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INSIEMI - CCL, storie da abitare - Piranesi 18

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Dove passato e futuro<br />

si fondono<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare


ASCOLTAMI<br />

IL PODCAST DI <strong>CCL</strong><br />

<strong>INSIEMI</strong>: LEGGIMI + ASCOLTAMI un<br />

progetto multimediale di <strong>CCL</strong> per<br />

raccontare le <strong>storie</strong> più significative<br />

di questi ultimi anni. Dando voce ai<br />

protagonisti.


Dove passato e futuro<br />

si fondono<br />

LA MAPPA<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

3_


LA MAPPA<br />

Dove passato e futuro<br />

si fondono<br />

ILARIA VOGHERA<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

CLASSE 1995, LAUREATA IN STORIA E ANTROPOLOGIA, TATUATRICE, ILLUSTRATRICE, CERAMISTA E INSEGNANTE DI ITALIANO<br />

IN UNA SCUOLA MEDIA. DA SEMPRE IMMERSA NEL MONDO DELL’ARTE, CRESCIUTA IN UNA FAMIGLIA DI SCENOGRAFI E<br />

CERAMISTI, POST LAUREA DECIDE DI INTRAPRENDERE IL SUO PERCORSO ARTISTICO. APPRENDE LA TECNICA DELL’HANDPOKE<br />

E INIZIA IL SUO VIAGGIO ALL’INTERNO DEL MONDO DEL TATUAGGIO AL QUALE SI AFFEZIONA SIN DA SUBITO. LA VOLONTÀ DI<br />

SPERIMENTARE DIVERSI STILI ILLUSTRATIVI LA PORTA A COLLABORARE CON LA CASA EDITRICE ‘MARCOS Y MARCOS’ PER LA<br />

QUALE REALIZZA COPERTINE E TAVOLE PER DIVERSI LIBRI.


| IL QUARTIERE |<br />

CAMPI, ROGGE E CASCINE<br />

Come ogni periferia che si rispetti anche qui un<br />

tempo c’erano solo campi e cascine. Cascina Pra’<br />

Buono, Cascina Malpaga, Cascina Regalia e una<br />

moltitudine di rogge per l’irrigazione dei canali.<br />

Tra queste cascine merita una nota d’attenzione<br />

Palazzo della Senavra che nel XVI secolo fu<br />

residenza di campagna di Ferrante Gonzaga,<br />

governatore di Milano per conto dell’imperatore<br />

Carlo V. Nel Seicento il complesso passò ai<br />

Gesuiti e nel secolo successivo, per volere<br />

dell’Imperatrice Maria Teresa d’Austria, divenne<br />

un’istituzione deputata al ricovero dei malati<br />

psichiatrici. Oggi è sede della parrocchia del<br />

Preziosissimo Sangue di Gesù.<br />

LA FERROVIA E IL MACELLO<br />

Il quartiere in cui si trova oggi via <strong>Piranesi</strong> <strong>da</strong>l<br />

<strong>18</strong>61 fino al 1932 era attraversato <strong>da</strong>lla ferrovia.<br />

Ancora oggi si può leggere questa traccia<br />

nell’an<strong>da</strong>mento irregolare di alcuni lotti che<br />

presentano un orientamento trasversale rispetto<br />

alla griglia regolare degli altri palazzi. Nei primi<br />

del Novecento, la ferrovia facilitò l’insediamento<br />

di ville, villette e palazzi del periodo eclettico,<br />

art déco e tardo liberty. Nel 1929 il Macello<br />

Comunale di via Olona, uno dei macelli più<br />

all’avanguardia d’Europa, venne trasferito in<br />

viale Molise. L’intera area di 150mila metri<br />

quadri è stata abbandonata nel 2005. Oggi qui è<br />

prevista la riqualificazione di REDO vincitore del<br />

bando internazionale “C40 Reinventing Cities”.<br />

Il progetto prevede la nascita del campus dello<br />

IED e di residenze low cost.<br />

4_


| TESTATINA |<br />

DAI DOLCI AL GHIACCIO<br />

Lo stabilimento della Motta, sorto nel 1930<br />

all’angolo tra viale Corsica e via Battistotti<br />

Sassi, è rimasto attivo sino agli anni Ottanta.<br />

Abbandonato per più di vent’anni è stato<br />

abbattuto nel 2001 e sostituito con un parco,<br />

delle residenze e spazi commerciali. Altro<br />

edificio storico della zona è stato il Palazzo<br />

del Ghiaccio splendido edificio in stile Liberty<br />

inaugurato nel 1923. Per molti decenni il<br />

Palazzo del Ghiaccio ha ospitato importanti<br />

competizioni sportive ed è stato uno dei luoghi<br />

del divertimento milanese (approfondimento a<br />

pagina 22). Nel lotto dove oggi sorge <strong>Piranesi</strong><strong>18</strong><br />

un tempo c’era la fabbrica delle uova Coccodì,<br />

con macchinari all’avanguardia per conservare<br />

le uova sottovuoto.<br />

OGGI E DOMANI<br />

Dove passato e futuro<br />

si fondono<br />

Via <strong>Piranesi</strong> oggi è servita <strong>da</strong> molti mezzi di<br />

comunicazione esterni e la recente apertura<br />

della Linea M4 della metropolitana permette di<br />

raggiungere agevolmente in pochi minuti sia il<br />

centro città che l’aeroporto di Linate. I grandi<br />

progetti di recupero dell’area dell’ex Macello<br />

e della nuova Beic la Biblioteca Europea che<br />

sorgerà a Porta Vittoria entro il 2026 (vincitore<br />

capogruppo l’architetto milanese Raffaele<br />

Lunati) saranno certamente importanti elementi<br />

di rivitalizzazione di questa parte della città.<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

5_


Indice<br />

4_ Il quartiere 7_ I coordinatori: racconto a due voci 10_ Il testimonial: un luogo dove<br />

sentirsi a casa 14_ La voce dei soci: emozionante entrare in una casa di proprietà 16_<br />

Dalla finestra assistiamo alla trasformazione urbana <strong>18</strong>_ Dalla villetta all’appartamento<br />

20_ Un progetto qualificante per il quartiere 22_ Storia di quartiere: il Palazzo del<br />

Ghiaccio, una storia milanese 24_ Gente di quartiere: tanti luoghi di aggregazione per<br />

adulti e ragazzi 26_ WOW! Un posto incredibile 30_ I numeri: il progetto nel quartiere<br />

32_ I progettisti: tre progetti in uno 36_ Il direttore dei lavori: sfide strutturali ma anche<br />

stilistiche 38_ Assistenti alla cooperativa 40_ Fotografie d’autore: attraverso la macchina<br />

fotografica cristallizzo gli spazi rendendoli più leggibili 42_ La parola a <strong>CCL</strong>: racconto a due<br />

voci 46_ Glossario: le parole per capire<br />

6_


| I COORDINATORI |<br />

Dove passato e futuro<br />

si fondono<br />

RACCONTO<br />

A DUE VOCI<br />

Abbiamo chiesto ad Alessandra<br />

Marsiglia e Alessandro Galbusera,<br />

i due coordinatori di <strong>Piranesi</strong><strong>18</strong>, di<br />

ripercorrere i momenti salienti dell’iniziativa<br />

e di raccontarci cosa rende unico questo<br />

progetto. Ecco cosa ci hanno risposto.<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

7_


| I COORDINATORI |<br />

QUAL È LA SPECIFICITÀ DI PIRANESI<strong>18</strong>?<br />

Alessandra Marsiglia: L’iter è stato molto sfi<strong>da</strong>nte a causa del periodo storico in cui è maturato:<br />

pandemia, conflitto Ucraina-Russia, e i conseguenti rialzi dei costi. Ma c’è un altro elemento che lo<br />

rende unico rispetto agli altri interventi del Consorzio: per la prima volta ci siamo relazionati con<br />

un patrimonio architettonico esistente e abbiamo dovuto capire come interpretarlo, recuperarlo,<br />

valorizzarlo. Una sfi<strong>da</strong> tanto stilistica quanto ingegneristico-strutturale.<br />

