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MASI_RAPPORTO_ANNUALE_2023

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Fondazione<br />

Museo d’arte<br />

della Svizzera<br />

italiana<br />

Lugano<br />

Rapporto annuale<br />

<strong>2023</strong><br />

<strong>MASI</strong>Lugano


Fondazione<br />

Museo d’arte<br />

della Svizzera<br />

italiana<br />

Lugano<br />

Rapporto annuale<br />

<strong>2023</strong><br />

<strong>MASI</strong>Lugano<br />

168 169


Indice<br />

Prefazione 4<br />

Presidente Fondazione <strong>MASI</strong> 8<br />

Collezione 10<br />

Ricerca sulla provenienza 16<br />

Un risultato: Camille Pissarro 18<br />

Acquisti 20<br />

Un’opera di Max Sulzbachner 24<br />

Donazioni 26<br />

Prestiti in uscita 32<br />

Biblioteca 35<br />

Opere gestite nel <strong>2023</strong> in cifre 36<br />

Conservazione e restauro 38<br />

Tecnica museale 42<br />

Allestimento Monte Verità 46<br />

Mostre 60<br />

Werner Bischof. Unseen Colour 66<br />

Rita Ackermann. Hidden 68<br />

Hedi Mertens. La logica dell’intuizione 70<br />

Alexej von Jawlensky ad Ascona<br />

“...i tre anni più interessanti<br />

della mia vita...”<br />

72<br />

Pedro Wirz. Immunità diplomatica. 74<br />

Da Albrecht Dürer a Andy Warhol.<br />

Capolavori dalla Graphische Sammlung<br />

ETH Zürich<br />

76<br />

Thomas Huber. Lago Maggiore 78<br />

Bianco o nero. Opere dalla Collezione<br />

1935–2021<br />

80<br />

La Collezione 82<br />

at the studio 84<br />

Balla ’12 Dorazio ’60. Dove la luce 86<br />

Pubblicazioni 88<br />

Eventi e collaborazioni 92<br />

“L’arte è inutile. Tornate a casa!”<br />

– Che cosa era FLUXUS?<br />

“Rita Ackermann. Hidden”<br />

– Conversazione tra Rita Ackermann e<br />

Pamela Kort<br />

“Werner Bischof: la rivelazione<br />

del colore e la sua eredità”<br />

– Conversazione tra Marco Bischof<br />

e Clara Bouveresse<br />

Porte aperte<br />

– Giornata internazionale dei Musei <strong>2023</strong><br />

ARte aumentata<br />

– Playtest gratuito dedicato ai giovani<br />

12-25 anni<br />

94<br />

95<br />

96<br />

98<br />

99<br />

Olaf Nicolai “This is your day to manipulate 100<br />

matters cleverly behind the scenes to<br />

improve your happiness” – SciArt SwitzlerlAnd<br />

Su sei ruote. Esposizione itinerante di<br />

Sonnenstube<br />

Alexej von Jawlensky ad Ascona:<br />

un approfondimento<br />

Esotismo Elvetico #1 Dipingo, ma solo in<br />

sogno – Egopusher<br />

Visita Filmmakers Academy<br />

BaseCamp – Locarno Film Festival<br />

Giornate europee del patrimonio <strong>2023</strong><br />

30a edizione<br />

Formidabile Boccioni<br />

Eleonora Zamparutti/Piero Muscarà<br />

Uriel Orlow “Learning from Plants”<br />

– SciArt SwitzlerlAnd<br />

Giovedì sera ingresso gratuito<br />

Flash tour e visita<br />

102<br />

103<br />

104<br />

105<br />

106<br />

107<br />

108<br />

109<br />

In the public eye – Andrea Gabutti 110<br />

La Regionale 111<br />

Arte/Stampa. Tendenze attuali<br />

Christiane Baumgartner e<br />

Shirana Shahbazi in conversazione<br />

con Linda Schädler<br />

112<br />

Mediazione culturale 114<br />

Mediazione culturale in cifre 120<br />

“Diventa una guida / Adesso scrivo io” 122<br />

“Ascoltare i dipinti. Parole e musica” 123<br />

“Giardino” 124<br />

“Murales Klee” 125<br />

“Paesaggi d’identità: nuove storie in Ticino” 126<br />

Marketing, comunicazione<br />

e fundraising<br />

Progetto di ristrutturazione<br />

per le imprese culturali<br />

128<br />

134<br />

Ufficio stampa 136<br />

Digital marketing 138<br />

Visitatori 140<br />

Sponsor e donatori 142<br />

ProMuseo 143<br />

SciArt SwitzlerlAnd 144<br />

Risorse umane 146<br />

Il team <strong>MASI</strong> 149<br />

La formazione aziendale 150<br />

Il ruolo formativo del <strong>MASI</strong> 152<br />

Finanze 154<br />

Consuntivo <strong>2023</strong> 156<br />

Bilancio <strong>2023</strong> 159<br />

Conto economico <strong>2023</strong> 160<br />

Organi della Fondazione 162<br />

Contatti 166<br />

Il <strong>MASI</strong> ringrazia 167<br />

2 3


Prefazione<br />

4 5<br />

5


Prefazione<br />

La stagione espositiva <strong>2023</strong> al <strong>MASI</strong> è stata aperta con una personale dedicata<br />

a uno dei grandi della fotografia del Novecento, Werner Bischof. Questo importante<br />

progetto espositivo e di ricerca ha permesso, grazie a un complesso lavoro<br />

di restauro e digitalizzazione di stampe inedite, la riscoperta delle opere a colori<br />

del celebre fotografo svizzero. Nella sua seconda tappa la mostra è stata ospitata<br />

presso la Fotostiftung Schweiz di Winterthur.<br />

La pittura contemporanea è stata invece al centro di due mostre personali alla<br />

sede <strong>MASI</strong> LAC, dove in primavera è stata presentata la più grande retrospettiva<br />

mai dedicata finora da un’istituzione museale a Rita Ackermann, artista americana<br />

di origini ungheresi. In autunno il noto artista Thomas Huber, nato a Zurigo,<br />

ha esposto una nuova serie di opere ispirate al Lago Maggiore.<br />

Alla sede <strong>MASI</strong> Palazzo Reali la mostra della pittrice astratta svizzera Hedi<br />

Mertens ha rivelato al pubblico l’opera e la singolare storia di un’artista che in<br />

Ticino ha trovato le condizioni favorevoli per sviluppare la propria arte. Anche<br />

in questo caso il <strong>MASI</strong> ha stretto una proficua collaborazione con un partner<br />

svizzero, il Museum Haus Konstruktiv di Zurigo, che ha ospitato la mostra<br />

nel 2024. Sempre a Palazzo Reali è stata esposta l’opera del vincitore del Bally<br />

Artist Award, l’artista svizzero-brasiliano residente a Zurigo Pedro Wirz.<br />

Ha offerto invece un affascinante excursus attraverso la storia dell’arte grafica<br />

dal XV secolo ai giorni nostri la mostra “Da Albrecht Dürer a Andy Warhol.<br />

Capolavori dalla Graphische Sammlung ETH Zürich”. Ospitata negli spazi del<br />

<strong>MASI</strong> al LAC da settembre <strong>2023</strong>, l’esposizione ha presentato, per la prima<br />

volta insieme, i nuclei più importanti di una delle più grandi collezioni di stampe<br />

e disegni della Svizzera.<br />

Diversi sono stati poi, nel corso del <strong>2023</strong>, i momenti dedicati all’approfondimento<br />

delle collezioni museali: all’interno di “Sentimento e osservazione. Arte in Ticino<br />

1850-1950” nella sede <strong>MASI</strong> LAC è stato proposto un prezioso progetto curatoriale<br />

sugli anni trascorsi ad Ascona dal pittore di origine russa Alexej von<br />

Jawlensky, mentre a Palazzo Reali il pubblico ha potuto scoprire le nuove e recenti<br />

acquisizioni. La mostra “Bianco o nero. Opere dalla dalla Collezione 1935-<br />

2021” ha offerto poi una prospettiva inedita su un nucleo di opere della collezione<br />

dal 1930 al 2021.<br />

Parte del circuito <strong>MASI</strong>, lo spazio della Collezione Giancarlo e Danna Olgiati<br />

ha inaugurato in primavera “at the studio”, mostra incentrata sul concetto di studio<br />

d’artista, in un dialogo tra presente e passato delle opere della collezione.<br />

In autunno è stato invece inaugurato l’importante progetto curatoriale “Balla ’12<br />

Dorazio ’60. Dove la luce”, storia di una straordinaria affinità elettiva tra<br />

due grandi maestri dell’arte italiana del Novecento. La mostra, nata da un’idea<br />

di Danna Olgiati, è stata curata da Gabriella Belli e ha vantato l’allestimento<br />

dell’architetto Mario Botta.<br />

Il <strong>2023</strong> è stato costellato da un fitto programma di incontri, in cui il pubblico ha<br />

potuto approfondire, attraverso la viva voce dei protagonisti – artisti e artiste,<br />

curatrici e curatori – le tematiche delle mostre in corso. Diversi gli eventi dedicati<br />

alla musica e alla poesia; grazie alla collaborazione con IBSA Foundation per<br />

la ricerca scientifica è proseguito il dialogo stimolante tra arte e scienza con gli<br />

incontri SciArt SwitzerlAnd, che hanno visto ospiti gli artisti Olaf Nicolai e Uriel<br />

Orlow. Intenso anche il programma di mediazione, che ha continuato a coinvolgere<br />

tutti i pubblici valorizzando le diversità e, di pari passo con l’evoluzione della<br />

società contemporanea, la sostenibilità.<br />

In questo senso, grazie a un contributo federale e cantonale per la ristrutturazione<br />

delle imprese culturali post COVID-19, il <strong>MASI</strong> ha avviato nel <strong>2023</strong> un importante<br />

progetto che mira non solo a riconquistare il pubblico dopo la pandemia, ma<br />

anche ad attrarre nuove tipologie di visitatori, rispondendo ai rapidi cambiamenti<br />

tecnologici e digitali del nostro tempo. Nell’ambito di questo progetto sono stati<br />

realizzati, tra l’altro, sia un nuovo sito web, sia una campagna promozionale<br />

online mirata a raggiungere potenziali nuovi pubblici.<br />

Particolarmente intenso è stato, nel <strong>2023</strong>, il lavoro sulla gestione delle collezioni,<br />

che ha visto, da una parte l’aggiornamento costante degli inventari e la valorizzazione,<br />

anche online, delle opere, attraverso la realizzazione di schede informative<br />

multilingue e la pubblicazione delle stesse attraverso l’utilizzo delle più<br />

recenti tecnologie, quali ad esempio i codici QR. Dall’altra, è proseguito il lavoro<br />

di conservazione e restauro delle opere custodite nei depositi; nel <strong>2023</strong> si è<br />

concluso con successo anche l’importante lavoro di conservazione delle opere<br />

custodite al Monte Verità di Ascona, iniziato nel 2020.<br />

Nel <strong>2023</strong> termina il mandato di Carmen Giménez come Presidente del <strong>MASI</strong>.<br />

Gli enti fondatori e l’intero staff del <strong>MASI</strong> sono profondamente grati a Carmen<br />

Giménez, che ha diretto la Fondazione <strong>MASI</strong> per quasi dieci anni: il Museo ha<br />

beneficiato della sua esperienza e delle sue conoscenze eccezionali. Non vediamo<br />

l’ora di costruire su ciò che è stato raggiunto e di continuare a guidare il<br />

<strong>MASI</strong> nel futuro con il suo nuovo Presidente Henry Peter.<br />

L'attività in continua evoluzione che caratterizza il <strong>MASI</strong>, il suo programma espositivo<br />

ricco e diversificato, con un focus sull'arte moderna, contemporanea e<br />

sulla fotografia, la cura del patrimonio culturale nelle proprie collezioni, e la vasta<br />

gamma di attività, visite e workshop per tutte le età, sono tutti capisaldi dell'offerta<br />

che il Museo mira a presentare in modo continuativo e sempre più accurato<br />

al suo pubblico. Tutto ciò è reso possibile grazie alla passione,alla dedizione<br />

e alla professionalità dei nostri collaboratori e collaboratrici, colleghe e colleghi<br />

e, certamente non da meno, grazie al supporto dei nostri enti fondatori, dei<br />

nostri sponsor, dei nostri sostenitori e del nostro pubblico.<br />

Per questo motivo desidero ringraziare, a nome del Consiglio di Fondazione, i<br />

nostri enti fondatori, la Repubblica e Cantone Ticino e la Città di Lugano;<br />

il nostro partner istituzionale, l'Ufficio federale della cultura; il partner principale,<br />

Credit Suisse; il partner scientifico, Fondazione IBSA per la ricerca scientifica;<br />

la Fondazione Lugano per il Polo Culturale; ProMuseo, Associazione Amici Sostenitori<br />

del Museo d'arte della Svizzera italiana; e tutte le altre istituzioni, aziende<br />

e persone che hanno sostenuto le attività del <strong>MASI</strong> Lugano durante il <strong>2023</strong>.<br />

Un ringraziamento speciale va anche a tutto lo staff per il suo lavoro, sempre<br />

eccellente.<br />

Dr. Tobia Bezzola<br />

Direttore <strong>MASI</strong> Lugano<br />

6 7


È stato un piacere per me guidare per otto anni la Commissione Scientifica<br />

e il Consiglio di Fondazione del <strong>MASI</strong>. Desidero ringraziare tutti i membri, passati<br />

e presenti, per la loro fiducia e stima. Vedere il museo crescere e svilupparsi<br />

negli anni è stata un’esperienza gratificante e sono molto felice di aver fatto parte<br />

di questa prima fase di avvio dell’istituzione. Sono troppe le grandi mostre<br />

che hanno varcato le porte del <strong>MASI</strong> per poterle citare tutte. Sono stata entusiasta<br />

di aver avuto l’opportunità di curare “Picasso. Uno sguardo diverso” nel<br />

2018 e “Calder. Sculpting Time”, inaugurata nel 2024. Spero di poter continuare<br />

a offrire i miei consigli e il mio aiuto al <strong>MASI</strong> in qualità di Presidente onoraria<br />

e ringrazio tutti coloro che mi hanno conferito questo titolo.<br />

Porgo i miei più sinceri auguri al Presidente entrante, Henry Peter.<br />

Carmen Giménez<br />

Presidente della Fondazione <strong>MASI</strong> Lugano dal 2015 al <strong>2023</strong><br />

Presidente onoraria della Fondazione <strong>MASI</strong> Lugano dal 2024<br />

Il <strong>MASI</strong> è un modello esemplare di collaborazione tra il Cantone Ticino e la Città<br />

di Lugano, da una parte, e nel contempo tra settore pubblico e privato.<br />

Al <strong>MASI</strong> spetta una missione fondamentale per la Svizzera italiana sul piano culturale<br />

e sociale e sono onorato della fiducia che mi viene dimostrata affidandomi<br />

questaimportante carica.<br />

Prof. Dr. Henry Peter<br />

Presidente della Fondazione <strong>MASI</strong> Lugano dal 2024<br />

8<br />

9


Collezione<br />

Luigi Ghirri, Isole Tremiti, 1986<br />

10 Fotografia a colori su carta<br />

11


Collezione<br />

Nel <strong>2023</strong>, le collezioni del <strong>MASI</strong> sono state ampliate attraverso importanti<br />

acquisizioni e donazioni. La raccolta fotografica del museo è stata arricchita<br />

grazie all’acquisto di un autoritratto di Ilse Bing e di due fotografie di Luigi<br />

Ghirri. Di particolare rilievo, tra le acquisizioni, è pure un autoritratto a olio del<br />

1925 dell’artista basilese Max Sulzbachner, in contatto con la cerchia Rot-<br />

Blau, che va ad aggiungersi alla galleria di ritratti dei fondatori del più importante<br />

gruppo espressionista svizzero già presenti nelle collezioni del <strong>MASI</strong>.<br />

Le collezioni sono state ulteriormente integrate da opere di artiste attive sulla<br />

scena artistica contemporanea quali Alexandra Bachzetsis, Jasmine Gregory,<br />

Dominique Koch, Lorenza Longhi e Vera Trachsel. A queste si aggiunge<br />

Annelies Štrba, la quale ha donato a sua volta sei opere che vanno a completare<br />

il nucleo di suoi lavori già presenti nelle raccolte del <strong>MASI</strong>. L’acquisto di<br />

due sculture di Pedro Wirz, vincitore del Bally Artist Award <strong>2023</strong>, è stato accompagnato<br />

dalla donazione da parte della Bally Foundation di un’altra sua<br />

opera. La collaborazione con la Bally Foundation ha inoltre permesso l’entrata<br />

in collezione di due lavori delle vincitrici delle precedenti edizioni del premio:<br />

un’opera di Gabriela Maria Müller e una di Dominique Koch, premiate rispettivamente<br />

nel 2019 e 2022.<br />

Fra le donazioni si segnalano inoltre un dipinto di Ernst Scheidegger e un gruppo<br />

di tre opere dell’artista Gregorio Pedroli, nonché diverse grafiche e stampe.<br />

È proseguito il progetto “In the public eye” presso l’Ospedale Regionale di<br />

Lugano, dove le tele di Gregorio Pedroli hanno lasciato il posto a lavori dell’artista<br />

Andrea Gabutti, concessi in deposito al museo per l’occasione.<br />

Il <strong>MASI</strong> ha inoltre temporaneamente ospitato nelle sale di Palazzo Reali un’importante<br />

campagna di indagini diagnostiche sulla pala d’altare cinquecentesca di<br />

Callisto Piazza da Lodi, Assunzione e incoronazione della Vergine, in previsione<br />

del restauro. La pala, originariamente collocata presso la chiesa di Santa Maria<br />

degli Angeli a Lugano, è stata acquisita dal Cantone Ticino, dalla Città di Lugano e<br />

dalla Diocesi di Lugano e dal 2021 si trova in deposito al museo. Il progetto,<br />

coordinato dall’Ufficio dei Beni culturali del Cantone Ticino, è stato condotto dal<br />

laboratorio europeo MOLAB (MObile LABoratory), piattaforma del consorzio<br />

IPERION HS (Integrating Platforms for the European Research Infrastructure<br />

ON Heritage Science), finanziato dall’Unione Europea.<br />

Due depositi a lungo termine relativi alle Collezioni della Città di Lugano sono<br />

stati ritirati dai collezionisti privati. Si tratta di 17 opere su carta realizzate da<br />

artisti europei fra il XVI e il XVIII secolo e nove lavori di artisti internazionali della<br />

seconda metà del XX secolo.<br />

Nell’ambito della riflessione sulla razionalizzazione della gestione degli spazi di<br />

deposito (storage), il Consiglio di Fondazione ha istituito un gruppo di lavoro<br />

che ha presentato un rapporto sulla categorizzazione storico-artistica e conservativa<br />

delle raccolte del <strong>MASI</strong>. Questo rapporto comprende una prima analisi<br />

delle collezioni che ha permesso una suddivisione in categorie, nonché l’identificazione<br />

di alcuni nuclei da affidare eventualmente ad altre istituzioni o enti<br />

del Cantone, della Città o di altri Enti pubblici.<br />

Anche nel <strong>2023</strong> si elencano prestiti temporanei oltreoceano per rassegne quali<br />

la seconda tappa dell’importante personale dedicata a Jannis Kounellis presso<br />

il Museo Jumex di Città del Messico, dopo la prima tenutasi al Walker Art Center<br />

di Minneapolis nel 2022. Al New Museum di New York è invece stato presentato<br />

il disegno Votivbild (Würgengel) di Meret Oppenheim.<br />

Molte le opere esposte in diverse rassegne nei musei europei, come Senza<br />

titolo di Wolfgang Laib, presentata alla mostra personale realizzata in collaborazione<br />

con lo stesso artista presso il Kunstmuseum di Stuttgart e l’opera Estate<br />

Sale No. 1 di Jasmine Gregory, esposta presso il CAPC-Musée d’art contemporain<br />

di Bordeaux. Due dipinti di Franz Lenk sono stati presentati alla Städtische<br />

Wessenberg-Galerie di Costanza dopo una prima tappa nel 2022 presso<br />

la Städtische Galerie di Dresda. Numerosi, inoltre, i contributi a mostre italiane<br />

quali “Boccioni. Prima del futurismo” presso la Fondazione Magnani-Rocca<br />

di Mamiano di Traversetolo (Parma), la mostra dedicata ad Achille Funi presso<br />

il Palazzo dei Diamanti di Ferrara e quella dedicata a Leonor Fini presso il Mart –<br />

Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Si segnala<br />

infine il prestito dell’opera Socrate insegna ai giovani la conoscenza di sé di Pier<br />

Francesco Mola al Castello del Buonconsiglio di Trento.<br />

Per quanto riguarda la Svizzera, si menziona, in particolare, il prestito di un dipinto<br />

di Antonio Ciseri al Landesmuseum di Zurigo per una mostra dedicata al<br />

175° anniversario della Costituzione federale e di un’installazione di Dominique<br />

Koch al Museum Tinguely di Basilea. Sempre numerosi, inoltre, i prestiti a realtà<br />

museali ticinesi, come quello di 24 opere di Filippo Boldini e otto di Luigi Rossi<br />

alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate, di altri otto lavori di Enzo<br />

Cucchi alla Fondazione Ignaz e Mischa Epper di Ascona e di una scultura di Natale<br />

Albisetti al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto.<br />

Prosegue l’impegno nell’ambito della ricerca sulla provenienza delle opere d’arte,<br />

con l’assegnazione di un mandato alla ditta Lange & Schmutz GmbH per un’indagine<br />

approfondita su una selezione di 24 opere delle donazioni Milich-Fassbind e<br />

Lenggenhager-Tschannen (si veda l’approfondimento a pp. 16-18).<br />

12 13


È sempre in corso l’aggiornamento degli inventari con l’aggiunta di dati relativi<br />

alle nuove acquisizioni, nonché la valorizzazione online delle collezioni, in particolare<br />

delle opere presentate nelle permanenti di Palazzo Reali e nella mostra<br />

“Bianco o nero. Opere dalla Collezione 1935-2021” attraverso la realizzazione<br />

di 22 schede di approfondimento in quattro lingue. Le schede, accessibili al pubblico<br />

tramite codici QR riportati sulle relative didascalie, sono inoltre consultabili<br />

sul sito del museo nella sezione relativa alla collezione online.<br />

In parallelo, nell’ambito dell’inventario informatizzato e in previsione dell’imminente<br />

migrazione alla nuova versione del database, si è provveduto, dove necessario,<br />

a riordinare e omologare i dati esistenti.<br />

I nuovi allestimenti negli spazi di Palazzo Reali e del LAC, con opere storiche<br />

delle collezioni e nuove acquisizioni, hanno ulteriormente promosso e valorizzato<br />

il patrimonio del museo.<br />

L’aggiornamento continuo degli inventari, l’arricchimento delle collezioni con nuove<br />

acquisizioni, la valorizzazione online, in particolare attraverso le schede informative<br />

multilingue e l’uso dei codici QR, evidenziano l’impegno del <strong>MASI</strong> verso<br />

l’accessibilità e la promozione del patrimonio artistico per un pubblico sempre<br />

più ampio.<br />

Veduta dell'allestimento<br />

“Sentimento e osservazione.<br />

14 Arte in Ticino 1850-1950”<br />

15


Collezione<br />

Ricerca<br />

sulla provenienza<br />

In conformità alle direttive dell’Ufficio federale della cultura, il <strong>MASI</strong> ha condotto,<br />

in collaborazione con Lange & Schmutz GmbH, una ricerca approfondita sulla<br />

provenienza di alcune opere della sua collezione. Le raccolte gestite dal <strong>MASI</strong><br />

comprendono principalmente opere di provenienza locale, con poche transizioni<br />

sul mercato nazionale o internazionale. Tuttavia, un gruppo di opere acquisite<br />

dopo il 1933 e realizzate prima del 1945 potrebbe aver attraversato contesti di<br />

mercato in cui la presenza di beni spoliati non può essere esclusa.<br />

Tra le diverse collezioni gestite dal <strong>MASI</strong>, che abbracciano opere d’arte dal XII<br />

secolo ad oggi, sono state oggetto di uno studio più dettagliato le donazioni dei<br />

coniugi Adolphe Milich e Carla Milich-Fassbind e di Ida Lenggenhager-Tschannen.<br />

I criteri di selezione adottati hanno preso in considerazione la rilevanza, il contesto<br />

storico e i risultati nelle banche dati e la disponibilità di documentazione.<br />

Queste donazioni includono la collezione Lenggenhager-Tschannen, composta<br />

da 31 opere, donata nel 1960 alla Repubblica e Cantone Ticino e la collezione<br />

Milich-Fassbind, che conta 61 opere e che fu donata nel 1965 alla Città di<br />

Lugano. La storia documentaria dei coniugi Milich ha fornito una solida base informativa,<br />

a differenza della collezione Lenggenhager-Tschannen, che ha presentato<br />

alcune sfide a causa delle limitate informazioni disponibili.<br />

L’attenzione della ricerca si è concentrata su 24 opere d’arte, accuratamente selezionate<br />

per la loro rilevanza artistica e il contesto storico. Tra queste, Paysage a<br />

l’Hermitage (1875) di Camille Pissarro gode di una provenienza chiara, 21 richiedono<br />

ulteriori approfondimenti e due presentano lacune nella provenienza riferite<br />

al periodo tra il 1933 e il 1945. La ricerca, ancora in corso, ha individuato alcuni<br />

casi che necessitano di approfondimenti supplementari, come ad esempio Henri<br />

