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skilled 1-24 Luoghi di formazione

Sono al centro della formazione professionale e tema di approfondimento dell’edizione primaverile di «skilled» 2024: i tre luoghi di formazione. Apprendiste e apprendisti acquisiscono il loro know-how nelle aziende, nelle scuole professionali e nei corsi interaziendali. Il modo in cui apprendono si trasforma notevolmente. Un’edizione su tre costanti nel mezzo del cambiamento.

Sono al centro della formazione professionale e tema di approfondimento dell’edizione primaverile di «skilled» 2024: i tre luoghi di formazione. Apprendiste e apprendisti acquisiscono il loro know-how nelle aziende, nelle scuole professionali e nei corsi interaziendali. Il modo in cui apprendono si trasforma notevolmente. Un’edizione su tre costanti nel mezzo del cambiamento.

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<strong>skilled</strong><br />

N°1<br />

20<strong>24</strong><br />

La rivista della Scuola universitaria federale per la <strong>formazione</strong> professionale<br />

<strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>


SUFFP<br />

SCUOLA UNIVERSITARIA<br />

FEDERALE PER LA<br />

FORMAZIONE PROFESSIONALE<br />

<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />

E<strong>di</strong>toriale<br />

Tre costanti nel mezzo<br />

del cambiamento<br />

PROCE<br />

DURA DI QUA<br />

LIFICAZIONEsul<br />

banco <strong>di</strong> prova<br />

Convegno nazionale<br />

L’Osservatorio svizzero per la <strong>formazione</strong> professionale<br />

OBS SUFFP presenta il nuovo rapporto sulle tendenze.<br />

17.09.20<strong>24</strong>, Casinò Berna<br />

Il Consigliere<br />

federale<br />

Guy Parmelin<br />

consegna il premio<br />

ENTERPRIZE 20<strong>24</strong><br />

NOVITÀ: categoria<br />

internazionale<br />

Caro lettore, cara lettrice,<br />

una caratteristica fondamentale del<br />

sistema <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale<br />

svizzero sono i tre luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>:<br />

l’azienda, la scuola professionale<br />

e i corsi interaziendali. Chi svolge<br />

una <strong>formazione</strong> duale classica si<br />

muove tra questi luoghi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.<br />

Proprio qui risiede una delle sfide<br />

principali: per le persone in <strong>formazione</strong><br />

è più facile sviluppare le proprie<br />

competenze quando nella <strong>formazione</strong><br />

la teoria e la pratica sono ben integrate<br />

tra loro. L’articolo introduttivo <strong>di</strong> questo<br />

numero <strong>di</strong> «<strong>skilled</strong>», de<strong>di</strong>cato ai luoghi<br />

<strong>di</strong> <strong>formazione</strong>, mette in luce le premesse<br />

per raggiungere questo obiettivo.<br />

Sempre più spesso il <strong>di</strong>gitale consente<br />

<strong>di</strong> apprendere in<strong>di</strong>pendentemente<br />

dal luogo in cui ci si trova. Chi<br />

avrebbe immaginato, soltanto qualche<br />

anno fa, che il personale <strong>di</strong> cura avrebbe<br />

camminato virtualmente in una<br />

corsia d’ospedale svolgendo <strong>di</strong>versi<br />

compiti lungo il percorso?<br />

La nostra concezione <strong>di</strong> un buon<br />

contesto formativo evolve e nuove forme<br />

<strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento acquisiscono<br />

importanza. L’appren<strong>di</strong>mento autogestito<br />

e in<strong>di</strong>viduale ha un peso sempre<br />

maggiore, come testimonia in questa<br />

e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> «<strong>skilled</strong>» Eliane Grichting,<br />

al suo ultimo anno <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato<br />

come impiegata del commercio al dettaglio<br />

in una filiale gestita da persone<br />

in <strong>formazione</strong>, che ci spiega perché lo<br />

ritiene un «super modello <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento».<br />

Anche la mobilità e la conoscenza<br />

delle lingue straniere acquisiscono<br />

sempre più centralità.<br />

SUFFP / Ben Zurbriggen<br />

↑ Barbara Fontanellaz<br />

«Il modello dei tre luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> esiste da tempo, ma<br />

il modo in cui <strong>di</strong>amo vita a questi luoghi facendone<br />

degli ambienti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento è in costante evoluzione.»<br />

Queste nuove forme <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />

pongono anche nuove sfide a chi<br />

forma, soprattutto nel contesto aziendale,<br />

dove spesso occorre confrontarsi<br />

con la necessità <strong>di</strong> formare rimanendo<br />

produttivi. Ricercatori e ricercatrici della<br />

SUFFP hanno condotto uno stu<strong>di</strong>o<br />

volto a determinare le con<strong>di</strong>zioni quadro<br />

necessarie dal punto <strong>di</strong> vista dei formatori<br />

e delle formatrici in azienda.<br />

Secondo la Suva, ogni anno 23 000<br />

appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti subiscono<br />

infortuni sul lavoro, presentando un<br />

rischio doppio rispetto al personale<br />

con esperienza. E<strong>di</strong>th Müller Loretz,<br />

membro della Direzione della Suva,<br />

evoca possibili misure nell’intervista<br />

che ci ha concesso.<br />

Alla lettura <strong>di</strong> questo numero <strong>di</strong><br />

«<strong>skilled</strong>» si impone una conclusione:<br />

se è vero che il modello dei tre luoghi<br />

<strong>di</strong> <strong>formazione</strong> esiste da tempo, il modo<br />

in cui <strong>di</strong>amo vita a questi luoghi,<br />

facendone degli ambienti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento,<br />

è in costante evoluzione. Una<br />

bella testimonianza della nostra volontà<br />

<strong>di</strong> attualizzare continuamente la<br />

<strong>formazione</strong> professionale.<br />

Buona lettura!<br />

Dr. Barbara Fontanellaz,<br />

<strong>di</strong>rettrice SUFFP<br />

1


Progetto<br />

fotografico per «<strong>skilled</strong>»<br />

I luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

in immagini<br />

Per questo «<strong>skilled</strong>», aspiranti interactive me<strong>di</strong>a<br />

designer dell’École romande d’arts et communication<br />

(Eracom) <strong>di</strong> Losanna hanno lavorato sulla traduzione in<br />

immagini del tema luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />

Otto persone in <strong>formazione</strong> del primo anno hanno partecipato a questo<br />

progetto fotografico. La redazione <strong>di</strong> «<strong>skilled</strong>» ha apprezzato in<br />

particolare la fotografia <strong>di</strong> Jemima Lioto, che si aggiu<strong>di</strong>ca la copertina.<br />

Ringraziamo le persone in <strong>formazione</strong> nonché Cécile Monnier,<br />

fotografa e docente presso Eracom. I nostri ringraziamenti vanno<br />

inoltre a Michaela Varin, responsabile della <strong>formazione</strong> in<br />

interactive me<strong>di</strong>a design e alla <strong>di</strong>rezione della scuola,<br />

per aver reso possibile questa collaborazione.<br />

▶ www.eracom.ch (in francese)<br />

Ritratto <strong>di</strong> un formatore: Andreas Bischof, Gruppo Bühler<br />

→ Pagina 30<br />

32 Le sfide dell’accompagnamento nell’appren<strong>di</strong>mento<br />

«Un po’ <strong>di</strong> dolce qui,<br />

un po’ <strong>di</strong> salato là»<br />

Come promuovere la collaborazione tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

→ Pagina 4<br />

4 Sinergia tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

L’arte del coor<strong>di</strong>namento<br />

e della cooperazione<br />

8 L’aula tra<strong>di</strong>zionale va in soffitta<br />

Gli spazi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />

influenzano la pedagogia<br />

10 Ambienti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />

I territori <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />

legati al <strong>di</strong>gitale<br />

12 La realtà virtuale nell’insegnamento della cultura generale<br />

Alla ricerca <strong>di</strong> danni<br />

alle abitazioni<br />

14 L’interrogativo<br />

Cosa rende TOP la <strong>formazione</strong><br />

nella vostra azienda?<br />

16 Con<strong>di</strong>zioni quadro nelle aziende formatrici<br />

Affinché l’azienda sia un luogo<br />

<strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>di</strong> qualità<br />

18 Cooperazione tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

Come favorire il trasferimento<br />

delle conoscenze<br />

20 Per la pratica: sviluppo <strong>di</strong> competenze linguistiche<br />

Sì, oui, ja, yes: lingue straniere nella<br />

<strong>formazione</strong> professionale <strong>di</strong> base<br />

22 Formatori o formatrici in corsi interaziendali<br />

Una <strong>formazione</strong> pedagogica<br />

dal doppio beneficio<br />

Ritratto <strong>di</strong> un’appren<strong>di</strong>sta: Eliane Grichting, ven<strong>di</strong>ta<br />

→ Pagina 36<br />

<strong>24</strong> Programma <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> continua<br />

Immersione nella quoti<strong>di</strong>anità<br />

della <strong>formazione</strong> professionale<br />

26 Formazione <strong>di</strong> base a tempo pieno<br />

Cicli <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> ancorati<br />

nel mondo professionale<br />

27 Formazione professionale duale nei Paesi Baschi<br />

La scuola ha un ruolo determinante<br />

28 E<strong>di</strong>th Müller Loretz, membro della Direzione della Suva<br />

«L’appren<strong>di</strong>sta deve poter <strong>di</strong>re stop»<br />

33 Tour de Suisse blended-learning<br />

Dinamismo e <strong>di</strong>versità<br />

nelle scuole professionali<br />

34 Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> innovativi<br />

«Innovazione e Didattic@»:<br />

una community ibrida<br />

35 Notizie<br />

News della SUFFP<br />

36 Eliane Grichting, appren<strong>di</strong>sta del commercio al dettaglio<br />

«Qui abbiamo un altro modo<br />

<strong>di</strong> relazionarci»<br />

38 Diplomata: Helen Schneider, CAS Bili alla SUFFP<br />

«Vivace, plurilingue, stimolante»<br />

39 7 domande al collaboratore SUFFP Maurice Wörnhard<br />

«Il nostro vantaggio è che non<br />

siamo <strong>di</strong>rettamente coinvolti»<br />

13 Formazione <strong>di</strong> base e continua del personale <strong>di</strong> cura<br />

Formazione infermieristica<br />

con la realtà virtuale<br />

23 Entrata in funzione dei e delle neo-insegnanti<br />

La scuola professionale come<br />

primo luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

30 Andreas Bischof, responsabile <strong>formazione</strong> Gruppo Bühler<br />

«Un semestre <strong>di</strong> prova<br />

per decidere»<br />

40 Il Consiglio: Adrian Wüthrich<br />

Quando il tavolo <strong>di</strong> cucina<br />

<strong>di</strong>venta luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>


<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />

<strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

Sinergia tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

L’arte del coor<strong>di</strong>namento<br />

e della cooperazione<br />

Di Eveline Krähenbühl e Alexandra Strebel<br />

Affinché le persone in <strong>formazione</strong> possano sviluppare le proprie competenze<br />

professionali, è molto importante che vi sia una buona collaborazione tra azienda,<br />

scuola professionale e corsi interaziendali. A tale scopo, è fondamentale coor<strong>di</strong>nare<br />

i processi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento tra questi tre luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>. Una cooperazione che<br />

viene promossa sistematicamente nel processo <strong>di</strong> sviluppo delle professioni.<br />

←<br />

Ogni luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> funziona secondo la propria<br />

logica e contribuisce a modo suo alla preparazione <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>ste<br />

e appren<strong>di</strong>sti. Ancora oggi, il compito della<br />

scuola professionale è idealmente quello <strong>di</strong> trasmettere<br />

il sapere teorico soggiacente alla pratica. In azienda, le<br />

persone in <strong>formazione</strong> mettono alla prova le proprie competenze<br />

e abilità pratiche. Nei corsi interaziendali, possono<br />

impiegarle e allenarle al <strong>di</strong> fuori del quoti<strong>di</strong>ano lavorativo<br />

attraverso esercitazioni pratiche.<br />

La <strong>formazione</strong> professionale si è sviluppata dall’inizio<br />

del XX secolo con l’appren<strong>di</strong>stato presso il maestro artigiano,<br />

ossia con l’appren<strong>di</strong>mento in azienda. La scuola<br />

come luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> vi si affianca al fine <strong>di</strong> migliorare<br />

la <strong>formazione</strong> della manodopera e aumentare così<br />

la qualità dei prodotti. Inoltre, l’insegnamento della morale,<br />

della religione e della civica rispondeva a una necessità<br />

sociale, come spiega Lorenzo Bonoli, ricercatore<br />

e responsabile del Master of science in <strong>formazione</strong> professionale<br />

presso la SUFFP. Il terzo luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

si è sviluppato nel tempo dai corsi <strong>di</strong> pretirocinio e da<br />

quelli propedeutici per consolidarsi negli o<strong>di</strong>erni corsi<br />

interazien<strong>di</strong>ali.<br />

Fotografia <strong>di</strong> Haydée Cuenat, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale come interactive<br />

me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication (Eracom), Losanna<br />

Sanciti dalla legge da quasi un secolo<br />

Con l’istituzionalizzazione dei tre luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

nella legge federale sulla <strong>formazione</strong> professionale del<br />

1930, è sorta la questione <strong>di</strong> come dovessero essere coor<strong>di</strong>nati<br />

tra loro. Oggi, l’orientamento alle competenze operative<br />

esige dai tre luoghi una stretta collaborazione e il<br />

coor<strong>di</strong>namento dei contenuti formativi, in modo da garantire<br />

uno sviluppo efficace delle competenze professionali.<br />

Per questo motivo, il coor<strong>di</strong>namento e la cooperazione<br />

tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> sono già promossi all’interno<br />

del processo <strong>di</strong> sviluppo delle professioni.<br />

I programmi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale <strong>di</strong> base sono<br />

regolarmente riesaminati per garantirne l’aggiornamento.<br />

Le associazioni professionali e i formatori e le<br />

formatrici svolgono un ruolo centrale presso le aziende<br />

formatrici: hanno infatti il polso del mondo del lavoro e<br />

sanno come si sviluppano le esigenze nel loro settore. Se<br />

una professione cambia significativamente, il contenuto<br />

della <strong>formazione</strong> deve essere sottoposto a revisione.<br />

La scuola come luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> vi si<br />

affianca al fine <strong>di</strong> migliorare la <strong>formazione</strong><br />

della manodopera e aumentare così la<br />

qualità dei prodotti.<br />

Sviluppo congiunto degli obiettivi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

I e le rappresentanti <strong>di</strong> ogni luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> collaborano<br />

allo sviluppo delle professioni e insieme elaborano<br />

obiettivi e contenuti della <strong>formazione</strong> professionale <strong>di</strong> base.<br />

Con l’analisi del campo d’attività professionale, stabiliscono<br />

le competenze operative centrali per la professione.<br />

Su questa base, formatori e formatrici professionali,<br />

insegnanti e responsabili <strong>di</strong> corsi interaziendali sviluppano<br />

insieme il piano <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>, che descrive i requisiti<br />

della professione sotto forma <strong>di</strong> obiettivi <strong>di</strong> prestazione.<br />

L’approccio si fonda sempre sulla situazione delle professioni<br />

e sugli obiettivi <strong>di</strong> prestazione dell’azienda come<br />

luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>, in modo che i contenuti dei tre luoghi<br />

si completino a vicenda. Successivamente, i e le responsabili<br />

della <strong>formazione</strong> professionale re<strong>di</strong>gono una<br />

tabella <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento dei luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>, per<br />

5


<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

illustrare in modo trasparente ad appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti<br />

e responsabili della <strong>formazione</strong> professionale quando<br />

e quali competenze sono sviluppate in ciascun luogo.<br />

Una documentazione della <strong>formazione</strong> coerente<br />

Affinché le appren<strong>di</strong>ste e gli appren<strong>di</strong>sti possano sviluppare<br />

al meglio le proprie competenze, i e le responsabili dei tre<br />

luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>, con il supporto dell’accompagnamento<br />

pedagogico professionale elaborano i documenti specifici<br />

per la <strong>formazione</strong>: i programmi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>, la documentazione<br />

dell’appren<strong>di</strong>mento per le aziende formatrici, il<br />

piano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per le scuole professionali e i programmi <strong>di</strong><br />

<strong>formazione</strong> dei corsi interaziendali. Il punto <strong>di</strong> partenza è la<br />

tabella <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento dei tre luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />

L’accompagnamento pedagogico garantisce una costante<br />

armonizzazione del lavoro in corso d’opera, presentando<br />

ai e alle partecipanti ai workshop la documentazione<br />

inerente i tre luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>, in modo tale<br />

che possano approvarla e dare un feedback. Si stabilisce<br />

per esempio quando le persone in <strong>formazione</strong> dovranno<br />

mettere in pratica determinati contenuti presso l’azienda<br />

formatrice, in modo tale da permettere in seguito alla<br />

scuola <strong>di</strong> riallacciarsi alle esperienze da loro acquisite.<br />

Inoltre, si definiscono quali argomenti dovranno essere<br />

introdotti prima dalla scuola professionale, rispettivamente<br />

dai corsi interaziendali.<br />

Cosa significa concretamente cooperazione? Può essere<br />

descritta come una collaborazione mirata tra più<br />

parti che hanno obiettivi comuni. E la sua intensità è<br />

variabile. Dieter Euler, professore emerito <strong>di</strong> Management<br />

della <strong>formazione</strong>, all’interno della <strong>formazione</strong><br />

professionale <strong>di</strong>stingue i livelli dell’in<strong>formazione</strong> reciproca,<br />

del coor<strong>di</strong>namento e della cooperazione.<br />

Lo scambio <strong>di</strong> informazioni è la forma più semplice<br />

<strong>di</strong> cooperazione: il contenuto e le tempistiche della<br />

<strong>formazione</strong>, ad esempio, sono chiari a tutte le parti<br />

coinvolte grazie ai programmi d’insegnamento e <strong>di</strong><br />

<strong>formazione</strong>.<br />

↑<br />

Fotografia <strong>di</strong> Nartan Yil<strong>di</strong>z, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale<br />

come inter active me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication<br />

(Eracom), Losanna<br />

Promuovere attivamente la cooperazione<br />

con progetti traversali<br />

Concretamente, l’effettiva cooperazione tra i luoghi <strong>di</strong><br />

<strong>formazione</strong> si svolge presso le relative se<strong>di</strong>, ma le organizzazioni<br />

del mondo del lavoro possono promuoverla<br />

inserendo nella documentazione della <strong>formazione</strong> progetti<br />

trasversali ai tre luoghi.<br />

Un esempio in tal senso è un progetto <strong>di</strong> lavoro per la<br />

professione <strong>di</strong> Ottica/o: a scuola, le persone in <strong>formazione</strong><br />

stu<strong>di</strong>ano i me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>gitali e cartacei e poi nei corsi interaziendali,<br />

in gruppo elaborano la pubblicità <strong>di</strong> un prodotto<br />

ottico sfruttando <strong>di</strong>versi me<strong>di</strong>a. In questo modo, le<br />

persone in <strong>formazione</strong> approfon<strong>di</strong>scono le loro conoscenze<br />

e capacità nell’ambito della pubblicità dei prodotti.<br />

Una volta rientrati presso l’azienda formatrice, applicano<br />

le competenze apprese a scuola e al corso interaziendale<br />

promuovendo un determinato prodotto su un<br />

canale <strong>di</strong> social me<strong>di</strong>a.<br />

Nuove possibilità grazie agli strumenti <strong>di</strong>gitali<br />

La <strong>di</strong>gitalizzazione consente <strong>di</strong> promuovere, intensificare<br />

e ripensare il collegamento in rete dei luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />

Gli strumenti <strong>di</strong>gitali possono contribuire allo<br />

scambio reciproco <strong>di</strong> informazioni e mostrare in modo<br />

Dall’in<strong>formazione</strong> alla stretta collaborazione<br />

Quando le attività nei luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> sono<br />

coor<strong>di</strong>nate tra loro in base ai contenuti e ai tempi, si<br />

parla <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento dei luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>. Un<br />

esempio: a scuola, le persone in <strong>formazione</strong> prima<br />

apprendono il modello <strong>di</strong> comunicazione «a quattro<br />

orecchie» formulato dallo psicologo della comunicazione<br />

Friedemann Schulz von Thun, che descrive i vari<br />

aspetti <strong>di</strong> un enunciato. Poi, nei corsi interaziendali<br />

si esercitano a sostenere un colloquio <strong>di</strong> consulenza,<br />

applicando il modello.<br />

Al livello successivo, i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> interagiscono<br />

<strong>di</strong>rettamente tra loro. Nel contesto della cooperazione<br />

tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>, le figure responsabili<br />

<strong>di</strong> un luogo integrano elementi degli altri luoghi<br />

nel proprio lavoro. Ad esempio, i e le insegnanti adattano<br />

le loro lezioni alle situazioni del quoti<strong>di</strong>ano professionale<br />

delle persone in <strong>formazione</strong>.<br />

La collaborazione si intensifica quando i e le responsabili<br />

<strong>di</strong> tutti i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> definiscono<br />

e implementano insieme obiettivi e compiti. Ciascuno<br />

<strong>di</strong>pende dall’altro per raggiungere i propri obiettivi,<br />

ad esempio nell’ambito <strong>di</strong> lavori <strong>di</strong> progetto trasversali<br />

ai tre luoghi.<br />

semplice a formatori e formatrici professionali e insegnanti<br />

a che punto della loro <strong>formazione</strong> si trovano le loro<br />

persone in <strong>formazione</strong> che riconoscono a loro volta<br />

più facilmente quali contenuti corrispondono a determinate<br />

attività professionali. Nell’ambiente <strong>di</strong>gitale documentano<br />

le loro esperienze pratiche in azienda, che offrono<br />

spunti per le lezioni della scuola professionale o<br />

dei corsi interaziendali.<br />

Mettendo in contatto formatori, formatrici e insegnanti<br />

tramite una piattaforma <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento con<strong>di</strong>visa per<br />

organizzare insieme i progetti, la cooperazione tra i luoghi<br />

<strong>di</strong> <strong>formazione</strong> è facilitata. Il Centro per lo sviluppo delle<br />

professioni della SUFFP ha svolto ricerche approfon<strong>di</strong>te sugli<br />

ambienti <strong>di</strong> insegnamento e <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>gitali e<br />

accompagna le associazioni professionali nella scelta della<br />

piattaforma e dell’impostazione pedagogica e <strong>di</strong>dattica<br />

appropriata, fino alle relative procedure <strong>di</strong> qualificazione.<br />

Tuttavia, come sottolinea la professoressa <strong>di</strong> pedagogia<br />

dell’economia presso l’Università <strong>di</strong> San Gallo Sabine<br />

Seufert nel progetto «Modelli futuri <strong>di</strong> cooperazione tra<br />

i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>», questi ultimi spesso utilizzano<br />

piattaforme <strong>di</strong>verse, per cui le persone in <strong>formazione</strong> devono<br />

ogni volta cambiare l’ambiente <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />

