Autobus maggio 2024
VADO E TORNO EDIZIONI www.vadoetorno.com - ISSN 0042 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI MAGGIO N. 5 - 2024 ANNO 33°- euro 5,00 IN QUESTO NUMERO NELLA NUOVA FABBRICA VDL, AL VOLANTE DELL’ECITARO SNODATO FUEL CELL, AUTOBUS H2 A CONFRONTO, FOCUS SUL TECNOBUS GULLIVER, NME That’s the E-Way I like it
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- Page 30: IMPRESSIONE DI GUIDA Mercedes-Benz
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- Page 38: CONFRONTO Bus urbani 12 metri a idr
- Page 42: CONFRONTO Bus urbani 12 metri a idr
- Page 46: Turismo IVECO BUS EVADYS Lunghezza
- Page 50: Altano Tx17-Tx18-Tx19 (6x2) Lungh.
VADO E TORNO EDIZIONI<br />
www.vadoetorno.com - ISSN 0042 - Poste<br />
Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv.<br />
in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />
MAGGIO N. 5 - <strong>2024</strong><br />
ANNO 33°- euro 5,00<br />
IN QUESTO NUMERO<br />
NELLA NUOVA FABBRICA VDL,<br />
AL VOLANTE DELL’ECITARO<br />
SNODATO FUEL CELL, AUTOBUS<br />
H2 A CONFRONTO, FOCUS SUL<br />
TECNOBUS GULLIVER, NME<br />
That’s the<br />
E-Way<br />
I like it
Sommario<br />
<strong>Autobus</strong> n° 5 - <strong>2024</strong> - anno 33°<br />
Mettiti alla guida<br />
di scania Touring<br />
Scegli la sensazione di guida definitiva con Scania Touring.<br />
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te e per i tuoi passeggeri.<br />
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RUBRICHE<br />
POST-IT<br />
A Bonn una sfida<br />
a batterie<br />
4<br />
RETI & ENERGIA<br />
L’asse Copec - Optibus<br />
per il Sud America<br />
8<br />
TECNO<br />
Solaris - Ballard: mille<br />
di questi moduli<br />
6<br />
POST-IT<br />
Il ritorno in servizio dei<br />
Bluebus di Parigi<br />
10<br />
Periscopio<br />
Dopo la bancarotta,<br />
Van Hool passa di<br />
mano: al via la transizione<br />
verso Vdl -<br />
Schmitz Cargobull<br />
12<br />
Il mercato autobus<br />
continua a<br />
galoppare: il primo<br />
trimeste fa segnare<br />
un +17 per cento<br />
13<br />
Solaris ha vinto il<br />
ricorso per la gara<br />
Cng di Atac. 244<br />
autobus in arrivo<br />
per il Giubileo<br />
16<br />
Presentazione<br />
28<br />
TECNOBUS<br />
GULLIVER<br />
Tutti i segreti<br />
del piccolo<br />
elettrico pronto<br />
al rilancio<br />
IL PUNTO<br />
LA FIERA<br />
Dall’8 al 10 <strong>maggio</strong> torna NME (Next Mobility<br />
Exhibition) a Milano. Cosa aspettarsi in fiera?<br />
Tutte le anticipazioni<br />
16<br />
VDL APRE UNA FABBRICA E-BUS<br />
A Roeselare (Belgio) verranno costruiti gli<br />
elettrici della nuova gamma Citea. Obiettivo<br />
(ambizioso): 800 pezzi/anno<br />
16 22<br />
La nuova generazione Scania Touring nasce per soddisfare le esigenze<br />
degli operatori del granturismo di oggi e di domani.<br />
Efficiente e disponibile con un’ampia gamma di propulsori, offre la tecnologia<br />
più all’avanguardia per sicurezza, riduzione delle emissioni e della rumorosità.<br />
IMPRESSIONE DI GUIDA<br />
Al volante dell’eCitaro snodato fuel cell. Il modulo a<br />
idrogeno è abbinato a una dotazione di batterie che ci si<br />
aspetterebbe di trovare su un Bev puro. La tecnologia<br />
offre un grande aiuto alla guida<br />
30<br />
ABBONATI<br />
SUBITO<br />
Rubriche<br />
Listini 44.<br />
Curioso?<br />
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CONFRONTO<br />
34<br />
BUS A<br />
IDROGENO<br />
CaetanoBus,<br />
Iveco, Karsan,<br />
Solaris: 12<br />
metri urbani<br />
elettrici a<br />
confronto. Un<br />
mercato in<br />
procinto di<br />
decollare?<br />
IL SONDAGGIO DEL MESE<br />
Dopo 77 anni si chiude la storia di Van Hool come<br />
azienda indipendente. Il grosso della produzione si<br />
sposta verso est. La fabbricazione di veicoli commer-<br />
ciali nei paesi dell’Europa occidentale è arrivata al<br />
capolinea?<br />
Rispondi su<br />
www.vadoetorno.com<br />
Il sondaggio non ha valore statistico. Le rilevazioni non sono basate<br />
su un campione scientifico<br />
LE RISPOSTE<br />
DEL MESE SCORSO<br />
Negli Stati Uniti il sindacato degli<br />
autisti ha ottenuto una prima vittoria<br />
sulla guida autonoma (vedi Post-it a<br />
pagina 4). La lotta sindacale è il modo<br />
giusto per tutelare i posti di lavoro?<br />
81%<br />
sì<br />
19%<br />
no<br />
3
NUOVA EDIZIONE DEL CONTEST TEDESCO E-BUS TEST<br />
Post-it<br />
Fino all’ultimo chilowattora<br />
MERCEDES, MAN, SOLARIS, EBUSCO (E RAMPINI)<br />
Ha conquistato l’Europa intera!<br />
Ha conquistato l’Europa intera!<br />
M e<br />
rcedes-Benz eCitaro G, Solaris Ur-<br />
bino 18 Electric, MAN Lion’s City E<br />
M18 ed Ebusco 3.0 18: questi i modelli Mche si sono dati appuntamento a inizio aprile<br />
in quel di Bonn (Germania) per partecipare<br />
all’iniziativa giornalistica annuale E-Bus Test,<br />
promossa dal 2017 dalla rivista teutonica di<br />
settore Omnibusspiegel.<br />
Oltre ai partecipanti summenzionati, oggetto<br />
di comparazione (quest’anno il ‘tema’ assegnato<br />
era quello dei bus Bev snodati), il test<br />
di Bonn ha accolto anche una selezione di<br />
veicoli ospiti disponibili per i test drive, ma<br />
non soggetti a confronto: tra questi ecco il<br />
corto Mellor Sigma 7, di fabbricazione cino-britannica<br />
e fresco di ingresso nel mercato<br />
continentale (a partire da Scandinavia e<br />
Germania), l’Mcv C127 Ev, sviluppato dalla<br />
divisione tedesca del gruppo egiziano appo-<br />
sitamente per il mercato federale, mentre lo<br />
Stivale è stato rappresentato al test da un’unità<br />
di Rampini Eltron, prestato da Amt Genova.<br />
Tra i pezzi forti dell’evento non possiamo<br />
non menzionare la versione fresca di rinnovo<br />
dell’Urbino 18 Electric, presentata l’anno scor-<br />
so al Busworld. Spicca la dotazione di ben 800<br />
kWh di moduli batteria Solaris High Energy<br />
(combinata a una capacità di 105 passeggeri).<br />
MAN ha portato a Bonn uno dei Lion’s City<br />
E commissionati dall’operatore di Norimber-<br />
ga Vag, con una capacità della batteria di 640<br />
kWh e spazio per 116 passeggeri.<br />
Infine Mercedes e Ebusco, la prima con autobus<br />
dotato di nuove batterie Nmc3, la seconda<br />
con la prima unità, di fatto un concept,<br />
del 18 metri 3.0.<br />
L’iniziativa è sostenuta dall’azienda dei trasporti<br />
pubblici di Bonn (Swb), che mette a<br />
disposizione gli spazi del deposito; si rivolge<br />
al mercato tedesco ma, per la quantità e la<br />
qualità dei partecipanti, ha man mano assunto<br />
una valenza internazionale. Un report dettagliato<br />
dei veicoli in test sarà pubblicato sui<br />
prossimi numeri di AUTOBUS!<br />
Motore<br />
200 kW<br />
Batteria<br />
140 kWh<br />
Ricarica<br />
120 kw<br />
Autonomia<br />
309 km<br />
SORT 2<br />
Posti a sedere<br />
16<br />
Posti in piedi<br />
≥15<br />
Sedia a rotelle<br />
1<br />
7.80 m 8.40 m 9.20 m<br />
Con oltre 3.500 veicoli venduti in tutta Europa, NAVIGO ha coperto innumerevoli<br />
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1.000 MODULI A CELLE A COMBUSTIBILE PER SOLARIS<br />
Tecno<br />
Squadra che vince non si cambia<br />
È IL PIÙ GRANDE ORDINE DI MODULI FUEL CELL NELLA STORIA DI BALLARD<br />
LA PRIMA<br />
Ballard Power Systems ha annunciato<br />
la firma di un corposo, corposissimo<br />
contratto di fornitura a lungo termine<br />
con Solaris Bus & Coach: 1.000 moduli<br />
a celle a combustibile a idrogeno fino al<br />
2027, tutti destinati al mercato europeo<br />
dell’autobus.<br />
Questo ordine rappresenta la più grande<br />
commessa di motori fuel cell nella storia<br />
della società candese, che ad oggi può<br />
vantare oltre 1.700 autobus alimentati<br />
dalla propria tecnologia H2 in funzione<br />
in tutto il mondo. Ma non solo: l’accordo<br />
siglato segna un ulteriore e significativo<br />
passo avanti nel rapporto decennale, ormai<br />
storico, con la casa polacca, parte del<br />
gruppo spagnolo Caf.<br />
Un aspetto da sottolineare è che il 44,5<br />
per cento degli autobus a idrogeno immatricolati<br />
in Europa nel corso del 2023 è<br />
targato Solaris, che ha bus a zero emissioni<br />
circolanti in ventidue città del Vecchio<br />
Continente. E ne arriveranno sempre di<br />
più: infatti, se finora Solaris ha consegnato<br />
circa 200 Urbino Hydrogen nella doppia<br />
versione da 12 e 18 metri, altre 500 unità<br />
Oltre alla fornitura dei moduli<br />
a celle a combustibile,<br />
Ballard si fa carico anche dei<br />
relativi servizi di post-vendita<br />
e di garanzia estesa<br />
standard e articolate sono nel portafoglio<br />
ordini per i prossimi due anni.<br />
L’accordo siglato sull’asse canadese-polacco<br />
consolida gli ordini esistenti per circa<br />
300 moduli a celle a combustibile, aggiungendo<br />
al contempo servizi post-vendita<br />
e di garanzia estesa, con un nuovo<br />
impegno di fornitura per circa 700 pezzi,<br />
con, come sopra, relativi servizi after-sales<br />
e di garanzia.<br />
Entrando nello specifico della commessa,<br />
le 1.000 unità saranno composte per circa<br />
l’80 per cento da motori Fcmove-Hd da<br />
70 kW e per il 20 per cento da motori<br />
Fcmove-Hd+ da 100 kW, destinati ai mercati<br />
degli autobus da 12 e 18 metri, con<br />
consegne a partire da quest’anno fino alla<br />
fine del 2027.<br />
Ricordiamo infine come Ballard abbia a-<br />
perto il cantiere a Rockwall, Texas, per<br />
la costruzione di una gigafactory destinata<br />
alla produzione di componenti e sistemi<br />
fuel cell: il plant, che dovrebbe essere i-<br />
naugurato a inizio 2028, avrà una capacità<br />
produttiva annua equivalente a 3 gigawatt<br />
di celle a combustibile.<br />
G<br />
È CINESE LA BATTERIA ‘INFINITA’<br />
KEMPO<br />
Nuova batteria per veicoli commerciali<br />
lanciata da Catl in collaborazione con<br />
Yutong. La caratteristica principale del<br />
prodotto è la lunga, lunghissima durata,<br />
visto che i partner del progetto dichiarano<br />
«una vita fino a 15 anni e 1,5 milioni di<br />
chilometri», aggiungendo inoltre come abbia<br />
un degrado pari a zero nei primi mille<br />
cicli di (ri)carica. La batteria con fine vita<br />
praticamente mai sarà montata sui veicoli<br />
commerciali elettrici targati Yutong,<br />
come autobus, autocarri leggeri e pesanti:<br />
il costruttore cinese è tradizionalmente<br />
partner del colosso connazionale per le<br />
batterie dei veicoli elettrici, e nel 2022 le<br />
due aziende hanno esteso la loro collaborazione<br />
con un accordo decennale. Inoltre,<br />
come dichiarato dall’amministratore<br />
delegato di Yutong Europe, Jack Li, Catl<br />
è in procinto di creare uno stabilimento<br />
in Ungheria con l’obiettivo di iniziare la<br />
produzione entro la fine del <strong>2024</strong>, prevedendo<br />
l’acquisto di moduli per batterie<br />
dall’Europa.<br />
BYD, LA NUOVA BLADE BATTERY<br />
ENEL X<br />
La batteria a lama di nuova generazione<br />
di Byd, prossima al lancio (dovrebbe<br />
arrivare nel mese di agosto), avrà chimica<br />
Lfp e una densità energetica che<br />
dovrebbe raggiungere i 190 Wh/kg, un<br />
miglioramento significativo rispetto ai 140<br />
Wh/kg della first generation (datata 2020)<br />
e ai 150 dell’attuale serie, montata nel<br />
telaio della piattaforma Byd eBus B2 da<br />
12 metri presentata al Busworld 2023<br />
di Bruxelles e presto in mostra anche a<br />
Next Mobility Exhibition, a Milano. Inoltre,<br />
le batterie della next gen saranno più<br />
compatte e meno energivore.<br />
All’inizio del <strong>2024</strong> BorgWarner ha annunciato<br />
un accordo di collaborazione strategica<br />
con la divisione batterie FinDreams<br />
di Byd, in modo che il gruppo si occupi<br />
della produzione di pacchi batterie Lfp<br />
per veicoli commerciali che utilizzano le<br />
celle blade di FinDreams Battery in Europa,<br />
nelle Americhe e in alcune regioni<br />
selezionate dell’Asia Pacifica. La durata<br />
dell’intesa commerciale è di 8 anni.<br />
6<br />
7
NASCE L’ASSE COPEC-OPTIBUS<br />
Reti&Energia<br />
Scossa latinoamericana<br />
PER ACCELERARE MOBILITÀ ELETTRICA E SMART CHARGING IN SUD AMERICA<br />
Il gigante dell’energia Copec investe in<br />
Optibus per accelerare l’elettrificazione<br />
degli autobus e la ricarica intelligente in<br />
America Latina. È stata infatti ufficializza-<br />
ta la partnership strategica tra Copec Wind<br />
Ventures - il ramo strategico di venture<br />
capital di Copec - con l’azienda high tech<br />
israeliana: insieme esploreranno le sinergie<br />
relative all’elettrificazione dei depositi degli<br />
autobus, all’eBus-as-a-service, passando per<br />
la ricarica intelligente per i fornitori di servizi<br />
di trasporto passeggeri in Latam.<br />
L’investimento rafforza lo status di Optibus<br />
come player globale nelle soluzioni per veicoli<br />
elettrici: forte la crescita e la presenza<br />
della società nel mercato e in Sudamerica.<br />
Basti pensare, infatti, che le città servite due<br />
anni fa erano duemila, oggi sono cinquemila;<br />
Optibus ha recentemente comunicato<br />
che l’utilizzo del suo software per la pianificazione<br />
e la gestione delle flotte è salito a<br />
5.000 città; una crescita del 400 per cento<br />
negli ultimi due anni, da quando Santiago<br />
era stata la millesima città (febbraio 2022),<br />
a scegliere il software made in Israele. Ora<br />
il traguardo dei 5.000 è stato raggiunto con<br />
l’adozione di Optibus a Manaus, in Brasile.<br />
Il mercato degli autobus elettrici in America<br />
Latina rappresenta una delle <strong>maggio</strong>ri<br />
opportunità di sostenibilità e impatto<br />
a livello mondiale. In trentadue città sudamericane,<br />
si prevede che il numero di<br />
autobus elettrici aumenterà di sette volte<br />
entro la fine di questo decennio, passando<br />
dai 4.000 e-bus attualmente distribuiti a<br />
25.000. Ciò rappresenta un’occasione di<br />
investimento di 11,6 miliardi di dollari<br />
entro il 2030 e di 24,6 miliardi di dollari<br />
entro il 2050, nonché un’opportunità di<br />
impatto per creare una mobilità più pulita<br />
in una regione in cui il trasporto pubblico<br />
e condiviso comprende il 68 per cento dei<br />
viaggi dei passeggeri, uno dei tassi più<br />
alti a livello globale.<br />
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Il trasporto a emissioni zero è sempre più urgente. Servono autobus e pullman più puliti e silenziosi, che non<br />
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PARIGI, TORNANO IN STRADA I BLUEBUS DI RATP<br />
Ritorno alla realtà<br />
A due anni di distanza dai due incen-<br />
di che hanno interessato altrettanti<br />
Aautobus elettrici Bluebus in servizio<br />
a Parigi, dal 15 aprile è iniziato il<br />
reintegro della flotta di 148 veicoli dello<br />
stesso modello nelle attività di tpl.<br />
All’indomani dei due roghi della primavera<br />
2022, 148 autobus vennero infatti<br />
ritirati dal servizio per precauzione. E<br />
84 sono stati consegnati nel frattempo,<br />
venendo anch’essi accantonati in attesa<br />
di certezza sulle cause degli episodi (e<br />
di conseguente eventuale messa in sicurezza<br />
dei bus).<br />
Di fatto, 232 autobus sono rimasti immobilizzati<br />
per due anni, con conseguenze<br />
non irrilevanti sullo svolgimento<br />
del servizio<br />
di trasporto<br />
pubblico nella<br />
metropoli.<br />
A partire da<br />
metà aprile i<br />
Bluebus hanno<br />
iniziato<br />
a riprendere<br />
servizio. L’obiettivo<br />
è di<br />
avere l’intera<br />
flotta pronta<br />
per il 26 luglio,<br />
all’inizio<br />
dei giochi<br />
