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In punta di sellino n. 2 - dicembre 2023

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L’INTERVISTA<br />

N. 2 - Dicembre <strong>2023</strong><br />

Rossella Galbiati: “Le mie vittorie”<br />

2024<br />

L’ANNO DELLA<br />

BICICLETTA<br />

LA VETRINA DELLE NOVITÀ<br />

L’IMPRESA: Vittoria Bussi da record<br />

IN SELLA: una gravel mon<strong>di</strong>ale<br />

LAVORO: il futuro è a due ruote<br />

Sara Casasola


2<br />

in <strong>punta</strong> <strong>di</strong> <strong>sellino</strong><br />

LA CORRIDORA<br />

“Il ciclismo è stato amore a prima vista”<br />

Rossella Galbiati iniziò a correre in bicicletta relativamente tar<strong>di</strong>, ma poi riconquistò il<br />

tempo perso. Batté dei record mon<strong>di</strong>ali su pista e vinse anche su strada. Smessa l’attività,<br />

ha fondato una squadra giovanile ed è oggi impegnata in progetti <strong>di</strong> solidarietà<br />

Rossella Galbiati, pluricampionessa<br />

<strong>di</strong> ciclismo, sprizza vitalità, è un vulcano<br />

d’entusiasmo. Da qualche anno non<br />

pedala più, ma non ha mai smesso <strong>di</strong><br />

muoversi, progettare, ideare iniziative.<br />

Vanta un palmarès <strong>di</strong> assoluto prestigio,<br />

con oltre cento vittorie conquistate<br />

sia su strada che in pista. Al Palasport<br />

<strong>di</strong> Milano nel novembre del 1979<br />

batté i record mon<strong>di</strong>ali dei 200 metri<br />

lanciati (12” 685), dei 500 (33” 571)<br />

e del km (1’10”077). Al Vigorelli mancò<br />

per un solo secondo il record mon<strong>di</strong>ale<br />

dei 5 Km. Nel 1980 conquistò il titolo<br />

italiano nella velocità; nella stessa specialità<br />

vinse anche nel 1981, 1983 e 1984<br />

e ottenne sei titoli nell’inseguimento,<br />

per cinque anni consecutivi dal 1981 al<br />

1985 e poi nel 1987. <strong>In</strong>somma, Rossella<br />

è stata una signora corridora, che ha<br />

dato parecchio filo da torcere alle avversarie.<br />

Appesa – si fa per <strong>di</strong>re – la bici al<br />

chiodo, si è de<strong>di</strong>cata, insieme al marito,<br />

al ciclismo giovanile con una squadra<br />

tutta sua.<br />

Che cosa rappresentava per lei la<br />

bicicletta?<br />

Ero una persona che non aveva abbastanza<br />

fiducia in se stessa. Correre in bicicletta<br />

mi ha aiutato a credere nelle<br />

mie possibilità. Il ciclismo è stato amore<br />

a prima vista.<br />

Le vittorie più belle?<br />

Il campionato italiano <strong>di</strong> velocità su pista<br />

a Dalmine nel 1978, i tre record del<br />

mondo conseguiti al Palasport <strong>di</strong> Milano<br />

nel 1979, ma anche il record sfiorato<br />

sui 5 chilometri al Vigorelli.<br />

Rossella Galbiati con la maglia azzurra<br />

dell’Associazione Nazionale Atleti Olimpici e<br />

Azzurri d’Italia; impegnata in pista e su strada.<br />

Sotto, la medaglia d’argento vinta nella 3 Km<br />

a inseguimento a Barcellona.<br />

Età?<br />

Dagli 8 ai 18 anni. Qualcuno ha smesso,<br />

altri hanno portato avanti la loro passione<br />

e sono approdati nelle categorie superiori.<br />

zi <strong>di</strong>sagiati. Nei nostri progetti, in passato,<br />

abbiamo lavorato anche con l’amico<br />

Marino Vigna (oro olimpico nell’inseguimento<br />

a squadre ai Giochi <strong>di</strong> Roma<br />

del 1960 ndr).<br />

Quali sono i suoi progetti per il<br />

2024?<br />

Vorrei <strong>di</strong>ffondere la pratica e la conoscenza<br />

del Nor<strong>di</strong>c Walking, un’attività<br />

molto utile a tante persone. Lo si usa,<br />

per esempio, per facilitare la riabilitazione<br />

<strong>di</strong> chi ha avuto un infarto. Ed è<br />

utilizzato per la preparazione dei ciclisti,<br />

come sperimentò Vincenzo Nibali<br />

nell’inverno del 2012.<br />

Quanto si allena ?<br />

Con il mio gruppo camminiamo anche<br />

un’ora e mezza e persino due ore. An<strong>di</strong>amo<br />

spesso al Monte Stella a Milano.<br />

Sperimentiamo i percorsi, facciamo le<br />

salite e le ripetute per aumentare l’effetto<br />

allenante.<br />

Angelo De Lorenzi<br />

Signora Galbiati, come ha iniziato<br />

ad andare in bici?<br />

A mio padre piaceva lo sci e mi portava<br />

spesso con lui in montagna. Poi, un giorno,<br />

eravamo nel 1977, incontrai Mario<br />

Milesi <strong>di</strong> Corsico, che è stato il meccanico<br />

<strong>di</strong> Eddy Merckx (scomparso nel 2021<br />

ndr.). Aveva un negozio <strong>di</strong> biciclette. Mi<br />

ha avviato lui al ciclismo. La prima bici<br />

l’ebbi nel 1977, l’anno dopo iniziai a correre.<br />

Quando incontrai il ciclismo nella<br />

mia vita avevo già 17 anni, forse ero un<br />

po’ “vecchia” per iniziare a correre, ma ci<br />

riuscii ugualmente. La prima squadra fu<br />

con Alfredo Bonariva, un ex corridore<br />

professionista, compagno <strong>di</strong> squadra<br />

<strong>di</strong> Fausto Coppi alla Bianchi e che è<br />

stato uno dei punti <strong>di</strong> riferimento del ciclismo<br />

femminile italiano. Mi vide in allenamento,<br />

mi testò e decise che potevo<br />

iniziare a correre.<br />

Come giu<strong>di</strong>ca la sua carriera?<br />

Sono sod<strong>di</strong>sfatta delle mie prestazioni.<br />

Ho vinto sia sua pista che su strada,<br />

compatibilmente con le mie qualità <strong>di</strong><br />

passista veloce.<br />

L’abbiamo sentita punzecchiare un<br />

po’ Morena Tartagni all’incontro<br />

che abbiamo organizzato, “<strong>In</strong> Punta<br />

<strong>di</strong> Sellino”, ad ottobre da Rossignoli<br />

a Milano…<br />

Beh, ci siamo incontrate nelle gare<br />

quando lei era verso la fase finale <strong>di</strong> carriera<br />

e io all’inizio. Non abbiamo avuto<br />

modo <strong>di</strong> frequentarci molto, ma abbiamo<br />

avuto sempre un bel rapporto.<br />

Finita la carriera è rimasta sempre<br />

nell’ambito ciclistico. Sappiamo<br />

che ha costituito una squadra<br />

giovanile, la Team Galbiati Sport-<br />

Cicli Esposito.<br />

Un ragazzo venne a cercarmi e bussò <strong>di</strong>rettamente<br />

alla mia porta <strong>di</strong> casa, voleva<br />

correre in bicicletta. Non so chi gli<br />

avesse dato il mio in<strong>di</strong>rizzo. Con mio<br />

marito decidemmo subito <strong>di</strong> iniziare.<br />

Nacque la squadra. E sono state gran<strong>di</strong><br />

sod<strong>di</strong>sfazioni. Abbiamo accolto in squadra<br />

anche dei giovani che vivevano in<br />

Ucraina.<br />

Sappiamo che si è impegnata anche<br />

in vari progetti educativi…<br />

Sì, ho lavorato per alcune scuole primarie<br />

in vari Comuni a sud <strong>di</strong> Milano, a<br />

Corsico, Buccinasco ed Assago. Sono<br />

anche maestra elementare. Abbiamo<br />

tenuto lezioni frontali sulla storia della<br />

bicicletta, sull’educazione del ciclista<br />

urbano e sui cartelli stradali. E ad Assago<br />

abbiamo anche lavorato con i ragazzi<br />

in una ciclofficina. Nel 2018 c’è stata<br />

inoltre la collaborazione con il Comune<br />

<strong>di</strong> Milano attraverso un progetto che<br />

ha coinvolto anche un gruppo <strong>di</strong> ragaz-<br />

Quando a Corsico correva<br />

“lo scoiattolo dei Navigli”<br />

Rossella Galbiati è nata a Corsico, citta<strong>di</strong>na a<br />

sud <strong>di</strong> Milano che <strong>di</strong>ede i natali anche a Carlo<br />

Galetti, vincitore <strong>di</strong> tre Giri d’Italia, dal 1910<br />

al 1912, quando le strade non conoscevano<br />

ancora l’asfalto.<br />

Lo chiamavano “lo scoiattolo dei Navigli”,<br />

nato e cresciuto nella periferia milanese<br />

solcata da quei canali. Il ponte riservato a<br />

pedoni e ciclisti che unisce le due parti della<br />

città è stato intitolato proprio a lui.<br />

Galetti riuscì a conciliare il mestiere <strong>di</strong><br />

tipografo con la passione per la bicicletta.


Rossella, che grinta!<br />

EDITORIALE | <strong>di</strong> Angelo De Lorenzi<br />

in <strong>punta</strong> <strong>di</strong> <strong>sellino</strong> 3<br />

Una delle canzoni più belle <strong>di</strong><br />

Lucio Dalla, L’anno che verrà,<br />

interpreta un pensiero ricorrente:<br />

con l’approssimarsi della fine dell’anno<br />

si passa in rassegna la stagione passata<br />

e si progetta il futuro. Ora, in questi<br />

giorni che ci accompagnano verso la<br />

fine dell’anno, ci ritroviamo le stesse<br />

atmosfere della canzone.<br />

Abbiamo così immaginato un numero<br />

speciale de<strong>di</strong>cato in qualche modo<br />

al futuro, l’anno che verrà, appunto.<br />

Il 2024. Come nella canzone <strong>di</strong> Lucio<br />

Dalla abbiamo in<strong>di</strong>viduato alcuni sogni,<br />

persino delle iperbole.<br />

<strong>In</strong>oltre, e soprattutto, il 2024 sarà<br />

l’anno della bicicletta. Il Parlamento<br />

Europeo ha dato infatti il via libera<br />

alla risoluzione per lo sviluppo <strong>di</strong><br />

una strategia europea per la mobilità<br />

ciclistica, esortando la Commissione<br />

Ue a implementare una serie <strong>di</strong> misure<br />

per incentivare l’uso delle due ruote – a<br />

forza muscolare o a forza elettrica.<br />

Il Tour de France partirà dall’Italia,<br />

precisamente da Firenze, rendendo<br />

omaggio al grande Gino Bartali,<br />

vincitore della corsa nel 1938 e nel<br />

1949. Sarà un tuffo nel futuro del<br />

ciclismo la stagione <strong>di</strong> Luca Vergallito,<br />

il ventiseienne milanese passato<br />

dai rulli della Zwift Academy al<br />

professionismo ed ora approdato nella<br />

prima squadra (la World Tour) della<br />

Alpecin-Deceuninick.<br />

Alle donne va un pensiero speciale.<br />

Nel 2024 saranno 100 anni dalla<br />

partecipazione <strong>di</strong> Alfonsina Strada<br />

al Giro d’Italia. La prima volta <strong>di</strong> una<br />

corridora; originaria <strong>di</strong> Castelfranco<br />

Emilia e poi milanese – gestiva un<br />

negozio <strong>di</strong> bici <strong>di</strong> in via Varesina<br />

– Alfonsina è un’icona, un modello<br />

<strong>di</strong> riferimento per le ragazze che<br />

intendono affermarsi nello sport, o<br />

comunque provarci.<br />

Il ciclismo, si sa, è un gran <strong>di</strong>vertimento,<br />

ma può <strong>di</strong>ventare anche una<br />

valida opportunità <strong>di</strong> affermazione<br />

professionale. <strong>In</strong> appena due settimane<br />

ai corsi nel settore bike promossi dalla<br />

Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> Milano e da<br />

Istituto Gatti <strong>di</strong> Confartigianato si sono<br />

iscritte 400 persone, molti i giovani.<br />

Ne parliamo <strong>di</strong>ffusamente in questo<br />

secondo numero <strong>di</strong> <strong>In</strong> Punta <strong>di</strong> Sellino.<br />

