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CONFRONTO Bus urbani 12 metri a idrogeno<br />
Solaris Urbino Hydrogen<br />
Campione di vendite<br />
Solaris ha vinto due gare, quelle di Bologna e Venezia, che, per volumi,<br />
hanno pochi eguali. La gamma (anche 18 metri) presenta fuel cell firmata<br />
Ballard (con cui ha in essere un accordo per 1.000 pezzi)<br />
Con più di 230 veicoli già circolanti<br />
in Europa ed un portafoglio ordini di<br />
altri 600, Solaris oggi rappresenta il<br />
punto di riferimento per gli autobus a fuel<br />
cell, almeno all’interno del nostro continente.<br />
L’esperienza con le celle a combustibile<br />
cominciò esattamente 10 anni fa, quando sui<br />
filobus di Riga (Lettonia) venne proposto un<br />
range extender per le batterie destinate alla<br />
trazione in assenza della linea di contatto.<br />
Negli anni seguenti, pur con numeri ancora<br />
poco significativi, proseguì lo studio assieme<br />
a Ballard per l’ottimizzazione delle fuel cell<br />
e del software di gestione del modulo ad alta<br />
tensione che sovraintende ai flussi energetici<br />
del veicolo. I primi successi cominciarono ad<br />
Il Solaris Urbino<br />
hydrogen è l’unico<br />
autobus il cui<br />
motore elettrico è<br />
alimentato direttamente<br />
dalla pila ad<br />
idrogeno (attraverso<br />
un convertitore) in<br />
parallelo alla batteria<br />
e non soltanto<br />
attraverso l’accumulatore.<br />
Questo<br />
dovrebbe portare<br />
ad una <strong>maggio</strong>re efficienza<br />
energetica<br />
di tutto il sistema e<br />
ad un minore stress<br />
per la batteria.<br />
arrivare dopo il 2020, con le prime importanti<br />
commesse in Germania, Olanda e Italia<br />
(Bolzano), dove l’Urbino prese già la forma<br />
che tutti conosciamo.<br />
La batteria di sicurezza<br />
Ma torniamo ad oggi. L’Urbino Hydrogen è<br />
disponibile in due lunghezze: 12 e 18 metri,<br />
dove cella a combustibile e accumulatore<br />
sono necessariamente dimensionate diversamente.<br />
Sul 12 metri infatti troviamo una<br />
fuel cell Ballard da 70 kW ed una batteria<br />
Lto Impact da 30 kWh, mentre sul 18 metri<br />
la fuel cell è da 100 kW e le batterie Lto<br />
raddoppiano. L’integrazione di tutti i sistemi<br />
ad alta tensione avviene tramite un gruppo<br />
Medcom il quale ha anche il compito di<br />
monitorare lo stato di isolamento del veicolo<br />
nonché di provvedere all’alimentazione<br />
dell’impianto a 24V.<br />
Dal punto di vista della trazione, l’Urbino<br />
è forse l’unico autobus il cui motore elettrico<br />
è alimentato direttamente dalla pila<br />
ad idrogeno (attraverso un convertitore) in<br />
parallelo alla batteria e non soltanto attraverso<br />
l’accumulatore. Questo dovrebbe portare<br />
ad una <strong>maggio</strong>re efficienza energetica<br />
di tutto il sistema e ad un minore stress per<br />
la batteria, la quale è anche la più piccola<br />
di tutti, con i suoi già menzionati 30 kWh<br />
circa sul 12 metri e 60 sul 18, con una ‘Soc<br />
window’ impostata al 40 per cento. Come<br />
sappiamo, gli accumulatori hanno il compito<br />
di recuperare energia in frenata e soprattutto<br />
di compensare la <strong>maggio</strong>re<br />
richiesta di energia durante<br />
lo spunto e nelle salite, con<br />
la conseguenza che su certi<br />
tragitti più impegnativi potrebbe<br />
servire una batteria<br />
più grossa (o più batterie).<br />
Analogamente agli autobus<br />
elettrici Bev del costruttore<br />
polacco, anche su quelli ad<br />
idrogeno si può optare per<br />
diverse catene cinematiche,<br />
dove al già conosciuto assale<br />
posteriore motorizzato<br />
Zf AxTrax si è recentemente<br />
aggiunto il motore<br />
centrale dell’austriaca Tsa.<br />
Potenza e coppia sono rispettivamente<br />
2 x 125 kW<br />
e 2 x 11.000 Nm (a valle<br />
della riduzione integrata)<br />
per i motori calettati nei<br />
mozzi ruota e 160 kW e<br />
1.341 Nm per il motore<br />
singolo separato.<br />
La parte posteriore dell’autobus<br />
è stata recentemente<br />
oggetto di un restyling specifico che gradatamente<br />
verrà introdotto anche su tutti gli autobus<br />
a trazione elettrica a batterie, il quale<br />
ha richiesto il parziale spostamento di alcuni<br />
componenti al fine di migliorare l’abitabilità<br />
interna e aumentare i posti a sedere, eliminando<br />
la torre motore ed il cofano posteriore<br />
interno.<br />
Driveline? Modulare!<br />
Nel caso del motore centrale, questo viene<br />
posizionato anteriormente al ponte Zf Av133,<br />
in un vano accessibile sia dall’esterno che<br />
dall’interno del veicolo, con un prolungamento<br />
del corridoio posteriore fino alla piattaforma<br />
per il disabile. Ampie le possibilità<br />
di personalizzazione dell’abitacolo, con ben<br />
quattro sellerie passeggeri disponibili a listino<br />
e diversi tipi di separazione del posto guida,<br />
il quale può contare sempre sul classico<br />
cruscotto Vdv a regolazione solidale con il<br />
volante ed un buon livello complessivo di<br />
finiture ed ergonomia.<br />
La climatizzazione è a scelta di tipo tradizionale<br />
con gas R134a o a pompa di calore<br />
a Co2, ognuna delle quali ha due livelli di<br />
potenza. Il riscaldamento viene integrato da<br />
un boiler elettrico da 25 kW che interviene<br />
su aerotermi e convettori del vano passeggeri<br />
nonché sul frontbox separato per l’autista.<br />
La struttura portante è, come per tutti gli<br />
autobus del costruttore polacco, realizzata<br />
in acciaio inossidabile, con tubolari e profili<br />
saldati tra loro, in grado di rispondere alle<br />
certificazioni Ece R66 (ribaltamento), R29<br />
(urto frontale) e R93 (antincastro). I rivestimenti<br />
sono quasi tutti in materiale plastico,<br />
con le pannellature laterali provviste di un<br />
sistema ad incastro con bloccaggio inferiore<br />
a vite che ne consente la rapida sostituzione.<br />
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