<strong>di</strong>gitale, il che ostacola la costruzione <strong>di</strong> competenze trasversali<br />

ai luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />

Nella sua visione del futuro, l’interfaccia ideale è quella<br />

<strong>di</strong> una piattaforma con<strong>di</strong>visa e focalizzata sulle persone<br />

in <strong>formazione</strong> che, insieme a un sistema <strong>di</strong> portfolio,<br />

promuova lo sviluppo delle competenze in<strong>di</strong>viduali. Ciò<br />

pone ancora più al centro le persone in <strong>formazione</strong>: l’appren<strong>di</strong>mento<br />

<strong>di</strong>venta autogestito e i percorsi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

sono pensati su misura per loro. In futuro, dunque,<br />

i confini tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> potrebbero trasformarsi<br />

in vere e proprie connessioni.<br />

La cooperazione non avviene da sola<br />

I tre luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> si sono sviluppati nel corso della<br />

storia e danno stabilità alla <strong>formazione</strong> professionale,<br />

ma le sfide rimangono. I <strong>di</strong>versi luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> offrono<br />

l’opportunità <strong>di</strong> sperimentare una varietà <strong>di</strong> forme<br />

<strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e insegnamento, ma c’è anche il rischio<br />

che le appren<strong>di</strong>ste e gli appren<strong>di</strong>sti non siano sufficientemente<br />

in grado <strong>di</strong> collegare tra loro i <strong>di</strong>fferenti contenuti.<br />

La cooperazione non avviene da sola. Deve essere promossa<br />

sistematicamente dalle associazioni professionali<br />

e dall’accompagnamento pedagogico-professionale. Ciò<br />

inizia con il processo <strong>di</strong> sviluppo delle professioni che coinvolge<br />

tutti i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>. È in questo contesto che<br />

emergono i <strong>di</strong>versi approcci volti a rafforzare il coor<strong>di</strong>namento<br />

e la cooperazione dei tre luoghi nell’ambito <strong>di</strong> una<br />

professione specifica: scambio facilitato <strong>di</strong> informazioni<br />

e trasparenza, contenuti <strong>di</strong>dattici coor<strong>di</strong>nati a livello tempistico<br />

o compiti trasversali ai luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>: tutto<br />

ciò è possibile con o senza piattaforme <strong>di</strong>gitali. Lo sviluppo<br />

coor<strong>di</strong>nato degli strumenti <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> ha un importante<br />

effetto secondario: quello <strong>di</strong> creare e rafforzare la rete<br />

tra i e le responsabili dei <strong>di</strong>versi luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

che ne facilita l’effettiva cooperazione sul posto (ve<strong>di</strong> anche<br />

pp. 18–19). Ne vale la pena, perché l’obiettivo del coor<strong>di</strong>namento<br />

e della cooperazione tra azienda formatrice,<br />

scuola professionale e corsi interaziendali è quello <strong>di</strong> offrire<br />

una <strong>formazione</strong> <strong>di</strong> alta qualità e sostenere in modo<br />

ottimale le persone in <strong>formazione</strong> nello sviluppo delle proprie<br />

competenze.<br />

■ Eveline Krähenbühl, responsabile <strong>di</strong> progetto, Centro per lo<br />

sviluppo delle professioni, SUFFP ■ Alexandra Strebel, specialista<br />

nel campo sviluppo delle professioni, Centro per lo sviluppo delle<br />

professioni, SUFFP<br />

Bibliografia<br />

■ Bonoli, L. (2022). Der weltberühmte Kompromiss. NZZ Geschichte,<br />

(Februar), 48–52.<br />

■ Euler, D. (1999). Lernortkooperation in der beruflichen Bildung. Stand<br />

und Perspektiven aus Sicht wirtschaftspädagogischer Forschung.<br />

In: Harney, K.; Tenorth, H.-E.-(Hrsg.): Beruf und Berufsbildung.<br />

Weinheim u.a. Beltz, <strong>24</strong>9–272.<br />

■ Seufert, S. (2023). Wie Künstliche Intelligenz <strong>di</strong>e Lernortkooperation<br />

vereinfachen könnte. Transfer. Berufsbildung in Forschung und<br />

Praxis 8(6).<br />

▶ https://lernortkooperation.ch (in tedesco)<br />

▶ www.suffp.swiss/csp<br />

6 7<br />

↑<br />

Fotografia <strong>di</strong> Haydée Cuenat, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale come<br />

interactive me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication (Eracom),<br />

Losanna<br />

Breve video esplicativo<br />

della SUFFP sulla sinergia<br />

tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>:


<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

L’aula tra<strong>di</strong>zionale va in soffitta<br />

Gli spazi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />

influenzano la pedagogia<br />

Di Antje Barabasch<br />

Nuovi spazi fisici e <strong>di</strong>gitali per l’appren<strong>di</strong>mento concorrono a ritmare meglio impegno<br />

scolastico e lavorativo favorendo l’appren<strong>di</strong>mento autogestito e orientato ai bisogni<br />

in<strong>di</strong>viduali. I modelli <strong>di</strong> setting <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento moderni sono molti e in costante<br />

sviluppo, come <strong>di</strong>mostra un sondaggio condotto tra responsabili della <strong>formazione</strong><br />

professionale nelle aziende svizzere.<br />

Le esigenze legate alle competenze stanno cambiando e<br />

l’orientamento alle competenze operative ha fatto il suo<br />

ingresso nei programmi quadro d’insegnamento della<br />

<strong>formazione</strong> professionale. A ciò si aggiunge la necessità<br />

<strong>di</strong> sviluppare maggiormente le competenze trasversali,<br />

<strong>di</strong> collegare meglio teoria e pratica e <strong>di</strong> rendere possibile<br />

un appren<strong>di</strong>mento più in<strong>di</strong>viduale. Gli spazi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />

devono essere modulabili e allestiti in base ai<br />

bisogni. Alcune concezioni <strong>di</strong> spazio si rifanno all’idea<br />

del makerspace, che prevede un laboratorio aperto, continuamente<br />

rimodellabile. Con quest’idea, l’Ascensori<br />

Schindler SA punta ad attrarre persone giovani verso le<br />

professioni tecniche.<br />

La mobilità apre nuovi spazi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />

Per le appren<strong>di</strong>ste e gli appren<strong>di</strong>sti si aprono nuovi spazi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />

anche attraverso il cambio del loro contesto aziendale o lavorando in altri<br />

settori della stessa azienda oppure in aziende partner in Svizzera o all’estero.<br />

Swisscom e Login, per esempio, offrono la possibilità <strong>di</strong> cambiare ogni<br />

semestre il luogo <strong>di</strong> lavoro. Nella Svizzera romanda, la Posta e Swisscom<br />

mettono invece a <strong>di</strong>sposizione l’opportunità dello scambio affinché la<br />

persona in <strong>formazione</strong> conosca altri posti <strong>di</strong> lavoro.<br />

Le persone in <strong>formazione</strong> come impiegate <strong>di</strong> commercio presso Schindler<br />

hanno la possibilità <strong>di</strong> estendere la <strong>formazione</strong> a quattro anni, <strong>di</strong> cui un<br />

anno in una filiale all’estero, precisamente sei mesi in Inghilterra e sei mesi<br />

in Francia. L’azienda Huber+Suhner offre alle persone in <strong>formazione</strong> la<br />

possibilità <strong>di</strong> svolgere uno stage in un altro settore; in questo modo, un<br />

polimeccanico ha seguito un meccanico attrezzista, un laboratorista in fisica<br />

è stato al CERN, l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare, mentre dei<br />

progettisti meccanici sono accolti in Appenzello alla Prodartis AG, azienda<br />

specializzata nella stampa in 3D e persone in <strong>formazione</strong> come impiegate in<br />

logistica trascorrono un periodo in un’altra azienda.<br />

Allestire paesaggi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento aperti<br />

In Svizzera, molte gran<strong>di</strong> aziende stanno realizzando nuovi<br />

progetti <strong>di</strong> uffici in grado <strong>di</strong> offrire molteplici quanto<br />

variegati spazi <strong>di</strong> lavoro, che includono anche luoghi in<br />

cui ritirarsi, sale riunioni prenotabili o postazioni <strong>di</strong> lavoro<br />

silenziose. Altre aziende vanno anche oltre e sviluppano<br />

cosiddetti paesaggi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento aperti.<br />

Le persone in <strong>formazione</strong> scelgono autonomamente i<br />

loro angoli <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o in spazi allestiti in vari mo<strong>di</strong>. Mobili<br />

molto maneggevoli e componibili con la massima flessibilità<br />

in base al setting <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento consentono<br />

<strong>di</strong> creare vicinanza spaziale o <strong>di</strong>stanza e tranquillità. Se<br />

occorre uno spazio chiuso, è facilmente ricavabile tramite<br />

pareti pieghevoli che fungono anche da lavagne, come<br />

nel campus per l’innovazione del complesso tecnologico<br />

del Gruppo Bühler. Mobili con sedute particolari consentono<br />

nuove prospettive e stimolano la creatività nello stu<strong>di</strong>o<br />

e nel lavoro.<br />

Non cambiano solo gli spazi tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />

bensì anche la <strong>formazione</strong> sulle macchine o nelle<br />

sale macchine. L’istruzione e la produzione avvengono<br />

in spazi a<strong>di</strong>acenti con il vantaggio <strong>di</strong> poter essere meglio<br />

collegate tra loro e offrire il posto per stu<strong>di</strong>are, <strong>di</strong>scutere<br />

e provare insieme.<br />

In collegamento dall’estero<br />

Il trasferimento dello stu<strong>di</strong>o in spazi <strong>di</strong>gitali <strong>di</strong>venta particolarmente<br />

importante quando appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti<br />

lavorano all’estero già durante la <strong>formazione</strong>, come nel<br />

caso del Gruppo Bühler che opera a livello internazionale.<br />

Il piano <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>di</strong>gitale «Class unlimited», sviluppato<br />

nel 2011, prevede che l’appren<strong>di</strong>sta dall’estero entri<br />

nello spazio <strong>di</strong>gitale <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento della sua classe<br />

<strong>di</strong> scuola professionale in Svizzera. In questo caso si applica<br />

l’approccio della classe capovolta. Ciò significa che<br />

il trasferimento delle conoscenze avviene a monte attraverso<br />

l’accesso a contenuti <strong>di</strong>gitalizzati mentre in classe<br />

si svolge il <strong>di</strong>alogo.<br />

Nei «DigiLab» <strong>di</strong> Schindler, le appren<strong>di</strong>ste e gli appren<strong>di</strong>sti<br />

informatici hanno la possibilità <strong>di</strong> svolgere laboratori<br />

<strong>di</strong> hacking per confrontarsi con i pericoli. È stato inoltre<br />

parzialmente <strong>di</strong>gitalizzato anche l’appren<strong>di</strong>mento sui<br />

macchinari. Prima <strong>di</strong> approcciarsi alla macchina vera e<br />

propria, possono essere esercitate fasi <strong>di</strong> lavoro quali la<br />

gestione dei coman<strong>di</strong> o il monitoraggio operando sul suo<br />

gemello <strong>di</strong>gitale, ossia su un simulatore. Inoltre, grazie<br />

alla simulazione è possibile istruire contemporaneamente<br />

più persone sulla stessa macchina.<br />

Aprire propri spazi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />

Non tutti gli spazi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento sono utilizzati costantemente<br />

dalle persone in <strong>formazione</strong> e quin<strong>di</strong> alcune<br />

idee sono state accantonate. Sono spariti, per esempio, lo<br />

shop della Swisscom e la filiale della Posta la cui gestione<br />

era affidata interamente ad appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti, così<br />

come il progetto <strong>di</strong> coabitazione TIC della Swisscom. Inoltre,<br />

l’esperienza insegna che i e le giovani preferiscono<br />

aprirsi i propri spazi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento da sé e apprezzano<br />

essere coinvolti quando si tratta <strong>di</strong> crearne <strong>di</strong> nuovi.<br />

Accompagnare più da vicino i processi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />

Nuove idee <strong>di</strong> spazi richiedono nuovi modelli pedagogici.<br />

Insegnanti nonché formatori e formatrici in azienda devono<br />

essere formati a loro volta a queste nuove forme <strong>di</strong><br />

appren<strong>di</strong>mento. Tali figure professionali rivestono sempre<br />

<strong>di</strong> più un ruolo <strong>di</strong> coach e, a volte, supportano più da<br />

vicino processi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento in<strong>di</strong>vidualizzati.<br />

Dal canto loro, le persone in <strong>formazione</strong> cercano sempre<br />

<strong>di</strong> più lo scambio con i e le loro pari e hanno l’esigenza<br />

<strong>di</strong> luoghi <strong>di</strong> incontro quali spazi <strong>di</strong> coworking, caffetterie<br />

o laboratori <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento. Certo è che sono chiamate<br />

come non mai a gestirsi con successo e a sviluppare<br />

strategie per far fronte a battute d’arresto e imprevisti.<br />

■ Antje Barabasch, responsabile dell’asse prioritario <strong>di</strong> ricerca<br />

Insegnamento e appren<strong>di</strong>mento nella <strong>formazione</strong> professionale,<br />

SUFFP<br />

▶ www.suffp.swiss/nuove-culture-dellappren<strong>di</strong>mento<br />

▶ www.suffp.swiss/culture-<strong>di</strong>-appren<strong>di</strong>mento-casi-<strong>di</strong>-stu<strong>di</strong>o<br />

8 9<br />

↑<br />

Fotografia <strong>di</strong> Florian Cuttat, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale come interactive me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication (Eracom),<br />

Losanna<br />

Non tutti gli spazi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento sono<br />

utilizzati costantemente dalle persone in<br />

<strong>formazione</strong> e quin<strong>di</strong> alcune idee sono state<br />

accantonate.


<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

Ambienti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />

I territori <strong>di</strong><br />

appren<strong>di</strong>mento legati<br />

al <strong>di</strong>gitale<br />

Di Marc Gagnepain † e David Perrenoud<br />

Da dove impariamo? I <strong>di</strong>spositivi mobili connessi ci danno accesso a una quantità<br />

illimitata <strong>di</strong> conoscenze. Grazie a essi, l’appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>venta una possibilità in ogni<br />

momento, ovunque ci troviamo, al punto che i confini tra <strong>formazione</strong> formale, informale<br />

e non formale si rivelano molto sottili. Questa incessante ibridazione degli ambienti<br />

e dei momenti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento non mina forse la legittimità delle mura fisiche degli<br />

istituti? E non mette in <strong>di</strong>scussione lo status <strong>di</strong> coloro che si occupano <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>?<br />

L’irruzione delle nuove tecnologie in ambito educativo,<br />

sia essa accettata o subita, mette fondamentalmente in<br />

<strong>di</strong>scussione «l’idea che la <strong>formazione</strong> – e quin<strong>di</strong> l’appren<strong>di</strong>mento<br />

– debba svolgersi in una tripla unità <strong>di</strong> tempo<br />

[…], <strong>di</strong> luogo […] e d’azione», osserva Philippe Carré, professore<br />

in scienze dell’educazione. Un contesto nuovo e<br />

destabilizzante, che invita a una riflessione sulle opportunità<br />

che offre e sulle responsabilità che comporta.<br />

Confini scolastici in(de)finiti<br />

Le scuole e gli enti <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> si sono progressivamente<br />

dotati <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong>gitali e piattaforme <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />

(LMS) che consentono ai e alle insegnanti<br />

<strong>di</strong> creare e proporre alle persone in<br />

In sostanza, appropriarsi<br />

della scuola virtuale non è<br />

scontato e munire studenti<br />

e studentesse <strong>di</strong> computer<br />

non basta.<br />

<strong>formazione</strong> risorse, mezzi <strong>di</strong> comunicazione<br />

e attività al <strong>di</strong> fuori dei tempi<br />

e delle mura fisiche degli istituti. Per<br />

molti, la consapevolezza <strong>di</strong> questa<br />

«pluri-localizzazione» dell’appren<strong>di</strong>mento,<br />

relativamente recente, si è rafforzata<br />

nell’ambito delle restrizioni legate al lockdown,<br />

con uno spirito più spesso rassegnato che non orientato<br />

alla possibilità <strong>di</strong> sfruttarne davvero il potenziale.<br />

Un simile scenario ci invita a ripensare e «ridefinire i<br />

confini della scuola nell’era del <strong>di</strong>gitale», scrive Jean-<br />

François Céci, sociologo del <strong>di</strong>gitale e dell’educazione. La<br />

porosità tra i <strong>di</strong>versi ambienti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, talora<br />

accademici, talora sociali e intimi, crea una sensazione<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>sorientamento, <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> significato e <strong>di</strong> controllo,<br />

sia tra le persone in <strong>formazione</strong>, sia nel corpo insegnante.<br />

Non siamo stati un po’ frettolosi, nel presumere<br />

che gli e le utenti <strong>di</strong> questi ambienti detenessero le chiavi<br />

e i co<strong>di</strong>ci necessari per muoversi autonomamente tra<br />

i meandri dei luoghi virtuali?<br />

Delimitare e regolamentare la scuola virtuale<br />

La configurazione dei locali, il vocabolario – e<strong>di</strong>ficio, classe,<br />

lavagna, arma<strong>di</strong>etto, refettorio – e il regolamento della<br />

scuola fisica ci sono familiari e sono stati pensati per<br />

coloro che ne fruiscono. Al contrario, la scuola virtuale<br />

sembra venirci consegnata «nuda»: l’interfaccia, la logica<br />

e il glossario – team, canale, sezione, scheda – risultano<br />

astratti ed estranei. Le sue regole<br />

interne, come i permessi, l’accesso e<br />

le notifiche, il più delle volte sono ancora<br />

da stabilire, affinché possa essere<br />

fruibile – e vivibile. In sostanza, appropriarsi<br />

della scuola virtuale non è<br />

scontato e munire le persone in <strong>formazione</strong><br />

<strong>di</strong> computer non basta. Gli ambienti <strong>di</strong>gitali hanno<br />

anche bisogno <strong>di</strong> guide, demarcazioni e modus operan<strong>di</strong><br />

con<strong>di</strong>visi.<br />

Una nuova impostazione?<br />

In che modo ci si può appropriare degli ambienti <strong>di</strong>gitali?<br />

Una via consiste nel riuscire a cogliere nella giusta prospettiva<br />

lo squilibrio creato dal moltiplicarsi degli spazi e dei<br />

momenti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento. Per alcune e alcuni insegnanti,<br />

come si è osservato durante il CAS «Environnement numérique<br />

en formation professionnelle» della SUFFP, l’uso<br />

crescente degli ambienti <strong>di</strong>gitali è stato una sorta <strong>di</strong> folgorazione,<br />

uno spunto per mettersi in <strong>di</strong>scussione. Come ricorda<br />

il filosofo Michel Serres, la «competizione» con altre<br />

fonti <strong>di</strong> conoscenza, così come la crescente consapevolezza<br />

che l’appren<strong>di</strong>mento viene vissuto anche «altrove», in<br />

assenza della o del docente e con un supporto continuo,<br />

sono tutti elementi che pongono degli interrogativi sull’impostazione<br />

della professione.<br />

Paradossalmente, l’impostazione che va profilandosi<br />

è tutt’altro che ine<strong>di</strong>ta. Nelle scienze dell’educazione viene<br />

<strong>di</strong>fesa da anni e implica una forma <strong>di</strong> decentramento:<br />

la figura del o della «prof» come la sola persona in possesso<br />

del sapere, associata a un unico luogo come la classe<br />

fisica o il laboratorio, regge a fatica la molteplicità degli<br />

ambienti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento. Questa transizione non<br />

può avvenire senza il sostegno e il riconoscimento delle<br />

istituzioni.<br />

Coor<strong>di</strong>nare spazi fisici e virtuali<br />

Se il ruolo del e della insegnante consiste idealmente<br />

nell’organizzare e <strong>di</strong>rigere delle situazioni che favoriscano<br />

l’appren<strong>di</strong>mento, va considerato che le modalità possibili<br />

– faccia a faccia, a <strong>di</strong>stanza, sincrona e asincrona – sono<br />

<strong>di</strong>versificate. Prefigurarsi come coor<strong>di</strong>nare gli spazi e i tempi<br />

<strong>di</strong>venta allora un elemento essenziale, che conferisce<br />

al e alla insegnante una nuova centralità non più data dalla<br />

sua onnipresenza fisica, ma dal suo lavoro <strong>di</strong> organizzazione<br />

e <strong>di</strong> accompagnamento nel percorso <strong>di</strong> coloro che<br />

seguono una <strong>formazione</strong>. Agevolare la familiarizzazione<br />

verso i «nuovi territori» <strong>di</strong> cui sopra rappresenta uno degli<br />

elementi chiave <strong>di</strong> questo processo.<br />

Si tratta <strong>di</strong> approfittare della porosità dei confini, traendo<br />

vantaggio dalle possibilità offerte da queste nuove<br />

modalità, anziché subirle. Facendo sì che questi <strong>di</strong>versi<br />

ambienti restino «degli spazi che favoriscono la voglia <strong>di</strong><br />

imparare insieme e nei quali crescere insieme», come<br />

evidenzia Denis Cristol, ricercatore in scienze dell’educazione.<br />

Un vasto programma.<br />

■ David Perrenoud, responsabile <strong>di</strong> progetto, Formazione, SUFFP<br />

■ Marc Gagnepain, responsabile <strong>di</strong> progetto, Formazione, SUFFP,<br />

deceduto il 22 aprile 20<strong>24</strong><br />

Bibliografia<br />

■ Carré, P. (2016). «L’apprenance, des <strong>di</strong>spositions aux situations».<br />

Autour de l’apprenance. Éducation Permanente, 207, 7–<strong>24</strong>.<br />

https://hal.parisnanterre.fr/hal-01410790/<br />

■ Céci, J-F. (2020). Transition de la forme scolaire au prisme du<br />

Numérique : le Numérique comme catalyseur et révélateur.<br />

Thèse de doctorat. Pau. https://hal.science/tel-03279180/<br />

■ Cristol, D. (2022) : «Pour une mésologie de l’apprenance».<br />

Phronesis, 11(4), 112–132. https://doi.org/10.7202/1092337ar<br />

■ Serres, M. (2012) : Petite poussette. Paris. Le Pommier.<br />

▶ www.suffp.swiss/CAS Formatore/-trice <strong>di</strong>gitale<br />

10 11<br />

↑<br />

Fotografia <strong>di</strong> Alessandro Cauzo, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale<br />

come interactive me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication<br />

(Eracom), Losanna<br />

↑<br />

Fotografia <strong>di</strong> Timote Zin, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale come<br />

interactive me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication (Eracom),<br />

