skilled 1-24 Luoghi di formazione
Sono al centro della formazione professionale e tema di approfondimento dell’edizione primaverile di «skilled» 2024: i tre luoghi di formazione. Apprendiste e apprendisti acquisiscono il loro know-how nelle aziende, nelle scuole professionali e nei corsi interaziendali. Il modo in cui apprendono si trasforma notevolmente. Un’edizione su tre costanti nel mezzo del cambiamento.
Sono al centro della formazione professionale e tema di approfondimento dell’edizione primaverile di «skilled» 2024: i tre luoghi di formazione. Apprendiste e apprendisti acquisiscono il loro know-how nelle aziende, nelle scuole professionali e nei corsi interaziendali. Il modo in cui apprendono si trasforma notevolmente. Un’edizione su tre costanti nel mezzo del cambiamento.
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<strong>skilled</strong><br />
N°1<br />
20<strong>24</strong><br />
La rivista della Scuola universitaria federale per la <strong>formazione</strong> professionale<br />
<strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>
SUFFP<br />
SCUOLA UNIVERSITARIA<br />
FEDERALE PER LA<br />
FORMAZIONE PROFESSIONALE<br />
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />
E<strong>di</strong>toriale<br />
Tre costanti nel mezzo<br />
del cambiamento<br />
PROCE<br />
DURA DI QUA<br />
LIFICAZIONEsul<br />
banco <strong>di</strong> prova<br />
Convegno nazionale<br />
L’Osservatorio svizzero per la <strong>formazione</strong> professionale<br />
OBS SUFFP presenta il nuovo rapporto sulle tendenze.<br />
17.09.20<strong>24</strong>, Casinò Berna<br />
Il Consigliere<br />
federale<br />
Guy Parmelin<br />
consegna il premio<br />
ENTERPRIZE 20<strong>24</strong><br />
NOVITÀ: categoria<br />
internazionale<br />
Caro lettore, cara lettrice,<br />
una caratteristica fondamentale del<br />
sistema <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale<br />
svizzero sono i tre luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>:<br />
l’azienda, la scuola professionale<br />
e i corsi interaziendali. Chi svolge<br />
una <strong>formazione</strong> duale classica si<br />
muove tra questi luoghi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.<br />
Proprio qui risiede una delle sfide<br />
principali: per le persone in <strong>formazione</strong><br />
è più facile sviluppare le proprie<br />
competenze quando nella <strong>formazione</strong><br />
la teoria e la pratica sono ben integrate<br />
tra loro. L’articolo introduttivo <strong>di</strong> questo<br />
numero <strong>di</strong> «<strong>skilled</strong>», de<strong>di</strong>cato ai luoghi<br />
<strong>di</strong> <strong>formazione</strong>, mette in luce le premesse<br />
per raggiungere questo obiettivo.<br />
Sempre più spesso il <strong>di</strong>gitale consente<br />
<strong>di</strong> apprendere in<strong>di</strong>pendentemente<br />
dal luogo in cui ci si trova. Chi<br />
avrebbe immaginato, soltanto qualche<br />
anno fa, che il personale <strong>di</strong> cura avrebbe<br />
camminato virtualmente in una<br />
corsia d’ospedale svolgendo <strong>di</strong>versi<br />
compiti lungo il percorso?<br />
La nostra concezione <strong>di</strong> un buon<br />
contesto formativo evolve e nuove forme<br />
<strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento acquisiscono<br />
importanza. L’appren<strong>di</strong>mento autogestito<br />
e in<strong>di</strong>viduale ha un peso sempre<br />
maggiore, come testimonia in questa<br />
e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> «<strong>skilled</strong>» Eliane Grichting,<br />
al suo ultimo anno <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato<br />
come impiegata del commercio al dettaglio<br />
in una filiale gestita da persone<br />
in <strong>formazione</strong>, che ci spiega perché lo<br />
ritiene un «super modello <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento».<br />
Anche la mobilità e la conoscenza<br />
delle lingue straniere acquisiscono<br />
sempre più centralità.<br />
SUFFP / Ben Zurbriggen<br />
↑ Barbara Fontanellaz<br />
«Il modello dei tre luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> esiste da tempo, ma<br />
il modo in cui <strong>di</strong>amo vita a questi luoghi facendone<br />
degli ambienti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento è in costante evoluzione.»<br />
Queste nuove forme <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />
pongono anche nuove sfide a chi<br />
forma, soprattutto nel contesto aziendale,<br />
dove spesso occorre confrontarsi<br />
con la necessità <strong>di</strong> formare rimanendo<br />
produttivi. Ricercatori e ricercatrici della<br />
SUFFP hanno condotto uno stu<strong>di</strong>o<br />
volto a determinare le con<strong>di</strong>zioni quadro<br />
necessarie dal punto <strong>di</strong> vista dei formatori<br />
e delle formatrici in azienda.<br />
Secondo la Suva, ogni anno 23 000<br />
appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti subiscono<br />
infortuni sul lavoro, presentando un<br />
rischio doppio rispetto al personale<br />
con esperienza. E<strong>di</strong>th Müller Loretz,<br />
membro della Direzione della Suva,<br />
evoca possibili misure nell’intervista<br />
che ci ha concesso.<br />
Alla lettura <strong>di</strong> questo numero <strong>di</strong><br />
«<strong>skilled</strong>» si impone una conclusione:<br />
se è vero che il modello dei tre luoghi<br />
<strong>di</strong> <strong>formazione</strong> esiste da tempo, il modo<br />
in cui <strong>di</strong>amo vita a questi luoghi,<br />
facendone degli ambienti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento,<br />
è in costante evoluzione. Una<br />
bella testimonianza della nostra volontà<br />
<strong>di</strong> attualizzare continuamente la<br />
<strong>formazione</strong> professionale.<br />
Buona lettura!<br />
Dr. Barbara Fontanellaz,<br />
<strong>di</strong>rettrice SUFFP<br />
1
Progetto<br />
fotografico per «<strong>skilled</strong>»<br />
I luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
in immagini<br />
Per questo «<strong>skilled</strong>», aspiranti interactive me<strong>di</strong>a<br />
designer dell’École romande d’arts et communication<br />
(Eracom) <strong>di</strong> Losanna hanno lavorato sulla traduzione in<br />
immagini del tema luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />
Otto persone in <strong>formazione</strong> del primo anno hanno partecipato a questo<br />
progetto fotografico. La redazione <strong>di</strong> «<strong>skilled</strong>» ha apprezzato in<br />
particolare la fotografia <strong>di</strong> Jemima Lioto, che si aggiu<strong>di</strong>ca la copertina.<br />
Ringraziamo le persone in <strong>formazione</strong> nonché Cécile Monnier,<br />
fotografa e docente presso Eracom. I nostri ringraziamenti vanno<br />
inoltre a Michaela Varin, responsabile della <strong>formazione</strong> in<br />
interactive me<strong>di</strong>a design e alla <strong>di</strong>rezione della scuola,<br />
per aver reso possibile questa collaborazione.<br />
▶ www.eracom.ch (in francese)<br />
Ritratto <strong>di</strong> un formatore: Andreas Bischof, Gruppo Bühler<br />
→ Pagina 30<br />
32 Le sfide dell’accompagnamento nell’appren<strong>di</strong>mento<br />
«Un po’ <strong>di</strong> dolce qui,<br />
un po’ <strong>di</strong> salato là»<br />
Come promuovere la collaborazione tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
→ Pagina 4<br />
4 Sinergia tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
L’arte del coor<strong>di</strong>namento<br />
e della cooperazione<br />
8 L’aula tra<strong>di</strong>zionale va in soffitta<br />
Gli spazi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />
influenzano la pedagogia<br />
10 Ambienti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />
I territori <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />
legati al <strong>di</strong>gitale<br />
12 La realtà virtuale nell’insegnamento della cultura generale<br />
Alla ricerca <strong>di</strong> danni<br />
alle abitazioni<br />
14 L’interrogativo<br />
Cosa rende TOP la <strong>formazione</strong><br />
nella vostra azienda?<br />
16 Con<strong>di</strong>zioni quadro nelle aziende formatrici<br />
Affinché l’azienda sia un luogo<br />
<strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>di</strong> qualità<br />
18 Cooperazione tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
Come favorire il trasferimento<br />
delle conoscenze<br />
20 Per la pratica: sviluppo <strong>di</strong> competenze linguistiche<br />
Sì, oui, ja, yes: lingue straniere nella<br />
<strong>formazione</strong> professionale <strong>di</strong> base<br />
22 Formatori o formatrici in corsi interaziendali<br />
Una <strong>formazione</strong> pedagogica<br />
dal doppio beneficio<br />
Ritratto <strong>di</strong> un’appren<strong>di</strong>sta: Eliane Grichting, ven<strong>di</strong>ta<br />
→ Pagina 36<br />
<strong>24</strong> Programma <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> continua<br />
Immersione nella quoti<strong>di</strong>anità<br />
della <strong>formazione</strong> professionale<br />
26 Formazione <strong>di</strong> base a tempo pieno<br />
Cicli <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> ancorati<br />
nel mondo professionale<br />
27 Formazione professionale duale nei Paesi Baschi<br />
La scuola ha un ruolo determinante<br />
28 E<strong>di</strong>th Müller Loretz, membro della Direzione della Suva<br />
«L’appren<strong>di</strong>sta deve poter <strong>di</strong>re stop»<br />
33 Tour de Suisse blended-learning<br />
Dinamismo e <strong>di</strong>versità<br />
nelle scuole professionali<br />
34 Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> innovativi<br />
«Innovazione e Didattic@»:<br />
una community ibrida<br />
35 Notizie<br />
News della SUFFP<br />
36 Eliane Grichting, appren<strong>di</strong>sta del commercio al dettaglio<br />
«Qui abbiamo un altro modo<br />
<strong>di</strong> relazionarci»<br />
38 Diplomata: Helen Schneider, CAS Bili alla SUFFP<br />
«Vivace, plurilingue, stimolante»<br />
39 7 domande al collaboratore SUFFP Maurice Wörnhard<br />
«Il nostro vantaggio è che non<br />
siamo <strong>di</strong>rettamente coinvolti»<br />
13 Formazione <strong>di</strong> base e continua del personale <strong>di</strong> cura<br />
Formazione infermieristica<br />
con la realtà virtuale<br />
23 Entrata in funzione dei e delle neo-insegnanti<br />
La scuola professionale come<br />
primo luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
30 Andreas Bischof, responsabile <strong>formazione</strong> Gruppo Bühler<br />
«Un semestre <strong>di</strong> prova<br />
per decidere»<br />
40 Il Consiglio: Adrian Wüthrich<br />
Quando il tavolo <strong>di</strong> cucina<br />
<strong>di</strong>venta luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />
<strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
Sinergia tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
L’arte del coor<strong>di</strong>namento<br />
e della cooperazione<br />
Di Eveline Krähenbühl e Alexandra Strebel<br />
Affinché le persone in <strong>formazione</strong> possano sviluppare le proprie competenze<br />
professionali, è molto importante che vi sia una buona collaborazione tra azienda,<br />
scuola professionale e corsi interaziendali. A tale scopo, è fondamentale coor<strong>di</strong>nare<br />
i processi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento tra questi tre luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>. Una cooperazione che<br />
viene promossa sistematicamente nel processo <strong>di</strong> sviluppo delle professioni.<br />
←<br />
Ogni luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> funziona secondo la propria<br />
logica e contribuisce a modo suo alla preparazione <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>ste<br />
e appren<strong>di</strong>sti. Ancora oggi, il compito della<br />
scuola professionale è idealmente quello <strong>di</strong> trasmettere<br />
il sapere teorico soggiacente alla pratica. In azienda, le<br />
persone in <strong>formazione</strong> mettono alla prova le proprie competenze<br />
e abilità pratiche. Nei corsi interaziendali, possono<br />
impiegarle e allenarle al <strong>di</strong> fuori del quoti<strong>di</strong>ano lavorativo<br />
attraverso esercitazioni pratiche.<br />
La <strong>formazione</strong> professionale si è sviluppata dall’inizio<br />
del XX secolo con l’appren<strong>di</strong>stato presso il maestro artigiano,<br />
ossia con l’appren<strong>di</strong>mento in azienda. La scuola<br />
come luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> vi si affianca al fine <strong>di</strong> migliorare<br />
la <strong>formazione</strong> della manodopera e aumentare così<br />
la qualità dei prodotti. Inoltre, l’insegnamento della morale,<br />
della religione e della civica rispondeva a una necessità<br />
sociale, come spiega Lorenzo Bonoli, ricercatore<br />
e responsabile del Master of science in <strong>formazione</strong> professionale<br />
presso la SUFFP. Il terzo luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
si è sviluppato nel tempo dai corsi <strong>di</strong> pretirocinio e da<br />
quelli propedeutici per consolidarsi negli o<strong>di</strong>erni corsi<br />
interazien<strong>di</strong>ali.<br />
Fotografia <strong>di</strong> Haydée Cuenat, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale come interactive<br />
me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication (Eracom), Losanna<br />
Sanciti dalla legge da quasi un secolo<br />
Con l’istituzionalizzazione dei tre luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
nella legge federale sulla <strong>formazione</strong> professionale del<br />
1930, è sorta la questione <strong>di</strong> come dovessero essere coor<strong>di</strong>nati<br />
tra loro. Oggi, l’orientamento alle competenze operative<br />
esige dai tre luoghi una stretta collaborazione e il<br />
coor<strong>di</strong>namento dei contenuti formativi, in modo da garantire<br />
uno sviluppo efficace delle competenze professionali.<br />
Per questo motivo, il coor<strong>di</strong>namento e la cooperazione<br />
tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> sono già promossi all’interno<br />
del processo <strong>di</strong> sviluppo delle professioni.<br />
I programmi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale <strong>di</strong> base sono<br />
regolarmente riesaminati per garantirne l’aggiornamento.<br />
Le associazioni professionali e i formatori e le<br />
formatrici svolgono un ruolo centrale presso le aziende<br />
formatrici: hanno infatti il polso del mondo del lavoro e<br />
sanno come si sviluppano le esigenze nel loro settore. Se<br />
una professione cambia significativamente, il contenuto<br />
della <strong>formazione</strong> deve essere sottoposto a revisione.<br />
La scuola come luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> vi si<br />
affianca al fine <strong>di</strong> migliorare la <strong>formazione</strong><br />
della manodopera e aumentare così la<br />
qualità dei prodotti.<br />
Sviluppo congiunto degli obiettivi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
I e le rappresentanti <strong>di</strong> ogni luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> collaborano<br />
allo sviluppo delle professioni e insieme elaborano<br />
obiettivi e contenuti della <strong>formazione</strong> professionale <strong>di</strong> base.<br />
Con l’analisi del campo d’attività professionale, stabiliscono<br />
le competenze operative centrali per la professione.<br />
Su questa base, formatori e formatrici professionali,<br />
insegnanti e responsabili <strong>di</strong> corsi interaziendali sviluppano<br />
insieme il piano <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>, che descrive i requisiti<br />
della professione sotto forma <strong>di</strong> obiettivi <strong>di</strong> prestazione.<br />
L’approccio si fonda sempre sulla situazione delle professioni<br />
e sugli obiettivi <strong>di</strong> prestazione dell’azienda come<br />
luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>, in modo che i contenuti dei tre luoghi<br />
si completino a vicenda. Successivamente, i e le responsabili<br />
della <strong>formazione</strong> professionale re<strong>di</strong>gono una<br />
tabella <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento dei luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>, per<br />
5
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
illustrare in modo trasparente ad appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti<br />
e responsabili della <strong>formazione</strong> professionale quando<br />
e quali competenze sono sviluppate in ciascun luogo.<br />
Una documentazione della <strong>formazione</strong> coerente<br />
Affinché le appren<strong>di</strong>ste e gli appren<strong>di</strong>sti possano sviluppare<br />
al meglio le proprie competenze, i e le responsabili dei tre<br />
luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>, con il supporto dell’accompagnamento<br />
pedagogico professionale elaborano i documenti specifici<br />
per la <strong>formazione</strong>: i programmi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>, la documentazione<br />
dell’appren<strong>di</strong>mento per le aziende formatrici, il<br />
piano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per le scuole professionali e i programmi <strong>di</strong><br />
<strong>formazione</strong> dei corsi interaziendali. Il punto <strong>di</strong> partenza è la<br />
tabella <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento dei tre luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />
L’accompagnamento pedagogico garantisce una costante<br />
armonizzazione del lavoro in corso d’opera, presentando<br />
ai e alle partecipanti ai workshop la documentazione<br />
inerente i tre luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>, in modo tale<br />
che possano approvarla e dare un feedback. Si stabilisce<br />
per esempio quando le persone in <strong>formazione</strong> dovranno<br />
mettere in pratica determinati contenuti presso l’azienda<br />
formatrice, in modo tale da permettere in seguito alla<br />
scuola <strong>di</strong> riallacciarsi alle esperienze da loro acquisite.<br />
Inoltre, si definiscono quali argomenti dovranno essere<br />
introdotti prima dalla scuola professionale, rispettivamente<br />
dai corsi interaziendali.<br />
Cosa significa concretamente cooperazione? Può essere<br />
descritta come una collaborazione mirata tra più<br />
parti che hanno obiettivi comuni. E la sua intensità è<br />
variabile. Dieter Euler, professore emerito <strong>di</strong> Management<br />
della <strong>formazione</strong>, all’interno della <strong>formazione</strong><br />
professionale <strong>di</strong>stingue i livelli dell’in<strong>formazione</strong> reciproca,<br />
del coor<strong>di</strong>namento e della cooperazione.<br />
Lo scambio <strong>di</strong> informazioni è la forma più semplice<br />
<strong>di</strong> cooperazione: il contenuto e le tempistiche della<br />
<strong>formazione</strong>, ad esempio, sono chiari a tutte le parti<br />
coinvolte grazie ai programmi d’insegnamento e <strong>di</strong><br />
<strong>formazione</strong>.<br />
↑<br />
Fotografia <strong>di</strong> Nartan Yil<strong>di</strong>z, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale<br />
come inter active me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication<br />
(Eracom), Losanna<br />
Promuovere attivamente la cooperazione<br />
con progetti traversali<br />
Concretamente, l’effettiva cooperazione tra i luoghi <strong>di</strong><br />
<strong>formazione</strong> si svolge presso le relative se<strong>di</strong>, ma le organizzazioni<br />
del mondo del lavoro possono promuoverla<br />
inserendo nella documentazione della <strong>formazione</strong> progetti<br />
trasversali ai tre luoghi.<br />
Un esempio in tal senso è un progetto <strong>di</strong> lavoro per la<br />
professione <strong>di</strong> Ottica/o: a scuola, le persone in <strong>formazione</strong><br />
stu<strong>di</strong>ano i me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>gitali e cartacei e poi nei corsi interaziendali,<br />
in gruppo elaborano la pubblicità <strong>di</strong> un prodotto<br />
ottico sfruttando <strong>di</strong>versi me<strong>di</strong>a. In questo modo, le<br />
persone in <strong>formazione</strong> approfon<strong>di</strong>scono le loro conoscenze<br />
e capacità nell’ambito della pubblicità dei prodotti.<br />
Una volta rientrati presso l’azienda formatrice, applicano<br />
le competenze apprese a scuola e al corso interaziendale<br />
promuovendo un determinato prodotto su un<br />
canale <strong>di</strong> social me<strong>di</strong>a.<br />
Nuove possibilità grazie agli strumenti <strong>di</strong>gitali<br />
La <strong>di</strong>gitalizzazione consente <strong>di</strong> promuovere, intensificare<br />
e ripensare il collegamento in rete dei luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />
Gli strumenti <strong>di</strong>gitali possono contribuire allo<br />
scambio reciproco <strong>di</strong> informazioni e mostrare in modo<br />
Dall’in<strong>formazione</strong> alla stretta collaborazione<br />
Quando le attività nei luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> sono<br />
coor<strong>di</strong>nate tra loro in base ai contenuti e ai tempi, si<br />
parla <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento dei luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>. Un<br />
esempio: a scuola, le persone in <strong>formazione</strong> prima<br />
apprendono il modello <strong>di</strong> comunicazione «a quattro<br />
orecchie» formulato dallo psicologo della comunicazione<br />
Friedemann Schulz von Thun, che descrive i vari<br />
aspetti <strong>di</strong> un enunciato. Poi, nei corsi interaziendali<br />
si esercitano a sostenere un colloquio <strong>di</strong> consulenza,<br />
applicando il modello.<br />
Al livello successivo, i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> interagiscono<br />
<strong>di</strong>rettamente tra loro. Nel contesto della cooperazione<br />
tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>, le figure responsabili<br />
<strong>di</strong> un luogo integrano elementi degli altri luoghi<br />
nel proprio lavoro. Ad esempio, i e le insegnanti adattano<br />
le loro lezioni alle situazioni del quoti<strong>di</strong>ano professionale<br />
delle persone in <strong>formazione</strong>.<br />
La collaborazione si intensifica quando i e le responsabili<br />
<strong>di</strong> tutti i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> definiscono<br />
e implementano insieme obiettivi e compiti. Ciascuno<br />
<strong>di</strong>pende dall’altro per raggiungere i propri obiettivi,<br />
ad esempio nell’ambito <strong>di</strong> lavori <strong>di</strong> progetto trasversali<br />
ai tre luoghi.<br />
semplice a formatori e formatrici professionali e insegnanti<br />
a che punto della loro <strong>formazione</strong> si trovano le loro<br />
persone in <strong>formazione</strong> che riconoscono a loro volta<br />
più facilmente quali contenuti corrispondono a determinate<br />
attività professionali. Nell’ambiente <strong>di</strong>gitale documentano<br />
le loro esperienze pratiche in azienda, che offrono<br />
spunti per le lezioni della scuola professionale o<br />
dei corsi interaziendali.<br />
Mettendo in contatto formatori, formatrici e insegnanti<br />
tramite una piattaforma <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento con<strong>di</strong>visa per<br />
organizzare insieme i progetti, la cooperazione tra i luoghi<br />
<strong>di</strong> <strong>formazione</strong> è facilitata. Il Centro per lo sviluppo delle<br />
professioni della SUFFP ha svolto ricerche approfon<strong>di</strong>te sugli<br />
ambienti <strong>di</strong> insegnamento e <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>gitali e<br />