Alessandro Galbusera: Effettivamente è stata un’iniziativa che ha attraversato un intero ciclo<br />

edilizio. Nel 2017, quando ci siamo interessati all’area, la situazione era molto diversa <strong>da</strong> quella<br />

di oggi. Non esisteva l’interesse attuale per questa zona e infatti per raggiungere l’80% dei soci ci<br />

abbiamo messo un intero anno. Il prezzo al mq inizialmente era di 3.150 euro. Oggi se aprissimo<br />

quest’iniziativa con quei prezzi credo che faremo sold out in un mese. Il mercato in questi anni è<br />

profon<strong>da</strong>mente cambiato, a Milano c’è una grande fame di case.<br />

La sfi<strong>da</strong>?<br />

Capire come<br />

interpretare<br />

l’edificio<br />

storico.<br />

COME FA <strong>CCL</strong> AD AVERE UN MARGINE DI GUADAGNO?<br />

A. G.: Ci riesce con un lavoro di squadra che coinvolge in<br />

prima persona, come partner i progettisti e l’impresa. <strong>CCL</strong><br />

chiude i contratti con le imprese a corpo per non essere<br />

soggetto a revisione prezzi. In questo caso sappiamo che<br />

l’impresa ha fatto fatica a mantenere i valori dell’offerta a<br />

causa dei rincari conseguenti al Covid e alla guerra. <strong>CCL</strong><br />

ha riconosciuto gli extra costi quando erano effettivi, senza<br />

seguire però bolle speculative. Mediare è la parola d’ordine.<br />

Alla fine siamo riusciti a contenere l’aumento del prezzo sotto<br />

al 10% (3.340 € finali al mq). Un successo.<br />

Continua a pag. 43<br />

8_


Dove passato e futuro<br />

si fondono<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

9_


| IL TESTIMONIAL |<br />

UN LUOGO<br />

DOVE SENTIRSI A CASA<br />

RODOLFO SFORZA<br />

RUDY PER GLI AMICI, 67 ANNI, EX RIGATTIERE, PER ANNI È STATO PROPRIETARIO DI UN NEGOZIO DI BRIC A’ BRAC IN<br />

VIA DE AMICIS. DODICI ANNI FA, INSIEME AD ALCUNI AMICI, HA RILEVATO IL CIRCOLO ‘LA LIBERAZIONE’. DA ALLORA LA<br />

COOPERATIVA/TRATTORIA ‘LA LIBERAZIONE’ È DIVENTATO UN LUOGO SIMBOLO DEL QUARTIERE. I TRE SOCI STORICI<br />

SONO RUDY, CRISTINA DI MOLFETTA, FILADELFIO MELI. ALTRI SI SONO AGGIUNTI LUNGO IL CAMMINO.<br />

10_


Il circolo La Liberazione esiste <strong>da</strong>l 1945,<br />

<strong>da</strong> quando fu fon<strong>da</strong>to in memoria di un<br />

giovane partigiano ucciso. Noi soci lo<br />

abbiamo rilevato 12 anni fa con l’intenzione di<br />

ripristinarne l’anima originaria che negli anni era<br />

an<strong>da</strong>ta persa. La sezione dell’ANPI ‘25 aprile’ ha<br />

sede proprio sopra di noi. Mi piace credere che<br />

siamo testimonianza di un certo modo di pensare.<br />

Credo che la gente abbia sempre bisogno di<br />

sentirsi a casa, di tifare per qualcosa in cui si<br />

riconosce, di incontrare suoi simili. Molti dicono<br />

“andiamo <strong>da</strong>i comunisti”, altri vengono come<br />

se an<strong>da</strong>ssero a guar<strong>da</strong>re i pan<strong>da</strong> allo zoo, altri<br />

ancora come se visitassero un museo visto che<br />

ho arre<strong>da</strong>to questo posto con gli oggetti più vari.<br />

Le Monde ci ha definiti “uno degli ultimi<br />

luoghi di ritrovo della gauche milanese” e ne<br />

sono fiero. A chi non piace dico “Milano è pieno<br />

di locali, nessuno vi obbliga a venire qui”. Ma<br />

siamo simpatici e credo anche benvoluti. La<br />

gente mi riconosce per stra<strong>da</strong>, mi saluta. Mi<br />

fa piacere perché non sono nato qui ma nel<br />

quartiere Feltre, vicino al Parco Lambro.<br />

Oggi, la cooperativa ‘La Liberazione’ è<br />

un luogo molto frequentato. Questa è un’oasi<br />

in cui respirare storia, cultura, ironia. In cui<br />

fare due chiacchiere, mangiare un piatto di<br />

cucina casalinga a prezzi popolari, ascoltare<br />

La gente dice:<br />

“andiamo<br />

<strong>da</strong>i comunisti”<br />

Dove passato e futuro<br />

si fondono<br />

la presentazione di un libro o partecipare a un<br />

dibattito sui temi più vari. Qui vengono persone<br />

di tutte le età: i giovani che credono ancora<br />

in un modo di stare insieme non mediato <strong>da</strong>l<br />

cellulare, quelli di mezza età come me e anche<br />

tanti anziani.<br />

In <strong>Piranesi</strong><strong>18</strong>, dove oggi sorge il progetto<br />

di <strong>CCL</strong>, un tempo c’era la fabbrica Coccodì. A un<br />

certo punto ci sarebbe piaciuto acquistare quel<br />

luogo, risistemarlo, creare un posto di incontro<br />

ricco e articolato. Purtroppo la richiesta era<br />

decisamente al di sopra delle nostre possibilità<br />

e abbiamo dovuto rinunciare. Le grandi<br />

trasformazioni che investono quest’area creano<br />

delle distorsioni del mercato immobiliare con gli<br />

studenti che affittano dei loculi a prezzi indecenti.<br />

Però sul progetto di <strong>CCL</strong> devo ammettere che<br />

l’idea di aver mantenuto un pezzo di facciata<br />

storica mi è piaciuto parecchio.<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

11_


LEGGIMI<br />

Per scaricare il pdf dell’instant book<br />

inquadra il QR Code


Dove passato e futuro<br />

si fondono<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare


| LA VOCE DEI SOCI |<br />

LUCA SPADONI E IL FIGLIO GABRIELE<br />

42 ANNI, INGEGNERE INSIEME A FRANCESCA MIDANI HA 3 FIGLI: GABRIELE 12 ANNI, MARTINO 10 E GIULIO 7.<br />

14_


EMOZIONANTE ENTRARE<br />

IN UNA CASA DI PROPRIETÀ<br />

di cambiare casa è nata perché in<br />

cinque anni abbiamo avuto 3 figli e quindi<br />

L’esigenza<br />

dovevamo ingrandirci. C’è <strong>da</strong> dire poi che<br />

a un certo punto della vita avere una casa di proprietà<br />

è fon<strong>da</strong>mentale soprattutto se si hanno dei figli. È una<br />

sicurezza che fa dormire sonni tranquilli.<br />

Noi abitavamo già nel quartiere e non volevamo<br />

spostarci perché qui abbiamo gli amici, le scuole dei<br />

ragazzi, insomma siamo ben inseriti. Un giorno per<br />

caso siamo passati <strong>da</strong>vanti a <strong>Piranesi</strong><strong>18</strong> abbiamo visto<br />