La nostra copertina è de<strong>di</strong>cata a<br />

Rossella Galbiati, non solo in virtù<br />

della splen<strong>di</strong>da carriera puntellata <strong>di</strong><br />

medaglie e <strong>di</strong> record, ma soprattutto<br />

per l’entusiasmo che ci ha trasmesso il<br />

suo incontro.<br />

Rossella, lasciata l’attività agonistica,<br />

ha fondato con il marito una squadra<br />

giovanile e come <strong>di</strong>rigente sportiva si<br />

è <strong>di</strong>stinta per aver avviato numerosi<br />

progetti <strong>di</strong> educazione nelle scuole<br />

<strong>di</strong> Milano e in alcuni comuni<br />

dell’hinterland; realtà spesso <strong>di</strong>fficili,<br />

dove lo sport per molti ragazzi può<br />

essere una palestra insostituibile <strong>di</strong> vita<br />

e àncora <strong>di</strong> salvezza perché il rischio è<br />

<strong>di</strong> perderli questi giovani.<br />

Rossella ci scommette ancora tanto,<br />

tutta la sua passione <strong>di</strong> agonista.<br />

È ancora la stessa grinta con cui, anni<br />

fa, affrontava le curve del Palasport <strong>di</strong><br />

Milano o le iconiche elissi del Vigorelli.<br />

Se vuoi con<strong>di</strong>videre informazioni o per<br />

saperne <strong>di</strong> più scrivi a:<br />

in<strong>punta</strong><strong>di</strong><strong>sellino</strong>@gmail.com


4<br />

in <strong>punta</strong> <strong>di</strong> <strong>sellino</strong><br />

L’IMPRESA<br />

Una donna da 50 chilometri orari<br />

Vittoria Bussi si è ripresa il record dell’ora su pista che le apparteneva.<br />

Matematica <strong>di</strong> formazione, ha lasciato la carriera universitaria per rincorrere un sogno...<br />

Il <strong>2023</strong> a Vittoria Bussi ha portato l’impresa,<br />

un record pazzesco: la prima<br />

donna al mondo ad aver oltrepassato<br />

in bicicletta il muro dei 50 chilometri<br />

orari nella prova sui 60 minuti.<br />

La 36enne romana si è ripresa il<br />

record togliendolo all’olandese Ellen<br />

Van Dijk. Sulla pista <strong>di</strong> Aguascalientes,<br />

in Messico, Bussi in un’ora ha coperto<br />

50.267 km. La Van Dijk si era fermata<br />

a 49.254.<br />

Ciclista atipica, un dottorato in matematica<br />

conseguito a Oxford, Vittoria<br />

ha abbandonato la carriera universitaria<br />

per de<strong>di</strong>carsi al ciclismo. Si è preparata<br />

per mesi e ha sostenuto le spese<br />

dell’impresa attraverso il crowdfun<strong>di</strong>ng.<br />

Il record è stato siglato il 13 ottobre<br />

sull’anello messicano <strong>di</strong> 250 metri<br />

davanti a nove spettatori compresi<br />

due giu<strong>di</strong>ci, il custode e un fotografo.<br />

Sbaglia chi pensa che il ciclismo abbia<br />

rappresentato per Vittoria una sorta <strong>di</strong><br />

ripiego professionale, piuttosto è stata<br />

una scelta emozionale, ma ponderata<br />

sfociata in una grande risultato sportivo.<br />

Ma an<strong>di</strong>amo con or<strong>di</strong>ne.<br />

Bussi si è innamorata della matematica<br />

grazie a una professoressa <strong>di</strong> un liceo<br />

classico, il Vivona <strong>di</strong> Roma.<br />

Dopo la laurea alla Sapienza ha vinto<br />

un dottorato ad Oxford, tempio mon<strong>di</strong>ale<br />

nel mondo. Il suo campo d’indagine<br />

è stata la geometria algebrica<br />

complessa. <strong>In</strong> parallelo allo stu<strong>di</strong>o<br />

Vittoria occupava il suo tempo libero<br />

con lo sport, praticava atletica leggera,<br />

correva nelle specialità del mezzofondo<br />

e partecipava alle gare campestri.<br />

Quando partì per l’<strong>In</strong>ghilterra, dopo<br />

aver vinto una borsa <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, mise<br />

da parte il sogno <strong>di</strong> affermarsi nell’atletica<br />

leggera pur essendo comunque riuscita<br />

ad ottenere anche lì degli ottimi<br />

risultati. <strong>In</strong>iziò a de<strong>di</strong>carsi a tempo pieno<br />

agli stu<strong>di</strong>, ma mentre si trovava ad<br />

Oxford all’improvviso morì il papà, un<br />

lutto che stentò a rielaborare. Vittoria<br />

aveva perso una bussola e in lei si era<br />

come rotto un ingranaggio.<br />

Cercò e trovò subito áncora <strong>di</strong> salvezza<br />

nello sport. <strong>In</strong>iziò quin<strong>di</strong> a de<strong>di</strong>carsi al<br />

triathlon, <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> moda in <strong>In</strong>ghilterra.<br />

Vittoria si accorse subito <strong>di</strong> essere<br />

molto forte nel tratto in bicicletta e<br />

nel giro <strong>di</strong> pochi mesi fu contattata da<br />

Fanini che le chiese <strong>di</strong> trasferirsi in Italia<br />

a correre con la sua squadra. Vittoria,<br />

da allora, accantonò la matematica<br />

per de<strong>di</strong>carsi a tempo pieno al ciclismo.<br />

Un intenso primo piano<br />

<strong>di</strong> Vittoria Bussi.<br />

L’atleta piemontese è un’aliena in questo<br />

mondo, un personaggio assolutamente<br />

controcorrente, Vittoria che si<br />

è ritagliata una <strong>di</strong>mensione originale<br />

e certamente fuori dagli schemi. Non<br />

ama infatti il mondo dei corridori<br />

professionisti dove gli atleti sono<br />

attorniati da un pool <strong>di</strong> collaboratori,<br />

assistenti, massaggiatori, tecnici ed<br />

allenatori. Lei nella preparazione della<br />

prestazione ci mette del suo: stu<strong>di</strong>a,<br />

sperimenta, suggerisce e tutto questo<br />

proprio in virtù delle proprie conoscenze<br />

scientifico - matematiche.<br />

Il tentativo <strong>di</strong> riprendersi il record<br />

dell’ora è stata un’impresa nel vero<br />

senso della parola. Vittoria ha messo<br />

in pie<strong>di</strong> un team concepito come un’azienda,<br />

per affrontare la quale, è ricorsa<br />

al crowfun<strong>di</strong>ng, c’è chi ha donato 10<br />

euro e chi 100. I sol<strong>di</strong> necessari, alla fine,<br />

sono arrivati. Vittoria ci ha messo<br />

tanta capacità <strong>di</strong> affrontare il dolore,<br />

per mesi. Molti allenamenti, litri <strong>di</strong> acido<br />

lattico da smaltire, tanta determinazione.<br />

Al Corriere della Sera ha confidato<br />

<strong>di</strong> aver avuto solo una paura:<br />

fallire. Grazie all’aiuto <strong>di</strong> una psicologa<br />

è riuscita a superare anche quell’ostacolo<br />

e arrivare serena alla vigilia del<br />

tentativo dell’ora.<br />

GLI ULTIMI RECORD<br />

Jeannie Longo 44,767 km Città del Messico 5 novembre 2000<br />

Jeannie Longo 45,094 km Città del Messico 7 <strong>di</strong>cembre 2000<br />

Leontien van Moorsel 46,065 km Città del Messico 1º ottobre 2003<br />

Molly Shaffer Van Houweling 46,274 km Aguascalientes 12 settembre 2015<br />

Bri<strong>di</strong>e O’Donnell 46,882 km Adelaide 22 gennaio 2016<br />

Evelyn Stevens 47,980 km Colorado Springs 27 febbraio 2016<br />

Vittoria Bussi 48,007 km Aguascalientes 13 settembre 2018<br />

Joscelin Lowden 48,405 km Grenchen 30 settembre 2021<br />

Ellen van Dijk 49,254 km Grenchen 23 maggio 2022<br />

Vittoria Bussi 50,267 km Città del Messico 13 ottobre <strong>2023</strong><br />

GIOVANI TALENTI: SARA CASASOLA<br />

Sarà un 2024 fantastico per Sara Casasola, molto più <strong>di</strong> una promessa del ciclocross<br />

perché è già una certezza. La friulana del team ciclocrossistico Fas<br />

Airport Services – Guerciotti – Premac nella stagione autunno – inverno<br />

<strong>2023</strong>-24 vanta già 4 successi in prove internazionali, inoltre si è classificata<br />

terza nel Campionato d’Europa elite a Pont Chateau, in Francia. L’hanno<br />

preceduta solo le fuoriclasse olandesi Fem Van Empel e Ceylin Del Carmen<br />

Alvarado. Sara è uno scricciolo <strong>di</strong> ragazza, competitiva ormai a livello<br />

internazionale e che è molto cresciuta agonisticamente negli ultimi mesi. La<br />

friulana oltre ad eccellere nel ciclocross svolge anche una parte della stagione<br />

su strada.


FOTOGRAFIA<br />

Giovanni Auletta e lo scatto vincente<br />

in <strong>punta</strong> <strong>di</strong> <strong>sellino</strong> 5<br />

“La moto è il tuo ufficio, la sella la tua se<strong>di</strong>a, la schiena del pilota la scrivania”.<br />

Fotografare una gara ciclistica è una sfida, un lavoro <strong>di</strong>fficile, un’impresa eroica<br />

Giovanni Auletta è fotografo e Sony<br />

Europe Imaging Ambassador ed è<br />

stato ospite nella serie <strong>di</strong> talk del BIG<br />

EVENT, la fiera-mercato sulla fotografia<br />

svoltasi il 14 e 15 ottobre <strong>2023</strong> a Milano.<br />

Con la fotografia sportiva ha un feeling<br />

particolare e per il ciclismo nutre una<br />

vera e propria passione.<br />

Quando ha iniziato a occuparsi <strong>di</strong> fotografia?<br />

Ho sempre sentito il bisogno, fin da<br />

quando ero adolescente, <strong>di</strong> esprimermi<br />

in maniera creativa: ballavo rock acrobatico,<br />

recitavo in una compagnia teatrale,<br />

cantavo in un gruppo Rap Metal,<br />

ero anche un <strong>di</strong>screto atleta (praticavo<br />

mille <strong>di</strong>scipline) e la fotografia era solo<br />

una delle passioni che coltivavo, ma rispetto<br />

alle altre, lei e lo sport avevano<br />

un peso tutto loro, sono sopravvissute<br />

nel tempo e continuano ad accompagnarmi<br />

nella vita.<br />

Quali sono gli ambiti <strong>di</strong> cui si è occupato<br />

e quando si è avvicinato alla fotografia<br />

<strong>di</strong> soggetti sportivi?<br />

Negli ultimi venticinque anni ho lavorato<br />

in ogni ambito della fotografia: e<strong>di</strong>toria<br />

, stu<strong>di</strong>o, cataloghi <strong>di</strong> moda, eventi,<br />

conferenze, cerimonie, ritratti, Olimpia<strong>di</strong>,<br />

etc. Si può <strong>di</strong>re che della fotografia<br />

abbia preso “tutto il pacchetto”.<br />

Prima ancora <strong>di</strong> <strong>di</strong>plomarmi mi sono<br />

fatto le ossa in un’agenzia specializzata<br />

in fotografia <strong>di</strong> cinema; finivo la scuola<br />

e passavo le ultime ore della giornata ad<br />

archiviare immagini, assistere i fotografi,<br />

sviluppare pellicole. Grazie all’aver frequentato<br />

quel mondo mi sono formato<br />

molto in fretta.<br />

Non praticavo più lo sport, ma mi mancava<br />

e volevo fotografarlo: sarebbe stata<br />

la scusa perfetta per fondere le mie due<br />

più gran<strong>di</strong> passioni.<br />

Bussai alla porta <strong>di</strong> Pentaphoto, agenzia<br />

sportiva specializzata in sport invernali.<br />

Il feeling fu imme<strong>di</strong>ato, il legame<br />

dura tutt’ora e oltre agli sport sulla neve<br />

e sul ghiaccio, ho coperto eventi sportivi<br />

<strong>di</strong> tantissime altre <strong>di</strong>scipline. Ho conosciuto<br />

il ciclismo vivendo anni meravigliosi<br />

a seguito del Giro d’Italia. Manco<br />

da troppo al Giro, non vedo l’ora <strong>di</strong> poterci<br />

ritornare e lo farò presto.<br />

Qual è la <strong>di</strong>fferenza fra occuparsi <strong>di</strong><br />

ciclismo oppure <strong>di</strong> altre <strong>di</strong>scipline?<br />

Ogni settore della fotografia è <strong>di</strong>fferente<br />

e <strong>di</strong>fferenti sono gli approcci e le <strong>di</strong>fficoltà.<br />