accompagna le associazioni professionali nella scelta della<br />
piattaforma e dell’impostazione pedagogica e <strong>di</strong>dattica<br />
appropriata, fino alle relative procedure <strong>di</strong> qualificazione.<br />
Tuttavia, come sottolinea la professoressa <strong>di</strong> pedagogia<br />
dell’economia presso l’Università <strong>di</strong> San Gallo Sabine<br />
Seufert nel progetto «Modelli futuri <strong>di</strong> cooperazione tra<br />
i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>», questi ultimi spesso utilizzano<br />
piattaforme <strong>di</strong>verse, per cui le persone in <strong>formazione</strong> devono<br />
ogni volta cambiare l’ambiente <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />
<strong>di</strong>gitale, il che ostacola la costruzione <strong>di</strong> competenze trasversali<br />
ai luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />
Nella sua visione del futuro, l’interfaccia ideale è quella<br />
<strong>di</strong> una piattaforma con<strong>di</strong>visa e focalizzata sulle persone<br />
in <strong>formazione</strong> che, insieme a un sistema <strong>di</strong> portfolio,<br />
promuova lo sviluppo delle competenze in<strong>di</strong>viduali. Ciò<br />
pone ancora più al centro le persone in <strong>formazione</strong>: l’appren<strong>di</strong>mento<br />
<strong>di</strong>venta autogestito e i percorsi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
sono pensati su misura per loro. In futuro, dunque,<br />
i confini tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> potrebbero trasformarsi<br />
in vere e proprie connessioni.<br />
La cooperazione non avviene da sola<br />
I tre luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> si sono sviluppati nel corso della<br />
storia e danno stabilità alla <strong>formazione</strong> professionale,<br />
ma le sfide rimangono. I <strong>di</strong>versi luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> offrono<br />
l’opportunità <strong>di</strong> sperimentare una varietà <strong>di</strong> forme<br />
<strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e insegnamento, ma c’è anche il rischio<br />
che le appren<strong>di</strong>ste e gli appren<strong>di</strong>sti non siano sufficientemente<br />
in grado <strong>di</strong> collegare tra loro i <strong>di</strong>fferenti contenuti.<br />
La cooperazione non avviene da sola. Deve essere promossa<br />
sistematicamente dalle associazioni professionali<br />
e dall’accompagnamento pedagogico-professionale. Ciò<br />
inizia con il processo <strong>di</strong> sviluppo delle professioni che coinvolge<br />
tutti i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>. È in questo contesto che<br />
emergono i <strong>di</strong>versi approcci volti a rafforzare il coor<strong>di</strong>namento<br />
e la cooperazione dei tre luoghi nell’ambito <strong>di</strong> una<br />
professione specifica: scambio facilitato <strong>di</strong> informazioni<br />
e trasparenza, contenuti <strong>di</strong>dattici coor<strong>di</strong>nati a livello tempistico<br />
o compiti trasversali ai luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>: tutto<br />
ciò è possibile con o senza piattaforme <strong>di</strong>gitali. Lo sviluppo<br />
coor<strong>di</strong>nato degli strumenti <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> ha un importante<br />
effetto secondario: quello <strong>di</strong> creare e rafforzare la rete<br />
tra i e le responsabili dei <strong>di</strong>versi luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
che ne facilita l’effettiva cooperazione sul posto (ve<strong>di</strong> anche<br />
pp. 18–19). Ne vale la pena, perché l’obiettivo del coor<strong>di</strong>namento<br />
e della cooperazione tra azienda formatrice,<br />
scuola professionale e corsi interaziendali è quello <strong>di</strong> offrire<br />
una <strong>formazione</strong> <strong>di</strong> alta qualità e sostenere in modo<br />
ottimale le persone in <strong>formazione</strong> nello sviluppo delle proprie<br />
competenze.<br />
■ Eveline Krähenbühl, responsabile <strong>di</strong> progetto, Centro per lo<br />
sviluppo delle professioni, SUFFP ■ Alexandra Strebel, specialista<br />
nel campo sviluppo delle professioni, Centro per lo sviluppo delle<br />
professioni, SUFFP<br />
Bibliografia<br />
■ Bonoli, L. (2022). Der weltberühmte Kompromiss. NZZ Geschichte,<br />
(Februar), 48–52.<br />
■ Euler, D. (1999). Lernortkooperation in der beruflichen Bildung. Stand<br />
und Perspektiven aus Sicht wirtschaftspädagogischer Forschung.<br />
In: Harney, K.; Tenorth, H.-E.-(Hrsg.): Beruf und Berufsbildung.<br />
Weinheim u.a. Beltz, <strong>24</strong>9–272.<br />
■ Seufert, S. (2023). Wie Künstliche Intelligenz <strong>di</strong>e Lernortkooperation<br />
vereinfachen könnte. Transfer. Berufsbildung in Forschung und<br />
Praxis 8(6).<br />
▶ https://lernortkooperation.ch (in tedesco)<br />
▶ www.suffp.swiss/csp<br />
6 7<br />
↑<br />
Fotografia <strong>di</strong> Haydée Cuenat, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale come<br />
interactive me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication (Eracom),<br />
Losanna<br />
Breve video esplicativo<br />
della SUFFP sulla sinergia<br />
tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>:
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
L’aula tra<strong>di</strong>zionale va in soffitta<br />
Gli spazi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />
influenzano la pedagogia<br />
Di Antje Barabasch<br />
Nuovi spazi fisici e <strong>di</strong>gitali per l’appren<strong>di</strong>mento concorrono a ritmare meglio impegno<br />
scolastico e lavorativo favorendo l’appren<strong>di</strong>mento autogestito e orientato ai bisogni<br />
in<strong>di</strong>viduali. I modelli <strong>di</strong> setting <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento moderni sono molti e in costante<br />
sviluppo, come <strong>di</strong>mostra un sondaggio condotto tra responsabili della <strong>formazione</strong><br />
professionale nelle aziende svizzere.<br />
Le esigenze legate alle competenze stanno cambiando e<br />
l’orientamento alle competenze operative ha fatto il suo<br />
ingresso nei programmi quadro d’insegnamento della<br />
<strong>formazione</strong> professionale. A ciò si aggiunge la necessità<br />
<strong>di</strong> sviluppare maggiormente le competenze trasversali,<br />
<strong>di</strong> collegare meglio teoria e pratica e <strong>di</strong> rendere possibile<br />
un appren<strong>di</strong>mento più in<strong>di</strong>viduale. Gli spazi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />
devono essere modulabili e allestiti in base ai<br />
bisogni. Alcune concezioni <strong>di</strong> spazio si rifanno all’idea<br />
del makerspace, che prevede un laboratorio aperto, continuamente<br />
rimodellabile. Con quest’idea, l’Ascensori<br />
Schindler SA punta ad attrarre persone giovani verso le<br />
professioni tecniche.<br />
La mobilità apre nuovi spazi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />
Per le appren<strong>di</strong>ste e gli appren<strong>di</strong>sti si aprono nuovi spazi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />
anche attraverso il cambio del loro contesto aziendale o lavorando in altri<br />
settori della stessa azienda oppure in aziende partner in Svizzera o all’estero.<br />
Swisscom e Login, per esempio, offrono la possibilità <strong>di</strong> cambiare ogni<br />
semestre il luogo <strong>di</strong> lavoro. Nella Svizzera romanda, la Posta e Swisscom<br />
mettono invece a <strong>di</strong>sposizione l’opportunità dello scambio affinché la<br />
persona in <strong>formazione</strong> conosca altri posti <strong>di</strong> lavoro.<br />
Le persone in <strong>formazione</strong> come impiegate <strong>di</strong> commercio presso Schindler<br />
hanno la possibilità <strong>di</strong> estendere la <strong>formazione</strong> a quattro anni, <strong>di</strong> cui un<br />
anno in una filiale all’estero, precisamente sei mesi in Inghilterra e sei mesi<br />
in Francia. L’azienda Huber+Suhner offre alle persone in <strong>formazione</strong> la<br />
possibilità <strong>di</strong> svolgere uno stage in un altro settore; in questo modo, un<br />
polimeccanico ha seguito un meccanico attrezzista, un laboratorista in fisica<br />
è stato al CERN, l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare, mentre dei<br />
progettisti meccanici sono accolti in Appenzello alla Prodartis AG, azienda<br />
specializzata nella stampa in 3D e persone in <strong>formazione</strong> come impiegate in<br />
logistica trascorrono un periodo in un’altra azienda.<br />
Allestire paesaggi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento aperti<br />
In Svizzera, molte gran<strong>di</strong> aziende stanno realizzando nuovi<br />
progetti <strong>di</strong> uffici in grado <strong>di</strong> offrire molteplici quanto<br />
variegati spazi <strong>di</strong> lavoro, che includono anche luoghi in<br />
cui ritirarsi, sale riunioni prenotabili o postazioni <strong>di</strong> lavoro<br />
silenziose. Altre aziende vanno anche oltre e sviluppano<br />
cosiddetti paesaggi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento aperti.<br />
Le persone in <strong>formazione</strong> scelgono autonomamente i<br />
loro angoli <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o in spazi allestiti in vari mo<strong>di</strong>. Mobili<br />
molto maneggevoli e componibili con la massima flessibilità<br />
in base al setting <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento consentono<br />
<strong>di</strong> creare vicinanza spaziale o <strong>di</strong>stanza e tranquillità. Se<br />
occorre uno spazio chiuso, è facilmente ricavabile tramite<br />
pareti pieghevoli che fungono anche da lavagne, come<br />
nel campus per l’innovazione del complesso tecnologico<br />
del Gruppo Bühler. Mobili con sedute particolari consentono<br />
nuove prospettive e stimolano la creatività nello stu<strong>di</strong>o<br />
e nel lavoro.<br />
Non cambiano solo gli spazi tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />
bensì anche la <strong>formazione</strong> sulle macchine o nelle<br />
sale macchine. L’istruzione e la produzione avvengono<br />
in spazi a<strong>di</strong>acenti con il vantaggio <strong>di</strong> poter essere meglio<br />
collegate tra loro e offrire il posto per stu<strong>di</strong>are, <strong>di</strong>scutere<br />
e provare insieme.<br />
In collegamento dall’estero<br />
Il trasferimento dello stu<strong>di</strong>o in spazi <strong>di</strong>gitali <strong>di</strong>venta particolarmente<br />
importante quando appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti<br />
lavorano all’estero già durante la <strong>formazione</strong>, come nel<br />
caso del Gruppo Bühler che opera a livello internazionale.<br />
Il piano <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>di</strong>gitale «Class unlimited», sviluppato<br />
nel 2011, prevede che l’appren<strong>di</strong>sta dall’estero entri<br />
nello spazio <strong>di</strong>gitale <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento della sua classe<br />
<strong>di</strong> scuola professionale in Svizzera. In questo caso si applica<br />
l’approccio della classe capovolta. Ciò significa che<br />
il trasferimento delle conoscenze avviene a monte attraverso<br />
l’accesso a contenuti <strong>di</strong>gitalizzati mentre in classe<br />
si svolge il <strong>di</strong>alogo.<br />
Nei «DigiLab» <strong>di</strong> Schindler, le appren<strong>di</strong>ste e gli appren<strong>di</strong>sti<br />
informatici hanno la possibilità <strong>di</strong> svolgere laboratori<br />
<strong>di</strong> hacking per confrontarsi con i pericoli. È stato inoltre<br />
parzialmente <strong>di</strong>gitalizzato anche l’appren<strong>di</strong>mento sui<br />
macchinari. Prima <strong>di</strong> approcciarsi alla macchina vera e<br />
propria, possono essere esercitate fasi <strong>di</strong> lavoro quali la<br />
gestione dei coman<strong>di</strong> o il monitoraggio operando sul suo<br />
gemello <strong>di</strong>gitale, ossia su un simulatore. Inoltre, grazie<br />
alla simulazione è possibile istruire contemporaneamente<br />
più persone sulla stessa macchina.<br />
Aprire propri spazi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />
Non tutti gli spazi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento sono utilizzati costantemente<br />
dalle persone in <strong>formazione</strong> e quin<strong>di</strong> alcune<br />
idee sono state accantonate. Sono spariti, per esempio, lo<br />
shop della Swisscom e la filiale della Posta la cui gestione<br />
era affidata interamente ad appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti, così<br />
come il progetto <strong>di</strong> coabitazione TIC della Swisscom. Inoltre,<br />
l’esperienza insegna che i e le giovani preferiscono<br />
aprirsi i propri spazi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento da sé e apprezzano<br />
essere coinvolti quando si tratta <strong>di</strong> crearne <strong>di</strong> nuovi.<br />
Accompagnare più da vicino i processi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />
Nuove idee <strong>di</strong> spazi richiedono nuovi modelli pedagogici.<br />
Insegnanti nonché formatori e formatrici in azienda devono<br />
essere formati a loro volta a queste nuove forme <strong>di</strong><br />
appren<strong>di</strong>mento. Tali figure professionali rivestono sempre<br />
<strong>di</strong> più un ruolo <strong>di</strong> coach e, a volte, supportano più da<br />
vicino processi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento in<strong>di</strong>vidualizzati.<br />
Dal canto loro, le persone in <strong>formazione</strong> cercano sempre<br />
<strong>di</strong> più lo scambio con i e le loro pari e hanno l’esigenza<br />
<strong>di</strong> luoghi <strong>di</strong> incontro quali spazi <strong>di</strong> coworking, caffetterie<br />
o laboratori <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento. Certo è che sono chiamate<br />
come non mai a gestirsi con successo e a sviluppare<br />
strategie per far fronte a battute d’arresto e imprevisti.<br />
■ Antje Barabasch, responsabile dell’asse prioritario <strong>di</strong> ricerca<br />
Insegnamento e appren<strong>di</strong>mento nella <strong>formazione</strong> professionale,<br />
SUFFP<br />
▶ www.suffp.swiss/nuove-culture-dellappren<strong>di</strong>mento<br />
▶ www.suffp.swiss/culture-<strong>di</strong>-appren<strong>di</strong>mento-casi-<strong>di</strong>-stu<strong>di</strong>o<br />
8 9<br />
↑<br />
Fotografia <strong>di</strong> Florian Cuttat, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale come interactive me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication (Eracom),<br />
Losanna<br />
Non tutti gli spazi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento sono<br />
utilizzati costantemente dalle persone in<br />
<strong>formazione</strong> e quin<strong>di</strong> alcune idee sono state<br />
accantonate.
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
Ambienti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />
I territori <strong>di</strong><br />
appren<strong>di</strong>mento legati<br />
al <strong>di</strong>gitale<br />
Di Marc Gagnepain † e David Perrenoud<br />
Da dove impariamo? I <strong>di</strong>spositivi mobili connessi ci danno accesso a una quantità<br />
illimitata <strong>di</strong> conoscenze. Grazie a essi, l’appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>venta una possibilità in ogni<br />
momento, ovunque ci troviamo, al punto che i confini tra <strong>formazione</strong> formale, informale<br />
e non formale si rivelano molto sottili. Questa incessante ibridazione degli ambienti<br />
e dei momenti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento non mina forse la legittimità delle mura fisiche degli<br />
istituti? E non mette in <strong>di</strong>scussione lo status <strong>di</strong> coloro che si occupano <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>?<br />
L’irruzione delle nuove tecnologie in ambito educativo,<br />
sia essa accettata o subita, mette fondamentalmente in<br />
<strong>di</strong>scussione «l’idea che la <strong>formazione</strong> – e quin<strong>di</strong> l’appren<strong>di</strong>mento<br />
– debba svolgersi in una tripla unità <strong>di</strong> tempo<br />
[…], <strong>di</strong> luogo […] e d’azione», osserva Philippe Carré, professore<br />
in scienze dell’educazione. Un contesto nuovo e<br />
destabilizzante, che invita a una riflessione sulle opportunità<br />
che offre e sulle responsabilità che comporta.<br />
Confini scolastici in(de)finiti<br />
Le scuole e gli enti <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> si sono progressivamente<br />
dotati <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong>gitali e piattaforme <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />
(LMS) che consentono ai e alle insegnanti<br />
<strong>di</strong> creare e proporre alle persone in<br />
In sostanza, appropriarsi<br />
della scuola virtuale non è<br />
scontato e munire studenti<br />
e studentesse <strong>di</strong> computer<br />
non basta.<br />
<strong>formazione</strong> risorse, mezzi <strong>di</strong> comunicazione<br />
e attività al <strong>di</strong> fuori dei tempi<br />
e delle mura fisiche degli istituti. Per<br />
molti, la consapevolezza <strong>di</strong> questa<br />
«pluri-localizzazione» dell’appren<strong>di</strong>mento,<br />
relativamente recente, si è rafforzata<br />
nell’ambito delle restrizioni legate al lockdown,<br />
con uno spirito più spesso rassegnato che non orientato<br />
alla possibilità <strong>di</strong> sfruttarne davvero il potenziale.<br />
Un simile scenario ci invita a ripensare e «ridefinire i<br />
confini della scuola nell’era del <strong>di</strong>gitale», scrive Jean-<br />
François Céci, sociologo del <strong>di</strong>gitale e dell’educazione. La<br />
porosità tra i <strong>di</strong>versi ambienti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, talora<br />
accademici, talora sociali e intimi, crea una sensazione<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>sorientamento, <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> significato e <strong>di</strong> controllo,<br />
sia tra le persone in <strong>formazione</strong>, sia nel corpo insegnante.<br />
Non siamo stati un po’ frettolosi, nel presumere<br />
che gli e le utenti <strong>di</strong> questi ambienti detenessero le chiavi<br />
e i co<strong>di</strong>ci necessari per muoversi autonomamente tra<br />
i meandri dei luoghi virtuali?<br />
Delimitare e regolamentare la scuola virtuale<br />
La configurazione dei locali, il vocabolario – e<strong>di</strong>ficio, classe,<br />
lavagna, arma<strong>di</strong>etto, refettorio – e il regolamento della<br />
scuola fisica ci sono familiari e sono stati pensati per<br />
coloro che ne fruiscono. Al contrario, la scuola virtuale<br />
sembra venirci consegnata «nuda»: l’interfaccia, la logica<br />
e il glossario – team, canale, sezione, scheda – risultano<br />
astratti ed estranei. Le sue regole<br />
interne, come i permessi, l’accesso e<br />
le notifiche, il più delle volte sono ancora<br />
da stabilire, affinché possa essere<br />
fruibile – e vivibile. In sostanza, appropriarsi<br />
della scuola virtuale non è<br />
scontato e munire le persone in <strong>formazione</strong><br />
<strong>di</strong> computer non basta. Gli ambienti <strong>di</strong>gitali hanno<br />
anche bisogno <strong>di</strong> guide, demarcazioni e modus operan<strong>di</strong><br />
con<strong>di</strong>visi.<br />
Una nuova impostazione?<br />
In che modo ci si può appropriare degli ambienti <strong>di</strong>gitali?<br />
Una via consiste nel riuscire a cogliere nella giusta prospettiva<br />
lo squilibrio creato dal moltiplicarsi degli spazi e dei<br />
momenti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento. Per alcune e alcuni insegnanti,<br />
come si è osservato durante il CAS «Environnement numérique<br />
en formation professionnelle» della SUFFP, l’uso<br />
crescente degli ambienti <strong>di</strong>gitali è stato una sorta <strong>di</strong> folgorazione,<br />
uno spunto per mettersi in <strong>di</strong>scussione. Come ricorda<br />
il filosofo Michel Serres, la «competizione» con altre<br />
fonti <strong>di</strong> conoscenza, così come la crescente consapevolezza<br />
che l’appren<strong>di</strong>mento viene vissuto anche «altrove», in<br />
assenza della o del docente e con un supporto continuo,<br />
sono tutti elementi che pongono degli interrogativi sull’impostazione<br />
della professione.<br />
Paradossalmente, l’impostazione che va profilandosi<br />
è tutt’altro che ine<strong>di</strong>ta. Nelle scienze dell’educazione viene<br />
<strong>di</strong>fesa da anni e implica una forma <strong>di</strong> decentramento:<br />
la figura del o della «prof» come la sola persona in possesso<br />
del sapere, associata a un unico luogo come la classe<br />
fisica o il laboratorio, regge a fatica la molteplicità degli<br />
ambienti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento. Questa transizione non<br />
può avvenire senza il sostegno e il riconoscimento delle<br />
istituzioni.<br />
Coor<strong>di</strong>nare spazi fisici e virtuali<br />
Se il ruolo del e della insegnante consiste idealmente<br />
nell’organizzare e <strong>di</strong>rigere delle situazioni che favoriscano<br />
l’appren<strong>di</strong>mento, va considerato che le modalità possibili<br />
– faccia a faccia, a <strong>di</strong>stanza, sincrona e asincrona – sono<br />
<strong>di</strong>versificate. Prefigurarsi come coor<strong>di</strong>nare gli spazi e i tempi<br />
<strong>di</strong>venta allora un elemento essenziale, che conferisce<br />
al e alla insegnante una nuova centralità non più data dalla<br />
sua onnipresenza fisica, ma dal suo lavoro <strong>di</strong> organizzazione<br />
e <strong>di</strong> accompagnamento nel percorso <strong>di</strong> coloro che<br />
seguono una <strong>formazione</strong>. Agevolare la familiarizzazione<br />
verso i «nuovi territori» <strong>di</strong> cui sopra rappresenta uno degli<br />
elementi chiave <strong>di</strong> questo processo.<br />
Si tratta <strong>di</strong> approfittare della porosità dei confini, traendo<br />
vantaggio dalle possibilità offerte da queste nuove<br />
modalità, anziché subirle. Facendo sì che questi <strong>di</strong>versi<br />
ambienti restino «degli spazi che favoriscono la voglia <strong>di</strong><br />
imparare insieme e nei quali crescere insieme», come<br />
evidenzia Denis Cristol, ricercatore in scienze dell’educazione.<br />
Un vasto programma.<br />
■ David Perrenoud, responsabile <strong>di</strong> progetto, Formazione, SUFFP<br />
■ Marc Gagnepain, responsabile <strong>di</strong> progetto, Formazione, SUFFP,<br />
deceduto il 22 aprile 20<strong>24</strong><br />
Bibliografia<br />
■ Carré, P. (2016). «L’apprenance, des <strong>di</strong>spositions aux situations».<br />
Autour de l’apprenance. Éducation Permanente, 207, 7–<strong>24</strong>.<br />
https://hal.parisnanterre.fr/hal-01410790/<br />
■ Céci, J-F. (2020). Transition de la forme scolaire au prisme du<br />
Numérique : le Numérique comme catalyseur et révélateur.<br />
Thèse de doctorat. Pau. https://hal.science/tel-03279180/<br />
■ Cristol, D. (2022) : «Pour une mésologie de l’apprenance».<br />
Phronesis, 11(4), 112–132. https://doi.org/10.7202/1092337ar<br />
■ Serres, M. (2012) : Petite poussette. Paris. Le Pommier.<br />
▶ www.suffp.swiss/CAS Formatore/-trice <strong>di</strong>gitale<br />
10 11<br />
↑<br />
Fotografia <strong>di</strong> Alessandro Cauzo, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale<br />
come interactive me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication<br />
(Eracom), Losanna<br />
↑<br />