Losanna


<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

La realtà virtuale nell’insegnamento della cultura generale<br />

Alla ricerca <strong>di</strong> danni<br />

alle abitazioni<br />

Di Christopher Keller e Gaby Walker<br />

Formazione <strong>di</strong> base e <strong>formazione</strong> continua del personale <strong>di</strong> cura<br />

Formazione<br />

infermieristica con<br />

la realtà virtuale<br />

Di Patrizia Salzmann, Kezia Löffel e Andrea Volpe<br />

↑<br />

Come sfruttare il potenziale della realtà virtuale nell’insegnamento<br />

della cultura generale? Nell’ambito <strong>di</strong> un progetto<br />

<strong>di</strong> ricerca BeLEARN, ricercatori e ricercatrici SUFFP<br />

hanno elaborato, insieme a dei e delle insegnanti, uno<br />

scenario <strong>di</strong>dattico sul tema della consegna degli appartamenti,<br />

con lo scopo <strong>di</strong> acquisire nuove evidenze. Il progetto<br />

esamina in particolare le capacità delle persone in<br />

<strong>formazione</strong> <strong>di</strong> applicare le loro conoscenze nello spazio<br />

virtuale. I primi risultati sono promettenti.<br />

Fotografia <strong>di</strong> Florian Cuttat, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale come<br />

interactive me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication (Eracom),<br />

Losanna<br />

L’insegnamento della cultura generale (CG) nelle scuole professionali<br />

svizzere è estremamente articolato. Si sud<strong>di</strong>vide<br />

in due campi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento: «Lingua e comunicazione»<br />

e «Società». Quest’ultima, in particolare, offre numerose opportunità<br />

per l’uso della realtà virtuale (VR). In collaborazione<br />

con insegnanti del Centro <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> Limmattal<br />

BZLT, ricercatori e ricercatrici SUFFP hanno sviluppato, testato<br />

e valutato uno scenario <strong>di</strong>dattico con un assessment<br />

VR nel campo tematico «Abitazione e stile <strong>di</strong> vita».<br />

Appren<strong>di</strong>mento e verifica<br />

Nello scenario, articolato in quattro fasi, gli e le insegnanti<br />

<strong>di</strong> CG impartiscono dapprima nozioni fondamentali relative<br />

ai <strong>di</strong>fetti e ai danni alle abitazioni. Le persone in<br />

<strong>formazione</strong> ripassano le nozioni in stu<strong>di</strong>o in<strong>di</strong>viduale e<br />

consolidano quanto appreso con un quiz interattivo. Le<br />

conoscenze acquisite sono verificate tramite un assessment<br />

nella VR, ispezionando un appartamento sfitto nello<br />

spazio virtuale. L’obiettivo è scoprire la maggior parte<br />

dei danni e dei <strong>di</strong>fetti presenti.<br />

Esperimento e risultati<br />

Le persone in <strong>formazione</strong> sono state sud<strong>di</strong>vise a caso in<br />

due gruppi. Il primo ha ispezionato nella VR l’appartamento<br />

virtuale portando un visore (HMD) che ha dato la<br />

sensazione <strong>di</strong> trovarsi in un’abitazione reale. Il secondo<br />

ha completato l’ispezione utilizzando un notebook, senza<br />

dunque potersi immergere completamente nell’ambiente<br />

virtuale.<br />

Prima e durante l’ispezione, a entrambi i gruppi è stato<br />

chiesto <strong>di</strong> commentare ad alta voce la ricerca <strong>di</strong> danni<br />

e <strong>di</strong>fetti. Le loro osservazioni sono state registrate. Dopo<br />

l’esperimento, i e le partecipanti hanno compilato un questionario<br />

sugli aspetti cognitivi, motivazionali ed emotivi<br />

durante l’assessment.<br />

I primi risultati mostrano che chi ha lavorato con l’HMD<br />

ha trovato più danni e <strong>di</strong>fetti. I dati analizzati sinora, non<br />

ancora completi, sottolineano il potenziale della VR nei<br />

corsi <strong>di</strong> CG. La VR consente <strong>di</strong> ripetere facilmente gli esercizi.<br />

Inoltre, stimola i fattori che favoriscono l’appren<strong>di</strong>mento,<br />

come motivazione, attenzione, sod<strong>di</strong>sfazione e<br />

autoefficacia, influenzandone positivamente i processi.<br />

■ Christopher Keller, Senior researcher del campo <strong>di</strong> ricerca Tecnologie<br />

educative nella <strong>formazione</strong> professionale, SUFFP ■ Gaby Walker,<br />

studentessa MSc in <strong>formazione</strong> professionale e assistente scientifica<br />

del campo <strong>di</strong> ricerca Tecnologie educative nella <strong>formazione</strong><br />

professionale, SUFFP<br />

▶ www.suffp.swiss/vr-<strong>formazione</strong>-professionale-explorare<br />

▶ https://belearn.swiss/projekt/exploring-immersive-learning-360-<br />

pictures-for-general-education-classes-abu/ (in inglese)<br />

Nell’ambito del progetto Digi-Care per la <strong>di</strong>gitalizzazione e la trasmissione<br />

<strong>di</strong> informazioni cliniche nel settore delle cure infermieristiche, è stato realizzato<br />

un video immersivo a 360 gra<strong>di</strong>, interattivo, che mostra un passaggio <strong>di</strong><br />

consegne tra il personale infermieristico <strong>di</strong> un ospedale.<br />

Luca e Christine si trovano nel corridoio<br />

<strong>di</strong> fronte a un carrello me<strong>di</strong>co e<br />

si scambiano informazioni importanti<br />

su una paziente. Poi si <strong>di</strong>rigono nella<br />

stanza della paziente, dove al suo<br />

capezzale avviene il passaggio <strong>di</strong> consegne.<br />

Christine legge e documenta<br />

le informazioni nel sistema informativo<br />

ospedaliero.<br />

Situazioni ospedaliere realistiche<br />

La scena quoti<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> un ospedale qui<br />

descritta si basa su una situazione reale<br />

osservata, messa in scena da attori<br />

e attrici. Il filmato è stato girato con<br />

una telecamera a 360 gra<strong>di</strong>, che grazie<br />

ai visori per la realtà virtuale, consente<br />

<strong>di</strong> immergersi realisticamente<br />

all’interno <strong>di</strong> uno scenario ospedaliero.<br />

Nel video sono anche stati inseriti<br />

dei cosiddetti punti interattivi, contenenti<br />

esempi ed esercizi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />

che richiedono un esame critico<br />

della situazione.<br />

Il filmato è stato creato nell’ambito<br />

del progetto Digi-Care e fa parte<br />

del Programma nazionale <strong>di</strong> ricerca<br />

77 «Tras<strong>formazione</strong> <strong>di</strong>gitale» del Fondo<br />

nazionale svizzero per la ricerca<br />

scientifica, che mira a sviluppare le<br />

conoscenze sulle opportunità e sui<br />

rischi della <strong>di</strong>gitalizzazione nel contesto<br />

svizzero. Il progetto è stato realizzato<br />

dalla SUFFP e dal Dipartimento<br />

<strong>di</strong> informatica me<strong>di</strong>ca della Scuola<br />

universitaria professionale <strong>di</strong> Berna,<br />

in collaborazione con ospedali e istituzioni<br />

<strong>di</strong> <strong>formazione</strong> infermieristica<br />

della Svizzera tedesca e italiana.<br />

Il filmato è stato girato con<br />

una telecamera a 360 gra<strong>di</strong>,<br />

che grazie ai visori per la<br />

realtà virtuale, consente <strong>di</strong><br />

immergersi realisticamente<br />

all’interno <strong>di</strong> uno scenario<br />

ospedaliero.<br />

Uno strumento promettente<br />

Il video ha lo scopo <strong>di</strong> migliorare le<br />

competenze <strong>di</strong>gitali in ambito infermieristico<br />

per la trasmissione e la documentazione<br />

dei dati clinici dei e delle<br />

pazienti. Attualmente, i programmi<br />

quadro d’insegnamento nel settore<br />

delle cure non includono le competenze<br />

<strong>di</strong>gitali. Per questo motivo, per<br />

accompagnare il video è stato creato<br />

un catalogo <strong>di</strong> competenze per gli infermieri<br />

e le infermiere <strong>di</strong>plomati/e<br />

SSS. Si tratta, ad esempio, <strong>di</strong> conoscere<br />

le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge per la protezione<br />

dei dati sensibili dei e delle<br />

pazienti nel sistema informativo ospedaliero.<br />

Il video mette in luce questa<br />

competenza.<br />

Impressioni positive<br />

Nel workshop conclusivo, i e le partner<br />

<strong>di</strong> pratica che hanno partecipato<br />

hanno criticato il fatto che i visori per<br />

la realtà virtuale possono causare vertigini,<br />

durante la fruizione. In termini<br />

<strong>di</strong> facilità d’uso, realismo e pertinenza<br />

del video, la valutazione è stata<br />

positiva.<br />

Il video, <strong>di</strong>sponibile su richiesta,<br />

può essere utilizzato dagli istituti formativi<br />

nel settore delle cure o proposto<br />

sul luogo <strong>di</strong> lavoro, in particolare<br />

negli ospedali.<br />

■ Patrizia Salzmann, responsabile del<br />

campo <strong>di</strong> ricerca Esperienza e appren<strong>di</strong>mento<br />

lungo tutto l’arco della vita, SUFFP<br />

■ Kezia Löffel, collaboratrice scientifica nel<br />

campo <strong>di</strong> ricerca Esperienza e appren<strong>di</strong>men to<br />

lungo tutto l’arco della vita, SUFFP<br />

■ Andrea Volpe, collaboratrice scientifica nel<br />

campo <strong>di</strong> ricerca Esperienza e appren<strong>di</strong>mento<br />

lungo tutto l’arco della vita, SUFFP<br />

▶ www.suffp.swiss/<strong>di</strong>gi-care<br />

12 13<br />

↑<br />

Fotografia <strong>di</strong> Ophély Gabriel, primo anno <strong>di</strong><br />

<strong>formazione</strong> professionale come interactive me<strong>di</strong>a<br />

designer, École romande d’arts et communication<br />

(Eracom), Losanna<br />

Video <strong>di</strong>mostrativo del<br />

prototipo multime<strong>di</strong>ale:


<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

L’interrogativo<br />

Cosa rende TOP la <strong>formazione</strong><br />

nella vostra azienda?<br />

Sondaggio: Lucia Probst, responsabile <strong>di</strong> redazione e <strong>di</strong> progetti comunicazione, SUFFP<br />

Fotografie: mad<br />

La redazione <strong>di</strong> «<strong>skilled</strong>» ha chiesto alle persone responsabili <strong>di</strong> cinque aziende formatrici che<br />

cosa le ha spinte a conseguire la certificazione <strong>di</strong> Azienda formatrice TOP, cosa ha apportato<br />

loro questo processo e a cosa attribuiscono particolare importanza nella <strong>formazione</strong> delle loro<br />

appren<strong>di</strong>ste e dei loro appren<strong>di</strong>sti.<br />

stata l’Associazione svizzera <strong>di</strong> costruttori<br />

e costruttrici <strong>di</strong> barche a<br />

«È<br />

presentarci il modello Aziende formatrici<br />

TOP. Come azienda familiare, teniamo a trasmettere<br />

la passione per la costruzione <strong>di</strong><br />

barche. Già nostro padre si era impegnato<br />

in seno all’associazione a favore della <strong>formazione</strong>.<br />

Abbiamo visto che sod<strong>di</strong>sfacevamo i<br />

criteri per ottenere la certificazione. E ne<br />

percepiamo l’effetto: agli occhi sia delle giovani<br />

persone che ci inviano le loro can<strong>di</strong>dature,<br />

sia dei loro genitori. E riceviamo feedback<br />

positivi anche dalla nostra clientela.<br />

Cominciare un appren<strong>di</strong>stato è una svolta<br />

nella vita. Per noi è importante accogliere<br />

bene le giovani persone e accendere in<br />

loro la passione per questa professione. Se<br />

ci riusciamo, finiranno l’appren<strong>di</strong>stato con<br />

il vento in poppa senza accorgersi degli<br />

sforzi che richiede. Sono formatore solo da<br />

poco e questo corso mi ha dato moltissimo,<br />

a livello personale e pedagogico. Quando<br />

le nostre persone in <strong>formazione</strong> sono<br />

orgogliose delle loro prestazioni, lo sono<br />

anch’io».<br />

Luca Hächler, co<strong>di</strong>rettore e formatore<br />

della Hächler Bootbau AG, Oberhofen<br />

e Einigen<br />

a nostra azienda è piccola: un pit-<br />

un lattoniere, un appren<strong>di</strong>sta<br />

«Ltore,<br />

per ogni settore e il sottoscritto. Perciò per<br />

noi non è così <strong>di</strong>fficile de<strong>di</strong>care del tempo<br />

alle nostre persone in <strong>formazione</strong> e organizzarci<br />

per dar loro il sostegno necessario.<br />

La certificazione <strong>di</strong> «Azienda formatrice<br />

TOP» ci ha dato una visione più<br />

ampia della questione generazionale. Il<br />

mondo giovanile evolve sempre più in fretta.<br />

Spesso è <strong>di</strong>fficile tenere il passo.<br />

Grazie al sistema <strong>di</strong> corsi regolari, il programma<br />

della fondazione Azienda formatrice<br />

TOP agevola la <strong>formazione</strong> continua<br />

dei formatori e delle formatrici. Secondo<br />

me, il cambiamento maggiore riguarda<br />

l’ambito della comprensione reciproca.<br />

Non sarà mai possibile essere nei panni<br />

delle persone in <strong>formazione</strong>, ma si può essere<br />

più attenti nella loro comprensione e<br />

nel loro accompagnamento. La cosa più<br />

importante è trasmettere loro le conoscenze<br />

e i valori della professione per garantire<br />

la perennità dei nostri mestieri. Nel corso<br />

del tempo abbiamo già perso molte<br />

conoscenze.»<br />

Blaise Birbaum, titolare e responsabile<br />

della <strong>formazione</strong>, Carrosserie Mettraux SA,<br />

Echallens<br />

olevamo essere tra le prime azien-<br />

<strong>di</strong> giar<strong>di</strong>naggio e paesaggistica<br />

«Vde<br />

a ricevere la certificazione <strong>di</strong> Azienda formatrice<br />

TOP. Per noi, la <strong>formazione</strong> è estremamente<br />

importante. Il processo <strong>di</strong> certificazione<br />

ci ha permesso <strong>di</strong> sottolinearlo<br />

e <strong>di</strong> formare il nostro personale in modo<br />

mirato a tutti i livelli. Tutte e tutti devono<br />

occuparsi delle persone in <strong>formazione</strong> e<br />

risvegliare in loro l’entusiasmo per la professione,<br />

per noi questo è importante. Se<br />

manca l’iniziativa personale, è impossibile<br />

gestire il carico <strong>di</strong> lavoro che l’appren<strong>di</strong>stato<br />

richiede.<br />

Sono definitivamente finiti i tempi in<br />

cui appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti seguivano<br />

quanto veniva loro proposto e basta. Oggi<br />

le persone in <strong>formazione</strong> chiedono <strong>di</strong><br />

essere sostenute e spronate. Attribuiamo<br />

grande importanza alla <strong>formazione</strong> e alla<br />

<strong>formazione</strong> continua dei formatori e<br />

delle formatrici, solo così possiamo sod<strong>di</strong>sfare<br />

i bisogni delle appren<strong>di</strong>ste e degli<br />

appren<strong>di</strong>sti. I corsi per Aziende formatrici<br />

TOP ci aiutano a formare continuamente<br />

il nostro personale. Inoltre, impieghiamo<br />

il certificato nel marketing, per reclutare<br />

nuove persone in <strong>formazione</strong>.<br />

Marco Meier, <strong>di</strong>rettore Hodel & Partner<br />

Gartenunternehmen, Malters<br />

l La Rocca Living Hotel Group ab-<br />

sempre cercato <strong>di</strong> rimane-<br />

«Abiamo<br />

re al passo con i tempi, tastando il polso<br />

ai cambiamenti relativi al nostro settore.<br />

Essere certificati come Azienda formatrice<br />

TOP ha acuito questo nostro sforzo e lo<br />

ha <strong>di</strong>rezionato verso il mondo dei e delle<br />

giovani. È emersa così la consapevolezza<br />

<strong>di</strong> quanto esso stia cambiando, intrecciata<br />

all’esigenza <strong>di</strong> adattare <strong>di</strong> conseguenza<br />

il nostro approccio formativo e <strong>di</strong> articolarlo<br />

in base alle peculiarità <strong>di</strong> ciascuna<br />

persona che formiamo. Parallelamente è<br />

aumentata la consapevolezza dell’importanza<br />

<strong>di</strong> fornire ai e alle giovani non soltanto<br />

l’opportunità <strong>di</strong> formarsi, ma anche<br />

<strong>di</strong> beneficiare <strong>di</strong> un insegnamento <strong>di</strong> qualità,<br />

motivo per cui ci siamo impegnati a<br />

migliorare i nostri meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />

Oltre all’insegnamento, riteniamo importante<br />

far sentire le persone formate<br />

parte <strong>di</strong> un team e dell’azienda, trasmettendo<br />

loro la nostra esperienza lavorativa,<br />

il tutto all’interno <strong>di</strong> un contesto improntato<br />

al rispetto reciproco e allo scambio<br />

<strong>di</strong> informazioni.»<br />

Sheila Citriniti, responsabile delle risorse<br />

umane e della <strong>formazione</strong>, La Rocca Living<br />

Hotel Group, Ronco sopra Ascona<br />

l centro del nostro concetto <strong>di</strong> for-<br />

c’è senza dubbio il siste-<br />

«Amazione<br />

ma dei bonus, grazie al quale le nostre<br />

persone in <strong>formazione</strong> possono avere un<br />

influsso sul proprio stipen<strong>di</strong>o attraverso<br />

il loro impegno. Le prestazioni <strong>di</strong> un semestre<br />

sono determinanti per il versamento<br />

del bonus mensile nel semestre<br />

successivo.<br />

Già prima della certificazione ci impegnavamo<br />

a favore delle nostre nuove leve.<br />

La certificazione ci ha confermato che la<br />

nostra <strong>formazione</strong> è <strong>di</strong> elevata qualità. Ci<br />

sta a cuore offrire ad appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti<br />

un esor<strong>di</strong>o positivo nella vita professionale<br />

e dare loro il sostegno necessario<br />

per <strong>di</strong>ventare persone autonome e responsabili.<br />

Da noi, le persone in <strong>formazione</strong><br />

sono considerate membri del team a pieno<br />

titolo. Auspichiamo che siano partecipi,<br />

possano svilupparsi sul piano in<strong>di</strong>viduale<br />

e scoprire i propri punti <strong>di</strong> forza. In<br />

questo modo la <strong>formazione</strong> <strong>di</strong>venta scuola<br />

<strong>di</strong> vita, ed è ciò a cui teniamo.<br />

Formiamo esattamente come prima<br />

della certificazione, ora però cerchiamo<br />

<strong>di</strong> motivare anche altre aziende che mettono<br />

un grande impegno nella <strong>formazione</strong><br />

a farsi certificare.<br />

Iris Zimmermann, titolare e formatrice,<br />

Stadt-Metzg AG, Ilanz<br />

14 15<br />

▶ https://topausbildungsbetrieb.ch/it


<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />

<strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

L’importanza delle con<strong>di</strong>zioni quadro nelle aziende formatrici<br />

Affinché l’azienda sia un luogo<br />

<strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>di</strong> qualità<br />

Di Na<strong>di</strong>a Lamamra e Matilde Wenger<br />

L’azienda è un luogo chiave della <strong>formazione</strong> professionale duale. Per garantire la qualità<br />

della <strong>formazione</strong>, chi al suo interno assume il ruolo <strong>di</strong> formatore o formatrice deve<br />

poter contare su con<strong>di</strong>zioni favorevoli allo svolgimento del proprio duplice ruolo. Uno stu<strong>di</strong>o<br />

condotto in Svizzera permette <strong>di</strong> esaminare l’azienda come luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />

83 %<br />

Avere tempo per la<br />

<strong>formazione</strong> <strong>di</strong><br />

appren<strong>di</strong>ste a appre<strong>di</strong>sti<br />

(sgravio)<br />

Nel sistema della <strong>formazione</strong> professionale<br />

duale le aziende formatrici giocano<br />

un ruolo fondamentale sia nella<br />

<strong>formazione</strong> <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti,<br />

sia nella preparazione della futura<br />

mano d’opera qualificata. In azienda,<br />

formatori e formatrici affrontano<br />

quoti<strong>di</strong>anamente gran<strong>di</strong> sfide. Alcune<br />

sono inerenti alla loro funzione, altre<br />

sono tipiche del sistema duale, come<br />

la tensione particolarmente accesa tra<br />

produzione e <strong>formazione</strong>.<br />

Come evidenziato dagli stu<strong>di</strong> della<br />

SUFFP, il quoti<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> formatori e formatrici<br />

in azienda è inoltre caratterizzato<br />

dalla mancanza <strong>di</strong> tempo, dalla<br />

scarsa riconoscenza del proprio duplice<br />

ruolo, dal gran numero <strong>di</strong> compiti<br />

legati alla <strong>formazione</strong> <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>ste<br />

e appren<strong>di</strong>sti e da un’organizzazione<br />

della <strong>formazione</strong> che deve fare i conti<br />

con il lavoro produttivo. Questi aspetti<br />

hanno un impatto sull’azienda come<br />

luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> e sulla qualità della<br />

<strong>formazione</strong> <strong>di</strong>spensata. Pertanto, le<br />

con<strong>di</strong>zioni quadro auspicate da formatori<br />

e formatrici permettono <strong>di</strong> interrogare<br />

i requisiti alla base <strong>di</strong> una<br />

<strong>formazione</strong> <strong>di</strong> qualità.<br />

La posta in gioco della <strong>formazione</strong><br />

in azienda<br />

Dai dati raccolti me<strong>di</strong>ante un’inchiesta<br />

online condotta dalla SUFFP, che<br />

ha interessato più <strong>di</strong> cinquemila formatori<br />

e formatrici in azienda in tutta<br />

la Svizzera, è stato possibile identificare<br />

le con<strong>di</strong>zioni quadro necessarie<br />

al compimento <strong>di</strong> una <strong>formazione</strong><br />

<strong>di</strong> qualità. L’inchiesta è stata realizzata<br />

nell’ambito <strong>di</strong> un mandato della fondazione<br />

«Azienda formatrice TOP».<br />

Molte sono state le risposte proposte.<br />

Le persone intervistate sono innanzitutto<br />

a larga maggioranza concor<strong>di</strong><br />

sulla necessità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> tempo e<br />

