MASI_RAPPORTO_ANNUALE_2023
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Fondazione<br />
Museo d’arte<br />
della Svizzera<br />
italiana<br />
Lugano<br />
Rapporto annuale<br />
<strong>2023</strong><br />
<strong>MASI</strong>Lugano
Fondazione<br />
Museo d’arte<br />
della Svizzera<br />
italiana<br />
Lugano<br />
Rapporto annuale<br />
<strong>2023</strong><br />
<strong>MASI</strong>Lugano<br />
168 169
Indice<br />
Prefazione 4<br />
Presidente Fondazione <strong>MASI</strong> 8<br />
Collezione 10<br />
Ricerca sulla provenienza 16<br />
Un risultato: Camille Pissarro 18<br />
Acquisti 20<br />
Un’opera di Max Sulzbachner 24<br />
Donazioni 26<br />
Prestiti in uscita 32<br />
Biblioteca 35<br />
Opere gestite nel <strong>2023</strong> in cifre 36<br />
Conservazione e restauro 38<br />
Tecnica museale 42<br />
Allestimento Monte Verità 46<br />
Mostre 60<br />
Werner Bischof. Unseen Colour 66<br />
Rita Ackermann. Hidden 68<br />
Hedi Mertens. La logica dell’intuizione 70<br />
Alexej von Jawlensky ad Ascona<br />
“...i tre anni più interessanti<br />
della mia vita...”<br />
72<br />
Pedro Wirz. Immunità diplomatica. 74<br />
Da Albrecht Dürer a Andy Warhol.<br />
Capolavori dalla Graphische Sammlung<br />
ETH Zürich<br />
76<br />
Thomas Huber. Lago Maggiore 78<br />
Bianco o nero. Opere dalla Collezione<br />
1935–2021<br />
80<br />
La Collezione 82<br />
at the studio 84<br />
Balla ’12 Dorazio ’60. Dove la luce 86<br />
Pubblicazioni 88<br />
Eventi e collaborazioni 92<br />
“L’arte è inutile. Tornate a casa!”<br />
– Che cosa era FLUXUS?<br />
“Rita Ackermann. Hidden”<br />
– Conversazione tra Rita Ackermann e<br />
Pamela Kort<br />
“Werner Bischof: la rivelazione<br />
del colore e la sua eredità”<br />
– Conversazione tra Marco Bischof<br />
e Clara Bouveresse<br />
Porte aperte<br />
– Giornata internazionale dei Musei <strong>2023</strong><br />
ARte aumentata<br />
– Playtest gratuito dedicato ai giovani<br />
12-25 anni<br />
94<br />
95<br />
96<br />
98<br />
99<br />
Olaf Nicolai “This is your day to manipulate 100<br />
matters cleverly behind the scenes to<br />
improve your happiness” – SciArt SwitzlerlAnd<br />
Su sei ruote. Esposizione itinerante di<br />
Sonnenstube<br />
Alexej von Jawlensky ad Ascona:<br />
un approfondimento<br />
Esotismo Elvetico #1 Dipingo, ma solo in<br />
sogno – Egopusher<br />
Visita Filmmakers Academy<br />
BaseCamp – Locarno Film Festival<br />
Giornate europee del patrimonio <strong>2023</strong><br />
30a edizione<br />
Formidabile Boccioni<br />
Eleonora Zamparutti/Piero Muscarà<br />
Uriel Orlow “Learning from Plants”<br />
– SciArt SwitzlerlAnd<br />
Giovedì sera ingresso gratuito<br />
Flash tour e visita<br />
102<br />
103<br />
104<br />
105<br />
106<br />
107<br />
108<br />
109<br />
In the public eye – Andrea Gabutti 110<br />
La Regionale 111<br />
Arte/Stampa. Tendenze attuali<br />
Christiane Baumgartner e<br />
Shirana Shahbazi in conversazione<br />
con Linda Schädler<br />
112<br />
Mediazione culturale 114<br />
Mediazione culturale in cifre 120<br />
“Diventa una guida / Adesso scrivo io” 122<br />
“Ascoltare i dipinti. Parole e musica” 123<br />
“Giardino” 124<br />
“Murales Klee” 125<br />
“Paesaggi d’identità: nuove storie in Ticino” 126<br />
Marketing, comunicazione<br />
e fundraising<br />
Progetto di ristrutturazione<br />
per le imprese culturali<br />
128<br />
134<br />
Ufficio stampa 136<br />
Digital marketing 138<br />
Visitatori 140<br />
Sponsor e donatori 142<br />
ProMuseo 143<br />
SciArt SwitzlerlAnd 144<br />
Risorse umane 146<br />
Il team <strong>MASI</strong> 149<br />
La formazione aziendale 150<br />
Il ruolo formativo del <strong>MASI</strong> 152<br />
Finanze 154<br />
Consuntivo <strong>2023</strong> 156<br />
Bilancio <strong>2023</strong> 159<br />
Conto economico <strong>2023</strong> 160<br />
Organi della Fondazione 162<br />
Contatti 166<br />
Il <strong>MASI</strong> ringrazia 167<br />
2 3
Prefazione<br />
4 5<br />
5
Prefazione<br />
La stagione espositiva <strong>2023</strong> al <strong>MASI</strong> è stata aperta con una personale dedicata<br />
a uno dei grandi della fotografia del Novecento, Werner Bischof. Questo importante<br />
progetto espositivo e di ricerca ha permesso, grazie a un complesso lavoro<br />
di restauro e digitalizzazione di stampe inedite, la riscoperta delle opere a colori<br />
del celebre fotografo svizzero. Nella sua seconda tappa la mostra è stata ospitata<br />
presso la Fotostiftung Schweiz di Winterthur.<br />
La pittura contemporanea è stata invece al centro di due mostre personali alla<br />
sede <strong>MASI</strong> LAC, dove in primavera è stata presentata la più grande retrospettiva<br />
mai dedicata finora da un’istituzione museale a Rita Ackermann, artista americana<br />
di origini ungheresi. In autunno il noto artista Thomas Huber, nato a Zurigo,<br />
ha esposto una nuova serie di opere ispirate al Lago Maggiore.<br />
Alla sede <strong>MASI</strong> Palazzo Reali la mostra della pittrice astratta svizzera Hedi<br />
Mertens ha rivelato al pubblico l’opera e la singolare storia di un’artista che in<br />
Ticino ha trovato le condizioni favorevoli per sviluppare la propria arte. Anche<br />
in questo caso il <strong>MASI</strong> ha stretto una proficua collaborazione con un partner<br />
svizzero, il Museum Haus Konstruktiv di Zurigo, che ha ospitato la mostra<br />
nel 2024. Sempre a Palazzo Reali è stata esposta l’opera del vincitore del Bally<br />
Artist Award, l’artista svizzero-brasiliano residente a Zurigo Pedro Wirz.<br />
Ha offerto invece un affascinante excursus attraverso la storia dell’arte grafica<br />
dal XV secolo ai giorni nostri la mostra “Da Albrecht Dürer a Andy Warhol.<br />
Capolavori dalla Graphische Sammlung ETH Zürich”. Ospitata negli spazi del<br />
<strong>MASI</strong> al LAC da settembre <strong>2023</strong>, l’esposizione ha presentato, per la prima<br />
volta insieme, i nuclei più importanti di una delle più grandi collezioni di stampe<br />
e disegni della Svizzera.<br />
Diversi sono stati poi, nel corso del <strong>2023</strong>, i momenti dedicati all’approfondimento<br />
delle collezioni museali: all’interno di “Sentimento e osservazione. Arte in Ticino<br />
1850-1950” nella sede <strong>MASI</strong> LAC è stato proposto un prezioso progetto curatoriale<br />
sugli anni trascorsi ad Ascona dal pittore di origine russa Alexej von<br />
Jawlensky, mentre a Palazzo Reali il pubblico ha potuto scoprire le nuove e recenti<br />
acquisizioni. La mostra “Bianco o nero. Opere dalla dalla Collezione 1935-<br />
2021” ha offerto poi una prospettiva inedita su un nucleo di opere della collezione<br />
dal 1930 al 2021.<br />
Parte del circuito <strong>MASI</strong>, lo spazio della Collezione Giancarlo e Danna Olgiati<br />
ha inaugurato in primavera “at the studio”, mostra incentrata sul concetto di studio<br />
d’artista, in un dialogo tra presente e passato delle opere della collezione.<br />
In autunno è stato invece inaugurato l’importante progetto curatoriale “Balla ’12<br />
Dorazio ’60. Dove la luce”, storia di una straordinaria affinità elettiva tra<br />
due grandi maestri dell’arte italiana del Novecento. La mostra, nata da un’idea<br />
di Danna Olgiati, è stata curata da Gabriella Belli e ha vantato l’allestimento<br />
dell’architetto Mario Botta.<br />
Il <strong>2023</strong> è stato costellato da un fitto programma di incontri, in cui il pubblico ha<br />
potuto approfondire, attraverso la viva voce dei protagonisti – artisti e artiste,<br />
curatrici e curatori – le tematiche delle mostre in corso. Diversi gli eventi dedicati<br />
alla musica e alla poesia; grazie alla collaborazione con IBSA Foundation per<br />
la ricerca scientifica è proseguito il dialogo stimolante tra arte e scienza con gli<br />
incontri SciArt SwitzerlAnd, che hanno visto ospiti gli artisti Olaf Nicolai e Uriel<br />
Orlow. Intenso anche il programma di mediazione, che ha continuato a coinvolgere<br />
tutti i pubblici valorizzando le diversità e, di pari passo con l’evoluzione della<br />
società contemporanea, la sostenibilità.<br />
In questo senso, grazie a un contributo federale e cantonale per la ristrutturazione<br />
delle imprese culturali post COVID-19, il <strong>MASI</strong> ha avviato nel <strong>2023</strong> un importante<br />
progetto che mira non solo a riconquistare il pubblico dopo la pandemia, ma<br />
anche ad attrarre nuove tipologie di visitatori, rispondendo ai rapidi cambiamenti<br />
tecnologici e digitali del nostro tempo. Nell’ambito di questo progetto sono stati<br />
realizzati, tra l’altro, sia un nuovo sito web, sia una campagna promozionale<br />
online mirata a raggiungere potenziali nuovi pubblici.<br />
Particolarmente intenso è stato, nel <strong>2023</strong>, il lavoro sulla gestione delle collezioni,<br />
che ha visto, da una parte l’aggiornamento costante degli inventari e la valorizzazione,<br />
anche online, delle opere, attraverso la realizzazione di schede informative<br />
multilingue e la pubblicazione delle stesse attraverso l’utilizzo delle più<br />
recenti tecnologie, quali ad esempio i codici QR. Dall’altra, è proseguito il lavoro<br />
di conservazione e restauro delle opere custodite nei depositi; nel <strong>2023</strong> si è<br />
concluso con successo anche l’importante lavoro di conservazione delle opere<br />
custodite al Monte Verità di Ascona, iniziato nel 2020.<br />
Nel <strong>2023</strong> termina il mandato di Carmen Giménez come Presidente del <strong>MASI</strong>.<br />
Gli enti fondatori e l’intero staff del <strong>MASI</strong> sono profondamente grati a Carmen<br />
Giménez, che ha diretto la Fondazione <strong>MASI</strong> per quasi dieci anni: il Museo ha<br />
beneficiato della sua esperienza e delle sue conoscenze eccezionali. Non vediamo<br />
l’ora di costruire su ciò che è stato raggiunto e di continuare a guidare il<br />
<strong>MASI</strong> nel futuro con il suo nuovo Presidente Henry Peter.<br />
L'attività in continua evoluzione che caratterizza il <strong>MASI</strong>, il suo programma espositivo<br />
ricco e diversificato, con un focus sull'arte moderna, contemporanea e<br />
sulla fotografia, la cura del patrimonio culturale nelle proprie collezioni, e la vasta<br />
gamma di attività, visite e workshop per tutte le età, sono tutti capisaldi dell'offerta<br />
che il Museo mira a presentare in modo continuativo e sempre più accurato<br />
al suo pubblico. Tutto ciò è reso possibile grazie alla passione,alla dedizione<br />
e alla professionalità dei nostri collaboratori e collaboratrici, colleghe e colleghi<br />
e, certamente non da meno, grazie al supporto dei nostri enti fondatori, dei<br />
nostri sponsor, dei nostri sostenitori e del nostro pubblico.<br />
Per questo motivo desidero ringraziare, a nome del Consiglio di Fondazione, i<br />
nostri enti fondatori, la Repubblica e Cantone Ticino e la Città di Lugano;<br />
il nostro partner istituzionale, l'Ufficio federale della cultura; il partner principale,<br />
Credit Suisse; il partner scientifico, Fondazione IBSA per la ricerca scientifica;<br />
la Fondazione Lugano per il Polo Culturale; ProMuseo, Associazione Amici Sostenitori<br />
del Museo d'arte della Svizzera italiana; e tutte le altre istituzioni, aziende<br />
e persone che hanno sostenuto le attività del <strong>MASI</strong> Lugano durante il <strong>2023</strong>.<br />
Un ringraziamento speciale va anche a tutto lo staff per il suo lavoro, sempre<br />
eccellente.<br />
Dr. Tobia Bezzola<br />
Direttore <strong>MASI</strong> Lugano<br />
6 7
È stato un piacere per me guidare per otto anni la Commissione Scientifica<br />
e il Consiglio di Fondazione del <strong>MASI</strong>. Desidero ringraziare tutti i membri, passati<br />
e presenti, per la loro fiducia e stima. Vedere il museo crescere e svilupparsi<br />
negli anni è stata un’esperienza gratificante e sono molto felice di aver fatto parte<br />
di questa prima fase di avvio dell’istituzione. Sono troppe le grandi mostre<br />
che hanno varcato le porte del <strong>MASI</strong> per poterle citare tutte. Sono stata entusiasta<br />
di aver avuto l’opportunità di curare “Picasso. Uno sguardo diverso” nel<br />
2018 e “Calder. Sculpting Time”, inaugurata nel 2024. Spero di poter continuare<br />
a offrire i miei consigli e il mio aiuto al <strong>MASI</strong> in qualità di Presidente onoraria<br />
e ringrazio tutti coloro che mi hanno conferito questo titolo.<br />
Porgo i miei più sinceri auguri al Presidente entrante, Henry Peter.<br />
Carmen Giménez<br />
Presidente della Fondazione <strong>MASI</strong> Lugano dal 2015 al <strong>2023</strong><br />
Presidente onoraria della Fondazione <strong>MASI</strong> Lugano dal 2024<br />
Il <strong>MASI</strong> è un modello esemplare di collaborazione tra il Cantone Ticino e la Città<br />
di Lugano, da una parte, e nel contempo tra settore pubblico e privato.<br />
Al <strong>MASI</strong> spetta una missione fondamentale per la Svizzera italiana sul piano culturale<br />
e sociale e sono onorato della fiducia che mi viene dimostrata affidandomi<br />
questaimportante carica.<br />
Prof. Dr. Henry Peter<br />
Presidente della Fondazione <strong>MASI</strong> Lugano dal 2024<br />
8<br />
9
Collezione<br />
Luigi Ghirri, Isole Tremiti, 1986<br />
10 Fotografia a colori su carta<br />
11
Collezione<br />
Nel <strong>2023</strong>, le collezioni del <strong>MASI</strong> sono state ampliate attraverso importanti<br />
acquisizioni e donazioni. La raccolta fotografica del museo è stata arricchita<br />
grazie all’acquisto di un autoritratto di Ilse Bing e di due fotografie di Luigi<br />
Ghirri. Di particolare rilievo, tra le acquisizioni, è pure un autoritratto a olio del<br />
1925 dell’artista basilese Max Sulzbachner, in contatto con la cerchia Rot-<br />
Blau, che va ad aggiungersi alla galleria di ritratti dei fondatori del più importante<br />
gruppo espressionista svizzero già presenti nelle collezioni del <strong>MASI</strong>.<br />
Le collezioni sono state ulteriormente integrate da opere di artiste attive sulla<br />
scena artistica contemporanea quali Alexandra Bachzetsis, Jasmine Gregory,<br />
Dominique Koch, Lorenza Longhi e Vera Trachsel. A queste si aggiunge<br />
Annelies Štrba, la quale ha donato a sua volta sei opere che vanno a completare<br />
il nucleo di suoi lavori già presenti nelle raccolte del <strong>MASI</strong>. L’acquisto di<br />
due sculture di Pedro Wirz, vincitore del Bally Artist Award <strong>2023</strong>, è stato accompagnato<br />
dalla donazione da parte della Bally Foundation di un’altra sua<br />
opera. La collaborazione con la Bally Foundation ha inoltre permesso l’entrata<br />
in collezione di due lavori delle vincitrici delle precedenti edizioni del premio:<br />
un’opera di Gabriela Maria Müller e una di Dominique Koch, premiate rispettivamente<br />
nel 2019 e 2022.<br />
Fra le donazioni si segnalano inoltre un dipinto di Ernst Scheidegger e un gruppo<br />
di tre opere dell’artista Gregorio Pedroli, nonché diverse grafiche e stampe.<br />
È proseguito il progetto “In the public eye” presso l’Ospedale Regionale di<br />
Lugano, dove le tele di Gregorio Pedroli hanno lasciato il posto a lavori dell’artista<br />
Andrea Gabutti, concessi in deposito al museo per l’occasione.<br />
Il <strong>MASI</strong> ha inoltre temporaneamente ospitato nelle sale di Palazzo Reali un’importante<br />
campagna di indagini diagnostiche sulla pala d’altare cinquecentesca di<br />
Callisto Piazza da Lodi, Assunzione e incoronazione della Vergine, in previsione<br />
del restauro. La pala, originariamente collocata presso la chiesa di Santa Maria<br />
degli Angeli a Lugano, è stata acquisita dal Cantone Ticino, dalla Città di Lugano e<br />
dalla Diocesi di Lugano e dal 2021 si trova in deposito al museo. Il progetto,<br />
coordinato dall’Ufficio dei Beni culturali del Cantone Ticino, è stato condotto dal<br />
laboratorio europeo MOLAB (MObile LABoratory), piattaforma del consorzio<br />
IPERION HS (Integrating Platforms for the European Research Infrastructure<br />
ON Heritage Science), finanziato dall’Unione Europea.<br />
Due depositi a lungo termine relativi alle Collezioni della Città di Lugano sono<br />
stati ritirati dai collezionisti privati. Si tratta di 17 opere su carta realizzate da<br />
artisti europei fra il XVI e il XVIII secolo e nove lavori di artisti internazionali della<br />
seconda metà del XX secolo.<br />
Nell’ambito della riflessione sulla razionalizzazione della gestione degli spazi di<br />
deposito (storage), il Consiglio di Fondazione ha istituito un gruppo di lavoro<br />
che ha presentato un rapporto sulla categorizzazione storico-artistica e conservativa<br />
delle raccolte del <strong>MASI</strong>. Questo rapporto comprende una prima analisi<br />
delle collezioni che ha permesso una suddivisione in categorie, nonché l’identificazione<br />
di alcuni nuclei da affidare eventualmente ad altre istituzioni o enti<br />
del Cantone, della Città o di altri Enti pubblici.<br />
Anche nel <strong>2023</strong> si elencano prestiti temporanei oltreoceano per rassegne quali<br />
la seconda tappa dell’importante personale dedicata a Jannis Kounellis presso<br />
il Museo Jumex di Città del Messico, dopo la prima tenutasi al Walker Art Center<br />
di Minneapolis nel 2022. Al New Museum di New York è invece stato presentato<br />
il disegno Votivbild (Würgengel) di Meret Oppenheim.<br />
Molte le opere esposte in diverse rassegne nei musei europei, come Senza<br />
titolo di Wolfgang Laib, presentata alla mostra personale realizzata in collaborazione<br />
con lo stesso artista presso il Kunstmuseum di Stuttgart e l’opera Estate<br />
Sale No. 1 di Jasmine Gregory, esposta presso il CAPC-Musée d’art contemporain<br />
di Bordeaux. Due dipinti di Franz Lenk sono stati presentati alla Städtische<br />
Wessenberg-Galerie di Costanza dopo una prima tappa nel 2022 presso<br />
la Städtische Galerie di Dresda. Numerosi, inoltre, i contributi a mostre italiane<br />
quali “Boccioni. Prima del futurismo” presso la Fondazione Magnani-Rocca<br />
di Mamiano di Traversetolo (Parma), la mostra dedicata ad Achille Funi presso<br />
il Palazzo dei Diamanti di Ferrara e quella dedicata a Leonor Fini presso il Mart –<br />
Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Si segnala<br />
infine il prestito dell’opera Socrate insegna ai giovani la conoscenza di sé di Pier<br />
Francesco Mola al Castello del Buonconsiglio di Trento.<br />
Per quanto riguarda la Svizzera, si menziona, in particolare, il prestito di un dipinto<br />
di Antonio Ciseri al Landesmuseum di Zurigo per una mostra dedicata al<br />
175° anniversario della Costituzione federale e di un’installazione di Dominique<br />
Koch al Museum Tinguely di Basilea. Sempre numerosi, inoltre, i prestiti a realtà<br />
museali ticinesi, come quello di 24 opere di Filippo Boldini e otto di Luigi Rossi<br />
alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate, di altri otto lavori di Enzo<br />
Cucchi alla Fondazione Ignaz e Mischa Epper di Ascona e di una scultura di Natale<br />
Albisetti al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto.<br />
Prosegue l’impegno nell’ambito della ricerca sulla provenienza delle opere d’arte,<br />
con l’assegnazione di un mandato alla ditta Lange & Schmutz GmbH per un’indagine<br />
approfondita su una selezione di 24 opere delle donazioni Milich-Fassbind e<br />
Lenggenhager-Tschannen (si veda l’approfondimento a pp. 16-18).<br />
12 13
È sempre in corso l’aggiornamento degli inventari con l’aggiunta di dati relativi<br />
alle nuove acquisizioni, nonché la valorizzazione online delle collezioni, in particolare<br />
delle opere presentate nelle permanenti di Palazzo Reali e nella mostra<br />
“Bianco o nero. Opere dalla Collezione 1935-2021” attraverso la realizzazione<br />
di 22 schede di approfondimento in quattro lingue. Le schede, accessibili al pubblico<br />
tramite codici QR riportati sulle relative didascalie, sono inoltre consultabili<br />
sul sito del museo nella sezione relativa alla collezione online.<br />
In parallelo, nell’ambito dell’inventario informatizzato e in previsione dell’imminente<br />
migrazione alla nuova versione del database, si è provveduto, dove necessario,<br />
a riordinare e omologare i dati esistenti.<br />
I nuovi allestimenti negli spazi di Palazzo Reali e del LAC, con opere storiche<br />
delle collezioni e nuove acquisizioni, hanno ulteriormente promosso e valorizzato<br />
il patrimonio del museo.<br />
L’aggiornamento continuo degli inventari, l’arricchimento delle collezioni con nuove<br />
acquisizioni, la valorizzazione online, in particolare attraverso le schede informative<br />
multilingue e l’uso dei codici QR, evidenziano l’impegno del <strong>MASI</strong> verso<br />
l’accessibilità e la promozione del patrimonio artistico per un pubblico sempre<br />
più ampio.<br />
Veduta dell'allestimento<br />
“Sentimento e osservazione.<br />
14 Arte in Ticino 1850-1950”<br />
15
Collezione<br />
Ricerca<br />
sulla provenienza<br />
In conformità alle direttive dell’Ufficio federale della cultura, il <strong>MASI</strong> ha condotto,<br />
in collaborazione con Lange & Schmutz GmbH, una ricerca approfondita sulla<br />
provenienza di alcune opere della sua collezione. Le raccolte gestite dal <strong>MASI</strong><br />
comprendono principalmente opere di provenienza locale, con poche transizioni<br />
sul mercato nazionale o internazionale. Tuttavia, un gruppo di opere acquisite<br />
dopo il 1933 e realizzate prima del 1945 potrebbe aver attraversato contesti di<br />
mercato in cui la presenza di beni spoliati non può essere esclusa.<br />
Tra le diverse collezioni gestite dal <strong>MASI</strong>, che abbracciano opere d’arte dal XII<br />
secolo ad oggi, sono state oggetto di uno studio più dettagliato le donazioni dei<br />
coniugi Adolphe Milich e Carla Milich-Fassbind e di Ida Lenggenhager-Tschannen.<br />
I criteri di selezione adottati hanno preso in considerazione la rilevanza, il contesto<br />
storico e i risultati nelle banche dati e la disponibilità di documentazione.<br />
Queste donazioni includono la collezione Lenggenhager-Tschannen, composta<br />
da 31 opere, donata nel 1960 alla Repubblica e Cantone Ticino e la collezione<br />
Milich-Fassbind, che conta 61 opere e che fu donata nel 1965 alla Città di<br />
Lugano. La storia documentaria dei coniugi Milich ha fornito una solida base informativa,<br />
a differenza della collezione Lenggenhager-Tschannen, che ha presentato<br />
alcune sfide a causa delle limitate informazioni disponibili.<br />
L’attenzione della ricerca si è concentrata su 24 opere d’arte, accuratamente selezionate<br />
per la loro rilevanza artistica e il contesto storico. Tra queste, Paysage a<br />
l’Hermitage (1875) di Camille Pissarro gode di una provenienza chiara, 21 richiedono<br />
ulteriori approfondimenti e due presentano lacune nella provenienza riferite<br />
