per la posa di sottoservizi. Dopo questa fresa a rullo,<br />
che ci è stata consegnata il 2 maggio <strong>2023</strong>, stiamo acquistando<br />
una fresa a catena per la realizzazione di acquedotti».<br />
[60] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [61]
062_066_CECE intervista_mc ok1.qxp_Layout 1 05/12/23 11:41 Pagina 63<br />
Macchine&Componenti<br />
Macchine&Componenti<br />
CECE Summit<br />
testi di Matthieu Colombo<br />
DIVERGENZA<br />
temporale<br />
[62] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
Building resilience in a connected wor<br />
orld:<br />
Decrypting<br />
cyber<br />
security<br />
for construction equipment<br />
Building resilience in a connected wor<br />
orld:<br />
Decrypting<br />
cyber<br />
security<br />
CECE SUMMIT <strong>2023</strong><br />
for construction equipment<br />
26 October <strong>2023</strong> | Brussels<br />
CECE SUMMIT <strong>2023</strong><br />
26 October <strong>2023</strong> | Brussels<br />
SUMMIT<br />
<strong>2023</strong><br />
SUMMIT<br />
<strong>2023</strong><br />
A sinistra un momento del dibattito<br />
sulle modalità di attuazione del Cyber<br />
Resilience Act. Sul palco, da sinistra:<br />
Raluca A sinistra Stefanuc, un momento responsabile del dibattito delle<br />
politiche sulle modalità DG Connect, di attuazione Commissione del Cyber<br />
europea, Resilience Henna Act. Sul Virkkunen, palco, da sinistra:<br />
eurodeputata, Raluca Stefanuc, relatrice responsabile ombra del delle PPE<br />
per politiche il Cyber-Resilience DG Connect, Commissione<br />
Act,<br />
la europea, moderatrice Henna in Virkkunen, rosso, Marie Poidevin,<br />
presidente eurodeputata, del gruppo relatrice di ombra lavoro del CECE PPE<br />
sulla per il politica Cyber-Resilience dei dati e Frederic Act,<br />
Lamboley, la moderatrice responsabile in rosso, IT Marie di Mecalac. Poidevin,<br />
La filiera dei produttori<br />
di<br />
La<br />
macchine<br />
filiera dei produttori<br />
construction dice<br />
di<br />
la sua<br />
macchine<br />
sul Cyber<br />
construction<br />
Resilience<br />
dice<br />
Act.<br />
Diamo<br />
la sua sul<br />
la voce<br />
Cyber<br />
al<br />
Resilience<br />
segretario<br />
Act.<br />
generate<br />
Diamo la voce<br />
CECE<br />
al<br />
Riccardo<br />
segretario<br />
Viaggi<br />
generate CECE Riccardo Viaggi<br />
Riccardo Viaggi,<br />
segretario<br />
generale di CECE<br />
Riccardo Viaggi,<br />
segretario<br />
generale di CECE<br />
#CECEsummit<br />
#CECEsummit<br />
presidente del gruppo di lavoro CECE<br />
sulla politica dei dati e Frederic<br />
Lamboley, responsabile IT di Mecalac.<br />
Lo scorso ottobre siamo stati al CECE Summit <strong>2023</strong><br />
a Bruxelles, svoltosi nella cornice del museo di auto<br />
storiche Autoworld, un omaggio indiretto all’industria<br />
dei scorso costruttori ottobre europei siamo di stati macchine al CECE e Summit attrezzature <strong>2023</strong><br />
Lo<br />
da cantiere. a Bruxelles, Il tema svoltosi principale nella cornice dell’evento museo è stato di quello auto<br />
della storiche sicurezza Autoworld, informatica, un omaggio in particolare indiretto dell’adeguamentstria<br />
dei normativo costruttori richiesto europei a di livello macchine comunitario, e attrezzature anche<br />
all’indu-<br />
per da cantiere. le macchine Il tema operatrici. principale Il Cyber dell’evento Resilience è stato Act quello della<br />
Commissione della sicurezza Europea, informatica, infatti, particolare va a “colpire” dell’adeguamento<br />
gamma normativo di prodotti richiesto digitali e a i livello relativi comunitario, servizi accessori anche<br />
un'ampia<br />
per delle le macchine, operatrici. imponendo Il Cyber obblighi Resilience ai costruttori Act della durante<br />
l'intero ciclo Europea, di vita infatti, dei prodotti. va a “colpire” un'ampia<br />
Commissione<br />
gamma I partecipanti di prodotti hanno avuto digitali l'opportunità e i relativi servizi di discutere accessori in prima<br />
persona macchine, i temi imponendo chiave per obblighi l'industria ai delle costruttori macchine du-<br />
delle<br />
per rante le l'intero costruzioni ciclo di con vita i rappresentanti dei prodotti. delle Istituzioni<br />
Europee I partecipanti sotto hanno l'egida avuto dell'attuale l'opportunità Presidente di discutere del CECE in prima<br />
persona Marchetta. i temi chiave In principio, per l'industria Freddy delle Dezeure, macchine Senior<br />
Alexandre<br />
Executive per le costruzioni in Cyber con Security i rappresentanti Operations, ha delle fornito Istituzioni al pubblico<br />
Europee esempi sotto concreti l'egida dell'attuale di come le aziende Presidente possono del CECE misurare<br />
Alexandre i propri Marchetta. rischi informatici. In principio, Identificare Freddy Dezeure, i punti Senior di vulnerabilità<br />
Executive è in il Cyber compito Security più importante, Operations, pur ha riconoscendo<br />
fornito al pubblico<br />
i rischi esempi informatici concreti di sono come rischi le aziende aziendali possono e possono mi-<br />
che<br />
portare surare i propri a una grave rischi perdita informatici. di immagine. Identificare i punti di vulnerabilità<br />
dibattito è il compito successivo più sono importante, state discusse pur riconoscendo le possi-<br />
Nel<br />
bili che modalità i rischi informatici di attuazione sono pratica rischi della aziendali resilienza e possono informatica.<br />
portare a Sul una palco grave c'erano perdita Henna di immagine. Virkkunen, eurodeputata,<br />
Nel dibattito relatrice successivo ombra del PPE sono per state il Cyber-Resilience discusse le possibili<br />
modalità Stefanuc, di attuazione responsabile pratica della delle resilienza politiche, infor-<br />
DG<br />
Act,<br />
Raluca<br />
Connect, matica. Sul Commissione palco c'erano europea, Henna Virkkunen, Marie Poidevin, eurodeputata,<br />
relatrice del gruppo ombra di lavoro del PPE CECE per il sulla Cyber-Resilience politica dei dati Act, e<br />
presidente<br />
Frederic Raluca Stefanuc, Lamboley, responsabile IT delle di Mecalac. politiche, DG<br />
Connect, Commissione europea, Marie Poidevin, presidente<br />
del gruppo di lavoro CECE sulla politica dei dati e<br />
Frederic Lamboley, responsabile <strong>Costruzioni</strong> IT di <strong>novembre</strong> Mecalac. <strong>2023</strong> [63]
Macchine&Componenti<br />
CECE Summit<br />
La discussione ha mostrato chiaramente le diverse posizioni<br />
dei rappresentanti dell'UE e dell'industria. La volontà<br />
politica di far passare la regolamentazione necessaria<br />
nel modo più rapido e uniforme possibile con<br />
il Cyber Resilience Act è in contrasto con le esigenze dei<br />
produttori di macchine di tenere conto della complessità<br />
dei diversi prodotti, soprattutto di quelli critici utilizzati<br />
principalmente in macchine mobili non stradali. È<br />
stata criticata anche l'imminente burocrazia dovuta alle<br />
certificazioni obbligatorie di terze parti.<br />
<strong>Costruzioni</strong> ha colto l’occasione per intervistare Riccardo<br />
Viaggi, segretario generale di CECE.<br />
Quali obiettivi ha raggiunto il CECE nel <strong>2023</strong> e quali sono<br />
quelli più importanti per il prossimo anno?<br />
Il nostro <strong>2023</strong> è stato l’anno in cui abbiamo visto finalmente<br />
realizzarsi un grande progetto di lunghissima data per la<br />
nostra associazione. Infatti, la Commissione Europea ha<br />
presentato la tanto attesa proposta di regolamento europeo<br />
per l’armonizzazione della messa su strada delle nostro<br />
macchine non stradali. Questo resta un vulnus nel mercato<br />
unico europeo e sono anni che segnaliamo alla<br />
Commissione Europea che non è accettabile che ogni Stato<br />
Membro dell’UE possa imporre quello che vuole e che ogni<br />
approvazione nazionale valga solo su quel territorio, con<br />
evidenti costi moltiplicati, senza nessun aumento della sicurezza<br />
o della affidabilità, già altissime.<br />
Questo della proposta legislativa è solo il primo passo, perché<br />
ora Parlamento e Consiglio europeo – i veri poteri legislatori<br />
del sistema dell’Unione Europea – stanno discutendo<br />
di se e come modificare la proposta. Ovviamente, in<br />
quanto stakeholder, CECE accompagna ed informa que-<br />
sto dibattito, avendo noi pubblicato un position paper in cui<br />
puntiamo ad alcuni miglioramenti e semplificazioni di una<br />
proposta che abbiamo già largamente contribuito a scrivere<br />
con la Commissione stessa.<br />
Tra i momenti forti del <strong>2023</strong> c’è sicuramente anche aver riportato<br />
il CECE a Samoter. In quanto partner storico di<br />
VeronaFiere per questa manifestazione che ha cancellato<br />
un’edizione per colpa del Covid, è stato per CECE un vero<br />
piacere ospitare riunioni tecniche ed ospiti durante l’edizione<br />
di maggio <strong>2023</strong>.<br />
Infine, penso ad un CECE Congress di Chamonix che ci ha<br />
permesso di portare l’attenzione della nostra industria e<br />
della nostra comunità su temi inesplorati, ma molto pressanti<br />
nell’industria. Il Presidente Marchetta ed io siamo molto<br />
orgogliosi di aver dimostrato che si possa – noi pensiamo<br />
si debba – parlare di inclusività e diversità in un<br />
settore come il nostro, in quanto punti di forza e potenziali<br />
alleati della grandi sfide demografiche e occupazionali<br />
che l’Europa affronta.<br />
Guardando al futuro prossimo, ovviamente penso subito<br />
alla chiusura di questa legislatura europea che arriverà a<br />
primavera 2024, un paio di mesi prima delle prossime elezioni<br />
europee di giugno. Per noi la chiusura di un mandato<br />
legislativo significa una specie di ghigliottina procedurale<br />
per i dossier che non abbiamo ancora portato a termine<br />
e penso ovviamente al dossier per uniformare in Europa le<br />
norme per la circolazione stradale di macchine operatrici.<br />
Non chiudere questo regolamento entro primavera significherebbe<br />
doverlo riprendere in autunno 2024 come<br />
da zero, con eurodeputati nuovi. Sarebbe una sconfitta significativa.<br />
Sempre nel solco dei cambiamenti istituzionali a Bruxelles,<br />
essere proattivi ora e nelle primissime settimane post-ele-<br />
Il CECE Summit <strong>2023</strong> si è svolto<br />
a Bruxelles, nella cornice del museo<br />
di auto storiche Autoworld,<br />
dagli anni Ottanta in una hall del nel Parco<br />
del Cinquantenario (foto a sinistra).<br />
zioni potrebbe essere molto importante e costituire<br />
un punto di vantaggio nel contattare neo-eletti o deputati<br />
già eletti ma che cambiano commissioni parlamentari.<br />
A maggior ragione ad autunno 2024 quando arriverà<br />
la nuova Commissione Europea, sarà fondamentale seguire<br />
ed influenzare il dibattito politico in modo che il settore<br />
construction e la nostra industria in senso stretto siano<br />
considerati come parte della soluzione.<br />
Parliamo del Cyber Resilience Act. Il problema in sintesi, la<br />
situazione ad oggi. Quale posizione ha il CECE in merito?<br />
Rispetto al Cyber Resilience Act, il problema principale è la<br />
volontà del legislatore di accelerare su una serie di nuovi<br />
obblighi e di lunghe e costose procedure di compliance,<br />
che non forniscono nessuna garanzia di rendere l’economia<br />
europea più sicura e protetta da attacchi cyber.<br />
Come si è ben visto al CECE Summit, e come ogni tanto<br />
accade in ambito legislativo, c’è una disconnessione totale<br />
tra le idee e le posizioni politiche dei decision-makers europei<br />
e la realtà che cerchiamo di rappresentare noi fabbricanti.<br />
Noi di CECE, insieme ai nostri omologhi del settore<br />
macchine agricole e logistica, diciamo da mesi che voler<br />
introdurre anche gli obblighi più stringenti in solamente 2<br />
anni è irrealistico e metterebbe a repentaglio la fabbricazione<br />
in Europa di certe macchine.<br />
La situazione purtroppo persiste in questi due campi avversi,<br />
nonostante anche colossi industriali europei abbiano<br />
scritto al Commissario<br />
Breton – competente per la proposta<br />
– spiegando le conseguenze nefaste sull’industria<br />
europea. È importante ricordare che la nostra industria accetta<br />
e accoglie questo regolamento come un buon modo<br />
orizzontale di legiferare sulla cyber-security, ma come sempre,<br />
ci sono alcuni dettagli che i nostri gruppi tecnici hanno<br />
subito identificato come problematici.<br />
Attualmente siamo nella fase detta di trilogo in cui<br />
Parlamento e Consiglio dialogano con l’intermediazione<br />
tecnico-politica della Commissione Europea. Sappiamo<br />
che è molto dura far si che le nostre posizione arrivino al<br />
tavolo dei negoziati, soprattutto visto che questi incontri<br />
sono a porte chiuse, in totale assenza di trasparenza, che<br />
facilita un po’ di mercanteggio tra paesi e gruppi politici.<br />
Se parliamo di macchine connesse è evidente che la guida<br />
autonoma e automatizzata (3D) è il futuro del settore,<br />
anche per compensare la sempre più scarsa disponibilità<br />
di operatori. In questo ambito la cyber security è, ad<br />
esempio, determinante…<br />
In un mondo occidentale ed europeo dove la mancanza di<br />
operatori e di lavoratori in generale, le tecnologie autonome<br />
sono ormai necessarie. In questo ritengo davvero che<br />
il dibattito sulle tecnologie che rubano il lavoro alle persone<br />
è veramente stantio. Il settore construction si trova a<br />
far fronte ad un cambiamento epocale in cui o si investe<br />
[64] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [65]
CECE<br />
su tutto quello che può essere automatizzato<br />
e robotizzato o le attività andranno a<br />
sparire. Di conseguenza, rendere sicure e affidabili le tecnologie<br />
autonome o semi-autonome è importantissimo.<br />
Ed infatti tutti gli OEMs che si stanno avventurando in<br />
questi ambiti prendono la cosa molto a cuore e non ci<br />
sono dati o rapporti di incidenti e di hackeraggi di macchine.<br />
Anzi, come è emerso dal nostro Summit, per ora<br />
il rischio più grande non è l’utilizzo criminale delle macchine<br />
in quanto prodotti connessi e di cui si può prendere<br />
il controllo, ma di utilizzare le macchine come punto di<br />
accesso ai server dell’azienda fabbricante o operante.<br />
La propulsione elettrica nel settore delle macchine construction.<br />
Oggi i costi delle macchine più grandi sono elevatissimi<br />
e nessuno vende mezzi, li noleggiano (Volvo<br />
