Mondo Agricolo, maggio 2024
Incassata la fiducia unanime dell’assemblea, Massimiliano Giansanti guarda avanti e indica le priorità per i prossimi quattro anni di Confagricoltura: riorganizzazione del sistema confederale, investimento sul capitale umano e il rafforzamento delle strutture territoriali.
Ingresso di Kyiv nell’Ue, riforma della Pac, Green deal, reciprocità con i Paesi terzi e credito. I quattro temi che Confagri sottopone ai candidati sui territori.
Guglielmo Garagnani e Herbert Dorfmann sono tra i candidati alle prossime elezioni di giugno per il rinnovo dell’Europarlamento.
Il recente provvedimento di modifica di due dei Regolamenti base della attuale PAC è un passo importante, ma resta la necessità di una riforma sostanziale in vista del “post 2027”.
Peronospora, flavescenza dorata, moria dei kiwi, Psa, pratiche sleali e agrivoltaico sono i campi di intervento del nuovo, positivo, dl Agricoltura. Le due misure principali prevedono: sospensione degli impegni con le banche in caso di una riduzione del business del 20%, e contributi per investimenti in beni strumentali, terreni e immobili.
Cresce ancora Agricoltura100. L’edizione di quest’anno dell’indagine di Confagri e Reale Mutua ha raggiunto le 3.132 aziende analizzate. Secondo i dati di Innovation Team, il 69,5% ha effettuato investimenti in innovazione negli ultimi 24 mesi.
Giansanti e Barilla hanno presentato la nuova associazione alla fiera parmense di Cibus. Il presidente della Confederazione: “Le nostre esportazioni possono salire nel medio termine a 100 miliardi”
Utili, sostenibilità e innovazione sono le tre parole chiave che Confagri ha portato al Macfrut di Rimini. Intorno questi temi gli attori del sistema primario e dell’agroalimentare possono trovare una cornice comune per dare nuovo impulso al comparto ortofrutta.
Incassata la fiducia unanime dell’assemblea, Massimiliano Giansanti guarda avanti e indica le priorità per i prossimi quattro anni di Confagricoltura: riorganizzazione del sistema confederale, investimento sul capitale umano e il rafforzamento delle strutture territoriali.
Ingresso di Kyiv nell’Ue, riforma della Pac, Green deal, reciprocità con i Paesi terzi e credito. I quattro temi che Confagri sottopone ai candidati sui territori.
Guglielmo Garagnani e Herbert Dorfmann sono tra i candidati alle prossime elezioni di giugno per il rinnovo dell’Europarlamento.
Il recente provvedimento di modifica di due dei Regolamenti base della attuale PAC è un passo importante, ma resta la necessità di una riforma sostanziale in vista del “post 2027”.
Peronospora, flavescenza dorata, moria dei kiwi, Psa, pratiche sleali e agrivoltaico sono i campi di intervento del nuovo, positivo, dl Agricoltura. Le due misure principali prevedono: sospensione degli impegni con le banche in caso di una riduzione del business del 20%, e contributi per investimenti in beni strumentali, terreni e immobili.
Cresce ancora Agricoltura100. L’edizione di quest’anno dell’indagine di Confagri e Reale Mutua ha raggiunto le 3.132 aziende analizzate. Secondo i dati di Innovation Team, il 69,5% ha effettuato investimenti in innovazione negli ultimi 24 mesi.
Giansanti e Barilla hanno presentato la nuova associazione alla fiera parmense di Cibus. Il presidente della Confederazione: “Le nostre esportazioni possono salire nel medio termine a 100 miliardi”
Utili, sostenibilità e innovazione sono le tre parole chiave che Confagri ha portato al Macfrut di Rimini. Intorno questi temi gli attori del sistema primario e dell’agroalimentare possono trovare una cornice comune per dare nuovo impulso al comparto ortofrutta.
AgricolturaGiansanti,rieletto all’unanimitàdall’Assemblea confederale,indica le prioritàdei prossimi quattro anniMutui e investimential centro del dl AgricolturaElezioni Ue tra Pac,Green deal e reciprocitàGaragnani e Dorfmanncandidati a StrasburgoAnno LXXIII - n. 5 - MAGGIO 2024 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa - Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Confagri Consult - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101
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Agricoltura
Giansanti,
rieletto all’unanimità
dall’Assemblea confederale,
indica le priorità
dei prossimi quattro anni
Mutui e investimenti
al centro del dl Agricoltura
Elezioni Ue tra Pac,
Green deal e reciprocità
Garagnani e Dorfmann
candidati a Strasburgo
Anno LXXIII - n. 5 - MAGGIO 2024 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa - Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3
Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Confagri Consult - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101
L’EDITORIALE
Questo numero di Mondo Agricolo è stato chiuso il 29.05.2024
•••
L’importanza di queste
elezioni europee
Tra pochi giorni i cittadini europei saranno chiamati alle urne. E da quel voto dipenderà il futuro dell’Unione.
Perché dalle decisioni che saranno assunte nel corso della prossima legislatura dipenderà il rilancio della costruzione
comune con un più alto livello di integrazione, oppure lo scivolamento dell’Unione in un ruolo
di secondo piano nello scenario globale sempre più dominato dalla competizione fra Stati Uniti e i grandi Paesi
asiatici. Il mercato unico europeo deve essere rilanciato e ampliato. Il declino demografico ed economico e
le tensioni geopolitiche richiedono una profonda revisione del progetto, che deve essere allineato ai grandi assi
strategici della Commissione europea: la transizione verde e quella digitale. La dimensione attuale del bilancio
dell’Unione europea - l’1% del PIL complessivo degli Stati membri - è assolutamente inadeguata rispetto al
volume degli investimenti che sono necessari per affrontare questo doppio passaggio. L’ex presidente del Consiglio,
Mario Draghi, incaricato di redigere per la nuova Commissione un rapporto sul rilancio competitivo dell’economia
europea, ha indicato che serviranno investimenti pubblici e privati nell’ordine di 500 miliardi di euro
l’anno fino al 2030. Si tratta di somme che sono fuori dalla portata dei singoli Stati membri. In aggiunta, l’entrata
in vigore del nuovo Patto di stabilità e crescita limiterà la capacità di spesa negli Stati, tra i quali l’Italia,
con maggiori squilibri nei conti pubblici. La flessibilità nella concessione degli aiuti di Stato sarebbe la risposta
sbagliata, portando ad azioni non coordinate e ad un’asimmetria tra Paesi con più o meno vincoli di bilancio,
facendo venire meno il funzionamento del mercato unico che costituisce, assieme all’Euro, uno dei punti di forza
dell’Unione. Per rilanciare il mercato unico, invece, è necessario innanzitutto cambiare le regole, intervenendo
sulla burocrazia e sulla frammentazione causate dalla sovrapposizione tra istituzioni europee e nazionali. Un
mercato unico che integri investimenti nazionali in un quadro regole comune è fondamentale
per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale, infrastrutture e servizi integrati, sicurezza e
stabilità geopolitica, tecnologie, ricerca e dati accessibili. Dopo la libera circolazione di beni, servizi,
capitali e persone serve ora prevedere una quinta libertà, che è quella della conoscenza. Ma è necessaria
anche una riduzione dei vincoli normativi, perché in ballo c’è il destino del sistema produttivo,
nel quale va sciolto il nodo delle dimensioni, che frena la crescita delle Pmi europee, e quello della
stratificazione burocratica.
Il declino economico, che andrebbe a sommarsi ad una demografia stagnante, metterebbe
inevitabilmente in crisi il modello sociale europeo basato su efficienza, equità, responsabilità
e solidarietà. Per continuare ad essere protagonisti a livello globale, occorre, dunque,
un nuovo “contratto” politico per l’integrazione e la convergenza tra gli Stati membri
e la disponibilità di adeguate risorse finanziarie comuni.
Massimiliano Giansanti
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 3
6 8
12
13 14
SOMMARIO
L’EDITORIALE
L’importanza di queste elezioni europee
Massimiliano Giansanti ....................... 3
ASSEMBLEA
Confermato
Gabriella Bechi ................................... 6
LO STATO DELL’UNIONE
L’Europa alle urne
Gabriella Bechi .................................... 9
Ridare dignità all’agricoltura (gb) ........ 12
Nel segno della continuità (gb) ........... 13
Un primo passo
Vincenzo Lenucci
e Roberta Pierguidi ........................... 14
POLITICA INTERNA
Soldi alle emergenze
Anja Zanetti ....................................... 16
Moratoria mutui e credito d’imposta
Maria Cristina D’Arienzo e Nicola Caputo ... 17
AGRICOLTURA100
La riscoperta della natura
Elisabetta Tufarelli ............................ 18
SPECIALE CIBUS
Mondo agricoalimentare
Anna Gagliardi .................................. 22
Dieta mediterranea… e funzionale
Giulia Callini ..................................... 27
In gara per la sostenibilità
Cecilia Blengino ................................ 28
SPECIALE MACFRUT
La filiera a Rimini
Francesco Bellizzi............................... 32
Non solo prezzi
Silvia Bellini....................................... 34
Le regole del gioco
Giulia Milani ..................................... 36
SPECIALE FOOD&SCIENCE
Cibo per la mente
Nicola Artoni ..................................... 40
CLIMA
Voce del verbo “rigenerare”
Dario Giardi ...................................... 44
AGRIBUSINESS
Finanza in campo
Stefano Baldi
e Carlo Alberto Baccalini .................. 46
APICOLTURA
L’Italia si prepara al peggio
Raffaele Cirone .................................. 52
ACQUACOLTURA
I numeri di un settore (et) ................... 54
Rubriche
Mappamondo UE 48 | Organizzazione Riso TEA 57 | Campi rosa Oddi Baglioni 58 | Over65 Welfare 59 |
Enapa Opzione donna 60 | Agriturismo Martignano 62 | Buono a sapersi Monti Ernici 64 | Campi sonori Raiz 65
Direttore responsabile
Gabriella Bechi
Direttore editoriale
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Caporedattore
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Editrice Confagri Consult
Presidente
Massimiliano Giansanti
Direzione, Redazione
e Amministrazione
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4 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
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amministrativa
PRIMO PIANO RINNOVO CARICHE
In cima al programma
di Giansanti per
i prossimi quattro anni
la riorganizzazione
del sistema confederale,
l’investimento sul capitale
umano e il rafforzamento
delle strutture territoriali
di Gabriella Bechi
L’Assemblea
6 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
Il presidente Giansanti
con il direttore dell’Ansa,
Luigi Contu, in redazione
prima di una diretta
R
ivendica con orgoglio il ruolo di
imprenditore agricolo, e di imprenditore
di Confagricoltura, Massimiliano
Giansanti, aprendo i lavori
dell’assemblea che lo ha confermato,
all’unanimità, alla guida di
Confagricoltura per i prossimi quattro anni,
dopo due mandati. Il perno su cui ruota la
sua relazione programmatica di fronte ai delegati
arrivati da tutta Italia sta proprio in
questa parola, impresa, sulla cui tutela Confagricoltura
ha sempre basato la sua politica,
in maniera autorevole e con una specchiata
reputazione, restando sempre radicata nelle
proprie tradizioni e nei propri valori, ma
capace di guardare al futuro e di innovarsi.
“In questa sala, da poco restaurata - ha detto
Giansanti riferendosi alla magnifica Sala
Serpieri di Palazzo della Valle - c’è la storia
dell’agricoltura italiana. Perché Confagricoltura
è la storia dell’agricoltura italiana, la
storia delle innovazioni attraverso tutte le rivoluzioni
degli ultimi cento anni. È da questi
valori che dobbiamo ripartire per mettere in
atto la nostra missione dei prossimi anni: rafforzare
il settore agricolo italiano, promuovendo
il dialogo, l’innovazione e l’efficienza,
le nostre stelle polari, sempre nel rispetto
delle nostre radici”.
Confagricoltura si trova in un momento cruciale,
per le sfide globali, europee e nazionali
a cui sono chiamate le sue imprese e la sua
stessa capacità di rappresentarle, tra incer-
Riforma PAC
La Politica agricola comune
deve rispondere a quattro
esigenze: sicurezza
alimentare; protezione dei
redditi, diffusione delle
innovazioni e sostenibilità
tezza economica, crisi
sanitarie e geopolitiche
globali, principalmente
derivate dalle guerre in
atto, ma anche per le
opportunità che queste
sfide offrono per ripensare
il modo di fare sindacato.
“La resilienza e capacità di adattamento
delle nostre imprese e della nostra Confederazione
hanno permesso non solo di superare le
avversità, ma di emergere più forti di prima”,
ha chiosato Giansanti. Il presidente ha quindi
ricordato le linee strategiche tracciate nelle due
precedenti relazioni alle assemblee elettive del
2017 e del 2020 e gli importanti traguardi raggiunti
in questi sette anni: i recenti risultati a
Bruxelles sulla PAC e sul Green Deal, nonché
quelli avuti in Italia su agroenergie, agricoltura
4.0, PNRR, Nutriscore, solo per citare alcuni
esempi. E l’ultima grande vittoria, quella sulle
TEA. Oggi in Lombardia si sta sperimentando
in pieno campo, in una azienda associata, riso
NGT. “Battaglie vinte da Confagricoltura, anche
se ora tutti ne rivendicano la paternità salendo
sul carro dei vincitori”, sottolinea Giansanti.
Confagricoltura intende continuare a lavorare
guardando al futuro, garantendo sempre la stabilità
e la continuità dei suoi valori, accompagnando
la crescita delle aziende associate, valorizzando
il merito e non le posizioni di rendita,
rappresentando il capitale e il lavoro. Giansanti
ha rivendicato con forza il ruolo della Confederazione
come punto di riferimento della filiera
agroalimentare. Ed è per questo che è stata costituita
Mediterranea, proprio con lo scopo di
promuovere e proteggere il Made in Italy. “Lo
abbiamo fatto con chi ha la nostra stessa visione:
vincere - ha spiegato il presidente -. Perché
vincere significa costruire, non avere paura, non
fermarsi di fronte alle minacce. Per noi vincere
significa avere il coraggio di costruire nuove
relazioni di filiera, con il compito di rafforzare
il ruolo dell’agricoltura, garantendo un giusto
prezzo dei nostri prodotti, sviluppo e innovazione
dei processi produttivi, offrendo alle nostre
imprese un percorso strutturato di ingaggio che,
attraverso il perseguimento comune dell’obiettivo
di produrre prodotti di origine italiana e di
qualità certificata anche in termini di sostenibilità,
crea, con i protocolli di filiera, il presupposto
per investimenti di lungo periodo delle imprese
italiane e per il loro rafforzamento in termini di
competitività, anche sui mercati internazionali”.
Giansanti ha quindi invitato i dirigenti dell’associazione
a guardare oltre, per costruire il modello
di agricoltura del futuro, interpretando le
profonde trasformazioni dei tempi che stiamo
vivendo: mutata situazione geopolitica, cambiamento
climatico, nuovi modelli di comunicazione,
cambiamenti degli
stili di vita e dei profili
nutrizionali; di cui
si dovrà tenere conto
nella prossima riforma
della PAC, che dovrà
rispondere a quattro
esigenze: sicurezza alimentare;
protezione dei
redditi, diffusione delle
innovazioni, sostenibilità.
E nella sostenibilità
va anche incluso il
ruolo essenziale svolto
dall’agricoltura per la
vitalità socioeconomica
delle aree extraurbane,
in collina e in montagna.
Con un particolare
focus sulla gestione
del rischio. La riorganizzazione
del sistema
Ricerca scientifica
Giansanti ha sottolineato il ruolo
della Confederazione nella
sperimentazione delle TEA con
la semina del riso resistente
al brusone sui terreni di uno storico
socio come Federico Radice Fossati
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 7
ASSEMBLEA L’ESITO DEL VOTO
g GIANSANTI PRESIDENTE ALL’UNANIMITÀ. ELETTA LA NUOVA GIUNTA
Massimiliano Giansanti è stato rieletto all’unanimità alla presidenza
di Confagricoltura, dall’assemblea riunita a Palazzo della
Valle il 27 maggio scorso. Una scelta di continuità, dopo i numerosi
traguardi raggiunti sotto la sua guida, nonostante le sfide poste
dalla pandemia, dalla conseguente crisi economica, dai conflitti
ancora in corso e dall’imperversare del cambiamento climatico.
“Il mio impegno, in questi anni, si è concentrato sull’ascolto
attento delle imprese agricole e dell’associazione a tutti i livelli,
sia locale sia nazionale; e, contemporaneamente, su una
visione proiettata oltre confine - ha detto al termine dell’assemblea-.
Un approccio che è stato possibile grazie al supporto
della giunta, del direttore generale Annamaria Barrile, del comitato
direttivo e dei colleghi dai territori, che ringrazio per il
sostegno che continuano a dimostrarmi. La presenza del Capo
dello Stato all’assemblea di dicembre e i risultati ottenuti dalla
recente assemblea straordinaria a Bruxelles, con l’inclusione
delle richieste di Confagricoltura nel documento sulla PAC del
ministro Lollobrigida, confermano che stiamo andando nella
giusta direzione. Dobbiamo continuare così, con l’obiettivo di
costruire filiere agroalimentari sempre più integrate, dinamiche
e sostenibili, nelle quali tutti gli attori contribuiscano alla
valorizzazione delle eccellenze italiane nel mondo”.
L’assemblea ha anche eletto i nove componenti della giunta
ai quali, nei prossimi giorni, saranno conferite le deleghe. Luca
Brondelli di Brondello, Giordano Emo Capodilista, Lamberto
Frescobaldi, Sandro Gambuzza, Nicola Gherardi, Filippo Schiavone,
che già facevano parte della giunta uscente, Paolo Mele,
Cesare Soldi e Alberto Statti nuovi eletti.
confederale, l’investimento sul capitale umano
e il rafforzamento del territorio saranno i pilastri
fondamentali della prossima presidenza,
attraverso lo sviluppo di una
responsabilità condivisa nella
partecipazione attiva alla vita
Agroenergie
Il presidente ha ricordato gli
importanti traguardi raggiunti negli
ultimi sette anni come quelli avuti
in Italia su agroenergie
e agricoltura 4.0
associativa, per perseguire
una maggiore efficienza di sistema,
anche attraverso la definizione
di standard minimi
comuni finanziari ed organizzativi nelle strutture
territoriali, per preservare la credibilità del
“brand” Confagricoltura.
“Per garantire la competitività del nostro settore -
ha proseguito Giansanti - dobbiamo abbracciare
l’innovazione, che deve andare di pari passo con
la sostenibilità. Investire in tecnologie avanzate
non solo aumenta l’efficienza operativa, ma contribuisce
anche a un’agricoltura più sostenibile.
Ridurre gli sprechi, ottimizzare l’uso delle risorse
naturali e minimizzare l’impatto ambientale sono
obiettivi fondamentali che dobbiamo perseguire
con determinazione. Senza tralasciare il digitale
e l’uso dell’intelligenza artificiale, che può rivoluzionare
il modo in cui lavoriamo e di fronte alla
quale nessuno
può farsi trovare
impreparato. Confagricoltura
ha co-
Digitalizzazione
L’uso dell’intelligenza artificiale
può rivoluzionare il mondo
agricolo. Confagricoltura
ha costruito HubFarm per
rispondere alle mutate esigenze
delle imprese e delle Istituzioni
struito HubFarm
proprio per rispondere
alle mutate
esigenze delle
imprese e delle
istituzioni”.
Di fronte al quadro
di incertezza
e di instabilità
che stiamo vivendo
e di grandi sfide
da affrontare
Giansanti ha invitato
tutti a ripartire
dall’ascolto e
dal dialogo. “L’ascolto
attivo delle
istanze dei nostri associati e delle comunità
rurali è imprescindibile e richiede un impegno
condiviso da parte di tutti i membri di Confagricoltura.
Il dialogo è la pietra angolare della nostra strategia.
È fondamentale che ogni decisione e iniziativa
siano frutto di un processo di ascolto attento
e partecipato. Tutto questo richiederà un
grande sforzo organizzativo per accompagnare
in questa fase di transizione le nostre aziende
in una nuova era, favorendo anche il ricambio
generazionale e la valorizzazione del capitale
umano. La passione per il nostro lavoro, il rispetto
per la terra, per i nostri collaboratori e
per le comunità e le nostre radici sono i valori
che ci guideranno”.
•••
8 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
LO STATO DELL’UNIONE LE ELEZIONI DI GIUGNO
L’Europa
alle urne
Ingresso di Kyiv nell’Ue,
riforma della Pac, Green deal,
reciprocità con i Paesi terzi
e credito. I quattro temi
che Confagri sottopone
ai candidati sui territori
di Gabriella Bechi
I
n vista delle prossime elezioni europee numerosi
sono stati gli incontri organizzati dalle
strutture territoriali di Confagricoltura con i
canditati dei propri collegi, ai quali sono stati
presentati i temi prioritari per l’agricoltura,
racchiusi in un apposito Manifesto, chiedendo
il loro impegno e supporto. L’Unione europea,
infatti, è di fronte ad un tornante decisivo per il
suo futuro e tante sono le questioni che dovranno
essere affrontate nel corso della prossima legislatura.
Innanzitutto, la dimensione attuale del bilancio
dell’Unione - l’1% del PIL complessivo degli
Stati membri - che è assolutamente inadeguata rispetto
al volume degli investimenti necessari per
affrontare la doppia transizione energetica e digitale
e l’impatto finanziario del nuovo allargamento
all’Ucraina e ai Paesi dei Balcani. I negoziati
non saranno brevi, ma le scelte sui futuri assetti
finanziari dovranno essere assunte nel bilancio
pluriennale della UE dopo il 2027.
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 9
LO STATO DELL’UNIONE LE ELEZIONI DI GIUGNO
L’ALLARGAMENTO DELL’UNIONE EUROPEA
In un documento redatto dal Segretariato Generale
del Consiglio è stato indicato che, a legislazione
invariata, il costo dell’adesione dell’Ucraina ammonterebbe
a poco meno di 190 miliardi di euro
nell’arco di sette anni, che è la durata del bilancio
pluriennale della UE. Per l’agricoltura, in particolare,
l’estensione all’Ucraina della PAC in vigore
determinerebbe maggiori spese nell’ordine di 96
miliardi di euro in sette anni. Ma gli elementi critici
del nuovo allargamento della UE vanno al di
là degli aspetti strettamente finanziari. L’adesione
dell’Ucraina è potenzialmente in grado di ostacolare
il regolare funzionamento dei mercati agricoli,
come dimostrano le tensioni sorte con gli Stati
membri confinanti per le importazioni e il transito
di grano ucraino. A seguito dell’aggressione russa,
sono stati sospesi i dazi doganali e i contingenti
sui prodotti agroalimentari dell’Ucraina destinati
al mercato europeo e, nel giro di un anno, stando
ai dati della Commissione europea, le importazioni
dall’Ucraina sono praticamente raddoppiate.
Occorre, quindi, aumentare l’incidenza delle spese
agricole sul totale del bilancio della UE, oggi
limitata al 30 per cento.
RIFORMA DELLA PAC
Anche la PAC dovrà essere riformata alla luce
g DAZI USA, RISCHIO GUERRA COMMERCIALE CON LA CINA
Il drastico aumento
dei dazi su alcune produzioni
in arrivo dalla
Cina annunciato negli
Usa è comprensibile
sul piano economico.
Sostenuta da generosi
sussidi pubblici, la capacità
produttiva di Pechino continua a superare largamente e in
misura crescente la domanda interna di auto elettriche, pannelli
solari e semiconduttori. “Resta il fatto - dichiara il presidente di
Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - che la decisione degli
Stati Uniti rischia di innescare una guerra commerciale che può influire
negativamente sull’andamento economico globale. La Cina
ha già reagito facendo sapere che adotterà ogni misura necessaria.
Vale a dire, ritorsioni sulle importazioni dagli Stati Uniti”.
Secondo le ultime previsioni del WTO, gli scambi internazionali
di merce dovrebbero crescere quest’anno solo del 2,6%, dopo
la contrazione di oltre un punto percentuale registrata nel 2023.
Confagricoltura ricorda che la Commissione europea sta conducendo
un’indagine sui sussidi pubblici cinesi alla produzione di
auto elettriche. Anche alla luce delle decisioni annunciate a Washington,
il rialzo dei dazi della UE potrebbe essere deciso nel
giro di poche settimane.