l’annuncio del progetto e ci siamo precipitati nella sede<br />

di <strong>CCL</strong> per iscriverci. C’era una lunga lista d’attesa.<br />

Dopo qualche mese ci hanno chiamati: “Siete ancora<br />

interessati?”. Eravamo al settimo cielo e siamo subito<br />

corsi a firmare.<br />

Abbiamo fatto parte di una specie di consiglio<br />

ristretto di quindici soci. È stato un bellissimo percorso,<br />

ci incontravamo con cadenze regolari per discutere<br />

di scelte che poi portavamo all’assemblea generale.<br />

Quindi è stato come vivere una cooperativa nella<br />

cooperativa. Un percorso condiviso che ho trovato<br />

molto interessante. Un’occasione per legare con alcuni<br />

condomini trasformando il rapporto in amicizia.<br />

Ci piaceva la parte dell’edificio storico un po’ per<br />

l’altezza degli appartamenti un po’ per le finiture e la<br />

bellissima facciata recuperata. Pur essendo al primo<br />

piano la casa è molto luminosa e incredibilmente<br />

silenziosa, abbiamo fatto una festa d’inaugurazione<br />

con dodici invitati e nessuno dei vicini ha sentito nulla.<br />

Internamente è venuta particolarmente bene perché è<br />

stata molto pensata e ragionata insieme a una nostra<br />

parente architetta: abbiamo spostato un muro, girato una<br />

porta, e apportato altre modifiche rispetto al capitolato.<br />

La cooperativa ci ha seguito e consigliato. Quando siamo<br />

entrati con le nostre chiavi è stato emozionante: la<br />

nostra prima casa di proprietà, un bel traguardo!<br />

Dove passato e futuro<br />

si fondono<br />

Partecipare<br />

a ogni scelta<br />

è stato<br />

importante<br />

anche per<br />

creare nuovi<br />

rapporti.<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

15_


| LA VOCE DEI SOCI |<br />

DALLA FINESTRA ASSISTIAMO<br />

ALLA TRASFORMAZIONE URBANA<br />

Siamo entrambi di Cortona un paese in<br />

provincia di Arezzo, i nostri genitori vivono<br />

lì ma noi sono parecchi anni che viviamo<br />

a Milano e ci piaceva l’idea di comprare casa in città.<br />

Conoscevamo la reputazione di <strong>CCL</strong> e per noi è stato<br />

naturale aderire a questa iniziativa anche perché è<br />

una zona como<strong>da</strong> per il lavoro ed è un’area che è<br />

protagonista di una rigenerazione profon<strong>da</strong>.<br />

Scegliere su carta l’appartamento della vita non è<br />

semplice ma avevamo tre criteri che ci hanno gui<strong>da</strong>to:<br />

esposizione per quanto possibile a sud, piano intermedio<br />

ed edificio nuovo. Siamo convinti che sia una bella cosa<br />

iniziare <strong>da</strong> zero una storia ancora tutta <strong>da</strong> scrivere.<br />

MICHELA MAGIONAMI E ENRICO DE CORSO<br />

MICHELA 45 ANNI, IMPIEGATA. ENRICO 40 ANNI, DIRIGENTE DI UN’ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA. SONO ENTRAMBI ORIGINARI DI CORTONA,<br />

IN PROVINCIA DI AREZZO.<br />

16_


È vero ci sono voluti anni, anche a causa del Covid,<br />

ma anche i nostri genitori ci hanno messo del tempo a<br />

farsi la casa con tenacia e tanti sacrifici, è un processo<br />

normale. Non si può pretendere che la casa della vita<br />

venga su con uno schiocco di dita.<br />

Del quartiere ci piace tantissimo il parco 8 Marzo,<br />

il mercato coperto, le tante botteghe dove trovare<br />

prodotti di qualità ma anche il fatto che sia servito <strong>da</strong>i<br />

mezzi di trasporto. E poi siamo curiosi, <strong>da</strong>lle nostre<br />

Dove passato e futuro<br />

si fondono<br />

finestre si vedono ampie aree interessate <strong>da</strong> progetti di<br />

rigenerazione urbana, chissà come sarà qui tra vent’anni.<br />

L’emozione di iniziare<br />

una storia <strong>da</strong> zero.<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

17_


| LA VOCE DEI SOCI |<br />

VANNA CHIGORNO E SANDRO SONNINO<br />

VANNA E SANDRO 74 ANNI, ENTRAMBI EX DOCENTI ALLA FACOLTÀ DI MEDICINA.<br />

<strong>18</strong>_


DALLA VILLETTA<br />

ALL’APPARTAMENTO<br />

Gli ultimi trentacinque anni li abbiamo vissuti<br />

a Segrate in una villetta con giardino. Una<br />

scelta dettata fon<strong>da</strong>mentalmente <strong>da</strong>l nostro<br />

amore per i cani e per il verde. Invecchiando però abbiamo<br />

iniziato a notare i difetti di una casa monofamiliare, per<br />

esempio le rampe di scale <strong>da</strong> fare mille volte al giorno.<br />

Così abbiamo deciso di tornare in città. Visto che nostra<br />

figlia abita in Città Studi e che questa parte di Milano ci<br />

è familiare avendo vissuto sia in via Plinio sia in Piazza<br />

Tricolore, abbiamo scelto questa zona che riteniamo<br />

ideale per noi.<br />

Siamo venuti a conoscenza di <strong>CCL</strong> grazie a un<br />

nostro nipote che ha acquistato un appartamento in<br />

Argelati39. L’idea di affi<strong>da</strong>rsi a una cooperativa non<br />

ci spaventava anzi era una stra<strong>da</strong> che avevamo già<br />

percorso con la casa di Segrate. In più, la buona nomea<br />

di <strong>CCL</strong> con la sua storia e la sua esperienza ci lasciava<br />

totalmente tranquilli.<br />

L’aspetto che più ci piace di questo appartamento<br />

è la praticità. Certo, non si può avere tutto; per esempio<br />

qui non abbiamo la cantina attrezzata per i lavori<br />

manuali che avevamo a Segrate, ma l’ampio terrazzo<br />

è un ottimo sfogo. Anche la zona è incredibilmente ben<br />

servita e vivace. Dopo tanti anni vissuti in periferia, in<br />

mezzo ai prati, per noi è stata una bellissima sorpresa<br />

trovare un quartiere tanto vivo, frequentato, ricco di<br />

negozi, dove i bar la mattina pullulano di gente che fa<br />

colazione, uno spettacolo che mette allegria!<br />

Questo è<br />

un quartiere<br />

vivace e pieno<br />

di negozi.<br />

Dove passato e futuro<br />

si fondono<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

19_


| LA VOCE DEI SOCI |<br />

UN PROGETTO QUALIFICANTE<br />

PER IL QUARTIERE<br />

Quando sono venuta a conoscenza di questo<br />

intervento di <strong>CCL</strong> lavoravo all’ospe<strong>da</strong>le<br />

di Monza e abitavo in un appartamento in<br />

affitto in zona Niguar<strong>da</strong> a Milano.<br />

Prima di aderire all’iniziativa ho chiesto ad alcuni<br />

amici milanesi cosa ne pensassero della zona perché io<br />

sono originaria di Lecco. Erano tutti concordi nel dire<br />

che questa è una zona di Milano residenziale, tranquilla,<br />

in grande trasformazione. Insomma il parere era per lo<br />

più positivo così, quando ho saputo che erano rimasti<br />

solo tre appartamenti, mi sono precipitata.<br />

La casa che avevo a Lecco era già in cooperativa.<br />

L’avevo acquistata a trent’anni sotto suggerimento dei<br />

miei genitori. Una scelta un po’ gui<strong>da</strong>ta <strong>da</strong> loro e poco<br />