K arsan, in seguito alla firma a novembre<br />
2023 con il gruppo norvegese Vy, una<br />
Kdelle <strong>maggio</strong>ri autorità di trasporto pub-<br />
blico in Scandinavia, ha consegnato il primo<br />
Autonomous e-Atak (elettrico driverless di<br />
8 metri di lunghezza, sviluppato insieme ad<br />
Adastec) alla città di Tampere, in Finlandia.<br />
Si tratta del primo primo autobus<br />
full-size senza conducente in Finlandia<br />
a trasportare passeggeri in condizioni<br />
stradali reali dopo i progetti condotti<br />
dal costruttore turco (e tutt’ora in<br />
corso) alle Michigan State University<br />
e a Stavanger, in Norvegia. Il veicolo<br />
sarà gestito da Remoted, realtà finlandese,<br />
basata proprio a Tampere.<br />
In grado di muoversi autonomamente<br />
su un percorso pianificato, l’Autonomous<br />
e-Atak con tecnologia autonoma<br />
di livello 4 (firmata dall’azienda statu-<br />
Mappamondo<br />
FERMATI DOPO DUE INCENDI NEL 2022, INDIVIDUATA LA CAUSA<br />
Espansione scandinava<br />
olimpici. Secondo quanto riportato sui<br />
media francesi, il costruttore ha individuato<br />
un difetto di fabbricazione su una<br />
serie specifica di batterie. Nello specifico,<br />
si sarebbe trattato di un elemento<br />
isolante non correttamente posizionato.<br />
Bluebus ha corretto questo difetto sui<br />
nuovi pacchi batteria montati sui veicoli,<br />
e ha aggiunto nuove caratteristiche<br />
di sicurezza in caso di innesco di un<br />
incendio, tra cui un involucro ad hoc e<br />
una spia luminosa per avvisare l’autista<br />
quando l’autobus deve essere evacuato.<br />
Come noto, i veicoli Bluebus montavano<br />
batterie allo stato solido prodotte dall’azienda<br />
‘sorella’ BlueSolutions, parte del<br />
medesimo gruppo Bollorè.<br />
nitense Adastec) può viaggiare a una velocità<br />
di 40 km/h in qualsiasi condizione atmosferica.<br />
La tecnologia driverless gli consente di<br />
svolgere tutte le operazioni di regolare guida<br />
come se l’autista fosse presente: avvicinamento<br />
alle fermate, gestione dei processi di<br />
discesa e salita, attraversamento degli incroci.<br />
Germania, al via la collaborazione<br />
Rmv - Holon<br />
Un’intesa senza<br />
conducente<br />
L’azienda costruttrice di navette autonome<br />
Holon (gruppo Benteler) ha<br />
stretto un protocollo d’intesa con<br />
l’operatore del trasporto pubblico<br />
Rhein-Main-Verkehrsverbund (Rmv)<br />
nell’area di Francoforte. La collaborazione<br />
è finalizzata a «far progredire la<br />
mobilità autonoma nel trasporto pubblico<br />
locale». Insomma, le aziende<br />
mirano a integrare delle navette autonome<br />
nel network Rmv. Holon sta<br />
preparandosi all’avvio di un progetto<br />
pilota ad Amburgo, dove a partire dal<br />
2026 inizieranno a circolare shuttle a<br />
guida autonoma con l’obiettivo (ambizioso)<br />
di raggiungere quota 10mila<br />
robotaxi entro il 2030.<br />
Altri 20 autobus a<br />
idrogeno per Colonia<br />
Rvk - Solaris: la<br />
quarta volta insieme<br />
L’impresa tpl di Colonia (Germania)<br />
Rvk ha commissionato una nuova<br />
tranche di autobus a idrogeno: si tratta<br />
di 20 Solaris Urbino 12 hydrogen e<br />
sono stati acquistati grazie a risorse<br />
erogate dal governo federale nel 2022.<br />
Si tratta del quarto ordine di autobus<br />
fuel cell assegnato da Rvk a Solaris:<br />
il primo nel marzo 2020 per 15 unità,<br />
poi 31 all’inizio del 2023, infine<br />
altri 18 veicoli commissionati nel settembre<br />
2023. I veicoli saranno consegnati,<br />
secondo i piani, entro metà<br />
2025. L’operatore, primo nell’Europa<br />
continentale, ha anche ordinato una<br />
flotta di bus fuel cell Wrightbus (20,<br />
più 40 opzionali).<br />
10<br />
AUTONOMIA MASSIMIZZATA.<br />
EFFICIENZA OTTIMIZZATA.<br />
Il nuovo eCitaro fuel cell. Batterie ad alta prestazione e cella a combustibile per<br />
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IL FALLIMENTO<br />
Van Hool, addio<br />
Periscopio<br />
VDL E SCHMITZ-CARGOBULL HANNO RILEVATO L’AZIENDA<br />
Da quanto noto<br />
al momento<br />
di andare in<br />
stampa, dei<br />
1.800 posti<br />
di lavoro a<br />
Koningshooikt<br />
ne saranno<br />
salvati dai 600<br />
ai 900, ma gli<br />
amministratori<br />
chiamati a<br />
gestire il<br />
post-fallimento<br />
dell’Oem hanno<br />
ritenuto che<br />
scegliendo Vdl-<br />
Schmitz si possa<br />
arrivare a una<br />
rapida ripartenza<br />
delle attività,<br />
temendo invece<br />
che con altri<br />
acquirenti<br />
si sarebbe<br />
perso troppo<br />
tempo per il<br />
riavvio delle<br />
operazioni.<br />
hydrogen<br />
E ra l’11 marzo quando sono iniziate a<br />
filtrare le prime indiscrezioni sul futuro<br />
Eincerto di Van Hool, che, non navigan-<br />
do in ottime acque (non un mistero, visti gli<br />
scarsi risultati di vendita anche nel 2023),<br />
sembrava intenzionata a interrompere la produzione<br />
di autobus, concentrandosi esclusivamente<br />
sui coach (e i rimorchi, già asset di<br />
casa), spostando gran parte della produzione<br />
– se non addirittura totalmente -, da Koningshooikt<br />
alla Macedonia.<br />
Poi, come spesso capita, la situazione è precipitata<br />
nel giro di poche settimane: prima<br />
l’appello per chiedere il sostegno dei creditori<br />
in modo da proseguire la trattativa con<br />
le banche e il governo per attuare il piano di<br />
risanamento (promosso dal manager di crisi<br />
Marc Zwaaneveld, chiamato dalla famiglia<br />
Van Hool per gestire l’emergenza), seguite<br />
dalle recriminazioni dello stesso Zwaaneveld<br />
ai Van Hool, con le accuse di aver ostacolato<br />
la realizzazione del recovery plan. Dunque i<br />
ECCO UN ‘NUOVO’ CROSSWAY<br />
La crisi aziendale del<br />
costruttore belga si è<br />
conclusa con la bancarotta e<br />
l’acquisizione da parte della<br />
cordata olandese-tedesca<br />
primi rumors sui potenziali acquirenti: da subito<br />
è spuntato il nome, o meglio il cognome<br />
dei Van Der Leegte, ovvero Vdl, insieme al<br />
Dumarey, Schmitz-Cargobull, Abc Companies<br />
(dealer di Van Hool negli Stati Uniti) e<br />
Cim Capital. Il tutto con 1.800 lavoratori in<br />
attesa di conoscere il proprio destino, con la<br />
certezza - purtroppo - di non avere alcuna<br />
garanzia in merito, se non quella di sapere<br />
che solo un terzo (circa) della forza lavoro<br />
avrebbe mantenuto la propria occupazione.<br />
E alla fine, tra colpi di scena, lanci e rilanci,<br />
l’ha spuntata l’offerta di Vdl insieme a<br />
Schmitz-Cargobull: gli olandesi metteranno<br />
le mani sulla divisione bus&coach della fu<br />
Van Hool, i tedeschi su quella dei trailer.<br />
La notizia è arrivata un mese dopo, l’11<br />
aprile: i curatori fallimentari di Van Hool<br />
hanno accettato l’offerta ritenendola la più<br />
adatta a garantire la continuità aziendale del<br />
costruttore belga, ma non - aggiungiamo noi<br />
- l’occupazione, aspetto che non può passare<br />
in secondo piano. Infatti, da quanto riportano<br />
i media belgi e fiamminghi, che seguono da<br />
vicinissimo la vicenda, saranno salvati dai<br />
600 ai 900 posti, mentre tutti gli altri potenziali<br />
acquirenti ne promettevano molti di più.<br />
Ma gli amministratori chiamati a gestire il<br />
post-fallimento dell’Oem hanno ritenuto che<br />
imboccando questa strada si possa arrivare a<br />
una rapida ripartenza delle attività, temendo<br />
invece che con altri acquirenti si sarebbe per-<br />
so troppo tempo per il riavvio. Di sicuro così,<br />
però, sono andati persi troppi posti di lavoro...<br />
Dopo aver presentato alla fine del 2022 il<br />
Crossway Low Entry Hybrid (disponibile<br />
anche in versione elettrica a batteria), Iveco<br />
Bus aggiorna ora la gamma Crossway<br />
con la versione mild hybrid dell’interurbano<br />
a pianale alto. È disponibile in 3 lunghezze<br />
(10,7, 12, 13 metri) e all’inizio sarà disponibile<br />
anche nelle versioni da 12 e 13 metri<br />
con alimentazione a gas naturale, compatibile<br />
con il biometano. Il nuovo modello è<br />
già disponibile per gli ordini e le prime unità<br />
saranno consegnate in Spagna il prossimo<br />
luglio, afferma Iveco Group.<br />
Il Crossway Nf Hybrid, costruito Vysoké<br />
Myto, in Repubblica Ceca, incorpora i nuovi<br />
sistemi Adas in conformità con il prossimo<br />
General Safety Regulation, la cui entrata in<br />
vigore è prevista per luglio <strong>2024</strong>, e presenta<br />
il nuovo design del frontale con luci full Led<br />
e il nuovo logo Iveco. La tecnologia ibrida<br />
leggera è disponibile con il cambio Voith<br />
Diwa Nxt, abbinato a un motore a recupero<br />
elettrico da 35 kW di picco, che supporta il<br />
Cursor 9 durante le fasi di avviamento.<br />
13
VOITH ACCELERA SULL’IDROGENO<br />
Si chiama Voith HySTech GmbH e mette<br />
insieme tutti i know-how di Voith nel campo<br />
dei sistemi di stoccaggio dell’idrogeno.<br />
La società, nata il primo aprile, rafforza la<br />
posizione di Voith nel mercato in crescita<br />
delle tecnologie dell’idrogeno, dove la<br />
società vanta già ha un’ampia conoscenza,<br />
tanto da aver sviluppato un sistema di<br />
stoccaggio di H2 Plug & Drive pronto per<br />
l’installazione per i veicoli pesanti: dal dicembre<br />
2023, i serbatoi di idrogeno da 700<br />
bar in esso integrati sono stati approvati<br />
per l’uso su strada richiesto per la commercializzazione<br />
in Europa.<br />
TPL RAGUSA, CAMBIO STORICO<br />
Dopo cinquant’anni è cambiato il gestore<br />
del servizio di tpl a Ragusa: Ast ha passato<br />
il testimone a Etna Trasporti, che si è<br />
aggiudicata la gara con un ribasso del 15<br />
per cento sulla base d’asta. La durata del<br />
contratto? Due anni, poi la gara europea<br />
per l’affidamento definitivo.<br />
Concluso il rapporto ultradecennale con<br />
Ast, Etna Trasporti si è aggiudicata la<br />
manifestazione di interesse per gestire il<br />
servizio per i prossimi 24 mesi, periodo<br />
durante il quale si terrà appunto la gara<br />
europea per l’affidamento ‘definitivo’.<br />
Un iter peraltro seguito da tutte le città<br />
siciliane non più legate ad Ast.<br />
Etna trasporti ha soddisfatto tutte le richieste<br />
avanzate dal comune siciliano, sia<br />
in merito alle linee che ai mezzi e alle<br />
tecnologie: geolocalizzazione dei bus e la<br />
possibilità di acquisire i biglietti tramite<br />
app multilingua, per esempio, due requisiti<br />
standard di cui, troppo a lungo, il trasporto<br />
pubblico di Ragusa non ha fruito.<br />
14<br />
ATAC ASSUME 400 AUTISTI<br />
Atac assumerà oltre 400 persone nel corso<br />
del <strong>2024</strong> per rafforzare l’organico di autiste e<br />
autisti anche in vista del Giubileo. Con questa<br />
nuova campagna, Atac avrà assunto, nel<br />
biennio 2023-<strong>2024</strong>, oltre 1.000 persone, tra<br />
donne e uomini, per accompagnare il rilancio<br />
del servizio di tpl capitolino. Fra i requisiti richiesti,<br />
avere tra i 21 e i 55 anni di età, essere<br />
in possesso delle patenti specifiche e della cittadinanza<br />
italiana o di altro Stato dell’Unione<br />
Europea o, per i cittadini extra Ue, essere in<br />
possesso di regolare permesso di soggiorno.<br />
Periscopio<br />
I DATI ANFIA<br />
Il mercato viaggia<br />
MARZO IN NEGATIVO, MA IL TRIMESTRE SEGNA +17,4%<br />
L ieve, lievissima flessione per il mer-<br />
-<br />
cato dell’autobus italiano a marzo<br />
L<strong>2024</strong>: -2,2 per cento rispetto al me-<br />
desimo mese del 2023. Il pallottoliere<br />
delle immatricolati dei mezzi con massa a<br />
pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate<br />
segna quota 497 mezzi, nove in meno di<br />
marzo 2023 (508).<br />
Nel terzo mese dell’anno, si mantengono<br />
positivi tre comparti su quattro: crescono<br />
a tripla cifra i minibus (+191,1 per cento)<br />
e a doppia cifra gli autobus e midibus<br />
turistici (+33,3 per cento) e gli scuolabus<br />
(+11,8 per cento). Calano, invece, gli<br />
autobus adibiti al tpl (-32,3 per cento).<br />
Invece, nel primo trimestre del <strong>2024</strong>, i<br />
libretti rilasciati sono 1.579 (+17,4 per<br />
cento rispetto a gennaio-marzo 2023);<br />
tre segmenti su quattro registrano una<br />
Gli Otokar Navigo<br />
T da 7,8 metri<br />
acquistati dal<br />
gruppo Trotta (lo<br />
stesso modello è<br />
disponibile anche<br />
in versione da 8,4<br />
metri) possono<br />
ospitare fino a 31<br />
passeggeri su sedute<br />
Sege reclinabili<br />
e allargabili,<br />
in sgargiante<br />
accostamento rossonero.<br />
Presenti service<br />
set individuali e<br />
prese Usb, così<br />
come un monitor<br />
collegato a lettore<br />
di Usb o chiavette.<br />
A completare la<br />
dotazione dedicata<br />
al comfort della<br />
comitiva c’è il<br />
frigorifero a pozzetto<br />
collocato in<br />
corrispondenza della<br />
porta posteriore.<br />
Gli autobus<br />
presentano motore<br />
diesel da quattro<br />
cilindri Euro VI<br />
firmato Cummins,<br />
un 4,5 litri da 210<br />
cavalli. È abbinato a<br />
cambio automatico<br />
Allison a sei rapporti.<br />
Otokar Italia ha consegnato<br />
un lotto di<br />
dieci autobus da<br />
turismo corti all’operatore<br />
Trotta Bus Services, che<br />
li destinerà ai servizi di<br />
noleggio con conducente.<br />
Si tratta dei primi veicoli<br />
turistici consegnati dal co-<br />
I 10 Navigo T entrano<br />
a far parte di una flotta<br />
di circa 300 autobus,<br />
rappresentando un<br />
potenziamento della<br />
quota di veicoli<br />
destinati ai viaggi per<br />
piccoli gruppi<br />
variazione positiva anche nel cumulato:<br />
+139 per cento i minibus, +73,6 per cento<br />
gli autobus e midibus turistici e +1,7 per<br />
cento gli autobus per il tpl, mentre gli<br />
scuolabus flettono del 15,5 per cento.<br />
Per l’alimentazione, la quota di mercato<br />
dei bus a gas è del 16 per cento a gennaio-marzo<br />
<strong>2024</strong> (contro il 12,3 per cento<br />
del primo trimestre 2023), mentre gli<br />
elettrici, ibridi gasolio/elettrico e ibridi<br />
metano/elettrico sono il 22,2 per cento<br />
(14,8 per cento a gennaio-marzo 2023).<br />
A livello territoriale, infine, nel primo trimestre<br />
<strong>2024</strong> le targhe si mantengono in<br />
crescita nel centro, a tripla cifra (+115,8<br />
per cento), e nel Sud e isole, a doppia cifra<br />
(+45,3 per cento). Calano, invece, nel<br />
Nord-Est (-34,5) per cento e nel Nord-Ovest<br />
(-18,1 per cento).<br />
Dieci turchi che Trotta(no)<br />
struttore turco (che ha da<br />
poco aperto la divisione<br />
italiana, rilevando Mauri<br />
Bus System) al gruppo<br />
Trotta, che entrano così a<br />
far parte di una flotta nutrita<br />
e variegata, già forte<br />
di circa 300 unità.<br />
I coach di dimensione ridotta,<br />
oggetti della commessa,<br />
sono tuutti Navigo<br />
T da 7,8 metri di lunghezza.<br />
Si tratta pertanto di<br />
Classe III di lunghezza<br />
contenute, adatti per o-<br />
perare servizi con piccoli<br />
gruppi e in contesti topografici<br />
impegnativi: il loro<br />
raggio di esercizio sarà<br />
principalmente il territorio<br />
del Centro Italia.<br />
Il Crossway Low Entry ELETTRICO segna un ulteriore passo in avanti nell’offerta di<br />
IVECO BUS, volta sempre di più alla mobilità sostenibile:<br />
Versione da 12m e 13m in Classe I & Classe II<br />
Motore elettrico centrale da 310 kW e una coppia massima da 3000 Nm<br />
Batterie NMC al litio assemblate da FPT<br />
Diverse modalità di ricarica, compresa la doppia versione di pantografo:<br />
“a bordo” per ricarica Bottom – up o barre per ricarica Top – down.