Green Deal
Dal regolamento sul
ripristino della natura,
alle nuove regole sulle
emissioni industriali. Molti
dei recenti provvedimenti
sono da rivedere
dell’allargamento e del
nuovo scenario internazionale
che assegna alla
sicurezza alimentare un
valore strategico. Va salvaguardato
il potenziale
produttivo europeo
e vanno tutelati maggior- mente i redditi degli
agricoltori. Ripensare la Pac, compito che spetterà
al nuovo Parlamento euro- peo, per Confagricoltura
vuol dire innanzitutto ripristinare i
trasferimenti diretti alle produzioni agricole strategiche.
Il sostegno dovrebbe essere modulato in
funzione dell’andamento dei prezzi, in modo da
coprire in ogni circostanza i costi di produzione.
Il finanziamento dei programmi per lo sviluppo
rurale (il cosiddetto “secondo pilastro” della
PAC) dovrebbe essere assicurato da capitoli del
bilancio dell’Unione distinti da quello agricolo.
E, a fronte dell’impatto sempre più pesante del
cambiamento climatico sulle imprese agricole, va
lanciato il “terzo pilastro” della PAC, quello della
gestione comune dei rischi. La UE dovrebbe farsi
carico degli incentivi per la parziale copertura
dei costi delle polizze assicurative e per il ristoro
dei danni eccezionali.
10 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
IL GREEN DEAL
Le proposte di regolamento presentate dalla
Commissione per la declinazione agricola del
“Green Deal”, per quanto presentino obiettivi più
che condivisibili, non sono in grado di assicurare
la coesistenza tra sostenibilità ambientale e sostenibilità
economica delle produzioni. La situazione
in atto richiede decisioni urgenti. È necessario
bloccare l’entrata in vigore dei provvedimenti discussi
nel corso della legislatura in scadenza o,
comunque, promuovere una loro revisione: dal
regolamento sul ripristino della natura, alle nuove
regole sulle emissioni industriali estese agli
allevamenti di suini ed avicoli, fino alla direttiva
imballaggi. Da rivedere anche la “direttiva nitrati”
che risale addirittura al 1991. Inoltre, deve essere
definita una strategia per le agroenergie che ponga
al centro la produzione di energia realizzata
dall’impresa agricola e che ricomprenda meccanismi
di incentivazione applicabili dal punto di
vista tecnico, economico, finanziario e fiscale.
Infine, nell’ottica del raggiungimento della neutralità
carbonica, devono essere ripresi in mano
e chiusi alcuni dossier di grande importanza
ancora aperti: quello per la certificazione di assorbimenti
di carbonio, che ha lasciato fuori dal
meccanismo la riduzione delle emissioni di metano;
e quello sulle TEA (Tecniche di evoluzione
assistita), sulle quali occorre raggiungere quanto
prima un accordo in merito al loro inquadramento
nell’ordinamento dell’Unione europea.
MULTILATERALISMO
E LIBERO SCAMBIO
Un tema di grande rilevanza da affrontare è quello
degli accordi commerciali con i Paesi terzi, nei
quali occorre introdurre un’efficace clausola di reciprocità.
Il mercato europeo deve essere aperto
solo ai prodotti ottenuti nel rispetto delle norme in
essa in vigore in materia di sicurezza alimentare,
protezione dell’ambiente, tutela del lavoro e benessere
degli animali. Tenuto conto, inoltre, dell’instabilità
che sta caratterizzando l’andamento dei mercati,
dovrebbe essere anche introdotta una clausola
di salvaguardia da far scattare in modo automatico
e rapido in caso di aumento delle importazioni di
prodotti agro-alimentari dai Paesi terzi rispetto ad
una media prefissata. Vanno anche rafforzati i controlli
sulle importazioni in arrivo dai Paesi terzi.
CREDITO ALLE IMPRESE AGRICOLE
Tra le sfide più difficili dell’attuale congiuntura
economica c’è, senza dubbio, la gestione dei finanziamenti
economici; tra cui assumono par- ticolare
rilievo quelli erogati nei confronti dei soggetti
in difficoltà, ma con buone prospettive di
ripresa. In questa ottica, è particolarmente importante
la revisione di alcune regole sulla ristrutturazione
dei crediti. Bisogna, infatti, evitare che le
nuove regole UE ostacolino le misure a sostegno
dei debitori in difficoltà.
•••
Il vicepremier Tajani con la presidente uscente della Commissione
europea, Ursula von der Leyen e il presidente Giansanti durante la visita
a Palazzo della Valle dello scorso 13 maggio
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 11
LO STATO DELL’UNIONE DESTINAZIONE STRASBURGO
Rendere dignità
all’agricoltura
Per sette anni alla guida
di Confagri Bologna,
Guglielmo Garagnani
ha lasciato l’incarico per
intraprendere l’avventura
politica
Guglielmo Garagnani, dirigente
di Confagricoltura, si candida
alle Europee. “A Bruxelles
per rappresentare gli interessi
e la visione dell’agricoltura
italiana”
T
ra i candidati alle elezioni europee nelle
liste di Fratelli d’Italia, per il collegio
Nord Est, che comprende l’Emilia Romagna,
il Veneto, il Fruli Venezia Giulia
e il Trentino-Alto Adige, c’è Guglielmo
Garagnani, dirigente di Confagricoltura,
per sette anni alla guida di Confagricoltura Bologna,
incarico che ha lasciato proprio in questa
occasione. Laureato in scienze agrarie, 53 anni,
conduce, insieme alla famiglia, la storica Tenuta
Ca’ Selvatica in Valsamoggia. Da oltre venti anni
è impegnato in prima linea per il mondo agricolo:
presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna
dal 2009 al 2015, nel 2017 ha assunto la carica di
vicepresidente del consorzio del Parmigiano
Reggiano e dal 2020 al 2023
è stato presidente dell’Associazione
Nazionale Bieticoltori, oggi guidata
dal componente di giunta della Confederazione,
Nicola Gherardi.
In una lunga intervista rilasciata al
quotidiano Italia Oggi ha spiegato
i motivi che lo hanno spinto verso
questa decisione, che non sono di natura
politica (non ha mai avuto esperienze
in questo senso e non è mai
stato iscritto ad un partito), “ma piuttosto
con l’obiettivo unico di portare
all’interno del Parlamento europeo e
delle varie commissioni gli interessi
e la visione dell’agricoltura italiana,
spesso diversi da quelli dell’agricoltura
del Nord Europa e, soprattutto, da quelli che
la maggioranza della classe politica europea ha
avuto negli ultimi quindici anni”. Europeista convinto,
auspica un’Europa forte sotto ogni punto
di vista e soprattutto, “con un’agricoltura forte,
adeguata alle esigenze della popolazione e dei
mercati internazionali, capace di garantire disponibilità
di cibo per l’alimentazione degli uomini e
degli animali e di essere al tempo stesso presidio
del territorio dal punto di vista idrogeologo, ma
anche di salvaguardia della biodiversità”.
La critica principale che muove alla politica agricola
europea è la sua visione ambientalista in
generale, che non riguarda solo l’agricoltura; in
parte condivisibile negli obiettivi, ma non negli
strumenti e nei tempi con cui questi obiettivi devono
essere raggiunti. E riguardo ai dossier più
urgenti su cui il Parlamento europeo si dovrà
confrontare, elenca la riforma della PAC e alcune
questioni in sospeso, come il regolamento sull’utilizzo
dei fitofarmaci, quello sugli imballaggi
e quello sulle Tecniche di evoluzione assistita
(TEA), che attende la valutazione del Consiglio
dell’Unione. E poi il tema delle aree colpite da
eventi catastrofali, come l’Emilia-Romagna, con
la sua recente alluvione, per le quali deve essere
previsto un meccanismo di protezione e di sostegno
da parte dell’Europa. E, a livello internazionale,
la questione della reciprocità delle regole.
“Ridare dignità all’agricoltura. Perché troppo spesso
ci siamo sentiti ospiti sgraditi in casa nostra, anche
per colpa di un’informazione sbagliata che ci
descrive per quelli che non siamo.” Riassume così
il suo programma elettorale, rivolgendosi in primo
luogo a tutti gli imprenditori, non solo agricoli, perché
i problemi che ha l’agricoltura non sono solo
dell’agricoltura, ma di chiunque faccia impresa in
Italia. Ma anche ai cittadini non agricoltori, “perché
è importante che anche essi possano capire perché
l’agricoltura deve tornare al centro del dibattito
europeo, per il ruolo che svolge a garanzia della
qualità e della salubrità delle produzioni, di tutela
dell’ambiente e del territorio”. (gb)
•••
12 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
Nel segno
della continuità
Nuovo bilancio pluriennale,
Pac e allargamento dell’Unione
verso l’Est sono i temi cruciali
della campagna di Herbert
Dorfmann
E
urodeputato uscente, candidato nella lista
Südtiroler Volkspartei - Circoscrizione
Nord-Est (Veneto, Friuli-Venezia Giulia,
Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna),
Herbert Dorfmann ha accompagnato
sempre il suo impegno politico con la
passione per l’agricoltura. Cresciuto a Velturno, nella
Valle Isarco, in Alto Adige, dove la famiglia aveva
una piccola azienda viticola, dopo la laurea in Scienze
Agrarie a Piacenza, ha insegnato presso l’Istituto
Tecnico Agrario di Ora ed è stato direttore del Südtiroler
Bauernbund, l’associazione degli agricoltori
sudtirolesi. Nel frattempo, ha ricoperto vari incarichi
nel partito Südtiroler Volkspartei e dal 2009 è stato
eletto parlamentare europeo. Da allora, a Bruxelles
e a Strasburgo, ha assistito alle enormi trasformazioni
che hanno cambiato l’Unione europea e, come
responsabile delle politiche agricole del partito Popolare
europeo, ha condotto numerose battaglie in
difesa del comparto nazionale. Dopo quindici anni,
ha deciso di ricandidarsi perché la voglia di fare è
ancora tanta e perché pensa che proprio per l’agricoltura
i prossimi anni saranno decisivi. “Nuovo
bilancio pluriennale, nuova Pac, dibattito sull’allargamento
dell’Unione verso l’Est saranno i temi cruciali
che dovranno essere affrontati e da cui dipende
il suo futuro - spiega Dorfmann -. E poi ci sono
alcuni provvedimenti in sospeso, come quello sulle
TEA, quello sulle sementi, quello sul monitoraggio
del suolo, ed altri dossier che dovranno essere affrontati
al più presto, come quello sull’etichettatura,
quello sul benessere animale, quello sulla revisione
del sistema assicurativo.”È convinto che, soprattutto
negli ultimi anni, l’agricoltura sia tornata in primo
piano, a Bruxelles, come a livello dei singoli Stati,
dopo lunghi periodi di abbandono delle politiche
agricole: “Si è finalmente capito che quella dell’alimentazione
è una questione importante, che non ci
possiamo affidare solo al mercato internazionale e
che in Europa bisogna produrre di più. Questo ha
cambiato completamente lo scenario e ha permesso
di raggiungere risultati interessanti.”
Sull’acceso dibattito in corso sul Green Deal,
Dorfman ha le idee chiare:” Si assiste oggi, spesso,
ad una completa retromarcia nelle posizioni sul Green
Deal, come se dovesse essere cancellato; come
se il cambiamento climatico
non esistesse
più. Invece, gli effetti li
abbiamo davanti tutti i
giorni davanti a noi e
chi ne paga le conseguenze
è soprattutto
l’agricoltura. E dunque
io dico sì all’obiettivo
di ridurre la CO2,
anche con strumenti
come il carbon farming,
ma no alle ideologie
ambientaliste che negli ultimi abbiamo visto
a Bruxelles, alle quali io ho sempre votato contro.
Dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra produzione
e sostenibilità.”
Difendere l’agricoltura sostenibile e produttiva, in
tutte le zone del Paese, dalla pianura alle montagne;
premiare chi fa veramente agricoltura e non
vive di rendite e chi fa innovazione; favorire l’ingresso
dei giovani. Questi i punti cardine del programma
elettorale di Herbert Dorfmann, che evidenzia
però anche un altro grande problema su cui
intervenire, quello della fauna selvatica, non solo
grandi carnivori, ma anche nutrie e cinghiali. Un
programma che si rivolge soprattutto agli agricoltori,
ma anche a tutti i cittadini che in questi anni
ha egregiamente rappresentato presso le istituzioni
europee. (gb)
•••
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 13
LO STATO DELL’UNIONE QUALE PAC?
Un primo passo
Il recente provvedimento
di modifica di due
dei Regolamenti base
della attuale PAC è importante,
ma resta la necessità
di una riforma sostanziale
in vista del “post 2027”
di Vincenzo Lenucci e Roberta Pierguidi
Il cortile interno
dell’Europarlamento
a Strasburgo
L
o scorso 24 maggio è stato pubblicato,
sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea,
il Regolamento UE 2024/1468
del Parlamento e del Consiglio europei
del 14 maggio 2024 che modifica due
dei Regolamenti di base dell’attuale PAC
2023-2027: il primo, sui Piani strategici e il secondo
sul finanziamento, gestione e monitoraggio
della PAC. Anche se si tratta di una parziale
revisione della Politica agricola comune, è sicuramente
un grande risultato per le imprese agricole;
si tratta, infatti, di un
primo passo verso una PAC
più attenta agli agricoltori.
Prima di illustrare i principali
aspetti del provvedimento è utile ricordare
la sua genesi. Lo scorso 1° febbraio la Commissione,
anche alla luce delle proteste del mondo
agricolo, annunciava una semplificazione della
PAC; prevedendone la presentazione per il
26 febbraio scorso, in occasione del Consiglio
Agricoltura dell’UE. Nella stessa data del 26 febbraio,
Confagricoltura convocava una propria
Assemblea straordinaria a Bruxelles per illustrare
la sua visione sul futuro delle politiche europee
ed esprimersi in tempo reale sulle proposte
della Commissione. La proposta legislativa è
stata presentata dalla Commissione lo scorso 15
marzo e approvata dal Parlamento europeo lo
scorso 24 aprile.
Le principali semplificazioni introdotte dal
Regolamento riguardano la condizionalità,
con la possibilità per gli Stati membri di prevedere
esenzioni specifiche dai requisiti di
alcune norme nonché di autorizzare deroghe
temporanee a requisiti quali limiti di tempo e
periodi stabiliti nelle norme di condizionalità,
in caso di condizioni meteorologiche che impediscano
di conformarsi ai requisiti richiesti.
Il Regolamento prevede delle importanti semplificazioni
relativamente alla BCAA 6 (coper-
14 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
tura minima del suolo) lasciando allo Stato
membro maggiore flessibilità, tenendo in considerazione
anche le condizioni pedoclimatiche.
Per quanto riguarda la BCAA 7 (rotazione
dei seminativi), il Regolamento propone
di mantenere la rotazione, ma autorizza gli
Stati membri ad aggiungere la possibilità di
soddisfare tale requisito mediante la diversificazione
delle colture (se la superficie a seminativi
di un’azienda è compresa tra 10 e 30
ettari, si dovranno coltivare almeno due colture
diverse; se invece la superficie a seminativi
è superiore a 30 ettari, si dovranno coltivare
almeno tre colture diverse). In merito alla
BCAA 8 (4% della superficie a seminativi a
superficie e/o elementi non produttivi) il Regolamento
prevede la eliminazione dalla norma
dell’obbligo di destinare una percentuale
minima dei seminativi a superfici o elementi
non produttivi, mantenendo al contempo la
protezione degli elementi caratteristici del paesaggio
esistenti. Tale possibilità è collegata
alla istituzione da parte dello Stato membro
di attuare regimi ecologici (“ecoschemi”) che
riguardano le pratiche per il mantenimento di
superfici non produttive. In pratica l’obbligo
di destinazione a superfici improduttive viene
convertito in una misura volontaria ed incentivata.
Le semplificazioni relative alla BCAA 7
e alla BCAA 8 sono un importate traguardo,
dal momento che si tratta delle due norme
di condizionalità più vincolanti per le nostre
imprese e per le quali Confagricoltura aveva
richiesto sin dall’inizio della riforma la loro
non applicazione.
Ulteriori proposte di semplificazione riguardano
poi l’esenzione per le aziende con non più
di 10 ettari di superfici agricole dai controlli di
condizionalità e dalle relative sanzioni e il numero
di richieste di modifica del Piano strategico
della PAC che uno Stato membro può presentare
ogni anno (che passa quindi da 1 a 2).
È utile evidenziare che il Regolamento indica
che è opportuno che le modifiche delle norme
BCAA 6, 7 e 8 e l’esenzione dalle sanzioni per
i piccoli agricoltori si applichino già a partire
dall’anno di domanda 2024 (quindi a partire dal
1° gennaio 2024).
Confagricoltura, pur apprezzando le semplificazioni
introdotte dal Regolamento, continua a ritenere
la portata di questo provvedimento piuttosto
limitata; motivo per cui prosegue la sua
attività in ambito europeo e nazionale per una
modifica più profonda e concreta della PAC.
Soprattutto, è necessario porre le basi per una
radicale modifica e semplificazione della PAC in
vista del “post 2027”.
La Confederazione in più occasioni ha richiesto
al Masaf di attuare sin da subito, a valere della
domanda unica 2024, tutte le semplificazioni
previste dal Regolamento e di comunicare quanto
prima le scelte che saranno adottate. Dalle prime
indicazioni informali ricevute, il ministero ha
accolto tale invito e fornito rassicurazioni circa la
volontà di applicare, sin dall’anno di domando
2024, tutte le semplificazione previste. •••
Il Regolamento prevede delle importanti semplificazioni, tra cui quelle
degli obblighi di copertura minima del suolo, lasciando ai singoli Paesi
maggiore flessibilità in relazione anche alle condizioni pedoclimatiche
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 15
POLITICA INTERNA DL AGRICOLTURA
Soldi alle
emergenze
Peronospora, flavescenza
dorata, moria dei kiwi, Psa,
pratiche sleali e agrivoltaico
sono i campi di intervento
del nuovo, positivo, decreto
di Anja Zanetti
C
on il “Decreto Legge Agricoltura”, ratificato
dal Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella, il settore primario
può contare su uno strumento normativo
concreto ed efficace, che accoglie
molte delle richieste degli agricoltori
rappresentate da Confagricoltura in costante
dialogo con le istituzioni. “È un buon risultato”,
conferma l’Associazione, che ha espresso apprezzamento
per l’impegno profuso dal ministro
dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare,
Francesco Lollobrigida. In questo momento
di particolare difficoltà, per via degli effetti del
cambiamento climatico e dei conflitti internazionali
che scuotono i mercati, gli interventi a
sostegno del comparto sono fondamentali per
le imprese, con la conferma degli investimenti
e dei progetti nell’ambito del PNRR, e lo sforzo
rilevante sulle misure necessarie per affrontare
le emergenze. Nello specifico, Confagricoltura
valuta positivamente il rifinanziamento legato a
peronospora e flavescenza dorata della vite, due
patologie connesse alle variazioni climatiche che
affliggono le piante pregiudicando incisivamente
i raccolti. A questo proposito, la Confederazione
sostiene che il contributo sia esteso all’estirpazione
oltre che al rimpianto.
Per contrastare l’effetto della moria dei kiwi,
sono previsti 2 milioni di euro ed è stata accolta
la richiesta di Palazzo della Valle di deroga al
D.LGS. 102/2004, come auspicato dai produttori.
Va nella giusta direzione il rifinanziamento per 20
milioni complessivi del Fondo per gli interventi
strutturali e funzionali, in materia di biosicurezza
per la PSA. Riguardo all’intervento normativo
sulle pratiche sleali, Confagricoltura reputa interessante
l’istituzione del “ravvedimento operoso”
e il rafforzamento della capacità di monitoraggio
dei costi di produzione da parte di Ismea. Sul
consumo del suolo, particolarmente apprezzato
il chiarimento, sollecitato dalla Confederazione,
circa l’esclusione dell’agrivoltaico dal divieto di
installazione di impianti fotovoltaici con moduli
collocati a terra.
L’impegno di Confagricoltura, in quest’ambito,
è orientato a garantire il giusto riconoscimento
del ruolo dell’impresa agricola nella produzione
di energie da fonti rinnovabili che concorre in
modo rilevante al progetto di transizione ecologica
ed energetica e a contrastare il cambiamento
climatico. Tra le disposizioni urgenti a sostegno
del lavoro agricolo, la previsione di 83 milioni di
euro per lo sgravio parziale dei contributi previdenziali
ed assistenziali dovuti dai datori di lavoro
al personale dipendente nelle aziende situate
in Emilia-Romagna, Marche e Toscana, si profila
come un valido supporto all’impresa. Confagricoltura
auspica che in fase di discussione in
aula possano essere approfonditi alcuni elementi
del testo che interessano da vicino le aziende.
L’obiettivo, perseguito dall’Organizzazione, è arrivare
al miglioramento di una normativa indispensabile
per la crescita del comparto agricolo
e delle filiere agroalimentari.
•••
16 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
POLITICA INTERNA FOCUS DL AGRICOLTURA
Moratoria mutui
e credito d’imposta
Le due misure principali
prevedono: sospensione
degli impegni con le banche
in caso di una riduzione
del business del 20%,
e contributi per investimenti
in beni strumentali, terreni
e immobili
di Maria Cristina D’Arienzo
e Nicola Caputo
T
ra le misure di aiuto economico più
importanti previste dal dl Agricoltura
rientrano la moratoria e il credito di
imposta. In particolare, la moratoria sui
mutui e finanziamenti è rivolta alle imprese
agricole, della pesca e dell’acquacoltura
che nel 2023 hanno subito una riduzione
del volume d’affari pari almeno al 20 per cento
rispetto all’anno precedente. La misura prevede,
per la sola quota capitale, la sospensione
per 12 mesi del pagamento delle rate dei mutui
e degli altri finanziamenti a rimborso rateale,
anche perfezionati tramite il rilascio delle cambiali
agrarie in scadenza nel 2024, stipulati con
banche e intermediari finanziari (ex dl. 385/93,
art. 106). L’impresa, pertanto, sul finanziamento
in moratoria continuerà a rimborsare la quota
interessi. Inoltre, la scadenza delle garanzie rilasciate
su questi finanziamenti dal Fondo PMI
o dall’ISMEA è automaticamente differita del
medesimo periodo di sospensione o proroga.
Il decreto affronta anche il credito di imposta
riconosciuto per il 2024 alle imprese agricole
attive nel settore della produzione primaria
che effettuano l’acquisizione di beni strumentali
destinati a strutture produttive ubicate nella
zona ZEUS unica. Più in particolare, il comma
7 dell’art.1 del dl n. 63/2024 prevede, per l’anno
2024, un’apposita disposizione per la concessione
del credito d’imposta, già previsto per
tutti gli altri settori economici dall’art. 16 D.L
n. 124/2023 conv. in L. n. 162/2023. L’art. 16
bis, aggiunto con il decreto legge in commento,
riconosce, infatti, alle imprese attive nel settore
della produzione primaria di prodotti agricoli
e della pesca e acquacoltura un contributo
nella forma del credito d’imposta per l’acquisto
di beni strumentali (macchinari, impianti e
attrezzature), nonché di terreni e di immobili
strumentali agli stessi investimenti, nel rispetto
della normativa europea in materia di aiuti
di Stato nei predetti settori agricolo, forestale
e delle zone rurali e ittico, effettuati fino al 15
novembre 2024, nel limite massimo di spesa di
40 milioni di euro per l’anno 2024. Più nello
specifico, il valore dei terreni e degli immobili
non può superare il 50 per cento del valore
complessivo dell’investimento agevolato, mentre
non sono agevolabili i progetti di investimento
di importo inferiore a 50.000 euro. Con
apposito decreto del ministro dell’Agricoltura,
della Sovranità alimentare e delle Foreste, di
concerto con quello dell’Economia e delle Finanze,
saranno definite le modalità di accesso
al beneficio, nonché i criteri e le modalità di applicazione
e di fruizione del credito d’imposta e
dei relativi controlli, anche al fine di assicurare
il rispetto del predetto limite di spesa. •••
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 17
SOSTENIBILITÀ AGRICOLTURA100
La riscoperta
della natura
Cresce ancora l’indagine
di Confagri e Reale Mutua
con 3.132 aziende analizzate.
Secondo i dati di Innovation
Team, il 69,5% delle aziende
ha effettuato investimenti
in innovazione negli ultimi
24 mesi
di Elisabetta Tufarelli
L
a quarta edizione di Agricoltura100,
promossa da Reale Mutua e Confagricoltura,
ha messo in evidenza il contributo
del settore primario alla crescita
sostenibile del Paese. Un impegno in
aumento, come dimostrato dai dati raccolti
negli ultimi 24 mesi, secondo cui più della
metà (69,5%) delle aziende ha effettuato investimenti
in innovazione, e il 78,9% tra le più
sostenibili sono anche le più innovative. Cifre
che confermano che innovare è un fattore cruciale
per mitigare i rischi e migliorare l’impatto
ambientale, economico e sociale anche nel primario.