al periodo tra il 1933 e il 1945. La ricerca, ancora in corso, ha individuato alcuni<br />
casi che necessitano di approfondimenti supplementari, come ad esempio Henri<br />
Matisse, Femme nue (1920-25) e Claude Monet, Les fonds d’Étretat (1884),<br />
dipinti di notevole rilevanza per il Museo.<br />
Le opere sono state suddivise in quattro categorie per facilitarne l’analisi, seguendo<br />
le linee guida della Confederazione:<br />
Categoria A (1 opera - 4%): questa categoria include opere come Paysage a<br />
l’Hermitage di Camille Pissarro, le cui origini tra il 1933 e il 1945 sono chiare e<br />
documentate. La provenienza di questi lavori può essere ricostruita senza contestazioni,<br />
escludendo la possibilità di confisca durante il periodo nazista.<br />
Categoria B (21 opere - 88%): una parte considerevole delle opere nella categoria<br />
B, comprendente disegni su carta di artisti come Pierre-Auguste Renoir<br />
e Auguste Rodin provenienti dalla collezione Lenggenhager-Tschannen, richiede<br />
un processo di ricostruzione della provenienza più complesso a causa della<br />
mancanza di documentazione. Sebbene la provenienza e il passaggio di proprietà<br />
di queste opere tra il 1933 e il 1945 non siano stati stabiliti in modo<br />
inequivocabile, il rischio di collegamenti con la confisca nazista è considerato<br />
basso. Tuttavia, alla luce delle informazioni attualmente disponibili, si ritiene<br />
opportuno approfondire ulteriormente la provenienza.<br />
Categoria C (2 opere - 8%): nella categoria C, emergono due dipinti di Henri<br />
Rousseau, Vue de la passerelle de Passy (Bords de la Seine) (1890-91) e Vue<br />
du Pont de Grenelle, Trocadéro (1891), per i quali mancano informazioni riguardanti<br />
la proprietà prima del 1944 e del 1946. La provenienza di queste opere tra<br />
il 1933 e il 1945 non è chiaramente stabilita o presenta delle lacune. Le informazioni<br />
disponibili non possono escludere possibili collegamenti con la confisca<br />
nazista; è quindi necessario approfondirne ulteriormente la provenienza.<br />
Categoria D (0 opere - 0%): al momento, non sono state identificate opere in<br />
questa categoria. Quest’ultima sarebbe riservata a opere il cui percorso tra il<br />
1933 e il 1945 è stato completamente ricostruito e si presenta come chiaramente<br />
problematico, in quanto rappresenta arte confiscata dai nazisti.<br />
16 17
Collezione / Approfondimento<br />
Un risultato:<br />
Camille Pissarro<br />
Tra le 24 opere esaminate nell’ambito della ricerca sulla provenienza, una gode<br />
di passaggi di proprietà certi. Si tratta del dipinto di Camille Pissarro, Paysage<br />
à l’Hermitage, datato 1875, acquistato da Adolphe Milich e Carla Milich-Fassbind<br />
all’asta parigina del 1927 presso l’Hotel Drouot. La provenienza di quest’opera<br />
è stata accuratamente documentata nel catalogo ragionato, curato nel 2005 da<br />
Joachim Pissarro e Claire Durand-Ruel Snollaerts, e pubblicato dall’Institute<br />
Wildenstein in collaborazione con la casa editrice Skira.<br />
L’etichetta sul retro del quadro, datata 1930 e recante l’iscrizione “appartenant<br />
à Milich”, fa presupporre che il dipinto fosse già di proprietà dei Milich prima<br />
del periodo problematico. Con la provenienza tra il 1933 e il 1945 chiaramente<br />
documentata, è possibile escludere che si tratti di un oggetto trafugato durante<br />
il nazionalsocialismo.<br />
Camille Pissarro<br />
Paysage à l’Hermitage (dettaglio)<br />
18 1875<br />
19
Collezione<br />
Acquisti<br />
Alexandra Bachzetsis (*1974)<br />
2020: Obscene<br />
2022<br />
video a 3 canali<br />
43' 50''<br />
Collezione Città di Lugano<br />
Ilse Bing (1899-1998)<br />
Self-portrait in Mirrors<br />
1931/1979<br />
Stampa ai sali d’argento su carta<br />
26.7 x 34.6 cm<br />
Collezione Città di Lugano<br />
Jasmine Gregory (*1987)<br />
Loosy Luicy Apple Juice<br />
2021<br />
Olio su lino<br />
200 x 160 cm<br />
Collezione Città di Lugano<br />
Jasmine Gregory (*1987)<br />
Estate Sale No. 1<br />
<strong>2023</strong><br />
Olio su lino<br />
140 x 200 cm<br />
Collezione Città di Lugano<br />
Luigi Ghirri (1943-1992)<br />
Scandiano, presso la Rocca di Boiardo<br />
1985<br />
Fotografia a colori su carta<br />
40.2 x 50.6 cm<br />
Collezione Città di Lugano<br />
Luigi Ghirri (1943-1992)<br />
Isole Tremiti<br />
1986<br />
Fotografia a colori su carta<br />
39.4 x 47.7 cm<br />
Collezione Città di Lugano<br />
Lorenza Longhi (*1991)<br />
Untitled (Duct Tape Moods)<br />
2022<br />
Serigrafia su tessuto montato su pannello in legno,<br />
alluminio, viti, nastro adesivo<br />
180 x 140 cm<br />
Collezione Città di Lugano<br />
Annelies Štrba (*1947)<br />
Melide Val Deserta<br />
1984/1991<br />
Foto su tela ingrandita e sviluppata a mano,<br />
colorante con tè vintage<br />
103 x 135 cm<br />
Collezione Cantone Ticino<br />
20 21
Collezione<br />
Annelies Štrba (*1947)<br />
Sonja Melide<br />
1984/1991<br />
Foto su tela ingrandita e sviluppata a mano,<br />
colorante con tè vintage<br />
160 x 63 cm<br />
Collezione Cantone Ticino<br />
Max Sulzbachner (1904-1985)<br />
Selbst<br />
1925<br />
Olio su tela<br />
168.5 x 78 cm<br />
Collezione Cantone Ticino<br />
Vera Trachsel (*1988)<br />
Luna tra gli alberi<br />
<strong>2023</strong><br />
Legno, cotone, acrilico, gommapiuma, cemento, perlite<br />
120.5 x 102 x 6 cm<br />
Collezione Città di Lugano<br />
Pedro Wirz (*1981)<br />
Entropy Crib #1<br />
<strong>2023</strong><br />
Vetro, graffette e resti di tessuto su legno<br />
80 x 30 x 18 cm<br />
Collezione Città di Lugano<br />
Pedro Wirz (*1981)<br />
Entropy Crib #2<br />
<strong>2023</strong><br />
Vetro, graffette e resti di tessuto su legno<br />
90 x 30 x 18 cm<br />
Collezione Città di Lugano<br />
Alexandra Bachzetsis (*1974)<br />
2020: Obscene (dettaglio)<br />
22 2022<br />
23
Un’opera di<br />
Max Sulzbachner<br />
Il <strong>MASI</strong> ha di recente ampliato la propria collezione con l’acquisizione di un<br />
autoritratto 1 di Max Sulzbachner risalente al 1925. Eminente artista basilese,<br />
Sulzbachner frequentava i membri del primo gruppo Rot-Blau, costituito nel<br />
Mendrisiotto nella notte di San Silvestro del 1924-25. Il dipinto si unisce alla<br />
serie di ritratti dei fondatori del più importante gruppo espressionista svizzero,<br />
già presenti nelle collezioni del <strong>MASI</strong>. Oltre a ciò, segna anche un momento<br />
cruciale nel percorso creativo dell’artista, svelando il profondo legame tra la sua<br />
esperienza di vita e il suo iter artistico.<br />
Acquistato dalla galleria René Reichard di Francoforte nel 1986, l’olio su tela<br />
ritrae l’artista al lavoro, con pennello e tavolozza in mano, di fronte a un suo<br />
quadro precedente intitolato Das Gespräch hinter der Türe (1925, Collezione<br />
privata Basilea) raffigurante Rodion Romanovič Raskol’nikov, il protagonista<br />
del romanzo Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij.<br />
La somiglianza tra i tratti del volto di Sulzbachner e quelli stilizzati di Raskol’nikov<br />
lascia intuire che le rappresentazioni del personaggio realizzate dall’artista<br />
possano fungere da autoritratti velati. Tale ipotesi è rinforzata non solo da un’acquaforte<br />
del 1926 di proprietà della Fasnachtgesellschaft Basler Bebbi Basel,<br />
ma anche dalla presenza di un album al Kunstmuseum Basel che racchiude sia<br />
autoritratti che bozzetti preparatori per i dipinti dedicati a Raskol’nikov, evidenziando<br />
la sua intensa identificazione con la figura letteraria. A conferma di questa<br />
profonda connessione, la serie dedicata a Raskol’nikov da Hermann Scherer,<br />
e in particolare l’opera Das Beil del 1924 (Kunstmuseum Basel), si rivela come<br />
una fonte d’ispirazione diretta per l’autoritratto di Sulzbachner, sottolineando<br />
l’influenza reciproca tra arte e letteratura nel suo lavoro.<br />
Partecipe della vibrante scena artistica basilese dei primi del Novecento, un’epoca<br />
di innovazione e ricerca di nuovi linguaggi espressivi, Sulzbachner eccelle<br />
nel tessere insieme influenze letterarie e artistiche, creando un’estetica personale<br />
distintiva. L’uso di colori vivaci e forme alterate rimanda alla tradizione del carnevale<br />
di Basilea, per il quale l’artista lavorava come uno dei principali pittori di<br />
lanterne, legando ancora di più l’opera alla cultura e alle tradizioni locali.<br />
Con questa acquisizione, il <strong>MASI</strong> valorizza ulteriormente la propria collezione e<br />
rende omaggio al significativo contributo di Sulzbachner, già presente in collezione<br />
con il dipinto Der Bummler (1925), nel contesto del panorama artistico<br />
svizzero.<br />
1<br />
Si veda Géraldine Meyer, Max Sulzbachner. Mondnächte und Basler Tamtam, catalogo della mostra<br />
“Max Sulzbachner. Mondnächte und Basler Tamtam”, Kunstmuseum Basel (26.10.2019-08.03.2020), Zurigo:<br />
Scheidegger & Spiess, 2020, pp. 11-12.<br />
Max Sulzbachner<br />
Selbst (dettaglio)<br />
24 1925<br />
25
Collezione<br />
Donazioni<br />
Julian Charrière (*1987)<br />
Limen 19.83° - E<br />
2022<br />
Fotoincisione a tre colori su carta fatta a mano<br />
100 x 76 cm<br />
Dono annuale della Società svizzera di grafica 2022<br />
Seob Kim Boninsegni (*1974)<br />
neon #04 dalla serie “Neons”<br />
2020-2021<br />
Inchiostro e acquerello su carta<br />
39.9 x 29.9 cm<br />
Donazione dell’artista<br />
Gabriela Maria Müller (*1963)<br />
L’abbraccio all’albero<br />
2020<br />
Grafite su voile<br />
200 x 360 x 36 cm<br />
Donazione Bally Foundation (Bally Artist Award 2019)<br />
Gregorio Pedroli (*1951)<br />
Senza titolo<br />
2014<br />
Olio su tela<br />
110 x 130 cm<br />
Donazione dell’artista<br />
Dominique Koch (*1983)<br />
in collaborazione con Tobias Koch (*1986)<br />
Sound Fossils<br />
2022<br />
Vetro soffiato<br />
Nove elementi, dimensioni variabili<br />
Collezione Cantone Ticino<br />
Donazione Bally Foundation (Bally Artist Award 2022)<br />
Renée Levi (*1960)<br />
Aniana<br />
<strong>2023</strong><br />
Litografia su carta<br />
104.8 x 75 cm<br />
Dono annuale della Società svizzera di grafica 2022<br />
Gregorio Pedroli (*1951)<br />
SW Suite<br />
2016<br />
Olio su tela<br />
Tre elementi, 60 x 70 cm ognuno<br />
Donazione dell’artista<br />
26 27
Collezione<br />
Gregorio Pedroli (*1951)<br />
Senza titolo<br />
2021<br />
Acrilico, olio e pennarello su tela<br />
140 x 165 cm<br />
Donazione dell’artista<br />
Ernst Scheidegger (1923-2016)<br />
Ohne Titel<br />
1985<br />
Olio su tela<br />
100 x 100 cm<br />
Donazione Helene Grob<br />
Annelies Štrba (*1947)<br />
Linda in der Wiese<br />
1993<br />
Foto su tela ingrandita e sviluppata a mano,<br />
colorante con tè vintage<br />
100 x 140 cm<br />
Donazione dell’artista<br />
Annelies Štrba (*1947)<br />
Bernhard mit gefällter Zeder. Melide 1995<br />
1995<br />
Foto su tela ingrandita e sviluppata a mano,<br />
colorante con tè vintage<br />
105 x 136 cm<br />
Donazione dell’artista<br />
Annelies Štrba (*1947)<br />
Linda Vision<br />
1980/1995<br />
Foto su carta montata su alluminio<br />
125 x 99 cm<br />
Donazione dell’artista<br />
Annelies Štrba (*1947)<br />
Indira<br />
1984/1991<br />
Foto su tela ingrandita e sviluppata a mano,<br />
colorante con tè vintage<br />
100 x 130 cm<br />
Donazione dell’artista<br />
Annelies Štrba (*1947)<br />
Nyima 438<br />
2010<br />
Stampa a pigmenti su tela<br />
110.5 x 165.5 cm<br />
Donazione dell’artista<br />
Annelies Štrba (*1947)<br />
Nyima 455<br />
2011<br />
Stampa a pigmenti su tela<br />
110.5 x 165.5 cm<br />
Donazione dell’artista<br />
28 29
Collezione<br />
Pedro Wirz<br />
Diplomatic Immunity #3<br />
<strong>2023</strong><br />
Materiali di scarto dallo studio dell’artista<br />
165 x 48 x 40 cm<br />
Donazione Bally Foundation (Bally Artist Award <strong>2023</strong>)<br />
Katsutoshi Yuasa<br />
Fragmentary #2<br />
<strong>2023</strong><br />
Xilografia con inchiostro a base d’acqua<br />
su carta giapponese<br />
44 x 55.5 cm<br />
Donazione Tobia Bezzola<br />
Annelies Štrba (*1947)<br />
Nyima 438 (dettaglio)<br />
30 2010<br />
31
Collezione<br />
Prestiti in uscita<br />
Franz Lenk<br />
Flugplatz (Scheinwerfer)<br />
1927<br />
Paesaggio lacustre “Bodensee”<br />
1932<br />
“Franz Lenk.<br />
Der entwirklichte Blick”<br />
Städtische Wessenberg-Galerie,<br />
Costanza<br />
28.01.<strong>2023</strong> - 16.04.<strong>2023</strong><br />
Seconda tappa della mostra<br />
tenutasi nel 2022-<strong>2023</strong><br />
alla Städtische Galerie di Dresda<br />
Dominique Koch<br />
in collaborazione con Tobias Koch<br />
Sound Fossils<br />
2022<br />
“À bruit secret. Hearing in Art”<br />
Museum Tinguely, Basilea<br />
22.02.<strong>2023</strong> - 14.05.<strong>2023</strong><br />
Antonio Ciseri<br />
L’esule<br />
1860-1870<br />
“Auguri e tanti diritti. 175 anni<br />
della Costituzione federale”<br />
Landesmuseum, Zurigo<br />
17.03.<strong>2023</strong> - 16.07.<strong>2023</strong><br />
Rocco Torricelli<br />
Veduta de contorni di Lugano<br />
dove si fa la fiera (fac-simile)<br />
“Braun. Vieh. Zucht.<br />
Nix Natur, alles Kultur”<br />
Schweizerisches Agrarmuseum,<br />
Burgrain<br />
31.03.<strong>2023</strong> - 02.11.<strong>2023</strong><br />
Seconda tappa della mostra<br />
tenutasi nel 2022-<strong>2023</strong><br />
al Museum Burg di Zugo<br />
Jannis Kounellis<br />
Senza titolo<br />
1968<br />
“Jannis Kounellis in Six Acts”<br />
Museo Jumex, Città del Messico<br />
01.04.<strong>2023</strong> - 17.09.<strong>2023</strong><br />
Seconda tappa della mostra<br />
tenutasi nel 2022-<strong>2023</strong> al Walker<br />
Art Center di Minneapolis<br />
Filippo Boldini<br />
Ritratto della figlia Annaly<br />
1933<br />
Adolescente (Annaly)<br />
1935<br />
Annaly<br />
1935 circa<br />
Natura morta con pesce<br />
1937-1938<br />
Interno con tavolozza<br />
1940-1943<br />
Figura<br />
1940-1945<br />
Natura morta<br />
1942<br />
Natura morta<br />
1947<br />
Fiori di prato<br />
1947 circa<br />
Natura morta<br />
1950<br />
Paesaggio<br />
1951<br />
L’officina del gas a Cornaredo<br />
1954<br />
Paesaggio Agno<br />
1954<br />
Moglie dell’artista (Donna seduta)<br />
1957<br />
Fiori di prato<br />
1959 circa<br />
Natura morta<br />
1981<br />
Natura morta in grigio<br />
1982<br />
Paesaggio solitario<br />
1982<br />
Natura morta<br />
1983<br />
Ritratto di bambina<br />
1983<br />
Temporale nel bosco<br />
1983<br />
Ricordi fiorentini. Il castellaccio<br />
1984<br />
Tre ortensie<br />
1984<br />
Paesaggio al lago<br />
1985<br />
“Filippo Boldini (1900-1989)<br />
nelle collezioni pubbliche<br />
luganesi con bozzetti inediti<br />
da una collezione privata”<br />
Pinacoteca cantonale Giovanni Züst,<br />
Rancate<br />
02.04.<strong>2023</strong> - 03.09.<strong>2023</strong><br />
Natale Albisetti<br />
Amor materno<br />
1896<br />
“Natale Albisetti (1863-1923),<br />
scultore. Dai successi parigini<br />
ai grandi cantieri svizzeri”<br />
Museo Vincenzo Vela, Ligornetto<br />
04.06.<strong>2023</strong> - 14.04.2024<br />
Veduta dell’allestimento<br />
“Wolfgang Laib. The Beginning of Something Else”<br />
Kunstmuseum, Stuttgart<br />
32 17.06.<strong>2023</strong> - 05.11.<strong>2023</strong><br />
33
Collezione<br />
Biblioteca<br />
Wolfgang Laib<br />
Senza titolo<br />
1991-1999<br />
“Wolfgang Laib. The Beginning<br />
of Something Else”<br />
Kunstmuseum, Stuttgart<br />
17.06.<strong>2023</strong> - 05.11.<strong>2023</strong><br />
Pier Francesco Mola<br />
Socrate insegna ai giovani<br />
la conoscenza di sé<br />
1640-1650 circa<br />
“I volti della sapienza. Dosso<br />
e Battista Dossi nella Biblioteca<br />
di Bernardo Cles”<br />
Castello del Buonconsiglio, Trento<br />
01.07.<strong>2023</strong> - 22.10.<strong>2023</strong><br />
Leonor Fini<br />
Le radeau<br />
1940-1943<br />
“Leonor Fini Fabrizio Clerici.<br />
Insomnia”<br />
Mart – Museo di arte moderna<br />
e contemporanea di Trento<br />
e Rovereto, Rovereto<br />
16.07.<strong>2023</strong> - 05.11.<strong>2023</strong><br />
Enzo Cucchi<br />
Senza titolo<br />
1990-1993<br />
Senza titolo<br />
1990-1993<br />
Senza titolo<br />
1990-1993<br />
Senza titolo<br />
1990-1993<br />
Senza titolo<br />
1990-1993<br />
Senza titolo<br />
1990-1993<br />
Senza titolo<br />
[Molini Ticinesi Riuniti]<br />
1990-1993<br />
Senza titolo<br />
1993<br />
“TAMARO. 1992-1995 Fotografie<br />
della lavorazione del film”<br />
Fondazione Ignaz e Mischa Epper,<br />
Ascona<br />
29.07.<strong>2023</strong> - 29.10.<strong>2023</strong><br />
Umberto Boccioni<br />
Campagna romana o meriggio<br />
1903<br />
Chiostro<br />
1904<br />
Casolare<br />
1908<br />
“Boccioni. Prima del Futurismo”<br />
Fondazione Magnani-Rocca,<br />
Mamiano di Traversetolo (Parma)<br />
09.09.<strong>2023</strong> - 10.12.<strong>2023</strong><br />
Meret Oppenheim<br />
Votivbild (Würgengel)<br />
1931<br />
“Judy Chicago: Herstory”<br />
New Museum, New York<br />
12.10.<strong>2023</strong> - 03.03.2024<br />
Luigi Rossi<br />
Ritratto di Carlo Battaglini<br />
1879<br />
Nonnina<br />
1880<br />
Ile d’Oléron<br />
1887<br />
Ritratto della madre<br />
1898<br />
Punta di Tremezzo. Lago di Como<br />
1905-1910<br />
Il canto dell’Aurora<br />
1910-1912<br />
Cerere<br />
1912<br />
Il falciatore<br />
1920-1921<br />
“Luigi Rossi (1853-1923). Artista<br />
europeo tra realtà e simbolo”<br />
Pinacoteca cantonale Giovanni Züst,<br />
Rancate<br />
15.10.<strong>2023</strong> - 25.02.2024<br />
Achille Funi<br />
Autoritratto da giovane<br />
1924<br />
“Achille Funi. Un maestro del<br />
Novecento tra storia e mito”<br />
Palazzo dei Diamanti, Ferrara<br />
28.10.<strong>2023</strong> - 25.02.2024<br />
Jasmine Gregory<br />
Estate Sale No. 1<br />
<strong>2023</strong><br />
“Jasmine Gregory, Si je ne peux<br />
pas l’avoir, toi non plus”<br />
CAPC-Musée d’art contemporain,<br />
Bordeaux<br />
17.11.<strong>2023</strong> - 05.05.2024<br />
Come biblioteca di presenza, anche nel <strong>2023</strong>, la biblioteca del <strong>MASI</strong> ha proseguito<br />
nella sua missione di sostegno alla ricerca, documentazione e prestito interno.<br />
Oltre a gestire il proprio fondo librario, la biblioteca cataloga e immette nel Sistema<br />
Bibliotecario Ticinese i cataloghi giunti in biblioteca a seguito dei prestiti<br />
delle opere in collezione oppure nell’abituale scambio di pubblicazioni. Un’altra<br />
parte dell’attività riguarda la selezione o deselezione (déseherbage) del materiale<br />
pregresso con l’obiettivo di razionalizzare gli spazi all’interno della biblioteca.<br />
In questi ultimi anni particolare attenzione è stata riservata al riordino, sistemazione<br />
e catalogazione del magazzino esterno situato a Taverne. Questo spazio,<br />
di grandi dimensioni, contiene parte dei fondi giunti negli anni nel Museo custoditi<br />
precedentemente a Villa Siroli e nell'ala Ovest di Palazzo Reali. Negli ultimi<br />
anni sono stati qui ricollocati più di 8’000 documenti, e nei prossimi anni il lavoro<br />
proseguirà con un ritmo di circa 1’000 unità all’anno.<br />
Nell’insieme, la biblioteca oggi conta un patrimonio di circa 10’000 documenti.<br />
34 35
Collezione<br />
Opere gestite<br />
nel <strong>2023</strong> in cifre<br />
Mostre<br />
temporanee<br />
Collezione (Cantone Ticino, Città di Lugano,<br />
<strong>MASI</strong>, Collezione Giancarlo e Danna Olgiati)<br />
850 463<br />
1’323<br />
opere gestite in prestito<br />
mostre temporanee nelle sedi <strong>MASI</strong><br />
al LAC e a Palazzo Reali<br />
(trasporto, controllo, allestimento<br />
e monitoraggio)<br />
14<br />
progetti espositivi<br />
(3 in chiusura e 10 in apertura)<br />
106<br />
prestatori<br />
opere visionate, monitorate<br />
ed elaborate delle collezioni, di cui:<br />
157<br />
opere preparate, conservate o restaurate<br />
(per progetti espositivi <strong>MASI</strong>, prestiti a<br />
terzi o uffici)<br />
52<br />
prestiti in uscita in Svizzera e all’estero<br />
(preparazione, conservazione-restauro,<br />
accompagnamento, monitoraggio)<br />
69<br />
opere elaborate per edifici pubblici (uffici<br />
amministrativi di Città e Cantone)<br />
(preparazione, conservazione-restauro,<br />
trasporto e allestimento oppure ritiro)<br />
23<br />
opere oggetto di studio (videoarte)<br />
opere amministrate<br />
36<br />
37
Collezione<br />
Conservazione<br />
e restauro<br />
Nel <strong>2023</strong> il dipartimento di conservazione e restauro ha continuato la sua attività<br />
volta alla conservazione materiale del patrimonio museale e quindi alla<br />
valorizzazione dello stesso. In particolare, ha promosso tutte quelle attività relative<br />
alla conservazione preventiva, alla movimentazione, alla messa in sicurezza<br />
e al restauro delle opere d’arte appartenenti alle collezioni in gestione al <strong>MASI</strong><br />
o prestate temporaneamente da terzi per l’organizzazione di mostre temporanee.<br />
Il dipartimento ha continuato a favorire una gestione attiva dei depositi (edifici<br />
in cui vengono conservate le oltre 10’000 opere in collezione non esposte), portando<br />
avanti il progetto di riorganizzazione e razionalizzazione dei depositi di<br />
cui è promotore da oltre dieci anni, al fine di migliore la conservazione delle opere<br />
stesse e gestire gli spazi al meglio.<br />
Si è reso parte attiva nella riflessione sulle collezioni fatta dal gruppo di lavoro<br />
istituito dal Consiglio di Fondazione. Partendo da una categorizzazione<br />
storico-artistica ha parametrato un deposito ideale, rivedendo in particolare<br />
il calcolo dei volumi e delle infrastrutture interne necessarie per la corretta<br />
conservazione delle opere.<br />
Inoltre, il dipartimento partecipa alla piattaforma di lavoro svizzero ICOM “Condizioni<br />
climatiche dei musei”, che favorisce lo scambio interdisciplinare di<br />
esperienze tra i vari specialisti e ha lo scopo di formulare requisiti specifici per<br />
i diversi materiali all’interno delle condizioni quadro climatiche.<br />
Videoarte<br />
Il progetto di conservazione e valorizzazione della videoarte, iniziato nel 2022<br />
in collaborazione con due restauratrici specializzate in multimedia, si è concretizzato<br />
in una prima fase di analisi delle opere e delle loro componenti. La videoarte<br />
è una forma espressiva d’arte molto complessa da analizzare e conservare.<br />
La preparazione all’archiviazione digitale ha quindi implicato un’analisi attenta<br />
di tutte le componenti multimediali: opere video singole o multicanale, nonché<br />
di installazioni mixed media. Per la valutazione analitica della collezione sono<br />
state raccolte numerose informazioni, in particolare è stata verificata la presenza<br />
di installation files dell’artista, e la provenienza. Sono state esaminate 23 opere<br />
d’arte multimediali con un totale di 46 componenti, di cui 8 VHS, 1 Betacam, 23<br />