SOLARIS HA VINTO IL RICORSO<br />
Pericolo scampato<br />
Periscopio<br />
NON È PIÙ A RISCHIO LA FORNITURA DI 244 BUS CNG PER ATAC ROMA<br />
Solaris ha vinto il ricorso presentato<br />
in seguito all’annullamento della gara<br />
Atac per 244 autobus Cng.<br />
Ricapitoliamo la vicenda: a febbraio, il<br />
Tribunale amministrativo regionale del<br />
Lazio aveva accolto il ricorso avanzato<br />
da Romana Diesel, annullando di fatto<br />
l’aggiudicazione a Solaris Italia dei 244<br />
autobus a metano da 12 metri di lunghezza<br />
– con opzione per ulteriori 78 e contratto<br />
di manutenzione full-service decennale –<br />
desinati a rafforzare la flotta della municipalizzata<br />
in vista dell’appuntamento con<br />
il Giubileo, fissato per il 2025.<br />
La gara, aggiudicata nel 2023, aveva visto<br />
la partecipazione di Iveco Bus, Mercedes<br />
e Solaris. Nella medesima città Iveco Bus<br />
fornirà 411 e-bus, essendosi aggiudicato<br />
il maxi bando per bus a batteria (si tratta<br />
della più grande commessa di elettrici in<br />
Italia, ad oggi), con manutenzione che<br />
sarà eseguita proprio da Romana Diesel,<br />
concessionario Iveco per il Lazio.<br />
Tornando alla querelle che ha visto i<br />
polacchi spuntarla, Romana Diesel, arrivata<br />
seconda di soli 0,90 punti, aveva<br />
contestato il fatto che il mezzo di prova<br />
utilizzato da Solaris non fosse conforme<br />
a quanto stabilito nel capitolato speciale<br />
di gara; in soldoni, non presentava alcune<br />
delle caratteristiche tecniche essenziali,<br />
quali (per esempio) il numero di porte<br />
(due, anziché tre). «La mancanza del requisito<br />
delle tre porte non può che condurre<br />
all’esclusione del concorrente […].<br />
Si accoglie il ricorso e per l’effetto si an-<br />
Romana Diesel,<br />
arrivata seconda<br />
di soli 0,90<br />
punti, aveva<br />
contestato il<br />
fatto che il<br />
mezzo di prova<br />
utilizzato da<br />
Solaris non<br />
fosse conforme<br />
a quanto<br />
stabilito nel<br />
capitolato<br />
speciale di<br />
gara; in soldoni,<br />
non presentava<br />
alcune delle<br />
caratteristiche<br />
tecniche<br />
essenziali, quali<br />
– per esempio<br />
– il numero di<br />
porte (due,<br />
anziché tre).<br />
nulla il provvedimento di aggiudicazione<br />
impugnato, con dichiarazione dell’inefficacia<br />
del contratto», scrivevano i giudici.<br />
Un annullamento che, di fatto, avrebbe<br />
rischiato di pregiudicare l’arrivo degli<br />
autobus entro il Giubileo.<br />
Tre Setra per il lusso<br />
Busitalia ha dato il benvenuto a tre Setra<br />
double-deckler che entreranno in servizio<br />
tra il centro di Firenze e il Luxury<br />
Outlet (The Mall) a Lecci, frazione del comune<br />
di Reggello, Firenze. I coach di casa Daimler<br />
Buses (con e senza rampa disabili) sono a<br />
due piani, lunghi 14 metri e alti 4, e con un’of-<br />
ferta di 65 e 61 posti a sedere, dotati di sedili<br />
Voyage Ambassador, bagno a bordo e sistemi<br />
di sicurezza, rappresentano un salto di qualità<br />
nel comfort di viaggio. Presenti a bordo prese<br />
Usb, videosorveglianza, e tavolini ribaltabili e<br />
cassaforte. Inoltre grazie alla motorizzazione<br />
di classe ambientale Euro 6, contribuiscono<br />
a ridurre al minimo le emissioni nocive e i<br />
consumi. I tre Setra Dd sono stati acquistati<br />
da Busitalia in totale autofinanziamento, con<br />
un investimento di oltre 1,6 milioni di euro.<br />
Karsan<br />
Si conferma leader dei corti<br />
in Ue anche nel 2023<br />
Per il quarto anno di fila Karsan si<br />
conferma leader di mercato in Europa<br />
nel segmento dei minibus e dei midibus<br />
elettrici. Infatti, secondo il rapporto<br />
sul mercato europeo dei ‘corti’<br />
pubblicato da Wim Chatrou-CME Solutions<br />
per il 2023, l’e-Atak (8 metri)<br />
ha mantenuto la vetta nel mercato<br />
degli e-midibus con una quota del 24<br />
per cento. Allo stesso modo, assicurandosi<br />
un market share del 28,5 per<br />
cento nel segmento continentale dei<br />
minibus ‘alla spina’, l’e-Jest (6 metri)<br />
è rimasto al vertice della classifica.<br />
Il mercato europeo dei minibus elettrici<br />
sotto le 8 tonnellate è cresciuto del<br />
38 per cento nel 2023 (sul 2022) e nel<br />
corso dell’anno passato la casa turca<br />
ha consegnato 388 e-Jest. Invece, il<br />
Karsan e-Atak, peraltro disponibile<br />
anche in versione a guida autonoma,<br />
ha fatto registrare 117 immatricolazioni<br />
nel 2023.<br />
16
Next Mobility Exhibition 8-10 <strong>maggio</strong> - Fiera di Milano<br />
I GIOCATORI IN CAMPO<br />
Dall’8<br />
al 10<br />
<strong>maggio</strong> Milano<br />
torna<br />
capitale della<br />
mobilità<br />
collettiva e<br />
sostenibile,<br />
ospitando la<br />
seconda edizione<br />
della<br />
fiera biennale<br />
NME-Next<br />
Mobility Exhibition.<br />
Presenti<br />
numerosi<br />
costruttori,<br />
con le ultime<br />
novità di<br />
prodotto:<br />
elettrico e<br />
idrogeno in<br />
prima linea.<br />
nextmobilityexhibition.com<br />
Il mondo dell’industria bus&coach sarà in campo nella tre giorni meneghina<br />
di Next Mobility Exhibition: nel ricco menù della fiera, le proposte di<br />
prodotto dei costruttori - ovviamente nel nome delle transizione energetica,<br />
con elettrico e idrogeno attori tecnologici protagonisti - rappresentano le<br />
portate principali. Ecco tutti i mini, midi e autobus in bella mostra<br />
Certo, non è solo la fiera dell’autobus,<br />
perché NME-Next Mobility<br />
Exhibition è un’agorà della mobilità<br />
collettiva e sostenibile nella quale incontrarsi,<br />
parlare e discutere di come arrivare<br />
a offrire la miglior alternativa possibile al<br />
mezzo privato. Nonostante il ricco palin-<br />
sesto di convegni e una nutrita presenza<br />
dalla galassia della componentistica - tutti<br />
quei prodotti, sistemi e servizi che sono<br />
parte integrante dell’ecosistema, permettendone<br />
il funzionamento - è innegabile<br />
come i giganti della strada, insieme ai fratelli<br />
minori midibus e minibus - rappre-<br />
sentino il piatto forte della fiera biennale.<br />
Ecco allora una carrellata dei costruttori<br />
di bus&coach e dei loro modelli presenti<br />
e tirati a lucido a Milano.<br />
IVECO BUS<br />
Non possiamo che iniziare a sciorinarvi l’e-<br />
18<br />
19
Iveco Bus,<br />
MAN, Solaris,<br />
Otokar,<br />
BYD, Iuzu,<br />
Industria<br />
Italiana<br />
<strong>Autobus</strong>,<br />
Karsan, Yutong,<br />
Ayats,<br />
Indcar,<br />
Tecnobus,<br />
D’Auria-<br />
Altas, King<br />
Long, Tam e<br />
Zonzon, in<br />
ordine sparso,<br />
i player<br />
dell’industria<br />
bus&coach<br />
protagonisti<br />
della kermesse.<br />
sione a due assi (da 11,60 metri) e a tre<br />
(13,35 metri).<br />
INDCAR<br />
Non mancherà all’appello Indcar, reduce da<br />
un 2023 molto positivo, chiusosi con un<br />
accordo con Bluebus per la commercializzazione<br />
in Italia (e in Spagna) del 6 metri<br />
elettrico del costruttore francese. A NME<br />
Indcar porterà un Mobi a metano.<br />
TECNOBUS<br />
Tecnobus sta lavorando per rilanciare con<br />
rinnovata forza il suo gioiello di casa: il<br />
corto, cortissimo e elettrico Gulliver, un<br />
minibus ‘storico’ e di soli 5,320 millimetri<br />
di lunghezza. Nel 2023 la realtà di Frosinone<br />
ha immatricolato solo 4 pezzi, ma i piani industriali<br />
hanno alzato l’asticella degli obiettivi<br />
in patria e all’estero per il <strong>2024</strong> e oltre.<br />
D’AURIA-ALTAS<br />
Tra i principali allestitori italiani, il Gruppo<br />
D’Auria torna a calcare il palcoscenico di<br />
Milano con il turistico realizzato a quattro<br />
mani con i lituani di Altas Auto, su telaio<br />
Mercedes Sprinter, ovvero il Tourline. Ma<br />
la grande novità di casa è il Novus City<br />
V7, distribuito in Italia per conto di Altas:<br />
un 7,5 metri tutto elettrico firmato anche<br />
dai cinesi di Zhongtong, protagonista di un<br />
roadshow europeo che farà tappa anche nel<br />
capoluogo lombardo in occasione di NME.<br />
lenco delle case presenti partendo da Iveco<br />
Bus, leader di mercato in Italia anche nel<br />
2023 con 1.782 mezzi immatricolati (sopra<br />
le 8 ton) e fresco di lancio del Crossway<br />
– il Classe II più venduto in Europa – in<br />
versione elettrica e dell’E-Way a idrogeno<br />
realizzato in collaborazione con Hyundai:<br />
saranno queste due le punte di diamante di<br />
Iveco Bus a Next Mobility Exhibition, ma<br />
non le uniche...<br />
MAN<br />
Saranno due le frecce all’arco di MAN per<br />
la kermesse meneghina: il Leone ruggirà<br />
con il Lion’s City E nella versione ‘corta’<br />
da 10,5 metri, fratello minore del 12 metri<br />
a batteria che spadroneggia in Europa tra gli<br />
urbani elettrici, e con un coach del brand<br />
Neoplan, un Tourliner da 12 metri di lunghezza,<br />
allestito con la nuova suite di sicu-<br />
ISUZU<br />
Quindi Anadolu Isuzu (con il dealer italiarezza<br />
attiva rispettosa della normativa Gsr 2.<br />
SOLARIS<br />
Protagonista recentemente a Berlino in occasione<br />
del Mobility Move con la nuova<br />
generazione dell’Urbino 12 elettrico con<br />
trasmissione modulare e nuove batterie fino<br />
a 600 kWh, Solaris porterà a Milano – dove<br />
domina la flotta di Atm – l’Urbino da 12<br />
metri alimentato a idrogeno, nuova frontiera<br />
del costruttore polacco, nonché tecnologia<br />
che si sta ritagliando sempre più spazio.<br />
OTOKAR<br />
In forte crescita nel mercato nostrano – l’anno<br />
scorso ha targato 91 mezzi – e fresca dell’acquisizione<br />
di Mauri Bus System per operare<br />
al meglio nello Stivale, Otokar avrà una presenza<br />
nutrita a NME, con quattro mezzi: oltre<br />
al Kent diesel all’esterno, lo stand della casa<br />
turca vedrà tre modelli elettrici: in Classe I, il<br />
12 metri e-Kent e il corto e-Centro C, mentre<br />
in Classe II ecco l’e-Territo, per la prima volta<br />
in Italia dopo il lancio al Busworld.<br />
BYD<br />
Da un turco a un cinese di peso come Byd<br />
(87 i pezzi immatricolati in Italia nel 2023),<br />
che produce solo autobus elettrici, che domineranno<br />
lo stand del produttore del Paese del<br />
Dragone: in esposizione il B12, la premiere<br />
del 12 metri di nuova generazione con le<br />
batterie cosiddette ‘blade’ (a lama, per intenderci)<br />
posizionate all’interno del pianale, e<br />
l’e-bus su carrozzeria Nelec - anch’esso nella<br />
dimensione standard da 12 metri -. realizzata<br />
in Spagna dal partner iberico Castrosua.<br />
no Officine Mirandola): il produttore turco<br />
– 63 targhe nel 2023 – esporrà il seguente<br />
quartetto: gli otto metri elettrici NovoCiti<br />
Volt, i 12 a batterie del CitiVolt, il NovoCiti<br />
Life in Classe II con motorizzazione diesel<br />
e, per la prima volta in Italia, i 7,3 metri<br />
alla spina elettrica del Novo Volt, svelato<br />
anch’esso al Busworld di Bruxelles come<br />
ultima novità di casa.<br />
INDUSTRIA ITALIANA AUTOBUS<br />
Un solo mezzo, invece, per Industria Italiana<br />
<strong>Autobus</strong>, il cui futuro aziendale rimane<br />
ancora incerto: a Next Mobility Exhibition,<br />
IIA timbrerà il cartellino con il suo modello<br />
di punta, il Citymood 12e, disponibile anche<br />
nella versione da 10 metri.<br />
KARSAN<br />
La nutrita compagine turca vedrà anche la<br />
partecipazione di Karsan: freschissima la<br />
notizia della nascita di KMobility, concessionario<br />
unico per il Belpaese della casa di<br />
Bursa, che a NME punta molto sull’e-Atak<br />
da 8 metri a guida autonoma (che sta macinando<br />
chilometri in Norvegia e Finlandia),<br />
ma non mancherà l’e-Ata Hydrogen da 12<br />
metri e i sei metri tutti elettrici dell’e-Jest.<br />
YUTONG<br />
Ancora un salto in Cina: Yutong calamiterà<br />
l’attenzione dei presenti con quattro autobus,<br />
tutti elettrici: l’E7, l’U12 e l’U18 e l’interurbano<br />
Ice12.<br />
AYATS<br />
Due, invece, gli assi nella manica di Ayats,<br />
presente a Milano tramite il dealer Officine<br />
Di Maio: sarà in bella mostra l’Horizon,<br />
motorizzato Mercedes, nella doppia ver-<br />
KING LONG<br />
Un’altra casa cinese a Next Mobility Exhibition,<br />
King Long, tramite il concessionario<br />
unico per l’Italia Dierre Dimensione<br />
Ricambi, punta forte sulla gamma elettrica<br />
per i profili di missione urbana, con i modelli<br />
Pev 6, 9 e 12 metri.<br />
TAM<br />
A dominare lo stand di Tam Europe, costruttore<br />
sloveno, sarà l’unico city bus a<br />
portafoglio, ovvero il Vero, veicolo modulare,<br />
disponibile in diverse dimensioni e<br />
versioni, ovviamente elettrico.<br />
ZONSON<br />
Chiudiamo la rassegna con i cinesi di Zonson<br />
(Bazn Auto) a Milano con il rivenditore<br />
Pagliani Service, freschi vincitori di una<br />
gara per Anm Napoli: in fiera a Milano il<br />
tridente tutto elettrico composto dai 6 metri<br />
del Pure Electric City Bus, dagli 8,5 metri<br />
dell’Euro Lights’ e dai 12 metri del City<br />
Joy; per il corto si tratta della prima ospitata<br />
italiana.<br />
Fabio Franchini<br />
20<br />
21
PRESENTAZIONE Vdl Bus Roeselare<br />
Settantasette mila metri quadrati di<br />
superficie, di cui 27.000 occupati dalle<br />
linee produttive: qui Vdl Bus&Coach<br />
costruirà solo ed esclusivamente gli e-bus<br />
della gamma Citea, Low Entry e Low Floor,<br />
in tutte le quattro varianti di lunghezza.<br />
Potenza di fuoco? 840 pezzi l’anno.<br />
Obiettivo? Riconquistare fette di mercato<br />
Una nuova fabbrica, ‘la più moderna<br />
d’Europa’, per rilanciare la zoppicante<br />
divisione bus: in data 10 a-<br />
prile, Vdl ha inaugurato lo stabilimento<br />
di produzione di Roeselare, nelle Fiandre<br />
(Belgio) - appena due anni due mesi e<br />
due giorni dopo la posa della prima pietra,<br />
l’8 febbraio 2022 - che va a sostituire<br />
sostituisce l’impianto di Jonckheere (in<br />
In foto<br />
d’apertura<br />
potete<br />
apprezzare<br />
uno spaccato<br />
della catena di<br />
montaggio della<br />
nuova fabbrica di<br />
Vdl a Roeselare,<br />
in Belgio.<br />
l sito di<br />
Krommebeekpar,<br />
a<br />
Roeselare, si<br />
estende su<br />
una superficie<br />
di 77.000<br />
metri quadrati<br />
(tutti<br />
a emissioni<br />
zero), nel<br />
quale trovano<br />
casa le linee<br />
produttive<br />
degli e-bus,<br />
che occupano<br />
27.000<br />
metri quadri,<br />
l’officina, il<br />
magazzino e<br />
gli uffici: attualmente<br />
la<br />
forza lavoro<br />
conta circa<br />
600 dipendenti,<br />
di cui<br />
500 operai.<br />
Ma sono in<br />
programma<br />
nuove assunzioni...<br />
22IL NOME DELLA ROESELARE<br />
23
PRESENTAZIONE Vdl Bus Roeselare<br />
dismissione), e distante appena un paio<br />
di chilometri.<br />
Per il costruttore olandese si tratta di un<br />
trampolino di (ri)lancio dopo un 2023 difficile<br />
– non che il 2022, a dirla tutta, sia<br />
stato tanto diverso – per il ramo aziendale<br />
bus&coach, le cui vendite sono diminuite<br />
sensibilmente, meno trentatré per cento.<br />
Un calo importante che l’Oem imputa alla<br />
carenza di materiali per produrre la nuova<br />
generazione del Citea, l’urbano elettrico<br />
di casa; una carenza che ha fatto lavorare<br />
a singhiozzo la catena di montaggio e, di<br />
rimbalzo, tardato le consegne dei mezzi.<br />
Il <strong>2024</strong>, però, sembra essere potenzialmente<br />
l’anno del rilancio per Vdl bus&coach,<br />
non solo per l’apertura del plant in Belgio<br />
e per l’arrivo (che però, forse, slitterà al<br />
2025) della nuova generazione del coach<br />
Futura, ma anche per aver rilevato, insieme<br />
a Schmitz-Cargobull, gli asset della<br />
fallita Van Hool. Ecco allora che la nascita<br />
di una nuova fabbrica in Belgio, dedicata<br />
interamente agli e-bus, assume ulteriori<br />
significati, industriali e sociali.<br />
Roeselare in numeri<br />
Al taglio del nastro c’eravamo anche noi,<br />
insieme a colleghi della stampa specializzata<br />
di tutta Europa, clienti e fornitori<br />
del marchio. Il sito di Krommebeekpark,<br />
a Roeselare, si estende su una superficie<br />
Il sito è stato ideato e realizzato nel<br />
nome della sostenibilità - è infatti a<br />
emissioni zero -, dell’innovazione e<br />
dell’efficienza: le linee sono altamente<br />
tecnologiche e in parte robotizzate.<br />
E forte è l’attenzione al benessere<br />
di operai e dipendenti.<br />
di 77.000 metri quadri, nel quale trovano<br />
casa le linee produttive (che occupano<br />
27.000 metri quadri) l’officina, il magazzino<br />
e gli uffici: attualmente la forza lavoro<br />
conta circa 600 dipendenti, di cui 500 operai,<br />
ma sono in programma nuove assunzioni:<br />
chissà, magari a Roeselare, seppur<br />
distante 150 chilometri da Koningshooikt,<br />
nido della fu Van Hool, troveranno casa<br />
anche una parte dei lavoratori trovatisi<br />
senza occupazione.<br />
Il plant, come già anticipato, è dedicato<br />
esclusivamente alla produzione della<br />
gamma di e-bus Citea, e programmato per<br />
raggiungere quel forse fin troppo ambizioso<br />
obiettivo, fissato da tempo dal board,<br />
di fornire al mercato tra gli 800 e i 1.000<br />
urbani a batteri all’anno. E infatti, come<br />
raccontatoci da Alain Doucet, amministratore<br />
delegato della realtà Roeselare, la capacità<br />
produttiva della fabbrica è di circa<br />
800 pezzi ogni dodici mesi, per l’esattezza<br />
840, pari a quindici alla settimana, ma<br />
attualmente il ritmo delle linee produttive<br />
è settato su sette unità ogni sette giorni,<br />
pari a una proiezione annua di 340 pezzi.<br />
Nonostante lo stabilimento di Roeselare<br />
possa sfornare da solo l’intera gamma Citea<br />
– Low Entry e Low Floor, in tutte e<br />
quattro varianti di lunghezza (12, 13,5, 14<br />
e 18 metri) –, l’azienda ha scelto deliberatamente<br />
e strategicamente di condividere<br />
la costruzione del Classe I elettrico con<br />
l’altro stabilimento di Valkenswaard (in<br />
madrepatria), per massimizzare la capacità<br />
produttiva.<br />
A misura d’uomo e d’ambiente<br />
La frase ripetuta come un mantra nel corso<br />
della giornata, a partire dal Ceo del<br />
gruppo Vdl, Willem Van Der Leegte, è ‘la<br />
fabbrica più moderna d’Europa’.<br />
A sostegno di questa affermazione diversi<br />
elementi concreti, a partire dal fatto che<br />
Nonostante lo<br />
stabilimento<br />
possa sfornare<br />
da solo l’intera<br />
gamma Citea<br />
– Low Entry<br />
e Low Floor,<br />
in tutte e<br />
quattro varianti<br />
di lunghezza<br />
(12, 13,5, 14<br />
e 18 metri)<br />
–, l’azienda<br />
ha scelto<br />
deliberatamente<br />
di<br />
condividere la<br />
costruzione<br />
del Classe I<br />
elettrico con<br />
l’altro plant di<br />
Valkenswaard<br />
(in<br />