partecipata <strong>da</strong> parte mia. Questa volta tutto è stato<br />

diverso. Ho agito con più consapevolezza e ho scelto<br />

di far parte della commissione soci proprio per poter<br />

essere presente a tutte le fasi decisionali.<br />

Dare il mio parere era importante ma mi<br />

interessava anche l’aspetto relazionale, questi anni di<br />

cantiere sono stati un’occasione unica per conoscere<br />

bene una parte dei condomini.<br />

Acquistare una casa quando ancora c’è solo uno<br />

scavo nel terreno significa scegliere sulla carta. Ma in<br />

cooperativa c’è un ulteriore aspetto: all’inizio non vedi<br />

il disegno del tuo appartamento puoi solo indicare le<br />

tue preferenze: metratura, piano, esposizione, ecc.<br />

Una variabile in più di incertezza che però a me<br />

non spaventava. Oggi la parte che mi piace di più è il<br />

terrazzo, è uno sfogo esterno importantissimo per me<br />

che sono cresciuta sul lago e che ho sempre pensato<br />

all’appartamento in condominio come qualcosa di<br />

leggermente claustrofobico. Sono molto contenta<br />

del risultato finale di tutta l’iniziativa e credo sia<br />

indiscutibilmente qualificante per il quartiere.<br />

Una ragione<br />

per cui<br />

ho scelto<br />

<strong>Piranesi</strong><strong>18</strong><br />

sono le<br />

relazioni.<br />

20_


Dove passato e futuro<br />

si fondono<br />

ROBERTA GILARDI<br />

ROBERTA, MEDICO, ORIGINARIA DI LECCO.<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

21_


| STORIA DI QUARTIERE |<br />

IL PALAZZO DEL GHIACCIO,<br />

UNA STORIA MILANESE<br />

22_


Il Palazzo del Ghiaccio di Milano fu inaugurato<br />

il 28 dicembre 1923 in via <strong>Piranesi</strong> accanto al<br />

Palazzo dei Frigoriferi che <strong>da</strong>l <strong>18</strong>99 fungeva <strong>da</strong><br />

‘moderno’ magazzino del ghiaccio. Nei Frigoriferi si<br />

conservavano le derrate alimentari della città poiché<br />

erano situati in posizione strategica in corrispondenza<br />

dello snodo ferroviario di Porta Vittoria e del mercato<br />

ortofrutticolo.<br />

Il Palazzo del Ghiaccio, voluto <strong>da</strong>l campione<br />

nazionale di pattinaggio ed editore della Gazzetta dello<br />

Sport Conte Alberto Bonacossa, era all’epoca, con i suoi<br />

<strong>18</strong>00 metri quadri di pista, la principale pista ghiaccio<br />

coperta d’Europa e una delle più grandi al mondo.<br />

Lo splendido edificio in stile Liberty contava<br />

di un’imponente copertura in ferro, legno e vetro<br />

meraviglia architettonica e ingegneristica. Dagli anni<br />

Trenta, il Palazzo del Ghiaccio divenne la casa dei<br />

migliori pattinatori italiani e per decenni è stata la casa<br />

dell’hockey milanese.<br />

L’edificio fu duramente colpito <strong>da</strong>i bombar<strong>da</strong>menti<br />

della Secon<strong>da</strong> Guerra Mondiale che <strong>da</strong>nneggiarono<br />

gravemente le decorazioni dell’interno. Dopo il conflitto<br />

riaprì al pubblico e rimase attivo fino al 2002. In 80 anni<br />

di attività, il Palazzo ha ospitato molti dei più importanti<br />

appuntamenti agonistici milanesi, non solo su ghiaccio,<br />

ma anche di pugilato, scherma e pallacanestro.<br />

È stato inoltre sede di attività sportive amatoriali,<br />

eventi di intrattenimento, concerti, sfilate di mo<strong>da</strong> e<br />

proiezioni cinematografiche.<br />

Dove passato e futuro<br />

si fondono<br />

I Frigoriferi Milanesi di Via <strong>Piranesi</strong> oggi sono un<br />

complesso costituito <strong>da</strong> due corpi di fabbrica distinti:<br />

il Palazzo dei Frigoriferi e il Palazzo del Ghiaccio.<br />

Riconvertiti entrambi in spazi polifunzionali, oggi sono<br />

un vero e proprio polo dedicato all’arte contemporanea<br />

e al collezionismo e ospitano un vasto caveau, spazi<br />

espositivi, ambiti dedicati al restauro delle opere<br />

d’arte, gallerie, archivi d’artista, società di consulenza<br />

per stime e perizie.<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

23_


| GENTE DI QUARTIERE |<br />

TANTI LUOGHI DI AGGREGAZIONE<br />

PER ADULTI E RAGAZZI<br />

Lavoro in questo quartiere <strong>da</strong>l 2012 e ci<br />

vivo <strong>da</strong>l 2019. Dunque il mio modo di<br />

viverlo è cambiato: <strong>da</strong> luogo di lavoro dove<br />

prendere un caffè o pranzare con dei clienti a luogo<br />

di vita a 360 gradi con le scuole dei bambini, i tanti<br />

luoghi di aggregazione <strong>da</strong> frequentare con gli amici,<br />

le zone verdi dove an<strong>da</strong>re a correre o semplicemente<br />

camminare, i negozi di ogni tipo <strong>da</strong>gli artigiani alla<br />

grande distribuzione.<br />

Prima abitavo in zona Lima, un quartiere molto<br />

diverso: denso, commerciale, multietnico. Qui è più<br />

tranquillo e residenziale. Di base ci sono famiglie con<br />

bambini, coppie di anziani che sono qui <strong>da</strong> una vita,<br />

tanti cani coi loro padroni. E poi ci sono servizi di tutti<br />

i tipi: scuole, parrocchie, centri sportivi, ristoranti,<br />

negozi, parchi.<br />

I miei luoghi del cuore sono la ‘Torrefazione’<br />

e ‘La Maison’ per un buon caffé, la trattoria storica<br />

‘La Liberazione’ con la sua cucina casalinga e<br />

il bookcrossing e viale Argonne recentemente<br />

riqualificato con i campi di calcio e basket per i ragazzi,<br />

pareti per arrampicarsi, oltre alla stazione della nuova<br />

linea della metropolitana. E poi ancora il parchetto di<br />

piazza Grandi e quello del ‘Museo del Fumetto’ con la<br />

caffetteria ‘Boom’ e lo skate park.<br />

Mi sento in un quartiere in trasformazione e<br />

l’aspettativa iniziale di quando ci siamo trasferiti<br />

qui si è avverata sia rispetto ai grandi progetti di<br />

rigenerazione urbana che interessano l’area sia per le<br />

trasformazioni più contenute e di prossimità che via via<br />

stanno modificando la via <strong>Piranesi</strong> con nuovi showroom<br />

e residenze di qualità.<br />

Siamo circon<strong>da</strong>ti<br />

<strong>da</strong> progetti a scala urbana<br />

che cambieranno<br />

la faccia di quest’area.<br />

24_


Dove passato e futuro<br />

si fondono<br />

ROBERTA SOLARI<br />

47 ANNI, LAUREA A GENOVA ALLA FACOLTÀ DI LETTERE MODERNE E, DAL 2006, UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE PER LA CASA EDITRICE<br />

INDIPENDENTE ‘MARCOS Y MARCOS’. È ORIGINARIA DI ZOAGLI IN LIGURIA, VIVE A MILANO DA <strong>18</strong> ANNI, HA DUE BAMBINI.<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

