NUMERI Cambia la scena In tre anni il peso dei bus a zero emissioni nel segmento urbano è quasi triplicato. Raggiungere gli obiettivi di Bruxelles non sembra impossibile, ma bisognerà dire addio a costruttori che hanno fatto la storia nel Vecchio Continente L’istogramma a lato, mette in evidenza come - a partire dal 2020 - le immatricolazioni di bus ad alimentazione alternativa nel segmento urbano in Europa abbiano superato quelle di veicoli diesel tradizionali, conquistando una quota del 52,5 per cento. Nel 2021 hanno sfiorato il 60 per cento, per superarlo nel 2022 e raggiungere un 72,9 per cento nell’ultimo anno. Come si vede nell’istogramma al piede della pagina accanto, la parte del leone la fanno senza ombra di dubbio i veicoli elettrici. IL PESO DEGLI ALTERNATIVI SUL MERCATO DEGLI URBANI 7.787 8.911 8.375 NUMERI 11.004 di Tiziana Altieri e Chatrou Cme Solutions LE IMMATRICOLAZIONI DI BUS A TRAZIONE ALTERNATIVA IN EUROPA 47 2.210 3.162 2.919 158 3.282 3.088 3.285 2020 2021 2022 2023 99 4.152 3.274 2.018 Lo scorso febbraio i negoziatori del Consiglio e del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sulle norme in materia di emissioni di CO2 per i veicoli pesanti. In linea con gli obiettivi dell’Unione Europea in materia di clima per il 2030 e oltre, sono stati mantenuti i target stabiliti dalla Commissione nella sua proposta per il 2030 (-45 per cento di emissioni di CO2), il 2035 (-65) e il 2040 (-90), oltre a una riduzione del 15 per cento entro il 2025, già prevista dall’attuale regolamento. Bersaglio: i mezzi sopra le 7,5 tonnellate, pullman compresi. È stato poi introdotto un obiettivo del 100 per cento di autobus urbani a emissioni zero entro il 2035, con uno step intermedio del 90 per cento al 2030. Esentati gli interurbani. Bruxelles ritornerà sulla questione nel 2027 per valutare l’impatto del regolamento ed, eventualmente, apportare le opportune modifiche. Certo è che la strada sembra già tracciata. Ma qual è oggi la situazione in Europa? Una risposta la fornisce il rapporto Chatrou Cme Solutions. Le buone notizie? I target dell’Unione non sembrano irraggiungibili. Le cattive? Alcuni costruttori del Vecchio Continente rischiano di uscire di scena per lasciare spazio a quelli venuti, soprattutto, da Est. Oggi a quota 42 per cento Nel <strong>2024</strong> in Europa (Unione, Efta - Norvegia, Islanda e Svizzera - e Regno Unito) sono stati immatricolati 13.466 bus urbani a propulsione alternativa, con un incremento del 41 per cento rispetto all’anno precedente quando ci si era fermati a quota 9.543 anche a causa del rallentamento della produzione dovuto alla difficoltà per le case costruttrici di approvvigionarsi di microchip e materie prime. Nel 2020, anno caratterizzato dalla pandemia, non si era andati oltre quota n Ibridi n Metano n Elettrici n Fuel cell 16 - <strong>Pullman</strong> <strong>maggio</strong> <strong>2024</strong> 207 6.354 2.883 4.022 www.pullmanweb.com Danimarca 200 3,1% Svezia 296 4,7% Portogallo 364 5,7% Danimarca 880 4,6% Fonte grafici e tabelle: Chatrou CME Solutions 2020 2021 2022 2023 n Bus ad alimentazione alternativa n Bus tradizionali Polonia 336 5,3% Romania 368 5,8% Romania 677 3,6% Finlandia 693 3,6% 7.055 Italia 906 4,8% Spagna 944 Altri 1.031 16,2% Italia 400 6,3% 5% Polonia 1.093 5,7% Norvegia 1.178 6,2% 6.079 Regno Unito 1.206 19% Le immatricolazioni di bus elettrici per Paese (2023) Totale: 6.354 Altri 2.294 12,1% Spagna 491 7,7% Francia 416 6,5% Regno Unito 3.041 16% Le immatricolazioni di bus elettrici per Paese (2012-2023) Totale:19.009 Svezia 1.182 6,2% 5.016 4.094 Germania 753 11,9% Norvegia 493 7,8% Germania 2.562 13,5% Francia 1.978 10,4% Paesi Bassi 1.581 8,3% <strong>Pullman</strong> - 17