Matisse, Femme nue (1920-25) e Claude Monet, Les fonds d’Étretat (1884),<br />

dipinti di notevole rilevanza per il Museo.<br />

Le opere sono state suddivise in quattro categorie per facilitarne l’analisi, seguendo<br />

le linee guida della Confederazione:<br />

Categoria A (1 opera - 4%): questa categoria include opere come Paysage a<br />

l’Hermitage di Camille Pissarro, le cui origini tra il 1933 e il 1945 sono chiare e<br />

documentate. La provenienza di questi lavori può essere ricostruita senza contestazioni,<br />

escludendo la possibilità di confisca durante il periodo nazista.<br />

Categoria B (21 opere - 88%): una parte considerevole delle opere nella categoria<br />

B, comprendente disegni su carta di artisti come Pierre-Auguste Renoir<br />

e Auguste Rodin provenienti dalla collezione Lenggenhager-Tschannen, richiede<br />

un processo di ricostruzione della provenienza più complesso a causa della<br />

mancanza di documentazione. Sebbene la provenienza e il passaggio di proprietà<br />

di queste opere tra il 1933 e il 1945 non siano stati stabiliti in modo<br />

inequivocabile, il rischio di collegamenti con la confisca nazista è considerato<br />

basso. Tuttavia, alla luce delle informazioni attualmente disponibili, si ritiene<br />

opportuno approfondire ulteriormente la provenienza.<br />

Categoria C (2 opere - 8%): nella categoria C, emergono due dipinti di Henri<br />

Rousseau, Vue de la passerelle de Passy (Bords de la Seine) (1890-91) e Vue<br />

du Pont de Grenelle, Trocadéro (1891), per i quali mancano informazioni riguardanti<br />

la proprietà prima del 1944 e del 1946. La provenienza di queste opere tra<br />

il 1933 e il 1945 non è chiaramente stabilita o presenta delle lacune. Le informazioni<br />

disponibili non possono escludere possibili collegamenti con la confisca<br />

nazista; è quindi necessario approfondirne ulteriormente la provenienza.<br />

Categoria D (0 opere - 0%): al momento, non sono state identificate opere in<br />

questa categoria. Quest’ultima sarebbe riservata a opere il cui percorso tra il<br />

1933 e il 1945 è stato completamente ricostruito e si presenta come chiaramente<br />

problematico, in quanto rappresenta arte confiscata dai nazisti.<br />

16 17


Collezione / Approfondimento<br />

Un risultato:<br />

Camille Pissarro<br />

Tra le 24 opere esaminate nell’ambito della ricerca sulla provenienza, una gode<br />

di passaggi di proprietà certi. Si tratta del dipinto di Camille Pissarro, Paysage<br />

à l’Hermitage, datato 1875, acquistato da Adolphe Milich e Carla Milich-Fassbind<br />

all’asta parigina del 1927 presso l’Hotel Drouot. La provenienza di quest’opera<br />

è stata accuratamente documentata nel catalogo ragionato, curato nel 2005 da<br />

Joachim Pissarro e Claire Durand-Ruel Snollaerts, e pubblicato dall’Institute<br />

Wildenstein in collaborazione con la casa editrice Skira.<br />

L’etichetta sul retro del quadro, datata 1930 e recante l’iscrizione “appartenant<br />

à Milich”, fa presupporre che il dipinto fosse già di proprietà dei Milich prima<br />

del periodo problematico. Con la provenienza tra il 1933 e il 1945 chiaramente<br />

documentata, è possibile escludere che si tratti di un oggetto trafugato durante<br />

il nazionalsocialismo.<br />

Camille Pissarro<br />

Paysage à l’Hermitage (dettaglio)<br />

18 1875<br />

19


Collezione<br />

Acquisti<br />

Alexandra Bachzetsis (*1974)<br />

2020: Obscene<br />

2022<br />

video a 3 canali<br />

43' 50''<br />

Collezione Città di Lugano<br />

Ilse Bing (1899-1998)<br />

Self-portrait in Mirrors<br />

1931/1979<br />

Stampa ai sali d’argento su carta<br />

26.7 x 34.6 cm<br />

Collezione Città di Lugano<br />

Jasmine Gregory (*1987)<br />

Loosy Luicy Apple Juice<br />

2021<br />

Olio su lino<br />

200 x 160 cm<br />

Collezione Città di Lugano<br />

Jasmine Gregory (*1987)<br />

Estate Sale No. 1<br />

<strong>2023</strong><br />

Olio su lino<br />

140 x 200 cm<br />

Collezione Città di Lugano<br />

Luigi Ghirri (1943-1992)<br />

Scandiano, presso la Rocca di Boiardo<br />

1985<br />

Fotografia a colori su carta<br />

40.2 x 50.6 cm<br />

Collezione Città di Lugano<br />

Luigi Ghirri (1943-1992)<br />

Isole Tremiti<br />

1986<br />

Fotografia a colori su carta<br />

39.4 x 47.7 cm<br />

Collezione Città di Lugano<br />

Lorenza Longhi (*1991)<br />

Untitled (Duct Tape Moods)<br />

2022<br />

Serigrafia su tessuto montato su pannello in legno,<br />

alluminio, viti, nastro adesivo<br />

180 x 140 cm<br />

Collezione Città di Lugano<br />

Annelies Štrba (*1947)<br />

Melide Val Deserta<br />

1984/1991<br />

Foto su tela ingrandita e sviluppata a mano,<br />

colorante con tè vintage<br />

103 x 135 cm<br />

Collezione Cantone Ticino<br />

20 21


Collezione<br />

Annelies Štrba (*1947)<br />

Sonja Melide<br />

1984/1991<br />

Foto su tela ingrandita e sviluppata a mano,<br />

colorante con tè vintage<br />

160 x 63 cm<br />

Collezione Cantone Ticino<br />

Max Sulzbachner (1904-1985)<br />

Selbst<br />

1925<br />

Olio su tela<br />

168.5 x 78 cm<br />

Collezione Cantone Ticino<br />

Vera Trachsel (*1988)<br />

Luna tra gli alberi<br />

<strong>2023</strong><br />

Legno, cotone, acrilico, gommapiuma, cemento, perlite<br />

120.5 x 102 x 6 cm<br />

Collezione Città di Lugano<br />

Pedro Wirz (*1981)<br />

Entropy Crib #1<br />

<strong>2023</strong><br />

Vetro, graffette e resti di tessuto su legno<br />

80 x 30 x 18 cm<br />

Collezione Città di Lugano<br />

Pedro Wirz (*1981)<br />

Entropy Crib #2<br />

<strong>2023</strong><br />

Vetro, graffette e resti di tessuto su legno<br />

90 x 30 x 18 cm<br />

Collezione Città di Lugano<br />

Alexandra Bachzetsis (*1974)<br />

2020: Obscene (dettaglio)<br />

22 2022<br />

23


Un’opera di<br />

Max Sulzbachner<br />

Il <strong>MASI</strong> ha di recente ampliato la propria collezione con l’acquisizione di un<br />

autoritratto 1 di Max Sulzbachner risalente al 1925. Eminente artista basilese,<br />

Sulzbachner frequentava i membri del primo gruppo Rot-Blau, costituito nel<br />

Mendrisiotto nella notte di San Silvestro del 1924-25. Il dipinto si unisce alla<br />

serie di ritratti dei fondatori del più importante gruppo espressionista svizzero,<br />

già presenti nelle collezioni del <strong>MASI</strong>. Oltre a ciò, segna anche un momento<br />

cruciale nel percorso creativo dell’artista, svelando il profondo legame tra la sua<br />

esperienza di vita e il suo iter artistico.<br />

Acquistato dalla galleria René Reichard di Francoforte nel 1986, l’olio su tela<br />

ritrae l’artista al lavoro, con pennello e tavolozza in mano, di fronte a un suo<br />

quadro precedente intitolato Das Gespräch hinter der Türe (1925, Collezione<br />

privata Basilea) raffigurante Rodion Romanovič Raskol’nikov, il protagonista<br />

del romanzo Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij.<br />

La somiglianza tra i tratti del volto di Sulzbachner e quelli stilizzati di Raskol’nikov<br />

lascia intuire che le rappresentazioni del personaggio realizzate dall’artista<br />

possano fungere da autoritratti velati. Tale ipotesi è rinforzata non solo da un’acquaforte<br />

del 1926 di proprietà della Fasnachtgesellschaft Basler Bebbi Basel,<br />

ma anche dalla presenza di un album al Kunstmuseum Basel che racchiude sia<br />

autoritratti che bozzetti preparatori per i dipinti dedicati a Raskol’nikov, evidenziando<br />

la sua intensa identificazione con la figura letteraria. A conferma di questa<br />

profonda connessione, la serie dedicata a Raskol’nikov da Hermann Scherer,<br />

e in particolare l’opera Das Beil del 1924 (Kunstmuseum Basel), si rivela come<br />

una fonte d’ispirazione diretta per l’autoritratto di Sulzbachner, sottolineando<br />

l’influenza reciproca tra arte e letteratura nel suo lavoro.<br />

Partecipe della vibrante scena artistica basilese dei primi del Novecento, un’epoca<br />

di innovazione e ricerca di nuovi linguaggi espressivi, Sulzbachner eccelle<br />

nel tessere insieme influenze letterarie e artistiche, creando un’estetica personale<br />

distintiva. L’uso di colori vivaci e forme alterate rimanda alla tradizione del carnevale<br />

di Basilea, per il quale l’artista lavorava come uno dei principali pittori di<br />

lanterne, legando ancora di più l’opera alla cultura e alle tradizioni locali.<br />

Con questa acquisizione, il <strong>MASI</strong> valorizza ulteriormente la propria collezione e<br />

rende omaggio al significativo contributo di Sulzbachner, già presente in collezione<br />

con il dipinto Der Bummler (1925), nel contesto del panorama artistico<br />

svizzero.<br />

1<br />

Si veda Géraldine Meyer, Max Sulzbachner. Mondnächte und Basler Tamtam, catalogo della mostra<br />

“Max Sulzbachner. Mondnächte und Basler Tamtam”, Kunstmuseum Basel (26.10.2019-08.03.2020), Zurigo:<br />

Scheidegger & Spiess, 2020, pp. 11-12.<br />

Max Sulzbachner<br />

Selbst (dettaglio)<br />

24 1925<br />

25


Collezione<br />

Donazioni<br />

Julian Charrière (*1987)<br />

Limen 19.83° - E<br />

2022<br />

Fotoincisione a tre colori su carta fatta a mano<br />

100 x 76 cm<br />

Dono annuale della Società svizzera di grafica 2022<br />

Seob Kim Boninsegni (*1974)<br />

neon #04 dalla serie “Neons”<br />

2020-2021<br />

Inchiostro e acquerello su carta<br />

39.9 x 29.9 cm<br />

Donazione dell’artista<br />

Gabriela Maria Müller (*1963)<br />

L’abbraccio all’albero<br />

2020<br />

Grafite su voile<br />

200 x 360 x 36 cm<br />

Donazione Bally Foundation (Bally Artist Award 2019)<br />

Gregorio Pedroli (*1951)<br />

Senza titolo<br />

2014<br />

Olio su tela<br />

110 x 130 cm<br />

Donazione dell’artista<br />

Dominique Koch (*1983)<br />

in collaborazione con Tobias Koch (*1986)<br />

Sound Fossils<br />

2022<br />

Vetro soffiato<br />

Nove elementi, dimensioni variabili<br />

Collezione Cantone Ticino<br />

Donazione Bally Foundation (Bally Artist Award 2022)<br />

Renée Levi (*1960)<br />

Aniana<br />

<strong>2023</strong><br />

Litografia su carta<br />

104.8 x 75 cm<br />

Dono annuale della Società svizzera di grafica 2022<br />

Gregorio Pedroli (*1951)<br />

SW Suite<br />

2016<br />

Olio su tela<br />

Tre elementi, 60 x 70 cm ognuno<br />

Donazione dell’artista<br />

26 27


Collezione<br />

Gregorio Pedroli (*1951)<br />

Senza titolo<br />

2021<br />

Acrilico, olio e pennarello su tela<br />

140 x 165 cm<br />

Donazione dell’artista<br />

Ernst Scheidegger (1923-2016)<br />

Ohne Titel<br />

1985<br />

Olio su tela<br />

100 x 100 cm<br />

Donazione Helene Grob<br />

Annelies Štrba (*1947)<br />

Linda in der Wiese<br />

1993<br />

Foto su tela ingrandita e sviluppata a mano,<br />

colorante con tè vintage<br />

100 x 140 cm<br />

Donazione dell’artista<br />

Annelies Štrba (*1947)<br />

Bernhard mit gefällter Zeder. Melide 1995<br />

1995<br />

Foto su tela ingrandita e sviluppata a mano,<br />

colorante con tè vintage<br />

105 x 136 cm<br />

Donazione dell’artista<br />

Annelies Štrba (*1947)<br />

Linda Vision<br />

1980/1995<br />

Foto su carta montata su alluminio<br />

125 x 99 cm<br />

Donazione dell’artista<br />

Annelies Štrba (*1947)<br />

Indira<br />

1984/1991<br />

Foto su tela ingrandita e sviluppata a mano,<br />

colorante con tè vintage<br />

100 x 130 cm<br />

Donazione dell’artista<br />

Annelies Štrba (*1947)<br />

Nyima 438<br />

2010<br />

Stampa a pigmenti su tela<br />

110.5 x 165.5 cm<br />

Donazione dell’artista<br />

Annelies Štrba (*1947)<br />

Nyima 455<br />

2011<br />

Stampa a pigmenti su tela<br />

110.5 x 165.5 cm<br />

Donazione dell’artista<br />

28 29


Collezione<br />

Pedro Wirz<br />

Diplomatic Immunity #3<br />

<strong>2023</strong><br />

Materiali di scarto dallo studio dell’artista<br />

165 x 48 x 40 cm<br />

Donazione Bally Foundation (Bally Artist Award <strong>2023</strong>)<br />

Katsutoshi Yuasa<br />

Fragmentary #2<br />

<strong>2023</strong><br />

Xilografia con inchiostro a base d’acqua<br />

su carta giapponese<br />

44 x 55.5 cm<br />

Donazione Tobia Bezzola<br />

Annelies Štrba (*1947)<br />

Nyima 438 (dettaglio)<br />

30 2010<br />

31


Collezione<br />

Prestiti in uscita<br />

Franz Lenk<br />

Flugplatz (Scheinwerfer)<br />

1927<br />

Paesaggio lacustre “Bodensee”<br />

1932<br />

“Franz Lenk.<br />

Der entwirklichte Blick”<br />

Städtische Wessenberg-Galerie,<br />

Costanza<br />

28.01.<strong>2023</strong> - 16.04.<strong>2023</strong><br />

Seconda tappa della mostra<br />

tenutasi nel 2022-<strong>2023</strong><br />

alla Städtische Galerie di Dresda<br />

Dominique Koch<br />

in collaborazione con Tobias Koch<br />

Sound Fossils<br />

2022<br />

“À bruit secret. Hearing in Art”<br />

Museum Tinguely, Basilea<br />

22.02.<strong>2023</strong> - 14.05.<strong>2023</strong><br />

Antonio Ciseri<br />

L’esule<br />

1860-1870<br />

“Auguri e tanti diritti. 175 anni<br />

della Costituzione federale”<br />

Landesmuseum, Zurigo<br />

17.03.<strong>2023</strong> - 16.07.<strong>2023</strong><br />

Rocco Torricelli<br />

Veduta de contorni di Lugano<br />

dove si fa la fiera (fac-simile)<br />

“Braun. Vieh. Zucht.<br />

Nix Natur, alles Kultur”<br />

Schweizerisches Agrarmuseum,<br />

Burgrain<br />

31.03.<strong>2023</strong> - 02.11.<strong>2023</strong><br />

Seconda tappa della mostra<br />

tenutasi nel 2022-<strong>2023</strong><br />

al Museum Burg di Zugo<br />

Jannis Kounellis<br />

Senza titolo<br />

1968<br />

“Jannis Kounellis in Six Acts”<br />

Museo Jumex, Città del Messico<br />

01.04.<strong>2023</strong> - 17.09.<strong>2023</strong><br />

Seconda tappa della mostra<br />

tenutasi nel 2022-<strong>2023</strong> al Walker<br />

Art Center di Minneapolis<br />

Filippo Boldini<br />

Ritratto della figlia Annaly<br />

1933<br />

Adolescente (Annaly)<br />

1935<br />

Annaly<br />

1935 circa<br />

Natura morta con pesce<br />

1937-1938<br />

Interno con tavolozza<br />

1940-1943<br />

Figura<br />

1940-1945<br />

Natura morta<br />

1942<br />

Natura morta<br />

1947<br />

Fiori di prato<br />

1947 circa<br />

Natura morta<br />

1950<br />

Paesaggio<br />

1951<br />

L’officina del gas a Cornaredo<br />

1954<br />

Paesaggio Agno<br />

1954<br />

Moglie dell’artista (Donna seduta)<br />

1957<br />

Fiori di prato<br />

1959 circa<br />

Natura morta<br />

1981<br />

Natura morta in grigio<br />

1982<br />

Paesaggio solitario<br />

1982<br />

Natura morta<br />

1983<br />

Ritratto di bambina<br />

1983<br />

Temporale nel bosco<br />

1983<br />

Ricordi fiorentini. Il castellaccio<br />

1984<br />

Tre ortensie<br />

1984<br />

Paesaggio al lago<br />

1985<br />

“Filippo Boldini (1900-1989)<br />

nelle collezioni pubbliche<br />

luganesi con bozzetti inediti<br />

da una collezione privata”<br />

Pinacoteca cantonale Giovanni Züst,<br />

Rancate<br />

02.04.<strong>2023</strong> - 03.09.<strong>2023</strong><br />

Natale Albisetti<br />

Amor materno<br />

1896<br />

“Natale Albisetti (1863-1923),<br />

scultore. Dai successi parigini<br />

ai grandi cantieri svizzeri”<br />

Museo Vincenzo Vela, Ligornetto<br />

04.06.<strong>2023</strong> - 14.04.2024<br />

Veduta dell’allestimento<br />

“Wolfgang Laib. The Beginning of Something Else”<br />

Kunstmuseum, Stuttgart<br />

32 17.06.<strong>2023</strong> - 05.11.<strong>2023</strong><br />

33


Collezione<br />

Biblioteca<br />

Wolfgang Laib<br />

Senza titolo<br />

1991-1999<br />

“Wolfgang Laib. The Beginning<br />

of Something Else”<br />

Kunstmuseum, Stuttgart<br />

17.06.<strong>2023</strong> - 05.11.<strong>2023</strong><br />

Pier Francesco Mola<br />

Socrate insegna ai giovani<br />

la conoscenza di sé<br />

1640-1650 circa<br />

“I volti della sapienza. Dosso<br />

e Battista Dossi nella Biblioteca<br />

di Bernardo Cles”<br />

Castello del Buonconsiglio, Trento<br />

01.07.<strong>2023</strong> - 22.10.<strong>2023</strong><br />

Leonor Fini<br />

Le radeau<br />

1940-1943<br />

“Leonor Fini Fabrizio Clerici.<br />

Insomnia”<br />

Mart – Museo di arte moderna<br />

e contemporanea di Trento<br />

e Rovereto, Rovereto<br />

16.07.<strong>2023</strong> - 05.11.<strong>2023</strong><br />

Enzo Cucchi<br />

Senza titolo<br />

1990-1993<br />

Senza titolo<br />

1990-1993<br />

Senza titolo<br />

1990-1993<br />

Senza titolo<br />

1990-1993<br />

Senza titolo<br />

1990-1993<br />

Senza titolo<br />

1990-1993<br />

Senza titolo<br />

[Molini Ticinesi Riuniti]<br />

1990-1993<br />

Senza titolo<br />

1993<br />

“TAMARO. 1992-1995 Fotografie<br />

della lavorazione del film”<br />

Fondazione Ignaz e Mischa Epper,<br />

Ascona<br />

29.07.<strong>2023</strong> - 29.10.<strong>2023</strong><br />

Umberto Boccioni<br />

Campagna romana o meriggio<br />

1903<br />

Chiostro<br />

1904<br />

Casolare<br />

1908<br />

“Boccioni. Prima del Futurismo”<br />

Fondazione Magnani-Rocca,<br />

Mamiano di Traversetolo (Parma)<br />

09.09.<strong>2023</strong> - 10.12.<strong>2023</strong><br />

Meret Oppenheim<br />

Votivbild (Würgengel)<br />

1931<br />

“Judy Chicago: Herstory”<br />

New Museum, New York<br />

12.10.<strong>2023</strong> - 03.03.2024<br />

Luigi Rossi<br />

Ritratto di Carlo Battaglini<br />

1879<br />

Nonnina<br />

1880<br />

Ile d’Oléron<br />

1887<br />

Ritratto della madre<br />

1898<br />

Punta di Tremezzo. Lago di Como<br />

1905-1910<br />

Il canto dell’Aurora<br />

1910-1912<br />

Cerere<br />

1912<br />

Il falciatore<br />

1920-1921<br />

“Luigi Rossi (1853-1923). Artista<br />

europeo tra realtà e simbolo”<br />

Pinacoteca cantonale Giovanni Züst,<br />

Rancate<br />

15.10.<strong>2023</strong> - 25.02.2024<br />

Achille Funi<br />

Autoritratto da giovane<br />

1924<br />

“Achille Funi. Un maestro del<br />

Novecento tra storia e mito”<br />

Palazzo dei Diamanti, Ferrara<br />

28.10.<strong>2023</strong> - 25.02.2024<br />

Jasmine Gregory<br />

Estate Sale No. 1<br />

<strong>2023</strong><br />

“Jasmine Gregory, Si je ne peux<br />

pas l’avoir, toi non plus”<br />

CAPC-Musée d’art contemporain,<br />

Bordeaux<br />

17.11.<strong>2023</strong> - 05.05.2024<br />

Come biblioteca di presenza, anche nel <strong>2023</strong>, la biblioteca del <strong>MASI</strong> ha proseguito<br />

nella sua missione di sostegno alla ricerca, documentazione e prestito interno.<br />

Oltre a gestire il proprio fondo librario, la biblioteca cataloga e immette nel Sistema<br />

Bibliotecario Ticinese i cataloghi giunti in biblioteca a seguito dei prestiti<br />

delle opere in collezione oppure nell’abituale scambio di pubblicazioni. Un’altra<br />

parte dell’attività riguarda la selezione o deselezione (déseherbage) del materiale<br />

pregresso con l’obiettivo di razionalizzare gli spazi all’interno della biblioteca.<br />

In questi ultimi anni particolare attenzione è stata riservata al riordino, sistemazione<br />

e catalogazione del magazzino esterno situato a Taverne. Questo spazio,<br />

di grandi dimensioni, contiene parte dei fondi giunti negli anni nel Museo custoditi<br />

precedentemente a Villa Siroli e nell'ala Ovest di Palazzo Reali. Negli ultimi<br />

anni sono stati qui ricollocati più di 8’000 documenti, e nei prossimi anni il lavoro<br />

proseguirà con un ritmo di circa 1’000 unità all’anno.<br />

Nell’insieme, la biblioteca oggi conta un patrimonio di circa 10’000 documenti.<br />

34 35


Collezione<br />

Opere gestite<br />

nel <strong>2023</strong> in cifre<br />

Mostre<br />

temporanee<br />

Collezione (Cantone Ticino, Città di Lugano,<br />

<strong>MASI</strong>, Collezione Giancarlo e Danna Olgiati)<br />

850 463<br />

1’323<br />

opere gestite in prestito<br />

mostre temporanee nelle sedi <strong>MASI</strong><br />

al LAC e a Palazzo Reali<br />

(trasporto, controllo, allestimento<br />

e monitoraggio)<br />

14<br />

progetti espositivi<br />

(3 in chiusura e 10 in apertura)<br />

106<br />

prestatori<br />

opere visionate, monitorate<br />

ed elaborate delle collezioni, di cui:<br />

157<br />

opere preparate, conservate o restaurate<br />

(per progetti espositivi <strong>MASI</strong>, prestiti a<br />

terzi o uffici)<br />

52<br />

prestiti in uscita in Svizzera e all’estero<br />

(preparazione, conservazione-restauro,<br />

accompagnamento, monitoraggio)<br />

69<br />

opere elaborate per edifici pubblici (uffici<br />

amministrativi di Città e Cantone)<br />

(preparazione, conservazione-restauro,<br />

trasporto e allestimento oppure ritiro)<br />

23<br />

opere oggetto di studio (videoarte)<br />

opere amministrate<br />

36<br />

37


Collezione<br />

Conservazione<br />

e restauro<br />

Nel <strong>2023</strong> il dipartimento di conservazione e restauro ha continuato la sua attività<br />

volta alla conservazione materiale del patrimonio museale e quindi alla<br />

valorizzazione dello stesso. In particolare, ha promosso tutte quelle attività relative<br />

alla conservazione preventiva, alla movimentazione, alla messa in sicurezza<br />

e al restauro delle opere d’arte appartenenti alle collezioni in gestione al <strong>MASI</strong><br />

o prestate temporaneamente da terzi per l’organizzazione di mostre temporanee.<br />