25_


| GENTE DI QUARTIERE |<br />

WOW!<br />

CHE POSTO<br />

INCREDIBILE<br />

Questo è un luogo<br />

di cultura per la città.<br />

26_


Siamo nati nel ‘96 come associazione dopo<br />

la morte prematura di Franco Fossati,<br />

fumettista, saggista, grande appassionato e<br />

amico. In seguito ci siamo costituiti come Fon<strong>da</strong>zione<br />

nel 2007, infine abbiamo partecipato a un bando del<br />

Comune per la rigenerazione di questo luogo storico<br />

dove un tempo c’erano i capannoni della Motta, la<br />

fabbrica del panettone. Qui <strong>da</strong>l 2012 è nato il museo.<br />

Un polo espositivo moderno, un luogo dinamico che<br />

ospita eventi, organizza proiezioni, incontri di<strong>da</strong>ttici,<br />

con una grande biblioteca a scaffale libero con 9000<br />

pubblicazioni che alterniamo a rotazione. Un luogo<br />

dove abbiamo organizzato negli anni più di 220 mostre,<br />

tanto per ricor<strong>da</strong>rne alcune quella su Topolino, quella<br />

di Star Wars, quella di Tex Willer, quella di Zerocalcare.<br />

Ospitiamo anche laboratori e, d’estate corsi<br />

per bambini e ragazzi che sono letteralmente presi<br />

d’assalto. Ecco forse per tutti questi motivi il museo<br />

è diventato un incredibile luogo di aggregazione per<br />

persone di tutte le età che qui si sentono a casa.<br />

Ma anche un luogo simbolo del quartiere. Varcata<br />

la soglia - con il bellissimo arco con la scritta WOW -<br />

ci si trova in un giardino che non è privato ma aperto<br />

a tutti. Qui viene il ragazzino, l’adulto, l’anziano. È un<br />

luogo sicuro che attira anche per la presenza della<br />

nostra bella caffetteria ‘Boom’. Siamo riusciti a <strong>da</strong>r vita<br />

a un’incredibile alchimia e le persone l’hanno percepito.<br />

Il museo attira non solo i milanesi ma anche<br />

persone <strong>da</strong> altre regioni italiane e pure molti stranieri.<br />

Non è facile far quadrare i conti anche perché<br />

non abbiamo nessun sostegno <strong>da</strong> parte del Comune,<br />

eppure sono convinto che diamo un servizio importante<br />

Dove passato e futuro<br />

si fondono<br />

alla città e in generale alla società. Purtroppo infatti i<br />

ragazzi leggono sempre meno, le edicole chiudono, le<br />

case editrici fanno fatica, insomma non è un periodo<br />

facile in generale per chi ama i disegni e la parola<br />

scritta. I numeri delle persone che passano di qui e che<br />

frequentano questo luogo ci <strong>da</strong>nno ragione: è un luogo<br />

importante di cultura, una ricchezza per tutta la città.<br />

LUIGI BONA<br />

74 ANNI, DIRETTORE DEL ‘WOW SPAZIO FUMETTO’ IL MUSEO DEL FUMETTO DOVE DAL 2011 A OGGI SONO TRANSITATE OLTRE UN MILIONE<br />

DI PERSONE E CHE RACCOGLIE 800MILA MATERIALI TRA RIVISTE, FRANCOBOLLI, MANIFESTI, TAVOLE ORIGINALI. TANTI ANCHE GLI OGGETTI<br />

PROVENIENTI DALL’ITALIA E DA DIVERSI PAESI EUROPEI MA ANCHE DALLA CINA, TURCHIA, CANADA, SUD AMERICA. MOLTI DI QUESTI<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare<br />

MATERIALI SONO RACCOLTI IN MAGAZZINI FUORI MILANO PERCHÉ IL MUSEO NON POTREBBE OSPITARLI TUTTI E SONO ESPOSTI A ROTAZIONE.<br />

27_


Dove passato e futuro<br />

si fondono<br />

<strong>da</strong> leggere<br />

<strong>da</strong> ascoltare


| I NUMERI |<br />

IL PROGETTO NEL QUARTIERE<br />

VIA PIRANESI<br />

SUPERFICIE COMPLESSIVA DELL’AREA<br />

7.694 m 2<br />

}<br />

VALORE DI<br />

CESSIONE<br />

3.340 €/mq<br />

I SOGGETTI<br />

COINVOLTI NELLA<br />

REALIZZAZIONE<br />

PRESIDENTE: Alessandro Galbusera<br />

COORDINATRICE COOP.: Alessandra Marsiglia<br />

PROGETTISTA E DIRETTORE LAVORI: Studio Barbieri & Negri<br />

DIRETTORE LAVORI: Maurizio Zandonadi<br />

IMPRESA: Devero Costruzione Spa<br />

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I NUMERI DI PIRANESI<strong>18</strong><br />

STEP COSTRUZIONE<br />

2017 2021<br />

2023<br />

Acquisto area Avvio dei lavori Fine dei lavori<br />

}<br />

99<br />

alloggi<br />

ALLOGGI 99<br />

111<br />

box<br />

CLASSE DI<br />

EFFICIENZA<br />

ENERGETICA<br />

A3<br />

31_


| I PROGETTISTI |<br />

TRE PROGETTI IN UNO<br />

Nel 2017, l’area di <strong>Piranesi</strong><strong>18</strong> era particolare<br />

perché comprendeva sia grandi edifici<br />

industriali dismessi, con tanto di laboratori e<br />

capannoni, sia un edificio storico anni Venti. La sfi<strong>da</strong> era<br />

completare la cortina su stra<strong>da</strong> mantenendo una coerenza<br />

rispetto all’edificio esistente e contemporaneamente<br />

an<strong>da</strong>re a demolire gli edifici industriali per realizzarne di<br />

nuovi a destinazione residenziale.<br />

Nel progetto finale coesistono dunque tre modus<br />

operandi ben diversi: il mantenimento di un manufatto<br />

storico, il completamento in cortina del fronte tramite un<br />

edificio nuovo capace di dialogare con quello anni Venti<br />

senza scimmiottarne gli aspetti stilistici e, infine, all’interno<br />

del lotto, la costruzione ex novo di due torri di nove piani<br />

ciascuna.<br />

Nel primo caso, si è trattato di utilizzare una mano<br />

leggera che mostrasse una grande attenzione filologica.<br />

Questo ha richiesto la realizzazione di calchi e disegni 3D<br />

delle mo<strong>da</strong>nature e delle decorazioni in gesso per poterle<br />

restaurare o riprodurre in maniera fedele. Insomma un<br />

lavoro di grande sensibilità stilistica. Nel secondo caso, la<br />

realizzazione di un edificio capace di dialogare con quello<br />

storico – caratterizzato <strong>da</strong> mattoni e mo<strong>da</strong>nature déco –<br />

senza cadere nell’errore del ‘finto antico’.<br />

32_


LUCA BARBIERI E GIANNI NEGRI<br />

VICINI DI BANCO AL LICEO, COMPAGNI ALLA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA DI MILANO E COAUTORI DELLA TESI DI LAUREA NEL 1995, FONDANO UNO<br />

STUDIO ASSOCIATO NEL 1996. AD OGGI, SONO 40 ANNI CHE LAVORANO INSIEME. DOPO DIVERSE ESPERIENZE NEL CAMPO DELLA VALORIZZAZIONE<br />

DEL PATRIMONIO STORICO ED ARTISTICO, ATTUALMENTE SI OCCUPANO PRINCIPALMENTE DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA ED URBANISTICA.<br />

