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Report attività 2023

APAM: un anno di attività nel segno dell’Agenda 2030 Questo Report presenta in estrema sintesi le attività svolte nel corso del 2023 dall’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime (APAM la sigla di riferimento, utilizzata anche nel documento). I campi di intervento e le singole azioni sviluppate dal personale e dai più stretti collaboratori dell’Ente rappresentano un insieme molto più vasto e composito. Qui vengono riportate le attività principali, quelle che più di altre hanno contribuito a caratterizzare l’impegno di APAM a favore del territorio nell’anno che si è concluso. La presentazione è articolata in tre sezioni, che corrispondono ad altrettante missioni delle Aree Protette delle Alpi Marittime: la conservazione, la gestione, la valorizzazione. Tutta l’attività dell’Ente è improntata alla sostenibilità e ha quale riferimento Strategia regionale per lo Sviluppo Sostenibile della Regione Piemonte, che discende dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU, programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità articolato sulla base di diciassette Obiettivi da perseguire nell’orizzonte temporale che va fino all’anno 2030. APAM, con il suo impegno quotidiano, concorre al raggiungimento degli Obiettivi 6 - 8 - 11 - 12 - 13 - 15.

APAM: un anno di attività nel segno dell’Agenda 2030

Questo Report presenta in estrema sintesi le attività svolte nel corso del 2023 dall’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime (APAM la sigla di riferimento, utilizzata anche nel documento).

I campi di intervento e le singole azioni sviluppate dal personale e dai più stretti collaboratori dell’Ente rappresentano un insieme molto più vasto e composito. Qui vengono riportate le attività principali, quelle che più di altre hanno contribuito a caratterizzare l’impegno di APAM a favore del territorio nell’anno che si è concluso.

La presentazione è articolata in tre sezioni, che corrispondono ad altrettante missioni delle Aree Protette delle Alpi Marittime: la conservazione, la gestione, la valorizzazione.

Tutta l’attività dell’Ente è improntata alla sostenibilità e ha quale riferimento Strategia regionale per lo Sviluppo Sostenibile della Regione Piemonte, che discende dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU, programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità articolato sulla base di diciassette Obiettivi da perseguire nell’orizzonte temporale che va fino all’anno 2030.

APAM, con il suo impegno quotidiano, concorre al raggiungimento degli Obiettivi
6 - 8 - 11 - 12 - 13 - 15.

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<strong>Report</strong> attività<br />

<strong>2023</strong>


Le aree tutelate dall'Ente di gestione<br />

delle Aree Protette delle Alpi Marittime<br />

ZSC/SIC - Zone Speciali di Conservazione<br />

/ Siti di Importanza Comunitaria<br />

ZPS - Zone di Protezione Speciale<br />

Aree Protette<br />

Confine di stato<br />

2<br />

3


5<br />

Presentazione<br />

Sicuramente il <strong>2023</strong> è stato un anno positivo per l’Ente.<br />

Quale conseguenza del raggiungimento della pensione da parte di figure che per<br />

decenni hanno prestato servizio prima nei parchi delle Alpi Marittime e del Marguareis<br />

e, a seguito dell’accorpamento, presso le Aree Protette delle Alpi Marittime,<br />

procede il processo di ricambio generazionale, e ciò ha determinato l’ingresso di<br />

nuovi dipendenti il cui comune denominatore è la grande preparazione insieme alla<br />

voglia di fare.<br />

Come vedrete sfogliando questo resoconto, nel <strong>2023</strong> l’Ente,<br />

oltre a svolgere la normale attività ha proseguito nell’opera di<br />

apertura verso le comunità, coinvolgendole direttamente<br />

nell’organizzazione di eventi, giornate e seminari che hanno<br />

permesso di portare il Parco in mezzo alla gente.<br />

C’è stata la giusta sinergia tra il Consiglio di amministrazione, il<br />

direttore Luca Gautero e i dipendenti, un insieme coeso che fa<br />

del nostro ente un fiore all’occhiello delle Aree Protette di tutto<br />

il Piemonte. Tra i principali risultati ottenuti citerei il marchio<br />

Qualità Parco, che nel <strong>2023</strong> ha raggiunto il pieno sviluppo e<br />

ci ha permesso, con un felice lavoro di sinergia di avvicinarci agli operatori, offrendo<br />

loro uno strumento commerciale che già ora li sta facendo crescere grazie al lavoro<br />

in rete e alla promozione dei loro ottimi prodotti.<br />

I dati sull’affluenza turistica ci premiano, e questo è un riconoscimento a 360<br />

gradi della validità del nostro lavoro, a cominciare da quello degli uffici, capaci di<br />

reperire le risorse necessarie, per continuare con gli operai, bravi a curare i sentieri,<br />

con i guardiaparco, vere sentinelle del territorio sempre pronte a fornire le giuste<br />

informazioni al turista, con i servizi che si occupano dell’organizzazione degli eventi<br />

e della comunicazione, da sempre impegnati per far emergere il meglio di quanto<br />

contraddistingue il nostro bellissimo territorio.<br />

C’è ancora molto da fare, lo sappiamo, ma sono sicuro che tutti insieme, con<br />

l’importante supporto del direttore Luca Gautero, sapremo crescere, consci che le<br />

nostre montagne e i nostri splendidi ambienti naturali rappresentano una grande<br />

risorsa da curare, conservare e rendere fruibile per un turismo<br />

di qualità. In questo processo saremo sicuramente ben supportati dalla squadra<br />

dei diciassette sindaci che rappresentano i comuni dell’Ente, che anche nel 2024<br />

sapranno essere da stimolo per rendere sempre più concreto e tangibile il lavoro<br />

che le Aree Protette delle Alpi Marittime svolgono sul territorio.<br />

Il presidente dell’Ente di gestione<br />

delle Aree Protette Alpi Marittime<br />

Piermario Giordano


7<br />

APAM: un anno<br />

di attività nel segno<br />

dell’Agenda 2030<br />

Questo <strong>Report</strong> presenta in estrema sintesi le attività svolte nel corso del <strong>2023</strong><br />

dall’Ente di gestione delle Aree Protette Alpi Marittime (APAM la<br />

sigla di riferimento, utilizzata anche nel documento).<br />

I campi di intervento e le singole azioni sviluppate dal personale e dai più stretti<br />

collaboratori dell’Ente rappresentano un insieme molto più vasto e composito.<br />

Qui vengono riportate le attività principali, quelle che più di altre hanno contribuito<br />

a caratterizzare l’impegno di APAM a favore del territorio nell’anno che si<br />

è concluso.<br />

La presentazione è articolata in tre sezioni, che corrispondono ad altrettante<br />

missioni delle Aree Protette Alpi Marittime: la conservazione, la gestione,<br />

la valorizzazione.<br />

Tutta l’attività dell’Ente è improntata alla sostenibilità e ha quale riferimento la<br />

Strategia regionale per lo Sviluppo Sostenibile della Regione Piemonte,<br />

che discende dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU,<br />

programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità articolato sulla base<br />

di diciassette Obiettivi da perseguire nell’orizzonte temporale che va fino<br />

all’anno 2030. Le Aree Protette Alpi Marittime, con il loro impegno quotidiano, concorrono<br />

principalmente al raggiungimento degli Obiettivi 6 - 8 - 11 - 12 - 13 - 15.


9<br />

Innanzitutto<br />

conoscere e<br />

proteggere<br />

Continua<br />

Pra’ da smens<br />

PAGINA 10<br />

Effetto farfalla<br />

PAGINA 10<br />

Piante acquatiche<br />

in pericolo<br />

PAGINA 11<br />

“Archeolive”<br />

nella Riserva di Aisone<br />

PAGINA 11<br />

Sempre attivo<br />

il monitoraggio lupo<br />

PAGINA 12<br />

Esotiche:<br />

come contenerle?<br />

PAGINA 12<br />

Due ospiti temporanei<br />

al centro Uomini e Lupi<br />

PAGINA 12<br />

Per saperne di più<br />

del rapporto tra prede<br />

e predatori<br />

PAGINA 13<br />

La fauna edafica<br />

PAGINA 13<br />

Prosegue la<br />

collaborazione con<br />

università statunitensi<br />

PAGINA 14<br />

Sportelli forestali: cosa<br />

è cambiato nel <strong>2023</strong><br />

PAGINA 14<br />

Prima nascita di<br />

un gipeto nel Cuneese<br />

PAGINA 15<br />

Progetto Migrans:<br />

33 a campagna<br />

PAGINA 15


Effetto<br />

farfalla<br />

Alla Riserva Naturale<br />

di Crava-Morozzo avviato<br />

un progetto per il monitoraggio<br />

delle farfalle.<br />

GUARDA<br />

IL VIDEO<br />

#effettofarfalla<br />

Piante acquatiche<br />

in pericolo<br />

Il cambiamento climatico minaccia le aree umide<br />

e le specie acquatiche: azioni di tutela e conservazione.<br />

A sinistra: popolazione di Nymphoides peltata.<br />

Sotto: studenti dell’Università di Milano e del Politecnico<br />

di Torino impegnati nei rilievi ad Aisone.<br />

Continua<br />

Pra’ da smens<br />

Le praterie permanenti possono giocare un ruolo<br />

da protagonista nelle azioni di ripristino ambientale?<br />

La Rete Natura 2000 è stata istituita per la conservazione di specie e habitat<br />

di interesse a livello europeo. Oltre a questo ruolo fondamentale,<br />

i siti di questa Rete si configurano come potenziali centri per la diffusione<br />

della biodiversità anche nei territori esterni.<br />

Le praterie permanenti possono essere impiegate per la raccolta di semente<br />

da utilizzare in interventi di miglioramento e ripristino<br />

ambientale, valorizzandone la biodiversità. Queste “miscele per la<br />

preservazione”, possono trovare in Piemonte un efficace impiego sia<br />

nel settore agricolo, per la ricostituzione di prati e pascoli permanenti,<br />

sia nel settore degli inerbimenti tecnici: ingegneria naturalistica, piste<br />

da sci, cantieri, frane, ecc...<br />

In questo ambito, con fondi del Piano di Sviluppo Rurale, è stato sviluppato<br />

un progetto, “Pra’ da smens” (capofila il Dipartimento di<br />

Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino) che<br />

ha coinvolto anche APAM. Tra le principali attività: delimitazione del<br />

territorio regionale in “Regioni d’origine” e definizione di un protocollo<br />

per l’individuazione dei “siti donatori”; identificazione delle<br />

aziende agricole proprietarie dei “siti donatori”; caratterizzazione<br />

scientifica dei “siti donatori”; acquisto di macchinari idonei alla<br />

raccolta delle sementi; raccolta delle sementi e loro valutazione<br />

quali-quantitativa; impiego delle sementi per la preservazione in inerbimenti<br />