Il dipartimento ha continuato a favorire una gestione attiva dei depositi (edifici<br />

in cui vengono conservate le oltre 10’000 opere in collezione non esposte), portando<br />

avanti il progetto di riorganizzazione e razionalizzazione dei depositi di<br />

cui è promotore da oltre dieci anni, al fine di migliore la conservazione delle opere<br />

stesse e gestire gli spazi al meglio.<br />

Si è reso parte attiva nella riflessione sulle collezioni fatta dal gruppo di lavoro<br />

istituito dal Consiglio di Fondazione. Partendo da una categorizzazione<br />

storico-artistica ha parametrato un deposito ideale, rivedendo in particolare<br />

il calcolo dei volumi e delle infrastrutture interne necessarie per la corretta<br />

conservazione delle opere.<br />

Inoltre, il dipartimento partecipa alla piattaforma di lavoro svizzero ICOM “Condizioni<br />

climatiche dei musei”, che favorisce lo scambio interdisciplinare di<br />

esperienze tra i vari specialisti e ha lo scopo di formulare requisiti specifici per<br />

i diversi materiali all’interno delle condizioni quadro climatiche.<br />

Videoarte<br />

Il progetto di conservazione e valorizzazione della videoarte, iniziato nel 2022<br />

in collaborazione con due restauratrici specializzate in multimedia, si è concretizzato<br />

in una prima fase di analisi delle opere e delle loro componenti. La videoarte<br />

è una forma espressiva d’arte molto complessa da analizzare e conservare.<br />

La preparazione all’archiviazione digitale ha quindi implicato un’analisi attenta<br />

di tutte le componenti multimediali: opere video singole o multicanale, nonché<br />

di installazioni mixed media. Per la valutazione analitica della collezione sono<br />

state raccolte numerose informazioni, in particolare è stata verificata la presenza<br />

di installation files dell’artista, e la provenienza. Sono state esaminate 23 opere<br />

d’arte multimediali con un totale di 46 componenti, di cui 8 VHS, 1 Betacam, 23<br />

DVD, 1 Blue-ray, 2 SD card, 4 USB, 7 driver esterni. In questa fase di studio<br />

preliminare è da subito emersa la necessità e l’urgenza di affrontare la verifica<br />

e quindi la digitalizzazione tecnica delle opere, vista anche l’eterogeneità e la<br />

fragilità dei supporti esistenti. Nel 2024 inizierà un lavoro preliminare che apre<br />

alla conservazione materiale dei file e quindi alla loro digitalizzazione e a una<br />

successiva fase di approfondimento sull’opera dal punto di vista storico-artistico<br />

e conservativo. Il prestigioso fondo del VideoArt Festival di Locarno, che include<br />

oltre 3.000 titoli, non è per ora oggetto di questo progetto. Si è però provveduto<br />

al trasferimento del fondo in un deposito con parametri di conservazione più idonei<br />

al fine di meglio conservarne i supporti ed evitare la perdita di dati.<br />

Donazione Panza<br />

Il nucleo della donazione Panza comprende opere degli anni ottanta e novanta<br />

e costituisce uno degli insiemi più importanti in Svizzera di opere del periodo<br />

post-minimal con lavori di artisti quali Stuart Arends, Barry X Ball, Lawrence<br />

Carroll, Roni Horn, Thomas Schütte, Ettore Spalletti. La fragilità dei materiali<br />

costitutivi e sperimentali di alcune opere (pensiamo soprattutto alla cera nei lavori<br />

di Arends e Carroll, o alle superfici metalliche di Roni Horn, la cui patina<br />

facilmente si modifica negli anni, cambiando completamente l’aspetto dell’opera<br />

stessa) ha portato a iniziare un progetto di conservazione e revisione delle<br />

opere, attualmente tutte conservate in cassa in un deposito esterno. Queste<br />

sono state categorizzate secondo un parametro di fragilità alto, medio o basso,<br />

così da permettere una riorganizzazione del deposito di conseguenza e poter<br />

rendere accessibili quelle opere che necessitano di un monitoraggio costante.<br />

Anche quest’anno è stata preziosa la collaborazione con la squadra della<br />

Protezione Civile di Lugano Città (sezione beni culturali) grazie a cui nei depositi<br />

sono state riordinate 203 opere in casa. La verifica delle opere di categoria<br />

“fragilità alta” continuerà quindi anche nel 2024.<br />

38 39


Collezione<br />

Collezione<br />

Monte Verità<br />

Si è concluso l’importante lavoro di conservazione delle opere custodite al Monte<br />

Verità di Ascona, iniziato nel 2020. Le opere scelte per il riallestimento degli<br />

spazi comuni dell’albergo (corridoi e sale) e per le anticamere delle stanze sono<br />

state riviste e preparate. Inoltre, sono state parzialmente restaurate 62 opere<br />

(vedi approfondimento a pp. 48-59).<br />

Collezione Giancarlo e Danna Olgiati<br />

Continua la collaborazione con la Collezione Olgiati, sia per la conservazione e<br />

il restauro delle opere appartenenti alla collezione, sia per la supervisione delle<br />

opere in prestito (entrata e uscita) per i progetti espositivi temporanei: ca. 90 le<br />

opere gestite. Di particolare nota l’intervento protettivo progettato ad hoc ed<br />

eseguito sul retro del grande dipinto di Jannis Kounellis (Untitled, 1968) richiesto<br />

in prestito per l’importante progetto espositivo “Jannis Kounellis in Six Acts”<br />

dal Walker Art Center (14.10.2022-26.2.<strong>2023</strong>) e dal Museo Jumex (1.4.<strong>2023</strong>-<br />

17.9.<strong>2023</strong>): un sistema di cuscinetti anti-vibrazioni esteso a tutto il retro dell’opera,<br />

atto a permettere un trasporto più sicuro e bloccare parallelamente anche<br />

l’oscillazione dei sacchi in juta sul fronte. Un accompagnamento “virtuale” (virtual<br />

courier) ha inoltre garantito la supervisione di tutte le fasi di movimentazione<br />

dell’opera durante il trasporto, in momenti delicati come la pallettizzazione negli<br />

aeroporti cargo europei, e in occasione delle varie fasi di installazione e smontaggio.<br />

Un prestito molto complesso da seguire, anche per i tempi lunghi di stazionamento<br />

all’estero (quasi un anno).<br />

L’opera è composta da sette sculture in pura cera, raggruppate rispettivamente<br />

su tre mensole in legno grezzo. Vista l’estrema delicatezza dei materiali componenti,<br />

il trasporto al Kunstmuseum di Stuttgart implicava la realizzazione di nuove<br />

casse ermetiche (“clima”) con un design specifico, l’accompagnamento in situ<br />

dell’opera così come la redazione di un dettagliato packing and installation file.<br />

Collaborazioni esterne<br />

Il dipartimento ha collaborato con l’Ufficio beni culturali per il coordinamento di<br />

tutte le indagini tecnico-scientifiche svolte al <strong>MASI</strong> dal MOLAB sulla pala d’altare<br />

cinquecentesca di Callisto Piazza da Lodi, Assunzione e incoronazione della<br />

Vergine.<br />

Museum Plus<br />

In previsione del passaggio al nuovo sistema di inventario informatizzato, il dipartimento<br />

ha effettuato una revisione dettagliata dei moduli di collezione (negli<br />

ambiti che gli competono) e restauro al fine di ottenere una gestione più fluida e<br />

performante dei dati che costantemente vengono aggiornati e inseriti nel sistema.<br />

In particolare è stato sviluppato e proposto un modulo specifico per la schedatura<br />

della videoarte.<br />

Opere conservate e restaurate<br />

Numerose le opere restaurate per i prestiti locali, nazionali e internazionali per<br />

cui in alcuni casi si è reso necessario l’accompagnamento fisico dell’opera<br />

quale courier. In particolare, si sottolinea la collaborazione con la Pinacoteca<br />

Züst per cui sono state preparate in tempi brevi 24 opere di Filippo Boldini.<br />

Opere, queste, che erano in deposito da molto tempo e che hanno necessitato<br />

di numerosi interventi di pulitura, consolidamento della pellicola pittorica, di<br />

rifacimento o revisione delle cornici. In particolare: Natura morta, 1981, olio su<br />

tela su cartone; Annaly, 1935; Moglie dell’artista (Donna seduta), 1957;<br />

L’officina del gas a Cornaredo, 1954. Per l’importante progetto autunnale della<br />

Pinacoteca dedicato a Luigi Rossi, sono state restaurate 4 delle 8 opere<br />

richieste in prestito. Di interesse è stata la gestione del prestito dell’opera Senza<br />

titolo 1991-1999 di Wolfgang Laib, di proprietà dell’Associazione ProMuseo.<br />

40 41


Collezione<br />

Tecnica museale<br />

Il <strong>2023</strong> è stato caratterizzato dall’incremento delle attività del dipartimento di<br />

tecnica museale, dovuto a molteplici fattori. Tra questi, l’accelerazione del ritmo<br />

delle attività espositive, unita a una costante richiesta di opere d’arte e allestimenti<br />

da parte di altre istituzioni museali, uffici pubblici e spazi amministrativi.<br />

Inoltre, la fluttuazione nell’organico del team ha imposto un ulteriore sforzo<br />

dell’intero dipartimento per adempiere con puntualità ai bisogni del <strong>MASI</strong> e alle<br />

diverse richieste da parte degli enti esterni.<br />

Attività espositiva – allestimenti<br />

Le sedi del <strong>MASI</strong>: LAC, Palazzo Reali e Collezione Giancarlo e Danna Olgiati<br />

Sono state dieci le esposizioni allestite dalla squadra tecnica e presentate nelle<br />

sedi del LAC, di Palazzo Reali, e della Collezione Olgiati.<br />

In questo contesto, l’attività del dipartimento si è sviluppata su molteplici fronti;<br />

in effetti, la struttura non si è limitata all’allestimento delle opere nei diversi spazi<br />

espositivi, ma ne ha seguito l’intero percorso all’interno del “sistema museo”, a<br />

partire dall’arrivo delle opere presso le sedi del <strong>MASI</strong>. Questo ha comportato delle<br />

operazioni di movimentazione delle opere in entrata e in uscita, il loro stoccaggio<br />

in depositi dedicati, il disimballo, l’allestimento, l’illuminazione delle stesse e la<br />

loro messa in sicurezza.<br />

A ciò si sono aggiunte le fasi di ricerca, progettazione e produzione di tutti gli<br />

elementi tecnici richiesti di volta in volta, secondo le specifiche esigenze espositive<br />

e curatoriali.<br />

Inoltre, il dipartimento ha gestito e coordinato tutte le attività delle maestranze<br />

esterne – artigiani, tecnici esterni e costruttori – coinvolte nei diversi progetti<br />

allestitivi.<br />

Allestimenti esterni<br />

Il dipartimento ha collaborato con diversi enti, fornendo un supporto puntuale<br />

anumerosi allestimenti programmati; in particolare nel <strong>2023</strong> sono stati eseguiti<br />

allestimenti per la Fondazione Monte Verità, il Museo Schmid di Bré, l’Ente<br />

Ospedaliero Cantonale (sede Ospedale Civico Lugano), oltre alla manifestazione<br />

artistica La Regionale con l’appuntamento annuale presso Villa Ciani.<br />

Edifici pubblici e amministrativi<br />

Parallelamente all’attività allestitiva di carattere prettamente museale, il dipartimento<br />

si è occupato del trasporto e dell’allestimento di molte delle opere che<br />

impreziosiscono gli edifici pubblici e amministrativi del Cantone e della Città.<br />

Inoltre, si è occupato regolarmente del loro disallestimento e recupero in caso<br />

di interventi conservativi o esigenze di deposito.<br />

Movimentazione opere, depositi e logistica<br />

Il dipartimento ha effettuato regolarmente trasporti e movimentazione di opere<br />

d’arte, principalmente sul territorio cantonale; inoltre ha assistito l’arrivo e<br />

la partenza di opere effettuate da società di trasporto nazionali e internazionali.<br />

Il <strong>2023</strong> non ha fatto eccezione e tra esposizioni, prestiti e acquisizioni sono stati<br />

innumerevoli gli interventi a supporto della logistica nazionale e internazionale.<br />

Le sempre più numerose tipologie allestitive hanno inoltre reso necessario procedere<br />

con diverse operazioni di ottimizzazione e razionalizzazione degli spazi<br />

nei depositi, al fine di poter immagazzinare in modo corretto e sicuro tutte le strutture<br />

e gli elementi di volta in volta necessari per gli allestimenti, quali basi, pareti<br />

mobili, pedane e vetrine.<br />

Riguardo invece ai depositi per le opere d’arte, sono state effettuate diverse<br />

migliorie; nuove strutture contenitive unite alla riorganizzazione degli spazi hanno<br />

permesso di fare fronte al costante incremento del numero di manufatti artistici<br />

da conservare. In questo contesto, e secondo le esigenze del dipartimento di conservazione<br />

e restauro, è stato progettato ed allestito il nuovo deposito dedicato<br />

alle opere di videoarte.<br />

42 43


Collezione<br />

Collaborazioni<br />

Progetto ITS<br />

Nel corso dell’anno è stata formalizzata una collaborazione tra il dipartimento di<br />

tecnica museale del <strong>MASI</strong> e l’Istituto della transizione e del sostegno, importante<br />

realtà cantonale che ha lo scopo di istituire e implementare specifiche<br />

misure utili alla transizione dalla scuola dell’obbligo alla formazione di base<br />

(post-obbligo) e al sostegno individuale durante la formazione.<br />

Gli ambiti di questa collaborazione mirano al coinvolgimento dei partecipanti<br />

al progetto ITS nella produzione di nuovi imballaggi protettivi, ideati e sviluppati<br />

all’interno del dipartimento e destinati al trasporto e alla movimentazione di<br />

opere d’arte.<br />

Attraverso diversi incontri sono stati illustrati ai partecipanti i diversi aspetti del<br />

mestiere di tecnico museale; successivamente, grazie a questi momenti formativi,<br />

è stato possibile introdurli alla tematica specifica del progetto e focalizzarsi<br />

infine sulle particolari esigenze museali per quanto concerne la preparazione,<br />

l’imballaggio e la movimentazione di opere d’arte.<br />

È stato inoltre preparato diverso materiale didattico sulle specifiche tecniche e<br />

costruttive necessarie per lo sviluppo dei nuovi imballaggi.<br />

Struttura e analisi della pala d’altare di Callisto Piazza da Lodi<br />

Nell’ambito dell’importante campagna di indagini diagnostiche coordinata dall’Ufficio<br />

dei beni culturali cantonale è stata allestita, nella “Sala Mattoni” di Palazzo<br />

Reali, una struttura regolabile ed espressamente progettata per accogliere l’imponente<br />

opera pittorica di Callisto Piazza da Lodi durante diverse fasi di analisi<br />

scientifiche. La pala è stata infatti oggetto di studio da parte di numerosi team di<br />

ricerca provenienti da tutta Europa. In questo contesto di analisi, l’opera d’arte<br />

necessitava della stabilità più assoluta, non potendo subire la seppur minima vibrazione;<br />

inoltre doveva poter essere collocata in diverse posizioni, secondo i parametri<br />

richiesti di volta in volta, in relazione agli esami da svolgere.<br />

44 45


Allestimento<br />

Monte Verità<br />

46 Monte Verità, Ascona<br />

47


Allestimento Monte Verità<br />

Il riallestimento dei depositi e dell’albergo Bauhaus sul Monte Verità:<br />

un racconto tra storia, arte e innovazione<br />

Sospeso tra le colline di Ascona e le rive del Lago Maggiore, il Monte Verità si<br />

presenta come un luogo intriso di storia, cultura e bellezza paesaggistica. All’interno<br />

del complesso spicca l’imponente albergo Bauhaus, progettato dall’architetto<br />

Emil Fahrenkamp su commissione del barone Eduard von der Heydt.<br />

Banchiere dell’ex imperatore Guglielmo II e rinomato collezionista di arte contemporanea<br />

ed extraeuropea, il barone acquisì la collina nel 1926.<br />

I primi fondatori, provenienti da diverse parti del mondo, tra cui Henry<br />

Oedenkoven, Ida Hofmann, Gusto Gräser e Karl Gräser, si stabilirono sul Monte<br />

Monescia, poi rinominato Monte Verità. La loro comunità, caratterizzata da<br />

ideali utopisti e anarchici, divenne celebre in Europa e oltre, trasformandosi gradualmente<br />

in un centro dinamico frequentato da teosofi, riformatori, psicoanalisti,<br />

oltre a personalità del mondo letterario e artistico esiliate durante le due<br />

guerre mondiali. Nel 1920, in seguito all’emigrazione dei fondatori in Brasile,<br />

il Monte Verità attraversò un breve ma intenso periodo bohémien. Questa fase<br />

si concluse con l’acquisto del complesso da parte di von der Heydt.<br />

Dopo la Seconda guerra mondiale, von der Heydt donò la sua collezione, ripartendola<br />

tra il Museo Von der Heydt di Wuppertal, il Cantone Ticino e Zurigo.<br />

Questo contribuì alla fondazione del Museo Rietberg nel 1952. Nel 1964, con<br />

la donazione del Monte Verità al Cantone Ticino, il barone consolidò il suo<br />

legame indissolubile con questo luogo di eccezionale valore.<br />

Il cuore pulsante del Monte Verità è l’albergo Bauhaus. Costruito tra il 1927 e il<br />

1929, l’albergo conserva ad oggi il suo fascino originale e ha meritato il prestigioso<br />

premio ICOMOS “Albergo storico dell’anno” nel 2013. Questo edificio non<br />

è solo un capolavoro architettonico, ma un’esperienza sensoriale che incornicia<br />

la vista del parco, del Lago Maggiore e delle maestose montagne circostanti.<br />

Gestito dalla Fondazione omonima creata nel 1989 in collaborazione con il Politecnico<br />

federale di Zurigo, il Monte Verità si distingue oggi come un centro<br />

congressuale e culturale all’avanguardia. Il progetto di riallestimento dei depositi<br />

e delle stanze dell’albergo, curato dal <strong>MASI</strong>, costituisce una nuova pagina di<br />

questa affascinante storia, promettendo di arricchire ulteriormente il patrimonio<br />

culturale del Monte Verità e della straordinaria collezione d’arte ticinese.<br />

Veduta dell’allestimento<br />

48 presso il Monte Verità<br />

49


Allestimento Monte Verità<br />

Tra conservazione, valorizzazione e accessibilità: la complessa gestione<br />

di una collezione eterogenea e fruita in uno spazio alberghiero<br />

Nel 1956 il barone Eduard von der Heydt dona il complesso del Monte Verità<br />

allo Stato del Cantone Ticino, insieme a 519 opere d’arte: 307 stampe, 73 disegni,<br />

126 dipinti, 1 fotografia, 11 sculture, 1 oggetto.<br />

Il fondo comprende un sostanzioso numero di opere grafiche (più della metà)<br />

dal XVI secolo al XIX secolo; ca. un terzo di opere asiatiche, principalmente<br />

cinesi e giapponesi (stampe e dipinti su carta o su seta) e un nucleo di opere<br />

pittoriche sia antiche che moderne (avanguardie della prima metà del XX sec.) 1 ,<br />

tra cui spiccano alcune artiste e artisti di tono internazionale: Alexandre Calame,<br />

Conrad Felixmüller, Leonor Fini, Angelika Kauffmann, Franz Lenk, Josse de<br />

Momper, Amédée Ozenfant, Salomon van Ruysdael e Marianne von Werefkin.<br />

La convenzione<br />

L’allora Museo Cantonale d’Arte, responsabile dello studio e della gestione delle<br />

opere d’arte cantonali, seguiva già da molti anni, ancora prima della nascita del<br />

<strong>MASI</strong>, la donazione del Monte Verità.<br />

Nel 2017 la Fondazione Monte Verità (istituita nel 1989 dal Cantone Ticino e<br />

dal Politecnico federale di Zurigo) e la Fondazione <strong>MASI</strong> firmano una nuova convenzione<br />

in cui il <strong>MASI</strong> viene indicato quale responsabile per la corretta conservazione<br />

del fondo. Contemporaneamente la Fondazione Monte Verità si impegna<br />

a collaborare attivamente con il <strong>MASI</strong> per tutte le questioni relative alla gestione<br />

e alla conservazione delle opere e a rispettare tutte le misure che il <strong>MASI</strong> ritiene<br />

opportuno applicare per questo fine.<br />

Veduta<br />

dell’allestimento<br />

presso il<br />

Monte Verità<br />

1<br />

Per ulteriori approfondimenti si rimanda alla pubblicazione: “Dal Seicento olandese alle<br />

avanguardie del primo Novecento. La collezione del Barone Eduard von der Heydt al Monte<br />

Verità”, Museo Cantonale d’Arte, Lugano (30.03-05.05.1996), (n. 1, collana Sguardi sulla<br />

Collezione dello Stato del Cantone Ticino).<br />

50 51


Allestimento Monte Verità<br />

Un nuovo progetto per la conservazione e la valorizzazione delle opere<br />

d’arte situate al Monte Verità<br />

A partire da giugno 2020, su mandato della nuova direzione del <strong>MASI</strong>, il dipartimento<br />

di curatela e di conservazione e restauro intraprendono un dialogo attivo<br />

con i rappresentanti amministrativi e culturali del Monte Verità, al fine di trovare<br />

la via più corretta per la conservazione del fondo, pur tenendo conto della particolarità<br />

del luogo e quindi della necessità di tener viva la presenza del Barone<br />

von der Heydt anche attraverso le sue opere, tradizionalmente fruite negli spazi<br />

della struttura (Bauhaus e Villa Semiramis).<br />

Una sfida articolata, che necessitava una serie di riflessioni non solo sull’immediato<br />

presente ma anche sul futuro a medio e lungo termine, per favorire per<br />

preservare il fondo per le generazioni a venire senza pregiudicare l'esistenza dello<br />

stesso in uno spazio pubblico in cui la sua gestione risulta complessa.<br />

Nella primavera del 2021 viene fatta una prima verifica sullo stato di conservazione<br />

delle opere allestite negli spazi dell’albergo Bauhaus, di Villa Semiramis e<br />

di Casa Anatta 2 e di quelle conservate nel deposito in situ.<br />

La problematica principale a livello conservativo per le opere esposte nelle stanze<br />

e nei corridoi dell’albergo Bauhaus è risultata la gestione della luce, quindi<br />

l’impossibilità di filtrarne sia la forza (LUX) sia i raggi UV attraverso i vetri, se non<br />

con l’oscuramento totale.<br />

Delle 85 opere esposte, principalmente di fattura orientale, 32 presentavano<br />

valori al di sopra di 500 LUX 3 (valori registrati fino a 3’380 LUX), 30 con valori<br />

tra 100 e 500 LUX e 23 con valori tra i 0 e i 100 LUX.<br />

Le sale di rappresentanza, come la sala Pioda, la sala Balint e la sala von der<br />

Heydt erano allestite con le opere più importanti della collezione, realizzate da<br />

artisti delle avanguardie come Felixmüller, Rohlfs, Rée, Stenner e quelli della<br />

scuola Olandese (come de Momper e van Ruysdael). In entrambe le categorie, la<br />

tipologia dei materiali costitutivi (tavole e tele) e le tecniche realizzative (oli e oli<br />

magri o tempere) risultano essere estremamente sensibili a sbalzi climatici. Oltre<br />

all’impossibilità di una gestione corretta della luce, l’assenza del controllo dei<br />

parametri di temperatura e umidità rendeva la conservazione di queste particolari<br />

opere ancor più impraticabile.<br />

Infine, riguardo alle 306 opere conservate nel deposito, principalmente le opere<br />

grafiche europee, alcune orientali, qualche grande tela e alcune sculture,<br />

la situazione era critica sia per la conservazione che per l’assoluta mancanza<br />

di spazio.<br />

2<br />

In cui non sono allestite opere appartenenti alla collezione del Barone von der Heydt, ma del<br />

Fondo Szeemann. Per questo gruppo di opere il dipartimento di conservazione e restauro<br />

del <strong>MASI</strong> tra il 2020 e il 2021 si è prestato a un lavoro di consulenza che ha portato alla miglioria<br />

dei parametri di conservazione di esposizione (controllando meglio i valori LUX proiettati sulle<br />

opere), anche attraverso una ridistribuzione dei faretti esistenti e alla loro regolazione da parte del<br />

dipartimento di tecnica del <strong>MASI</strong>.<br />

3<br />

Secondo gli standard museali, un dipinto a olio o acrilico può sopportare costantemente un valore<br />

massimo di 200 LUX; una carta di 50 LUX.<br />

52 53


Allestimento Monte Verità<br />

Verso un concetto più museale<br />

A seguito dello studio preliminare, a inizio 2022 il <strong>MASI</strong> propone alla Fondazione<br />