33_


| I PROGETTISTI |<br />

La cosa che più ci piace è<br />

sul fronte stra<strong>da</strong> tra la facciata<br />

Abbiamo dunque progettato un edificio con tratti di<br />

architettura contemporanea utilizzando gli stessi materiali<br />

di quello storico ma reinterpretando in chiave moderna gli<br />

aspetti decorativi. Sono nati così i rivestimenti bianchi degli<br />

imbotti delle aperture: una logica simile ma un linguaggio<br />

completamente diverso. Crediamo di essere riusciti<br />

nell’intento, non semplice, di tenere insieme un edificio<br />

del 2024 con uno che ha visto la luce 100 anni prima. Oggi<br />

il prospetto complessivo su stra<strong>da</strong> è coerente e al tempo<br />

stesso originale.<br />

Infine, c’erano le due torri nuove, con proporzioni<br />

molto diverse rispetto agli edifici su stra<strong>da</strong>. Anche in<br />

questo caso il trait d’union è stato materico e di studio<br />

dei dettagli. Abbiamo ripreso il mattone e abbiamo curato<br />

degli elementi di facciata che impreziosissero i prospetti<br />

come, per esempio, le balaustre in metallo lavorate con<br />

un motivo a stelle. I due volumi delle torri sono imponenti,<br />

visto che sono alti ognuno 9 piani. Per rendere meno<br />

impattanti questi due manufatti abbiamo pensato di<br />

ricorrere ad un escamotage visivo trattando le superfici<br />

dei prospetti con linguaggi diversi. Oggi infatti, a un primo<br />

sguardo superficiale, invece di leggere due grandi volumi si<br />

percepiscono piuttosto quattro lame strette. È un semplice<br />

gioco visivo ma funziona bene.<br />

All’interno del lotto inizialmente avevamo immaginato<br />

le due torri disassate così <strong>da</strong> creare un angolo tra le<br />

due facciate. Una scelta progettuale che regalava più<br />

movimento alla disposizione dei volumi e alla corte interna<br />

ma anche un accorgimento a vantaggio degli abitanti delle<br />

torri che così avrebbero avuto viste laterali e diagonali<br />

più aperte e interessanti. La Commissione Paesaggio<br />

del Comune però ha preferito il sedime ortogonale, una<br />

soluzione che non ci ha trovati concordi ma è stato un<br />

compromesso più che accettabile.<br />

34_


l’equilibrio che abbiamo creato<br />

storica e la parte nuova.<br />

35_


| IL DIRETTORE DEI LAVORI |<br />

SFIDE STRUTTURALI<br />

MA ANCHE STILISTICHE<br />

MAURIZIO ZANDONADI<br />

53 ANNI, ARCHITETTO, SI È OCCUPATO DELLA DIREZIONE LAVORI PER IL PROGETTO DI PIRANESI<strong>18</strong>. DAL 1999 COLLABORA CON LO STUDIO<br />

ARCHITETTURA E DESIGN BARBIERI & NEGRI. OLTRE AD OCCUPARSI DEGLI ASPETTI PROGETTUALI GENERALI, SI DEDICA ALLE ATTIVITÀ DI<br />

PROGETTAZIONE ESECUTIVA E DI DIREZIONE LAVORI NEI CANTIERI.<br />

36_


Il mantenimento della facciata originale anni Venti e<br />

la demolizione di tutto ciò che stava dietro è stata la<br />

sfi<strong>da</strong> maggiore di questo intervento. Anche perché<br />

l’edificio ‘storico’ che siamo an<strong>da</strong>ti a costruire è altamente<br />

performante, com’è giusto che sia. Tutti infatti vogliono<br />

<strong>abitare</strong> in un edificio <strong>da</strong>l gusto classico ma nessuno rinuncia<br />

più ad avere le prestazioni di oggi in termini di isolamento,<br />

insonorizzazione, sicurezza. In più, abbiamo aggiunto un<br />

piano e sostituito completamente i balconi.<br />

Ma facciamo un passo indietro. Siamo partiti <strong>da</strong> un<br />

complesso lavoro di raccolta <strong>da</strong>ti, archiviazione, scansioni 3d<br />

e calchi di fregi, mo<strong>da</strong>nature, decorazioni. Sostanzialmente<br />

abbiamo realizzato una cristallizzazione puntuale di tutti i<br />

dettagli stilistici che caratterizzavano l’edificio anni Venti.<br />

Alcuni sono stati mantenuti e recuperati, altri riprodotti,<br />

altri ancora, purtroppo, sono stati sacrificati in funzione<br />

degli interventi di rinforzo strutturale e di adeguamento<br />

alle norme attuali.<br />

Per mantenere la facciata e demolire il resto è stato<br />

necessario avvalersi di un ponteggio di forza, cioé un<br />

ponteggio con una funzione non solo di servizio ma anche<br />

strutturale che sostenesse a tutti gli effetti la facciata. Si è<br />

trattato di un ponteggio con un impatto a terra molto più<br />

importante che non occupava solo parte del marciapiede<br />

ma arrivava fino al filo stra<strong>da</strong>le. In più era zavorrato in<br />

modo <strong>da</strong> impedire il ribaltamento della facciata.<br />

Si è proceduto a realizzare un collegamento statico<br />

tra l’esterno della facciata e le strutture in calcestruzzo<br />

all’interno, un’operazione che evidentemente ha intaccato<br />

alcune delle finiture anni Venti. Questo ha comportanto<br />

anche una riflessione stilistica: come costruire dopo? Il<br />

risultato è sicuramente riuscito.<br />

Demolire<br />

ha richiesto<br />

anche una<br />

riflessione<br />

attenta<br />

su ‘come’<br />

avremmo<br />

voluto<br />

ricostruire.<br />

37_


| ASSISTENTI ALLA COOPERATIVA |<br />

SILVIA SANGALLI<br />

INGEGNERE, 51 ANNI, COLLABORA CON <strong>CCL</strong> DAL 2005<br />

Per me ogni iniziativa fa storia a sé, ognuna ha le sue unicità e tutte<br />

quelle che ho seguito per <strong>CCL</strong> mi hanno restituito esperienze molto<br />

importanti. Ciò che credo le accomuni tutte è l’energia che le persone e<br />

le famiglie che ne fanno parte riescono a trasmetterci, la stessa energia<br />

che noi assistenti mettiamo nel seguire e trasferire i loro desideri di casa<br />

e di vita nuova. Ci sono a volte anche momenti di difficoltà in cui penso<br />

“ ma chi me lo fa fare?”, poi una volta arrivati al traguardo ho subito<br />

voglia di ripartire. Nonostante la fatica, questo lavoro mi piace molto.<br />

DIEGO GENNUSA<br />

ARCHITETTO, 50 ANNI, DAL 2015 COLLABORA CON <strong>CCL</strong><br />

Ogni volta che finisce un cantiere, mi guardo<br />

indietro e mi emoziono nel pensare a tutte le<br />

persone incontrate. Storie, visi, competenze,<br />

aspettative, speranze dei soci ma anche<br />

dell’operaio che monta il cartongesso e dei<br />

progettisti. Ognuno con i propri sogni e le<br />

proprie ambizioni. Mi piace questo puzzle di<br />

umanità, è una grande ricchezza.<br />

GUIDO MARIA GALBIATI<br />

ARCHITETTO, LAVORA CON <strong>CCL</strong> DA 40 ANNI<br />

Questo di <strong>Piranesi</strong><strong>18</strong>, è stato un progetto molto diverso <strong>da</strong>l percorso<br />

di Lambrate. Lì era edilizia convenzionata e si respirava di più<br />

l’atmosfera della cooperativa. Qui, siccome siamo in edilizia libera, un<br />

po’ di soci hanno vissuto l’acquisto come puro investimento immobiliare<br />

e dunque è stato più stimolante e sfi<strong>da</strong>nte far comprendere anche<br />

a queste persone quelli che sono i concetti che stanno alla base<br />

dell’<strong>abitare</strong> cooperativo.<br />

38_


È stato stimolante<br />

trasmettere ai soci<br />

i concetti dell’<strong>abitare</strong><br />

cooperativo.<br />

39_


| FOTOGRAFIE D’AUTORE |<br />

ATTRAVERSO LA MACCHINA<br />

FOTOGRAFICA CRISTALLIZZO GLI<br />

SPAZI RENDENDOLI PIÙ LEGGIBILI<br />

Dell’edificio di <strong>Piranesi</strong><strong>18</strong> l’aspetto che più mi ha<br />