EC230, Komatsu PC210). Inoltre i costruttori temono un<br />
calo di fatturato per il ridursi delle manutenzioni. Secondo<br />
CECE è davvero il futuro del nostro settore?<br />
Il futuro del nostro settore è sicuramente decarbonizzato<br />
in un orizzonte 2050, come il Green Deal ci sprona a fare.<br />
Come arrivare a questo futuro e con quali tecnologie costruirlo<br />
è un dibattito molto interessante, nel quale non<br />
c’è nessuna tecnologia che da sola risolve la sfida. Infatti<br />
il futuro del nostro settore è fatto di molto di più che l’elettrificazione,<br />
soprattutto se intesa in senso stretto con<br />
tecnologie basate sulle batterie. È chiaro che tutte le innovazioni<br />
e tutte le fonti di energie alternative al diesel, il<br />
diesel stesso nella sua forma a CO 2 compensata, dovranno<br />
contribuire alla decarbonizzazione.<br />
Anche su questo, CECE ha formalizzato la posizione dell’industria<br />
oltre due anni fa con un position paper molto<br />
articolato che vuole informare il dibattito politico, pur sapendo<br />
che per ora il legislatore non si approccia al settore<br />
off-highway come ad auto e camion.<br />
La questione prezzi e costi è in continua evoluzione ed<br />
è trattata in modi diversi da parte di clienti diversi. In effetti,<br />
le società del rental continuano ad annunciarsi come<br />
i partner ideali per acquistare macchine elettriche o comunque<br />
decarbonizzate, potendo affrontarne i costi d’acquisto<br />
più alti. Queste società mi paiono per ora più pronte<br />
a percepire il cambiamento di prospettiva richiesto da<br />
queste tematiche, spostando il focus sul total cost of<br />
ownership, che è favorevole nelle macchine a emissioni<br />
zero.<br />
La propulsione a idrogeno, anche con motori a combustione<br />
interna, ha senso se si produce idrogeno green.<br />
Come vede la questione in Europa politicamente e strategicamente<br />
parlando?<br />
Chiaramente l’uso dell’idrogeno in chiave decarbonizzazione<br />
ha solo senso se l’idrogeno è prodotto in modo verde.<br />
Questo è evidente nel dibattito politico e l’Europa si sta<br />
attrezzando per questo, incluso preparando fonti di aiuti<br />
pubblici alla creazione di una catena industriale dell’idrogeno.<br />
Dal nostro punto di vista però, il punto chiave resta<br />
la disponibilità e l’adattabilità dell’idrogeno al settore offroad<br />
e alle sue sfide tecniche e di sicurezza. Su questo, purtroppo,<br />
scontiamo nuovamente un indirizzo politico che<br />
ha già deciso che l’idrogeno deve essere soprattutto indirizzato<br />
– forse addirittura riservato – a settori della mobilità<br />
particolarmente difficili da decarbonizzare, come aviazione<br />
e marittimo. Questo ci lascia un po’ scoperti, ogni<br />
tanto a livello della Commissione Europea, non sappiamo<br />
neanche con chi parlare, vista la costituzione di alcuni tavoli<br />
tematici troppo restrittivi in cui non abbiamo titolo o invito<br />
a partecipare.<br />
Il rischio di tutto questo è che il settore off-road vada in ordine<br />
sparso, sia dal punto di vista industriale che dal punto<br />
di vista geografico, con paesi europei che sostengono<br />
le scelte strategiche di alcuni costruttori. Sarebbe un peccato,<br />
perché sarebbe una perdita di competitività come<br />
blocco europeo in una sfida che è ormai globale.<br />
Per il 2024 CECE avrà un nuovo presidente e a questo giro<br />
tocca alla Spagna.<br />
Esatto, il nuovo presidente sarà Jose Antonio NIETO, CEO<br />
di Putzmeister Iberica e leader globale delle tecnologie underground/mining<br />
di Putzmeister. È stato ufficialmente<br />
eletto il 26 ottobre <strong>2023</strong> e prenderà funzione il primo gennaio<br />
2024 per 2 anni. Il prossimo CECE Congress dovrebbe<br />
andare in onda a Madrid.<br />
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[66] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
INTERMAT Paris, società SE INTERMAT, capitale di 80 000 €, iscrizione Registro del Commercio e delle Società di Nanterre, n° 339 486 623 di cui la sede sociale è in 70, Avenue<br />
du Général de Gaulle – 92058 Paris La Défense Cedex – Francia
Macchine&Componenti<br />
Motori<br />
SEMPRE PIÙ<br />
efficienza<br />
testi di Matthieu Colombo<br />
Il nuovo sei<br />
cilindri Perkins<br />
da 12,9 litri<br />
di cilindrata,<br />
basato sulla<br />
piaffaforma<br />
2600, sarà<br />
proposto con<br />
otto potenze<br />
nominali<br />
comprese tra<br />
i 340 e i 515 kW<br />
con una coppia<br />
massima che<br />
può raggiungere<br />
i 3.200 Nm.<br />
Per migliorare<br />
ulteriormente<br />
l’efficienza<br />
carburante,<br />
Perkins sviluppa<br />
un nuovo<br />
sei cilindri diesel<br />
da 13 litri,<br />
su base<br />
2600 Series<br />
Arriverà nel 2026 e si chiamerà<br />
2600 Series. Stiamo parlando<br />
di una nuova generazione<br />
di motorizzazioni diesel che<br />
Perkins ha presentato lo scorso<br />
settembre a Londra e che è stata<br />
progettata per massimizzare l’efficienza<br />
e garantire elevati livelli di<br />
potenza nelle applicazioni più impegnative<br />
in ambito off-road, spaziando<br />
dal mondo construction a<br />
quello agricolo. Uno degli aspetti principali<br />
della transizione energetica verso un futuro con meno<br />
combustibili fossili è il miglioramento continuo nella progettazione<br />
dei motori diesel per ridurre il consumo di carburante,<br />
migliorare le performance e prepararsi per l’aumento<br />
dell’uso delle rinnovabili.<br />
2600 Series<br />
All’interno di questa nuova famiglia disegnata da Perkins<br />
per offrire soluzioni più smart, ci sarà un nuovo motore diesel<br />
sei cilindri in linea da 12,9 litri di cilindrata, progettato<br />
per raggiungere una densità di potenza superiore, una coppia<br />
importante e - dichiara Perkins - l’efficienza del carburante<br />
migliore della sua categoria per applicazioni pesanti<br />
off-road. Pensata per usi in agricoltura, edilizia e molti<br />
altri settori, la nuova piattaforma espande la presenza di<br />
Perkins ai motori ultra performanti di medie dimensioni<br />
con otto potenze nominali comprese tra i 340 e i 515 kW<br />
e con una coppia massima raggiungibile di ben 3.200 Nm.<br />
Un solo motore, per il mondo intero<br />
Perkins offrirà i motori 2600 Series configurati per rispondere<br />
agli standard sulle emissioni dei Paesi con le normative<br />
più stringenti, come Stage V nell’UE, EPA Tier 4 Final<br />
Allen Chen, marketing manager for mid-size engines<br />
Perkins, durante la presentazione del 13 litri a Londra.<br />
[68] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [69]
Macchine&Componenti<br />
Motori<br />
A otto mesi dalla<br />
presentazione<br />
del marchio Develon,<br />
il costruttore<br />
ha organizzato<br />
in Corea un evento<br />
internazionale<br />
Eventi<br />
Global Develon Day<br />
negli Stati Uniti, Non-road IV in Cina, Stage V in Corea e<br />
2014 in Giappone, oltre a versioni per nazioni meno regolamentate.<br />
I nuovi motori sono già dichiarati compatibili<br />
con i carburanti ottenuti da finti rinnovabili come oli vegetali<br />
idrogenati al 100% (HVO), biodiesel distillato B100 e biodiesel<br />
standard fino a B100 FAME. Inoltre, la loro struttura<br />
principale è predisposta per lo sviluppo futuro di soluzioni<br />
alimentate a gas naturale con accensione elettrica o con<br />
combustione interna di idrogeno.<br />
Al momento, il nuovo motore da 12,9 litri ha all’attivo oltre<br />
20.000 ore di funzionamento e dal 2025 sarà disponibile<br />
per i primi progetti pilota OEM nel 2025 per poi partire con<br />
la produzione in serie nel 2026. Si tratta del motore ideale<br />
per numerose applicazioni off-road, come trattori agricoli,<br />
mietitrebbiatrici, mietitrici, irroratrici semoventi, ma anche<br />
pale cingolate e gommate, escavatori, dozer o dumper.<br />
“Il settore off-road sta facendo progressi verso un futuro a<br />
basse emissioni di combustibili fossili e chi produce attrezzatura<br />
si trova a dover soddisfare le richieste di produttività<br />
e affidabilità a lungo termine negli ambienti lavorativi<br />
più esigenti al mondo” afferma Jaz Gill, Vice President<br />
del reparto Global Sales, Marketing, Service and Parts di<br />
Perkins. “La nuova Perkins 2600 Series dimostra come utilizziamo<br />
esperienza, conoscenza e impegno per aiutare gli<br />
OEM ad attraversare la transizione energetica con soluzioni<br />
potenti che forniscano prestazioni eccezionali sul<br />
campo”.<br />
Più efficenza e versatilità<br />
Le novità introdotte sono talmente importanti che il progetto<br />
integrale conta 82 brevetti registrati da Perkins. Una<br />
nuova distribuzione posteriore a ingranaggi completamente<br />
PERKINS 2606J-E13TA STAGE V<br />
Cilindri<br />
6 in linea<br />
Cilindrata<br />
12.9 litri<br />
Aspirazione<br />
turbo aftercooled<br />
Alesaggio x corsa<br />
130 x 162 mm<br />
Potenza massima<br />
515 kW<br />
Range di potenza massima<br />
1.800 - 2.100 giri/min<br />
Coppia massima 3.200 Nm @ 1300<br />
Iniezione<br />
diretta<br />
Peso motore<br />
1.154 Kg<br />
Senso di roazione (vista lato volano) antiorario<br />
rinnovata, un’architettura centrale ancora più resistente e<br />
un nuovo impianto di alimentazione common rail sono solo<br />
alcuni degli accorgimenti che permettono di ridurre il rumore<br />
fino a 3 dB rispetto agli attuali motori Perkins da 13,<br />
15 e 18 litri. In termini di consumo carburante è stato ottimizzato<br />
fino a 185 g/kW-ora e algoritmi di controllo avanzati,<br />
abbinati all’architettura elettronica ottimizzata (OEA),<br />
permettono all’elettronica di adattare le prestazioni a un'ampia<br />
gamma di condizioni ambientali e di altitudine condizioni.<br />
Manutenzione semplificata<br />
I progettisti hanno inoltre lavorato per semplificare l’assistenza<br />
e la manutenzione introducendo, ad esempio, la regolazione<br />
idraulica delle punterie o il filtro della ventilazione<br />
del basamento senza manutenzione. Il cambio dell’olio<br />
e del filtro motore sono cadenziati ora a 1.000 ore operative,<br />
mentre la pulizia del filtro antiparticolato diesel è da<br />
prevedere ogni 5.000 ore.<br />
Una tre giorni<br />
emozionante che<br />
ha visto fondersi<br />
l’innovazione e la<br />
proiezione al futuro di<br />
Develon con la tradizione<br />
coreana. Tutto è iniziato a<br />
Boryeong, a sud della<br />
capitale Seul, nell'area in<br />
cui il costruttore testa<br />
nuove macchine e nuove<br />
tecnologie. Il secondo e<br />
terzo giorno i partecipanti<br />
hanno potuto visitare gli<br />
stabilimenti di produzione<br />
Develon a Incheon e<br />
vistare la Zona<br />
Demilitarizzata e altre<br />
attrazioni culturali, inclusi<br />
alcuni dei più famosi siti<br />
del patrimonio culturale<br />
coreano. A Boryeong,<br />
clienti e concessionarie<br />
sono stati calorosamente<br />
accolti da Seung Hyun Oh<br />
e da Young-cheul Cho<br />
(sopra in foto),<br />
amministratori delegati di<br />
HD Hyundai Infracore.<br />
Le presentazioni dei due<br />
CEO hanno evidenziato la<br />
lunga storia dell'azienda<br />
nel settore delle<br />
costruzioni e la visione<br />
che anima il marchio<br />
Develon. Entrambi hanno<br />
sottolineato che Develon è<br />
impegnata a cambiare il<br />
futuro dei clienti e a fornire<br />
valore al di là dei prodotti,<br />
progettando soluzioni<br />
smart per soddisfare le<br />
esigenze di domani del<br />
settore delle costruzioni.<br />
Uno dei momenti chiave<br />
del Develon Day è stato<br />
l'Expert Talk, un'occasione<br />
di incontro durante la<br />
quale gli specialisti<br />
dell'azienda hanno parlato<br />
dell'evoluzione e dello<br />
stato attuale delle<br />
macchine da costruzione<br />
autonome di Develon.<br />
L’azienda ha definito<br />
cinque fasi per<br />
raggiungere il suo<br />
obbiettivo: la prima punta<br />
a sfruttare la tecnologia<br />
per rafforzare la sicurezza,<br />
la seconda è finalizzata ad<br />
automatizzare i singoli<br />
processi, come lo scavo<br />
automatico. La terza fase<br />
consiste nel rendere<br />
autonome le attività,<br />
mentre la quarta è quella<br />
della completa autonomia<br />
con supervisione tramite<br />
centro di controllo<br />
esterno, per arrivare alla<br />
quinta fase, quella della<br />
completa automazione<br />
del cantiere. Nel più breve<br />
tempo possibile.<br />
eu.develon-ce.com<br />
[70] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [71]
Macchine&Componenti<br />
Escavatori cingolati<br />
IL PRIMO<br />
26 t elettrico<br />
L’Italia è tra i primi mercati al mondo in cui sarà<br />
disponibile il nuovo escavatore cingolato<br />
EC230 Electric. 100% zero emission,<br />
sarà disponibile da metà 2024 a noleggio<br />
testi di Andrea Ghiaroni<br />
Silenzioso, ecologico e comfortevole. Sono queste<br />
le caratteristiche principali del primo escavatore<br />
Volvo completamente elettrico di gamma media<br />
EC230 Electric da 25 t di peso operativo ideale per i cantieri<br />
moderni e per lavorare con attenzione all’ambiente<br />
circostante. Il team di Volvo Construction Equipment Italia<br />
lo ha presentato, in anteprima nazionale, all’ultima edizione<br />
di Ecomondo a Rimini (uno dei più grandi eventi internazionali<br />
dedicati alla transizione ecologica, all’economia<br />
circolare e rigenerativa), spiegando che offre le<br />
stesse prestazioni della controparte convenzionale a gasolio,<br />
ma con il vantaggio aggiunto di essere una soluzione<br />
ecologica volta ad azzerare le emissioni di CO 2 .<br />
PRESENTAZIONE A ECOMONDO Sopra,<br />
da sinistra: Marco Misani, Product Manager<br />
di Volvo CE Italia e Stefano Tacchinardi,<br />
Managing Director di Volvo CE Italia.<br />
In tal modo, gli operatori possono contare su minori livelli<br />
di vibrazioni e rumore e con tempi di manovra più rapidi<br />
(consentendo di lavorare praticamente ovunque e in qualsiasi<br />
luogo, anche di notte in aree ad alta densità di popolazione<br />
o in galleria), ma anche su una maggiore risposta<br />
dell’idraulica grazie al motore elettrico. Non solo.<br />
Non è necessario fare rifornimento, vanta livelli eccezionali<br />
di comfort per l’operatore e costi di manutenzione inferiori<br />
rispetto ad un’alternativa diesel: è una macchina<br />
progettata per avere un impatto elettrico sui profitti. I clienti<br />
possono, quindi, ottenere la stessa produttività o addirittura<br />