Monte Verità di intervenire su tre livelli: sulla musealizzazione parziale delle opere,<br />

sul riordino del deposito in situ secondo standard di conservazione adeguati<br />

e su un nuovo riallestimento nei piani dell’albergo con l’obiettivo di migliorare la<br />

conservazione e la fruibilità degli oggetti esposti.<br />

La musealizzazione delle opere più importanti, quindi il ritiro e la conservazione<br />

delle stesse nei depositi del <strong>MASI</strong> a Lugano, avrebbe favorito una pianificazione<br />

degli interventi di conservazione e restauro più ottimale e immediata. Parallelamente<br />

le opere sarebbero andate subito ad arricchire gli allestimenti permanenti<br />

delle collezioni del <strong>MASI</strong> (al LAC o a Palazzo Reali). Si trattava di 19 opere che<br />

andavano a unirsi alle 11 ritirate tra il 2003 e il 2014 e a completare dunque<br />

l’importante nucleo di opere del Monte Verità già presenti a Lugano accanto alle<br />

collezioni di Città di Lugano e Cantone Ticino.<br />

Oltre a queste, altre sei sarebbero state ritirate per motivi di conservazione,<br />

avendo riscontrato problemi di carattere conservativo come lacerazione della<br />

tela, difetti di adesione e lacune di pellicola pittorica oppure al fine di liberare<br />

spazio nel deposito poiché di grande formato.<br />

La completa riorganizzazione del deposito, adottando strategie di conservazione<br />

museale, avrebbe permesso anche l’aumento di spazio e quindi favorito la<br />

messa a riposo di tutte quelle opere che nelle stanze dell’albergo Bauhaus non<br />

potevano più essere esposte per la sovraesposizione alla luce prolungata<br />

nel tempo.<br />

Tale intervento prevedeva la scorniciatura di tutte le opere su carta, la loro spolveratura,<br />

la verifica dei dati presenti in inventario (database), una documentazione<br />

fotografica, la conservazione delle stesse in scatole museali apposite, la<br />

sostituzione delle scaffalature in legno con nuove scaffalature in metallo, e<br />

una ricollocazione definita e registrata nei singoli scaffali.<br />

Infine, il nuovo allestimento ai piani secondo e terzo dell'albergo Bauhaus avrebbe<br />

permesso di esporre le opere più significative e in un buono stato di conservazione,<br />

dando coerenza anche ai contenuti storico artistici e un nuovo decoro<br />

ai corridoi e ai vani scale, pur sacrificando gli spazi all’interno delle stanze,<br />

mantenendo invece le opere negli spazi delle anticamere.<br />

La realizzazione su tre livelli<br />

La Fondazione Monte Verità, grazie anche alla sensibilità dei suoi rappresentanti,<br />

ha appoggiato con coraggio e determinazione la triplice proposta del <strong>MASI</strong>,<br />

lasciando dunque partire opere importanti e permettendo che la macchina operativa<br />

potesse attivarsi in tempi brevi: terminata la fase progettuale, si è passati<br />

alla fase prettamente operativa già nell’autunno del 2022, terminata a primavera<br />

del <strong>2023</strong> con il riallestimento degli spazi dell’albergo Bauhaus.<br />

Per due settimane Casa Anatta è stata trasformata in un grande laboratorio in<br />

cui lo staff del <strong>MASI</strong> ha operato con tre conservatrici-restauratrici, quattro tecnici,<br />

due collaboratori scientifici e due stagiste.<br />

Le opere revisionate, scorniciate e riorganizzate successivamente nei depositi<br />

sono state 306. L’inventario (database) è stato di conseguenza aggiornato<br />

nei mesi successivi sia dalle storiche dell'arte (completando i dati mancanti),<br />

sia dalle conservatrici-restauratrici, permettendo la realizzazione di un piano di<br />

monitoraggio a lungo termine sullo stato di conservazione delle opere e sugli<br />

interventi di restauro necessari.<br />

Le opere su carta e i dipinti che sono stati trasportati nei depositi del <strong>MASI</strong> a<br />

Lugano in attesa di un restauro a medio termine sono 52.<br />

Infine, sono 62 le opere di genere asiatico scelte per il riallestimento e quindi<br />

restaurate e/o preparate per poter essere presentate al meglio negli spazi pubblici<br />

e nell’anticamera delle stanze dell’albergo a primavera <strong>2023</strong>.<br />

Deposito Monte Verità,<br />

Ascona<br />

54 55


Allestimento Monte Verità<br />

Opere musealizzate: tra valorizzazione e conservazione<br />

L’inserimento di alcune opere chiave della collezione del Monte Verità in importanti<br />

mostre permanenti sulle collezioni nelle sedi del <strong>MASI</strong> al LAC e a Palazzo<br />

Reali ha favorito la valorizzazione delle opere musealizzate a livello scientifico e<br />

dato la spinta ad un intervento di conservazione e restauro a breve termine.<br />

Opere ritirate e restaurate<br />

Anita Rée<br />

Krankes Mädchen<br />

1920-1930<br />

Olio su tela<br />

Georges Michel<br />

Paesaggio con mulino<br />

1830-1840<br />

Olio su tela<br />

Alexandre Calame<br />

Il Lago dei Quattro Cantoni<br />

1928<br />

Olio su cartone<br />

Joos de Momper<br />

Paesaggio con viandanti<br />

Olio su tela<br />

1600-1630<br />

Conrad Felixmüller<br />

Das Paar<br />

1916-1917<br />

Olio su cartone<br />

Conrad Felixmüller<br />

Paesaggio<br />

1916<br />

Olio su tela<br />

Conrad Felixmüller<br />

Alberi III<br />

1915-1916<br />

Olio su tela<br />

Marianne von Werefkin<br />

Herbst<br />

s.d.<br />

Tempera e vernice su cartone<br />

Leonor Fini<br />

Le radeau<br />

1940 - 1943<br />

Olio su tela<br />

Conrad Felixmüller<br />

Die Familie Karl Römer<br />

1915<br />

Olio su tela<br />

Amédée Ozenfant<br />

Nacres<br />

1922-1929<br />

Olio su tela<br />

Franz Lenk<br />

Paesaggio lacustre “Bodensee”<br />

1932<br />

Olio su compensato telato<br />

Franz Lenk<br />

Flugplatz (Scheinwerfer)<br />

1927<br />

Olio su tavola<br />

Amédée Ozenfant<br />

Maroc<br />

1919<br />

Olio su tela<br />

Salomon van Ruysdael<br />

Paesaggio fluviale<br />

1637<br />

Olio su tavola<br />

Christian Rohlfs<br />

Composizione con figure<br />

1910-1915<br />

Tempera su tela di juta<br />

Adolf Dietrich<br />

Il cuculo sull'abete<br />

1928<br />

Olio su cartone<br />

Ritiro<br />

Restauro<br />

Nel 2019, in occasione della mostra “Palazzo Reali, una nuova sede per il <strong>MASI</strong>”,<br />

sono state quattro le opere scelte e preparate. Sette quelle nel 2021 in<br />

occasione della mostra “Sentimento e osservazione. Arte in Ticino 1850-1950,<br />

Le collezioni del <strong>MASI</strong>”. Parimenti nel 2022, in occasione della mostra sulle<br />

collezioni rivista a Palazzo Reali, sono state conservate 4 opere.<br />

Nel <strong>2023</strong> anche i prestiti internazionali a musei terzi, in questo caso a Dresda<br />

e a Stoccarda, hanno promosso il restauro di 2 opere.<br />

Tra il 2019 e il <strong>2023</strong> il <strong>MASI</strong> ha quindi valorizzato 17+62 = 79 opere.<br />

Opere ritirate e in attesa di intervento<br />

Albrecht Dürer<br />

Ecce Homo (Piccola Passione)<br />

XVI secolo<br />

Bulino<br />

Christian Rohlfs<br />

Ragazza che si pettina<br />

1910-1915<br />

Tempera su tela<br />

2007<br />

Adolf Dietrich<br />

Quattro scoiattoli<br />

s.d.<br />

Olio su cartone<br />

Amédée Ozenfant<br />

Hélène, testa di donna<br />

1915<br />

Olio su tela<br />

2014<br />

Fidus<br />

Walzer V<br />

1894<br />

Litografia a colori su carta<br />

Ignoto<br />

Paesaggio italianizzante<br />

1700 circa<br />

Olio su tela<br />

Frans II Francken (Cerchia di)<br />

Trionfo di Anfitrite e Nettuno<br />

s.d.<br />

Olio su tavola<br />

Hermann Stenner<br />

Vier Akte in Landschaft<br />

1912<br />

Olio su tela<br />

Maurice Asselin<br />

Paesaggio<br />

1910<br />

Olio su tela<br />

Ignoto<br />

Rue de Florence. Paesaggio urbano<br />

s.d.<br />

Olio su tela<br />

Franz Lenk<br />

Regenlandschaft<br />

1932<br />

Olio su compensato telato<br />

Ettore Cosomati<br />

Paesaggio<br />

1900 circa<br />

Incisione a colori<br />

Fidus<br />

Walzer I<br />

1894<br />

Litografia a colori su carta<br />

Fidus<br />

Walzer III<br />

1894<br />

Litografia a colori su carta<br />

Fidus<br />

Walzer II<br />

1894<br />

Litografia a colori su carta<br />

Fidus<br />

Walzer IV<br />

1894<br />

Litografia a colori su carta<br />

Hermann Lismann<br />

Paesaggio con figure<br />

1930-1940<br />

Olio su tela<br />

2003<br />

2004<br />

2005<br />

2006<br />

2007<br />

2009<br />

2008<br />

2010<br />

2011<br />

2012<br />

2013<br />

2014<br />

2015<br />

2016<br />

2017<br />

2018<br />

2019<br />

2020<br />

2021<br />

2022<br />

<strong>2023</strong><br />

2022<br />

2020<br />

56 57


Allestimento Monte Verità<br />

La collezione von der Heydt tra presente e futuro<br />

Su 519 opere appartenenti alla Fondazione, 423 si trovano tutt’ora ad Ascona:<br />

297 riordinate nel nuovo deposito, 48 esposte in Villa Semiramis, 78 esposte<br />

nell’albergo Bauhaus; 88 opere sono invece conservate presso il <strong>MASI</strong> a Lugano.<br />

Lo stato di conservazione è buono e stabile per 272 opere; 230 sono discretamente<br />

conservate e vanno riviste a medio termine, mentre 15 opere dovrebbero<br />

essere restaurate al più presto.<br />

Monitoring<br />

stato di<br />

conservazione<br />

(fine 2022)<br />

1% ottimo<br />

51% buono<br />

45% discreto<br />

3% precario<br />

Questo primo grande progetto di conservazione e valorizzazione dovrebbe<br />

essere visto come un punto di partenza per una pianificazione necessaria e<br />

mirata del restauro delle singole opere nel breve, medio e lungo termine (entro<br />

dieci anni). Un progetto continuativo che abbia la forza di coinvolgere tutta<br />

l’arte orientale, l’opera grafica e quelle tele di grandi dimensioni attribuite a<br />

ignoti, ma che appartengono all’arredo dell’albergo e che sarebbe dunque<br />

importante valorizzare.<br />

Progetto di conservazione e valorizzazione delle opere dalla collezione<br />

von der Heydt<br />

Periodo: 2020-<strong>2023</strong><br />

Si ringrazia per la grande sensibilità, il supporto e la fiducia dimostrata dalla<br />

Fondazione Monte Verità, in particolare nelle persone di Stefania Gallo (direttrice<br />

amministrativa) e Nicoletta Mongini (responsabile culturale).<br />

Coordinamento del progetto di conservazione e restauro: Sara De Bernardis.<br />

Coordinamento del progetto di valorizzazione e riallestimento: Cristina Sonderegger.<br />

Coordinamento operativo degli interventi sulle opere: Massimo Soldini.<br />

Coordinamento scientifico (registrar): Cristina Brazzola e Paola Capozza.<br />

Concezione delle nuove scaffalature in deposito e coordinamento dei trasporti<br />

e allestimento tecnico: Pascal Campana e Federico Saurer.<br />

Hanno partecipato inoltre:<br />

Conservatrici-restauratrici: Alice Gobetti, Valeria Malossa, Viola Möckel,<br />

Elena Prieto Bello, Eleonora Vivarelli.<br />

Dipartimento tecnica: Gabriel Escobar, Graziano Gianocca, Salvatore Oliverio,<br />

Ivan Spoti.<br />

58 59


Mostre<br />

60 61


Mostre<br />

Il <strong>MASI</strong> ha inaugurato la programmazione <strong>2023</strong> con un importante progetto di<br />

fotografia dedicato alla riscoperta delle opere a colori del fotografo svizzero<br />

Werner Bischof, attraverso un complesso lavoro di restauro, digitalizzazione e<br />

produzione di sue stampe inedite. La mostra, che ha potuto contare sulla stretta<br />

collaborazione del figlio del fotografo, Marco Bischof, è stata ospitata nella sua<br />

seconda tappa presso la Fotostiftung Schweiz di Winterthur.<br />

La pittura contemporanea è stata ben rappresentata dalle due mostre personali<br />

nel piano interrato del <strong>MASI</strong> al LAC, che permette allestimenti di opere di grandi<br />

dimensioni: Rita Ackermann, artista americana di origini ungheresi e Thomas<br />

Huber, nato a Zurigo, hanno presentato in primavera e in autunno due progetti<br />

di grande impatto per il pubblico. Se per Ackermann si è trattato di una delle più<br />

grandi retrospettive mai dedicate all’artista finora da un’istituzione museale,<br />

Thomas Huber ha esposto una nuovissima serie di opere ispirate dal Lago Maggiore.<br />

In entrambe le occasioni, la collaborazione con l’artista è stata di fondamentale<br />

importanza.<br />

Durante il corso dell’anno, la mostra “Sentimento e osservazione. Arte in<br />

Ticino 1850-1950”, inaugurata nel 2021 e dedicata all’approfondimento delle<br />

collezioni del <strong>MASI</strong>, ha continuato a vedere al suo interno diversi cambiamenti.<br />

La parte centrale dello spazio espositivo è stata dedicata a un prezioso progetto<br />

curatoriale incentrato sugli anni trascorsi ad Ascona dal pittore di origine russa<br />

Alexej von Jawlensky. L’interesse suscitato da tali approfondimenti tematici<br />

all’interno dell’allestimento delle collezioni ha dato il via alla possibilità di preparare<br />

altri focus nelle future programmazioni del museo.<br />

Anche nella sede storica di Palazzo Reali è proseguita la proposta di allestimenti<br />

sempre diversi delle opere dalle collezioni del <strong>MASI</strong> nell’affascinante viaggio<br />

nell’arte dal quattrocento ai giorni nostri. In particolare, si segnala al piano terra<br />

la presentazione delle nuove e recenti acquisizioni che includono le opere<br />

dell’artista multimediale svizzera Annelies Štrba e dello scultore svizzero Valentin<br />

Carron. In aggiunta, si sottolinea la valorizzazione di opere storiche attraverso<br />

una selezione di scatti del fotografo ticinese Roberto Donetta e l’installazione<br />

Rings dell’artista tedesco Thomas Schütte.<br />

Nella parte finale dell’anno la mostra “Bianco o nero. Opere dalla Collezione<br />

1935–2021” ha offerto, infine, una prospettiva inedita su un nucleo di opere<br />

selezionate dal 1930 al 2021.<br />

Degno di nota, inoltre, l’acquisto, grazie all’azione congiunta del Dipartimento del<br />

territorio (Ufficio dei beni culturali), della Diocesi di Lugano e della Città di<br />

Lugano (Divisione cultura), del prezioso olio su tavola Assunzione e incoronazione<br />

della Vergine (1548-1551) di Callisto Piazza da Lodi. La pala è stata trasferita<br />

temporaneamente in una delle sale espositive di Via Canova con lo scopo di<br />

analizzare la tecnica esecutiva di Piazza ed esaminare le condizioni conservative<br />

dell’opera in vista del restauro e della ricollocazione nella Chiesa di Santa Maria<br />

degli Angeli a Lugano.<br />

Palazzo Reali è stata anche la perfetta cornice per la mostra dedicata alla pittrice<br />

astratta svizzera Hedi Mertens, rivelando al pubblico l’opera e la singolare<br />

storia di un’artista che in Ticino ha trovato le condizioni favorevoli per sviluppare<br />

la propria arte. Anche in questo caso si è trattato di una proficua collaborazione<br />

con un partner svizzero, il Museum Haus Konstruktiv di Zurigo, dove la mostra<br />

è prevista nel 2024.<br />

In contemporanea a tale progetto, in una sala al piano terra è stata esposta<br />

l’opera del vincitore del Bally Artist Award <strong>2023</strong>, l’artista svizzero-brasiliano<br />

residente a Zurigo Pedro Wirz.<br />

Appuntamento espositivo d’eccezione è stata la mostra a settembre dei nuclei<br />

più importanti della Collezione di arte grafica del Politecnico federale<br />

(ETH) di Zurigo, che per l’occasione sono stati esposti insieme per la prima<br />

volta: una selezione di ben 300 capolavori in un excursus cronologico sulla<br />

storia dell’arte grafica dal XV secolo ai giorni nostri.<br />

Parte del circuito <strong>MASI</strong>, lo spazio della Collezione Giancarlo e Danna Olgiati<br />

ha presentato in primavera un interessante riallestimento della collezione con<br />

“at the studio”. In autunno invece è stato inaugurato l’importante progetto<br />

curatoriale “Balla ’12 Dorazio ’60. Dove la luce” che ha vantato l’allestimento<br />

dell’architetto Mario Botta.<br />

Veduta<br />

dell’allestimento<br />

“Rita Ackermann.<br />

Hidden”<br />

62 63


Mostre<br />

Werner Bischof.<br />

Unseen Colour<br />

12.02.<strong>2023</strong> – 16.07.<strong>2023</strong><br />

LAC<br />

Rita Ackermann.<br />

Hidden<br />

12.03.<strong>2023</strong> – 13.08.<strong>2023</strong><br />

LAC<br />

Thomas Huber.<br />

Lago Maggiore<br />

08.10.<strong>2023</strong> – 28.01.2024<br />

LAC<br />

La Collezione<br />

12.12.<strong>2023</strong> – 31.12.2024<br />

Palazzo Reali<br />

Hedi Mertens.<br />

La logica dell’intuizione<br />

02.04.<strong>2023</strong> – 15.10.<strong>2023</strong><br />

Palazzo Reali<br />

Alexej von Jawlensky ad Ascona<br />

“...i tre anni più interessanti<br />

della mia vita...”<br />

23.04.<strong>2023</strong> – 01.08.<strong>2023</strong><br />

LAC<br />

Bianco o nero.<br />

Opere dalla Collezione<br />

1935–2021<br />

11.11.<strong>2023</strong> – 01.12.2024<br />

Palazzo Reali<br />

at the studio<br />

26.03.<strong>2023</strong> – 11.06.<strong>2023</strong><br />

Collezione Giancarlo e Danna Olgiati<br />

Pedro Wirz.<br />

Immunità diplomatica<br />

Bally Artist Award <strong>2023</strong><br />

04.06.<strong>2023</strong> – 23.07.<strong>2023</strong><br />

Palazzo Reali<br />

Da Albrecht Dürer a Andy Warhol.<br />

Capolavori dalla Graphische<br />

Sammlung ETH Zürich<br />

10.09.<strong>2023</strong> – 07.01.2024<br />

LAC<br />

Balla ’12 Dorazio ’60.<br />

Dove la luce<br />

24.09.<strong>2023</strong> –14.01.2024<br />

Collezione Giancarlo e Danna Olgiati<br />

64 65


Mostre<br />

Werner Bischof.<br />

Unseen Colour<br />

12.02.<strong>2023</strong> – 16.07.<strong>2023</strong><br />

LAC<br />

2.<br />

Un progetto di <strong>MASI</strong> Lugano e Werner Bischof Estate in collaborazione<br />

con Fotostiftung Schweiz, Winterthur.<br />

La stagione espositiva <strong>2023</strong> si è aperta con una mostra di opere inedite di<br />

Werner Bischof (Zurigo, 1916 – Trujillo, Perù, 1954). Attraverso circa 100 stampe<br />

digitali a colori dal 1939 agli anni cinquanta sono state esplorate per la prima<br />

volta in modo completo le opere a colori del fotografo svizzero, considerato uno<br />

dei grandi maestri del reportage e della fotografia del Novecento.<br />

L’esposizione era concepita come un libero viaggio attraverso i mondi visitati e<br />

vissuti da Bischof e ha coperto tutto l’arco della sua carriera. Il percorso ha presentato<br />

un’alternanza di immagini a colori ottenute dall’utilizzo di una macchina<br />

fotografica Rolleiflex, dai particolari negativi quadrati, e di una Leica, dai classici<br />

rullini da 35 mm. Inoltre, sono state presentate al pubblico per la prima volta le<br />

immagini scattate da Bischof con la Devin Tri-Color Camera, in cui è evidente l’esplosione<br />

del colore. I soggetti in mostra erano quelli noti dell’artista, che, in scatti<br />

fotografici realizzati dai quattro angoli del mondo, riusciva sempre a combinare<br />

come pochi altri estetica ed emozione in composizioni perfette.<br />

A cura di Ludovica Introini e Francesca Bernasconi con Marco Bischof<br />

1.<br />

1. / 2. Vedute<br />

dell’allestimento<br />

3. Tobia Bezzola,<br />

Ludovica Introini<br />

e Marco Bischof<br />

66 3.<br />

67


Mostre<br />

Rita Ackermann.<br />

Hidden<br />

12.03.<strong>2023</strong> – 13.08.<strong>2023</strong><br />

LAC<br />

La mostra si è concentrata su una selezione di dipinti recenti legati all’opera<br />

giovanile dell’artista a partire dagli anni ’90 e ha presentato una cinquantina fra<br />

dipinti e disegni realizzati da Ackermann negli ultimi 30 anni a New York.<br />

Ackermann (Budapest, 1968, vive e lavora a New York) inventa immagini che si<br />

traducono in sensazioni istantanee. Le sue giovani donne conturbanti oggi appartengono<br />

a un universo visivo globale. I disegni e i dipinti realizzati fra il 1993<br />

e il 1995, presenti in mostra, sviluppano composizioni di figure femminili adolescenti<br />

moltiplicate come cloni e intente a diverse attività autodistruttive e rischiose.<br />

Con la loro presenza ambigua, le sue prime opere fungono da ponte fra<br />

cultura alta e cultura bassa, proprio come i miti e le leggende popolari che spesso<br />

le valorizzano.<br />

2.<br />

Vent’anni dopo Ackermann abbandona la figura: nella serie Mama linee e gesti,<br />

figure e motivi affiorano in superficie solo per dissolversi e riapparire di nuovo,<br />

ma altrove. La mostra al <strong>MASI</strong> ha presentato anche le serie di dipinti più recenti<br />

intitolate War Drawings.<br />

A cura di Tobia Bezzola con Chiara Ottavi<br />

1. Tobia Bezzola,<br />

Raffaella Castagnola,<br />

l'ambasciatore degli<br />

Stati Uniti in Svizzera<br />

e nel Liechtenstein<br />

Scott C. Miller e<br />

l'Onorevole Roberto<br />

Badaracco<br />

2. Rita Ackermann<br />

3. Veduta<br />

dell’allestimento<br />

1.<br />

68 3.<br />

69


Mostre<br />

Hedi Mertens.<br />

La logica<br />

dell’intuizione<br />

02.04.<strong>2023</strong> – 15.10.<strong>2023</strong><br />

Palazzo Reali<br />

In collaborazione con Museum Haus Konstruktiv, Zurigo.<br />

1. / 2. / 3.<br />

Vedute<br />

dell’allestimento<br />

2.<br />

La mostra ha restituito al pubblico l’opera e la singolare storia di un’artista che,<br />

partendo da una profonda conoscenza teorica, ha trovato in Ticino le condizioni<br />

favorevoli per sviluppare la propria ricerca. Hedi Mertens (Gossau, 1893 –<br />

Carona, 1982) non segue un percorso lineare: nonostante una formazione pittorica<br />

classica, inizia la sua carriera soltanto a sessant’anni, ma sviluppa in poco<br />

più di vent’anni una ricerca personale degna di attenzione nell’ambito dell’arte<br />

concreta svizzera.<br />

L’esposizione al <strong>MASI</strong> ha ripercorso le fasi della ricerca di quest’artista poco<br />

nota al grande pubblico, mettendo in luce le analisi compositive e l’elaborazione<br />

delle teorie assimilate grazie all’intenso scambio di idee con artisti e intellettuali<br />

svizzeri e internazionali, che la portarono ad avvicinarsi all’arte concreta.<br />

Un legame rievocato in mostra attraverso alcune opere puntuali dei quattro<br />

rappresentanti principali dell’arte concreta zurighese: Max Bill, Camille Graeser,<br />

Verena Loewensberg e Richard Paul Lohse.<br />

A cura di Francesca Benini e Arianna Quaglio<br />

1. 70 3.<br />

71


Mostre<br />

Alexej von Jawlensky<br />

ad Ascona. “...i tre<br />

anni più interessanti<br />

della mia vita...”<br />

23.04.<strong>2023</strong> – 01.08.<strong>2023</strong><br />

LAC<br />

L’esposizione ha ripercorso gli anni trascorsi dall’artista russo Alexej von<br />

Jawlensky (1864-1941) in Ticino. Tra i fondatori della Neue Künstlervereinigung<br />

München e membro del Blaue Reiter, allo scoppio della Prima guerra mondiale<br />

nel 1914 Jawlensky lascia precipitosamente la Germania. Giunge ad Ascona<br />

dopo essersi stabilito prima a Saint-Prex, in cui ritrova artisti come Ferdinand<br />

Hodler e Cuno Amiet e poi a Zurigo, dove frequenta gli esponenti del movimento<br />

Dada. Ma il periodo trascorso nella cittadina ticinese tra il 1918 e il 1921 rimarrà<br />

fondamentale nel percorso artistico di Jawlensky. Immerso nel paesaggio e<br />

nella luce a tratti già mediterranei, l’artista realizza qui gli ultimi paesaggi prima<br />

di volgere quasi esclusivamente la sua attenzione alla raffigurazione, in chiave<br />

fortemente mistica, del volto umano e di quello di Cristo. Sulle rive del Verbano<br />

si consolida quindi il suo linguaggio pittorico personale, in cui le accese cromie<br />

e le linee marcate dell’espressionismo si coniugano con le forme semplificate e<br />

le trasparenze cromatiche dell’astrazione.<br />

A cura di Cristina Sonderegger<br />

2.<br />

1. L'On. Roberto<br />

Badaracco, Tobia<br />

Bezzola, Angelica<br />

Bianconi-Jawlensky,<br />

Cristina Sonderegger<br />

2. Veduta<br />

dell’allestimento<br />

3. Allestimento<br />

della mostra<br />

72 1.<br />

3.<br />

73


Mostre<br />

Pedro Wirz.<br />

Immunità diplomatica<br />

Bally Artist Award <strong>2023</strong><br />

04.06.<strong>2023</strong> – 23.07.<strong>2023</strong><br />

Palazzo Reali<br />

In collaborazione con Bally Foundation<br />

Pedro Wirz, artista svizzero-brasiliano nato nel 1981 e residente a Zurigo, ha<br />

presentato un progetto che ha messo in discussione le prerogative di classe,<br />

il potere gerarchico e le posizioni archetipiche e immutabili della società.<br />