colpito positivamente è il cortile interno e gli<br />

spazi comuni, elementi che spesso nelle nuove<br />

architetture non sono presenti e che invece erano soluzioni<br />

adottate nell’edilizia sociale di inizi Novecento. Cent’anni<br />

dopo, in un modo completamente diverso ma che trova lì la<br />

sua origine, <strong>Piranesi</strong><strong>18</strong> recupera questo aspetto che ritengo<br />

di grande forza.<br />

La capacità di <strong>CCL</strong> di realizzare case di grande qualità<br />

ma a prezzi accessibili è un altro aspetto che trovo di<br />

fon<strong>da</strong>mentale importanza come anche l’avere mantenuto<br />

l’elemento storico. Nel prospetto su stra<strong>da</strong> si vede che c’è<br />

una cesura temporale e di disegno ma il progetto è riuscito<br />

a ricucire magistralmente il passato con il presente.<br />

Da lì è nato il mio lavoro cittàinattesa un’in<strong>da</strong>gine di<br />

luoghi abbandonati a loro stessi. Oggi c’è una bulimia nel<br />

costruire legata a una forte doman<strong>da</strong> che spinge a utilizzare<br />

qualunque spazio e questo crea una pressione molto forte<br />

che si trasforma anche in pressione sociale. Credo che il<br />

fatto che non ci siano delle pause in cui possono accadere<br />

delle cose spontanee al di là della logica del denaro sia un<br />

grosso problema. A Milano i giovani, ma anche persone che<br />

qui vivono <strong>da</strong> decenni, denunciano la mancanza di spazi di<br />

condivisione più liberi, dove le cose accadono in maniera<br />

più informale. Non posso che essere d’accordo.<br />

Quello che cerco di fare attraverso la fotografia non<br />

è un lavoro di promozione dei progetti architettonici che<br />

ritraggo, ma piuttosto un’osservazione distaccata di quella<br />

che può essere la vita all’interno di quello spazio. Non è<br />

tanto il progetto che mi interessa quanto l’uso che se ne<br />

fa. E può sembrare assurdo ma per raccontarne l’uso non<br />

è sempre necessario far vedere le persone, anzi a volte la<br />

presenza di soggetti umani ci distoglie <strong>da</strong> una lettura più<br />

pulita dello spazio cristallizzato.<br />

Ho cominciato ad occuparmi dei grandi cambiamenti<br />

della città nel 2012 in vista dell’Expo. Allora a Milano si<br />

stava costruendo tantissimo ma restavano degli ambiti di<br />

città dimenticati.<br />

Non è tanto<br />

l’architettura<br />

in sé che mi<br />

interessa,<br />

quanto l’uso<br />

che se ne fa.<br />

40_


GIOVANNI HÄNNINEN<br />

HA CONSEGUITO UN DOTTORATO DI RICERCA IN INGEGNERIA AEROSPAZIALE ED È DOCENTE DI FOTOGRAFIA PER L’ARCHITETTURA AL POLITECNICO<br />

DI MILANO. COLLABORA A LUNGO COME FOTOGRAFO CON DIVERSE ISTITUZIONI CULTURALI FRA CUI IL TEATRO ALLA SCALA, THE JOSEF AND ANNI<br />

ALBERS FOUNDATION E IL COMPLESSO MONUMENTALE DELLA PILOTTA. LE SUE IMMAGINI FANNO PARTE DI NUMEROSE COLLEZIONI PUBBLICHE E<br />

PRIVATE. I SUOI PROGETTI FOTOGRAFICI SONO STATI ESPOSTI DA DAVID ZWIRNER A NEW YORK, DAK’ART 20<strong>18</strong> IN SENEGAL, ALLA TRIENNALE DI<br />

MILANO E ALLA XVII BIENNALE ARCHITETTURA DI VENEZIA.<br />

41_


| LA PAROLA A <strong>CCL</strong> |<br />

RACCONTO<br />

A DUE VOCI<br />

Segue <strong>da</strong> pag. 8<br />

COME SI PRESENTAVA L’AREA NEL 2017 QUANDO AVETE<br />

INIZIATO A TRATTARE PER L’ACQUISTO?<br />

A. G.: Qui un tempo c’era la Coccodì una fabbrica che<br />

produceva uova. Quando siamo arrivati c’erano capannoni<br />

dismessi con laboratori e magazzini, un edificio storico che<br />

ospitava sia uffici che abitazioni, e una parte incompiuta<br />

affacciata su via <strong>Piranesi</strong>. All’interno del lotto arrivavano<br />

i binari per il carico e scarico delle merci direttamente<br />

<strong>da</strong>llo Scalo di Porta Vittoria. Dal 2017 al 2019 il venditore<br />

ha proceduto alla demolizione dei capannoni e alla bonifica.<br />

Poi siamo subentrati noi di <strong>CCL</strong>.<br />

COSA VI RENDE PIÙ ORGOGLIOSI?<br />

A. M.: Il lavoro della cooperativa è sempre un lavoro di<br />

relazione con le persone ma qui si è aggiunto un ulteriore<br />

elemento: il rapporto con la città.<br />

Aver ricostruito il fronte su via <strong>Piranesi</strong> significa aver<br />

aperto un dialogo con la città trasformando questa porzione<br />

urbana <strong>da</strong> area produttiva ad ad area residenziale. Invece<br />

di optare per un progetto introverso, abbiamo scelto di<br />

confrontarci con il tessuto insediativo esistente, con la<br />

stra<strong>da</strong> e gli edifici adiacenti. Una bella sfi<strong>da</strong>, impegnativa<br />

ma di soddisfazione.<br />

RECUPERARE LA FACCIATA DELL’EDIFICIO STORICO.<br />

UN GRAN LAVORO. NE È VALSA LA PENA?<br />

A. G.: Nonostante l’edifico storico non fosse tutelato <strong>da</strong>lla<br />

Soprintendenza e non fosse di particolare pregio sono<br />

convinto che recuperare la facciata sia stato cruciale per<br />

quella relazione con la città di cui parla Alessandra. Avremmo<br />

potuto scegliere di demolire tutto risparmiando tempo e<br />

denaro perché, bisogna ammetterlo, è stata un’operazione<br />

ALESSANDRA MARSIGLIA<br />

36 ANNI, ARCHITETTA. IN PRECEDENZA HA COLLABORATO SIA CON<br />

IL COMUNE DI MILANO SIA CON IL POLITECNICO. IN PIRANESI<strong>18</strong> HA<br />

COADIUVATO IL COORDINAMENTO IN TUTTE LE FASI DA QUELLA<br />

INIZIALE DI APPROCCIO ALL’AREA, ALL’IMPOSTAZIONE DEL CANTIERE<br />

FINO AD ARRIVARE ALLA CONCLUSIONE DEL PROGETTO.<br />

42_


molto delicata che ha richiesto una demolizione controllata<br />

molto lunga e complessa. Ma la formula ‘ristrutturazione<br />

con nuova costruzione’ ci ha permesso di mantenere un<br />

legame con la memoria storica del quartiere e i suoi abitanti<br />

che altrimenti sarebbe an<strong>da</strong>to perduto.<br />

SEI D’ACCORDO?<br />

A. M.: Sì anche se è stato incredibilmente complesso. Il fatto<br />

è che gli assaggi iniziali ci avevano <strong>da</strong>to delle previsioni<br />

di resistenza e compattezza degli elementi strutturali che<br />

poi non si sono rivelati tali. Avere scelto di apportare delle<br />

modifiche all’edificio rispetto a quello che era il disegno<br />

originario - realizzando un piano in più e modificando il layout<br />

degli appartamenti - ha moltiplicato le difficoltà. Forse<br />

invece di un intervento tanto prestante avremmo dovuto<br />

sceglierne uno più conservativo.<br />

I SOCI HANNO POTUTO SCEGLIERE TRA GLI EDIFICI<br />

NUOVI A TORRE E SU STRADA E L’EDIFICIO STORICO?<br />

A. M.: In linea di massima sì. Quando i soci si iscrivono alla<br />

cooperativa esprimono delle preferenze sia per quanto<br />

riguar<strong>da</strong> la dimensione dell’alloggio sia sulle caratteristiche<br />

principali: nuovo, storico, piano, esposizione, ecc... Per<br />

quanto possibile cerchiamo di accontentarli.<br />

ALESSANDRO GALBUSERA<br />

59 ANNI, ARCHITETTO, HA COORDINATO COHABITAT LAMBRATE.<br />

VICEPRESIDENTE DI <strong>CCL</strong> SEGUE IN PRIMA PERSONA L’ASSOCIAZIONE<br />