Un gruppo <strong>di</strong> suore assiste al passaggio dei corridori.<br />

Fotografare lo sport e farlo come reporter<br />

è <strong>di</strong> per sé complicato, ma ci sono <strong>di</strong>scipline<br />

sportive che rendono la vita più<br />

facile al fotografo e altre meno. Le <strong>di</strong>fferenze<br />

sono legate a dove e come si svolge<br />

l’evento.<br />

Per un fotografo il ciclismo è una sport<br />

molto <strong>di</strong>fficile; oltre all’imprescin<strong>di</strong>bile<br />

aspetto puramente tecnico, viene richiesto<br />

uno sforzo fisico importante. Nel ciclismo<br />

su strada fotografi all’aperto e da<br />

una moto in corsa, hai due macchine fotografiche<br />

sulle spalle, un casco in testa,<br />

sei dentro la gara, ti muovi con lei, sei vicino<br />

agli atleti, li potresti toccare; sei sotto<br />

l’acqua, la neve, il sole cocente, sei vicino<br />

alla marmitta della moto e rimbalzi<br />

sulla sella mentre pren<strong>di</strong> il fuoco e scatti<br />

e cerchi <strong>di</strong> togliere dall’inquadratura<br />

l’ammiraglia che ti è appena sfrecciata<br />

<strong>di</strong> fianco.<br />

Nel ciclismo devi leggere la gara, cercare<br />

<strong>di</strong> interpretarla e far muovere il tuo<br />

pilota <strong>di</strong> conseguenza, devi prevedere<br />

quello che potrebbe accadere, devi tenerti<br />

pronto anche quando sembra che<br />

non stia succedendo nulla. La moto è il<br />

tuo ufficio, la sella la tua se<strong>di</strong>a, la schiena<br />

del pilota la scrivania.<br />

Nella sua esperienza al seguito <strong>di</strong><br />

gare ed eventi ciclistici, qual è l’episo<strong>di</strong>o<br />

o l’aneddoto che l’ha colpita<br />

<strong>di</strong> più?<br />

<strong>In</strong> venticinque anni <strong>di</strong> fotografia sportiva<br />

ho vissuto moltissime esperienze.<br />

Gli episo<strong>di</strong> più significativi sono davvero<br />

tanti, alcuni <strong>di</strong>vertenti altri toccanti, ricordo<br />

con piacere quando in una tappa<br />

del Giro che partiva da Sapri e finiva a<br />

Tropea, si passava dalle mie zone in Basilicata<br />

sulla costa <strong>di</strong> Maratea: gli spettatori<br />

erano i miei amici e parenti, prepararono<br />

panini, pastasciutta e bevande<br />

per me e i miei colleghi e al passaggio<br />

del gruppo gli striscioni quel giorno erano<br />

anche per me, dovrei avere una foto<br />

da qualche parte...<br />

Alberto Contador su una salita del Giro; a sinistra con il Trofeo del Giro d’Italia conquistato nel 2008.


6 in <strong>punta</strong> <strong>di</strong> <strong>sellino</strong><br />

PROFESSIONI<br />

Lavoro? Il futuro è a due ruote<br />

Boom <strong>di</strong> can<strong>di</strong>dature per i corsi promossi dalla Camera <strong>di</strong> Commercio.<br />

Dal velodromo Vigorelli è partita così la sfida per costruire profili professionali<br />

per il mondo bike. E nel 2024 si replica<br />

Corsi gratuiti per chi vuole trovare lavoro<br />

nel settore delle due ruote. L’iniziativa<br />

è partita lo scorso ottobre con l’avvio<br />

della prima e<strong>di</strong>zione del corso da 150<br />

ore “Meccanico riparatore <strong>di</strong> biciclette”,<br />

che si è tenuta al Vigorelli a Milano.<br />

Nel velodromo più bello del mondo ha<br />

avuto così inizio il Bike Factory promosso<br />

da Camera <strong>di</strong> commercio e Istituto<br />

Gatti <strong>di</strong> Confartigianato, che formerà il<br />

primo gruppo <strong>di</strong> venti aspiranti ciclo riparatori.<br />

Sponsor Beta utensili, che ha<br />

fornito le attrezzature dell’officina, e Milano<br />

sport, con Confartigianato.<br />

Dal Vigorelli è partita la sfida per costruire<br />

profili professionali per il crescente e<br />

sempre più sofisticato mercato della bicicletta<br />

in cui Milano e la Brianza giocano<br />

la loro leadership. Destinatari dell’iniziativa<br />

sono giovani e persone in cerca<br />

<strong>di</strong> occupazione o che vogliono riqualificarsi.<br />

Si tratta <strong>di</strong> un corso intensivo <strong>di</strong><br />

150 ore in presenza, con alternanza tra<br />

lezioni teoriche, laboratori pratici e testimonianze<br />

<strong>di</strong> imprese del settore bike.<br />

Tante can<strong>di</strong>dature ai corsi<br />

I dati forniti dagli organizzatori dell’iniziativa<br />

in<strong>di</strong>cano che l’ipotesi <strong>di</strong> lavorare<br />

nel settore delle bici piace ai giovani<br />

ed è un dato che, prima <strong>di</strong> raccogliere<br />

le can<strong>di</strong>dature, non sembrava affatto<br />

scontato: in circa due settimane <strong>di</strong><br />

promozione sono state infatti raccolte<br />

400 can<strong>di</strong>dature ai 4 corsi, <strong>di</strong> cui il 38%<br />

(150) da parte <strong>di</strong> under 30, che arrivano<br />

al 44% (137) se consideriamo solo il<br />

corso “core” <strong>di</strong> Meccanico riparatore. Per<br />

quanto riguarda l’identikit dei partecipanti<br />

al primo corso in partenza, con 22<br />

persone, rispetto all’età si registrano 16<br />

under 30, con un’età me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 29 anni.<br />

Il più giovane: 20 anni, il meno giovane:<br />

54 anni. Sono 16 i <strong>di</strong>plomati e 6 i laureati<br />

(uno con dottorato <strong>di</strong> ricerca). Da rilevare<br />

anche il 18% <strong>di</strong> rappresentanza<br />

femminile. La provincia <strong>di</strong> residenza o<br />

domicilio è così ripartita: 17 Milano - 2<br />

Monza e Brianza - i rimanenti altre province<br />

lombarde.<br />

Il primo gruppo <strong>di</strong> partecipanti al corso per “Meccanico e ripatore <strong>di</strong> biciclette”<br />

sulla pista del velodromo Maspes-Vigorelli.<br />

“<strong>In</strong> considerazione dell’impatto positivo<br />

che il sistema-bike genera sul nostro territorio<br />

in modo generale ed integrato su<br />

più livelli, Camera <strong>di</strong> commercio ha avviato<br />

un piano strategico pluriennale,<br />

con iniziative, strumenti, servizi in grado<br />

<strong>di</strong> incentivare lo sviluppo del settore e<br />

quin<strong>di</strong> consolidarne il ruolo <strong>di</strong> leadership<br />

nel mercato globale” - ha <strong>di</strong>chiarato Elena<br />

Vasco, Segretario generale della Camera<br />

<strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Milano Monza<br />

Brianza Lo<strong>di</strong> – “<strong>In</strong> risposta<br />

alla mancanza <strong>di</strong> personale<br />

specializzato e al<br />

mismatch tra domanda e<br />

offerta <strong>di</strong> lavoro della filiera,<br />

nasce Bike Factory,<br />

polo innovativo per formare<br />

giovani sui profili<br />

professionali più ricercati<br />

dalle imprese, che in prospettiva<br />

ci immaginiamo<br />

possa <strong>di</strong>ventare un luogo<br />

concreto, aperto e con<strong>di</strong>viso<br />

al servizio dell’ecosistema<br />

della bicicletta,<br />

con una pluralità <strong>di</strong> servizi<br />

de<strong>di</strong>cati, dalla formazione<br />

al recruitment, al placement,<br />

alla costruzione <strong>di</strong> un punto fisico <strong>di</strong><br />

aggregazione del mondo bike, luogo <strong>di</strong><br />

incontro tra giovani, start up e imprese<br />

consolidate”.<br />

IN CRESCITA IL SETTORE<br />

“BIKE” DOVE SERVONO<br />

FIGURE SPECIALIZZATE<br />

I dati dell’ufficio stu<strong>di</strong>, statistica<br />

e programmazione della Camera<br />

<strong>di</strong> commercio a giugno <strong>2023</strong><br />

evidenziano la crescita del settore<br />

nelle province <strong>di</strong> Milano, Monza<br />

Brianza e Lo<strong>di</strong>, al vertice in Italia<br />

per concentrazione <strong>di</strong> imprese<br />

(225 aziende, <strong>di</strong> cui 166 a Milano,<br />

43 a Monza Brianza e 16 a Lo<strong>di</strong>,<br />

con un totale pari al 40% delle imprese<br />

lombarde e al 7% del totale<br />

nazionale), in crescita del 16,6%<br />

in cinque anni, tra giugno 2018 e<br />

giugno <strong>2023</strong>. Questa realtà dà lavoro<br />

a 600 addetti. Secondo l’indagine<br />

della Camera <strong>di</strong> commercio<br />

e <strong>di</strong> ANCMA al <strong>2023</strong>, inoltre, il<br />

40,4% degli impren<strong>di</strong>tori del settore<br />

ha avuto o sta avendo <strong>di</strong>fficoltà<br />

<strong>di</strong> recruitment. Sarebbero interessati<br />

ad assumere figure specializzate<br />

in meccanica per la riparazione<br />

(49,3%) e meccatronica per<br />

ebike (43,3%).<br />

Un laboratorio del fare al servizio<br />

della bike economy<br />

Tra i corsi previsti partiti in autunno per<br />

lavorare nel settore delle due ruote, “La<br />

manutenzione <strong>di</strong> una e-bike”, destinato<br />

a operatori e tecnici del mondo bike<br />

(maggiorenni), che operano in aziende<br />

con sede legale e/o operativa<br />

nelle province <strong>di</strong> Milano,<br />

Monza Brianza, Lo<strong>di</strong> oppure<br />

partecipanti al corso “Meccanico<br />

riparatore <strong>di</strong> biciclette”.<br />

Si è trattato <strong>di</strong> un corso<br />

breve <strong>di</strong> 12 ore in presenza,<br />

con alternanza tra lezioni teoriche<br />

e laboratori pratici.<br />

Un altro corso dal titolo<br />

“Competenze gestionali<br />

per il settore della bike<br />

economy”, ha avuto come<br />

destinatari i titolari, soci o<br />

stretti collaboratori <strong>di</strong> imprese<br />

del settore bike. <strong>In</strong>fine<br />

si segnala il corso “Come si<br />

costruisce un telaio”, destinato a giovani,<br />

persone in cerca <strong>di</strong> occupazione o<br />

che vogliono riqualificarsi. Fra i partner<br />

dell’iniziativa anche l’azienda Cinelli che<br />

ha offerto i suoi spazi per i laboratori.


IL CAMPIONE<br />

Gaiardoni, l’eroe <strong>di</strong> Roma 1960<br />

in <strong>punta</strong> <strong>di</strong> <strong>sellino</strong> 7<br />

L’ad<strong>di</strong>o a novembre a uno dei più forti pistard. Con Antonio Maspes fu protagonista<br />

<strong>di</strong> sfide leggendarie all’ultimo palmer. Con loro gli spettatori vivevano sempre<br />

il clima dei derby. Erano i Coppi e i Bartali della pista<br />

Erano come Coppi e Bartali, ma nelle<br />

gare in pista: Sante Gaiardoni e Antonio<br />

Maspes. Sante ci ha lasciato lo scorso<br />

30 novembre. Il suo rivale nel 2000. Con<br />

la scomparsa <strong>di</strong> Sante Gaiardoni, classe<br />

1939, se ne va un pezzo importantissimo<br />

della storia del ciclismo, non solo italiano.<br />

Le loro imprese più avvincenti sui sacri<br />

listelli del Velodromo Vigorelli, l’impianto<br />

milanese <strong>di</strong> via Arona considerato<br />

la Scala del ciclismo negli anni d’oro<br />

quando la folla si accalcava per vedere le<br />

gare dei suoi beniamini.<br />

Le sfide all’ultimo palmer fra Maspes e<br />

Gaiardoni hanno <strong>di</strong>viso per anni la tifoseria:<br />

o si stava da una parte o dall’altra.<br />

Gaiardoni era <strong>di</strong> una potenza travolgente,<br />

Maspes correva forse con più<br />

astuzia. Entrambi sono stati funambolici<br />

e stellari.<br />

Sante, originario <strong>di</strong> Villafranca <strong>di</strong> Verona,<br />

arrivò a Milano per imparare a fare<br />

il corridore <strong>di</strong> professione. Sognava la<br />

strada e aveva iniziato a vincere molto,<br />

ma incrociò al Vigorelli quelli detti della<br />

parrocchia, come li definiva il grande<br />

Mario Fossati: ciclisti avvezzi alla pista,<br />

il mondo ovale dei velodromi in cui<br />

si respirava la canfora dei massaggi e dove<br />

ci si dava ap<strong>punta</strong>menti a sfide all’ultima<br />

volata, tra furbizie e <strong>di</strong>chiarazioni<br />

<strong>di</strong> guerra. Un’arte, il pedalare nei velodromi,<br />

a metà fra agonismo e spettacolo<br />

perché nello zeriba - il settore interno<br />

dei velodromi - c’era l’appassionato e<br />

il commendatore, nelle Sei Giorni le maglie<br />

che reclamizzavano ogni ben <strong>di</strong> Dio.<br />

Gaiardoni, ma anche Maspes ci stavano<br />

benissimo in questo mondo.<br />

Sante Gaiardoni (il quarto da sinistra) all’inaugurazione<br />

della piazza a Milano de<strong>di</strong>cata a Giovanni Pettenella<br />

Doppia medaglia olimpica<br />

Alle Olimpia<strong>di</strong> del 1960 a Roma Sante<br />

vinse due splen<strong>di</strong><strong>di</strong> ori nella velocità<br />

e nel km da fermo. È stato poi professionista<br />

dal 1960 al 1971. Sempre nel<br />

1960 è stato campione del mondo della<br />

velocità tra i <strong>di</strong>lettanti,<br />

titolo che ha conquistato<br />

anche tra i professionisti<br />

nel 1963. Altre sei volte in<br />

carriera è salito sul po<strong>di</strong>o<br />

iridato. A gareggiare in pista<br />

lo portarono quasi <strong>di</strong><br />

forza i <strong>di</strong>rigenti della federazione.<br />

Lo ricorda nella<br />

testimonianza raccolta<br />

nel libro Vigorelli e altre<br />

storie: “Nel 1960 c’erano le Olimpia<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> Roma, e la federazione cominciò a<br />

boicottare la mia attività su strada perché<br />

voleva che corressi in pista”. Un ricco<br />

palmarès, quello <strong>di</strong> Gaiardoni: oltre alle<br />

medaglie olimpiche conquistate nella<br />

Capitale, si aggiu<strong>di</strong>cò il titolo mon<strong>di</strong>ale<br />