Fotografia <strong>di</strong> Timote Zin, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale come<br />
interactive me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication (Eracom),<br />
Losanna
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
La realtà virtuale nell’insegnamento della cultura generale<br />
Alla ricerca <strong>di</strong> danni<br />
alle abitazioni<br />
Di Christopher Keller e Gaby Walker<br />
Formazione <strong>di</strong> base e <strong>formazione</strong> continua del personale <strong>di</strong> cura<br />
Formazione<br />
infermieristica con<br />
la realtà virtuale<br />
Di Patrizia Salzmann, Kezia Löffel e Andrea Volpe<br />
↑<br />
Come sfruttare il potenziale della realtà virtuale nell’insegnamento<br />
della cultura generale? Nell’ambito <strong>di</strong> un progetto<br />
<strong>di</strong> ricerca BeLEARN, ricercatori e ricercatrici SUFFP<br />
hanno elaborato, insieme a dei e delle insegnanti, uno<br />
scenario <strong>di</strong>dattico sul tema della consegna degli appartamenti,<br />
con lo scopo <strong>di</strong> acquisire nuove evidenze. Il progetto<br />
esamina in particolare le capacità delle persone in<br />
<strong>formazione</strong> <strong>di</strong> applicare le loro conoscenze nello spazio<br />
virtuale. I primi risultati sono promettenti.<br />
Fotografia <strong>di</strong> Florian Cuttat, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale come<br />
interactive me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication (Eracom),<br />
Losanna<br />
L’insegnamento della cultura generale (CG) nelle scuole professionali<br />
svizzere è estremamente articolato. Si sud<strong>di</strong>vide<br />
in due campi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento: «Lingua e comunicazione»<br />
e «Società». Quest’ultima, in particolare, offre numerose opportunità<br />
per l’uso della realtà virtuale (VR). In collaborazione<br />
con insegnanti del Centro <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> Limmattal<br />
BZLT, ricercatori e ricercatrici SUFFP hanno sviluppato, testato<br />
e valutato uno scenario <strong>di</strong>dattico con un assessment<br />
VR nel campo tematico «Abitazione e stile <strong>di</strong> vita».<br />
Appren<strong>di</strong>mento e verifica<br />
Nello scenario, articolato in quattro fasi, gli e le insegnanti<br />
<strong>di</strong> CG impartiscono dapprima nozioni fondamentali relative<br />
ai <strong>di</strong>fetti e ai danni alle abitazioni. Le persone in<br />
<strong>formazione</strong> ripassano le nozioni in stu<strong>di</strong>o in<strong>di</strong>viduale e<br />
consolidano quanto appreso con un quiz interattivo. Le<br />
conoscenze acquisite sono verificate tramite un assessment<br />
nella VR, ispezionando un appartamento sfitto nello<br />
spazio virtuale. L’obiettivo è scoprire la maggior parte<br />
dei danni e dei <strong>di</strong>fetti presenti.<br />
Esperimento e risultati<br />
Le persone in <strong>formazione</strong> sono state sud<strong>di</strong>vise a caso in<br />
due gruppi. Il primo ha ispezionato nella VR l’appartamento<br />
virtuale portando un visore (HMD) che ha dato la<br />
sensazione <strong>di</strong> trovarsi in un’abitazione reale. Il secondo<br />
ha completato l’ispezione utilizzando un notebook, senza<br />
dunque potersi immergere completamente nell’ambiente<br />
virtuale.<br />
Prima e durante l’ispezione, a entrambi i gruppi è stato<br />
chiesto <strong>di</strong> commentare ad alta voce la ricerca <strong>di</strong> danni<br />
e <strong>di</strong>fetti. Le loro osservazioni sono state registrate. Dopo<br />
l’esperimento, i e le partecipanti hanno compilato un questionario<br />
sugli aspetti cognitivi, motivazionali ed emotivi<br />
durante l’assessment.<br />
I primi risultati mostrano che chi ha lavorato con l’HMD<br />
ha trovato più danni e <strong>di</strong>fetti. I dati analizzati sinora, non<br />
ancora completi, sottolineano il potenziale della VR nei<br />
corsi <strong>di</strong> CG. La VR consente <strong>di</strong> ripetere facilmente gli esercizi.<br />
Inoltre, stimola i fattori che favoriscono l’appren<strong>di</strong>mento,<br />
come motivazione, attenzione, sod<strong>di</strong>sfazione e<br />
autoefficacia, influenzandone positivamente i processi.<br />
■ Christopher Keller, Senior researcher del campo <strong>di</strong> ricerca Tecnologie<br />
educative nella <strong>formazione</strong> professionale, SUFFP ■ Gaby Walker,<br />
studentessa MSc in <strong>formazione</strong> professionale e assistente scientifica<br />
del campo <strong>di</strong> ricerca Tecnologie educative nella <strong>formazione</strong><br />
professionale, SUFFP<br />
▶ www.suffp.swiss/vr-<strong>formazione</strong>-professionale-explorare<br />
▶ https://belearn.swiss/projekt/exploring-immersive-learning-360-<br />
pictures-for-general-education-classes-abu/ (in inglese)<br />
Nell’ambito del progetto Digi-Care per la <strong>di</strong>gitalizzazione e la trasmissione<br />
<strong>di</strong> informazioni cliniche nel settore delle cure infermieristiche, è stato realizzato<br />
un video immersivo a 360 gra<strong>di</strong>, interattivo, che mostra un passaggio <strong>di</strong><br />
consegne tra il personale infermieristico <strong>di</strong> un ospedale.<br />
Luca e Christine si trovano nel corridoio<br />
<strong>di</strong> fronte a un carrello me<strong>di</strong>co e<br />
si scambiano informazioni importanti<br />
su una paziente. Poi si <strong>di</strong>rigono nella<br />
stanza della paziente, dove al suo<br />
capezzale avviene il passaggio <strong>di</strong> consegne.<br />
Christine legge e documenta<br />
le informazioni nel sistema informativo<br />
ospedaliero.<br />
Situazioni ospedaliere realistiche<br />
La scena quoti<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> un ospedale qui<br />
descritta si basa su una situazione reale<br />
osservata, messa in scena da attori<br />
e attrici. Il filmato è stato girato con<br />
una telecamera a 360 gra<strong>di</strong>, che grazie<br />
ai visori per la realtà virtuale, consente<br />
<strong>di</strong> immergersi realisticamente<br />
all’interno <strong>di</strong> uno scenario ospedaliero.<br />
Nel video sono anche stati inseriti<br />
dei cosiddetti punti interattivi, contenenti<br />
esempi ed esercizi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />
che richiedono un esame critico<br />
della situazione.<br />
Il filmato è stato creato nell’ambito<br />
del progetto Digi-Care e fa parte<br />
del Programma nazionale <strong>di</strong> ricerca<br />
77 «Tras<strong>formazione</strong> <strong>di</strong>gitale» del Fondo<br />
nazionale svizzero per la ricerca<br />
scientifica, che mira a sviluppare le<br />
conoscenze sulle opportunità e sui<br />
rischi della <strong>di</strong>gitalizzazione nel contesto<br />
svizzero. Il progetto è stato realizzato<br />
dalla SUFFP e dal Dipartimento<br />
<strong>di</strong> informatica me<strong>di</strong>ca della Scuola<br />
universitaria professionale <strong>di</strong> Berna,<br />
in collaborazione con ospedali e istituzioni<br />
<strong>di</strong> <strong>formazione</strong> infermieristica<br />
della Svizzera tedesca e italiana.<br />
Il filmato è stato girato con<br />
una telecamera a 360 gra<strong>di</strong>,<br />
che grazie ai visori per la<br />
realtà virtuale, consente <strong>di</strong><br />
immergersi realisticamente<br />
all’interno <strong>di</strong> uno scenario<br />
ospedaliero.<br />
Uno strumento promettente<br />
Il video ha lo scopo <strong>di</strong> migliorare le<br />
competenze <strong>di</strong>gitali in ambito infermieristico<br />
per la trasmissione e la documentazione<br />
dei dati clinici dei e delle<br />
pazienti. Attualmente, i programmi<br />
quadro d’insegnamento nel settore<br />
delle cure non includono le competenze<br />
<strong>di</strong>gitali. Per questo motivo, per<br />
accompagnare il video è stato creato<br />
un catalogo <strong>di</strong> competenze per gli infermieri<br />
e le infermiere <strong>di</strong>plomati/e<br />
SSS. Si tratta, ad esempio, <strong>di</strong> conoscere<br />
le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge per la protezione<br />
dei dati sensibili dei e delle<br />
pazienti nel sistema informativo ospedaliero.<br />
Il video mette in luce questa<br />
competenza.<br />
Impressioni positive<br />
Nel workshop conclusivo, i e le partner<br />
<strong>di</strong> pratica che hanno partecipato<br />
hanno criticato il fatto che i visori per<br />
la realtà virtuale possono causare vertigini,<br />
durante la fruizione. In termini<br />
<strong>di</strong> facilità d’uso, realismo e pertinenza<br />
del video, la valutazione è stata<br />
positiva.<br />
Il video, <strong>di</strong>sponibile su richiesta,<br />
può essere utilizzato dagli istituti formativi<br />
nel settore delle cure o proposto<br />
sul luogo <strong>di</strong> lavoro, in particolare<br />
negli ospedali.<br />
■ Patrizia Salzmann, responsabile del<br />
campo <strong>di</strong> ricerca Esperienza e appren<strong>di</strong>mento<br />
lungo tutto l’arco della vita, SUFFP<br />
■ Kezia Löffel, collaboratrice scientifica nel<br />
campo <strong>di</strong> ricerca Esperienza e appren<strong>di</strong>men to<br />
lungo tutto l’arco della vita, SUFFP<br />
■ Andrea Volpe, collaboratrice scientifica nel<br />
campo <strong>di</strong> ricerca Esperienza e appren<strong>di</strong>mento<br />
lungo tutto l’arco della vita, SUFFP<br />
▶ www.suffp.swiss/<strong>di</strong>gi-care<br />
12 13<br />
↑<br />
Fotografia <strong>di</strong> Ophély Gabriel, primo anno <strong>di</strong><br />
<strong>formazione</strong> professionale come interactive me<strong>di</strong>a<br />
designer, École romande d’arts et communication<br />
(Eracom), Losanna<br />
Video <strong>di</strong>mostrativo del<br />
prototipo multime<strong>di</strong>ale:
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
L’interrogativo<br />
Cosa rende TOP la <strong>formazione</strong><br />
nella vostra azienda?<br />
Sondaggio: Lucia Probst, responsabile <strong>di</strong> redazione e <strong>di</strong> progetti comunicazione, SUFFP<br />
Fotografie: mad<br />
La redazione <strong>di</strong> «<strong>skilled</strong>» ha chiesto alle persone responsabili <strong>di</strong> cinque aziende formatrici che<br />
cosa le ha spinte a conseguire la certificazione <strong>di</strong> Azienda formatrice TOP, cosa ha apportato<br />
loro questo processo e a cosa attribuiscono particolare importanza nella <strong>formazione</strong> delle loro<br />
appren<strong>di</strong>ste e dei loro appren<strong>di</strong>sti.<br />
stata l’Associazione svizzera <strong>di</strong> costruttori<br />
e costruttrici <strong>di</strong> barche a<br />
«È<br />
presentarci il modello Aziende formatrici<br />
TOP. Come azienda familiare, teniamo a trasmettere<br />
la passione per la costruzione <strong>di</strong><br />
barche. Già nostro padre si era impegnato<br />
in seno all’associazione a favore della <strong>formazione</strong>.<br />
Abbiamo visto che sod<strong>di</strong>sfacevamo i<br />
criteri per ottenere la certificazione. E ne<br />
percepiamo l’effetto: agli occhi sia delle giovani<br />
persone che ci inviano le loro can<strong>di</strong>dature,<br />
sia dei loro genitori. E riceviamo feedback<br />
positivi anche dalla nostra clientela.<br />
Cominciare un appren<strong>di</strong>stato è una svolta<br />
nella vita. Per noi è importante accogliere<br />
bene le giovani persone e accendere in<br />
loro la passione per questa professione. Se<br />
ci riusciamo, finiranno l’appren<strong>di</strong>stato con<br />
il vento in poppa senza accorgersi degli<br />
sforzi che richiede. Sono formatore solo da<br />
poco e questo corso mi ha dato moltissimo,<br />
a livello personale e pedagogico. Quando<br />
le nostre persone in <strong>formazione</strong> sono<br />
orgogliose delle loro prestazioni, lo sono<br />
anch’io».<br />
Luca Hächler, co<strong>di</strong>rettore e formatore<br />
della Hächler Bootbau AG, Oberhofen<br />
e Einigen<br />
a nostra azienda è piccola: un pit-<br />
un lattoniere, un appren<strong>di</strong>sta<br />
«Ltore,<br />
per ogni settore e il sottoscritto. Perciò per<br />
noi non è così <strong>di</strong>fficile de<strong>di</strong>care del tempo<br />
alle nostre persone in <strong>formazione</strong> e organizzarci<br />
per dar loro il sostegno necessario.<br />
La certificazione <strong>di</strong> «Azienda formatrice<br />
TOP» ci ha dato una visione più<br />
ampia della questione generazionale. Il<br />
mondo giovanile evolve sempre più in fretta.<br />
Spesso è <strong>di</strong>fficile tenere il passo.<br />
Grazie al sistema <strong>di</strong> corsi regolari, il programma<br />
della fondazione Azienda formatrice<br />
TOP agevola la <strong>formazione</strong> continua<br />
dei formatori e delle formatrici. Secondo<br />
me, il cambiamento maggiore riguarda<br />
l’ambito della comprensione reciproca.<br />
Non sarà mai possibile essere nei panni<br />
delle persone in <strong>formazione</strong>, ma si può essere<br />
più attenti nella loro comprensione e<br />
nel loro accompagnamento. La cosa più<br />
importante è trasmettere loro le conoscenze<br />
e i valori della professione per garantire<br />
la perennità dei nostri mestieri. Nel corso<br />
del tempo abbiamo già perso molte<br />
conoscenze.»<br />
Blaise Birbaum, titolare e responsabile<br />
della <strong>formazione</strong>, Carrosserie Mettraux SA,<br />
Echallens<br />
olevamo essere tra le prime azien-<br />
<strong>di</strong> giar<strong>di</strong>naggio e paesaggistica<br />
«Vde<br />
a ricevere la certificazione <strong>di</strong> Azienda formatrice<br />
TOP. Per noi, la <strong>formazione</strong> è estremamente<br />
importante. Il processo <strong>di</strong> certificazione<br />
ci ha permesso <strong>di</strong> sottolinearlo<br />
e <strong>di</strong> formare il nostro personale in modo<br />
mirato a tutti i livelli. Tutte e tutti devono<br />
occuparsi delle persone in <strong>formazione</strong> e<br />
risvegliare in loro l’entusiasmo per la professione,<br />
per noi questo è importante. Se<br />
manca l’iniziativa personale, è impossibile<br />
gestire il carico <strong>di</strong> lavoro che l’appren<strong>di</strong>stato<br />
richiede.<br />
Sono definitivamente finiti i tempi in<br />
cui appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti seguivano<br />
quanto veniva loro proposto e basta. Oggi<br />
le persone in <strong>formazione</strong> chiedono <strong>di</strong><br />
essere sostenute e spronate. Attribuiamo<br />
grande importanza alla <strong>formazione</strong> e alla<br />
<strong>formazione</strong> continua dei formatori e<br />
delle formatrici, solo così possiamo sod<strong>di</strong>sfare<br />
i bisogni delle appren<strong>di</strong>ste e degli<br />
appren<strong>di</strong>sti. I corsi per Aziende formatrici<br />
TOP ci aiutano a formare continuamente<br />
il nostro personale. Inoltre, impieghiamo<br />
il certificato nel marketing, per reclutare<br />
nuove persone in <strong>formazione</strong>.<br />
Marco Meier, <strong>di</strong>rettore Hodel & Partner<br />
Gartenunternehmen, Malters<br />
l La Rocca Living Hotel Group ab-<br />
sempre cercato <strong>di</strong> rimane-<br />
«Abiamo<br />
re al passo con i tempi, tastando il polso<br />
ai cambiamenti relativi al nostro settore.<br />
Essere certificati come Azienda formatrice<br />
TOP ha acuito questo nostro sforzo e lo<br />
ha <strong>di</strong>rezionato verso il mondo dei e delle<br />
giovani. È emersa così la consapevolezza<br />
<strong>di</strong> quanto esso stia cambiando, intrecciata<br />
all’esigenza <strong>di</strong> adattare <strong>di</strong> conseguenza<br />
il nostro approccio formativo e <strong>di</strong> articolarlo<br />
in base alle peculiarità <strong>di</strong> ciascuna<br />
persona che formiamo. Parallelamente è<br />
aumentata la consapevolezza dell’importanza<br />
<strong>di</strong> fornire ai e alle giovani non soltanto<br />
l’opportunità <strong>di</strong> formarsi, ma anche<br />
<strong>di</strong> beneficiare <strong>di</strong> un insegnamento <strong>di</strong> qualità,<br />
motivo per cui ci siamo impegnati a<br />
migliorare i nostri meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />
Oltre all’insegnamento, riteniamo importante<br />
far sentire le persone formate<br />
parte <strong>di</strong> un team e dell’azienda, trasmettendo<br />
loro la nostra esperienza lavorativa,<br />
il tutto all’interno <strong>di</strong> un contesto improntato<br />
al rispetto reciproco e allo scambio<br />
<strong>di</strong> informazioni.»<br />
Sheila Citriniti, responsabile delle risorse<br />
umane e della <strong>formazione</strong>, La Rocca Living<br />
Hotel Group, Ronco sopra Ascona<br />
l centro del nostro concetto <strong>di</strong> for-<br />
c’è senza dubbio il siste-<br />
«Amazione<br />
ma dei bonus, grazie al quale le nostre<br />
persone in <strong>formazione</strong> possono avere un<br />
influsso sul proprio stipen<strong>di</strong>o attraverso<br />
il loro impegno. Le prestazioni <strong>di</strong> un semestre<br />
sono determinanti per il versamento<br />
del bonus mensile nel semestre<br />
successivo.<br />
Già prima della certificazione ci impegnavamo<br />
a favore delle nostre nuove leve.<br />
La certificazione ci ha confermato che la<br />
nostra <strong>formazione</strong> è <strong>di</strong> elevata qualità. Ci<br />
sta a cuore offrire ad appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti<br />
un esor<strong>di</strong>o positivo nella vita professionale<br />
e dare loro il sostegno necessario<br />
per <strong>di</strong>ventare persone autonome e responsabili.<br />
Da noi, le persone in <strong>formazione</strong><br />
sono considerate membri del team a pieno<br />
titolo. Auspichiamo che siano partecipi,<br />
possano svilupparsi sul piano in<strong>di</strong>viduale<br />
e scoprire i propri punti <strong>di</strong> forza. In<br />
questo modo la <strong>formazione</strong> <strong>di</strong>venta scuola<br />
<strong>di</strong> vita, ed è ciò a cui teniamo.<br />
Formiamo esattamente come prima<br />
della certificazione, ora però cerchiamo<br />
<strong>di</strong> motivare anche altre aziende che mettono<br />
un grande impegno nella <strong>formazione</strong><br />
a farsi certificare.<br />
Iris Zimmermann, titolare e formatrice,<br />
Stadt-Metzg AG, Ilanz<br />
14 15<br />
▶ https://topausbildungsbetrieb.ch/it
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />
<strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
L’importanza delle con<strong>di</strong>zioni quadro nelle aziende formatrici<br />
Affinché l’azienda sia un luogo<br />
<strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>di</strong> qualità<br />
Di Na<strong>di</strong>a Lamamra e Matilde Wenger<br />
L’azienda è un luogo chiave della <strong>formazione</strong> professionale duale. Per garantire la qualità<br />
della <strong>formazione</strong>, chi al suo interno assume il ruolo <strong>di</strong> formatore o formatrice deve<br />
poter contare su con<strong>di</strong>zioni favorevoli allo svolgimento del proprio duplice ruolo. Uno stu<strong>di</strong>o<br />
condotto in Svizzera permette <strong>di</strong> esaminare l’azienda come luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />
83 %<br />
Avere tempo per la<br />
<strong>formazione</strong> <strong>di</strong><br />
appren<strong>di</strong>ste a appre<strong>di</strong>sti<br />
(sgravio)<br />
Nel sistema della <strong>formazione</strong> professionale<br />
duale le aziende formatrici giocano<br />
un ruolo fondamentale sia nella<br />
<strong>formazione</strong> <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti,<br />
sia nella preparazione della futura<br />
mano d’opera qualificata. In azienda,<br />
formatori e formatrici affrontano<br />
quoti<strong>di</strong>anamente gran<strong>di</strong> sfide. Alcune<br />
sono inerenti alla loro funzione, altre<br />
sono tipiche del sistema duale, come<br />
la tensione particolarmente accesa tra<br />
produzione e <strong>formazione</strong>.<br />
Come evidenziato dagli stu<strong>di</strong> della<br />
SUFFP, il quoti<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> formatori e formatrici<br />
in azienda è inoltre caratterizzato<br />
dalla mancanza <strong>di</strong> tempo, dalla<br />
scarsa riconoscenza del proprio duplice<br />
ruolo, dal gran numero <strong>di</strong> compiti<br />
legati alla <strong>formazione</strong> <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>ste<br />
e appren<strong>di</strong>sti e da un’organizzazione<br />
della <strong>formazione</strong> che deve fare i conti<br />
con il lavoro produttivo. Questi aspetti<br />
hanno un impatto sull’azienda come<br />
luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> e sulla qualità della<br />
<strong>formazione</strong> <strong>di</strong>spensata. Pertanto, le<br />
con<strong>di</strong>zioni quadro auspicate da formatori<br />
e formatrici permettono <strong>di</strong> interrogare<br />
i requisiti alla base <strong>di</strong> una<br />
<strong>formazione</strong> <strong>di</strong> qualità.<br />
La posta in gioco della <strong>formazione</strong><br />
in azienda<br />
Dai dati raccolti me<strong>di</strong>ante un’inchiesta<br />
online condotta dalla SUFFP, che<br />
ha interessato più <strong>di</strong> cinquemila formatori<br />
e formatrici in azienda in tutta<br />
la Svizzera, è stato possibile identificare<br />
le con<strong>di</strong>zioni quadro necessarie<br />
al compimento <strong>di</strong> una <strong>formazione</strong><br />
<strong>di</strong> qualità. L’inchiesta è stata realizzata<br />
nell’ambito <strong>di</strong> un mandato della fondazione<br />
«Azienda formatrice TOP».<br />
Molte sono state le risposte proposte.<br />
Le persone intervistate sono innanzitutto<br />
a larga maggioranza concor<strong>di</strong><br />
sulla necessità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> tempo e<br />
<strong>di</strong> ottenere uno sgravio per formare<br />
le appren<strong>di</strong>ste e gli appren<strong>di</strong>sti; segue<br />
la possibilità <strong>di</strong> ottenere uno statuto<br />
riconosciuto all’interno dell’azienda,<br />
e infine si aspettano un impegno formale<br />
dell’azienda a favore della <strong>formazione</strong><br />
<strong>di</strong> appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti.<br />
La prima risposta riflette la tensione<br />
tra produzione e <strong>formazione</strong> e la<br />
sua traduzione nel quoti<strong>di</strong>ano aziendale<br />
in tempi insufficienti o frazionati.<br />
Disporre <strong>di</strong> uno sgravio sembra in<strong>di</strong>spensabile<br />
al fine <strong>di</strong> poter svolgere<br />
la <strong>formazione</strong> senza ricorrere a strategie<br />
al limite dell’accettabile, quali la<br />
<strong>formazione</strong> durante le pause o al <strong>di</strong><br />
fuori degli orari <strong>di</strong> lavoro, come mostrato<br />
da stu<strong>di</strong> condotti in precedenza.<br />
Le altre risposte rimandano maggiormente<br />
alla questione del riconoscimento,<br />
sia formale, sia simbolico,<br />
in termini <strong>di</strong> statuto, <strong>di</strong> mansionario<br />
o <strong>di</strong> impegno dell’azienda. Se il mansionario<br />
permette <strong>di</strong> circoscrivere i<br />
compiti legati alla funzione, lo statuto<br />
e l’impegno dell’azienda concorrono<br />
a sostenere il ruolo <strong>di</strong> formatori e<br />
formatrici all’interno del collettivo<br />
dei lavoratori e delle lavoratrici.<br />
Avere una retribuzione o degli<br />
obiettivi legati alla <strong>formazione</strong> <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>ste<br />
e appren<strong>di</strong>sti arriva dopo.<br />
Con<strong>di</strong>zioni quadro auspicate dalle persone intervistate per una <strong>formazione</strong> <strong>di</strong> qualità<br />
62 % 53 % 43 % 40 % 39 %<br />
