forzato da maglie di acciaio, inchiodate ai conci, di dimensioni diverse in senso perimetrale e longitudinale». Rifatta la fondazione – lavoro a cui accennava anche l’ingegnere Di Lena -, si è proceduto a lavorare sull’impalcato e ora il cantiere è alle fasi finali. L’ingegner Marino dà conto anche della recente genesi del rapporto con Layher: «Nasce a ottobre del 2022. Abbiamo scelto questo sistema provvisionale sospeso perché lo abbiamo valutato efficace, comodo e anche bello da vedere. È la prima volta che lo impieghiamo. Tra i suoi pregi c’è indubbiamente quello di rendere ben più facili le lavorazioni per i nostri dodici operai impegnati in questo cantiere: favorendo la percorribilità e la facilità di raggiungimento della soletta, delle travi precompresse e del pulvino. Il vantaggio maggiore è quello della velocità di lavorazione: assicurando una portata di oltre 350 chilogrammi al metro quadrato, supporta l’uomo, lo strumento e il materiale per quello spazio d’opera che interessa l’operaio specializzato». Generalità L’opera provvisionale della Layher impiegata nei cantieri Anas della 19/TER è un ponte sospeso: si è realizzata una struttura in ponteggi per la manutenzione straordinaria del ponte Massa Vetere, per il sostegno delle pile, con doppio fusto piene e di forma rettangolare, collegate in testa attraverso il pulvino; lo schema statico è tipo isostatico costituito da campate di luce di circa 26 metri. La lunghezza complessiva del viadotto è di circa 80 metri e la sua larghezza di circa 11 metri. Lo schema strutturale di ponteggi, sotto-viadotto, è costituita da 20 campate. Ognuna di esse ha due travi di sette metri ancorati al ponte con sei catene e golfare, per 40 travi totali, più l’impalcato in tavole in metallo. Ai lati del ponte, è La piattaforma di lavoro realizzata con la trave Flex in alluminio. L’elevata capacità di carico consentita dalla Flex permette di ampliare le strutture in sospensione e avere un risparmio nei tempi di montaggio e un maggiore rispetto dell’opera servita: meno fori di ancoraggio, meno montaggio, meno sitati e celebri al mondo: il Battistero di San Giovanni. In quel cantiere, un quarto del carico del ponteggio multidirezionale Allround Layher era portato dalle travi Flex, che, nel caso specifico, uscivano a sbalzo delle aperture quadrangolari del matroneo. Altro scenario e altro cantiere sulla 19/TER e, nondimeno, stessa trave: una metamorfosi di luoghi e circostanze che non inficia i benefici. La Flex, infatti, ci dice l’ing. Daniele Berlanda, della Layher, ha la capacità di interpretare alla perfezione le necessità di qualsiasi cantiere, perché può assolvere molteplici funzioni: «Viene usata nell’ambito delle infrastrutture come piattaforma e, nel campo del restauro, come possibilità di mensola. Può essere utilizzata anche per piattaforme, creando delle piattaforme nervate». L’elevata capacità di carico della Flex permette di ampliare le strutture in sospensione e avere un risparmio nei tempi di montaggio e un maggiore rispetto dell’opera servita: meno fori di ancoraggio, meno tempi di montaggio, meno tempi di smontaggio. La portata, rispetto a un sistema tradizionale a tralicci, varia dalle due volte e mezzo alle quattro volte a flessione, e a sette volte in più a taglio. Stiamo paragonando la Flex a tralicci ad alta resistenza alti 45 centimetri e anche in acciaio, quindi con una resistenza maggiore. Il vantaggio è che è una sezione chiusa e quindi reagisce molto bene a fenomeni di torsione (che, spesso, si hanno nei cordoli). Altri vantaggi: l’alstata realizzata una struttura in ponteggio multidirezionale Allround Layher di 20 campate per sei metri di altezza. Una digressione storica: versatilità, velocità di assemblaggio e sicurezza sono i tre punti di forza del primo Sistema multidirezionale al mondo, il Sistema Allround, creato da Layher nel 1974. Il ponteggio Layher Allround si è progressivamente affermato sul mercato grazie alle proprie prestazioni d’eccellenza, diventando sinonimo di ponteggio modulare di elevata qualità. La velocità di connessione e l’assenza di giunzioni a bullone costituiscono una combinazione unica che consentono di collegare tra loro ad angolo retto i diversi componenti oppure a orientarli a piacimento, garantendo la perfetta trasmissione dei carichi. La modularità del sistema Allround garantisce il vantaggio di poter realizzare un’ampia varietà di strutture con pochi elementi base. Trave Flex Ad attribuire particolarità alla struttura provvisoria Layher che abbiamo visto nel cantiere del ponte Massa Vetere è la trave Flex in alluminio ad alta resistenza. La sua cifra, del resto, è l’unicità. Presentata nel 2018, ha beneficiato di una rapida evoluzione con l’introduzione, nel 2020, degli accessori che consentono l’accoppiamento di più travi. Chi scrive ha avuto il privilegio di vederla impiegata, la scorsa primavera, nell’opera provvisionale Layher allestita a Firenze per il restauro dei mosaici di uno dei monumenti più vi- Trave Flex in alluminio La rapidità di assemblaggio e l’ottimizzazione nell’utilizzo dei materiali assicurano sicuri vantaggi economici nella realizzazione di opere provvisionali. La trave Flex assicura quanto promesso. L’elevata capacità di carico permette di ampliare le strutture in sospensione e avere un risparmio nei tempi di montaggio e un maggiore rispetto dell’opera servita: meno fori di ancoraggio, meno tempi di montaggio, meno tempi di smontaggio. Se paragonata ai tralicci in acciaio 450, la trave Flex comporta i seguenti vantaggi: - momento flettente 2.5 volte più elevato - strutture di supporto e sospensione più larghe (momento ammissibile massimo M = 34.1 kNm) - resistenza a taglio sino a sette volte più elevata - nel punto di applicazione del carico (taglio ammissibile massimo pari a 127 kN) - altezza strutturale ridotta di 17 centimetri; - di regola la controventatura orizzontale in compressione non è necessaria; - il profilo superiore della trave è sagomato in modo da garantire l’installazione degli impalcati con aggancio su U, fissati per mezzo di appositi fermaimpalcati. 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