sulle piste da sci e nella ricostituzione di prati permanenti.<br />

In alto: operazioni di raccolta sementi presso uno dei siti donatori<br />

del progetto “Pra’ da smens”.<br />

A destra: Lycaena dispar | S. Gautero.<br />

APAM ha aderito all’Italian Butterfly Monitoring<br />

Scheme, monitoraggio nazionale delle farfalle<br />

sviluppato all’interno della rete europea<br />

eBMS.<br />

Il monitoraggio dei lepidotteri nelle zone compromesse<br />

dalla presenza di attività umane e nelle<br />

aree alpine – dove sono più evidenti gli effetti<br />

dei cambiamenti climatici – è fondamentale per<br />

la tutela e la conservazione di questi importanti<br />

insetti. Il sito scelto è la Riserva Naturale di Crava-Morozzo,<br />

dove sono presenti due transetti di<br />

conta: quello della foresteria e quello dei nuovi<br />

stagni. Entrambi hanno dato buoni risultati, con<br />

un totale di 17 specie di farfalle il primo e 37 il<br />

secondo. Fondamentale segnalare l’avvistamento<br />

della Lycaena dispar, nota anche come licenide<br />

delle paludi, specie protetta a livello nazionale; è<br />

infatti presente negli Allegati II e IV della Direttiva<br />

Habitat. La vita di questa farfalla è strettamente<br />

legata agli ambienti umidi di pianura come stagni<br />

e paludi, habitat che stanno scomparendo insieme<br />

alle specie animali e vegetali che ci vivono.<br />

#effettofarfalla è la campagna di sensibilizzazione<br />

e coinvolgimento dei cittadini che<br />

APAM ha lanciato per sviluppare azioni concrete<br />

utili a conoscere, studiare e monitorare le farfalle.<br />

Chiunque può diventare un volontario che conta<br />

farfalle e iniziare a far parte di un gruppo di migliaia<br />

di altre persone che in tutta Europa stanno<br />

contribuendo alla raccolta di dati scientifici utili<br />

per la conservazione di questi insetti così delicati<br />

e indispensabili.<br />

Le specie acquatiche sono in continua<br />

diminuzione, minacciate dal cambiamento<br />

climatico e dalle attività umane,<br />

fattori che portano al prosciugamento<br />

inesorabile e alla scomparsa<br />

delle aree umide. È fondamentale<br />

proteggere queste specie in ambienti<br />

controllati in cui il livello dell’acqua<br />

non può diminuire eccessivamente.<br />

Dal <strong>2023</strong>, l’Ente Aree Protette Alpi Marittime<br />

gestisce un piccolo lago artificiale<br />

nella Riserva Naturale delle<br />

Sorgenti del Belbo che può essere utilizzato<br />

per coltivare in ambiente controllato<br />

le piante acquatiche, da reintrodurre<br />

poi in natura in aree idonee.<br />

Le prime due specie scelte per questo<br />

progetto sono il limnantemio<br />

(Nymphoides peltata) e la castagna<br />

d’acqua (Trapa natans). Nel Cuneese,<br />

l’unica popolazione attualmente<br />

conosciuta di Nymphoides peltata si<br />

trova in un piccolo specchio d’acqua<br />

della Valle Maira; da qui sono stati<br />

prelevati una ventina di esemplari, poi<br />

traslocati nel laghetto presso le Sorgenti<br />

del Belbo. La castagna d’acqua<br />

dolce è stata rinvenuta a Fossano e a<br />

Ceresole d’Alba. La siccità degli ultimi<br />

anni ha provocato la scomparsa totale<br />

dell’acqua da molte peschiere provocando<br />

una quasi estinzione della specie<br />

nel Cuneese.<br />

Nel sito di Fossano nel <strong>2023</strong> è stato<br />

individuato un solo esemplare, pertanto<br />

non è stato possibile procedere<br />

con un prelievo, che si spera di poter<br />

realizzare in futuro, in modo da concorrere<br />

ad assicurare la conservazione<br />

della specie.<br />

“Archeolive” nella<br />

Riserva di Aisone<br />

Seconda campagna di studi ambientali e archeologici<br />

dell’Università statale di Milano e Politecnico di Torino.<br />

“Archeolive: viaggio nel tempo profondo” è il progetto che, con il<br />

contributo di Fondazione CRC, ha permesso di proseguire gli studi<br />

paleoambientali e archeologici avviati nel 2022 presso la<br />

Riserva Naturale Grotte di Aisone. La ricerca, svolta in collaborazione<br />

con l’Unione Montana Valle Stura e il Comune di Aisone, è stata<br />

condotta dall’Università statale di Milano e dal Politecnico<br />

di Torino con la supervisione scientifica della Soprintendenza<br />

Archeologia Belle Arti e Paesaggio. L’indagine ha interessato<br />

l’arco cronologico compreso tra preistoria e medioevo. L’approccio<br />

multidisciplinare ha permesso approfondimenti su cultura<br />

materiale e bioarcheologia e ha incluso remote sensing (telerilevamento<br />

con drone dotato di sensore per misure di radiazione elettromagnetica)<br />

e analisi in ambiente GIS (Geographic Information<br />

System). I rilievi e l’analisi territoriale sono il frutto di una campagna<br />

curata da studenti e ricercatori del Politecnico di Torino, cattedra di<br />

Geomatica, coordinati dal professor Andrea Lingua.<br />

Gli elementi emersi in tema di fauna sono in corso di studio da parte<br />

del professor Umberto Tecchiati, coordinatore delle ricerche, e di<br />

collaboratori dell’UniMI, mentre i dati archeobotanici (campioni sedimentologici<br />

da sottoporre ad analisi pollinica), saranno analizzati<br />

dal dottor Daniele Arobba del Museo Civico del Finale con il supporto<br />

di un ricercatore dell’Università Statale di Milano.<br />

10<br />

11


Sempre attivo il<br />

monitoraggio lupo<br />

Il network alpino in azione a livello internazionale<br />

e anche nel territorio di competenza dell’Ente.<br />

Continua il monitoraggio del lupo nell’ambito del LIFE WolfAlps EU che<br />

mira alla valutazione dello stato di conservazione della popolazione<br />

alpina condivisa da Italia, Francia, Svizzera, Liechtenstein, Austria,<br />

Germania e Slovenia.<br />

Nell’aprile <strong>2023</strong> è stato presentato il report tecnico “The wolf alpine<br />

population in 2020-2022 over 7 countries” realizzato dal Wolf Alpine<br />

Group (WAG). La raccolta omogenea di dati e la strategia di<br />

campionamento standardizzata ha permesso risultati confrontabili a<br />

livello internazionale e, quindi, la possibilità di stimare la distribuzione<br />

della specie e del numero delle unità riproduttive<br />

(coppie e branchi) presenti sull’intero territorio alpino.<br />

APAM e il Dipartimento di Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino<br />

(professoressa Marucco) hanno coordinato la realizzazione di<br />

questo importante risultato.<br />

Nel corso dell’anno è stato anche implementato il campionamento<br />

dei segni di presenza del lupo nel territorio di competenza dell’Ente,<br />

coinvolgendo guardiaparco, tecnici, volontari e studenti universitari.<br />

Esotiche:<br />

come contenerle?<br />

Gestire le specie invasive per tutelare la flora autoctona.<br />

La posizione planiziale della Riserva Naturale di Crava-Morozzo lungo<br />

i torrenti Pesio e Brobbio rende questa importante area protetta<br />

suscettibile alle invasioni delle specie vegetali esotiche. Purtroppo<br />

nella Riserva le specie vegetali esotiche sono decine e occupano<br />

superfici enormi, mettendo a serio rischio gli habitat e le specie<br />

autoctone. Nel <strong>2023</strong> è stata segnalata una nuova specie particolarmente<br />

pericolosa: la zucca matta (Sicyos angulatus). Si tratta<br />

di una pianta rampicante di origine nord-americana che risulta in<br />

forte espansione in tutto il Piemonte; introdotta in Europa nel XVIII<br />

secolo a scopo ornamentale, è una specie molto invasiva che tende a<br />

soffocare la vegetazione già presente, ricoprendo interamente anche<br />

gli alberi. Rappresenta anche un problema per il settore agricolo, in<br />

particolar modo per le coltivazioni di mais nei pressi dei boschi, che<br />

spesso vengono invasi da questa specie. Proprio a causa della sua<br />

invasività, è inserita nella Black List delle specie esotiche più<br />

pericolose della Regione Piemonte.<br />

Per questo motivo è stato essenziale rimuovere tutti i dieci nuclei<br />

identificati lungo il torrente Pesio, attività che in caso di necessità<br />

verrà riprogrammata nei prossimi anni.<br />

LEGGI IL<br />

REPORT<br />

Due ospiti<br />

temporanei<br />

al centro<br />

Uomini e Lupi<br />

Ancora una volta, il Centro faunistico<br />

di Entracque ha accolto animali feriti<br />

da reinserire in natura.<br />

Due lupi con fratture agli arti a seguito di incidenti<br />

sono stati catturati, curati e successivamente trasferiti<br />

presso il Centro faunistico “Uomini e Lupi”,<br />

gestito da APAM, per la riabilitazione.<br />

Si tratta di un maschio adulto – Elwood – recuperato<br />

in provincia di Savona dal Servizio Vigilanza<br />

Faunistica della Regione Liguria e operato<br />

dai veterinari dell’ENPA di Savona. Il secondo<br />

esemplare è una femmina, Sandy, nata nella<br />

primavera <strong>2023</strong>, proveniente dalla provincia di<br />

Alessandria e curata dal CANC (Centro Animali<br />

Non Convenzionali) del Dipartimento di Scienze<br />

Veterinarie dell’Università di Torino. In entrambi<br />

i casi, dopo un periodo di permanenza presso il<br />

Centro faunistico, gli animali sono stati dotati di<br />

radiocollare GPS e liberati in prossimità dei siti<br />

di cattura. I dati inviati dai radiocollari saranno<br />

oggetto di indagine da parte del Dipartimento di<br />

Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino.<br />

Sotto: al lavoro durante la rimozione delle<br />

stazioni di Sicyos angulatus.<br />

Per saperne<br />

di più del<br />

rapporto tra<br />

prede e<br />

predatori<br />

Con il progetto LIFE WolfAlps EU si<br />

indagano le relazioni tra specie, con<br />

particolare attenzione al ruolo del lupo<br />

e del capriolo.<br />

Continua lo studio delle interazioni tra<br />

specie animali, vegetali, habitat e attività<br />

umane, sviluppato in collaborazione con<br />

il Comprensorio Alpino di caccia CN5 nell’area di<br />

studio che comprende il Parco Naturale Marguareis<br />

e la Valle Pesio.<br />

Con il coordinamento del Servizio Conservazione<br />

di APAM, la raccolta dati ha coinvolto i guardiaparco<br />

e studenti, italiani ed europei, ospitati presso<br />

la Foresteria allestita in Frazione Pradeboni con<br />

la collaborazione del Comune di Peveragno.<br />

Questi dati, insieme a quelli quotidianamente<br />

trasmessi dai tredici caprioli dotati di radiocollare,<br />

consentono l’implementazione dello studio, la<br />

cui complessità ha richiesto l’attivazione di uno<br />

specifico dottorato di ricerca (Valentina Ruco) coordinato<br />

dal Dipartimento di Biologia dei Sistemi<br />

dell’Università di Torino (professoressa Francesca<br />

Marucco), svolto in collaborazione con i partner<br />

internazionali (Francia e Slovenia) coinvolti nel<br />

progetto LIFE WolfAlps EU e con il Dipartimento<br />

di Medicina Veterinaria. Le prime ipotesi relative<br />

ai dati di dinamica di popolazione dei capi<br />

di capriolo abbattuti nel CACN5 e di uso del<br />

territorio da parte delle specie indagate, raccolti<br />

nel periodo 2022-<strong>2023</strong>, sono già stati oggetto<br />

di cinque tesi magistrali. Tutti i neolaureati hanno<br />

ottenuto il massimo dei voti!<br />

Oltre alla tutela della<br />

flora e della fauna e<br />

alla valorizzazione del<br />

territorio, uno degli obiettivi<br />

fondamentali per un’area<br />

protetta è lo sviluppo<br />

degli studi e della ricerca<br />

scientifica e la divulgazione<br />

delle conoscenze presso<br />

un pubblico di fruitori del<br />

bene natura, preparato e<br />

competente.<br />

A questo pubblico è rivolto<br />

il volume sulla fauna edafica<br />

di recente pubblicazione.<br />

Leggi un estratto<br />

del nuovo volume<br />

delle “Monografie<br />

delle Marittime.<br />

Qui a fianco: capriolo catturato<br />

in Valle Pesio e marcato nell’ambito<br />

dello studio prede-predatore e attività<br />

umane | R. Audino.<br />

Sotto: fasi di estrazione in laboratorio<br />

della fauna edafica | T. Fusco.<br />

La fauna<br />

edafica<br />

Pubblicato il secondo volume<br />

della collana “Monografie delle<br />

Marittime”.<br />

Tra il 2020 e il 2021, parte del territorio<br />

delle Aree Protette Alpi Marittime<br />

è stato sede di una ricerca effettuata<br />

dal Laboratorio di Entomologia & Parassitologia<br />

dell’Università degli Studi<br />

Roma Tre. Protagonista il suolo, habitat<br />

sconosciuto e spesso ignorato<br />

che, si stima, ospiti più del 90% della<br />

biodiversità totale della Terra, e i suoi<br />

abitanti, la fauna edafica.<br />

Durante lo studio, sono stati identificati<br />

alcuni gruppi di microartropodi<br />

presenti nell’area di ricerca ed è stata<br />

valutata la qualità del suolo mediante<br />

l’indice di Qualità biologica del<br />

suolo basato sui microartropodi<br />

(QBS-ar). Il ritrovamento di molte<br />

specie, alcune rare, sottolinea come il<br />

territorio delle Aree Protette Alpi Marittime<br />

rappresenti un’area chiave per<br />

studi tassonomici e faunistici.<br />

Da questa ricerca nasce, nel <strong>2023</strong>, il<br />

volume “La biodiversità del suolo<br />

- La fauna edafica”, pubblicato<br />

da APAM in collaborazione con l’Università<br />

degli Studi Roma Tre (autori:<br />

Andrea Di Giulio, Tommaso Fusco,<br />

Francesca Casale, Lorenzo Fortini e<br />

Carlo Jacomini); il testo rappresenta il<br />

secondo volume della collana “Monografie<br />

delle Marittime”, iniziata<br />

nel 2022 con “La segale in Piemonte<br />

- Storia di una rinascita”.<br />

12 13


Sportelli<br />

forestali: cosa<br />

è cambiato<br />

nel <strong>2023</strong><br />

Prima nascita<br />

di un gipeto<br />

nel Cuneese<br />

Novità per il servizio degli Sportelli<br />

Forestali presenti sul territorio.<br />

L’evento registrato in alta Valle Maira.<br />

Prosegue la<br />

collaborazione<br />

con università<br />

statunitensi<br />

Insieme a Amherst College, University of Virginia<br />

e University of Maryland per lo studio delle<br />

malattie infettive.<br />

Lo studio delle malattie infettive delle piante, mediante monitoraggi<br />

delle popolazioni naturali e allestimento di prove sperimentali in<br />

campo e in laboratorio, consente di raccogliere osservazioni e informazioni<br />

sulle dinamiche biologiche ed evolutive in atto tra l’ospite<br />

(la pianta) e il patogeno (il fungo).<br />

Il <strong>2023</strong> è stato caratterizzato dallo studio delle interazioni e correlazioni<br />