Avere uno statuto<br />
riconosciuto all’interno<br />
dell’azienda<br />
Impegno dell’azienda<br />
nella <strong>formazione</strong><br />
<strong>di</strong> appren<strong>di</strong>ste<br />
e appren<strong>di</strong>sti<br />
Avere dei mansionari<br />
Avere una<br />
retribuzione specifica<br />
(salario, premio)<br />
Avere degli obiettivi<br />
annuali in linea con<br />
la funzione <strong>di</strong> formatore<br />
o formatrice<br />
Il riconoscimento si gioca perciò su<br />
un piano statutario o simbolico, e non<br />
necessariamente materiale.<br />
La <strong>di</strong>mensione dell’azienda e il<br />
ruolo della persona contano<br />
Le analisi comparative evidenziano<br />
<strong>di</strong>fferenze a <strong>di</strong>pendenza della <strong>di</strong>mensione<br />
dell’azienda e del ruolo occupato:<br />
più l’azienda è grande, più aumenta<br />
il numero <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni quadro prese<br />
in considerazione. Le con<strong>di</strong>zioni<br />
<strong>di</strong> esercizio espresse da queste scelte<br />
sembrano perciò preoccupare innanzitutto<br />
le persone che lavorano in<br />
aziende gran<strong>di</strong> piuttosto che in micro,<br />
piccole o me<strong>di</strong>e aziende. Lo scarto<br />
si focalizza su due aspetti: retribuzione<br />
e tempo, ossia con<strong>di</strong>zioni prese<br />
in considerazione all’interno delle<br />
gran<strong>di</strong> aziende. Questi aspetti <strong>di</strong>vergono<br />
in funzione della posizione occupata,<br />
se si è titolari oppure formatori<br />
o formatrici.<br />
Si nota una similarità nelle risposte,<br />
da un lato tra i formatori e le formatrici<br />
e il personale operante in<br />
gran<strong>di</strong> aziende, dall’altro tra i e le titolari<br />
e il personale impiegato in microaziende<br />
e in PMI. Questa costatazione<br />
sottolinea l’eterogeneità delle<br />
situazioni a <strong>di</strong>pendenza del contesto<br />
d’esercizio; spesso i e le titolari si occupano<br />
<strong>di</strong> appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti<br />
all’interno <strong>di</strong> realtà più piccole, dove<br />
la pressione per la red<strong>di</strong>tività è al<br />
massimo e la <strong>formazione</strong> è subor<strong>di</strong>nata<br />
alla produzione. Nonostante le<br />
con<strong>di</strong>zioni quadro per una <strong>formazione</strong><br />
<strong>di</strong> qualità siano auspicate, risultano<br />
impossibili da attuare. Sottrarre<br />
tempo alla produzione o retribuire<br />
formatori e formatrici rappresenta<br />
un costo <strong>di</strong>fficilmente sostenibile per<br />
le piccole realtà, mentre è facilmente<br />
gestibile per quelle gran<strong>di</strong>.<br />
Red<strong>di</strong>tività a <strong>di</strong>scapito<br />
della qualità?<br />
Le con<strong>di</strong>zioni d’esercizio <strong>di</strong> formatori<br />
e formatrici riflettono la duplice sfida<br />
delle aziende: assicurare la red<strong>di</strong>tività<br />
offrendo al contempo un accompagnamento<br />
alle appren<strong>di</strong>ste e agli<br />
appren<strong>di</strong>sti il più vicino possibile alla<br />
realtà economica. Di conseguenza,<br />
fare dell’azienda un luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
<strong>di</strong> qualità passa dalla messa in<br />
pratica e dal miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni<br />
quadro dei formatori e delle<br />
formatrici.<br />
Queste con<strong>di</strong>zioni conferiscono loro<br />
il riconoscimento per il ruolo che<br />
svolgono, essenziale alla perpetuità<br />
del sistema duale, in particolar modo<br />
ora che alcuni settori stentano a trovare<br />
la manodopera qualificata <strong>di</strong> cui<br />
necessitano. In effetti, la qualità del<br />
sistema duale non si basa soltanto sui<br />
<strong>di</strong>versi luoghi che la compongono,<br />
bensì sul riconoscimento <strong>di</strong> tutti gli<br />
attori e <strong>di</strong> tutte le attrici.<br />
■ Na<strong>di</strong>a Lamamra, responsabile del campo<br />
<strong>di</strong> ricerca Processi d’integrazione e <strong>di</strong><br />
esclusione, SUFFP ■ Matilde Wenger, Senior<br />
researcher, campo <strong>di</strong> ricerca Processi <strong>di</strong><br />
appren<strong>di</strong>mento e misure <strong>di</strong> sostegno, SUFFP<br />
Bibliografia<br />
■ Berger, J.-L., Wenger, M., & Sauli, F. (2020).<br />
La qualité de la formation professionnelle<br />
duale en Suisse. Education permanente,<br />
(2), 91–99.<br />
https://doi.org/10.3917/edpe.223.0091<br />
■ Lamamra, N., & Besozzi, R. (2019). Former<br />
en entreprise : les pratiques éducatives au<br />
cœur du monde du travail. Revue Suisse de<br />
Sociologie, 45(3), 317–336.<br />
■ Wenger, M. & Lamamra, N. (2023). Les<br />
besoins et préférences en matière de<br />
formation continue des personnes<br />
formatrices d’apprenti-e-s. Analyses de<br />
l’enquête en ligne – Rapport final. HEFP.<br />
▶ www.suffp.swiss/bisogni-formatoriformatrici-aziende<br />
▶ www.suffp.swiss/qualita-<strong>formazione</strong>professionale-<strong>di</strong>-base<br />
▶ www.suffp.swiss/formatori-formatriciazienda-persone-chiave<br />
▶ https://topausbildungsbetrieb.ch/it/<br />
Fonte: Wenger & Lamamra, 2023. Grafico: SUFFP / Captns<br />
16 17<br />
↑<br />
Fotografia <strong>di</strong> Erwan Hiroz, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale come interactive me<strong>di</strong>a<br />
designer, École romande d’arts et communication (Eracom), Losanna
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
20 anni <strong>di</strong> progetti SUFFP per la cooperazione tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
Come favorire il<br />
trasferimento<br />
delle conoscenze<br />
Di Marlise Kammermann e Andreas Frey<br />
La collaborazione tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> è definita in modo<br />
vincolante nella legge federale sulla <strong>formazione</strong> professionale,<br />
ma non è sempre attuata in modo sod<strong>di</strong>sfacente. La cooperazione<br />
presuppone che chi nei tre luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> trasmette conoscenze<br />
si coor<strong>di</strong>ni per definire insieme i contenuti della <strong>formazione</strong>.<br />
Alla SUFFP ciò è sperimentato in un progetto nell’ambito della<br />
<strong>formazione</strong> <strong>di</strong> base <strong>di</strong> formatori e formatrici a titolo principale.<br />
Coor<strong>di</strong>narsi sui contenuti della <strong>formazione</strong><br />
sostiene il trasferimento delle conoscenze<br />
in azienda, nella scuola professionale<br />
e nei corsi interaziendali (CI). Nel ciclo<br />
<strong>di</strong> stu<strong>di</strong> con certificato per formatori<br />
e formatrici a titolo principale in CI e in<br />
luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> equivalenti, come<br />
pure in scuole d’arti e mestieri e in altre<br />
istituzioni riconosciute per la <strong>formazione</strong><br />
professionale pratica (CFP), le studentesse<br />
e gli studenti della SUFFP sviluppano<br />
un progetto <strong>di</strong> collaborazione con un<br />
altro luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> nell’ambito <strong>di</strong><br />
un controllo delle competenze. Questi<br />
progetti aiutano poi le appren<strong>di</strong>ste e gli<br />
appren<strong>di</strong>sti a mettere in correlazione in<br />
modo ottimale quanto appreso in due luoghi<br />
<strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />
Retrospettiva<br />
Dopo l’entrata in vigore della nuova legge<br />
federale sulla <strong>formazione</strong> professionale<br />
nel gennaio 2004, si è lavorato con energia<br />
all’obiettivo <strong>di</strong> sviluppare e offrire formazioni<br />
<strong>di</strong> base per tutti i campi nella <strong>formazione</strong><br />
professionale e per tutte le categorie<br />
<strong>di</strong> responsabili della <strong>formazione</strong><br />
professionale a titolo principale e accessorio<br />
<strong>di</strong> tutti i rami, le scuole professionali,<br />
i centri CI e altri luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />
Una sfida particolare si è rivelata quella <strong>di</strong><br />
capire come, a partire dalle formazioni <strong>di</strong><br />
base, avviare e promuovere la cooperazione<br />
tra aziende, scuole professionali e chi<br />
fornisce i CI.<br />
Negli ultimi 20 anni, le studentesse e<br />
gli studenti del CFP presso la SUFFP coor<strong>di</strong>nano<br />
e attuano progetti interessanti<br />
insieme ad altre persone responsabili della<br />
<strong>formazione</strong> professionale. I progetti<br />
«Alles LOGO» e «The Hours» mostrano in<br />
modo esemplare il potenziale delle cooperazioni<br />
tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> per<br />
le appren<strong>di</strong>ste e gli appren<strong>di</strong>sti.<br />
■ Marlise Kammermann, Senior researcher del Servizio <strong>di</strong> valutazione della SUFFP e del campo <strong>di</strong> ricerca<br />
Identità professionale e <strong>di</strong>versità nonché Senior lecturer del Master in <strong>formazione</strong> professionale, SUFFP<br />
■ Andreas Frey, professore <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica della <strong>formazione</strong> professionale e dell’economia alla Scuola<br />
universitaria dell’agenzia dell’impiego tedesca HdBA, Mannheim & Schwerin nonché docente ospite alla<br />
SUFFP<br />
Illustrazione: Captns<br />
«Alles LOGO»: una porta <strong>di</strong> garage<br />
unisce due luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
Nicolas Lü<strong>di</strong>, istruttore dei CI a Villaz-Saint-Pierre (FR), forma alle professioni Installatore/trice elettricista AFC ed Elettricista <strong>di</strong><br />
montaggio AFC. Il progetto che ha sviluppato e attuato insieme all’insegnante <strong>di</strong> materie professionali aiuta le persone al terzo<br />
anno <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato della professione Installatore/trice elettricista AFC a confrontarsi con microcoman<strong>di</strong> muovendosi tra i<br />
<strong>di</strong>versi luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>. Questo nell’ambito della programmazione, dell’installazione, dell’impostazione dei parametri e della<br />
messa in funzione della porta elettronica <strong>di</strong> un garage. Nicolas Lü<strong>di</strong> ci parla del suo progetto.<br />
el <strong>di</strong>cembre 2022 il cinema <strong>di</strong> Sier-<br />
proiettava il film ‹The Hours›,<br />
«Nre<br />
che narra la storia <strong>di</strong> tre donne in tre epoche<br />
<strong>di</strong>fferenti. Il Comune <strong>di</strong> Sierre ha chiesto<br />
all’École de Couture <strong>di</strong> creare capi d’abbigliamento<br />
autentici della moda delle tre<br />
epoche da esporre nell’atrio del cinema.<br />
Insieme alla mia collega <strong>di</strong> atelier e alla<br />
docente responsabile <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno tecnico<br />
<strong>di</strong> moda ho elaborato un progetto per<br />
la collezione, che è stata poi creata con la<br />
collaborazione delle appren<strong>di</strong>ste e degli<br />
appren<strong>di</strong>sti.<br />
«Spero che al momento della<br />
procedura <strong>di</strong> qualificazione<br />
le persone in <strong>formazione</strong><br />
siano in grado <strong>di</strong> fornire<br />
prestazioni migliori grazie<br />
alla cooperazione tra i luoghi<br />
<strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.»<br />
e appren<strong>di</strong>ste e gli appren<strong>di</strong>sti do-<br />
programmare l’impianto <strong>di</strong><br />
«Lvevano<br />
<strong>di</strong>stribuzione della porta <strong>di</strong> un garage con<br />
l’aiuto <strong>di</strong> sensori ottici in base a un modello.<br />
In una prima fase hanno elaborato la<br />
teoria corrispondente nell’ambito delle<br />
materie professionali. In questo contesto<br />
era importante programmare autonomamente<br />
un microcomando e scambiarsi<br />
opinioni in gruppo. Grazie a un programma<br />
gratuito hanno potuto testare <strong>di</strong>versi<br />
meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> programmazione al computer.<br />
Per il trasferimento nella pratica, nell’ambito<br />
del CI hanno presentato la programmazione<br />
della porta del garage, trasferendola<br />
con il mio aiuto a un modulo LOGO. In<br />
azienda, hanno poi programmato l’impianto<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione in base al modello. Quando<br />
commettevano errori, le esortavo a cercare<br />
delle soluzioni in autonomia.<br />
Il nostro progetto ha <strong>di</strong>mostrato che le<br />
persone in <strong>formazione</strong> hanno compreso<br />
il funzionamento <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> programmazione,<br />
sentendosi in grado <strong>di</strong> applicarlo.<br />
Spero che in questo modo, al momento<br />
della procedura <strong>di</strong> qualificazione,<br />
siano in grado <strong>di</strong> fornire prestazioni migliori<br />
nell’ambito della tecnica dei microcoman<strong>di</strong><br />
grazie alla cooperazione tra i luoghi<br />
<strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.» mka<br />
«The Hours»: creazione <strong>di</strong> costumi storici<br />
grazie a due luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
Melinda Müller è formatrice all’École de Couture <strong>di</strong> Sierre (VS), una scuola professionale che forma alle professioni Creatore/trice<br />
d’abbigliamento e Addetta/o alla cucitura. Gli incarichi esterni sono una componente importante della <strong>formazione</strong>. Su uno <strong>di</strong><br />
questi si è basato il progetto <strong>di</strong> cooperazione tra i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> che Melinda Müller ha sviluppato nell’ambito del suo<br />
controllo delle competenze alla SUFFP.<br />
«Per le persone in <strong>formazione</strong><br />
è stato molto motivante<br />
abbozzare e creare un capo<br />
d’abbigliamento per una<br />
mostra.»<br />
Nella scuola professionale le persone<br />
in <strong>formazione</strong> hanno sviluppato i <strong>di</strong>segni<br />
tecnici <strong>di</strong> moda e nell’atelier le abbiamo<br />
poi coinvolte a creare i cartamodelli, tagliare<br />
i costumi e cucire i capi d’abbigliamento.<br />
Le appren<strong>di</strong>ste e gli appren<strong>di</strong>sti<br />
hanno pianificato, documentato e riflettuto<br />
sul proprio operato relativo alla collezione<br />
nell’ambito <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> lavoro<br />
in cui hanno descritto il modello, il <strong>di</strong>segno<br />
tecnico <strong>di</strong> moda, gli articoli <strong>di</strong> merceria,<br />
l’utilizzo e la composizione delle<br />
stoffe, il preventivo dei costi, le tempistiche,<br />
gli obiettivi e altro ancora. Per le persone<br />
in <strong>formazione</strong> è stato molto motivante<br />
abbozzare e creare un capo d’abbigliamento<br />
per una mostra. Il progetto ha<br />
avuto grande successo.» mka<br />
18 19
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> Per la pratica <strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> Per la pratica<br />
Sviluppo <strong>di</strong> competenze linguistiche<br />
Sì, oui, ja, yes: lingue straniere nella<br />
<strong>formazione</strong> professionale <strong>di</strong> base<br />
Di Kathrin Jonas Lambert e Patricia Notter<br />
La conoscenza delle lingue straniere è un’importante risorsa personale e professionale e sta acquisendo sempre più<br />
importanza sul mercato del lavoro. Sempre più organi responsabili decidono perciò <strong>di</strong> integrare una o più lingue<br />
straniere nelle loro formazioni. In questo contesto, la Segreteria <strong>di</strong> Stato per la <strong>formazione</strong>, la ricerca e l’innovazione<br />
(SEFRI) e la SUFFP hanno elaborato una guida per l’integrazione delle lingue straniere nella <strong>formazione</strong> professionale<br />
<strong>di</strong> base. La guida in<strong>di</strong>ca quali risorse organizzative e <strong>di</strong>dattiche sono necessarie a questo fine nei vari luoghi<br />
<strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />
L’impiegato del commercio al dettaglio si rende conto che<br />
la sua cliente capisce solo l’inglese. Anche chi lavora in ambito<br />
ospedaliero si trova spesso confrontato a pazienti che<br />
non parlano la lingua del posto. Se in una professione è importante<br />
poter comunicare, leggere o effettuare ricerche<br />
in <strong>di</strong>verse lingue, è opportuno integrare lingue straniere<br />
nel programma <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>. La lingua deve essere sviluppata<br />
nell’ambito del plurilinguismo funzionale.<br />
Il termine «funzionale» descrive la capacità <strong>di</strong> utilizzare<br />
una lingua in modo tale da poter comunicare in situazioni<br />
lavorative concrete. La perfetta padronanza della<br />
lingua straniera non è determinante.<br />
Secondo la Commissione europea per l’istruzione, la<br />
gioventù, la cultura e lo sport, la conoscenza delle lingue<br />
straniere è una delle competenze trasversali chiave. Queste<br />
competenze sono importanti per la permeabilità del<br />
sistema educativo e possono facilitare un’ulteriore <strong>formazione</strong><br />
dopo l’appren<strong>di</strong>stato. Come <strong>di</strong>mostrato da <strong>di</strong>versi<br />
stu<strong>di</strong>, sono inoltre un vantaggio per la mobilità sul mercato<br />
del lavoro e aumentano le opportunità <strong>di</strong> impiego.<br />
I seguenti punti sono fondamentali per riuscire a integrare<br />
una lingua straniera nella <strong>formazione</strong> professionale<br />
<strong>di</strong> base:<br />
3.<br />
Integrare le innovazioni negli atti normativi in<br />
materia <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> e darne conto nei certificati<br />
Il livello <strong>di</strong> conoscenza della lingua straniera richiesto è evidenziato<br />
nella descrizione del profilo professionale della rispettiva<br />
<strong>formazione</strong> <strong>di</strong> base, nelle descrizioni delle situazioni<br />
e negli obiettivi <strong>di</strong> prestazione dei luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
interessati. Le spiegazioni specifiche alla professione nei<br />
supplementi ai certificati mostrano come la lingua straniera<br />
è stata utilizzata nella pratica professionale. La conoscenza<br />
delle lingue straniere può essere menzionata anche nelle<br />
pagelle scolastiche e negli attestati <strong>di</strong> tirocinio.<br />
Well<br />
done!<br />
It’s<br />
ready.<br />
4.<br />
Oui<br />
Ja<br />
Sì<br />
Sviluppare le competenze in lingua straniera<br />
nella scuola professionale<br />
Yes<br />
Nella scuola professionale, le conoscenze delle lingue straniere<br />
sono sviluppate in base a un orientamento pratico. I<br />
seguenti obiettivi generali fungono da guida: le competenze<br />
linguistiche devono essere approfon<strong>di</strong>te al livello <strong>di</strong> ingresso<br />
(A2 secondo il quadro europeo <strong>di</strong> riferimento) delle persone<br />
in <strong>formazione</strong>, in base alla professione specifica, o essere<br />
estese a un livello superiore (B1). L’obiettivo è definito<br />
d’intesa con i partner interessati, in base alle<br />
esigenze della professione.<br />
L’unità <strong>di</strong>dattica per fioriste e fioristi, illustra come la<br />
lingua straniera possa essere sviluppata come parte<br />
delle competenze professionali (in francese):<br />
1.<br />
Chiarire le<br />
esigenze<br />
Includere una lingua straniera nella <strong>formazione</strong> professionale<br />
<strong>di</strong> base è una decisione <strong>di</strong> principio, presa d’intesa con<br />
i partner interessati e basata sulle esigenze del mercato del<br />
lavoro. Gli organi responsabili possono <strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> questa<br />
decisione nell’ambito della valutazione quinquennale <strong>di</strong> una<br />
professione o affrontare il tema in occasione <strong>di</strong> conferenze<br />
ed eventi settoriali. La scelta <strong>di</strong> una seconda lingua nazionale<br />
o dell’inglese <strong>di</strong>pende dal mercato del lavoro locale.<br />
2.<br />
Definire gli obiettivi <strong>di</strong> valutazione<br />
per i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
Alcuni programmi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>di</strong> base si concentrano sulla<br />
comunicazione con la clientela, ad esempio per quanto<br />
riguarda le consulenze, mentre altri mettono l’accento sulla<br />
comprensione del testo. La situazione lavorativa in cui è richiesta<br />
la conoscenza <strong>di</strong> una lingua straniera determina quin<strong>di</strong><br />
gli obiettivi <strong>di</strong> valutazione per i luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>. Questo<br />
richiede un buon coor<strong>di</strong>namento dei luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />
Per essere in grado <strong>di</strong> fornire una buona consulenza alla<br />
clientela in azienda, le persone in <strong>formazione</strong> devono essere<br />
preparate a questo compito nella scuola professionale, per<br />
esempio con giochi <strong>di</strong> ruolo che mettono in scena situazioni<br />
<strong>di</strong> consulenza.<br />
Vali<strong>di</strong> esempi <strong>di</strong> obiettivi <strong>di</strong> valutazione per i vari luoghi<br />
<strong>di</strong> <strong>formazione</strong> sono riportati nella guida sull’integrazione<br />
delle lingue straniere a partire dalla p.22<br />
Illustrazione: Captns<br />
■ Kathrin Jonas Lambert, responsabile del Centro <strong>di</strong> competenza bili e<br />
lingue, SUFFP ■ Patricia Notter, responsabile <strong>di</strong> progetto, Centro per lo<br />
sviluppo delle professioni, SUFFP<br />
▶ www.suffp.swiss/guida-integrazione-lingue-straniere<br />
▶ www.suffp.swiss/bili<br />
20<br />
21<br />
5.<br />
Utilizzare e sviluppare le lingue straniere<br />
nella pratica professionale<br />
È importante che le persone in <strong>formazione</strong> siano in grado <strong>di</strong><br />
agire in una lingua straniera. Occorrono opportunità per<br />
esercitarsi ad applicare quanto appreso in situazioni sempre<br />
nuove e acquisire sicurezza.<br />
In molte aziende, le lingue straniere fanno parte del quoti<strong>di</strong>ano.<br />
Gli organi responsabili dovrebbero tuttavia sostenere<br />
le aziende formatrici poco confrontate con le lingue straniere<br />
nello sviluppo delle competenze linguistiche delle persone<br />
in <strong>formazione</strong>. In questo contesto sono tra l’altro<br />
applicabili le seguenti misure: documentazione <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
nella lingua straniera, corsi <strong>di</strong> utilizzo dell’intelligenza artificiale<br />
(IA) per l’acquisizione <strong>di</strong> lingue straniere<br />
o collaborazioni con aziende formatrici<br />
<strong>di</strong> un’altra lingua e tandem linguistici.<br />
L’intelligenza artificiale può fornire un supporto,<br />
per esempio un tutor linguistico (in inglese):<br />
6.<br />
Rafforzare e sviluppare<br />
le collaborazioni tra scuole<br />
L’integrazione delle lingue straniere nelle competenze operative<br />
richiede una maggiore collaborazione tra insegnanti<br />
<strong>di</strong> lingue straniere e <strong>di</strong> competenze professionali. In alcuni<br />
Cantoni si creano tandem <strong>di</strong> insegnanti che insieme sviluppano<br />
materiale <strong>di</strong>dattico per garantire la qualità linguistica<br />
e professionale. In linea <strong>di</strong> principio, si consiglia che i e le<br />
insegnanti seguano una <strong>formazione</strong> linguistica e <strong>di</strong>dattica<br />
continua.