una produttività migliore rispetto a quella dell’EC220.<br />
Il tutto per un ambiente di lavoro migliore e sicuro, sia in<br />
SILENZIOSO Il nuovo EC230 Electric<br />
consente di lavorare ovunque<br />
e in qualsiasi luogo, anche di notte<br />
in aree ad alta densità di popolazione.<br />
[72] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [73]
Macchine&Componenti<br />
Escavatori cingolati<br />
264 KWh COMPLESSIVI<br />
Nell’ex vano motore dell’escavatore Volvo<br />
trovano posto quattro pacchi di batterie<br />
agli ioni di litio da 66 KWh ciascuna.<br />
SEMPRE PIÙ GRANDI A sinistra,<br />
dall’alto, il miniescavatore girosagoma<br />
ECR18 Electric e la pala gommata<br />
compatta L20 Electric. Sono stati i primi<br />
modello elettrici Volvo venduti in Italia.<br />
cabina che in cantiere, adattandosi a metodologie più sostenibili.<br />
“In Volvo – ha spiegato Stefano Tacchinardi,<br />
Managing Director di Volvo CE Italia – l’obiettivo principale<br />
è quello di ridurre entro il 2030 del 30% le emissioni<br />
delle macchine che vengono prodotte e proprio per questo<br />
motivo uno degli step determinanti è quello di vendere<br />
entro quell’anno il 35% della nostra produzione di<br />
escavatori con tecnologia elettrica”.<br />
La famiglia si “prolunga”<br />
L’EC230 Electric è stato recentemente affiancato dalla pala<br />
gommata L120H Electric Conversion da 20 t di peso operativo.<br />
Entrambi questi prodotti sono stati introdotti sulla<br />
scia del successo della commercializzazione del miniescavatore<br />
girosagoma ECR25 Electric e della pala gommata<br />
L25 Electric: le prime macchine elettriche lanciate da<br />
Volvo. Da allora sono stati introdotti sul mercato anche i<br />
miniescavatori compatti ECR18 Electric girosagoma ed<br />
EC18 Electric, più la pala gommata L20 Electric.<br />
L’EC230 Electric è progettato per una varietà di applicazioni,<br />
tra cui estrazione di materiale, movimento terra e livellamento<br />
per la preparazione di cantieri nel segmento edilizio,<br />
nonché per la movimentazione di rifiuti e rottami nel<br />
segmento riciclaggio e smaltimento rifiuti. “Questa macchina<br />
– ha continuato Tacchinardi – sarà inizialmente introdotta<br />
sul mercato attraverso il noleggio per far comprendere<br />
le potenzialità e i vantaggi dell’utilizzo e della<br />
gestione”. Nel frattempo, il nuovo escavatore elettrico a<br />
batteria da 26 t di peso operativo si è già dimostrato un<br />
successo in una serie di applicazioni sia in Europa, sia in<br />
Asia. Dopo essere stato, così, introdotto per la prima volta<br />
in Cina nel 2021 e in Norvegia nel 2022, è, così, ora disponibile<br />
in commercio per alcuni clienti selezionati in Europa.<br />
“Nel nuovo modello elettrico – ha affermato Marco Misani,<br />
Product Manager di Volvo CE Italia – è praticamente cambiato<br />
solo la parte motore/batterie, per il resto (sottocarro,<br />
torretta, braccio e cabina) è praticamente uguale all’EC220E<br />
a gasolio”. L’EC230 Electric (che ha una larghezza di trasporto<br />
di 2.990 mm) è alimentato da batterie agli ioni di<br />
litio (quattro pacchi di batterie da 66 KWh con una capacità<br />
quindi del pacchetto completo di 264 KWh) ed è stato<br />
progettato per coprire un turno di lavoro di ben otto ore,<br />
con una ricarica rapida ad alta potenza durante la pausa<br />
pranzo. Senza la ricarica in pausa pranzo ha un tempo di<br />
funzionamento indicativo (a seconda dell’applicazione) intorno<br />
a cinque ore. “Il motore e la batteria del modello elettrico<br />
– ha aggiunto Misani - sono ampiamenti testati e collaudati<br />
dal momento che sono gli stessi utilizzati su truck<br />
e bus Volvo da diversi anni, dimostrandosi estremamente<br />
robusti e affidabili”.<br />
Come si ricarica<br />
Oltre alla batteria che Volvo CE presenta come la tecnologicamente<br />
più avanzata del settore, il modello elettrico<br />
offre una serie di soluzioni che rendono più efficiente la<br />
ricarica. È dotato di un connettore CCS2, ovvero un connettore<br />
standard disponibile nella maggior parte dei Paesi<br />
europei, che consente ai clienti di avviare e mettere in funzione<br />
questa macchina praticamente ovunque, utilizzando<br />
un qualsiasi caricabatterie disponibile sul mercato e ricaricandola<br />
in 80 minuti (per una ricarica completa a 750<br />
V/200 A). È, inoltre, munito di un cavo di ricarica in grado<br />
di fornire una potenza di 22 Kw e consentire, quindi, di<br />
ricaricare la batteria tramite una presa CEE: il cavo di serie<br />
assicura un tempo di ricarica di 10-12 ore a 400 V/32<br />
A (trifase). Utilizzando un caricabatteria portatile da 40<br />
SOTTO PELLE Dall’alto, lo scambiatore dell’olio idraulico<br />
e il condensatore dell’aria condizonata con a lato tre<br />
delle quattro batterie. Segue il motore elettrico calettato<br />
alle pompe. Sotto, la cabina e lo scambiatore del motore.<br />
[74] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [75]
NEW<br />
140X - 150X | ESCAVATORI CINGOLATI X SERIES<br />
Escavatori cingolati<br />
EXTREME PERFORMANCE<br />
LA GIUSTA CARICA Volvo CE offre una gamma<br />
di soluzioni per ricaricare le sue macchine. Tra queste,<br />
anche una stazione di ricarica mobile (Power Unit)<br />
con batteria integrata disponibile come PU500 con circa<br />
330-400 KWh di capacità.<br />
KW, 66 A e 600 V DC, la ricarica completa richiede 5-6 ore<br />
(a 600 V/66 A).<br />
Un container di batterie<br />
È poi disponibile la Power Unit mobile da 600 V, Volvo<br />
Construction Equipment amplia, poi, ulteriormente la propria<br />
offerta di soluzioni di ricarica, mettendo a disposizione<br />
dei clienti la flessibilità necessaria per portare a termine<br />
il lavoro, non solo con la macchina stessa, ma anche<br />
con l’infrastruttura necessaria per mantenerla in funzione<br />
con il minimo sforzo. È una stazione di ricarica mobile<br />
con batteria integrata disponibile come PU500 con circa<br />
330-400 KWh di capacità. La Power Unit (PU500) può essere<br />
configurata con gruppi batteria nuovi o ricondizionati,<br />
in base alle proprie esigenze. La corrente in ingresso è<br />
fino a 125 A/400 V AC (32 A o connettore 64 A AC), quella<br />
in uscita fino a 150 KW.<br />
La power bank mobile è stata progettata come una fonte<br />
di alimentazione stabile per le macchine per costruzioni<br />
elettriche più grandi, ma è ideale anche per altri tipi di veicoli<br />
a batteria come gli autocarri elettrici ed è stata realizzata<br />
per la massima flessibilità e durata in cantieri e luoghi<br />
remoti con difficoltà o addirittura senza accesso alla<br />
rete elettrica. La Power Unit rende possibile un cantiere<br />
completamente senza emissioni, affidabile e produttivo.<br />
Questa soluzione versatile è solamente una delle ultime di<br />
un portfolio futuro di soluzioni di ricarica Volvo, tutte progettate<br />
con le varie esigenze dei clienti al centro.<br />
Disponibile a noleggio<br />
Il feedback e l’esperienza maturata dall’utilizzo dell’EC230<br />
Electric saranno sicuramente fondamentali per aiutare<br />
Volvo Construction Equipment a sviluppare altri modelli<br />
della gamma elettrica, a vantaggio anche dei suoi partner<br />
e clienti impegnati a ridurre l’impatto sul clima. Grazie alle<br />
informazioni acquisite attraverso questi nuovi modelli, si<br />
sta formando una base di conoscenze e una migliore comprensione<br />
delle possibilità di implementazione su ampia<br />
scala di queste soluzioni in un orizzonte futuro. A tutto<br />
vantaggio dell’intero settore delle costruzioni. In quanto al<br />
prezzo del nuovo EC230 Electric, allo stadio attuale è certamente<br />
importante e va valutato con attenzione, assieme<br />
ai consulenti Volvo CE, tenendo conto di molte variabili<br />
come, ad esempio, i ridotti costi di manutenzione, il<br />
tipo di applicazione in cui il cliente intende utilizzare la macchina,<br />
i vantaggi che la tecnologia zero emission può avere<br />
nelle valutazioni e graduatorie in gare d’appalto.<br />
L’EC230 Electric sarà disponibile in Italia da metà 2024 ed<br />
esclusivamente a noleggio. Si tratta di una scelta interessante<br />
in quanto consentirà alle imprese interessati di provare<br />
la macchina in condizioni di lavoro reali, pianificandone<br />
il costo su un periodo predefinito e valutandone le<br />
potenzialità a tutto tondo.<br />
X Series è l’avanzata gamma di escavatori cingolati con cui JCB innalza il livello<br />
per quanto riguarda il design ancora più robusto e duraturo, la produttività e le prestazioni<br />
incrementate e con consumi ridotti, un maggiore comfort per l’operatore grazie alla cabina<br />
CommandPlus ad alta visibilità, intervalli di manutenzione ridotti e una facilità d’uso senza<br />
precedenti. I nuovi escavatori 140X e 150X consentono di adattare perfettamente le<br />
prestazioni della macchina a qualsiasi applicazione e ambiente operativo. Ora puoi scegliere:<br />
contatta il tuo rivenditore JCB e scopri la vera innovazione per il cantiere. JCB è innovazione.<br />
[76] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
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RICETTA<br />
d’efficienza<br />
La maxi miniera austriaca a cielo aperto VA Erzberg<br />
punta su elettrificazione e digitalizzazione dei processi.<br />
Bridgestone è tra i partner tecnici grazie al supporto diretto,<br />
alla capacità d’ascolto e all’assistenza professionale<br />
testi di Matthieu Colombo<br />
Sei anni fa <strong>Costruzioni</strong> ha visitato per la prima volta la<br />
miniera a cielo aperto di ferro austriaca VA Erzberg<br />
per vedere dumper rigido Liebherr T236 da 100 t di<br />
capacità operativa, il primo “piccolo” del costruttore tedesco,<br />
non prodotto negli Stati Uniti, ma in Francia, a Colmar.<br />
Si tratta di un modello innovativo in quanto ha un motore<br />
elettrico calettato in serie a quello diesel e motori di trasmissione<br />
sono elettrici. In seguito VA Erzberg ha concluso<br />
con Liebherr un contratto per lo sviluppo di un sistema<br />
di assistenza Trolley per il T 236, che permette al<br />
dumper da 100 t di percorrere i tratti più energivori alimentato<br />
direttamente dalla linea elettrica tramite un sistema<br />
a pantografo, come fosse un filobus. Sulla carta, la<br />
partnership tra Liebherr Mining e VA Erzberg e l’investimento<br />
pari a 20 milioni di euro per acquistare i sei dumper<br />
alimentati come fossero dei “filobus” elettrici lungo una<br />
rete di percorsi predefiniti.<br />
La guida convenzionale è ancora necessaria solo sui sentieri<br />
di nuova creazione, nel passaggio all'estrazione mineraria<br />
e nell'area del cumulo di rifiuti. Invece di 15 minuti,<br />
il veicolo impiega solo dieci minuti per il percorso corrispondente<br />
con la linea aerea e risparmia circa il 95% di carburante<br />
diesel. Se convertito, ciò si traduce in un risparmio<br />
di CO 2 di circa 8.000 t all'anno e in un consumo di carburante<br />
ridotto di tre milioni di litri rispetto alla trazione convenzionale.<br />
Oltre al focus elettrificazione, VA Erzberg GmbH<br />
si caratterizza anche per un progetto digitalizzazione e<br />
all'ottimizzazione dei processi operativi.<br />
"Siamo soddisfatti dell’investimento fatto e convinti di procedere<br />
nella giusta direzione - afferma il Dr. Peter Schimek,<br />
responsabile del progetto del sistema di elettrificazione<br />
della VA Erzberg - ora beneficeremo di un significativo<br />
aumento della produttività e di un minore impatto ambientale<br />
della nostra attività a lungo termine."<br />
La giusta gomma<br />
I progetti speciali creano esigenze speciali e in questo contesto<br />
Bridgestone ha saputo fare la differenza, distinguersi<br />
supportando VA Erzberg con pneumatici OTR premium<br />
e i relativo supporto tecnico per monitorare i pneumatici in<br />
servizio sui dumper Liebherr T236 diesel-elettrici che richiedono<br />
mescole speciali per trasmettere a terra la forte<br />
coppia generata dall’innovativa driveline.<br />
“Bisogna tenere presente, ad esempio, che la trazione diretta<br />
e a coppia elevata comporta una maggiore usura del<br />
battistrada degli pneumatici e che l’aumento delle velocità<br />
porta con sé anche uno stress aggiuntivo, che ha un impatto<br />
particolare sulla temperatura degli pneumatici e quindi<br />
sulla temperatura durata di servizio del pneumatico”,<br />
afferma il Peter Schimek.<br />
"Per selezionare le specifiche degli pneumatici adeguati<br />
a questo tipo di requisiti, sono stati necessari studi dedicati<br />
e una consulenza basata sulla valutazione dei carichi<br />
massimi consentiti, delle velocità di lavoro e sulla mi-<br />
[78] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [79]
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COS’È L’E8<br />
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È un piano<br />
di sviluppo che<br />
segue otto<br />
direttrici:<br />
Energia,<br />
Ecologia,<br />
Efficienza,<br />
Estensione,<br />
Economia,<br />
Emozione, Easy,<br />
Empowerment.<br />
L’obiettivo<br />
è orientare<br />
i processi<br />
secondo priorità<br />
strategiche,<br />
lo sviluppo<br />
culturale<br />
e le attività più<br />
sostenibili.<br />
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gliore pressione d’esercizio" spiega Christoph Frost, direttore<br />
prodotti commerciali Bridgestone Europa Centrale.<br />
“Inoltre, gli pneumatici devono essere molto robusti quando<br />
si tratta di trasportare circa 40.000 tonnellate di materiale<br />
ogni giorno. Convertendo il risultato, si ottiene una<br />
massa di circa 670 t che un singolo pneumatico può trasportare<br />
al giorno. Particolare attenzione è rivolta alla trazione<br />
costantemente buona in condizioni stradali mutevoli<br />
e all'elevata stabilità dei pneumatici Bridgestone,<br />
fondamentale per la sicurezza di guida. Devono inoltre essere<br />
resistenti al calore, ai tagli e distinguersi per il non accumulo<br />
di materiale sul battistrada”.<br />
In arrivo un nuovo 27.00 R49<br />
“Il supporto tecnico diretto di Bridgestone, la gamma completa<br />
di servizi, la competenza tecnica e la consulenza pratica<br />
sono convincenti. La collaborazione con Bridgestone<br />
è costruttiva, alla pari e sempre orientata alla soluzione”,<br />
afferma Peter Schimek della VA Erzberg .<br />
Ma Bridgestone non si limita a supportare con i prodotti la<br />
miniera austriaca nella sua impresa pionieristica. Il costruttore<br />