esistenti tra la specie vegetale di riferimento (Silene vulgaris)<br />

e i suoi nemici funghi.<br />

Le indagini di campo e di laboratorio hanno focalizzato l’attenzione<br />

sulla resistenza dell’ospite rispetto all’attacco da parte di patogeni<br />

già conosciuti (endemici) piuttosto che di altri, del tutto ignoti<br />

alla pianta. In questa incessante lotta per la sopravvivenza, pianta e<br />

fungo continuano a rivelare sorprese di grande interesse scientifico<br />

e a confermare, anno dopo anno, l’importanza degli studi di<br />

questo genere nelle aree protette e delle azioni per la conservazione<br />

delle specie.<br />

In alto: ricercatori delle università statunitensi insieme al personale<br />

dell’Ente Aree Protette Alpi Marittime in azione al vivaio Gambarello.<br />

Nel settembre scorso, gli sportelli forestali di Entracque<br />

e Chiusa di Pesio, così come i vari punti di<br />

accesso alle informazioni forestali disseminati sul<br />

territorio regionale, si sono trovati a operare in un<br />

nuovo “ambiente informatico” per il caricamento<br />

delle istanze di taglio.<br />

Come tutte le novità, anche questo cambiamento<br />

ha portato un po’ di scompiglio, prima di tutto fra il<br />

personale impegnato nel servizio, ma anche fra chi<br />

opera nel bosco: concessionari di lotti a uso famigliare,<br />

piccoli proprietari, fino alle imprese forestali.<br />

La novità consiste nella separazione netta tra due<br />

percorsi da seguire nel caricamento delle istanze a<br />

seconda della dotazione o meno di un Piano di<br />

gestione forestale in un determinato territorio.<br />

In aree pianificate come quelle delle Marittime<br />

e del Marguareis, le istanze assolvono il compito<br />

di mettere al corrente la Regione riguardo ai tagli<br />

boschivi in programma; contribuiscono inoltre<br />

all’aggiornamento del Registro degli eventi e degli<br />

interventi, parte integrante di ogni Piano forestale.<br />

Da questo nuovo obiettivo dipende il maggior impegno<br />

richiesto, in termini di tempo e di conoscenze<br />

informatiche, per collocare geograficamente in<br />

modo preciso le aree di intervento.<br />

Il vantaggio per i gestori del Piano (i due Parchi, i<br />

Comuni e l’ASBUC di Andonno in Valle Gesso) è<br />

quello di potersi appropriare appieno della gestione<br />

forestale, arrivando a garantire un buon livello<br />

di sostenibilità ambientale ed economica.<br />

Il <strong>2023</strong> è stato un anno da ricordare<br />

per la prima nidificazione di gipeto<br />

(Gypaetus barbatus) avvenuta<br />

con successo in Provincia di Cuneo<br />

dall’avvio del progetto internazionale<br />

di reintroduzione.<br />

L’unica coppia territoriale presente (il<br />

cui areale si estende in Valle Maira)<br />

è formata da Roman-BG854 (maschio<br />

rilasciato nel 2015 a Entracque)<br />

e da una femmina adulta di cui non<br />

si conosce ancora l’identità; dopo la<br />

deposizione dell’uovo il 10 febbraio,<br />

l’involo del giovane ALI è stato registrato<br />

il 31 luglio.<br />

L’esemplare prende il nome da Alice<br />

Olivero, una giovane valligiana scomparsa<br />

prematuramente per un male<br />

incurabile.<br />

Questo evento ripaga tutti gli sforzi<br />

fatti dall’Ente in qualità di soggetto<br />

attivo del progetto di reintroduzione<br />

(in Valle Gesso sono stati rilasciati<br />

ben 24 gipeti tra il 1994 e il 2015).<br />

Una preziosa collaborazione nell’attività<br />

di monitoraggio (e non solo) è<br />

stata assicurata sia dai Carabinieri<br />

Forestali sia da numerosi volontari.<br />

Qui sopra: l’involo di ALI | M. Giordano.<br />

Progetto Migrans:<br />

33 a campagna<br />

Continua lo studio sulla migrazione in Valle Stura<br />

dei rapaci diurni.<br />

Dal 18 agosto al 6 settembre <strong>2023</strong>, presso il sito di Madonna del<br />

Pino (Comune di Demonte), si è tenuta la 33 a campagna estiva<br />

del Progetto Migrans, focalizzata sullo studio della migrazione<br />

post-riproduttiva di rapaci diurni e cicogne.<br />

Quest’anno, durante le 147 ore e i 20 giorni coperti sia dal personale<br />

dell’Ente che da numerosi volontari, sono stati avvistati 3.624<br />

esemplari in migrazione, un valore inferiore rispetto alla media<br />

del periodo 1991-2022 (N = 4.695).<br />

Circa il 93% di tutti gli avvistamenti ha riguardato il falco pecchiaiolo<br />

(Pernis apivorus). Tra le altre specie di interesse, si rimarcano il<br />

biancone (Circaetus gallicus; con 131 soggetti seconda specie più<br />

avvistata), l’albanella minore (Circus pygargus) e il falco della<br />

Regina (Falco eleonorae).<br />

VISITA<br />

IL SITO<br />

14 15


17<br />

Un patrimonio<br />

da gestire<br />

Dietro le quinte<br />

PAGINA 18<br />

Ponti radio DMR<br />

per i Parchi<br />

PAGINA 18<br />

Nuovo ingresso<br />

alla Riserva<br />

di Crava-Morozzo<br />

PAGINA 18<br />

Due nuovi mezzi per<br />

il parco auto di APAM<br />

PAGINA 19<br />

Quante facce nuove!<br />

PAGINA 19<br />

Ma il Parco dov’è?<br />

PAGINA 20<br />

Dopo Alex,<br />

la tempesta Aline<br />

PAGINA 20<br />

Per fortuna ci sono<br />

i progetti europei<br />

PAGINA 21<br />

Alcotra: si parte con<br />

quattro nuovi progetti<br />

PAGINA 21<br />

Sentieri: segnaletica<br />

e manutenzione<br />

PAGINA 22<br />

Per un’Europa<br />

più vicina ai cittadini<br />

PAGINA 22<br />

Infrazioni ricorrenti<br />

PAGINA 23<br />

Nuova mangiatoia,<br />

nuova passerella<br />

PAGINA 23<br />

Cresce il numero<br />

di escursionisti e ciclisti<br />

nei Parchi<br />

PAGINA 24<br />

Cinghiali: una presenza<br />

diffusa, come gestirla?<br />

PAGINA 24<br />

I numeri di APAM<br />

PAGINA 25


Dietro le quinte<br />

Il 20% delle risorse umane dell’Ente è impegnato<br />

nel settore amministrativo.<br />

Le Aree Protette delle Alpi Marittime dal punto di vista amministrativo<br />

rappresentano una macchina dal funzionamento quanto mai complesso.<br />

Non a caso quasi un quinto delle risorse umane dell’Ente sono<br />

impegnate nel settore amministrativo. Per dare un’idea della mole di<br />

lavoro, riportiamo alcuni dati riferiti al <strong>2023</strong>:<br />

Questi numeri documentano la grande quantità di lavoro necessaria<br />

per l’ordinario funzionamento dell’Ente, per la realizzazione dei<br />

numerosi progetti europei, per la promozione culturale e turistica, per<br />

la gestione del patrimonio naturale. In concreto tutto ciò comporta,<br />

oltre alla gestione dei fondi a bilancio, atti per autorizzazioni, pareri,<br />

collaborazioni con altri enti pubblici, università e istituti scolastici.<br />

Ponti radio DMR<br />

per i Parchi<br />

Un territorio più sicuro grazie ai collegamenti digitali.<br />

La tempesta Alex ha evidenziato l’importanza di avere a disposizione<br />

una rete di telecomunicazioni efficiente, anche a livello transfrontaliero.<br />

Un obiettivo che APAM e Parc du Mercantour hanno ritenuto<br />

prioritario, e per il cui raggiungimento si è stabilito di inserire all’interno<br />

del progetto Alcotra Recovalx, insieme ad azioni di ricostruzione<br />

e valorizzazione del territorio colpito dall’alluvione nell’ottobre<br />

2020, anche un intervento sui ponti radio. Con le risorse dell’Europa<br />

e con fondi propri, per una spesa totale che ha superato i 130 mila<br />

euro, le Aree Protette delle Alpi Marittime si sono dotate di nuovi<br />

terminali mobili e hanno adeguato i ponti radio in località Piastra<br />

(Valdieri) e Pianard (Vernante) alla tecnologia digitale DMR. Una tale<br />

innovazione consente i collegamenti con il personale del Parc national<br />

du Mercantour, più conversazioni contemporanee e funzioni avanzate<br />

come la possibilità di usare le nuove radio come cellulari. Un’opzione,<br />

quest’ultima, in grado di migliorare le comunicazioni in caso intervento<br />

di soccorso in montagna nelle numerose zone scoperte da collegamento<br />

telefonico.<br />

Impianto analogo ai due dell’area Marittime è stato realizzato ex-novo<br />

anche al Bric dell’Omo, elevazione della conca delle Carsene<br />

in Valle Pesio. Con l’installazione del nuovo ponte radio la tecnologia<br />

digitale copre anche il Parco Naturale Marguareis permettendo le comunicazioni<br />

su tutto il territorio alpino di APAM e delle valli limitrofe<br />

del Parc National du Mercantour.<br />

Nuovo ingresso<br />

alla Riserva di<br />

Crava-Morozzo<br />

Migliorata l’accoglienza dei visitatori<br />

nella Riserva Naturale.<br />

In collaborazione con il Comune di Morozzo, che ha<br />

messo a disposizione i terreni, all’ingresso ovest<br />

della Riserva (presso il piazzale della stazione di<br />

servizio Gazzola) sono stati predisposti un viale e<br />

un parcheggio con delimitazione degli spazi. Il<br />

progetto è stato curato dallo Studio DEM di Mondovì<br />

e l’esecuzione dall’impresa Edilscavi di Cuneo.<br />

L’opera ha avuto un costo di oltre 40 mila euro.<br />

Sempre a Crava-Morozzo, in vista dell’affidamento<br />

della nuova gestione della Foresteria dell’Oasi,<br />

il fabbricato è stato oggetto di interventi di manutenzione<br />

ordinaria e straordinaria.<br />

Qui sopra: il nuovo ingresso alla Riserva Naturale di Crava-Morozzo.<br />

Sotto: installazione del nuovo impianto radio a Bric dell’Omo.<br />

Due nuovi mezzi per<br />

il parco auto di APAM<br />

Un pick-up Toyota Hilux e un Suzuki Vitara acquistati con fondi<br />

di investimento della Regione.<br />

Nel <strong>2023</strong> la Regione Piemonte, oltre<br />

alle risorse per il personale dipendente<br />

e per la gestione ordinaria dell’attività,<br />

ha assegnato all’Ente dei fondi<br />

di investimento per l’acquisto di nuovi<br />

automezzi e di attrezzature per la gestione<br />

faunistica.<br />

Il parco auto necessitava infatti di essere<br />

adeguato in relazione all’espletamento<br />

delle tante attività di vigilanza,<br />

sopralluoghi di natura tecnica e manutenzione<br />

sui territori gestiti.<br />

Sono quindi stati acquisiti un mezzo<br />

pick-up Toyota Hilux utile per il trasporto<br />

di materiali e attrezzature<br />

in quota, adatto alla percorrenza di<br />

strade sterrate e un automezzo<br />

più versatile (Suzuki Vitara) da utilizzare<br />

sia nelle trasferte ordinarie su<br />

strade asfaltate che nelle uscite per<br />

sopralluoghi su strade bianche.<br />

La seconda assegnazione è stata utilizzata<br />

per l’acquisto di attrezzature<br />

necessarie alle attività di controllo<br />

numerico della specie cinghiale, in<br />

applicazione del Piano di contenimento<br />

della specie sulle aree gestite, approvato<br />

dalla Regione stessa, attività<br />

prioritaria in presenza dell’emergenza<br />

“peste suina africana” che interessa il<br />

territorio piemontese e in misura fortunatamente<br />

marginale le aree gestite<br />

da questo Ente.<br />

A sinistra: il nuovo Suzuki Vitara<br />

a disposizione dell’Ente.<br />

A destra: incontro transfrontaliero<br />

Marittime-Mercantour a Sospel.<br />

Uomini e mezzi<br />

in movimento<br />

Nel <strong>2023</strong> ogni singolo guardiaparco<br />

in servizio presso<br />

APAM ha percorso a piedi,<br />

in media, 1.000 chilometri e<br />

superato un dislivello complessivo<br />

di 50.000 metri.<br />

Per quanto riguarda gli<br />

automezzi a disposizione<br />

dell’Ente, gli spostamenti<br />

totali hanno toccato i<br />

220.000 i chilometri, suddivisi<br />

equamente tra area Alpi Marittime<br />

e area Marguareis.<br />

Quante facce nuove!<br />

Prosegue il rinnovamento del personale dell’Ente.<br />

Nove le assunzioni nel <strong>2023</strong>.<br />

Grazie alla disponibilità della Regione Piemonte a procedere alla copertura<br />

delle posizioni scoperte per i pensionamenti e gli adeguamenti<br />

della pianta organica, sono entrati in servizio i cinque guardiaparco<br />

selezionati a fine 2022: Luca Caviglia, Mattia Colombo, Annalisa<br />

Franco, Ivan Pace, Michele Pelazza. Inoltre, nel corso dell’anno, sono<br />

state assunte otto persone a tempo indeterminato. Sono<br />

Davide Barberis ed Elisa Avanzinelli per il settore di Conservazione e<br />

Gestione Ambientale, Arianna Menzano in qualità di veterinario del<br />

Centro Grandi Carnivori, soggetto di referenza regionale che fa capo al<br />

nostro Ente in collaborazione con quello dell’Appennino Piemontese,<br />

Cecilia Dutto per il settore Valorizzazione del Territorio e Comunicazione,<br />