L’installazione Immunità diplomatica era composta da 13 sculture. I busti facevano<br />

riferimento a posizioni di comando, ognuna delle quali rifletteva una<br />

particolare gerarchia di potere, sia essa economica, religiosa, politica o socioculturale.<br />

I rilievi a parete, simili a scatole, continuavano una serie iniziata<br />

dall’artista nel 2019, che evoca metaforicamente schermi televisivi o smartphone,<br />

rappresentando paesaggi invasi dall’uomo in modi diversi, ecosistemi<br />

omogeneizzati dall’intervento tecnologico.<br />

L’installazione lasciava al pubblico lo spazio necessario per muoversi, mentre<br />

i busti diventavano quasi ostacoli da evitare con cura. Mettendo in discussione la<br />

dicotomia tra competizione e cooperazione, l’opera si è interrogata sul significato<br />

di “società più sostenibile”, che viene spesso vista da una prospettiva economica.<br />

2.<br />

3.<br />

1. / 3. Veduta<br />

dell’allestimento<br />

2. Nicolas Girotto,<br />

Francesca Benini,<br />

Pedro Wirz,<br />

Vittoria Matarrese<br />

74 1.<br />

e Tobia Bezzola<br />

75


Mostre<br />

Da Albrecht Dürer<br />

a Andy Warhol.<br />

Capolavori dalla<br />

Graphische Sammlung<br />

ETH Zürich<br />

10.09.<strong>2023</strong> – 07.01.2024<br />

LAC<br />

In collaborazione con Graphische Sammlung ETH Zürich<br />

2.<br />

Il progetto espositivo ha permesso al pubblico di ammirare oltre 300 capolavori<br />

provenienti da una delle più importanti collezioni svizzere di arte grafica con opere<br />

di artiste e artisti come Albrecht Dürer, Lucas van Leyden, Elisabetta Sirani,<br />

Hendrik Goltzius, Rembrandt van Rijn, Maria Sibylla Merian, Francisco de Goya,<br />

Giovanni Battista Piranesi, Käthe Kollwitz, Louise Bourgeois, Pablo Picasso,<br />

Edvard Munch, Miriam Cahn e molti altri ancora.<br />

Oltre a tracciare un affascinante percorso nella storia dell’arte degli ultimi sei<br />

secoli, la mostra ha offerto al pubblico una panoramica approfondita sulle varie<br />

tecniche di incisione e disegno utilizzate e perfezionate dagli artisti nel corso<br />

dei secoli.<br />

A cura di Linda Schädler, Direttrice Graphische Sammlung ETH Zürich<br />

1. Joël Mesot,<br />

Presidente ETH Zürich,<br />

On. Roberto Badaracco,<br />

On. Marina Carobbio,<br />

Arianna Quaglio,<br />

Linda Schädler,<br />

Direttrice Graphische<br />

Sammlung ETH Zürich,<br />

Tobia Bezzola<br />

2. / 3. Vedute<br />

dell’allestimento<br />

3.<br />

76 1.<br />

77


Mostre<br />

Thomas Huber.<br />

Lago Maggiore<br />

1. / 3. Vedute<br />

dell’allestimento<br />

2. Thomas Huber<br />

08.10.<strong>2023</strong> – 28.01.2024<br />

LAC<br />

La mostra ha presentato una nuova serie di opere di Thomas Huber nate<br />

dall’esigenza di un Heimkehr, un ritorno a casa, ai paesaggi della Svizzera.<br />

Da qualche anno l’artista, che vive a Berlino, trascorre infatti lunghi periodi<br />

dell’anno in un piccolo villaggio sul confine italo-svizzero. Come in un diario<br />

visivo, ogni giorno Huber dipinge e disegna al mattino, a mezzogiorno o alla sera<br />

ciò che vede dalle finestre del suo studio. L’impagabile vista sul lago ha ispirato<br />

le diverse vedute in mostra, variazioni potenzialmente infinite di uno stesso<br />

paesaggio in cui monti, acqua, cielo e luce sono attraversati dal ritmo naturale<br />

delle stagioni e del trascorrere del giorno. I dipinti rompono con il mondo pittorico<br />

precedente dell’artista – composto da architetture quasi irreali e ricche<br />

di mise en abyme – per sconfinare oltre la tela, regalando al pubblico una mostra<br />

immersiva. In questo senso, le opere esposte si presentavano come un omaggio<br />

alla bellezza e alla semplicità del paesaggio, un invito all’osservazione, alla<br />

meditazione e all’elevazione dello spirito.<br />

2.<br />

La mostra è stata ideata da Thomas Huber e coordinata e organizzata da<br />

Ludovica Introini.<br />

1.<br />

78 3.<br />

79


Mostre<br />

Bianco o nero.<br />

Opere dalla Collezione<br />

1935 – 2021<br />

11.11.<strong>2023</strong> – 01.12.2024<br />

Palazzo Reali<br />

La mostra offre al pubblico un giro d’orizzonte nella collezione attraverso cinque<br />

spazi tematici, in cui il filo conduttore è il contrasto tra il bianco e il nero.<br />

Tra i protagonisti dell’allestimento figurano personalità come Monica Bonvicini,<br />

Lucio Fontana, Giulio Paolini o il duo Bertozzi & Casoni.<br />

A cura di Cristina Sonderegger e Francesca Rosi<br />

2.<br />

1. / 2. / 3.<br />

Vedute<br />

dell’allestimento<br />

3.<br />

80 1.<br />

81


Mostre<br />

La Collezione<br />

12.12.<strong>2023</strong> – 31.12.2024<br />

Palazzo Reali<br />

Un viaggio nell’arte occidentale dal quattrocento ai giorni nostri: è quanto ha<br />

offerto il percorso espositivo a Palazzo Reali, interamente allestito con opere<br />

dalla Collezione del <strong>MASI</strong>.<br />

Il piano terra ha ospitato fotografie, installazioni e sculture di importanti<br />

rappresentanti della scena creativa svizzera – da Jean Tinguely a Niele Toroni,<br />

da Thomas Schütte fino ad Annelies Štrba.<br />

2.<br />

1.<br />

1. Allestimento<br />

della mostra<br />

2. / 3. Vedute<br />

dell’allestimento<br />

82 3.<br />

83


Mostre<br />

at the studio<br />

26.03.<strong>2023</strong> – 11.06.<strong>2023</strong><br />

Collezione Giancarlo e Danna Olgiati<br />

2.<br />

Partendo dal titolo dell’opera di Ilya Kabakov, che racconta in modo autobiografico<br />

lo sguardo dell’artista verso le grandi avanguardie del passato e nello specifico<br />

del suo amore per la pittura del ’600, la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati ha<br />

presentato una mostra dedicata principalmente ad opere, molte delle quali di recente<br />

acquisizione, in dialogo costante tra presente e passato ed in cui il concetto<br />

di studio d’artista si esplicita attraverso diverse forme e media.<br />

Artiste e artisti in mostra: Vincenzo Agnetti, Nairy Baghramian, Louise Bourgeois,<br />

Giorgio de Chirico, Emilio Isgrò, Ilya Kabakov, Arturo Martini, Fausto Melotti, Marisa<br />

Merz, Ugo Mulas, Henrik Olesen, Giulio Paolini, Paola Pivi, Pietro Roccasalva,<br />

Pamela Rosenkranz, Alberto Savinio, Gino Severini, Tatiana Trouvé, Cy Twombly,<br />

Franco Vimercati, Rachel Whiteread.<br />

A cura di Danna Olgiati<br />

1.<br />

1. Ilya Kabakov<br />

At The Studio<br />

Variation Nr. 3,<br />

2021<br />

2. / 3. Vedute<br />

dell’allestimento<br />

84 3.<br />

85


Mostre<br />

Balla ’12 Dorazio ’60.<br />

Dove la luce<br />

1. Giancarlo Olgiati,<br />

Mario Botta,<br />

Gabriella Belli,<br />

Danna Olgiati<br />

2. / 3. Vedute<br />

dell’allestimento<br />

24.09.<strong>2023</strong> – 14.01.2024<br />

Collezione Giancarlo e Danna Olgiati<br />

2.<br />

La mostra “Dove la luce” è la storia di una straordinaria affinità elettiva, quella<br />

che unì due grandi maestri dell’arte italiana del Novecento: Giacomo Balla (1871-<br />

1958) e Piero Dorazio (1927-2005). Come suggerito dal titolo, tratto dall’omonima<br />

raccolta di poesie di Giuseppe Ungaretti, il tema del confronto è la luce,<br />

quintessenza della vita, ma anche sfida perenne degli artisti, che con essa da<br />

sempre hanno dovuto misurare le proprie capacità espressive.<br />

Il racconto visivo, nato da un’idea di Danna Olgiati, è stato affidato a 47 capolavori<br />

creati attorno a due date: il 1912, anno in cui nascono le Compenetrazioni<br />

iridescenti di Balla ed il 1960 per le ben note Trame di Dorazio. “Quasi<br />

cinquant’anni passano tra le une e le altre, eppure ciò che seduce e ancora<br />

ci interroga di quel fenomeno luminoso, di cui queste opere sono interpreti e<br />

tributi, è il mistero che al di là di ogni verità scientifica sentiamo in tralice<br />

calamitare il nostro sguardo dentro le superfici” spiega Gabriella Belli, curatrice<br />

della mostra.<br />

A cura di Gabriella Belli<br />

3.<br />

86 1.<br />

87


Pubblicazioni<br />

Werner Bischof<br />

Studio, Zurigo, Svizzera (dettaglio)<br />

88 1943<br />

89


Pubblicazioni<br />

Werner Bischof. Unseen Colour<br />

Il catalogo “Werner Bischof. Unseen Colour” propone le immagini<br />

a colori delle fotografie prodotte per il progetto espositivo<br />

e saggi di Tobia Bezzola, Clara Bouveresse e Luc Debraine.<br />

Pubblicato da Scheidegger&Spiess ed Edizioni Casagrande,<br />

con veste grafica di Granit Design, il libro è stato stampato<br />

in tre edizioni separate (italiano, inglese, tedesco) e comprende<br />

184 pagine.<br />

Rita Ackermann. Hidden<br />

“Rita Ackermann. Hidden” è stato pubblicato da Mousse<br />

Publishing in un’edizione bilingue italiana e tedesca. Include un<br />

testo di Pamela Kort e un’intervista tra l’artista e Donatien<br />

Grau, oltre alle immagini a colori delle opere in mostra, e si<br />

estende su 128 pagine.<br />

Hedi Mertens. La logica dell’intuizione<br />

In occasione della mostra “Hedi Mertens. La logica dell’intuizione”<br />

è stato pubblicato da Scheidegger&Spiess ed Edizioni<br />

Casagrande un catalogo con testi di Francesca Benini, Evelyne<br />

Bucher e Medea Hoch. Nel progetto grafico di Martina Brassel<br />

sono riprodotte tutte le immagini a colori delle opere in mostra<br />

corredate da una ricca biografia illustrata. Disponibile in un’edizione<br />

bilingue italiano-tedesco, il catalogo conta 144 pagine.<br />

Alexej von Jawlensky ad Ascona<br />

Il volume “Alexej von Jawlensky ad Ascona”, pubblicato in edizione<br />

bilingue italiana e tedesca, ha accompagnato il focus<br />

di approfondimento sull’artista e include un saggio di Cristina<br />

Sonderegger e testi esplicativi. La pubblicazione contiene<br />

tutte le immagini delle opere e una biografia illustrata dell’artista<br />

e si estende su un totale di 76 pagine.<br />

Da Albrecht Dürer a Andy Warhol. Capolavori dalla<br />

Graphische Sammlung ETH Zürich<br />

La mostra “Da Albrecht Dürer a Andy Warhol. Capolavori dalla<br />

Graphische Sammlung ETH Zürich” è stata accompagnata da un<br />

esaustivo e prezioso volume disponibile in tre edizioni separate<br />

(italiano, inglese, tedesco), pubblicato da Scheidegger&Spiess<br />

ed Edizioni Casagrande. Il concetto grafico di Granit Design<br />

prevede le riproduzioni di tutte le opere di grafica esposte. La<br />

pubblicazione include inoltre saggi di Linda Schädler e Patrizia<br />

Keller e contributi di artisti, professori dell’ETH e direttori di altre<br />

collezioni internazionali di grafica, per un totale di 307 pagine.<br />

Thomas Huber Huber. Lago Maggiore<br />

La mostra di Thomas Huber “Lago Maggiore” è stata accompagnata<br />

da un catalogo pubblicato da Distanz, con un progetto<br />

grafico di Birgit Tümmers che presenta riproduzioni di tutte<br />

le opere in mostra e l’utilizzo di una carta speciale dedicata<br />

agli acquerelli. Il volume include contributi di Barbara Alms e<br />

Thomas Huber. Edizione unica trilingue (tedesco, francese,<br />

italiano). Il libro conta 160 pagine.<br />

at the studio<br />

In occasione della mostra “at the studio” è stato pubblicato un<br />

volume con un testo critico di Alberto Salvadori. Oltre alle<br />

riproduzioni delle opere, sono incluse anche le vedute dell’allestimento<br />

della mostra presso la Collezione Giancarlo e Danna<br />

Olgiati, con fotografie di Agostino Osio. Il catalogo si estende<br />

su 42 pagine.<br />

Balla ’12 Dorazio ’60. Dove la luce<br />

Pubblicato in occasione dell’omonima mostra della Collezione<br />

Giancarlo e Danna Olgiati “Balla ’12 Dorazio ’60. Dove la luce”, il<br />

volume presenta il saggio della curatrice della mostra Gabriella<br />

Belli, testi di Francesco Tedeschi e Riccardo Passoni e un’intervista<br />

tra Gabriella Belli e l’architetto Mario Botta. Alla riproduzione<br />

di tutte le immagini a colori delle opere si aggiunge la documentazione<br />

fotografica del progetto di allestimento firmato da Mario<br />

Botta Architetti. Il volume, pubblicato da Mousse Publishing, è in<br />

edizione bilingue italiana e inglese e conta 184 pagine.<br />

90 91


Eventi e<br />

collaborazioni<br />

SciArt 92 Switzerland<br />

93


Eventi e collaborazioni<br />

“L’arte è inutile.<br />

Tornate a casa!”<br />

– Che cosa era<br />

FLUXUS?<br />

01.02.<strong>2023</strong><br />

LAC<br />

“Rita Ackermann. Hidden”<br />

– Conversazione<br />

tra Rita Ackermann<br />

e Pamela Kort<br />

12.03.<strong>2023</strong><br />

LAC<br />

L’arte è inutile<br />

George Maciunas,<br />

Dick Higgins,<br />

Wolf Vostell,<br />

Benjamin Patterson<br />

& Emmett Williams<br />

Rita Ackermann,<br />

Pamela Kort,<br />

Tobia Bezzola<br />

Nell’anno del centenario dalla nascita di György Ligeti, LuganoMusica ha collaborato<br />

con il <strong>MASI</strong> per dedicare un appuntamento al celebre compositore di<br />

origine ungherese. In particolare, il Direttore del Museo, Tobia Bezzola, ha tenuto<br />

una conferenza su Fluxus, movimento con cui Ligeti è entrato in contatto nel<br />

suo percorso artistico dopo essere fuggito dall’Ungheria.<br />

In occasione della mostra “Rita Ackermann. Hidden”, una delle più grandi retrospettive<br />

mai dedicate da un’istituzione museale all’artista, il <strong>MASI</strong> ha proposto<br />

una conversazione tra Rita Ackermann, Tobia Bezzola e Pamela Kort, curatrice<br />

e storica dell’arte. Il dialogo si è svolto all’interno dello spazio espositivo,<br />

che ha offerto una suggestiva cornice per immergersi nella scoperta delle opere<br />

dell’artista.<br />

94 95


Eventi e collaborazioni<br />

Werner Bischof:<br />

la rivelazione del colore<br />

e la sua eredità.<br />

– Conversazione tra<br />

Marco Bischof<br />

e Clara Bouveresse<br />

16.05.<strong>2023</strong><br />

LAC<br />

Qual è il ruolo del colore nella fotografia e come è cambiato nel corso del tempo?<br />

In occasione della recente riscoperta delle fotografie a colori di Werner Bischof<br />

esposte per la prima volta nella mostra “Werner Bischof. Unseen Colour” il <strong>MASI</strong> ha<br />

presentato al pubblico un dialogo a due voci tra Marco Bischof, figlio del fotografo<br />

svizzero e direttore della Werner Bischof Estate, e Clara Bouveresse, professoressa<br />

all’Università di Evry/Paris Saclay specializzata in fotografia del Novecento.<br />

Evento organizzato nell’ambito di<br />

Clara Bouveresse<br />

96 e Marco Bischof<br />

97


Eventi e collaborazioni<br />

Porte aperte<br />

Giornata internazionale<br />

dei Musei <strong>2023</strong><br />

21.05.<strong>2023</strong><br />

LAC<br />

ARte aumentata<br />

Playtest gratuito<br />

dedicato ai giovani<br />

12-25 anni<br />

16 – 26.05.<strong>2023</strong><br />

LAC<br />

ARte aumentata<br />

ICOM Day<br />

Per la Giornata internazionale dei musei il <strong>MASI</strong> ha offerto l’ingresso gratuito<br />

al museo nelle sedi espositive di Palazzo Reali, del LAC e della Collezione<br />

Giancarlo e Danna Olgiati. Per tutta la giornata il pubblico di ogni età ha avuto<br />

la possibilità di scoprire la bellezza e la varietà della Collezione e delle mostre<br />

in corso, anche grazie ad un ricco programma di visite guidate, atelier per bambini<br />

e del progetto ARte aumentata.<br />

Far interagire parola, immagine e suono per creare un’esperienza immersiva:<br />

questo è stato l’obiettivo del progetto di Realtà Aumentata sviluppato dalla<br />

SSSAA Scuola specializzata superiore d’arte applicata dello CSIA Centro scolastico<br />

per le industrie artistiche in collaborazione con il <strong>MASI</strong> e LAC edu.<br />

È nato così un portale di accesso dentro e oltre il mondo dell’arte, che ha permesso<br />

di guardare sotto una nuova luce diverse opere della Collezione.<br />

In collaborazione con LAC Lugano Arte e Cultura, nell’ambito del progetto<br />

LAC edu.<br />

98 99


Eventi e collaborazioni<br />

Olaf Nicolai “This is<br />

your day to manipulate<br />

matters cleverly behind<br />

the scenes to improve<br />

your happiness”<br />

– SciArt SwitzerlAnd<br />

05.06.<strong>2023</strong><br />

LAC<br />

Valentino Catricalà,<br />

Olaf Nicolai,<br />

Silvia Misiti,<br />

Tobia Bezzola<br />

Per il primo appuntamento del nuovo progetto SciArt SwitzlerlAnd Olaf Nicolai,<br />

artista affermato a livello internazionale, ha approfondito il suo rapporto con la<br />

scienza in una conversazione moderata da Valentino Catricalà, studioso e curatore<br />

d’arte contemporanea.<br />

Nel suo lavoro Nicolai traduce costantemente teorie scientifiche in arte e in<br />

idiomi estetico-artistici, rendendole accessibili attraverso nuovi contesti, e incorporando<br />

le scoperte scientifiche nelle sue creazioni.<br />

SciArt<br />

100 SwitzlerlAnd<br />

101


Eventi e collaborazioni<br />

Su sei ruote.<br />

Esposizione itinerante<br />

di Sonnenstube<br />

07.06.<strong>2023</strong><br />

LAC<br />

Alexej von Jawlensky<br />

ad Ascona:<br />

un approfondimento<br />

21.06.<strong>2023</strong><br />

LAC<br />

Angelica Jawlensky<br />

Bianconi e<br />

Cristina Sonderegger<br />

Il <strong>MASI</strong> ha proposto un approfondimento su Alexej von Jawlensky, in occasione<br />

della mostra a lui dedicata. In un’appassionante conferenza all’interno dello<br />

spazio espositivo, Angelica Jawlensky Bianconi, direttrice dell’archivio Alexej<br />

von Jawlensky e nipote dell’artista, ha offerto uno sguardo d’eccezione sull’opera<br />

dell’artista, tra i fondatori della Neue Künstlervereinigung München e membro<br />

del Blaue Reiter. Il pubblico ha inoltre avuto l’occasione di visitare la mostra e<br />

la Collezione gratuitamente.<br />

Su sei ruote<br />

Evento organizzato nell’ambito di<br />

La piazza Bernardino Luini di fronte al LAC ha ospitato Nada, lo spazio espositivo<br />

mobile di Sonnenstube, in tour tra il Nord Italia e la Svizzera, con un’esposizione<br />

itinerante che ha celebrato i primi dieci anni di attività del collettivo.<br />

102 103


Eventi e collaborazioni<br />

Esotismo Elvetico #1<br />

Dipingo, ma solo<br />

in sogno Egopusher<br />

20.07.<strong>2023</strong><br />

LAC<br />

Visita Filmmakers<br />

Academy e BaseCamp<br />

– Locarno Film Festival<br />

08.08.<strong>2023</strong><br />

LAC<br />

Alessandro Giannelli<br />

e Tobias Preisig<br />

Il secondo weekend di LAC en plein air ha visto ospiti gli Egopusher, duo svizzero<br />

residente a Berlino composto dal batterista e produttore Alessandro Giannelli<br />

e dal violinista Tobias Preisig. L’appuntamento, concepito come un viaggio esperienziale<br />

tra arte e musica, è iniziato con una visita guidata alla mostra “Hedi<br />

Mertens. La logica dell’intuizione”, impreziosita da una performance di violino di<br />

Tobias Preisig: una miscela di ritmi incalzanti in conversazione con un’estetica<br />

concreta di colori accesi e composizioni geometriche. La serata è proseguita<br />

negli spazi del <strong>MASI</strong> al LAC, dove il duo ha presentato il suo nuovo progetto<br />

“Ambient Mix Tape”, una selezione di composizioni tra musica elettronica e musica<br />

classica contemporanea.<br />

In collaborazione con LAC en plein air.<br />

Evento organizzato nell’ambito di<br />

Il <strong>MASI</strong> ha aperto le porte ai ragazzi e alle ragazze della Filmmakers Academy<br />

e del BaseCamp, il laboratorio per giovani talenti organizzato in occasione<br />

del Locarno Film Festival. Oltre a offrire una visita guidata alla mostra di Rita<br />

Ackermann con Tobia Bezzola e Chiara Ottavi, il Museo ha collaborato alla<br />

realizzazione della mostra “As I was Moving Ahead” presso il BaseCamp durante<br />

il Festival mettendo a disposizione materiali e supporto tecnico.<br />

Visita Filmmakers<br />

Academy e BaseCamp<br />

104 105


Eventi e collaborazioni<br />

Giornate europee<br />

del patrimonio <strong>2023</strong><br />

30a edizione<br />

09 – 10.09.<strong>2023</strong><br />

LAC<br />

Formidabile Boccioni<br />

Eleonora Zamparutti/<br />

Piero Muscarà<br />

21.06.<strong>2023</strong><br />

LAC<br />

Formidabile<br />

Boccioni<br />

Visita alla mostra<br />

“Da Albrecht<br />

Dürer a Andy<br />

Warhol”<br />

Come coniugare il desiderio di ridurre il consumo energetico e quello di preservare<br />

la sostanza storica del patrimonio edificato? Questo l’interrogativo attorno a<br />

cui si sono svolte le Giornate del patrimonio <strong>2023</strong>, dedicate al tema “Riparare<br />

e riutilizzare”.<br />

Per l’occasione, il <strong>MASI</strong> ha proposto un atelier per bambini dai 6 ai 10 anni e un<br />

workshop per adulti e ragazzi.<br />

Uscito in occasione del 140° anniversario della nascita di Umberto Boccioni, il<br />

documentario “Formidabile Boccioni” ripercorre la carriera e l’arte del genio<br />

futurista attraverso gli incontri che gli hanno cambiato la vita: Filippo Tommaso<br />

Marinetti, Gino Severini, Giacomo Balla e la principessa Vittoria Colonna.<br />

Il 19 ottobre 1882 nasceva in Italia Umberto Boccioni, anima del Futurismo,<br />

artista geniale, uomo dalle molte inquietudini e dalla vita avventurosa. Dopo di<br />

lui, l’arte italiana ed europea non sarebbe stata più la stessa: innamorato della<br />

modernità, Boccioni dedicò ogni energia all’invenzione di un linguaggio nuovo e<br />

rivoluzionario, capace di esprimere lo spirito del suo tempo. A 141 anni dalla<br />

nascita dell’artista, un documentario inedito ha invitato sullo schermo.<br />

In collaborazione con LAC Lugano Arte e Cultura, nell’ambito del progetto<br />

LAC Edu.<br />

106 107


Eventi e collaborazioni<br />

Uriel Orlow<br />

“Learning from Plants”<br />

– SciArt SwitzerlAnd<br />

10.11.<strong>2023</strong><br />

LAC<br />

Giovedì sera gratuito<br />

Flash tour e visita<br />

LAC<br />

Uriel Orlow e<br />

Giovanni Carmine<br />

L’universo vegetale e la sua relazione con l’essere umano, la storia, il mondo sono<br />

stati i temi al centro della seconda conversazione della serie SciArt SwitzerlAnd,<br />

organizzata da IBSA Foundation per la ricerca scientifica e dal <strong>MASI</strong>. L’incontro<br />

ha visto entrare in dialogo l’artista svizzero Uriel Orlow e il direttore della Kunst<br />