madrepatria),<br />
per<br />
massimizzare<br />
la capacità<br />
produttiva.<br />
lo stabilimento sia a zero emissioni di<br />
anidride carbonica: i pannelli solari lo<br />
rendono ampiamente autosufficiente per<br />
quanto riguarda il fabbisogno energetico.<br />
Ma non solo: meno illuminazione<br />
artificiale e più luce naturale che entra<br />
dalle ampie facciate in vetro (luce più<br />
sana e sicura per i dipendenti) riutilizzo<br />
dell’acqua piovana, costruzioni in<br />
calcestruzzo medio-pesante (che appiattisce<br />
la curva dei cicli di riscaldamento<br />
e raffreddamento in estate) e tetti verdi<br />
sugli uffici, che non solo contribuiscono<br />
all’estetica dell’edificio, ma rendono l’aria<br />
più pulita e fungono da isolante naturale,<br />
garantendo un effetto rinfrescante<br />
sull’ambiente interno. Le linee produttive<br />
sono altamente tecnologiche e in parte robotizzate,<br />
e come il resto<br />
dell’edificio hanno il riscaldamento<br />
a pavimento<br />
e sistemi di ventilazione<br />
che, garantendo un uso<br />
efficiente dell’energia,<br />
sono sinonimo di salubrità<br />
dell’aria.<br />
Insomma, il plant di Roeselare<br />
è stato ideato e realizzato<br />
nel nome della<br />
sostenibilità e dell’innovazione,<br />
con una forte<br />
attenzione al benessere di<br />
operai e dipendenti, oltre<br />
che alla costruzione di<br />
autobus elettrici nel modo<br />
più efficiente possibile.<br />
Le premesse sono buone,<br />
ottime: staremo a vedere<br />
quanto e come macinerà<br />
e sfornerà ‘la fabbrica più<br />
moderna d’Europa’.<br />
Fabio Franchini<br />
La fabbrica<br />
è dedicata<br />
esclusivamente<br />
alla gamma di<br />
e-bus Citea:<br />
la capacità<br />
produttiva è di<br />
circa 800 pezzi<br />
ogni dodici<br />
mesi, per l’esattezza<br />
840,<br />
pari a quindici<br />
alla settimana,<br />
ma attualmente<br />
il ritmo delle<br />
linee produttive<br />
è settato<br />
su sette unità<br />
ogni sette<br />
giorni, pari a<br />
una proiezione<br />
annua di 340<br />
mezzi.<br />
24<br />
25
PRESENTAZIONE Tecnobus Gulliver<br />
Il mercato dei minibus è in fermento: tra le tante<br />
proposte dell’industria, torna - anche se non se ne<br />
era mai andato - il cortissimo, elettrico e Low Floor<br />
di Tecnobus, ora nelle mani dell’imprenditore Paolo<br />
Marini. Un modello storico (nato nel 1988), iconico<br />
e sui generis, tutto fatto in casa, che non teme la<br />
concorrenza, anzi la sfida a petto in fuori<br />
Nella foto di<br />
apertura, il<br />
Gulliver che<br />
abbiamo avuto<br />
modo di toccare<br />
con mano,<br />
saggiandone le<br />
caratteristiche,<br />
nella nostra<br />
visita a casa<br />
Tecnobus.<br />
Si chiama Gulliver, ma più che un gigante<br />
è un lillipuziano. Lungi da noi<br />
far rigirare nella tomba Jonathan Swift,<br />
ma lo storico e iconico modello di Tecnobus<br />
è un minibus elettrico che sfora di poco i 5<br />
metri di lunghezza, riuscendo comunque a<br />
trasportare fino a trenta passeggeri.<br />
Insomma, è un ossimoro su quattro ruote, e<br />
l’accezione è tutto fuorché negativa.<br />
Abbiamo avuto modo di passare una giornata<br />
nella sede e nella fabbrica del costruttore<br />
basato a Frosinone, in compagnia del nuovo<br />
amministratore unico Paolo Marini, che ha<br />
rilevato l’azienda e sta lavorando insieme a<br />
tutta la squadra per rilanciarla. Un’impresa<br />
che nel 2023 ha immatricolato 4 mezzi<br />
secondo Anfia, ma ne ha consegnati 11, ne<br />
ha già venduti - in Italia e all’esterno - una<br />
trentina per il <strong>2024</strong> e punta a produrne 40/50<br />
l’anno, anche se stressando al massimo le<br />
linee produttive si può arrivare fino a cento<br />
pezzi, vero obiettivo a tendere di Marini.<br />
Non è mancata una gita in groppa al piccolo<br />
gigante di casa, che abbiamo apprezzato<br />
Dalla sua<br />
nascita nel<br />
1988 a oggi,<br />
il Gulliver ha<br />
conservato<br />
pressoché<br />
intatto il design<br />
esterno<br />
- la forma<br />
squadrata<br />
e stondata<br />
sull’anteriore<br />
–, dal sapore<br />
vintage, riconoscibilissimo<br />
anche a un<br />
occhio non<br />
esperto.<br />
Ma la tecnologia<br />
che nasconde<br />
sotto<br />
la scocca è<br />
cambiata ed<br />
è tutt’altro<br />
che antiquata:<br />
motore<br />
elettrico anteriore<br />
e due<br />
batterie al<br />
posteriore al<br />
sale di litio.<br />
I<br />
26I VIAGGI DI GULLIVER<br />
27
PRESENTAZIONE Tecnobus Gulliver<br />
e scandagliato ai raggi X. Ecco la nostra<br />
radiografia...<br />
Misure, motore e batterie<br />
Metro alla mano, o meglio righello viste<br />
le dimensioni contenute (contenutissime!),<br />
il Gulliver misura 5.320 millimetri di lunghezza,<br />
2.035 di larghezza e 2.435 di altezza<br />
(che diventano 2.660 contando l’ingombro<br />
del compressore per l’aria condizionata).<br />
Il passo è di appena 3.080 millimetri che<br />
gli consentono un diametro di sterzata che<br />
sfiora i dodici metri – 11.884 mm – paragonabile<br />
a quello di un’automobile, elemento<br />
che fa del minibus di casa Tecnobus<br />
il mezzo perfetto per percorrere strade<br />
strette e anguste. Sbalzi? 1.485 millimetri<br />
davanti e 755 dietro.<br />
Il motore del Gulliver, firmato Amre (sede a<br />
Carpi, nella Motor valley modenese, azienda<br />
attiva nella produzione di motori elettrici dal<br />
1954), è allocato anteriormente e presenta<br />
una potenza di picco di 32,3 kW e una coppia<br />
massima di 300 Nm: la velocità massima<br />
è di 50 km/h. Molto interessante il capitolo<br />
batterie, due (una sovrapposta all’altra) e<br />
posizionate nel vano posteriore. Le fornisce<br />
FZSoNick, nome criptico ma produzione<br />
elvetica, presentano chimica al sale di litio<br />
(NiNaC1 la formula chimica) e hanno una<br />
capacità di 71,2 kWh l’una. Un’ulteriore<br />
particolarità del modulo è la possibilità,<br />
un unicum del mercato (Cina esclusa), di<br />
effettuare il cosiddetto ‘battery swapping’:<br />
appena 3/4 minuti, lo abbiamo visto con i<br />
nostri occhi, per togliere il modulo scarico<br />
e montare quello carico. È prevista comun-<br />
que la presa di ricarica plug-in standard Ccs<br />
di tipo due: il tempo di ricarica di batterie<br />
Uno dei particolari più peculiari e unici<br />
del Gulliver è l’area del conducente<br />
completamente separata dal vano<br />
passeggeri, con tanto di porta di<br />
accesso riservata all’autista posta sul lato<br />
sinistra del mezzo.<br />
CARTA D’IDENTITÀ<br />
Lunghezza mm 5.320<br />
Altezza mm 2.435<br />
Larghezza mm 2.035<br />
Passo mm 3.080<br />
Sbalzo anteriore mm 1.485<br />
Sbalzo posteriore mm 755<br />
Posti a sedere n 10<br />
Capacità passeggeri max n 30<br />
Larghezza vano porta mm 1.360<br />
Luce porta mm 1.150<br />
Altezza ingresso da terra passeggeri mm 340<br />
Altezza ingresso da terra autista mm 380<br />
Lunghezza vetro – vetro mm 5.020<br />
Lunghezza utile mm 3.210<br />
Larghezza vetro – vetro mm 2.000<br />
Larghezza utile mm 1.900<br />
Altezza interna mm 2.000<br />
Tara massima con conducente kg 3.875<br />
Massa a pieno carico kg 6.000<br />
Motore<br />
Amre<br />
Potenza di picco kW 32,3<br />
Coppia di picco Nm 300<br />
Batteria<br />
FZSoNick<br />
Formula batteria<br />
NiNaC1<br />
Capacità batteria kWh 71.2<br />
completamente scariche è di circa sette ore.<br />
Esterni e interni<br />
Dalla sua nascita a oggi il Gulliver ha conser-<br />
vato pressoché intatto il design esterno – la<br />
forma squadrata, stondata sull’anteriore –, dal<br />
sapore vintage, riconoscibilissimo anche a un<br />
occhio non esperto. La carrozzeria è realizzata<br />
interamente in vetroresina. L’incarrozzamento<br />
a bordo avviene tramite doppia porta centrale<br />
a soffietto realizzata in-house e la salita e la<br />
discesa delle persone con disabilità è agevolata<br />
da una pedana automatica e intelligente–<br />
integrata nel telaio – firmata Hübner: ha<br />
un sistema di blocco automatico in caso di<br />
eventuale contatto con un ostacolo. Nonostante<br />
le dimensioni ridotte, lo spazio a bordo è<br />
sorprendentemente ampio: l’allestimento standard<br />
prevede 8 posti a sedere, due strapuntini<br />
Il motore Amre<br />
è allocato<br />
anteriormente,<br />
ha un picco<br />
di potenza<br />
di 32,3 kW e<br />
una coppia<br />
massima di 300<br />
Nm: la velocità<br />
massima è<br />
di 50 km/h.<br />
Interessante<br />
il capitolo<br />
batterie,<br />
due (una<br />
sovrapposta<br />
all’altra) e<br />
posizionate<br />
al posteriore:<br />
FZSoNick<br />
il fornitore,<br />
NiNaC1 la<br />
formula<br />
chimica e 71,2<br />
kWh l’una la<br />
capacità, per<br />
un’autonomia<br />
dichiarata di<br />
circa 200 km.<br />
e l’area riservata a una carrozzina, per una<br />
capienza di 23 persone più il conducente.<br />
In un’eventuale versione senza zona disabili,<br />
il Gulliver riesce a trasportare la bellezza di 30<br />
passeggeri, autista escluso. Il comfort a bor-<br />
do non manca: il minibus di casa Tecnobus<br />
monta fino a due impianti di climatizzazione<br />
(semilavorati da Tecnobus insieme ad Aurora)<br />
e pulsanti di prenotazione e chiamata firmati<br />
dal leader di mercato Captron.<br />
Un cockpit davvero speciale<br />
Una delle particolarità più peculiari (e uniche?)<br />
del Gulliver è l’area del conducente<br />
completamente separata dal vano passeggeri,<br />
con tanto di porta di accesso riservata<br />
all’autista posta sul lato sinistra del mezzo.<br />
La progettazione del minibus ha volutamente<br />
privilegiato soluzioni costruttive per una<br />
netta definizione e divisione degli spazi,<br />
per venire incontro alle necessità di vivibilità<br />
interna, richieste sia dall’utenza che dal<br />
personale di guida.<br />
Per il resto, lo spazioso cockpit è essenziale e<br />
dal gusto retrò: non si tratta né di una postazione<br />
né di un cruscotto moderni, ma sicuramente<br />
funzionali per lavorare con tranquillità<br />
e agio al volante (che è regolabile in altezza e<br />
inclinazione, con idroguida a vite senza fine).<br />
E non manca di certo la tecnologia a supporto:<br />
l’impianto frenante prevede l’ausilio dell’Abs<br />
e come optional sono disponibili le mirrorcam<br />
in luogo degli specchietti. Insomma, semplicità<br />
sì, ma anche efficienza per non venir meno<br />
in materia di comfort, sicurezza e prestazioni.<br />
Così Tecnobus, aggrappata alle spalle del suo<br />
‘gigante’, rilancia la sfida al mercato.<br />
Fabio Franchini<br />
Nonostante<br />
le dimensioni<br />
ridotte,<br />
lo spazio<br />
a bordo è<br />
sorprendentemente<br />
ampio.<br />
Per rendere<br />
l’idea, in<br />
un’eventuale<br />
versione senza<br />
zona disabili,<br />
il Gulliver<br />
riesce a<br />
trasportare<br />
la bellezza di<br />
30 passeggeri,<br />
autista<br />
escluso. E<br />
il comfort a<br />
bordo non<br />
manca...<br />
28<br />
29
IMPRESSIONE DI GUIDA Mercedes-Benz eCitaro fuel cell<br />
L’autobus presenta<br />
un set modulare di<br />
batterie Nmc3 agli<br />
ioni di litio per un<br />
totale di 392 kWh,<br />
sul quale sono<br />
installate sei (con<br />
possibilità di aggiungerne<br />
una settima<br />
opzionalmente)<br />
bombole da 5 kg di<br />
idrogeno destinate<br />
all’alimentazione<br />
della cella a combustibile<br />
capace di generare<br />
una potenza<br />
massima di 60 kW.<br />
MERCEDES<br />
ECITARO G<br />
FUEL CELL<br />
18 METRI<br />
2 ZF AXTRAX<br />
392 KWH<br />
FUEL CELL TOYOTA<br />
Mercedes eCitaro G fuel cell<br />
A modo mio<br />
L’eCitaro fuel cell è il frutto di un progetto mirato a massimizzare il<br />
più possibile l’autonomia. La fuel cell si accompagna a una batteria<br />
che sarebbe standard su un Bev. Risultato? 400 km con un ‘pieno’<br />
Q uando<br />
si parla di veicoli elettrici, u-<br />
no dei temi chiave è quello dell’au-<br />
Qtonomia che, ad oggi, rappresenta Qil <strong>maggio</strong>re punto di vulnerabilità. Quando<br />
il veicolo è uno snodato lungo 18 metri,<br />
può pesare fino a 30 tonnellate e trasportare<br />
quasi 130 passeggeri, la richiesta di energia<br />
diventa importante e sulla resa chilometrica<br />
si gioca la possibilità o meno di riuscire a<br />
concludere una giornata di servizio.<br />
In quest’ottica, Daimer Buses propone il<br />
nuovo eCitaro G fuel cell, dotato di una<br />
batteria supplementare basata sulla tecnologia<br />
a celle di combustibile dove uno dei<br />
reagenti è l’idrogeno.<br />
Dal punto di vista tecnologico, la base<br />
La base resta quella<br />
dell’eCitaro, con<br />
un set modulare di<br />
batterie Nmc3 agli<br />
ioni di litio per un<br />
totale di 392 kWh, sul<br />
quale sono installate<br />
sei (con possibilità<br />
di aggiungerne<br />
una settima<br />
opzionalmente)<br />
bombole da 5 kg di<br />
idrogeno destinate<br />
all’alimentazione della<br />
cella a combustibile<br />
capace di generare<br />
una potenza massima<br />
di 60 kW.<br />
resta quella dell’eCitaro, con un set modulare<br />
di batterie Nmc3 agli ioni di litio<br />
per un totale di 392 kWh, sul quale sono<br />
installate sei (con possibilità di aggiungerne<br />
una settima opzionalmente) bombole<br />
da 5 kg di idrogeno destinate all’alimentazione<br />
della cella a combustibile capace<br />
di generare una potenza massima di 60<br />
kW; la combinazione delle due tecnologie<br />
permette di estendere l’autonomia fino a<br />
400 km in condizioni normali.<br />
Obiettivo: massima autonomia<br />
Non si tratta, dunque, di un propulsore<br />
termico alimentato a idrogeno ma di<br />
un ulteriore accumulatore di energia che<br />
alimenta un motore elettrico. All’interno<br />
della cella, come noto, avviene una reazione<br />
esotermica tra idrogeno e ossigeno<br />
che produce acqua come prodotto finale,<br />
generando energia.<br />
La cella a combustibile, di produzione Toyota,<br />
è dimensionata per un impiego gravoso<br />
ed è studiata per garantire la massima<br />
efficienza. In particolare è ottimizzata per<br />
lavorare tra il 20 kW e i 30 kW e in un<br />
intervallo di tensioni tra 400 e 750 V.<br />
In queste condizioni, a fronte di un consumo<br />
di idrogeno relativamente basso, la<br />
vita utile prevista si aggira sulle 40.000 ore.<br />
Quando si parla di idrogeno, la preoccupazione<br />
è sempre quella della sicurezza<br />
del trasporto: in questo caso le bombole<br />
sono di tipo 4, costituite da un contenitore<br />
interno in materiale<br />
plastico<br />
e un involucro<br />
esterno in fibra<br />
di carbonio<br />
che combina<br />
caratteristiche<br />
di elevatissima<br />
resistenza<br />
a un peso<br />
ridotto e una<br />
lunga durata.<br />
Il rifornimento<br />
di idrogeno<br />
avviene solo<br />
sul lato destro<br />
del veicolo,<br />
all’altezza del<br />
secondo asse,<br />
mediante un<br />
MOTORE<br />
Modello<br />
Zf AxTrax<br />
Tipologia<br />
2 x asincrono trifase<br />
Disposizione Assale elettrificato - motori<br />
ai mozzi<br />
Potenza picco / cont. kW 250 / 174<br />
Coppia picco (alla ruota) Nm 22.000<br />
Rapporto di trasmissione 22,66<br />
Giri regime max 1/min 485<br />
Tensione nominale V 400<br />
Peso kg 1.250<br />
Raffreddamento<br />
acqua glicolata<br />
BATTERIA<br />
Modello BorgWarner 9 Akm 150 Cyc<br />
Collocazione<br />
Al tetto<br />
Formula<br />
Nmc3<br />
Capacità installata per modulo (kWh) 98<br />
Pacchi batteria montati n 4<br />
Peso per pacco batteria kg 598<br />
Densità energetica Wh/kg 164<br />
Tensione nominale V 665<br />
Potenza di ricarica / scarico kW 80 / 100<br />
Dimensioni pacco (L/W/H) mm 1.890/ 726/310<br />
Celle tipologia<br />
Cilindriche<br />
Dimensioni cella (D/H) mm 21/70<br />
30<br />
31
IMPRESSIONE DI GUIDA Mercedes-Benz eCitaro fuel cell<br />
AL VOLANTE<br />
Provare un eCitaro G fuel cell in pista è<br />
un’esperienza emozionante: di base si tratta di un<br />
mezzo a trazione elettrica, peraltro dotato di una<br />
coppia veramente elevata. Al di là delle scritte e<br />
dei pittogrammi di sicurezza, le differenze estetiche<br />
rispetto a un eCitaro sono minime, come anche<br />
la configurazione del posto di guida, ergonomico<br />
e confortevole, caratterizzato da un indicatore in<br />
più rispetto alla corrispondente versione elettrica:<br />
quello del livello dell’idrogeno nei serbatoi, indicato<br />
in percentuale di riempimento. Colpisce ogni volta<br />
la luminosità dell’abitacolo, tanto nella postazione<br />
del conducente quanto nell’area dedicata ai<br />
passeggeri. Questa caratteristica, evidente<br />
già nelle prime generazioni del Citaro, ormai<br />
ultraventennali, è ulteriormente migliorata senza<br />
andare a scapito della robustezza della struttura.<br />
Da un mezzo con le caratteristiche di coppia e<br />
potenza dell’eCitaro ci si aspetta uno scatto difficile<br />
da gestire e la tendenza è quella di accelerare con<br />
cautela; tuttavia, l’erogazione delle prestazioni è<br />
graduale anche a fronte di un’azione più disinvolta<br />
sul pedale. Il <strong>maggio</strong>re peso sulla parte sommitale<br />
si inizia a percepire percorrendo la prima curva<br />
in velocità: entrando nel tratto curvilineo si sente<br />
distintamente la differenza e lo spostamento del<br />
baricentro, con un conseguente inizio di rollio e<br />
quel breve istante in cui si affaccia alla mente la<br />
fatidica domanda «forse stavolta ho esagerato?»,<br />
ma subito entrano in gioco i sistemi di controllo del<br />
rollio e il mezzo sembra perdonare anche qualche<br />
eccesso nell’approccio alla svolta. Naturalmente<br />
questo innesca una sorta di sfida che si ripete alla<br />
curva successiva, stavolta resa più impegnativa<br />
da un avvicinamento leggermente in declivio: un<br />
ottimo modo per testare anche i sistemi di ausilio<br />
nel mantenimento della stabilità dell’autosnodato.<br />
Anche in questo caso, prova superata al meglio,<br />
il nostro eCitaro rimane incollato alla strada.<br />
Nessun movimento anomalo anche dalla parte<br />
posteriore che, anzi, sembra tenere la strada<br />
ancora meglio della sezione anteriore. Soddisfatta<br />
la curiosità del comportamento al limite, nella guida<br />
in condizioni più ordinarie il brio e la leggerezza<br />
fanno quasi dimenticare che si tratta pur sempre<br />
di un mezzo da 18 metri e quasi 30 tonnellate. Il<br />
peso non sembra essere un problema quando<br />
si tratta di frenare: il sistema rigenerativo è di<br />
grande aiuto in questo senso, permettendo di<br />
percorrere la pista a velocità oggettivamente non<br />
basse, impiegando i freni solo in poche, rarissime<br />
occasioni e impostando il rallentamento in anticipo,<br />
sollevando solamente il piede dall’acceleratore. La<br />
frenata vera e propria è correttamente studiata in<br />