DVD, 1 Blue-ray, 2 SD card, 4 USB, 7 driver esterni. In questa fase di studio<br />
preliminare è da subito emersa la necessità e l’urgenza di affrontare la verifica<br />
e quindi la digitalizzazione tecnica delle opere, vista anche l’eterogeneità e la<br />
fragilità dei supporti esistenti. Nel 2024 inizierà un lavoro preliminare che apre<br />
alla conservazione materiale dei file e quindi alla loro digitalizzazione e a una<br />
successiva fase di approfondimento sull’opera dal punto di vista storico-artistico<br />
e conservativo. Il prestigioso fondo del VideoArt Festival di Locarno, che include<br />
oltre 3.000 titoli, non è per ora oggetto di questo progetto. Si è però provveduto<br />
al trasferimento del fondo in un deposito con parametri di conservazione più idonei<br />
al fine di meglio conservarne i supporti ed evitare la perdita di dati.<br />
Donazione Panza<br />
Il nucleo della donazione Panza comprende opere degli anni ottanta e novanta<br />
e costituisce uno degli insiemi più importanti in Svizzera di opere del periodo<br />
post-minimal con lavori di artisti quali Stuart Arends, Barry X Ball, Lawrence<br />
Carroll, Roni Horn, Thomas Schütte, Ettore Spalletti. La fragilità dei materiali<br />
costitutivi e sperimentali di alcune opere (pensiamo soprattutto alla cera nei lavori<br />
di Arends e Carroll, o alle superfici metalliche di Roni Horn, la cui patina<br />
facilmente si modifica negli anni, cambiando completamente l’aspetto dell’opera<br />
stessa) ha portato a iniziare un progetto di conservazione e revisione delle<br />
opere, attualmente tutte conservate in cassa in un deposito esterno. Queste<br />
sono state categorizzate secondo un parametro di fragilità alto, medio o basso,<br />
così da permettere una riorganizzazione del deposito di conseguenza e poter<br />
rendere accessibili quelle opere che necessitano di un monitoraggio costante.<br />
Anche quest’anno è stata preziosa la collaborazione con la squadra della<br />
Protezione Civile di Lugano Città (sezione beni culturali) grazie a cui nei depositi<br />
sono state riordinate 203 opere in casa. La verifica delle opere di categoria<br />
“fragilità alta” continuerà quindi anche nel 2024.<br />
38 39
Collezione<br />
Collezione<br />
Monte Verità<br />
Si è concluso l’importante lavoro di conservazione delle opere custodite al Monte<br />
Verità di Ascona, iniziato nel 2020. Le opere scelte per il riallestimento degli<br />
spazi comuni dell’albergo (corridoi e sale) e per le anticamere delle stanze sono<br />
state riviste e preparate. Inoltre, sono state parzialmente restaurate 62 opere<br />
(vedi approfondimento a pp. 48-59).<br />
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati<br />
Continua la collaborazione con la Collezione Olgiati, sia per la conservazione e<br />
il restauro delle opere appartenenti alla collezione, sia per la supervisione delle<br />
opere in prestito (entrata e uscita) per i progetti espositivi temporanei: ca. 90 le<br />
opere gestite. Di particolare nota l’intervento protettivo progettato ad hoc ed<br />
eseguito sul retro del grande dipinto di Jannis Kounellis (Untitled, 1968) richiesto<br />
in prestito per l’importante progetto espositivo “Jannis Kounellis in Six Acts”<br />
dal Walker Art Center (14.10.2022-26.2.<strong>2023</strong>) e dal Museo Jumex (1.4.<strong>2023</strong>-<br />
17.9.<strong>2023</strong>): un sistema di cuscinetti anti-vibrazioni esteso a tutto il retro dell’opera,<br />
atto a permettere un trasporto più sicuro e bloccare parallelamente anche<br />
l’oscillazione dei sacchi in juta sul fronte. Un accompagnamento “virtuale” (virtual<br />
courier) ha inoltre garantito la supervisione di tutte le fasi di movimentazione<br />
dell’opera durante il trasporto, in momenti delicati come la pallettizzazione negli<br />
aeroporti cargo europei, e in occasione delle varie fasi di installazione e smontaggio.<br />
Un prestito molto complesso da seguire, anche per i tempi lunghi di stazionamento<br />
all’estero (quasi un anno).<br />
L’opera è composta da sette sculture in pura cera, raggruppate rispettivamente<br />
su tre mensole in legno grezzo. Vista l’estrema delicatezza dei materiali componenti,<br />
il trasporto al Kunstmuseum di Stuttgart implicava la realizzazione di nuove<br />
casse ermetiche (“clima”) con un design specifico, l’accompagnamento in situ<br />
dell’opera così come la redazione di un dettagliato packing and installation file.<br />
Collaborazioni esterne<br />
Il dipartimento ha collaborato con l’Ufficio beni culturali per il coordinamento di<br />
tutte le indagini tecnico-scientifiche svolte al <strong>MASI</strong> dal MOLAB sulla pala d’altare<br />
cinquecentesca di Callisto Piazza da Lodi, Assunzione e incoronazione della<br />
Vergine.<br />
Museum Plus<br />
In previsione del passaggio al nuovo sistema di inventario informatizzato, il dipartimento<br />
ha effettuato una revisione dettagliata dei moduli di collezione (negli<br />
ambiti che gli competono) e restauro al fine di ottenere una gestione più fluida e<br />
performante dei dati che costantemente vengono aggiornati e inseriti nel sistema.<br />
In particolare è stato sviluppato e proposto un modulo specifico per la schedatura<br />
della videoarte.<br />
Opere conservate e restaurate<br />
Numerose le opere restaurate per i prestiti locali, nazionali e internazionali per<br />
cui in alcuni casi si è reso necessario l’accompagnamento fisico dell’opera<br />
quale courier. In particolare, si sottolinea la collaborazione con la Pinacoteca<br />
Züst per cui sono state preparate in tempi brevi 24 opere di Filippo Boldini.<br />
Opere, queste, che erano in deposito da molto tempo e che hanno necessitato<br />
di numerosi interventi di pulitura, consolidamento della pellicola pittorica, di<br />
rifacimento o revisione delle cornici. In particolare: Natura morta, 1981, olio su<br />
tela su cartone; Annaly, 1935; Moglie dell’artista (Donna seduta), 1957;<br />
L’officina del gas a Cornaredo, 1954. Per l’importante progetto autunnale della<br />
Pinacoteca dedicato a Luigi Rossi, sono state restaurate 4 delle 8 opere<br />
richieste in prestito. Di interesse è stata la gestione del prestito dell’opera Senza<br />
titolo 1991-1999 di Wolfgang Laib, di proprietà dell’Associazione ProMuseo.<br />
40 41
Collezione<br />
Tecnica museale<br />
Il <strong>2023</strong> è stato caratterizzato dall’incremento delle attività del dipartimento di<br />
tecnica museale, dovuto a molteplici fattori. Tra questi, l’accelerazione del ritmo<br />
delle attività espositive, unita a una costante richiesta di opere d’arte e allestimenti<br />
da parte di altre istituzioni museali, uffici pubblici e spazi amministrativi.<br />
Inoltre, la fluttuazione nell’organico del team ha imposto un ulteriore sforzo<br />
dell’intero dipartimento per adempiere con puntualità ai bisogni del <strong>MASI</strong> e alle<br />
diverse richieste da parte degli enti esterni.<br />
Attività espositiva – allestimenti<br />
Le sedi del <strong>MASI</strong>: LAC, Palazzo Reali e Collezione Giancarlo e Danna Olgiati<br />
Sono state dieci le esposizioni allestite dalla squadra tecnica e presentate nelle<br />
sedi del LAC, di Palazzo Reali, e della Collezione Olgiati.<br />
In questo contesto, l’attività del dipartimento si è sviluppata su molteplici fronti;<br />
in effetti, la struttura non si è limitata all’allestimento delle opere nei diversi spazi<br />
espositivi, ma ne ha seguito l’intero percorso all’interno del “sistema museo”, a<br />
partire dall’arrivo delle opere presso le sedi del <strong>MASI</strong>. Questo ha comportato delle<br />
operazioni di movimentazione delle opere in entrata e in uscita, il loro stoccaggio<br />
in depositi dedicati, il disimballo, l’allestimento, l’illuminazione delle stesse e la<br />
loro messa in sicurezza.<br />
A ciò si sono aggiunte le fasi di ricerca, progettazione e produzione di tutti gli<br />
elementi tecnici richiesti di volta in volta, secondo le specifiche esigenze espositive<br />
e curatoriali.<br />
Inoltre, il dipartimento ha gestito e coordinato tutte le attività delle maestranze<br />
esterne – artigiani, tecnici esterni e costruttori – coinvolte nei diversi progetti<br />
allestitivi.<br />
Allestimenti esterni<br />
Il dipartimento ha collaborato con diversi enti, fornendo un supporto puntuale<br />
anumerosi allestimenti programmati; in particolare nel <strong>2023</strong> sono stati eseguiti<br />
allestimenti per la Fondazione Monte Verità, il Museo Schmid di Bré, l’Ente<br />
Ospedaliero Cantonale (sede Ospedale Civico Lugano), oltre alla manifestazione<br />
artistica La Regionale con l’appuntamento annuale presso Villa Ciani.<br />
Edifici pubblici e amministrativi<br />
Parallelamente all’attività allestitiva di carattere prettamente museale, il dipartimento<br />
si è occupato del trasporto e dell’allestimento di molte delle opere che<br />
impreziosiscono gli edifici pubblici e amministrativi del Cantone e della Città.<br />
Inoltre, si è occupato regolarmente del loro disallestimento e recupero in caso<br />
di interventi conservativi o esigenze di deposito.<br />
Movimentazione opere, depositi e logistica<br />
Il dipartimento ha effettuato regolarmente trasporti e movimentazione di opere<br />
d’arte, principalmente sul territorio cantonale; inoltre ha assistito l’arrivo e<br />
la partenza di opere effettuate da società di trasporto nazionali e internazionali.<br />
Il <strong>2023</strong> non ha fatto eccezione e tra esposizioni, prestiti e acquisizioni sono stati<br />
innumerevoli gli interventi a supporto della logistica nazionale e internazionale.<br />
Le sempre più numerose tipologie allestitive hanno inoltre reso necessario procedere<br />
con diverse operazioni di ottimizzazione e razionalizzazione degli spazi<br />
nei depositi, al fine di poter immagazzinare in modo corretto e sicuro tutte le strutture<br />
e gli elementi di volta in volta necessari per gli allestimenti, quali basi, pareti<br />
mobili, pedane e vetrine.<br />
Riguardo invece ai depositi per le opere d’arte, sono state effettuate diverse<br />
migliorie; nuove strutture contenitive unite alla riorganizzazione degli spazi hanno<br />
permesso di fare fronte al costante incremento del numero di manufatti artistici<br />
da conservare. In questo contesto, e secondo le esigenze del dipartimento di conservazione<br />
e restauro, è stato progettato ed allestito il nuovo deposito dedicato<br />
alle opere di videoarte.<br />
42 43
Collezione<br />
Collaborazioni<br />
Progetto ITS<br />
Nel corso dell’anno è stata formalizzata una collaborazione tra il dipartimento di<br />
tecnica museale del <strong>MASI</strong> e l’Istituto della transizione e del sostegno, importante<br />
realtà cantonale che ha lo scopo di istituire e implementare specifiche<br />
misure utili alla transizione dalla scuola dell’obbligo alla formazione di base<br />
(post-obbligo) e al sostegno individuale durante la formazione.<br />
Gli ambiti di questa collaborazione mirano al coinvolgimento dei partecipanti<br />
al progetto ITS nella produzione di nuovi imballaggi protettivi, ideati e sviluppati<br />
all’interno del dipartimento e destinati al trasporto e alla movimentazione di<br />
opere d’arte.<br />
Attraverso diversi incontri sono stati illustrati ai partecipanti i diversi aspetti del<br />
mestiere di tecnico museale; successivamente, grazie a questi momenti formativi,<br />
è stato possibile introdurli alla tematica specifica del progetto e focalizzarsi<br />
infine sulle particolari esigenze museali per quanto concerne la preparazione,<br />
l’imballaggio e la movimentazione di opere d’arte.<br />
È stato inoltre preparato diverso materiale didattico sulle specifiche tecniche e<br />
costruttive necessarie per lo sviluppo dei nuovi imballaggi.<br />
Struttura e analisi della pala d’altare di Callisto Piazza da Lodi<br />
Nell’ambito dell’importante campagna di indagini diagnostiche coordinata dall’Ufficio<br />
dei beni culturali cantonale è stata allestita, nella “Sala Mattoni” di Palazzo<br />
Reali, una struttura regolabile ed espressamente progettata per accogliere l’imponente<br />
opera pittorica di Callisto Piazza da Lodi durante diverse fasi di analisi<br />
scientifiche. La pala è stata infatti oggetto di studio da parte di numerosi team di<br />
ricerca provenienti da tutta Europa. In questo contesto di analisi, l’opera d’arte<br />
necessitava della stabilità più assoluta, non potendo subire la seppur minima vibrazione;<br />
inoltre doveva poter essere collocata in diverse posizioni, secondo i parametri<br />
richiesti di volta in volta, in relazione agli esami da svolgere.<br />
44 45
Allestimento<br />
Monte Verità<br />
46 Monte Verità, Ascona<br />
47
Allestimento Monte Verità<br />
Il riallestimento dei depositi e dell’albergo Bauhaus sul Monte Verità:<br />
un racconto tra storia, arte e innovazione<br />
Sospeso tra le colline di Ascona e le rive del Lago Maggiore, il Monte Verità si<br />
presenta come un luogo intriso di storia, cultura e bellezza paesaggistica. All’interno<br />
del complesso spicca l’imponente albergo Bauhaus, progettato dall’architetto<br />
Emil Fahrenkamp su commissione del barone Eduard von der Heydt.<br />
Banchiere dell’ex imperatore Guglielmo II e rinomato collezionista di arte contemporanea<br />
ed extraeuropea, il barone acquisì la collina nel 1926.<br />
I primi fondatori, provenienti da diverse parti del mondo, tra cui Henry<br />
Oedenkoven, Ida Hofmann, Gusto Gräser e Karl Gräser, si stabilirono sul Monte<br />
Monescia, poi rinominato Monte Verità. La loro comunità, caratterizzata da<br />
ideali utopisti e anarchici, divenne celebre in Europa e oltre, trasformandosi gradualmente<br />
in un centro dinamico frequentato da teosofi, riformatori, psicoanalisti,<br />
oltre a personalità del mondo letterario e artistico esiliate durante le due<br />
guerre mondiali. Nel 1920, in seguito all’emigrazione dei fondatori in Brasile,<br />
il Monte Verità attraversò un breve ma intenso periodo bohémien. Questa fase<br />
si concluse con l’acquisto del complesso da parte di von der Heydt.<br />
Dopo la Seconda guerra mondiale, von der Heydt donò la sua collezione, ripartendola<br />
tra il Museo Von der Heydt di Wuppertal, il Cantone Ticino e Zurigo.<br />
Questo contribuì alla fondazione del Museo Rietberg nel 1952. Nel 1964, con<br />
la donazione del Monte Verità al Cantone Ticino, il barone consolidò il suo<br />
legame indissolubile con questo luogo di eccezionale valore.<br />
Il cuore pulsante del Monte Verità è l’albergo Bauhaus. Costruito tra il 1927 e il<br />
1929, l’albergo conserva ad oggi il suo fascino originale e ha meritato il prestigioso<br />
premio ICOMOS “Albergo storico dell’anno” nel 2013. Questo edificio non<br />
è solo un capolavoro architettonico, ma un’esperienza sensoriale che incornicia<br />
la vista del parco, del Lago Maggiore e delle maestose montagne circostanti.<br />
Gestito dalla Fondazione omonima creata nel 1989 in collaborazione con il Politecnico<br />
federale di Zurigo, il Monte Verità si distingue oggi come un centro<br />
congressuale e culturale all’avanguardia. Il progetto di riallestimento dei depositi<br />
e delle stanze dell’albergo, curato dal <strong>MASI</strong>, costituisce una nuova pagina di<br />
questa affascinante storia, promettendo di arricchire ulteriormente il patrimonio<br />
culturale del Monte Verità e della straordinaria collezione d’arte ticinese.<br />
Veduta dell’allestimento<br />
48 presso il Monte Verità<br />
49
Allestimento Monte Verità<br />
Tra conservazione, valorizzazione e accessibilità: la complessa gestione<br />
di una collezione eterogenea e fruita in uno spazio alberghiero<br />
Nel 1956 il barone Eduard von der Heydt dona il complesso del Monte Verità<br />
allo Stato del Cantone Ticino, insieme a 519 opere d’arte: 307 stampe, 73 disegni,<br />
126 dipinti, 1 fotografia, 11 sculture, 1 oggetto.<br />
Il fondo comprende un sostanzioso numero di opere grafiche (più della metà)<br />
dal XVI secolo al XIX secolo; ca. un terzo di opere asiatiche, principalmente<br />
cinesi e giapponesi (stampe e dipinti su carta o su seta) e un nucleo di opere<br />
pittoriche sia antiche che moderne (avanguardie della prima metà del XX sec.) 1 ,<br />
tra cui spiccano alcune artiste e artisti di tono internazionale: Alexandre Calame,<br />
Conrad Felixmüller, Leonor Fini, Angelika Kauffmann, Franz Lenk, Josse de<br />
Momper, Amédée Ozenfant, Salomon van Ruysdael e Marianne von Werefkin.<br />
La convenzione<br />
L’allora Museo Cantonale d’Arte, responsabile dello studio e della gestione delle<br />
opere d’arte cantonali, seguiva già da molti anni, ancora prima della nascita del<br />
<strong>MASI</strong>, la donazione del Monte Verità.<br />
Nel 2017 la Fondazione Monte Verità (istituita nel 1989 dal Cantone Ticino e<br />
dal Politecnico federale di Zurigo) e la Fondazione <strong>MASI</strong> firmano una nuova convenzione<br />
in cui il <strong>MASI</strong> viene indicato quale responsabile per la corretta conservazione<br />
del fondo. Contemporaneamente la Fondazione Monte Verità si impegna<br />
a collaborare attivamente con il <strong>MASI</strong> per tutte le questioni relative alla gestione<br />
e alla conservazione delle opere e a rispettare tutte le misure che il <strong>MASI</strong> ritiene<br />
opportuno applicare per questo fine.<br />
Veduta<br />
dell’allestimento<br />
presso il<br />
Monte Verità<br />
1<br />
Per ulteriori approfondimenti si rimanda alla pubblicazione: “Dal Seicento olandese alle<br />
avanguardie del primo Novecento. La collezione del Barone Eduard von der Heydt al Monte<br />
Verità”, Museo Cantonale d’Arte, Lugano (30.03-05.05.1996), (n. 1, collana Sguardi sulla<br />
Collezione dello Stato del Cantone Ticino).<br />
50 51
Allestimento Monte Verità<br />
Un nuovo progetto per la conservazione e la valorizzazione delle opere<br />
d’arte situate al Monte Verità<br />
A partire da giugno 2020, su mandato della nuova direzione del <strong>MASI</strong>, il dipartimento<br />
di curatela e di conservazione e restauro intraprendono un dialogo attivo<br />
con i rappresentanti amministrativi e culturali del Monte Verità, al fine di trovare<br />
la via più corretta per la conservazione del fondo, pur tenendo conto della particolarità<br />
del luogo e quindi della necessità di tener viva la presenza del Barone<br />
von der Heydt anche attraverso le sue opere, tradizionalmente fruite negli spazi<br />
della struttura (Bauhaus e Villa Semiramis).<br />
Una sfida articolata, che necessitava una serie di riflessioni non solo sull’immediato<br />
presente ma anche sul futuro a medio e lungo termine, per favorire per<br />
preservare il fondo per le generazioni a venire senza pregiudicare l'esistenza dello<br />
stesso in uno spazio pubblico in cui la sua gestione risulta complessa.<br />
Nella primavera del 2021 viene fatta una prima verifica sullo stato di conservazione<br />
delle opere allestite negli spazi dell’albergo Bauhaus, di Villa Semiramis e<br />
di Casa Anatta 2 e di quelle conservate nel deposito in situ.<br />
La problematica principale a livello conservativo per le opere esposte nelle stanze<br />
e nei corridoi dell’albergo Bauhaus è risultata la gestione della luce, quindi<br />
l’impossibilità di filtrarne sia la forza (LUX) sia i raggi UV attraverso i vetri, se non<br />
con l’oscuramento totale.<br />
Delle 85 opere esposte, principalmente di fattura orientale, 32 presentavano<br />
valori al di sopra di 500 LUX 3 (valori registrati fino a 3’380 LUX), 30 con valori<br />
tra 100 e 500 LUX e 23 con valori tra i 0 e i 100 LUX.<br />
Le sale di rappresentanza, come la sala Pioda, la sala Balint e la sala von der<br />
Heydt erano allestite con le opere più importanti della collezione, realizzate da<br />
artisti delle avanguardie come Felixmüller, Rohlfs, Rée, Stenner e quelli della<br />
scuola Olandese (come de Momper e van Ruysdael). In entrambe le categorie, la<br />
tipologia dei materiali costitutivi (tavole e tele) e le tecniche realizzative (oli e oli<br />
magri o tempere) risultano essere estremamente sensibili a sbalzi climatici. Oltre<br />
all’impossibilità di una gestione corretta della luce, l’assenza del controllo dei<br />
parametri di temperatura e umidità rendeva la conservazione di queste particolari<br />
opere ancor più impraticabile.<br />
Infine, riguardo alle 306 opere conservate nel deposito, principalmente le opere<br />
grafiche europee, alcune orientali, qualche grande tela e alcune sculture,<br />
la situazione era critica sia per la conservazione che per l’assoluta mancanza<br />
di spazio.<br />
2<br />
In cui non sono allestite opere appartenenti alla collezione del Barone von der Heydt, ma del<br />
Fondo Szeemann. Per questo gruppo di opere il dipartimento di conservazione e restauro<br />
del <strong>MASI</strong> tra il 2020 e il 2021 si è prestato a un lavoro di consulenza che ha portato alla miglioria<br />
dei parametri di conservazione di esposizione (controllando meglio i valori LUX proiettati sulle<br />
opere), anche attraverso una ridistribuzione dei faretti esistenti e alla loro regolazione da parte del<br />
dipartimento di tecnica del <strong>MASI</strong>.<br />
3<br />
Secondo gli standard museali, un dipinto a olio o acrilico può sopportare costantemente un valore<br />
massimo di 200 LUX; una carta di 50 LUX.<br />
52 53
Allestimento Monte Verità<br />
Verso un concetto più museale<br />
A seguito dello studio preliminare, a inizio 2022 il <strong>MASI</strong> propone alla Fondazione<br />
Monte Verità di intervenire su tre livelli: sulla musealizzazione parziale delle opere,<br />
sul riordino del deposito in situ secondo standard di conservazione adeguati<br />
e su un nuovo riallestimento nei piani dell’albergo con l’obiettivo di migliorare la<br />
conservazione e la fruibilità degli oggetti esposti.<br />
La musealizzazione delle opere più importanti, quindi il ritiro e la conservazione<br />
delle stesse nei depositi del <strong>MASI</strong> a Lugano, avrebbe favorito una pianificazione<br />
degli interventi di conservazione e restauro più ottimale e immediata. Parallelamente<br />
le opere sarebbero andate subito ad arricchire gli allestimenti permanenti<br />
delle collezioni del <strong>MASI</strong> (al LAC o a Palazzo Reali). Si trattava di 19 opere che<br />
andavano a unirsi alle 11 ritirate tra il 2003 e il 2014 e a completare dunque<br />
l’importante nucleo di opere del Monte Verità già presenti a Lugano accanto alle<br />
collezioni di Città di Lugano e Cantone Ticino.<br />
Oltre a queste, altre sei sarebbero state ritirate per motivi di conservazione,<br />
avendo riscontrato problemi di carattere conservativo come lacerazione della<br />
tela, difetti di adesione e lacune di pellicola pittorica oppure al fine di liberare<br />
spazio nel deposito poiché di grande formato.<br />
La completa riorganizzazione del deposito, adottando strategie di conservazione<br />