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
Formatori o formatrici in corsi interaziendali<br />
Una <strong>formazione</strong> pedagogica<br />
dal doppio beneficio<br />
Di Jessica Chauvet-Maurer<br />
Entrata in funzione delle e dei neo-insegnanti <strong>di</strong> scuola professionale<br />
La scuola professionale come<br />
primo luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
Di Olivier Neuhaus<br />
Professioniste e professionisti, il cui<br />
lavoro è apprezzato e riconosciuto,<br />
s’impegnano nella <strong>formazione</strong> professionale<br />
come formatori e formatrici<br />
nei corsi interaziendali. Tuttavia, alla<br />
maggior parte <strong>di</strong> loro non è richiesta<br />
una <strong>formazione</strong> pedagogica.<br />
Le prime lezioni non sono semplici per i e le neo-insegnanti<br />
<strong>di</strong> scuola professionale. L’accoglienza nelle se<strong>di</strong> scolastiche<br />
tende a concentrarsi più su aspetti organizzativi che<br />
pedagogici. Per invertire questa tendenza, a Friburgo è<br />
stato introdotto un <strong>di</strong>spositivo sperimentale chiamato<br />
«Cafés Pédagogiques» basato sul lavoro <strong>di</strong> dottorato realizzato<br />
da un docente della SUFFP.<br />
La <strong>formazione</strong> professionale <strong>di</strong> base<br />
si svolge in tre luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>:<br />
l’azienda, la scuola professionale e i<br />
corsi interaziendali (CI). La Segreteria<br />
<strong>di</strong> Stato per la <strong>formazione</strong>, la ricerca<br />
e l’innovazione SEFRI propone<br />
all’interno della pubblicazione «La<br />
<strong>formazione</strong> professionale in Svizzera.<br />
Fatti e cifre 2022» una definizione<br />
dei CI: «Integrano la pratica professionale<br />
e la <strong>formazione</strong> scolastica e<br />
puntano a trasmettere e far acquisire<br />
capacità pratiche fondamentali.»<br />
La <strong>formazione</strong> dei formatori e delle<br />
formatrici CI è prescritta dall’Or<strong>di</strong>nanza<br />
sulla <strong>formazione</strong> professionale<br />
(OFPr), e l’articolo 45 stabilisce che<br />
una <strong>formazione</strong> pedagogica debba venir<br />
loro <strong>di</strong>spensata. La particolarità<br />
che accomuna queste figure formatrici<br />
è che sono tenute a mantenere<br />
un’attività professionale nel proprio<br />
settore <strong>di</strong> competenza per poter impartire<br />
questi corsi.<br />
Nessun obbligo a formarsi<br />
La continuità e la realtà professionale<br />
sono in tal modo garantite. Di frequente,<br />
il o la professionista investe<br />
in me<strong>di</strong>a nei CI meno <strong>di</strong> quattro ore<br />
a settimana; in tal caso, l’articolo 47<br />
dell’OFPr prevede che non sussiste<br />
l’obbligo <strong>di</strong> una <strong>formazione</strong> pedagogica.<br />
↑<br />
Fotografia <strong>di</strong> Florian Cuttat, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale come interactive me<strong>di</strong>a<br />
designer, École romande d’arts et communication (Eracom), Losanna<br />
Queste figure formative s’impegnano<br />
con motivazione, piacere ed energia<br />
nel trasmettere le proprie conoscenze<br />
professionali. Sono reclutate<br />
dalle organizzazioni del mondo del<br />
lavoro oml e tengono più volte all’anno<br />
formazioni destinate alle appren<strong>di</strong>ste<br />
e agli appren<strong>di</strong>sti, con un contenuto<br />
determinato dall’or<strong>di</strong>nanza relativa<br />
alla <strong>formazione</strong> professionale<br />
<strong>di</strong> base in questione. Malgrado l’interesse<br />
per la <strong>di</strong>dattica, quest’ultima è<br />
loro preclusa, non potendo accedere<br />
alle formazioni abilitanti.<br />
Una nuova identità<br />
Molte e molti <strong>di</strong> loro decidono <strong>di</strong> seguire<br />
una <strong>formazione</strong> pedagogica <strong>di</strong><br />
propria iniziativa. In Svizzera romanda<br />
le oml organizzano anche formazioni<br />
specifiche de<strong>di</strong>cate tramite la<br />
SUFFP che durano da uno a tre giorni,<br />
in modo che possano acquisire una<br />
base pedagogica utile alla propria attività<br />
d’insegnamento. Durante questi<br />
corsi hanno l’opportunità <strong>di</strong> formarsi<br />
per garantire nel miglior modo possibile<br />
lo sviluppo delle competenze <strong>di</strong><br />
appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti.<br />
Inoltre, è possibile osservare un’evoluzione<br />
identitaria nell’assetto professionale<br />
<strong>di</strong> formatori e formatrici;<br />
questa nuova identità risponde al bisogno<br />
<strong>di</strong> legittimità delle professioniste<br />
e dei professionisti che <strong>di</strong>ventano<br />
figure formative. Infatti, con la legittimazione<br />
a trasmettere le proprie conoscenze<br />
e ad accompagnare lo sviluppo<br />
delle competenze delle future professioniste<br />
e dei futuri professionisti,<br />
vedono riconosciuta la propria professionalità.<br />
La <strong>formazione</strong> pedagogica,<br />
per quanto breve, porta un duplice beneficio<br />
a queste figure professionali.<br />
■ Jessica Chauvet-Maurer, responsabile <strong>di</strong><br />
prodotto, Formazione, SUFFP<br />
▶ www.hefp.swiss/formateurs-en-coursinterentreprises-moins-de-4-heureshebdomadaires<br />
(in francese)<br />
Lo scopo dei «Cafés Pédagogiques» è quello <strong>di</strong> permettere<br />
al personale insegnante <strong>di</strong> confrontarsi sul proprio operato<br />
e <strong>di</strong> prendere coscienza <strong>di</strong> un vissuto comune del corpo<br />
insegnante, in particolare nel corso dei primi anni <strong>di</strong> insegnamento.<br />
Il <strong>di</strong>spositivo è stato ideato e messo in pratica<br />
nel 2019 presso la scuola professionale EMF <strong>di</strong> Friburgo, a<br />
seguito <strong>di</strong> un sondaggio condotto nello stesso anno.<br />
L’inchiesta aveva rivelato che la maggior parte dei e<br />
delle insegnanti agli esor<strong>di</strong> beneficiava soltanto <strong>di</strong> un sostegno<br />
<strong>di</strong> tipo organizzativo durante il primo anno <strong>di</strong> lavoro.<br />
Eppure, a detta delle persone intervistate, è proprio<br />
al momento della loro entrata in carica che riterrebbero<br />
più utile un accompagnamento <strong>di</strong> tipo pedagogico.<br />
Nel pieno dell’azione<br />
I «Cafés Pédagogiques» mirano a colmare proprio questa<br />
lacuna. Sono stati così creati dei gruppi composti da due<br />
o tre neo-insegnanti. Dalla loro entrata in funzione si ritrovano<br />
da tre a quattro volte nel corso del primo anno<br />
con un facilitatore o una facilitatrice, ossia <strong>di</strong> un o una<br />
collega con esperienza. Ad ogni incontro, i e le neo-insegnanti<br />
portano un video <strong>di</strong> una situazione significativa<br />
filmata all’interno della propria classe, come ad esempio<br />
l’accoglienza delle persone in <strong>formazione</strong> o la correzione<br />
<strong>di</strong> un esercizio.<br />
Valutazione incrociata<br />
L’incontro prende allora la forma <strong>di</strong> una valutazione incrociata<br />
tra pari: a turno, ogni neo-insegnante presenta<br />
il proprio video, che viene <strong>di</strong>scusso nel gruppo. Per facilitare<br />
gli scambi viene precedentemente condotta un’analisi<br />
su un video esemplificativo.<br />
L’esercizio permette <strong>di</strong> preparare i e le neo-insegnanti<br />
a <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> analisi sviluppati dal ricercatore e<br />
dalla ricercatrice dell’Università <strong>di</strong> Ginevra Alain Muller<br />
e Valérie Lussi Borer relativi a descrizione, interpretazione<br />
e valutazione.<br />
Un esempio che fa scuola<br />
La valutazione incrociata tra pari permette ai e alle neoinsegnanti<br />
<strong>di</strong> attenuare il sentimento <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne e <strong>di</strong><br />
liberare nuove risorse o idee da portare nella propria classe.<br />
La scuola professionale <strong>di</strong>venta così il primo luogo<br />
della loro <strong>formazione</strong> pedagogica.<br />
In seguito all’implementazione del <strong>di</strong>spositivo a<br />
Friburgo, è stato istituito anche in una scuola a Losanna.<br />
■ Olivier Neuhaus, docente Formazione e dottorando in scienze<br />
dell’educazione, SUFFP<br />
Bibliografia<br />
Neuhaus, O. (2022). Lʼévaluation croisée entre pairs pour accompagner<br />
lʼentrée dans le métier des enseignants professionnels. In Journal<br />
international de recherche en éducation et formation (e-JIREF), 8 (3),<br />
pp. 93–115. https://zenodo.org/records/8334709<br />
22 23<br />
↑<br />
Fotografia <strong>di</strong> Florian Cuttat, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale come<br />
interactive me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication (Eracom),<br />
Losanna
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />
<strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
Programma <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> continua delle scuole universitarie <strong>di</strong> pedagogia<br />
Immersione nella<br />
<strong>formazione</strong> professionale<br />
Di Barbara Fontanellaz, Véronique Eicher ed Ellen Laupper<br />
La <strong>formazione</strong> professionale è un ambito molto <strong>di</strong>versificato, caratterizzato da luoghi<br />
<strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>di</strong>fferenti, da numerose materie <strong>di</strong> insegnamento e da poco meno<br />
<strong>di</strong> 250 professioni. Per preparare al meglio formatori, formatrici e insegnanti, le scuole<br />
universitarie <strong>di</strong> pedagogia devono <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> docenti che conoscano bene il quoti<strong>di</strong>ano<br />
lavorativo e le sue sfide. Un nuovo progetto li sostiene con stage <strong>di</strong> osservazione in<br />
situazioni pratiche <strong>di</strong> lavoro, chiamati job shadowing.<br />
Chi presso la SUFFP e altre scuole universitarie<br />
<strong>di</strong> pedagogia eroga formazioni<br />
e formazioni continue a responsabili<br />
della <strong>formazione</strong> professionale<br />
si trova <strong>di</strong> fronte a una duplice sfida:<br />
occorre infatti <strong>di</strong>sporre sia delle conoscenze<br />
in una <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> riferimento<br />
(come la fisica o le lingue), sia<br />
<strong>di</strong> competenze pedagogico-<strong>di</strong>dattiche.<br />
Deve inoltre conoscere le peculiarità<br />
e le sfide della professione delle<br />
appren<strong>di</strong>ste e degli appren<strong>di</strong>sti (per<br />
esempio quelle dell’installatore o<br />
dell’installatrice elettricista), senza<br />
contare quelle legate al fatto che l’appren<strong>di</strong>mento<br />
avviene in tre luoghi <strong>di</strong><br />
<strong>formazione</strong> <strong>di</strong>versi.<br />
Dieci job shadowing <strong>di</strong><br />
mezza giornata<br />
Per garantire questo impegnativo profilo<br />
<strong>di</strong> competenza, la SUFFP ha sviluppato<br />
insieme alle scuole universitarie<br />
<strong>di</strong> pedagogia <strong>di</strong> Lucerna, San Gallo e<br />
Zurigo un programma <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
continua per docenti. Il programma è<br />
cofinanziato da swissuniversities<br />
nell’ambito del progetto pilota che mira<br />
a rafforzare questo profilo <strong>di</strong> doppia<br />
competenza tra i e le nuove docenti<br />
delle scuole universitarie professionali<br />
e delle ASP.<br />
Il programma, della durata <strong>di</strong> un anno,<br />
è composto da più elementi. L’elemento<br />
centrale è rappresentato da<br />
job shadowing personalizzati che<br />
consentono ai e alle partecipanti <strong>di</strong><br />
visitare i <strong>di</strong>versi luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>,<br />
osservare così situazioni <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />
e indentificare temi con<br />
i quali i e le loro studenti sono confrontati<br />
nella loro vita professionale<br />
quoti<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> insegnanti, formatori/<br />
formatrici o istruttori/istruttrici <strong>di</strong><br />
corsi interaziendali.<br />
Parallelamente ai <strong>di</strong>eci job shadowing,<br />
ognuno <strong>di</strong> una mezza giornata,<br />
i e le partecipanti creano un<br />
portfolio nel quale documentano le<br />
proprie osservazioni e conoscenze,<br />
deducendone possibilità <strong>di</strong> transfer<br />
nella propria attività <strong>di</strong> insegnamento.<br />
Nella fase pilota sono inoltre organizzati<br />
eventi destinati alle scuole<br />
universitarie coinvolte.<br />
Temi <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento molto<br />
<strong>di</strong>versi tra loro<br />
Tre docenti della SUFFP che prendono<br />
parte al programma forniscono una<br />
panoramica della <strong>di</strong>versità degli stage<br />
<strong>di</strong> osservazione: «Mi interessa capire<br />
come gli e le insegnanti della maturità<br />
professionale vivono l’inter<strong>di</strong>sciplinarietà<br />
e come integrano il loro approccio<br />
inter<strong>di</strong>sciplinare nell’insegnamento»,<br />
<strong>di</strong>ce Luca Bausch, docente in<br />
<strong>di</strong>versi cicli <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o a Lugano.<br />
Clau<strong>di</strong>a Rapold, responsabile <strong>di</strong><br />
progetto senior per la Formazione<br />
continua a Zollikofen, ha svolto il suo<br />
primo job shadowing: «Ho assistito alla<br />
lezione <strong>di</strong> una classe <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
pratica in una scuola professionale e<br />
«Mi interessa capire come<br />
gli e le insegnanti della<br />
maturità professionale<br />
vivono l’inter<strong>di</strong>sciplinarietà.»<br />
ho osservato come l’insegnante affronta<br />
le gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenze della classe a livello<br />
<strong>di</strong> prestazioni». Ne ha potuto trarre<br />
conoscenze molto utili. «Posso utilizzarle<br />
per l’ulteriore sviluppo delle<br />
nostre offerte <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> continua<br />
sul tema del sostegno e del coaching<br />
delle persone in <strong>formazione</strong>».<br />
Le prime riflessioni sul transfer ce<br />
le fornisce Regula Künzi, docente degli<br />
e delle insegnanti <strong>di</strong> materie professionali<br />
a Zollikofen: «I colloqui con<br />
le persone in <strong>formazione</strong> in una falegnameria<br />
e nella scuola professionale<br />
mi hanno fatto capire che vogliono<br />
essere trattate da professioniste e che<br />
aspirano ad autonomia e autoresponsabilità».<br />
Questa esperienza la sprona<br />
a sviluppare presso la SUFFP modalità<br />
<strong>di</strong> <strong>formazione</strong> autogestite, come<br />
gli «Student Driven Stu<strong>di</strong>es» – che<br />
possano servire da «modello ed esperienza<br />
personale per future e futuri<br />
insegnanti».<br />
Questi esempi <strong>di</strong>mostrano in modo<br />
emblematico la <strong>di</strong>versità delle questioni<br />
trattate. Sono domande su temi<br />
<strong>di</strong> rilievo e sviluppi attuali che figurano<br />
anche nell’iniziativa Formazione<br />
professionale 2030.<br />
Un arricchimento non solo<br />
per le nuove leve<br />
Il programma pilota è accompagnato<br />
da un team <strong>di</strong> valutazione della SUFFP<br />
e dell’ASP <strong>di</strong> San Gallo. Nell’ambito<br />
della valutazione sono realizzate, tra<br />
l’altro, interviste con i e le partecipanti<br />
e le persone responsabili del programma.<br />
I portfolio saranno inoltre<br />
oggetto <strong>di</strong> un’analisi.<br />
I primi risultati mostrano che è fattibile<br />
e sensato organizzare <strong>di</strong>eci job<br />
shadowing sull’arco <strong>di</strong> un anno. I e le<br />
partecipanti riferiscono inoltre che i<br />
luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> contattati hanno<br />
reagito in modo molto positivo e che<br />
vi hanno appreso molto nel corso delle<br />
visite: in questo modo possono per<br />
esempio essere osservate situazioni <strong>di</strong><br />
appren<strong>di</strong>mento utili per l’insegnamento,<br />
o identificati temi che necessitano<br />
<strong>di</strong> un approfon<strong>di</strong>mento in classe.<br />
Il programma può essere<br />
così inteso anche come uno<br />
strumento <strong>di</strong> sviluppo del<br />
personale e della qualità.<br />
Il programma serve a qualificare<br />
le nuove leve delle scuole universitarie<br />
<strong>di</strong> pedagogia. Sin dalla fase <strong>di</strong> progettazione<br />
è però emerso che può essere<br />
un arricchimento anche per docenti<br />
con esperienza. Gli sviluppi<br />
della società, come la <strong>di</strong>gitalizzazione<br />
o il cambiamento climatico, cambiano<br />
il mondo del lavoro e le professioni<br />
stesse. Di conseguenza, i e le docenti<br />
delle scuole universitarie <strong>di</strong><br />
pedagogia devono conoscere i cambiamenti<br />
della vita lavorativa <strong>di</strong> tutti<br />
i giorni dei loro gruppi <strong>di</strong> riferimento<br />
e integrarli nell’insegnamento. Il<br />
programma può essere così inteso anche<br />
come uno strumento <strong>di</strong> sviluppo<br />
del personale e della qualità. La SUFFP<br />
continuerà pertanto a offrirlo, anche<br />
oltre il periodo <strong>di</strong> sostegno da parte<br />
<strong>di</strong> swissuniversities.<br />
■ Barbara Fontanellaz, <strong>di</strong>rettrice, SUFFP<br />
■ Véronique Eicher, responsabile <strong>di</strong> progetto<br />
Servizio <strong>di</strong> valutazione, SUFFP ■ Ellen<br />
Laupper, responsabile <strong>di</strong> progetto Servizio <strong>di</strong><br />
valutazione, SUFFP<br />
▶ www.suffp.swiss/valutazione-programma<strong>di</strong>-stu<strong>di</strong>o-corpo-insegnante<br />
<strong>24</strong><br />
25<br />
↑<br />
Fotografia <strong>di</strong> Haydée Cuenat, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale come interactive me<strong>di</strong>a<br />
designer, École romande d’arts et communication (Eracom), Losanna
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
Formazione <strong>di</strong> base a tempo pieno<br />
Cicli <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> ancorati<br />
nel mondo professionale<br />
Di Sabrina Streuli<br />