Livio Giraudo e Fabio Castellano per il settore Tecnico, Simone<br />

Fogliacco e Beatrice Gozzarino per il settore Programmazione strategica<br />

ed europea. L’organico dell’Ente si è inoltre arricchito grazie all’ingresso<br />

di una collaboratrice a tempo determinato, Nadia<br />

Borgetti, cui è stato affidato il compito di contribuire a sviluppare il<br />

progetto del marchio “Qualità Parco - APAM”, ideato dall’Ente al fine<br />

di promuovere le produzioni locali. Sono quattro i dipendenti che nel<br />

corso del <strong>2023</strong> sono andati in pensione: Bruno Gallino (settore Conservazione),<br />

Mariangela Musso (settore Amministrativo), Mario Dotto<br />

(settore Vigilanza), Piero Audisio (settore Tecnico).<br />

18 19


APAM a supporto<br />

del territorio<br />

VISITA<br />

GEOTREK<br />

Ma il Parco<br />

dov’è?<br />

Riposizionate le paline di<br />

confine su una distanza lineare<br />

di sedici chilometri.<br />

La tabellazione dei confini con le<br />

indicazioni del nome del Parco o<br />

della Riserva e i riferimenti della<br />

legge quadro regionale delle<br />

Aree protette è un compito istituzionale<br />

degli enti di gestione. Un lavoro<br />

difficile e impegnativo che lo scorso<br />

autunno ha occupato i guardiaparco<br />

nella posa della segnaletica per decine<br />

di chilometri. Notevole è stato il<br />

lavoro nel Parco del Marguareis,<br />

dove le nuove tabelle sono state posizionate<br />

lungo la linea di confine per<br />

uno sviluppo complessivo di circa<br />

dieci chilometri. Sul versante Alpi<br />

Marittime il personale è intervenuto<br />

su circa sei chilometri nel settore<br />

Valle Stura e nella zona dal Colle<br />

dell’Arpione al Colle di Marchiana.<br />

Qui sopra: trasporto in quota del materiale necessario<br />

per la palinatura dei confini dell’area protetta.<br />

In alto, da sinistra in senso orario: tabella<br />

di confine posizionata nei pressi della Capanna<br />

Morgantini; gli effetti della tempesta Aline.<br />

Nel <strong>2023</strong> l’Ente di gestione<br />

delle Aree Protette Alpi<br />

Marittime ha dato il proprio<br />

sostegno a 33 progetti<br />

presentati in risposta a<br />

bandi europei o di fondazioni<br />

bancarie da parte di Unioni<br />

Montane, Comuni e<br />

Associazioni.<br />

Dopo Alex,<br />

la tempesta Aline<br />

La tempesta di ottobre ha distrutto in alta Valle Gesso<br />

parte della rete viaria e sentieristica.<br />

Il 19 e 20 ottobre la Valle Gesso è stata colpita dalla tempesta Aline,<br />

evento estremo che ha causato interruzioni alla viabilità, danni a<br />

strutture e sentieri.<br />

Nonostante le problematiche condizioni climatiche, dovute anche<br />

alla stagione autunnale ormai inoltrata, le squadre del Parco in<br />

collaborazione con gli operai forestali dell’Assessorato alla Montagna<br />

della Regione si sono mobilitate fin da subito per eseguire i<br />

primi interventi di ripristino. Lavori sono stati eseguiti sulla prima<br />

metà del sentiero per il rifugio Remondino nel Vallone di Assedras,<br />

gravemente danneggiato nel tratto lungo il rio Balma Ghiliè.<br />

Sempre nel Vallone del Gesso della Valletta interventi sono stati<br />

eseguiti nella parte iniziale dell’itinerario che dal Pian della Casa<br />

sale ai laghi e al Colle di Fremamorta. Attività di manutenzione straordinaria<br />

hanno interessato anche il percorso che raggiunge il Lago<br />

del Vei del Bouc. In considerazione dell’entità dei danni e della<br />

stagione, non è stato invece possibile intervenire sull’ex strada<br />

Enel, che già nel 2022 era stata colpita duramente dalla tempesta<br />

Alex e sulla quale APAM grazie a fondi del progetto Alcotra Recovalx<br />

aveva investito ingenti fondi per la sua riapertura.<br />

Per fortuna ci<br />

sono i progetti<br />

europei<br />

Grazie a Recovalx finanziati i lavori di<br />

ripristino dei sentieri, con LIFE Wolfalps<br />

EU interventi a favore degli allevatori.<br />

Nel mese di maggio <strong>2023</strong> sono state portate a<br />

compimento le attività previste all’interno del<br />

progetto europeo Alcotra Recovalx, che ha<br />

garantito ulteriori lavori di ripristino e ha<br />

permesso anche la realizzazione di un ponte<br />

radio transfrontaliero e di alcuni prodotti<br />

di promozione del territorio, quali uno stand<br />

per manifestazioni, un video sul parco e la<br />

revisione della descrizione e delle traduzioni degli<br />

itinerari riportati nella piattaforma Geotrek<br />

destination.marittimemercantour.eu.<br />

Procedono le attività del progetto LIFE Wolfalps<br />

EU, iniziato nel 2019 e che si chiuderà nel<br />

2024. L’Ente assicura il coordinamento tecnico e<br />

amministrativo in collaborazione con l’Università<br />

di Torino, che ne garantisce il coordinamento<br />

scientifico. Numerosissime le attività sul campo<br />

intraprese da personale dell’Ente e da collaboratori,<br />

parte delle quali a favore della categoria<br />

degli allevatori, la maggiormente colpita dalla<br />

presenza del predatore.<br />

In totale, nei 61 mesi di progetto, le Aree<br />

Protette delle Alpi Marittime hanno in carico un<br />

investimento pari a 1.963.237 euro.<br />

Sopra: guardiaparco in attività di monitoraggio lupo<br />

svolta nell’ambito del progetto LIFE Wolfalps EU.<br />

Alcotra: si parte<br />

con quattro nuovi<br />

progetti<br />

Outdoor e biodiversità, cambiamenti climatici,<br />

fortificazioni, ciclovie: questi i grandi temi.<br />

Nel mese di ottobre sono stati avviati quattro nuovi progetti,<br />

finanziati nell’ambito della programmazione Interreg 2021-2027<br />

Alcotra Italia Francia, che vedono l’Ente coinvolto in qualità di<br />

partner, da realizzare entro ottobre 2026. Di seguito una loro<br />

presentazione estremamente sintetica.<br />

BIODIVTOURALPS - Biodiversità e Turismo<br />

Sinergie per il futuro tra parchi alpini<br />

Obiettivo: sperimentare nuovi approcci che permettano di conciliare<br />

l’accoglienza dei visitatori e la reale necessità di preservare<br />

gli habitat naturali fragili, migliorando la conoscenza, la<br />

gestione e la consapevolezza delle interazioni uomo-natura.<br />

Quota Ente: 483.750 euro.<br />

ACLIMO - Clima e acqua<br />

Sinergie per il futuro tra parchi alpini<br />

Obiettivo: analizzare gli effetti dei cambiamenti climatici sugli<br />

habitat e sulle specie particolarmente sensibili alle risorse idriche,<br />

sensibilizzare la popolazione all’adattamento e sostenere<br />

nella transizione le attività agricole e in particolare quelle pastorali,<br />

in linea con la necessità di preservare il patrimonio naturale.<br />

Quota Ente: 506.250 euro.<br />

COGNITO FORT<br />

Far conoscere il patrimonio fortificato<br />

transfrontaliero e strutturare l’offerta culturale<br />

Obiettivo: Valorizzare in chiave culturale/turistica le fortificazioni,<br />

le caserme e le infrastrutture militari dei territori alpini.<br />

Quota Ente: 550.000 euro.<br />

RIVIERALP<br />

Ciclovie e Cammini tra le Alpi e il mare<br />

Obiettivo: rivitalizzare il tessuto socio-economico del territorio<br />

transfrontaliero attraverso una proposta incentrata sull’innovazione<br />

della fruizione turistica.<br />

Quota Ente: 242.500 euro.<br />

20 21


Sentieri: segnaletica<br />

e manutenzione<br />

Centinaia le giornate/uomo che nel <strong>2023</strong> sono state<br />

impiegate a favore della sentieristica.<br />

L’assunzione di sette operai stagionali, in affiancamento alle<br />

forze interne, e la collaborazione con le squadre dei forestali della<br />

Regione Piemonte hanno reso possibili la falciatura e il decespugliamento,<br />

nonché interventi di manutenzione straordinaria, lungo<br />

decine di chilometri di piste e sentieri.<br />

Tra gli interventi più significativi eseguiti nel Parco Alpi Marittime il<br />

ripristino del passaggio interrotto da una frana del collegamento tra il<br />

Lago Bianco del Gelàs e il Rifugio Pagarì, la sistemazione dei sentieri<br />

per il Colle di Finestra, per il Passo Chiapous, per il Passo<br />

di Ciotto Mien e la traversata Balour-Maddalene (collegamento<br />

tra Roaschia e Vernante), la ricostruzione della passerella del<br />

Piano del Praiet e l’avvio della realizzazione di quella sul torrente<br />

Valletta per salire ai laghi di Fremamorta.<br />

Nel Marguareis lavori sono stati eseguiti sulla Ciclovia del Duca e<br />

sul sentiero che dalla Colla del Prel scende nel Vallone Marguareis,<br />

sul percorso per la grangia certosina Castlà che è stato dotato<br />

di una staccionata, in Valle Tanaro sulla “mezzavia” tra la Capanna<br />

Saracco e il Rifugio Don Barbera e tra questo e le Selle di Carnino.<br />

Inoltre, per far “riposare” comodamente gli escursionisti e permettere<br />

loro di ammirare al meglio il paesaggio, sono state realizzate e posizionate<br />