‘NOI COOP’ CHE SI PONE L’OBIETTIVO DI CREARE OPPORTUNITÀ DI<br />

CONDIVISIONE TRA I SOCI.<br />

QUALI SONO LE DIFFERENZE PIÙ EVIDENTI TRA GLI<br />

EDIFICI NUOVI E QUELLO STORICO?<br />

A. M.: Certamente le altezze dei soffitti che sono di gran<br />

lunga maggiori in quello storico. In compenso, gli spazi<br />

esterni nel nuovo sono dei veri e propri terrazzi mentre<br />

nell’edificio storico si tratta di piccolissime valvole di sfogo.<br />

43_


| LA PAROLA A <strong>CCL</strong> |<br />

44_


ALTRE FASI DELICATE?<br />

A. G.: Dovete considerare che abbiamo costruito in<br />

aderenza a un edificio del 1923, il Palazzo del Ghiaccio,<br />

con una struttura metallica molto elastica. Questo ha<br />

comportato un difficile lavoro di monitoraggio utilizzando<br />

una strumentazione molto sofisticata capace di verificare<br />

quotidianamente lo status quo. Non era solo una questione<br />

di edifici ma anche di tutela delle opere d’arte conservate<br />

nel caveau dei Frigoriferi Milanesi. Sono contento perché<br />

abbiamo operato con tutte le cautele del caso.<br />

COSA TI PORTI A CASA DALL’ESPERIENZA DI PIRANESI<strong>18</strong>?<br />

A. M.: Se dovessi fare un bilancio della relazione che in<br />

questi anni si è venuta a creare con i soci potrei dire che ho<br />

percepito un atteggiamento più distaccato rispetto ad altri<br />

progetti in cui lo spirito cooperativo permeava le riunioni,<br />

gli incontri, i rapporti tra i futuri abitanti. Su questo ha<br />

inciso anche il fatto che una parte dei soci ha acquistato<br />

non per venire ad <strong>abitare</strong> qui ma semplicemente per fare un<br />

interessante investimento immobiliare. E questo purtroppo<br />

fa la differenza.<br />

UN’ANALISI CHE CONDIVIDI?<br />

A. G.: Purtroppo sì. Basti pensare che alcuni hanno già<br />

messo sul mercato i propri appartamenti. In un processo<br />

cooperativo che dura anni io credo che i soci si siano meritati<br />

delle case a un prezzo interessante. Hanno avuto pazienza,<br />

ci hanno messo tanta passione. Il fatto di rivendere subito<br />

per speculare tradisce questo spirito e tradisce anche<br />

il Consorzio che ha faticato per mantenere le promesse<br />

iniziali. Siamo rimasti scottati troppe volte. Ora abbiamo<br />

deciso che in futuro non sarà più possibile.<br />

Nelle prossime iniziative di <strong>CCL</strong>, i soci - per i primi 5<br />

anni - non potranno rivendere casa a una percentuale<br />

superiore del 20% rispetto al valore di vendita. Un modo<br />

per disincentivare quelli che vengono <strong>da</strong> noi con intenzioni<br />

speculative. Perché è vero che è un comportamento<br />

legittimo ma secondo noi non è accettabile in una logica<br />

cooperativistica.<br />

CHIUDI CON UNA NOTA POSITIVA<br />

A. G.: A fronte di poche persone che seguono solo il proprio<br />

tornaconto personale ce ne sono tantissime che invece<br />

credono nei valori della condivisione, delle decisioni<br />

partecipate, dell’agire comune. La cosa che mi sorprende<br />

sempre è la capacità dei nostri soci di stare con noi così<br />

tanti anni. E questa è la cosa più bella che mi porto a casa.<br />

Oltre al lavoro<br />

di relazione<br />

con le persone,<br />

qui si è<br />

aggiunto anche<br />

il rapporto<br />

con la città.<br />

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| GLOSSARIO |<br />

LE PAROLE PER CAPIRE<br />

Commissione Paesaggio: la Commissione locale per il Paesaggio è un organo tecnico-consultivo che esprime i pareri<br />

obbligatori per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica ordinaria di competenza comunale.<br />

Ponteggio di forza: un ponteggio che ha funzione non solo di servizio ma anche strutturale rispetto all’edificio – o a una sua<br />

parte - su cui si sta intervenendo. Solitamente il ponteggio di forza occupa il marciapiede fino al filo stra<strong>da</strong>le per motivi di<br />

sicurezza.<br />

Ristrutturazione: per ristrutturazione edilizia si intende l’insieme di quegli interventi rivolti a trasformare gli organismi<br />

edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso<br />

<strong>da</strong>l precedente.<br />

Soprintendenza: organi periferici del Ministero dei Beni culturali, cui spetta, fra l’altro, il compito della tutela dei beni<br />

culturali e del paesaggio del paese.<br />

46_


Colophon<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: Alessandro Maggioni<br />

CONCEPT E PROGETTO EDITORIALE: Itaca Comunicazione - Milano<br />

REDAZIONE TESTI E CURATELA: Silvia Icardi<br />

COORDINAMENTO: Ester Bachis<br />

GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Luana Gessaghi<br />

CREDITI FOTOGRAFICI: Giovanni Hänninen per le foto dell’edificio, Michela Lau<strong>da</strong>dio<br />

ILLUSTRAZIONE DELLA MAPPA: Ilaria Voghera<br />

PODCAST: Valentina De Poli, Matteo Scandolin<br />

STAMPA: Boniardi Grafiche - Via Gian Battista Vico, 40 - Milano<br />

Stampato in Italia<br />

Finito di stampare a giugno 2024


LA VOCE DI <strong>INSIEMI</strong><br />

Valentina De Poli<br />

Giornalista e podcaster, è esperta in<br />

comunicazione integrata e storytelling<br />

azien<strong>da</strong>le. Grazie a una ventennale<br />

esperienza in Disney si è misurata con<br />

le più importanti realtà culturali italiane,<br />

con l’insolito privilegio di interagire con<br />

un pubblico eterogeneo. Oggi presta la<br />

sua esperienza ad aziende interessate<br />

alla costruzione di contenuti mirati, tra cui<br />

podcast di cui è autrice e speaker.<br />

LA PENNA DI <strong>INSIEMI</strong><br />

Silvia Icardi<br />

Giornalista, laureata in Architettura, lavora<br />

<strong>da</strong> più di vent’anni nella comunicazione sia<br />

per la televisione sia per la carta stampata.<br />

Dal 2012 collabora continuativamente per<br />

le pagine ‘Cultura e Spettacolo’ del Corriere<br />

della Sera occupandosi di architettura,<br />

design, società. Firma articoli per riviste di<br />

settore dell’architettura e dell’interior design<br />

come Abitare e Marie Claire Maison.


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