di pneumatici sta infatti sviluppando un nuovo<br />
OTR, il 27.00 R49 Master Core, progettato in modo specifico<br />
per l'utilizzo in miniere di roccia dura stabilendo nuovi<br />
standard in termini di longevità e resistenza.<br />
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De &Riciclaggio<br />
Infrastrutture<br />
NOTTETEMPO La rimozione<br />
della sezione lunga 46 m<br />
e larga 13 m, ma soprattutto di peso<br />
stimato in circa 530 t,<br />
è riuscita in appena due ore.<br />
Atterraggio<br />
A LAINATE<br />
Mammoet Italy interviene sull’A8 per rimuovere,<br />
con due treni di carrelli SPMT, in sole due ore,<br />
una sezione di ponte da 530 tonnellate di peso<br />
testi di Matthieu Colombo<br />
Mammoet Italy ha portato a termine un’altra missione<br />
per la committente AMPLIA, del Gruppo<br />
ASPI, rimuovendo e posando a terra, la parte sospesa<br />
del vecchio svincolo di Lainate nel tratto autostradale<br />
tra la barriera di Milano e l’immissione della A9 sulla<br />
A8. La sezione dell’ormai dismesso svincolo di Lainate, oggetto<br />
di questo intervento di demolizione controllata, in favore<br />
del nuovo dalle geometrie ottimizzate, era costituita<br />
da una campata in acciaio e dalla relativa soletta in cemento<br />
armato. Vediamo com’è andata.<br />
Due treni di carrelli SPMT<br />
Ancora una volta Mammoet Italy, parte del gruppo leader<br />
a livello mondiale nelle soluzioni di sollevamento e trasporto<br />
multimodale, è intervenuta al calare delle tenebre e in tempi<br />
record per minimizzare qualsivoglia disagio alla circolazione<br />
attorno alla frenetica Milano.<br />
Lo spettacolo andato in onda alla fine dello scorso ottobre<br />
ha avuto per oggetto la rimozione e posa a terra di una sezione<br />
del vecchio sovrappasso autostradale all’altezza di<br />
Lainate (MI), costituito da una campata in acciaio e dalla<br />
relativa soletta in cemento armato, per una sezione complessiva<br />
lunga 46 m e larga 13 m, ma soprattutto di peso<br />
stimato in circa 530 t. “Stimato” perché quando ci si trova<br />
a demolire infrastrutture costruite oltre mezzo secolo fa<br />
non si hanno solitamente documentazioni alla mano e l’abilità<br />
di chi esegue i lavori è proprio nel “prendere le misure”<br />
del lavoro da eseguire. Mammoet ha fatto proprio questo,<br />
ed ha piazzato In prossimità degli appoggi della struttura<br />
e in sagoma sotto la campata quattro strutture di soste-<br />
[82] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [83]
Sollevamento&Noleggio<br />
Infrastrutture<br />
gno e trasporto montate su due treni di carrelli SPMT, ciascuno<br />
costituito da 2 moduli a sei assi. I carrelli SPMT sono<br />
in grado di alzarsi ed abbassarsi rispetto al piano di marcia<br />
normale delle ruote grazie a un sistema idraulico.<br />
Cronologia d’azione<br />
Una volta tutto pronto alle ore 22.00 sono iniziati i lavori<br />
di taglio dei vincoli sugli appoggi alle estremità della campata.<br />
Alle 22.50 il taglio era finito e si è passati alla rimozione<br />
delle banchine laterali dall’impalcato, operazione che<br />
è terminata alle 23.42. A questo punto i carrelli si sono alzati<br />
in modo asimmetrico di 150 e 200 mm per mantenere<br />
in piano la campata, originariamente in leggera pendenza<br />
ed hanno completamente svincolato l’impalcato.<br />
La struttura è stata quindi traslata fino a raggiungere l’area<br />
di demolizione dove è stata deposta su torri MJS 300, grandi<br />
martinetti idraulici basati su un sistema a cassette d’acciaio<br />
in grado di sollevare (e abbassare) grandi carichi in<br />
spazi limitati. La struttura è stata abbassata sino a posarsi<br />
su plinti appositamente predisposti a 1,8 m di altezza,<br />
in modo da consentire la demolizione in completa sicurezza.<br />
L’intervento da parte di Mammoet di rimozione<br />
dell’impalcato dalla sede stradale è terminato poco dopo<br />
mezzanotte. Il successivo abbassamento è stato effettuato<br />
la mattina seguente, in 4 ore.<br />
Una soluzione per distinguersi<br />
La soluzione basata sulle torri MSJ viene utilizzata per la<br />
seconda volta da Mammoet Italy per gli interventi sullo<br />
svincolo di Lainate invece del tradizionale ricorso alle classiche<br />
autogru. Originariamente sviluppata per operare<br />
sulle chiatte da carico, la serie MJS, che comprende modelli<br />
da 300, 800 e 5200 tonnellate per torre, è caratterizzata<br />
dall’unità di potenza separata da quella di solle-<br />
vamento, cui è collegata tramite cavi e tubazioni flessibili<br />
ad alta pressione, in questo modo occupando uno spazio<br />
molto limitato.<br />
Rapid Bridge Replacement<br />
“Questo intervento, preciso e rapido, ci soddisfa per due<br />
motivi - commenta Alberto Galbiati, CEO di Mammoet Italy.<br />
In primo luogo, si tratta di una seconda commessa da parte<br />
di un cliente importante in un settore, l’ingegneria delle<br />
infrastrutture di trasporto, dove la nostra azienda in Italia<br />
ha un track record meno evidente di quello in altri ambiti.<br />
In secondo luogo, rappresenta una sintesi in scala ridotta<br />
della nostra metodologia di approccio ai lavori di modifica<br />
alle infrastrutture di scavalcamento, come ponti e viadotti,<br />
sia in fase di costruzione che di demolizione. Si tratta della<br />
ormai per noi consolidata metodologia Rapid Bridge<br />
Replacement che utilizza tutte le più avanzate tecnologie<br />
disponibili ad un’azienda come la nostra per effettuare lavori<br />
in tempi rapidissimi e con la minima interferenza sull’utilizzo<br />
dell’infrastruttura. Se impiegata in modo sistematico<br />
la RBR permetterebbe di completare molto più<br />
velocemente una parte significativa degli interventi infrastrutturali<br />
ora in corso in Italia”.<br />
Ecomondo <strong>2023</strong><br />
Soluzioni a 360 gradi<br />
Offrire soluzioni che generano più valore<br />
e sostenibilità. È questo l’obiettivo primo<br />
di CGT. Non solo per la filiera del riciclaggio<br />
CGT ha presentato a<br />
Ecomondo tre<br />
novità di prodotto<br />
che integrano l’offerta di<br />
macchinari per il settore<br />
del riciclaggio. Le tre<br />
novità confermano e<br />
rafforzano per CGT il<br />
ruolo di partner “end to<br />
end” a fianco delle<br />
imprese in grado di<br />
proporre prodotti e<br />
soluzioni per coprire<br />
l’intera catena del valore<br />
del Cliente: dalla<br />
movimentazione al<br />
trattamento con le<br />
macchine Caterpillar e<br />
Komptech, passando poi<br />
allo sfruttamento del<br />
biogas mediante impianti<br />
di cogenerazione o di<br />
upgrading a biometano,<br />
ed infine alla raffinazione<br />
del compost ed alla<br />
produzione di CSS.<br />
La prima novità è il frutto<br />
di un importante accordo<br />
con Andritz, grazie al<br />
quale CGT distribuirà in<br />
esclusiva per l’Italia la<br />
linea di trituratori<br />
In alto,<br />
un trituratore<br />
secondario<br />
ADuro firmato<br />
Andritz.<br />
A sinistra,<br />
una sezione<br />
d’impianto<br />
fisso Caiman<br />
25MC.<br />
secondari/raffinatori<br />
ADuro: con questi prodotti<br />
sarà possibile sia la<br />
produzione del CSS, sia il<br />
trattamento e la<br />
triturazione di altre<br />
tipologie di “rifiuti” quali i<br />
RAEE, i frigoriferi ed il<br />
tessile solo per fornire<br />
alcuni esempi.<br />
La seconda novità è il<br />
bioseparatore Dominator,<br />
progettato da Rowan<br />
Food & Biomass<br />
Engineering, utilizzato<br />
prevalentemente per la<br />
separazione della frazione<br />
plastica dal rifiuto<br />
organico ma che può<br />
trovare svariate<br />
applicazioni in differenti<br />
ambiti industriali. Infine la<br />
terza è il miscelatore<br />
Caiman, sviluppato da<br />
Mille srl, che trova il suo<br />
impiego principale nella<br />
miscelazione del<br />
digestato con lo<br />
strutturante per avviare<br />
poi il compost alla fase di<br />
maturazione. Queste tre<br />
nuove soluzioni integrano<br />
l’offerta dell’azienda del<br />
Gruppo TESYA<br />
nell’ambito dei rifiuti,<br />
aggiungendosi alle linee<br />
di prodotto di Caterpillar e<br />
Komptech. Per le realtà<br />
impegnate nel ciclo di<br />
recupero, il punto di forza<br />
di CGT è quello di essere<br />
su un unico interlocutore<br />
in grado di fornire<br />
soluzioni tecnologiche<br />
che aumentano la<br />
produttività e l’efficienza.<br />
L’obiettivo è generare<br />
valore e sostenibilità.<br />
cgt.it<br />
[84] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [85]
Emergenza alluvione<br />
testi di Federica Lugaresi<br />
in collaborazione con<br />
Tutte le immagini<br />
appartengono<br />
al Gruppo Hera.<br />
Una montagna<br />
Andrea Ramonda,<br />
AD di Herambiente.<br />
Volumi importanti di rifiuti: gli impianti<br />
all’avanguardia del Gruppo Hera<br />
assorbiranno in toto il loro smaltimento.<br />
L’operazione durerà 4-5 mesi.<br />
DI RIFIUTI<br />
L’alluvione in Romagna non ha portato solo inerti.<br />
Oggetti di qualunque tipo, dai mobili agli<br />
elettrodomestici, sono diventati cumuli di scarti.<br />
Il Gruppo Hera sta portando avanti la sfida<br />
per smaltire tutto con gli impianti della Regione<br />
350 milioni di m 3 d’acqua caduti in<br />
due giorni, insistendo su di un’area<br />
che comprende 100 comuni. 23 i<br />
fiumi e i corsi d’acqua esondati che hanno<br />
rotto o varcato gli argini in più punti,<br />
per non parlare delle decine di migliaia di sfollati. La Regione<br />
Emilia-Ro magna ha comunicato che più di 36.600 persone<br />
hanno dovuto lasciare la propria casa a causa dell’alluvione:<br />
la maggior parte (quasi 27.800) nel ravennate, poi<br />
oltre 4.800 in provincia di Forlì-Cesena e oltre 4 mila nel bolognese.<br />
Sono questi i numeri che hanno prodotto tonnellate di rifiuti<br />
da smaltire. E messo a dura prova la Multiutility Gruppo<br />
Hera che si è trovata a gestire una situazione inedita ed<br />
in continua evoluzione, con numerosi operatori in campo<br />
giorno e notte per garantire i servizi essenziali nelle zone<br />
più colpite. Senza contare gli oltre 300 movimenti<br />
franosi che hanno causato danni<br />
strutturali a strade e condotte sempre gestite<br />
dal Gruppo.<br />
Obiettivo: ritorno alla normalità<br />
La task force di Hera nelle settimane più difficili è stata in<br />
campo giorno e notte con un migliaio di persone e oltre<br />
250 mezzi tra cui idrovore, autospurghi, motopompe, carri<br />
bombolai e mezzi per la raccolta dei rifiuti. I servizi ambientali<br />
sono stati fra i primi sul campo per far fronte alla<br />
eccezionale quantità di mobili, elettrodomestici e materiali<br />
danneggiati dall’acqua di cui i cittadini colpiti dall’alluvione<br />
sono stati costretti a disfarsi. Per organizzare e realizzare<br />
la raccolta straordinaria dei rifiuti casa per casa, in accordo<br />
con i Comuni e la Protezione Civile, nelle prime setti-<br />
[86] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [87]
De<br />
&Riciclaggio<br />
Emergenza alluvione<br />
Area di sgombro<br />
dei rifiuti raccolti<br />
casa per casa.<br />
mane post alluvione erano in campo più di 250 persone,<br />
tra gli autisti degli oltre 150 mezzi operativi in campo, gli<br />
operatori manuali e i tecnici con funzioni di coordinamento,<br />
impegnati per la grande maggioranza nelle zone più critiche<br />
del ravennate e del cesenate.<br />
Una volta raccolti, i rifiuti sono stati portati in depositi temporanei<br />
individuati dai Comuni, utilizzati solo dai mezzi di<br />
Hera e dei propri fornitori specializzati, per essere poi trasferiti<br />
negli impianti dell’Emilia-Romagna, con una frequenza<br />
proporzionale alla capacità di smaltimento e recupero.<br />
Relativamente agli altri servizi essenziali - gas e idrico - è<br />
proseguita in tutti i territori colpiti la pulizia delle strade, delle<br />
caditoie e delle fognature attraverso l’impiego di autospurghi,<br />
idrovore e mezzi di supporto. È stato, inoltre, predisposto<br />
un capillare piano di interventi per ripristinare<br />
eventuali contatori danneggiati, in particolare per quanto<br />
riguarda la distribuzione gas.<br />
Ma ci descrive meglio questo scenario Andrea Ramonda,<br />
AD Herambiente.<br />
Eventi straordinari come la recente alluvione<br />
hanno trasformato (soprattutto nelle abitazioni<br />
ma anche aziende) tonnellate di materiale di<br />
ogni genere in rifiuti. Come avete affrontato<br />
questa sfida e con quali tempi e numeri?<br />
Nei territori delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e<br />
Bologna (più marginalmente nel riminese) toccati dall’alluvione,<br />
siamo riusciti a ripristinare tempestivamente i servizi<br />
(a partire da quelli a rete come acqua, luce e gas) e a<br />
ridurre al minimo i disagi delle comunità colpite grazie alle<br />
imponenti forze messe in campo e al nostro impegno costante<br />
in prima linea su più fronti, in stretto coordinamento<br />
con le Amministrazioni Comunali, la Protezione Civile<br />
e tutte le sale operative regionali e locali.<br />
Per quanto riguarda i servizi ambientali, solo sui territori<br />
gestiti dal Gruppo Hera la stima dei rifiuti raccolti post alluvione<br />
è di oltre 70.000 tonnellate: per dare un’idea rappresentano<br />
un volume pari a un palazzo di 25 piani su una<br />
superficie di un campo da calcio, quindi una montagna<br />
enorme da gestire. Per gestire questa enorme mole, oltre<br />
al nostro personale e alle nostre dotazioni impiantistiche,<br />
è stata fondamentale anche la collaborazione con altre<br />
aziende del nostro settore e dei loro fornitori che ci hanno<br />
dato la loro disponibilità di uomini e mezzi fornendoci<br />
un prezioso supporto.<br />
Per quanto possibile in una situazione di emergenza,<br />
siete riusciti a differenziare e cosa avete<br />
recuperato?<br />
Per prima cosa i rifiuti, prevalentemente ingombranti, sono<br />
stati raccolti da strade, case e aziende, attraverso un’ordinanza<br />
della Regione, che ha definito assieme ai Comuni le<br />
aree di primo conferimento dove questi materiali sono stati<br />
abbancati, per poi essere trasportati in altre aree più grandi,<br />
dette di secondo livello. È in queste ultime, protette e<br />
presidiate 24 ore su 24, che i rifiuti vengono definitivamente<br />
recuperati o smaltiti. Il Gruppo Hera sta cercando di separare<br />
il più possibile i vari materiali, in modo da recuperare<br />