Il rapporto ha visto la partecipazione di
3.132 aziende agricole, con un aumento significativo
rispetto alle 1.850 della prima edizione,
a dimostrazione dell’interesse crescente per la
sostenibilità. I dati - raccolti, analizzati e redatti
da Innovation Team-M.B.S consulting del gruppo
Cerved - sono stati presentati, a Palazzo della
Valle, alla presenza del ministro del Lavoro
e delle Politiche sociali, Marina Calderone. Il
progetto Agricoltura100, fortemente voluto da
Confagricoltura e Reale Mutua, misura il livello
di sostenibilità delle imprese agricole attraverso
18 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
un indice che considera quattro aree principali:
ambientale, sociale, gestione del rischio e delle
relazioni nel territorio e nella filiera, e qualità
dello sviluppo. Oggi il 55,3% delle aziende agricole
presenta un livello elevato di sostenibilità,
rispetto al 48,8% del 2020.
Durante l’evento sono state premiate le realtà
più virtuose. Tre le imprese agricole che hanno
raggiunto il livello più elevato di sostenibilità.
Si sono distinte per il loro impegno anche altre
otto aziende, ricevendo una menzione speciale:
Fratelli Robiola Paolo e Lorenzo S.S. (di
Caluso, Torino) per l’attenzione all’impatto ambientale;
qualità e salute alimentare per Domenico
Manca (Alghero, Sassari); Santissima Annunziata
(San Vincenzo, Livorno) si è distinta
per i rapporti con le reti, la filiera e la comunità
locale; GROW-UP Impresa Sociale Agricola
(Pinerolo, Toscana) è attenta alla gestione del
rischio e alla protezione dei lavoratori; Fattoria
Campoperi Società Agricola (Castellina in
Chianti, Siena) punta sulla qualità del lavoro e
sull’occupazione dei giovani; Tenuta di Montegiove
Società Semplice (Montegabbione, Terni)
scommette sull’agricoltura al femminile; Società
Agricola Principi di Porcia e Brugnera (Azzano
g LE ROSE DI CONFAGRI AI PAZIENTI ONCOLOGICI
In occasione della XXIII “Giornata
Nazionale del Sollievo”,
il 26 maggio, Confagricoltura,
grazie al contributo dei florovivaisti
associati di Confagricoltura
Latina, ha donato
un segnalibro e 2.000 rose ai
pazienti del Policlinico Universitario
Agostino Gemelli
di Roma e dell’Ospedale Isola
Tiberina - Gemelli Isola: un piccolo gesto per simboleggiare
la vicinanza dell’Organizzazione agricola a
chi sta vivendo un momento difficile.
La Giornata del Sollievo, istituita con iniziativa del presidente
del Consiglio dei ministri, su proposta del prof.
Umberto Veronesi nel 2001, è promossa dalla Conferenza
delle Regioni e delle Province autonome, dal
Ministero della Salute e dalla Fondazione Nazionale
“Gigi Ghirotti” per promuovere e testimoniare, attraverso
un’adeguata informazione e iniziative di sensibilizzazione
e solidarietà su tutto il territorio italiano,
la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale.
Confagricoltura anche quest’anno ha voluto dare il
suo contributo a un’iniziativa che dà attenzione a chi
soffre, dentro e fuori gli ospedali. (pc)
g PEZZAVIVA NUOVA, TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA QUALITÀ
La Società Agricola PezzaViva Nuova a Torre Santa Susanna (BR)
ha vinto il primo premio. La superficie agricola si estende per circa
300 ettari tra vigneti, uliveti e colture cerealicole. Sostenitrice
della strategia “farm to fork”, promossa dalla Commissione Ue,
per garantire un sistema alimentare equo, sicuro, sano e rispettoso
dell’ambiente. L’uliveto è dotato d’impianti di irrigazione
innovativi. PezzaViva ha investito in nuovi macchinari e sistemi
di produzione sempre più sofisticati senza alterare le tecniche
di produzione artigianali e ha puntato a migliorare la qualità del
lavoro e il controllo rigoroso delle fasi dei processi produttivi.
Nel campo della sostenibilità ambientale e delle energie rinnovabili,
un impianto fotovoltaico, di circa 200 Kw, e uno di biogas,
di circa 100 Kw, producono energia elettrica da sottoprodotti di
scarti di lavorazione e dalle deiezioni animali. Nessun impatto
ambientale per questa produzione di qualità che è in armonia
con la natura.
Decimo, Pordenone) perché fornisce un contributo
alla transizione e all’autonomia energetica;
Cooperativa Intercomunale Lavoratori Agricoli
(Novellara, RE, Emilia-Romagna) investe su
digitalizzazione e agricoltura 4.0. Nonostante
i progressi, ci sono ancora sfide da affrontare,
come la gestione dei rischi idrogeologici.
“Questa nuova edizione conferma la straordinaria
capacità del settore di farsi volano di crescita
e sviluppo per il territorio e l’intero Paese - ha
dichiarato Luca Filippone, direttore generale di
Reale Group -. In questo percorso la sostenibilità
è un fattore chiave di successo, un driver di competitività
e crescita anche sul piano economico
che le aziende dimostrano di presidiare sia nella
sua componente ambientale, sia nelle ricadute
positive sulla collettività e la gestione dei rischi”.
“Come compagnia mutualistica - ha sottolineato
Filippone - l’attenzione alla sostenibilità è da
sempre connaturata al nostro modo di fare impresa
e, attraverso questo Rapporto e la partnership
con Confagricoltura, assicuriamo ogni anno
la nostra storica vicinanza al settore, che accompagniamo
nel suo percorso di crescita”.
“La cultura della sostenibilità - ha detto il presidente
di Confagricoltura Massimiliano Giansanti
- sta progressivamente diventando consa-
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 19
SOSTENIBILITÀ AGRICOLTURA100
pevolezza, si sta consolidando e diffondendo
in tutto il Paese. È una scelta giusta anche dal
punto di vista economico in funzione della fortissima
correlazione con i risultati di business.
Quindi, le imprese più sostenibili sono anche
quelle che ottengono i migliori risultati di produttività
e redditività, e viceversa. L’Italia è il
Paese che registra il maggior valore aggiunto
delle produzioni di derivazione agricola. È da
g LA PANDOLFA NOELIA RICCI, PRODUZIONE BIO E CURA DEL SUOLO
La Pandolfa Noelia Ricci, di Predappio
(FC) in Emilia-Romagna,
si è aggiudicata il secondo
premio. Il progetto è nato nel
2010 all’interno della tenuta, un
luogo ricco di storia ultracentenaria,
che si estende per 140
ettari ai piedi dell’appenino Tosco-Romagnolo.
Sono quattro le generazioni ricche di passione e
dedizione al territorio, che si sono alternate alla guida dell’impresa
agricola. Si legge sul sito: “Questa terra, scritta con le antiche
argille e le sabbie calcaree, ha il colore chiaro del Sangiovese di
una volta, quello delle vigne di Predappio e della Valle del Rabbi.
Siamo una storia scritta con le mani di chi cura i filari e ascolta
le viti”. L’azienda è pienamente impegnata verso la sostenibilità
ambientale, con la gestione del suolo legata alle lavorazioni dei
sovesci ed alla cura delle piante, incentrata innanzi tutto sul loro
benessere e sul loro equilibrio con l’ambiente. È in conversione
biologica da agosto 2018.
La ministra Calderone con Giansanti e Filippone
questo fattore che occorre porre le basi per la
ripartenza del settore, per programmare il futuro
dell’agricoltura”.
Il miglioramento della sostenibilità, infatti, oltre
a scelta etica ha anche risvolti economici
tangibili. Le aziende agricole che hanno raggiunto
un alto livello di sostenibilità mostrano
risultati economici molto più positivi, rispetto
a quelle che si trovano a un livello base. E registrano
anche indici di produttività superiori
del 40%, riuscendo a ottenere di più dalle risorse
che impiegano, grazie a pratiche agricole
innovative e all’uso ottimale di fattori naturali.
Ma non solo, hanno una redditività significativamente
più alta generando margini maggiori
e una probabilità tripla di crescita rispetto a
quelle meno sostenibili.
Non è solo questione di target da raggiungere. Si
tratta di perseguire un modello con importanti
riflessi anche sul lavoro, come ha sottolineato il
ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina
Elvira Calderone. “La sostenibilità ambientale
non esiste se non è anche sociale. Per questo - ha
commentato - è importante che l’occupazione in
agricoltura sia stabile e non solo stagionale e,
soprattutto, va sostenuta l’azienda che opta per il
lavoro regolare. L’impresa si muove al centro delle
dinamiche economiche; quella agricola, gra-
20 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
zie alla qualità dei suoi prodotti, è ambasciatrice
dell’Italia nel mondo”.
Essere sostenibili vuol dire migliorare l’impatto
ambientale e sociale, ma anche garantire
una maggiore competitività e stabilità economica
per le imprese agricole. In sintesi, la
sostenibilità rappresenta un fattore chiave di
successo, capace di migliorare la produttività,
aumentare i profitti e favorire la crescita continua
delle aziende.
Negli ultimi tre anni, quasi la metà delle imprese
agricole è stata colpita da eventi climatici
estremi come grandine, alluvioni e siccità.
“L’agricoltura - ha aggiunto il presidente di
Confagricoltura - non è solo vittima di questi
fenomeni, ma anche agente di prevenzione e
mitigazione. Con un impegno continuo e una
visione lungimirante, il settore agricolo italiano
può continuare a crescere e prosperare, garantendo
un futuro sostenibile per la filiera agroalimentare
e per l’intero Paese”.
•••
g COL D’ORCIA: BIO E IMPEGNO PER LA COMUNITÀ
Nella top 3 delle aziende entra
Col d’Orcia, impresa agricola
storica della provincia senese,
che si estende per 540 ettari,
situata in zona collinare sul versante
sud del Comune di Montalcino.
Dal 1989 ha una collaborazione
con il Dipartimento
di Ortoflorofrutticoltura dell’Università di Firenze per analizzare
importanti temi viticoli, diventati poi vere e proprie materie di
ricerca. Dal 24 agosto 2010, l’intera tenuta (vigneti, oliveti, seminativi,
e persino il parco e i giardini) è condotta esclusivamente
con pratiche agronomiche di tipo biologico ed è iniziato il processo
di conversione di quella che è oggi la più grande azienda
vinicola biologica di tutta la Toscana. Col d’Orcia è stata premiata
per il livello più elevato di sostenibilità a livello generale e per
l’impegno verso la costruzione di una comunità rurale che ruota
intorno all’azienda.
Giansanti con Viora e Filippone (Reale Mutua) con le tre aziende vincitrici
dell’edizione Agri100 di quest’anno
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 21
SPECIALE CIBUS LA FIERA
Mondo
agroalimentare
Dop, Igp, alimentazione,
filiere e produzioni sono stati
gli asset su cui si è sviluppata
la presenza di
Confagricoltura
alla Fiera di Parma
di Anna Gagliardi
L’
interesse crescente verso il settore
agroalimentare ha decretato l’ottimo
risultato della ventiduesima edizione
di Cibus a Parma, che si è chiusa con
il 25% in più di presenze rispetto all’edizione
2022, superando quota 75.000
ingressi, 3.000 buyer per altrettanti brand della
produzione e della trasformazione. Dop, Igp,
alimentazione, filiere e produzioni sono stati
gli asset sui quali si è sviluppata la presenza di
Confagricoltura nello stand di 250 metri quadrati
suddivisi in un’area “agorà” e in una dedicata
alla cucina. Due aree fortemente interconnesse,
che hanno permesso di presentare contenuti arricchendo
la proposta di comunicazione con la
degustazione. Le aziende associate, posizionate
a corollario dello spazio espositivo, hanno coinvolto
quotidianamente il pubblico e i buyer con i
loro prodotti: dai salumi agli agrumi, dai digestivi
ai condimenti, alle verdure.
La cucina, ogni giorno, con la supervisione dello
chef Mario Marini, già presidente di Confagricoltura
Parma, ha proposto showcooking
che la regia televisiva ha ripreso e mandato
sul grande schermo presente nello spazio confederale.
I convegni e i talk sono stati in molti
casi trasmessi su YouTube, sul canale di Confagricoltura.
Ricco il programma di incontri, a
partire da quello con i ministri Urso e Lollobrigida,
e il presidente dell’ICE Zoppas, che hanno
partecipato alla presentazione ufficiale di
Mediterranea, insieme ai presidenti Giansanti
(Confagricoltura) e Barilla (UnionFood) e il profes-
22 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
sore Emanuele Blasi dell’Università della Tuscia.
Molto partecipato l’appuntamento con Crédit Agricole,
che ha visto relatori il direttore generale Annamaria
Barrile, il presidente dell’ANGA, Giovanni
Gioia, il vicedirettore Generale Retail e Digital di
Crédit Agricole Italia Vittorio Ratto e Marco Perocchi,
responsabile Banca d’Impresa di CAI. Dare
valore alla filiera agroalimentare è indispensabile
non solo per garantire reddito alle imprese, dal
campo alla tavola, ma anche per migliorare ulteriormente
l’apporto che l’intero settore dà all’economia
italiana in termini di Pil e di export. Di qui
gli strumenti creditizi per gli operatori della filiera
agroalimentare e le iniziative di valorizzazione
della catena di fornitura dei prodotti agricoli.
Affollata la presentazione del volume “Le grandi
chef in una ricetta”, recentissima pubblicazione a
cura di Confagricoltura Donna, il cui ricavato andrà
a favore della onlus “Vite senza paura”, contro
la violenza di genere. Di grande richiamo lo
showcooking a cura della chef e influencer Fiorella
Breglia, nota su Instagram come #cucinoperamore,
che ha anche coinvolto con brillantezza il
ministro Lollobrigida in un’esibizione ai fornelli.
Nell’ambito degli strumenti tecnologici, Fabio
Isaia e Giacomo Luddeni di HubFarm hanno
illustrato le componenti fondamentali della trasformazione
digitale della
Il ministro Lollobrigida
ai fornelli nello stand
di Confagri con la
chef e influencer
Fiorella Breglia
(account Instagram:
#cucinoperamore)
filiera agroalimentare. Con
Giuliana Malaguti del Banco
Alimentare si è parlato
di modelli di gestione delle
eccedenze agroalimentari
a fini sociali. I numeri
del Banco Alimentare sono eclatanti: lo scorso
anno sono stati raccolte e distribuite 120mila
tonnellate di alimenti per 1,8 milioni di persone
bisognose. La rete del BA si sviluppa in 21
organizzazioni su tutto il territorio italiano, facendo
leva su circa duemila volontari stabili e
oltre 7.600 partner locali. Le occasioni di raccolta
passano dalla “Colletta alimentare”, nella giornata
nazionale dedicata che nel 2023 ha coinvolto
oltre 11.600 punti vendita e 158mila volontari, al
recupero di prodotti agricoli e dell’industria di
trasformazione, della ristorazione e della grande
distribuzione. A Cibus, Confagricoltura ha contribuito,
l’ultimo giorno, con dei volontari, al recupero
delle eccedenze di fine fiera a favore del
Banco Alimentare e della sua rete.
Lo spazio Agorà ha anche ospitato l’illustrazione
dei progetti europei di Confagricoltura; Agriturist,
con alcune aziende attive nell’ambito dell’ospitalità
e della valorizzazione delle tipicità e ha presentato
l’Ingorda, la pedalata tra le zone enogastronomiche
che da Parma si snoda lungo il percorso
permanente della Ciclovia fino a Busseto: 80 km
(40 per la mezza Ingorda fino a Colorno) attraverso
numerosi punti ristoro in altrettanti luoghi
di richiamo turistico. Molto seguito e apprezzato
l’incontro con Sara Farnetti, celebre nutrizionista
e presidente di Agronetwork, che ha spiegato il
concetto di dieta funzionale e della validità della
Dieta mediterranea nell’ambito di una corretta alimentazione
basata sulle caratteristiche e necessità
di ogni persona.
Nutrita la partecipazione all’incontro dell’ultimo
giorno con la FIIAF, condotto dal segretario generale
Carlo Rosati con il presidente Carlo Lasagna,
e numerosi ospiti collegati da remoto. La
Federazione dell’impresa familiare è attivamente
impegnata con La Sapienza Università di Roma
nella realizzazione del corso di alta formazione
in “Valorizzazione dei borghi rurali e delle aree
interne”. L’obiettivo è potenziare il valore del turismo
rurale quale leva di sviluppo per la promozione
delle aree interne, attraverso la formazione
di un manager che sappia creare e gestire reti
tra soggetti pubblici e privati del territorio e di
curarne la valorizzazione.
•••
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 23
SPECIALE CIBUS MEDITERRANEA
Un patto per
il Made in Italy
Giansanti e Barilla
hanno presentato
la nuova associazione
alla fiera parmense.
Il presidente della
Confederazione:
“Le nostre esportazioni
possono salire
nel medio termine
a 100 miliardi”
I presidenti Giansanti e Barilla
con il ministro Lollobrigida
all’inaugurazione dello stand di
Confagri al Cibus
“L’
unione fa la forza”, dice il proverbio
più confermato della
storia. Stabilito un obiettivo
comune, convergervi in modo
armonico riduce gli sforzi e
moltiplica i risultati. Una strategia
a prima vista semplice, ma spesso nei fatti
complessa per mancanza di dialogo, confronto
e collaborazione tra gli attori di uno stesso sistema.
Pensiamo al buon cibo italiano, da sempre
apprezzato e decantato in ogni angolo del
mondo. Quante volte ci siamo trovati all’estero,
in un ristorante o in un supermercato, stupiti di
poter scegliere prodotti di altri Paesi e non le
bontà di casa nostra. “L’Italia non fa sistema”,
recita un altro mantra. Nel 2023, l’export del
Made in Italy agroalimentare ha raggiunto 64
miliardi di euro, ossia il 10 per cento del totale
delle nostre vendite all’estero. Un risultato
record, ma si potrebbe fare di più. “Le nostre
esportazioni possono salire nel medio termine
fino a 100 miliardi di euro. Aggiungendo ai
punti di forza del settore industriale, la qualità
e l’eccellenza delle produzioni agricole italiane,
risulta evidente che il settore agroalimentare del
24 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
Paese ha le potenzialità per diventare il ‘numero
uno’ al mondo”, ha dichiarato Massimiliano
Giansanti a Parma, durante la manifestazione
fieristica “Cibus”. Qui, il presidente di Confagricoltura
e il presidente di Unione Italiana Food,
Paolo Barilla, hanno presentato ai ministri
Francesco Lollobrigida e Adolfo Urso un nuovo
progetto congiunto: Mediterranea, un’alleanza
per la promozione della piramide alimentare
nel mondo, volta al consolidamento e alla crescita
delle filiere. Alle produzioni italiane vengono
riconosciuti requisiti di gusto, qualità e
sostenibilità difficilmente eguagliabili; occorre,
dunque, puntare sull’apertura di nuovi sbocchi
e sul miglioramento della nostra presenza
estera. “In Cina, ad esempio, le esportazioni
agroalimentari italiane sono attestate a soli 580
milioni di euro. In Giappone, il consumo procapite
delle produzioni italiane di settore è di
soli 8 euro, contro i 20 che si registrano negli
Stati Uniti”, ha confermato Giansanti in occasione
della Giornata del Made in Italy, lo scorso
aprile. È con l’obiettivo di accompagnare le imprese
italiane in un percorso di espansione e di
consolidamento delle filiere che Confagricoltura
e Unione Italiana Food hanno unito le forze,
proponendo una soluzione. Mediterranea, infatti,
opera per individuare e mettere in pratica
modelli organizzativi, tecnologici e industriali
a supporto di una compagine che vale 106 miliardi
di euro, con 650mila addetti. “Far coesistere
sostenibilità economica e ambientale. Le
imprese agricole condividono con l’industria
la principale delle sfide di oggi, attraverso un
modello produttivo
Il ministro Urso con Giansanti
e Barilla al Cibus di Parma
(da sx) Barilla, Giansanti
e il ministro Tajani alla Farnesina
sempre più orientato
verso filiere intelligenti
che tengano insieme
produttività, efficienza e
attenzione all’ambiente per
competere sui mercati”. Così Annamaria Barrile,
direttore generale di Confagricoltura, ha raccontato
Mediterranea al Summit dell’Innovazione
per la sostenibilità di EIIS, a Palazzo Taverna
nel cuore della Capitale.
L’unione fa davvero la forza, dunque. “Abbiamo
siglato questa alleanza per rafforzare le filiere
verticali già esistenti e crearne di nuove, obiettivo
da raggiungere con progetti di filiera integrata
e iniziative di sostegno, promozione e comunicazione
delle nostre produzioni per vincere le
sfide della sostenibilità”, ha chiarito Barrile. In
queste settimane, il progetto delle due associazioni
è stato oggetto di incontri tra i presidenti
Giansanti e Barilla e i ministri che guidano i dicasteri
interessati dall’iniziativa. Dopo Cibus, il
ministro Adolfo Urso ha ospitato un incontro di
approfondimento a Palazzo Piacentini, sede del
MIMIT. A seguire, la delegazione per la promozione
della Dieta Mediterranea è stata accolta
alla Farnesina dal ministro degli Esteri Antonio
Tajani che si è così espresso: “Sin dall’avvio del
mio mandato ho voluto rafforzare l’azione del
MAECI a sostegno dell’agroalimentare italiano,
attraverso numerose iniziative promozionali e
di comunicazione: con Mediterranea saranno
senz’altro possibili nuove sinergie in questo
campo”. Infine, il Presidente Giansanti ha raccontato
l’iniziativa a Ursula von der Leyen, in
visita a Palazzo Della Valle in veste di leader
del PPE alle prossime elezioni europee. I lavori,
dunque, sono pienamente avviati e Mediterranea
sta già operando come volano di crescita
del Made in Italy oltre confine. (az) •••
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 25
SPECIALE CIBUS IL RUOLO DEI GIOVANI
L’agroalimentare
di domani
Gioia al convegno organizzato
con i Giovani di Federalimentare:
“Il nostro settore
è già uno dei massimi
esempi di efficienza,
qualità e sostenibilità”
“I
nostri associati - ha proseguito -, tutti
under 40, sono costantemente impegnati
per accompagnare, con dinamismo,
il settore primario verso il futuro.
I veloci cambiamenti e le interconnessioni
dell’economia globale ci impongono
un approccio imprenditoriale moderno
e reattivo, dove la collaborazione tra i diversi
attori della filiera riveste un ruolo sempre più
decisivo”, ha affermato il presidente dell’Anga,
Giovanni Gioia, durante il convegno “Strumenti
moderni per un a filiera agroalimentare moderna”,
organizzato a Cibus insieme ai giovani di
Federalimentare.
Ci sono 570 milioni di aziende agricole nel mondo
e 500 milioni vivono di autosussistenza, ma
sono 70 milioni quelle imprese che producono
per più di sette miliardi di cittadini del mondo”,
La sostenibilità economica, sociale e ambientale
è diventata una priorità globale, alimentata non
solo dalla crescente popolazione mondiale, ma
anche da consumatori sempre più sensibili ai temi
ambientali e del benessere animale. Sono numerose
le aziende agroalimentari italiane che stanno
innovando sviluppando e utilizzando tecnologie
sempre più sostenibili. Secondo un report di Eatable
Adventures, circa 340 startup italiane sono
attive nell’innovazione agroalimentare - un terzo
delle quali in Lombardia - e nel 2023 hanno attratto
167 milioni di euro di investimenti, con un
incremento del 9,8% rispetto al 2022. Giovanna
Parmigiani, componente della giunta di Confagricoltura,
nel suo intervento al convegno, ha messo
in evidenza come l’innovazione debba riguardare
sia il prodotto che il processo. “Le aziende italiane
- ha detto - hanno fatto progressi in entrambi
gli ambiti, aprendo la strada a energie alternative
come il biometano, alla digitalizzazione, elemento
fondamentale per migliorare performance
di sostenibilità, ottimizzare risorse e ridurre gli
sprechi. Confagricoltura ha creato Hubfarm, uno
strumento tecnologico per supportare le aziende
in questa direzione, proiettandole verso il futuro
e una gestione più sostenibile e innovativa”.
L’Italia sta costruendo una leadership nella green
economy, in linea con la crescita del settore
agroalimentare che, nel 2023, ha raggiunto i 65
miliardi di euro di export. Il professore Angelo
Riccaboni dell’Università di Siena, presidente di
EquiPlanet unitamente a Guglielmo Auricchio
presidente dei Giovani di Federalimentare, hanno
presentato un percorso virtuoso per misurare
concretamente la sostenibilità ed ottenere la certificazione
a vantaggio delle performance aziendali,
degli attori della filiera e dei consumatori.