<strong>di</strong> ottenere uno sgravio per formare<br />

le appren<strong>di</strong>ste e gli appren<strong>di</strong>sti; segue<br />

la possibilità <strong>di</strong> ottenere uno statuto<br />

riconosciuto all’interno dell’azienda,<br />

e infine si aspettano un impegno formale<br />

dell’azienda a favore della <strong>formazione</strong><br />

<strong>di</strong> appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti.<br />

La prima risposta riflette la tensione<br />

tra produzione e <strong>formazione</strong> e la<br />

sua traduzione nel quoti<strong>di</strong>ano aziendale<br />

in tempi insufficienti o frazionati.<br />

Disporre <strong>di</strong> uno sgravio sembra in<strong>di</strong>spensabile<br />

al fine <strong>di</strong> poter svolgere<br />

la <strong>formazione</strong> senza ricorrere a strategie<br />

al limite dell’accettabile, quali la<br />

<strong>formazione</strong> durante le pause o al <strong>di</strong><br />

fuori degli orari <strong>di</strong> lavoro, come mostrato<br />

da stu<strong>di</strong> condotti in precedenza.<br />

Le altre risposte rimandano maggiormente<br />

alla questione del riconoscimento,<br />

sia formale, sia simbolico,<br />

in termini <strong>di</strong> statuto, <strong>di</strong> mansionario<br />

o <strong>di</strong> impegno dell’azienda. Se il mansionario<br />

permette <strong>di</strong> circoscrivere i<br />

compiti legati alla funzione, lo statuto<br />

e l’impegno dell’azienda concorrono<br />

a sostenere il ruolo <strong>di</strong> formatori e<br />

formatrici all’interno del collettivo<br />

dei lavoratori e delle lavoratrici.<br />

Avere una retribuzione o degli<br />

obiettivi legati alla <strong>formazione</strong> <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>ste<br />

e appren<strong>di</strong>sti arriva dopo.<br />

Con<strong>di</strong>zioni quadro auspicate dalle persone intervistate per una <strong>formazione</strong> <strong>di</strong> qualità<br />

62 % 53 % 43 % 40 % 39 %<br />

Avere uno statuto<br />

riconosciuto all’interno<br />

dell’azienda<br />

Impegno dell’azienda<br />

nella <strong>formazione</strong><br />

<strong>di</strong> appren<strong>di</strong>ste<br />

e appren<strong>di</strong>sti<br />

Avere dei mansionari<br />

Avere una<br />

retribuzione specifica<br />

(salario, premio)<br />

Avere degli obiettivi<br />

annuali in linea con<br />

la funzione <strong>di</strong> formatore<br />

o formatrice<br />

Il riconoscimento si gioca perciò su<br />

un piano statutario o simbolico, e non<br />

necessariamente materiale.<br />

La <strong>di</strong>mensione dell’azienda e il<br />

ruolo della persona contano<br />

Le analisi comparative evidenziano<br />

<strong>di</strong>fferenze a <strong>di</strong>pendenza della <strong>di</strong>mensione<br />

dell’azienda e del ruolo occupato:<br />

più l’azienda è grande, più aumenta<br />

il numero <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni quadro prese<br />

in considerazione. Le con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> esercizio espresse da queste scelte<br />

sembrano perciò preoccupare innanzitutto<br />

le persone che lavorano in<br />

aziende gran<strong>di</strong> piuttosto che in micro,<br />

piccole o me<strong>di</strong>e aziende. Lo scarto<br />

si focalizza su due aspetti: retribuzione<br />

e tempo, ossia con<strong>di</strong>zioni prese<br />

in considerazione all’interno delle<br />

gran<strong>di</strong> aziende. Questi aspetti <strong>di</strong>vergono<br />

in funzione della posizione occupata,<br />

se si è titolari oppure formatori<br />

o formatrici.<br />

Si nota una similarità nelle risposte,<br />

da un lato tra i formatori e le formatrici<br />

e il personale operante in<br />

gran<strong>di</strong> aziende, dall’altro tra i e le titolari<br />

e il personale impiegato in microaziende<br />

e in PMI. Questa costatazione<br />

sottolinea l’eterogeneità delle<br />

situazioni a <strong>di</strong>pendenza del contesto<br />

d’esercizio; spesso i e le titolari si occupano<br />

<strong>di</strong> appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti<br />

all’interno <strong>di</strong> realtà più piccole, dove<br />

la pressione per la red<strong>di</strong>tività è al<br />

massimo e la <strong>formazione</strong> è subor<strong>di</strong>nata<br />

alla produzione. Nonostante le<br />

con<strong>di</strong>zioni quadro per una <strong>formazione</strong><br />

<strong>di</strong> qualità siano auspicate, risultano<br />

impossibili da attuare. Sottrarre<br />

tempo alla produzione o retribuire<br />

formatori e formatrici rappresenta<br />

un costo <strong>di</strong>fficilmente sostenibile per<br />

le piccole realtà, mentre è facilmente<br />

gestibile per quelle gran<strong>di</strong>.<br />

Red<strong>di</strong>tività a <strong>di</strong>scapito<br />

della qualità?<br />

Le con<strong>di</strong>zioni d’esercizio <strong>di</strong> formatori<br />

e formatrici riflettono la duplice sfida<br />

delle aziende: assicurare la red<strong>di</strong>tività<br />

offrendo al contempo un accompagnamento<br />

alle appren<strong>di</strong>ste e agli<br />

appren<strong>di</strong>sti il più vicino possibile alla<br />

realtà economica. Di conseguenza,<br />

fare dell’azienda un luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

<strong>di</strong> qualità passa dalla messa in<br />

pratica e dal miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni<br />

quadro dei formatori e delle<br />

formatrici.<br />

Queste con<strong>di</strong>zioni conferiscono loro<br />

il riconoscimento per il ruolo che<br />

svolgono, essenziale alla perpetuità<br />

del sistema duale, in particolar modo<br />

ora che alcuni settori stentano a trovare<br />

la manodopera qualificata <strong>di</strong> cui<br />

necessitano. In effetti, la qualità del<br />

sistema duale non si basa soltanto sui<br />

<strong>di</strong>versi luoghi che la compongono,<br />

bensì sul riconoscimento <strong>di</strong> tutti gli<br />

attori e <strong>di</strong> tutte le attrici.<br />

■ Na<strong>di</strong>a Lamamra, responsabile del campo<br />

<strong>di</strong> ricerca Processi d’integrazione e <strong>di</strong><br />

esclusione, SUFFP ■ Matilde Wenger, Senior<br />

researcher, campo <strong>di</strong> ricerca Processi <strong>di</strong><br />

appren<strong>di</strong>mento e misure <strong>di</strong> sostegno, SUFFP<br />

Bibliografia<br />

■ Berger, J.-L., Wenger, M., & Sauli, F. (2020).<br />

La qualité de la formation professionnelle<br />

duale en Suisse. Education permanente,<br />

(2), 91–99.<br />

https://doi.org/10.3917/edpe.223.0091<br />

■ Lamamra, N., & Besozzi, R. (2019). Former<br />

en entreprise : les pratiques éducatives au<br />

cœur du monde du travail. Revue Suisse de<br />

Sociologie, 45(3), 317–336.<br />

■ Wenger, M. & Lamamra, N. (2023). Les<br />

besoins et préférences en matière de<br />

formation continue des personnes<br />

formatrices d’apprenti-e-s. Analyses de<br />

l’enquête en ligne – Rapport final. HEFP.<br />

▶ www.suffp.swiss/bisogni-formatoriformatrici-aziende<br />

▶ www.suffp.swiss/qualita-<strong>formazione</strong>professionale-<strong>di</strong>-base<br />

▶ www.suffp.swiss/formatori-formatriciazienda-persone-chiave<br />

▶ https://topausbildungsbetrieb.ch/it/<br />

Fonte: Wenger & Lamamra, 2023. Grafico: SUFFP / Captns<br />

16 17<br />

↑<br />

Fotografia <strong>di</strong> Erwan Hiroz, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale come interactive me<strong>di</strong>a<br />

designer, École romande d’arts et communication (Eracom), Losanna


<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

20 anni <strong>di</strong> progetti SUFFP per la cooperazione tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

Come favorire il<br />

trasferimento<br />

delle conoscenze<br />

Di Marlise Kammermann e Andreas Frey<br />

La collaborazione tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> è definita in modo<br />

vincolante nella legge federale sulla <strong>formazione</strong> professionale,<br />

ma non è sempre attuata in modo sod<strong>di</strong>sfacente. La cooperazione<br />

presuppone che chi nei tre luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> trasmette conoscenze<br />

si coor<strong>di</strong>ni per definire insieme i contenuti della <strong>formazione</strong>.<br />

Alla SUFFP ciò è sperimentato in un progetto nell’ambito della<br />

<strong>formazione</strong> <strong>di</strong> base <strong>di</strong> formatori e formatrici a titolo principale.<br />

Coor<strong>di</strong>narsi sui contenuti della <strong>formazione</strong><br />

sostiene il trasferimento delle conoscenze<br />

in azienda, nella scuola professionale<br />

e nei corsi interaziendali (CI). Nel ciclo<br />

<strong>di</strong> stu<strong>di</strong> con certificato per formatori<br />

e formatrici a titolo principale in CI e in<br />

luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> equivalenti, come<br />

pure in scuole d’arti e mestieri e in altre<br />

istituzioni riconosciute per la <strong>formazione</strong><br />

professionale pratica (CFP), le studentesse<br />

e gli studenti della SUFFP sviluppano<br />

un progetto <strong>di</strong> collaborazione con un<br />

altro luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> nell’ambito <strong>di</strong><br />

un controllo delle competenze. Questi<br />

progetti aiutano poi le appren<strong>di</strong>ste e gli<br />

appren<strong>di</strong>sti a mettere in correlazione in<br />

modo ottimale quanto appreso in due luoghi<br />

<strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />

Retrospettiva<br />

Dopo l’entrata in vigore della nuova legge<br />

federale sulla <strong>formazione</strong> professionale<br />

nel gennaio 2004, si è lavorato con energia<br />

all’obiettivo <strong>di</strong> sviluppare e offrire formazioni<br />

<strong>di</strong> base per tutti i campi nella <strong>formazione</strong><br />

professionale e per tutte le categorie<br />

<strong>di</strong> responsabili della <strong>formazione</strong><br />

professionale a titolo principale e accessorio<br />

<strong>di</strong> tutti i rami, le scuole professionali,<br />

i centri CI e altri luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />

Una sfida particolare si è rivelata quella <strong>di</strong><br />

capire come, a partire dalle formazioni <strong>di</strong><br />

base, avviare e promuovere la cooperazione<br />

tra aziende, scuole professionali e chi<br />

fornisce i CI.<br />

Negli ultimi 20 anni, le studentesse e<br />

gli studenti del CFP presso la SUFFP coor<strong>di</strong>nano<br />

e attuano progetti interessanti<br />

insieme ad altre persone responsabili della<br />

<strong>formazione</strong> professionale. I progetti<br />

«Alles LOGO» e «The Hours» mostrano in<br />

modo esemplare il potenziale delle cooperazioni<br />

tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> per<br />

le appren<strong>di</strong>ste e gli appren<strong>di</strong>sti.<br />

■ Marlise Kammermann, Senior researcher del Servizio <strong>di</strong> valutazione della SUFFP e del campo <strong>di</strong> ricerca<br />

Identità professionale e <strong>di</strong>versità nonché Senior lecturer del Master in <strong>formazione</strong> professionale, SUFFP<br />

■ Andreas Frey, professore <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica della <strong>formazione</strong> professionale e dell’economia alla Scuola<br />

universitaria dell’agenzia dell’impiego tedesca HdBA, Mannheim & Schwerin nonché docente ospite alla<br />

SUFFP<br />

Illustrazione: Captns<br />

«Alles LOGO»: una porta <strong>di</strong> garage<br />

unisce due luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

Nicolas Lü<strong>di</strong>, istruttore dei CI a Villaz-Saint-Pierre (FR), forma alle professioni Installatore/trice elettricista AFC ed Elettricista <strong>di</strong><br />

montaggio AFC. Il progetto che ha sviluppato e attuato insieme all’insegnante <strong>di</strong> materie professionali aiuta le persone al terzo<br />

anno <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato della professione Installatore/trice elettricista AFC a confrontarsi con microcoman<strong>di</strong> muovendosi tra i<br />

<strong>di</strong>versi luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>. Questo nell’ambito della programmazione, dell’installazione, dell’impostazione dei parametri e della<br />

messa in funzione della porta elettronica <strong>di</strong> un garage. Nicolas Lü<strong>di</strong> ci parla del suo progetto.<br />

el <strong>di</strong>cembre 2022 il cinema <strong>di</strong> Sier-<br />

proiettava il film ‹The Hours›,<br />

«Nre<br />

che narra la storia <strong>di</strong> tre donne in tre epoche<br />

<strong>di</strong>fferenti. Il Comune <strong>di</strong> Sierre ha chiesto<br />

all’École de Couture <strong>di</strong> creare capi d’abbigliamento<br />

autentici della moda delle tre<br />

epoche da esporre nell’atrio del cinema.<br />

Insieme alla mia collega <strong>di</strong> atelier e alla<br />

docente responsabile <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno tecnico<br />

<strong>di</strong> moda ho elaborato un progetto per<br />

la collezione, che è stata poi creata con la<br />

collaborazione delle appren<strong>di</strong>ste e degli<br />

appren<strong>di</strong>sti.<br />

«Spero che al momento della<br />

procedura <strong>di</strong> qualificazione<br />

le persone in <strong>formazione</strong><br />

siano in grado <strong>di</strong> fornire<br />

prestazioni migliori grazie<br />

alla cooperazione tra i luoghi<br />

<strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.»<br />

e appren<strong>di</strong>ste e gli appren<strong>di</strong>sti do-<br />

programmare l’impianto <strong>di</strong><br />

«Lvevano<br />

<strong>di</strong>stribuzione della porta <strong>di</strong> un garage con<br />

l’aiuto <strong>di</strong> sensori ottici in base a un modello.<br />

In una prima fase hanno elaborato la<br />

teoria corrispondente nell’ambito delle<br />

materie professionali. In questo contesto<br />

era importante programmare autonomamente<br />

un microcomando e scambiarsi<br />

opinioni in gruppo. Grazie a un programma<br />

gratuito hanno potuto testare <strong>di</strong>versi<br />

meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> programmazione al computer.<br />

Per il trasferimento nella pratica, nell’ambito<br />

del CI hanno presentato la programmazione<br />

della porta del garage, trasferendola<br />

con il mio aiuto a un modulo LOGO. In<br />

azienda, hanno poi programmato l’impianto<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione in base al modello. Quando<br />

commettevano errori, le esortavo a cercare<br />

delle soluzioni in autonomia.<br />

Il nostro progetto ha <strong>di</strong>mostrato che le<br />

persone in <strong>formazione</strong> hanno compreso<br />

il funzionamento <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> programmazione,<br />

sentendosi in grado <strong>di</strong> applicarlo.<br />

Spero che in questo modo, al momento<br />

della procedura <strong>di</strong> qualificazione,<br />

siano in grado <strong>di</strong> fornire prestazioni migliori<br />

nell’ambito della tecnica dei microcoman<strong>di</strong><br />

grazie alla cooperazione tra i luoghi<br />

<strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.» mka<br />

«The Hours»: creazione <strong>di</strong> costumi storici<br />

grazie a due luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

Melinda Müller è formatrice all’École de Couture <strong>di</strong> Sierre (VS), una scuola professionale che forma alle professioni Creatore/trice<br />

d’abbigliamento e Addetta/o alla cucitura. Gli incarichi esterni sono una componente importante della <strong>formazione</strong>. Su uno <strong>di</strong><br />

questi si è basato il progetto <strong>di</strong> cooperazione tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> che Melinda Müller ha sviluppato nell’ambito del suo<br />

controllo delle competenze alla SUFFP.<br />

«Per le persone in <strong>formazione</strong><br />

è stato molto motivante<br />

abbozzare e creare un capo<br />

d’abbigliamento per una<br />

mostra.»<br />

Nella scuola professionale le persone<br />

in <strong>formazione</strong> hanno sviluppato i <strong>di</strong>segni<br />

tecnici <strong>di</strong> moda e nell’atelier le abbiamo<br />

poi coinvolte a creare i cartamodelli, tagliare<br />

i costumi e cucire i capi d’abbigliamento.<br />

Le appren<strong>di</strong>ste e gli appren<strong>di</strong>sti<br />

hanno pianificato, documentato e riflettuto<br />

sul proprio operato relativo alla collezione<br />

nell’ambito <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> lavoro<br />

in cui hanno descritto il modello, il <strong>di</strong>segno<br />

tecnico <strong>di</strong> moda, gli articoli <strong>di</strong> merceria,<br />

l’utilizzo e la composizione delle<br />

stoffe, il preventivo dei costi, le tempistiche,<br />

gli obiettivi e altro ancora. Per le persone<br />

in <strong>formazione</strong> è stato molto motivante<br />

abbozzare e creare un capo d’abbigliamento<br />

per una mostra. Il progetto ha<br />

avuto grande successo.» mka<br />

18 19


<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> Per la pratica <strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> Per la pratica<br />

Sviluppo <strong>di</strong> competenze linguistiche<br />

Sì, oui, ja, yes: lingue straniere nella<br />

<strong>formazione</strong> professionale <strong>di</strong> base<br />

Di Kathrin Jonas Lambert e Patricia Notter<br />

La conoscenza delle lingue straniere è un’importante risorsa personale e professionale e sta acquisendo sempre più<br />

importanza sul mercato del lavoro. Sempre più organi responsabili decidono perciò <strong>di</strong> integrare una o più lingue<br />

straniere nelle loro formazioni. In questo contesto, la Segreteria <strong>di</strong> Stato per la <strong>formazione</strong>, la ricerca e l’innovazione<br />

(SEFRI) e la SUFFP hanno elaborato una guida per l’integrazione delle lingue straniere nella <strong>formazione</strong> professionale<br />

<strong>di</strong> base. La guida in<strong>di</strong>ca quali risorse organizzative e <strong>di</strong>dattiche sono necessarie a questo fine nei vari luoghi<br />

<strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />

L’impiegato del commercio al dettaglio si rende conto che<br />

la sua cliente capisce solo l’inglese. Anche chi lavora in ambito<br />

ospedaliero si trova spesso confrontato a pazienti che<br />

non parlano la lingua del posto. Se in una professione è importante<br />

poter comunicare, leggere o effettuare ricerche<br />

in <strong>di</strong>verse lingue, è opportuno integrare lingue straniere<br />

nel programma <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>. La lingua deve essere sviluppata<br />

nell’ambito del plurilinguismo funzionale.<br />

Il termine «funzionale» descrive la capacità <strong>di</strong> utilizzare<br />

una lingua in modo tale da poter comunicare in situazioni<br />

lavorative concrete. La perfetta padronanza della<br />

lingua straniera non è determinante.<br />

Secondo la Commissione europea per l’istruzione, la<br />

gioventù, la cultura e lo sport, la conoscenza delle lingue<br />

straniere è una delle competenze trasversali chiave. Queste<br />

competenze sono importanti per la permeabilità del<br />

sistema educativo e possono facilitare un’ulteriore <strong>formazione</strong><br />

dopo l’appren<strong>di</strong>stato. Come <strong>di</strong>mostrato da <strong>di</strong>versi<br />

stu<strong>di</strong>, sono inoltre un vantaggio per la mobilità sul mercato<br />

del lavoro e aumentano le opportunità <strong>di</strong> impiego.<br />

I seguenti punti sono fondamentali per riuscire a integrare<br />

una lingua straniera nella <strong>formazione</strong> professionale<br />

<strong>di</strong> base:<br />

3.<br />

Integrare le innovazioni negli atti normativi in<br />

materia <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> e darne conto nei certificati<br />

Il livello <strong>di</strong> conoscenza della lingua straniera richiesto è evidenziato<br />

nella descrizione del profilo professionale della rispettiva<br />

<strong>formazione</strong> <strong>di</strong> base, nelle descrizioni delle situazioni<br />

e negli obiettivi <strong>di</strong> prestazione dei luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

interessati. Le spiegazioni specifiche alla professione nei<br />

supplementi ai certificati mostrano come la lingua straniera<br />

è stata utilizzata nella pratica professionale. La conoscenza<br />

delle lingue straniere può essere menzionata anche nelle<br />

pagelle scolastiche e negli attestati <strong>di</strong> tirocinio.<br />

Well<br />

done!<br />

It’s<br />

ready.<br />

4.<br />

Oui<br />

Ja<br />

Sì<br />

Sviluppare le competenze in lingua straniera<br />

nella scuola professionale<br />

Yes<br />

Nella scuola professionale, le conoscenze delle lingue straniere<br />

sono sviluppate in base a un orientamento pratico. I<br />

seguenti obiettivi generali fungono da guida: le competenze<br />

linguistiche devono essere approfon<strong>di</strong>te al livello <strong>di</strong> ingresso<br />

(A2 secondo il quadro europeo <strong>di</strong> riferimento) delle persone<br />

in <strong>formazione</strong>, in base alla professione specifica, o essere<br />

estese a un livello superiore (B1). L’obiettivo è definito<br />

d’intesa con i partner interessati, in base alle<br />

esigenze della professione.<br />

L’unità <strong>di</strong>dattica per fioriste e fioristi, illustra come la<br />

lingua straniera possa essere sviluppata come parte<br />

delle competenze professionali (in francese):<br />

1.<br />

Chiarire le<br />

esigenze<br />

Includere una lingua straniera nella <strong>formazione</strong> professionale<br />

<strong>di</strong> base è una decisione <strong>di</strong> principio, presa d’intesa con<br />

i partner interessati e basata sulle esigenze del mercato del<br />

lavoro. Gli organi responsabili possono <strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> questa<br />

decisione nell’ambito della valutazione quinquennale <strong>di</strong> una<br />

professione o affrontare il tema in occasione <strong>di</strong> conferenze<br />

ed eventi settoriali. La scelta <strong>di</strong> una seconda lingua nazionale<br />

o dell’inglese <strong>di</strong>pende dal mercato del lavoro locale.<br />

2.<br />

Definire gli obiettivi <strong>di</strong> valutazione<br />

per i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

Alcuni programmi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>di</strong> base si concentrano sulla<br />

comunicazione con la clientela, ad esempio per quanto<br />

riguarda le consulenze, mentre altri mettono l’accento sulla<br />

comprensione del testo. La situazione lavorativa in cui è richiesta<br />

la conoscenza <strong>di</strong> una lingua straniera determina quin<strong>di</strong><br />

gli obiettivi <strong>di</strong> valutazione per i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>. Questo<br />

richiede un buon coor<strong>di</strong>namento dei luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />

Per essere in grado <strong>di</strong> fornire una buona consulenza alla<br />

clientela in azienda, le persone in <strong>formazione</strong> devono essere<br />

preparate a questo compito nella scuola professionale, per<br />

esempio con giochi <strong>di</strong> ruolo che mettono in scena situazioni<br />

<strong>di</strong> consulenza.<br />

Vali<strong>di</strong> esempi <strong>di</strong> obiettivi <strong>di</strong> valutazione per i vari luoghi<br />

<strong>di</strong> <strong>formazione</strong> sono riportati nella guida sull’integrazione<br />

delle lingue straniere a partire dalla p.22<br />

Illustrazione: Captns<br />

■ Kathrin Jonas Lambert, responsabile del Centro <strong>di</strong> competenza bili e<br />

lingue, SUFFP ■ Patricia Notter, responsabile <strong>di</strong> progetto, Centro per lo<br />

sviluppo delle professioni, SUFFP<br />

▶ www.suffp.swiss/guida-integrazione-lingue-straniere<br />

▶ www.suffp.swiss/bili<br />

20<br />

21<br />

5.<br />

Utilizzare e sviluppare le lingue straniere<br />

nella pratica professionale<br />

È importante che le persone in <strong>formazione</strong> siano in grado <strong>di</strong><br />

agire in una lingua straniera. Occorrono opportunità per<br />

esercitarsi ad applicare quanto appreso in situazioni sempre<br />

nuove e acquisire sicurezza.<br />

In molte aziende, le lingue straniere fanno parte del quoti<strong>di</strong>ano.<br />

Gli organi responsabili dovrebbero tuttavia sostenere<br />

le aziende formatrici poco confrontate con le lingue straniere<br />

nello sviluppo delle competenze linguistiche delle persone<br />

in <strong>formazione</strong>. In questo contesto sono tra l’altro<br />

applicabili le seguenti misure: documentazione <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

nella lingua straniera, corsi <strong>di</strong> utilizzo dell’intelligenza artificiale<br />

(IA) per l’acquisizione <strong>di</strong> lingue straniere<br />

o collaborazioni con aziende formatrici<br />

<strong>di</strong> un’altra lingua e tandem linguistici.<br />

L’intelligenza artificiale può fornire un supporto,<br />

per esempio un tutor linguistico (in inglese):<br />

6.<br />

Rafforzare e sviluppare<br />

le collaborazioni tra scuole<br />

L’integrazione delle lingue straniere nelle competenze operative<br />

richiede una maggiore collaborazione tra insegnanti<br />

<strong>di</strong> lingue straniere e <strong>di</strong> competenze professionali. In alcuni<br />

Cantoni si creano tandem <strong>di</strong> insegnanti che insieme sviluppano<br />

materiale <strong>di</strong>dattico per garantire la qualità linguistica<br />

e professionale. In linea <strong>di</strong> principio, si consiglia che i e le<br />

insegnanti seguano una <strong>formazione</strong> linguistica e <strong>di</strong>dattica<br />

continua.