ad esempio i RAEE (frigoriferi, lavatrici ed elettrodomestici<br />
vari) che verranno portati al consorzio di recupero e i metalli,<br />
oltre ai materiali pericolosi come ad esempio le bombole,<br />
presenti in minime quantità.<br />
Il resto (non recuperato) come viene trattato?<br />
Il materiale che non è in alcun modo recuperabile viene<br />
ridotto volumetricamente e triturato per consentirne lo<br />
smaltimento nei nostri impianti, discariche o termovalorizzatori.<br />
In alto, una foto emblematica della straordinaria raccolta<br />
“porta a porta” che si è resa necessaria. Qui sopra,<br />
un’area Hera per la raccolta dedicata ai soli rifiuti RAEE.<br />
State ancora gestendo lo smaltimento dei rifiuti<br />
in volumi così importanti… Gli impianti del<br />
Gruppo sono riusciti ad assorbirli o vi siete appoggiati<br />
ad impianti extra Regione?<br />
Per lo smaltimento, che durerà complessivamente 4-5<br />
mesi, non abbiamo previsto di chiedere aiuto ad altre regioni,<br />
in quanto disponiamo di un centinaio di impianti all’avanguardia<br />
in grado di trattare qualsiasi tipologia di rifiuto.<br />
La stessa Regione Emilia-Romagna è stata sempre<br />
molto dinamica e lungimirante nel consentire l’apertura di<br />
impianti adeguati, motivo per cui è possibile affrontare<br />
situazioni complesse come questa nonostante le carenze<br />
impiantistiche a livello nazionale.<br />
Quanti mezzi avete impegnato?<br />
La task force del Gruppo Hera nelle settimane più difficili<br />
è stata in campo giorno e notte con un migliaio di persone<br />
e oltre 250 mezzi, tra cui quelli per la raccolta dei rifiuti,<br />
ma anche idrovore, autospurghi, motopompe e autobotti<br />
per far fronte all’emergenza idrica.<br />
Vero, c’è anche il problema delle reti idriche.<br />
Come avete curato la potabilità delle acque?<br />
Nei territori colpiti ci sono state delle interruzioni di servizio<br />
causate dalle rotture di alcune condotte o dall’allagamento<br />
degli impianti. Si contano oltre 1000 movimenti<br />
franosi che hanno isolato alcune frazioni e causato<br />
danni strutturali a strade, case e anche alle nostre condotte.<br />
I nostri operatori hanno riparato progressivamente i danni<br />
non appena le zone sono state dichiarate agibili da parte<br />
della Protezione Civile. Per garantire il servizio a cittadini<br />
e imprese durante il picco dell’emergenza abbiamo<br />
fornito l’acqua potabile tramite autobotti o sacchetti, anche<br />
nelle zone più difficili da raggiungere. Molti interventi<br />
di ripristino definitivo e ricostruzione di alcune infrastrutture<br />
restano da programmare e realizzare a partire<br />
dall’anno in corso.<br />
Un superlavoro faraonico: nulla è stato lasciato<br />
al caso…<br />
Fra le operazioni più impegnative nelle aree allagate ci<br />
sono state quelle di pulizia delle fognature, occluse dal<br />
fango riversato nelle condotte, e il ripristino progressivo<br />
dei danni al sistema depurativo.<br />
In tutti i territori colpiti dall’alluvione abbiamo proceduto<br />
con le attività di pulizia delle caditoie e delle reti fognarie<br />
con l’ausilio di mezzi autospurgo, che abbiamo messo<br />
a disposizione dei Comuni a mano a mano che il deflusso<br />
dell’acqua alluvionale lo permetteva.<br />
[88] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [89]
De &Riciclaggio<br />
Escavatori demolition<br />
TRE, DUE,<br />
UNO... AZIONE!<br />
Sopra l’825 E<br />
dell’impresa<br />
tedesca Max<br />
Wild impegnato<br />
nella<br />
demolizione<br />
controllata<br />
di una sezione<br />
d’impianto<br />
industriale<br />
in un’acciaieria.<br />
A sinistra<br />
l’esemplare<br />
della SDI<br />
esposto<br />
a Ecomondo<br />
<strong>2023</strong>.<br />
FORMATO<br />
italiano<br />
Dopo aver visitato Sennebogen<br />
in Germania, la romana SDI ha acquistato<br />
da Cesaro Mac Import un nuovo demolition 825E<br />
testi di Matthieu Colombo<br />
professionale della famiglia Testani è storicamente<br />
basata sull’attività di autodemolizione, valorizzazione<br />
dei materiali di recupero e vendita di ri-<br />
L’esperienza<br />
cambi auto usati. Oltre trent’anni fa i Testani hanno iniziato<br />
a diversificare la propria attività<br />
e costituito la SDI, società<br />
demolizioni industriali,<br />
con sede a Palestrina, a<br />
Sud Est di Roma. Negli anni<br />
ha portato a termine lavori<br />
lungo tutto lo Stivale, isole<br />
comprese, e maturato esperienza<br />
sia nelle demolizioni<br />
di carattere industriale, sia<br />
in quelle di edilizia civile, fino<br />
ad una altezza di 42 m operativi.<br />
Per anni la SDI ha utilizzato<br />
macchine da demolizione<br />
sviluppate ad hoc<br />
sulla base di macchine movimento<br />
terra e oggi ha scelto<br />
di provare un demolition<br />
puro, progettato espressamente<br />
da Sennebogen.<br />
UNITI Sotto, da sinistra,<br />
l’amministrice di SDI<br />
Mariagrazia Magnante<br />
e il direttore operativo<br />
Giovanni Testani.<br />
La prima caratteristica tecnica dei demolition “verdi” che<br />
ha attirato l’attenzione dell’impresa romana è senza dubbio<br />
la cabina elevabile in altezza che permette di vedere<br />
meglio l’area di lavoro elevando, di fatto, la sicurezza operativa.<br />
La scelta del primo Sennebogen da acquistare è caduta<br />
sul modello 825E che si distingue per il rapporto tra<br />
prestazioni, versatilità operativa, visibilità ottimale sul fronte<br />
di lavoro e facilità di trasporto grazie al carro da 2.540<br />
mm di larghezza, allargabile oltre i 4.000 mm. In altre parole,<br />
la macchina perfetta per eseguire lavori veloci senza<br />
affrontare costi di trasporto impegnativi o essere frenati<br />
nelle tempistiche dalla burocrazia autorizzativa.<br />
DOPPIO FIOCCO ROSA Sopra,<br />
la famiglia Testani posa davanti all’825 E<br />
assieme ai dipendenti. Al centro,<br />
un passeggino testimonia una new<br />
entry nella famiglia Testani.<br />
Consegnata durante Ecomondo, a Rimini<br />
La macchina da demolizione Sennebogen 825E è stata<br />
acquistata dai Testani durante una visita agli stabilimenti<br />
produttivi del marchio tedesco e, prima di entrare in servizio,<br />
ha “posato” a Rimini, all’ingresso dell’edizione <strong>2023</strong><br />
di Ecomondo, attirando non poco l’attenzione.<br />
Per l’occasione, come si vede dalle foto, tutto il personale<br />
della SDI ha visitato la fiera. Nei prossimi mesi, speriamo<br />
d’aver modo di raccogliere la testimonianza degli operatori<br />
SDI, riguardo alle peculiarità del demolition 825 E in<br />
cantiere, ma anche rispetto alla consulenza e all’assistenza<br />
professionale di Cesaro Mac Import.<br />
[90] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [91]
Sollevamento&Noleggio<br />
Autogru<br />
testi di Fabrizio Parati<br />
La nuova Tadano gru AC 5.250-2 promossa<br />
a pieni voti sotto il profilo delle prestazioni,<br />
del comfort e della sicurezza. Obiettivo: renderla<br />
punto di riferimento della propria categoria<br />
SCRIGNO<br />
di tecnologie<br />
Facilità di trasporto ed eccellenti capacità di carico:<br />
sono le priorità di sviluppo adottate dagli ingegneri<br />
Tadano in fase di progettazione della nuova gru AC<br />
5.250-2. Nella fase finale dello sviluppo, prima del lancio<br />
sul mercato, Tadano ha arricchito la gru con alcune funzionalità<br />
indirizzate, soprattutto, a migliorare ulteriormente<br />
la sicurezza della macchina. Per entrare nello specifico:<br />
grazie alla stretta collaborazione tra i due stabilimenti di<br />
Lauf e Zweibrücken, erano già stati raggiunti ambiziosi<br />
obiettivi di sviluppo al momento della presentazione della<br />
gru AC 5.250-2 a Monaco.<br />
“Abbiamo riunito e sfruttato nel migliore modo possibile le<br />
competenze maturate dai nostri due stabilimenti”, spiega<br />
il responsabile del progetto, Peter Kleinhans. E che si tratti<br />
di un lavoro ben riuscito appare subito chiaro dalle capacità<br />
di sollevamento raggiungibili, che in molte applicazioni<br />
risultano superiori ai migliori valori di questa categoria<br />
del 10-15% e in alcune configurazioni addirittura del 30%.<br />
I numeri parlano chiaro<br />
Con una capacità di sollevamento di 14,5 t, una lunghezza<br />
del braccio di 70 m e un raggio di 12-24 m, la gru AC<br />
5.250-2 ha senz’altro una marcia in più. Altro dato significativo:<br />
la configurazione con un raggio di 42 m e una lunghezza<br />
del braccio di 47 m, che offre una capacità di sollevamento<br />
di 11 t. La lunghezza del sistema di questa nuova<br />
gru è un’altra caratteristica di prim’ordine: il braccio base<br />
da 70 m allestito con HAV può essere allungato di ben 42<br />
m, fino a raggiungere una lunghezza massima del sistema<br />
di 112 m. Molto interessante è il fatto che tutte le prolunghe<br />
disponibili per il braccio base, da 5,8 a 36 m, siano<br />
automontanti.<br />
Design del contrappeso sofisticato<br />
Il contrappeso totale di 80 tonnellate può essere caricato<br />
in tre sollevamenti: 49,6 tonnellate con un raggio fino a 6,2<br />
metri a 360°, seguito da due sollevamenti da 15,2 tonnellate,<br />
ciascuno dei quali suddiviso in 10 e 5,2 tonnellate per<br />
il montaggio a destra e a sinistra del pacchetto base. In<br />
caso di necessità, il contrappeso può essere ripartito in<br />
blocchi più piccoli, permettendo, ad esempio di sollevare<br />
la piastra base di 5,5 tonnellate da una distanza fino a 20,1<br />
metri sempre con un raggio di 360°.<br />
“Grazie al sistema di controllo gru IC1-Plus, il raggio può<br />
essere notevolmente aumentato con certi angoli di rotazione”,<br />
sottolinea Peter Kleinhans. Inoltre, la possibilità di<br />
suddividere il contrappeso in un alto numero di blocchi,<br />
nessuno dei quali supera le 10 tonnellate, assicura un’elevata<br />
flessibilità in termini di logistica di trasporto. Ciò significa<br />
che, se lo spazio presso il cantiere lo consente, per<br />
il trasporto è anche possibile utilizzare camion di piccole<br />
dimensioni.<br />
Gru taxi con 12 t per asse<br />
La gru AC 5.250-2 può rispettare il carico assiale di 12 t anche<br />
allestita con bozzello a tre pulegge, per carichi fino a<br />
67,3 t oppure con un falcone da 5,8 m per carichi pesanti;<br />
in ogni caso le staffe di trasporto per HAV rientrano sempre<br />
nel limite di carico assiale delle 12 t.<br />
Sul retro è possibile aggiungere diverse centinaia di kilogrammi<br />
di equipaggiamenti. Il tutto anche con i cerchioni<br />
in acciaio da 16 pollici. Ciò significa che può essere utilizzata<br />
come gru taxi, senza l’uso di un veicolo ausiliario, rientrando<br />
nel limite di carico assiale di 12 t. E con un carico<br />
assiale di 16,5 t, la gru può utilizzare un contrappeso fino<br />
a 20 t rispetto al massimo trasportabile di 80 t.<br />
[92] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [93]
Sollevamento&Noleggio<br />
Autogru<br />
Tadano di ultima generazione<br />
Tadano ha equipaggiato di serie la gru AC 5.250-2 con una<br />
vasta gamma di caratteristiche che d’ora in avanti si potranno<br />
ritrovare in ogni nuovo membro della famiglia di gru<br />
Tadano AC. Tra queste citiamo l’innovativo sistema di controllo<br />
della gru IC-1 Plus. Il sistema determina in tempo reale<br />
la capacità di sollevamento massima per ogni posizione<br />
del braccio, in funzione dell’angolo di rotazione della<br />
torretta. In questo modo la gru può utilizzare sempre la<br />
massima capacità di sollevamento disponibile (utile, in particolare,<br />
quando vengono impiegati gli stabilizzatori).<br />
Quando il contrappeso è ridotto e gli stabilizzatori non sono<br />
completamente estesi, i vantaggi risultano particolarmente<br />
evidenti. Per la gru AC 5.250-2 i benefici sono notevoli, poiché<br />
gli stabilizzatori possono essere estesi in modo asimmetrico<br />
in cinque posizioni, di 0, 25, 50, 75 e 100%.<br />
La gru Tadano AC 5.250-2 dispone, inoltre, in opzione dell’esclusivo<br />
sistema di telecamere Surround View, che consente<br />
all’operatore di ottimizzare il posizionamento della<br />
gru sul cantiere. Il sistema, brevettato, utilizza le sei telecamere<br />
della gru per creare al computer una rappresentazione<br />
delle massime lunghezze di estensione possibili<br />
degli stabilizzatori presso l’attuale posizione della gru.<br />
“Con Tadano Surround View, l’operatore può visualizzare sul<br />
display della cabina il posizionamento ideale della gru sul<br />
cantiere, per estendere sufficientemente tutti gli stabilizzatori<br />
e utilizzare tutto il contrappeso necessario per il raggio<br />
di rotazione posteriore. In questo modo si elimina il compito,<br />
dispendioso in termini di tempo e fatica, di eseguire misurazioni<br />
e prove per trovare il giusto posizionamento della<br />
gru, velocizzando i tempi di preparazione della gru”, spiega<br />
Peter Kleinhans. Lungo il percorso stradale verso il cantiere,<br />
inoltre, il sistema fornisce supporto in particolare in curva,<br />
per meglio riconoscere pedoni e ciclisti.<br />
TailGUARD e Lift Adjuster<br />
Nella fase finale di sviluppo, è stato aggiunto l’assistente<br />
attivo alla retromarcia TailGUARD quale ulteriore innovazione<br />
tecnica per migliorare la sicurezza durante la<br />
guida. L’assistente monitora lo spazio dietro la gru, durante<br />
la retromarcia, impiegando due sensori a ultrasuoni<br />
perfettamente operativi sia alla luce del giorno sia al buio.<br />
Il sistema mostra sull’unità di controllo nella cabina di<br />
guida la distanza da oggetti sia fissi sia in movimento,<br />
emettendo un segnale acustico al rilevamento di ostacoli<br />
e arrestando automaticamente la gru qualora sussista<br />
un rischio di collisione. L’assistente alla retromarcia<br />
viene attivato automaticamente quando si inserisce<br />
la retromarcia. Si tratta di una soluzione che rende la retromarcia<br />
notevolmente più sicura.<br />
In futuro, la gru AC 5.250-2 sarà inoltre dotata di un’ulteriore<br />
caratteristica di sicurezza: l’esclusivo Lift Adjuster,<br />
che sarà disponibile anche su questa gru in tutto il mondo<br />
nel corso del prossimo anno. Il dispositivo, attivabile<br />
con la semplice pressione di un pulsante, rileva la flessione<br />
del braccio e regola automaticamente il cilindro di<br />
sollevamento per compensare la variazione del raggio<br />
dovuta alla flessione, eliminando così ogni pericolo di<br />
oscillazione. Il Lift Adjuster aumenterà significativamente<br />