“Il settore agroalimentare italiano è già oggi uno
dei massimi esempi di efficienza, qualità e sostenibilità.
Il lavoro quotidiano dei nostri giovani imprenditori
- ha concluso Giovanni Gioia - apporta
valore all’intera economia italiana, con il fondamentale
contributo all’esportazione, che ci vede
protagonisti con svariate eccellenze agroalimentari.
La produttività e la sostenibilità non sono
antagoniste, ma devono correre di pari passo. Lo
abbiamo dimostrato con concrete esperienze di
successo, rinnovando il nostro impegno comune
con i giovani di Federalimentare”. (et) •••
26 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
SPECIALE CIBUS AGRONETWORK
Dieta mediterranea
…e funzionale
Tra gli ospiti dello stand
di Confagri alla fiera di Parma
anche la presidente
di Agronework, Sara Farnetti,
medico internista
e nutrizionista
di Giulia Callini
A
gronetwork, l’associazione fondata
da Confagricoltura, Nomisma e Luiss
per favorire il dialogo tra agricoltura
e industria e promuovere l’agroalimentare
italiano, ha organizzato in
occasione di Cibus 2024, un incontro
sulla dieta mediterranea, funzionale e, soprattutto,
sulla longevità sana, a tu per tu con la presidente
dell’associazione, Sara Farnetti. Farnetti è
un medico internista e nutrizionista, autrice di
articoli e libri scientifici, ideatrice della cosiddetta
dieta funzionale, e ideatrice, produttrice e
sceneggiatrice di un cartone per bambini “Food
Wizard” che insegna la giusta alimentazione.
“Le prospettive dell’agrifood italiano, in Europa e
nel mondo - ha messo in evidenza Farnetti - già
presentano risultati brillanti sia sull’export che
sui fatturati e saranno sempre più legate all’attenta
combinazione fra gusto, salute, ambiente
e territorio. Solo il nostro made in Italy può garantire
questa sintesi ottimale per il consumatore.
I regimi alimentari classici propongono dei
metodi da applicare giornalmente, riducendo
o aumentando le proteine, o limitando i grassi
e i carboidrati, se non addirittura ricorrendo
al digiuno, tutti metodi orientati a modificare la
composizione bromatologica dell’alimentazione”.
Non è la quantità o il tipo di nutriente a fare
la differenza, “ma la qualità degli alimenti che
consumiamo e la loro funzionalità. Dobbiamo
imparare a scegliere gli alimenti per guadagnare
salute, invece di sposare un metodo. Partiamo
dal nostro patrimonio gastronomico e da quegli
alimenti che combiniamo per formulare la dieta
mediterranea”, ha aggiunto.
Importanti e utili sono proprio i prodotti tipici
del bacino Mediterraneo: olive, olio extravergine
di oliva, frutta secca. “Sono ricchi di grassi buoni
e poveri di carboidrati - ha spiegato la presidente
di Agronetwork -. Inseriti in una dieta giornaliera
consentono di evitare eccessi, avere meno fame,
mantenere più bassa l’insulina, permettendo di
assumere molti polifenoli attivi, sostanze antiossidanti
e diverse vitamine. Sono una sana alternativa
a un pacchetto di cracker”.
Per Farnetti è fondamentale assumere molte verdure
per aumentare l’indice di sazietà e per ridurre
la velocità di assorbimento dei carboidrati,
tuttavia, non bisogna dimenticare che anche le
cotture hanno un ruolo importante per conservare
al massimo le sostanze contenute. La dieta
mediterranea non è un equilibrio predefinito dei
nutrienti e per “attualizzarla” è necessario renderla
funzionale al nostro benessere. I vantaggi
emergono proprio da un utilizzo funzionale degli
alimenti, adeguato e personalizzato, in base
alle necessità di ciascuna persona. •••
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 27
SPECIALE CIBUS PROGETTO ECOTROPHELIA
In gara per
la sostenibilità
La competizione europea
dedicata alle innovazioni
nell’agroalimentare è sbracata
a Parma. Confagricoltura
e Federalimentare hanno
presentato i cinque team
universitari selezionati
tra venti concorrenti
di Cecilia Blengino
simbolo della Dieta mediterranea,
l’Italia è uno dei Paesi che
vanta tradizioni culinarie tra le più
antiche, ricche ed invidiate. Prelibatezze
divenute note nel mondo che
rappresentano un’esplosione di sapori,
colori e varietà legati a una terra; ogni
regione con le sue peculiarità e le sue condizioni
climatiche uniche che spaziano dalle
isole all’entroterra. Il tutto accompagnato e
alimentato dal sole, dai mari, dalle montagne
e dalla fertilità del terreno dovuta, in gran parte,
all’opera millenaria di numerosi contadini,
artigiani, pescatori che l’hanno abitata. Caratteristiche
che, trasposte nel mondo culinario,
intercettano con profumi e atmosfere tipiche e
che immediatamente si manifestano ai nostri
sensi sotto forma di specialità gastronomiche.
Da Biella fino a Pachino, da un lato il Tirreno
dall’altro l’Adriatico, due “estremità” dello
Stivale che delimitano una delle aree più ri-
La presentazione del progetto durante la fiera Cibus
T
erritorio
28 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
gogliose e affascinanti in
materia agroalimentare:
ortaggi, frutta, cereali,
agrumi, carni, salumi e
formaggi; un paniere ricco
di varietà, biodiversità
e tradizioni, che sulla tavola
cambia il prodotto
finale, ma non l’identità
della materia.
In questo contesto rientra
“Ecotrophelia”, gara europea
dei migliori team
concorrenti nella nazionale,
organizzata da Federalimentare
con Confagricoltura
in giuria,
per presentare i prodotti
agroalimentari più innovativi,
con particolare attenzione
alla sostenibilità
e all’economia circolare.
Il campionato italiano ha
visto la collaborazione fra studenti e professori
dove il territorio ha sposato l’innovazione.
Hanno partecipano alla selezione circa venti
team universitari coordinati dal loro docente
e quest’anno, fra le proposte presentate, ne
sono state selezionate cinque per la competizione:
una dall’Università di Torino, nello specifico
“Chick Fu”, stick vegani a base di legumi
e ortaggi composti da cipolle bianche, carote,
pomodori, peperoni rossi, spinaci e cavolo viola,
super colorati e divertenti; una dal Campus
Bio-Medico di Roma, “Creamulin”, ovvero una
pralina al cioccolato ripiena di spirulina; una
dall’ITS Fondazione E.A.T. Eccellenza Agroalimentare
Toscana, “Legum-ato2”, gelato a base
di fagioli, aquafaba, ricotta, melasso, crusca e
cruschello di grani antichi, con copertura in
cioccolato fondente; una dall’Università di Parma
con “Micelica”, birra artigianale a base di
Aspergillus Oryzae impiegato nella maltazione,
che abbraccia l’innovazione con l’aggiunta
di koji, un microrganismo versatile e, infine,
dalla Fondazione ITS Agroalimentare per il
Piemonte, un tortino alla nocciola con cuore
di mele “MontPIE”. I prodotti in gara sono stati
attentamente vagliati da un panel di esperti
giurati selezionati, dal mondo delle Istituzioni,
della nutrizione, della ricerca in campo energia
e ambiente e, ovviamente, dell’impresa.
Dopo un’attenta analisi e un verdetto combattuto
la vittoria è stata assegnata
al team dell’ITS Fondazione
E.A.T. Eccellenza
Agroalimentare Toscana
con Legum-ato2, che grazie
al gusto e alla scelta sostenibile
per eccellenza, con
lo stecco edibile al 100%
e al packaging - che può
essere “piantato” e dare
vita a nuove piante e fiori
- meglio rappresentava
i criteri di innovazione ed
eco-sostenibilità. Secondo
la giuria “il prodotto presenta
delle caratteristiche
di eco-sostenibilità spiccate
grazie all’uso completo
di tutti gli ingredienti
principali e l’impiego di
sottoprodotti alimentari
sapientemente impiegati
nel processo produttivo.
L’ottimo gusto, la praticità della monoporzione
edibile e il packaging totalmente riciclabile lo
rendono un prodotto adatto per una commercializzazione
su ampia scala, adatta per diversi
tipi di target di consumatore”.
“Ecotrophelia Italia - commenta il presidente
della giuria e presidente dei Giovani imprenditori
di Federalimentare, Guglielmo Auricchio -
ha dimostrato anche in questa edizione il grande
interesse che suscita negli studenti degli ITS
e delle Università il mondo dell’innovazione alimentare”.
Confagricoltura accompagnerà l’Italia
nella finale europea del concorso “Ecotrophelia
Europe 2024” nel mese di ottobre, a Parigi,
nell’ambito della manifestazione fieristica SIAL,
una preziosa occasione di confronto e di crescita
per gli studenti toscani.
•••
A sinistra, il direttore dell’area Progetti Ue di Confagri, Daniele Rossi,
con i primi classificati del progetto Ecotrophelia
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 29
SPECIALE CIBUS L’AZIENDA
Roberto Floridia e Edoarda
Anzaldo tra i terreni della loro
azienda agricola Verso le Origini
Verso
le Origini
Vicino Ragusa si trovano
i tredici ettari dell’azienda
di Roberto Floridia e Edoarda
Anzaldo, produttori di
un liquore pluripremiato.
“Il prossimo passo sarà
un caseificio”
C
arrubi, ulivi, l’odore della lana di pecora
che punge il naso come la liquirizia,
il mare a pochi chilometri. A Contrada
Zannafondo, Ragusa, si trovano i tredici
ettari dell’azienda agricola Verso le
Origini, tra le realtà presenti al Cibus di
Parma con il proprio marchio Nativi. Un nome
che è già una promessa: quella di un viaggio alla
riscoperta del passato, all’insegna dell’autenticità
e della qualità del poco, fatto bene. Il legame con
il territorio è il filo di seta che unisce le diverse
produzioni in cui si cimentano i due fondatori,
Roberto Floridia, e sua moglie, Edoarda Anzaldo.
Hanno iniziato nel 2019 con le pecore di razza
barbaresca siciliana, una specie in via d’estinzione.
“Sono partito in macchina e ho continuato a
piedi, dove la strada diventava sentiero, per recuperare
quattro capi in purezza. Ora ne abbiamo
trentotto, iscritti al Libro genealogico e parte
di un piano regionale di selezione genetica”, ci
racconta Roberto. Accanto alle pecore, per governare
il gregge, la coppia ha scelto lo Spino
degli Iblei, un antico cane da pastore, autoctono
dei monti siciliani. Appena dopo, si sono dedicati
alle uova. Roberto non ne mangiava più da
trent’anni: “Non mi piaceva il gusto. Tutto è cambiato
quando ho scelto le mie galline, da lasciare
libere nei campi. Siccome il risultato era soddisfacente,
abbiamo avviato una produzione e ora
siamo presenti in venticinque punti vendita di
zona”. Gli animali a Zannafondo crescono allo
stato brado e anche gli alberi non sono impiantati,
stanno lì da secoli.
Con le foglie dei carrubi e degli ulivi, la famiglia
Nativi ha lanciato Ulibbo, liquore pluripremiato
nel mondo. “Non è stato semplice - prosegue
Roberto, che è un vulcano di idee, ma
tiene a parlare sempre al plurale -. Per affinare
un’antica ricetta di famiglia, trovando il giusto
equilibrio tra i sapori, ci sono voluti tre anni.
30 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
Poi è arrivato il Covid. Abbiamo avviato la commercializzazione
di Ulibbo in piena pandemia,
con le restrizioni in vigore. Eppure, il liquore è
piaciuto e ha vinto diversi riconoscimenti”. Nel
2022, primo classificato al “Golosario Award”,
all’interno di Vinitaly; nel 2023, medaglia d’argento
per la categoria liquori al “World Drinks
Award” di Londra e miglior liquorificio di Sicilia
al “Sicily Food Award”. Nel 2024, miglior liquorificio
d’Italia e al secondo posto nelle categorie
“Miglior liquore alle erbe” e “Miglior digestivo”
a livello mondiale. Una grande soddisfazione,
soprattutto per Roberto, che ha avviato questa
seconda attività in parallelo a una carriera già
consolidata come architetto. Il prossimo passo?
“Un caseificio. Voglio produrre un pecorino
puro, mono-razza. Amo riproporre il passato,
ma deve trattarsi di un prodotto inedito, che non
si trovi da altri”. Qui gli scappa la prima persona
singolare, ma specifica subito che senza sua
moglie Edoarda non avrebbe combinato niente:
“La dimensione di coppia è fondamentale, ci stimoliamo
reciprocamente”. Gli chiediamo come
possano coesistere due professioni apparentemente
così diverse, l’architettura e l’agricoltura,
e come si influenzino tra loro. “Come architetto
ho girato il mondo, frequentando molto l’area
mediterranea e il nord Africa. Ovunque andassi
rimanevo affascinato dalle botteghe, dai mercati
e dalla relazione tra la piccola distribuzione e le
produzioni agricole locali. Da qui è scaturita la
voglia di ricercare e riproporre prodotti del territorio,
nella loro versione più autentica. Così siamo
partiti con il nostro progetto”. Un sogno nel
cassetto? “Sono un sognatore nato. Man mano
che sogno realizzo, ma non vi posso svelare il
prossimo”. (az)
•••
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 31
SPECIALE MACFRUT I TEMI
La filiera
a Rimini
Utili, sostenibilità
e innovazione sono
le tre parole chiave intorno a cui
gli attori del sistema primario
e dell’agroalimentare possono
trovare una cornice comune
per dare nuovo impulso
al comparto ortofrutta
di Francesco Bellizzi
L’intervento di Giansanti al Think Fresh 2024
tenuto al Grand Hote Fellini di Rimini
C
on il livello record dei 5,8 miliardi raggiunto
dall’export nel 2023, l’ortofrutta
italiana sta fronteggiando una fase di
crisi che trova le principali cause nelle
abitudini di consumo e nei cambiamenti
climatici (le alluvioni al Centro-
Nord e la siccità al Sud di queste settimane lo
dimostrano). Come riportare, in particolare, la
Generazione Z, al consumo di prodotti freschi
e come adattare le colture ad un clima sempre
meno prevedibile? Sono state le domande
più frequenti tra gli stand che hanno popolato
Macfrut, la fiera dedicata all’ortofrutta ospitata
dalla città di Rimini. Tante, tantissime le
persone che hanno affollato i padiglioni, con
un’affluenza (56.200 gli ingressi contati dagli
organizzatori) in crescita del 13% rispetto all’edizione
dell’anno scorso. La Confederazione ha
partecipato alla campionaria con una serie di
panel tematici e un convegno dedicati proprio
all’attualità del comparto e che hanno visto la
partecipazione di tanti addetti ai lavori e politici,
dal ministro dell’Agricoltura Lollobrigida al
viceministro delle Imprese e del Made in Italy,
Valentino Valentini. Qualunque sia la formula
per superare l’attuale impasse, questa può essere
trovata soltanto facendo sistema. Un tema,
quello dell’unità delle filiere che Confagricoltura
porta avanti da tempo e al quale il presidente,
Massimiliano Giansanti, ha aggiunto - durante il
(da sx) Nicola Cilento (giunta Confagri), Alberto Mazzoni
(vicepresidente Fnp Bioeconomia), Sandro Gambuzza
(vicepresidente Confagri), Andrea Flora (presidente Unione
di Bologna) e Filippo Schiavone (giunta Confagri)
32 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
suo intervento al Grand Hotel Federico Fellini,
in occasione del Think Fresh, e durante le giornate
in fiera - quello del reddito e degli utili
come motore del lavoro delle imprese e della
loro propensione ad investire. E di conseguenza,
il necessario intervento che deve essere fatto
sulla distribuzione del valore all’interno delle
filiere. Utili, sostenibilità e innovazione sono le
tre parole chiave intorno alle quali gli attori del
sistema primario e dell’agroalimentare possono
trovare una cornice comune.
Nella sala Ravezzi della Fiera, Giansanti ha
raccolto i titolari di questo sistema fatto da chi
produce, chi trasforma, chi commercializza e
chi trasporta. Insieme a Marco Salvi (presidente
Fruitimpre-
Giansanti con il neopresidente Ismea,
Livio Proietti
se), Gennaro
Velardo (presidente
Italia Ortofrutta),
Maura
Latini (presidente
Coop Italia),
Valentino
Di Pisa (presidente
di Fedagromercati)
e
Fabio Massimo
Pallottini (presidente
Italmercati),
Giansanti
ha discusso di
L’incontro
Tra i tanti visitatori dello stand di Confagricoltura al Macfrut c’è stato anche
Sandro Bacchini per consegnare una delle preziose bottiglie della propria
azienda di San Giovanni in Marignano al presidente di Confagricoltura
Massimiliano Giansanti (in foto insieme al presidente dell’Unione Forlì
Cesena e Rimini, Carlo Carli). Oggi ottantacinquenne, Bacchini conduce
con sua figlia Nicoletta (anche lei presente in fiera) un’azienda vitivinicola,
la Tenuta del Monsignore fondata nel 1385. Ben 619 anni di storia, un’età
che fa di quest’azienda la seconda più antica d’Italia con 148 ettari, di cui 82
di vigneto e 20 a oliveto, i cui frutti vengono trasformati con una cantina da
15mila ettolitri e un frantoio all’avanguardia.
come arginare
la riduzione
dei consumi di
prodotti italiani
(l’import è, infatti,
arrivato al
15% spostando la bilancia commerciale dall’ormai
equilibrio della media storica del miliardo
ai 540 milioni). I concetti intorno a cui tutti i
partecipanti al convegno “L’ortofrutta che cambia:
la sfida dei mercati” si sono ritrovati sono
stati: investimenti in tecniche produttive, ricerca
scientifica, competitività e giusta distribuzione
della catena del valore. Senza dimenticare la domanda
di una maggiore omogeneità nella regolamentazione
del mercato da parte di enti locali
e nazionali. La riconquista del mercato interno
passa anche attraverso la valorizzazione di quelle
produzioni che non sono vocate ad export
verso Paesi troppo lontani e attraverso iniziative
di marketing e informazione capaci di tenere insieme
comunicazione di prodotto ed educazione
alimentare. Perché il target da riconquistare
è quello delle giovani generazioni, così distanti
dal valore che il consumo di frutta e ortaggi
freschi rappresenta.
“Gli imprenditori sono pronti a investire, lo dimostra
la grande partecipazione ai bandi Ismea
- ha detto Giansanti -. Ma si tratta di un’attitudine
all’innovazione che deve trovare terreno fertile
anche attraverso la ricerca scientifica e standard
di rigenerazione del suolo adatti ai territori
italiani e non calati dall’alto. Se il comparto ortofrutticolo
italiano sarà messo nelle condizioni di
guardare al futuro, con il sostegno
del sistema della distribuzione,
potremo creare un nuovo modello
agricolo di successo”. •••
Un momento del panel
“Consumi di ortofrutta: i
driver che muovono
il cambiamento”
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 33
SPECIALE MACFRUT MARKETING & CONSUMI
Non solo
prezzi
Uniparma e Ortofrutta Italia
hanno avviato un piano
di comunicazione che,
partendo dagli scaffali della Gdo,
vuole incidere sulle abitudini
battendo non sul prezzo,
ma sul valore nutrizionale
dei prodotti freschi
di Silvia Bellini*
I
benefici del consumo di frutta e verdura sulla
salute sono noti e confermati da innumerevoli
studi scientifici. L’autorevole Global
Burden of Disease ha stimato che le diete a
basso contenuto di frutta e verdura sono tra i
principali fattori di rischio alimentare, responsabili,
rispettivamente, di circa 172.000 e 118.000
morti considerando l’area dei 28 Paesi UE (GBD
Tool 2017). Nonostante queste evidenze, i consumi
sono ancora lontani dai livelli auspicati dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità e i dati di vendita
del settore sono in continua contrazione.
Come si spiega questo fenomeno? Semplice: non
sempre le persone “fanno” quello che “dicono”. Se
a parole tutti riconoscono i benefici della frutta e
verdura, nei fatti, pochi sono coloro che consumano
le 5 porzioni raccomandate dal ministero della
Salute. Questo lo si deve alla natura del comportamento
umano, affetto da un gap fisiologico tra “intenzioni”
e “azioni”, che si amplifica ulteriormente
nel campo alimentare, dove le scelte sono influenzate
da elementi emotivi, scarsamente governabili
dalla razionalità.
Quante volte ci è capitato di cedere alla tentazione
di fronte a cibi indulgenti, per poi pentircene poco
dopo? Come mai non riusciamo a resistere alla tentazione?
Anche qui la risposta è semplice: perché
l’emotività prende il sopravvento nel caso di scelte
che ci danno una gratificazione immediata. La forza
di volontà per definizione non è inesauribile e
quando siamo di fronte al cibo il desiderio non è
facilmente arginabile, soprattutto se ci viene proposto
nei momenti e nei luoghi in cui siamo più
“condizionabili”.
I punti vendita sono tra questi: non vi è dubbio che
molte scelte alimentari avvengono quando faccia-
34 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
mo la spesa e che, quindi, le modalità attraverso le
quali i prodotti ci vengono presentati, proposti e
offerti, influenzano le nostre decisioni. Ecco allora
che la grande distribuzione, canale di acquisto
preferito dalle famiglie italiane anche per quanto
riguarda l’ortofrutta (l’82% degli acquisti secondo i
dati NielsenIQ) diventa il contesto ideale per ospitare
iniziative a sostegno dei consumi di ortofrutta.
Il panel sul Marketing nutrizionale al Macfrut
(da sx) Marco Ciofo (Confagricoltura), Massimiliano Del Core
(presidente Organismo Interprofessionale Ortofrutta Italia),
Silvia Bellini (Dipartimento Scienze Economiche e Aziendali
Uniparma) e Elisabetta Pellegrini (responsabile Commerciale
IV e V Gamma, Coop Italia)
Le fasi del progetto
Sono queste le riflessioni che hanno portato l’Università
di Parma e Ortofrutta Italia ad unire le
proprie competenze per sviluppare un progetto
concreto di sperimentazione con il coinvolgimento
attivo della distribuzione. La proposta, già presentata
al ministero dell’Agricoltura e della Sovranità
alimentare e forestale, ambisce ad essere qualcosa
di più di una “semplice” iniziativa promozionale.
L’obiettivo, infatti, non è avere risultati di breve periodo,
bensì intervenire sull’architettura del reparto
e della comunicazione al fine di modificare in
maniera graduale, ma permanente, le abitudini di
consumo delle persone, salvaguardando, nel contempo,
il valore della filiera.
Non sarà quindi la leva del prezzo al centro dell’iniziativa,
bensì la comunicazione proposta in
modalità innovativa e, naturalmente, il prodotto,
protagonista indiscusso del progetto. Nella fase
di sperimentazione, è previsto il coinvolgimento
di un’insegna che metterà a disposizione 2 punti
vendita gemelli in 3 aree territoriali - nord, centro
e sud - per testare 6 diversi strumenti di marketing,
dalla comunicazione in chiave di “nudging” a
touch point fisici fino ad arrivare a touch point digitali.
I risultati di questa prima fase saranno fondamentali
per individuare gli strumenti e le modalità
più efficaci, da replicare su tutto il territorio
nazionale, con il coinvolgimento di altre insegne,
e, ci auguriamo, con il sostegno di altri partner
della filiera.
Promuovere i consumi di ortofrutta rientra negli
interessi degli operatori della filiera agroalimentare,
ma anche dello Stato, per la riduzione delle spese
sanitarie, e certamente del cittadino, che ne trae
benefici in termini di salute. Un percorso quindi
win-win-win. Vi aspettiamo a bordo! •••
* Docente di Marketing all’Università di Parma
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 35
SPECIALE MACFRUT LE NUOVE IG
Le regole
del gioco
Il nuovo regolamento
per le indicazioni geografiche
amplia le forme di protezione,
definisce le tempistiche
di approvazione, rafforza
i poteri dei consorzi
e introduce la sostenibilità
di Giulia Milani
I
l 13 maggio 2024 è entrato in vigore il regolamento
(UE) 2024/1143 relativo ai prodotti
ad Indicazione geografica (Ig) dei vini, delle
bevande spiritose e dei prodotti agricoli,
nonché alle specialità tradizionali garantite
e alle indicazioni facoltative di qualità per i
prodotti agricoli, come i “prodotti di montagna”.