<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

Formatori o formatrici in corsi interaziendali<br />

Una <strong>formazione</strong> pedagogica<br />

dal doppio beneficio<br />

Di Jessica Chauvet-Maurer<br />

Entrata in funzione delle e dei neo-insegnanti <strong>di</strong> scuola professionale<br />

La scuola professionale come<br />

primo luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

Di Olivier Neuhaus<br />

Professioniste e professionisti, il cui<br />

lavoro è apprezzato e riconosciuto,<br />

s’impegnano nella <strong>formazione</strong> professionale<br />

come formatori e formatrici<br />

nei corsi interaziendali. Tuttavia, alla<br />

maggior parte <strong>di</strong> loro non è richiesta<br />

una <strong>formazione</strong> pedagogica.<br />

Le prime lezioni non sono semplici per i e le neo-insegnanti<br />

<strong>di</strong> scuola professionale. L’accoglienza nelle se<strong>di</strong> scolastiche<br />

tende a concentrarsi più su aspetti organizzativi che<br />

pedagogici. Per invertire questa tendenza, a Friburgo è<br />

stato introdotto un <strong>di</strong>spositivo sperimentale chiamato<br />

«Cafés Pédagogiques» basato sul lavoro <strong>di</strong> dottorato realizzato<br />

da un docente della SUFFP.<br />

La <strong>formazione</strong> professionale <strong>di</strong> base<br />

si svolge in tre luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>:<br />

l’azienda, la scuola professionale e i<br />

corsi interaziendali (CI). La Segreteria<br />

<strong>di</strong> Stato per la <strong>formazione</strong>, la ricerca<br />

e l’innovazione SEFRI propone<br />

all’interno della pubblicazione «La<br />

<strong>formazione</strong> professionale in Svizzera.<br />

Fatti e cifre 2022» una definizione<br />

dei CI: «Integrano la pratica professionale<br />

e la <strong>formazione</strong> scolastica e<br />

puntano a trasmettere e far acquisire<br />

capacità pratiche fondamentali.»<br />

La <strong>formazione</strong> dei formatori e delle<br />

formatrici CI è prescritta dall’Or<strong>di</strong>nanza<br />

sulla <strong>formazione</strong> professionale<br />

(OFPr), e l’articolo 45 stabilisce che<br />

una <strong>formazione</strong> pedagogica debba venir<br />

loro <strong>di</strong>spensata. La particolarità<br />

che accomuna queste figure formatrici<br />

è che sono tenute a mantenere<br />

un’attività professionale nel proprio<br />

settore <strong>di</strong> competenza per poter impartire<br />

questi corsi.<br />

Nessun obbligo a formarsi<br />

La continuità e la realtà professionale<br />

sono in tal modo garantite. Di frequente,<br />

il o la professionista investe<br />

in me<strong>di</strong>a nei CI meno <strong>di</strong> quattro ore<br />

a settimana; in tal caso, l’articolo 47<br />

dell’OFPr prevede che non sussiste<br />

l’obbligo <strong>di</strong> una <strong>formazione</strong> pedagogica.<br />

↑<br />

Fotografia <strong>di</strong> Florian Cuttat, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale come interactive me<strong>di</strong>a<br />

designer, École romande d’arts et communication (Eracom), Losanna<br />

Queste figure formative s’impegnano<br />

con motivazione, piacere ed energia<br />

nel trasmettere le proprie conoscenze<br />

professionali. Sono reclutate<br />

dalle organizzazioni del mondo del<br />

lavoro oml e tengono più volte all’anno<br />

formazioni destinate alle appren<strong>di</strong>ste<br />

e agli appren<strong>di</strong>sti, con un contenuto<br />

determinato dall’or<strong>di</strong>nanza relativa<br />

alla <strong>formazione</strong> professionale<br />

<strong>di</strong> base in questione. Malgrado l’interesse<br />

per la <strong>di</strong>dattica, quest’ultima è<br />

loro preclusa, non potendo accedere<br />

alle formazioni abilitanti.<br />

Una nuova identità<br />

Molte e molti <strong>di</strong> loro decidono <strong>di</strong> seguire<br />

una <strong>formazione</strong> pedagogica <strong>di</strong><br />

propria iniziativa. In Svizzera romanda<br />

le oml organizzano anche formazioni<br />

specifiche de<strong>di</strong>cate tramite la<br />

SUFFP che durano da uno a tre giorni,<br />

in modo che possano acquisire una<br />

base pedagogica utile alla propria attività<br />

d’insegnamento. Durante questi<br />

corsi hanno l’opportunità <strong>di</strong> formarsi<br />

per garantire nel miglior modo possibile<br />

lo sviluppo delle competenze <strong>di</strong><br />

appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti.<br />

Inoltre, è possibile osservare un’evoluzione<br />

identitaria nell’assetto professionale<br />

<strong>di</strong> formatori e formatrici;<br />

questa nuova identità risponde al bisogno<br />

<strong>di</strong> legittimità delle professioniste<br />

e dei professionisti che <strong>di</strong>ventano<br />

figure formative. Infatti, con la legittimazione<br />

a trasmettere le proprie conoscenze<br />

e ad accompagnare lo sviluppo<br />

delle competenze delle future professioniste<br />

e dei futuri professionisti,<br />

vedono riconosciuta la propria professionalità.<br />

La <strong>formazione</strong> pedagogica,<br />

per quanto breve, porta un duplice beneficio<br />

a queste figure professionali.<br />

■ Jessica Chauvet-Maurer, responsabile <strong>di</strong><br />

prodotto, Formazione, SUFFP<br />

▶ www.hefp.swiss/formateurs-en-coursinterentreprises-moins-de-4-heureshebdomadaires<br />

(in francese)<br />

Lo scopo dei «Cafés Pédagogiques» è quello <strong>di</strong> permettere<br />

al personale insegnante <strong>di</strong> confrontarsi sul proprio operato<br />

e <strong>di</strong> prendere coscienza <strong>di</strong> un vissuto comune del corpo<br />

insegnante, in particolare nel corso dei primi anni <strong>di</strong> insegnamento.<br />

Il <strong>di</strong>spositivo è stato ideato e messo in pratica<br />

nel 2019 presso la scuola professionale EMF <strong>di</strong> Friburgo, a<br />

seguito <strong>di</strong> un sondaggio condotto nello stesso anno.<br />

L’inchiesta aveva rivelato che la maggior parte dei e<br />

delle insegnanti agli esor<strong>di</strong> beneficiava soltanto <strong>di</strong> un sostegno<br />

<strong>di</strong> tipo organizzativo durante il primo anno <strong>di</strong> lavoro.<br />

Eppure, a detta delle persone intervistate, è proprio<br />

al momento della loro entrata in carica che riterrebbero<br />

più utile un accompagnamento <strong>di</strong> tipo pedagogico.<br />

Nel pieno dell’azione<br />

I «Cafés Pédagogiques» mirano a colmare proprio questa<br />

lacuna. Sono stati così creati dei gruppi composti da due<br />

o tre neo-insegnanti. Dalla loro entrata in funzione si ritrovano<br />

da tre a quattro volte nel corso del primo anno<br />

con un facilitatore o una facilitatrice, ossia <strong>di</strong> un o una<br />

collega con esperienza. Ad ogni incontro, i e le neo-insegnanti<br />

portano un video <strong>di</strong> una situazione significativa<br />

filmata all’interno della propria classe, come ad esempio<br />

l’accoglienza delle persone in <strong>formazione</strong> o la correzione<br />

<strong>di</strong> un esercizio.<br />

Valutazione incrociata<br />

L’incontro prende allora la forma <strong>di</strong> una valutazione incrociata<br />

tra pari: a turno, ogni neo-insegnante presenta<br />

il proprio video, che viene <strong>di</strong>scusso nel gruppo. Per facilitare<br />

gli scambi viene precedentemente condotta un’analisi<br />

su un video esemplificativo.<br />

L’esercizio permette <strong>di</strong> preparare i e le neo-insegnanti<br />

a <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> analisi sviluppati dal ricercatore e<br />

dalla ricercatrice dell’Università <strong>di</strong> Ginevra Alain Muller<br />

e Valérie Lussi Borer relativi a descrizione, interpretazione<br />

e valutazione.<br />

Un esempio che fa scuola<br />

La valutazione incrociata tra pari permette ai e alle neoinsegnanti<br />

<strong>di</strong> attenuare il sentimento <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne e <strong>di</strong><br />

liberare nuove risorse o idee da portare nella propria classe.<br />

La scuola professionale <strong>di</strong>venta così il primo luogo<br />

della loro <strong>formazione</strong> pedagogica.<br />

In seguito all’implementazione del <strong>di</strong>spositivo a<br />

Friburgo, è stato istituito anche in una scuola a Losanna.<br />

■ Olivier Neuhaus, docente Formazione e dottorando in scienze<br />

dell’educazione, SUFFP<br />

Bibliografia<br />

Neuhaus, O. (2022). Lʼévaluation croisée entre pairs pour accompagner<br />

lʼentrée dans le métier des enseignants professionnels. In Journal<br />

international de recherche en éducation et formation (e-JIREF), 8 (3),<br />

pp. 93–115. https://zenodo.org/records/8334709<br />

22 23<br />

↑<br />

Fotografia <strong>di</strong> Florian Cuttat, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale come<br />

interactive me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication (Eracom),<br />

Losanna


<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />

<strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

Programma <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> continua delle scuole universitarie <strong>di</strong> pedagogia<br />

Immersione nella<br />

<strong>formazione</strong> professionale<br />

Di Barbara Fontanellaz, Véronique Eicher ed Ellen Laupper<br />

La <strong>formazione</strong> professionale è un ambito molto <strong>di</strong>versificato, caratterizzato da luoghi<br />

<strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>di</strong>fferenti, da numerose materie <strong>di</strong> insegnamento e da poco meno<br />

<strong>di</strong> 250 professioni. Per preparare al meglio formatori, formatrici e insegnanti, le scuole<br />

universitarie <strong>di</strong> pedagogia devono <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> docenti che conoscano bene il quoti<strong>di</strong>ano<br />

lavorativo e le sue sfide. Un nuovo progetto li sostiene con stage <strong>di</strong> osservazione in<br />

situazioni pratiche <strong>di</strong> lavoro, chiamati job shadowing.<br />

Chi presso la SUFFP e altre scuole universitarie<br />

<strong>di</strong> pedagogia eroga formazioni<br />

e formazioni continue a responsabili<br />

della <strong>formazione</strong> professionale<br />

si trova <strong>di</strong> fronte a una duplice sfida:<br />

occorre infatti <strong>di</strong>sporre sia delle conoscenze<br />

in una <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> riferimento<br />

(come la fisica o le lingue), sia<br />

<strong>di</strong> competenze pedagogico-<strong>di</strong>dattiche.<br />

Deve inoltre conoscere le peculiarità<br />

e le sfide della professione delle<br />

appren<strong>di</strong>ste e degli appren<strong>di</strong>sti (per<br />

esempio quelle dell’installatore o<br />

dell’installatrice elettricista), senza<br />

contare quelle legate al fatto che l’appren<strong>di</strong>mento<br />

avviene in tre luoghi <strong>di</strong><br />

<strong>formazione</strong> <strong>di</strong>versi.<br />

Dieci job shadowing <strong>di</strong><br />

mezza giornata<br />

Per garantire questo impegnativo profilo<br />

<strong>di</strong> competenza, la SUFFP ha sviluppato<br />

insieme alle scuole universitarie<br />

<strong>di</strong> pedagogia <strong>di</strong> Lucerna, San Gallo e<br />

Zurigo un programma <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

continua per docenti. Il programma è<br />

cofinanziato da swissuniversities<br />

nell’ambito del progetto pilota che mira<br />

a rafforzare questo profilo <strong>di</strong> doppia<br />

competenza tra i e le nuove docenti<br />

delle scuole universitarie professionali<br />

e delle ASP.<br />

Il programma, della durata <strong>di</strong> un anno,<br />

è composto da più elementi. L’elemento<br />

centrale è rappresentato da<br />

job shadowing personalizzati che<br />

consentono ai e alle partecipanti <strong>di</strong><br />

visitare i <strong>di</strong>versi luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>,<br />

osservare così situazioni <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />

e indentificare temi con<br />

i quali i e le loro studenti sono confrontati<br />

nella loro vita professionale<br />

quoti<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> insegnanti, formatori/<br />

formatrici o istruttori/istruttrici <strong>di</strong><br />

corsi interaziendali.<br />

Parallelamente ai <strong>di</strong>eci job shadowing,<br />

ognuno <strong>di</strong> una mezza giornata,<br />

i e le partecipanti creano un<br />

portfolio nel quale documentano le<br />

proprie osservazioni e conoscenze,<br />

deducendone possibilità <strong>di</strong> transfer<br />

nella propria attività <strong>di</strong> insegnamento.<br />

Nella fase pilota sono inoltre organizzati<br />

eventi destinati alle scuole<br />

universitarie coinvolte.<br />

Temi <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento molto<br />

<strong>di</strong>versi tra loro<br />

Tre docenti della SUFFP che prendono<br />

parte al programma forniscono una<br />

panoramica della <strong>di</strong>versità degli stage<br />

<strong>di</strong> osservazione: «Mi interessa capire<br />

come gli e le insegnanti della maturità<br />

professionale vivono l’inter<strong>di</strong>sciplinarietà<br />

e come integrano il loro approccio<br />

inter<strong>di</strong>sciplinare nell’insegnamento»,<br />

<strong>di</strong>ce Luca Bausch, docente in<br />

<strong>di</strong>versi cicli <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o a Lugano.<br />

Clau<strong>di</strong>a Rapold, responsabile <strong>di</strong><br />

progetto senior per la Formazione<br />

continua a Zollikofen, ha svolto il suo<br />

primo job shadowing: «Ho assistito alla<br />

lezione <strong>di</strong> una classe <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

pratica in una scuola professionale e<br />

«Mi interessa capire come<br />

gli e le insegnanti della<br />

maturità professionale<br />

vivono l’inter<strong>di</strong>sciplinarietà.»<br />

ho osservato come l’insegnante affronta<br />

le gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenze della classe a livello<br />

<strong>di</strong> prestazioni». Ne ha potuto trarre<br />

conoscenze molto utili. «Posso utilizzarle<br />

per l’ulteriore sviluppo delle<br />

nostre offerte <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> continua<br />

sul tema del sostegno e del coaching<br />

delle persone in <strong>formazione</strong>».<br />

Le prime riflessioni sul transfer ce<br />

le fornisce Regula Künzi, docente degli<br />

e delle insegnanti <strong>di</strong> materie professionali<br />

a Zollikofen: «I colloqui con<br />

le persone in <strong>formazione</strong> in una falegnameria<br />

e nella scuola professionale<br />

mi hanno fatto capire che vogliono<br />

essere trattate da professioniste e che<br />

aspirano ad autonomia e autoresponsabilità».<br />

Questa esperienza la sprona<br />

a sviluppare presso la SUFFP modalità<br />

<strong>di</strong> <strong>formazione</strong> autogestite, come<br />

gli «Student Driven Stu<strong>di</strong>es» – che<br />

possano servire da «modello ed esperienza<br />

personale per future e futuri<br />

insegnanti».<br />

Questi esempi <strong>di</strong>mostrano in modo<br />

emblematico la <strong>di</strong>versità delle questioni<br />

trattate. Sono domande su temi<br />

<strong>di</strong> rilievo e sviluppi attuali che figurano<br />

anche nell’iniziativa Formazione<br />

professionale 2030.<br />

Un arricchimento non solo<br />

per le nuove leve<br />

Il programma pilota è accompagnato<br />

da un team <strong>di</strong> valutazione della SUFFP<br />

e dell’ASP <strong>di</strong> San Gallo. Nell’ambito<br />

della valutazione sono realizzate, tra<br />

l’altro, interviste con i e le partecipanti<br />

e le persone responsabili del programma.<br />

I portfolio saranno inoltre<br />

oggetto <strong>di</strong> un’analisi.<br />

I primi risultati mostrano che è fattibile<br />

e sensato organizzare <strong>di</strong>eci job<br />

shadowing sull’arco <strong>di</strong> un anno. I e le<br />

partecipanti riferiscono inoltre che i<br />

luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> contattati hanno<br />

reagito in modo molto positivo e che<br />

vi hanno appreso molto nel corso delle<br />

visite: in questo modo possono per<br />

esempio essere osservate situazioni <strong>di</strong><br />

appren<strong>di</strong>mento utili per l’insegnamento,<br />

o identificati temi che necessitano<br />

<strong>di</strong> un approfon<strong>di</strong>mento in classe.<br />

Il programma può essere<br />

così inteso anche come uno<br />

strumento <strong>di</strong> sviluppo del<br />

personale e della qualità.<br />

Il programma serve a qualificare<br />

le nuove leve delle scuole universitarie<br />

<strong>di</strong> pedagogia. Sin dalla fase <strong>di</strong> progettazione<br />

è però emerso che può essere<br />

un arricchimento anche per docenti<br />

con esperienza. Gli sviluppi<br />

della società, come la <strong>di</strong>gitalizzazione<br />

o il cambiamento climatico, cambiano<br />

il mondo del lavoro e le professioni<br />

stesse. Di conseguenza, i e le docenti<br />

delle scuole universitarie <strong>di</strong><br />

pedagogia devono conoscere i cambiamenti<br />

della vita lavorativa <strong>di</strong> tutti<br />

i giorni dei loro gruppi <strong>di</strong> riferimento<br />

e integrarli nell’insegnamento. Il<br />

programma può essere così inteso anche<br />

come uno strumento <strong>di</strong> sviluppo<br />

del personale e della qualità. La SUFFP<br />

continuerà pertanto a offrirlo, anche<br />

oltre il periodo <strong>di</strong> sostegno da parte<br />

<strong>di</strong> swissuniversities.<br />

■ Barbara Fontanellaz, <strong>di</strong>rettrice, SUFFP<br />

■ Véronique Eicher, responsabile <strong>di</strong> progetto<br />

Servizio <strong>di</strong> valutazione, SUFFP ■ Ellen<br />

Laupper, responsabile <strong>di</strong> progetto Servizio <strong>di</strong><br />

valutazione, SUFFP<br />

▶ www.suffp.swiss/valutazione-programma<strong>di</strong>-stu<strong>di</strong>o-corpo-insegnante<br />

<strong>24</strong><br />

25<br />

↑<br />

Fotografia <strong>di</strong> Haydée Cuenat, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale come interactive me<strong>di</strong>a<br />

designer, École romande d’arts et communication (Eracom), Losanna


<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

Formazione <strong>di</strong> base a tempo pieno<br />

Cicli <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> ancorati<br />

nel mondo professionale<br />

Di Sabrina Streuli<br />

Formazione professionale duale nei Paesi Baschi<br />

La scuola ha<br />

un ruolo<br />

determinante<br />

Di Barbara Petrini e Rolf Felser<br />

Modelli <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> misti o a tempo pieno che consentono <strong>di</strong> ottenere un<br />

certificato federale <strong>di</strong> capacità completano il <strong>di</strong>spositivo della <strong>formazione</strong><br />

duale, che gode regolarmente <strong>di</strong> apprezzamenti in Svizzera e a livello internazionale.<br />

Focus su due esempi tra tra<strong>di</strong>zione e innovazione: l’approccio<br />

dell’orologeria e quello del business <strong>di</strong>gitale.<br />

Create <strong>di</strong>versi decenni fa per preservare<br />

il know-how locale, le sei scuole <strong>di</strong><br />

orologeria svizzere sono gradualmente<br />

passate in mano pubblica, come<br />

l’Ecole technique de la Vallée de Joux<br />

(ETVJ) nel 1992. Il suo <strong>di</strong>rettore Frédéric<br />

Schütz racconta: «I Cantoni hanno ripreso<br />

scuole eterogenee che avevano un<br />

ancoraggio e un passato a livello comunale,<br />

ecco perché ogni scuola <strong>di</strong> orologeria<br />

ha un’identità propria».<br />

Scambi intensi con le aziende<br />

Attualmente, l’ETVJ offre corsi nell’ambito<br />

dei cicli <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> duali e corsi<br />

interaziendali nonché formazioni<br />

<strong>di</strong> base e superiori a tempo pieno, fungendo<br />

da centro <strong>di</strong> competenza integrato<br />

nel tessuto economico. «Le<br />

aziende accolgono i e le nostre giovani<br />

per stage, lavori <strong>di</strong> <strong>di</strong>ploma (per la<br />

<strong>formazione</strong> superiore) ma soprattutto<br />

le impiegano al termine della loro <strong>formazione</strong>.<br />

Collaboriamo attivamente<br />

con loro per sviluppare la <strong>formazione</strong><br />

continua e rispondere così alle necessità<br />

<strong>di</strong> queste aziende», precisa il <strong>di</strong>rettore.<br />