il livello di sicurezza nell’area di lavoro.<br />
L’operatore al centro<br />
Per lo sviluppo della gru AC 5.250-2, Tadano non ha trascurato<br />
le esigenze degli operatori. Tutti i componenti<br />
idraulici che producono rumore sono stati ubicati lontano<br />
dalla cabina torretta, che quindi rimane silenziosa.<br />
Oltre a ciò, lo spazioso design di entrambe le cabine crea<br />
un ambiente di lavoro piacevole, caratterizzato dal massimo<br />
comfort. Sotto il profilo della sicurezza, i punti di<br />
accesso distribuiti in modo intelligente, i punti di fissaggio<br />
per le attrezzature degli operatori e il gradino estensibile<br />
rispetto al carro rendono agevole e sicuro l’accesso<br />
e l’uscita dalla cabina torretta - e l’assistenza alla<br />
partenza in salita contribuisce anch’essa a una guida<br />
senza problemi durante le partenze e le manovre sulle<br />
salite.<br />
Compatibile con HVO<br />
La nuova gru AC 5.250-2 offre, infine, un altro componente<br />
dalle caratteristiche convincenti: il moderno motore<br />
Mercedes, con i suoi 530 Cv e una coppia di 2600<br />
Nm, assicura infatti tutta la potenza necessaria per le<br />
esigenze di propulsione e di sollevamento della gru.<br />
Naturalmente, la compatibilità con carburanti HVO risponde<br />
agli attuali requisiti UE Stage V e, grazie alla modalità<br />
Eco, rende il funzionamento della macchina particolarmente<br />
economico: La potenza fornita dal motore,<br />
sempre proporzionata a quella richiesta dalla gru in un<br />
dato momento, viene determinata tramite il sistema di<br />
controllo IC-1. Oltre a ciò, la gru dispone anche della funzione<br />
start-stop alla partenza, per il risparmio di carburante.<br />
Quest’ultima arresta il motore premendo un pulsante,<br />
ma senza disattivare il software di controllo.<br />
Gru idrauliche<br />
Tempio dedicato<br />
all’innovazione<br />
Una superficie<br />
complessiva di<br />
11.500 m 2 , 4.600<br />
coperti, dei quali 3.400<br />
dedicati alla strategica<br />
attività di costruzione<br />
prototipi, montaggio gru,<br />
test a fatica, sviluppo<br />
impianti idraulici, elettrici<br />
ed elettronici. Sono<br />
queste le misure della<br />
struttura inaugurata a<br />
Nembro (BG) per dare<br />
spazio alle attività di<br />
Ricerca & Sviluppo del<br />
Gruppo Fassi. Da tempo il<br />
costruttore “Leader in<br />
Innovation” cercava uno<br />
spazio all’interno dello<br />
storico perimetro di<br />
Albino per dare respiro<br />
all’estro dei progettisti e<br />
alla prototipazione di<br />
nuove soluzioni, ma la<br />
costante crescita degli<br />
esemplari prodotti ne ha<br />
soffocato la<br />
realizzazione. Oggi<br />
l’Innovation Center Fassi<br />
è realtà. “La scelta, un po’<br />
sofferta, di lasciare la<br />
sede di Albino è stata<br />
obbligata – spiega<br />
Rossano Ceresoli,<br />
Direttore Ricerca &<br />
Sviluppo del Gruppo<br />
Fassi. Abbiamo scelto di<br />
sviluppare la nuova<br />
struttura partendo da un<br />
foglio di carta bianca e da<br />
un’area nuova a Nembro,<br />
a dieci chilometri di<br />
distanza dalla sede ,<br />
senza costrizioni ma con<br />
il solo obiettivo di creare<br />
più di un ufficio R&D, ma<br />
un vero e proprio polo per<br />
l’innovazione.<br />
We make Innovation.<br />
Ecco cosa facciamo a<br />
Nembro, per il mondo<br />
Fassi” – continua<br />
Ceresoli. “Dagli anni 2000<br />
le gru sono diventate dei<br />
sistemi che integrano<br />
varie tecnologie e<br />
specializzazioni: la<br />
meccanica e la<br />
metallurgia per la<br />
Il costruttore di Albino ha inaugurato<br />
l’Innovation Center Fassi a Nembro.<br />
Nuovo spazio a costruzione<br />
prototipi, montaggio gru, test<br />
a fatica, sviluppo impianti idraulici,<br />
elettrici ed elettronici<br />
struttura, l’idraulica per la<br />
potenza e il movimento,<br />
l’elettronica per la<br />
sicurezza e il controllo.<br />
Sono dei veri e propri<br />
sistemi meccatronici.<br />
È quindi con la continua<br />
ricerca in questi settori e<br />
la capacità di integrarli<br />
nel modo opportuno che<br />
evolviamo ed innoviamo<br />
non sono solo gru<br />
idrauliche per il<br />
sollevamento, ma gru da<br />
legname e rottame con il<br />
brand Cranab, gru<br />
multiterreno montate su<br />
cingolo con il brand<br />
Jekko, scarrabili per la<br />
movimentazione di<br />
cassoni e container con<br />
il brand Marrel,<br />
sensoristica ed<br />
elettronica con il brand<br />
TSM, tutti brand del<br />
Gruppo Fassi”.<br />
fassi.com<br />
[94] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [95]
Sollevamento&Noleggio<br />
Dewatering<br />
SOLUZIONI<br />
a noleggio<br />
testi di Paolo Cosseddu<br />
Per Xylem la divisione rent è strategica. Abbiamo<br />
intervistato Elisabetta Anastrelli e Simone Zanessi<br />
per guardare al mondo del noleggio con i loro occhi<br />
Xylem è un colosso presente in tutto il mondo, con un<br />
fatturato che nel 2022 è stato di 7,2 miliardi di dollari.<br />
Il gruppo è quotato al NYSE e inserito nell'indice S&P<br />
500 ed è fornitore globale e leader nello sviluppo di tecnologie<br />
innovative per la gestione intelligente dell'acqua: Water<br />
Infrastructure (infrastrutture per l'acqua, fornitura di acqua<br />
pulita, trasporto e trattamento delle acque reflue), MCS<br />
(Monitoring & Control Systems, strumentazione predittiva,<br />
analitica, sensoristica), e Applied Water Systems (pompe e<br />
servizi per edifici residenziali e commerciali, nonché per applicazioni<br />
industriali e agricole). Il noleggio è una parte importante<br />
dell’attività, come ci hanno spiegato Elisabetta<br />
Anastrellli (Director, Marketing Operations South West Europe<br />
& UKI) e Simone Zanessi (Direttore Service & Rental).<br />
Come valutate il mercato del noleggio nell’anno in corso,<br />
e quali sono le vostre aspettative per il prossimo?<br />
Nella prima parte del <strong>2023</strong>, il mercato del noleggio di attrezzature<br />
e dei servizi e tecnologie associate è risultato<br />
piuttosto attivo e dinamico in tutti i settori merceologici,<br />
complice la congiuntura tra inflazione ostinata e caro prezzi<br />
che, sebbene attenuata, continua a indebolire le imprese<br />
in termini di mobilizzazione di capitali. In particolare, il<br />
comparto del Noleggio di pompe per drenaggio e impianti<br />
mobili di trattamento acque ha vissuto un primo semestre<br />
vivace, cosi come dimostrano i tassi – piuttosto positivi-<br />
dei tassi di utilizzo delle flotte a disposizione.<br />
L'andamento attuale segue la tendenza già iniziata nel 2022,<br />
dove la ricerca e l’adozione da parte delle aziende di nuovi<br />
approcci di modelli di business volti a limitare, se non ad<br />
eliminare, costi operativi legati alla manutenzione e allo<br />
stoccaggio delle attrezzature di proprietà, ha trovato una<br />
buona accoglienza.<br />
L'ERA (European Rental Association) ha rivisto al rialzo le<br />
previsioni di crescita per il mercato del noleggio nel <strong>2023</strong>,<br />
con alcune stime che superano di gran lunga le previsioni<br />
iniziali. Questa tendenza positiva è prevista anche nel<br />
prossimo futuro, seppur con qualche rallentamento.<br />
Durante la sua ultima convention, l'ERA ha presentato nuove<br />
stime per il settore del noleggio nel <strong>2023</strong>, indicando un<br />
aumento significativo in quasi tutti i paesi europei.<br />
Secondo l'Associazione, il mercato del noleggio sta mostrando<br />
una crescita superiore alle aspettative. I principali<br />
driver di questa crescita includono il settore edilizio, le costruzioni<br />
e i progetti infrastrutturali finanziati dai fondi<br />
europei per la ripresa. Per la maggior parte dei mercati nel<br />
2024, è prevista (fonte e-construction.org) una crescita<br />
compresa tra il 2,0% e il 3,5%, con tassi di crescita più elevati<br />
nei Paesi Bassi (4,0%), Norvegia (4,6%), Italia (+6,5%)<br />
e Spagna (8,1%). Le previsioni al rialzo dell'ERA riflettono<br />
un trend positivo che ci sentiamo di confermare anche nel<br />
Sopra,<br />
gli intervistati<br />
Elisabetta<br />
Anastrelli<br />
e Simone<br />
Zanessi.<br />
comparto Noleggio di Xylem. La presenza di numerosi progetti<br />
infrastrutturali in Europa, e in Italia nella fattispecie,<br />
sostenuti dai fondi europei per la ripresa e la resilienza, contribuirà<br />
a sostenere l'attività di noleggio di attrezzature.<br />
Dopo la fase di crescita generale registrata dalla cantieristica<br />
negli ultimi anni si sente parlare di “normalizzazione”,<br />
concordate con questa analisi?<br />
Secondo Federcostruzioni, il bilancio della cantieristica a<br />
fine anno sarà ancora positivo. Per il settore, si stima infatti<br />
una crescita delle costruzioni del +4%. Tuttavia, sul futuro<br />
della filiera ci sono alcune ombre: inflazione, aumento<br />
dei costi dell’energia, instabilità geopolitica, tassi in rialzo,<br />
[96] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [97]
Sollevamento&Noleggio<br />
Dewatering<br />
Xylem in pillole<br />
Anno di fondazione: 2011<br />
Numero sedi/dipendenti: 22mila, distribuiti in<br />
150 Paesi<br />
Mezzi in flotta: motopompe, elettropompe, pompe<br />
autoadescanti, pompe sommerse, pompe<br />
idrovore atta a gestire liquami, acque reflue, acque<br />
di processo, fluidi corrosivi, acque cariche e<br />
abrasive.<br />
Merceologie principali: pompe per la fornitura di<br />
acqua pulita, il trasporto e trattamento delle acque<br />
reflue, strumentazione analitica, sensoristica,<br />
pompe HVAC e per applicazioni commerciali,<br />
residenziali, agricole ed industriali.<br />
Segmenti di mercato: Municipale (Pubbliche<br />
Utilità), Industria, Commerciale, Residenziale,<br />
Agricolo.<br />
Clientela: 30% edilizia e costruzioni<br />
Sito web: https://www.xylem.com/it-it/<br />
specifiche e situazioni logistiche particolari. Lo stesso consente<br />
vantaggi significativi, per una serie di ragioni.<br />
Il risparmio finanziario: noleggiare attrezzature è una scelta<br />
conveniente, specialmente per chi ne fa un uso occasionale.<br />
Si elimina poi la necessità di affrontare spese impreviste<br />
o aggiuntive, l'ammortamento del bene, i calcoli<br />
sulla perdita di valore annuale e i costi per eventuali riparazioni.<br />
Il noleggio permette un controllo preciso del budget<br />
aziendale, con una spesa finale notevolmente inferiore<br />
rispetto all'acquisto.<br />
La maggiore produttività: grazie a una vasta gamma di attrezzature<br />
disponibili per il noleggio, è possibile selezionare<br />
l'attrezzatura giusta per soddisfare specifiche esigenze.<br />
L'uso ottimale delle caratteristiche tecniche dell'attrezzarendono<br />
complesso il quadro previsionale e l’andamento<br />
nel corso del 2024 risulta piuttosto incerto. Ciò premesso,<br />
osservando la dinamica della domanda in ambito di riqualificazione<br />
sostenibile del patrimonio pubblico e privato,<br />
le attese sono ancora di crescita, più che di normalizzazione.<br />
Stiamo vivendo una fase di valorizzazione e di<br />
riduzione dell'uso del suolo, con un forte impegno verso la<br />
sostenibilità nei cantieri.<br />
L’edilizia, comparto da sempre specchio dell’economia di<br />
un paese, ha intrapreso un percorso di sviluppo più responsabile<br />
delle città e del territorio, dimostrando un nuovo<br />
approccio consapevole, che a nostro avviso, durerà ancora<br />
per qualche anno a venire.<br />
Nello speciale dell’anno scorso si era parlato di un crescente<br />
interesse per il noleggio, a distanza di un anno ritenete<br />
che questo trend sia ormai strutturale?<br />
Il noleggio è considerato una soluzione intelligente e flessibile<br />
per affrontare picchi di lavoro e esigenze operative<br />
tura migliora la qualità e la produttività del lavoro, evitando<br />
di dover rinunciare a commesse per mancanza degli<br />
strumenti necessari.<br />
L’eliminazione delle spese di stoccaggio: chi acquista attrezzature<br />
deve anche affrontare le spese per il loro stoccaggio<br />
e la necessità di avere un deposito sicuro. Questi<br />
costi aggiuntivi non sono necessari per chi noleggia, poiché<br />
l'attrezzatura può essere restituita una volta terminato<br />
il lavoro.<br />
L’accesso a tecnologia all'avanguardia: il noleggio consente<br />
di utilizzare attrezzature di ultima generazione. Xylem<br />
mette a disposizione una flotta di macchinari ad alto contenuto<br />
tecnologico e in grado di soddisfare esigenze specifiche.<br />
Gli strumenti sono nuovi, efficienti, sicuri e sottoposti<br />
a costanti revisioni.<br />
Il risparmio su manutenzione e riparazioni: Le attrezzature<br />
richiedono manutenzione regolare e talvolta riparazioni per<br />
mantenerle efficienti. Questi costi e il tempo dedicato alla<br />
manutenzione non sono un problema con il noleggio, poiché<br />
gli macchinari noleggiati sono coperti da assicurazioni<br />
specifiche. Ogni volta che si noleggia un'attrezzatura, è<br />
revisionata e pronta all'impiego, permettendo di svolgere il<br />
lavoro in modo efficiente e senza preoccupazioni.<br />
L’accesso alle più elevate e moderne competenze: nel mondo<br />
del pompaggio e trattamento delle acque, Xylem oltre a<br />
possedere un ampia flotta a noleggio costituita da pompe,<br />
sistemi Ozono, UV e sistemi mobili trattamento, detiene<br />
al suo interno competenze ingegneristiche e di processo<br />
di alto livello, tali da supportare e guidare i clienti nelle scelte<br />
più efficaci ed efficienti per risolvere problemi.<br />
In sintesi, il noleggio di attrezzature offre un approccio<br />
economicamente vantaggioso, migliorando la produttività<br />
e riducendo le preoccupazioni legate alla manutenzione<br />
e alle riparazioni, il tutto senza la necessità di disporre<br />
di spazio di stoccaggio.<br />
Per questa ragione, l’interesse che abbiamo visto crescere<br />
negli ultimi mesi, continua a trovare largo consenso, in<br />
un contesto economico afflitto dall’inflazione, caro prezzi<br />
e rialzo dei tassi d’interesse. Noleggiare macchinari ed attrezzature<br />
sta diventando una pratica sempre più diffusa<br />
in Italia, in particolare in settori come edilizia, infrastrutture,<br />
sollevamento, logistica, mobilità. Cominciano ad essere<br />
molte le aziende per cui il noleggio diventa una chiara<br />
[98] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [99]
Sollevamento&Noleggio<br />
Dewatering<br />
scelta di business, ma ne esiste una particolare tipologia<br />