museale, avrebbe permesso anche l’aumento di spazio e quindi favorito la<br />
messa a riposo di tutte quelle opere che nelle stanze dell’albergo Bauhaus non<br />
potevano più essere esposte per la sovraesposizione alla luce prolungata<br />
nel tempo.<br />
Tale intervento prevedeva la scorniciatura di tutte le opere su carta, la loro spolveratura,<br />
la verifica dei dati presenti in inventario (database), una documentazione<br />
fotografica, la conservazione delle stesse in scatole museali apposite, la<br />
sostituzione delle scaffalature in legno con nuove scaffalature in metallo, e<br />
una ricollocazione definita e registrata nei singoli scaffali.<br />
Infine, il nuovo allestimento ai piani secondo e terzo dell'albergo Bauhaus avrebbe<br />
permesso di esporre le opere più significative e in un buono stato di conservazione,<br />
dando coerenza anche ai contenuti storico artistici e un nuovo decoro<br />
ai corridoi e ai vani scale, pur sacrificando gli spazi all’interno delle stanze,<br />
mantenendo invece le opere negli spazi delle anticamere.<br />
La realizzazione su tre livelli<br />
La Fondazione Monte Verità, grazie anche alla sensibilità dei suoi rappresentanti,<br />
ha appoggiato con coraggio e determinazione la triplice proposta del <strong>MASI</strong>,<br />
lasciando dunque partire opere importanti e permettendo che la macchina operativa<br />
potesse attivarsi in tempi brevi: terminata la fase progettuale, si è passati<br />
alla fase prettamente operativa già nell’autunno del 2022, terminata a primavera<br />
del <strong>2023</strong> con il riallestimento degli spazi dell’albergo Bauhaus.<br />
Per due settimane Casa Anatta è stata trasformata in un grande laboratorio in<br />
cui lo staff del <strong>MASI</strong> ha operato con tre conservatrici-restauratrici, quattro tecnici,<br />
due collaboratori scientifici e due stagiste.<br />
Le opere revisionate, scorniciate e riorganizzate successivamente nei depositi<br />
sono state 306. L’inventario (database) è stato di conseguenza aggiornato<br />
nei mesi successivi sia dalle storiche dell'arte (completando i dati mancanti),<br />
sia dalle conservatrici-restauratrici, permettendo la realizzazione di un piano di<br />
monitoraggio a lungo termine sullo stato di conservazione delle opere e sugli<br />
interventi di restauro necessari.<br />
Le opere su carta e i dipinti che sono stati trasportati nei depositi del <strong>MASI</strong> a<br />
Lugano in attesa di un restauro a medio termine sono 52.<br />
Infine, sono 62 le opere di genere asiatico scelte per il riallestimento e quindi<br />
restaurate e/o preparate per poter essere presentate al meglio negli spazi pubblici<br />
e nell’anticamera delle stanze dell’albergo a primavera <strong>2023</strong>.<br />
Deposito Monte Verità,<br />
Ascona<br />
54 55
Allestimento Monte Verità<br />
Opere musealizzate: tra valorizzazione e conservazione<br />
L’inserimento di alcune opere chiave della collezione del Monte Verità in importanti<br />
mostre permanenti sulle collezioni nelle sedi del <strong>MASI</strong> al LAC e a Palazzo<br />
Reali ha favorito la valorizzazione delle opere musealizzate a livello scientifico e<br />
dato la spinta ad un intervento di conservazione e restauro a breve termine.<br />
Opere ritirate e restaurate<br />
Anita Rée<br />
Krankes Mädchen<br />
1920-1930<br />
Olio su tela<br />
Georges Michel<br />
Paesaggio con mulino<br />
1830-1840<br />
Olio su tela<br />
Alexandre Calame<br />
Il Lago dei Quattro Cantoni<br />
1928<br />
Olio su cartone<br />
Joos de Momper<br />
Paesaggio con viandanti<br />
Olio su tela<br />
1600-1630<br />
Conrad Felixmüller<br />
Das Paar<br />
1916-1917<br />
Olio su cartone<br />
Conrad Felixmüller<br />
Paesaggio<br />
1916<br />
Olio su tela<br />
Conrad Felixmüller<br />
Alberi III<br />
1915-1916<br />
Olio su tela<br />
Marianne von Werefkin<br />
Herbst<br />
s.d.<br />
Tempera e vernice su cartone<br />
Leonor Fini<br />
Le radeau<br />
1940 - 1943<br />
Olio su tela<br />
Conrad Felixmüller<br />
Die Familie Karl Römer<br />
1915<br />
Olio su tela<br />
Amédée Ozenfant<br />
Nacres<br />
1922-1929<br />
Olio su tela<br />
Franz Lenk<br />
Paesaggio lacustre “Bodensee”<br />
1932<br />
Olio su compensato telato<br />
Franz Lenk<br />
Flugplatz (Scheinwerfer)<br />
1927<br />
Olio su tavola<br />
Amédée Ozenfant<br />
Maroc<br />
1919<br />
Olio su tela<br />
Salomon van Ruysdael<br />
Paesaggio fluviale<br />
1637<br />
Olio su tavola<br />
Christian Rohlfs<br />
Composizione con figure<br />
1910-1915<br />
Tempera su tela di juta<br />
Adolf Dietrich<br />
Il cuculo sull'abete<br />
1928<br />
Olio su cartone<br />
Ritiro<br />
Restauro<br />
Nel 2019, in occasione della mostra “Palazzo Reali, una nuova sede per il <strong>MASI</strong>”,<br />
sono state quattro le opere scelte e preparate. Sette quelle nel 2021 in<br />
occasione della mostra “Sentimento e osservazione. Arte in Ticino 1850-1950,<br />
Le collezioni del <strong>MASI</strong>”. Parimenti nel 2022, in occasione della mostra sulle<br />
collezioni rivista a Palazzo Reali, sono state conservate 4 opere.<br />
Nel <strong>2023</strong> anche i prestiti internazionali a musei terzi, in questo caso a Dresda<br />
e a Stoccarda, hanno promosso il restauro di 2 opere.<br />
Tra il 2019 e il <strong>2023</strong> il <strong>MASI</strong> ha quindi valorizzato 17+62 = 79 opere.<br />
Opere ritirate e in attesa di intervento<br />
Albrecht Dürer<br />
Ecce Homo (Piccola Passione)<br />
XVI secolo<br />
Bulino<br />
Christian Rohlfs<br />
Ragazza che si pettina<br />
1910-1915<br />
Tempera su tela<br />
2007<br />
Adolf Dietrich<br />
Quattro scoiattoli<br />
s.d.<br />
Olio su cartone<br />
Amédée Ozenfant<br />
Hélène, testa di donna<br />
1915<br />
Olio su tela<br />
2014<br />
Fidus<br />
Walzer V<br />
1894<br />
Litografia a colori su carta<br />
Ignoto<br />
Paesaggio italianizzante<br />
1700 circa<br />
Olio su tela<br />
Frans II Francken (Cerchia di)<br />
Trionfo di Anfitrite e Nettuno<br />
s.d.<br />
Olio su tavola<br />
Hermann Stenner<br />
Vier Akte in Landschaft<br />
1912<br />
Olio su tela<br />
Maurice Asselin<br />
Paesaggio<br />
1910<br />
Olio su tela<br />
Ignoto<br />
Rue de Florence. Paesaggio urbano<br />
s.d.<br />
Olio su tela<br />
Franz Lenk<br />
Regenlandschaft<br />
1932<br />
Olio su compensato telato<br />
Ettore Cosomati<br />
Paesaggio<br />
1900 circa<br />
Incisione a colori<br />
Fidus<br />
Walzer I<br />
1894<br />
Litografia a colori su carta<br />
Fidus<br />
Walzer III<br />
1894<br />
Litografia a colori su carta<br />
Fidus<br />
Walzer II<br />
1894<br />
Litografia a colori su carta<br />
Fidus<br />
Walzer IV<br />
1894<br />
Litografia a colori su carta<br />
Hermann Lismann<br />
Paesaggio con figure<br />
1930-1940<br />
Olio su tela<br />
2003<br />
2004<br />
2005<br />
2006<br />
2007<br />
2009<br />
2008<br />
2010<br />
2011<br />
2012<br />
2013<br />
2014<br />
2015<br />
2016<br />
2017<br />
2018<br />
2019<br />
2020<br />
2021<br />
2022<br />
<strong>2023</strong><br />
2022<br />
2020<br />
56 57
Allestimento Monte Verità<br />
La collezione von der Heydt tra presente e futuro<br />
Su 519 opere appartenenti alla Fondazione, 423 si trovano tutt’ora ad Ascona:<br />
297 riordinate nel nuovo deposito, 48 esposte in Villa Semiramis, 78 esposte<br />
nell’albergo Bauhaus; 88 opere sono invece conservate presso il <strong>MASI</strong> a Lugano.<br />
Lo stato di conservazione è buono e stabile per 272 opere; 230 sono discretamente<br />
conservate e vanno riviste a medio termine, mentre 15 opere dovrebbero<br />
essere restaurate al più presto.<br />
Monitoring<br />
stato di<br />
conservazione<br />
(fine 2022)<br />
1% ottimo<br />
51% buono<br />
45% discreto<br />
3% precario<br />
Questo primo grande progetto di conservazione e valorizzazione dovrebbe<br />
essere visto come un punto di partenza per una pianificazione necessaria e<br />
mirata del restauro delle singole opere nel breve, medio e lungo termine (entro<br />
dieci anni). Un progetto continuativo che abbia la forza di coinvolgere tutta<br />
l’arte orientale, l’opera grafica e quelle tele di grandi dimensioni attribuite a<br />
ignoti, ma che appartengono all’arredo dell’albergo e che sarebbe dunque<br />
importante valorizzare.<br />
Progetto di conservazione e valorizzazione delle opere dalla collezione<br />
von der Heydt<br />
Periodo: 2020-<strong>2023</strong><br />
Si ringrazia per la grande sensibilità, il supporto e la fiducia dimostrata dalla<br />
Fondazione Monte Verità, in particolare nelle persone di Stefania Gallo (direttrice<br />
amministrativa) e Nicoletta Mongini (responsabile culturale).<br />
Coordinamento del progetto di conservazione e restauro: Sara De Bernardis.<br />
Coordinamento del progetto di valorizzazione e riallestimento: Cristina Sonderegger.<br />
Coordinamento operativo degli interventi sulle opere: Massimo Soldini.<br />
Coordinamento scientifico (registrar): Cristina Brazzola e Paola Capozza.<br />
Concezione delle nuove scaffalature in deposito e coordinamento dei trasporti<br />
e allestimento tecnico: Pascal Campana e Federico Saurer.<br />
Hanno partecipato inoltre:<br />
Conservatrici-restauratrici: Alice Gobetti, Valeria Malossa, Viola Möckel,<br />
Elena Prieto Bello, Eleonora Vivarelli.<br />
Dipartimento tecnica: Gabriel Escobar, Graziano Gianocca, Salvatore Oliverio,<br />
Ivan Spoti.<br />
58 59
Mostre<br />
60 61
Mostre<br />
Il <strong>MASI</strong> ha inaugurato la programmazione <strong>2023</strong> con un importante progetto di<br />
fotografia dedicato alla riscoperta delle opere a colori del fotografo svizzero<br />
Werner Bischof, attraverso un complesso lavoro di restauro, digitalizzazione e<br />
produzione di sue stampe inedite. La mostra, che ha potuto contare sulla stretta<br />
collaborazione del figlio del fotografo, Marco Bischof, è stata ospitata nella sua<br />
seconda tappa presso la Fotostiftung Schweiz di Winterthur.<br />
La pittura contemporanea è stata ben rappresentata dalle due mostre personali<br />
nel piano interrato del <strong>MASI</strong> al LAC, che permette allestimenti di opere di grandi<br />
dimensioni: Rita Ackermann, artista americana di origini ungheresi e Thomas<br />
Huber, nato a Zurigo, hanno presentato in primavera e in autunno due progetti<br />
di grande impatto per il pubblico. Se per Ackermann si è trattato di una delle più<br />
grandi retrospettive mai dedicate all’artista finora da un’istituzione museale,<br />
Thomas Huber ha esposto una nuovissima serie di opere ispirate dal Lago Maggiore.<br />
In entrambe le occasioni, la collaborazione con l’artista è stata di fondamentale<br />
importanza.<br />
Durante il corso dell’anno, la mostra “Sentimento e osservazione. Arte in<br />
Ticino 1850-1950”, inaugurata nel 2021 e dedicata all’approfondimento delle<br />
collezioni del <strong>MASI</strong>, ha continuato a vedere al suo interno diversi cambiamenti.<br />
La parte centrale dello spazio espositivo è stata dedicata a un prezioso progetto<br />
curatoriale incentrato sugli anni trascorsi ad Ascona dal pittore di origine russa<br />
Alexej von Jawlensky. L’interesse suscitato da tali approfondimenti tematici<br />
all’interno dell’allestimento delle collezioni ha dato il via alla possibilità di preparare<br />
altri focus nelle future programmazioni del museo.<br />
Anche nella sede storica di Palazzo Reali è proseguita la proposta di allestimenti<br />
sempre diversi delle opere dalle collezioni del <strong>MASI</strong> nell’affascinante viaggio<br />
nell’arte dal quattrocento ai giorni nostri. In particolare, si segnala al piano terra<br />
la presentazione delle nuove e recenti acquisizioni che includono le opere<br />
dell’artista multimediale svizzera Annelies Štrba e dello scultore svizzero Valentin<br />
Carron. In aggiunta, si sottolinea la valorizzazione di opere storiche attraverso<br />
una selezione di scatti del fotografo ticinese Roberto Donetta e l’installazione<br />
Rings dell’artista tedesco Thomas Schütte.<br />
Nella parte finale dell’anno la mostra “Bianco o nero. Opere dalla Collezione<br />
1935–2021” ha offerto, infine, una prospettiva inedita su un nucleo di opere<br />
selezionate dal 1930 al 2021.<br />
Degno di nota, inoltre, l’acquisto, grazie all’azione congiunta del Dipartimento del<br />
territorio (Ufficio dei beni culturali), della Diocesi di Lugano e della Città di<br />
Lugano (Divisione cultura), del prezioso olio su tavola Assunzione e incoronazione<br />
della Vergine (1548-1551) di Callisto Piazza da Lodi. La pala è stata trasferita<br />
temporaneamente in una delle sale espositive di Via Canova con lo scopo di<br />
analizzare la tecnica esecutiva di Piazza ed esaminare le condizioni conservative<br />
dell’opera in vista del restauro e della ricollocazione nella Chiesa di Santa Maria<br />
degli Angeli a Lugano.<br />
Palazzo Reali è stata anche la perfetta cornice per la mostra dedicata alla pittrice<br />
astratta svizzera Hedi Mertens, rivelando al pubblico l’opera e la singolare<br />
storia di un’artista che in Ticino ha trovato le condizioni favorevoli per sviluppare<br />
la propria arte. Anche in questo caso si è trattato di una proficua collaborazione<br />
con un partner svizzero, il Museum Haus Konstruktiv di Zurigo, dove la mostra<br />
è prevista nel 2024.<br />
In contemporanea a tale progetto, in una sala al piano terra è stata esposta<br />
l’opera del vincitore del Bally Artist Award <strong>2023</strong>, l’artista svizzero-brasiliano<br />
residente a Zurigo Pedro Wirz.<br />
Appuntamento espositivo d’eccezione è stata la mostra a settembre dei nuclei<br />
più importanti della Collezione di arte grafica del Politecnico federale<br />
(ETH) di Zurigo, che per l’occasione sono stati esposti insieme per la prima<br />
volta: una selezione di ben 300 capolavori in un excursus cronologico sulla<br />
storia dell’arte grafica dal XV secolo ai giorni nostri.<br />
Parte del circuito <strong>MASI</strong>, lo spazio della Collezione Giancarlo e Danna Olgiati<br />
ha presentato in primavera un interessante riallestimento della collezione con<br />
“at the studio”. In autunno invece è stato inaugurato l’importante progetto<br />
curatoriale “Balla ’12 Dorazio ’60. Dove la luce” che ha vantato l’allestimento<br />
dell’architetto Mario Botta.<br />
Veduta<br />
dell’allestimento<br />
“Rita Ackermann.<br />
Hidden”<br />
62 63
Mostre<br />
Werner Bischof.<br />
Unseen Colour<br />
12.02.<strong>2023</strong> – 16.07.<strong>2023</strong><br />
LAC<br />
Rita Ackermann.<br />
Hidden<br />
12.03.<strong>2023</strong> – 13.08.<strong>2023</strong><br />
LAC<br />
Thomas Huber.<br />
Lago Maggiore<br />
08.10.<strong>2023</strong> – 28.01.2024<br />
LAC<br />
La Collezione<br />
12.12.<strong>2023</strong> – 31.12.2024<br />
Palazzo Reali<br />
Hedi Mertens.<br />
La logica dell’intuizione<br />
02.04.<strong>2023</strong> – 15.10.<strong>2023</strong><br />
Palazzo Reali<br />
Alexej von Jawlensky ad Ascona<br />
“...i tre anni più interessanti<br />
della mia vita...”<br />
23.04.<strong>2023</strong> – 01.08.<strong>2023</strong><br />
LAC<br />
Bianco o nero.<br />
Opere dalla Collezione<br />
1935–2021<br />
11.11.<strong>2023</strong> – 01.12.2024<br />
Palazzo Reali<br />
at the studio<br />
26.03.<strong>2023</strong> – 11.06.<strong>2023</strong><br />
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati<br />
Pedro Wirz.<br />
Immunità diplomatica<br />
Bally Artist Award <strong>2023</strong><br />
04.06.<strong>2023</strong> – 23.07.<strong>2023</strong><br />
Palazzo Reali<br />
Da Albrecht Dürer a Andy Warhol.<br />
Capolavori dalla Graphische<br />
Sammlung ETH Zürich<br />
10.09.<strong>2023</strong> – 07.01.2024<br />
LAC<br />
Balla ’12 Dorazio ’60.<br />
Dove la luce<br />
24.09.<strong>2023</strong> –14.01.2024<br />
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati<br />
64 65
Mostre<br />
Werner Bischof.<br />
Unseen Colour<br />
12.02.<strong>2023</strong> – 16.07.<strong>2023</strong><br />
LAC<br />
2.<br />
Un progetto di <strong>MASI</strong> Lugano e Werner Bischof Estate in collaborazione<br />
con Fotostiftung Schweiz, Winterthur.<br />
La stagione espositiva <strong>2023</strong> si è aperta con una mostra di opere inedite di<br />
Werner Bischof (Zurigo, 1916 – Trujillo, Perù, 1954). Attraverso circa 100 stampe<br />
digitali a colori dal 1939 agli anni cinquanta sono state esplorate per la prima<br />
volta in modo completo le opere a colori del fotografo svizzero, considerato uno<br />
dei grandi maestri del reportage e della fotografia del Novecento.<br />
L’esposizione era concepita come un libero viaggio attraverso i mondi visitati e<br />
vissuti da Bischof e ha coperto tutto l’arco della sua carriera. Il percorso ha presentato<br />
un’alternanza di immagini a colori ottenute dall’utilizzo di una macchina<br />
fotografica Rolleiflex, dai particolari negativi quadrati, e di una Leica, dai classici<br />
rullini da 35 mm. Inoltre, sono state presentate al pubblico per la prima volta le<br />
immagini scattate da Bischof con la Devin Tri-Color Camera, in cui è evidente l’esplosione<br />
del colore. I soggetti in mostra erano quelli noti dell’artista, che, in scatti<br />
fotografici realizzati dai quattro angoli del mondo, riusciva sempre a combinare<br />
come pochi altri estetica ed emozione in composizioni perfette.<br />
A cura di Ludovica Introini e Francesca Bernasconi con Marco Bischof<br />
1.<br />
1. / 2. Vedute<br />
dell’allestimento<br />
3. Tobia Bezzola,<br />
Ludovica Introini<br />
e Marco Bischof<br />
66 3.<br />
67
Mostre<br />
Rita Ackermann.<br />
Hidden<br />
12.03.<strong>2023</strong> – 13.08.<strong>2023</strong><br />
LAC<br />
La mostra si è concentrata su una selezione di dipinti recenti legati all’opera<br />
giovanile dell’artista a partire dagli anni ’90 e ha presentato una cinquantina fra<br />
dipinti e disegni realizzati da Ackermann negli ultimi 30 anni a New York.<br />
Ackermann (Budapest, 1968, vive e lavora a New York) inventa immagini che si<br />
traducono in sensazioni istantanee. Le sue giovani donne conturbanti oggi appartengono<br />
a un universo visivo globale. I disegni e i dipinti realizzati fra il 1993<br />
e il 1995, presenti in mostra, sviluppano composizioni di figure femminili adolescenti<br />
moltiplicate come cloni e intente a diverse attività autodistruttive e rischiose.<br />
Con la loro presenza ambigua, le sue prime opere fungono da ponte fra<br />
cultura alta e cultura bassa, proprio come i miti e le leggende popolari che spesso<br />
le valorizzano.<br />
2.<br />
Vent’anni dopo Ackermann abbandona la figura: nella serie Mama linee e gesti,<br />
figure e motivi affiorano in superficie solo per dissolversi e riapparire di nuovo,<br />
ma altrove. La mostra al <strong>MASI</strong> ha presentato anche le serie di dipinti più recenti<br />
intitolate War Drawings.<br />
A cura di Tobia Bezzola con Chiara Ottavi<br />
1. Tobia Bezzola,<br />
Raffaella Castagnola,<br />
l'ambasciatore degli<br />
Stati Uniti in Svizzera<br />
e nel Liechtenstein<br />
Scott C. Miller e<br />
l'Onorevole Roberto<br />
Badaracco<br />
2. Rita Ackermann<br />
3. Veduta<br />
dell’allestimento<br />
1.<br />
68 3.<br />
69
Mostre<br />
Hedi Mertens.<br />
La logica<br />
dell’intuizione<br />
02.04.<strong>2023</strong> – 15.10.<strong>2023</strong><br />
Palazzo Reali<br />
In collaborazione con Museum Haus Konstruktiv, Zurigo.<br />
1. / 2. / 3.<br />
Vedute<br />
dell’allestimento<br />
2.<br />
La mostra ha restituito al pubblico l’opera e la singolare storia di un’artista che,<br />
partendo da una profonda conoscenza teorica, ha trovato in Ticino le condizioni<br />
favorevoli per sviluppare la propria ricerca. Hedi Mertens (Gossau, 1893 –<br />
Carona, 1982) non segue un percorso lineare: nonostante una formazione pittorica<br />
classica, inizia la sua carriera soltanto a sessant’anni, ma sviluppa in poco<br />
più di vent’anni una ricerca personale degna di attenzione nell’ambito dell’arte<br />
concreta svizzera.<br />
L’esposizione al <strong>MASI</strong> ha ripercorso le fasi della ricerca di quest’artista poco<br />
nota al grande pubblico, mettendo in luce le analisi compositive e l’elaborazione<br />
delle teorie assimilate grazie all’intenso scambio di idee con artisti e intellettuali<br />
svizzeri e internazionali, che la portarono ad avvicinarsi all’arte concreta.<br />
Un legame rievocato in mostra attraverso alcune opere puntuali dei quattro<br />
rappresentanti principali dell’arte concreta zurighese: Max Bill, Camille Graeser,<br />
Verena Loewensberg e Richard Paul Lohse.<br />
A cura di Francesca Benini e Arianna Quaglio<br />
1. 70 3.<br />
71
Mostre<br />
Alexej von Jawlensky<br />
ad Ascona. “...i tre<br />
anni più interessanti<br />
della mia vita...”<br />
23.04.<strong>2023</strong> – 01.08.<strong>2023</strong><br />
LAC<br />
L’esposizione ha ripercorso gli anni trascorsi dall’artista russo Alexej von<br />
Jawlensky (1864-1941) in Ticino. Tra i fondatori della Neue Künstlervereinigung<br />
München e membro del Blaue Reiter, allo scoppio della Prima guerra mondiale<br />
nel 1914 Jawlensky lascia precipitosamente la Germania. Giunge ad Ascona<br />
dopo essersi stabilito prima a Saint-Prex, in cui ritrova artisti come Ferdinand<br />
Hodler e Cuno Amiet e poi a Zurigo, dove frequenta gli esponenti del movimento<br />
Dada. Ma il periodo trascorso nella cittadina ticinese tra il 1918 e il 1921 rimarrà<br />
fondamentale nel percorso artistico di Jawlensky. Immerso nel paesaggio e<br />
nella luce a tratti già mediterranei, l’artista realizza qui gli ultimi paesaggi prima<br />
di volgere quasi esclusivamente la sua attenzione alla raffigurazione, in chiave<br />
fortemente mistica, del volto umano e di quello di Cristo. Sulle rive del Verbano<br />
si consolida quindi il suo linguaggio pittorico personale, in cui le accese cromie<br />
e le linee marcate dell’espressionismo si coniugano con le forme semplificate e<br />
le trasparenze cromatiche dell’astrazione.<br />
A cura di Cristina Sonderegger<br />
2.<br />
1. L'On. Roberto<br />
Badaracco, Tobia<br />
Bezzola, Angelica<br />
Bianconi-Jawlensky,<br />
Cristina Sonderegger<br />
2. Veduta<br />
dell’allestimento<br />
3. Allestimento<br />
della mostra<br />
72 1.<br />
3.<br />
73
Mostre<br />
Pedro Wirz.<br />
Immunità diplomatica<br />
Bally Artist Award <strong>2023</strong><br />
04.06.<strong>2023</strong> – 23.07.<strong>2023</strong><br />
Palazzo Reali<br />
In collaborazione con Bally Foundation<br />
Pedro Wirz, artista svizzero-brasiliano nato nel 1981 e residente a Zurigo, ha<br />
presentato un progetto che ha messo in discussione le prerogative di classe,<br />
il potere gerarchico e le posizioni archetipiche e immutabili della società.<br />
L’installazione Immunità diplomatica era composta da 13 sculture. I busti facevano<br />
riferimento a posizioni di comando, ognuna delle quali rifletteva una<br />
