Scenari La svolta Una riflessione sul tema della microgestione del ciclo delle acque meteoriche nelle forniture pubbliche e, in particolare, sulla strada Molte cose si stanno muovendo in materia ambientale e, in particolare, anche sulle strade, soprattutto per quanto attiene il governo delle acque meteoriche sulle carreggiate, pericolo costante per gli utenti della strada, particolarmente su due ruote. In passato, nel micro governo delle acque meteoriche, si è tenuto conto solo dell’esercizio, a livello tecnico, dello stato dell’arte: quindi, gli interventi erano solo nelle mani di professionisti, progettisti e di tutti coloro che hanno a che fare con gli aspetti tecnici del governo, anzi, del micro governo delle acque meteoriche su strada. Anche il governo delle Caratteristiche Minime Ambientali (CAM) aveva, in un primo momento, escluso il drenaggio delle acque meteoriche dal CAM stesso, ritenendolo un puro presupposto di tutto ciò. Così ci si era determinanti, nel D.M. dell’ottobre 2017, istitutivo del CAM, quando tali incombenze furono ritenute obbligatorie per il settore delle costruzioni nei lavori pubblici. Attenzione alla sicurezza ambientale Questa legislazione, tuttavia, si è evoluta, anche facendo tesoro dell’esperienza e, più di recente, con il D.M. 22/12/2022, si è inserito tale governo del ciclo delle acque meteoriche negli appalti pubblici di costruzioni in riferimento alle Caratteristiche Minime Ambientali con obbligo anche di certificazione, laddove, nel D.M. istitutivo, occorreva solo, per queste operazioni, l’autocertificazione. Insomma, un’entrata a tutto campo del CAM negli appalti pubblici, prima nelle costruzioni, in via obbligatoria ed indi con il D.M. del 3 agosto 2023 in tutte le forniture pubbliche, con particolare riferimento alle strade, in via opzionale, cioè consentendo alle stazioni appaltanti di inserire i CAM fra i requisiti premianti negli appalti alle condizioni più vantaggiose. Questa vera e propria svolta ha un significato Gabriella Gherardi, Presidente AISES ben preciso, quello cioè di inserire, a pieno titolo, tutto il mini governo nelle acque meteoriche all’interno delle Condizioni Minime Ambientali, con l’intento anche di costituire buone pratiche pubbliche da far imitare anche ai lavori privati che dovrebbero seguire il buon esempio degli appalti pubblici. L’ingresso delle micro operazioni afferenti la gestione delle acque meteoriche nel CAM in generale e, in particolare nella strade, denota l’attenzione del legislatore a questo importante settore della sicurezza ambientale. Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che vorrei soffermarmi: finora i gestori non si erano occupati più che tanto del regime delle acque sull’asfalto, fonte di gravi incidenti provocati dal fenomeno dell’aquaplaning. Uno nuovo ramo di attività Alla luce di quest’ultima legislazione, invece, i gestori dovranno occuparsi a pieno titolo di questo importante ramo della gestione della sicurezza stradale, impegnandosi non solo per il drenaggio delle acque meteoriche, al fine di mettere in sicurezza le carreggiate stradali, ma anche recuperando e separando le acque meteoriche stesse fino al loro stoccaggio in piccoli invasi di prossimità multiuso. Tutto ciò attiva un nuovo campo di intervento attorno alla strada per l’utilizzo delle acque recuperate per tutte le esigenze della strada, dai lavori di manutenzione che abbisognano di acqua, all’innaffiamento di giardini, aiuole ed altri strumenti di abbellimento attorno alla strada stessa, ai servizi per gli utenti nelle stazioni di servizio, eccetera. Così facendo il sistema strada, sotto il profilo dell’approvvigionamento di acqua, dovrebbe diventare autonomo e non gravare sulle utenze di acqua di uso domestico, agricolo e industriale. Si tratta di tirare su praticamente da zero un ramo di attività dei gestori di strade finora solo sporadicamente gestito e, per farlo al meglio, occorrerà uno sforzo congiunto fra tutti gli operatori: industria del governo delle acque, degli invasi, delle canalizzazioni, eccetera. AISES da anni batte su questo tasto e speriamo che questa sia la volta buona. Il governo, inoltre, ha promesso di far uscire il prima possibile un disegno di legge governativo, su cui da tempo si sta lavorando, che coordina il micro governo delle acque meteoriche al macro governo di bacino. Le leggi dunque ci sono e la linea è già stata tracciata: spetta ora ai gestori delle strade e agli industriali della sicurezza stradale di farsi avanti creando una rete armonica nel regime del ciclo delle acque dolci attorno a tutte le nostre strade. nn Infrastrutture&Mobilità 62 3/<strong>2024</strong> <strong>leStrade</strong> <strong>leStrade</strong> 3/<strong>2024</strong> 63