Formazione professionale duale nei Paesi Baschi<br />
La scuola ha<br />
un ruolo<br />
determinante<br />
Di Barbara Petrini e Rolf Felser<br />
Modelli <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> misti o a tempo pieno che consentono <strong>di</strong> ottenere un<br />
certificato federale <strong>di</strong> capacità completano il <strong>di</strong>spositivo della <strong>formazione</strong><br />
duale, che gode regolarmente <strong>di</strong> apprezzamenti in Svizzera e a livello internazionale.<br />
Focus su due esempi tra tra<strong>di</strong>zione e innovazione: l’approccio<br />
dell’orologeria e quello del business <strong>di</strong>gitale.<br />
Create <strong>di</strong>versi decenni fa per preservare<br />
il know-how locale, le sei scuole <strong>di</strong><br />
orologeria svizzere sono gradualmente<br />
passate in mano pubblica, come<br />
l’Ecole technique de la Vallée de Joux<br />
(ETVJ) nel 1992. Il suo <strong>di</strong>rettore Frédéric<br />
Schütz racconta: «I Cantoni hanno ripreso<br />
scuole eterogenee che avevano un<br />
ancoraggio e un passato a livello comunale,<br />
ecco perché ogni scuola <strong>di</strong> orologeria<br />
ha un’identità propria».<br />
Scambi intensi con le aziende<br />
Attualmente, l’ETVJ offre corsi nell’ambito<br />
dei cicli <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> duali e corsi<br />
interaziendali nonché formazioni<br />
<strong>di</strong> base e superiori a tempo pieno, fungendo<br />
da centro <strong>di</strong> competenza integrato<br />
nel tessuto economico. «Le<br />
aziende accolgono i e le nostre giovani<br />
per stage, lavori <strong>di</strong> <strong>di</strong>ploma (per la<br />
<strong>formazione</strong> superiore) ma soprattutto<br />
le impiegano al termine della loro <strong>formazione</strong>.<br />
Collaboriamo attivamente<br />
con loro per sviluppare la <strong>formazione</strong><br />
continua e rispondere così alle necessità<br />
<strong>di</strong> queste aziende», precisa il <strong>di</strong>rettore.<br />
E aggiunge: «A volte ripren<strong>di</strong>amo<br />
contratti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato nel<br />
caso in cui una persona in <strong>formazione</strong><br />
si trovi in <strong>di</strong>fficoltà e, viceversa, capita<br />
che un appren<strong>di</strong>stato iniziato a<br />
scuola si concluda in un’azienda» .<br />
La pratica si acquisisce grazie a<br />
compiti molto <strong>di</strong>versi: lavori su pezzi<br />
per allenare la pratica, mandati in subappalto,<br />
servizi post-ven<strong>di</strong>ta o anche<br />
progetti specifici, come la realizzazione<br />
<strong>di</strong> un orologio per il Parlamento<br />
vodese, la cui consegna è prevista nel<br />
20<strong>24</strong>. Frédéric Schütz evidenzia altri<br />
valori aggiunti, come la possibilità <strong>di</strong><br />
svolgere una maturità professionale<br />
integrata o <strong>di</strong> formare personale in<strong>di</strong>pendentemente<br />
dalle marche o dalle<br />
fluttuazioni economiche.<br />
Formazione pratica intensiva<br />
Un altro esempio riguarda la nuova<br />
professione <strong>di</strong> «sviluppatore/sviluppatrice<br />
business <strong>di</strong>gitale». Le aziende<br />
possono scegliere tra la via duale o il<br />
«Dual Boost». Nella Svizzera romanda,<br />
questo modello, già sperimentato<br />
con successo per la <strong>formazione</strong> nel settore<br />
della me<strong>di</strong>amatica, nasce da una<br />
collaborazione tra ICT Mé<strong>di</strong>amatique<br />
romande e il centro <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
3Sheds a Yverdon, Ginevra e Friburgo.<br />
Nell’ambito <strong>di</strong> un accordo <strong>di</strong> prestazioni<br />
con le aziende formatrici, il<br />
centro accoglie future specialiste e<br />
futuri specialisti <strong>di</strong> dati e della <strong>di</strong>gitalizzazione<br />
nel primo anno <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato.<br />
Le loro competenze <strong>di</strong><br />
base sono sviluppate in conformità<br />
al piano <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>, attraverso<br />
mandati attribuiti dai datori e dalle<br />
datrici <strong>di</strong> lavoro. Il seguito dei cicli <strong>di</strong><br />
<strong>formazione</strong> avviene essenzialmente<br />
↑<br />
Fotografia <strong>di</strong> Jemima Lioto, primo anno <strong>di</strong><br />
<strong>formazione</strong> professionale come interactive<br />
me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication<br />
(Eracom), Losanna<br />
in azienda, con la possibilità <strong>di</strong> beneficiare<br />
del sostegno del centro in base<br />
alle esigenze.<br />
■ Sabrina Streuli, responsabile <strong>di</strong> progetto,<br />
Centro per lo sviluppo delle professioni,<br />
SUFFP<br />
▶ www.etvj.ch (in francese)<br />
▶ www.cpih.ch/apprentissages<br />
(in francese e tedesco)<br />
▶ www.ict-me<strong>di</strong>amatique-romande.ch<br />
(in francese)<br />
▶ www.3sheds.ch (in francese)<br />
Non solo in Svizzera, anche in altre parti d’Europa la <strong>formazione</strong><br />
professionale è organizzata secondo un modello<br />
duale. Il <strong>di</strong>rettore del Centro basco per la ricerca e l’innovazione<br />
applicata nella <strong>formazione</strong> professionale illustra<br />
per «<strong>skilled</strong>» il sistema <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale duale<br />
dei Paesi Baschi e quale ruolo rivestono al suo interno i<br />
luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />
Che si svolga nell’industria metalmeccanica o nel settore<br />
delle cure, un appren<strong>di</strong>stato in Spagna dura solitamente<br />
due anni. Le persone in <strong>formazione</strong> più talentuose hanno<br />
la possibilità <strong>di</strong> integrare un terzo anno. Il ruolo della scuola<br />
professionale è centrale nella <strong>formazione</strong> <strong>di</strong> base, come<br />
<strong>di</strong>mostra l’intervista con Jon Labaka, Direttore del Centro<br />
basco per la ricerca e l’innovazione applicata nella <strong>formazione</strong><br />
professionale «Tknika», con il quale la SUFFP collabora<br />
dal 2022, nell’ambito tra l’altro dei job shadowing rivolti<br />
al corpo docente.<br />
La pratica fa parte dell’insegnamento<br />
Nei primi due anni, le persone in <strong>formazione</strong> trascorrono<br />
in azienda circa 500 ore, <strong>di</strong> cui 150 nel primo anno. Come<br />
spiega Jon Labaka, «la scuola ha la responsabilità <strong>di</strong> garantire<br />
che le persone in <strong>formazione</strong> maturino sia l’esperienza<br />
pratica, sia le conoscenze teoriche a loro necessarie».<br />
L’attenzione si concentra sulle competenze generali rilevanti<br />
per le relative professioni. Per questo motivo, il periodo<br />
<strong>di</strong> <strong>formazione</strong> in azienda è breve, e le persone in <strong>formazione</strong><br />
allenano le loro abilità pratiche anche in classe.<br />
Complessivamente, i primi due anni <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> sono<br />
fortemente <strong>di</strong>retti dalla scuola. Secondo Labaka la scuola<br />
nei Paesi Baschi esercita «un’influenza determinante<br />
sulle competenze da acquisire». Solo circa la metà del contenuto<br />
della <strong>formazione</strong> <strong>di</strong> una professione data è identico<br />
in tutta la Spagna. Un’altra parte è specifica ai Paesi<br />
Baschi e una terza è fissata dalla scuola e dalle aziende.<br />
Terzo anno focalizzato sull’azienda<br />
Nel terzo anno <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato, frequentato da circa il 10<br />
per cento delle persone in <strong>formazione</strong>, il focus è posto<br />
sulla <strong>formazione</strong> in azienda. A questo punto, le appren<strong>di</strong>ste<br />
e gli appren<strong>di</strong>sti trascorrono il 70 per cento del loro<br />
tempo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> in azienda e hanno un contratto <strong>di</strong><br />
lavoro. I formatori e le formatrici in azienda rivestono qui<br />
un ruolo centrale. Elaborano un piano <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> con<br />
ciascuna persona in <strong>formazione</strong> in accordo con la scuola<br />
e in base alla situazione personale dell’appren<strong>di</strong>sta, che<br />
acquisirà delle competenze professionali specifiche rilevanti<br />
per una determinata azienda. Il terzo anno della <strong>formazione</strong><br />
duale risulta dunque impegnativo dal punto <strong>di</strong><br />
vista organizzativo, anche perché le appren<strong>di</strong>ste e gli appren<strong>di</strong>sti<br />
seguono un insegnamento comune.<br />
Jon Labaka evidenzia che «il sistema è certamente complesso,<br />
ma è concepito su misura per la realtà dei Paesi<br />
Baschi e ora – dopo <strong>di</strong>versi anni <strong>di</strong> rodaggio – funziona<br />
molto bene». Inoltre, appren<strong>di</strong>stato in tasca, la maggior<br />
parte delle persone <strong>di</strong>plomate si inserisce senza <strong>di</strong>fficoltà<br />
nel mercato del lavoro.<br />
■ Barbara Petrini, responsabile <strong>di</strong> progetto senior, Centro per lo<br />
sviluppo delle professioni, SUFFP ■ Rolf Felser, responsabile <strong>di</strong><br />
settore, Centro per lo sviluppo delle professioni, SUFFP<br />
▶ https://tknika.eus/en/ (in inglese, spagnolo e basco)<br />
26 27<br />
↑<br />
Fotografia <strong>di</strong> Jemima Lioto, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale come<br />
interactive me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication (Eracom),<br />
Losanna
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />
Incontro<br />
E<strong>di</strong>th Müller Loretz, membro della Direzione della Suva<br />
«L’appren<strong>di</strong>sta deve<br />
poter <strong>di</strong>re stop»<br />
Intervista: Peter Bader<br />
Gli infortuni tra le persone in <strong>formazione</strong> sono il doppio rispetto a quelli tra il personale<br />
con un’esperienza professionale pluriennale. L’assicurazione contro gli infortuni svizzera<br />
(Suva) nel 2012 ha lanciato una campagna per porre rime<strong>di</strong>o a questa situazione.<br />
E<strong>di</strong>th Müller Loretz, membro della Direzione della Suva, è convinta che siano soprattutto i<br />
formatori e le formatrici in azienda a dover creare una cultura improntata sulla sicurezza<br />
e sulla prevenzione in cui appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti si sentano a loro agio.<br />
Signora Müller Loretz, lei ha assolto<br />
l’appren<strong>di</strong>stato <strong>di</strong> droghiera.<br />
Ci sono state situazioni pericolose?<br />
Proprio pericolose mai. Ma da droghiera<br />
maneggiavo aci<strong>di</strong> e altre sostanze<br />
chimiche. Dopo un’unica <strong>di</strong>mostrazione<br />
facevo da sola. Allora era<br />
normale; non c’erano ancora le norme<br />
sulla sicurezza che conosciamo<br />
oggi.<br />
Ha due figli. A loro è successo <strong>di</strong><br />
vivere situazioni pericolose nella<br />
<strong>formazione</strong>?<br />
Mia figlia e mio figlio non hanno intrapreso<br />
una <strong>formazione</strong> professionale<br />
duale, ma adesso sono entrambi sportivi<br />
professionisti in <strong>di</strong>scipline piuttosto<br />
pericolose a livello agonistico. Mia<br />
figlia gioca a palla a mano e mio figlio<br />
fa il portiere nel FC Lucerna. Fortunatamente,<br />
finora non hanno subito infortuni<br />
importanti.<br />
In Svizzera gli infortuni sul lavoro<br />
colpiscono una persona in<br />
<strong>formazione</strong> su otto, <strong>di</strong> cui due<br />
hanno conseguenze letali.<br />
Il rischio <strong>di</strong> infortunio è doppio<br />
rispetto alle persone adulte.<br />
Perché?<br />
mad /@grund.photo<br />
L’appren<strong>di</strong>sta non conosce ancora i<br />
pericoli o li sottovaluta. Inoltre, le persone<br />
giovani sono più propense al rischio<br />
e al contempo sono ancora inesperte.<br />
Per questo il maggior rischio<br />
<strong>di</strong> infortuni non riguarda solo chi svolge<br />
un appren<strong>di</strong>stato ma in generale i<br />
lavoratori e le lavoratrici giovani. Sul<br />
posto <strong>di</strong> lavoro non hanno ancora <strong>di</strong>mestichezza<br />
con procedure operative<br />
sistematiche che permettono <strong>di</strong> ridurre<br />
i rischi al minimo. Spesso, inoltre,<br />
manca o è insufficiente l’istruzione e<br />
la vigilanza da parte dei formatori e<br />
delle formatrici in azienda.<br />
Ci sono scenari <strong>di</strong> infortunio tipici?<br />
Per noi è <strong>di</strong>fficile generalizzare perché<br />
non sempre conosciamo l’esatta<br />
<strong>di</strong>namica dell’infortunio. Certo è che<br />
la maggior parte si ferisce alle mani<br />
mentre taglia, trapana o punzona.<br />
Subiscono più infortuni i ragazzi<br />
delle ragazze?<br />
Sì. Da un lato, gli uomini svolgono più<br />
spesso professioni nelle quali gli infortuni<br />
sono più frequenti, come nelle<br />
attività forestali, nella costruzione<br />
<strong>di</strong> binari o nei cantieri e<strong>di</strong>li. Dall’altro,<br />
gli uomini sono più inclini al rischio<br />
come conferma anche il più alto numero<br />
<strong>di</strong> infortuni nel tempo libero.<br />
Che ruolo hanno lo stress e<br />
la fretta negli infortuni?<br />
In molte aziende, stress e fretta sono<br />
la normalità. Più i ritmi sono elevati,<br />
più è importante attenersi alle regole<br />
<strong>di</strong> importanza vitale e <strong>di</strong>re stop nelle<br />
situazioni <strong>di</strong> pericolo. Per le appren<strong>di</strong>ste<br />
e gli appren<strong>di</strong>sti non è sempre facile<br />
dare prova <strong>di</strong> questo coraggio; perciò,<br />
è fondamentale che la <strong>di</strong>rezione<br />
aziendale promuova ed esiga una cultura<br />
del lavoro sana e improntata sulla<br />
sicurezza e sia essa stessa <strong>di</strong> esempio.<br />
Nel 2012 la Suva ha lanciato la<br />
campagna <strong>di</strong> prevenzione «Tirocinio<br />
in sicurezza». Su cosa punta?<br />
Uno degli aspetti principali riguarda<br />
il ruolo dei formatori e delle formatrici<br />
in azienda, che hanno il compito<br />
<strong>di</strong> sensibilizzare i e le giovani ai pericoli<br />
e mostrare loro approcci sistematici.<br />
È fondamentale che l’appren<strong>di</strong>sta<br />
possa <strong>di</strong>re stop in qualsiasi momento<br />
<strong>di</strong> fronte a situazioni critiche in cui si<br />
sente a <strong>di</strong>sagio.<br />
L’esperta della sicurezza<br />
E<strong>di</strong>th Müller Loretz, 55 anni, si è <strong>di</strong>plomata<br />
come droghiera; successivamente si<br />
è laureata in economia aziendale e in<br />
seguito ha stu<strong>di</strong>ato comunicazione e<br />
psicologia organizzativa e del lavoro. Nel<br />
1988, in qualità <strong>di</strong> responsabile della<br />
campagna sport sulla neve, è entrata in<br />
Suva, assumendo varie funzioni <strong>di</strong>rettive;<br />
dal 2019 è a capo del <strong>di</strong>parti mento tutela<br />
della salute e personale e membro della<br />
Direzione della Suva. Ha due figli adulti e<br />
vive con la sua famiglia<br />
Quali sono le misure principali<br />
della campagna?<br />
Ci sono liste <strong>di</strong> controllo e una guida<br />
per formatori e formatrici su come<br />
introdurre l’appren<strong>di</strong>sta alla professione.<br />
Abbiamo realizzato dei video<br />
sulla sicurezza, c’è un sussi<strong>di</strong>o <strong>di</strong>dattico<br />
con il quale i e le giovani possono<br />
valutare la propria attitu<strong>di</strong>ne al rischio.<br />
Partecipiamo, inoltre, agli<br />
SwissSkills con un percorso interattivo<br />
sulla sicurezza. Infine, forniamo<br />
materiale <strong>di</strong>dattico alle scuole professionali<br />
sulla sicurezza nelle lezioni<br />
<strong>di</strong> educazione fisica.<br />
Come sono accolte queste misure?<br />
Le aziende e i formatori e le formatrici<br />
professionali apprezzano il nostro<br />
supporto. Tra i e le giovani l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />
gra<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>pende naturalmente anche<br />
da come sono presentate le misure.<br />
E qui noi non siamo <strong>di</strong>rettamente<br />
coinvolti.<br />
Un insegnante della scuola professionale<br />
<strong>di</strong> Lucerna, per esempio, lo<br />
fa in modo molto raffinato portando<br />
le persone in <strong>formazione</strong> a fare delle<br />
escursioni in bicicletta durante le<br />
quali dà loro suggerimenti sulla sicurezza<br />
utili anche nel tempo libero.<br />
Molto apprezzato è anche il percorso<br />
sicurezza. In una delle postazioni,<br />
per esempio, si deve indossare un casco;<br />
poi ti cade in testa una palla da<br />
biliardo. Fa effetto perché ti chie<strong>di</strong> cosa<br />
sarebbe successo se non avessi indossato<br />
il casco. Esperienze del genere<br />
hanno un impatto duraturo.<br />
Che effetti ha avuto la campagna?<br />
Per fortuna, negli ultimi anni il rischio<br />
<strong>di</strong> infortuni è calato leggermente, anche<br />
se non è da ricondurre solo alla<br />
campagna. Potrebbe <strong>di</strong>pendere anche<br />
dal fatto che in generale è cresciuta<br />
la consapevolezza in fatto <strong>di</strong> sicurezza.<br />
Il lavoro <strong>di</strong> prevenzione, tuttavia,<br />
resta importante perché se l’appren<strong>di</strong>sta<br />
acquisisce un comportamento<br />
sano e improntato alla sicurezza durante<br />
la <strong>formazione</strong>, più tar<strong>di</strong> lo metterà<br />
in pratica anche sul posto <strong>di</strong> lavoro<br />
<strong>di</strong>ventando un buon esempio per<br />
l’appren<strong>di</strong>sta seguente.<br />
Quali sono attualmente le<br />
sfide maggiori?<br />
È noto che tra i e le giovani sono aumentati<br />
i problemi psichici. Questo<br />
può portare tra l’altro a un aumento<br />
delle situazioni <strong>di</strong> stress nel lavoro<br />
quoti<strong>di</strong>ano e finire per ridurre la sicurezza<br />
sul lavoro. Perciò uno dei nostri<br />
compiti più importanti è la sensibilizzazione<br />
delle aziende rispetto<br />
a questo tema.<br />
■ Peter Bader, redattore in<strong>di</strong>pendente,<br />
Comunicazione SUFFP<br />
▶ www.suva.ch/tirocinio<br />
28 29<br />
a Kriens.<br />
«È fondamentale che la <strong>di</strong>rezione<br />
aziendale promuova ed esiga<br />
una cultura del lavoro sana e<br />
improntata sulla sicurezza e sia<br />
essa stessa <strong>di</strong> esempio.»