particolare gerarchia di potere, sia essa economica, religiosa, politica o socioculturale.<br />
I rilievi a parete, simili a scatole, continuavano una serie iniziata<br />
dall’artista nel 2019, che evoca metaforicamente schermi televisivi o smartphone,<br />
rappresentando paesaggi invasi dall’uomo in modi diversi, ecosistemi<br />
omogeneizzati dall’intervento tecnologico.<br />
L’installazione lasciava al pubblico lo spazio necessario per muoversi, mentre<br />
i busti diventavano quasi ostacoli da evitare con cura. Mettendo in discussione la<br />
dicotomia tra competizione e cooperazione, l’opera si è interrogata sul significato<br />
di “società più sostenibile”, che viene spesso vista da una prospettiva economica.<br />
2.<br />
3.<br />
1. / 3. Veduta<br />
dell’allestimento<br />
2. Nicolas Girotto,<br />
Francesca Benini,<br />
Pedro Wirz,<br />
Vittoria Matarrese<br />
74 1.<br />
e Tobia Bezzola<br />
75
Mostre<br />
Da Albrecht Dürer<br />
a Andy Warhol.<br />
Capolavori dalla<br />
Graphische Sammlung<br />
ETH Zürich<br />
10.09.<strong>2023</strong> – 07.01.2024<br />
LAC<br />
In collaborazione con Graphische Sammlung ETH Zürich<br />
2.<br />
Il progetto espositivo ha permesso al pubblico di ammirare oltre 300 capolavori<br />
provenienti da una delle più importanti collezioni svizzere di arte grafica con opere<br />
di artiste e artisti come Albrecht Dürer, Lucas van Leyden, Elisabetta Sirani,<br />
Hendrik Goltzius, Rembrandt van Rijn, Maria Sibylla Merian, Francisco de Goya,<br />
Giovanni Battista Piranesi, Käthe Kollwitz, Louise Bourgeois, Pablo Picasso,<br />
Edvard Munch, Miriam Cahn e molti altri ancora.<br />
Oltre a tracciare un affascinante percorso nella storia dell’arte degli ultimi sei<br />
secoli, la mostra ha offerto al pubblico una panoramica approfondita sulle varie<br />
tecniche di incisione e disegno utilizzate e perfezionate dagli artisti nel corso<br />
dei secoli.<br />
A cura di Linda Schädler, Direttrice Graphische Sammlung ETH Zürich<br />
1. Joël Mesot,<br />
Presidente ETH Zürich,<br />
On. Roberto Badaracco,<br />
On. Marina Carobbio,<br />
Arianna Quaglio,<br />
Linda Schädler,<br />
Direttrice Graphische<br />
Sammlung ETH Zürich,<br />
Tobia Bezzola<br />
2. / 3. Vedute<br />
dell’allestimento<br />
3.<br />
76 1.<br />
77
Mostre<br />
Thomas Huber.<br />
Lago Maggiore<br />
1. / 3. Vedute<br />
dell’allestimento<br />
2. Thomas Huber<br />
08.10.<strong>2023</strong> – 28.01.2024<br />
LAC<br />
La mostra ha presentato una nuova serie di opere di Thomas Huber nate<br />
dall’esigenza di un Heimkehr, un ritorno a casa, ai paesaggi della Svizzera.<br />
Da qualche anno l’artista, che vive a Berlino, trascorre infatti lunghi periodi<br />
dell’anno in un piccolo villaggio sul confine italo-svizzero. Come in un diario<br />
visivo, ogni giorno Huber dipinge e disegna al mattino, a mezzogiorno o alla sera<br />
ciò che vede dalle finestre del suo studio. L’impagabile vista sul lago ha ispirato<br />
le diverse vedute in mostra, variazioni potenzialmente infinite di uno stesso<br />
paesaggio in cui monti, acqua, cielo e luce sono attraversati dal ritmo naturale<br />
delle stagioni e del trascorrere del giorno. I dipinti rompono con il mondo pittorico<br />
precedente dell’artista – composto da architetture quasi irreali e ricche<br />
di mise en abyme – per sconfinare oltre la tela, regalando al pubblico una mostra<br />
immersiva. In questo senso, le opere esposte si presentavano come un omaggio<br />
alla bellezza e alla semplicità del paesaggio, un invito all’osservazione, alla<br />
meditazione e all’elevazione dello spirito.<br />
2.<br />
La mostra è stata ideata da Thomas Huber e coordinata e organizzata da<br />
Ludovica Introini.<br />
1.<br />
78 3.<br />
79
Mostre<br />
Bianco o nero.<br />
Opere dalla Collezione<br />
1935 – 2021<br />
11.11.<strong>2023</strong> – 01.12.2024<br />
Palazzo Reali<br />
La mostra offre al pubblico un giro d’orizzonte nella collezione attraverso cinque<br />
spazi tematici, in cui il filo conduttore è il contrasto tra il bianco e il nero.<br />
Tra i protagonisti dell’allestimento figurano personalità come Monica Bonvicini,<br />
Lucio Fontana, Giulio Paolini o il duo Bertozzi & Casoni.<br />
A cura di Cristina Sonderegger e Francesca Rosi<br />
2.<br />
1. / 2. / 3.<br />
Vedute<br />
dell’allestimento<br />
3.<br />
80 1.<br />
81
Mostre<br />
La Collezione<br />
12.12.<strong>2023</strong> – 31.12.2024<br />
Palazzo Reali<br />
Un viaggio nell’arte occidentale dal quattrocento ai giorni nostri: è quanto ha<br />
offerto il percorso espositivo a Palazzo Reali, interamente allestito con opere<br />
dalla Collezione del <strong>MASI</strong>.<br />
Il piano terra ha ospitato fotografie, installazioni e sculture di importanti<br />
rappresentanti della scena creativa svizzera – da Jean Tinguely a Niele Toroni,<br />
da Thomas Schütte fino ad Annelies Štrba.<br />
2.<br />
1.<br />
1. Allestimento<br />
della mostra<br />
2. / 3. Vedute<br />
dell’allestimento<br />
82 3.<br />
83
Mostre<br />
at the studio<br />
26.03.<strong>2023</strong> – 11.06.<strong>2023</strong><br />
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati<br />
2.<br />
Partendo dal titolo dell’opera di Ilya Kabakov, che racconta in modo autobiografico<br />
lo sguardo dell’artista verso le grandi avanguardie del passato e nello specifico<br />
del suo amore per la pittura del ’600, la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati ha<br />
presentato una mostra dedicata principalmente ad opere, molte delle quali di recente<br />
acquisizione, in dialogo costante tra presente e passato ed in cui il concetto<br />
di studio d’artista si esplicita attraverso diverse forme e media.<br />
Artiste e artisti in mostra: Vincenzo Agnetti, Nairy Baghramian, Louise Bourgeois,<br />
Giorgio de Chirico, Emilio Isgrò, Ilya Kabakov, Arturo Martini, Fausto Melotti, Marisa<br />
Merz, Ugo Mulas, Henrik Olesen, Giulio Paolini, Paola Pivi, Pietro Roccasalva,<br />
Pamela Rosenkranz, Alberto Savinio, Gino Severini, Tatiana Trouvé, Cy Twombly,<br />
Franco Vimercati, Rachel Whiteread.<br />
A cura di Danna Olgiati<br />
1.<br />
1. Ilya Kabakov<br />
At The Studio<br />
Variation Nr. 3,<br />
2021<br />
2. / 3. Vedute<br />
dell’allestimento<br />
84 3.<br />
85
Mostre<br />
Balla ’12 Dorazio ’60.<br />
Dove la luce<br />
1. Giancarlo Olgiati,<br />
Mario Botta,<br />
Gabriella Belli,<br />
Danna Olgiati<br />
2. / 3. Vedute<br />
dell’allestimento<br />
24.09.<strong>2023</strong> – 14.01.2024<br />
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati<br />
2.<br />
La mostra “Dove la luce” è la storia di una straordinaria affinità elettiva, quella<br />
che unì due grandi maestri dell’arte italiana del Novecento: Giacomo Balla (1871-<br />
1958) e Piero Dorazio (1927-2005). Come suggerito dal titolo, tratto dall’omonima<br />
raccolta di poesie di Giuseppe Ungaretti, il tema del confronto è la luce,<br />
quintessenza della vita, ma anche sfida perenne degli artisti, che con essa da<br />
sempre hanno dovuto misurare le proprie capacità espressive.<br />
Il racconto visivo, nato da un’idea di Danna Olgiati, è stato affidato a 47 capolavori<br />
creati attorno a due date: il 1912, anno in cui nascono le Compenetrazioni<br />
iridescenti di Balla ed il 1960 per le ben note Trame di Dorazio. “Quasi<br />
cinquant’anni passano tra le une e le altre, eppure ciò che seduce e ancora<br />
ci interroga di quel fenomeno luminoso, di cui queste opere sono interpreti e<br />
tributi, è il mistero che al di là di ogni verità scientifica sentiamo in tralice<br />
calamitare il nostro sguardo dentro le superfici” spiega Gabriella Belli, curatrice<br />
della mostra.<br />
A cura di Gabriella Belli<br />
3.<br />
86 1.<br />
87
Pubblicazioni<br />
Werner Bischof<br />
Studio, Zurigo, Svizzera (dettaglio)<br />
88 1943<br />
89
Pubblicazioni<br />
Werner Bischof. Unseen Colour<br />
Il catalogo “Werner Bischof. Unseen Colour” propone le immagini<br />
a colori delle fotografie prodotte per il progetto espositivo<br />
e saggi di Tobia Bezzola, Clara Bouveresse e Luc Debraine.<br />
Pubblicato da Scheidegger&Spiess ed Edizioni Casagrande,<br />
con veste grafica di Granit Design, il libro è stato stampato<br />
in tre edizioni separate (italiano, inglese, tedesco) e comprende<br />
184 pagine.<br />
Rita Ackermann. Hidden<br />
“Rita Ackermann. Hidden” è stato pubblicato da Mousse<br />
Publishing in un’edizione bilingue italiana e tedesca. Include un<br />
testo di Pamela Kort e un’intervista tra l’artista e Donatien<br />
Grau, oltre alle immagini a colori delle opere in mostra, e si<br />
estende su 128 pagine.<br />
Hedi Mertens. La logica dell’intuizione<br />
In occasione della mostra “Hedi Mertens. La logica dell’intuizione”<br />
è stato pubblicato da Scheidegger&Spiess ed Edizioni<br />
Casagrande un catalogo con testi di Francesca Benini, Evelyne<br />
Bucher e Medea Hoch. Nel progetto grafico di Martina Brassel<br />
sono riprodotte tutte le immagini a colori delle opere in mostra<br />
corredate da una ricca biografia illustrata. Disponibile in un’edizione<br />
bilingue italiano-tedesco, il catalogo conta 144 pagine.<br />
Alexej von Jawlensky ad Ascona<br />
Il volume “Alexej von Jawlensky ad Ascona”, pubblicato in edizione<br />
bilingue italiana e tedesca, ha accompagnato il focus<br />
di approfondimento sull’artista e include un saggio di Cristina<br />
Sonderegger e testi esplicativi. La pubblicazione contiene<br />
tutte le immagini delle opere e una biografia illustrata dell’artista<br />
e si estende su un totale di 76 pagine.<br />
Da Albrecht Dürer a Andy Warhol. Capolavori dalla<br />
Graphische Sammlung ETH Zürich<br />
La mostra “Da Albrecht Dürer a Andy Warhol. Capolavori dalla<br />
Graphische Sammlung ETH Zürich” è stata accompagnata da un<br />
esaustivo e prezioso volume disponibile in tre edizioni separate<br />
(italiano, inglese, tedesco), pubblicato da Scheidegger&Spiess<br />
ed Edizioni Casagrande. Il concetto grafico di Granit Design<br />
prevede le riproduzioni di tutte le opere di grafica esposte. La<br />
pubblicazione include inoltre saggi di Linda Schädler e Patrizia<br />
Keller e contributi di artisti, professori dell’ETH e direttori di altre<br />
collezioni internazionali di grafica, per un totale di 307 pagine.<br />
Thomas Huber Huber. Lago Maggiore<br />
La mostra di Thomas Huber “Lago Maggiore” è stata accompagnata<br />
da un catalogo pubblicato da Distanz, con un progetto<br />
grafico di Birgit Tümmers che presenta riproduzioni di tutte<br />
le opere in mostra e l’utilizzo di una carta speciale dedicata<br />
agli acquerelli. Il volume include contributi di Barbara Alms e<br />
Thomas Huber. Edizione unica trilingue (tedesco, francese,<br />
italiano). Il libro conta 160 pagine.<br />
at the studio<br />
In occasione della mostra “at the studio” è stato pubblicato un<br />
volume con un testo critico di Alberto Salvadori. Oltre alle<br />
riproduzioni delle opere, sono incluse anche le vedute dell’allestimento<br />
della mostra presso la Collezione Giancarlo e Danna<br />
Olgiati, con fotografie di Agostino Osio. Il catalogo si estende<br />
su 42 pagine.<br />
Balla ’12 Dorazio ’60. Dove la luce<br />
Pubblicato in occasione dell’omonima mostra della Collezione<br />
Giancarlo e Danna Olgiati “Balla ’12 Dorazio ’60. Dove la luce”, il<br />
volume presenta il saggio della curatrice della mostra Gabriella<br />
Belli, testi di Francesco Tedeschi e Riccardo Passoni e un’intervista<br />
tra Gabriella Belli e l’architetto Mario Botta. Alla riproduzione<br />
di tutte le immagini a colori delle opere si aggiunge la documentazione<br />
fotografica del progetto di allestimento firmato da Mario<br />
Botta Architetti. Il volume, pubblicato da Mousse Publishing, è in<br />
edizione bilingue italiana e inglese e conta 184 pagine.<br />
90 91
Eventi e<br />
collaborazioni<br />
SciArt 92 Switzerland<br />
93
Eventi e collaborazioni<br />
“L’arte è inutile.<br />
Tornate a casa!”<br />
– Che cosa era<br />
FLUXUS?<br />
01.02.<strong>2023</strong><br />
LAC<br />
“Rita Ackermann. Hidden”<br />
– Conversazione<br />
tra Rita Ackermann<br />
e Pamela Kort<br />
12.03.<strong>2023</strong><br />
LAC<br />
L’arte è inutile<br />
George Maciunas,<br />
Dick Higgins,<br />
Wolf Vostell,<br />
Benjamin Patterson<br />
& Emmett Williams<br />
Rita Ackermann,<br />
Pamela Kort,<br />
Tobia Bezzola<br />
Nell’anno del centenario dalla nascita di György Ligeti, LuganoMusica ha collaborato<br />
con il <strong>MASI</strong> per dedicare un appuntamento al celebre compositore di<br />
origine ungherese. In particolare, il Direttore del Museo, Tobia Bezzola, ha tenuto<br />
una conferenza su Fluxus, movimento con cui Ligeti è entrato in contatto nel<br />
suo percorso artistico dopo essere fuggito dall’Ungheria.<br />
In occasione della mostra “Rita Ackermann. Hidden”, una delle più grandi retrospettive<br />
mai dedicate da un’istituzione museale all’artista, il <strong>MASI</strong> ha proposto<br />
una conversazione tra Rita Ackermann, Tobia Bezzola e Pamela Kort, curatrice<br />
e storica dell’arte. Il dialogo si è svolto all’interno dello spazio espositivo,<br />
che ha offerto una suggestiva cornice per immergersi nella scoperta delle opere<br />
dell’artista.<br />
94 95
Eventi e collaborazioni<br />
Werner Bischof:<br />
la rivelazione del colore<br />
e la sua eredità.<br />
– Conversazione tra<br />
Marco Bischof<br />
e Clara Bouveresse<br />
16.05.<strong>2023</strong><br />
LAC<br />
Qual è il ruolo del colore nella fotografia e come è cambiato nel corso del tempo?<br />
In occasione della recente riscoperta delle fotografie a colori di Werner Bischof<br />
esposte per la prima volta nella mostra “Werner Bischof. Unseen Colour” il <strong>MASI</strong> ha<br />
presentato al pubblico un dialogo a due voci tra Marco Bischof, figlio del fotografo<br />
svizzero e direttore della Werner Bischof Estate, e Clara Bouveresse, professoressa<br />
all’Università di Evry/Paris Saclay specializzata in fotografia del Novecento.<br />
Evento organizzato nell’ambito di<br />
Clara Bouveresse<br />
96 e Marco Bischof<br />
97
Eventi e collaborazioni<br />
Porte aperte<br />
Giornata internazionale<br />
dei Musei <strong>2023</strong><br />
21.05.<strong>2023</strong><br />
LAC<br />
ARte aumentata<br />
Playtest gratuito<br />
dedicato ai giovani<br />
12-25 anni<br />
16 – 26.05.<strong>2023</strong><br />
LAC<br />
ARte aumentata<br />
ICOM Day<br />
Per la Giornata internazionale dei musei il <strong>MASI</strong> ha offerto l’ingresso gratuito<br />
al museo nelle sedi espositive di Palazzo Reali, del LAC e della Collezione<br />
Giancarlo e Danna Olgiati. Per tutta la giornata il pubblico di ogni età ha avuto<br />
la possibilità di scoprire la bellezza e la varietà della Collezione e delle mostre<br />
in corso, anche grazie ad un ricco programma di visite guidate, atelier per bambini<br />
e del progetto ARte aumentata.<br />
Far interagire parola, immagine e suono per creare un’esperienza immersiva:<br />
questo è stato l’obiettivo del progetto di Realtà Aumentata sviluppato dalla<br />
SSSAA Scuola specializzata superiore d’arte applicata dello CSIA Centro scolastico<br />
per le industrie artistiche in collaborazione con il <strong>MASI</strong> e LAC edu.<br />
È nato così un portale di accesso dentro e oltre il mondo dell’arte, che ha permesso<br />
di guardare sotto una nuova luce diverse opere della Collezione.<br />
In collaborazione con LAC Lugano Arte e Cultura, nell’ambito del progetto<br />
LAC edu.<br />
98 99
Eventi e collaborazioni<br />
Olaf Nicolai “This is<br />
your day to manipulate<br />
matters cleverly behind<br />
the scenes to improve<br />
your happiness”<br />
– SciArt SwitzerlAnd<br />
05.06.<strong>2023</strong><br />
LAC<br />
Valentino Catricalà,<br />
Olaf Nicolai,<br />
Silvia Misiti,<br />
Tobia Bezzola<br />
Per il primo appuntamento del nuovo progetto SciArt SwitzlerlAnd Olaf Nicolai,<br />
artista affermato a livello internazionale, ha approfondito il suo rapporto con la<br />
scienza in una conversazione moderata da Valentino Catricalà, studioso e curatore<br />
d’arte contemporanea.<br />
Nel suo lavoro Nicolai traduce costantemente teorie scientifiche in arte e in<br />
idiomi estetico-artistici, rendendole accessibili attraverso nuovi contesti, e incorporando<br />
le scoperte scientifiche nelle sue creazioni.<br />
SciArt<br />
100 SwitzlerlAnd<br />
101
Eventi e collaborazioni<br />
Su sei ruote.<br />
Esposizione itinerante<br />
di Sonnenstube<br />
07.06.<strong>2023</strong><br />
LAC<br />
Alexej von Jawlensky<br />
ad Ascona:<br />
un approfondimento<br />
21.06.<strong>2023</strong><br />
LAC<br />
Angelica Jawlensky<br />
Bianconi e<br />
Cristina Sonderegger<br />
Il <strong>MASI</strong> ha proposto un approfondimento su Alexej von Jawlensky, in occasione<br />
della mostra a lui dedicata. In un’appassionante conferenza all’interno dello<br />
spazio espositivo, Angelica Jawlensky Bianconi, direttrice dell’archivio Alexej<br />
von Jawlensky e nipote dell’artista, ha offerto uno sguardo d’eccezione sull’opera<br />
dell’artista, tra i fondatori della Neue Künstlervereinigung München e membro<br />
del Blaue Reiter. Il pubblico ha inoltre avuto l’occasione di visitare la mostra e<br />
la Collezione gratuitamente.<br />
Su sei ruote<br />
Evento organizzato nell’ambito di<br />
La piazza Bernardino Luini di fronte al LAC ha ospitato Nada, lo spazio espositivo<br />
mobile di Sonnenstube, in tour tra il Nord Italia e la Svizzera, con un’esposizione<br />
itinerante che ha celebrato i primi dieci anni di attività del collettivo.<br />
102 103
Eventi e collaborazioni<br />
Esotismo Elvetico #1<br />
Dipingo, ma solo<br />
in sogno Egopusher<br />
20.07.<strong>2023</strong><br />
LAC<br />
Visita Filmmakers<br />
Academy e BaseCamp<br />
– Locarno Film Festival<br />
08.08.<strong>2023</strong><br />
LAC<br />
Alessandro Giannelli<br />
e Tobias Preisig<br />
Il secondo weekend di LAC en plein air ha visto ospiti gli Egopusher, duo svizzero<br />
residente a Berlino composto dal batterista e produttore Alessandro Giannelli<br />
e dal violinista Tobias Preisig. L’appuntamento, concepito come un viaggio esperienziale<br />
tra arte e musica, è iniziato con una visita guidata alla mostra “Hedi<br />
Mertens. La logica dell’intuizione”, impreziosita da una performance di violino di<br />
Tobias Preisig: una miscela di ritmi incalzanti in conversazione con un’estetica<br />
concreta di colori accesi e composizioni geometriche. La serata è proseguita<br />
negli spazi del <strong>MASI</strong> al LAC, dove il duo ha presentato il suo nuovo progetto<br />
“Ambient Mix Tape”, una selezione di composizioni tra musica elettronica e musica<br />
classica contemporanea.<br />
In collaborazione con LAC en plein air.<br />
Evento organizzato nell’ambito di<br />
Il <strong>MASI</strong> ha aperto le porte ai ragazzi e alle ragazze della Filmmakers Academy<br />
e del BaseCamp, il laboratorio per giovani talenti organizzato in occasione<br />
del Locarno Film Festival. Oltre a offrire una visita guidata alla mostra di Rita<br />
Ackermann con Tobia Bezzola e Chiara Ottavi, il Museo ha collaborato alla<br />
realizzazione della mostra “As I was Moving Ahead” presso il BaseCamp durante<br />
il Festival mettendo a disposizione materiali e supporto tecnico.<br />
Visita Filmmakers<br />
Academy e BaseCamp<br />
104 105
Eventi e collaborazioni<br />
Giornate europee<br />
del patrimonio <strong>2023</strong><br />
30a edizione<br />
09 – 10.09.<strong>2023</strong><br />
LAC<br />
Formidabile Boccioni<br />
Eleonora Zamparutti/<br />
Piero Muscarà<br />
21.06.<strong>2023</strong><br />
LAC<br />
Formidabile<br />
Boccioni<br />
Visita alla mostra<br />
“Da Albrecht<br />
Dürer a Andy<br />
Warhol”<br />
Come coniugare il desiderio di ridurre il consumo energetico e quello di preservare<br />
la sostanza storica del patrimonio edificato? Questo l’interrogativo attorno a<br />
cui si sono svolte le Giornate del patrimonio <strong>2023</strong>, dedicate al tema “Riparare<br />
e riutilizzare”.<br />
Per l’occasione, il <strong>MASI</strong> ha proposto un atelier per bambini dai 6 ai 10 anni e un<br />
workshop per adulti e ragazzi.<br />
Uscito in occasione del 140° anniversario della nascita di Umberto Boccioni, il<br />
documentario “Formidabile Boccioni” ripercorre la carriera e l’arte del genio<br />
futurista attraverso gli incontri che gli hanno cambiato la vita: Filippo Tommaso<br />
Marinetti, Gino Severini, Giacomo Balla e la principessa Vittoria Colonna.<br />
Il 19 ottobre 1882 nasceva in Italia Umberto Boccioni, anima del Futurismo,<br />
artista geniale, uomo dalle molte inquietudini e dalla vita avventurosa. Dopo di<br />
lui, l’arte italiana ed europea non sarebbe stata più la stessa: innamorato della<br />
modernità, Boccioni dedicò ogni energia all’invenzione di un linguaggio nuovo e<br />
rivoluzionario, capace di esprimere lo spirito del suo tempo. A 141 anni dalla<br />
nascita dell’artista, un documentario inedito ha invitato sullo schermo.<br />
In collaborazione con LAC Lugano Arte e Cultura, nell’ambito del progetto<br />
LAC Edu.<br />
106 107
Eventi e collaborazioni<br />
Uriel Orlow<br />
“Learning from Plants”<br />
– SciArt SwitzerlAnd<br />
10.11.<strong>2023</strong><br />
LAC<br />
Giovedì sera gratuito<br />
Flash tour e visita<br />
LAC<br />
Uriel Orlow e<br />
Giovanni Carmine<br />
L’universo vegetale e la sua relazione con l’essere umano, la storia, il mondo sono<br />
stati i temi al centro della seconda conversazione della serie SciArt SwitzerlAnd,<br />
organizzata da IBSA Foundation per la ricerca scientifica e dal <strong>MASI</strong>. L’incontro<br />
ha visto entrare in dialogo l’artista svizzero Uriel Orlow e il direttore della Kunst<br />
Halle Sankt Gallen e curatore della sezione Unlimited per la fiera Art Basel,<br />
Giovanni Carmine.<br />
Per tutto il mese di novembre è stato offerto l’ingresso gratuito al <strong>MASI</strong> ogni<br />
giovedì sera dalle ore 18 alle 20. In agili flash tour attraverso le mostre,<br />
il pubblico ha inoltre avuto l’occasione di scoprire in 20 minuti le curiosità intorno<br />
alle opere e conoscere le storie delle artiste e degli artisti esposti.<br />
Giovedì sera<br />
gratuiti<br />
108 109
Eventi e collaborazioni<br />
In the public eye<br />
– Andrea Gabutti<br />
16.11.<strong>2023</strong> – 31.10.2025<br />
EOC Ospedale Regionale di Lugano, Civico<br />
La Regionale<br />
8.12.<strong>2023</strong> – 28.01.2024<br />
Villa Ciani, Lugano<br />
In the public eye<br />
La Regionale<br />
Offrire attraverso l’arte un supporto emotivo a chi lavora, visita o è in cura presso<br />
un ospedale: con questo obiettivo il progetto espositivo “In the public eye” porta<br />
l’arte contemporanea in un contesto delicato come quello ospedaliero. Nato dalla<br />
collaborazione fra il <strong>MASI</strong>, l’Ente Ospedaliero Cantonale e privati, il progetto presenta,<br />