<strong>di</strong> velocità nel 1963. Ritiratosi dall’attività,<br />

aprì un negozio <strong>di</strong> biciclette al<br />

Giambellino, che <strong>di</strong>venne presto un ritrovo<br />

per gli appassionati <strong>di</strong> ciclismo.<br />

Tentò anche la carriera politica, can<strong>di</strong>dandosi<br />

a sindaco <strong>di</strong> Milano con una propria<br />

lista nel maggio 2006. Sposò nel 1960<br />

Elsa Quarta, una nota cantante melo<strong>di</strong>ca<br />

scomparsa nel 2020, conosciuta tramite<br />

il collega cantante milanese Luciano<br />

Tajoli, durante una tournèe in Australia.<br />

La sua ultima apparizione pubblica – come<br />

documenta la nostra foto – fu il 15<br />

aprile scorso in una piazzetta del quartiere<br />

Dergano a Milano per omaggiare con<br />

una targa commemorativa Vanni Pettenella,<br />

un altro grande della pista.<br />

N. 1 - Ottobre <strong>2023</strong><br />

SPECIALE CICLOTURISMO<br />

N. 0 - Maggio <strong>2023</strong><br />

IL CAMPIONE<br />

LOMBARDIA A PEDALI<br />

Marco Pantani,<br />

sulle strade del Mito<br />

IL RICORDO<br />

Sulle strade del Trittico<br />

L’INTERVISTA<br />

Roberto Peia,<br />

“LA MIA AFRICA”<br />

FOOD VALLEY: i percorsi da scoprire in bicicletta<br />

DESTINAZIONE LOIRA: il para<strong>di</strong>so dei cicloturisti<br />

CICLISTA 2.0: tutte le app per pedalare<br />

Ugo De Rosa:<br />

ciao Maestro!<br />

W IL GIRO D’ITALIA!<br />

Un arcobaleno<br />

<strong>di</strong> storie<br />

MIRO PANIZZA: il re della maglia rosa<br />

SILVANO CONTINI: pane, bici e fantasia<br />

ARRIVEDERCI NEL 2024<br />

Nel prossimo numero <strong>di</strong> <strong>In</strong> Punta <strong>di</strong> Sellino, in uscita<br />

a marzo 2024, ci occuperemo <strong>di</strong> cicloturismo.<br />

Scopriremo:<br />

4 Nuovi itinerari da fare in bicicletta<br />

4 I bike hotels. Dove sono e perché sono utili<br />

4 Come affrontare al meglio le lunghe <strong>di</strong>stanze:<br />

preparazione e bikepacking<br />

4 Le meraviglie della bici a pedalata assistita<br />

4 E poi ci saranno le storie, le interviste, i personaggi...<br />

389.1492573<br />

<strong>In</strong> Punta <strong>di</strong> Sellino è semplice, completo,<br />

puoi sfogliarlo oppure leggerlo con un clic.<br />

Facile da con<strong>di</strong>videre


8<br />

in <strong>punta</strong> <strong>di</strong> <strong>sellino</strong><br />

IN VETRINA<br />

Il tempo dei regali è finalmente arrivato<br />

Ecco allora tanti doni per sé e per gli altri spaziando fra le proposte ciclistiche.<br />

Una “lista della spesa” <strong>di</strong> ispirazione per chi ama la bici in ogni stagione<br />

RITORNA LA MITICA SALTAFOSS IN VERSIONE E-BIKE<br />

Officine Cordaro, startup milanese con sede a Bollate, propone<br />

la nuova Saltafoss Serietre, e-bike ispirata alla mitica Saltafoss.<br />

Un pezzo che coniuga il celebre design iconico della bici cross che<br />

ha rappresentato un vero mito per i ragazzini degli anni ’70 e ’80,<br />

con tecnologia elettrica e ricercati dettagli <strong>di</strong> stile per sod<strong>di</strong>sfare<br />

un pubblico giovane ed adulto. Telaio fedele al design originale,<br />

unito a moderna componentistica elettrica, sospensioni regolabili,<br />

ruote fat, forcella a doppia piastra, sellone regolabile, freni<br />

idraulici e <strong>di</strong>schi 203 mm., doppio sensore <strong>di</strong> coppia e pedalata,<br />

computer <strong>di</strong> bordo, app de<strong>di</strong>cata. Tanta roba!<br />

Per maggiori informazioni:<br />

https://www.cordaro.bike/<br />

ALLA RICERCA DELLA COMODITÀ<br />

Per chi cerca il migliore comfort quando pedala<br />

ecco la Novus Boost Evo 3D con cover<br />

stampata in 3D <strong>di</strong> Selle Italia. Questa sella,<br />

lanciata un anno dopo la SLR Boost 3D, presenta<br />

una forma waved, cioè ondulata, ed è<br />

quin<strong>di</strong> ideale per chi ha una rotazione pelvica<br />

posteriore e necessita <strong>di</strong> una posizione più<br />

stabile sulla sella.<br />

Per maggiori informazioni:<br />

www.selleitalia.com<br />

LA NEMO GRAVEL FIRMATA CINELLI<br />

Cinelli annuncia il lancio della Nemo Gravel 2024, gioiello del Made in Italy dell’azienda lombarda<br />

nel settore gravel. <strong>In</strong> linea con la tendenza a una guida sempre più estrema e tecnica<br />

nelle scene gravel sia agonistiche che amatoriali, la Nemo Gravel offre al rider il più alto livello<br />

<strong>di</strong> supporto off-road, pur mantenendo la rigi<strong>di</strong>tà, la velocità e la maneggevolezza agile <strong>di</strong> una<br />

bici gravel <strong>di</strong> derivazione stradale. <strong>In</strong> particolare, Nemo Gravel è definita da <strong>di</strong>verse nuove caratteristiche,<br />

tra cui: passaggio ruote fino a 700 x 47 mm, grazie allo sviluppo del nuovissimo<br />

Yoke proprietario, la possibilità <strong>di</strong> scegliere tra due tipi <strong>di</strong> forcella alternativi: la HiRide Sterra<br />

con escursione idraulica reale <strong>di</strong> 20 mm o forcella rigida Columbus Disc 1-1/8” - 1-1/2” in carbonio,<br />

con sistema proprietario dual rake, che consente <strong>di</strong> personalizzare la maneggevolezza<br />

della bicicletta in base alle esigenze e alle preferenze del ciclista. Punto <strong>di</strong> saldatura del tubo<br />

sella ribassato e nuovi foderi sagomati su misura per un maggiore comfort. Collarino reggisella<br />

in alluminio CNC per una migliore manutenzione e longevità.<br />

Per maggiori informazioni: www.cinelli-milano.com<br />

I NASTRI MANUBRIO DI SELLE ITALIA<br />

A fianco dell’ampia offerta <strong>di</strong> selle, Selle Italia propone una<br />

gamma <strong>di</strong> nastri manubrio con caratteristiche <strong>di</strong>verse. L’azienda<br />

ne rinnova due già in collezione e lancia una novità:<br />

il nastro Smart Tape, ultimo nato della famiglia Greentech,<br />

dalla forte anima sostenibile. Si presenta infatti come un’unica<br />

striscia con tappo integrato nello stesso materiale che<br />

impone un montaggio al contrario rispetto ai tra<strong>di</strong>zionali:<br />

infatti si dovrà partire dal tappo per effettuare la nastratura<br />

del manubrio. Il nastro è realizzato senza la striscia <strong>di</strong> bioadesivo<br />

interna: la particolare microstruttura a “ventosa”<br />

sopperisce alla mancanza della colla e permette <strong>di</strong> riutilizzare<br />

il nastro una volta rimosso dal manubrio. Dallo spessore<br />

<strong>di</strong> 2,5 millimetri, garantisce<br />

comfort e grip elevati e<br />

permette un risparmio fino al<br />

20% <strong>di</strong> tempo da de<strong>di</strong>care alla<br />

fase <strong>di</strong> nastratura.<br />

Per maggiori informazioni:<br />

www.selleitalia.com<br />

L’ASSICURAZIONE PER DIFENDERSI DAI FURTI<br />

Si annuncia come una rivoluzione la soluzione pensata per evitare i<br />

furti <strong>di</strong> biciclette la partnership fra due realtà italiane altamente specializzate<br />

nel proprio campo: Trackting, sinonimo <strong>di</strong> antifurti GPS, e<br />

Neosurance, società insurtech e broker <strong>di</strong>gitale <strong>di</strong> riferimento internazionale.<br />

Si tratta <strong>di</strong> un prodotto assicurativo che unisce la tecnologia<br />

del prodotto all’innovazione del processo. Dall’app Trackting<br />

associata a uno dei <strong>di</strong>versi modelli <strong>di</strong> antifurti GPS, con il nuovo servizio<br />

Premium, sarà infatti possibile attivare una polizza furto in pochi<br />

minuti e in totale sicurezza, evitando snervanti passaggi burocratici.<br />

La novità sarà sul mercato dai primi mesi del 2024.<br />

Per maggiori informazioni: https://trackting.com/it/


IN VETRINA<br />

in <strong>punta</strong> <strong>di</strong> <strong>sellino</strong> 9<br />

GLI OCCHIALI PER PEDALARE SEMPRE E OVUNQUE<br />

KOO Eyewear amplia i propri orizzonti<br />

con un nuovo occhiale da ciclismo.<br />

ALIBI accompagna i ciclisti<br />

nelle lunghe pedalate con una<br />

montatura half frame, che permette<br />

all’occhio <strong>di</strong> osservare ed esplorare<br />

senza limiti l’ambiente circostante.<br />

Nuove anche le varianti <strong>di</strong> lenti, sviluppate<br />

in collaborazione con Zeiss e<br />

che KOO Eyewear ha selezionato per<br />

ognuna delle otto versioni proposte.<br />

Per maggiori informazioni:<br />

kooworld.cc<br />

LA CROSSWAY L 500, LA BICI DA TREKKING DI MERIDA<br />

Bicicletta da trekking <strong>di</strong> fascia alta, la CROSSWAY L 500 <strong>di</strong> Merida è ideale per chi cerca<br />

una bici super equipaggiata per gli spostamenti quoti<strong>di</strong>ani o una compagna comoda<br />

ma veloce per piacevoli passeggiate attraverso i boschi e sui sentieri <strong>di</strong> campagna.<br />

La forcella e i reggisella ammortizzati, insieme a un’ampia gamma <strong>di</strong> rapporti e potenti<br />

freni a <strong>di</strong>sco, rendono la guida confortevole e <strong>di</strong>vertente. La CROSSWAY L 500 offre anche<br />

la possibilità <strong>di</strong> montare parafanghi, portapacchi e cavalletto.<br />

Per maggiori informazioni: https://www.merida-bikes.com/it-it<br />

LA GIACCA SANTINI PER NON SOFFRIRE L’INVERNO<br />

Ci sono appassionati della bici che pedalano anche d’inverno, con il freddo e<br />

con la pioggia. Per fortuna c’è chi ha pensato a loro e ha progettato una giacca<br />

così leggera da sembrare una maglia, ma che promette completa protezione<br />

da vento e pioggia e un’adattabilità mai vista alle temperature più rigide.<br />

La giacca Santini Adapt Multi è progettata per un range <strong>di</strong> temperature<br />

da 0°C a +10°C, consente <strong>di</strong> mantenere l’equilibrio termico in con<strong>di</strong>zioni<br />

climatiche rigide. La giacca è realizzata in Power Shield <strong>di</strong> Polartec®, una<br />

nuova membrana realizzata per il 48% con materie prime <strong>di</strong> origine vegetale.<br />

Questa membrana bio-based, impermeabile (con valore <strong>di</strong> 20.000 mm <strong>di</strong><br />

colonna d’acqua) e traspirante, è in grado <strong>di</strong> rilasciare facilmente il calore in<br />

eccesso e il vapore acqueo per mantenere il corpo asciutto. Il tessuto scelto<br />

per la giacca Adapt Multi ha un peso <strong>di</strong> 231 g/m2. Le cuciture interne sono<br />

termosaldate e la zip frontale è doppia, cioè si apre sia dal basso che dall’alto.<br />

