un vigile urbano che assiste alla scena e sanziona il conducente. Oggi l’intelligenza artificiale consente ad una speciale telecamera di monitorare il comportamento del conducente e di selezionare solo le immagini delle infrazioni (mancato rispetto del semaforo rosso o delle strisce, superamento del limite di velocità) e di mandarle on line al servizio di polizia urbana che provvede alle sanzioni. Il conducente che non rispetta le regole viene regolarmente sanzionato, e di conseguenza il numero delle infrazioni diminuisce inevitabilmente. Quindi l’utilizzo nelle città di sistemi di controllo telematici è fondamentale se davvero si vuole abbattere il numero delle vittime e tutelare soprattutto gli utenti deboli. Inoltre, l’intelligenza artificiale contribuirà in futuro sempre di più alla corretta illuminazione delle strade, soprattutto quelle urbane. È qui che Scenari Il futuro della mobilità stradale* Al primo posto, per la mobilità del futuro, gli obiettivi fissati dall’Europa e dall’ONU: dimezzare il numero delle morti sulle strade entro il 2030 ed eliminarle completamente entro il 2050 Lo sforzo <strong>maggio</strong>re per rendere sicure le nostre strade va fatto nelle città. Lo dicono i dati a nostra disposizione: in Italia, la percentuale degli incidenti che avvengono sulle autostrade è del 5%, mentre è del 21% sulle strade extraurbane e ben del 73% sulle strade urbane. Un discorso sul futuro della mobilità stradale non può prescindere dalla sicurezza. Sfortunatamente, ogni anno 1,3 milioni di persone perdono la vita sulle strade del mondo. È quindi nostro dovere immaginare e programmare la mobilità del futuro ponendo al primo posto gli obiettivi sfidanti fissati dall’Europa e dall’ONU: dimezzare il numero delle morti sulle strade entro il 2030 ed eliminarle completamente entro il 2050. Questi obiettivi sono raggiungibili solo con l’aiuto delle tecnologie più innovative, a condizione che queste tecnologie siano guidate da un valore: “safety first”. Cominciamo quindi da uno dei fattori fondamentali per la sicurezza: il fattore strada. La mobilità del futuro si svolgerà su strade sempre più digitali. La strada digitale è quella che comunica all’utente tutte le informazioni sulla sicurezza e sul comfort alla guida. Anas, la società italiana parte del Gruppo FS che gestisce le strade e autostrade statali, ha sviluppato e brevettato a livello internazionale la sua Smart Road. Questa infrastruttura è in grado di informare il conducente di un’auto se ci sono lavori in corso, veicoli contromano, code o incidenti più avanti, pavimentazioni ghiacciate e tutte le altre informazioni sulla sicurezza. Inoltre, la smart road, grazie all’intelligenza artificiale, consente alle infrastrutture di “parlare” al gestore e di dare tutte le informazioni sul suo stato di salute. Attraverso l’intelligenza artificiale siamo in grado anche di verificare la sicurezza di una rete stradale. Il Politecnico di Milano, una delle più prestigiose università italiane, ha elaborato un algoritmo in grado di individuare i punti della rete stradale in cui si sono verificati più incidenti. È in grado anche di predire i punti dove è più probabile che si verificheranno in futuro. In questo modo il gestore ha la possibilità di intervenire per elimi- Domenico Crocco Dirigente Direzione Affari Istituzionali Responsabile Rapporti Internazionali Anas S.p.A. Primo Delegato e Segretario Generale Comitato Italiano dell’Associazione Mondiale della Strada (PIARC) * Keynote speech al Global Forum for Road Safety delle Nazioni Unite, Ginevra 20 marzo <strong>2024</strong> nare i punti critici della sua rete. Queste tecnologie consentiranno di ridurre molto gli incidenti soprattutto sulle strade statali ed autostrade. Tuttavia, questo non è abbastanza. In Italia, la percentuale degli incidenti che avvengono sulle autostrade è del 5%, mentre è del 21% sulle strade extraurbane e del 73% sulle strade urbane. È evidente che lo sforzo <strong>maggio</strong>re per rendere sicure le nostre strade va fatto nelle città. E non bastano le buone regole Occorrono anche i controlli, ma è inutile prevedere il sequestro della patente per chi guida in modo distratto parlando al cellulare, se non c’è molti pedoni, di sera, perdono la vita perché non vengono visti mentre attraversano la strada, a causa della scarsa illuminazione. Terminiamo questa parte del discorso dedicata alla strada del futuro parlando della guida da remoto. In questo caso non c’è più il conducente dell’auto che guida fisicamente sulla strada ma è la strada stessa, connessa al veicolo, che guida l’automobile. Come abbiamo visto le infrastrutture stradali diventeranno sempre più digitali. Oggi, le strade vengono già classificate in Europa sulla base dei livelli di supporto che le infrastrutture possono dare alla guida autonoma. Si Infrastrutture&Mobilità 32 5/<strong>2024</strong> <strong>leStrade</strong> <strong>leStrade</strong> 5/<strong>2024</strong> 33