panchine di legno, fabbricate nella falegnameria dell’Ente,<br />

alla Colla di Carnino, nel bosco delle Navette, a Palanfrè e sui<br />

pendii di Cima Piastra.<br />

A sinistra: il brutto tempo non ostacola i lavori<br />

di manutenzione (e non toglie il buonumore!).<br />

Per un’Europa<br />

più vicina ai<br />

cittadini<br />

Si lavora a un Piano Integrato per il<br />

territorio tra Nizza e Cuneo.<br />

Nel mese di novembre <strong>2023</strong> l’Autorità di Gestione<br />

del Programma Interreg VI-A France-Italia<br />

2021/2027 ha pubblicato il bando per la candidatura<br />

dei Piani Integrati Transfrontalieri<br />

PITER+, con obiettivi strategici ambiziosi, tra cui<br />

quello di promuovere “un’Europa più vicina ai cittadini,<br />

incoraggiando lo sviluppo sostenibile e integrato<br />

di tutti i tipi di territori e di iniziative locali”.<br />

Con la Métropole Nice Cote d’Azur, già<br />

coordinatore del PITER ALPIMED nel periodo di<br />

programmazione 2014/2020, unitamente al Comune<br />

di Cuneo, alla Provincia di Cuneo,<br />

alla Camera di Commercio Industria Artigianato<br />

e Agricoltura di Cuneo e ad altri partner liguri<br />

e francesi, APAM sta collaborando alla redazione<br />

della strategia del Piano Integrato Territoriale PI-<br />

TER ALPIMED+, per far fronte a sfide che possano<br />

essere affrontate in maniera più efficace a livello<br />

transfrontaliero. L’obiettivo specifico dei PITER richiede<br />

di “promuovere lo sviluppo sociale,<br />

economico e ambientale integrato e inclusivo a<br />

livello locale, la cultura, il patrimonio naturale,<br />

il turismo sostenibile e la sicurezza nelle<br />

aree diverse da quelle urbane”. Il progetto si comporrà<br />

di una Strategia, di un Piano di Coordinamento<br />

e Comunicazione e di due progetti singoli.<br />

I lavori sono in corso: la Strategia è stata depositata<br />

a fine gennaio 2024, il Piano dovrà essere<br />

presentato entro marzo e i due progetti singoli tra<br />

giugno e novembre 2024. Il Piano avrà durata di<br />

quattro anni, mentre i progetti singoli dovranno<br />

essere realizzati in tre anni.<br />

Infrazioni<br />

ricorrenti<br />

Cani e motori sono la causa<br />

di più dell’80% delle infrazioni<br />

nelle aree protette.<br />

Sono stati 80 i verbali per illecito amministrativo<br />

fatti dai guardiaparco delle Marittime nel <strong>2023</strong>.<br />

Quasi uno su due (38,75%) comminati a proprietari<br />

che non tenevano il cane al guinzaglio.<br />

L’infrazione più ricorrente, invece, pari al 47,5% del<br />

totale, è relativa alla violazione di norme sul<br />

transito e di parcheggio di auto e moto. Buona<br />

parte dei verbali hanno interessato il Comune di<br />

Entracque (16) e Briga Alta (9) sulla strada bianca<br />

Alta Via del Sale (Limone-Monesi) o nei pressi della<br />

località “Madonna della Neve” (Upega). L’importo<br />

totale delle ottanta sanzioni è di 10.230 euro di<br />

cui 2.304 euro derivano dalla verbalizzazione di<br />

due piloti di drone che senza autorizzazione<br />

volavano nella Zona speciale di Conservazione<br />

dell’Alta Valle Maira gestita dall’Ente.<br />

A livello geografico la contestazione degli illeciti è<br />

stata pari a 47 nel Parco delle Alpi Marittime,<br />

25 in quello del Marguareis e 8 nel territorio<br />

delle aree di Rete Natura 2000 (ZSC, ZPS e SIC)<br />

gestite dalle Aree Protette Alpi Marittime.<br />

Se da un lato l’attività di vigilanza dei guardiaparco<br />

continua a registrare la scarsa consapevolezza dei<br />

visitatori con cani dell’importanza di tenere il proprio<br />

domestico al guinzaglio, invece è positivo il risultato<br />

dei controlli di polizia amministrativa. L’attività è cresciuta<br />

negli ultimi anni e nel <strong>2023</strong> ha toccato quota<br />

134, verificando la regolarità di licenze di caccia, pesca,<br />

titoli per la raccolta funghi, di autorizzazioni in<br />

deroga al divieto di transito su strade.<br />

Nel <strong>2023</strong> sono stati effettuati una “Notizia di reato”<br />

e il sequestro di un palco di cervo, raccolto<br />

illegalmente.<br />

Nelle Aree Protette Alpi<br />

Marittime i cani possono<br />

essere condotti solo nei<br />

centri abitati, lungo le strade<br />

comunali e provinciali e lungo<br />

alcuni percorsi segnalati.<br />

I cani vanno tenuti al<br />

guinzaglio sempre, come<br />

peraltro è previsto dalla<br />

normativa nazionale e<br />

i proprietari devono avere<br />

al seguito la museruola, per<br />

poterla applicare all’animale<br />

in caso di necessità.<br />

All’interno della Riserva di<br />

Crava-Morozzo, zona umida<br />

di importanza per l’avifauna,<br />

i cani non possono entrare.<br />

Scarica le mappe<br />

con i percorsi<br />

consentiti con i cani<br />

al guinzaglio.<br />

Qui a fianco: escursionisti con cani<br />

al guinzaglio su percorso segnalato.<br />

In alto: la squadra tecnica APAM alla nuova<br />

mangiatoia dell’area faunistica delle Canavere.<br />

Sotto: la nuova passerella “Scaltè”.<br />

Nuova<br />

mangiatoia,<br />

nuova<br />

passerella<br />

Interventi di manutenzione<br />

in Valle Pesio.<br />

Il recinto faunistico delle Canavere<br />

è stato dotato di una nuova<br />

mangiatoia per i cervi. I manufatti<br />

migliorano il sistema di alimentazione<br />

degli animali in cattività e con la nuova<br />

modalità di approvvigionamento<br />

dall’esterno rendono più sicura l’attività<br />

degli operatori.<br />

Poco distante, sull’itinerario ad anello<br />

che collega il recinto con il Pian delle<br />

Gorre, è stata sostituita la vecchia<br />

passerella “Scaltè”, un’opera in<br />

legno lunga undici metri realizzata<br />

completamente dalla squadra tecnica<br />

nella falegnameria del Parco Naturale<br />

Marguareis.<br />

22 23


Cresce il numero<br />

di escursionisti<br />

e ciclisti nei Parchi<br />

In aumento anche il numero di transiti delle auto:<br />

quasi 450.000 in Valle Gesso, 88.000 in alta Valle Pesio.<br />

I numeri confermano una buona presenza di visitatori nei Parchi. La rete<br />

di monitoraggio dei flussi dell’Ente, basata su contatori pedonali<br />

e stradali posizionati lungo i principali itinerari escursionistici e assi<br />

di comunicazione, ha restituito una fotografia che per il <strong>2023</strong> mostra<br />

un generale incremento di turisti nei parchi delle Alpi Marittime e del<br />

Marguareis rispetto all’anno precedente.<br />

L’area in assoluto più visitata è il Vallone di Valasco, che nei tre mesi<br />

estivi è stato raggiunto da 36.000 escursionisti (+14%). Nello stesso<br />

periodo, invece, sono saliti nel vallone del Gesso della Barra 12.000<br />

persone, nel Vallone della Meris 8.300, nel vallone degli Arbergh di Palanfrè<br />

6.500, nel Vallone del Marguareis 8.000, nella Valle<br />

dei Maestri (Carnino) 4.500.<br />

Sul Sentiero delle Grotte di Aisone il contapersone dell’Unione<br />

montana Valle Stura nel periodo dal 1° ottobre al 31 dicembre ha registrato<br />

1.359 passaggi.<br />

L’aumento degli escursionisti si riflette parzialmente anche sul traffico.<br />

I dati raccolti nei pressi della rotonda Entracque-Terme di Valdieri testimoniano<br />

l’incremento dei veicoli. Sull’asse di Entracque (nei due<br />

sensi di marcia) dal 15 giugno al 15 settembre sono transitati 298.000<br />

mezzi (+6%) e su quello delle Terme (nei due sensi) 136.000 (+3%).<br />

Sostanzialmente stabili i flussi a Certosa di Pesio (Valle Pesio), che si<br />

attestano su circa 88.000 mezzi, sempre nel doppio senso di marcia.<br />

Notevole l’incremento di ciclisti: ben 15.800 (+14%) hanno sfidato<br />

le salite del Comune di Entracque e 10.000 quelle di Sant’Anna<br />

e Terme di Valdieri, mentre si conferma meta classica del ciclismo<br />

cuneese la Certosa di Pesio con 8.700 passaggi.<br />

Cinghiali: una<br />

presenza diffusa,<br />

come gestirla?<br />

Piano di contenimento dei cinghiali.<br />

Qui a fianco: cinghiale<br />

(Sus scrofa) | P. Bolla.<br />

Come previsto dalle disposizioni regionali e<br />

considerando l’emergenza sanitaria della Peste<br />

Suina Africana (PSA) originatasi sul confine con<br />

la Liguria a inizio 2022 e attualmente in piena<br />

evoluzione epidemica, le Aree Protette Alpi<br />

Marittime si occupano del monitoraggio,<br />

della gestione e del contenimento della<br />

specie cinghiale (Sus scrofa) su tutte le aree in<br />

gestione all’Ente.<br />

Le operazioni sono state svolte da personale appositamente<br />

formato, sia interno che esterno all’Ente.<br />

Hanno conseguito l’idoneità alla qualifica di<br />

“Operatore Selezionato” 30 persone che si sono<br />

aggiunte ai 42 selecontrollori abilitati dal vecchio<br />

“Ente Parchi e Riserve Naturali Cuneese”, aggiornato<br />

nella primavera <strong>2023</strong>. Sul territorio complessivo<br />

delle Aree Protette sono stati svolti, nel <strong>2023</strong>,<br />

94 interventi con differenti modalità: alla cerca,<br />

in girata e con le gabbie le principali. Sono stati<br />

abbattuti un totale di 62 esemplari, di cui 43 capi<br />

nella Riserva delle Sorgenti del Belbo, zona di particolare<br />

interesse in quanto coinvolta nell’area di<br />

restrizione per la presenza della PSA.<br />

I numeri di APAM<br />

Lavoro, spese e investimenti.<br />

Vigilanza, ma non solo. Nelle loro oltre 34.500 ore di attività, i<br />

guardiaparco hanno dedicato “tempo” ai monitoraggi ambientali<br />

(molti di questi in applicazione dalla Direttiva Habitat), alla<br />

gestione faunistica, alla manutenzione di sentieri e segnaletica in<br />

appoggio alle squadre tecniche, ai rilievi meteonivometrici, utili<br />

per la redazione dei bollettini valanghe di AINEVA, alle attività di<br />

animazione del territorio (eventi, serate…).<br />

IL LAVORO DEI GUARDIAPARCO<br />

Tante attività dalle quali risulta quanto sia complessa la figura professionale<br />

del guardiaparco, agente o ufficiale di polizia giudiziaria,<br />

cui sono richieste competenze sia pratiche sia conoscenze specialistiche<br />

nei vari campi ambientali, ambiti vari per i quali la formazione<br />

continua è una prerogativa imprescindibile.<br />

Vigilanza 31% | • Gestione varia 8% | • Manutenzione aree giardini/fabbricati 9% | • Gestione faunistica 5% | •<br />

•<br />

Gestione automezzi 3% |<br />

Monitoraggio faunistico/botanico 20% |<br />

Manutenzione sentieri/segnaletica 6% |<br />

Animazione territoriale/educazione ambientale 7% |<br />

Formazione 5% |<br />

Gestione forestale/alpeggi/pascoli 6% |<br />

SPESE E INVESTIMENTI DELL’ENTE<br />

Spese e investimenti per oltre 4 milioni euro, esclusa la voce stipendi<br />

del personale. Nel grafico la suddivisione per macro aree.<br />

LE ATTIVITÀ DELLE SQUADRE TECNICHE<br />

Quattro operai a tempo indeterminato coadiuvati da sette stagionali:<br />

10.600 ore di attività in gran parte dedicate alla manutenzione<br />

di aree attrezzate, fabbricati, di sentieri e segnaletica, fiore<br />

all’occhiello dei parchi e delle riserve gestite da APAM. Il contributo<br />

degli operai è stato determinante anche per varie attività di comunicazione<br />

e promozione (partecipazione a fiere e saloni).<br />

Manutenzione aree/bacheche/segnaletica/sentieri 43% |<br />

Varie 19% | •<br />

Manutenzione attrezzature/fabbricati 17% |<br />

Falegnameria/officina 9% | •<br />

Allestimenti/manifestazioni/eventi 8% |<br />

• Attività forestale/alpeggi/monitoraggio fauna 2% | •<br />

Formazione 2% |<br />

Gestione patrimoniale-investimenti 26% |<br />

Gestione patrimoniale-spese ordinarie 24% |<br />

Conservazione e Pianificazione 13% |<br />

Valorizzazione territorio e Comunicazione 13% |<br />

Organizzazione generale/formazione e sviluppo/sicurezza lavoro 11% |<br />

Hardware-Software: gestione ordinaria/investimenti 7% |<br />

Attività di vigilanza 3% | •<br />

Gestione aree faunistiche 2% |<br />

•<br />

GECT/Cooperazione Transfrontaliera 1% |<br />

24 25


27<br />

Tra educazione<br />

e valorizzazione<br />

del territorio<br />

Carta Europea del<br />

Turismo Sostenibile<br />

PAGINA 28<br />

Il marchio “Qualità<br />

Parco APAM” funziona<br />

PAGINA 28<br />

La Certosa di Pesio<br />

ha compiuto 850 anni<br />

PAGINA 29<br />

Adattamento: una<br />

scommessa per il futuro<br />

PAGINA 29<br />

“Momenti di Marittime”:<br />

info essenziali nei<br />

punti chiave<br />

PAGINA 30<br />

Guide Parco: tra volti<br />

nuovi e “vecchie glorie”<br />

PAGINA 30<br />

Il bosco che cura<br />

PAGINA 30<br />

Junior Ranger: scoperta<br />

e divertimento in natura<br />

PAGINA 31<br />

Un anno in compagnia<br />

dei rifugi<br />

PAGINA 31<br />

Il giardino delle piante<br />

che si mangiano<br />

PAGINA 32<br />

Educazione ambientale<br />

con le scuole locali<br />

PAGINA 32<br />

La scelta di lavorare<br />

gratuitamente per<br />

il territorio<br />

PAGINA 33<br />

Un grande grazie<br />

a Elena e Silvia<br />

PAGINA 33<br />

Bookcamp nel Parco:<br />

arrivederci al 2024<br />

PAGINA 34<br />

Anche nel <strong>2023</strong>, social<br />

e newsletter in crescita<br />

PAGINA 34<br />

Ecomuseo e comunità:<br />

il legame si rafforza<br />

PAGINA 35<br />

Feed the planet…<br />

PAGINA 35<br />

Cinque per mille<br />

a favore di APAM<br />

PAGINA 36<br />

Ogni cittadino può<br />

dare il suo contributo<br />

PAGINA 36<br />

Centri visita: boom<br />

di accessi<br />

PAGINA 36<br />

Le mostre nel Parco<br />

PAGINA 37<br />

L’esodo dalla montagna<br />

nelle foto di Pellegrino<br />

PAGINA 37<br />

A Borgo San Dalmazzo<br />

una serie di pannelli<br />

sul Parco<br />

PAGINA 38<br />

Passeggiate per tutti<br />

PAGINA 38


Il marchio<br />

“Qualità<br />

Parco APAM”<br />

funziona<br />

Per Natale vendute 381 confezioni<br />

regalo con prodotti locali.<br />

VISITA<br />

IL SITO<br />

La Certosa di Pesio<br />

ha compiuto 850 anni<br />

Un ciclo di escursioni e di serate di approfondimento<br />

per celebrare l’anniversario.<br />

Carta Europea del<br />

Turismo Sostenibile<br />

L’area transfrontaliera Marittime-Mercantour al lavoro<br />

per altri cinque anni.<br />

Il 30 novembre <strong>2023</strong> si è svolta a Bruxelles una cerimonia che ha coinvolto<br />