Il regolamento armonizza le procedure di registrazione
e gestione delle Ig, ne rafforza la protezione,
aumenta i poteri dei consorzi e introduce
impegni di sostenibilità. Per quanto riguarda
le disposizioni relative alle denominazioni del
vino, sono state confermate e armonizzate con
quelle dei prodotti agroalimentari e delle bevande
spiritose, fermo restando che l’etichettatura
ed i controlli rimangono disciplinati nel
regolamento 1308/2013 (OCM).
Sostenibilità
È previsto che vengano concordate pratiche
sostenibili che, recita il regolamento, “mirano
ad applicare norme di sostenibilità più rigorose
di quelle prescritte dal diritto dell’Unione o
nazionale in termini di sostenibilità, ambientale,
sociale o economica o di benessere degli
animali” e vengono stabiliti i relativi obiettivi
(sociali, ambientali o economici) a cui devono
contribuire. In particolare, gli obiettivi sono relativi
alla mitigazione dei cambiamenti climatici,
alla transizione verso un’economia circolare,
alla protezione e ripristino della biodiversità e
degli ecosistemi, al benessere degli animali, al
reddito equo per i produttori, al mantenimento
dell’occupazione nel settore agricolo, sostenendo
i giovani produttori, e al miglioramento delle
condizioni di lavoro e di sicurezza. Tuttavia,
qualora venga deciso che le pratiche sostenibili
diventino obbligatorie per tutti i produttori, tali
pratiche vengono incluse nel disciplinare.
Procedura di registrazione e modifica
La richiesta di riconoscimento di una nuova de-
36 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
nominazione prevede una prima fase nazionale
e una seconda fase a livello di Unione. Nel regolamento,
sono fissate le tempistiche per ogni
fase, sia a livello nazionale che unionale, compresa
la procedura di opposizione. Inoltre, rimane
alla Commissione UE la responsabilità di valutare
e decidere in merito al riconoscimento di
una denominazione; mentre all’EUIPO, l’agenzia
europea per la proprietà intellettuale, viene attribuito
il compito di gestire e tenere aggiornato
il registro delle indicazioni geografiche, istituito
dalla Commissione stessa.
Le modifiche dei disciplinari di produzione
sono classificate in due categorie: quelle ordinarie
sono trattate a livello nazionale, con riduzione
delle tempistiche e snellimento delle
procedure, le altre sono di competenza della
Commissione europea.
Gruppi di produttori
Nel regolamento sono istituiti i Gruppi di produttori,
il cui riconoscimento avviene tramite
un sistema definito dai singoli Stati membri.
Ai Gruppi di produttori vengono attribuiti poteri
di tutela, valorizzazione e promozione dei
prodotti Ig, in Italia già svolti dai consorzi, oltreché
le possibilità di concordare pratiche sostenibili.
Ad essi vengono attribuiti, oltre a tali
compiti, ulteriori poteri. In particolare, come si
g LA DOP ECONOMY ITALIANA VALE 20 MILIARDI
L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di
prodotti agroalimentari a indicazione geografica riconosciuti
dall’Unione europea con ben 326 prodotti
Dop, Igp, Stg e 529 vini Docg, Doc e Igt.
Nel 2022, la Dop Economy italiana ha raggiunto il valore
di 20 miliardi (fonte: XXI Rapporto ISMEA - Qualivita
2023). Il sistema delle indicazioni geografiche dell’UE,
infatti, favorisce il sistema produttivo e l’economia del
territorio, tutela l’ambiente, perché il legame indissolubile
con il territorio di origine esige la salvaguardia
degli ecosistemi e della biodiversità e sostiene la coesione
sociale dell’intera comunità. Inoltre, le Indicazioni
geografiche costituiscono un diritto di proprietà
intellettuale creando un diritto collettivo per tutti i
produttori della zona geografica.
I regimi di qualità (Dop, Igp e Stg) sono schemi volti a
garantire l’autenticità e la qualità legata ad un determinato
territorio. Le indicazioni geografiche identificano
prodotti con caratteristiche o notorietà derivanti
dall’interazione fra territorio, clima e fattori umani che
si ritrovano nelle caratteristiche organolettiche del
prodotto stesso e si rispecchiano nelle regole del disciplinare
di produzione.
Il panel sulle IG al Macfrut di Rimini
(da sx) Gerardo Diana (Consorzio
Arancia Rossa di Sicilia IGP), Giulia
Milani (Confagricoltura); Giorgio
Salimbeni (Consorzio di Tutela
Clementine di Calabria IGP); e
Giancarlo Minguzzi (Consorzio di
Tutela della Pesca e Nettarina di
Romagna IGP).
legge nel regolamento
di poter “richiedere
norme vincolanti per
la regolazione dell’offerta
di prodotti designati
da un’indicazione
geografica a norma
dell’articolo 166 bis del
regolamento (UE) n.
1308/2013, anche per
un periodo massimo di
sei anni”, ossia la possibilità
di adeguare i volumi di prodotto Ig in base
alla domanda, e di “stabilire clausole standard
di ripartizione del valore che possono essere utilizzate
a norma dell’articolo 172 bis del regolamento
(UE) n. 1308/2013”. In pratica, viene
concessa la possibilità di convenire clausole di
ripartizione del valore del prodotto, comprendenti
utili e perdite di mercato, con gli attori
della catena produttiva. Inoltre, i Gruppi di produttori
riconosciuti sono gli unici a poter concordare
per iscritto l’uso della denominazione
protetta Ig nella denominazione di un alimento
in cui il prodotto IG è usato come ingrediente.
Maggiore protezione
Molto positivo è il rafforzamento della tutela
dei prodotti ad Indicazione Geografica, soprattutto
nel web, attraverso l’estensione della
protezione delle denominazioni Ig ai nomi di
dominio internet. Viene, inoltre, estesa alle interfacce
online e alle piattaforme e-commerce
la tutela di qualsiasi uso commerciale diretto
o indiretto della denominazione per prodotti
non oggetto di registrazione; qualsiasi usurpazione,
imitazione o evocazione; qualsiasi indicazione
falsa o ingannevole relativa alla provenienza,
origine, natura o qualità essenziali del
prodotto, nonché all’impiego, per il confezionamento,
di recipienti che possano indurre in
errore sulla sua origine.
•••
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 37
SPECIALE MACFRUT NUOVE VARIETÀ
Un cuore
rosso
Sui suoi terreni a Latina,
Stefano Boschetto ha deciso
di investire su una varietà
poco diffusa in Italia,
quella del kiwi rosso.
“Un frutto con le proprietà
del verde, ma con un sapore
simile a quello di un frutto
tropicale”
di Paola Castello
A
l Macfrut di Rimini, tra le aziende associate
a Confagricoltura, era presente
anche quella di Stefano Maria Boschetto,
imprenditore che ha deciso
di investire su una coltura poco diffusa
in Italia. Quella del kiwi rosso.
L’azienda di Boschetto, che si trova a Pontinia,
in provincia di Latina, oltre a produrre ortaggi e
frutta, ha deciso infatti di ampliare la sua offerta,
coltivando anche questa particolare varietà. Vicepresidente
di Confagricoltura Latina, Boschetto
ci racconta come l’agricoltura sia una lunga tradizione
per la sua famiglia. “Prima di me hanno
cominciato mio nonno e mio padre, i quali,
originari del Veneto, si sono trasferiti nell’Agro
Pontino negli anni ‘50. Anch’io sono quindi in
questo settore da sempre, in maniera più diretta
con la mia azienda dal 2010”. La provincia di Latina,
zona di riferimento per le produzioni ortofrutticole,
presenta circa 12 mila ettari coltivati a
kiwi per un fatturato che supera i 500 milioni di
euro. Si parla di grandi numeri, sia dal punto di
vista delle quantità, sia da quello del fatturato. In
particolare, in questa zona si coltivano ortaggi a
pieno campo e in serra e kiwi; non manca inoltre
la produzione di latte da allevamenti bufalini.
“L’azienda di mio padre si occupava di allevamenti
- racconta Stefano -. Nei primi anni 2000
abbiamo deciso di diversificare dedicandoci alla
produzione convenzionale integrata di ortaggi a
campo aperto per l’industria e il mercato. Ci siamo
concentrati in particolare su sedano, zucchine,
verze, porro, radicchio, asparago e cocomero.
Successivamente abbiamo aggiunto la produzione
di kiwi e le serre, dove coltiviamo sfalciati e
insalate, spinaci e bieta per la quarta gamma”.
La sostenibilità ambientale ed economica dei processi
produttivi è la cifra distintiva di questa realtà
imprenditoriale, avviata vent’anni fa con due trattori
e poca terra. “Oggi le nostre attività - sottolinea
con orgoglio - si sviluppano su una superficie
38 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
di circa 70 ettari”. Le buone pratiche agricole adottate,
come la rotazione triennale sistematica delle
colture o l’utilizzo di quelle a sovescio, contribuiscono
in modo sostenibile alla fertilità del terreno
e alla vitalità dell’ecosistema. L’azienda si è inoltre
dotata da tempo di un impianto fotovoltaico.
Latina è sempre stata la zona di riferimento per
la produzione di kiwi in Italia e in Europa con
un marchio Igp consolidato. Ed è per questo
che l’azienda di Boschetto ha pensato di accompagnare
alla produzione di quello tradizionale,
quella del kiwi rosso, in modo da variare l’offerta
e in particolare, quella rivolta all’estero. “Si tratta
di un frutto - precisa Stefano - che mantiene le
proprietà organolettiche del kiwi verde, ma allo
stesso tempo è più gustoso e dolce con un sapore
simile a quello di un frutto tropicale. La pianta
però ha delle caratteristiche che la rendono tendenzialmente
più debole rispetto al kiwi verde,
per cui va coltivata in serra e in coltura protetta
e richiede una gestione agronomica ancora più
attenta e impegnativa”.
Relativamente alle criticità che si riscontrano nel
comparto ortofrutticolo, come rimarca Stefano,
sono evidenti quelle legate al costante aumento
dei prezzi delle materie prime e dei mezzi tecnici,
registrate negli ultimi anni, a causa del Covid,
delle guerre e dell’inflazione generale. A fronte
di questi aumenti, non c’è stato un corrispondente
incremento dei prezzi di vendita e questo ha
fortemente penalizzato le imprese. Boschetto ci
racconta come un altro tema importante sia quello
della mancanza di manodopera, sia di quella
di più alto profilo, più qualificata, sia di quella
più generica. Anche i decreti flussi sono stati sottodimensionati
per l’area geografica in cui opera
l’azienda.
A destra Stefano Boschetto insieme
al padre Lino
I titolari stanno
cercando di far
fronte a tutto questo,
migliorando
ulteriormente i
processi produttivi,
grazie anche
all’innovazione
tecnologica, utilizzando
macchinari
all’avanguardia
che possano
ulteriormente
efficientare il lavoro.
Se si parla
di criticità, non si
può non fare riferimento al cambiamento
climatico, un altro dei
problemi fondamentali che le imprese
agricole si trovano a dover affrontare oggi.
Temperature troppo alte, alluvioni, siccità, grandinate,
eventi ventosi troppo forti, gelate tardive,
sono ormai fenomeni all’ordine del giorno. Le
ultime annate sono state fortemente condizionate
dagli effetti del clima che ha reso sempre più
complicata la produzione di ortaggi e frutta, in
quantità e in qualità, soprattutto in campo aperto.
Se da un lato si cerca di proteggere le colture
con coperture o coltivando in serra, anche
in considerazione del fatto che il sistema delle
assicurazioni è sempre meno efficace, dall’altro
un fondamentale aiuto può venire dalla ricerca e
dalla scienza applicate all’agricoltura.
Tecnologie e biotecnologie consentono, infatti,
di migliorare il materiale genetico delle diverse
varietà, producendone di più resilienti agli agenti
atmosferici, agli stress legati alle alte temperature
o alla carenza idrica e alle fitopatie. Quanto
alle OP, Boschetto, forte anche della sua esperienza
all’interno di un’organizzazione come
Confagricoltura, ne riconosce un ruolo significativo.
“Le Organizzazioni di Produttori costituiscono
un tramite importante per mettere insieme
le peculiarità delle nostre produzioni, in modo
da creare una massa critica che possa affrontare
le richieste e le sfide dei mercati a livello globale
e i cambiamenti che sono avvenuti nell’ortofrutta
negli ultimi anni”. Proprio in qualità di associato,
nonché di rappresentante di Confagricoltura Latina,
Stefano rileva la costante necessità da parte
delle aziende, non tanto di piccole sovvenzioni
dall’Europa o dallo Stato, ma di una vera politica
agraria che abbia una visione programmatica a
lungo termine e risponda alle difficoltà che gli
agricoltori italiani vivono, per essere competitivi
e garantire produzioni qualitativamente eccellenti,
a prezzi contenuti per i consumatori. •••
I terreni della famiglia
Boschettoa Latina
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 39
SPECIALE FOOD & SCIENCE IL FESTIVAL
Cibo
per la mente
Anche quest’anno Mantova
ha accolto più di 160 ospiti
tra scienziati, esperti
di settore, esponenti
delle istituzioni e divulgatori
di Nicola Artoni
C
on più di 140 appuntamenti seguitissimi
e diversi sold-out si è chiuso pochi
giorni fa il Food&Science Festival
2024, l’appuntamento promosso da
Confagricoltura Mantova, ideato da
FRAME-Divagazioni scientifiche e organizzato
da Mantova Agricola, ormai immancabile
nell’agenda delle manifestazioni di maggior
rilievo. Arrivato all’ottava edizione, il Festival
contribuisce a indirizzare e sviluppare il dibattito
nazionale attorno al settore primario e al
suo legame con scienza, ricerca e innovazione,
- l’ultima, su tutti i giornali, quella del trapianto
di un riso geneticamente modificato con le
TEA, le nuove tecniche di editing genomico, di
cui al Festival si è sempre discusso e si continua
a parlare ancora durante alcuni degli eventi
di oggi - promuovendo un dialogo costruttivo,
scientificamente accurato e inclusivo attorno ai
temi di maggior rilievo e attualità.
Un impegno portato avanti con determinazione
e costanza, come spiega il presidente di Confagricoltura
Mantova Alberto Cortesi. “Il Festival
continua a promuovere e continuerà a farlo, un
dialogo aperto e inclusivo - ha detto - anche su
posizioni divergenti e idee distanti dalle nostre,
che è insieme la nostra cifra distintiva e la chiave
di un successo che cresce anno dopo anno”.
In un momento di incertezza geopolitica in cui
40 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
emergono nuovi player a cui rispondere, come
il Brasile e la Cina, per Cortesi, attraverso il
Food&Science Festival “facciamo la nostra parte
per indirizzare l’agenda di settore. Lo abbiamo
fatto con le TEA, accendendo le luci del dibattito
politico sulla necessità della ricerca in questo
settore e ne festeggiamo quest’anno i risultati: è
un’attestazione importante del lavoro che stiamo
facendo e che ha sottolineato anche l’assessore
Beduschi dal palco del Teatro Bibiena”.
Anche quest’anno Mantova ha accolto più di
160 ospiti tra scienziati, esperti di settore, esponenti
delle istituzioni, divulgatori e professionisti
nazionali e internazionali che hanno incontrato
il pubblico della città e quello arrivato per
seguire gli eventi, condividendo visioni plurali,
esperienza e conoscenze, in un clima sempre festoso
e coinvolgente. “Il Food&Science Festival
si è confermato ancora una volta un evento di
altissimo valore, capace di attrarre un pubblico
vasto e di ogni età, dai professionisti del settore
agli appassionati di scienza e agricoltura, fino ai
più giovani e agli studenti - ha dichiarato Mattia
Palazzi, sindaco di Mantova -. Un ringraziamento
speciale va a tutti i partecipanti, agli organizzatori,
ai volontari e ai cittadini di Mantova,
che hanno reso possibile questo straordinario
g GIANSANTI E BARRILE A MANTOVA PER PRESENTARE MEDITERRANEA
È stata presentata al
Food&Science Festival di
Mantova da Massimiliano
Giansanti e Annamaria
Barrile, rispettivamente
presidente nazionale e direttore generale di Confagricoltura,
Mediterranea, l’associazione creata da Unione Italiana Food e
Confagricoltura che mira a promuovere la Dieta mediterranea e
la sua unicità. Nata dall’esigenza di un nuovo modello agricolo
capace di coinvolgere le industrie che credono nell’eccellenza
dell’agricoltura italiana, Mediterranea intende rendere l’industria
agroalimentare più competitiva e sostenibile, promuovendo una
transizione ecologica ed energetica e sfruttando digitalizzazione
e tecnologia. Obiettivo finale è un modello che, dallo studio
approfondito delle filiere, crei un reale vantaggio per il settore
primario, sia in termini di riduzione dei rischi sia di resilienza del
raccolto. Una corsa all’eccellenza che, auspicano, possa estendersi
anche ad altri settori del made in Italy, la moda ad esempio, in
un intreccio di competenze e produttività.
momento. La nostra città si è confermata centro
nevralgico del dialogo tra agricoltura, cibo
e scienza e ha dimostrato, ancora una volta, di
saper accogliere e promuovere
iniziative di grande respiro culturale
e scientifico, contribuen-
Il direttore generale Confagri
Annamaria Barrile
a Mantova per il festival
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 41
SPECIALE FOOD & SCIENCE IL FESTIVAL
La consegna del Premio “Agricoltura do a costruire un futuro
Mantovana” a Deborah Piovan, più innovativo e sostenibile”.
presidente della FNP Proteoleginose di
Confagricoltura e divulgatrice scientifica
Un pubblico interessato
e attento, che ha seguito
il Festival anche sui social: nei giorni del Festival
e nel mese precedente la copertura su Facebook
e Instagram ha raggiunto oltre 1 milione e 200
mila utenti complessivi, vedendo Instagram sfiorare
la quota di 900 mila impression, con una
crescita costante delle interazioni e dei follower,
mentre X e TikTok hanno registrato, rispettivamente,
circa 10 mila e 15 mila visualizzazioni.
Gli intrecci del Food&Science Festival, tema di
questa edizione, hanno permesso di stabilire
collegamenti e intessere legami tra temi tanto
g HUBFARM, SVOLTA DIGITALE E NUOVE TECNOLOGIE
Oltre al trattore c’è di più! Quadrupedi robotici, droni
e intelligenza artificiale giocheranno un ruolo cruciale
al fianco degli agricoltori. Due ricercatori, Marco
Sozzi e Angelo Bratta, rispettivamente dell’Università
di Padova e dell’Istituto Italiano di Tecnologia,
hanno raccontato a Mantova le potenzialità della
collaborazione uomo-macchina, per tracciare un
futuro alimentare sicuro e sostenibile. Monitoraggio
delle colture, potatura e raccolta automatizzate
permetteranno di ottimizzare la resa di produzione,
minimizzando l’utilizzo di risorse e tutelando la
sicurezza dei lavoratori. Ne è un esempio Vinum, un
progetto innovativo per la potatura automatica dei
vigneti. Infine, pensato per accompagnare nel processo
di digitalizzazione, Fabio Isaia, Esperto di Precision
and Digital Agriculture, ha presentato il progetto
di Confagricoltura Hubfarm, una piattaforma
digitale nata per facilitare le imprese agricole nella
transizione tecnologica, digitale ed ecologica.
42 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
diversi quanto connessi, tutti analizzati
attraverso le lenti della scienza,
della sostenibilità, della produzione
e del consumo alimentare: tra i
molti, ne hanno parlato le due ospiti
internazionali di questa edizione,
la columnist del “Washington Post”
Tamar Haspel e l’executive manager
dell’EU SAGE network (il network
europeo degli scienziati che lavorano
sul genome editing) Oana Dima,
le ricercatrici Silvia Massa e Roberta
Paradiso, insieme sul tema della coltivazione
di piante in orbita, Roberta
Sonnino, docente dell’Università
del Surrey, interpellata su possibili
sistemi alimentari sostenibili alternativi,
Michele Antonio Fino, docente
dell’Università di Scienze Gastronomiche
di Pollenzo sulle fake news
che circondano il vino e il mercato
vinicolo, Vittoria Brambilla botanica
all’Università degli Studi di Milano, a
capo del team che ha ottenuto l’autorizzazione
al trapianto della nuova
varietà di riso ottenuto con le TEA,
il Ris8imo, il direttore del dipartimento
di nutrizione per la salute e lo sviluppo
dell’OMS Francesco Branca e il Premio Nobel
per la Pace per le ricerche condotte sul cambiamento
climatico Riccardo Valentini, protagonisti
di incontri che hanno catturato l’attenzione di
tutti i partecipanti. Il Food&Science Festival dà
appuntamento a tutto il suo pubblico a maggio
2025, con la nona edizione. •••
Il presidente Anga, Giovanni Gioia, con la delegazione dei Giovani di Confagri
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 43
CLIMA LA NUOVA SOSTENIBILITÀ
Voce del verbo
“rigenerare”
Dare nuova vita agli
agroecosistemi degradati,
restituendo la capacità
di produrre diffusamente
alimenti sani
di Dario Giardi
T
ra le molte “agricolture del cambiamento”,
la rigenerativa è sempre più al centro
del dibattito perché propone, non
solo, di cambiare alcune parti del nostro
modello di sviluppo, ma anche chiede
di elaborare un nuovo approccio capace
di superare il vecchio concetto di sostenibilità e
di rigenerare gli agroecosistemi degradati, restituendo
loro la capacità di produrre diffusamente
alimenti sani. Lo sviluppo sostenibile è sempre
stato ancorato, fin dai suoi primi vagiti, all’idea
di garantire uno sviluppo che consentisse alla
generazione presente di soddisfare i propri bisogni
senza compromettere la possibilità per quelle
future di soddisfare i propri. Un percorso che
potrebbe essere tradotto concretamente nell’im-
g ARCORIA: CATANIA È NELLA MORSA DELLA SICCITÀ
Il presidente dell’Unione di Catania,
Giosuè Arcoria (in foto) ha
scritto al prefetto, Maria Carmela
Librizzi, per richiamare l’attenzione
sulla reale e drammatica
situazione che il comparto
agricolo etneo sta attraversando
con danni irreparabili alle
produzioni e ripercussioni economiche devastanti per
le aziende. Nella lettera, esprimendo profonda preoccupazione,
Arcoria ha evidenziato che l’intero territorio regionale
è gravemente colpito da una prolungata siccità
che ha compromesso le coltivazioni, il comparto zootecnico
e le produzioni agrumicole invernali. La mancanza
di precipitazioni ha reso impossibile la produzione di
foraggio aumentando, così, i costi per le aziende zootecniche.
“La Regione Siciliana - ha spiegato Giosuè Arcoria
- ha richiesto lo stato di calamità per siccità, evidenziando
la gravità della situazione che coinvolge l’intero territorio
regionale, ma rimaniamo in attesa di approvazione
da parte del governo nazionale. Occorre essere uniti nella
richiesta di massima urgenza”. Il Masaf ha inserito nel
decreto legge Agricoltura un emendamento a sostegno
dei settori agricolo e zootecnico dell’Isola.
44 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
g IN VENETO BOMBE D’ACQUA SUI SEMINATIVI
Bombe d’acqua e allagamenti hanno preso di mira
i seminativi in Veneto. Abbondanti piogge, concentrate
in pochissime ore, hanno sommerso parecchi
appezzamenti nell’Alto Polesine e nel Basso Padovano
causando problemi soprattutto al mais e alla soia
appena seminati. Preoccupazione anche nella pianura
veronese, con alcuni torrenti dell’Est Veronese che
sono esondati. Nel Veneziano pioggia e freddo stanno
rallentando e complicando le fasi di semina delle più
importanti coltivazioni. “Nell’Alto Polesine sono già stati
riseminati parecchi ettari - ha dichiarato Chiara Dossi,
presidente della sezione cereali alimentari di Confagricoltura
Veneto - anche a causa delle grandinate di un
paio di settimane fa, e pure quello appena seminato è
a rischio. Anche nel Basso Padovano molti campi sono
andati sott’acqua, con il rischio di asfissia delle piante”.
“La situazione è particolarmente critica a Montagnana,
Merlara, Borgo Veneto e Casale, dato che sono caduti
200 millimetri di pioggia, con terreni saturi d’acqua
o allagati”, ha spiegato Giuliano Bonfante, presidente
della sezione seminativi dell’Unione di Padova.
g ALLUVIONI, A PIACENZA SI TEME PER LA STAGIONE DEL POMODORI
In pieno maggio le colture del Piacentino sono state invase dall’acqua.
La situazione è particolarmente grave nella Bassa Piacentina.