Per maggiori informazioni: www.santinicycling.com<br />

I CICLISTINI DEL MONFARDINI<br />

Se vi piacciono le miniature e amate la storia del ciclismo potete rivolgervi a Corrado<br />

Monfar<strong>di</strong>ni, un esperto della materia. La sua vasta produzione copre decenni<br />

<strong>di</strong> storia del ciclismo con i campioni più rappresentativi <strong>di</strong> ogni epoca. Le sue creazioni,<br />

dai pezzi singoli sino alle scene <strong>di</strong> gruppo, regalano gran<strong>di</strong> emozioni agli<br />

appassionati. Negli ultimi anni propone anche scenografie nei “teatrini”, <strong>di</strong>orami,<br />

quadretti e quadri bi<strong>di</strong>mensionali. Monfar<strong>di</strong>ni ha una clientela che prenota i suoi<br />

pezzi anche dall’estero, in particolare dalla Germania.<br />

Per maggiori informazioni: www.ciclismoinminiatura.it


Distanza totale<br />

Total <strong>di</strong>stance<br />

(km)<br />

S/C 1 Cagli — M. Petrano<br />

10,3<br />

S/C 2 Pianello — M. Petrano<br />

13<br />

S/C 3 Pondazzo — M. Petrano<br />

9,7<br />

S/C 4 Chiaserna — M. Catria<br />

10,6<br />

S/C 5 Buonconsiglio — M. Catria 13,4<br />

S/C 6 Fonte Avellana — M. Catria 12,5<br />

S/C 7 Acquaviva — M. Catria<br />

21,3<br />

S/C 8 Valdorbia — M. Catria<br />

13,9<br />

S/C 9 Pianello — M. Nerone<br />

16,3<br />

S/C 10 Piobbico — M. Nerone<br />

12,4<br />

S/C 11 Serravalle — M. Nerone<br />

9<br />

S/C 12 Fosto — M. Nerone<br />

12,6<br />

S/C 13 Sassoferrato — M. Strega 10,8<br />

S/C 14 Valico <strong>di</strong> Sitria<br />

10,1<br />

D+<br />

D+<br />

(m)<br />

810<br />

780<br />

770<br />

840<br />

940<br />

1.010<br />

1.130<br />

1.160<br />

1.160<br />

1.050<br />

700<br />

940<br />

660<br />

300<br />

Altezza massima Bici consigliata<br />

Maximum height Recommended bike<br />

(m)<br />

1.100<br />

BDC/ROAD<br />

1.100<br />

GRAVEL, MTB<br />

1.100<br />

GRAVEL, MTB<br />

1.365<br />

BDC/ROAD<br />

1.380 BDC/ROAD, GRAVEL<br />

1.684 GRAVEL, MTB<br />

1.380 GRAVEL, MTB<br />

1.684 GRAVEL, MTB<br />

1.473<br />

BDC/ROAD<br />

1.395 GRAVEL, MTB<br />

1.473<br />

BDC/ROAD<br />

1.395 GRAVEL, MTB<br />

943<br />

BDC/ROAD<br />

654<br />

BDC/ROAD<br />

1.525 m s.l.m.<br />

Serra <strong>di</strong> Burano<br />

Riserva del Bosco<br />

<strong>di</strong> Tecchie<br />

1.162 m s.l.m.<br />

Fiume Burano<br />

Strada Consolare Romana<br />

1.702 m s.l.m.<br />

889 m s.l.m.<br />

Parco Naturale Statale<br />

Gola del Furlo<br />

Parco del Monte Cucco<br />

977 m s.l.m.<br />

1.278 m s.l.m.<br />

Parco Naturale Gola della Rossa e <strong>di</strong> Frasassi<br />

Riserva Naturale Monte San Vicino e Monte Canfaito<br />

AREZZO<br />

BOLOGNA<br />

AREZZO<br />

BOLOGNA<br />

URBINO<br />

GUBBIO<br />

URBINO<br />

CITTÀ<br />

DI CASTELLO<br />

GUBBIO<br />

RIMINI<br />

PERUGIA<br />

CICLOVIA ADRIATICA<br />

CICLOVIE REGIONALI<br />

VALLIVE<br />

CICLO APPENNINICA<br />

ALTE MARCHE<br />

RIMINI<br />

PERUGIA<br />

CICLOVIA ADRIATICA<br />

CICLOVIE VALLIVE<br />

CICLO APPENNINICA<br />

ALTE MARCHE<br />

PESARO<br />

FANO<br />

SENGALLIA<br />

ANCONA<br />

FABRIANO<br />

ROMA<br />

PESARO<br />

FANO<br />

SENGALLIA<br />

ANCONA<br />

PORTO RECANATI<br />

FABRIANO<br />

CIVITANOVA M.<br />

PORTO S. ELPIDIO<br />

PORTO S. GIORGIO<br />

ROMA<br />

PORTO RECANATI<br />

CIVITANOVA M.<br />

PORTO S. ELPIDIO<br />

PORTO S. GIORGIO<br />

GROTTAMMARE<br />

SAN BENEDETTO<br />

DEL TRONTO<br />

GROTTAMMARE<br />

10 in <strong>punta</strong> <strong>di</strong> <strong>sellino</strong><br />

ITINERARI DOC<br />

I borghi e le strade che non ti aspetti<br />

La Ciclovia appenninica alte Marche è un itinerario capace <strong>di</strong> far scoprire alcuni dei<br />

luoghi più suggestivi del nostro Paese. Mare, collina e montagna: duecento chilometri<br />

pedalabili fra antiche località, castelli, oasi naturalistiche ed eccellenze gastronomiche<br />

TAVERNELLE<br />

Se avete un debole per le Marche e siete<br />

appassionati <strong>di</strong> bici, avete fatto Bingo!<br />

Dopo quattro anni abbondanti <strong>di</strong> gestazione,<br />

a fine aprile è finalmente nata<br />

la Ciclovia appenninica alte Marche,<br />

progetto che raggruppa nove comuni:<br />

Acqualagna, Cagli, Piobbico, Apecchio,<br />

Cantiano, Sassoferrato, Arcevia,<br />

Serra Sant’Abbon<strong>di</strong>o e Frontone. Si<br />

tratta <strong>di</strong> circa duecento chilometri <strong>di</strong><br />

possibili pedalate immersi in una natura<br />

davvero generosa e tutta da scoprire,<br />

specialmente se arrivate dalla città. Fra<br />

una pedalata e l’altra potrete abbandonarvi<br />

a qualche specialità enogastronomica<br />

della zona, senza però esagerare,<br />

ovvio. Dal tartufo <strong>di</strong> Acqualagna alle<br />

birre del Monte Catria, solo per fare<br />

qualche esempio.<br />

Vista l’abbondanza dei percorsi possibili,<br />

si consiglia <strong>di</strong> rimanere in zona per<br />

due o tre giorni per sfruttare al meglio<br />

le possibilità <strong>di</strong> escursioni.<br />

Scoprire il Passo<br />

STRADA / ROAD<br />

SUPERSTRADA / MOTORWAY<br />

CONSOLARE FLAMINIA / FLAMINIA CONSULAR ROAD<br />

del Furlo<br />

CORSI D’ACQUA / WATERWAYS<br />

PARCHI E RISERVE / NATURAL PARKS AND RESERVES<br />

Ricettività / Accommodation<br />

Fra i luoghi Mangiare più Dormire suggestivi<br />

toccati dagli<br />

Eating<br />

Sleeping<br />

SANT’ANGELO<br />

IN VADO<br />

Servizi / Services<br />

Camping<br />

Area camper<br />

Camping<br />

Camper area<br />

itinerari Servizi de<strong>di</strong>cati proposti / De<strong>di</strong>cated services c’è il<br />

Area attrezzata - Ricarica bici<br />

Bike stop - Bike recharging<br />

Passo del CiclofficinaFurlo che<br />

Bike repair shop<br />

Scheda tecnica / Technical specifications<br />

si trova in un territorio<br />

straor<strong>di</strong>nario Estimated time motion dal<br />

Lunghezza<br />

200 km<br />

Length<br />

12 km<br />

Tempo movimento stimato 13 h<br />

Dislivello complessivo<br />

3570 m<br />

Overall <strong>di</strong>fference in elevation<br />

Cima Coppi<br />

punto <strong>di</strong> vista paesaggistico,<br />

Type geologico, of route<br />

sterrati ge-<br />

Valico <strong>di</strong> Acquapartita (868mt)<br />

4<br />

Cima Coppi<br />

Acquapartita Pass (868mt)<br />

APECCHIO<br />

Tipo <strong>di</strong> tracciato<br />

Strada asfaltata, brevi tratti<br />

Tarmacked road, short<br />

ACQUAPARTITA<br />

sections of <strong>di</strong>rt tracks<br />

Difficoltà<br />

Giro in bici da corsa per<br />

omorfologico,<br />

Difficulty<br />

esperti. paleontologico,<br />

floreale e<br />

Ottimo allenamento<br />

richiesto.<br />

Racing bike ride for experts.<br />

High level of training required.<br />

Tappe<br />

Distanza totale Altitu<strong>di</strong>ne<br />

Stages<br />

Total <strong>di</strong>stance Difference<br />

(Kms) in elevation<br />

(mts)<br />

faunistico.<br />

1 Furlo - Acqualagna — Cagli<br />

14<br />

130<br />

2 Cagli — Piobbico<br />

19<br />

510<br />

3 Piobbico — Apecchio<br />

12<br />

200<br />

All’interno 4 Apecchio — Cantianodella 33 Riserva<br />

il 7 Arcevia punto — Serra Sant’Abbon<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 37 mas-<br />