le aree protette premiate da Europarc con il rinnovo della Carta<br />

Europea del Turismo Sostenibile. Tra i protagonisti dell’appuntamento,<br />

il Parc du Mercantour e le Aree Protette delle Alpi Marittime, queste<br />

ultime rappresentate dal presidente Piermario Giordano.<br />

Le due aree transfrontaliere, che da molti anni collaborano strettamente<br />

nelle attività di miglioramento dell’accoglienza turistica, nella nuova<br />

strategia comune hanno posto al centro il raggiungimento degli obiettivi<br />

di sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda 2030.<br />

Sono stati predisposti una Strategia e un Piano d’azione secondo<br />

quattro assi prioritari, rivolti ad altrettante aree di beneficio: ambiente,<br />

visitatori, attori locali, attori istituzionali. Per ciascun asse sono stati<br />

identificati i risultati chiave desiderati e per ciascun risultato atteso<br />

sono state programmate le rispettive azioni per raggiungerli.<br />

Rispetto ai quattro rinnovi precedenti, in cui l’Ente si era avvalso di consulenti<br />

esterni, in questo caso la strategia è stata costruita direttamente<br />

dal personale dei due Enti, individuando azioni di attualizzazione e<br />

concretizzazione dei precedenti indirizzi, che non sono stati stravolti<br />

ma adattati.<br />

Per una maggior efficacia delle azioni, strategia e obiettivi comuni dei<br />

due Parchi si svilupperanno con azioni in parte transfrontaliere, in parte<br />

perseguite autonomamente sui due versanti.<br />

In alto: il Presidente Giordano e la responsabile CETS dell’Ente<br />

Chiecchio a Bruxelles in occasione della consegna della Carta Europea<br />

del Turismo Sostenibile.<br />

A destra: il pacco natalizio “Porta in tavola un territorio che ami”<br />

con i prodotti a marchio Qualità Parco APAM.<br />

Valorizzare la qualità e migliorare sempre più la<br />

sostenibilità dei cibi e dell’artigianato prodotti nei<br />

comuni delle Aree Protette Alpi Marittime: ecco la<br />

sfida del marchio Qualità Parco APAM che, dopo<br />

un lungo lavoro di preparazione, quest’anno è finalmente<br />

diventato realtà tangibile. Uno strumento<br />

che identifica la qualità dei prodotti e allo<br />

stesso tempo caratterizza e rende sempre più attrattivo<br />

il loro territorio di origine.<br />

Il paniere è cresciuto di mese in mese e a fine anno<br />

è arrivato a includere più di 100 prodotti – dai<br />

mieli ai salumi, dai dolci ai formaggi fino ai cereali<br />

e agli ortaggi –, coltivati e trasformati nel rispetto<br />

di precisi disciplinari da produttori ambiziosi che<br />

concordano con l’Ente concrete azioni per ridurre<br />

l’impatto ambientale della propria azienda.<br />

I produttori a oggi coinvolti sono sedici e nel<br />

corso del <strong>2023</strong> hanno iniziato a conoscersi e a collaborare,<br />

portando avanti azioni congiunte di promozione<br />

e commercializzazione.<br />

È stato pubblicato un sito dedicato al marchio<br />

(qualitaparcoapam.it) e il progetto è stato<br />

presentato in diverse sedi istituzionali e in fiere di<br />

settore. Inoltre, con lo slogan “Porta in tavola<br />

un territorio che ami”, per Natale sono state<br />

proposte due confezioni regalo, promosse anche<br />

da influencer e testimonial locali, che hanno ottenuto<br />

grande interesse e ottimi riscontri: l’iniziativa<br />

ha portato alla commercializzazione di 381 confezioni<br />

regalo. Un bilancio, quindi, decisamente positivo<br />

che incoraggia l’Ente a continuare a lavorare<br />

per far crescere questa rete virtuosa di produttori.<br />

Il <strong>2023</strong> è stato un anno di festeggiamenti<br />

per gli 850 anni della Certosa<br />

di Pesio. Le Aree Protette Alpi<br />

Marittime, insieme all’Ecomuseo dei<br />

Certosini, il comune di Morozzo, l’associazione<br />

Terre dei Bagienni hanno<br />

organizzato tre serate presso la Correria<br />

della Certosa e altre due serate<br />

a Morozzo per approfondire la storia<br />

della Certosa. Sono state anche organizzate<br />

escursioni “Sulle tracce<br />

dei Certosini” per scoprire il legame<br />

tra la vita dell’ordine monastico e gli<br />

ambienti naturali dell’alta Valle Pesio.<br />

Il motto dei Padri Certosini “La croce<br />

sta ferma, mentre il mondo gira” sta<br />

a indicare la volontà di dividersi tra la<br />

spiritualità che li vuole raccolti in preghiera<br />

in posti isolati, e il mondo terreno<br />

a cui si rivolgono dimostrando di<br />

essere custodi efficienti dei numerosi<br />

possedimenti della Certosa.<br />

I festeggiamenti sono stati l’occasione<br />

per rafforzare il legame di collaborazione<br />

tra APAM e i Padri missionari<br />

della Consolata, che custodiscono<br />

questo importante gioiello<br />

storico artistico del nostro territorio.<br />

A sinistra: il viale di accesso alla Certosa di Pesio.<br />

A destra, dall’alto verso il basso: appuntamenti<br />

della rassegna “Giovedì del Parco” alla Confraternita<br />

di Roaschia e presso i giardini comunali di Entracque.<br />

Adattamento:<br />

una scommessa<br />

per il futuro<br />

Il filo rosso degli appuntamenti estivi <strong>2023</strong>.<br />

L’adattamento evolutivo (quello lento, che permette alle specie, generazione<br />

dopo generazione, di adeguarsi a condizioni ambientali stabili)<br />

e l’adattamento veloce che consente agli individui di far fronte ai<br />

cambiamenti rapidi sono stati al centro dei tredici appuntamenti<br />

serali con la divulgazione ambientale che l’Ente organizza<br />

ogni giovedì di alta stagione nei Comuni del Parco. Un argomento importante<br />

in tempi di crisi climatica, condiviso dai colleghi del Parc National<br />

du Mercantour, che hanno orientato seguendo la stessa bussola<br />

anche i loro incontri. Ai Giovedì del Parco hanno partecipato in<br />

tutto circa 600 persone, con una media di 45 spettatori a sera. I relatori<br />

sono stati guardiaparco e dipendenti, ma anche ricercatori esterni,<br />

come Beatrice Gammino e Fabiano Sartirana – che hanno accompagnato<br />

il pubblico ai confini dell’ignoto, dove la scienza diventa ricerca<br />

di campo.<br />

A questa tornata ormai “tradizionale” di eventi si sono aggiunte nel<br />

<strong>2023</strong> la rassegna di escursioni Orch’idee senza confini, a cura<br />

dei guardiaparco Mario Dalmasso e Franco Delpiano e una piccola rassegna<br />

di tre incontri dal titolo I fantasmi del Parco. Protagonista<br />

di quest’ultima è stato Marco Granata, che sta svolgendo il suo dottorato<br />

di ricerca sui mustelidi nel Parco Alpi Marittime: un’occasione per<br />

conoscere meglio questi animali elusivi di cui… non si sa quasi nulla!<br />

28 29


“Momenti<br />

di Marittime”:<br />

info essenziali<br />

nei punti chiave<br />

Presidi in quota per visitatori curiosi.<br />

Da sabato 15 luglio a domenica 20 agosto, per sei fine settimana consecutivi,<br />

sette Guide Parco selezionate hanno animato due postazioni in<br />

quota in altrettanti luoghi di grande afflusso in Valle Pesio e in Valle<br />

Gesso: rispettivamente il Rifugio Pian delle Gorre e il Rifugio<br />

Valasco. L’iniziativa “Momenti di Marittime <strong>2023</strong>” ha visto il coinvolgimento<br />

attivo dei rifugisti, che hanno offerto ospitalità, cibo e supporto<br />

psicofisico alle Guide Parco impegnate nell’intensa attività di<br />

informazione e promozione. Sono stati forniti indicazioni e materiale<br />

relativo al territorio e alla fruizione delle Aree Protette a circa 2300<br />

visitatori, con una media di 200 al giorno.<br />

Guide Parco:<br />

tra volti nuovi<br />

e “vecchie glorie”<br />

Una squadra preparata e disponibile.<br />

Nel mese di marzo si è svolta la selezione delle Guide del Parco, gli<br />

accompagnatori naturalistici e di media montagna che costituiscono<br />

la squadra super qualificata e formata cui le Aree Protette affidano i<br />

servizi di educazione ambientale, di accompagnamento naturalistico<br />

e culturale, di promozione del territorio. Sono entrate a far parte<br />

della rosa venticinque guide, un gruppo costituito in egual misura<br />

da “new entry” e “vecchie glorie”, collaboratori ormai storici dell’Ente.<br />

Ciascuno porta in dote abilità particolari: ci sono il geologo e l’esperto<br />

di avifauna, l’appassionato di fortificazioni e l’erborista, i virtuosi<br />

di musica occitana e l’archeologa, il francofono e la cintura nera di<br />

zoologia. Ogni guida ha così un “superpotere” che caratterizza i suoi<br />

accompagnamenti: per questo ripetendo la stessa identica escursione<br />

con una guida differente si vivrebbero ogni volta esperienze diverse.<br />

Per scoprire volti e proposte delle Guide Parco è sufficiente visitare la<br />

pagina dedicata del sito. Freschi di qualifica, i venticinque eroi<br />

hanno dovuto affrontare nel <strong>2023</strong> un vero e proprio “tour de force”<br />

formativo a tutto campo, con otto appuntamenti in otto mesi alla scoperta<br />

della natura e della cultura dei due Parchi. I superstiti hanno<br />

quindi svolto su incarico dell’Ente circa quaranta servizi di accompagnamento,<br />

senza contare le attività di educazione ambientale<br />

per la Cooperativa Montagne del Mare, e hanno arricchito il calendario<br />

dell’Ente proponendo in autonomia trenta escursioni e trekking.<br />

VISITA<br />

IL SITO<br />

Qui sotto: Momenti di Marittime al rifugio Valasco.<br />

In basso: il nuovo gruppo Guide Parco delle Aree<br />

Protette Alpi Marittime.<br />

Il bosco<br />

che cura<br />

Immersione in foresta con il progetto<br />

“Bin ‘ntel bosc”.<br />

Il 21 e il 22 ottobre in alta Valle Pesio si è svolto un<br />

workshop di immersione in foresta (forest bathing)<br />

come pratica per il benessere psicologico, guidato<br />

dalla formatrice Giulia Terlicher. L’iniziativa è<br />

stata realizzata nell’ambito del progetto ”Bin ‘ntel<br />

Bosc” (finanziato sul bando Explora della Fondazione<br />

CRC) di cui è capofila We.Co. impresa sociale<br />

in partenariato, tra gli altri, con APAM. Nel percorso<br />

formativo sono state coinvolte sei Guide Parco<br />

che la prossima primavera accompagneranno circa<br />

quattrocentocinquanta persone sul campo.<br />

Junior Ranger:<br />

scoperta e<br />

divertimento<br />

in natura<br />

Esplorare Parchi e Riserve,<br />

trovare nuovi amici.<br />

Nel <strong>2023</strong>, trentotto ragazze e ragazzi hanno preso<br />

parte alle attività Junior Ranger, il programma<br />

di Europarc dedicato ai giovani residenti nei Comuni<br />

delle Aree Protette. Il calendario, che contava<br />

nove appuntamenti, ha visto i JR impegnati in<br />

tantissime attività. Si è spaziato dalla lotta contro<br />

piante aliene e microplastiche nella<br />

Riserva di Crava Morozzo, sotto lo sguardo attento<br />

dei botanici, all’arrampicata, dalla mountain<br />

bike all’escursionismo senza confini insieme alle<br />

ragazze e ai ragazzi del Parc National du Mercantour,<br />

incontrati al Colle della Maddalena in una<br />

due giorni in quota nel mese di luglio.<br />

Ad agosto si è fatto il bis piantando le tende intorno<br />

al Rifugio Merlo, alle pendici del Mondolè:<br />

un’esperienza di campeggio autogestito<br />

dove i JR hanno dovuto tirare fuori le loro doti<br />

da chef sopraffini. L’archeologia a Chiusa Pesio<br />

e il foliage a Palanfrè hanno chiuso la stagione<br />

autunnale. Il <strong>2023</strong> è stato salutato in bellezza il<br />

28 dicembre con pop corn e cioccolata calda al<br />

Gias Sottano di Sestrera, nel Parco del Marguareis.<br />

Una spedizione intima e divertente riscaldata<br />

dalla stufa a legna e dalle risate.<br />

A sinistra e in alto: Junior Ranger durante<br />

alcune attività.<br />

Sotto: la cover del calendario APAM 2024.<br />

SCARICA IL<br />

CALENDARIO<br />

APAM 2024<br />

Un anno in<br />

compagnia<br />

dei rifugi<br />

Il calendario 2024 dedicato ai<br />

rifugi del Parco Alpi Marittime<br />

e del Parco Marguareis.<br />

Le Aree Protette Alpi Marittime hanno<br />

dedicato il calendario 2024 alle strutture<br />

in quota che da oltre un secolo<br />

offrono ospitalità a escursionisti e alpinisti;<br />

una lunga storia di accoglienza<br />

iniziata con la costruzione, nel 1897, del<br />

Genova, primo rifugio delle Marittime<br />

voluto dal CAI Ligure. Le tredici fotografie<br />

sono corredate da brevi testi<br />

sulla storia dei rifugi, da qualche curiosità<br />

e da informazioni pratiche; un QR<br />

code consente di accedere a una pagina<br />

web con approfondimenti, una<br />

cartina dell’ubicazione della struttura in<br />

questione e una descrizione dettagliata<br />

dell’itinerario per raggiungerla.<br />

30 31


Il giardino<br />

delle piante che<br />

si mangiano<br />

Verso un percorso inclusivo.<br />

Il “Giardino fitoalimurgico Oreste Mattirolo”, che fiorisce ogni primavera<br />

sul tetto della “Sala incontri Riccardo Mucciarelli” presso la sede<br />

di Chiusa Pesio, raccoglie un’ottantina di piante alimentari,<br />

specie che possono essere consumate crude o cotte per saziare l’appetito.<br />

Nel <strong>2023</strong>, grazie a una collaborazione con la sezione di Cuneo<br />