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />
Dalla pratica<br />
Andreas Bischof, responsabile della <strong>formazione</strong> professionale presso il Gruppo tecnologico Bühler<br />
«Un semestre <strong>di</strong> prova<br />
per decidere»<br />
Di Peter Bader<br />
Andreas Bischof è responsabile della <strong>formazione</strong> professionale presso il Gruppo Bühler, attivo a livello<br />
internazionale. Lui e il suo team devono assicurarsi che il gruppo tecnologico formi il personale qualificato <strong>di</strong><br />
cui ha bisogno. In quest’ottica, l’azienda offre ai e alle giovani consulenze <strong>di</strong> carriera o incarichi all’estero.<br />
Al contempo, la visione <strong>di</strong> Andreas Bischof del futuro della <strong>formazione</strong> professionale si spinge un passo oltre.<br />
SUFFP / Ben Zurbriggen<br />
Tutto è cominciato con una traversata<br />
a nuoto del Lago <strong>di</strong> Costanza. Un giornale<br />
ne ha dato notizia, attirando l’attenzione<br />
del rettore della Scuola professionale<br />
<strong>di</strong> Arbon, che conosceva già<br />
Andreas Bischof come istruttore <strong>di</strong><br />
nuoto. E si è detto: questa sarebbe una<br />
figura adatta alla nostra scuola professionale.<br />
Da allora, il <strong>di</strong>segnatore meccanico<br />
si occupa della <strong>formazione</strong> <strong>di</strong><br />
appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti: prima come<br />
insegnante della scuola professionale<br />
e negli ultimi 15 anni come responsabile<br />
della <strong>formazione</strong> professionale<br />
presso il gruppo Bühler, azienda tecnologica<br />
che impiega circa 600 persone<br />
in <strong>formazione</strong> in tutto il mondo. Attualmente,<br />
291 <strong>di</strong> loro lavorano presso la<br />
sede centrale <strong>di</strong> Uzwil nel Canton San<br />
Gallo, in particolare come polimeccanici/che,<br />
progettisti/e, operatori/trici<br />
in automazione o informatici/che.<br />
La pagella ha poca importanza<br />
A Uzwil incontriamo il 58enne presso<br />
il Bühler Energy Center, inaugurato <strong>di</strong><br />
recente. L’e<strong>di</strong>ficio, realizzato in acciaio,<br />
legno e vetro, ha un aspetto quasi<br />
futuristico. È emblematico, tra l’altro,<br />
del grande impegno dell’azienda nella<br />
<strong>formazione</strong> professionale. Comprende<br />
uno stabilimento produttivo, dove<br />
le persone in <strong>formazione</strong> lavorano sugli<br />
or<strong>di</strong>ni dei clienti, e moderne aule<br />
<strong>di</strong> <strong>formazione</strong>. Ogni anno fino a 90 appren<strong>di</strong>ste<br />
e appren<strong>di</strong>sti iniziano la loro<br />
<strong>formazione</strong> a Uzwil e a Appenzello,<br />
← Andreas Bischof presso il Bühler Energy Center, luogo che riunisce sotto<br />
lo stesso tetto le formazioni <strong>di</strong> base delle professioni tecniche.<br />
<strong>di</strong> cui almeno due terzi rimangono<br />
nel Gruppo Bühler al termine dell’appren<strong>di</strong>stato.<br />
«Formiamo noi stessi il<br />
nostro personale specializzato», afferma<br />
Andreas Bischof. «Chiunque può<br />
can<strong>di</strong>darsi da noi, non <strong>di</strong>amo troppa<br />
importanza ai voti scolastici», aggiunge<br />
il padre <strong>di</strong> due figli già adulti. Dopo<br />
un appren<strong>di</strong>stato <strong>di</strong> prova, si riceve un<br />
feedback: «Naturalmente, valutiamo<br />
«Non <strong>di</strong>amo troppa<br />
importanza ai voti<br />
scolastici.»<br />
le capacità <strong>di</strong> ogni persona. Ma si tratta<br />
anche <strong>di</strong> mostrare passione e interesse<br />
per la professione e <strong>di</strong> adattarsi<br />
alla cultura aziendale». Quando qualcuno<br />
ottiene un posto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato,<br />
il team <strong>di</strong> Andreas Bischof contatta<br />
il o la insegnante <strong>di</strong> riferimento, fornendo<br />
consigli affinché il o la giovane<br />
possa prepararsi in modo mirato alla<br />
<strong>formazione</strong>. Il responsabile della <strong>formazione</strong><br />
in azienda è in contatto con<br />
molte scuole oltre i confini cantonali.<br />
«Vogliamo che i e le insegnanti vedano<br />
che teniamo alle nostre persone in<br />
<strong>formazione</strong>. Ciò aumenta la probabilità<br />
che raccoman<strong>di</strong>no un appren<strong>di</strong>stato<br />
presso <strong>di</strong> noi», afferma.<br />
Adattamento alle con<strong>di</strong>zioni locali<br />
Nel corso della <strong>formazione</strong>, appren<strong>di</strong>ste<br />
e appren<strong>di</strong>sti hanno l’opportunità<br />
<strong>di</strong> lavorare presso una sede Bühler<br />
all’estero per uno o due trimestri, partecipando<br />
online alle lezioni or<strong>di</strong>narie<br />
della scuola professionale.<br />
Una volta a metà del loro percorso<br />
formativo, possono inoltre usufruire<br />
<strong>di</strong> una consulenza <strong>di</strong> carriera.<br />
Andreas Bischof trascorre un mese<br />
all’anno nelle se<strong>di</strong> Bühler all’estero,<br />
dove si impegna a garantire che vengano<br />
istituiti i corsi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> per<br />
le professioni richieste dall’azienda. È<br />
così che negli Stati Uniti, ad esempio,<br />
è stato definito il profilo professionale<br />
<strong>di</strong> «technical service engineer». «Il<br />
nostro sistema <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> duale va<br />
sempre adeguato alle con<strong>di</strong>zioni locali»,<br />
spiega.<br />
Da quattro anni rappresenta anche<br />
l’industria meccanica, elettrica e metallurgica<br />
presso la Commissione federale<br />
per la <strong>formazione</strong> professionale.<br />
Tra le altre cose, si è battuto con successo<br />
affinché il programma «viamia»,<br />
che offre consulenze professionali gratuite,<br />
venisse offerto anche nel Canton<br />
San Gallo.<br />
La sua visione dell’appren<strong>di</strong>stato<br />
del futuro: «Ogni appren<strong>di</strong>sta dovrebbe<br />
prima scegliere un settore professionale<br />
all’interno <strong>di</strong> un’azienda e solo<br />
dopo sei mesi decidere per una determinata<br />
professione. In questo modo,<br />
avremmo più professioniste e professionisti<br />
sod<strong>di</strong>sfatti al posto giusto».<br />
■ Peter Bader, redattore in<strong>di</strong>pendente,<br />
Comunicazione SUFFP<br />
31
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> Ricerca e sviluppo <strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong> Formazione<br />
Le sfide dell’accompagnamento nell’appren<strong>di</strong>mento<br />
« Un po’ <strong>di</strong> dolce qui,<br />
un po’ <strong>di</strong> salato là»<br />
Di Anna Keller<br />
Tour de Suisse blended-learning<br />
Dinamismo e <strong>di</strong>versità<br />
nelle scuole professionali<br />
Di Clau<strong>di</strong>a Rapold, Thomas Ruoss e Ruth Weber-Bürki<br />
Il mondo del lavoro è in continuo cambiamento. Ciò accresce<br />
l’importanza dell’appren<strong>di</strong>mento autogestito. La scuola<br />
professionale dà la possibilità <strong>di</strong> sperimentare questa<br />
modalità <strong>di</strong>dattica con il supporto dei e delle insegnanti.<br />
Una ricerca della SUFFP basata su interviste ha preso in<br />
esame la percezione <strong>di</strong> sé <strong>di</strong> quelle e quegli insegnanti che<br />
adottano sempre <strong>di</strong> più questo modello.<br />
La ricerca del proprio ruolo è un processo continuo per i<br />
e le insegnanti. Dalle interviste a loro rivolte nell’ambito<br />
<strong>di</strong> una ricerca condotta dalla SUFFP, ciò emerge in particolar<br />
modo nelle attività <strong>di</strong>dattiche che prevedono l’appren<strong>di</strong>mento<br />
autogestito. I e le insegnanti si percepiscono<br />
come «designer» degli ambienti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, come<br />
coach o come tutor. A essere centrale è l’idea <strong>di</strong> favorire<br />
l’ambiente <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento ideale. «La mia idea <strong>di</strong> insegnamento<br />
è quella <strong>di</strong> apparecchiare una tavola con quanti<br />
più elementi possibili. Un po’ <strong>di</strong> dolce qui, un po’ <strong>di</strong> salato<br />
là: è così che me la immagino. Poi invito le persone in<br />
<strong>formazione</strong> a sedersi a questa tavola e a scegliere <strong>di</strong> cosa<br />
servirsi. Da questo momento in poi però devono cavarsela<br />
da soli, non li posso imboccare» spiega un’insegnante.<br />
I e le insegnanti sono costantemente al lavoro per migliorare<br />
l’accompagnamento all’appren<strong>di</strong>mento, un processo<br />
dal quale imparano a loro volta. «Non si è mai soltanto<br />
insegnanti, si è sempre anche persone in <strong>formazione</strong>»,<br />
fa notare un altro insegnante.<br />
Aspettative contrastanti<br />
Spesso è <strong>di</strong>fficile per chi insegna trovare il proprio ruolo,<br />
perché le aspettative delle <strong>di</strong>rezioni scolastiche, delle autorità<br />
e non da ultimo delle persone in <strong>formazione</strong> sono in<br />
contrasto tra loro. È evidente che persiste il modello tra<strong>di</strong>zionale<br />
dell’insegnante come <strong>di</strong>spensatore <strong>di</strong> conoscenze,<br />
in un’ottica <strong>di</strong> monopolio del sapere. I e le insegnanti spiegano<br />
per esempio che spesso sono proprio le persone in<br />
<strong>formazione</strong> stesse a rifiutare attivamente una nuova definizione<br />
dei ruoli, chiedendo loro <strong>di</strong> «insegnare come si deve».<br />
↑<br />
Fotografia <strong>di</strong> Ophély Gabriel, primo anno <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> professionale<br />
come interactive me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et communication<br />
(Eracom), Losanna<br />
Servono nuove linee <strong>di</strong> condotta<br />
Come dovrebbe essere concepito, dunque, il nuovo ruolo<br />
dell’insegnante? Ciò solleva altre questioni: fino a che punto<br />
chi insegna può realmente fare un passo in<strong>di</strong>etro e fornire<br />
un accompagnamento in<strong>di</strong>viduale nelle attività <strong>di</strong>dattiche<br />
che prevedono l’appren<strong>di</strong>mento autogestito?<br />
Quando è il momento <strong>di</strong> intervenire e <strong>di</strong> riprendere il controllo?<br />
«E se do un compito alle persone in <strong>formazione</strong> e<br />
loro poi non lavorano?», si chiede un’insegnante. «Dico<br />
che devono farlo subito, perché altrimenti non riusciranno<br />
a finirlo? Oppure lascio che inciampino in questo tipo<br />
<strong>di</strong> errori?». I e le insegnanti riferiscono che per loro a essere<br />
d’aiuto è in particolare lo scambio tra colleghe e colleghi,<br />
al fine <strong>di</strong> trovare insieme le risposte a questi e altri<br />
interrogativi e sviluppare così linee <strong>di</strong> condotta adeguate.<br />
■ Anna Keller, collaboratrice scientifica nel campo <strong>di</strong> ricerca Culture<br />
<strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong>dattiche, SUFFP<br />
▶ www.suffp.swiss/coaching-valenza-scuola-professionale<br />
Nel 2023, le <strong>di</strong>eci tappe del «Tour de Suisse» hanno offerto<br />
una sintesi delle attuali pratiche <strong>di</strong> blended-learning nelle<br />
scuole professionali svizzere. La relazione finale chiarisce<br />
come le scuole debbano trovare un equilibrio complesso.<br />
Mostrare una panoramica delle buone pratiche relative<br />
al blended-learning: era questo l’obiettivo del «Tour de<br />
Suisse» organizzato l’anno scorso dalla Tavola Rotonda<br />
delle scuole professionali insieme alla SUFFP. Dieci scuole<br />
hanno con<strong>di</strong>viso informazioni sulle loro strategie <strong>di</strong><br />
blended-learning e sulla sua implementazione.<br />
Le studentesse e gli studenti del Bachelor of Science in<br />
<strong>formazione</strong> professionale della SUFFP hanno fornito supporto<br />
scientifico al progetto. L’analisi si è concentrata sulle<br />
seguenti questioni: come viene concepito il blendedlearning<br />
dalle scuole professionali partecipanti, quali<br />
opportunità e sfide vi intravedono e quali fattori considerano<br />
decisivi per il suo successo. Per ogni tappa è stato<br />
redatto un breve rapporto, risultato<br />
<strong>di</strong> osservazioni, interviste e un sondaggio.<br />
Ciascun rapporto è poi stato<br />
preso in considerazione per re<strong>di</strong>gere<br />
la relazione finale.<br />
La relazione finale mostra che, in<br />
generale, le scuole concepiscono il<br />
blended-learning soprattutto come una<br />
combinazione <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> supportati da<br />
strumenti tecnici. L’obiettivo principale è <strong>di</strong> collegare in<br />
rete le materie e i relativi gruppi <strong>di</strong> lavoro specialistici e <strong>di</strong><br />
stimolare lo sviluppo scolastico, mentre si dà meno risalto<br />
alla cooperazione tra i vari luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />
La relazione finale mostra<br />
che, in generale, le scuole<br />
concepiscono il blendedlearning<br />
soprattutto come<br />
una combinazione <strong>di</strong><br />
meto<strong>di</strong> supportati da<br />
strumenti tecnici.<br />
↑ Una delle tappe del Tour de Suisse 2023: la rettrice Clau<strong>di</strong>a Hug ha accolto<br />
gli e le ospiti nel centro <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> <strong>di</strong> Limattal.<br />
Fattori <strong>di</strong> successo<br />
Per attuare il blended-learning è necessario combinare<br />
pratiche <strong>di</strong>dattiche consolidate con altre più innovative.<br />
Le scuole ritengono sia questa la sfida principale. Inoltre,<br />
il blended-learning è considerato impegnativo per le<br />
persone in <strong>formazione</strong> che hanno poca esperienza nell’appren<strong>di</strong>mento<br />
autogestito.<br />
Il perfezionamento dei e delle insegnanti, una comunicazione<br />
trasparente e la volontà della <strong>di</strong>rezione scolastica<br />
<strong>di</strong> dare spazio ai cambiamenti nella cultura scolastica,<br />
sono evidenziati come fattori chiave per il successo<br />
<strong>di</strong> questi approcci pedagogici.<br />
Per riuscire a integrare con successo<br />
il blended-learning nelle loro pratiche<br />
educative, le scuole professionali<br />
devono trovare un equilibrio complesso<br />
tra i requisiti tecnici, i concetti pedagogici,<br />
la motivazione e le qualifiche<br />
del corpo insegnante e le esigenze in<strong>di</strong>viduali<br />
delle persone in <strong>formazione</strong>.<br />
Ultima tappa alla SUFFP<br />
La valutazione si è conclusa con la relazione finale. A<br />
grande richiesta, il Tour de Suisse prosegue anche nel<br />
20<strong>24</strong>, con la partecipazione <strong>di</strong> otto scuole professionali<br />
che offriranno una panoramica delle loro «buone pratiche».<br />
Il 10 <strong>di</strong>cembre, la SUFFP <strong>di</strong> Zollikofen ospiterà l’ultima<br />
tappa del Tour <strong>di</strong> quest’anno, che affronta il tema<br />
della tras<strong>formazione</strong> <strong>di</strong>gitale dal punto <strong>di</strong> vista della <strong>di</strong>dattica,<br />
della ricerca e dello sviluppo professionale.<br />
■ Clau<strong>di</strong>a Rapold, responsabile <strong>di</strong> progetto senior, Formazione,<br />
SUFFP ■ Thomas Ruoss, responsabile del Bachelor in <strong>formazione</strong><br />
professionale, Formazione, SUFFP ■ Ruth Weber-Bürki, studentessa<br />
<strong>di</strong> Bachelor in <strong>formazione</strong> professionale, Formazione, SUFFP<br />
▶ www.ehb.swiss/tour-de-suisse-schlussbericht (in tedesco)<br />
32 33<br />
SUFFP / Clau<strong>di</strong>a Rapold
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />
Formazione<br />
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />
Notizie<br />
Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> innovativi<br />
« Innovazione e Didattic@»:<br />
una community ibrida<br />
Di Siegfried Alberton e Team <strong>formazione</strong> continua Lugano<br />
Cicli <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o presso la SUFFP<br />
Dal Bachelor al<br />
<strong>di</strong>ploma <strong>di</strong><br />
insegnamento<br />
Direzione della Scuola universitaria SUFFP<br />
Nuovo responsabile<br />
Formazione alla SUFFP<br />
Convegno SUFFP-OBS<br />
Gli esami<br />
sotto la lente<br />
Il settore della <strong>formazione</strong> continua <strong>di</strong> Lugano si interroga da anni su meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> innovativi <strong>di</strong> insegnanti<br />
e formatori e formatrici, ponendo l’attenzione sulla promozione dell’innovazione collaborativa «dal basso». Questa<br />
riflessione ha portato allo sviluppo <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> una comunità professionale sul tema dell’innovazione<br />
<strong>di</strong>dattica.<br />
Partecipare alle attività <strong>di</strong> una comunità<br />
professionale implica che chi la<br />
compone non si limiti a ricevere i contenuti,<br />
ma analizzi attivamente i bisogni<br />
del proprio pubblico <strong>di</strong> riferimento,<br />
co-sviluppando progetti e soluzioni<br />
con il resto della comunità. Per<br />
supportare tali processi, è stato necessario<br />
pre<strong>di</strong>sporre degli spazi ibri<strong>di</strong>,<br />
ossia virtuali e fisici, che favorissero<br />
l’appren<strong>di</strong>mento attraverso la<br />
partecipazione alle attività della community.<br />
Spazi <strong>di</strong>gitali per il<br />
confronto continuo<br />
Alcune ricerche evidenziano il ruolo<br />
cruciale del <strong>di</strong>gitale nel potenziare<br />
elementi fondamentali delle comunità,<br />
quale ad esempio la frequenza <strong>di</strong><br />
partecipazione, come rileva lo psicologo<br />
della comunicazione Giuseppe<br />
Riva. Per questo, la SUFFP ha creato<br />
due tipi <strong>di</strong> spazi <strong>di</strong>gitali: un gruppo<br />
LinkedIn, forte <strong>di</strong> circa 200 membri,<br />
e «Didattic@», una piattaforma che<br />
consente <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare strumenti <strong>di</strong>gitali<br />
utili per la <strong>di</strong>dattica e inserire<br />
valutazioni e commenti sulla propria<br />
esperienza nell’uso <strong>di</strong> tali strumenti.<br />
Spazi fisici per promuovere<br />
relazioni e creatività<br />
Il <strong>di</strong>gitale da solo non è sufficiente per<br />
la costruzione <strong>di</strong> comunità ed è fondamentale<br />
prevedere momenti in presenza<br />
per consolidare la fiducia tra i<br />
↑<br />
Fotografia <strong>di</strong> Florian Cuttat, primo anno <strong>di</strong><br />
<strong>formazione</strong> professionale come interactive<br />
me<strong>di</strong>a designer, École romande d’arts et<br />
communication (Eracom), Losanna<br />
membri e sviluppare progetti con<strong>di</strong>visi,<br />
come sottolinea Riva.<br />
A tal fine, è stata pre<strong>di</strong>sposta un’aula<br />
nella sede <strong>di</strong> Lugano della SUFFP,<br />
allestita in modo da favorire modalità<br />
<strong>di</strong> lavoro informali, ad esempio<br />
tramite la presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>vanetti colorati,<br />
e anche modalità <strong>di</strong> lavoro creative,<br />
grazie a strumenti quali la lavagna<br />
o la flip chart. Inoltre, per un<br />
evento specifico come la competizione<br />
Hack4Le@rning, la comunità può<br />
usufruire <strong>di</strong> spazi de<strong>di</strong>cati al lavoro<br />
in gruppo per due giornate consecutive,<br />
grazie alla collaborazione con la<br />
Sezione <strong>di</strong> informatica <strong>di</strong> gestione<br />
della Scuola superiore specializzata<br />
<strong>di</strong> economia <strong>di</strong> Bellinzona.<br />
Le parole della community<br />
Come emerge da un workshop realizzato<br />
secondo la metodologia Lego<br />
Serious Play per co-costruire gli obiettivi<br />
della community, sebbene le tecnologie<br />
<strong>di</strong>gitali massimizzino le occasioni<br />
<strong>di</strong> scambio, incontrarsi in spazi<br />
fisici risulta fondamentale per con<strong>di</strong>videre<br />
buone pratiche, co-progettare<br />
e creare reti con altre persone unite<br />
dall’interesse comune per l’innovazione<br />
<strong>di</strong>dattica.<br />
■ Siegfried Alberton, responsabile regionale<br />
Formazione continua, Formazione SUFFP<br />
Bibliografia<br />
Riva, G. (2014). Nativi <strong>di</strong>gitali. Crescere e<br />
apprendere nel mondo dei nuovi me<strong>di</strong>a. il<br />
Mulino.<br />
▶ www.linke<strong>di</strong>n.com/groups/12783090/<br />
▶ www.suffp-<strong>di</strong>dattica.com/<br />
▶ www.suffp.swiss/<strong>formazione</strong>-continua/<br />
hackathon-suffp<br />
Obiettivi della<br />
community, poster<br />
sviluppato nel workshop<br />
Lego Serious Play:<br />
↑ Il Bachelor of Science in <strong>formazione</strong><br />
professionale sarà ancora più <strong>di</strong>versificato.<br />
L’offerta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o della SUFFP è sempre<br />
più interconnessa e flessibile: dall’autunno<br />
20<strong>24</strong>, il Bachelor of Science in <strong>formazione</strong><br />
professionale (BSc) può infatti essere<br />
combinato con i cicli <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per<br />
l’insegnamento <strong>di</strong> cultura generale e l’insegnamento<br />
professionale. Sarà così possibile<br />
seguire un secondo stu<strong>di</strong>o abbreviato.<br />
In questo modo, la SUFFP tiene conto<br />
delle esigenze delle scuole professionali,<br />
delle varie biografie <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e<br />
dei <strong>di</strong>versi obiettivi professionali delle studentesse<br />
e degli studenti.<br />
Nell’ambito dello stu<strong>di</strong>o BSc, le persone<br />
interessate potranno stabilire contatti<br />
con le scuole professionali per orientarsi<br />
a una futura abilitazione all’insegnamento.<br />
Al contempo, le studentesse<br />
e gli studenti del BSc costituiscono, con<br />
la loro ampia <strong>formazione</strong> in scienze sociali,<br />
un gruppo target interessante per<br />
i cicli <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o che abilitano all’insegnamento.<br />
La SUFFP rafforza così anche l’orientamento<br />
all’appren<strong>di</strong>mento permanente<br />
della sua offerta formativa.<br />
Quest’autunno, grazie alla possibilità<br />
dell’inizio interme<strong>di</strong>o, le persone interessate<br />
possono cominciare il BSc in <strong>formazione</strong><br />
professionale alla SUFFP. Anche il<br />
Master of Science in <strong>formazione</strong> professionale,<br />
più orientato alla ricerca, offre la<br />
possibilità dell’inizio interme<strong>di</strong>o. bwi<br />
▶ www.suffp.swiss/bsc<br />
▶ www.suffp.swiss/msc<br />
34<br />
35<br />
AdobeStock<br />
mad<br />
↑<br />
Christian Rosser<br />
Christian Rosser sarà il nuovo responsabile<br />
nazionale della Formazione della<br />
SUFFP dal 1° ottobre 20<strong>24</strong>. Il Consiglio<br />
della SUFFP l’ha nominato, su proposta<br />