funzione delle <strong>maggio</strong>ri masse in gioco; semplice e<br />
piacevole da guidare anche nei tratti lenti, il nuovo<br />
eCitaro G si districa facilmente nei passaggi stretti.<br />
La sensazione di stabilità provata alla guida è<br />
confermata anche nell’esperienza da passeggero:<br />
anche sedendo sui sedili sul fondo, le sollecitazioni<br />
sono assolutamente sopportabili e non<br />
paragonabili a quelle di uno snodato tradizionale,<br />
sebbene in condizioni di viaggio decisamente più<br />
impegnative.<br />
bocchettone specifico. Il tempo di rifornimento<br />
è di circa 10 minuti per il bus<br />
singolo, leggermente superiore per quanto<br />
riguarda lo snodato, in considerazione della<br />
<strong>maggio</strong>re capacità delle bombole.<br />
Al cuore della gestione termica<br />
Il calore generato all’interno della cella viene<br />
poi impiegato, nella stagione invernale,<br />
per il riscaldamento interno dell’autobus e<br />
per la gestione della temperatura delle batterie<br />
Nmc3, lanciate l’anno scorso e ancora<br />
fornite dal partner storico Akasol (nel frattempo<br />
passato sotto l’ombrello del gruppo<br />
BorgWarner). Queste ultime, caratterizzate<br />
dall’elettrolita liquido e dall’anodo in grafite,<br />
hanno ora una forma cilindrica compatta:<br />
ogni cella ha un diametro di soli 21 mm<br />
e un’altezza di 70 mm, di fatto si tratta di<br />
un incremento di capacità in rapporto al peso<br />
nell’ordine del 50 per cento rispetto alle<br />
precedenti celle a struttura poligonale. Un<br />
modulo è composto da 600 celle, 9 moduli<br />
costituiscono un pacco batterie (per un totale<br />
di 5.400 celle) con una capacità nominale<br />
di 98 kWh. L’equipaggiamento di batterie<br />
è modulare e scalabile, sulla versione snodata<br />
è possibile montare in alternativa tre<br />
La trazione dell’eCitaro<br />
G è sugli assi<br />
centrale e posteriore,<br />
affidata all’ormai<br />
consueto assale Zf<br />
AxTrax che, abbinato<br />
ai motori sui mozzi,<br />
permette di erogare<br />
per ogni ruota motrice<br />
una potenza di<br />
141 kW e una coppia<br />
di circa 11.000 Nm<br />
ottenuta grazie ad un<br />
favorevole rapporto<br />
di moltiplicazione dai<br />
494 Nm erogati dai<br />
motori trifase asincroni.<br />
o quattro pacchi. La trazione dell’eCitaro<br />
G è sugli assi centrale e posteriore, affidata<br />
all’ormai consueto assale Zf AxTrax che,<br />
abbinato ai motori sui mozzi, permette di<br />
erogare per ogni ruota motrice una potenza<br />
di 141 kW e una coppia di circa 11.000 Nm<br />
ottenuta grazie ad un favorevole rapporto<br />
di moltiplicazione dai 494 Nm erogati dai<br />
motori trifase asincroni.<br />
La ricarica delle batterie, con una potenza<br />
massima gestibile di 150 kW, può avvenire<br />
su entrambi i lati, all’altezza della ruota<br />
anteriore. È possibile avere una presa aggiuntiva<br />
nella parte anteriore o posteriore.<br />
Le dotazioni di sicurezza del nuovo eCitaro<br />
G fuel cell comprendono, tra l’altro, Ebs e<br />
Asr, il sistema Pba di assistenza preventiva<br />
alla frenata studiato appositamente per<br />
mitigare le sollecitazioni ai passeggeri in<br />
piedi, e il Sideguard Assist, volto a tutelare<br />
pedoni e ciclisti presenti nell’angolo cieco<br />
durante le svolte e i cambi di corsia. In considerazione<br />
della quota importante di massa<br />
gravante sul padiglione, e del conseguente<br />
innalzamento del baricentro, il veicolo è<br />
dotato di un sistema di controllo del rollio<br />
e del beccheggio che fa parte dell’equipaggiamento<br />
di serie. Alessandro Razze<br />
CARTA D’IDENTITÀ<br />
Lunghezza mm 18.125<br />
Larghezza mm 2.550<br />
Altezza mm 3.400<br />
Passo mm 5.900 / 5.990<br />
Sbalzo anteriore mm 2,805<br />
Sbalzo posteriore mm 3,430<br />
Circolo di sterzata mm ca 22.970<br />
Capacità passeggeri max n. 128<br />
Posti a sedere n. 47<br />
Altezza interna mm. 2,313 / 2,021<br />
Distanza pianale da terra mm 370<br />
Altezza ingressi da terra mm 320<br />
Luce porte mm 1.250<br />
Max carico per asse kg 7.500/10.000/13.000<br />
Pneumatici 275/70 R 22.5<br />
Motore<br />
ZF AxTrax<br />
Motore tipologia Asincroni trifase<br />
Motore disposizione<br />
Ai mozzi<br />
Potenza di picco kW 125 x 4<br />
Coppia massima alla ruota Nm 11,000 x 4<br />
Fornitore batteria<br />
BorgWarner<br />
Chimica batteria<br />
Nmc3<br />
Capacità batteria kWh 392<br />
Potenza ricarica max kW 150<br />
Capacità idrogeno kg 6 x 5 = 30<br />
Fornitore modulo fuel cell<br />
Toyota<br />
Potenza modulo fuel cell kW 60<br />
Assale anteriore<br />
Zf Rl 82 Ec<br />
Assale posteriore<br />
2 x Zf AxTrax<br />
ALLESTIMENTO<br />
Articulation turntable controller (Atc) di serie<br />
Kneeling<br />
optional<br />
Antislittamento<br />
di serie<br />
Monitoraggio pressione pneum. di serie<br />
Preventive Brake Assist 2<br />
optional<br />
Sideguard Assist 2<br />
di serie<br />
Videocamera di retromarcia di serie<br />
Videocamera a 270°<br />
optional<br />
Traffic Sign Assist<br />
di serie<br />
Frontguard Assist<br />
di serie<br />
Attention Assist<br />
di serie<br />
MirrorCam<br />
optional<br />
32<br />
33
CONFRONTO Bus urbani 12 metri a idrogeno<br />
AUTONOMIA STRATEGICA<br />
Il mercato dei bus a idrogeno rimane marginale in termini di volumi, ma<br />
i player iniziano ad essere numerosi. A fine 2023 Iveco Bus si è aggiunta<br />
a un novero di costruttori dal quale, salvo sorprese, esce il pioniere Van<br />
Hool. Il team H2 abbraccia anche il duo CaetanoBus - Toyota. Karsan ha<br />
l’idrogeno a listino (e finora soltanto lì). Solaris spadroneggia (vedi Bologna<br />
e Venezia), Mercedes ha messo in campo una proposta originale<br />
Nella tavola periodica che conosciamo<br />
già dalle prime lezioni di chimica, al<br />
primo posto troviamo l’H di idrogeno,<br />
ed è l’elemento più leggero e diffuso<br />
nell’universo, seppure in forma quasi sempre<br />
combinata. Ora l’idrogeno si propone di<br />
diventare uno dei principali vettori di energia<br />
del futuro, sia per l’elevata infiammabilità<br />
sia per la relativa facilità di sfruttarlo<br />
in ‘pile’ dove la reazione chimica genera,<br />
oltre alla corrente, acqua. L’unico problema<br />
è che, non trovandosi in natura sotto<br />
forma di molecola biatomica (H2), bisogna<br />
produrlo, possibilmente mediante elettrolisi<br />
sfruttando fonti energetiche rinnovabili (il<br />
cosiddetto idrogeno verde) e magari anche<br />
facendosi l’impianto in casa, vista la difficoltà<br />
nel trasportarlo. E già questa operazione,<br />
che fino ad un paio di anni fa sembrava<br />
impossibile, oggi è realizzabile a costi tutto<br />
sommato accettabili, e la tecnologia ormai<br />
disponibile sugli autobus permette anche<br />
di pianificare un servizio di linea regolare,<br />
senza grossi compromessi.<br />
Fuel cell pigliatutto<br />
Ci sarebbero peraltro due modi di sfruttare<br />
l’idrogeno: come propellente gassoso in un<br />
motore ad accensione comandata (analogamente<br />
al metano) oppure come alimentazione<br />
di una cella a combustibile (fuel cell)<br />
per generare corrente elettrica. Nel primo<br />
caso ricordiamo le positive esperienze fatte<br />
da MAN una ventina di anni fa, con la<br />
messa in servizio di una dozzina di autobus<br />
interpista nell’aeroporto di Monaco, cui si<br />
aggiunge il nuovissimo motore, sempre di<br />
MAN, attualmente destinato ai soli truck.<br />
Ma gli elevati costi di produzione di un motore<br />
a idrogeno e le prestazioni abbastanza<br />
modeste che esso è in grado di fornire<br />
frenano gli entusiasmi della gran parte dei<br />
costruttori. Nel secondo caso la fuel cell<br />
alimenta costantemente una o più batterie<br />
e la trazione del mezzo risulta puramente<br />
elettrica, quindi con una tecnologia relativamente<br />
più semplice. Questa strada è quella<br />
oggi percorsa da (quasi) tutti i produttori di<br />
autobus e in questo servizio analizzeremo le<br />
principali proposte presenti sul nostro mercato,<br />
citando per dovere di cronaca anche<br />
Van Hool, che da protagonista delle prime<br />
applicazioni è passata da poche settimane al<br />
fallimento e relativa cessione di rami d’azienda,<br />
con l’incognita su prodotti, sviluppi<br />
e progetti futuri.<br />
Uno sguardo al mercato<br />
Accanto al tema tecnologico c’è la fotografia<br />
del mercato. Quando discettiamo di<br />
idrogeno, di che volumi stiamo parlando?<br />
SFIDA ALL’ULTIMA CELLA<br />
Ebbene: 543 pezzi immatricolati in Europa<br />
nell’ultimo quinquennio (2019 - 2023). Nel<br />
2021 si parlò di boom: ne entrarono in servizio<br />
158, spinti dai finanziamenti del progetto<br />
europeo Jive. Il 2023 ha fatto meglio,<br />
con 207 macchine. A conti fatti, il segmento<br />
dei bus fuel cell, nell’ultimo lustro, ha avuto<br />
un ‘peso’ equivalente al 3 per cento del<br />
segmento Bev (3,2 per cento se prendiamo<br />
solo i dati 2023). A sua volta un sottoinsieme,<br />
seppure sempre più importante, del<br />
mercato complessivo. Bruscolini. Eppure in<br />
Italia nel 2023 sono state aggiudicate gare<br />
da far tremare i polsi (a fronte di zero immatricolazioni).<br />
Ai posteri l’ardua sentenza.<br />
NOVITÀ OTOKAR E VIRTUOSO WRIGHTBUS<br />
Tra i costruttori che stanno<br />
investendo sugli autobus con<br />
celle a combustibile possiamo<br />
certamente citare anche Otokar<br />
che, dopo aver rilevato la<br />
Mauri Bus di Desio, continua<br />
a mostrare interesse nel nostro<br />
mercato, anche su tipologie<br />
sulle quali in passato aveva<br />
mostrato poco interesse<br />
(ad esempio il metano compresso).<br />
Al momento abbiamo<br />
pochissime informazioni<br />
sulle caratteristiche che avrà<br />
il nuovo Kent a idrogeno (se<br />
non che il fornitore della cella<br />
è Balalrd) ma siamo certi che<br />
ne sentiremo presto parlare.<br />
Altra menzione va fatta per i<br />
britannici di Wrightbus, al momento<br />
non presenti in Italia,<br />
ma già sbarcati in Germania<br />
con un centinaio di ordini del<br />
proprio Hydroliner. Il fuel cell<br />
inglese è disponibile in ben<br />
tre lunghezze (10,9, 11,7 e<br />
12,5 metri) ma purtroppo sono<br />
previste al massimo due porte<br />
passeggeri, caratteristica che<br />
renderà il suo ingresso da noi<br />
decisamente difficile.<br />
Il motore di trazione<br />
è il Voith Electrical<br />
Drive System di tipo<br />
centrale, con ben<br />
310 kW di picco, abbinato<br />
a batterie Microvast<br />
da 54 kWh.<br />
L’Hydroliner, peraltro,<br />
è l’unico modello che<br />
offre due capacità<br />
di pila a combustibile<br />
(70 kW o 100 kW, la firma<br />
è quella di Ballard, modello<br />
FCmove), e tre di bombole<br />
(da 30 a 50 Kg di capacità).<br />
Soluzioni interessanti che si<br />
prestano a differenti profili di<br />
missione, risolvendo, forse,<br />
quei problemi ‘di gioventù’<br />
manifestati da altri costruttori.<br />
Chissà perché gli altri non<br />
ci hanno ancora pensato?<br />
CaetanoBus H2.City Gold<br />
Iveco Bus E-Way H2<br />
Karsan E-Ata 12 Hydrogen Mercerdes eCitaro fuel cell Solaris Urbino 12 Hydrogen<br />
Lunghezza mm 11.995 12.050<br />
12.220 12.135 12.000<br />
Larghezza mm 2.500 2.550<br />
2.550 2.550 2.550<br />
Altezza mm 3.458 3.300<br />
3.325 3.400 3.300<br />
Passo mm 6.037 6.120<br />
- 5.900 5.900<br />
Sbalzo anteriore mm 2.500 2.705<br />
- 2.805 2.700<br />
Sbalzo posteriore mm 3.580 3.225<br />
- 3.430 3.400<br />
Sedute n - -<br />
40 29 31<br />
Capacità passeggeri 95 oltre 90<br />
95 88 85<br />
Motore marca e modello<br />
Siemens (Cummins) Elfa Siemens (Cummins) Elfa 3<br />
Zf AxTrax Zf AxTrax -<br />
Tipologia motore<br />
Sei fasi - magneti permanenti<br />
Sei fasi - magneti permanenti<br />
Due asincroni trifase Due asincroni trifase Zf AxTrax / Tsa<br />
Disposizione motore Centrale Centrale<br />
Ai mozzi Ai mozzi Ai mozzi / centrale<br />
Potenza di picco kW 180 310<br />
2 x 125 2 x 60 2 x 125 / 160<br />
Coppia di picco Nm 2.500 3.000<br />
2 x 11.000 alle ruote 2 x 357 2 x 11.000 alle ruote<br />
Fornitore batterie Forsee Power Fpt<br />
Catl<br />
BorgWarner<br />
Impact<br />
Formula batterie Lto Nmc<br />
Lto Nmc3 Lto<br />
Capacità batteria kWh 44 69<br />
30 292 30<br />
Modulo fuel cell<br />
Toyota<br />
Hyundai<br />
Ballard<br />
Toyota<br />
Ballard<br />
Potenza modulo fuel cell 60 -<br />
70 60 70<br />
Capacità idrogeno kg 37 31<br />
37 25 37<br />
Pressione idrogeno bar 350 350<br />
350 350 350<br />
Assale anteriore Zf Rl82Ec Iveco Ri 75<br />
- Zf Rl82Ec Zf Rl82Ec<br />
Assale posteriore Zf Av133 Zf Av133<br />
Zf AxTrax Zf AxTrax Zf AxTrax / Zf Av133<br />
La tabella abbraccia, in ordine alfabetico, i modelli urbani da 12 metri fuel cell oggi disponibili sul mercato. Nei servizi monografici a seguire non compare l’eCitaro fuel cell, oggetto di impressione di guida a pagina 30-33.<br />
© <strong>Autobus</strong> <strong>2024</strong><br />
34<br />
35
CONFRONTO Bus urbani 12 metri a idrogeno<br />
CaetanoBus H2.City Gold<br />
12 metri di Mirai<br />
Sfumata la collaborazione con Industria Italiana <strong>Autobus</strong>,<br />
CaetanoBus è tornato a distribuire autonomamente il suo urbano<br />
fuel cell. La tecnologia è Toyota, il logo pure<br />
no che, come anticipato, viene fornito da<br />
Toyota, con una cella a combustibile da 60<br />
kW che è la stessa scelta anche da Daimler<br />
per il suo Citaro.<br />
Comunanze e differenze<br />
A differenza di Mercedes, però, il funzionamento<br />
della fuel cell è necessario direttamente<br />
alla trazione, la quale si serve anche<br />
di tre moduli batteria Lto Forsee Power da<br />
14,6 kWh cadauno, in grado di fornire la<br />
potenza aggiuntiva richiesta alle partenze<br />
ed in condizioni particolari di servizio<br />
nonché, logicamente, di recuperare parte<br />
dell’energia di frenata.<br />
Analogamente al City Gold elettrico, tutto lo<br />
stoccaggio di energia è al tetto; nell’H2, troviamo<br />
sopra l’asse anteriore le cinque bombole<br />
da 312 litri ciascuna, con una capacità<br />
complessiva di oltre 37 kg di idrogeno; dietro,<br />
il gruppo clima e le batterie e, infine, la cella<br />
a combustibile. Il rifornimento dell’idrogeno<br />
avviene tramite uno sportellino posizionato in<br />
prossimità della ruota anteriore destra, mentre<br />
l’eventuale ricarica delle batterie (normalmente<br />
non necessaria) è possibile attraverso<br />
una presa Ccs2 nella parte posteriore.<br />
Il vano motore è invece riservato a tutto il<br />
sistema di trazione, inverter e raffreddamento<br />
compresi. Il motore elettrico è un Siemens<br />
(ora Cummins) da 130 kW di potenza continuativa<br />
e 180 kW di potenza massima, con<br />
2.200 Nm di coppia continua ed un picco di<br />
2.500. La tipologia è a magneti permanenti a<br />
sei fasi. Di tipo centrale, è posizionato dietro<br />
all’asse posteriore, il quale è il classico Zf<br />
Av133 a portale rovesciato (lo stesso degli<br />
autobus a motore termico). L’asse anteriore è<br />
lo Zf Rl82Ec a ruote indipendenti, anch’esso<br />
in comune a quasi tutti i concorrenti.<br />
L’impianto frenante è Wabco Ebs 3 a gestione<br />
elettronica con controllo della stabilità opzionale,<br />
integrato per il rallentamento della<br />
frenata rigenerativa attiva nella prima parte<br />
della corsa del pedale del freno.<br />
Una soluzione costruttiva originale<br />
Caratteristica costruttiva interessante è il<br />
pianale ribassato in acciaio con struttura superiore<br />
modulare in alluminio, analogamente<br />
a quanto Scania faceva per gli Omnicity.<br />
La struttura modulare consente di proporre<br />
l’H2.City Gold in due lunghezze: 12 e 10,7<br />
metri, per i quali le capacità massime sono<br />
rispettivamente di 95 e 64 passeggeri. Inoltre,<br />
permette di allestire indifferentemente gli autobus<br />
con guida a sinistra o a destra, quindi<br />
adattandosi facilmente al mercato britannico<br />
ed agli altri Paesi con Rhd. La scelta della<br />
lega leggera, usata anche per gran parte dei<br />
rivestimenti esterni, alleggerisce complessivamente<br />
il veicolo di un paio di centinaia di<br />
chili, a beneficio della capacità passeggeri e<br />
soprattutto dei consumi. Questi ultimi, infatti,<br />
raggiungono valori decisamente bassi, con un<br />
clamoroso 0,55 kg/km in un ciclo assimilabile<br />
al Sort 3, in grado di portare l’autonomia<br />
fino a 450 km in quasi ogni condizione.<br />
L’allestimento interno beneficia di una linea<br />
dei finestrini piuttosto bassa e di un lunotto<br />
completamente trasparente; ne deriva un ambiente<br />
piuttosto luminoso e gradevole, con abbondanza<br />
di sedili raggiungibili senza alcun<br />
gradino e fissati direttamente alle pareti laterali.<br />
Il posto guida è conforme agli standard<br />
Vdv 234, contemplando il classico cruscotto<br />
ad arco con regolazione solidale al volante,<br />
l’ampio display digitale al centro ed i comandi<br />
distribuiti sui due lati. Un veicolo che, dopo il<br />
tour italiano di inizio 2022, non ha stranamente<br />
visto la firma di alcun contratto, probabilmente<br />
a causa delle variazioni intervenute con<br />
le società di commercializzazione, visto che in<br />
ambito europeo le forniture risultano essere di<br />
svariate decine. Il progetto comunque sembra<br />
avere tutte le carte in regola per sfondare anche<br />
nel nostro paese. Vedremo.<br />
Il dinamico carrozziere portoghese prosegue<br />
la sua storica collaborazione con<br />
i giapponesi di Toyota (ricordiamo ad<br />
esempio i mini e midibus a motore anteriore<br />
di una ventina di anni fa) e da un<br />
paio di anni propone anche il suo autobus<br />
a fuel cell. Inizialmente commercializzato<br />
in Italia tramite brevissime esperienze di<br />
collaborazione prima da Rampini e poi da<br />
IIA (vedi anche l’ultima gara Consip), il<br />
Caetano H2.City Gold viene oggi offerto<br />
direttamente dalla sede iberica, seppure non<br />
abbia ancora ottenuto ordinazioni finora<br />
dalle nostre aziende di trasporto.<br />
Il progetto è comunque interessante, a partire<br />
dal gruppo di alimentazione ad idroge-<br />
Troviamo sopra<br />
l’asse anteriore le<br />
cinque bombole da<br />
312 litri ciascuna,<br />
con una capacità<br />
complessiva di<br />
oltre 37 kg di<br />
idrogeno; dietro, il<br />
gruppo clima e le<br />
batterie e, infine,<br />
la cella a combustibile.<br />
Il rifornimento<br />
dell’idrogeno avviene<br />
tramite uno<br />
sportellino posizionato<br />
in prossimità<br />
della ruota anteriore<br />
destra.<br />
36<br />
37
CONFRONTO Bus urbani 12 metri a idrogeno<br />
Iveco Bus E-Way H2<br />
Sono pronto!<br />
Fresco di lancio, l’E-Way H2 deriva dall’omologo Bev (anche se<br />