“Un vero disastro”, hanno commentato i due agricoltori Andrea
Boselli e Giuseppe Merli, raccontando cosa è successo nei loro
campi a Caorso e Muradolo. Agghiacciante anche lo stato a San
Pietro in Cerro e Chiavenna Landi. Non va meglio a Isola Serafini,
come documentato da Leonardo Zangrandi (”In due mesi e mezzo
è scesa l’acqua che scende in un anno”). Sorvegliato speciale il
fiume Arda, con campi impregnati e canali pieni allo sfioro. Anche
in collina non mancano i problemi. Confagricoltura Piacenza ha
espresso preoccupazione, in particolar modo, per la coltura ad
alto investimento del pomodoro da industria che registrerà mancati
trapianti, ritardi nella programmazione e probabili danni su
quanto già in campo. “Un danno moltiplicato anche dal fatto che
il continuo susseguirsi di eventi calamitosi inevitabilmente fa lievitare
i costi delle assicurazioni per le diverse colture”, commenta
l’associazione invitando i soci che lo ritengano opportuno ad attivare
presso gli uffici la domanda sul fondo Agricat entro 10 giorni
dall’evento calamitoso.
pegno a produrre di più (data la popolazione
attesa in rapida crescita) facendolo meglio e con
meno risorse.
Per quanto si possa abbracciare tale paradigma
di sviluppo, è chiaro che qualsiasi azione in tale
direzione, implichi necessariamente un depauperamento
del capitale naturale, seppur minimo,
circoscritto e limitato il più possibile. In sostanza,
anche se sostenibili, a lungo termine, il nostro
vivere determinerà comunque un segno “meno”
e una certa responsabilità verso il Pianeta e le
sue risorse. Con l’agricoltura rigenerativa si fa un
enorme passo avanti. Fin da quando i ricercatori
Gabel e Ho-Ping utilizzarono per primi tale
espressione, nel lontano 1979, si volle indicare la
strada per una svolta al sistema agro-alimentare,
qualcosa che potesse andare oltre al concetto di
sostenibilità.
Ma cos’è, quindi, l’agricoltura rigenerativa? Potremmo
sintetizzare il concetto così: approccio
sistemico basato su principi e pratiche necessarie
per ripristinare le risorse e aiutare gli agricoltori
a gestirne la complessità. L’agricoltura rigenerativa
non è per definizione statica come potrebbe
apparire la sostenibilità tradizionale, ma piuttosto
è un insieme di tecniche che si evolve nel
tempo perché incoraggia prima di tutto l’innovazione
continua e che, grazie alla capacità di
auto-rinnovamento e di resilienza, contribuisce
alla salute del suolo, aumentando l’immagazzinamento
idrico, migliorando la biodiversità.
Non si vuole, insomma, solo mitigare l’impatto
delle nostre attività riducendone le esternalità negative,
ma piuttosto trasformare il segno “meno”
in “più”, superando il concetto di impatto ambientale
e/o sociale ridotto per promuovere un
impatto addirittura positivo. L’intenzione non è
limitare, ma migliorare. Tutto ciò per raggiungere
gli obiettivi di miglioramento della salute del
terreno, della qualità degli alimenti prodotti, del
reddito aziendale attraverso la cura sistematica
del suolo, l’aumento dell’agrobiodiversità e della
biodiversità in genere, l’integrazione della coltivazione
con l’allevamento e l’ottimizzare dei loro
rapporti nel tempo e nello spazio.
I termini tipici della sostenibilità, come “riduzione”
e “mantenimento”, sono sostituiti da
“miglioramento”, “integrazione”, “aumento” e
“ottimizzazione”. Le parole, strumenti di comunicazione
potenti e incisivi, rivestono un ruolo
fondamentale nella nostra vita quotidiana e per
il nostro futuro. Sono in grado di creare emozioni,
influenzare le persone e trasmettere messaggi
profondi. È necessario riflettere sull’importanza
delle parole perché possono essere strumenti di
unione e comprensione e perché possono aprire
porte, costruire ponti e favorire la connessione
autentica con gli altri. In un mondo che sarà
sempre più complesso ed egoista, comprendere
le parole vuol dire introdurre le politiche più
giuste per condividere e guardare al futuro con
serenità e ottimismo.
•••
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 45
AGRIBUSINESS CAPITALI CORAGGIOSI
Finanza
in campo
Costruire partnership
con investitori vuol dire
non solo acquisire nuovi
capitali, ma anche know-how,
competenze e network
internazionale
di Stefano Baldi* e Carlo Alberto Baccalini**
I
l Sud Europa, Italia compresa, è oggi la
nuova Mecca per gli investitori finanziari
interessati al settore primario in virtù delle
possibilità di investire in impianti ortofrutticoli
avanzati grazie all’unicità delle
condizioni pedoclimatiche e del moderato
rischio di business. Quella che segue è un’analisi
delle opportunità a cui questi soggetti guardano,
a cura della CBRE, operatore professionale
europeo in grado di generare opportunità di incontro
tra investitori e imprese.
Il settore agricolo, come altri investimenti
nell’economia reale, rispetto agli investimenti
finanziari, potenzialmente è in grado di garantire
rendimenti stabili, minore volatilità, limitata
correlazione con gli altri asset e può rappresentare
uno strumento di hedge dal rischio inflattivo.
Motivi questi che, nel corso degli ultimi
quindici anni, hanno spinto molti investitori
istituzionali ad allocare una quota sempre maggiore
del portafoglio gestito nel settore primario
in Paesi come Australia, Stati Uniti, Brasile,
Argentina, ma non solo.
Già da qualche tempo, infatti, alcuni gestori di
fondi hanno cominciato a guardare con maggiore
interesse anche ai Paesi dell’Europa meridionale
(Portogallo, Spagna, Italia), dove alcuni modelli
produttivi sono in grado di garantire rendimenti
remunerativi su investimenti di lungo periodo. Il
mercato spagnolo e in parte quello portoghese,
da questo punto di vista, sono tendenzialmente
più predisposti. In questi Paesi grandi gruppi
agricoli e fondi di investimento guidano alcune
delle realtà produttive frutticole più estese e
avanzate al mondo (oliveti e mandorleti intensivi
e super-intensivi in primis). Dal 2021 al 2023 i
volumi di investimento istituzionali in Iberia sono
passati da 0,8 a oltre 2 miliardi di euro, con oltre
la metà degli investimenti compresi nella forbice
10-50 milioni di euro.
D’altra parte, non mancano le opportunità anche
nel mercato italiano che può vantare caratteristiche
uniche non riscontrabili in altri Paesi. In
Italia, seppure in un contesto di limitatezza delle
estensioni in temini di ettari, esistono ancora aree
agricole non pienamente valorizzate dal punto di
vista agronomico o dal punto di vista della reputazione
dei prodotti; in particolare, alcuni territori
del centro-sud Italia presentano condizioni pedoclimatiche
ottimali e che, con adeguati investimenti,
potrebbero generare produzioni di qualità
e rendimenti remunerativi. Inoltre, la tradizione
orticola e frutticola del nostro Paese negli anni ha
46 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
Fonte: CBRE su dati Valoral Advisors
generato imprese e centri produttivi di eccellenza
riconosciuti a livello globale. Spesso, tuttavia, gli
imprenditori non riescono a realizzare appieno i
progetti di crescita auspicati e a rispondere con
rapidità alle tante sfide che si trovano ad affrontare
ogni giorno. Per questo, è interessante costruire
partnership con investitori che non solo
hanno capacità finanziarie importanti, ma sono
in grado, in breve tempo, di apportare knowhow,
competenze e network internazionale.
CBRE Agribusiness, leader globale nell’intermediazione
e valutazione di grandi proprietà agricole
e imprese agroalimentari, nel corso degli ultimi
due anni ha seguito e chiuso tra Iberia e Italia
operazioni per oltre 150 milioni di euro e 10.000
ettari. Gli investitori che dialogano con noi ogni
giorno sono interessati a trovare imprese ed operatori
del settore ortofrutticolo che necessitano
di capitali e/o competenze per crescere o per gestire
delicati passaggi generazionali. Il panorama
degli investitori è molto ampio: si passa da fondi
di private equity interessati a realtà agroalimentari
con importanti potenzialità di crescita a family
office attenti ad investimenti “sostenibili”, sino a
fondi pensione che ricercano partnership stabili
di lunghissimo periodo e attese di rendimento
meno ambiziose.
Da qui in avanti, come si è già visto negli ultimi
20 anni, le sfide dell’agribusiness saranno sempre
più impegnative: cambiamento climatico, crescente
concorrenza internazionale, nuovi player
nei Paesi emergenti, volatilità dei prezzi, maggiore
domanda di sostenibilità, regolamenti europei
più stringenti (es. minor utilizzo di agrofarmaci,
ecc.). Per affrontare queste sfide l’agricoltura italiana
dovrà intervenire prima di tutto con investimenti
in modelli di agricoltura professionale
attraverso un processo di intensivizzazione sostenibile.
In questo caso la strada dell’innovazione
è obbligata; le tecnologie sono disponibili, ma
all’azienda agricola italiana spesso mancano le
risorse economiche. Inoltre, sarà fondamentale
continuare a sostenere e sviluppare i processi di
integrazione orizzontale (aggregazione di imprese
agricole per realizzare economie di scala) e
verticale (nella logica delle filiere agroalimentari).
In quest’ottica, la PAC, il Recovery Plan e la crescente
attenzione da parte del sistema creditizio
rappresentano senz’altro risorse fondamentali
per supportare il settore e finanziare la crescita e
lo sviluppo delle imprese agricole. D’altra parte,
l’iniezione di capitali e know-how da parte di player
interni o esterni al settore potrà sicuramente
generare un’ulteriore spinta allo sviluppo dell’agricoltura
italiana.
•••
* Associate director agribusiness - Capital markets
** Senior analyst agribusiness - Capital markets Fonte: CBRE
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 47
MAPPAMONDO di Jordan Nash
Ue, il 30% dei limoni
non verrà raccolto
T
re agrumi su quattro
consumati in UE
sono spagnoli. I
prezzi sono bassi e quasi
il 30% dei limoni non
verrà raccolto. L’organizzazione
agricola Coag
stima una perdita di 120
milioni di euro. La colpa
di questo spreco va
suddivisa tra l’ingresso
di agrumi extra europei
(Turchia, Egitto, Argentina
e Sud Africa), i fondi di
investimento che alterano
il mercato, la GDO che
chiede prodotto esteticamente
perfetto, l’aumento
dei parassiti e le avversità
climatiche. L’Organizzazione
mondiale degli
agrumi (WCO) è convinta
che la colpa sia dell’aumento
sproporzionato dei
raccolti nell’est del Paese.
Anche l’associazione interprofessionale
spagnola
del Limone e del Pompelmo
ritiene indispensabile
riequilibrare domanda
e offerta riducendo la
superficie coltivata. In Ue
il consumo di limoni nel
periodo ottobre 2023/
marzo 2024 (escluso
quello interno in Spagna e
Italia) è stato di 403.000
tonnellate, di cui ben
302.000 coltivate proprio
nei campi spagnoli.
BANCA MONDIALE: PUNTIAMO SU CIBO PIÙ SOSTENIBILE
La Banca Mondiale propone di riutilizzare i miliardi
spesi dai Paesi ricchi per promuovere prodotti che
abbiamo processi produttivi più rispettosi del clima,
come pollo e ortofrutta. L’istituto internazionale sostiene
sia un modo utile per salvare il Pianeta dai cambiamenti
climatici. La raccomandazione, politicamente delicata,
è uno dei molti suggerimenti della Banca Mondiale per
ridurre l’inquinamento che proviene dai settori agricolo
e alimentare, responsabili di quasi un terzo delle emissioni
globali di gas serra.
I FITOFARMACI, LA TUNISIA E IL TEMA DELLA RECIPROCITÀ
Mentre l’Ue obbligherebbe gli agricoltori a ridurre del
50% l’uso dei fitofarmaci entro il 2030, senza offrire loro
valide alternative sui campi, in Tunisia vengono utilizzate
sostanze cancerogene accusate di essere coinvolte
in patologie come il morbo di Parkinson e la bronchite
cronica. Una di queste è il malathion, riconosciuto
come cancerogeno dall’OMS e vietato in Ue dal 2007,
ma approvato dal ministero dell’Agricoltura tunisino e
utilizzato nelle campagne d’irrorazione aerea. E non è
il solo: simazina, ciproconazolo, fosmet. Anche il Brasile
utilizzerebbe prodotti vietati in Europa.
48 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
Francia, una legge per tutelare
i prezzi all’origine
I
l presidente Macron ha
ricevuto, come promesso
durante la burrascosa
inaugurazione della Mostra
Internazionale dell’Agricoltura
(SIA), le quattro le
unioni agricole, i rappresentanti
della cooperazione e
delle camere dell’agricoltura.
“Dopo il periodo delle
agitazioni sindacali dello
scorso autunno e quest’inverno
i blocchi stradali dei
trattori in tutta la Francia,
è tempo di lavorare con il
Primo Ministro e i ministeri
interessati - dice Arnaud
Rousseau, presidente FN-
SEA -. Sono circa 70 le misure
destinate a semplificare
la vita agli agricoltori e ad
aumentare il loro reddito”.
Alcuni provvedimenti sono
già operativi. Altri interventi,
come la legge sull’uso dei
prodotti fitosanitari, saranno
votati quest’estate. Infine,
entro luglio, sarà adottata
anche la legge EGalim 4,
che prevede di stabilire la
nozione di prezzo minimo di
vendita al di sotto del quale
l’agricoltore venderebbe in
perdita. Il settore attende
con impazienza di vederne
gli effetti nella gestione
quotidiana dell’azienda
agricola. Per il momento le
pratiche burocratiche sono
ancora molto presenti.
IL CLIMA STA RIMPICCIOLENDO I SALMONI DELL’ARTICO
Il cambiamento climatico e la pesca stanno influenzando
le dimensioni dei pesci minacciando l’approvvigionamento
alimentare. Succede con il salmone vicino al
circolo polare artico e con la razza pattinatrice nell’Atlantico.
Secondo una analisi statunitense, è diminuita la
dimensione di quasi tre quarti delle popolazioni di pesci
marini campionati in tutto il mondo tra il 1960 e il 2020.
Capire esattamente perché si restringono nelle acque
più calde è fondamentale per aiutare gli acquacoltori a
scegliere il pesce giusto da allevare.
LONDRA IN CERCA DI BRACCIANTI PER I PROSSIMI ANNI
Il governo UK programma un’estensione dei visti per
lavoratori stagionali fino al 2029, per fornire stabilità e
capacità di pianificazione alle aziende agricole. Questa
decisione è in linea con i significativi investimenti in tecnologia
volti ad automatizzare i processi agricoli. Fino a
50 milioni di sterline sono stati stanziati per lo sviluppo di
centri di confezionamento completamente automatizzati
e sono previste ulteriori iniziative per raccoglitori robotizzati
ai livelli di efficienza dei lavoratori umani, entro i
prossimi tre-cinque anni.
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 49
INIZIATIVE AGRINET
In onda
Il primo giugno, su TV2000,
parte la nuova stagione
del programma
che racconta
l’agricoltura italiana
tra sostenibilità
ed eccellenze
A
l via, il prossimo primo giugno, la
nuova stagione del programma che
esplora l’agricoltura italiana con uno
sguardo attento alle sue eccellenze, al
contesto ambientale e alle sfide delle
politiche agricole europee. In onda
ogni sabato alle 17.30 su TV2000, “Agrinet il futuro
in campo” presenterà 10 storie di imprenditori
innovativi provenienti da varie regioni
italiane. La conduttrice, la giornalista Francesca
Magnoni, afferma: “Abbiamo raccontato le storie
di agricoltori che, con passione e innovazione,
affrontano le sfide della sostenibilità e delle
politiche agricole europee. Sono esempi di pratiche
agricole nuove e sostenibili, che possono
contribuire alla salvaguardia e allo sviluppo del
territorio”. Ogni episodio, di 25 minuti, è strutturato
in modo da offrire una visione completa
delle diverse realtà agricole italiane. Le puntate
prevedono un’alternanza tra reportage dai campi
e la divulgazione di aspetti scientifici legati
alla sostenibilità, con un focus sugli obiettivi
chiave della Politica agricola comune. Questo
approccio consente di approfondire non solo le
tecniche agricole innovative, ma anche le sfide
ambientali, che gli agricoltori devono affrontare
quotidianamente.
La trasmissione si avvale del supporto tecnicoscientifico
di Confagricoltura e dell’Università
IUAV di Venezia, che contribuiscono a fornire
una visione accurata e aggiornata delle pratiche
50 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
agricole sostenibili. La produzione è curata dal
gruppo Icaro di Rimini, in collaborazione con
TV2000 e l’associazione di TV locali Corallo.
“Agrinet il futuro in campo” è co-finanziato dalla
Commissione Europea, che attraverso un apposito
bando, promuove iniziative di informazione
sui temi dell’agricoltura sostenibile. Questo
finanziamento è fondamentale per sostenere la
produzione di contenuti di alta qualità che possano
sensibilizzare il pubblico sulle sfide e le opportunità
dell’agricoltura moderna.
La prima puntata è intitolata “Cambiamenti climatici:
l’alluvione un anno dopo”. La troupe si è
recata in Romagna per incontrare alcuni associati
Confagricoltura, che hanno vissuto l’alluvione.
Alessandro Bacchilega e Martina Farolfi, giovani
agricoltori di Faenza, raccontano i danni subiti a
causa dell’esondazione del fiume Lamone, che
ha impedito loro di accedere ai campi di kiwi e
olive per giorni. A Cesena, vicino al fiume Savio,
Gianluca Zoffoli mostra i gravi problemi al raccolto
di kiwi e racconta i gesti di solidarietà che
hanno sostenuto la ripresa della sua attività. La
puntata include anche interventi di esperti, come
il meteorologo Pierluigi Randi e Federica Rossi,
responsabile della Divisione Agricoltura di Precisione
e Agroambiente della società di ricerca
Ri.Nova, che spiegano come fronteggiare eventi
climatici estremi.
Ogni episodio si conclude con la rubrica “La PAC
vista dai bambini”, curata dalle emittenti regionali
del circuito di TV Corallo, che porta nelle
scuole primarie italiane i temi della sostenibilità,
coinvolgendo i bambini in progetti educativi. La
prima puntata è curata da TV Prato, che presso
la Scuola primaria Ciliani ha ripreso i bambini
impegnati in un progetto sui comportamenti da
adottare per mitigare i cambiamenti climatici.
Il 15 giugno, la puntata “Pianura Padana tra Emilia
e Veneto: la barbabietola da zucchero, una
storia di resistenza” esplora la coltivazione della
barbabietola da zucchero tra Minerbio e Pontelongo.
Nonostante la riduzione del numero di
zuccherifici, l’ultima cooperativa di produttori
bieticoli sopravvissuta continua a raccogliere e
trasformare la barbabietola italiana, garantendo
la sopravvivenza di molti piccoli soci conferitori,
come il giovane Alberto Bonora. La puntata
termina con un servizio curato da Tele Liguria
Sud presso la Scuola Primaria M. Caranza di Varese
Ligure.
Il 22 giugno, la puntata “Costa dei Gelsomini:
Dal mito di Persefone alla generazione delle giovani
imprenditrici” ci porta in Calabria, tra le rovine
di Locri Epizefiri e la splendida Costa dei
Gelsomini. Qui, tre giovani imprenditrici - Ileana
Siciliano, Alberta Nesci e Patrizia Morano - coltivano
bergamotto e altri agrumi, portando avanti
le aziende di famiglia con un approccio innovativo.
La puntata si conclude con un servizio
curato da TeleDehon presso l’Istituto scolastico
comprensivo Jannuzzi-Di Donna di Andria, dove
i bambini esplorano i temi della sostenibilità e
dell’innovazione agricola.
“Agrinet il futuro in campo” promette un viaggio
emozionante attraverso l’Italia agricola, mettendo
in luce le storie di chi lavora con passione e innovazione
per un futuro sostenibile. (et) •••
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 51
PRODUZIONI APICOLTURA
L’Italia si prepara
al peggio
La Vespa orientalis viene
sempre più spesso segnalata
nel Centro-Nord Italia
con indici di diffusione
allarmanti per la sopravvivenza
delle api e, quindi,
per la melicoltura.
Colpa del clima
di Raffaele Cirone
N
el novero degli effetti indesiderati derivanti
dai cambiamenti climatici ci sono
anche le invasioni, più o meno barbariche,
di insaziabili predatori delle api:
si tratta, per la precisione, di calabroni
- alieni o autoctoni, poco cambia - con
una particolare e innata propensione a nutrirsi
di api mellifere per la bontà del pasto che esse
offrono a questi nemici naturali degli alveari.
Specie che fino a qualche anno fa non si erano
mai viste a casa nostra e che invece adesso
stanno occupando aree sempre più estese di territorio.
La questione ha da tempo assunto il carattere
di un’emergenza dal punto di vista degli
apicoltori che, tra le tante beghe di cui si sono
dovuti occupare negli ultimi anni, si trovano ora
a fronteggiare anche questo ulteriore assalto. La
Francia è stata la prima a soccombere dinanzi a
tale fenomeno e si trova oggi per intero invasa da
Vespa velutina, un calabrone di origine asiatica
che in pochi anni si è diffuso su tutto il territorio
d’Oltralpe, arrecando ingenti danni agli alveari.
Ora è in atto una graduale diffusione verso
il Regno Unito, l’Italia del Nord-Ovest con Liguria,
Piemonte e Toscana già invase o in corso di
invasione, e segnalazioni addirittura dall’Austria,
dove di recente è stato segnalato un esemplare
adulto di questo calabrone.
L’Italia si trova a dover affrontare uno scenario
più complicato degli altri, perché all’invasione
da Nord del calabrone orientale “alieno”, si sta
aggiungendo ora il calabrone meridionale “autoctono”
che invade da Sud: si tratta di Vespa
orientalis, che a detta di alcuni entomologi è da
considerarsi storicamente presente nel Sud d’Italia,
in particolare in Campania, Calabria e Sicilia.
In effetti, stando agli atti storici della FAI-Federazione
Apicoltori Italiani, mai in passato si erano
52 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
registrate da parte delle Associazioni e degli apicoltori
aderenti testimonianze e segnalazioni di
gravità tale da destare motivo di allarme. Come
del resto è sempre accaduto e ancora accade per
Vespa crabro (calabrone europeo), che pur presente
negli ambienti rurali e in prossimità degli
alveari, non costituisce quasi mai fonte di danno
grave agli alveari.
Negli ultimi anni, tuttavia, Vespa orientalis viene
sempre più spesso segnalata nelle regioni del
Centro e del Nord Italia con indici di diffusione
che assumono dimensioni allarmanti in corrispondenza
di centri urbani altamente infestati, com’è
il caso della Città di Roma che, come segnalato e
documentato dalla FAI, è stata oggetto di graduale
invasione già a partire dal giugno del 2014.
Le segnalazioni, inoltre, si stanno intensificando
di pari passo con il crescere dei danni che gli
apicoltori subiscono a seguito dell’arrivo di Vespa
orientalis negli alveari dislocati sul nostro territorio
nazionale: questo vorace predatore delle api,
infatti, opera un sistematico, graduale e crescente
saccheggio fino alla morte completa delle famiglie
e secondo una dinamica che appare analoga
a quella con la quale opera Vespa velutina. Danni
che ad oggi non prevedono alcun meccanismo di
indennizzo o ristoro per gli apicoltori.
La dimensione dei nidi di questi predatori, la rapidità
di diffusione delle loro colonie, la capillare
presenza dei calabroni, insistentemente attivi
dalla primavera all’autunno inoltrato, costituiscono
motivo di allarme non solo per gli apicoltori
che lamentano danni agli alveari, ma anche per
l’incolumità della cittadinanza che ignara si deve
confrontare con questo problema non solo nelle
aree verdi, ma anche all’interno delle proprie abitazioni.
Situazione destinata a peggiorare visto il
graduale innalzamento delle temperature.
Nel crescendo delle segnalazioni e degli svariati
motivi di allarme di apicoltori e cittadini, la
FAI-Federazione Apicoltori Italiani ha potuto suo
malgrado registrare la mancanza di un’azione
coordinata tra i vari soggetti impegnati nel campo
della ricerca, così come pure una pressoché
totale impreparazione delle Amministrazioni comunali,
a cominciare da quella di Roma Capitale.
Mancano adeguate azioni informative, risultano
inadeguate le azioni preventive, sono insufficienti
gli interventi di eliminazione dei nidi di questo
pericoloso predatore: un servizio che viene spesso
operato da apicoltori e ditte private (ma non
specializzate) che si offrono per i sempre più richiesti
interventi di disinfestazione.