dell’Unione Ciechi e Ipovedenti, il percorso di visita è stato adattato<br />

per permettere una migliore e più sicura fruizione del giardino<br />

a chi non vede. Il progetto è adesso quello di fare ancora un<br />

passo avanti, con l’installazione di QR code presso le varie postazioni<br />

per consentire una spiegazione audio di ciò che si vede.<br />

Il giardino è stato anche la casa per la manifestazione “Luppolo in<br />

festa - Erbe e fiori per tutti i sensi”, un evento per scoprire il<br />

magico mondo delle erbe spontanee. Durante “Luppolo in festa” sono<br />

state fornite al pubblico tutte le informazioni di base per riconoscere le<br />

specie “buone” (da mangiare) e “cattive”, come raccoglierle, lavorarle<br />

e conservarle. Antichi saperi da tramandare che richiedono di mettere<br />

in gioco tutti i cinque sensi.<br />

In alto: animazioni al giardino Mattirolo in occasione della<br />

manifestazione “Luppolo in festa - Erbe e fiori per tutti i sensi”.<br />

A destra: intervento del guardiaparco nella scuola primaria<br />

di Bagnasco alla scoperta della fauna delle nostre aree protette.<br />

Educazione<br />

ambientale<br />

con le scuole<br />

locali<br />

La fortuna di vivere in un’area protetta.<br />

Ogni anno scolastico un insegnante delle scuole<br />

nei Comuni delle Aree Protette Alpi Marittime si<br />

sveglia e sa che troverà nel Servizio Educazione<br />

Ambientale un alleato per progettare e realizzare<br />

iniziative formative di qualità, grazie al gruppo di<br />

lavoro costituito da una selezione di guardiaparco<br />

con la passione per la didattica –<br />

Franco, Gabriella, Luca e Mario – e il coordinamento<br />

di Alessandro e Irene. Le attività per le scuole<br />

locali svolte dal personale dell’Ente – almeno un<br />

incontro in aula e un’uscita per classe – sono da<br />

sempre a titolo gratuito. Ogni anno si arricchiscono<br />

grazie all’apporto in termini di contenuti<br />

e materiali didattici che arriva da progetti europei<br />

in cui l’Ente è impegnato.<br />

Così il <strong>2023</strong> è stato caratterizzato dal programma<br />

Young Ranger, promosso nell’ambito del<br />

progetto LIFE WOLFALPS EU, che ha avuto come<br />

obiettivo quello di rendere gli studenti della primaria<br />

e della secondaria di primo grado protagonisti<br />

attivi della tutela del territorio nei due Parchi. Dalla<br />

scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo<br />

grado, sono stati coinvolti circa 750 alunni.<br />

La scelta di lavorare<br />

gratuitamente per<br />

il territorio<br />

I volontari di Amico Parco a supporto di APAM<br />

in attività di animazione e di manutenzione.<br />

L’associazione Amico Parco collabora<br />

con APAM in progetti di monitoraggio<br />

della fauna, in ambito turistico e<br />

nella manutenzione di aree e sentieri.<br />

I volontari che hanno svolto con impegno<br />

le attività proposte sono circa<br />

venti, mentre altrettanti hanno partecipato<br />

con minore assiduità.<br />

Nel <strong>2023</strong> sono numerose le attività di<br />

volontariato svolte in affiancamento<br />

ai guardiaparco e ai tecnici dell’ente.<br />

Un concreto contributo in termini di<br />

tempo e impegno è stato offerto non<br />

solo in ambito faunistico, botanico, forestale<br />

ma anche nel settore tecnico e<br />

nella manutenzione sentieri. Da citare<br />

in particolare i lavori per la riapertura<br />

estiva e la chiusura autunnale delle<br />

stazioni botaniche, l’assistenza<br />

presso il Palaclima durante la Fiera<br />

del Marrone di Cuneo e in occasione<br />

della manifestazione WOW di Borgo<br />

San Dalmazzo, nonché in altre fiere<br />

(Mondovì, Entracque, Chiusa di Pesio)<br />

e manifestazioni sportive (Route del<br />

Marguareis).<br />

È stato anche avviato il riordino<br />

dell’erbario dell’Ente: questa attività<br />

è attualmente in corso. Per la prima<br />

volta è stato organizzato il monitoraggio<br />

della Myricaria germanica,<br />

nota anche come tamerice alpina,<br />

pianta sempre più rara e indicatrice<br />

della qualità ambientale.<br />

Un grande grazie<br />

a Elena e Silvia<br />

Servizio Civile Universale Ambientale: un’esperienza<br />

di vita che fa crescere.<br />

A sinistra: volontari di Amico Parco impegnati<br />

in attività di manutenzione.<br />

Sotto: Silvia (a sinistra) ed Elena insieme<br />

al guardiaparco Ivan Pace.<br />

Elena Testore e Silvia Mattiauda hanno concluso a dicembre la<br />

loro esperienza e la loro avventura presso l’Ente di gestione Aree<br />

Protette Alpi Marittime. La loro storia è iniziata più di un anno fa,<br />

quando, a novembre 2022, hanno ricevuto la notizia di essere state<br />

selezionate per svolgere il loro anno di Servizio Civile Universale Ambientale<br />

presso le Aree Protette Alpi Marittime con il progetto “Un<br />

Parco per tutti”, all’interno del Programma della Provincia di Cuneo.<br />

Elena, 26 anni compiuti, laureata in Scienze Naturali e in Biologia<br />

dell’Ambiente, è una grande appassionata di anfibi, pesci e rettili:<br />

in questi animali non sempre molto amati, lei trova quel fascino e<br />

quel mistero che la spingono a studiarli e ha portato questa curiosità<br />

innata lungo il suo anno di servizio civile. Silvia, ora ventiquattrenne,<br />

laureanda in Scienze Forestali, Guida Parco e membro del direttivo<br />

dell’associazione Amico Parco, è entrata con il grande entusiasmo<br />

che la contraddistingue in questa esperienza, portando con sé la<br />

musica occitana che ama suonare con il suo organetto. Durante<br />

quest’anno, le ragazze si sono occupate, insieme al personale delle<br />

Aree Protette, di attività di monitoraggio, di azioni di citizen science<br />

e di educazione ambientale, nonché di azioni di sensibilizzazione del<br />

pubblico sui temi relativi ai cambiamenti climatici e alla conservazione<br />

della biodiversità. L’Ente ha nuovamente presentato un progetto<br />

di Servizio Civile Universale Ambientale, nel programma provinciale,<br />

per il 2024 e in attesa di approvazione da parte del Ministero competente<br />

che dovrebbe partire in primavera con la selezione di tre<br />

volontari o volontarie.<br />

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Bookcamp<br />

nel Parco:<br />

arrivederci<br />

al 2024<br />

Il primo camp nelle Aree<br />

Protette Alpi Marittime<br />

dedicato alla natura<br />

e alla narrazione.<br />

Si è concluso tra sorrisi e promesse di<br />

ritornare (“Sì, ma per più giorni!”)<br />

il bookcamp per ragazze e ragazzi<br />

appassionati di storie: quattro giorni<br />

di palestra all’aria aperta per allenare<br />

curiosità e attenzione, muscoli<br />

indispensabili per diventare provetti<br />

cacciatori di storie. Compagni di<br />

viaggio e capitani di questa avventura<br />

gli scrittori Pierdomenico<br />

Baccalario e Gisella Laterza;<br />

responsabile del camp Serenella<br />

Sciortino che si è occupata anche di<br />

realizzare un programma ricco di momenti<br />

di condivisione e laboratori<br />

alternati a parentesi di solitaria libertà<br />

indispensabili per riordinare le idee.<br />

Le Aree Protette hanno fatto la loro<br />

piccola parte supportando la logistica<br />

del camp, il cineforum serale e accompagnando<br />

il gruppo alla scoperta del<br />

Parco con un’escursione al Pian del<br />

Valasco… di notte!<br />

Sopra: ragazze e ragazzi impegnati in una<br />

delle attività organizzate durante il Bookcamp.<br />

Anche nel <strong>2023</strong>,<br />

social e newsletter<br />

in crescita<br />

Il maggiore incremento percentuale è quello registrato<br />

da “Messaggi dalle Aree Protette Alpi Marittime”.<br />

I social dell’Ente si confermano un ottimo canale di comunicazione verso<br />

i cittadini. La pagina Facebook @areeprotettealpimarittime<br />

a fine <strong>2023</strong> ha toccato 21.650 follower (+3,5%) con una copertura<br />

di 421.000 utenti unici.<br />

Cresciuto anche il pubblico della pagina Instagram @areeprotettealpimarittime<br />

con 6880 follower (+10%) e la copertura<br />

di 46.000 utenti unici.<br />

Buoni risultati anche per il gruppo Facebook @momentidimarittime<br />

a cui partecipano 4700 iscritti. Balzo all’insù (+30%)<br />

per il numero di lettori della newsletter “Messaggi dalle Aree<br />

Protette Alpi Marittime” che ormai sfiora quota 3.000 iscritti.<br />

Ecomuseo<br />

e comunità:<br />

il legame<br />

si rafforza<br />

Un anno dedicato alla valorizzazione del<br />

patrimonio immateriale della Valle Gesso.<br />

Il calendario <strong>2023</strong> dell’Ecomuseo della Segale<br />

conta due feste – il Carnevale alpino di Valdieri<br />

(tornato in piazza domenica 12 febbraio dopo le<br />

edizioni a porte chiuse del periodo Covid) e quella<br />

della Segale (che ha trovato nell’ultima domenica<br />

di agosto una nuova collocazione finalizzata<br />

a evitare sovrapposizioni con altri appuntamenti<br />

di Valle) –; cinque serate di veglia – (distribuite<br />

tra Sant’Anna di Valdieri, Valdieri e Andonno)<br />

dedicate al racconto, alla musica, alla lingua<br />

locale e all’incontro e confronto tra persone, sia<br />

componenti della comunità locale che turisti –; un<br />

nuovo percorso di valorizzazione dei tàit<br />

di Sant’Anna di Valdieri – presentato al pubblico<br />

sabato 17 giugno, nel quale i ricordi della comunità<br />

santannese sono stati restituiti attraverso una<br />

serie di video-interviste, in occitano locale, fruibili<br />

da smartphone mediante la scansione di codici<br />

QR applicati su nuovi cartelli realizzati dalla falegnameria<br />

del Parco –; un appuntamento teatrale<br />

settembrino frutto della collaborazione tra<br />

Rete Ecomusei Piemonte e Piemonte dal<br />

Vivo. Una programmazione fitta, frutto di un lavoro<br />

condiviso con la comunità del territorio di Valdieri,<br />

dettato dalla voglia di incontrarsi e finalizzato<br />

alla valorizzazione di un patrimonio fragile, fatto di<br />

ricordi, suoni, parole e gestualità.<br />

Obiettivo per il 2024? Rafforzare il legame con la<br />

comunità del territorio di Entracque.<br />

I tàit d’ Sant’Ana<br />

Mentre in altre valli per<br />

indicare un insieme di case<br />

si usa ruaa o borjaa, in Valle<br />

Gesso, e non solo, si usa<br />

tàit o tèit. Probabilmente il<br />

nome si rifà alla parola tetto,<br />

a indicare un luogo coperto.<br />

Altro modo per indicare una<br />

località abitata è acò o aquò,<br />

per esempio Aquò d’ Bertòla.<br />

Con aquò non si indicano<br />

solo le case, ma anche i<br />

dintorni, l’insieme di case e i<br />

prati e campi circostanti.<br />

Ascolta le memorie<br />

dei tàit raccontate,<br />

in santannese, dai<br />

loro abitanti.<br />

Qui a fianco: serata di veglia al forno<br />

ecomuseale di Sant’Anna di Valdieri.<br />

Sotto: i partecipanti al progetto “Feed the<br />

planet, feed yourself” in visita al giardino<br />

fitoalimurgico “Oreste Mattirolo”.<br />

Feed the<br />

planet...<br />

...feed yourself: il nuovo<br />

Progetto dell’associazione Flow.<br />

“Feed the planet, feed yourself”<br />

è il nome del Progetto realizzato<br />

dall’associazione Flow, realtà<br />

no-profit nata da un gruppo di amici<br />

che, a seguito delle loro personali<br />

esperienze all’estero, sta lavorando<br />

attivamente sul territorio per creare le<br />

migliori esperienze possibili per i futuri<br />

partecipanti ai progetti Erasmus+. Lo<br />

scopo? Favorire l’inclusione, promuovere<br />

temi ecologici e valorizzare il<br />

territorio. Filo conduttore del progetto<br />

è il tema della sostenibilità alimentare<br />

e dei problemi legati allo<br />

spreco di cibo, alla crisi ambientale, ai<br />

danni dovuti alle industrie alimentari e<br />

a come una maggiore consapevolezza<br />

e sensibilità ambientale e alimentare<br />

siano fondamentali per adottare uno<br />

stile di vita più sostenibile.<br />

Tra agosto e settembre, i 32 partecipanti<br />

provenienti da Italia, Lettonia, Croazia,<br />

Grecia, Spagna e Portogallo hanno<br />

avuto la possibilità di vivere esperienze<br />

diverse, da workshop su ricette vegetariane<br />

e vegane a notti interculturali.<br />

Insieme ai nostri guardiaparco, hanno<br />

visitato il giardino fitoalimurgico “Oreste<br />

Mattirolo” per poi salire al Pian delle<br />

Gorre, dove, dopo essersi scatenati<br />

con alcuni balli occitani, hanno potuto<br />

assaporare i prodotti della Valle Pesio<br />

contenuti nel “U barachin”.<br />

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Cinque per mille<br />

a favore di APAM<br />

Per il <strong>2023</strong> i fondi raccolti sono stati destinati<br />

all’educazione ambientale.<br />

I fondi raccolti con il cinque per mille <strong>2023</strong> sono stati investiti per sostenere<br />