dall’autunno <strong>2023</strong>, un nucleo di lavori dell’artista svizzero Andrea Gabutti<br />
negli spazi dell’Ospedale Civico di Lugano.<br />
Il <strong>MASI</strong> è partner istituzionale del progetto “La Regionale”, la mostra collettiva<br />
che riunisce i lavori delle artiste e degli artisti provenienti dal Ticino e dal<br />
Grigioni italiano.<br />
“La Regionale – Mostra d’arte della Svizzera italiana” è un’iniziativa dell’Associazione<br />
Arte Contemporanea per la Svizzera italiana – ACXSI, costituita da<br />
Daniele Agostini, Giada Olivotto, Sibilla Panzeri e Sébastien Peter.<br />
110 111
Eventi e collaborazioni<br />
Arte/Stampa.<br />
Tendenze attuali<br />
Christiane<br />
Baumgartner e<br />
Shirana Shahbazi<br />
in conversazione<br />
con Linda Schädler<br />
12.12.<strong>2023</strong><br />
LAC<br />
Le antiche tecniche di stampa non sono sepolte nel passato, ma spesso risuonano<br />
nelle opere delle artiste e degli artisti contemporanei. Nascono così connessioni<br />
inaspettate e sorprendenti, come nei lavori di Christiane Baumgartner (1967,<br />
Lipsia) e Shirana Shahbazi (1974, Teheran).<br />
In dialogo con Linda Schädler, direttrice della Graphische Sammlung ETH Zürich,<br />
le due artiste hanno parlato di come nelle loro opere i temi e le tecniche del passato<br />
si intrecciano con i processi della creazione contemporanea.<br />
112 Shirana Shahbazi<br />
113
Mediazione<br />
culturale<br />
Attività di mediazione culturale all’interno della mostra<br />
114 “Werner Bischof. Unseen Colour”<br />
115
Mediazione culturale<br />
Le attività di mediazione svolte al <strong>MASI</strong> offrono l’opportunità di coinvolgere i<br />
diversi pubblici promuovendo l’inclusione e veicolando contenuti delle esposizioni<br />
temporanee e delle collezioni su ampia scala. Le attività contribuiscono<br />
quindi a un avvicinamento del territorio all’arte, al Museo e al Centro culturale.<br />
Attraverso la mediazione, il <strong>MASI</strong> si apre a tutti i pubblici e aspira a coinvolgerne<br />
di nuovi, valorizzando le diversità e, di pari passo con l’evoluzione della società<br />
contemporanea, la sostenibilità. Ciò si attua seguendo le linee direttive di ICOM,<br />
in particolare riguardo ai concetti di innovazione, qualità e diversificazione ed<br />
integrando la valutazione nei processi di progettazione.<br />
Per la definizione della strategia, così come per la progettazione e il coordinamento<br />
delle attività di mediazione culturale, il <strong>MASI</strong> si avvale della collaborazione<br />
del Settore di mediazione del LAC Lugano Arte e Cultura attraverso il<br />
progetto LAC edu, che coinvolge, oltre alle arti visive, anche le altre discipline<br />
artistiche.<br />
I target e le attività<br />
Le attività di mediazione del Museo sono destinate al più ampio raggio di pubblico,<br />
dai più piccini agli adulti, dai giovani studenti agli anziani. Altri pubblici,<br />
quali le scuole, gli specialisti d’arte, le persone con disabilità, i cittadini di culture<br />
diverse sono coinvolti grazie ad altre forme di collaborazione con enti e istituzioni<br />
pubbliche e private del territorio.<br />
Per ogni target, in generale, le attività sono sviluppate e condotte utilizzando<br />
linguaggi specifici e adeguati alle singole esigenze. Negli anni, sono state sviluppate<br />
una serie di proposte, elencate di seguito.<br />
Prima infanzia<br />
Primi passi nell’arte: guidati da una mediatrice, bambine e bambini tra i 2 e i 4<br />
anni accompagnati da un adulto, sperimentano diverse forme e materiali nello<br />
spazio creativo dell’atelier.<br />
Bambini 5-10 anni<br />
Vacanze al Museo: incontri al museo durante le vacanze scolastiche per scoprire<br />
le mostre, conoscere nuovi artisti e socializzare in gruppo.<br />
LAC lab: momenti di libera creatività durante i quali bambine, bambini e<br />
adulti possono lasciarsi coinvolgere spontaneamente dalle opere per realizzare<br />
insieme un disegno o un piccolo manufatto.<br />
Atelier della domenica: laboratori creativi che offrono l’occasione di scoprire le<br />
mostre e, in atelier, di approfondire un tema dell’esposizione privilegiando la<br />
manualità e il proprio sguardo sul mondo, seguendo l’esempio degli artisti e delle<br />
artiste in mostra.<br />
Adolescenti 11-14 anni<br />
Percorsi guidati: il percorso attraverso le mostre permette sì di conoscere artiste,<br />
artisti e opere attraverso una narrazione adatta all’età di chi visita il museo,<br />
ma anche di scoprire il museo come un luogo reale, che accoglie e in cui si può<br />
tornare.<br />
Tech art: laboratorio espressivo che trae ispirazione dalle opere esposte e attraverso<br />
dispositivi digitali, che rielaborano il segno trasformandolo in suono,<br />
permette di scoprire che non esiste alcun limite nella sperimentazione delle arti.<br />
Ragazzi 15-18 anni<br />
Visite guidate approfondite: si scopre cosa vuole trasmettere l’artista in un dipinto<br />
o in una scultura contestualizzando il periodo storico e approfondendo tematiche<br />
particolari attraverso un dialogo costante e uno scambio di opinioni.<br />
Adulti<br />
Visite guidate della domenica e per gruppi: ad ogni esposizione viene offerta<br />
l’opportunità di avvicinarsi alle opere con l’accompagnamento di guide esperte,<br />
che aiutano a cogliere sia la visione d’insieme del progetto, sia le peculiarità<br />
degli artisti, delle artiste e dei movimenti artistici presenti.<br />
Pranziamo ad arte: partendo dalle suggestioni delle singole esposizioni, sono<br />
proposti percorsi tematici online che consentono di utilizzare la pausa pranzo per<br />
approfondire le proprie conoscenze.<br />
116 117
Mediazione culturale<br />
Arte e yoga: esperienza meditativa sensoriale in cui si fondono il mondo dell’arte<br />
e quello dello yoga attraverso un momento di pratica di yoga e un altro di pratica<br />
espressiva, ispirata alle opere esposte.<br />
Workshop creativi: si propongono diversi workshop creativi per esprimersi attraverso<br />
l’utilizzo di segni, forme, colori e materia.<br />
Conferenze: incontri che approfondiscono i temi, le artiste e gli artisti presentati<br />
nelle mostre.<br />
Inclusione e accessibilità museale<br />
Il Museo, in linea con il proprio compito istituzionale, è sensibile alla necessità di<br />
consentire a tutti i pubblici un accesso libero alle proprie collezioni ed esposizioni<br />
e di approfondirne i contenuti. In tal senso è posta particolare attenzione<br />
all’accoglienza del pubblico con disabilità. In particolare, si segnala la collaborazione<br />
con la Fondazione Informatica per la Promozione della Persona Disabile<br />
(FIPPD) di Lugano, nell’ambito del progetto “Anch’io LAC”, che ha rinnovato<br />
una borsa di studio triennale per favorire l’accoglienza museale di persone con<br />
disabilità attraverso azioni e attività mirate.<br />
Arte, chiacchiere e caffè: un ciclo di incontri a cadenza mensile, di sabato pomeriggio<br />
in cui si visita un’esposizione e se ne discute, tutti insieme, bevendo un caffè.<br />
Workshop creativi: dopo la visita si approfondisce una tematica in atelier, privilegiando<br />
una comunicazione che non necessita per forza della parola, ma utilizza<br />
anche gesti, colori e forme.<br />
Scuole<br />
Si sono realizzati percorsi guidati alle esposizioni e laboratori pratici in atelier,<br />
per offrire un approccio interattivo durante la visita e stimolare l’attività creativa<br />
dei bambini e dei ragazzi. I principali destinatari sono gli allievi e le allieve delle<br />
scuole, per i quali sono predisposti progetti ed attività adeguati alle necessità di<br />
ogni ordine scolastico. Numerose proposte sono anche rivolte ai docenti,<br />
attraverso workshop di formazione teorica e di sperimentazione creativa sui temi<br />
dell’arte contemporanea.<br />
Per le scuole si propongono in modo continuativo le seguenti attività:<br />
Visita guidata e visita guidata con atelier creativo: per tutti gli ordini scolastici<br />
sono previste visite e lavori in atelier dedicati agli spunti artistici offerti dalle<br />
mostre.<br />
Si realizzano inoltre progetti educativi ad hoc in sinergia con gli istituti scolastici,<br />
che prevedono più incontri su un periodo a medio termine.<br />
118 119
Mediazione culturale<br />
Mediazione<br />
culturale in cifre <strong>2023</strong><br />
13 diverse tipologie<br />
di attività<br />
Visite guidate<br />
Arte e yoga<br />
Lecture d’oeuvre online<br />
Workshop per adulti<br />
Primi passi nell’arte<br />
Open Lab<br />
Spettacoli teatrali<br />
Visite con atelier creativi<br />
per bambini e scuole<br />
Percorsi di approfondimento tematico<br />
per scuole medie e superiori<br />
Tech @rt<br />
Vacanze al Museo<br />
Conferenze legate alle mostre in corso<br />
Progetti speciali per le scuole<br />
689<br />
attività di mediazione culturale<br />
e visite guidate<br />
363<br />
scuole ospitate<br />
12’590<br />
partecipanti<br />
per circa:<br />
6’878<br />
partecipanti<br />
184<br />
gruppi con<br />
3’086<br />
partecipanti<br />
120<br />
121
Mediazione culturale<br />
Progetti speciali<br />
Divento una guida / Adesso scrivo io<br />
I progetti formativi, che si rivolgono alle classi scolastiche dalle elementari alle<br />
medie inferiori fino alle superiori, mettono in gioco competenze e discipline<br />
diverse.<br />
In “Divento una guida” i partecipanti diventano vere e proprie guide pronte a<br />
far vivere un’esperienza unica ad altri visitatori, raccontando loro le opere e le<br />
artiste e gli artisti esposti. In “Adesso scrivo io” il risultato finale è una brochure<br />
con didascalie commentate su dieci opere del <strong>MASI</strong> che rappresenta un<br />
racconto scritto per altri coetanei partendo dai contenuti delle opere e dai<br />
loro significati.<br />
Ascoltare i dipinti. Parole e musica<br />
Il progetto inclusivo, nato dalla collaborazione tra il Liceo Diocesano Pio XII, il<br />
<strong>MASI</strong> e LAC edu, ha visto una sua prima edizione nell’ambito della mostra<br />
“Sentimento e osservazione”, durante l’anno scolastico 2022-<strong>2023</strong>. Un gruppo<br />
di 17 studenti e studentesse delle opzioni Musicale e Artistica hanno lavorato<br />
su quattro opere delle collezioni del museo per arrivare ad una presentazione pubblica.<br />
In questa occasione tutti i partecipanti sono stati bendati e hanno “visto”<br />
le opere d’arte attraverso l’ascolto di parole e suoni. Solo in un secondo momento<br />
le opere sono state effettivamente svelate al pubblico presente. La restituzione<br />
delle presentazioni è stata pensata per far intuire al pubblico vedente quale<br />
possa essere la percezione dell’arte da parte di persone cieche o ipovedenti.<br />
Ascoltare i dipinti.<br />
Parole e musica<br />
Divento una guida /<br />
Adesso scrivo io<br />
122 123
Mediazione culturale<br />
Giardino<br />
“Noi non potremmo vivere senza le piante. Loro senza di noi sì”<br />
Bruno Munari<br />
Lo spettacolo “Giardino” di e con Stefania Mariani si è declinato all’interno della<br />
mostra “Sentimento e osservazione” come una passeggiata fra i quadri durante<br />
la quale la Giardiniera Giramondo Alma, con storie, poesie e clownerie, ha accompagnato<br />
spettatori e spettatrici (sia allievi delle scuole elementari che famiglie)<br />
in un’esperienza immersiva e divertente nel mondo del teatro e della natura.<br />
Il viaggio ha portato nel giardino del pittore Cuno Amiet, fra gli alberi del signor<br />
Gino e nella poesia dei fiori di Emily Dickinson.<br />
Al termine dello spettacolo è stato proposto un momento di teatro partecipato,<br />
un invito “al fare”, ispirato al principio “Se faccio capisco” di Bruno Munari.<br />
Murales Klee<br />
In concomitanza con la chiusura della mostra “Paul Klee. La collezione Sylvie e<br />
Jorge Helft”, è stato organizzato un momento di incontro festoso per presentare<br />
il murales realizzato dai bambini e dalle bambine che hanno partecipato al<br />
progetto “Il circo di Paul Klee”, curato da Silvia Paradela.<br />
Quest’opera di grandi dimensioni (9.5 m x 2 m) si inserisce in un progetto grafico-pittorico<br />
realizzato sull’arco di otto domeniche. Saltimbanchi, pagliacci,<br />
equilibristi, ballerine, animali e acrobati sono stati disegnati dai partecipanti che<br />
si sono ispirati alle opere di Klee, alle sue linee e alla sua maniera di raccontare.<br />
Realizzati con tempera nera e farina, i disegni sembravano danzare a ritmo musicale,<br />
facendo rivivere lo spirito di Klee in questo murales, ora conservato<br />
nell’atelier del <strong>MASI</strong> al LAC.<br />
Murales Klee<br />
Giardino<br />
124 125
Mediazione culturale<br />
Paesaggi d’identità: nuove storie in Ticino<br />
Al progetto ha aderito la classe Lugano2 dell’Istituto della transizione e del<br />
sostegno, sezione Pretirocinio di integrazione di Trevano, formata da dieci ragazzi<br />
tra i 12 e i 17 anni, non italofoni, con status politico di rifugiati di guerra e richiedenti<br />
asilo. Partendo dalle opere della mostra sulle collezioni, gli incontri hanno<br />
sviluppato il tema dell’identità, partendo dalle opere della mostra sulle collezioni,<br />
gli incontri hanno sviluppato il tema dell'identità legandolo alla consapevolezza<br />
che ogni luogo visitato, attraversato o "abitato" durante la nostra vita plasma la<br />
nostra storia. Questa iniziativa ha cercato, quindi, di rappresentare per i giovani<br />
destinatari una risorsa da utilizzare per esplorare la propria storia e il proprio<br />
presente. Il progetto è stato ideato e realizzato da Caterina Vullo durante lo stage<br />
nell’ambito del Master “Servizi educativi per il patrimonio culturale dei Musei<br />
storici e di arti visive” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in collaborazione<br />
con il <strong>MASI</strong> e con LAC edu.<br />
Veduta dell’allestimento<br />
126 “Alexej von Jawlensky”<br />
127
Marketing,<br />
comunicazione<br />
e fundraising<br />
Inaugurazione della mostra<br />
“Werner 128 Bischof. Unseen Colour”<br />
129
Marketing, comunicazione e fundraising<br />
Comunicazione<br />
Consapevole del bisogno, più che mai attuale, di fare passi avanti e investimenti<br />
nel digitale e nell’online, il dipartimento ha rafforzato la sua struttura nel <strong>2023</strong><br />
con la figura di una specialista digitale. Questo ha migliorato in modo significativo<br />
i risultati ottenibili attraverso il gran numero di canali di comunicazione<br />
online, in continua diversificazione, utilizzati per raggiungere un ampio numero<br />
di pubblici e potenziali pubblici. Grande attenzione è stata data, inoltre, alla<br />
qualità dei contenuti prodotti in linea con le tendenze attuali.<br />
Di conseguenza le visite alle pagine dei social media che arrivano da campagne<br />
grafiche e video create dal <strong>MASI</strong> sono aumentate del 126%. Anche il numero<br />
di aperture della newsletter è aumentato del 72% rispetto al 2022. Nel <strong>2023</strong> il<br />
reparto ha anche dedicato un lungo periodo all’elaborazione di un concetto,<br />
testi e layout di un nuovo sito web in quattro lingue, più ricco di contenuti nonché<br />
più accessibile e intuitivo.<br />
Per poter comunicare con la massima efficacia, accanto a un’attenta selezione<br />
dei canali (media, OOH, online, ecc.), è stata data grande importanza alla produzione<br />
di materiali di comunicazione della massima qualità possibile scegliendo<br />
dei fornitori esterni molto validi, in particolare si tratta di testi, grafica, video, foto<br />
e il primo podcast del museo. Il materiale prodotto da questo bacino di professionisti<br />
è stato utilizzato non solo per fornire informazioni sul programma, ma<br />
anche per costruire una narrazione e creare una comunità intorno al Museo.<br />
Inoltre, il dipartimento si impegna a formare e dare possibilità di crescita a giovani<br />
professionisti del settore.<br />
Il <strong>2023</strong> si è rivelato un anno di grande successo in termini di copertura stampa,<br />
con la pubblicazione di articoli sul <strong>MASI</strong> nelle principali testate d'arte in Europa<br />
(per esempio Artribune, Arte, Giornale dell’arte, Kunstbulletin) nonché dei settori<br />
di architettura, design e lifestyle (per esempio Domus ed Elle). Notevoli gli articoli<br />
scritti in prestigiosi quotidiani nazionali di vari paesi europei, alcuni per la prima<br />
volta, come The Financial Times, The Guardian e The Times. La pubblicazione<br />
di 963 articoli dedicati al <strong>MASI</strong> su diverse testate giornalistiche e online rappresenta<br />
un traguardo notevole che evidenzia l’impatto crescente del Museo sul<br />
panorama culturale nazionale e internazionale.<br />
Il lavoro di costruzione di una narrazione e la creazione di una comunità attorno<br />
al Museo è stato rafforzato, infine, grazie all’impiego di influencer e blogger.<br />
Marketing<br />
Sono state introdotte delle convenzioni nuove, come quella con abbonamentimusei.it,<br />
per incentivare la visita al museo da parte di nuovi pubblici in Ticino<br />
e nelle regioni circostanti. Inoltre, azioni come La Giornata delle porte aperte in<br />
occasione della Giornata internazionale dei Musei a maggio e il Giovedì sera<br />
gratuito nei mesi di novembre e dicembre hanno attirato un numero di visitatori<br />
inaspettato. La promozione delle inaugurazioni delle mostre verso un pubblico<br />
giovane ha portato un numero sempre crescente di giovani adulti al museo,<br />
anche attraverso il passaparola.<br />
Il dipartimento ha attivato inoltre delle collaborazioni con diverse istituzioni culturali,<br />
come il BaseCamp e la Filmmakers Academy del Locarno Film Festival, il<br />
Long Lake Festival e LAC en plein air. Anche con istituzioni academiche sono<br />
state avviate delle collaborazioni. Con Franklin University in Switzerland e<br />
Bocconi School of Management sono state sviluppate delle collaborazioni volte<br />
ad analizzare la struttura e la comunicazione del Museo. Lo studio approfondito<br />
ha permesso agli studenti di elaborare e presentare alla responsabile del dipartimento<br />
un piano strategico di comunicazione e marketing mirato all’ampliamento<br />
del pubblico.<br />
Con la SUPSI e l'USI (inclusa l’accademia di Architettura di Mendrisio) sono<br />
stati esplorati i canali più efficienti di comunicazione con gli studenti e possibili<br />
collaborazioni. Il dipartimento ha accompagnato un progetto con la CSIA<br />
che ha coinvolto gli studenti nella produzione e comunicazione di un prodotto<br />
di “Augmented Reality” nella mostra Sentimento e osservazione. Arte in Ticino<br />
1850–1950.<br />
Durante l’arco di tutto l’anno il dipartimento ha coordinato il progetto di ristrutturazione<br />
per le imprese culturali sostenuto dalla Confederazione, dal Cantone e<br />
dalla Città d Lugano per riconquistare i visitatori del periodo pre-Covid-19 e, allo<br />
stesso tempo, continuare ad attrarre nuovi visitatori e tipologie di pubblici per<br />
garantire la sostenibilità del museo in futuro. In base al concetto del progetto<br />
redatto dal dipartimento nel 2022, è stata affiancata la SUPSI nel coordinare<br />
workshop con la direzione (in cui è stata coinvolta la responsabile del dipartimento),<br />
e interviste con esterni. Ha inoltre gestito interamente il nuovo sito web e<br />
una campagna pubblicitaria dalla concezione fino ad andare on-line.<br />
Nel <strong>2023</strong> il numero di visitatori è aumentato del 20% rispetto al 2022 raggiungendo<br />
un totale di 66’351.<br />
130 131
Marketing, comunicazione e fundraising<br />
Fundraising<br />
Nel <strong>2023</strong> il lavoro di strutturazione della banca dati e amplificazione della rete<br />
di (potenziali) sponsor e donatori è stato rafforzato. Particolare attenzione è<br />
stata dedicata all'approccio e, ove possibile, alla costruzione di relazioni con le<br />
fondazioni svizzere.<br />
Nella seconda metà dell’anno è stata assegnata una risorsa del dipartimento<br />
esclusivamente all'attività di fundraising per poter garantire un costante<br />
svolgimento dei compiti operativi e dispendiosi in termini di tempo nella fase<br />
di ricerca e preparazione delle richieste di sostegno a potenziali sponsor.<br />
La gestione dei rapporti con il main partner Credit Suisse, il partner per la ricerca<br />
scientifica IBSA Foundation, gli sponsor Bally Foundation e Guess e il<br />
technical Sponsor Autors sono stati intensificati. È proseguita anche la proficua<br />
collaborazione con la Fondazione Lugano per il Polo Culturale per l'acquisizione<br />
di nuovi sponsor.<br />
Per sostenere gli importanti momenti di community building attraverso i rinfreschi<br />
delle inaugurazioni delle mostre, sono stati stretti degli accordi di sponsoring<br />
con Ascensori Falconi e 1291 Assicurazioni, oltre che con Ticino Wine e Rapelli<br />
di technical sponsoring. Ulteriori contratti di technical sponsoring sono stati<br />
stipulati con Laboratorium (per la stampa delle fotografie per la mostra “Werner<br />
Bischof. Unseen Colour”) e Tru Vue (per il vetro laminato necessario per la<br />
mostra “Da Albrecht Dürer a Andy Warhol. Capolavori dalla Graphische Sammlung<br />
ETH Zürich”).<br />
Nel <strong>2023</strong> si è potuto godere di un sostegno per gli eventi collaterali alle mostre<br />
attraverso un finanziamento da parte del Dipartimento dell’educazione, della<br />
cultura e dello sport DECS nell’ambito del programma Cultura in Movimento.<br />
Infine, sono stati tenuti stretti rapporti con il DECS anche per concludere le<br />
formalità amministrative di reportistica riguardante il sostegno di 120.000 CHF<br />
(la massima cifra possibile) ottenuti nel 2022 da parte dell’Ufficio federale<br />
della cultura, della Repubblica e Cantone Ticino e della Città di Lugano per il<br />
progetto di ristrutturazione delle imprese culturali.<br />
132 133
Marketing, comunicazione e fundraising<br />
Progetto di<br />
ristrutturazione per<br />
le imprese culturali<br />
Nel 2022, il <strong>MASI</strong> Lugano si trovava di fronte a una grande sfida, ossia quella di<br />
riconquistare i propri visitatori del periodo pre-Covid-19 e, allo stesso tempo,<br />
continuare ad attrarre nuovi visitatori e tipologie di pubblici per garantire la sostenibilità<br />
del Museo nel lungo termine. Grazie ad un contributo federale, cantonale<br />
e della Città di Lugano volto a sostenere le istituzioni culturali colpite dalla<br />
pandemia, il Museo ha potuto effettuare un progetto di ristrutturazione con<br />
l’obiettivo di riprendere a fare passi avanti e investimenti nel digitale. Il progetto<br />
mirava a comunicare nel modo più efficace sia con i visitatori abituali, sia che<br />
con nuovi pubblici per offrire loro un’esperienza di visita di valore, e quindi convincerli<br />