I Centri antiallergie presenti nella Capitale, hanno
inoltre iniziato a diffondere notizie su come comportarsi
in presenza di tali calabroni o in malaugurato
caso di puntura e reazione allergica. Il che
denota che i casi di ricorso alle strutture mediche
sono sempre più frequenti.
Il problema è più grave nelle aree attorno alle discariche
comunali, dove l’insetto trova un pascolo
continuo e si riproduce in abbondanza. Non risulta,
infine, che a livello nazionale e/o regionale, siano
stati messi a punto protocolli e piani di intervento
coordinati e adottati in modo ufficiale dalle
autorità competenti (Agricoltura, Salute, Ambiente).
Le segnalazioni raccolte finora in Italia evidenziano
situazioni di vero e proprio allarme - vedasi
i casi particolari nelle Città di Roma e Napoli - con
crescita esponenziale dell’attività di Vespa orientalis
registrata a partire dal 2014 ad oggi.
In Italia le aree di maggiore criticità si trovano
nei territori di molte importanti città: Tra i centri
di maggiore presenza di Vespa orientalis vanno
citate, oltre a Roma, anche Trieste, Firenze, Livorno,
Grosseto, Caserta, Napoli, Cosenza, Messina,
Catania, Agrigento, Trapani, Palermo.
La FAI, con il supporto di Confagricoltura, ha di
recente predisposto un documento di lavoro per
richiamare l’attenzione della direzione generale
Ambiente dell’Unione Europea che, sulla base di valutazioni
di rischio che competono allo Stato membro,
dovrà valutare l’impatto negativo oltre che sulle
api mellifere, anche su altre specie e nel complesso
sulla biodiversità del territorio interessato.
Di certo è arrivato il momento per cui occorre
inserire questi predatori nella lista delle specie
invasive di rilevanza nazionale, per poter attuare
protocolli e piani di intervento uniformi in tutti i
territori in cui il fenomeno si manifesta.
Occhi aperti dunque, sia in apiario sia in campagna,
come pure in città: impariamo a riconoscerli
e segnaliamoli al primo avvistamento. •••
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 53
PRODUZIONI ACQUACOLTURA
I numeri
di un settore
Pier Antonio Salvador
Presidente API
Nel 2025 la piscicoltura
raggiungerà gli 8.1 miliardi
di valore. Ma ci sono ancora
molti ostacoli, come le poche
concessioni sulle coste.
Salvador: “Soltanto 2 pesci
ogni 10 consumati sono italiani”
L’
acquacoltura (agricoltura in mare, nei
fiumi e nelle lagune), come ben noto,
è l’unica alternativa sostenibile alla pesca,
quindi, è più che mai necessaria al
sostentamento della popolazione mondiale
in crescita. Un settore non solamente
sostenibile, ma che è, indubbiamente, il
futuro dell’alimentazione mondiale. Fa bene al
Pianeta perché, oltre a rispondere ad una effettiva
necessità produttiva, rappresenta anche una
validissima opportunità in termini ambientali.
Infatti, limita lo sfruttamento delle risorse ittiche
naturali e tutela gli ecosistemi delle zone umide
costiere, garantendo la conservazione del patrimonio
faunistico e paesaggistico. Secondo stime
ufficiali delle Nazioni Unite, questo comparto è
destinato a crescere, per arrivare, nel 2025, agli
8.1 miliardi di valore, ai 9.6 miliardi nel 2050 e ai
10.9 nel 2100. Oggi il 55% del pesce consumato a
livello globale proviene da impianti di acquacoltura.
In Italia a che punto siamo? Mondo Agricolo
lo chiede a Pier Antonio Salvador, presidente
dell’API, l’associazione dei piscicoltori italiani di
Confagricoltura. “Il nostro - afferma - è un settore
vivace, impegnato a garantire standard elevati di
benessere e sicurezza alimentare che, nel 2023,
ha registrato una crescita produttiva superiore a
quella del 2022, a dimostrazione che abbiamo
tutte le potenzialità per un ulteriore sviluppo sostenibile,
garantendo un prodotto di alta qualità,
riducendo l’impatto ambientale. La nostra attività
54 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
nelle zone umide costiere e interne come lagune,
stagni e laghi di acqua dolce o salmastra, concorre
alla conservazione degli ecosistemi e della
biodiversità”.
È recente la nota di risposta del ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti ad un’interpellanza
dell’Api ribadendo l’esclusione dell’acquacoltura,
in quanto attività produttiva, dall’ambito
applicativo della direttiva dell’Unione Europea
2006/123/C (c.d. Bolkestein), chiarendo in modo
inappellabile la natura e la disciplina delle concessioni
delle aziende di maricoltura. L’Api, da
anni, si è attivata in tal senso, fin dall’emanazione
della direttiva Bolkestein. “Ringraziamo il
ministero per questa precisazione, che ha finalmente
eliminato la penalizzazione per la produzione
ittica nazionale: a fronte di oltre 8.000 km
di coste, sono attualmente attive solamente 20
concessioni off-shore, tanto che soltanto 2 pesci
ogni 10 consumati sono italiani. La richiesta di
specie pregiate di acquacoltura come spigole,
orate, ombrine e ricciole, è particolarmente forte
nel nostro Paese, il mercato mediterraneo di
maggior consumo - ha sottolineato il presidente
Api - e ciò ha portato a ricorrere troppo all’importazione
per soddisfare la domanda in continua
crescita”.
I maricoltori italiani, in seguito alla precisazione
del MIT, hanno ottenuto un chiarimento inappellabile
sulla natura e disciplina delle concessioni.
Per Pier Antonio Salvador occorre ora che le pubbliche
amministrazioni, competenti per le diverse
aree e ambiti, rimuovano quello che rappresenta
uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo dell’allevamento
ittico in strutture off-shore. L’acquacoltura
è uno dei settori in più rapida crescita per la produzione
di proteine e l’UE è il quinto produttore a
livello mondiale.
“Possiamo dire - ha rimarcato il presidente API
- che la nostra attività fa bene al Pianeta; è sostenibile
perché risponde all’effettiva necessità
produttiva e costituisce anche una validissima
chance in termini ambientali”.
Gli allevamenti in mare, fiume e aree umide
sono un modello valido di sviluppo economico
di un’attività destinata a scopi alimentari umani,
con una qualità certificata dall’uovo al piatto.
I consumatori italiani hanno iniziato ad avere
un’opinione positiva sul pesce di allevamento e
si sono resi conto che è un prodotto buono e
di qualità, che rappresenta un atto di consumo
responsabile, per gli aspetti economici e sociali,
ma soprattutto per le sue ricadute ambientali.
“La legislazione italiana - ha spiegato Andrea
Fabris, direttore Api - impone controlli stringenti
sui prodotti nazionali, per garantire la
sicurezza e assicurare una qualità superiore.
Il pesce allevato in Italia è sottoposto a molti
controlli durante tutte le fasi della filiera, ed
è rintracciabile. È infatti possibile risalire al
percorso dal banco del supermercato alla sua
nascita, sapendo come e dove è stato allevato.
Inoltre, poiché le filiere di acquacoltura sono
molto corte, si ha un vantaggio in termini di
freschezza. I servizi veterinari ufficiali competenti
territorialmente controllano il rispetto delle
norme che regolano la sanità, il benessere
animale e la sicurezza alimentare, garantendo
standard qualitativi molto elevati”.
Per l’Api sono stati fatti importanti passi avanti,
anche se è ancora necessario dare certezza sulle
tempistiche di attribuzione e durata delle concessioni
demaniali marittime, che richiedono investimenti
importanti da programmare e occorre,
infine, soffermarsi sull’etichettatura del pesce
servito in Ho.Re.Ca. (et)
•••
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 55
APPUNTAMENTI IL PREMIO
L’eredità
di Filo
della Torre
Barrile: “L’associazione
Pandolea testimone
dell’insegnamento
lasciato da questo importante
personaggio per il mondo
dell’olivicoltura italiana”
I premiati di quest’anno
A
nnamaria Barrile, direttore generale di
Confagricoltura, ha aperto i lavori della
VII edizione del Premio Ranieri Filo
della Torre con queste parole: “Siamo
orgogliosi di ospitare questo importante
evento, dedicato a Ranieri Filo della
Torre, un uomo di Confagricoltura, che si è impegnato
per la promozione dell’olio extravergine
italiano. Le olivicoltrici di Pandolea hanno saputo
prendere in mano la sua eredità, anche a livello
internazionale, riunendo le produttrici olivicole
del Mediterraneo. L’evento di oggi, raccontandoci
di agricoltura, cultura e resilienza, ha messo in
evidenza un connubio importante che conferisce
valore aggiunto al nostro settore”.
Il premio rimarca l’importanza della cultura legata
all’olio. Loriana Abbruzzetti, presidente di Pandolea:
“L’obiettivo che ci siamo poste - ha affermato - è
quello di esaltare il forte legame tra agricoltura e
cultura. Il Premio si divide in diverse categorie, dalla
scientifica, che premia le migliori tesi di laurea,
alla narrativa che gratifica racconti, poesie e haiku,
che sottolineano, ognuna nel proprio ambito, le eccellenze,
la storia, i territori e le innovazioni della
produzione olivicola”.
Viviana Broglio, presidente di Confagricoltura Donna
Roma: “Quest’iniziativa in ricordo di Ranieri Filo
della Torre - ha detto - vuole riconoscere le capacità
di un uomo e un professionista del nostro mondo
che sapeva ascoltare, condividendo esperienze,
sempre con una forte attenzione a valorizzare il
mondo dell’olivicoltura e, con questo, l’agricoltura,
parti integrante dell’identità italiana”.
In collaborazione con l’Accademia Nazionale dell’Olivo
e dell’Olio, sono state premiate tre tesi di laurea,
selezionate da un comitato di accademici: prima
classificata Giuliana Prevete (Dottorato di ricerca
in Pharmaceutical Sciences, Sapienza Università di
Roma), secondo Andrea Fornetti (Corso di Laurea in
Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università
degli Studi di Perugia), terzo Luigi Pacchiani (Corso
di Laurea Interdipartimentale in Scienze dei Prodotti
Erboristici e della Salute dell’Università di Pisa).
Per la Poesia sono stati premiati: Nerina Poggese,
seguita da Tiziana Monari e Sebastiano Mario Fiori.
Per la narrativa, Francesca Pecorella ha conquistato
il primo posto, seguita da Nerina Poggese e Sergio
Malvasi. Gli autori di haiku premiati sono stati
Emanuela Capodarco, Antonio Sacco e Antonietta
Tiberia. Le opere letterarie vincitrici sono state interpretate
dagli attori ‘Lettori giUlivi’: Chiara Cappelli,
Donatella Cioccolini, Renato del Baglivo, Linda Botha,
Barbara Lorentz, Susanna Mai.
Premiata anche la capacità di comunicare l’olio extra
vergine di oliva. Nerina Di Nunzio, esperta di enogastronomia,
ha ricevuto un’opera di Patrizia Balzamo.
Sabrina Pupillo, tecnologa alimentare e divulgatrice
nel settore olivicolo, ha ricevuto un quadro della
pittrice Laura Covino. Luciana Squadrilli, giornalista
enogastronomica, è stata premiata con un acquarello
di Luisa Grifoni, mentre Marzia Roncacci, giornalista
TG2 e conduttrice di Tg2 Italia, ha ricevuto un’opera
fotografica di Carlo D’Orta. (et)
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56 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO di Alessandra Porro
RISO TEA, CONFERENZA STAMPA A CASCINA ERBATICI
Sempio Risultati tangibili
per gli agricoltori e l’ambiente
LOMBARDIA
BOSELLI
NUOVO PRESIDENTE
Per la prima volta le TEA
escono dal laboratorio.
Come ha raccontato Mondo
Agricolo sul numero
di aprile, è stata avviata il
13 maggio in provincia di
Pavia la prima sperimentazione
in campo di riso TEA
nell’azienda di Federico
Radice Fossati, “Cascina
Erbatici” a Mezzana Bigli,
socia di Confagricoltura.
Le sue risaie rappresentano
l’habitat naturale del Carnaroli, il riso
più pregiato, ma anche quello più facilmente
attaccabile dal brusone.
Le TEA sono tecniche di precisione
che permettono di modificare il genoma
delle piante senza introdurre
DNA esterno, utilizzando sequenze
della stessa specie o di specie strettamente
correlate. La varietà di riso
che verrà testata è stata sviluppata
attraverso mutagenesi mirata, impiegando
la ben conosciuta tecnologia
CRISPR/cas9, che ha inattivato
tre geni legati alla suscettibilità al
brusone. I test di laboratorio sulla
resistenza hanno dimostrato risultati
eccellenti in termini di produttività
e sono stati condotti senza l’uso di
agrofarmaci. “Siamo entusiasti di
ospitare questo evento pionieristico
nella nostra provincia e in un’azienda
associata - ha commentato la
presidente di Confagricoltura Pavia,
Marta Sempio -. È la dimostrazione
di come l’innovazione possa convivere
con la tradizione agricola della
Lomellina, portando benefici tangibili
per gli agricoltori e l’ambiente”.
“Questa ricerca in campo rappresenta
un’avanzata significativa nel
settore del riso e un esempio eccellente
di come la collaborazione tra
università, aziende e istituzioni possa
produrre innovazioni sostenibili - ha
sottolineato Alberto Lasagna, direttore
di Confagricoltura Pavia -. L’azienda
di Federico Radice Fossati è
all’avanguardia in queste sperimentazioni,
dimostrando l’impegno della
nostra comunità verso il futuro dell’agricoltura”.
La sperimentazione, coordinata dalla
Fondazione Bussolera Branca, vedrà
il coinvolgimento di figure di spicco
nel settore agricolo e accademico,
inclusi il rettore dell’Università degli
Studi di Milano, Elio Franzini, e la senatrice
a vita Elena Cattaneo. Sono
intervenuti all’incontro il professore
Roberto Defez e la professoressa e
ricercatrice Vittoria Brambilla, già
ospiti all’assemblea annuale di Confagricoltura
Pavia alle Rotonde di
Garlasco. Presenti anche il vicepresidente
nazionale di Confagricoltura
Matteo Lasagna, il presidente della
sezione riso regionale Antonio Strada
e il vicepresidente provinciale,
Giuseppe Cavagna di Gualdana.
Questo evento riafferma il ruolo di
Confagricoltura come leader nel supporto
alle iniziative che promuovono
un’agricoltura avanzata, moderna e
sostenibile. L’agricoltura del futuro.
L’imprenditore lodigiano Antonio
Boselli (in foto) è il nuovo
presidente di Confagricoltura
Lombardia eletto dal consiglio
direttivo dell’Organizzazione, riunito
nella sede regionale di via
Confalonieri. Giacomo Brusa,
che guida l’Unione provinciale
di Confagricoltura Varese, e Marta
Sempio, presidente di Confagricoltura
Pavia, sono i due vicepresidenti
che lo affiancheranno
durante il suo mandato.
Boselli succede a Riccardo Crotti,
che non si era ricandidato. “Un
caloroso augurio di buon lavoro
al neopresidente, sicuri che saprà
dare continuità alla Federazione
regionale con competenza
e passione - hanno dichiarato in
una nota il governatore lombardo,
Attilio Fontana e Alessandro
Beduschi, assessore regionale
all’agricoltura -. La sinergia e la
collaborazione con la Regione
rappresentano un pilastro fondamentale
per il progresso e lo
sviluppo del settore agricolo del
territorio. Boselli ha una lunga e
solida esperienza in Confagricoltura,
costruita nel ruolo di rappresentanza
già ricoperto in passato
come presidente regionale
dell’Organizzazione”.
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 57
CAMPI ROSA di Elisabetta Tufarelli
DA DOVE NASCE IL PROGETTO “CONFAGRICOLTURA DONNA INCONTRA LE GRANDI CHEF”
Oddi Baglioni
Agricoltura pilastro di questo Paese
Dalla presentazione nazionale alla
Camera dei deputati a quelle sui
territori regionali, il progetto “Confagricoltura
Donna incontra le Grandi
Chef” ha un forte fil rouge che
le lega tutte. Come ha sottolineato
Alessandra Oddi Baglioni, presidente
di Confagricoltura Donna: “In
un mondo in cui la gastronomia è
posta in prima linea, troppo spesso
si dimentica il cuore pulsante che
c’è dietro ogni piatto: l’agricoltura,
che non deve restare un fantasma
sbiadito sullo sfondo”. Il progetto è
nato proprio per esaltare la stretta
connessione tra agricoltura e gastronomia,
evidenziando l’importanza
dell’agricoltura nella creazione di
eccellenze culinarie. Non solo. le
offerte raccolte andranno all’associazione
“Vite senza paura”, presieduta
da Maria Grazia Cucinotta, con
l’obiettivo di sostenere le donne vittime
di violenza, in aggiunta all’iniziativa
delle clementine”.
Per il primo evento la presidente di
Confagricoltura Donna Puglia, Elisa
Aquilano, ha organizzato in grande.
Ospitati alla Masseria San Mama, situata
nel cuore della Puglia Jonica,
sono stati più di cento gli ospiti che
hanno potuto gustare l’intero menu
preparato dalla chef ambasciatrice
regionale Solly Tomasone, all’insegna
dei prodotti locali, tra cui Luca Lazzaro
e Beatrice Brizi, rispettivamente
presidente e direttore di Confagricoltura
Puglia; Marina Colonna presidente
Confagricoltura Donna Molise;
Luciana Ferrante past president Fidapa
distretto sud est, Clara Riccardi,
componente giunta Confagricoltura
Basilicata e moltissimi ospiti.
In Sicilia la presentazione sarà itinerante
in ogni provincia. ”Abbiamo
scelto - afferma la presidente di Confagri
Donna Sicilia, Maria Pia Piricò
- di riportare al centro il ruolo dell’agricoltura,
uno dei pilastri economici
italiani, per sottolineare il nostro
impegno nel sociale, nell’arte e in
tutti gli aspetti culturali. Spenderci
per altre donne, donne in difficoltà,
ci è sembrato, in questo particolare
momento storico, un modo per far
parte con il nostro lavoro della comunità
di tutte le donne”.
Le presidenti di Confagricoltura
Donna Piemonte Paola Sacco, Lombardia
Caterina Brazzola, e Emilia-
Romagna Diana Bortoli si sono
unite per presentare, in occasione
di Cibus, il progetto dell’associazione
femminile, a cui è intervenuta
la chef ambasciatrice piemontese,
Anna Ghisolfi. All’evento hanno partecipato
anche il direttore generale
di Confagricoltura, Annamaria Barrile,
la presidente nazionale Alessandra
Oddi Baglioni, lo chef Mario Marini,
il presidente di Confagricoltura
regionale Marcello Bonvicini.
58 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
OVER 65
di Elisabetta Tufarelli
I RISULTATI DELLO STUDIO CONDOTTO DA UNIVERSITÀ USA E UE
Welfare la domanda cresce con
l’invecchiamento demografico
BIDEN E LE SNEAKERS
ANTI-CADUTA
L’invecchiamento demografico delle
popolazioni ha portato con sé la necessità
di esplorare i modi per invecchiare
bene, immaginando politiche sociali per
favorire sicurezza, partecipazione e salute
dei più anziani. Nucleo di qualunque
società, la saggezza accumulata
negli anni è fonte preziosa d’ispirazione.
Di conseguenza, nel tempo, anche
la percezione della vecchiaia è cambiata.
Lo dimostra uno studio congiunto
tra l’Università americana di Stanford,
le tedesche Humboldt e Greifswald e
l’Università del Lussemburgo che spiega
perché possiamo dire che i 70 anni sono
i nuovi 50 e i 50 sono i nuovi 30. La ricerca,
iniziata nel 1996, ha coinvolto, in
trent’anni, tedeschi di età compresa fra i
40 e i 100 anni. In media, l’inizio percepito
dell’anzianità aumentava di circa
un anno ogni quattro o cinque anni. A
cambiare l’idea che abbiamo della terza
età ci sono il genere e lo stato di salute.
“L’aspettativa di vita è aumentata,
alcuni aspetti della salute sono migliorati
nel tempo, tanto che le persone di
una certa età che in passato erano considerate
anziane potrebbero non essere
più considerate tali al giorno d’oggi”, ha
affermato l’autore dello studio Markus
Wettstein PhD, dell’Università Humboldt
di Berlino, Germania.
Le sneakers di Joe Biden
irrompono nella campagna
elettorale Usa 2024. Quelle che
il presidente degli Stati Uniti
usa negli ultimi tempi sono
diventate oggetto di discussione.
Biden, che è stato protagonista
di cadute, dimostra come
prevenirle sia una priorità: il
40% delle richieste di pronto
soccorso deriva da questo tipo
di incidente domestico e dopo i
75 anni, quasi il 70% delle morti
è causato dall’esito negativo di
una caduta.
UNO STUDIO INGLESE RIMARCA
l’importanza del sollevare pesi da anziani,
dimostrando che chi si era allenato ha
avuto un declino muscolare ridotto rispetto
al gruppo di chi non aveva fatto gli esercizi.
Secondo gli esperti già solo una singola
sessione di allenamento rallenta la sarcopenia.
Sollevare pesi, quindi, è il modo giusto
di stimolare la sintesi proteica muscolare
e promuove la crescita e il mantenimento
della massa muscolare.
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 59
PATRONATO di Elisabetta Tufarelli
TUTTE LE MODIFICHE APPORTATE CON IL RINNOVO IN LEGGE DI BILANCIO
Opzione donna aumentano
età di accesso e requisiti
INFORTUNI E INDENNIZZO INAIL, L’IMPORTANZA DELLA VALUTAZIONE
Nessuna attività lavorativa è esente da rischi, e la prevenzione è
uno strumento prioritario su cui è necessario investire il massimo
impegno. Quando un infortunio accade, è fondamentale che al
lavoratore o alla lavoratrice siano destinate una serie di prestazioni
e il giusto indennizzo economico. La storia di un incidente
sul lavoro, raccontata dal responsabile organizzativo ENAPA, Carlo
Rosati, ne è un esempio efficace. A settembre del 2022, mentre
Mario lavorava, la parte destra del suo corpo rimase incastrata
in un’apparecchiatura. Oltre allo schiacciamento del corpo, subì
anche delle bruciature. A chiusura dell’infortunio, l’Inail gli riconobbe
un danno dell’11%, e il relativo indennizzo economico. I
funzionari del Patronato di Confagricoltura, insieme al consulente
medico ENAPA, dopo un controllo sui requisiti, fecero opposizione,
ottenendo una percentuale d’invalidità più elevata.
Con l’approvazione della legge di Bilancio
2024, è stata confermata “Opzione
Donna”, la misura di prepensionamento
più longeva, apportando,
però, ulteriori modifiche. Per le lavoratrici
che hanno completato i requisiti
nel corso del 2023, l’anzianità contributiva
rimane invariata a 35 anni di
contribuzione, ma è necessario avere
almeno 61 anni. Per compensare l’aumento
dell’età anagrafica, è stato introdotto
un meccanismo che prevede
una riduzione dell’età di un anno per
ogni figlio, con un limite massimo di
due anni.
Non è sufficiente, però, maturare i 61
anni. A partire dal 2023, sono stati
modificati anche i requisiti di accesso
riconoscendo il beneficio alle donne
che si trovano in queste condizioni:
prestino assistenza al coniuge, parente
o affine con handicap grave ai
sensi dell’art.3 c.3 L.104, al momento
della richiesta e da almeno sei mesi;
siano lavoratrici invalide civili in misura
superiore o uguale al 74 per
cento; siano lavoratrici licenziate; siano
dipendenti da imprese in crisi che
abbiano attivo un tavolo di confronto
per la gestione della crisi aziendale.
Per queste ultime, il requisito
anagrafico viene ridotto a 58 anni,
a prescindere dal numero di figli. Ai
fini del diritto di accesso a “Opzione
Donna,” è sufficiente soddisfare le
condizioni alla data di presentazione
della domanda di pensione. Il trattamento
pensionistico ha inizio dopo 12
mesi dalla maturazione del diritto per
le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per
quelle autonome. Per quanto riguarda
il calcolo dell’importo pensionistico,
viene interamente calcolato con il
sistema contributivo.
Gli operatori del Patronato ENAPA di
Confagricoltura forniscono una consulenza
personalizzata, aiutando la
lavoratrice a valutare attentamente la
situazione e tutte le fasi dell’eventuale
pensionamento.