le attività di educazione ambientale dell’Ente. Le<br />

risorse destinate dai contribuenti al progetto saranno note soltanto<br />

il prossimo anno. Nel frattempo l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato<br />

l’elenco con l’attribuzione delle somme per gli Enti beneficiari del cinque<br />

per mille per l’anno finanziario 2022 che il Parco ha destinato al<br />

sostegno delle azioni di monitoraggio di specie in Direttiva<br />

Habitat. Per tale scopo, grazie alla scelta di 145 cittadini, sono<br />

stati raccolti 6.923 euro.<br />

Ogni cittadino<br />

può dare il suo<br />

contributo<br />

Proseguono le attività di citizen science.<br />

VISITA<br />

IL SITO<br />

Continua la collaborazione tra le Aree Protette Alpi Marittime e i cittadini.<br />

Le attività di citizen science (la scienza dei cittadini) rappresentano<br />

un aiuto importante per i guardiaparco e per chi lavora per la<br />

tutela del territorio. Con il contributo di chi frequenta e ama la montagna,<br />

infatti, si moltiplicano “gli occhi” sulla nostra natura.<br />

Proseguono quindi le campagne “Becca lo stambecco” e “Occhio<br />

al camoscio” per la segnalazione di animali con marche auricolari<br />

o collari e il monitoraggio “Ho visto un avvoltoio!” per<br />

l’avvistamento dei rapaci che presentano anelli sulle zampe o marche<br />

alari. Sempre con lo sguardo rivolto al cielo, è possibile diventare volontari<br />

del Progetto Migrans, dedicato al monitoraggio della<br />

migrazione pre e post-riproduttiva dei rapaci diurni. Continua anche<br />

#effettofarfalla, la campagna per lo studio e il monitoraggio delle<br />

farfalle e “Sulle tracce del gatto selvatico”, il progetto dedicato alla<br />

ricerca di questa specie o delle sue tracce di presenza in provincia di<br />

Cuneo.<br />

APAM nel corso dell’anno ha sviluppato un’apposita sezione del<br />

sito areeprotettealpimarittime.it dedicata alla “scienza dei<br />

cittadini”, con la quale intende allargare la platea di volontari.<br />

Centri visita:<br />

boom di accessi<br />

Crescono gli stranieri, quasi 20.000<br />

visitatori a “Uomini e Lupi”.<br />

Al Centro informazioni di Terme si è registrato<br />

un +172% visitatori rispetto al 2022. A<br />

entrare nei locali del Parco 3.928 italiani e 774 stranieri<br />

(49% francesi, il 19% tedeschi, 17% olandesi<br />

e poi inglesi, austriaci, spagnoli…). Anche il Centro<br />

informazioni di Entracque, a gestione<br />

annuale e non stagionale come quello di Terme, ha<br />

avuto un trend positivo con 4.372 accessi (+20%).<br />

L’86% erano italiani. In controtendenza il Giardino<br />

botanico Valderia, che con 1.477 visitatori<br />

ha fatto segnare una flessione del 9,5%.<br />

Il Centro Uomini e Lupi, inaugurato dall’Ente<br />

e dal Comune di Entracque nel 2010, conferma la<br />

sua valenza turistica per il territorio e nel <strong>2023</strong> batte<br />

il record dei visitatori. È stato raggiunto il tetto<br />

dei 19.454 ingressi, segnando un +25% rispetto<br />

all’anno precedente. Più di un quarto del pubblico è<br />

rappresentato da gruppi e in particolare da scuole.<br />

La quota degli stranieri rappresenta circa il 7%:<br />

a fare la parte del leone sono i francesi (poco meno<br />

della metà), seguiti a distanza da olandesi e tedeschi.<br />

Per quanto riguarda la provenienza dalle regioni<br />

italiane è il Piemonte a guidare la classifica<br />

con il circa il 45%, seguito da Liguria (13%) e<br />

Lombardia (4%).<br />

Le mostre<br />

nel Parco<br />

4.000 visitatori sono entrati<br />

“Nella mente del lupo”.<br />

Nel corso del <strong>2023</strong> sono state sei le mostre organizzate<br />

dall’Ente per comunicare, informare ed<br />

emozionare con natura e cultura.<br />

In quanto capofila del progetto LIFE Wolfalps<br />

EU, le Aree Protette Alpi Marittime hanno curato<br />

l’allestimento nel complesso monumentale San<br />

Francesco di Cuneo della mostra “Nella mente<br />

del lupo”, presentata in precedenza al Muse di<br />

Trento e nel Palazzo Lombardia a Milano. Cuore<br />

dell’esposizione una stanza immersiva che<br />

con l’utilizzo di moderne tecnologie ha permesso<br />

al pubblico di seguire le vicende quotidiane di un<br />

giovane lupo in dispersione. A Cuneo, grazie al<br />

supporto di pannelli, reperti e un diorama, 4.000<br />

visitatori hanno avuto modo di approfondire il<br />

tema del ritorno naturale del lupo sulle Alpi e nelle<br />

aree di pianura.<br />

Al Centro visita di Terme si è fatto omaggio a<br />

Dante Livio Bianco, di cui nel <strong>2023</strong> ricorreva<br />

il 70° anniversario della morte. Fotografie d’epoca,<br />

reperti, documenti e scritti hanno tratteggiato la<br />

figura di un personaggio che ha segnato la storia<br />

d’Italia e dell’alpinismo in Marittime.<br />

“Il sogno” di Kevin Pennacchia, giovane illustratore<br />

di animali, ha inaugurato gli allestimenti nel<br />

Centro visita di Entracque, che sono poi proseguiti<br />

con “40 anni in copertina”, mostra incentrata<br />

sulla lunga storia della rivista Piemonte Parchi, e<br />

“Anime alpine - Ritratti essenziali degli<br />

abitanti della montagna selvaggia” di<br />

Franco Borgogno.<br />

Vernante, località posta lungo la ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza,<br />

ha ospitato nel Centro<br />

visita del Parco “Diario di viaggio”, esposizione<br />

realizzata nell’ambito del progetto Alcotra<br />

AlpiMed. La fotografa Cristina Corti con i suoi<br />

scatti illustra luoghi, paesi e stazioni della linea<br />

internazionale.<br />

L’esodo dalla<br />

montagna nelle<br />

foto di Pellegrino<br />

Qui a finaco: la mostra “Nella mente del lupo”<br />

allestita presso il complesso monumentale<br />

di San Francesco di Cuneo.<br />

In basso: alcune delle fotografie della collezione<br />

“Una traccia nel tempo - La montagna dell’esodo<br />

nelle fotografie di Michele Pellegrino” esposte presso<br />

la sala Mucciarelli della sede Aree Protette<br />

Alpi Marittime di Chiusa di Pesio.<br />

Nella Sala Incontri del Parco del Marguareis è stato<br />

inaugurato il nuovo allestimento della collezione<br />

“Una traccia nel tempo”.<br />

“Fotografare le cose che gli altri non vedono e far vedere la bellezza”:<br />

così Michele Pellegrino, artista chiusano che quest’anno ha raggiunto il<br />

traguardo delle novanta primavere, ha spiegato il suo approccio con la<br />

fotografia in occasione dell’inaugurazione del nuovo allestimento della<br />

collezione “Una traccia nel tempo – La montagna dell’esodo<br />

nelle fotografie di Michele Pellegrino”. Il percorso espositivo<br />

comprende novantacinque stampe in bianco e nero, che la Fondazione<br />

Cassa di Risparmio di Cuneo, proprietaria delle immagini, ha<br />

concesso in uso ad APAM. Le immagini, risalenti per la maggior parte<br />

agli anni Settanta, rappresentano un eccezionale documento sulle valli<br />

cuneesi nel periodo in cui si registra l’esodo verso i centri di pianura.<br />

La mostra è allestita nella sala incontri del Parco del Marguareis, recentemente<br />

intitolata a Riccardo Mucciarelli, già presidente del<br />

Parco Naturale Alta Valle Pesio e Tanaro (poi Parco Naturale Marguareis)<br />

e del Parco Naturale Alpi Marittime e sindaco di Chiusa di Pesio.<br />

L’allestimento, progettato e curato dall’associazione culturale Gli Spigolatori<br />

di Mondovì partendo da un’idea degli architetti Cristina<br />

Bollano e Paolo Peano, comprende anche la proiezione di un filmato<br />

dedicato all’artista a cura del videomaker Roberto Audino.<br />

36 37


Passeggiate<br />

per tutti<br />

Tre tovagliette per promuovere<br />

i sentieri di Valdieri.<br />

A Borgo<br />

San Dalmazzo<br />

una serie di pannelli<br />

sul Parco<br />

Un’iniziativa per valorizzare il ruolo di Borgo<br />

quale porta delle Alpi Marittime.<br />

Nel corso del <strong>2023</strong> a Borgo San Dalmazzo sono stati posizionati alcuni<br />

pannelli, caratterizzati dallo slogan “Scopri il Parco”, presso strutture<br />

informative e ricettive, con lo scopo di far conoscere (o conoscere<br />

meglio) il Parco delle Alpi Marittime ai residenti e ai turisti. I pannelli,<br />

di grande formato (70x100 cm), presentano una grande immagine<br />

dell’Argentera che si specchia in uno dei laghi di Fremamorta; alcuni<br />

codici QR danno accesso alle pagine del portale di APAM dedicate<br />

alla conoscenza del territorio, dei sentieri e alle informazioni di<br />

carattere turistico. Un progetto che ha inizialmente interessato il<br />

bar-pasticceria Audisio per poi coinvolgere anche il municipio, l’ufficio<br />

turistico, il bar della stazione ferroviaria, l’azienda Agrimontana, e da<br />

ultimo i bar in zona Gesù Lavoratore e Madonna Bruna.<br />

Su iniziativa del Comune di Valdieri, con la consulenza<br />

di APAM per l’individuazione dei percorsi e<br />

la loro promozione, sono state realizzate tre tovagliette<br />

in carta alimentare, distribuite nei bar e nei<br />

ristoranti. Ognuna di esse riporta cinque itinerari<br />

percorribili a piedi con partenza rispettivamente da<br />

Valdieri, Andonno e Sant’Anna di Valdieri. In tutto<br />

quindici percorsi nella media e bassa valle,<br />

individuati per un pubblico formato in prevalenza<br />

da famiglie e camminatori “della domenica”.<br />

Alcuni di essi possono essere affrontati anche in<br />

bicicletta. Sono stati presi in considerazione itinerari<br />

ormai classici, come il Sentiero delle Farfalle,<br />

Fontana di Corda, Lo Viòl di Tàit, insieme ad altri<br />

meno conosciuti, come la Rocca del Saut.<br />

In alto: il cartello presso il Municipio di Borgo con ai lati la sindaca<br />

Robbione e il presidente Giordano con a sinistra l’assessore Armando,<br />

e poi gli assessori Boaglio e Galvagno.<br />

A destra: una delle tovagliette realizzate su iniziativa<br />

del Comune di Valdieri per la promozione della rete sentieristica.<br />

Un’idea, che in futuro potrà essere sviluppata in<br />

Comuni di APAM, nata con l’intento di promuovere<br />

e conciliare due elementi di richiamo del territorio:<br />

la buona cucina e l’attività outdoor per tutti.<br />

Un ulteriore passo, per promuovere l’offerta turistica<br />

con una proposta che può essere sfruttata in<br />

tutte le stagioni.<br />

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Stampa: TIPOLITOEUROPA, Cuneo - 04 2024<br />

Presidente<br />

Piermario Giordano<br />

Vicepresidente<br />

Andrea Bodino<br />

Consiglio dell’Ente<br />

Armando Erbì, Federico Lemut, Valeria Marrone,<br />

Franco Parola, Sophie Maria Pepino<br />

Direttore<br />

Luca Gautero<br />

Contatti<br />

0171 976800<br />

info@areeprotettealpimarittime.it<br />

areeprotettealpimarittime.it<br />

“<strong>Report</strong> <strong>2023</strong>” è il documento<br />

che presenta le principali attività<br />

realizzate dall’Ente Aree Protette<br />

Alpi Marittime nel corso dell’anno.

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