680<br />

680<br />

5 Cantiano — Sassoferrato<br />

29<br />

470<br />

PIETRALUNGA<br />

6 Sassoferrato — Arcevia<br />

23<br />

590<br />

8 Serra Sant’Abbon<strong>di</strong>o — Frontone 8<br />

190<br />

9 Frontone — Cagli<br />

11<br />

80<br />

sima attrazione<br />

10 Cagli — Furlo - Acqualagna<br />

14<br />

è la<br />

40<br />

gola creata dalla forza<br />

erosiva 4 del 9 fiume<br />

3<br />

1<br />

N<br />

2<br />

10<br />

8<br />

7<br />

Scarica il tracciato<br />

Download route<br />

Can<strong>di</strong>gliano, affluente<br />

del Metauro, che si<br />

6<br />

5<br />

SCALA 1:125.000<br />

2 KM<br />

1 MI<br />

Salite<br />

Uphill sections<br />

insinua tra imponenti<br />

m s.l.m<br />

800<br />

pareti rocciose del monte Pietralata e<br />

700<br />

600<br />

500<br />

del monte Paganuccio. Nei 400 millenni ha<br />

↖ CITTÀ DI CASTELLO<br />

↖ UMBERTIDE<br />

300<br />

200<br />

S/C 1<br />

SERRAVALLE<br />

DI CARDA<br />

S/C 10<br />

33 km<br />

MASSA<br />

URBANIA<br />

3<br />

PIOBBICO<br />

MONTE NERONE<br />

S/C 9<br />

19 km<br />

PIANELLO<br />

BACCIARDI<br />

S/C 12<br />

MORIA<br />

MONTE PETRANO<br />

5<br />

GUBBIO<br />

Fiume Can<strong>di</strong>gliano<br />

Fiume Metauro<br />

CARDELLA<br />

Fiume Bosso<br />

S/C 2<br />

CANTIANO<br />

URBINO<br />

CONFINE REGIONALE / REGIONAL BORDER<br />

SENTIERO ITALIA / SENTIERO ITALIA<br />

BREVETTO DEI TRE MONTI / BREVETTO DEI TRE MONTI<br />

CICLO APPENNINICA<br />

ALTE MARCHE<br />

Valico <strong>di</strong> Acquapartita<br />

S/C 1<br />

S/C 3<br />

2<br />

CAGLI<br />

10 km<br />

SMIRRA<br />

Strada Consolare Romana<br />

S/C 7<br />

S/C 4<br />

1<br />

ACQUALAGNA<br />

10 km<br />

S/C 5<br />

ACQUAVIVA<br />

11 km FRONTONE<br />

CASTELLO<br />

(CIMA COPPI)<br />

600 m s.l.m<br />

660 m s.l.m<br />

860 m s.l.m<br />

raggiunto una notevole profon<strong>di</strong>tà, attualmente<br />

non più visibile a causa della<br />

4 km<br />

MONTE CATRIA<br />

CHIASERNA<br />

SCHEGGIA<br />

← URBINO<br />

MONTE PIETRALATA<br />

S/C 8<br />

S/C 6<br />

9<br />

Fiume Can<strong>di</strong>gliano<br />

FURLO<br />

ISOLA<br />

FOSSARA<br />

S/C 14<br />

MONTE PAGANUCCIO<br />

8 km<br />

8<br />

SERRA SANT’ABBONDIO<br />

MONTE STREGA<br />

MONTELAGO<br />

29 km<br />

FOSSOMBRONE<br />

S/C 13<br />

Fiume Sentino<br />

PERGOLA<br />

MONTEROSSO<br />

6<br />

37 km<br />

CABERNARDI<br />

SASSOFERRATO<br />

<strong>di</strong>ga, costruita nel 1922.<br />

La gola, anche detta Passo<br />

del Furlo, è percorsa<br />

dal tracciato originario<br />

della antica via consolare<br />

Flaminia e nel suo<br />

CASTELLEONE<br />

DI SUASA<br />

SAN LORENZO<br />

IN CAMPO<br />

punto più stretto è attraversata<br />

da una galleria<br />

detta “petra pertusa”<br />

o “forulum” (piccolo foro)<br />

che fu fatta scavare<br />

CICLO APPENNINICA<br />

CAUDINO<br />

7<br />

ALTE MARCHE<br />

ARCEVIA dall’imperatore Vespasiano<br />

per consentire un<br />

più agevole passaggio <strong>di</strong><br />

persone e veicoli: da qui<br />

23 km<br />

GENGA<br />

il nome “Furlo”. Accanto<br />

al traforo si trova un<br />

precedente varco <strong>di</strong> epoca<br />

etrusca, lungo 8 mt,<br />

FABRIANO<br />

largo 3,30 m te alto 4,45<br />

mt, e una piccola chiesetta,<br />

detta della Botte, un tempo abitata<br />

da un<br />

CITTÀ<br />

DI CASTELLO<br />

eremita.<br />

SANT’IPPOLITO<br />

↓ PERUGIA - ROMA ↓ PERUGIA - ROMA ↓ FOSSATO DI VICO<br />

Valico <strong>di</strong> Moria<br />

Valico <strong>di</strong> Valdorbia<br />

↗ FANO-PESARO<br />

10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160 170 180 190 km<br />

CAGLI<br />

FRONTONE<br />

276 m s.l.m<br />

412 m s.l.m<br />

ACQUALAGNA<br />

PIOBBICO APECCHIO<br />

CANTIANO<br />

SASSOFERRATO<br />

ARCEVIA<br />

SERRA SANT’ABBONDIO CAGLI<br />

ACQUALAGNA<br />

204 m s.l.m<br />

339 m s.l.m 493 m s.l.m<br />

360 m s.l.m<br />

386 m s.l.m<br />

535 m s.l.m<br />

523 m s.l.m<br />

276 m s.l.m 204 m s.l.m<br />

↘ SENIGALLIA<br />

↘ ANCONA ↓ GENGA - FRASASSI<br />

SAN BENEDETTO<br />

DEL TRONTO<br />

ASCOLTACI<br />

MILANO SI SENTE!<br />

KRISTALL RADIO, LA RADIO DI MILANO IN FM 96.2 | DAB+ | KRISTALLRADIO.IT | APP


CICLOTURISMO<br />

<strong>In</strong> bici con Alessandro Manzoni<br />

in <strong>punta</strong> <strong>di</strong> <strong>sellino</strong> 11<br />

Per concludere nel migliore dei mo<strong>di</strong> le celebrazioni per i 150 anni dalla scomparsa<br />

<strong>di</strong> don Lisander, ecco un itinerario alla scoperta dei luoghi immortalati dallo scrittore<br />

Ecco un suggerimento per scoprire i luoghi<br />

<strong>di</strong> don Lisander e alcune ambientazioni<br />

dei Promessi Sposi. Partenza<br />

dalla Stazione Centrale <strong>di</strong> Milano per<br />

<strong>di</strong>rigersi verso il Fame<strong>di</strong>o del Cimitero<br />

Monumentale, che accoglie le spoglie<br />

mortali <strong>di</strong> Manzoni. Finita la visita si<br />

<strong>punta</strong> verso il centro della città per visitare<br />

la Casa Museo <strong>di</strong> Manzoni situata<br />

in via Gerolamo Moroni 1. Luogo manzoniano<br />

per eccellenza è la vicina chiesa<br />

<strong>di</strong> San Fedele, dove lo scrittore era<br />

solito partecipare alla Messa. Sempre in<br />

centro, imboccato l’inizio del Corso Vittorio<br />

Emanuele ci si trova nel luogo<br />

dove sorgeva il Forno delle Grucce, il<br />

prestinaio dove Renzo assistette all’assalto<br />

della folla inferocita per il rincaro<br />

del prezzo del pane. Imboccando la<br />

ciclabile in corso San Babila si <strong>punta</strong><br />

verso nord per visitare la chiesa <strong>di</strong> San<br />

Carlo al Lazzaretto in largo Fra Paolo<br />

Bellintani. La ciclabile <strong>di</strong> Corso Buenos<br />

Aires porta fuori città. Si prosegue<br />

sul viale Monza e svoltando in via Luigi<br />

Bertelli si raggiunge la ciclabile della<br />

Martesana. Poi, in rapida successione,<br />

Cascina Gobba, Vimodrone, Cassina<br />

de’ Pecchi e Gorgonzola.<br />

Sulle orme <strong>di</strong> Renzo Tramaglino<br />

Ad <strong>In</strong>zago, si prende la <strong>di</strong>rezione verso<br />

Cassano d’Adda, dove conviene attardarsi<br />

un po’ per la visita della citta<strong>di</strong>na.<br />

L’itinerario prosegue lungo l’Adda sulle<br />

orme <strong>di</strong> Renzo Tramaglino che, inseguito<br />

dalla giustizia, dopo essere fuggito<br />

da Milano, doveva raggiungere al più<br />

presto il confine della Repubblica Veneta.<br />

Sul percorso si incontrano Trezzo<br />

d’Adda e il suo famoso ponte <strong>di</strong> ferro,<br />

Crespi con il Villaggio Operaio, Brivio<br />

e Imbersago, dove si può ammirare il<br />

cosiddetto traghetto <strong>di</strong> Leonardo, forse<br />

realizzato su progetto <strong>di</strong> Leonardo da<br />

Vinci. Sul percorso sino a Lecco ci sono<br />

Una corte nel rione <strong>di</strong> Pescarenico a Lecco.<br />

Il monumento in<br />

piazza San Fedele<br />

a Milano.<br />

Da Pescarenico la vista <strong>di</strong> Lecco e il paesaggio che ha ispirato<br />

il famoso brano dell’ad<strong>di</strong>o ai monti nei Promessi Sposi.<br />

Lo scrittoio <strong>di</strong><br />

Manzoni a Villa<br />

Caleotto a Lecco.<br />

numerose tracce <strong>di</strong> archeologia industriale,<br />

tra cui <strong>di</strong>verse centrali elettriche.<br />

Prima <strong>di</strong> giungere a Lecco, conviene<br />

attardarsi nel rione <strong>di</strong> Pescarenico<br />

dove Manzoni ambienta alcune delle<br />

pagine più belle dei Promessi Sposi. La<br />

tappa successiva, appena giunti in città,<br />

è Villa Caleotto, in via don Guanella,<br />

oggi museo <strong>di</strong> memorie manzoniane.<br />

Sempre a Lecco non mancano altri luoghi<br />

manzoniani, come l’Antica Osteria<br />

La villa <strong>di</strong> Brusuglio dove Manzoni compose la celebre ode del Cinque Maggio.<br />

Casa <strong>di</strong> Lucia e il Tabernacolo dei Bravi,<br />

menzionato all’inizio del romanzo,<br />

dove avvenne l’incontro tra don Abbon<strong>di</strong>o<br />

e i bravi. Oltre a questo itinerario si<br />

può aggiungere la visita a Villa Manzoni<br />

Berlingieri a Brusuglio, nel comune<br />

<strong>di</strong> Cormano alle porte del capoluogo<br />

lombardo. Qui don Lisander si de<strong>di</strong>cò<br />

sia alla scrittura, sia alla coltivazione dei<br />

campi. Anche Monza ha <strong>di</strong>versi luoghi<br />

manzoniani, che sono stati recentemente<br />

valorizzati dal Comune e da alcune<br />

associazioni culturali della città. <strong>In</strong> piazza<br />

Santa Margherita – poco <strong>di</strong>stante<br />

dal ponte dei leoni – sorge la chiesa<br />

<strong>di</strong> San Maurizio dove si trovava anche il<br />

convento della monaca <strong>di</strong> Monza.<br />

L’ITINERARIO<br />

Lunghezza: 85 chilometri.<br />

Tipo <strong>di</strong> fondo: asfalto e terra.<br />

Difficoltà: me<strong>di</strong>a.


12<br />

in <strong>punta</strong> <strong>di</strong> <strong>sellino</strong><br />

APPUNTAMENTI<br />

Un’agenda ricca per gli appassionati<br />

Il 2024 sarà un anno speciale per chi ama la bicicletta e il ciclismo<br />

perché ci saranno tanti eventi <strong>di</strong> qualità.<br />

Spicca, fra tutti, la partenza italiana del Tour de France<br />

Il Bike Festival <strong>di</strong> Riva del Garda.<br />

Bologna ospiterà la terza e<strong>di</strong>zione della<br />

Fiera del Cicloturismo nello spazio<br />

DumBo, come lo scorso anno. La fiera,<br />

la prima del suo genere in Italia, è de<strong>di</strong>cata<br />

a chiunque sia alla ricerca <strong>di</strong> una<br />

nuova esperienza o avventura a pedali e<br />

a tutti gli operatori del settore. Le giornate<br />

aperte al pubblico saranno sabato<br />

6 e domenica 7 aprile 2024, durante<br />

le quali le destinazioni, i tour operator e<br />

i produttori <strong>di</strong> biciclette e accessori presenteranno<br />

le loro offerte.<br />

A Bergamo, da venerdì 14 a domenica<br />

16 aprile, è in programma BikeUp<br />

<strong>2023</strong>– Electric Bicycle Power. Sarà la<br />

prima tappa <strong>di</strong> questa manifestazione<br />

de<strong>di</strong>cata alla e-bike che vedrà la replica<br />

a Torino da venerdì 5 a domenica<br />

7 maggio, all’interno del parco del Valentino.<br />

Dal 2 al 5 maggio l’ap<strong>punta</strong>mento<br />

per gli appassionati delle due ruote è<br />

al Bike Festival Garda Trentino a Riva<br />

del Garda, che quest’anno festeggia<br />

la 29 a e<strong>di</strong>zione. Attesi più <strong>di</strong> 50.000 visitatori,<br />

tantissimi tra i migliori espositori<br />

del settore, e 300 marche del mondo<br />

bike che presenteranno le novità <strong>2023</strong><br />

per il mondo delle MTB e metteranno a<br />

<strong>di</strong>sposizione gratuitamente oltre 1.000<br />

modelli <strong>di</strong> mtb e e-mtb per i test.<br />

Il Tour s’inchina a Bartali e a Pantani<br />

Il grande ap<strong>punta</strong>mento per gli appassionati<br />

<strong>di</strong> ciclismo è con il Giro d’Italia<br />

che partirà il 2 maggio da Venaria Reale<br />

con il finale ancora a Roma in programma<br />

il 26 maggio, ma la grande notizia<br />

è che il Tour de France nel 2024<br />

partirà da Firenze un tributo all’Italia,<br />

ma anche a Gino Bartali per due volte<br />

maglia gialla a <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza l’una<br />

dall’altra. Le prime tre frazioni della<br />

Grand Boucle saranno interamente<br />

italiane. Si partirà il 29 giugno. La prima<br />

tappa terminerà a Rimini, 206 chilometri<br />

per corridori decisi a darsi battaglia.<br />

La seconda tappa, da Cesenatico a<br />

Bologna, è <strong>di</strong> 200 km e sarà un grande<br />

omaggio a Marco Pantani, l’in<strong>di</strong>menticabile<br />

campione romagnolo. La terza, <strong>di</strong><br />

229 km, muoverà da Piacenza per giungere<br />

a Torino. Mentre la quarta frazione<br />

prenderà il via da Pinerolo da dove poi<br />

si giungerà in Francia, passando anche<br />

dal Sestriere e dal mitico Galibier. L’ultima<br />

tappa che muove dal suolo italiano<br />

è un omaggio a Fausto Coppi che compì<br />

la grande impresa nella frazione Cuneo-Pinerolo<br />

nel Giro del 1949.<br />

Le suggestioni del pavé<br />

<strong>di</strong> Montmartre<br />

Se ne parla forse poco, ma un altro importante<br />

ap<strong>punta</strong>mento per gli appassionati<br />

<strong>di</strong> ciclismo sono le Olimpia<strong>di</strong> in<br />

programma quest’anno a Parigi. Sono<br />

238 chilometri per la gara maschile e<br />

158 per le donne: sarà suggestivo il finale<br />

che prevede l’arrivo in leggera salita<br />

sulle pietre <strong>di</strong> Montmartre. A <strong>di</strong>fferenziare<br />

le prove maschile e femminile sarà<br />

il tratto in linea iniziale, mentre risulterà<br />

identico il circuito finale, caratterizzato<br />

dalla tripla ascesa dello strappo <strong>di</strong> Montmartre.<br />

La cronometro, sia per le donne<br />

che per gli uomini, partirà dall’Esplanade<br />

des <strong>In</strong>valides, si concluderà davanti<br />

al Pont Alexandre III e misurerà 32,4<br />

chilometri.