è oggi disponibile solo in versione 12 metri) ed è frutto della<br />
collaborazione con Hyundai. Autonomia dichiarata? 450 km<br />
Presentato in occasione dell’ultimo<br />
Busworld di Bruxelles, l’Iveco E-<br />
Way deriva direttamente dall’autobus<br />
a batterie di produzione francese ed<br />
integra le tecnologie della multinazionale<br />
sudcoreana Hyundai Motor Company, rappresentata<br />
da Htwo, il brand attivo nelle<br />
tecnologie a idrogeno basate su sistemi a<br />
celle a combustibile per tutto il gruppo.<br />
L’E-Way, quindi, mantiene tutte le caratteristiche<br />
costruttive e di allestimento già<br />
viste sui Bev, ridistribuendo tra tetto e vano<br />
motore i diversi componenti di trazione.<br />
Sul tetto trovano posto anteriormente i<br />
gruppi di gestione termica della fuel cell e<br />
della batteria, seguiti dall’impianto di cli-<br />
Sul tetto trovano<br />
posto anteriormente<br />
i gruppi di gestione<br />
termica della fuel<br />
cell e della batteria,<br />
seguiti dall’impianto<br />
di climatizzazione a<br />
pompa di calore ad<br />
anidride carbonica;<br />
poi i serbatoi di<br />
idrogeno, costituiti<br />
da quattro bombole<br />
tipo 3 capaci di<br />
poco più di 31 kg<br />
di gas, e in fondo il<br />
gruppo di raffreddamento<br />
dei sistemi di<br />
trazione.<br />
matizzazione a pompa di calore ad anidride<br />
carbonica; più dietro i serbatoi di idrogeno,<br />
costituiti da quattro bombole tipo 3 (liner in<br />
alluminio rivestiti da fibra di carbonio) capaci<br />
di poco più di 31 kg di gas, e in fondo<br />
il gruppo di raffreddamento dei sistemi di<br />
trazione. Nel vano motore rimangono fuel<br />
cell, inverter e convertitori, più una batteria<br />
Nmc da 69 kWh disposta trasversalmente,<br />
sviluppata in ambito Fpt (la stessa che, in<br />
numero <strong>maggio</strong>re, equipaggia gli autobus<br />
elettrici a marchio Iveco).<br />
Sale in cattedra il software<br />
Il motore è il Siemens Elfa 3 (gruppo Cummins)<br />
da ben 310 kW di potenza di picco<br />
e 3.000 Nm di coppia massima, alimenta-<br />
to grazie ad un sistema ibrido gestito dal<br />
nuovo software (eVeCoP: electric Vehicle<br />
Control Platform) in grado ottimizzare i<br />
flussi energetici provenienti dalla fuel cell<br />
e dalla batteria. Il veicolo risulta così in<br />
grado di superare pendenze importanti e<br />
di raggiungere un’autonomia di 450 km in<br />
normali condizioni di esercizio.<br />
Il rifornimento dell’idrogeno, che richiede<br />
circa quindici minuti, viene eseguito attraverso<br />
il bocchettone posizionato sopra la<br />
ruota anteriore destra, mentre l’eventuale<br />
ricarica della batteria (o l’utilizzo della<br />
funzione di precondizionamento all’uscita)<br />
avviene tramite la presa Ccs2 alloggiata<br />
dietro la terza porta (se presente).<br />
L’assale anteriore è l’Iveco Ri 75 a ruote<br />
indipendenti, mentre<br />
il ponte posteriore<br />
è l’onnipresente<br />
Zf Av133,<br />
qui con un rapporto<br />
al ponte di 7,36.<br />
La frenatura è a<br />
controllo elettronico,<br />
supportata<br />
dal rallentamento<br />
del motore elettrico<br />
(con funzione<br />
di generatore) attivato<br />
sia dal pedale<br />
del freno sia da<br />
una levetta a cruscotto.<br />
Il freno di<br />
stazionamento è di<br />
tipo elettrico.<br />
La struttura è realizzata<br />
mediante<br />
imbullonaggio<br />
delle cinque parti<br />
strutturali costituenti<br />
il veicolo<br />
(fronte, retro,<br />
fiancate, tetto) realizzate<br />
in profili di acciaio inox saldati<br />
tra loro, assemblate assieme al pianale<br />
in acciaio, il quale viene sottoposto integralmente<br />
a cataforesi. La struttura così<br />
ottenuta risponde a tutte le principali normative<br />
sulla resistenza al ribaltamento ed<br />
agli urti (R66 R29 R93) per quanto esse<br />
non siano obbligatorie sugli autobus urbani.<br />
I rivestimenti sono in acciaio inox e<br />
materiale plastico, con vetrature incollate<br />
disponibili in due gradazioni di grigio, con<br />
o senza parte superiore apribile, a vetrocamera<br />
o a vetro singolo.<br />
La firma di Iveco<br />
Anche internamente mantiene tutte le specificità<br />
di allestimento degli autobus Iveco,<br />
con pannellature interne in laminato<br />
plastico, gusci passaruota in materiale plastico<br />
termoformato, corrimani in acciaio<br />
inox o laccati a scelta del cliente. I sedili<br />
passeggeri sono fissati prevalentemente<br />
alle pareti e possono essere configurati<br />
con diverse disposizioni, con il posto<br />
carrozzella indifferentemente a sinistra di<br />
fronte alla porta centrale o a destra, subito<br />
davanti ad essa.<br />
L’ E-Way H2 è al momento disponibile<br />
soltanto della lunghezza di dodici metri, a<br />
due o tre porte, mentre non è dato sapere<br />
se seguiranno anche altre delle lunghezze<br />
già presenti nelle varianti a batteria. La capacità<br />
massima della versione dodecametrica<br />
a tre porte, a detta dei vertici Iveco,<br />
dovrebbe superare anche i cento passeggeri,<br />
a seconda logicamente degli allestimenti<br />
richiesti e delle normative nazionali di<br />
immatricolazione sui pesi limite. Un dato<br />
che, se fosse confermato, lo porterebbe ai<br />
vertici della categoria.<br />
38<br />
39
CONFRONTO Bus urbani 12 metri a idrogeno<br />
La struttura è di tipo reticolare autoportante<br />
realizzata mediante saldatura tra loro<br />
di profili e tubolari in acciaio al carbonio,<br />
il tutto successivamente sottoposto ad un<br />
processo di cataforesi ad immersione. La<br />
lunghezza è di 12.220 mm, per un’altezza<br />
che rimane sotto i 3,3 metri, allestibile con<br />
due o tre porte. I posti a sedere nella configurazione<br />
suburbana arrivano a quaranta,<br />
posto carrozzella escluso (dove possono<br />
essere montate fino a tre sedute ripiegabili),<br />
grazie all’ottima distribuzione degli<br />
spazi nello sbalzo posteriore. La capacità<br />
massima dei passeggeri è stimata in 95 tra<br />
seduti ed in piedi, perfettamente in linea<br />
con i principali concorrenti.<br />
Karsan e-Ata 12 Hydrogen<br />
In rampa di lancio<br />
Karsan ha a listino l’e-Ata 12 anche in declinazione a idrogeno, lanciata<br />
alla Iaa Hannover di due anni fa. E scommette forte sul nostro mercato,<br />
forte anche di una nuova struttura distributiva...<br />
Anch’esso derivato dall’autobus e-<br />
lettrico a batterie, l’e-Ata Hydrogen<br />
è l’unico autobus fuel cell<br />
progettato da un costruttore turco già<br />
pronto ad entrare sul nostro mercato.<br />
D’altra parte Karsan, anche grazie a<br />
Consip, ha riempito dei suoi autobus<br />
elettrici da 9 metri molte città italiane<br />
e di recente ha completato la più grande<br />
fornitura di autobus elettrici snodati<br />
(dotati di pantografo per la ricarica di<br />
opportunità) per Tper Bologna.<br />
La catena cinematica, quindi, rimane<br />
quella dell’e-Ata, con l’assale motorizzato<br />
Zf AxTrax dalle prestazioni generose<br />
(250 kW di potenza massima e fino<br />
I posti a sedere<br />
nella configurazione<br />
suburbana arrivano<br />
a quaranta, posto<br />
carrozzella escluso<br />
(dove possono<br />
essere montate<br />
fino a tre sedute<br />
ripiegabili), grazie<br />
all’ottima distribuzione<br />
degli spazi nello<br />
sbalzo posteriore. La<br />
capacità massima dei<br />
passeggeri è stimata<br />
in 95 tra seduti ed in<br />
piedi, perfettamente<br />
in linea con i principali<br />
concorrenti.<br />
a 22.000 Nm di coppia disponibile alle<br />
ruote) e che permette un layout interno<br />
più spazioso di altri, completato nella<br />
parte posteriore da un lunotto davvero<br />
enorme che contribuisce alla luminosità<br />
dell’abitacolo.<br />
Il Karsan con la cella<br />
L’assale anteriore è anch’esso di Zf, con<br />
l’immancabile Rl82 Ec a ruote indipendenti,<br />
provvisto di barra stabilizzatrice di<br />
serie. La cella a combustibile è da 70 kW<br />
(by Ballard) ed è integrata da una batteria<br />
Lto da 30 kWh, la quale sembra possa<br />
essere implementata per raggiungere capacità<br />
<strong>maggio</strong>ri. L’idrogeno è stoccato in<br />
cinque bombole di tipo 4 disposte longitudinalmente<br />
nella parte posteriore del tetto,<br />
per una capacità complessiva di 1.560 litri<br />
e circa 37 kg di gas, alla pressione nominale<br />
di 350 bar (standard). L’attacco per<br />
il rifornimento è sopra la ruota anteriore<br />
destra, protetto da uno sportellino dotato<br />
di sensore di chiusura.<br />
Un design decisamente peculiare<br />
Il posto guida è caratterizzato dalla presenza<br />
dei due vetri antero-laterali a fianco<br />
del parabrezza, il quale scende inclinato<br />
più in basso di altri, costituendo una sorta<br />
di ‘sperone’ che rientra sotto verso il<br />
pianale dove trovano posto i gruppi ottici.<br />
Soluzione piuttosto originale, anch’essa<br />
mutuata dall’e-Ata, che può lasciare<br />
qualche dubbio nell’utilizzo quotidiano,<br />
almeno fintanto che non ci si abitua. Il<br />
cruscotto consente la classica regolazione<br />
a bloccaggio pneumatico di volante e<br />
plancia, in conformità agli standard Vdv.<br />
Al suo centro spicca un grande display<br />
Lcd a colori che integra tachimetro, livello<br />
di carica, flussi energetici, più le<br />
classiche indicazioni di funzionamento<br />
ed eventuali anomalie.<br />
L’impianto frenante è di tipo Ebs, con<br />
pacchetto di controllo della stabilità a<br />
richiesta. Ovviamente, integrato nella<br />
corsa del pedale, c’è il freno rigenerativo<br />
con la doppia funzione di retarder e di<br />
ricarica delle batterie di trazione. Anche<br />
il dispositivo di ausilio alla partenza in<br />
salita, meglio conosciuto come hill holder,<br />
è di serie.<br />
Il climatizzatore può essere sia di tipo<br />
classico con gas R134a, sia a Co2, in entrambi<br />
i casi con pompa di calore al fine<br />
di ottimizzare i consumi in riscaldamento.<br />
La distribuzione dell’aria avviene a tetto<br />
tramite due canalizzazioni longitudinali<br />
parallele alle lampade interne a led così<br />
come il calore viene distribuito da termoconvettori<br />
a parete, mentre l’autista può<br />
contare su un frontbox separato.<br />
Un nuovo dealer per l’Italia<br />
Gli autobus elettrici e a idrogeno della<br />
casa turca sono stati recentemente oggetto<br />
di un accordo di commercializzazione<br />
sottoscritto con la neonata Kmobility, afferente<br />
al gruppo Maurelli-Interservice,<br />
specializzata della vendita e nell’assistenza<br />
di autobus. Con questa importante presenza<br />
è lecito pensare che la diffusione<br />
degli e-Ata sia solo agli inizi. Ma questa<br />
è un’altra storia.<br />
40<br />
41
CONFRONTO Bus urbani 12 metri a idrogeno<br />
Solaris Urbino Hydrogen<br />
Campione di vendite<br />
Solaris ha vinto due gare, quelle di Bologna e Venezia, che, per volumi,<br />
hanno pochi eguali. La gamma (anche 18 metri) presenta fuel cell firmata<br />
Ballard (con cui ha in essere un accordo per 1.000 pezzi)<br />
Con più di 230 veicoli già circolanti<br />
in Europa ed un portafoglio ordini di<br />
altri 600, Solaris oggi rappresenta il<br />
punto di riferimento per gli autobus a fuel<br />
cell, almeno all’interno del nostro continente.<br />
L’esperienza con le celle a combustibile<br />
cominciò esattamente 10 anni fa, quando sui<br />
filobus di Riga (Lettonia) venne proposto un<br />
range extender per le batterie destinate alla<br />
trazione in assenza della linea di contatto.<br />
Negli anni seguenti, pur con numeri ancora<br />
poco significativi, proseguì lo studio assieme<br />
a Ballard per l’ottimizzazione delle fuel cell<br />
e del software di gestione del modulo ad alta<br />
tensione che sovraintende ai flussi energetici<br />
del veicolo. I primi successi cominciarono ad<br />
Il Solaris Urbino<br />
hydrogen è l’unico<br />
autobus il cui<br />
motore elettrico è<br />
alimentato direttamente<br />
dalla pila ad<br />
idrogeno (attraverso<br />
un convertitore) in<br />
parallelo alla batteria<br />
e non soltanto<br />
attraverso l’accumulatore.<br />
Questo<br />
dovrebbe portare<br />
ad una <strong>maggio</strong>re efficienza<br />
energetica<br />
di tutto il sistema e<br />
ad un minore stress<br />
per la batteria.<br />
arrivare dopo il 2020, con le prime importanti<br />
commesse in Germania, Olanda e Italia<br />
(Bolzano), dove l’Urbino prese già la forma<br />
che tutti conosciamo.<br />
La batteria di sicurezza<br />
Ma torniamo ad oggi. L’Urbino Hydrogen è<br />
disponibile in due lunghezze: 12 e 18 metri,<br />
dove cella a combustibile e accumulatore<br />
sono necessariamente dimensionate diversamente.<br />
Sul 12 metri infatti troviamo una<br />
fuel cell Ballard da 70 kW ed una batteria<br />
Lto Impact da 30 kWh, mentre sul 18 metri<br />
la fuel cell è da 100 kW e le batterie Lto<br />
raddoppiano. L’integrazione di tutti i sistemi<br />
ad alta tensione avviene tramite un gruppo<br />
Medcom il quale ha anche il compito di<br />
monitorare lo stato di isolamento del veicolo<br />
nonché di provvedere all’alimentazione<br />
dell’impianto a 24V.<br />
Dal punto di vista della trazione, l’Urbino<br />
è forse l’unico autobus il cui motore elettrico<br />
è alimentato direttamente dalla pila<br />
ad idrogeno (attraverso un convertitore) in<br />
parallelo alla batteria e non soltanto attraverso<br />
l’accumulatore. Questo dovrebbe portare<br />
ad una <strong>maggio</strong>re efficienza energetica<br />
di tutto il sistema e ad un minore stress per<br />
la batteria, la quale è anche la più piccola<br />
di tutti, con i suoi già menzionati 30 kWh<br />
circa sul 12 metri e 60 sul 18, con una ‘Soc<br />
window’ impostata al 40 per cento. Come<br />
sappiamo, gli accumulatori hanno il compito<br />
di recuperare energia in frenata e soprattutto<br />
di compensare la <strong>maggio</strong>re<br />
richiesta di energia durante<br />
lo spunto e nelle salite, con<br />
la conseguenza che su certi<br />
tragitti più impegnativi potrebbe<br />
servire una batteria<br />
più grossa (o più batterie).<br />
Analogamente agli autobus<br />
elettrici Bev del costruttore<br />
polacco, anche su quelli ad<br />
idrogeno si può optare per<br />
diverse catene cinematiche,<br />
dove al già conosciuto assale<br />
posteriore motorizzato<br />
Zf AxTrax si è recentemente<br />
aggiunto il motore<br />
centrale dell’austriaca Tsa.<br />
Potenza e coppia sono rispettivamente<br />
2 x 125 kW<br />
e 2 x 11.000 Nm (a valle<br />
della riduzione integrata)<br />
per i motori calettati nei<br />
mozzi ruota e 160 kW e<br />
1.341 Nm per il motore<br />
singolo separato.<br />
La parte posteriore dell’autobus<br />
è stata recentemente<br />
oggetto di un restyling specifico che gradatamente<br />
verrà introdotto anche su tutti gli autobus<br />
a trazione elettrica a batterie, il quale<br />
ha richiesto il parziale spostamento di alcuni<br />
componenti al fine di migliorare l’abitabilità<br />
interna e aumentare i posti a sedere, eliminando<br />
la torre motore ed il cofano posteriore<br />
interno.<br />
Driveline? Modulare!<br />
Nel caso del motore centrale, questo viene<br />
posizionato anteriormente al ponte Zf Av133,<br />
in un vano accessibile sia dall’esterno che<br />
dall’interno del veicolo, con un prolungamento<br />
del corridoio posteriore fino alla piattaforma<br />
per il disabile. Ampie le possibilità<br />
di personalizzazione dell’abitacolo, con ben<br />
quattro sellerie passeggeri disponibili a listino<br />
e diversi tipi di separazione del posto guida,<br />
il quale può contare sempre sul classico<br />
cruscotto Vdv a regolazione solidale con il<br />
volante ed un buon livello complessivo di<br />
finiture ed ergonomia.<br />
La climatizzazione è a scelta di tipo tradizionale<br />
con gas R134a o a pompa di calore<br />
a Co2, ognuna delle quali ha due livelli di<br />
potenza. Il riscaldamento viene integrato da<br />
un boiler elettrico da 25 kW che interviene<br />
su aerotermi e convettori del vano passeggeri<br />
nonché sul frontbox separato per l’autista.<br />
La struttura portante è, come per tutti gli<br />
autobus del costruttore polacco, realizzata<br />
in acciaio inossidabile, con tubolari e profili<br />
saldati tra loro, in grado di rispondere alle<br />
certificazioni Ece R66 (ribaltamento), R29<br />
(urto frontale) e R93 (antincastro). I rivestimenti<br />
sono quasi tutti in materiale plastico,<br />
con le pannellature laterali provviste di un<br />
sistema ad incastro con bloccaggio inferiore<br />
a vite che ne consente la rapida sostituzione.<br />
42<br />
43
Motore anteriore<br />
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Lunghezza mm 7.502<br />
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D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
art. 1, comma 1, LO/MI<br />
Il Tour del<br />
CERVO<br />
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Da destra, Andrea<br />
Perduca, Gabriele<br />
Nicolini, Julien<br />
Bracquemond,<br />
Enrico Menozzi,<br />
Kamil Marszewski,<br />
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di Europgen,<br />
in compagnia<br />
del Ministro<br />
dell’Ambiente e<br />
della Sicurezza<br />
Energetica, Gilberto<br />
Pichetto Fratin, in<br />
visita al padiglione<br />
A1 della fiera.<br />
A<br />
OGGI È DOMANI<br />
RICARICO IO O RICARICHI TU?<br />
ALTERNATIVO È BELLO. E COSTA<br />
KOHLER.<br />
DATO DI<br />
REALTÀ<br />
Massimiliano<br />
Bonanni, di spalle,<br />
a sinistra, di profilo<br />
nella foto in alto, è<br />
il General Manager<br />
Product Strategies<br />
di Kohler Engines.<br />
Laurea magistrale<br />
in Ingegneria<br />
Meccanica<br />
all’Università<br />
di Modena,<br />
MBA all’UniBO,<br />
ha costruito il<br />
suo percorso<br />
professionale alla<br />
Kohler, dove è<br />
entrato 23 anni fa.<br />
‘AUTO’ È PROPRIO IL PAPÀ?<br />
• IL ROAD SHOW DI JOHN DEERE HA FATTO<br />
TAPPA DA RAMA MOTORI<br />
• SULLA VIA EMILIA CI SIAMO FERMATI ANCHE<br />
DA KOHLER E INTERPUMP HYDRAULICS<br />
• ULTIMA FERMATA, RIMINI. VI RACCONTIAMO<br />
CHE ARIA TIRAVA AL KEY E AL DPE<br />
APRILE<br />
<strong>2024</strong><br />
N° 4<br />
EURO 5,00<br />
Il Tour del<br />
Il Tour del<br />
CERVO<br />
GIUGNO<br />
Il Tour del<br />
Il Tour del<br />
GIUGNO<br />
Baudouin. Intervista a Fabrizio<br />
Mozzi ed Enrique Moraga<br />
Rama Motori. Ha ospitato il<br />
road show di John Deere<br />
DPE-KEY: monografiche su ABB,<br />
AS Labruna, BU Energy, Siemens<br />
Motor Valley: Siamo stati anche<br />
da Kohler e Interpump Hydraulics<br />
PER ABBONAMENTI<br />
E COPIE SAGGIO:<br />
VADO E TORNO EDIZIONI<br />
via Brembo 27, 20139 Milano<br />
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27<br />
26<br />
Da destra, Andrea<br />
