Foto 3: Inserimento dati del ddt nell’APP a cura dell’addetto al prelievo. Foto 4: Scansione del QR code associato a ciascuna etichetta. Foto 6: Etichette personalizzate per lo specifico getto, pronte all’impiego. Foto 7: Scansione e inserimento a sistema delle etichette di identificazione dei provini. Chiave del sistema è il dispositivo di identificazione del provino costituito da due cartellini stampati su un supporto cartaceo adatto ad ambienti umidi (vasca termostatica o camera umida) e fortemente basici. Il cartellino superiore, apposto sulla superficie in vista del provino, è dotato di QR code con appositi campi per la compilazione manuale dei dati (data prelievo, data prova, ecc). Il cartellino inferiore, da disporre sul fondo della cubiera, è anch’esso dotato di QR code (foto 1). Il sistema associa automaticamente i due Qr-Code all’atto della compilazione della scheda prelievo e rende il prelievo univoco ed inalterabile (foto 2). La scheda di prelievo è compilata digitalmente mediante l’APP del sistema, il cui accesso è regolato da apposite credenziali, e richiede l’inserimento dei dati identificativi necessari (numero ddt, targa ATB, codice miscela, impianto, foto del documento di trasporto, scansione delle due etichette, numero dei provini, WBS, valore della prova di consistenza, firma dei vari soggetti presenti). (Foto 3, 4, 5, 6, 7). Effettuato il confezionamento, il sistema genera in automatico l’invio del verbale di prelievo al DL, il quale potrà verificare la correttezza dei dati, e tramite il sistema procederà all’invio di una notifica a mezzo mail all’incaricato del recupero dei provini. Nella mail sono indicate le seguenti informazioni: finestra temporale a disposizione per l’esecuzione dell’attività (16-72 ore), posizione GPS nella mappa (utile per l’individuazione del temporaneo posizionamento dei provini), elenco dei codici di identificazione dei prelievi. Il Direttore dei Lavori può liberamente accedere alla gestione dei provini in cloud tramite propri identificativi (username e password) senza preclusioni temporali e: • compilare l’anagrafica di cantiere (Appaltatore/ General Contractor, WBS, Opera e parte d’opera, impianto di produzione del calcestruzzo, codice miscela, resistenza caratteristica della miscela, ecc.); • consultare foto e documenti caricati; • inviare mail (PEC) di richiesta prova al laboratorio selezionandolo dall’apposita anagrafica; • attribuire il protocollo alla richiesta di prova; • procedere alla lettera di spedizione dei provini; • consultare l’esito delle prove sui provini ed i relativi certificati. I dati inseriti nel corso di un prelievo rimangono memorizzati anche se inavvertitamente la compilazione della scheda prelievo dovesse essere interrotta e l’applicazione chiusa. In tal modo è possibile ripartire ad eseguire il campionamento senza perdere elementi (foto 8). Su espressa richiesta di Italferr è stato attivato un flusso di informazioni tale da portare a rottu- Foto 5: Provini confezionati ed identificati con etichette personalizzate. Foto 8: Esempio di tabella anagrafica del laboratorio autorizzato presente nell’APP. ra il provino accettato dal laboratorio in completo anonimato. Il provino viene identificato in laboratorio unicamente attraverso un codice numerico di ingresso. Tutte le informazioni di dettaglio contenute nel sistema (codice miscela, classe di resistenza di progetto, opera, parte d’opera, ecc.) sono in questa fase oscurate e rese disponibili dal Direttore dei Lavori solo a rottura avvenuta, in modo da consentire al laboratorio di certificare le rotture. La prova, pertanto, viene effettuata in laboratorio, in totale assenza di elementi di conoscenza per lo sperimentatore. Noti i valori di rottura dei provini ed il numero del certificato, il Direttore dei Lavori può procedere con l’esecuzione in automatico dei controlli di accettazione di tipo A e di tipo B oppure esportare in Excel tutte le informazioni delle schede di prelievo per eseguire in modo autonomo il medesimo controllo. Sperimentazione Il sistema informatizzato di gestione e tracciamento è stato testato durante i getti di alcune parti d’opera dell’infrastruttura ferroviaria Napoli-Bari, 1° Lotto funzionale Apice-Hirpinia, al fine di confermare le potenzialità dichiarate dal produttore e valutare eventuali benefici connessi all’impiego in termini di risparmio di tempo e di risorse (foto 9). In particolare, il confronto rispetto al metodo “tradizionale” è stato condotto attraverso la verifica dei seguenti aspetti: • tracciabilità dei provini (georeferenzialità); • disponibilità dei dati durante le fasi del processo; • trattamento ed elaborazione dati; • governabilità del sistema da parte del Direttore dei Lavori; • equivalenza dei risultati del controllo di accettazione effettuato in parallelo da due differen- STRUTTURECEMENTIZIE&CALCESTRUZZI 70 3/<strong>2024</strong> <strong>leStrade</strong> <strong>leStrade</strong> 3/<strong>2024</strong> 71