Halle Sankt Gallen e curatore della sezione Unlimited per la fiera Art Basel,<br />

Giovanni Carmine.<br />

Per tutto il mese di novembre è stato offerto l’ingresso gratuito al <strong>MASI</strong> ogni<br />

giovedì sera dalle ore 18 alle 20. In agili flash tour attraverso le mostre,<br />

il pubblico ha inoltre avuto l’occasione di scoprire in 20 minuti le curiosità intorno<br />

alle opere e conoscere le storie delle artiste e degli artisti esposti.<br />

Giovedì sera<br />

gratuiti<br />

108 109


Eventi e collaborazioni<br />

In the public eye<br />

– Andrea Gabutti<br />

16.11.<strong>2023</strong> – 31.10.2025<br />

EOC Ospedale Regionale di Lugano, Civico<br />

La Regionale<br />

8.12.<strong>2023</strong> – 28.01.2024<br />

Villa Ciani, Lugano<br />

In the public eye<br />

La Regionale<br />

Offrire attraverso l’arte un supporto emotivo a chi lavora, visita o è in cura presso<br />

un ospedale: con questo obiettivo il progetto espositivo “In the public eye” porta<br />

l’arte contemporanea in un contesto delicato come quello ospedaliero. Nato dalla<br />

collaborazione fra il <strong>MASI</strong>, l’Ente Ospedaliero Cantonale e privati, il progetto presenta,<br />

dall’autunno <strong>2023</strong>, un nucleo di lavori dell’artista svizzero Andrea Gabutti<br />

negli spazi dell’Ospedale Civico di Lugano.<br />

Il <strong>MASI</strong> è partner istituzionale del progetto “La Regionale”, la mostra collettiva<br />

che riunisce i lavori delle artiste e degli artisti provenienti dal Ticino e dal<br />

Grigioni italiano.<br />

“La Regionale – Mostra d’arte della Svizzera italiana” è un’iniziativa dell’Associazione<br />

Arte Contemporanea per la Svizzera italiana – ACXSI, costituita da<br />

Daniele Agostini, Giada Olivotto, Sibilla Panzeri e Sébastien Peter.<br />

110 111


Eventi e collaborazioni<br />

Arte/Stampa.<br />

Tendenze attuali<br />

Christiane<br />

Baumgartner e<br />

Shirana Shahbazi<br />

in conversazione<br />

con Linda Schädler<br />

12.12.<strong>2023</strong><br />

LAC<br />

Le antiche tecniche di stampa non sono sepolte nel passato, ma spesso risuonano<br />

nelle opere delle artiste e degli artisti contemporanei. Nascono così connessioni<br />

inaspettate e sorprendenti, come nei lavori di Christiane Baumgartner (1967,<br />

Lipsia) e Shirana Shahbazi (1974, Teheran).<br />

In dialogo con Linda Schädler, direttrice della Graphische Sammlung ETH Zürich,<br />

le due artiste hanno parlato di come nelle loro opere i temi e le tecniche del passato<br />

si intrecciano con i processi della creazione contemporanea.<br />

112 Shirana Shahbazi<br />

113


Mediazione<br />

culturale<br />

Attività di mediazione culturale all’interno della mostra<br />

114 “Werner Bischof. Unseen Colour”<br />

115


Mediazione culturale<br />

Le attività di mediazione svolte al <strong>MASI</strong> offrono l’opportunità di coinvolgere i<br />

diversi pubblici promuovendo l’inclusione e veicolando contenuti delle esposizioni<br />

temporanee e delle collezioni su ampia scala. Le attività contribuiscono<br />

quindi a un avvicinamento del territorio all’arte, al Museo e al Centro culturale.<br />

Attraverso la mediazione, il <strong>MASI</strong> si apre a tutti i pubblici e aspira a coinvolgerne<br />

di nuovi, valorizzando le diversità e, di pari passo con l’evoluzione della società<br />

contemporanea, la sostenibilità. Ciò si attua seguendo le linee direttive di ICOM,<br />

in particolare riguardo ai concetti di innovazione, qualità e diversificazione ed<br />

integrando la valutazione nei processi di progettazione.<br />

Per la definizione della strategia, così come per la progettazione e il coordinamento<br />

delle attività di mediazione culturale, il <strong>MASI</strong> si avvale della collaborazione<br />

del Settore di mediazione del LAC Lugano Arte e Cultura attraverso il<br />

progetto LAC edu, che coinvolge, oltre alle arti visive, anche le altre discipline<br />

artistiche.<br />

I target e le attività<br />

Le attività di mediazione del Museo sono destinate al più ampio raggio di pubblico,<br />

dai più piccini agli adulti, dai giovani studenti agli anziani. Altri pubblici,<br />

quali le scuole, gli specialisti d’arte, le persone con disabilità, i cittadini di culture<br />

diverse sono coinvolti grazie ad altre forme di collaborazione con enti e istituzioni<br />

pubbliche e private del territorio.<br />

Per ogni target, in generale, le attività sono sviluppate e condotte utilizzando<br />

linguaggi specifici e adeguati alle singole esigenze. Negli anni, sono state sviluppate<br />

una serie di proposte, elencate di seguito.<br />

Prima infanzia<br />

Primi passi nell’arte: guidati da una mediatrice, bambine e bambini tra i 2 e i 4<br />

anni accompagnati da un adulto, sperimentano diverse forme e materiali nello<br />

spazio creativo dell’atelier.<br />

Bambini 5-10 anni<br />

Vacanze al Museo: incontri al museo durante le vacanze scolastiche per scoprire<br />

le mostre, conoscere nuovi artisti e socializzare in gruppo.<br />

LAC lab: momenti di libera creatività durante i quali bambine, bambini e<br />

adulti possono lasciarsi coinvolgere spontaneamente dalle opere per realizzare<br />

insieme un disegno o un piccolo manufatto.<br />

Atelier della domenica: laboratori creativi che offrono l’occasione di scoprire le<br />

mostre e, in atelier, di approfondire un tema dell’esposizione privilegiando la<br />

manualità e il proprio sguardo sul mondo, seguendo l’esempio degli artisti e delle<br />

artiste in mostra.<br />

Adolescenti 11-14 anni<br />

Percorsi guidati: il percorso attraverso le mostre permette sì di conoscere artiste,<br />

artisti e opere attraverso una narrazione adatta all’età di chi visita il museo,<br />

ma anche di scoprire il museo come un luogo reale, che accoglie e in cui si può<br />

tornare.<br />

Tech art: laboratorio espressivo che trae ispirazione dalle opere esposte e attraverso<br />

dispositivi digitali, che rielaborano il segno trasformandolo in suono,<br />

permette di scoprire che non esiste alcun limite nella sperimentazione delle arti.<br />

Ragazzi 15-18 anni<br />

Visite guidate approfondite: si scopre cosa vuole trasmettere l’artista in un dipinto<br />

o in una scultura contestualizzando il periodo storico e approfondendo tematiche<br />

particolari attraverso un dialogo costante e uno scambio di opinioni.<br />

Adulti<br />

Visite guidate della domenica e per gruppi: ad ogni esposizione viene offerta<br />

l’opportunità di avvicinarsi alle opere con l’accompagnamento di guide esperte,<br />

che aiutano a cogliere sia la visione d’insieme del progetto, sia le peculiarità<br />

degli artisti, delle artiste e dei movimenti artistici presenti.<br />

Pranziamo ad arte: partendo dalle suggestioni delle singole esposizioni, sono<br />

proposti percorsi tematici online che consentono di utilizzare la pausa pranzo per<br />

approfondire le proprie conoscenze.<br />

116 117


Mediazione culturale<br />

Arte e yoga: esperienza meditativa sensoriale in cui si fondono il mondo dell’arte<br />

e quello dello yoga attraverso un momento di pratica di yoga e un altro di pratica<br />

espressiva, ispirata alle opere esposte.<br />

Workshop creativi: si propongono diversi workshop creativi per esprimersi attraverso<br />

l’utilizzo di segni, forme, colori e materia.<br />

Conferenze: incontri che approfondiscono i temi, le artiste e gli artisti presentati<br />

nelle mostre.<br />

Inclusione e accessibilità museale<br />

Il Museo, in linea con il proprio compito istituzionale, è sensibile alla necessità di<br />

consentire a tutti i pubblici un accesso libero alle proprie collezioni ed esposizioni<br />

e di approfondirne i contenuti. In tal senso è posta particolare attenzione<br />

all’accoglienza del pubblico con disabilità. In particolare, si segnala la collaborazione<br />

con la Fondazione Informatica per la Promozione della Persona Disabile<br />

(FIPPD) di Lugano, nell’ambito del progetto “Anch’io LAC”, che ha rinnovato<br />

una borsa di studio triennale per favorire l’accoglienza museale di persone con<br />

disabilità attraverso azioni e attività mirate.<br />

Arte, chiacchiere e caffè: un ciclo di incontri a cadenza mensile, di sabato pomeriggio<br />

in cui si visita un’esposizione e se ne discute, tutti insieme, bevendo un caffè.<br />

Workshop creativi: dopo la visita si approfondisce una tematica in atelier, privilegiando<br />

una comunicazione che non necessita per forza della parola, ma utilizza<br />

anche gesti, colori e forme.<br />

Scuole<br />

Si sono realizzati percorsi guidati alle esposizioni e laboratori pratici in atelier,<br />

per offrire un approccio interattivo durante la visita e stimolare l’attività creativa<br />

dei bambini e dei ragazzi. I principali destinatari sono gli allievi e le allieve delle<br />

scuole, per i quali sono predisposti progetti ed attività adeguati alle necessità di<br />

ogni ordine scolastico. Numerose proposte sono anche rivolte ai docenti,<br />

attraverso workshop di formazione teorica e di sperimentazione creativa sui temi<br />

dell’arte contemporanea.<br />

Per le scuole si propongono in modo continuativo le seguenti attività:<br />

Visita guidata e visita guidata con atelier creativo: per tutti gli ordini scolastici<br />

sono previste visite e lavori in atelier dedicati agli spunti artistici offerti dalle<br />

mostre.<br />

Si realizzano inoltre progetti educativi ad hoc in sinergia con gli istituti scolastici,<br />

che prevedono più incontri su un periodo a medio termine.<br />

118 119


Mediazione culturale<br />

Mediazione<br />

culturale in cifre <strong>2023</strong><br />

13 diverse tipologie<br />

di attività<br />

Visite guidate<br />

Arte e yoga<br />

Lecture d’oeuvre online<br />

Workshop per adulti<br />

Primi passi nell’arte<br />

Open Lab<br />

Spettacoli teatrali<br />

Visite con atelier creativi<br />

per bambini e scuole<br />

Percorsi di approfondimento tematico<br />

per scuole medie e superiori<br />

Tech @rt<br />

Vacanze al Museo<br />

Conferenze legate alle mostre in corso<br />

Progetti speciali per le scuole<br />

689<br />

attività di mediazione culturale<br />

e visite guidate<br />

363<br />

scuole ospitate<br />

12’590<br />

partecipanti<br />

per circa:<br />

6’878<br />

partecipanti<br />

184<br />

gruppi con<br />

3’086<br />

partecipanti<br />

120<br />

121


Mediazione culturale<br />

Progetti speciali<br />

Divento una guida / Adesso scrivo io<br />

I progetti formativi, che si rivolgono alle classi scolastiche dalle elementari alle<br />

medie inferiori fino alle superiori, mettono in gioco competenze e discipline<br />

diverse.<br />

In “Divento una guida” i partecipanti diventano vere e proprie guide pronte a<br />

far vivere un’esperienza unica ad altri visitatori, raccontando loro le opere e le<br />

artiste e gli artisti esposti. In “Adesso scrivo io” il risultato finale è una brochure<br />

con didascalie commentate su dieci opere del <strong>MASI</strong> che rappresenta un<br />

racconto scritto per altri coetanei partendo dai contenuti delle opere e dai<br />

loro significati.<br />

Ascoltare i dipinti. Parole e musica<br />

Il progetto inclusivo, nato dalla collaborazione tra il Liceo Diocesano Pio XII, il<br />

<strong>MASI</strong> e LAC edu, ha visto una sua prima edizione nell’ambito della mostra<br />

“Sentimento e osservazione”, durante l’anno scolastico 2022-<strong>2023</strong>. Un gruppo<br />

di 17 studenti e studentesse delle opzioni Musicale e Artistica hanno lavorato<br />

su quattro opere delle collezioni del museo per arrivare ad una presentazione pubblica.<br />

In questa occasione tutti i partecipanti sono stati bendati e hanno “visto”<br />

le opere d’arte attraverso l’ascolto di parole e suoni. Solo in un secondo momento<br />

le opere sono state effettivamente svelate al pubblico presente. La restituzione<br />

delle presentazioni è stata pensata per far intuire al pubblico vedente quale<br />

possa essere la percezione dell’arte da parte di persone cieche o ipovedenti.<br />

Ascoltare i dipinti.<br />

Parole e musica<br />

Divento una guida /<br />

Adesso scrivo io<br />

122 123


Mediazione culturale<br />

Giardino<br />

“Noi non potremmo vivere senza le piante. Loro senza di noi sì”<br />

Bruno Munari<br />

Lo spettacolo “Giardino” di e con Stefania Mariani si è declinato all’interno della<br />

mostra “Sentimento e osservazione” come una passeggiata fra i quadri durante<br />

la quale la Giardiniera Giramondo Alma, con storie, poesie e clownerie, ha accompagnato<br />

spettatori e spettatrici (sia allievi delle scuole elementari che famiglie)<br />

in un’esperienza immersiva e divertente nel mondo del teatro e della natura.<br />

Il viaggio ha portato nel giardino del pittore Cuno Amiet, fra gli alberi del signor<br />

Gino e nella poesia dei fiori di Emily Dickinson.<br />

Al termine dello spettacolo è stato proposto un momento di teatro partecipato,<br />

un invito “al fare”, ispirato al principio “Se faccio capisco” di Bruno Munari.<br />

Murales Klee<br />

In concomitanza con la chiusura della mostra “Paul Klee. La collezione Sylvie e<br />

Jorge Helft”, è stato organizzato un momento di incontro festoso per presentare<br />

il murales realizzato dai bambini e dalle bambine che hanno partecipato al<br />

progetto “Il circo di Paul Klee”, curato da Silvia Paradela.<br />

Quest’opera di grandi dimensioni (9.5 m x 2 m) si inserisce in un progetto grafico-pittorico<br />

realizzato sull’arco di otto domeniche. Saltimbanchi, pagliacci,<br />

equilibristi, ballerine, animali e acrobati sono stati disegnati dai partecipanti che<br />

si sono ispirati alle opere di Klee, alle sue linee e alla sua maniera di raccontare.<br />

Realizzati con tempera nera e farina, i disegni sembravano danzare a ritmo musicale,<br />

facendo rivivere lo spirito di Klee in questo murales, ora conservato<br />

nell’atelier del <strong>MASI</strong> al LAC.<br />

Murales Klee<br />

Giardino<br />

124 125


Mediazione culturale<br />

Paesaggi d’identità: nuove storie in Ticino<br />

Al progetto ha aderito la classe Lugano2 dell’Istituto della transizione e del<br />

sostegno, sezione Pretirocinio di integrazione di Trevano, formata da dieci ragazzi<br />

tra i 12 e i 17 anni, non italofoni, con status politico di rifugiati di guerra e richiedenti<br />

asilo. Partendo dalle opere della mostra sulle collezioni, gli incontri hanno<br />

sviluppato il tema dell’identità, partendo dalle opere della mostra sulle collezioni,<br />

gli incontri hanno sviluppato il tema dell'identità legandolo alla consapevolezza<br />

che ogni luogo visitato, attraversato o "abitato" durante la nostra vita plasma la<br />

nostra storia. Questa iniziativa ha cercato, quindi, di rappresentare per i giovani<br />

destinatari una risorsa da utilizzare per esplorare la propria storia e il proprio<br />

presente. Il progetto è stato ideato e realizzato da Caterina Vullo durante lo stage<br />

nell’ambito del Master “Servizi educativi per il patrimonio culturale dei Musei<br />

storici e di arti visive” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in collaborazione<br />

con il <strong>MASI</strong> e con LAC edu.<br />

Veduta dell’allestimento<br />

126 “Alexej von Jawlensky”<br />

127


Marketing,<br />

comunicazione<br />

e fundraising<br />

Inaugurazione della mostra<br />

“Werner 128 Bischof. Unseen Colour”<br />

129


Marketing, comunicazione e fundraising<br />

Comunicazione<br />

Consapevole del bisogno, più che mai attuale, di fare passi avanti e investimenti<br />

nel digitale e nell’online, il dipartimento ha rafforzato la sua struttura nel <strong>2023</strong><br />

con la figura di una specialista digitale. Questo ha migliorato in modo significativo<br />

i risultati ottenibili attraverso il gran numero di canali di comunicazione<br />

online, in continua diversificazione, utilizzati per raggiungere un ampio numero<br />

di pubblici e potenziali pubblici. Grande attenzione è stata data, inoltre, alla<br />

qualità dei contenuti prodotti in linea con le tendenze attuali.<br />

Di conseguenza le visite alle pagine dei social media che arrivano da campagne<br />

grafiche e video create dal <strong>MASI</strong> sono aumentate del 126%. Anche il numero<br />

di aperture della newsletter è aumentato del 72% rispetto al 2022. Nel <strong>2023</strong> il<br />

reparto ha anche dedicato un lungo periodo all’elaborazione di un concetto,<br />

testi e layout di un nuovo sito web in quattro lingue, più ricco di contenuti nonché<br />

più accessibile e intuitivo.<br />

Per poter comunicare con la massima efficacia, accanto a un’attenta selezione<br />

dei canali (media, OOH, online, ecc.), è stata data grande importanza alla produzione<br />

di materiali di comunicazione della massima qualità possibile scegliendo<br />

dei fornitori esterni molto validi, in particolare si tratta di testi, grafica, video, foto<br />

e il primo podcast del museo. Il materiale prodotto da questo bacino di professionisti<br />

è stato utilizzato non solo per fornire informazioni sul programma, ma<br />

anche per costruire una narrazione e creare una comunità intorno al Museo.<br />

Inoltre, il dipartimento si impegna a formare e dare possibilità di crescita a giovani<br />

professionisti del settore.<br />

Il <strong>2023</strong> si è rivelato un anno di grande successo in termini di copertura stampa,<br />

con la pubblicazione di articoli sul <strong>MASI</strong> nelle principali testate d'arte in Europa<br />

(per esempio Artribune, Arte, Giornale dell’arte, Kunstbulletin) nonché dei settori<br />

di architettura, design e lifestyle (per esempio Domus ed Elle). Notevoli gli articoli<br />

scritti in prestigiosi quotidiani nazionali di vari paesi europei, alcuni per la prima<br />

volta, come The Financial Times, The Guardian e The Times. La pubblicazione<br />

di 963 articoli dedicati al <strong>MASI</strong> su diverse testate giornalistiche e online rappresenta<br />

un traguardo notevole che evidenzia l’impatto crescente del Museo sul<br />

panorama culturale nazionale e internazionale.<br />

Il lavoro di costruzione di una narrazione e la creazione di una comunità attorno<br />

al Museo è stato rafforzato, infine, grazie all’impiego di influencer e blogger.<br />

Marketing<br />

Sono state introdotte delle convenzioni nuove, come quella con abbonamentimusei.it,<br />

per incentivare la visita al museo da parte di nuovi pubblici in Ticino<br />

e nelle regioni circostanti. Inoltre, azioni come La Giornata delle porte aperte in<br />

occasione della Giornata internazionale dei Musei a maggio e il Giovedì sera<br />

gratuito nei mesi di novembre e dicembre hanno attirato un numero di visitatori<br />

inaspettato. La promozione delle inaugurazioni delle mostre verso un pubblico<br />

giovane ha portato un numero sempre crescente di giovani adulti al museo,<br />

anche attraverso il passaparola.<br />

Il dipartimento ha attivato inoltre delle collaborazioni con diverse istituzioni culturali,<br />

come il BaseCamp e la Filmmakers Academy del Locarno Film Festival, il<br />

Long Lake Festival e LAC en plein air. Anche con istituzioni academiche sono<br />

state avviate delle collaborazioni. Con Franklin University in Switzerland e<br />

Bocconi School of Management sono state sviluppate delle collaborazioni volte<br />

ad analizzare la struttura e la comunicazione del Museo. Lo studio approfondito<br />

ha permesso agli studenti di elaborare e presentare alla responsabile del dipartimento<br />

un piano strategico di comunicazione e marketing mirato all’ampliamento<br />

del pubblico.<br />

Con la SUPSI e l'USI (inclusa l’accademia di Architettura di Mendrisio) sono<br />

stati esplorati i canali più efficienti di comunicazione con gli studenti e possibili<br />

collaborazioni. Il dipartimento ha accompagnato un progetto con la CSIA<br />

che ha coinvolto gli studenti nella produzione e comunicazione di un prodotto<br />

di “Augmented Reality” nella mostra Sentimento e osservazione. Arte in Ticino<br />

1850–1950.<br />

Durante l’arco di tutto l’anno il dipartimento ha coordinato il progetto di ristrutturazione<br />

per le imprese culturali sostenuto dalla Confederazione, dal Cantone e<br />

dalla Città d Lugano per riconquistare i visitatori del periodo pre-Covid-19 e, allo<br />

stesso tempo, continuare ad attrarre nuovi visitatori e tipologie di pubblici per<br />

garantire la sostenibilità del museo in futuro. In base al concetto del progetto<br />

redatto dal dipartimento nel 2022, è stata affiancata la SUPSI nel coordinare<br />

workshop con la direzione (in cui è stata coinvolta la responsabile del dipartimento),<br />

e interviste con esterni. Ha inoltre gestito interamente il nuovo sito web e<br />

una campagna pubblicitaria dalla concezione fino ad andare on-line.<br />

Nel <strong>2023</strong> il numero di visitatori è aumentato del 20% rispetto al 2022 raggiungendo<br />

un totale di 66’351.<br />

130 131


Marketing, comunicazione e fundraising<br />

Fundraising<br />

Nel <strong>2023</strong> il lavoro di strutturazione della banca dati e amplificazione della rete<br />

di (potenziali) sponsor e donatori è stato rafforzato. Particolare attenzione è<br />

stata dedicata all'approccio e, ove possibile, alla costruzione di relazioni con le<br />

fondazioni svizzere.<br />

Nella seconda metà dell’anno è stata assegnata una risorsa del dipartimento<br />

esclusivamente all'attività di fundraising per poter garantire un costante<br />

svolgimento dei compiti operativi e dispendiosi in termini di tempo nella fase<br />

di ricerca e preparazione delle richieste di sostegno a potenziali sponsor.<br />

La gestione dei rapporti con il main partner Credit Suisse, il partner per la ricerca<br />

scientifica IBSA Foundation, gli sponsor Bally Foundation e Guess e il<br />

technical Sponsor Autors sono stati intensificati. È proseguita anche la proficua<br />

collaborazione con la Fondazione Lugano per il Polo Culturale per l'acquisizione<br />

di nuovi sponsor.<br />

Per sostenere gli importanti momenti di community building attraverso i rinfreschi<br />

delle inaugurazioni delle mostre, sono stati stretti degli accordi di sponsoring<br />

con Ascensori Falconi e 1291 Assicurazioni, oltre che con Ticino Wine e Rapelli<br />

di technical sponsoring. Ulteriori contratti di technical sponsoring sono stati<br />

stipulati con Laboratorium (per la stampa delle fotografie per la mostra “Werner<br />

Bischof. Unseen Colour”) e Tru Vue (per il vetro laminato necessario per la<br />

mostra “Da Albrecht Dürer a Andy Warhol. Capolavori dalla Graphische Sammlung<br />

ETH Zürich”).<br />

Nel <strong>2023</strong> si è potuto godere di un sostegno per gli eventi collaterali alle mostre<br />

attraverso un finanziamento da parte del Dipartimento dell’educazione, della<br />

cultura e dello sport DECS nell’ambito del programma Cultura in Movimento.<br />

Infine, sono stati tenuti stretti rapporti con il DECS anche per concludere le<br />

formalità amministrative di reportistica riguardante il sostegno di 120.000 CHF<br />

(la massima cifra possibile) ottenuti nel 2022 da parte dell’Ufficio federale<br />

della cultura, della Repubblica e Cantone Ticino e della Città di Lugano per il<br />

progetto di ristrutturazione delle imprese culturali.<br />

132 133


Marketing, comunicazione e fundraising<br />

Progetto di<br />

ristrutturazione per<br />

le imprese culturali<br />

Nel 2022, il <strong>MASI</strong> Lugano si trovava di fronte a una grande sfida, ossia quella di<br />

riconquistare i propri visitatori del periodo pre-Covid-19 e, allo stesso tempo,<br />

continuare ad attrarre nuovi visitatori e tipologie di pubblici per garantire la sostenibilità<br />

del Museo nel lungo termine. Grazie ad un contributo federale, cantonale<br />

e della Città di Lugano volto a sostenere le istituzioni culturali colpite dalla<br />

pandemia, il Museo ha potuto effettuare un progetto di ristrutturazione con<br />

l’obiettivo di riprendere a fare passi avanti e investimenti nel digitale. Il progetto<br />

mirava a comunicare nel modo più efficace sia con i visitatori abituali, sia che<br />

con nuovi pubblici per offrire loro un’esperienza di visita di valore, e quindi convincerli<br />

a tornare al museo e fungere da passaparola.<br />

Il progetto si è svolto in tre fasi:<br />

- tracciando un percorso di definizione della strategia da perseguire nei prossimi<br />

anni attraverso analisi condotte da ricercatori della SUPSI – Scuola universitaria<br />

professionale della Svizzera italiana, utili per stimolare il confronto e la<br />

riflessione in seno alla direzione, al fine di sviluppare una strategia condivisa<br />

e dare unità di azione<br />

- creando e pubblicando online un nuovo sito web per presentare tutte le attività<br />

del Museo agli attuali e ai potenziali pubblici in maniera coerente alla sua<br />

identità, rendendolo più ricco di contenuti nonché più accessibile e intuitivo<br />