E aggiunge: «A volte ripren<strong>di</strong>amo<br />

contratti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato nel<br />

caso in cui una persona in <strong>formazione</strong><br />

si trovi in <strong>di</strong>fficoltà e, viceversa, capita<br />

che un appren<strong>di</strong>stato iniziato a<br />

scuola si concluda in un’azienda» .<br />

La pratica si acquisisce grazie a<br />

compiti molto <strong>di</strong>versi: lavori su pezzi<br />

per allenare la pratica, mandati in subappalto,<br />

servizi post-ven<strong>di</strong>ta o anche<br />

progetti specifici, come la realizzazione<br />

<strong>di</strong> un orologio per il Parlamento<br />

vodese, la cui consegna è prevista nel<br />

20<strong>24</strong>. Frédéric Schütz evidenzia altri<br />

valori aggiunti, come la possibilità <strong>di</strong><br />

svolgere una maturità professionale<br />

integrata o <strong>di</strong> formare personale in<strong>di</strong>pendentemente<br />

dalle marche o dalle<br />

fluttuazioni economiche.<br />

Formazione pratica intensiva<br />

Un altro esempio riguarda la nuova<br />

professione <strong>di</strong> «sviluppatore/sviluppatrice<br />

business <strong>di</strong>gitale». Le aziende<br />

possono scegliere tra la via duale o il<br />

«Dual Boost». Nella Svizzera romanda,<br />

questo modello, già sperimentato<br />

con successo per la <strong>formazione</strong> nel settore<br />

della me<strong>di</strong>amatica, nasce da una<br />

collaborazione tra ICT Mé<strong>di</strong>amatique<br />

romande e il centro <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

3Sheds a Yverdon, Ginevra e Friburgo.<br />

Nell’ambito <strong>di</strong> un accordo <strong>di</strong> prestazioni<br />

con le aziende formatrici, il<br />

centro accoglie future specialiste e<br />

futuri specialisti <strong>di</strong> dati e della <strong>di</strong>gitalizzazione<br />

nel primo anno <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato.<br />

Le loro competenze <strong>di</strong><br />

base sono sviluppate in conformità<br />

al piano <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>, attraverso<br />

mandati attribuiti dai datori e dalle<br />

datrici <strong>di</strong> lavoro. Il seguito dei cicli <strong>di</strong><br />

<strong>formazione</strong> avviene essenzialmente<br />

↑<br />

Fotografia <strong>di</strong> Jemima Lioto, primo anno <strong>di</strong><br />

<strong>formazione</strong> professionale come interactive<br />

me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication<br />

(Eracom), Losanna<br />

in azienda, con la possibilità <strong>di</strong> beneficiare<br />

del sostegno del centro in base<br />

alle esigenze.<br />

■ Sabrina Streuli, responsabile <strong>di</strong> progetto,<br />

Centro per lo sviluppo delle professioni,<br />

SUFFP<br />

▶ www.etvj.ch (in francese)<br />

▶ www.cpih.ch/apprentissages<br />

(in francese e tedesco)<br />

▶ www.ict-me<strong>di</strong>amatique-romande.ch<br />

(in francese)<br />

▶ www.3sheds.ch (in francese)<br />

Non solo in Svizzera, anche in altre parti d’Europa la <strong>formazione</strong><br />

professionale è organizzata secondo un modello<br />

duale. Il <strong>di</strong>rettore del Centro basco per la ricerca e l’innovazione<br />

applicata nella <strong>formazione</strong> professionale illustra<br />

per «<strong>skilled</strong>» il sistema <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale duale<br />

dei Paesi Baschi e quale ruolo rivestono al suo interno i<br />

luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />

Che si svolga nell’industria metalmeccanica o nel settore<br />

delle cure, un appren<strong>di</strong>stato in Spagna dura solitamente<br />

due anni. Le persone in <strong>formazione</strong> più talentuose hanno<br />

la possibilità <strong>di</strong> integrare un terzo anno. Il ruolo della scuola<br />

professionale è centrale nella <strong>formazione</strong> <strong>di</strong> base, come<br />

<strong>di</strong>mostra l’intervista con Jon Labaka, Direttore del Centro<br />

basco per la ricerca e l’innovazione applicata nella <strong>formazione</strong><br />

professionale «Tknika», con il quale la SUFFP collabora<br />

dal 2022, nell’ambito tra l’altro dei job shadowing rivolti<br />

al corpo docente.<br />

La pratica fa parte dell’insegnamento<br />

Nei primi due anni, le persone in <strong>formazione</strong> trascorrono<br />

in azienda circa 500 ore, <strong>di</strong> cui 150 nel primo anno. Come<br />

spiega Jon Labaka, «la scuola ha la responsabilità <strong>di</strong> garantire<br />

che le persone in <strong>formazione</strong> maturino sia l’esperienza<br />

pratica, sia le conoscenze teoriche a loro necessarie».<br />

L’attenzione si concentra sulle competenze generali rilevanti<br />

per le relative professioni. Per questo motivo, il periodo<br />

<strong>di</strong> <strong>formazione</strong> in azienda è breve, e le persone in <strong>formazione</strong><br />

allenano le loro abilità pratiche anche in classe.<br />

Complessivamente, i primi due anni <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> sono<br />

fortemente <strong>di</strong>retti dalla scuola. Secondo Labaka la scuola<br />

nei Paesi Baschi esercita «un’influenza determinante<br />

sulle competenze da acquisire». Solo circa la metà del contenuto<br />

della <strong>formazione</strong> <strong>di</strong> una professione data è identico<br />

in tutta la Spagna. Un’altra parte è specifica ai Paesi<br />

Baschi e una terza è fissata dalla scuola e dalle aziende.<br />

Terzo anno focalizzato sull’azienda<br />

Nel terzo anno <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato, frequentato da circa il 10<br />

per cento delle persone in <strong>formazione</strong>, il focus è posto<br />

sulla <strong>formazione</strong> in azienda. A questo punto, le appren<strong>di</strong>ste<br />

e gli appren<strong>di</strong>sti trascorrono il 70 per cento del loro<br />

tempo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> in azienda e hanno un contratto <strong>di</strong><br />

lavoro. I formatori e le formatrici in azienda rivestono qui<br />

un ruolo centrale. Elaborano un piano <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> con<br />

ciascuna persona in <strong>formazione</strong> in accordo con la scuola<br />

e in base alla situazione personale dell’appren<strong>di</strong>sta, che<br />

acquisirà delle competenze professionali specifiche rilevanti<br />

per una determinata azienda. Il terzo anno della <strong>formazione</strong><br />

duale risulta dunque impegnativo dal punto <strong>di</strong><br />

vista organizzativo, anche perché le appren<strong>di</strong>ste e gli appren<strong>di</strong>sti<br />

seguono un insegnamento comune.<br />

Jon Labaka evidenzia che «il sistema è certamente complesso,<br />

ma è concepito su misura per la realtà dei Paesi<br />

Baschi e ora – dopo <strong>di</strong>versi anni <strong>di</strong> rodaggio – funziona<br />

molto bene». Inoltre, appren<strong>di</strong>stato in tasca, la maggior<br />

parte delle persone <strong>di</strong>plomate si inserisce senza <strong>di</strong>fficoltà<br />

nel mercato del lavoro.<br />

■ Barbara Petrini, responsabile <strong>di</strong> progetto senior, Centro per lo<br />

sviluppo delle professioni, SUFFP ■ Rolf Felser, responsabile <strong>di</strong><br />

settore, Centro per lo sviluppo delle professioni, SUFFP<br />

▶ https://tknika.eus/en/ (in inglese, spagnolo e basco)<br />

26 27<br />

↑<br />

Fotografia <strong>di</strong> Jemima Lioto, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale come<br />

interactive me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication (Eracom),<br />

Losanna


<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />

Incontro<br />

E<strong>di</strong>th Müller Loretz, membro della Direzione della Suva<br />

«L’appren<strong>di</strong>sta deve<br />

poter <strong>di</strong>re stop»<br />

Intervista: Peter Bader<br />

Gli infortuni tra le persone in <strong>formazione</strong> sono il doppio rispetto a quelli tra il personale<br />

con un’esperienza professionale pluriennale. L’assicurazione contro gli infortuni svizzera<br />

(Suva) nel 2012 ha lanciato una campagna per porre rime<strong>di</strong>o a questa situazione.<br />

E<strong>di</strong>th Müller Loretz, membro della Direzione della Suva, è convinta che siano soprattutto i<br />

formatori e le formatrici in azienda a dover creare una cultura improntata sulla sicurezza<br />

e sulla prevenzione in cui appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti si sentano a loro agio.<br />

Signora Müller Loretz, lei ha assolto<br />

l’appren<strong>di</strong>stato <strong>di</strong> droghiera.<br />

Ci sono state situazioni pericolose?<br />

Proprio pericolose mai. Ma da droghiera<br />

maneggiavo aci<strong>di</strong> e altre sostanze<br />

chimiche. Dopo un’unica <strong>di</strong>mostrazione<br />

facevo da sola. Allora era<br />

normale; non c’erano ancora le norme<br />

sulla sicurezza che conosciamo<br />

oggi.<br />

Ha due figli. A loro è successo <strong>di</strong><br />

vivere situazioni pericolose nella<br />

<strong>formazione</strong>?<br />

Mia figlia e mio figlio non hanno intrapreso<br />

una <strong>formazione</strong> professionale<br />

duale, ma adesso sono entrambi sportivi<br />

professionisti in <strong>di</strong>scipline piuttosto<br />

pericolose a livello agonistico. Mia<br />

figlia gioca a palla a mano e mio figlio<br />

fa il portiere nel FC Lucerna. Fortunatamente,<br />

finora non hanno subito infortuni<br />

importanti.<br />

In Svizzera gli infortuni sul lavoro<br />

colpiscono una persona in<br />

<strong>formazione</strong> su otto, <strong>di</strong> cui due<br />

hanno conseguenze letali.<br />

Il rischio <strong>di</strong> infortunio è doppio<br />

rispetto alle persone adulte.<br />

Perché?<br />

mad /@grund.photo<br />

L’appren<strong>di</strong>sta non conosce ancora i<br />

pericoli o li sottovaluta. Inoltre, le persone<br />

giovani sono più propense al rischio<br />

e al contempo sono ancora inesperte.<br />

Per questo il maggior rischio<br />

<strong>di</strong> infortuni non riguarda solo chi svolge<br />

un appren<strong>di</strong>stato ma in generale i<br />

lavoratori e le lavoratrici giovani. Sul<br />

posto <strong>di</strong> lavoro non hanno ancora <strong>di</strong>mestichezza<br />

con procedure operative<br />

sistematiche che permettono <strong>di</strong> ridurre<br />

i rischi al minimo. Spesso, inoltre,<br />

manca o è insufficiente l’istruzione e<br />

la vigilanza da parte dei formatori e<br />

delle formatrici in azienda.<br />

Ci sono scenari <strong>di</strong> infortunio tipici?<br />

Per noi è <strong>di</strong>fficile generalizzare perché<br />

non sempre conosciamo l’esatta<br />

<strong>di</strong>namica dell’infortunio. Certo è che<br />

la maggior parte si ferisce alle mani<br />

mentre taglia, trapana o punzona.<br />

Subiscono più infortuni i ragazzi<br />

delle ragazze?<br />

Sì. Da un lato, gli uomini svolgono più<br />

spesso professioni nelle quali gli infortuni<br />

sono più frequenti, come nelle<br />

attività forestali, nella costruzione<br />

<strong>di</strong> binari o nei cantieri e<strong>di</strong>li. Dall’altro,<br />

gli uomini sono più inclini al rischio<br />

come conferma anche il più alto numero<br />

<strong>di</strong> infortuni nel tempo libero.<br />

Che ruolo hanno lo stress e<br />

la fretta negli infortuni?<br />

In molte aziende, stress e fretta sono<br />

la normalità. Più i ritmi sono elevati,<br />

più è importante attenersi alle regole<br />

<strong>di</strong> importanza vitale e <strong>di</strong>re stop nelle<br />

situazioni <strong>di</strong> pericolo. Per le appren<strong>di</strong>ste<br />

e gli appren<strong>di</strong>sti non è sempre facile<br />

dare prova <strong>di</strong> questo coraggio; perciò,<br />

è fondamentale che la <strong>di</strong>rezione<br />

aziendale promuova ed esiga una cultura<br />

del lavoro sana e improntata sulla<br />

sicurezza e sia essa stessa <strong>di</strong> esempio.<br />

Nel 2012 la Suva ha lanciato la<br />

campagna <strong>di</strong> prevenzione «Tirocinio<br />

in sicurezza». Su cosa punta?<br />

Uno degli aspetti principali riguarda<br />

il ruolo dei formatori e delle formatrici<br />

in azienda, che hanno il compito<br />

<strong>di</strong> sensibilizzare i e le giovani ai pericoli<br />

e mostrare loro approcci sistematici.<br />

È fondamentale che l’appren<strong>di</strong>sta<br />

possa <strong>di</strong>re stop in qualsiasi momento<br />

<strong>di</strong> fronte a situazioni critiche in cui si<br />

sente a <strong>di</strong>sagio.<br />

L’esperta della sicurezza<br />

E<strong>di</strong>th Müller Loretz, 55 anni, si è <strong>di</strong>plomata<br />

come droghiera; successivamente si<br />

è laureata in economia aziendale e in<br />

seguito ha stu<strong>di</strong>ato comunicazione e<br />

psicologia organizzativa e del lavoro. Nel<br />

1988, in qualità <strong>di</strong> responsabile della<br />

campagna sport sulla neve, è entrata in<br />

Suva, assumendo varie funzioni <strong>di</strong>rettive;<br />

dal 2019 è a capo del <strong>di</strong>parti mento tutela<br />

della salute e personale e membro della<br />

Direzione della Suva. Ha due figli adulti e<br />

vive con la sua famiglia<br />

Quali sono le misure principali<br />

della campagna?<br />

Ci sono liste <strong>di</strong> controllo e una guida<br />

per formatori e formatrici su come<br />

introdurre l’appren<strong>di</strong>sta alla professione.<br />

Abbiamo realizzato dei video<br />

sulla sicurezza, c’è un sussi<strong>di</strong>o <strong>di</strong>dattico<br />

con il quale i e le giovani possono<br />

valutare la propria attitu<strong>di</strong>ne al rischio.<br />

Partecipiamo, inoltre, agli<br />

SwissSkills con un percorso interattivo<br />

sulla sicurezza. Infine, forniamo<br />

materiale <strong>di</strong>dattico alle scuole professionali<br />

sulla sicurezza nelle lezioni<br />

<strong>di</strong> educazione fisica.<br />

Come sono accolte queste misure?<br />

Le aziende e i formatori e le formatrici<br />

professionali apprezzano il nostro<br />

supporto. Tra i e le giovani l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

gra<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>pende naturalmente anche<br />

da come sono presentate le misure.<br />

E qui noi non siamo <strong>di</strong>rettamente<br />

coinvolti.<br />

Un insegnante della scuola professionale<br />

<strong>di</strong> Lucerna, per esempio, lo<br />

fa in modo molto raffinato portando<br />

le persone in <strong>formazione</strong> a fare delle<br />

escursioni in bicicletta durante le<br />

quali dà loro suggerimenti sulla sicurezza<br />

utili anche nel tempo libero.<br />

Molto apprezzato è anche il percorso<br />

sicurezza. In una delle postazioni,<br />

per esempio, si deve indossare un casco;<br />

poi ti cade in testa una palla da<br />

biliardo. Fa effetto perché ti chie<strong>di</strong> cosa<br />

sarebbe successo se non avessi indossato<br />

il casco. Esperienze del genere<br />

hanno un impatto duraturo.<br />

Che effetti ha avuto la campagna?<br />

Per fortuna, negli ultimi anni il rischio<br />

<strong>di</strong> infortuni è calato leggermente, anche<br />

se non è da ricondurre solo alla<br />

campagna. Potrebbe <strong>di</strong>pendere anche<br />

dal fatto che in generale è cresciuta<br />

la consapevolezza in fatto <strong>di</strong> sicurezza.<br />

Il lavoro <strong>di</strong> prevenzione, tuttavia,<br />

resta importante perché se l’appren<strong>di</strong>sta<br />

acquisisce un comportamento<br />

sano e improntato alla sicurezza durante<br />

la <strong>formazione</strong>, più tar<strong>di</strong> lo metterà<br />

in pratica anche sul posto <strong>di</strong> lavoro<br />

<strong>di</strong>ventando un buon esempio per<br />

l’appren<strong>di</strong>sta seguente.<br />

Quali sono attualmente le<br />

sfide maggiori?<br />

È noto che tra i e le giovani sono aumentati<br />

i problemi psichici. Questo<br />

può portare tra l’altro a un aumento<br />

delle situazioni <strong>di</strong> stress nel lavoro<br />

quoti<strong>di</strong>ano e finire per ridurre la sicurezza<br />

sul lavoro. Perciò uno dei nostri<br />

compiti più importanti è la sensibilizzazione<br />

delle aziende rispetto<br />

a questo tema.<br />

■ Peter Bader, redattore in<strong>di</strong>pendente,<br />

Comunicazione SUFFP<br />

▶ www.suva.ch/tirocinio<br />

28 29<br />

a Kriens.<br />

«È fondamentale che la <strong>di</strong>rezione<br />

aziendale promuova ed esiga<br />

una cultura del lavoro sana e<br />

improntata sulla sicurezza e sia<br />

essa stessa <strong>di</strong> esempio.»


<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />

Dalla pratica<br />

Andreas Bischof, responsabile della <strong>formazione</strong> professionale presso il Gruppo tecnologico Bühler<br />

«Un semestre <strong>di</strong> prova<br />

per decidere»<br />

Di Peter Bader<br />

Andreas Bischof è responsabile della <strong>formazione</strong> professionale presso il Gruppo Bühler, attivo a livello<br />

internazionale. Lui e il suo team devono assicurarsi che il gruppo tecnologico formi il personale qualificato <strong>di</strong><br />

cui ha bisogno. In quest’ottica, l’azienda offre ai e alle giovani consulenze <strong>di</strong> carriera o incarichi all’estero.<br />

Al contempo, la visione <strong>di</strong> Andreas Bischof del futuro della <strong>formazione</strong> professionale si spinge un passo oltre.<br />

SUFFP / Ben Zurbriggen<br />

Tutto è cominciato con una traversata<br />

a nuoto del Lago <strong>di</strong> Costanza. Un giornale<br />

ne ha dato notizia, attirando l’attenzione<br />

del rettore della Scuola professionale<br />

<strong>di</strong> Arbon, che conosceva già<br />

Andreas Bischof come istruttore <strong>di</strong><br />

nuoto. E si è detto: questa sarebbe una<br />

figura adatta alla nostra scuola professionale.<br />

Da allora, il <strong>di</strong>segnatore meccanico<br />

si occupa della <strong>formazione</strong> <strong>di</strong><br />

appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti: prima come<br />

insegnante della scuola professionale<br />

e negli ultimi 15 anni come responsabile<br />

della <strong>formazione</strong> professionale<br />

presso il gruppo Bühler, azienda tecnologica<br />

che impiega circa 600 persone<br />

in <strong>formazione</strong> in tutto il mondo. Attualmente,<br />

291 <strong>di</strong> loro lavorano presso la<br />

sede centrale <strong>di</strong> Uzwil nel Canton San<br />

Gallo, in particolare come polimeccanici/che,<br />

progettisti/e, operatori/trici<br />

in automazione o informatici/che.<br />

La pagella ha poca importanza<br />

A Uzwil incontriamo il 58enne presso<br />

il Bühler Energy Center, inaugurato <strong>di</strong><br />

recente. L’e<strong>di</strong>ficio, realizzato in acciaio,<br />

legno e vetro, ha un aspetto quasi<br />

futuristico. È emblematico, tra l’altro,<br />

del grande impegno dell’azienda nella<br />

<strong>formazione</strong> professionale. Comprende<br />

uno stabilimento produttivo, dove<br />

le persone in <strong>formazione</strong> lavorano sugli<br />

or<strong>di</strong>ni dei clienti, e moderne aule<br />

<strong>di</strong> <strong>formazione</strong>. Ogni anno fino a 90 appren<strong>di</strong>ste<br />

e appren<strong>di</strong>sti iniziano la loro<br />

<strong>formazione</strong> a Uzwil e a Appenzello,<br />

← Andreas Bischof presso il Bühler Energy Center, luogo che riunisce sotto<br />

lo stesso tetto le formazioni <strong>di</strong> base delle professioni tecniche.<br />

