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leStrade n. 1597 maggio 2024

PONTI&VIADOTTI Il Gemello digitale del Colle Isarco, la nuova vita del viadotto INFRASTRUTTURE Incremento della sicurezza nelle gallerie stradali

PONTI&VIADOTTI
Il Gemello digitale del Colle Isarco, la nuova vita del viadotto

INFRASTRUTTURE
Incremento della sicurezza nelle gallerie stradali

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La soluzione<br />

Il metodo consiste nell’eseguire dei fori all’interno<br />

del sistema murario, in modo da attraversare<br />

le discontinuità presenti, nei quali inserire i<br />

tubi di iniezione e quindi iniettare la speciale resina<br />

espandente Uretek Idro CP 200. L’espansione<br />

della resina, conseguente ad una reazione<br />

chimica, consente alla miscela di raggiungere<br />

le cavità in comunicazione o prossime al punto<br />

di iniezione. Estraendo i tubi gradualmente,<br />

senza interrompere il flusso, la miscela si diffonde<br />

in tutte le cavità attraversate eliminando<br />

discontinuità che possono rappresentare pericolose<br />

debolezze strutturali. Walls Restoring® è<br />

applicabile anche a strutture costruite con mattoni,<br />

materiale lapideo o materiali misti come<br />

banchine, argini, contrafforti, muri di contenimento<br />

e fondazioni.<br />

La preparazione dell’intervento<br />

Prima di eseguire le iniezioni abbiamo asportato<br />

il legante cementizio ammalorato per verificare<br />

le condizioni della muratura. Abbiamo proceduto<br />

alla scarnitura dei giunti, eliminando e pulendo la<br />

malta esistente per una profondità di circa cinque<br />

centimetri e quindi lavato la superficie della<br />

muratura con acqua e agenti chimici e infine sigillato<br />

e rinzaffato le fessure e i giunti con nuova<br />

malta per evitare la fuoriuscita della miscela durante<br />

le operazioni di iniezione.<br />

Le ragioni di una scelta<br />

Ecco perché è stata scelta la soluzione Uretek:<br />

- rapidità<br />

- costi competitivi<br />

- non invasività<br />

- l’intervento proposto non avrebbe alterato l’estetica<br />

della muratura, non avrebbe sporcato l’area né<br />

prodotto scarti di lavorazione;<br />

- monitoraggio del lavoro mediante tecnologia laser;<br />

- tecnologia Uretek Walls Restoring® efficace anche<br />

su murature sommerse o sotto falda;<br />

- applicazione della resina Uretek Idro CP200<br />

con caratteristiche meccaniche paragonabili a quelle<br />

delle normali malte di allettamento, non subisce<br />

dilavamento ed è impermeabile;<br />

- trattamento uniforme in ogni punto della struttura<br />

muraria;<br />

- attenzione all’ambiente: la miscelazione fuori terra<br />

delle resine Uretek® genera un prodotto finale inerte,<br />

che non rilascia eluati nel terreno e nelle eventuali<br />

falde presenti.<br />

Perforazione e iniezione<br />

In generale le cavità di un sistema murario hanno<br />

uno sviluppo prevalentemente orizzontale e<br />

così, per intercettarne il <strong>maggio</strong>r numero possibile<br />

con ogni singolo foro, le perforazioni si eseguono<br />

verticalmente o con una leggera inclinazione<br />

rispetto alla verticale. Sono stati eseguiti i<br />

fori (diametro di 15-20 millimetri) verticalmente,<br />

mantenendo un interasse di circa 100 centimetri,<br />

e si è proceduto a estrarre gradualmente<br />

i tubi, con l’ausilio di un estrattore idraulico a velocità<br />

controllata, partendo da una profondità di<br />

-5 metri rispetto al piano di calpestio del ponte.<br />

Si è poi proceduto iniettando la resina bicomponente<br />

Uretek Idro CP 200 allo stato liquido,<br />

mentre era già in fase di reazione: in un tempo<br />

compreso tra i 30 e i 60 secondi la resina ha<br />

terminato l’espansione aumentando di volume<br />

fino ad un massimo di 2,5 volte. Normalmente,<br />

dopo circa 24 ore le caratteristiche meccaniche<br />

acquisite possono considerarsi definitive.<br />

In totale, sono state eseguite 53 iniezioni a colonna,<br />

per consolidare 175 metri cubi di muratura<br />

in cinque giorni lavorativi.<br />

Osservazioni<br />

La resina, oltre che dalla pressione idraulica<br />

della pompa, viene spinta anche e soprattutto<br />

dalla propria pressione di rigonfiamento, che<br />

le permette di andare a occupare tutti i vuoti<br />

presenti nell’ammasso, anche se ubicati ad<br />

una quota superiore rispetto all’uscita del tubo<br />

di iniezione. nn<br />

Ponti&Viadotti<br />

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