a tornare al museo e fungere da passaparola.<br />
Il progetto si è svolto in tre fasi:<br />
- tracciando un percorso di definizione della strategia da perseguire nei prossimi<br />
anni attraverso analisi condotte da ricercatori della SUPSI – Scuola universitaria<br />
professionale della Svizzera italiana, utili per stimolare il confronto e la<br />
riflessione in seno alla direzione, al fine di sviluppare una strategia condivisa<br />
e dare unità di azione<br />
- creando e pubblicando online un nuovo sito web per presentare tutte le attività<br />
del Museo agli attuali e ai potenziali pubblici in maniera coerente alla sua<br />
identità, rendendolo più ricco di contenuti nonché più accessibile e intuitivo<br />
- ideando ed eseguendo una campagna promozionale online con l’obiettivo di<br />
aumentare la visibilità e promuovere l’immagine del brand <strong>MASI</strong> Lugano presso<br />
i potenziali pubblici, con enfasi su quelli nuovi<br />
Stadio 1 – percorso di definizione della strategia da perseguire nei<br />
prossimi anni<br />
L’analisi strategica, oltre a costituire la premessa necessaria per la revisione<br />
del sito web e creare la base per una campagna istituzionale digitale orientata<br />
a pubblici specifici, ha permesso alla direzione del Museo di analizzare il suo<br />
funzionamento attuale e le nuove possibili prospettive, al fine di consolidare i<br />
risultati raggiunti e avviare un nuovo percorso di sviluppo.<br />
Il percorso ha previsto, in primis, la ricerca e l’analisi di materiali interni ed esterni,<br />
benchmarking, workshop con la direzione e interviste ai membri dell’organizzazione<br />
e a un gruppo di interlocutori. È seguita una fase di accompagnamento<br />
nella definizione di una strategia condivisa per il <strong>MASI</strong>, capace di dare unità<br />
di azione all’istituzione e di sostenere le sue attività. Le principali attività si sono<br />
concentrate nel periodo da febbraio a giugno con ulteriori workshop di validazione<br />
a fine estate.<br />
Stadio 2 – Creazione di un nuovo sito web<br />
Tra marzo e giugno <strong>2023</strong> sono state condotte ricerche e studi di benchmark che<br />
hanno permesso di individuare per il <strong>MASI</strong> delle soluzioni innovative e coerenti<br />
con quanto proposto nel settore culturale. In seguito è stato redatto un brief preciso<br />
per la programmazione del sito e per una styleguide per la grafica e il<br />
copywriting in linea con la mission e la vision del Museo, ridefinite durante i workshop<br />
strategici.<br />
Durante i mesi luglio-settembre è stato programmato il sito, tenendo conto delle<br />
caratteristiche ad oggi imprescindibili per qualsiasi esperienza web, ossia:<br />
l’ottimizzazione della navigazione dell’utente attraverso un layout accessibile, la<br />
costruzione di un sistema leggero e veloce da navigare, l’economia e la semplicità<br />
dell’informazione, e, non da ultimo, la gerarchizzazione funzionale delle<br />
categorie e dei contenuti. Inoltre, è stato scelto il CMS Magnolia che permette<br />
di lavorare contemporaneamente sui contenuti condivisi con il LAC e avere a<br />
disposizione un sistema automatizzato e facile da gestire.<br />
Da settembre fino a fine anno le collaboratrici del dipartimento di Comunicazione<br />
si sono occupate dell’attività di content management del nuovo sito e del<br />
finetuning della programmazione.<br />
Stadio 3 – Ideazione ed esecuzione di una campagna promozionale<br />
online<br />
Nel percorso strategico condotto insieme alla SUPSI sono stati identificati diversi<br />
target di pubblico e di potenziali pubblici per il Museo. Per la campagna del<br />
<strong>2023</strong> è stato deciso di focalizzarsi su due tipologie di pubblico individuate: quello<br />
proveniente dal Ticino, non necessariamente esperto d’arte, e quello interessato<br />
all’arte proveniente dal Nord Italia, con un focus sulla Lombardia. Durante<br />
il mese di ottobre <strong>2023</strong> è stata sviluppata la creatività e sono stati pianificati i<br />
canali e i formati di comunicazione online. La fase esecutiva si è svolta nei mesi<br />
di novembre e dicembre.<br />
Per la campagna online rivolta al pubblico proveniente dal Ticino non necessariamente<br />
esperto d’arte è stato sviluppato un formato da offrire sotto forma<br />
di “call to action”: ingresso gratuito al museo nei giovedì sera d’autunno dalle ore<br />
18 alle ore 20 con brevi e semplici introduzioni “in pillole” alle mostre. I risultati<br />
(più visite al museo da persone della regione) sono stati ottimi.<br />
Per la campagna online rivolta al pubblico interessato all’arte proveniente dalla<br />
Lombardia, si è sottolineato il fatto che al <strong>MASI</strong> si potevano vedere ben sei<br />
mostre visitando le tre sedi a Lugano – sedi che vantano per lo più posizioni privilegiate<br />
sul lungolago o in centro città, una ragione in più per una visita. Anche<br />
in questo caso i risultati sono stati molto buoni, misurabili soprattutto dal numero<br />
di visite al sito provenienti dalla zona interessata.<br />
Il progetto di ristrutturazione continuerà ad essere un riferimento per il costante<br />
lavoro di crescita del Museo in tutti settori anche in futuro.<br />
134<br />
135
Marketing, comunicazione e fundraising<br />
Ufficio stampa<br />
Azione<br />
Apollo<br />
Art e dossier<br />
The Guardian<br />
Bilan Luxe<br />
COTE<br />
Magazine<br />
Ticino Welcome<br />
Le Temps<br />
Artribune<br />
Neue Zürcher<br />
Zeitung<br />
Corriere del Ticino<br />
British Journal<br />
of Photography<br />
Financial Times<br />
Weekend<br />
La Stampa<br />
Il Giornale<br />
Il Giornale<br />
dell’Arte<br />
Internazionale<br />
Elle<br />
Arte<br />
Corriere<br />
della Sera<br />
963<br />
articoli complessivi<br />
Il Messaggero<br />
Ticino<br />
Management<br />
Domus<br />
Sonntags<br />
Zeitung<br />
La Regione<br />
D Repubblica<br />
The Times<br />
RSI (LA1, Rete Uno,<br />
Rete Due e Rete Tre)<br />
Kunstbulletin<br />
136 137
Marketing, comunicazione e fundraising<br />
Digital Marketing<br />
743’217<br />
visite totali al sito web*<br />
99’474’765<br />
impressioni generate<br />
da annunci Google Ads Display<br />
921’979<br />
click generati dalle campagne<br />
Google Ads Display<br />
29’650<br />
like<br />
48’009<br />
visite alla pagina<br />
4.2 mln<br />
persone raggiunte<br />
17’612<br />
follower<br />
21’826<br />
visite al profilo<br />
940’536<br />
persone raggiunte<br />
2’594’088<br />
impressions<br />
49.34%<br />
open rate<br />
*sessioni registrate da GA4<br />
Grazie all’attenzione alla qualità dei contenuti prodotti, le visite<br />
alle pagine dei social media sono aumentate del 126%<br />
e il numero di aperture della newsletter del 72% rispetto al 2022.<br />
138<br />
139
Marketing, comunicazione e fundraising<br />
Visitatori<br />
43’918<br />
presso la sede LAC<br />
14’441<br />
presso la sede Palazzo Reali<br />
7’992<br />
presso la Collezione<br />
Giancarlo e Danna Olgiati<br />
23%<br />
Ticino<br />
32%<br />
Svizzera tedesca<br />
7%<br />
Svizzera francese<br />
17%<br />
Italia<br />
6%<br />
Germania<br />
15%<br />
Altri paesi<br />
66’351<br />
visitatori<br />
140<br />
141
Marketing, comunicazione e foundrising<br />
Sponsor e donatori<br />
ProMuseo<br />
Partner principale<br />
Credit Suisse<br />
Partner istituzionale<br />
Ufficio federale della cultura (UFC), Berna<br />
Partner di ricerca scientifica<br />
IBSA Foundation per la ricerca scientifica<br />
Sponsor, sostenitori e donatori<br />
Fondazione Lugano per il Polo Culturale<br />
Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport della Repubblica e Cantone Ticino<br />
Guess<br />
Falconi Ascensori<br />
1291 Assicurazioni<br />
Ernst Göhner Stiftung<br />
Dr. Georg und Josi Guggenheim-Stiftung<br />
U.S. Embassy in Switzerland and Liechtenstein<br />
Technical Sponsor<br />
Autors<br />
Rapelli<br />
Laboratorium<br />
Tru Vue<br />
Ticino Wine<br />
Nata nel 1993 la ProMuseo è diventata “Associazione Amici Sostenitori del<br />
Museo d’arte della Svizzera italiana” nel 2015 a seguito della fusione del Museo<br />
della Città di Lugano e del Museo Cantonale.<br />
Il suo obiettivo è promuovere la conoscenza del Museo, contribuire a dare visibilità<br />
alle sue attività e sostenerle. I soci non sono soltanto esperti del settore<br />
o collezionisti, ma soprattutto amanti dei Musei e dell’arte. L’Associazione rappresenta<br />
una preziosa opportunità di incontro tra i partecipanti, che hanno<br />
così la possibilità di condividere le loro opinioni nell’ambito dell’arte nelle sue<br />
varie forme.<br />
Da trent’anni ProMuseo, grazie alle quote versate dai soci, acquista opere d’arte<br />
che vanno a costituire un fondo messo a disposizione del Museo a tempo<br />
indeterminato per arricchirne la collezione. Ad oggi ProMuseo possiede 27 opere<br />
che comprendono dipinti, disegni, sculture e installazioni.<br />
ProMuseo organizza varie attività ed eventi, può contribuire a sostenere le mostre<br />
del <strong>MASI</strong> e si adopera a incoraggiare donazioni e lasciti. I soci usufruiscono<br />
di numerosi benefici, tra cui l’ingresso gratuito al Museo, la partecipazione a conferenze,<br />
preview, visite guidate alle mostre e viaggi culturali di uno o più giorni<br />
in Svizzera e all’estero.<br />
Nel <strong>2023</strong> l’Associazione, grazie alla stretta collaborazione con il <strong>MASI</strong>, ha potuto<br />
offrire ai soci la possibilità di visitare in anteprima cinque esposizioni allestite<br />
presso le due sedi del Museo al LAC e a Palazzo Reali.<br />
L'Associazione ha inoltre organizzato delle uscite sul territorio e un viaggio di cinque<br />
giorni in Sicilia. Gli itinerari sono costruiti in base a una diversificazione<br />
dei contenuti, dall’arte antica a quella contemporanea, con visite che abbinano<br />
appuntamenti in sedi museali, collezioni private e monumenti architettonici.<br />
142 143
Marketing, comunicazione e fundraising<br />
SciArt Switzerland<br />
La collaborazione tra il <strong>MASI</strong><br />
e IBSA Foundation per la ricerca<br />
scientifica<br />
Creare un confronto stimolante tra due ambiti distanti e uniti allo stesso tempo<br />
come l’arte e la scienza: con questo obiettivo è nato SciArt SwitzerlAnd, un progetto<br />
di IBSA Foundation per la ricerca scientifica in collaborazione con il Museo<br />
d’arte della Svizzera italiana.<br />
La scienza e l’arte hanno sempre convissuto nel tempo e nello spazio. Pur con<br />
metodologie e finalità differenti, artisti e artiste, scienziate e scienziati osservano<br />
il mondo che li circonda aprendoci a nuove prospettive, interpretazioni e significati.<br />
Attraverso diversi formati di eventi e prodotti digitali, SciArt SwitzerlAnd<br />
promuove la cultura scientifica in un percorso di ricerca di respiro internazionale.<br />
In particolare, il progetto punta lo sguardo su quelle opere d’arte che si sono<br />
trasformate grazie all’interazione con la scienza.<br />
Il pubblico può così avvicinarsi ad affascinanti creazioni nate dall’incontro tra<br />
queste due dimensioni e ascoltare dalla viva voce degli artisti e delle artiste<br />
quanto la scienza, la tecnologia e la ricerca abbiano ispirato il loro lavoro. Il primo<br />
appuntamento del ciclo di incontri <strong>2023</strong> ha visto ospite il noto artista tedesco<br />
Olaf Nicolai, che nel suo lavoro traduce le teorie scientifiche in arte, rendendole<br />
accessibili attraverso nuovi contesti. Nicolai ha approfondito il suo rapporto<br />
con la scienza in una conversazione moderata da Valentino Catricalà, studioso<br />
e curatore d’arte contemporanea.<br />
L’universo vegetale e la sua relazione con l’essere umano, la storia, il mondo<br />
sono stati invece i temi al centro della seconda conversazione della serie SciArt<br />
SwitzerlAnd. In questo appuntamento l’artista svizzero Uriel Orlow ha dialogato<br />
con Giovanni Carmine, direttore della Kunst Halle Sankt Gallen e curatore della<br />
sezione Unlimited per la fiera Art Basel.<br />
SciArt SwitzerlAnd si ricollega alla serie di dialoghi “La Scienza a regola d’Arte”<br />
conclusasi nel 2022, frutto della proficua collaborazione tra IBSA Foundation<br />
e il <strong>MASI</strong>.<br />
La cooperazione che avvicina e coinvolge attivamente un pubblico sempre più<br />
ampio, è riconfermata per l’anno 2024.<br />
SciArt SwitzerlAnd <strong>2023</strong><br />
Olaf Nicolai<br />
144 Conservazione su arte e scienza<br />
145
Risorse<br />
umane<br />
146 147
Risorse umane<br />
Il settore delle risorse umane costituisce un fondamento essenziale che permea<br />
tutte le attività del <strong>MASI</strong>. Nei suoi primi anni di esistenza, il Museo ha affrontato<br />
una fase di strutturazione delle risorse umane su molteplici fronti, con l’obiettivo<br />
di realizzare pienamente la propria missione e rispondere al mandato conferitogli<br />
dagli enti fondatori. Questo periodo è stato caratterizzato non solo dalla professionalizzazione<br />
delle singole funzioni, dal consolidamento e dalla riorganizzazione<br />
dei dipartimenti esistenti e dall’integrazione di nuove risorse e reparti<br />
di supporto, ma anche dall’inserimento di varie posizioni formative con diversi<br />
livelli di coinvolgimento e responsabilità. Tuttavia, non meno importante è stato il<br />
processo di consolidamento di una nuova identità tra il personale, che ha contribuito<br />
a forgiare un ambiente lavorativo più coeso e orientato ai valori comuni<br />
del Museo.<br />
Nel <strong>2023</strong> il <strong>MASI</strong>, oltre a continuare ad inserire nuove risorse nelle posizioni<br />
formative dei diversi reparti, consentendo così una rotazione continua di giovani<br />
talenti (vedasi il capitolo Il ruolo formativo), ha accolto le seguenti nuove<br />
collaboratrici:<br />
- Ruoli permanenti: Céline Muschietti nel ruolo di Assistente di Direzione<br />
e Responsabile Eventi e Federica Giovannini Celoria nel ruolo di Assistente<br />
Mediazione culturale e guida museale;<br />
- Incarichi ausiliari: Christina Andrea Rosamilia, Marta Margnetti e Laura<br />
Martignoni nel ruolo di Operatrici Servizi di custodia, accoglienza e biglietteria<br />
e Ilaria Micale nel ruolo di Mediatrice culturale.<br />
Per quanto riguarda invece le partenze, nel <strong>2023</strong> dal <strong>MASI</strong> sono usciti Francesca<br />
Bernasconi e Graziano Gianocca, i quali, dopo aver consolidato le proprie<br />
competenze al <strong>MASI</strong>, hanno abbracciato nuove sfide in ruoli con maggior responsabilità<br />
presso altre istituzioni del territorio, e Alma Camplani, la quale ha raggiunto<br />
l’età pensionabile e dunque ha potuto iniziare a beneficiare della meritata<br />
pensione.<br />
In aggiunta a quanto sopra e ad altri aspetti delle risorse umane esplorati nei capitoli<br />
successivi, il <strong>2023</strong> è stato un anno di rilievo anche per i negoziati condotti<br />
con i sindacati e i rappresentanti del personale. Nonostante le sfide economiche<br />
attualmente affrontate dalla Fondazione e dagli enti fondatori, è stato raggiunto<br />
un accordo che ha portato al riconoscimento di un aumento salariale del 2.5%<br />
per compensare l’inflazione, insieme alla firma di un nuovo contratto collettivo di<br />
lavoro, che entrerà in vigore nel 2024. Questo nuovo contratto, oltre a includere<br />
l’introduzione di livelli intermedi di responsabilità per ottimizzare l’organizzazione<br />
del lavoro e la gestione delle risorse finanziarie disponibili e delle lievi modifiche<br />
formali per allinearsi alla normativa in vigore, prevede anche un aggiornamento<br />
della scala salariale, parzialmente allineata a quella in uso nell’Amministrazione<br />
cantonale. Questa soluzione, accolta positivamente da tutte le<br />
parti coinvolte, costituisce un solido fondamento per una gestione più efficace<br />
delle risorse umane e un miglioramento dell’efficienza economica complessiva.<br />
Il team <strong>MASI</strong><br />
(al 31.12.<strong>2023</strong>)<br />
Direzione<br />
Tobia Bezzola*<br />
Direzione,<br />
amministrazione<br />
ed eventi<br />
Dragan Jovanovic*<br />
Hanna Keskin<br />
Céline Muschietti<br />
Mostre e collezioni<br />
Curatela<br />
Cristina Sonderegger*<br />
Francesca Benini<br />
Arianna Quaglio<br />
Gestione progetti espositivi<br />
Ludovica Introini*<br />
Registrar<br />
Maria Pasini<br />
Gestione Collezioni<br />
Cristina Brazzola*<br />
Paola Capozza<br />
Biblioteca<br />
Gian Franco Ragno*<br />
Stage<br />
Taisse Grandi Venturi<br />
Virginia Marano<br />
Francesca Rosi<br />
Marketing, comunicazione<br />
e fundraising<br />
Sarah Greenwood*<br />
Laura Pomari<br />
Sara Tua<br />
Martina Santurri<br />
Stage<br />
Silvia Zanni<br />
Conservazione<br />
e restauro<br />
Sara De Bernardis*<br />
Massimo Soldini*<br />
Elena Prieto Bello<br />
Alice Gobbetti<br />
Tecnica<br />
Pascal Campana*<br />
Federico Saurer*<br />
Gabriel Escobar<br />
Salvatore Oliverio<br />
Ivan Spoti<br />
Mediazione<br />
culturale<br />
Benedetta Giorgi Pompilio*<br />
Federica Giovannini Celoria<br />
Guide<br />
Angelica Arbasini<br />
Marcella Boglione<br />
Nicholas Costa<br />
Federica Dubbini Manidi<br />
Aglaia Haritz<br />
Silvio Joller<br />
Edoardo Kleinstein<br />
Stefania Maina<br />
Elisa Malnati<br />
Ilaria Micale<br />
Davide Morandi<br />
Patrizia Nalbach<br />
Silvia Paradela<br />
Patrizia Perencin<br />
Daphne Piras<br />
Luisa Quinn Canonico<br />
Elisa Scotto<br />
Veronica Tanzi<br />
Accoglienza,<br />
sicurezza e custodia<br />
Danilo Pellegrini*<br />
Luigi Dosso<br />
Ricardo Continelli<br />
Manuela Marrone<br />
Christian Riva<br />
Davide Morandi<br />
Alessio Trisconi<br />
Roberto Cusacchi<br />
Petra Häfliger<br />
Marta Margnetti<br />
Antonella Marrone<br />
Laura Martignoni<br />
Lara Mazza<br />
Kerstin Nemeth<br />
Valeria Osterwalder<br />
Roberto Petroboni<br />
Antongiulio Rezzonico<br />
Raquel Touzón Rodríguez<br />
Christina Andrea Rosamilia<br />
Enzo Rotondi<br />
*Responsabili di dipartimento<br />
148 149
Risorse umane<br />
La formazione<br />
aziendale<br />
Il <strong>MASI</strong> dedica particolare attenzione alla formazione aziendale, al fine di aderire<br />
alle migliori pratiche nella gestione del proprio capitale umano e di rimanere<br />
al passo con i rapidi cambiamenti derivanti dall’evoluzione continua della tecnologia<br />
e delle competenze professionali richieste. Facilita la partecipazione delle<br />
proprie collaboratrici e dei propri collaboratori a corsi, workshop, seminari e programmi<br />
di apprendimento online.<br />
Proprio in questo ambito è significativo rilevare che, a partire da aprile <strong>2023</strong>, un<br />
accordo tra il <strong>MASI</strong> e la Divisione Risorse Umane della Città di Lugano ha aperto<br />
al personale del museo l’accesso ad un'ampia offerta di programmi di formazione<br />
e sviluppo, promossi con lo slogan “Formarsi per non fermarsi!”.<br />
Le opportunità formative coprono una vasta gamma di aree, tra cui la gestione<br />
del personale, l’autogestione, il project management, la comunicazione, le procedure<br />
e gli strumenti tecnici utilizzati dalle collaboratrici e dai collaboratori nelle<br />
loro mansioni quotidiane.<br />
Esempi notevoli di formazione per i team di collaboratori includono:<br />
- l’organizzazione in sede di un corso ICOM sui “testi murali in una mostra”,<br />
tenuto dalla dott.ssa Regula Wyss il 30 maggio <strong>2023</strong> al quale hanno partecipato<br />
i collaboratori e le collaboratrici dei dipartimenti di curatela, di mediazione<br />
culturale e di marketing e comunicazione. L’obiettivo del corso era perfezionare<br />
la stesura dei testi espositivi, al fine di rendere le mostre più accessibili e<br />
fruibili;<br />
- la realizzazione di un corso base antincendio da parte del Corpo civici pompieri<br />
della Città di Lugano per i collaboratori dei dipartimenti di tecnica, di eventi e<br />
di accoglienza, sicurezza e sorveglianza;<br />
- la formazione svolta del dipartimento marketing e comunicazione inerente l’introduzione<br />
dell’utilizzo al Museo di Magnolia, una nuova piattaforma di gestione<br />
e distribuzione dei contenuti online (CMS);<br />
- la partecipazione attiva dal dipartimento marketing e comunicazione alle riunioni<br />
TAK, un importante evento di collaborazione che coinvolge i dipartimenti<br />
di comunicazione di tutti i musei svizzeri. Questo impegno ha favorito una sinergia<br />
e una coesione strategica nelle attività comunicative del museo.<br />
D’altra parte, anche le attività formative svolte dai singoli collaboratori e collaboratrici<br />
sono state molteplici e hanno toccato una grande varietà di argomenti.<br />
Queste includono formazioni tecniche specifiche, come:<br />
- la formazione svolta da Paola Capozza, collaboratrice del dipartimento Gestione<br />
collezioni, la quale, per procedere con l’ordinamento e l’omologazione<br />
dei dati nell’ambito del progetto di migrazione dell’inventario opere al nuovo<br />
applicativo MuseumPlus RIA, ha acquisito competenze fondamentali per<br />
una gestione avanzata e integrata delle risorse museali, assicurando così una<br />
catalogazione e conservazione più efficiente delle collezioni;<br />
- i diversi momenti di formazione e aggiornamento inerenti tematiche di gestione<br />
finanziaria e aziendale, quali l’IVA, il diritto societario, la Corporate Governance,<br />
il Fundraising, a cui ha partecipato Dragan Jovanovic, responsabile del dipartimento<br />
amministrazione, finanze e risorse umane.<br />
Parallelamente, si sono svolte formazioni volte allo sviluppo e al miglioramento di<br />
competenze trasversali, per esempio:<br />
- la formazione sulla gestione dei conflitti, abilità cruciale che contribuisce significativamente<br />
alla cultura lavorativa basata sul rispetto e sulla collaborazione, svolta<br />
da Valeria Osterwalder, collaboratrice del dipartimento accoglienza e sicurezza;<br />
- il coinvolgimento in iniziative di ampio respiro culturale e sociale, quali il Festival<br />
delle migrazioni organizzato dalla Croce Rossa Svizzera e i corsi di filosofia<br />
estetica presso la Facoltà di Teologia di Lugano, alle quali ha attivamente partecipato<br />
Benedetta Giorgi Pompilio, responsabile del dipartimento mediazione<br />
culturale, e che hanno sicuramente contribuito ad arricchire ulteriormente la<br />
sua expertise nel campo umanitario e filosofico;<br />
- la formazione su esigenze specifiche non strettamente legate all’ambito lavorativo,<br />
quale, ad esempio, il corso di preparazione finanziaria per la pensione al<br />
quale ha preso parte il collaboratore Salvatore Oliverio del dipartimento tecnica.<br />
In aggiunta alle numerose attività formative che hanno contraddistinto il <strong>2023</strong>,<br />
spicca anche l’attivazione, da parte del <strong>MASI</strong>, dell’organizzazione, una o due<br />