- ideando ed eseguendo una campagna promozionale online con l’obiettivo di<br />

aumentare la visibilità e promuovere l’immagine del brand <strong>MASI</strong> Lugano presso<br />

i potenziali pubblici, con enfasi su quelli nuovi<br />

Stadio 1 – percorso di definizione della strategia da perseguire nei<br />

prossimi anni<br />

L’analisi strategica, oltre a costituire la premessa necessaria per la revisione<br />

del sito web e creare la base per una campagna istituzionale digitale orientata<br />

a pubblici specifici, ha permesso alla direzione del Museo di analizzare il suo<br />

funzionamento attuale e le nuove possibili prospettive, al fine di consolidare i<br />

risultati raggiunti e avviare un nuovo percorso di sviluppo.<br />

Il percorso ha previsto, in primis, la ricerca e l’analisi di materiali interni ed esterni,<br />

benchmarking, workshop con la direzione e interviste ai membri dell’organizzazione<br />

e a un gruppo di interlocutori. È seguita una fase di accompagnamento<br />

nella definizione di una strategia condivisa per il <strong>MASI</strong>, capace di dare unità<br />

di azione all’istituzione e di sostenere le sue attività. Le principali attività si sono<br />

concentrate nel periodo da febbraio a giugno con ulteriori workshop di validazione<br />

a fine estate.<br />

Stadio 2 – Creazione di un nuovo sito web<br />

Tra marzo e giugno <strong>2023</strong> sono state condotte ricerche e studi di benchmark che<br />

hanno permesso di individuare per il <strong>MASI</strong> delle soluzioni innovative e coerenti<br />

con quanto proposto nel settore culturale. In seguito è stato redatto un brief preciso<br />

per la programmazione del sito e per una styleguide per la grafica e il<br />

copywriting in linea con la mission e la vision del Museo, ridefinite durante i workshop<br />

strategici.<br />

Durante i mesi luglio-settembre è stato programmato il sito, tenendo conto delle<br />

caratteristiche ad oggi imprescindibili per qualsiasi esperienza web, ossia:<br />

l’ottimizzazione della navigazione dell’utente attraverso un layout accessibile, la<br />

costruzione di un sistema leggero e veloce da navigare, l’economia e la semplicità<br />

dell’informazione, e, non da ultimo, la gerarchizzazione funzionale delle<br />

categorie e dei contenuti. Inoltre, è stato scelto il CMS Magnolia che permette<br />

di lavorare contemporaneamente sui contenuti condivisi con il LAC e avere a<br />

disposizione un sistema automatizzato e facile da gestire.<br />

Da settembre fino a fine anno le collaboratrici del dipartimento di Comunicazione<br />

si sono occupate dell’attività di content management del nuovo sito e del<br />

finetuning della programmazione.<br />

Stadio 3 – Ideazione ed esecuzione di una campagna promozionale<br />

online<br />

Nel percorso strategico condotto insieme alla SUPSI sono stati identificati diversi<br />

target di pubblico e di potenziali pubblici per il Museo. Per la campagna del<br />

<strong>2023</strong> è stato deciso di focalizzarsi su due tipologie di pubblico individuate: quello<br />

proveniente dal Ticino, non necessariamente esperto d’arte, e quello interessato<br />

all’arte proveniente dal Nord Italia, con un focus sulla Lombardia. Durante<br />

il mese di ottobre <strong>2023</strong> è stata sviluppata la creatività e sono stati pianificati i<br />

canali e i formati di comunicazione online. La fase esecutiva si è svolta nei mesi<br />

di novembre e dicembre.<br />

Per la campagna online rivolta al pubblico proveniente dal Ticino non necessariamente<br />

esperto d’arte è stato sviluppato un formato da offrire sotto forma<br />

di “call to action”: ingresso gratuito al museo nei giovedì sera d’autunno dalle ore<br />

18 alle ore 20 con brevi e semplici introduzioni “in pillole” alle mostre. I risultati<br />

(più visite al museo da persone della regione) sono stati ottimi.<br />

Per la campagna online rivolta al pubblico interessato all’arte proveniente dalla<br />

Lombardia, si è sottolineato il fatto che al <strong>MASI</strong> si potevano vedere ben sei<br />

mostre visitando le tre sedi a Lugano – sedi che vantano per lo più posizioni privilegiate<br />

sul lungolago o in centro città, una ragione in più per una visita. Anche<br />

in questo caso i risultati sono stati molto buoni, misurabili soprattutto dal numero<br />

di visite al sito provenienti dalla zona interessata.<br />

Il progetto di ristrutturazione continuerà ad essere un riferimento per il costante<br />

lavoro di crescita del Museo in tutti settori anche in futuro.<br />

134<br />

135


Marketing, comunicazione e fundraising<br />

Ufficio stampa<br />

Azione<br />

Apollo<br />

Art e dossier<br />

The Guardian<br />

Bilan Luxe<br />

COTE<br />

Magazine<br />

Ticino Welcome<br />

Le Temps<br />

Artribune<br />

Neue Zürcher<br />

Zeitung<br />

Corriere del Ticino<br />

British Journal<br />

of Photography<br />

Financial Times<br />

Weekend<br />

La Stampa<br />

Il Giornale<br />

Il Giornale<br />

dell’Arte<br />

Internazionale<br />

Elle<br />

Arte<br />

Corriere<br />

della Sera<br />

963<br />

articoli complessivi<br />

Il Messaggero<br />

Ticino<br />

Management<br />

Domus<br />

Sonntags<br />

Zeitung<br />

La Regione<br />

D Repubblica<br />

The Times<br />

RSI (LA1, Rete Uno,<br />

Rete Due e Rete Tre)<br />

Kunstbulletin<br />

136 137


Marketing, comunicazione e fundraising<br />

Digital Marketing<br />

743’217<br />

visite totali al sito web*<br />

99’474’765<br />

impressioni generate<br />

da annunci Google Ads Display<br />

921’979<br />

click generati dalle campagne<br />

Google Ads Display<br />

29’650<br />

like<br />

48’009<br />

visite alla pagina<br />

4.2 mln<br />

persone raggiunte<br />

17’612<br />

follower<br />

21’826<br />

visite al profilo<br />

940’536<br />

persone raggiunte<br />

2’594’088<br />

impressions<br />

49.34%<br />

open rate<br />

*sessioni registrate da GA4<br />

Grazie all’attenzione alla qualità dei contenuti prodotti, le visite<br />

alle pagine dei social media sono aumentate del 126%<br />

e il numero di aperture della newsletter del 72% rispetto al 2022.<br />

138<br />

139


Marketing, comunicazione e fundraising<br />

Visitatori<br />

43’918<br />

presso la sede LAC<br />

14’441<br />

presso la sede Palazzo Reali<br />

7’992<br />

presso la Collezione<br />

Giancarlo e Danna Olgiati<br />

23%<br />

Ticino<br />

32%<br />

Svizzera tedesca<br />

7%<br />

Svizzera francese<br />

17%<br />

Italia<br />

6%<br />

Germania<br />

15%<br />

Altri paesi<br />

66’351<br />

visitatori<br />

140<br />

141


Marketing, comunicazione e foundrising<br />

Sponsor e donatori<br />

ProMuseo<br />

Partner principale<br />

Credit Suisse<br />

Partner istituzionale<br />

Ufficio federale della cultura (UFC), Berna<br />

Partner di ricerca scientifica<br />

IBSA Foundation per la ricerca scientifica<br />

Sponsor, sostenitori e donatori<br />

Fondazione Lugano per il Polo Culturale<br />

Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport della Repubblica e Cantone Ticino<br />

Guess<br />

Falconi Ascensori<br />

1291 Assicurazioni<br />

Ernst Göhner Stiftung<br />

Dr. Georg und Josi Guggenheim-Stiftung<br />

U.S. Embassy in Switzerland and Liechtenstein<br />

Technical Sponsor<br />

Autors<br />

Rapelli<br />

Laboratorium<br />

Tru Vue<br />

Ticino Wine<br />

Nata nel 1993 la ProMuseo è diventata “Associazione Amici Sostenitori del<br />

Museo d’arte della Svizzera italiana” nel 2015 a seguito della fusione del Museo<br />

della Città di Lugano e del Museo Cantonale.<br />

Il suo obiettivo è promuovere la conoscenza del Museo, contribuire a dare visibilità<br />

alle sue attività e sostenerle. I soci non sono soltanto esperti del settore<br />

o collezionisti, ma soprattutto amanti dei Musei e dell’arte. L’Associazione rappresenta<br />

una preziosa opportunità di incontro tra i partecipanti, che hanno<br />

così la possibilità di condividere le loro opinioni nell’ambito dell’arte nelle sue<br />

varie forme.<br />

Da trent’anni ProMuseo, grazie alle quote versate dai soci, acquista opere d’arte<br />

che vanno a costituire un fondo messo a disposizione del Museo a tempo<br />

indeterminato per arricchirne la collezione. Ad oggi ProMuseo possiede 27 opere<br />

che comprendono dipinti, disegni, sculture e installazioni.<br />

ProMuseo organizza varie attività ed eventi, può contribuire a sostenere le mostre<br />

del <strong>MASI</strong> e si adopera a incoraggiare donazioni e lasciti. I soci usufruiscono<br />

di numerosi benefici, tra cui l’ingresso gratuito al Museo, la partecipazione a conferenze,<br />

preview, visite guidate alle mostre e viaggi culturali di uno o più giorni<br />

in Svizzera e all’estero.<br />

Nel <strong>2023</strong> l’Associazione, grazie alla stretta collaborazione con il <strong>MASI</strong>, ha potuto<br />

offrire ai soci la possibilità di visitare in anteprima cinque esposizioni allestite<br />

presso le due sedi del Museo al LAC e a Palazzo Reali.<br />

L'Associazione ha inoltre organizzato delle uscite sul territorio e un viaggio di cinque<br />

giorni in Sicilia. Gli itinerari sono costruiti in base a una diversificazione<br />

dei contenuti, dall’arte antica a quella contemporanea, con visite che abbinano<br />

appuntamenti in sedi museali, collezioni private e monumenti architettonici.<br />

142 143


Marketing, comunicazione e fundraising<br />

SciArt Switzerland<br />

La collaborazione tra il <strong>MASI</strong><br />

e IBSA Foundation per la ricerca<br />

scientifica<br />

Creare un confronto stimolante tra due ambiti distanti e uniti allo stesso tempo<br />

come l’arte e la scienza: con questo obiettivo è nato SciArt SwitzerlAnd, un progetto<br />

di IBSA Foundation per la ricerca scientifica in collaborazione con il Museo<br />

d’arte della Svizzera italiana.<br />

La scienza e l’arte hanno sempre convissuto nel tempo e nello spazio. Pur con<br />

metodologie e finalità differenti, artisti e artiste, scienziate e scienziati osservano<br />

il mondo che li circonda aprendoci a nuove prospettive, interpretazioni e significati.<br />

Attraverso diversi formati di eventi e prodotti digitali, SciArt SwitzerlAnd<br />

promuove la cultura scientifica in un percorso di ricerca di respiro internazionale.<br />

In particolare, il progetto punta lo sguardo su quelle opere d’arte che si sono<br />

trasformate grazie all’interazione con la scienza.<br />

Il pubblico può così avvicinarsi ad affascinanti creazioni nate dall’incontro tra<br />

queste due dimensioni e ascoltare dalla viva voce degli artisti e delle artiste<br />

quanto la scienza, la tecnologia e la ricerca abbiano ispirato il loro lavoro. Il primo<br />

appuntamento del ciclo di incontri <strong>2023</strong> ha visto ospite il noto artista tedesco<br />

Olaf Nicolai, che nel suo lavoro traduce le teorie scientifiche in arte, rendendole<br />

accessibili attraverso nuovi contesti. Nicolai ha approfondito il suo rapporto<br />

con la scienza in una conversazione moderata da Valentino Catricalà, studioso<br />

e curatore d’arte contemporanea.<br />

L’universo vegetale e la sua relazione con l’essere umano, la storia, il mondo<br />

sono stati invece i temi al centro della seconda conversazione della serie SciArt<br />

SwitzerlAnd. In questo appuntamento l’artista svizzero Uriel Orlow ha dialogato<br />

con Giovanni Carmine, direttore della Kunst Halle Sankt Gallen e curatore della<br />

sezione Unlimited per la fiera Art Basel.<br />

SciArt SwitzerlAnd si ricollega alla serie di dialoghi “La Scienza a regola d’Arte”<br />

conclusasi nel 2022, frutto della proficua collaborazione tra IBSA Foundation<br />

e il <strong>MASI</strong>.<br />

La cooperazione che avvicina e coinvolge attivamente un pubblico sempre più<br />

ampio, è riconfermata per l’anno 2024.<br />

SciArt SwitzerlAnd <strong>2023</strong><br />

Olaf Nicolai<br />

144 Conservazione su arte e scienza<br />

145


Risorse<br />

umane<br />

146 147


Risorse umane<br />

Il settore delle risorse umane costituisce un fondamento essenziale che permea<br />

tutte le attività del <strong>MASI</strong>. Nei suoi primi anni di esistenza, il Museo ha affrontato<br />

una fase di strutturazione delle risorse umane su molteplici fronti, con l’obiettivo<br />

di realizzare pienamente la propria missione e rispondere al mandato conferitogli<br />

dagli enti fondatori. Questo periodo è stato caratterizzato non solo dalla professionalizzazione<br />

delle singole funzioni, dal consolidamento e dalla riorganizzazione<br />

dei dipartimenti esistenti e dall’integrazione di nuove risorse e reparti<br />

di supporto, ma anche dall’inserimento di varie posizioni formative con diversi<br />

livelli di coinvolgimento e responsabilità. Tuttavia, non meno importante è stato il<br />

processo di consolidamento di una nuova identità tra il personale, che ha contribuito<br />

a forgiare un ambiente lavorativo più coeso e orientato ai valori comuni<br />

del Museo.<br />

Nel <strong>2023</strong> il <strong>MASI</strong>, oltre a continuare ad inserire nuove risorse nelle posizioni<br />

formative dei diversi reparti, consentendo così una rotazione continua di giovani<br />

talenti (vedasi il capitolo Il ruolo formativo), ha accolto le seguenti nuove<br />

collaboratrici:<br />

- Ruoli permanenti: Céline Muschietti nel ruolo di Assistente di Direzione<br />

e Responsabile Eventi e Federica Giovannini Celoria nel ruolo di Assistente<br />

Mediazione culturale e guida museale;<br />

- Incarichi ausiliari: Christina Andrea Rosamilia, Marta Margnetti e Laura<br />

Martignoni nel ruolo di Operatrici Servizi di custodia, accoglienza e biglietteria<br />

e Ilaria Micale nel ruolo di Mediatrice culturale.<br />

Per quanto riguarda invece le partenze, nel <strong>2023</strong> dal <strong>MASI</strong> sono usciti Francesca<br />

Bernasconi e Graziano Gianocca, i quali, dopo aver consolidato le proprie<br />

competenze al <strong>MASI</strong>, hanno abbracciato nuove sfide in ruoli con maggior responsabilità<br />

presso altre istituzioni del territorio, e Alma Camplani, la quale ha raggiunto<br />

l’età pensionabile e dunque ha potuto iniziare a beneficiare della meritata<br />

pensione.<br />

In aggiunta a quanto sopra e ad altri aspetti delle risorse umane esplorati nei capitoli<br />

successivi, il <strong>2023</strong> è stato un anno di rilievo anche per i negoziati condotti<br />

con i sindacati e i rappresentanti del personale. Nonostante le sfide economiche<br />

attualmente affrontate dalla Fondazione e dagli enti fondatori, è stato raggiunto<br />

un accordo che ha portato al riconoscimento di un aumento salariale del 2.5%<br />

per compensare l’inflazione, insieme alla firma di un nuovo contratto collettivo di<br />

lavoro, che entrerà in vigore nel 2024. Questo nuovo contratto, oltre a includere<br />

l’introduzione di livelli intermedi di responsabilità per ottimizzare l’organizzazione<br />

del lavoro e la gestione delle risorse finanziarie disponibili e delle lievi modifiche<br />

formali per allinearsi alla normativa in vigore, prevede anche un aggiornamento<br />

della scala salariale, parzialmente allineata a quella in uso nell’Amministrazione<br />

cantonale. Questa soluzione, accolta positivamente da tutte le<br />

parti coinvolte, costituisce un solido fondamento per una gestione più efficace<br />

delle risorse umane e un miglioramento dell’efficienza economica complessiva.<br />

Il team <strong>MASI</strong><br />

(al 31.12.<strong>2023</strong>)<br />

Direzione<br />

Tobia Bezzola*<br />

Direzione,<br />

amministrazione<br />

ed eventi<br />

Dragan Jovanovic*<br />

Hanna Keskin<br />

Céline Muschietti<br />

Mostre e collezioni<br />

Curatela<br />

Cristina Sonderegger*<br />

Francesca Benini<br />

Arianna Quaglio<br />

Gestione progetti espositivi<br />

Ludovica Introini*<br />

Registrar<br />

Maria Pasini<br />

Gestione Collezioni<br />

Cristina Brazzola*<br />

Paola Capozza<br />

Biblioteca<br />

Gian Franco Ragno*<br />

Stage<br />

Taisse Grandi Venturi<br />

Virginia Marano<br />

Francesca Rosi<br />

Marketing, comunicazione<br />

e fundraising<br />

Sarah Greenwood*<br />

Laura Pomari<br />

Sara Tua<br />

Martina Santurri<br />

Stage<br />

Silvia Zanni<br />

Conservazione<br />

e restauro<br />

Sara De Bernardis*<br />

Massimo Soldini*<br />

Elena Prieto Bello<br />

Alice Gobbetti<br />

Tecnica<br />

Pascal Campana*<br />

Federico Saurer*<br />

Gabriel Escobar<br />

Salvatore Oliverio<br />

Ivan Spoti<br />

Mediazione<br />

culturale<br />

Benedetta Giorgi Pompilio*<br />

Federica Giovannini Celoria<br />

Guide<br />

Angelica Arbasini<br />

Marcella Boglione<br />

Nicholas Costa<br />

Federica Dubbini Manidi<br />

Aglaia Haritz<br />

Silvio Joller<br />

Edoardo Kleinstein<br />

Stefania Maina<br />

Elisa Malnati<br />

Ilaria Micale<br />

Davide Morandi<br />

Patrizia Nalbach<br />

Silvia Paradela<br />

Patrizia Perencin<br />

Daphne Piras<br />

Luisa Quinn Canonico<br />

Elisa Scotto<br />

Veronica Tanzi<br />

Accoglienza,<br />

sicurezza e custodia<br />

Danilo Pellegrini*<br />

Luigi Dosso<br />

Ricardo Continelli<br />

Manuela Marrone<br />

Christian Riva<br />

Davide Morandi<br />

Alessio Trisconi<br />

Roberto Cusacchi<br />

Petra Häfliger<br />

Marta Margnetti<br />

Antonella Marrone<br />

Laura Martignoni<br />

Lara Mazza<br />

Kerstin Nemeth<br />

Valeria Osterwalder<br />

Roberto Petroboni<br />

Antongiulio Rezzonico<br />

Raquel Touzón Rodríguez<br />

Christina Andrea Rosamilia<br />

Enzo Rotondi<br />

*Responsabili di dipartimento<br />

148 149


Risorse umane<br />

La formazione<br />

aziendale<br />

Il <strong>MASI</strong> dedica particolare attenzione alla formazione aziendale, al fine di aderire<br />

alle migliori pratiche nella gestione del proprio capitale umano e di rimanere<br />

al passo con i rapidi cambiamenti derivanti dall’evoluzione continua della tecnologia<br />

e delle competenze professionali richieste. Facilita la partecipazione delle<br />

proprie collaboratrici e dei propri collaboratori a corsi, workshop, seminari e programmi<br />

di apprendimento online.<br />

Proprio in questo ambito è significativo rilevare che, a partire da aprile <strong>2023</strong>, un<br />

accordo tra il <strong>MASI</strong> e la Divisione Risorse Umane della Città di Lugano ha aperto<br />

al personale del museo l’accesso ad un'ampia offerta di programmi di formazione<br />

e sviluppo, promossi con lo slogan “Formarsi per non fermarsi!”.<br />

Le opportunità formative coprono una vasta gamma di aree, tra cui la gestione<br />

del personale, l’autogestione, il project management, la comunicazione, le procedure<br />

e gli strumenti tecnici utilizzati dalle collaboratrici e dai collaboratori nelle<br />

loro mansioni quotidiane.<br />

Esempi notevoli di formazione per i team di collaboratori includono:<br />

- l’organizzazione in sede di un corso ICOM sui “testi murali in una mostra”,<br />

tenuto dalla dott.ssa Regula Wyss il 30 maggio <strong>2023</strong> al quale hanno partecipato<br />

i collaboratori e le collaboratrici dei dipartimenti di curatela, di mediazione<br />

culturale e di marketing e comunicazione. L’obiettivo del corso era perfezionare<br />

la stesura dei testi espositivi, al fine di rendere le mostre più accessibili e<br />

fruibili;<br />

- la realizzazione di un corso base antincendio da parte del Corpo civici pompieri<br />

della Città di Lugano per i collaboratori dei dipartimenti di tecnica, di eventi e<br />

di accoglienza, sicurezza e sorveglianza;<br />

- la formazione svolta del dipartimento marketing e comunicazione inerente l’introduzione<br />

dell’utilizzo al Museo di Magnolia, una nuova piattaforma di gestione<br />

e distribuzione dei contenuti online (CMS);<br />

- la partecipazione attiva dal dipartimento marketing e comunicazione alle riunioni<br />

TAK, un importante evento di collaborazione che coinvolge i dipartimenti<br />

di comunicazione di tutti i musei svizzeri. Questo impegno ha favorito una sinergia<br />

e una coesione strategica nelle attività comunicative del museo.<br />

D’altra parte, anche le attività formative svolte dai singoli collaboratori e collaboratrici<br />

sono state molteplici e hanno toccato una grande varietà di argomenti.<br />

Queste includono formazioni tecniche specifiche, come:<br />

- la formazione svolta da Paola Capozza, collaboratrice del dipartimento Gestione<br />

collezioni, la quale, per procedere con l’ordinamento e l’omologazione<br />

dei dati nell’ambito del progetto di migrazione dell’inventario opere al nuovo<br />

applicativo MuseumPlus RIA, ha acquisito competenze fondamentali per<br />

una gestione avanzata e integrata delle risorse museali, assicurando così una<br />

catalogazione e conservazione più efficiente delle collezioni;<br />

- i diversi momenti di formazione e aggiornamento inerenti tematiche di gestione<br />

finanziaria e aziendale, quali l’IVA, il diritto societario, la Corporate Governance,<br />

il Fundraising, a cui ha partecipato Dragan Jovanovic, responsabile del dipartimento<br />

amministrazione, finanze e risorse umane.<br />

Parallelamente, si sono svolte formazioni volte allo sviluppo e al miglioramento di<br />

competenze trasversali, per esempio:<br />

- la formazione sulla gestione dei conflitti, abilità cruciale che contribuisce significativamente<br />

alla cultura lavorativa basata sul rispetto e sulla collaborazione, svolta<br />

da Valeria Osterwalder, collaboratrice del dipartimento accoglienza e sicurezza;<br />

- il coinvolgimento in iniziative di ampio respiro culturale e sociale, quali il Festival<br />

delle migrazioni organizzato dalla Croce Rossa Svizzera e i corsi di filosofia<br />

estetica presso la Facoltà di Teologia di Lugano, alle quali ha attivamente partecipato<br />

Benedetta Giorgi Pompilio, responsabile del dipartimento mediazione<br />

culturale, e che hanno sicuramente contribuito ad arricchire ulteriormente la<br />

sua expertise nel campo umanitario e filosofico;<br />

- la formazione su esigenze specifiche non strettamente legate all’ambito lavorativo,<br />

quale, ad esempio, il corso di preparazione finanziaria per la pensione al<br />

quale ha preso parte il collaboratore Salvatore Oliverio del dipartimento tecnica.<br />

In aggiunta alle numerose attività formative che hanno contraddistinto il <strong>2023</strong>,<br />

spicca anche l’attivazione, da parte del <strong>MASI</strong>, dell’organizzazione, una o due<br />

volte all’anno, di visite istituzionali ad altre realtà, sia locali, sia nazionali, concepite<br />

per arricchire il percorso professionale del proprio personale. Nell’ambito<br />

di questo nuovo appuntamento, il 13 novembre <strong>2023</strong>, il <strong>MASI</strong> ha svolto una visita<br />

alla mostra “Alberto Giacometti. Ritratto dell’artista da giovane” al Museo d’arte<br />

dei Grigioni a Coira, guidata dal Direttore artistico del Museo Stephan Kunz.<br />