per cui la soluzione si rivela perfetta: il noleggio di attrezzature<br />
e macchinari, nel nostro caso di pompe per drenaggio<br />
e impianti mobili di trattamento acque, per una gestione<br />
ottimale delle emergenze come, ad esempio, alluvioni<br />
o siccità estreme.<br />
Una gestione oculata e concreta degli investimenti pubblici<br />
e privati volti a garantire una risposta sicura e flessi-<br />
bile alle urgenti sfide ambientali ed economiche che caratterizzano<br />
il nostro tempo, trova nel noleggio un modello<br />
strutturale previsionale altamente competitivo.<br />
Quali sono secondo voi gli aspetti che portano il cliente<br />
a scegliere il noleggio, e quali in particolare ritenete vi caratterizzino<br />
di più (assistenza, servizio, disponibilità, ampiezza<br />
gamma...)?<br />
La scelta del noleggio permette sostanzialmente al cliente<br />
di concentrarsi sul core business aziendale, eliminare<br />
tutti i costi legati alla manutenzione e allo stoccaggio delle<br />
attrezzature di proprietà, potenziare il parco macchine<br />
senza immobilizzare capitali, pagare solo le attrezzature<br />
e i servizi all’occorrenza, utilizzare le più recenti e tecnologiche<br />
macchine e attrezzature, provare un prodotto per capire<br />
se è davvero utile alla propria azienda.<br />
Le soluzioni a noleggio Xylem, in ambito di gestione della<br />
risorsa acqua, permettono di risolvere le sfide più complesse:<br />
dal pompaggio al trattamento delle acque e in situazioni<br />
di normalità come in situazioni di emergenza.<br />
Questo con l’obiettivo di garantire la continuità operativa<br />
e la massima efficienza degli impianti. Xylem Rental<br />
Solutions possiede una flotta di attrezzature molto ampia,<br />
in continua revisione ed espansione. Dalle essenziali<br />
attività di drenaggio delle acque dei cantieri, alle specifiche<br />
progettazioni chiavi in mano, offriamo soluzioni di<br />
noleggio complete, inclusive di capacità di misurazione,<br />
analisi e monitoraggio remoto.<br />
Le nostre attrezzature più avanzate possono inoltre essere<br />
personalizzate per requisiti specifici. Il tutto grazie<br />
all’assistenza 24/7 di tecnici altamente qualificati. Per<br />
sistemi di pompaggio quali Bypass fognari, drenaggi, siano<br />
essi in cantieri marittimi o edili, bacini di carenaggio,<br />
vasche di depurazione, Xylem dispone di una flotta di<br />
motopompe, elettropompe, pompe autoadescanti, pompe<br />
sommerse, pompe idrovore atta a gestire liquami, acque<br />
reflue, acque di processo, fluidi corrosivi, acque cariche<br />
e abrasive.<br />
Dopo gli incentivi di industria 4.0, che cosa servirebbe al<br />
settore, in questa e nella successiva fase, come stimolo<br />
da parte delle istituzioni?<br />
Da un lato l’accelerazione del meccanismo di incentivi fiscali<br />
e dei fondi Pnrr, dall’altro favorire interventi di riqualificazione<br />
delle aree pubbliche, sia in aree urbane sia agricole<br />
obbligando e dare le giuste tecnologie (anche a<br />
noleggio) a Protezione civile, Vigili del Fuoco e Unità di<br />
Emergenza in modo da far fronte agli stravolgimenti climatici<br />
ormai sempre più frequenti, che impattano l’approvvigionamento<br />
di acqua.<br />
Qual è la fotografia del vostro parco macchine al momento,<br />
siete in una fase di consolidamento, di espansione, vi vengono<br />
input particolari dalle richieste dei clienti?<br />
Xylem Rental Solutions possiede una flotta di attrezzature<br />
molto ampia e in continua espansione. Dalle essenziali<br />
attività di drenaggio delle acque dei cantieri, alle specifiche<br />
progettazioni chiavi in mano, offriamo soluzioni di<br />
noleggio complete, inclusive di capacità di misurazione,<br />
analisi e monitoraggio remoto. Le nostre attrezzature più<br />
avanzate possono inoltre essere personalizzate per requisiti<br />
specifici in ambito di Sistemi di pompaggio, sistemi<br />
di trattamento e accessoristica.<br />
Un altro aspetto che ha conosciuto grande sviluppo in<br />
questi anni è la necessità di una efficace presenza online,<br />
quali sono le vostre strategie in merito?<br />
Da circa due anni abbiamo lanciato una campagna Service<br />
& Rental per facilitare gli utenti a trovare ciò che cercano.<br />
Abbiamo investito in SEO (acronimo di Search Engine<br />
Optimization), un insieme di strategie e azioni mirate a migliorare<br />
la visibilità di un sito web attraverso l'incremento della<br />
sua posizione all'interno delle classifiche dei motori di ricerca.<br />
L’obiettivo è ottimizzare il contenuto e la struttura<br />
del nostro sito in modo che risponda in modo efficace e pertinente<br />
alle query degli utenti sui motori di ricerca. Fare ottimizzazione<br />
implica la creazione di contenuti informativi e<br />
rilevanti che corrispondano alle parole chiave utilizzate dai<br />
nostri clienti potenziali e non, in fase di ricerca. Di conseguenza,<br />
l’aggiornamento costante e puntuale del nostro<br />
sito web diventa un fattore determinante. Un sito statico,<br />
infatti, composto da soltanto poche pagine e mai soggetto<br />
ad aggiornamenti, non offre una buona impressione<br />
ai potenziali clienti di un'azienda e può rivelarsi un<br />
ostacolo in termini di ottimizzazione per i motori di ricerca<br />
(SEO). Ciò di cui c'è bisogno è un sito dinamico.<br />
Il mondo dei motori di ricerca evolve ad un ritmo straordinariamente<br />
veloce. Oggi, gli algoritmi di motori di ricerca<br />
come Google permettono l'indicizzazione delle nuove<br />
pagine web quasi in tempo reale, poco dopo la loro pubblicazione.<br />
Questi stessi algoritmi favoriscono le pagine<br />
aggiornate recentemente e in generale i siti con contenuti<br />
freschi. Pertanto, è essenziale mantenere un sito web<br />
dinamico e in costante aggiornamento per rimanere rilevanti<br />
e ben posizionati nei risultati di ricerca.<br />
Siamo consapevoli, infine, che la presenza costante su<br />
online e offline sui differenti media, con interviste, testimonianze<br />
e casi di studio, ci aiuta sicuramente a rafforzare<br />
i benefici della nostra offerta Service & Rental. Le testimonianze,<br />
in particolare, costituiscono una forma di<br />
prova sociale potente poiché la condivisione di esperienze<br />
reali di clienti soddisfatti, incoraggiano le conversioni e<br />
aiutano a valutare nuove soluzioni.<br />
[100] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [101]
Sollevamento&Noleggio<br />
Piattaforme aeree<br />
100% ELETTRICA La grande<br />
novità è la telescopica MT<br />
162 AXON su autocarro Iveco<br />
e-Daily 35S10 full electric.<br />
testi di Matthieu Colombo<br />
ECCELLENZA<br />
tutta italiana<br />
Diamo la parola a due figure D.o.c. di Multitel<br />
Pagliero. Ecco quali sono gli orizzonti<br />
per Alessandro Bianchi e Renzo Pagliero<br />
Abbiamo colto l’occasione del GIS di Piacenza per sederci<br />
al tavolo con i vertici del costruttore italiano di<br />
piattaforme aeree con sede produttiva a Manta (CN).<br />
Hanno risposto alle nostre domande, guardandosi vicendevolmente<br />
negli occhi, il responsabile commerciale Italia<br />
Alessandro Bianchi e l’imprenditore Renzo Pagliero.<br />
Qual è la vostra percezione del mercato europeo?<br />
Dal nostro punto di vista, nel <strong>2023</strong> la vendita di piattaforme<br />
aeree autocarrate in Europa sta rallentando. Lo diciamo<br />
guardando ai risultati di mercati chiave come UK,<br />
Francia e Germania. L’Italia, tutto sommato, si difende ancora<br />
bene. Ma vedremo il prossimo anno.<br />
Diciamo che i principali motivi sono due: da una parte negli<br />
scorsi anni i noleggiatori di tutta Europa hanno acquistato<br />
più macchine del necessario temendo una non disponibilità<br />
futura e d’altro canto la politica della BCE tra<br />
tassi d’inflazione e contesto economico non è premiante.<br />
In particolare la rapida ascesa degli interessi mette tutti<br />
gli investitori sull’attenti.<br />
INTERVISTA DOPPIA Da sinistra, il responsabile<br />
commerciale Italia Alessandro Bianchi<br />
e l’imprenditore piemontese Renzo Pagliero.<br />
Ad oggi quanta della produzione Multitel Pagliero è venduta<br />
in Italia?<br />
Guardando ai risultati degli ultimi cinque anni direi in media<br />
il 30% delle macchine sono vendute in Italia e il 70% all’estero.<br />
Di questo 70% solo pochi esemplari sono esportati<br />
oltre l’Europa e oltre l’UK. Il nostro successo in questi<br />
mercati è dovuto sia alla qualità dei prodotti e all’affidabilità,<br />
sia e soprattutto per la leggerezza dei nostri allestimenti<br />
che permettono la libera circolazione senza incorrere in<br />
nessun tipo di sanzione. Stiamo poi lavorando in Canada<br />
da un paio d’anni e abbiamo cominciato a sviluppare collaborazioni<br />
interessanti per sviluppare i mercati dell’America<br />
Latina, di Singapore, della Malesia, dell’India… ci aspettiamo<br />
nuove opportunità che possano anche essere anticicliche<br />
rispetto all’andamento economico dell’Europa.<br />
Quali sono le caratteristiche del nostro mercato?<br />
In Italia possiamo dire che si vendono molto le macchine<br />
[102] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [103]
Sollevamento&Noleggio<br />
Piattaforme aeree<br />
medio piccole, ma che abbiamo anche una buona fetta di<br />
mercato nel segmento delle macchine medio grandi e importanti.<br />
Negli ultimi due anni, possiamo affermare che<br />
l'Italia è stato un mercato molto importante sia grazie agli<br />
incentivi Industria 4.0 o Sabatini, sia per la congiuntura<br />
favorevole, per i tassi di interesse che erano molto molto<br />
contenuti. Tutto questo ha dato il via a tutta una serie di investimenti<br />
importanti ovviamente dedicati al 95% su macchine<br />
alte, a partire dai 32 metri per arrivare fino a 77 metri<br />
e mezzo. Una misura emblema che oggi rappresenta la<br />
macchina più alta che produciamo.<br />
In realtà si sono vendute bene anche le piaffatorme allestite<br />
su patente B perché si era reso necessario un turnover<br />
del parco. Dal nostro punto di vista, l’età media del circolante<br />
Patente B è di sei anni di vita. Poi c'è chi le vende<br />
dopo quattro e chi dopo dieci. Poi, sempre secondo la nostra<br />
esperienza, le macchine su carro patente C passano<br />
con il loro primo proprietario tra i 10 e 12 anni di vita.<br />
Come procede il <strong>2023</strong> di Multitel Pagiero in meri termini<br />
di fatturato?<br />
Come fatturato nel <strong>2023</strong> siamo in crescita rispetto al 2022<br />
che, di fatto, è stato il nostro anno record in assoluto (anche<br />
per numero di piattaforma prodotte). Nel <strong>2023</strong> non ci<br />
sarà più la crescita dell'anno scorso, però avremo una crescita,<br />
ancora interessante, a doppia cifra. Probabilmente il<br />
numero di macchine prodotto nel <strong>2023</strong> sarà simile al 2022<br />
ma il fatturato sarà superiore, proprio a indicare come la<br />
domanda di macchine medio grandi sia in crescita rispetto<br />
alle piattaforme patente B.<br />
Quali sono le novità di prodotto presentate nel <strong>2023</strong>?<br />
Al GIS presentiamo la piattaforma MXE 170 su Piaggio<br />
Porter NP6 Long Range, ovvero un’autocarrata con altezza<br />
di lavoro di 16,90 m, sbraccio orizzontale di 7,50 m,<br />
UP&OVER a 6,8 m e portata massima in cesta di 250 kg.<br />
Il PTT di soli 2.800 kg, le misure contenute e la stabilizzazione<br />
di soli 1.800 mm, ne fanno una delle piattaforme più<br />
compatte su Piaggio NP6. Questo modello sarà prossimamente<br />
allestito anche su Mitsubishi S 13, anch’esso con<br />
dimensioni molto molto compatte. L’altra grande novità è<br />
la telescopica full electric MT 162 AXON su autocarro con<br />
PTT da 3.500 kg Iveco e-Daily 35S10. Un’autocarrata con<br />
altezza di lavoro di 16,2 m, sbraccio massimo orizzontale<br />
di 11,20 m e portata di 80 kg e di 7,40 m con portata di<br />
250 kg.<br />
Come mai la presentate su un mezzo 100% elettrico?<br />
Noi produciamo piattaforme ibride da 2018 indicativamente<br />
parlando, quindi siamo stati i precursori nel credere<br />
comunque nel concetto green realmente quando praticamente<br />
nessuna azienda di produttori di macchine<br />
piattaforme PL autocarri intendiamo dire aveva pensato<br />
appunto di poter investire soldi in questo tema. Ad oggi<br />
parliamo di oltre 500 unità prodotte e consegnate dove ovviamente<br />
la maggior parte. La parte del leone lo fa l'estero,<br />
nella fattispecie in Francia e in qualche paese nordico<br />
in Francia e diciamo i nordici, tanto per non fare nomi lo sa<br />
che un Paese che tra i primi. Soccombono veramente spingono<br />
veramente tantissimo sulla parte Hybrid quindi quello<br />
ci ha permesso di sviluppare poi in collaborazione con<br />
Iveco.<br />
La richiesta di veicoli zero emission c’è. Soprattutto nei paesi<br />
del Nord Europa, ma anche Germania e in Francia, per<br />
lavorare a Parigi. Da anni Olanda e Belgio sono mercati molto<br />
sensibili a questo tipo di allestimenti.<br />
Quali obiettivi vi ponete per l'anno prossimo?<br />
Le previsioni... Ormai nemmeno gli economisti si azzardano<br />
a farle. Al congresso Assodimi abbiamo avuto il piacere<br />
di ascoltare Mariangela Pira, TG 24, giornalista d’economia,<br />
scrittrice. Proprio lei sottolineava come di fatto oggi<br />
le previsioni siano ormai, ahimè, quasi impossibili da fare<br />
con orizzonti superiori ai tre mesi. Dal nostro punto di vista<br />
abbiamo la fortuna di lavorare su portafoglio ordini e<br />
sappiamo che il 2024 sarà un anno di piattaforma autocarrate<br />
patente B e cingolate, ma anche di macchine molto<br />
gradi. Vedremo. Un passo alla volta. Il prossimo anno<br />
continueremo a sviluppare nuovi progetti, a prescindere<br />
da nuovi modelli, per lo sviluppo e l’aggiornamento dei nostri<br />
sistemi software. L’obiettivo è avere sempre più macchine<br />
affidabili, interconnesse, che permettono una telemetria<br />
sempre più completa che possa anche aiutare noi<br />
oltre al cliente, a gestire eventuali fermo macchina anche<br />
da remoto. Oggi la nostra produzione, anche a detta dei<br />
grandi clienti, è la più avanzata in Europa. Neanche i tedeschi<br />
sono al nostro livello di verticalizzazione della produzione.<br />
Noi oggi produciamo praticamente il 95% delle nostre<br />
macchine internamente. Abbiamo raggiunto un livello<br />
di automazione molto elevato e stiamo investendo stiamo<br />
investendo ancora per aumentare l'automazione. Questa<br />