Perduca, Gabriele<br />
Nicolini, Julien<br />
Bracquemond,<br />
Enrico Menozzi,<br />
Kamil Marszewski,<br />
Davide Giuliani,<br />
Paolo Coccolini,<br />
Federico Puviani e<br />
Chantal Courtiade.<br />
rama e john deere. Il Roadshow<br />
FOTO DI<br />
GRUPPO<br />
I l logo del Cervo sulla fiancata di un veicolo<br />
commerciale, seguito dalla scritta Power<br />
Lunch. Era il 2022, una giornata uggiosa, tipicamente<br />
padana, nel basso lodigiano. Lì c’eravamo<br />
lasciati con Deere, in occasione della precedente<br />
incursione in Italia, da Sgariboldi. Per<br />
la precisione, si trattava di un rimorchio dalla<br />
silhouette vintage. Giovedì 14 marzo, invece,<br />
un precoce sole primaverile ha baciato la tappa<br />
del Roadshow di John Deere Power Systems a<br />
Ruote da Sogno. Anche in questo caso, è quasi<br />
un déjà vu. La iconica, come si dice, vetrina di<br />
automobili e due ruote d’epoca a Reggio Emilia<br />
aveva ospitato nel dicembre 2019 il Vanguard<br />
Engines & Battery Power di Briggs &Stratton.<br />
In questa occasione la padrona di casa è invece<br />
Rama Motori, che con Deere ha instaurato un<br />
rapporto ultratrentennale ed è stata recentemente<br />
riconosciuta da PPI come “dealer dell’anno”. E<br />
il trailer è organizzato per accogliere un raccolto<br />
auditorium ed esporre due motori: il JD4 e il<br />
JD18.<br />
RAMA È DIVENTATA GRANDE<br />
Rama Motori ha le spalle sufficientemente robuste<br />
per condividere uno sforzo di questa portata,<br />
dal punto di vista organizzativo e logistico.<br />
Paolo Coccolini, Responsabile della Divisione<br />
Rama Motori (nonché Direttore Generale di<br />
Rama S.p.A.), è il demiurgo ad avere plasmato<br />
un organigramma aziendale adeguato alle sfide<br />
emergenti. Nel periodo recente, l’azienda si è<br />
strutturata con una divisione di comunicazione<br />
ed ha accolto in organico figure dalla reputazione<br />
cristallina, in questo panorama, come Giorgio<br />
Benatti e Araldo Da Pozzo. L’ex B&S è l’ultimo<br />
arrivato, in ordine temporale, insieme ad Andrea<br />
Perduca, che abbiamo incontrato nella veste di<br />
Sales Manager and business development di<br />
Rama. Perduca, ingegnere comasco, su queste<br />
pagine è associato alla lunghissima militanza in<br />
IML.<br />
ANDREA PERDUCA<br />
La domanda, dunque, nasce spontanea. Dopo un<br />
periodo di latitanza nel mondo dei radiatori, cosa<br />
l’ha indotta ad accettare questa sfida?<br />
«Il profumo del motore diesel» ammicca Perduca<br />
«mi ha nuovamente attirato verso una situazione<br />
più consona alla mia professionalità, alle mie<br />
competenze e ai miei interessi di sempre. Rama<br />
Motori sta facendo veramente un ottimo lavoro<br />
con John Deere che, dal canto suo, sta ampliando<br />
la gamma. Questa favorevole congiuntura mi<br />
ha dato l’opportunità di vedere nel futuro un<br />
qualcosa di nuovo, strategico e accattivante da<br />
proporre al mercato. Attraversiamo una fase costruttiva,<br />
Rama è in crescita e si sta strutturando<br />
di conseguenza (Rama Motori ha acquisito la distribuzione<br />
dei motori John Deere anche in Svizzera,<br />
Austria, Croazia, Slovenia, Montenegro,<br />
terra<br />
Il Roadshow di John Deere Power<br />
Systems si è fermato a Reggio Emilia.<br />
Ha rappresentato l’occasione per<br />
celebrare il pluridecennale sodalizio<br />
con Rama Motori, che nel corso<br />
degli ultimi anni si è potenziata,<br />
espandendosi oltre le Alpi e<br />
beneficiando del riconoscimento<br />
di “Engine distributor of the year”<br />
Serbia, Albania e Bosnia, ndr). Rama cambierà<br />
pelle e lo farà in modo ampio, sotto molto aspetti.<br />
Mi auguro di interpretare un piccolo ruolo da<br />
coprotagonista all’interno di questo teatro e di<br />
farmi interprete di questa voglia di crescere».<br />
Cosa ne pensa di questo evento?<br />
«Inizialmente è stata una sorpresa, seppur piacevole.<br />
Dopo un confronto iniziale, abbiamo individuato<br />
questa location, Ruote da Sogno, che<br />
ci ha dato una spinta in più. Non è semplice<br />
attirare i clienti in un road show. Man mano che<br />
si avvicinava la data, ci abbiamo creduto sempre<br />
di più. Stamattina c’era un’energia particolare,<br />
eravamo tutti galvanizzati. L’evento, sicuramente,<br />
porterà i suoi frutti».<br />
Come lo vede il Cervo, nelle praterie padane?<br />
«Vedo un Cervo che si è fatto sempre più grande,<br />
con il 18 litri che ci permetterà di implementare<br />
determinate aree di applicazione. Esattamente<br />
come il 14 litri e il 9 litri, che si presenterà in<br />
versione con turbina singola e biturbo. Il 4 litri<br />
è invece l’elemento focale per accedere a un<br />
mercato dai numeri decisamente più consistenti.<br />
La sezione dei motori endotermici è in pieno<br />
sviluppo. Il vero punto di rottura della strategia<br />
John Deere sta nel fatto che non è più legata<br />
esclusivamente all’agricolo, dal momento che<br />
guarda anche al movimento terra. L’acquisizione<br />
del Gruppo Wirtgen ci ha traghettato a una<br />
visione diversa del mercato».<br />
Una battuta sulla proposta per la generazione?<br />
«Il portfolio Stage V sta rapidamente incrementando<br />
i numeri di vendita, per esempio nel noleggio.<br />
In questo campo, John Deere propone una<br />
segmentazione da 85 a 500 kVA. Sotto il profilo<br />
di gamma siamo completi. Rama offre un pacchetto<br />
finito, totalmente plug&play. Mi permetta<br />
di osservare che difficilmente la concorrenza è in<br />
grado di allinearsi a questa offerta».<br />
IL CERVO DI SARAN<br />
Nella prima parte del Roadshow, all’interno<br />
di Ruote da Sogno, è salito in cattedra Julien<br />
Bracquemond, una delle anime ingegneristiche<br />
13<br />
12<br />
Nel mirino dei costruttori di motori stazionari<br />
e di gruppi elettrogeni sono finiti i data center.<br />
Baudouin candida a quest’applicazione la<br />
serie M33 e la M55, che si appresta a varcare<br />
la soglia dei 4.500 kVA. Nell’orizzonte<br />
dell’azienda francese anche le unità a<br />
gas, tenendo sott’occhio il mondo della<br />
cogenerazione. Abbiamo interpellato<br />
Fabrizio Mozzi, il Ceo, ed Enrique Moraga<br />
I nfine venne la stagione delle fiere, anche per la<br />
generazione di energia. Questo è stato uno degli<br />
argomenti che abbiamo discusso con Baudouin,<br />
insieme alle tendenze del mercato, alle novità di<br />
prodotto e al tema caldo dei data center. Ci hanno<br />
risposto Enrique Moraga, Head of Business Development<br />
EMEA Critical Applications, e Fabrizio<br />
Mozzi, Amministratore delegato.<br />
Se io fossi il manager di un data center ad alta<br />
intensità energetica, sareste in grado di farmi<br />
un’offerta modulare?<br />
Moraga: «Siamo in grado di offrire una soluzione<br />
modulare cucita su misura per i data center, basata<br />
su due piattaforme: la M33, a 12, 16 e 20 cilindri, e<br />
la piattaforma M55, a 12 e 16 cilindri. Insieme, forniscono<br />
una gamma di potenza completa da 1.150<br />
kVA a 4.000 kVA. Gli operatori di data center preferiscono<br />
tipicamente soluzioni modulari, potendo<br />
trarre vantaggio dal fatto che la <strong>maggio</strong>r parte dei<br />
ricambi è intercambiabile all’interno della piattaforma,<br />
aumentando la disponibilità dei ricambi e<br />
riducendo la complessità delle scorte. Il team di assistenza<br />
dovrà essere formato solo su due piattaforme,<br />
riducendo così al minimo i tempi di inattività. I<br />
motori possono funzionare senza problemi quando si<br />
lavora in parallelo, con una conseguente <strong>maggio</strong>re<br />
durata del motore ed evitando di offrire soluzioni<br />
sovradimensionate. Per concludere, sono lieto di<br />
annunciare che sono in arrivo due nuovi motori, il<br />
20M55 e il 20M61, che amplieranno la nostra offerta<br />
fino ai 5.750 kVA! Con questi due propulsori, la<br />
piattaforma M55/M61 coprirà la gamma da 2.000<br />
kVA a 5.750 kVA, fornendo una soluzione unica e<br />
versatile per i nostri clienti dei data center».<br />
In cosa si differenzia un gruppo elettrogeno per<br />
data center da uno per applicazioni più convenzionali?<br />
Moraga: «I generatori per data center sono progettati<br />
per soddisfare requisiti eccezionalmente severi,<br />
dovuti alla natura critica di questa applicazione,<br />
che sono diversi da quelli richiesti per un tipico<br />
generatore di standby, ad esempio il tempo di avvio,<br />
l’accettazione del carico o il funzionamento continuo.<br />
Dobbiamo tenere presente che i data center<br />
richiedono un’alimentazione continua e qualsiasi<br />
interruzione potrebbe causare una perdita catastrofica<br />
di dati. Baudouin prende in considerazione tutti<br />
questi requisiti quando progetta i suoi motori, a<br />
partire dalle prestazioni in transitorio. Le nostre<br />
piattaforme M33 e M55, menzionate in precedenza,<br />
hanno un’accettazione del carico superiore ai<br />
requisiti di mercato. Inoltre, queste due serie sono<br />
certificate ISO 8528-5 G3, garantiscono un’eccellente<br />
accettazione e rifiuto del carico. Per ottenere<br />
questo risultato, abbiamo progettato diverse configurazioni<br />
di turbo per ottimizzare ulteriormente<br />
la risposta transitoria dei motori. Sono inoltre<br />
disponibili opzioni di ridondanza come il doppio<br />
motore di avviamento, per soddisfare i requisiti<br />
dei centri dati. I nostri motori hanno una storia<br />
di lavoro comprovata, con intervalli di revisione<br />
impressionanti (32.000 ore per gli M33 e M55).<br />
Questo è uno dei requisiti più importanti per i data<br />
center». Moraga prosegue con altri dati funzionali:<br />
«Abbiamo sviluppato valutazioni DCP ottimizzate<br />
e dedicate, conformi alla definizione dell’Uptime<br />
Institute. Per far fronte alle armoniche generate<br />
dai carichi IT, l’alternatore viene solitamente sovradimensionato.<br />
I nostri motori sono compatibili<br />
con tutti i principali fornitori di alternatori sia per<br />
applicazioni LV che HV. Un aspetto fondamentale<br />
nei progetti per data centre». Si passa a manutenzione,<br />
assistenza e formazione. «La disponibilità 24<br />
ore su 24 e 7 giorni su 7 è un requisito obbligatorio<br />
che implica una buona manutenzione del motore.<br />
Per questo motivo, abbiamo creato una solida rete<br />
di assistenza che si estende in oltre 100 Paesi e<br />
che supporta i nostri clienti e gli Oem. La nostra<br />
rete comprende oltre 350 punti di assistenza, situati<br />
strategicamente in tutto il mondo, ognuno dei quali<br />
è stato formato nell’ambito del nostro programma<br />
BAUDOUIN. Con Mozzi e Moraga<br />
FARE CENTRO<br />
COI DATI<br />
stazionari<br />
In apertura,<br />
Fabrizio Mozzi, il<br />
Ceo di Baudouin.<br />
In alto, l’EnerKit<br />
che troveremo<br />
in esposizione a<br />
Dubai. Sotto, uno<br />
scatto dall’edizione<br />
2023 del MEE.<br />
di distribuzione o assistenza. Attualmente, le nostre<br />
scuole di formazione sono operative a Singapore,<br />
in Francia e a Dubai, con l’intenzione di aprire<br />
un’altra struttura negli Stati Uniti. Queste scuole<br />
di formazione forniscono esperienza pratica con<br />
motori reali, assicurando che i nostri tecnici siano<br />
ben preparati a gestire qualsiasi attività di manutenzione<br />
o riparazione. Inoltre, manteniamo un<br />
ampio stock di ricambi a disposizione per garantire<br />
una risposta rapida con la fornitura dei pezzi di<br />
ricambio e l’intervento ogni volta che è necessario.<br />
Questo garantisce la massima affidabilità e tempi<br />
di fermo minimi per le operazioni dei nostri clienti<br />
data centre».<br />
Come procede la sinergia con Weichai e PSI?<br />
Pensate di poter lanciare il guanto di sfida ai<br />
vostri concorrenti nella cogenerazione?<br />
Risponde il Ceo, Fabrizio Mozzi: «Weichai possiede<br />
un’ampia gamma di tecnologie e aziende in<br />
diversi mercati. Questo ci permette di stare al passo<br />
con le nuove tendenze, pur mantenendo un approccio<br />
globale, che integriamo nello sviluppo dei<br />
nostri prodotti. Oltre ai nostri motori diesel, grazie<br />
a PSI e alla partnership esistente con Westport<br />
Fuel Systems, abbiamo acquisito la padronanza<br />
delle tecnologie lean e rich burn gas. Questo ci<br />
permette di avere il prodotto giusto per le esigenze<br />
17<br />
16<br />
key - dpe. Con International Electricity Expo<br />
ESAME DI<br />
MATURITÀ<br />
Il KEY ha superato l’esame a pieni voti, per quanto<br />
riguarda il volume di espositori e visitatori. Il DPE<br />
è alla ricerca della consacrazione, ma l’abbraccio<br />
tra Generazione Distribuita e ANIE Federazione<br />
indica la via giusta: quella della filiera<br />
Dal 1° gennaio di quest’anno, Marco<br />
Monsurrò, già presidente di Generazione<br />
Distribuita di Anima Confindustria, è il<br />
presidente di Europgen. Ed è in questa<br />
veste che lo abbiamo intervistato.<br />
«Ho trovato un’associazione focalizzata<br />
sui temi dell’advocacy rispetto a progetti<br />
di legge fondamentali per l’industria<br />
europea dei gruppi elettrogeni: Stage<br />
VI, rumore, RoSH, Grid Codes, Energy<br />
Storage, per fare qualche esempio.<br />
Al mio insediamento mi sono posto<br />
l’obiettivo di aggiungere a questi tavoli<br />
di lavoro uno relativo al posizionamento<br />
dell’industria rispetto ai temi della<br />
transizione energetica e della sostenibilità,<br />
misurata dai report ESG. A tutt’oggi, infatti,<br />
i gruppi elettrogeni sono considerati,<br />
partendo dal quadro normativo fino<br />
all’opinione pubblica, come fonti di<br />
energia elettrica e non come sistemi di<br />
sicurezza per garantire la necessaria<br />
continuità al vettore energetico elettricità.<br />
L’elettricità, seppure generata in maniera<br />
sostenibile, presenta un intrinseco rischio<br />
di discontinuità, che solo un gruppo<br />
elettrogeno più mitigare. In altri termini,<br />
è possibile affermare che il gruppo<br />
elettrogeno rappresenta una “tecnologia<br />
abilitante” per la piena implementazione<br />
piena della transizione energetica.<br />
Il lavoro di riposizionamento, poi, assume<br />
una veste ancora più strategica per i<br />
conti delle aziende del settore, se si<br />
considera l’imminente entrata in vigore<br />
del Regolamento Europeo sulla Finanza<br />
Sostenibile, per il quale tutte le aziende<br />
con un fatturato <strong>maggio</strong>re di 40 milioni<br />
di euro, saranno tenute a pubblicare un<br />
report ESG. In mancanza di una precisa<br />
prescrizione, infatti, il settore verrebbe<br />
considerato poco virtuoso dal punto<br />
della sostenibilità, per il fatto di utilizzare<br />
combustibile fossile, senza tener conto<br />
della indispensabile funzione d’uso di<br />
garantire la continuità elettrica, e per tanto<br />
partirebbe da uno score ESG basso, con<br />
il rischio concreto di pagar caro il ricorso<br />
al sistema bancario e, più in generale,<br />
a quello finanziario».<br />
Monsurrò conclude con una riflessione<br />
sul mercato: «Confermo che il settore<br />
<strong>maggio</strong>rmente in salute è quello dei<br />
data center; soprattutto le macchine per<br />
l’intelligenza artificiale hanno un’altissima<br />
richiesta energetica. La potenza media<br />
installata in un data center è di 10 MW».<br />
installata in un data center è di 10 MW».<br />
installata in un data center è di 10 MW<br />
Marco Monsurrò, Presidente di Europgen<br />
I l KEY è diventato grande. La divaricazione rispetto<br />
al fratellone <strong>maggio</strong>re, Ecomondo, è compiuta.<br />
Il giovedì i padiglioni del KEY brulicavano<br />
di addetti ai lavori, curiosi e “stakeholder” nella<br />
sua accezione più larga. I dati ufficiali raccontano<br />
una curva in crescita: il 41% di presenze totali sul<br />
2023, oltre il 30% i brand espositori presenti, per<br />
un totale di 830 presenti, di cui il 35% provenienti<br />
dall’estero, con una forte componente cinese, ma<br />
anche dall’area nordeuropea. La superficie espositiva<br />
ha occupato 16 padiglioni, rispetto ai 12 del<br />
2023. Oltre 120 e 500 tra top buyer e delegazioni<br />
internazionali, provenienti da 57 Paesi. Il DPE ha<br />
brillato forse di luce riflessa, almeno nella giornata<br />
mediana, ma potrebbe trovarsi nella strada giusta,<br />
lo stabiliranno le prossime edizioni. Un’evoluzione<br />
che potrebbe condurre la filiera dei gruppisti e della<br />
cogenerazione ad agglutinarsi sotto lo stesso tetto,<br />
magari fianco a fianco? Il DPE è stato affiancato<br />
da International Electricity Expo, che ha sancito il<br />
coinvolgimento massivo di ANIE Federazione. In<br />
merito, abbiamo interpellato Marco Vecchio, Direttore<br />
tecnico ANIE Federazione. «Sul tema della<br />
transizione l’interesse che abbiamo registrato è assoluto.<br />
Presenti tanti stakeholder, figure istituzionali,<br />
operatori, è un sistema che si sta muovendo<br />
in maniera coesa. Gli obiettivi sono sicuramente<br />
sfidanti, e il contributo dell’industria fornisce un<br />
sano realismo. Siamo portati a credere che le cose<br />
si bilanceranno. Qui, al DPE, si trova un pezzo importante<br />
della transizione, l’infrastruttura di rete a<br />
media e alta tensione, cabine, quadri, trasformatori,<br />
l’intera filiera della generazione distribuita. Il<br />
convegno sul “ruolo strategico delle infrastrutture<br />
nella transizione energetica” ha riunito al tavolo<br />
Arera, un’autorità che funziona bene, Terna, e-<br />
distribuzione e l’RSE. La regolazione del sistema<br />
elettrico fornisce stimoli al mercato. Di carne al<br />
fuoco ce n’è tanta. La flessibilità della rete, la sua<br />
resilienza e “smartizzazione”, l’elettrificazione».<br />
I protagonisti del DPE si sono ritrovati al padiglione<br />
A1. Sotto la luce dei riflettori di Baudouin abbiamo<br />
trovato il 12M33 G1650/5 common rail, capace<br />
di 1.470 kVa in continuo, che diventano 1.625 in<br />
standby. Il 12 cilindri (AxC 150x185 mm) si presta<br />
all’applicazione regina del data centre, che anche in<br />
Italia registra una forte crescita. La segmentazione<br />
di Baudouin va da 20 a 4.000 kVA, a 50 Hz. Hanno<br />
recentemente integrato i PSI i lean burn di Baudouin.<br />
Quelli di Socoges hanno portato il D34 in<br />
versione G-Drive Stage V da 60 kVA. Un predestinato<br />
a diventare il best seller della gamma, con una<br />
potenza calibrata sulle richieste degli Oem. Il D34<br />
è proposto soprattutto ai cantieri per il rental. Al<br />
DPE abbiamo sbirciato i primi dettagli della nuova<br />
gamma. Adesso la triade G2 ha il D18 da 30 kVA,<br />
il D24 da 50 kVA, e il D34, disponibile senza e<br />
con l’Scr (la versione emissionata è da 80 kVA). Il<br />
top sarà segmentato a 100 kVa con l’aggiornamento<br />