LA GARA<br />

Il Giro 2024? Bello e impreve<strong>di</strong>bile<br />

in <strong>punta</strong> <strong>di</strong> <strong>sellino</strong> 13<br />

Che cosa riserva la corsa a tappe più affascinante del Bel Paese?<br />

Un percorso stu<strong>di</strong>ato dagli organizzatori per stupire e chiamare<br />

all’attacco i corridori, sin dalle prime due frazioni<br />

Gli organizzatori lo hanno “smussato”,<br />

reso un pizzico impreve<strong>di</strong>bile, infarcito<br />

<strong>di</strong> trabocchetti, senza snaturarne la<br />

natura, lasciando certe salite iconiche<br />

che sanno <strong>di</strong> leggenda. Il Giro 2024 cerca<br />

<strong>di</strong> giocarsi un ruolo da protagonista<br />

e una sua fisionomia, stretto fra la concorrenza<br />

<strong>di</strong> un gigante, il Tour, e una<br />

corsa, la Vuelta, che negli anni ha assunto<br />

sempre più importanza. Il problema<br />

del Giro d’Italia sembra essere la<br />

mancanza al via dei gran<strong>di</strong> protagonisti<br />

L’indomani c’è l’arrivo in salita sui 14 km<br />

<strong>di</strong> Prati <strong>di</strong> Tivo (Spoleto-Prati <strong>di</strong> Tivo<br />

153 km), già arrivo <strong>di</strong> tappa alla Tirreno-<br />

Adriatico. Prima del giorno <strong>di</strong> riposo<br />

la carovana fa sosta a Napoli per una<br />

tappa che si annuncia come un invito a<br />

nozze per i velocisti. Dopo la giornata <strong>di</strong><br />

riposo si riparte da Pompei – la località<br />

più a sud <strong>di</strong> questo Giro - per raggiungere<br />

Cusano Mutri con ine<strong>di</strong>to arrivo<br />

in salita. La frazione che arriva a Francavilla<br />

è adatta alle ruote veloci del<br />

GLI ATTESI PROTAGONISTI,<br />

ASPETTANDO IL FENOMENO POGAČAR<br />

Tutti lo vogliono, tutti lo desiderano; ma lui ci sarà? Il grande atteso per l’e<strong>di</strong>zione<br />

2024 del Giro d’Italia è lo sloveno Tadej Pogačar, classe sopraffina, carattere<br />

gioioso, trascinatore in corsa e fuori dalle competizioni. Il percorso <strong>di</strong><br />

quest’anno si adatta alle sue caratteristiche. Corridore per nulla atten<strong>di</strong>sta e<br />

calcolatore, potrebbe andare all’attacco già alla seconda tappa, sui tornanti<br />

della salita <strong>di</strong> Oropa e poi interpretare la corsa con fantasia. Certa è la partecipazione<br />

<strong>di</strong> Filippo Ganna che potrà fare il mattatore nelle due lunghe prove<br />

contro il tempo e magari togliersi qualche altro sfizio. Per la classifica generale<br />

potrebbe <strong>di</strong>re la sua pure Jay Hindley, vincitore della corsa nel 2022. Sarà della<br />

partita anche il belga Wout Van Aert che può giocare un ruolo da protagonista<br />

nelle frazioni più vallonate.<br />

La sala de<strong>di</strong>cata<br />

alla maglia rosa che si trova<br />

al Museo del Ghisallo <strong>di</strong> Magreglio (LC).<br />

che sono appunto attratti dalle corse a<br />

tappe concorrenti. Così gli organizzatori<br />

cercano <strong>di</strong> non rinunciare almeno allo<br />

spettacolo con un percorso capace<br />

<strong>di</strong> offrire emozioni. Il tracciato dell’ultima<br />

settimana è meno <strong>di</strong>fficile rispetto<br />

a quello proposto nelle precedenti e<strong>di</strong>zioni<br />

e questo dovrebbe scongiurare la<br />

corsa al risparmio dei protagonisti nelle<br />

prime due settimane. Il vincitore dello<br />

scorso anno centellinò le forze sino alla<br />

cronometro del penultimo giorno, che<br />

risultò decisiva. Quest’anno il “tavolo”<br />

apparecchiato dagli organizzatori è <strong>di</strong>fferente.<br />

La partenza è a razzo. Si inizia<br />

con due tappe già ricche <strong>di</strong> asperità:<br />

la Venaria Reale <strong>di</strong> 136 chilometri e<br />

la seconda frazione che da San Francesco<br />

al campo conduce al Santuario <strong>di</strong><br />

Oropa, dove Marco Pantani, nel 1999,<br />

fece l’impresa, saltando come birilli gli<br />

avversari dopo essersi fermato per un<br />

incidente meccanico. Nella prima settimana<br />

si alternano tappe semplici ad altre<br />

più impegnative, capaci <strong>di</strong> scremare<br />

il gruppo dei migliori.<br />

Una cronometro spaccagambe<br />

La cronometro lunga <strong>di</strong> 32 chilometri<br />

da Foligno a Perugia è destinata a lasciare<br />

il segno nella classifica generale.<br />

gruppo. La Martinsicuro-Fano si annuncia<br />

fra le più spettacolari <strong>di</strong> questo<br />

Giro con i “muri” bassi delle Marche a<br />

fare selezione nel gruppo. Prima del fine<br />

settimana con due tappe decisamente<br />

impegnative c’è la Riccione - Cento,<br />

frazione manna per i velocisti. I corridori<br />

sono chiamati a <strong>di</strong>sputare la seconda<br />

cronometro (31 km) da Castiglione<br />

delle Stiviere a Desenzano del Garda,<br />

mentre il giorno dopo la Manerba<br />

del Garda-Livigno (Mottolino) <strong>di</strong> 223<br />

km presenta un arrivo in salita ine<strong>di</strong>to.<br />

I chilometri conclusivi della tappa sono<br />

davvero impegnativi con l’interminabile<br />

Forcola <strong>di</strong> Livigno e l’arrivo al Mottolino<br />

dove gli ultimi 1800 metri che si percorrono<br />

su asfalto con un’alternanza <strong>di</strong><br />

rampe al 18% e brevi tratti quasi piatti.<br />

Lo spauracchio del Passo Brocon<br />

A Livigno è previsto il giorno <strong>di</strong> riposo,<br />

poi la ripartenza con la tappa Livigno-Santa<br />

Cristina Valgardena che<br />

presenta la Cima Coppi al Passo dello<br />

Stelvio con i suoi 2758 metri <strong>di</strong> altezza.<br />

La frazione successiva da Selva <strong>di</strong> Val<br />

Gardena al Passo Brocon <strong>di</strong> 159 km<br />

potrebbe essere una delle tappe più importanti<br />

del Giro. Poca pianura e tanta<br />

salita, soprattutto le due ascese del Passo<br />

Sella e del Rolle che hanno fatto<br />

la storia del Giro. La frazione successiva,<br />

da Fiera <strong>di</strong> Primiero a Padova<br />

è adatta alle ruote veloci. La tappa<br />

da Mortegliano a Sappada, <strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>fficoltà, è prelu<strong>di</strong>o alla penultima<br />

frazione da resa dei conti<br />

con la doppia ascesa del monte<br />

Grappa. Poi trasferimento a Roma<br />

per il gran finale.<br />

1ª 4 maggio 136 km<br />

Venaria Reale – Torino<br />

2ª 5 maggio 150 km<br />

San Francesco al Campo – Oropa<br />

3ª 6 maggio 165 km<br />

Novara – Fossano<br />

4ª 7 maggio 187 km<br />

Acqui Terme – Andora<br />

5ª 8 maggio 176 km<br />

Genova – Lucca<br />

6ª 9 maggio 177 km<br />

Viareggio – Rapolano Terme<br />

7ª 10 maggio 37,2 km<br />

Foligno – Perugia (crono)<br />

8ª 11 maggio 153 km<br />

Spoleto – Prati <strong>di</strong> Tivo<br />

9ª 12 maggio 206 km<br />

Avezzano – Napoli<br />

13 maggio Riposo<br />

10ª 14 maggio 141 km<br />

Pompei – Cusano Mutri (Bocca della<br />

Selva)<br />

11ª 15 maggio 203 km<br />

Foiano <strong>di</strong> Val Fortore – Francavilla<br />

al Mare<br />

12ª 16 maggio 183 km<br />

Martinsicuro – Fano<br />

LE TAPPE DEL GIRO 2024<br />

3321,2 Km totali<br />

13ª 17 maggio 179 km<br />

Riccione – Cento<br />

14ª 18 maggio 31 km<br />

Castiglione delle Stiviere – Desenzano<br />

del Garda (crono)<br />

15ª 19 maggio 220 km<br />

Manerba del Garda – Livigno<br />

20 maggio Riposo<br />

16ª 21 maggio 202 km<br />

Livigno – Santa Cristina Val Gardena<br />

(Monte Pana)<br />

17ª 22 maggio 154 km<br />

Selva <strong>di</strong> Val Gardena – Passo Brocon<br />

18ª 23 maggio 166 km<br />

Fiera <strong>di</strong> Primiero – Padova<br />

19ª 24 maggio 154 km<br />

Mortegliano – Sappada<br />

20ª 25 maggio 175 km<br />

Alpago – Bassano del Grappa<br />

21ª 26 maggio 126 km<br />

Roma – Roma


14<br />

in <strong>punta</strong> <strong>di</strong> <strong>sellino</strong><br />

NEWS<br />

Chi legge pedala due volte<br />

Per chi ama la bici la stagione invernale è de<strong>di</strong>cata al riposo in vista<br />

delle prossime pedalate. Questo è anche il periodo per prepararsi<br />

alle nuove avventure ciclistiche con le giuste letture<br />

Alfredo Azzini<br />

ALLE ORIGINI DELLA BICICLETTA<br />

Volume 1 l’evoluzione tecnica<br />

Un testo fondamentale per chi vuole<br />

scoprire la nascita del mezzo a due<br />

ruote: un’analisi storica dettagliata, aggiornata<br />

con le ultime scoperte sulla<br />

nascita della bicicletta. L’impressione,<br />

comunque, è che si possa ulteriormente<br />

scavare e scoprire qualcosa <strong>di</strong> più. Il testo<br />

è e<strong>di</strong>to per i tipi della E<strong>di</strong>ciclo, e<strong>di</strong>tore<br />

pioniere e appassionato, apripista in<br />

Italia dell’e<strong>di</strong>toria specializzata a due<br />

ruote.<br />

Clau<strong>di</strong>o Gregori<br />

IL CORNO DI ORLANDO, VITA, MORTE<br />

E MISTERI” DI OTTAVIO BOTTECCHIA<br />

Nel 2024 saranno passati cent’anni dalla<br />

vittoria del Tour de France <strong>di</strong> Ottavio<br />

Bottecchia ed è già iniziata la lunga lista<br />

<strong>di</strong> cerimonie, avvenimenti, corse ciclistiche<br />

per ricordare l’ex bersagliere ciclista<br />

<strong>di</strong> San Martino <strong>di</strong> Colle Umberto. <strong>In</strong><br />

programma un docufilm prodotto dalla<br />

RaiSport a cura del giornalista Franco<br />

Bortuzzo, spilimberghese e alla Rai da<br />

anni il coor<strong>di</strong>natore delle trasmissioni al<br />

Giro e al Tour nonché della rubrica settimanale<br />

Ra<strong>di</strong>oCorsa. A Botescià sarà<br />

de<strong>di</strong>cato anche uno spettacolo teatrale<br />

con Simone Cristicchi. Sul fronte e<strong>di</strong>toriale<br />

non possiamo <strong>di</strong>menticare la fatica<br />

letteraria <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o Gregori, giornalista<br />