volte all’anno, di visite istituzionali ad altre realtà, sia locali, sia nazionali, concepite<br />
per arricchire il percorso professionale del proprio personale. Nell’ambito<br />
di questo nuovo appuntamento, il 13 novembre <strong>2023</strong>, il <strong>MASI</strong> ha svolto una visita<br />
alla mostra “Alberto Giacometti. Ritratto dell’artista da giovane” al Museo d’arte<br />
dei Grigioni a Coira, guidata dal Direttore artistico del Museo Stephan Kunz.<br />
150 151
Risorse umane<br />
Il ruolo formativo<br />
del <strong>MASI</strong><br />
Nel corso del <strong>2023</strong>, il <strong>MASI</strong> ha proseguito nel suo impegno a fornire una vasta<br />
gamma di opportunità formative ai giovani a vari livelli: dagli stage di orientamento<br />
professionale per chi deve ancora decidere il proprio percorso di studio,<br />
agli stage curriculari brevi per studenti già impegnati in percorsi di studio relativi<br />
alle professioni museali e dell’arte. A questi si aggiungono gli stage annuali<br />
post-laurea retribuiti, assimilabili a un primo impiego, che forniscono un’esperienza<br />
pratica e permettono ai laureati di acquisire competenze essenziali per il<br />
loro ingresso nel mondo del lavoro. Infine, il <strong>MASI</strong> offre i percorsi avanzati di<br />
pratica professionale della durata di due o tre anni, durante i quali i partecipanti<br />
assumono ruoli di assistenti o collaboratori junior per affinare ulteriormente<br />
le loro competenze in vista del loro futuro professionale.<br />
Nel <strong>2023</strong> il <strong>MASI</strong> ha offerto le seguenti opportunità formative:<br />
Stage di orientamento professionale di breve durata<br />
- Gia Sofia Moscatelli, “L’allestimento di una mostra”, 1 giornata<br />
Stage curricolari di breve durata inseriti nel percorso di studi<br />
- Noemi Maria Aiello<br />
Master in Storia e teoria dell’arte e dell’architettura presso l’Accademia<br />
di architettura dell’Università della Svizzera italiana, Lugano,<br />
Stage nella gestione delle collezioni e nelle esposizioni temporanee, 244 ore<br />
- Barbara Bernasconi<br />
Bachelor in Storia dell’arte e storia presso l’Università di Friburgo,<br />
Stage nella gestione delle collezioni e nelle esposizioni temporanee, 126 ore<br />
- Giulia Fiore<br />
Master in Media Management presso l’Università della Svizzera italiana, Lugano<br />
Stage nel dipartimento marketing, comunicazione e fundraising, 835 ore<br />
- Andrea Iavarone<br />
Master in Storia e critica dell’arte presso l’Università degli Studi di Milano, Milano<br />
Stage nella gestione delle collezioni e nelle esposizioni temporanee, 160 ore<br />
- Samira Plunger<br />
Master Expanded Museum Studies presso l’Universität für angewandte<br />
Kunst, Vienna<br />
Stage nella gestione delle collezioni e nelle esposizioni temporanee, 168 ore<br />
- Caterina Scolari<br />
Major in Art History and Visual Culture presso la Franklin University Switzerland,<br />
Sorengo<br />
Stage nella gestione delle collezioni e nelle esposizioni temporanee, 143 ore<br />
Stage annuali post-accademici remunerati<br />
- Virginia Marano<br />
Stage nella Gestione delle collezioni e nelle esposizioni temporanee<br />
(dal 1 ottobre <strong>2023</strong>)<br />
- Francesca Rosi<br />
Stage nella Gestione delle collezioni e nelle esposizioni temporanee<br />
(dal 1 giugno <strong>2023</strong>)<br />
- Silvia Zanni<br />
Stage in marketing, comunicazione e fundraising<br />
(dal 1 giugno <strong>2023</strong>)<br />
Bienni-trienni di pratica professionale<br />
- Alice Gobbetti<br />
Assistente conservazione e restauro (dal 7 giugno <strong>2023</strong>)<br />
- Elena Prieto Bello<br />
Assistente conservazione e restauro (dal 1 maggio <strong>2023</strong>)<br />
- Martina Santurri<br />
Assistente marketing, comunicazione e fundraising<br />
(dal 29 agosto <strong>2023</strong>)<br />
152 153
Finanze<br />
154 155
Finanze<br />
Consuntivo <strong>2023</strong><br />
Nel <strong>2023</strong>, il <strong>MASI</strong> ha vissuto il primo anno senza le gravi conseguenze dirette<br />
della pandemia. Sebbene l’afflusso turistico nel Ticino abbia superato i livelli<br />
pre-pandemici, altri fattori imprevisti ne hanno comunque determinato un lieve<br />
calo rispetto al 2022, con un impatto diretto anche sui visitatori del <strong>MASI</strong>.<br />
Da un lato, la situazione economica internazionale, caratterizzata dal franco forte<br />
e dall’aumento dell’inflazione, ha ridotto il potere d’acquisto dei turisti stranieri.<br />
Dall’altro lato, la chiusura della galleria di base del San Gottardo a partire dal 10<br />
agosto <strong>2023</strong> ha notevolmente influenzato l’afflusso di turisti giornalieri provenienti<br />
da oltre il Gottardo.<br />
Di conseguenza, nonostante un significativo aumento del numero di visitatori<br />
presso le sedi del <strong>MASI</strong> al LAC e a Palazzo Reali rispetto al 2022, con un<br />
totale di 58’359 visitatori (+7’405 unità, +14.53%), l’obiettivo fissato in sede<br />
di preventivo non è stato raggiunto (6-7’000 visitatori complessivi in meno,<br />
-10.2%). Il miglioramento rispetto agli anni precedenti è stato possibile grazie<br />
all’implementazione di strategie mirate, tra cui l’offerta di biglietti gratuiti o<br />
a tariffe ridotte, indirizzate a specifiche categorie di pubblico, quali i potenziali<br />
nuovi visitatori locali, i giovani e i turisti provenienti dall’area lombarda. Nonostante<br />
l’attuazione di queste iniziative, la percentuale di visitatori paganti nel <strong>2023</strong><br />
(70.76%) è comunque rimasta in linea con il 2022 (70.73%). La provenienza<br />
dei visitatori è però parzialmente cambiata rispetto agli anni precedenti: nel <strong>2023</strong>,<br />
le percentuali di visitatori provenienti dal Ticino (23%), dalla Germania (6%),<br />
e dalla Svizzera Tedesca (32%) sono rimaste invariate rispetto al 2022 (inferiori<br />
rispetto al periodo pandemico), mentre quella di visitatori dall’Italia è cresciuta,<br />
tornando ai livelli pre-pandemici (17%). La percentuale di visitatori provenienti da<br />
altri paesi stranieri (15%) ha registrato una lieve flessione rispetto al 2022<br />
(17%), ma rimane comunque nettamente superiore al periodo pre-pandemico<br />
(10-13%).<br />
Malgrado le difficoltà dell’economia internazionale, che hanno inevitabilmente<br />
influenzato anche il contesto locale, il <strong>MASI</strong> ha raggiunto con successo gli obiettivi<br />
di raccolta fondi previsti nel preventivo. Questo risultato è stato ottenuto grazie<br />
al sostegno finanziario dei partner coinvolti nei progetti espositivi proposti e alla<br />
capacità dell’istituzione di ottenere finanziamenti da altre fonti.<br />
Risulta così che il livello complessivo di ricavi del <strong>MASI</strong> nel <strong>2023</strong> si è attestato<br />
leggermente al di sotto delle aspettative (consuntivo di CHF 8’683 milioni vs<br />
preventivo di CHF 8’744 milioni, -CHF 61 mila). Le categorie di ricavi che hanno<br />
disatteso le previsioni sono state quelle della vendita dei biglietti d’ingresso<br />
(-CHF 139 mila) e dei ricavi derivanti dalle attività di mediazione culturale (-CHF<br />
34 mila), mentre la vendita di pubblicazioni e materiali promozionali (+CHF 14 mila,<br />
+64%), la raccolta di contributi e sponsorizzazioni (+CHF 80 mila, +1%) e altri<br />
ricavi variabili (+CHF 32 mila, +117%) le hanno superate.<br />
Nel <strong>2023</strong>, il <strong>MASI</strong>, come molti altri musei d’arte, ha incontrato difficoltà nell’organizzazione<br />
del calendario espositivo, principalmente a causa del breve lasso<br />
di tempo trascorso dalla pandemia. A ciò si aggiunge la sfida data dalla sempre<br />
più limitata disponibilità di risorse economiche per realizzare progetti espositivi<br />
di forte attrattiva per il pubblico. Nel corso dell’anno, al fine di cercare di<br />
arrivare quanto più vicino al pareggio tra costi e ricavi (va ricordato che il preventivo<br />
approvato per il <strong>2023</strong> prevedeva una perdita di CHF 633’185), ma anche<br />
per individuare una soluzione che potesse permettere il riconoscimento della<br />
compensazione dell’inflazione (carovita) al proprio personale, la direzione del<br />
Museo è intervenuta con azioni di contenimento dei costi e decisioni di differimento<br />
o rinnuncia ad alcune delle attività inizialmente previste.<br />
Rispetto a quanto preventivato, i costi da attività tipica, inclusi il maggior costo<br />
dell’attività espositiva della Collezione Giancarlo e Danna Olgiati per CHF<br />
109’377 (compensato con il rilevamento di un equivalente importo nei ricavi) e gli<br />
accantonamenti iscritti<br />
in questa categoria per CHF 68’000 nel conto accantonamenti mostre e<br />
destinati al fondo compensazione rischi, sono stati complessivamente inferiori<br />
di CHF 523’906, rispettivamente di CHF 701’282 se escluse le dette categorie.<br />
Il costo delle sole attività espositive proposte dal <strong>MASI</strong> nelle sue due sedi (LAC<br />
e Palazzo Reali), dunque al netto degli accantonamenti al fondo compensazione<br />
rischi, del costo delle attività espositive della Collezione Olgiati e del costo<br />
dell’imposta sull’acquisto di prestazioni di servizi dall’estero (CHF 30’914), è<br />
stato complessivamente inferiore di CHF 390’456 rispetto al preventivo. Anche<br />
le altre attività tipiche hanno registrato costi inferiori (mediazione culturale<br />
-CHF 25’497, gestione delle collezioni -CHF 117’887, costi comuni attività espositive<br />
e gestione collezioni -CHF 9’015, biblioteca -CHF 4’814, convegni e conferenze<br />
-CHF 12’349, costi delle sedi espositive -CHF 138’988), vuoi a causa di<br />
circostanze favorevoli (ad esempio, il minor aumento dei costi energetici rispetto<br />
a quanto stimato e i minori costi rifatturati al <strong>MASI</strong> da parte di terzi in seguito a<br />
loro interventi di ottimizzazione dei costi), vuoi, come già detto, in seguito a<br />
decisioni adottate dalla direzione (ad esempio, la riduzione del numero di progetti<br />
di valorizzazione scientifica e fisica delle opere in collezione e la rinuncia a svariate<br />
attività collaterali alle mostre quali le conferenze e i talk).<br />
I costi per il personale, seppur abbastanza in linea con l’anno precedente (+CHF<br />
40 mila), sono stati inferiori rispetto a quanto preventivato (-CHF 52 mila), e questo<br />
nonostante il riconoscimento del carovita del 2.5% ai collaboratori che non era<br />
stato inserito nel preventivo. Questo risultato è stato possibile attraverso diverse<br />
ottimizzazioni fatte in seguito a situazioni legate al personale esistente, quali ad<br />
esempio la parziale o la mancata sostituzione di collaboratori partenti oppure le<br />
riduzioni di percentuali di impiego direttamente richieste dai collaboratori, da una<br />
156 157
Finanze<br />
Bilancio <strong>2023</strong><br />
in CHF<br />
parte, e, dall’altra, a causa di situazioni imprevedibili quali le assenze prolungate<br />
per malattia, infortunio e maternità che hanno comportato sostanziosi rimborsi<br />
da parte delle assicurazioni sociali. Dalla categoria salari e oneri sociali sono stati<br />
riclassificati CHF 322 mila verso altre categorie (mediazione culturale, attività<br />
espositive, sorveglianza sale espositive Collezione Olgiati, ecc.).<br />
Gli altri costi d’esercizio sono stati maggiori rispetto all’anno precedente (+CHF<br />
239 mila), ma inferiori rispetto a quanto stimato in sede di preventivo (-CHF 23<br />
mila). La variazione principale tra il <strong>2023</strong> e il 2022 trova la propria giustificazione<br />
nell’aumento dei costi generali di marketing e comunicazione (non direttamente<br />
allocabili all’attività espositiva), i quali sono stati superiori di ben CHF 221 mila<br />
rispetto al 2022, ma comunque in linea con il preventivo. Questo aumento è in<br />
buona parte dovuto dalla contabilizzazione di costi sostenuti per la realizzazione<br />
del progetto di ristrutturazione per le imprese culturali per il quale il <strong>MASI</strong> ha<br />
ricevuto un contributo a fondo perso di CHF 120 mila (co-finanziato da Confederazione<br />
Svizzera, Cantone Ticino e Comune di Lugano, una misura di sostegno<br />
prevista dalla Legge federale COVID-19 nel settore della cultura) e che è stato<br />
rilevato nei ricavi.<br />
Nel <strong>2023</strong> non sono stati realizzati o finalizzati alcuni degli investimenti nella<br />
sostanza fissa inizialmente previsti (su tutti la rinuncia alla realizzazione della<br />
rete wireless negli spazi adibiti a uffici a Palazzo Reali e il differimento della<br />
finalizzazione del passaggio alla nuova banca dati delle opere della collezione<br />
che avverrà solo nel 2024), e dunque gli ammortamenti nel <strong>2023</strong> sono inferiori<br />
rispetto al preventivo (-CHF 33 mila).<br />
Il risultato finanziario è stato più negativo del previsto di CHF 12 mila ed è<br />
stato principalmente determinato da un risultato peggiore di quanto preventivato<br />
sul fronte dei cambi.<br />
I costi di altri periodi contabili sono stati nettamente inferiori rispetto alle stime<br />
(-CHF 29 mila), mentre i ricavi di altri periodi contabili sono stati abbastanza<br />
in linea con il preventivo (+CHF 2 mila).<br />
I ricavi straordinari (CHF 44 mila) sono soprattutto dovuti alla chiusura di un<br />
contenzioso legale per il quale era stato iscritto un accantonamento a bilancio<br />
nel 2019 (CHF 18 mila) e alla ridistribuzione delle eccedenze da parte degli<br />
assicuratori LAINF e LCA del personale (CHF 18 mila).<br />
31.12.<strong>2023</strong> 31.12.2022<br />
ATTIVO<br />
Attivo circolante<br />
Liquidità 2’613’098 3’707’168<br />
Crediti da forniture e prestazioni 104’923 129’353<br />
Altri crediti a breve termine 126’517 36’023<br />
Ratei e risconti attivi 466’437 391’395<br />
Totale attivo circolante 3’310’974 4’263’939<br />
Attivo fisso<br />
Immobilizzazioni finanziarie 13’558 13’558<br />
Immobilizzazioni materiali 59’211 16’815<br />
Totale attivo fisso 72’768 30’373<br />
TOTALE ATTIVO 3’383’742 4’294’312<br />
PASSIVO<br />
Capitale dei terzi a breve termine<br />
Debiti per forniture e prestazioni 392’105 1’177’986<br />
Altri debiti a breve termine 130’879 148’667<br />
Ratei e risconti passivi e accantonamenti a breve termine 2’329’321 2’368’623<br />
Totale capitale dei terzi a breve termine 2’852’305 3’695’276<br />
Capitale dei terzi a lungo termine<br />
Altri debiti a lungo termine 232’500 300’000<br />
Totale capitale dei terzi a lungo termine 232’500 300’000<br />
Capitale proprio<br />
Capitale della Fondazione 200’000 200’000<br />
Riserve facoltative da utili 99’036 99’560<br />
Risultato del periodo -98 -524<br />
Incremento / erosione di capitale a fine periodo 98’937 99’036<br />
Totale capitale proprio 298’937 299’036<br />
TOTALE PASSIVO 3’383’742 4’294’312<br />
158 159
Finanze<br />
Conto economico<br />
<strong>2023</strong><br />
in CHF<br />
Ricavi da attività tipica<br />
31.12.<strong>2023</strong> 31.12.2022<br />
Attività espositive 507’805 456’358<br />
Mediazione culturale 27’981 30’332<br />
Gestione collezioni 8’399 11’290<br />
Altri ricavi 60’343 30’721<br />
Contributi, donazioni e sponsorizzazioni 8’078’008 7’702’741<br />
Totale ricavi da attività tipica 8’682’536 8’231’443<br />
Costi da attività tipica<br />
Attività espositive 2’129’862 -1’811’998<br />
Mediazione culturale 120’412 -145’177<br />
Gestione collezioni 418’213 -387’174<br />
Costi comuni attività espositive e gestione collezioni 22’485 -24’544<br />
Biblioteca 12’186 -18’653<br />
Convegni, conferenze e pubblicazioni diverse 7’651 -4’307<br />
Sedi espositive 633’712 -725’594<br />
Totale costi da attività tipica 3’344’521 -3’117’446<br />
Risultato lordo da attività tipica 5’338’015 5’113’997<br />
Costi del personale<br />
Salari, oneri sociali 4’064’666 -4’048’294<br />
Altri costi per il personale 75’819 -52’227<br />
Totale costi per il personale 4’140’486 -4’100’521<br />
Risultato lordo dopo deduzione dei costi<br />
del personale<br />
1’197’530 1’013’476<br />
Altri costi di esercizio<br />
31.12.<strong>2023</strong> 31.12.2022<br />
Organi della Fondazione 10’149 -8’610<br />
Direzione e amministrazione 182’291 -176’019<br />
Marketing e comunicazione 484’162 -263’377<br />
Sede amministrativa Palazzo Reali 535’927 -524’616<br />
Autoveicolo 2’914 -3’613<br />
Totale altri costi di esercizio 1’215’443 -976’235<br />
Risultato del periodo prima degli ammortamenti,<br />
del risultato finanziario, straordinario e fuori periodo<br />
Ammortamenti<br />
-17’913 37’241<br />
Mobilio e installazioni 18’993 -26’229<br />
Totale ammortamenti 18’993 -26’229<br />
Risultato del periodo prima del risultato finanziario,<br />
straordinario e fuori periodo<br />
Costi e ricavi finanziari<br />
-36’906 11’012<br />
Costi finanziari 16’999 -13’983<br />
Ricavi finanziari -612 5’355<br />
Totale costi e ricavi finanziari 16’386 -8’627<br />
Risultato del periodo prima del risultato<br />
straordinario e fuori periodo<br />
Costi e ricavi straordinari o fuori periodo<br />
-53’293 2’385<br />
Costi straordinari - -148<br />
Ricavi straordinari -44’085 6’549<br />
Costi di altri periodi contabili 5’647 -20’885<br />
Ricavi di altri periodi contabili -14’757 11’576<br />
Totale costi e ricavi straordinari o fuori periodo -53’195 -2’909<br />
RISULTATO DEL PERIODO -98 -524<br />
160 161
Organi della<br />
Fondazione<br />
(al 31.12.<strong>2023</strong>)*<br />
162 163
Organi della Fondazione<br />
Direttore<br />
Tobia Bezzola<br />
Consiglio<br />
di Fondazione<br />
Commissione<br />
scientifica<br />
Ufficio<br />
di revisione<br />
Presidente<br />
Carmen Giménez<br />
presidente Commissione<br />
scientifica<br />
Vicepresidenza<br />
Raffaella Castagnola Rossini<br />
rappresentante dello Stato<br />
e Repubblica del Cantone Ticino<br />
Luigi Di Corato<br />
rappresentante del Municipio<br />
di Lugano<br />
Membri ordinari<br />
Marina Carobbio Guscetti<br />
rappresentante dello Stato<br />
e Repubblica del Cantone Ticino<br />
Roberto Badaracco<br />
rappresentante del Municipio<br />
di Lugano<br />
Giancarlo Olgiati<br />
rappresentante del Municipio<br />
di Lugano<br />
Gianna Mina Zeni<br />
rappresentante dello Stato<br />
e Repubblica del Cantone Ticino<br />
Rita Colombo<br />
rappresentante associazione<br />
ProMuseo<br />
Prof. Dr. Henry Peter<br />
membro indipendente<br />
Presidente<br />
Carmen Giménez<br />
Curatrice senior<br />
Solomon R. Guggenheim Museum,<br />
New York<br />
Vicepresidente<br />
Gianna Mina Zeni<br />
già Direttrice Museo Vincenzo Vela,<br />
Ligornetto<br />
Membri ordinari<br />
Anna Coliva<br />
già Direttrice Galleria Borghese,<br />
Roma<br />
Beatrice Curiger<br />
Direttrice Fondation<br />
Vincent Van Gogh, Arles<br />
Penelope Curtis<br />
già Direttrice del<br />
Museo Calouste Gulbenkian,<br />
Lisbona<br />
e precedentemente direttrice<br />
della Tate Britain, Londra<br />
Karole Vail<br />
Direttrice<br />
Collezione Peggy Guggenheim,<br />
Venezia e Fondazione Guggenheim<br />
per l’Italia<br />
Prosolve SA<br />
Società di revisione<br />
e consulenza aziendale<br />
Via Besso 59<br />
6900 Lugano<br />
* Prima della fine del <strong>2023</strong> sono stati effettuati i rinnovi del Consiglio<br />
di Fondazione e della Commissione Scientifica per il periodo 2024-2027.<br />
164 165
Contatti<br />
Il <strong>MASI</strong> ringrazia<br />
<strong>MASI</strong><br />
Museo d’arte della Svizzera italiana<br />
Via Canova 10<br />
6900 Lugano<br />
+41 (0)58 866 42 40<br />
info@masilugano.ch<br />
www.masilugano.ch<br />
Sedi<br />
Il <strong>MASI</strong> ringrazia i suoi enti fondatori, Repubblica e Cantone Ticino e Città di<br />
Lugano, il partner istituzionale Ufficio Federale della Cultura (UFC), il partner<br />
principale Credit Suisse, il partner scientifico IBSA Foundation per la ricerca<br />
scientifica, la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, il Direttore e tutto il personale<br />
del LAC.<br />
Un ringraziamento particolare va a tutte le istituzioni nominato in questo rapporto<br />
che hanno collaborato alla realizzazione del programma espositivo e le altre<br />
attività del Museo nel <strong>2023</strong>. Infine, il nostro grazie va anche al pubblico che ha<br />
visitato le nostre mostre e ha partecipato con entusiasmo ai nostri eventi e alle<br />
nostre attività.<br />
<strong>MASI</strong> LAC<br />
Piazza Bernardino Luini 6<br />
6900 Lugano<br />
+41 (0)58 866 42 40<br />
<strong>MASI</strong> Palazzo Reali<br />
Via Canova 10<br />
6900 Lugano<br />
+41 (0)91 815 79 73<br />
Collezione Giancarlo<br />
e Danna Olgiati<br />
Riva Caccia 1<br />
6900 Lugano<br />
+41 (0)91 921 46 32<br />
Fotografie<br />
Enti fondatori<br />
Partner istituzionale<br />
Copertina:<br />
© <strong>MASI</strong> Lugano. Foto: Luca Meneghel<br />
Interno:<br />
Pp. 4-5, 78-79, 112<br />
© <strong>MASI</strong> Lugano. Foto: Sabrina Montiglia<br />
P. 9<br />
Foto: Remo Neuhaus<br />
Pp. 10-11, 20<br />
© Eredi Ghirri; 2024, Pro Litteris, Zurich<br />
Pp. 14, 74-75, 129, 146-147, 154-155, 165<br />
© <strong>MASI</strong> Lugano. Foto: Luca Meneghel<br />
Pp. 26-31<br />
© 2024 Stiftung Ernst Scheidegger-Archiv,<br />
Zürich; 2024, Pro Litteris, Zurich<br />
P. 32<br />
© Wolfgang Laib. Foto: Gerald Ulmann,<br />
Stuttgart<br />
Pp. 45, 46-47, 49, 51, 63, 66-67, 68-69,<br />
70-71, 80-81, 82-83, 88-89, 95, 99,<br />
110, 113, 122, 128-129, 136-137, 138-139,<br />
140-141<br />
© <strong>MASI</strong> Lugano. Foto: Alfio Tommasini<br />
Pp. 79, 154-155<br />
© <strong>MASI</strong> Lugano. Foto: Iannis Ceravolo<br />
P. 84,<br />
© 2024, Pro Litteris, Zurich<br />
P. 85<br />
Foto © Agostino Osio<br />
P. 86-87<br />
Foto © Studio Fotografico Enrico Cano Sagl<br />
Pp. 88-89<br />
© Werner Bischof Estate / Magnum Photos<br />
Pp. 92-93, 100-101, 108, 145<br />
© IBSA Foundation<br />
P. 111<br />
© Foto: Mattia Angelini<br />
Pp. 114-115, 126<br />
© LAC Lugano <strong>2023</strong><br />
Pp. 123<br />
Foto: LAC edu<br />
P. 120-121, 123-125<br />
Foto: Benedetta Giorgi Pompilio<br />
Pp. 106, 162-163<br />
© Foto: Studio Pagi<br />
Nonostante le ricerche condotte, i proprietari<br />
dei diritti delle immagini pubblicate non sono<br />
stati sempre identificati. Rimaniamo quindi a<br />
disposizione, secondo le consuetudini editoriali,<br />
nel caso non sia stato possibile prendere<br />
accordi preliminari con i detentori medesimi.<br />
Partner principale<br />
Partner di ricerca scientifica<br />
Pp. 36-37, 38, 41, 43, 60-61, 72-73, 76-77,<br />
79, 103, 105, 109, 127, 133<br />
© <strong>MASI</strong> Lugano. Foto: Gabriele Spalluto<br />
Pp. 97, 98<br />
© <strong>MASI</strong> Lugano. Foto: Stephen Kelly<br />
P. 104<br />
Foto © LAC Lugano - Maurizio Anderlini<br />
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