<strong>di</strong> cui almeno due terzi rimangono<br />

nel Gruppo Bühler al termine dell’appren<strong>di</strong>stato.<br />

«Formiamo noi stessi il<br />

nostro personale specializzato», afferma<br />

Andreas Bischof. «Chiunque può<br />

can<strong>di</strong>darsi da noi, non <strong>di</strong>amo troppa<br />

importanza ai voti scolastici», aggiunge<br />

il padre <strong>di</strong> due figli già adulti. Dopo<br />

un appren<strong>di</strong>stato <strong>di</strong> prova, si riceve un<br />

feedback: «Naturalmente, valutiamo<br />

«Non <strong>di</strong>amo troppa<br />

importanza ai voti<br />

scolastici.»<br />

le capacità <strong>di</strong> ogni persona. Ma si tratta<br />

anche <strong>di</strong> mostrare passione e interesse<br />

per la professione e <strong>di</strong> adattarsi<br />

alla cultura aziendale». Quando qualcuno<br />

ottiene un posto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato,<br />

il team <strong>di</strong> Andreas Bischof contatta<br />

il o la insegnante <strong>di</strong> riferimento, fornendo<br />

consigli affinché il o la giovane<br />

possa prepararsi in modo mirato alla<br />

<strong>formazione</strong>. Il responsabile della <strong>formazione</strong><br />

in azienda è in contatto con<br />

molte scuole oltre i confini cantonali.<br />

«Vogliamo che i e le insegnanti vedano<br />

che teniamo alle nostre persone in<br />

<strong>formazione</strong>. Ciò aumenta la probabilità<br />

che raccoman<strong>di</strong>no un appren<strong>di</strong>stato<br />

presso <strong>di</strong> noi», afferma.<br />

Adattamento alle con<strong>di</strong>zioni locali<br />

Nel corso della <strong>formazione</strong>, appren<strong>di</strong>ste<br />

e appren<strong>di</strong>sti hanno l’opportunità<br />

<strong>di</strong> lavorare presso una sede Bühler<br />

all’estero per uno o due trimestri, partecipando<br />

online alle lezioni or<strong>di</strong>narie<br />

della scuola professionale.<br />

Una volta a metà del loro percorso<br />

formativo, possono inoltre usufruire<br />

<strong>di</strong> una consulenza <strong>di</strong> carriera.<br />

Andreas Bischof trascorre un mese<br />

all’anno nelle se<strong>di</strong> Bühler all’estero,<br />

dove si impegna a garantire che vengano<br />

istituiti i corsi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> per<br />

le professioni richieste dall’azienda. È<br />

così che negli Stati Uniti, ad esempio,<br />

è stato definito il profilo professionale<br />

<strong>di</strong> «technical service engineer». «Il<br />

nostro sistema <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> duale va<br />

sempre adeguato alle con<strong>di</strong>zioni locali»,<br />

spiega.<br />

Da quattro anni rappresenta anche<br />

l’industria meccanica, elettrica e metallurgica<br />

presso la Commissione federale<br />

per la <strong>formazione</strong> professionale.<br />

Tra le altre cose, si è battuto con successo<br />

affinché il programma «viamia»,<br />

che offre consulenze professionali gratuite,<br />

venisse offerto anche nel Canton<br />

San Gallo.<br />

La sua visione dell’appren<strong>di</strong>stato<br />

del futuro: «Ogni appren<strong>di</strong>sta dovrebbe<br />

prima scegliere un settore professionale<br />

all’interno <strong>di</strong> un’azienda e solo<br />

dopo sei mesi decidere per una determinata<br />

professione. In questo modo,<br />

avremmo più professioniste e professionisti<br />

sod<strong>di</strong>sfatti al posto giusto».<br />

■ Peter Bader, redattore in<strong>di</strong>pendente,<br />

Comunicazione SUFFP<br />

31


<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> Ricerca e sviluppo <strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> Formazione<br />

Le sfide dell’accompagnamento nell’appren<strong>di</strong>mento<br />

« Un po’ <strong>di</strong> dolce qui,<br />

un po’ <strong>di</strong> salato là»<br />

Di Anna Keller<br />

Tour de Suisse blended-learning<br />

Dinamismo e <strong>di</strong>versità<br />

nelle scuole professionali<br />

Di Clau<strong>di</strong>a Rapold, Thomas Ruoss e Ruth Weber-Bürki<br />

Il mondo del lavoro è in continuo cambiamento. Ciò accresce<br />

l’importanza dell’appren<strong>di</strong>mento autogestito. La scuola<br />

professionale dà la possibilità <strong>di</strong> sperimentare questa<br />

modalità <strong>di</strong>dattica con il supporto dei e delle insegnanti.<br />

Una ricerca della SUFFP basata su interviste ha preso in<br />

esame la percezione <strong>di</strong> sé <strong>di</strong> quelle e quegli insegnanti che<br />

adottano sempre <strong>di</strong> più questo modello.<br />

La ricerca del proprio ruolo è un processo continuo per i<br />

e le insegnanti. Dalle interviste a loro rivolte nell’ambito<br />

<strong>di</strong> una ricerca condotta dalla SUFFP, ciò emerge in particolar<br />

modo nelle attività <strong>di</strong>dattiche che prevedono l’appren<strong>di</strong>mento<br />

autogestito. I e le insegnanti si percepiscono<br />

come «designer» degli ambienti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, come<br />

coach o come tutor. A essere centrale è l’idea <strong>di</strong> favorire<br />

l’ambiente <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento ideale. «La mia idea <strong>di</strong> insegnamento<br />

è quella <strong>di</strong> apparecchiare una tavola con quanti<br />

più elementi possibili. Un po’ <strong>di</strong> dolce qui, un po’ <strong>di</strong> salato<br />

là: è così che me la immagino. Poi invito le persone in<br />

<strong>formazione</strong> a sedersi a questa tavola e a scegliere <strong>di</strong> cosa<br />

servirsi. Da questo momento in poi però devono cavarsela<br />

da soli, non li posso imboccare» spiega un’insegnante.<br />

I e le insegnanti sono costantemente al lavoro per migliorare<br />

l’accompagnamento all’appren<strong>di</strong>mento, un processo<br />

dal quale imparano a loro volta. «Non si è mai soltanto<br />

insegnanti, si è sempre anche persone in <strong>formazione</strong>»,<br />

fa notare un altro insegnante.<br />

Aspettative contrastanti<br />

Spesso è <strong>di</strong>fficile per chi insegna trovare il proprio ruolo,<br />

perché le aspettative delle <strong>di</strong>rezioni scolastiche, delle autorità<br />

e non da ultimo delle persone in <strong>formazione</strong> sono in<br />

contrasto tra loro. È evidente che persiste il modello tra<strong>di</strong>zionale<br />

dell’insegnante come <strong>di</strong>spensatore <strong>di</strong> conoscenze,<br />

in un’ottica <strong>di</strong> monopolio del sapere. I e le insegnanti spiegano<br />

per esempio che spesso sono proprio le persone in<br />

<strong>formazione</strong> stesse a rifiutare attivamente una nuova definizione<br />

dei ruoli, chiedendo loro <strong>di</strong> «insegnare come si deve».<br />

↑<br />

Fotografia <strong>di</strong> Ophély Gabriel, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale<br />

come interactive me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication<br />

(Eracom), Losanna<br />

Servono nuove linee <strong>di</strong> condotta<br />

Come dovrebbe essere concepito, dunque, il nuovo ruolo<br />

dell’insegnante? Ciò solleva altre questioni: fino a che punto<br />

chi insegna può realmente fare un passo in<strong>di</strong>etro e fornire<br />

un accompagnamento in<strong>di</strong>viduale nelle attività <strong>di</strong>dattiche<br />

che prevedono l’appren<strong>di</strong>mento autogestito?<br />

Quando è il momento <strong>di</strong> intervenire e <strong>di</strong> riprendere il controllo?<br />

«E se do un compito alle persone in <strong>formazione</strong> e<br />

loro poi non lavorano?», si chiede un’insegnante. «Dico<br />

che devono farlo subito, perché altrimenti non riusciranno<br />

a finirlo? Oppure lascio che inciampino in questo tipo<br />

<strong>di</strong> errori?». I e le insegnanti riferiscono che per loro a essere<br />

d’aiuto è in particolare lo scambio tra colleghe e colleghi,<br />

al fine <strong>di</strong> trovare insieme le risposte a questi e altri<br />

interrogativi e sviluppare così linee <strong>di</strong> condotta adeguate.<br />

■ Anna Keller, collaboratrice scientifica nel campo <strong>di</strong> ricerca Culture<br />

<strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong>dattiche, SUFFP<br />

▶ www.suffp.swiss/coaching-valenza-scuola-professionale<br />

Nel 2023, le <strong>di</strong>eci tappe del «Tour de Suisse» hanno offerto<br />

una sintesi delle attuali pratiche <strong>di</strong> blended-learning nelle<br />

scuole professionali svizzere. La relazione finale chiarisce<br />

come le scuole debbano trovare un equilibrio complesso.<br />

Mostrare una panoramica delle buone pratiche relative<br />

al blended-learning: era questo l’obiettivo del «Tour de<br />

Suisse» organizzato l’anno scorso dalla Tavola Rotonda<br />

delle scuole professionali insieme alla SUFFP. Dieci scuole<br />

hanno con<strong>di</strong>viso informazioni sulle loro strategie <strong>di</strong><br />

blended-learning e sulla sua implementazione.<br />

Le studentesse e gli studenti del Bachelor of Science in<br />

<strong>formazione</strong> professionale della SUFFP hanno fornito supporto<br />

scientifico al progetto. L’analisi si è concentrata sulle<br />

seguenti questioni: come viene concepito il blendedlearning<br />

dalle scuole professionali partecipanti, quali<br />

opportunità e sfide vi intravedono e quali fattori considerano<br />

decisivi per il suo successo. Per ogni tappa è stato<br />

redatto un breve rapporto, risultato<br />

<strong>di</strong> osservazioni, interviste e un sondaggio.<br />

Ciascun rapporto è poi stato<br />

preso in considerazione per re<strong>di</strong>gere<br />

la relazione finale.<br />

La relazione finale mostra che, in<br />

generale, le scuole concepiscono il<br />

blended-learning soprattutto come una<br />

combinazione <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> supportati da<br />

strumenti tecnici. L’obiettivo principale è <strong>di</strong> collegare in<br />

rete le materie e i relativi gruppi <strong>di</strong> lavoro specialistici e <strong>di</strong><br />

stimolare lo sviluppo scolastico, mentre si dà meno risalto<br />

alla cooperazione tra i vari luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />

La relazione finale mostra<br />

che, in generale, le scuole<br />

concepiscono il blendedlearning<br />

soprattutto come<br />

una combinazione <strong>di</strong><br />

meto<strong>di</strong> supportati da<br />

strumenti tecnici.<br />

↑ Una delle tappe del Tour de Suisse 2023: la rettrice Clau<strong>di</strong>a Hug ha accolto<br />

gli e le ospiti nel centro <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>di</strong> Limattal.<br />

Fattori <strong>di</strong> successo<br />

Per attuare il blended-learning è necessario combinare<br />

pratiche <strong>di</strong>dattiche consolidate con altre più innovative.<br />

Le scuole ritengono sia questa la sfida principale. Inoltre,<br />

il blended-learning è considerato impegnativo per le<br />

persone in <strong>formazione</strong> che hanno poca esperienza nell’appren<strong>di</strong>mento<br />

autogestito.<br />

Il perfezionamento dei e delle insegnanti, una comunicazione<br />

trasparente e la volontà della <strong>di</strong>rezione scolastica<br />

<strong>di</strong> dare spazio ai cambiamenti nella cultura scolastica,<br />

sono evidenziati come fattori chiave per il successo<br />

<strong>di</strong> questi approcci pedagogici.<br />

Per riuscire a integrare con successo<br />

il blended-learning nelle loro pratiche<br />

educative, le scuole professionali<br />

devono trovare un equilibrio complesso<br />

tra i requisiti tecnici, i concetti pedagogici,<br />

la motivazione e le qualifiche<br />

del corpo insegnante e le esigenze in<strong>di</strong>viduali<br />

delle persone in <strong>formazione</strong>.<br />

Ultima tappa alla SUFFP<br />

La valutazione si è conclusa con la relazione finale. A<br />

grande richiesta, il Tour de Suisse prosegue anche nel<br />

20<strong>24</strong>, con la partecipazione <strong>di</strong> otto scuole professionali<br />

che offriranno una panoramica delle loro «buone pratiche».<br />

Il 10 <strong>di</strong>cembre, la SUFFP <strong>di</strong> Zollikofen ospiterà l’ultima<br />

tappa del Tour <strong>di</strong> quest’anno, che affronta il tema<br />

della tras<strong>formazione</strong> <strong>di</strong>gitale dal punto <strong>di</strong> vista della <strong>di</strong>dattica,<br />

della ricerca e dello sviluppo professionale.<br />

■ Clau<strong>di</strong>a Rapold, responsabile <strong>di</strong> progetto senior, Formazione,<br />

SUFFP ■ Thomas Ruoss, responsabile del Bachelor in <strong>formazione</strong><br />

professionale, Formazione, SUFFP ■ Ruth Weber-Bürki, studentessa<br />

<strong>di</strong> Bachelor in <strong>formazione</strong> professionale, Formazione, SUFFP<br />

▶ www.ehb.swiss/tour-de-suisse-schlussbericht (in tedesco)<br />

32 33<br />

SUFFP / Clau<strong>di</strong>a Rapold


<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />

Formazione<br />

<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />

Notizie<br />

Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> innovativi<br />

« Innovazione e Didattic@»:<br />

una community ibrida<br />

Di Siegfried Alberton e Team <strong>formazione</strong> continua Lugano<br />

Cicli <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o presso la SUFFP<br />

Dal Bachelor al<br />

<strong>di</strong>ploma <strong>di</strong><br />

insegnamento<br />

Direzione della Scuola universitaria SUFFP<br />

Nuovo responsabile<br />

Formazione alla SUFFP<br />

Convegno SUFFP-OBS<br />

Gli esami<br />

sotto la lente<br />

Il settore della <strong>formazione</strong> continua <strong>di</strong> Lugano si interroga da anni su meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> innovativi <strong>di</strong> insegnanti<br />

e formatori e formatrici, ponendo l’attenzione sulla promozione dell’innovazione collaborativa «dal basso». Questa<br />

riflessione ha portato allo sviluppo <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> una comunità professionale sul tema dell’innovazione<br />

<strong>di</strong>dattica.<br />

Partecipare alle attività <strong>di</strong> una comunità<br />

professionale implica che chi la<br />

compone non si limiti a ricevere i contenuti,<br />

ma analizzi attivamente i bisogni<br />

del proprio pubblico <strong>di</strong> riferimento,<br />

co-sviluppando progetti e soluzioni<br />

con il resto della comunità. Per<br />

supportare tali processi, è stato necessario<br />

pre<strong>di</strong>sporre degli spazi ibri<strong>di</strong>,<br />

ossia virtuali e fisici, che favorissero<br />

l’appren<strong>di</strong>mento attraverso la<br />

partecipazione alle attività della community.<br />

Spazi <strong>di</strong>gitali per il<br />

confronto continuo<br />

Alcune ricerche evidenziano il ruolo<br />

cruciale del <strong>di</strong>gitale nel potenziare<br />

elementi fondamentali delle comunità,<br />

quale ad esempio la frequenza <strong>di</strong><br />

partecipazione, come rileva lo psicologo<br />

della comunicazione Giuseppe<br />

Riva. Per questo, la SUFFP ha creato<br />

due tipi <strong>di</strong> spazi <strong>di</strong>gitali: un gruppo<br />

LinkedIn, forte <strong>di</strong> circa 200 membri,<br />

e «Didattic@», una piattaforma che<br />

consente <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare strumenti <strong>di</strong>gitali<br />

utili per la <strong>di</strong>dattica e inserire<br />

valutazioni e commenti sulla propria<br />

esperienza nell’uso <strong>di</strong> tali strumenti.<br />

Spazi fisici per promuovere<br />

relazioni e creatività<br />

Il <strong>di</strong>gitale da solo non è sufficiente per<br />

la costruzione <strong>di</strong> comunità ed è fondamentale<br />

prevedere momenti in presenza<br />

per consolidare la fiducia tra i<br />

↑<br />

Fotografia <strong>di</strong> Florian Cuttat, primo anno <strong>di</strong><br />

<strong>formazione</strong> professionale come interactive<br />

me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et<br />

communication (Eracom), Losanna<br />

membri e sviluppare progetti con<strong>di</strong>visi,<br />

come sottolinea Riva.<br />

A tal fine, è stata pre<strong>di</strong>sposta un’aula<br />

nella sede <strong>di</strong> Lugano della SUFFP,<br />

allestita in modo da favorire modalità<br />

<strong>di</strong> lavoro informali, ad esempio<br />

tramite la presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>vanetti colorati,<br />

e anche modalità <strong>di</strong> lavoro creative,<br />

grazie a strumenti quali la lavagna<br />

o la flip chart. Inoltre, per un<br />

evento specifico come la competizione<br />

Hack4Le@rning, la comunità può<br />

usufruire <strong>di</strong> spazi de<strong>di</strong>cati al lavoro<br />

in gruppo per due giornate consecutive,<br />

grazie alla collaborazione con la<br />

Sezione <strong>di</strong> informatica <strong>di</strong> gestione<br />

della Scuola superiore specializzata<br />

<strong>di</strong> economia <strong>di</strong> Bellinzona.<br />

Le parole della community<br />

Come emerge da un workshop realizzato<br />

secondo la metodologia Lego<br />

Serious Play per co-costruire gli obiettivi<br />

della community, sebbene le tecnologie<br />

<strong>di</strong>gitali massimizzino le occasioni<br />

<strong>di</strong> scambio, incontrarsi in spazi<br />

fisici risulta fondamentale per con<strong>di</strong>videre<br />

buone pratiche, co-progettare<br />

e creare reti con altre persone unite<br />

dall’interesse comune per l’innovazione<br />

<strong>di</strong>dattica.<br />

■ Siegfried Alberton, responsabile regionale<br />

Formazione continua, Formazione SUFFP<br />

Bibliografia<br />

Riva, G. (2014). Nativi <strong>di</strong>gitali. Crescere e<br />

apprendere nel mondo dei nuovi me<strong>di</strong>a. il<br />

Mulino.<br />

▶ www.linke<strong>di</strong>n.com/groups/12783090/<br />

▶ www.suffp-<strong>di</strong>dattica.com/<br />

▶ www.suffp.swiss/<strong>formazione</strong>-continua/<br />

hackathon-suffp<br />

Obiettivi della<br />

community, poster<br />

sviluppato nel workshop<br />

Lego Serious Play:<br />

↑ Il Bachelor of Science in <strong>formazione</strong><br />

professionale sarà ancora più <strong>di</strong>versificato.<br />

L’offerta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o della SUFFP è sempre<br />

più interconnessa e flessibile: dall’autunno<br />

20<strong>24</strong>, il Bachelor of Science in <strong>formazione</strong><br />

professionale (BSc) può infatti essere<br />

combinato con i cicli <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per<br />

l’insegnamento <strong>di</strong> cultura generale e l’insegnamento<br />

professionale. Sarà così possibile<br />

seguire un secondo stu<strong>di</strong>o abbreviato.<br />

In questo modo, la SUFFP tiene conto<br />

delle esigenze delle scuole professionali,<br />

delle varie biografie <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e<br />

dei <strong>di</strong>versi obiettivi professionali delle studentesse<br />

e degli studenti.<br />

Nell’ambito dello stu<strong>di</strong>o BSc, le persone<br />

interessate potranno stabilire contatti<br />

con le scuole professionali per orientarsi<br />

a una futura abilitazione all’insegnamento.<br />

Al contempo, le studentesse<br />

e gli studenti del BSc costituiscono, con<br />

la loro ampia <strong>formazione</strong> in scienze sociali,<br />

un gruppo target interessante per<br />

i cicli <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o che abilitano all’insegnamento.<br />

La SUFFP rafforza così anche l’orientamento<br />

all’appren<strong>di</strong>mento permanente<br />

della sua offerta formativa.<br />

Quest’autunno, grazie alla possibilità<br />

dell’inizio interme<strong>di</strong>o, le persone interessate<br />

possono cominciare il BSc in <strong>formazione</strong><br />

professionale alla SUFFP. Anche il<br />

Master of Science in <strong>formazione</strong> professionale,<br />

più orientato alla ricerca, offre la<br />

possibilità dell’inizio interme<strong>di</strong>o. bwi<br />

▶ www.suffp.swiss/bsc<br />

▶ www.suffp.swiss/msc<br />

34<br />

35<br />

AdobeStock<br />

mad<br />

↑<br />

Christian Rosser<br />

Christian Rosser sarà il nuovo responsabile<br />

nazionale della Formazione della<br />

SUFFP dal 1° ottobre 20<strong>24</strong>. Il Consiglio<br />

della SUFFP l’ha nominato, su proposta<br />

della <strong>di</strong>rettrice della SUFFP, responsabile<br />

nazionale del <strong>di</strong>partimento Formazione<br />

e membro della Direzione della Scuola<br />

universitaria della SUFFP.<br />

Christian Rosser è da sette anni Chief<br />

Operating Officer dello Swiss Institute for<br />

Translational and Entrepreneurial Me<strong>di</strong>cine<br />

(sitem-insel AG). Attualmente è inoltre<br />

<strong>di</strong>rettore ad interim della sitem-insel<br />

School, un centro per la <strong>formazione</strong> continua<br />

della facoltà <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina dell’Università<br />

<strong>di</strong> Berna. Nel 2011 ha ottenuto il<br />

dottorato presso l’Università <strong>di</strong> Berna in<br />

scienze politiche e dell’amministrazione<br />

e da allora insegna al centro <strong>di</strong> competenza<br />

per il Public Management nel settore<br />

della <strong>formazione</strong> continua. Nel 2022<br />

ha ottenuto l’Executive Master of Business<br />

Administration dell’Università <strong>di</strong><br />

Zurigo.<br />

Christian Rosser conosce a fondo il sistema<br />

educativo svizzero. Nel suo primo<br />

percorso formativo ha svolto un appren<strong>di</strong>stato<br />

come elettricista <strong>di</strong> montaggio.<br />

Nel corso dei suoi stu<strong>di</strong> è stato insegnante<br />

<strong>di</strong> lingue e <strong>di</strong> cultura generale in <strong>di</strong>verse<br />

scuole. com<br />

SUFFP<br />

↑ Le procedure <strong>di</strong> qualificazione sono al centro<br />

del convegno SUFFP-OBS <strong>di</strong> settembre.<br />

Attorno alle procedure <strong>di</strong> qualificazione<br />

nella <strong>formazione</strong> professionale <strong>di</strong> base vi<br />

sono attualmente molti interrogativi. I<br />

ricercatori e le ricercatrici dell’Osservatorio<br />

svizzero per la <strong>formazione</strong> professionale<br />

hanno affrontato questo tema e presenteranno<br />

il loro ultimo rapporto sulle<br />

tendenze in occasione del convegno nazionale<br />

SUFFP-OBS del 17 settembre presso<br />

il Casinò <strong>di</strong> Berna.<br />

Sotto la lente vi sono le questioni<br />

dell’attualità e della vali<strong>di</strong>tà delle procedure<br />

<strong>di</strong> qualificazione, nonché della loro<br />

rilevanza pedagogica, sociale ed economica<br />

– alla luce, per esempio, dell’elevato<br />

tasso <strong>di</strong> insuccesso in alcune professioni.<br />

I risultati presentati al convegno<br />

saranno <strong>di</strong>scussi con rappresentanti della<br />

pratica, della ricerca e della politica nel<br />

campo della <strong>formazione</strong> professionale.<br />

In chiusura, con il patrocinio del Consigliere<br />

federale Guy Parmelin verrà assegnato<br />

l’Enterprize 20<strong>24</strong>, che premia i<br />

progetti innovativi nel campo della <strong>formazione</strong><br />

professionale e che include per<br />

la prima volta una categoria internazionale.<br />

com<br />

Ulteriori informazioni e iscrizioni:<br />

▶ www.suffp.swiss/convegno-nazionale-20<strong>24</strong><br />

▶ www.enterprize.swiss


<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />

In <strong>formazione</strong><br />

Eliane Grichting, appren<strong>di</strong>sta impiegata del commercio al dettaglio in una filiale gestita da persone in <strong>formazione</strong><br />