<strong>di</strong> lungo corso e penna sopraffina, autore<br />

de “Il Corno <strong>di</strong> Orlando, vita, morte<br />

e misteri <strong>di</strong> Ottavio Bottecchia”, libro<br />

pubblicato da 66thand2nd, raffinatissimo<br />

e<strong>di</strong>tore che al ciclismo ha de<strong>di</strong>cato<br />

alcuni testi eccellenti.<br />

Clau<strong>di</strong>o Pedroni<br />

GUIDA ALLE PIÙ BELLE<br />

CICLOVIE E PISTE CICLABILI<br />

IN EMILIA ROMAGNA/1<br />

Piacenza, Parma, Reggio Emilia<br />

e Modena<br />

Per i tipi della E<strong>di</strong>ciclo,<br />

una guida de<strong>di</strong>cata<br />

all’Emilia Romagna<br />

occidentale:<br />

sono mappate le province<br />

<strong>di</strong> Piacenza,<br />

Parma, Reggio Emilia<br />

e Modena. Tra le<br />

pagine sono descritte,<br />

con l’ausilio <strong>di</strong> mappe<br />

e un corredo fotografico,<br />

7 ciclovie per Piacenza,<br />

16 per Parma,<br />

11 per Reggio Emilia<br />

e 12 per Modena per un<br />

totale <strong>di</strong> 46 percorsi.<br />

Sono itinerari selezionati<br />

in modo da<br />

essere percorribili per<br />

tutti, sicuri, go<strong>di</strong>bili e<br />

riconoscibili sul territorio.<br />

I percorsi proposti<br />

hanno <strong>di</strong>verse lunghezze,<br />

per uscite <strong>di</strong><br />

mezza giornata o un<br />

weekend. È anche in<strong>di</strong>cata<br />

la possibilità <strong>di</strong><br />

connettere ciclovie contigue,<br />

in modo da trasformare l’uscita in una<br />

vacanza <strong>di</strong> una settimana. Alcuni itinerari<br />

incrociano o percorrono parte <strong>di</strong> ciclovie<br />

dal respiro nazionale, come la Rete<br />

<strong>di</strong> Bicitalia, oppure europeo, come<br />

EuroVelo.<br />

Albano Marcarini<br />

PIEMONTE BIKE<br />

Guida completa agli itinerari, piste<br />

ciclabili, ciclovie e ciclostrade del<br />

Piemonte<br />

Questa guida, sempre <strong>di</strong><br />

E<strong>di</strong>ciclo, esplora il Piemonte<br />

con un caleidoscopio <strong>di</strong><br />

suggerimenti che considera<br />

i vari approcci e il <strong>di</strong>verso<br />

modo <strong>di</strong> usare una bici.<br />

È un repertorio completo<br />

<strong>di</strong> ciò che la regione offre<br />

in termini <strong>di</strong> ciclo-turismo<br />

<strong>di</strong> breve, me<strong>di</strong>a e lunga <strong>di</strong>stanza,<br />

non escludendo itinerari<br />

particolarmente votati<br />

alla mountain-bike e al gravel.<br />

Si tratta sempre <strong>di</strong> itinerari<br />

‘istituzionalizzati’, ovvero<br />

proposti e valorizzati sul territorio.<br />

<strong>In</strong> altre parole hanno<br />

punti <strong>di</strong> appoggio, segnaletica<br />

e sono dotati <strong>di</strong><br />

tracce gps scaricabili dal<br />

sito E<strong>di</strong>ciclo. Si va così dalle<br />

precorritrici ‘ciclostrade’<br />

torinesi al futuristico Grand<br />

Tour dei siti Unesco, dalle<br />

‘Strade del vino’ alle Salite<br />

dei Gran<strong>di</strong> Campioni, dalle<br />

gran<strong>di</strong> ciclovie interregionali,<br />

come quella del Po o della<br />

Francigena, ai percorsi sulle<br />

ex-strade militarialpine, dagli<br />

itinerari delle aree protette ai percorsi<br />

tematici del paesaggio monferrino<br />

e langarolo, dagli anelli periurbani<br />

come la Corona <strong>di</strong> Delizie alle ciclovie<br />

della Valsesia e del Toce.<br />

I NOSTRI INCONTRI<br />

Il racconto <strong>di</strong> tre campionesse<br />

su due ruote<br />

Metti tre donne a raccontare <strong>di</strong> sé a Milano, da Rossignoli in corso Garibal<strong>di</strong>, la boutique del ciclismo (a destra, nella foto), una<br />

location suggestiva e intrigante. È accaduto una sera <strong>di</strong> ottobre, merito del nostro giornale, in Punta <strong>di</strong> Sellino, che ha dato<br />

ap<strong>punta</strong>mento a Rossella Galbiati, pluricampionessa; Morena Tartagni, prima atleta italiana a salire sul po<strong>di</strong>o dei mon<strong>di</strong>ali<br />

<strong>di</strong> ciclismo nel 1968 a Imola e Anna Salaris, insegnante <strong>di</strong> mountain bike, collaboratrice dell’associazione Turbolento. Special<br />

guest Marino Vigna, oro olimpico nell’inseguimento a squadre ai Giochi <strong>di</strong> Roma nel 1960. Come è andata la serata? Benissimo.<br />

Sempre sul “pezzo”, precise nei loro racconti e capaci <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zi tecnici. A ravvivare l’incontro anche le “punzecchiature” fra<br />

la Galbiati e la Tartagni, memori delle loro sfide. Arrivederci ai prossimi incontri che organizzeremo nel 2024.


IN SELLA<br />

in <strong>punta</strong> <strong>di</strong> <strong>sellino</strong> 15<br />

Una gravel iridata prima ancora <strong>di</strong> nascere<br />

Vincitrice del mon<strong>di</strong>ale, la Silex presenta una geometria che abbina la capacità<br />

<strong>di</strong> avere alta velocità e controllo con la como<strong>di</strong>tà e resistenza <strong>di</strong> una bici da bikepacking<br />

Non aveva ancora visto la<br />

luce che già si fregiava del<br />

titolo iridato”. Così passerà<br />

alla storia l’esor<strong>di</strong>o<br />

della nuova Silex che Merida<br />

ha sviluppato come<br />

seconda generazione della<br />

propria offerta gravel.<br />

La bici è stata “consegnata”<br />

al Team Bahrain Victorious<br />

pochi giorni prima del Campionato<br />

Mon<strong>di</strong>ale dell’8 ottobre in Veneto<br />

e Matej Mohorič, alla sua ‘prima’ nella<br />

<strong>di</strong>sciplina, l’ha condotta sul gra<strong>di</strong>no più<br />

alto del po<strong>di</strong>o.<br />

La nuova Silex mantiene intatte alcune<br />

caratteristiche che hanno fatto della prima<br />

versione un modello <strong>di</strong> riferimento<br />

per stabilità e controllo nella guida, e a<br />

queste ha aggiunto un ulteriore sviluppo.<br />

<strong>In</strong>fatti, un primo intervento ha visto<br />

l’aumento dello spazio per gli pneumatici<br />

portato a ospitare copertoni<br />

700x45 mm, una opzione che migliora<br />

ulteriormente il comfort e la possibilità<br />

<strong>di</strong> percorrere con maggiore facilità strade<br />

sterrate e sentieri <strong>di</strong> montagna.<br />

La geometria aggiornata del mezzo è caratterizzata<br />

da un maggiore reach, ovvero<br />

un incremento della <strong>di</strong>stanza orizzontale<br />

tra l’asse della serie sterzo e la<br />

proiezione in altezza del movimento<br />

centrale, e da un angolo <strong>di</strong> sterzo più<br />

aperto rispetto alla precedente versione<br />

(si passa da 71° a 69,5°) per migliorare la<br />

stabilità sulle <strong>di</strong>scese tecniche e quando<br />

si attrezza la bici per trasformarla in una<br />

compagna <strong>di</strong> viaggio: infatti la nuova Silex<br />

conferma non solo le ottime prestazioni<br />

che le ha fatto vincere il titolo iridato,<br />

ma anche quella più avventurosa del<br />

bikepacking. <strong>In</strong> tal senso, anche il tubo<br />

sterzo più corto e la forcella leggermente<br />

più lunga conferiscono un look molto<br />

più sportivo confermando la stessa<br />

altezza dell’avantreno e la posizione <strong>di</strong><br />

guida comoda e sicura, molto apprezzata<br />

nella precedente versione.<br />

Adatta anche per il bikepacking<br />

La Silex è pronta anche ad affrontare<br />

la sfida <strong>di</strong> un viaggio autosufficiente su<br />

lunghe <strong>di</strong>stanze, ed è per questo che<br />

sono state massimizzate le prestazioni<br />

off-road. Ovunque la si utilizzi, è fondamentale<br />

poter trasportare tutto ciò<br />

<strong>di</strong> cui si ha bisogno: i punti <strong>di</strong> fissaggio<br />

sul telaio e sulla forcella consentono <strong>di</strong><br />

montare borracce, borse, attrezzi, parafanghi<br />

e accessori, mentre i supporti in<br />

stile “anything cage” sugli steli della forcella<br />

aumentano la capacità <strong>di</strong> carico.<br />

“Aggressiva”, sportiva, ma adatta anche per i lunghi viaggi <strong>di</strong> piacere.<br />

A questo si aggiunga la pre<strong>di</strong>sposizione<br />

per il passaggio interno dei cavi per un<br />

mozzo con <strong>di</strong>namo.<br />

Il risultato è una bici estremamente<br />

versatile, adatta alla guida <strong>di</strong> tutti i giorni:<br />

sia che si tratti <strong>di</strong> pendolarismo in città,<br />

o che si voglia affrontare una delle<br />

tante salite epiche delle nostre montagne,<br />

il futuro <strong>di</strong> Silex sembra <strong>di</strong>segnato<br />

su un percorso <strong>di</strong> successo.<br />

CARATTERISTICHE TECNICHE<br />

• Maggiore spazio per gli pneumatici,<br />

fino a 700x45 mm o 700x42 mm con i<br />

parafanghi<br />

• Angolo <strong>di</strong> sterzo <strong>di</strong> 69,5° per una<br />

maggiore stabilità e capacità in fuoristrada<br />

• Stessa posizione <strong>di</strong> guida con un tubo<br />

sterzo più corto e una forcella allungata<br />

• <strong>In</strong> caso <strong>di</strong> installazione <strong>di</strong> una forcella<br />

ammortizzata, la geometria della bici non<br />

cambia<br />

• Il foderi posteriori asimmetrici consentono<br />

la compatibilità con le trasmissioni 1x<br />

(max. 46 denti) o 2x (max. 50/34)<br />

• Freni a <strong>di</strong>sco da 180 mm <strong>di</strong> serie<br />

• Passaggio cavi integrato Wire Port<br />

• Possibilità <strong>di</strong> utilizzare il passaggio cavi<br />

completamente integrato nel cockpit FSA<br />

ACR/SMR<br />

• Morsetto reggisella integrato<br />

• Compatibilità con il reggisella<br />

• Forcella in carbonio (540 g) con attacchi<br />

“anything cage”<br />

• Forcella con pre<strong>di</strong>sposizione cavo <strong>di</strong>namo<br />

interno al mozzo su tutti i modelli<br />

• Capacità <strong>di</strong> trasporto bagagli elevata,<br />

pensata per borse da bikepacking<br />

OPZIONE TELAIO IN FIBRA DI CARBONIO CF<br />

• I telai in fibra <strong>di</strong> carbonio CF (1.220 g)<br />

sono dotati <strong>di</strong> attacchi per i parafanghi<br />

e <strong>di</strong> molteplici punti <strong>di</strong> montaggio sul<br />

telaio e la forcella, compreso attacchi per<br />

portapacchi posteriore e supporto Fidlock<br />

integrato sul tubo obliquo<br />

• Dissipatore <strong>di</strong> calore per freni DISC<br />

COOLER montato sul telaio<br />

OPZIONE TELAIO IN ALLUMINIO LITE<br />

• I telai LITE (1.900 g) sono dotati <strong>di</strong><br />

supporti per parafanghi, portapacchi<br />

posteriore, punti <strong>di</strong> montaggio multipli su<br />

telaio e forcella, e aggancio per rimorchio<br />

da bici.<br />

I freni a <strong>di</strong>sco <strong>di</strong> serie.<br />

Pronta per il mercato italiano<br />

La nuova Silex sarà <strong>di</strong>sponibile sia con telaio<br />

in fibra <strong>di</strong> carbonio CF che in alluminio<br />

LITE, entrambi accomunati dalla<br />

stessa forcella in carbonio. La geometria<br />

dei telai è identica, ma la versione CF è<br />

più votata al mondo performance grazie<br />

al risparmio <strong>di</strong> 680 grammi rispetto<br />

al modello in alluminio, oltre a prevedere<br />

un attacco per il freno posteriore con<br />

<strong>di</strong>ssipatore <strong>di</strong> calore Disc Cooler e un attacco<br />

Fidlock per le borracce integrato<br />

nel tubo obliquo. Le Silex con telaio in<br />

alluminio LITE sono più in<strong>di</strong>cate per un<br />

utilizzo “commuting” in quanto, oltre ad<br />

avere tutti i supporti previsti sulla versione<br />

carbon, ha la pre<strong>di</strong>sposizione per trasportare<br />

il rimorchio da bici.<br />

Per il mercato italiano, la nuova SILEX è<br />

<strong>di</strong>sponibile da novembre <strong>2023</strong> in cinque<br />

modelli – SILEX 200, 400, 700, 4000<br />

e 7000 – con prezzi a partire da € 1.490.<br />

Il manubrio con l’impugnatura<br />

da corsa.<br />

Supplemento a NordMilano24<br />

N. 2 - Dicembre <strong>2023</strong><br />

Marketing e pubblicità: DeiNaviganti 3453971562 - 3407012503<br />

E<strong>di</strong>tore: Prima Società Cooperativa Sociale a r.l.<br />

via Canzio 11, 2092 Cinisello Balsamo (MI)<br />

Testi: Angelo De Lorenzi<br />

Grafica e impaginazione: Yurij Pezzini<br />

Stampa: La Tipografia - Buccinasco (Mi)<br />

Immagini: Angelo De Lorenzi (pag. 7 e pag. 11), Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> Milano ufficio stampa<br />

(pag. 6), E<strong>di</strong>ciclo E<strong>di</strong>tore (pag. 14), Giovanni Auletta (pag. 5), Master cross ufficio stampa<br />

(a fondo pagina 4), Museo del Ghisallo (pag. 13), Paolo Ciaberta (pag. 4), Rossella Galbiati<br />

(pag 2), Rossignoli (pag. 14, in basso), Santuario <strong>di</strong> Oropa (p.13), 66thand2nd (pag. 14), Tania<br />

Marquez (pag. 4). <strong>In</strong> copertina foto <strong>di</strong> Rossella Galbiati, Giovanni Auletta e Michele Mon<strong>di</strong>ni.


16<br />

in <strong>punta</strong> <strong>di</strong> <strong>sellino</strong><br />

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