60 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
FORMAZIONE di Antonella Torzillo
MACFRUT: LA FORMAZIONE NELL’ORTOFRUTTA AL CONVEGNO EBAN-FORAGRI
Le nuove sfide del comparto
Lo scorso 9 maggio si è tenuto a Rimini,
nell’ambito del Macfrut, il convegno
EBAN - Foragri dal titolo “Lavoro e formazione
professionale: la nuova sfida
per l’ortofrutta italiana”. L’evento ha riunito
esperti del settore, rappresentanti
delle istituzioni e delle imprese per discutere
il ruolo strategico della formazione
nel rafforzare la competitività del
comparto ortofrutticolo italiano.
Un settore in continua evoluzione
L’ortofrutta rappresenta un settore
chiave dell’agroalimentare italiano,
con il 25% del valore della produzione
agricola e al primo posto nell’export
agroalimentare nazionale. Si tratta di
un settore complesso e diversificato,
che comprende una molteplicità di
produzioni e comparti, dalla frutta alla
verdura, dalla quarta gamma alle produzioni
tipiche Dop e Igp.
La sfida della formazione
In un contesto in continua evoluzione,
caratterizzato da innovazione
tecnologica, globalizzazione e crescente
attenzione alla sostenibilità,
la formazione diventa un fattore determinante
per il successo delle imprese
ortofrutticole.
La ricerca promossa da Foragri ed
Eban ha messo in evidenza che
l’ortofrutta italiana necessita di una
formazione “mirata” alle diverse esigenze
del settore. Le sfide principali
riguardano cinque punti fondamentali.
La prima è l’occupazione, visto
che l’ortofrutta è un settore “labour
intensive”, con oltre il 40% dell’occupazione
agricola nazionale. La formazione
è quindi fondamentale per
migliorare l’efficienza e la competitività,
anche attraverso la qualificazione
professionale e l’attrazione di
manodopera qualificata. Secondo
tema sono le competenze specialistiche
per rispondere alla domanda di
prestazioni lavorative che abbiano
conoscenze specifiche e aggiornate,
dalla raccolta e cernita, alle nuove
professionalità legate all’agricoltura
di precisione, fino alle produzioni di
qualità.
Terza sfida è quella della complessità
delle realtà ortofrutticole, dove le OP
e le reti, tipiche del settore, necessitano
di una formazione mirata alla gestione
di questi aggregati. Poi, le specificità
dell’occupazione: la manodopera in
ortofrutta è spesso stagionale e non
italiana, richiedendo quindi formazione
per superare gap strutturali come la
mobilità e la barriera linguistica. Infine,
la valorizzazione e la trasformazione
del prodotto.
Un’offerta formativa di eccellenza
e in evoluzione
Per rispondere a queste sfide, Enapra,
ente di formazione di Confagricoltura
è tra i primi enti che, già da tempo, si
sta impegnando a sviluppare un’offerta
formativa sempre più evoluta e specializzata.,
rappresentando un esempio
di eccellenza in questo campo.
Intervenendo al convegno, il direttore
di Enapra, Luca Ginsetrini, ha spiegato
che l’ente ha ampliato il proprio
catalogo formativo con corsi su nuove
tematiche, come la sostenibilità, l’agricoltura
di precisione, la qualità dei
prodotti, le nuove tecniche in campo,
la produzione di energia rinnovabile
e la “vertical farming”. Inoltre, ha sottolineato
l’importanza di una collaborazione
stretta tra enti di formazione e
imprese ortofrutticole per sviluppare
percorsi formativi realmente rispondenti
alle esigenze del settore.
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 61
AGRITURISMO di Elisabetta Tufarelli
CASALE DI MARTIGNANO E POTRERO GRANDE SUL LAGO DI MARTIGNANO
Fare rete sui territori
per una nuova accoglienza
Potrero Grande,
Via della Montagna
Spaccata, 00123 Roma;
tel: +39 339 3870852,
+39 338 8233520;
reservations@potrerogrande.it
F
are rete per crescere insieme:
l’esperienza di due agriturismi a
nord della Capitale. Il panorama
incantevole del Lago di Martignano,
uno dei laghi più puliti d’Italia, grazie
alla sua origine vulcanica e alla
purezza delle sue acque, ospita un
esempio di strutture agrituristiche che
hanno scelto di fare rete per offrire
un’esperienza unica e completa ai
propri visitatori. Due realtà
agricole nate all’interno
del Parco regionale di
Bracciano-Martignano
con notevoli punti di forza:
l’affaccio sul lago, coltivazioni
di noccioli, olivi e frutta, orto,
caseificio, ristorante, pecore e cavalli.
Il Casale di Martignano e Potrero
Grande hanno unito le proprie forze e
competenze per creare una collaborazione
che rappresenta un modello
di successo nel settore agrituristico.
Al Casale di Martignano, dei fratelli
Andrea e Aurelio Ferrazza, il matrimonio
tra tradizione e innovazione è perfettamente
riuscito. Direttamente sulla
riva del lago, si estende su 140 ettari,
caratterizzati da campi di grano, di
foraggio, stalle, fienili e pollai, oltre a
un orto, un frutteto, tutto rigorosamente
bio. L’agriturismo offre ospitalità in
cinque stanze ricavate dalla vecchia
stalla, arredate con legno e ferro,
dotate di un piccolo giardino. Tra le
attività esperenziali proposte, spiccano
il maneggio interno e le passeggiate
a cavallo, che permettono agli
ospiti di esplorare la natura circostante
in modo rilassante e immersivo, oltre
a una discesa lago attrezzata, con
giochi e pedalò, dove è possibile consumare
cibi caldi e freddi e regalarsi
un aperitivo serale.
“Ci siamo impegnati, come Confagricoltura,
perché il Lazio avesse
la legge regionale sull’agriturismo
più avanzata d’Italia e, grazie alla
sensibilità delle istituzioni regionali -
spiega Aurelio Ferrazza - oggi è forte
l’attenzione al territorio e allo sviluppo
di attività progettate dall’imprenditore
agricolo, non solo tradizionali, ma
aperte alla multi-imprenditorialità e
alla multifunzionalità nella sua accezione
più ampia”. Oltre alla cucina
ispirata alla tradizione, ma aperta a
sperimentazioni moderne, utilizzando
i prodotti freschi provenienti, in gran
parte, dall’azienda agricola. Oasi
il Casale di Martignano si dedica
all’agricoltura sociale, collaborando
con la cooperativa Barikama e
Oasi. Con Barikamà l’agriturismo
cogestisce l’orto aziendale di sette
ettari e mezzo, per aiutare i minori e i
ragazzi africani a integrarsi attraverso
il lavoro. All’interno della struttura
agrituristica c’è anche un caseificio,
che produce prelibatezze fresche e
genuine. “Purtroppo, l’allevamento sta
vivendo una fase drammatica all’interno
dell’area PSA. Allevavamo maiali
allo stato brado, che trasformavamo
62 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
nel salumificio aziendale e speriamo
di riprendere presto. In futuro vorremmo
offrire ai nostri ospiti anche la
possibilità di una vacanza glamping e
aprirci agli eventi aziendali”.
Proprio accanto al Casale di Martignano,
c’è Potrero Grande, un vero e
proprio rifugio privilegiato che offre
un’esperienza di soggiorno immersa
nella natura incontaminata. Gli
ospiti possono alloggiare in eleganti
appartamenti con cucina autonoma
all’interno di un casale recentemente
restaurato, circondato da filari di
nocciole, ulivi e paddock con cavalli
quarter horse. Luogo ideale per tutti
coloro che cercano comfort moderni
senza rinunciare al fascino della
campagna.
“Potrero Grande - ci racconta Livia
Malcangio, che conduce l’azienda
con la famiglia - prende il nome dalla
“finca” che aveva il mio bisnonno
in Colombia e significa allevamento
di puledri. Infatti, alleviamo quarter
horse, animali
Livia Malcangio
(Potrero Grande)
e Aurelio Ferrazza
(Casale di Martignano)
versatili, con i quali
mio padre e mia
sorella Giulia hanno
vinto diverse gare
internazionali. Organizziamo anche
diverse attività rigeneranti per corpo e
spirito, come i ritiri di yoga, grazie alla
serenità e alla bellezza del paesaggio
che ci circonda. Il nostro agriturismo è
anche una meta molto amata da ospiti
appassionati di ciclismo”. Particolarmente
apprezzato dagli ospiti amanti
dell’equitazione, grazie alla vicinanza
con la scuola Scuderie
di Martignano,
che offre lezioni di
equitazione per tutti i
livelli e tutte le età. “Tra
i miei progetti futuri c’è
quello di costruire una
rete sempre più fitta di
agriturismi - conclude
Livia, che è anche
presidente di Agriturist
Roma - forte dell’esempio
concreto della
cooperazione con
la famiglia Ferrazza.
Sono convinta sia una
strategia vincente da
replicare, per generare
valore aggiunto,
offrendo circuiti di
esperienze uniche
e complete ai visitatori
Casale Martignano,
Strada di Martignano,
e promuovendo, nello
00063, Campagnano di
stesso tempo, la bellezza Roma; tel: 06 99802004;
e l’autenticità del nostro
info@martignano.com
splendido territorio nella
campagna romana”.
La sinergia tra il Casale di Martignano
e Potrero Grande rappresenta un
modello di collaborazione vincente,
che consente di ottimizzare le risorse e
migliorare la qualità dei servizi offerti,
creando un mix capace di avvantaggiare
gli ospiti, valorizzando le nostre
magnifiche campagne. Dividendo
i compiti e le offerte, i due agriturismi
riescono a soddisfare una vasta
gamma di esigenze e preferenze,
garantendo un’esperienza completa e
appagante. Il Casale di Martignano
è specializzato in pranzi, cene, eventi,
matrimoni, fattoria didattica, oltre a
offrire diverse attività all’aperto e una
suggestiva discesa al lago attrezzata.
Potrero Grande, invece, si concentra
sull’ospitalità in totale relax e sulle
attività legate a favorire il naturale
risveglio del benessere immersi nella
natura, con una discesa al lago ideale
per artisti e amanti della riservatezza,
senza dimenticare le lezioni di cucina.
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 63
OLIO di Gabriella Bechi
L’ EXTRAVERGINE DELL’AZIENDA TRAPPETI D’ONOFRIO E I PRODOTTI OLEUM
Non solo olio…
Da sinistra, Nico D’Onofrio con lo chef e conduttore,
Daniele Persegani
S
ulle colline Teatine, in provincia
di Chieti, a 30 chilometri
dal massiccio della Maiella
e a 15 dal mare Adriatico sorge
l’azienda agricola Trappeto D’Onofrio,
nata nel 1908 per volontà del
bisnonno dell’attuale proprietario
Nico D’Onofrio, che la conduce
con passione insieme alla madre e
alla sorella, portando avanti l’antica
tradizione olivicola. Dieci ettari, di
cui uno a vigneto e due a seminativi;
il resto ad oliveto, dove si concentra
la produzione di un olio extravergine
d’oliva di grande qualità, un blend
di cultivar diverse (prevalentemente
Leccino, Gentile di Chieti, Ogliarola,
Itrana) lavorato con metodo tradizionale
(molazze e presse). Mille e
300 le piante, trenta
i quintali di olio prodotti
ogni anno, che
in parte vengono
imbottigliati e in
parte confezionati
in lattine da tre
e cinque litri e
in bag in box,
molto apprezzate
dai consumatori
per la loro praticità e garanzia di
una buona conservazione, destinati
prevalentemente alla vendita diretta,
mercati ed eventi, a qualche ristorante
o ai negozi di specialità gastronomiche
della zona.
Nel 2005 Nico D’Onofrio inizia una
nuova avventura: rileva un’azienda
di famiglia, gestita da
una delle sue sorelle,
specializzata nella produzione
di prodotti tipici
sott’olio, integrando così
la sua attività in frantoio.
Agretti, zucchine
croccanti, fiori d’aglio,
carciofini, melanzane,
cipolle, pecorino,
legumi lessi (ceci e
fagioli), naturalmente
utilizzando l’olio extra
vergine dell’azienda;
creme di fiori d’aglio, di
olive nere, di arachidi,
mandorle e nocciole;
gelatine di vino (Montepulciano,
Cerasuolo,
Chardonnay), di liquore
(centerbe, ratafià,
limoncello, anisetta) e di
birra; per arrivare alle
passate e ai sughi di
pomodoro e
alle composte
di frutta. Prodotti
destinati
a negozi di
gastronomia
specializzati
ed enoteche di
livello medio-alto
della zona e di
tutto il nord d’Italia
che sono ormai
affezionati clienti, e della cui
distribuzione si occupa direttamente
Nico. Un progetto nato con l’obiettivo
di chiudere il cerchio della filiera,
che ha riscontrato subito un grande
successo e che sta dando grandi soddisfazioni
alla famiglia D’Onofrio.
64 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
RISTORANTE di Gabriella Bechi
CASEIFICIO CAMPO FELICE A LUCOLI, IN ABRUZZO IN PROVINCIA DE L’AQUILA
Tra natura e
formaggi artigianali
N
el comune di Lucoli, in provincia
de L’Aquila, a pochi chilometri
dall’altopiano di Campo
Felice, la famiglia Di Carlo produce
formaggi sin dal 1972. L’azienda è
situata a circa 1000 metri sul livello
del mare nella frazione di Collimento,
dove sorge anche il punto vendita. Altri
due punti vendita sono a L’Aquila (Via
A. Pellegrini, zona San Sisto e all’interno
del Centro Commerciale “Quattro
Cantoni”); a Campo Felice, in località
l’Entrata (“La Casetta del Caseificio”).
Da ormai quattro generazioni il Caseificio
Campo Felice lavora solo latte
fresco di vacca Pezzata Rossa proveniente
da allevamenti del territorio
aquilano e oggi la tradizione è portata
avanti con orgoglio da sei coppie di
fratelli Edoardo, Marco e loro cugini.
La produzione di formaggi è basata su
una lavorazione prettamente artigianale
e manuale, ma anche all’avanguardia
sotto il profilo dell’innovazione.
La gamma dei prodotti spazia da quelli
freschi (mozzarella, ricotta, yogurt,
burro), a quelli stagionati (pecorino,
misto, caciocavallo). La costante
attività di ricerca ha contribuito alla
creazione di continue e originali nuove
proposte (formaggio di vacca e capra
spalmabile, caciocavallo al limone,
formaggio alla curcuma, formaggio
con pepe e zafferano, formaggi di
vacca e capra erborinati, formaggio
stracchinato con cipolla di Tropea). Tra
le ultime, molto apprezzato è il Blucoli
(il Blu di Lucoli), formaggio erborinato
di vacca nato dall’aggiunta alle materie
prime tradizionali dei lieviti delle
birre artigianali. In tutti i punti vendita
del Caseificio Campo Felice è possibile
trovare, oltre ai prodotti di produzione
propria, prodotti locali di nicchia:
dai salumi De Paulis di Paganica, agli
oli extravergine di oliva, fino ai sott’oli,
le conserve e le marmellate. Tra questi,
particolarmente appezzati, quelli
dell’azienda di Nico D’Onofrio
I clienti possono contare anche su un
vasto assortimento di vini rossi, bianchi
e cerasuoli, rigorosamente abruzzesi,
anche biologici e biodinamici e con
basso contenuto di solfiti (cantine La
Valentina, Masciarelli, Marina Palusci,
Cataldi Madonna, Emidio Pepe, De
Cato, Wilma, Praesidium, Tullum, Gentile,
Rasicci). E su una ricca proposta di
birre artigianali: Colle Rosso, Almond
22, Birrificio Maiella, Grignè. Sono
PANINO SCAMORZA,
SALSICCIA E AGRETTI
Con l’olio extravergine d’oliva e gli
agretti sott’olio di Nico D’Onofrio,
Edoardo Di Carlo realizza un gustoso
panino con pane casereccio cotto a
legna, salsiccia e scamorza da gustare
in mezzo alle montagne di Campo Felice
pure disponibili liquori tipici aquilani
(Genziana, Rattafia, Liquirizia) prodotti
dall’azienda Rajca. Il miele viene da
un’eccellenza abruzzese: l’azienda
Bianco Alfonso e Luca Finocchio.
Alla Casetta del Caseificio, a Campo
Felice, è possibile, inoltre, degustare, in
comodi tavoli all’aperto, panini caldi e
taglieri di formaggi e salumi, accompagnati
da ottimo vino e buona birra,
circondati dalla natura incontaminata
delle montagne lucolane.
La Casetta del Caseificio
Collimento di Lucoli (AQ)
Via dell’Aquila 32-34
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 65
BUONO A SAPERSI di Gaetano Menna
UN PONTE TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO
Suoni e storie
ai piedi dei Monti Ernici
I
l libro “Suoni e storie ai piedi
dei Monti Ernici” (Squilibri, book
+ 3 CD), a cura dell’etnomusicologa
Giuseppina Colicci, invita ad
immergersi nella tradizione musicale
popolare di Alatri, un borgo situato ai
piedi della suggestiva catena montuosa
della Ciociaria.
Alatri - si ricorda nel libro - nonostante
abbia avuto ed abbia tuttora una ricca
attività musicale e sia sede di un festival
del folklore che ha superato il mezzo
secolo di vita - ha iniziato piuttosto
tardi ad affrontare, con metodologia
scientifica, il suo repertorio di musiche
di tradizione orale, tanto che di esso
non c’è traccia neppure nella raccolta
più importante di musica popolare ciociara
, quella di Luigi Colacicchi svolta
agli inizi del secolo scorso, ancora
oggi punto di riferimento per questo
tipo di studi.
All’origine di tutto c’è, invece, una
ricerca sul campo condotta negli
anni Settanta del secolo scorso da
Ivan Cavicchi e Liliana Bucciarelli. Il
22 febbraio del 1977 ad Intignano -
Alatri, in Ciociaria, registrarono canti di
questua, stornelli e saltarelli per voce
ed organetto. I testi dei canti furono
oggetti di studio in due volumi di Ivan
Cavicchi.
Il gruppo I Trillanti - nato nel 2016 ad
Alatri da un’idea di Mattia Dell’Uomo
al quale si affianca Simone Frezza
- inizia un percorso di
ricerca nel territorio di Alatri
e si imbatte nel libro di
Cavicchi “Mo ci risento ‘ste
voci antiche”, dove sono
elencati i nomi degli esecutori;
Dell’Uomo e Frezza
ritrovano Gino Fiorini, che
all’epoca delle registrazioni
aveva 42 anni. C’è dunque,
nelle loro composizioni, un legame tra
la tradizione orale ed il presente; sono
ispirate alle melodie tradizionali e dimostrano
come la musica popolare sia
in grado di dialogare con il presente e
parlare alle nuove generazioni.
L’esperienza de I Trillanti è raccontata
in un apposito capitolo del libro scritto
proprio da Dell’Uomo e Frezza che
ricordano la visione bartokiana della
musica popolare.
Per Béla Bartók - compositore ungherese
del XX secolo - la musica
popolare non era un mero reperto da
conservare, ma una fonte inesauribile
di ispirazione per la creazione di
nuove opere musicali. Egli credeva che
g L’ITALIA DEI MILLE CAMPANILI E CANTI POPOLARI
le melodie, i ritmi e le strutture armoniche
della musica popolare potessero
essere reinterpretati e rielaborati per
dare vita a nuove forme espressive.
In questo senso va anche l’attività -
illustrata nel volume - dell’associazione
Gottifredo, attiva da anni
sempre ad Alatri, che ha
dato vita all’ambizioso
progetto denominato
“Our Folksongs”, ovvero
ritornare sul campo per
riprendere dalla viva voce
dei pochi cantori superstiti
parte di quei repertori, per
poi cimentarsi in prima
persona in una rielaborazione e chiamare
a fare altrettanto alcuni musicisti
del Conservatorio di Frosinone.
Nel libro ci sono una densa introduzione
critica, testimonianze, testi dei brani,
spartiti ed un significativo corredo
fotografico. E nei tre CD allegati, si
possono ascoltare parte delle registrazioni
del 1977, le nuove registrazioni
sul campo e le rivisitazioni in studio
de I Trillanti e, infine, le nuove composizioni
ispirate dalla tradizione ed
eseguite dal quintetto a fiati Koch.
La musica popolare diventa così un
ponte tra passato, presente e futuro, un
modo per celebrare la propria identità
e aprirsi al mondo.
Il CD “Italia Folksongs” (Visage) di Band’Union di Daniele
di Bonaventura con Ilaria Pilar Patassini, è un vero viaggio
nella tradizione di suoni e dialetti del Belpaese che viene
proposta e rielaborata in modo elegante e appassionato
attraverso i colori del jazz e del folk. È un album popolare e
colto, con composizioni che vanno dalla Napoli di “Varca
Lucente” all’Abruzzo di “Vola Vola”, da “La Serenata” con
il testo romanesco di Gioacchino Belli, fino alla sacralità dell’”Ave Maria sarda”.
66 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024
CAMPI SONORI di Gaetano Menna
RAIZ RICORDA SERGIO BRUNI
Il cantore dell’amore
I
l cd “Raiz canta Sergio
Bruni - Si ll’ammore è
‘o contrario d’a morte”
(Visage) è un lavoro appassionato,
tra narrazione e suono;
ripropone dieci brani di Sergio
Bruni, eseguiti da Raiz insieme
ai membri dei Radicanto.
L’omaggio giunge a vent’anni
dalla scomparsa dell’ugola d’oro
della canzone napoletana.
Un’occasione importante per
riscoprire la canzoni di questo
grande artista napoletano, troppo
spesso dimenticato. Grazie
a questo disco (ed al live portato
nei teatri), le canzoni di Sergio
Bruni - in gran parte scritte
da lui con il poeta Salvatore
ESORDIO DEL TRIO BLEWITT
Radici
Il disco è l’omaggio a un grande artista
ma anche ad una città
Senza confini Musica
xploring New Boundaries” (Neuklang, Ada, Ver-
è l’estroso album d’esordio dei Blewitt. Già il titolo
“Elang)
dichiara la sua intenzione di superare i confini e di esplorare
molteplici territori sonori. Composto da 12 tracce, di cui 10
originali e 2 omaggi a Wayne Shorter (Footprints) e Mc-
Coy Tyner (Passion dance),
l’album passa con disinvoltura
dal jazz alla classica, al rock.
Ci sono brani energici (Embrace
Your Destiny), intensi (Arcturus),
dalle venature classicheggianti
(Inner Struggle, dove la
tecnica sopraffina dei musicisti
si esprime anche in assoli virtuosistici)
e brani più riflessivi (Tormenta
e Pace Nel Mediterraneo)
dove le atmosfere si fanno più soffuse e malinconiche. Bach to
the future fa comprendere appieno il senso dell’operazione. I tre
musicisti - Stefano Proietti al pianoforte, Oscar Cherici al basso
e Gian Marco De Nisi alla batteria - dimostrano una grande
padronanza tecnica e una spiccata versatilità. Davvero un cd
per gli amanti della musica aperta.
Decimino jazz
Palomba (l’accoppiata
Mogol-Battisti all’ombra
del Vesuvio) - sono state
nuovamente apprezzate.
Raiz, con il contributo
fondamentale dei Radicanto,
ha saputo reinterpretarle
con il suo stile
unico e personale e con la sua
voce graffiante e particolare,
creando un ponte tra le generazioni
e avvicinando un pubblico
più giovane alla canzone
napoletana nazional popolare.
«Ho sempre cantato Sergio Bruni,
o meglio lui ha sempre cantato
dentro di me - ha raccontato
Raiz -. La sua musica ha
attraversato la mia infanzia,
accompagnando gioie e dolori
della mia famiglia; le sue
canzoni appartengono alla
collettività dei napoletani».
“Songs and Tunes” (Notami) del Gianludovico
Carmenati Ensemble riporta in auge elementi dello
stile orchestrale delle big band jazz. Comprende 10
composizioni inedite arrangiate per decimino jazz
(10 strumenti di cui 7 fiati). I brani di Carmenati (eccellente
contrabbassista e compositore), pur compositi,
lasciano spazio all’improvvisazione.
Si alternano: Paper
On a Table, vortice di swing che
cattura l’immaginazione come
una colonna sonora; Brown
Pocket, ballata che tesse una
trama di ricordi e suggestioni;
In the Centre, swing moderato
e atmosfera retrò; A Point
Of View, esplosione di energia
e sonorità alla Duke Ellington; Wind Tale, eleganza
senza tempo e danza sulle note; Time’s Tune, gioiello
di post-bop con virtuosismi; That’s It, altro vortice
di swing; Hourglass, ballata languida che scivola via
come sabbia tra le dita; Spring Water, atmosfere da
marching band; Choir Jazz Play, ballata liricamente
intensa e corale.
MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 67