D34 Power Up, recentemente montato in versione a<br />
giri variabili dai trattori Goldoni. A proposito delle<br />
applicazioni off-highway, all’Eima presenteranno<br />
il DX5 da 200 kVA, che promette un invidiabile<br />
rapporto potenza-cilindrata, il DX 08, 7,6 litri, 300<br />
kVA prime power stage V, infine il DX12 11,1 litri,<br />
stage V da 400 kVA.<br />
Raywin è entrata stabilmente nell’ecosistema fieristico<br />
europeo. Questa edizione riminese ha riproposto<br />
l’accoppiata Bimotor-Valdinoci. Dalla presenza<br />
di Bimotor emerge la massima apertura a cogliere<br />
ogni opportunità, senza soffermarsi sulle singole<br />
soluzioni. In bella vista, i Raywin ad acqua (nove<br />
modelli) e aria (due mono e un bicilindrico), Stage<br />
V e IIIA, iscritti in un ventaglio di potenze da 6 a<br />
60 chilowatt meccanici al volano. Raywin presenterà<br />
un bicilindrico raffreddato ad acqua al MEE<br />
Dubai, espressamente concepito per le torri faro.<br />
Avoni è in rappresentanza di FPT Industrial, che<br />
TERRA<br />
propone al settore soluzioni Stage V, funzionanti<br />
anche ad Hvo. Da una “freschissima” collaborazione<br />
con Bastelli, azienda bolognese specializzata<br />
in silenziatori, ha preso corpo un powerpack, motorizzato<br />
dall’F28, con 55 kW, e dall’F36, da 105<br />
kW, entrambi in Stage V. L’allestimento di Avoni<br />
è comprensivo di serbatoio urea, quadro controllo,<br />
plug&pay.<br />
Ci spostiamo al KEY per incontrare uno degli attori<br />
pionieristici, presente dalla prima edizione del Key<br />
Energy: Tessari. Per il noleggio troviamo un 48<br />
kWe emissionato, un gruppo standby equipaggiato<br />
con un Man da 320 kWe, e un cogeneratore alimentano<br />
a metano, o biometano. Lato ETS spicca<br />
l’H4576, 16,8 litri a idrogeno, capace di 368 chilowatt<br />
meccanici. Intercettiamo, infine, un cameo di<br />
NGV Powertrain, sotto le insegne Enerblu. C’è<br />
lo stesso motore presentato a Hyvolution Parigi,<br />
nel 2023, sviluppato insieme a FEV Francia. Con<br />
Enerblu hanno unito le competenze, in una filiera<br />
italiana, declinata innanzitutto alla co- e trigenerazione<br />
a idrogeno. Enerblu persegue una visione<br />
d’insieme e ha investito in altre aziende, Costell e<br />
Stellar, specializzate nell’idrogeno. Lo sviluppo si è<br />
dunque focalizzato sullo stazionario, ma continuano<br />
a ricevere richieste di primo equipaggiamento<br />
per gli autobus. Sul mercato italiano si prospetta<br />
interessante l’opzione retrofit. Il 6 cilindri, siglato<br />
NGV-FP087 H2, ha una cilindrata di 8,7 litri (AxC<br />
117 x 135 millimetri).<br />
A sinistra, lo<br />
stand di FPT<br />
Industrial e Avoni<br />
al DPE. A fianco,<br />
Marco Monsurrò,<br />
presidente di<br />
Generazione<br />
Distribuita e<br />
di Europgen,<br />
in compagnia<br />
del Ministro<br />
dell’Ambiente e<br />
della Sicurezza<br />
Energetica, Gilberto<br />
Pichetto Fratin, in<br />
visita al padiglione<br />
A1 della fiera.<br />
17<br />
16<br />
23<br />
22<br />
Massimiliano Bonanni, General Manager<br />
Product Strategy di Kohler Engines, ci racconta<br />
le sfumature dell’energia, applicate al mondo<br />
dell’industria. Qualcuno ricorderà lo spot<br />
di una marca di televisori, negli anni ’80:<br />
«Facciamo scienza, non fantascienza».<br />
Questo è il senso del bagno nel dato di realtà.<br />
Termici, ibridi, idrogeno, elettrici, alternativi,<br />
visti alla luce del contesto ecosistemico<br />
A Reggio Emilia è una giornata di sole, un<br />
A Reggio Emilia è una giornata di sole, un<br />
A germoglio precoce di primavera che anticipa<br />
A germoglio precoce di primavera che anticipa<br />
Ail nostro arrivo. Quella che un tempo era la<br />
Ail nostro arrivo. Quella che un tempo era la<br />
ALombardini, dal 2007 è diventata una delle sedi di<br />
Kohler Engines, un’azienda che insieme a Power<br />
Systems, Home Energy, Kohler Uninterruptible<br />
Power, Clarke Energy, Curtis Instruments e Heila<br />
Technologies costituisce la divisione Kohler Energy<br />
del gruppo Kohler Co. A novembre è stato annunciato<br />
che entro la prima metà del <strong>2024</strong>, Kohler<br />
Energy passerà in <strong>maggio</strong>ranza sotto il fondo di investimento<br />
Platinum Equity; fino ad allora, Kohler<br />
Co. opererà come un’unica società. David Kohler<br />
rimarrà nel CdA. Dagli Stati Uniti, Matthew Louie,<br />
AD di Platinum Equity, ha inviato un chiaro segnale:<br />
«Non vediamo l’ora di lavorare con Brian Melka<br />
e il team di gestione per continuare a investire<br />
nell’azienda e massimizzarne il potenziale». Quale<br />
potenziale? Lo chiediamo a Massimiliano Bonanni,<br />
General Manager Product Strategy di Kohler<br />
Engines. Con lui non ci limitiamo alla didascalica<br />
rassegna di prodotto. Ci addentriamo tra le pieghe<br />
della transizione energetica.<br />
OGGI È DOMANI<br />
«Secondo Kohler, il futuro dell’energia è multidirezionale,<br />
poiché non esiste una soluzione unica e<br />
universale. Il mondo richiederà una pluralità di<br />
approcci per soddisfare una varietà di esigenze».<br />
E qui si va dritto al cuore della questione, amletica,<br />
almeno per i motoristi puri e duri. E il motore a<br />
combustione interna? «L’endotermico non è morto<br />
e continuerà ad essere uno dei pilastri del futuro<br />
multienergetico. Intendiamoci, l’elettrificazione<br />
ha senso e rivendica il proprio spazio in numerosi<br />
contesti. Prendiamo ad esempio un’automobile utilizzata<br />
per brevi tragitti. Se il proprietario dispone<br />
di impianti fotovoltaici e di una wallbox, allora un<br />
Bev rappresenta la scelta più sensata. Tuttavia, nel<br />
caso di veicoli pesanti, questa soluzione potrebbe<br />
essere più problematica a causa delle potenze, tempi<br />
ed energie di ricarica in gioco. Secondo me» precisa<br />
Bonanni, facendo vibrare le corde del dubbio<br />
che attanaglia una larga fetta degli addetti ai lavori,<br />
«non è disponibile energia sufficiente a convertire<br />
in elettrico l’intero parco circolante. Facciamo due<br />
calcoli approssimativi per chiarire il concetto».<br />
RICARICO IO O RICARICHI TU?<br />
«Dati i 40 milioni di veicoli che circolano sulle<br />
strade italiane (fonte: La Stampa, 4 aprile 2023),<br />
supponiamo che non vengano ricaricati quotidianamente<br />
ma ogni cinque giorni, ammettendo che<br />
abbiano un’autonomia sufficiente. Quindi, ogni<br />
giorno circa 8 milioni di auto necessiterebbero di<br />
essere collegate alla rete elettrica. Considerando<br />
un tempo medio di ricarica di 20 minuti ciascuno,<br />
distribuiti nell’arco delle 24 ore – il che implica<br />
che alle 2 del mattino qualcuno dovrebbe alzarsi<br />
per lasciare la colonnina al vicino di casa – ciò<br />
comporterebbe circa 100.000 veicoli collegati contemporaneamente<br />
a un supercharger V.3 da 250<br />
kW. Facendo una rapida stima, ciò significa che in<br />
queste condizioni sarebbero necessari 25 GW di potenza<br />
richiesta dalla rete. Per comprendere l’entità<br />
di questo dato, faccio due esempi. Un supercharger<br />
V.3 da 250 kW equivale alla potenza necessaria per<br />
oltre 80 unità abitative in un condominio, ciascuna<br />
con un contratto standard di 3 kW. I 25 GW<br />
corrispondono a circa il 20% in più della potenza<br />
elettrica lorda installata in Italia (fonte: Terna, dati<br />
statistici al 31 dicembre 2022). Questa stima è un<br />
eufemismo poiché, se per qualsiasi motivo il numero<br />
di veicoli contemporaneamente collegati dovesse<br />
raggiungere i 500.000, la potenza richiesta<br />
aumenterebbe istantaneamente a 125 GW, pari alla<br />
potenza lorda installata in Italia. L’infrastruttura<br />
non è un problema, poiché può essere costruita,<br />
ma la vera sfida risiede nell’assicurare una fonte<br />
energetica aggiuntiva. Sarà possibile soddisfarla<br />
unicamente con fonti rinnovabili? Forse sì, forse<br />
no. Le sfide legate alla densità e ai tempi di ricarica<br />
sono affrontabili e risolvibili. Il nodo cruciale<br />
rimane la fonte di energia. Ed è esattamente per<br />
questo motivo che, in queste condizioni, i motori<br />
a combustione interna non possono scomparire».<br />
ALTERNATIVO È BELLO. E COSTA<br />
«La soluzione? Avere altre alternative, magari<br />
KOHLER. Massimiliano Bonanni<br />
DATO DI<br />
REALTÀ<br />
terra<br />
Massimiliano<br />
Bonanni, di spalle,<br />
a sinistra, di profilo<br />
nella foto in alto, è<br />
il General Manager<br />
Product Strategies<br />
di Kohler Engines.<br />
Laurea magistrale<br />
in Ingegneria<br />
Meccanica<br />
all’Università<br />
di Modena,<br />
MBA all’UniBO,<br />
ha costruito il<br />
suo percorso<br />
professionale alla<br />
Kohler, dove è<br />
entrato 23 anni fa.<br />
meno efficaci ma almeno più immediate e sostenibili,<br />
e soprattutto attuabili. Una soluzione a portata<br />
di mano è l’Hvo, un olio vegetale idrotrattato derivato<br />
da scarti, che non entra in competizione con<br />
le coltivazioni destinate all’alimentazione, come invece<br />
fa il biodiesel. Ha due svantaggi, ovvero l’alto<br />
costo di produzione e la ridotta disponibilità. Ma<br />
permette una riduzione nelle emissioni totali di CO 2<br />
fino al 90%. È 100% fossil free e 100% riciclato,<br />
2<br />
fino al 90%. È 100% fossil free e 100% riciclato,<br />
2<br />
e può essere distribuito, gestito e immagazzinato<br />
come qualsiasi altro carburante convenzionale.<br />
L’Hvo non richiede investimenti, né all’Oem né<br />
all’infrastruttura. Stesso vantaggio che caratterizza<br />
anche gli e-fuel, che nonostante il più alto costo<br />
di produzione possono comunque contribuire alla<br />
decarbonizzazione».<br />
‘AUTO’ È PROPRIO IL PAPÀ?<br />
«Se il nostro obiettivo è ridurre le emissioni di CO 2 ,<br />
allora dobbiamo concentrarci su come migliorare<br />
l’efficienza complessiva dei veicoli. In questo contesto,<br />
l’elettrificazione, intesa come ibridizzazione,<br />
svolge un ruolo cruciale nell’ottimizzare la gestione<br />
dell’energia. Da un lato, consente il recupero<br />
di energia durante le fasi in cui il motore funge<br />
da freno (ad esempio, durante il rallentamento), e<br />
23<br />
22<br />
08·10<br />
MAGGIO<br />
<strong>2024</strong><br />
VADO E TORNO EDIZIONI<br />
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IN QUESTO NUMERO<br />
ECCO L’INTERCITY ELETTRICO VOLVO,<br />
FOCUS SULL’URBINO 12 ELECTRIC<br />
RINNOVATO, I NUOVI ADAS DI DAIMLER<br />
BUSES, DENTRO LA FABBRICA FORSEE<br />
POWER, MOBILITY MOVE, VERSO NME<br />
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OTTOBRE N. 10 - 2023<br />
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IN QUESTO NUMERO<br />
BATTERIE VS FUEL CELL ALLA RESA<br />
DEI CONTI, LE NOVITÀ MAN PER IL<br />
BUSWORLD, ISUZU CITIVOLT 12, VAN<br />
HOOL PER MARINO, LA STORIA DEL<br />
LUXURY BUS, FOCUS UK<br />
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IN QUESTO NUMERO<br />
I NUMERI DELLA CRISI CONDUCENTI,<br />
IL MOBILITY INNOVATION TOUR <strong>2024</strong>,<br />
LA RIPARTENZA (ELETTRICA) DI IIA, IL<br />
TURISMO SULLA VIA DELL’IDROGENO, LA<br />
SVIZZERA DEL FILOBUS, AIR CAMPANIA<br />
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GENNAIO N. 1 - <strong>2024</strong><br />
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La riconquista<br />
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quattromila<br />
IN QUESTO NUMERO<br />
ANALISI E DETTAGLI DEL MERCATO<br />
BUS 2023, CROSSWAY VS MULTICLASS,<br />
RAPPORTO AUDIMOB, I NUMERI ITALIANI<br />
DELLA CARENZA CONDUCENTI, NEXT E<br />
L’AUTOBUS MODULARE, FILOBUS<br />
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IN QUESTO NUMERO<br />
MINIBUS, MIDIBUS E FILOBUS: TUTTI I<br />
DATI (POSITIVI) DEL MERCATO ITALIA<br />
2023, 12 METRI ELETTRICI CONSIP A<br />
CONFRONTO, RIVOLUZIONE ADAS,<br />
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FEBBRAIO N. 2 - <strong>2024</strong><br />
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NOVEMBRE N. 11 - 2023<br />
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IN QUESTO NUMERO<br />
TUTTE LE NOVITÀ DEL BUSWORLD<br />
EUROPA 2023, I VINCITORI SBY <strong>2024</strong>,<br />
LA NOSTRA PROVA SU STRADA DEL SETRA<br />
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IN QUESTO NUMERO<br />
IL MERCATO EUROPA IN CIFRE, LA<br />
CRESCITA DELL’ELETTRICO, IL NODO<br />
GARE DI SERVIZIO, ALTAS NOVUS CITY<br />
V7 IN ANTEPRIMA, ISUZU NOVO ULTRA,<br />
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APRILE N. 4 - <strong>2024</strong><br />
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DICEMBRE N. 12 - 2023<br />
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GENNAIO N. 1 - <strong>2024</strong><br />
ANNO 33°- euro 5,00<br />
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FEBBRAIO N. 2 - <strong>2024</strong><br />
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ANNO 33°- euro 5,00<br />
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408 cv<br />
Lunghezza mm<br />
13.370 (6x2)<br />
Posti n. 59<br />
Motore/cv Daf Mx13 482<br />
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Prezzo euro 388.750<br />
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Motore/cv Daf Mx13 482 / 530<br />
Trasmissione -<br />
Prezzo euro 371.250* / 413.750<br />
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*50 con pedana<br />
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Posti n. 71<br />
Motore/cv Scania 450<br />
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Prezzo euro 370.000<br />
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Lunghezza mm 12.350<br />
Posti n. 55*<br />
Motore/cv Daf Mx11 408 / 449<br />
Trasmissione -<br />
Prezzo euro 321.250 / 326.250<br />
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Lunghezza mm<br />
15.350 (6x2)<br />
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Prezzo euro 736.800<br />
Su tutti i Setra (esclusi S 511 Hd, S 531<br />
Dt e gli Hdh) sollevatore Prm a 26.500 €.<br />
Su tutti i Setra (esclusi S 531 Dt e gli<br />
Hdh), toilette a 11.300 euro.<br />
TEMSA<br />
Hd 12 - 13<br />
Lungh. mm 12.276 / 13.076<br />
Posti n. 55 / 59<br />
Motore/cv Daf Mx-11 / 435<br />
Trasmissione Zf Astronic - man.<br />
Prezzo € 296.000 / 325.000<br />
Maraton 12 - 13<br />
Lungh. mm 12.365 / 13.080<br />
Posti n. 53 / 57<br />
Motore/cv Daf Mx-11 / 435<br />
Trasmissione<br />
Zf - man.<br />
Prezzo € 337.000 / 344.000<br />
VAN HOOL<br />
Ex11* - Ex15**<br />
Lunghezza mm 10.700 / 12.480<br />
Posti n. 39 / 51<br />
Motore/cv Daf Mx11 / 341 - 408<br />
Trasm. Daimler Go / Zf Traxon<br />
Prezzo €<br />
Ex11L 230.000<br />
Ex11H 252.500<br />
Ex15L 231.000<br />
Ex15M 252.500<br />
Ex15H 255.000<br />
* disponibile in versione L ed H<br />
** disponibile in versione L, M ed H<br />
Ex16* - Ex17H<br />
Lungh. mm 13.260** / 14.220***<br />
Posti n. 63 / 65<br />
Motore/cv Daf Mx11-13 / 341 - 483<br />
Trasm.<br />
Prezzo €<br />
Daimler Go / Zf Traxon<br />
Ex16L 232.000<br />
Ex16M 255.000<br />
Ex16H 279.500<br />
Ex17H 284.500<br />
* disponibile in versione L, M ed H<br />
** Ex16H lungo 13.385 su tre assi (59<br />
posti)<br />
*** tre assi<br />
Astron Tx16 - Tx17 (6x2)<br />
Lunghezza mm 13.200 / 14.040<br />
Posti n. 55 / 59<br />
Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />
Trasmissione<br />
Zf Traxon<br />
Prezzo € 353.200 / 359.000<br />
Astronef Tx15-Tx16-Tx17 (6x2)<br />
Lungh. mm 12.300 / 13.200 / 14.040<br />
Posti n. 51 / 55 / 59<br />
Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />
Trasmissione<br />
Zf Traxon<br />
Prezzo € 351.000/356.800/362.400<br />
48<br />
49
Altano Tx17-Tx18-Tx19 (6x2)<br />
Lungh. mm 12.300 / 13.200 / 14.040<br />
Posti n. 59 / 63 / 67<br />
Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />
Trasmissione<br />
Zf Traxon<br />
Prezzo € 376.000/382.300/388.500<br />
Altano Tdx20-Tdx21 (6x2)<br />
Lungh. mm 13.560 / 14.590<br />
Posti n. 63 / 67<br />
Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />
Trasmissione<br />
Zf Traxon<br />
Prezzo € 394.100 / 401.800<br />
Astromega Tdx25-Tdx27 (6x2)<br />
Lungh. mm 13.150 / 14.105<br />
Posti n. 81 / 89<br />
Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />
Trasmissione<br />
Zf Traxon<br />
Prezzo € 440.000 / 451.700<br />
VDL<br />
Futura Fmd2<br />
Lungh. mm 12.875 / 13.475 / 14.845*<br />
Posti n. 57 / 61 / 67<br />
Motore/cv Daf 370 / 370 / 410<br />
Trasmissione<br />
Zf Traxon<br />
Prezzo € 349.000 / 360.000 / 352.000<br />
* tre assi<br />
Il Futura Fmd2 da 14,8 metri è disponibile<br />
anche con pedana disabili e cambio<br />
automatico<br />
Futura Fhd2<br />
Lunghezza mm<br />
10.605 / 12.195* / 12.875* / 13.475<br />
Posti n. 43 / 53 / 57 / 61<br />
Motore/cv Daf 370 / 410 / 410 / 410<br />
Trasmissione<br />
Zf Traxon<br />
Prezzo €<br />
352.000 / 374.000 / 380.000 / 386.000<br />
* disponibili anche con pedana disabili.<br />
Da 1 a 6 posti per carrozzine a bordo<br />
Lunghezza mm 13.945 / 14.845 (6x2)<br />
Posti n. 63 / 67<br />
Motore/cv Daf / 450<br />
Trasmissione<br />
Zf Traxon<br />
Prezzo € 418.000 / 429.000<br />
Disponibili anche con pedana disabili e<br />
cambio automatico<br />
50<br />
Turismo<br />
Futura Fdd2<br />
Lunghezza mm 13.085 / 14.145 (6x2)<br />
Posti n. 79 / 91<br />
Motore/cv Daf / 530<br />
Trasmissione<br />
Zf Traxon<br />
Prezzo € 710.000 / 721.000<br />
Disponibile anche con rampa disabili e<br />
cambio automatico<br />
VOLVO<br />
9700<br />
Lunghezza mm 12.400 / 13.100<br />
Posti n. 55 / 57<br />
Motore/cv Volvo D13K 430 / 420<br />
Trasmissione<br />
-Volvo I-Shift<br />
Prezzo euro 368.000 / 377.000<br />
Lungh. mm 13.100/13.900/15.000 (6x2)<br />
Posti n. 59 / 63 / 65<br />
Motore/cv Volvo D13K 460<br />
Trasmissione<br />
Volvo I-Shift<br />
Prezzo € 390.000 / 398.000 / 407.000<br />
9900<br />
Lunghezza mm 12.400<br />
Posti n. 53<br />
Motore/cv Volvo D13K 460<br />
Trasmissione<br />
Volvo I-Shift<br />
Prezzo euro 382.000<br />
Lungh. mm 13.100 / 13.900 (6X2)<br />
Posti n. 57 / 61<br />
Motore/cv Volvo D13K 460<br />
Trasmissione<br />
Volvo I-Shift<br />
Prezzo euro 402.000 / 415.000<br />
periodico di cultura,<br />
economia e tecnica<br />
fondato nel 1991<br />
Direttore responsabile<br />
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In redazione<br />
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Fabrizio Dalle Nogare,<br />
Stefano Eliseo, Fabio Franchini,<br />
Cristina Scuteri, Luca Vitali<br />
Hanno collaborato<br />
Bruno Boni, Mario Bassoli, Dante<br />
Ferrari, Claudio Frutti, Ivan Poli,<br />
Ugo Righi, Fabio Terni<br />
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ZF fornisce componenti per gli autobus urbani di ultima generazione. Il nuovo assale elettrico a portale<br />
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