150 151


Risorse umane<br />

Il ruolo formativo<br />

del <strong>MASI</strong><br />

Nel corso del <strong>2023</strong>, il <strong>MASI</strong> ha proseguito nel suo impegno a fornire una vasta<br />

gamma di opportunità formative ai giovani a vari livelli: dagli stage di orientamento<br />

professionale per chi deve ancora decidere il proprio percorso di studio,<br />

agli stage curriculari brevi per studenti già impegnati in percorsi di studio relativi<br />

alle professioni museali e dell’arte. A questi si aggiungono gli stage annuali<br />

post-laurea retribuiti, assimilabili a un primo impiego, che forniscono un’esperienza<br />

pratica e permettono ai laureati di acquisire competenze essenziali per il<br />

loro ingresso nel mondo del lavoro. Infine, il <strong>MASI</strong> offre i percorsi avanzati di<br />

pratica professionale della durata di due o tre anni, durante i quali i partecipanti<br />

assumono ruoli di assistenti o collaboratori junior per affinare ulteriormente<br />

le loro competenze in vista del loro futuro professionale.<br />

Nel <strong>2023</strong> il <strong>MASI</strong> ha offerto le seguenti opportunità formative:<br />

Stage di orientamento professionale di breve durata<br />

- Gia Sofia Moscatelli, “L’allestimento di una mostra”, 1 giornata<br />

Stage curricolari di breve durata inseriti nel percorso di studi<br />

- Noemi Maria Aiello<br />

Master in Storia e teoria dell’arte e dell’architettura presso l’Accademia<br />

di architettura dell’Università della Svizzera italiana, Lugano,<br />

Stage nella gestione delle collezioni e nelle esposizioni temporanee, 244 ore<br />

- Barbara Bernasconi<br />

Bachelor in Storia dell’arte e storia presso l’Università di Friburgo,<br />

Stage nella gestione delle collezioni e nelle esposizioni temporanee, 126 ore<br />

- Giulia Fiore<br />

Master in Media Management presso l’Università della Svizzera italiana, Lugano<br />

Stage nel dipartimento marketing, comunicazione e fundraising, 835 ore<br />

- Andrea Iavarone<br />

Master in Storia e critica dell’arte presso l’Università degli Studi di Milano, Milano<br />

Stage nella gestione delle collezioni e nelle esposizioni temporanee, 160 ore<br />

- Samira Plunger<br />

Master Expanded Museum Studies presso l’Universität für angewandte<br />

Kunst, Vienna<br />

Stage nella gestione delle collezioni e nelle esposizioni temporanee, 168 ore<br />

- Caterina Scolari<br />

Major in Art History and Visual Culture presso la Franklin University Switzerland,<br />

Sorengo<br />

Stage nella gestione delle collezioni e nelle esposizioni temporanee, 143 ore<br />

Stage annuali post-accademici remunerati<br />

- Virginia Marano<br />

Stage nella Gestione delle collezioni e nelle esposizioni temporanee<br />

(dal 1 ottobre <strong>2023</strong>)<br />

- Francesca Rosi<br />

Stage nella Gestione delle collezioni e nelle esposizioni temporanee<br />

(dal 1 giugno <strong>2023</strong>)<br />

- Silvia Zanni<br />

Stage in marketing, comunicazione e fundraising<br />

(dal 1 giugno <strong>2023</strong>)<br />

Bienni-trienni di pratica professionale<br />

- Alice Gobbetti<br />

Assistente conservazione e restauro (dal 7 giugno <strong>2023</strong>)<br />

- Elena Prieto Bello<br />

Assistente conservazione e restauro (dal 1 maggio <strong>2023</strong>)<br />

- Martina Santurri<br />

Assistente marketing, comunicazione e fundraising<br />

(dal 29 agosto <strong>2023</strong>)<br />

152 153


Finanze<br />

154 155


Finanze<br />

Consuntivo <strong>2023</strong><br />

Nel <strong>2023</strong>, il <strong>MASI</strong> ha vissuto il primo anno senza le gravi conseguenze dirette<br />

della pandemia. Sebbene l’afflusso turistico nel Ticino abbia superato i livelli<br />

pre-pandemici, altri fattori imprevisti ne hanno comunque determinato un lieve<br />

calo rispetto al 2022, con un impatto diretto anche sui visitatori del <strong>MASI</strong>.<br />

Da un lato, la situazione economica internazionale, caratterizzata dal franco forte<br />

e dall’aumento dell’inflazione, ha ridotto il potere d’acquisto dei turisti stranieri.<br />

Dall’altro lato, la chiusura della galleria di base del San Gottardo a partire dal 10<br />

agosto <strong>2023</strong> ha notevolmente influenzato l’afflusso di turisti giornalieri provenienti<br />

da oltre il Gottardo.<br />

Di conseguenza, nonostante un significativo aumento del numero di visitatori<br />

presso le sedi del <strong>MASI</strong> al LAC e a Palazzo Reali rispetto al 2022, con un<br />

totale di 58’359 visitatori (+7’405 unità, +14.53%), l’obiettivo fissato in sede<br />

di preventivo non è stato raggiunto (6-7’000 visitatori complessivi in meno,<br />

-10.2%). Il miglioramento rispetto agli anni precedenti è stato possibile grazie<br />

all’implementazione di strategie mirate, tra cui l’offerta di biglietti gratuiti o<br />

a tariffe ridotte, indirizzate a specifiche categorie di pubblico, quali i potenziali<br />

nuovi visitatori locali, i giovani e i turisti provenienti dall’area lombarda. Nonostante<br />

l’attuazione di queste iniziative, la percentuale di visitatori paganti nel <strong>2023</strong><br />

(70.76%) è comunque rimasta in linea con il 2022 (70.73%). La provenienza<br />

dei visitatori è però parzialmente cambiata rispetto agli anni precedenti: nel <strong>2023</strong>,<br />

le percentuali di visitatori provenienti dal Ticino (23%), dalla Germania (6%),<br />

e dalla Svizzera Tedesca (32%) sono rimaste invariate rispetto al 2022 (inferiori<br />

rispetto al periodo pandemico), mentre quella di visitatori dall’Italia è cresciuta,<br />

tornando ai livelli pre-pandemici (17%). La percentuale di visitatori provenienti da<br />

altri paesi stranieri (15%) ha registrato una lieve flessione rispetto al 2022<br />

(17%), ma rimane comunque nettamente superiore al periodo pre-pandemico<br />

(10-13%).<br />

Malgrado le difficoltà dell’economia internazionale, che hanno inevitabilmente<br />

influenzato anche il contesto locale, il <strong>MASI</strong> ha raggiunto con successo gli obiettivi<br />

di raccolta fondi previsti nel preventivo. Questo risultato è stato ottenuto grazie<br />

al sostegno finanziario dei partner coinvolti nei progetti espositivi proposti e alla<br />

capacità dell’istituzione di ottenere finanziamenti da altre fonti.<br />

Risulta così che il livello complessivo di ricavi del <strong>MASI</strong> nel <strong>2023</strong> si è attestato<br />

leggermente al di sotto delle aspettative (consuntivo di CHF 8’683 milioni vs<br />

preventivo di CHF 8’744 milioni, -CHF 61 mila). Le categorie di ricavi che hanno<br />

disatteso le previsioni sono state quelle della vendita dei biglietti d’ingresso<br />

(-CHF 139 mila) e dei ricavi derivanti dalle attività di mediazione culturale (-CHF<br />

34 mila), mentre la vendita di pubblicazioni e materiali promozionali (+CHF 14 mila,<br />

+64%), la raccolta di contributi e sponsorizzazioni (+CHF 80 mila, +1%) e altri<br />

ricavi variabili (+CHF 32 mila, +117%) le hanno superate.<br />

Nel <strong>2023</strong>, il <strong>MASI</strong>, come molti altri musei d’arte, ha incontrato difficoltà nell’organizzazione<br />

del calendario espositivo, principalmente a causa del breve lasso<br />

di tempo trascorso dalla pandemia. A ciò si aggiunge la sfida data dalla sempre<br />

più limitata disponibilità di risorse economiche per realizzare progetti espositivi<br />

di forte attrattiva per il pubblico. Nel corso dell’anno, al fine di cercare di<br />

arrivare quanto più vicino al pareggio tra costi e ricavi (va ricordato che il preventivo<br />

approvato per il <strong>2023</strong> prevedeva una perdita di CHF 633’185), ma anche<br />

per individuare una soluzione che potesse permettere il riconoscimento della<br />

compensazione dell’inflazione (carovita) al proprio personale, la direzione del<br />

Museo è intervenuta con azioni di contenimento dei costi e decisioni di differimento<br />

o rinnuncia ad alcune delle attività inizialmente previste.<br />

Rispetto a quanto preventivato, i costi da attività tipica, inclusi il maggior costo<br />

dell’attività espositiva della Collezione Giancarlo e Danna Olgiati per CHF<br />

109’377 (compensato con il rilevamento di un equivalente importo nei ricavi) e gli<br />

accantonamenti iscritti<br />

in questa categoria per CHF 68’000 nel conto accantonamenti mostre e<br />

destinati al fondo compensazione rischi, sono stati complessivamente inferiori<br />

di CHF 523’906, rispettivamente di CHF 701’282 se escluse le dette categorie.<br />

Il costo delle sole attività espositive proposte dal <strong>MASI</strong> nelle sue due sedi (LAC<br />

e Palazzo Reali), dunque al netto degli accantonamenti al fondo compensazione<br />

rischi, del costo delle attività espositive della Collezione Olgiati e del costo<br />

dell’imposta sull’acquisto di prestazioni di servizi dall’estero (CHF 30’914), è<br />

stato complessivamente inferiore di CHF 390’456 rispetto al preventivo. Anche<br />

le altre attività tipiche hanno registrato costi inferiori (mediazione culturale<br />

-CHF 25’497, gestione delle collezioni -CHF 117’887, costi comuni attività espositive<br />

e gestione collezioni -CHF 9’015, biblioteca -CHF 4’814, convegni e conferenze<br />

-CHF 12’349, costi delle sedi espositive -CHF 138’988), vuoi a causa di<br />

circostanze favorevoli (ad esempio, il minor aumento dei costi energetici rispetto<br />

a quanto stimato e i minori costi rifatturati al <strong>MASI</strong> da parte di terzi in seguito a<br />

loro interventi di ottimizzazione dei costi), vuoi, come già detto, in seguito a<br />

decisioni adottate dalla direzione (ad esempio, la riduzione del numero di progetti<br />

di valorizzazione scientifica e fisica delle opere in collezione e la rinuncia a svariate<br />

attività collaterali alle mostre quali le conferenze e i talk).<br />

I costi per il personale, seppur abbastanza in linea con l’anno precedente (+CHF<br />

40 mila), sono stati inferiori rispetto a quanto preventivato (-CHF 52 mila), e questo<br />

nonostante il riconoscimento del carovita del 2.5% ai collaboratori che non era<br />

stato inserito nel preventivo. Questo risultato è stato possibile attraverso diverse<br />

ottimizzazioni fatte in seguito a situazioni legate al personale esistente, quali ad<br />

esempio la parziale o la mancata sostituzione di collaboratori partenti oppure le<br />

riduzioni di percentuali di impiego direttamente richieste dai collaboratori, da una<br />

156 157


Finanze<br />

Bilancio <strong>2023</strong><br />

in CHF<br />

parte, e, dall’altra, a causa di situazioni imprevedibili quali le assenze prolungate<br />

per malattia, infortunio e maternità che hanno comportato sostanziosi rimborsi<br />

da parte delle assicurazioni sociali. Dalla categoria salari e oneri sociali sono stati<br />

riclassificati CHF 322 mila verso altre categorie (mediazione culturale, attività<br />

espositive, sorveglianza sale espositive Collezione Olgiati, ecc.).<br />

Gli altri costi d’esercizio sono stati maggiori rispetto all’anno precedente (+CHF<br />

239 mila), ma inferiori rispetto a quanto stimato in sede di preventivo (-CHF 23<br />

mila). La variazione principale tra il <strong>2023</strong> e il 2022 trova la propria giustificazione<br />

nell’aumento dei costi generali di marketing e comunicazione (non direttamente<br />

allocabili all’attività espositiva), i quali sono stati superiori di ben CHF 221 mila<br />

rispetto al 2022, ma comunque in linea con il preventivo. Questo aumento è in<br />

buona parte dovuto dalla contabilizzazione di costi sostenuti per la realizzazione<br />

del progetto di ristrutturazione per le imprese culturali per il quale il <strong>MASI</strong> ha<br />

ricevuto un contributo a fondo perso di CHF 120 mila (co-finanziato da Confederazione<br />

Svizzera, Cantone Ticino e Comune di Lugano, una misura di sostegno<br />

prevista dalla Legge federale COVID-19 nel settore della cultura) e che è stato<br />

rilevato nei ricavi.<br />

Nel <strong>2023</strong> non sono stati realizzati o finalizzati alcuni degli investimenti nella<br />

sostanza fissa inizialmente previsti (su tutti la rinuncia alla realizzazione della<br />

rete wireless negli spazi adibiti a uffici a Palazzo Reali e il differimento della<br />

finalizzazione del passaggio alla nuova banca dati delle opere della collezione<br />

che avverrà solo nel 2024), e dunque gli ammortamenti nel <strong>2023</strong> sono inferiori<br />

rispetto al preventivo (-CHF 33 mila).<br />

Il risultato finanziario è stato più negativo del previsto di CHF 12 mila ed è<br />

stato principalmente determinato da un risultato peggiore di quanto preventivato<br />

sul fronte dei cambi.<br />

I costi di altri periodi contabili sono stati nettamente inferiori rispetto alle stime<br />

(-CHF 29 mila), mentre i ricavi di altri periodi contabili sono stati abbastanza<br />

in linea con il preventivo (+CHF 2 mila).<br />

I ricavi straordinari (CHF 44 mila) sono soprattutto dovuti alla chiusura di un<br />

contenzioso legale per il quale era stato iscritto un accantonamento a bilancio<br />

nel 2019 (CHF 18 mila) e alla ridistribuzione delle eccedenze da parte degli<br />

assicuratori LAINF e LCA del personale (CHF 18 mila).<br />

31.12.<strong>2023</strong> 31.12.2022<br />

ATTIVO<br />

Attivo circolante<br />

Liquidità 2’613’098 3’707’168<br />

Crediti da forniture e prestazioni 104’923 129’353<br />

Altri crediti a breve termine 126’517 36’023<br />

Ratei e risconti attivi 466’437 391’395<br />

Totale attivo circolante 3’310’974 4’263’939<br />

Attivo fisso<br />

Immobilizzazioni finanziarie 13’558 13’558<br />

Immobilizzazioni materiali 59’211 16’815<br />

Totale attivo fisso 72’768 30’373<br />

TOTALE ATTIVO 3’383’742 4’294’312<br />

PASSIVO<br />

Capitale dei terzi a breve termine<br />

Debiti per forniture e prestazioni 392’105 1’177’986<br />

Altri debiti a breve termine 130’879 148’667<br />

Ratei e risconti passivi e accantonamenti a breve termine 2’329’321 2’368’623<br />

Totale capitale dei terzi a breve termine 2’852’305 3’695’276<br />

Capitale dei terzi a lungo termine<br />

Altri debiti a lungo termine 232’500 300’000<br />

Totale capitale dei terzi a lungo termine 232’500 300’000<br />

Capitale proprio<br />

Capitale della Fondazione 200’000 200’000<br />

Riserve facoltative da utili 99’036 99’560<br />

Risultato del periodo -98 -524<br />

Incremento / erosione di capitale a fine periodo 98’937 99’036<br />

Totale capitale proprio 298’937 299’036<br />

TOTALE PASSIVO 3’383’742 4’294’312<br />

158 159


Finanze<br />

Conto economico<br />

<strong>2023</strong><br />

in CHF<br />

Ricavi da attività tipica<br />

31.12.<strong>2023</strong> 31.12.2022<br />

Attività espositive 507’805 456’358<br />

Mediazione culturale 27’981 30’332<br />

Gestione collezioni 8’399 11’290<br />

Altri ricavi 60’343 30’721<br />

Contributi, donazioni e sponsorizzazioni 8’078’008 7’702’741<br />

Totale ricavi da attività tipica 8’682’536 8’231’443<br />

Costi da attività tipica<br />

Attività espositive 2’129’862 -1’811’998<br />

Mediazione culturale 120’412 -145’177<br />

Gestione collezioni 418’213 -387’174<br />

Costi comuni attività espositive e gestione collezioni 22’485 -24’544<br />

Biblioteca 12’186 -18’653<br />

Convegni, conferenze e pubblicazioni diverse 7’651 -4’307<br />

Sedi espositive 633’712 -725’594<br />

Totale costi da attività tipica 3’344’521 -3’117’446<br />

Risultato lordo da attività tipica 5’338’015 5’113’997<br />

Costi del personale<br />

Salari, oneri sociali 4’064’666 -4’048’294<br />

Altri costi per il personale 75’819 -52’227<br />

Totale costi per il personale 4’140’486 -4’100’521<br />

Risultato lordo dopo deduzione dei costi<br />

del personale<br />

1’197’530 1’013’476<br />

Altri costi di esercizio<br />

31.12.<strong>2023</strong> 31.12.2022<br />

Organi della Fondazione 10’149 -8’610<br />

Direzione e amministrazione 182’291 -176’019<br />

Marketing e comunicazione 484’162 -263’377<br />

Sede amministrativa Palazzo Reali 535’927 -524’616<br />

Autoveicolo 2’914 -3’613<br />

Totale altri costi di esercizio 1’215’443 -976’235<br />

Risultato del periodo prima degli ammortamenti,<br />

del risultato finanziario, straordinario e fuori periodo<br />

Ammortamenti<br />

-17’913 37’241<br />

Mobilio e installazioni 18’993 -26’229<br />

Totale ammortamenti 18’993 -26’229<br />

Risultato del periodo prima del risultato finanziario,<br />

straordinario e fuori periodo<br />

Costi e ricavi finanziari<br />

-36’906 11’012<br />

Costi finanziari 16’999 -13’983<br />

Ricavi finanziari -612 5’355<br />

Totale costi e ricavi finanziari 16’386 -8’627<br />

Risultato del periodo prima del risultato<br />

straordinario e fuori periodo<br />

Costi e ricavi straordinari o fuori periodo<br />

-53’293 2’385<br />

Costi straordinari - -148<br />

Ricavi straordinari -44’085 6’549<br />

Costi di altri periodi contabili 5’647 -20’885<br />

Ricavi di altri periodi contabili -14’757 11’576<br />

Totale costi e ricavi straordinari o fuori periodo -53’195 -2’909<br />

RISULTATO DEL PERIODO -98 -524<br />

160 161


Organi della<br />

Fondazione<br />

(al 31.12.<strong>2023</strong>)*<br />

162 163


Organi della Fondazione<br />

Direttore<br />

Tobia Bezzola<br />

Consiglio<br />

di Fondazione<br />

Commissione<br />

scientifica<br />

Ufficio<br />

di revisione<br />

Presidente<br />

Carmen Giménez<br />

presidente Commissione<br />

scientifica<br />

Vicepresidenza<br />

Raffaella Castagnola Rossini<br />

rappresentante dello Stato<br />

e Repubblica del Cantone Ticino<br />

Luigi Di Corato<br />

rappresentante del Municipio<br />

di Lugano<br />

Membri ordinari<br />

Marina Carobbio Guscetti<br />

rappresentante dello Stato<br />

e Repubblica del Cantone Ticino<br />

Roberto Badaracco<br />

rappresentante del Municipio<br />

di Lugano<br />

Giancarlo Olgiati<br />

rappresentante del Municipio<br />

di Lugano<br />

Gianna Mina Zeni<br />

rappresentante dello Stato<br />

e Repubblica del Cantone Ticino<br />

Rita Colombo<br />

rappresentante associazione<br />

ProMuseo<br />

Prof. Dr. Henry Peter<br />

membro indipendente<br />

Presidente<br />

Carmen Giménez<br />

Curatrice senior<br />

Solomon R. Guggenheim Museum,<br />

New York<br />

Vicepresidente<br />

Gianna Mina Zeni<br />

già Direttrice Museo Vincenzo Vela,<br />

Ligornetto<br />

Membri ordinari<br />

Anna Coliva<br />

già Direttrice Galleria Borghese,<br />

Roma<br />

Beatrice Curiger<br />

Direttrice Fondation<br />

Vincent Van Gogh, Arles<br />

Penelope Curtis<br />

già Direttrice del<br />

Museo Calouste Gulbenkian,<br />

Lisbona<br />

e precedentemente direttrice<br />

della Tate Britain, Londra<br />

Karole Vail<br />

Direttrice<br />

Collezione Peggy Guggenheim,<br />

Venezia e Fondazione Guggenheim<br />

per l’Italia<br />

Prosolve SA<br />

Società di revisione<br />

e consulenza aziendale<br />

Via Besso 59<br />

6900 Lugano<br />

* Prima della fine del <strong>2023</strong> sono stati effettuati i rinnovi del Consiglio<br />

di Fondazione e della Commissione Scientifica per il periodo 2024-2027.<br />

164 165


Contatti<br />

Il <strong>MASI</strong> ringrazia<br />

<strong>MASI</strong><br />

Museo d’arte della Svizzera italiana<br />

Via Canova 10<br />

6900 Lugano<br />

+41 (0)58 866 42 40<br />

info@masilugano.ch<br />

www.masilugano.ch<br />

Sedi<br />

Il <strong>MASI</strong> ringrazia i suoi enti fondatori, Repubblica e Cantone Ticino e Città di<br />

Lugano, il partner istituzionale Ufficio Federale della Cultura (UFC), il partner<br />

principale Credit Suisse, il partner scientifico IBSA Foundation per la ricerca<br />

scientifica, la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, il Direttore e tutto il personale<br />

del LAC.<br />

Un ringraziamento particolare va a tutte le istituzioni nominato in questo rapporto<br />

che hanno collaborato alla realizzazione del programma espositivo e le altre<br />

attività del Museo nel <strong>2023</strong>. Infine, il nostro grazie va anche al pubblico che ha<br />

visitato le nostre mostre e ha partecipato con entusiasmo ai nostri eventi e alle<br />

nostre attività.<br />

<strong>MASI</strong> LAC<br />

Piazza Bernardino Luini 6<br />

6900 Lugano<br />

+41 (0)58 866 42 40<br />

<strong>MASI</strong> Palazzo Reali<br />

Via Canova 10<br />

6900 Lugano<br />

+41 (0)91 815 79 73<br />

Collezione Giancarlo<br />

e Danna Olgiati<br />

Riva Caccia 1<br />

6900 Lugano<br />

+41 (0)91 921 46 32<br />

Fotografie<br />

Enti fondatori<br />

Partner istituzionale<br />

Copertina:<br />

© <strong>MASI</strong> Lugano. Foto: Luca Meneghel<br />

Interno:<br />

Pp. 4-5, 78-79, 112<br />

© <strong>MASI</strong> Lugano. Foto: Sabrina Montiglia<br />

P. 9<br />

Foto: Remo Neuhaus<br />

Pp. 10-11, 20<br />

© Eredi Ghirri; 2024, Pro Litteris, Zurich<br />

Pp. 14, 74-75, 129, 146-147, 154-155, 165<br />

© <strong>MASI</strong> Lugano. Foto: Luca Meneghel<br />

Pp. 26-31<br />

© 2024 Stiftung Ernst Scheidegger-Archiv,<br />

Zürich; 2024, Pro Litteris, Zurich<br />

P. 32<br />

© Wolfgang Laib. Foto: Gerald Ulmann,<br />

Stuttgart<br />

Pp. 45, 46-47, 49, 51, 63, 66-67, 68-69,<br />

70-71, 80-81, 82-83, 88-89, 95, 99,<br />

110, 113, 122, 128-129, 136-137, 138-139,<br />

140-141<br />

© <strong>MASI</strong> Lugano. Foto: Alfio Tommasini<br />

Pp. 79, 154-155<br />

© <strong>MASI</strong> Lugano. Foto: Iannis Ceravolo<br />

P. 84,<br />

© 2024, Pro Litteris, Zurich<br />

P. 85<br />

Foto © Agostino Osio<br />

P. 86-87<br />

Foto © Studio Fotografico Enrico Cano Sagl<br />

Pp. 88-89<br />

© Werner Bischof Estate / Magnum Photos<br />

Pp. 92-93, 100-101, 108, 145<br />

© IBSA Foundation<br />

P. 111<br />

© Foto: Mattia Angelini<br />

Pp. 114-115, 126<br />

© LAC Lugano <strong>2023</strong><br />

Pp. 123<br />

Foto: LAC edu<br />

P. 120-121, 123-125<br />

Foto: Benedetta Giorgi Pompilio<br />

Pp. 106, 162-163<br />

© Foto: Studio Pagi<br />

Nonostante le ricerche condotte, i proprietari<br />

dei diritti delle immagini pubblicate non sono<br />

stati sempre identificati. Rimaniamo quindi a<br />

disposizione, secondo le consuetudini editoriali,<br />

nel caso non sia stato possibile prendere<br />

accordi preliminari con i detentori medesimi.<br />

Partner principale<br />

Partner di ricerca scientifica<br />

Pp. 36-37, 38, 41, 43, 60-61, 72-73, 76-77,<br />

79, 103, 105, 109, 127, 133<br />

© <strong>MASI</strong> Lugano. Foto: Gabriele Spalluto<br />

Pp. 97, 98<br />

© <strong>MASI</strong> Lugano. Foto: Stephen Kelly<br />

P. 104<br />

Foto © LAC Lugano - Maurizio Anderlini<br />

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Non ci sta a cuore solo l’economia<br />

svizzera, ma anche il futuro di Isaac,<br />

Marley, Laura, Luna, Raoul e Noè.<br />

Una banca come la Svizzera<br />

© UBS 2024. Tutti i diritti riservati.<br />

ubs.com/come-la-svizzera<br />

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