evoluzione costante che passa dall’innovazione meccanica<br />
all’automazione dei processi, rappresenta il passaggio<br />
di consegne progressivo e razionale tre il tecnico Renzo<br />
Pagliero e suo figlio Fabio Pagliero, oggi amministratore<br />
delegato.<br />
Automazione demone o grande opportunità?<br />
Diciamo che l'automazione ci ha consentito anche di contribuire<br />
sempre di più alla parità di genere. Difatti noi oggi<br />
in produzione cominciamo ad avere percentuali di lavoro<br />
femminile sempre maggiori. Viviamo in parte la difficoltà<br />
di trovare personale da fidelizzare e a cui trasferire le nostre<br />
competenze. L’esperienza ci dice che il personale femminile<br />
è particolarmente disponibile, ricettivo, fedele al luogo<br />
di lavoro, e adatto a lavori di precisione e responsabilità<br />
come ad esempio il controllo qualità e la rifinitura pre consegna<br />
di ogni macchina. Per quanto riguarda la nostra forza<br />
lavoro, contando anche i dipendenti delle filiali, siamo<br />
ad oggi 587 di cui quasi 500 impiegati in sede produttiva.<br />
Uno dei progetti che prenderà forma nel 2024 è quello dell’avvio<br />
di una mensa aziendale. Dal welfare, alla gestione<br />
green e sostenibile che traspare da piccole attenzioni, ma<br />
soprattutto dalla produzione di energia per alimentare la<br />
produzione con un numero sempre maggiore di pannelli<br />
solari installati in azienda.<br />
Industrializzazione<br />
Il Gruppo francese acquisisce<br />
il 75% dell’azienda<br />
Metal Work<br />
e il 75%dell’azienda<br />
COME, due primarie realtà italiane<br />
Eccellenza<br />
industriale<br />
Manitou Group, tra<br />
le aziende di<br />
riferimento<br />
mondiale nei settori del<br />
sollevamento e<br />
movimentazione<br />
materiali, delle<br />
piattaforme aeree di<br />
lavoro e delle macchine<br />
movimento terra<br />
compatte, annuncia un<br />
accordo per acquisire una<br />
partecipazione del 75%<br />
nell’azienda COME,<br />
specializzata nella<br />
produzione di parti<br />
saldate, e del 75%<br />
nell’azienda Metal Work,<br />
specializzata nel taglio<br />
laser. Questi investimenti<br />
in primare società italiane<br />
che da anni lavorano in<br />
sincrono con lo<br />
stabilimento di<br />
Castelfranco Emilia,<br />
supporteranno la crescita<br />
del gruppo integrando<br />
due fasi a monte<br />
dell'assemblaggio<br />
delle macchine prodotte.<br />
L’operazione conferma<br />
quanto la produzione di<br />
telai, torrette e bracci ad<br />
alta capacità sia tra gli<br />
asset strategici del<br />
gruppo al fine di<br />
mantenere soluzioni<br />
esclusive e introdurre<br />
innovazioni controllate in<br />
modo diretto.<br />
L’acquisizione della<br />
partecipazione di<br />
maggioranza sarà<br />
finalizzata all’inizio del<br />
2024. Partner storico del<br />
Gruppo Manitou, l'azienda<br />
COME (280 dipendenti -<br />
46 milioni di euro di<br />
fatturato nel 2022), con<br />
sede in Emilia Romagna,<br />
vanta un know-how e<br />
attrezzature industriali<br />
riconosciuti nella<br />
produzione di parti<br />
saldate. Con sede a Forlì<br />
vicino alla COME,<br />
l'azienda Metal Work (70<br />
dipendenti - 31 milioni di<br />
euro di fatturato nel<br />
2022) ha una grande<br />
esperienza nel taglio e<br />
nella piegatura di lamiere<br />
di acciaio ad altissima<br />
resistenza. Entrambe le<br />
società continueranno a<br />
servire tutti i propri clienti<br />
storici. Marco Iotti,<br />
Amministratore delegato<br />
di Manitou Italia spiega:<br />
“Siamo orgogliosi delle<br />
acquisizioni in seno alle<br />
aziende COME e Metal<br />
Work, con le quali<br />
collaboriamo già da più di<br />
20 anni. Condividiamo lo<br />
stesso senso di<br />
innovazione, qualità ed<br />
eccellenza industriale.<br />
Queste acquisizioni ci<br />
permettono di beneficiare<br />
di due know-how<br />
essenziali nella<br />
fabbricazione dei nostri<br />
prodotti e di ottimizzare<br />
la nostra supply chain.<br />
Continueremo a lavorare<br />
e a sviluppare la<br />
collaborazione con tutti i<br />
nostri fornitori,<br />
necessaria per assorbire<br />
la fortissima domanda<br />
dei nostri prodotti”.<br />
Fabio Grilli, Presidente di<br />
COME e socio di Metal<br />
Work aggiunge:<br />
“L’integrazione all’interno<br />
del Gruppo Manitou<br />
rappresenta un grande<br />
riconoscimento per le<br />
nostre aziende. Da tempo<br />
condividiamo importanti<br />
valori di attenzione al<br />
cliente e qualità. Questa<br />
acquisizione ci consentirà<br />
di raggiungere nuovi livelli<br />
nel nostro sviluppo”.<br />
manitou.com<br />
[104] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [105]
Truck&Allestimenti<br />
DAF XFc 530 8x4<br />
VADO<br />
AL MASSIMO<br />
Abbiamo guidato l’ammiraglia olandese<br />
del cava-cantiere. Nata sulla base tecnica<br />
del vecchio CF, abbina soluzioni super collaudate<br />
a una cabina che porta in eredità<br />
tutte le novità degli stradali di Eindhoven<br />
Naso lungo, ma riuscito<br />
L’abitacolo, allungato nel muso per migliorare sicurezza e<br />
consumi, qui dimostra di aver trovato una giusta collocazione<br />
pure nel più che conservativo mondo construction.<br />
Sulla cabina si concentrano, infatti, le novità principali del<br />
‘nostro’ 8x4 rispetto al suo predecessore; perché dal punto<br />
di vista telaistico rimane tutto confermato sia nella forma,<br />
sia nella sostanza. Una base soprattutto solida e con<br />
poche concessioni alla modernità: i freni a disco, per dire,<br />
si trovano solamente alle estremità del doppio avantreno;<br />
dietro lavorano dei consueti tamburi, in off-road meno sensibili<br />
a terra e fango. Idem le sospensioni, rigorosamente<br />
a balestra, ma con le lame paraboliche appena davanti,<br />
mentre dietro in cantilever ci sono le più ‘rustiche’ trapezoidali:<br />
il confort delle prime serve soprattutto dove si guida,<br />
così come la robustezza va concentrata dove si carica<br />
fino alle 40 tonnellate (almeno) del peso totale concesso<br />
esclusivamente in Italia ai quattro assi M.O. Certo, il vanin<br />
collaborazione con<br />
Certo che il CF in casa Daf ne ‘spicciava’ di faccende:<br />
stradale di linea, distributore regionale e alfiere nelle<br />
costruzioni, capace di muoversi trasversalmente dal<br />
fuoristrada puro all’appoggio al cantiere. Gli olandesi se ne<br />
sono accorti nel momento in cui, per trovargli un successore,<br />
hanno dovuto inventarsi addirittura due modelli distinti,<br />
il ‘duro&puro’ XFc e il più leggero e versatile XDc.<br />
Qui è proprio sul primo che ci concentriamo, in versione FAD<br />
530, vale a dire un 8x4 mezzo d’opera con il motore più potente<br />
dell’intero catalogo Paccar, l’MX-13 nella taratura top<br />
da 390 kW (530 Cv) e 2.700 Nm (in ultima marcia).<br />
Aggiungeteci il passo più corto fra quelli disponibili (poco<br />
più di 5 metri) ed ecco il cava-cantiere come piace agli italiani:<br />
robusto, compatto e potente. Ma l’XFc è pure bello ed<br />
esclusivo per certi aspetti. Merito di quella cabina che, apparsa<br />
un paio d’anni, fa ha consentito alla Daf di passare in<br />
un sol colpo dal ruolo di cenerentola dell’innovazione ad apripista<br />
delle soluzioni future applicate al camion.<br />
Pronto a partire,<br />
il Daf ribaltabile mezzo d’opera<br />
è disponibile già allestito, in questo<br />
caso con una vasca stondata firmata<br />
Cantoni, uno dei partner prescelti<br />
in Italia per il programma<br />
Ready to go.<br />
[106] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [107]
Truck&Allestimenti<br />
DAF XFc 530 8x4<br />
In questa sfilata, sempre<br />
da sinistra, le gomme non<br />
ribassate da 13 pollici,<br />
le balestre paraboliche<br />
anteriori seguite dagli assali<br />
rigidi con i freni a disco<br />
dell’avantreno, il pacco<br />
di lame trapezoidali che<br />
regge il tandem posteriore<br />
con doppia riduzione<br />
e tamburi.<br />
Sopra, da sinistra,<br />
la cabina ribaltata con<br />
le grembialature<br />
aperte, il primo<br />
scalino flessibile,<br />
la scritta identificativa<br />
e il paraurti smussato.<br />
Sotto, il 6 cilindri<br />
marchiato Paccar<br />
indica la proprietà<br />
americana del<br />
marchio di Eindhoven;<br />
più a destra, lo<br />
scarico verticale<br />
con la marmitta fra<br />
i due assi e l’uscita<br />
verticale retrocabina<br />
resa possibile dallo<br />
spostamento della<br />
presa d’aria sul muso.<br />
taggio aerodinamico su un veicolo come l’XFc che difficilmente<br />
passerà più tempo in strada che fuori, è un plus relativo.<br />
E la stessa cosa vale per la coppia extra di 150 Nm disponibile<br />
solo in 12° marcia: un rapporto che in cava non<br />
si mette mai. Non temete, i 2.550 Nm standard del 6 cilindri<br />
13 litri sono più che sufficienti a cavarsela in ogni circostanza.<br />
Se il percorso si fa davvero difficile, basta selezionare il programma<br />
off-road con l’apposito pulsante della consolle centrale,<br />
e le strategie di cambiata dello ZF Traxon fanno in modo<br />
che neanche uno di quei newtonmetro vada sprecato.<br />
Inutile che puntiate i piedi per avere una trasmissione ma-<br />
nuale, la Daf sposa l’automatizzato di serie anche qui. E, vista<br />
la penuria di autisti (in generale, non necessariamente<br />
bravi), non si può che condividerla. Nel nostro breve test non<br />
abbiamo avuto situazioni tali da mettere in crisi la cinematica<br />
dell’XFc 530, senza neppur dover ricorrere alla funzione<br />
specifica per il fuoristrada che, per la cronaca, mantiene le<br />
marce fino a regimi più elevati prima di passare al rapporto<br />
superiore, come pure in discesa per sfruttare al meglio l’effetto<br />
freno motore. Nell’insieme questo 8x4 appare abbastanza<br />
bilanciato, l’allungamento del primo interasse ha permesso<br />
di infilare fra le prime due ruote anteriori destre<br />
l’impianto di scarico, pur se così si finisce per alleggerire<br />
un filo il tandem di trazione; considerazioni geometriche che,<br />
peraltro, si notano esclusivamente sul passo più corto.<br />
L’altra quota che salta all’occhio è la larghezza della cabina:<br />
il CF aveva la specificità di essere stretto (come sottolineava<br />
la stilosa sporgenza dei parafanghi), l’XF invece è largo<br />
così come lo era nella serie precedente. Non necessariamente<br />
un difetto, anzi: per chi ci deve stare dentro lo spazio<br />
a disposizione è maggiore, però aumentano anche le<br />
probabilità di toccare le fiancate nei passaggi più stretti fra<br />
la boscaglia o i cantieri cittadini più impiccati. Situazioni abbastanza<br />
limitate e che non hanno mai scoraggiato altri concorrenti<br />
che la cabina stretta non l’hanno avuta mai (tipo gli<br />
svedesi, per esempio). Anche lo sbalzo anteriore cresciuto<br />
di 16 centimetri rispetto al CF e all’XF precedenti non deve<br />
spaventare, l’angolo d’attacco, grazie al design dedicati del<br />
paraurti, è sempre di 25 gradi.<br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [109]
Truck&Allestimenti<br />
DAF XFc 530 8x4<br />
IL NUOVO DAF IN NUMERI<br />
Cognome e nome<br />
DAF XFc 530 FAD 8x4<br />
Luogo di nascita<br />
Eindhoven<br />
Cabina<br />
Day<br />
Allestimento<br />
Ribaltabile Cantoni<br />
Motore<br />
MX-13<br />
Cilindrata cc 12.899<br />
Configurazione<br />
6 cilindri in linea, turbo VGT<br />
Alimentazione<br />
Diesel Common rail<br />
Potenza kW(Cv)/giri 390 (530)/1.675<br />
Coppia Nm/giri<br />
2.550 (2.700 in XII)/900-1.400<br />
Omologazione<br />
Euro VI D<br />
Cambio marca/modello<br />
ZF/Traxon 12TX2610<br />
Numero di marce/apertura<br />
12 + 2 RM/12,92-0,77<br />
Ponte posteriore HR1670 doppia riduzione 3,76:1<br />
Sospensioni ant./portata t<br />
balestre paraboliche/9x2<br />
Sospensioni pot./portata t<br />
balestre trapezoidali/26<br />
Passo 1°-3° asse/sbalzo post. mm 5.050/1.050<br />
Struttura<br />
longheroni rinforzati a tutta lunghezza<br />
Dimensioni travi mm altezza 305, spessore 8,5<br />
Pneumatici/misura Goodyear 13R22.5<br />
Peso totale/complessivo kg 40.000/56.000<br />
All’ergonomia precedente, l’XFc aggiunge<br />
un bel carico di modernità e un volante assai più<br />
regolabile. Sopra, da sinistra, lo spazio utile<br />
dietro ai sedili, il selettore del cambio<br />
al volante e il display centrale a colori.<br />
In basso a destra, la telecamera corner view alla<br />
base del parabrezza che invia le immagini<br />
al piccolo monitor in cima al montante dello<br />
stesso lato, quello più lontano dal conducente.<br />
Una manciata di centimetri<br />
Quella spanna in più che c’è davanti, dentro fa comodo; così<br />
come utile è la cabina minima di fatto un’intermedia che non<br />
finisce appena dietro al montante posteriore della porta, regalando<br />
quello spazio che serve a regolare il sedile in tutta<br />
libertà anche per driver più corpulenti e, comunque, per poter<br />
riporre abiti o strumenti di lavoro senza occupare il tunnel<br />
o il sedile del passeggero. A ciò si aggiunge una visibilità<br />
incomparabile rispetto al CF su cui si doveva fare i conti<br />
anche con la bordatura dei cristalli laterali, la cui apertura era<br />
oltretutto parziale, e con il parabrezza limitato in altezza.<br />
Sulla porta destra si può anche avere la finestrella vetrata<br />
che permette di vedere chi si posiziona lì sotto, punto critico<br />
visti gli ultimi incidenti registrati nelle svolte dei camion<br />
in città. Non bastasse la visione diretta, anche l’XFc monta<br />
la corner view, telecamera che, sporgendo in avanti dalla<br />
base del parabrezza a destra, tiene sotto controllo sia<br />
l’area davanti al muso, sia quella alla base della porta passeggero,<br />
sostituendo da sola il grandangolo, lo specchio<br />
frontale e quello laterale.<br />
Sugli stradali i retrovisori fisici possono essere rimpiazzati<br />
da quelli elettronici, ma per un mezzo d’opera forse sono una<br />
sofisticazione ingiustificata, specie pensando alla loro esposizione<br />
agli urti accidentali con rami, rocce e impalcature.<br />
Per il resto l’abitacolo offre gli stessi dettagli da classe premium<br />
dei fratelli XF/XG e XD di ultima generazione, perché<br />
il cava-cantiere può essere pure un po’… chic.<br />
[110] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [111]
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nostre nuove pale gommate compatte sono<br />
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