della <strong>di</strong>rettrice della SUFFP, responsabile<br />
nazionale del <strong>di</strong>partimento Formazione<br />
e membro della Direzione della Scuola<br />
universitaria della SUFFP.<br />
Christian Rosser è da sette anni Chief<br />
Operating Officer dello Swiss Institute for<br />
Translational and Entrepreneurial Me<strong>di</strong>cine<br />
(sitem-insel AG). Attualmente è inoltre<br />
<strong>di</strong>rettore ad interim della sitem-insel<br />
School, un centro per la <strong>formazione</strong> continua<br />
della facoltà <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina dell’Università<br />
<strong>di</strong> Berna. Nel 2011 ha ottenuto il<br />
dottorato presso l’Università <strong>di</strong> Berna in<br />
scienze politiche e dell’amministrazione<br />
e da allora insegna al centro <strong>di</strong> competenza<br />
per il Public Management nel settore<br />
della <strong>formazione</strong> continua. Nel 2022<br />
ha ottenuto l’Executive Master of Business<br />
Administration dell’Università <strong>di</strong><br />
Zurigo.<br />
Christian Rosser conosce a fondo il sistema<br />
educativo svizzero. Nel suo primo<br />
percorso formativo ha svolto un appren<strong>di</strong>stato<br />
come elettricista <strong>di</strong> montaggio.<br />
Nel corso dei suoi stu<strong>di</strong> è stato insegnante<br />
<strong>di</strong> lingue e <strong>di</strong> cultura generale in <strong>di</strong>verse<br />
scuole. com<br />
SUFFP<br />
↑ Le procedure <strong>di</strong> qualificazione sono al centro<br />
del convegno SUFFP-OBS <strong>di</strong> settembre.<br />
Attorno alle procedure <strong>di</strong> qualificazione<br />
nella <strong>formazione</strong> professionale <strong>di</strong> base vi<br />
sono attualmente molti interrogativi. I<br />
ricercatori e le ricercatrici dell’Osservatorio<br />
svizzero per la <strong>formazione</strong> professionale<br />
hanno affrontato questo tema e presenteranno<br />
il loro ultimo rapporto sulle<br />
tendenze in occasione del convegno nazionale<br />
SUFFP-OBS del 17 settembre presso<br />
il Casinò <strong>di</strong> Berna.<br />
Sotto la lente vi sono le questioni<br />
dell’attualità e della vali<strong>di</strong>tà delle procedure<br />
<strong>di</strong> qualificazione, nonché della loro<br />
rilevanza pedagogica, sociale ed economica<br />
– alla luce, per esempio, dell’elevato<br />
tasso <strong>di</strong> insuccesso in alcune professioni.<br />
I risultati presentati al convegno<br />
saranno <strong>di</strong>scussi con rappresentanti della<br />
pratica, della ricerca e della politica nel<br />
campo della <strong>formazione</strong> professionale.<br />
In chiusura, con il patrocinio del Consigliere<br />
federale Guy Parmelin verrà assegnato<br />
l’Enterprize 20<strong>24</strong>, che premia i<br />
progetti innovativi nel campo della <strong>formazione</strong><br />
professionale e che include per<br />
la prima volta una categoria internazionale.<br />
com<br />
Ulteriori informazioni e iscrizioni:<br />
▶ www.suffp.swiss/convegno-nazionale-20<strong>24</strong><br />
▶ www.enterprize.swiss
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />
In <strong>formazione</strong><br />
Eliane Grichting, appren<strong>di</strong>sta impiegata del commercio al dettaglio in una filiale gestita da persone in <strong>formazione</strong><br />
«Qui abbiamo un altro modo<br />
<strong>di</strong> relazionarci»<br />
Di Lucia Probst<br />
Da bambina dava una mano nel negozio del paese e da adolescente ha scelto una <strong>formazione</strong> professionale legata<br />
a questa esperienza. Eliane Grichting è infatti al terzo anno <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato come impiegata del commercio<br />
al dettaglio nella filiale gestita da persone in <strong>formazione</strong> della Coop a Deisswil, nel bernese. Dall’estate scorsa fa<br />
parte delle otto persone in <strong>formazione</strong> del team.<br />
«Se non c’è la motivazione non funziona<br />
niente», e ci vuole anche autostima<br />
e spirito <strong>di</strong> gruppo, <strong>di</strong>ce Eliane<br />
Grichting, 20 anni. «Tra <strong>di</strong> noi c’è moltissima<br />
<strong>di</strong>versità». Ma dall’estate scorsa<br />
sono un team con un obiettivo comune:<br />
otto giovani persone, tutte al<br />
terzo anno come impiegate del commercio<br />
al dettaglio, gestiscono la filiale<br />
della Coop <strong>di</strong> Deisswil, nel Canton<br />
Berna. Su un cartellone arancione<br />
davanti all’ingresso si legge la scritta<br />
«Vou üsä Ladä» (il negozio tutto nostro),<br />
affiancata da otto visi sorridenti<br />
ad accogliere la clientela.<br />
All’interno, Eliane Grichting e il suo<br />
collega sono davanti al forno del pane<br />
intenti a mettere i prodotti sfornati in<br />
sacchetti <strong>di</strong> carta. «È bello sentire il<br />
profumo del pane al mattino», <strong>di</strong>ce<br />
Eliane; il reparto «prodotti da forno»<br />
è il suo preferito. «Mi piace <strong>di</strong>sporre<br />
con cura i panini sullo scaffale.» All’ora<br />
<strong>di</strong> pranzo, poi, anche l’espositore<br />
caldo deve essere ben rifornito <strong>di</strong> pizza<br />
e prodotti da forno. «Devi calcolare<br />
bene le tempistiche perché tutto sia<br />
pronto al momento giusto.»<br />
«Ci aiutiamo a vicenda»<br />
Anche se da poco non è più la responsabile<br />
del reparto panetteria, per<br />
Eliane Grichting è naturale continuare<br />
ad aiutare chi ha preso il suo posto.<br />
«Se qualcuno non sa qualcosa o<br />
non sa ancora farlo così bene, ci <strong>di</strong>amo<br />
una mano a vicenda.»<br />
In realtà, all’inizio era molto scettica,<br />
ci racconta Eliane Grichting nello<br />
spazio pausa del supermercato.<br />
«Temevo <strong>di</strong> non trovarmi bene con il<br />
resto del gruppo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti.»<br />
Ma il suo formatore l’ha<br />
motivata a can<strong>di</strong>darsi per questa filiale<br />
speciale e, dopo un colloquio, è<br />
stata accolta. «Ero molto contenta del<br />
cambiamento che mi aspettava, ma<br />
ne avevo anche paura».<br />
Dieci cassette <strong>di</strong> troppo<br />
«Troppo <strong>di</strong>fficile?» Oggi afferma: «No,<br />
mi sento a mio agio, anche se le cose<br />
da imparare sono tantissime». Eliane<br />
Grichting, tuttavia, apprezza molto<br />
questo modello <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.<br />
«Mi accorgo <strong>di</strong> essere più capace <strong>di</strong><br />
quanto pensavo.»<br />
Succede anche <strong>di</strong> fare degli errori.<br />
Una volta, per esempio, anziché una<br />
cassetta <strong>di</strong> crostata <strong>di</strong> prugne, ne ha<br />
or<strong>di</strong>nate un<strong>di</strong>ci. «Per fortuna abbiamo<br />
una cultura dell’errore positiva e<br />
non è stato un dramma. Alla fine le<br />
crostate le abbiamo vendute tutte.»<br />
Nel corso <strong>di</strong> tre workshop insieme<br />
a due coach, le persone in <strong>formazione</strong><br />
si sono preparate al lavoro nel punto<br />
ven<strong>di</strong>ta della Coop: hanno parlato<br />
delle regole del team e del comportamento<br />
da tenere al suo interno, della<br />
pianificazione e dell’organizzazione<br />
e anche del ruolo <strong>di</strong> supporto del e<br />
della coach. «Sono molto contenta <strong>di</strong><br />
poter contare su <strong>di</strong> loro», <strong>di</strong>ce Eliane<br />
Grichting. «Se voglio sapere qualcosa<br />
<strong>di</strong> preciso, glielo chiedo.»<br />
Prima però cercano <strong>di</strong> cavarsela<br />
senza aiuto esterno. «La cosa veramente<br />
bella e <strong>di</strong>vertente è che qui si<br />
impara tra pari», aggiunge la giovane<br />
intervistata. C’è una comprensione<br />
<strong>di</strong>versa gli uni per le altre rispetto a<br />
un team tra<strong>di</strong>zionale. «Affrontiamo<br />
tutte e tutti <strong>di</strong>fficoltà simili.»<br />
Non c’è quasi più <strong>di</strong>fferenza<br />
La coach Melani Ruch aveva già lavorato<br />
in passato alla Coop <strong>di</strong> Deisswil.<br />
Nel frattempo, ha continuato a formarsi,<br />
e anche per lei è «una bella<br />
esperienza» tornare alla filiale gestita<br />
da persone in <strong>formazione</strong>. Con questa<br />
formula particolare, Coop punta<br />
a responsabilizzare le persone in <strong>formazione</strong><br />
perché imparino <strong>di</strong> più. «Qui<br />
il negozio è proprio nelle mani delle<br />
appren<strong>di</strong>ste e degli appren<strong>di</strong>sti, e sta<br />
andando molto bene», afferma la signora<br />
Ruch che sottolinea «vedono e<br />
imparano molto <strong>di</strong> più.»<br />
In futuro, anche a Eliane Grichting<br />
piacerebbe <strong>di</strong>ventare formatrice. «Mi<br />
piace mostrare come fare le cose. Mi<br />
dà sod<strong>di</strong>sfazione. Credo che potrebbe<br />
fare per me.»<br />
■ Lucia Probst, responsabile <strong>di</strong> redazione e<br />
<strong>di</strong> progetti comunicazione, SUFFP<br />
▶ www.coop.ch/it/azienda/appren<strong>di</strong>sti-<strong>di</strong>deisswil.html<br />
→ «È un super modello <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento», sostiene Eliane Grichting, ed è convinta che le esperienze<br />
36 37<br />
acquisite nella filiale gestita da persone in <strong>formazione</strong> le apriranno nuove porte.<br />
SUFFP / Ben Zurbriggen
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />
Diplomata<br />
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />
7 domande a …<br />
Helen Schneider: CAS Insegnamento bilingue alla SUFFP<br />
«Vivace, plurilingue,<br />
stimolante»<br />
Maurice Wörnhard, responsabile <strong>di</strong> progetto presso il Centro per lo sviluppo delle professioni, SUFFP<br />
«Il nostro vantaggio è che<br />
non siamo <strong>di</strong>rettamente coinvolti»<br />
Intervista: Lucia Probst<br />
A cura <strong>di</strong> Peter Bader<br />
Il CAS Insegnamento bilingue è il primo<br />
ciclo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> continua nazionale<br />
della SUFFP in questo ambito.<br />
Helen Schneider, docente <strong>di</strong> cultura<br />
generale presso la Scuola <strong>di</strong> arti visive<br />
<strong>di</strong> Berna e Bienne ha apprezzato<br />
la «vivace e stimolante interazione<br />
plurilingue della <strong>formazione</strong> continua»<br />
e i consigli concreti applicabili<br />
all’insegnamento.<br />
ià la pubblicazione della for-<br />
continua <strong>di</strong> per sé<br />
«Gmazione<br />
mi ha interpellata: la <strong>formazione</strong> si<br />
svolge online e in <strong>di</strong>verse se<strong>di</strong> <strong>di</strong> corso<br />
in Svizzera ed è integrata da eventi<br />
e attività culturali comuni. Inoltre<br />
vi partecipano insegnanti provenienti<br />
da tutta la Svizzera. Questo promette<br />
un’interazione vivace, stimolante<br />
e plurilingue.<br />
E così è stato. Si è parlato tedesco,<br />
francese, italiano e inglese, trasmettendo<br />
l’idea <strong>di</strong> base più importante<br />
dell’insegnamento bilingue: non ci si<br />
deve focalizzare sugli errori, ciò che<br />
conta è in primo luogo la comunicazione.<br />
Anche il corpo docenti ha trasmesso<br />
con il proprio esempio il senso<br />
<strong>di</strong> questo messaggio.<br />
Durante questa <strong>formazione</strong> continua<br />
ho acquisito molti strumenti concreti<br />
per la mia attività professionale<br />
quoti<strong>di</strong>ana. Quando, durante l’insegnamento<br />
<strong>di</strong> cultura generale, affronto<br />
un argomento in inglese con le mie<br />
mad<br />
↑ Con il suo progetto CAS, Helen Schneider si è<br />
aggiu<strong>di</strong>cata un contributo d’incentivazione.<br />
«Durante questa<br />
<strong>formazione</strong> continua ho<br />
acquisito molti strumenti<br />
concreti per la mia<br />
attività professionale<br />
quoti<strong>di</strong>ana.»<br />
allieve e i miei allievi, è importante<br />
che siano stimolati, ma senza esagerare.<br />
Come riuscirci? Quanto supporto<br />
devo dare loro in termini <strong>di</strong> vocabolario,<br />
per esempio? Il primo modulo<br />
ha fornito molte in<strong>di</strong>cazioni utili al<br />
riguardo. Con la mia collega Corinne<br />
Zürcher della Scuola <strong>di</strong> arti visive ho<br />
anche potuto preparare molte brevi<br />
sequenze <strong>di</strong>dattiche e metterle in pratica<br />
<strong>di</strong>rettamente a scuola. Abbiamo<br />
riportato le nostre esperienze all’interno<br />
del ciclo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>, dove abbiamo<br />
potuto <strong>di</strong>scuterne e beneficiare<br />
<strong>di</strong> un <strong>di</strong>alogo stimolante.<br />
Nel secondo modulo, tutte le persone<br />
partecipanti hanno elaborato un<br />
progetto proprio. Io e la mia collega abbiamo<br />
sviluppato ‹Bili Square› per la<br />
piattaforma <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>gitale<br />
della nostra scuola. Gli e le insegnanti<br />
possono caricare materiali <strong>di</strong>dattici o<br />
esercizi, ma anche le allieve e gli allievi<br />
hanno la possibilità <strong>di</strong> pubblicare informazioni<br />
<strong>di</strong> interesse generale. Si<br />
possono anche pubblicizzare futuri<br />
eventi e mettere in ven<strong>di</strong>ta articoli sulla<br />
piazza <strong>di</strong> mercato. Più la piattaforma<br />
è utilizzata, più la ‹piazza› si anima in<br />
lingue <strong>di</strong>verse e si sviluppa.<br />
Durante la <strong>formazione</strong> abbiamo<br />
avuto la possibilità <strong>di</strong> riflettere su<br />
questo progetto in modo continuativo,<br />
ricevendo così contributi preziosi.<br />
Per la ‹Bili Square›, la mia collega<br />
e io abbiamo ricevuto un contributo<br />
d’incentivazione dalla fondazione<br />
Paul-Bösch – un riconoscimento che<br />
è per noi un onore. La fondazione Paul<br />
Bösch assegna premi per promuovere<br />
sia le allieve e gli allievi, sia i e le insegnanti<br />
della Scuola <strong>di</strong> arti visive.<br />
In poche parole: non posso che consigliare<br />
questa <strong>formazione</strong> continua:<br />
utile per la pratica, stimolante e federatrice»!<br />
■ Peter Bader, redattore in<strong>di</strong>pendente,<br />
Comunicazione SUFFP<br />
▶ www.suffp.swiss/casbili<br />
(prossimo svolgimento 2025)<br />
Specialista della <strong>formazione</strong> professionale,<br />
è titolare <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ploma norvegese<br />
<strong>di</strong> docente <strong>di</strong> scuola professionale<br />
e ha completato un master in amministrazione<br />
<strong>di</strong> reti e sistemi. Presso<br />
il Centro per lo sviluppo delle professioni<br />
della SUFFP, Maurice Wörnhard<br />
sostiene le associazioni professionali<br />
nell’aggiornamento delle loro formazioni<br />
ed è esperto <strong>di</strong> insegnamento e<br />
appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>gitale. Forma inoltre<br />
perite e periti d’esame e lavora come<br />
tale nel suo tempo libero.<br />
38 39<br />
1<br />
Maurice Wörnhard, perché<br />
ama il Suo lavoro?<br />
Perché al centro c’è sempre l’essere<br />
umano. L’obiettivo del nostro lavoro è<br />
quello <strong>di</strong> aprire porte a percorsi formativi<br />
e questo mi affascina. La mia<br />
attività è molto variata e tocca temi <strong>di</strong>versi.<br />
Apprezzo inoltre moltissimo il<br />
modo in cui con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo le conoscenze<br />
e le esperienze all’interno del team.<br />
2<br />
Come partecipa allo sviluppo<br />
della <strong>formazione</strong> professionale?<br />
Nel processo <strong>di</strong> sviluppo delle professioni<br />
molte regole sono chiaramente<br />
stabilite. Il nostro vantaggio è che non<br />
siamo <strong>di</strong>rettamente coinvolti, possiamo<br />
pertanto agire come un car<strong>di</strong>ne e fornire<br />
impulsi a <strong>di</strong>aloghi importanti dai<br />
quali può nascere qualcosa <strong>di</strong> nuovo.<br />
3<br />
SUFFP / Ben Zurbriggen<br />
↑ Maurice Wörnhard<br />
Come si manifesta, secondo lei,<br />
l’innovazione nella<br />
<strong>formazione</strong> professionale?<br />
Non si tratta <strong>di</strong> costruire un nuovo<br />
e<strong>di</strong>ficio della <strong>formazione</strong> professionale,<br />
ma piuttosto <strong>di</strong> mettere in questione<br />
determinati muri, che possono<br />
anche essere rimodellati. Avere il<br />
coraggio <strong>di</strong> pensare <strong>di</strong>versamente stimola<br />
l’innovazione.<br />
4<br />
Lei si occupa da vicino <strong>di</strong><br />
tecnologia nella <strong>formazione</strong><br />
professionale: quale sarà<br />
il prossimo grande passo?<br />
Da un lato ci saranno percorsi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />
in<strong>di</strong>vidualizzati grazie<br />
al supporto dell’analisi dei dati, dall’altro<br />
una migliore convergenza tra le<br />
modalità <strong>di</strong> esame e <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />
L’obiettivo deve essere quello <strong>di</strong> valutare<br />
le persone in <strong>formazione</strong> nel modo<br />
in cui sono state formate, anche<br />
per quanto riguarda il <strong>di</strong>gitale, restando<br />
vicini alla pratica. Come ci fa notare<br />
Dylan William, ricercatore in materia<br />
<strong>di</strong> educazione: «La tecnologia è<br />
una rivoluzione della <strong>formazione</strong> che<br />
continua anche 50 anni dopo il suo<br />
inizio». Il grande passo non è la tecnologia<br />
in sé, ma il suo impatto quando<br />
utilizzata in modo consapevole a<br />
favore dell’insegnamento e dell’appren<strong>di</strong>mento.<br />
5<br />
Gli strumenti <strong>di</strong>gitali facilitano<br />
la cooperazione tra i luoghi<br />
<strong>di</strong> <strong>formazione</strong>. Quali sono i<br />
presupposti perché ciò avvenga?<br />
A <strong>di</strong>re il vero, cose basilari: uno strumento<br />
finanziariamente accessibile<br />
e facile da usare impiegato in modo<br />
sensato dai tre luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong>.<br />
6<br />
Oltre a essere perito d’esame,<br />
si occupa della loro<br />
<strong>formazione</strong>. Qual è la cosa più<br />
importante che trasmette?<br />
L’appren<strong>di</strong>mento è duplice: in situazione<br />
d’esame, le perite e i periti devono<br />
saper <strong>di</strong>stinguere tra osservazione<br />
e valutazione, ma devono anche<br />
consolidare le proprie competenze e<br />
attitu<strong>di</strong>ni interpersonali. Creare un<br />
clima d’esame piacevole richiede molta<br />
abilità.<br />
7<br />
Da bambino, qual era la<br />
professione dei suoi sogni?<br />
Pompiere. Amo l’acqua, il fuoco e l’azione.<br />
Più tar<strong>di</strong> ho, in un certo senso,<br />
spento incen<strong>di</strong> nel ruolo <strong>di</strong> specialista<br />
IT. Ma <strong>di</strong> recente, guardando una<br />
trasmissione sulle riconversioni nella<br />
professione <strong>di</strong> pompiere, ho realizzato<br />
che ancora oggi questo mestiere<br />
non mi lascia in<strong>di</strong>fferente.<br />
■ Lucia Probst, responsabile <strong>di</strong> redazione e<br />
<strong>di</strong> progetti comunicazione, SUFFP
<strong>skilled</strong> 1/<strong>24</strong><br />
Il Consiglio<br />
Quando il tavolo <strong>di</strong> cucina<br />
<strong>di</strong>venta luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
TRANSFORM<br />
TOMO RROW<br />
SUFFP / Ben Zurbriggen<br />
↑ Adrian Wüthrich<br />
«Le nuove applicazioni e le nuove esigenze non devono<br />
spaventare formatori, formatrici e insegnanti,<br />
ma nemmeno portare a un sovraccarico <strong>di</strong> lavoro.»<br />
40<br />
Li conoscete sicuramente, quei temi<br />
<strong>di</strong> tendenza che sono improvvisamente<br />
sulla bocca <strong>di</strong> tutti. L’intelligenza<br />
artificiale (IA) è uno <strong>di</strong> questi, persino<br />
per i miei figli, che frequentano la<br />
quinta e la settima classe. Il più piccolo<br />
aveva usato ChatGPT per preparare<br />
la sua presentazione, e suo fratello<br />
lo trovava sbagliato, temendo<br />
che così non avrebbe imparato più<br />
niente. Io allora ho fatto l’esempio<br />
della calcolatrice, ormai imprescin<strong>di</strong>bile.<br />
Siamo arrivati alla conclusione<br />
che quando permesso, è legittimo<br />
ricorrere alle nuove tecnologie, a con<strong>di</strong>zione<br />
che il loro utilizzo sia <strong>di</strong>chiarato<br />
con trasparenza. Questa conclusione<br />
familiare coincide d’altronde,<br />
in modo semplificato, con le raccomandazioni<br />
della SUFFP sull’utilizzo<br />
dell’intelligenza artificiale.<br />
Dopo questi scambi, ho deciso <strong>di</strong><br />
mettere alla prova ChatGPT per la redazione<br />
<strong>di</strong> questo articolo. La macchina<br />
mi ha consegnato un testo coerente<br />
<strong>di</strong> 2000 caratteri sui luoghi <strong>di</strong><br />
<strong>formazione</strong>. Leggendolo, però, mi sono<br />
accorto che evocava semplicemente<br />
i luoghi dove si può stu<strong>di</strong>are. A quel<br />
punto ho ripensato al nostro tavolo<br />
<strong>di</strong> cucina. Il testo non entrava affatto<br />
nel merito dell’importanza specifica<br />
dei luoghi <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> della <strong>formazione</strong><br />
professionale. Ho quin<strong>di</strong> abbandonato<br />
l’esperimento e mi sono<br />
messo a scrivere.<br />
La pedagogia della <strong>formazione</strong><br />
professionale deve includere i tre luoghi<br />
<strong>di</strong> <strong>formazione</strong>. Con l’orientamento<br />
alla pratica e alle competenze operative,<br />
la SUFFP ci riesce, a tutto beneficio<br />
delle persone in <strong>formazione</strong>.<br />
I recenti sviluppi tecnologici, inoltre,<br />
offrono ulteriori possibilità. Le nuove<br />
applicazioni e le nuove esigenze<br />
non devono spaventare formatori,<br />
formatrici e insegnanti, ma nemmeno<br />
portare a un sovraccarico <strong>di</strong> lavoro.<br />
Possono infatti contribuire a migliorare<br />
la qualità dell’appren<strong>di</strong>mento<br />
e il coor<strong>di</strong>namento tra i luoghi <strong>di</strong><br />
<strong>formazione</strong>. Grazie all’integrazione<br />
<strong>di</strong> teoria e pratica, all’appren<strong>di</strong>mento<br />
vicino alla pratica e a quello informale,<br />
la SUFFP offre agli e alle insegnanti<br />
in <strong>formazione</strong> o in <strong>formazione</strong><br />
continua una preparazione completa<br />
e orientata al futuro che permette loro<br />
<strong>di</strong> acquisire gli strumenti per trasmettere<br />
ad appren<strong>di</strong>ste e appren<strong>di</strong>sti<br />
nel migliore dei mo<strong>di</strong> il bagaglio<br />
necessario per affrontare le sfide del<br />
mondo del lavoro.<br />
Questo appren<strong>di</strong>mento può, naturalmente,<br />
avere inizio nella cerchia<br />
familiare, in quel luogo <strong>di</strong> <strong>formazione</strong><br />
che si crea attorno a un semplice<br />
tavolo da cucina.<br />
Adrian Wüthrich,<br />
Presidente del Consiglio della SUFFP<br />
BACHELOR OF SCIENCE<br />
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