«Qui abbiamo un altro modo<br />

<strong>di</strong> relazionarci»<br />

Di Lucia Probst<br />

Da bambina dava una mano nel negozio del paese e da adolescente ha scelto una <strong>formazione</strong> professionale legata<br />

a questa esperienza. Eliane Grichting è infatti al terzo anno <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato come impiegata del commercio<br />

al dettaglio nella filiale gestita da persone in <strong>formazione</strong> della Coop a Deisswil, nel bernese. Dall’estate scorsa fa<br />

parte delle otto persone in <strong>formazione</strong> del team.<br />

«Se non c’è la motivazione non funziona<br />

niente», e ci vuole anche autostima<br />

e spirito <strong>di</strong> gruppo, <strong>di</strong>ce Eliane<br />

Grichting, 20 anni. «Tra <strong>di</strong> noi c’è moltissima<br />

<strong>di</strong>versità». Ma dall’estate scorsa<br />

sono un team con un obiettivo comune:<br />

otto giovani persone, tutte al<br />

terzo anno come impiegate del commercio<br />

al dettaglio, gestiscono la filiale<br />

della Coop <strong>di</strong> Deisswil, nel Canton<br />

Berna. Su un cartellone arancione<br />

davanti all’ingresso si legge la scritta<br />

«Vou üsä Ladä» (il negozio tutto nostro),<br />

affiancata da otto visi sorridenti<br />

ad accogliere la clientela.<br />

All’interno, Eliane Grichting e il suo<br />

collega sono davanti al forno del pane<br />

intenti a mettere i prodotti sfornati in<br />

sacchetti <strong>di</strong> carta. «È bello sentire il<br />

profumo del pane al mattino», <strong>di</strong>ce<br />

Eliane; il reparto «prodotti da forno»<br />

è il suo preferito. «Mi piace <strong>di</strong>sporre<br />

con cura i panini sullo scaffale.» All’ora<br />

<strong>di</strong> pranzo, poi, anche l’espositore<br />

caldo deve essere ben rifornito <strong>di</strong> pizza<br />

e prodotti da forno. «Devi calcolare<br />

bene le tempistiche perché tutto sia<br />

pronto al momento giusto.»<br />

«Ci aiutiamo a vicenda»<br />

Anche se da poco non è più la responsabile<br />

del reparto panetteria, per<br />

Eliane Grichting è naturale continuare<br />

ad aiutare chi ha preso il suo posto.<br />

«Se qualcuno non sa qualcosa o<br />

non sa ancora farlo così bene, ci <strong>di</strong>amo<br />

una mano a vicenda.»<br />

In realtà, all’inizio era molto scettica,<br />

ci racconta Eliane Grichting nello<br />

spazio pausa del supermercato.<br />

«Temevo <strong>di</strong> non trovarmi bene con il<br />

resto del gruppo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti.»<br />

Ma il suo formatore l’ha<br />

motivata a can<strong>di</strong>darsi per questa filiale<br />

speciale e, dopo un colloquio, è<br />

stata accolta. «Ero molto contenta del<br />

cambiamento che mi aspettava, ma<br />

ne avevo anche paura».<br />

Dieci cassette <strong>di</strong> troppo<br />

«Troppo <strong>di</strong>fficile?» Oggi afferma: «No,<br />

mi sento a mio agio, anche se le cose<br />

da imparare sono tantissime». Eliane<br />

Grichting, tuttavia, apprezza molto<br />

questo modello <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.<br />

«Mi accorgo <strong>di</strong> essere più capace <strong>di</strong><br />

quanto pensavo.»<br />

Succede anche <strong>di</strong> fare degli errori.<br />

Una volta, per esempio, anziché una<br />

cassetta <strong>di</strong> crostata <strong>di</strong> prugne, ne ha<br />

or<strong>di</strong>nate un<strong>di</strong>ci. «Per fortuna abbiamo<br />

una cultura dell’errore positiva e<br />

non è stato un dramma. Alla fine le<br />

crostate le abbiamo vendute tutte.»<br />

Nel corso <strong>di</strong> tre workshop insieme<br />

a due coach, le persone in <strong>formazione</strong><br />

si sono preparate al lavoro nel punto<br />

ven<strong>di</strong>ta della Coop: hanno parlato<br />

delle regole del team e del comportamento<br />

da tenere al suo interno, della<br />

pianificazione e dell’organizzazione<br />

e anche del ruolo <strong>di</strong> supporto del e<br />

della coach. «Sono molto contenta <strong>di</strong><br />

poter contare su <strong>di</strong> loro», <strong>di</strong>ce Eliane<br />

Grichting. «Se voglio sapere qualcosa<br />

<strong>di</strong> preciso, glielo chiedo.»<br />

Prima però cercano <strong>di</strong> cavarsela<br />

senza aiuto esterno. «La cosa veramente<br />

bella e <strong>di</strong>vertente è che qui si<br />

impara tra pari», aggiunge la giovane<br />

intervistata. C’è una comprensione<br />

<strong>di</strong>versa gli uni per le altre rispetto a<br />

un team tra<strong>di</strong>zionale. «Affrontiamo<br />

tutte e tutti <strong>di</strong>fficoltà simili.»<br />

Non c’è quasi più <strong>di</strong>fferenza<br />

La coach Melani Ruch aveva già lavorato<br />

in passato alla Coop <strong>di</strong> Deisswil.<br />

Nel frattempo, ha continuato a formarsi,<br />

e anche per lei è «una bella<br />

esperienza» tornare alla filiale gestita<br />

da persone in <strong>formazione</strong>. Con questa<br />

formula particolare, Coop punta<br />

a responsabilizzare le persone in <strong>formazione</strong><br />

perché imparino <strong>di</strong> più. «Qui<br />

il negozio è proprio nelle mani delle<br />

appren<strong>di</strong>ste e degli appren<strong>di</strong>sti, e sta<br />

andando molto bene», afferma la signora<br />

Ruch che sottolinea «vedono e<br />

imparano molto <strong>di</strong> più.»<br />

In futuro, anche a Eliane Grichting<br />

piacerebbe <strong>di</strong>ventare formatrice. «Mi<br />

piace mostrare come fare le cose. Mi<br />

dà sod<strong>di</strong>sfazione. Credo che potrebbe<br />

fare per me.»<br />

■ Lucia Probst, responsabile <strong>di</strong> redazione e<br />

<strong>di</strong> progetti comunicazione, SUFFP<br />

▶ www.coop.ch/it/azienda/appren<strong>di</strong>sti-<strong>di</strong>deisswil.html<br />

→ «È un super modello <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento», sostiene Eliane Grichting, ed è convinta che le esperienze<br />

36 37<br />

acquisite nella filiale gestita da persone in <strong>formazione</strong> le apriranno nuove porte.<br />

SUFFP / Ben Zurbriggen


<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />

Diplomata<br />

<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />

7 domande a …<br />

Helen Schneider: CAS Insegnamento bilingue alla SUFFP<br />

«Vivace, plurilingue,<br />

stimolante»<br />

Maurice Wörnhard, responsabile <strong>di</strong> progetto presso il Centro per lo sviluppo delle professioni, SUFFP<br />

«Il nostro vantaggio è che<br />

non siamo <strong>di</strong>rettamente coinvolti»<br />

Intervista: Lucia Probst<br />

A cura <strong>di</strong> Peter Bader<br />

Il CAS Insegnamento bilingue è il primo<br />

ciclo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> continua nazionale<br />

della SUFFP in questo ambito.<br />

Helen Schneider, docente <strong>di</strong> cultura<br />

generale presso la Scuola <strong>di</strong> arti visive<br />

<strong>di</strong> Berna e Bienne ha apprezzato<br />

la «vivace e stimolante interazione<br />

plurilingue della <strong>formazione</strong> continua»<br />

e i consigli concreti applicabili<br />

all’insegnamento.<br />

ià la pubblicazione della for-<br />

continua <strong>di</strong> per sé<br />

«Gmazione<br />

mi ha interpellata: la <strong>formazione</strong> si<br />

svolge online e in <strong>di</strong>verse se<strong>di</strong> <strong>di</strong> corso<br />

in Svizzera ed è integrata da eventi<br />

e attività culturali comuni. Inoltre<br />

vi partecipano insegnanti provenienti<br />

da tutta la Svizzera. Questo promette<br />

un’interazione vivace, stimolante<br />

e plurilingue.<br />

E così è stato. Si è parlato tedesco,<br />

francese, italiano e inglese, trasmettendo<br />

l’idea <strong>di</strong> base più importante<br />

dell’insegnamento bilingue: non ci si<br />

deve focalizzare sugli errori, ciò che<br />

conta è in primo luogo la comunicazione.<br />

Anche il corpo docenti ha trasmesso<br />

con il proprio esempio il senso<br />

<strong>di</strong> questo messaggio.<br />

Durante questa <strong>formazione</strong> continua<br />

ho acquisito molti strumenti concreti<br />

per la mia attività professionale<br />

quoti<strong>di</strong>ana. Quando, durante l’insegnamento<br />

<strong>di</strong> cultura generale, affronto<br />

un argomento in inglese con le mie<br />

mad<br />

↑ Con il suo progetto CAS, Helen Schneider si è<br />

aggiu<strong>di</strong>cata un contributo d’incentivazione.<br />

«Durante questa<br />

<strong>formazione</strong> continua ho<br />

acquisito molti strumenti<br />

concreti per la mia<br />

attività professionale<br />

quoti<strong>di</strong>ana.»<br />

allieve e i miei allievi, è importante<br />

che siano stimolati, ma senza esagerare.<br />

Come riuscirci? Quanto supporto<br />

devo dare loro in termini <strong>di</strong> vocabolario,<br />

per esempio? Il primo modulo<br />

ha fornito molte in<strong>di</strong>cazioni utili al<br />

riguardo. Con la mia collega Corinne<br />

Zürcher della Scuola <strong>di</strong> arti visive ho<br />

anche potuto preparare molte brevi<br />

sequenze <strong>di</strong>dattiche e metterle in pratica<br />

<strong>di</strong>rettamente a scuola. Abbiamo<br />

riportato le nostre esperienze all’interno<br />

del ciclo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>, dove abbiamo<br />

potuto <strong>di</strong>scuterne e beneficiare<br />

<strong>di</strong> un <strong>di</strong>alogo stimolante.<br />

Nel secondo modulo, tutte le persone<br />

partecipanti hanno elaborato un<br />

progetto proprio. Io e la mia collega abbiamo<br />

sviluppato ‹Bili Square› per la<br />

piattaforma <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>gitale<br />

della nostra scuola. Gli e le insegnanti<br />

possono caricare materiali <strong>di</strong>dattici o<br />

esercizi, ma anche le allieve e gli allievi<br />

hanno la possibilità <strong>di</strong> pubblicare informazioni<br />

<strong>di</strong> interesse generale. Si<br />

possono anche pubblicizzare futuri<br />

eventi e mettere in ven<strong>di</strong>ta articoli sulla<br />

piazza <strong>di</strong> mercato. Più la piattaforma<br />

è utilizzata, più la ‹piazza› si anima in<br />

lingue <strong>di</strong>verse e si sviluppa.<br />

Durante la <strong>formazione</strong> abbiamo<br />

avuto la possibilità <strong>di</strong> riflettere su<br />

questo progetto in modo continuativo,<br />

ricevendo così contributi preziosi.<br />

Per la ‹Bili Square›, la mia collega<br />

e io abbiamo ricevuto un contributo<br />

d’incentivazione dalla fondazione<br />

Paul-Bösch – un riconoscimento che<br />

è per noi un onore. La fondazione Paul<br />

Bösch assegna premi per promuovere<br />

sia le allieve e gli allievi, sia i e le insegnanti<br />

della Scuola <strong>di</strong> arti visive.<br />

In poche parole: non posso che consigliare<br />

questa <strong>formazione</strong> continua:<br />

utile per la pratica, stimolante e federatrice»!<br />

■ Peter Bader, redattore in<strong>di</strong>pendente,<br />

Comunicazione SUFFP<br />

▶ www.suffp.swiss/casbili<br />

(prossimo svolgimento 2025)<br />

Specialista della <strong>formazione</strong> professionale,<br />

è titolare <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ploma norvegese<br />

<strong>di</strong> docente <strong>di</strong> scuola professionale<br />

e ha completato un master in amministrazione<br />

<strong>di</strong> reti e sistemi. Presso<br />

il Centro per lo sviluppo delle professioni<br />

della SUFFP, Maurice Wörnhard<br />

sostiene le associazioni professionali<br />

nell’aggiornamento delle loro formazioni<br />

ed è esperto <strong>di</strong> insegnamento e<br />

appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>gitale. Forma inoltre<br />

perite e periti d’esame e lavora come<br />

tale nel suo tempo libero.<br />

38 39<br />

1<br />

Maurice Wörnhard, perché<br />

ama il Suo lavoro?<br />

Perché al centro c’è sempre l’essere<br />

umano. L’obiettivo del nostro lavoro è<br />

quello <strong>di</strong> aprire porte a percorsi formativi<br />

e questo mi affascina. La mia<br />

attività è molto variata e tocca temi <strong>di</strong>versi.<br />

Apprezzo inoltre moltissimo il<br />

modo in cui con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo le conoscenze<br />

e le esperienze all’interno del team.<br />

2<br />

Come partecipa allo sviluppo<br />

della <strong>formazione</strong> professionale?<br />

Nel processo <strong>di</strong> sviluppo delle professioni<br />

molte regole sono chiaramente<br />

stabilite. Il nostro vantaggio è che non<br />

siamo <strong>di</strong>rettamente coinvolti, possiamo<br />

pertanto agire come un car<strong>di</strong>ne e fornire<br />

impulsi a <strong>di</strong>aloghi importanti dai<br />

quali può nascere qualcosa <strong>di</strong> nuovo.<br />

3<br />

SUFFP / Ben Zurbriggen<br />

↑ Maurice Wörnhard<br />

Come si manifesta, secondo lei,<br />

l’innovazione nella<br />

<strong>formazione</strong> professionale?<br />

Non si tratta <strong>di</strong> costruire un nuovo<br />

e<strong>di</strong>ficio della <strong>formazione</strong> professionale,<br />

ma piuttosto <strong>di</strong> mettere in questione<br />

determinati muri, che possono<br />

anche essere rimodellati. Avere il<br />

coraggio <strong>di</strong> pensare <strong>di</strong>versamente stimola<br />

l’innovazione.<br />

4<br />

Lei si occupa da vicino <strong>di</strong><br />

tecnologia nella <strong>formazione</strong><br />

professionale: quale sarà<br />

il prossimo grande passo?<br />

Da un lato ci saranno percorsi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />

in<strong>di</strong>vidualizzati grazie<br />

al supporto dell’analisi dei dati, dall’altro<br />

una migliore convergenza tra le<br />

modalità <strong>di</strong> esame e <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />

L’obiettivo deve essere quello <strong>di</strong> valutare<br />

le persone in <strong>formazione</strong> nel modo<br />

in cui sono state formate, anche<br />

per quanto riguarda il <strong>di</strong>gitale, restando<br />

vicini alla pratica. Come ci fa notare<br />

Dylan William, ricercatore in materia<br />

<strong>di</strong> educazione: «La tecnologia è<br />

una rivoluzione della <strong>formazione</strong> che<br />

continua anche 50 anni dopo il suo<br />

inizio». Il grande passo non è la tecnologia<br />

in sé, ma il suo impatto quando<br />

utilizzata in modo consapevole a<br />

favore dell’insegnamento e dell’appren<strong>di</strong>mento.<br />

5<br />

Gli strumenti <strong>di</strong>gitali facilitano<br />

la cooperazione tra i luoghi<br />

<strong>di</strong> <strong>formazione</strong>. Quali sono i<br />

presupposti perché ciò avvenga?<br />

A <strong>di</strong>re il vero, cose basilari: uno strumento<br />

finanziariamente accessibile<br />

e facile da usare impiegato in modo<br />

sensato dai tre luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />

6<br />

Oltre a essere perito d’esame,<br />

si occupa della loro<br />

<strong>formazione</strong>. Qual è la cosa più<br />

importante che trasmette?<br />

L’appren<strong>di</strong>mento è duplice: in situazione<br />

d’esame, le perite e i periti devono<br />

saper <strong>di</strong>stinguere tra osservazione<br />

e valutazione, ma devono anche<br />

consolidare le proprie competenze e<br />

attitu<strong>di</strong>ni interpersonali. Creare un<br />

clima d’esame piacevole richiede molta<br />

abilità.<br />

7<br />

Da bambino, qual era la<br />

professione dei suoi sogni?<br />

Pompiere. Amo l’acqua, il fuoco e l’azione.<br />

Più tar<strong>di</strong> ho, in un certo senso,<br />

spento incen<strong>di</strong> nel ruolo <strong>di</strong> specialista<br />

IT. Ma <strong>di</strong> recente, guardando una<br />

trasmissione sulle riconversioni nella<br />

professione <strong>di</strong> pompiere, ho realizzato<br />

che ancora oggi questo mestiere<br />

non mi lascia in<strong>di</strong>fferente.<br />

■ Lucia Probst, responsabile <strong>di</strong> redazione e<br />

<strong>di</strong> progetti comunicazione, SUFFP


<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />

Il Consiglio<br />

Quando il tavolo <strong>di</strong> cucina<br />

<strong>di</strong>venta luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

TRANSFORM<br />

TOMO RROW<br />

SUFFP / Ben Zurbriggen<br />

↑ Adrian Wüthrich<br />

«Le nuove applicazioni e le nuove esigenze non devono<br />

spaventare formatori, formatrici e insegnanti,<br />

ma nemmeno portare a un sovraccarico <strong>di</strong> lavoro.»<br />

40<br />

Li conoscete sicuramente, quei temi<br />

<strong>di</strong> tendenza che sono improvvisamente<br />

sulla bocca <strong>di</strong> tutti. L’intelligenza<br />

artificiale (IA) è uno <strong>di</strong> questi, persino<br />

per i miei figli, che frequentano la<br />

quinta e la settima classe. Il più piccolo<br />

aveva usato ChatGPT per preparare<br />

la sua presentazione, e suo fratello<br />

lo trovava sbagliato, temendo<br />

che così non avrebbe imparato più<br />

niente. Io allora ho fatto l’esempio<br />

della calcolatrice, ormai imprescin<strong>di</strong>bile.<br />

Siamo arrivati alla conclusione<br />

che quando permesso, è legittimo<br />

ricorrere alle nuove tecnologie, a con<strong>di</strong>zione<br />

che il loro utilizzo sia <strong>di</strong>chiarato<br />

con trasparenza. Questa conclusione<br />

familiare coincide d’altronde,<br />

in modo semplificato, con le raccomandazioni<br />

della SUFFP sull’utilizzo<br />

dell’intelligenza artificiale.<br />

Dopo questi scambi, ho deciso <strong>di</strong><br />

mettere alla prova ChatGPT per la redazione<br />

<strong>di</strong> questo articolo. La macchina<br />

mi ha consegnato un testo coerente<br />

<strong>di</strong> 2000 caratteri sui luoghi <strong>di</strong><br />

<strong>formazione</strong>. Leggendolo, però, mi sono<br />

accorto che evocava semplicemente<br />

i luoghi dove si può stu<strong>di</strong>are. A quel<br />

punto ho ripensato al nostro tavolo<br />

<strong>di</strong> cucina. Il testo non entrava affatto<br />

nel merito dell’importanza specifica<br />

dei luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> della <strong>formazione</strong><br />

professionale. Ho quin<strong>di</strong> abbandonato<br />

l’esperimento e mi sono<br />

messo a scrivere.<br />

La pedagogia della <strong>formazione</strong><br />

professionale deve includere i tre luoghi<br />

<strong>di</strong> <strong>formazione</strong>. Con l’orientamento<br />

alla pratica e alle competenze operative,<br />

la SUFFP ci riesce, a tutto beneficio<br />

delle persone in <strong>formazione</strong>.<br />

I recenti sviluppi tecnologici, inoltre,<br />

offrono ulteriori possibilità. Le nuove<br />

applicazioni e le nuove esigenze<br />

non devono spaventare formatori,<br />

formatrici e insegnanti, ma nemmeno<br />

portare a un sovraccarico <strong>di</strong> lavoro.<br />

Possono infatti contribuire a migliorare<br />

la qualità dell’appren<strong>di</strong>mento<br />

e il coor<strong>di</strong>namento tra i luoghi <strong>di</strong><br />

<strong>formazione</strong>. Grazie all’integrazione<br />

<strong>di</strong> teoria e pratica, all’appren<strong>di</strong>mento<br />

vicino alla pratica e a quello informale,<br />

la SUFFP offre agli e alle insegnanti<br />

in <strong>formazione</strong> o in <strong>formazione</strong><br />

continua una preparazione completa<br />

e orientata al futuro che permette loro<br />

<strong>di</strong> acquisire gli strumenti per trasmettere<br />

ad appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti<br />

nel migliore dei mo<strong>di</strong> il bagaglio<br />

necessario per affrontare le sfide del<br />

mondo del lavoro.<br />

Questo appren<strong>di</strong>mento può, naturalmente,<br />

avere inizio nella cerchia<br />

familiare, in quel luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />

che si crea attorno a un semplice<br />

tavolo da cucina.<br />

Adrian Wüthrich,<br />

Presidente del Consiglio della SUFFP<br />

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IMPRESSUM <strong>skilled</strong> 1/20<strong>24</strong> ■ La rivista della Scuola universitaria federale per la <strong>formazione</strong> professionale SUFFP è pubblicata semestralmente in tedesco, francese e italiano ■ 8° anno ■ Prossimo numero:<br />

settembre 20<strong>24</strong> ■ www.suffp.swiss/<strong>skilled</strong> E<strong>di</strong>tore Barbara Fontanellaz, <strong>di</strong>rettrice SUFFP Responsabile della Comunicazione SUFFP Jacques Andres Responsabile <strong>di</strong> redazione Lucia Probst<br />

Redazione Comunicazione SUFFP, Kirchlindachstrasse 79, 3052 Zollikofen, <strong>skilled</strong>@suffp.swiss Team <strong>di</strong> redazione Isabelle Antenen, Laurène Camenzind, Bruno Chiarelli, Regina Diering, Luca Dorsa,<br />

Viviane Ducraux, Sonja Engelage, Stephanie Falk, Beatrice Frick, Eliane Glathé, Miriam Hänni, Miriam Hutter, Jolanda Kieliger, Fabienne Kriesi, Jean-Luc Miche, Janick Pelozzi, Evelyne Scaffi<strong>di</strong> Fonti,<br />

François-Xavier Viallon Traduzioni Servizio linguistico SUFFP Revisione Silvia Devoti (IT), Transpose SA (FR), Stefanie Lüscher (DE) Layout, grafica e illustrazioni Captns & Partner GmbH, 3122 Kehrsatz,<br />

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